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I quadri di Mauro MarisOpere astratte instrospettive

Ogni opera di Maris dona a chi la ammira un viaggio immaginario in un universo stupefacente creato da forme e colori illogici che compongono figure surreali nascoste nel profondo della nostra psiche.Ogni quadro riesce ad offrire molteplici interpretazioni dettate dall’uso dei colori che mischiandosi in composizioni astratte donano emozioni che rispecchiano lo stato

d’animo dell’autore. Nei suoi dipinti Maris esprime le sue sensazioni, i suoi graffi contro le tele rappresentano le gioie e i dolori di una vita vissuta da un’Artista visionario che ha scelto uno stile audace ed individuale per esprimere i suoi sentimenti.L’uso dei colori e la forza delle incisioni sul quadro variano in simbiosi alla sua personalità, ogni periodo della vita di Maris è rappresentato

nei suoi quadri, racchiuso in mondi fantastici che rispecchiano serenità,tranquillità, ma anche ira, sconforto, sofferenza e angoscia.

MARIS MAURO

Lo studio di Mauro Maris si trova a Firenze

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Mauro Mari, in arte “Maris” nasce a Siena il 24 Marzo del 1940, durante lo svolgimento della II guerra mondiale, figlio di un militare impegnato al fronte cresce molto in fretta abbandonando presto gli studi per aiutare la famiglia.

Durante l’adolescenza inizia a dipingere, ma soprattutto a ricercare il suo metodo ideale, alla fine degli anni sessanta inizia ad esporre le sue opere prima in Toscana e successivamente in tutta Italia, ricevendo ottimi risultati sia di pubblico che di critica.

Nel 1972, apre la galleria d’arte “San Frediano” che diventa un punto di riferimento per la pittura Toscana degli anni 70° e 80°, in quel periodo le sue opere raggiungono valori di mercato consistenti e di conseguenza si trasferisce a Firenze, città simbolo dell’arte e punto di riferimento internazionale della cultura di quel periodo.

Negli anni 80° tra i suoi sostenitori si evidenza il maestro “maledetto” Mario Schifano, che entusiasta delle opere di Maris decide di aiutarlo nel suo percorso artistico aiutandolo nella sua formazione e divenendo il suo maestro per un lungo periodo.

Tra la fine degli anni 80° a metà degli anni 90° Maris conduce programmi di Arte su varie emittenti televisive toscane e nazionali, la sua esperienza viene messa a disposizione per il sostegno di altri colleghi e le sue esposizioni si interrompono, i quadri prodotti in questo periodo sono pochi, ma lo studio di nuove tecniche procede lontano dalle scene.

Con l’arrivo del nuovo Millennio, Maris ha ricominciato a dipingere con più frequenza e un suo nuovo stile ha preso forma, la sua tecnica è stata spesso accostata al genere “Dripping / Drip art” noto nei quadri di Pollock, ma dietro alle sue creazioni c’è l’uso di tecniche miste e molto studio sul colore, qualità che lo rendono un’autore fuori dal comune e forse, con uno stile unico al mondo. Nei suoi quadri Maris, rappresenta la realtà esaltando i sentimenti con graffi di colore che creano un’ inedita e folle armonia con aspetti futuristici e fantastici.

Ogni quadro di Maris è assolutamente originale, ma nelle sue collezioni si riconosce il suo tocco audace e fuori dagli schemi. Le sue creazioni racchiudono al suo interno una introspettività creata dal connubio dei colori che creano immagini surreali dove ogni individuo che lo osserva, scopre un mondo fantastico differente, che gli appartiene in maniera univoca.

“Dare forma alle emozioni e agli stati d’animo più contrastati, colorare le inquietudini quotidiane, i dolori laceranti o le gioie improvvise. Questa è la ricetta che Maris adotta nella sua pittura, quasi un viatico per i propri tormenti interiori, un diario sempre aperto con la sua coscienza, un colloquio meditato e sincero tra sé stesso e il mondo.”Gabriella Gentilini

Biografia

Visione (1977)35 x 25

Dettaglio sogno (2012)

40 x 30

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Mostre personali e collettiveDal 1973 al 20122012- Mostra personale “Mauro Mari in arte Maris” al “The Gate”, Firenze2012- Mostra collettiva alla galleria “La rosa dell’arte”, Firenze2011- Mostra collettiva “Vernisage” al “Caffè Decò”, Firenze2011- Mostra collettiva “Una rosa d’oro per l’avis”, Montemurlo, Prato2011- Mostra collettiva “Le case della memoria”, Gran hotel Mediterraneo, Firenze2010- Mostra personale al “Caffè Decò”, Firenze2010-Mostra collettiva “Festa democratica”, Galluzzo, Firenze2010- Mostra collettiva “Artisti Toscani ai Gigli”, Campi Bisenzio, Firenze2009- Mostra bi-personale a Empoli, Firenze2004- Mostra personale a Villa Vogel, Firenze2003-Le pluripersonali, Galleria Firenze Art, Montespertoli Firenze, curata da Gabriella Gentilini2003- Racconti personale “Racconti interiori” a “Firenze art”, Montespertoli, Firenze, curata da Gabriella

Gentilini1986- Mostra personale a Cremona1986- Mostra collettiva ad Arezzo1985- Mostra collettiva a Bath, Inghilterra1985- Mostra collettiva, Lugano , Svizzera1984- Mostra personale, Borgo S. Lorenzo, Firenze1984- Mostra collettiva, “Westside park”, Philadelphia, Stati uniti1984- Mostra collettiva, Tirrenia, Lucca1983- Mostra collettiva a Montreuil, Parigi, Francia1983- Mostra collettiva al “Comune di Padova”, Padova1983- Mostra collettiva a Viareggio, Lucca1982- Mostra collettiva, Norimberga, Germania1982- Mostra collettiva a Viareggio, Lucca1981- Mostra collettiva, New york, Stati uniti1981- Mostra collettiva alla galleria d’arte “S. Frediano”, Firenze1980- Mostra personale alla galleria “San Frediano”, Firenze1980- Mostra collettiva contemporanea al comune di Carpi, Modena, 1° Premio1980- Mostra personale alla galleria “Il gabbiano di Panarte”, Firenze, curata da Paolo Sfogli1979- Mostra collettiva alla galleria “San Frediano”, Firenze1979- Mostra personale alla galleria d’arte “L’Alcione”, Firenze1978- 6 ° Premio Via dei Serragli, Firenze, Premio speciale per la pittura astratta1978- Mostra collettiva “Mugello arte” , Pro loco di S. Piero a sieve, Firenze, Premiato1978- Mostra collettiva alla galleria “San Frediano”, Firenze1978- Mostra personale alla galleria “Fiorella”, Firenze1977- Mostra persona alla galleria “Artigianelli”, Firenze1977- Mostra collettiva “Natale in Oltrarno”, Firenze1977- Mostra collettiva a Cittanova, Reggio calabria1977- Mostra collettiva a Palmi, Reggio Calabria1977- Mostra collettiva alla galleria “San Frediano”, Firenze1977- Mostra collettiva, Point State park, Pittsburg, Stati uniti1976- Mostra collettiva “Scuola Pentimalli”, Gioiatauro, Reggio Calabria, curata da Pino Navigante1976- Mostra collettiva a Tropea, Vibo Valentia, curata da Pino Navigante1976- Mostra collettiva a Vibo Valentina1976- Mostra collettiva alla galleria “San Frediano”, Firenze1976- Mostra collettiva a Lamezia terme, curata da Pino Navigante1976- Mostra collettiva al centro artistico culturale “La Medicea”, Borgo S. Lorenzo, Firenze1976- Mostra collettiva “30 pittori contemporanei” alla galleria d’arte “San Frediano”, Firenze1976- Maris, Mostra personale alla galleria “San Frediano”, Firenze1975- 4° Edizione premio Maggio, Firenze, premiato1975- Mostra personale alla galleria “Arte Mercato” di Scandicci (Fi)1975- Mostra personale alla “Proloco” di S.Piero a sieve, Firenze, curata da Virgilio Fabbri1975- Seconda targa d’argento, premio nazionale di pittura, premio speciale per l’astrattismo1975- Mostra personale al centro artistico “La medicea”, Borgo S. Lorenzo, Firenze curata da Renzo Giovannini1975- Mostra personale alla galleria “San Frediano”, Firenze (innaugurazione della galleria), curata da Edo

Tavellini1974- Mostra collettiva al centro artistico “La medicea”, Borgo S. Lorenzo (Firenze), curata da Renzo Giovannini1974- Mostra collettiva a Poggibonsi, Siena1974- Mostra collettiva a Moncalieri, Torino1973- Mostra collettiva a Siena

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Drago nero (2012)40 x 30

Ardore infinito (2012)30 x 40

Il colore prende dorma su tavole e sassi trasformandoli in un colore che si lascia toccare e divorare con gli occhi. Il colore come l’archetipo di conflitti piuttosto che di quiete, questo è Maris, il colorista dell’indefinito che orgoglioso si definisce il discepolo prediletto di SCHIFANO, il pittore maledetto.

L’artista inventa e mischia la materia dando origine a forti pulsioni che si manifestano nei toni forti e caldi del rosso sangue o del verde smeraldo inseguiti da esili sfumature bianche.

Alla base nessun disegno o abbozzo o schizzo o prospettiva delineano lo spazio mai lasciato vuoto, un pozzo da riempire fino al bordo, con la conseguente scomparsa del vacuum.

Il pennello, la spatola, le sue stesse mani sono le spade brandite dal valoroso guerriero del buon combattimento per visitare oceani, il cielo in tempesta, boschi incantati e lasciare emergere l’inconscio che vola libero senza catene.

MARIS ha il suo stile individuale che non vuole disegnare nulla per lasciar affiorare le sensazioni; il colore disegna strategie d’incontro con l’intuizione, la fantasia e perfino il mistero, capaci di generare la follia maledetta, il sale della vita che spinge l’uomo a ricominciare ogni volta come se ogni volta fosse sempre la prima, con lo spirito del bambino interiore ritrovato.

La suggestione dell’immagine e l’impressione che si deposita dentro, nascono dall’intruglio alchilico di un pittore che abbandona la sua mano in balia delle sue emozioni per superarle solo annegando in un oceano in cui abissi restano sempre oscuri.

Maris, appunti di un folle della corrente maledettaDi Rita PiniLuglio 09

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Ricordo e avanti (2010)27 x 35

Figure bianche (2010)18 x 14

Dare forma alle emozioni e agli stati d’animo più contrastati, colorare le inquietudini quotidiane, i dolori laceranti o le gioie improvvise. Questa è la ricetta che Maris adotta nella sua pittura, quasi un viatico per i propri tormenti interiori, un diario sempre aperto con la sua coscienza, un colloquio meditato e sincero tra sé stesso e il mondo.

Le sue composizioni, informali ma non troppo, illuminate da frequentazioni europee ed avvicinabili, per energia e tensione vitale, a Pollock e soprattutto a Mario Schifano, suo indimenticabile amico, possiedono una cifra espressiva personalissima, frutto di una istintualità guidata dall’intelletto e di una fantasia mediata dalla razionalità. Quasi uno studio di immagini mentali in continua

evoluzione, che danno luogo ad un tumultuoso espandersi di forme e di elaborazioni cromatiche fatte di luminosità brillanti, di trasparenze sottili e di velature infinite, come stratificazioni della memoria.

La ricerca dell’artista raggiunge anche un effetto dinamico-plastico di intensa suggestione, percepibile egregiamente sia nel grande, sia nel piccolo e piccolissimo formato, lasciando libero l’osservatore di immedesimarsi nell’opera senza staccare lo sguardo prima di averne assimilato le pulsioni, le vibrazioni interne e di avervi trovato qualcosa di riconoscibile, qualcosa di sé.

Maris, Racconti interiori (Testo mostra personale)Di Gabriella GentiliniMaggio 03

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Il dipingere di Maris, denuncia con evidenza propria la spontaneità e lo slancio di chi si affaccia alla vita e la salute, diciamo così di avventatezza e di energia che sono propri dell’età.

In maris residui futuristici, cubisti anche surrealisti escono dalla trama del quadro piacevolmente aperti e sopratutto vi è un senso evidente della costruzione del quadro, un camminare per parabole strutturali, una ferma e decisa volontà di afferrare una dimensione.

I colori a volta scuri, a volta vivaci, con figure tagliate nell’ombra, danno un senso drammatico, ma nello stesso

momento fiabesco, come se la tematica dell’artista risenta di un qualcosa di interiore, sofferto, malinconico, triste.

E’ una ricerca ancora vergine quella di Maris, una ricerca che lo potrà portare a stadi più avanzati, ma la tematica è quella di un animo semplice e sensibile. Due aggettivi questi che potranno avere in futuro una strada aperta, una strada che Maris ha intrapreso con ferrea volontà, ma sopratutto grande umiltà.

CriticaAldo Giovannini1980

Anche se amante sino dalla sua più giovane età del disegno, della forma, del colore si è avvicinato alla pittura solo in questi ultimi anni riscuotendo significativi successi sia da parte del pubblico che ha visitato le sue mostre, sia da parte della critica che gli ha attribuito svariati rlconoscimentl.

Le sue opere sono masse di colore fluttuanti che creano nuove visioni. Maris uomo fra uomini tormentato da un inguaribile sete di sapere continua senza posa a cercare la

conoscenza, a riportare a nol visioni di altri pianeti, di galassie che si muovono nello sconfinato mare dello spazio. Visioni che invitano la nostra fantasia ad evocare paesaggi fantascientiflci, razze e sovrastrutture di altre civiltà di altri mondi, ormai scomparsi a noi ignoti. in questa su ultima personale denominata Galassia quattro, Maris ci rende partecipi, ci trascina in questo suo concerto spaziale prodigioso.

CriticaDino Bartolini1978

Sogno amazzone (2000)35 x 50

Grande cuore (2008)

50 x 60

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Embrioni (2010)30 x 40

Nuovi orizzoni (2003)25 x 37

Maturità e coerenza di espressione artistica in MarisPer Maris il concetto della libertà dell’individuo nei

conrfronti della società si pone in modo problematico per la sua coscienza d’artista, strettamente ancorato agli avvenimenti dell’ambiente circostante. Perciò nella sua attività pittorica il contatto con la realtà quotidiana è sempre vivo e presente. Il tema preferito, la rappresentazione cioè di uno spazio infinito quale è quello dell’universo, dimostra l’entusiasmo che prende il pittore nell’introdursi nel mondo fantastico dei pianeti e delle galassie.

Ii piacere d’immergersi in questo spazio siderale, così affascinante perché misterioso, porta il Maris, come un novello Ulisse dantesco, a viaggiare per queste “terre inesplorate ” con la sensibilità fantasiosa di un poeta.

L’amore per la libertà si unisce a quello per la conoscenza in questo errate alla ricerca di sé stesso. Così coerentemente su un tessuto cromatico, denso di materia. si stagliano sagome allusivamente organiche, soggetti di un racconto o meglio di un immagine ai confini del sogno. Ma ciò che interessa è la iducia che l’artista ha nell’uomo, nella sua capacità di riscatto nella fantasia. L’universo è un luogo

mitico, simbolico dove l’uomo trova il modo di spaziare libero solo con il suo pensiero, il bene più prezioso.

Da qui ne consegue il rifiuto a una figurazione di forme ben precise e al contrario il gusto, sottilmente ironico, per indefinite figure rese da macchie di pennellate. Il colore, la tela sono mezzi di espressione a sé stanti, sono essi stessi il richiamo a una condizione psichica che si libera nella materia subitanea e spontanea. Ma, si badi bene a livello d’inconscio non si tratta di vaghe sensazioni, ma di chiari stimoli emozionali motivati da cause morali dovute a scelte ben precise del Maris nel suo campo d’indagine artistica che comprende naturalmente anche quella umana. Il concreto dunque è elemento fondamentale nell’opera di questo pittore, riferito al programma di un nuovo concetto dell’arte.

Da apprezzare in Maris è soprattutto le sua vena originale d’ispirazione che lo porta a schierarsi coraggiosamente tra coloro che non temono il rischio di porsi all’avanguardia, di affrontare cioè  nuovi linguaggi artistici, capaci di comunicare semanticamente con l’uomo contemporaneo.

Maris, il novello UlisseDi Paolo SfogliMarzo 77

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La pittura di Maris che per la prima volta affronta il pubblico in una vasta personale è quanto di più moderno e convincente ci è dato di vedere nelle ultime leve della espressione pittorica moderna. Egli affronta una speciale figurazione di tecnica tutta sua al limite fra l’ astratto e quello che Pollock inventò col nome di “DRIPPING”. Ne risulta una pittura di materia coagulata e preziosa con cui Maris proietta sulla tela direttamente i suoi stati interiori.

A volte questa materia prevale e rivela un atteggiamento romantico e anarcoide dove però sussiste sempre una forma un soggetto anche se ai limiti del surreale. A volte invece l’opera si rivela come un piccolo pezzo di forma siderale,

quasi un paesaggio lunare ed e in questa assoluta libertà di espressione che secondo me Maris raggiunge il meglio delle sue possibilità liriche e pittoriche.momento fiabesco, come se la tematica dell’artista risenta di un qualcosa di interiore, sofferto, malinconico, triste.

E’ una ricerca ancora vergine quella di Maris, una ricerca che lo potrà portare a stadi più avanzati, ma la tematica è quella di un animo semplice e sensibile. Due aggettivi questi che potranno avere in futuro una strada aperta, una strada che Maris ha intrapreso con ferrea volontà, ma sopratutto grande umiltà.

CriticaG.Giacomini1976

Abbiamo sempre pensato che un artista chiunque esso sia, debba presentarsi al pubblico amante dell’arte attraverso la sua opera e che nessuna presentazione può essere più efficace della validità o negatività di ciò che ha creato.

Nessuna critica favorevole potrà mai riuscire a colmare il vuoto della sua arte o si renderà del tutto superflua se questa ha una possibilità di convinzione sullo spettatore.

La Nostra, quindi. non vuol essere una presentazione di MARiS come uomo e soprattutto, per ciò che importa come pittore, ma una semplice messa a punto e considerazione di

carattere generale sulla sua produzione pittorica e sul momento attuale del mondo artistico.

Esistono nelle opere di MARIS solo dei punti fermi delle creazioni e invenzioni personali la cui validità e attualità sono perenni e incontestabili.

CriticaVirgilio Fabbri1976

E’ certamente un’esperienza molto rara. trovare nella pittura di un artista alle sue prime prese sia con la sua arte, sia con li suo pubblico un talento che dimostra una tale carica di personalità, dl originalità, di fantasia come quella di Maris.

Qui non si troverà mai un soggetto che faccia parte di quelli ormai sovra-sfruttati, dl quelli chiaramente « per I turisti . neppure si troverà nei quadri di Maris alcuna tecnica che si possa dire di avere già vista da qualche altra parte, anche quando lui adopera un metodo che assomiglia a quello del celebre Jackson Poilock, ci si accorge che lo stile è Invece totalmente personale. Con una mano libera. generosa. il Maris riempie il suo spazio pittorico di colori vivaci, densi, forti. in una varietà apparentemente infinita di combinazioni. di forme, di sovrapposlzioni, che creano una ricchezza di

tessitura (rilievo) quasi tre-dimensionali, in un’atmosfera che a volte rivela richiami di un altro mondo forse spaziale, forse lunare. forse infernale, il Maris mette ogni tanto una figura. o più di una, umana o (oslamo dire) più di umana (o meno), quello che cl colpisce è che sia l’atmosfera sia la figura ci convincono dl essere la espressione profonda e sincera dei più intimo luogo interiore del pittore.

CriticaSusan Gould1975

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Mauro MarisDurante una mostra nel 2003

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