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Page 1: Battisti-Finmeccanica, da il FattoQ del 02-10-2011

8/4/2019 Battisti-Finmeccanica, da il FattoQ del 02-10-2011

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Domenica 2 ottobre 2011 pagina 3

FINMECCANICA Il maxiappaltoe quello “scambio”

con Battisti

dieci, ma fino a mille, prima di fare uncommento. Sto mordendomi la linguaenon cedo alla tentazioni di esprimerepossibili contromisure''. A gennaio, inve-ce, La Russa aveva dichiarato che erano “arischio le relazionicommerciali”. Ma nelfrattempo, a febbraio, il Parlamento ingran silenzio - mentre la questione Bat-tisti era aperta e già si presagivala man-cata estradizione - aveva approvato un

di Antonio Massari

“Purché sia un governo che go- ver ni”. Questa è la frasepiù ri-corrente in questi giorni, nelpalazzo di piazza Montegrap-

pa, la sede di Finmeccanica a Roma. Se-gno che Silvio Berlusconi non regge più ilpeso della politica estera, quella che piùinteressa al colosso industriale italiano,legato a doppio filo con gli affari inter-nazionali , come per Eni o Fincantieri. Per capire le frizioni tra i colossi dell’indu-stria, e la politica estera, basta rileggere il

“caso Battisti” alla luce delle intercetta-zioni dell’inchiesta su Valter Lavitola. Per comprendere quanto siano delicati i rap-porti tra la politica estera “del fare”- quel-la che punta ai miliardi - e le dichiarazionidella politica parlata, è sufficiente rileg-gere un’intercettazione del 7 giugno. Ipm napoletani intercettano l’ex direttorecommerciale di Finmeccanica, PaoloPozzessere, che parla con il presidentePiero Guarguaglini: “Guarguaglini – silegge negli atti - chiama Paolo e gli comu-nica di essere stato contattato dal Quiri-nale e lo avrebbe informato del fatto cheoggi alleore 02,00 Brasiliane si riunisco-no i giudici”. La data è fondamentale: sia-mo a ridosso della sentenza brasilianache negherà l’estradizione del terroristain Italia. La politica preme perché Battistitorni nel nostro Paese. E con toni duris-simi. Ai colossi industriali italiani, delrientro di Battisti, non interessa nulla:

con il Brasile c’è in ballo una commessache vale dai 6 ai 10 miliardi di euro. Com-messe per esportare navi che riguardanoFincantieri: fregate e pattugliatori desti-nati alla marina fluviale, sistemi satellitariper il controllo delle coste e dei giaci-menti petroliferi (d’interesse Eni). Le na- vi sono armate, da qui l’i nt eress ame ntoper l’industria di Finmeccanica. È questoche c’è in gioco mentre il Brasile decidela sorte di Battisti. Ed è per questo chePozzessere, quando il suo presidente glidice d’essere stato contattato dal Quiri-nale e che, alle 2, si riuniscono i giudici,commenta con un laconico: “Pur trop-po". Il direttorecommerciale di Finmec-canica spiegache, della vicenda,s’è par-lato già il 2 giugno con il ministro degliesteri Franco Frattini, e lascia intuire chel’affare rischia di sfuggire dalle mani.

Le impunatture della Difesa

Guarguaglini risponde: “Per quello cheposso cercherò di tenermelo buono”, ag-giunge che “sevede Frattini bisognadir-gli chegli hannotelefonato, che bisognadirlo in modo chiaro a Berlusconi e a Let-ta”. E Pozzessere è d’accordo: “Se ci sonocasini – risponde - si passa dal Presidente,perché non si può buttare all’aria tuttoper un’im p u nta tura”. L’impuntatura, se-condo fonti attendibili, è soprattuttoquella di Ignazio La Russa, perché da me-si il ministro della Difesa usatoni duris-

siminei confronti del Brasile.E le paroledi La Russa pesano doppio perché, nellastipula degli accordi, è prevista la firma dientrambi i ministri della Difesa, quelloitaliano e brasiliano. È soprattutto lui cheFinmeccanica ha bisogno di zittire. Ilcommento del presidente Napolitano, il9 giugno, sarà durissimo: parlerà di un at-to ''gravemente lesivo del rispetto dovu-to'' agli accordi tra Italia e Brasile e del

rispetto della lotta al terrorismo combat-tuta dall'Italia ''nella rigorosa osservanzadelle regole dello stato di diritto. Una de-cisione che contrasta con gli storici rap-porti di amicizia tra i due paesi e appog-gia pienamente ogni passo che l'Italia vorrà compiere''. Ma la successiva dichia-razione di la Russa– alla lucedelle pres-sioni di Finmeccanica – appare davverointeressante: ''Non sto contando fino a

ddl per ratifi-care gli ac-cordi – sul-l’affare inquestione –

tra Brasile eItalia. Il doppiobinario avanzava

da tempo. La diplo-mazia di Finmeccanica e

Fincantieri aveva raggiunto l’apice du-rante il terremoto di Haiti, quando parteper il Sudamerica parte la nave Cavour, insoccorso degli sfollati, sì, ma quelli bra-siliani. Il ministro Tremonti s’acquietòsoltanto quando seppe di non dover sborsare (quasi) un centesimo: l’opera-zione non venne finanziata dal governo,ma proprio da Fincantieri e Finmeccani-ca, per “ol i a re”, con un’operazione vela-ta dalla solidarietà, la commessa da chiu-dere con il paese brasiliano.

Il fattore BerlusconiNeancheBerlusconi, infondo, aveva fat-to il suo dovereappieno, in base al bonton della diplomazia industriale: il Brasile

chiedeva che la chiusura dell’accordo traStati fosse sancita a Brasilia ma gli impe-gni del premier non riuscivano a soddi-sfare la richiesta del paese che stava met-tendo sul tavolo un affare da almeno 6 mi-liardi di euro. L’accordo si chiuse nel2009, ma a Washington, durante il G20.Unica concessione di Berlusconi alla ri-chiesta di Ignacio Lula: l’accordo fu co-munque firmato nell’ambasciata brasilia-na. “Un governo che governi”, ecco cosachiede Finmeccanica, e Berlusconi – conle sue intemperanze e le dichiarazioni diLa Russa sul caso Battisti – non è più ilsoggetto ideale per la “politica estera”delcolosso industriale. Anche per questo,ormai, Berlusconi è stato scaricato daGuarguaglini con un’intervista al Mes-saggero – “A Berlusconi ho detto no quan-do mi parlò di Tarantini” – e da sua mo-glie, Marina Grossi, ad di Selex sistemi in-tegrati: “Berlusconi poteva risparmiarci

almeno Tarantini e Intini”. E ora che nelciclone c’è pure Valter Lavitola - l’uomoche, presentato a Finmeccanica da Ber-lusconi, consentì di chiudere un’af fareda 180milioni di euro – il premier è de-finitivamente inaffidabile anche per lalobby di piazza Montegrappa. Che è con- vinta, per esempio, di aver perso impor-tanti commesse con la Turchia di Erdo-gan anche per colpa della pessima figurainternzionale legata ai bunga bunga delprem i er.

Indagine di Bari 

nessuna decisione 

sugli indagati 

N on c’è ancora alcuna certezza. Ilprocuratore aggiunto di Bari, PasqualeDrago, è al lavoro sul fascicolo arrivato

da Roma sui soldi che il premier ha elargito a GianpaoloTarantini tramite Valter Lavitola. Dovrà decidere(entro il 16 ottobre e cioè non oltre i 20 giornidall’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli cheha stabilito la competenza a Bari) quando e per quale

 AFFARI LORO

Sopra Cesare Battisti. In altro Giorgio Napolitano,

La Russa e Guarguaglini. ( FOTO ANSA )

Nelle intercettazioni

dell’inchiesta di Napoli

le preoccupazioni del colosso

per un business da 10 miliardi

 Ignazio La Russa

“Con il no

all’estradizione

dell’ex terrorista

tra Italia e Brasile

re l a z i o n i

c o m m e rc i a l i

a rischio

” Pier FrancescoGuarguaglini 

“Sono stato

contattato dal

Quirinale, alle

due si riuniscono

i giudici. Frattini

devo tenermelo

buono”

ipotesi di reato iscrivere nel registro degli indagati l’exdirettore de L’Av anti ! e, molto probabilmente, SilvioBerlusconi. Secondo il Riesame, infatti, Lavitola non èstato l’organizzatore di un presunto ricatto al premier,ma l’intermediario tra Gianpi e il p residente delConsiglio, che a sua volta non sarebbe vittima del reatoma avrebbe indotto l’imprenditore barese a mentire aimagistrati sulla vicenda delle escort portate a palazzo

Grazioli, Villa Certosa e Arcore. Il procuratore Dragoha chiesto l’acquisizione dell’intervista di Lavitola a La7.Un’intervista che potrebbe costare cara non solo all’exdirettore ma anche al premier. “Era stato il presidenteBerlusconi a chiedermi di occuparmi di Tarantini”hainfatti detto Lavitola ad Enrico Mentana, smentendo difatto quanto scritto nella memoria inviata dal capo delgoverno ai magistrati napoletani.

 Le foto della pre-latitanza

Lavitola a Procida. A 48 ore dalla fugadi Vittorio Malagutti

E ccolo, eccolo lì, il latitante più famosod'Italia, Valter Lavitola, l'ex commer-ciante di pesce diventato consulente econfidente di Silvio Berlusconi. Il 22 ago-sto, due giorniprima che un articolo diPanorama lo avvisasse dei guai in arrivo,Lavitola si godeva tranquillo il sole e ilmaredi Procida. Lo confermano alcunefotografie pubblicate ieri sera dal sitoDa go sp ia. Valterino in barca. Valterino atavola. L'ex direttore dell' Av a n ti si divertecon gli amicinell’isolache frequenta daunavita.Questione di ore, poifuggeol-trefrontiera inseguito da un mandatod'arresto della procura di Napoli. Il 24agosto, come risulta da una telefonata

agli atti delle indagini, Lavitola si è giàrifugiato all'estero e parla al telefono

con Berlusconi che lo consiglia di “starelì”. Già, ma dove? Nel breve colloquiocon il premier il fuggiasco sostiene ditrovarsi aSo fia, ma ilbrogliaccio dell'in-tercettazione segnala invece un telefo-no fisso di Panama. Proprio lì, nel Paesecentroamericano, Lavitola può contaresu amicimolto influenti. Uno su tutti,ilpresidente Ricardo Martinelli, che il 19agosto è sbarcato in Italia per una visitalampo, di solitre giorni. Una coinciden-za che appare a dir poco sorprendente.Il programma del viaggio, come confer-ma un comunicato stampa del governopanamensedatato 20 agosto, compren-deva anche un incontro con Berlusconi.

Un portavoce del presidente del Consi-glio ha però dichiarato al Fatto che non

“risulta alcun incontro”. Il 23 agosto igiornali panamensi hanno invece riferi-to della visita di Martinelli a Berlusconidurante il viaggio in Italia. Insomma, lasituazione è tutt’altro che chiara. L’uni-co impegno del presidente di Pa n a m anella sua tre giorni italiana sarebbe statala firma di un memorandum d’intesa conle Poste. Troppo poco per giustificareun viaggio tanto lungo. Resta il fatto chepoche ore prima della sua precipitosa fu-ga, il potente amico panamense di Lavi-tola sbarcaa Roma. E faritorno inpatriala notte di martedì 23 agosto. Quandoanche Valterino ha ormai pronte le va-ligie. Con tanti saluti a Procida.


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