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Direzione Agroambiente e Servizi per l’AgricolturaDirezione Agroambiente e Servizi per l’AgricolturaVia Torino, 110 – 30172 Mestre-Venezia
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La filiera agroenergetica
Normativa nazionale e regionale ai fini autorizzatoriGli incentivi regionali
LegnaroLegnaro -- 18 febbraio 201018 febbraio 2010
Riccardo De Gobbi
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Articolazione intervento
premesse
energia e connessione all’agricoltura
il quadro urbanistico e autorizzatorio
opportunità finanziarie
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Comma 2 – … non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione
dei progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali,
pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all’esercizio di nuovi
impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non
pericolosi, in assenza di una deliberazione del consiglio provinciale
competente per il territorio, previo parere dell’Osservatorio rifiuti
dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente del Vento, che accerti
l’indispensabilità degli impianti stessi ai fini dello smaltimento o recupero.
“Legge Finanziaria Regionale per l’esercizio 2010”
Articolo 16 – Norme in materia di autorizzazione all’esercizio degli impiantidi smaltimento e recupero dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi.
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Rifiuto o “sottoprodotto”?
• biomassa agroforestale dedicata alla produzione di energia non è consideratarifiuto a prescindere dal luogo di produzione e trasformazione/conversione (legna, colture agrarie energetiche) nonché dal soggetto utilizzatore
• biomassa residuale agroforestale e zootecnica è considerata rifiuto quando viene utilizzata fuori sito e da un soggetto diverso da quello che l’ha originata
“sottoprodotto” quando?
Art. 183, comma 1, punto p)• sia originato da un processo non direttamente destinato alla sua produzione• sia certo e tracciato il suo impiego • soddisfi requisiti di ordine merceologico e ambientale (non inquini…)• non sia sottoposto a trattamento preventivo per soddisfare i requisiti di cui al
precedente punto• abbia un valore economico di mercato
art. 185 comma 2, punto primo• materiali fecali e vegetali provenienti dalle attività agricole utilizzati nelle attività agricole o in impianti aziendali o
interaziendali per produrre energia o calore, o biogas
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energia e connessione all’attività agricola
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La produzione di energia è connessa all’attività agricola (3° comma, articolo 2135 C.C.) qualora:
• la produzione di energia calorica e elettrica da fonti rinnovabili provenga da sistemi agroforestali e fotovoltaici e
• la produzione di carburanti e di prodotti chimici (bioplastiche)
a condizione che la produzione di energia (elettrica, termica e biocarburanti) da fonti rinnovabili agroforestali e di bioplastiche provenga dalla trasformazione delle produzioni vegetali originate in prevalenza dal
fondo agricolo
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il quadro urbanistico e autorizzatorio
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Il punto di partenza è l’attuazione della Direttiva 2001/77/CE
promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità
art. 12Razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative
Decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387
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Comma 1 - Le opere… sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti
Comma 2 - Restano ferme le procedure di competenza del Ministero dell‘Interno …..
Comma 3 - La costruzione e l'esercizio degli impianti … nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili … sono soggetti ad una
autorizzazione unica rilasciata dalla regione o dalle province delegate nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del
paesaggio e del patrimonio storico-artistico, che costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico
Comma 4 - L'autorizzazione di cui al comma 3 è rilasciata a seguito di unprocedimento unico, al quale partecipano tutte le Amministrazioni interessate, svolto nel rispetto dei principi di semplificazione e con le modalità stabilite dalla
legge 7 agosto 1990, n. 241
Decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387- art. 12Quadro autorizzatorio statale
Comma 5 - All'installazione degli impianti … per i quali non è previsto il rilascio di alcuna autorizzazione non si applicano le procedure dei commi 3 e 4
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Comma 20. L'installazione e l'esercizio di unità di microcogenerazione così come definite dall'articolo 2, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 8 febbraio 2007, n. 20, sono assoggettati alla sola comunicazione da presentare alla autorità competente ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. L'installazione e l'esercizio L'installazione e l'esercizio di unità di piccola cogenerazione, così come definite dall'articdi unità di piccola cogenerazione, così come definite dall'articolo 2, comma 1, lettera d), olo 2, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 8 febbraio 2007, n. 20, sono assoggettatdel decreto legislativo 8 febbraio 2007, n. 20, sono assoggettati alla disciplina della i alla disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23 del citdenuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23 del citato testo unico di cui al decreto ato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
Art. 27 – (misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico
Legge 23/07/2009, n. 99
Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
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1. Ai fini del presente decreto si intende per:
a)…
b) Unità di cogenerazione ovvero sezione di impianto di produzione combinata di energia elettrica e calore: un’unità che può operare in cogenerazione;
c)…
d) Unità di piccola cogenerazione: un’unità di cogenerazione con una capacità di generazione installata inferiore a 1 MWe
2 – Definizioni
Decreto Legislativo - 8/02/2007, n. 20
Attuazione della direttiva 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell’energia,
nonché modifica alla direttiva 92/42/CEE.
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Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 – art. 44Norme per il governo del territorio
Nella zona agricola sono ammessi, in attuazione di quanto previsto dal PAT e dal PI, esclusivamente interventi edilizi in funzione dell'attività agricola, siano essi destinati alla residenza che a strutture agricolo-produttive.
Le opere per la realizzazione degli impianti per la produzione di energiaalimentati da talune fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, rientrano a tutti gli effetti tra gli interventi funzionali all’attività agricola, ai sensi dell’art. 44, comma 1, della legge regionale n. 11/2004.
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Modifica alla L.R. n. 11/2004 - art. 44Norme per il governo del territorio
Ai sensi del comma 7 bis le società e le cooperative agricole, di trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti derivanti dalle aziende dei soci, possono realizzare in zona agricola, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate in deroga ai requisiti del Piano Aziendale ...
Impianti connessi all’attività agricola e realizzati da “imprese agricoleindividuali”
Impianti connessi all’attività agricola e realizzati da “imprese agricole associate” (società, cooperative, consorzi, …)
Ai sensi del comma 1 della L.R. n. 11/2004, validazione di un Piano Aziendale:• iscrizione all'anagrafe regionale • occupazione di almeno una unità
lavorativa a tempo pieno (INPS), salvo le aziende
• agricole ubicate nelle zone montane • redditività minima definita sulla base dei
parametri fissati dalla Giunta regionale
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D.G.R.V. n. 2204/2008 – Prime disposizioni organizzative per il rilascio delle autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio di impianti
alimentati da fonti energetiche rinnovabili (FER)
Impianti connessi all’attività agricola(imprese agricole, singole o
associate)
Impianti realizzati da altri soggetti
D. LGS n. 387/2003 – Art. 12, comma 7gli impianti di produzione di energia elettrica possono essere ubicati anche in
zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici.
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Tutti gli impianti con capacità di generazione inferiore alle soglie individuate dalla legge finanziaria (biomasse < 200 kW – biogas < 250 kW – fotovoltaico 20 kW – eolico 60 kW
– idroelettrico 100 kW), si applica la disciplina della denuncia di inizio attività
Sopra tali soglie e comunque con la necessità di acquisire le “altre autorizzazioni”
Potestà comunale
Potestà regionale
Procedimento unico
D.G.R. n. 2204/2008 e s.m. e i. (D.G.R. n. 1192 del 05/05/2009)Quadro autorizzatorio regionale
D. lgs. n. 115/2008“comunicazione” al
Sindaco per impianti solari integrati o
semintegrati agli edifici
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Disposizioni organizzative per l’autorizzazione, installazione ed esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili
Potenza termica nominale inferiore a 3 MW per la combustione del biogas
Potenza termica nominale inferiore a 1 MW per la combustione delle biomasse
D.G.R. n. 2204/2008 – n. 1192 del 05/05/2009Quadro autorizzatorio regionale
Direzione Geologia e Attività EstrattiveGeotermia
Direzione Agroambiente e Servizi per l’AgricolturaBiomasse e biogas “senza emissioni”
Unità Complessa Tutela AtmosferaBiomasse e biogas con “emissioni”
Direzione Difesa del SuoloIdroelettrico
Direzione UrbanisticaEolico
Direzione UrbanisticaFotovoltaico
Ufficio regionale competenteTipo Fonte
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L’ufficio regionale competente rilascia l’autorizzazione secondo procedure previste dalla legge n. 241/90
Indizione e convocazione Conferenza di servizi
Il responsabile del procedimento:• indice la conferenza di servizi individuando TUTTE le Amministrazioni pubbliche
interessate e gli eventuali Enti, Società aventi potestà autorizzatoria inerente l’impianto e le opere e infrastrutture connesse al medesimo (elettrodotto, teleriscaldamento, trattamento acque, ecc)
• assicura che i lavori della conferenza di servizi non si protraggano oltre i 90 gg.
• assicura la conclusione del procedimento amministrativo entro i 180 gg.• vigila che il rilascio dell’autorizzazione unica non sia subordinata né preveda
misure di compensazione a favore delle regioni e delle province
D.G.R. n. 1391 del 19/05/2009
Quadro autorizzatorio regionale per il Settore Primario
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Indizione e convocazione conferenza di servizi
Indizione della conferenza di servizi obiettivo di dare evidenza pubblica al procedimento (pubblicazione sul sito regionale)
Entro 15 e al più tardi entro 30 giorni dall’indizione convocazioneConferenza di servizi
Iter amministrativo più lungo se l’impianto e le opere connesse richiedono la Valutazione d’Impatto Ambientale (L.R. 10/99) ulteriori 60 gg
D.G.R. n. 1391 del 19/05/2009 - Settore Primario
Minimo due sedute della Conferenza di servizi deliberazione di Giunta regionale
Al termine ultimo dei 180 giorni di conclusione del procedimentoamministrativo, il Responsabile del procedimento o l’Autorità competente adottano il provvedimento espresso in Veneto D.G.R.
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Soggetti partecipanti alla conferenza di servizi 1/3
Per costruire e esercire l’impianto di biogas, ai sensi del DPR 380/2001 • Comune o Comuni competenti per territorio• Regione del Veneto - Servizio Ispettorato per l’Agricoltura competente per territorio• Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, competente per territorio• Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto• Azienda ULSS competente per territorio• “Municipalizzate” addette al rilascio di permessi
Per esercire l’impianto di biogas, ai sensi della legge regionale n. 32/96• ARPA Veneto – Dip. Prov.le competente per territorio
Per esercire l’impianto di biogas, ai sensi della del D. lgs 152/2006, in ordine al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera (biogas > 3 MWt, combustione > 1 MWt)• Regione del Veneto – Unità Complessa Tutela Atmosfera/Provincia
Quadro autorizzatorio regionale per il Settore Primario
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Soggetti partecipanti alla conferenza di servizi 2/3
Per costruire e esercire l’impianto di biogas nel rispetto del R.D. 523/1904R.D. 1775/1933, legge n. 183/89 e la legge n. 267/98
Autorità di Bacino competente per territorioConsorzio di Bonifica competente per territorioRegione del Veneto – Unità periferica Genio Civile competente per territorioeventuali Società/Amministrazioni aventi competenze in ordine allo scarico su rete idrografica delle acque “bianche” e “nere”
Quadro autorizzatorio regionale per il Settore Primario
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Soggetti partecipanti conferenza di servizi 3/3
Per costruire e esercire le opere connesse (elettrodotto), ai sensi della legge regionale n. 24/91• Comune o Comuni competenti per territorio• Provincia competente per territorio• Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, competente per territorio• Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto• Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazioni (Ispettorato Territoriale Veneto –
Sezione III)• Agenzia del Demanio (Filiale del Veneto)• Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale dell’Energia e Risorse Minerarie –
Ufficio Nazionale Minerario, Idrocarburi e Geotermia)• Regione del Veneto (Servizio Forestale Regionale competente per territorio)• Regione del Veneto (Direzione Geologia e Attività Estrattive)• ENEL
Quadro autorizzatorio regionale per il Settore Primario
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Quadro autorizzatorio regionale per il Settore PrimarioDocumentazione progettuale
23
Quadro autorizzatorio regionale per il Settore PrimarioDocumentazione progettuale
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Quadro autorizzatorio regionale per il Settore PrimarioDocumentazione progettuale
2525
Esempio di Autorizzazione Unica
2626
Esempio di Autorizzazione Unica
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opportunità finanziarie
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Programma Operativo Regionale (POR) 2007-2013 (FESR)
Programma di sviluppo rurale (PSR) 2007 – 2013 (FEASR)
Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40 – art. 58 ter
Legge regionale 27 febbraio 2008, n. 1
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ASSE PRIORITARIO 2 ENERGIA
Linea di intervento 2.1 produzione di energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica
POR 2007 - 2013
2.1.1 Azione incremento della produzione di energia da fontirinnovabili
1. Produzione di energia termica e cogenerazione, nonché produzione di biocarburanti, mediante l’utilizzo e la trasformazione di biomasse di origine:• agricola (erbacee e ligno cellulosiche)• forestale • zootecnica (reflui dell’allevamento)
Beneficiari Enti Pubblici e Società miste pubblico-private
2. Produzione di energia idroelettrica con impianti ad “acqua fluente” (< 10 MW)
3. Produzione di energia elettrica con generatore eolico4. Produzione di energia da risorse geotermiche
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POR 2007 - 2013
1. Generazione distribuita di energia elettrica mediante sistemi di cogenerazione ad alta efficienza ABBINATI a reti di teleriscaldamento
2.1.2 Azione interventi di riqualificazione energetica dei sistemi urbani: teleriscaldamento emiglioramento energetico di edifici pubblici
Beneficiari: settore pubblico
2. Interventi volti all’incremento delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici non residenziali esistenti mediante:• Contenimento fabbisogni• Produzione di energia termica e elettrica da fonti rinnovabili• Sistemi di cogenerazione• Utilizzo risorse geotermiche a bassa entalpia
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PSR 2007 - 2013
Asse 1 – Misura 121 E produzione di energia a partire da reflui
Sono agevolabili i soli investimenti che reimpiegano in modo prevalente in azienda l’energia prodotta dall’impianto (per AUTOCONSUMO)
Asse 3 – Misura 311 incentivazione produzione di energia e biocarburanti da fonti rinnovabili
Sono agevolabili gli investimenti dedicati alla VENDITA di energia prodotta dall’impianto
Asse 3 – Misura 312 Creazione e ammodernamento di microimprese orientate allo sfruttamento delle energie rinnovabili: realizzazione, funzionamento, gestione degli impianti, compreso l’approvvigionamento delle biomasse utili al funzionamento dei medesimi, allo scopo di consolidare uno specifico tessuto professionale a supporto dello sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili
Asse 3 – Misura 321 Realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da biomasse
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PSR 2007 - 2013
Misura 312 microimprese: < 10 unità lavorative annue, < 2 milioni di euro
Misura 311 imprenditori agricoli
Beneficiari
Misura 321 Enti pubblici e loro consorzi
Dove…
Misura 311 Intero territorio regionale con esclusione dei Poli urbani (areeA). Può essere attuata attraverso i Programmi di SviluppoLocale, i Progetti Integrati di Area o con bando regionale.
Misura 312 Riservata alle aree rurali B1, C e D, esclusivamente nelle aree individuate nei PSL
Misura 321 Nei territori ubicati nelle aree rurali B1, C e D (Comuni con popolazione < o = a 5.000 abitanti, nonché in quelli con densità abitativa inferiore a 150 abitanti per Kmq). Può essere attuata attraverso i PSL, Progetti Integrati di Area o con bando regionale
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PSR 2007 - 2013
Misura 312 limite “de minimis”, 200.000,- euro nei tre anni precedenti (500.000,)dal 40 al 25 % in funzione del tipo di investimento (fisso/mobile) e dall’area (B1, C, D). 70 % per investimenti immateriali
Misura 311 limite “de minimis”, 200.000,- euro nei tre anni precedenti (ora 500.000,-) dal 45 al 25 % in funzione del tipo di investimento (fisso/mobile) e dall’area (B, C, D)
Intensità aiuto, limiti di spesa
Misura 321 2.000.000,- euro(Enti locali o loro Consorzi)1.200.000,- euro (altri Enti pubblici)Limitatamente ai “sovraccosti” ai sensi della Disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato in materia di ambiente (60-80%). 100 % in casi particolari
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PSR 2007 - 2013
1- Per gli impianti alimentati a biomasse, a partire dal 1° gennaio 2009, non è ammissibile il cumulo tra incentivo al funzionamento e incentivo all’investimento (in conto interessi o in conto capitale)
Come coniugare intensità di aiuto all’investimento e il premio incentivante (tariffa omnicomprensiva o CV)?
2- Per gli impianti alimentati a biomasse AGROFORESTALI è ammissibile il cumulo tra incentivo al funzionamento e incentivo all’investimento (in conto interessi o in conto capitale), purché quest’ultimo non ecceda il 40% del costo dell’investimento
NUOVA DI INTENSITA’ DI AIUTO, MIS. 311 e 312
• impianti e attrezzature privi di altri incentivi di natura nazionale, regionale o locale (60%)
•impianti alimentati da biomasse agroforestali e biogas, compreseattrezzature, con medesimi incentivi (40%)
•altri impianti e attrezzature con incentivi (20%).
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Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40
Art. 58 ter – Fondo di rotazione per le agrienergie
Finalità: istituzione del Fondo di rotazione pluriennale per le agrienergie. Aiuto di Stato n. 727/2007 – Italia (Decisione Ce n. 1037 del 24/02/2009)Beneficiari: Sezione 1 PMI agricole (compre le imprese forestali)Sezione 2 PMI agroalimentari, agroindustriali e industriali che esercitano la
loro attività per la produzione di energia Vincoli: realizzazione di impianti alimentati da biomasse non costituenti rifiuto finalizzati alla produzione di energia elettrica e calorica.Spesa max ammissibile: 2.000.000,- euro per le imprese agricole e forestali
7.000.000,- euro per le imprese agroalimentari,agroindustraili e industriali.
I costi ammissibili sono rigorosamente limitati ai costi d’investimento supplementari (“sovraccosti”) necessari per conseguire gli obiettivi di tutela ambientale - Disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato per la tutela dell’ambiente
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Legge 12 dicembre 2003, art. 58 ter
Fondo di rotazione per le agrienergie
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Legge 12 dicembre 2003, art. 58 ter
Quota di partecipazione pubblica del Fondo (provvista a tasso zero agli intermediari finanziari)
60%50%40%30%Quota partecipazione Fondo
oltre>60%al 80%
> 40%al 60%
dal 20%al 40%Intensità del sovraccosto
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Legge 12 dicembre 2003, art. 58 ter
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Legge 27 febbraio 2008, n. 1
398
Programma Straordinario Direttiva Nitrati
40
Legge 27 febbraio 2008, n. 1
Fase II – Caratteristiche manifestazione interesse
Presentazione delle manifestazioni di interesse di tutti i soggetti pubblici e/o privati interessati a stipulare contratti di filiera per il conferimento agli impianti di
abbattimento dell’azoto di origine zootecnica
Ammissibilità di investimenti definiti come “opere fredde” (investimenti che non producono energia e quindi reddito) e “opere calde” (impianti e attrezzature che
producono un reddito, per esempio gli impianti che generano energia)
in rapporto di una effettuazione della spesa ammissibile pari di 1 (opere fredde) : 3 (opere calde)
e a condizione che la percentuale dell’effluente zootecnico avviata a trasformazione sia pari al 10 % della s.s. complessivamente trattata
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Legge 27 febbraio 2008, n. 1
Fase II – Le tecnologie
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Legge 27 febbraio 2008, n. 1
Fase II – la gestione degli effluenti zootecnici
D.G.R. n. 1620/2009
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Legge 27 febbraio 2008, n. 1
Fase II – il procedimento amministrativo
1. presentazione della Manifestazione di interesse2. pre-istruttoria presso la Direzione Agroambiente3. indizione e convocazione della Conferenza di servizi preliminare OVVERO trasmissione
a Unità Complessa Tutela Atmosfera per ottenimento autorizzazione alle emissioni (impianti “sopra soglia”)
4. eventuali ulteriori adesione alle singole manifestazioni di interesse (stipula contratti di filiera)
5. rilascio delle autorizzazioni per costruzione e esercizio “opere calde” e opere fredde”, tramite Conferenza di servizi ordinaria
6. inserimento singola istanza nel “Parco progetti” regionale in apposite sezioni (investimento pubblico, investimento privato, investimento pubblico-privato)
7. trasmissione alla finanziaria regionale “Veneto Sviluppo SpA” per accesso al Fondo di rotazione per le agrienergie (art. 58 ter della L.R. n. 40/2003).
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Direzione Agroambiente e Servizi per l’AgricolturaDirezione Agroambiente e Servizi per l’Agricoltura
Per informazioni:Ufficio Energie rinnovabili
Via Torino, 110 – 30172 Mestre-VeneziaTel. 041 279.5644
Telefax 041 279.5448e-mail: [email protected]
4545
Indice di sostenibilità EROEI 1/3
Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 115"Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli
usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE“
<<al fine di contribuire al miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento energetico e alla tutela dell'ambiente attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra,
stabilisce un quadro di misure volte al miglioramento dell'efficienza degli usi finali dell'energia sotto il profilo costi e benefici>>
APPENDICE
4646
Indice di sostenibilità EROEI 2/3
L’indice di sostenibilità EROEI (Energy Return On Energy Investment ossia Ritorno Energetico sull’Investimento Energetico) è il risultato del rapporto tra la somma delle energie, espresso nell’unità di misura del Sistema Internazionale, che un impianto produrràdurante il suo esercizio (Energia Ricavata) e la sommatoria delle quantità energie che sono necessarie per costruire, esercire e poi smantellare l'impianto (Energia Investita o Energia Consumata).
APPENDICE
n
∑ E Ricavata1
EROEI =1
∑ E Investitan
4747
Indice di sostenibilità EROEI 3/3
Tra le Energie Investite l’indice contabilizza l’energia consumata per:• la costruzione dell’impianto, compresi i trasporti• il funzionamento delle apparecchiature connesse all’impianto• la produzione e il trasporto delle biomasse• la demolizione dell’impianto
Tra le Energie Ricavate l’indice contabilizza l’energia effettivamente utilizzata, al netto dei consumi interni dell’impianto:• energia elettrica ceduta alla rete• energia termica ceduta a utenze esterne all’impianto
APPENDICE
4848
Calcolo del sovraccosto 1/2
Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela ambientale
(2008/C 82/01)
gli aiuti agli investimenti nel settore dell’energia rinnovabile sono equiparati agli investimenti per la tutela dell’ambiente
i costi ammissibili si limitano ai sovraccosti sostenuti dal beneficiario rispetto ai costi caratteristici di una centrale elettrica tradizionale o di un sistema di riscaldamento
tradizionale di pari capacità in termini di produzione effettiva di energia.
APPENDICE
4949
Calcolo del sovraccosto 2/2
SV = CINVrinn – CINVfoss
1) al netto dei vantaggi apportati dall'eventuale aumento di capacità2) computando gli eventuali risparmi di spesa ovvero le spese aggiuntive ottenuti nei primi
cinque anni di vita dell'impianto;3) al netto delle eventuali produzioni accessorie aggiuntive realizzate nell'arco dello stesso
periodo quinquennale.
APPENDICE