Gestione EnergeticaTecnologia e casi applicativi 2014
2 GESTIONE ENERGETICA
SOMMARIO
3
INTRODUZIONE – Massimizzare l’efficienza energetica ............................................................................... 4GESTIONE ACQUE – Più efficienza energetica nelle stazionidi pompaggio dell’acquedotto di Trieste .................................................................................................................. 6INTERVISTA – MARCO VECCHIO, ANIE – Generare la cultura dell’efficienza ............................... 10LA ESCO – RENOVIS – Il partner globale per razionalizzare i consumi ............................................... 12MONITORAGGIO – Misura dei consumi primo passo verso l’efficienza energetica ....................... 14AZIENDE VIRTUOSE – Generare energia elettrica risparmiandoe riducendo le emissioni ...................................................................................................................................................... 16GSE – Titoli di efficienza energetica, un importante incentivo ................................................................... 18INDUSTRIA DELLA CARTA – L’efficienza energetica nel settore cartario ......................................... 20
INDUSTRIA DELLA CARTA – Innovazione tecnologica e ottimizzazione energetica .............. 22INTERVISTA – GIANMARCO OREFICE, FEDERLEGNOARREDO Informazione e formazione per ottimizzare i consumi ..................................................................................... 24AZIENDE VIRTUOSE – Attenzione all’ambiente scritta nel DNA ............................................................ 26ENERGY SAVING TERMICO – Soluzioni per l’efficienza termica ............................................................. 28ENERGY SAVING AWARD – Premiare chi si distingue nel risparmio energetico ......................... 30
Il contesto internazionaleNel contesto internazionale ed europeo lo sviluppo di una
sempre più puntuale normativa rivolta al contenimento
dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico, insieme
con l’instabilità dei prezzi e dell’approvvigionamento delle
materie prime energetiche, ha spinto quasi tutti paesi di
nuova e vecchia industrializzazione a promuovere politiche ed
interventi di miglioramento dell’efficienza energetica in molti
settori: civile, industriale, trasporti e agricolo. Esiste, infatti, un
margine di risparmio che si può stimare mediamente del 20-
25% in tutti i settori in cui viene utilizzata l’energia sia elettrica
che termica, con la conseguente riduzione dei costi e delle
emissioni di CO2.
L’efficienza energeticaNel corso degli ultimi 10-15 anni il settore industriale è quello
che ha registrato i più rilevanti progressi in termini di maggiore
efficienza nella generazione di energia e di riduzione delle
emissioni totali per l’introduzione di nuove tecnologie in vari
settori produttivi.
In considerazione del fatto che le attività produttive sono ad alto contenuto
energetico, l’efficienza energetica rappresenta un obiettivo primario della politica
industriale, poiché consente di ottenere un triplice effetto positivo: risparmio di
energia, risparmio economico e aumento delle prestazioni.
Potenzialità dell’eco-efficienzaLe potenzialità dell’eco-efficienza in ambito industriale sono considerate strategiche
per il futuro, perché generano opportunità derivanti dallo sviluppo di politiche per
l’efficienza energetica in alcuni settori, tra cui i trasporti, l’illuminazione, i motori
elettrici e gli inverter, l’edilizia, gli impianti di climatizzazione e gli elettrodomestici.
I risultati sono molto interessanti poiché indicano che nel decennio 2010/2020
l’introduzione di adeguate e continuative misure di efficienza energetica potrebbe
portare ad un aumento della produzione industriale e alla creazione di nuovi posti
di lavoro.
Marco Viganò - Omron
4 INTRODUZIONE
Massimizzare l’efficienza energetica
Politiche e interventi di efficienza energeticaLe politiche e gli interventi di efficienza energetica in ambito
industriale rappresentano, dunque, ambiti strategici per la
nascente green economy giacché creano nuove opportunità
di sviluppo economico e sociale sostenibile e a basse
emissioni. Incrementare l’efficienza significa contenere il
consumo di energia, facilitando la transizione verso una
società incentrata sull’uso delle energie rinnovabili.
L’approccio di OmronLe tendenze correlate all’uso di energia stanno subendo
drastici cambiamenti alla luce del progressivo riscaldamento
globale e l’esaurimento delle risorse energetiche naturali. Sarà
sempre più importante per le aziende contribuire allo sviluppo
di una società a basse emissioni di carbonio.
Per rispondere a tali cambiamenti nel contesto sociale,
in Omron è stata istituita nel marzo 2009 la divisione
Environmental Solution Business (ESB), che opera in
collaborazione con altre divisioni di business Omron, per
proporre soluzioni negli ambiti del risparmio energetico e
della creazione di energia.
Relativamente al risparmio energetico, un esempio
delle nostre attività sono le iniziative eco-consapevoli di
ottimizzazione condotte presso lo stabilimento di
Ayabe di Kyoto. Nell’ottobre 2010, l’impianto di Ayabe
ha lanciato un progetto volto a dimezzare il consumo di
energia entro il 31 marzo 2014.
Il sito produttivo ha ancora tanta strada da compiere prima
di raggiungere questo risultato, ma già con successo ha
dimezzato l’utilizzo di energia elettrica nelle clean room
e realizzato una riduzione del 70% di particolato sospeso
(SPM). Nel gennaio 2013, questi sforzi sono stati riconosciuti e
premiati in Giappone dal ministro dell’economia, commercio
e industria nella categoria di attività Energy-Saving all’interno
del programma Energy Conservation Grand Prix.
Anche in Europa, nelle varie filiali, Omron ha da
tempo intrapreso attività che vanno nella direzione
dell’ottimizzazione delle risorse, conformemente alla nostra
filosofia aziendale che ci porta a sviluppare prodotti e
soluzioni per il bene della società. Omron, ad esempio,
fornisce tecnologie per il settore delle fonti energetiche
rinnovabili e altri prodotti relativi ai sistemi di monitoraggio
energetico.
La divisione ESB nasce nel 2009 e sin dall’inizio pratica uno
dei principi di Omron: “l’innovazione guidata da esigenze
sociali”. In generale non ci sono molti business che possono
modificare direttamente gli stili di vita delle persone. Il
Business di ESB è uno di quei pochi che possono guidare tale
cambiamento, rispondendo alle esigenze della società.
Omron possiede le capacità di sviluppo di tecnologie
avanzate, e si è impegnata per soddisfare la propria missione
di massimizzare l’efficienza energetica. La divisione ESB
è pronta per nuove sfide e per soddisfare la mission nel
contribuire alla società attraverso il nostro modello di business.
5
Potenza (kW)
effici
enza
(%)
100,0%
95,0%
90,0%
85,0%
80,0%
75,0%
70,0% 100101
eff1
eff2
eff3
Portata
Pote
nza
Prev
alen
za
Hm50Hz45Hz50Hz45Hz
EnergiaRisparmiata
ω=ω(Q)
AV SM
SV
L’approvvigionamento idrico della provincia di
Trieste è garantito principalmente da un complesso
di pozzi freatici da cui l’acqua viene convogliata e
sollevata fino ad una quota di 110-120 m slm per
poter raggiungere dopo un percorso di circa 20
km il centro cittadino, con una pressione residua di
circa 70 m di colonna acqua. Da qui, dieci centrali
di risollevamento alimentano un complesso di 55
serbatoi ed interruttori di pressione che consentono
all’acqua di raggiungere per caduta i quartieri
periferici posti alle diverse quote superiori con
una pressione residua adeguata alle esigenze
domestiche. La rete di distribuzione, che serve circa
230.000 abitanti, è lunga complessivamente circa
1.100 km ed il volume medio annuo immesso è pari
a 52.000.000 di metri cubi.
Il progetto di ammodernamento AcegasAps SpA, la multiutility che ha in gestione
le acque del terrirorio, in occasione di un generale
ammodernamento degli impianti di pompaggio ha
colto l’opportunità intervenire anche sul fronte del
risparmio energetico, sviluppato attraverso tre filoni
di intervento:
• sostituzione dei vecchi motori con motori ad alta
efficienza;
• introduzione di azionamenti a velocità variabile
(inverter);
• implementazione, grazie all’inverter, di una logica
di controllo che consenta di sfruttare al meglio la
differenza di prezzo dell’energia nelle fasce orarie.
6 Gestione acque
Figura 3
Figura 2
Figura 1
Più efficienza energetica nelle stazioni di pompaggio dell’acquedotto di Trieste
Gli interventi di ammodernamento delle centrali di risollevamento, in corso di realizzazione,
stanno già portando a cospicui risparmi energetici.
Ing. Fabio Fontanot - AcegasAps SpA - Trieste
Impiego di motori ad alta efficienzaI motori ad alta efficienza grazie all’ottimizzazione del numero
e della geometria delle cave ed all’impiego di lamierini a basse
perdite e sezioni maggiorate dei conduttori di statore e rotore,
raggiungono rendimenti fino al 95%, con incremento di 4-5
punti percentuali rispetto ai motori tradizionali (figura 1).
Regolazione della velocità di rotazione delle pompeSe consideriamo un’elettropompa alimentata alla frequenza
nominale di circa 50 Hz e la facciamo funzionare a una
frequenza ridotta, per esempio 45 Hz, la velocità si riduce
proporzionalmente e la curva di funzionamento (prevalenza-
portata) trasla verso il basso; il punto di funzionamento,
all’intersezione fra la curva del circuito si sposta verso sinistra.
La curva della potenza assorbita in funzione della portata
trasla anch’essa, mostrando un notevole risparmio di energia
in corrispondenza del nuovo punto di funzionamento a
velocità ridotta, graficamente rappresentato dall’areola azzurra
(figura 2).
Per spiegare il fenomeno, ricordiamo schematicamente le
leggi fondamentali delle macchine idrauliche:
• Portata proporzionale a n
• Prevalenza proporzionale a n2
• Potenza proporzionale a n3
dove n è la velocità di rotazione espressa in giri/min.
Quindi, se potessimo dimezzare il numero di giri, la prevalenza
si ridurrebbe a 1/4 e la potenza assorbita, ovvero l’energia
consumata, di 8 volte! Dobbiamo però tener conto del limite
fisico dovuto al dislivello geodetico, mediamente sui 100 m, e
puntiamo perciò a ridurre le perdite di carico, che sono circa
il 10% del dislivello geodetico, ma non possiamo ridurre più
di tanto la velocità di rotazione (si vede infatti nella figura 2
che già a 40 Hz, ovvero all’80% del numero di giri nominale,
la curva della pompa non interseca mai la curva del circuito e
perciò non esiste più un punto di funzionamento).
Il massimo beneficio teorico di questa applicazione è pertanto il 21%, per i limiti fisici anzidetti.
Controllo a livello variabileL’impiego dell’inverter consente di conseguire, con
un’opportuna logica di controllo, un ulteriore risparmio
economico, sfruttando il minore costo dell’energia nelle ore
notturne.
Il nostro sistema-tipo è costituito da un serbatoio di valle,
dal quale una pompa preleva l’acqua per convogliarla ad un
serbatoio di monte attraverso una tubazione lunga 2-3 km,
superando un dislivello di circa 100 m (figura 3).
L’idea di base era quella di pompare il più possibile nelle ore notturne, quelle in cui l’energia ha un costo inferiore,
compatibilmente con la capacità dei serbatoi.
E’ stato pertanto sviluppato un modello teorico di uno dei
sistemi di sollevamento oggetto dell’intervento, mentre
relativamente alle fasce orarie, si è assunto:
• fascia F1 (picco): dalle 8 alle 19 dei giorni feriali;
• fascia F2 (fuori picco): dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 dei
giorni feriali, prezzo per kWh pari al 82% del prezzo nella
fascia di picco;
• fascia F3 (prezzo ridotto) dalle 23 alle 7, prezzo per kWh pari
al 56% del prezzo nella fascia di picco.
Il sistema tradizionale con cui funzionavano i nostri impianti
era il sistema on/off, cioè quando il livello del serbatoio, per
effetto della portata in uscita, arriva al valore minimo la pompa
si accende, lavora a pieno regime per alcune ore finché si
raggiunge il livello massimo, poi si spegne e sta ferma finché il
livello non torna al minimo.
Questo fa si che la pompa lavori in periodi diversi, senza alcun
riguardo per le fasce orarie. Nella figura 4, pag. 8 si vede, per
esempio, che nel giorno considerato lavora dalle 8.30 fino
alle 15, poi sta ferma fino alle 4 del mattino, quindi riparte per
fermarsi solo in tarda mattinata.
Il sistema di controllo che è stato ideato, sperimentato e
implementato è battezzato “controllo a livello variabile” e
funziona su questa logica: si definisce per ogni istante della
giornata-tipo un livello obiettivo e lo si confronta con il livello
reale, usando la differenza come segnale di retroazione
7
Funzionamento on-off
UscitaQinLiv (m)
08:00
3
2,5
2
1,5
1
0,5
012:48 17:36 22:24 03:12 08:00
80
70
60
50
40
30
20
10
040 42 44 46 48 50
Pot.kW
Hz
Port. m3/hEta%
0,9000
0,8000
0,7000
0,6000
0,5000
0,3000
0,2000
0,1000
0,000kWh/mc %inF1 %inF1 %inF1 %inF1
PrimaDopo
Figura 7
Figura 6
Figura 5
Figura 4
Funzionamento con controllo a livello variabile
UscitaQinLiv (m)
08:00
3
2,5
2
1,5
1
0,5
012:48 17:36 22:24 03:12 08:00
8 Gestione acque
per regolare la portata variando la
frequenza di alimentazione per mezzo
dell’inverter (figura 5) in modo da
mantenere il profilo del livello il più congruente possibile con il profilo ottimale determinato analiticamente
come soluzione del problema del
sollevamento dell’acqua a costo
minimo.
Attraverso il modello teorico, si vede che
- a parità di curva della portata d’uscita
nelle 24 ore considerate, il sistema
consente di caricare il serbatoio di
notte e di modulare la portata durante
il giorno, con numerose partenze
e fermate graduali impossibili con
l’avviamento diretto, con un consumo
di 2.144 kWh un costo, considerate le
varie fasce, di circa 146 Euro contro un
consumo di 2.242 kWh ed un costo di
205,60 Euro con il sistema tradizionale
on/off.
Quindi si ottiene un risparmio energetico del 4%,
grazie alla riduzione di portata (rispetto
al 10% massimo teorico), ed un
risparmio economico del 29% grazie
allo spostamento nelle fasce orarie
meno costose. Rispetto al prezzo medio
consuntivo con la distribuzione casuale
nelle fasce orarie, che è pari al 92% del
prezzo di picco, con il controllo a livello
variabile si scende al 68% del prezzo
massimo, avvicinandosi all’ideale 56%
che si otterrebbe facendo funzionale le
pompe solo di notte.
9
Installazione pilotaPer validare i risultati dello studio teorico, è stata realizzata
un’installazione pilota nella centrale di sollevamento di Farnei,
in comune di Muggia (TS), che alimenta il serbatoio di Monte
Castellier, che ha mostrato un buon funzionamento della
pompa fino ad un minimo di 42÷43 Hz (figura 7); l’algoritmo
tiene conto di questo limite, ovvero rallenta la pompa
quando il livello reale è superiore al livello desiderato fino
al minimo di 42 Hz, per poi fermare la macchina e riavviarla
quando il livello reale scendo sotto il valore desiderato.
Confrontando un trimestre del 2010 (con funzionamento on/
off ) con lo stesso trimestre del 2011 dopo l’implementazione
dell’algoritmo di controllo a livello variabile (figura 7) si
osserva, in corrispondenza di un volume totale sollevato
pressoché uguale, una riduzione del 13% del consumo energetico, da 0,7651 kWh/m3 a 0,6628 kWh/m3, grazie alla
modulazione della portata e all’impiego del motore ad alta
efficienza, e uno spostamento della distribuzione dei consumi
di energia nelle fasce F1-F2-F3 da 36%-24%-40% a 17%-25%-
58% grazie al controllo a livello variabile, il che fa scendere
complessivamente del 20% il costo dell’energia, confermando
le previsioni teoriche (figura 8).
ConclusioniIl progetto di ammodernamento delle centrali di
risollevamento, in corso di realizzazione, prevede di intervenire
complessivamente su 1.247 kW di potenza installata, che
elaborano un volume medio di circa 11 milioni di metri cubi
l’anno. Estrapolando i dati teorici e sperimentali, si stima di
poter ottenere una riduzione del 10% sul consumo specifico
ed una redistribuzione dell’energia consumata (target: 15% in
fascia costosa, 25% in fascia normale e 60% in fascia notturna),
e di poter risparmiare oltre 70.000 Euro l’anno sul costo
dell’energia.
In assoluto non è una cifra altissima, ma - tenendo conto del
solo extracosto degli inverter, rispetto a quello che comunque
si sarebbe dovuto fare, anche in base alle previsioni del Piano
d’Ambito, per eliminare i vecchi quadri, i vecchi motori, le
vecchie tensioni fuori standard e per adeguare le consegne
MT alla delibera AEEG 33/2007 (c.d. “adeguatezza”) - si osserva
che l’investimento per l’impiego dell’elettronica di potenza ha un periodo di pay-back di circa 9 mesi, a fronte di un
beneficio che si cumula per molti anni a seguire e diventa
rilevante nel contesto del contenimento dei costi di esercizio
dell’acquedotto.
Intervista a Marco Vecchio, segretario di Anie Automazione, sui
temi dell’efficienza energetica. Divulgare la cultura dell’efficienza
a partire dalla fine della filiera. Protagonista l’end user.
Marco Filippis - Omron
10 Intervista – Marco Vecchio, Anie Automazione
Ingegner Vecchio, qual è l’approccio di Confindustria al tema del risparmio energetico?In Confindustria il tema dell’efficienza energetica, non solo
elettrica, viene studiato in maniera sistematica da molti anni.
L’obiettivo dell’apposita Commissione è quello di arrivare
a delle proposte concrete da sottoporre alle istituzioni
perché possano investire in un Paese più efficiente con la
consapevolezza di avere un ritorno in termini economici
e di sostenibilità ambientale e di riuscire a rispettare gli
obiettivi imposti dall’Europa. Al centro delle proposte della
Commissione Efficienza Energetica di Confindustria c’è
l’industria delle tecnologie che ANIE rappresenta in maniera
molto qualificata, se si focalizza il problema sulla parte
elettronica ed elettrotecnica. Il rapporto della Commissione
si chiama quest’anno “Smart Energy” e parte proprio dal
concetto di smart community (città e reti) per definire una
serie di business case che potrebbero trovare applicazione
pratica nel nostro Paese. A questo progetto hanno lavorato
tutte le principali aziende del settore energia, sia fornitori di
componenti e sistemi, sia utility oltre alle associazioni, agli enti
di ricerca e al mondo accademico.
In particolare, quali sono le iniziative che l’Associazione mette in atto con i suoi associati?Quello dell’efficienza è uno dei temi trasversali portanti
in ANIE Automazione e in tutta la Federazione ANIE, si
potrebbe dire che per molti versi in associazione spesso si
è precursori delle tendenze dei mercati e probabilmente
quello dell’efficienza energetica è uno di quei temi che si
è iniziato a dibattere con finalità non solo tecnologiche
proprio in associazione. Il nostro principale scopo è di
ribadire il messaggio attraverso tutti i canali possibili per
raggiungere l’utilizzatore finale che è poi il vero beneficiario
di tale tecnologia. In particolare, nell’automazione industriale
è costante la ricerca di momenti di confronto con tutti gli
Generare la cultura dell’efficienza
11
stakeholder, poiché la catena del valore che contraddistingue
questo settore è piuttosto articolata e spesso è complicato far
arrivare un messaggio al destinatario corretto. Inoltre, i clienti
che i produttori di componenti e sistemi per l’automazione
come Omron trovano in Italia, sono sempre più attenti ai costi
con l’obiettivo di offrire prezzi sempre più competitivi. Ciò va
talvolta a discapito della qualità e quindi anche dell’efficienza
della macchina. L’associazione fornisce inoltre un contributo
nello studio dei fenomeni legati all’efficienza energetica che si
ottiene grazie all’impiego dell’automazione, come ad esempio
nel caso di motori ad alta efficienza o di inverter in determinate
applicazioni. Questi studi quantitativi sono spesso alla base delle
considerazioni del Governo per decidere l’erogazione di incentivi
e per la diffusione presso tutti i player della cultura dell’efficienza.
Come sta reagendo il mercato industriale Italiano alle
direttive vigenti?Quanto sta facendo oggi il nostro Governo per incentivare
l’industria verso un atteggiamento più attento ai consumi è
probabilmente ancora troppo poco e la frammentazione del
nostro tessuto industriale in PMI non semplifica il compito
di promuovere una vasta diffusione della cultura energetica
in Italia. Probabilmente, l’entrata in vigore, a dicembre dello
scorso anno, della Direttiva europea sull’Efficienza Energetica
- che dovrà essere recepita anche in Italia entro giugno
2014 -, introdurrà alcuni concetti, come quello dell’audit obbligatorio anche per le PMI, che stimoleranno il mercato:
certamente quello della misura, ma di conseguenza anche
tutto ciò che contribuisce ad ottimizzare i consumi di energia
all’interno di una fabbrica. Non dimentichiamo, inoltre, che
l’automazione è presente anche fuori dalla fabbrica, sulle
reti e negli edifici. In questi ambiti vi sono grosse potenzialità
di sviluppo dei mercati, dalla rete intelligente alla città
intelligente, con applicazioni importanti in ambiti quali per
esempio l’auto elettrica e la building automation.
Secondo la sua esperienza, come rispondono le aziende di settore alle sollecitazioni esterne in materia di risparmio?E’ evidente che tutti sono sensibili al concetto di risparmio ma
la percezione è diversa a seconda della tipologia di azienda.
Per esempio, se pensiamo all’utilizzatore finale, questi spesso
associa il risparmio, e più specificamente l’efficienza, a tutta
una serie di fattori che non hanno a che fare con i consumi di
energia, che in una fabbrica può non essere assolutamente il
primo fattore di costo. Invece, per un costruttore di macchine,
la realizzazione di una macchina più efficiente è un costo e
comporta quindi la vendita a un prezzo più alto a discapito
della competitività. Pertanto è molto importante generare la
cultura dell’efficienza a partire dalla fine della filiera, perché è
solo l’end user che ha un ritorno diretto in bolletta e che deve
quindi stimolare il resto della catena a produrre apparecchiature
più efficienti. Inoltre, il tutto deve essere sostenibile con un
ritorno del necessario investimento a brevissimo termine.
Per determinati prodotti, come ad esempio i motori ad alta
efficienza e gli inverter, i tempi di rientro sono addirittura
inferiori all’anno in certe applicazioni, ma molto spesso gli utilizzatori non lo sanno e temono di fare investimenti
sbagliati. Come già detto, la dimensione media delle imprese
industriali in Italia è un fattore negativo dal punto di vista
della diffusione della cultura dell’efficienza in quanto è molto
complicato raggiungere con le informazioni giuste questi
imprenditori la cui propensione all’investimento in efficienza
spesso non è matura.
Renovis, Omron Solution Partner, è una società leader nel
settore dell’efficienza energetica in ambito termico ed elettrico.
Renovis si occupa inoltre di cogenerazione ad alto rendimento
ed emission trading.
Consumare meno e meglio.Renovis è molto attenta alle tematiche ambientali: tutte
le soluzioni proposte vengono sviluppate nel rispetto
della normativa cogente, ponendo particolare attenzione
all’abbassamento dei livelli di emissioni di CO2 in atmosfera.
Il metodo Renovis prevede cinque step:
• Audit preliminare gratuito
• Elaborazione di una proposta tecnica concertata
con il cliente
• Installazione impianto
• Modalità tradizionale o EPC
• Monitoraggio dei risparmi conseguiti
L’impegno economico che un’azienda deve sostenere per il
fabbisogno di energia elettrica e termica, risente di molti e
diversi fattori, legati sia alle caratteristiche interne di utilizzo
sia alle politiche di addebito dell’ente erogatore. Una gestione
efficace è possibile solo grazie a strumenti tecnologici che
consentano di attivare sistemi di ottimizzazione e risparmio
adeguati. Un’industria che intende consumare meno deve
disporre di soluzioni che permettano un uso razionale
dell’energia. L’energia deve essere considerata come una
componente strategica del business dell’azienda, che dovrà
sviluppare una politica atta a ridurre i consumi.
Si rende necessario dunque:
• Determinare l’incidenza dei costi energetici per
unità produttiva
• Evitare i costi inutili imputabili a cattiva qualità
e gestione dell’energia
Renovis progetta, provvede alla realizzazione e gestisce sistemi
di efficienza energetica per le piccole, medie e grandi realtà
industriali e commerciali. Inoltre, garantisce la completa assistenza
al cliente durante tutto il ciclo di vita dell’impianto, attraverso il
proprio team di tecnici ed ingegneri specializzati. L’impiego di
strumentazione avanzata consente il pieno raggiungimento dei
risultati di efficienza previsti in fase di studio. Il servizio offerto
copre l’intero intervento di efficientamento: dalla valutazione
di fattibilità energetica, ambientale, logistica ed economica,
all’espletamento di tutte le pratiche burocratiche, ambientali,
fiscali e relative alla sicurezza, fino all’installazione, alla messa in
esercizio e alla successiva gestione.
Ambiti applicativiL’obiettivo di Renovis è quello di garantire alle aziende un
incremento della loro efficienza energetica globale ovvero
ridurre i consumi di energia connessi ad una attività industriale,
mantenendo costante la produzione in uscita.
La strada da percorrere è quella di analizzare i consumi attuali
di uno stabilimento, individuare gli interventi convenienti da un
punto di vista tecnico ed economico, realizzare tali interventi.
I vantaggi al cliente derivanti da un’attività di questo tipo sono:
L’Omron Solution Partner Renovis è attivo dal 2010 come
interlocutore a 360° per l’efficientamento energetico, attraverso
attività che vanno dall’audit energetico elettrico e termico, alla
misurazione dei consumi, alla definizione degli interventi di
efficientamento.
12 La ESCO - Renovis
Il partner globale per razionalizzare i consumi
• Riduzione dei consumi energetici e quindi risparmio
economico sulla bolletta;
• Riduzione dell’inquinamento globalmente prodotto;
• Risparmio di fonti fossili consumate;
• Adozione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia,
• Status di “esempio virtuoso” spendibile in termini di immagine
sul mercato;
• Possibilità di incentivi economici.
Gli ambiti applicativi sono molteplici: saving elettrico: riduzione
dei consumi elettrici; saving termico: riduzione e recupero
del calore disperso; aria compressa: riduzione dei consumi
e recupero del calore nella produzione di aria compressa;
chiller: efficientamento degli impianti di refrigerazione
e climatizzazione; illuminazione: adozione di tecnologie
energeticamente efficienti per l’illuminazione artificiale di
ambienti; building automation: gestione e controllo degli
impianti dell’intero stabilimento; cogenerazione: recupero
e trasformazione in energia termica ed elettrica dei fumi di
processo; emission trading: servizi, adottati dalla comunità
europea, per la riduzione delle emissioni dei gas serra
industriali; consulenza su approvvigionamento e verifica
energie, assistenza accise energetiche e servizi per la borsa
elettrica
Misura e monitoraggioRenovis attraverso l’installazione e l’ausilio di dispositivi di
ultima generazione, garantisce la raccolta dati di ordine
ambientale e di consumo energetico degli impianti.
Tuttavia, l’obiettivo del monitoraggio energetico è
produrre informazioni utili, giacché senza avere la piena
conoscenza del comportamento energetico dell’impianto
o della linea non è possibile prendere nessuna decisione
assennata. E’ perciò necessario dotarsi di strumenti adatti
all’acquisizione e alla storicizzazione delle misure. E’ inoltre
fondamentale poter associare misure di grandezze diverse,
attraverso un sistema che collezioni questi dati e li renda
disponibili per una consultazione esaustiva, facile e veloce.
Gestione dei datiI dispositivi di misura remoti raccolgono i dati e li inviano
ad un PLC tramite rete Modbus e/o segnali analogici; I dati
sono collezionati dal PLC su schede di memoria SD e inviati
periodicamente al server che li memorizza e li rende disponibili
per la visualizzazione. E’ possibile consultare i dati attraverso
una semplice applicazione JAVA.
Peculiarita’ del sistemaIl sistema di monitoraggio utilizzato da Renovis presenta i
seguenti vantaggi:
• Consultazione in tempo reale dei dati dell’impianto;
• Creazione di trend (analisi dei picchi e dei carichi energetici,
analisi dei costi e definizione della loro allocazione, analisi
della qualità dell’energia erogata, calcolo dei coefficienti di
efficienza degli impianti e del loro rendimento);
• I dati sono disponibili in forma tabellare e grafica e possono
essere scaricati dal programma di monitoraggio in locale.
Vendita tradizionale o EPC?Oltre alla vendita tradizionale dei propri servizi, Renovis
propone anche la modalità EPC (Energy Performance
Contracting). Con questa formula, il cliente non sostiene alcun
investimento che è a completo carico di Renovis. Quest’ultima,
infatti, verrà remunerata attraverso la ripartizione del beneficio
che si viene a determinare conseguentemente all’intervento di
efficientamento, per la durata del periodo contrattuale.
Tra i vantaggi di questa metodologia operativa, si possono
enumerare: investimenti immediati e piena assunzione dei
rischi a carico di RENOVIS, vantaggi legali, con la garanzia
del rispetto totale delle normative ambientali, sempre più
restrittive, adeguamento costante alle nuove normative e alle
novità tecnologiche
Incentivi e TEERenovis è in grado di fornire assistenza e consulenza per
l’espletamento delle procedure e delle pratiche di legge
necessarie al conseguimento dei Titoli di Efficienza Energetica.
13
Con il sempre più intenso manifestarsi di eventi climatici insoliti, con la
tropicalizzazione dei mari e lo scioglimento dei ghiacciai e con molti altri segnali che
il nostro pianeta ci sta inviando, il problema energetico non è ormai più ignorabile e
costituisce senza dubbio la grande sfida della nostra epoca.
La strada verso la sostenibilità presuppone una rivoluzione di molti dei nostri
consolidati modus vivendi, ma tutte le rivoluzioni devono cominciare con piccoli
passi. Certo, ci si può appellare alla scienza affinché trovi nuovi modi sempre più
efficienti per produrre energia, ma questo rimarrebbe poca cosa se non fosse
accompagnato al contempo da uno sforzo metodico e mirato alla riduzione dei
consumi. Basti pensare che oggi la popolazione mondiale, in continuo aumento, è
di circa 7 miliardi. Più del 40% della produzione di CO2 da attività umane deriva dalla
produzione di energia elettrica.
Efficienza energetica
RinnovabiliBiocarburantiNucleareCCS
Tendenza attuale
Percorso richiesto per ottenere 450 ppm
2007 2020 2030
25
35
57%
Emissioni di CO2(Gigatonnellate)
Fonte: IEA
Ma in termini di efficienza il potenziale
è enorme: è stato stimato, infatti, che
l’efficienza energetica costituisce più
del 50% del potenziale per la riduzione
di emissione di CO2: Ad esempio,
nel campo di produzione di energia
elettrica, la sostituzione teorica di tutti i
vecchi impianti termoelettrici con quelli
moderni e più efficienti a livello globale
porterebbe a risparmiare una quantità
di energia pari a 9 volte i consumi
italiani in un anno.
Il monitoraggio è il primo passoMa da dove partire per ridurre i
consumi e gestire al meglio l’energia?
Iniziando da un tanto semplice quanto
14 Monitoraggio
Non si può pretendere di conoscere ciò
che non si misura: è necessario partire
da questa semplice assunzione per
intraprendere la strada verso una corretta
gestione energetica.
Eleonora Denna - Omron
Misura dei consumi primo passo verso l’efficienza energetica
imprescindibile concetto: Non si può pretendere di conoscere
ciò che non si misura. Infatti, solo attraverso l’installazione
di un sistema avanzato per il monitoraggio dei consumi è
possibile eseguire un’analisi dettagliata riconoscendo i punti più
energivori. Ciò consente poi di mettere in atto le contromisure
e le migliorie necessarie per ottimizzare l’efficienza, pur
mantenendo (o in molti casi migliorando) sia le prestazioni dei
processi, sia la qualità dell’energia circolante (e preservare quindi
le macchine da invecchiamento precoce). Infatti, la disponibilità
e la qualità dell’energia elettrica sono diventati ormai aspetti di
competitività economica.
Schematizzando, tre sono i passi fondamentali che
caratterizzano tutti i processi di efficienza: Misurare, Visualizzare,Ottimizzare (figura pagina precedente).
Si pensi ad esempio al contesto industriale. Si possono
dividere i processi in due categorie:
• Processi diretti: volti alla specifica attività produttiva.
• Processi indiretti: i cosiddetti "HVAC", ovvero
riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria.
E’ importante considerare entrambi i processi nell’analisi dei
consumi, valutando la linea di potenza nel suo complesso, dal
punto di consegna con la rete, ai quadri di distribuzione, ai
singoli punti di consumo.
In questo modo sarà possibile elaborare l’audit energetico
iniziale, dal quale scaturiranno gli interventi di efficienza.
Un attento Business Plan indicherà che tali interventi si
ripagheranno da soli, proprio attraverso il risparmio in bolletta!
Ma il compito del sistema di monitoraggio non si esaurisce
con la sola fase iniziale: attraverso il meccanismo dei
Titoli di Efficienza Energetica (TEE) o certificati bianchi,
ciascun intervento, consente di generare tali certificati per
i consecutivi 5 anni, da cui la fondamentale importanza
di mantenere nel sito produttivo un avanzato sistema di
supervisione dei consumi.
Inoltre negli anni a seguire il rapporto tra committente e
azienda di consulenza energetica, la ESCO, potrà essere
regolato dall’Energy Performance Contract, strumento che
prevede di anno in anno la valutazione dei risparmi conseguiti
rispetto alle aspettative. In base a ciò la ESCO conseguirà un
premio (oppure in caso contrario una penalità), innescando
così un circolo virtuoso di miglioramento continuo, o
Kaizen, per usare il termine coniato dalla filosofia di Business
giapponese indicante appunto il rinnovamento a piccoli passi.
Caratteristiche dell’EMSMa quali sono le caratteristiche che un Software di
monitoraggio avanzato (EMS – Energy Management
System) deve avere per supportare al meglio il processo di
miglioramento continuo?
• WEB › senza software da installare, questa tecnologia
consente l’utilizzo multi-utente e multi-sito,
fondamentale non solo alla ESCO per gestire diversi
committenti, ma anche ai grandi commit tenti per
gestire più siti produttivi sparsi nel territorio.
• FLESSIBILITA’ › La soluzione e le informazioni devono
essere veicolate in forme facilmente personalizzabili in
base alle esigenze dell’utente.
• RICONOSCIBILITA’ › L’identificazione dei punti di
consumo deve essere facile e agevole, permettendo la
ripartizione dal punto di vista di:
• Posizione geografica e posizione all’interno del sito
(edificio, piano, zona, etc…)
• Tipo di processo e uso (illuminazione, sistema di
pompe idrauliche, sistema di areazione, etc..)
• Tipo di energia (elettricità, gas, acqua, aria compressa,
vapore)
• ALLARMI › In tempo reale il SW deve segnalare la
presenza di allarmi, sia al superamento delle soglie
impostate per i parametri elettrici, sia in presenza di
errori o difetti che inficino la qualità dell’energia (buchi di
tensione, basso cos phi, etc…)
• REPORT › Per consentire una rapida gestione, è
fondamentale la creazione di report periodici, indicanti
i principali parametri di monitoraggio e alcuni dati
statistici riassuntivi sia riguardo ai consumi sia riguardo
alle anomalie.
• GRAFICI › La visualizzazione dei dati deve avvenire
tramite grafici intuitivi e di immediata comprensione per
tutte le grandezze di interesse (potenza attiva, reattiva,
tensione, cos phi, etc…).
• COMPARAZIONE PERIODI › Deve essere semplice
confrontare dati di monitoraggio inerenti a periodi
diversi, agevolando la visualizzazione dei progressi di
efficientamento.
15
Il Mobilificio Sangiacomo nasce nel 1968 a Brugnera, in
provincia di Pordenone e nel 1971 si trasferisce nella sede
attuale di Cecchini di Pasiano (PN).
Fin dalla propria nascita si differenzia dai concorrenti per la
ricerca nei materiali utilizzati e nella loro lavorazione, le chiavi
per imporsi sul mercato con mobili per zona giorno e notte
ricercati e dall’alto standard qualitativo.
Il mobilificio conta oggi circa 200 dipendenti, un indotto di
oltre 1500 addetti indiretti e una superficie totale dedicata alla
produzione di 45000 m2.
L’alta qualità della sua produzione, il continuo miglioramento
delle performance e gli investimenti nella ricerca e nello
sviluppo rappresentano un impegno irrinunciabile per
Sangiacomo al fine di mantenere sempre elevata la
soddisfazione dei suoi clienti.
Investire in efficienzaNello stabilimento di Cecchini di Pasiano, Mobilificio
Sangiacomo ha intrapreso un importante investimento volto al
recupero di segatura e scarti di produzione per la produzione
di energia elettrica e, come prodotto secondario, di acqua
calda utile a fini produttivi e sanitari interni dell’azienda.
16 Aziende virtuose
Il Mobilificio Sangiacomo, specializzato nella produzione di mobili di alta qualità, ha installato nel proprio stabilimento un
impianto per la generazione di energia elettrica da 250 kW alimentato da combustibile ricavato dagli scarti di produzione, con
un periodo di payback brevissimo.
Generare energia elettrica risparmiando e riducendo le emissioni
Per la realizzazione di questo impianto, l’azienda friulana si è
avvalsa delle competenze di D.P. Elettronica di Dal Pont Bruno
(Ponte nelle Alpi, BL), dal 1974 system integrator leader nella
realizzazione di impianti per la valorizzazione di biomasse e di
impianti di controllo in continuo di emissioni di gas combusti
in atmosfera. D.P. Elettronica ha operato, ed opera tuttora,
in Europa dell’Est e Centrale, in Asia e in Africa e impiega
nei propri impianti le soluzioni di automazione Omron,
avvalendosi anche dei servizi da questa offerti.
Dalla segatura all’energia elettricaIl combustibile legnoso, stoccato in silos e lavorato al fine di
garantire una granulometria controllata, viene immesso in
una caldaia tramite una coclea azionata da un inverter. L’aria
necessaria alla combustione viene invece immessa in modo
forzato tramite una serie di ventilatori pilotati da inverter con
potenze fino a 37 kW.
La presenza di inverter nella modulazione sia del
combustibile che del comburente risulta fondamentale
per il raggiungimento di una combustione ottimale,
migliorando conseguentemente il rendimento del processo,
ma soprattutto consentendo di ridurre i gas immessi
nell’atmosfera, che rientrano così nei parametri imposti dal
Decreto Lgs. 152/06 in tema di emissione di gas combusti (O2,
CO, CO2, NOx) in atmosfera.
L’energia termica generata all’interno della caldaia trasforma
l’acqua, contenuta in uno scambiatore di calore, in vapore
saturo il quale va ad alimentare una turbina adibita alla
generazione elettrica con potenza continua pari a 200 kW.
L’acqua calda all’uscita dalla turbina è quindi raccolta e
immessa nel circuito idraulico dello stabilimento, dove viene
sfruttata per uso industriale e a fini civili (riscaldamento presse,
reparto verniciatura e teleriscaldamento).
L’ottimizzazione del processo può permettere inoltre di
utilizzare anche le elevate temperature dei gas generati
durante la combustione, che sono filtrati e fatti defluire
attraverso un ulteriore scambiatore di calore che alimenta a
sua volta una seconda turbina di generazione elettrica con
una potenza continua di 50 kW operante in ORC (Organic
Rankine Cycle.).
E’ interessante notare che l’utilizzo di inverter ha consentito
anche di ridurre la rumorosità generata dai ventilatori,
migliorando la qualità dell’ambiente lavorativo.
Tutto il sistema è gestito tramite un PLC che controlla e
supervisiona il processo, monitorando le temperature di
combustione della caldaia e analizzando il feedback ricevuto
da alcuni analizzatori di gas posti in vari stadi del camino.
Dalle parole ai fattiL’impianto è entrato in funzione a Dicembre 2012 e da quel
periodo ne è iniziato il monitoraggio.
Il miglioramento del rendimento della combustione dovuto
all’installazione di inverter è analizzabile da due punti di vista:
• da un punto di vista qualitativo in quanto, in loro assenza,
l’impianto non sarebbe potuto entrare in funzione, a causa
del mancato rispetto dei parametri imposti dal Decreto Lgs.
152/06;
• da un punto di vista quantitativo: in quanto l’impiego di
inverter per il dosaggio del combustibile e delcomburente,
della coclea e dei ventilatori (tutte utenze precedentemente
gestite in modalità ON/OFF) ha permesso di conseguire un
risparmio di circa 600.000 kWh/anno, pari, al prezzo attuale
dell’energia, a 72.000€.
Il periodo record di payback del costo degli inverter è
quantificabile in meno di 2 mesi.
Ampliando l’analisi all’intero sistema e ad ultimazione
impianto, va osservato che trattandosi di un impianto di
generazione elettrica, il risparmio di energia derivante
dall’installazione degli inverter ha inoltre consentito di
incrementare il volume di energia elettrica immessa in rete,
la quale verrà remunerata con tariffa incentivata pari a circa il
doppio rispetto alla tariffa economica di acquisto.
Questo ha consentito di recuperare il costo complessivo
dell’impianto, pari a circa 800.000 €, in meno di 2 anni.
17
Marco Filippis - Omron
18 GSE
Il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) detti anche ” certificati bianchi” è un
sistema di incentivazione che offre l’opportunità di ottenere un ricavo dalla realizzazione
di interventi di risparmio energetico.
Titoli di efficienza energetica, un importante incentivo
Con i primi shock petroliferi degli anni 70, in cui il prezzo
del greggio raggiunse valori elevati, bloccando di fatto, su
scala globale, il flusso delle esportazioni si ottenne il primo
importante passo verso la corsa al risparmio energetico. Negli
anni successivi, e forse spinti da motivazioni più nobili, il
concetto di conservazione delle risorse ha trovato un terreno
fertile ed ha assunto una valenza nettamente maggiore, tanto
da portare, come noto, ad un accordo globale in cui gli Stati
firmatari s’impegnano entro il 2020 a ridurre sensibilmente le
emissioni di gas serra nell’ambiente.
In questo contesto, nacque una nuova forma di business,
ovvero un mercato in cui offrire dei servizi mirati a ridurre i
consumi, sia in ambito pubblico che privato, contenendo le
spese per le bollette energetiche.
Tali società, denominate ESCo (Energy Service Company), sono
delle realtà operanti nel settore energetico in grado di fornire
servizi integrati agli utenti che vanno dalla diagnosi energetica
fino alla gestione degli impianti. A differenza di una qualsiasi
società di servizi, le ESCo sono compartecipi finanziariamente
agli interventi, stipulando un contratto con l’end user
basato sulle performance energetiche dell’intervento stesso.
Con tale soluzione la ESCo finanzia l’intervento e viene
successivamente remunerata attraverso la ripartizione di una
parte del beneficio in bolletta procurato dall’intervento (EPC –
Energy Performance Contracting).
Quindi l’approccio all’intervento di una ESCo si articola in 5
punti:
• Diagnosi energetica approfondita per individuare
inefficienze ed aree d’intervento significative;
• Definizione di un piano d’intervento;
• Finanziamento del progetto e reperimento dei capitali da
investire;
• Progettazione e realizzazione dei lavori;
• Gestione e manutenzione degli impianti, verifica e
monitoraggio dei risultati.
19
Cosa sono i TEE ?Un Titolo di Efficienza Energetica (TEE) è un certificato
commerciabile che attesta il risparmio di una Tonnellata
Equivalente di Petrolio (TEP) ottenuto realizzando interventi di
efficienza energetica.
Si tratta di uno strumento importante in mano alle ESCo, il
cui meccanismo è stato introdotto dai D.DM.M. 25 Aprile del
2004 per poi essere aggiornati dal DM. Del Dicembre 2007. Il
funzionamento dei TEE si concretizza in una compravendita
di titoli con lo scopo di promuovere l’efficienza energetica
conseguita con la realizzazione di interventi che portano ad
un risparmio verificabile.
Annualmente la AEEG stabilisce degli obiettivi di risparmio
energetico a cui ogni distributore di energia elettrica e
gas deve sottostare. Proprio per tale motivo, i distributori
energetici, sono considerati “Soggetti Obbligati”, in quanto
hanno l’obbligo di perseguire tali risultati mediante la
realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione dei consumi
nelle utenze finali.
I soggetti obbligati possono raggiungere il target annuo
acquistando un numero sufficiente di TEE da terzi mediante
atti bilaterali di compravendita in un apposito mercato istituito
e gestito dal GME.
La possibilità di monetizzare i TEE consente ai distributori
di non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge ed alle
aziende di godere di un sistema incentivante che va a
sommarsi al beneficio ottenuto dall’efficienza dell’ impianto.
Ogni certificato bianco ha un valore pari ad un TEP (Tonnellate
equivalenti di Petrolio) ed ha un valore variabile in funzione
all’andamento del mercato.
Le emissioni dei TEE avviene quindi per certificare un
risparmio energetico e le emissioni di tali certificati avvengono
in base ai risparmi conseguiti da distributori e produttori di
energia, ESCo, o soggetti che hanno nominato internamente
un Energy Manager.
La figura dell’ Energy ManagerL’ Energy Manager è una figura che ha acquisito una posizione
rilevante nelle realtà aziendali negli ultimi tempi, in quanto
è una figura che deve obbligatoriamente coniugare le
competenze tecniche, gestionali ed ambientali. Questo
significa che la figura dell’ EM non deve soltanto conoscere
fonti di energia rinnovabili o le nozioni di efficienza energetica,
bensì dovrà conoscere approfonditamente struttura e
pianificazione aziendale e tutta la parte relativa ai costi di
gestione.
In passato l’EM ha fatto fatica ad emergere in quanto, a parte
settori industriali particolari, il tessuto produttivo Italiano
è da sempre formato da realtà in cui il prezzo finale del
prodotto dipendeva scarsamente dal consumo energetico
aziendale. Risulta evidente, però, che all’aumentare del
prezzo dell’energia, ridurre consumi e sprechi risulta
determinante per il mantenimento della competitività sul
mercato. Naturalmente, oltre ad una riduzione dei costi di
produzione, anche gli aspetti legati all’ambito normativo sono
fondamentali per il ruolo dell’ EM, infatti oltre alla riduzione
dei costi aziendali bisogna considerare anche un beneficio
in termini di emissioni serra e di immagine dell’azienda sul
mercato.
Dunque in una fase in cui questi concetti acquistano un
maggiore appeal , la figura dell’EM ottiene una spinta
propulsiva nello scenario aziendale ed energetico.
Ultime novità sui TEECon il DM 28/12/12, sono state introdotte delle novità
sostanziali sui certificati bianchi. La più sostanziale è
certamente quella legata al passaggio di responsabilità della
gestione dell’intero meccanismo dei Titolo di efficienza
energetica, passata di fatto nel 2013 da AEEG al GSE (Gestore
Servizi Energetici).
Inoltre i soggetti che potranno usufruire dei TEE, a seguito di
una proposta di progetto volto al risparmio energetico, sono
società private ed enti pubblici conformi alla certificazione ISO
50001 (standard internazionale per la gestione dell’energia che
richiede che l’efficienza energetica venga considerata lungo
tutta la catena di distribuzione, fornitori compresi), o che sia
stato nominato in maniera volontaria un Energy Manager.
Per aiutare i soggetti obbligati a rispettare gli oneri imposti,
sono state introdotte anche 18 nuove schede tecniche
che faciliteranno la generazione dei certificati bianchi
disponibili sul mercato. ENEA dal canto suo, potrà predisporre
delle ulteriori schede tecniche, che daranno nuova spinta
propulsiva, limitando gli effetti del cosiddetto “mercato corto”.
Nell’immediato, il GSE ha disposto nel DM 28/12/2012 anche
la possibilità di ottenere degli incentivi legati al Conto termico,
ovvero ricevere incentivi per produzione termica da fonti
rinnovabili e per interventi di efficientamento energetico di
piccole dimensioni
Il settore cartario è ad elevata intensità energetica, ragion per cui ha da sempre
una forte attenzione per il tema dell’efficienza energetica. Una maggiore efficienza
comporta infatti grandi risparmi economici e maggiore competitività in un
mercato, quello della carta e cartoni, fortemente conteso sia a livello europeo
che internazionale. Peraltro il settore cartario italiano ha un’efficienza energetica
allineata ai massimi livelli delle best practice. Inoltre, come si può rilevare dal
grafico dell’andamento del fabbisogno specifico di energia per la produzione di
carta (figura 1), è facilmente apprezzabile il miglioramento continuo dell’efficienza
del settore negli ultimi anni, con un’inversione di tendenza nell’ultimo anno
dove probabilmente ha inciso il minor impiego delle macchine per via della crisi
produttiva.
Questi importanti risultati sono stati raggiunti per cercare di sopperire ad un grave
deficit dell’Italia rispetto agli altri paesi europei dovuto al maggior costo dell’energia:
+ 30% per l’energia elettrica e + 20% per il gas. Solo recentemente il prezzo del gas
in Italia sembra essersi allineato a quello degli altri paesi europei anche se l’effetto
di tale allineamento è da imputarsi quasi esclusivamente alla grave e continua crisi
produttiva che rende la domanda molto debole. Dato quindi il forte handicap per
il prezzo dell’energia per le cartiere italiane fare efficienza significa sopravvivere,
diversamente si andrebbe fuori mercato e non si riuscirebbe a competere.
Per queste ragioni Assocarta è costantemente impegnata, da un lato, a cercare
di stimolare iniziative legislative che possano avvicinare i prezzi dell’energia
italiani almeno a quelli dei competitor europei e, dall’altro, a promuovere il
tema dell’efficienza energetica presso i propri soci ma anche presso le istituzioni
competenti. In quest’ottica, Assocarta ha firmato un accordo quadro con una Esco
di fiducia per fornire ai propri associati uno strumento di verifica della validità degli
interventi di efficienza energetica ai fini, per esempio, dell’ottenimento dei titoli di
efficienza energetica (TEE).
20 Industria della carta
Alessandro Bertoglio - Assocarta
Il comparto italiano della carta, da sempre
attento al tema dei consumi energetici,
è comunque ancora impegnato a
migliorare i propri standard di efficienza,
sia sul fronte del risparmio vero e proprio
sia su quello della cogenerazione.
L’efficienza energetica nel settore cartario
ASSOCARTA
2012
RAPPORTO AMBIEN
TALE DEL L’INDUSTRIA
CARTARIA ITALIANA
dati 2009-2010
Assocarta2012_CopVerde.indd 2 20/06/2012 12:01:47
Fare efficienza in cartieraL’efficienza in cartiera significa
principalmente lavorare su due filoni:
aumentare l’efficienza del processo
tramite interventi migliorativi continui
e sfruttare al massimo l’energia dei
combustibili tramite l’utilizzo della
cogenerazione ad alto rendimento.
L’aumento dell’efficienza del processo
passa spesso attraverso modifiche di
alcune sezioni della macchina continua
per ridurre le necessità di vapore
per l’asciugatura del foglio di carta,
piuttosto che attraverso modifiche
dell’automazione del processo per
ottimizzare l’utilizzo dell’energia.
Interventi di questo tipo possono essere
molto diversi tra loro e spesso ritagliati
sulla specificità del singolo stabilimento.
L’aumento di efficienza può anche
essere conseguito attraverso
la realizzazione di impianti di
cogenerazione ad alto rendimento.
Questo tipo di impianti è molto
diffuso nelle cartiere italiane per
l’elevata adattabilità della tecnologia al
processo cartario. Infatti, le necessità
contemporanee di calore per la
continuità del processo di produzione
della carta e di energia elettrica per
l’avanzamento del processo consentono
di sfruttare al meglio le potenzialità della
cogenerazione. Con l’utilizzo di tale
tecnologia si raggiungono e, in alcuni
casi, si superano rendimenti del 75-80%
contribuendo a sfruttare al massimo il
contenuto energetico dei combustibili
e riducendo quindi indirettamente le
emissioni di CO2. Con la cogenerazione,
infatti, oltre a sfruttare al meglio
l’energia, che deve essere acquistata, si
consegue un beneficio per l’ambiente
riconosciuto a livello europeo. Proprio
in virtù di questo importante aiuto
all’ambiente la Comunità Europea
ha adottato la direttiva 2004/8/
CE che promuove l’utilizzo della
cogenerazione. Benché in Italia tale
direttiva sia stata attuata con forti ritardi
solo nel 2011, oggi - al pari degli altri
paesi europei - esiste un meccanismo
attuativo per sostenere lo sviluppo
della cogenerazione e un contributo
significativo potrà essere dato dalle
cartiere italiane sia tramite nuove
realizzazioni, sia tramite rifacimenti e
miglioramenti degli impianti esistenti.
Sebbene questo tassello sia ora
assodato, occorre rilevare che numerose
incertezze gravano comunque
sulla cogenerazione: basti pensare
al meccanismo di quantificazione
del combustibile utilizzato per la
produzione di energia elettrica in
cogenerazione ai fini dell’applicazione
delle accise, che è ad oggi in regime
transitorio, o alla definizione di sistemi
efficienti di utenza che ancora non ha
trovato una pratica attuazione nella
regolamentazione italiana.
Per fare ancora più efficienza e per
guardare verso un traguardo di medio-
lungo periodo occorre quindi che vi
siano norme chiare e certe affinché
le imprese possano pianificare gli
investimenti e dare il loro contributo
all’efficienza.
21
L’efficienza energetica nel settore cartario
Figura 1
22 Industria della carta
L’industria cartaria cerca spesso nell’automazione qualche
spunto per migliorare la produttività degli impianti fornendo
un elevato standard qualitativo, ma con uno sguardo rivolto
alla salvaguardia ambientale.
Rotoli senza collaProprio a tali realtà si rivolge Idea PCM (Paper Converting
Machine), azienda Lucchese che ha rivolto il suo business
nel mondo della costruzione di macchine per cartotecnica.
Con una delle sue ultime realizzazioni, Idea PCM rivela la
sua spiccata sensibilità per l’innovazione tecnologica ed in
parallelo alle soluzioni che possano garantire un risparmio
energetico: una linea completamente modulare per la
produzione di rotoli di asciugatutto industriale senza l’ausilio
della colla.
Ridurre i tempi di cambio formatoLa soluzione sviluppata da Idea PCM nasce in risposta alle
esigenze del mercato della carta: disporre di un’alternativa
flessibile, economica ed energeticamente virtuosa per
realizzare rotoli di carta di differente formato. La risposta data
da Idea PCM al mercato è un sistema formato da due linee di
Roberto Catania - Giornalista freelance
L’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche non apporta solo vantaggi competitivi ma assicura spesso anche risparmi energetici
tuttaltro che trascurabili.
Innovazione tecnologica e ottimizzazione energetica
23
avvolgimento per rotoli di differente diametro operanti
ad una velocità di 500 m/min.
Per raggiungere questo risultato, i tecnici della società
lucchese hanno apportato le maggiori innovazioni
tecnologiche sulla geometria della macchina, pensata fin
dall’origine per ridurre i tempi di cambio formato.
“La struttura della linea”, spiega Alessandro Giampaoli,
responsabile tecnico elettronico e software Idea PCM, “
consente un accesso pressoché immediato alle fiancate così
da permettere la sostituzione dei cilindri trasportatori. Un
aspetto che per molti clienti costituisce un valore aggiunto,
soprattutto nell’ottica di una riconfigurazione della macchina.
Una soluzione come questa, per esempio, può essere
riconvertita facilmente nella produzione di carta ad uso
igienico e asciugatutto”.
Ma la vera peculiarità dell’applicazione risiede nell’innovativo
sistema di avvolgimento del velo (brevettato da Idea PCM) che
fa presa sull’anima di cartone senza ausilio della colla.
Una soluzione innovativaUna soluzione altamente innovativa nel settore, come spiega
Giampaoli: “Attualmente, tutti i player di mercato impiegano la
colla all’esterno dell’anima di cartone per garantire l’aderenza
del velo. Noi abbiamo pensato ad una soluzione diversa,
che elimina alla radice un componente chimico che può
creare problemi qualitativi nella fase di taglio del rotolo, che
naturalmente incide sui costi finali di produzione, oltre ad
influire sensibilmente anche in termini di impatto ambientale.
Per questo abbiamo recuperato un concetto utilizzato nelle
macchine di 30 anni fa, adeguandolo però all’automazione e
alle velocità dei nostri giorni”.
Ottimizzazione della meccanicaDal punto di vista meccanico, non sono previste cinghie
di motorizzazione, una decisione motivata da alcune
considerazioni di carattere energetico: ogni motore presente
sulla linea è di fatto responsabile del proprio movimento, in
quanto coassiale con il cilindro tramite riduttore.
Ciò garantisce un significativo risparmio energetico in
quanto evita la tradizionale dispersione di potenza
(10-15%) tipica dei sistemi a trasmissione meccanica.
.A guadagnarci però è l’intera architettura della macchina
che in questo modo risulta più flessibile in ottica di eventuali
modifiche previste dall’end user.
In ogni caso, i dati maggiormente interessanti in ambito di
risparmio energetico, sono riscontrabili sulle applicazioni degli
utilizzatori di energia, ovvero del cliente finale che utilizza la
macchina.A tal proposito tutte le misurazioni energetiche
sono state eseguite presso un importante player del settore
cartario, leader indiscusso in Europa e che opera da più di 25
anni in questo difficile mercato. E’ stato così possibile verificare
il dimezzamento della potenza impiegata nei confronti della
soluzione precedentemente utilizzata.
Questo si traduce in un risparmio energetico annuo di circa
285.000 kWh che significa un saving monetario di oltre 45.000
euro annui.
Un partner per il greenIn un mercato particolare come quello della carta che della
salvaguardia ambientale ha fatto negli anni un suo cavallo
di battaglia, è importante per Omron porsi come partner di
riferimento per l’ottimizzazione energetica, in grado di fornire
tecnologie atte a ridurre gli impatti ambientali nel punto più
energeticamente vulnerabile dell’intera filiera.
Dottor Orefice, in che maniera FederlegnoArredo approccia il tema del risparmio energetico?FederlegnoArredo, confermando il suo impegno sui temi della
green economy e dello sviluppo sostenibile, per aumentare
la competitività sui mercati e contribuire a un modello di
crescita della filiera legno-arredo rivolto alla sostenibilità, crede
profondamente che, nel panorama delle attività legate allo
sviluppo sostenibile, l’efficienza sia uno dei primari aspetti da
affrontare.
Il tema, di rilevanza trasversale, va a toccare molte delle attività in cui opera
FederlegnoArredo, a partire dal lavoro dell’ufficio ambiente, che si pone come
obiettivo quello di migliorare le prestazioni energetiche delle aziende associate,
e proseguire poi con i progetti delle nostre associazioni legati alle prestazioni
energetiche degli edifici, o il lavoro fatto per il mantenimento dei vantaggi fiscali per
le ristrutturazioni che comportano un miglioramento dell’efficienza e la promozione
dell’utilizzo di materiali, come il legno, a elevate prestazioni energetiche.
Razionalizzare i consumi di energia, a parità di livelli produttivi, ha molte ricadute
positive sull’ambiente e sulle imprese, consapevoli che nel mercato globalizzato che
sta attraversando un periodo congiunturale molto difficile, è giusto sfruttare ogni
attività che permetta di ottimizzare i processi, riducendo i costi.
FederlegnoArredo ha capito che una delle principali barriere all’incremento di
progetti volti a rendere più efficienti i siti produttivi delle aziende della filiera
legno-arredo è la mancanza di informazione e formazione su questo tema.
Introdurre la cultura dell’efficienza energetica, attraverso azioni di formazione,
ma anche di diagnosi energetica, per acquisire consapevolezza dei margini di
miglioramento che le aziende hanno di fronte, diffondendo informazioni sulle
migliori tecnologie presenti sul mercato, sono tra i principali obiettivi che la
FederlegnoArredo si pone.
24 Intervista – Gianmarco Orefice, FederlegnoArredo
Gianmarco Orefice - Ufficio Ambiente
Federlegno Arredo
Intervista di Marco Filippis
Informazione e formazione per ottimizzare i consumi
Quali sono le iniziative che FederlegnoArredo mette in atto con i suoi associati?Nell’estate del 2012, FederlegnoArredo ha siglato un
importante accordo con una società Esco (società di servizi
energetici) per promuovere interventi di efficienza energetica
sui siti produttivi delle aziende associate.
Il progetto, che nasce sulla base dei risultati di un’esperienza
di mappatura energetica ed ambientale svoltosi nel 2011 nel
distretto produttivo del mobile Livenza, coinvolgendo circa
100 aziende del territorio Pordenonese, e che ha contribuito
ad avere una visione più chiara sulle reali opportunità
di investimento e sulla gestione razionale delle risorse
energetiche, si pone come obiettivo quello di analizzare gli
“sprechi” energetici delle nostre aziende associate e proporre
interventi operativi in modalità Esco, senza distogliere
l’attenzione dal business e con garanzia sui risultati.
La società Esco affiancherà le imprese nella realizzazione
degli interventi di efficienza dal punto di vista tecnologico,
amministrativo e finanziario, gestirà autorizzazioni ed incentivi
e baserà i propri guadagni in proporzione al risparmio
dell’azienda.
I vantaggi per le aziende saranno riscontrabili nella riduzione
dei rischi finanziari e prestazionali dell’intervento; la possibilità
di investire anche in mancanza di risorse finanziarie; liberarsi
dalle problematiche connesse alla gestione e manutenzione
dell’impianto e, infine, la possibilità di conseguire benefici
energetici e ambientali, usufruendo di un meccanismo di
incentivo come quello dei certificati bianchi.
Secondo la vostra esperienza, come rispondono le aziende del settore alle sollecitazione esterne in materia di risparmio?Con l’esperienza fatta sul territorio ci siamo resi conto di
come le aziende non siano pienamente al corrente delle
opportunità legate ai progetti che stanno sotto l’ampio
cappello dell’efficienza energetica. FederlegnoArredo, al
contrario, crede vivamente che, proprio in questo periodo
di grave crisi, investire in progetti innovativi che abbattono
emissioni e costi e permettono di cogliere l’attenzione di un
movimento di consumatori sempre più attento ai temi della
sostenibilità ambientale, sia la strada giusta da percorrere.
È, sicuramente, incoraggiante l’adesione al progetto “efficienza
energetica” delle prime aziende associate alla federazione
che, grazie al loro coinvolgimento attivo, dovrebbero fungere
da volano e da riferimento per altre aziende che, a seguito
di un’analisi dei consumi, presentino possibili margini di
miglioramento delle prestazioni energetiche.
FederlegnoArredo continuerà, quindi, a concentrare gli
sforzi sul tema dell’efficienza energetica concentrandosi
particolarmente su interventi caratteristici per la filiera
produttiva legno-arredo, proponendo analisi di fattibilità
sulla sostenibilità tecnica ed economica degli interventi
come ad esempio l’installazione di inverter sui motori
elettrici dedicati ai sistemi di aspirazione o “piccoli” recuperi
termici dalle caldaie dedicate al sito produttivo, puntando
anche sulle economie di scala derivanti dall’aggregazione
di aziende associate che richiedono le stesse tecnologie per
l’efficientamento del sito produttivo.
25
26 Aziende virtuose
Panguaneta è una società nata nel 1960 a Sabbioneta (MN),
sulle sponde del Po. Qui, nelle aree golenali, sono diffusissimi
i pioppeti, che costituiscono la linfa vitale per Panguaneta,
azienda specializzata nella lavorazione del pioppo per la
produzione di compensato.
Dalla sua fondazione a oggi, Panguaneta è diventata una solida
realtà nel mercato Italiano ed è leader a livello europeo nella
produzione dei compensati.
La tutela ambientale è un aspetto fondamentale per l’azienda
mantovana ed è un focus da perseguire anche per il futuro.
Tale obiettivo è raggiungibile solo se tutte le fasi produttive
sono eco-compatibili, e proprio in questa direzione si è mossa
Panguaneta, fin dall’approvvigionamento della materia prima
che, oltre ad essere una fonte rinnovabile e completamente
naturale, viene prodotta a km 0 nelle golene presenti sul
territorio.
Marco Filippis - Omron
La vicinanza alle tematiche ambientali di Panguaneta, azienda dedita da sempre alla produzione di compensati di pioppo, testimonia
come sia possibile fare impresa in maniera responsabile con benefici in termini ecologici, sociali ma anche economici.
Attenzione all’ambiente scritta nel DNA
Miriam Tenca,
contitolare
di Panguaneta
27
Strategia energeticaPanguaneta produce nei parametri di uno sviluppo
ecosostenibile, già a partire dai carichi inquinanti, ben al di
sotto dei limiti consentiti dalle rigide normative europee.
Da sempre, inoltre, Panguaneta collabora con importanti
investimenti nello sviluppo della forestazione e nell’utilizzo
di aree marginali per le piantagioni cicliche di pioppo,
contribuendo alla salvaguardia della natura e del paesaggio
fluviale.
Panguaneta utilizza, infatti, pioppo proveniente da coltivazioni
proprie o certificate e cercando di creare una cultura nella
coltivazione della materia prima, in modo da rispettare
regolamentazioni, certificazioni e natura.
Inoltre, la materia prima viene trattata utilizzando tecnologie
che limitano fortemente gli impatti ambientali che il ciclo
produttivo induce, mirando in ogni fase del processo di
produzione all’ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia.
Per raggiungere l’obiettivo prefisso, Panguaneta riutilizza gli
scarti di lavorazione, impiegandoli come combustibile per la
creazione di energia termica e mirando nel prossimo futuro
ad essere energeticamente indipendente, generando energia
elettrica mediante fonti rinnovabili.
Il piano di risparmio energetico intrapreso da Panguaneta nei
propri processi produttivi mira inoltre a ridurre sensibilmente
l’utilizzo di metano, reinvestendo i benefici ottenuti
dall’efficientamento stesso. Per conseguire questo ambizioso
target, il piano prevede l’inserimento di inverter Omron per
ottimizzare il rendimento delle linee produttive e giovandosi
di un doppio beneficio: riduzione dell’energia impiegata ed
incremento della produttività.
La data d’inizio della strategia energetica è il 2009, anno in cui
Panguaneta decise di installare prodotti Omron su tre linee di
sfogliatura, per continuare poi lungo tutto l’impianto. L’ultimo
intervento in ordine cronologico riguarda l’inserimento di una
serie di inverter sull’impianto di essiccazione e di un PLC per
la gestione delle ricette (tempi e temperature) di essiccatura
in funzione dello spessore del foglio di pioppo da lavorare.
Oltre a migliorare sensibilmente il processo di essiccazione e
ottenere un risparmio energetico, il ritorno dell’investimento è
stato di circa 12 mesi.
“Omron è un partner che collabora con Panguaneta fin dal
1985, quando acquistammo i primi PLC – dice Miriam Tenca,
contitolare di Panguaneta SpA.
“La scelta di Omron come partner – prosegue Tenca – è stata
sempre riconfermata negli anni perché, oltre alla tecnologia
dei prodotti, Omron fornisce un supporto efficiente e
disponibile che soddisfa pienamente le esigenze della nostra
azienda”.
28 Energy saving termico
Le fonti energetiche tradizionali sono in progressivo esaurimento. Ciò si traduce
in un aumento considerevole dei costi d’acquisto dell’energia stessa, che spesso
si ripercuotono sull’utente finale. In questo clima di crisi energetica ed economica
diventa fondamentale consumare meno e meglio, per quanto possibile, l’energia in
ingresso a un processo.
Gran parte delle odierne attività produttive, industriali e non, sfrutta dei processi
termici per il proprio adempimento, o in ogni caso prevede l’utilizzo di fluidi caldi
(acqua, aria, ecc.). Ciò implica l’adozione di sistemi di combustione di vario tipo,
dalle comuni caldaie a centrali termiche più articolate. Queste basano il proprio
funzionamento sulla combustione di fonti fossili, il più delle volte gas metano.
È fondamentale che processi termici di questo tipo siano i più efficienti possibile al
fine di consumare meno combustibile oneroso in ingresso a parità di effetto utile
ottenuto. I motivi che spingono verso questa direzione sono diversi:
• Risparmio economico sulla bolletta dell’energia
• Riduzione dell’inquinamento prodotto
• Ottenimento di incentivi
L’efficientamento dei processi in azienda non sempre riguarda esclusivamente l’aspetto elettrico, che ben conosciamo. Spesso, invece,
grandi risparmi possono essere conseguiti anche sul versante termico mediante l’adozione di sistemi di cogenerazione o l’utilizzo di
combustibili a costo zero.
Soluzioni per l’efficienza termica
Alessandro Brizzi - Renovis
29
Le soluzioni per migliorare l’efficienza termica di un’attività produttiva sono le seguenti:1) Efficientamento degli impianti termici in uso
Fanno riferimento a questo concetto gli interventi atti a ridurre al minimo indispensabile il consumo di energia termica
necessario per una certa attività, limitando gli sprechi (a volte non evitabili) dell’energia stessa, senza influenzare il percorso dei
fluidi termovettori coinvolti. Ciò si traduce nella sostituzione di componenti inefficienti con altri tecnologicamente più avanzati, o
nella ristrutturazione degli impianti già in uso.
2) Utilizzo di combustibili di scarto non onerosi Molti processi comportano, oltre alla produzione dell’effetto utile desiderato, la formazione di scarti di varia natura. È importante
valutare se questi rifiuti possono essere utilizzati come combustibile in ingresso ad un impianto termico, al fine di risparmiare
fonti energetiche onerose a parità di effetto utile finale prodotto.
3) Utilizzo di fonti energetiche alternative
Nel caso queste siano disponibili e siano economicamente vantaggiose, è da prevedere l’adozione di fonti termiche alternative a
quelle fossili tradizionali.
4) Recupero del calore di scarto
Parlare di consumo di energia termica non è del tutto corretto. Infatti l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma da
una forma in altre. Nei processi termici tradizionali, l’energia associata al combustibile in ingresso alle caldaie è trasformata
nella somma di due componenti: una quota utile, fornita al fluido di processo per scaldarlo, e una quota di “scarto”, associata
ai fumi di combustione solitamente dispersi in ambiente esterno. Questi scarti presentano generalmente delle caratteristiche
termodinamiche (temperatura in particolare) tali per cui possono ancora essere utilizzati in processi termici. Recuperare il calore
residuo associato ai fumi, per processi di riscaldamento che altrimenti necessiterebbero di ulteriori fenomeni di combustione,
costituisce un’importante risorsa ai fini del risparmio energetico e dell’incremento dell’efficienza energetica di un impianto. A
questo proposito, esistono tecnologie dedicate al recupero dell’energia termica associata agli scarti di processo, gli scambiatori di
calore. Si tratta di componenti in cui si realizza uno scambio di energia termica tra due fluidi a temperature diverse.
In sintesi il ciclo completo di :
• Produzione / trasformazione
• Trasporto
• Utilizzo
• Recupero
dell’energia termica in senso lato ha la necessità di essere gestito in modo sempre più raffinato, sia per precisione di processo
che per economia d’esercizio. Quindi tutta la fluidica coinvolta nel ciclo offre spesso l’opportunità di intervenire in molteplici
modi al fine di incrementare l’efficienza energetica del processo termico nel suo insieme.
30 Energy Saving Award
L’Energy Saving Award è la manifestazione, giunta nel 2014 alla
quarta edizione, mediante la quale Omron premia l’azienda
energeticamente più virtuosa dell’anno.
Alla giornata finale, che si tiene a giugno, accedono quelle
realtà produttive che hanno dimostrato una spiccata
sensibilità energetica durante le tre gare parziali che si
svolgono durante il corso dell’anno.
Ciò significa che con cadenza quadrimestrale sono
collezionate le applicazioni che hanno come comune
denominatore il risparmio energetico ottenuto a seguito di
un intervento di automazione in collaborazione con i tecnici
Omron.
I criteri per stilare la classifica dei virtuosi del risparmio,
impiegati sia nelle gare parziali, sia nella finale, sono quattro:
• la potenza complessiva installata;
• il risparmio monetario conseguito;
• il risparmio energetico in termini percentuali;
• il periodo di ritorno dell’investimento.
Quest’ultimo parametro incide, ovviamente in ragione inversa,
quanto più il periodo è breve, tanto più aumenta il punteggio
attribuito all’applicazione.
Le tre aziende che accedono alla finale hanno la possibilità di
presentare la propria applicazione al cospetto di una platea
selezionata che comprende i giornalisti delle principali riviste
di settore.
Alla giornata finale sono invitati come relatori anche
personaggi legati ad associazioni di categoria, federazioni –
presenza fissa per Anie Assoautomazione che è l’associazione
di riferimento per Omron -, ESCo e autorità, in modo da
conferire un taglio istituzionale all’evento e di accogliere e
divulgare le linee guida che i vari settori industriali impostano
in funzione delle normative, degli sviluppi tecnologici e delle
evoluzioni del mercato.
L’edizione 2013 dell’Energy Saving Award è stata anche
l’occasione per presentare una nuova struttura denominata
Environmental Solution Business. Basato sui principi di
sostenibilità ambientale e sociale di Omron, questo team si
concentrerà sulle soluzioni per il monitoraggio e la gestione
energetica. Prima espressione di questo progetto è la nuova
sezione del sito Omron dedicata alla Green Automation: un
nuovo spazio per le tematiche di produzione alternativa
e gestione dell’energia. All’interno notizie, soluzioni e
videointerviste agli esperti di Omron ed ai clienti che negli
anni hanno dimostrato di essere energeticamente virtuosi.
Lavorare per un futuro più verde: questa mission ha suggerito a Omron di premiare le eccellenze in tema di risparmio energetico.
Ecco come nasce l’Energy Saving Award, un riconoscimento che viene attribuito all’applicazione di gestione energetica più interessante.
Premiare chi si distingue nel risparmio energetico
IT_01_ENERGY_SAVING
Nonostante la costante ricerca della perfezione, Omron Europe BV e/o le proprie società controllate e consociate, non garantiscono o non rilasciano alcuna dichiarazione riguardo la correttezza o completezza delle informazioni descritte in questo documento. Omron Europe BV e/o le proprie società controllate e consociate si riservano il diritto di apportare, in qualsiasi momento, modifiche senza preavviso.
Austria Tel: +43 (0) 2236 377 800 industrial.omron.at
Belgio Tel: +32 (0) 2 466 24 80 industrial.omron.be
Danimarca Tel: +45 43 44 00 11 industrial.omron.dk
Finlandia Tel: +358 (0) 207 464 200industrial.omron.fi
Francia Tel: +33 (0) 1 56 63 70 00industrial.omron.fr
Germania Tel: +49 (0) 2173 680 00 industrial.omron.de
Norvegia Tel: +47 (0) 22 65 75 00 industrial.omron.no
Paesi Bassi Tel: +31 (0) 23 568 11 00 industrial.omron.nl
Polonia Tel: +48 22 458 66 66 industrial.omron.pl
Portogallo Tel: +351 21 942 94 00 industrial.omron.pt
Regno Unito Tel: +44 (0) 1908 258 258industrial.omron.co.uk
Repubblica Ceca Tel: +420 234 602 602 industrial.omron.cz
Russia Tel: +7 495 648 94 50 industrial.omron.ru
Spagna Tel: +34 913 777 900 industrial.omron.es
Sud Africa Tel: +27 (0)11 579 2600industrial.omron.co.za
Svezia Tel: +46 (0) 8 632 35 00 industrial.omron.se
Turchia Tel: +90 212 467 30 00 industrial.omron.com.tr
Ungheria Tel: +36 1 399 30 50 industrial.omron.hu
Altri rappresentanti commerciali Omron industrial.omron.eu
Vuoi saperne di più?
OMRON ITALIA
+39 02 326 81
industrial.omron.it
omron.me/socialmedia_it