Azienda Sanitaria Locale 2 savonese – Via Manzoni 14 – 17100 Savona www.asl2.liguria.it
BILANCIO SOCIALE 2009
2
BILANCIO SOCIALE 2009 Direttore Generale: Dott. Flavio Neirotti Direttore Amministrativo: Dott.ssa Graziella Baldinotti Tizzoni Direttore Sanitario: Dott.ssa Claudia Agosti Progetto realizzato da: S.C. Bilancio e Contabilità A cura di: Dott. Marco Molinari e Dott. Paolo Nani Editing e supervisione: S.C. Comunicazione sanitaria e marketing Hanno collaborato: Dott.ssa Anna Apicella, Dott.ssa Marinella Bedo, Dott.ssa Maria Beatrice Boccia,
Dott. Antonio Bortolaso, Arch. Cesare Branchetti, Dott.ssa Maria Paola Briata,
Dott.ssa Emilia Calderino, Dott. Angelo Canepa, Dott. Eliano Delfino, Dott.ssa
Annamaria Delpiano, Dott. Dino Dessì, Dott. Valter Dini, Dott. Gianluigi Figini,
Dott. Elio Garbarino, Dott. Luca Garra, Dott. Giorgio Genta, Avv. Paolo Gianatti,
Dott. Michele Giugliano, Dott. Pietro Ghiglione, Dott. Marco Lovesio, Dott.ssa
Nadia Michelotti, Dott. Maurizio Modenesi, Dott.ssa Antonella Piazza, Dott.ssa
Paola Pregliasco, Dott.ssa Francesca Romani, Dott. Felice Rota, Dott.ssa Marina
Scotto, Dott. Angelo Sergi, Ing. Franco Traverso, Dott. Carlo Vittorio Valenti
Ottobre 2010
3
Presentazione
In considerazione dei positivi esperimenti posti in essere negli anni precedenti l ’ASL n. 2
Savonese intende proseguire nella pubblicazione del Bilancio Sociale nell’ottica di fornire ai suoi
numerosi interlocutori una visione complessiva dell’offerta sanitaria dell’Azienda nonché delle
risorse messe in campo per il perseguimento dei fini istituzionali; viene ribadita al riguardo la
scelta della pubblicazione sul sito Internet aziendale (in luogo della stampa cartacea) coerente
con i recenti orientamenti, anche di fonte legislativa, volti ad incoraggiare l’utilizzo di tale
strumento quale mezzo primario di comunicazione della Pubblica Amministrazione.
La complessità del sistema “sanità” impone infatti una puntuale analisi delle relazioni che legano
l’A.S.L. n. 2 ad un ambiente esterno caratterizzato, oltre che dalla crescente numerosità dei
cosiddetti “portatori di interesse”, dai continui mutamenti degli scenari e delle opportunità; la
forte dinamica evolutiva osservata nel settore in questi anni impone l’adozione di strumenti di
comunicazione in grado di far conoscere sia all’esterno che all’interno i processi che
determinano strategie, obiettivi e risultati aziendali.
Come già per le precedenti esperienze il Bilancio Sociale 2009 è frutto di un lavoro di gruppo
caratterizzato dall’ampia e convinta partecipazione delle strutture aziendali: tale estensivo
coinvolgimento ha consentito l’effettuazione di un’analisi approfondita dei processi organizzativi
aziendali e delle competenze distintive che consentono all’A.S.L. n. 2 Savonese di garantire, nel
proprio ambito territoriale, il conseguimento ed il mantenimento di adeguati livelli di assistenza
sanitaria.
Il 2009 rappresenta tra l’altro il primo anno di operatività “a regime” dell’Azienda nella sua nuova
configurazione risultante dalla confluenza nell’ A.S.L. n. 2 dell’ Ospedale Santa Corona (operante
come Azienda Ospedaliera autonoma sino al 30 giugno 2008); tale trasformazione, dalla quale è
scaturita un’Azienda che conta circa 4.500 dipendenti, si conferma un evento di grande rilievo
per la sanità locale che ormai da tempo era caratterizzata dalla contemporanea presenza sul
territorio provinciale di un’Azienda Sanitaria Locale e di una Azienda Ospedaliera.
Il nuovo assetto, realizzando un più elevato livello di integrazione tra servizi territoriali ed
ospedalieri, ha reso possibile il migliore utilizzo delle risorse con conseguente innalzamento del
livello qualitativo dell’offerta erogata.
Il Direttore Generale
(Dott. Flavio Neirotti)
4
Note introduttive
Negli ultimi anni le aziende pubbliche hanno dimostrato un crescente interesse per
l’impatto sociale del proprio operato; la natura rivestita dalla specifica mission aziendale ha
sensibilizzato, in particolare, numerose Aziende Sanitarie alla ricerca di strumenti in grado di
comunicare, tanto all’esterno quanto all’interno, il profilo etico del servizio fornito; ciò nella
consapevolezza che i rendiconti economico – finanziari prodotti con cadenza annuale, ancorché
corredati da relazioni illustrative ricche di riferimenti alle numerose attività poste in essere per il
conseguimento dei compiti istituzionali, non consentono una rappresentazione esaustiva della
complessa attività tipica di una Azienda Sanitaria Locale. Il crescente interesse delle aziende
pubbliche nei confronti di un più idoneo strumento di comunicazione con la comunità ha indotto il
Ministero per la Funzione Pubblica ad emanare una specifica Direttiva (17 febbraio 2006 – G.U.
n. 63 del 16 marzo 2006) riguardante la “Rendicontazione sociale nelle amministrazioni
pubbliche”. Si tratta di vere e proprie Linee Guida alle quali l’Azienda ha cercato di ispirarsi (pur
mantenendo un progetto autonomo) nella realizzazione del presente documento.
Il Bilancio Sociale si rivolge a tutti quei soggetti, pubblici o privati, la cui sfera di interessi
viene abitualmente ad essere coinvolta a vario titolo dalle decisioni aziendali (utenti, enti
finanziatori, istituzioni, associazioni, pubblica amministrazione, dipendenti, fornitori, etc …), ormai
comunemente indicati con il termine “stakeholder”.
Il Bilancio Sociale 2009 è articolato in quattro segmenti di seguito evidenziati:
PROFILO AZIENDALE – Identifica l’Azienda definendone la mission e fornendo una sintetica
rappresentazione del contesto istituzionale di riferimento e degli assetti organizzativi adottati per
lo svolgimento delle attività tipiche.
PROFILO RELAZIONALE - Individua gli stakeholder dell’Azienda e le relazioni tra l’azienda
ed i suoi molteplici “portatori d’interesse”.
DIMENSIONE SOCIALE - indaga l’impatto delle azioni aziendali nei confronti degli
stakeholder, anche in relazione alle competenze distintive di cui dispone per il soddisfacimento
della domanda di salute; evidenzia inoltre la dimensione sociale dell’Azienda stessa, dedicando
una particolare attenzione agli strumenti di dialogo con i suoi interlocutori istituzionali e non.
Questa sezione illustra gli sforzi compiuti dall’Azienda per innalzare il livello qualitativo del
servizio erogato alla collettività, focalizzando le principali azioni tese all’innalzamento degli
standards di produzione dei servizi.
5
RISORSE - descrive il meccanismo di finanziamento dell’Azienda, quantifica le risorse a
disposizione per il perseguimento dei fini istituzionali ed i costi connessi all’attività svolta;
presenta un sintetico rendiconto economico analizzando le principali criticità e i punti di forza
della gestione economica dell’Azienda. Espone in sintesi gli investimenti effettuati nell’anno 2009
e le relative fonti di finanziamento. Descrive consistenza, caratteristiche ed organizzazione del
personale inteso come principale risorsa dell’azienda.
6
INDICE
Pag.
11.. PPRROOFFIILLOO AAZZIIEENNDDAALLEE 99 ( CHI SIAMO) 1.1 Cenni storici 10
1.2 Quadro normativo 11
1.3 Missione aziendale e principi di riferimento 12
1.4 Governance aziendale e principi di organizzazione 13
1.5 Bacino di utenza dell’Azienda 23
1.6 L’A.S.L. n. 2 in cifre 25
22.. PPRROOFFIILLOO RREELLAAZZIIOONNAALLEE 2266
(CON CHI CI RAPPORTIAMO, PER CHI OPERIAMO) 2.1 Gli stakeholder dell’Azienda: generalità 27
2.2 Gli utenti 28
2.3 Il personale 38
2.4 I fornitori 38
2.5 Le Associazioni di volontariato e tutela 40
2.6 La Regione Liguria 46
2.7 La Conferenza dei Sindaci 47
2.8 La Croce Rossa Italiana e le Pubbliche Assistenze 48
2.9 Il Comitato etico 51
2.10 L’Ufficio Relazioni con il Pubblico 55
2.11 L’attività di comunicazione aziendale 55
PROFILO AZIENDALE
PROFILO RELAZIONALE
7
33.. DDIIMMEENNSSIIOONNEE SSOOCCIIAALLEE 5577
(CHE COSA FACCIAMO E COME ) A. Assistenza territoriale 58
3.1 Assistenza di base e specialistica 58
3.2 Assistenza farmaceutica territoriale 65
3.3 Assistenza consultoriale 68
3.4 Assistenza ai disabili 76
3.5 Assistenza agli anziani 79
3.6 Assistenza psichiatrica territoriale 94
3.7 Assistenza a tossicodipendenti ed alcolisti 102
3.8 Attività distrettuale 107
B. Attività di Prevenzione 109
3.9 Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro 109
3.10 Igiene degli alimenti e nutrizione 116
3.11 Igiene pubblica 119
3.12 Attività veterinaria 123
C. Assistenza ospedaliera 144
3.13 Presidio ospedaliero di ponente 144
3.14 Presidio ospedaliero di levante 185
3.15 La Farmacia ospedaliera 222
D. Qualità e gestione integrata dei rischi 226
3.16 Il Sistema Gestione Qualità e Rischio Clinico 226
3.17 Il Sistema di Prevenzione 233
DIMENSIONE SOCIALE
8
44.. RRIISSOORRSSEE 223399
(QUALI, QUANTE E COME)
A. Le risorse umane 240
4.1 Consistenza del personale 241
4.2 Caratteristiche del personale 243
4.3 Organizzazione del personale 250
B. Le risorse economiche 253
4.4 Composizione e rispetto del livello dei costi 2009 254
4.5 Articolazione dei ricavi e dei costi 2009 256
4.6 Confronto con esercizio 2008 261
4.7 Investimenti 2009 267
RISORSE
9
1. PROFILO
AZIENDALE (CHI SIAMO)
10
1. PROFILO AZIENDALE
(CHI SIAMO)
1.1 Cenni storici
La Legge Regionale n. 45 del 05/12/1979 (emanata in attuazione della Legge n. 833 del
23/12/1978 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale) costituiva, nel territorio della provincia di
Savona, 4 Unità Sanitarie Locali (IV “Albenganese”, V del “Del Finalese”, VI “Delle Bormide” e VII
“Del Savonese”); successivamente la Legge Regionale n. 20 del 10/05/1993 ne prevedeva
l’accorpamento dando vita, dall’11/08/1993, all’Unità Sanitaria Locale n. 2 “Savonese” con
competenza estesa a tutto il territorio provinciale.
Tale operazione, configurandosi come una tappa del percorso mirato a realizzare la c.d.
“aziendalizzazione” del Servizio Sanitario nazionale era accompagnata dall’affidamento della
direzione delle UU.SS.LL. liguri a Commissari regionali (in carica fino al 31/12/1994) con il
compito di garantire la gestione provvisoria e lo svolgimento delle attività propedeutiche alla loro
trasformazione in aziende; la deliberazione della Giunta regionale della Regione Liguria n. 8896
del 23/12/1994 sanciva la conclusione del periodo transitorio costituendo tra le altre, a decorrere
dall’1/1/1995 (in attuazione del D.Lgs. 30/12/1992 n. 502), l’Azienda Sanitaria Locale n. 2
“Savonese” con contestuale nomina del direttore generale; contemporaneamente veniva
costituita, con sede a Pietra Ligure, l’Azienda Ospedaliera “Ospedale Santa Corona”.
Intervenivano successivamente diversi provvedimenti legislativi sia nazionali (di modifica
ed integrazione del predetto D.Lgs. 30/12/1992 n. 502) che regionali ultima tra i quali la Legge
Regionale n. 41 del 7/12/2006 “Riordino del Servizio Sanitario Regionale”; l’art. 27 di
quest’ultima, pur confermando l’assetto del Servizio Sanitario ligure così come delineato dalla
previgente normativa, ha stabilito altresì al comma 3 che il Consiglio Regionale, su proposta della
Giunta regionale, possa costituire nuove Aziende ospedaliere ovvero sopprimere o modificare, a
seguito di accorpamenti con altre strutture ospedaliere, le Aziende Ospedaliere “Villa Scassi
Ospedale Civile” di Genova ed “Ospedale Santa Corona” di Pietra Ligure.
Utilizzando tale facoltà il Consiglio regionale, con la Deliberazione del n. 8 del 28/02/2008
“Stralcio del piano sociosanitario relativo alla rete di cura ed assistenza. Accorpamento e nuova
definizione di alcune Aziende sanitarie” (punto 5.1.1 dell’allegato A “ORGANIZZAZIONE DELLA
RETE DI CURA E DI ASSISTENZA”) ha stabilito tra l’altro la confluenza dell’Azienda Ospedaliera
“Ospedale Santa Corona” nell’A.S.L. n. 2 “Savonese” a decorrere dal 01/07/2008, alla quale
pertanto da tale data fanno capo tutti i presidi ospedalieri e territoriali appartenenti al Servizio
Sanitario regionale.
11
1.2 Quadro normativo
L’attività dell’A.S.L. n. 2 è regolata da disposizioni legislative di fonte statale e regionale e
da norme interne.
La citata Legge n. 833 del 23 dicembre 1978, nel definire il Servizio Sanitario
nazionale precisava, all’art. 1, che lo stesso “è costituito dal complesso delle funzioni, delle
strutture, dei servizi e delle attività destinate alla promozione, al mantenimento ed al recupero
della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o
sociali e secondo modalità che assicurino l’uguaglianza dei cittadini nei confronti del Servizio”.
In particolare l’articolo 10 stabiliva che “alla gestione unitaria della tutela della salute si
provvede in modo uniforme sull’intero territorio nazionale mediante una rete completa di Unità
Sanitarie Locali”, definendo in seguito le stesse come “il complesso dei presidi, degli uffici e dei
servizi dei comuni, singoli o associati e delle comunità montane i quali in un ambito territoriale
determinato assolvono ai compiti del servizio sanitario nazionale”.
Oltre a disciplinare la struttura e il funzionamento delle UU.SS.LL. la suddetta Legge
individuava prestazioni che le stesse dovevano erogare (prevenzione, cura, riabilitazione e
medicina legale) affidando inoltre alle regioni le funzioni legislative ed amministrative in materia
di assistenza sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi della Stato;
introduceva inoltre il metodo della programmazione dei servizi articolato su un piano sanitario
nazionale (destinato a delineare le linee generali di indirizzo e le modalità di svolgimento delle
attività istituzionali del S.S.N.) da attuarsi attraverso Piani Regionali.
Questi ultimi, da approvarsi con leggi regionali, condividono la durata triennale del Piano
Sanitario nazionale assicurando il mantenimento dei livelli di prestazioni sanitarie che devono
comunque essere garantite gratuitamente o con partecipazione dell’assistito alla spesa (ticket) a
tutti i cittadini.
Il D.Lgs. 30/12/1992 n. 502 (modificato dal D.Lgs. 15/12/1993 n. 517 e dal 19/6/1999
n. 229/1999) ha innovato profondamente l’assetto istituzionale delle Unità Sanitarie Locali
costituendole, a conclusione del percorso sinteticamente evidenziato al punto 1.1, in aziende
“dotate di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa,
patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica”; nel quadro del citato processo di aziendalizzazione
le norme richiamate prevedono, tra l’altro, il regime della proprietà privata per i rapporti che
investono il patrimonio delle unità sanitarie locali e stabiliscono (art. 5 del D.Lgs. n. 229/1999)
l’abbandono della contabilità finanziaria (tradizionalmente utilizzata nello Stato e negli Enti della
Pubblica Amministrazione) e la contestuale introduzione della contabilità economica che, pur con
la presenza di aspetti peculiari, ricalca sostanzialmente il modello in vigore nella generalità delle
aziende del settore privato.
Il citato D.Lgs. 502/1992 definisce inoltre, all’articolo 3, l’organizzazione delle Unità
Sanitarie Locali elencandone strutture, organi direzionali, articolazioni operative e relativi compiti
12
e funzioni; per un più approfondito esame delle disposizioni in tema di organizzazione si rinvia al
successivo punto 1.4 “Governance Aziendale e Modello organizzativo”.
A livello regionale il D.Lgs. 502/1992 ha trovato completa attuazione con la Legge
Regionale 8/8/1994 n. 42 che ribadisce i principi di autonomia introdotti dalla normativa
nazionale precisando l’articolazione organizzativa e le strutture delle Aziende Sanitarie e
dedicando in particolare il Titolo III ai rapporti tra la Regione e le stesse; al riguardo viene dato
rilievo alle funzioni di indirizzo, verifica e coordinamento esercitate dalla Regione, finalizzate ad
assicurare l’uniformità dei servizi sul territorio regionale, nonché il rispetto dei principi e
degli obiettivi fondamentali definiti dal Piano sanitario regionale. In tale contesto la citata Legge
Regionale, limitatamente alle parti che non interessate dalle modifiche e dalle parziali abrogazioni
previste dalla successiva L. R. 24/3/2000 n. 25, elenca una serie di atti soggetti al controllo
preventivo della Giunta regionale quali, tra l’altro, il bilancio pluriennale di previsione, il bilancio
preventivo economico annuale ed il bilancio di esercizio.
Va inoltre ricordata la Legge Regionale 8/2/1995 n. 10 (“Finanziamento, gestione
patrimoniale ed economico – finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle altre aziende del
Servizio Sanitario Regionale”) che, oltre ad individuare le modalità del finanziamento regionale,
introduce criteri gestionali nuovi in aderenza alla natura aziendale degli Enti citati.
La Legge Regionale 7/12/2006 n. 41 ha infine riordinato gli assetti istituzionali ed
organizzativi del Servizio Sanitario Regionale precisando le funzioni della Regione e la struttura e
gli organi delle Aziende del Servizio prevedendo inoltre tra l’altro:
l’accentuazione dei meccanismi di concertazione e cooperazione tra le
Aziende Sanitarie Locali e gli Enti Locali (Conferenza dei Sindaci) e degli
strumenti di partecipazione da parte dei cittadini, delle organizzazioni
professionali e sindacali e delle associazioni di volontariato;
l’istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale quale ente strumentale della
Regione dotato di personalità giuridica di diritto pubblico destinato a svolgere
attività di supporto e di consulenza tecnica all’organizzazione regionale (studi,
ricerche, istruttorie di progetti e sevizi di controllo.
1.3 Missione aziendale e principi di riferimento
In ottemperanza all’art. 3 del D.Lgs. n. 502/1992 mediante l’Atto di Autonomia Aziendale
(di seguito denominato “Atto Aziendale”) le Aziende Sanitarie “disciplinano la loro organizzazione
ed il loro funzionamento nel rispetto dei principi e dei criteri fissati dalla Regione”. L’Atto
Aziendale dell’A.S.L. n. 2 “Savonese”, già approvato con Deliberazione del Direttore Generale n.
1340 del 29/11/2001, è stato oggetto di un complessivo riassetto conclusosi con l’approvazione
con Deliberazione del Direttore Generale n. 550 del 03/06/2010; ciò prevalentemente per effetto
dell’entrata in vigore della citata L. R. n. 41/2006 che ha tra l’altro dettato alcune disposizioni in
ordine ai contenuti dello stesso.
13
Secondo l’enunciazione di cui all’art. 2 dell’Atto Aziendale l’A.S.L. n. 2 provvede alla
produzione, all'acquisizione ed all’erogazione di prestazioni sanitarie e socio assistenziali ad
elevata integrazione sanitaria per promuovere politiche di prevenzione ed il mantenimento, la
promozione ed il recupero della salute psico-fisica dei cittadini, in conformità ai livelli essenziali
ed uniformi di assistenza previsti dai Piani Sanitari Nazionale e Regionale.
L’attività aziendale è informata a principi coerenti con le nozioni di equità, universalità,
imparzialità che ispirano il Servizio Sanitario; la tutela della salute fisica, secondo quanto stabilito
dalla Legge 833/1978, deve inoltre essere assicurata nel rispetto della dignità e della libertà della
persona umana e con la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini.
1.4 Governance aziendale e principi di organizzazione
L’art. 5 “Principi Strategici” dell’Atto prevede che l’organizzazione aziendale sia articolata
in base ai seguenti principi:
1) lo sviluppo del processo di aziendalizzazione;
2) il trasferimento del processo decisionale a livello della dirigenza dei centri di responsabilità;
3) la separazione della funzione di committenza da quella di produzione; 4) la flessibilità organizzativa e procedurale;
5) l’individuazione delle Strutture Complesse, e comunque dei Centri di Responsabilità e di
Organizzazione, in modo flessibile in quanto correlata alle professionalità esistenti ed alle
contingenze;
6) la garanzia di legittimità, imparzialità, trasparenza, efficienza, efficacia ed
economicità dell’azione amministrativa, la tutela e la partecipazione dei cittadini, delle
loro organizzazioni, delle forze sociali e degli organismi di volontariato, nonché esaustività,
tempestività e diffusione dell’informazione;
7) la dipartimentalizzazione, attraverso lo sviluppo dei processi di aggregazione delle strutture
amministrative e sanitarie complesse e semplici a valenza dipartimentale, secondo le funzioni
attribuite alle singole aziende dal piano sanitario regionale o definite negli accordi contrattuali;
8) la distrettualizzazione attraverso lo sviluppo di processi di articolazione del territorio
aziendale finalizzati ad assicurare, alla popolazione di riferimento, l’accesso ai servizi e alle
prestazioni sanitarie e sociosanitarie;
9) la gestione degli acquisti con modalità aziendali di reperimento delle risorse secondo logiche
di mercato e di convenienza promuovendo l’uso di strumenti di “benchmarking” e favorendo
forme agili di contrattazione utilizzando eventualmente le risultanze delle procedure di acquisto
già poste in essere dalle altre istituzioni sanitarie e Regionali.
14
ORGANI DELL’AZIENDA
L’art. 18 della citata L.R. n. 41/2006 riserva la qualifica di organi dell’Azienda al Direttore
Generale, al Collegio Sindacale ed al Collegio di direzione.
Il Direttore Generale (art. 19 L.R. 41/2006)
Il Direttore Generale:
è il rappresentante legale dell’Azienda ed ha la responsabilità della gestione,
assumendo gli atti di volontà dell’Azienda di carattere strategico, nonché i principali
atti di rilevanza economica;
è responsabile del raggiungimento degli obiettivi indicati dalla Regione nonché della
corretta ed economica gestione dell’Azienda.
Il Direttore Generale è nominato dalla Giunta Regionale e dura in carica tre anni
prorogabili a cinque una sola volta; l’incarico può comunque essere rinnovato.
II Direttore Generale viene scelto nell’ambito dell’elenco degli aventi titolo alla nomina di
direttore generale istituito presso la Regione ai sensi dell’art. 23 della L.R. n. 41/2006; in tale
elenco possono essere iscritti, a domanda, i soggetti in possesso dei requisiti previsti dall’art. 3
bis della D.Lgs. 502/1992, tra i quali in particolare il possesso del diploma di laurea ed
un’esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica o amministrativa in enti, aziende,
strutture pubbliche o private, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta
responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie.
Il Direttore Generale nomina:
il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario, che lo coadiuvano nell’esercizio
delle proprie funzioni, a norma dell’art. 19 comma 4b) e dell’art. 22 comma 1 della
L.R. n. 41/2006;
i membri del Collegio sindacale, su designazione delle amministrazioni competenti,
a norma dell’art. 19 comma 4a) della L.R. n. 41/2006;
15
Il Collegio sindacale (art. 20 L.R. 41/2006)
Il Collegio sindacale è l’organo di controllo dell’Azienda, dura in carica tre anni ed è
composto da cinque membri, di cui due designati dalla Regione, uno designato dal Ministro
dell’Economia e delle Finanze, uno dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e
uno dalla Conferenza dei Sindaci. I componenti del Collegio sindacale sono scelti tra gli iscritti nel
registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia, ovvero tra i
funzionari del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica che abbiano
esercitato per almeno tre anni le funzioni di revisori dei conti o di componenti dei collegi sindacali.
In ottemperanza all’art. 3 – ter del D.Lgs. n. 229/1999 il Collegio Sindacale verifica
l’amministrazione dell’Azienda sotto il profilo economico, vigila sull’osservanza della legge,
accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e
delle scritture contabili effettuando periodicamente verifiche di cassa; a tal fine riferisce almeno
trimestralmente alla Regione sui risultati del riscontro eseguito e trasmette periodicamente una
propria relazione sull’andamento dell’Azienda alla Conferenza dei Sindaci.
Il Collegio di Direzione (art. 21 L.R. 41/2006)
Si tratta di un organo specificamente orientato al supporto del Direttore Generale nelle
materie attinenti il governo delle attività cliniche, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-
assistenziali, l’innovazione e la valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori,
l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi e delle attività di ricerca.
Ne fanno parte:
il direttore generale (che lo presiede e ne determina l’attività);
il direttore sanitario;
il direttore amministrativo;
i direttori dei Dipartimenti sanitari;
i dirigenti medici responsabili di presidio ospedaliero;
i direttori di Distretto;
il responsabile dell’area infermieristica;
un responsabile della dirigenza sanitaria non medica;
un responsabile per le professioni sanitarie di cui alla legge 26 febbraio 1999 n. 42
(disposizioni in materia di professioni sanitarie) ad eccezione dell’area
infermieristica.
16
DIRETTORE AMMINISTRATIVO E DIRETTORE SANITARIO
Il Direttore Amministrativo (art. 22 L.R. 41/2006)
Il Direttore Amministrativo sovrintende agli aspetti economici, finanziari e amministrativi
aziendali e controlla periodicamente le proposte e gli atti emanati dai responsabili delle Unità
Operative (ora Strutture Complesse) e adottando i provvedimenti conferitogli dall’Atto Aziendale
(in particolare fornendo parere obbligatorio al Direttore Generale sui provvedimenti proposti dalla
dirigenza ed in genere su qualsiasi attività dell’Azienda).
Il Direttore Amministrativo è nominato dal Direttore Generale tra i soggetti (in possesso di
laurea in discipline giuridiche o economiche e di adeguata esperienza nella direzione tecnica o
amministrativa di enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione)
iscritti nell’elenco regionale istituito dall’art. 23 della L.R. n. 41/2006; dura in carica tre anni
prorogabili a cinque una sola volta e l’incarico può essere rinnovato.
Il Direttore Sanitario (art. 22 L.R. 41/2006)
Il Direttore Sanitario è il responsabile della gestione integrata dei servizi sanitari e del
conseguimento degli obiettivi di salute previsti dalla legge e dai piani aziendali e fornisce parere
obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di sua competenza.
Presiede inoltre agli aspetti igienico – sanitari aziendali ed alla qualità ed appropriatezza
delle prestazioni rese garantendo l’integrazione dei percorsi assistenziali all’interno dei presidi
ospedalieri e tra l’ospedale ed il territorio.
Il Direttore Sanitario è nominato dal Direttore Generale tra i soggetti (in possesso di
laurea in medicina e di adeguata esperienza nella direzione tecnico – sanitaria di enti o strutture
sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione) iscritti nell’elenco regionale istituito
dall’art. 23 della L.R. n. 41/2006; dura in carica tre anni prorogabili a cinque una sola volta e
l’incarico può essere rinnovato.
ORGANISMI COLLEGIALI
Il Consiglio dei sanitari (art. 24 L.R. 41/2006)
E’ un organismo elettivo dell’Azienda, con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria e dura
in carica 5 anni; è presieduto dal Direttore Sanitario ed è composto da rappresentanti di tutte le
categorie di personale sanitario.
Il Consiglio dei Sanitari svolge in generale attività di consulenza tecnica attraverso
l’espressione di pareri relativamente alle scelte riguardanti il funzionamento dei servizi sanitari.
17
Il Comitato etico
Il Comitato etico ha il compito di assicurare la tutela dei diritti, della sicurezza e del
benessere di tutti i soggetti coinvolti nelle sperimentazioni cliniche condotte dall’Azienda; la sua
attività è prevalentemente orientata alla formulazione di pareri in merito alle richieste di
autorizzazione alle suddette sperimentazioni.
PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE
Il modello organizzativo Aziendale, fondato su un modello di tipo dipartimentale, è
modulato con finalità di armonizzazione delle azioni amministrative e sanitarie secondo criteri di
integrazione interdisciplinare. In particolare devono essere assicurati:
1. l’articolazione degli uffici per funzioni omogenee, distinguendo tra funzioni finali e
funzioni strumentali o di supporto;
2. il collegamento, in osservanza al principio di leale cooperazione istituzionale, dell’attività
degli uffici attraverso il dovere di comunicazione interna ed esterna e l’interconnessione mediante
sistemi informatici e statistici;
3. la trasparenza dell’azione attraverso l’istituzione di apposite strutture per l’informazione
ai cittadini e l’attribuzione della responsabilità complessiva di ciascun procedimento ad ogni
singolo ufficio, nel rispetto della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e ss.mm.ii.;
4. l’armonizzazione degli orari di servizio, di apertura degli uffici e di lavoro con le
esigenze dell’utenza e con gli orari delle amministrazioni pubbliche dei paesi dell’Unione Europea
nonché con quelli del lavoro privato;
5. la responsabilità e collaborazione di tutto il personale per il risultato dell’attività
lavorativa;
6. la flessibilità nell’organizzazione degli uffici e nella gestione delle risorse umane anche
mediante processi di riconversione professionale e di mobilità del personale;
L’Azienda si articola in Dipartimenti, Distretti, Presidi Ospedalieri e Strutture
Complesse.
18
I Dipartimenti
L’Atto Aziendale prevede che i Dipartimenti siano costituiti da strutture omogenee, affini o
complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra loro interdipendenti. I
dipartimenti rappresentano il modello operativo dell’azienda e svolgono attività professionali e
gestionali mediche, tecnico-sanitarie e tecnico-amministrative.
I Dipartimenti possono essere strutturali, funzionali, interaziendali.
Sono previsti Dipartimenti strutturali in presenza di unità operative o servizi omogenei
per tipologia di attività, di personale e nell’ambito di strutture edilizie comuni.
I Dipartimenti Funzionali, invece, si differenziano per un sistema di aggregazione
collegato ad una funzione comune, anziché alla tipologia di personale e di prestazioni. Costituisce
modello organizzativo eccezionale ed è finalizzato dall’opportunità di aggregare strutture
complesse e semplici totalmente indipendenti tra di loro al fine di assicurare la continuità
diagnostica e terapeutica ai cittadini.
L’Atto Aziendale prevede anche i Dipartimenti Interaziendali che aggregano strutture
complesse e semplici a valenza dipartimentale, appartenenti ad aziende diverse; tale forma di
aggregazione ha natura eccezionale e rispecchia l’esigenza di integrazione di determinate
strutture omogenee tra di loro sul territorio ai fini di un più efficace coordinamento delle attività e
di una economicità nella gestione delle risorse. L’A.S.L. n. 2 partecipa:
al Dipartimento di informatica e comunicazione tecnologica (con l’A.S.L. n. 1
imperiese);
al Dipartimento del farmaco del Ponente (con l’A.S.L. n. 1 imperiese);
al Dipartimento di immunoematologia e medicina trasfusionale (con l’A.S.L. n. 1
imperiese);
al Dipartimento interaziendale di Neuroscienze (con l’A.S.L. n. 1 imperiese);
Va osservato che la normativa introdotta dalla L.R. n. 41/2006 prevede che i Dipartimenti
aggreghino almeno quattro strutture complesse (in taluni casi anche semplici).
La responsabilità del Dipartimento spetta al Direttore del Dipartimento, eletto dal
Comitato di dipartimento (vedi altre) ai sensi dell’art. 41 L.R. 41/2006 tra i dirigenti con incarico
di direzione di una struttura complessa.
Il Direttore rappresenta il Dipartimento nei rapporti con il Direttore generale e negozia con
la Direzione aziendale il budget della struttura.
Compete allo stesso inoltre il compito di garantire la miglior funzionalità delle strutture
appartenenti al Dipartimento assumendo i provvedimenti necessari e facendo fronte in particolare
alle carenze temporanee di personale al fine di mantenere la continuità dei servizi.
19
Il Comitato di Dipartimento
Il Comitato di Dipartimento, composto dai responsabili delle strutture organizzative,
assicura la programmazione, l’organizzazione delle attività e le funzioni di coordinamento del
Dipartimento. Il Comitato provvede in particolare a:
a) definire i percorsi di cura del paziente;
b) adottare linee guida, protocolli terapeutici e operativi;
c) programmare l’utilizzo delle attrezzature, dei presidi e delle risorse;
d) stabilire modelli e criteri per la verifica e la valutazione di audit clinico e di qualità;
e) proporre piani di aggiornamento e riqualificazione del personale;
f) eleggere il direttore di dipartimento.
Le Strutture complesse
La Struttura complessa è definita, dall’Atto Aziendale, come la componente organizzativa
dell’Area Dipartimentale che svolge una funzione od un complesso di funzioni omogenee o affini
nell’ambito delle attività dipartimentali.
Ogni Struttura complessa è dotata di autonomia amministrativa, organizzativa e tecnico-
operativa nell’ambito degli indirizzi e delle direttive emanati dal Direttore del Dipartimento, dai
Direttori Amministrativo e Sanitario e dal Direttore Generale e viene diretta da un dirigente
nominato in conformità alle procedure stabilite dalla legge.
Il Direttore di Struttura Complessa svolge tutte le funzioni di gestione delle Struttura di
competenza, programmandone l’attività e curando la regolare erogazione delle prestazioni
nonché vigilando sull’osservanza dei doveri d’ufficio da parte del personale assegnato.
I Distretti
Il distretto è un’articolazione territoriale dell’azienda alla cui funzione di committenza
contribuisce valutando i bisogni e le domande di prestazioni ed altri servizi della popolazione di
riferimento. Assicura la disponibilità e l’accesso coordinato ed integrato alle prestazioni ed ai
servizi e di tipo sanitario e sociale ad elevata integrazione sanitaria. Nel distretto avviene il
coordinamento delle attività dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta e delle
Farmacie convenzionate con le prestazione ed i servizi erogati direttamente dall’ASL e dalle
strutture territoriali, ambulatoriali ed ospedaliere accreditate.
Nel distretto sono garantite tra l’altro le prestazioni relative all’assistenza specialistica
ambulatoriale, all’assistenza consultoriale di tutela della salute dell’infanzia, della donna e della
famiglia e all’assistenza per i disabili e gli anziani.
Il Distretto inoltre provvede all’attuazione degli interventi di promozione della salute e alle
azione di miglioramento degli stili di vita, nonché alla comunicazione nei confronti dei cittadini,
20
sull’accessibilità ai servizi sanitari e sociosanitari. Il distretto assicura agli enti locali il supporto
tecnico nel processo d’individuazione dei bisogni sociosanitari e di conseguente selezione delle
priorità d’intervento.
Il Direttore del Distretto è scelto fra soggetti, anche medici convenzionati, che abbiano
maturato una specifica esperienza nei servizi territoriali e un’adeguata formazione nella loro
organizzazione, in possesso dei requisiti per l’accesso alla dirigenza e rappresenta e governa il
Distretto attraverso la realizzazione del programma delle attività territoriali previsto all’art. 36
della L.R. n. 41/2006.
Inoltre:
gestisce le risorse assegnate al Distretto in modo da garantire l’accesso della
popolazione alle strutture ed ai servizi, l’integrazione tra i servizi e la continuità
assistenziale;
supporta il Direttore Generale nei rapporti con i Sindaci del territorio di
competenza.
I Presidi Ospedalieri
I presidi ospedalieri sono la struttura tecnico-funzionale dell’Azienda preposta
all’erogazione delle prestazioni di emergenza-urgenza, di ricovero, di diagnosi e cura,
ambulatoriali e specialistiche anche all’esterno degli stabilimenti ospedalieri di riferimento.
Nell’ambito dell’Azienda sono stati individuati due presidi ospedalieri costituiti dal P.O.
Savona - Cairo Montenotte e dal P.O. Albenga – Pietra Ligure.
21
Di seguito si evidenzia l’organigramma aziendale (aggiornato ad ottobre 2010).
22
1.5 Bacino di utenza dell’Azienda
Il territorio di competenza dell’A.S.L. n. 2 “Savonese” coincide con quello della Provincia di
Savona (che comprende 69 comuni); ai fini di un miglior coordinamento delle attività, nonché di
un efficace raccordo con le istituzioni locali, l’Azienda è articolata, come già accennato, in 4
distretti con competenza sui Comuni di seguito indicati:
Distretto Albenganese (ambito 1):
Albenga, Alassio, Andora, Stellanello, Testico, Casanova Lerrone, Garlenda, Villanova
d’Albenga, Ortovero, Onzo, Vendone, Arnasco, Cisano, Zuccarello, Laigueglia, Castelbianco,
Nasino, Erli, Castelvecchio di Rocca Barbena, Ceriale.
Distretto Finalese (ambito 2):
Finale Ligure, Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Loano, Borghetto, Balestrino, Toirano,
Boissano, Giustenice, Tovo, Magliolo, Rialto, Calice, Orco, Vezzi Portio, Noli.
Distretto Delle Bormide (ambito 3);
Cairo Montenotte, Dego, Giusvalla, Piana Crixia, Cengio, Cosseria, Plodio, Carcare, Altare,
Mallare, Pallare, Millesimo, Roccavignale, Murialdo, Osiglia, Bormida, Massimino, Calizzano,
Bardineto.
Distretto Savonese (ambito 4):
Savona, Spotorno, Bergeggi, Vado Ligure, Quiliano, Albissola Marina, Albisola Superiore,
Celle Ligure, Varazze, Stella, Pontinvrea, Mioglia, Sassello, Urbe.
23
L’Azienda garantisce l’assistenza sanitaria ad una popolazione di 287.307 unità (al
31/12/2009), suddivisa per ambiti e classi di età nella tabella che segue.
AMBITI 0 – 6 ANNI 6 – 14 ANNI 14 – 65 ANNI Sup. 65
ANNI
Totale
popolazione
AMBITO N. 1
ALBENGANESE 3.074 4.040 40.170 15.511 62.795
AMBITO N. 2
FINALESE 2.643 3.517 36.252 14.901 57.313
AMBITO N. 3
VAL BORMIDA 1.905 2.343 23.967 12.800 41.014
AMBITO N. 4
SAVONESE 5.593 7.443 80.180 32.969 126.185
Tot 13.215 17.342 180.569 76.181 287.307
% 5 % 6 % 63 % 26 % 100
Popolazione 2009 Fonte: S.C. Medicina di Base Elaborazioni: S.C. Comunicazione sanitaria e marketing
24
1.6 L’A.S.L. n. 2 in cifre
- Ricoveri ospedalieri totali n° 66.656
- Valore dei ricoveri ospedalieri totali € 181.594.275,45
- Ricoveri ordinari acuti n° 38.907
- Giornate di degenza ricoveri ordinari acuti n° 287.795
- Ricoveri ordinari in riabilitazione n° 2.295
- Giornate di degenza ricoveri ordinari in riabilitazione
n° 44.332
- Ricoveri Day Hospital n° 14.671
- Numero di accessi Day Hospital n° 67.576
- Ricoveri Day Hospital Riabilitativo n° 763
- Numero di accessi Day Hospital Riabilitativo n° 3.804
- Ricoveri Day Surgery n° 10.020
- Prestazioni specialistiche totali n° 5.487.962
- Valore delle prestazioni specialistiche totali
€ 59.331.591,93
- Visite specialistiche n° 744.011
- Esami di laboratorio n° 3.468.732
- Prestazioni radio - diagnostiche n° 247.128
- Dipendenti (n. medio 2009) n° 4.527
- Associazioni di volontariato operanti n° 30
- Presidi ospedalieri n° 2
- Popolazione servita 287.307 ab
- Dimensioni del territorio servito 1.544 Kmq
Fonti: S.C. Centro Controllo Direzionale
25
2. PROFILO
RELAZIONALE (CON CHI CI RAPPORTIAMO,
PER CHI OPERIAMO)
26
2. PROFILO RELAZIONALE (CON CHI CI RAPPORTIAMO, PER CHI OPERIAMO)
2.1 Gli stakeholders dell’Azienda: generalità
Vengono indicati con il termine stakeholders tutti i soggetti che, entrando in contatto
(abitualmente o in via occasionale) con l’Azienda, vedono la propria sfera di interessi coinvolta
dalle attività e dalle decisioni aziendali. Si tratta in massima parte di soggetti esterni in quanto
appartenenti al contesto ambientale nel quale opera l’Azienda (utenti, enti locali, imprese private,
associazioni varie, etc ... ); le risorse umane rappresentano invece uno stakeholder interno.
Nella figura seguente gli stessi sono stati evidenziati a livello di aggregazioni significative.
Gli Stakeholders dell’ASL n. 2
REGIONE LIGURIA
ENTI LOCALI
RISORSE UMANE
UTENTI
VOLONTARIATO
FORNITORI
ALTRI
ASSOCIAZIONI DI
UTENTI
27
2.2 Gli utenti
A. GENERALITA’
L’analisi dell’assetto socio - demografico della popolazione residente nel bacino di
utenza dell’A.S.L. n. 2 ed in generale del contesto ambientale di riferimento consente una
migliore comprensione delle specifiche caratteristiche della domanda sanitaria locale e,
conseguentemente, dell’articolazione e della natura dei servizi resi dall’Azienda.
Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori strutturali della popolazione nelle
Province liguri al 01/01/2009 utili per comprendere alcune caratteristiche della popolazione
assistita dall’Azienda.
Fonte: Annuario Statistico Regionale Liguria 2009
B. LA POPOLAZIONE ANZIANA
Principali indicatori strutturali della popolazione al 01/01/2008
Fonte: Annuario Statistico Regionale Liguria 2009
28
L’indice di invecchiamento (rapporto tra la popolazione di 65 anni di età ed oltre e la
popolazione residente totale per 100) rilevato nella Provincia di Savona (pari a 27,2 %), oltre ad
risultare il più elevato nell’ambito della Liguria (26,8 %), supera di oltre sette punti percentuali il
dato medio nazionale.
Anche per quanto riguarda l’indice di vecchiaia (inteso come rapporto tra la popolazione
di 65 anni di età ed oltre e la popolazione di età inferiore a 15 anni per 100) la Provincia di
Savona si colloca sui valori più alti (244,5 contro una media regionale di 238,9 e nazionale di
142,8; l’indice anziani per bambino (6) e l’età media (47,4) confermano a loro volta il primato
provinciale quanto ad anzianità della popolazione.
La proiezione degli attuali tassi di invecchiamento demografico per i prossimi anni propone
uno scenario di c.d. implosione demografica nel territorio della Provincia di Savona; le
previsioni riportate nel grafico che segue, realizzate dal Dipartimento di Scienze Demografiche
dell’Università La Sapienza di Roma ipotizzano, nell’ipotesi denominata “bassa”, un indice di
vecchiaia pari a 560 entro il 2051.
Quanto sopra ha evidenti riflessi sull’articolazione e sulle caratteristiche dei servizi erogati
con apprezzabili conseguenze sull’entità della spesa per l’assistenza sanitaria.
Indice di vecchiaia (Pop 65+/ Pop 0-14)) in Liguria (2003-2051)
Fonte: Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Dipartimento di Scienze
Demografiche (gennaio 2005)
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
6,0
2003
2005
2007
2009
2011
2013
2015
2017
2019
2021
2023
2025
2027
2029
2031
2033
2035
2037
2039
2041
2043
2045
2047
2049
2051
Ipotesi bassa
Ipotesi centrale
Ipotesi alta
5,6
4,2
3,6
29
C. LA COMPONENTE MIGRATORIA
L’analisi delle due principali componenti del sostanziale calo della popolazione regionale
registrato negli ultimi anni (componente naturale e componente migratoria) offre spunti di
particolare interesse.
E’ utile al riguardo registrare come la tendenza negativa riguardante la componente
naturale (saldo nati - morti) sia parzialmente controbilanciata dalla componente migratoria
che si presenta in decisa crescita.
Con riferimento a quest’ultima può essere interessante l’approfondimento della sua
composizione in quanto fattore in grado di condizionare alcune dinamiche dei consumi
sociosanitari. In particolare la componente migratoria, in base a quanto risulta da uno specifico
studio (“Un'implosione demografica per la Liguria? Tendenze della popolazione, mercato
del lavoro, immigrazione e malessere demografico”, Università degli Studi di Roma “La
Sapienza” – Dipartimento di Scienze Demografiche, gennaio 2005) appare costituita:
da una crescente quota di anziani provenienti prevalentemente dal Piemonte
e dalla Lombardia che stabilisce la propria residenza nel territorio della Provincia di
Savona per godere dei benefici recati dalle temperature miti in periodo invernale.
Tale trend lascia ipotizzare che il tasso di invecchiamento della popolazione locale sarà
alimentato in misura sempre maggiore da questi flussi, con importanti ricadute in
termini di struttura del fabbisogno sanitario;
dalla forte presenza di stranieri in età da pensione o ancora attivi (nella
fascia di età 30/40 anni) che stabiliscono la propria residenza in Liguria. Ciò, nell’arco
dei prossimi 20 – 30 anni provocherà “un’ondata di piena di stranieri in età da
pensionamento”. A riprova di questa tendenza il Dossier Statistico Immigrazione
2003 – Caritas afferma che la percentuale di cittadini stranieri di età superiore ai 61
anni in Liguria nell’anno 2002 fosse quasi doppia rispetto al resto del paese (13,7 %
contro 7,1 %).
30
L’impatto di queste dinamiche sulle caratteristiche della domanda di servizi sanitari che
esprimerà in futuro la popolazione residente nel territorio della provincia, in considerazione degli
elevati consumi tipici delle classi di età più anziane, dovrà essere tenuta presente nell’ambito
della programmazione sanitaria messa in atto dall’Azienda, nonché nella definizione dello stock di
risorse (finanziarie e non) destinate all’A.S.L. n. 2.
Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2003 – Caritas “ i report
epidemiologici sullo stato di salute della popolazione immigrata in Italia hanno dimostrato che
le malattie che interessano gli immigrati sono strettamente connesse ai sistemi di accoglienza e
ai processi di inclusione sociale messi in atto nel paese ospite. Infatti la maggior parte delle
patologie scaturiscono dalle scadenti condizioni abitative, lavorative, dalle difficoltà di relazione e
di socializzazione, dal grado di accesso ai servizi sanitari”.
In particolare gli ambiti di sofferenza sanitaria sono caratterizzati da malattie da
disagio, infortunistica sul lavoro, alto ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza ed alcune
malattie infettive prevenibili.
Le scadenti condizioni di vita, infine, specie nelle prime fasi dell’immigrazione comportano
un alto numero delle malattie alle alte vie respiratorie, disturbi gastrointestinali e malattie
dermatologiche.
Cittadinanza Totale %
ALBANESE 4646 29,68 MAROCCHINA 2261 14,44 RUMENA 1921 12,27 ECUADOREGNA 883 5,64 EGIZIANA 729 4,65 UCRAINA 591 3,77 PERUVIANA 345 2,20 CINA POPOLARE 308 1,96 Altri -------- Totale generale 15.649
CITTADINI STRANIERI ISCRITTI AL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE NELLA ASL2 SAVONESE
A LUGLIO 2009
31
NATALITA’ 2008
32
Fonte:Elaborazione dati a cura di S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
33
I FLUSSI TURISTICI
Una corretta individuazione delle dimensioni del bacino d’utenza dell’Azienda non
può non tenere conto, inoltre, del movimento turistico (stagionale e non solo) presente nel
territorio di competenza, nel quale è presente una parte assai significativa del turismo ligure.
Nella tabella che segue sono esposti alcuni dati relativi alle presenze registrate negli esercizi
alberghieri della Provincia di Savona.
MOVIMENTO TURISTICO NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI
Italiani Stranieri Totale
Presenze 2008 3.241.909 817.825 4.059.734
Giornate di
permanenza media
5,3 4,2 -
Presenze medie
giornaliere
47.074 9.411 56.485
Fonte: Elaborazione da “Economia Savonese: Indicatori statistici 2008” Camera di Commercio
Industria Artigianato e Agricoltura di Savona
In virtù dei dati che emergono dalla tabella, per stimare la popolazione effettivamente
presente (in media) nel territorio di competenza, alla popolazione residente vanno aggiunte le
presenze turistiche medie giornaliere.
A tale proposito va precisato che il valore di n. 56.485 unità riportato nella tabella risulta
una stima per difetto dell’effettiva presenza media giornaliera di turisti nella Provincia di Savona;
il dato non tiene infatti conto:
- delle presenze extralberghiere (camping, ostelli, case per ferie) che registrano nel corso
del 2008 n. 1.681.655 presenze e di cui non si conosce la permanenza media;
- del turismo di una sola giornata che non può essere facilmente rilevato.
Alla luce di quanto sopra, per calibrare correttamente la distribuzione delle risorse
finanziarie, tecniche ed umane dell’Azienda andrebbe valutato il fabbisogno indotto dai flussi di
turisti che giungono nella Provincia di Savona e della relativa stagionalità, anche in
considerazione di specifica morbilità che ne scaturisce.
34
D. ASPETTI SOCIOSANITARI
Di seguito vengono presentati alcuni dati tratti dall’Annuario Statistico Regionale della
Regione Liguria per l’anno 2008.
Morti nella provincia di Savona nell’anno 2003 (per causa)
Malattie infettive e parassitarie 59 Tumore 1.062 Mal. del sangue 16 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 170 Disturbi psichici e comportamentali 83 Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 166 Malattie del sistema circolatorio 1.775 Malattie del sistema respiratorio 250 Malattie dell'apparato digerente 156 Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo 6 Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo 27 Malattie del sistema genitourinario 63 Alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale 3 Malformazioni congenite e anormalità cromosomiche 12 Sintomi, segni, risultati anomali e cause mal definite 116 Cause esterne di traumatismo e avvelenamento 173
TOTALE 4.137
35
1%
26%
0%
4%
2%
4%
43%
6%
4% 0%
1%
2%
0%0%
3%4%
Malattie infettive e parassitarie
Tumore
Mal. del sangue e degli organi ematop. ed alc.
dist. imm.
Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche
Disturbi psichici e comportamentali
Malattie del sistema nervoso e degli organi di
senso
Malattie del sistema circolatorio
Malattie del sistema respiratorio
Malattie dell'apparato digerente
Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo
Malattie del sistema osteomuscolare e del
tessuto connettivo
Malattie del sistema genitourinario
Alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale
Malformazioni congenite e anormalità
cromosomiche
Sintomi, segni, risultati anomali e cause mal definite
Cause esterne di traumatismo e
avvelenamento
Fonte: Elaborazioni da Annuario Statistico Regionale 2008
Nel territorio servito dall’Azienda il bisogno di salute e la richiesta di servizi sanitari sono
caratterizzati dalle patologie cronico – degenerative tipiche di una popolazione anziana (tumori e
patologie cardiocircolatorie e respiratorie, pari al 75 % circa delle cause per morte). Va peraltro
sottolineato come tali patologie aumentino considerevolmente nella classe di età superiore ai 75
anni (classe di età la cui incidenza in Provincia di Savona, come già visto, è destinata ad
aumentare sensibilmente).
36
Totale di cui: mortali Totale di cui: mortali Totale di cui: mortali Totale di cui: mortali
452anovaS - 5.224 2 150 1 5.628 3
548AIRUGIL - 27.772 14 943 1 29.560 15
ITA LIA 57.155 98 826.312 1.058 29.148 14 912.615 1.170
(a) infortuni la cui tutela assicurativa non compete all' INAIL che, comunque, tratta le relative pratiche per conto delle r ispettive amministrazioni di appartenenza sulla base di leggi ( in particolare DM del 10.10.1985) o di specifiche convenzioni.
Tavola 9.21.1
Infortuni per gestioneTotale
InfortuniAgricoltura Industria e Servizi Conto Stato(a)
Infortuni sul lavoro denunciati a ll'INAIL nella Provincia di Savona. Anno 2007
Fonte: Elaborazione Annuario Statistico Regionale Liguria 2008
La Provincia di Savona, con un totale di 5.628 infortuni nel 2007, si colloca al secondo
posto in Liguria dopo quella di Genova nella graduatoria degli infortuni sul lavoro denunciati
all’INAIL.
In tale scenario si colloca l’attività posta in essere dall’Azienda sul fronte della sicurezza
degli ambienti di lavoro attraverso la Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro (PSAL), nell’ambito delle funzioni svolte dal Dipartimento di Prevenzione nel
prosieguo meglio descritte.
Casi di AIDS in residenti liguri per sesso e fasce di età - Anni 2005 - 2007
700260025002issalC
di età Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
0-12 16 14 30 16 14 30 16 14 30
13-19 4 - 4 7 - 7 7 - 7
20-29 374 210 584 3 76 211 587 379 212 591
30-39 1.099 382 1.481 1.1 23 394 1.517 1.123 397 1.520
40-49 361 93 454 3 89 102 491 397 107 504
>=50 163 37 200 1 80 40 220 183 41 224
TOTALE 2.017 736 2.753 2.0 91 761 2.852 2.105 771 2.876
Fonte: Annuario Statistico Regionale Liguria 2008
37
2.3 Il personale
Il personale dipendente costituisce ad un tempo il c.d. “stakeholder interno”, nonché una
risorsa strategica per un’Azienda che, come la A.S.L. n. 2 Savonese, è ormai da anni la maggiore
della Provincia di Savona quanto a numero di unità impiegate. Alla data del 31.12.2009
risultavano infatti in servizio n. 4.527 dipendenti tra personale a tempo indeterminato e
determinato. I dati relativi al personale dipendente sono meglio evidenziati al successivo capitolo
4 “Risorse”.
2.4 I fornitori
L’Azienda, ai fini della scelta dei fornitori di beni e servizi, si attiene, per quanto riguarda
le forniture di importo superiore a quello fissato dalla normativa comunitaria in materia
(attualmente pari a € 193.000 I.V.A. esclusa), alla suddetta normativa ed a quella nazionale di
recepimento; vengono utilizzate, in particolare, nella quasi totalità dei casi, le forme della
“procedura aperta” e della “procedura ristretta” previste dal Decreto Legislativo 12 agosto 2006
n. 163.
In aderenza alla predetta normativa le stesse sono articolate in modo tale da garantire la
massima partecipazione dei fornitori interessati mediante pubblicazione dei bandi di gara.
L’aggiudicazione delle forniture avviene, in alternativa, secondo i seguenti criteri:
- a favore dell’offerta contenente il prezzo più basso;
- a favore dell’offerta individuata quale economicamente più
vantaggiosa sulla base di un esame congiunto della qualità e del prezzo
opportunamente ponderati secondo idonei parametri (preventivamente fissati
ed evidenziati negli atti di gara).
E’ evidente che l’applicazione di quest’ultimo criterio, che meglio garantisce l’Azienda sotto
il profilo qualitativo (soprattutto per quanto riguarda gli acquisti di beni tecnico – sanitari),
richiede l’espletamento di una procedura caratterizzata da maggiore complessità che prevede la
valutazione di qualità da parte di apposite commissioni; tale valutazione avviene prima
dell’apertura delle buste contenenti l’offerta del prezzo (da effettuarsi, una volta effettuata
la valutazione di qualità, in seduta pubblica).
Per quanto riguarda le forniture di valore inferiore a quello dell’accennata soglia
comunitaria l’Azienda fa normalmente riferimento all’art. 125 del citato Decreto utilizzando lo
strumento dell’acquisto c.d. “in economia”.
Lo stesso è caratterizzato da modalità più snelle che prescindono da forme di pubblicità
specifica e precedono invece l’interpello di un certo numero di imprese contenute in elenchi tenuti
dall’Azienda; le stesse sono comunque informate ai consueti principi che garantiscono la
38
trasparenza e la parità di trattamento tra i concorrenti sulla base di un regolamento adottato a
livello aziendale (secondo linee indicate dalla Regione Liguria).
La normativa e le procedure di scelta del contraente previste per la fornitura di beni e
servizi valgono anche per i lavori, pur con alcune differenze in relazione agli importi.
I fornitori: composizione
Nel corso del 2009 l’acquisizione di beni e servizi da parte dell’A.S.L. n. 2 è stata
effettuata tramite 2.285 fornitori (per un fatturato complessivo di circa € 223 milioni); la
figura di seguito riportata evidenzia la distribuzione per sede delle imprese fornitrici.
Per il 49 % (1.158) sono localizzate nella Regione Liguria con un’incidenza marcata della
Provincia di Savona (755 pari al 33 % del totale).
L’analisi del fatturato dei fornitori indica invece una prevalenza (64 %) del peso degli
acquisti effettuati “fuori regione”, mentre la Provincia di Savona rappresenta circa il 21 % delle
forniture complessive (circa € 46.965.000), in larga misura rappresentate dall’acquisizione di
prestazioni assistenziali erogate da strutture convenzionate presenti sul territorio, quali la
residenzialità anziani e l’assistenza ai disabili, ai malati psichici, ecc.
39
Il grafico successivo evidenzia inoltre una significativa differenza tra il fatturato medio dei
fornitori residenti in Provincia (circa € 62.000) e quello dei fornitori “fuori Provincia” (circa €
115.000).
40
2.5 Le Associazioni di volontariato e tutela
Nel territorio dell’A.S.L. n. 2 è molto attivo l’associazionismo in campo socio
sanitario. Al fine di valorizzare e favorire la collaborazione con questo ricco tessuto associativo
e nell’ottica di garantire un continuo confronto con gli organismi di rappresentanza dei cittadini e
dei malati è stato attivato il Comitato Misto Consultivo, destinato a rappresentare la principale
sede di scambio di informazioni.
Attraverso detto Comitato l’Azienda e le associazioni di volontariato esaminano
congiuntamente le proposte e i suggerimenti presentati dalle associazioni stesse; l’Azienda, a sua
volta, espone le iniziative e i progetti che hanno riflessi sulla fruibilità dei servizi.
In tale contesto è stato firmato un protocollo d’intesa con le seguenti associazioni, membri
del predetto Comitato.
Associazione Amici Centro Oncologico P. Bianucci. L’Associazione
opera nell’ambito della ricerca diagnostica e della terapia oncologica e mira alla
raccolta di fondi da destinare all’acquisto di apparecchiature da mettere a disposizione
del Centro Oncologico dell’Ospedale San Paolo di Savona, alla concessione di premi di
studio a giovani medici italiani e stranieri che operino nello specifico settore
dell’oncologia;
Associazione Crescere Insieme (CRESC.i). L’Associazione CRESC.i. è
nata dai genitori ed amici di bambini affetti da condizioni di difetto di statura e da
malattie endocrine. Agisce con il sostegno materiale e psicologico delle famiglie,
fornendo indicazioni pratiche, divulgando notiziari di aggiornamento e promuovendo
incontri tra ragazzi, genitori e personale medico e paramedico. Promuove inoltre la
ricerca scientifica relativa ai problemi di bassa statura e delle malattie endocrine per
realizzare nuovi metodi di diagnosi e terapia.
Associazione Diabetici Ponente Ligure (ADPL). L’Associazione
promuove convegni relativi al diabete mellito, corsi di educazione sanitaria per
l’autogestione parziale della malattia, corsi teorici di cucina, attivazione di un
ambulatorio con personale infermieristico volontario per la misurazione della glicemia
e della pressione arteriosa, controllo ed eventuale sostituzione degli apparecchi per la
misurazione della glicemia, assistenza domiciliare su richiesta, distribuzione di riviste
e pubblicazioni scientifiche inerenti al diabete;
41
Associazione Savonese Assistenza Diabetici (ASSADI). L’Associazione
promuove convegni ed iniziative finalizzati all’educazione sanitaria e alla corretta
informazione sulla patologia diabetica e alle problematiche correlate.
Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO). L’ADMO Associazione
Italiana Donatori Midollo Osseo è un’ONLUS che da oltre dieci anni è attiva in tutta
Italia con lo scopo principale di sensibilizzare la popolazione sulla possibilità di
combattere la Leucemia e altre neoplasie del sangue, attraverso il trapianto di midollo
osseo. L’Associazione è impegnata nella ricerca di donatori, fra i 18 ed i 35 anni, per
dare una speranza di vita ai malati che non anno un donatore consanguineo
compatibile;
Associazione Italiana Celiachia. L'Associazione Italiana Celiachia nasce
nel 1979 per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini celiaci. Attualmente l'A.I.C.
è strutturata in Federazione con 19 soci (Associazioni Regionali rappresentate da
altrettanti Consigli Direttivi e Comitati Scientifici). In quasi trent'anni di attività
l'Associazione ha ottenuto l'erogazione gratuita dei prodotti dietetici, la legge n.
123/2005 "Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia", ha realizzato il
Prontuario AIC degli alimenti e creato il marchio "spiga sbarrata"" per identificare con
immediatezza i prodotti idonei al consumo da parte dei celiaci. Tra le attività
principali, anche la nascita di un network di oltre 400 ristoranti e pizzerie che possono
fornire pietanze per i celiaci in sicurezza e la redazione di una rivista specializzata
"Celiachia Notizie", che ricevono gli associati e che fornisce periodiche informazioni e
aggiornamenti sui progressi della ricerca scientifica e le novità in campo alimentare.
Compito ed obiettivo primario dellAssociazione è quello di aumentare le diagnosi
attraverso una sempre più diffusa conoscenza della celiachia anche finanziando la
Ricerca Scientifica ed essere di appoggio e riferimento ai celiaci per assistenza e
consigli.
Associazione Italiana Donatori Organi (AIDO). L’AIDO sollecita e
collabora all’attuazione della prevenzione e dell’educazione sanitaria. Diffonde la
conoscenza dei problemi relativi ai trapianti, alle donazioni di organi ed agli innesti.
Provvede alle formalità per dare esecuzione alle volontà dei donatori e per realizzare il
servizio di prelievo;
42
Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). L’Associazione
promuove e finanzia la ricerca scientifica sulla Sclerosi Multipla e s’impegna con ogni
mezzo per lenire gli effetti individuali e sociali conseguenti la malattia. Presta inoltre
assistenza medico – specialistica di riabilitazione domiciliare o ambulatoriale,
assistenza domiciliare, assistenza volontaria in ospedale, consulenza per pratiche
previdenziali, servizio telefonico amico presso le sezioni, supporto psicologico, servizi
di trasporto con veicoli speciali, consulenze telefoniche da parte di personale
specializzato, attività sociali e ricreative;
Associazione Ligure Difesa del Cittadino (ALDC). A.L.D.C. si propone di
promuovere la difesa dei diritti dei Cittadini, in particolar modo nei confronti della
Pubblica Amministrazione; offre assistenza per quanto concerne l’accesso alle
informazioni che lo riguardano presso gli uffici e gli apparati pubblici, regionali e locali;
l’educazione del consumo dei beni e dell’utilizzo dei servizi; il conseguimento del
rispetto della natura e degli equilibri ecologici; la riorganizzazione del sistema
previdenziale e pensionistico; la realizzazione di un corretto rapporto tra cittadino e
giustizia; l’eliminazione di ogni fattore di incomprensione, limitazione o lesione della
libertà e dignità degli individui; il riconoscimento dei diritti della Costituzione nei
confronti dei cittadini; la tutela della salute della persona e della dignità del malato;
Associazione Ligure Famiglie Pazienti Psichiatrici (ALFaPP).
L’A.L.Fa.P.P. incoraggia la solidarietà sociale, sanitaria ed educativa verso i pazienti
psichiatrici e promuove iniziative per il recupero sociale dei medesimi e per difendere i
diritti dei sofferenti psichici;
Associazione Paratetraplegici Liguria (ASPAL). L’Associazione aderisce
alla Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici (FAIP) ed è iscritta nel Registro
del Volontariato della Regione. Rappresenta e assiste i paraplegici e tetraplegici,
promuove e sollecita ogni iniziativa ad ogni livello ed in ogni ambito, che abbia
scopo diretto o indiretto di favorire il progresso individuale e sociale dei
medullolesi;
43
Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la Solidarietà (AUSER).
Promuove azioni di assistenza e solidarietà agli anziani in stato di disagio che incidano
come risposta ai bisogni reali e sulla vita dell’anziano con servizi alla persona atti a
favorire la permanenza nella sua abitazione e nel suo ambiente attraverso: centri di
ascolto, presidi integrativi socio-sanitari, assistenza Alzheimer, socializzazione in
centri sociali e case di riposo, informazioni e segretariato sociale;
Associazione Prader Willi. L’Associazione promuove la conoscenza della
Sindrome di Prader-Willi al fine di favorirne la diagnosi precoce, la cura efficace e
l’orientamento verso Centri specializzati degli individui che ne siano affetti. Favorisce
una corretta informazione ed una corretta solidarietà alle famiglie. Suggerisce e
sviluppa iniziative per assicurare adeguati mezzi di assistenza ai pazienti e alle loro
famiglie, particolarmente dove l’organizzazione pubblica assistenziale non offre
interventi sufficienti. Promuove pubblicazioni, conferenze inerenti le varie
problematiche della Sindrome di Prader-Willi. Collabora con Associazioni analoghe in
campo internazionale, al fine di confrontare gli obiettivi prefissati e migliorare le
iniziative per la loro realizzazione. Cerca di favorire la creazione di Case Famiglia o
strutture di Lavoro Protetto;
Associazione Savonese Amici della Cardiologia. Scopo dell'Associazione
è impegnare gli associati in attività di volontariato e solidarietà nei confronti di coloro
che sono affetti da cardiopatie mediante forme d'assistenza ospedaliera e/o familiare,
coadiuvarli nella terapia medico – psicologica, nonché fornire un sostegno alle famiglie
dei pazienti in questione, promuovere e patrocinare attività rivolte a favorire la
prevenzione della cardiopatia ischemica e delle malattie cardio – vascolari, favorendo
altresì studi e ricerche medico – scientifiche in relazione alle patologie elencate;
Associazione Volontari Ospedalieri (AVO)
AVO - Sezione di SAVONA. L’Associazione Volontari Ospedalieri di Savona,
costituita nel 1979 ed iscritta all’albo regionale e nazionale delle associazioni di
volontariato, è un’associazione senza scopo di lucro (ONLUS) nata per dare una
possibilità concreta ed organizzata a quanti vogliono portare conforto agli ammalati,
spesso soli, nelle corsie degli ospedali e nelle case di riposo;
AVO – Sezione di Pietra Ligure;
AVO – Sezione di Albenga;
Associazione Volontari per la lotta contro il cancro “Dr. De Vincenzi”;
44
Comitato Sanitario Locale Valbormida (CSLV). Missione di questo
gruppo di volontariato, è quella di garantire un’adeguata assistenza sanitaria pubblica
in una zona decentrata, già fortemente industrializzata, con problemi di comunicazioni
viarie. Il gruppo si è costituito negli anni 90, quando si percepiva un deterioramento
dell’assistenza pubblica iniziando dai distretti. Da allora il Comitato si è posto
l’obiettivo di contrastare questo decadimento;
Confederazione dei Centri Liguri per la Tutela dei Diritti dei Malati
(CCLTdM). La Confederazione dei Centri Liguri per la Tutela dei Diritti del Malato è
iscritta all’albo regionale del volontariato. Mira ad individuare carenze e disfunzioni
d i ordine amministrativo, organizzativo, tecnico e comportamentale che
impediscano un’assistenza razionale ed umana al malato. La Confederazione dispone
di un servizio legale attraverso il quale assiste in giudizio i cittadini non abbienti e si
avvale inoltre di una commissione consultiva composta da membri qualificati
per lo studio delle problematiche e delle emergenze sanitarie;
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. L’Associazione si propone di
promuovere e realizzare iniziative per far conoscere, potenziare e valorizzare la
ricerca e la prevenzione nel campo delle malattie oncologiche. In particolare: studi e
ricerche in campo oncologico; informazione ed educazione alla salute; formazione e
aggiornamento del personale medico, non medico e psicosociale, riabilitazione e
assistenza domiciliare; miglioramento della qualità di vita e dell’assistenza oncologica;
Savona Insieme. “Savona Insieme” assiste gratuitamente a domicilio i
malati terminali di cancro avvalendosi di una struttura consolidata costituita da n. 2
medici oncologi, n. 2 infermieri professionali, n. 3 psicologi e n. 43 volontari (di cui 30
destinati all’assistenza ai malati). Opera nel comprensorio Savonese e nei Comuni
della fascia costiera da Varazze a Noli;
Tribunale per i Diritti del Malato (TdM). Il Tribunale per i Diritti del
Malato sollecita il costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie
alle esigenze dei cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Collabora alla
definizione degli standard di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie
relativamente alla personalizzazione ed umanizzazione dell’assistenza, al diritto
all’informazione, alle prestazioni alberghiere;
Centro tutela diritti del malato (Pietra Ligure)
45
Cittadinanzattiva liguria onlus
Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM).
Promuove con tutti i mezzi la ricerca scientifica e l’informazione sanitaria sulla
distrofia muscolare progressiva. Promuove e favorisce l’integrazione sociale della
persona disabile;
Associazione scientifica per la terapia e la ricerca antalgica (ASTRA).
46
2.6 La Regione Liguria
La Regione Liguria rappresenta il principale interlocutore istituzionale dell’Azienda, in
virtù delle competenze legislative e amministrative attribuite dal D.Lgs. n. 502/1992 in materia di
assistenza sanitaria ed ospedaliera. In particolare la Regione determina i principi
sull’organizzazione dei servizi e sull’attività destinata alla tutela della salute. Spetta inoltre alla
Regione Liguria l’attività di promozione e supporto nei confronti dell’Azienda, anche in relazione al
controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie.
Attraverso il Piano Sociosanitario Regionale triennale la Regione assegna specifici
obiettivi ai Direttori Generali ed esercita la relativa funzione di valutazione dei risultati raggiunti.
L’attività di controllo si concretizza operativamente attraverso la richiesta da parte della
Regione di report e monitoraggi di varia natura, inviati periodicamente (a titolo meramente
esemplificativo flussi del personale, monitoraggi sull’andamento dei costi e dei ricavi, della
mobilità sanitaria, delle dimissioni ospedaliere e delle prestazioni ambulatoriali).
Alla Regione è anche attribuita la funzione di determinare il finanziamento delle
Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere (vedi il capitolo n. 4 “Risorse” per il
Finanziamento 2009).
2.7 La Conferenza dei Sindaci
La Conferenza dei Sindaci, prevista dall’art. 3 comma 14 del D.Lgs. 502/1992 e successive
modificazioni è composta dai Sindaci dei Comuni ubicati nel territorio di competenza dell’A.S.L. n.
2 savonese ed ha il compito di esprimere il bisogno socio sanitario delle comunità locali e di
corrispondere alle esigenze sanitarie della popolazione. In particolare, secondo quanto prescritto
dalla Legge Regionale n. 41/2006:
a) contribuisce a delineare le linee di indirizzo e di attività delle Aziende sanitarie locali e
definisce, altresì, la programmazione e le modalità di integrazione della risposta ai bisogni di
salute che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale;
b) è chiamata ad esprimere l’intesa nei confronti dei seguenti atti delle AA.SS.LL.:
1. piano strategico aziendale;
2. bilancio pluriennale di previsione, bilancio di previsione economico annuale,
bilancio consuntivo di esercizio;
3. piano attuativo annuale.
c) provvede a:
1. esprimere il proprio parere sul Piano Socio – Sanitario regionale;
2. determinare, d’intesa con il direttore generale, l’ambito territoriale dei Distretti
sociosanitari;
3. verificare l’andamento generale dell’attività dell’Azienda sanitaria locale,
47
trasmettendo le proprie valutazioni e proposte al direttore generale;
4. esprimere alla Giunta regionale il parere previsto dall’articolo 3 bis, comma 6
del d.lgs. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni per la conferma del
direttore generale delle Aziende sanitarie locali ed ospedaliere situate nel proprio
territorio;
5. richiedere alla Giunta regionale, con decisione assunta con una maggioranza
che rappresenti il novanta per cento della popolazione ed il novanta per cento dei Comuni
rappresentati, la revoca del direttore generale delle Aziende sanitarie locali ed ospedaliere
situate nel proprio territorio, ovvero di non disporne la conferma, ove il contratto sia già
scaduto, nel caso di mancata attuazione del Piano attuativo annuale;
6. designare un componente del Collegio sindacale delle Aziende sanitarie
locali e ospedaliere situate nel proprio territorio ed analizzare la relazione semestrale
sull’andamento dell’attività di tali Aziende trasmessa dal Collegio stesso, come previsto
dall’articolo 3 ter del d.lgs. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni;
7. adottare linee di indirizzo per l’integrazione delle attività sanitarie e
sociosanitarie con gli interventi sociali, promuovendo forme di intesa e di coordinamento;
8. garantire che gli accordi per l’esercizio delle attività sociosanitarie abbiano
copertura economica.
Tali funzioni sono svolte per mezzo del Comitato di Rappresentanza nominato dalla
Conferenza dei Sindaci e composto dal Presidente della Conferenza stessa, che lo presiede, e da
altri quattro componenti.
Nel corso dell’esercizio 2009 la Conferenza dei Sindaci si è riunita nelle seguenti occasioni:
15 gennaio 2009: relazione sul Punto Unico di Accesso Sociosanitario a cura
della Dott.ssa Anna Banchero dell'Agenzia Regionale per la Salute (COMITATO DI
RAPPRESENTANZA);
20 aprile 2009: approvazione del Bilancio Economico di Previsione 2009 dell'ASL
2 "Savonese" (COMITATO DI RAPPRESENTANZA);
29 maggio 2009: esame richieste del Direttore Generale del Dipartimento
Salute e Servizi Sociali della Regione Liguria in materia di Fondo Regionale per la Non
Autosufficienza (COMITATO DI RAPPRESENTANZA);
2 luglio 2009: aggiornamento programmazione residenzialità extra -
ospedaliera (COMITATO DI RAPPRESENTANZA);
30 ottobre 2009: presentazione Bilancio di Esercizio 2008 ASL 2 "Savonese"
(COMITATO DI RAPPRESENTANZA).
48
2.8 La Croce Rossa Italiana e le Pubbliche Assistenze
La Regione Liguria favorisce e promuove il coinvolgimento e la partecipazione della “Croce
Rossa Italiana” e delle Associazioni di volontariato denominate “Pubbliche Assistenze” alla rete
d’emergenza sanitaria e al trasporto sanitario in considerazione dell’alto valore sanitario e sociale
di cui sono espressione.
I rapporti con tali associazioni sono regolamentati, per quanto attiene all’emergenza /
urgenza ed ai trasporti ordinari da quanto disposto dalla Deliberazione del Consiglio Regionale
ligure n. 1446 del 20/11/2003 con cui è stato recepito “l’Accordo Quadro Regionale per la
regolamentazione dei rapporti tra Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere e Anpas, Cipas e CRI” e
allegati alla deliberazione stessa e sottoscritto in data 06/11/2003 tra l’Assessore alla Salute e i
rappresentanti dei predetti organismi federativi.
L’Accordo Quadro è stato peraltro integrato dai seguenti provvedimenti regionali:
Deliberazione di Giunta Regionale n. 440/2007 ( regolamentazione dei rapporti tra
le Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere e le Associazioni di Volontariato in
materia di trasporti sanitari);
Deliberazione di Giunta Regionale n. 441/2007 (direttiva vincolante relativa alle
modalità di erogazione dei servizi di trasporto sanitario a carico del Servizio
Sanitario Regionale).
I trasporti sanitari oggetto dell’accordo stipulato ricomprendono:
∙ l’intervento sanitario territoriale di emergenza – urgenza;
∙ le attività di trasporto per trattamento di dialisi;
∙ i trasporti programmati territoriali e ospedalieri disposti dalle Aziende Sanitarie;
∙ gli altri servizi di trasporto sanitario ricompresi nei livelli essenziali di assistenza.
Gli interventi di emergenza comprendono attività di:
∙ soccorso sanitario;
∙ trasferimento dell’assistito;
∙ trasporto sanitario in emergenza.
Per “attività di soccorso sanitario” si intendono gli interventi espletati nei confronti di
malati ed infortunati in situazioni di urgenza o di emergenza medica ed eventuale trasporto in
ospedale; in particolare sono considerati interventi di soccorso quelli effettuati a favore di
soggetti che siano coinvolti in incidenti di qualsiasi natura o colpiti da malori o che presentino,
comunque, condizioni di particolare gravità da far ritenere opportuna una assistenza di primo
49
soccorso sia sul luogo dell’evento che durante il trasporto verso il pronto soccorso individuato
dalla Centrale Operativa 118.
Per “trasferimento dell’assistito” si intende il trasporto di un paziente – da un Ospedale ad
un Pronto Soccorso o da una Unità di area critica di un altro ospedale – assistito durante il
viaggio, in relazione alla particolare gravità delle condizioni del trasportato, da personale sanitario
della struttura.
Per “trasporto sanitario di emergenza” si intende un qualsiasi trasporto strettamente
connesso ad una prestazione sanitaria caratterizzata dall’urgenza ed emergenza della prestazione
stessa. In particolare rientrano tra i trasporti sanitari in emergenza i trasporti finalizzati al
trapianto di organo, oppure di sangue ed emoderivati o di altri materiali sanitari qualora risultino
indispensabili a salvaguardare le fondamentali funzioni vitali degli assistiti.
L’Azienda ha inoltre stipulato convenzioni per il servizio di automedica (a supporto dei
trasporti in emergenza) per i Distretti Sanitari Albenganese e Finalese con le Pubbliche
Assistenze e i Comitati Locali di Croce Rossa operanti nei relativi territori.
Di seguito si elencano le Pubbliche Assistenze e i Comitati della Croce Rossa Italiana con le
quali l’Azienda ha avuto rapporti per i trasporti di emergenza – urgenza e per i trasporti ordinari
nel corso del 2009.
50
1 CROCE AZZURRA DI CALIZZANO
2 CROCE BIANCA DI ALASSIO "G. Montesi"
3 CROCE BIANCA DI ALBENGA
4 CROCE BIANCA DI ALTARE
5 CROCE BIANCA DI ANDORA
6 CROCE BIANCA DI BORGHETTO S. SPIRITO
7 CROCE BIANCA DI BORGIO VEREZZI
8 CROCE BIANCA DI CAIRO M.TTE
9 CROCE BIANCA DI CALICE LIG.
10 CROCE BIANCA DI CARCARE
11 CROCE BIANCA DI CEVA
12 CROCE BIANCA DI DEGO
13 CROCE BIANCA DI FINALE L. MARINA
14 CROCE BIANCA DI GIUSVALLA
15 CROCE BIANCA DI IMPERIA
16 CROCE BIANCA DI LAIGUEGLIA "L. Carbone"
17 CROCE BIANCA DI MIOGLIA
18 CROCE BIANCA DI NOLI
19 CROCE BIANCA DI PONTINVREA
20 CROCE BIANCA DI SAVONA
21 CROCE BIANCA DI SPOTORNO
22 CROCE BIANCA DI VARIGOTTI
23 CROCE DI MALTA DI BOISSANO
24 CROCE D’ORO DI ALBISSOLA MARINA
25 CROCE D’ORO DI SCIARBORASCA
26 CROCE ROSA DI CELLE LIGURE
27 CROCE ROSSA DI ACQUI TERME
28 CROCE ROSSA DI ALASSIO
29 CROCE ROSSA DI ALBENGA
30 CROCE ROSSA DI CENGIO
31 CROCE ROSSA DI CERIALE
32 CROCE ROSSA DI COGOLETO
33 CROCE ROSSA DI DIANO MARINA
34 CROCE ROSSA DI LOANO
35 CROCE ROSSA DI MAGLIOLO
36 CROCE ROSSA DI MILLESIMO
37 CROCE ROSSA DI OSIGLIA
51
38 CROCE ROSSA DI PIEVE DI TECO
39 CROCE ROSSA DI SASSELLO
40 CROCE ROSSA DI SAVONA
41 CROCE ROSSA DI STELLA
42 CROCE ROSSA DI TOIRANO
43 CROCE ROSSA DI URBE
44 CROCE ROSSA DI VADO L.
45 CROCE ROSSA DI VARAZZE
46 CROCE VERDE DI ALBISOLA SUP.
47 CROCE VERDE DI BARDINETO
48 CROCE VERDE DI FINALE L. BORGO
49 CROCE VERDE DI MURIALDO
50 CROCE VERDE DI PEROSA ARGENTINA
51 PIETRA SOCCORSO
2.9 Il Comitato etico
Il Comitato Etico dell'Azienda, istituito nel 1995, è stato istituzionalizzato nel 1999 in base
alle disposizioni ministeriali, che, secondo le normative europee di Buona Pratica Clinica (GCP),
impongono la presenza di tale organismo, come condizione necessaria affinché nelle strutture
ospedaliere possano essere attuate le sperimentazioni farmacologiche (D.M. 18 marzo 1998).
Infatti, secondo tale D.M., il compito principale del Comitato Etico consiste nell'esame
della fattibilità delle sperimentazioni nel rispetto dei diritti del malato, ma può essere coinvolto o
consultato anche su problematiche mediche e assistenziali che abbiano implicazioni etiche
rispetto alle scelte proposte dai sanitari o richieste dalle persone utenti del servizio sanitario.
L'esame delle sperimentazioni, che a tutt'oggi possono essere svolte soltanto in ospedale
e/o in strutture riconosciute adeguate e che in prossimo futuro saranno fattibili anche dai medici
di medicina generale (D.M. 10 maggio 2001) e la formazione di pareri ha assorbito in questi anni
la maggior parte dell'attività del comitato. Il controllo sui protocolli sperimentali e sullo
svolgimento degli stessi è necessario per tutelare la persona malata che deve essere posta in
condizioni di esprimere liberamente la sua volontà di partecipare ad uno studio, senza subire
condizionamenti da parte del medico e senza temere ripercussioni negative in presenza di un
eventuale rifiuto.
A garanzia di un tale comportamento il CE ha il dovere di valutare sia la validità scientifica
del protocollo (che la procedura sia corretta in tutte le parti che la compongono, che il rapporto
rischi/benefici sia a favore del singolo paziente, che lo stesso non abbia a patire alcuna differenza
52
negativa rispetto a chi è affetto dalla stessa patologia e non partecipa allo studio), sia la
completezza del foglio informativo rivolto al paziente e del testo che ne esprime il consenso.
Il Comitato Etico è costantemente impegnato:
nell’adeguamento alla normativa vigente delle procedure in materia di tutela dei
pazienti;
nell’implementazione delle sperimentazioni effettuate dai medici di medicina
generale e dai pediatri di libera scelta ;
nella rivisitazione del proprio regolamento, anche in ottemperanza al DM
dell’ottobre del 2006;
nella “consulenza etica” ai clinici, agli operatori delle professioni sanitarie, ai
degenti e a tutti i richiedenti per la risoluzione sistematica dei “dilemmi etici”, tipici
delle professioni sanitarie riscontrabili durante il percorso diagnostico –
terapeutico - assistenziale conformemente ai fini istituzionali;
nel monitoraggio (con cadenza annuale) finalizzato alla verifica dell’andamento
degli studi in conformità alle norme vigenti.
Istituzionalmente il Comitato Etico ottempera alle disposizioni previste dalle normative nazionali
e regionali analizzando e valutando principalmente tutta la documentazione relativa alle
sperimentazioni interventistiche non interventistiche (osservazionali), “no profit”, con “dispositivi
medici”, nonché gli emendamenti, gli addendum sostanziali e gli eventi avversi ad esse collegate.
Inoltre si occupa, altresì di valutare i farmaci per uso terapeutico e pareri di particolare
rilevanza etica.
Nella realtà savonese il Comitato Etico è stato istituito dalla direzione aziendale come già
accennato prima dell’entrata in vigore della normativa italiana che poneva in essere l’esistenza
stessa del Comitati di Bioetica; l’avvenuta confluenza dell’Ospedale “Santa Corona” di Pietra Ligure
ha reso necessaria una graduale omogeneizzazione dei modelli operativi culminata con la nomina di
un nuovo Comitato etico avvenuta con Deliberazione del Direttore generale dell’A.S.L. n. 2 n. 443 del
29 aprile 2010, al termine di un periodo transitorio durante il quale hanno continuato ad operare i
preesistenti Comitati dell’A.S.L. n. 2 e della soppressa Azienda Ospedaliera.
Di seguito si evidenziano alcuni dati relativi all’attività degli stessi.
A.S.L. n. 2 “Savonese” (Ospedali di Savona, Albenga, Cairo M., territorio)
Il grafico sottostante mette in evidenza il numero degli studi interventistici1 e il numero degli
studi osservazionali2 nel periodo considerato. Si è osservato che molte sperimentazioni sono di durata
superiore ai due/tre anni. 1 Per studio osservazionale si intende la rilevazione e l’analisi di dati inerenti la patologia (fattori di rischio, eziopatogenesi,
incidenza, prevalenza, morbilità, mortalità), la metodologia diagnostica ed i trattamenti terapeutici utilizzati routinariamente,
escludendo dal protocollo di studio qualsiasi intervento sperimentale, e senza modificare la pratica clinica corrente
53
34 6
1012
16
72
7
9
10
8
8
9
7
5
0
10
20
30
valori
periodo
studi osserv/interv
interv
osser
interv 4 10 16 2 9 8 9 5
osser 3 6 12 7 7 10 8 7
02 03 04 05 06 07 08 09
Dal 17 dic 2004, con l’avvento del DM che prevede gli studi “no profit”, le sperimentazioni
proposte dagli stessi sperimentatori, da Università, dall’AIFA, da Associazioni ONLUS sono in aumento.
Anche prima si è potuto osservare questo fenomeno con studi denominati “spontanei” ma dal 2004
molti sperimentatori si identificano con il promotore e gli studi “no profit” hanno avuto un impulso. Solo
nel 2009 il fenomeno si è andato incentivando parecchio tanto che delle 12 sperimentazioni giunte
ben 9 (sette +due usi terapeutici) erano “no profit”.
studi no profit
3
5
34
8
6
9
0
2
4
6
8
10
periodo
valo
ri
no profit
no profit 3 5 3 4 8 6 9
03 04 05 06 07 08 09
emendamenti 02-09
4 4 4
8
6
2
4
8
0
2
4
6
8
10
tempo
valo
ri
emendamenti
emendamenti
4 4 4 8 6 2 4 8
02 03 04 05 06 07 08 9
2 Si tratta di studi che comportano anche minime procedure supplementari non previste dalla corrente prassi assistenziale
54
Il grafico sottotante considera la distribuzione degli studi, interventistici, osservazionali, profit, no
profit, centri coordinatori per ogni S.C. e/o S.S. e per i MMG della ASL2 savonese escluso il presidio
del Santa Corona.
16
6
11
3
15
9
13
5
1314
6
4
11
7
02468
1012141618
card
iologia
derm
atolo
gia
M. in
fettiv
e
neur
ologia
onco
logia
reum
atolo
gia
SSM
med
albe
nga
med
gen
1
med
gen
2
MM
GO/G
urolo
gia altri
Serie1
I promotori delle sperimentazioni solitamente remunerano la valutazione della ricerca, purchè
sia “profit”; detratti i rimborsi spesa, questi fondi solitamente sono impiegati in seminari, corsi di
aggiornamento, workshop.
Ospedale “Santa Corona” di Pietra Ligure
Il Comitato Etico operante per l’Ospedale Santa Corona, nell'anno 2009 ha svolto il lavoro su
due livelli.
Da una parte, ha deliberato sulle richieste di studi clinici da realizzare nei dipartimenti
dell'ospedale Santa Corona. Con dette delibere ha apportato il proprio contributo necessario alla
formazione degli atti amministrativi a formazione progressiva richiesti per l'autorizzazione allo
svolgimento di studi stessi. Le decisioni autorizzative rilasciate dall'assemblea del Comitato sono
sempre stata il frutto delle diverse professionalità che la compongono.
Sono stati resi operativi in particolare 21 studi nell'anno 2009 (di cui 4 Studi sperimentali PROFIT -
3 S.C. Pneumologia, 1 S.C. Cardiologia, 1 Studio di metodica clinica S.C. Anestesia - 3 Studi
osservazionali PROFIT - S.C. Chirurgia Protesica, S.C. R.R.F., S.C. Neurologia - 13 Studi osservazionali NO
PROFIT - 3 S.C. Radiologia, 3 S.C. Cardiologia, 3 S.C. Pneumologia, 1 S.C. Oncologia, S.C. R.R.F, 1 S.C.
Ortopedia, 1 S.C. Medicina Interna) ed 1 richiesta di expanded access (uso terapeutico di medicinale
S.C. Medicina Interna).
Sono state inoltre deliberate, come richiesto dalla normativa, le comunicazioni di
emendamenti (15 in totale, di cui 8 sostanziali e 7 non sostanziali)
Dall'altro lato, il Comitato ha svolto anche attività che, pur non essendo obbligatorie, sono
permesse dalla legge ed auspicate per una maggiore incisività dell'eticità nella clinica quotidiana.
55
In particolare, è stato formato un parere di eticità (S.C. Pediatria), pubblicato l'aggiornamento
al vademecum "CONSENSO INFORMATO NELLE SPERIMENTAZIONI CLINICHE
vademecum" per la pratica clinica sperimentale in 1.000 copie ed infine svolta l'INDAGINE SUL
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI NELLE SPERIMENTAZIONI CLINICHE tra i Medici e Coordinatori
Infermieristici dell'Ospedale S. Corona (hanno risposto in 170 suddivisi tra 145 Medici, 9 Biologi,
Farmacisti e Fisici, 16 Coordinatori Infermieristici).
2.10 L’Ufficio Relazioni con il Pubblico
Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) ha il compito di soddisfare le diverse e crescenti
esigenze di informazione agli utenti, ma anche di favorire una comunicazione dialettica tra l’Azienda
Sanitaria, le Istituzioni e la Comunità locale. L’URP aziendale cura i rapporti con le Associazioni di
volontariato, con il Comitato Misto Consultivo e con la Commissione Mista Conciliativa con all’interno
la presenza del Difensore Civico quale organo di appello per le istanze dei cittadini che non trovano
soddisfazione nelle risposte dell’Azienda, ed agisce come strumento di ascolto attraverso la gestione
dei reclami e segnalazioni di disservizi presentate dagli utenti o dalle loro rappresentanze. Collabora
altresì con Ufficio Qualità al fine di migliorare le procedure nei rapporti fra settori dell’Azienda e i
cittadini.
Nel corso dell’anno 2009 sono state evase circa 204 segnalazioni scritte, 798 richieste di
accesso agli atti ai sensi della L. 241/90 e ss.mm.ii. nonché informazioni front office, telefoniche ed
informatiche.
2.11 L’attività di comunicazione aziendale
L’Azienda, attraverso il Piano di Comunicazione Sanitaria, sostiene gli obiettivi strategici
dell’organizzazione, favorisce la relazione e l’integrazione fra i molteplici attori coinvolti, coordina e
rende coerenti le attività, gestisce gli strumenti e i canali di comunicazione attraverso i quali si
relaziona, sia con i soggetti interni, sia esterni.
La Comunicazione rappresenta una delle leve principali per lo sviluppo organizzativo ed
assume importanza anche nella sua funzione interna di informazione e coinvolgimento del personale
agli obiettivi dell’istituzione.
L’attività di Comunicazione è attuata mediante programmi nei quali vengono pianificate le
priorità strategiche ed è il frutto di un lavoro collettivo finalizzato a:
• Sviluppare il senso di appartenenza nei confronti dell’Azienda quale servizio
pubblico volto al mantenimento della salute dei cittadini-utenti nell’ambito del proprio
territorio;
• Sensibilizzare tutti i soggetti aziendali sull’importanza di un flusso informativo efficace,
capillare e continuo, basato sul principio di tutela e garanzia dell’immagine aziendale;
56
• Valorizzare e diffondere il patrimonio storico-culturale-artistico aziendale al fine
tenerne viva la memoria ed implementare il senso di appartenenza e l’immagine aziendale;
• Accrescere la conoscenza della mission e delle attività realizzate dall’Azienda nel
rispetto dei principi di massima trasparenza e diffusione;
• Facilitare la conoscenza e l’utilizzo dei servizi rivolti all’utenza di riferimento attivando
azioni di marketing, progettando ed aggiornando banche dati di informazioni sulla rete delle
attività e prestazioni offerte;
• Promuovere campagne educazionali nell’ambito di quanto previsto dal Piano
Sanitario Nazionale, dal Piano Sanitario Regionale e dal Piano regionale di comunicazione,
educazione e promozione della salute;
• Realizzare e gestire un sistema di trasmissione e distribuzione delle informazioni,
coinvolgendo soggetti plurimi anche in iniziative di prevenzione e divulgazione di corretti stili
di vita.
• Favorire, attraverso processi di comunicazione interna, la divulgazione delle iniziative
di formazione ed aggiornamento degli operatori aziendali e la conoscenza delle disposizioni
normative al fine di facilitarne l’applicazione.
57
3. DIMENSIONE
SOCIALE (CHE COSA FACCIAMO E COME)
58
3. DIMENSIONE SOCIALE (CHE COSA FACCIAMO E COME)
A. ASSISTENZA TERRITORIALE
3.1 Assistenza di base e specialistica
L’Azienda eroga assistenza di base e specialistica attraverso la Struttura Complessa (S.C.)
Medicina di Base e Specialistica, articolata in 3 Strutture Semplici (S.S.).
In ogni S.S. vengono svolte tutte le attività di seguito descritte suddividendone l’esposizione
per i diversi settori operativi.
ANAGRAFE ASSISTITI
L’attività consiste:
nell’accertamento del diritto assistenziale e nella conseguente iscrizione dell’avente
diritto nell’anagrafe degli assistibili dell’A.S.L.;
nelle scelte e nelle revoche di medici e pediatri di base;
nella cancellazione dei deceduti e trasferiti fuori A.S.L.;
nel rilascio di attestati di esenzione dai ticket per invalidità, malattie croniche e rare;
nella ricezione delle autocertificazioni rilasciate dagli aventi diritto all’esenzione dai
ticket per reddito.
Le variazioni anagrafiche vengono effettuate mediante trasmissione di elenchi cartacei da
parte dei n. 69 Comuni compresi nel territorio. E’ in corso di realizzazione la parifica informatica tra
Anagrafe Sanitaria ed Anagrafi Comunali con n. 51 Comuni.
Allo stato dell’arte sono stati parificati n. 183.576 assistiti (circa 19.000 in più rispetto
all’anno 2008).
DATI DI ATTIVITA’
Assistiti iscritti nell’Anagrafe Sanitaria dell’A.S.L.n. 2 al 01.01.09: n. 284.256
Assistiti iscritti nell’Anagrafe Sanitaria dell’A.S.L. n. 2 al 31.12.09: n. 285.788
Nuove iscrizioni: n ° 8.865
di cui:
- nuovi nati: n. 2202
59
- immigrati da altre ASL e da Stati Esteri: n. 6.663
Variazioni di medici (scelte-revoche) effettuate: n. 12.273
Assistiti esenti ticket per invalidità, patologie croniche e malattie rare al 31.12.2009:
n. 65.446
Esenzioni dal ticket rilasciate nell’anno 2009: n. 9.249
Stranieri iscritti al 31.12.09: n. 17.003
di cui:
- nuove iscrizioni: n. 2.791
- convalide di iscrizioni scadute: n. 7.222
- iscrizioni in corso di validità: n. 6.990
Assistiti cancellati per:
- Decesso: n. 4.183
- emigrazione fuori ASL: n. 13.193
RAPPORTI INTERNAZIONALI
L’Azienda gestisce rapporti con i vari organismi sanitari esteri al fine di assicurare la tutela
della salute degli italiani che si recano all’estero e degli stranieri residenti o in temporaneo
soggiorno nei comuni dell’A.S.L., con conseguente addebito delle prestazioni erogate mediante
l’attuazione della normativa europea e dei vigenti Accordi Bilaterali.
DATI DI ATTIVITA’
Con riferimento a tale attività sono stati emessi n. 566 attestati per assistenza di
cittadini italiani all’estero
Stranieri U.E. che hanno usufruito di prestazioni presso i Servizi Sanitari dell’A.S.L.: n.
291
Accertati importi da addebitare alle Casse Estere: Euro 439.023
Autorizzazioni rilasciate per cure di alta specializzazione all’estero usufruite: in
forma diretta n. 34 a rimborso n. 3
RIMBORSI VARI
L’Azienda provvede alla liquidazione di indennità per soggetti:
affetti da TBC non assistiti dall’INPS ai sensi della Legge n. 88/87 e seg.;
sottoposti a dialisi peritoneale domiciliare ai sensi della L.R. n. 2/90;
60
Inoltre provvede al rimborso delle spese relative a:
trasporti di emodializzati ai sensi della L. 41/76 e L.R. 2/90;
visite mediche e pediatriche occasionalmente effettuate fuori A.S.L., ai sensi
della Legge n. 98/1982;
spese correlate ad interventi di trapianto, ai sensi della L.R. n. 26/2001;
spese per prestazioni sanitarie urgenti usufruite in forma indiretta nei Paesi
CEE ai sensi dell’art. 34 del Reg. CEE n. 574/72.
DATI DI ATTIVITA’
Sono stati effettuati n. 202 rimborsi ad assistiti
PRENOTAZIONE VISITE E PRESTAZIONI SPECIALISTICHE
Il Servizio è articolato sul territorio in 20 punti CUPA più un call center.
Le prenotazioni possono inoltre essere effettuate presso le Farmacie, alcuni Medici
convenzionati che ne hanno dato la disponibilità e presso alcuni centri radiologici privati accreditati
per la sola branca di competenza.
DATI DI ATTIVITA’
Prenotazioni effettuate: n. 847.333 relative a n. 2.619.188 prestaz.
Pagamenti ticket effettuati: n. 371.846
AUTORIZZAZIONI TRASPORTI ORDINARI (NON URGENTI) IN AMBULANZA
L’Azienda provvede, su richiesta dei Medici di Base, ad autorizzare i trasporti in ambulanza
previa valutazione delle patologie e delle condizioni cliniche che giustificano l’utilizzo di tale mezzo
per terapie o ricoveri programmati.
DATI DI ATTIVITA’
Trasporti autorizzati: n. 14.200 circa.
61
GESTIONE DEI MEDICI CONVENZIONATI PER LA MEDICINA GENERALE E PER LA
PEDIATRIA DI LIBERA SCELTA
L’attività dell’Azienda in questo settore si concretizza:
1. nella valutazione del fabbisogno assistenziale;
2. nell’attuazione delle procedure previste dai vigenti Accordi Collettivi Nazionali;
3. nell’inserimento dei medici aventi diritto nelle località carenti;
4. nel monitoraggio circa l’inesistenza di condizioni soggettive di incompatibilità e la
corretta conduzione dell’attività ambulatoriale;
5. nella liquidazione dei compensi mensili in base al numero delle scelte in carico;
6. nell’attuazione delle procedure correlate alla cessazione del rapporto convenzionale.
DATI DI ATTIVITA’
MEDICI DI MEDICINA GENERALE AL 31.12.2009 n. 231
Assistiti per medico in media n. 1.088
Forme associative n. 34
Medici Associati n. 164
Assistiti di Medici Associati n. 196.930
PEDIATRI DI LIBERA SCELTA AL 31.12.09 n ° 26
Assistiti per pediatra in media n. 927
Forme associative n. 6
Pediatri associati n. 15
Assistiti di pediatri associati n. 14.660
GESTIONE DI MEDICI INCARICATI PER LA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE, L’EMERGENZA,
LA MEDICINA DEI SERVIZI E DI SPECIALISTI AMBULATORIALI INTERNI
Tale attività si concretizza, come per i medici di medicina generale e i pediatri
convenzionati:
1. nella valutazione del bisogno assistenziale;
2. nell’attuazione delle procedure previste dagli ACNL per l’assegnazione e la
cessazione degli incarichi;
3. nel monitoraggio delle condizioni soggettive che consentono l’instaurazione ed il
mantenimento degli incarichi stessi.
62
DATI DI ATTIVITA’
Continuità Assistenziale
medici a tempo indeterminato al 31.12.09 n. 21
medici a tempo determinato al 31.12.09 n. 54
visite domiciliari effettuate n. 10.067
visite domiciliari concluse con richiesta di ricovero n. 771
Emergenza Sanitaria Territoriale
Medici a tempo indeterminato al 31.12.09 n. 17
Medici a tempo determinato al 31.12.09 n. 0
Medici specialisti ambulatoriali interni
Specialisti incaricati a tempo indeterminato al 31.12.09 n. 64
Ore settimanali effettuate n. 1.317
Specialisti incaricati a tempo determinato al 31.12.09 n. 21
Ore settimanali effettuate n. 288
Medicina dei Servizi
Medici incaricati al 31.12.09 n. 5
Ore settimanali effettuate n. 92
GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DI CENTRI PRIVATI ACCREDITATI.
L’attività consiste nella determinazione del budget annuale di spesa relativo alle prestazioni
specialistiche da acquistarsi dai singoli Centri privati accreditati, nel controllo delle prestazioni
erogate e della regolarità degli addebiti con conseguente autorizzazione di pagamenti.
DATI ATTIVITA’
BRANCA CENTRI N. PRESTAZIONI N.
Medicina fisica riabilitativa 8 233.479
Medicina nucleare 1 48
Patologia clinica 7 69.092
Radiologia diagnostica 3 8.442
TOTALE 19 311.061
63
SERVIZI APPALTATI
Per la gestione informatica dell’anagrafe sanitaria e dei cupa è stata stipulata apposita
convenzione con la Ditta DATASIEL di Genova.
PROGETTI / ATTIVITA’ 2009
L’Assistenza di Base e Specialistica nel corso dell’anno 2009 è stata oggetto di una
riorganizzazione interna finalizzata ad un miglioramento quali/quantitativo dell’utilizzo delle
risorse disponibili nel quadro generale del Dipartimento delle Cure Primarie e dell’articolazione del
territorio in Distretti.
La precedente organizzazione in quattro Strutture Semplici con competenze territoriali
coincidenti con i quattro ambiti dell’Albenganese, del Finalese, delle Bormide e di Savona è stata
sostituita con una nuova organizzazione in tre Strutture Semplici:
Coordinamento Gestione Anagrafe CUP Tempi di attesa
Coordinamento Gestione Attività Specialistica interna e Convenzionata
Esterna
Coordinamento e Gestione ACN-REG-ASL e Rappresentanze Sindacali
con competenze trasversali che meglio si prestano a garantire in tutto l’esteso territorio
provinciale omogeneità di risposte alle complesse esigenze espresse dalla popolazione, siano
queste di carattere assistenziale che amministrativo.
In tal modo, anche alla luce degli obiettivi imposti dalla Regione Liguria con D.G.R.
167/2009, per il miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria ai cittadini, l’attività si è
concentrata:
1. SULLA RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA PER LE PRESTAZIONI
SPECIALISTICHE AMBULATORIALI
2. SUL RAFFORZAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA
DIAGNOSTICA E TERAPEUTICA
RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA
Gli obiettivi dell’Azienda, a questo riguardo, sono volti:
a garantire che i tempi siano inferiori a 30 gg. per visite,TAC e RM e 45 gg. per
ecografie ed ecocolordoppler;
a garantire che tutte le prestazioni erogate all’interno del territorio di riferimento da
parte dei soggetti pubblici e privati siano inserite al CUP della ASL;
64
a rispettare il divieto di chiusura delle prenotazioni imposto dalla Regione;
ad adottare misure di riduzione del drop out.
Per il raggiungimento di tali obiettivi nel corso del 2009 l’Azienda ha provveduto
all’inserimento al CUP Aziendale di tutte le agende delle strutture pubbliche ed inoltre, su
richiesta delle singole strutture aziendali, ha provveduto ad installare sui loro PC il sistema
ISES WEB per la gestione delle prenotazioni di prestazioni di particolare complessità, per
competenza consentite direttamente da ogni singola struttura. Nel mese di novembre 2009 ha
anche concluso l’inserimento al CUP delle prestazioni erogate nei centri privati accreditati di
radiologia – medicina fisica e riabilitativa, limitatamente alla prima visita fisiatrica, ubicati nel
territorio aziendale.
Inoltre per rispettare il divieto di chiusura delle prenotazioni questa S.C. ha disposto
l’apertura a tempo indeterminato di tutte le agende. Poiché in alcune circostanze appare
problematico tale divieto, come ad esempio in caso di interruzione dell’attività per
trasferimento o pensionamento dello specialista oppure per scadenza del periodo di
attivazione delle liste di “abbattimento tempo di attesa” o “turni aggiuntivi”, la S.C. ha
provveduto ad inserire nel programma informatico le relative giustificazioni.
Con riferimento all’obiettivo di riduzione del drop out l’Azienda ha posto in essere tutti i
provvedimenti previsti dalle direttive regionali. Il fenomeno risulta difficile da sradicare in
quanto dovuto a cause multifattoriali ed ha richiesto un impegno costante ed orientato su più
fronti. Pertanto sono state incrementate le attività di “richiami telefonici” per le prestazioni più
critiche e l’ ”invio di sms” che consentono non solo la cancellazione dell’appuntamento nel
caso in cui l’utente non sia disposto a rispettare la prenotazione, ma anche la garanzia di
liberare il posto che si rende disponibile per un altro utente.
Con gli interventi sopradescritti si può ritenere ampiamente raggiunto l’obiettivo.
RAFFORZAMENTO APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DIAGNOSTICA E
TERAPEUTICA
Al fine di raggiungere tale obiettivo è stato necessario coinvolgere i Medici convenzionati
operando d’intesa con l’Area Farmaceutica.
E’ stata adottata ed inviata a tutti i medici prescrittori dell’ASL una reportistica informativa
mensile che consente di evidenziare i casi nei quali la spesa è superiore alle medie aziendali. E’
stata inoltre istituita una “Commissione medica per la verifica dell’appropriatezza delle cure e
dell’uso delle risorse” la cui attività di tale commissione consente di contestare ai singoli medici
gli scostamenti rispetto ai valori medi aziendali e regionali (superiori al 15/20 %). Le
inadempienze, graduate in base alla gravità, vengono sanzionate con richiami formali fino ad
arrivare all’addebito al medico delle somme impropriamente prescritte.
65
3.2 Assistenza farmaceutica territoriale
E’ assicurata dalla Struttura Complessa Farmaceutica Territoriale che svolge le seguenti
attività:
gestisce l'erogazione dei farmaci;
gestisce i rapporti convenzionali con le farmacie;
garantisce il funzionamento della commissione di vigilanza sulle farmacie
con attività di controllo e di ispezione;
svolge attività di controllo qualitativo e quantitativo sulla spesa farmaceutica
avvalendosi anche di appositi poli operativi;
svolge, in generale, tutte le attività in materia di assistenza farmaceutica
attribuite all'Azienda Sanitaria dalla L.R. del 4 aprile 1991 n. 3 nonché da altre
normative nazionali e regionali;
svolge attività di vigilanza sulle strutture sanitarie, pubbliche e private,
relativamente alla gestione e conservazione dei farmaci e dei dispositivi medici;
gestisce il centro di Farmacovigilanza, Informazione sul Farmaco e
Farmacoepidemiologia;
attiva la Commissione Farmaceutica Aziendale.
Inoltre eroga i seguenti servizi ai cittadini :
distribuzione presidi sanitari (dispositivi per diabetici, stomizzati, incontinenti);
materiale di medicazione; alimenti dietetici destinati a fini medici speciali.
ossigenoterapia e ventiloterapia domiciliare;
ricevimento, verifica e autorizzazione Piani Terapeutici;
consegna moduli per la fornitura alimenti per celiaci;
rimborsi per nefropatici a soggetti affetti da malattie rare.
La Struttura Complessa Farmaceutica Territoriale opera con l’articolazione di seguito indicata:
Ambito 1 “Albenganese” - Sede: Albenga - Via Trieste, 54 ; tel. 0182 546249
Ambito 2 “Finalese”-Sede: Pietra Ligure – Osp. S.Corona (padiglione 14); tel. 019
6235690
Ambito 3 “Delle Bormide” - Sede: Cairo Montenotte - Corso Dante, 83
Ambito 4 “Savonese” - Sede: Savona - Via Collodi, 13; tel. 019 8405701
66
ATTIVITÀ RISPONDENTI AD OBIETTIVI ASSEGNATI PER L’ANNO 2009 DALLA REGIONE
LIGURIA
Tra le nuove attività sviluppate negli ultimi anni e rivolte direttamente al cittadino spicca la
distribuzione diretta dei farmaci ad alto costo; la stessa avviene sia attraverso le farmacie
ospedaliere degli ospedali (Savona, Pietra Ligure, Albenga) e i distretti territoriali della ASL che
tramite le farmacie private (c.d. distribuzione “per conto” del Servizio Sanitario Regionale)
Tale progetto ha una doppia finalità: fornire un servizio completo al cittadino che si rivolge
alla struttura sanitaria e contenere l’aumento della spesa farmaceutica regionale.
Da giugno 2009, inoltre, è stata attivata presso la sede di via Collodi, la distribuzione
diretta dei colliri per la cura del glaucoma.
Già in pochi mesi il riscontro da parte dei cittadini che si sono avvalsi del servizio è
nettamente positivo e si sta registrando un costante aumento del numero di cittadini che vogliono
usufruirne.
Per evitare eventuali doppie forniture e quindi un uso improprio del farmaco, vengono
costantemente effettuati controlli incrociati sulle prescrizioni erogate in convenzionata (attraverso
le farmacie private) e le dispensazioni tramite distribuzione diretta.
La prescrizione e la dispensazione di farmaci ad alto costo viene costantemente monitorata
per verificarne l’appropriatezza prescrittiva e la corretta dispensazione anche con verifiche
telefoniche al domicilio dei pazienti e convocazioni di alcuni assistiti presso S.C. Farmaceutica
Territoriale.
Ogni trimestre a tutti i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta, vengono
inviati dei report mensili di spesa riportanti il quadro prescrittivo con particolare riferimento alla
prescrizione dei farmaci generici.
Esempio di Report: si evidenzia la parte riferita al raggiungimento dei suddetti obiettivi da
parte un MMG della ASL n. 2 Savonese.
67
Ai medici con un elevato scostamento dalla spesa media dell’A.S.L. n. 2 vengono inviate
comunicazioni, al fine di richiamare la loro attenzione su eventuali comportamenti prescrittivi non
in linea con le direttive regionali e di sensibilizzare i suddetti medici circa la mancata diminuzione
della spesa farmaceutica convenzionata dell’A.S.L. n.2.
Se tale situazione persiste viene avviata procedura di segnalazione alla sottocommissione
appropriatezza e successivamente segnalazione al Ministero della Salute, ordine dei medici e
recupero delle somme.
E’ in fase di predisposizione modello di Report semestrale riferito anche ai singoli Medici
ospedalieri e specialisti convenzionati con riferimento ai piani terapeutici e alla spesa
farmaceutica convenzionata indotta.
I principali farmaci posti a monitoraggio per valutarne l’ appropriatezza prescrittiva e le
prescrizioni fuori indicazioni autorizzate, sono attualmente quelli per la cura
dell’ipercolesterolemia (statine), per la protezione gastrica (inibitori pompa protonica), per il
Morbo di Paget e l’osteogenesi imperfetta (Nerixia), per l’ipertensione arteriosa (ACE inibitori e
Sartani).
Nel riscontrate eventuali anomalie prescrittive, viene richiesta ai medici specifica relazione.
La Regione Liguria, inoltre, ha emanato numerose direttive per sensibilizzare e indirizzare i
medici circa l’utilizzo dei farmaci generici che, a parità di efficacia con il farmaco di “marca”, ad
oggi rappresentano la principale leva su cui agire per ridurre la spesa sanitaria e poter così
riservare le risorse economiche alle prestazioni sanitarie all’avanguardia e ai farmaci innovativi
ed ad alto costo (farmaci salvavita, farmaci oncologici…ecc..ecc.).
In aggiunta alle tradizionali modalità di dispensazione farmaci è ormai da anni attiva
l’accennata c.d. distribuzione “per conto” effettuata tramite le farmacie convenzionate con
l’utilizzo di farmaci acquistati dall’Azienda (al fine di poter beneficiare degli sconti previsti dalla
normativa vigente al riguardo).
68
DETTAGLIO DATI SPESA FARMACEUTICA ASL 2 SAVONESE
Ripartizione spesa farmaceutica ASL n.2 “Savonese” – anno 2009 vs 2008-
Si rinvia al capitolo 3.15 per l’esposizione delle funzioni della Farmacia ospedaliera, la cui
attività presenta numerosi punti di contatto con quella dell’Assistenza farmaceutica territoriale
(qui trattata); è prevista infatti, quale modalità di dispensazione dei farmaci alternativa a quella
da parte delle farmacie convenzionate per taluni farmaci la distribuzione diretta tramite la
Farmacia ospedaliera stessa.
3.3 Assistenza consultoriale
L’Azienda, attraverso la S.C. Assistenza Consultoriale, si occupa dell’erogazione di livelli
uniformi di assistenza nelle aree tematiche della ginecologia, pediatria, neuropsichiatria infantile,
psicologia, assistenza sociale e riabilitazione età evolutiva.
Aree/Settori di intervento
1. Area Ostetrico-Ginecologica
2. Area Pediatria Consultoriale e di Comunità
3. Area di Neuropsicopatologia dell’Età Evolutiva
4. Area Psicologica
5. Area Sociale
6. Adolescenza
7. Adozioni – Affidi
8. Educazione alla Salute
1. AREA OSTETRICO-GINECOLOGICA
Tutela della salute femminile:
- Prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili;
- Prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale (Servizio di Colpo-Penoscopia);
- Menopausa (consulenza e prevenzione delle patologie da carenza estrogenica);
ANNO 2008 (€) ANNO 2009 (€) Scostamento ∆ (€) Incidenza sul totale (2009)
PER CONTO 6.079.633 5.302.043 -13% - 777.590 7,30% DIRETTA OSP (pht) 3.847.571 5.661.099 +47% +1.813.528 7.80%
DIRETTA OSP (fasciaA)
734.398 1.922.447 +162% +1.188.049 2,65%
CONVENZIONATA 61.206.279,68 59.704.293,89 -2,45% -1.501.985 82,25% TOTALE 71.867.881,68 72.589.882,89 +1% +722.001,21
69
Procreazione responsabile:
- Contraccezione;
- Infertilità/sterilità;
- Interruzione volontaria di gravidanza (I.V.G.);
- Genetica e prevenzione dell’handicap;
- Gravidanza e puerperio (interventi anche a domicilio);
Sessualità individuale e di coppia (consulenza e counseling individuale e/o di coppia).
Tutela della relazione di coppia e di famiglia.
Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso.
Corsi di preparazione alla nascita.
Gruppi terapeutici di rilassamento corporeo.
Corsi di ginnastica perineale.
2. AREA PEDIATRIA CONSULTORIALE E DI COMUNITÀ
Attività di prevenzione rivolta prevalentemente al neonato e al lattante.
Controlli di salute estesi a tutta la popolazione: Bilanci di salute/Screening.
Prevenzione delle malattie infettive e parassitarie:
- Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate;
- Controllo igienico e tutela sanitaria del bambino nella comunità;
- Profilassi antitubercolare.
Promozione del benessere del bambino con bisogni speciali: handicap, malattie croniche e
disabilità, disagio psico-sociale.
Promozione benessere dell’adolescente;
Definizione, pianificazione e valutazione degli interventi nell’ambito delle cure primarie del
bambino, cercando di ottimizzare le risorse e i Servizi esistenti.
Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso.
Corsi di massaggio infantile (Infant Massage).
Corsi per neo genitori.
Sostegno all’Allattamento materno / Consulenze di Puericultura / Dietologia.
3. AREA DI NEUROPSICOPATOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA
In questa Area operano Medici Neuropsichiatri Infantili, Psicologi, Educatori, Terapisti della
Riabilitazione dell’Età Evolutiva (psicomotricisti, logopedisti, ortottisti), mediante interventi di:
70
Prevenzione:
- Promozione di attività atte alla prevenzione delle problematiche psicopatologiche in età
evolutiva, con particolare attenzione alla relazione madre-bambino;
- Interventi di informazione, supervisione e consulenza alle istituzioni scolastiche;
- Consulenza e supervisione ad operatori della S.C. Assistenza Consultoriale che operano su
pazienti in età evolutiva ed in particolare nei primi anni di vita.
Diagnosi:
- Attività ambulatoriale multidisciplinare rivolta in particolare a minori con disturbi dello
sviluppo affettivo e relazionale, dell’apprendimento, della comunicazione e delle funzioni
neuropsicologiche;
- Diagnosi precoce delle patologie neurologiche e psicologiche (follow up
neurocomportamentale nelle situazioni di patologia neonatale);
- Progetto ”Autismo”.
Presa in carico psicoterapeutica e/o riabilitativa del minore e della famiglia.
Consulenza ad altri Servizi/SS.CC. A.S.L e ad Agenzie esterne (Servizi Sociali EE.LL., Servizi
Socio educativi, Scuola).
Collegamento in rete con le strutture che si occupano dell’età evolutiva per una ottimizzazione
dei servizi esistenti e nel rispetto dell’unitarietà del bambino.
Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso.
“Centro Filtro” di integrazione socio-riabilitativa (attivo c/o DSS 4 Albenganese).
4. AREA PSICOLOGICA
I settori di intervento sono finalizzati ad individuare le cause di disagio psicologico nella
prima infanzia, nell’età evolutiva e fino al termine dell’adolescenza, nella coppia e nella famiglia:
Minori e Adolescenti:
- Sostegno alle famiglie;
- Appoggio ai minori in difficoltà (affido familiare, educativo, ...);
- Appoggio ai minori / Rapporti con il Tribunale dei Minori (T.M.) e Tribunale Ordinario
(T.O.) per valutazione e consulenza sui casi;
- Rapporti con i diversi ordini di scuola per interventi psico-pedagogici su minori
problematici, finalizzati anche a possibili inserimenti in corsi professionali;
- Consulenza per problematiche psico-sessuali nell’adolescenza;
- Psicoterapia di minori e adolescenti a rischio psico-sociale e con problemi inscrivibili nella
psicopatologia;
Coppia e Famiglia:
- Consulenza nei casi di interruzione volontaria di gravidanza (I.V.G.);
- Consulenza in menopausa;
71
- Consulenza individuale e/o di coppia per problematiche sessuali;
- Consulenza ai genitori per minori seguiti in trattamento psicoterapico, logopedico,
psicomotorio;
- Corsi di preparazione al parto rivolti alla donna e alla coppia.
Consulenza per adozioni e/o affidi;
Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso;
Consulenza al Servizio di Inserimento Lavorativo Disabili e al Centro Lavoro Guidato.
5. AREA SOCIALE
Segretariato Sociale (informazione, consulenza legislativa);
Attività di consultazione psico-sociale e sostegno alla persona e alla coppia;
Attività di consulenza al T.O. (Mediazione familiare, interventi per minori con problemi di
I.V.G. e rapporti con Giudice Tutelare);
Attività di segnalazione, consulenza, programmazione di interventi e presa in carico minori
per T.M. (nei casi di minori a rischio familiare, in situazioni di abbandono e di grave
pregiudizio);
Attività di consulenza e coordinamento per le attività a rilevanza sociale;
Partecipazione alla programmazione degli interventi tra Servizi Sociali e consultoriali in
équipe integrate territoriali (intervento in rete);
Rapporti con Servizi Sociali e Sanitari / Ospedale / Scuola / Privato Sociale / Forze
dell’Ordine;
Consulenza per adozione / affidi;
Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso;
SERVIZIO di CONSULENZA e MEDIAZIONE FAMILIARE per casi di separazione e divorzio di
famiglie con figli minori, in cui operano assistenti sociali e psicologhe specificatamente formati
in tale tipologia di intervento.
6. ADOLESCENTI
CENTRO GIOVANI Savona: operante già dal 1996 ed inaugurato ufficialmente nel mese di
aprile 1997, il Centro svolge funzioni di accoglienza, prevenzione e cura delle problematiche
adolescenziali e dei giovani adulti.
- Nell’équipe del Centro Giovani lavorano Psicologi, Neuropsichiatri dell’Età Evolutiva,
Assistenti Sociali, Ginecologi, Sessuologi, Ostetriche, Assistenti Sanitari, integrati in
funzioni di area psico-sociale e ginecologico-sessuologica.
72
- La finalità del Centro è di lavorare in collaborazione con i ragazzi, le famiglie, il mondo
della scuola, i servizi sociali e sanitari, il volontariato e con tutte le Agenzie esterne che si
occupano del mondo giovanile;
- All’interno dell’area ginecologico-sessuologica è attivo un Servizio di prevenzione delle
malattie a trasmissione sessuale, integrato da una consulenza specifica in andrologia
adolescenziale per le richieste emergenti da parti di giovani utenti di sesso maschile.
- È stato avviato un Progetto di Prevenzione e Consulenza sulle tematiche giovanili che
interessa gli studenti dell’Università di Savona, attraverso l’apertura di uno sportello
psicologico all’interno del Campus universitario.
ALTRI SPAZI GIOVANI:
- Presso la sede consultoriale di Albenga è stato dato avvio al “Bandiera gialla”, spazio di
apertura settimanale dedicato agli adolescenti in cui un gruppo interdisciplinare di
operatori qualificati (ginecologo, assistente sociale, ostetrica, psicologo) sono a
disposizione per ascoltare i bisogni dei ragazzi e approfondire con loro tematiche inerenti
l’adolescenza attraverso incontri di gruppo.
- Altri “Spazi Giovani” con relativi Punti di Ascolto sono attivi c/o le sedi consultoriali di
Loano, Finale Ligure e Carcare.
7. ADOZIONI – AFFIDI
In ogni Ambito opera un’équipe consultoriale composta da Psicologo, Assistente Sociale, nonché
dalla consulenza del Neuropsichiatra infantile, finalizzata a fornire:
Informazioni sulla normativa vigente e chiarificazione degli aspetti connessi alla scelta
adottiva ed istituzionale della pratica;
Attivazione della procedura adottiva con relativi compiti di segretariato;
Valutazione della coppia e stesura della relazione psico-sociale da inviare al Tribunale dei
Minori;
Consulenza al Tribunale dei Minori nella fasi di comparazione e di abbinamento;
Vigilanza nel periodo dell’affido preadottivo e stesura delle relative relazioni periodiche,
nonché di quella conclusiva;
Consulenza e collaborazione, in tutte le fasi, agli Enti Autorizzati.
8. EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Sempre in ambito di Assistenza Consultoriale l’Azienda è impegnata in progetti integrati
ASL/Istituti Scolastici, che vedono la partecipazione di circa 50 operatori appartenenti ai quattro
Distretti (pediatri, ginecologi, sessuologi, psicologi, ostetriche, assistenti sanitari, assistenti
73
sociali, neuropsichiatri inf.li, educatori, terapisti della riabilitazione dell’età evolutiva), con
interventi riconducibili alle seguenti tematiche:
“La salute dell’infanzia e dell’età evolutiva”: stili di vita e prevenzione - diritto alla nascita di
un bambino sano - prevenzione degli incidenti domestici.
“Il benessere dell’adolescente”: le trasformazioni della pubertà - nuovi bisogni, nuove
domande, nuovi problemi e possibilità.
“I giovani: la crescita e l’autonomia”: problematiche giovanili, sessualità, malattie infettive...
“L’esperienza scolastica del bambino adottivo e la diversità”
“Conoscere lo sviluppo del bambino sano”
Nel settore specifico dell’ Educazione alla Sessualità (in cui rientra l’educazione ad una
procreazione responsabile) vengono svolti:
Interventi nelle scuole medie inf. e sup., sia con insegnanti che con genitori;
Interventi con ragazzi delle medie inf. e sup., utilizzando soprattutto tecniche interattive
(dinamiche di gruppo / psicodramma);
Interventi di prevenzione Malattie a Trasmissione Sessuale (M.T.S.);
Interventi ad indirizzo preventivo nelle attività scolastiche extracurriculari degli Istituti sup.
(partecipazione a settimane alternative, incontri assembleari, …);
Interventi preventivi attraverso visite guidate dei gruppi classe agli Spazi e Centri Giovani;
Interventi nell’area della sessualità nelle scuole di formazione professionale per giovani
appartenenti alle fasce deboli.
Modalità di accesso ai servizi consultoriali
Prioritariamente su appuntamento (preso di persona o telefonicamente) in modo
da favorire anche l’inquadramento del bisogno e il percorso da suggerire;
Senza vincoli di residenza, domicilio, appartenenza ad altre ASL o altra nazionalità;
Senza necessità di impegnativa medica da parte del medico curante o altro
specialista;
Senza pagamento di ticket sanitario, trattandosi di prestazioni a carattere preventivo.
74
Resoconto PRESTAZIONI CONSULTORIALI ANNO 2009
Distr.
4 Distr.
5 Distr.
6 Distr.
7 TOT.
PRESTAZIONI su Utenza SPONTANEA
Area Ost - Ginecologica 8.023 6.242 8.257 22.594 45.116 " / Servizio di Peno-Colposcopia 79 265 1.838 2.182 " / Servizio di Ecografia (ultimo trimestre) 52 52 Pediatria Consultoriale 4.406 4.605 3.218 15.479 27.708 Area Neuropsichiatrica Infantile 844 973 296 2.951 5.064 Area Psicologica 1.658 3.024 2.894 8.515 16.091 Area Sociale 2.984 4.315 795 1.521 9.615 Area Socio-Riabilitativa E.E. / Educatori 1.512 195 581 2.288 Area Riabilitativa E.E. / Terapisti Riabilitazione 3.752 3.708 2.825 6.723 17.008
23.179 23.141 18.550 60.254 125.124
Attività di Prevenzione su Gruppi - Corsi preparazione alla nascita 108 44 63 411 626 - " infant massage 38 81 62 271 452 - " neo-genitori 31 224 255 - " ginnastica perineale 88 88 - " tecniche rilassamento corporeo 144 144 - " famiglie affidatarie 9 9 - " famiglie pre-adottive 3 5 8 - " famiglie autismo 12 12
180 125 125 1.164 1.594
Tot. 23.359 23.266 18.675 61.418 126.718
ATTIVITA' ISTITUZIONALE
Pediatria di Comunità 6.464 1.466 4.011 13.421 25.362
Educazione alla salute anno scolastico 07/08 492 362 124 691 1.669
Tot. 6.956 1.828 4.135 14.112 27.031
Tot. PRESTAZIONI / INTERVENTI 30.315 25.094 22.810 75.530 153.749
75
Distr. 4 Distr. 5 Distr. 6 Distr. 7 TOT.
UTENZA SPONTANEA
Area Ost - Ginecologica 2.365 2.181 1.543 5.734 11.823 " / Servizio di Peno-Colposcopia 62 86 303 451 " / Servizio di Ecografia 032)ertsemirt omitlu( 230 Pediatria Consultoriale 847 723 490 2.584 4.644 Area Neuropsichiatrica Infantile 270 224 236 964 1.694 Area Psicologica 459 509 497 1.187 2.652 Area Sociale 514 1.145 87 421 2.167 Area Socio-Riabilitativa E.E. / Educatori 37 27 213 277 Area Riabilitativa E.E. / Terapisti Riabilitazione 286 181 922 887 2.276
4.778 5.052 3.861 12.523 26.214
Attività di Prevenzione su Gruppi - Corsi 5225763061aticsan alla enoizaraperp 496
743732994egassam tnafni " - 52583361irotineg-oen " - 354
- " ginnastica perineale 28 2804oeroproc otnemassalir ehcincet " - 40
- " famiglie affidatarie 38 3871evittoda-erp eilgimaf " - 17
- " famiglie autismo 14 14242 128 112 1.030 1.512
Tot. UTENZA SPONTANEA 5.020 5.180 3.973 13.553 27.726
ATTIVITA' ISTITUZIONALE
Pediatria di Comunità Educazione alla salute
Trattandosi di funzioni istituzionali sulle comunità (nidi - scuole - comunità varie) i valori dell'utenza e degli accessi non sono
valutabili in quanto utenti delle prestazioni sono le comunità. I flussi informativi sono riferibili solo al tot. prestazioni / interventi
Resoconto UTENZA CONSULTORIALE
76
3.4 Assistenza ai disabili
L’Integrazione Socio-sanitaria
L’integrazione socio-sanitaria presuppone un approccio unitario alla persona ed ai suoi
bisogni che deve coinvolgere, sin dalla fase di programmazione, le AA.SS.LL., gli Enti Locali ed i
soggetti che sul territorio sono “attori” del sistema integrato d’interventi e servizi.
È necessario pertanto, al fine della programmazione, fornire un quadro di riferimento
complessivo ed organico, sia della normativa di rinvio che delle aree e delle prestazioni
interessate.
Il D.Lgs. 229/99 e il DPCM 14.02.2001 definiscono prestazioni socio-sanitarie “tutte le
attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona
che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di
garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione”.
Esse comprendono:
- prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: sono tutte le attività finalizzate alla
promozione della salute, alla prevenzione, individuazione rimozione e contenimento degli esiti
degenerativi e invalidanti di patologie congenite e acquisite (D.Lgs. 229/99, art. 3 septies,
comma 2, lettera a). Esse sono di competenza delle AA.SS.LL. e a carico delle stesse, inserite in
progetti personalizzati di durata medio-lunga e sono erogate in regime ambulatoriale, domiciliare
o nell’ambito di strutture residenziali e semiresidenziali (art. 3 DPCM 14.02.2001);
- prestazioni sociali a rilevanza sanitaria: sono tutte le attività del sistema sociale che
hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di
emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di competenza dei Comuni, sono
inserite in progetti personalizzati di durata non limitata, sono erogati nelle fasi estensive e di
lungo-assistenza e sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai
Comuni stessi (DPCM 14.02.2001, art. 3, comma 2);
- prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria: rientrano nei livelli
essenziali di assistenza (L.E.A.) e sono poste a carico del fondo sanitario nazionale. Esse sono
caratterizzate “dalla inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali
nell’ambito del processo personalizzato di assistenza, dalla indivisibilità dell’impatto congiunto
degli interventi sanitari e sociali sui risultati dell’assistenza e dalla preminenza dei fattori
produttivi sanitari impegnati nell’assistenza” (DPCM 14.02.2001, art 3, comma 3.) e possono
essere erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali e
semiresidenziali. Attengono prevalentemente alle aree:
�materno infantile
�anziani
77
�handicap
�patologie psichiatriche
�dipendenza da droga, alcool e farmaci
�patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale
�inabilità o disabilità, conseguenti da patologie croniche degenerative.
Le funzioni della S.C. Assistenza Disabili
Sulla base degli indirizzi tecnico-programmatori in materia di assistenza ai disabili,
compete alla S.C. l’erogazione di livelli uniformi di assistenza, secondo le competenze tecniche
già esercitate dal Progetto Disabili, con particolare riferimento a:
- Cura e recupero delle disabilità fisiche, psichiche e sensoriali attraverso l’erogazione
di prestazioni – sia in forma diretta che convenzionata - di:
Assistenza Domiciliare;
Assistenza Residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale;
Si segnala, in particolare, l’attivazione di n. 28 nuovi posti letto residenziali dedicati a
tipologie assistenziali diverse (stati neurovegetativi, RSA Disabili e assistenza riabilitativa e
art. 26 L. 833/78), che hanno portato ad un incremento dell’utenza presa in carico e del
numero di giornate assistenziali. Da segnalare, altresì, un incremento nell’attività
ambulatoriale e domiciliare che ha portato ad un incremento dell’utenza presa in carico e
delle prestazioni erogate.
Di seguito si riepilogano i posti letto per l’assistenza ai disabili:
• posti letto a gestione diretta: 37
posti letto convenzionati: 291
posti letto hospice in convenzione: 10
• posti semiresidenziali a gestione diretta: 37
posti semiresidenziali convenzionati: 72
Totale: 447 posti letto ( di cui 74 a gestione diretta)
- Attività finalizzate all’integrazione scolastica, professionale e lavorativa dei portatori
di handicap, con particolare riferimento a:
Attestazione di handicap;
Diagnosi funzionale;
78
Profilo dinamico-funzionale;
Piano educativo individualizzato o personalizzato (P.E.P.);
- Assistenza protesica per la fornitura di ausilii tecnici e presidi sanitari;
- Coordinamento ed integrazione A.S.L./Comuni;
- Adempimenti in materia di autorizzazioni, vigilanza e controllo delle strutture
ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali, in integrazione con la S.C. Igiene Pubblica;
- Raccolta dati epidemiologici;
LE ATTIVITÀ NELLA RETE DEI SERVIZI PER DISABILI
ASSISTENZA RIABILITATIVA
L. 833/78 (ART. 26) LINEE GUIDA M.S. 1998
D.C.R. 130/88
ASSISTENZA PROTESICA D.M. 332/99
BARRIERE ARCHITETTONICHE
L. 13/89
INSERIMENTI LAVORATIVI
DIRITTO AL LAVORO L. 68/99
RESIDENZIALE CENTRI DIURNI AMBULATORI DOMICILIARE
INTEGRAZIONE SCOLASTICA
79
3.5 Assistenza agli anziani
Rete dei servizi dell’ASL 2 Savonese
Il modello rete dei servizi è uno dei presupposti fondamentali, unitamente all’integrazione
sociosanitaria, per garantire all’anziano un’assistenza continua, globale e flessibile. Si tratta di un
circuito assistenziale, che accompagna l’evolversi dei bisogni dell’anziano e della sua famiglia,
fornendo di volta in volta interventi diversificati in un continuum assistenziale.
La rete dei servizi di assistenza socio sanitaria agli anziani comprende oggi, strutture
residenziali a gestione diretta o convenzionata (Residenze Sanitarie Assistite, Residenze Protette,
Ospedale di comunità), centri semiresidenziali a gestione diretta o convenzionata, servizi
ambulatoriali ed il servizio di cure domiciliari.
Legenda: RSA: Residenza Sanitaria Assistita
UVA: Unità Valutazione Alzheimer
FNA: Fondo Non Autosufficienza
: Unità Valutativa Geriatrica (UVG)
80
Struttura portante della rete dei servizi di assistenza sociosanitaria territoriale per gli
anziani è l’Unità Valutativa Geriatrica (UVG), così costituita:
nucleo fisso (organismo di coordinamento): Geriatra ASL e Assistente
Sociale Comunale;
nucleo mobile (struttura operativa): Medico Curante, Infermiere, Terapista
della Riabilitazione, OTA, Assistente sociale del Distretto sociale o Comune.
L’UVG è lo strumento che si avvale dell’impiego di scale valutative per l’inquadramento
delle problematiche relative alla non autosufficienza ed alla riabilitazione dell’anziano ed è il fulcro
di un sistema che integra tutta l’assistenza territoriale, anche con quella ospedaliera, secondo un
modello articolato su diversi livelli e rappresenta il momento di sintesi tra l’identificazione dei
bisogni, la programmazione dell’intervento ottimizzato, l’attuazione dello stesso e la verifica dei
risultati; in particolare nella fase di dimissione ospedaliera che è uno dei momenti maggiormente
critici per l’anziano e per la sua famiglia.
L’intervento dell’UVG è attivato secondo protocolli operativi formalizzati, atti a favorire la
continuità assistenziale tra ricovero ospedaliero e rete dei servizi territoriali.
PERCORSO DI ASSISTENZA SOCIOSANITARIA TERRITORIALE
I nodi della rete dei servizi nella ASL2
81
82
83
Le attuali risorse per gli anziani, in termini di posti letto (Residenza Sanitaria Assistenziale
e Residenza Protetta) e posti di semiresidenzialità (Centri Diurni), a gestione diretta o in regime
di convenzione, dell’ASL 2 Savonese, suddivisi per Distretto Sanitario e per tipologia di struttura,
sono illustrate nelle allegate tabelle n. 1 e 2.
L’erogazione dell’assistenza, sia in forma diretta sia tramite gestione di rapporti
convenzionali con strutture private ubicate sul territorio regionale ed extra regionale, suddivisi
per Distretto Sanitario e per tipologia di struttura, sono invece illustrate nelle allegate tabelle n.
3, 4, 5 e 6.
I dati di attività relativi alle cure domiciliari effettuati dal personale Infermieristico,
Fisioterapico e socio-assistenziale dell’ASL2 sono riportati nella tabella n. 7.
84
FONDO NON AUTOSUFFICIENZA Istituito con la legge regionale n. 12 del 24.05.2006 (art.47): “Promozione del sistema
integrato di servizi sociali e sociosanitari”.
Obiettivo di questa misura assistenziale è quello di prevedere azioni che facilitino il
mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti attraverso l’istituzione di una misura
economica.
E’ indirizzato a persone con disabilità grave e permanente, che comporta l’incapacità della
persona a svolgere le funzioni della vita quotidiana, i cui famigliari si impegnano nell’assistenza a
domicilio. Nell’iter per l’accertamento della non autosufficienza è necessaria la valutazione da
parte dell’unità valutativa multidisciplinare.
Nel 2009, le UVG dei Distretti Sanitari dell’ASL 2 Savonese hanno effettuato n.
396 valutazioni multidimensionale a domicilio, secondo le modalità previste dalla
Delibera Regionale n° 1106/06 e s.m.i..
ATTIVITÀ DI VIGILANZA
Tra le attività istituzionali Aziendali sono compresi innumerevoli adempimenti in materia
autorizzativa di accertamento dei requisiti, di verifica e controllo, nonché le procedure per
l’accreditamento delle strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali, ubicate nel territorio dell’ASL2.
L’Azienda ha anche compiti di vigilanza routinaria per il controllo dei requisiti minimi
strutturali ed organizzativi, a norma della leggi regionali 44/99, 15/96 e della legge quadro
328/2000 E 969/2008 e s.m.i. sulle strutture residenziali autorizzate.
Nell’anno 2009 sono state effettuate attività di vigilanza, con almeno un accesso
del geriatra, presso tutte le Residenze Protette e Residenze Sanitarie Assistite,
autorizzate al funzionamento e presso alcune Residenze Servite.
85
EMERGENZA ESTIVA PER LA POPOLAZIONE ANZIANA
Per far fronte alle problematiche connesse alle emergenze climatiche, l’S.C. Ass. Anziani
continua a sorvegliare le strutture autorizzate di ospitalità per anziani. L’accesso del geriatra
prevede la valutazione del microclima interno della struttura e l’attenzione che viene rivolta al
problema con eventuali prescrizioni e suggerimenti da adottare.
AMBULATORIO UNITÀ VALUTATIVA ALZHEIMER
(EX PROGETTO CRONOS) Il Ministero della Salute, nel 2000, ha reso concedibili a carico del SSN i farmaci inibitori
dell’acetilcolinesterasi per il trattamento della malattia di Alzheimer da lieve a moderata
all’interno di un progetto denominato Cronos. Si trattava di un programma sperimentale
diagnostico-terapeutico dedicato alla malattia di Alzheimer, coordinato dal Dipartimento dei
Medicinali e la Farmacovigilanza (D.M. del 20/07/2000, S.O. alla G.U. n° 204 del 01/09/2000, e
D.M. del 14/03/2001, G.U. n° 86 del 12/04/2001) con l'obiettivo di migliorare, per quanto
possibile, la qualità di vita e di salute delle persone colpite dalla malattia di Alzheimer. Il
programma si vale delle Unità di Valutazione per il monitoraggio dei piani di trattamento
farmacologico per la malattia di Alzheimer (UVA) , individuate dalle Regioni. Nel 2004, L’Agenzia
Italiana per il Farmaco (AIFA) ha ripubblicato le Note Limitative alla prescrizione dei farmaci,
dove alla 85, compaiono per la prima volta, gli anticolinesterasici, consolidando così le procedure
avviate nel Progetto Cronos.
86
L’Ambulatorio UVA di Savona
Nel settembre 2000, l’ASL2 Savonese ha istituito l’U.V.A. Geriatrica, con sede nei
poliambulatorii di Via Collodi 13 - Savona. L’UVA geriatrica ha iniziato la propria attività il 2
ottobre 2000: l’ambulatorio è aperto due giorni la settimana, per un totale di 6 ore; il tempo
impiegato nella prima valutazione è di 50-70 minuti, quello della rivalutazione è di 20-40 minuti,
a seconda del grado di compromissione e collaborazione del paziente. Durante i colloqui, si
pratica attività di supporto psicologico (c.d. counseling) e si può eseguire anche valutazione
geriatrica (UVG) per l’accesso alla rete territoriale dei servizi geriatrici in genere od a quella
specifica per la demenza, secondo il bisogno del paziente e le esigenze della famiglia. A molti
viene proposto l’inserimento in Centro Diurno, dove il paziente, praticando terapie non
farmacologiche idonee al proprio deficit, può mantenere le abilità funzionali il più a lungo
possibile. Talvolta al termine del ciclo terapeutico o quando la famiglia non è più in grado di
accudire il congiunto, si provvede a suggerire il ricovero in residenza protetta.
Nel corso di 9 anni di attività ambulatoriale sono stati visitate 593 persone, di cui
413 femmine e 180 maschi.
Nel 2009 sono stati valutati n. 37 nuovi pazienti, dei quali 17 rispondenti ai
requisiti ministeriali.
87
AMBULATORIO SPECIALISTICO PNEUMOLOGICO
Attivato nel 2004, nell’ottica di migliorare e potenziare sul territorio la struttura
ospedaliera dedicata alle malattie dell'apparato respiratorio; l’ambulatorio lavora, inoltre, in
stretta collaborazione con i servizi specialistici della medicina di base, nelle sedi distaccate di
Vado, Varazze, Carcare, Sassello, poliambulatori di via Collodi e poliambulatori dell’Ospedale S.
Paolo. L’ambulatorio garantisce l’intervento specialistico,
diagnostico e terapeutico necessario al trattamento delle malattie dell’apparato
respiratorio ed alle sue disabilità: si sa che le malattie polmonari sono uno dei maggiori
problemi della medicina e della geriatria per la loro elevatissima incidenza, per la loro capacità di
provocare invalidità e per la loro attitudine a determinare ricoveri ospedalieri.
Nel 2009, nell’Ambulatorio specialistico pneumologico annesso alla S.C.
Assistenza Anziani, sono state effettuate n° 6255 prestazioni pneumologiche, di cui n°
3090 visite.
88
TABELLA N. 1
STRUTTURA COMPLESSA ASSISTENZA ANZIANI
COMUNE
PP.LL. ACCREDITATI IN R.P.
PP.LL. ACCREDITATI IN R.S.A.
STRUTTURA ATTIVI
31/12/09STRUTTURA ATTIVI 31/12/09
DISTRETTO Albenganese
ALASSIO VILLE PARADISO 25 ALASSIO 40pa
LAIGUEGLIA P. MAGLIONE 3
ALBENGA TRINCHERI 80
TOTALE AMBITO 1 108 40pa
DISTRETTO Finalese
PIETRA L. S.SPIRITO 19
LOANO MADRE RUBATTO 13
FINALE L. COMUNALE 38 RUFFINI 30pa+14m
GIUSTENICE VALVERDE 19
BORGHETTO HUMANITAS 15
NOLI VILLA ROSA 18
TOTALE AMBITO 2 122 30pa+14m
DISTRETTO Valbormida
MILLESIMO LEVRATTO 7 CASA DEI TIGLI 36pa+4m
CALIZZANO SUAREZ 15
CAIRO BACCINO 20
CARCARE CASA DEI NONNI 10
CENGIO BAGNASCO 6
BARDINETO VILLA ABETI 10
TOTALE AMBITO 3 68 36pa+4m
DISTRETTO Savonese
VADO L. VADA SABATIA 41 VADA SABATIA nd 5pa+15m 25m
SPOTORNO OPERA P. SICC. 15
SAVONA LA GIOIOSA 20 LA GIOIOSA 20pa
SAVONA SANTA LUCIA 40
SAVONA ROSSELLO 35 NOCETI 40m
SAVONA SANTUARIO 78 SANTUARIO 25pa+35m
SAVONA VILLA BIANCA 25
VARAZZE S. CATERINA 50 VARAZZE 40pa
CELLE L. N.S. MISERIC. 15
ALBISOLA S. S. NICOLO' 5
SASSELLO OSP.S.ANTONIO 15
TOTALE AMBITO 4 339 5pa+15m 85pa+100m
TOTALE COMPLESSIVO 637
329(196p+133m)
pa: postacuto m: mantenimento nd: nucleo demenze
89
TABELLA N. 2
CENTRI DIURNI
COMUNE
A GESTIONE DIRETTA IN CONVENZIONE
STRUTTURA N° POSTI STRUTTURA N° POSTI
Distretto Alb. ALASSIO "Asilo del nonno" 15
Distretto Valb. CENGIO "Bruno Pesce" 12
Distretto Sav. SAVONA "Albero della vita" 25
VARAZZE c/o R.S.A. 10
N° Totale posti: 62
TABELLA N. 3 Distretto 04 – Albenganese
Centro diurno 1° liv
Centro diurno 2° liv RSA post-acuti RSA o RP con
funz manten RP
N. utenti in strutture proprio
distretto
15 260 24 140
A gestione diretta 260 24
Giorni di degenza / presenza
11537 717
A gestione indiretta 15 140
Giorni di degenza / presenza
2001 34785
N. utenti in strutture
altro distretto propria
ASL
3 1 4
A gestione indiretta 3 1 4
90
TABELLA N. 4
Distretto 05 - Finalese
Centro diurno 1° liv
Centro diurno 2° liv RSA post-acuti RSA o RP con
funz manten RP
N. utenti in strutture proprio distretto
218 25 148
A gestione diretta
Giorni di degenza / presenza
A gestione indiretta 218 25 148
Giorni di degenza / presenza
9322 5503 34649
N. utenti in strutture altro distretto propria ASL
3 6
A gestione diretta 1
A gestione indiretta 2 6
91
TABELLA N. 5
Distretto 06 - Bormide
Centro diurno 1° liv
Centro diurno 2° liv RSA post-acuti RSA o RP con
funz manten RP
N. utenti in strutture proprio
distretto
6 6 225 4 84
A gestione diretta
Giorni di degenza / presenza
A gestione indiretta 6 6 225 4 84
Giorni di degenza / presenza
1397 1127 12392 1421 21926
N. utenti in strutture
altro distretto propria
ASL
8 1 1
A gestione diretta 2
A gestione indiretta 6 1 1
92
TABELLA N. 6
Distretto 07 – Savonese
Centro diurno 1° liv
Centro diurno 2° liv
RSA post-acuti
RSA o RP con funz manten RP
N. utenti in strutture proprio
distretto
25 10 657 150 443
A gestione diretta 10 306
Giorni di degenza / presenza
3024 10960
A gestione indiretta 25 351 150 443
Giorni di degenza / presenza
4511 15391 30114 113836
N. utenti in strutture
altro distretto propria
ASL
10 3
A gestione indiretta 10 3
93
TABELLA N. 7
DATI DI ATTIVITA’ CURE DOMICILIARI
(periodo dal 01/01/2009 al 31/12/2009):
ADI (“media ed alta complessità”)
Anno 2008
Anno 2009 Note integrative
Numero casi presi in carico
3.182 3.304 Nel numero complessivo dei casi presi in carico nell’anno 2009 non sono ricompresi i casi di prestazioni domiciliari a bassa complessità (prelievi ematici, terapia iniettiva, stick glicemici, gestione cateteri, ecc.); sono invece ricompresi nell’anno 2009 n. 1.201 casi (n. 887 casi nell’anno 2008) classificati ad “alta complessità”, con intervento multidisciplinare effettuato da M.M.G., medico geriatra, I.P., T.d.R., O.T.A., ed eventuali medici specialisti. N.B.: dallo scorso anno, così come concordato con la Regione Liguria, sono stati inseriti - nei casi definiti ad “alta complessità” – i trattamenti riabilitativi intensivi in fase postacuta.
N.B.: sono stati inoltre presi in carico, nell’anno 2009, n° 45 utenti (n° 1363 accessi) per ADI (“media complessità”) da parte di personale infermieristico della Medicina di Gruppo del Distretto Valbormidese – Millesimo e Cengio -, non inseriti nella tabella sovrastante. N.B.: sono stati inoltre presi in carico, nell’anno 2009, n° 26 utenti per ADI (“media complessità”) da parte del personale infermieristico della Medicina di Gruppo Albenganese - “Valli Ingaune”, non inseriti nella tabella sovrastante. Assistenza Domiciliare “bassa complessità” (prestazionale) Sono stati effettuati, nell’anno 2009, n° 25.100 accessi (n° 17.134 utenti) da parte del personale della S.C. Assistenza Anziani degli Ambiti Sanitari 1 Albenganese, 2 Finalese e 4 Savonese e della S.C. Medicina di Base dell’Ambito Sanitario 3 Valbormidese e 4 Savonese, per prestazioni domiciliari definite a “bassa complessità”. Sono stati inoltre effettuati, nell’anno 2009, n° 822 accessi (n° 72 utenti) di Assistenza Domiciliare “bassa complessità” (prestazionale) da parte di personale infermieristico della Medicina di Gruppo del Distretto Valbormidese – Millesimo e Cengio -. N° totale casi ADI media e alta complessità (2° e 3° livello): 3.375
94
3.6 Assistenza psichiatrica territoriale
L’assistenza psichiatrica territoriale erogata dall’Azienda nel territorio della Provincia di
Savona è organizzata in:
n. 4 Centri di Salute Mentale ad Albenga, Finale Ligure, Carcare e Savona per
l’assistenza psichiatrica ambulatoriale e domiciliare compresa una reperibilità nell’orario di
apertura per le situazioni di urgenza territoriali. Inoltre gli psichiatri dei CSM territoriali
collaborano con i colleghi ospedalieri in due guardie psichiatriche attive dalle 20 alle 8 presso
gli Ospedali San Paolo e Santa Corona;
n. 4 Centri Diurni ad Albenga, Pietra Ligure (Villa Livi), Carcare e Savona per
programmi di riabilitazione psicosociale;
n. 2 Centri di Terapia della Patologia Psichica a Savona ed a Pietra Ligure con 15
posti letto per ricoveri di circa 60 giorni in fasi di pre o post crisi;
1 Comunità Terapeutica con 6 posti letto a Savona per programmi medio lunghi di
riabilitazione abitativa, con successivo passaggio in alloggi protetti od abitazione autonoma;
n. 5 alloggi protetti ad Albenga con 4 posti letto, uno a Carcare con 8 posti letto,
uno a Cengio con 2 posti e due a Savona con 5 posti. Nel finalese è attivo un alloggio a Rialto
con 4 posti letto, gestito attraverso un’Associazione di promozione sociale di utenti. Il totale di
posti letto in abitazioni autonome è quindi di 23;
In conclusione l’offerta è di 60 – 80 posti in strutture semiresidenziali (Centri
diurni) e di 54 posti letto residenziali differenziati in strutture che vanno dalla gestione del
post acuto all’autonomia abitativa;
Ambulatori di Psichiatria, Psicologia Clinica e Psicogeriatria su tutto l’ambito
provinciale, con la funzione di offrire una consulenza clinica ai medici di famiglia soprattutto
per i disturbi ansiosi e depressivi.
95
Dati attività 2009
96
97
98
99
100
101
Obiettivi 2009
Risorse personale 2009
102
Iniziative di formazione 2009
- Convegno Nazionale “Il Cibo”;
- Giornata Seminariale sull’attività psicomotoria rivolta agli operatori del DSM;
- Giornata Seminariale sull’attività di psicodramma rivolta agli operatori del DSM;
- Due Seminari (uno a ponente e uno a levante) sulla cultura del rischio e/o consenso informato
rivolto agli operatori del DSM;
- Incontro sulla prevenzione della patologia psichica in gravidanza e del puerperio-partecipazione
progetto ministeriale;
- Attività di Supervisione per Gruppi di operatori del DSM;
- Ciclo di Seminari sulla psicopatologia borderline negli adolescenti e adulti;
- Corso di Formazione sulle misure coercitive in psichiatria rivolto agli operatori del DSM;
- Seminari rivolti a tutti gli operatori del DSM sulla possibilità di trattamento del fenomeno “voci”
secondo la metodologie di Romme ed Escher;
- Corso sulle patologie organiche e neurologiche come causa scatenante di patologie
psichiatriche.
3.7 Assistenza a tossicodipendenti ed alcolisti
L’AREA DIPENDENZE – S.C. Ser.T.
L’Area Dipendenze afferisce al Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASL 2
che è stato istituito con deliberazione D.G. n°831 del 04/9/2008 e con successivo provvedimento
n° 1203 del 23/12/2008 è stato conferito incarico di Responsabile della stessa al Direttore della
S.C. SER.T.
L’Area Dipendenze comprende la S.C. Ser.T. che interagisce operativamente con le tre
Comunità Terapeutiche operanti nel territorio di competenza dell’ASL 2: il “Centro Accoglienza
Istituto Suore Buon Pastore” – Varazze, il “Centro Accoglienza Cascina Martello”, sede di
Millesimo, l’“Associazione La Loppa” – Cairo Montenotte.
Sono previsti coordinamenti specifici con i Distretti Sanitari e Sociosanitari , Istituzioni
Scolastiche , Prefettura, Provincia, Comuni,U.E.P.E., Tribunale, Carcere, Forze dell’Ordine e
Associazioni di Volontariato.
L’Area rappresenta un sistema articolato di risposta al problema delle dipendenze
patologiche per quanto riguarda la definizione e l'analisi dei bisogni, l'individuazione degli
obiettivi, il corretto utilizzo delle risorse, la programmazione e l'attuazione degli interventi, la
valutazione qualitativa e quantitativa delle strategie ed è soprattutto finalizzato all'attivazione di
un'efficace rete tra i vari soggetti coinvolti pur riconoscendo a ciascuno specifici ruoli, funzioni e
capacità operative.
103
SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE – SER.T La Struttura Complessa Ser.T (Servizio per le Tossicodipendenze), eroga prestazioni a
soggetti dediti all’uso ed abuso di sostanze illegali, legali (alcool e tabacco) ed a comportamenti
di dipendenza patologica (p. es. gioco d’azzardo patologico) ed ai loro familiari.
Il Ser.T, inoltre, attua interventi finalizzati alla prevenzione dell’uso di sostanze
psicoattive.
Tali prestazioni sono svolte da équipes multiprofessionali in grado di fornire un’ampia
gamma di azioni a più livelli.
Attività in area medica
Attività in area psicologica
Attività in area socio-educativa
Attività di prevenzione e di educazione alla salute
Attività di consulenza a:
- Strutture sanitarie ed ospedaliere
- Commissione Porto d’Armi e Commissione Patenti
- Medici di Medicina Generale
Attività statistica ed epidemiologica
Attività in area penitenziaria
Attività di formazione e aggiornamento degli operatori
Attività didattica e formativa verso terzi
DATI ATTIVITA’ ANNO 2009
ATTIVITA’ TERAPEUTICO-RIABILITATIVA
Tossicodipendenti : 958 (di cui nuovi 180)
Utenti in appoggio : 171
Alcolisti : 309 (di cui nuovi 81)
Tabagisti : 94 (di cui nuovi 88)
Giocatori d’azzardo : 15 (di cui nuovi10)
Pazienti inseriti in Comunità Terapeutiche:
• regionali 82
• extra regionali 13
Borse lavoro: 39
Pazienti seguiti presso il carcere di Savona: 194
Consulenze per patenti e porto d’armi: 583
Consulenze presso strutture sanitarie: 122
104
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
1. scolastica
studenti coinvolti: 2.475
insegnanti : 60
genitori : 129
2. territoriale
interventi : 55 (di cui 18 nelle sagre estive)
persone coinvolte : 3.327
(di cui 1.499 nelle sagre estive)
Enti ed associazione : 98
PROGETTI E ATTIVITA’ SPECIFICHE
1) Nell’area relativa al Tabagismo, in ottemperanza alla normativa nazionale ed
a quanto raccomandato dall’O.M.S. il Sert ha proseguito le seguenti attività:
- interventi di prevenzione e di educazione sanitaria indirizzati alla popolazione
scolastica a partire dalle scuole elementari;
- Ambulatorio medico (presso Via Collodi – Savona) rivolto alla cura della
dipendenza dal tabagismo attraverso uno specifico programma che prevede interventi
medici e di sostegno al cambiamento mediante attività di gruppo.
Queste azioni prevedono il lavoro di rete con i reparti di Pneumologia, Cardiologia e
con i Medici di Medicina Generale.
2) Prosecuzione dell’attività del Centro d’ascolto per la dipendenza da gioco
d’azzardo patologico, gestito da medici e psicologi, presso gli ambulatori di Via Collodi -
Savona. Il servizio è rivolto alle persone che sentono di aver perso il controllo nel gioco
d’azzardo e che desiderano impegnarsi al cambiamento.
3) In tema di Medicina Penitenziaria il D.P.C.M. del 1/4/08 ha sancito il
passaggio dell' assistenza sanitaria ai soggetti detenuti presso le carceri alle ASL
competenti per il territorio su cui insiste l'Istituto Penitenziario.
A partire dall'entrata in vigore, nel giugno '08, del suddetto D.P.C.M. un Dirigente
Medico della S.C. Ser.T, Responsabile della Struttura Semplice Epidemiologia e statistica
utenza tossicodipendenti – Medicina Penitenziaria, ha avuto l’incarico di attuare gli
adempimenti necessari per consentire il passaggio e la successiva gestione della
Medicina Penitenziaria alla ASL.
L’Istituto Penitenziario ospita circa 80 detenuti, ma è caratterizzato da un elevato
turn over con circa 600 ingressi di detenuti per anno.
105
4) Nell'ambito dell'attività di prevenzione scolastica gli operatori del SER.T.
hanno concluso il "Progetto Scuola" per l'anno 2009 rivolto alle Scuole di ogni ordine e
grado della Provincia di Savona.
Si sono sviluppate varie tipologie d’ intervento:
il progetto “Media Education” sulla tematica dell’abuso alcolico, rivolto agli
studenti delle classi terze della scuola primaria e secondaria di primo grado, con l’obiettivo
di far sviluppare un senso critico rispetto ai molteplici messaggi dei mass-media;
il progetto di “promozione della salute” rivolto agli studenti della scuola
secondaria di primo grado che ha visto coinvolti ragazzi ed insegnanti, con l’obiettivo di
promuovere uno stile di vita sano ed informare i ragazzi sui rischi correlati alla dipendenza
da sostanze e comportamentale;
l’intervento rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado che ha
avuto come scopo quello di sensibilizzare i ragazzi alle tematiche delle dipendenze,
coinvolgendoli in una discussione dopo la visione di un film a tema e la consegna di
materiale informativo;
il progetto “Prevenzione HIV-AIDS” in collaborazione con il reparto Malattie
Infettive di Savona ed il Coordinamento Persone Sieropositive di Genova. Tale progetto
prevede un’attività didattica informativa, svolta mediante somministrazione di questionari
sul tema HIV e successiva discussione con gli studenti di scuole secondarie di secondo
grado;
il progetto “Laboratorio teatrale” con alcune classi degli istituti secondari di
secondo grado: con l’uso della tecnica teatrale si stimolano la discussione e la riflessione
sui problemi e gli atteggiamenti dei giovani nei confronti delle sostanze.
5) Partecipazione ai gruppi di lavoro dell’ Osservatorio Epidemiologico
Regionale sulle Tossicodipendenze, attivato dalla Regione Liguria.
6) Prosecuzione del progetto integrato tra SER.T. e U.O. Malattie Infettive
dell’Ospedale San Paolo di Savona per " L’Assistenza Domiciliare ai pazienti affetti da
AIDS residenti nel territorio dell'ASL".
7) Progettazione ed implementazione di progetti specifici finanziati da diverse
istituzioni:
- Lavoro nella Comunità: Promuovere lo sviluppo di reti di protezione a livello
territoriale ed empowerment della comunità. Progetto attivato e mantenuto sui
Comuni di Varazze e di Toirano;
- Prosecuzione del progetto nazionale “Utilizzo della strategia di prevenzione
di Comunità nel settore delle sostanze d’abuso”: contrasto dell’abuso alcolico attraverso lo
sviluppo di comunità.
- Prevenzione incidenti stradali: Promuovere comportamenti sicuri alla guida
ed informare sui rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza. Realizzazione di 18 serate
nell’ambito delle sagre estive del territorio provinciale.
106
- Progetto “Chill-out”: Attivazione del progetto per l’allestimento di camere di
“rinfrescamento” c/o le maggiori discoteche della provincia e formazione di un gruppo
consultivo di giovani. Il progetto è finalizzato alla sensibilizzazione e alla riduzione dei
danni associati al consumo di sostanze psicoattive nei luoghi di divertimento notturno dei
giovani, con particolare attenzione ai rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza;
- Organizzazione e realizzazione, in collaborazione con il Comune di Savona,
del Convegno rivolto alla cittadinanza “Alcol, droga, sicurezza”in data 22 aprile 2009;
- Organizzazione e realizzazione, in collaborazione con ASL 3 di Genova e
Dipartimento di Prevenzione della Regione Liguria, del percorso di formazione rivolto ad
operatori sanitari delle AA.SS.LL. liguri sui temi della “Media Education”;
- Collaborazione al progetto “Guadagnare salute negli adolescenti”, sostenuto
dall’ARS (agenzia sanitaria regionale), per l’inserimento dei progetti di prevenzione e
promozione della salute degli adolescenti nella banca dati del Centro di documentazione
DORS della Regione Piemonte.
8) In occasione della Giornata Mondiale AIDS – 1/12/09 il Sert , le S.C. Malattie
Infettive dell’Ospedale San Paolo di Savona e dell’Ospedale S.Corona di Pietra Ligure e il
Coordinamento Ligure Persone Sieropositive, hanno organizzato presso il Liceo Scientifico
di Savona un incontro con i ragazzi e gli insegnanti.
9) Prosecuzione del progetto “European standards in evidence for drug prevention”,
presentato nel 2007 alla Commissione Europea da parte del Sert Asl2 Savonese e del Sert
Asl Città di Milano. E’ stata effettuata la ricerca delle linee guida presenti sul territorio
italiano e l’invio all’Università John Moores di Liverpool che coordina il progetto a cui
partecipano anche Spagna, Ungheria, Romania, Polonia, Portogallo, Norvegia, Germania.
Il risultato atteso dai lavori degli Enti partecipanti, fra cui riveste un ruolo di primo piano
l’Osservatorio Europeo delle Tossicodipendenze di Lisbona, è di giungere alla definizione di
un insieme di linee guida e buone pratiche fondate sulle evidenze di efficacia, volte a
prevenire l’abuso e la dipendenza da sostanze psicoattive. Si sono tenuti 3 meeting
internazionali, finalizzati alla definizione della bozza di standard da sottoporre agli
stakeholders europei:
-Liverpool, 20-21 gennaio
-Noli, 9-10 Luglio
-Santiago de Compostela, 3-4 settembre
10) Elaborazione ed attivazione, da parte della S.C. Sert , dei seguenti progetti di
formazione e aggiornamento professionale per gli operatori del Dipartimento di Salute
Mentale e Dipendenze:
“Supervisione casi clinici e modelli di lavoro in équipe”: n° 5 incontri con il Prof. C.
Maffei e il prof. A. Fossati (Università S. Raffaele di Milano)
seminario “Antropologia ed uso situazionale delle sostanze” con il Prof. A. Guerci
(Università di Genova)
107
3.8 Attività distrettuale
Nell’assolvimento delle proprie funzioni il distretto provvede a rilevare i bisogni e verificare
i servizi necessari per la popolazione di riferimento.
La Deliberazione della Giunta Regionale n. 1164/2006 ha fornito le prime indicazioni per il
funzionamento in ordine all’accesso, alla organizzazione, alle competenze e al collegamento con
le attività dei Comuni permettendo la definizione di modelli condivisi per i quattro distretti sanitari
congiuntamente con le Zone sociali.
Successivamente, sulla base del disposto dell’art. 36 della citata Legge Regionale n.
41/2006, è intervenuta la deliberazione della G.R. n. 1662 del 16/12/2008 che ha introdotto
linee di indirizzo al fine di una omogeneizzazione dell’attività nel territorio ligure.
Secondo l’art. 33 della stessa Legge i confini territoriali del Distretto sanitario
corrispondono a quelli del Distretto sociosanitario all’interno del quale viene assicurato il
coordinamento degli interventi sanitari e sociali, nonché le prestazioni di cui alla l.r. 12/2006.
Si evidenziano di seguito i Distretti nei quali si articola l’A.S.L. n. 2 e la relativa
competenza territoriale.
Distretto albenganese
Ha competenza sul territorio dei Comuni di Albenga, Alassio, Andora, Stellanello, Testico,
Casanova Lerrone, Garlenda, Villanova d’Albenga, Ortovero, Onzo, Vendone, Arnasco,
Cisano, Zuccarello, Laigueglia, Castelbianco, Nasino, Erli, Castelvecchio di Rocca Barbena,
Ceriale ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale albenganese
n.4.
Distretto finalese
Ha competenza sul territorio dei di Comuni di Finale Ligure, Borgio Verezzi, Pietra Ligure,
Loano, Borghetto, Balestrino, Toirano, Boissano, Giustenice, Tovo, Magliolo, Rialto, Calice, Orco,
Vezzi Portio, Noli ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale
finalese n.5.
Distretto delle bormide
Ha competenza sul territorio dei Comuni di Cairo Montenotte, Dego, Giusvalla, Piana
Crixia, Cengio, Cosseria, Plodio, Carcare, Altare, Mallare, Pallare, Millesimo, Roccavignale,
Murialdo, Osiglia, Bormida, Massimino, Calizzano, Bardineto
ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale delle Bormide n. 6.
108
Distretto savonese
Ha competenza sul territorio dei Comuni di Savona, Spotorno, Bergeggi, Vado Ligure,
Quiliano, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze, Stella, Pontinvrea, Mioglia,
Sassello, Urbe ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale del
Savonese n.7.
Le attività degli stessi attengono principalmente alle aree di seguito evidenziate:
Assistenza Protesica
Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM)
Fondo per la non Autosufficienza
Inserimento Lavorativo Disabili
Sportello Integrato Sociosanitario
Rimborso Farmaci fascia "C" e Prodotti Aproteici
Rimborso Vaccino Antiallergico
Prestazioni agli anziani e alle persone non autosufficienti: inserimento in
Struttura Riabilitativo o di mantenimento per anziani o persone non
autosufficienti
In ogni distretto sono operative le Unità Distrettuali come previsto dalle norme regionali e
con deliberazioni Aziendali le Unità Di Valutazione Multidisciplinari (UVM ) per la valutazione, la
presa in carico dei pazienti con bisogni complessi sociosanitari e la predisposizione dei Piani
Individuali di Assistenza; significativa è inoltre la collaborazione con i Dipartimenti Regionali per
l’affinamento delle modalità attuative delle circolari regionali che per la erogazione dei fondi.
Nel corso del 2009 l’attività si è sviluppata in vista del raggiungimento degli obiettivi di
seguito evidenziati:
predisposizione protocolli sociosanitari per la “continuità assistenziale per soggetti
“non autosufficienti”;
avvio progetto Cure Palliative;
stesura o aggiornamento continuo della “Carta dei servizi” del Distretto;
elaborazione del “Piano distrettuale”;
valutazione richieste Fondo Regionale per la non autosufficienza”;
valutazioni U.V.M..
109
B. PREVENZIONE
Il Dipartimento di prevenzione provvede alla tutela igienica e sanitaria della popolazione
mediante l'esercizio delle funzioni demandate dal Decreto Legislativo n. 502/92 ed in particolare:
profilassi delle malattie infettive e parassitarie
tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita, anche con
riferimento agli effetti sanitari degli inquinamenti ambientali
tutela della comunità e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli
ambienti di lavoro (scuole, uffici, fabbriche, zone rurali)
sanità pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica delle
popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie,
farmacovigilanza veterinaria, igiene delle produzioni zootecniche, tutela igienico-
sanitaria degli alimenti di origine animale, tutela igienico-sanitaria degli
allevamenti, sorveglianza e prevenzione nutrizionale.
3.9 Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro
La funzione della Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
(S.C. P.S.A.L.) è quella di contribuire a prevenire le malattie, gli infortuni, i disturbi che possono
essere causati dal lavoro mediante attività di informazione, indirizzo, assistenza vigilanza e
controllo.
Il servizio svolge le seguenti funzioni:
• Informazione e assistenza agli utenti in materia di igiene e
sicurezza sul lavoro;
• Vigilanza nei luoghi di lavoro sul rispetto delle condizioni di
sicurezza e igiene del lavoro, controllo del sistema di prevenzione aziendale ed
attuazione del D.lgs 81/2008;
• Controllo della sorveglianza sanitaria dei lavoratori attuata dai
medici competenti;
• Indagini di infortuni in ambienti di lavoro su chiamate in reperibilità
o a seguito di fascicoli pervenuti dalla Procura;
• Esposti;
• Indagini in presenza di malattie e/o patologie correlate al lavoro;
• Ricorso contro il giudizio di idoneità specifica al lavoro espressa dal
110
medico competente;
• Visite medico collegiali ai sensi del D.P.R. 3/57 e art. 3 L.R. 23/81;
• Assistenza ai medici di base in materia di medicina del lavoro (ex
dipendenti ACNA);
• Autorizzazioni, pareri e/o nulla osta previsti da leggi, relativi a
problemi di igiene e sicurezza (autorizzazione all’uso di seminterrati ed
interrati), lavori uso fiamma a bordo nave (art. 46 D.lgs 272/99);
• Pareri espressi in materia di igiene e sicurezza degli ambienti di
lavoro nelle commissioni comunali per le autorizzazioni alle strutture sanitarie e
sociosanitarie pubbliche e private (D.P.R. 14/01/1997 e Legge Regionale
20/99);
• Partecipazione, con propri verificatori, alla commissione regionale
per l’accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e
private;
• Partecipazione alla commissione regionale per l’autorizzazione
all’uso di fitofarmaci in agricoltura.
• Vidimazione registro infortuni;
• Corsi di formazione agli utenti in materia di igiene e sicurezza del
lavoro;
• Valutazione di piani di lavoro per opere di rimozione e bonifica
amianto e rilascio pareri, in caso di richiesta, per lavori urgenti;
• Rilascio certificazione di restituibilità attraverso definizione e
valutazione monitoraggi ambientali, ispezioni visive e attività integrata con
ARPAL;
• Partecipazione alla Commissione per la radioprotezione per il
rilascio di nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti a scopo
medico (Legge Regionale 39/2002).
• Partecipazione alla Commissione per l’attribuzione delle indennità
di rischio radiologico (D.P.R. 384/90).
• Partecipazione a gruppi di lavoro regionali quali: gruppo macchine,
gruppo edilizia, gruppo infortuni gravi e mortali, gruppo flussi informativi,
gruppo amianto.
• Partecipazione alle riunioni mensili del Coordinamento Regionale
Direttori P.S.A.L.
• Partecipazione Comitato Tecnico per il collocamento al lavoro dei disabili istituito ai sensi
della Legge 68/99.
Nel 2009 sono stati attivati i seguenti progetti:
111
Attività di prevenzione rischio amianto
Il D.lvo 257/06, indicato nella proposta di obiettivo biennale (2008-2009), è stato
abrogato con l’ entrata in vigore del cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il D.lvo 81
del 9 aprile 2008; i suoi contenuti sono stati trasposti quasi tal quali in questa ultima norma.
Le criticità emerse in precedenza sono rimaste tali e costituiscono motivo di accesso allo
sportello informativo per l’utenza sia direttamente presso gli uffici della Struttura sia
telefonicamente.
Tale decreto prevede per le attività che espongono i lavoratori al rischio amianto che il
datore di lavoro invii all’ A.S.L. o una notifica o copia del piano di lavoro nel caso di rimozione.
Benché non sia obbligatorio riscontro da parte dell’ A.S.L. l’obiettivo consiste nella
valutazione preventiva di tutti i documenti pervenuti, con l’eventuale richiesta al Datore di lavoro
di rettifiche o integrazioni.
I seguenti dati, che costituiscono l’attività ordinaria, integrano l’attività annuale in materia
di amianto fin qui esposta:
documentazione pervenuta ed esaminata
piani di lavoro per rimozione amianto: n° 368
notifiche per attività a rischio amianto: n° 87
atti rilasciati
nulla osta per lavori urgenti: n° 61 certificazioni di restituibilità ambienti
bonificati: n° 2
Attività di sorveglianza sanitaria per addetti grandi magazzini di vendita
all’ingrosso e al dettaglio.
Lo studio nasce dall’esigenza di verificare l’applicazione della vigente normativa in merito
alla sorveglianza sanitaria, tenendo conto degli infortuni più frequentemente occorsi ed alle
eventuali patologie lavoro-correlate per gli addetti alle aziende del settore “grandi magazzini di
vendita “. Tutto ciò a completamento del lavoro svolto dal nostro personale tecnico nel corso
dell’anno 2008.
Il progetto di lavoro ha coinvolto 6 grandi punti vendita distribuiti sul territorio della
provincia di Savona, per un totale di 135 addetti.
Il documento di valutazione dei rischi steso per ogni singolo magazzino, fa ritenere
indispensabile la sorveglianza sanitaria secondo idoneo protocollo sanitario, da parte del medico
competente, con l’obiettivo di diagnosi precoce di patologie lavoro-correlate.
Particolare attenzione deve essere rivolta alla formazione ed informazione allo scopo di
sensibilizzare gli operatori ad un corretto modo di procedere nell’attività lavorativa, e di utilizzo
112
dei dispositivi di prevenzione e protezione, il tutto come efficace forma di prevenzione degli
infortuni e delle malattie professionali. Le limitazioni e le prescrizioni espresse dai medici
competenti nel giudizio di idoneità, riguardano soprattutto la movimentazione manuale dei carichi
e l’utilizzo di guanti lattex free.
Una considerazione a parte merita l’osservazione dell’alta incidenza degli infortuni occorsi
nel reparto macelleria, dovuta a ferite da taglio per l’utilizzo di affettatrici e coltelli. Pertanto sono
stati sensibilizzati i datori di lavoro ad una sempre più scrupolosa attenzione alla formazione ed
informazione del personale esposto a rischio taglio.
Attività di vigilanza nel comparto fabbricazione mezzi di trasporto – prima
sessione.
Dalle analisi effettuate da questa struttura, per gli anni dal 2000 al 2008, il settore del
trasporto, dopo quello delle costruzioni, ha in provincia la maggior frequenza di infortuni sul
lavoro. E’ quindi iniziato nel 2009 un progetto obiettivo biennale, con la selezione delle 97
maggiori imprese ed il controllo delle prime 10, presso le quali è stato verificato l’adempimento
del DLGs 81/2008 e monitorato il sistema organizzativo della prevenzione e della sicurezza
lavorativa onde accertarne il livello e la qualità, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
- Valutazione dei rischi aziendali e delle misure e cautele adottate dal datore di lavoro a
tutela dei lavoratori;
- Adeguatezza ed aggiornamento dell’informazione e della formazione dei lavoratori;
- Organizzazione delle attività lavorative (movimentazione dei carichi, rischio vibrazioni e
rumore, postazioni di taglio e depositi bombole);
- Efficienza e certificazione delle macchine;
- Antincendio, gestione delle emergenze e del pronto soccorso, igiene degli ambienti di
lavoro, servizi per il personale, dotazioni dei dispositivi di protezione individuale.
Le conclusioni sono le seguenti:
Pur essendo state rilevate la sufficienza e la correttezza del sistema prevenzionistico
aziendale, permane un’alta frequenza di infortuni; già nei sopralluoghi effettuati gli Operatori
hanno quindi particolarmente seguito la realizzazione del “programma delle misure ritenute
opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza” (articolo 28, comma 2,
lettera “c”, del DLGs 81/2008 e succ. mm. e ii.), adempimento fondamentale per combattere la
criticità del settore. Tale attenzione verrà mantenuta anche per le aziende oggetto della sessione
2010, alla quale si potrà affiancare finalmente il controllo e lo sviluppo della valutazione dello
stress lavoro-correlato (adempimento che ha scadenza il 1° Agosto 2010) che, si ritiene, potrà
avere significativa influenza sull’auspicata riduzione dell’incidenza infortunistica.
113
Monitoraggio attività di vigilanza su cantieri edili.
ATTIVITA’ DI VIGILANZA NEI LUOGHI DI LAVORO EDILIZIA
N° cantieri notificati (Titolo IV Capo 1 D.Lgs. N. 81/2008) 2816 N° complessivo di cantieri ispezionati 396 di cui non a norma al I sopralluogo 47 N° aziende con dipendenti + lavoratori autonomi oggetto di ispezione 311
N° sopralluoghi complessivamente effettuati 739
N° totale verbali 64
Progetto: “Salute e sicurezza degli ambienti di lavoro “ – Istituto tecnico per
geometri
Questa esperienza, ormai al terzo anno di sperimentazione, ha avvicinato i ragazzi degli
Istituti per geometri ad alcuni aspetti del mondo del lavoro. La conduzione del progetto insieme ai
docenti degli Istituti ha consentito di presentare , condividere ed elaborare problematiche che
riguardano la sicurezza e la salute nei cantieri edili.
I discenti si sono particolarmente interessati allo sviluppo di alcune fasi del percorso
formativo che riguardano: “Caccia all’errore” e la predisposizione di Piani di Sicurezza (POS e
PIMUS).
I discenti prima di sviluppare questi contenuti sono stati eruditi sugli aspetti normativi e
tecnici esplicativi di un cantiere edile sicuro.
Significativa è stata la partecipazione degli alunni e riscontro nell’azione dei contenuti si è
avuta nelle ore effettuate ai ragazzi delle classi V che hanno dimostrato di aver recepito e
maturato i principali messaggi forniti espressi nel corso dell’anno precedente.
L’auspicio è che questi percorsi formativi possano diventare sistematici al fine di meglio
avvicinare i ragazzi, soprattutto di Istituti tecnici come quello dei Geometri, al mondo del lavoro
in maniera informata e con la consapevolezza che lavorando sicuri si lavora meglio.
Istituti N° classi Discenti Ore docenza PSAL Alberti Da Vinci - Savona 5 70 26 ore x 2 operatori G. Falcone – Loano 6 80 30 ore x 2 operatori Patetta – Cairo Montenotte 3 40 14 ore x 2 operatori TOTALE 14 190 140 ore
114
1. Inoltre nel 2009 si sono consolidate le azioni di sorveglianza e prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali che hanno permesso di registrare i seguenti
dati:
ATTIVITA’ DI VIGILANZA NEI LUOGHI DI LAVORO
EDILIZIA AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI
TUTTI I COMPARTI
N° cantieri notificati 2816
N° complessivo di cantieri ispezionati 396
di cui non a norma 47
N° aziende con dipendenti + lavoratori autonomi oggetto di ispezione
311 1 158
N° sopralluoghi complessivamente effettuati 739 1 360
N° totale verbali 64 0 18
- imprese (datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori)
50
- lavoratori autonomi 0
- committenti e/o responsabili dei lavori 3
- coordinatori per la sicurezza 11
N° di verbali di prescrizione 61 0 16
N° violazioni 122 0 32
N° sequestri 3 0 2
N° piani bonifica e notifiche pervenute amianto
455
N° di cantieri ispezionati per amianto 95
ATTIVITA' DI IGIENE INDUSTRIALE EDILIZIA AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI
TUTTI I COMPARTI
N° aziende/cantieri controllati con indagini di igiene industriale
2
INCHIESTE INFORTUNI
N° inchieste infortuni concluse 34
N° inchieste infortuni concluse con riscontro di violazione correlata all’evento
7
115
INCHIESTE MALATTIE PROFESSIONALI
N° inchieste malattie professionali concluse 20
N° inchieste malattie professionali concluse con riscontro di violazione correlata all’evento
0
PARERI
N° pareri 62
N° aziende oggetto di sopralluogo per l’espressione di pareri
17
ATTIVITA’ SANITARIA EDILIZIA AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI
TUTTI I COMPARTI
N° aziende in cui è stato controllato il protocollo di sorveglianza sanitaria e/o le cartelle sanitarie 25
N° ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente (Art. 17 D.Lgs. 626/94)
17
Sono attive procedure per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti? (SI/NO)
Si
ATTIVITA' DI ASSISTENZA
N° interventi di informazione/comunicazione per gruppi di lavoratori esposti a specifici rischi
1
Sono stati attivati sportelli informativi dedicati? (SI/NO)
Si
N° iniziative di confronto (incontri, seminari, ecc.) con le figure aziendali per la prevenzione (RSPP, Medici Competenti, Coordinatori per la sicurezza, ecc.)
14
ATTIVITA' DI FORMAZIONE
N° ore di formazione 498
N° persone formate 915
PROVENTI PER PAGAMENTO SANZIONI EX 758/94
Proventi per pagamento sanzioni ex 758/94 145409,25
Proventi per pagamento sanzioni amministrative
2833,00
116
3.10 Igiene degli alimenti e nutrizione
La S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione è stata istituita con i decreti di riordino della disciplina
in materia sanitaria n. 502/92 e n. 517/93; la disciplina regionale di organizzazione e
funzionamento delle unità sanitarie locali, in attuazione dei decreti legislativi succitati, specifica le
competenze dell’Unità Operativa, descritte anche nel D.M. 16/10/98 (Linee-guida concernenti
l’organizzazione dei Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione).
L’attività della S.C. IAN si sviluppa attorno a due aree funzionali: l’igiene degli alimenti e
l’igiene della nutrizione.
Afferiscono alla prima area funzionale le competenze relative alla sicurezza alimentare, ed
in particolare la vigilanza igienico-sanitaria su tutte le fasi di produzione, confezionamento,
deposito, somministrazione, deposito e vendita di alimenti e bevande non di origine animale,
nonché sugli impianti di produzione ed imbottigliamento di acque minerali, la tutela delle acque
destinate al consumo umano, la sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti, la prevenzione
delle intossicazioni da funghi, la formazione degli operatori del settore, l’informazione della
popolazione sull’igiene degli alimenti e delle preparazioni alimentari.
All’area funzionale igiene della nutrizione competono invece funzioni di sorveglianza e
prevenzione nutrizionale, interventi nutrizionali nel settore della ristorazione collettiva ed attività
di promozione della qualità degli alimenti, di informazione e di educazione alimentare.
AREA FUNZIONALE IGIENE DEGLI ALIMENTI
L’attività della S.C. IAN in gran parte risponde a compiti di istituto, dovendo assicurare
vigilanza ispettiva e prelievi di campioni di alimenti, bevande ed acqua potabile secondo
parametri previsti da normative specifiche e/o da piani nazionali e regionali di controllo.
Le restanti attività vengono programmate con progettualità elaborate a seguito di
valutazione della situazione epidemiologica locale e dei bisogni emergenti.
Attivita’ di vigilanza igienico-sanitaria nel settore dell’igiene degli alimenti.
Nel 2009, in adempimento alla Del. G.R. n.547/2008 e della Del. G.R. 167/2009 è stato
predisposto ed attuato il “Piano Dipartimentale integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare”,
documento aziendale programmatorio che recepisce ed integra a livello locale le indicazioni
nazionali e regionali.
Gli operatori della S.C. IAN hanno effettuato n. 288 prelievi di alimenti e bevande e n.
1027 ispezioni in 759 imprese alimentari.
Nel 2009 è stato effettuato un monitoraggio nel settore oleario, considerata la tipicità del
prodotto ed il considerevole numero di aziende presenti sul territorio che producono ed
imbottigliano olio, mediante ispezioni in aziende del settore con controlli di etichettatura e
prelievo di campioni.
117
Tale attività è stata preceduta da un’iniziativa specifica di formazione finalizzata ad
aumentare le conoscenze degli operatori della S.C. Igiene Alimenti su questo alimento,
analizzandone gli aspetti merceologici, igienico-sanitari e normativi.
Relativamente ai prelievi di alimenti di particolare rilievo sono state le ricerche di
contaminanti (micotossine, metalli pesanti), di residui di fitosanitari, di OGM, di residui di
radionuclidi; numerosi sono stati anche i controlli di alimenti a seguito dell’attivazione dello stato
di allerta comunitario.
Nell’attività di vigilanza preso le imprese alimentari si rimarcano i controlli mensili ai due
stabilimenti di produzione ed imbottigliamento di acque minerali che insistono nel territorio
provinciale, i controlli della ristorazione ospedaliera, con accessi mensili ai centri cottura che
forniscono i pasti alle strutture di degenza aziendali, le attività di controllo dei funghi epigei
commercializzati e di consulenza per i privati cittadini e per i Presidi Ospedalieri della Provincia
svolta dall’Ispettorato Micologico.
Una nuova attività che ha impegnato notevolmente la Struttura è rappresentata
dall’applicazione del D. L.vo 194/2008, che ha introdotto modalità di finanziamento dei controlli
sanitari ufficiali a carico di determinate tipologie di aziende alimentari ed ha richiesto una parziale
riorganizzazione dell’attività amministrativa relativa al settore alimenti.
Gestione sistema di allerta
In ottemperanza alle indicazioni regionali ed allo scopo di garantire un livello di sicurezza
sugli alimenti, con Del. D.G. n. 1042 del 06/08/2009 è stata costituita l’Unità di Crisi locale
dell’ASL2 per la gestione delle emergenze nel settore della sicurezza alimentare e dei mangimi.
Ciò ha comportato un’impegnativa definizione di modalità organizzative finalizzate a far fronte
adeguatamente alle comunicazioni di allerta comunitario ed alle situazioni contingibili di
emergenza.
Tutela delle acque destinate al consumo umano
Nel settore Acque Potabili sono stati effettuati n. 1316 prelievi di acque destinate al
consumo umano di tutti gli acquedotti, pubblici e privati, della Provincia.
Sono inoltre stati sottoposti a controllo i 20 corsi di acqua utilizzati a scopo potabile con
prelievi di acque superficiali.
Controlli aziende biologiche
In collaborazione con l’Ispettorato Provinciale per l’Agricoltura è proseguita l’attività di
controllo presso un campione di aziende della Provincia iscritte all’Albo dei produttori biologici,
definito dalla Regione; tali verifiche hanno avuto la finalità di accertare l’aderenza delle imprese
ai disciplinari che regolamentano la produzione biologica.
118
Controlli sugli alimenti per soggetti celiaci
Nel corso del 2009 è proseguita, in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia,
l’attività di controllo su ristoranti e gelaterie della provincia che producono alimenti per celiaci,
per verificare l’effettiva sicurezza degli alimenti prodotti.
Inoltre, per dare attuazione alla Legge 123/2005 ed all’Accordo Stato-Regioni del
16.03.2006, sono stati effettuati sopralluoghi presso alcuni punti di cottura per la ristorazione
scolastica; con l’occasione sono state fornite indicazioni agli operatori ed è stato consegnato
materiale informativo sull’argomento.
AREA FUNZIONALE IGIENE DELLA NUTRIZIONE
Iniziative di educazione sanitaria.
Nel 2009 si è consolidata la collaborazione con alcune scuole presso le quali sono stati
effettuati incontri sul tema della corretta alimentazione rivolti a studenti ed alcuni operatori della
Struttura hanno partecipato al progetto pluriennale regionale di educazione alimentare “Okkio alle
3 A”, rivolto ad insegnanti e genitori di bambini delle scuole per l’infanzia.
Sempre in tema di interventi di promozione della salute nelle scuole è stata realizzata una
collaborazione con la Coldiretti di Savona per un progetto di educazione alimentare rivolto a 1050
ragazzi di 42 classi delle Scuole secondarie di I° grado della Provincia. E’ proseguita anche
l’attività di informazione della popolazione attraverso articoli, comunicazioni sul sito aziendale,
interviste a radio e televisioni locali. Lo strumento informativo nel suo complesso è ritenuto
un’importante modalità per trasferire nozioni e messaggi sanitari alla popolazione.
Interventi di sorveglianza nutrizionale
Sono state effettuate diverse iniziative finalizzate alla diffusione e valutazione presso
operatori scolastici, genitori e popolazione in generale dei dati raccolti nel progetto nazionale di
sorveglianza nutrizionale denominato “OKkio alla salute”; i risultati del progetto, elaborati in sede
ministeriale, costituiscono un primo dato sul fenomeno del soprappeso e dell’obesità infantile ed
un importante strumento per la programmazione di interventi di prevenzione.
Obiettivi di medio periodo
Gli obiettivi di medio periodo per il miglioramento dell’attività svolta dalla S.C. IAN si
possono sinteticamente elencare come segue:
Miglioramento dell’applicazione dei nuovi Regolamenti Comunitari in materia
di sicurezza alimentare e dell’inserimento in anagrafe automatizzata delle imprese
alimentari
119
Revisione del contenuto del sito aziendale con aggiornamento delle
informazioni e della modulistica in uso.
Programmazione di attività connesse all’attuazione dei piani della
prevenzione, con particolare riferimento alla prevenzione dell’obesità ed all’adozione di
corretti stili alimentari.
3.11 Igiene pubblica
La Struttura Complessa di Igiene e Sanità Pubblica espleta funzioni inerenti:
o La prevenzione delle malattie infettive e diffusive;
o La tutela della salute e della sicurezza degli ambienti i vita;
o La vigilanza sugli impianti e le attrezzature sportive e ludico ricreative;
o La polizia mortuaria e la vigilanza sui cimiteri;
o La vigilanza igienica sulle comunità;
o La medicina legale;
o Il controllo sulla produzione ed il commercio dei prodotti cosmetici;
o La tutela della salute negli ambienti di vita al verificarsi di emergenze igienico-
sanitarie;
o Gli accertamenti presso le abitazioni o i luoghi privati di situazioni igienico sanitarie
dannose per la salute;
o Il controllo sulla detenzione, il commercio, l’impiego di gas tossici o di altre
sostanze pericolose;
o Il controllo sul commercio e l’impiego di prodotti fitosanitari;
o L’igiene edilizia tramite la verifica degli strumenti urbanistici comunali, la verifica
delle condizioni igienico sanitarie degli edifici di vecchia e nuova costruzione ai fini
della agibilità;
o La verifica dei progetti edilizi al fine del rilascio della concessioni edilizie ed il
rilascio di pareri su locali ad uso commerciale,ove richiesti.
Le attività svolte riguardano:
la prevenzione delle malattie contagiose e diffusive attraverso l’esecuzione delle
vaccinazioni dell’infanzia e degli adulti, le indagini epidemiologiche, la tenuta dell’anagrafe
vaccinale;
la medicina legale con il funzionamento delle Commissioni invalidi Civili, il riconoscimento
dell’handicap(L.104/92), la L. 68/ 99 ;
il rilascio delle certificazioni medico legali ancora previste dalle normative vigenti quali il
rilascio di porto d’armi,di patenti, di certificazioni di sana e robusta costituzione ( ove
120
ancora richiesti), di certificazioni per l’esonero dall’uso delle cinture di sicurezza e per
l’ottenimento del contrassegno per la sosta agevolata;
l’esecuzione di controlli medico fiscali nei confronti di dipendenti pubblici e privati;
la polizia mortuaria;
la tenuta dei registri di mortalità;
il rilascio di pareri sull’ampliamento dei cimiteri;
la partecipazione alle Commissioni pubblici spettacoli;
la partecipazione o l’emissione di pareri per le Conferenze dei servizi indette dai comuni
del comprensorio o dalla comunità Montana;
il rilascio di pareri su scuole,asili ed altre comunità;
il rilascio di pareri su impianti sportivi , palestre o altre attività ludico ricreative;
la vigilanza igienico sanitaria sulle strutture ricettive;
la vigilanza igienico sanitaria sulle strutture sanitarie e socio sanitarie, pubbliche e
private, presenti sul territorio;
verifica degli alloggi per il ricongiungimento famigliare degli extra comunitari;
vigilanza sugli impianti natatori con l’esecuzione di campionamenti periodici delle acque di
balneazione e censimento dei nuovi impianti;
sopralluoghi in merito ad esposti per inconvenienti igienico sanitari o condizioni di
insalubrità di ambienti confinati;
controllo sugli esercizi di vendita e sull’ impiego di prodotti fitosanitari;
vigilanza su manufatti contenenti amianto con la valutazione dello stato di conservazione
ed indicazioni sulla messa in sicurezza del materiale.
La Struttura Complessa si articola in tre Strutture Semplici così definite:
S.S. Profilassi delle malattie contagiose e diffusive
S.S. Prevenzione della collettività in ambienti di vita
S.S. Medicina legale.
Sono stati poi definite come alte specializzazioni, le seguenti attività:
Gestione problematiche connesse alla vigilanza sull’impiego di gas tossici, all’impiego ed
alla vendita di prodotti fitosanitari e relativo invio flussi regionali;
Gestione problematiche connesse all’amianto e verifica piani di lavoro per rimozione in
collaborazione con U.O. PSAL;
Censimento piscine, gestione loro controllo e gestione dati analitici relativi alle acque di
balneazione di tutta la provincia.
(Assegnate ad un Laureato Biologo)
121
Gestione rapporti con uffici Comunali e provinciali competenti finalizzati allo snellimento
dei processi autorizzativi per le strutture ricettive presenti su tutto il territorio provinciale
e programmazione interventi di vigilanza sulle stesse;
Coordinamento degli interventi del personale dell’U.O .ISP nelle commissioni di vigilanza
sui pubblici spettacoli ( Assegnate ad un laureato medico)
Coordinamento e gestione dell’attività relativa alle Conferenze dei Servizi e dello Sportello
Unico edilizio- produttivo sul territorio provinciale( Assegnate ad un laureato medico)
Gestione registro mortalità regionale dell’intera ASL mediante utilizzo del programma e
della modulistica in uso presso l’Ambito territoriale 1( Assegnate ad un laureato medico).
Gli obiettivi specifici assegnati allaS.C. ISP per l’anno 2009 sono stati i seguenti:
Completamento dell’indagine epidemiologica con studio caso- controllo sul
territorio della provincia di Savona relativa a leucemie, linfomi non Hodgkin,
mesoteliomi, con indagine retrospettiva per il periodo 2001/2002 e controllo nuovi
casi per il periodo 2003/2004.
Realizzazione piano di prevenzione:vaccinazione anti papilloma virus
Anagrafe vaccinale: passaggio dati su nuovo sw per le coorti con obbligo di
flusso
Attività 2009
Completamento dell’indagine epidemiologica con studio caso- controllo sul
territorio della provincia di Savona relativa a leucemie, linfomi non Hodgkin,
mesoteliomi, con indagine retrospettiva per il periodo 2001/2002 e controllo nuovi
casi per il periodo 2003/2004.
Il progetto, iniziato nel 2004, ha visto nell’anno 2009 la conclusione dell’esecuzione delle
interviste, da parte di personale sanitario ed amministrativo formato, operante in questa S.C., ai
soggetti arruolati attraverso individuazione da parte del personale specializzato dell’IST di
Genova. Nel corso dell’anno è proseguita la valutazione da parte dell’IST per l’elaborazione dei
dati ed è stata fornita dall’IST la relazione finale nel secondo semestre del 2009.
L’indagine su leucemie e linfomi non hodgkin aveva lo scopo di valutare se l’eccesso di
mortalità per la provincia di Savona ed alcuni suoi comuni , rispetto alla media regionale nel
122
periodo 1988-1998 e riconfermato per il periodo 1999-2004, fosse imputabile a criticità territoriali
( residenza) o fosse determinato da altri fattori di rischio.
Dall’analisi del dato provinciale non si sono evidenziati scostamenti significativi sia dal dato
dei registri tumori a livello nazionale che da quello del registro tumori della provincia di Genova.
Realizzazione piano di prevenzione:vaccinazione anti papilloma virus
Nel 2009 è proseguita la campagna di Vaccinazione anti papilloma virus, avviata nel
2008.
Ha comportato la convocazione attiva degli arruolati, l’attività di informazione e
counseiling, l’esecuzione della vaccinazione, la registrazione delle vaccinazioni, il monitoraggio
degli eventi avversi.
Il numero di dosi effettuate è stato di 7070, eseguite per la maggior parte presso i
nostri ambulatori ed in parte da medici privati o operanti sul territorio.
Anagrafe vaccinale: passaggio dati su nuovo sw per le coorti con obbligo di
flusso.
E’ proseguito l’inserimento dei dati dell’anagrafe vaccinale su un nuovo sw con possibilità
di accesso e verifica dei nominativi e della situazione vaccinale, da ciascuna postazione dei diversi
Distretti territoriali.
Tale attività ha visto il trasferimento dei dati vaccinali dal vecchio programma al nuovo,
mediante reinserimento delle schede, considerata la non compatibilità dei due programmi e
l’inserimento diretto dei nuovi nati e le vaccinazioni loro eseguite.
Alla fine dell’anno 2009 perciò si è completato l’inserimento delle seguenti coorti:
nati nel 1995,1996,1997,1998,1999, 2003,2004,2005,2006,2007,2008, 2009.
L’anno 2009 ha poi visto l’attivazione di una impegnativa procedura di sorveglianza attiva
per la Pandemia, iniziata nella primavera e proseguita con l’attivazione della Campagna regionale
di vaccinazione per la Pandemia, che ha impegnato il personale sanitario ed amministrativo della
S.C. ISP nella organizzazione della campagna e nella esecuzione delle vaccinazioni, nell’autunno
ed inverno 2009.
Le modalità di svolgimento della campagna vaccinale hanno seguito le indicazioni
regionali e Ministeriali con l’offerta della vaccinazione per il Virus H1N1 ai seguenti gruppi di
soggetti a rischio:
operatori sanitari pubblici e privati,
soggetti appartenenti alle categorie a rischio individuate dal Ministero della Salute di età
compresa tra i 6 mesi ed i 64 anni,
Donne in gravidanza,
123
Personale di pubblica utilità, così come individuato dal Ministero della Salute,
Soggetti sani di età compresa tra 6 mesi e 27 anni,
Soggetti a rischio over 64 anni.
L’azione di sorveglianza è stata correlata al mantenimento di flussi informativi regionali,
con cadenza settimanale per tutto il 2009, relativi all’andamento della diffusione della influenza
H1N1 e relativi alla adesione della popolazione alla vaccinazione.
E’ stata inoltre creata una specifica anagrafe vaccinale relativa ai soggetti vaccinati con il
vaccino pandemico con la registrazione della categoria di rischio di appartenenza.
E’ proseguito anche nel 2009 il progetto PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la
Salute per l’Italia ), consistente nella compilazione di un apposito questionario comprendente
circa 160 domande, rivolte ad un campione rappresentativo di persone scelte con metodo
randomizzato dalle liste dell’anagrafe sanitaria regionale.
L’indagine è stata condotta telefonicamente dal personale sanitario di questa Struttura
con la compilazione di schede e nel 2009 sono state effettuate 264 interviste.
Lo studio, prevedendo una naturale diffidenza da parte dei sorteggiati,nei confronti del
contatto telefonico, ha previsto una richiesta di mediazione da parte del medico di libera scelta
dell’intervistato; a tale scopo il lavoro ha previsto l’invio di una lettera a ciascun medico di libera
scelta interessato, in quanto curante dei sorteggiati.
3.12 Attività veterinaria
SANITÀ ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI
Premessa
Le malattie degli animali, attraverso danni di tipo diretto e indiretto, sono in grado di
causare conseguenze negative sulla qualità della vita e della salute dell’uomo, intesa,
quest’ultima, come lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto come
assenza di patologie.
Dette malattie ed i problemi ad esse collegate possono quindi incidere negativamente sul
reddito e sulle condizioni sociali di singole famiglie, delle comunità e sull’economia di intere
regioni, senza dimenticare l’impatto che le stesse esercitano sulla sicurezza alimentare.
In questo contesto la S.C. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti opera a tutela
della “sicurezza alimentare” e della salute dei cittadini attraverso il controllo della sanità degli
animali, del loro benessere, dell’igiene delle produzioni zootecniche e degli alimenti che da esse
derivano.
Oltre a perseguire, nell’ambito delle proprie competenze, il benessere fisico, mentale e
sociale delle persone, la S.C. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti si pone l’obiettivo di
124
favorire uno sviluppo della realtà zootecnica locale le cui produzioni, pur limitate dal punto di
vista dei volumi, rappresentano eccellenze qualitative.
Va rimarcato altresì l’impegno profuso nell’ambito della realtà urbana, caratterizzata dalla
crescente diffusione di animali da compagnia e dalla proliferazione della fauna sin antropica (che
vive, cioè, nello stesso ambiente occupato dall’uomo).
Compiti e funzioni
Nel dettaglio la S.C. Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti svolge attività in materia
di:
tutela della salute umana in relazione ai problemi igienico-sanitari derivanti dagli
animali
tutela sanitaria degli allevamenti in produzione zootecnica dalle malattie infettive
ed infestive a carattere diffusivo
controllo dell'igiene delle produzioni zootecniche, attraverso la vigilanza
sull'alimentazione animale, sulla riproduzione, sull'impiego del farmaco veterinario e sulla
produzione lattea
tutela del benessere animale tramite la verifica dell'idoneità dei ricoveri, dei sistemi
di allevamento e delle modalità di trasporto degli animali in sfruttamento zootecnico, del
rispetto delle esigenze etologiche e fisiologiche degli animali familiari nonché educazione
sanitaria degli operatori;
tutela dell'ambiente attraverso la vigilanza sulla raccolta e lo smaltimento delle
deiezioni zootecniche e dei rifiuti di origine animale, e la rimozione degli inconvenienti
igienico-sanitari indotti dagli animali
gestione dei piani di prevenzione del randagismo e del sinantropismo
prevenzione delle malattie a carattere zoonosico negli animali domestici, selvatici e
sinantropi
tutela sanitaria della fauna selvatica autoctona
applicazione di norme a tutela degli animali esotici
vigilanza sulla sperimentazione animale
educazione sanitaria rivolta alla corretta convivenza con gli animali domestici ed
all’informazione sui rischi connessi al randagismo e al sinantropismo.
Articolazione organizzativa
Le funzioni proprie della Struttura Complessa vengono erogate, sul territorio accorpato dei
quattro ambiti sanitari, per il tramite di tre Strutture Semplici che ne rappresentano le
articolazioni funzionali:
1. Struttura Semplice “Gestione dell'anagrafe animale e dei piani di profilassi“.
La Struttura Semplice “Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi”, provvede
all’esecuzione dei piani di profilassi obbligatoria nei confronti della Tubercolosi Bovina e Bufalina,
125
Leucosi Bovina Enzootica, Brucellosi Bovina e Brucellosi Ovi-caprina e dei programmi regionali e
nazionali di monitoraggio e sorveglianza nei confronti dell’Influenza Aviaria, Malattia Vescicolare
Suina, Malattia di Aujesky, Blue Tongue, BSE, Scrapie, Anemia Infettiva Equina, Arterite Virale,
provvede inoltre all’organizzazione e gestione delle anagrafi zootecniche nonché alla raccolta e
organizzazione dei dati relativi ai piani di controllo e monitoraggio ai fini
dell’epidemiosorveglianza.
2. Struttura Semplice “Igiene delle Produzioni Zootecniche e
Farmacovigilanza“.
La Struttura Semplice “Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza” provvede
al controllo degli allevamenti degli animali in produzione zootecnica attraverso il controllo sull’uso
del farmaco, attraverso l’esecuzione del Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) e del
Piano Nazionale Residui (PNR) assicurandone l’indirizzo, il coordinamento, la gestione e il
controllo, ai fini dell’assolvimento del debito informativo regionale e ministeriale.
3. Struttura Semplice “Gestione Prevenzione e Randagismo”.
La struttura semplice “Gestione Prevenzione e Randagismo”, si sviluppa, essenzialmente,
intorno al concetto di Igiene Urbana Veterinaria (IUV) riconoscendo i presupposti fondanti nel
controllo delle problematiche sanitarie potenzialmente indotte dal sinantropismo animale, nonché
nella ricerca di un’equilibrata convivenza uomo – animale, attraverso la lotta al randagismo e la
prevenzione di nuove e antiche patologie a valenza antropozoonosica (Leishmaniosi canina,
Rabbia.)
PROGETTI ATTIVATI NEL CORSO DEL 2009
Controllo sanitario delle strutture di ricovero per cani e gatti
Il randagismo rappresenta una fonte di rischio per la popolazione umana ed animale in
relazione ai danni causati dalla diffusione di malattie infettive (alcune delle quali trasmissibili
all’uomo), dalla compromissione dell’igiene dell’abitato urbano, dai problemi conseguenti a
morsicature o altri incidenti, il perturbamento dell’equilibrio ecologico nelle campagne e nei
parchi, le molestie alla quiete pubblica e le razzie che animali randagi e inselvatichiti possono
operare; la lotta al randagismo di cani e gatti rappresenta pertanto un obiettivo di polizia
veterinaria e polizia urbana.
L’obiettivo della riduzione del numero dei randagi si attua privilegiando gli interventi
preventivi: responsabilizzazione della cittadinanza, lotta all’abbandono dei cani e restituzione dei
cani smarriti ai rispettivi proprietari.
Questa azione va integrata con l’intensificazione delle misure di controllo già previste dal
Regolamento di Polizia Veterinaria (artt. 83 – 96) per la profilassi antirabbica con la continua
sorveglianza sull’efficienza del servizio di cattura e custodia dei cani randagi (integrata dalla
126
capacità del sistema di trovare agli animali senza proprietario una nuova collocazione, attraverso
l’affidamento).
In questo contesto il controllo sanitario delle strutture che ospitano cani e gatti assume un
compito imprescindibile e un obiettivo prioritario di una corretta e completa azione di contrasto al
fenomeno del randagismo da parte della Sanità Pubblica Veterinaria, attività peraltro prevista
nell’ambito dei LEA.
L'articolo 5 della Legge Regionale 22 marzo 2000, n. 23: “Tutela degli animali d’affezione
e prevenzione del randagismo”, identifica specifici compiti che i Servizi Veterinari delle Aziende
Sanitarie Locali devono svolgere ai fini della tutela e del controllo della popolazione dei cani e dei
gatti.
In particolare, la normativa regionale assegna al Servizio Veterinario pubblico funzioni e
competenze sanitarie specifiche, di controllo della popolazione e di tutela del benessere animale
che si attuano sia attraverso un'attività di controllo sanitario delle strutture che ospitano cani e
gatti sia attraverso un'attività di controllo dello stato sanitario dei soggetti in introduzione o già
ospitati nelle suddette strutture, connesse ad attività di lotta alle malattie infettive ed infestive
trasmesse dagli animali, mediante accertamenti ed indagini epidemiologiche, nonché attraverso
la sterilizzazione dei cani e gatti ospitati.
Pianificazione dell’attività di controllo
Nell’ambito del piano di verifica delle strutture di ricovero per cani e gatti è stato definito
un set di requisiti, formalizzata in un’apposita check list, cui riferirsi nel corso dell’attività di
controllo, al fine di garantire oggettività alla valutazione.
L’analisi della documentazione ha consentito di individuare le seguenti tipologie di
strutture di ricovero:
PUBBLICHE – MUNICIPALI: gestite direttamente dalle Amministrazioni Comunali (12 %)
PUBBLICHE – MUNICIPALI: gestite da Associazioni Animaliste
PRIVATE: gestite da Associazioni Animaliste
PRIVATE: gestite da imprenditori privati
In ordine alla gestione il 44% dei canili sono risultati gestiti da privati, il 44% da
Associazioni Animaliste, il restante 12% direttamente dalle Amministrazioni comunali.
Attività di controllo
Posta in essere tramite sopralluoghi ispettivi, ha consentito di evidenziare una situazione
nel complesso soddisfacente, come evidenziato nella figura che segue.
127
Il 22% delle strutture sono risultate non idonee e nei confronti di queste sono stati
adottati i necessari provvedimenti volti al ripristino dei requisiti strutturali e gestionale.
OBIETTIVI INDIVIDUATI DALLA D.G.R. N. 167/2009
Garanzia di un livello di sicurezza sugli alimenti, di origine animale e non,
attraverso l’approvazione del piano dipartimentale integrato.
Il Piano Aziendale dei Controlli Ufficiali di Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti
(PACSAIA), costituisce il documento per la programmazione, la pianificazione e l’esecuzione dei
controlli ufficiali previsti dal Regolamento (CE) n. 854/2004 e dal Regolamento (CE) n. 882/2004
nei confronti degli Operatori del Settore Alimentare e degli Operatori del Settore dei Mangimi;
concorre, nell’ambito di competenza, alla realizzazione del piano di controllo della filiera
alimentare di origine animale costituendo parte integrante del “Piano Dipartimentale Integrato dei
controlli sulla sicurezza alimentare”.
Programmi di eradicazione e sorveglianza
L’attività di eradicazione ha raggiunto, nel complesso, un buon consolidamento dei livelli
ordinari di attività, consentendo di qualificare sanitariamente i nostri allevamenti.
Nell’ambito del Piano di eradicazione della Tubercolosi bovina la Tabella 1 descrive i
risultati relativi all’attività svolta. I dati esposti di seguito evidenziano un consolidamento delle
attività di controllo attraverso la copertura totale degli allevamenti e dei capi controllabili.
Idoneo
Non idoneo
In ristrutturazione
128
Tabella 1 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: TBC Bovina - Anni
2001-2009
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 439 416 365 358 328 326 299 306 279 Allev. Controllati 439 416 365 358 328 326 299 306 279 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Capi Controllabili 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3.613 3.768 3.739 Capi Controllati 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3.613 3.768 3.739 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Allev. Positivi / 2 1 / / 1 1 / / Capi Positivi / 2 33 1 / 13 1 / / Segnalazione di lesioni tubercolari in corso di macellazione ordinaria
/
/
2
1
/
/
/
/
/
Allev. Uff. Indenni 439 414 362 357 328 325 298 306 279 % Allev. Uff. Indeni 100 99,51 99,17 99,72 100 99,69 99,66 100 100
Analogamente a quanto evidenziato per la Tubercolosi bovina i dati riepilogativi riportati in
Tabella 2, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, che ha consentito di ottenere,
per l’intero territorio provinciale la qualifica di “Provincia Ufficialmente Indenne da
Brucellosi Bovina”.
Tabella 2 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: BRC Bovina - Anni 2001-2009
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299 153 (1) 279 Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299 280 279 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 183 100 Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 1.466
(2)2.842
Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 2.712 2.842 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 185 100 Allev. Positivi / / / / / / / / / Capi Positivi / / / / / / / / / Allev. Uff. Indenni 422 411 365 344 328 326 299 306 279 % Allev. Uff. Indeni 100 100 100 100 100 100 100 100 100
(1) 50% allevamenti controllabili (2) 50% capi controllabili
I dati riepilogativi riportati in Tabella 3, evidenziano un consolidamento delle attività di
controllo, la pronta eradicazione dei focolai verificatisi nel 2004, unitamente ad un’attenta azione
di vigilanza, ha permesso di ottenere per l’intero territorio provinciale il riconoscimento di
“Provincia Ufficialmente Indenne da Leucosi Bovina Enzootica”.
129
Tabella 3 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: LEB - Anni 2001-2009
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299 153 (1) 279 Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299 280 279 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 183 100 Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 1.466
(2)2.842
Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 2.712 2.842 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 185 100 Allev. Positivi / / / 2 / / / / / Capi Positivi / / / 3 / / / / / Allev. Uff. Indenni 422 411 365 342 328 326 299 306 279 % Allev. Uff. Indeni 100 100 100 99,41 100 100 100 100 100
(1) 50% allevamenti controllabili (2) 50% capi controllabili
Analogamente a quanto già evidenziato per la Brucellosi bovina, i dati riepilogativi relativi
alla Brucellosi ovi caprina, riportati in Tabella 4, evidenziano un consolidamento delle attività di
controllo che ha consentito, pur a fronte di due focolai denunciati negli anni 2001 e 2004, il
raggiungimento di uno stato sanitario di eccellenza, testimoniato dall’ottenimento della qualifica
di “Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Ovi-Caprina”.
Tabella 4 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: BRC Ovi Caprina - Anni 2001-2009
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 672 789 687 670 662 645 533 266 (1) 482 (1) Allev. Controllati 672 789 687 670 662 645 533 298 528 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 112 109 Capi Controllabili 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6.786 3.393
(2)3.685
(2)Capi Controllati 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6.786 4.685 5.862 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 138 159 Allev. Positivi 1 / / 1 / / / / / Capi Positivi 1 / / 1 / / / / / Allev. Uff. Indenni 671 789 687 669 662 645 533 533 964 % Allev. Uff. Indeni 99,85 100 100 99,85 100 100 100 100 100
(1) 50% allevamenti controllabili (2) 50% capi controllabili
Limitatamente alla brucellosi bovina, ovina, caprina e alla leucosi bovina enzootica, la
periodicità dei controlli è attuata in modo tale da consentire, nell’arco di due anni, il controllo del
100% degli allevamenti e dei capi.
Obiettivo prioritario, a medio termine, è rappresentato, da un lato dal consolidamento
dello stato sanitario acquisito, dall’altro dal raggiungimento dei requisiti necessari per il
riconoscimento di “Territorio Ufficialmente Indenne” nei confronti della Tubercolosi bovina.
130
Controllo delle produzioni zootecniche
Nel corso dell’anno 2009 si è realizzato mediante la pianificazione e gestione degli
interventi previsti dal Piano programmatico dell’alimentazione animale in applicazione del Piano
Nazionale Alimentazione Animale (P.N.A.A.) e la pianificazione e la gestione del Piano
programmatico sulla ricerca dei contaminanti ambientali e sui residui dei farmaci e delle sostanze
vietate negli animali da reddito, nei loro prodotti e negli alimenti per uso zootecnico, in
applicazione del Piano Nazionale Residui (P.N.R.).
L’attività di controllo (vedi Tabella 5) in applicazione ai piani P.N.A.A e P.N.R., ha visto
l’esecuzione di 54 campionamenti su mangimi destinati all’alimentazione zootecnica e 4 interventi
su animali vivi con l’esecuzione di prelievi biologici; inoltre, al fine di verificare la presenza di
farine proteiche di origine animale per la profilassi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili,
tutti gli allevamenti bovini (576 ispezioni ordinarie) e gli impianti commerciali (36 ispezioni) sono
state sottoposti a verifiche ispettive.
TABELLA 5 - ALLEVAMENTI IN PRODUZIONE ZOOTECNICA; ATTIVITÀ DI CONTROLLO. ANNO 2009
Attività di controllo sugli allevamenti in produzione zootecnica
Attività di campionamento Attività ispettiva
Campioni PNNA 51 Ispezioni in 576
Campioni PNNA 3 Ispezione impianti 36
Prelievi su animali 4 Farmacosorveglian 555
Totale 58 Totale 1.167
Nel rispetto del Decreto Legislativo n° 158 del 16.03.2006 sono stati effettuati, nell’ambito
degli allevamenti bovini ed ovi caprini, 555 interventi di ispezione e controllo, finalizzati alla
verifica dell’uso appropriato dei farmaci.
Verifica dei requisiti igienico-sanitari delle imprese del settore mangimistico
ll Piano Nazionale Alimentazione Animale (P.N.A.A.) si pone quale obiettivo fondamentale
quello di assicurare (in accordo a quanto stabilito dal Regolamento CE 178/2002 e dal
Regolamento CE 882/2004), un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera
alimentare al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e
dell’ambiente.
In questo contesto, nell’ambito del P.N.A.A., si è provveduto all’esecuzione di un Piano di
131
controllo imperniato sulla verifica dei requisiti igienico-sanitari delle imprese del settore
mangimistico che hanno presentato istanza di registrazione o di riconoscimento ai sensi del
Regolamento CE 183/2005.
Sono state sottoposte ad ispezione tutte le imprese registrate (vedi Tabella 6); le imprese
riconosciute sono state inserite nella categoria a “basso rischio”; la categorizzazione trova
giustificazione nella capacità delle imprese di gestire direttamente e con adeguatezza i fattori di
rischio che possono avere una ricaduta sulla sicurezza del processo produttivo in quanto:
in possesso di autorizzazione ai sensi del D.L.vo 123 del 13 aprile 1999
dotate del Piano di autocontrollo.
TABELLA 6 – ATTIVITÀ ISPETTIVA EFFETTUATE PRESSO LE IMPRESE REGISTRATE. ANNO 2009
Imprese del settore mangimistico N. Imprese
Esito verifica
Fa
v.
N.
f.
F.cond
.
Imprese registrate 44 44 / /
Imprese riconosciute 6 6 / /
Totale 50 50 / /
Benessere animale
La questione “Benessere animale” (BA) riveste in Unione Europea un’enorme rilevanza
pubblica e politica; l'allevamento zootecnico non è infatti più visto dai cittadini europei
unicamente come un processo di produzione alimentare, ma soggiace anche a considerazioni di
carattere etico o comunque mirate l'ambiente e alla promozione di forme di produzione
sostenibili.
Il “Piano nazionale per il benessere animale” (PNBA) prevede un programma minimo dei
controlli basato sull’analisi del rischio che tenga conto della specie allevata e del tipo di
allevamento.
L’analisi del rischio ha consentito di individuare (vedi Tabella 7) 61 impianti controllabili di
cui 17 sono stati sottoposti ad ispezione.
132
TABELLA 7 – PNBA: PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI
Programmazione e frequenza dei controlli aziendale:
SPECIE Allevamenti Controllabili Controlli Programmati
VITELLI A CARNE BIANCA / /
SUINI 11 2
OVAIOLE 1 1
BROILER / /
ALTRI BOVINI 16
STRUZZI 1
TACCHINI & ALTRI AVICOLI 2
CONIGLI 1
OVINI16 59 15
CAPRINI
BUFALI /
CAVALLI 21
ALLEV. DA PELLICCIA 1
ALLEV. PESCI 1
71 impianticontrollabili71 impianticontrollabili
18 controlli 18 controlli
Nel corso dell’attività ispettiva sono state rilevate non conformità in 14
allevamenti; complessivamente sono state rilevate 34 non conformità, che hanno
interessato 6 delle 10 categorie di non conformità esaminate.
133
TABELLA 8 - NUMERO DI NON CONFORMITÀ RILEVATE IN BASE ALLA CATEGORIA
Categoria di NC N. NC 1. PERSONALE
2. ISPEZIONE (Controllo degli animali)
4 3. TENUTA DEI REGISTRI
1 4. LIBERTA’ DI MOVIMENTO
4 5. EDIFICI E LOCALI DI STABULAZIONE
9 6. ILLUMINAZIONE MINIMA
7. ATTREZZATURA AUTOMATICA E MECCANICA
14 8. ALIMENTAZIONE, ABBEVERAGGIO ED ALTRE SOSTANZE
9. MUTILAZIONI
10. PROCEDURE D’ALLEVAMENTO
2
TOTALE 34
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE NC RILEVATE IN BASE ALLE CATEGORIE DI NC
I controlli sul BA hanno altresì interessato la fase del trasporto degli animali domestici:
sono stati sottoposti a controllo, nel corso di 67 ispezioni, (vedi Tabella 9) oltre 9.000 animali.
Tabella 9 – Rapporto annuale sulla protezione degli animali durante il trasporto.
134
IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
FUNZIONI
La Struttura Complessa (S.C.) “Igiene degli alimenti di origine animale” contribuisce ad
assicurare il raggiungimento dei piu’ elevati livelli di tutela della salute umana e degli interessi
dei consumatori in relazione agli alimenti attraverso:
il controllo igienico-sanitario delle derrate alimentari di origine animale (carne, latte, uova,
miele, prodotti della pesca e dell’acquacoltura) nelle fasi di produzione, trasformazione,
deposito, distribuzione, commercializzazione e somministrazione collettiva;
la vigilanza sanitaria sull'igiene delle strutture, dei locali, delle attrezzature, del personale
e dei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti ;
la sorveglianza epidemiologica delle malattie a valenza zoonosica e delle tossinfezioni
derivanti dal consumo di alimenti di origine animale;
il monitoraggio dei livelli di contaminazione degli alimenti di origine animale da metalli
pesanti, fitofarmaci, radionuclidi, medicinali veterinari lecitamente ed illecitamente
somministrati, promotori di crescita ed altre sostanze xenobiotiche;
l'educazione sanitaria degli operatori e dei consumatori in tema di igiene degli alimenti di
origine animale;
la repressione delle frodi e delle sofisticazioni alimentari accertate per iniziativa propria o
per delega dell'autorità giudiziaria
la gestione a livello locale del Sistema Rapido di Allerta per alimenti di origine animale non
conformi agli obiettivi fissati di sicurezza alimentare
ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA
La Struttura Complessa si articola in una sede direttiva e in tre strutture semplici:
Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 1 e 2
Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 3 e 4
Struttura semplice – Ispezione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura
Le Strutture semplici di “Igiene Alimentare Veterinaria” erogano le prestazioni di
competenza sui territori accorpati dei distretti sanitari 1 (albenganese) e 2 (finalese) e dei
distretti sanitari 3 (valbormidese) e 4 (savonese), la struttura semplice “Ispezione dei Prodotti
della pesca e dell’acquacoltura” eroga le prestazioni sanitarie di controllo dei prodotti ittici presso
il Mercato Ittico di Savona e coordina le attivita’ di sorveglianza sul settore erogate sull’intero
territorio della Provincia di Savona.
135
IL CONTESTO OPERATIVO
L’anagrafe degli stabilimenti del settore alimentare che trattano alimenti di origine animale
rappresenta lo strumento fondamentale per la programmazione annuale dei controlli ufficiali ai
sensi del Reg. (CE) n. 882/2004.
Al 31 dicembre 2009 le strutture attive sulle quali la S.C. e’ impegnata a programmare e
garantire una costante attività di sorveglianza igienico-sanitaria sono le seguenti:
STABILIMENTI REGISTRATI AI SENSI REG. (CE) 852/2004 ATTIVI SUL TERRITORIO
Unita’ di pesca 131 Operatori all’ingrosso su Mercato Ittico di Savona 05 Macellerie 91 Macellerie con laboratorio di produzione annesso 290 Pollerie 26 Pescherie 61 Pescherie con laboratorio di produzione annesso 51 Esercizi di vendita alimenti congelati/surgelati 70 Gelaterie artigianali 53 Caseifici aziendali 15 Laboratori di smielatura 30 Depositi ingrosso 39 Macelli aziendali registrati per lagomorfi 02 Totale esercizi 865
STABILIMENTI RICONOSCIUTI AI SENSI REG. (CE) 853/2004 O IN REGIME TRANSITORIO AI SENSI REG. (CE) 2076/2005 ATTIVI SUL TERRITORIO
TIPOLOGIA STABILIMENTI TIPOLOGIA PRODUZIONI NUMERO
Depositi frigoriferi autonomi prodotti confezionati o imballati 2 carni o prodotti della pesca esposti 2
Macelli (*) capacita’ limitata in regime transitorio fino al 31.12.2009
11(*)
Laboratori di sezionamento Carni
lavorazione > 5 tonn/sett 3 lavorazione < 5 tonn/sett 1
Preparazioni di carne e carni macinate
-
Prodotti a base di carne lavorazione > 7,5 tonn/sett. 3 lavorazione < 7,5 tonn/sett. - paste farcite 3 porzionatura, riconfezionamento -
Latte e prodotti a base di latte trattamento termico e trasformazione > 500.000 litri/anno
2
trattamento termico e trasformazione < 500.000 litri/anno
5
stagionatura, porzionatura, riconfezionamento - Prodotti della pesca mercati ittici e aste collettive 1
depositi con cernita e frazionamento 2 acquacoltura e macellazione - trasformazione 2
Molluschi bivalvi vivi centri di Spedizione/Depurazione - Uova centri imballaggio e classificazione 2
stabilimenti di ovoprodotti - CASH&CARRY (*)
comprendono le attivita’ di deposito, frazionamento, sezionamento, porzionatura e riconfezionamento
2
TOTALE STABILIMENTI
41
(*) stabilimenti in regime transitorio
136
In tutti gli stabilimenti di produzione, deposito e commercializzazione la S.C. garantisce
l’esecuzione di controlli ufficiali finalizzati a verificare il rispetto degli obiettivi di sicurezza definiti
dalla normativa europea, nazionale e regionale con frequenze rapportate all’analisi del rischio;
negli stabilimenti riconosciuti sono programmati interventi di vigilanza veterinaria permanente
con frequenza variabile da “trisettimanale” per le attivita’ considerate a rischio piu’ elevato, come
il Mercato Ittico all’ingrosso di Savona, a semestrale per quelle con livello di rischio minore come
i centri di imballaggio e classificazione delle uova.
LE ATTIVITA’
L’anno 2009 e’ stato caratterizzato dal consolidamento delle procedure operative messe in
atto con il Piano Dipartimentale Integrato dei controlli in materia di sicurezza alimentare 2007-
2010 che rappresenta il documento per la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione dei
controlli ufficiali previsti dal Regolamento (CE) n° 882/2004 .
Il controllo della filiera alimentare di origine animale ha interessato gli allevamenti, per
quanto concerne la produzione igienica di latte crudo, di miele e di uova, gli impianti di
trasformazione, sia quelli riconosciuti agli effettui comunitari che quelli abilitati alla sola
commercializzazione in ambito nazionale o semplicemente locale, gli esercizi di
commercializzazione e, in misura minore, gli esercizi di somministrazione routinariamente
sottoposti a controllo ufficiale da parte della S.C. “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione”.
L’attivita’ di controllo e’ stata prevalentemente indirizzata alla fase di produzione degli
alimenti, dove normalmente si concentrano i piu’ frequenti fattori di rischio per la sicurezza
alimentare, senza peraltro trascurare una vigilanza programmata anche nelle fasi di distribuzione,
di commercializzazione e di sommistrazione .
La recente regolamentazione comunitaria adottata con i Regolamenti 178/2002/CE,
852/2004/CE, 853/2004/CE e 854/2004/CE (c.d.”pacchetto igiene”) ha chiaramente determinato
l’attribuzione della responsabilita’ di garantire la sicurezza degli alimenti ai titolari dell’industria
alimentare e di conseguenza sempre piu’ consistenti risorse sono state dedicate a verificare
l’efficacia delle misure di autocontrollo igienico implementate dagli operatori sulla base del
metodo HACCP sviluppando ulteriormente le tecniche di “audit”.
137
CONSUNTIVO GENERALE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE Produttori
Primari (*)
Produttori e
confezionatori (**)
DISTRIBUZIONE
TRASPORTI RISTORAZIONE
Produttori e confezionatori che vendono al dettaglio
TOTALE Ingross. Dettag. soggetti
a vigilan.
soggetti ad
autorizz
pubbl. collett.
NUMERO DI UNITA’
164
41
46
248
-
-
-
-
412
870
NUMERO DI UNITA’ CONTROLLATE
4
41
45
191
2
3
40
5
308
639
NUMERO DI ISPEZIONI
15
1.919
115
174
2
3
40
32
308
2.608
NUMERO DI UNITA’ CON INFRAZIONI
1
41
15
22
0
2
12
2
83
178
TOTALE CAMPIONI PRELEVATI
6
221
13
71
0
0
28
23
61
423
CAMPIONI NON REGOLAMENTARI
1
6
0
1
0
0
0
1
10
19
PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI
(***)
1
334
15
25
0
2
14
4
98
493
SEGNALAZ. AUT. GIUDIZ.
1
0
0
0
0
0
1
0
2
4
(*) comprendono i macelli registrati, le unità di pesca, i produttori di latte crudo, di miele e di uova (**) comprendono i macelli e gli stabilimenti riconosciuti ai sensi della normativa comunitaria del “pacchetto igiene” (***) comprendono i provvedimenti prescrittivi di adeguamento igienico e le sanzioni amministrative
CONTROLLO SULL’ ATTIVITA’ DI MACELLAZIONE
L’attivita’ e’ stata esercitata in 12 impianti di macellazione attivi sul territorio, di piccole
dimensioni e quasi esclusivamente destinati all’approvvigionamento dell’annesso spaccio di
vendita al dettaglio, e sui suini macellati a domicilio del richiedente e destinati all’autoconsumo in
ambito famigliare.
L’attivita’ si configura in una visita sanitaria “ante-mortem” per l’identificazione d’origine di
ogni animale e l’esclusione dalla macellazione degli animali malati o sospetti ed in una visita
sanitaria “post-mortem” per rilevare le patologie che possano pregiudicare la commestibilita’ delle
carni.
Campioni di carni vengono prelevati da ogni animale sensibile per escludere le piu’
importanti malattie trasmissibili all’uomo (es. trichinellosi e encefalopatie spongiformi
trasmissibili) soggette a controllo sistematico.
Campioni casuali di carni vengono prelevati nei casi sospetti, per la sorveglianza sulla
circolazione dei piu’ diffusi agenti patogeni pericolosi per il consumatore e per monitorare la
contaminazione da farmaci veterinari, metalli pesanti, policlorobifenili e diossine ed altre sostanze
pericolose di origine ambientale.
138
CONSUNTIVO ATTIVITA’ 2009 Specie e categoria
Numero animali controllati
Rilievi di patologie di importante rilievo sanitario tubercolosi cisticercosi trichinellosi idatidosi TSE*
Bovini
957
0
11
==
0
0
Equini
0
==
==
==
==
==
Ovi-caprini
693
0
0
==
0
0
Suini adulti
387
0
0
0
0
==
Suini macellati a domicilio
63
0
0
0
0
==
Pollame
===
==
==
==
==
==
Conigli
3.000
==
==
==
==
==
Cinghiali allevati
45
0
0
0
0
==
* TSE = encefalopatie spongiformi trasmissibili
SORVEGLIANZA SULLE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI
(TSE)
L’attivita’ di sorveglianza e’ stata mantenuta su livelli di grande attenzione considerato
che, nonostante la netta diminuzione dei casi accertata sia sullo scenario europeo che su quello
nazionale, l’emergenza “mucca pazza” non puo’ ancora considerarsi completamente esaurita.
L’attivita’ si e’ realizzata mediante il prelievo di campioni di sistema nervoso centrale
prelevati sugli animali macellati negli impianti insistenti sul territorio e in età sensibile per la
diagnosi mediante test rapido delle TSE ( Encefalopatia Spongiforme Bovina e Scrapie ) e,
soprattutto, mediante il controllo sulla correttezza delle operazioni di rimozione, eliminazione dal
consumo e distruzione dei materiali che cosituiscono rischio specifico per l’uomo, gli animali e
l’ambiente.
CONSUNTIVO ATTIVITA’ DI CAMPIONAMENTO Specie animale
bovina ovina
caprina
N° test su animali macellati in eta’ sensibile
92
24
24
139
SISTEMA RAPIDO DI ALLERTA PER ALIMENTI (RASFF)
Il sistema e’ finalizzato a permettere un rapido scambio di informazioni tra le autorita’
competenti in tema di sicurezza alimentare qualora venga accertata la presenza di un rischio
grave ed immediato per la salute e la sicurezza dei consumatori; questo consente pertanto di
assumere tutte le iniziative utili a sottrarre rapidamente dalla commercializzazione gli alimenti
pericolosi .
Nel corso degli ultimi anni l’efficacia del sistema e’ stata piu’ volte collaudata soprattutto in
occasione di emergenze alimentari di notevole impatto mediatico come a titolo esemplificativo la
contaminazione da melamina nei prodotti lattiero-caseari di origine cinese e da diossina nelle
carni suine di origine irlandese.
Nell’anno 2009 a seguito di non conformità rilevate in altre Regioni sono pervenute n. 59
segnalazioni di allerta riguardanti in modo particolare la presenza di parassiti e mercurio nei
prodotti della pesca, contenuto di istamina superiore ai limiti nel tonno e in altri sgombroidi,
presenza di Salmonella in prodotti carnei e presenza di Listeria in salmone affumicato. 52
verifiche ispettive sono state nell’occasione condotte al fine di verificare la corretta applicazione
da parte degli operatori degli obblighi di ritiro dal commercio dei prodotti alimentari non sicuri
per rischio fisico, chimico o microbiologico.
Il Sistema Rapido di Allerta e’ stato attivato nell’anno 2009 direttamente dalla S.C solo in
1 occasione a seguito dell’accertamento della presenza di allergene non dichiarato in etichetta
(beta-lattoglobuline) in un campione di hamburgher bovino prodotto al di fuori del territorio
regionale.
Nell’anno 2009 e’ stato inoltre effettuato un notevole sforzo organizzativo per migliorare
l’efficacia del sistema attraverso l’implementazione di nuove procedure per la gestione operativa
del sistema rapido di allerta per alimenti di origine animale e attraverso la costituzione (D.G.R.
n. 1042 del 06.08.2009) dell’ “Unità di Crisi Locale per la gestione delle emergenze nel settore
della sicurezza degli alimenti e dei mangimi” che si basa sull’integrazione interdisciplinare tra le
Strutture Dipartimentali ed il Servizio 118 dell’ASL.
Per saperne di piu’ : http://ec.europa.eu/rasff
140
LE ATTIVITA’ DI PARTICOLARE RILEVANZA PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE “UN AMICO DI NOME PESCE”
Il progetto “UN AMICO DI NOME PESCE”, nato
nell’anno 2006 con l’obiettivo di avvicinare la
popolazione infantile in eta’ scolare (classi IV o V della
scuola primaria) alla conoscenza del pesce come
risorsa ambientale, culturale e produttiva locale e,
soprattutto, come alimento insostituibile della dieta, e’
proseguito riscuotendo ulteriori giudizi lusinghieri di
apprezzamento da parte degli insegnanti coinvolti.
Il cronoprogramma prevedeva la conclusione
del progetto con l’anno scolastico 2008/2009, tuttavia
il successo dell’iniziativa e le numerose richieste degli istituti scolastici hanno suggerito la
prosecuzione degli interventi educativi anche per l’anno scolastico 2009/2010.
PROGRAMMA DI “AUDIT” NEGLI STABILIMENTI
L’ “audit” rappresenta lo strumento di controllo ufficiale introdotto dalla normativa
comunitaria piu’ innovativo, complesso ed articolato; un programma di “audit” viene definito
annualmente nell’ambito del “Piano Dipartimentale Integrato dei controlli in materia di sicurezza
alimentare”
Complessivamente nell’anno 2009 sono stati condotti n° 12 “audit” in altrettanti
stabilimenti riconosciuti o registrati mirati a verificare l’adeguatezza delle procedure di
rintraccabilità, di ritiro e di richiamo dal mercato degli alimenti non conformi, la corretta gestione
dei punti critici di controllo (CCP) e l’applicazione dei programmi prerequisito di corretta prassi
igienica, con le risultanze evidenziate nella sottostante tabella.
CONSUNTIVO ATTIVITÀ Audit effettuati
Non conformità maggiori
Non conformità minori Raccomandazioni
Stabilimenti riconosciuti 8 7 46 14 Stabilimenti registrati 4 2 39 3 Totale 12 9 85 17
141
CONTROLLO UFFICIALE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE OSPEDALIERA
Il piano di controllo ufficiale sulla ristorazione ospedaliera, attivato nell’anno 2003 per il
centro cottura pasti del presidio ospedaliero S.Paolo di Savona, e’ stato esteso nell’anno 2009 al
centro di preparazione pasti gestito direttamente presso il presidio ospedaliero di Santa Corona.
L’attività e’ stata effettuata in sinergia con la S.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
mediante verifiche ispettive periodiche e mediante azioni programmate di campionamento di
alimenti consegnati dai fornitori.
L’obiettivo e’ quello di garantire un elevato livello di sicurezza nel consumo di pasti da
parte di una popolazione estremamente sensibile per contingenti ragioni di salute.
L’atività impostata costituisce obiettivo permanente della programmazione dei controlli in
materia di sicurezza alimentare.
CONSUNTIVO ATTIVITÀ Numero centri
cottura
controllati
Numero verifiche
ispettive
Numero audizioni
del personale
Numero campioni prelevati Numero
provvedimenti
amministrativi di
prescrizione
alimenti superfici
02
34
39
21
19
05
CONTROLLO SULL’ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE ALLERGENICHE
Il crescente aumento di gruppi di consumatori allergici a talune sostanze contenute negli
alimenti ha indotto il legislatore ad emanare specifiche norme di tutela che impongono
l’indicazione accurata nelle etichette dei prodotti commercializzati di tutte le sostanze che
possono costituire un rischio allergizzante.
Allo scopo di verificare il grado di applicazione della normativa specifica e’ stata effettuata
un’attività di controllo mirato sia nella fase di produzione alimentare, attraverso verifiche negli
stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004 per la produzione di prodotti a base di
carne, di preparazioni di carne, di prodotti composti a base di carne o di pesce, di paste
alimentari con ripieno e di prodotti della pesca pronti a cuocere, sia nella fase di
commercializzazione al dettaglio attraverso il prelievo di campioni per la ricerca delle principali
sostanze sottoindicate.
142
CONSUNTIVO ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO
tipologia matrici allergeni ricercati numero campioni
prelevati non conformi prodotti a base di carne ottenuti da preventiva macinatura
proteine delle uova, proteine del latte e lattosio
5
0
preparazioni di carne fresche o congelate (hamburger)
proteine delle uova, proteine del latte e lattosio
2
1
paste con ripieno o altri prodotti composti di gastronomia
proteine delle uova, proteine del latte e lattosio
2
2
prodotti della pesca congelati/surgelati
proteine dei crostacei 1
0
TOTALE
10
1
CONTROLLO SULLA GESTIONE DEL RISCHIO ANISAKIS
Il consumo di pesce crudo o praticamente crudo,
somministrato nei ristoranti o venduto negli esercizi di
gastronomia, sta conoscendo un crescente successo soprattutto
legato alla diffusione di preparazioni alimentari tipiche della
cucina giapponese (sushi e sashimi).
Tale abitudine puo’ tuttavia creare una situazione di
rischio per il consumatore legata alla possibile presenza nelle carni dei pesci di larve di un
parassita, l’Anisakis, che seppur raramente in Italia, puo’ condurre a malattie gastro-intestinali o
allergiche.
Il rischio viene attualmente gestito mediante un controllo visivo effettuato dagli operatori
del settore delle partite di pesce commercializzato o messo in lavorazione allo scopo di sottrarre
dalla destinazione all’alimentazione umana i prodotti manifestamente infestati e attraverso
l’obbligo imposto dalla normativa di sottoporre a preventivo risanamento mediante congelazione
a – 20°C per 24 ore i pesci destinati ad essere somministrati crudi o praticamente crudi allo
scopo di devitalizzare eventuali larve presenti.
Allo scopo di verificare il grado di adeguatezza delle procedure di autocontrollo cui sono
tenuti gli operatori, accanto ai controlli di routine che vengono svolti presso il Mercato Ittico
all’ingrosso di Savona, nell’anno 2009 e’ stato attivato uno specifico programma di controlli mirati
negli esercizi di ristorazione, nelle gastronomie e nelle pescheria che trattano preparazioni a
rischio (ristoranti giapponesi, sushi bar, ristoranti tradizionali che somministrano acciughe
marinate, gastronomie).
143
OBIETTIVI DI MEDIO PERIODO
L’adeguata informazione di tutti gli attori coinvolti nel raggiungimento di elevati livelli di
tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori in relazione alla sicurezza alimentare
(operatori del settore alimentare, consumatori, associazioni di categoria e autorità competenti)
costituisce un obiettivo fondamentale per i prossimi anni.
In tale ottica e’ stato avviato in ambito del Dipartimento di Prevenzione un progetto di
riiorganizzazione dell’aree tematiche del sito web aziendale che, per quanto concerne l’igiene
degli alimenti di origine animale, sara’ finalizzata a :
divulgare agli operatori del settore alimentare gli obblighi normativi in materia di
sicurezza alimentare che loro competono e facilitare il loro accesso ai servizi erogati dalle
Autorità Competenti;
migliorare gli strumenti di comunicazione dei cittadini anche in relazione ad eventuali
situazioni di rischio sanitario legato al consumo degli alimenti;
facilitare la diffusione delle informazioni all’interno del personale adibito ai controlli ufficiali
sula sicurezza alimentare.
Un’ulteriore obiettivo dei prossimi anni sarà quello di sviluppare, in collaborazione con la
Regione, una piattaforma informatizzata sulla sicurezza alimentare che consenta di gestire
unitariamente ed uniformente le banche dati di tutti gli operatori del settore alimentare
attualmente frammentate in sistemi informativi diversi; infatti l’esigenza di disporre di un tale
strumento e’ diventata ormai improcrastinabile non solo per facilitare i flussi informativi tra le
varie Autorità competenti in materia di sicurezza alimentare, ma, soprattutto, per arrivare ad una
programmazione delle attività di controllo ufficiale basata sull’analisi e la valutazione dei fattori
di rischio presenti sul territorio.
ALTRE ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
SCREENING ONCOLOGICI Al Dipartimento di Prevenzione è stato affidato il coordinamento degli screening oncologici
con la gestione della segreteria unica organizzativa.
Lo screening mammografico nel 2009 è proseguito con le chiamate per il 3° rescreening
delle coorti ’43-’57 e con l’invio dei flussi informativi verso la Regione ed il CCM.
Nel 2009 la Segreteria organizzativa degli screening si è impegnata a fondo per garantire
nel 2010 l’attivazione degli screening colo-rettale e cervico-vaginale e la prosecuzione di quello
mammografico; sono stati effettuati numerosi incontri multidisciplinari con i diversi soggetti
144
coinvolti negli screening finalizzati alla definizione di protocolli operativi tecnico-organizzativo
unitari e condivisi, che tengano conto dei molteplici aspetti di tale attività.
Particolare attenzione è stata rivolta allo strumento informatico di gestione screening, che
deve prevedere anche l’integrazione con le diverse postazioni di utilizzo e con applicativi
attualmente in uso.; per lo screening colo-rettale il software è stato installato ed è stata
effettuata una prima formazione del personale.
Obiettivi di medio periodo
Nel 2010 si prevedono l’attivazione dello screening colo-rettale e dello screening
cervicovaginale e la prosecuzione dello screening mammografico con il primo invito per le coorti
’58-’59 e l’avvio del 4° rescreening per le coorti ’43-’57.
C. ASSISTENZA OSPEDALIERA
La Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 28/2/2008 ha stabilito, come già
accennato, la confluenza dall’1/7/2008 dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Santa Corona” di
Pietra Ligure nell’Asl n. 2 Savonese prevedendo l’articolazione dell’attività ospedaliera di
quest’ultima su due presidi che comprendono rispettivamente gli ospedali di Pietra Ligure e
Albenga (P.O. di Ponente) e quelli di Savona e Cairo Montenotte (P.O. di Levante).
Tale assetto rappresenta una peculiarità nel panorama sanitario ligure in quanto l’attività
ospedaliera è svolta nelle altre Aziende sanitarie da un unico presidio.
Nelle pagine che seguono vengono illustrate per i presidi in questione l’origine, l’ubicazione
e l’articolazione strutturale degli ospedali componenti gli stessi.
Tale illustrazione è completata da una sintesi delle principali modalità di accesso alle
prestazioni erogate dai presidi e da alcuni dati significativi relativi alle attività svolte dai presidi
stessi.
3.13 Presidio Ospedaliero di Ponente
Nell’ambito del Presidio Ospedaliero di Pietra Ligure - Albenga si ritiene utile
illustrare, al fine di fornire una visione il più possibile trasparente, l’origine, l’ubicazione e
l’articolazione strutturale dei due Ospedali che ne fanno parte: l’Ospedale “Santa Corona” di
Pietra Ligure e l’Ospedale “Santa Maria di Misericordia” di Albenga.
La descrizione delle Sedi Ospedaliere è completata da una sintesi delle principali
modalità di accesso alle prestazioni ospedaliere e da alcuni dati significativi delle attività sanitarie
svolte nel Presidio Ospedaliero di Pietra Ligure- Albenga.
145
OSPEDALE “SANTA CORONA” DI PIETRA LIGURE
CENNI STORICI
L’Ospedale “Santa Corona” ha tradizioni milanesi già dal 1497: viene fondato da Frà
Stefano da Seregno con la collaborazione di alcuni nobili milanesi come “Ente Morale” impegnato
nell’assistenza sanitaria ai poveri e alla riabilitazione di alcune malattie croniche molto diffuse in
quel tempo.
In Liguria l’istituzione approda nel 1918, nella cittadina di Spotorno utilizzando la struttura
della Colonia Merello per ospitare i figli dei prigionieri di guerra austriaci, denutriti e malati di
tubercolosi.
L’esperienza che ne scaturisce è importante e preziosa, tanto che nel 1922 la colonia è
ormai completamente occupata e non riesce a soddisfare le richieste di ricovero sia per forme
tubercolari in cura sia per prevenire l’infezione specie nei bambini degli strati sociali più poveri
della città di Milano.
Si trattava di un complesso di piccole case costruite dalla Cooperativa dei Lavoratori del
Cantiere Navale di Pietra Ligure durante gli anni della prima guerra mondiale. Venuto meno
l’apporto economico necessario per il completamento delle opere il complesso viene acquistato in
blocco il 2 maggio 1923 dal “Pio Istituto Santa Corona”. Il Presidente, Prof. Temistocle Dalla
Vedova, utilizza fondi dell’Ente integrati con sostanze personali, e acquista il Villaggio Pietra
Nuova e trasferisce la Colonia da Spotorno a Pietra Ligure, dando inizio alle attività della “Colonia
Santa Corona” a Pietra Ligure.
I primi anni di attività del nuovo complesso non sono facili, tanto che nel 1925 il Consiglio
di Amministrazione evita la chiusura convertendo la “Colonia” in “Ospedale” facendo, così, affluire
alcuni nomi importanti della medicina e dell’ortopedia di quel tempo.
Nel 1936 l’Ospedale ha ormai completato le grandi costruzioni che lo caratterizzeranno per
molti anni: il Padiglione 17, il Padiglione 18 (ora Padiglione Angelo Spotorno), la Casa Suore, la
Chiesa dedicata ai Santi Carlo e Ambrogio.
La grande esperienza ortopedica che nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale
lo renderà famoso in Italia, sarà utile anche nei drammatici momenti della guerra e durante il
periodo della lotta di liberazione partigiana quando medici, infermieri e suore saranno un
146
riferimento ed un rifugio sicuro per molti giovani distrutti nel fisico e nel morale dalla guerra e
dagli eventi.
Con la fine della guerra l’Ospedale riprende la sua vocazione preventivo-riabilitativa e
vengono costruiti nuovi edifici destinati ad accogliere bambini e giovani affetti da malattia
tubercolare o predisposti all’infezione. Nel 1949 inizia la costruzione del Padiglione Isolamento a
cui segue il Padiglione Chirurgico e qualche anno dopo, a seguito della diffusione della
poliomelite, viene edificato il Padiglione Polio, padiglione polivalente dedicato al recupero motorio
e articolare dei piccoli motulesi dal virus.
Con il mutare degli eventi epidemiologici l’Ospedale seppe adeguare strutture e uomini alle
nuove esigenze: ridotte le malattie croniche ci si indirizzò verso la chirurgia, la medicina e
l’ortopedia per le forme acute istituendo nuove sale operatorie e nuovi servizi e aprendo
“convenzioni” di collaborazione con molte cattedre universitarie.
Come sancito dalla riforma ospedaliera, il 3/11/1978 il Pio Istituto Santa Corona di Pietra
Ligure diventa un ospedale ligure, viene unito all’appena costruito Ruffini – San Biagio di Finale
Ligure e, sacrificando la sua identità storica, diventa parte degli “Ospedali Riuniti di Finale e Pietra
Ligure”. Questa fusione è il prologo della più radicale trasformazione che segue la Legge n. 833
del 23/12/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Santa Corona cambia ancora identità,
diventando sede della 5^ Unità Sanitaria Locale Finalese. Al Santa Corona e al Ruffini San Biagio
vengono aggiunti l’Istituto Psico-Pedagogico di Toirano e l’Ospedale Marino Piemontese di Loano,
nonché altri presidi sparsi sul territorio. Viene dato maggior impulso a tutte quelle specialità che
sono più necessarie alla popolazione locale, come il servizio di emergenza, affiancando al Pronto
Soccorso e all’Ortopedia anche un reparto di Neurochirurgia e uno di Rianimazione.
Viene inoltre creato un reparto specializzato per l’impianto delle protesi d’anca che opera
pazienti provenienti da tutta Italia.
Nel 1994, anno in cui ebbero inizio le procedure di scorporo dall’Asl n. 2, al Santa Corona
vengono riconosciuti gli estremi per la individuazione di un DEA di 2° livello che conferisce,
rispetto all’area geografica che va da Ventimiglia ad Arenzano, un ruolo analogo a quello
ricoperto dal San Martino per la provincia di Genova e l’area metropolitana.
Dall’1/1/1995 al 30/6/2008 l’assetto istituzionale è di Azienda Ospedaliera Autonoma. Nel
relativo arco temporale si è verificato un arricchimento delle potenzialità operative, diagnostiche,
terapeutiche della Struttura attraverso un lavoro che ha portato alla creazione di alcuni punti di
eccellenza quali l’Unità Spinale Unipolare, il Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, il Centro
MIOS, il Centro di Neuroscienze, lo sviluppo della Medicina Nucleare con acquisizione della PET,
147
sulle cui caratteristiche tecnico funzionali si disserterà più diffusamente nel prosieguo del
presente elaborato.
L’Azienda Ospedaliera ha realizzato inoltre il primo dipartimento, a livello regionale,
secondo il concetto dell’intensità di cura (Dipartimento di Chirurgia).
Dall’1/7/2008 il Santa Corona diventa Presidio Ospedaliero dell’Asl n. 2 Savonese.
UBICAZIONE DELL’OSPEDALE
L’Ospedale “Santa Corona” ha sede in Pietra Ligure (Sv), Via XXV Aprile n. 39, cap. 17027
– Telefono (centralino) 019/62301 – Sito web: www.asl2.liguria.it.
E’ costituito da una unica “cittadella ospedaliera” insediata all’interno di un’area
della superficie complessiva di oltre 170.000 mq. ed è composto da n. 51 edifici di varie
dimensioni di cui, attualmente, n. 12 destinati ad attività assistenziali sanitarie per una
volumetria totale di oltre 330.000 mc.
Il logo che storicamente individua l’Ospedale in argomento è una corona di spine
nella quale campeggia la sigla “SC”:
OOOSSSPPPEEEDDDAAALLLEEE
SSSAAANNNTTTAAA CCCOOORRROOONNNAAA
148
STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE
Nell’anno 2008, in vista della programmata modifica degli assetti istituzionali
dall’1/7/2008, si è lavorato per una nuova configurazione delle Strutture Dipartimentali Sanitarie
la cui nuova articolazione viene illustrata nell’allegato prospetto:
DIPARTIMENTO IMMAGINI - S.C. Radiologia – Pietra Ligure - S.C. Neuroradiologia Diagnostica Terapeutica – Pietra Ligure - S.C. Medicina Nucleare – Pietra Ligure DIPARTIMENTO DI MEDICINA - S.C. Medicina Interna – Pietra Ligure - S.C. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva – Pietra Ligure - S.C. Oncologia – Pietra Ligure - S.C Neurologia – Pietra Ligure DIPARTIMENTO SPECIALITA’ MEDICHE - S.C. Malattie Infettive – Pietra Ligure - S.C. Pneumologia – Pietra Ligure DIPARTIMENTO CHIRURGIE - S.C. Chirurgia Generale – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Generale Oncologica Epatobiliopancreatica – Pietra Ligure - S.C. Urologia – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Vascolare – Pietra Ligure - S.S.D. Chirurgia Oncologica a prevalente indirizzo senologico – Pietra Ligure DIPARTIMENTO TESTA COLLO - S.C. Neurochirurgia – Neurotraumatologia – Pietra Ligure - S.S.D. Chirurgia Cervico Facciale e ORL – Pietra Ligure DIPARTIMENTO ORTOPEDIA - S.C. Ortopedia e Traumatologia – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Protesica e del Reumatismo Articolare – Pietra Ligure - S.C. Malattie Infiammatorie Osteoarticolari – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Vertebrale – Pietra Ligure - S.S.D. Chirurgia Artroscopica – Pietra Ligure DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE - S.C. Recupero e Rieducazione Funzionale – Pietra Ligure - S.C. Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative – Pietra Ligure - S.C. Unità Spinale Unipolare – Pietra Ligure - S.S.D. Gestione Riabilitativa del paziente dalla fase acuta al reinserimento socio/ambientale - Pietra Ligure
149
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE S.C. Pediatria – Neonatologia – Pietra Ligure S.C. Ostetricia e Ginecologia – Pietra Ligure DIPARTIMENTO EMERGENZA PONENTE - S.C. Anestesia e Terapia del Dolore – Pietra Ligure - S.C. Rianimazione Terapia Post Intensiva – Pietra Ligure - S.C. Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – Pietra Ligure - S.C. Cardiologia e UTIC – Pietra Ligure DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA - S.C. Immunoematologia e Medicina Trasfusionale – Pietra Ligure - S.C. Laboratorio Analisi Chimico Cliniche – Pietra Ligure - S.C. Anatomia ed Istologia Patologica – Pietra Ligure - S.S.D. Microbiologia – Pietra Ligure - S.S.D. Biologia Molecolare – Pietra Ligure
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE E DIPENDENZE - CDAA – Centro disturbi del comportamento alimentare e dell’adolescenza – Pietra Ligure - SPDC – Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – Pietra Ligure
150
OSPEDALE “SANTA MARIA DI MISERICORDIA” DI ALBENGA
CENNI STORICI
Ad Albenga, come in tutte le città di antica tradizione, l’assistenza ai poveri e agli
ammalati era ampiamente praticata: ospitare i pellegrini e curare gli infermi erano le opere di
carità più raccomandate al cristiano.
Gli “hospitales” sorgono lungo le vie principali della città e sono, in origine, gestiti dalla
Chiesa, poi, sempre più di frequente, da confraternite, da corporazioni di arti e mestieri o da
persone singole che si dedicano alla cura dei poveri.
La nascita dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia risale, con assoluta certezza, al 28
Marzo 1558, giorno in cui il notaio Andrea De Marchi redige in Albenga l’atto che accoglie la
decisione dei soci delle antiche Charitas di Santa Croce, Santa Maria Maddalena, Santa Caterina e
San Bartolomeo, di riunirsi in un solo Ospedale, denominato Santa Maria di Misericordia, a ricordo
della miracolosa apparizione della Madonna a Savona, conglobando i rispettivi patrimoni, i relativi
uffici di spedalità e la mutua assistenza che da secoli avevano esercitato separatamente.
Il nuovo Ospedale ha sede a ridosso delle mura ovest e per quasi tre secoli svolge la
propria attività assistenziale.
Il 13 Febbraio 1559 si unisce all’iniziativa anche la Casa di Carità di San Bernardo e nel
primo decennio del 1800, con atto redatto il 10 Settembre 1808 dall’Ufficio di Pubblica
Beneficenza, confluisce nell’Ospedale Santa Maria di Misericordia anche la Charitas dei Santi
Crispino e Crispiniano, apportando i beni di sua proprietà.
Con la fine del settecento il vecchio mondo subisce un rivolgimento, nel bene e nel male:
passano eserciti che lasciano desolazione e malattie, l’Ospedale vede incessanti ricoveri e ha
nuove necessità. Le leggi di impronta “francese” portano all’abolizione di molti Enti Ecclesiastici e
proprio un ampio monastero, ormai vuoto, quello di San Calocero vicino all’antica Porta Marina,
diventa nel 1820 la nuova sede dell’Ospedale, che sarà poi quella occupata fino all’Ottobre 2008,
prima del trasferimento nella nuova sede in Viale Martiri della Foce.
Nel 1956 viene costruita l’ala moderna sul giardino del monastero, presso l’angolo sud est
della città antica.
151
Con vari cambiamenti e rimaneggiamenti interno si arriva al 1998, quando a causa di un
crollo di una porzione di tetto dell’ala storica e, considerata la vetustà e pericolosità della zona, si
decide di chiudere ed interdire al pubblico l’intera ala storica.
Nei primi anni 2000 si costruisce il nuovo Pronto Soccorso utilizzando una parte
dell’ingresso principale dell’ala moderna ed iniziano i lavori di restauro dell’area storica sotto le
strette direttive della Sovrintendenza ai beni ambientali, che consente di riportare alla luce i
vecchi affreschi della facciata.
Questo raddoppio degli spazi permette una riorganizzazione della struttura ospedaliera ed
il ripristino di tutti i reparti di degenza ad esclusione della Maternità.
Nel frattempo viene ricercata un’area atta ad ospitare un nuovo Ospedale in grado di
soddisfare le crescenti esigenze sanitarie della popolazione del comprensorio e questa viene
identificata nel terreno ex Ledoga, posto subito a monte della Caserma Turinetto.
Le strutture del Dipartimento Tecnologico dell’Asl n. 2 “Savonese”, sotto la direzione
dell’Arch. Cesare Branchetti, provvedono alla redazione del progetto per il nuovo Ospedale ed il
Direttore Generale procede all’indizione della gara d’appalto.
Viene, quindi, dato il via alla costruzione dell’edificio in Regione Bagnoli ed il 7 Febbraio
2005 si procede alla posa della prima pietra.
L’inaugurazione del nuovo stabilimento ospedaliero avviene in data 8 Ottobre 2008.
In questa fase di passaggio l’attività assistenziale non ha subito interruzioni grazie
all’impegno ed alla collaborazione di tutto il personale dell’Ospedale che con sacrificio ed
entusiasmo ha partecipato a questa avventura.
Il nuovo Ospedale ha veramente qualcosa di eccezionale, la sua costruzione in tempi rapidi
e l’immediata operatività dimostrano in modo tangibile la volontà e l’impegno dei Comuni ingauni,
dell’Asl 2 Savonese e della Regione Liguria.
La popolazione del comprensorio ha in tale modo una struttura nuova e moderna dove gli
eccellenti professionisti che vi operano da anni possono svolgere la loro attività di diagnosi e cura
rispettando i requisiti di massima efficienza e qualità.
152
UBICAZIONE DELL’OSPEDALE
L’Ospedale “Santa Maria di Misericordia” ha sede in Albenga (SV), Regione Bagnoli, Viale
Martiri della Foce 40, cap. 17031 – Telefono 0182/5461 – Sito web: www.asl2.liguria.it
Il logo che identifica l’Ospedale raffigura la miracolosa apparizione della Madonna della
Misericordia.
STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE
Nell’anno 2008, in vista della programmata modifica degli assetti istituzionali
dall’1/7/2008, si è lavorato per una nuova configurazione delle Strutture Dipartimentali Sanitarie
la cui nuova articolazione viene illustrata nell’allegato prospetto:
DIPARTIMENTO IMMAGINI - S.C. Radiologia – Albenga DIPARTIMENTO DI MEDICINA - S.C. Medicina Interna – Albenga - S.S.D. Dialisi – Albenga DIPARTIMENTO SPECIALITA’ MEDICHE - S.C. Dermatologia – Albenga DIPARTIMENTO CHIRURGIE - S.C. Chirurgia Generale – Albenga - S.S.D. Chirurgia Laparoscopica – Albenga DIPARTIMENTO TESTA COLLO - S.C. Otorinolaringoiatria - Albenga - S.C. Oculistica – Albenga DIPARTIMENTO ORTOPEDIA S.C. Ortopedia e Traumatologia – Albenga DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE - S.C. Recupero e Rieducazione Funzionale – Albenga DIPARTIMENTO EMERGENZA PONENTE - S.C. Anestesia e Rianimazione – Albenga - S.S.D. Accettazione e Pronto Soccorso – Albenga - S.S.D. Cardiologia – Albenga DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA - S.S.D. Laboratorio Analisi – Albenga
153
Sede distaccata dell’Ospedale di Albenga è l’ex Ospedale Paccini di Alassio (tel 0182/5461)
ove sono operativi i seguenti servizi:
- Emodialisi –Nefrologia
- Radiologia
- Recupero e Rieducazione Funzionale.
ACCESSO ALLE PRESTAZIONI OSPEDALIERE
NEL P.O. DI PONENTE
1) Ricovero ospedaliero:
Informazioni generali sul ricovero:
Le procedure amministrative per il ricovero, presso la Sede Ospedaliera di Pietra Ligure,
sono svolte presso le Strutture degenziali con il supporto dell’Ufficio Accettazione
Amministrativa. Il rilascio di eventuali certificazioni è effettuato indistintamente sia presso i
Reparti sia presso l’Accettazione Amministrativa.
L’Ufficio Accettazione Amministrativa, presso la Sede Ospedaliera di Albenga, è operativo
dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 14,00.
Le funzioni di accettazione, per i ricoveri effettuati al di fuori della fascia oraria succitata,
sono svolti preliminarmente dagli operatori del Pronto Soccorso e poi completati nei reparti di
degenza dall’accettazione amministrativa.
a) Regime di urgenza e di emergenza:
La Sede Ospedaliera “Santa Corona” è sede di Dipartimento di Emergenza di 2° livello che
riunisce al suo interno tutte le funzioni sanitarie ed organizzative che intervengono in caso di
emergenze od urgenze.
E’ dotato di eliporto per assicurare una risposta tempestiva ed efficace anche nei casi più
urgenti.
E’ sede del Servizio di Automedicale 118 Soccorso per l’ambito Finalese.
L’Ospedale è sede accreditata al prelievo di organi.
154
b) Strutture di Pronto Soccorso:
Nel Presidio Ospedaliero sono presenti la Struttura Complessa di Pronto Soccorso a Pietra
Ligure e la Struttura Semplice Dipartimento di Pronto Soccorso ad Albenga. Tali Strutture sono
dedicate alle urgenze ed alle emergenze sanitarie le cui prestazioni sono erogate tutti i giorni 24
ore su 24.
La prestazione di pronto soccorso può generare il ricovero d’urgenza in Astanteria o presso
altra Struttura dell’Ospedale o la dimissione del paziente con relazione per il medico curante.
c) Accesso alla Struttura Complessa Pronto Soccorso:
L’accesso viene regolato in base al codice colore (bianco, verde, giallo, rosso), assegnato
dagli infermieri del “triage” infermieristico al momento della prima accettazione.
I codici servono a stabilire la priorità di accesso alle cure, alfine di evitare le attese per i
casi più urgenti:
- Codice Rosso: EMERGENZA
Pericolo di vita imminente. Il personale della Struttura Complessa di Pronto
Soccorso rivolge la propria attenzione a questi pazienti. Per queste persone l’accesso alle
sale visita è immediato.
- Codice Giallo: URGENZA INDIFFERIBILE
Potenziale pericolo di compromissione delle funzioni vitali (coscienza, respiro,
attività cardiaca). I pazienti verranno visitati nel minor tempo possibile. Per queste
persone l’accesso alle sale visita è immediato compatibilmente con le altre esigenze in
atto.
- Codice Verde: URGENZA DIFFERIBILE
Non c’è pericolo per le funzioni vitali. I pazienti verranno visitati dopo tutti i pazienti
con codice Rosso e Giallo.
- Codice Bianco: NON URGENZA
Prestazioni sanitarie che non rivestono alcun carattere di urgenza e che potrebbero
essere risolte dal medico di medicina generale. Per queste persone sono previsti percorsi
alternativi al Pronto Soccorso. In questo caso, le prestazioni sono soggette a pagamento
(ticket minimo Euro 15,49).
155
L’assistito viene ammesso alle sale mediche e visitato dall’equipe specializzata
nell’emergenza che valuterà l’entità della patologia provvedendo, se necessario, a convocare lo
specialista o gli specialisti idonei per far fronte alla patologia
Vengono pertanto garantiti:
- gli interventi diagnostici-terapeutici di urgenza;
- il primo accertamento diagnostico-clinico, strumentale e di laboratorio;
- gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente;
- il trasporto protetto nel caso in cui il ricovero non sia possibile o siano
necessario presso altre strutture;
- gli interventi di emergenza medico-chirurgici, ortopedico-traumatologici ed
ostetrico-ginecologici;
- l’osservazione breve dei pazienti (OBI);
- l’assistenza cardiologica e/o rianimatoria presso le competenti Strutture
dell’Ospedale.
Se il periodo critico, nel caso in cui il medico di guardia lo ritenga indispensabile, l’assistito
sarà trasferito nella Struttura degenziale ritenuta più idonea al trattamento della patologia
diagnosticata.
Se il medico di guardia non reputa urgente la prestazione effettuata all’assistito,
deve richiedere allo stesso, prima della dimissione, il pagamento della partecipazione della spesa
(ticket) se e per quanto previsto dalla normativa vigente.
156
Si indicano di seguito gli accessi al Pronto Soccorso, distinti in base ai codici di
priorità, avvenuti come media giornaliera nel corso della stagione estiva 2009, periodo
notoriamente di maggiore afflusso in questo comprensorio a forte vocazione turistica:
ACCESSI PER CODICE TRIAGE
OSPEDALE SANTA CORONA PIETRA LIGURE
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA ALBENGA
ACCESSI MESI ESTIVI (media giornaliera)
ACCESSI MESI NON ESTIVI (media giornaliera)
ACCESSI MESI ESTIVI (media giornaliera)
ACCESSI MESI NON ESTIVI (media giornaliera)
CODICE BIANCO 78,90 39,02 17,68
8,14
CODICE VERDE 106,98 75,38 89,52
57,82
CODICE GIALLO 18,38 14,26 19,22
12,93
CODICE ROSSO 1,17
1,00 0,60
0,48
TOTALE 205,43
129,65
127,02
79,36
Si evidenziano di seguito l’entità e l’esito degli accessi di Pronto Soccorso avvenuti
nel corso dell’anno 2009:
ESITO
OSPEDALE SANTA CORONA PIETRA LIGURE
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA ALBENGA
N. % SU TOTALE N. % SU TOTALE
dimesso da PS 43.165 79,50% 26.568 79,66%
ricoverato presso proprio presidio da PS
6.813 12,55% 3.230 9,68%
trasferito (ad altro presidio) da PS
121 0,22% 316 0,95%
allontanato 1.035 1,91% 927 2,78%
abbandona PS 22 0,04% 606 1,82%
deced PS 38 0,07% 23 0,07%
giunto cadav 8 0,01% 3 0,01%
rifiuta ric da PS 752 1,39% 603 1,81%
dimesso da OBI 1.571 2,89% 729 2,19%
ricoverato presso proprio presidio da OBI
638 1,18% 250 0,75%
trasferito (ad altro presidio) da OBI
6 0,01% 15 0,04%
abbandona OBI 4 0,01% 10 0,03%
deced OBI 2 0,00% 2 0,01%
rifiuta ric da OBI 119 0,22% 70 0,21%
TOTALE ACCESSI 54.294 100,00% 33.352 100,00%
157
d) Ambulatorio “Codici bianchi”
Presso l’Ambulatorio, presente nella Sede Ospedaliera di Pietra Ligure, vengono erogate
tutte quelle prestazioni sanitarie non urgenti e/o classificate tali al momento dell’accesso al
servizio (prescrizioni farmaceutiche, medicazioni, terapie varie, ecc.) e che, in ogni caso, non
comportano la necessità del successivo ricovero.
e) Pronto Soccorso Pediatrico
Adiacente alla Struttura Complessa Pronto Soccorso della Sede di Pietra Ligure è operativo
il Pronto Soccorso Pediatrico, dove medici specializzati e pediatri si prenderanno cura dei
problemi degli assistiti in età pediatrica (bambini sino a 14 anni di età).
f) Ambulatorio di supporto al Pronto Soccorso Pediatrico
L’ambulatorio di supporto al Pronto Soccorso Pediatrico opera, presso la Sede Ospedaliera
di Pietra Ligure, nei periodi di maggiore afflusso di pazienti pediatrici nel corso dell’anno,
all’interno del Pronto Soccorso Pediatrico ed è dedicato al trattamento non urgente delle patologie
dei bambini sino a 14 anni di età. Al suo interno opera una equipe composta da un Medico
Pediatra e da un Infermiere Pediatrico per garantire un’alta professionalità e competenze
specifiche del settore.
g) Gratuità delle prestazioni ed esenzione dalla partecipazione della
spesa (ticket)
Il codice colore, che determina l’eventuale gratuità delle cure, è quello attribuito dal
medico di guardia al termine della valutazione clinica. Sono attualmente gratuite le cure per i
codici rossi e gialli. Le prestazioni di codici bianchi sono sempre soggette a pagamento; le
prestazioni di codici verdi sono soggette alla valutazione medica. Sono escluse dal pagamento le
persone esenti per età e reddito o per patologia invalidante, come previsto dalla normativa
vigente.
h) Ricovero programmato in regime di degenza ordinaria
Gli Ospedali garantiscono il ricovero ordinario per patologie non urgenti che richiedono
un’assistenza medica continuativa ed è a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
158
Il ricovero deve essere proposto da:
- un medico di medicina generale e pediatra di libera scelta;
- un medico della guardia medica territoriale;
- un medico di guardia del Pronto Soccorso che non ritiene urgente e
inderogabile il ricovero per la patologia presentata dal paziente al suo accesso in
Pronto Soccorso;
- un medico dell’Ospedale che ha valutato il paziente in ambulatorio
divisionale o in regime di libera professione intramuraria (intra-moenia) e ha giudicato
necessario il ricovero non urgente.
Nel caso in cui sia stata riconosciuta la necessità di ricovero, l’assistito sarà inserito nella
lista di attesa della Struttura sanitaria di competenza:
La proposta di ricovero deve essere presentata alla Struttura dove si provvede alla
registrazione della prenotazione.
Si offre, a seguire, un riassunto dei ricoveri registrati in modalità di elezione e di urgenza
nei 2 Ospedali nell’anno 2009:
OSPEDALE Ricoveri/anno Ricoveri / giornata
ELEZIONE URGENTI ELEZIONE URGENTI
OSP. S.MARIA DI MISERICORDIA
1.272 3.112 3,48 8,53
OSPEDALE SANTA CORONA
8.038 8.170 22,02
22,38
TOTALE PRESIDIO OSPEDALIERO PONENTE
9.310
11.282 25,51
30,91
OSPEDALE Ricoveri (mesi estivi)
Ricoveri / giornata (mesi estivi)
ELEZIONE URGENTI ELEZIONE URGENTI
OSP. S.MARIA DI MISERICORDIA 315 849 3,42 9,23
OSPEDALE SANTA CORONA
1.936 2.179 21,04
23,68
TOTALE PRESIDIO OSPEDALIERO PONENTE
2.251 3.028 6,17 8,30
OSPEDALE
Ricoveri (mesi non estivi)
Ricoveri / giornata (mesi non estivi)
ELEZIONE URGENTI ELEZIONE URGENTI
OSP. S.MARIA DI MISERICORDIA 957 2.263 2,93 9,19
OSPEDALE SANTA CORONA
6.102 5.991 23,09
22,28
TOTALE PRESIDIO OSPEDALIERO PONENTE
7.059 8.254 19,34
22,61
159
Si indica di seguito un riepilogo dei ricoveri in elezione registrati nel 2009 in base
alla provenienza dei pazienti:
PROVENIENZA
Ricoveri elezione Ricoveri elezione % Ricoveri elezione / giornata
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA
ALBENGA
OSPEDALE SANTA CORONA
PIETRA LIGURE
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA
ALBENGA
OSPEDALE SANTA CORONA PIETRA LIGURE
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA
ALBENGA
OSPEDALE SANTA CORONA
PIETRA LIGURE
da ASL 2 SAVONESE 1.034 4.626 81,29 57,55
2,83 12,67
da altre ASL liguri 142 2.230 11,16 27,74
0,39
6,11
da FUORI REGIONE 89 1.159
7,00 14,42
0,24
3,18
da ESTERO 7
23
0,55
0,29
0,02
0,06
TOTALE 1.272 8.038 100,00 100,00
3,01 22,02
Ricovero programmato a ciclo diurno (day hospital, day surgery e one day surgery)
L’assistenza a ciclo diurno consiste in un ricovero o cicli di ricoveri programmati ciascuno
di durata non superiore ad una giornata, con erogazione di prestazioni multiprofessionali e
pluridispecialistiche.
Questa tipologia di ricovero è prevista solo per alcune tipologie trattate mediante
procedure mediche (day hospital) o chirurgiche (day surgery).
L’assistenza con ricovero di un giorno (one day surgery) prevede il pernottamento di una
notte in ospedale.
La programmazione dei cicli è stabilita dal Medico della Struttura degenziale competente
previa visita specialistica ambulatoriale.
Si indica di seguito il riepilogo degli accessi in day surgery one day surgery e day hospital
registrati nel corso del 2009:
OSPEDALE
Numero Accessi Numero Accessi / giornata
DAY SURGERY ONE DAY SURGERY
DAY HOSPITAL DAY SURGERY
ONE DAY SURGERY
DAY HOSPITAL
OSP. ALBENGA 2.176 5.413 8,70 21,65
OSPEDALE PIETRA 4.547 22.706 18,19 90,82
TOTALE PRESIDIO OSP. PONENTE
6.723 28.119 26,89 112,48
160
Si indicano di seguito il riepilogo degli accessi in day hospital, day surgery one day surgery
registrati nel 2009 distinti in base alla provenienza dei pazienti:
PROVENIENZA
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA
ALBENGA
OSPEDALE SANTA CORONA
PIETRA LIGURE
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA
ALBENGA
OSPEDALE SANTA CORONA
PIETRA LIGURE
Numero accessi Numero accessi Numero accessi /
giornata Numero accessi /
giornata
DAY HOSPITAL
DAY SURGERY ONE DAY SURGERY
DAY HOSPITAL
DAY SURGERY ONE DAY SURGERY
DAY HOSPITAL
DAY SURGERY ONE DAY SURGERY
DAY HOSPITAL
DAY SURGERY ONE DAY SURGERY
da ASL 2 SAVONESE 4.806
1.617 17.533 3.682 19,22 6,47
70,13 14,73
da altre ASL liguri 264 305 3.143 553 1,06 1,22
12,57
2,21
da FUORI REGIONE 338 244 1.985 287 1,35 0,98 7,94
1,15
da ESTERO
5 10
45 25 0,02 0,04 0,18
0,10
TOTALE 5.413
2.176 22.706 4.547 21,65 8,70
90,82
18,19
2) Assistenza specialistica ambulatoriale:
La prenotazione delle prestazioni specialistiche in regime di assistenza ambulatoriale
può avvenire secondo le seguenti modalità:
- telefonica mediante il Call Center unificato: può essere effettuata dal lunedì
al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00 ai seguenti numeri:
848 782868 per la telefonia fissa
019/6232525 per telefonia mobile
019/8405990 per telefonia mobile
- Centro unico di prenotazioni (CUPA) di Pietra Ligure: può essere effettuata
dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 17,30 e al sabato dalle ore 8,00 alle ore
12,30;
- Centro unico di Prenotazioni (CUPA) di Albenga: lunedì dalle ore 7,30 alle
ore 12,00, martedì, mercoledì, giovedì dalle ore 7,30 alle ore 16,00, venerdì dalle ore
7,30 alle 12,00.
- Ambulatorio di specialità: è prevista per quelle prestazioni che necessitano
di peculiari indicazioni tecniche relative allo svolgimento delle medesime.
161
Si indica di seguito un riepilogo delle prestazioni ambulatoriali registrate nell’anno 2009 in
base all’area funzionale omogenea di appartenenza (AFO):
AREA FUNZIONALE OMOGENEA DI APPARTENZA (AFO)
OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA
ALBENGA
OSPEDALE SANTA CORONA PIETRA LIGURE
Numero prestazioni Numero prestazioni
Area medica 119.152 62.806
Area chirurgica 43.375 56.485
Area materno ‐ infantile 3.553 22.767 Area della riabilitazione e lungodegenza post‐acuzie 57.974 49.549
Servizi diagnostica 649.644 926.202
Altre discipline 370 11.015
TOTALE 874.068 1.128.824
3) Libera professione intramuraria:
L’attività libero professionale dei medici specialisti esercitata utilizzando le strutture
ospedaliere (intra-moenia) in conformità alla vigente normativa consente ai cittadini di usufruire
di una opzione ulteriore ed alternativa alla libera professioni esterna, nonché la collocazione sul
mercato di prestazioni specialistiche a prezzi competitivi consentendo il miglioramento dei livelli
qualitativi e quantitativi delle prestazioni erogate ai cittadini.
L’onorario che spetta al medico specialista è fissato dalla Direzione dell’Azienda Sanitaria.
Per acquisire informazioni sui medici che svolgono attività in regime libero professionale
intramuraria, sulle tariffe e sulle modalità di accesso nonché per prenotare le prestazioni sanitarie
e le visite specialistiche, l’assistito deve rivolgersi a:
Ufficio Libera Professione – Pietra Ligure
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00
Telefono 019/6232789
Fax 019/6234899
E-mail: [email protected]
Presso il 4° piano del nuovo Ospedale di Albenga è attivo l’Ufficio libera professione
(intramoenia) che si occupa delle operazioni relative a:
- pagamento dell’attività libero-professionale ambulatoriale ed in costanza di ricovero
- trattamento alberghiero
162
- deposito cauzionale
- riscossione proventi attività libero-professionale intramoenia.
4) Servizi di diagnostica strumentale
RAPPORTI CON UTENTI
1) Visita ai pazienti ricoverati:
Gli orari di visita per parenti, amici e conoscenti presso l’Ospedale Santa Corona di
Pietra Ligure sono i seguenti:
REPARTI ORARIO
Astanteria, Pronto Soccorso Feriale e festivo: 7,00 – 8,00 12,00 – 15,30 18,00 – 20,00
UTIC – Unità di Terapia Intensiva Cardiologica Feriale e festivo: 14,30 – 15,30 19,30 – 20,30
Rianimazione Feriale e festivo: 13,30 – 14,00 19,00 – 19,30
Malattie Infettive Feriale: 15,00 – 17,00 Festivo: 9,30 – 11,30 15,00 – 17,00
Centro di Neuroscienze Feriale e festivo: 14,30 – 16,30 Dipartimento Chirurgie:
- Media Intensità di Cura - Alta Intensità di Cura
Feriale: 14,30 – 15,30 19,30 – 20,30 Festivo: 9,30 – 11,30 14,30 – 18,00 Feriale e festivo: 14,30 - 15,30 19,30 - 20,30
Unità Spinale Unipolare Feriale e festivo: 11,30 – 14,30 17,30 – 20,30
Nido Feriale e festivo: 19,30 – 20,30 Per i papà: 10,00 - 22,00
Tutti gli altri Reparti Feriale: 14,30 – 15,30 19,30 – 20,30 Festivo: 9,30 – 11,30 14,30 – 18,00
L’ingresso ai bambini di età inferiore ai 12 anni compiuti è vietato.
Per accedere al Reparto in deroga al normale orario di visita, il cittadino deve ottenere
l’autorizzazione scritta da parte del Coordinatore Infermieristico che la rilascia su indicazione del
Dirigente Responsabile della Struttura di degenza.
163
Gli orari di visita per parenti, amici e conoscenti presso l’Ospedale Santa Maria Misericordia di
Albenga sono i seguenti:
REPARTI ORARIO Accettazione Pronto Soccorso e Osservazione Breve
Feriale e festivo dalle 12.00 alle 13.00 dalle 19.00 alle 20.00
Medicina Interna
Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00
Chirurgia
Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 16.00 dalle 19.00 alle 20.00
Ortopedia
Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.30 alle 16.00 dalle 19.00 alle 20.00
Recupero e Rieducazione Funzionale
Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.30 alle 16.00 dalle 19.00 alle 20.00
Otorino
Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00
Oculistica
Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00
2) Assistenza ai cittadini ricoverati non autosufficienti o ultrasettantacinquenni:
La legge regionale n. 34/1992 garantisce il diritto di assistenza ai cittadini ricoverati con
ridotta autonomia “nell’espletamento delle proprie funzioni fisiologiche” ed a quelli che hanno
superato i 75 anni da parte di un familiare o di altra persona volontariamente disponibile, anche
nel quadro dell’attività delle associazioni di volontariato. L’assistenza è prestata anche in deroga
164
agli orari di visita e con modalità compatibili con l’attività di Reparto. Su richiesta del personale
medico o infermieristico, i visitatori sono tenuti ad uscire dalle camere di degenza.
3) Assistenza non sanitaria aggiuntiva resa ai degenti:
Con gli stessi criteri, in casi particolari, è ammessa l’assistenza notturna da parte di un
familiare o di altra persona scelta dall’assistito nel rispetto del regolamento aziendale.
E’ disponibile nei Reparti un elenco delle cooperative sociali di assistenza che garantiscono
il rispetto di criteri base fondamentali. L’elenco contiene l’indicazione di ragione sociale, sede,
recapito telefonico e tariffa oraria applicata da ciascuna cooperativa e vi sono inserite solo quelle
cooperative di servizi che rispettano gli standard qualitativi stabiliti dall’azienda, fissati in modo
tale da garantire un’assistenza qualificata ed affidabile.
4) Servizio di assistenza sociale:
Il Presidio Ospedaliero “Santa Corona” mette a disposizione degli assistiti un servizio di natura
prettamente sociale presso il Padiglione 7 con il seguente orario di apertura al pubblico:
- lunedì, martedì e giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30
- mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 16,00.
E’ preferibile prendere appuntamenti telefonici anche per dare la possibilità di poter accedere
al Servizio al di fuori degli orari prestabiliti al numero 019/6232747.
Il Servizio di assistenza sociale svolge le seguenti funzioni:
1) Segretariato sociale: fornisce informazione e provvede all’eventuale istruzione delle
pratiche per l’invalidità civile, per l’indennità di accompagnamento, il riconoscimento dello
stato di portatore di handicap, l’indennità per TBC.
Gestisce i contatti con l’INAIL, fornisce informazioni per inoltrare le richieste di protesi ed
ausili, cura le procedure di delega per la riscossione delle pensioni;
2) Sostegno psico-sociale: colloqui con assistiti e familiari anche di altre nazionalità per
informarli sulle risorse sociali offerte dalle strutture territoriali e sulle modalità di accesso
ai servizi socio-sanitari.
165
3) Collegamento con servizi sociali territoriali: attività finalizzata a:
- reperire, a favore di pazienti non autosufficienti o parzialmente autosufficienti, posti in
strutture riabilitative, in residenze sanitarie assistenziali ed in residenze protette;
- reinserire, al proprio domicilio o in famiglia, pazienti con bisogni assistenziali medio-alti.
4) Gestione delle procedure per la dichiarazione di adottabilità: provvede ad accogliere,
informare e sostenere le donne che decidano di affidare in adozione il neonato
garantendone l’anonimato ed il diritto di scelta. In questi casi cura i rapporti con il
Tribunale dei Minori e con i Servizi sociali territoriali.
Nel corso del 2009 sono state inoltrare dal Servizio di Assistenza Sociale, con relativo
espletamento, le richieste di seguito evidenziate:
- Accesso ai Servizi Territoriali delle ASL della Regione Liguria n. 1030 - Accesso alla Casa di Cura Presentazione di Loano n. 579 - Cure ambulatoriali TBC relazioni inviate all’INPS n. 88 - Richieste deleghe pensioni n. 38 - Richieste di invalidità civili n. 29 - Rapporti con Procura della Repubblica di Genova o con Servizi Territoriali relativi a minori a rischio n. 5
5) Servizio di assistenza religiosa:
Il Presidio Ospedaliero “Santa Corona” è in grado di offrire agli assistiti un conforto religioso
per chi professa sia la religione cattolica sia le altre fedi.
Religione cattolica:
I cappellani dell’Ospedale garantiscono il conforto ai pazienti mediante visite giornaliere in
tutti i Reparti di degenza ad iniziare dalle ore 7,00.
Il cappellano è reperibile presso la Vicaria Parrocchiale al numero telefonico 019/6232177.
I cappellani sono, comunque, presenti su chiamata 24 ore su 24 al numero 019/6232773.
Presso la Chiesa si celebrano le seguenti funzioni:
- Santa Messa: giorni feriali ore 17,00, giorni festivi ore 10,30 e ore 17,00
- Santo Rosario: giorni feriali ore 16,30
- Confessioni: giorni feriali ore 16,30
166
Altre religioni:
Gli assistiti che professano altre fedi religiose possono ottenere assistenza religiosa facendone
richiesta al Coordinatore Infermieristico che provvederà a contattare l’organizzazione di
competenza:
Chiesa Anglicana – Sanremo 0184/577200
Chiesa Autonoma Ortodossa Italiana – Borghetto S.S. 338/6310579
Chiesa di Gesù Cristo – Genova 010/8358742
Chiesa Ellenica Ortodossa – Genova 010/5533156
Chiesa Russa Ortodossa – Genova 010/6500307
Chiesa Romena Ortodossa – Genova 340/7991420
Chiesa Evangelica Metodista – Savona 019/806467
Chiesa Evangelica Valdese – Imperia 0183/299252
Chiesa dei Missionari di Gesù Cristo dei Santi degli
Ultimi giorni – Savona 019/811987
Comunità Ebraica - Genova 010/8391513
Moschea islamica - Savona 019/853260
Religione induista – Altare 019/584692
Testimoni di Geova – Pietra Ligure 339/10095559
Al piano terreno del nuovo Ospedale di Albenga è presente una Cappella intitolata a Santa
Maria di Misericordia ed un luogo destinato ad “Altri Culti”, a disposizione di utenti di fede non
cattolica.
6) Servizi per i familiari ed i visitatori:
Punto Accoglienza AVO – Associazione Volontari Ospedalieri:
E’ una struttura socio-assistenziale gratuita, aperta tutto l’anno, pensata per tutti coloro
che hanno parenti ricoverati in Ospedale e che, essendo residenti molto lontano da Pietra Ligure,
necessitano di un alloggio con foresteria per rimanere vicino ai loro cari.
Il mini appartamento è composto da due camere, cucina, soggiorno e bagno situato
all’interno del Padiglione 22.
167
Per essere ospitati è necessario rivolgersi al Coordinatore Infermieristico della Struttura
presso la quale l’assistito è ricoverato.
Il familiare dovrà poi prendere contatti con l’operatore AVO responsabile della gestione del
“Punto Accoglienza” per concordare modalità, tempi e quant’altro ritenuto utile per il periodo di
permanenza.
Dal 16/12/2005, giorno del primo ospite, al 15/9/2009 il Punto Accoglienza AVO ha offerto
ai familiari del pazienti non abbienti un prezioso contributo come si evince dai dati di seguito
indicati:
giorni di permanenza n.2062 presenze femminili n. 161 presenze maschili n. 143 soggiorno medio per persona gg. 10
Per informazioni: Associazione Volontari Ospedalieri – telefono 019/6232505 – fax
019/6235393.
Servizio di vigilanza per bambini:
In collaborazione con l’Associazione Volontari Ospedalieri (AVO) è attivo un servizio di
vigilanza presso il quale i bambini dei visitatori possono essere lasciati per il periodo di accesso
degli adulti accompagnatori.
La normativa vigente non permette ai minori di 12 anni di accedere in ospedale in qualità
di visitatori. Eventuale deroga dovrà essere richiesta alla Direzione Medica di Presidio.
Le informazioni al riguardo possono essere richieste al personale del Punto di
Informazione.
Il servizio, gratuito e temporaneo, è svolto dai Volontari AVO autorizzati.
Al momento della consegna del bambino, l’accompagnatore dovrà accettare le regole di
custodia e compilare un apposito modulo.
Orario di apertura al pubblico:
- dal lunedì al sabato dalle ore 14,30 alle ore 16,30;
- domenica e giorni festivi dalle ore 14,30 alle ore 18,30.
168
7) Associazioni che operano all’interno della Sede Ospedaliera “Santa Corona”:
Nel corso del 2008 si sono confermate le collaborazioni con le seguenti associazioni:
- Associazione Volontari Ospedalieri (AVO)
Telefono 019/6232505
Fax 019/6235939
- Centro Tutela Diritti del Malato
Telefono 019/6232504
Fax 019/6235935
- Associazione Volontaria per la lotta contro il cancro “Dr. G. De Vincenzi”
Telefono 019/6235908
Associazione Diabetici del Ponente Ligure (A.D.P.L.)
Telefono 019/6235907
- Associazione Paraplegici Liguria
Telefono sede di Genova 010/3291177
- Associazione Ligure Unità Spinale A.L.U.S.
Telefono 019/6234844
- Donatori Sangue
Telefono 019/6232067
- Fondazione “Livio Sciutto”
Telefono 019/6232461
- Amici della Cardiologia:
Telefono (Presidente F. Chiarella) 019/6234471/0196232693
- Cooperativa Jonathan Livingston
Telefono 019/6232471
- Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato
Telefono 019/6235943
Fax 019/6235944
169
8) Ufficio per le relazioni con il pubblico:
E’ attivo presso l’Ospedale l’Ufficio per le relazioni con il pubblico (istituito ai sensi della
Legge 7/6/2000 n. 150) le cui attività sono indirizzate ai cittadini singoli e associati.
L’Ufficio svolge i seguenti compiti:
- garantire l’esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione di cui alla
legge 7/8/1990 n. 241, e successive modificazioni;
- agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l’illustrazione delle
disposizioni normative e amministrative, e l’informazione sulle strutture e sui compiti delle
medesime;
- promuovere l’adozione di sistemi di interconnessione telematica e coordinare le reti
civiche;
- attuare, mediante l’ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica
della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti;
- garantire la reciproca informazione tra l’Ufficio per le relazioni con il pubblico e le altre
strutture operanti nell’azienda, nonché fra gli Uffici per le relazioni con il pubblico delle
varie amministrazioni pubbliche.
Sede dell’Ufficio: Punto Informazione “Infopoint” – ietra Ligure
Telefono 019/6234235 fax 019/624236 e-mail:
Orario di apertura al pubblico:
- da lunedì al giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,30 e dalle ore 14,30 alle ore 16,30
- venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,30.
Presso il nuovo Ospedale di Albenga è allestito nell’atrio un punto informativo dove due giorni
la settimana, il martedì ed il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00, è disponibile un operatore della
succitata Struttura per ogni tipo di informativa all’utenza.
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico presso l’Ospedale di Albenga risponde al n. telefonico
0182/546924
e-mail: [email protected]
170
9) Altre informazioni utili:
Si riportano di seguito ulteriori informazioni utili per l’utenza relative alla Sede Ospedaliera di
Albenga:
CUPA
Lunedì dalle ore 7.30 alle ore 12.00 Martedì – Mercoledì – Giovedì dalle ore 7.30 alle ore 16.00 Venerdì dalle ore 7.30 alle ore 12.00
RITIRO REFERTI LABORATORIO E RADIOLOGIA
Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00 Sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00
ARCHIVIO CLINICO
Martedì e Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 15.00
CAMERA MORTUARIA
Tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 20.30 Messa ore 19.30 – Rosario ore 20.00 (tutti i giorni eccetto i festivi)
CAPPELLA
Santa Messa: domenica alle ore 12.45
171
ALCUNI PUNTI DI ECCELLENZA
NEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI PONENTE
CHIRURGIA DEL REUMATISMO E PROTESI ARTICOLARI
La Struttura Complessa di Chirurgia Protesica presso l’Ospedale Santa Corona di
Pietra Ligure ha raggiunto un elevato livello di specializzazione, diventando così punto di
riferimento regionale, accogliendo peraltro casi complessi provenienti da tutta Italia.
Le convenzionali tecniche ortopediche vengono affiancate dalle più recenti
applicazioni protesiche, quale le protesi mini-invasive e la chirurgia assistita a computer.
La Struttura svolge i compiti di diagnosi e cura della patologia degenerativa delle
grandi articolazioni quali esiti di malattie infiammatorie, congenite, post-traumatiche, infettive e
neoplastiche. In particolare si occupa della sostituzione protesica e delle correzioni mediante
osteotomia.
La chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio rappresenta la maggior parte degli
interventi. La Struttura, infatti, vanta una forte e consolidata tradizione in questo ambito essendo
da sempre all’avanguardia per le soluzioni senza cemento ad integrazione biologica dei materiali
impiegati. Oggi la Struttura è all’avanguardia nelle tecniche mininvasive per la preservazione dei
tessuti muscolo scheletrici e per l’impiego di nuove soluzioni protesiche di “rivestimento”. Tra le
soluzioni emergenti si annoverano anche le protesi di caviglia.
CHIRURGIA VERTEBRALE
La S.C. Chirurgia Vertebrale di Pietra Ligure, inserita all’interno del Dipartimento di
Ortopedia, è centro regionale ed extraregionale di riferimento per la diagnosi e cura delle
patologie traumatiche, degenerative e di deformità, a carico della colonna vertebrale. L’elevato
livello di specializzazione e l’altra specificità delle prestazioni chirurgiche erogate, collocano la
S.C. di Chirurgia Vertebrale tra i pochi centri specialistici presenti sul territorio nazionale per il
trattamento delle patologie a carico della colonna vertebrale.
Aree di eccellenza della S.C. Chirurgia Vertebrale sono la chirurgia della colonna
cervicale, toracica e lombo-sacrale riferita a infezioni (spondilodisciti), degenerazioni, ernie
discali, fratture, scoliosi e cifosi (congenite ed acquisite), spondilolitistesi, tumori (primitivi e
secondari).
172
UNITA’ SPINALE UNIPOLARE
Presso l’Unità Spinale Unipolare, ubicata presso il “Santa Corona” vengono
ricoverati pazienti con lesioni midollari in fase acuta, provenienti dalle rianimazione o dai reparti
di chirurgie specialistiche.
La struttura viene gestito secondo le più recenti linee guida internazionali (al pari di
pochissime altre strutture in Italia) che prevedono, sul paziente, un approccio contemporaneo da
parte di più specialisti (rianimatore, chirurgo, ortopedico, urologo, plastico) coordinati dal medico
riabilitatore.
Dal punto di vista strutturale l’edificio comprende ampi spazi logistici ottimamente
disposti, dove trovano collocazione apparecchiature e servizi come pochi altri centri possono
vantare; citiamo le moderne ed estese vasche idroterapiche, il simulatore di guida automobilistica
donato dalla FIAT Autonomy, camere attrezzate con computer e televisore, uno speciale
appartamento protetto dove i degenti possono provare la vita in autonomia prima della
dimissione.
L’attività fisica è distribuita in esterni, su un percorso con diversi dislivelli e con
terreni di svariata consistenza per l’addestramento del paziente subacuto in carrozzina, e in
interni dove troviamo una enorme palestra per le attività fisioterapiche e una vasta sala ludica.
La struttura semplice per il trattamento della grave spasticità è dedicata ad
affrontare i problemi clinici e riabilitativi dei pazienti che presentano quadri di spasticità severa
generalizzata (quando cioè sono interessati molti muscoli contemporaneamente). I pazienti che
presentano questi problemi sono in genere le persone con mielolesione, sclerosi multipla, danni
cerebrali congeniti o acquisiti. L’attività della struttura semplice si articola, schematicamente,
nella individuazione dei trattamenti più appropriati, decisi dopo un approfondimento diagnostico
clinico e strumentale, che in molti casi può esigere un ricovero. Trattandosi di forme severe è
spesso necessario l’impianto di una pompa che, posizionata sottocute a livello dell’addome,
permette, tramite un cateterino, di dispensare il farmaco direttamente nel liquor ottenendo una
efficacia terapeutica molto superiore alla somministrazione orale e minimizzando gli effetti
collaterali.
173
MIOS - MALATTIE INFETTIVE E ORTOPEDIA SETTICA
Sia per la spiccata vocazione ortopedica sia per la presenza, da molti anni, di un
reparto specificatamente dedicato alla cura delle infezioni osteoarticolari (MIOA), la Sede
Ospedaliera pietrese è stata, per svariati decenni, riferimento di pazienti provenienti da tutta
Italia, affetti da patologia infettiva ossea ed osteoarticolare.
Il progresso della Medicina e lo svilupparsi di tecniche ortopediche sempre più
raffinate hanno via via, in parte, modificato la tipologia dei ricoveri; dalla forte predominanza di
forme tubercolari, che pur persistono numerose, si è passati al trattamento delle infezioni post-
chirurgiche e protesiche. Questa mutazione ha condotto, anziché ad un declino della specialità, ad
un aumento di richiesta di prestazioni sia per numero che per varietà, che per qualità.
Negli anni la crescita di specialità complementari, in primo luogo le Malattie
Infettive, la Chirurgia Vertebrale, la Diagnostica per Immagini e i progressi compiuti dal
laboratorio di Microbiologia nella diagnosi nel campo infettivo, hanno obbligato tutti ad un grande
sforzo di aggiornamento culturale e tecnologico.
Ciò ha portato ad un rafforzarsi della collaborazione tra i diversi settori che vede
attualmente una gestione collegiale dei pazienti da parte dei diversi specialisti e che rappresenta
un modello insuperabile per efficacia e modernità.
All’interno del MIOS sono state raggruppate le Strutture Complesse di Malattie
Infettive, Malattie Infiammatorie Osteoarticolari (MIOA) e le Strutture Semplici Dipartimentali
Microbiologia e Virologia e Biologia Molecolare.
174
Questa Area Funzionale continua ad esercitare, per le sue peculiarità, una forza di
attrazione sull’utenza, con particolare riguardo a quella extraregionale come si evince dalla
seguente tabella:
N. CASI % SU TOTALE
ASL 2 208 40%
ALTRE AA.SS.LL. LIGURI 147 28%
ALTRE REGIONI 152 29%
STRANIERI 14 3%
TOTALE 521 100%
N. CASI % SU TOTALE
ASL 2 238 52%
ALTRE AA.SS.LL. LIGURI 150 33%
ALTRE REGIONI 69 15%
STRANIERI 3 1%
TOTALE 460 100%
CENTRO DI NEUROSCIENZE
A partire dal 2004 presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è entrato in
funzione il Centro di Neuroscienze per lo studio, la diagnosi e la cura delle malattie del sistema
nervoso, intitolato al Prof. Elio Tartarini, insigne pioniere della Neurochirurgia ligure.
L’obbiettivo primario del Centro di Neuroscienze è quello di dare un’assistenza
globale e qualificata ai pazienti affetti da malattie del sistema nervoso centrale e periferico
attraverso l’applicazione di protocolli diagnostici e terapeutici aggiornati, tempestivi ed efficaci.
RICOVERO ORDINARIO DIMESSI PER PROVENIENZA ANNO 2009 STRUTTURA: M.I.O.S.
RICOVERO DIURNO DIMESSI PER PROVENIENZA ANNO 2009 STRUTTURA: M.I.O.S.
175
Particolare attenzione è riservata alla formazione di nuove professionalità espressamente
dedicate allo studio, alla diagnostica ed alla cura di pazienti portatori di patologie del sistema
nervoso. E’ svolta inoltre attività di ricerca al fine di studiare, sviluppare e testare nuove
metodiche, nuove tecnologie e nuovi presidi terapeutici che possano essere proficuamente
utilizzati nel campo delle Neuroscienze.
Il Centro di Neuroscienze ha una organizzazione dipartimentale per intensità di
cura, con professionisti delle varie specialità afferenti, in grado di collaborare sinergicamente
utilizzando al meglio tutte le risorse umane, logistiche e tecnologiche disponibili. Ad un unico
reparto di degenza si affianca un blocco operatorio ed una diagnostica neuroradiologica
potenziata dall’acquisizione di macchine di ultima generazione (Risonanza Magnetica Nucleare e
Angiografo Digitale).
CENTRO TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE
La Struttura Complessa di Terapia del Dolore e Cure Palliative svolge i compiti di
diagnosi e cura del dolore e si occupa, tra l’altro, di terapie mediche e terapie invasive volte a
sedare il dolore, dell’istituzione del progetto “Ospedale senza dolore”, dell’assistenza algologica
al malato terminale, di agopuntura e tecniche complementari, dell’ambulatorio psichiatrico
correlato alle problematiche algologiche.
Nell’ottica di un approccio multidisciplinare al dolore cronico, si è costituito un
percorso diagnostico integrato che prevede oltre alla visita algologica anche una valutazione
psichiatrica del paziente.
MEDICINA NUCLEARE
La S.C. Medicina Nucleare, certificata ISO 9001:2000, svolge attività di diagnostica
PET, TC, diagnostica scintigrafica e diagnostica radioimmunologica e radio farmacia, diagnostica
MOC, terapia radio metabolica in regime ambulatoriale e in ricovero protetto, visite specialistiche
di medicina nucleare.
La S.C. Medicina Nucleare realizza efficaci programmi di collaborazione e sinergia
tra le realtà sanitarie facenti parte della stessa “Area ottimale” del Ponente (ASL 1 e ASL 2)
attraverso:
- il laboratorio di radioimmunologia (r.i.a.);
- studi scintigrafici;
176
- studi m.o.c.: densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x
lombare, femorale, ultradistale, total body;
- il CENTRO PET;
- la terapia radio metabolica nei casi di ipertiroidismo, carcinoma differenziato
tiroideo, tumori surrenalici, terapia palliativa del dolore da metastasi ossee;
- visite di medicina nucleare: pre-trattamento diagnostico e terapeutico, post-
trattamento, diagnostico e terapeutico, malattie della tiroide;
- iniezione o instillazione di radioisotopi, endocavitari, endovenosi per terapia
palliativa del dolore da metastasi ossee, studio fisico-dosimetrico, calcolo della dose in
punti, dosimetria in vivo, controllo fisico della ripetibilità del trattamento, controllo
fisico per radioprotezione.
Aree di eccellenza della S.C. Medicina Nucleare sono la diagnostica ipotalamo-ipofisaria, la
diagnostica ipofisi-gonadi.surrene, la ricerca di infezioni (con leucociti omologhi radio marcati), lo
studio del metabolismo osseo, la diagnostica oncologica: sierologia, scintigrafia e PET –TC, la
diagnostica e terapia delle malattie della tiroide, la ricerca del linfonodo sentinella (nel tumore
della mammella e melanoma), centratura radio-isotopica delle lesioni non palpabili della
mammella (c.r.i. o r.o.l.l.), la terapia radio metabolica, la diagnostica tumori neuroendocrini.
CENTRO TRAUMATOLOGICO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE
(TRAUMA CENTER)
Assegnato dalla Regione Liguria come uno degli obiettivi aziendali della nuova Asl 2
savonese, il Centro Traumatologico ad Alta Specializzazione dispone di tutte le risorse necessarie
per identificare e trattare in modo definitivo qualsiasi tipo di lesione ed è capace di fornire cure
intensive al paziente politraumatizzato data la compresenza di tutti i professionisti e di tutte le
specialità mediche necessarie alla presa in carico e alla cura di questo tipo di pazienti.
Tutte le strutture della rete di Emergenza ed altre specialità mediche dell’Asl 2
Savonese fanno sistema non solo tra di loro ma anche con le strutture e gli specialisti dell’Asl 1
Imperiese: percorsi diagnostico assistenziali predefiniti e controllati guidano tutti gli operatori
coinvolti nelle varie situazioni d’emergenza che di volta in volta si presentano.
Questo ampio ed articolato sistema di intervento dà, ancora una volta, applicazione
all’art. 7 della Legge 41/2006 che auspica la realizzazione di efficaci programmi di collaborazione
e sinergia tra le realtà sanitarie facenti parte della stessa “Area ottimale”; in questo caso si tratta
dell’Area ottimale del Ponente, costituita da ASL 1 e ASL2.
177
Nel contesto di questo sistema integrato di assistenza al trauma è stato identificato
come centro Hub (nucleo centrale) . Centro Traumatologico ad Alta Specializzazione (CTS) –
adulti di 2° livello, l’Ospedale Santa Corona e Centri Spoke (nodi periferici) – Centri
Traumatologici zonali (CTZ) di 1° livello identificati, l’Ospedale S. Paolo di Savona e l’Ospedale di
Imperia.
Nel Distretto Finalese, a partire dall’anno 2009, è attivo il servizio automedicale
Servizio 118 al fine di offrire 24 ore su 24, 7 giorni su 7, una risposta puntuale e qualificata alle
situazioni di emergenza.
IL NUOVO OSPEDALE DI ALBENGA
L’impulso alla fase progettuale per la costruzione del nuovo Ospedale di Albenga può
essere individuato con il crollo di una porzione di tetto dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia.
Del nuovo Ospedale era già da molti anni che se ne parlava, prevedendo la sua
collocazione in località Campochiesa, ma tale intervento non era mai rientrato nella
programmazione dell’Asl n. 2 né, tanto meno, in quella della Regione Liguria.
Nell’ottobre del 2000 viene conferito l’incarico all’Arch. Mauro Traverso di Genova per
l’aggiornamento dello studio di fattibilità per il nuovo Ospedale di Albenga; a gennaio del 2001
viene approvato il succitato studio di fattibilità e lo stesso viene inviato in Regione per
l’inserimento dell’intervento nel programma di investimento ex art. 20 L. 67/88.
Il primo preventivo economico, ancora in vecchie lire, definiva il costo complessivo
dell’intervento in 82 miliardi.
Dopo un’importante Conferenza dei Sindaci dei Comuni dell’ambito territoriale dell’Asl n. 2
avvenuta il 12/3/2001, alla quale partecipò anche l’Assessore alla Salute della Regione Liguria, il
nuovo Ospedale veniva inserito nel programma di investimenti ex art. 20 L. 67/88 e venivano
anche individuati gli immobili siti nei Comuni di Albenga, Alassio e Cisano sul Neva inseriti nel
programma di alienazione.
Con deliberazione n. 381 del 5/4/2001 dell’allora Direttore Generale dell’Asl 2, Dott.
Ubaldo Fracassi, veniva confermato l’importo complessivo dell’intervento in 82 miliardi delle
vecchie lire, con una copertura così articolata:
- ex art. 20 L. 67/88: 40 miliardi di lire
- alienazione patrimonio: da 15 a 38 miliardi di lire
- finanziamenti da privati: 4 miliardi di lire
178
- mutuo Regione/Asl 2: da 23 miliardi di lire a zero.
Una volta definita la copertura finanziaria, con successiva delibera n. 1136 del 4/10/2001
viene preso atto della disponibilità del Ministero dell’Interno alla cessione dell’area, in toto od in
parte, ove sorge la Caserma Turinetto per la costruzione del nuovo Ospedale e della disponibilità
dell’Amministrazione Comunale di Albenga alla cessione di un’area di proprietà in Regione Ledoga
(adiacente all’area occupata dalla Caserma Turinetto).
Nello stesso atto deliberativo viene incaricato l’Arch. Branchetti, dipendente dell’U.O.
Tecnica dell’Asl 2, di costituire un gruppo di lavoro per la redazione dell’aggiornamento ed
integrazione dello studio di fattibilità e del successivo progetto preliminare in questione.
Il gruppo di lavoro è così composto:
- Progetto architettonico: Arch. Aldo Oriti – Dirigente Responsabile U.O. Gestione
Tecnica, progettazione e gestione immobili;
- Progetto impiantistico ed apparecchiature elettromedicali: Ing. Carlo Buscaglia –
Dirigente Responsabile U.O. Gestione Tecnica impianti ed apparecchiature;
- Aspetti sanitari: Dott. Vincenzo Furfaro – Direttore medico Ospedale di Albenga –
Dott. Teresiano De Franceschi – Dirigente Medico Ospedale di Albenga e Staff del Direttore
Sanitario dell’Asl 2;
- Studio di prefattibilità ambientale e fattibilità urbanistica: Arch. Pier Giorgio
Castellari e Arch. Roberto Schneck – Consulenti esterni;
- Organizzazione e distribuzione ospedaliera: Ing. Gabriele Zingaretti – Consulente
esterno;
- Aspetti giuridici ed accordo di programma: Studio Avv. Alberti – Consulente
esterno.
L’approvazione dello studio di fattibilità e del progetto preliminare è avvenuta
rispettivamente nel marzo e nel maggio 2002.
Con deliberazione n. 641 del 19/6/2003 l’Asl n. 2 approva il progetto definitivo del nuovo
Ospedale.
Nel luglio dell’anno 2003 avviene l’approvazione del bando e del disciplinare di gara relativi
al pubblico incanto per l’aggiudicazione dell’appalto relativo ai lavori per la costruzione del nuovo
Ospedale.
179
La deliberazione n. 691 del 29/5/2004 aggiudica i lavori di realizzazione del nuovo
Ospedale di Albenga all’A.T.I. costituita dalle Imprese Impreuro S.p.A. di Milano (Capogruppo) e
Demont S.r.L. di Millesimo.
Il 7/2/2005 si procede alla posa della prima pietra e viene prevista una prima data per
ultimare i lavori che è quella del 19/10/2007; questa scadenza, a seguito di lavorazioni
aggiuntive viene spostata al 15/7/2008.
Nei mesi di luglio, agosto, settembre 2008 sono in fase di completamento le operazioni di
allestimento dei locali con nuovi arredi ed apparecchiature elettromedicali di elevato livello
tecnologico.
L’inaugurazione del nuovo Ospedale di Santa Maria di Misericordia avviene in data
8/10/2008 e nella settimana successiva inizia il trasferimento dal vecchio al nuovo Ospedale.
TERAPIA INTENSIVA DI I LIVELLO
OSPEDALE DI ALBENGA
Punto di eccellenza del nuovo Ospedale di Albenga è l’attivazione a far tempo dal 30 Marzo
2009, così come stabilito dal Piano Sanitario Regionale, della Terapia Intensiva di I livello, ove
sono previsti n. 4 posti letto organizzati come Ricovery Room Postoperatoria, con il compito di
gestire correttamente i ricoverati che hanno necessità di monitoraggio e trattamento diagnostico-
terapeutico intensivo, sia nell’ambito di una gestione già programmata, sia per eventi acuti ed
imprevisti.
I letti di questa Terapia Intensiva dispongono di tutte le apparecchiature di monitoraggio
emodinamico, metabolico e di supporto della respirazione necessarie per la gestione in sicurezza
dei pazienti che, in base alle caratteristiche dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia, saranno
prevalentemente soggetti con patologia chirurgica operati in elezione.
Nell’ottica di un corretto funzionamento di questo reparto, è importante considerare che
dovrà operare in stretta sinergia con la Terapia Intensiva di II livello dell’Ospedale Santa Corona,
infatti la Struttura albenganese è funzionante su 5 giorni la settimana dal lunedì mattina al
venerdì sera, con interruzione dell’attività negli ultimi due giorni della settimana, in cui si arresta
il principale flusso rappresentato dai pazienti chirurgici.
Essendo la quasi totalità degli interventi chirurgici albenganesi eseguiti con
programmazione, si concentrerà l’attività chirurgica a più elevato rischio nei primi giorni della
180
settimana, al fine di giungere al venerdì sera con una bassa occupazione del reparto di Terapia
Intensiva che permetterà l’assorbimento da parte della Struttura Intensiva di Terapia
dell’Ospedale Santa Corona dei pazienti complessi che ne avranno necessità.
NUOVE ATTIVITA’ / PROGETTI ATTIVATI NEL CORSO DEL 2009
PROGETTO FERITE DIFFICILI
Il progetto, la cui sperimentazione è già in atto a Roma e a Milano, si propone la cura delle
ferite “non rimarginabili” e si rivolge pertanto a pazienti affetti da lesioni da decubito acute e
croniche, lesioni vascolari degli arti inferiori, patologie post-traumatiche complesse degli arti
inferiori e lesioni del piede diabetico.
Ciò comporta, oltre che una miglior qualità di vita del paziente, anche un risparmio di costi
dovuti a continui ricoveri e necessità di interventi.
Per la sua realizzazione l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è stato dotato di
attrezzature e particolari materiali per la cura delle ferite difficili (Vac Terapia). Obiettivo del
progetto è la diminuzione dei tempi di ricovero con possibilità di cura a domicilio.
Il progetto “Ferite difficili”, vista la sua peculiarità, ha ricevuto un finanziamento da parte
dell’Agenzia Regionale Sanitaria per il triennio 2008-2010 pari a Euro 240.000,00.
Nel corso del primo quadrimestre di attività è stato trattato un campione di 8 pazienti a
domicilio che presentava una comorbilità associata alla patologia principale. Per ogni paziente è
stata effettuata una valutazione volumetrica della ferita (cm3) ad ogni controllo clinico, che ha
evidenziato una riduzione media di circa il 70% del volume al termine del trattamento. In
particolare, nella tabella 1, è rappresentato, nella prima colonna, il volume medio delle ferite in
cm3 prima del trattamento, mentre nella seconda colonna è rappresentato il valore stimato al
termine del trattamento. Più del 70% delle lesioni trattate ha evidenziato una riduzione delle
dimensioni compresa tra il 50% ed il 100%.
Tabella 1: Percentuale di riduzione del volume della ferita medio (cm£)
181
Al termine del trattamento alla domanda “Qual’ è il suo livello di soddisfazione nei
confronti della terapia?”, la totalità dei pazienti ha espretto un feedback positivo nei riguardi del
trattamento (Tabella 2).
Tabella 2: Feedback dei pazienti trattati e tabulato della scala di valori di scelta
Oltre all’evidente risultato in termini di qualità di vita percepita dai pazienti, anche il
risultato economico ottenuto è stato particolarmente brillante grazie a un risparmio stimato in
256 giornate di degenza.
ATTIVITA’ RISPONDENTI AD OBIETTIVI POSTI DALLA REGIONE ALLE AZIENDE
SANITARIE
Attuazione ed implementazione dei processi di riorganizzazione
CENTRO TRAUMATOLOGICO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE DI 2° LIVELLO (CTS)
In base al dettato della Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 28/2/2008, con
Delibera del Direttore Generale dell’Asl 2 Savonese n. 1044 del 6/8/2009 è stato attivato il
Centro Traumatologico ad Alta Specializzazione di 2° livello(CTS) presso l’Ospedale Santa Corona
di Pietra Ligure.
La Sede Ospedaliera pietrese dispone infatti di tutte le risorse necessarie per identificare e
trattare in modo definitivo qualsiasi tipo di lesione e fornire cure intensive al paziente
politraumatizzato data la compresenze delle Strutture Complesse di Neurochirurgia, Chirurgia
Vertebrale, Ortopedia - Traumatologia e Unità Spinale Unipolare che rendono l’Ospedale Santa
Corona l’unico punto di riferimento del Ponente Ligure per la maggioranza dei problemi presentati
dal paziente affetto da politrauma sia in fase acuta che in fase riabilitativa.
Il punto di partenza per l’organizzazione del Centro Traumatologico ad alta
specializzazione di 2° livello (CTS) è rappresentato dalla Commissione Traumi, un pool di
professionisti referenti delle figure mediche e infermieristiche delle varie discipline (chirurgiche,
diagnostiche, riabilitative) coinvolte nella gestione e nel trattamento del traumatizzato, nella
Scala Valori
Totalmente Soddisfatto
Soddisfatto
Parzialmente Soddisfatto
Parzialmente insoddisfatto
Totalmente Insoddisfatto
182
formazione del personale e nella verifica delle attività e delle procedure proprie del Centro
Traumatologico, considerato come organismo polifunzionale.
Attuazione ed implementazione dei processi di riorganizzazione
ASSISTENZA DOMICILIARE AD ALTA INTENSITA’ DI CURA
Nel corso del 2009 è stato esteso al Presidio Ospedaliero di Pietra Ligure – Albenga il
progetto di assistenza domiciliare ad alta intensità rivolta a quei pazienti che, dimessi dagli
Ospedali di Pietra Ligure ed Albenga richiedono un intervento coordinato ed intensivo consistente
in più accessi alla settimana di tipo medico, infermieristico e di altre figure professionali.
In particolare il personale che ha aderito all’iniziativa ha svolto la propria attività
nell’ambito del team nutrizionale o nell’ambito del team ventilazione domiciliare.
183
Ottimizzazione dell’attività ospedaliera
Implementazione delle attività di prevenzione in materia di infortuni sul lavoro,
sicurezza alimentare e screening
COMITATO PER LE INFEZIONI OSPEDALIERE
La sorveglianza ed il controllo delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali costituisce
di per sé un criterio per la definizione della qualità del servizio erogato. Oltre ad implicazioni di
tipo strettamente sanitario, esistono di fatto effetti indiretti correlati all’insorgenza di infezioni, di
natura sia economica sia sociale, costituendo un’importante causa di morbosità, mortalità
evitabile e costi prevenibili.
In quest’ottica il Direttore Generale dell’Asl 2 Savonese con la delibera n. 924 del
9/7/2009 ha definito il nuovo assetto organizzativo e la composizione della Commissione Tecnica
responsabile per la lotta contro le Infezioni Ospedaliere.
Tale Commissione ha inoltre il compito di individuare le figure professionali destinate a
svolgere le funzioni per il controllo del Rischio Biologico.
All’interno della Commissione è stato inoltre individuato un Gruppo Operativo ristretto
finalizzato a concretizzare le proposte ed i progetti elaborati dalla Commissione stessa.
Il Gruppo Operativo Presidio Ponente si è poi organizzato in distinti gruppi di lavoro,
composte da figure professionali diversificate, che nel corso del 2009 hanno affrontato, nello
specifico, le seguenti tematiche:
- lesioni da pressione;
- acque;
- disinfettanti;
- infezioni ospedaliere/profilassi antibiotica;
- sterilizzazione.
184
Implementazione delle attività di prevenzione in materia di infortuni sul lavoro,
sicurezza alimentare e screening
SCREENING
Nel corso dell’anno è stata avviata l’attività organizzativa della Segreteria degli screening
oncologici dell’Asl 2 Savonese ubicata presso il Presidio Ospedaliero – Ospedale Santa Corona
che, nello specifico. sono:
- lo screening mammografico, che interessa donne di età compresa tra 50 – 69 anni);
- lo screening cervico-vaginale, che interessa donne di età compresa tra 25 -64 anni);
- lo screening del colon retto, che interessa uomini e donne di età compresa tra 50 -69
anni).
In particolare, l’attività consiste, per i distinti screening:
- screening mammografico: invito a fare una mammografia (test di 1° livello) presso i
Servizi di Radiologia dell’Asl;
- screening cervico-vaginale: invito a fare l’esame del pap-test;
- screening del colon retto: invito a fare la ricerca del sangue occulto nelle feci (test di 1°
livello).
L’attività di organizzazione della Segreteria degli screening oncologici ha coinvolto, in
modo sinergico, numerosi interlocutori quali le Strutture di Anatomia Patologica, le Strutture di
Laboratorio Analisi, i Consultori territoriali, le Strutture di Radiologia di Pietra Ligure, Albenga,
Savona e Cairo Montenotte), le Strutture di Endoscopia Digestiva di Savona e Pietra Ligure, le
Farmacie Ospedaliere nonché i Centri Prelievo individuati nei diversi distretti sanitari dell’Asl
(Albenganese, Finalese, Savonese, Bormide) al fine di offrire agli utenti molteplici opportunità di
accesso alle diverse prestazioni sanitarie che rappresentano una concreta azione di prevenzione e
di tutela della salute.
185
3.14 Presidio Ospedaliero di Levante
OSPEDALE “SAN PAOLO” DI SAVONA
CENNI STORICI
Le origini
L’ospedale di San Paolo fu fondato dalla omonima compagnia agli inizi del XVI secolo. La
sua sede primitiva fu situata in una casa privata secondo l’uso del tempo, specialmente a Savona
dove i numerosi ospedali contenevano pochi posti letto, e non erano necessari naturalmente spazi
per le attrezzature.
Grazie probabilmente al suo successo iniziale, la Compagnia, anche con l’aiuto di un
finanziamento del Comune savonese, acquistò all’asta una casa a due piani con giardino dagli
eredi dello Speciaro (Farmacista) Stefano de Filippi.
Il nuovo ospedale fu pronto per il 1520 ed ebbe come Rettora (Capo del Personale)
Luchezza della Rovere. Dagli studi del prof. Carlo Varaldo e da quelli di Angelo Nicolini si può
supporre con una certa sicurezza che esso risultò posizionato vicino al margine verso Albisola
della facciata prospiciente corso Mazzini della Fortezza alla sinistra quindi e più in alto dei ruderi
della chiesa di San Domenico visibili a sinistra del ponte di accesso alla fortezza del Priamàr.
Nello stesso anno fu concessa all’ospedale l’esenzione dalle tasse sull’acquisto dei viveri e
due anni dopo, grazie all’interessamento del notaio e benefattore genovese Ettore Vernazza,
ottenne l’affiliazione, dietro la corresponsione annua di un ducato d'oro, all’Arciospedale di San
Giacomo in Augusta di Roma e l’affiliazione le prerogative spirituali e pratiche (indulgenze)
concesse da Papa Leone X. Poté da allora anche fregiarsi dell'appellativo di Ospedale degli
Incurabili (Incurabilium) che da quel momento mantenne per molto tempo.
Nel 1526 il Comune di Savona, visto che l’Ospedale di San Lazzaro in cui venivano
ricoverati i lebbrosi era senza ricoverati e quindi non spendeva i soldi che gli venivano erogati,
concesse temporaneamente al San Paolo gli emolumenti in denaro che competevano a
quell’ospedale, come ad esempio “i luoghi” (obbligazioni comunali) che quell’ospedale possedeva.
Durante la permanenza sul Priamàr a parte i vantaggi sopra descritti, il San Paolo vide la
sua fama gradualmente aumentare per cui fu oggetto dapprima di lasciti privati in denaro e
successivamente anche in immobili. Ricevette eredità anche dal famoso navigatore savonese
Leon Pancaldo.
186
L’avventura edilizia
Purtroppo nel 1542 la Serenissima Repubblica genovese, decidendo la costruzione sulla
rocca del Priamàr di una fortezza, rese necessario l'abbattimento di tutte le costruzioni ivi
esistenti da secoli compreso ovviamente anche l’Ospedale San Paolo.
Demolito l’edificio, la Compagnia di San Paolo, continuò la sua attività ospedaliera prima
in via Fossavaria (attuale Via Pia) e successivamente riuscì ad acquistare due costruzioni situate
nella contrada di Pozzo Vigneta (attuale Via Aonzo) nel tratto compreso fra le attuali scuole
dell'Istituto Nautico (ex scuole C. Colombo) e l’attuale piazza del Vescovado.
Aumentando l’attività di ricovero anche quei locali, debitamente ristrutturati, divennero
presto insufficienti. Si decise così di ingrandire velocemente il numero di locali già a disposizione
costruendone dei nuovi. Si acquistò dal Vescovo savonese monsignor Costa il terreno costituito
da orto alberato delimitato: a sud con l’oratorio di Nostra Signora di Castello e con il Chiostro
cosiddetto dei Morti dell’ex convento francescano, diventato di proprietà vescovile; a ovest con
Via di Borgoratto (oggi pressappoco Via Manzoni); a nord con un muro alto una decina di metri
che isolava e nascondeva il Convento delle Monache dell’Annunziata, e, infine, a est dallo stesso
ospedale di San Paolo che prospettava nell’attuale Via Aonzo.
Si costruì così un lungo braccio proteso verso ponente di cui il piano terra fu usato per
magazzini ed il primo piano divenne la corsia degli uomini. La parte verso Via Ambrogio Aonzo fu
così dedicata interamente alla corsia delle donne il primo piano mentre al piano terra furono
sistemate la cucina, la portineria e l’obitorio.
Anche questa volta ricevette un cospicuo finanziamento dal Comune diviso in quattro
rate annuali, ma fu però meno fortunata perché la “troina” (tetto, volta) a un certo punto crollò;
l’impresario, non assicurato, fuggì e la Compagnia dovette a sue spese provvedere alla
ricostruzione.
Naturalmente tutte le suaccennate elargizioni e favori non erano solo dovuti ad un
accentuato spirito caritativo comunale, che pure non si può certamente negare, ma la sua
particolare benevolenza verso la Compagnia di San Paolo e il suo ospedale era dovuta
probabilmente anche ad altri motivi. La Compagnia risolveva, in effetti, gran parte dei problemi di
assistenza sanitaria e sociale ai Cittadini poveri che sarebbero stati di competenza comunale in
quanto le persone benestanti o ricche e gli iscritti alle più importanti Arti e Corporazioni artigiane
cittadine tali problemi se li risolvevano per conto loro. Un altro motivo era costituito dal fatto che
gran parte dei Soci della Compagnia erano non solo ricchi ma anche membri influenti di tutti e tre
i Consigli Cittadini. Un terzo motivo era da ricercarsi nel fatto che l'ospedale risolveva al Comune
anche il problema del ricovero dei militari ammalati delle varie truppe straniere di passaggio che
avrebbero costituito un problema.
187
Per due secoli successivi l'ospedale subì parecchi arrangiamenti e ingrandimenti fino al
1811 resisi necessari gli ultimi per ospitare i militari francesi e i bimbi neonati abbandonati nelle
ruote o curli del Comune di Savona e del Circondario.
L’Ospedale in quella sede rimase fino al mese di Ottobre del 1857 quando si trasferì nel
nuovo ospedale fatto costruire dal Comune appena fuori della porta Bellaria (attuale sbocco di Via
Untoria in piazza Giulio II).
Trasferiti gli ammalati, il Comune subito dopo (1858) demolì una parte del vecchio
edificio (la corsia delle donne, il giardino e la corsia dei cronici) per costruire una strada che
metteva in comunicazione il Municipio, allora nella sede dell’attuale pinacoteca civica, con la
passeggiata delle Lizie ossia all’incirca l’attuale Via Manzoni. Ebbe così origine l’attuale Via Santa
Maria Maggiore.
Si salvò dalla demolizione la corsia degli uomini e il tratto di fabbricato adiacente al
convento dell’Annunziata che l’Amministrazione ospedaliera vendette poco dopo al Conservatorio
delle Suore della Neve. Il piano terra e parte del primo piano dell’attuale edificio delle Suore sono
quindi quelle originali del vecchio San Paolo.
Dopo tanti tentennamenti e ripensamenti il Comune di Savona, portato a termine
finalmente il nuovo stabilimento ospedaliero su disegno dell’architetto milanese Carlo Sada, lo
inaugurò il 14 Ottobre 1857 obbligando la Commissione degli Ospizi a denominarlo: "Ospedale
Civico di San Paolo". L’Ospedale divenne, però, ben presto insufficiente per cui dopo un poco utile
innalzamento di un piano (1910) del corpo di mezzo lato Via Giacchero, nel 1930 il Comune su
progetto dell’Ing. Damonte decise la sopraelevazione di un piano di tutto l’Ospedale che acquistò
così l’aspetto visibile attualmente in corso Italia.
Appena terminati i lavori (30 Gennaio 1932) di innalzamento l'Amministrazione
ospedaliera si rese conto che il fabbricato era ancora insufficiente per i bisogni della cittadinanza
anche per il tumultuoso progresso della medicina e della chirurgia che richiedevano sempre nuovi
posti letto e locali per attrezzature.
Nel 1934 l’Amministrazione si lasciò convincere dal nuovo Podestà, il savonese medaglia
d'oro, Giuseppe Aonzo che propose come sede di costruzione del nuovo ospedale la tenuta di
Valloria di proprietà comunale. Sulla superficie del terreno consigliato esistevano varie case
coloniche ed inoltre il Tubercolosario comunale orma quasi tutto ultimato ma tutto in rovina
perché non era mai entrato in funzione.
Acquistato il terreno l’Amministrazione ospedaliera bandì il concorso per la costruzione
ma l’inizio della II guerra mondiale interruppe ogni iniziativa.
Verso il finire del conflitto il Tubercolosario ormai di proprietà ospedaliera, fu minato e
demolito dall’esercito tedesco. Terminato il conflitto con l’aiuto economico delle sovvenzioni
statali per i subiti danni di guerra, l’Amministrazione decise di ricostruire il Sanatorio sulla collina
di fronte essendo una posizione meno ventilata e non compromettente la possibilità di
costruzione di altri edifici ospedalieri. Terminato il sanatorio vi vennero trasferiti (1955) i malati
di TBC fino ad allora ricoverati nelle corsie della Divisione di Medicina in corso Italia.
188
Nello stesso periodo all'incirca, l’Amministrazione comunale aveva iniziato la
ricostruzione del suo Lazzaretto che era stato anche quello demolito dai Tedeschi decidendo
anche lei di non ricostruirlo sulle macerie del precedente per cui si accordò con l'Amministrazione
ospedaliera per ricostruirlo su una superficie adiacente diventato ormai di proprietà ospedaliera.
Poco dopo l'inizio da parte comunale del nuovo padiglione l'Amministrazione ospedaliere chiese al
Comune la cessione del "padiglioncino" in via di ultimazione e, stipulata all'uopo una convenzione
con il Comune. Ottenuta la cessione e l'autorizzazione a una sopraelevazione del fabbricato per
raggiungere la capienza di 60 posti letto, l’Amministrazione ospedaliera nel 1959 deliberò di
intitolare il Padiglione ai benefattori Carlo e Maria Vigiola (fratello e sorella) e a Giugno del 1961
lo inaugurò. Poco dopo vi trasferì gli ammalati affetti da TBC e la Sezione Infettivi mentre
nell'ormai ex Sanatorio dopo le opportune ristrutturazioni vi trasferì (1963) la Divisione
Ostetrico–Ginecologica con annessa Scuola Autonoma di Ostetricia istituita secondo la
Convenzione stipulata con l'Università di Genova e diretta dal prof. Giuseppe Pescetto. Vi si
sistemò anche la nuova Divisione di Pediatria (1963).
Durante tutta questa attività l’Amministrazione non era rimasta inerte di fronte al
problema della costruzione di un nuovo ospedale in Valloria. Dopo varie considerazioni e
variazioni ai vari progetti degli architetti Antonio e Angelo Sibilla si pervenne infine
all’approvazione finale del Progetto definitivo da parte delle varie Autorità e riconobbe in accordo
con il Comune della necessità di proseguire, per ragioni economiche, alla costruzioni dell’ospedale
per lotti successivi. La cerimonia della posa della prima pietra avvenne il 27 Ottobre 1963 alla
presenza del Sindaco di Savona sig. Angelo Carossino e del Presidente dell’Ospedale avv. Angelo
Luciano Germano. Benedisse la prima pietra il Vescovo di Savona Gio. Batta Parodi.
Naturalmente la costruzione per lotti ne allungò di molto la durata offrendo quindi
occasioni a varie modifiche al progetto originario finché si giunse alla situazione edilizia attuale.
L’Amministrazione
La Compagnia di San Paolo nacque probabilmente come un’associazione di persone di
ceto medio alto o alto di Savona, in un clima generale particolarmente sentito alla fine del
Quattrocento e inizio del Cinquecento, tendente a dar vita a opere di misericordia per la salvezza
della propria anima e per un’azione sociale indirizzata ad assicurare agli ammalati poveri un
sicuro rifugio. In questo clima la Compagnia altrettanto probabilmente non scelse a caso di
intitolarsi a San Paolo, l’apostolo della carità, e di sentire ben presto lo stimolo ad organizzare un
proprio ospedale.
L’amministrazione della Compagnia e dell’Ospedale era diretta da un “Priore” o “Padre”
coadiuvato da cinque “Protettori” eletti ogni anno dall’assemblea dei soci.
Due fondamentalmente furono le caratteristiche che distinsero la Compagnia di San
Paolo. Una di queste fu quella di stipendiare fin dall’inizio un medico, un chirurgo e un farmacista.
Con il passare degli anni i chirurghi furono due ma cessò il servizio del medico perché il Comune
di Savona a metà del Cinquecento ne stipendiò inizialmente lui uno che provvedesse alla salute
189
dei suoi poveri sia al loro domicilio sia a quelli ricoverati nei vari luoghi pii e quindi negli ospedali,
fra cui il San Paolo fu specificatamente nominato in delibera, nei conventi e nei monasteri.
Il secondo carattere particolare della compagnia fu il suo spirito spiccatamente laico e di
distacco dalla possibile ingerenza nella sua amministrazione della chiesa locale particolarmente
evidente dopo la chiusura del Concilio di Trento (1545 – 1563) tanto che alcune volte la
Compagnia dovette chiedere sostegno del Comune e del Serenissimo Senato di Genova che la
sostennero sempre nei suoi diritti di fronte alle richieste di qualche Vescovo di conoscere i dati
amministrativi.
Nonostante la difesa della sua indipendenza amministrativa occorre però osservare che il
San Paolo ebbe sempre il suo cappellano e per secoli il Rettore ospedaliero fu sempre un prete.
Quattro volte all’anno, secondo i primitivi Capitoli, un religioso esterno era invitato a tenere un
discorso sulla carità ai degenti e ai soci della Compagnia. Nei primi Capitoli e in quelli successivi
del 1583 erano riportato per intero e meglio di altre Compagnie (compreso il tanto decantato
Oratorio Genovese del Divino Amore) i versetti del Capitolo 25 esimo del Vangelo di San Matteo e
La Compagnia partecipava con cappa bianca alla Processione del Venerdì Santo
L’organizzazione dell’Amministrazione anche sotto il dominio di Genova dal 1528 si
mantenne inalterata nella sua composizione e nelle modalità di elezione dei suoi Dirigenti fino
all’anno 1806. Ogni tanto il Senato Genovese faceva notare agli Amministratori del San Paolo, ma
anche a quelli delle altre opere pie compresi quelli del Santuario e dell’Ospedale Grande della
Misericordia o “dello Scagno”, che la loro società non era correttamente amministrata e all’uopo
dettò modifiche ai Capitoli per due secoli segno che gli Amministratori non se la prendevano
particolarmente a cuore nell'ubbidire quelle che sembravano giuste disposizioni genovesi.
Qualche cambiamento avvenne nel 1797, quando si costituì dopo la Rivoluzione Francese
la Repubblica democratica Ligure, ma furono solo modifiche di facciata.
Un cambiamento radicale avvenne, invece, quando il 1 Novembre 1806 entrò in vigore il
decreto del prefetto Chabrol che, ubbidendo alle leggi dell’Impero Francese di cui ormai Savona
faceva parte come capoluogo del Dipartimento di Montenotte, istituì una sola Commissione
Amministrativa costituita da cinque Membri sia per l’Ospedale San Paolo che per l’Opera Pia di
N.S. di Misericordia del Santuario e del suo Ospizio. Della Commissione degli Ospizi il primo
Presidente fu Luigi Multedo.
Questa amministrazione con alcune modifiche apportate dal Governo italiano e applicate
a Savona nel 1871, rimase praticamente inalterata fino al 16 Dicembre 1897 quando, essendo
Presidente l’avv. Bartolomeo Gandullia, fu definitivamente sciolta con Decreto Reale che nominò a
dirigere le due Istituzioni il Commissario Regio avv. Francesco Chiericati. Questi, oltre ovviamente
alla normale amministrazione, propose quasi subito la proposta della divisione dell’unica
Commissione Amministrativa in due separate con compiti e statuti diversi e dando finalmente al
Comune Savonese parità di potere e dignità nel Governo delle due Istituzioni invano reclamata
per quasi un secolo. La separazione dei due Enti e il testo dei loro statuti furono subito sanciti da
190
Decreto Reale e nel 1898 fu nominato il primo Presidente della nuova amministrazione nella
persona dell’Avvocato Antonio Oreggia.
Questo assetto organizzativo, con qualche variazione apportata dalla nomina di
Commissari Prefettizi durò fino al 30 giugno 1980 quando il San Paolo perse definitivamente la
sua autonomia amministrativa per diventare un Presidio ospedaliero della “VII USL del
Savonese”.
Storia Sanitaria
La storia che sarebbe stata di gran lunga più interessante avrebbe dovuto essere quella
sanitaria ossia la descrizione della metodologia di accoglimento e mantenimento dei ricoverati in
ospedale e, soprattutto, di come e per che diagnosi erano curati nell'ospedale. Nulla o quasi,
purtroppo, si può scrivere di documentabile a questo proposito per primi quattro secoli della sua
esistenza per l'assoluta mancanza di documenti ospedalieri riguardanti questi argomenti che va
addebitata non tanto alla loro perdita quanto alla scarsa, se non addirittura nulla, necessità di
tenere nota e registrazione delle diagnosi e delle terapie praticate durante la degenza ossia non si
trovano documenti sanitari non perché si siano persi ma perché non sono mai stati prodotti.
Certamente si teneva un certo tipo di contabilità che però faceva riferimento e annotava
solo il nome degli ammalati, il cibo loro fornito, le spese globali dei farmaci usati e l'elenco
accurato del vestiario posseduto dai Pazienti al momento del ricovero per poterlo, ovviamente,
riconsegnare alla dimissione e anche perché in caso di morte i vestiti e quanto era stato
depositato all'ingresso diventava di proprietà ospedaliera e quindi venduto.
Il primo documento che fa riferimento al tipo di malattia di un ricoverato risale al 1527
ossia a oltre 480 anni or sono e a conferma di quanto sopraddetto sta il fatto che il documento,
cui ci si riferisce, è costituito da un atto notarile, che riporta una serie di quattro testimonianze,
che molto probabile faceva parte di un fascicolo di una causa penale per lesioni. Grazie a queste
noi conosciamo il nome, Michele Ratto di Alpicella, del ricoverato traumatizzato trasportato con
una barca da Celle alla darsena del porto di Savona e di lì al San Paolo che si trovava sul Priamàr.
Dagli stessi atti conosciamo anche il nome dei due chirurghi che l'ebbero in cura. Essi furono i
maestri barbitonsori Enrico de Bochielli e Benedetto Boccalandro, entrambi cittadini savonesi che,
nella loro testimonianza, affermarono di ricordarsi che mentre avevano in cura gli ammalati
poveri dell'ospedale curarono anche un uomo chiamato Michele Ratto, proveniente d Celle, allora
affetto da diverse ferite mortali che aveva nei calcagni, gambe, avambracci e braccia. Alla fine
riuscirono "a sanarlo con l'aiuto di Dio e lo rimisero in salute a spese dell'ospedale".
Da quella data per avere la possibilità dì consultare un registro da cui poter trarre il
nome dei ricoverati e la loro data d'ingresso e di dimissione o decesso si deve attendere fino alla
metà del Settecento. Nel registro però non è indicata né la natura della loro malattia né
ovviamente il tipo di cura impiegato per ottenerne la guarigione. Il Registro comprende un
resoconto dei ricoveri per circa otto anni (1747 - 1751) da cui si apprende che in quel periodo di
191
tempo furono effettuati 4.444 ricoveri alla media di 1,08 al giorno e i deceduti furono 398 con
una mortalità quindi di circa il 9%.
Dopo la Rivoluzione Francese e l'annessione della Liguria all'Impero Francese e con il
successivo Regno Sardo, le Amministrazioni furono obbligate a una più attenta contabilità con
una scarsa se non addirittura assente attenzione alla statistica clinica. Ancora per tutta la
seconda metà ell'Ottocento non si hanno notizie cliniche sul trattamento medico e chirurgico dei
ricoverati. Le scarse notizie provengono tutte dai verbali delle riunioni della Commissione degli
Ospizi. Si può per esempio immaginare che fossero eseguite delle amputazioni di arti inferiori
perche dalla delibera dell'11 Agosto del 1865 si apprende che l'Amministrazione decide l'acquisto
"di una gamba di legno per un amputato in modo da permettergli di camminare con un bastone
invece che con le stampelle con il che il meschino sarebbe in qualche modo alleviato della
disgrazia toccatagli".
Sarà con la fine del secolo che si bandirà il primo concorso per posto di Primario Chirurgo
per titoli ed esami e una Commissione apposita. Vincerà il prof. Salvatore Levi Catellani e con lui,
primo Presidente dell'Ordine dei Medici di Savona, comincerà la storia della medicina moderna al
San Paolo.
Il San Paolo e l'arte
Per una Istituzione nata cinque secoli or sono è naturale che nel tempo abbia avuto a
disposizione e acquisito opere d'arte. Alcuni ospedali sorti negli anni precedenti o contemporanei
al San Paolo in Italia costituiscono essi stesse opere d'arte (ad esempio l'Ospedale del Ceppo di
Pistoia) e contengono al loro interno opere degne dei più grandi musei. Seppure in scala minore
anche l'ospedale San Paolo rispecchia questa situazione.
"È qui pure una pittura in tela antica tanto, che dev'essere delle prime che in tela si
dipingessero. V'ha in essa il Crocifisso, la Madonna, ed altri Santi, e vi si legge in basso queste
parole: "Donatus Comes Bardus Papiensis pinxit hoc opus". Così si esprimeva il sacerdote Caorsi
nel 1780 in un suo manoscritto pubblicato recentemente dal Farris. Il quadro di straordinaria
importanza per la storia dell'arte pittorica sarebbe stato dipinto secondo G. B. Nicolò Besio per
l'Ospedale di San Lazzaro fuori le Mura nel 1433. Secondo Tongiani sarebbe stato in seguito
compreso fra i beni di quell'ospedale "ereditati" per disposizione del Comune Savonese dal San
Paolo nel 1526. Olio su tela di cm. 238 x 165, già nel salone delle Donne nello stabilimento di via
A. Aonzo fu successivamente posto nella sala della Presidenza di quello di corso Italia e nel 1869
fu trasferito in altri locali dello stesso ospedale dove era stata allocata la prima Pinacoteca
cittadina con la clausola, accettata dallo stesso Sindaco, che rimanesse di proprietà della
Commissione.
In realtà il Sindaco aveva chiesto il trasferimento nella Pinacoteca solo di due polittici del
Mazone di Alessandria, in origine situati nella chiesa del Convento di San Giacomo ma che per
opera, questa volta, del Decreto del Prefetto Chabrol del 1811 era passato di proprietà
dell'ospedale San Paolo. È interessante o comunque curioso per le considerazioni non certo
192
artistiche che si possono fare citare la corrispondenza intercorsa fra il Sindaco di Savona Luigi
Corsi e il Presidente del San Paolo, in quell'anno il notaio Angelo Bonelli, a proposito di questo
quadro citato anche da tutte le grandi opere di Storia dell'Arte. Il primo Marzo 1869 il Sindaco
scrive la seguente lettera (allegata alla Delibera n. 3 del 13 Marzo 1869 conservata nell'Archivio
Storico del San Paolo): "Ill.mo Signor Presidente fra le opere d'arte da allogarsi nella incipiente
Pinacoteca di questa Città, la civica Commissione per lo stabilimento medesimo avendo pure
designati i due quadri del Marone (sic!) -Il Presepio e l'Annunciazione- esistenti nel civico
Ospedale di San Paolo il sottoscritto prega V. S. Ill.ma a permetterne il trasporto nella sala
destinata per la Pinacoteca."
Il 15 Marzo il Presidente dell'Ospedale risponde che: "La Commissione annuisce di buon
grado alla consegna dei due quadri come sopra domandati, Il Presepio e l'Annunciazione, con
l'aggiunta dell'altro, Il Crocifisso, che si crede di qualche pregio, alla condizione che la proprietà
ne rimanga alla Commissione con facoltà di ritirarli quando le piaccia e che la Città ne faccia
ricevuta". Il 30 Giugno Luigi Corsi risponde: " Ben grato per la deliberazione favorevole al
trasporto nella incipiente civica Pinacoteca dei due quadri del Marone il Presepio e l'Annunziata -
nonché d'altro pregievole (sic!) dipinto rappresentante il Crocifisso. Il sottoscritto a nome di
questa Civica Amministrazione non ha difficoltà di accettare i detti quadri alle condizioni dalla
Commissione espressi e cioè: che sotto la responsabilità del Municipio ne rimanga sempre
proprietaria, essa Commissione, con facoltà di ritirarli quando le piacerà. Lo scrivente la prega a
ritenere la presente quale formale ricevuta dei tre quadri suddescritti per il trasporto dei quali è
incaricato il signor Sguerzo Michele altro degli impiegati comunali."
Sempre rimanendo nell'argomento pittura con Atto del 21 Novembre 1860 il marchese
Ademaro De Mari, che era stato anche Consigliere Comunale proprio a Savona, donò al San Paolo
"il quadro a olio eseguito dal sig. Barabino intitolato "Consolatrix Afflictorum" da porre come pala
d'altare nella Cappella od Oratorio interno del Civico Ospedale di San Paolo".
Tutti le opere qui citate sono attualmente conservate ed esposte nella Pinacoteca Civica
di Savona nella quale fra l'altro sono conservate una serie di Maioliche appartenute alla farmacia
ospedaliera già dal 1600.
All'interno della cinta ospedaliera sono contenute anche numerose opere di scultura a
partire stalla statua di San Paolo posta al di sopra dell'altare della Cappella di corso Italia opera
all'incirca del 1540 di Antonio Sormano a quella ancora cinquecentesca di Agostino Crema di
Autore ignoto e a quella seicentesca di Lorenzo Giacchero , opera di Stefano Sormano si
apprende dal Torteroli, tutte provenienti, assieme ad altre, dallo stabilimento di via Ambrogio
Aonzo. Altre più recenti sono state eseguite da Renata Cuneo ed altri di cui una parte sono
ancora situate sullo scalone dello stabilimento di corso Italia mentre la statua della Carità ,
sempre di Renata Cuneo, è oggi posta all'ingresso del San Paolo in Valloria. Nell'ingresso del
padiglione Astengo si trova, invece, la statua alla maternità di Agenore Fabbri.
193
UBICAZIONE DELL’OSPEDALE
L’ospedale di Savona si trova in via Genova n. 30.
194
STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE
L’Ospedale di Savona raccoglie in un unico monoblocco tutte le strutture degenziali ad
eccezione delle strutture afferenti al Dipartimento Materno Infantile che, insieme alla S.C.
Psichiatria, afferente al Dipartimento Psichiatrico, sono ospitate all’interno del Padiglione Astengo.
Il Padiglione Vigiola ospita invece la S.C. Direzione Medica del Presidio Ospedaliero
Savona-Cairo ed alcuni servizi amministrativi dell’ASL 2 Savonese.
Infine la S.C. Anatomia Patologica e le camere mortuarie dell’ospedale sono ubicate in un
padiglione a lato del monoblocco.
L’Ospedale di Savona eroga i servizi e le prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione
secondo le seguenti modalità:
• regime di urgenza e di emergenza,
• ricovero programmato in regime di degenza ordinaria,
• ricovero programmato a ciclo diurno (day hospital),
• interventi chirurgici in regime di ricovero a ciclo diurno (day surgery e one day surgery),
• assistenza specialistica ambulatoriale,
• prestazioni di diagnostica strumentale.
Le strutture complesse presenti nell’Ospedale di Savona, di seguito elencate, sono inserite
in dipartimenti trasversali all’intera azienda sanitaria.
DIPARTIMENTO EMERGENZA LEVANTE
S.C. Anestesia e Rianimazione
S.S. Terapia intensiva e rianimazione
S.S. Anestesia in day-surgery
S.S. Anestesia ostetrica e parto analgesia
S.S. Assistenza intensiva extra ospedaliera
S.C. Cardiologia e Unità Coronarica
S.S. Laboratorio emodinamica
S.S. Ecocardiografia
S.S. UTIC
S.S. Prevenzione cardiovascolare
S.S. Riabilitazione cardiologica
S.C. Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza
S.S. Osservazione breve intensiva
S.S. Triage e sale visita del Pronto Soccorso
195
S.C. Servizio 118
S.S. Centrale Operativa
Struttura semplice dipartimentale – Emergenze Intraospedaliere
DIPARTIMENTO PATOLOGIA CLINICA
S.C. Anatomia patologica
S.S. Citologia diagnostica
S.C. Laboratorio Analisi
S.S. Centro controllo terapia anticoagulante orale
S.S. Diagnostica diretta e indiretta della malattie infettive
S.C. Immunoematologia e medicina trasfusionale
S.S. Gestione donatori
DIPARTIMENTO DELLE IMMAGINI
S.C. Radiologia diagnostica ed interventistica
S.S. Diagnostica per immagini - Pronto Soccorso
S.S. Ecotomografia
S.S. Biotecnologie avanzate
S.C. Radioterapia
S.S. Brachiterapia
S.C. Fisica Sanitaria
S.S. Fisica per la terapia radiante
S.S. Radiodiagnostica
S.S. Fisica Sanitaria P.L.
DIPARTIMENTO DI MEDICINA
S.C. Medicina, Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
S.S. Gastroenterologia ed epatologia
S.S. Servizio di endoscopia digestiva
S.S. Strutture non degenziali (DH e ambulatori) e Degenziali di medicina interna
S.C. Medicina Interna
S.S. Endocrinologia e prevenzione del rischio cardiovascolare
S.S. Degenze in medicina interna
S.S. Ematologia
S.C. Medicina Interna e Cure Intermedie
196
S.S. Nutrizione clinica in medicina interna
S.C. Oncologia medica
S.S. Day Hospital oncologico
S.S. Ambulatorio e consulenze oncologiche
Struttura semplice dipartimentale - Area Critica
Struttura semplice dipartimentale - diabetologia e malattie del ricambio
DIPARTIMENTO SPECIALITA’ MEDICHE
S.C. Malattie Infettive
S.S. Prevenzione rischio infettivo
S.C. Dermatologia
S.S. Prevenzione diagnosi e cura delle ulcere cutanee
S.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianto
S.S. Emodialisi
S.S. Trattamento dialitico endocorporeo domiciliare
S.S. Degenza
S.C. Reumatologia
DIPARTIMENTO CHIRURGIE
S.C. Chirurgia Generale
S.S. Chirurgia epato-biliopancreatica
S.S. Chirurgia d’urgenza
S.S. Chirurgia generale ad indirizzo pediatrico
S.S. Chirurgia plastica e senologia
S.S. Chirurgia mininvasiva video laparoscopica e robotica
S.C. Day Surgery Multidisciplinare
S.C Urologia
S.S. Chirurgia urologica laparoscopica e robotica
S.S. Incontinenza urinaria e patologia del perineo femminile
DIPARTIMENTO TESTA COLLO
S.C. Oculistica
S.S. Centro retina
S.C. Otorino
S.S. Diagnostica e chirurgia dell'orecchio
197
S.C. Neurologia
S.S. Servizio di neuro fisiopatologia
S.S. Servizio di diagnosi e cura delle cefalee
S.S. Servizio di neuropsicologia
DIPARTIMENTO DI ORTOPEDIA
S.C. Chirurgia della Mano
S.S. Chirurgia d’urgenza e traumatologia della mano
S.C. Ortopedia e Traumatologia
S.S. Chirurgia traumatologica complessa del bacino e degli arti
S.S. Chirurgia del piede
S.S. Chirurgia artroscopia
S.S. Chirurgia protesica
DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE
S.C. Recupero Rieducazione Funzionale
S.S. Letti funzionali di riabilitazione ortopedico-traumatologica
S.S. Gestione del paziente acuto
DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE
S.C. Pediatria
S.S. Urgenze pediatriche
S.S. Day hospital e ambulatori pediatrici
S.C. Ginecologia e Ostetricia
S.S. Ostetricia
S.S. Ginecologia. Clinica, gestione del reparto e della attività ambulatoriali
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE
S.C. Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura
S.S. Assistenza Psichiatrica Ospedaliera e DH – Savona
S.S. Formazione e Liason
AREA FARMACEUTICA
S.C. Farmacia Ospedaliera
S.S. Gestione del farmaco
S.S. Gestione galenica
198
OSPEDALE “SAN GIUSEPPE” DI CAIRO MONTENOTTE
CENNI STORICI
Nella città di Cairo Montenotte sorge l’Ospedale San Giuseppe che copre un comprensorio
“La Valbormida” di circa 40.000 abitanti.
Dai documenti, che sono conservati nell’Archivio Comunale di Cairo Montenotte, veniamo a
conoscenza che già nel 1725 il Comune di Cairo aveva avviato una pratica amministrativa per la
copertura di un posto di medico chirurgo presso il locale Ospedale (trattasi dell’antico Ospedale
dell’Annunziata, poi Luigi Baccino, situato nel centro storico).
L’Ospedale San Giuseppe nasce il 1° Agosto 1979 quando l’USL acquistò la Clinica “La
Maddalena” dal Dr.Agostino Vassallo, che l’ha diretta per ben 29 anni. E’ importante ricordare la
figura di questo illustre clinico per almeno due motivi:
“le sue capacità professionali hanno significato in un’epoca in cui la
tecnologia in questo settore era agli inizi, la salvezza per molte persone che hanno
avuto la fortuna di essere operate da un chirurgo tanto bravo quanto coraggioso. Molti
ragazzi sono stati salvati dalle sue abili mani e prima ancora dal suo intuito
professionale che gli permetteva di fare il punto della situazione con tempestività e
precisione. Prima visitava il malato, poi cercava di saper tutto quanto era possibile,
diagnosticava la patologia e infine richiedeva gli esami di laboratorio come supporto”.
“Quando, all’età di 75 anni cessò la sua attività come chirurgo, insorsero seri
problemi di carattere amministrativo e si prospettò la chiusura della Clinica. Avrebbe
potuto risolvere tranquillamente il problema vendendo a privati la costruzione che
sarebbe stata trasformata in abitazione ad uso civile. Invece, con la collaborazione del
personale medico e infermieristico, riuscì a tenere in funzione la clinica intuendo che
questa era l’unica prospettiva per quanto riguardava il futuro ospedaliero”.
L’Ospedale San Giuseppe nasce quindi grazie al Dr. Agostino Vassallo.
199
UBICAZIONE DELL’OSPEDALE
L’ Ospedale di Cairo Montenotte si trova in via Martiri della Libertà n.30, nel centro di
Cairo Montenotte.
200
STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE
L’Ospedale di Cairo Montenotte è organizzato in una unica struttura in cui sono ubicate sia
le strutture degenziali che i servizi amministrativi.
Le strutture complesse e semplici presenti nell’Ospedale di Cairo, di seguito elencate, sono
inserite in dipartimenti trasversali all’intera azienda sanitaria.
DIPARTIMENTO DELLE IMMAGINI
S.C. Radiologia diagnostica
S.S. Diagnostica dell’apparato gastroenterico
DIPARTIMENTO CHIRURGIE
S.C. Chirurgia Generale
S.S. Day surgery
DIPARTIMENTO DI MEDICINA
S.C. Medicina Interna
DIPARTIMENTO EMERGENZA LEVANTE
Struttura semplice dipartimentale – Cardiologia
Struttura semplice dipartimentale - Pronto Soccorso
S.S. Gestione e coordinamento blocco operatorio
DIPARTIMENTO PATOLOGIA CLINICA
Struttura semplice dipartimentale - Servizio di Patologia Clinica
DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE
Struttura semplice dipartimentale - Rieducazione Riabilitazione Funzionale
DIPARTIMENTO SPIECIALITA’ MEDICHE
S.S. Emodialisi
201
ACCESSO ALLE PRESTAZIONI OSPEDALIERE
NEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI LEVANTE
Occorre precisare che, secondo i dati relativi al 31.12.2009, la popolazione servita dai due
Ospedali è complessivamente di circa 167.200 abitanti di cui circa 41.000 abitanti residenti nel
Distretto delle Bormide e circa 126.200 residente nel Distretto Savonese.
Circa il 27% della popolazione ha un’età superiore ai 65 anni.
Il Presidio di Savona e Cairo Montenotte per assicurare i bisogni di salute della popolazione
eroga prevalentemente:
• prestazioni in regime di ricovero,
• prestazioni ambulatoriali specialistiche chirurgiche, mediche e diagnostiche.
La dotazione dei posti letto all’interno del Presidio è pari a 658 posti letti (Delibera del
Direttore Generale n. 865 del 01.07.2009).
Il personale sanitario impiegato all’interno dell’intero Presidio Ospedaliero è di circa 1601
unità e questo dato è significativo del grande volume e della complessità dell’attività erogata.
- Ricoveri d’urgenza o d’emergenza.
La risposta all'emergenza sanitaria è assicurata sul Territorio dal Servizio di Emergenza
Territoriale 118 ed in Ospedale dalle Strutture del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione,
tramite il Pronto Soccorso.
Il Pronto Soccorso è un Servizio dell’Ospedale attivo 24 ore su 24 a cui si possono
rivolgere i cittadini per trovare risposte ai loro bisogni urgenti di salute.
Sono garantiti gli interventi di diagnosi e di terapia di emergenza; il primo accertamento
diagnostico, clinico, strumentale e di laboratorio nonché gli interventi di emergenza medico -
chirurgici.
L'accesso urgente presso i Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero viene attivato:
telefonando al 118 per richiedere l'intervento di un'ambulanza;
giungendo direttamente con mezzi propri al Pronto Soccorso;
su proposta del Medico Curante.
L’attività di Pronto Soccorso è complessa e spesso resa più difficile dal grande afflusso di
pazienti.
Pertanto, per ottenere una risposta rapida ed adeguata ai propri bisogni sanitari, è
necessario rivolgersi al Pronto Soccorso solo quando sussistono reali bisogni.
202
- Ricovero programmato
Il ricovero programmato o ordinario può essere richiesto dal:
Medico di Famiglia (MMG, Medico di Medicina Generale) ;
Medico Specialista del Servizio Sanitario Nazionale.
Tuttavia è subordinato alla consulenza ambulatoriale da parte del Medico Ospedaliero che
valuta la corretta indicazione terapeutica.
Pertanto il Paziente, per il quale è stato programmato il ricovero, non passa dal Pronto
Soccorso e accede direttamente alla Struttura di competenza.
- Il ricovero ordinario a ciclo diurno (Day Hospital e Day Surgery)
Consiste in un ricovero e/o in un ciclo di accessi programmati, ciascuno di durata inferiore
ad una giornata, durante la quale vengono affrontate patologie/problemi che richiedono un
inquadramento diagnostico e/o terapia e/o specifici controlli clinici diagnostici e strumentali,
assistenza medico-infermieristica prolungata per indagare prestazioni non eseguibili in
ambulatorio.
La proposta di ricovero viene effettuata dal Medico di Medicina Generale, dal Pronto
Soccorso, dal medico specialista ambulatoriale e/o ospedaliero.
Il soggetto interessato deve presentare tale proposta al Medico ospedaliero referente, il
quale, sulla base di specifici protocolli effettua l'inserimento nell'apposita lista di prenotazione dei
ricoveri programmati in Day-Hospital/Day Surgery.
Questa tipologia di attività è rivolta al Paziente che non necessita di una prolungata
degenza, ma solo di:
accertamenti diagnostici o trattamenti terapeutici multidisciplinari complessi;
interventi chirurgici e/o procedure diagnostiche e terapeutiche, invasive o
seminvasive che, per la complessità e le condizioni del Paziente stesso, possono essere
effettuati in un solo giorno.
All'atto dell'ultimo accesso viene consegnata al Paziente la lettera di dimissione con tutte
le notizie utili per il suo Medico di Famiglia e per il Paziente stesso.
- Attività Intramoenia
Le prestazioni erogate in regime di attività libero professionale intra-moenia garantiscono
all'utente la possibilità di scegliere il professionista a cui rivolgersi per la prestazione richiesta.
L'attività libero professionale intra-moenia, in conformità alla vigente normativa, consente ai
cittadini di usufruire di un'opzione ulteriore ed alternativa alla libera professione esterna con la
collocazione sul mercato di prestazioni specialistiche.
Il compenso che spetta al medico specialista è stabilito dal professionista in accordo con la
Direzione della ASL stessa. Il professionista è tenuto al rilascio di regolare ricevuta e la spesa è
detraibile dalle imposte.
203
All’interno dell’Ospedale San Paolo sarà attivata in tempi brevi una struttura degenziale
interamente dedicata all’attività intramoenia.
I RICOVERI
Il Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo Montenotte ha prodotto nell’anno 2009 circa
19412 ricoveri in regime ordinario mentre l’attività di Day Surgery ha prodotto circa 5390 ricoveri
e quella di Day Hospital circa 7355 ricoveri
La strategia della Direzione è rivolta all’attuazione di una serie di interventi finalizzati al
progressivo potenziamento delle attività alternative al ricovero ordinario e alla riduzione dei
ricoveri impropri.
L’azienda, per garantire l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, ha inoltre istituito
all’interno dell’Ospedale San Paolo di Savona, la S.C. di Day Surgery Multidisciplinare e a partire
dal 2006 dei P.A.C. (Pacchetti Ambulatoriali Complessi).
OSPEDALE SAN PAOLO - SAVONA
Ricoveri Ordinari 2006 2007 2008 2009
Giornate di degenza 152.285 146.780 144.541 144.909
Media di degenza 7 6,8 7,2 5,8
OSPEDALE SAN GIUSEPPE – CAIRO M.TTE
Ricoveri Ordinari 2006 2007 2008 2009
Giornate di degenza 19.378 18.195 17.920 16.688
Media di degenza 5,3 5,3 5 4,4
Durante l’anno 2009 i decessi sono stati 1179 nell’interno del Presidio, le nascite 1048.
IL PRONTO SOCCORSO
Il Pronto Soccorso ha lo scopo di rispondere ai bisogni sanitari di emergenza-urgenza della
popolazione e anche gli utenti che soggettivamente ritengono necessaria una prestazione medica
nel più breve tempo possibile, si rivolgono senza limitazioni al Pronto Soccorso, che è una
struttura ad acceso diretto.
204
Per garantire la qualità delle prestazioni ed una risposta rapida ed immediata ai pazienti
più gravi, l’ordine di ingresso alle sale visita del Pronto Soccorso non è determinato dall’ordine di
arrivo, ma stabilito dai sanitari.
All’ingresso, gli utenti sono accolti, ascoltati, tenuti in osservazione e adeguatamente
indirizzati al trattamento più appropriato.
Questa fase viene definita “triage” (scegliere, selezionare, mantenere in fila), momento
importante e delicato in cui sono impegnati infermieri che sono stati opportunamente formati per
riconoscere i diversi segni, sintomi e lesioni al fine di offrire le cure appropriate da prestare in
base a priorità definite, assicurare immediata assistenza al paziente che giunge in condizioni di
emergenza e ridurre l’attesa per i pazienti gravi.
I pazienti classificati al triage con codice verde di “urgenza differibile” e bianco o blu di
“non urgenza” sono numericamente prevalenti, ma un numero considerevole sono i “codici gialli”,
che richiedono diagnosi e terapia tempestive , e i “codici rossi” che definiscono il paziente in
pericolo di vita.
Il Pronto Soccorso è dotato di letti di “Osservazione Breve Intensiva” nei quali i pazienti
vengono tenuti in osservazione per completare l’iter diagnostico e terapeutico; un’attenta
osservazione può, inoltre, limitare il numero di ricoveri inappropriati e stabilizzare il paziente in
condizioni critiche prima del ricovero o del trasferimento.
Pronto Soccorso Ospedale Savona
L’attività di Pronto Soccorso nell’Ospedale di Savona viene svolta all’interno di una
struttura di nuova costruzione che amplia il vecchio Pronto Soccorso di circa 1000 metri quadri.
Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e il Sabato dalle ore 8.00 alle ore 14.00
è attivo il Pronto Soccorso Traumatologico dove lo specialista ortopedico valuta i pazienti con
patologie traumatiche.
Gli accessi al Pronto Soccorso relativi all’anno 2009 sono riassunti nella tabella seguente e
rappresentati nel grafico 1.
Accessi totali al Pronto Soccorso Generale 52.400
Accessi totali al Pronto Soccorso Pediatrico 9.813
205
Grafico 1 Accessi al Pronto Soccorso generale, pediatrico nell’anno 2009
Pronto Soccorso Ospedale Cairo M.tte
Gli accessi al Pronto Soccorso relativi all’anno 2009 sono riassunti nella tabella seguente:
Accessi totali al Pronto Soccorso Generale 11.926
L’ATTIVITA’ AMBULATORIALE
L’attività ambulatoriale specialistica del Presidio di Savona e Cairo M.tte è riassunta nella
tabella seguente:
Ospedale Savona Ospedale Cairo M.tte
2007 2008 2009 2007 2008 2009
Per esterni 296.337 381.191 334.033 20.239 24.483 25.675
Per interni 126.866 142.948 123.151 1.901 3.244 2.249
206
L’ATTIVITA’ CHIRURGICA
All’interno dell’Ospedale di Savona durante l’anno 2009, sono stati eseguiti n. 11094
interventi chirurgici mentre nell’Ospedale di Cairo, in cui è presente solo una S.C. di Chirurgia,
sono stati eseguiti n. 1059 interventi chirurgici. L’attività di day surgery, potenziata nell’Ospedale
di Savona con la S.C. Day Surgery Multidisciplinare, ha permesso di realizzare, utilizzando tale
modalità di ricovero, nell’intero Presidio Ospedaliero 4175 interventi chirurgici a Savona e 621
interventi chirurgici a Cairo M.tte.
ACCOGLIENZA
Gli Ospedali del Presidio sono dotati di portineria attiva 24 ore su 24 dove un addetto
accoglie gli utenti e fornisce informazioni.
Presso le stesse portinerie, in un orario definito della giornata, sono presenti i volontari
dell’AVO che rivestono un ruolo molto importante all’interno delle strutture ospedaliere, perché
rappresentano una fonte insostituibile di aiuto, sia per il paziente e per i loro familiari che per il
personale sanitario.
Il personale Avo durante le ore serali è presente nelle strutture degenziali per offrire
supporto non sanitario ai degenti.
Dai dati disponibili emerge in modo evidente nella nostra provincia la crescita del
fenomeno dell’immigrazione costituito in particolare dalle comunità: albanese, marocchina,
rumena ed egiziana.
Poiché il personale sanitario ha necessità di utilizzare facili strumenti per una corretta
comunicazione con i cittadini stranieri per evitare incomprensioni sia nel comprendere i sintomi
presentati, sia nelle indicazioni terapeutiche da fornire, l’Asl2 Savonese ha deciso di avviare un
sistema di mediazione linguistica telefonica denominato SOS Infomondo presso i Pronto Soccorso
dei quattro ospedali dell’Asl2. La sperimentazione prevede la disponibilità di 10 lingue straniere:
inglese, spagnolo, francese, tedesco, arabo, cinese, albanese, rumeno, portoghese e ucraino, 7
giorni su 7, durante le 24 ore.
Il sistema è costituito da due cordless con base collegata alla rete telefonica standard e
con una ricezione che spazia nell’arco di 50 metri in mobilità. I due telefoni, uno per il medico e
uno per il paziente, sono opportunamente programmati per la scelta delle lingue.
207
Il Triage Multilingue, di cui gli utenti stranieri sono informati attraverso cartelli contenenti
il messaggio scritto in diverse lingue, va ad affiancarsi ad altre iniziative rivolte all’utenza
straniera come la presenza di mediatrici culturali all’interno della Struttura Complessa Ostetricia e
Ginecologia del San Paolo di Savona e in fase di attuazione anche nelle altre Strutture del’Asl.
Presso la Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia, nei giorni feriali, è anche
presente la figura dell’assistente sociale, per garantire sempre maggiore assistenza e per
supportare le famiglie che ne abbiano necessità.
Presso la S.C. di Pediatria sono presenti, inoltre, educatrici e clown che aiutano i bambini
ricoverati ad affrontare più serenamente la degenza in ospedale.
208
Nell’anno 2009 all’interno del Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo M.tte sono stati
uniformati gli orari di visita delle diverse Strutture al fine di garantire ai parenti un unico orario,
per quanto possibile, sia nei giorni feriali che festivi.
S.C. Direzione Medica – Presidio Savona - Cairo Montenotte
ORARIO VISITA PARENTI OSPEDALE SAN PAOLO di SAVONA
Sconsigliato l’ingresso in Ospedale ai bambini di età inferiore ai 12 anni
DEGENZE MEDICHE-MONOBLOCCO
DERMATOLOGIA e MALATTIE INFETTIVE MEDICINA GASTROENTEROLOGIA 4° piano MEDICINA GASTROENTEROLOGIA 5° piano DiMI – Degenze in medicina interna UTIM EO Unità terapia intensiva medica emato-oncologica MICI ACUTI – Medicina interna cure intermedie – 5° piano MICI RIABILITAZIONE – Medicina interna cure intermedie – 6° piano NEUROLOGIA NEFROLOGIA
ORARIO FESTIVO E FERIALE
DALLE 7,30 ALLE 8,30
DALLE 12,00 ALLE 14,00 DALLE 18,00 ALLE 20,00
DEGENZE CHIRURGICHE-MONOBLOCCO
OCULISTICA e OTORINO CHIRURGIA GENERALE DAY SURGERY MULTIDISCIPLINARE - Chiuso festivi UROLOGIA CHIRURGIA MANO ORTOTRAUMA
DALLE 12,00 ALLE 14,00 DALLE 18,00 ALLE 20,00
AREA INTENSIVA-MONOBLOCCO RIANIMAZIONE
DALLE 14,30 ALLE 15,30 DALLE 18,30 ALLE 19,00
CARDIOLOGIA/UTIC DALLE 12,30 ALLE 13,15 DALLE 18,30 ALLE 19,15
CARDIOLOGIA/ATS DALLE 13,30 ALLE 15,00 DALLE 19,30 ALLE 20,00
OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA – OBI DALLE 12,00 ALLE 13,00 DALLE 17,45 ALLE 18,45
DEGENZE PADIGLIONE ASTENGO
PEDIATRIA GINECOLOGIA PSICHIATRIA
DALLE 12,30 ALLE 14,30 DALLE 19,00 ALLE 20,30
NEONATOLOGIA OSTETRICIA inoltre per le Famiglie delle neo mamme (papà e fratelli) DALLE 13,30 ALLE 20,30
DALLE 19,30 ALLE 20,30
209
S.C. Direzione Medica – Presidio Savona - Cairo Montenotte
ORARIO VISITA PARENTI OSPEDALE SAN GIUSEPPE di CAIRO MONTENOTTE
Sconsigliato l’ingresso in ospedale ai bambini di età inferiore ai 12 anni
DEGENZE OSPEDALE ORARIO FESTIVO E FERIALE
RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
dalle 7,30 alle 8,30
dalle 12,00 alle 14,00
dalle 18,00 alle 20,00
MEDICINA
CHIRURGIA
ALCUNI PUNTI DI ECCELLENZA
NEL P.O. DI LEVANTE
CENTRO REGIONALE DI CHIRURGIA DELLA MANO
L’istituzione nel 1972 da parte dell’Ente Ospedaliero San Paolo di Savona della Sezione di
Chirurgia della Mano aggregata alla Divisione di Chirurgia generale che il dott.Mantero già
dirigeva dal 1970, ha fatto sì che le esperienze acquisite potessero trovare spazio concreto
nell’Ospedale savonese, dove del resto la Chirurgia della mano era già praticata fin dagli anni ’60,
con il consenso e la guida dell’allora Primario dott. Aldo Scalfi, cui va il merito di averne intuito le
potenzialità e l’importanza scientifica e sociale.
La Sezione ha vissuto, dal momento della sua istituzione ad oggi, uno sviluppo crescente,
fino a diventare, sia sotto il profilo scientifico che operativo, punto di riferimento nazionale ed
internazionale e ad ottenere, nel 1996, la trasformazione in Centro Regionale.
Fino al 1999 il Centro è stato diretto dal suo fondatore, prof.Renzo Mantero, dal dicembre
1999 al luglio 2001 dal dott. Piero Bertolotti e dall’agosto 2001 il direttore del Centro è il dott.
Mario Igor Rossello
210
Il Centro ha una dotazione di n. 24 posti letto ed assicura sulle 24 ore il trattamento delle
urgenze chirurgiche che comprendono tutta la gamma possibile della patologia interessante
avambraccio e mano, reimpianti di arto o parti di esso, avvalendosi per il trattamento delle più
moderne tecniche microchirurgiche ed endoprotesiche necessarie.
In questi anni la crescita culturale e operativa ha consentito un particolare sviluppo della
richiesta di prestazioni per affezioni che richiedono maggiori difficoltà ed impegno quali le
malformazioni congenite, del totale dei pazienti operati più di un terzo sono al di sotto dell’anno
di età.
L’attività di ricerca del Centro si rivolge, tra gli altri, ai problemi della mano del paziente
cieco, dei musicisti e degli sportivi.
Il prestigio scientifico del Centro si regge su oltre 300 pubblicazioni scientifiche comparse
sulle più importanti riviste del mondo, sulla costante partecipazione a Congressi e riunioni
nazionali ed internazionali e sul fatto di aver messo a punto oltre 15 tecniche chirurgiche originali
ed aver progettato alcuni strumenti chirurgici.
LA CHIRURGIA ROBOTICA
L'introduzione e l'applicazione della chirurgia robotica al San Paolo è avvenuta nel febbraio
2005, dopo un lungo training specifico teorico e pratico, in centri italiani e stranieri, del personale
medico infermieristico e tecnico ad essa dedicato e dopo aver eseguito circa 3000 interventi mini
invasivi laparoscopici.
Sono due le equipe savonesi che utilizzano ormai abitualmente il Robot Da Vinci:
l’equipe della S.C. Urologia Ospedale S. Paolo di Savona, diretta dal Prof. Claudio Giberti
l’equipe della S.C. Chirurgia Generale Ospedale S. Paolo di Savona, diretta dal Dr. Angelo
Schirru.
Urologia
Dal 2005, l'equipe urologica utilizza la laparoscopia, e in particolare il Sistema Robotico Da
Vinci nell'esecuzione degli interventi di chirurgia prostatica, renale e in alcuni interventi di
correzione del prolasso vaginale. In particolare, il Robot da Vinci va ad arricchire il già ampio
ventaglio di opportunità disponibili nel trattamento del tumore prostatico permettendo di offrire
contemporaneamente ai pazienti quattro diverse tecniche chirurgiche (prostatectomia radicale a
cielo aperto e laparoscopica, brachiterapia e radioterapia esterna)
La laparoscopia robotica, rappresenta la massima espressione tecnologica nell'ambito della
chirurgia e il reparto savonese non solo è l'unico centro in Liguria ma è anche uno dei pochi centri
in Italia e nel mondo in grado di poter fornire tale innovazione
In ambito scientifico, il reparto di urologia ha partecipato ai principali convegni di chirurgia
robotica nazionali e internazionali confrontando la propria esperienza con le altre “realtà
robotiche”. In particolare, negli ultimi due anni un proficuo rapporto di collaborazione si è
instaurato tra l’équipe robotica urologica savonese e quella belga del Prof. Alex Mottrie, che
rappresenta il massimo esperto europeo di chirurgia robotica.
211
Annualmente la S.C. di Urologia organizza un corso di laparoscopia e robotica con la
partecipazione di esperti chirurghi robotici di fama nazionale e internazionale, che espongono le
loro relazioni ed eseguono interventi chirurgici in diretta.
Chirurgia
L’obiettivo della équipe della S.C. Chirurgia Generale è quello di utilizzare il Robot da Vinci
nel 20-30% degli interventi chirurgici.
Da quando è in funzione l’équipe ha già eseguito con il robot un notevole numero di
interventi, soprattutto alla cistifellea, alla milza, allo stomaco, al colon destro, al sigma, al retto,
dove sono molto evidenti i vantaggi in termini di efficacia e di sicurezza del paziente.
Con il Robot si avrà una progressiva trasformazione della chirurgia invasiva ad alta
complessità in chirurgia mini-invasiva, con una importantissima ricaduta, in termini di vantaggi
postoperatori, per la popolazione ligure.
NUOVE FRONTIERE IN REUMATOLOGIA
La Struttura Complessa di Reumatologia svolge un ruolo importante nella diagnosi e
prevenzione delle patologie Reumatologiche spesso coinvolgenti la popolazione femminile.
Gran parte dell’attività svolta dalla Struttura Complessa si basa sulla prevenzione delle
reumopatie croniche, con particolare riferimento alla patologia osteoporotica, prevenzione svolta
nell’ambito della popolazione a rischio, appartenente per la maggior parte al sesso femminile.
L’Osteoporosi primaria colpisce infatti prevalentemente le donne, nella forma definita
“Osteoporosi post menopausale”, conseguenza indiretta della deprivazione estro progestinica.
In accordo con le linee guida internazionali la nostra Struttura Complessa svolge
quotidianamente esami densitometrici ossei (MOC) nelle donne in post menopausa al fine di
diagnosticare e trattare precocemente l’Osteoporosi prevenendone le complicanze.
Nelle forme di Osteoporosi più severe e già avanzate l’ausilio della Morfometria DEXA
permette la diagnosi di fratture vertebrali talora misconosciute.
Inoltre, presso il nostro centro, vengono garantite alle pazienti le migliori risorse
terapeutiche disponibili in campo osteoporotico.
L’attività ambulatoriale è volta allo screening di soggetti con possibili forme di malattie
reumatologiche infiammatorie croniche all’esordio, quali artriti e connettiviti. Tali pazienti
meritevoli di approfondimento clinico vengono sottoposti a percorsi diagnostici complessi secondo
le linee guida reumatologiche grazie anche al supporto di strumentazione diagnostica
d’avanguardia (Ecografia articolare, capillaroscopia, densitometria DEXA).
Anche in questo caso lo sguardo è volto prevalentemente alla popolazione adulta
femminile tenuto conto che tali patologie hanno maggiore incidenza nelle donne che negli uomini;
ad esempio l’Artrite Reumatoide è 3-4 volte frequente, il Lupus Eritematoso fino a 9 volte.
Le pazienti vengono valutate tramite esami laboratoristici e strumentali in modo da
garantire loro la massima efficienza in termini di capacità diagnostica precoce. Le pazienti affette
da tali patologie vengono seguite nel tempo e monitorate, a secondo delle esigenze cliniche, in
212
regime ambulatoriale o di Day Hospital, mettendo a loro disposizione tutte le principali risorse
terapeutiche comprese le moderne terapie bio-tecnologiche.
INTERMEDIATE HEALTH CARE
Le Cure Intermedie, stanno affermandosi sempre più in tutto il mondo occidentale in
quanto vanno a garantire una continuità di cure che non va solo ricercata nel rapporto ospedale-
territorio, ma anche all'interno delle reti dei servizi ospedalieri tra le diverse unità operative di
base e tra queste e i livelli specialistici .
Le Cure Intermedie, pertanto, si indirizzano a quei pazienti che, superata la fase acuta
della malattia, risultano stabilizzati clinicamente, ma necessitano ancora di una fase di
osservazione e continuità terapeutica e riabilitativa.
La struttura di Cure Intermedie è rivolta a pazienti in cui vi siano le premesse per un
recupero funzionale, con l'obiettivo principale di riportare il paziente a domicilio o in strutture
territoriali cercando anche di evitare un re-ricovero a breve distanza di tempo. Questi pazienti
sono identificabili prevalentemente in soggetti affetti da pluripatologia ed in soggetti che
necessitano ancora di assistenza sanitaria, ma non ad alto contenuto tecnologico e ad alta
intensità assistenziale. Per tale motivo la struttura è dedicata a pazienti che presentino un grado
di collaborazione e uno stato fisico tali da permettere un intervento fisioterapico mirato ed una
riattivazione volta al recupero alle attività della vita quotidiana. Non è pertanto né una
lungodegenza né accoglie pazienti cronici. Non è adatta a pazienti con demenza di grado
avanzato.
Vengono inoltre ricoverati in questa unità soggetti affetti da malnutrizione proteico-
energetica con indicazione alla nutrizione artificiale, enterale o parenterale, in particolare quei
soggetti che dovranno proseguirla a domicilio, con l'obiettivo di organizzarne la gestione in
collaborazione con l'Assistenza Domiciliare Integrata, con il medico di famiglia o della RSA a cui
verranno affidati. La continuità assistenziale è assicurata dalla organizzazione dipartimentale, che
deve prevedere una stretta interazione con le Strutture Complesse mediche dello stesso
Dipartimento e di altre discipline di altri Dipartimenti (Medicina Interna, Gastroenterologia,
Endocrinologia, Ematologia, Neurologia, Cardiologia, Ortopedia, etc.). Questa organizzazione
quindi prevede che, finita la fase acuta e di postacuzie in ambito strettamente ospedaliero, possa
realizzarsi una stretta collaborazione ed integrazione operativa con le RSA (Residenze Sanitarie
Assistenziali), le case protette, le strutture territoriali (ADI, Ospedalizzazione Domiciliare) ed il
medico di famiglia onde migliorare appunto la delicata fase della dimissione.
L'attivazione ed il potenziamento delle Cure Intermedie dovrebbero inoltre migliorare la
comunicazione ed i rapporti con i cittadini e le loro famiglie attraverso una risposta più modulata
sui bisogni.
213
IL FIBROSCAN
All’interno del Dipartimento di Medicina è stato individuato un Centro Dipartimentale
Epatologico la cui peculiarità, forse unica in Italia, è la coesistenza di internisti-gastroenterologi
ed infettivologi dedicati all'epatologia nel contesto dello stesso Ospedale.
Una simile collaborazione integrata ha consentito di mettere insieme competenze su un
ampio spettro di malattie epatiche, che vanno dalle epatiti virali acute, alle malattie croniche
(virali, alcoliche, metaboliche, autoimmuni), alla cirrosi con tutte le sue complicanze, compreso il
follow up del paziente trapiantato.
Le malattie epatiche croniche rappresentano un problema di notevole rilevanza sociale.
L'uso cronico di alcool, l'infezione da virus dell'epatite B e C e la sindrome metabolica
(sovrappeso associato ad alterazione dei lipidi e/o ipertensione arteriosa), sono le cause più
frequenti di danno epatico cronico.
Il decorso può variare da un paziente all'altro, fino ad evolvere in circa il 30 per cento dei
casi in cirrosi epatica.
Il 3-7 per cento dei pazienti con cirrosi, inoltre, sviluppa epatocarcinoma nel corso della
storia naturale della cirrosi. L'evoluzione in cirrosi, la comparsa delle sue complicanze compreso
l'epatocarcinoma, porta il paziente, in tempi più o meno lunghi, al decesso per insufficienza
epatica o, come unica possibilità terapeutica, al trapianto di fegato.
Non vi è quindi alcun dubbio che per ridurre la mortalità da cirrosi e da epatocarcinoma,
siano essenziali decise azioni di prevenzione e di terapia nei confronti delle cause di malattia
cronica del fegato.
Questo è precisamente lo scopo dell'attività del nostro Centro Dipartimentale Epatologico
(CDE).
Un momento cruciale in tutto questo processo è l'identificazione dello stadio di malattia
cronica.
Per far ciò certamente aiutano gli esami ematici e talvolta tecniche strumentali semplici
quali l'ecografia.
Ma quasi sempre tali indagini danno informazioni troppo generiche ed è spesso necessario
ricorrere ad indagini, come la biopsia epatica, molto efficaci ma anche invasive.
La biopsia epatica è in grado di identificare in maniera diretta e accurata lo stadio di
malattia definendo una determinata alterazione del tessuto epatico come conseguenza dell'insulto
determinato dalla causa della malattia epatica (ad esempio un virus o l'alcool). Tale modificazione
è definita fibrosi.
L'analisi della fibrosi, quindi, fornisce al medico una precisa fotografia dell'entità del danno
cronico del fegato.
Oggi abbiamo la possibilità di avere quell'informazione cruciale utilizzando una metodica
non invasiva e riproducibile che si basa sulla misurazione della stiffness (rigidità) del fegato,
attraverso uno strumento dedicato, il FibroScan®.
214
“SAN PAOLO” UN OSPEDALE A MISURA DI DONNA
Sanità “a misura di donna” sempre più diffusa in Italia: 93 le strutture che quest’anno si
sono aggiudicate i prestigiosi bollini rosa. All’Ospedale San Paolo sono stati assegnati 3 bollini
rosa, il massimo del riconoscimento.
La classifica è stata stilata da una apposita Commissione scientifica.
Molti ospedali inseriti nella classifica stilata dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della
Donna, offrono punti nascita in cui sono attivi programmi per favorire l’allattamento al seno o la
vicinanza continua fra madre e neonato fin dai primi giorni di vita.
Numerosi gli altri requisiti richiesti per ottenere i bollini rosa, fra cui l’attenzione riservata
a malattie femminili con la presenza di reparti di ostetricia e ginecologia avanzati o di reparti
dedicati a malattie a forte orientamento femminile.
Il terzo bollino è stato ottenuto grazie all’applicazione della normativa vigente
sull’Ospedale senza dolore e sull’attuazione del controllo del dolore nel parto con l’applicazione
del’analgesia ostetrica effettuata da personale medico qualificato.
L’introduzione del concetto di medicina di genere nell’ambito ospedaliero e delle cure
mediche contribuisce a migliorare la salute sia delle donne che degli uomini. E’ un’iniziativa nuova
e meritoria perché incentiva tutte le strutture sanitarie ad avere una particolare attenzione alle
donne: un’utenza che ha esigenze specifiche e differenziate e che spesso, come ad esempio nel
caso della maternità, coinvolgono l’intero nucleo familiare.
E’ un’iniziativa che mette al centro le esigenze delle donne con l’obiettivo di identificare nel
panorama sanitario italiano gli ospedali a loro più vicini. Le donne, infatti, rappresentano la
principale utenza dei servizi sanitari. Ma quando si ammalano devono fare i conti con ospedali
ben poco a misura di donna, in cui le peculiari esigenze femminili non sono considerate o forse
non sono conosciute.
L’ATTIVITA’ DI CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA.
Nel 2002, a seguito della donazione di un angiografo digitale alla S.C. Cardiologia
dell’Ospedale San Paolo, è iniziata l’attività di cardiologia interventistica. Nel corso di questi anni
l’emodinamica si è altamente qualificata diventando punto di eccellenza ed attrazione anche per
pazienti residenti fuori della nostra ASL.
La migliore terapia dell’infarto miocardico acuto, prevede ormai la necessità di
ricanalizzare più rapidamente possibile il vaso infartuato, e quando disponibile si preferisce la
ricanalizzazione con angioplastica, perché più efficace della terapia farmacologica.
Dal gennaio di quest’anno è iniziata un’attività più complessa delle routinarie
coronarografie e angioplastiche coronariche, eseguendo interventi che fino a qualche anno or
sono venivano eseguiti a torace aperto solo dal cardiochirurgo: valvuloplastiche mitraliche
percutaneee, chiusura di forami ovali.
215
Il Servizio di Emodinamica è l’unico tra Ventimiglia e Genova che è aperto 24 ore su 24 e
può far fronte a tutte le esigenze dei pazienti con infarto del miocardio acuto nel nostro territorio.
Il Servizio ha un organico dedicato, formato da 5 medici interventisti, infermieri e tecnici
di radiologia.
Negli anni 2007 e 2008 è stato il centro della Liguria che ha effettuato il maggior numero
di angioplastiche coronariche.
A seguito dell’alto volume di lavoro, la S.C. di Emodinamica di Savona è stata classificata,
secondo gli standard delle principali Società Scientifiche, come centro ad alto volume di
procedure diagnostiche ed interventistiche.
Attualmente sono in corso i lavori di ristrutturazione, ampliamento e adeguamento dei
locali della S.C. Cardiologia per rendere possibile la concentrazione di tutte le attività
interventistiche in un’unica area, con la conseguente ottimizzazione delle dotazioni strumentali e
di personale.
AREA CRITICA DI MEDICINA ED EMATOLOGIA
Nell'ambito della S.C. Medicina I è presente una struttura dedicata al paziente critico in
medicina interna, prima esperienza in Liguria dal 1984.
La gestione del paziente critico, che non necessita di ricovero in rianimazione, da parte
dell'internista è ormai in tutto il mondo considerata ottimale con netti vantaggi per il paziente
stesso e con migliore utilizzo di risorse. In questo senso la collaborazione con altri reparti
intensivi permette di non sovraccaricare, ad esempio, la Rianimazione e l'Unità Coronaria.
I pazienti che più frequentemente sono ricoverati presso l’Area Critica sono quelli che
presentano insufficienza respiratoria con necessità di un supporto ventilatorio, di frequenti
aspirazioni tracheobronchiali e di una costante vigilanza medico infermieristica.
Uno sviluppo significativo di questi ultimi anni è quello della branca ematologica che
permette ai pazienti del savonese di non doversi recare in centri ematologici di altre città e
regioni. L'attività diagnostico-terapeutica è strettamente collegata con la scuola ematologica
genovese del S. Martino (Università e Ospedale) con la quale i rapporti sono continui per dare ai
pazienti il massimo oggi offerto dalla scienza internazionale.
UN IMPEGNO PER MIGLIORARE L’ASPETTO AMBIENTALE
Gli Ospedali devono e dovranno sempre più contribuire a rendere operativa una efficace
politica ambientale orientata ai settori produttivi ospedalieri per creare un approccio sostenibile e
solidale alle attività assistenziali.
La polita ambientale deve diventare un elemento imprescindibile delle politiche gestionali
dell’azienda.
Con l’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma internazionale
UNI EN ISO 14001, l’ASL 2 savonese ha inteso formalizzare il proprio impegno per l’ambiente con
216
il fine ultimo di mantenere nel tempo le proprie prestazioni ambientali e, laddove possibile,
migliorarle con la definizione di specifici e mirati obiettivi di miglioramento. I proponimenti
dell’azienda sono attualmente così articolati:
agire sempre nel pieno rispetto della legislazione, nazionale e regionale, nonché di
regolamenti e normative applicabili, ponendo particolare attenzione all’aggiornamento
continuo delle prescrizioni in materia ambientale;
contribuire alla protezione dell’ambiente e alla prevenzione dall’inquinamento
attraverso una mirata gestione degli aspetti ambientali connessi alle proprie attività e alla
fornitura dei servizi anche in fase di progettazione;
Isola Ecologica Ospedale San Paolo
informare e sensibilizzare il personale dipendente e più in generale tutti coloro che
usufruiscono dei servizi ospedalieri perché adottino un comportamento più rispettoso
dell’ambiente in conformità alla politica ambientale;
esigere, mediante istruzione o esperienza, adeguate competenze di tutti coloro che
eseguono per l’azienda o per conto di essa compiti che possono causare uno o più impatti
ambientali significativi;
ridurre le probabilità di eventi che possono arrecare danno all’ambiente, attraverso
procedure di gestione delle emergenze e adeguati programmi di formazione e addestramento
mantenere un dialogo aperto con tutti gli enti interessati (pubbliche
amministrazioni, privati cittadini, ecc.) circa la propria politica ambientale per perseguire una
maggiore condivisione di obiettivi comuni e contribuire al progressivo miglioramento
dell’ambiente in cui si opera;
rendere disponibile al pubblico la propria politica ambientale, provvedendo alla sua
divulgazione e pubblicazione sul sito internet aziendale.
217
L'ASL 2 Savonese ha conseguito nel mese di Dicembre 2007 (20 Dicembre 2007) la
Certificazione Ambientale dei due Presidi Ospedalieri di Savona e Cairo Montenotte e ha ottenuto
dall'Ente di Certificazione RINA SpA di Genova il Certificato di Conformità n. EMS 2029 del
20/12/07 attestante la rispondenza del Sistema di Gestione Ambientale alla norma UNI EN ISO
14001:2004 e il Certificato Internazionale IQNet Registration N.IT-60110.
Nell’anno 2009 il Team di Audit ha verificato "positivamente" lo stato di avanzamento di
obiettivi e traguardi del triennio, l'andamento degli indicatori di prestazione, le azioni correttive
messe in atto dall'Azienda sulle non conformità riscontrate nella verifica del mese di Luglio 2008
(un rilievo minore e alcune raccomandazioni) e ha concluso che il Sistema di Gestione Ambientale
dell'Organizzazione, nel suo complesso, è conforme ai requisiti della norma UNI EN ISO
14001:2004 e del Regolamento RINA.
ATTIVITÀ E PROGETTI REALIZZATI ANNO 2009
Ospedale di Savona
A seguito della riallocazione logistica dei posti letto delle SS.CC. di Medicina e di Ortopedia
e Traumatologia sono stati raggiunti risultati importanti.
In particolare si è ottenuta una riduzione del numero dei pazienti che , specie nel periodo
invernale in cui si verifica un incremento dei ricoveri di pazienti per lo più anziani con patologia
internistica che erano ospitati presso le strutture complesse non pertinenti l’area medica.
Il superamento di tali criticità ha reso possibile sia seguire nel reparto di competenza il
paziente internistico con l’utilizzo delle giuste risorse umane e materiali, sia la presa in carico del
paziente da parte degli infermieri e dei medici del reparto internistico con una migliore gestione
delle possibili situazioni di rischio clinico.
Si segnala, nell’ottica della massima attenzione al cittadino, l’attivazione della “Procedura
di assistenza domiciliare integrata ad alta intensità di cura che consente agli specialisti e agli
infermieri ospedalieri esperti in ventilazione domiciliare, nutrizione enterale e terapia
trasfusionale di recarsi al domicilio di pazienti identificati dal servizio di Assistenza Domiciliare
Integrata per la gestione di problematiche assistenziali ad alta complessità.
Con l’attivazione di questo percorso assistenziale, si vogliono perseguire i seguenti
obiettivi:
evitare l’ospedalizzazione di pazienti che necessitano di interventi pluriprofessionali
coordinati ed intensivi consentendo un miglioramento della qualità di vita degli stessi:
garantire dimissioni protette dalle strutture ospedaliere con riduzione dei tempi di degenza
e miglioramento della risposta assistenziale ai malati e ai loro familiari.
ridurre il numero dei re-ricoveri ed ottenere una maggiore appropriatezza delle prestazioni
ospedaliere.
218
Durante l’anno 2009 (dal 1 giugno 2009 al 31 dicembre 2009) sono stati effettuati dal
personale infermieristico:
‐ 177 interventi ripartiti come da Grafico 1
‐ Totale di 330,5 ore di assistenza infermieristica sul territorio dell’ambito
Savonese e Valbormidese
Grafico 1
Durante l’anno 2009 (dal 1 giugno 2009 al 31 dicembre 2009) sono stati seguiti 28
pazienti ripartiti come da grafico 2
219
Grafico 2
Al 31.12.2009, sono stati effettuati dal personale medico:
‐ 264 interventi ripartiti come da Grafico 3
‐ Visitati n. 107 pazienti ripartiti come da Grafico 4.
Grafico 3
220
Grafico 4
Ospedale di Cairo
Presso l’Ospedale di Cairo M.tte si sono attuati gli indirizzi previsti dalla Deliberazione del
Consiglio Regionale n. 8 del 2008.
- L’attivazione di 3 posti letto tecnici di Osservazione Breve Intensiva ha prodotto, in
termini organizzativi ed assistenziali numerosi vantaggi in termini di appropriatezza delle
prestazioni oltrechè un miglioramento clinico assistenziale per il paziente.
- La strettissima integrazione funzionale con la rete provinciale per l’emergenza e la
revisione ed adozione del “Regolamento Aziendale per i trasferimenti interospedalieri, hanno
permesso una ancora più stretta integrazione sia con l’Ospedale di Savona che con l’Ospedale di
Pietra Ligure.
- Il potenziamento della Struttura Semplice Dipartimentale di Recupero e Riabilitazione di
ulteriori 9 posti letto consente di dare maggiori risposte alle esigenze di cittadini non solo della
Valbormida, ma di tutto il territorio dell’ASL 2 Savonese e di migliorare il percorso riabilitativo del
paziente con riduzione dei tempi di attesa per l’accesso alla degenza riabilitativa.
- La trasformazione di alcuni posti letto per acuti della S.C. di Medicina Interna in posti
letto di Cure Intermedie risponde alle esigenze della popolazione della ASL 2 in quanto si
indirizzano a quei pazienti che, superata la fase acuta di malattia, risultano stabilizzati
clinicamente, ma necessitano ancora di una fase di continuità terapeutica ed assistenziale prima
di essere dimessi al domicilio o in strutture residenziali.
221
- Infine si è provveduto ad una riorganizzazione della dotazione dei posti letto della S.C.
Chirurgia Generale ed al potenziamento dell’attività in regime di Day Surgery e di PAC (Pacchetto
Ambulatoriale Complesso).
Infatti, a partire dal 2009 la S.C. Chirurgia della Mano e la S.C. Oculistica dell’Ospedale di
Savona effettuano una seduta settimanale presso il Blocco Operatorio di Cairo Montenotte.
Quanto sopra per:
1. garantire e potenziare un’offerta multidisciplinare, centralizzata dedicata a prestazioni
chirurgiche in regime diurno in linea con le direttive regionali;
2. realizzare un polo di attrazione per l’attività in Day Surgery e One Day Surgery;
3. ridurre le liste di attesa per gli interventi di chirurgia in regime diurno;
4. implementare la sicurezza e l’appropriatezza delle prestazioni chirurgiche offerte al
cittadino.
Nel contempo l’équipe della S.C. Chirurgia Generale dell’Ospedale di Cairo M.tte, per
migliorare ulteriormente la qualità e la sicurezza delle prestazioni chirurgiche fornite ai cittadini
ha trasferito gli interventi chirurgici ad elevata complessità presso il Blocco Operatorio del
Presidio di Savona.
…. IL PUNTO SULLA POLITICA AMBIENTALE ADOTTATA
Nell’anno 2009, nel Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo M.tte, a seguito
dell’implementazione della raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, toner, pile, legno, rifiuti
metallici, materiali ingombranti e batterie, è stato possibile ridurre di circa 34.595 Kg i rifiuti
sanitari pericolosi a rischio infettivo rispetto all’anno 2008 (circa l’11,5%) (Grafico 1). Tale
riduzione ha determinato un risparmio economico di ca € 35.000,00 rispetto all’anno precedente.
Grafico 1
222
Contestualmente si è verificata una riduzione della produzione di rifiuti pericolosi a rischio
infettivo pari a 0,10 Kg per giornata di degenza (Grafico 2).
1,61,71,81,9
2007 2008 2009
…. L’IMPEGNO AMBIENTALE PER L’ANNO 2010.
Oltre al mantenimento della certificazione, il Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo M.tte
si propone di:
‐ Ottimizzare i consumi energetici attraverso lavori di ristrutturazione della centrale termica
e la creazione di un impianto di cogenerazione
‐ Avviare politiche di mobilità sostenibile da concretizzarsi con il miglioramento dei piani di
viabilità e sosta all’interno dell’area ospedaliera.
‐ Implementare ulteriormente la raccolta differenziata in un’ottica di riduzione dei costi.
3.15 La Farmacia ospedaliera
Le attività svolte da tale Struttura, ancorché inquadrate nell’ambito dell’Attività
ospedaliera, presentano diversi aspetti rilevanti anche in relazione all’Assistenza territoriale ed in
particolare a quella farmaceutica.
La Farmacia Ospedaliera rappresenta il tramite tra l’amministrazione sanitaria e i reparti di
degenza nel mantenimento del delicato equilibrio tra le esigenze di bilancio e le esigenze
assistenziali.
I principali obiettivi che la Farmacia Ospedaliera si è posta per l’anno 2009 sono stati:
Sviluppo dell’assistenza farmaceutica e della farmacovigilanza: incremento della
distribuzione diretta dei farmaci relativamente alla distribuzione del primo ciclo di terapia
alla dimissione da ricovero ordinario e da DH, alla distribuzione dei farmaci PHT e H OSP 2
223
e a seguito di visita specialistica, alla erogazione dei farmaci per l’assistenza domiciliare,
residenziale e semiresidenziale.
Rafforzamento dell’appropriatezza prescrittiva e terapeutica: controlli di competenza sulle
richieste di reparto, sulle prescrizioni in dimissione e sulla compilazione dei piani
terapeutici.
Stesura del Prontuario Unico Terapeutico comprendente un elenco di medicinali e
diagnostici selezionati sulla base di una scelta critica fra le sostanze utilizzate in ambito
ospedaliero.
Stesura di un Prontuario Aziendale dei Dispositivi Medici: analisi dei prodotti esistenti e
valutazione comparativa di tipologia, destinazione d’uso e rapporto costo-beneficio.
Distribuzione Diretta
L’incremento dei farmaci erogati in tale modalità rientra in una serie di iniziative regionali
di razionalizzazione e contenimento della spesa farmaceutica; ad un aumento di spesa
ospedaliera per acquisto di farmaci ha fatto riscontro un contenimento della stessa farmaceutica
convenzionata. Il prezzo più basso dei farmaci acquistati a seguito di gare d’acquisto e il
Prontuario Terapeutico hanno garantito un risparmio certo e dimostrabile e sicurezza per il
paziente.
Nell’ambito della A.S.L. n. 2 la spesa complessiva dei farmaci erogati dalle farmacie degli
ospedali San Paolo, Santa Corona e Santa Maria Misericordia è passata da € 19.917.160 nel 2008
a € 22.089.895 nel 2009, con un trend sempre crescente.
In Distribuzione Diretta vengono erogati:
-farmaci di fascia A ai pazienti in dimissione sia da ricovero ordinario che da day hospital
che dopo visita ambulatoriale (Primo Ciclo Legge 405/01).
-farmaci PHT (elenco riportato nel S. O. alla G. U. n 259 del 4/11/04)
-farmaci H OSP2 (determinazione 25/07/2005 G. U. n. 136 del 30/07/2005 e
aggiornamenti successivi).
224
TOTALI Farmaci di fascia A erogati a pazienti in dimissione da ospedali ASL 2
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
180.000
200.000
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
me s i
2008 2009
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1112
2008
2009
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
mesi
eur o
TOTALI Farmaci PHT erogati da ospedali ASL 2
2008 2009
I farmaci erogati in Distribuzione Diretta sono oggetto di monitoraggio e verifica circa
l’appropriatezza prescrittiva nonché dal punto di vista della spesa; inoltre ogni dispensazione
viene registrata in apposito programma informatico che consente di monitorare ogni terapia, sia
somministrata in ospedale, sia erogata in distribuzione diretta.
Dalla collaborazione tra le Farmacie Ospedaliere e le RSA e RP presenti sul territorio è ora
possibile fornire tutti i farmaci rimborsati dal SSN a tutti i pazienti ricoverati in tutte le RSA e RP
convenzionate con la A.S.L. n. 2. Nel 2008 venivano forniti farmaci a 717 posti letto, attualmente
a 1036. Anche nelle RSA e nelle RP vengono prescritti, salvo rare eccezioni, solo farmaci presenti
nel Prontuario Terapeutico Ospedaliero e questo comporta un notevole risparmio nella spesa
farmaceutica.
225
2008
20090
500
1000
1500
Farmaci forniti a RSA e RP
2008
2009
Rafforzamento dell’appropriatezza prescrittiva e terapeutica
Ci si è occupati in particolar modo dei farmaci che rientrano nel canale della Distribuzione
Diretta, dei farmaci Off-Label e degli antibiotici. In collaborazione con gli Specialisti Infettivologi
c’è stata una revisione del Prontuario Terapeutico degli Antibiotici e si è stabilito che alcuni
farmaci altamente innovativi ed ad alto costo venissero prescritti solo su consulenza
infettivologica e/o presenza di antibiogramma.
E’ stata, pertanto, predisposta una modulistica dedicata alle richieste motivate per
antibioticoterapia con allegato elenco dei principi attivi per cui è necessaria la compilazione.
Questo anche in accordo con quanto deliberato dalla regione Liguria in data 25/09/2009 sulla
procedura per la sorveglianza d’uso degli antibiotici a particolare rilevanza clinica.
Stesura del Prontuario Unico Terapeutico
Nel corso del 2009 si è riunita più volte la Commissione per la Valutazione dei protocolli
Diagnostico-Terapeutici composta da clinici appartenenti al Presidio Ospedaliero di Savona e di
Pietra Ligure e da un membro della Farmaceutica Territoriale ed è stata completata la stesura del
Prontuario Terapeutico Ospedaliero che è attualmente disponibile on line con possibilità di
consultazione di linee guida per le patologie di più alto riscontro in ospedale. Nella scelta dei
farmaci la Commissione si è attenuta ai seguenti principi: a parità di sicurezza ed efficacia si è
privilegiato il farmaco con minor prezzo al pubblico e, qualora in una categoria di farmaci fosse
presente il farmaco generico, si è privilegiata la scelta di questo.
226
D. QUALITA’ E GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI
3.16 Il Sistema Gestione Qualità e Rischio Clinico
La promozione del Governo Clinico, la politica per la qualità e gli obiettivi strategici aziendali.
Per Governo Clinico si intende un approccio integrato al moderno Servizio Sanitario
Nazionale , attraverso l’utilizzo di strumenti organizzativi, che pone al centro della
programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e valorizza il ruolo e la
responsabilità dei medici e degli altri operatori sanitari per la promozione della qualità.
Per assicurare la qualità e la sicurezza delle prestazioni, i migliori risultati possibili in
salute e l’uso efficiente delle risorse, vengono impiegate metodologie e strumenti quali le linee
guida ed i profili di assistenza o percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) basati su
prove di efficacia, la gestione del rischio clinico, sistemi informativi costruiti a partire dalla
cartella clinica integrata informatizzata, la valorizzazione del personale e la relativa formazione,
la integrazione disciplinare e multiprofessionale, la valutazione sistematica delle performance
per introdurre innovazioni appropriate ed con il coinvolgimento di tutti i soggetti, compresi i
volontari e la comunità.
La funzione, posta in capo al Direttore Sanitario, si avvale di una struttura organizzativa
Struttura Semplice Dipartimentale (S.S.D.) Qualità e governo clinico ; si esercita attraverso l’uso
corrente e sistematico di idonei strumenti operativo -gestionali tesi a garantire che siano in opera
adeguati sistemi per il miglioramento continuo della qualità.
La Direzione ogni anno approva il Piano per lo sviluppo del Sistema di Gestione per la
Qualità che viene inserito tra gli obiettivi del Piano Strategico Aziendale.
( www.asl2.liguria.it/Azienda/Qualità e governo clinico)
I PROGETTI
1. il progetto “Il miglioramento della documentazione clinica: cartella clinica
unificata e scheda unica di terapia”
2. il progetto di miglioramento della gestione del processo di consenso informato
all’atto sanitario
3. l’audit clinico
4. il progetto prevenzione delle cadute accidentali dei pazienti
5. il progetto nazionale “Carta della qualità in Chirurgia”
6. l’attuazione del piano annuale delle indagini di qualità percepita
7. i gruppi di miglioramento ed il Comitato Consultivo Misto
8. l’attuazione del piano annuale della formazione per la qualità
227
9. la gestione del rischio clinico
10. la valutazione esterna della qualità :la certificazione ISO 9001 ed il
coordinamento
della rete dei referenti qualità e valutatori
11. l’accreditamento istituzionale (Pietra Ligure)
12. l’attività di supporto e consulenza
13. la partecipazione a progetti di innovazione, ricerca e sviluppo.
1. Il progetto “ Il miglioramento della documentazione clinica: CARTELLA CLINICA UNIFICATA – La scheda unica di terapia”
Il progetto avviato nel 2006 ha permesso di unificare la cartella clinica (con format
aziendale conforme alla documentazione del Sistema Gestione Qualità ) in uso in tre ospedali
(Savona, Cairo, Albenga) ed è utilizzata da n° 26 Strutture Complesse ; ha permesso di
verificare il miglioramento della leggibilità, completezza, identificazione del redattore e la
rintracciabilità delle azioni e dei processi clinici e assistenziali. E’ entrata nell’uso l’utilizzo della
scheda unica di terapia con azzeramento degli errori di trascrizione, è migliorata la
comunicazione tra i membri dell’èquipe. La lettera di dimissione è sempre presente. E’ stata
elaborata ed è in uso la cartella clinica per le prestazioni in Day Surgery ed anche la cartella per
i PAC (pacchetti ambulatoriali complessi). E’ iniziata la prevista progressiva informatizzazione in
collaborazione con il Sistema Informativo aziendale. Il progetto è stato presentato al III
Congresso Nazionale AIDOS “Documentazione sanitaria e sicurezza del paziente” del 6-7
novembre 2008 a Perugia, e pubblicato nel sito www.aidosimera.it ed è presente nell’Osservatorio
delle Buone Pratiche dell’AGENAS (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali)
www.agenas/goodpractice.it e aggiornato ogni anno.
2. Il progetto “miglioramento del processo di gestione del CONSENSO INFORMATO” all’atto sanitario.
E’ stata redatta una procedura aziendale, la modulistica unificata e la check list per
revisionare le informative secondo standard internazionali. Sono stati organizzati due incontri con
il magistrato che si sono tenuti il 26 febbraio e il 5 marzo 2009.
A partire dal 1 giugno 2009 la procedura è stata adottata nelle strutture del Presidio
Ospedaliero di Savona e Cairo e diffusa attraverso il sito www.asl2.liguria.it.
L’Unità di Gestione del Rischio ha recepito il progetto ed ha inserito nel piano 2009
l’estensione della procedura all’Ospedale di Pietra Ligure.
228
3. L’AUDIT CLINICO
L’audit clinico “è un processo di miglioramento della qualità che cerca di migliorare
l’assistenza al paziente e gli esiti attraverso una revisione sistematica dell’assistenza, tramite
criteri precisi e la realizzazione del cambiamento” (Nice 2002).
Il primo progetto formativo, realizzato nel 2008, in due Dipartimenti di Medicina :
Scienze Mediche e Medico ad indirizzo emato – oncologico ha visto la collaborazione del docente
Dr.U.Wienand Responsabile della Struttura Accreditamento Qualità Ricerca e Innovazione della
A.O.Universitaria Arcispedale S.Anna di Ferrara; successivamente nell’Azienda si è strutturato un
gruppo di coordinamento, supporto e consulenza e formazione.
Elenco Audit Clinici realizzati Ospedale Savona
1 Appropriatezza dell’indicazione al CVC (Medicina I) 2 Selezione e accesso alla degenza in Riabilitazione Medica 3 Infezioni urinarie in pazienti portatori di catetere vescicale (Mal. Infett. – Dermatologia) 4 Consenso Informato ai trattamenti antitumorali (Oncologia) 5 Trattamento con statine nei pazienti diabetici (Medicina – Gastro) 6 Controllo di qualità in endoscopia digestiva (Medicina – Gastro) 7 Recidive di TIA (Neurologia ) 8 Valutazione dell’appropriatezza della via di somministrazione nella nutrizione
artificiale(Neurologia ) 9 Controllo dei livelli di paratormone nei paz. dializzati (Nefrologia ) 10 Prevenzione delle Nefropatie da MDC iodato (Nefrologia) 11 Gestione del dolore post operatorio in Day Surgery 12 Sospensione della terapia anticoagulante in Day Surgery
I lavori realizzati sono stati presentati al “IV Workshop Italiano sull’Audit Clinico” che si è
svolto a Crema il 5 giugno 2009, all’interno di una tavola rotonda e pubblicati negli atti.
4. Il progetto prevenzione cadute accidentali pazienti
Nato all’interno di un progetto di formazione nel 2006 il progetto “prevenzione delle
cadute accidentali dei pazienti” è proseguito con l’elaborazione e revisione della scheda di
segnalazione delle cadute; sono state redatte le raccomandazioni; è stata revisionata la scala per
l’individuazione dei pazienti a rischio; è stata redatta un istruzione operativa, illustrata in incontri
e diffusa attraverso il sito aziendale ; si è conclusa la sperimentazione; è in corso il monitoraggio
dei dati da parte della Direzione Medica di Presidio ospedaliero. E’ in corso l’elaborazione di un
opuscolo informativo per i pazienti ed i familiari. E’ prevista la diffusione è l’integrazione con i
documenti utilizzati presso l’Ospedale di Santa Corona.
5. Il progetto nazionale “Carta della qualità in chirurgia”
Il progetto ispirato ai 14 diritti della “Carta Europea dei diritti del malato” è realizzato in
collaborazione con Cittadinanza Attiva e Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI). Hanno
aderito due strutture : la S.C. Chirurgia Generale e la S.C. Day Surgery Multidisciplinare
dell’Ospedale S.Paolo di Savona.
229
Ha l’obiettivo di assicurare al cittadino malato massima attenzione alla qualità e alla
sicurezza in tutte le fasi del percorso chirurgico : dall’accoglienza nei reparti, al consenso
informato prima dell’intervento, dalla sicurezza in sala operatoria fino alle dimissioni
dall’ospedale.
6. Il piano annuale delle indagini di qualità percepita
Nell’ anno 2009 è stata realizzata una indagine regionale che ha visto coinvolte le
strutture di degenza e ambulatoriali dei 4 ospedali, le RSA e l’assistenza domiciliare.
E’ in corso la elaborazione dei dati raccolti : n° 2902 questionari - che corrispondono
all’81,9% dei questionari distribuiti.
TOT. QUESTIONARI AMBULATORI Consegnati
TOT. QUESTIONARI AMBULATORI Restituiti
TOT. QUESTIONARI DEGENZE Consegnati
TOT. QUESTIONARI DEGENZE Restituiti
OSPEDALE SAVONA
630 488 660 576
OSPEDALE CAIRO
120 96 60 55
OSPEDALE PIETRA
750 640 660 488
OSPEDALE ALBENGA
270 191 210 180
TOTALE
1770
1415 (79%)
1590
1299 (81%)
TOT. QUESTIONARI Consegnati/restituiti A.D.I. SAVONA 30/26 A.D.I. CARCARE 30/30 A.D.I. FINALE 30/28 A.D.I. ALBENGA 30/29 R.S.A. VARAZZE 30 /30 R.S.A. ALASSIO 30/27
7. I gruppi di miglioramento ed il Comitato Consultivo Misto
I gruppi di miglioramento sono gruppi di lavoro composti da Direttori, dirigenti delle
strutture, operatori e rappresentanti delle associazioni di volontariato e di tutela individuati tra i
componenti del Comitato Consultivo Misto dell’Azienda, ovvero l’organismo di consultazione
portavoce dei cittadini a cui partecipa regolarmente l’Ufficio Qualità. Hanno il compito di valutare
le criticità relative al problema individuato, definire obiettivi specifici su cui avviare ipotesi di
miglioramento. La metodologia seguita è quella propria dei circoli di qualità: analisi del problema,
raccolta dati, analisi delle cause, individuazione indicatori, progettazione e realizzazione di
miglioramenti, diffusione dei risultati. Attualmente sono attivi i seguenti :
1. gruppo di miglioramento Pronto Soccorso
2. gruppo di miglioramento tempi di attesa
3. gruppo di miglioramento “percorso del paziente diabetico ”.
230
8. Il piano annuale della FORMAZIONE per la qualità
Progetto/Titolo Obiettivi Destinatari
Corso per referenti qualità e PDTA “Lo sviluppo del SGQ”
Aggiornare le conoscenze sulla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 Approfondire strumenti e metodi di qualità tecnico professionale (PDTA e audit clinico)
N° 94 operatori referenti qualità e sostituiti e valutatori qualificati SGQ delle strutture certificate
Progetto/Titolo Obiettivi Destinatari
“Mantenimento e miglioramento SGQ” Dipartimento Patologia Clinica e Dip. Medicina
Conoscere la nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 Verificare la documentazione in uso Realizzare le attività per il mantenimento della certificazione
Operatori delle strutture certificate
Progetto/Titolo Obiettivi Destinatari
Audit clinico Day Surgery Multidisciplinare
Conoscere e realizzare audit clinici Operatori della struttura, chirurghi, anestesisti
9. LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO
L’Unità di gestione del rischio clinico (U.G.R.) aziendale persegue gli obiettivi
assegnati annualmente al Direttore Generale dalla Regione Liguria:
1) predispone un progetto annuale di gestione del rischio clinico che ricomprenda almeno un
raccomandazione del Ministero della salute (good practice);
2) recepisce il metodo di analisi Root Causes Analysis (analisi della causa radice) secondo le
linee guida di settembre 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
sociali, Ufficio III;
3) pianifica e realizza la formazione di base e avanzata sul Risk Management capillare nelle
strutture aziendali
4) adotta la scheda di segnalazione regionale di incident reporting revisionata;
5) implementa il set minimo di dati per la segnalazione /gestione dei sinistri.
10. IL PROGETTO DI valutazione esterna della qualità (certificazione ISO 9001) ed il coordinamento della rete dei referenti qualità
L’Azienda ha ottenuto il primo riconoscimento esterno di certificazione della qualità
secondo la norma ISO 9000 nel 2001 e successivamente ha proseguito nel mantenimento
annuale e nella estensione ad altre strutture, perseguendo l’obiettivo strategico del
231
miglioramento continuo del suo Sistema Gestione Qualità unificato con Pietra Ligure dall’anno
2009 ; progressivamente integrato con il sistema dell’Accreditamento Istituzionale, il sistema di
budget, il sistema della formazione e recentemente con il sistema di gestione del rischio clinico.
La struttura coordina la rete dei referenti qualità delle strutture certificate ed in via di
certificazione di seguito elencate. Si avvale anche di un gruppo di valutatori (auditors) qualificati
dei Sistemi Gestione Qualità per la realizzazione delle verifiche interne e per la formazione.
Elenco Strutture certificate ed in via di certificazione :
DEGENZE SERVIZI SERVIZI AMMINISTRATIVI
1.Cardiologia Savona 14.Anatomia Patologica SV
15.Anatomia Patologica Pietra 37.Centro Formazione e Aggiornamento Savona 38. Pietra L.
2. Medicina e cure Intermedie Savona
16.Farmacia Ospedaliera Savona
39.Provveditorato
3.Medicina 1° Savona
17.118 Savona Soccorso 40.Centro di Controllo Direzionale
4.Medicina 2° Savona
18.Pronto Soccorso Cairo 41.Sistema Informativo
5.Medicina Cairo
19.Blocco Operatorio Savona
6.Nefrologia e Dialisi
20.Pronto Soccorso e osservazione Breve Savona e 21.Cairo
42.Direzione Medica Presidio Ospedaliero Savona e Cairo
7.Neurologia
22.Anestesia e Blocco Operatorio Cairo
8.Ostetricia e Ginecologia
23.Anestesia e Rianimazione Savona
9.Pediatria
24.Diagnostica per Immagini Cairo – 25.Pietra L.
10.Riabilitazione Savona
11.Riabilitazione Cairo
26.Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Savona e 27.Pietra L.
12.Day Surgery Multidisciplinare
28.Laboratorio Analisi Savona – 29.Cairo- 30.Albenga – 31.Pietra L.
13.Unità Spinale Unipolare Pietra L.
32.Medicina Nucleare Pietra L.
33.Microbiologia Pietra L. 34.Radioterapia Savona 35. Fisica Sanitaria 36. Neuroradiologia Pietra L.
232
11. L’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE (Pietra Ligure)
Nel mese di maggio 2009 è stata realizzata la verifica esterna di Accreditamento
Istituzionale dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure; nel mese di giugno la verifica esterna
dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia dell’Ospedale di Albenga da parte della Commissione
Regionale.
12. L’attività di supporto e consulenza
La struttura svolge attività di supporto e consulenza alle strutture per la redazione di
Manuali; procedure, istruzioni, regolamenti, etc…e percorsi diagnostico terapeutici assistenziali
(PDTA) : manuale manipolazione chemioterapici; regolamento interno (Day Surgery, Chirurgia
Generale, Struttura Semplice Area critica medica ..); PDTA aneurisma rotto ; PDTA patologia
diabetica ; procedura per la prevenzione delle reazioni allergiche da mezzo di contrasto;
procedura per la gestione del catetere venoso centrale ; procedure per la gestione della
nutrizione artificiale; procedura per la gestione dei trasporti interni ed esterni di materiali biologici
; procedure di gestione farmaci e stupefacenti; procedura per l’assistenza ad alta intensità di cura
domiciliare ; procedura per la valutazione pre-operatoria ; istruzione per la segnalazione delle
reazioni allergiche peri-operatorie; trasporto pazienti da RSA, RP all’ospedale o altre strutture;
procedura per il posizionamento e la gestione di protesi auto espansibile enterica; procedura per
prevenire la ritenzione di garze, strumenti o altro materiale del sito chirurgico; istruzione
operativa per la gestione degli allarmi dei frigoriferi/congelatori adibiti alla conservazione dei
farmaci/reagenti/emoderivati.
13. LA PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO
La ASL 2 Savonese partecipa a gruppi di lavoro regionali su temi
specifici.
o Inoltre è presente sul sito della Regione Liguria
www.liguriainformasalute.it , alla pagina dedicata all’Osservatorio regionale Qualità
percepita a seguito della partecipazione ad un progetto Nazionale Ministeriale in
collaborazione con altre Regioni italiane e l’Università degli Studi di Bologna
Sociologia della Salute con la quale è in atto una continua collaborazione.
o E’ presente nella banca dati del Dipartimento della Funzione Pubblica
“Buoni esempi.it”, con il progetto “Le attività relative alla qualità percepita
all’interno dello sviluppo del Sistema di gestione per la Qualità dell’Azienda”, che
viene aggiornato ogni anno.
o L’Azienda è inoltre presente in numerose pubblicazioni ed invitata a
convegni e dibattiti di confronto e discussione su temi innovativi e di confronto di
233
esperienze; collabora con la Società Italiana per la Qualità della Assistenza
Sanitaria ed alla rivista “Salute e Società” edita da Franco Angeli.
o Partecipa all’Osservatorio Buone Pratiche della AGENAS.
o E’ inserita nel Network Italiano Audit Clinico.
3.17 Il Sistema di Prevenzione
La recente politica di tutela della salute, a livello nazionale e internazionale, ha promosso
la crescente specializzazione delle strutture che offrono servizi sanitari.
Per conseguire la Qualità del servizio in funzione di una maggiore richiesta di efficacia,
efficienza e garanzia della sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori non ci sono alternative: si
dovrà sempre di più valorizzare il sistema e comunicare su precisi punti di riferimento della
gestione del rischio clinico e della sicurezza degli operatori, sperimentando concretamente ed in
maniera controllata le soluzioni ritenute più valide.
Notoriamente e soprattutto nel mondo imprenditoriale il termine sicurezza evoca
immediatamente il rispetto di norme, regolamenti e disposizioni legislative, inerenti la tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ultimo riferimento, il “D.Lgs 9 aprile 2008 n.81”
modificato dal “D.Lgs 106 del 3 agosto 2009”, inerendo sulla definizione e risoluzione degli aspetti
prettamente strutturali e tecnologici e/o sulla sorveglianza sanitaria degli operatori coinvolti,
piuttosto che sulla sicurezza ad ampio spettro anche del paziente. Nell’attuale settore sanitario è
oggi possibile osservare l’emersione di una spiccata sensibilità rivolta al problema della gestione
del rischio, sulla base di mutamento culturale che si rivolge alla sicurezza come ad un requisito
del sistema ed all’evento avverso, come al frutto di un’interazione tra fattori tecnici, organizzativi
e di processo, piuttosto che alla conseguenza del singolo errore. Nella pratica, ciò si realizza con
interventi tesi a rafforzare le difese del sistema (cultura della sicurezza), di fronte al possibile
errore attivo commesso dall’operatore di prima linea e con i sistemi di compensazione e/o di
controllo di possibili errori umani.
In sintesi, questi interventi per la difesa della sicurezza si devono fondare soprattutto su
obiettivi generali e su obiettivi specifici e concreti.
In particolare un obiettivo generale, a grande rilevanza progettuale, ci richiede di costruire
e rafforzare gradualmente una “cultura della sicurezza”, che consenta di passare da una cultura
del “colpevole” a una cultura della “ricerca delle cause di sistema” e ancora, da una posizione
autoreferenziale: «bene, come siamo bravi, non si sbaglia mai», ad una posizione “generativa” in
cui «ognuno di noi può compiere errori, siamo tranquilli che una possibilità di miglioramento
esiste».
La sicurezza attualmente è diventata una delle problematiche di maggior interesse a livello
internazionale, in ogni campo della vita, da quello lavorativo, a quello domestico, l’obiettivo
principale è quello di porre le condizioni affinché gli individui possano vivere e lavorare
234
tranquillamente senza incorrere costantemente in situazioni rischiose. L’uomo non ha le
potenzialità per annullare ogni fattore di rischio, le scienze e la letteratura ci insegnano che non
esistono situazioni a rischio zero, ma esiste la possibilità di creare ambienti in cui gli eventi
rischiosi siano ridotti ai minimi livelli, che comprenda una cultura della salute globale, articolata
su tutte le attività più vicine ai pazienti e attenta al benessere degli operatori. Alla stregua delle
suddette, seppure generiche valutazioni, è immediatamente comprensibile che il sistema deve
essere ristrutturato in modo tale da rendere possibile la rilevazione di tutti gli errori, anche quelli
che non hanno generato un evento avverso, consentendo l’analisi approfondita e la ricerca delle
cause, al fine di prevenire il ripetersi delle stesse condizioni di rischio o di limitare il danno,
quando questo oramai si è verificato.
Per promuovere tale cambiamento, utile all’avvio di un sistema di gestione del rischio, è
fondamentale conseguire l’obiettivo della sicurezza del paziente e degli operatori, della qualità e
dell’assistenza attraverso sistemi di risk management che, prevedano, se necessario, anche la
profonda revisione e modifica dei processi stessi.
La descrizione di modelli comuni di gestione del rischio, siano essi rivolti in maniera
specifica al “rischio clinico” o alla “sicurezza e salute nei luoghi di lavoro”, ci fanno comprendere
come le fasi e le metodologie utilizzate abbiano un percorso comune ed un’unica filosofia, il
miglioramento della qualità.
E’ necessaria di conseguenza, l’integrazione e la condivisione di strumenti e metodologie
operative per il riconoscimento, la prevenzione e la riduzione delle situazioni a rischio per i
pazienti e per gli operatori, per la realizzazione di un approccio integrato alla gestione del rischio
nelle strutture sanitarie.
Per gestione integrata dei rischi che comprenda:
a. Pazienti: rischio clinico - collegabile direttamente ed indirettamente all’attività
assistenziale e clinica;
b. Sicurezza degli ambienti (safety e security);
c. Sicurezza del personale;
d. Emergenze esterne;
e. Rischi “economico-finanziari”.
Il risk management, il programma di gestione del rischio, è una funzione aziendale
essenziale in un sistema di clinical governance, in quanto assolve il ruolo di individuare le
strategie aziendali di gestione del rischio e le modalità da applicarsi per l’individuazione dei rischi
aziendali e la loro prevenzione, nonché coordinare, e sorvegliarne l’applicazione e verificarne i
risultati.
La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro è già da tempo parte integrante della
gestione generale dell’azienda, ma la vera innovazione degli ultimi tempi è costituita dalla
235
possibilità di combinare e razionalizzare i fattori di Ambiente e Sicurezza con quelli della Qualità,
al fine di creare una “dimensione aziendale integrata”.
La funzione in questione non può che essere realizzata con l’apporto di figure con
competenze professionali diversificate, in grado di costruire ed elaborare profili di rischio,
protocolli applicativi, elaborazione statistica, rapporto con i clinici e gli operatori sanitari, di
conoscenza legali - amministrative ed economiche.
Il Servizio di Prevenzione e Protezione ( SPP) è definito dal D. Lgs. 81/08 all’art. 2 lett. l)
come “…l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività
di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori…”. La normativa attribuisce al
SPP la natura di organo di consulenza tecnico-scientifica per il Datore di Lavoro a proposito di
tutto ciò che attiene alla promozione e alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e
delle lavoratrici e di quanti accedono legittimamente agli ambienti dell’Azienda .
Il SPP svolge i compiti individuati dall’articolo 33 del D.Lgs. 81 del 09/04/2008, che in
sintesi possono essere riassunti nei seguenti punti:
individuare i fattori di rischio, valutarli ed individuare le misure per la sicurezza e la
salubrità degli ambienti di lavoro
elaborare le misure preventive e protettive ed i sistemi di controllo di tali misure
elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali
proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori
partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro fornire
ai lavoratori le informazioni previste dalla normativa in materia di sicurezza e salute sui
luoghi di lavoro .
In aggiunta ai compiti istituzionali appena ricordati, il Servizio di Prevenzione e Protezione
svolge la propria attività in collaborazione con altre Strutture aziendali per l’attuazione di attività
integrative ed in tutte le circostanze, per le quali la “consulenza” in materia di tutela della salute
degli operatori possa rappresentare non solo la risposta ad un obbligo cogente, ma anche un
riconoscimento ed un contributo ai valori rappresentati dalla Mission aziendale al fine di una
gestione integrata dei rischi, come in premessa detto.
Con il Decreto Legislativo n. 81/08 il legislatore italiano definisce per la prima volta un
modello di gestione della prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro.
Il Decreto D.lgs 81/08 parte dall’assunto che in ogni attività umana di vita e di lavoro
esiste un rischio per la salute e per la sicurezza e che il concetto di “ rischio zero ” è utopico e
pertanto si deve operare sul concetto di riduzione del rischio, a livelli più bassi possibili: è ovvio
che questa condizione, peraltro in continuo divenire e in continuo miglioramento, richiede
236
l’intervento attivo di tutti gli interessati al processo, la partecipazione relativa e consapevole di
ognuno.
L’attuazione del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro SGSL) avviene
mediante il controllo delle attività, la definizione di procedure documentate e di registrazioni
formali che costituiscono il riscontro oggettivo dell’applicazione della politica per la sicurezza.
In modo prioritario è necessario definire l’organizzazione con i diversi legami gerarchici e
le mansioni delle singole funzioni sia dirigenziali sia operative.
Il SGSL prevede di definire in modo documentato le procedure e le prassi aziendali così da
consolidare ed uniformare i comportamenti e le istruzioni (CHI – FA – CHE COSA – COME -
DOVE).
Il modello, per avere efficacia esimente, dovrà essere efficacemente attuato, assicurando
un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi.
Nel corso degli anni in Azienda il Servizio di Prevenzione e Protezione oltre allo
svolgimento dei compiti istituzionali ha provveduto alla definizione di un progetto di
aggiornamento sulla valutazione dei rischi che comprende la definizione di una organizzazione
aziendale della sicurezza sul lavoro prevista dal sopra citato SGSL, definendo in modo chiaro le
figure presenti nella struttura organizzativa precisando i compiti e responsabilità.
In relazione all’organigramma aziendale sono state individuate delle figure istituzionali,
fermo restando che ogni dipendente deve assumere un comportamento corrispondente alle
disposizioni di legge e alle disposizioni aziendali, per garantire il massimo livello di sicurezza per
gli operatori e per gli utenti.
Entrando nello specifico delle ottemperanze relative alla sicurezza, ha rivestito particolare
importanza in ambito aziendale l’attuazione della formazione, informazione e addestramento,
sono state infatti molti i corsi di formazione erogati, queste particolari fasi nello sviluppo di un
sistema e più in generale all’interno di una qualsiasi organizzazione, hanno permesso un
coinvolgimento di tutti gli operatori coinvolti nelle varie attività per un’attuazione efficace ed
efficiente nella creazione di “una cultura della sicurezza diffusa”, le attività di formazione hanno
naturalmente tenuto conto dei diversi livelli di responsabilità, abilità, professionalità e rischio.
Un altro settore che riveste particolare importanza per l’azienda che è stato seguito in
maniera specifica è quello relativo all’andamento infortunistico aziendale, ai fini della continua e
sistematica valutazione dei rischi nel corso degli anni.
Si provveduto e si provvede alla rilevazione sistematica informatizzata dei dati
infortunistici aziendali in ottemperanza alla procedura relativa predisposta dalla Regione Liguria e
in seguito all’analisi sistematica predisposta dal Servizio scrivente; necessaria all’ individuazione
dei fattori di rischio specifici per ogni attività lavorativa e profilo professionale.
Tali fattori modificabili ai fini della prevenzione, risultano utili alla definizione di azioni
correttive, di provvedimenti tecnici strutturali ed organizzativi definiti in una scala di priorità,
necessari alla prevenzione dei rischi e di conseguenza ai fini della riduzione degli eventi
infortunistici.
237
Tabella: 1 – Riepilogo infortuni ASL n. 2 “Savonese”
TIPOLOGIA ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009
AGGRESSIONI 16 11 8
CADUTE 40 45 52
CONT. CHIMICHE 3 3 5
CONT. BIOLOGICHE 48 33 40
IN ITINERE 35 43 39
MOV. CARICHI 38 28 38
PUNTURE D’AGO 87 94 80
TAGLI 33 16 20
URTI 44 49 38
USTIONI 3 2 1
ALTRO 46 49 37
TOTALE 393 373 358
Grafico: 1 – Riepilogo infortuni ASL n. 2 “Savonese”
238
Risulta evidente la riduzione della tipologia di infortunio più frequente in ambito sanitario
dovuto alla puntura d’ago, che trova riscontro nell’applicazione del progetto aziendale mirato alla
prevenzione e riduzione degli infortuni determinati da punture da ago e taglienti, che ha previsto
un evento formativo specifico effettuato a tutti gli operatori sanitari quale obiettivo primario, al
fine di creare la consapevolezza del rischio attraverso conoscenze, metodi di lavoro sicuri e
sull’uso delle tecnologie disponibili, deputate alla riduzione del rischio biologico.
Nell’ambito dell’applicazione del progetto sopra citato si è provveduto all’utilizzo presso le
Strutture Sanitarie dei dispositivi medici per la prevenzione delle punture accidentali, in grado di
ridurre il rischio di ferite cagionate da aghi o altri dispositivi taglienti.
Un dato particolarmente significativo è rappresentato altresì dalla diminuzione generale
degli occorsi, la consapevolezza del rischio e le misure di prevenzione da adottare, ottenuta con
l’informazione e la formazione continua ha sviluppato negli operatori maggiore attenzione nei
confronti della prevenzione e dell’applicazione di procedure sicure durante l’attività lavorativa.
Il processo di valutazione dei rischi continuo e sistematico come già citato in precedenza,
si sviluppa anche attraverso la rilevazione degli infortuni e la ricerca delle cause insite
nell’accadimento degli stessi. A questo proposito il Servizio scrivente oltre alla procedura di
registrazione informatica, necessaria ai fini statistici, verifica con gli operatori nei luoghi di lavoro
la dinamica degli eventi, ponendo in essere immediatamente, quando ciò sia possibile, gli
interventi necessari ad eliminare le cause e/o a predisporre le misure di prevenzione utili per la
riduzione dei rischi.
La predisposizione di procedure di lavoro sicuro, la formazione e l’informazione soprattutto
ai lavoratori neo-assunti, i continui sopralluoghi nei posti di lavoro, la dotazione di dispositivi e
attrezzature adeguate hanno portato a dei risultati utili in tema di prevenzione e sicurezza.
Questo è solo l’inizio di un percorso che richiederà maggiori sforzi per consolidare e
migliorare la qualità, l’attuazione della politica per la sicurezza e la salute sul lavoro, nonché la
previsione di un sistema di gestione integrata aziendale dei rischi, ispirato principalmente da
criteri di efficienza ed efficacia operativa.
Questo processo deve articolarsi sia attraverso la ricerca dei fattori motivanti in grado di
catalizzare i processi di coinvolgimento degli individui per la condivisione degli obiettivi sia,
soprattutto, nella conseguente modifica dell’organizzazione finalizzata alla realizzazione di un
punto d’incontro tra gli obiettivi individuali e quelli dell’organizzazione stessa.
239
4. RISORSE (QUALI, QUANTE E COME)
240
4. RISORSE (QUALI, QUANTE E COME)
A. LE RISORSE UMANE
La A.S.L. n. 2 Savonese è ormai da anni la maggior Azienda della Provincia di Savona. Nel
corso del 2009 l’A.S.L. n. 2 Savonese si è assestata su un totale di n. 4527 unità a tempo
indeterminato inquadrato nei diversi ruoli - sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo - e
nelle diverse categorie, profili professionali e discipline.
Nell’analisi successiva sono rappresentati i dati relativi alla situazione del personale
considerato nella sua globalità.
L’analisi del personale è stata articolata su tre livelli e si riferisce a tutto il personale a
tempo indeterminato:
1) Consistenza del personale;
2) Caratteristiche del personale;
3) Organizzazione del lavoro
241
4.1 Consistenza del personale
ppeerrssoonnaallee ddii rruuoolloo
Ruolo Sanitario
Ruolo Professionale
Ruolo Tecnico
Ruolo Amministrativo TOT
3151 9 907 460 4527
Personale suddiviso per ruoli di appartenenza
70%0%
20%
10%Ruolo Sanitario
Ruolo Professionale
Ruolo Tecnico
RuoloAmministrativo
Raffrontando i dati del 2009 si è registrato, in relazione all’anno 2008, un incremento del
personale a tempo indeterminato di n. 36 unità dovuto, sotto il profilo organizzativo,
all’attivazione di nuovi servizi sanitari che ha permesso la conclusione delle procedure relative
alla stabilizzazione del personale precario, dato confermato dalla contestuale diminuzione del
personale a tempo determinato:
personale a tempo determinato nel corso dell'anno 2009
ruolo sanitario
ruolo professionale
ruolo tecnico
ruolo amministrativo
totale a tempo
determinato differenza
31/12/2008 91 0 33 6 130 -36 31/12/2009 88 0 5 1 94
I prospetti sotto riportati illustrano i movimenti di personale nel corso dell’anno 2009 da
cui si rilevano:
106 cessazioni per il personale a tempo indeterminato che rappresenta il
43,98% del personale in servizio;
le assunzioni a tempo indeterminato tra cui si evidenzia il numero di
tipologie di personale da tempo determinato a tempo indeterminato;
242
personale a tempo indeterminato cessato nel corso dell’anno 2009
Per limiti di età Dimissioni Passaggi ad altre Amministrazioni
Altre cause TOT
14 40 16 36 106
Personale cessato nel corso del 2009
13%
38%15%
34%
Per limiti di età
dimissioni
Passaggi ad altreAmministrazioniAltre cause
personale a tempo indeterminato assunto nel corso dell’anno 2009
Proveniente da altre Amministrazioni
Procedure concorsuali
Altre procedure Stabilizzazioni TOT
15 138 15 73 241
Personale assunto nel corso del 20096%
58%6%
30% Proveniente da altreAmministrazioniProcedure concorsuali
Altre procedure
Stabilizzazioni
In particolare, per alcune figure professionali tra cui quelle degli infermieri professionali e
dei medici in alcune discipline (radiologia, ortopedia, anestesia) sussiste, ancora oggi, una forte
criticità nel reperimento di personale non solo a tempo determinato, ma anche a tempo
indeterminato.
243
4.2 Caratteristiche del personale
Le tabelle che seguono mostrano la ripartizione del personale di ruolo al 31/12/2009 per:
a) sesso;
b) fasce di età;
c) anzianità di servizio
d) titolo di studio
e) orario di lavoro (tempo pieno/part-time)
f) giorni di assenza
a) ripartizione del personale di ruolo per sesso
uomini donne Tot. personale di ruolo al
31/12/2009
1333 3194 4527
Personale presente al 31/12/2009 suddiviso in uomini e donne
29%
71%
uomini
donne
b) ripartizione del personale di ruolo per classi di età
25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65 e
oltre
U D U D U D U D U D U D U D U D U D
2009 14 65 43 154 110 429 177 688 284 782 317 610 280 399 102 62 6 5
244
grafico del personale suddiviso per classi di età al 31/12/2009
0
200
400
600
800
1000
1200
anni25-29
anni30-34
anni35-39
anni40-44
anni45-49
anni50-54
anni55-59
anni60-64
annioltre 64
Dai dati illustrati emerge che la fascia di età più numerosa è quella ricompresa tra i 40 e
54 anni, il che farebbe presupporre sotto il profilo pensionistico una situazione di stabilità e
continuità per l’azienda. In pratica, però, tale fenomeno viene condizionato dalle caratteristiche
del mercato del lavoro pubblico che ad oggi è fortemente influenzato da flussi di mobilità tra
aziende.
c) ripartizione del personale di ruolo per anzianità di servizio
da 0 a 5 da 6 a 10 da 11 a 15 da 16 a 20 da 21 a 25 da 26 a 30 da 31 a 35 oltre 35
U D U D U D U D U D U D U D U D
2009 186 553 146 486 88 217 275 691 301 590 210 454 86 156 41 47
245
grafico del personale suddiviso per anzianità di servizio al 31/12/2009
50
250
450
650
850
1050
Da 0 a 5 da 6 a 10 da 11 a 15 da 16 a 20 da 21 a 25 da 26 a 30 da 31 a 35 oltre 35
d) ripartizione del personale di ruolo per titolo di studio
Fino scuola dell’obbligo Licenza media
superiore Laurea Totale
731 2373 1423 4527
Articolazione del personale per titolo di studio
posseduto
16%
53%
31%Fino scuola dell’obbligo
Licenza media superiore
Laurea
Il dato relativo al personale laureato si riferisce in larga parte alla Dirigenza
Medica/Veterinaria e S.P.T.A. La percentuale può sembrare bassa in relazione alla tecnologia e
alla professionalità presenti nell’A.S.L., ma occorre tener presente che il dato non ricomprende i
nuovi corsi di laurea (corso di laurea triennale infermieristica e corso di laurea triennale in
fisioterapia).
246
e) articolazione del personale di ruolo al 31/12/2009 suddiviso per tempo lavoro (tempo pieno/part-time)
Tempo pieno Tempo parziale Tot. personale di ruolo al
31/12/2009
3936 591 4527
personale presente al 31/12/2009 suddiviso in tempo pieno e tempo parziale
87%
13%Tempo pieno
Tempo parziale
Analizzando distintamente la Dirigenza ed il Comparto il fenomeno del part-time si
presenta sostanzialmente diverso:
per il personale dirigente l’istituto è scarsamente utilizzato: sul totale dei dirigenti il
personale a part-time rappresenta un valore inferiore al 2%; un aumento di casi si rileva
all’interno della categoria dei Chimici (50%).
Il fenomeno non sembra riguardare il restante personale dirigente sanitario ed
amministrativo (nell’ambito della dirigenza medica sono presenti solo 6 unità in part-time
rispetto al tempo pieno).
Risulta evidente che la maggiore incidenza si ha in quei settori dove è più consistente il
numero di personale femminile rispetto a quello maschile; inoltre bisogna sottolineare che per
la dirigenza l’istituto rappresenta una novità rispetto al passato, poiché introdotto con i
CC.CC.NN.LL. per la dirigenza medica, veterinaria e S.P.T.A. del 22/2/2001 integrativo dei
CC.CC.NN.LL. 8/6/2000, mentre per il personale del comparto si ha già una storia consolidata
nel tempo. A solo titolo esemplificativo, si ricordi che per il personale medico esisteva la
possibilità di un rapporto di lavoro a tempo definito che per molti aspetti si concretizzava in
un vero e proprio part-time ante litteram.
per il personale del comparto emerge che i part-time rispetto al totale del personale
incidono per un 15,60%, a fronte di un 16,70% nel 2008 con un decremento percentuale di
1,10 punti. Esaminando il fenomeno sotto il profilo delle qualifiche, la categoria maggiormente
interessata è quella del personale infermieristico, pari al 19% circa.
247
L’incidenza del part-time notevolmente al di sopra dello standard nazionale (7% – 8%) per
alcune categorie può essere dovuta alla rilevanza numerica di personale femminile. Infatti nelle
qualifiche di infermiere, personale tecnico e di riabilitazione, educatore, assistente sociale e
ausiliario, qualifiche prevalentemente femminili, la percentuale oscilla intorno al 20%.
Analizzando le motivazioni di base che inducono al ricorso al part-time appare evidente
che l’istituto del part-time rappresenta una soluzione alle problematiche familiari piuttosto che un
interesse verso nuove e diverse attività lavorative. Tale dato è confermato dall’esperienza e
conoscenza diretta degli operatori degli uffici che istituzionalmente gestiscono tali realtà.
Esaminando le diverse tipologie di part-time (percentuale ed articolazione dell’orario),
emerge il seguente quadro:
le tipologie meno ricorrenti sono il 70% ed il 33% (rispettivamente 21 e 5
dipendenti ). Le più diffuse sono le articolazioni del part-time all’80% e al 66,66%
(rispettivamente 211 e 140 dipendenti) seguite dal 50% con 88 unità e dal 90% con 79
unità.
i part-time all’80% risultano abbastanza equilibrati tra orizzontale e
verticale, nel caso di part-time al 66,66% la situazione è fortemente sbilanciata verso la
modalità oraria verticale (81 rispetto a 59), identica situazione si riscontra nel part-time al
50% (69 verticali rispetto a 19 orizzontali).
La scelta del part-time all’80% rappresenterebbe la soluzione per chi intende avere libera
una porzione di giornata (pomeriggi), rinunciando ad una limitata quota di stipendio, mentre il
66,66% interessa di più coloro che intendono impegnare in Azienda solo parte della settimana,
per avere a disposizione un periodo di tempo continuativo più rilevante e meno frammentato,
(anche a discapito di una riduzione di stipendio più consistente). Per il 2009 si ravvisa un
pressoché generale indirizzo dei dipendenti verso il part-time orizzontale.
L’articolazione oraria al 90% (79 dipendenti) può essere spiegata con la particolarità di
tale utilizzo che viene scelto da chi in sostanza intende rinunciare ad una limitatissima porzione di
orario, solitamente riferita alla turnazione nei giorni festivi e prefestivi (sabato e domenica).
Degno di nota appare quanto statuito dall’art. 73 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112
convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133 che ha introdotto rilevanti novità in merito alla
disciplina del part-time.
248
In particolare, la citata disposizione, modificando l’art. 1 comma 58 della legge n.
662/1996, ha disposto che la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo
parziale può essere concessa dall’amministrazione entro 60 giorni dalla domanda se questa non
reca pregiudizio alla funzionalità dell’amministrazione stessa abrogando la precedente normativa
che prevedeva l’automatica collocazione a tempo parziale a seguito della mera presentazione
della domanda da parte del dipendente interessato.
Nel corso dell’anno 2009 si è verificata una riduzione per quello che riguarda le concessioni
del passaggio dal rapporto di lavoro a tempo pieno a quello parziale dovuta anche alla mancata
possibilità di sostituzione di tale personale stante le note limitazioni alle assunzioni derivate dalla
normativa nazionale e regionale.
f) assenze a vario titolo
Qui di seguito vengono illustrati i dati relativi alle assenze suddivise per tipologie. Le
quantità si riferiscono ai giorni di mancata presenza in servizio.
E’ chiaro che la differenza tra uomini e donne dipende dalla diversa consistenza numerica
tra i due sessi presente in azienda.
ferie malattia legge 104/92
assenze retribuite sciopero formazione altro tot
assenze
U D U D U D U D U D U D U D
45419 99660 9647 37514 1947 7229 5308 35904 90 276 2807 3043 3449 7595 259888
assenze personale di ruolo al 31/12/2009
4%0%
18%
4%
16%
2%
56%
ferie
malattialegge104/92
assenze retribuite
sciopero
formazionealtro
249
Sulle assenze, l'art. 29 del Dlgs n. 150/2009, modificando l'art. 71 del Dl n. 112/2008,
prescrive che le pubbliche amministrazioni rilevino mensilmente i dati quantitativi relativi alle
assenze per malattia dei dipendenti e li comunichino al dipartimento della Funzione pubblica.
In applicazione di quanto sopra esposto ed a sensi dell’art. 21, comma 1, della L. n. 69 del
18/6/2009 “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in
materia di processo civile” che prevede che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere
noto, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni tra cui i tassi di assenza e di presenza
del personale, viene di seguito esposta la tabella relativa al dato medio di presenza ed assenza
relativa al 2° semestre del 2009 (comprensivo delle assenze per ferie):
Tassi assenza e presenza del personale (desumibili dai dati presenti sul sito aziendale)
DIPARTIMENTO TASSO DI ASSENZA
TASSO DI PRESENZA
media 2° semestre
CURE PRIMARIE ED ATTIVITA' DISTRETTUALI 24,62 75,38 SALUTE MENTALE E DIPENDENZE 24,66 75,34 MATERNO INFANTILE 25,02 74,98 PREVENZIONE 20,69 79,31 CHIRURGIE 25,84 74,16 MEDICINA 24,32 75,68 TESTA COLLO 29,64 70,36 ORTOPEDIA 28,42 71,58 RIABILITATIVO 27,99 72,01 EMERGENZA LEVANTE 29,19 70,82 EMERGENZA PONENTE 27,77 72,23 SPECIALITA' MEDICHE 21,28 78,72 PATOLOGIA CLINICA 25,67 74,33 IMMAGINI 26,83 73,17 STAFF ALLA DIREZIONE AZIENDALE 14,09 85,91 STAFF ALLA DIREZIONE SANITARIA 22,55 60,78 ECONOMICO FINANZIARIO 21,95 78,06 GIURIDICO E RISORSE UMANE 16,99 83,01 TECNOLOGICO 16,83 83,17
250
4.3 Organizzazione del personale
I principi generali di organizzazione dell’A.S.L. n. 2 sono stati definiti nell’ Atto Aziendale,
atto di diritto privato con il quale l’Azienda ha determinato, nel rispetto delle indicazioni
legislative nazionali e regionali, i principi strategici e di funzionamento (delibera n. 1340 del
29/11/2002). Proprio in questi giorni è stato deliberato il nuovo Atto Aziendale dell’A.S.L. n. 2
savonese. (delibera n. 550 del 3 giugno 2010).
Si ricorda che dal 1° luglio 2008 l’Azienda Ospedaliera Ospedale Santa Corona è stata
accorpata all’A.S.L. n. 2, attualmente, quindi, l'ex Azienda Ospedaliera Ospedale Santa Corona
non dispone più di un'autonoma direzione aziendale che è stata unificata così come altri organi di
legge; dal 1 luglio 2008 esiste un solo Collegio Sindacale ed opera un unico Collegio di Direzione.
Tutto ciò ha comportato una sostanziale, profonda e complessa riorganizzazione
dell’assetto aziendale sia dell’Area Sanitaria che di quella Amministrativa, iniziata nel corso del
2008 e proseguita per tutto il 2009.
A riguardo l’Azienda ha anche iniziato un percorso di unificazione di procedure di
funzionamento degli organi direzionali, in oggi sostanzialmente completato, in particolare in
riferimento al regolamento del Collegio di Direzione, al Piano Strategico Aziendale e all’Atto di
Autonomia Aziendale.
Dal punto di vista operativo l’Azienda è articolata in dipartimenti intraospedalieri e
transmurari che costituiscono elementi di raggruppamento e razionalizzazione di discipline
omogenee affini o complementari. Le strutture afferenti il dipartimento, pur mantenendo
autonomia e responsabilità specifiche, perseguono finalità comuni in modo integrato.
Il territorio dell’A.S.L. n. 2, che copre tutta la provincia di Savona, è suddiviso in quattro
distretti (Albenganese, Finalese, Savonese e delle Bormide) al fine di assicurare alla popolazione
residente l’accesso ai servizi e alle prestazioni di tipo sanitario e di tipo sociale ad alta
integrazione sanitaria. Nel corso dell’anno 2009 sono stati affidati gli incarichi di Responsabili di
Distretti a quattro dirigenti.
L’area sanitaria è suddivisa in 14 Dipartimenti, di cui 3 con composizione mista ospedale-
territorio e 1 territoriale.
La funzione ospedaliera dell’A.SL. n. 2 è garantita dal Presidio Ospedaliero di Savona e
Cairo Montenotte con gli ospedali San Paolo di Savona e San Giuseppe di Cairo Montenotte e dal
Presidio Ospedaliero del Ponente con gli ospedali Santa Corona di Pietra Ligure e Santa Maria di
Misericordia di Albenga.
Il Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo Montenotte comprende n. 12 strutture complesse
afferenti l’area chirurgica, n. 14 strutture complesse afferenti l’area medica e n. 7 strutture
complesse afferenti l’area dei servizi; il Presidio Ospedaliero del Ponente comprende n. 20
251
strutture complesse afferenti l’area chirurgica, n. 11 strutture complesse afferenti l’area medica e
n. 7 strutture complesse afferenti l’area dei servizi.
Nella riorganizzazione dell’area amministrativa, l’Azienda si è data come obiettivo
prioritario la razionalizzazione delle attività di supporto che ha portato tra l’altro alla riduzione del
numero dei Dipartimenti Amministrativi.
Come già espresso in precedenza l’A.S.L. 2 Savonese garantisce l’offerta delle prestazioni
sanitarie su tutto il territorio della provincia di Savona attraverso i diversi servizi territoriali, i
quattro distretti sanitari e i due presidi ospedalieri impiegando un elevato numero di lavoratori e
lavoratrici e da anni si trova a gestire particolari situazioni relative alla articolazione degli orari di
lavoro, ciò dovuto al fatto che l’elevato numero di assenze per maternità annuale sottintende che
molto spesso le successive richieste di riduzione dell’orario di lavoro sono soprattutto dovute alla
gestione dei figli. Questo aumento di richiesta di riduzione degli orari assume dimensioni
importanti all’interno di un’azienda che opera su una porzione di territorio ampia e dislocata. A tal
proposito il lavoratore/trice si trova a dover conciliare e/o soddisfare non solo le esigenze di cure,
ma anche quelle legate ai tempi di trasferimento casa/lavoro che ostacolano ulteriormente la
conciliazione.
Per andare incontro alle esigenze dei lavoratori/trici l'Azienda manifestando un
orientamento alla propria missione improntata sicuramente al perseguimento della flessibilità
organizzativa e alla valorizzazione delle risorse umane e professionali, ha sentito l’esigenza di
promuovere alcune azioni positive per agevolare l’attività lavorativa dei dipendenti:
sono stati attivati accordi con asili nido presenti sul territorio per cui
vengono riservati alcuni posti ai figli dei dipendenti e l’A.S.L. si impegna a concorrere al
costo del servizio con una quota integrativa alla retta di frequenza mensile;
è stata data concreta applicazione a quanto previsto dal progetto
ministeriale finalizzato alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro attraverso la flessibilità
oraria denominato “Accresciamo la soddisfazione dei lavoratori” ai sensi dell’art. 9
della L. 8/3/2000 n. 53 che prevede:
la realizzazione e l’attivazione di accordi e/o relazioni sindacali
innovativi che riconoscano ufficialmente le esigenze di conciliazione dei tempi di
vita personale con i tempi di vita lavorativa, nella richiesta di flessibilità oraria
(part-time) – intendendo per esigenze di conciliazione la cura dei figli o dei genitori
anziani o di familiari disabili;
la sperimentazione di una politica aziendale di conciliazione per
rendere il momento del rientro dei lavoratori/trici più sereno e per garantire il
rientro nella medesima posizione e possibilmente nel medesimo reparto.
L’A.S.L. 2 Savonese vuole agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative
e di quelle familiari dei propri dipendenti attraverso l’introduzione di sistemi di flessibilità
252
oraria che prendono in considerazione le esigenze dei lavoratori/trici, legate alla cura dei
bambini e degli anziani. I principali obiettivi che il progetto si propone sono quelli di
sperimentare una stabilizzazione contrattuale che riconosca ai lavoratori/trici la
flessibilità/riduzione oraria per conciliare l’attività lavorativa con le esigenze familiari
migliorando la qualità di vita dei lavoratori/trici cercando di diminuire le ore di assenza
dovute all’allontanamento dal posto di lavoro per assistere i figli e i familiari migliorando
così il clima aziendale e facilitando successivamente il momento del rientro al lavoro dopo
la maternità e/o i congedi grazie anche ad azioni di coaching e aggiornamenti tecnici
cercando di ridurre al minimo la possibilità di spostamento in altri reparti.
Il bando per l’accesso al rapporto di lavoro a part-time reversibile per la durata di
12 mesi, per n. 30 unità di personale del comparto del ruolo sanitario e per il personale di
supporto all’attività sanitaria è stato deliberato il 3/12/2009, i primi passaggi al rapporto
di lavoro parziale si sono concretizzati nel mese di marzo 2010.
RREELLAAZZIIOONNII SSIINNDDAACCAALLII
Un grosso investimento è stato operato con riguardo alle relazioni sindacali e gestione del
personale, settore ove sono già stati raggiunti importanti risultati a livello di integrazione.
Nel corso dell’anno si è portato a termine il progetto di addivenire ad un unico C.C.I.A. per
tutto il personale della nuova Azienda (Comparto, Dirigenza Medica/Veterinaria e Dirigenza
S.P.T.A.).
Il 28/12/2009 è stata siglata l’ipotesi di C.C.I.A. riferito al Comparto subito seguita da
quello della Dirigenza Medica/Veterinaria e della Dirigenza S.P.T.A.
FFOORRMMAAZZIIOONNEE
L’Azienda, attraverso i due centri di formazione siti uno presso il Campus Universitario di
Savona e uno presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, ha implementato l’attività
formativa al fine di garantire un adeguato aggiornamento professionale del personale e di
ottemperare almeno al numero di crediti previsti dalla legge. Particolare attenzione è dedicata
agli aspetti metodologici dei processi formativi attraverso l’analisi dei bisogni, la progettazione e
la valutazione degli interventi.
Dal punto di vista metodologico l’A.S.L. n. 2 Savonese ha individuato due livelli differenti
di intervento formativo:
attività formative a supporto di obiettivi strategici dell’Azienda,
prevalentemente orientate al cambiamento culturale (corsi di formazione sul
253
miglioramento rapporto utente/operatore sanitario, sulla qualità dell’organizzazione, sulla
cultura del servizio, sul controllo di gestione, sulle attività di prevenzione sanitaria);
interventi formativi a carattere tecnico scientifico sulla base delle esigenze
definite dalla singole aree, proposti e gestiti direttamente dai Dipartimenti.
Tale modello si basa sulla assegnazione di budget per la formazione ai Dipartimenti al fine
di responsabilizzare le strutture anche sugli obiettivi formativi.
Relativamente alla formazione interna sono stati organizzati n° 123 corsi (412 edizioni)
che hanno coinvolto 6758 partecipanti interni e 2384 partecipanti esterni.
Per quanto riguarda invece la formazione presso terzi di dipendenti dell’Asl 2 hanno
partecipato nell’anno 2009 n. 259 persone mentre i partecipanti esterni sono risultati essere n.
535 (per un totale di n. 12 eventi).
PPRROOGGRRAAMMMMAA AASSSSUUNNZZIIOONNEE PPEERRSSOONNAALLEE DDIISSAABBIILLEE
Nel corso dell’anno 2009 è continuata la collaborazione con il Servizio Politiche Attive del
Lavoro della Provincia di Savona finalizzata all’assunzione di personale disabile di cui alla legge n.
68 del 12 marzo 1999 mediante l’attivazione di una apposita Convenzione Quadro che deve
prevedere un programma pluriennale di inserimento.
Nel corso del 2009, in attuazione della Convenzione Quadro in argomento, sono stati
assunti a tempo indeterminato, previa l’attivazione di work experiences, n. 2 lavoratori disabili.
Al 31/12/2009, come risulta dalla denuncia on-line indirizzata al Ministero del Lavoro, della
Salute e della Politiche Sociali in data 28 gennaio 2010, il totale del personale disabile presente a
tempo indeterminato presso la A.S.L. n. 2 ammonta a n. 166 lavoratori oltre a 27 dipendenti
appartenenti alle categorie protette per un totale di 193 lavoratori.
B. LE RISORSE ECONOMICHE
Il bilancio di esercizio 2009 riveste una particolare rilevanza in quanto si riferisce al primo
anno “a regime” per l’A.S.L. n. 2 nella nuova configurazione risultante dalla confluenza
dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dotato fino al 30 giugno 2008 dello status di Azienda
Ospedaliera.
254
4.4 Composizione e rispetto del livello dei costi 2009
Con Deliberazione della Giunta Regionale n. 166/2009 è stato assegnato alle
Aziende Sanitarie ed Ospedaliere il livello dei costi per l’anno 2009 individuando in particolare
per l’A.S.L. n. 2 “Savonese” l’importo di € 541.600.000; detto livello è stato successivamente
integrato, a seguito della Deliberazione della G.R. n. 1084/2009, di € 1.898.399 (risultante
dal riconoscimento di maggiori Entrate proprie e dalla stima di un risparmio sui costi per
assistenza farmaceutica convenzionata).
Sulla base di tali provvedimenti il livello dei costi complessivo attribuito all’A.S.L. n. 2
ammonta ad € 543.498.399.
=
Figura 1
I costi complessivi esposti nel Conto economico (allegato n. 2 alla Deliberazione del
Direttore generale n. 646/2010 approvativa del Bilancio di esercizio 2009) ammontano a
€ 613. 096.815 così ripartiti:
Costi della produzione (totale B) : € 611.629.144;
Oneri Finanziari (totale 20): € 182.913;
Oneri straordinari (totale E): € 995.488;
Imposte sul reddito d’esercizio (totale 25) : € 289.271.
Ai fini dell’evidenziazione del rispetto del livello sopraindicato vanno tuttavia dedotti, come
da indicazione della Regione Liguria, gli importi relativi:
- alla mobilità passiva intra ed extra regionale per € 58.009.457 (vedi oltre in merito al
carattere meramente figurativo di tale posta);
- ai costi attribuiti all’Azienda, per un importo complessivo pari a € 4.960.404,41, ai
sensi di quanto previsto al punto 4) della D.G.R. n. 166/2009 ai fini della copertura dei costi non
ricompresi nel livello individuato dalla D.G.R. n. 166/2009 ed assegnati dai seguenti
provvedimenti regionali.
541.600.000 1.898.399 543.498.399
TETTO DEI COSTI DGR 166/2009
DGR 1084/2009
255
Provvedimenti Importo
DE 0869/20‐04‐2009: Piano Sangue contributo spese per produzione plasma 89.480,54 DGR 1200/ 10‐04‐2009: Finanziamento Ministeriale alle farmacie con fatturato ridotto 31.627,18 DGR 1233/21‐09‐2009: Maggiore finanziamento stranieri 2007 55.788,40 DE 2922/28‐10‐2009: Spese assicurative di trasporto e soccorso ammalati con le associazioni di volontariato
83.602,00
DGR 1559/20‐11‐2009: Rinnovo contrattuale CCNL comparto (biennio economico 2008‐2009)
4.279.400,00
DE 3555/10‐12‐2009: Centrali Operative 118 Formazione personale volontario Ass.ni convenzionate per i servizi di emergenza
24.000,00
DGR 1731/11‐12‐2009: Somministrazione vaccino antiallergico a veleno di imenotteri 12.000,00 DGR 1900/22‐12‐2009 Impegno a favore di soggetti malati di celiachia 22.446,35 DE 1021/18‐06‐2010: Finanziamento RATA ICT anno 2009 55.823,05 DGR 509/14‐05‐2010: Vacanza contrattuale CCNL Dirigenza (biennio economico 2008‐2009) acconto
306.237,00
TOTALE FINANZIAMENTI AGGIUNTIVI 4.960.404,52
- ai costi per l’acquisto di prestazioni di assistenza ospedaliera in regime di ricovero (per acuti e
riabilitazione) erogate nel corso del 2009 dall’Istituto Villa Azzurra di Rapallo per
€ 1.377.644; gli stessi, secondo quanto a suo tempo stabilito dalla Regione Liguria fanno
carico, con correlativa assegnazione di fondi, all’A.S.L. n. 4 “Chiavarese” (competente per
territorio di ubicazione della struttura) che provvede pertanto al rimborso degli oneri sostenuti
dall’Azienda;
- ai costi derivanti da maggiori quote per sterilizzazione degli ammortamenti dell’esercizio
per € 1.497.534; tale esclusione è giustificata dalla circostanza che l’incremento nei costi per
ammortamenti registrato nel 2009 è da ricondursi ad investimenti che, in quanto finanziati
da contributi regionali o alienazioni patrimoniali, sono soggetti alla metodologia della
c.d. “sterilizzazione degli ammortamenti”; tale procedura ha l’effetto di neutralizzare gli
ammortamenti mediante l’inserimento di una posta (figurativa) di pari importo tra i ricavi;
per effetto di questa procedura gli ammortamenti relativi ad investimenti effettuati avvalendosi di
contributi in c / capitale non costituiscono un costo effettivo per l’Azienda;
- ai costi derivanti da maggiore attività libero - professionale intramoenia
(per € 1.903.342) che come tali trovano copertura nei ricavi correlati;
- ai maggiori costi per accantonamenti (anch’essi finanziati da ricavi) per € 1.266.871;
- al recupero da fondo “oneri per contratti futuri” per € 124.258;
- ai costi Legge 210/92 per € 383.978;
256
- al saldo del finanziamento vacanza contrattuale ricompreso nelle risorse da manovra
fiscale per € 75.763.
Per effetto di tali deduzioni i costi da prendere in considerazione sono pari a
€ 543.497.564.
Euro
Figura 2
4.5 Articolazione dei ricavi e dei costi 2009
RICAVI DELL’ESERCIZIO (€ 601.659.308)
I ricavi dell’anno 2009, complessivamente pari a € 601.659.308, sono riconducibili in
larga misura alle risorse assegnate dalla Regione Liguria (€ 507.687.068) che rappresentano il
finanziamento effettivo articolato come da Figura 3.
257
finanziamento regionale effettivo
Euro
Figura 3
Importo iscritto nel bilancio secondo le indicazioni della Regione Liguria che con il
Provvedimento indicato ha attribuito un finanziamento di € 29.994.429. La differenza,
pari a € 11.438.342, in quanto derivante dalla manovra fiscale regionale rappresenta
un valore provvisorio di riferimento e verrà definito successivamente all’approvazione
del bilancio stesso.
A tali risorse si aggiungono i ricavi da entrate proprie per un totale di € 14.546.802
(Figura 4) e gli altri ricavi per un totale di € 21.415.981 (Figura 5) la cui articolazione è esposta
nelle figure che seguono.
258
entrate proprie
Euro
Figura 4
altri ricavi
Euro
Figura 5
Completa il quadro dei ricavi dell’esercizio la c.d. mobilità attiva, pari complessivamente
ad € 58.009.457, che rappresenta una posta meramente figurativa (come tale destinata a non
tradursi in un effettivo introito).
L’importo totale dei ricavi di fonte regionale comprende infatti talune poste rappresentate
dal valore convenzionalmente attribuito alle prestazioni erogate dai presidi ospedalieri e
territoriali in favore di assistiti residenti negli ambiti territoriali di altre Aziende Sanitarie ed
Ospedaliere ubicate in ambito regionale ed extra – regionale; detti valori sono evidenziati in
bilancio, su indicazione della Regione Liguria, al fine di rappresentare l’attività svolta al riguardo
dalle Aziende. Gli stessi pertanto trovano riscontro, quale posta parimenti figurativa iscritta tra le
voci di costo (costi per l’acquisizione di servizi sanitari e socio - sanitari) nel valore
convenzionalmente attribuito alle prestazioni erogate ad assistiti dell’A.S.L. n. 2 “Savonese” da
parte delle altre Aziende Sanitarie ed Ospedaliere liguri ed extra – regionali.
Va sottolineato che in realtà il valore delle prestazioni suddette (individuato
provvisoriamente sulla base dei dati registrati nei periodi precedenti) viene tenuto in
259
considerazione nel momento in cui la Regione procede all’individuazione dei budget e
contestualmente all’assegnazione delle risorse.
I ricavi effettivi dell’esercizio (quindi al netto delle poste di mobilità per € 58.009.457)
sono pertanto pari a € 543.649.851 (vedi Figura 6).
Figura 6
COSTI DELL’ESERCIZIO (€ 613.096.815)
Al complesso di tali ricavi fanno riscontro costi per un totale di € 613.096.815
comprensivi di € 58.009.457relativi alla mobilità passiva.
I costi effettivi dell’esercizio (quindi al netto delle poste di mobilità) sono pertanto pari a €
555.087.358 e la relativa composizione è esposta nelle figure che seguono (Figure 7 e 8).
Euro
260
Figura 7
Figura 8
RISULTATO DELL’ESERCIZIO
Dalla contrapposizione dei costi (€ 613.096.815) e dei ricavi (€ 601.659.308) emerge un
risultato di esercizio pari a € - 11.437.507 (vedi, nella figura 9, il Conto economico sintetico); lo
stesso, come evidenziato nella pagina che segue, riveste carattere meramente tecnico e non è
pertanto indice di una situazione di squilibrio in quanto l’Azienda ha rispettato il livello
dei costi individuato dalla Regione Liguria come evidenziato al paragrafo 4.1.
Euro
261
Figura 9
4.6 Confronto con esercizio 2008
Si precisa in via preliminare che, al fine di operare una comparazione significativa, gli
importi considerati per l’anno 2008 comprendono anche i costi sostenuti nei primi sei mesi (anno
2008) dall’Azienda Ospedaliera “Ospedale Santa Corona”, confluita nell’A.S.L. n. 2 “Savonese” a
partire dal 1° luglio 2008 e che formalmente sono contenuti nel bilancio di chiusura relativo al
periodo 01/01/2008 – 30/06/2008. La colonna “importo anno 2008” contiene pertanto un dato
c.d. “consolidato”.
Le tabelle che seguono non espongono, inoltre, le poste meramente figurative
corrispondenti alla c.d. “mobilità passiva”.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Acquisto beni di
consumo sanitari
€ 85.572.546
€ 76.298.632
+ 12 % circa
Figura 10
I costi relativi, pari a € 85.572.546, nel 2009 registrano complessivamente un
incremento di € 9.273.914 (pari a circa il 12 %) rispetto ai valori dell’esercizio 2008
(€76.298.632). L’aumento è da ricondursi in prevalenza all’intensificazione della distribuzione dei
farmaci attraverso le farmacie convenzionate (circa € 3.143.000) nonché alla diversa allocazione
di costi che nell’esercizio precedente risultavano contabilizzati tra i servizi sanitari (circa €
6.353.0000) e costituiti in particolare da:
262
a. fornitura in service di presidi per incontinenti;
b. fornitura in service per interventi di cataratta e virectomia;
c. service dialisi;
d. service di ossigenoterapia e ventiloterapia domiciliare.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Acquisto beni di
consumo non sanitari
€ 5.551.921
€ 6.355.7056
- 12 % circa
Figura 11
I costi per l’acquisto di beni non sanitari registrano un decremento di circa € 800.000,
sostanzialmente riconducibile al risparmio per l’approvvigionamento di materiale di manutenzione
e riparazione e per il riscaldamento dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure ottenuto per
effetto del cambio del tipo di olio combustibile utilizzato.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Manutenzione
ordinaria in appalto
€ 8.792.627
€ 11.327.079
- 22 % circa
Figura 12
Questa voce evidenzia una riduzione pari a oltre 2,5 milioni di euro da ricondurre, in larga
misura, alla diversa contabilizzazione degli oneri derivanti dal Servizio Gestione Calore e dal
servizio di manutenzione hardware e software sino al 2008 allocati tra le manutenzioni e dal 2009
contabilizzate nei servizi appaltati.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Assistenza ospedaliera in
regime di ricovero
€ 1.477.149
€ 1.612.170
- 8 % circa
Figura 13
Il decremento rispetto all’esercizio 2008 è da imputarsi alla cessazione dell’attività
svolta dalla struttura Villa Alfieri s.r.l. dal mese di aprile 2009.
263
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Assistenza specialistica e
medicina dei servizi
€ 6.843.976
€ 6.232.141
+ 10 %
circa
Figura 14
L’incremento rispetto all’esercizio precedente (€ 611.834,56) è riconducibile all’aumento
dell’assistenza in alcune branche specialistiche e del volume di prestazioni effettuate dalle
strutture convenzionate esterne al fine di soddisfare, entro un ragionevole arco di tempo, la
domanda espressa dagli assistiti dell’A.S.L. n. 2 (abbattimento liste di attesa).
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Assistenza farmaceutica
convenzionata
€ 60.856.795
€ 62.138.379
- 2 % circa
Figura 15
La Deliberazione G.R. 1084 del 31 luglio 2009 ha recepito il Decreto Legge n. 39/2009
(convertito in Legge n. 77/2009) ad oggetto “Interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite
dagli eventi sismici nella Regione Abruzzo” che, all’art. 13, disponendo una riduzione del Fondo
Sanitario Nazionale di 380 milioni di euro, individua il recupero di tale minore importo attraverso
l’applicazione di un “extra sconto” del 1,4% sui farmaci distribuiti dalle Farmacie convenzionate
nonché di una riduzione del 12% del prezzo di riferimento dei farmaci “generici”; per effetto di
tali riduzioni questa voce evidenzia un risparmio di poco meno di 1,3 milioni di euro.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Prestazioni di medicina di
base (continuità
assistenziale, medici di
base, pediatri)
€ 27.074.699
€ 25.753.541
+ 5 % circa
Figura 16
L’incremento di oltre 1,3 milioni di euro rispetto all’esercizio 2008 è da attribuirsi
prevalentemente al rinnovo dell’Accordo per il biennio 2006 – 2007 per i Medici convenzionati.
264
Descrizione Importo anno
2009
Importo anno
2008
Differenza
percentuale
Assistenza riabilitativa
(disabili, anziani e pazienti affetti
da dipendenze o da disturbi
mentali)
€ 40.742.241
€ 36.697.308
+ 11 % circa
Figura 17
L’aumento è riconducibile in prevalenza:
a) al riconoscimento alle strutture convenzionate dell’adeguamento I.S.T.A.T.
(2,5%)
b) all’attivazione di nuovi posti letto sia per disabili che per anziani non
autosufficienti.
Descrizione Importo anno
2009
Importo anno
2008
Differenza
percentuale
Prestazioni di assistenza
integrativa (disturbati mentali,
ossigenoterapia, celiaci)
€ 1.888.318
€ 2.076.469
- 9 % circa
Figura 18
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Altra assistenza
sanitaria
€ 519.750 € 7.380.947
- 93 % circa
Figura 19
Gran parte della riduzione è da attribuire alla accennata riallocazione di costi (service vari)
che dal 2009 sono allocati tra gli acquisti di beni sanitari.
265
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008
Differenza
percentuale
Godimento beni di
terzi
€ 4.886.127 € 6.299.000
- 22 % circa
Figura 20
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Personale dipendente
(IRAP escluso)
€ 207.778.335
€ 203.768.586,04
+ 2 % circa
Figura 21
Tale voce rappresenta senza dubbio una delle componenti di costo di maggiore entità con
un importo contabilizzato nell’esercizio pari a € 207.778.335 (al netto dei costi per IRAP).
Il confronto con l’esercizio precedente evidenzia un incremento di poco più di € 4.842.000
rispetto all’importo rilevato nel 2008, dovuto essenzialmente all’applicazione del Contratto
Collettivo Nazionale (comparto) ad alla vacanza contrattuale per la Dirigenza per complessivi €
4.788.875.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Spese amministrative
e generali
€ 16.781.206
€ 18.606.519
- 10 % circa
Figura 22
Il decremento di oltre 1,8 milioni di euro è sostanzialmente riconducibile al saldo tra la
diminuzione di alcune spese amministrative e l’aumento dei costi per premi di assicurazione.
In particolare:
i costi derivanti dall’appalto per la “Gestione Calore” sono stati allocati fino
all’esercizio 2008 tra le spese amministrative e generali (utenze) per omogeneità rispetto
ai bilanci precedenti, al fine di consentire un più agevole monitoraggio del trend
266
evidenziato da tali oneri in una fase di nuovo assetto del servizio. Cessato il periodo “di
transizione” la tipologia del servizio erogato ha suggerito una più corretta allocazione tra i
“servizi appaltati”;
i costi dei premi di assicurazione registrano un incremento di poco meno di €
2.150.000 dovuto sia ai maggiori oneri derivanti da un nuovo contratto sia ad una
modifica tecnica nelle modalità di contabilizzazione dei costi stessi.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Servizi appaltati
€ 29.021.638
€ 20.244.100
+ 43 % circa
Figura 23
L’incremento rilevato è in massima parte riconducibile alle accennate diverse allocazioni
contabili effettuate nell’esercizio 2009 rispetto all’anno 2008 (per complessivi € 6.670.000) di
seguito riepilogate:
a) € 1.900.000 dalla voce manutenzioni ordinarie (Servizio Gestione Calore
per circa € 1.100.000 ed interventi di manutenzione ordinaria su hardware e software per
circa € 800.000);
b) € 4.770.000 dalle spese amministrative e generali (energia elettrica e gas
nell’ambito del Servizio Gestione Calore).
Tra le variazioni non ascrivibili a modifiche nelle modalità di contabilizzazione dei costi si
segnala:
l’aumento di circa € 376.000 relativo al servizio pulizie e riconducibile al maggior costo
“a regime” del servizio per il Nuovo Ospedale di Albenga, di superficie sensibilmente
maggiore rispetto a quella della precedente (dismessa) sede. Va infatti rilevato che
nel 2008 tale maggior onere ha gravato i costi per un solo trimestre;
l’incremento di circa € 311.000 relativo al Servizio di Ristorazione è invece dovuto in
parte all’“adeguamento prezzi” sulla base dell’indice ISTAT e in parte alla distribuzione
ai ricoverati nei presidi ospedalieri dell’Azienda di acqua minerale che nell’anno
precedente era a carico dei ricoverati stessi per quanto riguarda gli ospedali diversi
dal “Santa Corona” di Pietra Ligure.
Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza
percentuale
Ammortamenti
€ 15.291.181
€ 14.622.782
+ 5 % circa
Figura 24
267
4.7 Investimenti 2009
Nelle figure che seguono (25 e 26) viene esposta la composizione degli investimenti
effettuati nel 2009 e delle relative fonti di finanziamento, per un totale di € 11.231.792.
Euro
Figura 25
Figura 26
268
PRINCIPALI INVESTIMENTI IN STRUTTURE E TECNOLOGIE E
NUOVE ATTIVITA’
Ospedale San Paolo di Savona
Ammodernamento della dotazione tecnologica con sostituzione di apparecchiature superate dal
punto di vista tecnologico nel servizio di Radiologia Centrale, in particolare mediante:
l’acquisizione di due diagnostiche digitali dirette e di un un ecografo multifunzionale;
l’aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia (denominato
RIS / PACS), con sostituzione della postazioni di refertazione. Tutta la Radiologia
dell’Ospedale di Savona è divenuta digitale, con conseguente eliminazione di pellicole e
liquidi di sviluppo;
l’inserimento nella Radiologia del Pronto Soccorso ammodernato del Tomografo Assiale
Computerizzato 32 strati proveniente dal “Vecchio” Ospedale di Albenga (nel nuovo
Ospedale è stata installata “ex novo” analoga apparecchiatura per la TAC). Per le sale
visita ristrutturate sono stati acquisiti pensili, lampade scialitiche, defibrillatori e monitor;
l’ulteriore potenziamento della dotazione di apparecchiature specifiche per l’Oculistica,
quali:
- Laser per chirurgia retina
- Tomografo a coerenza ottica (donato dalla Fondazione DeMari)
- Microscopio endoteliale
- Analizzatore di visione
269
l’acquisizione presso il
Blocco operatorio
Centralizzato di nuove
dotazioni strumentali,
quali monitor di
visualizzazione delle
immagini radiologiche,
bisturi piezoelettrico
chirurgia mano ed
elettrobisturi ad
ultrasuoni. Sostituzione
dell’impianto
“Passamalati”, ormai
vetusto;
la sostituzione del
“Contropulsatore aortico” in
dotazione al Servizio di
Cardiologia;
l’aggiornamento tecnologico
del Sistema di monitoraggio
del Reparto Semintensivo
della Medicina I con
sostituzione dei letti
elettrificati;
la realizzazione del nuovo
reparto Dialisi Nefrologia P.
1° Retrocorpo;
l’ampliamento Pronto
Soccorso;
l’attivazione di nuovi
ambulatori di Ecografia P.
Terra;
la ristrutturazione del reparto
di Chirurgia Generale P. 2°
Monoblocco.
270
Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga
inserimento presso il Blocco Operatorio di monitor per la visualizzazione delle immagini
radiologiche;
aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia. La Radiologia
del Nuovo Ospedale di Albenga, come peraltro buona parte della dotazione strumentale
del nosocomio, era stata acquisita allo stato dell’arte del 2008, quindi con tecnologia
digitale;
attivazione (marzo 2009) di n. 4 posti letto di Rianimazione.
271
Ospedale Santa Corona di
Pietra Ligure
dotazione della Sala Operatoria del Reparto
di Neurochirurgia di un Microscopio per
l’apparato neuronavigatore (donato dalla
Fondazione DeMari) e di un bisturi
aspiratore ad ultrasuoni;
aggiornamento hardware e software sul
Tomografo a risonanza magnetica (1.5T) in
dotazione al Servizio di Neuroradiologia;
acquisizione di due Diagnostiche digitali e di un ortopantomografo in sostituzione di
quelle superate da un punto di vista tecnologico nel servizio di Radiologia Centrale;
aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia, con
sostituzione ed incremento delle postazioni di refertazione. Tutta la Radiologia
dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è divenuta digitale, con conseguente
eliminazione di pellicole e liquidi di sviluppo.
acquisto di una nuova “Colonna videolaparoscopica” per il Secondo Gruppo Operatorio in
sostituzione di quella obsoleta ; il Primo gruppo Operatorio è stato dotato di un tavolo
operatorio per i pazienti obesi;
ulteriore potenziamento della dotazione di apparecchiature specifiche per il Servizio di
Rianimazione, e sostituzione di quelle usurate, con l’acquisizione di:
- apparecchiatura per Potenziali evocati ed elettroencefalografo
- ventilatori polmonari
- sistema di Monitoraggio dei pazienti
- letti elettrificati
nuovo Centro Terapia del dolore e cure palliative Pad. 18 4° P.
272
Ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte
acquisizione di due nuove diagnostiche radiologiche digitali dirette, in sostituzione di
quelle tecnicamente superate nel servizio di Radiologia;
aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia, con
sostituzione delle postazioni di refertazione;
inserimento presso il Blocco Operatorio di monitor per la visualizzazione delle immagini
radiologiche, di un microscopio operatorio per l’oculistica e la chirurgia della mano, con
rinnovo della dotazione in trapani e motori per la chirurgia della mano e per la
artroscopia;
ristrutturazione Reparto di Riabilitazione con aumento n. posti letto
Servizi territoriali
realizzazione di opere di consolidamento statico edificio U.O. Recupero e Rieducazione
Funzionale adiacente R.S.A. Via Adelasia – Alassio;
inizio lavori nuovo Distretto Sanitario edificio “Ex Boschine” Varazze.
273
A conclusione del lavoro è doveroso esprimere un
ringraziamento a quanti, all’interno o all’esterno dell’Azienda,
hanno contribuito alla realizzazione del documento ed in
particolare:
al Collegio Sindacale
alla Conferenza dei Sindaci
al Comitato Misto Consultivo
al Comitato Etico
Un ringraziamento anticipato va altresì a chi vorrà
servirsene per motivi di lavoro, di interesse a livello culturale o
per semplice curiosità, grati fin d’ora a coloro che
intenderanno fornire spunti ai fini di un continuo
miglioramento.
A tutti assicuriamo il nostro impegno in tal senso.