Cod. VM5U5
Impianto del vigneto
Sistemazione del terreno
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Le buone regole per preparare bene il
terreno all’impianto di un vigneto
1 - Analisi del terreno
2 - Prenotazione clone-portinnesto
3 - Evitare coltura tardiva prima dell’impianto
4 - Grandi opere di sistemazione della superficie
5 - Eseguire lavori profondi (80-100 cm) con ripuntatore
6 - Concimazione organica con letame ben maturo
7 - Concimazione minerale dettata dalle analisi di laboratorio
8 - Trattamenti di risanamento del suolo
9 - Aratura di superficie a 60 - 70 cm
10 - Ripetute operazioni di affinamento della superficie
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1 - Analisi del terreno: a) parametri di base
Terreno: Sabbioso Argilloso Organico
Porosità % 47,0 56,0 59,0
Densità apparente 1,38 1,09 0,9
Densità reale 2,6 2,5 2,2
Capacità idrica max % 34,2 87,0 1057,0
Capacità di campo % 7,9 30,4 116,0
Punto di appassimento % 3,3 16,1 82,3
C.S.C. meq/100g circa 10 100 300
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b) Livelli di fertilità
Principio nutritivo Povero Sufficiente Dotato Ricco
S.O. % < 1,2 1,2 ÷ 2,3 2,3 ÷ 3,3 > 3,3
Azoto (N) ‰ < 1,0 1,5 ÷ 2,0 2,0 ÷ 3,0 3,0 ÷ 5,0
Fosforo (P) mg/kg < 15 20 ÷ 40 > 40 -------
Potassio (K) mg/kg < 100 100 ÷ 150 > 150 -------
Calcare attivo % < 1,0 2 ÷ 5 5 ÷ 8 > 8
Magnesio (Mg) ‰ < 0,6 1,0 ÷ 1,3 1,3 ÷ 1,8 > 1,8
Boro (B) mg/kg < 20 50 ÷ 100 100 ÷ 150 > 150
Ferro (Fe) mg/kg < 0,14 0,14 ÷ 0,40 > 0,4 -------
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2 - Prenotazione clone-portinnesto
Le combinazioni Clone-vitigno Portinnesto sono migliaia e teoricamente possono arrivare ad alcune decine di migliaia, in grado di soddisfare le esigenze più disparate in termini di terreno, clima, vitigno, ecc.
Le aziende vivaistiche in grado di soddisfare le esigenze qualitative delle barbatelle innestate con buon livello di garanzia del prodotto, non sono molte e ciascuna di esse, che non può produrre in maniera casuale, deve basare le proprie produzioni standard su dati minimi statistici.
In questo contesto, la prenotazione clone-pertinnesto garantisce vivaista e viticoltore di giungere all’appuntamento d’impianto con la certezza di realizzazione del progetto.
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3 - Colture pre-impianto
• Evitare colture tardive che non permettono o rendono difficoltose le ordinarie operazioni di preparazione del terreno;
• Nel reimpianto di vigneto sulla stessa superficie sarebbe opportuno che intercorresse, tra espianto e nuovo impianto, un periodo di almeno 3-4 anni per permettere il superamento di stanchezza del terreno dovuta alla presenza di funghi (armillaria mellea), nematodi (Xinema index), virus (arricciamento), ecc. sviluppatesi nell’apparato radicale della coltura precedente;
• Se il reimpianto si effettua senza rispettare tale periodo di riposo si dovrà operare con maggiore attenzione:
- trattare, 2-3 mesi prima dell’espianto, il vecchio vigneto con erbicida sistemico (glifosate all’1-2%) per devitalizzare radici e nematodi;
- Evitare di utilizzare portinnesti sensibili alla stanchezza del terreno quali il 420 A;
- Evitare che i filari ritornino a coincidere con quelli precedenti
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4 - Grandi opere di sistemazione
della superficie
• Divisione della superficie in parcelle
• Definizione dei percorsi operativi e di collegamento
• Sistemazione della superficie
• Scasso
• Spietramento
• Drenaggio e/o impianto irriguo
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Tipologia del terreno
•Giacitura
Pianeggiante
Collinare
Montuoso
•Esposizione
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•Struttura
pietroso, sabbioso
Limoso, calcareo
argilloso, medio impasto
•Proprietà chimiche
dosaggio dei nutrienti
Divisione della superficie in parcelle
• La divisione della superficie in appezzamenti a forma regolare ha lo scopo di facilitare le operazioni colturali e quelli di movimento all’interno del vigneto, poiché la meccanizzazione in questo settore va facendosi sempre più spinta.
• L’orientamento del lato maggiore dell’appezzamento dovrebbe essere disposto in direzione Nord-Sud nei terreni pianeggianti, e seguire la linea di massima pendenza negli altri casi ( ad eccezione dei terreni con forti pendenze, in località montane, dove forma e orientamento non sempre possono essere modificati e quindi rispondere a precisi criteri geometrici).
• Quando la lunghezza dell’appezzamento incomincia ad essere rilevante è opportuno interrompere la tratta con percorsi trasversali per facilitare il movimento di uomini e mezzi (80 – 100 m).
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Definizione dei percorsi operativi
e di collegamento
• Alle testate di ogni appezzamento deve esserci spazio a sufficienza per le girate di macchine e attrezzi agricoli. A tale scopo si ricorda che il diritto di impianto di un vigneto è espresso in unità di superficie (ha) e comprende tutta l’area di una particella se essa è interamente coltivata a vite (area produttiva), altrimenti viene conteggiata solo la superficie realmente piantata aumentata del 50% del sesto d’impianto fino ad un massimo di 3m per le testate.
• Occorre inoltre pensare al tracciamento di una rete di collegamento per i trasporti, da e per il vigneto, di macchine e rimorchi e dovrà non intralciarsi con quella che scaturisce dalla sistemazione e regimazione idrica (fossi, canali, condutture, ecc..)
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Scortico della superficie
Onde evitare di sconvolgere la naturale successione degli orizzonti e quindi ridurre notevolmente la fertilità agronomica, chimica e biologica del suolo, è buona norma eseguire, come prima cosa, lo scortico e dopo i lavori di sistemazione della superficie ridistribuire uniformemente la terra accumulata.
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Sistemazione della superficie
Terrazzamenti
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Sistemazione a cantiere unico
Cantieri multipli di lavoro
Fasi diverse nell’ambito di una complessa sistemazione del terreno
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Livellamento della superficie
Nell’ambito delle parcelle definite dal progetto e dell’orientamento dei filari, si procede al livellamento della superficie che facilita e snellisce tutte le operazioni successive comprese, in futuro, quelle colturali del vigneto.
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Posa dei dreni
Particolare della fossa drenante
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Drenaggio operato con setti
porosi che simulano le vecchie sistemazioni con fosse a cielo aperto.
Drenaggio
Utilizzo dei sassi ottenuti dallo spietramento per realizzare, con l’ausilio di tessuto non tessuto, sistemi drenanti - sia in pianura che in collina.
Altro sistema oggi molto usato è l’impiego di tubi drenanti posati con macchina a guida laser. Presentano il vantaggio di possedere una pendenza uniforme, e in pianura, possono essere utilizzati per l’irrigazione sotterranea.
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Impianto irriguo
Posa dei collettori per l’impianto irriguo
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Riporto dello scortico
Ridistribuzione uniforme del terreno accantonato con lo scortico
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Esempio di realizzazione di
un complesso progetto di
vigneto con diversi percorsi
operativi e di collegamento
Complesso esempio di progetto finito
6 - Concimazione organica con letame
ben maturo
Ha lo scopo di creare nel volume di terra che verrà esplorato dalle radici, soprattutto nel primo periodo dello sviluppo, le condizioni ideali sia dal punto di vista nutrizionale che ambientale.
La sostanza organica è fondamentale nel terreno perché ha una forte azione stabilizzante nei confronti:
• del pH che, per l’elevato potere tampone, esercita una notevole influenza sul quadro nutrizionale generale;
• della componente minerale, calcio, magnesio e in particolare verso i microelementi: Boro, Rame, Ferro, Molibdeno, Zinco e Manganese, formando con essi dei complessi di chelazione metallo-organici importanti ai fini della disponibilità nutritiva per la vite;
• della buona struttura, formando legami stabili con la frazione colloidale dell’argilla (complessi umo-argillosi);
• del contenuto idrico totale del terreno, avendo la capacità di adsorbire acqua fino a 20 volte il proprio peso.
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Inoltre:
• Il tipico colore scuro facilita il riscaldamento del terreno
• Fa aumentare dal 20 al 70% la CSC di molti terreni
• Limita la quantità attiva di pesticidi nel terreno
• E’ una sorgente di nutrienti per la crescita delle piante
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Una tonnellata di letame maturo apporta mediamente in kg :
N P2O5 K2O CaO MgO SO3
4 ÷ 6 2 ÷ 3 6 ÷ 8 5 ÷ 6 1,5 ÷ 2,5 1 ÷ 2
Valori che tendono a diminuire del 20-30% nel letame paglioso
Fabbisogno di S.O.
Considerando che un buon terreno dovrebbe possedere almeno il 3% di sostanza organica, la concimazione letamica va quantificata dopo analisi di laboratorio e in rapporto al volume di terra che sarà oggetto di lavorazione. Lo stesso dicasi per la concimazione minerale. Tuttavia la pratica suggerisce di operare nei limiti delle seguenti quantità:
• Letame 60 80 t/ha• Fosforo (P2O5 ) 150 - 400 kg/ha• Potassio (K2O) 100 - 600 kg/ha• Magnesio (MgO) 100 - 200 kg/ha• Boro (B) 20 - 50 kg/ha
Se il pH del terreno si presenta acido occorre intervenire con sostanze correttive (es. CaO nelle dosi di 1 - 5 t/ha) in dosi variabili in funzione della tessitura e della struttura del terreno.
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Procedimenti analitici di calcolo
Se si desidera procedere con riferimenti tecnici per bilanciare
i principi nutritivi del terreno nel rapporto più consono, e nello
stesso tempo apportare i quantitativi minimi che garantiscano
al meglio la produttività, è necessario procedere con calcoli
analitici, dopo aver provveduto a far eseguire le analisi
necessarie del terreno. Quindi si procede a determinare le
dosi necessarie per,
Concimazione organica
Concimazione minerale
Fabbisogno in calce
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Esempio pratico
Prendendo come riferimento il livello di fertilità relativo al 3% di sostanza organica, la concimazione letamica va quantificata in rapporto al volume di terra che sarà oggetto di lavorazione:
esempio: 220
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80
100
S.O. = 2,2 % (dato di laboratorio)
Kg = 0,8 x 1,0 x 1,2 x 1200 x (0,03 - 0,022) = 9,2 (S.O. x vite)
Viti / ha = 3700
t/ha = 3700 x 9,2 / 1000) = 34,04 ( S.O. x ettaro)
Integrazione delle perdite annuali
Inoltre, un terreno col 3% di sostanza organica, perde
giornalmente per respirazione degli organismi eterotrofi
mediamente 10 mg (1 - 60) di CO2 per kg di terreno.
CO2 perduta annualmente per ha
kg = 10000 x 0,4 x 1200 x 10 x 365 / 1000000 = 48 x 365 = 17520
corrispondente a kg di S.O. = 17520 * 29 / 44 = 11547
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7 - Concimazione minerale
Ha lo scopo di integrare e completare il gradiente nutrizionale che il terreno mette a disposizione per le giovani piantine di viti.
I principi nutritivi, oggetto di attenzione, sono:
Azoto (N)
Fosforo (P)
Potassio (K)
Calcio (Ca)
Magnesio (Mg)
Boro (B)
Ferro (Fe)
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Fattori che influenzano la concimazione
I quantitativi da apportare risultano variare
considerevolmente in funzione alla natura, tipologia e
struttura del terreno, al livello di sostanza organica
presente, alla quantità di acqua disponibile, alla superficie
oggetto di sistemazione.
Dalla lettura dei dati di laboratorio si procede come
nell’esempio visto in precedenza per la S.O..
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Tappe del processo di calcolo
• Acqua disponibile
• Livello di innalzamento della salinità della soluzione circolante
• Quantità totale massima di principi nutritivi
• Dati di laboratorio e livello di fertilità da raggiungere
• Verifica dei risultati
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Fabbisogno in calce
• Questa operazione è necessaria solo in presenza di terreni acidi
con pH inferiore a 6. In genere il dato viene fornito direttamente
dal laboratorio di analisi. Se invece viene indicato solo il pH del
campione di terreno trattato con apposita soluzione tampone, il
fabbisogno in calce -per portare il terreno al pH di 6,8 - è dato dalla
seguente espressione:
FC = (6,7 - pH) x 20 + 4,6
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8 - Trattamenti di risanamento del suolo
I nematodi, quale vettori, sono i principali responsabili delle virosi;
Il danno diretto che i nematodi recano all’apparato radicale delle viti è considerevole, e quando la loro carica è elevata la velocità con la quale essi attaccano le giovani radici è superiore alla difesa della pianta che risponde emettendo nuove radici.
La lotta contro i nematodi si effettua con impiego di:
Dicloro-propilene Dicloruro-propilene
Dicloro-propano Dibromo-etano
Nella dose media di 600 ÷ 1000 litri/ha (si alzano nei terreni difficili, compatti e umidi e viceversa)
Temperatura ideale del trattamento: 15 ÷ 16 °C, per cui da effettuare in primavera o in autunno a circa 20 cm di profondità nelle condizioni migliori di preparazione del terreno;
Effettuare l’impianto dopo 2 ÷ 3 mesi dal trattamento
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