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Page 1: AMoroni,èsecondagiovinezza n A SALTATRICE SUL PODIO … · nel salto triplo agli Europei 1998, ... 60 ostacoli maschili e che alla fine ... 2003 (13.44). La Moroni sull’argo

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ATLETICA LEGGERA n LA SALTATRICE SUL PODIO AGLI ASSOLUTI INDOOR DI GENOVA NELL’ALTO E NEL TRIPLO

Moroni, è seconda giovinezzaDue medaglie di bronzo per l’ex azzurra portacolori della Fanfulla

Gaia Biella, la prima da destra, con le migliori dei 400 metri vinti dalla Reina

“Mimma” Moroni, terza da sinistra, con Martinez, La Mantia, Fabris, D’Elicio e Zaniboni nelle premiazioni del triplo

Per il clubgiallorossosesto postoper la Biella,nei 400 metri,dodicesimala 4x200

GENOVA La Mo­roni fer ma iltempo ai cam­pionati italianiAssoluti indo­or. «Sincera­mente non sodire con esat­tezza quandosono salita l’ul­tima volta suun podio trico­lore...», confessa candidamenteMaria Costanza, per tutti “Mim­ma”, atleta classe 1969, azzurranel salto triplo agli Europei 1998,ex primatista italiana Junior nellungo, da una vita protagonistadelle piste e delle pedane italiane.Lei, che nella sua carriera agli As­soluti indoor aveva già vinto tre ti­toli (nell’alto nel 1992, nel triplonel 1997 e nel pentathlon nel 1988quando aveva solo 18 anni), di me­daglie dal “Palafiera” di Genovane ha portate a casa addiritturadue, entrambe di bronzo.Sabato nell’alto, al termine di unagara stranissima e dai contenutitecnici modesti, interrotta per ol­tre 20 minuti nella sua fase topicadalle concomitanti semifinali dei60 ostacoli maschili e che alla fineha visto ben sei atlete sul podio dicui quattro ex aequo al terzo po­sto. Tra loro c’era anche “Mim­ma” arrivata sino a 1.74: «In cuormio confidavo in una misura mi­gliore ­ commenta la Moroni ­, pe­rò non credevo proprio di acchiap­pare la medaglia. D’altronde sia­mo state un po’ tutte penalizzatedalla pedana poco performante».

La saltatrice, ex Atletica Vigeva­no, ha un personale assoluto di1.86 siglato nel lontano 1991: guar­da caso lo stesso anno di nascita diElena Vallortigara, promessa del­l’alto che sabato ha condiviso ilbronzo con la Moroni.

Il capolavoro è però arrivato do­menica nel triplo. In una gara do­minata dalle due migliori inter­preti italiane della specialità (Ma­gdelin Martinez e Simona LaMantia) la fanfullina è atterrata aun eccellente 13.22, strappando al

quinto turno di salti il terzo postoa Sara Fabris e oltrepassando i 13metri anche nell’ultimo salto: l’ul­timo “hop­step­jump” più lungo di“Mimma” risaliva al 10 giugno2003 (13.44). La Moroni sull’argo­mento è un fiume in piena: «È for­

se il segnale che finalmente mi so­no lasciata alle spalle i gravi pro­blemi al bicipite femorale deglianni scorsi. Negli allenamenti diquest’inverno non è che abbia cu­rato poi così tanto la tecnica, percui conto di progredire ancora

nella stagione estiva... sempreprestando bene ascolto al mio fisi­co perché non sono più una ragaz­zina!».Gaia Biella è stata invece l’altra fi­nalista fanfullina a Genova. Saba­to ha vinto la propria batteria sui400 metri in 55"78, chiudendo poial sesto posto in 56"29 una finaledominata da Daniela Reina. Buo­na prova anche di Claudia Iacaziosugli 800, eliminata in batteriacon il nuovo personale al copertoin 2'12"98. Biella e Iacazio hannopoi preso parte, assieme a MarziaFacchetti e a Roberta Colombo,della 4x200 giallorossa, piazzatasidodicesima con il tempo di 1'44"21e qualche patema d’animo di trop­po nei cambi.Grazie a tutti questi risultati laFanfulla si è piazzata al settimoposto nella classifica di società aicampionati italiani indoor di Ge­nova: contando il numero esiguodi atlete schierate è un piazzamen­to che fa sicuramente ben sperarein vista della caccia alla Serie Oronei prossimi Societari Assolutiestivi.

Cesare Rizzi

n «Ora conto diprogredire ancoranella stagioneestiva, ascoltandosempre il miofisico perchénon sono piùuna ragazzina!»

PALLACANESTRO ­ SERIE B1 MASCHILE n SUCCESSO DA PRIMATO

Marchetti rilancia:«L’Assigeco a Veneziaha ritrovato fiducia»

Giovanni Marchetti, 11 punti con altissime percentuali e 4 rimbalzi a Venezia

Forlì neapprofitta, terzo incomodo in vettaCastellettobeffaOmegnaa7”dalla sirenan Una poltrona per tre. Fermando Venezia, reduce da 12 vittoriefilate, l’Assigeco riconquista il primato aprendo lo spazio nell’at­tico in cima alla classifica anche per Forlì. La squadra di GigiGarelli vince a Riva del Garda grazie alla ritrovata tonicità difen­siva. Pur subendo a rimbalzo (44­33) i romagnoli con Becerra (22punti) e Fattori (17) disinnescano le trappole di Riva (Bazzoli 15)prendendo l’inerzia nella prima parte della contesa per non mol­larla più. Anche Castelletto Ticino (assente Conti, 21 punti perGaneto) non ha perso l’occasione per riavvicinarsi alla vetta: aVerbania contro Omegna (Zivic 21, out Gironi) il verdetto è statoscritto da Parente a fil di sirena concretizzando il piano predispo­sto da coach Ciocca durante il time out a 7” dalla fine. Lumezza­ne (Vergati 24) si ferma ad Asti, micidiale nel dimenticare l’as­senza degli squalificati Brezzo e Di Gioia con l’ingaggio dell’exAssigeco Mauro Matalone e i colpi del capocannoniere Ferrari(32 punti con 7/9 da due e 6/11 da tre). A sette giornate dalla finedella regular season i giochi sono ancora da fare: ribolle la con­correnza e l’equilibrio non si sposta. L’area play off è limitata aquota 20 da quattro squadre in lotta per tre posti. Vigevano (Pa­lombita 23) torna da Vado Ligure (Trionfo 20) con un successoimportante: senza Guarino, Treviglio soffre da matti per domareModena trascinata dall’ex Cucinelli (16) ma non manca la vitto­ria (14 punti di Pelliccione) ribaltando nell’ultimo periodo il van­taggio ospite della terza sirena. Si è fermata Fidenza (Ruggiero19) sul campo di Ozzano, voglioso di entrare nel circolo play offsull’onda dei canestri di Carretta (30 punti con 7/9 da due e 5/7da tre). La classifica è spezzata in due. Riva e Modena (12 puntiall’attivo), Vado Ligure (prossimo avversario dell’Assigeco al“Campus” che ha appena tesserato l’ex capitano rossoblu StefanoPagliari) e Asti (10) si disputano i posti play out.

LA GIORNATA

«Con la Reyersiamo 2-0,tutto è ancoraapertoma il verdettodi domenicaci dà forza»

CODOGNO Girava forte la pallina sullaroulette della Reyer, da dodici punta­te non c’era alternativa all’uscita delrosso della vittoria. Presentatasisenza timori al casinò della laguna,mazzetta di fiche a portata di mano,l’Assigeco ha sfidato i numeri chenell’ultimo mese venivano sempredispari scommettendo su se stessaper provare a far saltare il banco.Impresa riuscita ai rossoblu, prota­gonisti di una superlativa prova disquadra. L’occasione era importan­te, gli stimoli non mancavano di cer­to. Perego e Bellina, top scorer, Pica­zio, fondamentale al rientro, Conte,protagonista di un’ottima prestazio­ne, e Simoncelli bravo a fare le vecidi Bolzonella tenendo ferma la bar­ra del timone nel concitato finale.Tutti i rossoblu sono stati proporzio­nalmente importanti ai fini del ver­detto finale. Giovanni Marchetti,scambiato con Pennisi sull’asse Ca­sale­Fidenza a inizio gennaio, ha de­liziato il pubblico di fede lodigianacon una gara di sostanza condita dacifre di valore. «Sono soddisfatto delrisultato e della mia gara ­ commen­ta l’ala­pivot 33enne, che ha tirato3/5 da due, 1/1 da tre, 2/2 ai libericon 4 rimbalzi e 3 recuperi ­. Venivoda due gare, Trapani in Winter Cupe Riva del Garda in campionato, gio­cate molto male, senza riuscire a da­re quello che posso, e avevo voglia discacciare la pressione che mi senti­vo addosso. Già nei primi match eroriuscito a dare un buon contributo:a Venezia ci sono anche i numeriche lo mettono in evidenza».Interrompere la striscia negativacon la Reyer è stato un passo impor­tante per dare la svolta al finale distagione. «Era una partita fonda­mentale che arrivava in un momen­to delicato per noi, rimasti senza

continuità di risultati nell’ultimomese ­ continua Marchetti ­. Ci sia­mo riproposti di dare il massimo:abbiamo fatto una partita buona dalpunto di vista tecnico e buonissimasotto il profilo del carattere. Ci vole­va, ora siamo 2­0 con Venezia che hainterrotto la striscia: questo ci aiuta

a lavorare in settimana con maggio­re tranquillità e più fiducia in noistessi». L’espulsione di Mario Boni?«Non vorrei insistere sul metro ar­bitrale: mi è parso non sia stato mol­to tutelato, come noi del resto. Que­sto ci ha fatto arrabbiare di più perdare il massimo ­ dice il lungo napo­

letano ­. Non mi sono preoccupatodel risultato, ritenevo che il filo delmatch fosse in mano nostra. Avrem­mo potuto perdere solo per degli epi­sodi». Il rientro di Picazio è stato im­portante: «Lo si è capito di più pro­prio quando è mancato ­ confidaMarchetti ­. La forza della nostra

squadra sta nell’avere i giocatoriche possono fare più cose. Il proble­ma viene se manca qualcuno: Pica­zio attacca il canestro fino in fondo,permette maggiore aggressività sul­la palla e i cambi in difesa».L’Assigeco ora può ripartire: «Ilcampionato è molto equilibrato, ci

aspettano trasferte su campi moltodifficili ­ frena Marchetti ­. È tuttoancora aperto: i risultati dell’andatae il verdetto di domenica ci dannoforza; abbiamo rimesso a posto laclassifica. Ci sarà da sudare, ma noici siamo».

Luca Mallamaci

DeRaffaelegioisce:«Piùdella vittoriaconta la prestazione»n Walter De Raffaele è usci­to dal “Taliercio” con il sor­riso sulle labbra: «Abbiamodato un segnale forte primadi tutto a noi stessi e poianche agli avversari ­ rac­conta il giorno dopo la vitto­ria di Venezia ­. Non erava­mo in crisi, era solo unaflessione. Il lavoro imposta­to che durerà anche le pros­sime due settimane ci rendemeno reattivi, ma l’autono­mia ora supera i 30 minuti.La vittoria serve alla classi­fica, ma conta di più l’anali­si della prestazione. Servivaritrovare qualità di gioco esolidità in difesa, fattori checi danno tante certezze neimomenti di difficoltà. Pos­siamo lavorare con tran­quillità e umiltà, da fare c’èancora molto, stando sem­pre attenti sul mercato perun intervento ad hoc che diala possibilità di allungare lerotazioni in vista del terri­bile finale di stagione».

IL COACH

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