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AssoSoftwareDayPressvenerdì, 26 giugno 2020
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 32 FABRIZIO G. POGGIANI
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 29 Benedetto SantacroceFranco Vernassa
25/06/2020 Agenda Digitale
25/06/2020 Agenda Digitale
26/06/2020 EutekneInfo
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 31
26/06/2020 italiaoggi.it
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 29 Emanuele ReichFrancoVernassa
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 27 SIMONA D' ALESSIO
25/06/2020 Agenda Digitale
26/06/2020 Il Messaggero Pagina 9
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 29
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 31 CRISTINA BARTELLI
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 16 Mi. Ca.
AssoSoftwareDayPressvenerdì, 26 giugno 2020
Agenda digitale e Pubblica Amministrazione
Bonus vacanze, è tutto pronto5
È tutto pronto per l' utilizzo del tax credit vacanza7
La verifica della firma grafometrica: i nuovi scenari per la periziabilità9
Processo amministrativo in Fase 2: come si svolge12
Agricoltura e Dogane
Ammesso l' accertamento doganale per annullare il silenzio-assenso15
Contributo fondo perduto, autodichiarazione d' obbligo17
Contabilità e Bilancio
Rimborsi in arrivo per la spending review delle Casse private19
Rivalutazione gratuita dei beni per hotel e terme21
Spending, rimborsi alle Casse23
Fatturazione Elettronica
Servizi di telecomunicazione e fisco, ecco tutti gli adempimenti25
Fisco e Dichiarazioni
Addio al bonus Renzi ma c' è il taglio del cuneo27
brevi28
Contributi tra stupore e bonifici30
Distribuzione: detrazioni al 20% per fare ripartire i consumi31
26/06/2020 EutekneInfo
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 5 Marco MobiliMarco Rogari
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 30 GIULIA PROVINO
26/06/2020 Corriere della Sera Pagina 1 CARLO VERDELLI
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 31 ANDREA BONGI
25/06/2020 italiaoggi.it
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 32 Roberto SmilariMarco Strafile
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 8 Emilia PattaManuela Perrone
26/06/2020 EutekneInfo
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 31 Giuseppe MorinaTonino Morina
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 26 Alberto Forchielli e Fabio Scacciavillani
26/06/2020 Corriere Comunicazioni
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
26/06/2020 Il Messaggero Pagina 23
26/06/2020 Il Messaggero Pagina 1 Cristiana Mangani
26/06/2020 Il Messaggero Pagina 23
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 33 DANIELE CIRIOLI
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
Eco e sismabonus per tutti gli immobili delle imprese, dietrofront dell' Agenzia33
Ecobonus, saranno ridotti i massimali35
Forfetari, la laurea costa cara37
Il codice draghi nelle aule38
Integrazioni degli Isa solo per i controlli40
Irpef e Ires, verso la proroga dei termini per prima rata e acconto42
La platea del nuovo bonus lavoro tiene conto della cassa integrazione44
Nuovo deficit a 20 miliardi Sull' Iva tensioni Conte-Pd Piano Dem per l' industria46
Operativo dal 1° luglio il nuovo codice tributo per recuperare il bonus vacanze48
Saldo annuale Iva per il 2019 entro i termini di Redditi 202050
Industria 4.0
Intelligenza artificiale e Big Data, al via l' alleanza Abi Lab-Gft Italia51
la ripresa del dopo virus passa dall' asia52
Suigo (Inwit): "Il futuro dell' Italia passa per il 5G, serve una Legge-Obiettivo"54
Unidata si aggiudica il bando europeo su IoT e Big Data56
Lavoro e Previdenza
Padula (Covip): «Crescita obbligata l' orizzonte dei fondi ora è europeo»58
Richieste d' asilo, Italia al sesto posto60
Si investe troppo poco e la pensione bis latita61
Un' altra censura per il Jobs act63
Privacy e GDPR
Agcom e Privacy, il 14 luglio il voto per il rinnovo dei collegi65
Blockchain, la strategia italiana va affinata: resta aperta la questione Gdpr67
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 30
25/06/2020 Agenda Digitale
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 28 DARIO FERRARA
26/06/2020 I l Sole 24 Ore Pagina 11 Biagio Simonetta
26/06/2020 italiaoggi.it
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
26/06/2020 Italia Oggi Pagina 38 A CURA DI
25/06/2020 Corriere Comunicazioni
brevi69
Contact tracing, far convivere GPS e privacy: si può, ecco come71
Controllo dei dati in cambio di sicurezza? Ok per il 62% degli italiani77
Covid, mediazione obbligatoria79
Covid-19, dopo il flop mondiale delle app arriva il ciondolo81
Dal primo luglio tribunali fuori dal lockdown82
Google, i dati personali si auto-elimineranno dopo 18 mesi84
Lo Scaffale degli Enti Locali86
Sanità Digitale
Sanità, si apre l' era della "tecnosalute". Ma servirà un ripensamento organizzativo87
venerdì 26 giugno 2020Pagina 32
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 1 § ]
Una risoluzione dell' Agenzia delle entrate rende adesso possibile la compensazione
Bonus vacanze, è tutto pronto
Ok al codice tributo: agevolazione al via dall' 1 luglio
FABRIZIO G. POGGIANI
Con l' istituzione dello specifico codice tributo, tutto pronto per l' utilizzo del
bonus vacanze. Il codice è operativo dal prossimo 1° luglio e, quindi, dalla
medesima data possibile la fruizione della medesima agevolazione. Si
ricorda, innanzitutto, che il comma 1, dell' articolo 176 del dl 34/2020 ha
disposto il riconoscimento di un credito destinato ai nuclei familiari, con Isee
non superiore a 40 mila euro, utilizzabile dal prossimo 1° luglio fino alla fine
dell' anno (2020) per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle
imprese turistico ricettive, nonché dagli agriturismi e dai bed & breakfast. Il
credito, utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, è di 500
euro se il nucleo familiare è composto da tre o più soggetti, di 300 euro per i
nuclei familiari composti da due persone, 150 euro per quelli composti da
una sola persona. Le spese devono essere sostenute in un' unica soluzione,
in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva, da un
singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast, e lo stesso può essere
utilizzato per l' 80%, nella forma di sconto e per il 20%, del valore massimo
dell' agevolazione ottenibile, come detrazione di imposta in sede di
dichiarazione dei redditi, esclusivamente dal soggetto intestatario della fattura o del documento commerciale o
dello scontrino e/o ricevuta fiscale. Lo scorso 17 giugno è stato emanato il provvedimento direttoriale (n. 237174),
con il quale l' Agenzia delle entrate ha definito le modalità di applicazione del bonus, ai sensi dell' art. 176 del dl
34/2020. L' Agenzia ha pubblicato anche guida e vademecum. Ieri, infine, è stata pubblicata la risoluzione n. 33/E
che ha istituito il codice tributo 6915, rubricato «Bonus vacanze - recupero dello sconto praticato da imprese
turistico-ricettive, agriturismi, bed&breakfast e del credito ceduto - articolo 176 del decreto-legge 19 maggio 2020 n.
34» necessario per l' effettiva compensazione del credito d' imposta, utilizzando la delega F24 ed esponendo lo
stesso nella sezione Erario, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna «importi a credito compensati» o,
nel caso di necessario riversamento, nella colonna «importi a debito versati». La richiesta di accesso all'
agevolazione può essere effettuata dall' 1 luglio da uno qualunque dei componenti del nucleo familiare con l'
applicazione «IO», accessibile con Spid o Cie, il sistema PagoPA verifica la sussistenza del requisito Isee e
restituisce al richiedente un messaggio contenente l' esito della richiesta. Se dalla verifica eseguita emerge che non
risulta presentata una dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) valida, il richiedente viene informato della necessità di
presentarla e di ripresentare la richiesta
Italia Oggi
Agenda digitale e Pubblica Amministrazione
venerdì 26 giugno 2020
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2020 - powered by Volo.com Pagina 6
[ § 2 6 3 5 1 8 4 1 § ]
dell' agevolazione, mentre nel caso in cui l' esito risulti positivo, PagoPA (sistema nazionale per i pagamenti verso
la pubblica amministrazione) genera un codice univoco e un QR-code che potranno essere utilizzati,
alternativamente, per fruire dello sconto. Successivamente, PagoPA invia alle Entrate il citato codice univoco, l'
importo massimo dell' agevolazione spettante e i codici fiscali dei componenti del nucleo familiare, ai fini delle
successive verifiche in merito alla fruibilità dello sconto e della detrazione. L' Agenzia, in esito positivo, conferma al
richiedente, con l' applicazione, la validità dell' agevolazione, comunicando il codice univoco e il QR-code, nonché l'
importo massimo dell' agevolazione spettante al suo nucleo familiare, con separata indicazione dello sconto e della
detrazione fruibile. Se la Dsu di riferimento presenta omissioni o difformità, il richiedente è informato che l' Agenzia
richiederà, successivamente, idonea documentazione che dimostri la completezza e veridicità dei dati indicati al
soggetto richiedente, anche in caso di preventivo esito positivo. Al pagamento, il componente del nucleo familiare
comunica al fornitore il codice univoco o esibisce il QR-code, il fornitore del servizio lo acquisisce e lo inserisce in
un' apposita procedura web disponibile nell' area riservata del sito delle Entrate, verificando la validità e
confermando l' applicazione dello sconto. Nel giorno lavorativo successivo alla conferma, la struttura ricettiva può
recuperare lo sconto come credito d' imposta di pari importo per un ammontare non eccedente l' importo
disponibile, tenendo conto delle fruizioni già ottenute o ancora in corso di fruizione o in alternativa, ma sempre dal
giorno successivo alla conferma dello sconto, il credito d' imposta può essere ceduto, anche parzialmente, a
soggetti terzi anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari,
attraverso la piattaforma disponibile in un' apposita sezione dell' area riservata del sito internet dell' Agenzia delle
entrate; i cessionari, quindi, potranno utilizzare il credito d' imposta ricevuto soltanto in compensazione, previa
comunicazione dell' avvenuta cessione. @Riproduzione riservata,
Italia Oggi
Agenda digitale e Pubblica Amministrazione
venerdì 26 giugno 2020Pagina 29
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 2 § ]
il bonus è fruibile dal 1° luglio
È tutto pronto per l' utilizzo del tax credit vacanza
Benedetto SantacroceFranco Vernassa
Con la pubblicazione del codice tributo per l' utilizzo in compensazione del
tax credit vacanza si completa il quadro di riferimento per il via libera
definitivo dal 1° luglio alla fruizione del beneficio. Per arrivare all' obiettivo
sia il viaggiatore sia il fornitore del servizio ricettivo che l' intermediario (To
o Adv) devono rispettare le tappe del percorso disegnato dal legislatore
con l' articolo 176 del decreto Rilancio e attuato dalle Entrate con il
provvedimento del 17 giugno 2020 e per quanto riguarda il codice tributo
(6915 - bonus vacanze) con la risoluzione 33/E di ieri. È il caso di
sottolineare che alcuni punti del percorso rimangano aperti e le
associazioni di categoria (Astoi e Fto) hanno nei giorni scorsi formalizzato
alle Entrate una serie di quesiti per rendere tutto più semplice. Il primo
passo per il richiedente è verificare che l' Isee non sia superiore a 40mila
euro. Questa verifica è legata ai redditi del nucleo familiare. Il richiedente
deve presentare una dichiarazione sostitutiva unica; la presentazione può
avvenire in modo spedito con invio telematico all' Inps. Per ottenere il
beneficio, inoltre, il richiedente deve dotarsi di un' identità virtuale con l'
acquisizione dello Spid ovvero attraverso la carta d' identità elettronica. Superati questi due step il richiedente (che
può essere uno qualunque dei componenti del nucleo familiare) può inviare la richiesta mediante l' applicazione "IO"
messa a disposizione da PagoPa. Che, attraverso una interazione automatica con l' Inps verifica la sussistenza dei
requisiti Isee e invia al richiedente un messaggio con l' esito. Inoltre, genera un codice univoco e un Qr-code che il
viaggiatore utilizzerà per ottenere lo sconto dal fornitore del servizio. L' agenzia delle Entrate riceve le informazioni
da PagoPa, verifica i requisiti e conferma la spettanza dell' agevolazione, comunicando al richiedente il codice
univoco, il Qr-code, l' importo massimo dell' agevolazione e i codici fiscali dei componenti del nucleo familiare.
Ottenuto il tutto il beneficiario dell' agevolazione è pronto a spendere il credito. Attenzione, però che il tax credit
vacanza (nella misura massima di 500 euro) può essere utilizzato per l' 80% quale sconto della vacanza, mentre per
il 20% (nel caso considerato cento euro) quale detrazione nella dichiarazione dei redditi dell' intestatario della fattura
emessa dall' albergo. Al momento della presentazione del codice univoco o del Qr-code il fornitore del servizio
ricettivo, acquisisce il codice fiscale del cliente e verifica sulla procedura web disponibile nell' area riservata del sito
dell' Agenzia la spettanza dell' agevolazione. In caso positivo il fornitore conferma lo sconto e da questo momento l'
operazione non può essere più annullata. La prenotazione e il pagamento del soggiorno può avvenire anche con l'
intermediazione di tour operator e agenzie di viaggio.
Il Sole 24 Ore
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venerdì 26 giugno 2020
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Il Sole 24 Ore
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 3 § ]
La verifica della firma grafometrica: i nuovi scenari per la periziabilità
Tante firme grafometriche ma nessun test per verificare che la prova in giudizio sia sostenibile. Una Linea guidaaggiornata sulle regole tecniche potrebbe definire la FEA grafometrica come una firma elettronica creata con ungesto simile alla firma autografa. Temi sul tavolo e novità sul ruolo del grafologo nel digitale
Il tema dell' interoperabilità tra sistemi di FEA grafometrica è sempre più
importante, considerando anche i l sempre più elevato numero di
sottoscrizioni che vengono apposte tramite una "penna elettronica". Nel
seguito forniamo una panoramica sullo stato dell' arte e i possibili sviluppi sul
tema. La firma grafometrica Sono passati quattro anni da quando sono stati
presentati in ambito AIFAG (oggi confluita in ANORC mercato ) i risultati sulla
possibilità di utilizzare standard internazionali per migliorare le verifiche
grafologiche per la FEA grafometrica. In quel contesto furono presentati i
risultati dei test di interoperabilità coordinati da Giuseppe Pirlo dell' Università
di Bari e basati sullo standard ISO/IEC 19794-7. I risultati, lo ricordiamo,
furono estremamente positivi e incoraggianti. Una Linea guida aggiornata
sulle regole tecniche della sottoscrizione informatica potrebbe definire la
firma grafometrica come una fattispecie di firma elettronica realizzata con
un gesto manuale del tutto analogo alla firma autografa su carta. I dati
biometrici di una firma grafometrica si acquisiscono mediante uno o più
dispositivi in grado di acquisire dinamicamente specifiche caratteristiche del
movimento di uno stilo elettronico o di un dito del sottoscrittore. E' noto che questa firma elettronica può divenire
avanzata se soddisfa una serie di requisiti stabiliti nella vigente norma di riferimento che è il DPCM 22 febbraio 2013.
Le modalità di verifica della firma grafometrica Per meglio comprendere la problematica è utile riproporre la
modalità di verifica di una firma grafometrica. Il sottoscrittore firma il documento (nei fatti un documento in formato
PDF) utilizzando uno stilo attivo o passivo (attivo: alimentato - passivo: non alimentato) su un dispositivo in grado di
raccogliere il tratto della sottoscrizione e, in maniera protetta, di connetterlo in modo indissolubile a quanto si vuole
sottoscrivere. Non trascurabile è la circostanza che le strutture dati della firma grafometrica prodotte dalle varie
soluzioni sono leggibili solo dallo strumento di analisi grafologica dello stesso fornitore. Quindi sarebbe molto utile
disporre di strutture dati omogenee conformi ad un tracciato standard per i dati grafometrici, che in tal modo
possono essere analizzati da un qualsiasi strumento di analisi in grado di elaborare questo tracciato. live streaming,
25 giugno Cybersecurity: come garantire la protezione nel nuovo panorama digitale Sicurezza Cybersecurity Devono
essere rispettate le regole stabilite nel Provvedimento prescrittivo del Garante per la protezione dei dati personali (n.
513/2014) che impone di rendere disponibili i dati biometrici solo su richiesta dell' Autorità Giudiziaria , nei fatti
quando si è in presenza di un contenzioso. Nel Provvedimento
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 3 § ]
sono fornite le Regole di protezione del dato biometrico e le indicazioni organizzative per un suo trattamento
rispettoso della privacy. Una volta che il dato è estratto dal suo ambiente protetto è possibile elaborarlo in modo
"interoperabile". Le strutture dati ISO/IEC 19794-7 (2014) e lo stato dell' arte E' indispensabile generare i dati in un
formato standard; a questo scopo è indispensabile produrre i dati biometrici in formato ISO/IEC 19794-7 (2014) che
rappresenta lo standard di riferimento sul tema. Nel citato standard vengono stabilite le strutture dati e la
rappresentazione dei parametri biometrici che caratterizzano la sottoscrizione grafometrica. Per esempio le
coordinate cartesiane X e Y del tratto grafico, il tempo di acquisizione della specifica coordinata e la differenza di
tempo calcolata sulla base della frequenza di campionamento del dispositivo di acquisizione dati. Tutti questi dati
sono rappresentabili in un modo standard secondo un tracciato record e la rappresentazione dei dati definita in
ISO/IEC 19785-1. Altri dati sono utili per l' analisi in un giudizio anche se non contemplati nello standard ISO/IEC
19794-7. Tra questi i dispositivi utilizzati per la sottoscrizione e l' acquisizione del dato. Questo potrebbe essere utile,
ad esempio, per determinare la calibrazione della pressione per un dispositivo che ne consente l' acquisizione. L'
utilizzo da parte del sottoscrittore del dito cambia solo lo scenario di generazione della firma ma questo ha impatti
importanti sulla perizia grafica da parte del grafologo. A tal proposito è molto importante la pubblicazione da parte
degli esperti di AGI (Associazione Grafologica Italiana) del documento "Le buone prassi per l' analisi forense della
scrittura" dove si forniscono al perito le indicazioni per la conduzione professionale della perizia grafologica in
ambiente grafometrico. Le linee guida e interoperabilità Gli sforzi del mercato di riferimento e dei periti dovrebbe
essere supportato da norme specifiche che possono trovare sede adeguata nelle Linee guida previste nell' articolo
61, comma 6 del sopra citato DPCM 22 febbraio 2013. 6. (), al fine di favorire la realizzazione di soluzioni di firma
elettronica avanzata, l' Agenzia elabora Linee guida sulla base delle quali realizzare soluzioni di firma elettronica
avanzata conformi alle presenti regole tecniche. In tali Linee guida si possono indicare metodi "legali" per decifrare i
dati biometrici della firma , per la verifica della stessa a prescindere dallo strumento grafotecnico utilizzato dal perito
(oggi l' interoperabilità è puramente teorica) con una visione comune di istituzioni, aziende ed esperti. Inoltre,
considerato che in numerosi casi (Es. patente, carta d' identità, acquisto di una SIM card) la firma riportata sul
documento viene deformata e rimpicciolita rendendo scarsamente efficace la perizia in sede giudiziaria, tali linee
guida potrebbero indicare buone prassi nella riproduzione di questa tipologia di firma "a vista". E' importante
ricordare anche che una stabile e condivisa interoperabilità della FEA grafometrica consente anche di eliminare i
limiti d' uso stabiliti nell' articolo 60 del DPCM 22 febbraio 2013. Questa eliminazione potrebbe tradursi in una
formulazione dell' articolo 60 come di seguito proposto: Art. 60 Interoperabilità della firma elettronica avanzata La
firma elettronica avanzata realizzata in conformità con le disposizioni delle presenti regole tecniche deve garantire l'
interoperabilità nella verifica delle sottoscrizioni. Per quanto concerne la firma elettronica avanzata realizzata
tramite firma grafometrica si adotta lo
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 3 § ]
standard ISO/IEC 19794-7. Le fattispecie di firma elettronica avanzata basate sulla tecnologia crittografica a
chiave pubblica sono conformi ai formati previsti ai sensi dell' art. 4, comma 2. E' consentito l' utilizzo di ulteriori
modalità di generazione della firma elettronica avanzata previa disponibilità a titolo gratuito delle specifiche
tecniche necessarie per la verifica della validità della sottoscrizione. Le specifiche sono pubblicate da AgID sul
proprio sito internet. Conclusioni In attesa di questo, auspicabile, nuovo scenario è comunque fondamentale
sottolineare che è importante verificare la propria procedura di verifica di una firma grafometrica. Tale verifica
dovrebbe avvenire su scenari ovviamente realistici ma non reali poiché i dati binari delle firme non possono essere
resi disponibili se non in sede giudiziaria. Una buona prassi di mercato dovrebbe essere quella di disporre di un perito
grafologo di riferimento che abbia acquisito una formazione specifica relativa all' analisi qualitativa e quantitativa
dei dati, alla conoscenza dello strumento tecnologico, nonché alla normativa di riferimento per la verifica della FEA
grafometrica. Periodicamente è poi indispensabile condurre dei test su campioni di firme grafometriche anche al
fine di verificare l' efficacia e l' efficienza della procedura e dei soggetti che la conducono, compreso l' intervento del
custode della master key, chiave crittografica alla base di ogni validazione di FEA grafometrica. FORUM PA 6 - 11
LUGLIO Costruire la fiducia digitale: cybersecurity e privacy Network Security Privacy @RIPRODUZIONE RISERVATA.
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 4 § ]
Processo amministrativo in Fase 2: come si svolge
Vediamo le indicazioni per lo svolgimento del processo telematico amministrativo, al fine di garantire sia ilproseguimento dell' attività giudiziaria sia la sicurezza degli operatori
L' emergenza sanitaria a causa del coronavirus ha impattato pesantemente
anche sull' attività giudiziaria . La necessità di mantenere il distanziamento
sociale anche nel settore legale, almeno con riguardo alle attività giudiziali
ha, così, necessitato di un tempestivo intervento che consentisse, sulla base
degli strumenti a disposizione di tr ibunali e avvocati , la normale
prosecuzione dell' attività d' udienza. Vediamo come si deve svolgere nella
Fase 2 dell' emergenza il processo telematico amministrativo. Prima del
lockdown, il processo telematico amministrativo consentiva ai professionisti
lo svolgimento di numerose attività di cancelleria direttamente da remoto,
tramite l' utilizzo combinato di modelli appositamente creati per il deposito di
atti e documenti e per le iscrizioni a ruolo . Tale modalità di interazione con le
cancellerie consentiva di operare in modo molto più agile, sull' intero
territorio nazionale. La necessità, tuttavia, di limitare gli accessi ai tribunali
per contenere il contagio, sulla base del disposto normativo di cui all' art. 4 c.
1 del D.l. n. 28/2020 ("Disposizioni integrative e di coordinamento in materia
di giustizia amministrativa) ha reso necessario l' adattamento e lo sviluppo,
in via del tutto sperimentale, del processo telematico amministrativo, con l' introduzione della possibilità di svolgere
le udienze da remoto, ove la discussione non possa essere sviluppata tramite il deposito di memorie scritte. La
norma, infatti, prevede che "In alternativa alla discussione possono essere depositate note di udienza fino alle ore 9
antimeridiane del giorno dell' udienza stesso o richiesta di passaggio in decisione e il difensore che deposita tali
note o tale richiesta è considerato presente a ogni effetto in udienza". Le note, tuttavia, ai sensi delle Linee Guida
emanate il 25 maggio 2020 dal Consiglio di Stato, devono rispettare alcuni requisiti: Qualora le note siano depositate
il giorno stesso dell' udienza, entro le ore 9:00, il presidente potrà accordare una postergazione dell' orario di
trattazione, per consentire l' esame alle controparti, o disporre un breve rinvio. All' interno delle linee guida elaborate
dal Consiglio di Stato si trovano anche le regole di svolgimento del processo tramite modalità telematiche, in via del
tutto eccezionale e alternativa al contraddittorio orale, al fine di garantire, anche nel corso dell' emergenza sanitaria
e nella vigenza del d.l. 28/2020, il rispetto del diritto al contradditorio e della partecipazione attiva all' udienza. A tal
fine, è necessario, per le parti, avanzare specifica richiesta al Tribunale, singolarmente o congiuntamente, tramite il
deposito di un' istanza entro il termine normativamente previsto per il deposito delle memorie di replica, o, qualora si
tratti di udienze cautelari , fino a cinque giorni liberi prima dell' udienza. L' istanza è accolta automaticamente se
presentata congiuntamente da tutte le pari costituite nel processo; qualora, invece, sia solo una delle
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 4 § ]
parti a richiedere lo svolgimento da remoto dell' udienza di discussione, l' accoglimento della stessa è subordinato
alla discrezionalità del presidente del collegio. Al presidente del collegio è data facoltà, altresì, di disporre con
decreto lo svolgimento dell' udienza di discussione anche d' ufficio. All' accoglimento dell' istanza o alla
disposizione d' ufficio della discussione da remoto, seguirà la comunicazione da parte della ai difensori, tramite PEC,
almeno un giorno libero prima della trattazione, del giorno e dell' ora in cui avverrà l' udienza in videoconferenza,
sulla base di un programma previamente stabilito dal Tribunale che riduca i tempi di attesa fra una discussione e l'
altra. Sarà premura della cancelleria comunicare, oltre a quanto indicato sopra, anche il link della piattaforma cui
collegarsi per poter partecipare l' udienza e dell' informativa privacy, disponibile presso il sito della Giustizia
Amministrativa. Attualmente, il sistema prescelto è Microsoft Teams, sebbene con alcune modifiche e limitazioni.
Prima della discussione, il presidente del collegio e il segretario verificheranno la funzionalità e la stabilità del
collegamento e le presenze delle parti, dando atto nel verbale delle modalità con le quali si è accertata l' identità dei
partecipanti, nonché dell' avvenuta dichiarazione, da parte degli stessi, della volontà di partecipare all' udienza da
remoto. I difensori, i loro delegati e le parti che agiscono in proprio dovranno, altresì, dichiarare di aver preso visione
dell' informativa sul trattamento dei dati personali. Nulla dice il d.l. 28/2020 in merito all' eventuale impossibilità di
trattare l' udienza a causa di inconvenienti tecnici o della insufficienza delle apparecchiature utilizzate, lasciando al
Collegio l' apprezzamento di tali evenienze, ai sensi del combinato disposto dell' art. 127 c.p.c., 39 c.p.a. e 11 delle
disposizioni attuative del c.pa., che consente al presidente di "fare o prescrivere quanto occorre affinché la
trattazione delle cause avvenga in modo ordinato e proficuo». All' atto del collegamento , prima di procedere alla
discussione, i difensori e le parti che agiscono in proprio hanno l' obbligo di dichiarare, sotto la propria responsabilità,
che quanto accade nel corso dell' udienza o nella camera di consiglio non è visto né ascoltato da soggetti non
legittimati ad assistere all' udienza o alla camera di consiglio e si impegnano a non effettuare alcuna registrazione
della stessa, ai sensi di quanto imposto dall' art. 2 c. 11 del D.P.C.S. n. 134/2020 ("È vietata la registrazione, con ogni
strumento e da parte di chiunque, delle udienze pubbliche e camerali, nonché della camera di consiglio da remoto
tenuta dai soli magistrati per la decisione degli affari. È in ogni caso vietato l' uso della messaggistica istantanea
interna agli applicativi utilizzati per la videoconferenza e, comunque, di altri strumenti o funzioni idonei a conservare
nella memoria del sistema traccia delle dichiarazioni e delle opinioni espresse dai partecipanti all' udienza o alla
camera di consiglio"). Tale dichiarazione è inserita nel verbale d' udienza. L' udienza di discussione si volgerà
secondo i principi di brevità e sinteticità, con concessione alle parti di un tempo massimo per la trattazione della
causa di sette minuti per le istanze cautelari, nei riti dell' accesso, del silenzio, del decreto ingiuntivo e dell'
ottemperanza; dieci minuti nel rito ordinario, nel rito abbreviato comune ex art. 119 c.p.a., nel rito sui contratti
pubblici ex artt. 120 e ss. c.p.a., nonché nei riti elettorali. Si lascia al presidente
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 4 § ]
la facoltà di dichiarare la chiusura della discussione nel momento in cui sia ritenuta sufficiente, di concedere
repliche e, qualora il tempo concesso da regolamento non sia sufficiente all' esaustiva trattazione della causa,
disporre un rinvio della stessa in relazione ai punti che non è stato possibile discutere. In assenza di un applicativo
per lo svolgimento delle udienze da remoto proprietario, si è deciso di fare affidamento all' applicativo fornito da
Microsoft, Teams. Secondo quanto indicato nell' informativa fornita sul sito di Giustizia Amministrativa, Microsoft
assumerebbe la qualifica di Responsabile del Trattamento ai sensi dell' art. 28 GDPR , "in forza dell' acquisto da parte
della Giustizia Amministrative, tramite adesione e Convenzione Consip, delle licenze relative all' utilizzo del
pacchetto MICROSOFT Office 365" in utilizzo al personale della stessa. La piattaforma di Microsoft, oltre a garantire
il rispetto dei requisiti tecnici per le udienze da remoto e la sicurezza dei dati trattati, risulta conforme anche alle
specifiche Agid , divenendo così un utile strumento per consentire ai Tribunali di operare senza eccessivi
rallentamenti, nel rispetto dei citati principi del contraddittorio. L' accesso alla piattaforma potrà avvenire sia tramite
la propria piattaforma web, senza l' utilizzo di credenziali Microsoft, sia tramite l' applicativo fornito da quest' ultima,
da installarsi sia sul proprio computer che su dispositivi mobili, fornendo, in questa seconda ipotesi, le proprie
credenziali di accesso. Tuttavia, al fine di prevenire eventuali fenomeni di rischio connessi all' adozione di un
sistema non controllato e gestito dalla Giustizia Amministrativa , in mancanza di una disciplina tecnica specifica che
stabilisca le modalità di collegamento, di partecipazione dei difensori e dei magistrati, lo svolgimento da remoto
delle camere di consiglio, nonché le garanzie di sicurezza del sistema informativo, sono state previste alcune
limitazioni nell' utilizzo di Teams: Le limitazioni enunciate sono state accolte con favore dal Garante Privacy nel
provvedimento n. 88/2020, sebbene lo stesso auspichi che, una volta cessata l' emergenza sanitaria, la Giustizia
Amministrativa provveda a dotarsi di una piattaforma propria, o comunque di sistemi e infrastrutture condivise con
altre Pubbliche Amministrazioni, al fine di evitare i rischi connessi al flusso transfrontaliero di dati. Particolare enfasi
viene posta dal Garante anche sulla necessità di formare in modo adeguato il personale addetto all' uso dei sistemi,
per evitare che gli stessi ascoltino le udienze e le camere di consiglio senza esservi autorizzati. La svolta digitale che
l' emergenza sanitaria ha avviato, ferma restando la necessità di implementare i sistemi informatici dei tribunali
troppo spesso ritenuti inadeguati dagli addetti ai lavori, è da accogliersi sicuramente con favore , in particolare, al
fine di digitalizzare e modernizzare anche il sistema giudiziario, sotto ogni profilo, non soltanto quello connesso agli
adempimenti di cancelleria.
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 5 § ]
Ammesso l' accertamento doganale per annullare il silenzio-assenso
L' Amministrazione può controllare le dichiarazioni trimestrali di consumo anche decorso il termine di 60 giorni
In tema di agevolazioni d' accisa sul gasolio per autotrazione, l' Agenzia delle
Dogane, trascorsi sessanta giorni dalle dichiarazioni trimestrali e formatosi il
silenzio-assenso sul credito d' imposta, può comunque effettuare controlli e,
in caso di irregolarità, recuperare il tributo indebitamente compensato. Tale
principio è stato espresso dalla Corte di Cassazione con la sentenza n.
5812/2020 . La vicenda trae origine dalla richiesta, da parte di una società, di
utilizzare in compensazione il credito d' imposta sul gasolio per l' attività di
autotrasporto merci, di cui all' art. 8 della L. 448/98. In particolare, l'
esercente nazionale aveva presentato all' Agenzia delle Dogane l e
dichiarazioni trimestrali di consumo, dalle quali emergeva un credito accisa.
L' Ufficio, decorso il termine di sessanta giorni dal ricevimento, non si era
pronunciato determinando l' importo complessivo del credito spettante, con
conseguente formazione del silenzio-assenso sull' istanza. L' operatore
economico, pertanto, ha utilizzato il credito in compensazione. In sede di
controllo successivo delle dichiarazioni, la Dogana aveva rilevato irregolarità
su taluni importi e, per l' effetto, aveva annullato l' atto (tacito) di assenso,
recuperando le somme indebitamente utilizzate, irrogando le relative sanzioni. I contribuenti che svolgono attività di
autotrasporto di merci per conto terzi o per conto proprio hanno diritto a una serie di benefici fiscali, tra i quali il
rimborso del maggior onere correlato all' aumento delle accise pagate sui carburanti acquistati (c.d. "caro petrolio" ).
Il DPR 277/2000 riconosce a tali esercenti un bonus fiscale, pari agli incrementi dell' aliquota di accisa sul gasolio
utilizzato per autotrazione. Il beneficio è fruibile attraverso compensazione o rimborso , su presentazione della
dichiarazione trimestrale, sottoscritta dal titolare o dal rappresentante legale della società, da presentare all' Agenzia
delle Dogane territorialmente competente. La dichiarazione di consumo trimestrale, disciplinata dall' art. 3 del DPR
277/2000, che consente di beneficiare dell' agevolazione fiscale, ha natura negoziale e non di mera dichiarazione di
scienza, giacché è diretta a manifestare la volontà di avvalersi del credito d' imposta in ragione dell' affermazione
della sussistenza dei requisiti e delle condizioni previste dal legislatore. Ricevuta la dichiarazione e la
documentazione a corredo, l' Ufficio entro trenta giorni ne controlla le regolarità, eventualmente invitando l' istante a
integrare. Decorsi ulteriori sessanta giorni dal ricevimento della dichiarazione ovvero degli elementi mancanti, l'
autorità doganale determina l' importo complessivo del credito spettante e, nel caso di richiesta di rimborso, emette
apposito titolo per il pagamento delle somme. In mancanza di una risposta, l' istanza si considera accolta ( art. 4 ,
comma 2 del DPR 277/2000). In sintesi: - il contribuente presenta, sotto
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 5 § ]
la propria responsabilità (anche penale), la dichiarazione di consumo per fruire dell' agevolazione; - l'
Amministrazione istruisce la pratica; - nel termine di sessanta giorni l' Ufficio determina il quantum (o adotta un
provvedimento di diniego); - se il termine decorre senza l' adozione di alcuna decisione, l' istanza si considera
accolta con il meccanismo del silenzio-assenso . Al riguardo, i giudici di legittimità hanno affermato che "l' inutile
decorso del termine di 60 giorni e l' effetto della formazione del silenzio-assenso a favore del contribuente non
preclude la permanenza del potere-dovere dell' Amministrazione di effettuare i necessari accertamenti sul merito
dell' istanza e, quindi, ove risultino delle irregolarità, di "annullare, con provvedimento motivato, l' atto di assenso
illegittimamente formato". Resta il potere-dovere di effettuare accertamenti sul merito dell' istanza La permanenza
del potere di controllo da parte dell' Agenzia delle Dogane risponde, da un lato, a un principio generale in tema di
autocertificazione, dall' altro, si giustifica in relazione alla finalità di consentire il riconoscimento di un beneficio
fiscale solo in presenza dei presupposti di legge. In assenza di un formale atto viziato, pertanto, l' annullamento del
silenzio-assenso coincide con l' avviso di accertamento , con il quale l' Amministrazione è legittimata a procedere al
recupero del credito d' imposta indebitamente compensato o rimborsato.
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venerdì 26 giugno 2020Pagina 31
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 6 § ]
i quesiti
Contributo fondo perduto, autodichiarazione d' obbligo
La domanda contiene le ipotesi di esclusione dal diritto al bonus
Pubblichiamo le risposte ad alcuni quesiti che sono arrivati all' indirizzo
www.ilsole24ore.com/forum rilancio Ammessa la Srl in liquidazione
volontaria Una Srl posta in liquidazione volontaria può chiedere il
contributo a fondo perduto? L' articolo 25, comma 2, del Dl 34/20 esclude
dal contributo a fondo perduto i contribuenti la cui attività risulta cessata
alla data di presentazione dell' istanza. La norma non considera invece la
messa in liquidazione come ipotesi di esclusione. Nello stesso senso
depone la circolare dell' agenzia delle Entrate 15/E/20. Pertanto, la Srl
posta in liquidazione volontaria pare ammissibile al contributo, ricorrendo
tutti gli ulteriori presupposti di legge. Gabriele Ferlito Il superbonus su
infissi e condizionatori "trainati" Si può accedere al bonus del 110%
per la sola spesa legata a infissi e condizionatori? No. Il decreto
Rilancio ha introdotto una nuova percentuale di detrazione Irpef e Ires del
110% per i seguenti tre nuovi interventi: la sostituzione degli impianti di
climatizzazione invernale esistenti sugli edifici unifamiliari o sulle parti
comuni degli edifici e l' isolamento termico con materiali isolanti che
rispettano i criteri ambientali minimi. Solo se congiuntamente ad almeno uno di questi tre nuovi interventi dell'
ecobonus (che si possono definire trainanti), verranno sostenute spese per gli altri interventi già agevolati al 50-65-
70-75-80-85% per il risparmio energetico "qualificato" (comprese le spese per installazione di infissi e
condizionatori), a tutti questi interventi spetterà la detrazione del 110% dall' Irpef o dall' Ires. Luca De Stefani I
calcoli per i distributori di carburante La circolare 15/E specifica, per i distributori di carburante, che i
r icavi vanno calcolat i a l netto del prezzo corr isposto ai fornitor i . Ciò signif ica che, a i f in i del la
determinazione del limite di accesso e quindi dei ricavi per individuare la percentuale di spettanza del
contributo a fondo perduto, vanno considerati i ricavi al netto del prezzo corrisposto ai fornitori, mentre
per individuare la riduzione su cui applicare la percentuale si considerano le fatture attive e i corrispettivi
al lordo del prezzo corrisposto? La risposta è positiva. Ai fini del requisito dimensionale (ricavi dell' anno 2019
non superiore a 5 milioni di euro), la circolare 15/E/20 ha precisato che, per i distributori di carburanti, occorre riferirsi
alla nozione di ricavi determinata secondo le modalità di cui all' articolo 18, comma 10, del Dpr 600/73, quindi al
netto del prezzo corrisposto al fornitore (e dunque senza le accise).
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 6 § ]
Invece, ai fini del confronto dei fatturati di aprile 2019 ed aprile 2020, si deve considerare il totale dei corrispettivi
oltre a eventuali fatture emesse, al netto dell' Iva, che hanno concorso alla liquidazione Iva del mese di aprile
(pertanto, in questo caso il calcolo va fatto al lordo del prezzo corrisposto al fornitore, quindi tenendo conto delle
accise). Gabriele Ferlito Sconto o credito d' imposta per i forfettari Sono un contribuente in regime forfettario (ex
lege 190/14). Volevo sapere se posso accedere anch' io all' ecobonus 110% per l' installazione di pannelli
fotovoltaici (anche cedendo il credito a un terzo) o se tale agevolazione mi è preclusa, visto che con il regime
forfettario non posso detrarre alcuna spesa. L' installazione di un impianto solare fotovoltaico, come previsto dal
comma 5 dell' articolo 119 del DL 34/2020, rientra fra i cosiddetti interventi a traino. Di conseguenza a questa spesa
sarà applicabile la detrazione di imposta del 110% solo a condizione che l' installazione sia eseguita congiuntamente
a uno degli interventi trainanti di ecobonus o sismabonus di cui, rispettivamente, ai commi 1 o 4 del citato articolo
119. Ciò premesso, il contribuente in regime forfettario potrà fruire dell' agevolazione esclusivamente optando per la
trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto o, alternativamente, in credito di imposta
con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari
(articolo 121 del decreto Rilancio, Dl 34/2020). Fabio Chiesa Domanda con autodichiarazione d' obbligo Nella
domanda telematica di contributo a fondo perduto all' agenzia delle Entrate è previsto che il richiedente
dichiari «di essere un soggetto diverso da quell i di cui al comma 2 dell ' articolo 25 del Dl 34/20».
Sostanzialmente, tutti quelli che inviano la domanda devono selezionare la casella indicata? La risposta è
positiva. L' articolo 25, comma 2, del Dl 34/20 contiene le ipotesi di esclusione dal diritto alla fruizione del contributo
a fondo perduto. All' atto della presentazione della domanda, occorre autodichiarare di non trovarsi in una di tali
cause di esclusione. Gabriele Ferlito © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Agricoltura e Dogane
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 7 § ]
Rimborsi in arrivo per la spending review delle Casse private
Il tribunale di Roma ha dato ragione alla Cassa geometri, condannando il ministero dell' Economia alla «restituzionedell' importo complessivo di 791.252,10 euro», frutto del contenimento delle uscite imposto nel 2012 e 2013
Rimborsi in rampa di lancio per le somme versate allo Stato dalle Casse
previdenziali private, nell' ambito della «spending review» (la norma, all'
articolo 8 della legge 135/2012, che stabilì la riduzione delle spese per
consumi intermedi degli organismi pubblici e i trasferimenti all' Erario dei
ricavi): una sentenza di I grado del tribunale di Roma (n. 8311/2020) ha dato
ragione alla Cassa geometri, condannando il ministero dell' Economia alla
«restituzione dell' importo complessivo di 791.252,10 euro», frutto del
contenimento delle uscite imposto nel 2012 e 2013. Ma un pronunciamento
avvenuto contestualmente (il 9 giugno scorso) ha sbarrato la strada al
recupero delle quote relative agli anni 2014, 2015 e 2016, perché per esse
non sono «estensibili» gli effetti del verdetto della Consulta 7/2017 (emesso
su ricorso della Cnpadc, la Cassa dei dottori commercialisti), che ha
dichiarato costituzionalmente illegittimo il prelievo; nel dettaglio, si legge
nella sentenza 8314/2020, non è ravvisabile tra la legge sulla «spending
review» del 2012 e l' art. 1 comma 417 della legge 147/2013 la medesima
«ratio» ispiratrice, giacché nella prima «sono state dettate le regole per la
riduzione della spesa degli Enti pubblici non territoriali ed è stato previsto il loro riversamento all' apposito capitolo
dell' entrata del bilancio dello Stato», nella seconda è stata stabilita «una scelta, rimessa all' autonomia gestionale,
organizzativa e contabile degli Enti, tra il rispetto di tutta la normativa vigente in materia di contenimento della spesa
pubblica e il riversamento a favore dell' entrata del bilancio dello Stato di un importo predeterminato in una misura
forfettaria pari al 15% della spesa sostenuta per consumi intermedi nell' anno 2010». La sentenza 8314/2020)
qualifica anche i «consumi intermedi», illustrando come, secondo il sistema europeo dei conti, essi sono «il valore
dei beni e dei servizi consumati quali «input» in un processo di produzione, escluso il capitale fisso, il cui consumo è
registrato come ammortamento», dunque, son fuori dal computo, tanto le spese affrontate dagli Organi di
amministrazione per recarsi presso la sede istituzionale dell' Ente, quanto ciò che si investe per «incarichi
professionali e assicurazioni, se relativi ad immobili da reddito». Nella consapevolezza che il taglio (partito dal 5% e
arrivato al 15%) dal 2012 al 2019 ai costi dell' intero agglomerato della previdenza privata vale 78 milioni, come
raccontato su ItaliaOggi del 6 dicembre 2019, i tentativi degli Enti di riappropriarsi di quanto ceduto allo Stato non si
fermano. «Sappiamo già che il ministero dell' Economia impugnerà il pronunciamento in favore della Cassa
geometri, ma anche noi presenteremo istanza per ottenere il rimborso. Esser risarciti, mentre variamo misure per gli
iscritti danneggiati dal Covid, sarebbe un modo per lo Stato di attuare un vero welfare», osserva
italiaoggi.it
Contabilità e Bilancio
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 7 § ]
il presidente dell' Eppi (periti industriali) Valerio Bignami. L' Enpacl (consulenti del lavoro) fa sapere che depositerà
la richiesta «nelle prossime settimane», infine, a provare «grande soddisfazione» per una sentenza che «trae origine
dal contenzioso da noi avviato», e che «conferma il principio di autonomia finanziaria sancito dalla Corte
costituzionale» è il numero uno della Cnpadc Walter Anedda. © Riproduzione riservata.
italiaoggi.it
Contabilità e Bilancio
venerdì 26 giugno 2020Pagina 29
[ § 2 6 3 5 1 8 4 8 § ]
turismo
Rivalutazione gratuita dei beni per hotel e terme
La scelta va ponderata in relazione al maggior ammortamento
Emanuele ReichFrancoVernassa
L' articolo 6-bis del Dl 23/20 prevede la rivalutazione gratuita dei beni
materiali, immateriali e delle partecipazioni di controllo e collegamento per
le imprese dei settori alberghiero e termale, che potranno incrementare l'
attivo patrimoniale evidenziando i valori dei beni inespressi in bilancio, ad
esempio riferiti al marchio, che rappresenta uno degli asset più rilevanti del
Il Sole 24 Ore
Contabilità e Bilancio
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esempio riferiti al marchio, che rappresenta uno degli asset più rilevanti del
settore alberghiero e termale. Tra i beni rivalutabili si citano: a) le
immobilizzazioni materiali ammortizzabili e non ammortizzabili; b) le
immobilizzazioni immateriali, costituite da beni consistenti in diritti
giuridicamente tutelabili; c) le partecipazioni costituenti immobilizzazioni
finanziarie in società controllate e collegate ai sensi dell' articolo 2359 del
Codice civile. Non possono costituire oggetto di rivalutazione il magazzino,
l' avviamento, i costi pluriennali, i titoli e le partecipazioni iscritti nell' attivo
circolante. I nuovi valori iscritti in bilancio non possono in nessun caso
superare il valore effettivamente attribuibile ai beni con riguardo alla loro
consistenza, alla loro capacità produttiva, all' effettiva possibilità di
economica utilizzazione nell' impresa, nonché ai valori correnti e alle
quotazioni rilevate in mercati regolamentati italiani o esteri. La contropartita contabile della rivalutazione gratuita dei
beni iscritti nel bilancio in corso al 31 dicembre 2019 è una riserva in sospensione di imposta nel patrimonio netto. Si
tratta quindi di una rivalutazione che ragionevolmente non cambia la vita utile del bene, e quindi se da un lato è
positivo l' incremento del valore ai fini patrimoniali, dall' altro lato può essere negativo l' aggravio del conto
economico conseguente all' imputazione di un maggiore ammortamento annuale; anche questa variabile deve
essere tenuta in considerazione nelle decisione strategica di rivalutare o meno. La rivalutazione deve: essere
eseguita in uno o in entrambi i bilanci o rendiconti relativi ai due esercizi successivi a quello in corso al 31 dicembre
2019, si ritiene anche in misura parziale in ciascuno dei due esercizi; riguardare tutti i beni della stessa categoria
omogenea. Da un punto di vista procedurale la rivalutazione deve essere annotata nell' inventario e nella nota
integrativa, mentre gli amministratori e il collegio sindacale devono indicare e motivare nelle loro relazioni i criteri
seguiti nella rivalutazione delle varie categorie di beni e attestare che la rivalutazione non eccede il descritto limite di
valore. La rivalutazione è gratuita, vale a dire non vi è il pagamento di un' imposta sostitutiva. Il maggior valore
attribuito ai beni e alle partecipazioni si considera riconosciuto, ai fini delle imposte sui redditi e dell' Irap, a decorrere
dall' esercizio nel cui bilancio
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 8 § ]
la rivalutazione è eseguita; da tale bilancio ai fini fiscali saranno deducibili i maggiori ammortamenti sui beni
rivalutati. Invece, l' effetto fiscale sulla tassazione delle plusvalenze e minusvalenze è dilazionato nel caso di
cessione a titolo oneroso, di assegnazione al socio o di destinazione a finalità estranee all' esercizio dell' impresa
ovvero al consumo personale o familiare dell' imprenditore dei beni rivalutati; se la cessione avviene prima dell' inizio
del quarto esercizio dopo quello nel cui bilancio la rivalutazione è stata eseguita si considera il costo del bene prima
della rivalutazione per il conteggio della plus/minusvalenza (comma 6 articolo 6-bis Dl 23/20). © RIPRODUZIONE
RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Contabilità e Bilancio
venerdì 26 giugno 2020Pagina 27
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 9 § ]
GUIDA MANAGERIALE ALL' EMERGENZA VIRUS/ Sentenza del Tribunale di Roma
Spending, rimborsi alle Casse
Il Mef deve restituire 791 mila euro all' ente dei geometri
SIMONA D' ALESSIO
Rimborsi in rampa di lancio per le somme versate allo Stato dalle Casse
previdenziali private, nell' ambito della «spending review» (la norma, all'
articolo 8 della legge 135/2012, che stabilì la riduzione delle spese per
consumi intermedi degli organismi pubblici e i trasferimenti all' Erario dei
ricavi): una sentenza di I grado del tribunale di Roma (n. 8311/2020) ha dato
ragione alla Cassa geometri, condannando il ministero dell' Economia alla
«restituzione dell' importo complessivo di 791.252,10 euro», frutto del
contenimento delle uscite imposto nel 2012 e 2013. Ma un pronunciamento
avvenuto contestualmente (il 9 giugno scorso) ha sbarrato la strada al
recupero delle quote relative agli anni 2014, 2015 e 2016, perché per esse
non sono «estensibili» gli effetti del verdetto della Consulta 7/2017 (emesso
su ricorso della Cnpadc, la Cassa dei dottori commercialisti), che ha
dichiarato costituzionalmente illegittimo il prelievo; nel dettaglio, si legge
nella sentenza 8314/2020, non è ravvisabile tra la legge sulla «spending
review» del 2012 e l' art. 1 comma 417 della legge 147/2013 la medesima
«ratio» ispiratrice, giacché nella prima «sono state dettate le regole per la
riduzione della spesa degli Enti pubblici non territoriali ed è stato previsto il loro riversamento all' apposito capitolo
dell' entrata del bilancio dello Stato», nella seconda è stata stabilita «una scelta, rimessa all' autonomia gestionale,
organizzativa e contabile degli Enti, tra il rispetto di tutta la normativa vigente in materia di contenimento della spesa
pubblica e il riversamento a favore dell' entrata del bilancio dello Stato di un importo predeterminato in una misura
forfettaria pari al 15% della spesa sostenuta per consumi intermedi nell' anno 2010». La sentenza 8314/2020)
qualifica anche i «consumi intermedi», illustrando come, secondo il sistema europeo dei conti, essi sono «il valore
dei beni e dei servizi consumati quali «input» in un processo di produzione, escluso il capitale fisso, il cui consumo è
registrato come ammortamento», dunque, son fuori dal computo, tanto le spese affrontate dagli Organi di
amministrazione per recarsi presso la sede istituzionale dell' Ente, quanto ciò che si investe per «incarichi
professionali e assicurazioni, se relativi ad immobili da reddito». Nella consapevolezza che il taglio (partito dal 5% e
arrivato al 15%) dal 2012 al 2019 ai costi dell' intero agglomerato della previdenza privata vale 78 milioni, come
raccontato su ItaliaOggi del 6 dicembre 2019, i tentativi degli Enti di riappropriarsi di quanto ceduto allo Stato non si
fermano. «Sappiamo già che il ministero dell' Economia impugnerà il pronunciamento in favore della Cassa
geometri, ma anche noi presenteremo istanza per ottenere il rimborso. Esser risarciti, mentre variamo misure per gli
iscritti danneggiati dal Covid, sarebbe un modo per lo Stato di attuare un vero welfare», osserva il presidente dell'
Eppi (periti industriali) Valerio Bignami. L' Enpacl (consulenti del lavoro) fa
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[ § 2 6 3 5 1 8 4 9 § ]
sapere che depositerà la richiesta «nelle prossime settimane», infine, a provare «grande soddisfazione» per una
sentenza che «trae origine dal contenzioso da noi avviato», e che «conferma il principio di autonomia finanziaria
sancito dalla Corte costituzionale» è il numero uno della Cnpadc Walter Anedda. © Riproduzione riservata.
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 1 § ]
Servizi di telecomunicazione e fisco, ecco tutti gli adempimenti
Tutte le regole fiscali, tra cui il regime Moss, per non sbagliare in materia di servizi T.T.E., cioè Telecomunicazione,teleradiodiffusione ed elettronici B2C
La Direttiva 2017/2455/UE ha introdotto dal primo gennaio 2019 nuove
regole territoriali per i servizi di Telecomunicazione, teleradiodiffusione ed
elettronici (T.T.E.) resi a 'privati consumatori' (B2C) , con la previsione di una
soglia annua di 10.000 euro (al netto dell' IVA), nell' anno corrente e in quello
precedente, per ciascun Stato membro al di sotto della quale l' operazione
resta imponibile nello Stato membro del prestatore, anziché in quello del
committente. È prevista la facoltà del prestatore di optare per l' imponibilità
nello Stato membro del committente, n el qual caso la scelta è vincolante
per due anni, ed è possibile avvalersi del r egime Moss. servizi di
telecomunicazione : i servizi di telefonia fissa e mobile, i servizi telefonici
forniti attraverso internet (VOIP), i servizi di posta vocale, chiamata in attesa
e simili, i servizi di radioavviso, di audiotext, l' accesso a Internet e al World
Wide Web, ecc.; servizi di teleradiodiffusione : i servizi di fornitura al pubblico
di contenuti audio e audiovisivi, come i programmi radiofonici o televisivi. La
peculiarità di tali servizi consiste nel rivolgersi al pubblico (anziché a singoli
destinatari), nell' essere prestati da un fornitore di servizi media sotto la
propria responsabilità editoriale e nell' essere destinati all' ascolto e alla visione simultanei da parte del pubblico
servizi elettronici: la fornitura di prodotti digitali (compresi i software); i siti internet e le pagine web, che supportano
o veicolano la presenza di un soggetto sulla rete; i servizi generati automaticamente da un computer in risposta a
dati specifici immessi dal destinatario; la concessione del diritto di mettere in vendita un bene o un servizio su un
sito Internet che operi come mercato on-line; le offerte forfettarie di servizi Internet (accesso al web e servizi di
informazione, gioco, accessi a dibattiti) e, più in generale, i servizi elencati nell' allegato I al Regolamento UE n.
282/2011. attraverso la sua linea terrestre fissa, si presume che il destinatario sia stabilito, abbia il suo indirizzo
permanente o la sua residenza abituale nel luogo in cui è installata detta linea terrestre fissa; attraverso reti mobili , si
presume che il luogo in cui il destinatario è stabilito, ha il suo indirizzo permanente o la sua residenza abituale sia il
Paese identificato dal prefisso nazionale della carta SIM utilizzata per la ricezione di tali servizi; per i quali è
necessario utilizzare un decodificatore o un analogo dispositivo o una scheda di ricezione e senza che sia usata una
linea terrestre fissa, si presume che il destinatario sia stabilito, abbia il suo indirizzo permanente o la sua residenza
abituale nel luogo in cui il decodificatore o l' analogo dispositivo è installato o, se questo non è noto, nel luogo in cui
la scheda di ricezione è inviata al fine di essere ivi utilizzata; La stessa C.M. 26.5.2016, n. 22/E ha chiarito che se i
servizi T.T.E. sono prestati in luoghi quali
Agenda Digitale
Fatturazione Elettronica
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 1 § ]
cabine tele- foniche, postazioni Wi-Fi, Internet cafè, ecc. e la fruizione del servizio richieda la presenza fisica del
destinatario in quel luogo, « si presume che il destinatario sia stabilito, abbia il suo indirizzo permanente o la sua
residenza abituale nel luogo in questione e che il servizio sia effettivamente utilizzato e fruito in tale luogo ». Se
invece il servizio viene eseguito su una nave, un aereo o un treno che effettuano trasporto passeggeri, il luogo di
prestazione del servizio coincide con quello di partenza e, conseguentemente, il committente si considera ivi
stabilito, domiciliato o residente. Sempre con la C.M. 26.5.2016, n. 22/E l' Agenzia delle Entrate ha evidenziato come,
a norma dell' art. 7-sexies, co. 1, lett. f) e g), D.P.R. 633/1972 , sono assoggettate ad Iva nel territorio dello Stato , se
rese a committenti non soggetti passivi d' imposta: le prestazioni di telecomunicazione e di teleradiodiffusione ,
quando il committente e domiciliato nel territorio dello Stato o ivi residente senza domicilio all' estero, e sempre che
siano utilizzate nel territorio dell' Unione europea . Esigenze di semplificazione diffuse hanno condotto all' istituzione
del regime Moss («Mini one stop shop»), con il quale un soggetto passivo registrato al Moss in uno Stato membro
(Stato membro di identificazione) trasmette telematicamente le dichiarazioni Iva trimestrali , in cui fornisce
informazioni dettagliate sui servizi di telecomunicazione, teleradiodiffusione ed elettronici prestati a persone che
non sono soggetti passivi in altri Stati membri (Stati membri di consumo), e versa l' Iva dovuta . Nelle prestazioni di
servizi elettronici (c.d. servizi 'TTE'), nonché nelle prestazioni di servizi di telecomunicazione e di teleradiodiffusione,
rese a committenti che agiscono al di fuori dell' esercizio d' impresa, arte o professione, l' emissione della fattura
elettronica non è obbligatoria, se non è ric hiesta dal cliente non oltre il momento di eff ettuazione dell' operazione.
Così dispone l' art. 22 del D.P.R. n. 633/1972 al n. 6-ter), come introdotto dall' art. 1 del D.Lgs. n. 42/2015, per tutti gli
operatori nazionali, registrati o meno al MOSS (Mini One Stop Shop). A tal proposito è stata sottoposta all'
attenzione dell' agenzia delle Entrate una richiesta di chiarimenti in merito alla possibilità di certificare, in relazione al
servizio di gestione di profili ed attività accessorie per Instagram, le relative prestazioni mediante l' emissione di
ricevute fiscali in luogo dell' ordinaria fattura : con la R isposta all' interpello n. 96 del 5 dicembre 2018 l' Agenzia delle
Entrate ha risposto che questo è consentito, purché la ricevuta fiscale contenga tutti i requisiti previsti dalla
normativa. Ha concluso poi l' Amministrazione Finanziaria sottolineando che la ricevuta fiscale può essere
trasmessa anche tramite e-mail , qualora il documento informatico abbia contenuto e forma identico a quello del
documento analogico da cui è tratto e rispetta le prescrizioni previste dal Codice dell' amministrazione digitale.
Agenda Digitale
Fatturazione Elettronica
venerdì 26 giugno 2020Pagina 9
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 2 § ]
Addio al bonus Renzi ma c' è il taglio del cuneo
IL SOSTEGNO ROMA Addio bonus Renzi, arriva il taglio del cuneo fiscale. La
misura di 80 euro per i lavoratori dipendenti, voluta dall' allora presidente del
Consiglio nel 2014, lascia il posto in busta paga al «trattamento integrativo dei
redditi» che scatterà dal primo luglio. Ai 10 miliardi di risorse previste messe in
campo per il vecchio bonus, se ne aggiungono altri 3 miliardi per quest' anno,
che diventeranno circa 6 miliardi il prossimo anno, grazie al decreto legge cura
Italia. LE SOGLIE Il nuovo sistema misto' prevede per i redditi fino a 28.000
euro, già interessati dal taglio delle tasse pari a 80 euro, un incremento fino a
100 euro mensili. Mentre per i redditi da 28.000 a 39.999 euro è previsto un
intervento progressivo (all' aumentare del reddito diminuisce il taglio delle
tasse). La misura non interessa, invece, i lavoratori dipendenti incapienti, cioè
coloro che hanno un reddito inferiore a 8.145 euro, soglia al di sotto della quale
non si applica l' Irpef. Qualche esempio può essere utile a inquadrare la
situazione: il mix rafforzamento bonus-detrazioni si traduce in un vantaggio in
busta paga da 1.200 euro annui (100 euro al mese, ovvero gli 80 euro del bonus
Renzi, più 20 euro aggiuntivi) per i redditi dagli 8.200 euro fino ai 28.000. Da
questa soglia in poi, la ci sarà un décalage: per i redditi fino a 29mila il beneficio scalerà a 1.166 annuo (+97euro
mese); arriverà a 1.131 euro l' anno (94 euro mese) per la fascia 29 mila-30 mila e passerà a 1.097 (91 euro mese)
per i redditi fino a 31 mila euro annui per scendere a 1.063 euro (88,5 euro mese ) per i redditi fino a 31 mila e a 1.029
(85,7 euro mese) fino a 32 mila. Per ottenere lo sconto in busta paga non sarà necessario effettuare una richiesta, lo
sconto sarà effettuato direttamente dal datore di lavoro, che svolge il ruolo di sostituto d' imposta. Il ministro dell'
Economia, Roberto Gualtieri, ha ricordato che l' aumento delle buste paga riguarda per circa 14 milioni di lavoratori.
Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Messaggero
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 29
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 3 § ]
brevi
I fondi per i centri estivi sono nelle casse di quasi 6 mila comuni italiani. La
ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti ha firmato ieri9, d'
intesa con Anci, regioni e province, l' erogazione di 135 milioni di euro «che
arriveranno in tempi molto celeri», ha annunciato. Si tratta di milioni destinati
al potenziamento dei centri estivi diurni destinati alle attività di bambini di età
compresa tra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre. I soldi
serviranno a far sì che le rette dei centri i mantengano basse e ad aiutare le
famiglie più indigenti. «La commissione Finanze ha approvato un parere
favorevole, di cui era relatore il nostro Luca Migliorino, riguardante la
proposta di prorogare i termini di versamento della prima rata e dell' acconto
2020 di Irpef e Ires. In questo momento nulla è più urgente di evitare ad
imprese e famiglie una stangata fiscale che non potrebbero sopportare». Lo
dichiarano in una nota i deputati M5S della commissione Finanze. «Sul rinvio
delle scadenze di giugno ci siamo battuti fin dall' inizio, presentando anche
un emendamento, a prima firma Currò, durante i lavori per il dl Rilancio. Il
parere favorevole di oggi (ieri, ndr) è un passo decisivo nella giusta
direzione». I rettori riuniti a Roma e in via telematica confermano il ritorno in aula a settembre. La didattica a
distanza, hanno spiegato ieri, è stato uno strumento indispensabile per garantire il diritto allo studio durante il picco
della pandemia. Ma la didattica è un' esperienza formativa sociale, non solo cognitiva. Quindi l' università non può
prescindere dall' aula in presenza, ovvero il luogo in cui studenti e docenti si incontrano. Il ministero delle
infrastrutture e trasporti è al lavoro per convertire in legge e rendere così obbligatorie le nuove linee guida dettate per
la verifica e la sicurezza delle gallerie autostradali. Lo si apprende da una nota del Mit. È quanto richiesto, vi si
spiega, nell' emendamento al decreto rilancio che sarà presentato a giorni e che mira ad estendere l' efficacia delle
linee guida ministeriali sulle attività di verifica delle gallerie, a tutti i gestori, autostradale e stradali, delle infrastrutture.
Fino all' adozione del prossimo decreto ministeriale restano confermate le modalità e i tempi di verifica delle
infrastrutture dettate dalla disciplina vigente fino ad oggi applicata dai concessionari nella programmazione delle
proprie attività di verifica. Una variazione oggi in questo senso appesantirebbe inevitabilmente la pianificazione degli
interventi con inevitabili ripercussione sul traffico e disagi all' utenza.
Italia Oggi
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 3 § ]
Slitta al 20 settembre il termine per la presentazione delle domande di contributo per la riparazione dei danni lievi
agli edifici colpiti dal terremoto del 2016. La proroga della scadenza, prevista il 30 giugno, è stabilita da un' ordinanza
del Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, che ha avuto ieri il parere favorevole della Cabina
di coordinamento, nella quale siedono i governatori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i sindaci dei comuni del
cratere delegati dall' Anci, l' Associazione dei comuni. Dopo i forti ribassi del secondo trimestre (-18,3% l' elettricità e
-13,5% il gas), nel terzo trimestre del 2020 per la famiglia tipo1 in tutela ancora un calo per la bolletta del gas, -6,7%, e
un rialzo per la bolletta dell' elettricità, +3,3%, legato ai costi per il funzionamento del sistema. Per quanto riguarda gli
effetti sui consumatori (al lordo tasse), rispetto allo scorso anno la famiglia tipo beneficia di un risparmio di 212
euro/anno, ha reso noto ieri l' agenzia di regolazione (Arera). © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 31
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 4 § ]
Fondo perduto
Contributi tra stupore e bonifici
CRISTINA BARTELLI
Siracusa, Reggio Calabria, Ispra, Catania, Roma, Fermo, Arezzo, Mantova,
Napoli, sono solo alcune delle città dove stamattina alcuni dei 230 mila
contribuenti hanno trovato sul proprio conto corrente l' accredito dei
contributi a fondo perduto gestiti dall' Agenzia delle entrate e introdotti dal
decreto Rilancio a ristoro del calo di fatturato del mese di aprile 2020. C' è
stupore nei gruppi dei professionisti e delle partite Iva per quella che un
impegno del governo è stato mantenuto. Importi che oscillano tra i 3 mila
euro fino anche ai 35 mila, in molti casi seguiti dai professionisti mentre
molti altri invece con l' istanza compilata con il fai da te, perché il calcolo
risultava facile, mese di aprile 2020, zero rispetto allo stesso periodo del
2019. L' Agenzia delle entrate, il 25 giugno ha diffuso i numeri sul primo
monitoraggio del contributo a fondo perduto, dopo i 10 giorni di avvio della
procedura per l' inoltro delle istanze partito nel pomeriggio del 15 giugno. In
10 giorni sono state oltre 900 mila le domande trasmesse e di queste l'
impegno di smaltirle entro 10 giorni ha riguardato 203 mila domande per un
valore di importi pari a 730 milioni. Il 15 giugno non si doveva intendere
come un click day essendo la finestra per le richieste aperta fino al 13 agosto prossimo. Ma la necessità di liquidità
ha fatto correre molti. Gli importi erogati di coloro che hanno raccontato l' esperienza a ItaliaOggi è tra i 3 mila e 22
mila euro. L' Agenzia ieri ha fornito il dato scorporato tra persone fisiche e società. Le persone fisiche che hanno
presentato domanda risultano essere state, nei primi dieci giorni, 483.765 mentre le società sono state 394.270. I
tempi stretti di erogazione del beneficio non hanno dimenticato i controlli, ad una prima verifica sulla coerenza dei
requisiti seguirà un lavoro a posteriori di incrocio dati. Per i contributi a fondo perduto l' Agenzia delle entrate avrà 8
anni di tempo per completare le verifiche. © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 16
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 5 § ]
FEDERDISTRIBUZIONE
Distribuzione: detrazioni al 20% per fare ripartire i consumi
Gradara: proposta che costa allo Stato meno della metà di un taglio dell' 1% dell' Iva Dai capi d' abbigliamento all'elettronica di consumo, dai libri ai casalinghi
Mi. Ca.
Una detrazione sulle imposte del 20% sugli acquisti di beni non alimentari
per rilanciare i consumi italiani nella seconda parte dell' anno e mettere in
sicurezza il business di commercianti e imprese della distribuzione. La
proposta, per nulla provocatoria, arriva da Federdistribuzione: la settimana
scorsa l' ha portata sul tavolo del premier Conte e del ministro dell'
Economia Gualtieri in occasione degli Stati Generali. Dall' abbigliamento all'
elettronica, dai libri ai casalinghi, la detrazione dovrebbe riguardare un
ampio spettro di prodotti. E a differenza del taglio dell' Iva, proposto da più
parti, avrebbe il vantaggio di costare molto meno alle casse dello Stato.
Quanto meno? «Il nostro ufficio studi ha fatto i calcoli - spiega Claudio
Gradara, presidente di Federdistribuzione e autore della proposta - la
riduzione di un punto percentuale di Iva costa 7 miliardi di euro all' anno. La
detrazione d' imposta del 20% potrebbe costare 3,5 miliardi. Anzi meno, se
si tiene conto del maggior gettito per le casse pubbliche dovuto all'
aumento dei fatturati delle imprese e all' Iva pagata sui beni venduti».
Gradara ipotizza una spesa potenziale di 90 miliardi di euro in beni di
consumo non alimentari da qui a fine anno: su questa cifra, il credito di imposta ammonterebbe a 18 miliardi di euro,
che sulla media delle aliquote Irpef italiane fa 3,5 miliardi e mezzo circa, per sei mesi di detrazione. Miliardi che
appunto, sostiene Federdistribuzione, potrebbero essere assorbiti da un aumento dei fatturati e quindi delle tasse
pagate dalle imprese. La ripresa dei consumi è un tema vitale, per le imprese italiane della distribuzione. «I consumi
interni - dice Gradara - sono centrali per la ripresa economica perché generano il 60% del Pil. Per le aziende della
distribuzione il lockdown ha causato danni per 11 miliardi di euro al mese, circa il 20% del fatturato annuo del
comparto. È ovvio che ci preoccupa la prospettiva per i prossimi mesi: se l' alimentare si aspetta di chiudere il 2020
in pareggio, il resto dei beni di largo consumo ha già messo in conto una perdita dei fatturati del 30%». Per le imprese
della distribuzione, un tonfo così «significa mettere a repentaglio il 20% delle aziende e più di 200mila posti di lavoro -
dice Gradara - il nostro è un comparto ad alta intensità di manodopera e dove il lavoro femminile rappresenta il 60%
del totale». La proposta di Federdistribuzione va in controtendenza, in un momento in cui tutti sono concentrati sul
taglio del cuneo fiscale o sulla riduzione dell' Iva. Ma secondo il suo presidente né l' uno né l' altra sono in grado di
sbloccare veramente i consumi in Italia. Che si sono bloccati non solo perché è diminuito il potere di acquisto delle
famiglie, ma anche perché
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 5 § ]
è in atto un preoccupante calo della fiducia dei consumatori. Anche chi ha non spende, preferisce risparmiare.
«Per rimettere in moto la fiducia - sostiene Gradara - bisogna per una volta avere un po' di fantasia e applicare alla
politica economica un concetto ben noto a chi si occupa di commercio e marketing, ovvero il concetto di
promozione. Cosa faccio per invogliarti all' acquisto? Abbasso i prezzi. E un modo per farlo è proprio quello di ridarti
una parte di quello che hai speso sotto forma di detrazione fiscale. Per un tempo limitato, beninteso, proprio come le
promozioni: quattro mesi, al massimo sei, fino alla fine dell' anno». Nella proposta di Federdistribuzione lo sconto
fiscale andrà applicato solo a chi per pagare utilizza moneta elettronica e sceglie i negozi fisici, in modo da dare
contestualmente una mano ai molti negozianti oggi in difficoltà. «In occasione della scorsa legge di bilancio -
ricorda il presidente Gradara - si è dibattuto a lungo sull' incentivazione dei pagamenti elettronici, che fu poi rinviata a
decreti attuativi che dovevano essere avviati la scorsa primavera ma che con il Covid-19 non hanno mai visto la
luce». Per ora, il suggerimento di Federdistribuzioni deve ancora fare proseliti. «Conte e Gualtieri? Mi hanno
ascoltato con interesse - dice Gradara - del resto, se vogliamo uscire dalle secche della crisi questa volta occorre
una buona dose di fantasia». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 6 § ]
Eco e sismabonus per tutti gli immobili delle imprese, dietrofront dell' Agenzia
L' Amministrazione rettifica la propria posizione e ammette le detrazioni senza limiti per gli immobili strumentali,merce e patrimoniali
Le detrazioni IRPEF/IRES per gli interventi di riqualificazione energetica e per
quelli antisismici spettano ai titolari di reddito d' impresa che effettuano gli
interventi sugli immobili posseduti o detenuti, a prescindere dalla loro
destinazione . Le agevolazioni, quindi, competono sia per gli immobili
"strumentali", sia per i "beni merce" e sia per quelli "patrimoniali". Con la
risoluzione n. 34 di ieri, 25 giugno 2020, è arrivata la tanto attesa rettifica
della posizione sinora assunta da parte dell' Agenzia delle Entrate con
riguardo alla querelle sulla tipologia di immobile per il quale spetta l'
agevolazione fiscale. Posizione che ha generato un considerevole
contenzioso nel corso degli ultimi dodici anni e che ha avuto inizio con le
risoluzioni 15 luglio 2008 n. 303 e 1° agosto 2008 n. 340 , nelle quali l'
Amministrazione finanziaria sosteneva che l' ecobonus spettasse soltanto
con esclusivo riferimento ai fabbricati strumentali delle imprese (la
detrazione, quindi, non avrebbe riguardato né gli immobili "merce" né quelli
patrimoniali e destinati alla locazione). Recentemente la Corte di Cassazione
(Cass. 12 novembre 2019 nn. 29162 , 29163 e 29164 e 23 luglio 2019 nn.
19815 e 19816, peraltro condivise a suo tempo nella norma di comportamento dell' AIDC n. 184/2012 ) ha deciso
che la detrazione IRPEF/IRES del 55-65% per gli interventi di riqualificazione energetica , di cui ai commi 344-349 dell'
art. 1 della L. 296/2006 e art. 14 del DL 63/2013, spetta alle imprese (società comprese) per tutti gli immobili
posseduti, compresi quelli concessi in locazione a soggetti terzi (si vedano " Detrazioni per la riqualificazione anche
su fabbricati concessi in locazione " del 13 novembre 2019 e " Alle imprese ecobonus e sismabonus per tutti gli
immobili " del 25 novembre 2019). La Suprema Corte che, dopo aver riassunto il quadro normativo di riferimento, ha
affermato che il bonus fiscale finalizzato alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti si rivolge a un' ampia
platea di beneficiari, siano essi persone fisiche o soggetti titolari di reddito d' impresa, incluse le società. Secondo la
Cassazione, la delimitazione del perimetro applicativo della detrazione che era stata introdotta dall' Amministrazione
finanziaria era incompatibile con l' interpretazione letterale delle norme riguardanti l' agevolazione fiscale, le quali
non prevedono alcuna limitazione soggettiva . Le norme non prevedono limiti né di tipo oggettivo né di tipo
soggettivo La ratio legis della detrazione fiscale, evidenziano i giudici di legittimità, è chiara e consiste nell' intento d'
incentivare gli interventi di miglioramento energetico dell' intero patrimonio immobiliare nazionale, in funzione della
tutela dell' interesse pubblico a un generalizzato risparmio energetico. Le norme che disciplinano l' agevolazione,
infatti, non pongono alcuna limitazione, né di tipo oggettivo (con riferimento alle categorie catastali degli immobili),
né di tipo soggettivo , alla generalizzata
EutekneInfo
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 6 § ]
operatività della detrazione d' imposta. Unica eccezione riguarda gli immobili in locazione finanziaria per i quali l'
art. 2 comma 2 del DM 19 febbraio 2007 stabilisce che la detrazione compete all' utilizzatore e non alla società
concedente. La Corte ha infine osservato che la distinzione tra "immobili strumentali", "immobili merce" e "immobili
patrimonio" non rileva ai fini della detrazione fiscale in quanto non è contemplata nei commi 344-349 dell' art. 1 della
L. 296/2006 e incide soltanto dal punto di vista contabile e fiscale. Sulla base dei principi espressi dalla Suprema
Corte e riconosciuta la condivisibilità di tali affermazioni di principio da parte dell' Avvocatura generale dello Stato,
anche l' Amministrazione finanziaria si è uniformata a quanto deciso dai giudici di piazza Cavour. In coerenza con
detti principi, peraltro, anche il c.d. " sismabonus " disciplinato dai commi 1- bis e ss. dell' art. 16 del DL 63/2013 deve
essere riconosciuto per gli interventi antisismici eseguiti su tutti gli immobili delle imprese come già affermato nella
ris. Agenzia delle Entrate 12 marzo 2018 n. 22 . Con la risoluzione n. 34/2020, infine, sono superati i chiarimenti
forniti nei precedenti documenti di prassi e gli Uffici ne dovranno tenere conto nella gestione del contenzioso
pendente in materia; dovranno essere riesaminate le controversie pendenti e dovranno essere abbandonate le
pretese erariali incentrate sulla tipologia di immobile oggetto di intervento.
EutekneInfo
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 5
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 7 § ]
Ecobonus, saranno ridotti i massimali
Dl rilancio. Per l' incentivo al 110% estensione alle seconde case, accesso al terzo settore e più tempo per gliimmobili Iacp
Marco MobiliMarco Rogari
roma Sul superbonus del 110% per gli interventi di efficientamento
energetico e messa in sicurezza degli edifici ci sarà spazio, salvo ulteriori
ripensamenti, solo per quattro correttivi: la riduzione dei massimali fissati
per i singoli interventi e riconosciuti per ogni unità abitativa; l' estensione
dell' agevolazione alle seconde case che dovrà per altro essere una sola;
accesso al superbonus anche ai contribuenti del terzo settore;
allungamento fino a metà del 2022 per gli interventi effettuati su immobili
Iacp. A tagliare fuori le altre numerose modifiche chieste dalla stessa
maggioranza di Governo, anche sulla spinta delle associazioni di categoria,
è stato il budget ridotto, non più di 800 milioni, messo a disposizione del
Parlamento per modificare il decreto n. 34. La novità dell' ultima ora è la
riduzione dei massimali che secondo alcune ipotesi potrebbe riguardare il
cappotto termico dell' edificio ed esser differenzia tra condomini con più
unità abitative dove il massimale di spesa passerebbe dagli attuali 60mila
euro a 40mila per ogni abitazione e condomini con meno soggetti il cui
massimale si fermerebbe a 50mila euro. Lo stesso ministro dell' Economia,
Roberto Gualtieri, nella concitata audizione in commissione Bilancio della Camera di mercoledì sera aveva di fatto
ridotto al minimo la possibilità di introdurre molti dei correttivi presentati dalla stessa maggioranza e indicati come
"supersegnalati". Correttivi che salvo ulteriori ripensamenti prima dei voti di merito in commissione (attesi non prima
della prossima settimana) potrebbero essere destinati a trovare spazio in futuro, ad esempio, nel decreto di luglio e
con il nuovo scostamento da circa 20 miliardi che il Governo si appresta a chiedere al Parlamento. E non solo per
migliorare il 110% ma soprattutto per sostenere i settori in crisi come turismo e automotive, l' occupazione, Regioni e
Comuni. Restano tagliati fuori così l' estensione del superbonus del 110% alle strutture alberghiere, così come la
possibilità di allungare la vita all' agevolazione almeno fino al 31 dicembre 2022. Un correttivo, quest' ultimo, che ora
trova anche una spinta in più con l' incertezza che accompagna e accompagnerà per i prossimi mesi l' entrata in
vigore dal 1° luglio dello sconto Irpef del 110 per cento. Per altro sempre Gualtieri, questa volta nel question time di
ieri al Senato (si veda il servizio in pagina), ha precisato che per l' emanazione delle regole attuative del superbonus il
Governo ha deciso di attendere la chiusura del «lavoro parlamentare» sul decreto (per la Gazzetta Ufficiale e l'
entrata in vigore delle modifiche parlamentari vorrebbe dire non prima del prossimo 18 luglio). Le carte si
scopriranno definitivamente nel fine settimana. Intanto ieri i tre relatori hanno depositato
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 7 § ]
il loro pacchetto di emendamenti. Anche questi soggetti, già in fase di sola presentazione, alla tagliola: degli oltre
40 correttivi fatti circolare nei giorni scorsi ne sono stati depositati 22 e su questi oggi il presidente della
commissione Bilancio, Claudio Borghi (Lega), si pronuncerà sulle inammissibilità, mentre per eventuali sub
emendamenti dei gruppi ci sarà tempo fino a domenica pomeriggio. Tra le novità in arrivo firmate dai relatori la
possibilità per le imprese di cedere i crediti d' imposta collegati al «Piano nazionale Impresa 4.0» come quelli per
investimenti in beni strumentali, in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative e in
formazione 4.0. Viene cancellato il divieto di cessione in caso di consolidato fiscale e i soggetti beneficiari dei
crediti d' imposta indicati ai commi da 184 a 209 dell' ultima legge di bilancio, possono optare per la cessione, anche
parziale, dello stesso ad altri soggetti anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, ivi inclusi istituti di credito e
altri intermediari finanziari. Tagliati dal pacchetto dei relatori, invece, gli emendamenti per l' estensione del bonus di
600 euro per aprile e maggio ai caregiver, l' esenzione della Tosap anche per gli eventi culturali, l' estensione delle
concessioni per il commercio sulle aree pubbliche. Restano fuori anche la garanzia pubblica sui prestiti prima casa
per gli over 60, così come la possibilità di emettere bond per la società Sport e Salute Spa. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 30
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[ § 2 6 3 5 1 8 5 9 § ]
Villarosa (Mineconomia) chiarisce i limiti rispondendo in commissione finanze Camera
Forfetari, la laurea costa cara
Non sono deducibili gli oneri per il riscatto dei corsi
GIULIA PROVINO
Gli oneri contributivi sostenuti per il riscatto del corso legale di laurea, per gli
iscritti all' assicurazione generale obbligatoria, in regime forfetario, non sono
deducibili, salvo il caso in cui il soggetto beneficiario, oltre che al reddito
derivante dall' attività in regime agevolato, risulti titolare di altri redditi Irpef. È
la risposta fornita dal sottosegretario del Ministero delle finanze Alessio
Maria Villarosa durante le interrogazioni svoltesi ieri in Commissione finanze
della Camera. Il dl 4/2019 ha introdotto per alcune categorie di soggetti la
facoltà di riscattare, in tutto o in parte, i periodi non coperti da contribuzione
antecedenti alla data di entrata in vigore del decreto stesso, estendendo tale
facoltà anche ai periodi compresi tra l' anno del primo e quello dell' ultimo
contributo, parificandoli a periodi di lavoro non soggetti a obbligo
contributivo e che non siano già coperti da contribuzione. Con riferimento ai
corsi di studio universitari, l' onere dei periodi di riscatto è costituito dal
versamento di un contributo per ogni anno da riscattare, pari al livello
minimo imponibile annuo moltiplicato per l' aliquota di computo delle
prestazioni pensionistiche dell' assicurazione generale obbligatoria per i
lavoratori dipendenti, vigenti alla data della domanda. Ai fini fiscali, in via ordinaria, gli oneri contributivi sostenuti per
il riscatto del corso legale di laurea sono interamente deducibili dal reddito complessivo fino a concorrenza dello
stesso. Sono, inoltre, compresi tra i contributi versati facoltativamente, a partire dal 1/1/2001, quelli versati per il
riscatto degli anni di laurea, per la prosecuzione volontaria e quelli per la ricongiunzione di differenti periodi
assicurativi, qualunque sia la causa da cui origina il versamento. Se i contributi sono versati a favore degli
«inoccupati fiscalmente a carico» da familiari, a questi spetta una detrazione del 19% dei contributi. Nell' ipotesi in
cui si eserciti l' opzione per il regime forfetario, non è ammessa nessuna deduzione o detrazione dell' onere
contributivo sostenuto. Sono infatti deducibili dal regime forfetario «i contributi previdenziali versati in ottemperanza
a disposizioni di legge», escludendo, pertanto i contributi, versati facoltativamente. © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 1
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 0 § ]
Diritto allo studio
Il codice draghi nelle aule
CARLO VERDELLI
Una strada c' era, una soltanto: applicare alla scuola italiana, disastrata al quadrato o al
cubo dopo l' interminabile paralisi da Covid, il codice Draghi, quel «whatever it takes»,
tutto quello che è necessario (oppure: costi quel che costi), appena entrato a buon
diritto tra le voci definitive del dizionario Treccani. Con quelle tre parole in inglese,
pronunciate con asciutta fermezza il 26 luglio 2012 in una Londra ostile, l' allora
presidente della Banca centrale europea salvò l' euro dalla tempesta perfetta che stava
per abbattersi sui Paesi più deboli, Italia compresa. L a risposta alla tempesta perfetta
che a settembre rischia di completare l' opera di demolizione della nostra istruzione
pubblica sta all' approccio di Draghi come il nadir allo zenit. Il piano proposto dal
ministro competente è uno scarico di responsabilità sulle singole Regioni, i singoli
presidi, i singoli insegnanti: da settembre si ricomincia, arrangiatevi. Sì, ma i banchi
singoli? E gli spazi per il distanziamento, con il 40 per cento degli edifici non a norma? E il
personale docente che mancava già prima e che andrebbe rafforzato di almeno altre
100 mila unità per affrontare le lezioni in più turni? E gli assistenti, i bidelli, il corredo
supplementare di fatiche per sanificare aule e ambiti c omuni? E la didattica a distanza,
che pare certo proseguirà: dov' è il capitolo con le misure pratiche per superare le
difficoltà di connessione e dotare tutti degli strumenti indispensabili per non restare
tagliati fuori? Risposte non ci sono, o forse chi lo sa, magari il vento ce le porterà. Ma
dovrà correre, quel vento, perché il niente che è stato messo sul banco ci è arrivato pure
fuori tempo massimo. Davanti, appena due mesi, luglio e agosto, tradizionalmente poco
adatti per organizzare imprese impossibili. Con un ulteriore, doppio aggravio: risorse
risibili e un sistema che già prima del virus era in stato di imperdonabile abba ndono. Il
problema non è tanto il ministro competente, che ha comunque ottenuto che il
pensatoio di Colao non si occupasse di istruzione perché c' era già una brillantissima task force al lavoro sul tema (e
si è visto con quali lodevoli risultati). Il problema vero è che declassare l' educazione a emergenza secondaria, anzi a
ultima delle emergenze, è la spia di un governo dal pensiero corto, molto più preoccupato della tattica dell' annuncio
a effetto piuttosto che del destino complicato da immaginare per questo Paese. Sul nodo centrale della scuola, l'
elenco delle irresponsabilità va dal presidente del Consiglio, passando per i titolari dei dicasteri di maggior peso, per
completarsi con i segretari (veri o presunti)
Corriere della Sera
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 0 § ]
delle forze (grandi o minime) che costituiscono questa maggioranza. Una prova corale di negligenza collettiva,
oltretutto ingiustificabile, almeno stavolta, con l' alibi di non dare vantaggi all' opposizione variamente salvi niana.
Ogni mossa dei vari leader, osservata in trasparenza, dal taglio dell' Iva o dell' Irpef o dell' Irap a seconda dei giorni,
alle baruffe su chi candidare e dove, rivela un obiettivo a breve: il meglio per il proprio partito, o la propria corrente, al
prossimo giro elettorale di metà settembre. Come se l' immane ricostruzione a cui è attesa l' Italia, con un Pil in
caduta libera del 13 per cento, fosse procrastinabile di un altro po', dopo aver rimisurato pesi e valori alla luce di un
voto che sarà comunque viziato dalle angosce di una nazione, o almeno la parte chiamata ad esprimersi, che sta già
toccando con mano le durezze sociali della ripartenza e che anche per questo non si sa quanto impermeabile alle
lusinghe di chi le prometterà una luna che non c' è. Ricominciamo dal diritto allo studio, costi quel che costi,
whatever it takes . Doveva e poteva essere il primo messaggio di autentica rinascita. Partendo proprio dalla base, da
chi è destinato per legge di natura a ereditare quel che sarà di questo Paese, cioè i bambini, i ragazzi, le famiglie, le
donne di quelle famiglie che stanno supplendo un vuoto dello Stato e che, visto il vento che tira, dovranno
continuare a farlo anche in autunno. Su 10 genitori che hanno già perso il lavoro, sette sono madri. E la bilancia non
tenderà ad equilibrarsi, anche perché il reddito femminile incide meno sul bilancio casalingo, essendo più basso, e
quindi è giocoforza il più sacrific abile. Montano, prevedibilissime, proteste diffuse e minacce di bloccare l' inizio
delle lezioni, malumori su cui la destra sta lestamente mettendo il cap pello. Alla fine, si arrangerà qualche tavolo, si
troverà un extra budget per tamponare le crepe più indecenti, e alla fine faremo finta che, d' accordo, non si è messo
in campo «tutto quello che è necessario» ma un passettino in avanti lo si è ottenuto. E ci allineeremo ai nastri di
partenza del sistema istruzione del dopo virus nella stessa posizione che occupavamo, tra i cosiddetti Paesi
sviluppati, anche prima del virus: ultimi in classifica praticamente in tutte le cate gorie. Una crisi di governo, con l'
Europa che ci attende al varco per decidere se e quanto aiutarci, è razionalmente impensabile. Ma almeno una crisi
di coscienza di chi il governo lo rappresenta, pensando alla scuola che non verrà o che verrà al minimo delle
possibilità, ecco, sarebbe già un soprassalto di dignità civile. Studiare male, studiare poco, studiare peggio dei
coetanei degli altri Paesi, è l' anticamera della retrocessione di una nazione. E insieme la condanna ingiusta e
definitiva della generazione che, incolpevole, dovrà fare l' I talia. ~
Corriere della Sera
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 31
[ § 2 6 3 5 1 8 6 1 § ]
Gli interventi sui punteggi non influiscono sul regime premiale
Integrazioni degli Isa solo per i controlli
ANDREA BONGI
Dichiarazioni integrative e punteggi Isa, una soluzione ancora a metà.
Secondo l' Agenzia delle entrate infatti il nuovo e migliore punteggio di
affidabilità fiscale che si genera a seguito di una dichiarazione integrativa
presentata dal contribuente può avere effetti solo ai fini delle analisi del
rischio ma non del regime premiale. Anzi. Qualora il punteggio di affidabilità
fiscale che si genera con una dichiarazione successiva a quella trasmessa
entro i termini ordinari, sia inferiore a quello originario, tale variazione deve
ritenersi rilevante ai fini della riduzione o della perdita totale dei benefici
premiali originariamente conseguiti. Queste conclusioni, che continuano ad
evidenziare una discrasia di giudizio e di rilevanza dei nuovi punteggi Isa
contenuti nelle dichiarazioni integrative, sono evidenziate nella recente
circolare n.16/e del 16 giugno scorso, con la quale l' Agenzia delle entrate ha
fornito le istruzioni applicative per l' applicazione degli indici sintetici di
affidabilità fiscale al periodo d' imposta 2019. La posizione dell '
amministrazione finanziaria sugli effetti delle dichiarazioni integrative
riprende, almeno in parte, quanto già sostenuto nella circolare n. 20/E del 9
settembre 2019. A seguito dell' applicazione degli Isa, si legge nella circolare n.16/e in commento, un contribuente
può accedere ai benefici premiali se raggiunge un idoneo livello di affidabilità fiscale sulla base dell' esito dell'
applicazione degli Isa risultante dall' ultima dichiarazione presentata entro i termini ordinari. Su quest' ultimo punto
occorre prendere atto che l' Agenzia delle entrate, con la risposta ad interpello n.31 pubblicata il 6 febbraio 2020 ha
chiarito che ai fini del regime premiale Isa deve considerarsi valida l' ultima dichiarazione fiscale presentata dal
contribuente qualora la stessa sia comunque da considerarsi «tardiva» ma inviata entro il termine di 90 giorni dalla
scadenza del termine ordinario. Tardive a parte, lo stato dell' arte in relazione ai punteggi Isa che si formano a
seguito di una dichiarazione integrativa è dunque quello che emerge dalla lettura del paragrafo 8.3. della circolare in
commento dedicato ai termini di presentazione della dichiarazione e conseguente punteggio Isa. Per l '
amministrazione finanziaria le eventuali dichiarazioni successive alla scadenza del termine ordinario di
presentazione - 90 giorni successivi compresi - che modifichino il punteggio Isa
Italia Oggi
Fisco e Dichiarazioni
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 1 § ]
precedentemente ottenuto dal contribuente, migliorandolo, devono essere, pertanto, considerate non rilevanti ai
fini dei benefici premiali. All' esatto contrario, se con una dichiarazione successiva a quella trasmessa entro i termini
ordinari o entro i successivi 90 giorni, la modifica dei dati per l' applicazione degli Isa determini una riduzione del
punteggio di affidabilità, tale variazione deve ritenersi rilevante ai fini della riduzione o perdita dei benefici premiali.
Per quanto riguarda invece la rilevanza dei punteggi Isa al fine della selezione delle posizioni e delle analisi del
rischio, l' Agenzia delle entrate ritiene che debbano essere sempre considerati rilevanti gli esiti dell' ultima
dichiarazione pervenuta. Si conferma dunque l' estrema pericolosità che può rivestire l' invio di una dichiarazione
integrativa da parte di un contribuente che ha beneficiato, grazie ai risultati Isa della dichiarazione originaria, di uno
specifico beneficio premiale. Se, a seguito della dichiarazione integrativa, il punteggio dovesse peggiorare
scendendo sotto il livello di premialità necessario all' ottenimento dell' originario beneficio, quest' ultimo verrà
revocato dall' amministrazione finanziaria. © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
Fisco e Dichiarazioni
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 2 § ]
Irpef e Ires, verso la proroga dei termini per prima rata e acconto
Approvato in commissione Finanze di Montecitorio un parere favorevole riguardante la proposta di prorogare con ildl Rilancio i termini di versamento. Il provvedimento arriverà i n aula alla camera il prossimo 3 luglio. Emendamentodei relatori in commissione Bilancio per accelerare gli investimenti nelle infrastrutture stradali e autostradali"
"Poco fa la commissione Finanze ha approvato un parere favorevole, di cui
era relatore il nostro Luca Migliorino, riguardante la proposta di prorogare i
termini di versamento della prima rata e dell' acconto 2020 di Irpef e Ires. In
questo momento nulla è più urgente di evitare a imprese e famiglie una
stangata fiscale che non potrebbero sopportare. C`è bisogno di più tempo e
grazie al prossimo scostamento di bilancio anche di misure coraggiose per
ridurre il carico fiscale complessivo. Sul rinvio delle scadenze di giugno ci
siamo battuti fin dal principio e abbiamo anche presentato un emendamento,
a prima firma Currò, durante i lavori per il dl Rilancio. Il parere favorevole di
oggi è un passo decisivo nella giusta direzione", si legge in una nota del M5S
della commissione Finanze della Camera. E mentre si valutano e si
discutono le certe modifiche, anche sulla base delle richieste delle
opposizioni, il percorso parlamentare del dl accelera: la conferenza dei
capigruppo della camera ha deciso che il provvedimento approderà in aula il
3 luglio. Sarà comunque convocata un' altra capigruppo al termine dell'
esame del decreto rilancio da parte della commissione Bilancio, dunque
mercoledì sera o giovedì mattina. Oggi attorno alle 18 i lavori della commissione Bilancio della camera sul dl Rilancio
sono stati sospesi, in coincidenza con la riunione dell' ufficio di presidenza per capire come andare avanti con le
votazioni degli emendamenti. Tra le modifiche importanti presentate dai relatori in commissione Bilancio di
Montecitorio, quella che stabilisce come entro un mese verranno approvate "apposite linee guida del ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti in materia di programmazione ed esecuzione delle attività di indagine sullo stato di
conservazione delle gallerie esistenti lungo le strade statali o autostrade gestite da Anas Spa o da concessionari
autostradali, e di tutte le altre, di esecuzioni delle ispezioni e di programmazione degli interventi di manutenzione e di
messa in sicurezza". Obiettivo della norma, si legge, è "mitigare gli effetti economici" del Covid e "favorire il rilancio
degli investimenti relativi alla sicurezza delle infrastrutture stradali ed autostradali". Da segnalare che Giorgia Meloni,
leader di Fratelli d' Italia, ha chiesto l' inserimento del dl di una norma per il raddoppio delle pensioni di invalidità: "Ora
che anche la Corte Costituzionale chiede il raddoppio della pensione di invalidità il governo non ha più scuse: Fratelli
d`Italia chiede che la norma sia inserita immediatamente nel decreto Rilancio. Le risorse ci sono, basta togliere dal
decreto le mance e le regalie che sono state inserite a profusione", ha scritto Meloni su Facebook. In commissione
Finanze, invece, il centrodestra
italiaoggi.it
Fisco e Dichiarazioni
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 2 § ]
ha abbandonato i lavori per protestare contro il mancato intervento del ministro dell' Economia Roberto Gualtieri:
"Inaccettabile che il ministro Gualtieri, dopo giorni e giorni di continui rinvii, non si sia ancora presentato in
commissione Finanze della Camera per consentire all' opposizione un approfondimento sul decreto Rilancio prima
di esprimere il parere sul provvedimento. Comprendiamo che le spaccature all' interno della maggioranza siano
ormai tanto profonde quanto evidenti, ma noi non facciamo da passacarte a nessuno e pertanto abbandoniamo i
lavori della commissione".
italiaoggi.it
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 32
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 3 § ]
FISCO E RETRIBUZIONE
La platea del nuovo bonus lavoro tiene conto della cassa integrazione
Da luglio l' integrazione di 100 euro al mese per redditi fino a 28mila euro Non perde l' agevolazione chi diventaincapiente per l' ammortizzatore sociale
Roberto SmilariMarco Strafile
Dal 1° luglio il bonus Renzi lascerà il passo ai più favorevoli trattamenti
integrativi dei redditi di lavoro dipendente e assimilati introdotti dal decreto
legge 3/2020. L' articolo 1 del decreto introduce infatti un trattamento
integrativo, non imponibile, di importo pari a 600 euro per il 2020 elevati a
1.200 euro per il 2021; il bonus mensile erogabile, da rapportarsi all'
effettivo periodo di lavoro, è quindi pari a 100 euro (in luogo degli 80
previsti dal bonus Renzi). L' ambito di applicazione soggettivo include i
titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati - articolo 49, comma 1,
lettera a) e articolo 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis), l) del Tuir
-, i quali, nell' anno di erogazione, registrino un reddito complessivo non
superiore a 28mila euro. La platea di interessati dalla nuova misura, quindi,
si presenta più ampia rispetto a quella del bonus Renzi (riconosciuto a
fronte di un reddito complessivo annuo non superiore a 26mila euro),
ferma restando l' esclusione delle persone «incapienti». Tuttavia, per
effetto dell' articolo 128 del decreto rilancio, viene erogato comunque a chi
diventa incapiente per effetto delle misure di prevenzione e contenimento
dell' epidemia (ad esempio a seguito di cassa integrazione). Il novero degli interessati dalla riduzione del cuneo
fiscale, peraltro, è ancor più ampio se si considera che l' articolo 2 del decreto prevede, per il 2020, un' ulteriore
detrazione d' imposta per i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati con reddito complessivo compreso tra i
28mila e i 40mila euro annui, da rapportarsi al periodo di lavoro e di ammontare inversamente proporzionale al
reddito complessivo del dipendente. Infatti per questi ultimi i 100 euro mensili riconosciuti a chi guadagna 28mila
euro scendono a 16 con un reddito di 39mila e si azzerano a 40mila. In base all' articolo 3, comma 2, del Dl 3/2020 il
reddito complessivo va computato al lordo della quota esente dei redditi agevolati per i docenti e ricercatori rientrati
dall' estero (articolo 44, comma 1, Dl 78/2010) e per i lavoratori impatriati (articolo 16 del Dlgs 147/2015), ma al netto
di quello dell' immobile adibito ad abitazione principale e delle relative pertinenze. Da un punto di vista operativo, il
trattamento integrativo dovrà essere riconosciuto in via automatica dai sostituti d' imposta, che dovranno ripartirlo
fra le retribuzioni erogate da luglio, maturando, nei confronti dell' Erario, un credito d' imposta di pari ammontare da
utilizzare in compensazione in base all' articolo 17 del decreto legislativo 241/1997. Successivamente, in sede di
conguaglio di fine anno, i sostituti dovranno verificare l' effettiva spettanza
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 3 § ]
dei benefici, procedendo al recupero, nei confronti dei lavoratori, di quanto impropriamente riconosciuto. L'
operazione, se relativa a somme eccedenti i 60 euro, dovrà avvenire in otto rate di pari ammontare a partire dalla
prima retribuzione interessata dagli effetti del conguaglio di fine anno. La situazione economico-lavorativa attuale,
però, potrebbe far maturare il diritto al trattamento a chi in condizioni normali guadagnerebbe di più di 28mila o
40mila euro. Di conseguenza il datore di lavoro potrebbe già tener conto della riduzione prospettica della
retribuzione ed erogare il bonus mese per mese. In alternativa potrebbe riconoscerlo a fine anno. L' agevolazione del
trattamento integrativo è stata originariamente concepita come misura "ponte" verso una complessiva revisione
degli strumenti di sostegno al reddito e del sistema delle detrazioni per i percettori di reddito di lavoro dipendente ed
assimilato: è pertanto probabile - oltre che auspicabile - che tale intervento programmatico verrà realizzato nel più
ampio disegno di riforma fiscale all' esame del Governo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020Pagina 8
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 5 § ]
Nuovo deficit a 20 miliardi Sull' Iva tensioni Conte-Pd Piano Dem per l' industria
Vertice di maggioranza. Accordo sull' aumento dello scostamento di bilancio ma Franceschini contesta l'accelerazione del premier sulle imposte indirette E Zingaretti chiede una svolta sul fondo salva Stati senzacondizionalità
Emilia PattaManuela Perrone
Roma Quando ancora ci sono da chiudere i grandi dossier industriali, dall'
ex Ilva ad Alitalia, nel governo scoppia il caso del fisco. Al vertice di ieri
sera tra Giuseppe Conte, i capidelegazione e i responsabili economici dei
partiti di maggioranza, il Pd con Dario Franceschini ha subito contestato l'
annuncio di un taglio dell' Iva fatto dal premier al termine degli Stati
generali. Una contestazione nel merito, ma anche nel metodo: pure in
questo caso, come nel lancio stesso della kermesse di Villa Pamphilj, non
c' è stato alcun accordo con gli alleati. E, come si sa, il capitolo Iva per i
dem non è la priorità, dal momento che il ministro dell' Economia Roberto
Gualtieri sta lavorando a una riforma complessiva dell' Irpef. Sulla stessa
lunghezza d' onda del Pd anche Italia Viva, mentre il M5S si tiene
equidistante rilanciando comunque con la viceministra Laura Castelli la
necessità di ridurre le tasse. Sullo sfondo l' intreccio della partita del nuovo
scostamento di bilancio - che durante il vertice Conte e Gualtieri hanno
fissato a 20 miliardi - con la decisione sul Mes. Il Pd e Iv continuano il
pressing sull' utilizzo dei 36 miliardi del Fondo salva-Stati. Durante il vertice
è stato il renziano Luigi Marattin a sollecitare una risposta. Ma il premier continua sulla linea dello slittamento, finché
sarà possibile, di una conta in Parlamento. Anche perché l' emorragia di senatori dal M5S è solo temporaneamente
congelata e i malesseri restano forti. Ma prima del prossimo Consiglio europeo del 17 e 18 luglio Conte dovrà
ripresentarsi in Aula e stavolta sarà difficile evitare un voto formale sulle sue comunicazioni. Con la maggioranza
che viaggia sul filo di sei voti di scarto, il timore è che il governo possa non reggere l' urto. Anche sulle
semplificazioni la quadra è lungi dall' essere trovata. Al premier è stato fatto notare che tre partiti su quattro della
maggioranza «non hanno visto ancora una riga di questo decreto», che pure era stato promesso in Consiglio dei
ministri per questa settimana. Insomma, al momento in cui scriviamo - a vertice ancora in corso - su nessuno dei
nodi aperti, compresi Autostrade, Alitalia e ex Ilva, è stata presa una decisione. D' altra parte il bombardamento del
Pd su Conte è andato avanti per tutta la giornata di ieri, prima e durante l' incontro a Palazzo Chigi, direttamente dal
quartier generale di Largo del Nazareno. «Ci sono dossier aperti da troppo tempo e che il governo deve risolvere - è
stato il rinnovato appello del segretario Nicola Zingaretti -. Penso al Mes senza condizionalità, un' opzione che
rappresenta una leva straordinaria per il rafforzamento della nostra sanità. Penso al futuro dell' Ilva, che rappresenta
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 6 5 § ]
una grande sfida europea anche sul terreno della riconversione ecologica. Penso poi ad Alitalia, oltre che al caso
Atlantia: non è pensabile che un Paese come il nostro non abbia chiaro che fine farà il principale vettore aereo. A
partire dal prossimo decreto semplificazione è compito del governo dimostrare di essere entrato nella fase dell'
uscita dalla genericità dei progetti». Parole dure, alle quali fanno eco quelle del consigliere politico di Zingaretti,
Goffredo Bettini: «Conte deve stringere e assumere la responsabilità di una scelta». Un pressing a tutto campo,
quello del Pd, che guarda anche al Piano rilancio che aprirà a settembre la partita del Recovery fund. Non a caso
Zingaretti ha reso noto proprio ieri il documento del Pd sulla politica industriale nonostante fosse pronto, e in gran
parte noto, da qualche settimana: incentivi alla transizione green e tecnologica delle aziende; investimenti nella
formazione e nella mobilità sostenibile; rafforzamento di Industria 4.0; agevolazioni fiscali per indirizzare il risparmio
e il capitale privati verso le imprese; istituzione del Consiglio nazionale dell' industria. Per quanto riguarda Industria
4.0, in particolare, la proposta del Pd è quella di triennalizzare le misure, innalzare le aliquote per l' acquisto idi beni
strumentali materiali, per le spese in ricerca e sviluppo, in innovazione free e in design e istituire un voucher per le
imprese che utilizzano i servizi relativi alla transizione digitale. Il messaggio è chiaro: il Pd c' è, e Conte? ©
RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
venerdì 26 giugno 2020
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Operativo dal 1° luglio il nuovo codice tributo per recuperare il bonus vacanze
Servirà ai fornitori dei servizi turistico ricettivi, agriturismi e bed & breakfast per il credito d' imposta relativo aglisconti applicati ai beneficiari
Con la risoluzione n. 33 pubblicata ieri, l' Agenzia delle Entrate ha istituito il
codice tributo " 6915 ", che dal 1° luglio consentirà l' uso in compensazione
del credito d' imposta spettante per il recupero degli sconti praticati dalle
imprese turistico ricettive, dagli agriturismi e dai bed & breakfast a favore dei
beneficiari del bonus vacanze. Si ricorda, infatti, che l' art. 176 , comma 1 del
DL 34/2020 riconosce un credito fino a 500 euro in favore dei nuclei familiari
con ISEE non superiore a 40.000 euro, utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre
2020 per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese
turistico ricettive, dagli agriturismi e dai bed & breakfast.Usufruibile d' intesa
con la struttura che fornisce tali servizi, l' 80% della misura si configura come
sconto sul corrispettivo e il 20% come detrazione d' imposta nella
dichiarazione dei redditi (si veda " Bonus vacanze solo con ISEE fino a
40.000 euro " del 4 giugno 2020). Con il provvedimento n. 237174/2020 l'
Agenzia ha fissato le procedure. Una volta fatta la domanda per bonus
vacanze, l' Agenzia delle Entrate conferma al richiedente avente diritto,
tramite l' app dei servizi pubblici IO, il riconoscimento dell' agevolazione,
comunicando il codice univoco ed il QR-code nonché l' importo massimo dell' agevolazione spettante al suo nucleo
familiare, con separata indicazione dello sconto e della detrazione fruibile. Al momento del pagamento, il
componente del nucleo familiare comunica al fornitore il codice univoco, o esibisce il QR-code. La struttura ricettiva
lo acquisisce e lo inserisce in un' apposita procedura web disponibile nell' area riservata del sito dell' Agenzia delle
Entrate e ne verifica la validità (si veda anche " Bonus vacanze con l' app dei servizi pubblici IO " del 18 giugno 2020).
La risoluzione pubblicata ieri ricorda che, inoltre: - il fornitore del servizio turistico-recettivo deve confermare l'
applicazione dello sconto tramite un' apposita procedura web disponibile nell' area riservata del sito internet dell'
Agenzia delle Entrate; - dal giorno lavorativo successivo alla conferma dell' applicazione dello sconto, il fornitore
recupera il relativo importo come credito d' imposta utilizzabile in compensazione tramite modello F24; - il modello
F24 è presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici resi disponibili dall' Agenzia delle Entrate, pena il
rifiuto dell' operazione di versamento. Il credito d' imposta utilizzato in compensazione non può eccedere l' importo
disponibile, tenuto conto delle fruizioni già avvenute o in corso e delle eventuali cessioni del credito a soggetti terzi,
pena lo scarto del modello F24; - in alternativa all' utilizzo in compensazione, il credito d' imposta può essere ceduto
dai fornitori, anche parzialmente, a soggetti terzi anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di
credito o intermediari finanziari. Il credito d' imposta non ulteriormente ceduto è utilizzato
EutekneInfo
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venerdì 26 giugno 2020
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dal cessionario con le stesse modalità previste per il soggetto cedente. Stesso codice tributo anche per gli
eventuali cessionari Dunque, per consentire ai fornitori e agli eventuali cessionari l' utilizzo in compensazione del
credito d' imposta in argomento tramite il modello F24, è istituito il codice tributo citato in premessa, "6915",
denominato "BONUS VACANZE - recupero dello sconto praticato da imprese turistico-ricettive, agriturismi,
bed&breakfast e del credito ceduto - articolo 176 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34". Per quanto riguarda la
compilazione del modello di pagamento F24, ai fini dell' utilizzo in compensazione del credito d' imposta, il codice è
esposto nella sezione "Erario", in corrispondenza delle somme indicate nella colonna "importi a credito compensati",
ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell' agevolazione, nella colonna "importi a
debito versati". Nel campo "anno di riferimento" del modello F24 deve essere sempre indicato il valore " 2020 ". Si
ricorda che il codice tributo è operativo a decorrere dal 1° luglio 2020.
EutekneInfo
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venerdì 26 giugno 2020Pagina 31
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SCADENZE
Saldo annuale Iva per il 2019 entro i termini di Redditi 2020
I contribuenti fino a 2 milioni pagano entro il 16 settembre senza maggiorazione Per gli esclusi da proroghe ilversamento va invece incrementato dello 0,40%
Giuseppe MorinaTonino Morina
Il saldo annuale Iva per il 2019 può essere versato entro i termini previsti
per i pagamenti dei Redditi 2020, per il 2019, applicando la maggiorazione
dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo
2020. I contribuenti, che non hanno pagato il saldo Iva del 2019, devono
prima verificare se hanno diritto a qualche proroga, per evitare la
maggiorazione dello 0,40 per cento. Tra i contribuenti che beneficiano
della proroga del saldo Iva 2019 rientrano, ad esempio, gli esercenti
impresa, arte o professione con ricavi o compensi non superiori a 2milioni
di euro nel periodo d' imposta 2019, per i quali sono stati sospesi i
versamenti da autoliquidazione che scadono nel periodo compreso tra l' 8
marzo e il 31 marzo 2020, relativi: alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro
dipendente e sui redditi assimilati al lavoro dipendente; all' Iva, e, quindi,
anche al saldo Iva 2019, in scadenza il 16 marzo 2020; ai contributi
previdenziali e assistenziali e ai premi per l' assicurazione obbligatoria. I
versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza sanzioni e senza
interessi, in unica soluzione entro il 16 settembre 2020, o a rate fino a un
massimo di quattro rate mensili di pari importo, con prima rata da pagare entro il 16 settembre 2020 e le successive
entro il 16 di ciascun mese (articolo 127, comma 1, lettera b, decreto - legge 19 maggio 2020, n. 34, cosiddetto
decreto "rilancio"). I contribuenti, che non beneficiano di alcuna delle proroghe disposte a seguito del coronavirus,
possono, ad esempio: avere versato il saldo Iva 2019 entro il 16 marzo 2020 in unica soluzione; rateare l' Iva a saldo
2019 e non rateare uno o più dei versamenti dei Redditi 2020. Nonostante la girandola di proroghe dei pagamenti, il
Governo non si è finora occupato del versamento a saldo delle imposte e dei contributi dovuti per il 2019 ed il primo
acconto per il 2020, in relazione ai modelli Redditi 2020, per il 2019, la cui scadenza resta, al momento, in calendario
il 30 giugno 2020, con possibile spostamento al 30 luglio 2020, con lo 0,40% in più. Al momento, con il classico
"comunicato - legge" del 22 giugno 2020, in attesa della pubblicazione del Dpcm, solo per i contribuenti soggetti agli
indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) e gli altri "collegati" agli Isa, quali, ad esempio, i contribuenti forfettari, la
scadenza del 30 giugno 2020 è stata prorogata al 20 luglio 2020, e, di conseguenza, la scadenza del 30 luglio 2020,
con lo 0,40% in più, si sposta al 20 agosto 2020 (tenendo anche conto della proroga feriale di agosto). ©
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Il Sole 24 Ore
Fisco e Dichiarazioni
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 7 2 § ]
Intelligenza artificiale e Big Data, al via l' alleanza Abi Lab-Gft Italia
Il progetto nasce nell' ambito della Big Data Value Association. Obiettivo: stabilire un' architettura di riferimento asupporto delle organizzazioni del settore finanziario e assicurativo nei processi di innovazione
Intelligenza artificiale e Big data . Lavorerà su questi temi il nuovo gruppo di
lavoro europeo nato dall' unione fra Abi Lab , Centro di ricerca e innovazione
promosso dall' Associazione bancaria italiana , e Gft Italia , società
specializzata in tecnologia per la trasformazione digitale del settore
finanziario. La novità si inserisce nasce nell' ambito della Big Data Value
Association ( Bdva ), l' organizzazione no profit che con oltre duecento
associati tra imprese, università ed enti rappresenta il punto di riferimento in
Europa per Intelligenza artificiale e Big data. La tecnologia, con l' Intelligenza
artificiale in prima fila, sta modificando in modo radicale il settore dei servizi
finanziari e assicurativi. La sua capacità analizzare vasti set di dati,
valutando rischi e prospettive, consente infatti di mettere in opera processi
più intelligenti e automatizzati, oltre a servizi su misura per le esigenze del
cliente. WEBINAR Industrial collaboration: quanti benefici per il settore
manifatturiero? IoT Manifatturiero/Produzione Non a caso, quella in
tecnologia e innovazione si sta affermando come una fra le voci principali di
spesa per il mondo bancario italiano. Secondo l' ultima rilevazione Abi - Cipa
sull' Information Technology (It) gli investimenti 2018 dei diciannove gruppi del campione sono stati pari a 4,7
miliardi di euro (una spesa comunque sottostimata, visto che nel campione mancano i centri di servizi consortili, i
cui investimenti si riflettono sulle banche che ne usufruiscono). In questo quadro di profonda evoluzione, Abi Lab e
Gft Italia si sono distinte a livello europeo e in ambito Bdva attraverso il progetto europeo Infinitech , che coinvolge
48 partner, tra cui diverse banche di 16 nazioni diverse. Coordinato da Gft Italia , il progetto è stato finanziato con
quasi 16 milioni di euro di fondi Ue, con l' obiettivo di stabilire un' architettura di riferimento che possa supportare le
organizzazioni del settore finanziario e assicurativo nei processi di innovazione connessi a Intelligenza artificiale
(Artificial Intelligence - Ai), Big data , Internet delle cose ( Internet of things - IoT ). Abi Lab , come partner di Infinitech
collaborerà con Gft Italia per testare soluzioni per le banche italiane in ambienti protetti. @RIPRODUZIONE
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Corriere Comunicazioni
Industria 4.0
venerdì 26 giugno 2020Pagina 26
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[ § 2 6 3 5 1 8 7 3 § ]
SCENARI GLOBALI
la ripresa del dopo virus passa dall' asia
Alberto Forchielli e Fabio Scacciavillani
Deng Xiaoping nel 1979 spiegò al Primo ministro giapponese Masayoshi
Ohira che la Cina - ancora allo stremo dopo il trentennio di devastanti follie
maoiste - si riprometteva di quadruplicare in termini reali il Pil e il Pil pro
capite entro il 2000 per rientrare nel gruppo di testa delle economie
mondiali. Sembrava fantascienza, invece entrambi gli obiettivi furono
raggiunti in anticipo, rispettivamente nel 1995 e nel 1997. Paradossalmente
la recessione da coronavirus, invece di interrompere la progressione della
Cina, potrebbe imprimerle un' accelerazione. Indubbiamente la quarantena
draconiana nell' Hubei e le altre misure anti-contagio su scala nazionale
hanno tramortito l' economia. Il Pil del primo trimestre 2020 è collassato
del 6,8% su base annua, e tutti i dati mensili di febbraio sono sprofondati.
Però, con inusitata rapidità, già da marzo, il quadro ha assunto tinte più
rosee, con previsioni di crescita per il 2020 riviste al rialzo dall' 1% a oltre il
2 per cento. Al contrario, nelle altre grandi economie le aspettative puntano
a un crollo del Pil tra il 5% e il 12 per cento. Scendendo nei dettagli, gli indici
dei direttori degli acquisti (Pmi) delle imprese industriali e dei servizi - gli
indicatori anticipatori più affidabili - da tre mesi confermano una significativa ripresa delle attività e della domanda.
Infatti la produzione industriale a maggio è salita del 4,4%, dopo il 3,9% di aprile ed è destinata a espandersi. Analoga
conferma viene dagli investimenti: il tracollo del 24,5% nel bimestre gennaio-febbraio, è stato in buona parte
riassorbito nei mesi successivi, tanto che a maggio il calo è stato contenuto a poco più del 6 per cento. Anche le
vendite al dettaglio (incluse quelle di auto) precipitate di oltre il 10% a gennaio, a maggio sono state inferiori di
appena il 2,8% rispetto a un anno prima, nonostante la zavorra della ristorazione (-18,9%) e delle altre attività come
istruzione, cultura e intrattenimento, limitate dal distanziamento sociale. L' impulso alla ripresa deriva, in parte, dallo
stimolo a cui il governo ricorre ogni qualvolta l' economia rallenta: aumento del debito pubblico per finanziare
infrastrutture (+10,9% a maggio) e costruzioni (ospedali, reti di telecomunicazioni, impianti elettrici, ristrutturazioni
urbane ecc.). Non a caso la produzione di cemento e acciaio è tornata rapidamente ai livelli pre Covid-19. Tuttavia,
in rapporto al Pil, le cifre degli interventi di emergenza in Cina finora sono state una frazione di quelle varate in
America, Europa e Giappone. Secondo il Fmi le spese straordinarie ammontano a 4,2 trilioni di yuan (4,1% del Pil),
destinate principalmente a infrastrutture, sanità, sussidi a disoccupati e migranti, sgravi fiscali. A ciò si aggiungono
gli interventi della banca centrale: 5,1 trilioni di yuan (lordi) di liquidità immessa nel sistema bancario;
Il Sole 24 Ore
Industria 4.0
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 7 3 § ]
1,8 trilioni di yuan per il credito agevolato alle piccole e medie imprese (specie per le forniture mediche), riduzione
del tasso di interesse di 30 punti base, riduzione degli interessi sulle riserve in eccesso di 37 punti base, e varie altre
agevolazioni per banche e imprese, ad esempio uno schema da 400 miliardi di yuan per prestiti a tasso zero che
coprano il 40% dei nuovi crediti alle aziende. La relativa cautela delle autorità cinesi dipende dal fatto che l'
economia ancora non ha riassorbito i 4 trilioni di yuan di debito emessi per contrastare la crisi del 2008-09, a cui si
aggiunse un' ondata di prestiti bancari, che oggi equivalgono a metà del Pil mondiale. Anzi, a giudicare dalle
dichiarazioni, il governo intende affidarsi meno alle politiche di stampo keynesiano e spingere sulle riforme strutturali
che irrobustiscano i mercati, sostengano l' adozione di tecnologie avanzate e migliorino l' allocazione delle risorse.
In sostanza i prossimi stimoli invece di concentrare gli investimenti nelle infrastrutture fisiche, svilupperà i settori del
futuro come i veicoli a guida autonoma, l' intelligenza artificiale, la telemedicina o le reti 5G. Ovviamente l' orizzonte
non è sgombro da nubi. Se i focolai di contagio (come quello scatenatosi nel mercato all' ingrosso di Pechino) si
intensificassero le conseguenze sarebbero disastrose. Inoltre, gli ordinativi dall' estero si stanno esaurendo, e il
traino dell' export (calato del 3,8% su base annua) si affievolirà. Infine, un' escalation delle tensioni commerciali e
geopolitiche con gli Usa (che Trump tenderà a esacerbare in vista delle elezioni) getterebbe un' altra manciata di
sabbia nell' ingranaggio della ripresa. Ma al momento la grande confusione sotto il cielo sembra propizia a Pechino.
Cumulando i differenziali di crescita stimati dal Fmi per il 2020 e il 2021, la Cina infliggerà agli Stati Uniti un distacco
di circa 12,5 punti percentuali di crescita e all' area euro di ben 14. Per di più, la locomotiva cinese trascinerà tutta l'
Asia. I Paesi dell' Asean-5 (Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore e Thailandia) nel 2020-21 cresceranno di oltre il
4% mentre il Pil dei Paesi avanzati sarà ancora di 3,6 punti percentuali inferiore a quello del 2019. Persino l' India in
questo biennio dispiegherà un tasso di crescita positivo, per quanto di poco sopra l' 1 per cento. Insomma, finita la
pandemia, i Paesi sviluppati si troveranno ad arrancare, mentre il baricentro dell' economia mondiale si sarà spostato
prepotentemente, inesorabilmente verso l' Asia. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
Industria 4.0
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 7 5 § ]
Suigo (Inwit): "Il futuro dell' Italia passa per il 5G, serve una Legge-Obiettivo"
Il Direttore External Relations & Communication della tower company italiana che giocherà un ruolo di primissimopiano nell' infrastrutturazione. "Necessaria una sana alleanza di sistema". Cruciale la copertura indoor: per lestrutture sanitarie e la fabbrica 4.0 il segnale deve essere ottimale
Inwit , il primo tower operator italiano, mette nella sua roadmap "un ruolo di
primissimo piano nelle infrastrutture di telecomunicazione del paese ,
includendo il 5G e tutte le altre soluzioni tecnologiche ". Lo ha affermato
Michelangelo Suigo, Direttore external relations & communication di Inwit ,
intervenendo alla tavola rotonda "La sfida del digital divide : come spingere la
banda ultralarga " , all' interno del secondo appuntamento dell' evento
Corcom-Digital360 " Telco per l' Italia". Dopo la fusione degli asset di Tim e
Vodafone, Inwit conta 22mila torri nel nostro paese , e ha "la distribuzione
capillare e la capacità di ospitare apparati Tlc di tutti i player italiani , a partire
da Tim e Vodafone ma includendo tutti gli altri", ha affermato Suigo. Parte
fondamentale del piano strategico della tower company è " la realizzazione
di infrastruttura dedicata alla copertura indoor con apparati come le small
cell ", ha sottolineato Suigo. "Il 5G renderà necessario integrare i macrositi
con i minisiti. Penso a luoghi coperti o chiusi come stadi, scuole, ospedali,
fabbriche: i settori sanità, formazione e Industria 4.0 potranno beneficiare al
massimo del 5G". La sfida del digital divide: come spingere la banda
ultralarga Le coperture indoor sono realizzabili "in modo più veloce e a costi inferiori, sono efficienti e hanno un
minore impatto visivo e ambientale rispetto ai siti tradizionali", ha detto Suigo, aggiungendo però che "i siti
tradizionali restano indispensabili: senza infrastruttura non si erogano servizi". "Certo c' è un problema nella
realizzazione delle infrastrutture sia tradizionali che innovative", ha proseguito Suigo, accennando alle ordinanze di
500 Comuni contro il 5G o ai lunghi iter autorizzativi per gli scavi. "Dobbiamo spingere sulle semplificazioni o
perderemo il vantaggio acquisito sul 5G e sul mobile, e accelerare sulla posa della fibra". " L' Italia del futuro passa
dal 5G , come recita il Manifesto pro-5G firmato da un gruppo di think-tank italiani", ha ribadito Suigo, "e Inwit ritiene
che serva uno sforzo da parte di istituzioni, imprese e cittadini sul 5G , superando paure infondate e fake news. Solo
con questa sana alleanza di sistema riusciremo a colmare il digital divide". Suigo ha concluso dicendo che, per
spingere i progetti sulla banda ultralarga, sarebbero utili degli interventi normativi ad hoc e radicali. "A meno di
clamorose sorprese, il Decreto semplificazioni annunciato dal governo non basterà : per me potrebbe rendersi
necessario un intervento risolutivo come una legge obiettivo per il 5G", ha affermato il top manager. "Così
riusciremmo davvero a cambiare il paradigma e a non perderci in ostacoli burocratici e altri problemi quotidiani, che
tutti gli operatori Tlc incontrano nell' avere autorizzazioni e permessi, e si darebbe una grande spinta alla
realizzazione di tutte le infrastrutture".
Corriere Comunicazioni
Industria 4.0
venerdì 26 giugno 2020
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Corriere Comunicazioni
Industria 4.0
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 7 6 § ]
Unidata si aggiudica il bando europeo su IoT e Big Data
Il progetto Elegant mira a sviluppare metodi e strumenti per incrementare le prestazioni, migliorare la sicurezza epotenziare l' efficienza energetica dei sistemi basati sulle tecnologie 4.0. Sul piatto quasi 5 milioni
Unidata si aggiudica il bando IoT e Big Data di Horizon 2020. Il progetto,
denominato Elegant (sEcure and seamLess EdGe-to-cloud ANalyTics),
coinvolge 11 partner di 8 Stati europei con prestigiosi centri di ricerca - c' è
anche il Cnit italiano - e partner industriali avrà una durata di circa 36 mesi a
partire dal Settembre 2020. "Siamo particolarmente soddisfatti del
coinvolgimento di Unidata nel progetto Elegant 2000 - commenta Renato
Brunetti, Presidente di Unidata - poiché frutto di anni di lavoro ed investimenti
in tecnologie all' avanguardia. Ma non solo, è anche il riconoscimento della
qualità e competenza del nostro gruppo di Ricerca e Sviluppo che è riuscito
a farsi apprezzare in un ambito competitivo e complesso come quello
europeo. I risultati che ne deriveranno saranno utili per mettere in campo
soluzioni e prodotti sempre più efficaci nel settore IoT, che è già oggi una
realtà dinamica ed interessante ma sarà sempre più importante in futuro" . Il
progetto del valore complessivo di 4,9 milioni di euro, prevede una quota a
fondo perduto per Unidata pari a 350 mila euro. Il contributo della società
romana nell' ambito delle attività di Ricerca e Sviluppo riguarderà sia la
verifica dell' aumento della sicurezza nei sistemi IoT e l' utilizzo ottimale delle radio frequenze, sia la validazione dei
risultati del progetto attraverso la rete IoT LoraWan ed attraverso la piattaforma Uniorchestra. E' previsto uno use
case sullo Smart Metering dei consumi idrici, dai quali deriveranno sistemi IoT più sicuri, a minor consumo di energia
finalizzati a ridurre l' impatto ambientale dell' inquinamento elettromagnetico impiegando in maniera ottimale lo
spettro radio. I risultati finali del progetto renderanno la rete IoT di Unidata più "intelligente, efficiente e sicura" per le
soluzioni ed applicazioni future rafforzando anche il posizionamento della società nel settore dell' IoT. Fase 3:
scopri le nuove opportunità per gestire i dati con l' AI Elegant mira a risolvere il problema, sempre crescente, della
complessità dei software nell' integrazione dell' IoT con i Big Data, sviluppando metodi e strumenti innovativi per
incrementare le prestazioni, migliorare l' affidabilità e la sicurezza e potenziare l' efficienza energetica. L' Intelligenza
Artificiale sarà uno degli strumenti utilizzati, soprattutto per sviluppare le modalità di interazione ed aggiornamento
software dei device IoT. Attualmente nei sistemi IoT/Big Data/Intelligenza Artificiale, esiste una netta separazione
tra i dispositivi fisici (device) ed il Cloud relativo ai Big Data edall' Intelligenza Artificiale, in cui la parte dinamica ed
"intelligente" è confinata nel Cloud, mentre i dispositivi finali hanno il mero compito di generare i dati che verranno
utilizzati. In questo
Corriere Comunicazioni
Industria 4.0
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 7 6 § ]
senso il progetto europeo creerà un ciclo continuo tra dispositivi e Big Data/Intelligenza Artificiale, che permetta al
sistema centrale di distribuire dinamicamente intelligenza e capacità di data analytics anche ai dispositivi fisici
eterogeni (quali concentratori di rete IoT e dispositivi). Gli ambiti applicativi sono molteplici, da quello
automobilistico a quello della salute, dallo smart metering alla videosorveglianza. @RIPRODUZIONE RISERVATA.
Corriere Comunicazioni
Industria 4.0
venerdì 26 giugno 2020Pagina 23
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 3 § ]
Padula (Covip): «Crescita obbligata l' orizzonte dei fondi ora è europeo»
Crescita, crescita, crescita. Due giorni fa Mario Padula, presidente della Covip,
ha consegnato le sue annuali Considerazioni sull' andamento dei Fondi
pensione e delle Casse vigilate. I numeri sono archiviati e una verità si
conferma: i fondi assicurano rendimenti migliori del Tfr. Ma per ragionare sul
risparmio che genera previdenza complementare la premessa è una, ripetuta
ossessivamente: «Se non c' è crescita economica il sistema fatica a resistere.
D' altronde il modello della previdenza complementare è costruito su un
mercato del lavoro che prevede una progressiva crescita dei contributi per
assicurare adeguate prestazioni. E i contributi crescono solo se lavoro e
retribuzioni crescono». Semplice, presidente Padula, ma non del tutto
rassicurante. Le carriere si sono fatte discontinue e l' incremento salariale non
è scontato. «Fatta la premessa della crescita obbligatoria, possiamo
immaginare una maggiore flessibilità degli incentivi fiscali. A esempio la
cumulabilità dei benefici non interamente goduti e l' utilizzo anche parziale del
Tfr non solo su base contrattuale». Oltre l' orizzonte nazionale, si sta
delineando una frontiera europea della previdenza complementare. Spesso da
noi percepita come lontana. «Invece è sempre più vicina. Tra due anni potremmo avere i primi prodotti individuali
paneuropei, cioè trasferibili a prescindere dal Paese emittente. Il regolamento dei Pepp c' è già. Mancano atti di
normativa secondaria, ma il terzo pilastro con tutta la sua forza concorrenziale è arrivato. E poi con la Direttiva Iorp 2
anche il secondo pilastro è sempre più europeo: governance, assetti organizzativi dei fondi, tracciabilità dei processi
decisionali e politiche di remunerazione degli organi. La trasparenza in Italia è già molto garantita, lo sarà ancora di
più a livello europeo». Torniamo all' Italia. La previdenza complementare dovrebbe assicurare una rendita aggiuntiva
alla pensione obbligatoria. In realtà la gran parte degli iscritti preferisce incassare il capitale. «E' l' effetto della
legislazione, che consente e favorisce l' incasso del capitale a fronte di rendite basse. E le rendite non possono che
essere ancora basse. I Fondi più longevi non hanno più di 20 anni. Siamo solo a metà strada. La previdenza
complementare per dare i suoi frutti deve svilupparsi lungo la stessa durata della prestazione del primo pilastro:
almeno 35-40 anni di contribuzione». Con la speranza di vita che si allunga è sempre più inevitabile guardare a una
integrazione tra le prestazioni di previdenza complementare e di sanità integrativa.
Il Messaggero
Lavoro e Previdenza
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 3 § ]
«Vero. Ma non bisogna dimenticare le differenze: il rischio salute è diverso dal rischio longevità. La previdenza
complementare lavora sull' accumulo individuale, la sanità integrativa sulla mutualità del rischio. Di certo i fondi
sanitari avrebbero bisogno di un modello di regolamentazione e di vigilanza simile a quello di cui godono i fondi
pensione». M. Bar.
Il Messaggero
Lavoro e Previdenza
venerdì 26 giugno 2020Pagina 1
[ § 2 6 3 5 1 8 8 4 § ]
Richieste d' asilo, Italia al sesto posto
La classifica Ue: migranti meno attratti dal nostro Paese
Cristiana Mangani
Tornano a salire per la prima volta dal 2015 le domande d' asilo nella Ue: nel
2019 sono state 740 mila, in aumento dell' 11% sul 2018. Ma, per la prima volta
Il Messaggero
Lavoro e Previdenza
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2019 sono state 740 mila, in aumento dell' 11% sul 2018. Ma, per la prima volta
in cinque anni, l' Italia non è più tra i primi 5 Paesi d' accoglienza. Le domande si
sono concentrate per oltre la metà in Germania (165.615), in Francia (128.940)
e anche in Spagna (117.795). Subito dietro la Grecia, con 77.275 . Quinto il
Regno Unito (44.835), che ha scalzato l' Italia (43.770, -27% rispetto al 2018). A
pag. 16.
venerdì 26 giugno 2020Pagina 23
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 5 § ]
Si investe troppo poco e la pensione bis latita
IL 43% DEGLI EUROPEI NON RISPARMIA ABBASTANZA. IN ITALIA È IL 53%: SOPRATTUTTO DONNE E GIOVANI TRAI 28 E I 35 ANNI PER INTEGRARE IL NUOVO WELFARE PUBBLICO-PRIVATO IL RUOLO ESSENZIALE DELLECOMPAGNIE DI ASSICURAZIONE La previdenza complementare dovrebbe rappresentare un' area di importantediversificazione del risparmio Insurance Europe ha calcolato che servirebbero almeno 2.000 miliardi per integrare lerendite pubbliche
Quando il risparmiatore italiano diventa investitore mantiene un approccio
prudente. E se guarda al futuro spesso si accontenta di non perderci. Saranno
gli anni recenti di tassi zero, sarà il dna di chi si era abituato a preferire il
materasso al fondo comune per proteggere il suo capitale, ma lo sguardo
lungo sul futuro non si è ancora affermato negli stili di vita dell' investitore. Lo
si vede clamorosamente nell' approccio alla previdenza complementare.
Classica area di diversificazione dell' investimento, ma praticata con timidezza.
Una recente ricerca condotta da Insurance Europe che riunisce le associazioni
degli assicuratori del vecchio continente svela che si tratta di un atteggiamento
comune a molti cittadini europei. MAL COMUNE In Europa sarebbero necessari
accantonamenti annui supplementari di almeno 2.000 miliardi di euro per
integrare le future rendite pubbliche e avere pensioni adeguate. Ma quasi la
metà dei cittadini del continente, per l' esattezza il 43%, non sta risparmiando
per questa finalità. In Italia sono il 53%. Molti non sono in grado di farlo per
ristrettezze economiche e redditi insufficienti, ma non mancano quanti non
sanno di doverlo fare e non sono consapevoli di quello che li aspetta. I dati si
fermano al febbraio di quest' anno, prima della pandemia. Non in tutti i Paesi si registra la medesima percentuale di
non previdenti, così come variazioni significative riguardano le diverse classi di età o di genere. Tra le donne, ad
esempio, la quota di chi non risparmia sale al 47% e lo stesso si verifica per i giovani tra 18 e 35 anni: proprio coloro
che avrebbero la maggiore convenienza a iscriversi a un piano pensionistico. A) Le donne, perché un po' dappertutto
le riforme del welfare state stanno comportando anche una riduzione dei trattamenti di reversibilità che
normalmente vengono accordati alle mogli dopo la premorienza del coniuge, evento che statisticamente si verifica
più di frequente. B) I giovani per finanziare pensioni che, specialmente in caso di carriere discontinue, saranno meno
generose di quelle che, a parità di contributi, sono spettate ai loro genitori. Anche il livello di istruzione, infine,
influisce sulle scelte di risparmio. Il conseguimento di un diploma o di una laurea è associato a una quota più elevata
di risparmio previdenziale perché, al di là di ogni altra considerazione, riduce i bias comportamentali che nelle scelte
finanziarie dei cittadini hanno un particolare rilievo. Un ruolo centrale nella raccolta del risparmio resta affidato al
sistema
Il Messaggero
Lavoro e Previdenza
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 5 § ]
assicurativo. Lo ha ricordato la presidente di Ania, Bianca Maria Farina nel suo recente intervento agli Stati
Generali: «La quota del risparmio degli italiani investita in forme di assicurazione vita è in crescita ormai da anni: nel
2019, secondo la Banca d' Italia, ha raggiunto il 18,2% della complessiva ricchezza finanziaria. Gli investimenti degli
assicuratori italiani, alla fine del 2019, erano pari a circa 950 miliardi di euro, corrispondenti al 53 per cento del Pil».
Proprio al sistema assicurativo molti guardano per tracciare quell' ormai inevitabile percorso di integrazione
pubblico-privato, che proprio nell' orizzonte della previdenza complementare potrebbe avere la sua più solida
manifestazione. IL PESO DELL' ISTRUZIONE Nel corso di un seminario online promosso da Ania per illustrare i dati
della ricerca di Insurance Europe, molti hanno invocato la necessità di poter contare anche in Italia su quel portale
delle pensioni che dovrebbe offrire una visione d' insieme tra posizione previdenziale pubblica, obbligatoria, e quella
derivante dall' adesione a fondi pensione, chiusi, aperti o alle più recenti forme individuali (Pip). Un' evoluzione della
busta arancione. Un orizzonte adeguato a quell' approccio «di forte individualizzazione e digitalizzazione alla
previdenza complementare» che ha indicato Mauro Maré, presidente di Mefop, nel corso del citato webinar: «Ci
toccano nuove sfide per presentare i prodotti. Una sfida soprattutto rivolta ai fondi negoziali e preesistenti». Marco
Barbieri.
Il Messaggero
Lavoro e Previdenza
venerdì 26 giugno 2020Pagina 33
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 6 § ]
La Corte costituzionale boccia il calcolo dell' indennità in base ai soli anni di servizio
Un' altra censura per il Jobs act
Indennità su misura per i licenziamenti con vizi formali
DANIELE CIRIOLI
Incostituzionale il criterio fissato dal Jobs act per calcolare l' indennità
dovuta al lavoratore dal datore di lavoro che l' ha licenziato con vizi formali:
la quantificazione dell' indennità non può considerare soltanto gli anni di
servizio del lavoratore. Lo ha stabilito la corte costituzionale, mercoledì,
decidendo sulle questioni di costituzionalità sollevate dai tribunali di Bari e
Roma sull' art. 4 del dlgs n. 23/2015. La corte ha dichiarato incostituzionale l'
articolo nella parte in cui fissa l' importo dell' indennità «pari a una mensilità
dell' ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine
rapporto per ogni anno di servizio». Licenziamento viziato. Le questioni di
legittimità toccano il nuovo regime di tutela dei lavoratori per i licenziamenti
affetti da vizi formali e procedurali. Il regime è nuovo perché si applica ai
lavoratori assunti dal 7 marzo 2015; a quelli già in forza a tale data, invece,
continua ad applicarsi il vecchio regime che, in sostanza, tutela tutti i casi di
licenziamenti illegittimi con la «reintegrazione nel posto di lavoro» (art. 18,
legge n. 300/1970). L' art. 4 del Jobs Act, in particolare, stabilisce che nei
casi di licenziamento intimato in violazione del requisito di motivazione (art.
2, comma 2, della legge n. 604/1966) o procedura (art. 7, legge n. 300/1970), il giudice dichiara estinto il rapporto di
lavoro alla data di licenziamento e condanna il datore di lavoro al pagamento di un' indennità, non soggetta a
contribuzione, d' importo pari a una mensilità dell' ultima retribuzione per il calcolo del Tfr per anno di servizio, in
misura comunque non inferiore a due e non superiore a 12 mensilità. La decisione. Le motivazioni alla sentenza
saranno depositate nelle prossime settimane. Appare probabile che ricalchino, nella sostanza, quanto deliberato
dalla stessa corte con sentenza n. 194/2018 (si veda ItaliaOggi del 9 novembre 2018), per dichiarare l' illegittimità
costituzionale dell' art. 3, comma 1, dello stesso dlgs n. 23/2015. Tale articolo disciplina l' indennità dovuta dai datori
di lavoro condannati d' illegittimo licenziamento per giustificato motivo oggettivo o per giusta causa. In quel caso la
corte ha ritenuto che il criterio di rigido calcolo dell' indennità, ancorato al solo parametro dell' anzianità di lavoro,
contrasta con il principio di eguaglianza e con quello di ragionevolezza. Di conseguenza ha dichiarato che, nel
rispetto dei limiti minimo e massimo, la quantificazione dell' indennità avvenga tenendo conto innanzitutto dell'
anzianità di servizio, ma anche di ogni altro criterio desumibili in chiave sistematica dall' evoluzione della disciplina
limitativa dei licenziamenti: numero dipendenti occupati; dimensioni dell' attività economica; comportamento e
condizioni delle parti. Per
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Lavoro e Previdenza
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 6 § ]
la corte, insomma, la sola anzianità di servizio non è sufficiente a determinare l' indennità dovuta a ristoro di un
ingiustificato licenziamento, traducendosi in una sorta di liquidazione legale, «forfetizzata e standardizzata», per l'
ingiusta perdita del posto di lavoro. © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
Lavoro e Previdenza
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 7 § ]
Agcom e Privacy, il 14 luglio il voto per il rinnovo dei collegi
Lo ha deciso la capigruppo del Senato. La seduta si svolgerà in concomitanza con quella della Camera cheprovvederà a eleggere i componenti di sua competenza
Conto alla rovescia per le nomine delle Autorità. Il Senato procederà il 14
luglio all' elezione, per quanto di sua competenza, dei membri di Agcom e
dell' autorità Garante della Privacy. Lo ha deciso la Conferenza dei
capigruppo di Palazzo Madama. La seduta si svolgerà in concomitanza con
quella della Camera che provvederà a eleggere i componenti di sua
competenza. I componenti del Collegio di Agcom e Privacy sono in "scaduti"
a luglio 2019: una seriere di proroghe ha permesso alle Autorità di continuare
l' attività. L' ultima nel decreto Cura Italia dove erano previste " Misure urgenti
per assicurare la continuità delle funzioni dell' Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali ". L' articolo
7 comma 1 prorogava "dal 31 marzo 2020 fino ai 60 giorni successivi alla
cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid- 19 il termine
entro il quale il Presidente e i componenti del Consiglio dell' Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, attualmente in carica, sono legittimati ad
esercitare le proprie funzioni , l imitatamente agli atti di ordinaria
amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti". Identica proroga veniva
disposta dal comma 2 per l' esercizio delle funzioni del Presidente e dei componenti del Collegio del Garante per la
protezione dei dati personali. La proroga non prevede ulteriori spese. I nomi in lizza Per la presidenza Agcom, il
presidente del Consiglio Giuseppe Conte si sarebbe espresso a "favore" di una figura "super-partes" , ossia non
legata, almeno "formalmente", ad alcun partito. Roberto Chieppa, Vito Cozzoli e Roberto Garofoli i tre nomi che
stanno circolando nelle ultime ore. Per Antonello Giacomelli, ex sottosegretario alle Comunicazioni del governo
Renzi, si starebbe invece prospettando una poltrona da commissario. Wi-Fi o 5G per le imprese? Una guida spiega
cosa (e come) scegliere Per quanto riguarda la Privacy invece ci sarebbe un accordo su su Pasquale Stanzione,
giurista ed ex docente di Diritto Privato all' Università di Salerno che, secondo quanto risulta a CorCom ci sarebbe il
"via libera" di centro-destra e centro-sinistra . Il senatore di Fratelli d' Italia Ignazio La Russa, che ha presentato la
propria candidatura a riapertura della "partita" a seguito dell' insediamento del governo giallo-rosso , era stato in pole
position. Classe 1947, La Russa - su cui c' era la convergenza del centro-destra - sarebbe diventato in automatico il
nuovo Garante per effetto del regolamento che prevede l' elezione a Garante del componente più anziano fra i
quattro eletti dal Parlamento (due dalla Camera e due dal Senato). Ma a quanto risulta a CorCom è su Pasquale
Stanzione, classe 1945, che il centro-destra avrebbe deciso ora di convergere. E il candidato sarebbe gradito anche
al centro-sinistra . Per il collegio si fanno i nomi del professore di Diritto Costituzionale all' Università Bocconi,
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 7 § ]
Oreste Pollicino, e della professoressa Monica Palmirani, coordinatrice del Corso di Dottorato in Law, science and
technology all' Università di Bologna. @RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Privacy e GDPR
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 8 § ]
Blockchain, la strategia italiana va affinata: resta aperta la questione Gdpr
La consultazione pubblica un' occasione per colmare alcuni gap. Servirebbe un approfondimento sull' adozione deimodelli di business e di governance nei singoli ambiti di adozione. Da chiarire anche gli aspetti giuridici relativi aglismart contract. L' analisi dell' avvocato Francesco Rampone
Nei giorni scorsi il Mise ha avviato la consultazione pubblica del documento "
Proposte per la Strategia italiana in materia di tecnologie basate su registri
condivisi e Blockchain ". Il documento ha evidentemente sofferto qualche
difficoltà nella fase di confezionamento finale, n el complesso è tuttavia una
buona base per iniziare a discutere di un framework normativo che vada al di
là del solo fintech , nonché per individuare obiettivi e impieghi destinati alla
realizzazione di progetti Dlt. Salvo alcuni passaggi sui quali senz' altro
dovranno essere forniti molti chiarimenti (es.: 2.5, 2.7, 2.10, 2.14 e 2.15),
chiare e puntuali sono le raccomandazioni in tema di criptoattività e
antiriciclaggio ( 2.12 e 2.13). Buono anche l' invito alla cooperazione
internazionale (p. 4, punto 5) e alla partecipazione del progetto Ebsi
(European Blockchain Services Infrastructure ) e alle n uove opportunità
offerte dalle applicazioni di Ssi (Self Sovereign Identity) che incideranno in
modo significativo nel rapporto provider-utente e apriranno opportunità di
business molto interessanti (pp. 11 e 27). Ottimo e ben articolato è anche
tutto paragrafo sulle prospettive di impiego dei registri distribuiti nella
Pubblica Amministrazione ( 2.22). Dove invece il rapporto appare davvero carente è nella mancanza dei casi d' uso ,
ovvero nella prospettazione puntuale e ragionata dei settori industriali a maggior vocazione blockchain. Salvo poche
eccezioni, è stato infatti prodotto solo un breve elenco , senza fornire alcun elemento di valutazione delle scelte
fatte o alcun chiarimento circa l' architettura, gli stakeholder o i datamodel che dovrebbero essere impiegati . A tale
livello di approfondimento, il contributo si riduce ad una mera lista di possibilità applicative, non diversa dalle tante
che si trovano in rete. Si è così persa l' occasione di fare un po' di chiarezza su cosa fa e, soprattutto, cosa non fa la
blockchain , suggerendo per ciascun ambito produttivo l' adozione di modelli di business e di governance che diano
giustificazione all' impiego di soluzioni Dlt, magari citando esempi di successo, anche all' estero. Sicurezza nel
cloud: una guida ad architetture e soluzioni Altra carenza rilevante del rapporto è l 'analisi giuridica della strategia .
Quel che spicca è che sia stato i gnorato il tema Gdpr , di capitale importanza in un ecosistema blockchain.
Altrettanto trascurato è l' argomento smart contract che ha tenuto banco per mesi dopo l' introduzione dell' art. 8-ter
Decreto Semplificazioni 2018 (D.L. 135/18). I rilevanti problemi che esso pone in termini di operatività con il nostro
ordinamento avrebbero meritato almeno un cenno. Infine, sarebbe stata più che opportuna una raccomandazione
sui modelli di corporate governance e di partnership pubblico-privato , anche alla luce del fatto - anch' esso
trascurato - che l' implementazione
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 8 § ]
delle caratteristiche peer-to-peer connesse alle soluzioni Dlt, implica il più delle volte un passaggio a forme di
collaborazione tra soggetti normalmente concorrenti. Quel che emerge è che il rapporto appare come il frutto del
contributo autonomo e disgiunto di gruppi di lavoro che sono forse rimasti troppo confinati nel rispettivo dominio
professionale. Lo studio della blockchain necessita invece di un approccio "olistico" , di un confronto costante e
laico che metta insieme una visione generale del fenomeno - anche a tratti utopica se vogliamo - con il pragmatismo
di chi è consapevole degli assetti istituzionali e ordinamentali dello stato e sia in grado di tracciare un percorso
concreto (anche nella forma di linee guida di indirizzo generale per l' azione di governo) che il legislatore e le
istituzioni potrebbero intraprendere nei prossimi anni per favorire lo sviluppo di soluzioni Dlt. Il documento è ora in
consultazione al pubblica e senz' altro non mancheranno le osservazioni e le proposte di modifica . Tutto ciò non
potrà che arricchire il dibattito e preparare il terreno per una più incisiva partecipazione del nostro paese alla
strategia europea. @RIPRODUZIONE RISERVATA.
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venerdì 26 giugno 2020Pagina 30
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 9 § ]
brevi
Un' ordinanza e una circolare che stabiliscono le condizioni generali per il
rilascio di autorizzazioni urbanistiche per l' installazione e la gestione di
impianti eolici devono esse stesse essere sottoposte a una valutazione
ambientale preventiva. Così la Corte di giustizia Ue con sentenza nella causa
C-24/19 A. e altri / Gewestelijke stedenbouwkundige ambtenaar van het
departement Ruimte Vlaanderen, afdeling Oost-Vlaanderen. «La discussione
in Conferenza unificata sul piano scuola è slittata a domani (oggi, ndr) ma
comuni, province e città metropolitane hanno delle richieste chiare che sono
prioritarie e su cui ci attendiamo risposte dal governo: servono risorse per
fare gli interventi necessari ad assicurare la sicurezza nelle scuole e
abbiamo bisogno di personale altrimenti non saremo in grado di assicurare i
servizi educativi. Senza queste risposte, che sono essenziali per permettere
la riapertura delle scuole, Anci e Upi non potranno dare intesa sul piano
scuola». Lo dichiarano il presidente di Anci Antonio Decaro e il presidente di
Upi Michele de Pascale al termine della seduta della Conferenza Unificata
nella quale non si è discusso del piano scuola 2020-21, rinviato appunto a
oggi in una riunione straordinaria. L' Istituto per il credito sportivo, Ales e Anci hanno firmato il nuovo «Protocollo d'
Intesa Art Bonus» con il quale si mette a disposizione dei comuni un plafond di 20 milioni di euro per la concessione
di mutui agevolati volti al completamento di interventi su beni culturali pubblici di loro appartenenza, destinatari di
erogazioni liberali attraverso Art bonus. Semplificate inoltre le condizioni di accesso al credito, soprattutto per i
comuni del Sud Italia. Ammontano complessivamente a 188.838 euro i fondi donati dai dipendenti di Agenzia delle
entrate e Agenzia delle entrate - Riscossione per supportare la Protezione civile nella lotta contro il Covid-19. Hanno
aderito all' iniziativa, sintetizzata dalla frase «C' è davvero tanto da fare e anche un piccolo gesto può fare la
differenza», 5.044 dipendenti delle due Agenzie. Il direttore dell' Agenzia e presidente di Agenzia delle Entrate-
Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, ha espresso soddisfazione e apprezzamento per la sensibilità e la
partecipazione dimostrate dai dipendenti in questa fase delicata e difficile per il Paese e per i suoi cittadini. Al via su
change.org la petizione «Baratto Finanziario 4.0» promossa da Confimi Industria e Anc e rivolta a imprenditori,
professionisti, associazioni, lavoratori. La Confederazione dell' industria manifatturiera
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 8 9 § ]
italiana e l' Associazione nazionale commercialisti, si sono unite per promuovere un sistema complementare a
quello bancario; «un sistema che potrebbe permettere agli operatori nazionali che adottano la fatturazione
elettronica di ridurre i problemi di liquidità, oggi gravi più che mai, a seguito dell' emergenza Covid-19», spiega una
nota. Sostenere gli amministratori, con l' aiuto di esperti qualificati, in questo difficile periodo di emergenza, non solo
sanitaria, ma anche professionale. È con questo obiettivo che l' Anammi, l' Associazione nazional-europea
amministratori d' immobili, organizza un webinar, martedì 30 giugno, alle ore 10,30. Si occuperà di temi di stretta
attualità, come le assemblee condominiali, la proroga degli adempimenti obbligatori, la gestione delle piscine
condominiali, il superbonus del 110%, la privacy. Continua la crescita del settore dell' accreditamento. Anche il 2019
ha confermato l' aumento dei soggetti accreditati, che a fine anno sono stati 1.862, in crescita del 5% rispetto al
2018 e del 55% negli ultimi dieci anni: di questi 1.250 sono i Laboratori di prova, 417 gli Organismi di certificazione e
ispezione, 195 i Laboratori di taratura. Questi i dati diffusi ieri da Accredia, l' Ente unico nazionale di accreditamento,
durante l' assemblea annuale, tenutasi a Roma. © Riproduzione riservata.
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 0 § ]
Contact tracing, far convivere GPS e privacy: si può, ecco come
Il digital contact tracing può rappresentare un valido supporto alle diverse strategie messe in atto dai governi al finedi contenere e contrastare la pandemia di Covid-19. I protocolli in uso presentano però delle vulnerabilità chemettono a rischio la privacy. Ecco un esempio di approccio alternativo
Vista la criticità dei dati trattati e la potenziale universalità dei servizi di
contact tracing digitale per gestire al meglio la fase di post-lockdown,
assume particolare rilevanza l' analisi di eventuali minacce all' integrità delle
soluzioni e alla confidenzialità dei dati. Partiamo dall' analisi dei modelli in
uso e delle minacce che li rendono vulnerabili, per presentare una nostra
recente proposta di ricerca - che prende il nome di ZE2-P3T ( Zero Ephemeral
Exchange Privacy Preserving Proximity Tracing) - che dimostra come si
possa trovare un' alternativa ai protocolli in uso, basati sullo scambio di
identità fittizie tra smartphone che si trovano in prossimità (attraverso l'
interfaccia BLE). Ciò infatti può essere alla base di minacce alla
confidenzialità ed integrità dei protocolli. Contact tracing: i modelli in uso Le
app per il contact tracing hanno lo scopo di identificare gli utenti che sono
venuti a stretto contatto con un determinato paziente r isultato
successivamente positivo al virus durante un' adeguata finestra temporale di
contagiosità (attualmente fissata a 14 giorni). Esse possono basarsi su un
modello decentralizzato o su un modello centralizzato. Le soluzioni
decentralizzate consentono di garantire proprietà di privacy elevate . Tra queste soluzioni, il protocollo emergente e
prevalente, soprattutto nell' Unione europea, è sicuramente il Decentralized Privacy-Preserving Proximity Tracing
(DP-3T) [6] (anche nella sua declinazione Apple-Google) che si basa su pseudonimi effimeri (chiamati Ephemeral ID)
inviati tramite Bluetooth Low Energy (BLE) e registrati dagli utenti in prossimità. L' idea di base è installare un' app su
ogni smartphone che utilizza il BLE per interagire con altri smartphone vicini per acquisire gli Ephemeral ID dei vicini.
Ogni smartphone, quindi, conserva in memoria tutti gli Ephemeral ID "raccolti" durante gli ultimi 14 giorni. Se un
utente risulta positivo al COVID-19, sulla base di un processo di autorizzazione avviato dell' autorità sanitaria, può
uploadare presso il server le informazioni anonime che lo individuano nella finestra temporale di contagiosità. Grazie
a queste informazioni, e i meccanismi di condivisione che il server mette in atto con la comunità di utenti che
aderiscono al sistema, le app degli utenti che sono entrati in contatto con il positivo nei precedenti 14 giorni rilevano
la presenza dei suoi Ephemeral ID, e allertano i rispettivi utenti. Il modello DP-3T offre due design, uno detto Low
cost , l' altro chiamato Unlinkable . In sintesi, la differenza di rilievo tra i due è che gli Ephemeral della modalità
unilikable non sono collegabili tra loro, riducendo quindi il potenziale rischio di ricostruzione
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 0 § ]
del comportamento degli utenti nel caso di deanonimizzazione di uno solo degli Ephemeral. Sempre
decentralizzata e, nella sostanza, assimilabile a DP-3T, è la soluzione proposta congiuntamente da Google e Apple
[1] che, inoltre, prevede un sistema di notifiche di esposizione in cui gli pseudonimi e le chiavi generatrici vengono
prodotte e gestite all' interno del Sistema Operativo, e quindi in maniera protetta. Altre soluzioni optano per un
approccio centralizzato come NTK [5] e ROBERT [4] che sono stati sviluppati all' interno del Pan-European Privacy-
Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT). Proprio come DP-3T, NTK e ROBERT si basano sullo scambio di Ephemeral
inviati tramite BLE che sono registrati dagli utenti vicini, con la differenza che le chiavi segrete per il calcolo degli
EphID sono create e gestite da un server back-end e non dal telefono dell' utente. Minacce alla privacy e all' integrità
delle soluzioni di contact tracing decentralizzate È d' obbligo tuttavia fare una premessa. Sebbene, come vedremo, il
protocollo DP-3T presenta, in linea di principio, alcune debolezze sia dal punto di vista della privacy degli utenti sia
dal punto di vista dell' integrità, lo stesso protocollo o versioni simili, quali quello disegnato da Apple-Google, si
possono tradurre in implementazioni pratiche, quali l' app Immuni adottata in Italia, che garantiscono comunque un
livello adeguato di affidabilità e sicurezza, essendo le minacce esistenti difficilmente appetibili per un attaccante .
Tuttavia, ciò non deve scoraggiare la ricerca scientifica dal cercare approcci più robusti che non presentano le
debolezze sopra menzionate. Questo articolo, che riassume quanto descritto in dettaglio nel lavoro scientifico [3], si
colloca pertanto all' interno di questa linea di ricerca, proponendo un' alternativa agli approcci decentralizzati.
Partiamo dall' analisi delle minacce alla privacy e all' integrità nel protocollo DP-3T, elencando un insieme di possibili
attacchi, rilevati in [3; 2]. Attacco "Paparazzi" : L' obiettivo è quello di tracciare gli utenti infetti. L' attaccante dispone
dispositivi Bluetooth passivi in diversi luoghi (pubblici o privati) che catturano tutti gli Ephemeral rilasciati dagli
smartphone degli utenti. A questi Ephemeral vengono associate altre informazioni personali, come ora e luogo in cui
sono stati catturati, o la foto degli utenti che li hanno rilasciati. Se uno di questi diventa infetto, i suoi Ephemeral
vengono pubblicati e l' attaccante è in grado di tracciare i movimenti dell' utente infetto. Questo tipo di attacco non
richiede ingenti risorse economiche in quanto i dispositivi Bluetooth hanno un costo irrisorio. Attacco "Brutus" :
Questo attacco richiede la collusione tra il server centrale, che raccoglie e distribuisce gli Ephemeral degli utenti
infetti, e la struttura sanitaria che esegue i test sui soggetti. L' obiettivo è di de-anonimizzare gli Ephemeral di un
utente. Le attuali soluzioni si basano su un codice autorizzativo che la struttura sanitaria comunica al server centrale
per consentire agli utenti positivi di condividere i propri Ephemeral. Tale codice è generato o dall' utente o dalla
struttura stessa. In ogni caso, quando un utente positivo comunica i propri Ephemeral, deve fornire anche questo
codice. Sebbene questo meccanismo di autenticazione sia utile a evitare che un utente non infetto possa
comunicare i propri Ephemeral creando falsi report, il server potrebbe chiedere alla struttura sanitaria a quale utente
è stato rilasciato quel codice e,
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giovedì 25 giugno 2020
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quindi, scoprire tutti gli Ephemeral associati a quell' utente. Attacco "Missile" : Questa volta l' obiettivo è creare
falsi contatti tra utenti. In questo caso l' attaccante è un utente potenzialmente infetto che, attraverso un
amplificatore Bluetooth, trasmette i propri Ephemeral a grandi distanze, in modo che vengano catturati da altri utenti
che, sebbene non siano mai entrati in contatto con l' attaccante, aggiungono i suoi Ephemeral alla propria lista dei
contatti. Chiaramente, l' attacco si concretizza nel momento in cui l' attaccante scopre di essere infetto e comunica
i propri Ephemeral al server che, a sua volta, li trasmette in broadcast a tutti gli utenti. Tra questi, gli utenti che hanno
ricevuto gli Ephemeral dell' attaccante tramite amplificatore Bluetooth, vengono allertati inutilmente. Sebbene, a
primo impatto, questo attacco può sembrare poco probabile in quanto l' attaccante deve essere un utente infetto
(che comunque può rappresentare una porzione significativa degli utenti), esso diventa più efficace se combinato
con l' attacco "Paparazzi" costituendo l' attacco "Fregoli". Automazione dei processi, i vantaggi per le aziende, meno
costi e più efficienza Attacco "Fregoli" : L' obiettivo è lo stesso dell' attacco "Missile" con la differenza che l'
attaccante trasmette, con o senza l' ausilio dell' amplificatore Bluetooth, gli Ephemeral di altri utenti che possono
essere catturati, ad esempio, come descritto nell' attacco "Paparazzi". Questa volta, chiaramente, aumentano
drasticamente le probabilità di trasmettere Ephemeral di utenti infetti. Ad esempio, si potrebbero piazzare i
dispositivi Bluetooth passivi in prossimità delle strutture sanitarie che effettuano i test dove la probabilità di
incontrare un utente infetto è molto alta. La soluzione ZE2-P3T Si può osservare facilmente che la maggior parte
degli attacchi descritti nella sezione precedente, così come molte varianti non riportati in questo articolo per
semplicità, sfruttano come vulnerabilità lo scambio di Ephemeral tra gli utenti. Ci si può quindi porre la domanda se
lo scambio degli Ephemeral tra utenti possa essere evitato. Per ottenere ciò viene subito in mente l' uso di un
approccio che non determina la prossimità attraverso meccanismi basati sulla posizione relativa degli utenti, ma,
indirettamente, attraverso meccanismi che forniscono la posizione assoluta. Il tracciamento basato su GPS è la
tecnologia alla quale riferirsi, a tal fine. E il modello naturale, in questo caso, è certamente centralizzato. Tuttavia, la
sfida da superare, affinché un sistema del genere possa essere adottato in contesti culturali e giuridici nei quali la
privacy del cittadino attiene a questioni relative ai diritti fondamentali dell' individuo, è non consentire comunque il
tracciamento da parte del server . La prima ipotesi che può affacciarsi è quella di ricorrere a tecniche di crittografia
omomorfica con la quale il server, a partire dalle coordinate cifrate inviate da due utenti, è in grado di calcolare la
distanza tra essi operando nel dominio cifrato, e quindi non sulle coordinate in chiaro. Un approccio del genere,
sfortunatamente, non sarebbe risolutivo. Il server infatti potrebbe calcolare la distanza tra le coordinate incognite
inviate da un utente e le coordinate di un punto arbitrario. Una volta stabilita tale distanza, il server potrebbe scegliere
un nuovo punto cercando di avvicinarsi al punto incognito. Iterando il procedimento, si potrebbe arrivare ad una
buona stima della posizione. Simile considerazione vale nel caso in cui
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giovedì 25 giugno 2020
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si utilizzino hash crittografici con caratteristiche omomorfiche, quali per esempio i bio-hash . Di conseguenza, l'
ipotesi che appare più adeguata è quella di utilizzare hash crittografici, confidando sulla non invertibilità di tali
funzioni. Ma, evidentemente, se si facesse il digest della posizione di ogni utente, non si avrebbe modo di valutare la
distanza reciproca, lato server. Pertanto, l' idea potrebbe essere quella di suddividere idealmente il territorio in
microcelle e assegnare ad ogni microcella una posizione che la caratterizza, in modo da rilevare l' appartenenza alla
stessa microcella attraverso la corrispondenza tra i digest inviati. Anche in questo caso, però, il server potrebbe
tracciare gli individui, perché il numero di possibili microcelle non sarebbe tanto grande da non consentire un
dictionary-based attack , permettendo quindi al server di invertire la funziona hash. La nostra soluzione supera il
problema dei dictionary-based attack , attraverso l' adozione della tecnica del salt . Il salt è un valore random che è
"aggiunto" alla posizione prima di calcolarne il digest. In tal modo l' esplorazione del dominio diventa infeasible . Ma
chi fornisce il salt a tutti gli utenti che stanno nella stessa microcella? Se il salt non fosse lo stesso non sarebbe
possibile rilevare la presenza contemporanea degli utenti. L' idea adottata nella nostra soluzione è che il salt è
fornito dal gestore telefonico, in tutta l' area di copertura della cella telefonica (che racchiude diverse microcelle).
Vediamo più in dettaglio come opera la nostra soluzione . Essa prende il nome di ZE2-P3T, che è un acronimo di
Zero Ephemeral Exchange Privacy Preserving Proximity Tracing [3]. Il territorio nazionale è idealmente suddiviso in
microcelle , ognuna delle quali ha associato un punto chiamato centroide corrispondente al centro della microcella
stessa. Ogni utente che si trova all' interno di una microcella recupera, attraverso il GPS, le coordinate del centroide e
la sua posizione relativa rispetto ad esso. Inoltre, l' utente riceve dal gestore telefonico il salt. Infine, come in DP-3T, l'
utente periodicamente genera un random che rappresenta uno pseudonimo che lo identifica all' interno del sistema.
Un aspetto su cui abbiamo posto la nostra attenzione riguarda l' accuratezza delle coordinate rilevate tramite GPS
che potrebbe non essere sufficiente in questo contesto applicativo. Pertanto, ZE2-P3T richiede l' utilizzo del
Bluetooth per migliorare l' accuratezza delle coordinate relative, attraverso un protocollo chiamato NPN. In sintesi,
gli utenti che entrano nel raggio di azione del Bluetooth si scambiano le loro coordinate relative rilevate tramite GPS
e calcolano la loro distanza misurando l' intensità della potenza del segnale Bluetooth. Sfruttando questa distanza,
che rappresenta una stima più precisa rispetto a quella calcolata con il GPS, viene apportata una correzione delle
coordinate relative. É importante sottolineare che, usando NPN, l' utente scambia, attraverso Bluetooth, solo le
coordinate relative e nessun identificatore . Pertanto, gli attacchi sopra citati non possono essere eseguiti. A questo
punto, l' utente trasmette al server: il suo random corrente, le coordinate relative in chiaro e l' hash del centroide
concatenato con il salt. In questo modo, quando due utenti sono nella stessa microcella, essi trasmettono lo stesso
digest (perché calcolato a partire dallo stesso centroide e con lo stesso salt) e il server è in grado di creare un
collegamento tra i loro random senza avere alcuna informazione, neppure approssimata, circa
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la loro posizione. Inoltre, grazie alle coordinate relative, il server è in grado di calcolare la distanza tra essi e
determinare il livello di rischio (sfruttando anche delle informazioni riguardo il tempo di contatto degli utenti).
Quando un utente scopre di essere infetto, può fare l' upload dei propri random presso il server, previo un opportuno
meccanismo di autenticazione. Il server, attraverso questi random e le informazioni di contatto inviate
precedentemente dagli utenti, cerca i random di tutti gli utenti entrati in contatto con l' utente infetto e li inserisce in
una lista. Questa lista è mandata in broadcast all' intera rete e ogni utente può verificare se i propri random sono
contenuti al suo interno. Per contrastare l' attacco Brutus, introduciamo un meccanismo di autenticazione tra server
e utente che sfrutta la firma blind . L' idea è che un utente risultato positivo invia un' informazione firmata
digitalmente dalla struttura sanitaria che ha fatto il test senza che quest' ultima conosca effettivamente ciò che ha
firmato. In questo modo il server può autenticare l' utente consentendogli di fare l' upload dei propri random, ma non
è in grado di linkare i suoi random alla sua identità, anche in caso di collusione con la struttura sanitaria. Conclusioni
Il digital contact tracing può rappresentare un valido supporto alle diverse strategie messe in atto dai governi al fine
di contenere e contrastare la pandemia di COVID-19 che sta affliggendo il mondo. La proposta che abbiamo
descritto sfrutta le informazioni di geolocalizzazione ottenute attraverso il GPS e migliorate attraverso BLE. Tuttavia,
diversamente da quanto possa intuitivamente apparire come una necessaria conseguenza, il server non apprende
alcuna informazione circa la posizione degli utenti e le minacce alla privacy e alla integrità sono mitigate rispetto ai
protocolli decentralizzati attualmente in uso. Un vantaggio significativo, su cui stiamo lavorando per una sua
completa declinazione, è che, grazie alla geolocalizzazione, è possibile identificare anche i casi di contagio indiretto
(e cioè verificatisi attraverso il contatto con oggetti comuni), che, in accordo alle attuali conoscenze mediche nel
s e t t o r e , p o s s o n o g i o c a r e u n r u o l o n o n t r a s c u r a b i l e n e l l a t r a s m i s s i o n e d e l l ' i n f e z i o n e .
___________________________________________________________________________ [1] Apple and Google, "Apple and
google' s exposure notification system," 2020. [Online]. Available: https: // www.apple. com/ covid 19/
contacttracing. [2] G. Avitabile, V. Botta, V. Iovino, and I. Visconti, "Towards defeating mass surveillance and sars-
cov-2: The pronto-c2 fully decentralized automatic contact tracing system," Cryptology ePrint Archive, Report
2020/493, 2020. https://eprint. Iacr.org, Tech. Rep., 2020. [3] F. Buccafurri, V. De Angelis, and C. Labrini, "A Privacy-
Preserving Solution for Proximity Tracing Avoiding Identifier Exchanging," arXiv preprint arXiv:2005.10309 , 2020. [4]
C. Castelluccia, N. Bielova, A. Boutet, M. Cunche, C. Lauradoux, D. Le M' etayer, and V. Roca, "Robert: Robust and
privacy-preserving proximity tracing," 2020. [5] P.-P. Team, "Pan-european privacy-preserving proximity tracing need-
to-know system. overview of pepp-pt ntk," 2020. [6] C. Troncoso, M. Payer, J. Hubaux, M. Salath' e, J. Larus, E.
Bugnion, W. Lueks, T. Stadler, A. Pyrgelis, D. Antonioli et al., "Decentralized privacy-preserving proximity tracing. apr.
12, 2020. url: https://github. com/dp- 3t/documents/raw/master," DP3T White
Agenda Digitale
Privacy e GDPR
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 0 § ]
Paper.pdf. Costruire la fiducia digitale: cybersecurity e privacy @RIPRODUZIONE RISERVATA.
Agenda Digitale
Privacy e GDPR
giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 1 § ]
Controllo dei dati in cambio di sicurezza? Ok per il 62% degli italiani
Secondo la ricerca "Focus sulle Paure digitali" il 59% degli utenti ritiene che i suoi dati siano controllati da aziende perla pubblicità online
Un italiano su due considera insicuri i dati sui suoi dispositivi digitali. È
quanto emerge dalla ricerca "Focus sulle paure digitali" dell' Osservatorio
Europeo sulla Sicurezza Demos&Pi - Fondazione Unipolis, presentati nel
corso dell' evento online "Data Vision & Data Value" organizzato dal Gruppo
Unipol. Il sondaggio ha inoltre registrato che un italiano su tre non accede
mai al web, mentre il 23% è sempre connesso. La paura per i propri dati si
stempera però se si parla di e-commerce. Il 68% degli utenti, infatti, si dice
convinto che utilizzare la propria carta di credito o il proprio account di
home-banking per fare acquisti in rete sia al riparo da brutte sorprese. Il
discorso cambia se si guarda al controllo sociale. Qui gli italiani sono
timorosi: il 62% pensa infatti che Governo o comunque un' autorità
giudiziaria controllino almeno in parte le loro attività in rete, ma lo accettano
in nome della sicurezza, sia personale che pubblica. Il 49% degli italiani
descrive i controlli da parte delle istituzioni come una garanzia per i cittadini,
mentre il 28% denuncia i rischi per la privacy Se si parla di tracciamento
online a fini commerciali invece l' azione delle aziende di questo settore
viene percepita come molto più invasiva. Quasi tre italiani su quattro (74%) pensano che almeno una parte del
"traffico" di dati digitali sia monitorata da imprese pubblicitarie, compagnie tecnologiche o aziende di altro tipo. Il
43% pensa che tutti i contenuti veicolati attraverso il proprio dispositivo in rete, o quantomeno la maggior parte,
siano controllati da questi attori. A cambiare radicalmente è la valutazione del motivo e delle conseguenze del
controllo: per il 59% si tratta di un rischio per la privacy. La sicurezza digitale è al centro del pensiero degli italiani:
secondo la ricerca il 44% del campione teme per la sicurezza della sfera digitale. L' indice tocca i livelli più elevati
nelle componenti adulte della popolazione: è infatti superiore al 50% nella fascia compresa tra i 45 e i 64 anni. In
modo coerente con i tassi di utilizzo del web, l' insicurezza digitale secondo la ricerca riguarda anzitutto le persone
di istruzione medio-alta. live streaming, 25 giugno Cybersecurity: come garantire la protezione nel nuovo panorama
digitale Sicurezza Cybersecurity Dal punto di vista della categoria socio-professionale, i livelli più elevati si osservano
tra i lavoratori autonomi e gli imprenditori (55%), tra i liberi professionisti (51%) e tra i tecnici, impiegati, dirigenti e
funzionari (50%), ossia in quei settori che si affidano alla rete anche per ragioni di lavoro. Ancora, nella ricerca si
osserva un livello più alto nelle regioni del Mezzogiorno (49%), rispetto alle altre aree del Paese. I due aspetti che
preoccupano con maggiore frequenza riguardano "la sicurezza dei dati su Internet" (il 27% degli intervistati) e che
"qualcuno possa controllare o impossessarsi delle informazioni su acquisti o operazioni bancarie
Corriere Comunicazioni
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 1 § ]
su Internet" (24%). La fruizione della rete, infine, secondo la ricerca avviene per tenersi in contatto con le altre
persone attraverso i social o la messaggistica digitale: è questa la principale ragione (64% degli intervistati) per cui
gli italiani utilizzano la rete. L' altra grande funzione della rete (69% del campione), la quale anch' essa ha giocato un
ruolo fondamentale nella fase della pandemia, rimanda alla dimensione informativa. Nel corso degli ultimi anni è
cresciuta in modo significativo la componente dei cittadini "in rete", nonostante ciò, ad oggi, un terzo della
popolazione italiana in età adulta non accede mai al web: in particolare, le quote più elevate di persone disconnesse
si osservano tra le donne (32%), i soggetti con basso livello d' istruzione (76%), i pensionati (52%) e le casalinghe
(55%). Il 73% degli intervistati accede, anche in modo saltuario, a Internet e, tra questi, il 23% è always-on, dato che
tocca il suo massimo tra i liberi professionisti (54%) e gli studenti (49%). @RIPRODUZIONE RISERVATA.
Corriere Comunicazioni
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venerdì 26 giugno 2020Pagina 28
[ § 2 6 3 5 1 8 9 2 § ]
La Camera ha convertito in legge il dl 28/2020. Nuove intercettazioni da settembre
Covid, mediazione obbligatoria
Su forniture non garantite, biglietti, spettacoli, ritardi
DARIO FERRARA
Da mercoledì primo luglio il sistema giudiziario torna alla normalità
lasciandosi alle spalle i provvedimenti di emergenza anti Coronavirus. Ma
scatta la mediazione obbligatoria sulle cause da inadempimenti Covid: prima
di rivolgersi al giudice bisogna tentare la conciliazione nelle controversie su
biglietti aerei, anticipi per viaggi, spettacoli saltati, forniture non garantite,
merci consegnate in ritardo; insomma: su tutte le obbligazioni contrattuali
non onorate a causa delle misure di contenimento adottate durante la
pandemia. Niente rinvio di udienze e sospensione termini anche per le cause
su assegni di mantenimento e divorzili. Tornano dal vivo gli incontri in spazio
neutro fra figli e genitori separati o divorziati. Da celebrare le udienze penali
se i termini di custodia cautelare scadono entro l' 11 novembre. Slitta a
settembre la riforma Orlando sulle intercettazioni, con i virus trojan anti-
tangenti e il pm responsabile della riservatezza. Via agli interventi per il
rientro in cella dei boss mafiosi scarcerati durante l' emergenza sanitaria.
Solo col placet del procuratore antimafia permessi e arresti domiciliari ai
detenuti al 41 bis per reati di criminalità organizzata. A prova di privacy l' app
Immuni per la ripartenza in sicurezza. Parental control gratis su web, smartphone e tv per proteggere i minori dai
rischi del cyberspazio. È quanto emerge dalla conversione in legge del decreto giustizia (28/2020), che raggruppa
anche due provvedimenti varati dal governo durante la fase 1, e ha ottenuto la fiducia della Camera: definitivo il via
libera di Montecitorio con 256 voti favorevoli e 159 contrari. Avanti online Cominciamo dal civile. Il giudice deve
stare in ufficio quando celebra le udienze da remoto e il luogo da cui si collega è per legge aula a tutti gli effetti. Fino
al 31 luglio i magistrati di tribunali e corti d' appello possono depositare atti solo online (il tutto mentre il Governo sta
Italia Oggi
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al 31 luglio i magistrati di tribunali e corti d' appello possono depositare atti solo online (il tutto mentre il Governo sta
valutando se prorogare in via sperimentale al 31 dicembre 2021 le modalità da remoto introdotte col lockdown,
magari con un emendamento al dl rilancio su cui potrebbe porre la fiducia). Nel penale niente videoconferenza nelle
udienze di discussione finale e in quelle dove devono essere esaminati testimoni, parti, consulenti o periti. In
Cassazione, oltre alle parti private, anche il procuratore generale può chiedere la discussione orale, evitando così
che la causa sia trattata in camera di consiglio, con modalità da remoto, senza la sua partecipazione. Nella giustizia
amministrativa online fino al 31 luglio le udienze camerali o pubbliche, a richiesta di tutte le parti costituite o su
disposizione del giudice: un decreto del presidente del Consiglio di Stato indicherà le regole tecnico-operative. E la
mediazione? Il conciliatore trasmette via Pec l' accordo raggiunto agli avvocati delle parti e all' ufficiale giudiziario;
venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 2 § ]
quest' ultimo, per eseguire le notificazioni, estrae copie analogiche che egli stesso dichiara conformi all' originale
ai sensi del codice dell' amministrazione digitale. Novità anche per il disciplinare avvocati: le comunicazioni e le
notificazioni riguardanti i procedimenti che si svolgono davanti al Consiglio nazionale forense in sede giurisdizionale
sono effettuate soltanto per via telematica all' indirizzo di posta elettronica certificata che risulta da pubblici elenchi
o da elenchi comunque accessibili alle pubbliche amministrazioni, nel rispetto della normativa su sottoscrizione,
trasmissione e ricezione dei documenti informatici. Revisione periodica Arrivano i droni per controllare le carceri. Più
difficile uscire per i boss: i giudici di sorveglianza devono chiedere al procuratore antimafia il parere sui collegamenti
coi clan e sulla pericolosità attuale del soggetto proposto per i permessi di necessità e la detenzione domiciliare «in
deroga», cioè quella che sostituisce il differimento di pena. I magistrati devono valutare l' effettiva permanenza dei
motivi legati all' emergenza sanitaria che hanno fatto scattare la scarcerazione. In caso di revoca il tribunale decide
entro 30 giorni su detenzione domiciliare o differimento della pena. Revisione periodica sulla sostituzione della
custodia cautelare in carcere con i domiciliari causa Covid. Tornano i colloqui per i detenuti. Solo il garante
nazionale può avere incontri riservati coi reclusi al 41 bis. © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
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venerdì 26 giugno 2020Pagina 11
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 3 § ]
tracciamento
Covid-19, dopo il flop mondiale delle app arriva il ciondolo
A Singapore per tracciare i contatti provano un altro device dotato di bluetooth
Biagio Simonetta
Sono storie di innovazione e fallimenti, quelle legate alle app di contact
tracing. Quello che fino a qualche settimana fa sembrava un modello
rivoluzionario, sulla scorta di quanto successo in Paesi come Corea del
Sud, Cina e Singapore, si sta sgretolando davanti a una realtà ben più
complessa. Così, dal Giappone alla Francia, cominciano a essere sempre
più numerosi i casi in cui le applicazioni per il tracciamento dei contatti
fanno fatica a imporsi. Quello francese è uno dei casi più eclatanti, con 1,9
milioni di download e solo 68 utenti che utilizzavano l' app, secondo
quanto riportato dal Financial Times. Come sta andando in Italia? Da noi l'
app Immuni è stata scaricata da 3,7 milioni di persone (fonte ministero dell'
Innovazione alla data di ieri). Mancano invece i dati su quante persone l'
abbiano attivata veramente (cioè abbiano aperto l' app dopo averla
scaricata almeno una volta, inserendo la regione di residenza). Sono dati
difficili da decifrare, perché se è vero che 3,7 milioni di download non
possono essere considerati un successo, forse è bene ricordarsi di
guardare l' indice Desi, che ci racconta quanto il nostro sia uno dei Paesi
meno digitali d' Europa. E allora forse diremmo che in Italia è andata meglio che altrove. Ad ogni modo, il contact
tracing si è scontrato violentemente con la realtà. Una realtà ostile, fatta di reticenze sulla privacy, compatibilità, non
obbligatorietà e campagne politiche ben precise. Ma anche di un sistema che ha mostrato tutti i suoi limiti. Sin dal
principio è emerso in modo lampante che un' applicazione è solo un pezzetto del processo del contact tracing che
in Corea del Sud ha domato la pandemia. Un processo che necessita di un gran numero di (tempestivi) tamponi.
Perché il timore che una notifica di contatto con un positivo possa scontrarsi con la successiva lunga attesa per un
tampone è un freno reale, oggi, all' uso di Immuni. Sembra abbastanza scontato, insomma, che con un sistema di
test più efficace, l' app avrebbe potuto avere vita più semplice. Intanto, altrove, nascono nuove idee. Come a
Singapore, dove sembrano voler scaricare l' app (nel senso di abbandonarla) per provare un nuovo device che il
governo potrebbe consegnare a ogni singolo cittadino. Un piccolo ciondolo dotato di bluetooth che si sostituirebbe
allo smartphone per tracciare i contatti, in forma anonima. Di certo, non essendo un' applicazione per smartphone,
questa opzione non affronterebbe gli stessi ostacoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 4 § ]
Dal primo luglio tribunali fuori dal lockdown
Ma scatta la mediazione obbligatoria sulle cause da inadempimenti Covid: prima di rivolgersi al giudice bisognatentare la conciliazione nelle controversie su biglietti aerei, anticipi per viaggi, spettacoli saltati, forniture nongarantite, merci consegnate in ritardo
Da mercoledì primo luglio il sistema giudiziario torna alla normalità
lasciandosi alle spalle i provvedimenti di emergenza anti Coronavirus. Ma
scatta la mediazione obbligatoria sulle cause da inadempimenti Covid: prima
di rivolgersi al giudice bisogna tentare la conciliazione nelle controversie su
biglietti aerei, anticipi per viaggi, spettacoli saltati, forniture non garantite,
merci consegnate in ritardo; insomma: su tutte le obbligazioni contrattuali
non onorate a causa delle misure di contenimento adottate durante la
pandemia. Niente rinvio di udienze e sospensione termini anche per le cause
su assegni di mantenimento e divorzili. Tornano dal vivo gli incontri in spazio
neutro fra figli e genitori separati o divorziati. Da celebrare le udienze penali
se i termini di custodia cautelare scadono entro l' 11 novembre. Slitta a
settembre la riforma Orlando sulle intercettazioni, con i virus trojan anti-
tangenti e il pm responsabile della riservatezza. Via agli interventi per il
rientro in cella dei boss mafiosi scarcerati durante l' emergenza sanitaria.
Solo col placet del procuratore antimafia permessi e arresti domiciliari ai
detenuti al 41 bis per reati di criminalità organizzata. A prova di privacy l' app
Immuni per la ripartenza in sicurezza. Parental control gratis su web, smartphone e tv per proteggere i minori dai
rischi del cyberspazio. È quanto emerge dalla conversione in legge del decreto giustizia (28/2020), che raggruppa
anche due provvedimenti varati dal governo durante la fase 1, e ha ottenuto la fiducia della Camera: definitivo il via
libera di Montecitorio con 256 voti favorevoli e 159 contrari. Avanti online Cominciamo dal civile. Il giudice deve
stare in ufficio quando celebra le udienze da remoto e il luogo da cui si collega è per legge aula a tutti gli effetti. Fino
al 31 luglio i magistrati di tribunali e corti d' appello possono depositare atti solo online (il tutto mentre il Governo sta
valutando se prorogare in via sperimentale al 31 dicembre 2021 le modalità da remoto introdotte col lockdown,
magari con un emendamento al dl rilancio su cui potrebbe porre la fiducia). Nel penale niente videoconferenza nelle
udienze di discussione finale e in quelle dove devono essere esaminati testimoni, parti, consulenti o periti. In
Cassazione, oltre alle parti private, anche il procuratore generale può chiedere la discussione orale, evitando così
che la causa sia trattata in camera di consiglio, con modalità da remoto, senza la sua partecipazione. Nella giustizia
amministrativa online fino al 31 luglio le udienze camerali o pubbliche, a richiesta di tutte le parti costituite o su
disposizione del giudice: un decreto del presidente del Consiglio di Stato indicherà le regole tecnico-operative. E la
mediazione? Il conciliatore trasmette via Pec l' accordo raggiunto agli avvocati delle parti e all' ufficiale giudiziario;
quest' ultimo,
italiaoggi.it
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venerdì 26 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 4 § ]
per eseguire le notificazioni, estrae copie analogiche che egli stesso dichiara conformi all' originale ai sensi del
codice dell' amministrazione digitale. Novità anche per il disciplinare avvocati: le comunicazioni e le notificazioni
riguardanti i procedimenti che si svolgono davanti al Consiglio nazionale forense in sede giurisdizionale sono
effettuate soltanto per via telematica all' indirizzo di posta elettronica certificata che risulta da pubblici elenchi o da
elenchi comunque accessibili alle pubbliche amministrazioni, nel rispetto della normativa su sottoscrizione,
trasmissione e ricezione dei documenti informatici. Revisione periodica Arrivano i droni per controllare le carceri. Più
difficile uscire per i boss: i giudici di sorveglianza devono chiedere al procuratore antimafia il parere sui collegamenti
coi clan e sulla pericolosità attuale del soggetto proposto per i permessi di necessità e la detenzione domiciliare «in
deroga», cioè quella che sostituisce il differimento di pena. I magistrati devono valutare l' effettiva permanenza dei
motivi legati all' emergenza sanitaria che hanno fatto scattare la scarcerazione. In caso di revoca il tribunale decide
entro 30 giorni su detenzione domiciliare o differimento della pena. Revisione periodica sulla sostituzione della
custodia cautelare in carcere con i domiciliari causa Covid. Tornano i colloqui per i detenuti. Solo il garante
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 5 § ]
Google, i dati personali si auto-elimineranno dopo 18 mesi
Il ceo Pichai annuncia in un blog post le nuove policy relative al trattamento delle informazioni degli utenti suposizione, attività web e app. Introdotte anche una serie di semplificazioni per gestire le opzioni
Google ha annunciato un' importante novità sul fronte della gestione della
privacy degli utenti: l' azienda ha infatti aggiornato la sua politica di
trattamento dei dati personali introducendo la cancellazione automatica dei
dati su posizione, attività web e app a 18 mesi dalla raccolta . Un
cambiamento che fa seguito all' introduzione, l' anno scorso, dei controlli
opzionali di eliminazione automatica. È stato lo stesso Ceo Sundar Pichai a
comunicarlo con un post pubblicato sul blog del gruppo. "Crediamo che le
vostre informazioni dovrebbero essere conservate in un prodotto solo per il
tempo necessario a renderlo utile per voi - che si tratti di trovare facilmente
le vostre mete preferite su Maps o di r icevere raccomandazioni
personalizzate su cosa guardare su YouTube", ha scritto Pichai. "Per questo,
l' anno scorso abbiamo introdotto i controlli per l' eliminazione automatica,
che vi permettono di fare in modo che Google cancelli automaticamente la
cronologia delle posizioni, i dati di ricerca, e le attività vocali e su YouTube
dopo tre oppure 18 mesi. Continuiamo a impegnarci per ottenere risultati
migliori con meno dati, e per questo oggi cambiamo il modo in cui
conserviamo i dati: l' eliminazione automatica diventa l' opzione predefinita nelle nostre impostazioni sulle attività".
Cosa prevede la nuova policy FORUM PA 6 - 11 LUGLIO Fare rete: la trasformazione digitale per coesione,
partecipazione e sviluppo della comunità Digital Transformation PA Pichai ha anche spiegato dettagliatamente il
funzionamento del nuovo meccanismo. Da oggi, la prima volta che l' utente attiverà la Cronologia delle posizioni -
che di default è disattivata - avrà come opzione predefinita per l' eliminazione dei dati un' impostazione automatica a
18 mesi. Questo significa che i dati sulle attività verranno automaticamente cancellati dopo 18 mesi, invece di
essere conservati fino a che non decide di eliminarli. Lo stesso vale per le Attività web e app sui nuovi account. L'
utente potrà sempre disattivare queste impostazioni e cambiare le opzioni relative all' eliminazione automatica. Se
invece era già stata attivata la Cronologia delle posizioni e le Attività web e app, le impostazioni non cambieranno.
Ma Google ricorderà, attraverso notifiche direttamente nel prodotto e via e-mail, le opzioni per l' eliminazione
automatica , in modo che l' utente possa decidere quali sono le impostazioni che funzionano meglio per lui. "Nell'
introdurre queste impostazioni predefinite in altri prodotti, continueremo a rispettare il principio secondo cui le
informazioni vanno conservate solo per il tempo necessario a rendere un prodotto utile per voi", ha aggiunto Pichar.
"Per esempio, prossimamente su YouTube l' eliminazione automatica sarà impostata di default a 36 mesi quando
create un nuovo account oppure se attivate per la prima volta la Cronologia.
Corriere Comunicazioni
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 5 § ]
Questo migliora gli attuali standard del settore e allo stesso tempo permette a YouTube di continuare a proporre
raccomandazioni utili basate sui video che avete già visto o ascoltato - avvisandovi per esempio quando esce una
nuova stagione della vostra serie preferita, o quando un musicista ha pubblicato un nuovo album. Chi utilizza già
YouTube può sempre scegliere l' eliminazione automatica a tre o 18 mesi. Le impostazioni predefinite sui tempi di
conservazione non saranno applicate ad altri prodotti come Gmail, Drive e Foto, che sono progettati per conservare
in sicurezza i vostri contenuti personali per tutto il tempo di cui avete bisogno". Strumenti semplificati per la gestione
della privacy online Il Ceo di Google ha poi affermato che sarà anche più facile per gli utenti gestire le varie opzioni
dedicata alla privacy durante la navigazione . "Stiamo semplificando l' accesso ai principali strumenti di controllo
dell' Account Google, direttamente dal motore di Ricerca. A breve, quando andrete sul motore di Ricerca come utenti
registrati, cercando cose come ' Checkup sulla privacy di Google ' oppure ' Il mio Account Google è sicuro? '
comparirà un riquadro - visibile solo a voi - che vi mostrerà quali sono le vostre impostazioni di privacy e sicurezza, in
modo che possiate verificarle ed eventualmente modificarle. Stiamo anche semplificando l' accesso alla
navigazione in incognito sulle nostre app più utilizzate, che sarà attivabile attraverso la pressione prolungata della
propria immagine profilo sul motore di Ricerca, su Maps e su YouTube. Questa opzione è disponibile da oggi sull'
app Google per iOs, e a breve su Android e altre app. Stiamo anche lavorando per fare in modo che possiate
rimanere nella modalità di navigazione in incognito anche quando quando passate da un' app Google all' altra , per
esempio in Maps o YouTube. Avremo presto maggiori dettagli su questo. Ogni anno, infine, oltre 200 milioni di
persone visitano il nostro Controllo privacy: stiamo aggiungendo alcune raccomandazioni proattive, inclusa una
serie di consigli per guidarvi attraverso le impostazioni sulla privacy". @RIPRODUZIONE RISERVATA.
Corriere Comunicazioni
Privacy e GDPR
venerdì 26 giugno 2020Pagina 38
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 7 § ]
Lo Scaffale degli Enti Locali
A CURA DI
Autori - Aa.vv. Titolo - Privacy e trasparenza Casa editrice - Cel editrice,
Bergamo, 2020 Prezzo - 31 euro Argomento - Il gruppo editoriale Cel, con il
volume in questione, che si contraddistingue per il comodo formato
tascabile, fornisce la versione aggiornata della normativa, europea e
nazionale, su privacy, diritto di accesso e trasparenza. Il volume è suddiviso
in due sezioni. Nella prima sono consultabili il regolamento Ue n. 2016/679, il
dlgs n. 101/2018, il dlgs n. 196/2003 e i più recenti e interessanti
provvedimenti del Garante. Per consentire una lettura chiara e completa
della nuova normativa, sono riportati gli articoli del regolamento comunitario
richiamati dalle disposizioni del dlgs n. 193/2006. Nella «sezione
trasparenza» sono invece consultabili le norme della legge n. 241/90, del
dlgs n. 82/2005 e del dlgs n. 33/2013, aggiornato alla legge di bilancio 2020,
e sono proposte le più importanti e recenti deliberazioni dell' Anac su
trasparenza e obblighi di pubblicazione. Sono presenti inoltre recenti
provvedimenti di Anac e Garante privacy. Autore - Luigi Seccia Titolo - I criteri
di aggiudicazione Casa editrice - Maggioli, Rimini, 2020, pp. 87 Prezzo - 19,90
euro Argomento - I meccanismi di scelta dei pubblici contraenti costituiscono un elemento essenziale della
disciplina nazionale e sovranazionale in materia di contratti pubblici. Una disciplina, quella racchiusa nelle direttive
europee del 2014 e nel Codice dei contratti pubblici di cui al dlgs n. 50/2016, che rappresenta il punto di arrivo di un
percorso articolato e tutt' altro che lineare, in cui i criteri di scelta della migliore offerta diventano la sintesi di
contrapposte esigenze e spinte. Una disciplina che l' autore ha provveduto a esaminare in questo sintetico volume,
muovendo dalla normativa più risalente sino alle più recenti modifiche (in particolare, quelle apportate dal c.d.
decreto sblocca cantieri), senza trascurare le implicazioni pratiche e le questioni interpretative che la prassi
quotidiana e la giurisprudenza sottopongono all' attenzione degli operatori. @Riproduzione riservata.
Italia Oggi
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giovedì 25 giugno 2020
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[ § 2 6 3 5 1 8 9 9 § ]
Sanità, si apre l' era della "tecnosalute". Ma servirà un ripensamento organizzativo
La pandemia ha fatto emergere i ritardi dell' Italia sull' e-health. Investire non è più procrastinabile. Barillaro(Policlinico Gemelli): "Serve una rete di assistenza dove la tecnologia viene messa a servizio della tutela dei pazienti,soprattutto di quelli più fragili"
L' inaspettato arrivo dell' emergenza Covid-19 ha messo in evidenza la
mancanza di una Rete informatica che permettesse al comparto salute e
soprattutto al medico di gestire in modo adeguato il paziente a domicilio e
molte Regioni hanno dovuto sperimentare e implementare la tecnologia. A
fine pandemia, l' utilizzo della sanità digitale dovrà diventare la normalità
ma,perché c iò avvenga, sarà necessar io un r ipensamento del l '
organizzazione sanitaria, soprattutto quella territoriale. Sono queste le
conclusioni del talk webinar "Buona SAlute" , organizzato da Mondosanità, in
collaborazione con Officina Motore Sanità ed Eurocomunicazione, con il
contributo di Vree Health. "La pandemia da Covid-19 ha posto numerose
sfide sanitarie. La necessità di gestire i pazienti in isolamento/quarantena e
la riorganizzazione delle attività sanitarie alla luce delle norme di
distanziamento sociale hanno fatto emergere l' urgenza di integrare nell'
ambito del percorso di cura dei pazienti nuove strategie tecnologiche per la
valutazione, il monitoraggio e il trattamento dei pazienti anche a distanza -ha
spiegato Christian Barillaro , Direttore Uoc Cure Palliative e Continuità
Assistenziale Policlinico Universitario Agostino Gemelli - L' utilizzo della tecnologia digitale ha dimostrato enormi
potenzialità nel garantire il processo di continuità di cura dei pazienti nel contesto logisticamente migliore: il
domicilio. Gran parte della popolazione, per motivi differenti di salute, come ad esempio gli anziani multi-morbidi,
soggetti con limitazioni funzionali, o pazienti per cui è necessario un monitoraggio di parametri vitali, possono
beneficiare di un controllo attivo da remoto che decentralizza le cure dall' ospedale e permette presa in carico
continuativa del paziente. Urge, secondo l' esperto, la nascita di un servizio di "tecnosalute" ad ampio raggio, in cui la
tecnologia viene messa a servizio della tutela della salute globale dei pazienti, soprattutto di quelli più fragili.
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Per Salvatore Di Somma Professore di Medicina d' Urgenza Università La Sapienza di Roma Responsabile progetto
Emergenze Territoriali e Telemedicina ASL di Latina, "la necessità sempre maggiore di individuare i soggetti a rischio
di riacutizzazioni da malattie croniche prima che la situazione clinica diventi più grave per evitare l' ospedalizzazione
rappresenta l' obbiettivo principale della futura implementazione della Medicina Territoriale". " In tali soggetti - ha
puntualizzato - un adeguato monitoraggio territoriale a casa con sistemi di telemedicina può di fatto aiutare a
prevenire complicazioni acute e quindi assicurare il mantenimento di uno stato clinico stabile, determinando minore
necessità di ricorso al Pronto Soccorso. Il bisogno di monitorare a casa
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Sanità Digitale
giovedì 25 giugno 2020
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pazienti positivi al Covid 19 con sintomi non gravi e per i quali l' ospedalizzazione in fase iniziale era possibilmente
da evitare, ci ha indotti presso l' ASL di Latina a sperimentare un' innovativa metodologia di telemedicina domiciliare
che attraverso una centrale di monitoraggio attiva 24 ore al giorno per 7 giorni e gestita da personale infermieristico
permetteva di ricevere dati clinici e parametri obbiettivi di Saturazione di Ossigeno, Frequenza Cardiaca e
respiratoria e temperatura corporea raccolti dal paziente due volte al giorno mediante un sistema di ricezione
trasmissione dati. Grazie alla supervisione contemporanea del Medico curante e di specialisti Pneumologici da
remoto dei dati clinici, il paziente veniva costantemente monitorato a casa assicurandone la stabilità clinica". Nel
periodo dal 28 marzo al 18 giugno sono stati monitorati in telemedicina a casa 228 pazienti Covid-19 Positivi presso
l' ASL di Latina e ricoverati in via preventiva il 10% degli stessi sulla base di precoci alterazioni dei parametri
monitorati, evitando il ricorso a ricoveri tardivi in Terapia intensiva con beneficio degli stessi pazienti che sono tutti
poi guariti in reparti di normale degenza ospedaliera. Tutti gli altri soggetti tenuti casa sono stati invece dichiarati
guariti dopo un tempo di monitoraggio medio domiciliare in sicurezza di circa 21 giorni. "Tale esperienza di
telemedicina domiciliare potrà rappresentare in futuro una valida alternativa al ricovero ospedaliero per situazioni
cliniche a rischio, come ad esempio lo scompenso cardiaco o la Bpco con benefico del paziente e dei costi della
sanità pubblica", ha concluso Di Somma. @RIPRODUZIONE RISERVATA.
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