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Compiti a casa e funzioni esecutiveFa parte dell’esperienza di qualsiasi insegnante l’essersi confrontato con i genitori

dei propri alunni rispetto al tema dei compiti. La maggior parte delle mamme e dei papà si è trovata infatti, almeno una volta, a esprimere qualche perplessità circa la reale utilità di impegnare i loro figli, oltre le già numerose ore di scuola, in attività spesso percepite come cognitivamente troppo impegnative, ripetitive o eccessivamente complesse.

Per cercare di rendere chiari gli obiettivi degli esercizi assegnati per casa, è fondamen-tale comprendere a che cosa realmente servano i compiti, quali siano i vantaggi che ne derivano e in che modo si ripercuotano sulle competenze in via di sviluppo di ogni piccolo o grande alunno. Generalmente, dal punto di vista di un insegnante, i compiti costitui-scono un’occasione per sollecitare l’autonomia degli studenti e un significativo banco di prova utile per poter testare il livello di comprensione di quanto proposto in classe. Per gli alunni confrontarsi con le diverse consegne diventa pertanto un’occasione per imparare a mantenere, integrando così quanto è stato svolto in classe, una tenuta attentiva, una competenza organizzativa e un’abilità nella pianificazione di diverse attività. Abilità queste che diventeranno fondamentali poi nel percorso degli studi e che, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado saranno necessarie per una buona riuscita scolastica.

Assegnare attività pomeridiane dovrebbe pertanto costituire un’opportunità fonda-mentale per integrare i contenuti curricolari affrontati insieme ai compagni e agli inse-gnanti durante le ore trascorse a scuola, così da garantire a ogni alunno tempi e spazi di riflessione utili per incrementare le competenze apprese o in via di consolidamento.

GUIDA METODOLOGICAa cura di Gianluca Daffi e Cristina Prandolini*

* Gianluca Daffi, laureato in Psicologia, è formatore e collabora con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, con il servizio di NPI degli Ospedali Civili di Brescia e con il Centro Studi Erickson di Trento. Si occupa, tra l’altro, di problematiche legate ai disturbi di attenzione e iperattività, di formazione in ambito psicoeducativo, del rapporto scuola-famiglia. Per le Edizioni Erickson ha già pubblicato Educare alle regole (2008), Missione compiti (2009), Così impari (2011) e, con Cristina Prandolini, Mio figlio è un bullo? (2012).

Cristina Prandolini, insegnante, laureata in Psicologia dello Sviluppo ed esperta in Psicopatologia dell’Apprendimento, si occupa di educazione e di Disturbi Specifici dell’Apprendimento in età evolutiva. Collabora con la cattedra di Pedagogia Speciale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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La realizzazione dei compiti finisce talvolta per rappresentare per i genitori invece un momento di confronto con i figli in cui si avverte un profondo senso di inadeguatezza, si percepisce con fastidio una incontrovertibile diminuzione della propria autorevolezza e si sperimentano tensioni tali da compromettere, nei casi peggiori, la serenità familiare. Se i compiti costituiscono pertanto un momento potenzialmente frustrante per gli alunni e i loro genitori, è facile intuire come tale impegno quotidiano possa sollecitare emozioni negative ben più profonde nelle famiglie in cui gli alunni sperimentino fragilità che inve-stono le funzioni esecutive e non solo.

Dawson e Guare (2009; 2010)1 prospettano un elenco di competenze che fanno riferimento alle abilità esecutive e che vengono spesso sollecitate nell’esecuzione dei compiti scolastici. Il Diario Start si propone come uno strumento didattico inclusivo in grado di sviluppare l’emergere di tali abilità in tutti gli alunni e soprattutto in coloro che hanno difficoltà di apprendimento con bisogni educativi speciali (BES). In particolare gli studiosi considerano:

1. l’inibizione della risposta: nell’esecuzione dei compiti si fa riferimento, per esempio, alla capacità di non iniziare subito un’attività, contenendo la voglia di «fare» a favore della necessità di programmare e pianificare (leggere attentamente la consegna, predisporre il materiale necessario, …);

2. l’avvio del compito: fa riferimento alla capacità di iniziare le proprie attività rispettando un’indicazione temporale, senza procrastinare ripetutamente l’avvio del lavoro previsto;

3. l’organizzazione: sollecita la capacità di ideare e gestire un sistema che permetta di tenere ordinati e accessibili il proprio materiale scolastico e il proprio spazio di lavoro;

4. l’utilizzo della memoria di lavoro: comporta sia l’abilità di mantenere attivi alcuni elementi importanti in funzione del compito che si sta svolgendo, preservandoli dall’interferenza di stimoli distrattori, sia la capacità di attingere a conoscenze pregresse da applicare in contesti contingenti;

5. la pianificazione: implica la capacità di suddividere un compito scolastico complesso, come la preparazione in vista di una verifica, in più fasi, riconoscendo gli elementi chiave su cui focalizzare la propria attenzione di volta in volta;

6. la gestione del tempo: fa riferimento alla capacità di stimare in modo sempre più puntuale il rapporto tra il tempo a propria disposizione e quello necessario per svolgere i compiti assegnati, stabilendo l’ordine di svolgimento delle attività, la scansione delle paure, l’alternanza tra attività scolastiche e impegni extrascolastici;

7. la flessibilità: comporta il riuscire a rivedere strategicamente il proprio piano di lavoro sulla base di nuove informazioni disponibili, ostacoli sopraggiunti, errori commessi;

1 Dawson P. e Guare R. (2009), Smart but scattered: The revolutionary «executive skills» approach to helping kids reach their potential, New York, Guilford; Dawson P. e Guare R. (2010), Executive skills in children and adolescents: A practical guide to assessment and intervention, New York, Guilford.

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8. la metacognizione: nell’esecuzione dei compiti pomeridiani le competenze meta-cognitive si attivano nel momento in cui gli alunni si mostrano capaci di riflettere criticamente sulle proprie strategie organizzative, sul proprio stile di apprendimento, sui propri limiti e sugli aiuti cui poter attingere per sviluppare l’autonomia necessaria per gestire al meglio il proprio tempo.

Perché il Diario StartNella scuola primaria i bambini tendono a utilizzare il loro diario prevalentemente

per la trascrizione dei compiti assegnati per casa dagli insegnanti. La scelta poi di quale diario comprare è spesso legata a fattori puramente estetici, per cui si presta attenzione quasi esclusivamente ai personaggi che decorano la copertina e che campeggiano sulle pagine interne. I genitori, che supervisionano l’acquisto del diario, si assicurano che non contenga immagini o testi poco appropriati per i giovani studenti, ma nella maggior parte dei casi non si soffermano sulla sua reale funzionalità, limitandosi a prediligere quello che, a livello spesso epidermico, cattura l’attenzione dei loro figli.

Sempre più spesso lo spazio a disposizione nelle pagine è insufficiente, i disegni limitano la possibilità di scrivere in modo ordinato, mancano chiari riferimenti visivi, soprattutto per gli alunni più piccoli o con difficoltà nell’orientamento spazio-temporale, che facilitino l’immediata individuazione del mese e del giorno specifico da utilizzare per segnare quanto previsto. Capita quindi sempre più spesso che gli esercizi da comple-tare vengano trascritti in modo frettoloso e incompleto, magari sulla pagina sbagliata, utilizzando caratteri non sempre decifrabili, con indicazioni indispensabili circa il numero delle pagine da studiare spesso scarabocchiati entro spazi inadeguati, piccole pagine con disegni sicuramente accattivanti agli occhi dei bambini, ma che rischiano di occupare gran parte dello spazio grafico a disposizione.

Una volta arrivati a casa, i bambini mancano di suggerimenti, precedentemente con-divisi con gli insegnanti, che li abituino a riflettere circa il modo di volta in volta migliore per affrontare i compiti assegnati: iniziano quindi piuttosto casualmente, limitandosi a eseguire il primo compito che vedono scritto oppure affidandosi al principio di piacere, in virtù del quale portano a termine prima tutto ciò che viene percepito come piacevole, rapido, interessante, legato all’area disciplinare prediletta. Quando poi le cadute attentive risultano inevitabilmente più frequenti e i bambini rischiano di essere più affaticati e spazientiti, ecco che devono confrontarsi con i compiti cognitivamente più impegnativi e laboriosi o semplicemente più sgraditi, con il rischio che queste ultime attività vengano affrontate con approssimazione e superficialità o, nella peggiore delle ipotesi, strategi-camente dimenticate.

Le verifiche vengono segnate e poi pericolosamente dimenticate, dal momento che vengono trascritte magari alla fine della settimana e risultano pertanto visivamente inaccessibili; questo preclude la possibilità di ottimizzare il tempo a disposizione e i

nell’esecuzione dei compiti pomeridiani le competenze meta-cognitive si attivano nel momento in cui gli alunni si mostrano capaci di riflettere criticamente sulle proprie strategie organizzative, sul proprio stile di apprendimento, sui propri limiti e sugli aiuti cui poter attingere per sviluppare l’autonomia necessaria

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bambini faticano a programmare strategicamente la gestione delle attività scolastiche pomeridiane più impegnative. Infine gli avvisi si perdono all’interno di cartelle caotiche e disordinate e nessuno si ricorda di inserire nell’astuccio il materiale di cartoleria che sostituisca quello ormai consumato da giorni.

Il Diario Start è stato pensato per risolvere, almeno parzialmente, alcuni dei limiti sopraelencati, proponendosi come strumento di lavoro innovativo, utile da molteplici punti di vista. Si basa su una metodologia che permette di sviluppare competenze fondamentali:

– preparare in modo adeguato lo Spazio di lavoro sia a scuola che a casa;– ipotizzare e rispettare i Tempi di esecuzione dei compiti;– piani� care le Attività necessarie per lo svolgimento dei compiti e per il raggiungimento

degli obiettivi formativi pre� ssati dall’insegnante;– organizzare la Revisione dei compiti, sia in fase di svolgimento che dopo il completa-

mento, per monitorare il rispetto dei tempi ipotizzati;– Trasferire, cioè riutilizzare consapevolmente, le competenze apprese in compiti analoghi.

Ecco ora alcune delle novità e delle caratteristiche principali introdotte dallo strumento.

I miei insegnantiPuò succedere talvolta che i bambini fatichino a riconoscere in modo immediato le aree

curricolari di pertinenza di una o dell’altra insegnante; questa pagina facilità l’associazione immediata tra insegnanti e materie di cui sono competenti, costituendo un ancoraggio visivo che sostiene gli alunni con bisogni educativi speciali (BES). Nello spazio apposito si può scrivere il nome dell’insegnante e attaccare gli adesivi delle materie che insegna (questi sono bianchi perché si possono colorare in base al colore della materia relativa).

Scrivi i nomi dei tuoi insegnanti e attacca gli adesivi delle materie corrispendenti.

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I miei quaderni – Materie e materialiL’associazione tra il colore della copertina del quaderno e della disciplina corrispon-

dente facilita l’organizzazione del materiale scolastico e può servire anche ai genitori per ripassare in modo rapido a che cosa corrispondono i diversi colori utilizzati. Con il supporto degli insegnanti, inoltre, tutta la classe potrà trascrivere in modo puntuale che cosa va riposto quotidianamente in cartella in presenza di una determinata materia (si consiglia di utilizzare una penna cancellabile o una matita per la pagina Materie e materiali, dal momento che durante l’anno scolastico potrebbero rivelarsi necessarie alcune variazioni rispetto ai materiali da utilizzare per una determinata disciplina). Anche in questo caso le immagini fungono da ancoraggio visivo utile per sostenere la memoria di lavoro. I quaderni e gli spazi bianchi relativi ai materiali possono essere utilizzati per le altre discipline (Arte e Immagine, Tecnologia, Educazione Motoria).

6 I MIEI QUADERNI6 I MIEI QUADERNIAbbina ad ogni materia un colore e colora poi il quaderno corrispondente.

Segna cosa devi mettere in cartella per ciascuna materia. Usa la matita perchè durante l’anno i materiali potrebbero cambiare.

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Calendario mensileLa presentazione del calendario mensile nella sua interezza, all’inizio di ogni mese, abitua

gli alunni a pianificare le proprie attività a lungo termine entro scansioni temporali sempre più ampie. Gli spazi possono essere riempiti con gli stickers delle verifiche o con appunti trascritti direttamente da ogni alunno. Il calendario è perpetuo e quindi va prestata attenzione all’inserimento dei numeri in corrispondenza dei diversi giorni della settimana. Per ogni mese sono previste cinque settimane, a seconda dell’anno una di queste non verrà utilizzata.

La settimanaDiversamente dai diari tradizionali, la settimana scolastica viene presentata nella

sua interezza così da abituare gli alunni a visualizzare la quantità di compiti da svolgere nell’arco di più giorni. In questo modo sarà più facile sfruttare i pomeriggi meno pesanti

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per anticipare le attività più complesse. Una volta arrivati a casa, i ragazzi avranno la possibilità di iniziare i loro compiti non più in maniera casuale o sulla base della «simpatia» per una disciplina, ma saranno stimolati a riflettere circa l’ordine migliore con cui affrontare i vari esercizi. Alla conclusione di ogni lavoro si sigla con un segno convenzionale (V) quanto è stato fatto, così da separare visivamente in modo chiaro ciò che è stato portato a termine da ciò che ancora deve essere completato. Nell’immagine riportata si trovano segnati alcuni compiti come esempio.

Verifiche e interrogazioni con gli obiettivi del mese e RevisioneInizialmente sotto la supervisione dell’insegnante e poi con sempre maggiore

autonomia, gli alunni sono chiamati a segnare sotto i pianeti ogni verifica (ad esem-pio 2 ottobre, verifica di storia) e a suddividere in più fasi i passaggi necessari per prepararsi al meglio, magari distribuendoli su più giornate. Ogni mese può essere inoltre l’occasione per prefissarsi piccoli obiettivi tesi al proprio miglioramento (tenere in ordine l’astuccio, portare tutto il materiale di musica, eseguire i compiti prima di cena, …). Al termine di ogni mese, la pagina Revisione punta a sviluppare capacità metacognitive: in corrispondenza di ogni verifica effettuata, si cercherà di attribuire il successo o l’insuccesso ottenuto a una o più cause; allo stesso modo si cercherà di riflettere sull’impegno dedicato a raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati. Le stelle possono essere colorate nella loro interezza o a metà, qualora l’obiettivo sia stato raggiunto solo parzialmente. Si consiglia di supervisionare gli alunni nello svolgimento di queste pagine, con particolare attenzione per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) o difficoltà scolastiche: in particolare, la scelta degli obiettivi verso cui tendere dovrebbe essere il risultato di un confronto alunno-insegnante sulla base dei risultati dei mesi precedenti.

per anticipare le attività più complesse. Una volta arrivati a casa, i ragazzi avranno la possibilità di iniziare i loro compiti non più in maniera casuale o sulla base della «simpatia»

Con l’aiuto dell’insegnante, prova a organizzare i diversi passaggi che ti servono per prepararti alle veri� che o alle interrogazioni.

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Giochi e attivitàOgni mese è corredato da giochi e attività che non andrebbero svolti in modo indi-

viduale, perché appositamente pensati per sviluppare in un contesto di classe le abilità metacognitive alla base del metodo START, il riferimento teorico (G. Daffi e C. Prandolini, ADHD e compiti a casa: strumenti e strategie per bambini con difficoltà di pianificazione, di organizzazione e fragilità di attenzione, Trento, Erickson). Il confronto con il punto di vista di compagni e insegnanti rappresenta uno stimolo per rivedere il proprio metodo di lavoro e può fornire suggerimenti interessanti soprattutto per gli alunni con difficoltà di apprendimento o bisogni educativi speciali (BES). Si consiglia di svolgerli in classe, mese dopo mese, seguendo l’ordine di presentazione e favorendo il confronto tra posizioni differenti, trasmettendo l’idea che siano comunque accettabili più punti di vista.

Stickers e busta trasparenteGli stickers a disposizione degli studenti consentono di sostenere la memoria a lungo

termine, ricordando in modo visivamente accattivante gli impegni scolastici più importanti (ad esempio le verifiche), il materiale scolastico da sostituire perché terminato, le piccole quantità di denaro da portare a scuola, gli avvisi da restituire firmati, i compleanni dei compagni di classe. All’interno del Diario Start è stata inserita una busta trasparente che potrà essere utilizzata per riporre gli avvisi da firmare/firmati, piccole quantità di denaro in vista di una gità o buoni mensa: in questo modo si eviterà di perdere materiali scolatici importanti.

Via del Pioppeto 24, Fraz. Gardolo - 38121 TrentoTel. 0461 950690 - Fax 0461 956733www.erickson.it - [email protected]

Non ho perso tempo durante la veri� ca

Mi sono esercitato

Ho usato bene il tempo per prepararmi

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Non mi sono esercitato abbastanza

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Ho perso tempo

Non mi sono esercitato abbastanza

Non ho usato bene il tempo per prepararmi

Dopo ogni veri� ca colora il simbolo che corrisponde ai risultati che hai ottenuto. Poi scegli una o più motivazioni.

Per ogni obiettivo che ti eri pre� ssato all’inizio del mese, colora la stella corrispondente.

DIARIO STARTcm. 29,7x21pp. 168 a colori + stickers + guida metodolgica per insegnanti e genitori ISBN 978-88-590-0621-3 – € 14,50

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