I COMUNI E LA SFIDA DELLA COOPERAZIONE INTERCOMUNALE
TRA
RIFORME ISTITUZIONALI E RIORDINO TERRITORIALE
IL NUMERO DEI COMUNI ITALIANI E DEI PICCOLI COMUNI, PER REGIONE, 2013
REGIONE N° COMUNI ITALIANI
N° PICCOLI COMUNI
% PICCOLICOMUNI
% PICCOLI SULTOTALE
PIEMONTE 1207 1072 18,8 % 88,8 %VALLE D’AOSTA
74 73 1,3 % 98,6 %
LOMBARDIA 1.544 1.083 19,0 % 70,1 %TRENTINO ALTO-ADIGE
333 299 5,3 % 89,8 %
VENETO 581 312 5,5 % 53,7 %FRIULI-VENEZIAGIULIA
218 155 2,7 % 71,1 %
LIGURIA 235 183 3,2 % 77,9 %EMILIA ROMAGNA
348 158 2,8 % 45,4 %
TOSCANA 287 135 2,4 % 47,0 %UMBRIA 92 60 1,1 % 65,2 %
REGIONE N° COMUNI ITALIANI
N° PICCOLI COMUNI
% PICCOLI COMUNI
% PICCOLI SUL TOTALE
MARCHE 239 173 3,0 % 72,4 %LAZIO 378 253 4,4 % 66,9 %ABRUZZO 305 250 4,4 % 82,0 %MOLISE 136 125 2,2 % 91,9 %CAMPANIA 551 334 5,9 % 60,6 %PUGLIA 258 85 1,5 % 32,9 %BASILICATA 131 99 1,7 % 75,6 %CALABRIA 409 326 5,7 % 79,7 %SICILIA 390 204 3,6 % 52,3 %SARDEGNA 377 314 5,5 % 83,3 %TOTALE 8.093 5.693 100,0 % 70,3 %DATI ISTAT 2013
I COMUNI ITALIANI PER CLASSE DEMOGRAFICA,2013
COMUNI FINO A 1.000 ABITANTI
TRA I 1.001 E 2.500 ABITANTI
TRA I 2.501 E I 5.000 ABITANTI
TOTALE COMUNI CON Più DI 5.000 ABITANTI
ITALIA
NUMERO COMUNI
1.974 2.128 1.591 5.693 2.400 8.093
% SUL TOTALE
24,4 % 26,3 % 19,7 % 70,3 % 29,7 % 100,0 %
DATI ISTAT2013
LA GESTIONE ASSOCIATALA GESTIONE ASSOCIATA
è il tema centrale della discussione attuale sui
piccoli comuni
Evoluzione normativa degli ultimi anni
Crisi economica che spinge a trovare
soluzioni possibili per la fragilità dei piccoli
comuni
LA GESTIONE ASSOCIATA
Associazionismo come
soluzione al tema:
ADEGUATEZZA
ECONOMICITA’
EFFICIENZA
OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE
LA GESTIONE ASSOCIATA
- Attraverso un percorso normativo non sempre organico e coerente- Individuando soluzioni non sempre praticabili
- Puntando su Unioni, Convenzioni e Fusioni- Incentivando Unioni e Fusioni
- Delegando sul livello regionale la soluzione a temi critici quali: - la definizione di ambiti territoriali ottimali- livelli demografici eventualmente diversi da quelli delle norma
statale
Il legislatore ha affrontato il tema dell’associazionismo:
A: livelli di rappresentanza
istituzionale
B: Regolamentazione G.A.•1) Definizione funzioni
fondamentali comunali di cui è obbligatorio l’esercizio
•2) Definizione tempi e modi G.A.
Ambiti di applicazione della normativa relativa ai Piccoli Comuni
GA: Sviluppo
A: LIVELLI DI RAPPRESENTANZA ISTITUZIONALE Legge 42/10 – riduzione dei costi della
politica che partendo dal 2011 riduce il numero dei consiglieri comunali. Nei comuni fino a 3000 abitanti il sindaco, in alternativa alla giunta può delegare 2 consiglieri
GA: Sviluppo
Provvedimenti adottati
• Art.16 della lg 148/2011 (c.17 – c.21) prevede una ulteriore riduzione degli organi istituzionali; dal primo rinnovo i consigli comunali avranno una nuova composizione
A: LIVELLI DI RAPPRESENTANZA ISTITUZIONALEAbitanti Sindaco Consiglieri giunta
ab< 1000 Sì 6 NON percepiscono gettoni. Assenze dal lavoro NON rimborsabili.
No
1001<ab>3000 Sì 6 2
3001<ab>5000 Sì 7 3
5001<ab>10000 Sì 10 4
GA: Sviluppo
Provvedimenti adottati
(composizione dei consigli comunali)
• Nei comuni fino ai 15.000 abitanti le sedute del Consiglio Comunale, di Giunta e delle commissioni si tengono preferibilmente in orario NON lavorativo .
• Le giornate di assenza al lavoro dei consiglieri comunali sono sostituite “dal tempo strettamente necessario per la partecipazione alla seduta del consiglio comunale e per il raggiungimento del luogo”
EVOLUZIONE NORMATIVA GAODL 78/10 (LEGGE 122/10) COME MODIFICATO DAL DL 95/2012
Obbligo di gestione associata in Unione o Convenzione delle funzioni fondamentali.
I Comuni non possono svolgere singolarmente le funzioni fondamentali svolte in forma associata.
La medesima funzione non può essere svolta da più di una forma associativa.
FUNZIONI FONDAMENTALI (DL 95/2012)a) organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile
e controllo;b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale,
ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale;c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa
vigente;d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la
partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale;e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di
coordinamento dei primi soccorsi;f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e
recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; [169]
g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione;
h) edilizia scolastica per la parte non attribuita alla competenza delle province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici;
i) polizia municipale e polizia amministrativa locale;l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi
anagrafici nonché in materia di servizi elettorali, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale;
l-bis) i servizi in materia statistica. (art. 1, comma 305, L. 24 dicembre 2012, n. 228)
SCADENZE GAO
1° gennaio 2013 prime tre funzioni
Ulteriori 3 funzioni al 30 giugno 2014
(legge stabilità n. 147/2013)
Rimanenti funzioni entro il
31 dicembre 2014 (legge stabilità n. 147/2013)
Nel caso non vengano rispettate queste scadenze il prefetto assegna agli enti
inadempienti un termine perentorio entro il quale
provvedere.
Decorso inutilmente detto termine, trova applicazione
l'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131
(commissariamento per le GAO)
DEFINIZIONE AMBITI OTTIMALI La Regione, individua, previa concertazione con i
Comuni interessati nell'ambito del C.A.L., la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica per lo svolgimento in forma obbligatoriamente associata da parte dei Comuni delle funzioni fondamentali, secondo i princìpi di efficacia, efficienza ed economicità.
Il limite demografico minimo delle Unioni è fissato in 10.000 abitanti (dl 95/2012)
Regione Lombardia: 5.000 ab./ 3000 ab. in caso di Comuni appartenenti o appartenuti a Comunità Montane, o pari al quadruplo del numero degli abitanti del comune demograficamente più piccolo tra quelli associati (LR 22/11) sia in caso di Convenzioni che di Unioni
STRUMENTI PER LA GESTIONE ASSOCIATA
Convenzioni Unioni
Fusioni
In Lombardia Comunità Montane
(l.r. 22/11)
LE CONVENZIONI
Hanno durata almeno triennale. Ove alla scadenza del predetto periodo non sia comprovato, da parte dei comuni aderenti, il conseguimento di significativi livelli di efficacia ed efficienza nella gestione, secondo modalità stabilite con decreto del Ministro dell‘Interno, i Comuni interessati sono obbligati ad esercitare le funzioni fondamentali esclusivamente mediante Unione di Comuni.
Art. 30 TUEL come modificato dal DL 95/12
L'unione di comuni è l'ente locale costituito da due o più comuni, di norma contermini.Ogni comune può far parte di una sola UnioneL’Unione può stipulare convenzioni
Organi: presidente, giunta e consiglio e sono amministratori in carica dei comuni associati
No oneri, no indennità, no gettoni.
Il presidente tra i sindaci dei comuni associati;la giunta tra i componenti dell'esecutivo dei comuni associati.
Il consiglio : un numero di consiglieri, eletti dai singoli consigli dei comuni associati tra i propri componenti, non superiore a quello previsto per i comuni con popolazione pari a quella complessiva dell'ente. Garantire rappresentanze delle minoranze e di ogni comune ove possibile
LE UNIONI (ART. 32 TUEL)
Autonomia statutaria;Potestà regolamentare
Conferimento risorse umane e strumentali per esercizio funzioni. A regime progressivi risparmi di spesa del personale
I consigli comunali approvano l’atto costitutivo e lo statuto che individua le funzioni svolte e le risorse finanziarie
No patto di stabilità
LE UNIONI
Le Unioni
Le Unioni di Comuni della Regione Lombardia [elaborazione Ancitel 2014]
Unione di Comuni Numero Comuni
Popolazione residente Superficie
61 225 420.345 3.482
LE FUSIONI (ART. 133 COSTITUZIONE; ART. 15-16 TUEL; ART. 31, CO.23, L. 183/2011; ART. 20 LEGGE .135/2012)
Incentivazioni per attenuare l’impatto della riduzione dei trasferimenti
Patto di stabilità non applicato per tre anni
Risposta all’obbligo di esercizio associato delle funzioni fondamentali
Esclusione dall’obbligo di esercizio associato delle funzioni fondamentali per fusioni con abitanti pari o sup al quadruplo del più piccolo (L.R. 19/13 art. 2)
LE FUSIONI IN LOMBARDIA2012 2 fusioni2013 19 processi di fusione con 9 referendum positivi (circa 58 comuni coinvolti)
Provincia di Bergamo: Sant’Omobono Terme e Valsecca diventerà Sant’Omobono Terme (“sì” 84%, “no” 16%); Brembilla e Gerosa diventerà Val Brembilla (“sì” 77%, “no” 23%).
Provincia di Como: Bellagio e Civenna si trasformerà in Bellagio (“sì” 81%, “no” 19%); Drezzo, Gironico e Parè diventerà Colverde (“sì” 78%, “no” 22%); Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra si fonderanno in Tremezzina (“sì” 63%, “no” 37%).
I 9 nuovi Comuni al voto in Lombardia
I 9 NUOVI COMUNI IN LOMBARDIA
Provincia di Pavia: Cornale e Bastida de’ Dossi diventerà Cornale e Bastida (“sì” 87%, “no” 13%).
Provincia di Mantova: Virgilio e Borgoforte daranno vita a Borgovirgilio (“sì” 68%, “no” 32%).
Provincia di Lecco: Verderio Inferiore e Verderio Superiore sarà semplicemente Verderio (“sì” 80%, “no” 20”).
Provincia di Varese: Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e Veddasca diventerà Maccagno con Pino e Veddasca (“sì” 54%, “no” 46%).
COMUNITÀ MONTANE IN LOMBARDIA Accordo ANCI-UNCEM e presenza dei comuni
montani in tutti gli organi di ANCI Lombardia Presenza della Consulta dei Presidenti delle
comunità montane nel Dipartimento piccoli Comuni
1 •Non più ambiguità tra Unioni e CM
2 •CM come forma di GAO con convenzioni stabili
3•Revisione regolamento 2/09 con specifici
finanziamenti alle CM che attivano GAO solide e strutturate per i Comuni della C.M.
Novità L.R. 19/13 art. 3:
PATTO DI STABILITA’ I Comuni superiori a 1000 abitanti dal 01-01- 2013
sono sottoposti al vincolo del patto di stabilità (DL 138/11)
Patto regionale 2013:78 comuni in manovra espansiva; 56% dell’obiettivo dei piccoli Comuni
Legge stabilità 2014 patto regionale: plafond per i Comuni circa 160 milioni; 80 milioni per piccoli Comuni
LA LEGGE STABILITÀ N. 147/13
Proroga scadenze GAO
Centrale Unica di committenza (30-06-14) no fino a 40.000 euro di forniture, servizi e appalti
Patto di Stabilità attenuato
Comune Capofila nelle convenzioni per GAO: vincoli patto distribuiti tra enti aderentiRipristino finanziamento alle Unioni (10+30mil)Nuovo finanziamento alle Fusioni (30 mil)
LE PREMIALITÀ IN LOMBARDIA L’INDICE SINTETICO DI VIRTUOSITÀ (ISV) L’ISV è elaborato sui dati dei certificati di conto
consuntivo dell’ultimo triennio disponibile Utilizzato per distribuire il 12,5% del plafond verticale Utilizzabile anche dalla regione anche per la
partecipazione a bandi Premia i Comuni in Unione con un premio di 20 punti
(una classe di virtuosità) Dal 2014 premia le fusioni per tre anni (15 punti i
primi due anni e 20 il terzo) Criticità: in Lombardia nessun finanziamento alle
Fusioni
INIZIATIVA 6000 CAMPANILI
100 milioni di euro (Decreto del Fare 2013)
finanziati i 115 progetti (infrastrutture e lavori pubblici)
altri 50 milioni (legge di stabilità)
Finanziati altri 60 progetti
Risorse sul 2014 (da fondi europei disponibili): 1 miliardo di euro (ripristinare il fondo ordinario investimenti)
CRITICITÀ DEL PROGRAMMA 6000 CAMPANILI
Il programma 6000 campanili diventi una azione strutturale (stabilizzata e periodica) per i Piccoli Comuni.
Assurdità dei criteri messi in atto con “clic day”, l’ordine di arrivo delle pratiche “a sportello” tramite PEC
E’ necessario stabilire un tetto finanziario dei progetti più a misura dei Piccoli Comuni per consentire più interventi.
Solo 115 Comuni su 4200 richiedenti + 60 con integrazione
PROSPETTIVE: RIORDINO TERRITORIALE REGIONE LOMBARDIA
Richieste di ANCI Lombardia:Legge regionale di riordino territoriale: *sintesi tra la normativa vigente regionale
(legge 11/04 piccoli comuni, legge 19/08 Unioni e Comunità Montane, regolamento 2/09 ) in coordinamento con quella statale.
*definizione degli ambiti territoriali ottimali per la GAO e le ridefinite funzioni provinciali
ALTRE RICHIESTE DI ANCI A REGIONE LOMBARDIA
Ripristino risorse destinate alle Unioni di Comuni (l.r. 22/11) anche per le Unioni di nuova formazione .
Definizione di un sistema di premialità e incentivazioni anche per le GAO particolarmente strutturate e integrate (uffici unici…)
Incentivi ai Comuni non in obbligo coinvolti nel processo associativo
Deroghe sui livelli demografici richieste dai Comuni e per “Comuni isola”.
ATTIVITÀ IN CORSO
Tavolo istituzionale GAO tra Prefetture, Regione e ANCI
Relazione con organizzazioni sindacali funzione pubblica con protocollo d’intesa in essere sul monitoraggio e facilitazione delle GAO
Formazione
PROSPETTIVE: DDL DEL RIO
Il DDL Del Rio in discussione al Senato dopo la prima approvazione alla Camera contiene articoli rilevanti e importanti per i Piccoli Comuni: Ridefinizione della governance delle Unioni
(rappresentanza di tutti i Comuni membri) Rispristino delle rappresentanze dei consigli comunali:
fino a 3.000 sindaco + 10 consiglieri con max 2 assessori tra 3.000 e 10mila sindaco + 12 consiglieri con max 4 assessori
Nella discussione al Senato possibile Terzo mandato per i Sindaci dei Comuni < 3.000 abitanti
PROSPETTIVE DDL DEL RIO: UNIONI
Gratuità delle cariche presso l’Unione Possibilità di svolgere in funzione associata quanto
richiesto dal piano anticorruzione e trasparenza,l’organo di revisione (con un unico revisore fino a 10 mila abitanti e da un collegio oltre i 10 mila) e le funzioni di competenza dell’organismo di valutazione e di controllo
Nuovi incentivi per Unioni
PROSPETTIVE DDL DEL RIO
Fusioni: vengono definite alcune flessibilità e vantaggi sia in termini di obbligo di gestione associata sia per eventuali margini di indebitamento sia infine per la continuità amministrativa garantita per tutti gli atti, le norme e i regolamenti, fino ai nuovi organi eletti
Nuovi incentivi per le Fusioni
PROSPETTIVE
Autonomia fiscale Autonomia ordinamentale Autonomia progettuale Governo dell’area vasta (governance provinciale)
Eliminazione patto di stabilità