GENOLA – Con il voltocoperto da un passamonta-gna, si sono fatti largo traclienti e commesse spaven-tate, minacciando di usare lepistole che avevano inpugno. Qualche colpo è par-tito, andando a colpire laporta d’ingresso. Arraffato ilbottino, si sono allontanatifacendo perdere le tracce.

Erano da poco passate lediciotto di martedì sera,quando tre uomini armatihanno rapinato il centro com-merciale “Mercatone Uno” divia Marconi, a Genola. Incu-ranti del sistema di videosor-veglianza, nascosti dal pas-samontagna, sono entratidalla porta principale, urlan-do alle commesse e ai tanticlienti di stendersi a terra. Sisono diretti verso le vetrinedella gioielleria, posta subitodopo l’ingresso principale:mentre uno dei ladri tenevasott’occhio l ’uscita e gliimpiegati dell’ufficio, gli altridue hanno obbligato la com-messa ad aprire la cassafor-te. Hanno portato via gioielli,

preziosi e orologi di valore.Non contenti hanno spaccatole vetrinette, arraffando tuttoquando era possibile.

Nella fuga hanno esplosoalcuni colpi di pistola, uno deiquali è andato ad infrangersicontro la porta a vetri dell’in-gresso.

Fortunatamente, nessunproiettile ha colpito i tanticlienti presenti nel megastorein quel momento. «Non èancora possibile fare unbilancio preciso dei danni –dice il direttore del centrocommerciale, Davide Cariel-lo, che martedì non era inservizio ed è stato richiamatodopo l’accaduto –. Durantel’orario d’apertura, la maggiorparte della merce preziosa èesposta in vetrina, mentrenella cassaforte teniamopochi preziosi». Al momentodella rapina erano presentiuna decina d’impiegati ediversi clienti: una di loro,sotto shock, è stata assistitadal personale del 118, inter-venuto sul posto dopo l’acca-duto.

Secondo alcune testimo-nianze, pare inoltre che unadonna, in avanzato stato digravidanza, in conseguenzadel trauma subito, abbiaperso il bambino.

Nel piazzale antistante alcentro commerciale sonostate trovate due auto abban-donate, che si sono poi rive-late rubate. Probabilmente, imalviventi le hanno utilizzateper recarsi sul luogo dellarapina. «Abbiamo un sistemadi videosorveglianza, ma gliuomini erano incappucciati –dice ancora Cariello –. Qual-che anno fa, durante la notte,alcuni ladri avevano sfondato

la porta in vetro con un auto-mezzo, introducendosi nellocale per portare via oggettitecnologici. Da quel giornoabbiamo aggiunto un ulterio-re protezione agli ingressi mainutile durante l’orario d’aper-tura». Sul fatto sta indagandola Compagnia dei carabinieridi Savigliano, agli ordini delcapitano Marco Campaldini,che ha immediatamente atti-vato posti di blocco lungo leprincipali arterie stradali dellazona.

Il valore della refurtiva,secondo un primo, approssi-mativo calcolo, si aggirereb-be sui 200 mila euro.

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A dieci giorni dal “colpo” all’oreficeria Tallone, martedì sera un altro inquietante episodio al megastore di Genola

Rapina con spari al Mercatone UnoPer farsi largo tra i clienti i malviventi hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco

a pag. 2

Savigliano«Il “deserto”del centrocittadinoagevola lacriminalità»

Silvio Tallone, l’orefice vittima diuna rapina venerdì scorso

MorettaCommozionein paeseper la mortedi un bimbodi 4 anni

a pag. 25Luca Imberti

Politica

I nostri problemi

di Corrado Galletto

Continuano a succederecose molto gravi nel mondo ele violenze non accennano adiminuire: in Siria sono ormaimigliaia i morti civili a causadella dittatura e della repres-sione del regime di Assad enessuno ha il coraggio di ini-ziare un’altra guerra per fer-marlo. L’Iran sta cercando dipreparare la sua bomba ato-mica, il Mossad, il serviziosegreto israeliano, sembra siastato l’esecutore di una esplo-sione devastante, con decinedi morti, proprio in un deposi-to di missili iraniani. Israele egli Stati Uniti non osanoancora attaccare militarmentel’Iran e allora provano adintimidirli con la tecnica degliattentati.

L’Europa, per fortuna, ha“solo” il problema del debitopubblico e della recessioneeconomica e si concentra suquesti; quasi non si parlad’altro in queste settimane.

Da noi il livello della crisifinanziaria ha portato all’ine-vitabile caduta del governoBerlusconi, ma siccome nonc’era un’alternativa politicache avesse la forza, la capa-cità e l’accordo per formareun nuovo esecutivo, si è arri-vati, grazie al provvidenziale edeciso intervento del Presi-dente della Repubblica, ad ungoverno cosiddetto “tecnico”che dovrà prendere i necessa-ri, e per forza impopolari,provvedimenti di risanamentoeconomico.

Tutto bene se Mario Montiriuscirà a proseguire nel suosforzo e nel progetto che hapreparato, ma rimane la brut-ta figura e la delusione di nonavere più una classe politicacapace di affrontare i proble-mi e le necessità della popola-zione che l’ha eletta. Ancoraun po’ e avremmo dovuto dav-vero andare in Francia o Ger-mania per cercare qualcunoche venisse a governarci. Enella storia, purtroppo, nonsarebbe stata la prima volta. a pag. 9

Il proiettile sparato ad altezza d’uomo, conficcatosi nella porta d’ingresso.A sinistra in alto: l’ambulanza intervenuta sul posto dopo la rapina