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Università degli Studi della Tuscia – Viterbo Facoltà di Economia
Corso di Organizzazione dei sistemi informativi aziendali Prof. Tommaso Federici
(Anno Accademico 2002/2003)
Banda Larga: sfida a tutta velocità
Ricerca svolta da: Emiliana Genovesi Barbara Renzi Emanuela Sgamma
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Indice
Introduzione pag. 4
1.Gli sviluppi tecnologici in atto 6
1.1 La famiglia xDSL 6
1.2 Fibra ottica 8
1.3 Satell ite 9
1.4 Wireless local loop 10
1.5 Altre tecnologie 12
1.6 Ampiezza di banda 12
2. Le applicazioni della banda larga 14
2.1 Possibil i utili zzazioni della banda larga 14
2.2 Servizi, contenuti e applicazioni 15
2.3 Banda larga e nuovi comportamenti 21
3. Banda larga: quadro normativo di riferimento 23
3.1 Unbundling local loop 23
3.2 La normativa italiana sull’ULL 26
3.3 ULL e riflessi sul mercato 28
3.4 Gli ultimi sviluppi sulla liberalizzazione 32
4. La banda larga in Italia: situazione e prospettive 34
4.1 le infrastrutture a banda larga in Italia 34
4.2 La domanda di banda larga da parte della clientela business 36
4.3 I motori per la banda larga in Italia 40
4.4 Digital divide e banda larga 41
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4.5 Tecnologie alternative via etere: casi di successo 42
4.5.1 Mountain Wireless 42
4.5.2 Skylogic 45
4.6 Qualità dei servizi offerti 46
Conclusioni 49
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INTRODUZIONE
Lo sviluppo di Internet e dei servizi che caratterizzano l’era della convergenza
digitale richiede la disponibilit à di contenuti sempre più ricchi e l’ accesso più
veloce ed eff iciente ai servizi attraverso le reti a larga banda.
La maggiore ricchezza dei contenuti è infatti legata all’ implementazione di
applicazioni multimediali interattive, di servizi di localizzazione, di meccanismi
avanzati di sicurezza, così come a funzioni avanzate per reti e terminali
intelli genti. Tutto ciò comporta di poter contare, oltre che su software complessi,
su reti di trasporto e su soluzioni di accesso a larga banda per prevenire coll i di
bottiglia nella trasmissione interattiva dei segnali.
Nuove tecnologie sono già oggi disponibili per progettare e installare reti di
telecomunicazioni adeguate a sostenere il traff ico del futuro. L’ industria di
apparati e sistemi ICT ha realizzato un’ampia famiglia di soluzioni e tecnologie
innovative per la banda larga, che vanno dall’ uso sempre più diffuso e
conveniente delle fibre ottiche, alle tecnologie xDSL per l’ accesso multimediale
e il broadcasting, all’ accesso radio e a quello satell itare.
Con la diffusione di sistemi di trasmissione a banda larga saranno accessibil i
anche alle piccole e medie strutture servizi fino a ieri riservati alle grandi
organizzazioni, come la videoconferenza. E cambierà lo scenario della
comunicazione, con la possibilit à reale di trasmettere a ogni famiglia il
programma televisivo o il film che vuole, all’ ora che vuole. Ma soprattutto sarà
possibile lavorare in qualunque punto della terra come se si fosse in ufficio, e
diventeranno davvero praticabil i su larga scala il decentramento produttivo e il
telelavoro.
Nella costruzione di questa rete l’ Italia è partita tardi, ma sembra determinata a
colmare il ritardo a tappe forzate, tanto che in alcune aree del paese il futuro
delle trasmissioni a banda larga è già realtà.
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Oggetto di questa ricerca sarà quindi fornire, dopo una rapida descrizione degli
sviluppi tecnologici in atto, un panorama della situazione italiana sul grado di
diffusione della banda larga e dei suoi possibil i util izzi che ci prospettano un
futuro pieno di cambiamenti nella vita sociale, nel modo di vivere e lavorare.
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CAPITOLO 1
Gli sviluppi tecnologici in atto
1.1 La famiglia xDSL
Con la sigla xDSL (x Digital Subsciber Line) si identificano una serie di
tecnologie (ADSL, HDSL, VDSL) che permettono la trasmissione di grosse
quantità di dati su normali cavi di rame, anche doppini telefonici.
Le tecnologie xDSL util izzano un medesimo cavo per trasportare
contemporaneamente più segnali su frequenze diverse. In questo caso l’accesso
è veicolato dal vecchio doppino telefonico presente nella quasi totalità delle
case; da ciò deriva una delle caratteristiche peculiari di questa tecnologia, quella
cioè di non richiedere alcun intervento sull’impianto domestico.Tale tecnologia
trova i suoi limiti nella qualità del segnale e quindi nella qualità del cavo e nella
sua lunghezza.
Poiché l’ADSL e in generale le tecnologie xDSL utili zzano frequenze superiori
a quelle che trasportano la voce, sul medesimo filo possono viaggiare sia i dati
che la normale telefonia, secondo lo schema di seguito:
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Per suddividere voce e dati si utili zza un dispositivo, lo splitter, che da un lato
porta al telefono, dall’altro al modem xDSL.
Il cavo telefonico standard è suff iciente per trasportare dati ad alta velocità sul
local loop, ovvero lungo il tragitto che va dalla struttura privata alla prima
centrale di rete. In quest’ultima è però necessario che il provider telefonico
abbia posizionato un apparato DSLAM (Digital Subscriber Line Access
Multiplexer) con il compito di ricevere i dati dalle varie abitazioni e di
commutarli su linee ATM (Asynchronous Transfer Mode) verso il provider, che
solo in questo momento interviene con il suo server consentendo l’accesso alla
rete. La distanza tra DSLAM e terminale ADSL deve essere inferiore a
determinati limiti aff inché sia possibile instradare il segnale a banda larga.
In particolare l’ADSL permette una larghezza di banda di 640Kbit/s in entrata
(downstream) e di 128Kbit/s in uscita (upstream) sul normale doppino
telefonico. In pratica oltre dieci volte il normale collegamento via modem
analogico (56Kbit/s).
Altre tecnologie simili util izzano più fili e possono arrivare ad oltre 10Mbit per
secondo.
L’SDSL (Symmetrical Digital Subscriber Line) e l ' HDSL (High bit rate Digital
Subscriber Line) sono sistemi simmetrici su doppino singolo con una larghezza
di banda che può raggiungere le decine di Mbit/s.
Attualmente sono disponibil i offerte commerciali per l’HDSL che consentono
collegamenti a 2Mbit/s su distanze fino a 2,5 km. Questi sistemi sono dedicati
all’utenza di tipo “business” , che, per le ragioni esposte precedentemente, è
principalmente interessata a un traff ico simmetrico.
Il VDSL (Very High Speed Digital Subscriber Line), è sostanzialmente una
evoluzione dei sistemi asimmetrici ADSL verso capacità fino a 50Mbit/s verso
l’utente e dell’ordine di alcuni Mbit/s verso la rete, per doppini di lunghezza
massima dell’ordine di alcune centinaia di metri.
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1.2 Fibra ottica
La fibra ottica è una delle espressioni più avanzate della tecnologia
dell ' informazione, essendo in grado di trasportare enormi quantità di
informazioni, con aff idabilit à e pulizia, a velocità molto superiori rispetto ai cavi
in rame tradizionali. La fibra ottica si differenzia dagli altri mezzi di
trasmissione poiché consente di trasferire le informazioni digitali attraverso la
propagazione di impulsi luminosi. Questa qualità conferisce alla fibra ottica
immunità alle interferenze elettromagnetiche, migliori prestazioni in termini di
attenuazione e aff idabilit à.
Fisicamente si presenta come un cavo costituito da una sottile fibra di vetro o
sil icio, ad una estremità viene applicata una sorgente luminosa, quale un diodo
led o un laser, che emette luce a seguito di un impulso elettrico, all ' altra
estremità si trova un rivelatore che trasforma la luce giunta in impulsi elettrici.
Questi impulsi luminosi viaggiano all ' interno della fibra ottica per lunghi tratti
senza attenuazioni apprezzabil i grazie al fenomeno della riflessione totale.
Sfruttando quindi la velocità che può raggiungere la luce si ottiene uno scambio
di dati digitali molto rapido, attualmente intorno dai 54,9 Mbps ai 2,5 Gbps
(ottica sincrona), ma che è anche implementabile utili zzando la tecnologia
DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexer) che sfrutta lo spettro ottico e
associa ad ogni colore che lo compone un diverso canale di trasmissione dati,
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ogni lunghezza d' onda permette di trasmettere 10 mili ardi di bit al secondo, ogni
fibra può portare sino a 1000 lunghezze d' onda e un cavo può contenere 864
fibre, ne risulta che la capacità trasmissiva raggiungibile è di 8,6 Petabit per
secondo (ovvero 8,6 mili oni di mili ardi), chiaramente parliamo di dorsali
intercontinentali.
Attualmente esistono due tipi di sistema DWDM, Long Haul e Metropolitano, il
primo e il più sviluppato permette distanze senza ampli ficazione fino a 400 km,
supportando protocoll i SDH, ATM e IP, il secondo supporta connessioni punto-
punto, multipunto e ring protetto, con una distanza senza ampli ficazione fino a
80 km e trasparente a tutti i protocoll i.
1.3 Satellite
I sistemi di comunicazione via satellit e sono stati prevalentemente util izzati per
la diffusione di segnali televisivi e, in modo molto limitato per le comunicazioni
via aeromobile. Solo recentemente tale tecnologia ha iniziato ad affermarsi
come sistema alternativo e complementare per l’accesso a larga banda.
Si tratta di trasmissioni digitali, le immagini e i suoni, infatti, vengono convertiti
in bit, trasmessi verso il satellit e che le rinvia a terra su zone molto estese del
globo (interi continenti) e riconvertiti dai decoder collegati alle antenne
paraboliche.
Con il medesimo sistema è possibile trasmettere qualsiasi dato, quindi anche
informazioni su protocollo IP (internet). L’utente avrà bisogno di una parabola e
di una scheda modem apposita da collegare ad essa e al computer.
Tuttavia le parabole casalinghe sono in grado solo di ricevere e non di
trasmettere. L’aff itto della banda di trasmissione ha costi elevati ed è
appannaggio normalmente di network televisivi, centri di ricerca, e, ovviamente,
i provider internet satell itari.Una connessione satell itare deve quindi essare
accompagnata da una “normale”. Attualmente la velocità (in ricezione quindi) si
aggira intorno ai 2Mbit/s.
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Inoltre essa non permette di ricevere tutto il contenuto della rete con la massima
ampiezza di banda, ma solo determinate parti, trasmesse al provider a
determinate ore: normalmente si tratta di canali multimediali o siti per il
download di software.
Un aspetto particolarmente interessante della tecnologia satellit are è la totale e
uniforme copertura del territorio nazionale: questa caratteristica potrebbe essere
utili zzata per raggiungere locazioni particolarmente disagiate, sia da un punto di
vista orografico, sia per motivi di bassa convenienza economica a realizzare
altre infrastrutture di larga banda.
1.4 Wireless local loop
Il sistema wireless sfrutta le onde radio per trasferire dati e la sua applicazione si
basa su un sistema di trasmettitori e ricevitori; questi ultimi sono rappresentati
da antenne dalle dimensioni variabil i in rapporto alla frequenza su cui operano,
in genere comunque abbastanza piccole da poter essere util izzate in ambiente
domestico.
Quando si parla di Wireless Broadband (ossia di larga banda con servizi senza
filo), solitamente si fa riferimento a due specifiche tecnologie chiamate LMDS e
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MMDS. LMDS (Local Multipoint Distribution Services) è un sistema di
distribuzione punto multipunto (ossia il segnale parte da un trasmettitore e
raggiunge diversi ricevitori; si parla di 4.000 utenti per ogni singolo
trasmettitore LMDS) che probabilmente rappresenterà lo standard più funzionale
per questo tipo di comunicazioni e che dovrà servire chi necessità di
collegamenti più veloci ed eff icienti. La tecnologia LMDS, operando a
frequenze che si aggireranno intorno ai 25 GHz, può raggiungere velocità fino a
superare i Gigabit/s (anche se le prime commercializzazioni si posizioneranno a
livelli molto più bassi, dai 2 agli 8 Mbps) e ha purtroppo bisogno di particolari
accorgimenti per evitare che il segnale si disperda: le apparecchiature riceventi
non possono essere collocate a più di 5 Km da quelle trasmittenti e soprattutto
non devono esserci ostacoli (palazzi o alberi, ad esempio) tra di loro. MMDS
(Multichannel Multipoint Distribution System) è invece un sistema, anch' esso
punto multipunto, che non soffre delle limi tazioni dell ' LMDS in quanto opera a
frequenze molto più basse (intorno ai 5 Ghz); esso può quindi propagarsi per
distanze maggiori e non soffre di particolari problemi dovuti alle interferenze di
edifici. La velocità dell ' MMDS, usato in America sin dagli anni ' 70 per le
trasmissioni televisive, è naturalmente minore di quella dell ' LMDS (le massime
velocità si aggirano sui 20-30 Mbps) e, anche a causa dei costi minori, trova la
sua migliore applicazione nel mercato SoHo (Small Off ice, Home Off ice).
I campi di applicazioni di queste nuove tecnologie possono essere vari; la loro
flessibilit à, la semplicità di utili zzo e il costo relativamente contenuto ne stanno
facendo dei veri e propri sostituti dei cavi per quanto riguarda la trasmissione
dei dati. I sistemi BWA (Broadband Wireless Access), nelle loro diverse
applicazioni, possono essere dunque impiegati negli stessi ambiti per cui
vengono ora usate le fibre ottiche e le tecnologie xDSL: Internet, trasmissioni
Video/Audio, Videoconferenza e tutte le applicazioni che richiedono una buona
ampiezza di banda.
Tuttavia, soprattutto in questo periodo di liberalizzazione del mercato delle
telecomunicazioni, i sistemi radio presi qui in considerazione possono anche
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essere considerati come la soluzione più semplice ed eff icace per far accedere
all ' ultimo miglio le nuove compagnie telefoniche che, a causa del monopolio
delle compagnie nazionali, non possono ancora raggiungere con i propri mezzi
la casa dell ' utente. In questo caso si parla di Wireless Local Loop (WLL) o di
Radio in The Loop (RiTL) e in entrambi i casi si vuole intendere la tecnologia,
rappresentata in particolare dalle due applicazioni considerate poco sopra, che
permette all ' utente di collegarsi con il proprio operatore telefonico attraverso
collegamenti a onde radio. In alcune definizioni si trova anche la dicitura fixed
che sta a indicare la natura "fissa" di questi dispositivi, effettivamente installati
all ' interno dei domicil i degli utenti.
1.5 Altre tecnologie
Altre tecnologie che possono andare a completare il quadro sono:
· Powerline: Enel.it ha attivato la sperimentazione dello
sfruttamento della rete elettrica per attività di telecomunicazione
(voce e dati): la tecnologia ha degli spazi di crescita ma non
sono configurabili ad oggi scenari nel breve e medio periodo per
un impiego industriale.
· Digital Terrestrial Television: rappresenta l’evoluzione in
digitale del broadcasting televisivo on air, può costituire una
piattaforma asimmetrica di larga banda con bassa possibil ità di
supportare applicazioni ad alta interattività.
1.6 Ampiezza di banda
L' ampiezza di banda indica la quantità di dati che possono transitare, nell ' unità
di tempo, attraverso il canale di comunicazione e, normalmente, è misurata in bit
al secondo (bps). Per esempio, l' ampiezza di banda di un comune modem è di
circa 15.000 bps, con cui si può trasferire un’intera pagina dattiloscritta in 1
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secondo. Per trasferire un filmato a pieno schermo e a pieno movimento occorre
invece un’ampiezza di banda di circa 10.000.000 bps.
La quantità di banda necessaria ad un' applicazione varia molto secondo la
grandezza dei frame, del frame rate e del metodo di compressione adottato. La
Tabella può dare un' idea approssimativa dell ' utili zzo della banda da parte delle
applicazioni multimediali più comuni.
Per chiarire meglio la differenza tra le velocità dei diversi sistemi di
trasmissione a banda larga, riportiamo un “esperimento” effettuato dalla
redazione di Panorama Web.
Missione: scaricare una canzone in formato mp3 da internet.
Quattro i computer a disposizione. Il primo collegato alla Rete mediante un
modem da 56 Kbps (kilobit per secondo), il secondo con una linea Isdn da 128
Kbps, il terzo con un modem Adsl da 640 Kbps e l' ultimo connesso al Web con
un allacciamento in fibra ottica. Pronti, via. Il comando per scaricare il file
musicale da 3 megabyte (l' equivalente di circa 3 floppy disk tradizionali ) viene
impartito simultaneamente su tutti e quattro i pc. Risultato? Dopo soli 2,4
secondi la canzone è già disponibile sul computer dotato di fibra ottica. Al pc
con l' Adsl c' è voluto un minuto e due secondi, a quello con la linea Isdn tre
minuti e nove secondi, mentre a quello con il modem da 56 K sono serviti ben
sette minuti.
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CAPITOLO 2
Le applicazioni della banda larga
2.1 Possibili utilizzazioni della banda larga
La caratteristica che più colpisce della banda larga riguarda le prestazioni,
inimmaginabil i con le precedenti tecniche di accesso.
Come si può sfruttare al meglio tutta questa velocità? Esistono diverse
applicazioni che si avvantaggiano di questa potenza e che riguardano sia la
clientela business e le Pubbliche Amministrazioni, sia il mercato consumer.
In particolare videoconferenza, e-learning, telelavoro, videosorveglianza,
telemedicina, peer to peer networking.
Queste applicazioni sono particolarmente importanti in quanto possono indurre
un cambio radicale nel rapporto tra i soggetti coinvolti nella comunicazione,
dando così luogo a meccanismi di interazione innovativi.
Non è possibile individuare al momento una singola “ kil ler application” , intesa
come applicazione che da sola possa giustificare la necessità di un’infrastruttura
di rete a larga banda diffusa sul territorio, o che comunque ne determini il
successo e la diffusione spontanea.
E’ più appropriato pensare ad un insieme di applicazioni che sia singolarmente
sia nella loro totalità, verosimilmente si diffonderanno nel futuro, sia in ambito
residenziale sia per l’uso professionale, e che non potranno svilupparsi nel
nostro Paese se non in presenza di un’infrastruttura a larga banda.
Per comprendere meglio il rapporto che lega queste applicazioni alla tecnologia
di accesso utili zzata, riportiamo la seguente tabella:
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2.2 Servizi, contenuti e applicazioni
Analizziamo più in dettaglio le applicazioni disponibili per gli utenti.
Videoconferenza
Quando si parla di videoconferenza, di soli to ci si immagina immersi in
conversazioni con persone situate dall’altra parte del mondo, vedendo le
immagini sullo schermo con qualità televisiva e ascoltando ciò che dice in
tempo reale. Non è esattamente così, anche se molti progressi sono stati fatti:
fino a poco tempo fa, infatti, ottenere risultati decenti richiedeva spese
improponibil i. La videoconferenza è un tipico esempio di come la connessione a
Tecnologia Larghezza di banda (Mbit/s)
downstream/upstream Applicazioni
doppino telefonico
analogico
0,06 / 0,06 navigazione internet, filmati
bassissima quali tà
ISDN 0,1/0,1 navigazione internet, filmati bassa
qualità, videoconferenza
ADSL 0,6/0,1 navigazione internet, filmati media
qualità, videoconferenza
Fibra ottica urbana 10/10 (soho applications)
100/100 (applicazioni
industriali )
navigazione internet, Web TV,
multivideoconferenza,
condivisione applicazioni, server
internet
satelli te 2/0,0 * navigazione internet e applicazioni
multimediali dedicate
wireless 2-8 navigazione internet, Web TV,
applicazioni multimediali
* la tecnologia via satellite permette la sola ricezione dei dati da parte degli utenti . E'
necessario quindi un collegamento di altro tipo (doppino, ADSL ...) per l' invio.
** soho sta per small office, home office (applicazioni di tipo domestico o di piccole
aziende)
** * upstream significa invio del flusso di dati, downstream ricezione.
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banda larga possa migliorare un’applicazione: con una spesa contenuta, è
possibile effettivamente interagire in modo soddisfacente con una persona che si
trova fisicamente distante.
L’aspetto più importante per la buona riuscita di una videoconferenza è senza
dubbio la connessione. Se, ad esempio, l’utente A ha un collegamento Adsl,
mentre l’utente B impiega un modem a 56 K, potrebbe accadere che B sente
l’audio d i A ma non lo vede, mentre A non vede e non sente praticamente nulla.
La connessione più lenta è quella che determina la rapidità massima di
trasmissione. Oltre al collegamento broadband, per essere adatto ad effettuare
videoconferenze, un sistema deve essere costituito da un computer potente,
coadiuvato da una scheda audio di qualità medio-alta, deve comprendere
microfono e casse di buona qualità e una webcam altrettanto valida.
Telelavoro
Questa applicazione potrebbe rappresentare un grande vantaggio e un modo
veramente alternativo di sfruttare le risorse umane. Anche il lavoratore stesso
potrebbe trarne benefici rilevanti. Lo sviluppo, poi, degli accessi a banda larga
ha consentito di potenziare al massimo questo tipo di applicazioni. Di seguito,
vedremo insieme alcuni dei principali vantaggi per l’azienda e per il lavoratore
offerti dal telelavoro, unito all’adozione della banda larga.
Risparmio di tempo. Il fatto di non dover andare e tornare dall’uff icio, che
significa perdere almeno un paio d’ore nel caso delle grandi città, rappresenta
già un vantaggio non indifferente. Tutto questo va a vantaggio dell’azienda, in
quanto il lavoratore risulta più eff iciente e produttivo, ma anche del lavoratore,
che elimina dal suo vocabolario la voce “ tempi morti per gli spostamenti” .
Risparmio di denaro. L’azienda può avere notevoli vantaggi economici,
derivanti da una migliore organizzazione degli spazi, dal minor numero di
postazioni da approntare, da bollette più economiche dell’energia elettrica ecc.
Flessibili tà. Gestire in autonomia gli orari di lavoro. Questa, che in teoria è una
grande opportunità, può sfuggire di mano e trasformarsi in un aspetto negativo;
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infatti, dover controllare da soli i tempi di lavoro può portare ad un’eccessiva
fiducia nelle proprie risorse, con il risultato di non sapersi organizzare e
aspettare l’ultimo momento per svolgere anche i lavori più delicati. In questi
casi, occorre ottimizzare i tempi, fare programmi di lavoro precisi e, soprattutto,
rispettarli.
Ambiente di lavoro. A volte, lavorare in un ambiente condiviso con altre
persone può essere molto dispersivo e portare svariate distrazioni. Lavorando a
casa, è possibile crearsi su misura l’ambiente di lavoro più idoneo alle proprie
caratteristiche personali.
Nuove categorie di lavoro. Alcune categorie di persone sono avvantaggiate
dalla possibilit à di lavorare da casa: ci riferiamo, ad esempio, alle persone
disabil i che hanno diff icoltà a recarsi in uff icio, oppure a chi ha bambini in
tenera età. Il telelavoro offre a queste categorie di persone enormi possibilit à.
Nuovi campi lavorativi. L’uso della banda larga, con l’accesso sempre attivo e
la rapidità di trasferimento dati, permette applicazioni lavorative completamente
nuove quali, ad esempio, la possibilit à di lavorare e spedire file di grandi
dimensioni oppure l’uso continuo di Internet per cercare informazioni o
contattare clienti. Con la banda larga, è possibile svolgere questo genere
di attività anche da casa. Ovviamente, è molto importante fornire ai
“ telelavoratori” l’accesso alle risorse della rete aziendale. Questo è possibile
configurando una VPN (Virtual Private Network): una rete virtuale attraverso
cui l’utente può accedere, in Internet, alle risorse interne della rete aziendale,
come se si trovasse fisicamente in una postazione interna alla sede. Questa è
un’eventualità che deve prendere in considerazione l’amministrazione di sistema
dell’azienda, anche perché la sua realizzazione non è così semplice e richiede
molte precauzioni in termini di protezione, visto che le informazioni
viaggerebbero su Internet.
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E-learning
Un’applicazione che avrà sicuramente un enorme sviluppo è l’ e-learning (o
apprendimento a distanza). Con questo termine s’intende una forma di didattica
che si basa sulle nuove tecnologie e, in particolare, su Internet. La Rete, quindi,
viene impiegata per raggiungere utenti che si trovano fisicamente distanti dal
luogo e dalle persone che erogano il servizio.
In particolare, con “ formazione a distanza” s’intende una forma di
“ autoapprendimento” in cui l’utente usufruisce da solo dei contenuti forniti con
strumenti elettronici, in prevalenza Internet.
Nel caso dell’e-learning, che si può considerare l’evoluzione più recente
dell’apprendimento a distanza, si presuppone la stessa interazione tra docente e
studente, tipica della metodologia didattica tradizionale, con la differenza che i
due soggetti sono situati in due posti separati.
Questo settore è in continua e costante crescita: su alcuni argomenti, ad esempio
quell i relativi alle nuove tecnologie, l’e-learning tocca punte di crescita annuale
che arrivano al 15%; queste nuove forme di apprendimento e aggiornamento
online risultano vantaggiose soprattutto per le aziende, visto che consentono di
erogare il servizio ad un grande numero di utenti, riducendo drasticamente i
costi. Si risparmia sul personale necessario per insegnare, sugli spostamenti per
portare studenti e insegnanti nei luoghi in cui si svolgono i corsi, sul materiale
didattico ecc.
Alcuni provider che forniscono accessi a banda larga off rono, magari in bundle,
servizi di e-learning. Fondamentalmente, le tipologie di servizi che vengono
offerte sono di due tipi: la prima riguarda i contenuti, la seconda le soluzioni
applicative. I contenuti possono essere diversi, dai pacchetti preconfenzionati
(es. corsi di lingue straniere oppure sull’utilizzo del PC) ai servizi di assistenza
diretta online. Le soluzioni applicative forniscono, invece, solo la base
tecnologica per off rire servizi di e-learning, i cui contenuti sono tutti da stabili re.
L’e-learning è destinato ad acquisire un’importanza sempre maggiore,
soprattutto all’interno di un pubblico di professionisti, che richiedono nuovi
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modi per tenersi aggiornati velocemente e senza sprechi di denaro, e tra le
aziende, per la formazione permanente dei propri dipendenti.
Telemedicina
La telemedicina è “l’integrazione, il monitoraggio e la gestione dei pazienti,
nonché l’educazione dei pazienti e del personale, usando sistemi che consentano
un pronto accesso alla consulenza di esperti e alle informazioni del paziente,
indipendentemente da dove il paziente o le informazioni risiedano” (AIM 1990).
Questa definizione mette in luce due aspetti importanti: la telemedicina consente
di prestare assistenza medica a pazienti che si trovano lontani dai centri di cura;
servizi di questo tipo possono trasformare completamente il sistema sanitario, a
partire dalla formazione del personale fino ad arrivare alle modalità di
erogazione dei servizi stessi. L’impiego della telematica per fornire servizi di
natura medica a distanza è una realtà già da parecchi anni, ma solo negli ultimi
tempi, con lo sviluppo di nuove tecnologie come l’accesso a banda larga, sta
assumendo sempre maggiore importanza.
Per essere vantaggiosa, l’adozione di questa soluzione deve ridurre i cost i
rispetto alle metodologie tradizionali e non costituire un problema per medici e
operatori che devono passare ai nuovi sistemi.
Altri fattori possono, però, influire sullo sviluppo della telemedicina: ad esempio
le implicazioni legali, lo sviluppo di standard ben precisi ai quali tutti gli
operatori devono attenersi, lo sviluppo delle riforme in campo sanitario.
Un altro vantaggio può venire dalla possibilit à di fornire ai medici strumenti di
ausili o per prendere decisioni cliniche: ad esempio, potrebbero essere loro
proposti i protocoll i terapeutici più aggiornati relativi alla cura di certe malattie.
Oltretutto, la possibilit à di fare confronti con casi analoghi precedenti permette
di stilare preventivi, sia sui tempi che sui costi necessari per una certa terapia.
Allo stesso modo, impiegando tabelle comparative, si può decidere con
cognizione di causa se scegliere un prodotto piuttosto che un altro. Il vantaggio
forse più evidente è quello di poter fornire servizi anche nelle zone dove
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mancano le infrastrutture necessarie. Una delle applicazioni più richieste è la
cosiddetta teleradiologia, grazie alla quale le radiografie vengono eseguite
nell’ospedale di degenza del paziente e spedite ad un centro dove viene
effettuata la diagnosi, attraverso una connessione a banda larga che consente
elevata qualità. Ciò permette la condivisione di apparecchiature molto costose
tra più aziende ospedaliere, con una conseguente ottimizzazione delle strutture e
un notevole risparmio.
Sicurezza
Un’altra serie di applicazioni da prendere in considerazione sono quelle relative
alla sicurezza per gli ambienti pubblici e privati. Il target di utenza per queste
applicazioni sono i luoghi pubblici, aeroporti in primis, gli hotel, le
metropolitane, gli esercizi commerciali, l’utenza privata. Ovviamente per questi
servizi è fondamentale avere a disposizione una rete in larga banda (maggiore di
2-4 Mbit/s, a seconda della qualità richiesta) diffusa sul territorio.
In quest’ottica Telecom Italia offre il nuovo servizio di videosorveglianza “E-
vidence” destinato alla piccola e media impresa. Grazie ad una semplice
connessione Internet a larga banda è possibile controllare da un PC remoto, 24
ore su 24, un luogo in cui sono installate una o più telecamere. Varie le
funzionalità disponibili, tra cui il servizio “Alert via e-mail” che consente di
inviare ad un indirizzo e-mail prefissato un segnale di allarme e alcune sequenze
delle immagini registrate dalla telecamera.
Le opportunità di applicazione del sistema di videosorveglianza sono molteplici:
dalla possibilit à di monitorare il proprio negozio, magazzino o deposito, al
controllo dell’aff luenza nei luoghi pubblici e della viabilit à di alcune arterie
cittadine, alla capacità di monitorare i beni culturali.
Peer to Peer networking
Consiste nella creazione di comunità di utilizzatori che scambiano
vicendevolmente informazioni e servizi in modo paritetico, talvolta avvalendosi
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di un coordinamento centralizzato. Analogamente a quanto si è verificato per lo
scambio di brani audio, conosciuto come Napster, che ha svolto il ruolo
effettivo di “kil ler application” finché è stato attivo su internet in ambiente a
“banda stretta”.
2.3 Banda larga e nuovi comportamenti
L’accesso a banda larga si è sviluppato rapidamente nell’ultimo anno e nei
prossimi due o tre diventerà un servizio di riferimento per gli utenti europei:
oggi solo poco meno del 4% dispone di un accesso di questo tipo, con fibra
ottica o Dsl, ma Forrester research prevede un picco di 38 milioni di utenti
“domestici” nel 2006, pari al 24% della popolazione. La ricerca sulle prospettive
del mercato consumer della banda larga è stata presentata avvalendosi di dati
raccolti in tredici Paesi, tra cui l’Italia, su un panel bilanciato di circa trentamila
persone. Ciò che emerge con chiarezza sono gli aspetti qualitativi della
transizione in atto: la connessione ad alta velocità favorisce nuovi tipi di
comportamenti online e gli utenti broadband di oggi sono mediamente soggetti
molto attivi della rete, grazie anche a un grado di esperienza maggiore, maturato
nell’arco di alcuni anni.
Tre categorie di applicazioni beneficiano in massima misura della banda larga:
lo scambio e la condivisione di file, l’informazione sull’intrattenimento e ciò che
Forrester chiama “snacking activities”, brevi e f requenti incursioni di attività
online. Questo incremento riguarda anche il fenomeno Mp3, il download di
software e i giochi online, attività lunghe da espletare quando si usano
connessioni più lente, con una costosa tariffa a tempo. Il modello “always on” ,
con tariffa flat, incoraggia anche le applicazioni del genere chat, instant
messaging e newsgroup. In crescita la navigazione “libera” e la lettura dei
quotidiani online, oltre naturalmente all’accesso ai contenuti di intrattenimento e
ai siti di informazione cinematografica. Il successo della banda larga è destinato
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invece ad accelerare il collasso del business model dei portali generalisti, la cui
erosione di valore è già ampiamente iniziata nell’era delle connessioni in dial -
up. Nell’ambito dell’e -commerce, infine, Forrester ritiene che l’accesso a banda
larga fa crescere del 20% la probabil ità di una spesa superiore ad 80 euro per
transazione. In pole position restano, come sempre, le vendite di DVD e
hardware ma benefici sono attesi anche dai retailer specializzati in viaggi e
abbigliamento.
Il profilo degli utenti
Nonostante le differenze a livello locale (830mila gli utenti italiani nel 2002, il
9% del totale delle connessioni nazionali, contro i 2,8mili oni della Germania, i
430mila della Spagna e una media europea del 21%), lo status dei consumatori
riflette il classico profilo demografico degli “early -adopters”: maschi, giovani,
benestanti, tecnofili , con una forte propensione per i programmi di
intrattenimento, i contenuti “trendy” e gli acquisti di elettronica di consumo,
inclini allo shopping a al banking online.
In generale l’utente connesso ad alta velocità:
� È un creatore di contenuti online: passa meno tempo a leggere e cercare
contenuti ma ne spende di più per manipolarli, commentarli, condividerli con gli
altri
� Soddisfa le proprie curiosità. Maggiore è il tempo di connessione, maggiore è
la possibilit à di cercare informazioni. Chi ha una connessione “always on” ha
anche un' opinione meno critica su Internet come strumento di ricerca
� Rispetto all ' utente che si collega con un normale modem, l' utente a banda larga
compie più operazioni (ricerca, e-mail, video streaming) durante una stessa
giornata.
In sintesi, cresce il tempo speso per qualsiasi tipo di servizio e cresce la
diversificazione delle attività. Con la banda larga, quindi, ci troviamo di fronte
non ad una nuova rete, ma ad un suo uso più accurato, più libero e maturo da
parte dell’utente.
23
CAPITOLO 3
Banda larga: quadro normativo di riferimento
3.1 Unbundling local loop
Uno degli argomenti più importanti riguardanti la fornitura dell’accesso a banda
larga da parte di più soggetti in regime di libera concorrenza è costituito
dall’accesso disaggregato alla rete locale, altrimenti detto Unbundling del Local
Loop o ULL, vero nodo focale della competizione nei servizi di
telecomunicazione.
Nel complesso, una rete nazionale può essere suddivisa in tre parti, che
differiscono soprattutto per la distanza che coprono. Più precisamente possiamo
individuare:
� Dorsali: reti per il trasporto su lunghe distanze, generalmente in fibra ottica,
che collegano reciprocamente le reti metropolitane per il trasporto dei dati e le
mettono in comunicazione con le reti internazionali;
� MAN: reti per il trasporto metropolitano, che coprono generalmente distanze di
qualche decina di chilometri, situate in zone caratterizzate da un’area definita e
limitata e da un numero molto elevato di utenti; i l traff ico viene raccolto su
queste reti e convogliato verso quelle di trasporto a lunga distanza;
� Ultimo miglio: reti di accesso locale, sono quelle che collegano i singoli utenti
alle reti metropolitane e hanno lunghezze molto inferiori alle precedenti (si parla
di centinaia di metri, al massimo qualche chilometro): questa è la porzione di
rete più capill are, dovendo raggiungere un numero di utenti elevato.
Quando, grazie alla liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni, nuovi
operatori si sono affacciati nel settore fino ad allora caratterizzato dal
monopolio, questi hanno potuto sostenere i costi relativi alle reti a lunga
24
distanza solo sfruttando infrastrutture già presenti; non era conveniente, infatti,
sostenere i costi della creazione di una rete locale alternativa, troppo complessa
e strutturata.
Il problema principale, relativo all’accesso, si è focalizzato proprio su come
arrivare al singolo utente (visto che è praticamente impossibile, per costi e
tempi, realizzare reti locali alternative), e su come, tra l’altro, realizzare un
mercato libero e competitivo. Il tutto si è complicato ancora di più con
l’intr oduzione delle tecnologie xDSL, che consentono di sfruttare linee
preesistenti, utili zzate per i servizi telefonici tradizionali, per servizi a banda
larga. È stato necessario intervenire dal punto di vista legislativo, permettendo
che altri operatori sfruttassero le linee locali esistenti.
Per unbundling del local loop, o accesso disaggregato alla rete locale, si intende
la fornitura da parte dell’operatore notificato, quello cioè che possiede
fisicamente i cavi, di diverse modalità di accesso alla rete locale ad altri
operatori (nel caso dell’Italia, tale operatore è Telecom Italia). In questo modo,
operatori alternativi possono accedere e fornire servizi direttamente all’utente
finale, dando quindi vita a un mercato pienamente competitivo.
Per procedere più agilmente nella lettura, ecco alcune definizioni di termini che
incontreremo nel corso della trattazione.
� Per operatore notificato, o incumbent, si intende l’operatore che possiede e
gestisce in prima persona le linee fisiche per le telecomunicazioni, in special
modo quelle relative al cosiddetto ultimo miglio.
� Si parla di operatori licenziatari, invece, riferendosi agli altri operatori in
possesso di una licenza per le telecomunicazioni. Per abbreviare, questi vengono
chiamati OLO (Other Licensed Operator).
Queste e altre definizioni si leggono nel comma 1 dell’articolo 1 della Delibera
n. 2/00/CIR dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni)
che, vista l’importanza, riportiamo integralmente.
25
“Ai fini delle presenti disposizioni si i ntende per:
� “regolamento”, il provvedimento citato in premessa che attua le direttive
comunitarie nel settore delle telecomunicazioni, approvato con decreto del
Presidente della Repubblica 19 settembre 1997, n.318;
� “Autorità”, l’Autorità per le garanzie ne lle comunicazioni, istituita dall’art.1,
comma 1, della legge 31 luglio 1997, n. 249;
� “operatore notificato”, ogni organismo di telecomunicazioni che fornisce reti
telefoniche pubbliche fisse e presta servizi di telecomunicazioni accessibili al
pubblico, notificato come avente notevole forza di mercato ai sensi dell’art. 4,
comma 9, del regolamento;
� “operatore licenziatario”, ogni organismo di telecomunicazioni titolare di una
licenza individuale ai sensi dell’art. 2, commi 2, lett. a) e b), e 3 del decreto
ministeriale 25 novembre 1997 recante “Disposizioni per il rilascio delle licenze
individuali nel settore delle telecomunicazioni”;
� “servizi di accesso disaggregato a livello di rete locale”, i servizi che
consentono agli operatori licenziatari l’util izzo disaggregato delle risorse fisiche
della rete dell’operatore notificato di cui all ’art. 4, comma 1, lett. a) e b) della
presente delibera, nonché i servizi accessori e sostitutivi di cui al medesimo art.
4, comma 1, lett. c), d) ed e);
� “servizio di canale virtuale permanente”, la fornitura di un flusso di dati
trasparente ad alta capacità tra la sede del cliente e la rete dell’operatore entrante
che Telecom Italia è tenuta a fornire agli operatori licenziatari in tutti i casi in
cui la stessa Telecom Italia mediante le proprie divisioni commerciali, società
controllate, controllanti, collegate o consociate intenda fornire servizi alla
clientela ricorrendo a sistemi di accesso in tecnologia xDSL;”
Più in dettaglio, esistono due tipologie di accesso disaggregato. Il primo accesso
è detto di tipo fisico, in inglese, direct access. In questo caso, l’OLO fornisce
l’accesso all’utente ponendo fisicamente i propri dispositivi in un punto situato
26
al centro della rete: questo va dalla terminazione d’utente, punto nel quale
finisce fisicamente il doppino all’interno dell’abitazione o dell’uff icio
dell’utente finale, alla centrale telefonica locale dove è attestato il lato utente
L’altro accesso è di tipo logico e in inglese viene detto bit stream access. Questo
consiste nel fornire l’accesso al singolo utente, mediante un flusso numerico
dedicato logicamente. Si ragiona quindi in termini di canali virtuali (concetto
già affrontato nella parte relativa alle reti ATM e frame relay).
3.2 La normativa italiana sull ’ULL
Cerchiamo ora di vedere più nel dettaglio cosa dice in proposito la normativa
italiana. Il primo passo risale al 31 luglio 1997, quando il Parlamento italiano,
con la Legge n. 249, ha istituito l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo. Tale organismo,
indicato per brevità con l’acronimo AGCOM, aveva e ha tuttora lo scopo di
garantire anche in Italia, come già in molti paesi dell’Unione Europea, la
liberalizzazione nel settore delle telecomunicazioni.
La prima situazione che l’Autorità si trovò ad affrontare riguardò, ovviamente,
l’introduzione di altri operatori nella telefonia, in un regime che al momento era
di completo monopolio. L’intervento dell’AGCOM ha comportato
l’introduzione di precise regole, che in alcuni settori hanno permesso il
raggiungimento di una vera e propria competitività di mercato, mentre in altri
hanno consentito se non altro l’avvio del lento ma costante processo per arrivare
a tale risultato.
Tra i tanti interventi dell’AGCOM, uno degli ultimi ha riguardato proprio il
tema dell’accesso disaggregato alle reti locali, con una serie di delibere volte a
liberalizzare l’ultimo miglio per garantirne l’accesso anche agli OLO.
Ricordiamo che tale processo, vista la diff icoltà della materia, non si è ancora
del tutto completato e probabilmente saranno necessari ulteriori aggiustamenti.
27
In ogni modo, i nodi più importanti sono stati ormai pienamente sciolti: di
seguito, proponiamo una panoramica delle normative che hanno portato alla
situazione attuale.
La delibera più importante in materia è probabilmente la n. 2/00/CIR, datata 31
Marzo 2000, di cui abbiamo già parlato. Al suo interno vengono delineate le
linee fondamentali per la fornitura, da parte dell’operatore incumbent,
dell’accesso disaggregato alla rete locale agli OLO. In particolare, i primi tre
commi
dell’articolo 9 obbligano l’operatore notificato ad adeguare e pubblicare la
propria offerta di interconnessione di riferimento, completa delle condizioni
tecnico-economiche, dei manuali di procedura e di una proposta di Service Level
Agreement. Viene istituita un’apposita struttura, all’interno dell’Autorità,
preposta a monitoraggio di tutte le fasi di implementazione di questo tipo di
servizi e all’intervento per la risoluzione di eventuali problemi, denominata
Unità per il Monitoraggio del Processo di Implementazione con il compito,
appunto, di monitorare le fasi di sperimentazione, negoziazione ed effettivo
avvio dei servizi di accesso disaggregato.
Altro punto chiave, per comprendere come si è arrivati all’attuale normativa,
riguarda l’emanazione, da parte dell’Unione Europea, del Regolamento del
Parlamento europeo n.2887/2000/EC proprio in tema di accesso disaggregato.
Analizzarlo è utile anche per capire quali caratteristiche debbano avere i soggetti
coinvolti in questo processo.
Il Regolamento stabil isce i contenuti minimi che l’Offerta di Riferimento dei
servizi di accesso disaggregato deve presentare e definisce regole precise per
altri aspetti determinanti, come le modalità per effettuare l’ordine e la
prestazione di servizi di accesso disaggregato, fino ai tempi di fornitura dei
servizi e delle altre risorse. Entrando nel dettaglio, il Regolamento individua due
tipi di accesso disaggregato alla rete locale:
� il primo consiste nell’accesso completamente disaggregato, o full unbundling:
questo implica che chi ne beneficia, l’operatore licenziatario, possa usufruire
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dell’accesso alla rete locale (o alla sottorete locale, nel qual caso si parla di sub-
loop unbundling) dell’operatore incumbent, sfruttando tutta la banda di
frequenze disponibile sul doppino in rame;
� nell’altro caso, invece, si parla si accesso condiviso o shared access:
l’operatore licenziatario può usufruire solo ed esclusivamente della parte di
banda di frequenza non util izzata per il servizio telefonico, che rimane
appannaggio esclusivo dell’operatore notificato.
Il Regolamento investe uff icialmente l’Autorità nazionale del compito di
vigilare e intervenire su ogni questione riguardante l’accesso disaggr egato. Il
Regolamento individua, inoltre, i soggetti che possono richiedere la fornitura di
questo tipo di servizi. Quest’ultimo punto viene ripreso dall’AGCOM nel
comma 1 dell’articolo 1 della delibera 2/00/CIR al punto d), enunciato sopra, in
cui si definisce un operatore licenziatario. In altre delibere successive
(soprattutto la 3/01/CIR e la 15/01/CIR), l’AGCOM ha esteso ai soggetti muniti
di autorizzazione generale la possibilit à di beneficiare della fornitura di alcuni
servizi di accesso alla rete locale, facendo così rientrare anche gli ISP.
3.3 ULL e riflessi sul mercato
Il mercato delle telecomunicazioni è in continuo sviluppo. Perché tutto risulti
più comprensibile, individuiamo innanzitutto segmenti precisi e distinti di tale
mercato:
� la telefonia fissa;
� la telefonia mobile;
� Internet e servizi a valore aggiunto.
Gli ultimi due segmenti hanno registrato un costante aumento di utenti mentre il
primo, in controtendenza, ha subìto una leggera flessione, dovuta in buona parte
al passaggio di parte del traff ico dalla rete fissa a quella mobile. Nello specifico,
il numero di accessi ad Internet, valore che ci interessa più da vicino, ha
registrato una vera esplosione, soprattutto per gli accessi free. Il numero di
29
questi accessi è destinato ad aumentare ancora, anche se forse non con le
percentuali rilevate nel corso del 1999 e del 2000.
Ciò che occorre sottolineare in questa sede sono i vantaggi che la
liberalizzazione del mercato ha comportato e promette di comportare in futuro.
Sicuramente, i benefici dal punto di vista economico sono e continueranno ad
essere notevoli per l’utente finale. Innanzitutto, possiamo dividere l’utenza in
due grandi categorie: la prima è costituita dall’utenza residenziale e SOHO,
ossia liberi professionisti e piccole aziende, mentre la seconda è rappresentata
dall’utenza business.
In questo senso, ad esempio, il mercato che definiremo in generale consumer,
che comprende utenza residenziale e piccola impresa, ha contribuito in modo
determinante al boom di Internet, sfruttando in modo intensivo la riduzione
generale dei prezzi delle tecnologie e soprattutto dell’accesso gratuito alla Rete.
Anche l’utenza business ha subìto sicuramente una spinta verso Internet dovuta
alla liberalizzazione del mercato, benché al suo interno siano riconoscibil i
distinte fette di mercato: imprese che lavorano poco o per nulla con Internet e
disinteressate alla liberalizzazione della Rete e imprese che, invece, sfruttano la
Rete in modo estensivo, spesso util izzandola per svolgere parti importanti del
proprio lavoro. Per queste, la liberalizzazione può risultare addirittura
determinante. Alcuni OLO hanno focalizzato l’attenzione su questo segmento di
mercato, creando delle offerte ad hoc a prezzi veramente competitivi per
invogliare le aziende che finora erano restie ad util izzare le nuove tecnologie,
principalmente a causa dai costi.
I vantaggi per gli operatori
Quali concreti benefici ha portato l’avvento della banda larga e la
liberalizzazione dell’ultimo miglio, per gli operatori del settore?
La possibilit à di sfruttare la rete locale già esistente dei doppini in rame per
fornire servizi a banda larga ha portato vantaggi innegabil i, in primo luogo per
30
gli OLO, che in questo modo non hanno dovuto sostenere gli alti costi per creare
una propria rete locale.
Prima che fosse disponibile la tecnologia xDSL, un OLO poteva off rire tale tipo
di prestazioni in due modi: mediante un CDN (Canale Diretto Numerico)
aff ittato direttamente dall’ON, alternativa che, oltre a comportare costi
elevatissimi, implicava anche un rapporto ininterrotto tra cliente e ON.
In alternativa, poteva realizzare fisicamente un collegamento di accesso
mettendo in posa i cavi e dispositivi necessari. Naturalmente, nel caso la scelta
ricadesse su quest’ultima modalità, i costi aumentavano a dismisura. In tutti e
due i casi, comunque, i costi tagliavano fuori l’utenza SOHO e consumer, che
ovviamente non possono permettersi soluzioni di questo tipo.
L’avvento della tecnologia xDSL ha cambiato radicalmente lo scenario,
abbattendo i costi da sostenere per gli OLO e garantendo, allo stesso tempo,
sistemi di trasmissione dati ad alte prestazioni. Per essere più precisi, ciò che ha
effettivamente cambiato tutto è stata la combinazione di xDSL e ULL, che ha
permesso agli OLO di presentare offerte davvero competitive. Gli OLO,
utili zzando l’offerta x -DSL whole sale dell’ON, oppure aff ittando dall’ON
stesso il doppino in rame, hanno così la possibilit à di off rire servizi a banda
larga.
Da parte loro, gli operatori licenziatari, con il venir meno dei limiti
infrastrutturali precedenti, hanno potuto ridefinire la propria presenza sul
mercato.
Nuovi fronti di investimento sono ormai aperti, come i servizi avanzati, finora
impensabil i a causa della banda troppo esigua: basti pensare all’offerta di
contenuti quali film, musica ecc. e alle nuove possibilit à di fruizione ora
realizzabili . Insomma, tutto un nuovo campo di applicazioni e di servizi, in parte
già a disposizione, che rendono queste innovazioni un’occasione unica anche
per gli investitori. In un certo senso, però, anche gli ON traggono vantaggio
dall’introduzione di queste tecnologie, che valorizzano in modo incredibile la
propria rete di accesso.
31
L’unico problema di questo processo, e della tecnologia xDSL stessa, è relativo
alla diff icoltà di stabili re in anticipo se la rete di accesso esistente è in grado di
supportare le alte frequenze richieste dalla banda larga. Parametri assolutamente
variabil i e soprattutto non calcolabil i in fase di progettazione, come lo stato di
conservazione del doppino o la presenza di massicce interferenze, possono
pregiudicare in parte o completamente l’uso delle nuove tecnologie.
I vantaggi per gli utenti
L’apertura nel mercato ha portato innegabil i benefici per gli utenti: si è
verificato, in particolar modo, un drastico abbattimento dei costi, grazie alla
notevole riduzione degli investimenti che gli OLO hanno dovuto sostenere per
portare ai propri clienti servizi a banda larga.
È noto, poi, che un regime caratterizzato da completa liberalizzazione dovrebbe
portare, conseguentemente, offerte sempre più vantaggiose agli utenti. L’ULL
ha quindi permesso ad un’utenza sempre più vasta, che non può spendere cifre
foll i per i servizi di telecomunicazioni, di avvicinarsi a sistemi di questo genere.
Ovviamente, non è questo l’unico vantaggio offerto dalla competizione: il fatto
di dover primeggiare sui concorrenti e di avere un’incredibile banda di
frequenze a disposizione, rispetto al passato, ha portato gli operatori del settore a
sviluppare servizi e applicazioni sempre più particolari e innovativi.
Quindi, i maggiori beneficiari di tutto il processo risultano essere quei segmenti
di mercato un tempo tenuti lontano da questo tipo di innovazioni tecnologiche,
in particolar modo l’utenza residenziale, SOHO e le piccole e medie imprese.
Soprattutto queste ultime potranno avvantaggiarsi dei nuovi servizi offerti, il che
consentirà loro di sviluppare e potenziare in modo significativo le proprie
capacità sul mercato, anche perché, i capitali risparmiati per ottenere i servizi a
banda larga possono essere poi reinvestiti in altri progetti, ad esempio nella
stessa presenza sul Web. Insomma, chiunque util izzi Internet per lavoro può
ricevere numerosi vantaggi già nella situazione attuale e certamente ne riceverà
in futuro, se le promesse saranno mantenute.
32
3.4 Gli ultimi sviluppi sulla liberalizzazione
Il processo di unbundling, che ha portato all’apertura della rete locale di
Telecom Italia, è senz’altro l’attività che ha maggiormente impegnato
l’Authority per le Comunicazioni negli ultimi tre anni, in termini di risorse
dedicate e di decisioni assunte. Con quali risultati?
Fino ad oggi, stando almeno ai numeri, inferiori alle attese. Il lavoro svolto
dall’Autorità probabilmente è stato molto ma l’impatto nel sistema competitivo
è da ritenere modesto. A maggio scorso, gli utenti che hanno lasciato Telecom
Italia erano poco meno di 30 mila, mentre quell i che hanno scelto la carrier
selection e la carrier pre-selection sono stati più di 7,2 milioni: la sproporzione
tra le due categorie di clienti degli OLO è evidente.
In ogni caso l’apertura della rete locale dell ’incumbent è divenuto un obiettivo
centrale nella poli tica comunitaria di completamento del processo di
liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni in Europa.
E’ recente l’annuncio dell’Authority per le comunicazioni di uno sconto
sull’attivazione del servizio e sull’aff itto degli appositi spazi nelle centrali
Telecom. I costi di interconnessione con le reti dell’ex -monopolista italiano
sono così diminuiti tra il 14,5 e il 18,6%. Per i nuovi operatori, quindi, sarà
possibile affrontare il business in modo più competitivo.
Finanziaria 2003
La legge Finanziaria 2003 prevede, all’articolo 44, l’erogazione di «un
contributo statale pari a 75 euro […] alle persone fisiche o giuridiche che
acquistano o noleggiano un apparato di utente per la trasmissione e/o la
ricezione a larga banda dei dati via Internet». Secondo quanto stabilit o dalla
Finanziaria, il contributo verrà riconosciuto immediatamente sotto forma di
sconto sulle bollette. Una misura che ha raccolto numerosi consensi da parte di
chi opera in rete, ma che ha prodotto risultati non soddisfacenti per tutti.
I famosi 75 euro di contributo statale per gli abbonamenti a banda larga, infatti,
sono stati catturati dagli operatori che, nel complesso, hanno fatto firmare
400mila contratti. Questo non significa naturalmente che quello sia il numero
33
degli utenti connessi, ma solo che sono tantissimi coloro che aspettano di potersi
connettere. Ai fini del rimborso all’operatore, che l' utente sia o meno
effettivamente connesso è del tutto secondario.
Stefano Pileri, direttore della rete di Telecom Italia, ha affermato che "il
contributo alla domanda di 75 euro è stato uno stimolo eccezionale”.
Pileri parla di 400mila accessi, affermando che a marzo rispetto a febbraio gli
accessi broad band sono aumentati in Italia del 45% e che se si valutano i primi
tre mesi dell ' anno c' è un aumento che arriva al 120% rispetto ai primi tre mesi
2002. Occorre vedere, naturalmente, se e quando una tale domanda potrà essere
soddisfatta sul piano tecnico e non solo su quello amministrativo e commerciale.
Il recente decreto del ministero delle Comunicazioni afferma, inoltre, che i 75
euro sono uno sconto "per ciascun accesso, praticato sull ' ammontare previsto nei
contratti di abbonamento al servizio di accesso a larga banda ad Internet stipulati
dopo il 1 dicembre 2002. Nel caso dell ' acquisto il contributo è riconosciuto
immediatamente sulle prime bollette di pagamento e fino alla concorrenza dello
sconto. Nel caso del noleggio o del comodato, il cui contratto deve avere durata
annuale, il contributo è riconosciuto ripartendo lo sconto sulle bollette entro il
primo anno". Il resto del decreto è dedicato agli operatori di comunicazione e
agli adempimenti formali e tecnici che gli stessi devono affrontare per ottenere i
contributi per ogni accesso documentato a partire dai contratti stipulati dopo il
primo dicembre dell ' anno scorso. Dunque, non è necessario che un utente sia
effettivamente collegato in banda larga, quanto che abbia firmato il relativo
contratto. Il fatto che tra la firma e l' effettivo collegamento possano passare
molti mesi e in alcuni casi il tutto finisca addirittura in una bolla di sapone o
magari in una battaglia di avvocati, non sembra essere preso in considerazione
dal provvedimento. Eppure è quello con cui molti aspiranti utenti broad band,
purtroppo, si sono trovati a fare i conti.
34
CAPITOLO 4
La banda larga in Italia: situazione e prospettive
4.1 Le infrastrutture a banda larga in Italia
Lo sviluppo del mercato delle tecnologie a Banda Larga in Italia è legato alla
concomitanza di due fattori: l’offerta di servizi, a sua volta condizionata
dall’esistenza di infrastrutture adeguate, e la domanda di accessi da parte della
clientela potenziale, vale a dire quella effettivamente raggiungibile in forza della
disponibilit à e della capil larità delle infrastrutture. A tal proposito, riportiamo i
risultati di un’indagine svolta da Assinform e Federcomin sullo stato attuale di
diffusione sul territorio delle infrastrutture a banda larga, in particolare sulle reti
in fibra ottica, per valutare in che misura l’adozione dei servizi broadband sia
condizionata dall’effettiva disponibilit à di accessi.
Secondo i dati, le connessioni broadband in fibra ottica continuano a crescere:
ammontavano a circa 5,4 mili oni di chilometri di fibra posata alla fine del 2001,
dovrebbero aver toccato quota 6,1 alla fine del 2002.
35
E' una crescita significativa (+13,5%) ma inferiore rispetto a quella (+22,9%) del
periodo 2001/2000. Questo rallentamento è segno di un clima economico
sfavorevole, che ha spinto molti operatori a ridimensionare i propri piani di
cablatura del territorio.
In particolare, è aumentato il peso dell ' ultimo miglio nell ' economia del
broadband: le connessioni "last mile" sono la parte che cresce di più e hanno
soprattutto il vantaggio di collegare clienti subito attivi, non sono posizionate in
attesa di una utenza potenziale. La crescita delle dorsali è invece fortemente
rallentata ed è a un livello che per gli analisti è ormai fisiologico, perché legato
quasi esclusivamente alle operazioni di manutenzione e aggiornamento della
rete. Ciò è testimoniato anche dal fatto che i lavori di scavo per la realizzazione
fisica dei backbone sono sensibilmente calati: quasi 4.200 chilometri di strade
"lavorati" nel 2002 contro i circa 17.200 del 2001.
A livello geografico, il Nordovest risulta essere l’area più dotata di infrastrutture
in fibra ottica: attualmente, quasi il 30% della fibra posata è dislocato in tale
macroarea (che comprende Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta).
Nelle aree meridionali del Paese, si registra una quota consistente di
infrastrutture (pari a circa il 25% del totale) anche in virtù del fatto che
l’estensione territoriale risulta essere
particolarmente consistente e la copertura realizzata è conseguentemente
elevata.
Tuttavia, nonostante la diffusione della fibra sul territorio sembri abbastanza
omogenea se vista a livello di macroregioni, in realtà la situazione è ben diversa
se si esamina più in dettaglio. Dai 122 chilometri di fibra per mill e abitanti del
Centro si passa ai 107 del Nord Ovest, ai 103 del Nord Est per scendere
decisamente ai 65 di Sud/Isole.
36
In sostanza, esiste una disparità nella disponibil ità di banda potenziale per
abitante. Tale disparità è legata alle politiche di sviluppo delle reti seguite dagli
operatori concorrenti all ' ex-monopolista (che è presente in maniera omogenea
sul territorio), i quali hanno ovviamente privilegiato le aree a maggior densità di
utenza potenziale.
4.2 La domanda di banda larga da parte della clientela business
Dopo l’analisi dell ' offerta di infrastrutture, bisogna esaminare la domanda delle
imprese. Sotto questo aspetto, sottolinea Assinform, c' è un ritardo prima di tutto
culturale. Poco meno della metà (46,7%) degli addetti italiani è dotato di una
postazione collegata a Internet, un valore che indica decisamente la poca
disposizione di molte imprese a util izzare le nuove tecnologie. Si genera poi un
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circolo vizioso tra poco interesse e poca conoscenza delle potenzialità dei nuovi
mezzi di comunicazione: valutando la conoscenza della banda larga e dei servizi
che questa abilit a, Assinform giudica appena suff iciente tale livello (6,11
decimi) presso le aziende italiane nel loro complesso.
C' è una certa correlazione tra la diffusione di Internet e la conoscenza del
broadband: i settori che hanno una maggiore comprensione della banda larga
(Finanza e Servizi) sono anche quell i che hanno più addetti collegati a reti
esterne: rispettivamente il 64,7% e il 55,2% del totale. Come conseguenza, sono
anche quell i che maggiormente hanno adottato xDSL e la fibra ottica: in
entrambi i casi la loro diffusione è del 49,8%. E' più evoluto il settore
finanziario, che ha scelto la fibra nel 22,4% dei casi.
E' una questione in parte ovvia, legata al fatto che questi due settori sono i più
propensi o comunque i più motivati ad adottare le nuove tecnologie, ma
evidenzia comunque due fratture: tra chi è propenso all ' innovazione e chi non lo
è, tra chi ha le competenze (e le strutture interne) per capire le ricadute della
banda larga e chi non le ha.
A complicare la partita, secondo l' indagine, ci sono anche gli operatori
dell ' offerta: grandi e piccole imprese mostrano tutte, in qualche misura, di non
38
conoscere appieno o di valutare più confusa rispetto al passato l' offerta dei
carrier. Solo il 15% delle imprese considerate la valuta ben strutturata: una
percentuale che muta al variare delle dimensioni aziendali, ma che comunque
non supera il 22% nel migliore dei casi.
Per Assinform, quindi, il mondo della domanda e dell ' offerta non sono ancora
suff icientemente alli neati: se è vero che molte aziende utenti non sono preparate,
è altrettanto vero che i carrier devono migliorare la loro offerta rendendola più
vicina alle vere esigenze della clientela.
L' analisi Assinform ha poi cercato di dare una visione in prospettiva di come
evolverà la domanda di servizi, basandosi soprattutto sulle "mancanze" dello
scenario attuale.
Lo spazio per far crescere il mercato non mancherebbe, visto che quasi il 70%
delle imprese italiane ha ancora un collegamento dial-up analogico o via ISDN.
Oltre la metà (il 54,5%) delle aziende coinvolte afferma poi che i servizi di
connettività che util izza sono già insufficienti o lo saranno in futuro. Questa
insoddisfazione, sottolinea Assinform, non è però legata direttamente al tipo di
connessione adottata: anche chi util izza la fibra ottica può considerarla
39
inadeguata in base alle proprie necessità. Ciò in virtù del fatto che per molte
imprese l' utili zzo della larga banda permette di capirne i vantaggi e spinge a
cercare soluzioni ancora più avanzate.
Ma quando si guarda all ' utili zzo che oggi viene fatto della banda larga si capisce
che la situazione è ben diversa da quella che molti carrier speravano qualche
tempo fa.
Le applicazioni per cui tipicamente si pensa al broadband (videocomunicazione,
VoIP, e-learning) sono tra quelle meno adottate, mentre sono in migliori
condizioni utili zzi più classici: disaster recovery, hosting, VPN, housing.
Quando poi si chiede alle aziende se abbiano intenzione di util izzare, nei
prossimi due anni, applicazioni a banda larga, la risposta è in parte consolante
(tutti i tassi di adozione crescono sensibilmente) ma in buona parte no: nel
migliore dei casi i tassi di adozione si aggirano intorno al 50%. Ciò nella pratica
significa che una buona metà delle imprese non è nemmeno interessata ai servizi
innovativi.
40
E' proprio la domanda uno dei fattori chiave per lo sviluppo delle infrastrutture:
per questioni di cultura aziendale e di costi, l' utenza potenziale rimane ancora
lontana dai servizi che già oggi potrebbe util izzare e non si genera, quindi, il
circolo virtuoso domanda-offerta che porterebbe alla crescita di tutto il settore.
4.3 I motori per la banda larga in Italia
Come fare, quindi, per consentire a questa domanda potenziale di divenire
effettiva?
Alla luce dell’indagine condotta, è possibile affermare che esistono almeno 4
elementi fondamentali :
- aumentare la conoscenza delle tecnologie: se il 47% delle aziende non
conosceva (a giugno 2002) le potenzialità della Fibra Ottica ma, dal punto di
vista delle applicazioni attese, si manifestano esigenze che necessitano di
tecnologie a banda larga (e spesso di fibra ottica), è evidente che esiste una
quota di mercato che è probabilmente già pronta, ma che non si esprime per
mancanza di competenza;
- completare la diffusione delle infrastrutture deve poter garantire una
disponibilit à di accessi a banda larga più equili brate sul territorio, per evitare di
alimentare un digital divide fra aree geografiche;
- anche l’attività dei fornitori di tecnologie e servizi Ict deve cambiare al fine di
creare cultura presso la domanda, stimolando, con proposte semplici e
commercialmente attraenti, la clientela potenziale;
- il ruolo delle istituzioni è determinante per limitare i vincoli operativi ed
economici a cui sono stati spesso sottoposti i gestori che hanno voluto investire
in reti a banda larga, ma anche per stimolare il processo di conoscenza presso i
clienti, agevolando l’avvio di un circolo virtuoso che può e deve portare benefici
a tutto il sistema Paese.
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4.4 Digital divide e banda larga
La linea di confine tra chi ha pieno accesso alle risorse della società
dell ' informazione e chi non può averlo si chiama digital divide, il "divario
digitale". E' un problema che viene affrontato (almeno a parole) in tutto il
mondo, Italia compresa, ma non si vedono all ' orizzonte proposte serie per
risolverlo.
Uno dei problemi che riguarda la diffusione della banda larga, è la ricerca di una
soluzione per estendere in tempi ragionevoli il servizio in ogni angolo del
territorio in cui possa essere utile, in un' ottica di "servizio universale".
La questione del divario digitale, è posta anche dal primo “ rapporto sulla banda
larga” , compilato dal gruppo di lavoro del Dipartimento per l' innovazione e del
Ministero delle Comunicazioni.
Il problema di fondo è nel doppio divario digitale (dual digital divide): il primo
è tra coloro che usano abitualmente e quelli che non usano le tecnologie
dell ' informazione, il secondo tra quell i che hanno e quell i che non hanno
interesse a connettersi. Un divario culturale, quindi, non meno importante di
quello tecnico.
L' impostazione di fondo è corretta: per accelerare la diffusione della larga banda
non si può solo aumentare la disponibilit à delle infrastrutture di trasporto, ma è
necessario intervenire anche sui servizi, stimolare quindi l' offerta e la richiesta di
applicazioni che giustifichino gli investimenti.
L’aspetto più critico, però, rimane la scarsa propensione degli operatori a creare
le infrastrutture nelle zone a più bassa densità di popolazione o di insediamenti
produttivi.
Per superare questo limite il rapporto propone interventi per lo sviluppo di
infrastrutture e tecnologie che util izzino fondi strutturali per il finanziamento dei
progetti regionali di realizzazione di infrastrutture locali di accesso e di
collegamenti di trasporto a larga banda nelle aree in cui l’investimento non
riveste alcun interesse per il settore privato, util izzando varie modalità di
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connessione sia su rete fissa (fibra ottica, ADSL, ecc.), sia via etere (satell ite,
wireless local loop).
4.5 Tecnologie alternative via etere: casi di successo
Di seguito riportiamo due casi esempli ficativi di utili zzo di tecnologie
broadband alternative, in particolare wireless e satell ite, che nascono proprio
dall’esi genza di diffondere la connessione veloce anche in quei territori che mal
si prestano ad essere serviti dagli operatori con sistemi tradizionali.
4.5.1 Mountain wireless
La rete della Val Sangone è forse il primo esempio di connessione wireless
realmente operativo e funzionante esteso ad un intera valle di montagna.
L’assenza di connessioni internet a larga banda nei territori di montagna e la
volontà di comunicare e mettere in rete le scuole tra di loro sono state di stimolo
per la realizzazione di questa ambiziosa sperimentazione. Il progetto,
cofinanziato dalla Fondazione CRT, vede coinvolte tutte le scuole del territorio
(dalla materna alle superiori), l’istituto capofila Blaise Pascal di Giaveno e la
Comunità montana Val Sangone. È destinato ad estendersi fino ai comuni della
vicina pianura ed al rifugio Balma a 1936 metri di altezza; arrivando, così, a
coprire un’area di 30 chilometri quadrati per un dislivello massimo complessivo
di 1600 metri. Ad oggi i punti connessi sono 6 più due ripetitori ma, entro
settembre quando la rete raggiungerà la massima estensione, collegherà ben 14
edifici sfruttando quattro ripetitori. A rendere unico questo progetto non c’è
soltanto l’aspetto tecnico di primissimo livello ma anche il complesso lavoro di
progettazione e di sinergie tra i diversi soggetti che ne fanno parte.
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Come è nato il progetto
Il Progetto, nato originalmente nel 2000 sull' ipotesi di utili zzo di connessioni
XDSL, si è potuto evolvere, grazie alla volontà di sperimentare la nuova
tecnologia wireless (grazie alla società Icanet, principale partner tecnologico).
La Comunità montana "Val Sangone" ha recepito l' esigenza nata dalle scuole di
attivare un processo di adeguamento tecnologico che permettesse una migliore
circolazione delle idee e dei progetti e che consentisse una migliore
comunicazione tra gli Istituti e gli insegnanti. Tale supporto di tipo
organizzativo ed economico ha permesso in un secondo tempo di coinvolgere
tutti i Comuni del territorio.
Due finanziamenti da parte della Fondazione CRT hanno permesso di sostenere
i primi sforzi finanziari per l’avvio del progetto e la formazione del personale
scolastico su diversi livell i di utili zzo delle nuove tecnologie informatiche.
L' aspetto più simpatico del progetto è l' utili zzo dei campanil i delle chiese dei
paesi principali quali ripetitori di segnale radio e del conseguente
coinvolgimento dei parroci a cui è stata data una connessione per l' oratorio. La
scelta del logo e del nome "Mountains Wireless" è nata un po' come
provocazione ed in ricordo delle iniziative di "Mountain Wilderness" che agli
inizi degli anni ' 80 grazie anche all ' appoggio di Messner cercava di proporre la
creazione di spazi montani dove fosse garantito l' ambiente incontaminato e
selvaggio.
L’ infrastruttura
L' infrastruttura della rete "geografica" della Val sangone poggia quindi su 3
elementi fondamentali :
1) Dorsale Fisica che copre tutto il territorio grazie anche ad un adeguato numero
di ripetitori di segnale
2) Tecnologia wireless adottata per consentire collegamenti a "larga banda"
3) Portale implementato su tecnologia Microsoft SharePoint Portal Server che
permette di gestire aree Intranet ed Extranet
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La "Dorsale" util izzerà 4 ripetitori di segnale per consentire una copertura totale
del territorio. Al momento il punto di interconnessione alla rete Internet si trova
a Giaveno attraverso l' ISP Ica-net ed è in realizzazione la connessione alla rete
RUPAR; in futuro se un comune della valle fosse raggiunto da canalizzazione di
fibra ottica, il punto di interconnessione potrebbe essere spostato senza
sostanziali variazioni all ' architettura della struttura consentendo di condividere
la banda dedicata disponibile.
Elemento importantissimo è rappresentato dalla compatibilit à ambientale di
questa tecnologia che ha permesso l' utili zzo di sistemi WiFi anche in luoghi
particolarmente "critici" quali reparti di ospedali.
Per le scuole del progetto “Mountains Wireless” i primi due livell i di
infrastruttura sono in via di completamento ed è quindi possibile implementare il
terzo livello per consentire la gestione dei contenuti all’interno della rete.
Principali vantaggi del sistema
• Idoneità a trasmettere ogni tipo di segnale: telefonia, dati,
videoconferenza, ecc...
• Altissima aff idabilit à e sicurezza del collegamento su tutto il territorio.
• Indipendenza dal fornitore di telecomunicazioni: è una rete proprietaria
dell ' utente.
• Alta velocità di comunicazione ed ampia capacità dei canali
• Assoluta riservatezza delle informazioni trasmesse: trasmissioni codificate e
diff icile intercettazione del segnale.
• Massima flessibilit à e modularità del sistema e della rete di telecomunicazioni
risultante.
• Manutenzione del sistema molto limitata.
• Costi di gestione fissi e contenuti.
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4.5.2 Skylogic
Torino ha una vasta cultura tecnologica di base, rappresentata da scuole di alta
tecnologia (Politecnico innanzitutto, ma anche facoltà tecniche dell’Università)
e di formazione di tecnici di buon livello con i vari istituti tecnici di lunga
tradizione.
Proprio in questa città, è entrata in funzione una piattaforma satell itare,
realizzata da Skylogic ed Eutelsat (primo operatore satellit are d´ Europa) per la
fornitura di servizi multimediali di connettività e di diffusione a larga banda alle
aziende e all’amministrazione pubblica. In sostanza, si tratta di un complesso
sistema via satellit e, bidirezionale, cioè capace di dialogare e non solo di
ricevere, in grado di fornire in qualsiasi condizione la possibilit à di fruire dei
servizi a banda larga anche ad aree dove non sono possibil i connessioni terrestri,
dalle montagne ai deserti.
Nel territorio di Valtournenche in Valle d’Aosta, per esempio, il collegamento
della LAN e della WLAN (Wireless Local Area Network) a Internet avviene
grazie a un impianto satellit are, dotato di terminale a protocollo IP e di antenna
parabolica ricetrasmittente di piccole dimensioni e di potenza ridotta. Il
collegamento è fornito attraverso la flotta satellit are geostazionaria di Eutelsat
dalla piattaforma di terra di Torino, che ne assicura le alte prestazioni grazie
all’instradamento diretto dei flussi sulla dorsale in fibra ot tica nazionale.
In Italia esiste una struttura simile gestita da Telespazio, a Fucino, vicino
L´ Aquila, ma quella subalpina è tecnologicamente più avanzata perché orientata
verso il mondo dei multy-media. Attraverso il mix di banda larga, fibre ottiche e
piattaforma satellit are, Skylogic è in grado di fornire ad enti pubblici e ad
imprese diversi servizi a valore aggiunto. Non solo accesso ad internet in zone
dove non esiste una rete, collegando anche postazioni dislocate nei luoghi più
sperduti, ma invio di audio-video di alta qualità, ad esempio, per le
teleconferenze, per la formazione a distanza, per la business tv, e per
l´ organizzazione di un sistema di comunicazioni in caso di emergenza, com’è
successo sull’isola di Stromboli lo scorso gennaio. Allora la piattaforma
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satell itare è servita a ripristinare la connettività telefonica dell’isola,
permettendo anche di monitorare subito, via tv, l´ evoluzione del fenomeno.
4.6 Quali tà dei servizi offerti
Da quanto scritto finora, è evidente che la diffusione della banda larga è ormai
una realtà. Tuttavia per terminare la nostra ricerca, è opportuno soffermarci su
alcuni aspetti che riguardano la qualità dei gestori che offrono accessi
broadband. Infatti, i problemi legati a questa innovativa e "virtualmente" potente
forma di connettività non sono stati completamente risolti.
Adsl
Come già affermato più volte, il reale vantaggio dell ' Adsl deriva dalla maggiore
ampiezza di banda garantita, rispetto a quella offerta dalle normali connessioni
via modem ( 56 kbps max ) o ISDN (128 kbps ).
Bisogna ribadire, a questo punto, che tali valori, dichiarati dai diversi gestori,
sono relativi unicamente al cosiddetto ultimo miglio ovvero al tratto di cavo che
lega l' abitazione dell ' utente al proprio provider.
La centrale telefonica a cui arrivano le linee analogiche dispone di una certa
banda: più utenti sono connessi a quella centralina, meno sarà la banda pro-
capite disponibile.
Nelle offerte base, i provider non pongono limiti al numero di utenti connessi e
dunque non c' è limite minimo di velocità. Nei contratti a maggior costo, i
provider si impegnano invece a non connettere ill imitati utenti (o, in alternativa,
ad aumentare la banda disponibile). Questo comporta che le velocità reali siano
notevolmente inferiori a quelle dichiarate; così centinaia di utenti si ritrovano
nei forum di discussione e nei newsgroup dedicati ai disservizi per lamentarsi
delle basse velocità. Colpa dei provider o degli utenti?
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La ragione sta (quasi) nel mezzo, come spesso accade. Da un lato i provider
pubblicizzano velocità strepitose, creando aspettative nell ' utenza. Promettono
connessioni iperveloci a prezzi relativamente bassi, sapendo a priori che non
potranno mantenere le promesse fatte. Si tutelano legalmente, includendo nel
contratto piccole clausole che indicano la velocità vera di connessione e
confidano nella fretta (o ignoranza?) degli utenti durante la sottoscrizione del
contratto. Dall ' altro, chi sottoscrive un contratto Adsl spesso non legge le
clausole e cerca a tutti i costi il prezzo minore, dimenticando che la qualità e il
prezzo stracciato non sono quasi mai concil iabil i.
Soffermandosi sul contratto proposto dai provider, davanti al numero che
quantifica la velocità, è sempre indicato un "fino a".
Il "fino a" indica un limite superiore di velocità, in altre parole dice che
senz' altro non riusciremo a connetterci a velocità maggiori. Il limite inferiore
non c' è: nei casi peggiori, il limite potrebbe essere nullo. Nella realtà, diversi
utenti hanno segnalato velocità prossime a quelle del modem analogico (circa 7-
10 KB/s); pochissimi utenti sono riusciti ad avvicinarsi alle velocità indicate
come limiti superiori nei contratti.
Oltre al problema della velocità, gli utenti spesso lamentano un’incapacità degli
addetti ai call centre nel risolvere problemi di natura tecnica. I
malfunzionamenti della posta elettronica, poi, pare si siano centuplicati con la
banda larga: server non riconosciuti, messaggi di errore, servizi non disponibili ,
posta intasata da spam. In effetti, per motivi di sicurezza, alcuni provider non
permettono di collegarsi agli account di posta o ai newsgroup della concorrenza.
Fibra ottica
Fastweb, unico operatore a livello nazionale che eroga servizi a banda larga su
fibra ottica, non sfugge alle lamentele degli utenti.
In questo caso, la velocità di connessione è semplicemente entusiasmante, ma la
qualità del servizio, il supporto, l' assistenza, la chiarezza dei rapporti
assolutamente scadente.Ci sono poi una serie di problematiche relative all’uso
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da parte della rete Fastweb di IP privato, da cui consegue che la connessione
diretta IP-to-IP, tipica di IRC, dei filesharing e delle videoconferenze, possa
avvenire solo tra clienti Fastweb.Per la comunicazione con clienti di altri
operatori, Fastweb permette di superare tale limitazione per alcune applicazioni
di uso frequente grazie all ' impiego di server proxy. Infine, limitazioni di tipo
elettrico impongono un massimo teorico di 3 telefoni collegabil i nell’abitazione.
Satellite
Netsystem, viene accusata di fornire un servizio eccellente nella fase di testing
ma di subire poi un drastico calo di qualità e velocità di trasferimento dopo la
chiusura dei contratti con gli utenti.
Un gruppo di utenti ha deciso di mettere on-line un sito dedicandolo interamente
alla protesta contro l' azienda. Sul portale vengono riportate le disavventure di
alcune persone che hanno stipulato nei mesi scorsi un contratto con il provider
“satell itare” che promette di off rire un servizio Adsl anche in quelle zone non
ancora coperte dai servizi Telecom.
Secondo quanto dichiarato dai clienti, inizialmente, nel periodo di prova che la
società offre per "testare" il servizio, le cose vanno più che egregiamente, la
banda messa a disposizione risulta eccellente, 300/350kbit/s (a seconda del
contratto sottoscritto) sia se si opera via ftp che attraverso l’http.
Successivamente le cose sembrano però cambiare, non di poco e di sicuro non in
meglio.La navigazione diventa impossibile, moltissimi dei siti ricercati tramite
browser non si possono neppure aprire, e i downloads dai server fttp non partono
o sono lentissimi.
Il fatto più scandaloso – affermano sul forum - è che se si volessero ottenere
informazioni, l' unico modo sarebbe quello di chiamare telefonicamente
l’azienda tramite una numerazione 199 (a pagamento!).
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CONCLUSIONI
Il processo di diffusione della banda larga nel nostro Paese, sta attraversando
una fase di espansione, che potrà continuare solamente se vi sarà l’effettiva
possibilit à di accedere alle tecnologie a banda larga in tutto il Paese e se gli
utenti avranno la possibil ità di percepire e verificare i reali vantaggi che tali
tecnologie possono off rire. Sul lato dei fornitori di banda larga, è da evidenziare
la diff icoltà che questi manifestano a coinvolgere l’utenza, sia perché i costi
sono ancora alti per entrambe le parti, sia per la mancanza di cultura della
domanda, sia per la qualità non sempre elevata del servizio offerto. Inoltre, il
clima di incertezza rende più difficili i nvestimenti soprattutto nelle aree meno
sviluppate del Paese, con conseguente aumento del digital divide.
Qualcosa, tuttavia, si sta muovendo. Sul piano dei costi, l’attività dell’Authority
per le Comunicazioni, e dei legislatori in generale, è in fermento, con lo scopo
(non sempre raggiunto) di completare il processo di liberalizzazione delle TLC.
Per favorire, poi, l’aumento della domanda di banda larga da parte delle PMI e
dei cittadini, è necessario promuovere lo sviluppo di nuove applicazioni che,
arricchite con contenuti migliori, potranno rappresentare veramente le kil ler
application di questo settore.
Inoltre, dalla ricerca svolta, emerge che il problema che maggiormente aff ligge
la clientela broadband, sia la spesso scarsa qualità del servizio offerto dai diversi
operatori, anche se non mancano esempi di successo.
Riteniamo, infine, che la grande disponibilit à di tecnologie alternative, oggi
disponibil i per l’accesso broadband, possa in qualche modo colmare il divario
esistente tra diverse zone del nostro Paese, in termini di copertura e disponibilit à
del servizio.
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Lo scenario che abbiamo osservato è quindi in continua evoluzione, e le
opportunità offerte dalla banda larga dovranno essere sfruttate appieno per
conseguire l’obiettivo di creare una società dell’informazione accessibile a tutti,
nell’ot tica cioè di un servizio universale. Senza perdere di vista, però, valori
come la qualità dell’informazione, del dialogo e del servizio.
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Bibliografia
Smau ricerche, Italia.Ict Innovazione e competitività del Sistema Paese, 02/2003
Sitografia
http://www.assinform.it
http://www.html.it
http://www.i-dome.com
http://www.ilsole24ore.com
http://www.mininnovazione.it
http://www.nwork.it
http://panoramaweb.mondadori.com
http://www.portel.it
http://punto-informatico.it
http://www.valsangone.it/progetto/index.htm