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I NOSTRI AUGURI DI NATALE Claudio: io è da poco che frequento il gruppo di Zorba però mi trovo bene e faccio volentieri gli auguri a tutti. Silvia : faccio gli auguri a tutti. Buon Natale!!!! Luisa: vorrei fare gli auguri a tutte le persone che possono leggere il giornale. Lorenzo (scout volontario) : la cosa più divertente del Gruppo di Zorba è che c’è sempre da divertirsi con attività interessanti e con persone sempre pronte a scherzare. Buon Natale a tutti. Voi che credete voi che sperate correte su tutte le strade, le piazze a svelare il grande segreto. Andate a dire ai quattro venti che la notte passa che tutto ha un senso che le guerre finiscono che la storia ha uno sbocco che l’amore alla fine vincerà sempre e la vita sconfiggerà la morte. Voi che l’avete intuito per grazia continuate il cammino spargete la vostra gioia. Gridate al mondo che la speranza non ha confini. 1° TORNEO DI CALCIOSOCIALE MONTEVARCHI 29-30-31 OTTOBRE 2010 MONTEVARCHI/ROMA/SCAMPIA (NA) Dopo essere stati invitati più volte a Roma dove è nata l’idea del Calciosociale, l’ultimo fine settimana di Ottobre, grazie anche all’aiuto del comune di Montevarchi, abbiamo organizzato a Montevarchi il primo torneo italiano di Calciosociale tra le città che hanno aderito a questa iniziativa. L’evento ha avuto inizio il venerdì sera presso la comunità di Nuovi Orizzonti dove abbiamo atteso gli amici di Roma e di Scampia per condividere una cena e conoscerci meglio. Nella mattinata di Sabato si è tenuto un incontro con il Responsabile di Nuovi Orizzonti per capire meglio la realtà di questa comunità ospite nel territorio di Montevarchi poi ci siamo trasferiti al Centro Pastorale della Parrocchia del Giglio per parlare dell’importanza che il calciosociale puo’ rivestire all’intero di ogni comunità e confrontarci sulle varie realtà e problematiche. Dopo pranzo è arrivato il momento magico: tutti all’antistadio vestiti come veri giocatori ma con il solo desiderio di giocare e divertirsi. Ci siamo suddivisi in quattro squadre secondo la prima regola del calciosociale che tiene presente il “coefficiente tecnico” (= capacità di gioco) di ogni giocatore affinché si formino squadre il più omogenee possibili ed abbiamo dato inizio al torneo. L’entusiasmo era alle stelle, le squadre erano formate da ragazzi di Montevarchi, Roma e Napoli molti dei quali si erano visti per la prima volta la sera prima ma a vederli in campo sembrava che si conoscessero da sempre. Il pallone girava su tutti ed i più gettonati erano i “meno abili” perché la vera gioia è riuscire a far fare goal a chi nella vita è spesso perdente. Dopo aver giocato, faticato, condiviso la gioia dei goal (perché anche nel calciosociale esiste il vero e sano agonismo), aver preso un po’ d’acqua perché il tempo non era dei migliori, dopo aver fatto il cerchio finale (altra bella regola del calciosociale che vede riunire tutti i giocatori alla fine della partita per un grande cerchio di ringraziamento e di scuse, se ce ne fosse bisogno) e una bella doccia calda, ci siamo ritrovati a passeggio per le strade del centro di Montevarchi, tutti insieme a parlare e discutere della prestazione precedente, non tralasciando visite anche culturali delle varie iniziative presenti nella nostra città. La cena della sera ci è stata offerta dalla comunità del Giglio, dove Don Mauro Frasi ci ha presentato la sua esperienza di casa famiglia ed infine la domenica mattina dopo la Messa nella Parrocchia di S. Andrea tutti allo stadio per la magica finale e le premiazioni. Dopo questa esperienza possiamo dire ancora di più che la formula del calciosociale è veramente vincente: vedere un gruppo di persone di provenienza diversa, sia sociale, sia di religione, sia di abilità tecnica e fisica, sia di età, a giocare insieme con il sorriso, senza quell’ assurdo agonismo che porta solo a superare l’altro con ogni mezzo, vedere i giovani di Scampia abbracciati con i ns. ragazzi, i ns. ragazzi che abbracciano quelli di Roma e viceversa è stato veramente fantastico!!! …. E tutto questo mentre giocavamo allo sport più popolare d’Italia e spesso anche quello che genera più confusioni …. Forse dovremmo sempre di più far nostro lo slogan del calciosociale “VINCE SOLO CHI CUSTODISCE” …. in questo modo avremmo un mondo dello sport, e non solo, sicuramente migliore. Maurizio ALLO STADIO A.FRANCHI CON LA NAZIONALE DI RUGBY Sabato 20 Novembre: sveglia, colazione, uno zainetto con il pranzo e si parte. La nostra meta? Lo stadio Franchi di Firenze dove vedremo la partita di rugby Italia-Australia. Già da Montevarchi e durante tutta la strada, Samuel, accompagnato fedelmente da Marco, intonavano cori; il più gettonato era“Montevarchi olè!” con tanto di sciarpa abbinata. Entrati nello stadio le voci si sono alzate, Tommaso ha iniziato a fotografare qualsiasi cosa e Massimo a tempestare di domande Claudio e Maurizio che poi, ….quanto ne sanno in realtà? Poi ecco i giocatori: e allora tutti in piedi, mano destra sul cuore, cappello giù dalla testa a urlare a squarcia gola “Fratelli d’Italia”. Poi ad ogni punto abbracci, battiti di mano ed in ogni coro le voci più alti erano sicuramente quelle dei nostri ragazzi, specialmente quella di Samuel (ma ce l’avrà ancora la voce?) Fischio di fine, Italia 14 Australia 21 ma questo non è importante, Samuel continua i cori con ancora più voce fino a quando non saliamo nel pullmino dove magicamente arriva il silenzio più assoluto, solo il russare di Marco o Fabio, non è chiaro. È stata un’esperienza fantastica: il clima era di amicizia, mai nessuna protesta dei giocatori su una decisione dell’arbitro e tutti in silenzio a vedere la moviola della meta. Certo, si danno delle belle botte, ma poi si aiutano a rialzarsi! I ragazzi sono entrati nello spirito dello stadio senza però vedere la violenza dei tifosi di calcio. Nel rugby sono tutti amici ed è proprio quello il bello. Assolutamente da rifare!!! Francesco, Lorenzo e Francesca z z z z

ZORBA NEWS N. 2

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2' USCITA DEL NOSTRO GIORNALINO

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Page 1: ZORBA NEWS N. 2

I NOSTRI AUGURI DI NATALE

Claudio: io è da poco che frequento il gruppo di Zorba però mi trovo bene

e faccio volentieri gli auguri a tutti.

Silvia : faccio gli auguri a tutti. Buon Natale!!!!

Luisa: vorrei fare gli auguri a tutte le persone che possono leggere il giornale.

Lorenzo (scout volontario) : la cosa più divertente del Gruppo di Zorba è che c’è sempre da divertirsi

con attività interessanti e con persone sempre pronte a scherzare. Buon Natale a tutti.

Voi che credetevoi che sperate

correte su tutte le strade, le piazzea svelare il grande segreto.

Andate a dire ai quattro venti che la notte passache tutto ha un senso

che le guerre finisconoche la storia ha uno sbocco

che l’amore alla fine vincerà sempree la vita sconfiggerà la morte.

Voi che l’avete intuito per graziacontinuate il cammino

spargete la vostra gioia.Gridate al mondo

che la speranza non ha confini.

1° TORNEO DI CALCIOSOCIALE MONTEVARCHI29-30-31 OTTOBRE 2010

MONTEVARCHI/ROMA/SCAMPIA (NA)

Dopo essere stati invitati più volte a Roma dove è nata l’idea del Calciosociale, l’ultimo fine settimana di Ottobre, grazie anche all’aiuto del comune di Montevarchi, abbiamo organizzato a Montevarchi il primo torneo italiano di Calciosociale tra le città che hanno aderito a questa iniziativa.L’evento ha avuto inizio il venerdì sera presso la comunità di Nuovi Orizzonti dove abbiamo atteso gli amici di Roma e di Scampia per condividere una cena e conoscerci meglio.Nella mattinata di Sabato si è tenuto un incontro con il Responsabile di Nuovi Orizzonti per capire meglio la realtà di questa comunità ospite nel territorio di Montevarchi poi ci siamo trasferiti al Centro Pastorale della Parrocchia del Giglio per parlare dell’importanza che il calciosociale puo’ rivestire all’intero di ogni comunità e confrontarci sulle varie realtà e problematiche.

Dopo pranzo è arrivato il momento magico: tutti all’antistadio vestiti come veri giocatori ma con il solo desiderio di giocare e divertirsi.

Ci siamo suddivisi in quattro squadre secondo la prima regola del calciosociale che tiene presente il “coefficiente tecnico” (= capacità di gioco) di ogni giocatore affinché si formino squadre il più omogenee possibili ed abbiamo dato inizio al torneo.L’entusiasmo era alle stelle, le squadre erano formate da ragazzi di Montevarchi, Roma e Napoli molti dei quali si erano visti per la prima volta la sera prima ma a vederli in campo sembrava che si conoscessero da sempre. Il pallone girava su tutti ed i più gettonati erano i “meno abili” perché la vera gioia è riuscire a far fare goal a chi nella vita è spesso perdente.Dopo aver giocato, faticato, condiviso la gioia dei goal (perché anche nel calciosociale esiste il vero e sano agonismo), aver preso un po’ d’acqua perché il tempo non era dei migliori, dopo aver fatto il cerchio finale (altra bella regola del calciosociale che vede riunire tutti i giocatori alla fine della partita per un grande cerchio di ringraziamento e di scuse, se ce ne fosse bisogno) e una bella doccia calda, ci siamo ritrovati a passeggio per le strade del centro di Montevarchi, tutti insieme a parlare e discutere della prestazione precedente, non tralasciando visite anche culturali delle varie iniziative presenti nella nostra città.La cena della sera ci è stata offerta dalla comunità del Giglio, dove Don Mauro Frasi ci ha presentato la sua esperienza di

casa famiglia ed infine la domenica mattina dopo la Messa nella Parrocchia di S. Andrea tutti allo stadio per la magica finale e le premiazioni.Dopo questa esperienza possiamo dire ancora di più che la formula del calciosociale è veramente vincente: vedere un gruppo di persone di provenienza diversa, sia sociale, sia di religione, sia di abilità tecnica e fisica, sia di età, a giocare insieme con il sorriso, senza quell’ assurdo agonismo che porta solo a superare l’altro con ogni mezzo, vedere i giovani di Scampia abbracciati con i ns. ragazzi, i ns. ragazzi che abbracciano quelli di Roma e viceversa è stato veramente fantastico!!! …. E tutto questo mentre giocavamo allo sport più popolare d’Italia e spesso anche quello che genera più confusioni ….

Forse dovremmo sempre di più far nostro lo slogan del calciosociale “VINCE SOLO CHI CUSTODISCE” …. in questo modo avremmo un mondo dello sport, e non solo, sicuramente migliore.

Maurizio

ALLO STADIO A.FRANCHI CON LA NAZIONALE DI RUGBY

Sabato 20 Novembre: sveglia, colazione, uno zainetto con il pranzo e si parte. La nostra meta? Lo stadio Franchi di Firenze dove vedremo la partita di rugby Italia-Australia. Già da Montevarchi e durante tutta la strada, Samuel, accompagnato fedelmente da Marco, intonavano cori; il più gettonato era“Montevarchi olè!” con tanto di sciarpa abbinata. Entrati nello stadio le voci si sono alzate, Tommaso ha iniziato a fotografare qualsiasi cosa e Massimo a tempestare di domande Claudio e Maurizio che poi, ….quanto ne sanno in realtà?Poi ecco i giocatori: e allora tutti in piedi, mano destra sul cuore, cappello giù dalla testa a urlare a squarcia gola “Fratelli d’Italia”. Poi ad ogni punto abbracci, battiti di mano ed in ogni coro le voci più alti erano sicuramente quelle dei nostri ragazzi, specialmente quella di Samuel (ma ce l’avrà ancora la voce?) Fischio di fine, Italia 14 Australia 21 ma questo non è importante, Samuel continua i cori con ancora più voce fino a quando non saliamo nel pullmino dove magicamente arriva il silenzio più assoluto, solo il russare di Marco o Fabio, non è chiaro.È stata un’esperienza fantastica: il clima era di amicizia, mai nessuna protesta dei giocatori su una decisione dell’arbitro

e tutti in silenzio a vedere la moviola della meta. Certo, si danno delle belle botte, ma poi si aiutano a rialzarsi! I ragazzi sono entrati nello spirito dello stadio senza però vedere la violenza dei tifosi di calcio.Nel rugby sono tutti amici ed è proprio quello il bello.

Assolutamente da rifare!!! Francesco, Lorenzo e Francesca

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“PUNTO RISTORO BAMBINI”…UN’ ESPERIENZA FANTASTICA!È una notte d’estate, fa un po’ caldo …il sonno stenta ad arrivare ed un pensiero ricorrente nella mente “cosa potremmo fare con i ragazzi nei giorni della Festa a Terranuova?” ..”All’associazione servirebbero un po’ di soldi ma la cosa più importante sarebbe riuscire a rendere protagonisti i ragazzi” passano nella mente varie idee ma nessuna convincente poi ecco finalmente ci siamo “potremo fare un piccolo ristorante con un menù adatto ai bambini”.

L’idea piano piano inizia a prendere forma… sagome di Topolino e Minnie, sedie e tavoli piccoli e colorati, palloncini… patatine fritte… nutella.Si ci siamo, adesso posso dormire il sogno è davvero bello! Qualche giorno dopo ne parlo con gli altri, chiedo l’aiuto di Stefano del Ristorante La Buca di Ipo, a tutti l’idea piace… si iniziano i preparativi.Ci si alterna tra facce di Minnie, sagome di Topolino e corsi di hccp fino a quando arrivano i giorni della festa. Tutto è pronto, noi andiamo in cucina, in sala rimangono Andrea, Marco, Tommaso, Massimo, Samuel,

Fabio, Alessandro.Hanno tutti la maglietta della divisa con il logo del nostro “Punto ristoro” e la scritta “Pronti a servire”…i nostri camerieri, il nostro punto di forza.Arrivano i primi clienti e vi posso assicurare che è davvero una cosa fantastica vederli prendere l’ordinazione, servire ai tavoli, in fretta ripulire ed aspettare nuovi clienti.Sono contenti, fanno a gara nel far bene, nel capir bene cosa devono fare, nell’aiutarsi a vicenda se a qualcuno una cosa non riesce farla.

Ma la cosa ancora più bella è vedere come tutto questo è capito dalle persone che si avvicinano al nostro stand. Chi si era seduto un po’ titubante va via con il sorriso e la promessa di ritornare: ha mangiato bene, è stato servito velocemente ed in più i camerieri sono stati tutti molto loquaci.

Chi ci osserva da lontano vede un angolo della piazza colorato, animato, che incuriosisce e invita ad avvicinarsi per capire, per conoscere...

Che dire ancora... forse per una volta

la realtà ha superato il sogno!!!

Cristina

…. I ragazzi.....Massimo: mi sono trovato bene allo stand della festa a Terranuova. È stato un divertimento assoluto. Come andrà il prossimo anno si vedrà. Marco ha fatto il vagabondo nato.

Samuel: allo stand a Terranuova siamo stai bene, abbiamo lavorato molto fino alle 11.00 di sera. C’era Massimo, Marco, Andrea, Tommaso e gli altri. Poi finito di servire mangiavamo quel dolce al cioccolato con la panna e la nutella !!! ….

Marco: sono contento per me e per gli altri di aver partecipato allo stand di Zorba a Terranuova. Io ho portato la cucina, i tavolini, il forno, le sedie e i tavoli, le cose da mangiare e ho gonfiato i palloncini. Ho visto tante belle ragazze però non ho compicciato niente.

numero 2 - dicembre 2010

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PER DIVENTARE SOCIO...

Cosa dicono di noi? Cosa dicono di noi ? Cosa dicono

di noi?

“Zorba, il tuo servizio ci è necessario!”

Si, giocando con una bella espressione letteraria che unisce insieme la gioia per il bambino che nasce a Natale e la pace della sera di Pasqua, tornati da Emmaus.Si, Zorba il tuo servizio ci è necessario!

Z come Zeta, l’ultima lettera dell’alfabeto. ”Ripartire dagli ultimi, la scelta preferenziale per gli ultimi ed i poveri, progetti di vita ecclesiale con sogno profetico e culturale insieme. Si ripartire dagli ultimi, come la lettera Zeta, per scrivere un po’ di storia buona.

O come Oratorio. Siamo contenti che gran parte delle attività della Associazione Zorba abbiano trovato all’Oratorio del Giglio un luogo adatto per iniziare e l’ospitalità per

le molte iniziative. Questa scelta da opportunità all’Oratorio di essere vissuto come luogo ospitale. E non è poco.

R come Ricominciare. Come fosse la prima volta. Rinnovare i modi di presenza con i giovani diversamente abili.Non fermarsi al già fatto e al già vissuto.Ripartire anche dopo le difficoltà di ogni nuova avventura.

B come Bisogno. Si, c’era bisogno di un’altra Associazione . come barriere da superare, barriere architettoniche e culturali. Mentali o reali.Ogni volta che alcuni si uniscono per un sogno e un progetto è un passo avanti.C’è ancora bisogno di altre associazioni e persone capaci di prendersi a cuore altri

A come Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo Gesù che si fa bambino, perché il nostro cuore e dei nostri

fratelli si faccia più ricco di speranza accogliendo la sorpresa di Dio che si fa vicino ed è nato fra gli ultimi di Betlemme. Ed ha avuto bisogno di Maria e Giuseppe che si prendessero cura di lui. E poi i pastori ed i magi…

Si Zorba, il tuo servizio ci è necessario!Anche per questo aiuto a prendersi cura di ogni figlio di Dio che nasce …ed insegnare a vivere da Figli di Dio.Fraternamente Buon Natale, con gratitudine…

Don Mauro

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