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  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    Giorgio Bassani 

    Dietro la porta 

      1964 - Giulio Einaudi editore, Torino

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    a Cesare Garboli 

    Ah! Seigneur! donnez-moi la force et le courage de contempler mon cœur et mon corps 

    sans dégoût! 

    BAUDELAIRE

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    Indice

    Dietro la porta..................................................................................................................1

    I.......................................................................................................................................4

    II....................................................................................................................................12

    III...................................................................................................................................16

    IV...................................................................................................................................21

    V....................................................................................................................................27

    VI...................................................................................................................................33

    VII..................................................................................................................................40

    VIII.................................................................................................................................46

    IX...................................................................................................................................51

    X....................................................................................................................................57

    XI...................................................................................................................................62

    XII..................................................................................................................................67

    XIII.................................................................................................................................72

    XIV.................................................................................................................................78

    XV..................................................................................................................................83

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    I.

    Sono stato molte volte infelice, nella mia vita, da bambino, da ragazzo, da giovane, da uomo

    fatto; molte volte, se ci ripenso, o toccato !uel ce si dice il fondo della disperazione" E tuttavia

    ricordo poci periodi pi# neri, per me, dei mesi di scuola fra l$ottobre del 19%9 e il giugno del $&',

    !uando facevo la prima liceo" Gli anni trascorsi da allora non sono serviti a niente, tutto sommato(

    non sono riusciti a medicare un dolore ce ) rimasto l*, intatto, come una ferita segreta,

    sanguinante in segreto" Guarirne+ iberarmene+ rmai so bene ce non ) possibile" Se adesso ne

    scrivo, dun!ue, ) soltanto nella speranza di capire e far capire" .on vado in cerca di altro"

    /in dai primi giorni mi ero sentito a disagio, profondamente spaesato" .on mi piaceva l$aula

    dove ci avevano messi, posta al termine di un tetro corridoio lontano da !uello, allegro e familiare,

    su cui rispondevano le tredici porte delle classi ginnasiali divise nelle tre sezioni delle inferiori e

    nelle due delle superiori" .on mi piacevano i nuovi professori, dai modi distaccati e ironici ce

    scoraggiavano ogni confidenza, ogni considerazione personale 0ci davano tutti del ei, !uando

    addirittura, come il titolare di latino e greco, Guzzo, e come la 2rauss, di cimica e scienze naturali,

    non promettevano per l$immediato avvenire regimi di severit* e durezza carcerarie" .on mi

    piacevano i nuovi compagni, provenienti dalla !uinta 3, a cui, noi della b, eravamo stati aggiunti(

    diversissimi da noi - mi pareva -, forse pi# bravi, pi# belli, appartenenti a famiglie, nel complesso,

    forse migliori delle nostre, insomma irrimediabilmente estranei" E non riuscivo a comprendere n a

    giustificare, a !uesto proposito, il comportamento di molti dei nostri , i !uali, diversamente da me,

    avevano subito cercato di fare comunella con loro,  ripagati lo vedevo costernato di uguale

    simpatia, di pari disinvolta arrendevolezza" 5ossibile+7, mi ciedevo, scontento e geloso,

    5possibile+7" a mia fedelt*, crudelmente offesa gi* dal primo giorno di scuola, !uando avevo

    scorto di lontano l$amato professor 8eldolesi, nostro insegnante, in !uinta, di materie letterarie,

    sparire alla testa della sua nuova !uarta gi# per il corridoio del ginnasio 0il corridoio vietato, ormai,

    dove non avremmo pi# potuto metter piede, la mia assurda fedelt* avrebbe preteso ce una lineadi demarcazione invisibile continuasse a separare, ance al liceo, i superstiti delle due veccie

    !uinte, di modo ce noi della fossimo protetti e garantiti per sempre da ogni tradimento, da ogni

    contaminazione"

    8a la circostanza ce mi amareggiava di pi# era senz$altro la seguente( ce tello /orti, il mio

    veccio compagno di banco fin dai tempi delle elementari, non ce l$avesse fatta a superare, come

    me, l$esame di !uinta 0io stesso avevo dovuto 5riparare7 matematica a ottobre, ma lui, !uantun!ue

    rimandato soltanto in inglese, a ottobre era stato definitivamente respinto" er cui, adesso, non

    solo non l$avevo pi# vicino, seduto come sempre alla mia destra, ma non avrei potuto ritrovarmi

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    con lui nemmeno fuori, all$uscita di mezzogiorno, per scendere poi assieme gi# per la Giovecca,

    diretti ognuno alle nostre case, o al 8ontagnone, nel pomeriggio, per giocare al football, o a casa

    sua, soprattutto, la sua bella, grande, allegra casa piena di fratelli, sorelle, cugini e cugine, dove

    avevo passato tanta parte della mia adolescenza, giacc tello, poveretto, non sopportando il

    dolore dell$ingiusta bocciatura, aveva ciesto e ottenuto dal padre di essere mandato a ripetere la

    !uinta a adova, in un collegio parificato di arnabiti" rivo di tello; senza pi# poter avvertire,

    accanto a me, la presenza massiccia, un po$ opaca, del suo corpo tanto pi# grosso e pesante del

    mio; non pi# stimolato, e magari irritato, dalla ruvida, ironica, ma cos: affettuosa riserva da ui

    esercitata continuamente nei miei confronti ogni!ualvolta, a casa mia o a casa sua, facevamo i

    compiti assieme( fin da principio avevo provato il dolore persistente, l$irrimediabile senso di vuoto

    dei vedovi" , l$aveva giurato a se stesso, ce ottenesse la

    sufficienza in tutte le materie( cosa niente affatto sicura?, ma ce, comun!ue, una decina di giorni

    passati assieme non avrebbero modificato la situazione" 3veva l$aria di suggerire( 5@imenticami,

    va$ l*, trovati un altro amico - se pure non te lo sei gi* trovato7" .o, scriversi serviva a ben poco"Tanto ) vero ce gi* dopo le vacanze ilei primi di novembre, i Santi, i 8orti, e l$anniversario della

    Aittoria, per tacito accordo avevamo smesso"

     3vevo bisogno di sfogare la mia scontentezza, di manifestarla" ce sul

    catrame del piano inclinato era stato profondamente inciso dai temperini dei miei predecessori 0per 

    lo pi# invettive contro il corpo insegnante e contro il preside Turolla, in ispecie, soprannominato

    8ezzolitro, e lo sguardo ce poi volgevo in giro, verso la trentina di nuce scierate ordinatamente

    davanti a me, mi si caricava, lo sentivo, di acrimonia" a mia recente bocciatura in matematicaancora mi bruciava, ) vero; non vedevo l$ora di rifarmi, di tornare ad essere considerato fra i bravi e

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    gli intelligenti" E tuttavia, per la prima volta nella vita, capivo il punto di vista degli scioperati degli

    ultimi banci" a scuola intesa come galera, il preside come direttore della medesima, i professori

    come secondini, i compagni come galeotti( un sistema non gi* da inserirvisi in !ualit* di zelanti

    collaboratori, ma da sabotare e denigrare ad ogni occasione" e correnti di anarcico disprezzo

    ce sempre, fino dalle elementari, avevo sentito alitare con timore dal fondo delle classi, come le

    comprendevo, ora?

    Guardavo dinanzi a me, e disapprovavo( tutto e tutti" e ragazze, umiliate dai grembiuli neri,

    come donne non valevano niente" iccole piccole, le !uattro dei primi due banci 0tutte !uante

    provenienti dalla !uinta 3, con le loro treccine smilze, penzolanti sulle sciene esili, sembravano

    bambinucce dell$asilo"

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    ogni cosa" @rogetti, figlio di un ufficiale di cavalleria, con !uel suo aspetto irreprensibile e scemo

    ce lo destinava a seguire, c$era da giurarlo, le orme del padre, era di certo una mediocrit*" 8a i

    due davanti, oldini e Grassi, fra i pi# bravi della 3, costituivano, messi assieme, una grossa

    potenza, alla !uale @onadio, da !uello spaurito uccellino ce era sempre stato, biondo, piccolo,

    roseo, si offriva evidentemente come tributario e vassallo" .el terzo banco, altra coppia male

    assortita( Giovannini della , e

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    ianci, d$italiano, aveva cominciato le lezioni declamando una canzone di @ante, e un verso, di

    !uesta, mi aveva straordinariamente colpito" @iceva( 5$essilio ce m$) dato a onor mi tegno7"

    oteva essere la mia divisa - pensavo -, il mio motto"

    Hn giorno mi ero distratto a guardare di l* dai vetri del finestrone, alla mia sinistra, il triste

    cortile abitato da gatti famelici ce separava l$edificio del Guarirti, un eI convento, dal fianco della

    ciesa del Ges#" ensavo ce dopo tutto sarebbe stato bello se Giorgio Selmi, per esempio, il

    !uale m$era sempre stato in fondo cos: simpatico, avesse preso lui l$iniziativa, il primo giorno di

    scuola, per invitarmi a fare coppia assieme" Selmi era orfano di padre e di madre" Aiveva, col

    fratello uigi, ospite di uno zio paterno, l$avvocato 3rmando, un arcigno scapolo sui sessant$anni

    ce non vedeva l$ora di sbarazzarsi dei nipoti infilandone uno all$3ccademia militare di 8odena, e

    l$altro a !uella navale di ivorno" ra, perc mai Giorgio aveva preferito mettersi con !uel tetro

    sgobbone di

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    5ei si ciama+7 balbettai con voce fioca il mio nome"

    Guzzo era famoso per la sua cattiveria, una cattiveria confinante col sadismo" Sui

    cin!uant$anni, alto, erculeo, due grandi occi color ramarro lampeggianti sotto una fronte enorme,

    alla Fagner, e lunge basette grigie ce gli scendevano fino a met* delle guance ossute, passava

    per una specie di genio, al Guarirli   05Mors domuit corpora  - Vicit mortem virtus7( l$epigrafe per i

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    Tornai a negare"

    5Ebbene faccia attenzione, carissimo, faccia attenzioneD .on vorrei ce, oltre a matematica,

    l$estate ventura Ella fosse obbligata a riparare latino e greco, !uantun!ueD quod Deus avertat…

    tre materieD ei mi capisce a volo, non ) vero+7

    8i domand> !uindi come me la cavassi al ginnasio, e se avessi mai dovuto ripetere !ualceanno" 8a non mi guardava( guardava in giro, come se non si fidasse di me, e ciedesse la

    testimonianza di !ualce volonteroso"

    5N molto bravo" @ei migliori7, os> dire !ualcuno( forse avani, l*, nel primo banco della prima

    fila"

    53, dei migliori?7, esclam> il professor Guzzo" 5E allora, se al ginnasio era  davvero dei

    miglioriD come mai !uesta decadenza+ in una risata unanime" 3nce Aeronesi e @anieli ridevano, seppure con

    minore entusiasmo"

    5.o, no, mi creda7, riprese Guzzo, dominando il tumulto con un largo gesto da direttore

    d$orcestra" 5ei innanzi tutto deve cambiare sede7"

    , scrut>, valut>"

    5Ecco, l*( nel !uarto banco" 3ccanto a !uel signore l*7"

    =ndicava

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    58i raccomando,

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    II.

    .on so ce cosa sia successo di a incontrare" o sento, e me lo aspetto"

    ivedo, del viso di

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    !ualce timida avance, consistente per esempio nella riciesta, un giorno di compito in classe di

    latino, di poter collocare in via eccezionale i due grossi volumi del mio Georges di l* dal piccolo

    tramezzo ce divideva in spazi rigorosamente uguali i ripostigli per libri e !uaderni" Senonc il

    freddo movimento rotatorio, limitato a pocissimi gradi, ce

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    manifestazioni di gentilezza cameratesca" Gi# la mascera" E, caduta la mascera, sconvolto

    dall$agitazione faziosa, l$irreprensibile viso di

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    persino deciso, fra medicina interna e cirurgia, per la seconda" E c$era infine la ragazza con la

    !uale lui faceva l$amore, la ragazza di ondeno" =n materia di 5morosa7 io non avevo ancora avuto

    la minima esperienza seria, concreta 0erano esperienze !uelle ce avevo avuto al mare, d$estate,

    con le ragazzine della spiaggia+ Oualce po$ di mano-nella-mano, di occi-negli-occi, !ualce

    furtivo bacetto sulle guance, e nient$altroD; e invece lui, unico, credo, in tutto il liceo, risultava

    bell$e fidanzato( in casa, e con tanto d$anello al dito" , !uell$anello? Si trattava di uno zaffiro

    montato in oro bianco, un anello importante, da commendatore, particolarmente antipatico" E

    tuttavia come avrei desiderato possederne uno ance io?

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    tendine rosa ce ornavano le finestre illuminate del secondo piano+ a Pensione Franca  e la

    Pensione Mafarka,  in via

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    8i aveva subito portato ad ammirare il grande, fulgido resepio collocato, come sempre, nel

    salotto a pianterreno 0) l: ce, da !uando i suoi genitori sono morti, tello si ) installato col proprio

    gabinetto dentistico, ma alla cui messa in opera, !uell$anno, per la prima volta dopo almeno dieci

    anni, nessuno dei suoi fratelli si era ricordato di invitarmi a collaborare" oi eravamo saliti in

    camera sua" Senonc nemmeno lass#, all$ultimo piano, in !uella stanzetta ce avevo sempre

    considerato un po$ ance mia, nemmeno lass# avevo potuto rendermi utile" 3ppena entrati, con

    strana gentilezza tello mi aveva fatto accomodare nella poltrona accanto alla finestra" Ouindi si

    era messo a riempire la valigia" E siccome mi ero alzato dalla poltrona per aiutarlo, lui aveva

    insistito perc mi risedessi" referiva fare da s - disse -( da solo se la sarebbe sbrigata molto pi#

    rapidamente"

    , scusa, ) il modo di fare+ Se almeno

    scrivessiD7

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    58i pare di averti scritto" .on ai ricevuto le mie lettere+7

    5S:, va bene, maD7

    5E allora?7

     3veva alzato gli occi a guardarmi( duro, ostile" 5Ouante volte mi ai scritto+ Tre lettere

    durante le prime due settimane" E poi, pi# niente7"

    5E tu+7

     3veva ragione, ero stato io il primo a non rispondere" 8a come spiegargli, adesso, le ragioni

    per le !uali non mi ero pi# sentito di continuare una corrispondenza in cui le parti, fra noi, si erano

    bruscamente invertite+ 3vevo pensato ce toccasse a me consolarlo della sua disgrazia" E invece

    in !ualce modo era stato lui, fin da principio, a consolare e ammonire"

    i# tardi, approfittando della mitezza della giornata 0non c$era confronto con l$inverno durissimodell$anno prima( nonostante la stagione cos: inoltrata, il gran freddo non si decideva ancora a

    venire, eravamo discesi a passeggiare in giardino" .ell$aria azzurra e leggermente nebbiosa del

    crepuscolo, avevamo compiuto una specie di ricognizione generale dei luogi cari alla nostra

    amicizia( del bel prato centrale, ora umido e spelacciato, dove io e lui, assieme coi suoi fratelli e

    cugini, avevamo giocato tante partite a croquet, della bicocca rustica, di l* dal prato, funzionante, al

    pianterreno, come deposito per la legna e per il carbone, e al primo piano come piccionaia; e infine

    del monticello alberato, laggi# presso il muro di cinta, in cima al !uale Giuseppe, il fratello

    maggiore di tello, aveva sistemato un suo personale allevamento di conigli in un bigio casotto

    mezzo assi tarlate e mezzo rete metallica, un tempo pollaio" 3desso, a parlare era stato soprattutto

    tello" 8i aveva raccontato abbastanza diffusamente della sua vita di collegio( dura, certo - aveva

    ammesso -, principalmente per via delle ore impossibili a cui i 5prefetti7 costringevano ad alzarsi la

    mattina 0bisognava svegliarsi alle cin!ue e mezzo, e poi gi# tutti !uanti 5in cappella7, a pregare,

    per> 5ben studiata7 perc uno non stesse mai con le mani in mano, avesse sempre !ualcosa di

    cui occuparsi" =l programma+ 8olto pi# vasto di !uello dell$anno scorso" @i latino, avrebbero

    5presentato7 il terzo libro dell$Eneide, le lettere di

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     3l ce lui aveva risposto con evidente soddisfazione ce s:, certo, aveva conosciuto un

    ragazzo di Aenezia molto simpatico, insieme col !uale si era messo a studiare" Si ciamava

     3lver*, eonardo 3lver* 0suo padre era conte?( un tipo molto bravo 5ance7 in italiano, latino e

    greco, 5ma7 soprattutto in matematica e geometria, nelle !uali materie nessuno avrebbe potuto

    batterlo, garantito" =o ogni tanto buttavo gi# una poesia, una novella+ Ebbene lui, con la stessa

    facilit*, risolveva per suo piacere e!uazioni complicatissime di terzo grado"

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     3lla fine mi ero riscosso, girandomi per andarmene"

    Ed ecco, inginocciato compostamente laggi#, ad un banco della navata centrale, unico in tutta

    la ciesa, avevo scorto

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    compagni sembrava essersi accorto di noi, avevamo continuato a parlare" Era la prima volta"

    $evento mi emozionava, stimolava la mia parlantina, il mio bisogno di confidenza"

    @i ce cosa avevamo parlato+ @i religioni, naturalmente" ui mi ciedeva( se era vero ce noi

    5israeliti7 non credevamo nella 8adonna, se era vero ce, secondo noi, Ges#

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    invece della mole gigantesca del professore, vedemmo spuntare !uella minuscola di un biondino in

    pullover verde, pantaloncini corti al ginoccio, grigi, calzettoni color avana" a cercare in giro con gli occi, per finire,poi, in fondo alla fila delle donne, proprio nel banco, rimasto vuoto, dove da principio avevo voluto

    esiliarmi io" 3veva risalito il corridoio fra la seconda fila e la terza a passo svelto e deciso, gli

    sguardi fissi davanti a s di ci vede finalmente il porto" Sudava, per>( piccole gocce di sudore gli

    imperlavano la pelle lungo l$orlo sinuoso e leggermente rientrante del labbro superiore" E !uesto

    particolare, delle goccioline di sudore 0l$avevo notato in un lampo, !uando lui, !uasi sfiorandomi, mi

    era passato vicino, mi aveva dato di nuovo un vago senso di ribrezzo"

    icordo bene, ance, !uello ce accadde dopo l$ingresso in aula del professor Guzzo( con lui,

    il professore, a sottoporre il nuovo arrivato a un lungo interrogatorio 05erbacco? E ei ci )+7,

    esord:( 5/orse un libero uditore+7; l$altro, 5ulga uciano7, a rispondere al tiranno esibendo una

    parlantina scorrevole e suasiva, molto bolognese, da viaggiatore di commercio; la scolaresca a

    sottolineare vilmente le battute di Guzzo con grandi risate collettive; e da ultimo io, ad accorrere in

    aiuto del poveretto, colpevole di essere venuto a scuola con penna stilografica e basta, non

    soltanto offrendo il foglio protocollo indispensabile perc ance a lui fosse concesso di fare il suo

    bravo compito in classe, ma aderendo poi di buon grado all$invito di Guzzo a trasferirmi l*,nell$ultimo banco, per dar modo al 5signor ulga uciano7 di servirsi del mio vocabolario"

    E ricordo infine la sensazione curiosa ce mi accompagn> durante tutta !uella prima ora e

    mezzo trascorsa a fianco a fianco con lui, ulga, lavorando a risolvere il rebus della versione di

    greco" =l professor Guzzo, all$atto di farmi cambiare posto 05Aisto ce a fatto trenta offrendo il

    foglio protocollo7, aveva detto, 5faccia trentuno retrocedendo temporaneamente al punto di

    origineD7, il professor Guzzo si era raccomandato ce il vocabolario restasse sempre sul banco,

    ben visibile e rigorosamente nel mezzo( e ci> allo scopo ce nessuno dei due copiasse" 8a ulgacopi>, viceversa, !uando e come volle" 3pprofittando dei minimi momenti di distrazione del

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    professore, lanciava al disopra dello ScenPl rapide, divoranti occiate laterali( mettendo in mostra

    una tecnica - pensavo - ce per essere cos: perfetta presupponeva anni e anni di esercizio, una

    lunga carriera" Ebbene, ce lui copiasse da me con cos: piena fiducia, con cos: assoluta

    dimissione da !ualun!ue pretesa di giudizio personale, attento soltanto ad assolvere senza errori

    tecnici il proprio lavoro di plagiario( !uesto, ripeto, mi riempiva di un sentimento complesso e

    invisciarne, misto di piacere e di ripugnanza, contro il !uale, gi* da allora, mi scoprivo indifeso,

    sostanzialmente incapace a reagire"

     3ll$uscita di mezzogiorno me lo ritrovai accanto"

    otevo accompagnarlo in !ualce libreria+ - mi ciese -" 3l Min"etti  di ologna, di dove

    proveniva, avevano adottato libri di testo in gran parte diversi, e cos:, purtroppo 0come se suo

    padre non avesse dovuto spendere gi* abbastanza per il trasloco?, lui adesso si trovava nella

    penosa necessit* di ricomperarli !uasi tutti"

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    fianco all$ingresso, a cavalcioni di una seggiola da cucina le dava in affitto ad ore, per lo pi#,

    cavandosi lui stesso le ciavi di tasca"

    5 - 5di notte )

    piuttosto movimentato" er> viene a costare, sai, eccome se costa? Auoi sapere !uanto

    spendiamo, al giorno, in !uattro persone( vitto e alloggio compresi+7

    5.on saprei7"

    5 a guardarmi" 8a si riprese subito"

    53, s:, certoD E allora, allora vivrete di rendita, immagino7"

    5 il commesso -, e, data la stagione inoltrata, era prevedibile ce non

    sarebbero arrivati prima di una !uindicina di giorni"

    col

    moccicino le gocce di sudore ce il caldo del negozio gli aveva fatto affiorare nuovamente tra

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    naso e bocca, e consegn> al commesso la lista dei volumi" Sarebbe ripassato fra una !uindicina di

    giorni - disse -; e mi precedette senz$altro verso l$uscita"

    Aolle assolutamente accompagnarmi fino a casa" Era !uasi l$una, ormai" Tentai di scoraggiarlo,

    facendogli notare ce via Scandiana era lontana, e ce se mi avesse accompagnato non sarebbe

    potuto rientrare all$albergo prima delle due"

    5, non preoccuparti?7, esclam> ridendo" 53l ristorante c$) !uesto di bello, almeno( ce uno

    mangia !uando gli pare7"

    5.on mangiate assieme, tu e i tuoi+7

    5S:, certamenteD in teoria" 8a un po$ perc il pap* viene dalla campagna soltanto la sera,

    !uando a finito l$ambulatorio, un po$ perc la mamma ) sempre in giro in cerca di

    appartamentiD =nsomma finisce ce, assieme, stiamo soltanto a cena" Ti sembra strano, e+7

    8i guardava e rideva, storcendo di lato la mandibola un po$ sporgente 0segno sicuro di

    5mauvais caractre* - soleva dire mio padre" Ed era ciaro ce m$invidiava, s:, invidiava l$ordine,

    la sicurezza economica, la borgese stabilit* della mia famiglia, ma ce nello stesso tempo un po$

    mi disprezzava" roprio per !uesto"

    Temette certamente di essersi scoperto" @$un tratto, infatti, cominci> a ringraziarmi con grande

    effusione dell$aiuto ce gli avevo prestato durante il compito in classe" Se non ci fossi stato io a

    dargli una mano - diceva -, ciss* come avrebbe potuto cavarsela; e con dei tipi del genere di

    Guzzo, la prima impressione ce uno riesce a dare a l$importanza ce si sa, cio) enorme" 8a a

    proposito( perc non glielo ciedevo io, a Guzzo, di essere spostato stabilmente vicino a lui,

    nell$ultimo banco, o almeno, se non stabilmente, fino a !uando lui non fosse entrato in possesso di

    tutti i libri+ Ouel ansiosamente"

    Evitai di guardarlo" isposi(

    5.o, non in modo speciale7"

    er ci> ce si riferiva ai libri - continuai -, non doveva pensarci( a scuola potevo sempreprestarglieli io" Ouanto per> allo spostarmi vicino a lui, non sapevo se avrei potuto accontentarlo"

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    , serio" 58a ) un palazzo?7

    Si port> fino al centro della strada per godere di una visione d$assieme della facciata"

    5N tutto vostro+7

    5S:7"

    5

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    5uon giorno, signora7, fece ulga, incinandosi leggermente"

    5uon giorno7"

    5N un mio compagno7, dissi, 5uciano ulga7"

    5iacereD piacere tanto7, sorrise mia madre" 58a adesso vieni, se non vuoi ce il pap* si

    arrabbi7"

    Si ritir> dal davanzale, riciuse la finestra" Senonc ulga non si decideva ancora ad

    andarsene" Si avvicin> al portone, spinse adagio il battente, introdusse la testa nello spiraglio"

    5osso entrare solo un momento+7, ciese poi, volgendosi" 5Aorrei dare un$occiata al

    giardino7"

    8i precedette in silenzio di l* dalla soglia, si lev> compuntamente il berrettino sportivo" Ouindi,

    senza staccare gli occi dal fondo del portico, aperto sul giardino, fece due o tre passi in punta dipiedi" o osservavo"

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    5

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    5infiltrazione7" ui li conosceva tutti, si pu> dire, i medici bolognesi( dal veccio 8urri a Sciassi,

    da .igrisoli a utti, da .eri a Gasbarrini" @i artolo .igrisoli, il cirurgo, anzi, era amico di famiglia"

    @i bassa statura, con una faccia rossa, 5cianotica7, e due occi verdi e strabuzzati 5da

    basedoviano7 scintillanti dietro le lenti degli occialini da naso, il dottor ulga - diciar> mio padre -

    non gli era affatto piaciuto"

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    come da azzetti, 5!uello7 di storia e filosofia, si era sempre difeso coi denti e con le ungie -

    infatti lo stesso 8azzanti, sia pure a malincuore, non aveva mai potuto dargli un voto inferiore al

    cin!ue -, mi lasciava sdipanare le difficolt* a mio agio, dettare ad alta voce !uello ce volevo,

    limitandosi, alla fine, mentre ancora scriveva nel !uaderno con la sua grande, pulita, un po$

    angolosa calligrafia femminile, a uscire in esclamazioni di consenso, di rispettosa ammirazione,

    come( 5ravo?7; 5

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    l$e!uanimit* di 8azzanti nei miei riguardi 0secondo lui, 8azzanti, fra me e

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    numeri, era convinto ce noi ebrei fossimo i migliori matematici del mondo, imputando abbastanza

    seriamente la mia scarsa attitudine al sangue contadino della nonna 8aria"

    all$appuntamento"

    ramai inaspettata, la neve era cominciata a cadere la mattina, poco dopo le nove, e

    dall$interno dell$aula era stato bello ed emozionante vedere le piccole falde silenziose calare in

    lenta discesa contro lo sfondo nerastro del Ges#, e poi, all$uscita, ritrovare via orgoleoni tutta

    ammantata di bianco" Era stata la solita festa" .e era nata una zuffa generale a base di palle di

    neve, nel corso della !uale, una volta tanto, io e uciano ci eravamo persi di vista, ma non

    importava, era sottinteso ce sulle !uattro ci saremmo ritrovati come d$abitudine"

    @opo pranzo, anzic rallentare, la nevicata era infittita" 3lle cin!ue, stranamente in!uieto, gi*

    mi ciedevo se !uel giorno uciano ce l$avrebbe fatta a trasferirsi a piedi dalla lontanissima zona

    del /oro oario fino alla Scandiana" /orse no, non ce l$avrebbe fatta - dicevo a me stesso,

    guardando fuori dalla finestra /orse era meglio ce cominciassi a studiare da solo"

    8i sedetti alla scrivania, ma la luce ce pioveva da sotto il paralume verde sul !uaderno e sui

    libri aperti 0il dizionario e il testo del primo libro dell$ #liade collocati a sinistra, accanto al gomito, e il

    !uaderno pi# vicino, !uasi contro il petto, nell$identica posizione del foglio su cui sto scrivendoadesso, la calma luce azzurrina della lampada non mi aiutava a concentrarmi" = ulga, a casa loro

    - riflettevo -, non avevano ancora il telefono" Tuttavia, se davvero avesse avuto l$intenzione di non

    venire, era da supporre ce uciano avrebbe trovato ugualmente la maniera di avvertirmi,

    spingendosi, per telefonare, fino alla drogeria a cin!uanta metri da casa" gni volta ce se ne

    presentava il bisogno urgente, era di !uell$appareccio ce si servivano, i ulga( me l$aveva detto

    lui"

     3lle cin!ue e mezzo mi alzai di nuovo, di nuovo mi accostai alla finestra" /uori era gi* buio" E

    se ci fossi andato io, a casa di uciano+ /ra l$altro, sarebbe stato giusto"

     3prii i vetri, sporsi la testa, fiutando l$aria e guardando in basso" a neve continuava ancora a

    cadere, ma pi# rada, ora, ridotta a una specie di minimo pulviscolo danzante senza pi# peso

    attorno al lume giallastro dei lampioni"

    Gi# in istrada una coltre uguale e compatta, immacolata, aveva ricoperto e pareggiato ogni

    sporgenza" . ciottoli, n marciapiedi( non si distingueva pi# niente"

    31

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    Ed ecco, l: sotto, mentre il cuore, folle di battiti precipitati 0folle d$una gioia come al solito mista

    di contrariet*, mi balzava duramente in gola, riconobbi a un tratto uciano, proprio lui, ce in !uel

    preciso istante infilava rapidamente il portone"

    VI.

    .ei primi tempi, per svagarmi, uciano faceva ricorso a due repertorii ugualmente inesauribili( o

    mi raccontava barzellette in dialetto bolognese, oppure pescava nei suoi ricordi d$infanzia" 3nce

    !uesti, come le barzellette, erano in prevalenza comici" non vorrei

    disturbare7"

    5

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    8i voltai" =n piedi presso la lampada da tavolo, mi parve ancora pi# pallido del solito( con gli

    scuri occi blu profondamente cerciati d$ombra nel piccolo viso ossuto, e sopra, in luce, la radice

    del naso ricurvo e la fronte a bauletto"

    5ascia perdere" 3 casa mi aspettano7"

    bbiettai ce non ci voleva niente a telefonare al drogiere vicino a casa"5S:, va bene, ma dopo cenaD7, fece, incerto, sempre fissandomi, 5Dnon posso mica restare

    !ui ance a dormire7"

    Esitai" $idea di dividere la mia stanza con lui non mi piaceva"

    5erc no+7, dissi a fatica, tornando verso il tavolo" 5otremmo mettere una brandina in

    camera mia7"

    .on rispose" Si avvicin> alla finestra, scrut> attraverso i vetri"5iove ancora+7, domandai"

    58i pare ce vada calando7"

    itorn> verso il centro della stanza, e si sedette in poltrona"

    5=n fondo era molto meglio !uando stavamo all$albergo +ripoli 7, disse" 5.on soltanto era pi#

    comodo, ma ance pi# divertente" 3bitare l*, dalle parti del /oro oario, sar* bello d$estate, ma

    d$inverno ) peggio ce a izzano" Saranno i muri nuovi( per> fa un freddo, se sapessi, un umido?7, ce i tubi di scarico salissero su dritti" Aiceversa suo padre, da !uel 5testardo d$un

    cretino7 ce era sempre stato, si era messo in testa di far viaggiare i tubi di stanza in stanza, a

    mezz$altezza" isultato( bastava accendere un pezzo di carta, e la casa si riempiva

    istantaneamente di fumo"

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    .onostante ricordassi la pessima impressione ce il dottor ulga aveva suscitato in mio padre,

    cercai di assumerne le difese" Senonc uciano rincar> la dose" .on soltanto suo padre era un

    cretino - ripet era ance un avaro e un violento" Glielo lasciassi dire a lui, per favore" Spesso,

    !uando tornava a casa con la luna di traverso - e gli capitava piuttosto di fre!uente -, picciava

    tutti, in famiglia"

    Erano invenzioni, fantasticerie ance !ueste+ oteva darsi" =n ce modo, comun!ue, metterle

    accanto ai suoi racconti precedenti, ce dipingevano un eroico dottor ulga magari arrancante, di

    notte, accompagnato dal figlioletto, alla volta di uno sperduto casolare appenninico, per poi,

    all$arrivo, sentirsi rivelare da un astuto contadino ce non gi* la sua giovane moglie stava per 

    partorire, bens: la sua vacca ugualmente primipara+ Tuttavia non era la verit* ce importava,

    neance adesso" =mportava il tono mutato con cui mi parlava, l$improvvisa asprezza senza tatto,

    l$amarezza sgarbata della sua voce"

    5 a ridere"

    58isteri del cuore umano?7, esclam>" 5

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    niente, la sera stessa, sarebbero state capaci di presentarsi in palco al Teatro "

    8ia madre si affacci> dall$uscio e ci osserv> compiaciuta"

    53vete finito+7, ciese"

    a guardavo trasognato" S: - confermai -, avevamo finito"

    uciano era scattato in piedi con la solita prontezza"

    5overino?7, lo commisero la mamma" 5Spingersi a piedi, con !uest$ac!ua, pi# in l* della

    @arsena? Mai l$ombrello+ E le calosce, ce le ai+ Se vuoi restare a cena, non fare complimenti7"

    5Grazie, signora7, rispose uciano" 58a come dicevo ance a lui7 - e accenn> a me -,5preferirei di no" Se non mi vedono tornare, il pap* e la mammaD =nsomma gli dispiace, sa

    com$)7"

    8ia madre insistette" "

    5Ti garantisco ce c$era da ridere e da divertirsi7, ricominci> uciano sottovoce, non appena si

    fu assicurato con un$occiata ce la porta fosse stata ben ciusa; 5ma soprattutto da ridere7"

    - diventava l$albergo +ripoli, la notte? ui dormiva insieme

    con .ando, suo fratello, il !uale non faceva in tempo a infilarsi tra le lenzuola ce subito gi#, non lo

    avrebbero pi# svegliato nemmeno le cannonate, ragion per cui non sentiva niente, 5il pollo?7, n le

    litigate ce i loro genitori facevano ogni sera, nella stanza attigua, prima di mettersi a letto 0litigate

    ce finivano abbastanza spesso in botte da orbi, n i rumori di vario genere filtranti attraverso il

    debole spessore della parete opposta" Si 5lavorava7 a tutto spiano, di l*" @urante l$intera notte

    erano gemiti, sospiri, cigolii( un vero disastro, a voler dormire" 8a ci ci pensava, a dormire+

    Giusto !uel pollo di .ando, appunto, perc lui invece no, non ci pensava minimamente" Stava l:

    fino a tardissimo, in camicia da notte, l$oreccio incollato al muro e sveglio come un grillo, attento a

    cogliere attraverso i mutamenti delle voci i vari 5cambi della guardia7"

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    53 vedere?7

    5Si capisce" 3ttraverso il buco della serratura della porta di comunicazione7"

    5E ceD ce cosa vedevi+7

    5 come fosse costretto a leggerne poce pagine

    alla volta( di notte, per lo pi#, a letto( una mano pronta a girar pagina, e l$altra, gi#, altrettanto

    pronta ad accompagnare i punti salienti della narrazione con !ualce 5svelta sbattutina del

    manico7"

    58e lo presti+7, ciesi"

    5" 8io padre ) gelosissimo dei suoi volumi"

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    zampa7 su !uesto e altri libri di uguale interesse custoditi dal padre in uno scaffale del suo studio -

    continu> -, doveva appunto aspettare la notte, in genere, !uando in casa tutti dormivano( avendo

    cura, dopo, di rimettere ogni cosa a posto" -, alla mia et*? ui, al contrario, da !uando aveva dieci anni si era sempre

    masturbato regolarmente( almeno una volta al giorno"

    58a non fa male+7, obbiettai"

    58acc male? /a benissimo, invece" 8agari7, sorrise, 5a farlo troppo pu> consumare un po$

    la memoria" Auoi mettere, per>, come apre il cervello+7Secondo lui, per sviluppare le facolt* intellettuali non c$era niente di pi# 5indicato7" .on

    bisognava eccedere, s$intende( nello stesso modo ce non conviene eccedere nel vino, non so, o

    nello sport" Tuttavia era bene farlo" Era una cosa normale, naturale, e la natura, a sapere

    interpretare 5scientificamente7 gli impulsi ce suscita in noi, non pu> volere il nostro danno" 8a

    piuttosto( ero sicuro ce la circoncisione non avesse attutito, in me, la 5sensibilit* sessuale+7

     3vevo mai avuto delle erezioni+ E la notte, mentre dormivo, mi ero mai 5bagnato7+

    ispondevo come potevo, ammettendo tutto ance !uando non capivo bene( e cio) ce s:,

    spesso nei momenti pi# impensati il 5coso7 mi si irrigidiva, e ce una volta o due m$ero svegliato la

    mattina coi calzoni del pigiama tutti bagnati"

    Hn pomeriggio, uciano si sbotton> i pantaloncini e mi mostr> il membro" Ouindi pretese ce

    ance io facessi altrettanto" Ero sempre stato pudicissimo, fin da bambino, e riluttavo" 8a lui

    insisteva, e finii con l$accontentarlo"

    Guard> attentamente, cinandosi un poco in avanti con aria distaccata, da medico" =n ce cosa

    consisteva, effettivamente, la circoncisione+ - ciese -" /ino allora lui aveva creduto ce si

    trattasse di un$operazione d$una certa importanza, consistente nell$asportazione di un pezzo di

    37

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    5carne7 vero e proprio" Aiceversa, adesso se ne rendeva conto, si trattava di !ualcosa di molto

    modesto" @opo tutto, ce differenza c$era, tra il suo e il mio+

    E allo scopo di verificare in ce cosa consistesse, effettivamente, tale differenza, torn> a

    sbottonarsi"

     3rrivammo, cos:, fino a as!ua( con la sensazione continua, da parte mia, di venir sospinto agrado a grado verso !ualcosa di ignoto e di minaccioso, e tuttavia senza ce niente di preciso

    accadesse, mai" uciano parlava, parlava, non cessava mai di parlare" a sua voce mi teneva

    fermo, l:, mi ciudeva dentro le sue spire basse e ronzanti"

    Mo poci ricordi precisi, di !uel periodo" Aivevo come dentro una galleria sotterranea( senza

    scorgerne il termine, se mai temendo di trovarmici improvvisamente faccia a faccia" ammento il

    senso di complicit* abbietta ce suscitava in me ogni ingresso di mia madre nella stanza" E

    rammento ance un pomeriggio, durante le vacanze di as!ua( un pomeriggio non vero, magari,forse soltanto sognato"

    Sono andato a giocare al football   sulla Spianata, dietro l$3c!uedotto, insieme con mezza

    classe" 3bbiamo cominciato verso le due, felici di correre a perdifiato sull$erba secca, bruciata dalle

    gelate invernali, felici di esserci sbarazzati dei panni pesanti, felici del bel sole ce rallegra perfino i

    tetri capannoni dei magazzini militari, fa scintillare il marmo muscioso della statua di apa

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    blandi tentativi per rimettermi in piedi" 3scolto le loro voci tran!uille, alte nell$aria fredda della sera

    sopra il mio corpo disteso, e vorrei non rialzarmi pi#"

    5Aa$ l* ce non ) morto7, dice infine !ualcuno" 5.on vedete ce fa la scena+ Su, andiamo a

    vestirci7"

    do i loro passi allontanarsi, e socciudo le palpebre"Spio attraverso le ciglia abbassate" @ritto in silenzio accanto a me 0) enorme, visto dal basso,

    gigantesco( e mi s!uadra freddamente da capo a piedi, come se fossi una cosa, ) rimasto soltanto

    uciano"

    VII.

    =l giorno prima ce si riaprissero le scuole mi ammalai di tonsillite"

    .e o sofferto sempre, fino dalla pi# lontana infanzia 0per !uesta ragione la zia 8alvina mi

    conduceva tanto spesso a visitare la ciesa di San iagio, protettore dei deboli di gola"

    Ouell$anno, tuttavia, l$infiammazione appariva molto pi# grave del solito" /orse si trattava di un

    ascesso - diagnostic> mio padre e ance lo zio Giacomo, subito convocato dalla mamma, fu dello

    stesso parere"

    =ncidere+ .on incidere+

    @$accordo sulle diagnosi, mio padre e lo zio Giacomo si accapigliavano regolarmente sulle

    terapie" E cos:, per comporre l$eterno litigio dei due medici di famiglia attorno al mio letto 0il pap*

    era favorevole all$intervento, lo zio contrario, la mamma pens> bene di far venire il dottor /adigati,

    il miglior specialista della citt*( lo stesso ce da piccolo mi aveva operato alle tonsille, per>

    asportandole, per accontentare lo zio, soltanto in parte"

    /adigati accorse, esamin> la gola, conferm> la diagnosi" Ouanto ad arrisciare un 5taglietto7,anc$egli, come lo zio, riteneva ce per ora, 5a caldo7, non c$era nemmeno da parlarne" 3spettare(

    ecco l$unica strada da seguire, per il momento" Aerso il settimo o l$ottavo giorno, l$ascesso sarebbe

    giunto a maturazione, dopodic si sarebbe deciso( se soprassedere ulteriormente, lasciando ce

    il 5sacco7 si svuotasse da s, oppure 0a !uesto punto il dottore allung> una mano per 

    accarezzarmi una guancia, e intanto mi sorrideva, bonario e rassicurante, oppure se approfittare

    dell$occasione per portar via finalmente 5tutto !uanto7"

    .on ce ne fu bisogno" $ascesso scoppi> da solo, prima del previsto" iguardo, poi,

    all$asportazione dei due monconi di tonsille, ance per !uella volta fu stabilito di non farne niente"

    39

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    Se ne sarebbe riesaminata l$opportunit* al termine dell$anno scolastico, prima ce partissimo per il

    mare"

    Sollevato dalla minaccia incombente del bisturi, respiravo" Eppure non ero contento; seccato,

    anzi, da una guarigione anticipata ce affrettava il mio ritorno a scuola" ensavo con apprensione

    a uciano" ce mi attendevo, durante tutto il tempo della mia malattia uciano

    era venuto a visitarmi una volta sola" Era capitato il secondo o il terzo giorno, !uando avevo ancora

    la febbre altissima" Si era seduto compostamente di fianco al capezzale, aveva conversato

    sottovoce per lo pi# con la mamma, ma ance !uando lei ci aveva lasciati soli 0vero ) ce andava

    e veniva continuamente, non mi aveva parlato ce di cose scolastice( a ce punto dell(#liade

    erano arrivati a tradurre, !uali odi di razio Guzzo aveva assegnato, cosa stava spiegando in !uel

    momento la 2rauss, e simili" Tacevo, e ascoltavo" 3 un certo punto, esprimendomi a fatica, gli

    avevo ciesto se per caso, data la mia indisponibilit*, lui non avesse ritenuto consigliabile andare a

    fare i compiti da !ualcun altro( almeno temporaneamente" 3l ce lui aveva risposto sorridendo con

    affetto ce no, non gli era nemmeno passato per la testa di 5farmi un corno7" er ci lo prendevo+

    er un Giuda+ adassi a guarire, piuttosto" .on appena fossi guarito 0non dovevo agitarmi,

    intanto, circa il programma( bravo com$ero, in !uattro e !uattr$otto mi sarei messo in pari con gli

    altri, noi due avremmo ricostituito immediatamente il nostro 5forte tandem7" Ed era stata appunto

    !uest$ultima prospettiva, soprattutto, a riempirmi nei giorni seguenti di oscura malavoglia" a

    scuola, e uciano( ricominciare con la prima, significava ricominciare per for&a ance col secondo"

    icominciare con uciano( ma ce cosa significava, !uesto, in realt*+

    @al letto, convalescente, mi abbandonavo senza pi# freni a strani pensieri" ipercorrevo passo

    passo il buio tunnel degli ultimi mesi( dalla mattina in cui uciano era apparso la prima volta sulla

    soglia dell$aula, fino a !uando, di discorso in discorso, avevamo affrontato 5l$argomento pugnette7

    - come diceva lui -" Sapevo benissimo in ce modo era potuto succedere" Tutto era dipeso da

    !uella mia domanda riguardante l$impianto del termosifone( il resto, compresa la mutua esibizione

    del membro, era venuto per rapida conseguenza, da s" ivedevo la scena" @opo aver ottenuto

    ce mi denudassi, uciano si era cinato a guardare( con volto impassibile, s:, ma insieme, perc

    non ammetterlo+, un po$ deluso, !uasi ce essendo, io, tanto pi# tarciato e robusto e sportivo di

    lui, dovessi necessariamente risultare pi# grosso ance l*" E io - mi ciedevo adesso -, e io+

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    scifo" Se avessi ricominciato con uciano, era allo scifo di ogni minuto passato con lui ce sarei

    andato incontro" 3ltro ce al solito latino e greco?

    E se lo avessi piantato+ Se, accampando !ualce scusa, me lo fossi scrollato di dosso+

    =n casa, la manovra sarebbe forse potuta passare liscia" Sarebbe stato sufficiente raccontare

    !ualce frottola, accollando l$iniziativa della rottura magari a uciano, o inventando un litigio( lamamma, lei, paga !uasi sicuramente dell$unico fatto ce io continuassi a studiare a casa, non

    interessata in definitiva ad altro" 8a a scuola, no( a scuola non sarebbe stato altrettanto facile"

    Sebbene io mi fossi sempre un poco vergognato, davanti agli altri, della mia amicizia con uciano

    0su dalla 2rauss sedevamo vicini, purtroppo, ma !uando 8azzanti, prima di dargli un voto, si

    credeva in obbligo di consultarmi, il pi# delle volte non gli rispondevo, stringendomi nelle spalle

    infastidito, ci> nonostante lo sapevano tutti, in classe, ce lui veniva ogni pomeriggio a fare i

    compiti a casa mia"

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    Ero andato a lezione di ginnastica nella palestra distaccata di via raisolo, previa intesa, fra me

    e uciano, ce ci saremmo ritrovati sulle sei a casa mia" 3lle cin!ue, uscendo dalla palestra, non

    so ci dei nostri compagni aveva tirato fuori una palla di gomma, e subito, nel vasto cortile l:

    davanti, era stata improvvisata una partita" i# ce di una vera partita,- si trattava di un seguito di

    miscie confuse, senza capo n coda" 8a tant$)" $assoluta proibizione di sudare, la stessa ce

    poco prima, durante la lezione, mi aveva confinato a sedere su un pancetto, tornava a riempirmi

    d$una invidia struggente, dolorosa" e spalle appoggiate all$alto muro di cinta ce separava il cortile

    da via raisolo, continuavo a guardarli correre, gli altri, saltare, gridare, sudare, e mi sentivo pi#

    ce mai un reietto, un debole, un mescino" @egno in tutto e per tutto di fare il paio con un uciano

    ulga"

    Eppure non ero solo"

     3nce mi venne vicino, e, cosa straordinaria, infil> un braccio sotto il mio"

    5Ti secca non giocare, e?7, disse con simpatia"

    isposi la verit*( ce ne avevo una gran voglia, ma ce purtroppo non potevo" .ei giorni

    passati ero stato ammalato - aggiunsi, superfluamente -, e mio padre, ce era medico, non voleva

    in nessun modo ce sudassi"

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    .onostante !uell$5ance7, e sebbene stessi all$erta, il cuore mi balz> nel petto" rapida il cervello" .on gli credevo, tuttavia, non mi fidavo"

    5/a un male cane7, dissi, fingendomi completamente assorbito dal ricordo doloroso del mio

    mal di gola( 5specie i primi giorni" Sembrava ce dovessero tagliarmi, ma poi, fortunatamente,

    l$ascesso ) scoppiato da s" alle tonsille" .on adesso, si

    capisce, ma a giugno, prima di andare al mare7"

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    ispose infatti ce neance per sogno( uno di pi# non faceva nessuna differenza, visto ce in

    camera sua lui disponeva, per scrivere, di un tavolo grandissimo, attorno al !uale - e sorrise

    orgogliosamente - si sarebbe potuta adunare, volendo, l$intera prima liceo, donne comprese" 8a

    poi, fuori di scerzo - soggiunse -( a parte il fatto ce oldini e Grassi, poteva garantirmelo, non

    avrebbero avuto niente da eccepire su me, sulla mia persona, loro tre studiavano assieme da

    troppi anni perc, adessoD

    8i guard> negli occi"

    5@evi capire7, concluse"

     3vevo capito fin troppo bene" /ra oldini e Grassi, da una parte, e me dall$altra, lui,

    naturalmente, non poteva scegliere ce loro, i vecci amici, i fedeli servi e caudatarii" =noltre era

    altrettanto ovvio e pacifico ce fra casa sua e casa mia, era casa sua, la sua camera, il suo tavolo

    ce ance io, non meno ce lui, dovevo  preferire" ce essa potevacontenere, era un luogo imprecisato della citt* ce lui, da via

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    Sarebbe stata una soluzione - pensavo, scrutandolo in viso con ansia malcelata -" @opo tutto

    sarebbe stata una magnifica soluzione( ance per me"

    5

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    er parlarmi, durante le lezioni, si guardava bene dal girarsi" coprendosi la bocca con la mano aperta a ventaglio e bisbigliando sotto il riparo delle dita" Era

    troppo disciplinato e zelante, lui, ci teneva troppo alla reputazione di bravo ance in condotta, per 

    trascurare !ueste elementari misure di prudenza" Eppure la perfetta rigidezza del suo collo e del

    suo tronco, alla !uale cercavo di uniformarmi anc$io, capivo ce era dedicata non tanto agli occi

    di ci ci stava di fronte 0e si trattasse pure di 5!uel drago di Guzzo7?, !uanto piuttosto a !uelli, ben

    pi# pericolosi perc incontrollabili, di ci ci stava alle spalle" Se uciano, l*, dal suo banco vicino

    al muro - cos: riflettevo, rabbrividendo -, si fosse accorto ce fra me e immaginare dun!ue il mio smarrimento !uando, una mattina, Guzzo, proprio lui, si

    rivolse di sorpresa a Guzzo, ce l$ira, in genere, faceva toscaneggiare" 5 Guzzo" 5Aedo ce segue, ce il buon

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    5.o+7, fece Guzzo, con finta meraviglia, inarcando le grandi sopracciglia disegnate alla base

    della vasta fronte agneriana come due bigi accenti circonflessi" 0Era ateo, lui, 5pagano7, l$aveva

    sbandierato tante volte( e non trascurava occasione per prendere in giro ciun!ue, come corto Guzzo, 5da !ualce tempo in !ua, approfittando non senza

    ipocrisia della mia fiducia, si ) messo pareccio a scantinare" 1cantinamus,  s:, scantinamus( e

    molto, ance" i vedo, sa, ei e il suo compagno di banco, parlare indefessi sub temine manuum,

    ei soprattutto? a guardare verso Guzzo, i cui occi stavano compiendo, frattanto, una lentissima

    ricognizione dei banci"

    58i domando7, disse infine Guzzo, 5se non sia il caso di procedere senz$altro indugio alla

    separazione di una coppia, come la oro, ormai affiatata ance troppo bene" 3d ogni modo, caro

    ce stava bollendo in pentola" 8a poteva essere diversamente+ =l suono delle

    nostre parole era l$inciostro con cui la seppia intorbida l$ac!ua circostante per sfuggire a

    un$insidia" 3l riparo di !uell$inciostro sonoro, come due seppie, continuavamo a studiarci, a

    sfiorarci l$un l$altro, protendendo in avanscoperta cauti tentacoli"

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    ce ,

    di !uell$estro da cui non va mai disgiunta la vera intelligenza" 8olto ordinato, puntuale come un

    orologio svizzero, pignolo all$eccesso, era troppo ciuso, come carattere, troppo egoista" @a sei

    anni ce si conoscevano, lui non era mai riuscito a farci assieme un discorso filato, mai un

    ragionamento vero e proprio( ad ogni suo tentativo, sempre, in risposta, i soliti grugniti, il solito

    fisciettare fra i denti, le solite improvvise pacce sulla sciena" Era molto forte, !uesto s:( anzi

    fortissimo" .on era affatto una balla, per esempio, ce il mese scorso, col termometro

    praticamente sottozero, avesse attraversato il o a nuoto all$altezza della Giarina" 8a era un

    mediocre, tutto sommato( e il suo culto della vigoria fisica 0non lo sapevo+ gni mattina faceva ben

    mezz$ora di esercizi coi manubrii? ne era la prova migliore" Ouanto a Grassi, poi, !uantun!ue,

    come tipo di testa e di carattere, fosse l$opposto di 5!uell$altro7, non valeva granc nemmeno lui"

    eggeva molto, sapeva un sacco di cose, ma alla fine, stringi stringi, ce cosa ne ricavava+ Hna

    gran confusione mentale( ecco cosa ne ricavava? oldini, lui, non leggeva mai nessun libro

    all$infuori di !uelli scolastici( e faceva male, si capisce" 8a Grassi, e faceva peggio, ne leggeva

    troppi, e a casaccio, col bel guadagno di imbottirsi il cranio di stoppa, e di una miopia

    continuamente in crescita" uono+ se uno dovesse scegliersi i propri amici soltanto in base

    all$aspetto fisico, l$umanit* starebbe fresca? - esclamavo -, addio carit* cristiana? Ouando ulga era

    arrivato a /errara - proseguivo, mio malgrado commovendomi -, era solo, solo come un cane" .on

    conosceva nessuno, e mancava di tutto( perfino dei libri su cui studiare" a sua famiglia, allora, non

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  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    aveva nemmeno la casa; vivevano accampati all$albergo +ripoli, in piazza a !uesto punto , adesso,

    gli permettevo di rivolgermi una domanda+

    5@i$ pure7"

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    , di nuovo esitando" 5Sempre in materia di simpatia reciprocaD ritienidi essergli simpatico, tu, a lui+7

    8i colp: la domanda, e, pi#, il tono della sua voce( incerto e furtivo, dapprima, e poi, d$un tratto,

    risoluto( come di uno ce, lungamente dubbioso fra due strade, una piana e agevole, e l$altra

    impervia e pericolosa, si decida da ultimo per la seconda" .on comprendevo" @ove voleva parare+

    isposi ce tutto mi lasciava credere 0provai nuovamente a ridere, a !uesto punto, e ci riuscii

    di essere ricambiato"

    5.e sei ben sicuro+7, insinu>, grave"

    5=o, per me, s:" "

    5 finalmente -, le belle cose ce andava dicendo in giro di me, dietro le mie spalle?, fui

    costretto a insistere ancora pareccio"

    IX.

    53bbi pazienza, ma sei davvero troppo ingenuo7, aveva detto

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    Subito capii ce non bluffava, ce !uello ce aveva detto era la pura verit*" E sebbene la

    notizia, nella sua crudelt*, mi avesse ferito profondamente 0il cuore !uasi mi si era fermato, ci>

    nondimeno per poco non proruppi in un 5finalmente?7 di gioia, s:, di gioia" Ecco l$occasione per 

    liberarmi di uciano - pensai, in un lampo -" Eccola, finalmente?

    Tuttavia mi dominai"

    5.on ci credo7, dissi, seccamente"

    58e l$aspettavo7, fece lui" 58a se vuoi delle prove, posso ance dartele7"

    .on risposi, e riattaccai il ricevitore" Ero convinto ce mi riciamasse"

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    5

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    desiderio all$infuori di !uello di umiliarmi; ma avevo bisogno di lui, adesso, e non potevo scegliere

    diversamente"

    57, risposi, 5!uando me ne avrai dato le prove7"

    Entr> il professore, non so ci, e dovemmo tacere" 8a nel corso della mattinata, riparandosi,

    more solito, le labbra con la mano, pi# volte il discorso" Era difficile parlare, cos: apezzi e bocconi, attenti come eravamo a non farci sorprendere, per> parlavamo ugualmente"

    Giusto - aveva cominciato lui -( giustissimo ce pretendessi delle prove" Se non volevo altro,

    tuttavia, non avevo ce da venire a casa sua"

    53 casa tua?7

    5Sicuro" " 53ltrimenti, risci di incontrarlo sulla porta7"

     3ll$uscita, ecco uciano affiancarmisi" Ero tran!uillo, adesso, deciso"

    53 proposito7, dissi, !uando fummo arrivati in cima a via orgoleoni( 5sar* meglio ce tu non

    venga, !uest$oggi7"=narc> le sopracciglia"

    53

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    5.o+ E perc+7

    .ell$androne del liceo, poco prima, avevo visto dire ce non ordini altro7"

    8i fiss> con una strana espressione( rattristata, cupa" nemmeno, e fu lui, scesi i tre gradini di cemento davanti alla

    porta, a caricarsi in spalla la mia bicicletta e a precedermi in un piccolo ingresso"

    /uori, era ancora molto ciaro( avevo attraversato la citt* da oriente a occidente, col sole

    basso negli occi" 8a nell$ingressino di casa

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    enorme attaccapanni nero, uso antico, dritto contro la parete a lato della porta di strada, la

    scaluccia nuda, sceletrica, della stessa !ualit* di cemento dei tre gradini esterni, ce saliva in

    angolosa spirale al piano di sopra, e di fronte, sotto la scala, un uscio a vetri, socciuso, di l* dal

    !uale si scorgeva un tinello attraversato da un melanconico raggio solare" 3ccatastate una

    sull$altra contro l$attaccapanni, c$erano tre biciclette" Hna, la prima, era !uella di

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    X.

    $ambiente era grande( addirittura una specie di sala, con una larga finestra orizzontale, laggi#,

    ce occupava met* della parete esposta a occidente, e una seconda finestra, pi# piccola, ce

    guardava a mezzogiorno, verso viale

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    era adoperato come meglio aveva potuto perc gli occi mi si aprissero da soli" E in ce modo, io,

    l$avevo ripagato dei suoi sforzi+ .on solamente avevo fatto fino all$ultimo oreccie da mercante,

    ma avevo assunto una cert$aria, nei suoi riguardi, come se, invece di ulga, il vero traditore e la

    vera canaglia fosse stato lui" E cos: lui a un certo punto si era stufato" endendosi conto ce

    !ualun!ue cosa avesse detto sarebbe stata male interpretata, e non sopportando pi# a lungo di

    passare per uno ce vuol intromettersi subdolamente fra due amici, aveva pensato ce l$unico

    sistema utile a convincermi della sua buona fede fosse !uello di farmi toccare con mano, come

    San Tommaso" 3desso avevo capito, grazie a @io, e gli credevo" er> domandassi ugualmente a

    lui - e indic> oldini -, o a lui - e indic> Grassi -" Era vero, o no - ciese, ai due, senza darmi il

    tempo di fiatare -, era vero o no ce ulga, le tre o !uattro volte ce era venuto a studiare assieme

    con loro 0era successo un mese fa, circa, durante la decina di giorni ce ero stato ammalato,

    aveva detto continuamente, di me, le cose pi# odiose+ i# ce stare seduto l:, dove adesso

    sedevo io, copiando a man salva e sparlando ad ogni occasione di me, sembrava ce non fossecapace di altroD E badassi bene( si accaniva contro di me spontaneamente, intendiamoci?, senza

    mai  essere provocato; mostrando inoltre un gusto tale, a dirne sul mio conto di cotte e di crude,

    ce lui, una volta, non si era potuto trattenere dal ciedergli se, per caso, io non mi fossi

    comportato male, se non gli avessi fatto !ualcosa" 3l ce il disgraziato aveva avuto il coraggio di

    assicurare ce no, per carit*( ce io, !uanto a me, non gli avevo fatto un bel niente( ma ce d$altra

    parte !uesta circostanza non poteva impedirgli di giudicarmi 5obbiettivamente7 0obbiettivamente,

    capivo+ per !uello ce ero e ce valevo"

     3scoltavo senza replicare" Ouando

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    @$un tratto mi ero alzato, mi ero avvicinato alla finestra, accostando la fronte ai vetri" Sparito da

    !ualce secondo dietro lo zuccerificio davanti alla stazione, il sole non dava pili fastidio, e la vista

    dello spazio, tutto orti e giardini, ce si stendeva fra casa

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    carabinieri, e noi due, io e uciano, a contrastare a parole al cospetto della corte" 3vevo pensato a

    un confronto diretto, in sostanza( e durante le ultime ore era stata proprio !uesta prospettiva, del

    confronto diretto, a stringermi a mano a mano lo stomaco in una morsa d$angoscia sempre pi#

    opprimente" Sicc fu con autentico sollievo ce appresi da

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    Scosse il capo, come scontento" Gli ciesi se per caso ci fosse !ualcosa ce non andava, e lui

    neg>, malinconico"

    =nsistetti, e allora lui ammise ce s:, !ualcosa effettivamente non andava"

    5/orse stiamo sbagliando tutto7, disse"

     3ggiunse, !uindi, fissandomi, ce se me la fossi sentita, dopo aver lasciato ciaccierare benbene ulga, di uscir fuori dal mio nascondiglio, e di somministrargli seduta stante la giusta

    punizione ce si meritava, e cio) un bel fracco di botte, non era davvero il caso ce mi facessi

    riguardo( nessuno di loro tre avrebbe mosso un dito per impedirmelo" 3nzi"

    58a come7, esclamai" 5Oui+7

    5erc no+ ena rimandata, colpa mezzo perdonata" 8ettiamo il caso ce domattina, a

    scuola, tu lo prenda in disparte, e cominci a dirgli( U Sai ucianoD V7 - e si era messo a parlare nel

    naso, con tono dolciastro, come se fosse !uello il tono ce usavamo abitualmente io e uciano, nei

    nostri discorsi -, 5D sai, uciano, ieri sera, da sotto la finestra laterale il divano di pelle e il tavolinetto; !uindi,

    dalla parte opposta, contro uno dei due scaffali, le poltrone" 3rrotol> infine sveltamente il tappeto

    centrale, e and> a nasconderlo sotto il letto"

    5Ecco !ua7, disse, rialzandosi tutto rosso, e tornando verso di noi"

    @all$estremit* opposta del tavolo, oldini mi fissava coi suoi occi azzurri, dello stesso azzurro,

    di giaccio - osservai -, di !uelli di uciano" . lui, n Grassi, erano mai stati dei tipi lo!uaci, con glialtri" Se parlavano, parlavano soprattutto fra loro e con

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    seminaristi, e pronti, in ogni caso, non appena !ualce estraneo li avvicinava, a lasciare a

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    attorno nella stanza - non grande, d$altronde( nemmeno la met* dello studio attiguo -, lo produceva

    soprattutto una minuscola lampadina da un !uarto di candela, accesa sotto un$immagine sacra

    campeggiarne al centro della parete alla mia destra" E bastava da solo a porre in evidenza, oltre

    all$immagine stessa - ce era !uella di un Ges# dagli occi azzurri e languidi, la cioma bionda

    scompartita nel mezzo da una perfetta scriminatura, le labbra di corallo appena sciuse sulle punte

    di due dentini candidissimi, nonc la mano d$alabastro, femminea, alzata mollemente a indicare

    un cuore rosso e grosso, piazzato come un frutto mostruoso in cima al petto -, ance le sottostanti

    sagome parallele di due letti affiancati e divisi, massicce come lastre tombali, e sullo sfondo, !uasi

    stessero l: a vegliarle, le moli nerastre di un com> e d$un armadio"

    Ero teso, attento, ma calmo" /issavo, l*, l$immagine del Ges#, !uel rosso cuore esorbitante; e

    ance il mio, ce da principio mi batteva duramente in gola, ormai si era !uietato" .on ero pi# l:,

    del resto, a poci metri di distanza dalle voci di

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    dandomi a vedere, letteralmente, il secco scatto laterale della sua mandibola -( non c$era nessun

    bisogno ce lui, alla filosofia"

    azzetti doveva ancora interrogarlo - diceva -( cosicc !uando, domattina, lui avesse finito di

    tradurre l(#liade, un$occiata ance al Fedone contava senz$altro di dargliela, non si sapeva maiD

    8a a !uesto proposito( azzetti, va bene, la filosofia non era la sua materia, tant$) vero ce la

    insegnava soltanto da !uando era entrata in vigore la riforma Gentile, e andando avanti, come con

    la storia, a forza dei suoi soliti speccietti e tavole sinottice" Tuttavia latone, in s, non era

    almeno altrettanto insulso di !uel povero veccio di azzetti+ .on erano delle gran balle, !uelle

    del Fedone. E Socrate? Sempre con !uella sua aria di sufficienza, da professore-ce-sa-tutto, e

    invece cos: fesso, cos: coglione? 8eno male ce alla fine 0era andato a leggersela gli davano sul

    serio da bere la 5proverbiale7 cicuta, il ce era l$unico modo di cui disponessero per turargli la

    bocca, in fondo, a !uel rompiscatole presuntuosoD 8a ance a prescindere da latone e da

    Socrate, secondo il suo modesto parere era la filosofia, nel suo complesso, a risultare una grossa

    boiata" E loro, per favore, non stessero a dirgli ce ci credevano"

    5 - aggiunse -, con !uel poco di memoria ce gli era rimasta 5a furia di d*i e d*i7,

    ciss* ce brutto voto avrebbe preso, l$indomani mattina, se a azzetti fosse saltato davvero il

    ticcio di ciamarlo" @i scarsa intelligenza come sapeva di essere, con la memoria ridotta al

    lumicino 0non era mica

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    8a per tornare al Fedone5 indubbiamente, gi* l$aveva detto, gli sembrava una gran massa di

    ciacciere" Tuttavia c$era dentro una teoria, nel Fedone, doveva riconoscerlo, ce sebbene fosse

    probabilmente una balla ance !uella, nondimeno lo aveva abbastanza convinto"

    5Scommetto ce si tratta della teoria della metempsicosi7, fece

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    o sentivo ridacciare, tutto soddisfatto ed eccitato"

    5E io+7, insistette -, ance lui, come latone, era dell$avviso ce dovessero essere poci,

    ma molto poci, gli uomini e le donne i !uali, rinascendo, ce la facessero a non retrocedere" ui,

    personalmente, forse era stato un cane 0certi giorni se lo sentiva, nella pelle" ressoc

    matematico, perci>, il suo futuro 5rientro alla base7; sempre ce, come 8azzanti e attuga, non gli

    toccasse di dover rotolare molto pi# gi#"

    er !ualce secondo rimasero zitti, perfettamente silenziosi"

    5@un!ue, ricapitolando7, riprese infine -, sarebbe stata una

    reincarnazione vantaggiosa? .essuna preoccupazione riguardo al mangiare e al bereD invisibilit*

    a occio nudo assicurataD( una vera paccia, insomma" bbligi+ .ient$altro ce un po$ di

    modestia( evitando, cio), per prima cosa, d: imitare il comportamento di !uei tali microbi, come

    !uello del tifo, non so, o della rabbia, o del tetano, o della polmonite, ce godono, anzi gongolano,

    a spaccare in poci giorni tutto !uanto; e invece regolando la propria condotta su !uella di altri

    microbi di miglior pasta, i !uali, trovato un posticino tran!uillo, stanno l: !uieti !uieti a succiare per 

    venti, trenta, !uarantanni, e in fin dei conti non d*nno fastidio a nessuno" =l bacillo della sifilide, o

    !uello della tubercolosi 0della tubercolosi ossea, tuttavia, o glandolare( ecco della 5gentina7 con

    del sale in zucca, capace di vivere e di lasciar vivere? o diceva sempre ance suo padre"

    Torn> a ridacciare, da solo" Gli altri non fiatavano"

    65

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    /u proprio !ui, a !uesto punto, ce il mio cognome 0era come se non fosse

    mio, come se appartenesse ad uno sconosciuto" Aa bene - udii ce diceva -( dato e non concesso

    ce lui, ulga, era stato un cane, cos$ero stato, io, allora+

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    conta, ) ovvio" E inveceD , una rabbia simile? , abbassando anc$egli la

    voce( 5se, come dici, ci teneva talmente a venire a studiare !ui, a casa mia, perc non me l$amai ciesto+ oteva benissimo ciedermelo, ti pare+7

    5 uciano" 5Senonc, permetti 0parlo cercando di infilarmi nei

    suoi panni( se fosse stato lui a ciederti una cosa simile, ce gusto ne avrebbe ricavato+ ui, vedi

    - conosco abbastanza bene il mio pollo, e so !uello ce dico -( lui, vedi, pi# ce venire !ui,

    desiderava di esserci invitato" E siccome tu, viceversa, da !uell$oreccio non ci ai mai sentito,

    ecco il motivo per cui, sotto sotto, ce l$a tanto con te7"

    67

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    @a un rumore di sedia smossa, capii ce -" Se mi criticava, mi criticava per delle ragioni molto pi# serie di una

    semplice incompatibilit* di caratteri, ce esisteva, s:, ma importava relativamente, o di una banale

    ripicca da ragazzetto isterico" Era abbastanza superiore, lui, abbastanza sereno per proibirsi inogni caso reazioni del genere" er>, appunto per !uesto, proprio perc si sentiva superiore a

    !ualsiasi mescinit*, nemmeno la gratitudine - sulla !uale, invece, io facevo ciaro affidamento -

    sarebbe mai riuscita a impedirgli di guardare in faccia alla realt*, e di dire, di me, obbiettivamente,

    tutto !uello ce gli sembrasse opportuno e utile dire"

    a mia vanit*( la mia incredibile, assurda vanit* da bambino delle elementari( ecco, in primo

    luogo, ci> ce non ce la faceva a mandar gi#"

    Se ne era accorto subito, fin dall$inizio( da !uando, cio), aveva messo piede in casa mia la

    prima volta"

    5 uciano -, non c$era niente da dire( si trattava, indubbiamente, d$un palazzo vero

    e proprio, grande, nel complesso, come !uattro o cin!ue case d$adesso messe assieme 0case

    d$adesso come !uesta sua, di

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    la cucina, l$office,  e persino i cessi, i cessi della servit#( ed ero beato, intanto, pieno di

    soddisfazione da far scifo"

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    o udii attraversare la stanza, passare accanto all$uscio socciuso, sedersi di nuovo al tavolo"

    5, a voce bassa e turbata, ma vicina" 5Aieni !ua, spiegati

    meglio, perc non o capito7"

    58a certo7, riprese uciano, dopo una breve pausa( e ance la sua voce suonava vicina,

    adesso" 5.on l$ai mai veduta+75.o7"

    5e, peccato; perc, come donna, ti garantisco ce ne vale la pena7"

    !uindi a descrivere"

    Era una signora sui trentatr, trentacin!ue anni - diceva magari un po$ 5sfasciata7, specie nel

    petto, magari un po$ troppo grassa come sono sempre le ebree( per> con una bocca tale, caro lui,

    con certi occioni marron e certe occiate, soprattutto, ce, 5a letto, ciss* mai ce roba7"0Ouanto a mio padre - divag> -, era una nullit*" Hna volta aveva ricevuto in visita il suo, di padre,

    lasciando ance in lui un$impressione a dir poco disastrosa" Grandi arie, da gran signore, molta

    puzza sotto il naso" .on faceva niente dalla mattina alla sera, lui beato, giacc, sebbene medico,

    non esercitava" $unica sua occupazione era !uella di passare i pomeriggi al

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    Hna sera dell$inverno scorso, una sera di temporale, si era spinta ance pi# in l*" er 

    convincerlo a trattenersi a cena, e forse a dormire, d$un tratto si era messa a fissarlo, occi negli

    occi, con una forza tale 0come a intimare( 5esta, su, scemo, ce ti troverai bene?7 6 da impaurire

    non dico lui, ce ci voleva poco, ma il diavolo in persona"

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    bianco( sciena, collo e braccia nude" @i fronte a lei, gli altri( mio padre, mio fratello Ernesto alla

    sua destra, e /ann, seduta a capotavola, alla sua sinistra" 8a nemmeno i volti di mio padre e dei

    miei fratelli 0!uello di mia madre, invisibile, non ricordavo pi# come fosse, risciarati vivamente dal

    lume appeso sopra il tavolo rettangolare, mi apparivano pi# gli stessi, i familiari, ingiudicati e

    ingiudicabili volti di tutti i giorni e di sempre" "

    .on c$era niente da fare" 3bbassai la maniglia della porta-vetrata, avanzando nel silenzio

    generale verso il tavolo"

    8i sedetti al mio posto, di fianco a mia madre"

    58a caro, sono le nove e mezza?7, disse lei" 5@a dove vieni+7

    8i scrutava il viso, le mani, gli abiti( tutto( come a rendersi conto, rapidamente, della mia

    integrit*" E da !uel suo sguardo, trepido, preoccupato, e insieme connivente, colpevole( da madre,

    s:, ma non pi# soltanto da madre 0il primo di !uei suoi sguardi da madre e da donna coi !uali mi

    avrebbe accolto tante altre volte, negli anni successivi, ad ogni mio ritorno a casa dopo assenze

    magari di giorni( da esso a un tratto intuivo come dell$atroce ferita ce mi era stata inferta poco

    prima, cos: brutale, repentina e definitiva, ance lei fosse partecipe"

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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    5Grandi amori, e+ E ulga, cosa ne dice ulga+

  • 8/18/2019 Giorgio Bassani - Dietro La Porta

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     3ppena entrato in camera mia, mi spogliai, mi stesi sul letto, spensi la luce, e subito mi afferrai

    il membro" 8a ero inerte, come morto" =nsistetti" .iente"

    8adido di sudore, stavo per ricominciare, !uando, nel corridoio, intesi il passo di mia madre"

    Si ferm> davanti alla porta, incerta evidentemente sul da farsi" Hdii ce mi ciamava a voce

    bassa e sorda, !uindi la camera, dopo un lieve cigolio dell$uscio, si riemp: della sua presenza" "

    5N un pazzo7, riprese dopo una lunga pausa" 5Hn povero irresponsabile7"

    5ascia perdere e non mi seccare7, sillabai freddamente, senza volgermi a guardarlo"

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    58i scusi, professore7, dissi, 5ma la pregerei di cambiarmi di posto7"

    5E perc mai, di grazia+7, ciese Guzzo" 5Si rende conto, carissimo, ce mancano non pi# di

    dieci giorni alla ciusura+7

    5o so, lo so" 8a appunto per !uesto voglio cambiare" Oui, con lui7, seguitai, accennando a

    Guzzo"

    .on credeva n ai propri occi n alle proprie oreccie" 8a io ero l*, in piedi, dritto e

    inflessibile( deciso a otte nere !uello ce avevo domandato"

    Guard> attorno, in cerca d$un banco"

    5E a !uale banco vorrebbe trasferirsi+7, ciese, !uindi, con un$ombra di rispetto nella voce"5.on mi pare ce ce ne siano, di disponibili7"

    5Aoglio tornare l* in fondo7, dissi, indicando, senza volgermi, il banco di uciano" 5.el banco

    dove sta ulga" 8a da solo7"

    5E il sinor  ulga+7

    5ulga pu> benissimo venire !ui7"

    53, ei propone un doppio trasferimento?7, esclam> Guzzo divertito" 7Do ut des8… Ebbenesia; concesso; fiat " Ma capito, ulga uciano+ Su, svelto, sgomberi( raccolga le sue brave

    masserizie, e avanzi l:, nel !uarto banco, accanto al grande

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    fuggisse" =l cuore mi batteva dolorosamente nel petto" 8a se era cos: - pensai, scontento di me

    stesso, disprezzandomi -, tanto meglio"

    5Ei?7, gridai" 5/ermati?7

    Si arrest> istantaneamente, girando il capo indietro" Era calmissimo, gli angoli delle labbra

    sottili piegati in su da un sorriso pieno di benevolenza appena rattristata"53, sei tu7, fece"

    rocedemmo appaiati" .on mi diceva niente, non mi rimproverava di nulla( e ci> tornava a

    sconcertarmi" 3ll$angolo di via Giovecca, attraversai deciso la strada, distanziandolo di !ualce

    metro"

    5 gli occi celesti"

    5=o?+7

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    8a gli avevo gi* voltato le spalle"

     XIV.

    a mattina stessa in cui, sapevo, sarebbero stati esposti nell$atrio del Guarini   i risultati degli

    scrutini finali 0ma non m$ero ancora deciso a uscire per andare a vederli, mi telefon> tello /orti"

    Era arrivato la sera avanti - raccont> -" 3veva finito di dare gli ultimi orali alle cin!ue e mezzo

    del pomeriggio, appena in tempo, !uindi, per tornare in collegio, fare in fretta e furia le valige, e

    saltare sul treno in partenza da adova alle sette"

    Gli domandai com$era andata"

    5 di resistere" sserv> ce casa sua si trovava giusto a met* strada fra casa mia e il

    Guarini , e ce !uindi gli sembrava pi# 5logico7 ce ci passassi io, da casa sua" Ed era gi* meno

    gentile ce al principio, adesso, gi* sulla via di ritornare il solito tirannico brontolone di sempre,

    capace, !uando si era messo in testa di ottenere !ualcosa, di cacciarsi nelle discussioni pi#

    ostinate"

    5e, senti7, tagliai corto, annoiato, 5troviamoci addirittura davanti al portone del Guarirti   tra

    mezz$ora" Ti va+7

    5@$accordo, d$accordoD7, mormor> lui, sconcertato"

    .aturalmente ero stato promosso( con tutti otto nelle materie letterarie, e due soli sei( in

    scienze, e in fisica e matematica" , in graduatoria+ rimo+ Secondo+ Terzo+

    ast> un$occiata, a tello 0erano le undici e mezzo( nell$androne, in penombra, non

    c$eravamo ce noi, per giudicare ce dovevamo essere in tre, 5a battercela per il primo posto7( io,

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    5@ovresti essere secondo7, concluse( 5dietro finalmente tello, con un leggero s!uillo di trionfo nella voce"

    5=l primo )

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    5uciano ulga+7, ciedeva tello" 5E ci )+ Hno di fuori+7

    5S:7"

    5@a dove viene+7

    5@a un paese di montagna vicino a ologna" Suo padre ) medico condotto a subito i miei occi"

    5Entra un momento7, disse"

    5.o, scusa, debbo andare7"

    igiai con forza sui pedali, !uindi mi voltai indietro"

    5Ti telefono7, gridai, gi* lontano" 5a settimana prossima partiamo per il mare7"

     3 casa, mia madre mi aspettava" Sedeva in giardino, all$ombra della magnolia, di modo ce

    appena ebbi varcato la soglia del portone di strada 0il passaggio repentino dal caldo ardente

    esterno al fresco ventilato del portico mi fece starnutire, la vidi, l* in fondo, ce alzava il capo" Sefossi salito in camera mia dalla scaletta secondaria, attraversando il giardino - pensavo -, non avrei

    potuto evitare di fermarmi a parlare con lei( con lei ce da giorni, lo sentivo, mi covava

    continuamente con lo sguardo" Era da poco suonato mezzogiorno( avevamo tutto il tempo" 8a di

    ce cosa avremmo parlato+ Se c$erano due persone, al mondo, ce non avevano assolutamente

    nulla da dirsi, !uelle due persone eravamo proprio io e lei"

    Starnutii di nuovo, e, per prendere tempo, trassi di tasca il fazzoletto, soffiandomi il naso" @al

    centro del portico, con la bicicletta appoggiata all$anca, guardavo attraverso le palpebre socciuse

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    mia madre vestita di bianco" =mmersa nell$ombra soleggiata ce si raccoglieva attorno alla base

    della magnolia, era non pi# ce una maccia ciara, lontana"

    Aidi ce alzava un braccio"

    5Hu?7, grid>, modulando la bella voce da cantante nel riciamo preferito"

    Sparii di lato" 8isi la bicicletta al solito posto, nel sottoscala, !uindi riapparvi" =nvece di uscire ingiardino, per>, mi fermai sulla soglia del portico"

    5Salgo un momento a telefonare7, dissi"

    5Sei passato+7

    5S:7"

    5 a levarsi su

    dal giardino" arlava con la cuoca, adesso, affacciata, l* di fronte, dalla finestra della cucina"

    Ouando avessi finito di telefonare - le diceva -, mi avvertisse, per favore, di scendere un momento

    gi#" E poic l$altra rispondeva ce non stavo affatto telefonando, ma, secondo lei, dovevo trovarmi

    in camera mia, la mamma, alzando di nuovo la voce da soprano drammatico, cominci> a

    ciamarmi" ipet due o tre volte il mio nome, indugiando melodiosamente sulle vocali" E tra un

    grido e l$altro, attraverso le imposte socciuse, la sentivo borbottare"

    Scostai le persiane, tanto da sporgere con la sola testa"

    5Sono !ui7, dissi"

    5Auoi o non vuoi degnarti, bel tomo, di scendere gi# un momentino+7, ciese mia madre" 5Su,

    svelto, ubbidisci7"

    8a non era affatto irritata, tutt$altro, e nemmeno impaziente" Seduta su una poltrona di vimini al

    limite del cercio d$ombra azzurrina ce si allargava ai piedi della magnolia, circondata da tutte le

    sue 5sante bestie7, come le ciamava lei 0ul#, la cagnetta fo4-terrier, e i due gatti persiani color 

    fumo dormivano per terra l: accanto, mentre /ilomena, la tartaruga dalla corazza gibbosa gialla e

    nera, arrancava poco pi# in l* sulla giaia d$un biancore abbacinante, mi guardava di sotto in su, e

    sorrideva" Stava ricamando( l$orlo d$un lenzuolo o d$una tovaglia" $ago le scintillava in grembo;

    mentre il giardino, su cui il sole di luglio pendeva a perpendicolo, fiammeggiava attorno come una

    piccola giungla"

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    5Mo preso tutti otto7, dissi, 5fuori ce con la 2rauss e con la /abiani" Sei in scienze, e sei in

    matematica e fisica7"

    5ravo il mio tesoro?7, esclam> mia madre" 5, 5ti pare simpatico far tanto sospirare la mamma per un bacino+7

    oco prima, attraversando un salotto, m$ero fermato un momento a osservare una veccia

    fotografia ce, montata in una cornice d$argento, faceva mostra di s su un tavolino insieme con

    molte altre fotografie di famiglia" itraeva me e la mamma nel $1L, durante l$ultima estate di guerra"

    a mamma, magra come una ragazza, vestita di bianco, appariva inginocciata accanto a me sullo

    sfondo luminoso d$un giardino 0non !uesto, di casa nostra, bens: !uello della casa di campagna

    dei nonni, a 8asi Torello, dove, dopo la partenza del pap* per il fronte, io e lei eravamo andati a

    stare; e mentre mi stringeva appassionatamente al seno, rivolgeva in direzione dell$obbiettivo un

    sorriso gioioso, assolutamente felice, ce contrastava con l$espressione severa e corrucciata del

    mio piccolo volto paffuto, incorniciato dai capelli lungi e lisci, tagliati a frangetta" a fotografia,

    l$avevo sempre saputo, era stata scattata da mio padre nel corso di una delle sue brevi licenze dal

    fronte 0era il suo capolavoro - soleva dire -, e la mamma, ogni volta, annuiva" 8a soltanto !ualceminuto fa, in salotto, guardandola, avevo compreso il reale significato di !uel sorriso della mamma,

    sposa da appena tre anni( ci> ce esso prometteva, ci> ce offriva, e a c"i…

    Guardavo lei, ora, la mamma non pi# cos: giovane, non pi# cos: ragazza, e sentivo ce il cuore

    tornava a riempirmisi di ribrezzo e di rancore"

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    E se aveva bisogno d$un bacio per credere ce io fossi sempre un bambino, il suo bambino,

    avrebbe avuto il bacio ce cercava"

    5.o, aspetta7, risposi" 5Aengo gi# subito7"

    E cos: dicendo, mi ritrassi dal davanzale"

     XV.

    $ulcera aveva preso a suppurare in segreto( lenta, torpida, immedicabileD

    .on m$aspettavo nessun ciarimento, dall$immediato futuro, non m$aspettavo n m$auguravo

    nessun epilogo( neance a proposito di uciano" =nvece no" 3 li, di ologna, insieme coi !uali, di l: a poco, avrei fatto il bagno 0erano cin!ue fratelli, !uesti

    Sass>li( tutti masci, rozzi, sportivi, gran giocatori di football  e gran nuotatori( Sergio, il pi# anziano,

    stava addirittura allenandosi per correre le batterie eliminatorie della 1carioni, in programma subito

    dopo /erragosto nel porto-canale di imini, ecco, ad un tratto, me lo vidi davanti"

    Stava l:, in piedi, spiando il mio risveglio, il piccolo corpo biancissimo e sceletrico, totalmente

    glabro, reso ancora pi# esile dal rigonfio abnorme del sesso ce le bragette grige gli ricoprivano a

    stento" E sorrideva, frattanto( un sorriso timido, incerto, trepidante"

    5Ouand$) ce sei arrivato+7, dissi, senza alzarmi"

    Hn lampo di gioia e di gratitudine gli illumin> gli occi" 3llora non lo scacciavo? - diceva il suo

    sguardo -" 3llora ero tornato a essere buono, con lui?

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    53ppena mezz$ora fa7, rispose, imprimendo alla mandibola il solito scatto laterale"

    5@a dove spunti+ Aieni da /errara+7

    5E, s:7"

    58a a ce ora sei partito+7

    5, a ore antelucane?7, rise" 5, tutto allegro e soddisfatto ce gli si offrisse un argomento di conversazione

    cos: neutro - le aveva fatte proprio tutte, le stazioni della linea" 3veva cominciato a fermarsi dopo

    dieci minuti di strada appena( a Gaibanella" @opo Gaibanella, aveva sostato 5in !uel di

    8ontesanto7; e poi, via via, a ortomaggiore, ad 3rgenta, a San iagio, a avezzola, a Aoltana, ad

     3lfonsine 05patria di Aincenzo 8onti7, a Glorie 0Glorie? $avevo mai sentita nominare, io, una

    metropoli cos: ciamata+, per 5approdare7 infine a avenna, a due terzi del tragitto, dove, fra

    l$altro, aveva pensato bene di riposarsi 5una buona trentacin!uina di minuti7" @opo avennaD

     3lzai una mano per interromperlo"

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    =n !uesto frattempo mi si era seduto a fianco, sulla sabbia, sicc, conversando, tenevamo il

    viso rivolto in prevalenza verso il mare" $ac!ua, l*, risultava per> !uasi invisibile" Era una di !uelle

    mattine, sull$3driatico abbastanza fre!uenti, !uando mare e cielo si confondono a formare un$unica

    massa ciara, fra il latte e la madreperla, e le barce, al largo, sembrano sospese a mezz$aria"

    5 da ultimo uciano, dopo un lungo silenzio"

    Si gir> un attimo a guardarmi, forse per controllare il mio umore; !uindi, molto gravemente,

    disse ce era venuto a ,D s:, suo padre era riuscito infine a rilevare un ambulatorio privato, a

    ologna, di modo ce, entro il mese, loro avrebbero tutti !uanti lasciato /errara, e per sempre(

    proprio per !uesta ragione lui aveva sentito il preciso dovere di venire a ringraziarmi un$ultima volta

    prima di cambiare citt*, cercando al tempo stesso di ciarire tutti !uegli e!uivoci ce potessero

    eventualmente averci divisi" Ebbene( cos$) ce aveva fatto, lui, ce mi era dispiaciuto+ ui,

    veramenteD emD si sentiva la coscienza 5a postissimo7" " 5er> sento ce mi nascondi !ualcosaD ce non mi dici tutta la verit*7"

    imase silenzioso per un po$ di tempo, meditabondo" =nfine, previa una nuova occiata laterale

    di controllo, mi ciese come impiegassi le mie giornate, l: al mare, e se, durante !uel mese e pi#,

    !ualce bella signora non si fosse mica presa l$incarico diD 0toss:, esitando Ddi sverginarmi"

    Ouante dovevano essercene, a -, di belle signore? Aenendo dalla stazione a

    casa nostra, aveva gi* potuto adocciarne pareccie, di 5notevoli7, in giro per i viali nonostante

    l$ora mattutina" =oD 0di nuovo esit>, Dcol mio fisicoD sarebbe bastato ce mi guardassi unmomento in giro, e certamente non avrei incontrato altra difficolt* ce nella scelta" a donna, in

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    villeg


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