OSCARMARZIALINella Terra dei Fioretti
Il Sen ieroFrancescanoPERIODICO DI FRANCESCANESIMO UMBRO-MARCHIGIANO
Anno VIII - Numero 31DIFFUSIONE GRATUITA
ISSN 2284-2551
NUMEROSPECIALEMOSTRA
Il Sentiero FrancescanoPeriodico di francescanesimo umbro-marchigiano
Registrazione Ufficio Periodici n. 52 del 28/10/2010
presso il Tribunale di Perugia - Rivista telematica presente
su www.sentierofrancescano.it - Sede redazione: Via della
Fornace 11, Maiolati Spontini (AN) - 0731-704450
PROPRIETARIO:
Abaco Società Cooperativa, Via Giuseppe
Leti, n. 82 - 63900 - Fermo (FM)
P. IVA 01926770445
DIRETTORE RESPONSABILE:
Diego Mecenero, Ordine dei Giornalisti Regione Marche
[email protected] - www.diegomecenero.it
CAPO REDATTORE:
Silvia Papa
COMITATO DI REDAZIONE:
Silvia Papa, Matteo Tadolti, Rosita Roncaglia,
Emanuele Luciani, Andrea Marziali, Tiziana Tobaldi,
Alessandra Tomassetti, Simone Zerbini, Rita Pannacci.
HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO:
Valentina Andreucci
Monica Pica
Vito Punzi
Maria Adele Pezzanesi (foto inaugurazione)
Studio Grafico Visibilia
www.studiograficovisibilia.it
VISITACI SU FACEBOOK:
Il Sentiero Francescano
VISITA IL CANALE YOUTUBE:
Il Sentiero Francescano
ISSN 2284-2551
COLLABORIAMO CON:
ARCHIVIO FOTOGRAFICO:
Archivio della Rivista, Fotolia, Shutterstock.
© 2010-2019 - Il Sentiero FrancescanoTutti i diritti riservati.È vietata la riproduzione totale o parzialecosì come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qua-lunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da partedell’editore. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tute-lati dalla legge per eventuali e comunque non volute omissionio imprecisioni nell’indicazione delle fonti bibliografiche o foto-grafiche.
3
Questo numero speciale della Rivista - differentedagli altri non solo per contenuti, ma anche performato e foliazione - è dedicato a un evento pernoi importantissimo che siamo riusciti a realizzarein collaborazione con importanti istituzioni, tra lequali la Regione Marche, la Santa Casa di Loreto ei Comuni di Monte San Pietrangeli e Loreto: unamostra sul pittore “francescano-marchigiano”Oscar Marziali, al quale avevamo già dedicato il nu-mero 21 della nostra testata nell’inverno del 2015-2016. A distanza di trent’anni dalla sua morteabbiamo curato e allestito una mostra con circa un
centinaio di opere presso le prestigiose Cantine delBramante (si veda la mappa qui sotto) attigue alSantuario della Santa Casa.In questo numero pubblichiamo il catalogo dellamostra, preceduto dal nostro racconto della pre-parazione della medesima e di quanto accaduto ilgiorno dell’inaugurazione.
Buona lettura e, soprattutto, visione!
Diego MeceneroGiornalista, direttore responsabile
Editoriale
ALTREOPEREINEDITE
oggettidocumenti
FRANCESCOD’ASSISI
FRATELLIE SORELLE
FIORIvideo
MARCHEFRANCESCANE
VISIONI LAURETANE
AMICI FRANCESCANI
4
Era l’inverno tra il 2015 e il 2016 che dedicammoun numero speciale della rivista a un pittore ancoranon troppo conosciuto: Oscar Marziali, italo-argen-tino, anzi: marchigiano-argentino.Avrete modo di leggere molto di lui nelle pagineseguenti. Questo scritto intende, piuttosto, narraredi quell’idea che due anni fa ci ha presi e conqui-stati, trattandosi di un artista prettamente “fran-cescano”.Felici di aver quasi casualmente “scoperto” questopittore che aveva dipinto le “Marche francescane”,quelle dei “Fioretti di San Francesco”, volemmo su-bito dedicarvi quel numero proprio per farlo cono-scere maggiormente.Scoprimmo nel convento dei Cappuccini dellaSanta Casa - e presso alcuni privati - una minieradi quadri, disegni e schizzi che rappresentavano inpieno una parte importante del “cuore” comuni-cativo della nostra rivista.Altre numerose sue opere le andammo a vedere adAssisi presso il Convento francescano di Sant’An-tonio del Terz’Ordine Regolare, proprio in piazzadella nota cittadina umbra.Quasi subito dopo l’uscita del numero su OscarMarziali (uno dei pochissimi che abbiamo anchestampato su carta in un certo numero di copie) cisiamo accorti che stava per scoccare un significa-tivo anniversario: il trentennale dalla morte del pit-tore. Proponemmo quindi in Regione Marche direalizzare una mostra.
L’idea piacque subito all’Assessore al Turismo e Cul-tura Moreno Pieroni che, va detto, ci ha sempre ap-poggiati circa questa idea, come pure accaduto perla Delegazione Apostolica e il Convento dei Cap-puccini della Santa Casa.Ma realizzare una mostra di tale portata, come sipuò intuire, non è facile, dal reperimento dei fondifino all’installazione delle opere, passando per laconcezione didattico-espositiva e molte altre realtàda progettare e puntualizzare.Non siamo riusciti ad esporre quadri che venisseroda troppo lontano, come quelli di Assisi, ma siamoriusciti invece ad averne alcuni di importantissimida Fermo, uno dei quali lungo 4 metri che ha ri-chiesto un’impresa non da poco per il trasporto.Abbiamo conosciuto e coinvolto la nipote del pit-tore, Rossana Molinatti, veneziana, anch’essa arti-sta, che ci ha fornito un video-documentariostupendo sullo zio.Ci sono stati momenti di scoraggiamento, nelcorso di questo lungo periodo, a volte abbiamoperfino avuto la tentazione di mollare, ma nonl’abbiamo fatto e ora siamo orgogliosi di presen-tare questa mostra del tutto francescana anchenella spesa effettuata e nello stile. Di certo sarebbepiaciuta anche al Poverello di Assisi.
Monica PicaChimico e ricercatore universitario
Due anni di preparazione
5
6
7
8
Ore 18.00 di domenica 18 novembre 2018: nellaSala Paolo VI in Vicolo degli Stemmi, attigua alleCantine del Bramante della Santa Casa di Loreto,si assiepano circa 150 persone. Quasi tutte cono-scono il pittore Oscar Marziali (qualcuno l’ha pro-prio conosciuto di persona mentre era in vita) e neapprezzano le opere. Tutte non vedono l’ora di vi-sitare la mostra che espone un centinaio di quadrifino al 6 gennaio 2019.Sono presenti numerose autorità, tra le quali l’Ar-civescovo di Loreto mons. Fabio Dal Cin, l’Asses-sore al Turismo e alla Cultura della Regione MarcheMoreno Pieroni e i Sindaci di Monte San Pietrangelie di Loreto, rispettivamente i luoghi che hannodato la nascita all’artista e laddove invece si è assi-stito alla sua morte.Apre il microfono l’Arcivescovo che accosta OscarMarziali al grande pittore Lorenzo Lotto per il fattodi essere stato anch’egli accolto come in unagrande famiglia a Loreto e nei territori marchigianiche gravitano attorno al Santuario. L’Assessore Pieroni ricorda come questo artista siapotenzialmente capace di fama a livello perfino in-ternazionale e di come la Regione si sia impe-gnando in questo periodo a varare anche deicammini francescani marchigiani.Prende quindi la parola Padre Giuseppe Santarelli,profondo conoscitore di Marziali sia come artistache come uomo e con poche parole offre a tutti ipresenti delle pennellate su di lui e sulla sua opera
efficacissime. È la volta poi dei tre curatori dellamostra: Diego Mecenero, Silvia Papa e Vito Punzi(potrete nelle prossime pagine leggere dei loroscritti).Non mancano i saluti del Sindaco di Monte SanPietrangeli, Paolo Casenove, e dell’Assessore allaCultura e Turismo di Loreto, Fausto Pirchio. Commuove tutti, infine, l’intervento dell’ottan-tenne nipote del pittore, la signora Rossana Moli-natti che con il cuore in mano e viva emozioneracconta del suo tenero e significativo rapporto conlo zio. È proprio lei, conclusi i discorsi, a tagliare su-bito dopo il nastro dinanzi all’ingresso delle Can-tine del Bramante. Lì la piccola folla di gente siriversa e innerva tra le volte delle varie sale, apprez-zando le opere esposte, mentre qua e là si formanospontanei gruppi di ascolto attorno a Padre Santa-relli e i curatori della mostra.Il clima è di grande apprezzamento, di vivacità, diattenzione e aleggiano a più voci i racconti di fattie aneddoti sulla figura di Oscar Marziali: in molti,lo dicevamo, l’hanno conosciuto e tutti hanno vo-glia di raccontare quacosa su di lui. Lui pare esserepresente, avvolto nel suo mantello e da sottol’estroso cappello si vedono quasi brillare quegli oc-chietti vividi e penetranti: è fiero di sé e sorridequasi altezzoso. È lui: Oscar Marziali.
Valentina AndreucciStorica dell’arte
Il giorno dell’inaugurazione
9
10
11
12
Il Sen ieroFrancescanoPERIODICO DI FRANCESCANESIMO UMBRO-MARCHIGIANO
X
OSCARMARZIALINella Terra dei Fioretti
Il catalogo della mostra
A cura di:
Diego MeceneroSilvia PapaVito Punzi
Comune di MonteSan Pietrangeli
In occasione della mostra Oscar Marziali nella Terra dei Fioretti allestita presso le Cantine del Bramante delPalazzo Apostolico di Loreto e presso la Chiesa dell’Addolorata del Comune di Monte San Pietrangeli (FM)dal 18 novembre 2018 al 6 gennaio 2019.
Finito di stampare nel mese di novembre 2018 in Italia presso Tecnostampa - Pigini Group Printing Division - Loreto - Trevi
Comune di Loreto
Si ringraziano:
Comune di Monte San Pietrangeli: Sindaco Paolo Casenove
Regione Marche:Assessore alla Cultura Moreno Pieroni
Delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto:Arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin
Coordinamento generale
Abaco Società CooperativaIl Sentiero Francescano
Progetto, cura, mostra e catalogo
Diego MeceneroSilvia PapaVito Punzi
Referenze fotografiche e video
Padre Dariusz Bryla, ofm CappAlessia Iacopini
Albo dei prestatori
Curia Provinciale dei Frati Cappuccini delle MarcheOpere Pie Riunite di Monte San PietrangeliCarlo Pirchio Paolo Mario GalassiGiorgio IacopiniNazzareno FrancesconiPaolo FrancesconiRossana Molinatti
Un ringraziamento particolare a:
Paolo Niccoletti Padre Giuseppe Santarelli, ofm CappPadre Ferdinando Montesi, ofm CappValentino LorenzettiRoberto StefanelliMarco PazzelliLeonardo MoschiniUCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) - Gruppo Marche
Sponsor
Azienda Agricola della Santa Casa di LoretoBanca di Credito Cooperativo di Recanati e ColmuranoFondazione Cassa di Risparmio di LoretoFondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes
Sono trascorsi oramai venti anni dall’ultima mostraa Monte San Pietrangeli del pittore Oscar Marziali,figlio di questa nostra terra che gli diede i natali. In quel lontano 1998, l’allora Sindaco, il prof. Ame-deo Iacopini, amico e cultore del Marziali, molto siadoperò per realizzare una esposizione dedicata alnostro illustre concittadino.
Quella che si propone questa volta è una mostradiversa, più ampia e frutto della collaborazione trail Comune di Monte San Pietrangeli, che ha pro-mosso l’iniziativa, e la Santa Casa di Loreto, pressola quale il Marziali lavorò intensamente, specienegli ultimi anni della sua vita. Due luoghi, quindi, per un unico evento: MonteSan Pietrangeli e Loreto. Una mostra che intendeporgere il giusto tributo ad un artista poco noto, oalmeno non quanto le sue qualità meriterebbero.Ma per il nostro piccolo Comune, colpito comemolti nelle Marche dagli eventi sismici del 2016 e2017, Marziali è anche un simbolo di rinascita. La Chiesina dell’Addolorata, infatti, affrescata nellametà degli anni ‘20 del secolo scorso proprio dalMarziali, è stato il primo luogo di culto riaperto re-centemente dopo le ferite del sisma.
Ed è proprio nella Chiesa dell’Addolorata, cosìtanto amata dai cittadini, che abbiamo simbolica-mente voluto allestire la parte della mostra diMonte San Pietrangeli: uno spazio che di per sé è
una piccola pinacoteca di opere del Marziali, a cuisarà dedicata anche una proiezione sulla vita e leopere del pittore.Un evento quindi che si inserisce nel solco delletante iniziative regionali volte a valorizzare il nostroterritorio, specie in questo difficile momento: unmonito a ripartire dalle nostre bellezze.
Un sentito ringraziamento a chi ha reso possibilela realizzazione di questa mostra: la Giunta Regio-nale nella persona dell’Assessore Moreno Pieroni,per aver accolto con grande sensibilità la nostraproposta; la Delegazione Pontificia per ospitare lamostra presso le Cantine del Bramante, la AbacoSocietà Cooperativa di Fermo e la testata Il SentieroFrancescano per il coordinamento nell’allestimentodell’evento insieme ai curatori, gli sponsor chehanno fornito un supporto; Alessia Iacopini, figliadel prof. Amedeo, che ha fornito la sua preziosaconsulenza e numerosi video sulla figura del Mar-ziali; Rossana Molinatti, nipote del pittore, per ildeterminante aiuto nella catalogazione delleopere; i numerosi cittadini di Monte San Pietrangeliche hanno dato il loro contributo fornendo infor-mazioni, opere e materiali riguardanti il nostro pit-tore; e infine il consigliere comunale Marco Pazzelliper aver coordinato tutto questo immane lavoro.
Paolo CasenoveSindaco di Monte San Pietrangeli
15
Una mostra sul Marziali: tra bellezza e rinascita
16
Con questa mostra allestita a Loreto e a Monte SanPietrangeli si intende riscoprire e valorizzare la fi-gura di Oscar Marziali, pittore marchigiano spessodefinito come “francescano” in quanto da sempreaffascinato dal carisma del Santo umbro, ma so-prattutto perché gran parte delle sue opere si ispi-rano a questo modello. Egli raffigurò alcune sceneambientate nella cosiddetta Terra dei Fioretti di SanFrancesco, ovvero le Marche, dove il francescane-simo si è rapidamente diffuso e si è fortemente svi-luppato, caratterizzato da una particolare vicinanzacon il sentire popolare.
La mostra a Loreto, di carattere antologico, rappre-senta un importante evento per far conoscere ledoti umane e pittoriche di Marziali, un artista an-cora poco conosciuto al grande pubblico, che me-rita invece un vivo interessamento e un’attentariflessione.
Un particolare ruolo assume il paese natale del pit-tore, Monte San Pietrangeli, secondo polo esposi-tivo della mostra con alcune opere provenienti dacollezioni private e mai esposte al pubblico, in cuivengono messi in evidenza dei luoghi-simbolo delterritorio comunale legati alle memorie dell’artistae video amatoriali realizzati dal monsanpietrinoAmedeo Iacopini, suo amico. Le opere esposte sono accompagnate da video-in-terviste, documenti e oggetti inediti, provenienti da
quanti hanno avuto l’opportunità di assistere allarealizzazione dei suoi lavori. A rendere più coinvol-gente l’esposizione si possono ammirare la tavo-lozza dei colori con il cavalletto da lui usata,contratti, memorie, timbri artistici, foto e appuntiautografi dell’artista. In un suggestivo percorso di-dattico, connotato dal tema dei “fiori/fioretti” il vi-sitatore può interagire e approfondire le tecnicheutilizzate dal pittore.
Ricordare e riproporre l’opera di Marziali - passatitrenta anni dalla sua morte - significa celebrareanche il francescanesimo marchigiano, un’espe-rienza di spiritualità che proprio in questi tempi staacquisendo un’accresciuta consapevolezza del pro-prio valore in termini di promozione e sviluppodell’intero territorio, attraverso percorsi e camminifrancescani nelle Marche che stanno riscuotendoun notevole successo e appariranno presto strut-turati.
Evocare la Terra dei Fioretti attraverso le opere diMarziali significa anche volgere l’attenzione versoi territori colpiti dai recenti eventi sismici favorendoulteriori opportunità di lavoro.
Moreno PieroniAssessore alla Cultura e al Turismodella Regione Marche
Oscar Marziali nella Terra dei Fioretti: via, vita e bellezza francescana nelle Marche
17
La diffusa presenza di opere realizzate da OscarMarziali qui a Loreto, nel contesto del Santuario,presso il convento dei frati Cappuccini, ma anchenelle abitazioni di tanti cittadini non necessaria-mente esperti d’arte, lascia facilmente immaginarequanto quell’artista, quell’uomo profondamenteinnamorato del Verbo Incarnato nella forma delfrancescanesimo, sia stato corpo vivo della comu-nità lauretana.
Poterne ammirare oggi così tante opere riunite inun contesto così particolare come le Cantine delBramante è dunque una festa per tanti. Si potrebbe dire una festa di famiglia. Perché i Cap-puccini per primi, e con loro i tanti che accolserolui e le sue opere nelle loro case, hanno accoltoMarziali come si accoglie in una casa che non siachiusa all’altro, ma che sappia accogliere.
Marziali è stato uomo di mondo: l’Argentina, il Bra-sile, Venezia, la Liguria, Assisi, la Spagna, infine Lo-reto, dove ha scelto di trascorrere l’ultimo trattodella sua vita. Una figura che, se non negli esiti pittorici, nel per-corso biografico ricorda un grande come LorenzoLotto, che dopo aver viaggiato a lungo tra Venezia,Treviso, le Marche, Roma e Bergamo scelse di do-nare se stesso e tutte le sue “robe” alla Santa Casa,trascorrendo gli ultimi quattro anni della sua vitacome “oblato” a Loreto.
Due artisti che Loreto ha saputo accogliere. Due ar-tisti che hanno riconosciuto nella reliquia delle trepareti della Casa di Maria di Nazareth la loro casa.Dunque anche la loro famiglia.
L’opera di Marziali, come quella di Lotto, insiemealla loro vita, osservate e godute ora, aiutino chi la-vora e opera nell’intero contesto lauretano oggi atornare ad essere famiglia che ascolta, accoglie, va-lorizza.
Mons. Fabio Dal CinArcivescovo Delegato Pontificio di Loreto
Oscar Marziali, un artista di casa in Santa Casa
18
Barba lunga e folta, cappello e grembiule, un arti-sta. In un piccolo paese di provincia, seppur pro-iettato sulla scena internazionale grazie allapresenza del Santuario, non è facile sfuggire ai piùcomuni stereotipi e così Oscar Marziali era imme-diatamente riconosciuto e percepito dai loretani:un artista.
Solo la successiva acquisita consapevolezza del va-lore e dell’importanza delle opere ha poi adegua-tamente ricollocato la figura nel vasto panoramaposto a corollario del sacello della Santa Casa.
Alla magnificenza, agli ori, agli stucchi già presentil’artista risponde con la semplicità e la freschezzache la vocazione francescana gli impongono; laluce, il colore ed i soggetti sussurrano quiete, sere-nità, e capacità di trasmissione del messaggio.
Anche la sua tomba, presso il cimitero di Loreto,testimonia la dedizione all’arte nella semplicità diSan Francesco.
Paolo NiccolettiSindaco di Loreto
Barba lunga e folta,cappello e grembiule di un artista
19
L’impressione o - se vogliamo - la metafora, èquella di un tesoro nascosto che, spazzato da ciòche lo ricopriva e lo teneva nell’ombra, ora brilla dimirabili colori alla luce del sole.Questo è il francescanesimo delle Marche, tesoroantico che proprio in questo periodo sta emer-gendo - e ormai l’ha fatto del tutto - alla consape-volezza della sua gente e delle sue istituzioni.Com’era possibile che una terra come questa, laTerra dei Fioretti (il libro francescano più letto evenduto al mondo, scritto dal marchigiano fraUgolino da Montegiorgio), non si ergesse solennedall’ombra a dispiegarsi come “seconda ala” delfrancescanesimo, accanto alla vicina e sorella re-gione Umbria? Non poteva non essere e, anzi, fintroppo tempo la cosa è rimasta perlopiù non co-nosciuta, non presente alla consapevolezza dellepersone, dentro e fuori le Marche.Perché esattamente così è la questione, infatti: leMarche sono la seconda ala di farfalla del france-scanesimo che, nato in terra umbra, è letteral-mente “scoppiato” come fenomeno storico ereligioso nella Terra dei Fioretti, le Marche.«La provincia della Marca di Ancona fu antica-mente, a modo che il cielo di stelle, adornata disanti ed esemplari frati, li quali a modo di luminaridi cielo, hanno alluminato e adornato l’Ordine diSanto Francesco e il mondo con esempi e con dot-trina»: questo scrive fra Ugolino nei Fioretti (capi-tolo 42).
Una manciata abbondante di perle preziose: que-sto la generosa mano del francescanesimo ha get-tato sulle terre marchigiane, al punto tale che seapriamo una mappa dei nostri territori li vediamotempestati della presenza di San Francesco d’Assisiin persona e dei suoi primissimi compagni in nu-mero di località davvero non inferiore a quellodell’Umbria stessa.Ma questo, incredibile a dirsi, non è ancora deltutto conosciuto e “consapevole”. L’ora, però, ègiunta. Non sarà più che mezzo mondo, ad Assisi,ammira i capolavori di Giotto sulle pareti della Ba-silica del Sacro Convento senza sapere che magariqualcuno di quegli eventi raffigurati è accadutonelle Marche, come ad esempio il miracolo dell’ac-qua fatta scaturire dal Santo dalla montagna, rife-ribile a Staffolo, in provincia di Ancona, fattotestimoniato da una lapide del 1244 fatta incidereniente meno che dal ministro provinciale dei fratidi allora frate Crescenzio da Jesi.Ma che dire di Ancona, dal cui porto San Francescosi imbarcò per la Terra Santa nel 1219? Grandi ce-lebrazioni avremo a riguardo nel 2019, nell’anni-versario degli 800 anni trascorsi. Che dire dellaleggenda dei due alberi piantati dal Poverello a Si-rolo, presso Villa Vetta Marina, dopo aver predettola venuta della Santa Casa (profezia raffigurata al-l’interno della cupola stessa del Santuario), dal cuiceppo iniziale hanno continuato per secoli fino adoggi a germinare le stesse piante?
Pioggia di luce e colorisu una terra francescana
20
E come non ricordare il tenerissimo fatto della “pe-corella di Osimo”, quell’inaspettato e commoventeappropriarsi del Santo di un cucciolo di pecora,portato poi in seno fino alle clarisse di San SeverinoMarche le quali, con la sua lana, tesserono l’ultimosaio del frate?Come dimenticare Forano di Appignano, luogofrancescano considerato come la Porziuncola delleMarche, preso il quale un’antica porta attesta an-cora oggi il passaggio di San Francesco?Potrei continuare così per pagine e pagine, maquesto enorme tesoro francescano a connotazionemarchigiana merita di essere dispiegato alla lucepoco alla volta e con professionale descrizione eapprofondimento.
I luoghi francescani della Terra dei Fioretti (nellaquale, peraltro, ha avuto origine l’Ordine dei Cap-puccini) sono davvero oggi moltissimi: Fabriano,Sassoferrato, Cupramontana, Apiro, Matelica, Al-bacina, Arcevia, Serra de’ Conti, Ostra, Ostra Ve-tere, Jesi, Castel d’Emilio, Ancona, Sirolo, Osimo,Senigallia, Macerata, Treia, Appignano, San Seve-rino Marche, Camerino, Muccia, Pieve Bovigliana,Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo sulFiastrone, San Ginesio, Sarnano, Roccabruna, Sof-fiano, Fermo, Montefiore dell’Aso, Sant’Elpidio aMare, Francavilla d’Ete, Mogliano, Loro Piceno,Massa Fermana, Montegiorgio, Falerone, Servi-gliano, Penna San Giovanni, Santa Vittoria in Ma-
tenano, Montefalcone Appennino, Amandola,Ascoli Piceno, Appignano del Tronto, Offida, Ac-quaviva Picena, Monteprandone, San Benedettodel Tronto, Grottammare, Ripatransone, MontaltoMarche, Montedinove, Force, Pesaro, Fano, Mom-baroccio, Saltara, Fossombrone, Mondavio, Per-gola, Cagli, Urbino, Urbania, Mercatello sulMetauro, Frontino, Pietrarubbia, Carpegna, San-t’Agata Feltria.
E dato che siamo in vena di elenchi, numerosesono anche le figure di francescani significativi vis-suti in queste terre, oltre al passaggio di San Fran-cesco stesso e di alcuni suoi primissimi compagni,come dicevamo: Corrado d’Offida, Angelo Cla-reno, Giovanni della Verna ovvero Giovanni daFermo, Jacopo da Massa, Giacomo della Marca, ilvescovo Benvenuto, Giuseppe da Copertino, Ugo-lino da Montegiorgio, il poeta e cantore Pacifico,Pietro da Treia, Bentivoglio di San Severino Marche,Crescenzio da Jesi, Giovanni Righi da Fabriano,donna Maria di Fabriano, Egidio da Assisi, frate Si-mone da Assisi, Bernardino da Siena, Giovanni daCapestrano, Liberato da Loro Piceno, Rizzerio daMuccia, Marco da Montegallo, Corrado Miliani daAscoli, Girolamo Masci ovvero Papa Niccolò IV, Gio-vanni da Ripatransone, Francesco da Appignanodel Tronto, Pietro da Mogliano, Battista Varano,Pellegrino e Jacopo da Falerone, Sante di Momba-roccio, la beata Mattia di Matelica.
21
Vi bastano a darvi l’idea dello spessore e dellaquantità di “tesoro” francescano disseminato nelleMarche? Il tutto, poi, innervato di storie, tradizioni,arte, architettura, letteratura e perfino altre realtàtra le più inaspettate (chi ad esempio sa che a SanGiacomo della Marca si deve l’origine dei notiMonti di Pietà?).Ebbene, questa mostra dedicata ad Oscar Marziali,un pittore francescano nell’animo e dai soggettiprettamente francescani (si badi bene, soggettifrancescani dai toni “marchigiani”, dove non ap-pare il San Francesco mondiale raffigurato con ilconsueto teschio, ma la francescanità libera e “ru-spante”, cristallina e legata alla gente di questeTerre dei Fioretti), ebbene - dicevamo - questa mo-stra è quanto di più opportuno poteva ora apparireper celebrare questa nuova consapevolezza in fasedi crescente acquisizione.La rivista scientifica e gratuita di francescanesimoumbro-marchigiano che ho fondato (Il SentieroFrancescano - www.sentierofrancescano.it) si ado-pera da ormai un decennio alla divulgazione ditutto questo e mi piace ricordare come sia dall’in-verno del 2016, quando dedicammo un intero nu-mero speciale della testata al pittore Oscar Marziali,che suggerimmo alle istituzioni di realizzare questamostra che ora, finalmente, viene alla luce.Appariranno nei prossimi anni anche almeno seipercorsi francescani nelle Marche, camminabili apiedi e non, ai quali abbiamo avuto l’onore di col-
laborare nell’ideazione e strutturazione, unita-mente agli amici francescani. Da essi scaturirannosinergie culturali, artistiche e di promozione e svi-luppo del territorio formidabili. Non dimentichiamoche siamo in un’epoca in cui il turismo “slow” egenuino dei cammini è in fortissima ascesi e cheSan Francesco d’Assisi è un pezzo da novanta, ilcompatrono d’Italia, il primo letterato in lingua ita-liana volgare, il musicista e teatrante itinerante, l’in-ventore del presepe, il personaggio che spiazzatutti e piace a tutti, credenti e non credenti, dal-l’Occidente all’Oriente.
Concedetevi ora la piacevolissima visione delle pen-nellate di luce e colore di Oscar Marziali e sentitevia casa vostra, nella Terra dei Fioretti. Siatene orgo-gliosi e raccontatelo in giro.
Diego MeceneroGiornalista, teologo francescano, direttore de Il Sentiero Francescano
22
«L’opera mia tutta, impegnativa o ausiliare, nelcontenuto emotivo deve procurare festa come unmattino di maggio; sprigionare una luce (è il mioproblema) come un raggio di sole mattutino in unprato di rugiada».
Oscar Marziali nasce nel 1896 a Monte San Pie-trangeli, ma piccolissimo si trasferisce con la fami-glia in Argentina. Dopo essersi diplomatoall’Accademia di Belle Arti di Venezia, attorno allametà degli anni Venti viene chiamato a decorarenella sua città natia la Chiesa di Santa Maria del-l’Addolorata con scene sacre a tempera, a fresco ea encausto, nelle quali sebbene permangano an-cora istanze pittoriche tradizionali, si intravede giàquell’attenzione alla luce che accompagnerà, qualetratto distintivo, il percorso dell’artista.Gli anni Venti e Trenta sono segnati da un’intensaattività nella quale matura un profondo cromati-smo, secondo i canoni del tardo impressionismo eaccanto ai lavori di carattere religioso, vi accostaanche temi naturalistici e di vedutismo.Dopo la mostra del 1935 a Milano presso la Casadegli Artisti, Marziali arriva ad Assisi, patria di SanFrancesco, figura a lui sempre molto cara grazieanche all’educazione religiosa ricevuta a casa, inmodo particolare dalla madre Maria ConcettaMancinelli. Ad Assisi incontra padre Emidiod’Ascoli, che colpito dal suo talento lo porta nelleMarche. A Loreto ottiene un’impegnativa com-
messa dai francescani cappuccini, che lo impegnasino ai primi anni Quaranta: dipingere una serie deiFioretti di San Francesco, scritti da fra Ugolino daMontegiorgio. Un soggetto molto sentito nella no-stra Regione, non solo perché l’autore è marchi-giano, ma perché i Fioretti costituiscono quellaraccolta di miracoli ed esempi devoti dal tono po-polare e sagace che ben descrivono lo spirito piùprimitivo e vivido di Francesco. Nelle immagini eseguite, in questa prima serie,anela la chiara intenzione del pittore di rendere vi-sibile l’insegnamento del Santo, l’amore per ilcreato e la peculiare sensibilità e carità spiritualedel Poverello d’Assisi. Prova felicemente riuscita e magnificamente ese-guita nelle tele, ad esempio, della Perfetta Letiziao il Laudato sie, nelle quali convivono in un per-fetto equilibrio la luce divisionista e il misticismomanierista e dove le vibrazioni luminose si amalga-mano in un mirabile connubio alla divina natura,cantata e lodata dal Santo: Francesco ama la na-tura e tutte le sue manifestazioni, perché in esse siscorge il respiro di Dio.Dopo l’esperienza di Loreto, Marziali inizia unafruttuosa collaborazione anche con altri conventifrancescani in Spagna. Nel 1957, dopo l’andirivieni tra l’Italia e l’Argen-tina, ritorna nuovamente nella città mariana, doveesegue una seconda serie dei Fioretti per i cappuc-cini lauretani. Opere di impatto visivo e di forte
Oscar Marziali, un pittore tra fede e natura
23
suggestione, come Frate al vento, in cui emergepotente il magnetismo e la grande capacità di vivi-ficare il personaggio, sferzato dal vento, attraversosignificativi e puntuali tratti. Di pregiata fattura sono poi i ritratti dei frati chesoggiornavano nel convento lauretano e nei qualitraspare con quanta naturalezza e spontaneitàabbia tradotto figure e forme, dove impeccabile ri-sulta l’accordo dei colori in un alternarsi di tintecalde e fredde. Con segni decisi cattura sagome estati d’animo, delineando espressioni e emotivitàdi ciascun personaggio. Tra le vette delle montagne e le onde dell’oceanoriecheggiano le memorie dei suoi viaggi e del suoperegrinare in giro per il mondo. Con guizzi rapidie spediti di pennarelli fissa linee e contorni di pae-saggi e di scene di vita quotidiana, restituendospaccati di realtà autentiche e profonde.Chiamato da padre Santachiara, esegue ad An-cona negli anni Sessanta una serie di dipinti per ilnuovo convento cappuccino in costruzione, parti-colari appaiono i lavori legati alla partenza di Fran-cesco per la Terra Santa. Contributi di matrice francescana si annoverano trai diversi acquerelli e olii che raffigurano i conventidei cappuccini di Camerino, Fossombrone el’eremo dell’Aquarella. Attento osservatore e accorto spettatore del reale,Marziali prosegue la sua carriera parafrasandogesti, pose e moti in una lirica e intima atmosfera.
Il 16 novembre 1987 si spegne a Loreto all’età di91 anni. La mostra Oscar Marziali nella terra di Fioretti, dicarattere antologico, ha sede in due poli espositivie si muove tra diverse sezioni che illustrano le te-matiche affrontate dal pittore, dai soggetti sacri,emblematiche le raffigurazioni del giovane Marzialinella Chiesa dell’Addolorata, ai soggetti più squi-sitamente francescani, per passare ai ritratti finoalla produzione naturalistica, specie i fiori, che te-stimoniano l’amore di Marziali per la bellezza dellanatura, quella natura simbolo del vero e dell’anelitobenevolo del Padre. Al legame con la città dellaSanta Casa rimandano le visioni urbane, mentre tragli inediti paesaggi, mai esposti prima, di cime in-nevate e di mari lontani, si mescolano i ricordi e leemozioni di un pellegrino errante. Fedeltà al creatoe all’umanità rivelano invece le carte, firmate apennarello e le tele provenienti dalle collezioni pri-vate. Un apposito spazio è stato dedicato agli ori-ginali strumenti di lavoro appartenuti al pittore euna peculiare cura è stata riservata ai materialivideo e alla documentazione d’archivio. Uomo dieccezionale sincerità, Oscar Marziali ha narrato perimmagini, le ragioni del sentire e le trame del ve-dere, attraverso racconti di semplice e umile devo-zione.
Silvia PapaStorico dell’arte
24
«Sprigionare la luce è il mio problema». Così Oscar Marziali.
Le cronache e i testimoni raccontano di un artistache, cosa rarissima oggi, amava esprimersi più at-traverso le proprie opere, che a parole. Salvo es-servi costretto, per difendere il proprio lavoro, ilproprio sacro fuoco creativo.E in ogni caso, riferendosi al suo “problema”, allaluce, ha voluto usare un verbo quanto mai “vi-sivo”, capace di suggerire una forma in movi-mento: sprigionare.Marziali voleva liberare la luce, sottrarla alla pri-gione. Scarcerarla. Voleva essere lo strumento gra-zie al quale la luce, sulle sue tele, potessesprigionarsi, dunque diffondersi, estendersi. Libe-ramente.
Liberarla, sì, ma da quale prigione?
Osserviamo le sue tele e scopriamo non esserci perlo più ombra, ombre. Soprattutto nei dipinti di sog-getto francescano. Tutto ciò che nella realtà si frappone allo sprigio-namento della luce (il corpo umano, gli alberi, lepietre) sulla tela di Marziali diventa forma (mix didisegno vigoroso e colori spatolati) che si lascia at-traversare dalla luce. Lo si potrebbe definire un coraggioso anticaravag-gesco, Marziali, con questo suo tentativo di esal-
tazione delle forme senza far uso del contrastoluce/ombra, chiaro/scuro. La stessa tecnica del cosiddetto “divisionismo aspatola” è scelta per tentare di risolvere il “pro-blema” della luce: la definizione di figure, paesag-gio e natura per macchie è il modo scelto daMarziali per far emergere, in forma di reticolato ir-regolare, la bianca tela su cui lavora.
Non erano le forme in sé a interessarlo. Piuttostoquel biancore, quella luce sprigionata che attra-versa le forme e che, senza dissolverle, anzi assu-mendole, facendole proprie, in qualche modo leredime. Luce che in alcune opere (vedi Il Canticodelle Creature) fa pensare al primigenio atto crea-tivo di Dio: «Sia la luce!» (Gen 13).
Magari non avrà risolto il suo problema con la luce,e certo non è diventato artista a servizio delmondo, ma Marziali voleva servire quella luce, el’ha servita, nella sua forma incarnata, la Chiesa.
Vito PunziDirettore Scientifico Museo Pontificio Santa Casa
Marziali e la luce
25
Oscar Marziali possiede un ricco corredo culturale,sostenuto da una rara ispirazione nativa, che trovail sostegno in una precisa concezione dell’arte e inuna specifica tecnica coloristica e disegnativa.
Il pittore ha una propria idea dell’arte e dei suoimezzi espressivi, cioè una sua “poetica”, che po-trebbe definirsi in due parole: poetica della luce.Egli stesso scrive: “Sprigionare la luce è il mio pro-blema, come un raggio di sole mattutino in unprato di rugiada. Offrire al prossimo solo la bellezzadell’universo che è la mia gioia di dipingere. Luce”.
Ecco: un’adesione amorosa all’intero universo, allanatura, al vero, nelle vibrazioni magiche propriedella luce. Per questo egli non crede - come sotto-linea - alle “contraffazioni del vero e alle manife-stazioni istintive”.
Ne deriva un naturalismo lirico che informa e defi-nisce, sul piano estetico e contenutistico, la suaarte. Naturalismo che emerge limpido per lo studioattento del vero, del creato, dove il pittore sa scor-gere, per immediato intuito, l’orma del Creatore,traendone anche un forte stimolo etico per la suaarte. Scrive: “L’arte, tutta l’arte, ha il compito dieducare”.Il Marziali comunque sa che sarebbe grave erroreesaurire l’opera nella sola prospettiva naturalisticaed etica, per cui subito precisa: “Il vero insegna,
l’arte sublima”. E in lui l’arte sublima quando, peril gioco coinvolgente della luce, eleva ad altezze li-riche il vero, trasfigurandolo nelle luminose e fertiliregioni dell’immaginazione. È proprio la luce, in-tesa quasi in un’accezione biblica, a dare il signifi-cato ultimo e a conferire un intenso lirismo alla suaarte.
Un lirismo ovviamente che muove dalle radici piùrecondite del suo temperamento di artista, cioè dauna forte fantasia creativa, da una vivacissimaemotività e da un sentire acuto e vibrante, tale dapercorrere, per mille alacri svolgimenti, tutte le sueopere pittoriche, anche quelle concepite secondouno studiatissimo geometrismo, tanto che qual-cuno ha potuto parlare di un “lirico geometrismo”.
A questa personale concezione dell’arte si uniscenel Marziali una scaltrita tecnica pittorica. Egli amausare colori puri (“terre”, qualche blu, cenni diverde, eccetera), “trattati senza impasto - è statoscritto - a spatola, con tocchi delineati precisi”, ot-tenendo nuovi effetti cromatici dall’accostamentodelle tinte e dall’impiego del fondo “lasciato inpiena libertà”.
Si tratta di un divisionismo a spatola che ora siespande a larghe falde, a “macchia”, ora si re-stringe quasi a “punta”, ora si assottiglia in “trat-tini”, con una varietà sorprendente, duttile e
Concezione dell’artee tecnica pittorica di Marziali
26
rispondente ai vari soggetti trattati e ai vari statid’animo dell’artista. C’è chi scrive in proposito chequello del Marziali “appartiene a un divisionismoprepotentemente personale”. Di lì si genera il“ritmo”, nell’armonioso susseguirsi di trasparenzee di solidità, il quale approda a una coerente fu-sione con felici esiti cromatici.
Altra componente fondamentale della tecnicadell’artista è la vigoria del disegno, solidissimo, ner-voso, essenziale, in cui egli appare un vero mae-stro. Si è parlato a proposito di “disegnoscientifico”, per metterne in evidenza l’estremaesattezza e sicurezza, che non conosce smagliatureo sbavature di sorta nel suo rigoroso tessuto pitto-rico; ma in quelle “scientifiche” costruzioni dise-gnative quanta anima, quanta rapidità nelle sintesifelici che mai dimenticano i particolari!
Un procedimento arduo, appannaggio solo degliartisti autentici. E di ciò il Marziali era ben consa-pevole, perché scriveva: “tecnica difficile e spessoinsidiata dalle difficoltà del tocco”.
Giuseppe SantarelliFrancescano cappuccino, direttore della Congrega-zione Universale della Santa Casa di Loreto
27
Ad agosto del 1974 fui assunto come assistentechirurgo nell’Ospedale “Santa Casa” di Loreto.
Amanti dell’arte, Tarozzi, il mio primario e Roscini,medico mutualista di Loreto, andavano spesso atrovare l’artista e in una di quelle occasioni gli par-larono di me e della mia grande passione per la fi-sarmonica.
Marziali, che era vissuto per tanti anni in Argen-tina, espresse quindi il desiderio di potermi ascol-tare. Li invitai allora a casa mia.
Mi trovai davanti un vecchietto con un basco viola,calzoni alla zuava, la barba bianca che strizzava dicontinuo, lo sguardo furbo, il sorriso da bambino.Aveva il tango nel sangue. Si accendeva alle notedella Cumparsita.
Fu turbato dall’arrivo di mia madre che si era pre-murata di offrire agli ospiti delle tazzine di caffècon dei biscotti fatti da lei e di cui andava fiera.
Appena si presentò nella stanza con il cabaret delleoccasioni importanti la zittì con un gesto fulmineo.Portò l’indice davanti alla bocca e la fissò severo fa-cendola bloccare.Mamma, quasi intimorita, rimase immobile sottol’arco della porta con il cabaret tra le mani comein un fermo immagine.
Avevo appena terminato di suonare la Cumparsitache Oscar si alzò di scatto dalla sedia e ridendo dicuore: «Bella signora, non si interrompe un artistaquando crea!».
Le baciò la mano e la volle seduta proprio accantoa lui. Il giorno delle mie nozze donò a me e miamoglie un suo quadro con il volto del Cristo mar-toriato dalla corone di spine.
Questo suo gesto inaspettato mi toccò profonda-mente.
Valentino LorenzettiGià primario di chirurgia di Loreto-Osimoe grande estimatore di Marziali
Un ricordo di Oscar Marziali
28
«Guardati da coloro che non sono artisti!». Questafrase mi ha accompagnato tutta la vita, così comemi ha accompagnato l’immagine di quell’uomomagro dalla lunga barba e gli occhiali rotondi chel’aveva pronunciata. Era mio zio. Mio zio OscarMarziali, “grande artista” come amava definirsi.Lo ricordo ancora le rare volte che veniva a trovarcia Venezia e che, unica in famiglia, mi invitava araggiungerlo in Piazza San Marco o in altri luoghiveneziani dove andava a dipingere, rigorosamentedal vero, con quella tecnica tutta sua che era unaspecie di puntinismo dalla larga tessitura che, comecontinuava a ripetermi, doveva lasciare intravve-dere il bianco della carta, se si trattava di acqua-rello, o della tela nel caso di dipinti ad olio, tecnichequelle che io tentavo di imitare.Lo ricordo anche nei momenti in cui ero io che an-davo a trovarlo a Loreto, quando era già assai inetà e ormai dipingeva pochissimo, e mi conduceva,in qualità di terziario francescano, a vedere i moltilavori che un tempo aveva fatto presso il conventodei Cappuccini, fatto questo che creava sempre uncerto imbarazzo da parte dei frati che vedevanouna donna varcare le soglie della clausura.Tempo fa, mi è stato annunciato che ci sarebbestata questa mostra a lui dedicata e, con l’occa-sione, avrei dovuto cercare di classificare una seriedi sue opere. A mano a mano che le rivedevo,come per incanto mi ritornava in mente lo zio coni suoi lunghissimi monologhi attorno all’arte che
non mi lasciavano spazi a commenti né a repliche,detti con la sua voce leggermente velata da quel-l’accento argentino che si era portato dietro dalleterre in cui aveva vissuto tutta la sua giovinezza. Avevo voluto bene a zio Oscar e nel vedere quelleriproduzioni, non lo nego, ho sentito salirmi un pic-colo groppo alla gola: non lo avevo visto spesso,ma ci eravamo costantemente scritti, con una cor-rispondenza densa e ricca, in cui si parlava soprat-tutto d’arte e dei ricordi dell’Accademia di BelleArti che entrambi avevamo frequentato a Veneziae della quale in quelle righe dalla scrittura quasi il-leggibile mi trasmetteva tutta la sua nostalgia.Anche se eravamo solo parenti acquisiti, aveva spo-sato una sorella di mio padre, ci sentivamo moltoaffini, uniti da quella grande passione per l’Arte,Arte con la A maiuscola, che solo chi l’ha provatapuò comprendere a fondo, solo chi l’ha inseguitaper tutta la vita può comprendere quanto ti puòdare. Ora lo rivedo a Loreto, attraverso le sue opere, inquei luoghi da lui tanto amati, nei quali avevaspeso gran parte della sua esistenza, e sono certache anche lui è lì, accanto a me, sebbene nello spi-rito, più vivo che mai, sempre pronto a parlarmid’arte e a suggerirmi di diffidare di coloro che nonsono artisti.
Rossana MolinattiPittrice nipote di Oscar Marziali
Uno zio molto speciale
FRANCESCOD’ASSISI
La vita del Santodalla spoliazionealla morte sullanuda Madre Terra
Consacrazione1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
30
Benedizione1942, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
31
Armonie - Estasi1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
32
San Francesco al Trasimeno1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
33
Digiuno al Trasimeno1942, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
34
Predica agli uccelli1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
35
San Francesco e la prostituta in Oriente1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
36
Il presepe di Greccio1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
37
Frate lupo1942, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
38
Famiglia di Francesco1943, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
39
San Francesco e le stimmate1943, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
40
San Francesco e le stimmate1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
41
Morte di San Francesco1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
42
FRATELLIE SORELLE
La lode al Creatoree il contatto con lecreature consideratecome fratelli e sorelle
Frate sole1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
44
Laudato sie, mi’ Signore1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
45
Capitolo delle stuoie1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
46
La mensa di Pasqua1959/60, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
47
Glorificazione di San Francesco1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
48
Perfetta letizia I - l’arrivo1942, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
49
Perfetta letizia II - le percosse1942, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
50
Perfetta letizia III - la discussione1942, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
51
San Francesco e Frate Leone1942, acquerello
Collezione privata di Rossana Molinatti
52
53
Sii quello che sei1941, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
Convito con Santa Chiara1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
54
Cena mistica con Santa Chiara1937, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
55
Colloquio con Santa Chiara1942, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
56
MARCHEFRANCESCANE
I passi e le traccedi San Francescoe i suoi seguaciin terra marchigiana
58
Partenza per l’oriente da Anconaolio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Fermo
San Francesco al porto di Ancona1960/62, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
59
60
Eremo dell’Acquarella ad Albacina1962, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Fermo
61
Convento di Renacavata a Camerinoolio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Fermo
Lode al Creatore1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
62
Visione di San Francesco a Roccabruna1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
63
Frati al fuoco1959, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
64
Frate al vento1958, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
65
66
San Francesco in viaggio tra la natura1937, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
67
Sorella acqua dalla montagna1959, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
68
Digiuno di San Francesco1941, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
VISIONILAURETANE
Gli scorci e le ampieprospettive dellaSanta Casa di Loreto
Facciata della Basilica1958/60, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
70
Piazza della Madonna con fontana1958/60, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
71
Scorcio del rivestimento marmoreo1959, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
72
Scorcio del rivestimento marmoreo1959, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
73
Coro della Basilica1959, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
74
Interno della Santa Casa1958, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
75
Absidi della Basilica con cupola1958/60, olio a spatola su masonite
Palazzo Apostolico - Loreto
76
Absidi della Basilica1958/60, olio a spatola su masonitePalazzo Apostolico - Loreto
77
La Scala Santa1958, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
78
AMICIFRANCESCANI
La stima e l’amiciziadell’amato mondodei francescani chelo conobbero in vita
Padre Antonio da Montecolombo1943, disegno a carboncino
Convento dei Cappuccini - Loreto
80
Padre Stanislao da San Severino Marche1960, disegno a carboncinoConvento dei Cappuccini - Loreto
81
Padre Lino da Offida1961, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
82
Padre Stanislao Santachiara1961, olio a spatola su telaConvento dei Cappuccini - Loreto
83
Padre Ortensio da Spinetoli1961, olio a spatola su tela
Convento dei Cappuccini - Loreto
84
FIORIDI MARZIALI
Quelle pennellatesulla masonitegettate come petali
Fiori vari1958, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
86
87
Zinnie1958, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
Fiori con rose1960, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
88
Fiori vari1960, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
89
Fiori vari1958, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
90
Fiori vari1958, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
91
Fiori vari 1958, olio a spatola su masonite
Convento dei Cappuccini - Loreto
92
Fiori vari1958, olio a spatola su masoniteConvento dei Cappuccini - Loreto
93
FioriAnni ‘70, olio a spatola su masonite
Collezione privata di Paolo Mario Galassi
FioriAnni ‘70, olio a spatola su masoniteCollezione privata di Paolo Mario Galassi
94
MONTE SANPIETRANGELI
Il paese nataledi Oscar Marziali
96
Chiesa dell’Addolorata1928/30, pittura a fresco
Monte San Pietrangeli
Chiesa dell’Addolorata1928/30, pittura a frescoMonte San Pietrangeli
97
AllegoriaAnni '70, acquerello su carta
Collezione privata di Giorgio Iacopini
98
99
CavaliereAnni '70, pennarello su cartaCollezione privata di Nazzareno Francesconi
CavalliAnni '70, acquerello su cartaCollezione privata di Nazzareno Francesconi
ViandanteAnni '80, carboncino su carta
Collezione privata di Giorgio Iacopini
100
Madre con bambino (autobiografico)Anni ‘70, pennarello su cartaCollezione privata di Nazzareno Francesconi
Passione di Gesù1970, olio su telaCollezione privata di Nazzareno Francesconi
101
CristoAnni '70, pennarello su carta
Collezione privata di Giorgio Iacopini
102
Anni ‘80, olio su legnoCollezione privata di Paolo Francesconi
Anni ‘80, olio su legnoCollezione privata di Paolo Francesconi
ALTREOPERE INEDITE
Dai viaggi sull’oceanoai soggiorni montani
Prova dal vero sostenuta da Marzialiper l’ammissione all’Accademia di Venezia
1922, olio su telaCollezione privata di Paolo Mario Galassi
104
Emozioni dalla nave1928, olio su cartone telatoCollezione privata di Paolo Mario Galassi
Emozioni dalla nave1928, olio su cartone telatoCollezione privata di Paolo Mario Galassi
105
Emozioni dalla naveAnni ‘20-’30, olio su cartone telatoCollezione privata di Paolo Mario Galassi
Emozioni dalla naveAnni ‘20-’30, olio su cartone telato
Collezione privata di Paolo Mario Galassi
106
Paesaggio montanaroAnni ‘50-’60, olio su telaCollezione privata di Paolo Mario Galassi
107
Paesaggio montanaroAnni ‘50-’60, olio su telaCollezione privata di Paolo Mario Galassi
Il Sen ieroFrancescanoPERIODICO DI FRANCESCANESIMO UMBRO-MARCHIGIANO
X
Comune di MonteSan Pietrangeli