Agenzia Nazionale Efficienza Energetica
Diagnosi energetiche Ex D.Lgs 4 luglio 2014 n. 102
Milano 19 novembre 2018 Ing. Daniele Ranieri
Sommario
1. Normativa di riferimento
2. Il decreto 102 del 4 Luglio 2014 (gli obblighi)
3. Come fare una diagnosi energetica
4. Suggerimenti ENEA per imprese multi sito
5. Il monitoraggio, criteri generali
6. Il monitoraggio per le imprese multi sito
7. Indicatori
2
Normativa di riferimento
1. Direttiva europea 2012/27/UE del 25 ottobre 2012
2. Decreto legislativo 102 del 4 Luglio 2014
3. Efficienza energetica CHIARIMENTI DIAGNOSI
IMPRESE 14/11/2016 (chiarimenti del Ministero
Sviluppo Economico)
4. DM del 18 aprile 2005 (definizione di PMI)
5. LEGGE 20 novembre 2017, n. 167 aArticolo 19.
(legge europea 2017)
6. D.M. 21 dicembre 2017 (riordino agevolazioni
imprese energivore ex art.19, lex 20/11/2017 n.167)
7. Delibera ARERA 6 LUGLIO 2017 N.507/2017/R/EEL
3
Normativa di riferimento
1. UNI CEI EN 16247 - 1 Requisiti generali (2012)
2. UNI CEI EN 16247 - 2 Edifici (2014)
3. UNI CEI EN 16247 - 3 Processi (2014)
4. UNI CEI EN 16247 - 4 Trasporto (2014)
5. UNI CEI EN 16247 - 5 Competenze dell’auditor
energetico (2015)
6. UNI CEI TR 11428-2011 Requisiti generali del servizio
di diagnosi energetica ritirata in data 01/03/2018
4
D.lgs 102/2014
Decreto Legislativo n° 102
del 4 Luglio 2014
5
D.lgs 102/2014
Con il Decreto Legislativo n°102 del 4
Luglio 2014 (G.U. Serie Generale n°165 del
18/07/2014) l’Italia ha recepito la Direttiva
2012/27/UE sull’Efficienza Energetica
6
D.lgs 102/2014 Articolo 8
L’art. 8 definisce che i soggetti obbligati
all’esecuzione delle diagnosi energetiche sono:
• le grandi imprese (comma 1);
• le imprese a forte consumo di energia (comma 3)
7
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
Tutte le imprese che non sono qualificabili PMI
ai sensi del DM del 18 aprile 2005, sono da
considerarsi grandi imprese e come tali
soggette all’obbligo di esecuzione della
diagnosi energetica di cui all’articolo 8 del
D.Lgs. 102/2014.
8
La categoria delle PMI è costituita da imprese che:
a) hanno meno di 250 occupati,
e
b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
9
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
a - Effettivi ≥ 250
e
b1 - Fatturato annuo > 50 milioni di euro
o
b2 - Bilancio annuo > 43 milioni di euro.
10
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
11
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
ADDETTI FATTURATO
(milioni di euro)
BILANCIO
(milioni di euro)
SOGGETTO
OBBLIGATO
250 51 44 SI
250 51 42 SI
250 49 44 SI
260 49 42 NO
249 51 44 NO
12
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
Attenzione!
I numeri riportati nella tabella precedente devono essere determinati tenendo conto se l’impresa è:
• Autonoma
• Associata
ad altre imprese.
• Collegata
13
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
Queste informazioni si acquisisco con una visura presso la camera di
commercio
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
14
Si definisce impresa autonoma un’impresa: a) totalmente indipendente, vale a dire senza alcuna
partecipazione in altre imprese e senza nessuna partecipazione di altre impresa;
b) se detiene una partecipazione inferiore al 25 % del capitale o dei diritti di voto (qualunque sia il più alto dei due) in una o più altre imprese e/o non vi sono soggetti esterni che detengono una quota del 25 % o più del capitale o dei diritti di voto (qualunque sia il più alto dei due) nell’impresa.
15
Un’impresa resta autonoma anche se partecipata per una quota superiore al 25% ma inferiore al 50% da uno o più dei seguenti investitori, purché non collegati tra loro: • società pubbliche di partecipazione, società di capitale di
rischio e «business angels» (investitori informali); • università o centri di ricerca senza scopo di lucro; • investitori istituzionali, compresi i fondi di sviluppo
regionale; • autorità locali autonome aventi un bilancio annuale
inferiore a 10 milioni di euro e meno di 5000 abitanti.
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
16
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
17
Impresa associata: si definisce impresa associata quella avente una quota di partecipazione compresa tra il 25% e il 50%. Le imprese associate calcolano effettivi, fatturato e bilancio sommando ai propri quelli dell’impresa associata in quota proporzionale alla percentuale che ne detengono o per cui sono detenute.
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
18
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
19
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
A B Part. A B
EFFETTIVI [u] 120 249 40% 219,6 297
FATTURATO [M€] 5 49 40% 24,6 51
BILANCIO [M€] 3 42 40% 19,8 43,2
Imprese Associate
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1
20
Si definisce imprese collegate le imprese aventi tra loro uno dei seguenti rapporti: 1. un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto o dei
soci di un’altra impresa; 2. un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la
maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, di direzione o di sorveglianza di un’altra impresa;
3. un contratto tra imprese, o una disposizione nello statuto di un’impresa, conferisce il diritto ad un’impresa di esercitare un’influenza dominante su un’altra;
4. un’impresa, in virtù di un accordo, è in grado di esercitare da sola il controllo sulla maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa.
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1
21
Imprese collegate: calcolano effettivi, fatturato e bilancio sommando ai propri quelli dell’impresa collegata. Pertanto qualunque impresa collegata ad una grande impresa è automaticamente essa stessa grande impresa.
22
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
23
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
Imprese Collegate
A B Part. A B
EFFETTIVI [u] 120 249 51% 369 369
FATTURATO [M€] 5 49 51% 54 54
BILANCIO [M€] 3 42 51% 45 45
24
Le imprese estere collegate ad un’impresa
italiana non devono essere considerate nel
valutare i dati dell’impresa ma fungono solo
da collegamento tra le varie imprese italiane
che controllano.
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
25
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
26
Un’impresa è una Grande Impresa se il 25 % o
più del suo capitale o dei suoi diritti di voto è
controllato direttamente o indirettamente da uno
o più organismi collettivi pubblici o enti pubblici,
a titolo individuale o congiuntamente.
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1 (Grandi Imprese)
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 3 (Energivore)
27
Imprese a forte consumo di
energia: Energivore
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 3 (Energivore)
28
Le imprese energivore soggette all’obbligo di
esecuzione della diagnosi energetica, sono le
imprese iscritte nell’elenco annuale istituito
presso la Cassa dei Servizi Energetici e
Ambientali per il settore elettrico ai sensi del
decreto interministeriale 5 aprile 2013*
Sono tenute a dare progressiva attuazione, in tempi
ragionevoli, agli interventi di efficienza individuati dalle
diagnosi stesse o in alternativa ad adottare sistemi di
gestione conformi alle norme ISO 50001.
D.lgs 102/2014 Comma 3 (Energivore)
* Nota.
Il D.M. 21 dicembre 2017 riordina il sistema delle
agevolazioni per le imprese a forte consumo di
energia elettrica modificando i criteri di accesso ai
benefici tariffari.
la soglia dei consumi di energia elettrica passa
da 2,4 GJ/anno a 1GJ/anno
29
D.lgs 102/2014 Articolo 8 comma 1
30
Tale obbligo non si applica alle grandi imprese e
alle imprese energivore che abbiano adottato
sistemi di gestione conformi EMAS e alle norme
ISO 50001 o EN ISO 14001, a condizione che il
sistema di gestione in questione includa un audit
energetico realizzato in conformità ai dettati di
cui all’allegato 2 al presente decreto.
Resta l’obbliogo di trasmettere la diagnosi all’ENEA.
ESONERI
D.lgs 102/2014 Allegato 2
I criteri minimi che devono possedere gli audit di qualità
sono di seguito riportati:
a) sono basati su dati operativi relativi al consumo di
energia aggiornati, misurati e tracciabili e (per
l'energia elettrica) sui profili di carico;
b) comprendono un esame dettagliato del profilo di
consumo energetico di edifici o di gruppi di edifici, di
attività o impianti industriali, ivi compreso il trasporto;
31
Criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli
realizzati nel quadro dei sistemi di gestione dell’energia
D.lgs 102/2014 Allegato 2 Criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli realizzati nel quadro dei
sistemi di gestione dell’energia
c) ove possibile, si basano sull'analisi del costo del ciclo
di vita, invece che su semplici periodi di ammortamento,
in modo da tener conto dei risparmi a lungo termine, dei
valori residuali degli investimenti a lungo termine e dei
tassi di sconto;
d) sono proporzionati e sufficientemente rappresentativi
per consentire di tracciare un quadro fedele della
prestazione energetica globale e di individuare in modo
affidabile le opportunità di miglioramento più significative;
32
D.lgs 102/2014 Allegato 2 Criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli realizzati nel quadro dei
sistemi di gestione dell’energia
Gli audit energetici consentono calcoli dettagliati
e convalidati per le misure proposte in modo da
fornire informazioni chiare sui potenziali risparmi. I
dati utilizzati per gli audit energetici possono
essere conservati per le analisi storiche e per il
monitoraggio della prestazione.
33
D.lgs 102/2014 Comma 2
Chi può eseguire la diagnosi energetica
A far data dal 19 luglio 2016 possono fare le
diagnosi energetiche:
ESCO certificate secondo la
UNI CEI 11352;
Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati
secondo la
UNI CEI 11339.
Auditor energetici certificati secondo la
UNI CEI EN 16247-5.
34
D.lgs 102/2014 – Chiarimenti MiSE
Criteri temporali per le Grandi Imprese
Anno d’obbligo N:
Entro il 5 dicembre deve essere
redatta la diagnosi energetica ed inoltrata ad
ENEA entro il 22 dicembre
Se
l’impresa è stata GI nei due anni precedenti
N-1 ed N-2
35
D.lgs 102/2014 – Chiarimenti MiSE
Criteri temporali per le Imprese Energivore
Anno d’obbligo N:
Entro il 5 dicembre deve essere
redatta la diagnosi energetica ed inoltrata ad
ENEA entro il 22 dicembre
Se
l’impresa è stata ENERGIVORA nell’anno
precedente
N-1
36
D.lgs 102/2014 – Suggerimenti ENEA
• Elementi su come elaborare la documentazione
necessaria al rispetto degli obblighi previsti nell’art. 8 del
decreto legislativo 102/2014 in tema di diagnosi
energetica, file Excel di riepilogo dati della diagnosi.
• File Excel di riepilogo dati della diagnosi in caso di siti
con produzione interna di vettori energetici, nota su
come compilarlo
• Imprese Multi sito: Possibili criteri minimi di
proporzionalità e rappresentatività (Allegato. 2 lettera d)
• Linee Guida Monitoraggio Industria.
37
La diagnosi energetica
Definizione (Direttiva 2012/27)
25. «audit energetico», una procedura
sistematica finalizzata a ottenere un'adeguata
conoscenza del profilo di consumo energetico
di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o
impianto industriale o commerciale o di servizi
pubblici o privati, a individuare e quantificare le
opportunità di risparmio energetico sotto il
profilo costi-benefici e a riferire in merito ai
risultati;
38
La diagnosi energetica
Una diagnosi energetica è una analisi sistematica di come
viene utilizzata l’energia dal punto in cui essa è acquisita al
suo punto di utilizzo finale, in pratica la diagnosi energetica
identifica come l’energia viene gestita e consumata, cioè:
• Come e dove l’energia entra nell’impianto, stabilimento,
sistema o parte di attrezzatura
• Dove essa viene usata
• Ogni variazione tra i punti di ingresso ed i suoi utilizzi
• Come essa possa essere utilizzata in modo più efficace
e più efficiente
39
La diagnosi energetica le «FASI»
FASI DI UNA DIAGNOSI ENERGETICA IN BREVE
1. Contatti preliminari
2. Comunicazioni con il committente
3. Incontro preliminare
4. Raccolta dati
5. Attività in campo
6. Analisi
7. Rapporto
8. Incontro finale
40
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Sebbene le diagnosi energetiche possono avere diversi
gradi di complessità e possono variare da un’organizzazione
ad un’altra, ogni diagnosi tipicamente comprende:
• raccolta e revisione di dati
• valutazioni di impianti e misure di sistemi
• osservazione e revisione di pratiche operative
• analisi di dati.
Queste informazioni possono essere usate per identificare
opportunità per migliorare l’efficienza, diminuire i costi
dell’energia e ridurre le emissioni di gas serra. Le diagnosi
energetiche possono anche verificare l’efficacia degli
interventi effettuati.
41
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Le diagnosi effettuate da esterni tendono a
focalizzarsi su tecnologie di risparmio energetico e
miglioramenti della gestione economica.
Le diagnosi effettuate da interni tendono a rivelare
opportunità di risparmi energetici che sono meno
economicamente impegnativi e focalizzarsi più sugli
aspetti operativi.
42
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Organizzazioni che effettuano una diagnosi
internamente guadagnano esperienza sulla
gestione dei loro consumi energetici e sul loro
costo.
Nel corso delle fasi della diagnosi i dipendenti
hanno la possibilità di analizzare criticamente il
modo in cui il loro impianto usa l’energia e sono più
consapevoli di come le loro azioni quotidiane
influenzino il consumo energetico dell’impianto
43
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Condurre un audit interno prima di ricorrere ad
esperti esterni permette alle organizzazione di
essere più consapevoli sull’energia e poter
affrontare le opportunità di risparmio energetico che
sono facilmente riscontrabili, specialmente quelle
che non richiedono complesse analisi
ingegneristiche.
Gli esperti esterni possono allora focalizzarsi su
potenziali risparmi energetici che sono più
complessi.
44
La diagnosi energetica ESECUZIONE (SCHEMA)
45
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Contatti preliminari
In questa fase l’organizzazione fornisce le
«specifiche della diagnosi» all’auditor e questi, con
eventuali richieste di ulteriori informazioni, deve
essere in grado di valutare l’entità del lavoro da
svolgere e quantificare gli aspetti tecnico -
economici.
46
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Incontro d’avvio
Vengono informate tutte le parti interessate su
obiettivi, scopo, confini e accuratezza della diagnosi
energetica e concordate le disposizioni pratiche.
Vengono pianificate le attività, nominate le persone
dell’organizzazione che faranno da interfaccia
all’auditor.
47
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Raccolta dati
L’auditor, in cooperazione con l’organizzazione,
deve raccogliere tutte le informazioni necessarie ed
utili per comprendere il processo produttivo, le fonti
di approvvigionamento energetico e di materie
prime, le modalità di gestione del sito
produttivo/impianto in termini energetici, economici
e organizzazione del lavoro.
48
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Attività in campo: cosa deve fare l’auditor
Deve ispezionare l’oggetto della diagnosi, valutarne
gli usi energetici secondo le finalità, lo scopo ed
accuratezza della diagnosi energetica,
comprendere le modalità operative, i comportamenti
degli utenti e il loro impatto sui consumi e
l'efficienza energetica, formulare idee preliminari per
le opportunità di miglioramento dell'efficienza
energetica e redigere un elenco di aree e processi
per i quali necessitino ulteriori dati quantitativi per
successiva analisi.
. 49
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Attività in campo: come deve comportarsi l’auditor
deve assicurarsi che misure e rilievi siano effettuati
in maniera affidabile e in condizioni rappresentative
delle ordinarie condizioni di esercizio e, ove
significativo, in condizioni climatiche corrette;
è vantaggioso realizzare osservazioni e misure al di
fuori del normale orario di lavoro, durante i periodi di
spegnimento, o quando non sia atteso alcun fattore
climatico;
informare prontamente l'organizzazione di ogni
difficoltà imprevista incontrata durante il lavoro.
. 50
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Attività in campo: cosa deve chiedere l’auditor
all’Organizzazione
nominare uno o più soggetti che dovranno fare da guida ed
accompagnatore per il Personale dell'auditor energetico
durante l'ispezione in campo così come richiesto, questi
soggetti dovranno possedere le necessarie competenze ed
autorità per espletare direttamente, se richiesto, manovre su
processi ed apparecchiature, consentire all'auditor
energetico l'accesso a disegni, manuali ed altra
documentazione tecnica significativa dell'impianto insieme
con i risultati di eventuali prove misure di collaudo già
eseguite.
51
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Analisi: L'auditor energetico deve
determinare il livello di prestazione energetica corrente
dell'oggetto sottoposto a diagnosi. Questo rappresenta il
riferimento sulla base del quale possono venire misurati i
miglioramenti e deve comprendere:
1. una scomposizione dei consumi energetici suddivisi per uso e fonte;
2. i flussi energetici ed un bilancio energetico dell'oggetto sottoposto a
diagnosi;
3. il diagramma temporale della domanda di energia;
4. le correlazioni tra consumo energetico e fattori di aggiustamento;
5. uno o più indicatori di prestazione energetica adatti a valutare
l'oggetto sottoposto a diagnosi.
52
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Analisi: L'auditor energetico deve
identificare le opportunità di miglioramento dell'efficienza
energetica sulla base della prestazione energetica corrente
dell'oggetto sottoposto a diagnosi valutandone l’impatto sulla
base dei risparmi economici ottenibili, degli investimenti
necessari, del tempo di ritorno, dei vantaggi non energetici e
delle interazioni tra le diverse misure di efficientamento
proponibili.
Le azioni di risparmio energetico devono essere elencate
secondo una graduatoria basata sui criteri concordati con
l’organizzazione.
53
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Il Rapporto:
I Rapporto deve essere redatto seguendo questo indice
1. Nota su chi ha redatto la diagnosi energetica.
2. Dati dell’azienda (inclusi dipendenti e fatturato)
3. Indicare il periodo di riferimento della diagnosi
4. Unità di misura e valori di riferimento adottati;
5. Informazioni sul metodo di raccolta dati:
6. Prodotti:
7. Materie prime:
8. Processo produttivo:
9. Indicatori energetici:
54
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Indice continua
10. Consumi energetici:
11. Modelli energetici:
12. Calcolo degli indicatori energetici individuati e
confronto con quelli di riferimento
13. Interventi effettuati in passato:
14. Individuazione dei possibili nuovi interventi:
15. Tabella riassuntiva degli interventi individuati
55
La diagnosi energetica ESECUZIONE
Incontro finale
Nell'incontro finale l'auditor energetico deve:
a) consegnare il rapporto di diagnosi energetica;
b) presentare i risultati della diagnosi energetica in maniera
da agevolare il processo decisionale dell'organizzazione;
c) essere in grado di spiegare i risultati.
La necessità di un supplemento di indagine deve essere
discussa e deve essere raggiunta una conclusione.
56
Diagnosi energetica: schema di sito produttivo
57
STABILIMENTO
Energia
elettrica
Gas
Naturale C
H
P
Energia Elettrica
Calore
FV SITO EE
EE
Produzione
Reflui
altro Altro
Punto di partenza: Struttura energetica aziendale
Definizione della “struttura energetica aziendale”
(“alberatura”) che, attraverso un percorso strutturato a più
livelli, consente di avere un quadro completo ed esaustivo
della realtà dell’impresa al fine di definire al meglio la
prestazione energetica di uno Stabilimento.
L’azienda viene suddivisa in aree funzionali, per le quali
si procede all’acquisizione dei dati energetici.
58
Struttura energetica aziendale - manufatturiero
59
Sito-AZIENDA
Reparto n.1
Reparto n.x
S.A. n.1
S.G. n.1
Attività principali
Servizi ausiliari
Servizi generali
S.G. n.x
S.A. n. x
Vj
Vj Vj Vj
Vj Vj Vj Vj Vj Vj
Dg
D.g.
Livello B – LB
Livello C – LC
Livello D – LD
Livello A – LA
INFO SITO
+ CONSUMI e PRODUZIONE
TOTALI
D.g. D.g. D.g.
D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Struttura energetica aziendale: SINTESI LIVELLO A
60
SETTORE MERC.
[codice ATECO] [u.m.]
ton
CODICE u.m. PCI o EER
1 kWh
2 Sm3 8.250
3 kWh
4 kWh
5 t
6 t 9.800
7 t 11.000
8 t 10.200
9 t 8.300
11
12
13
valore
17.454.600
30.231.259
28.205
Gasolio
Coke di petrolio
24.941
0
0,187 x 10^-3
8.250 x 10 ^-7
860/0,9 x 10^-7
(1/ EER) x 0,187 x 10^-3
0
PCI (kcal/kg) x 10^-4
PCI (kcal/kg) x 10^-4
PCI (kcal/kg) x 10^-4
0
STRUTTURA ENERGETICA AZIENDALE ( Compilare solo le caselle a sfondo bianco )PRODUZIONE
DATI AZIENDALIP.IVA
CONSUMI
VETTORE
Energia elettrica
Gas naturale
Calore
Fattore conversione in tep
[valore]ANNO NOME
3.264
INDIRIZZO
Vtot [tep]TEP
LA 0
0
0
0
Freddo
Biomassa
Olio combustib.
GPL
Altro
PCI (kcal/kg) x 10^-4
PCI (kcal/kg) x 10^-4
Struttura energetica aziendale:
Trasformazione Interna ed auto produzione
61
CODICE VETTORE u.m. Bilancio Cogenerazione Trigenenerazione Fotovoltacio Eolico altro.. Totale TEP
Produzione 24.673.080 24.673.080 4.614
Consumi interni 24.537.180 24.537.180 4.588
Esportazione 135.900 135.900 25
2 Gas naturale Sm3 Utilizzo 10.003.817 10.003.817 8.253
Produzione 0 0
Consumi inerni 0 0
Esportazione 0 0
Produzione 0 #DIV/0!
Consumi interni 0 #DIV/0!
Esportazione 0 #DIV/0!
5 Calore kWh Solare termico 13.845 1
Vtot [tep]
Energia
elettrica
Calore
Freddo
1
3
4
LA
.1
TR
AS
FO
RM
AZ
ION
E I
NT
ER
NA 8.253
25
4.588
4.614
24.540
kWh
kWh
kWh
Utilizzi per la
trasformazione
interna
Produzioni
Esportazioni
Consumi interni
Totale Consumi (Consumi LA - Util izzi +
Produzioni -
Esportazioni)
Struttura energetica aziendale:
Ripartizione Energia elettrica tra destinazioni d’uso
62
CONSUMO TEP ING.
kWh tep
tipo
misura [continuo,
spot o
calcolo]
kWh / tonConsumi monitorati/
calcolatiAltro % copertura
LB j=1 0 0 0 0 0 #DIV/0!
CONSUMO TEP ING.
LC 1.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m.tipo misura [continuo,
spot o calcolo]valore
u.m.
[kWh/D.s.]
1.1.1 MACINAZIONE MATERIE PRIME
1.1.2 ATOMIZZAZIONE
1.1.3 PRESSATURA
1.1.4ESSICCAZIONE PRODOTTO
FORMATO
1.1.5PREPARAZIONE SMALTI E
SMALTERIA
1.1.6 COTTURA
1.1.7 LAVORAZIONI DI FINITURA
1.1.8 SCELTA CONFEZIONAMENTO
1.1.9 NASTRI TRASPORTATORI E ASSIMILABILI
LC 1.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m.tipo misura [continuo,
spot o calcolo]valore
u.m.
[kWh/D.s.]
1.2.1 ARIA COMPRESSA
1.2.2 Depurazione Acqua
1.2.3 Depurazione Fumi
1.2.4
1.2.5
1.2.6
LC 1.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m.tipo misura [continuo,
spot o calcolo]valore
u.m.
[kWh/D.s.]
1.3.1 Illuminazione Interna
1.3.2 Illuminazione Esterna
1.3.3 Climatizzazione
1.3.4 Uffici
1.3.5 Saloni espositivi
1.3.6
LD
D.s. IpsIpg
Ipg
LD
LD
ENERGIA ELETTRICAE' necessario dettagliare
maggiormente la
suddivisione dei consumi
Struttura energetica aziendale:
Ripartizione Gas naturale tra le destinazioni d’uso
63
CONSUMO TEP ING.
Smc teptipo
misura [continuo,
Smc / tonConsumi monitorati/
calcolatiAltro % copertura
LB j=2 GAS NATURALE 0 0 0 #DIV/0!
CONSUMO TEP ING.
LC 1.1ATTIVITA'
PRINCIPALI0 valore u.m.
tipo misura [continuo,
spot o calcolo]valore
u.m.
[smc/D.s.]
1.1.1 REPARTO ATOMIZZATORI
1.1.2REPARTO ESSICCATOI
PRODOTTO FORMATO
1.1.3 REPARTO COTTURA
1.1.4 REPARTO CONFEZIONAMENTO
1.1.5
1.1.6
1.1.7
1.1.8
LC 1.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m.tipo misura [continuo,
spot o calcolo]valore
u.m.
[smc/D.s.]
1.2.1
1.2.2 …
1.2.3 …
1.2.4 …
1.2.5 …
1.2.6 …
LC 1.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m.tipo misura [continuo,
spot o calcolo]valore
u.m.
[smc/D.s.]
LD 1.3.1 RISCALDAMENTO
LD 1.3.2 ACQUA CALDA SANITARIA
LD 1.3.3
LD 1.3.4
LD 1.3.5
LD 1.3.6
LD 1.3.7
LD
LD
Ipg D.s. Ips
E' necessario dettagliare
maggiormente la
suddivisione dei consumi
GAS NATURALE
Ipg
Struttura energetica aziendale:
Indici prestazionali
Indici prestazionali generali “Ipg” e specifici “Ips”
64
Ipg3 =kWh
ton
STABILIMENTO
kWh ton
Attività
Principali
Servizi
ausiliari
Servizi
generali
kWh kWh kWh
Rep.
1
Rep.
2
kWh kWh
Pezzi Pezzi
Sala
pompe
Cent.
compr.
litri Aria comp.
kWh kWh
Illumin. Raffresc
.
lux GG x gg
kWh kWh
Ipg1 =kWh
ton
Ips =kWh
litri Ips =
kWh
pezzi
Ips =kWh
Nmc Ips =
kWh
lux Ips =
kWh
GG x gg
Ipg2 =kWh
ton Ipg2 =
kWh
ton Ipg2 =
kWh
ton
Ipg3 =kWh
ton Ipg3 =
kWh
ton Ipg3 =
kWh
ton Ipg3 =
kWh
ton
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi: Imprese
multi sito «Clusterizzazione»
Allegato 2 al D. L.gs 102/2014 Criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli realizzati nel quadro dei sistemi di
gestione dell’energia
Lettera d
«sono proporzionati e sufficientemente rappresentativi
per consentire di tracciare un quadro fedele della
prestazione energetica globale e di individuare in modo
affidabile le opportunità di miglioramento più
significative»
65
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
Per le imprese multi sito si pone il problema
del numero di diagnosi che l’impresa deve
effettuare per rispondere al requisito:
«sono proporzionati e sufficientemente
rappresentativi …..»
Occorre un criterio generale valido per le
imprese obbligate appartenenti tutti i settori
produttivi.
66
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
Il criterio illustrato nel seguito è scaturito
dalle seguenti considerazioni:
• Facciamo la diagnosi energetica dove ha
senso farla.
• È l’impresa che conosce i propri siti.
• È necessario trovare riferimenti normativi
per giustificare il criterio.
67
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
68
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
69
I siti con consumo inferiore a 100 tep sono esclusi dall’obbligo di diagnosi fino ad un numero massimo di siti che copre il 20% del consumo totale dell’impresa. I restanti siti con consumo inferiore a 100 tep, qualora non si raggiunga il numero di 100 siti campionati nelle fasce più alte, costituiranno due ulteriori fasce di raggruppamento (una da 1 a 50 tep, l’altra da 51 a 99 tep) la cui percentuale di campionamento sarà rispettivamente 1% e 3%.
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
70
Criteri di approssimazione:
• ove il risultato sia minore di 1, l’approssimazione sarà all’intero successivo, ossia 1;
• ove il risultato sia maggiore di 1, l’approssimazione sarà di tipo commerciale.
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
71
Opzione: Una volta applicata la procedura di
campionamento, detto n il numero totale di siti da
sottoporre a diagnosi, un’azienda può scegliere di
non effettuare la diagnosi su m, con m ≤ n, siti
appartenenti ad una o più fasce e sostituirli con
altrettanti m siti appartenenti a fasce a più alto
consumo e non già inclusi negli n individuati.
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
72
numero di
siti impresa
% siti da sottoporre
a diagnosi
n. siti da
sottoporre a
diagnosi
Fascia 0 >10000 tep 1 100% 1
Fascia 1 da 6700 a
7800 tep 1 40% 1
Fascia 2 da 3400 a
4500 tep 2 25% 1
Fascia 3 Da 100 a
1200 tep 4 10% 1
Fascia 4 da 51 a 100
tep 3 3% 1
Guida ENEA per Esecuzione diagnosi:
«Clusterizzazione»
73
numero di siti
% siti da
sottoporre a
diagnosi
n. siti da
sottoporre a
diagnosi
Fascia
0 >10000 tep 1 100% 1
Fascia
1
da 6700 a 7800
tep 1 40% 1
Fascia
2
da 3400 a 4500
tep 2 25% 1 2
Fascia
3
Da 100 a 1200
tep 4 10% 1
Fascia
4 da 51 a 100 tep 3 3% 1
Linee guida per il Monitoraggio
ADEMPIMENTO ALL’OBBLIGO: FASE 1
Circolare Mi.SE del 19 maggio 2015
Si acquisiscono quindi i dati energetici dai
contatori generali di stabilimento e, qualora non
siano disponibili misure a mezzo di contatori
dedicati, per la prima diagnosi, il calcolo dei dati
energetici di ciascuna unità funzionale viene
ricavato dai dati disponibili.
74
Linee guida per il Monitoraggio
ADEMPIMENTO ALL’OBBLIGO: FASE 2
Allegato 2 lettera A
gli audit energetici di qualità sono basati su
dati operativi relativi al consumo di energia
aggiornati, misurati e tracciabili e (per l'energia
elettrica) sui profili di carico;
75
Chiarimenti ministeriali novembre 2016 allegato II
Definite le aree funzionali e determinato il peso energetico
di ognuna di esse a mezzo di valutazioni progettuali e
strumentali, si potrà progettare il piano di monitoraggio
permanente da adottare per tener sotto controllo gli usi
significativi di energia nel contesto aziendale e per
acquisire informazioni utili al processo gestionale e dare il
giusto peso energetico allo specifico prodotto realizzato.
76
Linee guida per il Monitoraggio
Si deve misurare solo una parte significativa dei
consumi.
La percentuale di copertura dipenderà da:
• settore di appartenenza dell’azienda analizzata
(industriale o terziario)
• area, o zona, aziendale cui si riferiscono i
consumi analizzati (attività principali, servizi
ausiliari o servizi generali).
77
Linee guida per il Monitoraggio
Si deve misurare solo una parte
significativa dei consumi.
Possono essere esclusi dall’obbligo di
adozione del piano di misura tutti i siti per i
quali i consumi, nell’anno di riferimento siano
risultati inferiori alle 100 TEP
78
Linee Guida – siti obbligati
SITI OBBLIGATI ALLA ADOZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO
1. Sono una parte di quelli obbligati alla realizzazione della
diagnosi energetica ai sensi del D.Lgs. 102/2014.
2. I siti obbligati vengono individuati come segue:
a) Imprese monosito: Tutte le imprese che nell’anno di
riferimento abbiano avuto un consumo superiore alle 100
TEP
b) Imprese multisito: Tutti i siti classificati come industriali che
hanno un consumo nell’anno di riferimento maggiore di
10.000 TEP.
79
Linee guida per il Monitoraggio
80
Linee Guida – clusterizzazione
81
Imprese multisito per i siti “industriali” con consumi uguali o inferiori a
10.000 TEP nell’anno di riferimento per l’individuazione del numero di siti
soggetti al monitoraggio si applica la seguente clusterizzazione.
Percentuale di siti da
sottoporre a
misura/monitoraggio
100%
da 8.900 a 10.000 25%
da 7.800 a 8.899 20%
da 6.700 a 7.799 16%
da 5.600 a 6.699 12%
da 4.500 a 5.599 10%
da 3.400 a 4.499 6%
da 2.300 a 3.399 4%
da 1.200 a 2.299 2%
da 100 a 1.199 1%
Consumo nell’anno di
riferimento
[tep/anno]
> 10.000
Linee Guida – clusterizzazione
82
Imprese multisito per i siti “industriali”
Siti da sottoporre a diagnosi energetica e siti da monitorare
% Numero % Numero
>10000 2 100% 2 100% 2
8900 - 10000 0 50% 0 25% 0
7800 - 8899 4 45% 2 20% 1
6700 - 7799 0 40% 0 16% 0
5600 - 6699 8 35% 3 12% 1
4500 - 5599 0 30% 0 10% 0
3400 - 4499 0 25% 0 6% 0
2300 - 3399 1 20% 1 4% 1
1200 - 2299 0 15% 0 2% 0
100 - 1199 0 10% 0 1% 0
Consumo Anno di
Riferimento
Siti
Impresa
Diagnosi Da Monitorare
Linee Guida – scelta dei siti
Definito, per ogni scaglione, il numero di siti da sottoporre a
piano di monitoraggio, è facoltà del soggetto obbligato
decidere per ciascuna fascia su quale sito adottare il sistema
di monitoraggio.
Non è obbligatorio che si tratti dello stesso sito oggetto di DE
nel 2015.
83
Linee guida per il Monitoraggio
84
Sito-AZIENDA
Reparto n.1
Reparto n.x
S.A. n.1
S.G. n.1
Attività principali
Servizi ausiliari
Servizi generali
S.G. n.x
S.A. n. x
Vj
Vj Vj Vj
Vj Vj Vj Vj Vj Vj
Dg
D.g.
Livello B – LB
Livello C – LC
Livello D – LD
Livello A – LA
INFO SITO
+ CONSUMI e PRODUZIONE
TOTALI
D.g. D.g. D.g.
D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Linee Guida – grado di copertura
85
Siti industriali con consumo totale superiore a 10.000 TEP/anno
85% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispetto
al consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di
riferimento (come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area
(livello C) “attività principali”;
50% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispetto
al consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di
riferimento (come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area
(livello C) “servizi ausiliari”;
20% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispetto
al consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di
riferimento (come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area
(livello C) “servizi generali”.
Linee Guida – grado di copertura
86
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale
87
Consumo nell’anno di
riferimento [tep/anno]
Percentuale di copertura con piano di
misura/monitoraggio
Attività Principali Servizi Ausiliari Servizi Generali
> 10.000 85% 50% 20%
da 8.900 a 10.000 80% 45% 20%
da 7.800 a 8.899 75% 40% 20%
da 6.700 a 7.799 70% 35% 20%
da 5.600 a 6.699 65% 30% 20%
da 4.500 a 5.599 60% 25% 10%
da 3.400 a 4.499 55% 20% 10%
da 2.300 a 3.399 50% 15% 10%
da 1.200 a 2.299 45% 10% 5%
da 100 a 1.199 40% 5% 5%
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale
88
Linee Guida – metodologie per le misure
Le misure potranno essere effettuate adottando le seguenti metodologie:
a. Campagne di misura: la durata della campagna di misura dovrà essere scelta in
modo rappresentativo (in termini di significatività, riproducibilità e validità
temporale) rispetto alla tipologia di processo dell’impianto (es: impianti stagionali).
La durata della campagna dovrà essere giustificata dal redattore della diagnosi.
Occorrerà inoltre rilevare i dati di produzione relativi al periodo della campagna di
misura. La campagna di misura dovrà essere effettuata preferibilmente durante
l’anno precedente rispetto all’anno di obbligo della realizzazione della diagnosi
energetica, eventualmente nello stesso anno;
b. Installazione di strumenti di misura: nel caso di installazione “permanente” di
strumentazione di misura, è opportuno adottare come riferimento l’anno solare
precedente rispetto all’anno d’obbligo della realizzazione della diagnosi
energetica.
89
Linee Guida – metodologie per le misure
Tipologie di strumenti ammessi:
Misuratori esistenti (purché tarati secondo quanto previsto dal
costruttore);
Nuovi misuratori (con lettura in campo, in remoto, con software di
monitoraggio con funzioni di memorizzazione e presentazione delle
misure stesse)
1. Le misurazioni devono essere conformi agli standard nazionali ed
internazionali di riferimento (ISO, UNI, Protocollo IPMVP etc etc)
2. Nel caso di misure indirette si possono adoperare metodologie di
calcolo ampiamente consolidate presenti nella letteratura tecnica
corrente.
90
Attività di diagnosi energetica – Risultati numerici
Ottemperamento all’obbligo
Al 31 Dicembre 2017 risultano essere stati inviati all’ENEA circa
15.500 audit energetici. A Dicembre 2015 erano circa 14.000.
I dati statistici raccolti per macro codice ATECO sono stati
raggruppati per:
• Numero di imprese;
• Siti diagnosticati;
• Imprese con ISO 50001;
• Numero di Grandi imprese;
• Numero di Imprese Energivore (anche Grandi imprese);
• Numero di Imprese Energivore (PMI).
91
Attività di diagnosi energetica – Risultati numerici
92
Attività ENEA – Risultati non numerici
93
Attività svolta nel triennio 2014/2017
1. Supporto tecnico al MiSE all’attuazione Decreto Legislativo 102;
2. Apertura tavoli tecnici di confronto a Roma e Milano con esperti del
settore, stakeholders, ESCo ed associazioni di categoria.
3. Redazione Linee Guida per la realizzazione delle diagnosi
energetiche;
4. Redazione Linee Guida per il monitoraggio nelle diagnosi;
5. Analisi settori produttivi sulla base dei fogli riepilogativi: definizione
di indicatori energetici, benchmark, analisi tecnologie e/o lavorazioni
nei settori della: carta, vetro, plastica, gomma, fonderie, ceramica,
GDO, banche, sanità privata, immobiliare, telecomunicazioni,
acciaio, pasta e dolci, cemento.
Attività ENEA – Risultati non numerici
94
Attività svolta nel triennio 2014/2017
1) ABI Lab per le banche
2) AIDEPI
3) ASSOCARTA
4) ASSOFOND
5) ASSOIMMOBILIARE
6) ASSOTELECOMUNICAZIONI-ASSTEL
7) ASSOVETRO
8) CONFINDUSTRIA Ceramica
9) FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA
10) FEDERDISTRIBUZIONE
11) GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA (GDO)
12) UTILITALIA
13) SANITA' PRIVATA
Indici di prestazione energetica
Indici di prestazione energetica
IPE (o EnPI)
95
Indici di prestazione energetica
Fase 1: Aggregazione dei dati: Le grandezze (consumo energetico e
produzione) sono rappresentate in un grafico a dispersione.
96
Indici di prestazione energetica
97
Partendo dalla regressione lineare si ottiene un legame del tipo:
y = ax + b;
L’equazione della retta sopracitata ha il seguente significato
fisico:
𝐶𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑖 𝐸𝑛𝑒𝑟𝑔𝑒𝑡𝑖𝑐𝑖=𝑄𝑢𝑜𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 u𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒∗𝑉𝑜𝑙𝑢𝑚𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒+𝑄𝑢𝑜𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑓𝑖𝑠𝑠𝑎
A questo punto si analizza il valore del coefficiente di
Correlazione R2: quanto esso è prossimo ad 1 tanto più la
correlazione tra le variabili è significativa.
Fase 2: Ricerca di un legame tra le grandezze
rappresentate nel grafico a dispersione
Indici di prestazione energetica
98
Indici di prestazione energetica
99
Successivamente si individua la curva dell’IPE,
rappresentata da una funzione del tipo seguente:
𝐼𝑃𝐸 =𝑎(𝑥)+𝑏(𝑥)
dove a e b rappresentano rispettivamente la
pendenza e la intercetta della retta di regressione
lineare
Fase 3: Costruzione della curva dell’IPE
Indici di prestazione energetica
100
Per ogni valore di produzione riscontrato nelle diagnosi
si effettua il rapporto tra il valore reale ed il valore
teorico dell’IPE corrispondente:
A. se il 90% degli IPE reali risultano lontani meno del
30% dal valore del modello, quest’ultimo viene
definito affidabile
A. se più del 10% degli IPE reali risultano lontani più
del 30% dal valore del modello, quest’ultimo viene
ritenuto poco affidabile
Fase 4: Valutazione dell’affidabilità del modello analitico
Indici di prestazione energetica
101
Fase 5: La costruzione del grafico “valore medio ± deviazione standard”
Quando non è possibile realizzare il modello in
forma analitica od esso non risulta affidabile,
l’indicatore di riferimento si costruisce
mediante la formula:
“valor medio ± deviazione standard”
utilizzando i valori reali di IPE ricavati dalle
diagnosi.
Indici di prestazione energetica
102
Fase 5: La costruzione del grafico “valore medio ± deviazione
standard”
Indici di prestazione energetica
103
Fase 6: Valutazione dell’affidabilità della formula
«valor medio ± deviazione standard»
I criteri di valutazione dell’indicatore ottenuto sono:
• Se il rapporto tra la deviazione standard e il valore medio
risulta minore del 20%, il modello viene ritenuto «Affidabile»
• Se il rapporto tra deviazione standard e valore medio risulta
compreso tra il 20% ed il 50% il modello viene ritenuto «Poco
Affidabile»
• Se il rapporto tra la deviazione standard e il valore medio
risulta maggiore del 50%, il modello viene ritenuto «Non
Affidabile»
Indici di prestazione energetica
104
INDICI DI PERFORMANCE ENERGETICA PER
CLASSIFICAZIONE ATECO LIMITATAMENTE ALLE ATTIVITA’
DEI SETTORI PRESENTI NEGLI ALLEGATI 3 E 5 DELLE LINEE
GUIDA DELLA COMUNITA’ EUROPEA E DEI SETTORI
RICOMPRESI NEGLI ELENCHI DELLE IMPRESE A FORTE
CONSUMO DI ENERGIA “ENERGIVORI” PER GLI ANNI 2013 E
2014 (GRAND FATHERING)
Adempimento compito ENEA previsto nel D.M. 21 dicembre 2017
Daniele Ranieri
[email protected] – www.enea.it
www.agenziaefficienzaenergetica.it
Grazie per
l’attenzione