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Il saluto del Direttore Generale Cari lettori,
sono appena trascorse le festività natalizie e già è
pronto, fresco di stampa, il nuovo numero del giornalino interno della
RSA.
E’ un efficace mezzo di comunicazione ed uno strumento di
relazione molto importante perché raccoglie e rende disponibili a tutti i
ricordi, le passioni, le tradizioni e le molteplici esperienze che ognuno
porta dentro di sé.
E’ la voce di tutti coloro, ospiti e operatori, che quotidianamente
vivono la struttura, collaborano e operano fianco a fianco per costruire
un ambiente di vita sempre migliore, dove ognuno arricchisce l’altro,
improntato alla condivisione, all’amore e al rispetto della persona.
La lettura del giornalino, che costituisce senz’altro un momento
di gioia e di divertimento, è anche un modo per essere informati sulle
molteplici iniziative che gli operatori, con tanta professionalità e tanta
buona volontà, portano a compimento, spesso in collaborazione con le
associazioni e le scuole del territorio, nonché per consentire a tutti coloro
che vivono nella Residenza di esprimere le proprie opinioni, i propri
sentimenti e valorizzare le proprie qualità.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questo
numero e tutti quelli che, ogni giorno, assicurano il proprio apporto per
promuovere e realizzare le attività ed i servizi della Residenza.
Buona lettura e auguri per il nuovo anno.
Massimo Rapezzi
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Un angelo avvertì i pastori: ”Io vi porto una notizia che vi procurerà una grande gioia. Oggi a Betlemme è nato Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia.” Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l'annuncio dell'angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l'adorazione dei pastori, la visita dei magi. Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù e cade il 25 dicembre e si esprime con riti, cerimonie ed usanze che variano di paese in paese, sono strettamente legate alla festività la tradizione del presepe e l'addobbo dell'albero di Natale . Fu per primo San Francesco che, nel 1223 a Greccio, pensò di celebrare il Natale in una maniera inconsueta per l’epoca e preparò un presepio dal vivo per meglio contemplare il mistero d’amore per cui Gesù assunse la nostra piccolezza e la nostra povertà. Il presepio ci invita a ritrovare il vero significato del Natale, affinché accanto alla tradizione che prevede lo scambio di auguri, la visita di Babbo Natale con doni e l’addobbo delle case , ci sia posto per un rinnovamento ed un risveglio della nostra fede attraverso la riscoperta del vero significato del presepio: l’adorazione di Gesù nelle dolci sembianze del Bimbo nella culla.
ALBERO DI NATALE L’uso dell’albero di natale risale probabilmente
al XIV secolo da antiche tradizioni nordiche.
L’abete simboleggiava il punto d’unione tra la
terra e il cielo, tra gli uomini e gli dei. Doveva
propiziare il futuro e le nascite, le decorazioni
dovevano favorire la ricchezza e il benessere, le
luci rappresentavano la nuova luce che
illuminerà il mondo dopo il solstizio d’inverno.
La fede cristiana ha trasformato questi simboli:
l’albero rappresenta la croce, le luci ci ricordano
Gesù, del mondo, mentre le decorazioni
rappresentano i doni che gli uomini fanno al
bambino. L’albero di Natale si prepara dopo l’8
dicembre, giorno dell’Immacolata oppure per
Santa Lucia il 13 dicembre.
Parlando di attualità durante il
Gruppo Cognitivo
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“Caro amico ti scrivo…”
Nei mesi di novembre e dicembre è iniziato il progetto tra la nostra Rsa e la scuola media “G.Galilei” di San Pietro in Palazzi. Con la classe 3°G, guidata dai professori di educazione artistica, italiano e musica, si è lavorato sul tema “Caro amico ti scrivo…”, sono state elaborate letterine di natale di ogni genere in collaborazione con i nostri assistiti. Il progetto si è concluso con una mostra degli elaborati all’interno della nuova portineria della Rsa.
“ Caro Babbo Natale quest’anno per me è stato fantastico, ricco di emozioni
e avvenimenti felici, io non chiedo delle cose per me, ma per gli altri visto che di cose
io ne ho tante. Ti chiedo di portare un regalo a chi nel 3° mondo non se lo può
permettere, chiedo di far si che la Casa Cardinale Maffi rimanga sempre aperta per
rendere felici i loro inquilini, ma anche alle ragazze che li assistono, in modo da
ringraziarle per quello che fanno ogni giorno per gli inquilini della Casa e ti prego
di coltivare le loro passioni fino alla fine.”
IL NOSTRO NATALE
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“I miei natali sono sempre stati belli, passati nell’affetto e
nel calore della mia famiglia, spero che i prossimi siano belli come
quelli già passati.
Riguardo al progetto della Casa Cardinale Maffi lo trovo
bellissimo anche perché così possiamo portare un po’ di felicità a
dei signori che per problemi familiari o altri motivi non possono
più avere una famiglia. Secondo me questi progetti non andrebbero
fatti solo sotto Natale, ma anche sotto altre festività per portare allegria a tutti quanti.
Buon Natale.”
“ Quest’anno ho ricevuto tanti regali, non mi aspetto chissà cosa, ma
sicuramente saranno bellissimi. Quando penso al Natale, alla gioia immensa che ti
da: (la famiglia, i regali, le luci, il caldo accogliente della casa arredata in stile
natalizio), penso anche a chi il Natale non può goderselo, ed è triste e infelice
all’idea di non poter trascorrere un Natale come tutti gli altri. Spero che almeno
durante questa meravigliosa ricorrenza le persone meno fortunate di me possano
sorridere almeno una volta. Quando dico agli altri Buon Natale non lo faccio per
essere gentile ed educata, ma proprio perché ci tengo che passino un Buon Natale! “
Carlo: Mi sono trovato bene perché i ragazzi sono stati bravi, ci siamo divertiti. Ho fatto i disegni insieme a loro e alla fine ci siamo fatti gli auguri di Natale. Vedere la portineria addobbata con i nostri disegni mi fa sentire bene, mi dà soddisfazione far vedere agli altri quello che abbiamo fatto insieme.
Rosanna: Ho disegnato insieme a Caterina, è stato facile disegnare con lei perché mi
ha aiutata.
Fabrizio: Mi è piaciuto quando siamo andati alle scuole e quando sono venuti i ragazzi a lavorare da noi. Io li ho guardati disegnare e non ho fatto niente perché non ne avevo voglia. La portineria addobbata fa allegria e mi piace soprattutto la stella con le foto.
Daniela: Le ragazzine sono state molto carine, simpatiche, brave a disegnare, gentili con noi, educate.
Mi hanno insegnato una tecnica di disegno con le matite a cera che io non conoscevo. Mi hanno
regalato un disegno che porto con me nel borsellino. La prima volta non sono riuscita a disegnare,
non mi sentivo pronta, ma già dal secondo incontro mi sono sentita più a mio agio e ho fatto un
disegno che vedo brutto rispetto a quelli fatti da loro, ma che comunque è stato esposto nella mostra e
di questo ne sono felice.
IL NOSTRO NATALE
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Domenica 18 dicembre 2011 Noi del gruppo SWING (Carlo, Rita,
Lida, Gabriella, Rosanna, Milly, Angela e Aurora) abbiamo
partecipato insieme al coro di Riparbella al “Grande spettacolo”
al teatro “De filippo” a Cecina..
Con le nostre danze “colorate” da palloncini e dal suono di buffi
strumenti e con il nostro entusiasmo, abbiamo accompagnato
canzoni e musiche eseguite dal coro.
..tanta è stata l’emozione.. tanto è stato il divertimento!!
La nostra esperienza la ricordiamo cosi:
LIDA: Rosanna mi ha presa per mano, mi ha fatto salire gli scalini e mi
sono ritrovata sul palco…Io avevo il “trillo” e il gruppo aveva i
palloncini colorati…quando era il momento scuotevo lo strumento e
suonavo. Accanto a me c’era un uomo che batteva
il piatto con le “nappine”. Davanti a me c’era il
pubblico!! Mi sentivo emozionata…mi piaceva
sentire quelle “cosine” del trillo tintinnare!
ROSANNA: Mi sono emozionata quando nella
prima danza “suonavo” il palloncino..
GABRIELLA: Finalmente siamo al debutto!! L’esperienza mi è piaciuta, soprattutto la danza con il palloncino perché “giocavamo” con la musica.. altrettanto bello è stato il coro e le nostre maracas che venivano alzate con la musica…molto emozionante.. quando abbiamo sentito il primo applauso….MAMMA MIA!!
CARLO:.. si è aperto il sipario e ci hanno applaudito.. è stato tanto bello e mi sono divertito.. mi ricordo di aver visto un filmato sulla povertà, tanta gente che mangiava il riso con le mani.. BADATE QUANTA GENTE
SOFFRE!!
ROSANNA&GABRIELLA: abbiamo visto tra il
pubblico Marco, Nadia e Monica.. e nel coro diretto da
Alice c’era la nostra assistente sociale Sara Belli.
ANGELA: Peccato! Mi sono sentita male e non sono potuta venire. Mi è dispiaciuto perché ci tenevo a suonare i miei strumenti!!
MERY: Grazie a tutti della vostra partecipazione…e arrivederci al prossimo
spettacolo!!
IL NOSTRO NATALE
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Il baule dei Ricordi
Ricordi di Natale… Navarina: Facevamo l’albero e la capanna del presepe
con la natività, si faceva una grande festa perché arrivava Babbo Natale che mi portava regali come il pallone e vestiti
Livia: il giorno di Natale con la mia famiglia si mangiava
bene, ricordo sempre come erano buoni i tortellini.
Roberto: Io sono contento perché ogni anno vado a festeggiare
il Natale a casa da mia mamma e da mia sorella
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La pagina dello Sport
Lunedi 19 Dicembre si è tenuto, presso la palestra della scuola media Galileo Galilei di San Pietro in Palazzi, il primo torneo di hockey solidale, organizzato dal professore di educazione fisica Giovanni Ferretti.
Hanno partecipato otto dei nostri assistiti: Carlo, Francesco, Rosanna, Roberto, Fabrizio, Fabio, Benito, Luigi, che con mazze alla mano, costruite con bastoni di scopa e flaconi di detersivo, si sono impegnati in uno sport a loro sconosciuto.
Durante la partita, tra i ragazzi e i nostri assistiti, si è respirato un clima di integrazione, di solidarietà, di aiuto e di spontanea allegria. Il tutto si è concluso con un piccolo rinfresco organizzato all’interno della Rsa durante il quale alcuni dei partecipanti hanno espresso un
loro pensiero sull’esperienza vissuta.
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A novembre è stata contattata la RSD di Collesalvetti e abbiamo chiesto loro un piccolo
resoconto riguardante la vita all’interno della struttura….
Il C.d.R. – R.S.D “Santa Caterina” si trova a Collesalvetti,
un piccolo paese in provincia di Livorno. Il centro è
situato proprio nel cuore del paese, in prossimità della
via e della piazza principale.
Tutta la struttura è in fase di ristrutturazione, e ad oggi
la parte della fisioterapia ambulatoriale e la parte del V
nucleo sono state completamente ristrutturate.
Attualmente le persone assistite sono 93, suddivise tra 5 nuclei e il Centro diurno.
Numerose sono le attività che vengono svolte all’interno del Santa Caterina: musicoterapia,
attività motoria presso la piscina di Calci, laboratori creativo espressivi, pet therapy,
ortoterapia, attività di cucina, e inoltre alcuni ospiti sono titolari di una borsa lavoro, e
svolgono quindi attività lavorative retribuite, all’interno o all’esterno della struttura.
Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di riferirci le loro impressioni sulla vita all’interno della
struttura:
MARCO A.ci dice che è molto contento di vivere qua, perché è soddisfatto del proprio lavoro: “tutti i martedì mattina vado a lavorare in segreteria, ed attacco le etichette con i nominativi dei dipendenti sulle loro buste paga”.
CLAUDIO G., originario di Piombino, vive nel V nucleo da circa due anni, e
ci riferisce che è felice di avere una propria camera, in cui può custodire
i suoi disegni di biciclette e motorini, e dove può ascoltare la sua radio.
Claudio dice anche che gli piace molto il momento del pranzo e della
cena, che si svolge in soggiorno insieme a tutti gli altri ospiti del
nucleo, perché può chiaccherare e scherzare con loro.
Anche GIULIANO B. è titolare di una borsa lavoro, che lo vede impegnato quotidianamente per lo svolgimento di alcune commissioni esterne: “mi piace molto il mio lavoro, perché vado a giro nei negozi di Collesalvetti, e svolgo un lavoro utile per i dipendenti che durante il loro turno di lavoro mi chiedono di andare a svolgere qualche commissione in paese per loro.”
Inoltre Giuliano ha una passione per i numerosi gatti che vivono nel giardino della struttura, dei quali si prende amorevolmente cura.
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PROVERBI E STORNELLI
La neve Decembrina,
per tre mesi ci rovina
* Dicembre imbacuccato, raccolto assicurato
A Natale, o grosso o piccino, su ogni tavola c'è il tacchino
Quando Natale vien di Domenica, vendi la cappa per comprar la melica
Se le rondini vedi a San Michele, solo dopo il Natale l'inverno viene
Novembre ammucchia le secche foglie in terra, Dicembre ammazza l'anno e lo sotterra
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Divertiamoci insieme!!
Dal 29 agosto al 2 settembre 2011 Paolo M., Carlo T., Angela D., e Benito L. hanno alloggiato presso il Podere Tuscania di San Vincenzo, accompagnati da Sara G. (PSM) Clara Z.(Osa addetta all’animazione), Erika D.(TO) e Giulietta B.(Osa), trascorrendo cosi qualche giorno di relax e divertimento, visitando luoghi, andando al mare e ballando durante le feste di paese. Hanno avuto anche l’occasione di poter conoscere e rivedere gli assistiti della RSA di Olmarello e di Fivizzano. Ed ecco i loro commenti:
ANGELA: “Ho passato delle belle giornate in vacanza, dormivo insieme ad altre due ragazze che non conoscevo, mi piaceva poco andare sulla spiaggia, ma mi sono divertita molto quando siamo andati in giro per Piombino e quando abbiamo ballato
alla festa in paese.”
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A fine Ottobre è stata organizzata da Sara ed Erika la “castagnata”, la tanto attesa raccolta, o meglio ricerca quasi disperata, delle castagne nei boschi di Castagneto. Benito da buon boscaiolo, ci ha fatto da Cicerone, anche se all’inizio ci ha fatto camminare un bel po’ prima di scoprire che quella parte di bosco era inaccessibile. Così ci siamo diretti in un’altra zona, ma nonostante aver girato in lungo e in largo per la macchia, di castagne ne abbiamo trovate veramente poche… nonostante tutto abbiamo passato una bella giornata in compagnia di Erika e Sesto. Per gli amici rimasti in struttura e per premiare la nostra fatica, a Novembre è stata organizzata la “castagnata” con caldarroste, castagnaccio e musica.
1 kg di FARINA DI
CASTAGNE
1 l DI LATTE
½ l D’ACQUA
1 pizzico di SALE
100 gr DI PINOLI
50 gr DI NOCI
100 gr DI UVETTA
100 gr DI RICOTTA
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Sono quasi le 19,30, ma stasera l’orologio scandisce le
ore in modo diverso, non è quasi l’ora di cena, è ancora presto, il
babbo per il momento non torna…tante le persone ancora in
negozio…genitori che si affrettano a scegliere i giocattoli
desiderati dai loro bimbi, richiesti dentro quelle letterine imbucate
nella cassetta rossa di Babbo Natale appesa lì fuori. Anch’io
ho scritto una letterina tutta piena di lustrini-che mi sono rimasti
sulle dita- per la mia sorellina Daniela (si chiama così perché ho
scelto io il suo nome dopo che i miei genitori non hanno voluto
chiamarla Alessandra come avevo suggerito in un primo momento- troppo lungo, secondo loro- “allora Daniela,
ha un suono dolce”, ho detto); l’ho scritta mentre lei me la dettava…è ancora piccola, ha cinque anni, ma è
intelligentissima, apprende con facilità, ha imparato a memoria una poesia lunga lunga, “La notte santa”, che le
hop insegnato io ed appena due mesi fa l’ha recitata al compleanno di un’amichetta lasciando stupite le mamme
presenti alla festa…quindi stasera dovrò stare molto attenta per riuscire nell’intento, quello di stupirla,
lasciarla a bocca aperta facendole credere che è venuto a casa nostra Babbo Natale.
Io ho 11 anni e nove mesi, frequento la prima media e sono –mi sento!- una ragazzina anche se la mamma mi ripete
spesso che a questa età non si “è ne carne né pesce”, modo davvero strano e curioso per dire che non siamo più
bambine, ma neanche donne, quindi ragazzine…appunto. Allora stasera serata speciale e diversa, abitudini
rivoluzionate, attesa paziente e …impaziente! La Daniela gioca con la sua bambola preferita, un po’ bruttina
dopo che le ha tagliato i capelli, ma a lei piace così, quindi “de gustibus non disputandum est” (ma questo non
posso scriverlo, ancora non ho studiato il latino!). Guardo fuori dalla finestra, aspetto il babbo…sono un
po’ agitata…tutto dovrà riuscire alla perfezione…e poi comincio ad avere fame… Il buio fuori ha una luce
diversa stasera, magica e misteriosa, calda e protettiva, eppure fa freddo, le persone che passano sono
imbacuccate e frettolose, vogliono arrivare al più presto a casa.
Le 20.15, la macchina del babbo ancora non si sente…”Bimbe, a tavola, intanto noi si mangia la minestra”-
dice la mamma ed io sono già seduta. La Daniela no, lei non è una mangiona, anzi, e tante pietanze non le
piacciono e poi quando gioca se ne sta tranquilla e si isola con i suoi giochi.
La chiamo anch’io. “Dai, vieni a mangiare, che dopo si va alla Messa e vedrai che quando si torna, ci sta che
sia venuto Babbo Natale”. Eccola. La minestra mi scalda e mi toglie un po’ di fame. Adesso aspetto il
babbo. Sarà stanco, ma soddisfatto di aver venduto tanti giocattoli…Chiuderà a metà la saracinesca del
negozio, metterà un po’ in ordine e sceglierà i giochi per noi, soprattutto per la Daniela (io sono grande, ho
chiesto il giradischi) e tornerà carico come Babbo Natale…lui, che è quello vero e vive con noi tutti i giorni, e
ci regala i giocattoli anche a primavera, o a Pasqua, e in estate…e a luglio viene a trovarci la sera al mare
sempre con un pensierino…e quando entriamo “a negozio”, come diciamo noi, ci fa scegliere ciò che
vogliamo…”Ecco il babbo!”-dice la Daniela che ha sentito la macchina. Mi alzo da tavola e corro alla
finestra… il babbo scende, mi sorride e con la mano indica il bagagliaio…capisco che li ci sono i
giocattoli…li prende e li porta nello stanzino delle biciclette…tanto la Daniela è piccina, non arriva alla
finestra e non può vederlo…li porterà in casa più tardi, quando lei dormirà.
“Giuliano, sei stanco? Bimbe, lasciate libero il babbo che ha bisogno di fare il bagno e di cenare- ci dice la
mamma dopo che gli siamo corse incontro per abbracciarlo e dargli un bacio.
Ho tante cose da chiedere al babbo…quali giocattoli ha venduto di più…i pattini che non sono bastati perché
super richiesti…la bambola che cammina, i modellini delle auto, poi i trenini, il piccolo mago, la parrucchiera, e
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tanti giochini a carica…il gattino che rincorre la farfalla, il bambino sul triciclo, l’acrobata che fa mille
piroette, il trapezista, il giocoliere… “ Silvia, basta, il babbo è stanco!”
Si, è stanco, ma contento del suo lavoro e ne parla volentieri, dopo una fatica che è felicità assicurata di un
bambino che se lo aspetta o, anche e meglio, che non se lo aspetta. Il babbo vende i sogni…reali.
Ma adesso è il momento di mettere in atto il piano strategico che ho studiato con cura. Ci si prepara per la
Messa e iniziano i preparativi in attesa di Babbo Natale. “Vieni, Daniela,- le dico- prepariamogli la tazza per
il latte caldo… il bricco per riscaldarlo…avrà freddo…prendi il tovagliolo rosso, il cucchiaino, la
zuccheriera” “Anche i biscotti”- suggerisce la Daniela. “Certo, prendili, ma tanta fame non ce l’avrà, visto che
sarà stato già in altre case”- le dico. ( Quindi quando saremo usciti ed io con una scusa tornerò in casa per
lasciare un po’ di caffellatte nella tazza facendo credere che l’ha bevuto Babbo Natale, dovrò ricordarmi
anche di dare un morso a qualche biscotto e far cadere sul tavolo alcune briciole…).
Vestiti di tutto punto, ben coperti, ci affacciamo sulla porta mentre il babbo va ad aprire la macchina per
farci entrare in fretta tanto da evitare il freddo pungente, quello sano che “trinza” le mani…le mie in
particolare..
“Mamma, devo tornare in casa, non ho preso i guanti!”-dico e mi precipito a rientrare per mettere a punto la
sceneggiata…caffellatte, poco, nella tazza, rientrare per mettere a punto la sceneggiata…caffellatte, poco,
nella tazza, tovagliolo ripiegato in altro modo, due o tre morsi a qualche biscotto, briciole sul tavolo…
(anche troppe, Babbo Natale ci poteva star più attento e sporcare di meno…) e via in macchina! Ma i guanti?
I guanti! Li ho dimenticati! Intanto il babbo parte. “Mamma, ma dove li hai messi i guanti?! Non li ho trovati!”-
dico prima che la Daniela si accorga che non li ho presi. La risposta dela mamma non ha importanza, la
sceneggiata si, e quella è riuscita.
S. Messa. Canti solenni, “Tu scendi dalle stelle” che mi piace tanto e mi commuove…”e vieni in una grotta al
freddo e al gelo”. Presepe tradizionale, Gesù Bambino deposto nella mangiatoia a mezzanotte. Campane.
Quelle classiche, suono di campane, appunto, non quelle musiche artificiali e fredde di adesso, ammesso che si
sentano, oggi.
La Daniela è da un po’ che dorme. Meglio. Sarà più sveglia dopo.
Usciamo dalla chiesa. Ora si che fa freddo. Ma è Natale e deve far freddo, questo freddo, non il tempo
umido di adesso che pare autunno e quindi fuori stagione per quella che rimane la festa più attesa e più bella
dell’anno, che poco assomiglia, oggi, purtroppo, a Natale (“comprare!”, e pazienza se “amare” rimane sullo
sfondo, e se ci rimane si può già esser soddisfatti), soprattutto al Natale di allora ( quando il profumo dei
mandarini era quello che si respirava tutti insieme, in famiglia, per Natale).
Il babbo parcheggia davanti a casa, come ogni volta che arriva a casa, quasi ci fosse il passo carrabile che,
invece, non c’è, che tanto il posto è sempre libero, quasi fosse esclusivamente nostro.
“Daniela, svegliati, sarà venuto Babbo Natale?”- le chiedo. Intanto il babbo scende, va nella stanzina delle
biciclette e prende qualche pacco…un gioco in scatola, due bambole, una cucina…tanto per farle trovare
qualche giocattolo subito…gli altri, domattina, in fondo al letto, li metterà la mamma prima del nostro
risveglio…sì, anche del mio, voglio una sorpresa anch’io…
Eccoci pronte a scendere. Entriamo in casa. La Daniela corre in cucina, vede la tazza sporca, le briciole sulla
tavola, i biscotti mangiucchiati, e quei pacchi…” E’ venuto Babbo Natale!- grida- e le gote rosse che le
infiammano il visino, a dipingerle, sarebbero meno belle, e le lucine colorate e scintillanti messe dal babbo
sull’albero in salotto non brilleranno mai come i suoi occhi!
Si, Daniela, è venuto Babbo Natale, è venuto per farti felice…e non se ne andrà più.
E non sai, anzi, lo sai, come avremmo voluto mantenere la promessa.
Dedicato a mia sorella Daniela perché ritrovi e rinnovi in sé quel ricordo.
Silvia Sturlini Montecatini Terme, 5 Dicembre 2011
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IL SECONDO MARTEDI DI OGNI MESE UN GRUPPO DI VOLONTARI DELLA PARROCCHIA DI SANTA
TERESA DEL BAMBINO GESÙ SI RECA A SAN PIETRO IN PALAZZI PER INCONTRARE GLI AMICI ASSISTITI
DELLA CASA CARDINALE MAFFI. AL NOSTRI ARRIVO MANIFESTANO LA LORO GIOIA IN MANIERA
MOLTO VIVACE E COMMOVENTE, SUBITO DONARE E RICEVERE NON HA PIÙ CONFINI,
E SI MATERIALIZZA TRA NOI UN SENTIMENTO DI GIOIA COMUNE, PUR DIVERSA NELLA
DISPARITÀ DEL SENTIRE.
IL POMERIGGI OTRASCORRE GIOIOSO E RUMOROSO, TRA I NUMERI DELLA TOMBOLA CHE NON ESCONO
(ESORTATI DA NILA AD USCIRE) TRA RICHIESTE DI PICCOLI REGALI, BATTUTE, INFORMAZIONI SULLA
NOSTRA SALUTE E DOMANDE PER SAPERE QUANDO SARANNO INVITATI NELLA NOSTRA PARROCCHIA
A ROSIGNANO…PERSONE DA AMARE. CON IL LORO CARATTERE, LA LORO PERSONALITÀ. IL PENSIERO
VA CON GRATITUDINE A CHI SI PRENDE CURA DI LORO OGNI GIORNO E LO FANNO CON
PROFESSIONALITÀ E CON IL TONO GIUSTO, NON A CASO HANNO SCELTO DI FARE QUESTO LAVORO CHE
RICHIEDE SENSIBILITÀ E PAZIENZA.
CARI AMICI È NATALE, LA FESTA PIÙ BELLA, QUELLA CHE CI RICORDA OGNI GIORNO L’UMILTÀ DI
NOSTRO SIGNORE, TRASCORRETELA CON SERENITÀ E SPERANZA…QUESTO VI AUGURANO GLI AMICI DI
POMERIGGIO INSIEME.
UNA VOLONTARIA DELLA PARROCCHIA DI
SANTA TERESA DEL BAMBINO GESU’
Era la prima volta che venivo da voi e mi avete accolto con amore.. siete tutti simpatici.
Quando me ne sono andata sentivo la vostra mancanza
perché avevo passato un bel pomeriggio con voi. Un abbraccio a tutti
Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Una volontaria del Servizio Civile presso la parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù
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di Daniela S.
Una bambina di nome Susan, che ha la mamma ma non il
papà, incontra Babbo Natale e gli dice che lei non crede più in
lui. Babbo Natale vorrebbe che la bambina ci credesse e le
promette di portarle tutto ciò che desidera per dimostrare che
lui esiste realmente. Dopo tante vicissitudini ed anche un
processo a quel Babbo Natale, la bambina comincia a dare
fiducia a quell’uomo difendendolo davanti al giudice e riesce a
farlo assolvere.
La bambina, il giorno di Natale, riceve i regali che gli aveva
chiesto: una nuova casa, un papà e un fratellino.
E cosi Susan torna a credere nella magia di Babbo Natale.
COMMENTO PERSONALE.
Riflettendo sul contenuto mi è
venuto in mente il periodo della
mia vita quando il Natale, con
Babbo Natale (perché io ci
credevo!!) e la Befana, erano
magia…
Mi è venuto in mente quanto è
stato bello lavorare nel negozio
di giocattoli di mio padre anche
se c’era molto freddo.
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L’ANGOLO DELLA POESIA
NATALE SACROSANTO CHE SEI NEI CIELI
L’Albero è innevato e ai suoi piedi ci sono i regali e
la capannuccia.
Nell’aria c’è un atmosfera serena perché è festa e
perché è nato Gesù.
Mangiamo il panettone con lo spumante, davanti al
tavolo imbandito.
Sull’albero ci sono le palline, gli addobbi, fa tanto
freddo perché c’è la neve.
Facciamo gli auguri di buone cose a tutti.
GRUPPO TEATRALE
(Gianni, Alessandra, Duilio, Maria Grazia, Laura, Carla, Leopoldo, Carlo, Lida,
Giancarlo, Paolo, Gianfranco, Fabrizio)
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