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Il PonteIl Ponte2 15 dicembre 2012

C’è una sola parrocchia aCesinali (AV), ma tre sono le

chiese aperte al culto grazie adon Vittorio Ferrara che ladomenica celebra la SantaMessa presso la sede parroc-chiale, nella chiesa di SanSilvestro Papa, alle 8,30; alle10,00 si reca nella chiesa di SanNicola e alle 11,30 nella piùgrande chiesa di San Rocco, piùin alto nel paese. Da quando ègiunto qui, due anni fa, inviatodal nostro Vescovo FrancescoMarino, don Vittorio si è sentitosubito un tutt’uno con la suacomunità. “È stato per me uncolpo di fulmine – ci racconta –che mi ha unito subito ai fedeli diCesinali”. 2500 anime in questo piccolopaese irpino, a soli 7 chilometridal capoluogo; bambini, giovani,adulti, anziani, tutti si sonosubito raccolti intorno al giovaneprete, con affetto.Non era facileentrare in questa realtà, abitua-ta al predecessore, monsignorFerdinando Renzulli (deceduto loscorso anno),ben voluto e indi-menticato sacerdote, fondatoree direttore della Caritas diocesa-na. Nella gioventù di don Vittorioarde il fuoco della fede e i par-rocchiani se ne sono accorti,componendosi come greggeintorno al Pastore, certamentedesiderosi della Parola e di unaguida. Espressione di una socie-tà sana i cesinalesi hanno anco-ra un ritmo di vita cadenzato dairapporti sociali. Si conosconotutti e gareggiano per avere ilparroco a casa con loro.“La Provvidenza non mi fa man-care nulla” ci assicura con sguar-do sereno don Vittorio, sottoli-neando i tanti sprechi di unmondo che non sa accontentarsie si lamenta,talvolta, anche delsuperfluo. “Vorrei che la gentecapisse che si può vivere benecon poco e che per essere con-tenti, non è necessario averetutto,anzi!”.

Don Vittorio vive sostenuto dalleofferte liberali all’IstitutoCentrale Sostentamento delClero (ICSC), integrate dalleofferte dell’8 Xmille, quindi gra-zie alla solidarietà dei fedeli, eutilizza queste risorse per farefunzionare la parrocchia e dona-re una casa alla sua comunità.Le offerte destinate all’ICSCsono deducibili dalla dichiarazio-ne dei redditi e costituisconooggi una risorsa capace di darefrutti concreti sul territorio pro-prio grazie all’opera di parrocicome don Vittorio, che ogni gior-no mettono in campo iniziativedi fede e di recupero di una spe-ranza nel futuro basata su tantipiccoli gesti concreti.Il parroco si rammarica solo del

fatto che la fascia di età che fre-quenta meno i sacramenti è pro-prio quella che va dai 15 ai 23anni, ma il suo dialogo con que-sti giovani resta aperto e sincerosempre, anche se, invece che inchiesa, esso si svolge nei bar enelle piazze del piccolo paese.Èqui, tra la gente, che donVittorio ha trovato la sua casa ela sua missione impegnandosiogni giorno, con un carattere

solare e aperto e una grandefede nella Misericordia di Dio. Oggi don Vittorio ha 35 annicompiuti, è stato ordinato sacer-dote nell’aprile del 2004. Ricordacome è nata la sua vocazione:nel suo paese, Caivano (NA),mentre il giovane Vittorio osser-vava con attenzione l’opera didon Maurizio Patriciello, il preteanti-camorra. Attualmente donVittorio svolge servizio anchecome membro dell’equipe dioce-sana della Caritas di Avellino. Daquando è diventato prete, havoluto portare Dio in tutte lecase. Questo è quello che fa aCesinali, dove va incontro allagente con sguardo aperto. Vivenella sua parrocchia, condivi-dendo il suo tempo con i parroc-chiani, con i bambini delle scuo-le e con i giovani che lo avvicina-no per strada. Sul piano della spiritualità, donVittorio ha invitato i fedeli adunirsi a lui nell’adorazione euca-ristica e nella pratica del sacra-mento della confessione, invi-tandoli a tenere pulita la casadello Spirito ed esortando tutti aseguire un cammino di fede.Così anche la pratica individualedei “Primi Venerdì del Mese” èdivenuta pratica di comunità,riunendo la famiglia di Cristo.L’occasione è stata propizia perinvitare altri sacerdoti diocesania regalare ai fedeli di Cesinalimomenti di meditazione e farloro conoscere l’armonia cheregna all’interno della Diocesi diAvellino, per aprire la comunitàall’esterno. Frutto di questavolontà di crescita e di aperturaè anche il progetto del primoCentro di Ascolto parrocchiale aCesinali, proposto alla Caritas,per iniziare un’esperienza chemetta a frutto i doni ricevuti dalcammino per gli altri. Già donVittorio sta raccogliendo le ade-sioni dei parrocchiani che inten-dono dedicarsi a questo merite-vole servizio.

Sul piano più pratico dellenecessità, don Vittorio segue lesituazioni più difficili nella par-rocchia provvedendo personal-mente anche alla risoluzione dicasi critici, quando a rivolgersi alui sono persone in stato di indi-

genza o di necessità materiale e,anche in questo, la comunitàmostra la sua solidarietà, strin-gendosi ulteriormente intorno alsuo pastore. Ma anche le asso-ciazioni diocesane sono presenti,in caso di bisogno.È il caso dell’Associazione“Babbaalrum”,per l’assistenza aimalati terminali.Il pensiero di don Vittorio si rac-chiude nella Sua riflessione conla quale si chiude il nostro incon-

tro: “Credo che la gente, oggipiù che mai, abbia bisogno ditestimoni della fede,di opereconcrete, di aiuto nei momenti dinecessità, perché risulta assaidifficile separare l’uomo, con lesue debolezze. Ciò comporta

una grande responsabilità per isacerdoti e per gli operatori nellaChiesa. Perciò è fondamentaleoggi la formazione degli uominidi domani, all’interno delle fami-glie, ma anche nella Chiesa enella Scuola. Perché, prima diessere un buon sacerdote, unbuon medico, un buon insegnan-te o un buon politico bisognaessere un buon uomo. Cristo si èfatto prima uomo per salvarci”.

Eleonora Davide

LA STORIA - DON VITTORIO FERRARA, PARROCO DI CESINALI

TUTT’UNO CON LA COMUNITA’

foto - Il parroco don Vittorio Ferrara

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