IN S E R T O S P E C I A L E A L L E G A T O A L N U M E R O O D I E R N O
LA LIGURIA DEL SECOLO
OBIETTIVORIVIERADI LEVANTE
LE OPINIONIEI CITTADINI
LE RISPOSTEDEI POLITICI
LE ECCELLENZEDEL TERRITORIO
2 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
3recco LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
M ercato alla domenica o mercato al lunedì.E poi banca
relle sistemate sulla passeggiata a mare, sulla “rive droit”del torrente Recco o ancora traValleverde e piazza San Giovanni Bono? Si discute in cittàsul futuro di quella che resta lafiera di merci varie più importante del levante, con 103 bancarelle. Da una mezza dozzinad’anni i banchi sono stati spostati in via XXV Aprile (zona expretura), dove si trova anche ilquartiere scolastico. Ma negliultimi tempi ci si interroga sulfuturo degli ambulanti, vistoche nella zona attualmente occupata si aprirà un mega cantiere per la costruzionedell’edificio più alto del centro,che qui già chiamano il minigrattacielo.
L’amministrazione ha ribadito che lo spostamento sidovrà fare, mentre le associazioni di categoria sono in allarme. I recchesi, ovviamente,ne parlano e nel corso della recente inchiesta a microfonoaperto di Radio 19, in moltihanno espresso la propria opi
nione. Sono tre le ipotesi allostudio. Si pensa allo spostamento non di strada ma di data,facendo il mercato alla domenica. «Io preferisco che il mercato resti al lunedì. Mi trovomeglio», dice Flora Biasibetti.E’ pronto ad accettare il cambiamento della strada ma nonquello della giornata Angelo
Maraschi, ex campione dellapallanuoto: «Il mercato potrebbe andare in passeggiata,come è già accaduto in passato». Filippo Dufour sembrauno dei pochi a crederenell’ipotesi della giornata festiva: «Alla domenica? Perchéno? Recco sarebbe ravvivata,mentre oggi è un mortorio».
Per la soluzione passeggiata,ma mantenendo il lunedì,anche Francesca Tramellini eGiorgio Sanguineti: «E’ lascelta migliore. La giornata dellunedì è un appuntamentofisso da molti anni. La gente èabituata e cambiare le abitudini è sempre sbagliato». Stefano Macchiavello è perplesso:«Ma alla fine la scelta migliore,se proprio si deve cambiare, èmantenere la giornata del lunedì, puntando sulla passeggiata a mare». A favore del lungomare anche Michela Arbocò:«Non c’è altro da fare per andare incontro alle richiestedegli acquirenti, salvaguardando e esigenze degli ambulanti». La decisione, naturalmente, spetterà all’amministrazione. Ma è chiaro che siterrà conto dell’opinione dellagente, come sostiene l’assessore al commercio Carlo Gandolfo: «Alla fine il mercatoserve ai recchesi, ed è giustoche si rispettino le loro esigenze. Stiamo trattando con leassociazione di categoria degliambulanti e anche con i commercianti dei negozi fissi, chepure hanno interessi commer
ciali ben precisi e legittimisull’attività di mercato». Nonhanno dubbi sulla bocciaturadomenicale i venditori, moltidei quali alla domenica sonoimpegnati altrove. Per quantoriguarda i lavori che interesseranno l’attuale collocazione, ilcantiere si aprirà alla finedell’anno. Il palazzo che verràcostruito era già previsto dalpiano di ricostruzione del dopoguerra: si tratta di un edificio dinove piani, due dei quali dedicati ad alloggi per anziani.EDOARDO MEOLI
LA LIGURIADEL SECOLO
INSERTO SPECIALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEIL SECOLO XIX
Direttore responsabileUmberto La Rocca
A cura diRoberto PettinaroliHanno collaborato
Debora Badinelli, RossellaGaleotti, Fabio Guidoni,
Edoardo Meoli, Sara Olivieri,Silvia Pedemonte
Realizzazione graficaMauro Giudici
Mercato, quandoe dove: la città discuteDi lunedì, come ora, o di domenica? A molti piace l’ipotesi del lungomare
MICROFONIAPERTI SULLESCELTECOMMERCIALI:LEOPINIONIDEIRECCHESI
Lo studio mobile di Radio 19 tra le bancarelle del mercatino
4 reccoLUNEDÌ19 OTTOBRE2009
P rima l’annullamento dei fuochid’artificio, poi lachiusura della pi
scina di Punta Sant’Anna. Dopole vacanze non sono mancate ledelusioni per i recchelini. Ma, inentrambi i casi, come tradizione, non ci si è buttati troppogiù e già si pensa al futuro rilancio.
Per quanto riguarda i fuochid’artificio dell’8 settembre,come noto l’annullamento èstato deciso dalla prefetturaperché nelle giornate in cui sisarebbero dovuti tenere glispettacoli pirotecnici, Genova eprovincia erano di fronte aun’emergenza incendi. Purtroppo pompieri e Vab eranotutti impegnati e, non potendogarantire un’adeguata vigilanzaa Recco, si è scelto di non fare lafesta pirotecnica. Per la primavolta nella storia cittadina, dunque, il cielo notturno di Recconelle notti del 7 e 8 settembre èrimasto scuro. Dispiacere aparte, ci si è già mossi per laprossima festa. Anche se qualcuno avrebbe voluto fare unoshow riparatorio a Capodanno(ma i Quartieri sono contrari),
in realtà si punta a un grandeevento per il prossimo 8 settembre. I sette quartieri cittadini hanno tutti quanti alzato labandiera rosa, simbolo di spettacolo perfetto, quasi a esorcizzare la delusione.
Intanto vale la pena di riportare alcuni passaggi della bellalettera scritta da Matteo Malchioli, un ragazzino di 12 anni,che esprime bene l’affetto per lacittà e la sua tradizione: «Sonoun ragazzo di 12 anni e daquando sono nato vesto con orgoglio la maglia del QuartiereSan Martino. Al di là dell’appartenenza ad un quartiere, la cosaa cui tengo di più è la festa dellanostra Madonna del Suffragio.Il sapere che i vecchi dei quartieri, in tempi di miseria, sacrificavano il loro tempo e il loropoco denaro per onorare, con lesparate, la loro Madonna mi fasentire in dovere di continuarequesta tradizione che ormai faanche parte della mia vita». «Letradizioni non sono solo un residuo del passato, ma hanno lafunzione di traguardare il futuro, perché origini e tradizionicomuni trasformano i singolicittadini in una comunità. Per i
“recchelini” l’8 settembre non èsolo “un bello spettacolo di fuochi artificiali e feste di richiamo”, ma soprattutto rappresenta il momento in cui siconcretizza il lavoro di unanno», aggiunge Valentina Grazioli, ragazza e portavoce deiQuartieri.
Per quanto riguarda la seconda “delusione” d’autunno,la piscina di Recco ha chiuso ibattenti alla fine di settembre.E’ mal ridotta e lo squadronebiancoceleste giocherà a Sori.Ma la città pensa già al futuro.La società sportiva ha propostodi ricostruire la vasca, chiedendo in cambio la possibilità dicostruire 250 box auto. Mentrei tifosi si sono organizzati per labreve trasferta a Sori. Non acaso in centinaia, in una dellegiornate più belle del SaloneNautico, hanno affollato la presentazione in grande stile per lapluridecorata Pro Recco di pallanuoto.Lacerimoniaeventosiè tenuta all’interno della salastampa del Padiglione cheospita anche lo stand Ferretti,dunque un big della nautica peruna big dello sport.EDOARDO MEOLI
Tutti d’accordo: un grandissimo spettacolo l’8 settembre 2010
IL SINDACO CAPURRO
«UNA CITTÀ PIENADI IDEE E DI PRIMATI»
UNA CITTÀ che non rinuncia mai a discutere, chenon si ferma mai: «Lo spiritodi iniziativa, la voglia di crescere e di innovare, fannoparte del dna dei recchesi. Edè un fenomeno contagioso,visto che anche i “foresti” chedecidono di vivere qua si adeguano». Questa la spiegazione di Dario Capurro, sindaco recchese dalla scorsaprimavera, dopo essere stato10 anni vice sindaco.
Capurro conosce bene isuoi concittadini, e non esitaa mettere sul banco le tante“eccellenze”. «C’è gente in
gamba, ve lo posso assicurare dice Basti pensare che condiecimila abitanti, siamo inprima pagina per la pallanuoto, i fuochi d’artificio, lagastronomia e lo spirito imprenditoriale. Forse tantavoglia di emergere è legataalla nostra storia. Recco èstata distrutta completamente dalle bombe della seconda guerra mondiale. I nostri padri e nonni hanno faticato per la rinascita dellacittà. Credo che proprioquella forza di volontà siastata trasmessa anche ai recchesi di oggi».
Fuochipiscinache delusioniNel 2010 megashow pirotecnico “riparatorio”
DALL’ANNULLAMENTODOVUTOAGLI INCENDIALLACHIUSURAPERLAVORIDELL’IMPIANTODIPUNTASANT’ANNA
5camogli LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
«I parchegginon bastano»Mancano locali per i giovani e spazi per i bimbi
ICITTADINIMETTONOSOTTOACCUSAANCHELASCARSACURAPERUNACITTÀTURISTICA
L ocali per giovani,parcheggi e stradepiù pulite sono i le richieste e i desideri di
chi vive o lavora a Camogli. «Sarebbe bene mettere dei posacenereinstrada–diceMiriamTripodi, titolare di “Nymphaeum”,hairstylist & aesthetic salon, invia Cuneo 8 . E poi aumentare ilnumero dei parcheggi, vitali peril commercio. Mancano anchelocali per i ragazzi. Infine bocciol’estetica dell’hotel “Sea Arts”,attualmente in costruzione: fa apugni con l’edilizia tradizionaledi Camogli».
Mauro Ottobrini, proprietario dell’hotel “Selene” e presidente dell’associazione albergatori e imprenditori turistici“Golfo Paradiso”, punta il ditosullo «scarso impegno dell’amministrazione nei confrontidella vocazione turistica dellacittà. A partire dal problema deiparcheggi e alle decisioni, per lomeno discutibili, che non consentono, per esempio, di usare ipochi posteggi esistenti quandoc’è il lavaggio automatico dellestrade».
Secondo Giovanni BattistaFigari, avvocato, «manca la ma
nutenzione ordinaria. Si ha lasensazione di un disinteressemarcato per le esigenze quotidiane dei residenti. E poi lestrade pedonali andrebbero curate meglio, facendo rispettareai privati l’ordinanza di tenere igiardini dei ordinati».
Giovanni Zerega, 41 anni, tassista, invoca «un locale per i giovani. A Camogli ci sono tanti bare ristoranti ma non un postodove possiamo fare nuove amicizie e fare gruppo». Ex lavoratore portuale oggi in pensione,Giuliano Carina vorrebbe«aiuole più curate, strade piùpulite e il ripascimento dellaspiaggia e luoghi di ritrovo nonsoltanto in estate. In invernoCamogli, dopo le 18, è una cittàfantasma». Laura Ferretto, titolare della boutique “Laura B.”:«Sono nata a Camogli e mi dispiace notare che i marciapiedisono poco curati. E poi la pedonalizzazione di via della Repubblica ha davvero penalizzato ilcommercio». Silvia Merello,mamma di quattro bambini fra i4 e i 12 anni, lamenta la carenzadi spazi per i piccoli: «Gli anzianisi lamentano perché i nostri ragazzi giocano a pallone in strada
ma non ci sono aree dedicate».Zaira Solfi, 28 anni, came
riera, ribadisce l’assenza di «locali per giovani», come RobertaArbocò, 32 anni, studentessa diPsicologia: «Non ci sono attrattive per i ragazzi. Nessuno va incontro alle esigenze dei giovani». Opinione condivisa daValentina Rossi, 25 anni, diplomata al nautico “Colombo”:«Per noi la città offre davveropoco».ROSSELLA GALEOTTI Caccia al posteggio nelle vicinanze di Cenobio Dogi e municipio
••• «LE RICHIESTE dei camogliesi fanno riflettere perchésono indicative di un bisognodi concretezza dal punto divista della gestione ordinaria»: così il sindaco di Camogli, Italo Mannucci. «Sullamancanza di locali per giovani non abbiamo spazi dimanovra – ammette Mannucci ma si può ragionareper organizzare manifestazioni dedicate ai ragazzi».Capitolo commercio: «Continua il lavoro della commis
sione e con Massimo Stasio,presidente di Ascot, stiamomettendo a punto un pianoorganico. Valuteremo anchela questione di via della Repubblica che, da sempre,spacca commercianti e residenti sul tema aperturachiu
sura». Per quanto concernegli spazi e le aree gioco per ibambini il sindaco Mannuccidice: «Spero che, al più presto, vengano definiti i dettagli dell’area in via Castagnetodi proprietà del Comune.Come copertura dei parcheggi privati, infatti, è prevista la creazione di un’areaverde attrezzata per bambini.E la terrazza delle scuole èchiusa fino alle 16.30 ma saràpresto aperta nei fine settimana e nei giorni festivi».
>> IL SINDACO
«PIÙ IMPEGNONELLA GESTIONEORDINARIA»
6 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
7le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
C apitale gastronomica della Liguria. Iltitolo Recco se l’èpreso da sola negli
anni Cinquanta (era stato ilmarchese Gavotti a inventarlo). Ma nessuno fino a oggiha mai fatto polemiche al riguardo. La città della pallanuoto e dei fuochi d’artificio, èanche e soprattutto una delleculle della buona tavola. Quisono nate le troffie (contese daAvegno), si fanno i pansotti conle erbette del preboggion, siuniscono i sapori del territorioa quelli del mare. Ma qui soprattutto si prepara la celebrefocaccia col formaggio, uno deipiatti principi della cucina ligure. Oggi il “Consorzio focaccia col formaggio di Recco”, costituito nel 2005, ha comeobiettivo principale il conseguimento della tutela europeaIndicazione geografica protetta (igp) per la famosa specialità gastronomica.
Il marchio europeo coinvolge 19 aziende con 24 puntivendita attivi nella zona di produzione che comprende le cittadinediRecco,Avegno,Camogli e Sori. La richiesta di tutela è
stata avanzata a causa dellacontinua ed incontrollata diffusione del prodotto chetroppo spesso ha disatteso i parametri di qualità conosciutidal consumatore abituale,strettamente legati alla tradizione del territorio ed all’esperienza dei focacciai che qui laproducono.
La focaccia col formaggio diRecco è un patrimonio demandato dalla tradizione e l’utilizzodi tale dizione deve risponderea canoni di qualità per un prodotto che vanta ogni giornosempre più estimatori. Recentemente il ministero ha datodisco verde alla crescenza prodotta con latte ligure per preparare la focaccia con il formaggiodi Recco che sta concludendopositivamente il camminoverso il riconoscimentodell’IgpIndicazione geografica protetta. Al tavolo di lavoroper l’Igp hanno partecipato, dasubito, i produttori zootecnici, itrasformatori di diverseaziende casearie, il Consorziofocaccia col formaggio di Reccoe i rappresentanti delle organizzazioni agricole. La sperimentazione è cominciata nel
settembre scorso, sotto la valutazione di una commissione adhoc dello stesso Consorzio.
La notorietà della città ha datempo varcato i confini nazionali, un fatto dovuto in buonaparte a quella prelibatezzachiamata “Focaccia col formaggio”. Si narra che questoprodotto esistesse già all’epocadella terza crociata.“Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189…la cappella dell’Abbazia di SanFruttuoso accoglieva i crociatiliguri per un solenne Te Deumprima della partenza dellaflotta per la Terra Santa… Sullebianche tovaglie di lino ricamate facevano bella vista ipiatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di cocciocolme di ogni bendiddio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce,agliata, olive e una focaccia disemola e di giuncata appenarappresa...”. Cioè, la focacciacol formaggio. Insomma anchela storia, oltre che i golosoni chefrequentano ogni giorno lacittà, danno ragione al titolo dicapitale gastronomica.EDOARDO MEOLI
Focaccia con il formaggio e Recco: un binomio inscindibile
PALOMBO E BERNINI
LE NUOVE SFIDE:PRONTE TANTE IDEE
«SIAMO sempre pronti anuove sfide, perché la gastronomia è l’arte dell’innovazione». Non ha dubbi BiagioPalombo, presidente delConsorzio Recco Gastronomica, parlamentino dei ristoranti recchesi, che da unterzo di secolo è un esempio alivello nazionale. Ma se Palombo guarda già in avanti,con la forza di chi ha fiducianelle proprie capacità, LucioBernini, promoter di Dimensione Riviera, non tralasciainvece di dare un’occhiataanche indietro, nel tempo. Ericorda che il Consorzio è
l’associazione gastronomicapiù imitata di Italia: «Siamostati i primi a inventare le Serate Gastronomiche, che oggisi fanno in tutta Italia. Eadesso siamo i primi a farealtre kermesse. Come laGrande Abbuffata, una giornata per super golosi, che si ètenutaloscorsoagostoecheèstata un successo planetario». Per il futuro i recchesinon sembrano intenzionati afermarsi: «Abbiamo nuoveidee da mettere in pratica enuove iniziative», confermaBernini.E. M.
Recco, reginadi gastronomiaLa focaccia con il formaggio ora punta all’Igp
LACAPITALELIGUREDELLABUONATAVOLAÈNELGOLFOPARADISO
8 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
9portofino LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Un Borgo vivopure d’inverno«Visitatori delusi dai troppi esercizi chiusi»
GIUNTAE OPERATORIDIPORTOFINOCONTRARIALLESERRANDEABBASSATEAFINEESTATE
U no dei problemiprincipali di Portofino, in inverno, è lachiusura stagionale
di negozi, bar, ristoranti. Già daiprimi di settembre, la nuovaamministrazione, guidata dalsindaco Giorgio D’Alia, sta portando avanti quella che lo stessosindaco ha definito una «rivoluzione», ovvero far vivere Portofino dodici mesi l’anno. Il Secolo XIX, subito dopo la proposta, era andato ad ascoltare i pareri, fra favorevoli e contrari.«Noi siamo uno dei pochi localisempre aperti, anche in inverno– spiega Mauro Evangelista delbar Jolly, in Calata Marconi –anche in passato sono statefatte tante riunioni di questotipo ma non si è mai trovato unaccordo comune e speriamoche con questa nuova giunta lecose possano cambiare, per ilbene di Portofino». GiorgioMussini, titolare dell’attività dinoleggio, manutenzione, rimessaggio e costruzioni barchein Calata, è un portofinese doc ericorda quando, nel 1961, Portofino aveva «due macellerie, duebarbieri, sei negozi di alimentari, due osterie che rimane
vano sempre aperte mentre oraPortofino pare via Montenapoleone. A chi non vuole rimanereaperto, il Comune dovrebbe togliere la licenza ».
LuigiMiroli,delcelebreristorante Puny in Piazzetta, nonpone veti. «Noi chiudiamo il ristorante al giovedì e nei mesi digennaio e febbraio. Sono a disposizione, ne parleremo». Fra inegozi che restano sempreaperti c’è Slam, al Molo Umberto I. «In inverno c’è menogente e si vende soprattutto nelfine settimana e un po’ di delusionefrachiarrivac’èsiaperchétrovano quasi tutto chiuso, siaperché i prezzi del parcheggiorestano alle stelle», afferma laresponsabile Giusy Traverso.Anche da Ballantyne, in viaRoma, l’addetta alle venditeNadia Violi spiega che «in negozio siamo in due e ci si può organizzare, anche per l’inverno».
Per molti, la proposta di tenere aperti in inverno può valere se e solo se ad abbracciarlasarà la maggioranza: come perNicola Daneri (gastronomia Ardito). Al ristorante Strainer, alMolo Umberto I, il titolare Gerardo Di Gregorio spiega che in
inverno «qui al Molo sembra diessere in Siberia, perché nonbatte il sole. Chiudiamo per farei lavori ma anche per riposarci,visto che per sette mesi lavoriamo ininterrottamente». Ilmaitre dello “Strainer”, LeoTalia, che lavora a Portofino dal1978, è pessimista: «Da qualcheanno a questa parte vediamo incerti negozi delle chiusure selvagge per tutto l’inverno, finoalla primavera».SILVIA PEDEMONTE Portofino presa d’assalto dai turisti nella stagione estiva
••• «FAR VIVERE Portofinotutto l’anno è uno degliobiettivi che io e la mia amministrazione abbiamo indicato come prioritari: il percorso è iniziato bene, nelsegno del confronto e delladisponibilità di chi ha presoparte agli incontri in Comune». Così, il sindaco Giorgio D’Alia, spiega l’obiettivodi quella che lui stesso ha definito «una rivoluzione, anchese non immediata»: vederenegozi, bar, ristoranti mag
giormente aperti durante lastagione invernale nel Borgo.Dopo le due riunioni – laprima con i titolari di bar e ristoranti, poi quella con i titolari di negozi di abbigliamento e boutique, di alimentari e gli albergatori il primo
cittadino spiega che ci sonogià stati riscontri i primi riscontri positivi. «Anche il Comune ovviamente farà la suaparte per far rinascere Portofino nel periodo invernalecontinua il sindaco D’Alia organizzeremo eventi, cosìcome lavoreremo per abbassare nel periodo invernale letariffe al silos. Abbiamo giàparlato con Coopsette, che siè detta disponibile ma primavuole vedere il piano commerciale per l’inverno».
>> IL SINDACO
SOSTA NEL SILOS:«TARIFFE BASSEFUORI STAGIONE»
10 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
11santa margherita LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
“Santa”, che cara cittàPiace il Covo riaperto. «Ma si eviti di portare i turisti all’Outlet in pullman»
RESIDENTIEVILLEGGIANTIPUNTANOILDITOCONTROIPREZZIALTI
S anta Margherita?Una città cara. E’ questo il disagio che èstato sottolineato
maggiormente da residenti e turisti ai microfoni di Radio 19 e altaccuino del SecoloXIX, nellagiornata di giovedì primo ottobre. «Santa Margherita è bella,ma è molto costoso vivere qui»spiegano Gabriella Miele, 32anni, commessa, il ventottenneGiovanni Di Sciorno e Alessandro Chiliberti, 38 anni: «La vita,tutto quanto qui è caro affermaChiliberti Per quanto riguardail divertimento, c’è già stato unmiglioramento da questa estatecon la riapertura del Covo, maper divertirmi spendendo menoe con una maggiore offerta di locali vado in Toscana». C’è chi, diuna città piccola come Santa
Margherita – arriva a diecimilaabitanti – contesta prima ditutto la mentalità degli abitanti.Come Carla Salin, 49 anni, organizzatrice di eventi: «C’è tropparistrettezza mentale, una sortadi paura di uscire allo scoperto.A Santa Margherita c’è un’illusione di benessere che è diversadalla situazione della realtà».Per Eugenio Meliadò, 43 anni,libero professionista, molto sipotrebbe migliorare sul frontedei parcheggi: «Una cosa che, invece, va bene a Santa Margherita? La solidarietà delle persone».
Sul capitolo parcheggi si trovaunita anche Loredana Guglielmi, milanese che viene apassare le vacanze qui: «Trovareparcheggio è difficile, anche apagamento per il resto Santa
Margherita è bellissima», cosìcome Danilo Lucon, 43 anni,marittimo. «Noi abbiamo subitoun furto, ci hanno portato via ilfondo cassa e altro, il tutto per2.500 euro di danno – affermaSara Macchiavello, edicolante –purtroppo ci avevano già provato tre volte. Comunque, aparte quello che è successo a noi,“Santa” in linea di massima èuna città sicura». C’è chi chiedepiù manifestazioni turistiche,più eventi e pacchetti alberghiristoranti più convenienti per ituristi: come Monica Valenzanoe Gianna Valenzano, titolari diun negozio in Ghiaia. «Ci dovrebbero essere più attrattiveperituristi.Equellichearrivanoqui non dovrebbero essere portati all’Outlet con i pullman...».SILVIA PEDEMONTELa “Notte bianca”: uno straordinario successo di pubblico
12 rapalloLUNEDÌ19 OTTOBRE2009
I l traffico e la mancanzadi posteggi sono i duenemici principali di Rapallo, per chi in questa
città che ha superato i 30 milaabitanti vive o sta trascorrendoqui del tempo come turista.Sono stati proprio questi duenodi, infatti, quelli maggiormente segnalati da abitanti eturisti al microfono di Radio 19e al taccuino del Secolo XIXnella mattinata di giovedìprimo ottobre, sul lungomareVittorio Veneto, giorno di mercato e in giro per la città, neigiorni successivi.
«Rapallo è una bellissimacittà ma ha problemi storici.Uno di questi, è la viabilità che ècaotica e congestionata, inqualsiasi mese dell’annospiega Matteo Cappelli, 48anni, commercialista Rapalloinfatti vive su due strade: bastaun incidente o il traffico piùcongestionato del solito percreare lunghissime code».
Una soluzione sarebbe il tunnel di collegamento fra SantaMargherita e Rapallo, affermaMatteo Cappelli, ma a questaopera lui non crede più: «Iltanto paventato traforo con
Santa Margherita non lo faranno, lo abbiamo capito. Perché noi dobbiamo accollarcianche i problemi di “Santa”,visto che parte del traffico chetransita da noi è diretto proprioverso Santa Margherita e Portofino? Rapallo, poi, deve prendere delle decisioni: o viverecon i suoi abitanti o incentivaredi più il turismo. Bisogna guardare cosa stanno facendo inaltre località, penso alla Versilia, a quelle zone conosciuteovunque proprio per quello chehanno fatto per il turismo. Bisogna fare investimenti fortioggi, per avere risultati nellungo periodo e non vivere piùsolo del classico mordi e fuggioppure sono nel periodoestivo».
Traffico e mancanza di posteggi. Giovanna Prestifilippo,pensionata, ex lavoratrice per35 anni della Mares, non hadubbi: «Mio marito ora è andato a prendere la macchina,l’ha dovuta mettere a trentaminuti dal posto dove dovevamo andare perché non c’eraposteggio nelle vicinanze – racconta i vigili sono intransigenti e con ragione fanno le
multe, ma i posteggi mancanosia per le macchine che per imotorini».
Alcune novità, proprio perquanto riguarda i posteggi, l’attuale amministrazione guidatadal sindaco Mentore Campodonico le ha già annunciate,come la realizzazione di 800posti auto sotto il campo sportivo Macera, posti macchinache potranno essere realizzatiin conseguenza alla realizzazione del ponte mobile dipiazza Cile.
Per Michele Ciuffreda, 45anni, titolare di un bar, «Rapallo è una città sporca, morta emassacrata dal traffico e dallacontinue multe a macchine emotorini. L’unica cosa che funziona è la costanza dei vigili afare le multe». Il traffico comequestione primaria da risolvere anche per Marcello Muscas, titolare di un’attività dinoleggio con conducente, 42anni: «Rapallo è un posto bellissimo, apprezzato in tutto ilmondo si percepisce un malessere per la sporcizia, i disservizie, soprattutto, il gran trafficoche c’è».SILVIA PEDEMONTE
Il castello, simbolo di Rapallo: «Bellissima ma congestionata»
IL SINDACO CAMPODONICO
SOSTA E VIABILITÀ«PARTONO I LAVORI»
«IL VIA ai lavori del ponte dipiazza Cile e la messa in sicurezza dell’area ci permette direalizzare tutta una serie di interventi fra cui, quello risolutivo per quanto riguarda i parcheggi, con la realizzazione di800 posti auto sotto il camposportivo Macera spiega il sindaco di Rapallo, Mentore Campodonico Non è libro dei sognima un intervento concreto sulquale ci muoviamo. Sempregrazie al ponte di piazza Cile,poi, possono partire i box sottola costruenda chiesa di S.Annae la realizzazione della chiesastessa e verrà risistemata tutta
piazza Cile». Per quanto riguarda la viabilità, strategicisaranno «la risistemazionedell’intera zona del casello autostradale di Rapallo, tutta laviabilità in entrata e uscita dalnuovo ospedale di Rapallo, larealizzazione della rotatoriadai tre benzinai». Fronte pulizia della città, è ormai questione di poco tempo il nuovobando di affidamento del servizio: «Cercheremo di ottenere ilmeglio. E ai cittadini chiediamo la collaborazione soprattutto per quanto riguardala raccolta differenziata».S. PED.
Incubo trafficosu RapalloLe ricette: il tunnel per “Santa” e più parcheggi
RISOLVEREILCAOSVIABILITÀ:ÈQUESTALAPRIORITÀPERLAGENTE
13rapallo LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
C’è sporcizia in strada«In giro troppe deiezioni di cani». «Si trascura la raccolta differenziata»
DAABITANTIETURISTIVIENECHIESTAPIÙATTENZIONEAPULIZIAEAMBIENTE
N on solo traffico, inquinamento emancanza di posteggi. Altro
grande problema di Rapallo evidenziato da abitanti e turisti aimicrofoni di Radio 19 e al SecoloXIX, è la sporcizia delle strade,dovuta anche alla inciviltà di chinon pulisce dove Fido ha sporcato. «Rapallo è una cittàsporca, anche per l’incuria dichi ci vive afferma BarbaraBrevi, mamma e insegnante –c’è poca possibilità di fare la raccolta differenziata perché i bidoni sono mal distribuiti e mancano nelle zone periferiche. Davia Betti, per esempio, bisognaportare i sacchetti della differenziata fino alla piazza del Polipo, è molto scomodo». Ancheper Flavio Garbarino «questa
città è sporca: ci sono carte, cartacce, deiezioni canine perstrada, così come sono sporchi imarciapiedi e i cassonetti». Angela Mulè, contesta la poca pulizia di strade, marciapiedi maanche dei «giardini che sonomaltenuti. Spesso anche la pavimentazione non è buona, conil rischio che qualche bambinosi faccia male mentre gioca».
L’occhio è critico anche daparte dei turisti: come FrancoOliveri. «Rapallo dovrebbe vivere di turismo, ma come si fa? Imarciapiedi sono pieni di deiezioni di cani. Di giorno almenoqualche proprietario toglie viagli escrementi del proprio animale, ma di notte nessuno se necura e i risultati si vedono ilmattino dopo. La colpa è primadi tutto dei cittadini. In certe
zone, poi, ho notato delle buchenelle strade e anche la pavimentazione pericolosa che andrebbe rimessa a posto».
Hamed Ben, 44 anni, originario della Tunisia, lavora a Rapallo da 16 anni e la considera«una città bella. L’unico suggerimento che posso dare, è prestare maggior attenzione e curaa zone come Sant’Anna, Bana, leperiferie che a volte vengono unpo’ lasciate a se stesse». E c’è chivorrebbe che fosse prima ditutto la mentalità di chi vive aRapallo, a cambiare. «Il paesaggio mi piace – afferma SabrinaGarbini,39anni,commerciante– solo che questa città è un po’provinciale. Mi piacerebbe checi fosse un cambiamento dimentalità».SILVIA PEDEMONTESott’accusa chi getta cartacce e i proprietari di cani “disattenti”
14 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
15zoagli LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
T rovare il classico“mugugno” sullepecche di Zoagli nonè facile. La spiega
zione è semplice: il minuscoloComune tra Rapallo e Chiavariha una sua precisa identità di microcosmo felice. Ovviamentequalche appunto, nel “viaggio”tra la gente, emerge. Su tutti, lamancanza di locali per i giovani ela “ridefinizione” di parcheggi.Due concetti espressi, per esempio, da Giacomo Figari, titolaredel bargelateria “Simonetti”: «Iparcheggi ci sono ma, per incentivare l’arrivo di gente da fuori,per esempio alla sera, sarebbeopportuno stabilire qualche fascia oraria non a pagamento. Eanche un po’ più di tolleranza peri rumori notturni, in estate, nonguasterebbe». Secondo RobertaPalmieri «un approdo, un porticciolo, anche piccolo, dedicato aidiportisti, farebbe aumentareancora le presenze e consentirebbe uno scatto in avanti versola presenza a Zoagli di una nuovatipologia di turisti». IvanChiappe, 19 anni, studenteall’istituto nautico “Manzoni” diChiavari, invoca l’accesso alcampo da calcio: «È sempre
chiuso. L’abbiamo chiesto unsacco di volte e ci è stato negato.Epoimancanoanchelocaliemanifestazioni per i giovani». Sullastessa lunghezza d’onda StefanoBotto, 25 anni, impiegato: «Iniziative e luoghi di ritrovo per fareincontrare i giovani, ecco cosamanca a Zoagli». E la musica noncambia nelle dichiarazioni di Da
nilo Paganini, 18 anni, geometra:«E’ una città fantastica ma nonoffre attrattive dedicate ai ragazzi». Secondo Marta Olcese,mamma di Eva, 5 anni, «ci sonotroppe case sfitte. E ritengo sarebbe bene controllare anche leresidenze autentiche. Per i bambini, poi, non sarebbe male rimettere a posto l’area giochi
presso il campo da tennis». «Lastazione è penosa – è il parere diSonia Mancuso, casalinga unavera schifezza. Sporcizia e abbandono, degrado e desolazione.E non è un buon biglietto da visita per una città a vocazione turistica. Penso anche che la scuolamaterna dovrebbe funzionare inmaniera gratuita, per dare unamano alle famiglie. Invece oltreai pasti si paga anche una rettamensile». Per Linda Ferrari, farmacista (a Genova), mamma diEmma, due anni e mezzo, «cisono spazi per i bambini più piccoli ma bisognerebbe organizzare iniziative mirate per i ragazzini dai dodici ai sedici anni.Qualcosa in più per i giovani, insomma, si può fare». DavideGrandetti, commerciante a Rapallo, papà di Riccardo e Diego, 6e 2 anni, chiede «qualche gioco inpiù per i bambini in piazzaXXVII Dicembre, dove ci sonosolo uno scivolo e una casetta».«Più iniziative per attirare i turisti in inverno – dice Sara Giardinello, titolare del negozio “Dalfornaio”, in piazza San Martino 8, giovani compresi, magari conqualche concerto».ROSSELLA GALEOTTI
Critiche al degrado della stazione: «Un brutto biglietto da visita»
••• «IL PROBLEMA dellamancanza di locali per igiovani a Zoagli è semprestato un mio cruccio el’amministrazione è consapevole di questa carenza»:così il sindaco, Rita Nichel,commenta i mugugni deiragazzi raccolti nel tour deIl Secolo XIX. «Ci abbiamopensato a lungo ma, purtroppo, non ci sono spazifisici dove proporre manifestazioni o aree al coperto da trasformare inluoghi di aggregazione.Sarei, però, felicissima diascoltare “in diretta” leidee e le proposte dei ragazzi. Possono scrivermi ocontattarmi e si potrebbeanche organizzare un incontro. Non posso promettere di risolvere la situazione ma posso impegnarmi a valutare le loro richieste e si farebbe già unpasso avanti». Sul degradoin stazione Rita Nicheldice: «Il Comune si occupadella manutenzione ordinaria e si può aumentare ilservizio di pulizia. Ma èTrenitalia che deve attivarsi per porre un freno aldegrado. E comunque,anche alla luce di quantoaccaduto di recente, mipreoccupo, in primis, dellasicurezza dei viaggiatori,cui vanno fornite infrastrutture di qualità».
>> IL SINDACO
«NON ABBIAMOSPAZI: RAGAZZI,FATE PROPOSTE»Mancano soltanto
locali per i giovaniSono pochi i “mugugni”. Richiesti più giochi per i bambini
ZOAGLIVIVEUNASITUAZIONEDA“ISOLAFELICE”
16 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
17le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Estate da vipin PiazzettaMadonna la superstar. E poi re, cantanti, attori
LOCHARMEDIPORTOFINOEDELTIGULLIONONCONOSCECRISI
U no charme che resiste al tempo, immutato. E’ il fascino di Portofino,
con la celebre Piazzetta e quelnome legato a doppio filo conpersonalità e star, dai divi diHollywood dagli anni Cinquanta in poi ai vip di oggi. Inquesta estate 2009, la star diPortofino è stata lei, Madonna,arrivata nel Borgo, all’hotelSplendido alle 4 della notte frasabato15edomenica16agosto,per festeggiare qui, nella villadell’Olivetta “prestatale” dagliamici stilisti amici DomenicoDolce e Stefano Gabbana (rimasti in vacanza a Panarea) isuoi 51 anni. La cena romantica con il fidanzato Jesus Luz,che ha mandato in visibilio itanti fan accorsi e la festa inmare a bordo dello yacht SeaBluez, con i figli, il fidanzato, gliamici invitati al party (fra cuil’attrice premio Oscar HilarySwank): le immagini dei tregiorni della diva del pop a Portofino, fra una tappa e l’altradel suo Sticky and Sweet Tour2009, hanno fatto il giro delmondo.
Un’estate, quella 2009,
come sempre ricca di personalità, a Portofino così come nellealtre città del Tigullio. Farel’elenco di tutti quelli arrivati,per una vacanza di relax oanche solo poche ore di shopping e buon cibo, è quasi impossibile. Non si può dimenticare la visita, sempre ad agosto(il 13) del re di Giordania AbdAllah II ibn alHusayn e dellaregina Rania di Giordania che,con la sua eleganza innata, si èconcessa alle foto di chi l’ha riconosciuta e ha perfino raccontato le sue vacanze su Twitter in tempo reale. Ecco poi laVenere Nera Naomi Campbellcon il compagno, il miliardariorusso Vladimir Doronin; il celebre cantante Sting, arrivatonel Borgo con la moglie TrudieStyler; Bono Vox, il leader degliU2, arrivato a Portofino con lafamiglia e alcuni amici a bordodello yacht Cyan, un 43 metridi super lusso con cabine perdodici ospiti, ponte con idromassaggio e altri meraviglie diproprietà del chitarrista degliU2, The Edge.
Nella vicina Santa Margherita, i riflettori sono stati puntati per il matrimonio dell’at
taccante della Fiorentina edella Nazionale Alberto Gilardino, che ha giurato amoreeterno alla sua compagna AliceBregoli da cui ha già una figlia,Ginevra il 5 luglio nella chiesadi San Giacomo di Corte. E giàsi aspetta l’estate del 2010, pervedere quali saranno le starche, come ogni anno, dagli annid’oro – gli anni Cinquanta eSessanta–aoggifannosognarePortofino e la Riviera.SILVIA PEDEMONTE Madonna con cappellone nero in testa ad agosto a Portofino
••• DIVENTARE turisticamente attrattivo anche in inverno. E’ l’obiettivo che sideve porre il territorio del Tigullio secondo StefanoZerbi, presidente U.G.A.L.Federalberghi Riviera di Levante. «I soli mesi primaverilied estivi non bastano più,per essere vincenti». Lachiave? Per Zerbi sta nellacapacità di specializzarsi inmodo elevato almeno in unsettore. «Mi è arrivato proprio in questi giorni un’of
ferta per fare delle promozioni invernali, inserendosi inuna o più categorie. Ma innessuna delle categorie elencate, noi abbiamo particolariattrattive: penso agli sportinvernali, ad alberghi dotatidi grandi centri benessere, a
città che hanno importantiluoghi di divertimento, cosìcome una ricca storia di artee cultura. Qualcosa abbiamo,ma non basta». Bisognaquindi puntare sulla necessità di migliorarsi: una scossaalla vita notturna l’ha data,già da questa estate, la riapertura a Santa Margheritadel mitico Covo di Nord Est eora, sempre restando a SantaMargherita, in cantiere c’è ilprogetto del centro benessere all’ex cantiere Spertini.
>> ALBERGATORI
NUOVO OBIETTIVOFARE TURISMOANCHE D’INVERNO
18 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
19chiavari LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
T roppa severitànell’elevare lemulte, più educazione da parte dei
padroni dei cani che lordanostrade e marciapiedi; incentiviper rilanciare il turismo e negozi aperti alla domenica, nonsolo in concomitanza coneventi sporadici come fiere emercatini. Questi i desideratadei chiavaresi. «Alla sera, specieinestate,èundeserto–diceCristina Pastorino, di “Pedrini Natura” . E’ un peccato. E poi c’è ilcaromare. Chiavari merita diessere apprezzata di più, ma occorre fare qualcosa per renderlaappetibile». «Bisognerebbeeducare i padroni dei cani: li lasciano sporcare ovunque», sostiene Mario Pomicino. EnricaCastagnini, 31 anni, impiegata,punta il dito sul caroparcheggi:«Porto i miei due bambini almare e ho già un bel po’ di spese.D’estate è un salasso». MassimoMallucci, avvocato, invoca «unmaggiore controllo per le isolepedonali» e «più sicurezza pergli anziani che camminanosotto i portici e, sovente, si trovano biciclette e motorini allespalle».
SecondoStefanoOlcese,dellacartoleria “JGB”, «occorre rivedere il settore del commercio,per fargli riprendere quota».Eugenio Bocci, 23 anni: «I negozi dovrebbero tenere apertoalla domenica pomeriggio». Favorevole all’apertura domenicale Massimiliano Canepa,gemmologo, titolare del “Cen
tro Orafo Argentino”: «E’ un sacrificio, ma dobbiamo rimboccarci le maniche, se vogliamouscire dal tunnel». CristinaLombardi, pendolare spezzina,operatrice sanitaria alla Rsa diChiavari: «Mi aspettavo unacittà più viva. I negozi sonospesso chiusi e, alla sera, c’èpoco movimento». «Lasciano a
desiderare la gestione del territorio, senza eventi estesi a tutti iquartieri, e la desolazione dellungomare», dice AlessandroFocone, della gioielleria omonima, in corso Garibaldi.
Sulla mancanza di manifestazioni si esprime anche PaoloValle, 47 anni, autista Atp: «Bisogna valorizzare tutta la città,con iniziative anche in inverno.E sfruttare il lungomare». «Illungomare è tristissimo – sostiene Enrica Rinaldi, 40 anni,commessa . E’ un peccato nonvivacizzarlo». «Orario lungo deinegozi in estate e qualche apertura domenicale in inverno –dice Domenico Cusato, operaioedile . E poi il traffico è troppocaotico. Le istituzioni dovrebbero incentivare l’uso dellabici». «Il rumore dei motori è lanota dolente e l’amministrazione lascia correre», dice Bettino Moise Filini, consulenteassicurativo che, pure, sponsorizza l’impiego della bicicletta.«Vorrei una città più viva», diceCleto Civita, impiegato dibanca. Paola Oneto: «Tariffe deiparcheggi troppo care. Bisognerebbe frazionarle».ROSSELLA GALEOTTI
L’apertura domenicale dei negozi è al centro delle richieste
••• «CHIAVARI è un’altracittà». Parola di VittorioAgostino, sindaco di Chiavari, che invita a leggerel’opuscolo inviato a tuttele famiglie e a osservare ilplastico in municipio. Piùdi 300 interventi su 113strade per oltre 150 milionidi euro. Sono le opere pubbliche realizzate, in corso eprogettate a Chiavari dadicembre 1993 a giugno2002 e da giugno 2007 amarzo 2009. Spiccano iparcheggi interrati, piazzadell’Umanità, la casa di riposo Castagnola, la piscinadi largo Pessagno, le casecomunali, l’ampliamentodel palazzetto dello sport,quello del porto, il progetto della Colmata e delladiscarica di Rio Campodonico, la scuola materna nelLascito Repetti la contrastata vendita della ColoniaFara che rallenta la riqualificazione del Lido e il risanamento di Palazzo Rocca.Agostino si sofferma sullarealizzazione della casa diaccoglienza per sordomutinell’Istituto Assarotti esulle scuole. «Per il campus – dice sono due anniche aspettiamo di saperedalla Provincia di quantimetri quadrati ha bisognoperché il sito lo abbiamogià individuato».D. BAD.
>> IL SINDACO
OPERE E LAVORI«CHIAVARI ÈUN’ALTRA CITTÀ»«Vigili più umani,
negozi più aperti»Le richieste: shopping di domenica e fare piste ciclabili
SECOLOXIXERADIO19ACHIAVARI:«POCHEMANIFESTAZIONIEPARCHEGGICARI»
20 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
Dalla Regione Liguria per il LevanteInformazione a cura della Regione Liguria
Servizi territoriali. AnzianiAnno 2005 Anno 2008
RP + RSA mantenimento 386 posti 538 postiRSA post acuti (trattamenti riabilitativi) 89 90Centri Diurni – Semiresidenziali 22 65TOTALE POSTI 497 693
Servizi territoriali. DisabiliAnno 2006 Anno 2007 Anno 2008
Residenziali 55 posti 91 posti 103 postiSemiresidenziali 45 93 96TOTALE 100 184 199
Servizi territoriali. Cure domiciliari anzianiAnno 2006 Anno 2007 Anno 20081.517 1.617 1.556
Fonti della copertura finanziariaFonte Risorse in milioni di euro Tipologia di interventoFAS 8 Opere idrauliche e viarieCofinanziamento enti locali 2 Cofinanziamento minimo 20%Finanziamento ANAS ASPI 20 Raccordo Kasman – svincoloFondi regionali 12 Sponde idrauliche verso la foceTOTALE 42
La Regione Liguria ha raggiunto ilriequilibrio dei conti finanziari dellasanità nel 2007, ripianando un disavanzocomplessivo di oltre 850 milioni di euro.Da allora ha progressivamente eliminatole addizionali fiscali IRE fino alla fasciacon 30 mila euro di reddito annuo (ultimo
provvedimento del Consiglio Regionale) ein questi anni è riuscita anche a investireper aumentare i servizi sul territorio.In particolare, nel Levante della provinciagenovese (Asl 4) , è aumentata l’offertadi posti residenziali e semiresidenzialiper gli anziani, da 497 a 693 posti, quella
destinata a cittadini disabili, da 100 a 199posti, mentre un certo incremento è statopossibile anche per le cure domicilairi,passate dai 1.517 interventi del 2006 ai1.617 del 2007, e 1.556 nel 2008 (nelletabelle in questa pagina i dati in dettaglio).
Sono in via di ultimazione i lavori per realizzare il depuratoresituato a Punta Pedale, a Santa Margherita Ligure. L’impiantoè costato circa 35 milioni di euro, dei quali 18 sono stati diprovenienza regionale. La Regione Liguria ha programmato altriinterventi strategici per la depurazione delle acque di localitàfamose in tutto il mondo per la loro attrattività turistica, permigliorarne la situazione ambientale. Si tratta degli impianti
previsti a Recco e a Rapallo (nella foto).È pronta la progettazione preliminare, e l’opera prioritariariguarda il depuratore di Rapallo. È stato definito inoltreun accordo per realizzare anche un nuovo depuratorenell’area di Lavagna. Complessivamente i finanziamenti regionalidestinati a questi progetti - tra le fonti i Fondi FAS - assommanoa 16 milioni.
Sanità in riequilibrioLa Regione aumentai servizi per anziani e disabili
Dalla Regione un progettoper la depurazionedelle acque del Tigullio
Il riequilibrio dei conti della sanità e gli investimenti sui servizi: nel Levante della provincia genovese(Asl 4) sono aumentati i posti di residenzialità e semiresidenzialità per anziani ( da 497 a 693 posti)e disabili (da 100 a 199 posti), così come l’assistenza e le cure domiciliari.
Mentre è in ultimazione l’impianto di Punta Pedale a Santa Margherita ulteriori progetti riguardanoRecco, Rapallo e Lavagna. Nuovi finanziamenti per 16 milioni di euro.
È ormai operante e sarà presto inaugurato ufficialmenteil nuovo ospedale di Rapallo.Sarà caratterizzato dall’attività di chirurgia ortopedicadi elezione. Sarà sede della cardiologia riabilitativa, medicinainterna con relativo day hospital, dialisi, cure intermediee day surgery multidisciplinare; garantirà attività ambulatorialee di diagnostica per il territorio del Distretto sociosanitarion° 14 Tigullio Occidentale. È sede di un punto di Primo interventoattivo 24 ore. A Santa Margherita Ligure la sede attuale diventeràun polo residenziale riabilitativo con una piastra ambulatoriale.In questi anni sono stati aperti altri importanti servizi sanitariterritoriali, in particolare nella Val Fontanabuona.Nella Casa della Salute di Cicagna sono situati tra l’altro il Cup,ambulatori infermieristici e per tutte le principali diagnostiche
e cure specialistiche, servizi per anziani, consultorio, attività diprevenzione. Vi si svolge inoltre il servizio dei medici di medicinagenerale convenzionati. L’intervento ha comportatoun investimento di 635.240 euro.Nella Casa della salute di Rezzoaglio è attivo il Cup,ambulatori infermieristici, medici e pediatrici, servizi domiciliarie ambulatorali per anziani. L’intervento ha comportato uninvestimento di 657.247 euro.Nella Comunità Alloggio di Utenza Psichiatrica di Sestri Levante -realizzata con un investimento di 258.228 euro - sono accolti7 utenti affetti da patologia psichiatrica cronica stabilizzata.Infine è previsto un nuovo servizio a Borzonasca, finanziatoper 284.051 euro.
Grazie all’integrazionedi diversi progetti la RegioneLiguria - con un Accordodi programma con la Provinciae i comuni della zona - puntaa realizzare un assettodefinitivo e ambientalmentesicuro del fondovalle percorsodal fiume Entella. I comuniinteressati sono Chiavari,Lavagna e Cogorno.
Il piano riguarda larealizzazione delle nuovesponde dell’Entella,che serviranno anche comesupporti per un nuovo sistemaviario e per le condotte aldepuratore previsto,in sponda destra, nel comunedi Lavagna.L’opera si integra coni progetti già finanziati
per la sistemazione idraulicadell’Entella nel trattofra il ponte della Maddalenae la foce, e con il progettoviario di raccordo tra vialeKasman e lo svincoloautostradale, che vienerealizzato da Autostrade perl’Italia in convenzione conANAS.In questo modo si completa
la sistemazione idraulicae si realizza la circonvallazioneviaria di S. Salvatoredi Cogorno, ponendo anchele basi per la costruzionedel depuratore. La Regioneaveva precedentementestanziato 4 milioni di euro,a cui si aggiungono 8 milioni,destinati alla Provincia.
Il nuovo ospedale di Rapalloe le Case della salute in Val Fontanabuona
La messa in sicurezza dell’Entella e il raccordo di viale Kasman
21LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Dalla Regione Liguria per il LevanteInformazione a cura della Regione Liguria
Servizi territoriali. AnzianiAnno 2005 Anno 2008
RP + RSA mantenimento 386 posti 538 postiRSA post acuti (trattamenti riabilitativi) 89 90Centri Diurni – Semiresidenziali 22 65TOTALE POSTI 497 693
Servizi territoriali. DisabiliAnno 2006 Anno 2007 Anno 2008
Residenziali 55 posti 91 posti 103 postiSemiresidenziali 45 93 96TOTALE 100 184 199
Servizi territoriali. Cure domiciliari anzianiAnno 2006 Anno 2007 Anno 20081.517 1.617 1.556
Fonti della copertura finanziariaFonte Risorse in milioni di euro Tipologia di interventoFAS 8 Opere idrauliche e viarieCofinanziamento enti locali 2 Cofinanziamento minimo 20%Finanziamento ANAS ASPI 20 Raccordo Kasman – svincoloFondi regionali 12 Sponde idrauliche verso la foceTOTALE 42
La Regione Liguria ha raggiunto ilriequilibrio dei conti finanziari dellasanità nel 2007, ripianando un disavanzocomplessivo di oltre 850 milioni di euro.Da allora ha progressivamente eliminatole addizionali fiscali IRE fino alla fasciacon 30 mila euro di reddito annuo (ultimo
provvedimento del Consiglio Regionale) ein questi anni è riuscita anche a investireper aumentare i servizi sul territorio.In particolare, nel Levante della provinciagenovese (Asl 4) , è aumentata l’offertadi posti residenziali e semiresidenzialiper gli anziani, da 497 a 693 posti, quella
destinata a cittadini disabili, da 100 a 199posti, mentre un certo incremento è statopossibile anche per le cure domicilairi,passate dai 1.517 interventi del 2006 ai1.617 del 2007, e 1.556 nel 2008 (nelletabelle in questa pagina i dati in dettaglio).
Sono in via di ultimazione i lavori per realizzare il depuratoresituato a Punta Pedale, a Santa Margherita Ligure. L’impiantoè costato circa 35 milioni di euro, dei quali 18 sono stati diprovenienza regionale. La Regione Liguria ha programmato altriinterventi strategici per la depurazione delle acque di localitàfamose in tutto il mondo per la loro attrattività turistica, permigliorarne la situazione ambientale. Si tratta degli impianti
previsti a Recco e a Rapallo (nella foto).È pronta la progettazione preliminare, e l’opera prioritariariguarda il depuratore di Rapallo. È stato definito inoltreun accordo per realizzare anche un nuovo depuratorenell’area di Lavagna. Complessivamente i finanziamenti regionalidestinati a questi progetti - tra le fonti i Fondi FAS - assommanoa 16 milioni.
Sanità in riequilibrioLa Regione aumentai servizi per anziani e disabili
Dalla Regione un progettoper la depurazionedelle acque del Tigullio
Il riequilibrio dei conti della sanità e gli investimenti sui servizi: nel Levante della provincia genovese(Asl 4) sono aumentati i posti di residenzialità e semiresidenzialità per anziani ( da 497 a 693 posti)e disabili (da 100 a 199 posti), così come l’assistenza e le cure domiciliari.
Mentre è in ultimazione l’impianto di Punta Pedale a Santa Margherita ulteriori progetti riguardanoRecco, Rapallo e Lavagna. Nuovi finanziamenti per 16 milioni di euro.
È ormai operante e sarà presto inaugurato ufficialmenteil nuovo ospedale di Rapallo.Sarà caratterizzato dall’attività di chirurgia ortopedicadi elezione. Sarà sede della cardiologia riabilitativa, medicinainterna con relativo day hospital, dialisi, cure intermediee day surgery multidisciplinare; garantirà attività ambulatorialee di diagnostica per il territorio del Distretto sociosanitarion° 14 Tigullio Occidentale. È sede di un punto di Primo interventoattivo 24 ore. A Santa Margherita Ligure la sede attuale diventeràun polo residenziale riabilitativo con una piastra ambulatoriale.In questi anni sono stati aperti altri importanti servizi sanitariterritoriali, in particolare nella Val Fontanabuona.Nella Casa della Salute di Cicagna sono situati tra l’altro il Cup,ambulatori infermieristici e per tutte le principali diagnostiche
e cure specialistiche, servizi per anziani, consultorio, attività diprevenzione. Vi si svolge inoltre il servizio dei medici di medicinagenerale convenzionati. L’intervento ha comportatoun investimento di 635.240 euro.Nella Casa della salute di Rezzoaglio è attivo il Cup,ambulatori infermieristici, medici e pediatrici, servizi domiciliarie ambulatorali per anziani. L’intervento ha comportato uninvestimento di 657.247 euro.Nella Comunità Alloggio di Utenza Psichiatrica di Sestri Levante -realizzata con un investimento di 258.228 euro - sono accolti7 utenti affetti da patologia psichiatrica cronica stabilizzata.Infine è previsto un nuovo servizio a Borzonasca, finanziatoper 284.051 euro.
Grazie all’integrazionedi diversi progetti la RegioneLiguria - con un Accordodi programma con la Provinciae i comuni della zona - puntaa realizzare un assettodefinitivo e ambientalmentesicuro del fondovalle percorsodal fiume Entella. I comuniinteressati sono Chiavari,Lavagna e Cogorno.
Il piano riguarda larealizzazione delle nuovesponde dell’Entella,che serviranno anche comesupporti per un nuovo sistemaviario e per le condotte aldepuratore previsto,in sponda destra, nel comunedi Lavagna.L’opera si integra coni progetti già finanziati
per la sistemazione idraulicadell’Entella nel trattofra il ponte della Maddalenae la foce, e con il progettoviario di raccordo tra vialeKasman e lo svincoloautostradale, che vienerealizzato da Autostrade perl’Italia in convenzione conANAS.In questo modo si completa
la sistemazione idraulicae si realizza la circonvallazioneviaria di S. Salvatoredi Cogorno, ponendo anchele basi per la costruzionedel depuratore. La Regioneaveva precedentementestanziato 4 milioni di euro,a cui si aggiungono 8 milioni,destinati alla Provincia.
Il nuovo ospedale di Rapalloe le Case della salute in Val Fontanabuona
La messa in sicurezza dell’Entella e il raccordo di viale Kasman
22 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
Provincia di Genova,
Barraa Levante
Turismo. La Provinciapromuove anche quellosubacqueo per far conoscere,con le infinite bellezze delterritorio, anche gli splendidiscenari dei nostri fondali.
Beni culturali. La Provinciacofinanzia e gestisce la garad’appalto per i restauri chefaranno rinascere lo storico eamatissimo Teatro Sociale diCamogli, eretto nel 1876.
Natura e sport. La Provinciaha finanziato il recupero delrifugio a Prato della Cipolla,servito dalla nuovaseggiovia realizzataa Santo Stefano d’Aveto.
Strade. La Provincia ha apertoi cantieri per realizzare lavariante di Settembrin cheeliminerà un chilometro dipesantissime strettoieall’imbocco della Val Graveglia.
Entella. La Provinciacoordina l’intesa conRegione e Comuni per lasicurezza dell’Entella, il
prolungamentodi viale Kasman e lariorganizzazione dellosvincolo A12 di Lavagna.
Agricoltura. La Provinciapromuove l’olio DopRiviera Ligure,impareggiabile tesoro
naturale dellagastronomia e prodottodalle preziose olivetaggiasche e lavagnine.
Pesca. La Provincia neprepara l’accademiaa Santa Margherita Ligureper dare nuovo impulso
e innovazione al settore ecreare nuove opportunitàoccupazionali per igiovani.
www.provincia.genova.it
ServizioCo
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23chiavari LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
«Noi giovanisenza ritrovi»«Una città di anziani. Alla sera è soltanto noia»
UNCORODIPROTESTEEUNAPPELLO:«FATEQUALCOSAANCHEPERNOI»
L ocali e ritrovi per igiovani. Una situazione segnalata, sottolineata, ripetuta. Il
problema più sentito, in città,non solo dai ragazzi; anche gliadulti reclamano a gran vocecentri di aggregazione per i figlie nipoti. «Qui per noi c’è poco onulla – dice Nicola Bettarelli, 19anni, studente del “Manzoni”,indirizzo dirigenti di comunità. Chiavari è una città di anziani.Alla sera è solo noia». Si allineaLinda Pesci: «Manifestazioni,laboratori, eventi anche semplici da organizzare a Chiavarisono tabù. Il settore giovanile èpoco curato dagli amministratori». Roberto Bravo, 27 anni,un lavoro in un bargelateria diSestri Levante: «Alla fine ci siabitua a non uscire alla sera. Daquanto sento dire dagli anziani,però, prima non era così. Forsec’è stato uno sbilanciamentoverso un certo tipo di turismo,fatto, soprattutto, di personeanziane. Comunque c’è sempretempo per rimediare, bastaaverne la volontà».
«Le infrastrutture per i giovani, ecco cosa manca – diceAlessio Mancini, geometra, 22
anni . La città è a misura di turista ricco». Anche per ClaudiaBergamino, 26 anni, insegnanteelementare e studentessa allafacoltà di Medicina di Genova,«il difetto maggiore di Chiavariè non avere locali per i giovani».Si allinea Emanuela Ghelfi, 26anni, un negozio da parrucchiera in caruggio: «Oltre allascarsità di locali lamento anchela carenza di manifestazioni inestate. Le iniziative organizzatemirano soprattutto a soddisfareil turista adulto». «Poche le attività ricreative per i giovani ezero locali», lamenta StefanoServente, imprenditore, 38anni. «Non ci sono locali dedicati alle fasce giovani – ribadisce Davide Ravenna, del negozio di abbigliamento “Rick’s”, incorso Garibaldi . L’aspetto ludico è completamente assente». «I miei nipoti si lamentano sempre perché a Chiavarisi annoiano – dice Rita Bacigalupi, volontaria di un’associazione locale . Non trovanonulla di divertente da fare. Effettivamente si potrebbe dare airagazzi qualcosa di più».
«Anche per i bambini non cisono grandi spazi e parchi gio
chi – dice Linda Rigotti . Si potrebbesfruttaredipiùlapasseggiata a mare». Opinione condivisa da Isabella Patrone, albergatrice di Cavi, mamma diGabriele, che ha 11 anni e fa laprima media alle “Gianelli” diChiavari, e di Amalia, tre mesi emezzo: «Sul lungomare c’èqualche gioco per i più piccolima si potrebbe fare di più perquelli che saranno i cittadini didomani».ROSSELLA GALEOTTI Niente locali, ma pochi anche gli eventi: così i giovani emigrano
••• SUI BISOGNI dei giovani,sulle esigenze di avere, nellecittà dove vivono, locali a loromisura e spazi di aggregazione, interviene don AlbertoGastaldi, responsabile dellapastorale giovanile della diocesi di Chiavari. «Spesso nonsi è soddisfatti di quel che siha e si va alla ricerca di nuoveemozioni, è l’atteggiamentotipico dei giovani – dice donGastaldi . Sono però convinto che le parrocchie debbano rispondere in modo
concreto alle domande dei ragazzi. Noi parroci, tutti insieme, possiamo lavorare conimpegno per aprire gli spaziche abbiamo a disposizionenon soltanto ai ragazzi chefrequentano abitualmente leattività parrocchiali ma anche
agli altri». E prosegue: «E’importante offrire loro occasioni d’incontro su temi di attualità e appuntamenti nelsegno del divertimento senzaeccessi». Don Gastaldi lanciapoi un messaggio agli adulti:«Devono cercare di esseresempre attenti ai bisogni deiragazzi, e ascoltarli. Vederlicome persone da accompagnare nella vita, partendodalla scoperta del territorio edelle sue peculiarità».R. GAL.
>> DON GASTALDI
«GLI ADULTIDIANO RISPOSTEAI RAGAZZI»
24 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
25lavagna LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
T roppo poche le manifestazioni organizzate, specie in inverno. Carenze
nella pulizia delle strade e dellepiazze. E, soprattutto, l’aspettoturistico da rivedere. Queste le“note dolenti” lamentate dagliabitanti di Lavagna. «Hannotappezzato la città di manifesticontro il ministro Gelmini conl’accusa di aver creato problemialla scuola alberghiera. Invecela colpa è della Regione e dellaProvincia, colpevoli anche dinon saper gestire e rilanciare ilturismo», dice Maurizio Panetta, del bar “Ostigoni” dipiazza Vittorio Veneto. AncheMarina Stra, ex cameriera disala, punta il dito sul turismo:«Funziona poco. Bisognerebbediversificare l’offerta e realizzare iniziative fuori dalla spiaggia che possono attirare gente».Sulla stessa lunghezza d’ondaFranco Bisogno, barbiere: «Sipuò fare di più per il turismo. Emettere qualche toilette pubblica».
Per Romina Copello, titolaredel negozio di abbigliamentoper bambini “Children”, in viaRoma 44, «non c’è collega
mento tra commercio e turismo, tra porto e strutture alberghiere. Al sabato i clienti vannoall’Ipercoop o a Sestri Levante.Invece, se mettessimo a fattorecomune le nostre idee, potremmo far diventare Lavagnacome Portofino». Per AntonioCaradonna, operaio, la “ricetta”per attirare turisti è «tenereaperti i negozi anche alla sera, inestate e in inverno, organizzando manifestazioni collaterali». Anche per Paola Cano «lavocazione turistica non è abbastanza sfruttata».
Sonia Conti, del negozio di intimo “Luna di miele”, fa appelloa una «maggior pulizia dellespiagge e delle strade, anche conla spazzatrice automatica». Pietro Nardozza chiede di puntarealla raccolta differenziata ebrontola per i padroni dei cani,lasciati liberi di sporcare. «Civuole più controllo per multarei padroni degli animali, pocoeducati» dice Luciano Fini. Serena Sanguineti, del negozio dialimentari “Lo scrigno dei sapori”, in piazza della Libertà 30:«L’immagine di una città piùpulita sarebbe un ottimo biglietto da visita». Anche per
Rocca Tallarita, casalinga, lenote dolenti sono la «scarsa pulizia in strada». «Questa giuntaha già fatto tanto ma si può sempre fare di più, se ci si impegna»dice Giancarlo Garzia. «Il sindaco Vaccarezza ha lavoratocon molto impegno e i risultatisi vedono ma, certo, qualcosa sipuò migliorare» sostiene Angelo Bianchetti.
Luciana Cogorno, pensionata, chiede «più attenzione perchi vive in collina». SecondoGiuseppe Sanguineti, immobiliarista, «occorre curare di più lazona a mare, con un sistema dicollegamentotraspiaggia,portoe città». Sullo sviluppo dellazona a mare si esprime ancheMarinella De Petri, contitolaredei bagni “Porticciolo”: «So cheesiste un progetto per sfruttarlameglio ma bisogna accelerare itempi». Per Emanuela Levaggi,casalinga, «Cavi è un po’ dimenticata dalle istituzioni». Dal suonegozio di borse e scarpe, “Valentina”, in via Roma, GiordanoChiesa boccia «la divisione dellacittà in sestieri, che mette in difficoltà residenti e turisti per laquestione del parcheggio».ROSSELLA GALEOTTI
Lavagna scommette sulla riqualificazione del porto turistico
IL SINDACO VACCAREZZA
LITORALE E COLLINA:LE IDEE VINCENTI
«LE NOSTRE eccellenzesono il litorale e la collina».Questi per il sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza, ipunti di forza della città. «Investiamo sulla riqualificazionedel litorale – spiega e sul recupero del degrado: a Cavi recupereremo l’ex Colonia Cogne,l’ex albergo Astoria e il cosiddetto “scheletro”. Importanteanche la variante della collinacon il recupero dei vecchi edifici rurali». La lista si arricchisce con il prolungamento dellapasseggiata, la valorizzazionedel centro storico, il risanamento del parco di villa Gri
maldi, ma anche con le proposte per i giovani. «Nell’ambitodella riqualificazione del portoturistico – aggiunge Vaccarezza – sarà sistemata pure lapiastra portuale sulla qualepotrà trovare posto una pistaper lo skate board, trasformabile,inalcuniperiodidell’anno,in area per il pattinaggio sughiaccio. Nel complesso sportivo del parco del cotonificio èprevista una nuova palestra. Lediscoteche ci sono, quel chemanca è il cinema, ma contiamo di realizzarlo nell’ambito del progetto portuale».D. BAD.
«Per il turismova fatto di più»«Negozi, alberghi e porto turistico sono slegati»
TUTTID’ACCORDO:CONPIÙINIZIATIVECOORDINATELAVAGNAATTIREREBBE PIÙGENTE
26 lavagnaLUNEDÌ19 OTTOBRE2009
Zero movida: che noia«Appena finisce la stagione balneare qui diventa un autentico mortorio»
IGIOVANICHIEDONOSPAZIELOCALIPERLORO,«SENZADOVERESSERECOSTRETTIA EMIGRARE»
C ittà noiosa, avara dimanifestazioni e locali per i giovani, costretti a emigrare al
trove per cercare svago e divertimento. Questo il ritratto cheemerge dai pensieri e dai “mugugni” gli Under. «La sera faccio sport poi filo a casa perchénon c’è nulla d’interessante –dice Stefano Giordano, cameriere, 23 anni . Ci si annoia ebasta. Zero movida». SimoneChiona, operaio, 28 anni: «IlComune dovrebbe fare qualcosa di più per noi ragazzi. Appena finisce la stagione balneare qui è un mortorio. Ci vorrebbe un discopub, un localinodove poterci ritrovare». «Seguardi la città dall’alto vedi solocapelli bianchi – dice GianlucaGraziano, 24 anni, titolare del
“Caffè del Conte”, in via Dante. I giovani, se possono, se nevanno». Si allinea IsabellaTorta, 23 anni, che studia psicologia all’Università di Genova efa la babysitter: «La città offrepoco. Se esco con le amiche quiho solo due alternative, la pizzeria o il ristorante».
«Per i giovani zero locali,dobbiamo cercare divertimento altrove», conferma Federica Sanguineti, 23 anni, studentessa di Lingue all’Università di Genova. «La scorsaestate si era sparsa la voce cheorganizzassero il cinemaall’aperto a Parco Tigullio etutti speravamo che andasse abuon fine – dice Andrea Zimei,barista . Invece non solo non sen’è fatto nulla ma dietro alla piscina l’erba è cresciuta a tal
punto che potrebbero girare leriprese di “Indiana Jones 5”».Claudio Galego, pure barista,conferma.
Silvia Musso, giovanemamma di Erion, di due anni emezzo, abita a Cavi ma Lavagnaè la sua meta quotidiana: «E’una città sicura e questo miconforta.Masareifelicesesiorganizzassero momenti d’intrattenimento e gioco per ibambini piccoli che vanno ancora all’asilo». «Secondo me leistituzioni dovrebbero “spingere” di più sulle attività e glispazi per i bambini – dice AldoMontepagano, titolare della gelateria “Arcobaleno”, in viaRoma 90 . Sarebbe un modointelligente per attirare più turisti».ROSSELLA GALEOTTISpiagge affollate a Cavi in estate, ma in inverno mancano eventi
27sestri levante LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Clochard, abitanti divisiChiesti più controlli, estesi anche alla stazione. «Il diurno va riaperto»
ISENZATETTO NELPARCOPUBBLICOFANNOANCORAPREOCCUPARESESTRI
U n giro con il microfono di Radio 19nelle vie del centrodi Sestri Levante,
per ascoltare residenti – sceltitra commercianti, lavoratori, anziani, avventori del mercato settimanale e delineare uno spaccato degli umori cittadini. Si scopre che le lamentele, i malumori,le segnalazioni non mancano eriguardano i temi più vari: la viabilità, l’edilizia, le opere pubbliche, il turismo. Ma uno su tutti èl’argomento che ancora suscitainteresse e alimenta il dibattito.Si tratta del “caso clochard”, ovvero la presenza di senzatettonei luoghi pubblici che negli ultimi tempi tanto ha infastiditouna parte di residenti.
Nonostante lesoluzioni messein campo dall’amministrazione,
sembra rimanere una questioneaperta. «I senzatetto nel parcopubblico erano e sono un problema che va gestito – affermaMarta Noceti – Sono causa disporcizia, sono spesso aggressivi,hanno addirittura aggredito ilprete. Come facciamo a sentircitranquilli visto che il parco è frequentato da tantissimi bambini?È compito di una buona amministrazione affrontare la questionee risolverla». «Servono più controlli delle forze dell’ordine – aggiunge Ivo Gotelli – non solo neigiardini pubblici, ma in tutta lacittà. Basta dare un’occhiata ingiro: non sono poche le zone didegrado urbano».
«Ci vuole più ordine – sostieneGiovanna Tessier – per sistemare la situazione di degrado deigiardini in centro, ma non solo.
Ci sono altre zone, come quelladella stazione, che hanno bisogno di attenzioni maggiori. Siadal punto di vista della puliziache della sicurezza».
Per altri, invece, la richiesta èlimitataalripristinodeldiurno,adisposizione di tutti: «Servonodei bagni pubblici – dice Vincenzo Rosasco – ne gioverebbe lapulizia della zona, perché non èraro incontrare persone chefanno i loro bisogni negli anfrattidi piazza Sant’Antonio, accantoai portoni. E non sono solo senzatetto».
«Basterebbe ripristinare ildiurno – aggiunge Lazzaro Brusco – che c’era, accanto ai giardini, fino ad alcuni anni fa. Ora incaso di bisogno bisogna entrarenei bar, e consumare».SARA OLIVIERIChiesti più controlli per la sicurezza ai giardini Mariele Ventre
28 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
29sestri levante LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
C ’è la viabilità nel mirino dei “mugugni”sestresi. I residentilamentano parcheggi
carenti, problemi con la segnaletica, le rotonde, i cantieri di lavoro troppo lunghi che intralciano il traffico. «Un po’ di caos siavverte in estate – afferma Francesca De Rosa quando aumentala popolazione e le ripercussionisi hanno sui posteggi». Sullastessa linea sono anche BarbaraArmani: «Quello dei posteggi carenti è un problema più estivoche invernale». Per Angela Noceti, è soprattutto la prima periferia, come via Nazionale e viaTerzi, a subire la mancanza diposti auto: «Anche in centro dice – tra i posti riservati ai residenti e quelli a sosta limitata,trovare un parcheggio è diventato complicato». «Cari e carenti»: così Patrizia Gilli, definisce i posteggi di Sestri. A ostacolare la viabilità ci sarebberoanche rotonde discutibili comequella a “fagiolo” in via Fascie, equella in Francolano. «Sonotroppo ingombranti – affermaGiuliano Albertoni – addiritturaquella in Francolano è in salita eblocca la visuale sulla strada».
Secondo Giuseppe Olivieriquella più rischiosa è la rotondadi piazza Sant’Antonio: «La segnaletica–dice–èpocoevidentee capita molto spesso che alcuneauto cerchino di imboccare ilsenso unico di via Nazionale».
Ad aumentare i disagi degliautomobilisti sono anche i cantieri aperti: «Spesso i lavori stra
dali – afferma Marina Righetti –coincidono con il periodo estivo,quando le auto aumentano». «Icantieri sono troppo lunghi –rincara Alberto Stevanè – per diminuire i disagi dovrebbero accelerare i tempi di lavoro».
Per Giorgio Massucco, invece,un problema per Sestri sono lecase nell’area Fit: «Troppo care
ed esteticamente discutibili.Niente a che fare col resto del paesaggio». Anche la pista ciclabiledellungomareDescalzoriscuotelamentele: «È pericolosa – sostiene Alida Cattani – tracciatasul marciapiede fa sì che pedonie ciclisti si intralcino a vicenda,col rischio di incidenti».
Sul fronte della pulizia, interviene invece Sandro Defilippi:«Strade, cassonetti e bidoni stracolmi di rifiuti e inutilizzabili». Arichiedere più pulizia è ancheCecilia Tessier che afferma:«Lazona di viale Roma e della stazione ferroviaria è abbandonata:poca pulizia, nessun controlloné tantomeno iniziative che valorizzino il viale».
Infine il turismo. Per IsabellaPodestà e Francesco Ligorio sideve fare di più: «I turisti chiedono più servizi, più pulizia, intrattenimenti. Bisogna mettereda parte il lassismo e migliorarel’accoglienza».
Per concludere, una voce fuoridal coro: «Problemi a Sestri? –domanda Renza Olivieri – Nonme ne viene in mente nessuno.La città è vivibile e tutto scorrecon la tranquillità di sempre».SARA OLIVIERI
Molti “mugugni” a Sestri per colpa della viabilità
••• CLOCHARD e disordinenei giardini pubblici, pulizia e parcheggi: sono queste le esigenze principalidei cittadini di Sestri Levante, a cui il sindaco, Andrea Lavarello, è chiamatoa rispondere. «Quello deisenzatetto – dice – è unproblema che stiamo affrontando in collaborazione con associazioni,parrocchie, frati e poliziamunicipale. I controlli sonointensificati e presto realizzeremo anche i servizi igienici pubblici». Sulla scarsapulizia di strade e cassonetti, Lavarello cita invecedati dei rifiuti raccolti nel2009: «Nei primi mesi diquest’anno abbiamo raccolto 115.394 chili in più rispetto al 2008. Abbiamosostituito i cassonetti incentro, aumentato il numero dei passaggi di raccolta, dei lavaggi dellestrade e introdotto la spazzatrice». Sul fronte dei parcheggi mancanti, Lavarelloricorda l’apertura recentedel parcheggio di Sant’Anna: «Il numero di posti autoa Sestri è adeguato. L’obiettivo è invece liberare ilcentro storico dalle auto edirottarle sui parcheggi dicintura come Sant’Anna eCantine Mulinetti, dove ilposto è assicurato».S. OL.
>> IL SINDACO
«CON SANT’ANNAI POSTI AUTOORA BASTANO»Che fatica guidare
in centro a SestriI parcheggi sono carenti. «E la pista ciclabile crea pericoli»
NELMIRINOSEGNALETICA,ROTONDEECANTIERITROPPOLUNGHI
30 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
31casarza ligure LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Più sicurezzaper gli anzianiNuova città: «Tante zone sono poco illuminate»
INVALPETRONIOMANCAANCORAL’INTEGRAZIONETRAVECCHIABITANTIEULTIMIARRIVATI
S icurezza, pulizia eviabilità: sono questii principali problemiper cui i cittadini di
Casarza Ligure chiedono maggiore cura e attenzione. «Cisono zone in città – affermaAlessandro Mazzola – che sonopoco illuminate e prive di controlli. Un esempio? Le case dipiù recente costruzione, o il cimitero. Sono in tanti, soprattutto anziani, che non si sentono tranquilli a frequentarle».«Ci vogliono più controlli – diceErnesto Cafferata –. La sicurezza notturna va aumentata».
Per Vittorio Zazzi, invece,proprio la costruzione dellenuove zone residenziali richiede interventi per rafforzareil senso di comunità: «La città ècresciuta molto – dice – e spessoi nuovi residenti non hanno origini locali. Bisogna migliorarel’accoglienza, a partire dai servizi e dalle infrastrutture».
Secondo i residenti di Casarza, il tema della sicurezza èlegato, a filo doppio, con la curadegli spazi pubblici. «Ci vorrebbe maggiore pulizia – diceFrancesca Stucin – dalle stradeal greto del Petronio che è di
ventato una “foresta” incolta.Potevano approfittare del periodo di siccità per ripulirlo, manon è stato fatto nulla. Lo stessovale per il percorso della ciclabile che, oltre a essere poco illuminato, è pieno di sterpaglie».Per Regina Verniaghi, invece,l’incuria è dovuta, in parte, aiproprietari dei cani: «Il lungofiume è costellato di sporciziadei cani a passeggio – dice – Possibile che non si possa fare qualcosa, visto che spesso gli anzianivengono qui a passare il tempolibero?». Sul fronte dei serviziagli anziani, Andriolina Sturlaaggiunge: «Ci vorrebbero panchine nuove. Anzi, ancora meglio sarebbe uno spazio, un ritrovo per noi».
Alcune critiche vanno anchealla viabilità: alla strada nuova,che prometteva di allontanare iltraffico pesante dal centro, e aiparcheggi. «La strada nuova èpoco utilizzata – affermaAdriano Raffo – il traffico non èsmaltito, soprattutto nel pomeriggio, intorno alle 17, quandoc’è il maggior afflusso di auto».«Doveva essere un servizio peril polo industriale – aggiungeGianbattista Tarditi – ma per
ora la strada nuova si è dimostrata inutile». Non solo. I problemi della viabilità si ripercuotono sui posteggi: «Lo spazionon manca – afferma SandroGhirlanda – ma spesso non sitrovano posti liberi. Bisognamettere ordine al sistema deiparcheggi». «Vero – confermaAngelo Paderano – sono mal disposti e nessuno controlla chele auto in sosta siano posteggiate a dovere».SARA OLIVIERI Casarza è al centro di un boom edilizio che non conosce sosta
••• IL SINDACO ClaudioMuzio non è stupito: le problematiche segnalate dai cittadini sono ben note ancheall’amministrazione comunale, che su sicurezza, puliziadei torrenti e viabilità, ha giàprevisto futuri interventi.«Abbiamo partecipato a unbando del ministero dell’Interno – spiega – per riceverefondi necessari a installare 30telecamere nei punti più critici. Inoltre abbiamo rafforzato la collaborazione con le
forze dell’ordine». Per la pulizia dei torrenti, invece, l’amministrazione chiama in causail ruolo della Provincia «sordaalla richiesta di interventi».«Il Petronio è stato pulitol’anno scorso – afferma Muzio– e sono stati rimossi tutti gli
elementi di pericolosità. Anovembre rinforzeremo l’argine del rio Cacarello e in programma c’è anche la puliziadel rio San Lazzaro. Abbiamorichiesto più volte l’intervento della Provincia, ma se nonotterremo risposte provvederemo con risorse nostre». Infine, la viabilità. «Stiamo lavorando per ottimizzare lastrada nuova spostando lacabina dell’Enel, ricalibrandotutto il tratto a monte e installando dissuasori di velocità».
>> IL SINDACO
«PIÙ CONTROLLI:SONO IN ARRIVO30 TELECAMERE»
32 le eccellenzeLUNEDÌ19 OTTOBRE2009
Tigullio e RisorgimentoL’Unità d’Italia ha forti radici nel Levante: che ora si prepara a celebrarla
LACAMPAGNADELSECOLOXIXPERI150ANNI DELLANAZIONE
I l Levante verso i 150 annidell’Unità d’Italia. Lacampagna che il SecoloXIX sta portando avanti
da alcune settimane è stata ispirata dallo storico locale, Giorgio“Getto” Viarengo. Dal suo appello alle istituzioni di Chiavari(e non solo) ha preso il via lacampagna di sensibilizzazione.Viarengo ha chiesto che il Levante raccolga il sollecito delpresidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, a collaborare con il Comitato nazionale diTorino per le celebrazioni ufficiali dell’evento, che si svolgeranno nel 2011 (la nascita delloStato avvenne il 17 marzo 1861) esaranno precedute, l’anno prossimo, da quelle in ricordo dellaspedizione dei Mille (5 maggio1860). Le prime risposte sono
arrivate dalla Società Economica, dalla val Graveglia (terradegli avi di Giuseppe Garibaldi),dalla val Fontanabuona, doveGaribaldi fu eletto al parlamentosubalpino con i voti del mandamentodiCicagna.Asostegnodelprogetto di Viarengo sono intervenuti l’ex presidente della Consulta, Fernanda Contri; il pronipote di Giuseppe Mazzini, Giovanni Battista, intellettualechiavarese sposato con la poetessa Elena Bono, che ha parlatodell’ultimo libro della moglie: unatto unico sull’incontro tra Giuseppe Mazzini e FriedrichNietzsche che sarà pubblicatonell’ambito della ristampa di unaltro atto unico, su Giuseppe Garibaldi. Significative le testimonianze di Annita Garibaldi, cheha tracciato un profilo del bi
snonno, e di Emanuele Filibertodi Savoia, che porta avanti i valori di Vittorio Emanuele II,primo re dell’Italia unita. Il dibattito ha coinvolto anche l’Istituto d’arte di Chiavari: studentie insegnanti, sotto la guida deldirigente, Gianfranco Spaccini,stanno pensando a un nuovomonumento da sistemare inpiazza Cavour. «La nostra terra– spiega Giorgio “Getto” Viarengo – può vantare a pieno titolo il ruolo e la totale partecipazione al progetto risorgimentale.Lenostrecredenzialiavrebbero richiesto una maggioreattenzione: il Tigullio e Chiavarisono state tra le maggiori protagoniste delle cronache di queitempi e devono entrare nel comitato per le celebrazioni».DEBORA BADINELLIIl monumento che Chiavari ha dedicato a Giuseppe Garibaldi
33le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
L’ardesia è tinta di rosaNumerose le donne che sono protagoniste del boom della pietra nera
LAVALFONTANABUONASTUDIAILRILANCIODELLASUAATTIVITÀTRADIZIONALE
N el mondo della pietra nera le quoterosa non sono maimancate». Lo so
stiene Franca Garbarino, presidente del distretto dell’ardesiadella val Fontanabuona, nonché del gruppo Tigullio di Confindustria Genova. «Le pionieresono state Noris Arata Porcella– spiega Garbarino – che, rimasta vedova giovanissima, hapreso in mano le redinidell’azienda del marito, a Cicagna, e l’ha gestita con grandeprofessionalità. Un’altra notaimprenditrice ardesiaca èMaria Teresa Arata, che ha diretto a lungo l’azienda diOrero». Oggi ci sono le nuovegenerazioni di imprenditrici,come la stessa Garbarino, le sorelle Mangini e tante altre che
portano avanti una tradizioneindustriale in cui il ruolo femminile è sempre stato centrale,a partire dalle portatrici di ardesia che, dalle cave della vallata,scendevano verso il mare apiedi portando le lastre di pietranera in precario equilibrio sullatesta. Lavagna e Cogorno hannoreso omaggio alle portatriciinaugurando rispettivamenteun altorilievo e un cippo delloscultore Francesco Dallorsolungo la via dell’ardesia. Le dueopere ricordano le donne con le“ciappe” sul capo, che, dallecave,raggiungonolespiaggeperimbarcare il prezioso carico dipietra nera su qualche leudo.
Oggi anche il settore dell’ardesia risente della crisi internazionale. Il numero delle aziendee degli addetti si è notevol
mente ridotto (sono 25 con unatrentina di cave tra la Fontanabuona e la valle Argentina,nell’Imperiese), la forte concorrenza straniera insidia i tavolida biliardo e ha indotto molteaziende a orientarsi su prodottiper l’edilizia e l’arredamento.«Un campo che non abbiamoancora esplorato – spiega il presidente Garbarino è quellodell’energia: l’ardesia è un buonconduttore e bisognerebbe approfondire la possibilità di utilizzarla anche in questo settore.È un’idea da sviluppare, peradesso non abbiamo ancora affrontato seriamente questo discorso, ma potrebbe essere unosbocco nuovo, da non sottovalutare, soprattutto in questo periodo di crisi».DEBORA BADINELLIIl monumento che Cogorno ha dedicato alle portatrici di ardesia
34 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
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35moneglia LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
E l’auto dove la metto?Le mamme e i papà chiedono un nuovo parco giochi per i loro bambini
MANCANZADIPARCHEGGI :UNPROBLEMAPERLACITTÀCONILRECORDDI“BANDIEREBLU”
P er i cittadini di Moneglia, città con record di “Bandiereblu”, la mancanza di
parcheggi è un “mugugno”ormai noto, addirittura scontato, che si aggiunge al bisogno dipiù intrattenimenti e servizi perbambini. «La mancanza di postiauto – dice Rita Landi – è un veroproblema: non ce ne sono abbastanza». «Il disagio si acuisce nelperiodo estivo – aggiunge ElisaVallaro – quando alle auto deimonegliesi vanno sommatequelle dei turisti». «La gentepretende la comodità – affermaGiulio Noceti – vogliono tutti lasciare l’auto in pieno centro e, sisa, non c’è posto per tutti».
Ma residenti e turisti invocano anche l’organizzazione dipiù iniziative, per vivacizzare la
città oltre il periodo estivo. «Laprogrammazione turistica è unpo’ carente sotto il profilo degliintrattenimenti – dice PaolaGreppi, originaria di Lecco –Non ci sono iniziative, suggerimenti su come, noi turisti, possiamo trascorrere il tempo libero. Il posto è bello, ma rischiadi diventare noioso». «Perchénon sfruttare la sala da ballo –suggerisce Elisa Castelli, che aMoneglia vive da tempo – e magari anche gli stabilimenti balneari per le feste estive?».
Non mancano le richieste diservizi migliori e spazi attrezzatidove far giocare i bambini. «Alcuni spazi ci sono – riconosceElena Pagliettini – ma ci vorrebbe un’area dedicata ai bambini in centro, dove possano giocare tranquilli». «Un parco gio
chi già c’è – riconosce Mino Barbieri – ma non è in buonecondizioni. Andrebbe sistemarlo». È d’accordo anche GiusyMocata che aggiunge: «Ci vorrebbero un nuovo parco giochi epiù attività organizzate per ibambini, anche in inverno».
Richieste fuori dal coro riguardano invece il prolungamento della passeggiata mare elamanutenzionedellestradeperiferiche. «Aspettiamo di vedererealizzato il nuovo tratto del lungomare – dice Luciano Dasso –fino alla spiaggia della Secca».«La strada che collega il Facciùalla frazione di Tessi – avverteGiovanni Gianelli – ha bisognodi manutenzione. La scarpata sucui si affaccia è trascurata e, incaso di pioggia, è pericolosa».SARA OLIVIERIDa anni a Moneglia viene assegnata la “Bandiera blu”
36 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009
37le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Aveto, la vallealbergoIl progetto “Ospitalità diffusa” è la scommessa per attirare nuovi turisti
L’INTEGRAZIONECOSTAENTROTERRASTA DIVENTANDOREALTÀ:ÈNATOUNCONSORZIO CONGLIOPERATORI
O perare affinché l’integrazione costa entroterra diventi finalmente una realtà.
E’ uno degli scopi della “Ospitalità diffusa”, una proposta legataalla legge regionale 13 del 21marzo 2007. Il progetto che hapreso via quest’anno con la costituzione di un apposito consorzio al quale hanno aderitopiccoli alberghi, affittacamere,locande, bed & breakfast e agriturismi. Il Parco naturale regionale dell’Aveto ha ricevuto un finanziamento di 530 mila euroin seguito al progetto presentato dal comune di Ne, capofilainsieme a Borzonasca, Mezzanego, Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto. I soci sono 47,comprensivi dei cinque comuni,dello stesso Parco e della Comu
nità montana Aveto GravegliaSturla. «Il primo impegno, aparte tutta la numerosa parteburocratica con banca e commercialista, dice il presidentedel consorzio Giuseppino Maschio, è stato quello di creare ilsito che dovrà interagire conl’agenzia In Liguria e il Sistematuristico locale “Terre di Portofino”. Abbiamo già acquistato icomputer con un costo di 92mila euro e possiamo contaresull’operatività di una dipendente che il Parco ci ha ceduto.Ad opere ultimate potremo contare du 250 posti letto e ci attiveremo per la parte promozionale».
I programmi integrati previsti dal bando prevedono la realizzazione delle forme di ricettività attraverso interventi di re
cupero e di valorizzazione delpatrimonio edilizio storico edelle costruzioni tradizionalidell’entroterra.
Lo scopo della “Ospitalità diffusa” è di migliorare il movimento turistico e di far conoscere uno dei territori più interessanti dell’appennino. Entrol’anno prossimo saranno ultimati i lavori alle Casermette delPenna e alla malga Zanoni. IlParcoregionaledell’Avetopotràcontare su otto rifugi completidi bar, ristorante e 41 posti lettocomplessivi. Le ristrutturazionisono avvenute attraverso progetti che prevedono tecniche dibioarchitetture e l’utilizzo dienergie rinnovabili come il fotovoltaico e le caldaie a legna proveniente dalle foreste.FABIO GUIDONILa transumanza: un antico rito che affascina e richiama i turisti
38 le eccellenzeLUNEDÌ19 OTTOBRE2009
Area protettadi Portofino:la natura vinceIl mare di Portofino è in testa alle preferenzedei sub in Italia: oltre 100 mila presenze l’anno
UN2009PIENODIAVVENIMENTIEDISUCCESSI
U n 2009 di avvenimenti e successi perl’Area marina protetta e l’Ente Parcodi Portofino. L’Area ha tagliato, il 26aprile 2009, il traguardo dei suoi
primi dieci anni di vita. Il direttore è Giorgio Fanciulli, il presidente eletto recentemente è VitoGedda, rappresentante del Comune di Camogli.Entità geografica che appartiene al ministerodell’Ambiente, in questi suoi primi dieci anni divita, l’Amp è sempre rimasta fedele ai suoi obiettivi: la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali, una fruizione dell’Area marina da partedei turisti e dei residenti sostenibile, intelligentee rispettosa, la divulgazione delle conoscenzescientifiche e un grande lavoro di educazione ambientale, specie fra i più giovani.
I festeggiamenti per il decennale sono stati ricchi di eventi, fra mostre e avvenimenti, comel’inaugurazione del “Miglio blu”, la corsia per inuotatori di fondo, a Camogli, che si snoda daPunta Cannette a Punta Chiappa. Sono sempre dipiù gli appassionati di subacquea e gli amantidello snorkeling che scelgono l’Area marina protetta: i dati parlano di qualcosa come 60 mila70mila presenze all’anno che, tradotti per il comprensorio, sono numeri che volano sopra le 100mila presenze l’anno, visto che ci sono sub chevengono accompagnati da mogli o mariti (o dacompagni e fidanzate) che non fanno l’immersione e restano a terra. L’Area marina di Portofino è infatti la destinazione che viene scelta maggiormente dai sub, in tutta Italia: ad arrivare perfare le immersioni in questo scenario unico sonosoprattutto gli italiani ma anche molti sub che arrivano principalmente da Svizzera, Francia, Germania e Nord Europa.
Dal mare alla terra. L’Ente Parco di Portofinotutela un territorio, quello del Parco, che siestende per 1056 ettari e ha 80 chilometri di sen
tieri attrezzati. La tutela del Promontorio di Portofino risale ai primi anni Trenta, subito dopol’idea della costruzione di una strada litoraneache collegasse Camogli a Santa Margherita passando da Portofino. Per mancanza di fondi lastrada non venne mai realizzata, mentre la tuteladel Monte venne attuata con la legge 1251 del 20giugno 1935 con la quale nacque l’Ente autonomodel Monte di Portofino. Nel 1978 l’Ente fu soppresso e le sue funzioni vennero trasferite alla Regione, che già dal 1977 aveva promulgato la leggequadro n. 40 sulle aree protette, con lo scopo diavviare una politica di tutela e valorizzazione delterritorio creando parchi e riserve naturali. Tra isistemi di aree individuate, vi era anche il Promontorio di Portofino.
Diretto da Alberto Girani e presieduto da Francesco Olivari, l’Ente Parco di Portofino sta attirando sempre più visitatori. Nel maggio 2009, gliecocontatori – tappetini interrati che “sentono”la pressione dei piedi di chi cammina (o le ruote dichi è arrivato in bicicletta) e registrano i dati grazie a un apposito piccolo computer – hanno segnalato 15 mila visitatori fra escursionisti più omeno allenati, scolaresche, turisti del fine settimana. L’ultima scommessa vinta, in termini di ricettività, proprio in questo 2009 è la rinascita delMulino del Gassetta, tornato all’antico splendore(c’è chi sostiene che la sua origine risalga addirittura al 1200) grazie all’impegno del Parco di Portofino e alle risorse della Regione Liguria (500mila euro, il costo in tutto). Ora, il mulino – che sipuò raggiungere sia da Paraggi che da Nozarego –è infatti non solo un vero e proprio museo di saperi antichi, con il vecchio frantoio restaurato evisitabile, ma anche e soprattutto un punto informativo e di ristoro per i visitatori del Monte diPortofino.SILVIA PEDEMONTE
Il celebre Cristo degli Abissi nel mare di San Fruttuoso: è la metapreferita dei subacquei che arrivano da ogni parte d’Italia
39le eccellenze LUNEDÌ19 OTTOBRE
2009
Effetto nevein Aveto: lo sciguida il rilancioL’economia sta ripartendo: grande lavoroper commercio, ristoranti, agenzie immobiliari
NUOVI IMPIANTI,PARTELASECONDATRANCHE
T emperatura meno dieci, un freddo dioriginesiberianadalqualeèdifficiledifendersi, a tratti nevischia. E’ il quadrometeorologico di venerdì 26 dicembre
2008, festività di Santo Stefano, quando a Roccad’Aveto, all’estrema periferia nord di Santo Stefano d’Aveto, a quota 1264, viene tagliato il nastrodella nuova seggiovia biposto (15 piloni, lunghezza1100 metri) capace di trasportare 1200 passeggeril’ora fino ai 1600 metri del Prato della Cipolla, unodei siti più belli dell’appennino. Gli operatori turistici più ottimisti prevedono che l’impianto a funepotrà far aumentare del 20 per cento le presenzedel fine settimana, con un incremento notevole nelperiodo estivo. Le nevicate da record giocano invece a favore della nuova struttura, presa d’assaltodai gitanti, che fanno la coda anche per entrare nelrifugio edificato alla Cipolla con finanziamentidella Provincia, del Gal Appennino genovese e amministrazione comunale. Il grande prato innevatoil sabato e la domenica diventa un grande palcoscenico affollatissimo anche se manca lo skilitf e lapista di rientro a Rocca non è stata ristrutturata.
L’effetto neve ha del miracoloso non soltantoper la presenze (serpentoni di auto posteggiate traRoncolongo a Rocca d’Aveto) malgrado due ampiposteggi che dovrannno necessariamente messi anorma. I ristoranti lavorano a pieno regime, lostesso vale per trattorie, agriturismi, bar, con iltrend che continuerà anche in estate. Le biglietterie dell’impianto a fune nei mesi di luglio ed agostostaccano qualcosa come 14 mila tagliandi. Le agenzie immobiliari cominciano ad essere frequentateda gitanti che cercano casa in affitto o da acquistare.
A Santo Stefano negli anni Sessanta l’ediliziaaveva dato via ad un autentico boom a Roccad’Aveto, al Villaggio al pino e in altre zone. Sembraessere tornati a quei tempi. Nell’immediato dopo
guerra i villleggianti avevano iniziato a sciare suiprati con gli sci di legno sui prati sotto il Gran hotelSiva, come testimoniano le splendide immagini inbianco e nero scattate da Adalberto “Berto” Giuffra (19081997). Nell’inverno 1965 l’ingegner Agostino Bernero vedrà premiata la sua costanza conl’inaugurazione della cabinovia per il Monte Bue,che verrà inaugurata da Paolo Emilio Taviani e dismessa nel 1992.
Santo Stefano è una stazione sciistica giovaneche vuol bruciare le tappe. Il secondo lotto dellaseggiovia che ha visto la Regione Liguria anticipare2 milioni, l’ottanta per cento dei fondo Fas raggiungerà i 1754 metri del Monte Bue con 7 pilonipiù i due di partenza e di arrivo. Misurerà 700metri, quindi molto più breve del primo tratto. I lavori di disboscamento della faggeta sono già partiti. Difficile ipotizzare quando l’impianto saràpronto, considerando che siamo ormai ad ottobreavanzato. «Dovremo provvedere a ristrutturare ilvecchio rifugio in disuso e la vecchia stazione d’arrivo come magazzino per ricovero dei mezzi daneve, ci sarà da affrontare il problema dell’innevamento artificiale, mentre si sta lavorando sulle duepiste che scendono alla Cipolla dice l’assessoreSergio Campomenosi Sarà importante confrontarci con il comune piacentino di Ferriere con ilquale avevamo creato una società per valorizzarela zona del Monte Bue, che comprende il vecchioskiliftdiPratoGrande.Sieraparlatoasuotempodiinstallare un osservatorio astronomico sulla cimadel monte, ma l’idea non andò in porto. Non dimentichiamo poi che siamo sul confine anche conil comune di Bedonia con la quale vogliamo collaborare».
Nel frattempo sono ultimati i lavori allo skilifitche da prato della Cipolla sale alla stazione di arrivo della seggiovia.FABIO GUIDONI
Il nuovo “oro bianco” della Val d’Aveto: la stazione di arrivodella seggiovia al Prato della Cipolla, sotto il Maggiorasca
40 LUNEDÌ19 OTTOBRE2009