Articolo 81 T.I.CE1.Sono incompatibili con il mercato comune e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato comune ed in particolare quelli consistenti nel:a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di transazione,b) limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti,c) ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento,d) applicare, nei rapporti commerciali con gli altri contraenti, condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, cosÌ da determinare per questi ultimi uno svantaggio nella concorrenza,e) subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi.2.Gli accordi o decisioni, vietati in virtû del presente articolo, sono nulli di pieno diritto.
3.Tuttavia, le disposizioni del paragrafo 1 possono essere dichiarate inapplicabili:-a qualsiasi accordo o categoria di accordi fra imprese,-a qualsiasi decisione o categoria di decisioni di associazioni di imprese, e-a qualsiasi pratica concordata o categoria di pratiche concordateche contribuiscano a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o a promuovere il progresso tecnico o economico, pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell'utile che ne deriva, ed evitando dia) imporre alle imprese interessate restrizioni che non siano indispensabili per raggiungere tali obiettivi,b) dare a tali imprese la possibilità di eliminare la concorrenza per una parte sostanziale dei prodotti di cui trattasi.
Art. 2. Intese restrittive della libertà di concorrenza l.289/90
1. Sono considerati intese gli accordi e/o le pratiche concordate tra imprese nonché le deliberazioni, anche se adottate ai sensi di disposizioni statutarie o regolamentari, di consorzi, associazioni di imprese ed altri organismi similari. 2. Sono vietate le intese tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all'interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante, anche attraverso attività consistenti nel: a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni contrattuali; b) impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, gli investimenti, lo sviluppo tecnico o il progresso tecnologico; c) ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento; d) applicare, nei rapporti commerciali con altri contraenti, condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti, così da determinare per essi ingiustificati svantaggi nella concorrenza; e) subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti
di prestazioni supplementari che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun rapporto con l'oggetto dei contratti stessi. 3. Le intese vietate sono nulle ad ogni effetto.
CONSUMATORI / UTILIZZATORI
A B C
effetti restrittivi della concorrenza?
effetti benefici ?
Valutazione in base all‘art.81, par.1
agli accordi di cooperazioneorizzontale che abbiano per oggetto o pereffetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza
VIETATI
„problemi di concorrenza“ „benefici economici“
fissazione dei prezzio della produzioneripartizionedei mercatimantenere, ottenere oaumentare potere di mercato
effetti di mercato negativi sui prezzi, la produzione,l‘innovazione o la varietàe la qualità dei prodotti
condivisione dei rischi
realizzare economie
condivisione di know-how
più veloce introduzione di innovazioni sul mercato
LINEE DIRETTRICI
art. 81.1 ?accordi che vi rientranoquasi sempre
accordi che non virientrano quasi mai
per la naturadell‘accordo
ALTRI: necessario un esamedegli effetti degli accordi
art. 81.3 ? beneficieconomici ?
QUADRO DI ANALISIfondato su
criterieconomici
(II) potere di mercato delle parti(III) altri fattori relativialla struttura delmercato
(I) natura dell‘accordo
(IV) benefici economici
(II) posizione delle parti nei mercatiinteressati dalla cooperazione
scopo dell‘analisideterminare se le parti possano, grazie alla cooperazione, mantenere, acquisire o rafforzare il loro poteredi mercato
ovvero
se abbiano la capacità di causareeffetti negativi sul mercato in relazioneai prezzi, alla produzione, all'innovazioneo alla varietà o qualità delle mercie dei servizi.
potere di mercato sufficientea causare degli effetti restrittivi
somma delle quotedi mercato
grado di concentrazionedel mercato
numero
posizione
dei concorrenti
INDICI
somma dei quadrati delle quotedi mercato detenute dai concorrenti
concentrazione
bassa: max 1000moderata: tra 1000 e1800
elevata: oltre 1800
prima: 30%, 25%, 25%, 20% 900 + 625 + 625 + 400 = 2550dopo: 30% + 25% cooperazione 3025 + 625 + 400 = 4050
es.
coefficiente di concentrazionedelle imprese leaderHerfindahl-Hirschman („HH“)
somma delle quote di mercatodei principali concorrenti
(III) altri fattori
stabilità delle quote di mercato nel tempo
barriere all‘ingresso
probabilità di altri ingressi
potere di contrattazione degliacquirenti/fornitori
natura dei prodotti
FATTORISPECIFICI
se prevedibili delle ripercussionisulla concorrenza in tema di innovazione
quando tali ripercussioni non possono essere valutate in modo adeguatoattraverso l‘esame dei mercati preesistenti
LINEE DIRETTRICI
art. 81.1 ?accordi che vi rientranoquasi sempreaccordi che non virientrano quasi mai
per la naturadell‘accordo
ALTRI: necessario un esamedegli effetti degli accordi
art. 81.3 ? ( IV) beneficieconomici ?
POSIZIONEDOMINANTE
POTERE DI MERCATO„CONSIDEREVOLE“ (substantial)
VIETATO ABUSO
non il mero possesso,no il raggiungimento dellapd tramite una concorrenza„di merito“
Art. 82 T.I.CE
È incompatibile con il mercato comune e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato comune o su una parte sostanziale di questo.Tali pratiche abusive possono consistere in particolare:a) nell'imporre direttamente od indirettamente prezzi d'acquisto, di vendita od altre condizioni di transazione non eque;b) nel limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico, a danno dei consumatori;c) nell'applicare nei rapporti commerciali con gli altri contraenti condizioni dissimil per prestazioni equivalenti, determinando così per questi ultimi uno svantaggio per la concorrenza;d) nel subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi.
ABUSO DELLAPOSIZIONE
DOMINANTE
particolare RESPONSABILITA’ dell’impresa in posizione dom.
„qualsiasi comportamento atto a ridurre la concorrenzao ad ostacolarne lo sviluppo nei mercati in cui, proprio per
il fatto che vi opera un‘impresa in posizione dominante,il grado di concorrenza è già ridotto“
APPROCCIO „TRADIZIONALE“
accertamento della posizione dominante
accertamento dell‘abuso della posizione dominante
POSIZIONE DOMINANTE
posizione indipendente
non soggetta ad effettivecostrizioni concorrenziali
POTERE DI MERCATOSOSTANZIALE (CONSIDEREVOLE)
INDICATORI DI POTERE DI MERCATO
QUOTA DI MERCATO
in termini assoluti e/o relativi
temporanea o possedutaper lungo tempo
BARRIERE ALL‘INGRESSOo ALLA ESPANSIONE
LEGALI
CAPACITÀ ESPANSIVE LIMITATE
ECONOMIE DI SCALA O SCOPO
ACCESSO PRIVILEGIATOA MATERIE PRIME
RETE DISTRIBUTIVA CAPILLARE,DIFFICILMENTE REPLICABILE
ALTRO…
„SWITCHING COSTS“
abuso da IMPEDIMENTO
EFFETTI EFFETTI ANTICONCORRENZIAANTICONCORRENZIA
LILI
abuso da SFRUTTAMENTO
TIPOLOGIA (parziale)TIPOLOGIA (parziale)
prezzo eccessivo
prezzo e altrecondizioni
discriminatorieabuso di un diritto diproprietà intellettuale
pratiche difidelizzazione
prezzo predatorio
abuso da IMPEDIMENTO
aumento dei profitti (in modo indiretto)
OSTACOLI alla concorrenzasul mercato
aumentati i margini di „indipendenza“ dell‘impresain posizione dominante
ANALISI DELLE PRATICHEESCLUDENTI
SUFFICIENTE: concorrente svantaggiato
costi aumentati
domanda per i propribeni o servizi ridotta
PRATICHE ESCLUDENTI
DI PREZZONON DI PREZZO
es., pratiche leganti
es., rifiuto di fornire
prezzo predatorio
sconti „subordinati“all‘esclusiva
altre…
„GRIGLIA“
CONFERIMENTI REGIME DELLAPARTECIPAZIONE
REGOLE DELLAORGANIZZAZIONE
CONTROLLO
BILANCIO
MODIFICHE DELL‘ATTOCOSTITUTIVO
COSTITUZIONE
TUTELA DEI SOCI DIMINORANZA E DEI
CREDITORI
Le decisioni delle società soggette ad attività di direzione e coordinamento, quando da questa influenzate
analiticamente motivate puntuale indicazione delle ragionie degli interessi la cui valutazione ha inciso sulla decisione
all’inizio ed alla cessazione dell’attività di direzione e coordinamento, quando non si tratta di una società con azioni quotate in mercati regolamentati e ne deriva un’alterazione delle condizioni di rischio dell’investimento e non venga promossa un’offerta pubblica di acquisto.
DIRITTO DI RECESSO del
socio di società „soggetta“
quando la società o l’ente che esercita attività di direzione e coordinamento ha deliberato una trasformazione che implica il mutamento del suo scopo sociale, ovvero ha deliberato una modifica del suo oggetto sociale consentendo l’esercizio di attività che alterino in modo sensibile e diretto le condizioni economiche e patrimoniali della società soggetta ad attività di direzione e coordinamento
quando a favore del socio sia stata pronunciata, con decisione esecutiva, condanna di chi esercita attività di direzione e coordinamento ai sensi dell’articolo 2497
Responsabilità delle società che esercitano attività di direzione e
coordinamento di società,
interesse imprenditoriale proprio o altrui in violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale delle società medesime
direttamente responsabili nei confronti dei soci di queste per il pregiudizio arrecato alla redditività ed al valore della partecipazione sociale,
nei confronti dei creditori sociali per la lesione cagionata all’integrità del patrimonio della società.
PERÒ noresponsabilità
quando il danno risulta mancante alla luce del risultato complessivo dell’attività di direzione e coordinamento ovvero integralmente eliminato anche a seguito di operazioni a ciò dirette
„GRIGLIA“
CONFERIMENTI
PARTECIPAZIONE
REGOLE DELLAORGANIZZAZIONE
CONTROLLO
BILANCIO
MODIFICHE DELL‘ATTOCOSTITUTIVO
COSTITUZIONE
ASSEMBLEA AMMINISTRATORIORGANO DICONTROLLO
SPA
AMMINISTRATORI COLLEGIOSINDACALE
CONSIGLIO DISORVEGLIANZA CONSIGLIO DI
GESTIONE
CONSIGLIO DIAMMINISTRAZIONE
COMITATO PER ILCONTROLLO
SULLA GESTIONE
ASSEMBLEA
ASSEMBLEA
ASSEMBLEA
tradizionale
dualistico
monistico
AMMINISTRATORI
COLLEGIOSINDACALE
CONSIGLIO DISORVEGLIANZA
CONSIGLIO DIGESTIONE
CONSIGLIO DIAMMINISTRAZIONE
COMITATO PER ILCONTROLLO
SULLA GESTIONE
ASSEMBLEA
ASSEMBLEA
ASSEMBLEA
CONTROLLOCONTABILEESTERNO
2380-bis (Amministrazione della società) 1. La gestione dell’impresa spetta esclusivamente agli amministratori, i quali compiono le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale.
AMMINISTRATORI GESTIONE
ASSEMBLEA SINGOLEDECISIONI
riservate alla suacompetenza
dalla legge dall‘attocostitutivo
Le deliberazioni dell’assemblea, prese in conformità della legge e dell’atto costitutivo, vincolano tutti i soci, ancorchè non intervenuti o dissenzienti.
autorizzazioni eventualmente richieste dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori, ferma in ogni caso la responsabilità di questi per gli atti compiuti
ASSEMBLEA
di società
che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio
che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio
di società
con consiglio di sorveglianza
senza consiglio di sorveglianza
tradizionali, monistiche
2364 (Assemblea ordinaria nelle società prive di consiglio di sorveglianza) 1. Nelle società prive di consiglio di sorveglianza, l’assemblea ordinaria: 1) approva il bilancio; 2) nomina e revoca gli amministratori; nomina i sindaci e il presidente del collegio sindacale e, quando previsto, il soggetto al quale è demandato il controllo contabile; 3) determina il compenso degli amministratori e dei sindaci, se non è stabilito dallo statuto; 4) delibera sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci; 5) delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge alla competenza dell’assemblea,nonché sulle autorizzazioni eventualmente richieste dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori, ferma in ogni caso la responsabilità di questi per gli atti compiuti; 6) approva l’eventuale regolamento dei lavori assembleari.
+ acquisto e vendita delle proprie azioni, ecc.
Assemblea ordinaria nelle società con consiglio di sorveglianza
nomina e revoca consiglieri di sorv.
determina compenso dei cons. sorv.
delibera sulla responsabilità dei cons. sorv.
delibera sulla distribuzione degli utili
nomina il revisore contabile
365. Assemblea straordinaria L’assemblea straordinaria delibera sulle modificazioni dello statuto, sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori e su ogni altra materia espressamente attribuita dalla legge alla sua competenza.
lo statuto può attribuire alla competenza dell’organo amministrativo o del consiglio di sorveglianza o del consiglio di gestione.
le deliberazioni concernenti la fusione con societàinteramente posseduta o posseduta al 90%
l’istituzione o la soppressione di sedi secondarie,
la indicazione di quali tra gli amministratori hanno la rappresentanza della società
la riduzione del capitale in caso di recesso del socio,
gli adeguamenti dello statuto a disposizioni normative,
il trasferimento della sede sociale nel territorio nazionale
QUORUM
deliberativo
costitutivo
società che fanno ricorsoal mercato del capitale
di rischio
quorum più bassi
statuto anche maggioranze più elevate
tranne determinatiargomenti
prima convocazione
secondaconvocazione quorum più bassi
ASSEMBLEA CHI la convoca?
L’assemblea è convocata dagli amministratori o dal consiglio di gestione mediante avviso contenente l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo dell’adunanza e l’elenco delle materie da trattare
CONVOCAZIONEOBBLIGATORIA
domanda da tanti soci che rappresentino almeno il decimo del capitale sociale o la minore percentuale prevista nello statuto, e nella domanda sono indicati gli argomenti da trattare
almeno una volta l’anno, entro il termine stabilito dallo statuto e comunque non superiore a centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale.
ALTRIMENTI il tribunale, sentiti i componenti degli organi amministrativi e di controllo, ove il rifiuto di provvedere risulti ingiustificato, con decreto
Lo statuto può prevedere un maggior termine, comunque non superiore a centottanta giorni, nel caso di società tenute alla redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura ed all’oggetto della società
assemblea convocatadal collegio sindacale
In caso di omissione o di ingiustificato ritardo da parte degli amministrator quando obbligatoria,
previa comunicazione al presidente del consiglio di amministrazione, qualora nell’espletamento del suo incarico ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgente necessità di provvedere.
che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio
anche solo DUEsindaci
fondata denunzia di fatti censurabili di rilevantegravità presentata da 1/20 soci (1/50 se capitale di rischio)e necessità di provvedere
convocazione mancanteo irregolare
l’assemblea si reputa regolarmente costituita, quando è rappresentato l’intero capitale sociale e partecipa all’assemblea la maggioranza dei componenti degli organi amministrativi e di controllo. Tuttavia in tale ipotesi ciascuno dei partecipanti può opporsi alla discussione degli argomenti sui quali non si ritenga sufficientemente informato.
ASSEMBLEA CHI può parteciparvi?
AMMINISTRATORI
SINDACI
RAPPRESENTANTE COMUNEDEGLI AZIONISTI DÎ RISPARMIO
RAPPRESENTANTE COMUNEDEGLI OBBLIGAZIONISTI
AZIONISTI CONDIRITTO DI VOTO
AZIONISTI CONDIRITTO DI VOTO
legittimati ad intervenire
statuto puòconsentire
l’intervento all’assemblea mediante mezzi di telecomunicazione
l’espressione del voto per corrispondenza
partecipazionepersonale
tramiterappresentante
rappresentanzadell‘azionista
spa non quotate
delega non può essere rilasciata con il nome del rappresentante in bianco
la rappresentanza non può essere conferita né ai membri degli organi amministrativi o di controllo o ai dipendenti della società, né alle società da essa controllate o ai membri degli organi amministrativi o di controllo o ai dipendenti di queste.
la stessa persona non può rappresentare in assemblea più di venti soci o, se si tratta di società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio più di cinquanta soci se la società ha capitale non superiore a cinque milioni di euro, più di cento soci se la società ha capitale superiore a cinque milioni di euro e non superiore a venticinque milioni di euro, e più di duecento soci se la società ha capitale superiore a venticinque milioni di euro
spa non quotate
spa quotate
spa quotate
SOLLECITAZIONE
committente1% azioni condiritto di voto daalmeno 6 mesi
tutti gli azionisti
intermediarioprofessionale
specifiche proposte
di voto
Consobvigila
spa quotate
RACCOLTADI DELEGHE
associazionifra azionisti
a
aa
a
a
a. non sono obbligati aconferire la delega
a. possono liberamente indicarecome dovrà essere esercitatoil proprio voto
ASSEMBLEA
LIMITI all‘esercizio del diritto di voto in assemblea?
La deliberazione approvata con il voto determinante di soci che abbiano, per conto proprio o di terzi, un interesse in conflitto con quello della società è impugnabile qualora possa recarle danno.
„GRIGLIA“
CONFERIMENTI
PARTECIPAZIONE
REGOLE DELLAORGANIZZAZIONE
CONTROLLO
BILANCIO
MODIFICHE DELL‘ATTOCOSTITUTIVO
COSTITUZIONE
ASSEMBLEA
LIMITI alla validità delle delibere assunte dai soci?
conformità alla legge e all’atto costitutivo
altrimenti
DELIBEREANNULLABILI
La deliberazione non può essere annullata: 1) per la partecipazione all’assemblea di persone non legittimate, salvo che tale partecipazione sia stata determinante ai fini della regolare costituzione dell’assemblea
2) per l’invalidità di singoli voti o per il loro errato conteggio, salvo che il voto invalido o l’errore di conteggio siano stati determinanti ai fini del raggiungimento della maggioranza richiesta;
3) per l’incompletezza o l’inesattezza del verbale, salvo che impediscano l’accertamento del contenuto, degli effetti e della validità della deliberazione.
PERÒ
soggettilegittimati
dagli amministratori, dal consiglio di sorveglianza e dal collegio sindacalerapp. comune azionisti di risp.Consob (alcune ipotesi espress. previste)
soci assenti, dissenzienti od astenuti,
quando possiedono tante azioni aventi diritto di voto con riferimento alla deliberazione che rappresentino, anche congiuntamente, l’uno per mille del capitale sociale nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio e il cinque per cento nelle altre;
lo statuto può ridurre o escludere questo requisito
I soci che non rappresentano quella parte di capitale hanno diritto al risarcimento del danno loro cagionato dalla non conformità della deliberazione alla legge o allo statuto.
termini perimpugnazione e
domanda risarcimentonovanta giorni - dalla data della deliberazione, - dall‘iscrizione nel registro delle imprese,
effetti delloannullamento
sono salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi in base ad atti compiuti in esecuzione della deliberazione.
rispetto a tutti i sociobbliga gli amministratori, il consiglio di sorveglianza e il consiglio di gestione a prendere i conseguenti provvedimenti sotto la propria responsabilità
DELIBERENULLE
mancata convocazione dell’assemblea
impossibilità o illiceità dell’oggetto
mancanza del verbale
La convocazione non si considera mancante nel caso d’irregolarità dell’avviso, se questo proviene da un componente dell’organo di amministrazione o di controllo della società ed è idoneo a consentire a coloro che hanno diritto di intervenire di essere preventivamente avvertiti della convocazione e della data dell’assemblea.
Il verbale non si considera mancante se contiene la data della deliberazione e il suo oggetto ed è sottoscritto dal presidente dell’assemblea, o dal presidente del consiglio d’amministrazione o del consiglio di sorveglianza e dal segretario o dal notaio.
soggettilegittimati
chiunque vi abbia interesse
termini perl‘impugnazione
entro tre anni
senza limiti di tempo
le deliberazioni che modificano l’oggetto sociale
prevedendo attività illecite o impossibili.