DELUAMORE
ffi; '''''ffiÌtì La morte di Didone ffirgilio, Eneide, IV, 642-671)
. ......'iff úilú.tà.'..,',...,..,..
;: Siamo, con questi.versi, alla uagedia di Didone, al -suo@di9, s_U''iq!4" fuglgS1oico,;i;comepuòessereeroicaunamortevolutaperporrefineadffifallimento, che anzi l'eroina è consapevole del ruolo storico svolto e della reatzzazione deisuoi progetti (magna mei... imago), ma non più sopportabile dopo la parteîza di Enea cuila regina di Cartagine si era legata, per volontà degli dei, di una passione amorosa struggente.
Enea parte perché il fato, questa forza metastorica che si cala nella storia decidendo ildestino degli uomini, glr impone di lasciare Cartagine perché altri sono i luoghi in cui dovràfissare la sua dimora. E Didone, che per quell'amore ha tradito anche la fedeltà giurata sulleceneri del marito, viene travolta dalla delusione che la sospinge fino ai limiri dèlla follia e,
comunque, fino al suicidio deliberatamente atnrato.::' Ma analizziarro il passo qui riportato schematizzandolo in rre parti:
a)w. 642-650, in cui vengono descritti i preparativi del suicidio;b)w.651-662, in cui il poeta riporta il monologo di Didone prima del suicidio;c)w. 663-671, in cui viene descritta la morte del personaggio.
642-650gre[ggtggo-ueasd3gts*ttq" fo-{t.:4en.te _{_gg5;galico s-candito dalla presenza_ -di*-quattro. seqtrenze +ernarie- - -
La prima è costituita da tre segni aggettivali con cui Virgilio raffigura rre momenri, inrapida dimax, della psicologia del personaggio: trqfu.. ,ffno... furibonda.r .--'l - -.. .: r .La seconda sequenza è costituita da tre espressioru: ffigTtneam.-.. aci,ern, trementis,,.genas, palli.d.a morte fatara, che lpnifesano all'esterno lo qtatq-dl.antnac*di*Didos*.,- Laierza r.q,r.*" è costiffiftiiéTègni"v$àli:"fr{rffi;.::;à*1ff1.. ,rrl"atu***-sottolingano le azio*ni di.pldgne in preda-"alla*crescente folli4-"came anche i tre segni verbali*éHffi;stfiilótiò"ta q"rì"ìiq".*", ràiEri*... incubwtt... à;x;t.
Bastano queste annotazioni per comprendere che l'azione è drammaticamente descrittae che il ritrno ternagio è u-n9 stratagemma st$stico di cui il poeta si servegglpo.tc.r co.ndurreI'azione alla Spannù.ng, cioè al.pltntg,più.ai"lO della tensione drammauca.-*"T"w:651:662*ffifró-6àiàftariini aA *ottól'iigo'tî"Didoie, che cosiituisce una specie dibilancio della sua vita.
Anche qui il ritmo è ternario per le due sequenze di segni verbali che vi si riscontrano,intorno ai quali ruota l'analisi che Didone conduce sul suo passaro (rrixi... peregi... ibit estatui... oidi... recE)
fi t'"ta ditln93glggg*99lsp!$tq-lgsuagt9'-a-rp-q*rrEllr-di"ps-d*E"-nreJolcezza..(julces),si alternano altri sentiménti,. come la consapevolezza dr un des-tino metastorico che decide
" il'""ii" {9sti eventi.iiiùani'(fau deysqry;, i'id." della morte .o*. lib"roio"" a"g["fi"*ti(meque bis exohtite curis),l'orgoslio delle azioni compiute lungo il corso delli sua via(?agya.... iryago), me.ntre la-parte finale del monologo è connorata dalla presenza di segniche si riconducono. all'idea della morte (moricrnwr... rnoriarnur... umbras),. rnortis), presa-gio della fine imminente.
Si ha I'impressione, d,opg*la letnrra di.questo monologo, di essere.di.fronte ad unacr#Fa*cEèìónósCe làiua forza ela sua fraglllfJèi Èffi fone. pot.rrt , chà f,tlc;ridarodna splendida città (urbem PÌaéthiaúiî;tffi"ffi ha saluto difendàrh (mla moenia oid.fl,che ha saputo vendicarsi del fratello che le ha ucciso il marito (ulta virum poena.s inirniroa fratre recEù, sente tutta la sua fragilità di donna che non riesce a sopporrare il peso diun amore troncato. Fragiliti però, che fa di Didone non una donna inèrme e p"ssirn, *a
U.T. I - TAMORE
farfificio dellostrqniomenlo
un'eroina aftamenre tagrca, perché, al pari del suo autore, sa che le leggi della storia impon-
gono sacrilici come q"éilo i"[" ,.r" lrit", perché fata dewsqwe irrompono con tutta la loro
ior"nt^nel destino dàgfi uomini. Ma Didone non accetta passivamente il destino metastorico
ih. l. .,-uole abbandonata e delusa. Ella sente che la sua vita non potrà mai più avere un
percorso felice, ed allora è meglig tronìailí P.er semPre.' E..o perché il suicidio di didone, come àbbiamo d.tto agli inizi, non è la risultante di
una yita i-irt. .o*u fallimento, ma è la uagedia di una donna per la quale l'amore aveva
assunto il senso della vita e della felicità.
Nell'ultima parte (w. 663-67L) è rappresentata la morte di Didone'
eui il poeta^non descrive direttamentè l'azlone, ma si serve di qng tecnica che potremmo
d.fii.., sàguettdo la terminologia dei formalisti russi' "anificio dello straniamento"'
Infatti firgilio descrive I'azióne attraverso l'impatto che alcuni testimoni (comites.) b*ocon l'evento .""pp..r.ntrto. Sono le compagne che vedono Didone cadere sulla spada insan-
quinam, che piangono e gridano . propag"to la notizia della morte della regina. Tale artificio
E doo.rio "4
rjn2;.probubil. ripr.ri della tecnica della tragedia greca" ed è "comunque segno
di consapevolezzl e di economia artistica" (Aricò)'
612-617 . Lt: con forte valore awersativo, Posto ad ini-zio di verso in posiziane di rilievo, è usato solitamente da
Yirgilio per intiodurre scene dal tono aitamente tragico. -treiida. .. eff.era: <<trepidante e furiosa Per il tyg immane
proposlro> di togliersi la vita. - effera da altri è tradottoioo..fiera,,, ed iÀ questo caso I'espressione coep.tis imma-nibus (plurale intensivp).vale ..Per il. suo grandioso Pro-poslto>,. n-Ia è preferibile I'interpretazione da noi data p:r.trC questa ci iemb ra avere un senso eccessivamente enfa-
tico. - Dido: come di solito, ii nome del protagonista
delle r'icende narrate da Virgilio è posto iq ti". di verso
per concenf rare su di esso l'attenzione dei lettore.
sangutneam volvens aciem: <roteando gli occhi iniettatidi s''angue ì'. - aciem: si trova accomPagnato Ca oculorum
o usato ln modo assoluto, come in questo caso. -maculisque... genas: <<con le guance tremanti cosPars.e di
chtazzeu^. tràmentis... genas: accusativo di telazione
retto da interfu,se; tremenlis sta Per trementes. - pallidamorte futura; ..pallida per la morte imminente". - inte-riora... limina:
'.,irromie nelle staîze più interne delia
casa>>, dor-e a\-e\-a fatto preparare un rogo -fingendo unrito, propiziatorio. Nota che limina vale <soglie>>' ma spes-
so 1n poesla è usato con il _ significato di <<stanze>>. et
altos..ì rogos: <<e sale sull'alto rogo in preda alla furia".
- altos... ógot, plurale poetico; nota l'arnpio iperbato.a
Jtìrrotare ie"proporzioni del rogo. - ensemque recluditDardanium' "e iguaina la spaditroiana>>, troiana.Perché
::: a:-.i::J.Ìa, aò, \-[eA. - Dat^ùan\Ufn'. î\O\.a \a posrzione di
645
650
rilievo, e quindi il tono marc ato) di questo segno colloca-to ad inizio di verso. non hos... in usus: costruisci:nlunus non quaesitum in hos usus: odono non richiesto
per quesr'usó"; ma aI 5C7 Virgilio parla. di ensem., ,
Telictum, cioè di spada ..lasciata" e non "richiesta>>: con-
taddrzione virgiliana dovur'a alla impossibilità Ci un laborlimae definitivó, oppure relictwm di v" 5Q7 deve essere
interpretato come -.dasciata in dono" ?. in hos usus:
complemento di fine.Suila strutrura di questi versi) e sulla connotazione dei
segni usati da Virgilió, si rinvia alla Presentazione dell'epi-sodio.
648-650. Hic: alcuni lo intendono con valore temPora-le, ma altri, forse più in sintonia con il contesto, gli amri-
buiscono il normàle valore locativo, ..quirr, cioè sul rogodove è salita (conscendit). - Iliacas vestes: sono le exwviae
dei w. 496 e 507, ed anche del v. 65I; si tratta di (<vesti>
appartenute ad Enea. - notulrl.... cubile: "il noto letto'>,
tèstimone degli amplessi di Enea e Didone" - paultlrxln ' "
morata: "indugiando aiquanto a piangere e _a ricordare".
- rnor ate: alcuni lo interpretano come perfeffo (morata
est), altri, e noi con loro, còme participio. - incubuitque...verba:<Sigettòsu1lettoedisse1esuetrltime.parole>>._-gue... -que: se si intende morata come participio, bisogna
intendere le due enclitiche come correlative. - toro: si trat-
ta del letto che Didone aveva fatto collocare sul rogo.Anche sulla struttura contenutistico-formale di questi
\e(S\ st, rrnvia atla !(esentazione dell'episodio.
At. trepida et coeptis immanibus effera Dido'sangulneam volvens aciem maculjsque trementis
inte-rtusa genas et pallida morte furura,interiora do*.tt inrumpit limina et altos
conscendit furibonda rogos ensemque recluditDardanium, non hos quaesitum munus in usus.
Hic, postquam Iliacas vestes notumque cubile
conspexit, paulum lacrimis et mente morata
incubuitquè toro dixitque novissima verba:
A - LE TRAGEDIE DELiJAMORE ll
65I-652. Dulces... sinebae <o spoglie a me care finché
lo permettevano il fato e il diorr. --dulces: posto ad inizioCi verso, assume una connot azione particolare: è pur vefo
che ormai la sua vita è termi nata, rna le cose di Enea, che
purq è la causa della fine di Didone' vengono Pur ora
sentrte come care e dolci. Il che significa che dwlces è diuna eccezionale carica semantica. - fata deusque: Didoneha capito di aver lottato contro forze pil.P"tenti di lei. Ildestino (fata) e Giov e (deus) hanno stabilitg Per la storia
e per la" sua vita un corso diverso. ^ . accipite. - . curis:
oaàcogliete questa mia vita e liberatemi 41 q".s{ affanni",
perchó propiio ra le exwviae ella vuole liberarsi dalla vita
à dr[. ioffàrenze. - animam: non è I'anima, che in latino
è resa con animws, ffia il principio vitale.
Nota come le parole di Didone esprimano uta notevo-
le complessità .oi..ttuale nel v. 651, per acquisire poi .nelverso successivo il tono e le cadenle di una preghiera
tt1à?:%4. vixi: ..ho vissuto>>, e non aggiungeremmo al-
tro a questo segno verbale che da solo esprime tutta la
sua pre gnanza semantica connotata da una sorta di serena
rassegn azione. - q_uem dederat... p:tegi: costrui sciz pere-
gt cursum qur* -Fortwna dederat: "ho compiuto il corso
ótt. la Fortuna mi aveva assegnato>>. - magoa".. imago:..ia mia immagine se ne andrà grande sott a tertagna mei: nott I'allitte razione; rya,gna -è predicativo' e non
àttributo, di imago; mei è preferito all'aggettivo rnea Per-ché più forte dal punto di vista espressivo.
È ituto detto .hà questi versi .oriit tiscono una sorta diepitaffig pronunciato da Didone nel momento in cui trac-cla ln srntesi il bilancio della sua vita. Ma vi si riscontranoanche una pacafa rassegn azione, Ia cqîsap evolezza del-l'incide nza ài .tttt forza- metastorica nelle vicende umane,
ed anche I'orgoglio di aver costruito una rnagnd,,.. imago
della sua persona.655-650. Urbem: è Cartagine. - statui: "fondai,,. - mea:
Didone Sente come sue, cioè come oPera Sua, le mura
della città. - ulta... recepi: "avendo vendicato mio maritopunii mio fratello (divenutomi) nemico": Didone allude
^t marito Sicheo ucciso dal fratello di lei Pigmalione, il
quale voleva impossessarsi delle ricchezze del cognato.Óidon., fuggendo, riuscì a preservarle e a fare in modoche non cùesseto nelle mani del fratello, e perciò oraparla di vendetta (ulta, participio di ulciscor). - recepi:
..Dulces exuviae, dum fa:.a deusque sinebat,
accipite hanc animam meque his exsolvite curis.
Vixi et quem dederat cursum Forn;na Peregi'et nunc magna mei sub terras ibit imago.
Urbem praecl aram statui, mea moenia vidi,ulta virum poenas inimico a frate recePi:
felix, heu nimium felix, si litora tannrmnumquam l)ardaniae tetigissent nostra carinae>>.
Dixit, et os inpressa toro: "Moriemur inultae,
sed moriamur; ait, <<sic, sic iuvat ire sub umbras.
Hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae Secum f.erat omina mortis>>.
Dixerat, atque illam media inter :';rlia ferro
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questo perfetto, che segug ad alri due (statui e rtidi),Concludé quella sorta di bilancio iniziata nei w. 653-654.
Anzi possiamo affermare che i tre perfemi costiruisconoun'esplicitazione di cî4rsum. ,, peregi.
657-658. si litor:î... carinae: <<se soltanto le navi troianenon avessero mai toccato le nostre spiagge": Didone sa-
rebbe stata troPPo felice se il destino non avesse spinto a
Cartagine le nàvi troiane. - si tetigissent: periodo ^iPor9-
tico d-i III tipo, della irrealtà . - tantum: nota I'efficaciasemantica di questo segno, posto in fin di verso. - carinae:usato con valore metonimico al posto di narJes.
659-660. os... toro: <<premuta la bocca sul letto>> per unuitimo bacio a quel leito d'amore, dimenticando le im-precazroni. - i"plessa: ha valore mediale e regg: l'ac-cusatrvo os - Moriemur inultae: ..moriremo invendicate";nota il plurale maestatis, in sintonia con il senso generale
del pasio catatterizzato da evidente orgoglioso atteggia-
mento di Didone (ric. rnagnt.., imago). - moriamur:congiuntivo esortativo; è I'accento più dolente di questomonolo$o. - sic, sic... umbras: ..così, :9tì mi piace Pre-sentarmi nel regno dei morti"; "alcuni hanno Pensato a
due colpi di spada, indicati dai due sic. Ma l'iterazione,che è assai comune in luoghi di intenso pathos, difficil-mente può avere questo valore; il gesto , d'altronde, sareb-be teatiale ed estràneo al fine gusto di Virgilio" (Setaioli).
A conferma di ciò si noti pure che l'azione del suicidiovero e proprio ancora non si verifica né in tutto né inparte. Infatti esso awiene dopg che Didone ha proî*t-èiato le sue ultime parole, e viene raPPresentato nel w.663-665.
661,-662. Flauriat... mortis: "il crudele roiano bevacon gli occhi questo fuoco dall'alto mare e porti con sé
il pràsagio dellà nostra morte>>: sono le estreme parole diDidone- che contengono l'ultimo suo desiderio. - huncoculis ignem crudelis: nota il doppio iperbato intrecciato.
- Dardanus: si tratta, owiamente, di Enea. omina: è
una sorta di "maledizione', che pesa sul capo di Enea. Danotare che in V, 7 si parla di triste awguriwm che i toianideducono dalle fiamme del rogo di Didone mentre si
allontanano da Cartagine.663-665. media intér talia: <proprio nel mezzo di tali
parolerr; Didone non finisce di pronunciare le sue parolelhe passa all'azione. - illam... ferro conlapsary aspiciuntcomitest ..le compagne la vedono caduta sul ferror'.
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conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus. It clamor ad alta
atrta: concuttà- baóchatur Fama per urbem.
Lamentis gemiruque et femineo ululanr
tecta fremunt, resonat magnis plangoribus aether,
non aliter quam si immisiis rvat hostibus omnis
Cathago ""t antiqua Tyros flammaeque furentes
cuhiàa perque tr,ominunr- volvantltr Perque deonrm.
665
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annuncia la morte, tripudiando per la materia che le si
offre', (Del Grande).667-671. Lamentis... fremunt: "le case fremono di
lamenti e di gemiti e di urla femminili>>: nota l'andamentoonomatopeico di queste esPressioni soPrattutto per mez-zo divocali in cui a prevalere è il fonema /u/. - resonàt...aether: "il cieio risuona ói aiti pianti". - non aliter quam:litote: <<come>>. - si immissis... Tyros: <<se tutta Cartagineo l'antica Tiro crollasse per il dilagare di nemici'r.immissis... hostibus: abiadvo assoluto. - Tyros: madre-patrra di Didone. - flammaeqYe... deofum: ..e le fiamme^furenti
si espandessero per le dimore degli uomini e deglidei". culmina: indica propriarnente la parte Più alta
delle case. - culmina... lrerque... perqus nota I'anastrofe(per posposto a culmina,\, I anafoia (per,.. per) e il poli-sindeto (-que... -qtre .
illam media... talia... conlapsam: doppio iperbato in-trecciato. ensemqlle. . . manus: <<e (vedono)
- la spada
spumeggiante di sangue e cosParse. (di lanque) l. mani".
- ensetît... spumantèm: iperbato in enjambement.
Da notare^il particolare atteggiamento del Poeta: egli
descrive il suicidio di Didone non direttamente' ma attra-
verso I'osserv azione e le azioní delle ancelle (comites).
Questo accorgimento sdlistico lo si -potrebbe chiamare'
sàgn"ttdo la órminologia 4.i . formalisti russi, "artificio
dil" straniamento> (v. anche la presentazione di questo
episodio). .. . .
665-666. It clamor... atrix; "il clamore giunge alle alte
volrc della reggiarr. - collcussafil... per urbem: ttla noti-zia impazzr"!.t la città che ne esce sconvolta". -concussam: ha valore predicativo. - bacchatur Fama: "lastessa Fama che t neoà divulgato la colpa di Didone ne
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