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52° uscita, Dicembre 2014
Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010
LA MIA VOCE LA NOSTRA VOCE !
Indice: Pag. 7 Laura Pag. 14 Riccardo
Pag. 1 Battesimo della Moto Pag. 8 Battesimo della moto Pag. 15 Casale
Pag. 2 Claudia Pag. 9 Battesimo della moto Pag. 16 Casale
Pag. 3 Mapi Pag. 10 Battesimo della moto Pag. 17 Casale
Pag. 4 Francesco e Enrico Pag. 11 Riccardo Pag. 18 Casale
Pag. 5 Oami Pag. 12 Riccardo Pag. 19 Lettera del Presidente
Pag. 6 Voltaggio Pag. 13 Riccardo Pag. 20 Presentazione Associazione
www.andeira.it
……
UNA DOMENICA SPECIALE PER I SOCI DI “ANDEIRA”
UNA BELLA GIORNATA A CASTELLAZZO ALLA “FESTA DELLE MOTO”
Domenica 26 ottobre 2014 sono stata invitata alla Festa delle Moto con
l’associazione Andeira e finalmente ho conosciuto il presidente Giuseppe
Ravetti, che è una bellissima persona, molto disponibile, tranquilla e
sorridente.
Dovete sapere che sono andata a fare tanti giri in moto e l mio centauro
si chiamava Luciano, una persona semplice come tutti noi. Al mattino ci
siamo riuniti tutti insieme e ogni partecipante aveva il suo centauro. Io e
Luciano avevamo una bella moto e dopo aver infilato il casco siamo partiti
per andare a fare un giro ed è stato molto lungo (sarà durato circa un
quarto d’ora!), ma entusiasmante. Quando sono scesa mi facevano male le
gambe, ma ero felice! Ho pure fatto una bella foto sia con lui, che con la
bandiera dell’associazione Andeira.
Dopo che tutti i miei compagni hanno finito di fare il loro giro in moto,
siamo andati a mangiare al “Club della Moto” con i nostri centauri e
abbiamo mangiato abbastanza bene.
Al pomeriggio al momento della premiazione siamo andati a conoscere il
sindaco che era contento di vederci e ha dato a tutti noi un diploma con il
nome del partecipante e il logo dell’Associazione Andeira. Ci ha
consegnato anche un fascia multiuso che uso sia come polsino, che come
scalda-collo per l’inverno.
I miei genitori erano felicissimi di aver partecipato e io, in particolare con
Francesco, ma anche con tutti gli altri, ho passato una giornata
indimenticabile. Questa giornata io e Francesco la racconteremo quando
inizieremo la scuola!
Le parole del sindaco Gianfranco Ferraris al momento della premiazione
sono state: “Le moto sono state le vere protagoniste di questa splendida
giornata. Ma ciò che mi rende più orgoglioso è l’entusiasmo dei ragazzi e
di tutti coloro che hanno partecipato oggi!”
Claudia Corradi
UN DISASTRO ANNUNCIATO
L’alluvione del 9 ottobre 2014 a Genova era sicuramente prevedibile. Sono anni ormai, anzi decenni, che la città è sottoposta periodicamente a inondazioni e calamità naturali e ogni volta è colta impreparata ad affrontarli. Si può imputare tutto questo solo alla natura, coi suoi cambiamenti climatici? Decisamente no. La speculazione edilizia “selvaggia”, la manutenzione ordinaria dei tombini e dei corsi d’acqua mal tenuta, le previsioni sbagliate o sottovalutate, e la responsabilità politica dei governanti hanno fatto il resto.
Fin dalla storica inondazione del ’70 si disse che bisognava fare dei lavori di manutenzione dei fiumi, in particolare del Bisagno, che correva i maggiori rischi. Ma invece di cercare soluzioni adeguate al problema del deflusso delle acque fluviali si è pensato bene di “tappare” il tutto continuando a costruire ponti, sottopassi e quant’altro potesse ostruire l’eventuale ingrossamento delle acque.
Ma questo problema nasce da molto prima, da quando cioè la città è stata ampliata durante il
periodo fascista e anche dopo, con la costruzione di nuove vie e palazzi lungo i corsi dei fiumi e i loro affluenti, in particolare nella zona della Foce dove la cementificazione è stata potenziata al massimo, senza peraltro avere i regolari permessi.
Le polemiche sorte dopo l’ultima alluvione si sono concentrate sulle istituzioni politiche cittadine che non hanno dato l’allarme in tempo utile, che a loro volta hanno accusato il servizio meteo per non averli avvisati del pericolo imminente di piogge torrenziali. In più hanno imputato i mancati lavori di adeguamento del Bisagno e del Fereggiano a cavilli burocratici della magistratura, non chiariti del tutto.
Però il dissesto idrogeologico non riguarda più soltanto Genova o la Liguria, è diventato un
problema nazionale, se non mondiale. La progressiva urbanizzazione del territorio ha incrementato una politica miope, improntata sul “mattone” a tutto spiano, modificando insensatamente l’equilibrio geo-morfologico del pianeta. Se si aggiungono la deforestazione, l’effetto “serra” e il cambiamento climatico il quadro è completo.
Ma si può fare qualcosa per arginare i fiumi? Forse sì. Recentemente sono stata a Valencia, in
Spagna, dove è stato fatto un grandioso lavoro di deviazione del fiume Turia, dopo l’inondazione dell’ottobre 1957. Al suo posto hanno costruito il Jardin del Turia, un bellissimo parco che attraversa la città dal centro al modernissimo quartiere della Città delle Arti delle Scienze.
Certo, ci vogliono molti fondi per realizzare opere grandiose come quella di Valencia. Ma non solo. Ci vuole una maggiore coscienza civile da parte di politici, imprenditori e cittadini se si vuole davvero cambiare il sistema politico-economico sociale, basato sul profitto sopra tutto, e se non si vuole più correre il rischio di stare sempre in allerta due ogni volta che si prevede pioggia abbondante.
Sul caso di Genova le previsioni sulla messa a punto delle opere da realizzare per sistemare i torrenti e le aree interessate non sono rosee. Gli esperti hanno calcolato che ci vorranno una quindicina d’anni. E nel frattempo? Come può la città combattere e fronteggiare un’altra emergenza, un’altra alluvione? I genovesi sono tenaci; combattivi e pazienti; sanno rimboccarsi le maniche e andare avanti. Ma la pazienza non è infinita e il celebre “mugugno” può trasformarsi in rabbia ed esasperazione con conseguenze infauste. Di questo tengano conto gli amministratori e dirigenti locali se non vogliono ritrovarsi nell’occhio del ciclone. Il giochetto dello scaricabarile non sempre funziona. La Storia insegna.
Maria Pia Amico
Viaggio in Francia con il gruppo di don Marco
Faccio parte di questo gruppo ormai da quasi un
anno. Mi trovo bene, mi sento accolto e ben
voluto da tutti, mi sento come a casa. Ci
incontriamo ogni due settimane o a casa di
Cristina (la collaboratrice di don Marco) e di
Federico (suo figlio) per l’incontro (in cui
parliamo e ci confrontiamo ogni volta su un tema
diverso), mentre per la messa ci troviamo a
casa di don Marco che ha una piccola cappellina.
A fine settembre abbiamo fatto una gita di tre
giorni in Francia. Il tempo è stato bello. Eravamo in nove. Siamo andati con due
macchine. Quando eravamo quasi arrivati a destinazione, ci siamo fermati a mangiare in
una pizzeria. Abbiamo collegato il nostro telefono alla rete wi-fi della pizzeria.
Eravamo tutti con il telefono e don Davide era l’unico senza whatsapp e ci ha chiesto
cosa facevamo con il telefono perché lui non sapeva cos’era whatsapp. Non lo
considerava nessuno! (Gli effetti negativi della tecnologia! J ) Come prima tappa ci
siamo fermati a vedere la Cappella di Santa Maria del Rosario, una costruzione
religiosa cristiana cattolica che si trova a Vence nel dipartimento Provenza-Alpi-Costa
Azzurra, progettata e decorata da Henri Matisse tra il 1949 e il 1951 per le
suore domenicane del paese. Don Davide e don Marco sapevano il francese. Ci hanno
raccontato cosa andavamo a vedere. Abbiamo dormito in due posti diversi. La prima
notte siamo andati in un bed and breakfast. Io ho dormito con Andrea e non era tanto
contento (preferiva una donna! J ) e in più durante la notte gli sono andato addosso
muovendomi. Al mattino, scherzando (mica tanto! J ), mi ha detto che la sera dopo
avrei dormito con il frate. Siamo andati sul battello, il mare era mosso! Abbiamo
mangiato bene però in Francia si spende molto per mangiare! Prima di partire don
Davide voleva dire il rosario camminando e leggere un testo di Benedetto XVI e don
Marco non era d’accordo. Alla fine abbiamo fatto solo il rosario seduti in terra. Ed è
stato bello! Quando eravamo in costa Azzurra ci siamo riposati sugli scogli. Qualcuno
ha fatto il bagno nel mare. Io non l’ho fatto perché non mi sentivo.
E’ stata una gita da ricordare! Francesco
Regaglio IL GIORNO DI NATALE 2014 Io penso che il Natale sia una festa bellissima con eventi che fanno divertire i ragazzi, soprattutto per le cose che vediamo intorno a noi durante i preparativi. Nel periodo di Natale, nei nostri viali e giardini,le siepi e gli arbusti si ricoprono di bacche rosse. Il vento gelido che scuote i loro rami, provoca improvvisi fruscii e sibili. Nella mia parrocchia, a Pozzolo Formigaro, è arrivato Don Graziano. Io l'ho conosciuto a una festa in oratorio ed ora spero che durante i preparativi dell'Avvento ci siano altre riunioni di parrocchiani. La mia comunità parrocchiale porta il suo benvenuto al nuovo parroco con preghiere e speranze. Nelle fredde serate di dicembre, vado in chiesa a S. Nicolò, ammiro il presepe, e saluto le persone che mi fanno gli auguri, li ricambio, esco e vado a trovare i nonni. DEMARIA ENRICO
Gita al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli Redazione del Centro Diurno Oami
Lo scorso ottobre siamo stati in gita presso il Castello di Rivoli: una prestigiosa residenza Sabauda che ospita uno dei musei più importanti di arte moderna. Le nostre guide ci hanno spiegato che il contrasto che si crea tra antico e moderno diventa lui stesso un opera d'arte...in effetti osservare gli ambienti e le opere esposte dava una bellissima impressione.
Abbiamo iniziato la nostra visita con un po' di timore: per molti era la prima volta in un museo di arte moderna, le opere spesso sono difficili da interpretare, sembrano incomprensibili e confuse. Ma la spiegazione delle guide Carmen e Valentina è stata molto efficace, semplice ed è riuscita a catturare l'attenzione di tutti per quasi cinque ore di visita.
Va detto che negli ultimi mesi al centro abbiamo iniziato un nuovo laboratorio che tratta proprio di Arte: un viaggio negli ultimi cinque secoli, a partire dal '400 al '900, dove abbiamo scelto le opere più rappresentative, una scultura, una pittura e una poesia. Davvero interessante e gratificante notare come alcuni concetti imparati durante la nostra ricerca sono stati confermati e avvalorati dalla spiegazione delle guide.
Anche in questa visita ci siamo divertiti a selezionare le opere che più ci sono piaciute. Per Lorenzo “Caldaz”: “...l'opera che ho preferito è stata quella della Lange: ha portato in spiaggia cinque persone che non avevano mai visto in mare e ne ha ripreso, con una telecamera, i volti e le espressioni. Davvero emozionante”.
Tiziana invece ha apprezzato: “...l'opera di ,mi è piaciuto molto il fatto che si dovesse usare anche l'udito per comprenderla”. Per Angelo “La Venere degli stacci” di Pistoletto è la migliore: “mi ha colpito vedere una statua greca praticamente coperta di stacci, di nuovo l'antico e il moderno si mischiano perfettamente”. Dello stesso avviso Gigliola: “anche a me la Venere degli stracci di Pistoletto resta l’opera migliore del museo. Incredibile anche quel balconcino di vetro, sporgeva moltissimo e sembrava di restare sospesi nell’aria”.
Ciao a tutti i lettori di Andeira, alla prossima
La Doppia Ombra di Voltaggio
Diversità
Diverso Diverso, io sono diverso, un poeta e scrittore e vivo la mia vita di artista, con le mie stranezze ed eccentricità, e il bisogno di calma e di libertà, la libertà è una cosa primaria per un poeta; senza libertà, non c’è niente, solo degrado , paura e regressione sociale; e vado avanti fiero della mia diversità, della mia originalità, anche se la gente non capisce, e c’è solo odio, disprezzo , crudeltà; vado avanti, guardando al futuro.
Stefano Merialdi
Levrero 1986
E’ miope la visione di chi crede di risolvere i problemi dandogli il nome di reato, è falsante l’opzione che trasforma il diverso in criminale, è distorta e controproducente l’identificazione dell’immigrato con l’invasore, del povero con il disturbatore della quiete, dell’emarginato con il sovversivo, del folle con il pericoloso (n.d.r.). No, abbiamo bisogno di un soprassalto di dignità umana prima ancora che cristiana. Se continuiamo a confondere la sicurezza con l’esclusione di ogni diversità, se continuiamo a nutrire le nostre paure invece che ad affrontarle, se crediamo di poter uscire dalle difficoltà non assieme ma contro gli altri, in particolare i più deboli, ci prepariamo un futuro di cupe barbarie, ci incamminiamo in un vicolo cieco in cui l’uomo sarà sempre più lupo all’uomo.
Tratto da “Insieme” di Enzo Bianchi
26 Ottobre 2014
Castellazzo Bormida
“Battesimo della Moto”
Evento straordinario
Grazie all’idea dei volontari del Moto Club
di Castellazzo B.da, i ragazzi di Andeira
hanno potuto cavalcare le splendide moto dei
partecipanti.
Un urlo dei ragazzi: “siamo centauri anche
noi!!!”
PREMIATI NELLA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI CASTELLAZZO
DAL SINDACO GIANFRANCO FERRARIS
Premiazioni speciali a Laura e Vera per
l’entusiasmo e il coraggio che hanno messo sin
dall’inizio nel cavalcare le moto.
Abbattere le barriere vuol dire: oltrepassare ogni
schema mentale
Tutto si può fare, basta volerlo.
Per il numero del giornale di Dicembre vorrei riassumere le iniziative che l’Associazione
Anderia ha realizzato nel corso del 2014 , anno a cui io ho partecipato integralmente dato che faccio parte di Andeira da circa un anno e quattro mesi.
Siamo partiti a gennaio (25 gennaio) con un’incontro di redazione ad Acqui Terme presso il
centro OAMI con un buon numero di ragazzi presenti un modo per conoscerci meglio e poter interagire. Io con Luana , David e Luisa,Francesco e Francesca (redattrice di giornale scolastico di Casale) abbiamo partecipato a Millerighe, al corso di giornalismo e al convegno interregionale della stampa studentesca il 28 di marzo presso la scuola allievi ed agenti di Polizia in Alessandria. Il 5 aprile c’è stata una seconda riunione di redazione
a Casale Monferrato all’Albero in fiore dove
abbiamo spiegato agli altri ragazzi di Andeira come è andato il convegno della stampa studentesca ed il corso di giornalismo iniziato l’11
marzo e terminato a maggio. Maggio abbiamo provato l’esperienza di come si crea un giornale e
si lavora in radio con due incontri uno il 3 nelle scuole medie di Castellazzo per capire come si scrive un articolo presente la giornalista Caligaris e una ragazza di radio Gold, mentre il 10 giornata in radio San Paolo con dj Angelo. 11 marzo prima lezione del corso di giornalismo. Giugno è stato il mese dedicato alla festa con il 21 giugno fuoco e musica a Castellazzo Bormida, con lo spettacolo di giocoleria col fuoco realizzato dall' Associazione Culturale Iannà Tampè. Grigliata il 19 luglio allo Zainetto di Ovada, dove abbiamo trascorso una giornata in allegria e solidarietà. Dopo la pausa estiva abbiamo ripreso a settembre un interessante incontro con L’Ispettore Giuliano
sulla figura di Gasti e le impronta digitali tenutosi presso la sala consigliare del Municipio di Castellazzo. Nello stesso week end alcuni ragazzi hanno partecipato al campus giornalistico al Geirino d’Ovada.
Alcuni ragazzi ad ottobre sono partiti per un reportage all’Aquila, Infine a Ottobre il battesimo
della moto con la Sfilata e pranzo al moto club di Castellazzo.
Battesimo della moto e
pranzo al moto club di Castellazzo
Domenica 26 ottobre l’Associazione Andeira
abbiamo partecipato al battesimo della moto, i ragazzi hanno provato un esperienza nuova ed unica per loro, io ho partecipato alla sfilata con un doblò tramite l’associazione di volontariato “Noi
per voi” di Castellazzo che ringrazio per l’aiuto
apportato che mi ha consentito di partecipare alla sfilata motociclistica. La sfilata è partita dalla sede del moto club a cappuccini e abbiamo raggiunto la chiesa campestre della SS. Trinità da lungi, di origini molto antiche in stile romanico con rimaneggiamenti successivi ed abside semicircolare con monofore e mattoni posti a lisca di pesce, la seconda tappa ha toccato il Santuario della Madonnina del centauri, dove abbiamo visitato il tempio che ospita diversi ex voto, i più antichi risalgono al 1898/99, alcuni sono ex voto di motociclisti. Terza tappa piazza San Carlo dove ci siamo gustati le caldarroste con vin brulè. Infine siamo giunti in sede moto club per il pranzo pro Andeira all’interno dell’ex chiesa dei
cappuccini. Nel primo pomeriggio di nuovo in p.za san Carlo con cioccolata e caldarroste ( la castagnata era offerta sempre dal moto club), dopo ci siamo recati presso la sala consigliare del Municipio di Castellazzo , dove si è proceduto alla consegna degli attestati da parte del sindaco che ha parlato dell’senso del motociclista e della
solidarietà verso i ragazzi diversamente abili. Il rappresentate dei motociclisti ha poi consegnato ciascuno una fascia e a due ragazze Vera e Laura una spilla per il loro spirito: Vera per la simpatia e l’entusiasmo e Laura per il coraggio, nel salire in
moto, dato che è una ragazza non vedente. Si è conclusa così una splendida giornata in compagnia tra gli amici di Andeira e la solidarietà e l’impegno profuso dal Moto club di Castellazzo Bormida.
Riccardo Tornato
La rubrica del territorio
Geo Andeira di Riccardo Tornato mi trovi anche su:
Cremolino (Chërmolin in piemontese, Chermoìn in ligure)
È un comune della provincia di Alessandria, nell'Alto Monferrato Ovadese. Citato come Cremenna in un documento del secolo X, passò sotto il dominio dei Signori del Bosco. Intorno al 1240, in seguito a matrimonio, cominciò la signoria dei Malaspina, che durò per due secoli, nell'ambito del marchesato del Monferrato.
Oggetto di mire espansionistiche dei Savoia, proclamò la sua fedeltà al Monferrato.
Successivamente passò alle casate genovesi dei Sauli, dei Centurioni, dei Doria e, infine, dei Serra fino al 1708, anno in cui tutto il Monferrato divenne parte del Ducato di Savoia. È un comune di 1.099 abitanti.
Cremolino è la località in cui è vissuto il batterista, presentatore televisivo e personaggio televisivo Dino Crocco (Ovada, 1932-2010), inoltre si ricordano i medici condotti Pietro Bertalero (1849-1914) e Giuseppe Ferrando (1874-1945) e Marcello Giacobbe che donò un legato alla Parrocchia. La zona è nota per il vino; rinomato in particolare è il Dolcetto d'Ovada, per il quale il paese è in zona DOC. Domina il paese il castello, sorto all'inizio del secolo XIV ad opera di Tommaso Malaspina, che vi si trasferì lasciando la sua residenza di Molare. Si ritiene che una precedente costruzione in loco risalga all'XI secolo, anche se la prima citazione ufficiale è in un documento del 1316.
Il castello passò poi nel XVI secolo alle famiglie genovesi dei Sauli e dei Centurione; fu anche feudo dei Doria. Nel XVIII secolo divenne di proprietà dei genovesi Serra. L'antico borgo racchiude il maniero, che è inserito nel sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. Intorno al nucleo storico è visibile, pressoché intatta, la seconda cerchia di mura fatta costruire nel XV secolo 1460 da Isnardo Malaspina.
Meta di pellegrinaggi è il Santuario della Bruceta, sorto nel secolo IX. Prende il nome dal dipinto della Madonna su pietra in esso conservato e miracolosamente scampato all'incendio che distrusse la cappella preesistente. Nel 1918, Papa Benedetto XV concesse per questa chiesa l'indulgenza plenaria.
L'organo della chiesa parrocchiale di Cremolino fu costruito da Carlo Vegezzi Bossi nell'anno 1914. Parroccia di N.S. del Carmine , Sant’Alberto
carmelitano.
Nel 1876 si da inizio alla costruzione con la benedizione della prima pietra , verrà ultimata nel 1892, costruita per buona parte sul perimetro della vecchia Parrocchiale del 1440, conservandone il campanile che però verrà alzato di quindici metri per renderlo proporzionato al nuovo edificio.
Non si hanno date precisa circa l'origine di questa chiesa; si sa con certezza che è stata, per molto tempo, una delle quattro parrocchie presenti nel territorio Cremolinese, incorporate poi definitivamente alla chiesa di S. Benedetto (citata precedentemente) nel 1474. Chiesa di Sant'Agata. L'architettura della chiesetta ha caratteristiche romaniche e presenta segni di ristrutturazioni e ampliamenti posteriori. Interessanti sono l'abside e l'arco delle campane, nonché la copertura dell'abside, ancora conservata in lastre di pietra, come quella della chiesa della Bruceta. I segni delle ristrutturazioni sono quasi tutti risalenti al sei-settecento. Monumento sottoposto al controllo della Soprintendenza regionale del Piemonte ha subito un intervento di restauro, per interessamento della stessa, negli anni settanta per una spesa complessiva di cinquanta milioni.
La costruzione della chiesa di San Biagio risale ad immemorabile, la prima documentazione certa è la Bolla Papale di Sisto IV nel 1475 dove si incorpora nell’unica Parrocchia all’interno del borgo, le tre
Parrocchie inferiori dislocate nelle campagne, N.S. della Bruseta, Sant’Agata, e San Biagio. Infine si ricorda la chiesetta della Madonna degli Angeli il località Fallabrini posta lontano dal concentrico si raggiunge proseguendo l’abitato di
Prasco sulla provinciale verso Morbello dopo la località Cavallari.
Riaperto il museo del ferro
Davvero una giornata importante quella di sabato 22
novembre per il Museo del Ferro di Alessandria voluto
e creato dal cav. Scultore Franco Ianniello che ha
riaperto i battenti dopo il periodo di chiusura per
rinnovo locali, Il Museo situato in Alessandria in via dei
Guasco angolo via Sant’Ubaldo ospita le opere
dell’artista e scultore Franco Ianniello tutte realizzate
integralmente in acciaio. La cerimonia ha avuto il suo
culmine con il taglio del nastro da parte dell’Assessore
alla cultura di Alessandria Vittoria Oneto e dallo stesso
cav. Ianniello. All’interno vi trovano spazio diverse
opere che vanno dalla chiavi di ogni tipo e forma, da
lastre di acciaio incise che raffigurano le arte per il
mondo, catene, scudi e alabarde, armi bianche come
pugnali ed asce, gli arnesi della stufa basate sulle varie
opere compositive di Giuseppe Verdi. Inoltre si trova
anche una ghigliottina, al piano superiore trova spazio
una biblioteca. Nel ascoltare l’ottantatreenne scultore,
si scorge l’entusiasmo e la passione che trasmette per
le sue opere e lo studio che c’è dietro ad ogni singolo
oggetto. http://www.museodelferro.it/
Riccardo Tornato
Auguro a tutti Buon Natale ed un felice anno nuovo
Newsletter istruzione
Nel comune Genova sono esondati il torrente
Bisagno, Sturla, il rio Fereggiano, Noce, e
Torbella. In provincia
lo Scrivia, e il rio
Carpi.
A Genova, le zone
interessate sono state:
•a levante: i quartieri
d i M o l a s s a n a ,
Staglieno, Marassi, Quezzi, San Fruttuoso,
con la Stazione di Genova Brignole e la
zona di Borgo Incrociati, il quartiere della
Foce, la Stazione di Genova Quarto e
l'autostrada a Nervi, i quartieri di
Apparizione e Sturla;
• in centro: via Fiume, via Colombo, piazza
Colombo, via Galata, via XX Settembre,
via Cesarea, via Malta, via Granello, via
Ippolito D'Aste, via Brigata Liguria, piazza
della Vittoria;
• nel centro storico: alcune sue vie, tra cui:
via Macelli di Soziglia, piazza Banchi;
• a ponente: i quartieri di Bolzaneto,
Rivarolo, Sampierdarena, Cornigliano,
Sestri Ponente, Multedo, Pegli e Voltri.
In provincia di Genova sono stati quarantatre i
comuni colpiti, tra cui: Montoggio, Rossiglione,
Masone, Campo Ligure, Bogliasco. In provincia
di La Spezia quattro comuni
Eventi
9 ottobre
Nel pomeriggio del 9 ottobre a Chiavari il torrente
Entella esonda alla foce, in un'area di sicurezza
senza danni. Alle ore 21 a Montoggio, comune in
provincia di Genova, il rio Carpi. I danni sono
ingenti. A causa degli allagamenti, manca la
corrente elettrica, l'acqua raggiunge il primo piano
delle case, trascina alcune auto con persone
bloccate all'interno dalla pressione dell'acqua
esterna. Tre persone vengono tratte in salvo.
Nel comune di Genova nella mattinata si
verificano precipitazioni intense. Nel pomeriggio
le precipitazioni si fermano, per poi riprendere a
tarda sera e poi con intensità la notte. Alle ore
23.30 circa esonda il torrente Bisagno. L'acqua
invade le strade e trascina auto parcheggiate. Sino
alle tre di notte, a causa degli allagamenti, parte
della città rimane senza corrente. In alcune zone
l'interruzione si prolunga per uno, due giorni.
Anche il rio Fereggiano, che determinò l'alluvione
del 2011, esonda e allaga la zona di via
Fereggiano e di corso Sardegna. Le acque del
torrente Bisagno arrivano sino all'altezza di un
metro e ottanta e trascinano molte auto
incastrandole nei pressi dei tunnel pedonali e
stradali accanto alla stazione Brignole.
Alluvione di Genova
del 9 e 10 ottobre 2014
L'alluvione di Genova del 9 e 10 ottobre 2014 e nei giorni seguenti,si è verificata a seguito di forti precipitazioni, 395 mm in 24 ore, tra il 9 ottobre e il 10 ottobre in diverse zone di Genova e provincia
10 ottobre
Poco dopo la mezzanotte il torrente Sturla esonda allagando numerose
strade e trascinando auto in sosta. e verso le 00.30 la zona di Brignole è
interamente allagata, come nell'alluvione 2011 e nelle varie precedenti,
l'acqua invade anche la seconda parte verso valle di via XX Settembre.
Poco dopo alle ore 00.45, i vigili del fuoco recuperano il corpo di un
uomo, morto annegato, nel tunnel allagato tra via Canevari e la stazione
Brignole che verrà identificato due ore dopo.
Alle ore 01.00 circa i vigili del fuoco traggono in salvo una persona,
intrappolata in auto, pochi metri fuori dal tunnel tra via Canevari e la
stazione Brignole, incastrata tra le altre trascinate dal Bisagno.
L'autostrada A12 viene chiusa tra Bivio A12/A7 Milano- Genova e
Genova Nervi per l'allagamento di Corso Europa in direzione Genova
alle ore 02.00.
11 ottobre
Nelle prime ore dell'11 ottobre un nubifragio colpisce il ponente di
Genova in particolar modo Cornigliano, Coronata, Sestri Ponente,
Multedo, Pegli, Voltri, con allagamenti.
A Cornigliano il Polcevera, a Pegli il Varenna e a Voltri il Leira
superano i livelli di guardia. Anche l'entroterra di Genova viene colpito
da piogge intense tra Campo Ligure, dove esonda il torrente Ponzema
affluente dello Stura Masone e Rossiglione.
Verso le ore 03.00 circa un ulteriore nubifragio, con forti raffiche di
vento si abbatte sul centro di Genova, in particolare nei quartieri del
medio levante e nella val Bisagno. Piogge intense e violente a volte con
grandine. Si teme una nuova esondazione del Bisagno e del
Ferreggiano, che tuttavia permangono nei limiti. Alle ore 03.30 a
Rivarolo esonda il Torbella. Alle ore 04.00 circa a San Fruttuoso,
esonda nuovamente il rio Noce.
Il temporale, col passare delle ore, colpisce sempre più il levante. Prima
a quello genovese: Foce, Sturla, Nervi e poi quello ligure, il Golfo
Paradiso, il Golfo del Tigullio e il loro entroterra.
Alle ore 12.00 la Protezione Civile dichiara lo stato di "allerta
2" (livello massimo) sino alle ore 24 di lunedì 13 ottobre 2014 per tutte
le province liguri esclusa quella di Imperia.
I Comuni coinvolti Sono stati quarantatré, in provincia di
Genova e quattro in provincia di La Spezia.
Conseguenze
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo. L'ufficio
dell'accusa ha aperto un'inchiesta contro ignoti per il reato di disastro e omicidio colposo.
Vittime L'esondazione del torrente Bisagno ha causato una vittima, un uomo di 57 anni,
trovato annegato dai Vigili del Fuoco nel tunnel tra via Canevari e la stazione Brignole
alle ore 01.06 del 10 ottobre. Il Comune di Genova ha proclamato lutto cittadino
per il 16 ottobre 2014, giornata in cui si sono svolti i funerali dell'uomo, morto
nell'alluvione.
Danni / I danni calcolati secondo le stime, per ora, ammontano a 250 milioni. Nella stima, 25
soltanto per la città di Genova. Gli altri comuni alluvionati sono stati quarantatre, in
provincia di Genova. Quattro i comuni in provincia di La Spezia.
Luisa Barbero- info e immagini da internet
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Una giornata a teatro
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L’11 novembre con la mia classe siamo andati al Teatro Municipale di Casale Monferrato a vedere uno spettacolo intitolato “La Passione secondo i nemici” di Luca Doninelli.Sono venuto su in macchina con la mamma: a teatro mi aspettavano i compagni, il Prof. Andrea con il mio amico Francesco.È la seconda volta che visito il teatro della nostra città: è molto bello e antico, contiene circa 600 spettatori. Questa volta era completamente pieno perché c’erano tutte le scuole superiori di Casale.La storia si svolge subito dopo la morte di Gesù Cristo. Sul palco parlano tre importanti personaggi nemici di Gesù che hanno contribuito alla sua morte sulla croce.Sono Ponzio Pilato, Erode e Caifa.
Ponzio Pilato è il giudice del processo a Gesù e lo fa flagellare con la frusta.
Erode è il re della Giudea e decide di condannare Gesù.
Il sacerdote Caifa invece lo fa arrestare e crocifiggere.
Tutti e tre sono preoccupati per la morte di Gesù ma cercano di giustificarsi perché pensano di aver fatto una cosa giusta per tutto il popolo.
Anche questa giornata passata a teatro è stata divertente e interessante.
Spero di ripeterne un’altra al più presto.
Gabriele
Lettera del Presidente
Carissimi lettori di Andeira, scrivo come ogni fine anno per riassumere brevemente
l'annata, per continuare a elogiare i volontari per lo straordinario impegno profuso
all'interno dell'associazione e per ringraziare tutti voi che ci leggete. L'anno 2014, per la
nostra associazione è stato incredibile. Sono stati portati avanti molti progetti ed è
cresciuta la nostra redazione di "giornalisti speciali". Abbiamo consolidato e instaurato la
collaborazione, già instaurata negli anni precedenti, con la scuola media G. Pochettino di
Castellazzo, proponendo progetti importanti: lezioni di didattica sul giornalismo cartaceo
e radiofonico (tenuti dalle giornaliste Mimma Caligaris de "IlPiccolo" e Tatiana Gagliano
di Radio Gold), laboratori di scrittura e la simulazione di un vero e proprio Tg
radiofonico presso Radio San Paolo di Castellazzo con la partecipazione del DJ di RTL
Angelo Di Benedetto. Nel progetto sono stati coinvolti sia gli alunni della scuola che i
giornalisti di "Andeira", e questo per noi è un valore aggiunto al progetto didattico in sé,
perché abbiamo messo al primo posto l' integrazione e la socializzazione dei nostri
ragazzi. Altro evento che merita di essere ricordato, la cena di beneficienza all'Area
attrezzata di Castellazzo, che è ormai diventata un appuntamento fisso annuale; dopo
quattro anni di duro lavoro, è stata grande la nostra gratificazione nel vedere il piazzale
pieno di gente, grazie alla scelta fatta dai soci di ospitare un gruppo di giocolerìa con il
fuoco: gli IannàTampè, che hanno offerto uno spettacolo magnifico per grandi e piccini.
In quella giornata si è inoltre svolta una partita di calcio dove sono state coinvolte
persone del mondo dello sport e del volontariato: AIAC (associazione italiana allenatori
di calcio) e la Full Monty di Busseto, sempre pronti a mettersi a disposizione per
qualsiasi iniziativa. Vorrei ricordare con entusiasmo la gita a L'Aquila di un nostro
gruppo di volontari e ragazzi per documentare l'attuale situazione disastrosa nella quale
stanno ancora vivendo le persone di quel posto. In qualità di Presidente mi rivolgo a tutti
loro per augurare buone feste di Natale. Assolutamente da non dimenticare la sfilata con
le moto a Castellazzo. Tutto organizzato dal Moto Club e l'aiuto dell'Associazione "Noi
per Voi". Con questa iniziativa abbiamo abbattuto alcune barriere, ma, sopratutto,
abbiamo regalato sorrisi, emozioni e una giornata sicuramente indimenticabile ai ragazzi
di "Andeira". E non solo a loro, a giudicare dai sorrisi e dalle battute ricambiate dai
nostri nuovi amici motociclisti, che ancora ringraziamo con tutto il cuore.
Personalmente, sono convinto che "Andeira" sia sempre stato un canale sicuro e
fondamentale per coinvolgere persone diversamente abili. L'integrazione, la
socializzazione, il divertimento, l'apertura interiore, sono alla base del benessere, sia con
se stessi che con gli altri. "Andeira" ha i mezzi, le capacità, le potenzialità per aiutare
queste persone a percorrere una strada meno tortuosa. Ringrazio ancora tutti i nostri
lettori per il sostegno, la carica e l' entusiasmo che ci date. Non mi resta che porgere a
tutti i miei migliori auguri di buone Feste di Natale e uno straordinario anno Nuovo, che
porti tanta serenità e gioia nei vostri cuori.
Il Presidente Giuseppe Ravetti
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Bozza del progetto Andeira: L’associazione di volontariato Andeira nasce per dar vita ad
un progetto assistenziale, culturale, sociale e ricreativo il cui scopo consiste nella creazione e coordinamento di un gruppo di persone diversamente abili appartenenti a differenti centri diurni,residenziali o coinvolti in singoli progetti educativi con lo scopo primario di collaborare,sotto la supervisione di educatori/operatori,volontari, referenti, alla stesura di un periodico (mensile) distribuito nei territori cui i ragazzi appartengono (basso Piemonte e Liguria) ed alla realizzazione del quale ciascuna persona darà il proprio contributo tramite un elaborato personale (uno o più articoli corredati da foto, disegni o elaborazioni grafiche di altro genere) partecipando, inoltre, attivamente e criticamente, alla realizzazione dell’elaborato degli altri membri dello staff del periodico stesso.
Consiglio direttivo:
Giuseppe Ravetti – Presidente
Michele Rolla – Vice Presidente
Elisa Regaglio - Segretario
Maddalena De Silvestro – Consigliere
Luisa Miselli – Consigliere
“Andeira”
Direttore Responsabile: Mimma Caligaris
Associazione di volontariato “Andeira” Vicolo noè n.30/C, c.a.p. 15073
Castellazzo Bormida (AL)
Per info e contatti: Giuseppe Ravetti: cell. 3285316610 - mail: [email protected]
Maddalena De Silvestro: cell. 3477753736 - mail: [email protected]
Sostenete il progetto “Andeira”: Banco posta – n. di C/C: 4892762 – Iban: IT21 Q076 0110 4000 0000 4892 762