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ATLETICA LEGGERA n LA SALTATRICE SUL PODIO AGLI ASSOLUTI INDOOR DI GENOVA NELL’ALTO E NEL TRIPLO
Moroni, è seconda giovinezzaDue medaglie di bronzo per l’ex azzurra portacolori della Fanfulla
Gaia Biella, la prima da destra, con le migliori dei 400 metri vinti dalla Reina
“Mimma” Moroni, terza da sinistra, con Martinez, La Mantia, Fabris, D’Elicio e Zaniboni nelle premiazioni del triplo
Per il clubgiallorossosesto postoper la Biella,nei 400 metri,dodicesimala 4x200
GENOVA La Moroni fer ma iltempo ai campionati italianiAssoluti indoor. «Sinceramente non sodire con esattezza quandosono salita l’ultima volta suun podio tricolore...», confessa candidamenteMaria Costanza, per tutti “Mimma”, atleta classe 1969, azzurranel salto triplo agli Europei 1998,ex primatista italiana Junior nellungo, da una vita protagonistadelle piste e delle pedane italiane.Lei, che nella sua carriera agli Assoluti indoor aveva già vinto tre titoli (nell’alto nel 1992, nel triplonel 1997 e nel pentathlon nel 1988quando aveva solo 18 anni), di medaglie dal “Palafiera” di Genovane ha portate a casa addiritturadue, entrambe di bronzo.Sabato nell’alto, al termine di unagara stranissima e dai contenutitecnici modesti, interrotta per oltre 20 minuti nella sua fase topicadalle concomitanti semifinali dei60 ostacoli maschili e che alla fineha visto ben sei atlete sul podio dicui quattro ex aequo al terzo posto. Tra loro c’era anche “Mimma” arrivata sino a 1.74: «In cuormio confidavo in una misura migliore commenta la Moroni , però non credevo proprio di acchiappare la medaglia. D’altronde siamo state un po’ tutte penalizzatedalla pedana poco performante».
La saltatrice, ex Atletica Vigevano, ha un personale assoluto di1.86 siglato nel lontano 1991: guarda caso lo stesso anno di nascita diElena Vallortigara, promessa dell’alto che sabato ha condiviso ilbronzo con la Moroni.
Il capolavoro è però arrivato domenica nel triplo. In una gara dominata dalle due migliori interpreti italiane della specialità (Magdelin Martinez e Simona LaMantia) la fanfullina è atterrata aun eccellente 13.22, strappando al
quinto turno di salti il terzo postoa Sara Fabris e oltrepassando i 13metri anche nell’ultimo salto: l’ultimo “hopstepjump” più lungo di“Mimma” risaliva al 10 giugno2003 (13.44). La Moroni sull’argomento è un fiume in piena: «È for
se il segnale che finalmente mi sono lasciata alle spalle i gravi problemi al bicipite femorale deglianni scorsi. Negli allenamenti diquest’inverno non è che abbia curato poi così tanto la tecnica, percui conto di progredire ancora
nella stagione estiva... sempreprestando bene ascolto al mio fisico perché non sono più una ragazzina!».Gaia Biella è stata invece l’altra finalista fanfullina a Genova. Sabato ha vinto la propria batteria sui400 metri in 55"78, chiudendo poial sesto posto in 56"29 una finaledominata da Daniela Reina. Buona prova anche di Claudia Iacaziosugli 800, eliminata in batteriacon il nuovo personale al copertoin 2'12"98. Biella e Iacazio hannopoi preso parte, assieme a MarziaFacchetti e a Roberta Colombo,della 4x200 giallorossa, piazzatasidodicesima con il tempo di 1'44"21e qualche patema d’animo di troppo nei cambi.Grazie a tutti questi risultati laFanfulla si è piazzata al settimoposto nella classifica di società aicampionati italiani indoor di Genova: contando il numero esiguodi atlete schierate è un piazzamento che fa sicuramente ben sperarein vista della caccia alla Serie Oronei prossimi Societari Assolutiestivi.
Cesare Rizzi
n «Ora conto diprogredire ancoranella stagioneestiva, ascoltandosempre il miofisico perchénon sono piùuna ragazzina!»
PALLACANESTRO SERIE B1 MASCHILE n SUCCESSO DA PRIMATO
Marchetti rilancia:«L’Assigeco a Veneziaha ritrovato fiducia»
Giovanni Marchetti, 11 punti con altissime percentuali e 4 rimbalzi a Venezia
Forlì neapprofitta, terzo incomodo in vettaCastellettobeffaOmegnaa7”dalla sirenan Una poltrona per tre. Fermando Venezia, reduce da 12 vittoriefilate, l’Assigeco riconquista il primato aprendo lo spazio nell’attico in cima alla classifica anche per Forlì. La squadra di GigiGarelli vince a Riva del Garda grazie alla ritrovata tonicità difensiva. Pur subendo a rimbalzo (4433) i romagnoli con Becerra (22punti) e Fattori (17) disinnescano le trappole di Riva (Bazzoli 15)prendendo l’inerzia nella prima parte della contesa per non mollarla più. Anche Castelletto Ticino (assente Conti, 21 punti perGaneto) non ha perso l’occasione per riavvicinarsi alla vetta: aVerbania contro Omegna (Zivic 21, out Gironi) il verdetto è statoscritto da Parente a fil di sirena concretizzando il piano predisposto da coach Ciocca durante il time out a 7” dalla fine. Lumezzane (Vergati 24) si ferma ad Asti, micidiale nel dimenticare l’assenza degli squalificati Brezzo e Di Gioia con l’ingaggio dell’exAssigeco Mauro Matalone e i colpi del capocannoniere Ferrari(32 punti con 7/9 da due e 6/11 da tre). A sette giornate dalla finedella regular season i giochi sono ancora da fare: ribolle la concorrenza e l’equilibrio non si sposta. L’area play off è limitata aquota 20 da quattro squadre in lotta per tre posti. Vigevano (Palombita 23) torna da Vado Ligure (Trionfo 20) con un successoimportante: senza Guarino, Treviglio soffre da matti per domareModena trascinata dall’ex Cucinelli (16) ma non manca la vittoria (14 punti di Pelliccione) ribaltando nell’ultimo periodo il vantaggio ospite della terza sirena. Si è fermata Fidenza (Ruggiero19) sul campo di Ozzano, voglioso di entrare nel circolo play offsull’onda dei canestri di Carretta (30 punti con 7/9 da due e 5/7da tre). La classifica è spezzata in due. Riva e Modena (12 puntiall’attivo), Vado Ligure (prossimo avversario dell’Assigeco al“Campus” che ha appena tesserato l’ex capitano rossoblu StefanoPagliari) e Asti (10) si disputano i posti play out.
LA GIORNATA
«Con la Reyersiamo 2-0,tutto è ancoraapertoma il verdettodi domenicaci dà forza»
CODOGNO Girava forte la pallina sullaroulette della Reyer, da dodici puntate non c’era alternativa all’uscita delrosso della vittoria. Presentatasisenza timori al casinò della laguna,mazzetta di fiche a portata di mano,l’Assigeco ha sfidato i numeri chenell’ultimo mese venivano sempredispari scommettendo su se stessaper provare a far saltare il banco.Impresa riuscita ai rossoblu, protagonisti di una superlativa prova disquadra. L’occasione era importante, gli stimoli non mancavano di certo. Perego e Bellina, top scorer, Picazio, fondamentale al rientro, Conte,protagonista di un’ottima prestazione, e Simoncelli bravo a fare le vecidi Bolzonella tenendo ferma la barra del timone nel concitato finale.Tutti i rossoblu sono stati proporzionalmente importanti ai fini del verdetto finale. Giovanni Marchetti,scambiato con Pennisi sull’asse CasaleFidenza a inizio gennaio, ha deliziato il pubblico di fede lodigianacon una gara di sostanza condita dacifre di valore. «Sono soddisfatto delrisultato e della mia gara commenta l’alapivot 33enne, che ha tirato3/5 da due, 1/1 da tre, 2/2 ai libericon 4 rimbalzi e 3 recuperi . Venivoda due gare, Trapani in Winter Cupe Riva del Garda in campionato, giocate molto male, senza riuscire a dare quello che posso, e avevo voglia discacciare la pressione che mi sentivo addosso. Già nei primi match eroriuscito a dare un buon contributo:a Venezia ci sono anche i numeriche lo mettono in evidenza».Interrompere la striscia negativacon la Reyer è stato un passo importante per dare la svolta al finale distagione. «Era una partita fondamentale che arrivava in un momento delicato per noi, rimasti senza
continuità di risultati nell’ultimomese continua Marchetti . Ci siamo riproposti di dare il massimo:abbiamo fatto una partita buona dalpunto di vista tecnico e buonissimasotto il profilo del carattere. Ci voleva, ora siamo 20 con Venezia che hainterrotto la striscia: questo ci aiuta
a lavorare in settimana con maggiore tranquillità e più fiducia in noistessi». L’espulsione di Mario Boni?«Non vorrei insistere sul metro arbitrale: mi è parso non sia stato molto tutelato, come noi del resto. Questo ci ha fatto arrabbiare di più perdare il massimo dice il lungo napo
letano . Non mi sono preoccupatodel risultato, ritenevo che il filo delmatch fosse in mano nostra. Avremmo potuto perdere solo per degli episodi». Il rientro di Picazio è stato importante: «Lo si è capito di più proprio quando è mancato confidaMarchetti . La forza della nostra
squadra sta nell’avere i giocatoriche possono fare più cose. Il problema viene se manca qualcuno: Picazio attacca il canestro fino in fondo,permette maggiore aggressività sulla palla e i cambi in difesa».L’Assigeco ora può ripartire: «Ilcampionato è molto equilibrato, ci
aspettano trasferte su campi moltodifficili frena Marchetti . È tuttoancora aperto: i risultati dell’andatae il verdetto di domenica ci dannoforza; abbiamo rimesso a posto laclassifica. Ci sarà da sudare, ma noici siamo».
Luca Mallamaci
DeRaffaelegioisce:«Piùdella vittoriaconta la prestazione»n Walter De Raffaele è uscito dal “Taliercio” con il sorriso sulle labbra: «Abbiamodato un segnale forte primadi tutto a noi stessi e poianche agli avversari racconta il giorno dopo la vittoria di Venezia . Non eravamo in crisi, era solo unaflessione. Il lavoro impostato che durerà anche le prossime due settimane ci rendemeno reattivi, ma l’autonomia ora supera i 30 minuti.La vittoria serve alla classifica, ma conta di più l’analisi della prestazione. Servivaritrovare qualità di gioco esolidità in difesa, fattori checi danno tante certezze neimomenti di difficoltà. Possiamo lavorare con tranquillità e umiltà, da fare c’èancora molto, stando sempre attenti sul mercato perun intervento ad hoc che diala possibilità di allungare lerotazioni in vista del terribile finale di stagione».
IL COACH