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27 maggio 2015
di Gianni Rusconi
Poco meno di 170 exabyte mensili (168 per la precisione) e circa due zettabyte su base annuale: a tanto
ammonterà il traffico su Internet a livello mondiale nel 2019 secondo la decima edizione del Visual
Networking Index di Cisco, rapporto che scatta periodicamente una fotografia alquanto dettagliata
sull'utilizzo delle reti fisse e mobili in tutto il pianeta. Si tratta di un aumento di tre volte del volume di dati
generato nel 2014 e il salto triplo interessa anche il nostro Paese, per cui si prevede un'impennata da 590
petabyte a due exabyte su scala mensile. Un petabyte, giusto per capire bene di quali enorme volume di
informazioni in formato digitale stiamo parlando, equivale a un miliardo di megabyte.
Altre due cifre spiegano sommariamente, ma in modo molto esemplificativo, cosa sta accadendo su scala
globale in relazione alla crescita inarrestabile del numero di utenti Web (saranno circa 3,9 miliardi nel 2019),
dispositivi digitali connessi (24 miliardi, rispetto ai 14 miliardi dell'anno passato) e collegamenti fra macchine
e oggetti. Nel 2019 il traffico che transiterà su Internet sarà superiore a quello registrato dal 1984 al 2013 e
per l'80% sarà rappresentato dalla componente video. Fra quattro anni, inoltre, i due terzi di tutti i dati
scambiati, distribuiti e condivisi online saranno originati attraverso reti mobili e wireless.
Dicevamo dell'Italia, e della sua capacità di generare in Rete, nel 2019, qualcosa come 66 petabyte di dati al
giorno (erano 20 dodici mesi fa) e di sviluppare 33 gigabyte medi per abitante (nel 2014 ci siamo fermati a
10). Gli utenti digitali della Penisola, in altri termini, moltiplicheranno di 77 volte la quantità di traffico
Internet generato nel 2005. La fame di connessioni e di contenuti online conoscerà quindi un'ulteriore
esplosione e la componente mobile avrà come ben immaginabile una certa rilevanza: se nel 2014 costituiva
l'8% di tutto il traffico in Rete, nel 2019 si salirà al 19% con una curva di crescita annua composita del 50%
(doppia rispetto a quella del traffico generato su reti fisse). Fra quattro anni verranno prodotti attraverso le
reti cellulari (via smartphone, tablet e chiavette dati) circa 360 petabyte al mese, rispetto ai 47 dell'anno
scorso. Il video su Internet, anche in Italia, sarà una voce predominante, contribuendo al 77% del totale dei
byte prodotti; volendo dare qualche parametro aggiuntivo, è interessante rilevare come il 40% dei filmati, nel
2019, saranno fruiti in alta definizione e il 6% in modalità 4K.
Il profilo della società digitale italiana descritto dal Networking Index si concretizza in modo chiaro anche sul
fronte dei dispositivi. Fra quattro anni conteremo ben sette apparecchi connessi a Internet per ogni italiano,
rispetto ai quattro “in dotazione” nel 2014. Dell'esercito di circa 450 milioni di connected device in esercizio
in Italia (200 milioni in più di quelli operativi l'anno passato), il 4% saranno personal computer, il 3% tablet,
il 14% smartphone e il 10% smart Tv. La fetta più corposa, circa il 60%, saranno moduli M2M (Machine to
machine), e cioè i componenti alla base della comunicazione fra macchine e sistemi.
Quanto, infine, alla velocità di connessione a disposizione degli internauti da pc e degli utenti mobili italiani,
il rapporto di Cisco fa ben sperare anche se non promette particolari rivoluzioni. La capacità media delle linee
a banda larga fissa dovrebbe infatt raddoppiare i da qui al 2019, passando da sette a 16 megabit per secondo.
Solo l'8% delle connessioni andrà però oltre i 25 Mbps (oggi siamo al 7%). Dallo smartphone, invece, potremo
navigare in Rete a una velocità media di oltre sei megabit, quattro volte quella registrata nel 2014.
27 maggio 2015
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