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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“ VIA REGINA ELENA”
via R.Elena,5 Tel. 0733 812992 – fax 0733 779436
Email [email protected] Sito web : www.icviareginaelena.edu.it
Civitanova Marche
IL PIANO TRIENNALE
DELL’OFFERTA FORMATIVA
Da noi tutti, a tutti voi.
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INDICE: IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA ATTO DI INDIRIZZO pag. 3
DAL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE …… pag. 14
PATTO FORMATIVO LINEE GUIDA
pag. 15 pag. 17
IL TERRITORIO E IL NOSTRO ISTITUTO
ANALISI SOCIO – AMBIENTALE pag. 18
STRUTTURE, RISORSE E SISTEMA ORGANIZZATIVO pag. 19
LE NOSTRE SCUOLE pag. 20
ORGANIZZAZIONE ORARIA E DIDATTICA pag. 29
CRITERI ORGANIZZATIVO – PROGETTUALI pag. 33
APERTURA AL TERRITORIO pag. 35
IL CURRICOLO
FINALITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO pag. 36
FINALITÀ EDUCATIVE: SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 42
FINALITÀ EDUCATIVE : SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO pag. 43
IL CURRICOLO pag. 45
CURRICOLO ORIZZONTALE SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 47
CURRICOLO VERTICALE SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 68
CURRICOLO PER COMPETENZE SCUOLA PRIMARIA pag. 74
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE “TRASVERSALI” pag. 143
CURRICOLO ORIZZONTALE SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO pag. 153
CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO COMPETENZE “TRASVERSALI” pag. 198
CURRICOLO VERTICALE: GEOSTORIA pag. 204
RELAZIONE INSEGNAMENTO – APPRENDIMENTO DEI TRE ORDINI pag. 221
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
ATTIVITÀ PROGETTUALE E PROGETTI DEI TRE ORDINI pag. 232
PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE pag. 251
VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE pag. 253
L’ACCOGLIENZA E LA CONTINUITÀ
INZIATIVE PER LA CONTINUITÀ DEI PROCESSI FORMATIVI pag. 254
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI pag. 257
CRITERI PER ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI pag. 260
INIZIATIVE PER PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA pag. 262
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) L’INCLUSIONE SCOLASTICA INTEGRAZIONE E INCLUSIONE ALUNNI DISABILI
pag. 264 pag. 266 pag. 270
CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES pag. 274
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO pag. 279
INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI NON ITALOFONI pag. 288
LA VALUTAZIONE
SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA pag. 321
CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI : AREA COGNITIVA
SCUOLA DELL’INFANZIA pag.329
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO ( CRITERI GENERALI) pag. 332
SCUOLA PRIMARIA pag. 333
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO pag. 345
CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI : AREA COMPORTAMENTALE pag. 353
ESAME DI STATO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO pag. 366
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE pag. 374
VALUTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE pag. 383
RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ pag. 385
FINE pag. 391
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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA AA.SS. 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022
LA DIRIGENTE SCOLASTICA VISTA la Legge n.59 del 15.03.1997 Capo IV art.21 con la quale si
stabilisce l’autonomia delle istituzioni scolastiche;
VISTO il D.P.R. n.275 dell’8.03.1999 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzione scolastiche;
VISTA la Legge n.53 del 28.03.2003 Delega al Governo per la definizione
delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle
prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;
VISTO il D.lgs n.165 del 30.3.2001 art.25 e successive modifiche;
VISTO il D.P.R. n.80 del 28.3.2013 Regolamento sul sistema Nazionale di valutazione;
VISTA la legge 170 dell’08.10. 2010 recante “Nuove norme in materia di
disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”
VISTE la nota ministeriale del 27.12.12; la nota ministeriale n. 2563/13;
il DM 5669/11) la Circolare ministeriale n. 8/13 sui BES
VISTA la Legge n.107 del 13.7.2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti;
VISTO il D.lgs n.62 del 13.04.2017 “Norme in materia di valutazione e
certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i)” della legge 13
luglio 2015, n. 107;
VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione
dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilita', a norma dell'articolo 1,
commi 180 e 181, lettera c),” della legge 13 luglio 2015, n. 107
VISTO il D.lgs n. 60 del 13.4.2017 “Norme sulla promozione della cultura
umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni
culturali e sul sostegno della creativita', a norma dell'articolo 1,
commi 180 e 181, lettera g),” della legge 13 luglio 2015, n. 107.
VISTO il D.lgs n. 65 del 13.4.2017 “Istituzione del sistema integrato di
educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma
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dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), “della legge 13 luglio
2015, n. 107.
VISTO il D.lgs n. 63 del 13.4.2017 Effettività del diritto allo studio
attraverso la definizione delle prestazioni, in relazione ai servizi alla
persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio e ai
servizi strumentali, nonché potenziamento della carta dello
studente, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera f), della
legge 13 luglio 2015, n. 107.
VISTA la Nota Miur prot.0016041 del 29.03.2018 Dotazioni organiche del
personale docente per l'anno scolastico 2018/2019 e indicazioni
sull’organico docente di potenziamento;
VISTA la Nota MIUR prot.0017832 del 16.10.2018;
CONSIDERATE le proprie competenze,
EMANA
Il seguente
ATTO D’INDIRIZZO DEL PIANO TRIENNALE
DELL’OFFERTA FORMATIVA AA.SS. 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo “ Via Regina
Elena” di Civitanova Marche si presenta come documento sostanziale delle linee determinanti e strategiche adottate ai fini del conseguimento del successo
formativo degli alunni, della diminuzione della dispersione scolastica; dell’inclusione degli alunni diversamente abili; delle azioni formative riservate
agli alunni BES; dell’integrazione degli alunni extracomunitari; dell’ ascolto dei fabbisogni e della soddisfazione dell’utenza esterna ( famiglie), delle relazioni
inter-istituzionali del territorio comunale ed extra-comunale ( Ente Locale,
UMEE, Asur Marche, Istituzioni laiche, religiose; Associazioni di Volontariato; Associazioni Sportive; U.S.R. Marche; Regione Marche; Università,)
PROCESSI DI ATTUAZIONE DELLE LINEE DETERMINANTI E
STRATEGICHE.
A) SUCCESSO FORMATIVO DEGLI ALUNNI.
Il successo formativo degli alunni si configura come un processo, lento ma
costante, di azioni educative e formative rivolte alla conoscenza, alla comprensione dell’allievo e più nello specifico: la sua storia personale, la sua
esperienza in evoluzione, il proprio carattere, le proprie attitudini, i
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comportamenti relazionali, i bisogni evolutivi scanditi secondo le diverse età, i ritmi dell’apprendimento, il livello del senso di responsabilità.
Tale successo non comprende unicamente l’elemento valutativo ( voti o giudizi assegnati dai docenti ) seppure necessario, ma implica fortemente che l’analisi
di partenza dell’allievo sia differente dall’analisi conclusiva. In quest’ultima fase,infatti, si esplicitano i buoni risultati che sono stati
ottenuti tenendo conto del potenziale iniziale dell’alunno che nel corso del tempo è auspicale sia aumentato e si completi nell’acquisizione di uno status
di apprendimento “ competente”. Alla luce di questo orizzonte culturale il nostro Istituto ritiene il successo
formativo degli alunni come punto di partenza, non dunque solo il risultato
conclusivo delle azioni formative della scuola. Il capovolgimento delle azione formativa di successo, ovvero come punto primario e non solo terminale,
significa che la scuola si pone come obiettivo l’eliminazione, per quanto è possibile, delle difficoltà che si evidenziano e si sovrappongono all’inizio delle
fasi formative al fine di raggiungere il successo formativo.
A- 1) PROCESSI PER IL SUCCESSO FORMATIVO: METODOLOGIE
META-DIDATTICHE.
La metodologia meta-didattica esprime la volontà da parte dei docenti di riflettere primariamente sulle proprie azioni rivolte agli studenti. La classe è
composta da persone che, oltre ogni ragionevole dubbio, sono diverse per una serie di variabili che occorrono essere intercettate, codificate e decodificate. La
metodologia meta-didattica, dunque, significa che l’insegnante sappia riflettere, sappia comprendere, sappia calibrare, sappia declinare, sappia
comunicare le azioni educative e formative tenendo presente ogni allievo. Altro aspetto fondamentale della metodologia meta-didattica è l’azione
formativa di didattica laboratoriale. La didattica “laboratoriale” vuole evidenziare che gli aspetti del sapere ( le
discipline ad esempio) proposti siano scomposti, analizzati, integrati e compresi come un insieme poiché “ l’insieme è più della somma delle parti” (
psicologia della Gestalt). Solo in questo modo l’apprendimento può definirsi
“significativo” da parte dell’alunno, ovvero quando la conoscenza scaturisce dall’esperienza concreta per diventare conoscenza, abilità e competenza
personale. E’ evidente che tale metodologia non è facile da attuare in ogni suo aspetto,
ma la professionalità docente consiste proprio in questo, ovvero nella competenza efficiente della metodologia meta-didattica.
La metodologia meta-didattica include diverse azioni: programmazione disciplinare, interdisciplinare e transdisciplinare, lezioni frontali anche
mediante l’ausilio delle tecnologie multimediali, lezioni di gruppo ( cooperative learning), didattica del problem solving; progetti trasversali; progetti di
recupero personalizzati, verifica e valutazione. Ulteriore e aspetto della metodologia meta-didattica è l’azione formativa della
scuola di aumentare il livello di autonomia dell’alunno. L’autonomia è processo sequenziale che ha i suoi tempi e i suoi ritmi personali; tuttavia
questo processo deve progressivamente aumentare affinché l’alunno si renda
consapevole del proprio livello di apprendimento, del particolare ritmo di
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apprendimento, di migliorarne la temporalità, della conquista di un personale metodo di studio che sia nondimeno efficiente ed efficace.
B. DIMINUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA.
La dispersione scolastica è un fenomeno che generalmente esplicita
l’abbandono degli studi da parte degli studenti soprattutto nella scuola secondaria superiore.
Tuttavia la dispersione scolastica può riguardate anche la scuola primaria e la scuola secondaria di I° grado mediante i seguenti segnali premonitori da parte
degli allievi: un calo progressivo dell’impegno nella partecipazione alle attività
proposte in classe e a casa, la frequenza irregolare delle lezioni scolastiche, un calo persistente dell’interesse, comportamenti oppositivi, provocatori nei
confronti degli adulti e dei compagni; atteggiamenti di auto-svalutazione; isolamento, irrequietezza, disagio complessivo, atteggiamento passivo.
Tutti questi segnali hanno un principio primordiale: la mancanza o il calo della motivazione secondo la scala dello psicologo statunitense Abraham Harold
Maslow.
B- 1)PROCESSI PER LA DIMINUZIONE DELLA DISPERSIONE
SCOLASTICA
La diminuzione della dispersione scolastica avviene mediante processi di: a) analisi collegiale da parte dei docenti, facenti parte della classe;
b) in caso dei segnali di dispersione scolastica e a seconda di quest’ultimi,
occorre mettere in campo “abilità specifiche” che derivano da norme
generali quali:
Attenzione continua sull’allievo; comunicazione empatica con l’alunno; tono
appropriato della comunicazione; linguaggio adeguato; stimolazione
graduale alla partecipazione alle attività proposte dalla scuola;
coinvolgimento dei compagni di classe; proposte di attività che possano
ridestare la motivazione, l’interesse, l’impegno; attività di tutoring; attività
di cooperative learning; attività facenti parte delle inclinazioni dell’allievo
per arrivare progressivamente alle attività specifiche proposte dalla scuola;
tempi di elaborazione più distesi per raggiungere livelli temporali di
esecuzione più rapidi; valutazioni condivise,ovvero facendo comprendere
all’allievo, in modo pacato, gli errori e che questi sono occasioni per
migliorare e conseguentemente aumentare l’autostima.
Comunicazione e rapporto con la famiglia. La collaborazione della famiglia è
fondamentale per diminuire il tasso di dispersione scolastica. Il
coinvolgimento dei genitori nella diminuzione della dispersione scolastica
individuale,tuttavia, non deve e non può essere percepito dalla famiglia
come un “ processo di valutazione educativa” della funzione genitoriale. Al
contrario, la scuola “attenziona” la famiglia ricorrendo a colloqui, a
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confronti, ad azioni concertate e condivise. La famiglia, dal canto suo, è
auspicabile che riconosca l’autorevolezza dei docenti, affinché vi siano
fiducia e stima che in ogni caso devono essere reciproci.
Servizi Sociali. In casi estremi è possibile ricorrere ai servizi sociali per
eventuali segnalazioni di inadempienza della famiglia.
C- INCLUSIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
L’alunno diversamente abile è una persona che è abile in modo diverso, ma non meno importante rispetto agli altri. L’inclusione prevede innanzitutto
attenzionare le potenzialità ( punti di forza) dell’allievo e lavorare su questi aspetti per incitare, per stimolare l’autostima,per aumentare l’interesse e
l’impegno, per accrescere la partecipazione alle attività della classe e soprattutto per facilitare relazioni affettive, partecipative, collaborative con i
compagni di classe. E’ evidente che il rapporto di relazione positiva con i compagni è il punto di
forza primariamente della professionalità dei docenti i quali hanno il dovere di mettere in atto azioni strategiche perché ciò avvenga non come un obbligo, ma
come un comportamento naturale e spontaneo.
Nelle attività formative inclusive occorre tener ben presenti anche i punti di debolezza. Quest’ultimi non devono essere percepiti dall’alunno diversamente
abile, ma conosciuti sapientemente dall’insegnante in modo che le attività proposte siano una combinazione perfetta fra punti di forza e punti di
debolezza. L’attività d’inclusione è un processo continuo e costante e riguarda tutti i
docenti della classe, in particolare l’insegnante di sostegno, la quale si configura come “ tutor specializzato e competente” dell’allievo, e quindi non si
sostituisce ad esso ma ne incoraggia le potenzialità affinché queste possano addivenire a competenze specifiche e trasversali. L’inclusione è una “cultura
mentale” che riguarda tutti i docenti della classe stessa intesa come ambiente di apprendimento nel suo complesso.
L’inclusione riguarda la famiglia: i genitori devono sapere cosa attua la scuola per il benessere del proprio figlio. In questi casi occorre ricordare che genitori
degli alunni diversamente abili attraversano consapevolmente e/o
inconsapevolmente una esperienza di vita difficile con cui convivere anche per tutta la vita. Hanno bisogno di sentirsi al sicuro e protetti nel momento in cui
affidano il proprio figlio nelle mani dei docenti. E’ un loro diritto. La certezza di essere in buone mani la trasferiscono naturalmente al proprio figlio, che a sua
volta si sente tranquillo e sereno e soprattutto ricettivo e reattivo alle proposte degli insegnanti.
C-1 PROCESSI PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA
I processi per l’inclusione scolastica prevedono l’elaborazione da parte del nostro Istituto di alcuni documenti fondamentali:
Piano annuale d’inclusione dell’Istituto ( P.A.I.)
il Piano inclusione Scolastica ( P.I.S.);
il P.E.I.;
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C 2 GRUPPI DI LAVORO DELL’ ISTITUTO. L’inclusione scolastica prevede la costituzione presso la nostra scuola del
Gruppo di Lavoro per l’inclusione Scolastica ( G.L.I); Incontri programmati scadenzati ovvero il GLHO, ( famiglia team docente, specialisti che hanno in
cura l’alunno) I gruppi di lavoro operativi per l’integrazione riguardano le azioni concrete
intraprese per ogni singolo alunno con disabilità. Il loro compito precipuo è la realizzazione del dettato dell’art. 12, co 5 della legge 104/92. In essi si
prevede infatti alla definizione del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI), cui si provvede in maniera congiunta.
A partire dal gennaio 2019 il profilo dinamico funzionale e la diagnosi clinica
sono sostituti dal Piano di Funzionamento (art.19 commi.1-29 d.lgs n. 66 del 13.4.2017.
C-3 LINEE D’INDIRIZZO DELLA METODOLOGIA PER L’INCLUSIONE
SCOLASTICA.
L’inclusione scolastica dell’alunno diversamente abile non si conclude con l’elaborazione dei documenti obbligatori previsti dalle normative specifiche,
bensì si concretizza anche in azioni formative attraverso piani di lavoro individualizzati e personalizzati.
Il piano di lavoro individualizzato non è il rapporto uno a uno, bensì prevede attività specifiche che hanno come obiettivo quello di adeguare l’insegnamento
alle caratteristiche individuali degli alunni ai fini del raggiungimento di obiettivi comuni a tutta la classe. Non si tratta di sottovalutare il bisogno specifico
dell’allievo disabile ma di concretizzarlo in un progetto che prevede la
cooperazione di tutti. Il piano di lavoro “ personalizzato” invece, parte dalle peculiarità potenziali
intellettive, affettive dell’alunno e per aumentarne il proprio sviluppo sempre attraverso forme di differenzazione degli itinerari di apprendimento.
D- ALUNNI BES
Gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione, per ragioni
molteplici ed eterogenee, sono in costante aumento. La D.M. individua quest'area indicandola come svantaggio scolastico; essa ricomprende
problematiche diverse e viene definita come area dei Bisogni Educativi Speciali (BES).
Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: la disabilità; i disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici e lo svantaggio socioeconomico,
linguistico o culturale.
1. Nella prima sottocategoria rientrano gli alunni con
disabilità certificata ai sensi della L. 104/92. Solo in questo caso è prevista la presenza del docente di sostegno, per un numero di ore
commisurato al bisogno.
2. La seconda sottocategoria riguarda i disturbi evolutivi specifici
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(D.E.S.) La D.M. chiarisce che in essa rientrano non solo i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), diagnosticati ai sensi della L. 170/10,
ma anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD).
Per gli alunni con DSA è obbligatorio il ricorso ad un Piano Didattico Personalizzato (PDP) e l’utilizzo di strumenti compensativi e di misure
dispensative che possano garantire il successo scolastico degli allievi.
3. La terza sottocategoria, infine, riguarda gli altri BES, cioè quegli
alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale. In
questo caso, pur non essendo in presenza di una problematica certificata o diagnosticata ai sensi di una norma primaria e specifica di riferimento,
si rileva un bisogno educativo speciale, generalmente limitato nel tempo, dovuto a situazioni molteplici e contingenti, che sono causa di svantaggio
e, pertanto, richiedono per un certo periodo una particolare attenzione educativa. Si tratta ad esempio degli alunni di recente immigrazione, che
non hanno ancora appreso la lingua italiana, oppure di allievi che si trovano in una situazione sociale, economica o culturale difficile, che
comporta disagi molteplici nel regolare percorso scolastico. Anche in questo caso, come previsto dalla nota ministeriale n. 2563/13 si
può ricorrere alla compilazione di un PDP ed a misure compensative e dispensative, qualora il consiglio di classe lo ritenga necessario per un
certo periodo di tempo. In questo caso non è un obbligo ma una decisione collegiale dei docenti.
I Bisogni Educativi Speciali, dunque, possono essere molteplici e le misure previste nelle specificità delle situazioni sono riconducibili alle peculiari
disposizioni normative.
D.2 AZIONI DI PROCESSO RISERVATE AGLI ALUNNI BES
Dalle considerazioni sopra esposte si evidenzia, in particolare, la necessità di
elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano
Didattico Personalizzato e articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le
strategie di intervento programmate. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in
un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e
partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti. Il nostro istituto ha elaborato diversi modelli per l’elaborazione del Piano
Didattico Personalizzato ai fini del conseguimento del successo formativo degli alunni.
Nello specifico: modelli per alunni BES certificati ( legge 170/2010; alunni che non possiedono la certificazione ma rientrano nelle categorie delle normative
BES; alunni con Disturbi Evolutivi Specifici. I Disturbi evolutivi specifici (
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D.E.S.) comprendono gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria,
dell’attenzione e dell’iperattività e il funzionamento intellettivo limite. Quest’ultimi anche se non compresi nella legge 170/2010 hanno diritto ad
usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. (D.M.
27/12/2012)
E- INTEGRAZIONE ALUNNI EXTRACOMUNITARI.
L’integrazione degli alunni ex comunitari intende specifiche azioni formative
documentate ai fini dell’accoglienza, del diritto all’istruzione, del diritto alla socializzazione con compagni di diverse provenienze e nazionalità.
Il bambino o il ragazzo straniero nel momento in cui si iscrive alla nostra scuola, cambia lo status “giuridico” ovvero da persona straniera ad alunno con
tutti i diritti e dovere degli altri compagni di classe. Lo status giuridico in quanto alunno vuole esprimere la volontà della nostra
scuola di comprendere le necessità dell’allievo, la sua storia culturale e affettiva, il suo linguaggio, le sue competenze, il proprio modo di relazionarsi.
E-1 PROCESSSO D’INTEGRAZIONE.
Il processo d’integrazione del nostro Istituto prevede un preciso protocollo di accoglienza con diverse fasi e soprattutto con il coinvolgimento di diverse
figure.
I° Fase di integrazione: incontro con la famiglia e il docente referente per ogni ordine di scuola: Infanzia, primaria e secondaria di I° grado;
II° Fase d’integrazione l’inserimento nella classe concertato in base alle competenze personali dell’allievo;
III° fase d’integrazione :predisposizione del Pian Didattico Personalizzato per alunni non Italofoni da parte del team docente e dal consiglio di classe;
IV° fase d’integrazione: attività curriculari di potenziamento e recupero per aumentare( in qualche caso iniziare) la conoscenza della lingua italiana e altre
discipline; V° fase: predisposizione di dispense didattiche ( a cura dei docenti)
personalizzate per favorire l’integrazione,la formzione e il livello di competenza.
Le fasi dell’integrazione hanno come comune determinatore l’accoglienza in senso specifico e generale:
specifico poiché deve attenersi alla personalità e alla cultura di provenienza
dell’alunno; generale poiché deve attenersi al principi di diritto allo studio, alla formazione
all’integrazione previsti dalla Costituzione Italiana e più in generale dalle normative previste ovvero: Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nota
come Dichiarazione di Ginevra (1924); Dichiarazione universale dei diritti umani (il 10 dicembre 1948);
Dichiarazione sui Diritti del Bambino promulgata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ( 1956);
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Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia (20 novembre 1989); Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori (25.1.1996);
DPR 394/99, art. 45 comma 4; L. 53/2003, art. 2;
C.M. n°8 del 06/03/2013; Nota Miur prot. 2563 del 22/11/2013;
Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri; pubblicate dal MIUR nel febbraio 2014;
Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” (Nota prot. N. 7443 del 18/12/2014).
F- ASCOLTO DEI FABBISOGNI E DELLA SODDISFAZIONE
DELL’UTENZA ESTERNA ( Genitori)
Il rapporto scuola-famiglia è fondamentale. L’ovvietà dell’espressione non
deve ,tuttavia, eclissarsi nell’espressione stessa ma occorre che si concretizzi in azioni reciproche di collaborazione. Gli itinerari scelti dal nostro Istituto per
facilitare il rapporto scuola-famiglia sono semplici ma efficaci, ovvero: incontri
specifici, colloqui individuali, comunicazione della progettazione della classe e della scuola nel senso più ampio, partecipazione ai progetti promossi dalla
scuola; comunicazioni e informazioni attraverso il sito web, potenziamento delle informazioni sul registro elettronico.
Su quest’ultimo punto la nostra scuola ha inteso migliorare la fruizione ed includere oltre alle valutazioni, anche la progettazione della classe; le lezioni
scolastiche svolte giornalmente; i compiti assegnati eventuali note disciplinari. Tuttavia anche noi come Istituto percepiamo quello che avviene anche a livello
Nazionale, ovvero la diminuzione progressiva dei genitori a comprendere l’azione formativa della scuola e il riconoscimento dell’autorevolezza degli
insegnanti. In certi casi,infatti, abbiamo constatato che alcune famiglie non apprezzano consigli, avvisi quando questi non coincidono con le loro
aspettative in qualche caso incomprensibili; piuttosto sembrano vedere con lenti “sfocate” quello che la scuola propone.
In questi casi il nostro Istituto spiega alle famiglie che non si mette in
discussione la funzione “ genitoriale” il ruolo educativo e le scelte educative nei confronti dei propri figli; di preferenza e più volentieri comunica che non
sempre le aspettative dei genitori,ad esempio di un successo scolastico, del proprio figlio coincidono con quelle della scuola per una serie di fattori, di
variabili che molto spesso sono sottovalutate dalla famiglia. Quest’ultimo punto non significa che la scuola non mette a conoscenza dei genitori le azioni
formative riservate ai propri figli, bensì evidenzia una discrasia in senso figurale del mal funzionamento della scuola da parte dei genitori. E’ questo il
punto focale dove occorre lavorare, ma insieme. L’ascolto della scuola nei confronti delle famiglie vuol dire captare e
comprenderne i bisogni dei genitori, ma non si traduce in una immediata soddisfazione se questa significa attivare uno sterile stato di compiacenza e
consenso gratuito. Il nostro senso di responsabilità accetta il dissenso poiché fa parte del dialogo,
del dibattito della democrazia, al tempo stesso si promette di comprendere la
critica per valutare il proprio operato.
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I genitori sono portatori d’interesse ( stakeholders ) e la scuola è una società aperta, inclusiva, partecipativa ma anche professionale dove stima e fiducia
devono essere reciproci ai fini sia del mantenimento di un rapporto positivo scuola-famiglia sia ai fini del raggiungimento del successo formativo del proprio
figlio che è un nostro alunno.
F- 1 PROCESSI DI VERIFICA E VALUTAZIONE DELLA
SODDISFAZIONE DELL’UTENZA ( GENITORI)
I processi di verifica e di valutazione della soddisfazione dell’utenza genitoriale hanno precisi protocolli di osservazione:
partecipazione delle famiglie agli incontri con la scuola;
partecipazione delle famiglie alle proposte progettuale della scuola;
partecipazione agli organi collegiali della scuola;
rispetto del patto di corresponsabilità scuola-famiglia;
compilazioni di questionari;
G- RELAZIONI INTER-ISTITUZIONALI DEL TERRITORIO COMUNALE
ED EXTRA-COMUNALE ( ENTE LOCALE, UMEE, ASUR MARCHE,
ISTITUZIONI LAICHE, RELIGIOSE; ASSOCIAZIONI DI
VOLONTARIATO; ASSOCIAZIONI SPORTIVE; U.S.R. MARCHE;
REGIONE MARCHE;ISTITUTI DI SCUOLA SECONDARIA DI II°
GRADO; UNIVERSITÀ,)
Il nostro Istituto è parte della società educante nelle sue forme culturali,
associative, istituzionali poiché scuola,alunni e genitori vivono il contesto sociale del territorio e nel contesto sociale del territorio.
Le relazioni inter-istituzionali sono testimonianza di rispetto della democrazia e dei principi contenuti nelle azione formativa di Cittadinanza e Costituzione e
dimostrano che la scuola è un’istituzione dischiusa alle proposte provenienti dalle istituzioni, affinché le attività formative prettamente scolastiche non
siano scollegate dall’esperienza extrascolastica dell’alunno, che in ogni caso vive quotidianamente.
Il nostro Istituto ha stipulato: Accordo di programma con l’Ente locale per l’ampliamento dell’offerta
formativa e il miglioramento dei servizi ( pre-post scuola ad esempio)
necessari alle famiglie;
Protocollo d’Intesa con l’associazione A.Ge ( associazione Genitori italiani
di Civitanova Marche) nella quale si prevedono accordi di formazione
culturale rivolte a tutto il territorio comunale;
Il Nostro Istituto collabora con:
Associazioni sportive sul territorio organizzando progetti riservati
all’educazione delle scienze motorie fondamentali per gli allievi di
oggi;
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Associazioni di volontariato ( A.N.F.F.A.S. ONLUS di Civitanova
Marche-Associazione ANTROPOS di Civitanova Marche- Croce Verde di
Civitanova Marche) affinché gli alunni comprendano il valore della
solidarietà, dell’amicizia, della fratellanza, dell’eguaglianza.
Associazione laiche e religiose: entrambe le istituzioni fanno parte
della vita sociale dell’alunno, anche se con modalità differenti.
Tuttavia la scuola prende in considerazioni anche tali raccordi per
ampliare l’apertura e la dimensione sociale e formative avvicinarsi
sempre più all’esperienza extrascolastica dell’alunno.
Istituzioni forze dell’ordine: Polizia, Carabinieri, e Guardia di Finanza
su progetti finalizzati all’attuazione di alcuni aspetti riguardanti
Cittadinanza e Costituzione.
USR Marche- Regione Marche- UMEE- ASUR. Il nostro istituto aderisce
alle proposte dell’Istituzioni regionali, provinciali e comunali, ognuno
per la propria competenza, per costruire un percorso formativo
aderente alle prospettive di apprendimento dei discenti, alla
valorizzazione dell’iniziative che prevedono in ogni caso l’interesse
verso gli studenti,ma anche verso le famiglie e dirette a tutto il
personale scolastico ( docente e ATA).
Istituti di scuola secondaria di II° grado. L’orientamento degli studenti
delle classi terze verso una scelta consapevole dell’indirizzo di studi
della scuola secondaria di II° grado al termine del I° ciclo d’Istruzione
è parte integrante dell’iniziative formative della nostra Scuola. Si
configura con incontri di open day in collaborazione con le scuole
superiori; attività curricolari di conoscenza dell’organizzazione e
dell’ordinamento della scuola superiore; incontri con lo psicologo in
classe per favorire una opzione cosciente; incontri con le famiglie.
Università: il nostro istituto promuove iniziative con l’Università
Bocconi di Milano (giochi matematici) e l’Università di Camerino per la
certificazione Ket riservata, quest’ultima agli alunni delle classi terze
della scuola secondaria di I° grado.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
Prof.ssa Daniela Boccanera
14
Dal Rapporto di Autovalutazione al Piano di Miglioramento per
l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Obiettivi strategici di miglioramento a lungo termine ( tre anni)
Obiettivi di miglioramento relative al contesto (Scuola, territorio e ambiente sociale)
Miglioramento della capacità di attrazione nei confronti dell'utenza
Sviluppo della integrazione tra servizi scolastici ed extra scolastici
Maggiore integrazione scuola /territorio
Migliore pianificazione e gestione delle partnership esterne
Obiettivi di miglioramento relative alle risorse d'ingresso
(Risorse umane e materiali di partenza) Valorizzazione delle risorse umane (rendimento
alunni, professionalità docenti, professionalità personale
ATA).
Valorizzazione ed utilizzo efficace delle risorse materiali
Obiettivi di miglioramento relative ai processi gestionali della scuola
(Gestione personale e organizzazione) Leadership efficace centrata sui compiti e condivisa
Coesione e collegialità del personale docente e non Miglioramento del livello di comunicazione interna
(migliore fruibilità di informazioni da parte dell'utenza e degli operatori scolastici)
Formazione di dipartimenti disciplinari interni all’ordine di scuola
Formazione di dipartimenti di aree disciplinari fra ordini di scuola
Partecipazione e coinvolgimento dell'utenza interna ed esterna;
Obiettivi di miglioramento relative ai processi didattici (Processo insegnamento/apprendimento)
Potenziamento qualità del curricolo mediante aumento dell’orario del curricolo disciplinare
Miglioramento della metodologia didattica ( problem solving) Implementare il curricolo in verticale;
Sviluppo attività di sostegno e supporto a studenti; Clima di accoglienza e benessere;
Monitoraggio sistematico degli apprendimenti;
Differenziazione processi formativi (percorsi
individualizzati,personalizzati, mastery learning.
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Obiettivi di miglioramento relative ai risultati (output, esiti
istituzionali, sviluppo personale e sociale)
Successo scolastico e formativo degli studenti Miglioramento degli esiti delle prove INVALSI
Miglioramento dell’offerta formativa dell'istituto
Creazione di un valore aggiunto dell'offerta formativa
IL PATTO FORMATIVO La Legge 107 del 2015 prevede che ogni istituzione scolastica elabori un Piano Triennale dell’Offerta Formativa - PTOF - per il potenziamento dei saperi e delle
competenze degli alunni e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali.
Il Piano è stato elaborato seguendo l’atto di indirizzo presentato dal dirigente
scolastico al Collegio dei Docenti e sulla base dei risultati emersi dal rapporto di autovalutazione (RAV) e del relativo piano di miglioramento (PDM).
Esso è espressione di un “patto formativo”
LE RISPOSTE DEL NOSTRO PTOF: CON LA FAMIGLIA E IL TERRITORIO
o per comunicare le finalità educative e formative della scuola;
o per stabilire un’efficace azione di partecipazione e condivisione della progettazione di Istituto, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni al
fine di migliorare la qualità del servizio pubblico; o per convertire, insieme alla Scuola, l’ambiente territoriale in
”ambiente formativo” mediante rapporti di collaborazione e di responsabilità educativa e formativa con le Istituzioni presenti sul
territorio;
o per garantire la migliore formazione culturale per i propri figli; o per essere informati sul processo e lo sviluppo delle competenze dei
propri figli; o per partecipare ad attività di formazione rivolte ai Genitori
organizzate dall’Istituto per essere informati sui contenuti dei Piani di Studio e Indicazioni Nazionali emanati dal M.I.U.R. Ministero
dell’Istruzione dell’Università e Ricerca.
CON L’ALUNNO
o per creare un ambiente di relazione educativa sereno, accogliente, e motivante;
o per offrire percorsi di sviluppo personale mediante attività formative “mirate” ai bisogni evolutivi, alle attese di crescita culturale, alle
domande di ”attenzione“ individuale;
o per garantire il diritto all’apprendimento; o per sviluppare la consapevolezza che le regole e il loro rispetto
sono “valori” da praticare nel quotidiano per vivere correttamente le relazioni interpersonali all’interno di una comunità;
o per accrescere il rispetto verso gli adulti ed i compagni;
16
o per assicurare, alla fine dei più significativi “snodi” del percorso
curricolare, traguardi di competenze le quali possano consentire all’alunno di proseguire e di affrontare con sicurezza le nuove proposte di
conoscenza e di esperienza di studio; o per favorire il successo scolastico - formativo degli allievi finalizzato
all’orientamento e alla prosecuzione del percorso scolastico; o per consentire all’allievo di saper leggere e saper scegliere le
proprie attitudini e capacità, le diverse opportunità che il futuro scolastico, professionale e sociale mette a disposizione.
CON I DOCENTI
o per incrementare un clima di relazione positiva personale e professionale, diretto alla costruzione di un confronto aperto e rispettoso delle proprie e
altrui opinioni; o per aumentare la collaborazione professionale, rivolta alla realizzazione
di un curricolo trasversale e verticale che tenga conto delle diverse
istanze evolutive e cognitive dei ragazzi e metterle in correlazione con le attività didattiche, che comprendono anche la natura
specifica del sapere disciplinare; o per ottimizzare le competenze professionali interne rivolte al
progresso della comunità educante; o per accrescere il senso di “appartenenza” all’Istituzione nel suo
complesso; o per ottenere la fiducia, l’appoggio e la stima degli alunni e delle
loro famiglie; o per recuperare il significato della “valutazione” quale valore per
migliorare la propria esperienza professionale e il profilo culturale.
CON IL PERSONALE ATA ED I COLLABORATORI SCOLASTICI o per potenziare rapporti lavorativi nell’ottica della cooperazione, nel
rispetto della persona e dell’attività di ognuno, al fine di instaurare
un clima di “appartenenza “all’Istituzione scolastica e di responsabilità del servizio di cui tutti sono chiamati a rispondere;
o per aumentare la professionalità di ogni assistente amministrativo e di ogni collaboratore che svolgono incarichi indispensabili di supporto
logistico e tecnico affinché il servizio scolastico, l’organizzazione della progettazione dell’Istituto possano svolgersi nel migliore dei modi;
o per accrescere la percezione del benessere personale e professionale all’interno della Scuola.
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LINEE GUIDA
o Porre al centro dell’attività didattica l’alunno, proponendo un itinerario di formazione personale e di apprendimenti che rispetti la persona: le
esperienze vissute nella fascia 3-14 anni determinano il destino del singolo allievo, possono assicurare le basi per il raggiungimento dei
più alti gradi dell’istruzione, oppure porre le premesse per la dispersione successiva.
o Avere come obiettivo la formazione di cittadini di oggi e di domani,
riaffermando valori quali il senso civico, la responsabilità individuale e collettiva, il bene comune.
o Operare affinché nessuno debba sentirsi escluso: disabili e stranieri devono essere messi in condizione di poter raggiungere sia la piena
realizzazione di sé sia l’acquisizione della cultura e dei valori necessari per vivere da cittadini responsabili.
o Stabilire tappe e traguardi da superare in un percorso formativo continuo che accompagna i bambini dai 3 ai 14 anni. Tale percorso
formativo dovrà: creare e mantenere il necessario livello di motivazione allo studio
e alla partecipazione, stabilire uno stretto raccordo tra le “Indicazioni” e gli interventi di
valutazione; definire e controllare i livelli di competenza raggiunti con verifiche
periodiche e sistematiche, tenendo anche conto delle analisi valutative
condotte dall’Invalsi; intervenire con strategie di rinforzo, di approfondimento e di recupero;
tener conto degli standard di riferimento diffusi in ambito UE ed OCSE, in modo da rendere i risultati confrontabili;
porre particolare attenzione al conseguimento dei traguardi progressivi di formazione, al graduale passaggio da un anno all’altro e
alla transizione dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado;
sviluppare le dinamiche della didattica laboratoriale e della peer education.
o Verificare periodicamente e con sistematicità il comportamento ed il processo formativo di ciascun allievo.
o Valutare correttamente il raggiungimento dei traguardi prefissati e comunicarli tempestivamente agli stessi alunni e alle loro famiglie.
o Proporre un curricolo adeguato sia per valorizzare le capacità dell’alunno
sia per intervenire sulle debolezze dello stesso; organizzare un insegnamento in modo progressivamente sistematico.
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ANALISI SOCIO - AMBIENTALE
IL TERRITORIO L’ambito comunale di Civitanova Marche
rivela una realtà composita e dinamica in campo economico, sociale e culturale con
buoni livelli di occupazione, estesa anche alla donna. Al benessere diffuso si associa
una disomogeneità socio-culturale dovuta al mutamento del nucleo sociale originario
con infiltrazione di connazionali immigrati dall’ entroterra e dal Sud del Paese,
nonché di extracomunitari lavoratori e profughi.
La consistente immigrazione degli ultimi
anni (connazionali ma soprattutto extracomunitari) richiede la ricerca continua di strategie di accoglienza e di
integrazione sociale. L’inserimento nelle classi di alunni stranieri in numero
LE RISORSE
Ambientali L’ambiente geografico offre pianura, collina, mare, fiume, valle e centro
urbano.
Storiche Nel territorio di Civitanova Marche si possono riscontrare reperti archeologici di
epoca preromana e romana; un centro storico con struttura urbanistica medievale (città alta); edifici civili e religiosi di epoche successive ed edifici di
archeologia industriale.
Culturali
Per quanto riguarda le risorse culturali, il territorio si avvale di una Biblioteca Comunale; del museo del trotto e del museo di arte e tradizione popolare; di
una fototeca comunale; un teatro storico; numerose scuole, dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado; nonché di Enti, Associazioni e
varie Istituzioni culturali.
Servizi Sono presenti l’Azienda Sanitaria Locale n° 8; le caserme dei Vigili del Fuoco,
della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza; i Vigili Urbani; la Croce Verde; Radio,TV e stampa locali e numerosi servizi forniti
dall’Amministrazione Comunale.
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STRUTTURA, RISORSE
E SISTEMA ORGANIZZATIVO
L’Istituto Comprensivo “ via Regina Elena” opera in un ambito territoriale che si estende lungo la fascia costiera, dalla zona adiacente al Centro ed al Porto, fino
alla periferia nord della città.
E’ suddiviso in 4 plessi di Scuole dell’Infanzia; 4 plessi di Scuole Primaria e un plesso di scuola secondaria di 1° grado.
Le sezioni della scuola dell’infanzia operano per cinque giorni alla settimana,
dal lunedì al venerdì compreso, con un orario di 8 ore quotidiane DALLE ORE 8,00 ALLE ORE 16,00 (corrispondenti a 40 ore settimanali).
Le classi della scuola primaria operano:
tempo antimeridiano per sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato, con un orario DALLE ORE 8,10 ALLE ORE 12,45 (corrispondenti a 30 ore
settimanali);
tempo pieno opera per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, con un orario DALLE ORE 8,10 ALLE ORE 16,10 (corrispondenti a 40 ore
settimanali).
Le classi della scuola secondaria operano a tempo antimeridiano per sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato, con un orario DALLE ORE 8,00 ALLE ORE
13,00 (corrispondenti a 30 ore settimanali).
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21
I NOSTRI PLESSI
SCUOLA DELL’INFANZIA ”A. GIULIANI”
Via R.Elena,n°3/A
Tel. 0733 - 771221
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
Il plesso è costituito da tre sezioni a turno intero.
Sez. “A” ;Sez. “B” ;Sez. “C”
La scuola è composta da:
tre aule
un salone arredato, per attività motorie e di grande gruppo
una sala mensa stanza attrezzata per laboratori
servizi igienici giardino esterno attrezzato
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SCUOLA DELL’INFANZIA “ C.COLLODI”
Via Saragat,n.° 5
Tel. 0733 – 770193
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
Il plesso è costituito da quattro sezioni
a turno intero.
Sez. “A” ; Sez.“B” ; Sez. “C” ; Sez. “D”
La scuola è composta da:
due aule ampie, dotate di
bagno e spogliatoio e ripostiglio interno
una aula media spogliatoio e ripostiglio interno
una media e una piccola con un bagno in comune con
spogliatoio esterno un salone polivalente per
colazione,attività di laboratorio, mensa, tv, sala
psicomotricità e pc due piccoli ripostigli (1 per
personale ATA e 1 per il
materiale didattico, audiovisivi)
giardino esterno attrezzato
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SCUOLA DELL’INFANZIA “ G.RODARI”
Via Bragadin, 5
Tel. 0733 – 709179
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
Il plesso è costituito da tre sezioni a
turno intero .
Sez. “A” ; Sez. “B” ; Sez. “C”
La scuola è composta da:
tre aule un salone per attività motorie e
di grande gruppo una sala mensa
servizi igienici spazi esterni attrezzati
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SCUOLA DELL’INFANZIA “L.BARTOLINI”
Via Saragat
0733- 70369
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
Il plesso è costituito da una sezione a turno intero.
Sez. “U”
La scuola è composta da:
una aula
una sala mensa una aula attrezzata per
laboratori palestra
un ripostiglio servizi igienici
piccolo spazio esterno non attrezzato
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SCUOLA PRIMARIA “D. ALIGHIERI”
Via Regina Elena, 5
Tel. 0733 – 812992
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
La scuola è composta da:
2 classi orario antimeridiano (8,10 -12,45)
5 classi a Tempo Pieno (8,10 –
16,10)
Classi: 1° 2° 3° 4° 5° A 4° 5° B
Sede della Direzione Didattica e degli uffici di Segreteria
palestra biblioteca
aula pittura
aula sussidi servizio mensa (per il T.P.)
cortile
Lavagna Interattiva Multimediale in tutte le classi
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SCUOLA PRIMARIA” SAN GIOVANNI BOSCO”
Via Saragat
Tel. 0733 – 771192
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
La scuola è composta da:
7 classi orario antimeridiano (8,10 -12,45)
4 classI a Tempo Pieno (8,10 – 16,10)
Classi: 1° 2° 3° 4° 5° A
3° 4° 5° B 1° 2° 3° 4° C
aula sussidi
aula pittura teatrino
auditorio aula di psicomotricità
cortile
trasporto scolastico
Lavagna Interattiva Multimediale in tutte le classi
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SCUOLA PRIMARIA “DON L. MILANI “
Via De Pinedo
Tel 0733 – 70444
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
Il plesso è costituito da 4 classi con
orario antimeridiano (8,10 – 12,45)
Classi: 1° 2° 3° 5° A
aula sussidi
aula attrezzata d. a. cortile
trasporto scolastico
Lavagna Interattiva
Multimediale in tutte le classi
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “LUIGI PIRANDELLO”
Via Saragat, 50
Tel. 0733 – 816044
RISORSE STRUTTURE
Organigramma
Il plesso è costituito da 12 classi con orario antimeridiano (8,00 – 13,00)
Corso A (seconda lingua:tedesco)
Corso B (seconda lingua:spagnolo) Corso C (seconda lingua:tedesco)
Corso D (seconda lingua:tedesco)
N.12 aule
Aula multimediale Palestra
N.2 aule laboratorio musicale Aula laboratorio artistico
Biblioteca
Aula laboratorio scientifico Aula laboratorio cucina
N.3 aule sostegno Sala insegnanti
Sala ricevimento genitori Stanza Presidenza
Stanza Segreteria Stanza archivio
Stanza fotocopie Parcheggio
Spazio verde circostante Lavagna Interattiva
Multimediale in tutte le classi
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ORGANIZZAZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA
Alla scuola dell’Infanzia possono essere iscritte /i le bambine e
i bambini che compiono i tre anni entro il 31 dicembre 2020. Il
Collegio dei Docenti della Scuola dell’Infanzia ha deliberato (
delibera n. 5 del 17.01.14) che possono iscriversi anche le
bambine e i bambini che compiono i 3 anni entro il 28 febbraio 2021. In caso di
domande in eccedenza le bambine e i bambini nati entro il 31 dicembre 2020
hanno la precedenza alla frequenza scolastica sulle bambine e i bambini che
compiono 3 anni entro il 28 febbraio 2021.
Criteri per eccedenze delle domande nella sezione dedicata del presente Piano
Triennale Offerta Formativa.
IN CASO DI ECCEDENZA DI DOMANDE di seguito sono riportati I CRITERI in ordine di priorità deliberati dal Consiglio d’Istituto: 1. RESIDENTI nel Comune
di Civitanova. 2. Casi di gravità documentata (situazioni di handicap dell’alunno, altre segnalazioni da parte dei Servizi Sociali). 3. Maggiore età. 4.
Territorialità (vedi stradario). 5. Presenza di fratelli e/o sorelle già frequentanti
il plesso d’interesse. 6. Appartenenza a famiglia monoparentale. 7. Attività lavorativa dei genitori, con precedenza per chi effettua orario intero. 8. NON
RESIDENTI nel Comune di Civitanova con casi documentati di cui al punto 2. 9. Non residenti nel Comune di Civitanova con fratelli e/o sorelle frequentanti il
plesso di interesse. 10. Non residenti con motivazioni di lavoro e/o di organizzazione familiare. ANTICIPATARI: 1. Residenti secondo i criteri di cui ai
precedenti punti 3 – 4 – 5 – 6 – 7; 2. Non residenti secondo i criteri di cui ai punti 8 – 9 – 10 L’orario di funzionamento della scuola dell’Infanzia è stabilito in 40 ore
settimanali su cinque giorni: dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore
16.00.
Nell’orario giornaliero è compresa la quota riservata all’insegnamento della
religione cattolica e alle attività alternative alla religione cattolica così ai sensi
dell’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, sottoscritto il 18
febbraio 1984 e ratificato con la legge n. 121 del 25 marzo 1985, riconosce ai
genitori la facoltà di scegliere se avvalersi o meno della religione cattolica.
Il contenuto di detta normativa è stato recepito dall’art. 310 del D.Lvo 297/94
- T.U. sulla scuola.
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Inoltre il Ministero ha fornito indicazioni interpretative ed operative con varie
circolari che si richiamano, tra le tante: C.M. n. 128-129-130-131 tutte del
3/5/1986; C.M. n. 211 del 24/7/1986; C.M. n. 302 del 29/10/1986; C.M. n.
316/1987; C.M. n. 96/2012.
Contenuti e programmazione delle attività alternative all’I.R.C.
Per quanto concerne l’organizzazione delle attività alternative all’insegnamento
della Religione Cattolica si fa rinvio alle indicazioni contenute nella C.M. n.316
del 28 ottobre 1987. Il compito di programmare tali attività spetta al Collegio
dei Docenti, il quale deve definire i contenuti e gli obiettivi delle attività
alternative nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa.
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA
ORE 08.00 – 09.15 Ingresso - Accoglienza - gioco libero – attività varie
ORE 09.15 – 10.00 Colazione e uso dei servizi igienici
ORE 10.00 – 11.45
Attività di routine (calendario, appello, incarichi, ecc.) Attività previste dalla progettazione educativo - didattica
di sezione e/o intersezione; interventi e di esperti interni
ed esterni.
ORE 12.00 – 13.30 PRANZO
ORE 13.45 – 14.00
(ORE 14.00 – 14.15
per il plesso Giuliani)
Uscita/Ingresso consentito solo ai bambini che hanno frequentato il mattino
ORE 13.30 – 14.15 Gioco libero ed organizzato nei diversi ambienti scolastici interni ed esterni.
ORE 14.15 – 15.45 Attività previste dalla progettazione educativo – didattica annuale, interventi esperti interni ed esterni
ORE 15.45 – 16.00 Uscita dei bambini
Servizio di pre-scuola : dalle ore 7,50 alle ore 8,00, riservato agli alunni
con esigenze familiari debitamente documentate e autorizzate dalla Dirigente Scolastica.
*Entrate e/o uscite fuori orario: sono consentite mediante utilizzo del libretto delle assenze.
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ORGANIZZAZIONE ORARIA
SCUOLA PRIMARIA
La scuola Primaria del nostro Istituto si presenta all’utenza con due organizzazioni temporali previste dal D.Lgs. 59/04:
- Tempo Pieno 40 ore - Tempo Normale 27 ore al fine di offrire maggiori opportunità,
secondo le esigenze e le scelte delle singole famiglie. La diversa tipologia temporale non incide sulla qualità del servizio
formativo, poiché ogni aspetto temporale comprende attività curriculari obbligatorie che rispondono principalmente all’esigenza formativa degli alunni.
Plesso “Dante Alighieri” , “ San G. Bosco” a Tempo Pieno
- Organizzazione su 5 giorni settimanali
- Servizio mensa
Orario dal lunedì al venerdì
8,05 - 8,10 Ingresso alunni 8,10 - 12,40 Orario antimeridiano
12,40 - 14,10 Pausa pranzo
14,10 – 16,10 Orario pomeridiano
Plessi “D. Alighieri”, “San G. Bosco”,“Don L. Milani”
a Tempo Normale
- Organizzazione su 6 giorni settimanali
Orario dal lunedì al sabato 8,05 – 8,10 Ingresso alunni
8,10 - 12,45 Orario antimeridiano
Discipline del curricolo obbligatorio: Lingua italiana – Matematica – Lingua inglese – Storia – Geostoria – Geografia –
Scienze – Tecnologia – Arte e Immagine – Musica – Religione cattolica /
Alternativa all’ I.R.C. – Educazione fisica.
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ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA
SCUOLA SECONDARIA
Modello organizzativo
In base al D.P.R. N°89 , 30 MARZO 2009, al D.M. n.37 del 26 marzo 2009 il tempo scuola obbligatorio è pari a 30 ore .
Attività curricolare
Orario obbligatorio
CLASSE I
CLASSE II
CLASSE III
LINGUA ITALIANA
6 6 6
STORIA 2 2 2
GEOGRAFIA 1 1 1
GEOSTORIA 1 1 1
MATEMATICA 4 4 4
SCIENZE 2 2 2
INGLESE 3 3 3
TEDESCO/ SPAGNOLO
2 2 2
ARTE E IMMAGINE
2 2 2
TECNOLOGIA 2 2 2
MUSICA 2 2 2
EDUCAZIONE FISICA
2 2 2
RELIGIONE 1 1 1
ALTERNATIVA ALLA I.R.C.
1 1 1
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CRITERI ORGANIZZATIVO-PROGETTUALI Rientrano nel piano delle attività connesse con la progettazione didattica e di funzionamento della scuola:
SCUOLA DELL’INFANZIA
Incontri di Progettazione educativo-didattica con cadenza periodica.
Progettazione didattica di plesso periodicamente organizzata in base alle adesione ai progetti.
INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA
Assemblea prima dell’inizio dell’anno scolastico con i genitori degli alunni neo iscritti( per i bambini di 3 anni)
Assemblea all’inizio dell’anno scolastico e per il rinnovo degli Organi Collegiali annuali.
Colloqui individuali con i genitori in casi di necessità il quarto martedì di ogni mese al termine dell’orario di lezione ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità,
previo appuntamento. Colloqui individuali con i genitori, nei mesi approvati dal Collegio dei Docenti.
Consiglio di Intersezione con la presenza dei rappresentanti dei genitori, due -tre volte all’anno.
Assemblea nel mese di gennaio con i genitori di bambini che debbono effettuare l’iscrizione.
Open day nel mese di gennaio dove genitori e bambini che debbono effettuare
l’iscrizione, possono prendere visione dei locali scolastici ed avere delucidazioni dal referente di plesso.
SCUOLA PRIMARIA
Progettazione educativo – didattica settimanale ogni martedì tra i docenti costituenti l’equipe pedagogica della classe (completamento orario di servizio 2
ore). Progettazione didattica per classi parallele mensile, ogni primo martedì del
mese, per concordare criteri di valutazione condivisa e di programmazione. Consigli di equìpe circa una volta al mese.
Sono previsti incontri con le coordinatrici di plesso e le funzioni strumentali per discutere i problemi di interesse collettivo.
INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA
Assemblea di inizio anno e per il rinnovo degli organi collegiali.
Incontri dell’equipe alla presenza del rappresentante dei genitori. Colloqui individuali dicembre/aprile
Incontri individuali per la consegna del documento di valutazione di fine anno. Colloqui individuali con i genitori in casi di necessità e previo appuntamento,
l’ultimo martedì di ogni mese. I genitori possono richiedere di avere colloqui con le docenti anche al di fuori di tale periodo previo appuntamento.
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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Consigli di classe una volta al mese.
INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA
Assemblee di inizio anno (per le classi prime) e per il rinnovo degli organi collegiali.
Consigli di classe (mesi di novembre e aprile) alla presenza dei rappresentanti di classe.
Colloqui individuali la prima settimana intera di ogni mese con orario stabilito da ogni insegnante e comunicato alle famiglie, previo appuntamento.
Colloqui generali a cadenza quadrimestrale. Incontri individuali per la consegna del documento di valutazione di fine anno.
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APERTURA AL TERRITORIO
Oltre al rapporto tra scuola e famiglia è importante stabilire contatti
con l’ambiente sociale, culturale ed economico in cui la scuola si trova ad agire.
La nostra istituzione scolastica oltre alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, promuove ogni forma possibile di raccordo con
le Associazioni del territorio, le Istituzioni provinciali e regionali allo scopo i mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie
e al tempo stesso integrate e congruenti con le linee guida indicate nel
presente Piano.
ASSOCIAZIONE A.M.I.O.T.
Associazione Medica Italiana Di Omotossicologia di Milano
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
UNIVERSITA’ MACERATA- ANCONA- CAMERINO - URBINO
REGIONE PROVINCIA
COMUNE
ISTITUTO “SANTO STEFANO”
ISTITUTO
“PAOLO RICCI”
ESPERTI ESTERNI
Società sportive.
C.O.N.I.
A.N.V.O.L.T.
C.S.V.
A.S.U.R. AREA VASTA 3
COOPERATIVA “IL FARO”
A.N.F.A.S.S.
ASSOCIAZIONE ANTER
PROTEZIONE CIVILE
BIBLIOTECA
COMUNALE
Gruppo bandistico di Civitanova Marche
P.A.R.S.
POLIZIA
GUARDIA DI FINANZA GUARDIA COSTIERA VIGILI DEL FUOCO
36
FINALITA’ DEL PERCORSO FORMATIVO
Le finalità generali del percorso formativo scolastico fanno riferimento al D.M.
31-07-2007, al D.P.R n°89 del 2009, alle Nuove Indicazioni Nazionali per il
Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM
254/2012).
Tali finalità recepiscono il quadro delle competenze-chiave per
l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal
Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006): si
tratta di competenze metacognitive, comunicative, socio-relazionali, di
costruzione dell’identità sociale e culturale, individuate come orizzonte di
riferimento verso cui deve tendere il processo formativo degli alunni del primo
ciclo d’istruzione.
competenze chiave
comunicazione nella madre
lingua o lingua d'istruzione
comunicazione nelle lingue
straniere
competenza matematica e competenza di
base in scienza e tecnologia
competenza digiltale
imparare ad imparare
competenze sociali e civiche
spirito d'iniziativa e
intraprendenza
consapevolezza ed espressione
culturale
37
La comunicazione nella madrelingua è la capacità di:
- esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in
forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale,
comprensione scritta ed espressione scritta)
- -interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in
un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e
formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.
La comunicazione nelle lingue straniere è la capacità di:
- acquisire padronanza nelle quattro dimensioni (comprensione orale,
espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta)
- sviluppare una progressiva sensibilità interculturale a seconda del proprio
retroterra sociale e culturale, del proprio ambiente e delle proprie
esigenze ed interessi.
La competenza matematica è la capacità di:
- sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di
problemi in situazioni quotidiane
- usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di
presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni).
La competenza in campo scientifico è la capacità di:
- usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per
spiegare il mondo che ci circonda
- identificare le problematiche e trarre le conclusioni che siano basate su
fatti comprovati.
La competenza in campo tecnologico è la capacità di:
- dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani
- comprendere i cambiamenti determinati dall’attività umana con la
consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.
La competenza digitale è la capacità di:
- saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della
società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione
- usare il computer per reperire, valutare, conservare, produrre,
presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e
partecipare a reti collaborative tramite Internet.
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Imparare a imparare è la capacità di:
- organizzare il proprio apprendimento, anche mediante una gestione
efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in
gruppo.
- elaborare un proprio metodo di studio personale ed efficace, essendo
consapevoli del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni,
identificando le opportunità disponibili e superando gli ostacoli
- sapersi orientare nel sistema scolastico
- usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a
casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione.
Le competenze sociali e civiche sono le capacità di:
- partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in
particolare alla vita in società sempre più diversificate, mettendo in
campo competenze personali, interpersonali e interculturali;
- comportarsi in modo rispettoso e costruttivo nei diversi ambienti;
- risolvere i conflitti ove ciò sia necessario;
- partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e
delle strutture sociopolitici e all’impegno attivo e democratico.
Lo spirito d’iniziativa e intraprendenza (o imprenditorialità) è la
capacità di:
- tradurre le idee in azione, pianificare e gestire progetti per raggiungere
obiettivi (collegati all’ambiente scolastico e familiare) grazie alla propria
creatività, all’innovazione e all’assunzione di rischi;
- avere consapevolezza del contesto in cui si opera e cogliere le
opportunità che si offrono.
Consapevolezza ed espressione culturale è la capacità di:
- cogliere l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed
emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la
musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.
Correlate alle 8 competenze chiave sono anche le competenze chiave di
cittadinanza (DM 22/08/2007), da acquisire al termine dell’istruzione
obbligatoria, che il nostro Istituto fa proprie.
Imparare a imparare: organizzare il proprio apprendimento,
individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di
informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche
in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio
metodo di studio e di lavoro.
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Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle
proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese
per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità,
valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione
e verificando i risultati raggiunti.
Comunicare: Comunicare o comprendere messaggi di genere diverso
(quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa,
trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico,
simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e
multimediali) o rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme,
procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando
linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e
diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei,
informatici e multimediali).
Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i
diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità,
gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla
realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti
fondamentali degli altri.
Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo
attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri
diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità
comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
Risolvere i problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e
verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate,
raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando,
secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare,
elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra
fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a differenti ambiti
disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura
sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze,
cause ed effetti e la loro natura probabilistica.
Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare
criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso vari
strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo
fatti e opinioni.
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Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a
scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria
personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli
strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le
proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e
sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere
enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.
Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di
affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a
spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di
senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere
informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo
capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per
le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà,
manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e
chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi
espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se
stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.
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ATTRAVERSO
SCUOLA DELL’INFANZIA Riceve un’educazione armonica e sviluppa le proprie potenzialità nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno.
SCUOLA PRIMARIA Ambiente di apprendimento e di
formazione delle dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali corporee
etiche e religiose. Luogo dell’alfabetizzazione culturale di
base.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Favorisce l’accesso alle discipline come
punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione
e rappresentazione del mondo.
Sviluppa la propria identità
L’ALUNNO
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Promuove lo sviluppo della
IDENTITA’
imparare a star bene, a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove
esperienze in un ambiente sociale allargato;
imparare a conoscersi ed a sentirsi riconosciuti e rassicurati
come persona unica e irripetibile;
sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità;
abitante di un territorio, appartenente ad una comunità.
AUTONOMIA
* prendere coscienza del proprio corpo;
* partecipare alle attività in diversi contesti;
* avere fiducia in se; fidarsi degli altri;
* saper chiedere aiuto e poter esprimere bisogni, desideri,
opinioni ed emozioni;
* avere comportamenti consapevoli.
COMPETENZA
Acquisire competenze significa:
giocare, muoversi, manipolare, esplorare, curiosare,
domandare;
imparare a riflettere su quantità-caratteristiche-fatti;
ascoltare e comprendere narrazioni, discorsi, esperienze;
essere in grado di raccontare, rappresentare e immaginare
con simulazioni e giochi di ruolo situazioni ed eventi con
linguaggi diversi.
CITTADINANZA-COSTITUZIONE
scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i
contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono
attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio
pensiero
LA SCUOLA REALIZZA
Il suo progetto educativo in unitarietà didattica,
pedagogica e in continuità
con il grado di scuola successivo.
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
Finalità educative
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Scuola Primaria
Secondaria di Primo Grado
Finalità educative
promuovono
L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE
Acquisizione di abilità operative. Padronanza di conoscenze e linguaggi delle
varie discipline. Sviluppo di competenze comunicative ed
espressive. Crescita delle capacità di studio.
Sviluppo delle capacità di scelta corrispondenti alle proprie vocazioni
L’EDUCAZIONE INTEGRALE DELLA PERSONA
Maturazione di una consapevole identità personale, sociale e culturale.
Autostima, fiducia in sé stessi. Autocontrollo delle condotte socio-affettive.
Autonomia di giudizio. Rispetto delle diversità individuali. Prevenzione dei disagi e recupero degli svantaggi.
L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Consapevolezza delle proprie idee. Responsabilità delle proprie azioni.
Accettazione e rispetto dell’altro.
Partecipazione al bene comune (sensibilità ai problemi della salute,dell’ambiente…).
Capacità d’iniziativa di decisioni e scelte consapevoli. Valorizzazione delle diverse identità sempre nella conoscenza e nel
rispetto della propria. Promuovere l’integrazione delle culture considerando l’accoglienza
come un valore irrinunciabile. Maturazione dell’integrazione reciproca fra i saperi e le esperienze
Favorire una conoscenza complessa e multidisciplinare.
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INDICAZIONI NAZIONALI
per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione
REGOLAMENTO DEL 16 NOVEMBRE 2012
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
SCUOLA DELL’INFANZIA
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IL CURRICOLO Il curricolo è l’insieme dei “processi formativi che producono competenze”
e dalla cui costruzione si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione culturale.
Esso pone particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai 2
anni e mezzo ai 14 anni.
Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa,
tenendo conto:
delle finalità generali del percorso formativo, dei traguardi per lo
sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti nelle
Indicazioni nazionali;
della centralità dello studente, protagonista dell’azione educativa,
nella sua singolarità e complessità;
dei bisogni fondamentali e desideri dei bambini e degli adolescenti;
della necessità di dedicare particolare cura alla formazione della classe
come gruppo, allo scopo di promuovere i legami cooperativi fra i suoi
componenti ed insegnare le regole del vivere e del convivere;
dell’urgenza di costruire un’alleanza educativa con i genitori attraverso
relazioni costanti e rispettose dei reciproci ruoli;
dell’esigenza di formare cittadini in grado di partecipare
consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie, siano esse
quella nazionale, europea o mondiale, passando attraverso la
valorizzazione delle diverse identità e radici culturali.
Il curricolo, quindi, si rivela lo strumento efficace nel percorso formativo dei
bambini e degli adolescenti che poi proseguirà in tutte le fasi successive della vita.
In tal modo la scuola fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere, per
costruire e trasformare le mappe dei saperi rendendole continuamente coerenti con la sempre più rapida evoluzione della società.
Il nostro Istituto ha scelto di organizzare il curricolo tenendo conto proprio
delle “metacompetenze”, cioè di quelle competenze-chiave di cui, secondo il
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parlamento Europeo, “tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo
personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”. Il curricolo così organizzato è il curricolo di tutti al quale tutti devono
contribuire, qualunque sia la materia insegnata.
La scelta di organizzare il curricolo tenendo conto delle competenze chiave è
motivata dal fatto che esse rappresentano la finalità generale dell’istruzione e
dell’educazione e spiegano le motivazioni dell’apprendimento stesso,
attribuendogli senso e significato: in tal modo quindi si reperisce un filo
conduttore unitario all’insegnamento/apprendimento.
Organizzare il curricolo sulle sole competenze che fanno capo ai saperi
disciplinari avrebbe rappresentato il grosso rischio di restare ancorati alle
discipline e alla loro separatezza, costruendo quindi al massimo delle abilità,
ma non delle competenze. Le competenze specifiche, che fanno capo alle
diverse aree culturali, sono state incardinate nella competenza chiave europea
di riferimento.
La competenza travalica la disciplina: è sapere agito, capacità di mobilitare
conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche per
gestire situazioni e risolvere problemi in contesi significativi.
La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste
nel profilo formativo dello studente al termine del I ciclo d’istruzione e
che saranno oggetto di certificazione al termine della Scuola Primaria (5a
elementare) e della Scuola Secondaria di I grado (3a media).
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CURRICOLO SCUOLA DELL’INFANZIA
con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012
“Non scholae sed vitae discimus: non si impara per la scuola, ma per la vita”
IL CURRICOLO nella scuola dell’infanzia, come parte del cuore didattico del
Piano dell'Offerta Formativa, rappresenta una ricerca della comunità scolastica ” nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e campi di esperienza
posti dalle Indicazioni” come“sintesi progettuale ed operativa delle condizioni pedagogiche, organizzative e didattiche che consentono di realizzare un
insegnamento efficace ed adeguato agli alunni, nel rispetto degli indirizzi curricolari di carattere nazionale”.
L’organizzazione del Curricolo pone la finalità di promuovere nei bambini
dai tre ai sei anni di età lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e il concetto di cittadinanza attiva, concorrendo alla formazione
completa dell’individuo con un’azione educativa orientata ad accogliere la
diversità e l’unicità di ciascuno.
La costruzione del curricolo nella scuola dell’infanzia va organizzata in orizzontale e in verticale, come processo dinamico e aperto, che pone
particolare attenzione alla continuità e all’unitarietà dello stesso percorso educativo nel primo ciclo di istruzione.
Il curricolo verticale si struttura nel rispetto di finalità, traguardi per lo sviluppo delle competenze, valutazione, certificazione delle competenze e si
esplicita nel profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione. Si costituisce così uno strumento simile nella struttura a quello del ciclo di studi
successivo, adatto anche a fondare la continuità su linguaggi comuni.
La scelta di organizzare il curricolo orizzontale su competenze chiavi è
motivata dal fatto di reperire un filo conduttore unitario all’insegnamento/apprendimento, rappresentato appunto dalle competenze
chiave necessarie allo sviluppo personale e sociale, alla cittadinanza
attiva, all’inclusione sociale (come da Raccomandazione Europea).
Le otto competenze chiave europee sviluppate nel Curricolo della scuola dell’infanzia sono quelle esplicitate nella Raccomandazione del Parlamento
Europeo del 18 dicembre 2006 e riportate dalle Indicazioni 2012.
Altri documenti nazionali ed europei individuano i risultati di apprendimento in termini di competenze specifiche, articolati in abilità e
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conoscenze. Cosi le abilità, le conoscenze e le competenze specifiche sono
riferite ai Campi di Esperienza e ai loro Traguardi.
LE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DEL 2012,
“Nel rispetto e nella valorizzazione dell'autonomia delle Istituzioni Scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione
curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità
professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione. La
costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l'innovazione educativa.”
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE - rappresentano dei
riferimenti ineludibili in quanto indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale
(saper, saper fare, saper vivere con gli altri).
Nelle scuole del 1° ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle
competenze attese e nella loro scansione temporale e sono prescrittivi.
CAMPI DI ESPERIENZA - sono un concetto dinamico, diversi ambienti del fare e dell'agire del bambino, settori specifici e individuabili di competenza, nei quali il
bambino conferisce significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo
apprendimento, acquisendo anche le strumentazioni linguistiche e procedurali, persegue i suoi traguardi formativi nel concreto di una esperienza in cui le parti
coinvolte (bambino, docente e contesto) si trasformano reciprocamente, si arricchiscono, si evolvono.
Il bambino nella scuola dell’infanzia dovrà comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità relative a SPECIFICI CAMPI
DI ESPERIENZA:
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA
COMPETENZA SPECIFICA
ABILITA'
• CAMPO DI ESPERIENZA
• TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
• CONOSCENZE
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IL SÉ E L’ALTRO
nuclei fondati: grandi domande, vivere insieme,il senso morale
Bisogno di acquisire sicurezza - senso di identità - di appartenenza
Funzione formativa: Le grandi domande esistenziali, l’origine del mondo e dell’
Identità, diversità, prime regole sociali, appartenenza alla famiglia e alla comunità,scoperta dei pari e degli adulti, emozioni, stati d’animo, conflitti e
condivisioni.
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Nuclei fondanti : identità, autonomia , salute
Bisogno di acquisire autonomia -identità - espressione -comunicazione
Funzione formativa:Controllo del corpo e delle sue funzioni, educazione alla
salute, educazione alimentare; schema corporeo, sistema senso-percettivo, coordinazione motoria; Linguaggio corporeo, comunicazione, orientamento
IMMAGINI, SUONI, COLORI
Nuclei fondanti: gestualità,arte, musica, multimedialità
Bisogno di comunicazione -espressione -conoscenza
Funzione formativa:Fruizione e sperimentazione di una pluralità di linguaggi;
esplorazione, tecniche e materiali diversi, patrimonio artistico e culturale; scoperta dei pari e degli adulti, emozioni, stati d’animo, conflitti e condivisioni
I DISCORSI E LE PAROLE
Nuclei fondanti: comunicazione, lingua, cultura
Bisogno di conoscenza -scoperta –comunicazione-
Funzione formativa:Identità personale e culturale, patrimonio lessicale; lingua per giocare, riflettere, raccontare, chiedere.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Nuclei fondanti : Numero e spazio; oggetti, fenomeni, viventi
Bisogno di -conoscenza -esplorazione -scoperta
Funzione formativa: Organizzazione delle esperienze, competenze trasversali; interazione con lo spazio, gli oggetti, il numero, la misura, i viventi e il mondo
naturale; trasformazione della materia, macchine, strumenti tecnologici.
La scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita
all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai
sei anni.
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CURRICOLO ORIZZONTALE INFANZIA
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICARE NELLA MADRE LINGUA
CAMPO DI ESPERIENZA: “I discorsi e le parole”.
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo
delle competenze
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Comprende frasi ed
espressioni riferite a situazioni conosciute della
vita quotidiana (domande, istruzioni, consegne),
interagisce con l’ambiente
Il bambino usa la lingua
italiana per comunicare, interagisce oralmente in
situazioni di vita quotidiana, arricchisce e precisa il proprio
lessico.
Ricezione orale
Ascoltare e comprendere semplici istruzioni, espressioni
e frasi, storie o evento.
Produzione orale
Produrre semplici messaggi legati a situazioni
concrete(rispondere e porre
semplici domande) in modo pertinente.
Usare il linguaggio verbale per comunicare bisogni e le
esigenze, per riferire fatti e vissuti.
Lessico minimo
necessario per avviare una conversazione e/o
comunicazione verbale (oggetti, azioni,
connessi logici.)
Conoscenze
elementari delle
funzioni della lingua italiana e le principali
strutture della lingua.
Riflessione stimolata sul linguaggi.
4-5 ANNI
Il bambino usa la lingua
italiana in modo spontaneo,
arricchisce e precisa il proprio lessico, partecipa
attivamente ai discorsi, formula ipotesi sui significati
e usi della lingua.
Usa consapevolmente il linguaggio nella vita
quotidiana per ascoltare e
Ricezione orale
Utilizzare la lingua italiana nel uso quotidiano per comunicare
bisogni, emozioni, vissuti; per
comprendere istruzioni e consegne; per definire regole
e chiedere spiegazioni
Ascoltare e comprendere narrazioni, raccontare e
inventare storie con l’aiuto di immagini.
Lettura di sequenze semplici di immagini
Ordine logico di immagini e
riproduzione di una breve storia
Approccio alle regole e
alle funzioni del linguaggio mediante
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comprendere narrazioni, racconta e inventa storie,
chiede e offre spiegazioni, progetta semplici attività.
Riflette sulla lingua e le sue
regole di funzionamento, scopre la presenza di lingue
diverse, sperimenta la pluralità dei linguaggi e
interagisce in modo creativo.
Produzione orale
Interagire con gli altri, mostre
sicurezza nelle proprie capacità linguistico –
comunicative
Formulare frasi in senso
compiuto.
Ascoltare e comprendere
narrazioni, rispondere alle domande e fare domande.
l’uso comunicativo quotidiano.
Principi per
organizzare un discorso
Utilizzo del linguaggio per progettare attività
e definire regole.
Lessico ricco e
preciso.
5-6 ANNI
Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta forme
di comunicazione attraverso la scrittura, mostra curiosità
nella concettualizzazione della letto-scrittura.
Padroneggia gli strumenti
espressivi nelle
comunicazioni interattive verbali, formula discorsi
completi e coerenti, mostrando sicurezza nelle
proprie capacità comunicative.
Conosce e utilizza con
sicurezza i vincoli semantici, rispetta elementari regole
sintattiche nella lingua espressiva, nella
comprensione e nella produzione di una storia,
racconto, favola.
Linguaggio ricettivo
Ascoltare e comprendere
narrazioni, informazioni e descrizioni in crescente
complessità.
Trovare e sperimentare rime e
assonanze
Cercare somiglianze tra suoni
e significati
Linguaggio espressivo
Inventare, illustrare, drammatizzare una storia.
Formulare ipotesi sulla lingua
scritta, riprodurre e confrontare scritte.
Comporre e scomporre i suoni delle parole
Riordinare una storia in 4,5 sequenze.
Inventare la finale di una storia
Usare segni alfabetici nella scrittura spontanea.
Usare un repertorio linguistico appropriato con corretto
utilizzare di nomi, verbi, aggettivi, avverbi,
preposizioni.
Principali strutture
della lingua
Conoscenze meta
fonologiche e meta linguistiche e meta
cognitive.
Conoscenza e utilizzo
dei vincoli semantici: ” chi è; cosa fa; dove;
con chi”.
Assomiglianze e differenze tra suoni e
parole
Principali connetti logici
Regole comunicativo -
relazionali
Conoscenza e utilizza un’adeguata
terminologia/lessico.
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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
CAMPO DI ESPERIENZA: “I discorsi e le parole”.
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Il bambino ascolta e
differenzia suoni e parole di un’altra lingua, si mostra
curioso e divertito.
Percepire l’esistenza di altre lingue
Ascoltare e notare la differenza di suoni e/o
parole.
Concetto di diversità
4-5 ANNI
Il bambino ascolta e ripete suoni e parole di un’altra
lingua, sperimentando e prendendo consapevolezza di
un altro suono e musicalità della lingua.
Ascoltare suoni, parole e
canzoni
Fare domande sul
significato delle parole ascoltate.
Ripetere in modo spontaneo suoni e parole
Conoscenze sulle
funzioni comunicative di una lingua
Conoscenze del significato di semplici
parole : salutare; azioni semplici; parti del
corpo;colori principali;
membri della famiglia.
5-6 ANNI
Riconosce e utilizza in situazioni ludiche e durante la
giornata i primi elementi della comunicazione con semplici
parole legate al contesto reale.
Interagisce oralmente in
situazioni di vita quotidiana attraverso la riproduzione di
semplici parole, brevi frasi, in
modo spontaneo e autonomo.
Svolge semplici compiti
secondo le indicazioni dell’insegnante in modo
autonomo.
Ricezione orale
Comprendere parole, brevissime istruzioni,
espressioni e frasi di uso quotidiano.
Produzione orale
Riprodurre parole, semplici
frasi, filastrocche e canzoncine
Interagire con i compagni
utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte
alla situazione
Conoscenza di :
- oggetti, azioni, - colori,
- parti del corpo, - membri della
famiglia, - numeri,
- animali, - principali stati
dell’animo ed
emozioni. Come:
Presentarsi;fare domande; dare semplici
istruzioni.
53
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA:
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
CAMPI DI ESPERIENZA:“ Immagini, suoni, colori”; “ Il corpo e il movimento”
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo delle
competenze
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Esplora e sperimenta l’ambiente circostante
attraverso la percezione e le discriminazioni sonore; si
esprime attraverso diversi linguaggi: mimico gestuale e
vocale,iconico e plastico in diversi contesti quotidiani
Prova piacere nel movimento,
sperimenta schemi posturali e motori, li utilizza nei giochi
individuali e di gruppo, anche
con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle
situazioni ambientali all’interno della scuola e
all’aperto.
Usare parti del corpo per
lasciare tracce e segni di sé.
Rappresentare graficamente lo schema corporeo.
Conoscere e denominare i
colori primari.
Passare dall’esplorazione senso-percettiva alla
rappresentazione plastica del vissuto
Distinguere rumore/ silenzio, forte/piano,
discriminare il ritmo
veloce/lento.
Ascoltare brani musicali e
canzoni e memorizzarne alcune,
Utilizzare il corpo, la voce e materiali naturali per
imitare, riprodurre, inventare suoni e rumori
Percepire il corpo umano in
Forme principali di
espressione artistica
Tecniche di rappresentazione
grafica, corporea.
Gioco simbolico
Colori primari
Strumenti musicali e ritmo
Suoni e rumori del
corpo e della natura.
Parti principali del
corpo e le differenze in genere.
Regole di igiene
Schemi dinamici e statici di base
54
modo globale e la propria identità sessuale
Sperimentare schemi
posturali dinamici e statici di base
(camminare, correre, saltare, strisciare,
rotolare, gattonare, trascinare, stare
seduto.)
Identità sessuale
4-5 ANNI
Il bambino vive in pieno la propria corporeità, ne
percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo,
matura condotte che gli consentono una buona
autonomia nella gestione della giornata a scuola.
Il bambino è in grado di
interiorizzare, rappresentare e verbalizzare i comportamenti
motori di base, mettendo in atto comportamenti sicuri e
responsabili.
Possedere una buona
autonomia di base per gestire spazi, azioni e
materiali.
Esprimere intenzionalmente messaggi attraverso il
corpo: espressione non verbale, danze,
drammatizzazione, mimo.
Condividere modalità di gioco e schemi di azione.
Orientarsi nello spazio
eseguendo semplici
percorsi.
Muoversi liberamente ed esprimersi con il corpo.
Sviluppare coordinazione
oculo-manuale e oculo-podalica
Capacità sensoriali e
percettive del proprio corpo
Colori derivati
Linguaggio non verbale
ed espressioni del corpo.
Sequenzialità nelle
attività delle ruotine scolastiche.
Concetti topologici
Percorsi nell’ambiente
Regole di sicurezza
5-6 ANNI
Padroneggia diversi linguaggi espressivi: artistici, visivi,
multimediali e sa esprimersi
Conoscere, differenziare ed esprimere verbalmente
differenti percezioni sensoriali.
Sviluppare la lateralità
riferita al proprio corpo e all’ambiente circostante.
Cinque sensi e la loro funzione
Conoscenze relative
alla salute, alla sicurezza, alla
prevenzione e ai corretti stili di vita.
55
attraverso il disegno, la pittura, le attività manipolative
e la drammatizzazione.
Il bambino è in grado di muoversi con disinvoltura
nello spazio circostante e nel gioco controllando gli schemi
dinamici e posturali di base;
Partecipa alle attività di gioco e di sport, rispettandone le
regole, si assume le
responsabilità delle proprie azioni e per il bene comune.
Utilizza nell’esperienza le conoscenze relative alla
salute, alla sicurezza, alla prevenzione e ai coretti stili di
vita, utilizza aspetti comunicativo -relazionali del
messaggio corporeo
Rappresentare lo schema
corporeo in maniera analitica
Esprimere le proprie
emozioni attraverso i colori, plastici, disegni e linguaggio
del corpo
Formulare piani di azione e scegliere con cura materiali
e strumenti
Sperimentare e combinare
elementi musicali di base, eseguire sequenze sonoro-
musicali con la voce, con il corpo, con strumenti
musicali
Nominare e individuare le parti del corpo su di se,
sugli altri e su immagini descrivendo le funzioni
Eseguire percorsi complessi
e rappresentare il corpo in
movimento.
Saper organizzare gradualmente uno spazio
grafico.
Parti del corpo e le loro
funzioni
Tecniche di rappresentazione
grafica, plastica, audio-visiva, corporea.
Colori e tonalità (caldi e
freddi.)
Gioco simbolico
Gioco di ruolo
Drammatizzazione
Forme di espressione
artistica
56
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA:
COMPETENZE DI BASE IN MATEMATICA, SCIENZE E TECNOLOGIA
CAMPO DI ESPERIENZA: “La conoscenza del mondo”
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Osserva e analizza semplici
fenomeni naturali e organismi viventi con
l’utilizzo di alcuni strumenti, nota i cambiamenti,
classifica secondo caratteristiche e funzioni
note nel mondo che lo circonda.
Riconosce avvenimenti del proprio vissuto, individua
trasformazioni naturali e pone domande, utilizzando
un linguaggio appropriato per descrivere le
osservazioni e le esperienze.
Colloca nello spazio se stesso, oggetti, persone; si
orienta nella vita quotidiana e nelle attività di ruotine,
notando delle successioni semplici nella linea del
tempo: prima e dopo.
Valuta quantità e
raggruppa oggetti sulla base di una determinata
caratteristica (uno-pochi-tanti; grande e piccolo,
colore;forma)
Descrivere un fenomeno
naturale, cogliere i
cambiamenti avvenuti nel tempo (le stagioni.)
Individuare semplici
relazioni spaziali/concetti topologici attraverso
l’esperienza motoria e l’azione diretta.
Individuare le relazioni spaziali tra se e gli oggetti
circostanti, comprendere e sperimentare le relazioni
tra il proprio corpo e l’ambiente vissuto.
Mettere in successione le
singole azioni in un momento della giornata(al
mattino; la sera)
Raggruppare oggetti con le
stesse caratteristiche.
Individuare quantità e le
forme (cerchio e quadrato) nell’ambiente.
Conoscenze su fenomeni
naturali e le modalità di
osservazione
Rilevazioni meteorologiche
Conoscenze temporali e
sequenzialità
semplice(prima e dopo)
Concetti spaziali e
topologici (dentro-fuori; sotto-sopra; vicino-
lontano)
Raggruppamenti semplici
Periodizzazione del tempo ( giorno e notte; prima e
dopo; inizio e fine)
Utilizzo di indicatori
temporali
Dimensioni (grande e piccolo)
Le forme nell’ambiente
circostante
57
4-5 ANNI
Individua trasformazioni su di sé, negli altri, negli
oggetti, nella natura, esegue semplici rilevazioni
statistiche.
pone domande, discute,
confronta ipotesi,spiegazioni e soluzioni.
Utilizza linguaggio adeguato
per descrive le osservazioni
e le esperienze, registra attraverso simboli
convenzionali e non, colloca fatti ed eventi nelle
dimensioni spazio – temporali e formula ipotesi.
Raggruppa e ordina
materiali e oggetti secondo due criteri (forma e colore);
confronta e valuta quantità, utilizza simboli per
registrare le prime misurazioni di lunghezze e
altre quantità.
Mettere su una linea del
tempo le attività che includono la routine di una
giornata scolastica.
Osservare, confrontare e registrare cambiamenti.
Utilizzare linguaggi
simbolici
Categorizzare oggetti sulla
base di caratteristiche e funzioni comuni(vestiti,
cibi, ambienti)
Compiere associazioni logiche, mettere in
relazione oggetti valutando le quantità.
Discriminare nell’ambiente
circostante le forme geometriche (cerchio,
quadrato, triangolo)
Conoscenze e confronto di:
- successioni temporali
- durata del tempo
- linea del tempo
Come raggruppare e ordinare
Serie e ritmi
Comprensione delle
sequenze temporali
Conoscenze sulle
procedure contare e rappresentare
quantità(tanto,poco,niente)
Arricchimento vocabolario con terminologia adeguata.
Relazioni spaziali e topologiche
primo/ultimo; in alto-in basso; davanti-dietro
5-6 ANNI
Raggruppa e ordina secondo
criteri diversi: confronta e valuta quantità; opera con i
numeri, conta.
Esplora e individua possibili funzioni e l’utilizzo di
strumenti tecnologici nella
vita quotidiana.
Riferire semplici eventi del passato dimostrando
consapevolezza
Misurare il tempo,individuare la
successione, la contemporaneità di uno o
più elementi e la loro durata.
Formulare semplici ipotesi e ragionamenti deduttivi,
La ciclicità dei fenomeni naturali e la loro
durata(giorni, settimane, mesi, stagioni, anni)
Organizzatori spazio-
temporali (prima, dopo, infine, mentre, durante,
vicino, lontano);(lateralità- destra e sinistra)
Simboli, mappe e percorsi
58
Osserva e analizza
fenomeni, formula ipotesi e trae deduzioni utilizzando
semplici strumenti(causa-effetto).
Osserva, esplora, coglie e
organizza le informazioni ricavate dall’ambiente
naturale per acquisire atteggiamenti di rispetto e
curiosità.
Osserva la realtà,
mobilizzando conoscenze matematiche e spazio-
temporali per trovare soluzioni adeguate a un
problema reale.
Utilizza un linguaggio verbale appropriato per
descrivere osservazioni, esperienze e spiegazioni;
discrimina e utilizza simboli convenzionali per registrare
esperienze, rappresenta
graficamente le relazioni spazio- temporali.
prevedere soluzioni.
Eseguire verifica delle ipotesi formulate.
Utilizzare semplici sistemi
di misurazione del tempo e l’organizzazione nello
spazio.
Sperimentare concetti di causa-effetto e successione
Fare semplici misurazioni di lunghezze degli spazi e
oggetti
Confrontare e valutare quantità, operare
corrispondenze tra gruppi di quantità diverse.
Confrontare oggetti per
definire le loro caratteristiche
(somiglianze e differenze.)
Usare simboli grafici e
misure convenzionali e non per rappresentare
esperienze.
Usare un lessico specifico come strumento per la
descrizione e la riflessione.
Figure e forme
Numeri e corrispondenza
con le quantità
Terminologia matematico-scientifica
Seriazione sulla base delle
caratteristiche : grandezza,altezza,
lunghezza.
Insiemi – caratteristiche e
corrispondenze.
Successione temporale di eventi e azioni
Aspetti ciclici del tempo e
organizzatori temporali
Linea aperta/chiusa/verticale/obli
qua
Lunghezza, altezza, larghezza, grandezza
Figure geometriche e la
loro scoperta nell’ambiente circostante
59
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE
CAMPO DI ESPERIENZA: TUTTI
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Osserva l’ambiente circostante
per acquisire e interpretare informazioni utilizzandole per la
risoluzione di un problema o per portare a termine un compito.
Interagisce con l’ambiente e le
persone in modo spontaneo e funzionale.
Ha un rapporto positivo con la sua
corporeità e mostra una sufficiente fiducia in sé, in caso di
difficoltà sa chiedere auto.
Gioca in modo costruttivo,
interagisce e si svolge una relazione con tutti rispettando
l’altro e le regole di convivenza sociale.
Arricchire il proprio
lessico con parole
nuove.
Sviluppare la capacità
di ascolto
Esprimere le proprie
scelte.
Mostrare curiosità e interagire con
l’ambiente
Mostrarsi collaborativo e disponibile nella
condivisione di spazi e giocattoli.
Semplici strategie di
memorizzazione
Semplici strategie di
organizzazione
Lessico adeguato all’età anagrafica.
Regole sociali
Strategie funzionali di
interazione
4-5 ANNI
Comprende e indica relazioni
semplici tra oggetti e
Manifestare idee,
opinioni personali
Funzione comunicativa
del linguaggio
60
avvenimenti, interpreta informazioni e dà soluzioni.
Mantiene la motivazione e la
curiosità nel processo di apprendimento aumentando la
propria autostima e la fiducia in sé stesso.
Formula ipotesi per spiegare
fenomeni o fatti nuovi e sconosciuti in modo spontaneo,
utilizzando un linguaggio
coerente.
Partecipare attivamente
durante le discussioni esprimendo il proprio
pensiero
Osservazione e
registrazione di fatti, eventi
5-6 ANNI
Individua semplici collegamenti e
relazioni e riesce a trasferirli in contesti nuovi sconosciuti.
Organizza in modo consapevole il
proprio apprendimento, scegliendo e utilizzando varie
fonti di informazioni come
spiegazioni, racconti, filmati, sequenze illustrate.
Si mostra consapevole delle
proprie risorse e dei propri limiti chiedono aiuto quando ne ha
bisogno.
Nota e corregge gli errori fatti, comprende la necessità di un
confronto con gli altri.
Applicare semplici strategie di
organizzazione delle informazioni
Riformulare un semplice testo.
Individuare semplici
collegamenti tra le informazioni attraverso
le conoscenze già possedute.
Individuare il materiale occorrente per la
realizzazione del compito.
Motivare scelte e decisioni.
Relazioni spaziali,
causali, temporali, funzionali.
Schemi, tabelle
Strategie per
organizzare il proprio compito, tempi e
materiali.
Strategie di problem solving
61
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
CAMPO DI ESPERIENZA: “Il sé e l’altro”
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Sviluppa il senso
dell’identità personale, percepisce le proprie
esigenze e i propri sentimenti, sa esprimersi
in modo sempre più adeguato.
Raggiunge l’indipendenza
dall’adulto, accetta gradualmente e rispetta le
regole, i ritmi e le turnazioni mostrandosi
autonomo e collaborativo.
Il bambino vive
pienamente la propria
corporeità, riconosce le differenze sessuali, mostra
senso di appartenenza al gruppo famiglia e scuola.
Sviluppare fiducia nelle proprie
capacità, rafforzare l’autonomia
personale.
Manifestare interesse per i membri del gruppo, condividere
spazi e giochi.
Comprendere la necessità di esprimere le proprie esigenze,
vissuti e bisogni personali.
Accettare e mostrarsi disponibile ad aiutare i compagni più piccoli
o quelli che chiedono aiuto.
Sviluppare il senso di
appartenenza alla scuola e alla famiglia.
Io e il mio corpo
Le mie emozioni
Le regole di
convivenza sociale
Io e la mia famiglia – la mia storia
personale.
Io e la mia scuola, sezione, maestre ,
amici
Il concetto di amicizia
Ambiente culturale e
le sue tradizioni.
62
4-5 ANNI
Riconosce segnali e ritmi del proprio corpo, le
differenze sessuali, sa adottare in modo
autonomo pratiche di cura del sé, di igiene e di una
sana alimentazione.
Si mostra sicuro di sé, comprende ed esprime le
proprie emozioni tenendo
conto del proprio e dell’altrui punto di vista,
rispettando le differenze tra sé e l’altro.
Sa di avere una storia
personale e appartenere a un gruppo sociale, conosce
le tradizioni della famiglia, della comunità e li mette a
confronto con le altre.
Conoscere tradizioni della
cultura di appartenenza
Sa giocare e lavorare in modo collaborativo per un progetto
comune.
Conoscere, esprimere e
nominare le proprie emozioni e stati d’animo.
Conoscere e rispettare le norme
di sicurezza e salute proprie e quelle degli altri.
Sviluppa il senso di
appartenenza alla comunità.
Tradizioni e feste
Simboli e immagini
delle emozioni
Regole di sicurezza
Appartenenza al comune di residenza.
Usi e rituali nella
propria regione dello
stato Italia.
Regole per una sana alimentazione.
Luoghi d’incontro e di
culto
5-6 ANNI
Pone domande su temi esistenziali e religiosi, sulle
diversità culturali, sul bene e il male, comprende i
valori di famiglia e l'amicizia.
Riflette sui propri diritti e
quelli degli altri, sulle ragioni che determinano il
proprio comportamento, segue le regole e si
assume le proprie
responsabilità.
Manifestare interesse per i membri del gruppo attraverso
l’ascolto.
Canalizzare progressivamente la propria aggressività in
comportamenti socialmente accettabili.
Manifestare e controllare le
proprie emozioni.
Imparare ad ascoltare le opinioni
altrui, seppur diverse dalle proprie.
Sviluppare il senso di
appartenenza al territorio e condivide i valori della comunità.
Il significato di regola
Regole della convivenza tra diversi
gruppi di appartenenza.
Le comunità di
appartenenza( quartiere, comune,
parrocchia)
Religione e festività.
63
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA:
SPIRITO DI INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA
CAMPO DI ESPERIENZA: TUTTI
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo
delle competenze
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Si muove con disinvoltura negli spazi, manifesta
curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con
l’ambiente e le persone.
Assume e porta a termine compiti, giochi e attività in
modo autonomo con spirito di iniziativa.
Interagire in modo spontaneo con l’ambiente e i compagni.
Completare attività di vario
genere
Condividere spazi e giocatoli
Modalità di interazione: la forma
richiestiva di scambio, parole magiche, tono
di voce, non verbale,ecc.
Regole comunicative :
turnazione, attenzione condivisa,
condivisione.
Regole comportamentali
4-5 ANNI
Percepisce relazioni e cambiamenti e interagisce in
modo adeguato.
Inizia semplici procedure o sequenze di operazioni per lo
svolgimento di un compito o
la realizzazione di un gioco in
Effettuare in modo spontaneo
scambi relazionali
Relazionarsi in modo positivo
con coetanei e adulti
Programmare il proprio gioco
e lavoro.
Usare creatività e fantasia nel
Sequenzialità delle
azioni per raggiungere uno scopo
e pianificare le attività
Condivisione di spazi, giocattoli, azioni per
raggiungere uno scopo
comune
64
modo autonomo.
Pianifica e realizza il proprio lavoro; propone semplici
progetti mostrando creatività e fantasia.
gioco, attività e produzione plastico-manuale e grafica.
Diverse tecniche di
pittura e plastiche.
5-6 ANNI
Attento alle consegne, si
appassiona, porta a termine il lavoro, mostra
consapevolezza dei risultati ottenuti.
Mostra di essere in grado di
individuare i propri errori, esprime valutazioni sul
proprio lavoro e sulle proprie azioni.
Riesce a trovare soluzioni
nuove a problemi di esperienza; adotta e
confronta strategie di
problem solving, mostra persuasione.
Comprendere i propri errori
Valutare oggettivamente il proprio prodotto e risultato
ottenuto.
Confrontarsi con gli altri, conoscere i propri limiti e
chiedere aiuto.
Mostrare curiosità verso la diversità, accettare e
rispettare l’altro come diverso da sé.
Proporre idee, pensieri,
situazioni nuove.
Conoscenze meta
cognitive
Analisi di una
situazione
Relazione azione-conseguenza
Diverse tecniche di
pittura,coloritura,
di lavorazione
materiali plastici e assemblaggio.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA : COMPETENZE DIGITALI
CAMPO DI ESPERIENZA: TUTTI
Documenti normativi di riferimento:
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
COMPETENZE
SPECIFICHE
Traguardi per lo sviluppo
delle competenze
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
ABILITA’
CONOSCENZE
3-4 ANNI
Mostra curiosità e riconosce
Conoscere la TV; il lettore CD; Il telefonino; computer; la
Usi( come accendere e spegnere, ecc.) di
65
alcuni strumenti tecnologici, spiegando in modo
spontaneo l’uso quotidiano.
registrazionedell’esperienza; narrazioni digitali.
strumenti tecnologici in sicurezza.
4-5 ANNI
Riconosce, nomina le nuove tecnologie, esplora e utilizza
quelle più semplici con curiosità per acquisire
informazioni, per giocare,
per conoscere il mondo che lo circonda con la
supervisione dell’insegnante.
Muovere correttamente il mouse
del computer
Premere i tasti della tastiera
Avviare un gioco
Le funzioni delle nuove tecnologie
Funzioni delle parti
integranti di un
computer.
5-6 ANNI
Utilizza le nuove tecnologie
per giocare e svolgere semplici attività
Utilizzare i tasti delle frecce
direzionali per spostarsi nello spazio del monitor, dell’invio, ecc
Individuare e aprire icone
relative a comandi, file, cartelle
Eseguire giochi ed esercizi di tipo
logico, linguistico, matematico, orientamento topologico
Realizzare elaborazioni grafiche
Prendere visione di lettere e
numeri, di scrittura attraverso il computer
Visionare immagini, opere
artistiche, documentari.
Orientamento
spaziale tastiera e utilizzo.
Orientamento
spaziale schermo
monitor
Funzionamento tasti accensione/spegnime
nto
Inserimento CD/DVD e avviamento
Avviamento di un
gioco/programma
Esecuzione di un elaborato grafico
66
RELIGIONE CATTOLICA
Il percorso per l’IRC della programmazione nella scuola dell’infanzia è finalizzato
all’accoglienza e alla valorizzazione di ogni bambino nella sua particolare identità:
dialogando e interagendo con lui, facendo emergere le domande esistenziali e aiutandolo a
trovare le risposte, per aiutarlo a costruire una decisa identità che gli permetta di agire
serenamente nell’ambito sociale in cui vive; questo in tutti gli anni di frequenza della
Scuola dell’Infanzia a seconda dell’età. Il percorso didattico fa riferimento ai campi di esperienza educativa (CEE),
ovvero i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino, e quindi i settori specifici ed individuali di competenza, nei quali il bambino conferisce
significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo apprendimento e
persegue i suoi traguardi formativi. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi
relativi all’Irc sono distribuiti anche nei vari campi di esperienza.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI SPECIFICI
Scoprire nel Vangelo la persona e
l’insegnamento di Gesù Comprendere che Dio è Padre di tutti
gli uomini, fratelli tra di loro e ugualmente importanti
Intendere la Chiesa come comunità di uomini e donne unita nel Suo nome
Osservare con meraviglia e curiosità il proprio mondo riflettendo sul dono di
Dio Creatore
Imparare ad essere responsabile nei confronti della realtà familiare e
ambientale, trattando tutto -persone e cose- con rispetto
Imparare a conoscere alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando
semplici racconti del Vangelo Comprende il significato di alcune
metafore usate da Gesù Ascoltare alcune parabole di Gesù e
arricchire il proprio lessico religioso Ascoltare racconti e discuterne,
formulando ipotesi Conoscere alcune feste e parlarne
Riuscire ad esprimere il proprio
Maturare un positivo senso di sé
sperimenta l’apertura ad un mondo ricco di opportunità di crescita
Scoprire un dialogo sereno con gli altri bambini che appartengono a
differenti tradizioni culturali e religiose, in una reciproca accoglienza
e accettazione, permette al fanciullo di riflettere sul valore e la dignità di
ogni essere umano
Sentirsi parte attiva del Creato Intuire che la Chiesa è formata da
persone che sono amiche di Gesù Conoscere le tradizioni della comunità
Sviluppare il linguaggio attraverso canti e filastrocche
Ascoltare e cantare canzoni inerenti le tematiche affrontate
Prova a raccontare con semplici parole alcuni racconti tratti dal Vangelo
Cantare, imparare semplici filastrocche, drammatizzare e
riconoscere alcuni linguaggi simbolici e figurati
Ascoltare e ripetere episodi biblici
67
vissuto religioso e la propria dimensione emotiva
Esprime con il corpo la propria
esperienza religiosa, eseguendo semplici drammatizzazioni insieme ai
compagni
Manifestare con i gesti la propria interiorità e comunicare le proprie
emozioni
COMPETENZE PER LO SVILUPPO DEI TRAGUARDI FORMATIVI
Il/La bambino/a:
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su
ciò che è bene o male, sulla giustizia. Raggiunge una propria prima consapevolezza dei propri diritti e doveri,
delle regole del vivere insieme. Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei
cristiani (feste, preghiere, canti, arte….) per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.
Impara alcuni termini del linguaggio cristiano ascoltando semplici
racconti biblici.
ATTIVITA’ ALTERNATIVA ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
I programmi ministeriali non danno specifiche indicazioni per le attività da svolgersi in alternativa all’insegnamento della religione cattolica.
L’attività alternativa, organizzata per gli alunni che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, non deve però rivestire un
carattere curricolare per non determinare differenziazioni nel processo didattico formativo dell’intera classe.
CONTENUTI - IPOTESI OPERATIVE
- Racconti di gioia e amicizia
- Recite di poesie e filastrocche - Lettura di immagini e brevi racconti
- Domino, puzzle, memory, tombole - Racconti di aiuto reciproco e solidarietà
COMPETENZE PER LO SVILUPPO DEI TRAGUARDI FORMATIVI
L’attività alternativa riguarderà un percorso educativo che permetta ai bambini di:
Rafforzare le competenze: linguistiche, cognitive, manipolative.
Valorizzare e riflettere sui temi riguardanti: la collaborazione, l’amicizia, la solidarietà, l’amore e il rispetto verso gli altri.
68
CURRICOLO VERTICALE INFANZIA
INTRODUZIONE
Il concetto di continuità educativa costituisce un valore irrinunciabile che
garantisce l’applicazione di principi fondamentali di valore pedagogico e carattere organizzativo. Per garantire a tutti alunni il diritto a un percorso
formativo coerente, organico e completo, la scuola dell’infanzia si rapporta a sua volta con la famiglia e le altre istituzioni educative del territorio.
Lo scopo finale è di creare un curricolo verticale all’interno delle istituzioni scolastiche, passando attraverso l’esperienza quotidiana e promuovendo un
clima relazionale e comunicativo aperto al dialogo, al confronto, alla conoscenza reciproca tra docenti, genitori e diversi ordini scolastici e educativi
che seguono il percorso formativo.
Per il prossimo triennio la tematica scelta nella trasversalità
apprenditivo/didattica ed educativa riguarda la GEOSTORIA come base per la scoperta di concetti specifici che portano allo sviluppo di competenze verticali
e trasversali indispensabili e includono due discipline ECOLOGICHE, cioè discipline che abbracciano l’ambiente proprio di ogni individuo dal punto di
vista del progetto sia esistenziale sia formativo.
LA GEOSTORIA INDIVIDUAZIONE DI CONCETTI E NUCLEI FONDANTI
LA GEOGRAFIA, INTESA
COME PERCEZIONE DELLO SPAZIO FISICO: PERSONALE E SOCIO-
AMBIENTALE
LA STORIA, INTESA
COME PERCEZIONE DEL TEMPO FISICO; MEMORIA PERSONALE;
IDENTITA' E APPARTENENZA
69
NUCLEI FONDANTI PER LA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE NELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA
Per l’individuazione dei "nuclei fondanti" occorre tenere presente, da una parte,
lo statuto epistemologico (oggetto, linguaggio, metodologia di ricerca) e dall’altra la finalità formativa che a essa viene attribuita.
NODI EPISTEMOLOGICI E METODOLOGICI
corrispondenza biunivoca tra nuclei e competenze
TITOLO DEL PROGETTO TRIENNALE DI GEOSTORIA INFANZIA:
“QUANDO, DOVE E PERCHE’”- VIAGGIO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO
OSSERVARE
FATTI ,FENOMENI, AZIONI E CAMBIAMENTI DESCRIVERE
REALIZZARE ESPERIENZE RICONOSCERE
NUCLEI FONDANTI
ACQUISIRE E INTERPRETARE INFORMAZIONI
• attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’utilità
INDIVIDUARE COLLEGAMENTI RELAZIONALI
• collegamenti tra fenomeni, eventi e concetti diversi assomiglianze e differenze, relazioni causa - effetto
RISOLVERE PROBLEMI
• affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, proponendo soluzioni
70
IL TEMPO FISICO OSSERVARE – RILEVARE - MISURARE - RAPPRESENTARE PRESENT
E
PASSATO
STORIA SOCIALE
CICLICO PERIODIZZAZIONE SEQUENZE A INTERVALI REGOLARI
LA DURATA DEL TEMPO MISURARE ATTRAVERSO: LE AZIONI; L’ATTESA; IL FLUIRE DEL TEMPO
IL RITMO E IL MOVIMENTO DEL TEMPO
METEOROLOGICO SUCCESSIONE FENOMENI ATMOSFERICI DI DURATA LIMITATA
LINEARE SUCCESSIONE CONTEMPORANEITA’
GRUPPO DI APPARTENENZA ETNIA, RELIGIONE, CULTURA
TERRITORIO DI APPARTENENZA
PASSATO (TEMPO STORICO) SOTTO FORMA DI MEMORIA
PRESENTE (TEMPO VISSUTO)
LA STORIA UNA CONTINUITA’ TRA P passato presente
IDENTITA’ APPARTENENZA
STORIA PERSONALE
71
GEOGRAFIA PERCEPIRE E ORIENTARSI NELLO SPAZIO RAPPORTO TRA UOMO E NATURA
FISICO/PERSONALE
SOCIALE/AMBIENTE
PROPRIOCETTIVO
ESTEROCETTIVO
SPAZIO percepire e misurare
DIMENSIONI (GRANDEZZA,ALTEZZA,LARGHEZZA,
LUNGHEZZA)
DISTANZA (VICINO E LONTANO; LUNDA/CORTA)
DIREZIONE (DESTRA E SINISTRA)
CULTURALE (PATRIMONIO)
LUOGO /TERRITORIO PAESAGGIO
72
IDENTITA’ E APPARTENENZA
NEL PRESENTE secondo convenzioni personali:
Stimoli
Movimenti
Crescite
Trasformazio
ni
RECUPERO DEL PASSATO COME MEMORIA, RICORDO
Ricordi individuali
Ricordi famigliari
Ricordi collettivi
NEL FUTURO COME ATTESA
a breve termine
a medio termine
a lungo termine
CONCETTO DI IDENTITÀ Il modo in cui l’individuo considera se stesso come membro di determinati gruppi (gruppo identificativo) componenti dell’identità
di identificazione- alle figure
attorno a sé
di individuazione-
caratteristiche che lo
dividono dai altri gruppi
di imitazione –riproduzione
modelli comportamentali
di interiorizzazione-
immagine di sé alla base dei
giudizi, valori, atteggiamenti
e comportamenti degli altri
CONCETTO DI APPARTENENZA Relazione tra l’individuo e le varie forme di azione collettiva. Il modo in qui i codici di quei gruppi consentono a ciascun individuo
di pensarsi,
muoversi,
collocarsi
relazionarsi
rispetto a sé stessi e agli altri
LA STORIA PERSONALE
LA STORIA SOCIALE dare di sé tracce della vita sociale e storica di un tempo, di un luogo, di una comunità, di una
cultura.
diritti e doveri specifici
regole sociali/responsabilità sociale
usi , costumi e tradizioni
collaborazione/cooperazione
luoghi nella città e la loro importanza/significato/funzione
atteggiamenti interpersonali/sociali
atteggiamenti verso l’ambiente
73
IL TEMPO LINEARE
LA SUCCESSIONE TEMPORALE
adesso-dopo
adesso-prima
prima-dopo
prima – adesso-dopo
prima- adesso-infine
ES. ritmo giorno/notte
LA CONTEMPORANIETA’
azioni osservabili e non
azioni che si svolgono
contemporaneamente e non
avverbi temporali: intanto-mentre;nello
stesso tempo, esistono altri spazi-altri
protagonisti
IL TEMPO CICLICO
Periodizzazione- alternanza ritmica
per fare storia
La scansione temporale
Irreversibilita’
scansione della giornata
scansione della settimana
scansione delle stagioni nell’anno
Sequenze a intervalli regolari-
Alternanza continua-
Organizzatori temporali(oggi, ieri, domani)-
calendari
giorno e notte
giorni della settimana
mesi
stagioni
IL TEMPO METERIOLOGICO: FENOMENI E PROCESSI Successione fenomeni atmosferici di durata limitata
clima(permanente)
temperatura
precipitazioni
vento
Osservare e registrare fenomeni e cambiamenti(costruzione e lettura calendario)
MISURARE IL TEMPO ATTRAVERSO IL RITMO E LA DURATA
GRANDEZZE FISICHE DEL TEMPO: individuare, confrontare e ordinare
la lunghezza delle azioni
(lunga e corta)
la durata delle azioni
(inizio e fine)
contemporaneità delle azioni
(prima e dopo, durante e
mentre)
IL RITMO DEL TEMPO :
trasformazioni -crescita
movimenti
ritmo
velocità
sequenze di stimoli sonori e
luminosità
74
CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE(RACCOMANDAZIONI 18 – 12- 2006) E
BASATO SULLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 04 – 09 – 2012.
SCUOLA PRIMARIA
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
O LINGUA DI ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE 1a
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL
TERMINE DELLA
CLASSE TERZA
ABILITA’ CONOSCENZE
L’allievo partecipa a
scambi comunicativi
rispettando il turno e
formulando messaggi
chiari e pertinenti.
Ascolta e comprende
semplici testi orali
cogliendone le
informazioni principali.
ASCOLTO E PARLATO
1.Porsi in modo attivo
nell’ascolto, mantenere
un’attenzione gradualmente
più costante e orientarsi nella
comprensione.
2.Ascoltare testi narrativi ed
espositivi mostrando di
saperne cogliere il senso
globale e riferirne i contenuti
essenziali.
3.Comprendere e dare
semplici istruzioni su un gioco
o un'attività conosciuta.
4.Raccontare storie personali
o fantastiche rispettando
l’ordine logico e cronologico
1.a. Ascolto ed interventi
pertinenti nelle conversazioni,
rispettando gli spazi interlocutivi.
1.b. Ascolto e comprensione di
messaggi, consegne ed
informazioni.
2.a. Ascolto di testi di vario genere
cogliendone il senso globale:
individuazione di personaggi ed
ambienti.
3.a. Mantenimento dell’attenzione
per attivare procedure di gioco.
4.a. Riferimento orale di
esperienze personali e fantastiche
rispettando l’ordine cronologico e/o
logico.
4.b. Racconto di una storia in una
sequenza di immagini.
Legge frasi e semplici
testi individuandone il
senso globale.
Lettura
5.Padroneggiare la lettura
strumentale (di decifrazione)
nella modalità ad alta voce.
6. Leggere parole, frasi,
semplici testi, cogliendo
5.a.Lettura di parole, semplici frasi
accompagnate da immagini.
6.a. Riconoscimento e lettura di
vocali.
6.b. Riconoscimento e lettura di
consonanti e delle relative unità
fonematiche.
6.c. Riconoscimento e lettura di
parole contenenti digrammi e
trigrammi.
6.d. Riconoscimento e lettura di
parole contenenti sillabe
pluriconsonantiche.
6.e. Riconoscimento e lettura di
parole contenenti doppie.
75
l'argomento di cui si parla e
individuando le informazioni
principali.
6.f. Lettura corretta di parole e
brevi frasi scritte in grafie diverse.
6.g. Lettura e comprensione del
senso globale di brani di vario
genere.
6.h. Lettura ed ordinamento delle
sequenze narrative in successione
temporale e causale.
6.i. Lettura e memorizzazione di
semplici e brevi filastrocche e
poesie.
Scrive frasi chiare,
coerenti e corrette
nell’ortografia, legate
all’esperienza.
Scrittura
7.Scrivere parole, frasi e
semplici testi legati a scopi
concreti (per utilità personale,
per comunicare con altri, per
ricordare, ecc.) e connessi
con situazioni quotidiane
(contesto scolastico e/o
familiare).
7. a. Riconoscimento e scrittura di
vocali.
7.b. Riconoscimento e scrittura
delle consonanti e delle relative
unità fonematiche.
7.c. Riconoscimento e scrittura di
parole contenenti digrammi e
trigrammi.
7.d. Riconoscimento e scrittura di
parole contenenti sillabe
pluriconsonantiche.
7.e. Riconoscimento e scrittura di
parole contenenti raddoppiamenti.
7.f. Copiatura di frasi e parole
secondo un modello dato.
7.g. Scrittura corretta sotto
dettatura di brevi e semplici frasi.
7.h.Scrittura autonoma di parole e
semplici frasi riferite ad
un’immagine.
Capisce ed utilizza nel
linguaggio orale e scritto
i vocaboli di uso comune.
Discrimina in semplici
frasi le categorie
grammaticali
fondamentali
- Acquisizione ed
espansione del lessico
ricettivo e produttivo ed
- elementi di grammatica
esplicita e riflessione sugli usi
della lingua
-
8.Attivare semplici
osservazioni sulle prime
convenzioni ortografiche e di
interpunzione.
9.Riconoscere in frasi, o brevi
testi, le categorie lessicali:
nome, articolo, aggettivo,
verbo.
8.a. Individuazione della
corrispondenza tra fonemi, grafemi
e digrammi.
8.b. Distinzione di suoni affini.
8.c. Riconoscimento e uso corretto
di gruppi consonantici e
raddoppiamenti.
8.d.Distinsione di alcuni suoni
omofoni ma non omografi (ha-a,
hai-ai, hanno-anno).
8.e. Individuazione e utilizzo della
punteggiatura di base (punto,
punto interrogativo, punto
esclamativo).
9.a. Individuazione, in semplici
frasi, della “parola-nome”.
9.b. Riconoscimento e uso di
articoli.
9.c. Individuazione ed utilizzo
delle "qualità”.
9.d.Individuazione delle "azioni”
contenute nelle frasi.
76
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
Disciplina: INGLESE CLASSE 1^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
ASCOLTO E LETTURA
Comprendere brevi messaggi
orali e scritti relativi ad ambiti
familiari.
1. Riconoscere comandi e
istruzioni.
2. Comprendere vocaboli
pronunciati chiaramente e
lentamente o scritti in
riferimento a immagini.
1.a. Semplici istruzioni e
ordini.
2.a. Semplici messaggi
ascoltati.
2.b. Parole conosciute
abbinate a oggetti o
immagini.
2.c. Principali aspetti della
cultura anglosassone.
PARLATO
Comunicare in modo
comprensibile, anche con
espressioni memorizzate.
3. Riprodurre parole e
semplici frasi riferite a oggetti
e situazioni note.
3.a. Suoni tipici della lingua
inglese da riconoscere e
riprodurre.
3.b. Forme di saluto e presentazione.
3.c. Colori principali. 3.d. Nomi di soggetti familiari.
3.e. Numeri fino a 10.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità storica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA - GEOSTORIA CLASSE 1ª
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno riconosce le
tracce storiche nel proprio ambiente di vita.
usa linee spazio-
temporali per organizzare informazioni, conoscenze, periodi
individua
successioni, contemporaneità, durata, periodizzazioni.
si orienta nel tempo
e nello spazio circostante
Riconoscere relazioni di
successione, di durata, di contemporaneità in fenomeni ed esperienze vissute, utilizzando consapevolmente lo spazio circostante tramite indicatori topologici.
Comprendere i mutamenti
avvenuti nell’ ambiente esperienziale dell’alunno in seguito alla ciclicità temporale.
Acquisire il concetto di
trasformazione operato
dall'uomo sugli ambienti e
Prima, adesso, dopo, infine
in relazione ad uno spazio definito e conosciuto dall'alunno.
La diversa durata delle
azioni, misurata con metodi convenzionali e non.
La contemporaneità in
ambienti differenti.
La ciclicità nell'ambiente
circostante: Il giorno e la notte La successione dei giorni
della settimana La successione dei mesi La successione delle
77
utilizzando riferimenti topologici e cronologici.
sugli strumenti d'uso comune. stagioni
I cambiamenti avvenuti nel
tempo in oggetti familiari:
giochi, abbigliamento, arredi
della casa, strumenti
didattici, telecomunicazioni,
trasporti, corrispondenza.
Riconosce e rispetta
le regole
Conosce le regole della buona
convivenza
Rispetto delle regole nei vari
ambienti scolastici
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/identità geografica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE 1^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
Si orienta nello spazio
e usa indicatori
topologici per
segnalare posizioni
proprie, di altri e di
oggetti.
Si muove con
sicurezza negli spazi
della scuola, in base
all’acquisizione di
un’immagine mentale
dei percorsi.
Usa alcuni simboli per
indicare sulle
rappresentazioni
grafiche elementi
dell’ambiente
rappresentato.
Riconoscere la posizione
di elementi nello spazio
rispetto a punti di vista
diversi.
Utilizzare correttamente
gli indicatori spaziali
Eseguire e descrivere
correttamente percorsi
rappresentati
graficamente.
Osservare e descrivere
uno spazio e gli
elementi che lo
compongono.
Individuare la funzione
di spazi e arredi.
Sopra- sotto; in alto- in
basso; dentro- fuori;
precede-segue; vicino-
lontano; destra-sinistra.
Le mappe
Spazi e funzioni
Lo spazio vissuto a scuola
e a casa.
Comportamenti corretti in
base agli spazi vissuti.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA e TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:MATEMATICA CLASSE 1a
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
L’alunno descrive,
denomina e classifica in
base a caratteristiche
comuni.
1. Classificare figure e/o
oggetti in base a una o più
proprietà, utilizzando
rappresentazioni opportune, a
seconda dei contesti e dei fini.
1.a. Le proprietà di un
oggetto.
1.b. Uguaglianze e differenze.
1.c. Classificazione di oggetti o
figure in base a uno o più
attributi.
1.d. Individuazione
dell’attributo che spieghi la
classificazione fatta.
1.e. Formazione di insiemi.
78
Comprende il significato dei
numeri, il modo di
rappresentarli e il significato
della notazione posizionale.
2. Contare oggetti o eventi, a
voce e mentalmente, in senso
progressivo e regressivo e per
salti di due, tre...
2.a Corrispondenze biunivoche
tra insiemi.
2.b. Rappresentazione
simbolica di una quantità.
2.c. Confronto e
corrispondenza tra quantità.
2.d. Riconoscimento dei
simboli numerici.
2.e. Riconoscimento delle
quantità numeriche.
2.f. Ordinamento e
verbalizzazione numerica delle
quantità fino a 20.
2.g.
Numerazione/ordinamento dei
numeri in senso progressivo e
regressivo con e senza linea
dei numeri.
Opera con i numeri in modo
consapevole.
3. Leggere e scrivere i numeri
naturali in notazione decimale,
avendo consapevolezza della
notazione posizionale;
confrontarli e ordinarli, anche
rappresentandoli sulla retta.
3.a. Riconoscimento e
scrittura dei numeri in cifre e
in lettere fino a 20.
3.b. Associazione della
parola/numero agli oggetti
contati (collegamento della
sequenza numerica verbale
all'attività percettiva e
manipolativa).
3.c. Raggruppamento di
elementi e registrazione delle
unità e dei gruppi ottenuti (in
base 10).
3.d. Confronto dei numeri
usando i simboli >< =.
3.e. Individuazione del
precedente e del successivo di
un numero dato.
3.f. Rappresentazione,
composizione e scomposizione
dei numeri in vari modi(abaco,
multibase, regoli.).
3.g. Riconoscimento e
utilizzazione dei numeri
ordinali.
4. Eseguire mentalmente
semplici operazioni con i
numeri naturali
4.a Esecuzione di semplici
calcoli orali di addizione e
sottrazione utilizzando varie
strategie.
5. Eseguire semplici addizioni e
sottrazioni.
5.a. Acquisizione del concetto
di addizione e delle sue
applicazioni operative.
5.b. Operazione di addizioni
sulla linea dei numeri, in riga,
in tabella.
5.c. Acquisizione del concetto
di sottrazione e delle sue
applicazioni operative.
5.d. Operazione di sottrazioni
sulla linea dei numeri, in riga,
in tabella.
79
Risolve problemi in vari
ambiti di contenuto.
6. Individuare e risolvere
situazioni problematiche
concrete, in un contesto di vita
quotidiana.
6.a. Rappresentazione e
risoluzione a livello concreto,
verbale e grafico di una
situazione problematica.
Descrive, denomina e
classifica le principali figure
geometriche.
7.Riconoscere, denominare e
descrivere figure geometriche.
7.a. Riconoscimento e
rappresentazione di alcune
caratteristiche delle linee.
(aperte, chiuse, rette, curve)
7.b. Conoscenza del concetto
di confine, regione interna ed
esterna.
7.c. Riconoscimento,
nell’ambiente, di oggetti per
rilevarne la forma.
7.d. Dalla forma solida alla
figura piana: osservazioni e
denominazioni.
Interpreta semplici
rappresentazioni statistiche,
raccoglie dati e li organizza
con tabelle e grafici.
8. Leggere e rappresentare
relazioni e dati con diagrammi,
schemi e tabelle.
8.a. Avvio alla iniziale
rappresentazione di dati e
relazioni con diagrammi di
Venn, ad “albero”, di Carroll,
istogrammi.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 1^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE AL
TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Individua nei fenomeni
somiglianze e differenze.
1. Seriare e classificare
oggetti in base alle
loro
proprietà.
1.a. Descrizione delle
caratteristiche proprie di un
oggetto e delle parti che lo
compongono.
1.b.Classificazione di oggetti
in base alla materia di cui sono
fatti, alla forma, alla funzione,
all’utilizzo.
Esplora i fenomeni con un
approccio scientifico:
cooperando con l’insegnante
ed i compagni e
autonomamente, osserva e
descrive lo svolgersi dei fatti,
formula domande, anche su
ipotesi personali, propone e
realizza semplici esperimenti.
2. Riconoscere la variabilità
dei fenomeni atmosferici
(venti, nuvole, pioggia,
ecc.) e la periodicità dei
fenomeni celesti (dì/notte,
percorsi del sole, stagioni).
2.a. Osservazione delle
trasformazioni stagionali.
2.b.Individuazionedei simboli
e dei termini utilizzati per
registrare il tempo
meteorologico.
2.c.Collegamentodella
variazione di clima con il ciclo
delle stagioni.
2.d.Rappresentazionedella
ciclicità delle stagioni e
confronto di alcuni aspetti
caratteristici legati ai fenomeni
atmosferici, ai frutti, ai fiori.
Riconosce le principali
caratteristiche e i modi di
vivere di organismi animali e
vegetali.
3. Riconoscere e
descrivere
le caratteristiche del
proprio ambiente.
3.a.Riconoscimento e
descrizione delle
caratteristiche fondamentali
degli esseri viventi e non
80
viventi.
3.b.Raggruppamento e
classificazione per somiglianza
di
piante, animali e oggetti.
Sviluppa atteggiamenti di
curiosità e prende
consapevolezza di poter usare
i propri sensi per conoscere e
scoprire il mondo che lo
circonda.
4. Percepire il proprio
corpo
riconoscendolo come
organismo complesso.
4.a. Osservazione del
funzionamento del proprio
corpo e delle sue necessità
(fame, sete, dolore,
movimento, freddo e caldo,
ecc.)
4.b. Riconoscimento dei
cinque sensi, della loro
funzione e delle percezioni
sensoriali.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 1^
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL
TERMINE DELLA
CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Conosce e utilizza
semplici oggetti e
strumenti d’uso
quotidiano ed è in
grado di descriverne
la funzione principale
e la struttura e
spiegarne il
significato.
Piega e ritaglia carta e
cartoncino con perizia
e precisione.
1. Riconoscere ed identificare
nell’ambiente elementi e
fenomeni di tipo artificiale.
1.a. Effettuare prove ed
esperienze sulle proprietà dei
materiali più comuni.
2. Conoscere, utilizzare e
classificare semplici oggetti e
strumenti di uso quotidiano.
2.a. Descrivere
caratteristiche proprie e
funzioni di un oggetto e delle
parti che lo compongono.
2.b. Classificare gli oggetti in
base alla materia di cui sono
fatti, alla forma, alla
funzione, all’utilizzo.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione musicale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 1ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno esplora
diverse possibilità
espressive della
voce, di oggetti
sonori e strumenti
musicali,
imparando ad
ascoltare sé
stesso e gli altri.
1. Usare la voce, gli strumenti,
gli oggetti sonori per produrre,
riprodurre, creare e
improvvisare fatti sonori ed
eventi musicali di vari genere.
1.a. Riproduzione, con la voce, degli
oggetti sonori dell’ambiente.
1.b. Uso della voce per produrre,
suoni acuti /gravi, lunghi/brevi,
forti/deboli.
1.c. Produzione di eventi sonori con
il corpo in modo espressivo.
1.d.Percezione degli stimoli sonori
e loro classificazione in suoni e
rumori.
81
Esegue, da solo e
in gruppo,
semplici brani
vocali o
strumentali.
2. Eseguire in gruppo semplici
brani vocali e strumentali
curando l’espressività e
l’accuratezza esecutiva in
relazione a diversi parametri
sonori.
2.a. Esecuzione per imitazione di
semplici canti corali.
2.b. Esecuzione individuale di
semplici canti.
2.c. Scoperta delle potenzialità
sonore di oggetti d’uso comune.
2.d. Scopertadelle potenzialità
sonore di alcuni strumenti.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ ESPRESSIONE ARTISTICA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 1^
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Essere in grado di
utilizzare conoscenze
relative al linguaggio
visuoale per produrre
varie tipologie di testi
visivi .
Essere in grado di
rielaborare in modo
creativo le immagini
con molteplici
tecniche, materiali e
strumenti .
Saper osservare e
leggere immagini
(opere d'arte,
fotografie, manifesti,
fumetti) individuando
gli elementi di base.
Utilizzare gli elementi del
linguaggio visivo nelle
produzioni personali ed
autentiche per esprimere
sensazioni ed emozioni.
Rielaborare le immagini
attraverso tecniche
pittoriche diverse.
Utilizzare i colori primari
e secondari
Distinguere le gradazioni
di colore.
Realizzare colori
secondari dalla
combinazione di colori
primari.
Osservare immagini ed
individuare gli elementi
che lo compongono
Elementi di base della
comunicazione iconica
(rapporti tra immagini, gesti
e movimenti, proporzioni,
linee, forme,
colori, espressioni, contesti).
Potenzialità espressive delle
tecniche e dei materiali
(pastelli - pastelli a cera-
pennarelli collage-
puntinismo- carta-
cartoncino…).
Uso del colore: colori caldi,
colori freddi, espressività dei
colori, scala cromatica dei
colori.
Riconoscimento del
significato complessivo di un'
immagine e dei singoli
elementi
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
espressione corporea
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE CLASSE 1ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno acquisisce
consapevolezza di sé
attraverso la percezione
del proprio corpo e la
padronanza degli schemi
motori e posturali.
1.Conoscere il sé, l’ambiente
e le abilità di movimento.
2.Conoscere gli indicatori
spaziali.
1.Utilizzo di diversi schemi
motori combinati tra loro,
inizialmente in forma successiva
e poi in forma simultanea
(afferrare/saltare,
afferrare/lanciare, ecc).
82
Comprende, all’interno
delle varie occasioni di
gioco e di sport, il valore
delle regole e
l’importanza di
rispettarle.
Utilizza il linguaggio
corporeo e motorio per
comunicare ed
esprimere i propri stati
d’animo.
3.Acquisire e rispettare le
regole dei giochi di gruppo
e di squadra e controllare
le emozioni.
4.Acquisire il ritmo nel
movimento.
5.Manifestare emozioni
attraverso il movimento.
2.Riconoscimento,
individuazione e denominazione
delle parti del corpo.
3.Riconoscimento della destra e
della sinistra sul proprio corpo e
sugli altri.
4.Rispetto delle regole nei
giochi proposti.
5.Utilizzo in forma originale e
creativa di modalità espressive
e corporee, sapendo
trasmettere nel contempo
contenuti emozionali.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio- culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 1ª
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno riflette su
Dio Creatore e Padre,
sui dati fondamentali
della vita di Gesù e
sa collegare i
contenuti principali
del suo
insegnamento alle
tradizioni
dell’ambiente in cui
vive.
Riconosce il
significato cristiano
del Natale e della
Pasqua.
Riconosce che la
Bibbia è il libro sacro
per cristiani ed ebrei
e documento
fondamentale della
nostra cultura.
Identifica nella
Chiesa la comunità di
coloro che credono in
Gesù Cristo e si
impegnano per
mettere in pratica il
suo insegnamento.
1. Scoprire che Dio è creatore e
Padre e che fin dalle origini ha
voluto stabilire un’alleanza
con l’uomo.
2. Conoscere Gesù di Nazareth,
Emmanuele e Messia
crocifisso e risorto.
3. Riconoscere i segni cristiani in
particolare del Natale e della
Pasqua, nell’ambiente, nelle
celebrazioni e nella tradizione
popolare.
4. Individuare i tratti essenziali
della Chiesa e della sua
missione.
1.a: Racconti e giochi
sull’amicizia.
1.b: Il mondo è creato da Dio.
2.a: Gli episodi della vita di
Gesù, il suo messaggio, le
parabole e i miracoli.
2.b: La vita quotidiana di Gesù
confrontata con la propria.
3.a: Gli avvenimenti
fondamentali, i protagonisti
principali e i simboli religiosi del
Natale.
3.b: Le tappe degli ultimi giorni
della vita di Gesù e i simboli
religiosi della Pasqua.
4.a: La Chiesa famiglia di
coloro che credono in Gesù
risorto.
4.b: Maria madre di Gesù.
83
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 1ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL
TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
1.avere coscienza della
propia identità fisica ed
emozionale
2.accettare
atteggiamenti positivi
nella conoscenza
reciproca
3.riflettere
sull’importanza delle
regole della vita
quotidiana.
1.1sviluppare la consapevolezza
della propia identità personale.
2.1favorire la riflessione sui temi
della solidarietà, diversità,rispetto
altrui.
3.1Sviluppare atteggiamenti che
consentono di prendersi cura di
se stessi,degli altri e
dell’ambiente.
1.1 a esprimere sentimenti
usando la mimica facciale e la
gestualità di tutto il corpo.
1.1 b ricercare e ritagliare
figure che evidenziano i diversi
stati d’animo.
2.1 a ricercare parole
significative in lingue diverse
2.2 b condividere regole per
svolgere attività in comune
3.1 a usare cortesia e rispetto
per i familiari..
3.2Avere cura degli oggetti di
uso quotidiano
3.3Acquisire regole da
osservare in aula,in palestra,…
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
O LINGUA DI ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE 2a
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’ CONOSCENZE
Essere in grado di
comunicare con compagni
ed insegnanti, rispettando
il turno e formulando
messaggi chiari e
pertinenti.
Sapere ascoltare e
comprendere testi orali,
cogliendone il senso, le
informazioni principali e lo
scopo.
Ascolto e parlato
Comprendere l’argomento e
le informazioni principali di
discorsi affrontati in classe.
Ricostruire verbalmente le
fasi di un’esperienza
vissuta a scuola o in altri
contesti.
Ascoltare testi narrativi e
descrittivi mostrando di
saperne cogliere il senso
globale e riesporli in modo
comprensibile.
Memorizzare e ripetere
semplici filastrocche e
poesie.
La lingua come strumento
di espressione per
comunicare oralmente
secondo il criterio della
successione temporale;
Gli elementi essenziali di un
testo ascoltato (personaggi,
luoghi e tempi);
Le regole di conversazione
(alzata di mano, il rispetto
del turno, non ripetizione
dell'intervento, ascolto degli
altri).
84
Essere in grado di
leggere e comprendere testi
di vario tipo e individuarne
il senso globale, le
informazioni principali e le
loro relazioni.
Lettura
Padroneggiare la lettura
strumentale (di
decifrazione) sia nella
modalità ad alta voce sia in
quella silenziosa.
Leggere semplici e brevi testi
letterari (narrativi, descrittivi
e poetici), mostrando di
saperne cogliere il senso
globale.
Leggere brani e riconoscere
le diverse tipologie testuali
individuandone la struttura
e gli elementi essenziali.
Le modalità di lettura
(intonazione – pause);
Le diverse tipologie di
lettura (silenziosa, ad alta
voce);
Le tipologie testuali: testo
narrativo, descrittivo,
Filastrocche e poesie (giochi
con le rime);
Gli elementi principali di un
testo (personaggi, luoghi e
tempi );
L’ individuazione delle parti
di un testo.
Essere in grado di
scrivere testi chiari e
coerenti, legati
all’esperienza e alle
diverse occasioni di scrittura
che la scuola offre;
rielaborare
testi,parafrasandoli,complet
andoli, trasformandoli.
Scrittura
Scrivere sotto dettatura e
comunicare con frasi
semplici e compiute,
curando in modo
particolare l’ortografia.
Analizzare brani di tipo
descrittivo, narrativo e
poetico anche attraverso
l’uso di domande.
Scegliere e riordinare le
idee per avviare alla
produzione di un semplice
testo.
Avviare ad una sintesi
significativa,dato un testo
orale o scritto.
Le convenzioni ortografiche;
I principali segni di
punteggiatura;
Come produrre semplici testi
secondo i criteri di logicità e
successione temporale.
Essere in grado di
riflettere sui testi propri e
altrui, per cogliere
regolarità morfosintattiche e
caratteristiche del lessico.
Saper padroneggiare
e applicare in situazioni
diverse le conoscenze
fondamentali relative alla
organizzazione logico-
sintattica della frase
semplice, alle parti del
discorso (o categorie
lessicali) e ai principali
connettivi.
- Acquisizione ed espansione
del lessico ricettivo e
produttivo ed
- elementi di grammatica
esplicita e riflessione sugli usi
della lingua
-
Scoprire regole per la
correttezza ortografica e
grammaticale.
Utilizzare adeguatamente i
segni di punteggiatura.
Riconoscere in frasi le parti
del discorso,o categorie
- Ordine alfabetico.
- Suoni simili e complessi.
- Uso corretto di digrammi
e trigrammi.
- Conoscenza e scrittura di
parole con il gruppo
“CQU”.
- Uso corretto di parole con
la consonante doppia.
- Divisione di parole in
sillabe.
- Conoscenza ed uso
dell’apostrofo.
- Uso corretto dell’accento.
- Discriminazione di
monosillabi accentati e
atoni.
- Uso corretto della voce
verbale “è” e della
congiunzione “e”.
85
lessicali (nome,
articolo,aggettivo,verbo).
Individuare gli elementi
costitutivi di una frase
(soggetto e predicato).
Arricchire o ridurre una
frase.
Avviare all’arricchimento
del patrimonio lessicale ed
usare in modo appropriato
le parole man mano
apprese.
- Uso corretto di: c’è – ci
sono – c’era- c’erano-
cera.
- Conoscenza ed uso
corretto dell’ H.
- Uso corretto dei segni di
punteggiatura.
- Uso della punteggiatura
nel discorso diretto.
- Il nome: proprio e
comune ; genere e
numero.
- Discriminazione ed uso
degli articoli determinativi
e indeterminativi.
- Conoscenza ed utilizzo
dell’aggettivo
qualificativo.
- Il verbo.
- Analisi grammaticale di
semplici frasi.
- Conoscenza della struttura
della frase minima.
- Produzione di espansioni
per arricchire la frase
nucleare.
- Arricchimento del lessico.
- Conoscenza dei sinonimi e
loro uso.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
Disciplina: INGLESE CLASSE 2^
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
ASCOLTO E LETTURA
Comprendere brevi messaggi
orali e scritti relativi ad ambiti
familiari.
1. Riconoscere comandi e istruzioni.
2. Comprendere semplici frasi
di uso quotidiano pronunciate
chiaramente e lentamente o
scritte in riferimento a immagini.
1.a. Semplici istruzioni e ordini.
2.a. Semplici messaggi e
brevi storie ascoltati.
2.b. Trascrizione grafica di
parole già apprese oralmente,
da leggere con il supporto di
immagini.
2.c. Parole ascoltate o lette
abbinate a oggetti o
immagini.
2.d. Aspetti della cultura
anglosassone.
86
PARLATO E SCRITTURA
Comunicare in modo
comprensibile, anche con espressioni memorizzate.
3. Riprodurre parole e
semplici frasi riferite a
oggetti, luoghi, persone e
situazioni note.
3.a. Suoni tipici della lingua
inglese da riconoscere e
riprodurre.
3.b. Nomi di persone, luoghi e oggetti familiari.
3.c. Numeri fino a 20.
3.d. Gusti e preferenze.
3.e. Trascrizione grafica di
parole apprese oralmente.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità storica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA CLASSE 2ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE
TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
› Riconosce le tracce
storiche presenti sul
territorio e
comprende
l’importanza del
patrimonio artistico -
culturale.
› Usa la linea del
tempo per
organizzare
informazioni,
conoscenze, periodi e
individuare
successioni,
contemporaneità,
durate,
periodizzazioni.
› Organizza le
informazioni e le
conoscenze,
tematizzando e
usando le
concettualizzazioni
pertinenti.
› Comprende i testi
storici proposti e sa
individuarne le
caratteristiche.
› Racconta i fatti
studiati e sa produrre
semplici testi storici
anche con risorse
› Rappresentare graficamente e
verbalmente le attività, i fatti
vissuti e narrati utilizzando in
modo appropriato gli
indicatori temporali.
› Conoscere la funzione e l’uso
degli strumenti convenzionali
per la misurazione e la
rappresentazione del tempo
(orologio, calendario, linea
temporale...).
Ordine cronologico in esperienze
vissute e narrate.
Indicatori temporali della
successione e della
contemporaneità.
Strumenti del tempo per
rilevare: successione,
contemporaneità, durata e
ciclicità.
L’anno nelle sue scansioni
interne.
› Individuare le tracce e usarle
come fonti per ricostruire il
passato personale, della
generazione degli adulti,
comprendendo che ogni cosa
può diventare fonte di
informazione.
› Ricavare da fonti di tipo
diverso informazioni e
conoscenze su aspetti del
passato del proprio ambiente
di vita.
Le fonti (oggetti, testimonianze,
documenti, fotografie).
La ricostruzione del passato
attraverso le fonti.
› Definire la durata di un
evento contestualmente alle
esperienze personali e
comuni.
› Utilizzare la relazione causa-
effetto per comprendere le
situazioni reali.
Il tempo reale e psicologico nel
concetto di durata.
La relazione causa-effetto
applicata alle situazioni reali.
87
digitali.
› Conoscere le società
e le civiltà che hanno
caratterizzato la
storia dell’umanità
dal paleolitico alla
fine del mondo
antico.
› Apprendere regole di
buona convivenza.
› Mettere in atto
comportamenti di autonomia,
autocontrollo, fiducia in sé.
› Riconoscere la necessità di
regole comportamentali per
un corretto rapporto con gli
altri, le cose, gli ambienti.
› Comprendere l’importanza di
una alimentazione sana e
corretta.
Le regole condivise nella vita del
gruppo classe e la cura delle
cose proprie e altrui
Norme di tutela della salute in
termini di alimentazione.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE / espressione storico - geografica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOSTORIA CLASSE 2^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Riconosce le tracce
storiche nel proprio ambiente di
vita e nel territorio .
Usa linee
spaziotemporali per organizzare
informazioni, conoscenze,
periodi, e individua successioni,
contemporaneità, durate,
periodizzazioni.
Si orienta nel tempo e
nello spazio circostante
utilizzando riferimenti topologici,
cronologici e carte geo-storiche.
Coglie nei paesaggi le
trasformazioni operate
dall’uomo e individua i rapporti
di connessione esistenti tra
spazio e tempo.
Usa le fonti per
ricostruire le varie fasi
dell’evoluzione dell’uomo.
Individua elementi
presenti nel proprio
ambiente di vita e li usa
come fonti per
ricostruire il vissuto
personale;
stabilisce la durata di
un evento collocato in
uno spazio definito;
descrive un fatto
avvenuto in un
ambiente noto
individuandone le cause
e le conseguenze;
legge e realizza
semplici percorsi, grafici
e mappe storico –
geografiche.
Osservazione e confronto di
tracce presenti nel proprio
ambiente di vita (fonti orali –
scritte iconografiche e
materiali);
Percezione del tempo
soggettivo e oggettivo in
ambienti più o meno
stimolanti;
osservazione ed esposizione
di eventi legati all’esperienza
personale in ambienti
conosciuti;
produzione di mappe
iconografiche, realizzazione di
semplici percorsi a livello
grafico,verbale e motorio.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/identità geografica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE 2ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
› L’alunno si orienta nello
spazio circostante e sulle
carte geografiche,
utilizzando riferimenti
› Muoversi
consapevolmente
nello spazio
circostante,
Orientamento nello spazio:
percorsi.
ambienti ed elementi che li
caratterizzano.
88
topologici e punti cardinali.
› Utilizza il linguaggio della
geo-graficità per
interpretare carte
geografiche, realizzare
semplici schizzi
cartografici e carte
tematiche, progettare
percorsi e itinerari di
viaggio.
› Ricava informazioni
geografiche da una
pluralità di
fonti(cartografiche e
satellitari, tecnologie
digitali, fotografiche,
artistico – letterarie).
› Riconosce gli elementi e i
principali oggetti
geografici fisici che
caratterizzano i paesaggi
(di montagna, collina,
pianura, vulcanici ecc.)
› Coglie nei paesaggi le
progressive trasformazioni
operate dall’uomo sul
paesaggio naturale.
› Si rende conto che lo
spazio geografico è un
sistema territoriale ,
costituito da elementi fisici
e antropici.
orientandosi
attraverso punti di
riferimento,
utilizzando gli
indicatori topologici
(avanti, dietro,
sinistra, destra, ecc.)
e le mappe di spazi
noti che si formano
nella mente (carte
mentali).
Rappresentazione di
oggetti/elementi nello
spazio.
› Rappresentare
dall’alto oggetti e
ambienti noti (pianta
dell'aula, ecc.),
tracciare percorsi
effettuati nello spazio
circostante esterno
ed interno alla
scuola, leggendo e
descrivendo la
relativa
rappresentazione.
› Conoscere
l’importanza dei
diversi punti di vista
per rappresentare
oggetti/elementi e
spazi vissuti.
La pianta dell’aula e del
quartiere.
Percorsi nello spazio interno
ed esterno alla scuola.
Percorsi sul reticolo.
Lettera e descrizione delle
rappresentazioni effettuate.
I diversi punti di vista nella
rappresentazione di
oggetti/elementi e spazi
vissuti.
› Individuare gli
elementi fisici ed
antropici che
caratterizzano i vari
tipi di paesaggio.
Le modificazioni più evidenti
apportate dall’uomo nell’ambiente
geografico.
› Riconoscere nel
proprio ambiente le
funzioni dei vari
spazi.
› Riconoscere gli
interventi positivi e
negativi dell’uomo.
Le funzioni degli spazi conosciuti.
Le strutture funzionali ai bisogni
del cittadino presenti sul territorio.
Gli interventi negativi dell’uomo sul
territorio
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA e TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:MATEMATICA CLASSE 2a
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Sapersi muovere con
sicurezza nel calcolo scritto
e mentale con i numeri
naturali.
Numeri
– Contare oggetti o eventi, a
voce e mentalmente, in senso
progressivo e regressivo e
per salti di due, tre, .... fino
a 100
– Leggere e scrivere i numeri
NUMERI
- I numeri interi entro il
100 con materiale strutturato
e non.
-Rappresentazioni, operazioni,
confronto, ordinamento entro
il 100
89
naturali in notazione decimale
fino a 100, avendo
consapevolezza della
notazione posizionale;
confrontarli e ordinarli, anche
rappresentandoli sulla retta.
– Eseguire mentalmente
semplici operazioni con i
numeri naturali entro il 100 e
verbalizzare le procedure di
calcolo.
– Conoscere le tabelline della
moltiplicazione dei numeri
fino a 10.
– Eseguire addizioni e
sottrazioni con i numeri
naturali con e senza cambio
fino a 100 con gli algoritmi
scritti usuali.
– Eseguire moltiplicazioni con i
numeri naturali fino a 100
con gli algoritmi scritti usuali
con fattori di una cifra.
– Eseguire divisioni con i
numeri naturali senza resto
fino a 100 con gli algoritmi
scritti usuali con il divisore di
una cifra.
- Sistema di numerazione
decimale e posizionale
-Calcolo mentale (strategie)
-Operazioni: concetto e tecnica
- Terminologia specifica
Saper descrivere,
denominare e classificare
figure in base a
caratteristiche
geometriche, saper
determinare misure,
progettare e costruire
modelli concreti di vario
genere.
Spazio e figure
– Percepire la propria posizione
nello spazio e stimare
distanze e volumi a partire
dal proprio corpo.
– Comunicare la posizione di
oggetti nello spazio fisico, sia
rispetto al soggetto, sia
rispetto ad altre persone o
oggetti, usando termini
adeguati (sopra/sotto,
davanti/dietro,
destra/sinistra, dentro/fuori).
– Eseguire un semplice
percorso partendo dalla
descrizione verbale o dal
disegno, descrivere un
percorso che si sta facendo e
dare le istruzioni a qualcuno
perché compia un percorso
desiderato.
– Riconoscere, denominare e
descrivere figure geometriche
piane.
– Disegnare figure geometriche
piane e costruire modelli
materiali anche nello spazio.
SPAZIO E FIGURE
- La posizione di oggetti
nello spazio fisico (concetti
topologici)
-Principali figure geometriche
solide e piane
-Trasformazioni geometriche:
simmetria
-Piano e coordinate cartesiane
- Misure non convenzionali
Relazioni, dati e previsioni
90
Saper utilizzare
rappresentazioni di dati
(grafici e tabelle) in
situazioni significative per
ricavare informazioni.
Essere in grado di
riconoscere e quantificare in
casi semplici, situazioni di
incertezza.
Saper distinguere ed
utilizzare in vari contesti
diverse unità di misura.
– Classificare numeri, figure,
oggetti in base a una o più
proprietà, utilizzando
rappresentazioni opportune, a
seconda dei contesti e dei
fini.
– Indicare e spiegare i criteri
che sono stati usati per
realizzare classificazioni e
ordinamenti assegnati.
– Leggere e rappresentare
relazioni e dati con
diagrammi, schemi e tabelle,
relativamente a situazioni ed
esperienze concrete condotte
in classe.
– Misurare grandezze
(lunghezze, tempo, ecc.)
utilizzando sia unità arbitrarie
sia strumenti convenzionali
(orologio, righello, ecc.).
RELAZIONI, DATI E
PREVISIONI
-Tabelle, grafici e diagrammi
-Eventi certi, possibili,
impossibili
-Elementi essenziali di logica
- Terminologia specifica
Essere in grado di
risolvere facili problemi in
tutti gli ambiti di contenuto,
mantenendo il controllo sia
sul processo risolutivo, sia
sui risultati.
Saper descrivere il
processo seguito e
riconoscere strategie di
soluzione diverse dalla
propria.
PROBLEMI
- -Analizzare semplici situazioni
problematiche e
- tradurle nel linguaggio
verbale e simbolico della
- matematica
- -Rappresentare e risolvere
problemi partendo da
situazioni concrete
- -Rappresentare e risolvere
problemi attraverso il
- disegno
- - Analizzare i dati e la
domanda del problema
- -Utilizzare strategie risolutive
con i diagrammi adatti e con il
linguaggio dei numeri
- -Risolvere semplici situazioni
problematiche che
- richiedono l’addizione, la
sottrazione, la moltiplicazione e
la divisione.
PROBLEMI
- Elementi di un problema
- Fasi risolutive di un
problema e loro
rappresentazioni
- Terminologia specifica
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 2^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
› Essere in grado di
sviluppare atteggiamenti di
curiosità e modi di guardare
il mondo che stimolano a
cercare spiegazioni di quello
che succede.
Individuare, attraverso
l’interazione diretta, la
struttura di oggetti
semplici, analizzarne
qualità e proprietà,
descriverli nella loro
unitarietà e nelle loro
- Proprietà degli oggetti e dei
materiali.
- Semplici fenomeni fisici e
passaggi di stato della
materia.
91
› Avere un approccio
scientifico ai fenomeni: con
l’aiuto dell’insegnante, dei
compagni, ma anche da
solo, l’alunno è in grado di
osservare lo svolgersi dei
fatti e di riuscire a
schematizzarli, formulare
domande, anche sulla base
di ipotesi personali,
proporre e realizzare
semplici esperimenti.
› Saper individuare nei
fenomeni somiglianze e
differenze, fare misurazioni,
registrare dati significativi,
identificare relazioni
spazio/temporali.
› Essere in grado di
conoscere le principali
caratteristiche e i modi di
vivere di organismi animali
e vegetali.
› Saper rispettare e
apprezzare il valore
dell’ambiente sociale e
naturale.
› Saper utilizzare in modo
corretto il linguaggio,
raccontando in forma chiara
ciò che è stato fatto e
imparato. Essere in grado di
trovare da varie fonti (libri,
internet, discorsi degli adulti
ecc.) informazioni e
spiegazioni sui problemi che
lo interessano.
parti, riconoscerne
funzioni e modi d’uso.
Descrivere semplici
fenomeni della vita
quotidiana legati
all’acqua.
Osservare i momenti
significativi nella vita di
piante e animali.
-Il ciclo dell’acqua
- Viventi e non viventi.
- Classificazioni dei viventi.
-Ciclo vitale
-Organi dei viventi e loro
funzioni(vegetali).
-Relazioni tra organi, funzioni
e adattamento all’ambiente
(vegetali).
-Caratteristiche di alcuni esseri
viventi (animali)
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 2^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Conosce e utilizza
semplici oggetti e
strumenti d’uso
quotidiano ed è in
grado di descriverne
la funzione principale
e la struttura e
spiegarne il
– Utilizzare semplici oggetti
(righello, carta quadrettata).
– Effettuare prove ed esperienze
sulle proprietà dei materiali più
comuni.
– Rappresentare i dati
dell’osservazione attraverso
-Proprietà e caratteristiche
dei materiali più comuni.
- Oggetti e utensili di uso
comune e loro funzioni.
- Riutilizzo e riciclaggio dei
materiali.
92
significato.
Piega e ritaglia carta e
cartoncino con perizia
e precisione.
semplici tabelle, mappe,
diagrammi proposti
dall’insegnante, disegni, testi.
– Smontare semplici oggetti e
meccanismi o altri dispositivi
comuni.
– Mettere in atto semplici
procedure per la selezione di
alimenti (frutta), seguendo
istruzioni date dall’insegnante.
– Realizzare un oggetto in
cartoncino o con altri materiali
descrivendo a posteriori le
principali operazioni effettuate.
- Uso del righello per
disegnare figure.
- Componenti del computer e
la loro funzione.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione musicale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 2ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
› Essere in grado di
esplorare diverse
possibilità
espressive della
voce, di oggetti
sonori e strumenti
musicali,
imparando ad
ascoltare se
stesso e gli altri.
› Saper eseguire,
da solo e in
gruppo, semplici
brani vocali o
strumentali,
utilizzando
strumenti didattici
e auto – costruiti.
› Essere in grado di
riconoscere gli
elementi
linguistici
costituiti di un
semplice brano
musicale,
sapendoli poi
utilizzare.
Utilizzare con gradualità
voce, strumenti e/o nuove
tecnologie sonore in modo
creativo e consapevole.
Analizzare e classificare gli
eventi sonori in base ai
parametri distintivi:
intensità (crescendo-
diminuendo), altezza e
durata.
Riprodurre con la voce o con
gli oggetti sonori i suoni
dell’ambiente esterno.
Eseguire collettivamente ed
individualmente brani vocali
e/o strumentali, curando
l’intonazione , l’espressività
e l’interpretazione.
Accompagnare brani
musicali con i movimenti del
corpo.
Leggere un racconto
curando l’espressività
vocale.
Interpretare con il
movimento del corpo le
diverse situazioni musicali.
Ascoltare un brano e
rappresentare immagini
evocative.
› Ascolto e discriminazione di
suoni e rumori fuori e
dentro l’aula, distinguendo
suoni forti e deboli, anche
rispetto alla vicinanza e alla
lontananza.
› Riproduzione di suoni.
› Distinzione di suoni
piacevoli e rumori fastidiosi.
› Ascolto e memorizzazione di
alcune canzoni proposte.
› Rappresentazione grafica di
situazioni e/o contenuti dei
testi di canzoni.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ ESPRESSIONE ARTISTICA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 2^
93
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ
CONOSCENZE
Essere in grado di
utilizzare le conoscenze e
le abilità relative al
linguaggio visivo per
produrre varie tipologie di
testi visivi (espressivi,
narrativi,
rappresentativi e
comunicativi).
Saper utilizzare la
capacità di osservare,
descrivere e leggere
immagini diverse (disegni,
fotografie, manifesti,
fumetti) e messaggi
multimediali, individuando
gli elementi grammaticali
di base del linguaggio
visivo.
Elaborare creativamente
produzioni personali per
esprimere sensazioni ed
emozioni; rappresentare e
comunicare la realtà
percepita.
Sperimentare tecniche
diverse per realizzare
prodotti grafici.
Guardare e osservare
un’immagine e gli oggetti
presenti nell’ambiente.
Riconoscere in un testo
iconico-visivo gli elementi
tecnici del linguaggio visivo
(linee, colori, forme, spazio)
individuando il loro
significato espressivo.
Individuare nel linguaggio
del fumetto le diverse
tipologie di codici, le
sequenze narrative e
decodificare in forma
elementare i diversi
significati.
› Produzione di immagini
come rappresentazione del
reale e di un vissuto.
› Rappresentazione grafica
in sequenze delle parti
essenziali di un brano.
› Uso del colore con
tecniche diverse.
› Lettura, comprensione ed
interpretazione di diversi
tipi di immagine.
› Gli elementi di
un’immagine: dati di
posizione, colore e forma.
› Gli elementi compositivi di
un’immagine e
individuazione del primo
piano, del secondo piano e
dello sfondo.
› I colori primari e
secondari, caldi e freddi.
› Il linguaggio del fumetto.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
espressione corporea
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE CLASSE 2ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
› Acquisire consapevolezza di
sé attraverso la percezione
del proprio corpo e la
padronanza degli schemi
motori e posturali nel
continuo adattamento alle
variabili spaziali e temporali
contingenti( IL CORPO E
LA SUA RELAZIONE CON LO
SPAZIO E IL TEMPO)
› Saper utilizzare il
linguaggio corporeo e
motorio per comunicare ed
esprimere stati d’animo,
anche attraverso la
drammatizzazione e le
esperienze ritmico –
musicali e coreutiche.(IL
LINGUAGGIO DEL CORPO
COME MODALITA’
COMUNICATIVO –
Coordinare e utilizzare
diversi schemi motori
combinati tra loro
inizialmente in forma
successiva e poi in forma
simultanea (correre/
saltare, afferrare/lanciare,
ecc.).
Riconoscere, individuare e
denominare le parti del
corpo.
Riconoscere la destra e la
sinistra sul proprio corpo e
sugli altri.
Scoprire ed apprendere il
concetto di durata
attraverso il movimento.
› Consapevolezza del sé,
l’ambiente e le abilità di
movimento.
› Le regole dei giochi di
gruppo e di squadra e il
controllo delle emozioni.
› Gli indicatori spaziali.
› Il ritmo nel movimento.
94
ESPRESSIVA)
› Comprendere all’interno
delle varie occasioni di
gioco e di sport, il valore
delle regole e l’importanza
di rispettarle.(IL GIOCO, LO
SPORT, LE REGOLE, IL FAIR
PLAY)
Sviluppare la capacità di
ricevere e lanciare una
palla
Utilizzare in forma originale
e creativa modalità
espressive e corporee,
sapendo trasmettere nel
contempo contenuti
emozionali.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio- culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 2ª
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
› Essere in grado di
riflettere su Dio
creatore e Padre e
sugli elementi
fondamentali della
vita di Gesù.
› Saper riconoscere
nella Bibbia il libro
sacro per Ebrei e
Cristiani.
› Essere in grado di
identificare la Chiesa
come comunità di
coloro che credono in
Gesù Cristo.
Scoprire che Dio è creatore e
padre e che fin dalle origini ha
voluto stabilire un’alleanza
con l’uomo.
Riconoscere attraverso i
racconti biblici che il mondo è
opera di Dio affidato alla
responsabilità dell’uomo.
Conoscere Gesù di Nazareth
Emanuele e Messia crocifisso
e risorto.
Individuare le principali
differenze tra l’ambiente di
Gesù e il proprio.
Riconoscere i segni cristiani in
particolare del Natale e della
Pasqua, nell’ambiente, nelle
celebrazioni e nella pietà
popolare.
Comprendere che Gesù per i
cristiani è il dono più grande
fatto da Dio agli uomini e
conoscere gli ultimi
avvenimenti della vita di Gesù.
Ascoltare, leggere e saper
riferire i racconti evangelici,
per identificare gli elementi
essenziali degli insegnamenti
di Gesù.
Riferire alcuni episodi del
Vangelo che rivelano
l’insegnamento di Gesù.
Identificare tra le espressioni
delle religioni la preghiera e,
nel Padre nostro, la specificità
della preghiera cristiana.
Riconoscere nel Padre Nostro
la preghiera dei cristiani
insegnata da Gesù.
Individuare i tratti essenziali
della Chiesa e della sua
missione.
Riconoscere la Chiesa come
famiglia dei credenti e il ruolo
centrale di Maria.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 2ª
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITA’
CONOSCENZE
› Essere in grado di
prendersi cura di sé
stessi, degli altri e
dell’ ambiente.
Prendere consapevolezza del
sé interagendo con gli altri.
Io sono….
Il natale laico
La mia famiglia
I bambini e la pace.
95
› Sviluppare
un’adesione
consapevole a valori
condivisi e
atteggiamenti
cooperativi.
Esprimere il proprio punto di
vista in modo semplice e
chiaro.
Assumere uno spirito di
collaborazione e sentimenti di
pro socialità.
L’amicizia, la solidarietà, la
diversità, il rispetto degli altri.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA O LINGUA
DI ISTRUZIONE
Disciplina: ITALIANO Classe: TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Essere in grado di comunicare
con compagni ed insegnanti,
rispettando il turno e
formulando messaggi chiari e
pertinenti. Sapere ascoltare e
comprendere testi orali,
cogliendone il senso, le
informazioni principali e lo
scopo.
1. Interagire in modo
collaborativo in una
conversazione, in una
discussione, in un dialogo su
argomenti di esperienza
diretta, formulando domande,
dando risposte e fornendo
spiegazioni ed esempi.
2. Comprendere l’argomento
e le informazioni principali di
discorsi affrontati in classe e
intervenire in modo
pertinente nelle discussioni.
3. Raccontare storie personali
o fantastiche rispettando
l’ordine cronologico ed
esplicitando le informazioni
necessarie perché il racconto
sia chiaro per chi ascolta.
4. Ascoltare testi narrativi ed
espositivi mostrando di
saperne cogliere il senso
globale e riesporli in modo
comprensibile a chi ascolta.
5. Comprendere e dare
semplici istruzioni su un gioco
o un’attività conosciuta.
1.a. L’emittente, il
destinatario e lo scopo nelle
comunicazioni orali.
1.b. L’informazione principale
del messaggio orale.
1.c. Le diverse modalità
comunicative in rapporto al
contesto e alla situazione.
2.a. I linguaggi specialistici.
3.a. La storia realistica.
3.b. La storia fantastica.
4.a. Gli elementi essenziali
(personaggi, luoghi, tempi), i
contenuti principali e la
funzione prevalente di un
testo (narrativo, descrittivo,
regolativo,espositivo,poetico).
5.a. Le istruzioni di un gioco o
di un’attività conosciuta.
Essere in grado di leggere e
comprendere testi di vario
6. Padroneggiare la lettura
strumentale (di decifrazione)
6.a. I segni di interpunzione e
la giusta intonazione.
96
tipo e individuarne il senso
globale, le informazioni
principali e le loro relazioni.
nella modalità ad alta voce.
7. Prevedere il contenuto di
un testo semplice in base ad
alcuni elementi come il titolo
e le immagini; comprendere il
significato di parole non note
in base al testo.
8. Leggere testi (narrativi,
descrittivi, informativi)
cogliendo l’argomento di cui
si parla e individuando le
informazioni principali e le
loro relazioni.
9. Comprendere testi di tipo
diverso, in vista di scopi
pratici, di intrattenimento e di
svago.
10. Leggere testi poetici
mostrando di saperne
cogliere il senso globale.
6.b. Tecniche di lettura
scorrevole ed espressiva ad
alta voce, con comprensione
del contenuto globale del
testo.
7.a. Funzione del titolo e delle
immagini in un testo.
8.a Testi di vario genere
(narrativi, descrittivi,
regolativi, espositivi):
elementi essenziali
(personaggi, luoghi, tempi),
contenuti principali, indicatori
spaziali e successione logico-
temporale.
9.a. Testi letterari per
bambini.
10.a.Gli elementi del testo
poetico:strofe, versi, rima.
10.b.Le figure retoriche:
similitudine, metafora,
personificazione.
Essere in grado di scrivere
testi chiari e coerenti, legati
all’esperienza e alle diverse
occasioni di scrittura che la
scuola offre; rielaborare testi
parafrasandoli,
completandoli,
trasformandoli.
11. Produrre frasi compiute
rispettando le convenzioni
ortografiche e i segni di
interpunzione.
12. Produrre semplici testi
legati a scopi concreti (per
utilità personale, per
comunicare con gli altri, per
ricordare, ecc.) e connessi
con situazioni quotidiane
(contesto scolastico e/o
familiare).
13. Produrre brevi testi,chiari
e coerenti, legati a scopi
diversi (narrativi, descrittivi,
informativi....)
11.a. Convenzioni
ortografiche e segni di
interpunzione (anche nel
discorso diretto)
12.a. Testi scritti in base al
destinatario e allo scopo
(lettere, cartoline, biglietti di
auguri).
13.a. Testi di vario genere
(narrativi, (realistici e
fantastici, descrittivi,
regolativi, espositivi) scritti
con l’utilizzo di connettivi
logici e indicatori spazio
temporali.
13.b.Testi poetici.
Essere in grado di riflettere
sui testi propri e altrui per
cogliere regolarità
14. Confrontare testi, per
cogliere alcune caratteristiche
14.a. Sinonimi, omonimi,
contrari.
97
morfosintattiche e
caratteristiche del lessico.
specifiche.
15. Effettuare semplici
ricerche su parole ed
espressioni presenti nei testi.
16. Riconoscere gli elementi
essenziali di una frase per
poter formulare frasi
complete (soggetto,
predicato, complementi
necessari).
17. Riconoscere in frasi o
brevi testi le parti del
discorso, o categorie lessicali.
15.a. Il dizionario.
16.a. Il soggetto, il predicato
e l’espansione diretta.
16.b. L’espansione indiretta
17.a. I nomi di persona,
animale e di cosa.
17.b. Nomi comuni e propri.
17.c. Nomi maschili,
femminili, singolari, plurali.
17.d. Nomi primitivi, derivati,
alterati, composti, collettivi,
concreti, astratti.
17.e. Articoli determinativi e
indeterminativi.
17.f. Aggettivi qualificativi,
possessivi.
17.g. Pronomi personali
17.h. Prefissi e suffissi nella
composizione delle parole.
17.i. Congiunzioni (e, ma,….).
17.l. Le preposizioni (semplici
ed articolate)
17.m. Verbi essere e avere.
17.n. I tempi semplici e
composti del modo indicativo
delle tre coniugazioni.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› Essere in grado di comunicare con compagni ed insegnanti, rispettando il turno e
formulando messaggi chiari e pertinenti. Sapere ascoltare e comprendere testi orali,
cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.
› Essere in grado di leggere e comprendere testi di vario tipo e individuarne il senso globale
e le informazioni principali, e le loro relazioni.
› Essere in grado di scrivere test chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse
occasioni di scrittura che la scuola offre; rielaborare testi, parafrasandoli, completandoli,
trasformandoli.
› Essere in grado di riflettere sui testi propri e altrui, per cogliere regolarità morfosintattiche
e caratteristiche del lessico.
› Saper padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative
all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie
lessicali) e ai principali connettivi.
98
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
Disciplina: INGLESE CLASSE 3^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
ASCOLTO E LETTURA.
Comprendere brevi messaggi
orali e scritti relativi ad ambiti familiari.
1. Riconoscere comandi e istruzioni.
2. Comprendere semplici frasi
di uso quotidiano pronunciate
chiaramente e lentamente o
scritte in riferimento a immagini.
1.a. Semplici istruzioni e
ordini.
1.b. Facili consegne scritte.
2.a. Semplici messaggi, brevi
storie, canzoni.
2.b. Trascrizione grafica di
parole già apprese oralmente,
da leggere con o senza il
supporto di immagini.
2.c. Parole ascoltate o lette
abbinate a oggetti o
immagini.
2.d. Aspetti della cultura
anglosassone.
PARLATO E SCRITTURA.
Comunicare in modo
comprensibile, anche con espressioni memorizzate.
3. Riprodurre parole e
semplici frasi riferite a
oggetti, luoghi, persone e
situazioni note.
4. Interagire con un
compagno utilizzando
espressioni e frasi
memorizzate.
3.a. Suoni tipici della lingua
inglese da riconoscere e
riprodurre.
3.b. Nomi di persone, luoghi
e oggetti familiari.
3.c. Numeri fino a 100.
3.d. Gusti e preferenze.
3.e. Trascrizione grafica di
parole apprese oralmente.
4.a.Semplici frasi e domande
con l’uso del lessico appreso.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› ASCOLTO E LETTURA. Comprendere brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti
familiari.
› PARLATO E SCRITTURA. Comunicare in modo comprensibile, anche con espressioni
memorizzate.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità storica
Disciplina: STORIA CLASSE 3^
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Riconosce le tracce storiche
presenti sul territorio e
comprende l’importanza del
patrimonio artistico -
1. Individuare le tracce e
usarle come fonti per
produrre conoscenze sul
proprio passato, della
generazione degli adulti e
della comunità di
1.a. Le caratteristiche degli
ominidi.
1.b. Le caratteristiche degli
australopitechi.
99
culturale.
appartenenza.
2. Ricavare da fonti di tipo
diverso informazioni.
1.c. L’evoluzione dell’uomo
nella preistoria (habilis,
erectus, sapiens, sapiens
sapiens).
1.d. Le tappe più importanti del Paleolitico.
1.e. Alcuni strumenti creati
dall’uomo nel paleolitico e il
loro utilizzo.
1.f. L’uso e le modalità di
accensione del fuoco nel paleolitico.
2.a. I diversi tipi di fonte
(materiale, visive, scritte, orali).
2.b. Gli studiosi del passato e
il loro lavoro. 2.c. Il lavoro dello storico.
2.d. L’importanza dei fossili e
la loro formazione.
2.e. Il passato attraverso le
fonti.
Usa la linea del tempo per
organizzare informazioni,
conoscenze, periodi e
individuare successioni,
contemporaneità, durate,
periodizzazioni.
3. Rappresentare
graficamente e verbalmente
le attività, i fatti vissuti e narrati.
4. Riconoscere relazioni di
successioni e di
contemporaneità, durate,
periodi, cicli temporali,
mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate.
5. Conoscere la funzione e
l’uso degli strumenti
convenzionali per la
misurazione e la
rappresentazione del tempo
(orologio, linea del tempo,
calendario).
3.a. L’origine della
misurazione del tempo. 3.b. La linea del tempo.
4.a. L’origine e la formazione
della terra.
4.b. La vita sulla terra prima
dell’uomo.
4.c. Le caratteristiche di
alcuni dinosauri e di altri
grandi rettili preistorici.
4.d. Le cause che
determinano l’estinzione dei dinosauri.
4.e. L’evoluzione dei
mammiferi nell’era terziaria.
5.a. La linea del tempo e il concetto di durata.
Conoscere le società e le
civiltà che hanno
caratterizzato la storia
dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico.
6. Organizzare le conoscenze
acquisite in quadri sociali
attuali e a ritroso nel tempo-
di circa cento anni (aspetti
della vita sociale, politico-
istituzionale, economica,
6.a. Alcuni aspetti della vita
sociale e quotidiana del paleolitico.
6.b. I grandi cambiamenti del
100
artistica, religiosa, ecc...).
neolitico.
6.c. Alcuni aspetti della vita
sociale e quotidiana del
neolitico.
6.d. Alcuni aspetti della vita
quotidiana del villaggio neolitico.
6.e. Il periodo dell’età dei
metalli e alcuni concetti base
relativi a questa epoca.
6.f. Alcuni aspetti della vita
quotidiana degli uomini dell’età dei metalli.
6.g. Le cause della
trasformazione dei villaggi in
città.
Organizza le informazioni e le
conoscenze, tematizzando e
usando le concettualizzazioni
pertinenti.
7. Individuare analogie e
differenze attraverso il
confronto tra quadri storico-
sociali diversi, lontani nello spazio e nel tempo.
7.a. La vita dell’uomo
paleolitico e i cambiamenti
portati dalla scoperta del
fuoco. 7.b. Le scoperte del Neolitico.
7.c. Il Paleolitico e il Neolitico
a confronto.
Comprende i testi storici
proposti e sa individuarne le
caratteristiche.
8. .Rappresentare conoscenze
e concetti appresi mediante
grafismi, disegni, testi scritti
e con risorse digitali.
8.a, La linea del tempo.
8.b. Aspetti storici
rappresentati graficamente.
Racconta i fatti studiati e sa
produrre semplici testi storici
anche con risorse digitali.
9. Riferire in modo semplice e
coerente le conoscenze
acquisite.
9.a. Rielaborazione personale
delle conoscenze acquisite.
Apprendere regole di buona convivenza.
10.Conosce i diritti e i doveri
fondamentali del bambino.
11. Riconosce la necessità e
la funzione delle regole.
12. Conosce i corretti
comportamenti da tenere a
scuola e le loro finalità.
10.a. I diritti e i doveri del bambino.
11.a. Il valore delle regole.
12.a. I comportamenti
adeguati alla vita di classe.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l’importanza del
patrimonio artistico - culturale.
› Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare
successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.
› Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni
pertinenti.
› Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.
› Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici anche con risorse digitali.
› Conoscere le società e le civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal
paleolitico alla fine del mondo antico.
› Apprendere regole di buona convivenza.
101
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità geostorica
Disciplina: GEOSTORIA CLASSE 3^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Usa le fonti per ricostruire le
varie fasi dell’evoluzione
dell’uomo.
1. Scopre l'importanza delle
fonti per ricostruire gli
spostamenti delle prime
comunità umane.
1.a. I reperti archeologici
classificati, analizzati e
localizzati geograficamente.
Riconosce le tracce storiche
nel proprio ambiente di vita e
nel territorio .
2. Comprende la stretta
relazione tra ambiente e
insediamento umano.
2.a. Le caratteristiche dei
territori che li rendono
funzionali alla vita dell'uomo.
Usa linee spazio- temporali
per organizzare informazioni,
conoscenze, periodi, e
individua successioni,
contemporaneità, durate,
periodizzazioni.
3. Riconosce relazioni di
contemporaneità e successione tra gruppi umani.
3.a. Le fasi dell'evoluzione
umana: australopiteco, homo
habilis,homo erectus,homo
sapiens, homo sapiens
sapiens.
Si orienta nel tempo e nello
spazio circostante utilizzando
riferimenti topologici,
cronologici e carte geo-storiche.
4. Colloca un evento o un
periodo storico sulla linea del
tempo e in uno spazio geografico.
4.a. La linea del tempo e
carte geo - storiche.
4.b. Diagrammi spazio –
temporali per l’organizzazione
di informazioni,conoscenze,
periodi e l’individuazione di
successioni, contemporaneità,
durate e periodizzazioni.
Coglie nei paesaggi le
trasformazioni operate
dall’uomo e individua i
rapporti di connessione
esistenti tra spazio e tempo.
5. Conosce le tappe
fondamentali del processo di ominazione.
5.a. Il concetto di migrazione.
5.b. Le caratteristiche fisiche,
i comportamenti, le abitudini
e le scoperte effettuate
dall'uomo primitivo.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità geografica
Disciplina: GEOGRAFIA CLASSE 3^
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
L’alunno si orienta nello
spazio circostante e sulle
carte geografiche, utilizzando
riferimenti topologici e punti cardinali.
1. Muoversi consapevolmente
nello spazio circostante,
orientandosi attraverso punti
di riferimento, utilizzando gli
indicatori topologici (avanti,
dietro, sinistra, destra, ecc.)e
le mappe di spazi noti che si
formano nella mente (carte
mentali).
1.a. Lo spazio circostante e i concetti topologici.
1.b. I punti cardinali.
1.c. Rappresentazioni iconiche e cartografiche.
Utilizza il linguaggio della
geo-graficità per interpretare
carte geografiche, realizzare
semplici schizzi cartografici e
2. Rappresentare in
prospettiva verticale oggetti e
ambienti noti (pianta
dell'aula, ecc.) e tracciare
2.a. Il rapporto tra realtà
geografica e sua
rappresentazione: la scala di
102
carte tematiche, progettare
percorsi e itinerari di viaggio.
percorsi effettuati nello spazio
circostante.
riduzione.
2.b. Percorsi nello spazio
circostante
Ricava informazioni
geografiche da una pluralità
di fonti (cartografiche e
satellitari, tecnologie digitali,
fotografiche, artistico –
letterarie).
3. Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino.
3.a. La pianta dello spazio
vicino su punti di riferimento
fissi.
3.b. I simboli e i colori nelle carte geografiche.
3.c.Le carte geografiche:
fisiche, politiche e tematiche.
Riconosce gli elementi e i
principali oggetti geografici
fisici che caratterizzano i
paesaggi (di montagna,
collina, pianura, vulcanici
ecc.).
4. Conoscere il territorio
circostante attraverso
l'approccio percettivo e l'osservazione diretta.
4.a. Significato della parola
geografia e differenza tra
geografia fisica e antropica.
4.b. Termini e persone propri della geografia.
4.c. La varietà dei paesaggi e
i loro elementi tipici.
Coglie nei paesaggi le
progressive trasformazioni
operate dall’uomo sul
paesaggio naturale.
5 Individuare e descrivere gli
elementi fisici e antropici che
caratterizzano i paesaggi
dell’ambiente di vita e della propria regione.
5.a. Differenza tra elementi
naturali e antropici.
5.b. Le cause naturali che
trasformano il paesaggio.
5.c. Gli ambienti naturali: loro
origine, flora e fauna
(montagna, collina, pianura, lago, fiume e mare).
5.d. I fenomeni vulcanici.
Si rende conto che lo spazio
geografico è un sistema
territoriale, costituito da elementi fisici e antropici.
6. Comprendere che il
territorio è uno spazio
organizzato e modificato dalle attività umane.
7. Riconoscere nel proprio
ambiente di vita, le funzioni
dei vari spazi e le loro
connessioni, gli interventi
positivi e negativi dell’uomo e
progettare soluzioni,
esercitando la cittadinanza
attiva.
6.a.L’intervento dell’uomo
nella trasformazione del paesaggio.
7.a. I principali elementi del
paesaggio urbano.
7.b. Le diverse zone della
città (centro storico e periferia).
7.c. Le principali cause
dell’inquinamento in città.
7.d. La città in cui si vive.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti
topologici e punti cardinali.
› Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche, realizzare
semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.
› Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti(cartografiche e satellitari,
tecnologie digitali, fotografiche, artistico – letterarie).
› Riconosce gli elementi e i principali oggetti geografici fisici che caratterizzano i paesaggi
(di montagna, collina, pianura, vulcanici ecc.)
› Coglie nei paesaggi le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio
103
naturale.
› Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale , costituito da elementi
fisici e antropici.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE
IN SCIENZA e TECNOLOGIA
Disciplina: MATEMATICA CLASSE: TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Sapersi muovere con
sicurezza nel calcolo scritto e
mentale con i numeri naturali.
1. Contare oggetti o eventi, a
voce e mentalmente, in senso
progressivo e regressivo e per salti di due, tre…..
2. Leggere e scrivere i numeri
naturali in notazione
decimale, avendo
consapevolezza della
notazione posizionale;
confrontarli e ordinarli, anche rappresentandoli sulla retta.
3. Eseguire mentalmente
semplici operazioni con i
numeri naturali e verbalizzare
le procedure di calcolo.
Eseguire le operazioni con i
numeri naturali con gli
algoritmi scritti usuali.
1.a. Numeri in senso
progressivo e regressivo.
1.b. Numerazioni per salti di
due, tre…
2.a. I numeri entro il 9999.
2.b. Il valore posizionale delle
cifre.
2.c. Composizione,
scomposizione, confronto e
ordinamento di numeri entro
il 9999.
2.d. Raggruppamenti in base
dieci con le centinaia e le
migliaia e loro
rappresentazione.
3.a. L’addizione con i numeri
naturali e le sue proprietà.
3.b. Addizioni con uno o più
cambi.
3.c. Sottrazioni con i numeri
naturali e le sue proprietà.
3.d. Sottrazioni con uno o
due cambi.
3.e. Le tabelline dei numeri
fino a 10.
3.f. La moltiplicazione come
schieramento, addizione
ripetuta e prodotto
cartesiano.
3.g. Le proprietà della
moltiplicazione.
3.h. Il valore posizionale delle
cifre nella moltiplicazione per
10,100,1000.
3.i. Moltiplicazioni in colonna
anche con più cambi.
3.l. La divisione come
schieramento.
3.m. La divisione con divisore
ad una cifra come contenenza
e come ripartizione.
3.n. Divisioni in riga anche
con il resto.
3.o. L’algoritmo della
divisione con e senza resto.
3.s. Le frazioni (introduzione
104
al concetto come divisione in
parti uguali).
3.t. Il valore posizionale delle
cifre nella divisione per
10,100,1000.
3.u. I termini delle quattro
operazioni.
3.v. Le operazioni inverse.
3.z. Problemi con le quattro
operazioni.
Saper descrivere, denominare
e classificare figure in base a
caratteristiche geometriche,
saper determinare misure,
progettare e costruire modelli
concreti di vario genere.
4. Riconoscere, denominare e
descrivere figure geometriche.
5. Disegnare figure
geometriche e costruire
modelli materiali anche nello
spazio.
4.a. Linee, rette, segmenti e
semirette.
4.b. Le figure geometriche
piane e alcune loro
caratteristiche.
4.c. Gli angoli.
4.e. Il poligono: elementi,
perimetro e concetto di area.
5.a. I poligoni, le linee, gli
angoli.
Saper utilizzare
rappresentazioni di dati
(grafici e tabelle) in situazioni
significative per ricavare
informazioni.
6. Classificare numeri, figure,
oggetti in base a una o più
proprietà, utilizzando
rappresentazioni opportune, a
seconda dei contesti e dei fini.
7. Leggere e rappresentare
relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle.
6.a. Classificazione di
elementi in base a più
attributi.
6.b. Il connettivo logico “non”
e l’insieme complementare, il
connettivo “e” e l’insieme
intersezione.
7.a. L’indagine statistica: le
fasi e le procedure.
7.b. I dati statistici
rappresentati con tabelle,
istogrammi e ideogrammi.
Essere in grado di riconoscere
e quantificare in casi semplici,
situazioni di incertezza.
8. Conoscere eventi certi,
possibili e impossibili.
8.a. Situazioni certe, possibili,
impossibili.
Essere in grado di risolvere
facili problemi in tutti gli
ambiti di contenuto,
mantenendo il controllo sia
sul processo risolutivo, sia sui risultati.
Saper descrivere il processo
seguito e riconoscere
strategie di soluzione diverse
dalla propria.
9. Riconoscere situazioni
problematiche e individuare soluzioni.
9.a. Problema: il testo, i dati,
le domande, la soluzione o le
soluzioni più appropriate, i
diagrammi nella soluzione.
Saper distinguere ed
utilizzare in vari contesti
diverse unità di misura.
10. Misurare grandezze
(lunghezze, ecc.) utilizzando
sia unità arbitrarie sia unità e
strumenti convenzionali (metro, ecc.).
10.a. Strumenti e unità di
misurazione.
10.b. Le misure
convenzionali, con multipli e
sottomultipli.
10.c. Le equivalenze.
10.d. L’euro.
105
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› Sapersi muovere con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali.
› Saper descrivere, denominare e classificare figure in base a caratteristiche geometriche,
saper determinare misure, progettare e costruire modelli concreti di vario genere.
› Saper utilizzare rappresentazioni di dati(grafici e tabelle)in situazioni significative per
ricavare informazioni.
› Essere in grado di riconoscere e quantificare in casi semplici, situazioni di incertezza.
› Essere in grado di risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il
controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.
› Saper descrivere il processo seguito e riconoscere strategie di soluzione diverse dalla
propria.
› Saper distinguere ed utilizzare in vari contesti diverse unità di misura.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE
IN SCIENZA e TECNOLOGIA
Disciplina: SCIENZE Classe: TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL
TERMINE DELLA CLASSE
TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Essere in grado di sviluppare
atteggiamenti di curiosità e
modi di guardare il mondo
che stimolano a cercare
spiegazioni di quello che succede.
1. Individuare,
nell’osservazione di
esperienze concrete, alcuni
concetti scientifici quali:
dimensioni spaziali, peso,
forza, movimento, pressione,
temperatura, calore, ecc.
1.a. La realtà attraverso i sensi.
1.b. Il metodo proprio
dell’indagine scientifica:
osservare, porre domande,
formulare ipotesi, verificare.
Avere un approccio
scientifico ai fenomeni: con
l’aiuto dell’insegnante, dei
compagni, ma anche da
solo, l’alunno è in grado di
osservare lo svolgersi dei
fatti e di riuscire a
schematizzarli, formulare
domande, anche sulla base
di ipotesi personali, proporre
e realizzare semplici esperimenti.
2. Individuare le proprietà di
alcuni materiali come, ad
esempio: la durezza, il peso,
l’elasticità, la trasparenza, la
densità, ecc.; realizzare
sperimentalmente semplici soluzioni in acqua.
3. Descrivere semplici
fenomeni della vita
quotidiana legati ai liquidi, al
cibo, al calore, ecc...
2.a. Gli elementi costitutivi
della materia.
2.b. Le caratteristiche di corpi
solidi, liquidi, gassosi.
2.c. La differenza tra
miscugli, sospensioni,
soluzioni e reazioni.
3.a. Il calore e le sorgenti di
calore.
3.b. I fenomeni legati alla
propagazione del calore: la
dilatazione.
3.d. La differenza tra calore e
temperatura.
Saper individuare nei
fenomeni somiglianze e
differenze, fare misurazioni,
registrare dati significativi,
identificare relazioni
spazio/temporali.
4. Conoscere la struttura del
suolo sperimentando con
rocce, sassi e terricci;
osservare le caratteristiche
dell’acqua e il suo ruolo nell’ambiente.
5. Osservare e schematizzare
alcuni passaggi di stato,
costruendo semplici modelli
interpretativi e provando ad
4.a. Le caratteristiche
dell’acqua.
4.b. I cambiamenti di stato
dell’acqua.
4.c. Le caratteristiche e le
proprietà dell’aria, la sua
importanza per la vita del
pianeta Terra.
4.d. Le caratteristiche del
suolo.
5.a. Tabelle, schemi e
rappresentazioni grafiche per
la descrizione e/o la
106
esprimere in forma grafica le
relazioni tra variabili
individuate.
sintetizzazione di alcuni
passaggi di stato.
Essere in grado di conoscere
le principali caratteristiche e
i modi di vivere di organismi
animali e vegetali.
Conoscere, rispettare e
apprezzare l’ambiente
naturale.
6. Elaborare i primi elementi
di classificazione animale e
vegetale sulla base di osservazioni personali.
7. Individuare le relazione
che intercorrono tra gli
organismi viventi e non
viventi in un determinato
ambiente naturale.
6.a. I regni dei viventi e loro
classificazione.
6.b. La classificazione delle
piante e le loro
caratteristiche.
6.c. La riproduzione delle
piante.
6.e. La fotosintesi clorofilliana
e la respirazione delle piante.
6.f. Animali vertebrati e
invertebrati.
6.g. La respirazione degli
animali.
6.h. Il movimento degli
animali.
6.i. La riproduzione degli
animali.
7.a Gli ecosistemi (bosco,
mare,…)
Saper utilizzare in modo
corretto il linguaggio,
raccontando in forma chiara
ciò che è stato fatto e
imparato. Essere in grado di
trovare da varie fonti (libri,
internet, discorsi degli adulti
ecc.) informazioni e
spiegazioni sui problemi che
lo interessano.
8. Esporre ciò che stato
appreso utilizzando
correttamente il linguaggio scientifico.
9. Ricercare informazioni
relative ad argomenti trattati.
8.a. I termini specifici del linguaggio disciplinare.
9.a. Tecniche e metodi per
effettuare ricerche.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
› Essere in grado di sviluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che
stimolano a cercare spiegazioni di quello che succede.
› Avere un approccio scientifico ai fenomeni: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, ma
anche da solo, l’alunno è in grado di osservare lo svolgersi dei fatti e di riuscire a
schematizzarli, formulare domande, anche sulla base di ipotesi personali, proporre e
realizzare semplici esperimenti.
› Saper individuare nei fenomeni somiglianze e differenze, fare misurazioni, registrare dati
significativi, identificare relazioni spazio/temporali.
› Essere in grado di conoscere le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi
animali e vegetali.
› Saper rispettare e apprezzare il valore dell’ambiente sociale e naturale.
› Saper utilizzare in modo corretto il linguaggio, raccontando in forma chiara ciò che è
stato fatto e imparato. Essere in grado di trovare da varie fonti (libri, internet, discorsi
degli adulti ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.
107
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE
IN SCIENZA E TECNOLOGIA
Disciplina: TECNOLOGIA CLASSE: TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
a conoscenza di alcuni
processi di trasformazione di
risorse e di consumo di
energia e del relativo impatto
ambientale.
1. Effettuare prove ed
esperienze sulle proprietà dei
materiali più comuni.
1.a. Il problema dello smaltimento dei rifiuti.
1.b. I vari modi per smaltire i
rifiuti.
Conosce e utilizza semplici
oggetti e strumenti d’uso
quotidiano ed è in grado di
descriverne la funzione
principale e la struttura e
spiegarne il significato.
2. Effettuare stime
approssimative su pesi o
misure di oggetti dell’ambiente scolastico.
2.a. Il metro, la bilancia e gli
strumenti degli scienziati.
capace di piegare e
ritagliare carta e cartoncino
con perizia e precisione.
3. Pianificare la fabbricazione
di un semplice oggetto
elencando gli strumenti e i materiali necessari.
4. Realizzare un oggetto in
cartoncino descrivendo e
documentando la sequenza
delle operazioni.
3.a. Procedimenti per la
realizzazione di semplici
manufatti.
4.a. Procedimenti per la
realizzazione di semplici
oggetti con la carta e il
cartoncino.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
› È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia e
del relativo impatto ambientale.
› Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti d’uso quotidiano ed è in grado di
descriverne la funzione principale e la struttura e spiegarne il significato.
› È capace di piegare e ritagliare carta e cartoncino con perizia e precisione.
CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione
musicale
Disciplina: MUSICA CLASSE : TERZA
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Essere in grado di esplorare
diverse possibilità espressive
della voce, di oggetti sonori e
strumenti musicali,
imparando ad ascoltare se
stesso e gli altri.
1. Utilizzare con gradualità
voce, strumenti e nuove
tecnologie sonore in modo
creativo e consapevole,
ampliando le proprie capacità
di invenzione sonoro- musicale.
1.a. Repertorio variato di
melodie a una voce e canti
legati ad argomenti diversi.
1.b. Eventi sonori per la
ricostruzione di un ambiente
esterno.
1.c. Suoni dell’ambiente
esterno riprodotti con la voce
o con oggetti sonori.
1.d. Gli elementi e i materiali
che determinano un effetto
sonoro.
108
Saper eseguire, da solo e in
gruppo, semplici brani vocali
o strumentali, utilizzando
strumenti didattici e auto – costruiti.
2. Eseguire collettivamente e
individualmente brani
vocali/strumentali anche
polifonici, curando
l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione.
2.a. Brani musicali
accompagnati con i
movimenti del corpo
(strutturati e non).
2.b. Espressività vocale nella lettura di un racconto.
2.c. Rappresentazioni
cromatiche o pittografiche
collegate a diverse tipologie
di sonorità.
Essere in grado di riconoscere
gli elementi linguistici
costituiti di un semplice brano
musicale, sapendoli poi utilizzare.
3. Riconoscere classificare gli
elementi costitutivi basilari
del linguaggio musicale
all’interno di brani di vario genere e provenienza.
3.a. Alcune strutture
fondamentali del linguaggio musicale.
3.b. Caratteristiche principali
dei brani musicali ascoltati.
3.c. Gli eventi sonori:
intensità, crescendo-
diminuendo, altezza, durata.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› Essere in grado di esplorare diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e
strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri.
› Saper eseguire, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, utilizzando
strumenti didattici e auto – costruiti.
› Essere in grado di riconoscere gli elementi linguistici costituiti di un semplice brano
musicale, sapendoli poi utilizzare.
CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione
artistica
Disciplina: ARTE E IMMAGINE CLASSE : TERZA
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Essere in grado di utilizzare le
conoscenze e le abilità
relative al linguaggio visuale
per produrre varie tipologie di
testi visivi (espressivi,
narrativi, rappresentativi e
comunicativi).
1. Utilizzare immagini e
materiali per elaborare
produzioni personali.
1.a. I colori primari e
secondari, caldi e freddi.
1.b. Caratteristiche stagionali e/o di festività.
Essere in grado di rielaborare
in modo creativo le immagini
con molteplici tecniche,
materiali e strumenti.
2. Utilizzare immagini e
materiali per elaborare produzioni personali.
2.a. Tecniche di
rielaborazione creativa di
disegni, immagini con l’uso di
diverse tecniche grafico
pittoriche e/o materiali
diversi.
Saper utilizzare la capacità di
osservare e leggere immagini
(opere d’arte, fotografie,
manifesti, fumetti) e
messaggi multimediali (sport,
videoclip...) individuando gli
elementi grammaticali di base
3. Osservare e leggere in
maniera globale un’immagine.
3.a. Gli elementi principali di un’immagine.
109
del linguaggio visuale.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
› Essere in grado di utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visuale per
produrre varie tipologie di testi visivi( espressivi, narrativi,rappresentativi e comunicativi).
› Essere in grado di rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche,
materiali e strumenti.
› Saper utilizzare la capacità di osservare e leggere immagini( opere d’arte, fotografie,
manifesti, fumetti) e messaggi multimediali(sport,videoclip…) individuando gli elementi
grammaticali di base del linguaggio visuale.
CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione
corporea
Disciplina: SCIENZE MOTORIE CLASSE : TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Acquisire consapevolezza di
sé attraverso la percezione
del proprio corpo e la
padronanza degli schemi
motori e posturali nel
continuo adattamento alle
variabili spaziali e temporali
contingenti.
1. Coordinare e utilizzare
diversi schemi motori
combinati tra loro
inizialmente in forma
successiva e poi in forma
simultanea (correre/ saltare, afferrare / lanciare, ecc).
1.a. Le parti del corpo.
1.b. La destra e la sinistra sul proprio corpo e sugli altri.
1.c. Movimenti combinati
utilizzando il corpo
globalmente o i singoli segmenti.
1.d. Movimenti nello spazio
tenendo conto degli oggetti e
dei compagni.
1.e. Il concetto di durata
attraverso il movimento.
Saper utilizzare il linguaggio
corporeo e motorio per
comunicare ed esprimere
stati d’animo, anche
attraverso la
drammatizzazione e le
esperienze ritmico – musicali
e coreutiche.
2. Utilizzare in forma originale
e creativa modalità
espressive e corporee anche
attraverso forme di
drammatizzazione, sapendo
trasmettere nel contempo
contenuti emozionali.
2.a. Movimenti seguendo un
ritmo.
2.b. Movimenti per
comunicare una situazione o esprimere un’emozione.
2.c. La spontaneita gestuale.
Comprendere all’interno delle
varie occasioni di gioco e di
sport, il valore delle regole e
l’importanza di rispettarle.
3. Conoscere e applicare
correttamente modalità
esecutive di diverse proposte
di gioco sport.
3.a. Il rispetto delle regole in giochi e discipline sportive.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› Acquisire consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza
degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali
contingenti( IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO)
› Saper utilizzare il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere stati
d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico – musicali e
coreutiche.(IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO – ESPRESSIVA)
110
› Comprendere all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e
l’importanza di rispettarle.(IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE,FAIR PLAY)
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio- culturale
Disciplina: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE : TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
ABILITÀ CONOSCENZE
Essere in grado di riflettere su
Dio creatore e Padre e sugli
elementi fondamentali della
vita di Gesù.
1. Ascoltare, leggere e saper
riferire circa alcune pagine
bibliche fondamentali, tra cui
i racconti della creazione.
2. Conoscere Gesù di
Nazareth, Emmanuele e
Messia crocifisso e risorto e
come tale testimoniato dai
cristiani.
1.a. Le risposte della Bibbia,
testo sacro di Ebrei e
Cristiani, ai grandi “perché”
della vita.
1.b. Il racconto biblico della
creazione a confronto con i
miti della origini e la teoria scientifica.
2.a. Le promesse dei profeti
dell’Antico Testamento
realizzate in Gesù.
Saper riconoscere nella Bibbia
il libro sacro per Ebrei e
Cristiani.
3. Ascoltare, leggere e saper
riferire alcuni brani biblici, tra
cui le vicende e le figure
principali del popolo di Israele.
3.a. Le principali tappe della
storia della salvezza
attraverso figure significative.
3.b. L’Alleanza fra Dio e il
popolo ebraico basata sui Dieci Comandamenti.
3.c. L’origine della festa della
Pasqua ebraica a confronto
con la novità della Pasqua
cristiana.
Essere in grado di identificare
la Chiesa come comunità di
coloro che credono in Gesù
Cristo.
4. Individuare i tratti
essenziali della Chiesa e della sua missione.
4.a. Gli elementi che
costituiscono la comunità
cristiana nella fede e nei
sacramenti di iniziazione.
4.b. Le caratteristiche della prima comunità cristiana.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
› Essere in grado di riflettere su Dio creatore e Padre e sugli elementi fondamentali della
vita di Gesù.
› Saper riconoscere nella Bibbia il libro sacro per Ebrei e Cristiani.
› Essere in grado di identificare la Chiesa come comunità di coloro che credono in Gesù
Cristo.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio- culturale
Disciplina: ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA CLASSE : TERZA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
ABILITÀ CONOSCENZE
111
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
Essere in grado di prendersi
cura di sé stessi, degli altri e dell’ ambiente.
1. Sviluppare il senso
dell’identità personale ed
essere consapevoli delle
proprie esigenze, dei propri
sentimenti e saperli esprimere in modo adeguato.
2. Prendersi cura di sé, degli
altri, dell’ambiente e favorire
forme di collaborazione e di solidarietà.
1.a. Consapevolezza del sé nell’interazione con gli altri.
1.b. L’altro nella sua diversità.
2.a. Le regole dei vari
ambienti in cui si vive
(famiglia, scuola, spazi pubblici, natura, strada).
2.b. I comportamenti corretti
nei diversi contesti di vita.
2.c. Il valore della convivenza
sociale.
Sviluppare un’adesione
consapevole a valori condivisi e atteggiamenti cooperativi.
3. Essere consapevoli delle
differenze e rispettarle.
3.a. Forme corrette e
adeguate per manifestare il
proprio punto di vista e le esigenze personali.
3.b. Lo spirito di
collaborazione.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA CLASSE TERZA
› Essere in grado di prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ ambiente.
› Sviluppare un’adesione consapevole a valori condivisi e atteggiamenti cooperativi.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA O LINGUA
DI ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE: QUARTA
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
ASCOLTO E PARLATO
Partecipare a scambi
comunicativi
(conversazione, discussione
di classe o di gruppo) con
compagni e insegnanti
rispettando il turno e
formulando messaggi chiari
e pertinenti, in un registro il
più possibile adeguato alla
situazione.
Ascoltare e comprendere
testi orali «diretti» o
«trasmessi» dai media
Esprimersi in modo ordinato
e chiaro.
Ascoltare e comprendere
l’argomento e le
informazioni principali in
conversazioni o in testi
ascoltati.
Interagire nello scambio
comunicativo in modo
adeguato alla situazione.
Raccontare esperienze e
storie reali o fantastiche.
Organizzare un breve
Il testo e l’interpretazione
dei vari protagonisti della
situazione.
Il testo narrativo
(completamento dopo
averne ascoltato l’inizio e la
conclusione).
Il testo informativo.
Il testo poetico.
Il testo descrittivo
Le regole della
conversazione.
112
cogliendone il senso, le
informazioni principali e lo
scopo.
discorso orale utilizzando
scalette mentali o scritte.
LETTURA
Leggere e comprendere testi
di vario tipo, continui e non
continui, individuarne il
senso globale e le
informazioni principali,
utilizzando strategie di
lettura adeguate agli scopi;
Utilizzare abilità funzionali
allo studio: individuare nei
testi scritti informazioni utili
per l’apprendimento di un
argomento dato e metterle
in relazione; sintetizzarle, in
funzione anche
dell’esposizione orale;
acquisire un primo nucleo di
terminologia specifica.
Leggere testi di vario genere
facenti parte della
letteratura per l’infanzia, sia
a voce alta sia in lettura
silenziosa e autonoma e
formulare su di essi giudizi
personali.
Effettuare la lettura tecnica.
Comprendere lo scopo del
messaggio.
Comprendere il senso
globale e le singole
informazioni di testi vari.
Utilizzare tecniche di lettura
diverse legate all’avvio allo
studio.
Cogliere le principali
caratteristiche strutturali di
testi di vario genere.
Leggere a voce alta in modo
corretto, scorrevole ed
espressivo.
Leggere semplici testi
poetici, cogliendone il senso
e le caratteristiche formali
più evidenti.
Gli elementi essenziali del
testo narrativo come
racconto realistico e
fantastico: personaggi,
luoghi, tempi e fatti.
Gli elementi caratterizzanti il
testo regolativo, informativo
poetico (rime, versi, strofe,
similitudini e metafore) e
autobiografico.
Le sequenze di un testo
narrativo.
SCRITTURA
Scrivere testi corretti
nell’ortografia, chiari e
coerenti, legati
all’esperienza e alle diverse
occasioni di scrittura che la
scuola offre; rielaborare
testi parafrasandoli,
completandoli,
trasformandoli.
Produrre testi scritti coerenti
sia di tipo fantastico che
verosimile o di esperienze.
Rispettare le principali
caratteristiche strutturali, le
convenzioni ortografiche, la
punteggiatura e i connettivi
essenziali.
Riscrivere testi
completandoli,
parafrasandoli, inserendo
sinonimi e altri referenti del
nome, riassumendoli.
Testi narrativi realistici e
fantastici, regolativi,
informativi, autobiografici e
poetici.
Testo descrittivo
Il riassunto
LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO
Capire e utilizzare nell’uso
orale e scritto i vocaboli
fondamentali e quelli di alto
uso; capire e utilizzare i più
frequenti termini specifici
legati alle discipline di
studio.
Riflettere sui testi propri e
altrui per cogliere regolarità
morfosintattiche e
caratteristiche del lessico.
Riconoscere che le diverse
Arricchire il patrimonio
lessicale attraverso attività
comunicative orali, di lettura
e di scrittura.
Comprendere e utilizzare
termini specifici delle
discipline di studio.
Utilizzare il dizionario come
strumento di consultazione.
Il lessico in relazione a
diversi tipi di testo e
situazioni.
Consultazione del
dizionario
113
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: INGLESE CLASSE: QUARTA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
ASCOLTO E LETTURA
Comprendere brevi
messaggi orali e scritti
relativi ad ambiti familiari.
Svolgere i compiti secondo
le indicazioni date in lingua
straniera dall’insegnante,
chiedendo eventualmente
spiegazioni.
Comprendere brevi
dialoghi, istruzioni,
espressioni e frasi di uso
quotidiano, pronunciati
chiaramente e lentamente
o scritti con supporti
visivi.
Identificare il tema
generale di un discorso in
cui si parla di argomenti
conosciuti.
1. Azioni a semplici istruzioni.
2. Semplici messaggi e brevi
storie.
3. Domande relative ad
argomenti conosciuti.
4. Informazioni ricavate da
dialoghi.
5. Frasi, brevi storie, mini-
dialoghi da collegare e mettere
in ordine.
6. Aspetti della cultura
anglosassone.
PARLATO E SCRITTURA
Descrivere oralmente e per
iscritto, in modo semplice,
aspetti del proprio vissuto
e del proprio ambiente ed
elementi che si riferiscono
a bisogni immediati.
Interagire nel gioco;
comunicare in modo
comprensibile, anche con
Produrre parole e semplici
frasi per chiedere e dare
informazioni su se stessi o
situazioni note. Descrivere
persone, luoghi, oggetti.
Scrivere in forma
comprensibile semplici e
brevi messaggi.
Strutture e lessico per:
1. descrivere un animale, un
oggetto, una persona, un
ambiente familiare;
2. esprimere preferenze;
3. esprimere abilità;
4. chiedere e fornire
informazioni personali;
5. scrivere semplici domande
e/o brevi frasi riferite ad
argomenti noti;
scelte linguistiche sono
correlate alla varietà di
situazioni comunicative.
Essere consapevoli che
nella comunicazione sono
usate varietà diverse di
lingua e lingue differenti
(plurilinguismo).
ELEMENTI DI GRAMMATICA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA
Padroneggiare e applicare in
situazioni diverse le
conoscenze fondamentali
relative all’organizzazione
logico-sintattica della frase
semplice, alle parti del
discorso (o categorie
lessicali) e ai principali
connettivi.
Conoscere i principali
meccanismi di formazione e
derivazione delle parole
(parole semplici, derivate,
composte).
Comprendere le principali
relazioni di significato tra le
parole (somiglianze,
differenze, appartenenza ad
un campo semantico).
Riconoscere e denominare le
parti principali del discorso.
Riconoscere e denominare
gli elementi basilari di una
frase.
Riconoscere le funzioni dei
segni interpuntivi.
Morfologia: nomi, articoli,
aggettivi, preposizioni, verbi,
pronomi, congiunzioni.
Sintassi: frase minima,
soggetto, predicato verbale
e nominale, complementi.
I segni di punteggiatura.
114
l’uso di espressioni
memorizzate, in scambi di
informazione semplici e di
routine.
6. compilare schemi e tabelle.
RIFLESSIONE LINGUISTICA
Individuare alcuni elementi
culturali e cogliere rapporti
tra forme linguistiche e usi
della lingua straniera.
Cogliere alcune strutture
della lingua inglese.
1. Lessico riferito alle
situazioni linguistico -
comunicative affrontate.
2. Strutture linguistiche
apprese.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità storica
DISCIPLINE DI RIFERIMENTO: STORIA – GEOSTORIA CLASSE: QUARTA
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
USO DELLE FONTI
Esplorare in modo
gradualmente più
approfondito le tracce
storiche presenti nel
territorio.
Riconoscere i diversi tipi di
fonte e utilizzarli per formulare
ipotesi e ricostruire fatti del
passato di un territorio.
I vari tipi di fonti storiche.
Il lavoro dello storico. Il lavoro dell’archeologo. Reperti: catalogazione,
lettura e conservazione.
ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI
Individuare le relazioni
tra gruppi umani e
contesti spaziali.
Comprendere
avvenimenti, fatti e
fenomeni delle società
e civiltà che hanno
caratterizzato la storia
dell’umanità dal
paleolitico alla fine del
mondo antico.
Confrontare e individuare
collegamenti tra fenomeni del
mondo attuale e analoghi
fenomeni del passato.
Elaborare rappresentazioni
sintetiche delle civiltà studiate
mettendo in rilievo le relazioni
tra insediamenti umani e
caratteristiche territoriali.
Conoscere gli insediamenti
umani che hanno
caratterizzato il proprio
ambiente di vita.
La linea del tempo e il
sistema occidentale di misurazione del tempo storico (avanti Cristo – dopo Cristo).
Lettura di carte geo-storiche. Avvenimenti, fatti e fenomeni
delle società e civiltà del Mondo Antico: civiltà dei fiumi, delle pianure e del Mediterraneo.
STRUMENTI CONCETTUALI
Usare la linea del
tempo e le carte geo-
storiche per collocare
fatti e fenomeni storici
nello spazio e nel
tempo anche con
l'ausilio di strumenti
informatici.
Leggere carte geo-storiche
individuando i luoghi dove si
sono sviluppate le civiltà
studiate ed elementi di
contemporaneità, successione
e durata.
Riconoscere le cause e le
conseguenze dell’intervento
Attività, organizzazione,
religione, vita quotidiana e cultura dei popoli dei fiumi (Sumeri, Babilonesi, Assiri, Egizi), delle pianure (Ebrei), del Mediterraneo (Cretesi, Fenici, Micenei).
Linguaggio specifico della disciplina.
115
Cogliere nei paesaggi
mondiali della storia le
progressive
trasformazioni operate
dall'uomo sul paesaggio
naturale.
dell’uomo sul territorio nel
corso del tempo.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Riconoscere il valore
delle regole che permettono la convivenza e le osserva.
Prendersi cura di sé, degli altri, dell’ambiente.
Conoscere la funzione delle
leggi scritte. Conoscere i rischi per l’ambiente e le forme di prevenzione.
I sistemi normativi delle
civiltà antiche.
L’organizzazione sociale delle
antiche civiltà e la pratica
della schiavitù.
Enti ed organizzazioni di
tutela del territorio.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
IDENTITÀ GEOGRAFICA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE: QUARTA
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
ORIENTAMENTO
Orientarsi nello spazio
circostante e sulle carte
geografiche, utilizzando
riferimenti topologici e punti
cardinali.
Orientarsi sulla carta fisica
politica dell’Italia e delle
regioni utilizzando i punti
cardinali.
I riferimenti topologici.
I punti cardinali.
Strumenti per orientarsi.
LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ
Utilizzare il linguaggio della
geo-graficità per
interpretare carte
geografiche e globo
terrestre, realizzare
semplici schizzi cartografici
e carte tematiche,
progettare percorsi e
itinerari di viaggio.
Ricavare informazioni
geografiche da una pluralità
di fonti.
Localizzare sulla carta
geografica dell’Italia le
regioni territoriali.
Le scale di riduzione.
Elementi e simboli:
mappamondo e planisfero.
La carta fisica d’Italia.
Carte fisiche, politiche e
tematiche.
Grafici e tabelle.
Riconoscere e denominare i
principali «oggetti»
geografici fisici (fiumi,
monti, pianure, coste,
colline, laghi, mari, oceani,
ecc.).
Individuare i caratteri che
connotano i paesaggi (di
montagna, collina, pianura,
IL PAESAGGIO
Conoscere gli elementi che
caratterizzano i paesaggi
delle regioni d’Italia.
Il clima: gli elementi e i
fattori.
La montagna in Italia: Alpi e
Appennini.
La collina in Italia.
La pianura: la pianura
padana.
Le bonifiche.
I laghi.
I fiumi.
116
vulcanici, ecc.) con
particolare attenzione a
quelli italiani, e individuare
analogie e differenze con i
principali paesaggi europei
e di altri continenti
Il mare italiano: le coste, le
isole, l’economia del mare.
L’inquinamento dell’acqua.
REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE
Cogliere nei paesaggi
mondiali della storia le
progressive trasformazioni
operate dall’uomo sul
paesaggio naturale.
Rendersi conto che lo spazio
geografico è un sistema
territoriale, costituito da
elementi fisici e antropici
legati da rapporti di
connessione e/o di
interdipendenza.
Acquisire il concetto di
ambiente geografico e
utilizzarlo nel contesto
italiano.
Individuare problemi relativi
alla tutela del patrimonio
naturale e culturale.
Il settore primario.
Il settore secondario.
Il settore terziario.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE
IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MATEMATICA CLASSE: QUARTA
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
NUMERI
Muoversi con sicurezza
nel calcolo scritto e
mentale con i numeri
naturali e valutare
l’opportunità di
ricorrere a una
calcolatrice.
1. Leggere, scrivere, confrontare
numeri interi fino alle centinaia
di migliaia e i numeri decimali
2. Eseguire le quattro operazioni
con sicurezza, valutando
l’opportunità di ricorrere al
calcolo mentale o scritto a
seconda delle situazioni.
3. Individuare multipli e divisori di
un numero.
4. Operare con le frazioni.
1.a.I grandi numeri.
2.a. Le quattro operazioni.
2.b Le proprietà delle
operazioni.
2.c. Moltiplicazioni e
divisioni per 10,100, 1000.
2.d. Le operazioni in
situazioni problematiche
2.e. Divisioni con due cifre
al divisore.
2.f.La prova nelle quattro
operazioni.
3.a. Tabella della
moltiplicazione per la
ricerca del divisore.
3.b. Multipli e divisori di
un numero.
3.c.Il numero primo.
4.a.Il concetto di
frazione.
4.b.La frazione
complementare di una
117
5. Utilizzare numeri decimali e
frazioni.
6. Conoscere sistemi di notazione dei
numeri che sono o sono stati in uso
in luoghi, tempi e culture diverse
dalla nostra.
frazione data.
4.c. Le frazioni proprie,
improprie ed apparenti.
4.d.Le frazioni equivalenti
ad una frazione data.
4.e. Calcolo della frazione
di un numero.
5.a.La frazione decimale.
5.b. Il numero decimale.
5.c.Operazioni con i
numeri decimali.
6.a I sistemi di notazione
numerici utilizzati in tempi
passati.
SPAZIO E FIGURE
Riconoscere e
rappresentare forme
del piano e dello
spazio, relazioni e
strutture che si trovano
in natura o che sono
state create dall’uomo.
Descrivere,
denominare e
classificare figure in
base a caratteristiche
geometriche,
determinarne le
misure, progettare e
costruire modelli
concreti di vario tipo.
Utilizzare strumenti per
il disegno geometrico
(riga, compasso,
squadra) e i più
comuni strumenti di
misura (metro,
goniometro…).
8. Costruire e utilizzare modelli
materiali nello spazio e nel piano
come supporto a una prima
capacità di visualizzazione.
9. Utilizzare il piano cartesiano per
localizzare punti.
10. Riconoscere figure ruotate,
traslate e riflesse.
11. Utilizzare e distinguere fra loro i
concetti di perpendicolarità,
orizzontalità, verticalità, parallelismo.
12.Confrontare e misurare angoli
utilizzando proprietà e strumenti.
13. Riprodurre una figura in base a
una descrizione, utilizzando gli
strumenti opportuni.
14. Descrivere, denominare e
classificare figure geometriche.
15.Determinare il perimetro di una
figura utilizzando le più comuni
formule o altri procedimenti.
8.a. Il linguaggio specifico
della geometria.
8.b. Figure geometriche
nella realtà.
9.a.Orientamento sulla
retta e in un reticolo.
9.b. Le coordinate di un
piano cartesiano
9.c. I punti sul
diagramma cartesiano.
10.a. La traslazione, la
simmetria assiale.
10.b. La simmetria in
oggetti e figure.
11.a. I diversi tipi di linea.
11.b. La posizione delle
rette sul piano.
12.a.Il concetto di angolo;
denominazioni e confronto.
13.a. Uso della riga, della
squadra, del goniometro.
13.b. Misurazione di
segmenti e di angoli
14.a. I poligoni e le loro
diverse caratteristiche.
14.b. Le proprietà comuni
dei quadrilateri.
15.a. Il perimetro dei
poligoni.
118
16. Individuare l’area di rettangoli e
triangoli e di altre figure.
17. Utilizzare le principali unità di
misura per lunghezze, capacità,
angoli, aree, tempo, pesi e usarle per
effettuare misure e stime. Passare da
un’unità di misura a un'altra
limitatamente alle unità di uso più
comune, anche nel contesto del
sistema monetario.
16.a. Le superfici.
17.a.Le unità di misura
del Sistema
Internazionale.
17.c.Misure ed
equivalenze
17.d. Il peso lordo, peso
netto e tara.
17.e. La compravendita.
RELAZIONI DATI PREVISIONI
Descrivere il
procedimento seguito e
riconoscere strategie di
soluzione diverse dalla
propria.
Costruire ragionamenti
formulando ipotesi,
sostenendo le proprie
idee e confrontandosi
con il punto di vista di
altri.
Riconoscere e utilizzare
rappresentazioni diverse
di oggetti matematici
(numeri decimali,
frazioni, percentuali,
scale di riduzione …).
Sviluppare un
atteggiamento positivo
rispetto alla matematica,
attraverso esperienze
significative, che
abbiano fatto intuire
come gli strumenti
matematici utilizzati
siano utili per operare
nella realtà.
18.Riconoscere situazioni
problematiche e individuare
soluzioni.
19.Rappresentare relazioni e dati e,
in situazioni significative, utilizzare
le rappresentazioni per ricavare
informazioni.
20. Usare le nozioni statistiche.
21.Rappresentare problemi con
tabelle e grafici che ne esprimono la
struttura
22. In una coppia di eventi intuire e
cominciare ad argomentare qual è il
più probabile,dando una prima
quantificazione nei casi più semplici,
oppure riconoscere se si tratta di
eventi ugualmente probabili.
18.a. Il testo del
problema.
18.b. Le domande in una
situazione problematica.
18.c. La soluzione o le
soluzioni più appropriate a
un problema.
18.d.Uso di diagrammi
nella soluzione dei
problemi.
19.a Il campo di indagine
e la popolazione statistica.
19.a.I dati di un’indagine.
19.b.Tabelle, istogrammi
ed aerogrammi.
20.a Frequenza, moda e
mediana
21.a. Rappresentazioni
grafiche.
22.a. situazioni certe,
possibili, impossibili.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN
SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
OGGETTI MATERIALI E TRASFORMAZIONI
Sviluppare atteggiamenti di
curiosità e modi di guardare
il mondo stimolino a cercare
spiegazioni di quello che si
Individuare,
nell’osservazione di
esperienze concrete, alcuni
concetti scientifici.
Le diverse fasi del metodo
sperimentale scientifico.
119
vede succedere.
Individuare le proprietà di
alcuni materiali e
realizzare semplici
esperimenti.
Cominciare a riconoscere
regolarità nei fenomeni e a
costruire in modo
elementare il concetto di
energia.
La composizione della
materia: atomi e molecole.
Esperimenti per riconoscere
e descrivere i fenomeni
osservati.
L’energia: l’energia
potenziale e l’energia
cinetica
OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO
Esplorare i fenomeni con un
approccio scientifico: con
l’aiuto dell’insegnante, dei
compagni, in modo
autonomo, osservare e
descrivere lo svolgersi dei
fatti, formulare domande,
anche sulla base di ipotesi
personali, proporre e
realizzare semplici
esperimenti.
Individuare nei fenomeni
somiglianze e differenze,
fare misurazioni, registrare
dati significativi, identificare
relazioni spazio/temporali.
individuare aspetti
quantitativi e qualitativi nei
fenomeni, produrre
rappresentazioni grafiche e
schemi di livello adeguato,
elaborare semplici modelli.
Osservare le
caratteristiche dell’acqua e
dell’aria e il loro ruolo
nell’ambiente.
L’aria: la composizione
dell’aria e alcune proprietà.
L’atmosfera: gli strati
dell’atmosfera; il buco
dell’ozono; l’effetto serra.
La pressione atmosferica.
L’acqua: fonte di vita; il
ciclo dell’acqua; il ciclo
urbano dell’acqua.
I VIVENTI E L’AMBIENTE
Riconoscere le principali
caratteristiche e i modi di
vivere di organismi animali
e vegetali.
Avere consapevolezza della
struttura e dello sviluppo del
proprio corpo, nei suoi
diversi organi e apparati, ne
descrive il funzionamento;
Utilizzando modelli intuitivi
aver cura della propria
salute.
Avere atteggiamenti di cura
verso l’ambiente scolastico
condiviso con altri;
rispettare e apprezzare il
valore dell’ambiente sociale
e naturale.
Elaborare i primi elementi di
classificazione animale e
vegetale sulla base di
osservazioni personali.
Riconoscere che la vita di
ogni organismo è in
relazione con altre e
differenti forme di vita.
Differenza tra organismi
autotrofi ed eterotrofi.
Le caratteristiche e la
funzione delle varie parti
della pianta.
I meccanismi della
respirazione, traspirazione,
della riproduzione e della
fotosintesi clorofilliana.
Piante semplici e
complesse.
Gli animali: come si
nutrono, come respirano,
come si riproducono.
Distinzione tra vertebrati e
invertebrati.
L’ecosistema e la catena
alimentare.
Diversità e ricchezza di
ambienti, di specie animali e
vegetali: la biodiversita’
PER TUTTE LE AREE
120
Trovare da varie fonti (libri,
internet, discorsi degli adulti
ecc.) informazioni e
spiegazioni sui problemi di
proprio interesse.
Esporre ciò che stato
appreso utilizzando
correttamente il linguaggio
scientifico.
I termini specifici del
linguaggio disciplinare.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE
IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
VEDERE E OSSERVARE
Riconoscere e identificare
nell’ambiente che lo
circonda elementi e
fenomeni di tipo artificiale.
Essere a conoscenza di
alcuni processi di
trasformazione di risorse e
di consumo di energia, e
del relativo impatto
ambientale.
Conoscere e utilizzare
semplici oggetti e
strumenti di uso
quotidiano ed essere in
grado di descriverne la
funzione principale e di
spiegarne il
funzionamento.
Effettuare prove ed
esperienze sulle proprietà
dei materiali più comuni
Effettuare stime
approssimative su pesi o
misure
Artefatti e il loro impatto
sull’ambiente
I pesi e le misure di
oggetti dell’ambiente
scolastico.
PREVEDERE E IMMAGINARE
Ricavare informazioni utili
su proprietà e
caratteristiche di beni o
servizi leggendo etichette,
volantini o altra
documentazione tecnica e
commerciale.
Orientarsi tra i diversi
mezzi di comunicazione ed
essere in grado di farne un
uso adeguato a seconda
delle diverse situazioni.
Leggere e ricavare
informazioni utili da
istruzioni d’uso.
Linguaggio relativo a
istruzioni.
INTERVENIRE E TRASFORMARE
Produrre semplici modelli o
rappresentazioni grafiche
del proprio operato
utilizzando elementi del
disegno tecnico o
strumenti multimediali.
Inizia a riconoscere le
Realizzare artefatti
descrivendo e
documentando la sequenza
delle operazioni.
Costruzioni di semplici
artefatti con materiali di
vario tipo.
121
caratteristiche, le funzioni
e i limiti della tecnologia
attuale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONECULTURALE/
ESPRESSIONE MUSICALE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
Esplorare, discriminare ed
elaborare eventi sonori dal
punto di vista qualitativo,
spaziale e in riferimento alla
loro fonte.
Esplorare diverse possibilità
espressive della voce, di
oggetti sonori e strumenti
musicali, imparando ad
ascoltare se stesso e gli
altri; fare uso di forme di
notazione analogiche o
codificate.
Articolare combinazioni
timbriche, ritmiche e
melodiche, applicando
schemi elementari ed
eseguirli con la voce, il
corpo e gli strumenti, ivi
compresi quelli della
tecnologia informatica.
Improvvisare liberamente e
in modo creativo,
imparando gradualmente a
dominare tecniche e
materiali, suoni e silenzi.
Eseguire, da solo e in
gruppo, semplici brani
vocali o strumentali,
appartenenti a generi e
culture differenti,
utilizzando anche strumenti
didattici e auto-costruiti.
Riconoscere gli elementi
costitutivi di un semplice
brano musicale, utilizzandoli
nella pratica.
Ascoltare, interpretare e
descrivere brani musicali di
diverso genere.
Eseguire collettivamente e
individualmente brani
vocali/strumentali anche
polifonici, curando
l’intonazione e
l’espressività.
Riconoscere e classificare
gli elementi costitutivi
basilari del linguaggio
musicale.
Valutare aspetti
fondamentali ed estetici in
brani musicali di vario
genere e stile.
Il mondo dei suoni e della
musica.
Stare a tempo con suoni e
voce.
Le funzioni della musica per
danza, gioco e varie forme
di spettacolo.
Valori espressivi delle
musiche ascoltate tradotti
con la parola, l’azione
motoria o il disegno.
122
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
ESPRESSIONE ARTISTICA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 4a
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
Utilizzare le conoscenze e le
abilità relative al linguaggio
visivo per produrre varie
tipologie di testi visivi
(espressivi, narrativi,
rappresentativi e
comunicativi) e rielaborare in
modo creativo le immagini
con molteplici tecniche,
materiali e strumenti
(grafico-espressivi, pittorici e
plastici, ma anche audiovisivi
e multimediali).
1. Sperimentare strumenti e
tecniche diversi per realizzare
prodotti grafici, plastici, pittorici.
1.a. Tecniche varie per
rappresentare le
caratteristiche stagionali e le festività.
1.b. Tecniche per riprodurre
creativamente disegni e immagini.
1.c. Tecniche per realizzare
prodotti iconici utilizzando
materiali diversi.
Essere in grado di osservare,
esplorare, descrivere e
leggere immagini (opere
d’arte, fotografie, manifesti,
fumetti, ecc.) e messaggi
multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).
Individuare i principali aspetti
formali dell’opera d’arte;
apprezzare le opere artistiche
e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.
Conoscere i principali beni
artistico - culturali presenti
nel proprio territorio e
manifestare sensibilità e
rispetto per la loro salvaguardia.
2. Osservare un’immagine
e/o un’opera d’arte,
individuandone gli elementi principali
2.a. Modelli per descrivere in
maniera globale un’immagine e/o un’opera d’arte.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
ESPRESSIONE CORPOREA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:EDUCAZIONE FISICA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Abilità Conoscenze
Acquisire consapevolezza di
sé attraverso la percezione
del proprio corpo e la
padronanza degli schemi
motori e posturali nel
Coordinare e utilizzare
diversi schemi motori
(correre saltare,
afferrare/lanciare…)
Il linguaggio del corpo
come modalità
comunicativo-espressiva.
Giochi di orientamento, di
equilibrio, di
123
continuo adattamento alle
variabili spaziali e temporali
contingenti.
Utilizzare il linguaggio
corporeo e motorio per
comunicare ed esprimere i
propri stati d’animo, anche
attraverso la
drammatizzazione e le
esperienze ritmico - musicali
e coreutiche.
Sperimentare una pluralità
di esperienze che
permettono di maturare
competenze di gioco sport
anche come orientamento
alla futura pratica sportiva.
Sperimentare, in forma
semplificata e
progressivamente sempre
più complessa, diverse
gestualità tecniche.
Agire rispettando i criteri
base di sicurezza per sé e
per gli altri, sia nel
movimento sia nell’uso degli
attrezzi e trasferire tale
competenza nell’ambiente
scolastico ed
extrascolastico.
Riconoscere alcuni essenziali
principi relativi al proprio
benessere psico-fisico legati
alla cura del proprio corpo,
a un corretto regime
alimentare e alla
prevenzione dell’uso di
sostanze che inducono
dipendenza.
Comprendere, all’interno
delle varie occasioni di gioco
e di sport, il valore delle
regole e l’importanza di
rispettarle.
Riconoscere e valutare
traiettorie, distanze, ritmi
esecutivi e successioni
temporali, sapendo
organizzare il proprio
movimento nello spazio.
Utilizzare in forma
originale e creativa
modalità espressive e
corporee, sapendo
trasmettere nel contempo
contenuti emozionali.
Partecipare attivamente
alle varie forme di gioco,
organizzate anche in forma
di gara, collaborando con
gli altri.
organizzazione
spaziotemporale.
Giochi ed esercizi per lo
sviluppo di capacità
coordinative.
Giochi di animazione e di
espressione corporea.
Percorsi, staffette, circuiti.
Giochi con piccoli attrezzi o
altri materiali.
Giochi tradizionali.
Giochi fantastici.
Giochi di movimento pre-
sportivi individuali e
collettivi.
Conoscenza e rispetto di
semplici regole nei giochi
proposti.
Modalità per prevenire gli
infortuni.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 4a
TRAGUARDI PER LO SVIPLUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’ CONOSCENZE
Riflettere sui dati
fondamentali della vita di
Gesù e collegare i
contenuti principali del
suo insegnamento alle
tradizioni dell’ambiente in
1. Sapere che per la
religione cristiana Gesù è
il Signore, che rivela
all’uomo il volto del Padre
e annuncia il Regno di Dio
con parole e azioni
1: La vita pubblica di Gesù.
parabole e miracoli.
2: Gli avvenimenti evangelici
124
cui vive.
Riconoscere il significato
cristiano del Natale e della
Pasqua, traendone motivo
per interrogarsi sul valore
di tali festività
nell’esperienza personale,
familiare e sociale.
Riconoscere che la Bibbia
è il libro sacro per cristiani
ed ebrei e documento
fondamentale della nostra
cultura e farsi
accompagnare nell’analisi
delle pagine a lui più
accessibili, per collegarle
alla propria esperienza.
Identificare nella Chiesa la
comunità di coloro che
credono in Gesù Cristo e
si impegnano per mettere
in pratica il suo
insegnamento.
2. Intendere il senso
religioso del Natale e della
Pasqua, a partire dalle
narrazioni evangeliche.
3. Saper leggere alcune
pagine evangeliche
individuandone il
messaggio principale.
4. Ricostruire le tappe
fondamentali della vita di
Gesù, nel contesto
storico, sociale, politico e
religioso del tempo, a
partire dai Vangeli.
5. Conoscere le origini e lo
sviluppo del cristianesimo.
della nascita, passione, morte
e Resurrezione di Gesù.
3: Gli Evangelisti e le
caratteristiche dei Vangeli.
4: L’ambiente geografico,
sociale, culturale e religioso
del tempo di Gesù.
5: La nascita della Chiesa.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’ CONOSCENZE
1. Avere coscienza della
propria identità fisica ed
emozionale.
2. Comprendere che esistono
regole da rispettare: leggi,
diritti, doveri.
3. Prendere consapevolezza
del problema dello
smaltimento dei rifiuti e
dell’inquinamento ambientale.
1.1. Sviluppare la
consapevolezza della propria
identità personale.
2.1. Favorire la riflessione sui
tem della solidarietà, della
diversità, del rispetto altrui.
3.1. Favorire la riflessione sul
rispetto dell’ambiente che ci
circonda
1.1. Interagire con gli altri
nella piena consapevolezza di
sé.
2.1. Accettare le regole, le
norme e le leggi che regolano
la vita sociale.
3.1. Conoscere e combattere
le principali forme di
inquinamento ambientale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
O LINGUA DI ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE 5a
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’ CONOSCENZE
125
L’allievo partecipa a
scambi comunicativi
(conversazione,
discussione di classe o di
gruppo) con compagni e
insegnanti rispettando il
turno e formulando
messaggi chiari e
pertinenti, in un registro
il più possibile adeguato
alla situazione.
Ascolta e comprende
testi orali «diretti» o
«trasmessi» dai media
cogliendone il senso, le
informazioni principali e
lo scopo.
ASCOLTO E PARLATO
Prendere la parola negli scambi
comunicativi (dialogo,
conversazione, discussione)
rispettando i turni di parola.
Comprendere il tema e le
informazioni essenziali di
un’esposizione (diretta o
trasmessa); comprendere lo scopo
e l'argomento di messaggi
trasmessi dai media (annunci,
bollettini...).
Formulare domande precise e
pertinenti di spiegazione e di
approfondimento durante o dopo
l'ascolto.
Comprendere consegne e
istruzioni per l’esecuzione di
attività scolastiche ed
extrascolastiche.
Cogliere in una discussione le
posizioni espresse dai compagni ed
esprimere la propria opinione su
un argomento in modo chiaro e
pertinente.
Raccontare esperienze
personali o storie inventate
organizzando il racconto in modo
chiaro, rispettando l'ordine
cronologico e logico e inserendo gli
opportuni elementi descrittivi e
informativi.
Organizzare un breve discorso
orale su un tema affrontato in
classe con un breve intervento
preparato in precedenza o
un’esposizione su un argomento di
studio utilizzando una scaletta.
Conversazioni su diversi
argomenti, racconti di
esperienze personali,
conversazioni collettive,
informazioni di vario
tipo. Conversazioni su
testi di vario tipo.
Legge e comprende testi
di vario tipo, continui e
non continui, ne
individua il senso globale
e le informazioni
principali, utilizzando
strategie di lettura
adeguate agli scopi.
Utilizza abilità funzionali
allo studio: individua nei
testi scritti informazioni
utili per l’apprendimento
di un argomento dato e
le mette in relazione; le
sintetizza, in funzione
anche dell’esposizione
orale; acquisisce un
primo nucleo di
terminologia specifica.
Legge testi di vario
LETTURA E COMPRENSIONE
Impiegare tecniche di lettura
silenziosa e di lettura espressiva
ad alta voce. Nel caso di testi
dialogati letti a più voci inserirsi
opportunamente con la propria
battuta, rispettando le pause e
variando il tono della voce.
Usare, nella lettura di vari tipi
di testo, opportune strategie per
analizzare il contenuto; porsi
domande all'inizio e durante la
lettura del testo; cogliere indizi
utili a risolvere i nodi della
comprensione.
Sfruttare le informazioni della
titolazione, delle immagini e delle
didascalie per farsi un’idea del
testo che si intende leggere.
Leggere e confrontare
Lettura espressiva e
silenziosa e
comprensione di testi di
vario genere:
descrittivo,
biografico,fantascientifi
co, fantasy,
giallo,storico, poetico,
cronaca, informativo,
argomentativo,
regolativo, teatrale e
multimediale.
126
genere facenti parte
della letteratura per
l’infanzia, sia a voce alta
sia in lettura silenziosa e
autonoma e formula su
di essi giudizi personali.
informazioni provenienti da testi
diversi per farsi un’idea di un
argomento, per trovare spunti a
partire dai quali parlare o scrivere.
Ricercare informazioni in testi
di diversa natura e provenienza
(compresi moduli, orari, grafici,
mappe ecc.) per scopi pratici o
conoscitivi applicando tecniche di
supporto alla comprensione (quali,
ad esempio, sottolineare, annotare
informazioni, costruire mappe e
schemi).
Seguire istruzioni scritte per
realizzare prodotti, per regolare
comportamenti, per svolgere
un'attività, per realizzare un
procedimento.
Leggere testi narrativi e
descrittivi, sia realistici sia
fantastici, distinguendo
l'invenzione letteraria dalla realtà.
Leggere testi letterari narrativi,
in lingua italiana contemporanea, e
semplici testi poetici cogliendo il
senso, le caratteristiche formali più
evidenti, l'intenzione comunicativa
dell'autore ed esprimendo un
motivato parere personale.
Scrive testi corretti
nell’ortografia, chiari e
coerenti, legati
all’esperienza e alle
diverse occasioni di
scrittura che la scuola
offre; rielabora testi
parafrasandoli,
completandoli,
trasformandoli.
Capisce e utilizza
nell’uso orale e scritto i
vocaboli fondamentali e
quelli di alto uso;
capisce e utilizza i più
frequenti termini
specifici legati alle
discipline di studio.
Riflette sui testi propri e
altrui per cogliere
regolarità
morfosintattiche e
caratteristiche del
lessico; riconosce che le
diverse scelte
linguistiche sono
correlate alla varietà di
situazioni comunicative.
È consapevole che nella
comunicazione sono
SCRITTURA
1.Raccogliere le idee, organizzarle
per punti, pianificare la traccia di
un racconto o di un’esperienza.
2.Produrre racconti scritti di
esperienze personali o vissute da
altri e che contengano le
informazioni essenziali relative a
persone, luoghi, tempi, situazioni,
azioni.
3.Produrre testi creativi sulla base
di modelli dati (filastrocche,
racconti brevi, poesie).
4.Scrivere brevi articoli di cronaca.
5.Scrivere semplici testi regolativi
o progetti schematici per
l'esecuzione di attività (ad
esempio: regole di gioco, ricette,
ecc.).
6.Realizzare testi collettivi per
relazionare su esperienze
scolastiche e argomenti di studio.
7.Rielaborare testi (ad esempio:
parafrasare o riassumere un testo,
trasformarlo, completarlo) e
redigerne di nuovi.
8.Produrre testi corretti dal punto
di vista ortografico,
morfosintattico, lessicale,
rispettando le funzioni sintattiche
Scrittura di testi di
vario genere:
descrittivo,
biografico,fantascientifi
co, fantasy, giallo,
storico, poetico,
cronaca, informativo,
argomentativo,
regolativo, teatrale e
multimediale.
Sintesi, rielaborazione,
parafrasi .
127
usate varietà diverse di
lingua e lingue differenti
(plurilinguismo).
dei principali segni interpuntivi.
Padroneggia e applica in
situazioni diverse le
conoscenze
fondamentali relative
all’organizzazione logico-
sintattica della frase
semplice, alle parti del
discorso (o categorie
lessicali) e ai principali
connettivi.
Elementi di grammatica esplicita e
riflessione sugli usi della lingua.
1.Riconoscere in una frase o in un
testo le principali parti del
discorso, o categorie lessicali, e
conoscerne i principali tratti
grammaticali
2.Conoscere i principali
meccanismi di formazione delle
parole (parole semplici, derivate,
composte).
3.Comprendere le principali
relazioni di significato tra le parole
(somiglianze, differenze,
appartenenza a un campo
semantico).
4.Riconoscere l’organizzazione
logico-sintattica della frase
semplice (predicato, soggetto e
principali complementi diretti e
indiretti).
5.Capire e utilizzare parole e
termini specifici legati alle
discipline di studio.
6.Utilizzare il dizionario come
strumento di consultazione.
Conoscere le fondamentali
convenzioni ortografiche e servirsi di
questa conoscenza per revisionare la
propria produzione scritta e
correggere eventuali errori.
Dizionario: significato
delle parole, omonimi,
sinonimi, contrari.
La comunicazione, il
linguaggio settoriale,
l’etimologia,
l’evoluzione della
lingua, i dialetti.
Morfologia: nome,
articolo, preposizione,
avverbio, aggettivo,
pronome, congiunzione,
esclamazione, tutti i
modi del verbo nella
forma attiva, passiva e
riflessiva.
Sintassi: soggetto,
predicato, complementi.
Le convenzioni
ortografiche.
Il discorso diretto e
indiretto.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
› L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e
formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.
› Ascolta e comprende testi orali «diretti» o «trasmessi» dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.
› Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua
il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi.
› Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le
sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.
› Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi
personali. › Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e
128
alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi
parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. › Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di
alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.
› Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono
correlate alla varietà di situazioni comunicative. › È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua
e lingue differenti (plurilinguismo). › Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali
relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti
del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
Disciplina: INGLESE CLASSE 5^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ CONOSCENZE
ASCOLTO E LETTURA
Comprendere brevi messaggi
orali e scritti relativi ad ambiti
familiari.
1. Riconoscere comandi e istruzioni.
2. Comprendere semplici frasi
di uso quotidiano pronunciate
chiaramente e lentamente o
scritte in riferimento a immagini.
1.a. Semplici istruzioni e ordini.
2.a. Semplici messaggi e
brevi storie ascoltati.
2.b. Trascrizione grafica di
parole già apprese oralmente,
da leggere con il supporto di
immagini.
2.c. Parole ascoltate o lette
abbinate a oggetti o
immagini.
2.d. Aspetti della cultura
anglosassone
PARLATO E SCRITTURA
Comunicare in modo
comprensibile, anche con espressioni memorizzate.
3. Riprodurre parole e
semplici frasi riferite a
oggetti, luoghi, persone e
situazioni note.
3.a. Suoni tipici della lingua
inglese da riconoscere e
riprodurre.
3.b. Nomi di persone, luoghi e oggetti familiari.
3.c. Numeri fino a 20.
3.d. Gusti e preferenze.
3.e. Trascrizione grafica di
parole apprese oralmente.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
(I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa)
› L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. › Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio
129
vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni
immediati. › Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con
espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine.
› Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni.
› Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità storica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA/GEOSTORIA
CLASSE 5ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL
TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
Esplora in modo
gradualmente più approfondito
le tracce storiche presenti nel
territorio.
Individua le relazioni tra
gruppi umani e contesti
spaziali.
Comprende avvenimenti,fatti
e fenomeni delle società e
civiltà che hanno
caratterizzato la storia
dell’umanità dal paleolitico
alla fine del mondo antico.
Usa la linea del tempo e
carte geo-storiche per
collocare fatti e fenomeni
storici nello spazio e nel
tempo anche con l'ausilio di strumenti informatici.
Coglie nei paesaggi mondiali
della storia le progressive
trasformazioni operate
dall'uomo sul paesaggio
naturale e culturale
Sviluppa consapevolezza di
sé, delle proprie
emozioni,delle proprie risorse
e dei propri limiti, e del
1. Usa le fonti presenti
in un territorio per
ricavare informazioni
utili alla ricostruzione
di un fenomeno storico
e le rappresenta in un
quadro storico-
geografico.
2. Elabora
rappresentazioni
sintetiche delle società
studiate, mettendo in
rilievo le relazioni fra
territori ed
insediamenti umani.
3. Confronta aspetti
caratterizzanti le
diverse società
studiate anche in
rapporto al presente.
4. Usa cronologie e carte
storico-geografiche
per rappresentare le
conoscenze.
5. Conosce i
cambiamenti apportati
dell’uomo sul territorio
nel corso del tempo.
6. Esercita la volontà di
assumere incarichi e
portarli a termine con
impegno.
Informazioni da testi,
immagini, carte, Web ecc.
Carte storiche e
geografiche.
Relazioni e connessioni fra
le informazioni storiche e
geografiche.
Rapporti di causa ed
effetto tra fatti, eventi
storici e territori.
Il governo di Sparta e
Atene; i Greci, un popolo di
navigatori; la fondazione di
Roma.
Tracce lasciate dal popolo
romano nel proprio
territorio.
Somiglianze e differenze
tra passato e presente.
Collocazione di fatti ed
eventi su carte geo-
storiche.
Indicatori spaziali,
temporali e datazioni
Conseguenze positive e
negative dell’intervento
dell’uomo sull’ambiente.
Regole di vita comunitaria.
Regolamento di classe e
regole condivise.
Articoli della Costituzione
che tutelano i diritti
130
significato di ciò che compie.
Riconosce il valore delle
regole che permettono la
convivenza e le osserva.
Assolve i doveri scolastici
con responsabilità.
Sa prendersi cura di sé, degli
altri, dell’ambiente ; si
riconosce e agisce come
persona in grado di
intervenire sulla realtà
apportando un proprio
originale e positivo
contributo.
7. Osserva le regole di
vita comunitaria.
8. Collabora
nell’elaborazione del
regolamento di classe.
9. Conoscere la
Costituzione della
Repubblica italiana.
10. Conoscere l’Unione
Europea.
11. Conoscere
l’ordinamento della
Repubblica italiana e
la sua organizzazione
amministrativa
inviolabili di ogni essere
umano, la pari dignità
sociale, il dovere di
contribuire concretamente
alla qualità della vita
sociale, la libertà di
religione, le varie forme di
libertà.
Unione Europea, organismi
e compiti.
Stato e democrazia
indiretta e diretta.
Enti locali e funzioni
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
› L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di
vita.
› Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche
presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e
culturale.
› Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e
individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.
› Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali.
› Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le
concettualizzazioni pertinenti.
› Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.
› Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici.
› Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse
digitali.
› Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno
caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico
con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.
› Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’Impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di
confronto con la contemporaneità.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/identità geografica
131
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE 5ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno si orienta
nello spazio
circostante e sulle
carte geografiche,
utilizzando
riferimenti
topologici e punti
cardinali.
1.Localizzare sulla
carta fisico-politica
dell’Italia le regioni
utilizzando i punti
cardinali.
Posizione delle regioni sulla
carta fisico-politica
dell’Italia mediante i punti
cardinali.
Utilizza il linguaggio
della geo-graficità
per interpretare
carte geografiche e
globo terrestre,
realizza semplici
schizzi cartografici
e carte tematiche,
progetta percorsi e
itinerari di viaggio.
2.Localizzare sulla
carta geografica
dell’Italia le regioni
fisiche e
amministrative;
localizzare sul
planisfero e sul globo
terrestre la posizione
dell’Italia in Europa e
nel mondo.
Carta fisica delle varie regioni
d’Italia e nomenclatura
degli elementi (catene
montuose, laghi, fiumi,
etc).
Carta politica delle regioni
d’Italia e nomenclatura
degli elementi costitutivi
(capoluoghi, città,
province, confini, etc).
Concetto di regione
amministrativa.
Carte, grafici e tabelle per
illustrare un tema dato.
Ricava informazioni
geografiche da una
pluralità di fonti
(cartografiche,
satellitari,
tecnologiche,
fotografiche …).
3. Conoscere gli
elementi che
caratterizzano i
paesaggi delle regioni
d’Italia.
Confini di ogni regione
d’Italia.
Conformazione fisica di ogni
regione italiana.
Aspetti fisici di ogni regione
italiana (idrografia, clima,
flora e fauna).
Aspetti antropici di ogni
regione (suddivisione
amministrativa,
popolazione , vie di
comunicazione, storia e
curiosità).
Economia di ogni regione
(settore primario, settore
secondario e settore
terziario).
Si rende conto che
lo spazio geografico
è un sistema
territoriale,
costituito da
elementi fisici e
antropici legati da
rapporti di
connessione e/o di
interdipendenza.
4. Individuare i
problemi relativi alla
tutela e alla
valorizzazione del
patrimonio naturale e
culturale, proponendo
soluzioni idonee al
proprio contesto di
vita.
Spazio demografico d’Italia:
le caratteristiche della
popolazione e le principali
comunità straniere
presenti.
Ambiente, risorse e
condizioni di vita dell’uomo.
Comportamenti quotidiani e
loro ripercussioni sugli
ambienti.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
› L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche,
132
utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.
› Utilizza il linguaggio della geo - graficità per interpretare carte geografiche
e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.
› Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico - letterarie).
› Riconosce e denomina i principali «oggetti» geografici fisici (fiumi, monti,
pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.).
› Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e
individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti.
› Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni
operate dall’uomo sul paesaggio naturale.
› Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di
interdipendenza.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA e TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:MATEMATICA CLASSE 5a
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ
CONOSCENZE
› L’alunno si muove con
sicurezza nel calcolo
scritto e mentale con i
numeri naturali e sa
valutare l’opportunità di
ricorrere a una
calcolatrice.
NUMERO
– Leggere, scrivere, confrontare
numeri.
– Eseguire le quattro operazioni con
sicurezza, valutando l’opportunità
di ricorrere al calcolo mentale,
scritto o con la calcolatrice a
seconda delle situazioni.
– Individuare multipli e divisori di un
numero.
– Stimare il risultato di una
operazione.
– Operare con le frazioni e
riconoscere frazioni equivalenti.
– Utilizzare numeri decimali, frazioni
e percentuali per descrivere
situazioni quotidiane.
– Interpretare i numeri interi negativi
in contesti concreti
– Rappresentare i numeri conosciuti
sulla retta e utilizzare scale
graduate in contesti significativi per
le scienze e per la tecnica.
Simbologia.
Sistemi numerici.
Numeri interi e numeri
decimali: confronto,
ordinamento, valore
posizionale,
scomposizione,
ricomposizione.
Le quattro operazioni
con numeri interi e
decimali, le relative
proprietà.
Frazioni.
Percentuale e sconto.
Multipli, divisori e
numeri primi.
Espressioni
aritmetiche.
Potenze.
133
› Riconosce e rappresenta
forme del piano e dello
spazio, relazioni e
strutture che si trovano
in natura o che sono
state create dall’uomo.
› Descrive, denomina e
classifica figure in base a
caratteristiche
geometriche, ne
determina misure,
progetta e costruisce
modelli concreti di vario
tipo.
› Utilizza strumenti per il
disegno geometrico
(riga, compasso,
squadra) e i più comuni
strumenti di misura
(metro, goniometro…).
SPAZIO E FIGURE
– Descrivere, denominare e
classificare figure geometriche,
identificando elementi significativi e
simmetrie, anche al fine di farle
riprodurre da altri.
– Riprodurre una figura in base ad
una descrizione, utilizzando gli
strumenti opportuni (carta a
quadretti, riga e compasso,
squadre, software di geometria).
– Utilizzare il piano cartesiano per
localizzare punti.
– Costruire e utilizzare modelli
materiali nello spazio e nel piano
come supporto ad una prima
capacità di visualizzazione.
– Riconoscere figure ruotate, traslate
e riflesse.
– Confrontare e misurare angoli
utilizzando proprietà e strumenti.
– Riprodurre in scala una figura
assegnata (utilizzando, ad
esempio, la carta a quadretti).
– Determinare il perimetro di una
figura utilizzando le più comuni
formule o altri procedimenti.
– Determinare l'area di rettangoli e
triangoli e di altre figure per
scomposizione o utilizzando le più
comuni formule.
– Riconoscere rappresentazioni piane
di oggetti tridimensionali,
identificare punti di vista diversi di
uno stesso oggetto (dall'alto, di
fronte, ecc…)
Caratteristiche delle
figure geometriche
piane.
Scomposizione e
ricomposizione di figure
geometriche.
Concetto e calcolo del
perimetro e dell'area
delle figure
geometriche piane
(triangolo, quadrato,
rettangolo, rombo,
romboide, trapezio,
poligoni regolari)
Circonferenza e
cerchio. Simmetrie,
rotazioni e traslazioni.
Unità di misura di
lunghezza, superficie e
angoli.
Equivalenze tra le
diverse unità di misura.
› Ricerca dati per ricavare
informazioni e costruisce
rappresentazioni (tabelle
e grafici).
› Ricava informazioni
anche da dati
rappresentati in tabelle e
grafici.
› Riconosce e quantifica, in
casi semplici, situazioni
di incertezza.
› Legge e comprende testi
che coinvolgono aspetti
logici e matematici.
› Riesce a risolvere facili
problemi in tutti gli
ambiti di contenuto,
mantenendo il controllo
sia sul processo
RELAZIONI, DATI E PREVISIONI
– Rappresentare relazioni e dati e, in
situazioni significative, utilizzare le
– rappresentazioni per ricavare
informazioni, formulare giudizi e
prendere decisioni.
– Usare le nozioni di frequenza, di
moda e di media aritmetica.
– Rappresentare problemi con tabelle
e grafici che ne esprimono la
struttura.
– Utilizzare le principali unità di
misura per lunghezze, angoli, aree,
capacità, intervalli temporali, pesi e
usarle per effettuare misure e
stime.
– Passare da un’unità di misura a
un'altra, limitatamente alle unità di
uso più comune, anche nel
contesto del sistema monetario.
– In situazioni concrete, di una
coppia di eventi intuire e
cominciare ad argomentare qual è
Classificazioni e
rappresentazione con
tabelle e diagrammi
Connettivi logici: non,
e, o.
Indagini statistiche:
classificazione,
confronto e
rappresentazioni
grafiche attraverso
aerogrammi,
ideogrammi e
istogrammi.
Lettura e
interpretazione di
grafici.
Media aritmetica,
moda e mediana.
134
risolutivo, sia sui
risultati.
› Descrive il procedimento
seguito e riconosce
strategie di soluzione
diverse dalla propria.
› Costruisce ragionamenti
formulando ipotesi,
sostenendo le proprie
idee e confrontandosi
con il punto di vista di
altri.
› Riconosce e utilizza
rappresentazioni diverse
di oggetti matematici
(numeri decimali,
frazioni, percentuali,
scale di riduzione …).
› Sviluppa un
atteggiamento positivo
rispetto alla matematica,
attraverso esperienze
significative, che gli
hanno fatto intuire come
gli strumenti matematici
che ha imparato ad
utilizzare siano utili per
operare nella realtà.
il più probabile, dando una prima
quantificazione nei casi più
semplici, oppure riconoscere se si
tratta di eventi ugualmente
probabili.
– Riconoscere e descrivere regolarità
in una sequenza di numeri o di
figure.
– Riconoscere situazioni
problematiche e individuare
soluzioni
Eventi certi,
impossibili e probabili.
Misure di capacità,
peso/massa, tempo e
sistema monetario.
Individuazione di dati
e richieste.
Risoluzione con: le
quattro operazioni, le
frazioni, i numeri
decimali.
La rappresentazione
del procedimento
risolutivo con
diagrammi.
La procedura di
risoluzione in forma di
espressione aritmetica.
Peso netto, lordo,
tara.
La compravendita
Costo unitario, costo
totale
Sconto e interesse.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
› L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i
numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
› Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e
strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo.
› Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche
geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.
› Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro…).
› Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni
(tabelle e grafici).
› Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici.
› Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.
› Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.
› Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.
› Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione
135
diverse dalla propria.
› Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.
› Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione …).
› Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti
matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 5^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ
CONOSCENZE
› L’alunno sviluppa
atteggiamenti di curiosità e
modi di guardare il mondo che
lo stimolano a cercare
spiegazioni di quello che vede
succedere.
› Esplora i fenomeni con un
approccio scientifico: con l’aiuto
dell’insegnante, dei compagni,
in modo autonomo, osserva e
descrive lo svolgersi dei fatti,
formula domande, anche sulla
base di ipotesi personali,
propone e realizza semplici
esperimenti.
› Individua nei fenomeni
somiglianze e differenze, fa
misurazioni, registra dati
significativi, identifica relazioni
spazio/temporali.
› Individua quantitativi e
qualitativi nei fenomeni,
produce rappresentazioni
grafiche e schemi di livello
adeguato, elabora semplici
modelli.
› Riconosce le principali
caratteristiche e i modi di vivere
di organismi animali e vegetali.
› Ha consapevolezza della
struttura e dello sviluppo del
proprio corpo, nei suoi diversi
organi e apparati, ne descrive il
funzionamento, utilizzando
– Saper individuare problemi di
carattere scientifico;
– Fare ipotesi e previsioni
– Individuare, nell’osservazione
di esperienze concrete, alcuni
concetti scientifici
– Rappresentare i dati
dell’osservazione attraverso
tabelle, mappe, diagrammi,
disegni, testi.
– Proseguire nelle osservazioni
frequenti e regolari, a occhio
nudo o con appropriati
strumenti, con i compagni e
da solo, di una porzione di
ambiente vicino; individuare
gli elementi, che lo
caratterizzano e i loro
cambiamenti nel tempo
– Ricostruire e interpretare il
movimento dei diversi oggetti
celesti, rielaborandoli anche
attraverso giochi col corpo.
– Promuovere negli studenti la
cultura della sicurezza per sé
e per gli altri.
– Descrivere e interpretare il
funzionamento del corpo
come sistema complesso
situato in un ambiente;
costruire modelli plausibili sul
Esperimenti relativi
alle osservazioni
effettuate;
Osservazione di
quanto sperimentato
Dati rilevati da una
osservazione.
Comprendere l’uso di
un oggetto e/o di una
semplice macchina.
Principio fisico.
Fenomeno e causa.
Applicazione di un
fenomeno fisico.
Movimenti di
rotazione e di
rivoluzione.
I fenomeni della
Luna.
Comportamenti e
calamità.
La cellula.
136
modelli intuitivi e ha cura della
sua salute.
› Ha atteggiamenti di cura verso
l’ambiente scolastico che
condivide con altri; rispetta e
apprezza il valore dell’ambiente
sociale e naturale.
funzionamento dei diversi
apparati.
– Riconoscere il rapporto tra
alimentazione, esercizio fisico
in relazione a sani stili di vita.
Apparati del corpo
umano.
Il benessere
psicofisico.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA
SCUOLA PRIMARIA – SCIENZE
› L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
› Esplora i fenomeni con un approccio scientifico :con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti,
formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza
semplici esperimenti.
› Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati
significativi, identifica relazioni spazio/temporali.
› Individua quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli.
› Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e
vegetali.
› Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne descrive il funzionamento, utilizzando modelli
intuitivi e ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente
sociale e naturale.
› Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 5^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ
CONOSCENZE
› L’ alunno riconosce e identifica
nell’ambiente che lo circonda
elementi e fenomeni di tipo
artificiale
› Conosce e utilizza semplici
oggetti e strumenti di uso
quotidiano ed è in grado di
descriverne la funzione
principale e di spiegarne il
– Organizzare dati e
conoscenze
– Rappresentare e
descrivere oggetti e
strumenti
– Comprendere l’uso di un
oggetto e/o di una
semplice macchina
Il computer
Internet
Le telecomunicazioni via
etere
La trasmissione di
messaggi
137
funzionamento e la struttura
› Si orienta tra i diversi mezzi di
comunicazione ed è in grado di
farne un uso adeguato a
seconda delle diverse situazioni
– Analizzare l’evoluzione
tecnica di alcune
macchine di uso
quotidiano
– Intuire come funzionano
le comunicazioni
Mezzi di
telecomunicazione:
potenzialità e limiti
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA – TECNOLOGIA
› L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e
fenomeni di tipo artificiale.
› È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di
energia, e del relativo impatto ambientale.
› Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in
grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il
funzionamento.
› Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi
leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale.
› Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso
adeguato a seconda delle diverse situazioni.
› Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato
utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.
› Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti
della tecnologia attuale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione musicale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 5ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
› L’alunno esplora, discrimina ed
elabora eventi sonori dal punto
di vista qualitativo, spaziale e in
riferimento alla loro fonte.
› Esplora diverse possibilità
espressive della voce, di oggetti
sonori e strumenti musicali.
› Improvvisa liberamente e in
modo creativo, imparando
gradualmente a dominare
tecniche e materiali, suoni e
silenzi.
› Esegue, da solo e in gruppo,
semplici brani vocali o
strumentali, appartenenti a
generi e culture differenti,
utilizzando anche strumenti
– Utilizzare con gradualità
voce, strumenti e nuove
tecnologie sonore in modo
creativo e consapevole,
ampliando le proprie
capacità di invenzione
sonoro-musicale.
–
– Eseguire collettivamente e
individualmente brani
vocali/strumentali anche
polifonici, curando
l’intonazione, l’espressività e
l’interpretazione.
– Rappresentare gli elementi
sintattici basilari di eventi
sonori e musicali attraverso
sistemi simbolici
Diversi modelli
espressivi.
Gli strumenti musicali
e loro famiglie.
Suoni con oggetti.
Brani musicali
d’insieme.
Volume di voce in
relazione al gruppo.
Canto e segni
dinamici.
138
didattici e auto-costruiti.
› Riconosce gli elementi costitutivi
di un semplice brano musicale,
utilizzandoli nella pratica.
› Ascolta, interpreta e descrive
brani musicali di diverso genere.
– Riconoscere e classificare gli
elementi costitutivi basilari
del linguaggio musicale
all’interno di brani
esteticamente rilevanti, di
vario genere e provenienza.
Elementi sintattici
basilari (pentagramma,
note )
Canti di generi diversi
della propria cultura
musicale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ ESPRESSIONE ARTISTICA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 5^
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITÀ
CONOSCENZE
› Utilizzare le conoscenze e le
abilità relative al linguaggio
visivo per produrre varie
tipologie di testi visivi
(espressivi, narrativi,
rappresentativi e comunicativi)
e rielaborare in modo creativo le
immagini con molteplici
tecniche, materiali e strumenti
(grafico-espressivi, pittorici e
plastici, ma anche audiovisivi e
multimediali).
1. Elaborare produzioni
personali per esprimere
sensazioni ed emozioni.
1.a. Il proprio vissuto
attraverso gli elementi
del linguaggio visivo.
› Esserè in grado di osservare,
esplorare, descrivere e leggere
immagini (opere d’arte,
fotografie, manifesti, fumetti,
ecc.) e messaggi multimediali
(spot, brevi filmati, videoclip,
ecc.).
2. Rielaborare immagini e
materiali sperimentando strumenti e tecniche diversi.
2.a. Tecniche grafico-
pittoriche, tecniche di
stampa, decorazioni,
ritaglio, uso di materiali
diversi. 2.b. Tecniche per
riprodurre un’immagine
e/o un’opera d’arte
precedentemente osservate.
› Individuare i principali aspetti
formali dell’opera d’arte;
apprezzare le opere artistiche e
artigianali provenienti da culture
diverse dalla propria.
› Conoscere i principali beni
artistico - culturali presenti nel
proprio territorio e manifestare
sensibilità e rispetto per la loro
salvaguardia.
3. Osservare un’immagine
e/o un’opera d’arte
descrivendo gli elementi
formali.
3.a. Gli elementi che in
un’immagine stanno in
primo piano, in secondo
piano, sullo sfondo.
3.b. Modelli per
descrivere in maniera
globale un’immagine e/o
un’opera d’arte.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
139
› L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per
produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici
tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).
› È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot,
brevi filmati, videoclip, ecc.). › Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere
artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. › Conosce i principali beni artistico - culturali presenti nel proprio territorio e
manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
espressione corporea
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE CLASSE 5ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno acquisisce
consapevolezza di sé
attraverso la percezione del
proprio corpo e la
padronanza degli schemi
motori e posturali nel
continuo adattamento alle
variabili spaziali e temporali
contingenti.
Sperimenta una pluralità di
esperienze che permettono
di maturare competenze di
gioco sport anche come
orientamento alla futura
pratica sportiva.
Agisce rispettando i criteri
base di sicurezza per sé e
per gli altri, sia nel
movimento sia nell’uso degli
attrezzi e trasferisce tale
competenza nell’ambiente
scolastico ed
extrascolastico.
Riconosce alcuni essenziali
principi relativi al proprio
benessere psico-fisico legati
alla cura del proprio corpo,
a un corretto regime
alimentare e alla
prevenzione dell’uso di
sostanze che inducono
1.Coordinare e utilizzare diversi
schemi motori combinati tra loro
inizialmente in forma successiva
e poi in forma simultanea
(correre/saltare,
afferrare/lanciare, ecc.).
2.Riconoscere e valutare
traiettorie, distanze, ritmi
esecutivi e successioni temporali
delle azioni motorie, sapendo
organizzare il proprio
movimento nello spazio in
relazione a sé, agli oggetti, agli
altri.
3.Elaborare ed eseguire semplici
sequenze di movimento o
semplici coreografie individuali e
collettive.
4.Assumere comportamenti
adeguati per la prevenzione
degli infortuni e per la sicurezza
nei vari ambienti di vita.
5.Acquisire consapevolezza delle
funzioni fisiologiche (cardio-
respiratorie e muscolari) e dei
loro cambiamenti in relazione
all’esercizio fisico.
6.Conoscere modalità esecutive
di diverse proposte di gioco
Condotte motorie
sempre più complesse
utilizzando vari schemi
motori.
Il movimento
Coreografie su basi
musicali
Schemi motori
rispettando le regole
funzionali della
sicurezza.
Controllo del proprio
corpo durante le
attività di movimento
(la respirazione-la
frequenza cardiaca - il
tono muscolare).
Regole del gioco della
pallavolo, della
pallacanestro …
Confronto e
competizione coi
compagni.
Regole dei giochi
sportivi praticati
Interazione e
valorizzazione delle
diversità.
140
dipendenza.
sport.
7.Partecipare attivamente alle
varie forme di gioco,
organizzate anche in forma di
gara, collaborando con gli altri.
8.Rispettare le regole nella
competizione sportiva; saper
accettare la sconfitta con
equilibrio, e vivere la vittoria
esprimendo rispetto nei
confronti dei perdenti,
accettando le diversità,
manifestando senso di
responsabilità.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
› L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo
adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. › Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i
propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico - musicali e coreutiche.
› Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare
competenze di gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.
› Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.
› Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza
nell’ambiente scolastico ed extrascolastico. › Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico
legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza.
› Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio- culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 5ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
L’alunno riflette sui dati
fondamentali della vita di
Gesù e sa collegare i
contenuti principali del suo
insegnamento alle
tradizioni dell’ambiente in
– Conoscere le origini e lo
sviluppo del cristianesimo.
– Intendere il senso religioso
del Natale e della Pasqua,
a partire dalla vita della
Chiesa.
1.a: Gli avvenimenti che
portarono alla nascita della
Chiesa.
1.b. Le figure di Pietro e Paolo.
1.c: La Chiesa e l’Impero
141
cui vive.
Riconosce il significato
cristiano del Natale e della
Pasqua, traendone motivo
per interrogarsi sul valore
di tali festività
nell’esperienza personale,
familiare e sociale.
Riconosce che la Bibbia è il
libro sacro per cristiani ed
ebrei e documento
fondamentale della nostra
cultura, sapendola
distinguere da altre
tipologie di testi, tra cui
quelli di altre religioni.
Si confronta con
l’esperienza religiosa e
distingue la specificità della
proposta di salvezza del
cristianesimo; identifica
nella Chiesa la comunità di
coloro che credono in Gesù
Cristo e si impegnano per
mettere in pratica il suo
insegnamento.
Coglie il significato dei
Sacramenti e si interroga
sul valore che essi hanno
nella vita dei cristiani.
– Conoscere le origini e lo
sviluppo del cristianesimo
e delle altre grandi
religioni individuando gli
aspetti più importanti del
dialogo interreligioso.
– Riconoscere avvenimenti,
persone, strutture
fondamentali della Chiesa
cattolica sin dalle origini e
metterli a confronto con
quelli delle altre
confessioni cristiane.
– Conoscere differenti
vocazioni e ministeri della
comunità ecclesiale e
riconoscere i sacramenti
come segni della salvezza.
Romano.
1.d: Dalle persecuzioni alla
libertà.
2.a: Il significato religioso della
nascita, morte e resurrezione di
Gesù e del suo messaggio.
3.a: Le grandi religioni e la
necessità del dialogo
interreligioso.
3.b: I valori umani comuni alle
grandi religioni.
4.a: Il fenomeno del
monachesimo e degli ordini
mendicanti.
4.b: Gli avvenimenti relativi alla
nascita dell’ortodossia, del
protestantesimo e
dell’anglicanesimo.
4.c: Come vivono e sono
organizzate una parrocchia,
una diocesi e la Chiesa
universale.
5.a: La varietà di doni presente
nella Chiesa.
5.b: I santi e Maria, la madre
di Gesù, come testimoni di vita
cristiana.
5.c: I sacramenti e le
celebrazioni liturgiche come
segni della salvezza di Gesù e
dello Spirito Santo.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA PRIMARIA
› L’alunno riflette su Dio Creatore Padre, sui dati fondamentali della vita di
Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle
tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del
Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali
festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.
› Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento
fondamentale nella nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie
testuali ,tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche
essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle
142
pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esistenza.
› Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della
proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegna per mettere in pratica il
suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/
identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 5ª
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL
TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
ABILITA’
CONOSCENZE
› Essere in grado di prendersi
cura di sé stessi, degli altri
e dell’ ambiente.
› Sviluppare un’adesione
consapevole a valori
condivisi e atteggiamenti
cooperativi .
› Conoscere e rispettare
alcuni valori sanciti e
tutelati nella Costituzione.
Prendere consapevolezza
del sé, interagendo con gli
altri.
Comportamenti di
autonomia, autocontrollo,
fiducia in sé.
Interazione, utilizzando
buone maniere, con persone
conosciute e non, con scopi
diversi.
Espressione del proprio
punto di vista in modo
semplice e chiaro.
Assumere uno spirito di
collaborazione
Accettazione, rispetto, degli
altri, comprendendo le ragioni
dei loro comportamenti.
Suddivisione degli incarichi e
svolgimento di compiti per
lavorare insieme con un
obiettivo comune.
Realizzazione di attività di
gruppo per favorire la
conoscenza e l’incontro con
culture ed esperienze diverse.
Realizzazione di attività di
gruppo per favorire la
socializzazione.
Promozione della cultura
della legalità partendo da
semplici esperienze
quotidiane.
Mettere in atto
comportamenti di
autonomia, autocontrollo,
fiducia in sé.
I simboli dell’identità
nazionale (la bandiera, l’inno,
le istituzioni) e delle identità
regionali e locali.
Alcuni articoli della
Dichiarazione dei Diritti del
143
Suddividere incarichi e
svolgere compiti per
lavorare insieme con un
obiettivo comune.
Fanciullo.
La convenzione
internazionale dei Diritti
dell’Infanzia.
La storia della Costituzione
italiana.
I concetti di diritto/dovere,
libertà responsabile, identità.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
› Essere in grado di prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ ambiente.
› Sviluppare un’adesione consapevole a valori condivisi e atteggiamenti cooperativi .
› Conoscere e rispettare alcuni valori sanciti e tutelati nella Costituzione.
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE “trasversali”
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
IMPARARE A IMPARARE
SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA
COMPETENZA DIGITALE
promosse nell’ambito di tutte le attività di
apprendimento
a cui sono opportunamente finalizzati i contributi che
ciascuna disciplina può offrire
nella cui costruzione sono coinvolti tutti gli
insegnanti e tutti gli insegnamenti
144
Le competenze chiave europee che possiamo intendere come “trasversali”
vengono qui di seguito declinate in modo specifico, in quanto l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni Nazionali non consente di precisarle con le
stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate.
Riguardo alla competenza digitale, benché in essa si individuino competenze di base palesemente riferibili all'asse scientifico-tecnologico e in particolare alla
disciplina della Tecnologia, del cui curricolo è parte integrante, si è scelto di qualificarla comunque come trasversale in considerazione della sua importanza
e pervasività nel mondo d’oggi e per rimarcarne (così come suggerito dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre
2006) la sua caratteristica di essere comune a tutti gli assi culturali, di favorire l'accesso ai saperi e rafforzare le potenzialità espressive individuali.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 3a Le competenze sociali e civiche sono quelle su cui si fonda la capacità di una corretta e
proficua convivenza. E’ forse la competenza più rilevante, senza la quale nessun’altra può ritenersi costruita. Ne fanno parte, infatti, le dimensioni fondamentali di cui si sostanzia la competenza, ovvero l’autonomia e la responsabilità; implicano abilità come il
sapere lavorare in gruppo, il cooperare, il prestare aiuto, sostenere chi è in difficoltà, riconoscere e accettare le differenze. L’approccio per discipline scelto dalle
Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Le competenze sociali e civiche si costruiscono attraverso la
predisposizione di un clima scolastico equilibrato e cooperativo, attraverso la lettura critica dei fenomeni sociali nell’ambiente di vita e in quello più allargato; attraverso
un’azione diretta di educazione alla solidarietà, all’empatia, alla responsabilità e proponendo esperienze significative che consentano agli alunni di lavorare esercitando in prima persona la cooperazione, l’autonomia e la responsabilità. (FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE L’alunno:
Individuare e gestire le proprie
emozioni. Acquisire consapevolezza delle
proprie capacità. Assolvere agli impegni scolastici
con responsabilità.
Assumere incarichi e portarli a termine con impegno.
Individuare il valore delle regole
e partecipare alla costruzione di regole di convivenza in classe e
nella scuola.
Riconosce le proprie emozioni e
le sa gestire. Riconosce le proprie
potenzialità.
Partecipa alle attività in modo produttivo e pertinente ed è
soddisfatto del suo lavoro. Assume semplici incarichi e li
porta a termine.
Partecipa all’elaborazione delle regole della classe e le rispetta.
.
145
Ascoltare e rispettare il punto di
vista altrui. Mettere in atto comportamenti
corretti nel gioco,nel lavoro, nell’interazione sociale.
Partecipare e collaborare al lavoro collettivo in modo
produttivo e pertinente. Comprendere il disagio altrui e
prestare aiuto ai compagni in difficoltà.
Rispettare il proprio materiale e
quello comune. Individuare alcuni comportamenti utili
alla salvaguardia dell’ambiente.
Ascolta e rispetta il punto di
vista degli altri. Assume comportamenti
corretti, nel gioco e nel lavoro. Contribuisce alla realizzazione
delle attività collettive. Aiuta i compagni in difficoltà.
Usa con attenzione il proprio
materiale e rispetta quello degli altri.
Adotta alcuni comportamenti
utili alla salvaguardia dell’ambiente.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA L’alunno sviluppa il senso dell’identità personale.
Assume atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione corretta e collaborativa.
Comprende il significato delle regole per la convivenza civile e rispetta le regole condivise. Si mostra sensibile ai bisogni degli altri.
Si riconosce e agisce come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio contributo positivo.
146
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE
Classe 5a
OBIETTIVI SPECIFICI
PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Discriminare le proprie emozioni e saperle esprimere verbalmente.
Identificare propri punti di forza e
punti di debolezza e saperli gestire. Esercitare la volontà di assumere
incarichi e portarli a termine con impegno.
Osservare le regole di vita comunitaria.
Collaborare nell’elaborazione del
regolamento di classe. Svolgere compiti per contribuire al
lavoro collettivo secondo gli obiettivi condivisi.
Proporre alcune soluzioni per
migliorare la partecipazione collettiva.
Mettere in atto comportamenti di autocontrollo anche di fronte a insuccessi e frustrazioni.
Porsi in ascolto attivo e accettare punti di vista differenti.
Riconoscere i bisogni dell’altro e prestare aiuto a chi si trova in difficoltà.
Utilizzare con cura e responsabilità il materiale proprio, degli altri, gli
arredi della scuola. .
Riconosce le proprie emozioni e le
comunica verbalmente.
È consapevole delle proprie capacità
e riconosce l’errore e la difficoltà
come risorse per l’apprendimento.
Porta a termine con impegno e
responsabilità gli incarichi assunti.
Osserva le regole di vita comunitaria.
Collabora nell’elaborazione del
regolamento di classe e rispetta le
regole condivise.
Contribuisce alla realizzazione delle
attività collettive.
Propone soluzioni per migliorare la
partecipazione di tutti.
Assume comportamenti corretti
anche di fronte a insuccessi e
frustrazioni.
Considera il punto di vista degli altri.
Comprende il disagio altrui e presta
aiuto a chi lo chiede.
È sempre provvisto del materiale
didattico e lo usa con cura; rispetta
le cose degli altri, gli arredi , gli
strumenti, le strutture della scuola
Adottare atteggiamenti di ascolto , di dialogo e di rispetto delle cose
anche in esperienze educative nel territorio: visite guidate e viaggi
d’istruzione, esposizioni pubbliche del proprio lavoro….
Individuare e adottare
comportamenti utili alla salvaguardia dell’ambiente e
all’oculato utilizzo delle risorse
Rispetta se stesso, gli altri, l’ambiente anche in momenti
educativi nel territorio: visite guidate, viaggi d’istruzione,
esposizioni pubbliche del proprio lavoro…
Mette in atto comportamenti utili alla salvaguardia dell’ambiente e
all’oculato utilizzo delle risorse.
147
COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE QUINTA
L’alunno sviluppa consapevolezza di sé, delle proprie emozioni,delle proprie risorse e dei propri limiti, e del significato di ciò che compie.
Riconosce il valore delle regole che permettono la convivenza e le osserva.
Assolve i doveri scolastici con responsabilità Si confronta e interagisce con gli altri contribuendo all’apprendimento
comune ed alla realizzazione delle attività collettive, facendo proposte che tengano conto anche delle opinioni e delle esigenze altrui.
Assume nelle relazioni con gli altri atteggiamenti di accoglienza, di aiuto e di rispetto delle diversità.
Sa prendersi cura di sé, degli altri, dell’ambiente ; si riconosce e agisce
come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio originale e positivo contributo.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE
Classe 3a
Imparare a imparare è una competenza metodologica e metacognitiva fondamentale per
potere acquisire, organizzare e recuperare l’apprendimento. Va perseguita con sistematicità e intenzionalità fin dai primi anni di scuola, affinché le abilità che vi sono
coinvolte possano essere padroneggiate dagli alunni in autonomia nell’adolescenza. Anche per questa competenza, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le
competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Infatti le strategie dell’Imparare a imparare debbono essere impiegate in tutte le azioni e
le procedure d’apprendimento, in tutte le discipline. Tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono coinvolti nella sua costruzione; il possederla non solo contribuisce al successo nell’apprendimento, ma anche al senso di fiducia, autostima e autoefficacia degli
allievi.(FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Utilizzare semplici strategie di memorizzazione.
Leggere un testo e porsi domande su di esso.
Individuare semplici collegamenti tra informazioni reperite da testi o filmati con l'esperienza vissuta e con le
conoscenze già possedute.
Utilizza semplici strategie di memorizzazione.
Interpreta le informazioni con atteggiamento critico.
Individua relazioni tra informazioni reperite da testi di vario genere con l'esperienza vissuta e con le
conoscenze già possedute.
Utilizzare le informazioni possedute
per risolvere semplici problemi d'esperienza quotidiana o relativi allo
studio.
Individua relazioni di causa-effetto.
Distingue i dati essenziali dai superflui.
Individua semplici strategie di organizzazione nella soluzione di
148
Mantenere la concentrazione sul
compito per i tempi necessari.
Leggere l'orario giornaliero e settimanale delle lezioni e individuare
il materiale occorrente e i compiti da svolgere.
situazioni problematiche sia nella vita
quotidiana che relative allo studio. Acquisisce la capacità di controllare e
mantenere la propria attenzione,
durante lo svolgimento di un lavoro. Utilizza semplici strategie di
organizzazione del tempo e del proprio materiale di lavoro
COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA
Sa utilizzare semplici strategie di memorizzazione. Sa individuare semplici collegamenti tra informazioni reperite da testi o
filmati con l’esperienza vissuta e con le conoscenze già possedute. Sa utilizzare le informazioni possedute per risolvere semplici problemi
d’esperienza quotidiana. Sa leggere un testo e porsi domande su di esso. Sa leggere l'orario giornaliero e settimanale delle lezioni e individua il
materiale occorrente e i compiti da svolgere.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 5a
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Ricavare informazioni da fonti
diverse. Utilizzare dizionari e indici.
Utilizzare semplici strategie di memorizzazione.
Individuare semplici collegamenti tra
informazioni appartenenti a campi diversi.
Applicare semplici strategie di studio: la sottolineatura o la divisione in sequenze.
Compilare elenchi e liste; organizzare le informazioni in semplici tabelle.
Organizzare i propri impegni e disporre del materiale in base all'orario settimanale.
Utilizza metodologie e strumenti di
ricerca dell'informazione: bibliografie, schedari, dizionari, motori di ricerca,
testimonianze e reperti. Utilizza metodologie e strumenti di
organizzazione delle informazioni:
sintesi, scalette, grafici, tabelle, diagrammi, mappe concettuali.
Applica strategie di memorizzazione. Applica stili cognitivi e di
apprendimento.
Applica semplici strategie di studio.
Utilizza strategie di autoregolazione e di organizzazione del tempo, delle priorità, delle risorse.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA PRIMARIA
Sa ricavare informazioni da fonti diverse: testimoni e reperti. Sa utilizzare i dizionari e gli indici.
Sa utilizzare semplici strategie di memorizzazione. Sa individuare semplici collegamenti tra informazioni appartenenti a campi diversi.
Sa utilizzare le informazioni possedute per risolvere semplici problemi
149
d’esperienza in contesti diversi.
Sa applicare semplici strategie di studio: la sottolineatura o la divisione in sequenze. Sa compilare elenchi e liste; organizzare le informazioni in semplici tabelle.
Sa organizzare i propri impegni e disporre del materiale in base all’orario settimanale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe
3a
Lo Spirito di iniziativa e intraprendenza è la competenza su cui si fonda la capacità di
intervenire e modificare consapevolmente la realtà. Ne fanno parte abilità come il sapere individuare e risolvere problemi, valutare opzioni diverse, rischi e opportunità, prendere
decisioni, agire in modo flessibile e creativo, pianificare e progettare. Anche in questo caso, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle
quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Anche questa competenza si persegue in tutte le discipline, proponendo agli alunni lavori in cui vi siano situazioni da
gestire e problemi da risolvere, scelte da operare e azioni da pianificare. E’ una delle competenze maggiormente coinvolte nelle attività di orientamento. E’ anch’essa fondamentale per lo sviluppo dell’autoefficacia e della capacità di agire in modo
consapevole e autonomo. (FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Valutare aspetti positivi e negativi
rispetto a un vissuto. Giustificare le scelte con semplici
argomentazioni.
Sostenere la propria opinione con argomenti coerenti.
Conoscere i ruoli nei diversi contesti di vita , di gioco e di lavoro.
Riconoscere semplici situazioni problematiche in contesti reali di esperienza.
Formulare ipotesi di soluzione. Cooperare con altri nel gioco e nel
lavoro. Ripercorrere verbalmente le fasi di un
lavoro, di un compito, di un'azione
eseguiti..
Effettua valutazioni rispetto alle
informazioni, ai compiti, al proprio lavoro e al contesto.
Valuta alternative e prende
decisioni. Sostiene la propria opinione con
argomentazioni coerenti. Conosce il proprio ruolo e quello
altrui nei diversi contesti del proprio vissuto.
Pianifica e organizza il proprio
lavoro. Trova soluzioni nuove a problemi di
esperienza. Adotta strategie di problem solving.
Ripercorrere verbalmente le fasi di attività eseguite.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA
Sa valutare aspetti positivi e negativi rispetto a un vissuto.
Sa giustificare le scelte con semplici argomentazioni. Sa sostenere la propria opinione con argomenti coerenti. Sa conoscere i ruoli nei diversi contesti di vita, di gioco e di lavoro.
Sa riconoscere semplici situazioni problematiche in contesti reali d’esperienza.
150
Sa formulare ipotesi di soluzione.
Sa cooperare con altri nel gioco e nel lavoro. Sa ripercorrere verbalmente le fasi di un lavoro, di un compito, di un’azione eseguiti.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE
Classe 5a
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Assumere gli impegni affidati e portarli a termine con diligenza e responsabilità.
Spiegare vantaggi e svantaggi di una semplice scelta legati a vissuti
personali. Descrivere le azioni necessarie a
svolgere un compito, compiere una
procedura e portare a termine una consegna.
Progettare in gruppo l'esecuzione di un semplice manufatto o di un piccolo evento.
Individuare problemi legati all'esperienza concreta e indicare
alcune ipotesi di soluzione. Analizzare in gruppo le soluzioni
ipotizzate e scegliere quella ritenuta più vantaggiosa.
Applicare la soluzione e commentare i
risultati. Collocare i propri impegni nel
calendario giornaliero e settimanale.
Assume e porta a termine compiti e iniziative con senso di responsabilità.
Applica modalità di decisione riflessiva.
Pianifica, organizza e verbalizza le
fasi del proprio lavoro.
Realizza in gruppo semplici progetti
.
Trova soluzioni nuove a problemi legati all'esperienza concreta.
Analizza in gruppo le soluzioni
ipotizzate e sceglie quella più vantaggiosa.
Applica la soluzione e commenta i
risultati. Organizza un'agenda giornaliera e
settimanale, dove collocare i propri impegni.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA PRIMARIA
ìSa assumere gli impegni affidati e portarli a termine con diligenza e
responsabilità. Sa descrivere le fasi di un compito o di un gioco.
Sa spiegare vantaggi e svantaggi di una semplice scelta legati a vissuti personali. Sa descrivere le azioni necessarie a svolgere un compito, compiere una
procedura e portare a termine una consegna. Sa collocare i propri impegni nel calendario giornaliero e settimanale.
Sa progettare in gruppo l’esecuzione di un semplice manufatto o di un piccolo evento. Sa individuare problemi legati all’esperienza concreta e indicare alcune
ipotesi di soluzione. Sa analizzare anche in gruppo le soluzioni ipotizzate e scegliere quella
ritenuta più vantaggiosa. Sa applicare la soluzione e commentare i risultati
151
OMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA DIGITALE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 3a
La competenza digitale è ritenuta dall’Unione Europea competenza chiave, per la sua
importanza e pervasività nel mondo d’oggi. L’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline
formalizzate. Si ritrovano abilità e conoscenze che fanno capo alla competenza digitale in tutte le discipline e tutte concorrono a costruirla. Competenza digitale significa
padroneggiare certamente le abilità e le tecniche di utilizzo delle nuove tecnologie, ma soprattutto utilizzarle con “autonomia e responsabilità” nel rispetto degli altri e sapendone prevenire ed evitare i pericoli. In questo senso, tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti
sono coinvolti nella sua costruzione. (FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Utilizzare nelle funzioni principali
televisore, video, telefono. Spiegare
le funzioni principali e il
funzionamento elementare degli
apparecchi per la comunicazione e
l’informazione
Utilizzare il PC, con la supervisione
dell’insegnante, per scrivere e
compilare tabelle;
Utilizzare alcune funzioni principali,
come creare un file, caricare
immagini, salvare il file.
Individuare alcuni rischi fisici nell’uso
di apparecchiature elettriche ed
elettroniche e ipotizzare soluzioni
preventive.
Individuare alcuni rischi nell’utilizzo
della rete Internet e ipotizzare alcune
semplici soluzioni preventive.
Usa i principali strumenti per
l’informazione e la comunicazione:
televisore, lettore video e CD/DVD,
apparecchi telefonici fissi e PC.
Utilizza le funzioni principali degli
apparecchi per la comunicazione e
l’informazione.
Utilizza alcune funzioni elementari dei
principali apparecchi di informazione
e comunicazione
Riconosce alcuni rischi fisici
nell’utilizzo di apparecchi elettrici ed
elettronici.
Individua alcuni rischi nell’utilizzo
della Rete.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA
Utilizza con dimestichezza le più comuni tecnologie dell’informazione e della comunicazione, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad un dato
contesto applicativo, a partire dall’attività di studio. È consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, con particolare riferimento al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate.
152
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA DIGITALE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 5a
OBIETTIVI SPECIFICI
PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Utilizzare consapevolmente le più
comuni tecnologie, conoscendone i
principi di base soprattutto in
riferimento agli impianti domestici.
Utilizzare semplici materiali digitali
per l’apprendimento.
Utilizzare il PC, alcune periferiche e
programmi applicativi.
Avviare alla conoscenza della Rete
per scopi di informazione,
comunicazione, ricerca e svago.
Individuare rischi fisici nell’utilizzo
delle apparecchiature elettriche ed
elettroniche e i possibili
comportamenti preventivi.
Individuare i rischi nell’utilizzo della
rete Internet e individuare alcuni comportamenti preventivi e correttivi
Conosce semplici applicazioni
tecnologiche quotidiane e relative
modalità di funzionamento.
Utilizza i principali software applicativi
utili per lo studio, con particolare
riferimento alla videoscrittura e ai giochi
didattici.
Applica semplici procedure di utilizzo di
Internet per ottenere dati, fare ricerche,
comunicare.
Riconosce i rischi fisici nell’utilizzo di
apparecchi elettrici ed elettronici e
adotta comportamenti preventivi.
Individua rischi nell’utilizzo della Rete.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA PRIMARIA
Utilizza con dimestichezza le più comuni tecnologie dell’informazione e della comunicazione, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad un dato contesto
applicativo, a partire dall’attività di studio. È consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, con particolare riferimento al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate
153
CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO Così strutturato ai sensi del D.lgs n.59/2004:
I biennio (classe prima e seconda)- monoennio (classe terza).
CLASSI PRIME
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA
MADRELINGUA O LINGUA DI
ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
ITALIANO
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascolto e parlato
-Comprendere, attraverso l'ascolto, le informazioni principali dei testi
ascoltati. -Ascoltare produzioni orali
attivamente per comporre frasi riassuntive.
-Riconoscere, all'ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo
poetico. -Intervenire in una conversazione e/o
in una discussione rispettando tempi e
turni di parola. -Raccontare oralmente esperienze
personali secondo un criterio logico-cronologico, usando un registro
adeguato allo scopo comunicativo. -Riferire oralmente su un argomento
di studio con un linguaggio idoneo.
Lettura -Leggere ad alta voce e conoscere le
strategie di lettura scorrevole in testi noti, usando pause, intonazioni,
ritmo. -Leggere il testo per consentire a chi
ascolta di capire.
Scrittura
-Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico,
lessicale. -Produrre testi chiari, coerenti e coesi
in base allo scopo e con un registro
-Il testo narrativo (fiabe, favole, miti,
leggende, storie fantastiche e d’invenzione, testi d’esperienza).
-Il testo descrittivo (descrizione soggettiva/oggettiva di
luoghi, oggetti, animali, persone).
-Il testo regolativo.
-Il testo poetico (poesia, epica classica e medievale, linguaggio
figurato).
-Fonologia (ortografia,
punteggiatura).
-Categorie morfologiche e loro modificazioni.
154
linguistico adeguato.
-Produrre testi pertinenti secondo i modelli fondamentali dei vari testi
appresi (narrativo, poetico, descrittivo, regolativo ecc.).
-Scrivere sintesi secondo le tecniche apprese.
-Scrivere testi utilizzando tecniche di video-scrittura, curando
l’impostazione grafica. -Realizzare forme diverse di scrittura
creativa, in prosa e in versi (ad es.
giochi linguistici, riscritture di testi narrativi con cambiamento del punto
di vista).
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
- Comprendere e usare le parole del vocabolario di base
in situazioni diverse. - Comprendere e usare termini propri
della disciplina e degli ambiti riferiti ad interessi personali.
- Realizzare scelte del lessico adeguate ad ogni situazione
comunicativa, agli interlocutori e al
tipo di testo. - Conoscere il significato figurato di
alcune espressioni di uso comune. - Saper consultare il dizionario e
rintracciare in essi le informazioni utili per risolvere dubbi linguistici.
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
- Conoscere ed utilizzare le principali regole ortografiche ed i segni di
punteggiatura. - Conoscere, riconoscere e
usare le principali categorie grammaticali.
- Riconoscere le principali relazioni fra
significati delle parole (sinonimia, opposizione, inclusione).
- Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole: derivazione,
composizione. - Riflettere sui propri errori tipici,
segnalati dall'insegnante, allo scopo di
155
imparare ad auto correggersi nella
produzione scritta.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: INGLESE
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
ASCOLTO
-Comprendere i punti essenziali di un discorso,a condizione che venga usata
una lingua chiara e che si parli di argomenti familiari, inerenti la scuola,
tempo libero, ecc.
PARLATO
-Descrivere e presentare persone, condizioni di vita o di studio, compiti
quotidiani;indicare cosa piace o non piace.
-Interagire con un interlocutore; comprendere i punti chiave di una
conversazione.
LETTURA
-Leggere e individuare informazioni
esplicite in brevi testi di uso
quotidiano e in lettere personali.
-Leggere globalmentetesti
relativamente lunghi per trovare
informazioni specifiche relative ai
propri interessi.
-Leggere testi riguardanti istruzioni
per l’uso di un oggetto, per lo svolgimento di giochi.
SCRITTURA
-Produrre risposte a questionari.
-Scrivere brevi lettere personali
adeguate ala destinatario.
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO
-Rilevare semplici regolarità e
STRUTTURE GRAMMATICALI
Articoli, pronomi personali soggetto e
complemento; to BE:afferm-negat-interr.
Risposte brevi. There is/are ;risposte brevi.
Aggettivi e pronomi possessivi.
Wh-words: what? Where? When? whose? how?
How much? How many? Aggettivi e pronomi dimostrativi: this-
these, that-those
to HAVE: affer-negat-interr. Risposte brevi.
Plurali dei nomi:regolari e irregolari. Genitivo sassone.
Sostantivi numerabili e non numerabili ;
some /any Presente semplice :afferm-negat-
interr.
Uso verbo ausiliare DO Risposte brevi
Avverbi di frequenza CAN :afferm-negat-interr.
Risposte brevi. Presente continuato:afferm-negat-
interr. Risposte brevi
FUNZIONI LINGUISTICHE
Chiedere e dire
:nome,età,provenienza; orario;
numero telefonico, e-mail.
Dare:informazioni personali,
suggerimenti,istruzioni.
156
differenze nella forma di testi scritti di
uso comune. -Confrontare parole e strutture
relative a codici verbali diversi. -Rilevare semplici ananlogie o
differernze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.
Parlare di: orari dei pasti,date
importanti, ciò che si sa fare.
Porre semplici domande e rispondere.
Ordinare da bere e da mangiare. Fare
acquisti. VOCABOLARIO
Numeri,colori,giorni,mesi,materie
scolastiche, nomi di Paesi e aggettivi
di nazionalità; aggettivi,nomi di
animali,nomi di parentela,routine
quotidiana, attività del tempo
libero,nomi di stanze e mobilio,nomi
di cibi e di bevande, nomi di sport e
attività del tempo libero,vestiario e
monete e banconote inglesi.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SECONDA LINGUA COMUNITARIA CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascoltare
Saper comprendere ed eseguire
ordini ed indicazioni. Saper comprendere il globale di un
messaggio.
Il proprio nome e le proprie generalità
,la propria carta di identità. I colori.
Gli animali domestici. Presentare ed introdurre un’altra
persona in ambito familiare e scolastico.
I saluti, numeri da 1 a 20, dati personali (nome età ecc.)
Strutture grammaticali i pronomi personali singolari
i verbi chiamarsi e verbo essere i pronomi interrogativi per formulare
domande chiave gli aggettivi possessivi
la frase enunciativa e interrogativa ed interrogativa negativa
157
Parlare
Saper riprodurre un messaggio chiaro, con linguaggio appropriato e
pertinente.
Contare fino a cento
chiedere e dare il numero di telefono. Chiedere e dire dove si abita.
chiedere di qualcuno al telefono e rispondere
Chiedere e dare l’indirizzo Numeri 1-100, dati personali
(indirizzo, numero di telefono ecc.), l’alfabeto
Leggere
Saper cogliere il significato globale di un testo.
Saper cogliere gli elementi essenziali di un testo.
Saper riconoscere lessico e strutture note.
il verbo parlare
i pronomi interrogativi di stato e di tempo
il complemento di specificazione: il genitivo sassone; von + nome
proprio, chiedere e dire come va e l’altrui stato
d’animo \ di salute, descrivere foto di persone della propria famiglia, dei
propri amici e della propria città
Scrivere Saper utilizzare strutture e funzioni
linguistiche adeguate al contesto comunicativo.
Saper produrre semplici testi utilizzando funzioni note.
Paesi, nazionalità e lingue, membri della famiglia e dei propri amici di
scuola, aggetti per descrivere persone, alcuni
avverbi di luogo. Principali verbi regolari della sfera
quotidiana
Conoscenza ed uso delle strutture e delle funzioni comunicative
Saper riconoscere ed usare le strutture grammaticali e le funzioni
comunicative.
I verbi ausiliari La forma di cortesia
Il verbo di provenienza e la preposizione moto da luogo
Il sostantivo: paesi e nazionalità Gli articoli
I pronomi personali Verbi regolari
Verbi ausiliari Verbi di movimento
Conoscenza della cultura e della
civiltà Conoscere alcuni aspetti fondamentali
della cultura della L2 e saper operare qualche confronto con la civiltà della
L1.
Usi e costumi ,ricette ,delle principali
festività nelle diverse regioni dei paesi di L2.
158
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione artistica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
- Ideare elaborati ricercando soluzioni
creative ed originali, inspirate anche dallo studio della storia dell'arte
- Produzione di elaborati per
partecipare ai vari concorsi progettati
- Realizzazione di maschere artigianali
- Produzione di elaborati per partecipare ai vari progetti
- Utilizzare codici e le regole compositive osservate
- Nuove tecniche grafiche per realizzare gli elaborati
- Tecnica del pastello sfumato,
pastello a cera e pennarello
- Grammatica delle immagini: linee, superficie, texture, colore, tonalità e
gradazioni
- Possedere una conoscenza delle
linee fondamentali della produzione artistica del passato
- Individuare in un'opera d'arte gli
elementi essenziali della forma
- Le origini dell'arte delle antiche
civiltà fino all'arte greco-romana
- Rielaborazione in modo creativo delle immagini
- Metodo di lettura dell'opera
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione musicale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Sa discriminare i suoni in base ai
parametri sonori
Conosce note e valori musicali Sa usare la voce in brani all’unisono
Sa eseguire brani musicali col flauto classifica gli strumenti musicali
conosce le principali varietà storiche
Proprietà dei suoni
Simboli del linguaggio ritmico-
melodico Regole del canto
Tecniche del flauto Strumenti musicali e loro
caratteristiche aspetti musicali nella storia antica e
medievale
159
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione corporea
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Utilizzare efficacemente le
proprie capacità in condizioni facili e normali di esecuzione
(accoppiamento e combinazione dei movimenti, differenziazione,
equilibrio, orientamento, ritmo, reazione, trasformazione...)
Gestire in modo consapevole
abilità specifiche riferite a situazioni tecniche e tattiche
negli sport individuali e di squadra;
Relazionarsi positivamente con il gruppo;
Rispettare le regole delle discipline sportive praticate.
Inventare nuove forme di attività ludico-sportive ai fini
della sicurezza, Utilizzare in modo responsabile
spazi, attrezzature, sia individualmente, sia in gruppo.
Consolidamento delle Capacità
Coordinative; Livello di sviluppo e tecniche di
miglioramento delle capacità condizionali (forza, rapidità,
resistenza, mobilità articolare); Elementi tecnici e regolamentari
di alcuni sport (in particolare
realizzabili a livello scolastico); Valore del confronto e della
competizione; norme fondamentali di
prevenzione degli infortuni legati all'attività fisica.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ identità storica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Uso delle fonti
-Comprendere fonti di diverso tipo
(documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, digitali) e
usarle per produrre conoscenze su temi definiti.
-Comprendere e usare gli strumenti propri della disciplina (libro di testo,
carte storiche e tematiche, grafici, schemi, mappe concettuali, linea del
tempo).
Organizzazione delle informazioni -Utilizzare schemi, mappe, tabelle,
grafici e risorse digitali per
-Il metodo di ricerca storica.
-Raccordo: Preistoria e mondo antico.
-La civiltà dell’Alto Medioevo.
-La civiltà dell’Europa feudale.
-La civiltà del Basso Medioevo.
160
organizzare e selezionare le
informazioni. -Utilizzando l’asse temporale
diacronico, organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel tempo e
nello spazio. -Utilizzando l’asse temporale
sincronico, operare confronti tra realtà storiche diverse.
-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e fenomeni storici vicini e lontani.
-Formulare problemi e verificare
ipotesi sulla base delle informazioni raccolte.
-Scoprire radici storiche medievali nel patrimonio storico-culturale della
realtà locale e regionale.
Strumenti concettuali -Conoscere le epoche storiche
esaminate attraverso le caratteristiche principali.
-Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.
-Usare le conoscenze apprese per comprendere la rilevanza dei processi
storici studiati.
-Conoscere le regole fondamentali del vivere civile e comprenderne il valore.
-Conoscere e comprendere l’ordinamento socio-politico delle
civiltà studiate e le loro trasformazioni nel tempo.
Produzione scritta e orale -Esporre, in forma scritta e orale, le
conoscenze e i concetti appresi, usando il linguaggio specifico della
disciplina. -Utilizzare conoscenze selezionate da
fonti di informazione diverse,
manualistiche e non, cartacee e digitali, per la produzione scritta e
orale.
-Cittadinanza e Costituzione: “Io
cittadino nella mia società” (famiglia, scuola, società).
161
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/identità geografica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
GEOGRAFIA
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Orientamento
-Orientarsi sulle carte e orientare le carte in base ai punti cardinali e a
punti di riferimento fissi. -Orientarsi nelle realtà territoriali
vicine.
Linguaggio della geo – graficità
-Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche utilizzando scale di
riduzione, coordinate geografiche e simbologia.
-Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini
ecc) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali.
Paesaggio
-Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani ed
europei. -Conoscere temi e problemi di tutela
del paesaggio come patrimonio
naturale e culturale.
Regione e sistema territoriale -Consolidare il concetto di regione
geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo all’Italia e
all’Europa. -Analizzare in termini di spazio le
interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici di
portata nazionale ed europea.
-Le principali forme di rappresentazione grafica e
cartografica.
-I concetti di distanza itineraria, reticolo-geografico, coordinate
geografiche, fusi orari.
-Caratteri generali dei paesaggi delle
singole regioni d’Italia e dell’Europa.
-Temi e problemi legati alla tutela del paesaggio.
-Le trasformazioni apportate
dall’uomo sul territorio italiano ed europeo ed i problemi determinati da
questi interventi.
-I principali indicatori della popolazione (caratteri, densità,
movimento naturale e flussi migratori)
e le principali attività dei diversi settori dell’economia.
162
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Dio e l’uomo
•Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una
ricerca religiosa. •Comprendere alcune categorie
fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promessa,
alleanza, messia, risurrezione, Regno
di Dio, salvezza)
•Il senso religioso. Le religioni tribali e
tradizionali •Le religioni degli antichi popoli
mediterranei •La Bibbia: documento storico-
culturale •L’ebraismo: le tappe principali della
sua storia
La Bibbia e le altre fonti
•Saper adoperare la Bibbia come documento storico culturale e
apprendere che nella fede della Chiesa è accolta come parola di Dio.
•Bibbia: contenuto e divisione
Il linguaggio religioso •Comprendere il significato principale
dei simboli religiosi. •Riconoscere il messaggio cristiano
nell’arte e nella cultura. •Focalizzare le strutture e i significati
dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.
•significato di alcuni termini specifici
I valori etici e religiosi
•Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una
ricerca religiosa
• L’esistenza come percorso di
crescita, di scoperta e di maturazione della propria personalità.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Saper ascoltare; Saper comprendere;
Produrre schemi, mappe e testi di carattere personale;
Usare termini adeguati alle attività proposte;
Acquisire una maggiore consapevolezza di sé;
Assumere atteggiamenti corretti
nella relazione con gli altri;
U.D.1 Conoscenza di sé
“Il mio mondo”: la mia vita in famiglia, a scuola e con gli
amici; Le mie radici storico-culturali
e religiose; I miei sogni e i miei interessi.
U.D.2
Identità e differenza
163
Rispettare gli ambienti: la
famiglia, la scuola e il territorio circostante;
Conoscere alcuni elementi di educazione civica.
Somiglianze e differenze
tra gli individui; Tradizioni e culture di altri
popoli; Riflettere sulle
somiglianze e le differenze tra un popolo e l’altro.
U.D.3 Regole e Norme
Il dialogo e la partecipazione; Opporsi alle “ingiustizie”:
tematiche personali, sociali e
storiche; Elementi di Educazione
Civica.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E
TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MATEMATICA
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
I numeri
Rappresentare i numeri naturali sulla semiretta graduata
Applicare correttamente le tecniche di calcolo e le proprietà delle
operazioni Risolvere espressioni con le quattro
operazioni Risolvere problemi
Calcolare potenze
Risolvere espressioni usando le proprietà delle potenze
Utilizzare la notazione scientifica Scomporre in fattori primi
Determinare il M.C.D. e il m.c.m. di due o più numeri
Risolvere problemi con il M.C.D. e con il m.c.m.
Riconoscere e classificare i diversi tipi di frazione
Ridurre ai minimi termini una frazione
Trasformare una frazione data in una ad essa equivalente
Ridurre allo stesso m.c.d. più
frazioni
L’insieme dei numeri naturali
Le quattro operazioni e le loro proprietà
La rappresentazione sulla retta numerica
Sistema di numerazione decimale Potenze e loro proprietà
Multipli e divisori, criteri di divisibilità
M.C.D. e m.c.m.
Unità frazionarie e classificazione delle frazioni
Frazioni equivalenti Numeri misti
Confronto di frazioni Operazioni tra frazioni
Problemi diretti e inversi
164
Confrontare frazioni
Rappresentare graficamente sulla semiretta graduata le frazioni
Operare con le frazioni ed eseguire espressioni di calcolo
Risolvere problemi diretti e inversi
Spazio e figure Denominare propriamente gli enti
geometrici Operare graficamente con segmenti
e angoli Individuare il punto medio e l’asse
di un segmento con più metodi e utilizzare le proprietà che li
caratterizzano Individuare la bisettrice e utilizzare
la proprietà che la caratterizza
Riconoscere la mutua posizione di rette complanari
Riconoscere le relazioni tra gli
angoli formati dalle rette parallele tagliate dalla
trasversale Individuare la distanza tra due
punti, tra un punto da una retta, tra due rette
parallele Riprodurre figure e disegni
geometrici Applicare le proprietà delle figure
geometriche Risolvere problemi relativi ai
contenuti appresi in diversi contesti
Concetto di punto, retta, piano, semiretta, segmento, angolo
Posizioni reciproche tra gli elementi fondamentali
Parallelismo e perpendicolarità I poligoni e le loro proprietà
Relazioni e funzioni Individuare e descrivere relazioni
significative (essere uguale, essere maggiore/minore di…, essere
multiplo, essere parallelo o perpendicolare)
Accennare all’utilizzo di lettere per esprimere formule, proprietà
in forma generale (numeriche, geometriche, fisiche…)
Relazioni di confronto Formule per esprimere proprietà e
relazioni
Dati e previsioni
Descrivere oggetti e fenomeni, suggerendo le grandezze da
misurare e gli strumenti di misura Effettuare misurazioni dirette con
Concetto di grandezza
Misura di una grandezza Sistema metrico decimale
Misure di lunghezza, superficie, volume, capacità, peso
165
l’uso di strumenti adeguati (riga,
bilancia, cilindro graduato, orologio, goniometro...)
Stimare una misura in modo diretto e indiretto
Eseguire equivalenze Effettuare arrotondamenti
Sistemi di misura non decimali:
misura degli angoli e del tempo
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E
TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
FISICA E CHIMICA
Utilizzare una terminologia corretta. Completare una semplice scheda di
laboratorio.
Saper scegliere lo strumento più adeguato per effettuare una
misura. Utilizzare gli strumenti di misura.
Descrivere le caratteristiche degli stati della materia e dei passaggi di
stato. Eseguire semplici esperimenti sul
calore e la temperatura.
Il metodo scientifico.
Le unità di misura del sistema internazionale.
Gli stati della materia.
I passaggi di stato. Temperatura e calore.
ASTRONOMIA E SCIENZE DELLA TERRA
Descrivere le proprietà dell’acqua e le descrive.
Definire le soluzioni, le sospensioni e le emulsioni.
Comprendere e descrivere l’importanza del ciclo dell’acqua.
Descrivere le proprietà e la composizione dell’aria. Definire
l’atmosfera. Classificare i venti.
Individuare e mettere in atto strategie per la salvaguardia
dell’ambiente.
L’acqua e le sue proprietà. Le soluzioni, le sospensioni e le
emulsioni. Il ciclo dell’acqua.
L'inquinamento e lo sfruttamento delle acque.
L’aria e le sue proprietà. Il concetto di pressione
atmosferica. I movimenti dell’aria.
L’inquinamento dell’aria. Il suolo: caratteristiche e
composizione.
BIOLOGIA Conoscere l'organizzazione cellulare
dei viventi. Comprendere la necessità di un
metodo di classificazione dei viventi.
Essere in grado di collocare gli
L'organizzazione dei viventi. L’ambiente.
166
organismi nelle maggiori unità
sistematiche. Conoscere le caratteristiche
morfologiche, anatomiche e fisiologiche dei 5 regni.
Conoscere i fattori abiotici che modificano l’ambiente.
Comprendere che esiste un rapporto tra ambiente ed esseri
viventi.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
TECNOLOGIA
CLASSE 1ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Tecnologia
Esegue misurazioni e rilievi grafici o fotografici sull’ambiente scolastico o
sulla propria abitazione
Effettua prove e semplici indagini sulle proprietà fisiche, chimiche meccaniche
e tecnologiche di vari materiali
Realizza interventi ecologici mirati a promuovere la raccolta differenziata
dei rifiuti solidi
Sa utilizzare gli strumenti di base per
il disegno e sa costruire le figure fondamentali della geometria
Sa immaginare modifiche di oggetti e
prodotti di uso quotidiano in relazione a nuovi bisogni o necessità
Informatica
Sa rilevare e disegnare la propria
abitazione o altri luoghi anche avvalendosi di software specifici
Sa usare il sistema operativo
Windows
Tecnologia
-Analizza le tappe più significative della tecnica e della tecnologia per
comprende il progresso raggiunto dall’umanità nel corso dei secoli.
-Acquisisce conoscenze specifiche relative ai concetti di fabbisogno e
beni e alla loro classificazione. -Conosce l’evoluzione del territorio
attraverso i secoli. -Conosce la cartografia
-Principali proprietà, caratteristiche e ciclo produttivo dei materiali.
-Conosce gli elementi costruttivi della
città: centro storico, quartieri, periferia, servizi etc..
-Conosce la storia, le strutture principali e le tecniche di costruzione
di un’abitazione. -Conosce materiali e strumenti per il
disegno geometrico, tecnico e grafico-visivo.
-Conosce il concetto di disegno geometrico.
-Quota disegni rappresentanti figure, al naturale o in scala
Informatica
-Conosce il concetto di informatica e
167
Sa scrivere e formattare un testo
usando un programma di videoscrittura
le parti fondamentali del pc.
-Conosce il sistema operativo Windows.
-Conosce le tecniche di base per utilizzare un elaboratore di testi.
CLASSI SECONDE
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA
MADRELINGUA O LINGUA DI ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
ITALIANO
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascolto e parlato -Utilizzare le proprie conoscenze sui
tipi di testo da ascoltare mettendo in
atto strategie diverse a seconda della tipologia testuale.
-Ascoltare testi prodotti e/o letti da altri, in situazioni scolastiche e/o
extrascolastiche, riconoscendone la fonte e individuando: scopo,
argomento e informazioni principali, punto di vista dell’emittente.
- Ascoltare testi applicando tecniche di comprensione attiva
durante l’ascolto (presa di appunti, frasi riassuntive).
- Riconoscere, all'ascolto, gli elementi ritmici e sonori del testo poetico.
-Raccontare oralmente esperienze
personali, eventi e trame, selezionando informazioni significative
in base allo scopo, criterio logico-cronologico, usando un registro
adeguato. -Riferire oralmente su un argomento
di studio presentando in modo chiaro l’argomento.
Lettura -Leggere ad alta voce in modo
espressivo,usando pause e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e
consentire a chi ascolta di capire. -Ricavare le informazioni esplicite e
implicite da testi.
-Riformulare in modo sintetico le
-Testo narrativo (racconto d’avventura, novella, giallo, fantasy,
racconto umoristico).
-Testo espressivo (diario,
autobiografia e lettera).
-Testo espositivo.
-Testo letterario dal ‘200 al ‘700.
-La sintassi della frase semplice.
168
informazioni di un testo e saperle
riorganizzare con sintesi, schemi, mappe, appunti e note.
-Comprendere testi di varia tipologia nonché quelli letterari (racconti,
novelle, poesie) in base alle caratteristiche tipiche delle
tipologie testuali, il genere di appartenenza e le tecniche narrative.
Scrittura
-Conoscere e applicare le procedure di
ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi
del compito di scrittura. -Scrivere testi corretti dal punto di
vista ortografico, morfosintattico, lessicale.
-Scrivere testi dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra loro.
-Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo,
espositivo,poetico, ecc.) in modo adeguato alla tipologia testuale.
-Realizzare forme diverse di scrittura creativa.
-Scrivere sintesi anche sotto forma di
schemi e saperli riutilizzare. -Scrivere testi utilizzando programmi
di videoscrittura corretti sotto forma concettuale e grafica.
Acquisizione ed espansione del
lessico ricettivo e produttivo - Ampliare il proprio patrimonio
lessicale di base. - Comprendere parole in senso
figurato. - Comprendere e usare termini
specifici delle diverse discipline e degli ambiti riferiti ad interessi personali.
- Realizzare scelte di lessico adeguate
ad ogni situazione comunicativa, agli interlocutori e al tipo di testo.
- Estrapolare da un contesto noto le informazioni utili per comprendere
termini non noti in un testo. - Utilizzare il dizionario e rintracciarvi
le informazioni utili per risolvere dubbi
169
linguistici.
Elementi di grammatica esplicita e
riflessione sugli usi della lingua - Riconoscere e usare in modo
corretto tutte le categorie grammaticali di una frase e
descriverne gli elementi costitutivi. - Riconoscere l’organizzazione logico-
sintattica della frase semplice. - Riflettere sui propri errori allo scopo
di imparare ad autocorreggersi nella
produzione scritta
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: INGLESE
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascolto -Comprendere i punti essenziali di un
discorso,a condizione che venga usata una lingua chiara e che si parli di
argomenti familiari, inerenti la scuola, tempo libero, ecc.
Parlato -Descrivere e presentare persone,
condizioni di vita o di studio, compiti quotidiani;indicare cosa piace o non
piace. -Interagire con un interlocutore;
comprendere i punti chiave di una
conversazione ed esporre le proprie idee in modo chiaro e comprensibile.
LETTURA -Leggere e individuare informazioni
esplicite in brevi testi di uso quotidiano e in lettere personali.
-Leggere globalmente testi relativamente lunghi per trovare
informazioni specifiche relative ai propri interessi.
-Leggere testi riguardanti istruzioni per l’uso di un oggetto, per lo
svolgimento di giochi. -Leggere brevi storie, semplici
biografie e testi narrativi .
SCRITTURA
STRUTTURE GRAMMATICALI To BE al tempo passato-afferm.-
negat.-interr. Risposte brevi.
To HAVE al passato afferm.-negat-interr. Risposte brevi.
Tempo PASSATO dei verbi regolari e irregolari.
Risposte brevi. Uso del verbo ausiliare DO.
Verbi seguiti da un altro verbo nella forma –ING.
Parole interrogative.
Presente continuato per esprimere il futuro- afferm-negat-interr. Risposte
brevi. Preposizioni IN AT ON
Comparativo e superlativo degli aggettivi.
MUST afferm-negat-interr. Risposte brevi.
HAVE TO afferm-negat-interr. Risposte brevi.
Preposizioni di luogo. MAY e MIGHT affer.-negat-interr.
Composti di SOME,di ANY e di NO.
FUNZIONI LINGUISTICHE
Chiedere e dare opinioni;
170
-Produrre risposte a questionari.
-Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni e opinioni con
frasi semplici. -Scrivere brevi lettere personali
adeguate al destinatario e brevi resoconti che si avvalgano di lessico
sostanzialmete appropriato e di sintassi
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E
SULL’APPRENDIMENTO
-Rilevare semplici regolarità e differenze nella forma di testi scritti di
uso comune. -Confrontare parole e strutture
relative a codici verbali diversi. -Rilevare semplici ananlogie o
differernze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.
-Cominciare a riconoscere come si apprende e che cosa ostacola il
proprio apprendimento.
suggerimenti.
Invitare qualcuno. Esprimere una scusa; accordo o
disaccordo Comprare un biglietto del treno.
Chiedere informazioni all’ufficio turistico.
Chiedere e dare indicazioni stradali. Chiedere il permesso.
Parlare di possibilità. VOCABOLARIO
Strumenti musicali e generi musicali.
Aspetto fisico delle persone. Festeggiamenti.
Nomi di negozi. Mezzi di trasporto.
Generi di film. Posti da visitare.
Posti di città. La scuola.
Geografia.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SECONDA LINGUA COMUNITARIA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascoltare Saper comprendere ed eseguire ordini
ed indicazioni.
Saper comprendere il significato globale e le informazioni specifiche di
un messaggio.
L’orario scolastico. Avverbi temporali.
Opinioni personali favorevoli e
sfavorevoli ad una situazione. Verbi di opinione.
Orario scolastico. Materie scolastiche, oggetti scolastici
Parlare Saper produrre un messaggio con
pronuncia ed intonazione adeguate. Saper interagire utilizzando il
materiale noto.
Luoghi della propria città e le principali attività del tempo libero;
accettare e rifiutare proposte, i propri doveri quotidiani.
Hobbys, sports e attività preferite.
Parti del giorno e della settimana, mesi, stagioni anni.
Avv. di tempo determinato ed indeterminato.
Scrivere Saper produrre testi e messaggi
utilizzando strutture e funzioni
Aggettivi per descrivere il proprio carattere , quello dei componenti della
famiglia e degli amici di scuola.
171
linguistiche.
Cibi e bevande.
L’indicazione dell’ora :orario formale. Espressioni temporali e le preposizioni
temporali. Il verbo preferire i pronomi personali
soggetto e complemento oggetto, complemento di termine.
La forma impersonale, l’accusativo, la negazione.
Leggere
Saper cogliere gli elementi essenziali di un testo.
Saper cogliere le informazioni specifiche di un testo.
Saper riconoscere lessico e strutture note.
Avverbi di frequenza. Generi e plurali
dei sostantivi, la posizione del verbo, l’indicazione dell’ora: orario informale.
Gli avverbi interrogativi. Le preposizioni di stato e di moto e
temporali per giorni, mesi stagioni ed anni,
i sostantivi ed i sostantivi composti, sinonimi.
L’interrogativo per esprimere oggetti, persone.
L’articolo indeterminativo.
Il soggetto ed il complemento oggetto,
la negazione. Alcuni luoghi pubblici
Conoscenza ed uso delle strutture
e delle funzioni comunicative saper usare le strutture grammaticali
e le funzioni comunicative.
I verbi abbinati a un sostantivo e i
verbi separabili, l’infinito sostantivato, i verbi forti o irregolari.
Il presente dei verbi modali , le preposizioni di compagnia e moto a
luogo. La determinazione di tempo: parti del
giorno e giorni della settimana.
Il moto a luogo e preposizioni di moto a luogo.
Conoscenza della cultura e della civiltà
Conoscere alcuni aspetti fondanti della L2 e saper operare confronti con la
civiltà della L1.
Lessico, espressioni idiomatiche e proverbi su poesie brevi, fiabe e
filastrocche e canzoni relative alle regioni, agli usi e costumi dei paesi di
L2.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione artistica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
- Utilizzare consapevolmente gli strumenti e le tecniche figurative
- Rielaborare creativamente materiali di uso comune
- Realizzazione di elaborati grafici - Partecipazione a vari progetti
- Realizzazione di manufatti tridimensionali
- Partecipazione a vari concorsi
172
- Riconoscere i codici e le regole
compositive presenti nelle immagini
- Gradazioni tonali
- Cerchi cromatici - Contrasti
- Disco cromatico di Goethe - Progetta la tavolozza del cuore
- Realizzazione della scenografia e dei costumi per il teatro
- Prospettiva centrale
- Possedere una conoscenza delle linee essenziali e fondamentali della
produzione artistica medievale
- Individuare in un opera d'arte gli
elementi essenziali della forma
- Realizzazione di elaborati grafici
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione musicale
DISCIPLINA Di RIFERIMENTO:MUSICA CLASSE 2ª
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione corporea
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: EDUCAZIONE FISICA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Utilizzare efficacemente le
proprie capacità in condizioni facili e normali di esecuzione
(accoppiamento e combinazione dei movimenti, differenziazione,
equilibrio, orientamento, ritmo, reazione, trasformazione...) ;
Consolidamento delle Capacità
Coordinative;
Livello di sviluppo e tecniche di miglioramento delle Capacità
Condizionali (forza, rapidità, resistenza, mobilità articolare);
Elementi tecnici e regolamentari di
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
-Conosce e riconosce le differenze tra
i simboli ritmici-melodici-armonici -Sa usare la voce da solo o in gruppo
-Sa usare la tastiera e suonare semplici melodie
-Conosce le principali strutture di base di alcune forme musicali
-Coglie e differenze tra varie forme
musicali a livello storico-analitico
Simboli del linguaggio ritmico-
melodico (alterazioni tonalità
maggiori/minori, scale) Tecniche del canto polifonico
Tecniche della tastiera principali forme musicali
brani musicali contestualizzati
nell’ambito formale-storico studiato(dal Medioevo al
Barocco) ascolto e analisi formale
173
Gestire in modo consapevole
abilità specifiche riferite a situazioni tecniche e tattiche
negli sport individuali e di squadra;
Relazionarsi positivamente con il gruppo;
Rispettare le regole delle discipline sportive praticate
inventare nuove forme di attività ludico-sportive ai fini
della sicurezza,
Utilizzare in modo responsabile spazi, attrezzature, sia
individualmente, sia in gruppo.
alcuni sport (in particolare
realizzabili a livello scolastico);
Valore del confronto e della
competizione;
Norme fondamentali di prevenzione degli infortuni legati all'attività fisica
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ identità storica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Uso delle fonti -Decodificare ed usare fonti scritte ed
iconografiche diverse (libro di testo, carte storiche e tematiche, grafici,
schemi, mappe concettuali, linea del tempo).
-Conoscere gli aspetti costitutivi della metodologia della ricerca storica.
-Analizzare e confrontare documenti. -Comprendere fonti di diverso tipo
(documentarie, iconografiche,
narrative, materiali, orali, digitali) e usarle per produrre conoscenze su
temi definiti. -Comprendere e usare gli strumenti
propri della disciplina.
Organizzazione delle informazioni -Utilizzare schemi, mappe e tabelle
per organizzare le informazioni selezionate.
-Ordinare sull’asse diacronico e sincronico fatti, fenomeni ed eventi.
-Scoprire radici storiche dell’età moderna, proprie del panorama
nazionale ed europeo.
-Stabilire rapporti di causa-effetto tra
-La formazione della civiltà moderna.
-La civiltà dell’Antico Regime.
-La civiltà dei Lumi e delle Rivoluzioni.
-L’inizio della civiltà borghese.
-Cittadinanza e Costituzione: “Io cittadino in Italia e in Europa”
(l’organizzazione del proprio Paese e dell’Unione Europea, i principi
fondamentali dello stato democratico).
174
fatti e fenomeni storici vicini e lontani.
-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla base delle informazioni
raccolte.
Strumenti concettuali -Conoscere aspetti e strutture dei
momenti storici italiani ed europei studiati, individuando connessioni tra
passato e presente. -Usare le conoscenze apprese per
comprendere le caratteristiche
principali dell’epoca storica esaminata.
Produzione scritta e orale -Esporre le conoscenze storiche
acquisite operando collegamenti e rielaborando i contenuti in modo
personale. -Esporre, in forma scritta e orale, le
conoscenze e i concetti appresi, usando il linguaggio specifico della
disciplina.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/identità geografica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Orientamento
-Orientarsi sulle carte e orientare le carte in base a punti cardinali e a
punti di riferimento fissi.
-Orientarsi nelle realtà territoriali vicine e lontane.
Linguaggio della geograficità
-Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella
topografica al planisfero) utilizzando scale di riduzione, coordinate
geografiche e simbologia. -Utilizzare carte, grafici, dati statistici,
immagini per comprendere e comunicare fatti e fenomeni sui
diversi territori.
Paesaggio
-Interpretare e confrontare alcuni
-Gli Stati europei:
la Regione Iberica; la Regione Franco-germanica;
la Regione Britannica;
la Regione Scandinava e Baltica; la Regione Centro-orientale;
la Regione Mediterranea e Balcanica;
la Regione Russa.
175
caratteri dei paesaggi europei, anche
in relazione alla loro evoluzione nel corso del tempo.
-Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio
naturale e culturale.
Regione e sistema territoriale -Consolidare il concetto di regione
geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo alle diverse
regioni europee.
-Analizzare le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed
economici di portata europea. -Interpretare l’assetto territoriale
europeo, anche in relazione all’evoluzione storico-politico-
economica.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Dio e l’uomo
•Approfondire la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede
cristiana che, nella prospettiva dell’evento pasquale (passione, morte
e risurrezione), riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del
mondo che invia la Chiesa nel mondo
•Considerare, nella prospettiva dell’evento Pasquale la missione della
Chiesa nel mondo. •Riconoscere la Chiesa, generata dallo
Spirito Santo, realtà universale e locale, comunità edificata da carismi e
ministeri, nel suo cammino lungo il corso della storia.
•Gesù di Nazareth: profilo storico e
ambientale •Gli Atti degli Apostoli: la nascita della
Chiesa. Paolo e i viaggi missionari •Il cristianesimo a Roma. L’epoca
delle persecuzioni •Il Monachesimo
•La Chiese riformate
176
La Bibbia e le altre fonti
•Utilizzare la Bibbia come documento storico-culturale e riconoscerla anche
come parola di Dio nella fede della Chiesa.
•Individuare il messaggio centrale dei testi biblici, utilizzando informazioni
storico-letterarie e seguendo metodi diversi di lettura.
•Decifrare la matrice biblica delle principali produzioni artistiche
(letterarie, musicali, pittoriche,
architettoniche..) italiane ed europee.
•Bibbia e testimonianze di uomini di
fede
Il linguaggio religioso
•Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in
Europa, nell’epoca tardo-Antica, medievale e moderna.
•Individuare gli elementi e i significati dello spazio sacro nel medioevo e
nell’epoca moderna.
•significato di alcuni termini specifici
I valori etici e religiosi
•Comprendere il significato della scelta di una proposta di fede per la
realizzazione di un progetto di vita libero e responsabile. (Esperienze di
Testimoni di fede) •Motivare, in un contesto culturale e
religioso, le scelte dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della
vita.
•Riconosce l’originalità della speranza
cristiana, in risposta al bisogno di salvezza
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Saper ascoltare; Saper comprendere;
Produrre schemi, mappe e testi narrativi;
Saper usare una terminologia specifica;
Acquisire il concetto di identità e di diversità;
Sviluppare la capacità di condivisione e di cooperazione;
Assumere comportamenti di
U.D.1 Conoscenza di sé
La mia storia: abitudini, costumi e tradizioni;
La scuola e il territorio di appartenenza;
I miei interessi e le mie attitudini
U.D.2 Identità e differenza
Giudizio e pregiudizio;
177
rispetto delle regole e delle
norme sociali; Conoscere i fondamenti della
Costituzione Italiana e dei Documenti Internazionali:
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo (1948) e del
fanciullo (1959).
La “diversità” come
risorsa I protagonisti del
cambiamento culturale e sociale del ‘900
U.D.3 Diritti e doveri
La libertà individuale e la responsabilità personale;
Il bene collettivo; I diritti inviolabili e i
doveri inderogabili della
Costituzione Italiana.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIEFERIMENTO: MATEMATICA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
I NUMERI
Eseguire operazioni con i numeri razionali
Risolvere espressioni con i numeri razionali
Risolvere problemi tramite le frazioni
Determinare la frazione generatrice di un numero decimale limitato o
periodico Riconoscere l’operazione di radice
come operazione inversa dell’elevamento a potenza
Usare le tavole numeriche
Dare stima della radice quadrata Riconoscere numeri irrazionali
Calcolare rapporti tra grandezze omogenee e non omogenee
Conoscere ed applicare le proprietà delle proporzioni
Risolvere una proporzione Risolvere problemi sulla
proporzionalità Calcolare percentuali
Riconoscere grandezze direttamente o inversamente
proporzionali
Approfondimento e ampliamento
del concetto di numero I numeri razionali
Scrittura decimale dei numeri razionali
Operazioni tra numeri razionali Confronto tra numeri razionali
L’estrazione di radice I numeri irrazionali
Rapporti, percentuali e proporzioni La proporzionalità
178
SPAZIO E FIGURE
Riprodurre figure geometriche utilizzando in modo appropriato ed
accurato gli opportuni strumenti Riconoscere ed applicare proprietà
significative delle principali figure piane (triangoli, quadrilateri)
Calcolare l’area di semplici figure, anche scomponendole in figure
elementari Applicare il Teorema Pitagora in
contesti diversi
Riconoscere figure piane simili e riprodurre in scala una figura
assegnata Risolvere problemi utilizzando tutte
le proprietà delle figure geometriche studiate
I poligoni e le loro proprietà
Perimetro e area di figure piane Teorema di Pitagora
Trasformazioni geometriche elementari e loro invarianti
RELAZIONI E FUNZIONI Conoscere utilizzare e trasformare
formule, interpretandone il
significato Distinguere il significato di
rapporto tra grandezze omogenee e non omogenee
Applicare le riproduzioni in scala e comprenderne il significato come
rapporto tra grandezze omogenee Esprimere la relazione di
proporzionalità diretta e inversa Usare il piano cartesiano per
rappresentare le funzioni di proporzionalità diretta e inversa
Formule dirette e inverse per esprimere proprietà e relazioni
Il diagramma cartesiano
DATE E PREVISIONI
Identificare un problema affrontabile con un’indagine
statistica Raccogliere dati e organizzare gli
stessi in tabelle Rappresentare ed interpretare
grafici statistici
Fasi di un’indagine statistica
Tabelle e grafici statistici Media aritmetica, moda e mediana
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
SCIENZE
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
FISICA E CHIMICA Concetto di forza.
179
Ricercare geometricamente il
baricentro. Misurare l’intensità di una forza.
Riconoscere i diversi tipi di leva anche negli oggetti di uso
quotidiano. Eseguire semplici reazioni chimiche.
Struttura di un dinamometro.
Composizione delle forze. Baricentro (definizione e ricerca).
Condizioni di equilibrio. Le caratteristiche delle leve.
Trasformazioni chimiche.
BIOLOGIA
Illustrare le funzioni degli apparati del corpo umano.
Riconoscere le norme per mantenere la giusta funzionalità
degli apparati.
Apparati e sistemi del corpo umano:
struttura, funzioni e igiene.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA
CLASSE 2ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Tecnologia
Sviluppo delle capacità di osservazione e di analisi.
Sa realizzare ricerche informative su: trasmissione delle onde
elettromagnetiche;
funzionamento della radio; fumetto;
pubblicità; stampa
Sa osservare e analizzare un qualsiasi mezzo di trasporto per evidenziarne le
caratteristiche e il principio di funzionamento
Sa svolgere ricerche informative sugli alimenti raccogliendo e rielaborando
dati e informazioni Sa rappresentare graficamente e in
modo intuitivo o con il supporto di mezzi tecnologici, applicando le regole
delle assonometrie e delle proiezioni
ortogonali
Informatica
Sa usare il sistema operativo Power Point
Tecnologia
Sa analizzare le tappe più significative della tecnica e della tecnologia per
comprendere il progresso raggiunto dall’umanità nel corso dei secoli
(dall’Anno Mille alla Rivoluzione
Industriale) Conosce il linguaggio multimediale e
gli strumenti relativi Acquisisce conoscenze specifiche
relative ai problemi connessi al rapporto tra i mezzi di trasporto,
l’uomo e l’ambiente Conosce il rapporto tra alimentazione
e salute Conosce i nutrienti
Conosce la dieta equilibrata Conosce il concetto di disegno tecnico
e i diversi sistemi di rappresentazione (assonometrie e proiezioni ortogonali
di figure geometriche piane e solide)
Informatica
Conosce la struttura logico-funzionale
di un elaboratore Conosce il sistema operativo Power
Point
180
CLASSI TERZE
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA
MADRELINGUA O LINGUA DI ISTRUZIONE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
ITALIANO
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascolto e parlato -Usare strategie di ascolto
differenziate in base al tipo di testo.
-Ascoltare in modo critico il testo
ascoltato esprimendo un proprio parere.
-Comprendere il punto di vista altrui in vari contesti.
-Prendere appunti mentre si ascolta e riorganizzare le informazioni
per riferirle. - Riconoscere, all'ascolto, gli elementi
ritmici e sonori del testo poetico. -Partecipare ad una conversazione o
un dibattito, esprimendo la propria opinione
nel rispetto delle altre e argomentando le proprie.
-Riferire un argomento di studio
esponendo secondo un ordine logico e sequenziale, utilizzando lessico
specifico e registro appropriato. -Argomentare la propria tesi su un
tema affrontato nello studio e nel dialogo in classe con dati pertinenti e
motivazioni valide. -Operare opportuni collegamenti con
le altre discipline.
Lettura -Leggere ad alta voce in modo
espressivo testi noti, raggruppando le parole legate dal significato e usando
pause e intonazioni per seguire lo
sviluppo del testo e permettere a chi ascolta di capire.
-Leggere testi di varia natura e provenienza applicando tecniche di
supporto alla comprensione (sottolineature, note a
-Il testo narrativo (romanzo storico,
sociale, psicologico, testo fantascientifico, riflessivo, horror, la
memorialistica e la cronaca).
-Il testo argomentativo.
-Il testo letterario dell’ ‘800 e del
‘900.
-Orientamento (percorso di letture e questionari per la conoscenza dei
propri interessi e delle proprie attitudini finalizzato alla scelta della
Scuola superiore).
-La sintassi della frase complessa.
181
margine, appunti) e mettendo in atto
strategie differenziate (lettura selettiva, orientativa, analitica).
-Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita
quotidiana. -Ricavare informazioni esplicite e
implicite da testi vari, per documentarsi su un argomento
specifico o per realizzare scopi pratici. -Riformulare in modo sintetico le
informazioni selezionate e
riorganizzarle in modo personale (liste di argomenti, riassunti schematici,
mappe, tabelle). -Leggere semplici testi argomentativi
e individuare tesi centrale e argomenti a sostegno, valutandone la pertinenza
e la validità. -Leggere testi letterari di vario tipo e
forma (racconti, novelle, romanzi, poesie) individuando tema principale
e intenzioni comunicative dell'autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli,
relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e
temporale; genere di appartenenza.
Scrittura - Comporre testi scritti,
utilizzando le tecniche della stesura apprese
- Scrivere testi di forma e di tipo diverso (narrativo, descrittivo,
espositivo, poetico, argomentativo) corretti dal punto di vista
morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e
al destinatario -Utilizzare nei propri testi, sotto forma
di citazione esplicita e/o di parafrasi, parti di testi prodotti da altri e tratti
da fonti diverse.
- Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, in vista di scopi specifici.
- Produrre testi in formato digitale (ad es. e-mail e presentazioni anche come
supporto all'esposizione orale). Acquisizione ed espansione del
lessico ricettivo e produttivo
182
-Ampliare, sulla base di esperienze
scolastiche ed extrascolastiche, di letture e di attività specifiche, il
proprio patrimonio lessicale, così da comprendere e usare le parole
dell'intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse.
-Comprendere e usare parole in senso figurato.
-Usare in modo corretto il lessico specifico dei principali
linguaggi disciplinari
-Realizzare scelte lessicali adeguate in base alla situazione comunicativa, agli
interlocutori e al tipo di testo. -Comprendere i meccanismi di
formazione delle parole per capire termini non noti all'interno di un
testo. -Utilizzare dizionari di vario tipo;
rintracciare all’interno di una voce di dizionario le informazioni utili per
risolvere problemi o dubbi linguistici
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
-Riconoscere, analizzare la sintassi e
la struttura del periodo e i suoi elementi costitutivi.
-Produrre testi con strutture sintattiche più complesse.
-Rappresentare graficamente i rapporti logici degli elementi del
periodo: principale, coordinata e subordinata.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Comprende enunciati e testi scritti e orali, letterari e non, di tipologie
diverse e di una certa complessità. Esprime le proprie idee in modo chiaro, argomentando e adottando un
registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Produce elaborati scritti chiari, coesi e corretti e in forme adeguate
allo scopo e al destinatario. Riconosce le principali funzioni linguistiche e comunicative dei testi
per impiegarli in modo corretto e funzionale. Riconosce le caratteristiche più significative di alcuni importanti
periodi della storia della lingua italiana.
183
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
INGLESE
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascolto
-Comprendere i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga
usata una lingua chiara e che si parli di argomenti familiari, inerenti la
scuola, il tempo libero, ecc. -Individuare l’informazione
principale di programmi radiofonici o
televisivi su avvenimenti di attualità o su argomenti che riguardano i propri
interessi, a condizione che il discorso sia articolato in modo chiaro
-Individuare, ascoltando, termini e informazioni attinenti a contenuti di
studio di altre discipline. Parlato
-Descrivere e presentare persone, condizioni di vita o di studio, compiti
quotidiani; indicare che cosa piace o non piace; esprimere un’opinione e
motivarla con espressioni e frasi connesse in modo semplice.
-Interagire con uno o più interlocutori,
comprendere i punti chiave di una conversazione ed esporre le proprie
idee in modo chiaro e comprensibile. -Gestire conversazioni di routine,
facendo domande e scambiando idee e informazioni in situazioni quotidiane
prevedibili. Lettura
-Leggere e individuare informazioni esplicite in brevi testi di uso
quotidiano e in lettere personali. -Leggere globalmente testi
relativamente lunghi per trovare informazioni specifiche relative ai
propri interessi e a contenuti di studio
di altre discipline. -Leggere testi riguardanti istruzioni
per l’uso di un oggetto, per lo svolgimento di giochi, per attività
collaborative. -Leggere brevi storie, semplici
STRUTTURE GRAMMATICALI
Tempo futuro con:GOING to Afferm-negat-interr. Riposte brevi ;
WILL afferm-negat-interr. Past continuous,afferm-negat-
interr,risposte brevi. Passato prossimo,afferm-negat-interr,
risposte brevi.
Pass. Pross. con:already,just,yet. Quantità: a little,a few.
Pronomi relativi:who,which that.
Should/shouldn’t Could/couldn’t
1° condizionale, affirm-negat-interr.,risposte brevi.
2° condizionale,afferm-negat-interr, risposte brevi
Discorso diretto e indiretto Verbi SAY e TELL.Presente e passato
passiv.,afferm-negat-interr,risposte brevi
FUNZIONI LINGUISTICHE Esprimere ambizioni e intenzioni
Parlare del tempo atmosferico. Chiedere e offrire aiuto
Parlare della salute Controllare informazioni
Usare il telefono Arrivare ad un accordo
Chiedere e dare consigli Parlare di abbigliamento
Come esprimersi in un aeroporto.
VOCABOLARIO Mestieri e professioni
Tempo atmosferico
Eventi naturali e catastrofi Ferite e malattie
Aggettivi di personalità Lavori in casa
Disonestà; vestiario Eventi storici.
184
biografie e testi narrativi più ampi in
edizioni graduate. Scrittura
-Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi.
-Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni e opinioni con
frasi semplici. -Scrivere brevi lettere per-sonali
adeguate al destinatario e brevi reso-conti che si avvalgono di lessico
sostanzialmente appropriato e di
sintassi elementare. Riflessioni sulla lingua e
sull’apprendimento -Rilevare semplici regolarità e
differenze nella forma di testi scritti di uso comune.
-Confrontare parole e strutture relative a codici verbali diversi.
-Rilevare semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi
legati a lingue diverse. -Riconoscere come si apprende e che
cosa ostacola il proprio apprendimento.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Interagisce in brevi conversazioni in lingua inglese concernenti situazioni di vita quotidiana ed argomenti familiari.
Scrive messaggi e lettere motivando opinioni e scelte. Individua il punto principale in una sequenza audio (con ascolto di
messaggi, annunci, previsioni meteorologiche, avvenimenti ed altro).
Comprende un semplice brano scritto, individuandone l’argomento e le informazioni specifiche.
Descrive o presenta oralmente, in forma articolata e con sicurezza, persone, situazioni di vita ed esperienze.
Produce testi scritti coerenti e coesi, usando il registro adeguato. Relaziona sulle caratteristiche fondamentali di alcuni aspetti della
civiltà anglosassone e le confronta con la propria.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SECONDA LINGUA COMUNITARIA
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Ascoltare
Saper individuare la situazione comunicativa.
Saper comprendere il significato
I propri luoghi di ritrovo, gli angoli
preferiti della propria città. I propri gusti relativi alle attività del tempo
libero.
185
globale di un messaggio e i dettagli
della comunicazione.
Le attitudini personali ed i propri
desideri sportivi scolastici e futuri.
Parlare Saper produrre un messaggio con
pronuncia ed intonazioni corrette.
Saper formulare messaggi articolati. Saper interagire con l’insegnante e i
compagni utilizzando tutto il materiale linguistico noto.
Parlare della propria giornata Chiedere e dire la professione di
qualcuno.
I propri gusti alimentari Parti del corpo
Attività domestiche. Esprimere uno stato d’animo.
Descrivere brevemente in lingua un’opera artistica.
Verbi ed espressioni riguardanti attività quotidiane
Le professioni e quelle desiderate future, luoghi di lavoro.
Scrivere
Saper produrre testi e messaggi articolati utilizzando strutture,
funzioni linguistiche e lessico adeguati al contesto comunicativo (lettere,
questionari, dialoghi, descrizioni)
Descrivere una propria situazione
passata,una vacanza trascorsa. Verbi modali .
L’imperfetto ed il passato remoto. I pronomi personali soggetti,
complemento e complemento di termine pronomi riflessivi.
Passato prossimo dei verbi regolari ed irregolari.
Espressioni temporali, causali ,oggettive.
Leggere
Saper cogliere gli elementi essenziali di un testo.
Saper cogliere le informazioni specifiche di un testo.
Saper riconoscere lessico, funzioni comunicative e strutture
grammaticali.
Luoghi di incontro della vita di tutti i
giorni, attività scolastiche e pomeridiane.
Attività del tempo libero in famiglia e con gli amici.
Verbo incontrarsi. revisione dell’orario formale ed
informale
Saper usare
le funzioni comunicative e le strutture
grammaticali
Il verbo mangiare, prendere
ed ordinare in un esercizio pubblico.
I verbi separabili. I verbi riflessivi.
L’ordine delle parole. Preposizioni di moto a luogo.
Le preposizioni e i nomi geografici, la propria abitazione; appartenenza di
un oggetto e posizione . Casa e arredamento,
il verbo piacere e appartenere i verbi di posizione .
L’imperativo. Il verbo modale
186
Conoscere
gli aspetti caratteristici e le problematiche della lingua e della
cultura straniera.
Usi e costumi ,personaggi famosi ed
avvenimenti dei paesi di L2. Educazione alla cittadinanza europea.
Cogliere
gli elementi di diversità della cultura
straniera anche in analisi con L1 e la lingua madre.
Testi narrativi(letterari) del novecento
dei paesi di L2.
Brevi testi giornalistici sull’ambiente ,sulla società e sulle nuove tendenze
dei paesi di L2.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Comprende in modo globale brevi messaggi orali e scritti in una lingua
L2 europea (Lingua tedesca/spagnola). Rispondere e\o formula domande, brevi interviste su temi noti
riguardanti l’ambito personale e la quotidianità. Dà e chiede informazioni in strada, luoghi ed esercizi pubblici.
Elabora testi orali e scritti su argomenti noti d’interesse personale e li riproduce, utilizzando espressioni familiari e lessico d’uso quotidiano.
Comprende e formula una lettera, una mail. Coglie il senso globale di un breve testo in L2 (fumetto, breve articolo
di magazine per ragazzi) e lo riproduce in senso globale, orale e scritto, in lingua straniera.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/ espressione artistica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
- Ideare e progettare elaborati
- Ricercare soluzioni originali e
creative
- Utilizzare consapevolmente gli
strumenti e le tecniche
- Illustrazione di una poesia di
Leopardi
- Realizzazione di elaborati per il
concorso “ un manifesto per la pace”
187
- Rielaborare materiali di uso comune
- Leggere e interpretare l'immagine e
un'opera d'arte
- Realizzazione di elaborati per il
progetto “io non dipendo”
- Realizzazione di elaborati inspirati allo studio della storia dell'arte
- Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione
artistica del novecento
- Tema di lettura dell'opera
- Le avanguardie artistiche: Fauves, Espressionismo, Cubismo(Guernica di
Picasso), Futurismo(poesia e architettura fascista a Civitanova
Marche), Astrattismo, Dada, Surrealismo
-Approfondimento dell'Espressionismo
e dei seguenti artisti: Kirchner, Nolse, Schiele, Kokoschka, Kandisky,Paul
Klee.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Utilizza strumenti e tecniche per esprimere e comunicare. Riconosce e colloca un’opera d’arte nel contesto storico e artistico.
Comprende il rapporto immagine-comunicazione. Comprende e utilizza gli elementi della comunicazione visiva.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione musicale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
MUSICA
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
•Saper riconoscere le differenze fra
varie simbologie melodico-armoniche •Sa cantare brani monodici e polifonici
•Sa eseguire brani con tastiera e chitarra
•Conosce generi, forme e periodici storici
•Sa analizzare con spirito critico i brani musicali ascoltati
Simboli melodico armonico
(tonalità maggiori/minori, accordi)
ritmici, tempo semplice e composto) Vari tipologie di canto
(monodico-polifonico) Tecnica della tastiera e degli
accordi. Chitarra Principali generi musicali:
-sinfonismo -melodramma
-jazz -musica leggera
-canzone I maggiori compositori
contestualizzati per generi
musicali(dal classicismo ai giorni nostri) e..
188
Ascolto critico delle loro opere
anche comparato con altre produzioni artistico-letterarie in
un discorso interdisciplinare
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Possiede le elementari tecniche esecutive degli strumenti didattici ed
esegue semplici brani ritmici e melodici. Usa il linguaggio espressivo musicale nelle sue diverse forme, effettuando pratiche musicali
individuali e di gruppo. Analizza caratteristiche e forma di opere musicali di vario genere, stile
e tradizione. Individua i rapporti tra musica e altri linguaggi.
Riconosce le funzioni sociali della musica nella nostra e nelle altre civiltà.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione corporea
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Utilizzare le abilità apprese in situazioni ambientali diverse in
contesti problematici, non solo in
ambito sportivo, ma anche in esperienze di vita quotidiana.
Prevedere correttamente l'andamento e il risultato di
un'azione; fantasia motoria. Ampliare l'applicazione dei principi
metodologici dell'allenamento per mantenere un buon stato di salute.
Gestire un proprio programma di allenamento.
Rispettare le regole in un gioco di squadra (pallavolo, basket,
pallamano, rugby). Svolgere un ruolo attivo utilizzando
al meglio le proprie abilità tecniche
e tattiche; i gesti arbitrali in diverse discipline.
Impostare a turno una tattica di squadra; Stabilire corretti rapporti
interpersonali e mettere in atto comportamenti equilibrati dal
punto di vista fisico, emotivo e cognitivo.
Mettere in atto, in modo autonomo, comportamenti
funzionali alla sicurezza nei vari
Impiego di schemi motori e posturali, loro interazioni in
situazioni combinate e simultanee;
sviluppo della disponibilità variabile come previsione di un gesto in vista
di una scopo; Ruolo attivo nel gruppo, utilizzando le proprie abilità
tecniche e tattiche; Tecniche e tattiche dei giochi
sportivi; Distinguere analizzare e impiegare
capacità coordinative e organico-muscolari;
Interpretare l'attività sportiva come strumento privilegiato, che agevola
l'armonico sviluppo psico-fisico, potenziare il sentimento di
autostima e determinare una
migliore qualità della vita.
189
ambienti di vita.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Impiega schemi motori e posturali interagendo in situazioni combinate e simultanee.
Potenzia capacità coordinative e condizionali. Rispetta le regole dei giochi sportivi praticati, utilizzando le proprie
abilità tecniche e tattiche e assumendo un ruolo attivo e costruttivo nel gruppo.
Stabilisce corretti rapporti interpersonali e mette in atto comportamenti operativi ed organizzativi all’interno del gruppo.
Mette in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità storica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Uso delle fonti
-Consolidare la metodologia della ricerca storica.
-Usare fonti (documentarie,
iconografiche, orali, digitali,…) per produrre conoscenze su temi definiti.
Organizzazione delle informazioni
-Selezionare ed organizzare le informazioni con schemi, mappe,
tabelle, grafici e risorse digitali. -Organizzare le conoscenze apprese
su mappe spazio-temporali e grafici. -Relazionare la storia locale con quella
italiana, europea e mondiale. -Formulare problemi e verificare
ipotesi sulla base delle informazioni raccolte e delle conoscenze elaborate.
Strumenti concettuali -Conoscere aspetti e strutture dei
processi storici italiani, europei e mondiali studiati, individuando
connessioni tra passato e presente. -Conoscere il patrimonio culturale
collegato con i temi affrontati. -Usare le conoscenze apprese per
comprendere le caratteristiche dei processi storici studiati e i problemi
(ecologici, interculturali e di
-La civiltà dell’Europa borghese.
-La civiltà di massa.
-La crisi della civiltà europea.
-La civiltà mondiale del Novecento e l’attualità (parole per capire il
presente: Globalizzazione, Migrazioni, Diritti umani, Sviluppo sostenibile,
Conflitti).
-Cittadinanza e Costituzione: “Io cittadino in Italia, in Europa e
nel mondo “(lo Stato, la
Costituzione, l’Ordinamento
costituzionale dello Stato,
l’Ordinamento internazionale).
190
convivenza civile) connessi.
Produzione scritta e orale
-Produrre testi selezionando le conoscenze da fonti di informazione
diverse, manualistiche e non, cartacee e digitali, usando il linguaggio
specifico della disciplina. -Esporre e argomentare su
conoscenze e concetti appresi utilizzando il linguaggio specifico della
disciplina.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Si orienta nel tempo, facendo confronti fra realtà storiche diverse.
Approfondisce il concetto di fonte storica e individua la specificità dell’interpretazione storica. Usa il passato per rendere comprensibile
il presente e progettare il futuro. Comprende ed utilizza il linguaggio
storico e gli strumenti specifici della disciplina. Comprende le caratteristiche specifiche della civiltà europea, ricercando somiglianze
e differenze tra la nostra e le altre civiltà del mondo. Colloca l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul
reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dall’organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro Paese, nonché dagli
ordinamenti comunitari ed internazionali, a tutela della persona, della collettività, dell’ambiente.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE/identità geografica
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
GEOGRAFIA
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Orientamento
-Orientarsi sulle carte e orientare le carte in base a punti
cardinali e a punti di riferimento fissi. -Orientarsi nelle realtà
territoriali vicine e lontane.
Linguaggio della geograficità -Leggere e interpretare vari tipi di
carte geografiche (da quella topografica al planisfero) utilizzando
scale di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.
-Utilizzare carte, grafici, dati statistici, immagini per comprendere e
comunicare fatti e fenomeni sui diversi territori.
Paesaggio
-Il sistema solare e quello Terra–Luna.
-L’interno della Terra e la teoria della
tettonica a placche (vulcani e
terremoti).
-La dinamica della Terra: continenti, idrosfera, atmosfera, venti e correnti
marine.
-I principali problemi ecologici (sviluppo sostenibile, buco dell’ozono
ecc.).
-Elementi e fattori che caratterizzano
191
-Interpretare e confrontare
alcuni caratteri dei paesaggi mondiali, anche in relazione
alla loro evoluzione nel corso del tempo.
-Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come
patrimonio naturale e culturale.
Regione e sistema territoriale
-Consolidare il concetto di regione
geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo ai diversi
continenti. -Analizzare le interrelazioni tra fatti e
fenomeni demografici, sociali ed economici di portata mondiale.
-Interpretare l’assetto territoriale dei vari continenti, anche in relazione alla
loro evoluzione storico-politico-economica.
gli ambienti naturali extraeuropei e
descrivono il clima dei diversi continenti.
-L’economia del pianeta nell’era della
globalizzazione.
-La popolazione del nostro pianeta: distribuzione, flussi migratori, lingue,
religioni, l’emergere di alcune aree rispetto ad altre.
-Assetti politico- amministrativi delle macro-regioni e degli Stati studiati.
-La diversa distribuzione del reddito
nel mondo: disponibilità di risorse e sostenibilità dello sviluppo.
-I continenti ed alcuni Stati in essi.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Si orienta nello spazio, facendo confronti fra realtà geografiche diverse a livello europeo e mondiale.
Analizza un tema geografico e/o un territorio attraverso gli strumenti propri della disciplina.
Individua connessioni con situazioni storiche, politiche, economiche. Comprende ed utilizza il linguaggio geografico.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
La Bibbia e le altre fonti •Utilizzare la Bibbia come documento
storico-culturale e riconoscerla anche
come parola di Dio nella fede della Chiesa.
•Individuare il messaggio centrale dei testi biblici, utilizzando informazioni
storico-letterarie e seguendo metodi diversi di lettura.
•Decifrare la matrice biblica delle principali produzioni artistiche
(letterarie, musicali, pittoriche, architettoniche..) italiane ed europee.
•Bibbia e testimonianze di uomini di fede
192
Il linguaggio religioso
•Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in
Europa, nell’epoca moderna. •Individuare gli elementi e i significati
dello spazio sacro nell’epoca moderna.
•significato di alcuni termini specifici
I valori etici e religiosi •Comprendere il significato della
scelta di una proposta di fede per la realizzazione di un progetto di vita
libero e responsabile. •Motivare, in un contesto culturale e
religioso, le scelte dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della
vita dal suo inizio al suo termine.
•Riconosce l’originalità della speranza cristiana, in risposta al bisogno di
salvezza della condizione umana nella sua fragilità, finitezza ed esposizione
al male.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
•E’ aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sull’assoluto cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale.
Sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità accogliente, apprezzando il rapporto tra il “credo”
professato e gli usi e costumi del popolo di appartenenza, a partire da ciò che osserva nel proprio territorio.
•Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del Cristianesimo
delle origini, gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li
confronta con le vicende della storia civile passata e presente elaborando criteri per una interpretazione consapevole.
•Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua i frutti e le tracce presenti a livello locale, italiano
ed europeo, imparando a fruirne anche in senso estetico e spirituale. •Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e vi riflette in vista di
scelte di vita progettuali e responsabili, si interroga sul senso dell’esistenza e la felicità, impara a dare valore ai propri
comportamenti, relazionandosi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità socio-culturale
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Saper ascoltare; Saper comprendere;
Produrre schemi, mappe e testi argomentativi;
Saper usare una terminologia
specifica; Mettere in atto comportamenti
U.D.1 Conoscenza di sé
L’individuo e la società; Il mio futuro: scelta
consapevole e adeguata alle
proprie capacità e attitudini; Fragilità- dipendenze – bullismo
193
autonomi e di autocontrollo;
Conoscere il valore educativo della multietnicità;
Conoscere le differenze tra: persona cittadino, libertà,
responsabilità, norma-legge; Acquisire una capacità di
riflessione e di interpretazione dei documenti e delle
testimonianze relative a: emarginazione, disagio sociale,
abuso e conflittualità.
U.D.2
• Identità e differenza La tolleranza e la solidarietà;
Spunti di riflessione su atteggiamenti di intolleranza;
Organismi di cooperazione internazionale.
U.D.3 Diritti e doveri
Parole della storia: libertà, giustizia, pace
I diritti dei minori
Il mondo del lavoro
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Rispetta se stesso e gli altri.
Accetta, rispetta e aiuta gli altri e i “diversi” da sé, realizzando attività che favoriscano la conoscenza e l’incontro tra esperienze e culture
diverse. Mette in atto atteggiamenti e comportamenti permanenti di non
violenza, di confronto e di dialogo. Acquisisce il valore educativo trasversale di libertà, giustizia e pace.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E
TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MATEMATICA CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
I NUMERI Riconoscere i vari insiemi numerici
con le loro proprietà formali Saper operare negli insiemi Z, Q e
R(eseguire le operazioni di
addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione,
elevamento a potenza,radici e confronto dei numeri, quando
possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi
scritti ). Rappresentare graficamente i
numeri conosciuti Formalizzare le proprietà delle
operazioni e le procedure di calcolo con l’uso delle lettere come
generalizzazione dei numeri in casi
Gli insiemi Z, Q, e R Il linguaggio algebrico
Le espressioni letterali Monomi e polinomi
Equazioni
194
semplici.
Calcolare il valore di un’espressione letterale sostituendo numeri a
lettere Eseguire semplici operazioni con i
monomi e con i polinomi. Esplorare situazioni “modellizzabili”
con semplici equazioni. Risolvere e verificare equazioni di
primo grado ad una incognita. Risolvere problemi con l’uso di
equazioni
SPAZIO E FIGURE
Riconoscere e disegna una circonferenza e un cerchio e ne
individua caratteristiche, proprietà
e parti. Identificare le posizioni di un punto
e di una retta rispetto a una circonferenza e le posizioni
reciproche di due circonferenze Riconoscere e disegnare angoli al
centro e alla circonferenza e ne individua le proprietà
Riconoscere e disegnare poligoni inscritti e circoscritti
riconoscendone particolari proprietà
Risolvere problemi sul calcolo dell’area di poligoni circoscritti
Applicare formule relative al calcolo
della misura della circonferenza e dell’area del cerchio
Risolvere problemi che riguardano circonferenze e cerchio
Individuare le posizioni di rette e piani
Disegnare angoli diedri e angoloidi individuandone le caratteristiche
principali Visualizzare oggetti tridimensionali
Rappresentare su un piano una figura solida
Risolvere problemi usando proprietà
geometriche delle figure, ricorrendo a
modelli materiali e a semplici deduzioni e ad opportuni strumenti di
rappresentazione
Circonferenza, cerchio e loro
elementi. Angoli al centro e alla circonferenza
Poligoni inscrittibili e circoscrittibili
e poligoni regolari. Lunghezza della circonferenza e
dell’arco. Area del cerchio e del settore
circolare. Significato di π e cenni storici ad
esso relativi. Elementi dello spazio.
Relazioni tra rette, piani fasci di piani, diedri e angoloidi,
perpendicolarità e parallelismo. Poliedri e poliedri regolari.
Prismi e piramidi. Formule per il calcolo di superfici e
volumi dei poliedri.
Il cilindro Il cono
La sfera Altri solidi di rotazione
195
Calcolare volumi e aree delle
superfici dei solidi. Costruire solidi di rotazione a
partire da figure piane Calcolare volumi e aree delle
superfici dei solidi Risolvere problemi usando
proprietà geometriche delle figure, ricorrendo a modelli materiali e a
semplici deduzioni e ad opportuni strumenti di
rappresentazione
RELAZIONI E FUNZIONI Usare coordinate cartesiane,
diagrammi, tabelle per rappresentare relazioni e funzioni
Rappresentare punti, segmenti e figure geometriche nel piano
Cartesiano Utilizzare le lettere per esprimere
in forma generale proprietà e
regolarità, partendo da tabulazione e grafici
Il piano cartesiano e i suoi
elementi
DATI E PREVISIONI Calcolare frequenze relative,
Percentuali e dare loro significato. Ricavare informazioni da raccolte di
dati e grafici di varie fonti Utilizzare i concetti di probabilità
Probabilità frequentistica, classica e soggettiva
Leggi della probabilità
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Utilizza modelli matematici di pensiero logico-razionale e di
rappresentazione Grazie al pensiero razionale, legge la realtà e risolve problemi
concreti e significativi, analizzando le situazioni e traducendole in termini matematici.
Ricerca forme geometriche nella realtà, le confronta le analizza, e
rappresenta individuando invarianti e relazioni tra essi. Documenta i procedimenti scelti e applicati nella risoluzione dei
problemi.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
FISICA E CHIMICA Descrivere il moto di un corpo
I vari tipi di moto. Le leggi della dinamica.
196
anche graficamente.
Utilizzare una terminologia corretta per descrivere le trasformazioni
energetiche.
L’energia e le sue forme.
ASTRONOMIA E SCIENZE DELLA
TERRA
Illustrare le teorie sull’origine e sull’evoluzione dell’universo.
Descrivere i corpi del sistema solare e i loro movimenti.
Descrivere l’origine e la struttura interna della terra collegarla ai
fenomeni geologici.
L’universo: origine, struttura.
Il sistema solare.
Terra: moti terrestri e le loro conseguenze, struttura interna della
terra, origine ed evoluzione della Terra.
BIOLOGIA
Illustrare le funzioni degli apparati del corpo umano.
Riconoscere le norme per
mantenere la giusta funzionalità degli apparati.
Descrivere la struttura e la funzione del DNA.
Spiegare e interpretare i meccanismi fondamentali
dell’ereditarietà dei caratteri.
Apparati e sistemi del corpo
umano: struttura, funzioni e igiene. La genetica e l’ereditarietà.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Raccoglie dati da prove sperimentali, rappresenta graficamente e
interpreta i dati raccolti con sicurezza. Osserva e indaga il mondo che ci circonda, usando il metodo
scientifico e un linguaggio base appropriato per la comprensione e l’espressione dei contenuti relativi ai fenomeni studiati.
Assume consapevolezza che un fenomeno di genere diverso è un elemento fondante per interpretare la realtà naturale e antropica.
Sviluppa atteggiamenti di riflessione nei confronti della realtà naturale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E
TECNOLOGIA
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:
TECNOLOGIA
CLASSE 3ª
ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)
Tecnologia
Sviluppa la capacità di osservazione e
di analisi Osserva e descrive fenomeni
appartenenti all’ambiente naturale ed artificiale
Tecnologia
Analizza le tappe più significative della
tecnica e della tecnologia per comprendere il processo raggiunto
dall’umanità nel corso dei secoli (dalla Rivoluzione Industriale ai nostri
197
Identifica beni, bisogni e servizi
Riconosce e analizza i settori dell’economia
Osserva e analizza i problemi connessi al rapporto uomo-macchina
Rappresenta con schemi grafici i processi di trasformazione di energia
Inizia a comprendere i problemi legati alla produzione di energia
Sa progettare la propria dieta settimanale applicando un
procedimento numerico o basato sulle
proporzioni Sa realizzare un’indagine per
conoscere il ciclo di produzione e i profili professionali di un’azienda
alimentare Sa analizzare l’etichetta di un
alimento applicando il procedimento di analisi tecnica
Sa leggere ed elaborare schemi elettrici
In relazione alla propria abitazione o ad un’azienda produttiva, sa rilevare
come viene distribuita, utilizzata e quali trasformazioni subisce l’energia
elettrica
giorni)
Analizza in maniera scientifica i problemi ambientali individuati nel
proprio territorio Conosce le varie forme e fonti di
inquinamento Conosce il concetto di beni, di bisogni
e di servizi Conosce i settori della dell’economia
Conosce l’organizzazione del lavoro Conosce il concetto di lavoro e di
energia
Conosce il concetto di trasformazione e conservazione dell’energia
Sa individuare le forme e le fonti di energia
Acquisisce le conoscenze indispensabili per una corretta
educazione alimentare Conosce le caratteristiche nutritive e
alcuni processi produttivi degli alimenti
Conosce il concetto di elettricità e di corrente elettrica
Conosce il concetto di magnetismo ed elettromagnetismo
Conosce i metodi di rappresentazione
degli oggetti: assonometrie e proiezioni ortogonali
Conosce il concetto di disegno tecnico: sviluppi di solidi e sezioni
Conosce il concetto di progettazione
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Analizza e rappresenta processi ricorrendo a strumenti come tabelle e mappe.
Predispone processi e procedure allo scopo di ideare, progettare e realizzare oggetti fisici, grafici o virtuali, seguendo una definita
metodologia. Ricerca relazioni tra la tecnologia e i contesti socio-ambientali che
hanno contribuito a determinarla. Utilizza il disegno tecnico per la progettazione e la realizzazione di
modelli di oggetti in generale.
198
CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE “trasversali”
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
IMPARARE A IMPARARE
SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA
COMPETENZA DIGITALE
promosse nell’ambito di tutte le attività di
apprendimento
a cui sono opportunamente finalizzati i contributi che
ciascuna disciplina può offrire
nella cui costruzione sono coinvolti tutti gli
insegnanti e tutti gli insegnamenti
Le competenze chiave europee che possiamo intendere come “trasversali” vengono qui di seguito declinate in modo specifico, in quanto l’approccio per
discipline scelto dalle Indicazioni Nazionali non consente di precisarle con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali
trovano riferimento le discipline formalizzate. Riguardo alla competenza digitale, benché in essa si individuino competenze
di base palesemente riferibili all'asse scientifico-tecnologico e in particolare alla disciplina della Tecnologia, del cui curricolo è parte integrante, si è scelto di
qualificarla comunque come trasversale in considerazione della sua importanza e pervasività nel mondo d’oggi e per rimarcarne (così come suggerito
dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) la sua caratteristica di essere comune a tutti gli assi culturali, di favorire
l'accesso ai saperi e rafforzare le potenzialità espressive individuali. L'ottica è
quella del superamento di una concezione che interpreta la competenza digitale collegata solo all’aspetto tecnico, che comunque costituisce l'elemento/la
piattaforma indispensabile e di supporto, a favore di una competenza complessa che travalica le discipline, comporta attitudini critiche e riflessive nei confronti
dell’informazione e valorizza gli intrecci tra gli assi culturali.
199
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª
Le competenze sociali e civiche sono quelle su cui si fonda la capacità di una corretta e
proficua convivenza. E’ forse la competenza più rilevante, senza la quale nessun’altra può ritenersi costruita. Ne fanno parte, infatti, le dimensioni fondamentali di cui si sostanzia la competenza, ovvero l’autonomia e la responsabilità; implicano abilità come il
sapere lavorare in gruppo, il cooperare, il prestare aiuto, sostenere chi è in difficoltà, riconoscere e accettare le differenze. L’approccio per discipline scelto dalle
Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Le competenze sociali e civiche si costruiscono attraverso la
predisposizione di un clima scolastico equilibrato e cooperativo, attraverso la lettura critica dei fenomeni sociali nell’ambiente di vita e in quello più allargato; attraverso
un’azione diretta di educazione alla solidarietà, all’empatia, alla responsabilità e proponendo esperienze significative che consentano agli alunni di lavorare esercitando in
prima persona la cooperazione, l’autonomia e la responsabilità. (FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Agire, in contesti formali e informali,
rispettando le regole della convivenza civile, le differenze sociali, di genere, di
provenienza. Agire rispettando le attrezzature proprie
e altrui, le cose pubbliche, l’ambiente.
Aiutare chi è in difficoltà. Confrontarsi con gli altri ascoltando e
rispettando il punto di vista altrui. Partecipare all’attività di gruppo
confrontandosi con gli altri, valutando le
varie soluzioni proposte. Contribuire alla stesura del regolamento
della classe e al rispetto di esso ed in generale alla vita scolastica.
Adattare i propri comportamenti e le
proprie modalità comunicative ai diversi contesti.
Contribuire alla formulazione di proposte per migliorare alcuni aspetti della vita scolastica.
Manifestare disponibilità a partecipare alle attività proposte offrendo un proprio
personale contributo. Avere cura e rispetto di sé come
presupposto di sano e corretto stile di
vita.
Rispetta le regole condivise, contribuisce
a rendere più accogliente l’ambiente scolastico e di vita.
Utilizza correttamente strutture e sussidi della scuola.
Assimila il senso e la necessità del
rispetto della convivenza civile. Ascolta le idee degli altri e accetta le
diversità. Comprende gli obiettivi del gruppo e il
suo ruolo, aiutando gli altri.
Comunica correttamente con gli altri, strutturando relazioni significative.
Interviene adeguatamente nei contesti comunicativi.
Partecipa all’attività proposta ed esprime
le proprie personali opinioni e sensibilità. Collabora con gli altri per la costruzione
del bene comune. Ha cura e rispetto di sé. Utilizza gli strumenti di conoscenza per
comprendere se stesso e gli altri.
200
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
A partire dall’ambito scolastico, l’alunno assume atteggiamenti responsabili, ruoli e comportamenti di partecipazione corretta, attiva e comunitaria. Comprende il significato delle regole per la convivenza civile e sociale e impara
a rispettarle, esercitandosi consapevolmente al confronto responsabile e al dialogo.
Si mostra sensibile ai bisogni degli altri. Esprime e manifesta riflessioni sui valori della convivenza democratica.
Si riconosce e agisce come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio contributo positivo. Sviluppa il senso dell’identità personale.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª
Imparare a imparare è una competenza metodologica e metacognitiva fondamentale per
potere acquisire, organizzare e recuperare l’apprendimento. Va perseguita con sistematicità e intenzionalità fin dai primi anni di scuola, affinché le abilità che vi sono
coinvolte possano essere padroneggiate dagli alunni in autonomia nell’adolescenza. Anche per questa competenza, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non
consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Infatti le strategie dell’Imparare a imparare debbono essere impiegate in tutte le azioni e
le procedure d’apprendimento, in tutte le discipline. Tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono coinvolti nella sua costruzione; il possederla non solo contribuisce al
successo nell’apprendimento, ma anche al senso di fiducia, autostima e autoefficacia degli allievi. (FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Conoscere se stessi documentando il
proprio percorso di crescita. Controllare le proprie emozioni e
reazioni di fronte a successi, insuccessi, contrarietà, momenti problematici.
E’ disposto ad analizzare se stesso e a
misurarsi con le novità e gli imprevisti. Documenta e comunica il proprio
percorso di crescita. Riconosce gli errori ed è disposto a
modificare atteggiamenti e
comportamenti.
Utilizzare diverse fonti (scritte, digitali …) e ricavare da esse informazioni utili
per i propri scopi (esposizione scritta/orale, studio …).
Confrontare le informazioni provenienti
da fonti diverse; selezionarle in base all’utilità a seconda del proprio scopo.
Leggere, interpretare, costruire semplici grafici e tabelle; rielaborare e trasformare testi di varie tipologie
Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o con altri,
utilizzando le risorse personali di cui dispone.
Si assume la responsabilità dei propri
doveri di alunno, sa tenere in ordine i quaderni ed aggiornarli secondo le
attività. Corregge da solo gli esercizi e i lavori
seguendo le indicazioni.
201
partendo da materiale noto,
sintetizzandoli anche in scalette, riassunti, semplici mappe, schemi.
Utilizzare strategie di memorizzazione.
Collegare nuove informazioni ad alcune già possedute.
Correlare conoscenze di diverse aree attraverso collegamenti e quadri di sintesi.
Contestualizzare le informazioni provenienti da diverse fonti e da diverse
aree disciplinari alla propria esperienza. Utilizzare le informazioni nella pratica
quotidiana e nella soluzione di semplici
problemi di esperienza o relativi allo studio.
Mantenere la concentrazione sul compito per i tempi necessari.
Portare a termine il lavoro iniziato da
solo o insieme ad altri
Individua una situazione problematica.
Ricerca dati e informazioni in base a criteri assegnati.
Organizza il proprio apprendimento,
scegliendo ed utilizzando varie fonti e modalità di informazione.
Registra le fasi dell’attività. Usa gli strumenti di lavoro in modo
adeguato.
Sceglie la procedura risolutiva e la applica.
Esplicita il procedimento. Collega i fatti nel tempo e nello spazio. Individua relazioni di causa – effetto.
Distingue i dati essenziali dai superflui. Individua le parole – chiave, l’idea
centrale. Individua e rappresenta collegamenti e
relazioni tra fenomeni, eventi e concetti
diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari.
Memorizza i percorsi di lavoro. Segue una traccia data rispettando i
tempi richiesti.
Associa le informazioni a quelle in suo possesso.
Acquisisce la capacità di analizzare l'informazione ricevuta nei diversi ambiti
ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità.
Descrivere le proprie modalità di
apprendimento. Avere consapevolezza delle proprie
potenzialità e dei propri limiti. Utilizzare strategie di autocorrezione. Orientare le proprie scelte in modo
consapevole.
Riconosce di aver raggiunto determinati
livelli di competenza. Pone domande e dichiara le difficoltà
incontrate durante il percorso di lavoro. Riflette criticamente sul proprio percorso
di apprendimento, assumendo
consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti e individuando
modalità per superare le difficoltà.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
L’alunno, riguardo alla propria persona, sviluppa il senso dell’identità personale.
Riguardo al proprio metodo di studio e lavoro, acquisisce ed interpreta l’informazione, individua collegamenti e relazioni, trasferisce quanto appreso in altri contesti, organizza il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed
utilizzando varie fonti e varie modalità di lavoro, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Riguardo al proprio apprendimento (metacognizione), assume consapevolezza delle proprie modalità di apprendimento.
202
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA (o
imprenditorialità)
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª
Lo Spirito di iniziativa e intraprendenza è la competenza su cui si fonda la capacità di intervenire e modificare consapevolmente la realtà. Ne fanno parte abilità come il sapere
individuare e risolvere problemi, valutare opzioni diverse, rischi e opportunità, prendere decisioni, agire in modo flessibile e creativo, pianificare e progettare. Anche in questo caso, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla
con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Anche questa competenza si
persegue in tutte le discipline, proponendo agli alunni lavori in cui vi siano situazioni da gestire e problemi da risolvere, scelte da operare e azioni da pianificare. E’ una delle competenze maggiormente coinvolte nelle attività di orientamento. E’ anch’essa
fondamentale per lo sviluppo dell’autoefficacia e della capacità di agire in modo consapevole e autonomo.
(FONTE: FRANCA DA RE)
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Organizzare i propri impegni giornalieri e settimanali e disporre del materiale a
seconda dell’orario settimanale e dei carichi di lavoro.
Progettare ed eseguire semplici manufatti artistici e tecnologici.
Organizzare eventi legati alla vita
scolastica (feste, mostre, piccole uscite, visite, viaggi d’istruzione) in gruppo e con
l’aiuto degli insegnanti. Calcolare i costi di un progetto e
individuare modalità di reperimento delle
risorse. Individuare problemi legati alla pratica e
al lavoro quotidiano e indicare ipotesi di soluzione plausibili.
Affronta situazioni problematiche formulando ipotesi di soluzione,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i
dati, organizzando materiali, metodi e tempi.
Organizza materiali, tempi, strumenti.
Collabora all’organizzazione di eventi scolastici apportando il suo contributo
personale e originale. Realizza semplici manufatti artistici e
tecnologici.
Di fronte a un problema, riflette sulle possibili soluzioni, sceglie quelle
ritenute più vantaggiose e motivare la sua scelta.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
L’alunno sa prendere decisioni, assumersi e portare a termine compiti e
iniziative, agire in modo flessibile, pianificare e organizzare il proprio lavoro. Sa realizzare semplici progetti, adottando strategie di problem solving. In alcune occasioni dimostra originalità e spirito d’iniziativa.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA DIGITALE
DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª
La competenza digitale è ritenuta dall’Unione Europea competenza chiave, per la sua importanza e pervasività nel mondo d’oggi. L’approccio per discipline scelto dalle
Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Si ritrovano abilità e conoscenze che fanno capo alla competenza digitale in
tutte le discipline e tutte concorrono a costruirla. Competenza digitale significa padroneggiare certamente le abilità e le tecniche di utilizzo delle nuove tecnologie, ma
soprattutto utilizzarle con “autonomia e responsabilità” nel rispetto degli altri e sapendone prevenire ed evitare i pericoli. In questo senso, tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono coinvolti nella sua costruzione. (FONTE: FRANCA DA RE)
203
OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE
L’alunno:
Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e
immagini e produrre documenti in diverse situazioni.
Conoscere gli elementi basilari che
compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.
Collegare le modalità di funzionamento dei dispositivi elettronici con le conoscenze scientifiche e tecniche
acquisite. Utilizzare materiali digitali per
l’apprendimento. Utilizzare il PC, periferiche e programmi
applicativi.
Utilizzare la rete per scopi di informazione, comunicazione, ricerca e
svago. Riconoscere potenzialità e rischi
connessi all’uso delle tecnologie più comuni, anche informatiche.
Utilizza i mezzi informatici per redigere i testi delle ricerche, delle relazioni, dei
rapporti, degli esperimenti. Utilizza fogli elettronici per effettuare
calcoli, misure, statistiche, rappresentare
e organizzare i dati. Utilizza programmi di presentazione per
produrre semplici lavori. Utilizza Internet e i motori di ricerca per
ricercare informazioni.
COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
L’alunno utilizza le più comuni tecnologie dell’informazione e della comunicazione, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad un dato
contesto applicativo, a partire dall’attività di studio. Si mostra consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione, con particolare riferimento al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate.
204
PERCEZIONE PERSONALE E SOCIALE DEL TEMPO E DELLO
SPAZIO FISICI
UOMO SOGGETTO ATTIVO CHE OPERA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO
IN OTTICA LOCALE E NAZIONALE
UOMO SOGGETTO ATTIVO CHE OPERA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO IN OTTICA NAZIONALE E
MONDIALE
CURRICOLO VERTICALE
Il nostro Istituto ha aperto una fase di revisione del curricolo in senso verticale al fine di:
1. evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività del sapere e tracciare
un percorso formativo unitario;
2. costruire una “positiva” comunicazione tra i diversi ordini di scuola del nostro istituto;
3. consentire un clima di benessere psico-fisico che è alla base di ogni
condizione di apprendimento e favorisce la libera espressione delle proprie
emozioni e delle abilità cognitive e comunicative.
FINALITA’
1. Assicurare un percorso graduale di crescita globale;
2. consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze e quadri
concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun alunno;
3. realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino;
4. orientare nella continuità.
CURRICOLO VERTICALE GEOSTORIA
INFANZIA PRIMARIA
SECONDARIA
205
CURRICOLO VERTICALE GEOSTORIA “La geostoria è la storia che l’ambiente impone agli uomini… è anche la storia
dell’uomo alle prese con il suo spazio… è lo studio di una duplice relazione che va dalla natura all’uomo e dall’uomo alla natura, lo studio di un’azione e di una
reazione mescolate, confuse, ripetute senza fine nella realtà di ogni giorno.” (Fernand Braudel, “Storia misura del mondo”)
Il termine GEOSTORIA, coniato da Braudel nel 1945,nasce per prospettare un
nuovo interesse della Storia per il paesaggio e in genere per la Geografia nel suo complesso.
Oggi lo ritroviamo nei documenti ministeriali, in particolare nelle Indicazioni per i Licei, ma anche e soprattutto nel lessico e nella prospettiva didattica della
scuola. D’altra parte, anche l’invito delle Indicazioni alla unitarietà del sapere ed alla interdisciplinarità sembra rafforzare la prospettiva della collaborazione tra le
due discipline (Storia e Geografia), accomunate da categorie interpretative affini
e da intrecci metodologici nell’approccio ai numerosi problemi della contemporaneità.
Il motivo risiede nella definizione moriniana di geografia e storia come discipline
“ecologiche”, cioè discipline che abbracciano l’ambiente proprio di ogni individuo dal punto di vista del progetto sia esistenziale sia formativo in quanto risultano
essere le discipline trasversali e interdisciplinari per eccellenza. Nell’ottica, quindi, di formare un alunno competente che superi le nette
distinzioni disciplinari in nome di un sapere complesso, il nostro Istituto si prefigge di intraprendere la costruzione di percorsi di geostoria intesa come
messa in complicità della geografia e della storia. Non, quindi, una giustapposizione delle due discipline, ma il tentativo di combinarne le risorse per
potenziare l’efficacia formativa del percorso.
Ciò non significa abbandonare la classica impostazione curricolare delle due
discipline, ma sfruttare gli strumenti conoscitivi desunti da entrambe per la costruzione di una nuova cittadinanza insistendo sulla virtuosa “alleanza tra
discipline”allo scopo di superare tradizionali divisioni e rigide separazioni.
In effetti, per evitare il rischio di frammentazione dei saperi, le nuove Indicazioni raccomandano un’articolata organizzazione delle conoscenze
indirizzata alla costruzione di un sapere sempre più integrato e padroneggiato.
In questa prospettiva, si è deciso di stilare un curricolo che, tenendo conto delle
capacità dei discenti in base all’età raggiunta e all’ordine di scuola frequentato, preveda l’acquisizione di metodologie tese ad indagare il vicino ed il lontano,
dalla percezione del tempo e dello spazio fisico personale e sociale (scuola dell’Infanzia), alla determinazione dell’uomo come soggetto attivo in ottica
locale e nazionale (scuola primaria), per arrivare alla acquisizione di competenze
geostoriche in prospettiva globale (scuola secondaria).
206
SCUOLA PRIMARIA e
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Nell’ottica di un curricolo di geostoria, nella scuola Primaria e Secondaria di I grado, organizzate progressivamente in ambiti disciplinari e discipline vere e proprie, i docenti dell’area storico-geografica potranno utilizzare gli strumenti e le conoscenze acquisite gradualmente dagli alunni, nonché le competenze raggiunte, per affrontare in modo più organico determinati nuclei tematici. In questo senso è necessario riflettere sulle potenzialità offerte dalla Storia e dalla Geografia, tradizionali strumenti per la conoscenza del vissuto passato e presente dell’uomo e dei cambiamenti dell’ambiente, per costruire un bagaglio di conoscenze più complesse e articolate ed un approccio più critico (interpretazione e problematizzazione) da parte dell’alunno rispetto alla realtà che lo circonda privilegiando il rapporto presente-passato-presente.
STORIA
GEOGRAFIA
207
STORIA
• Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche narrative, materiali...) per produrre conoscenze su temi definiti.
USO DELLE FONTI
• Selezionare, organizzare e costruire le informazioni con mappe, grafici, tabelle e strumenti digitali.
• Collocare la storia locale in relazione con la storia italiana, europea, mondiale.
• Formulare e verificare ipotesi sulla base delle informazioni prodotte e le conoscenze elaborate.
ORGANIZZAZIONE
INFORMAZIONI
• Comprendere aspetti e strutture dei processi storici italiani, europei e mondiali nonché il patrimonio culturale collegato ai temi affrontati.
• Usare le conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.
STRUMENTI
CONCETTUALI
• Produrre testi e argomentare su conoscenze e concetti appresi utilizzando il linguaggio specifico della disciplina.
PRODUZIONE SCRITTA E ORALE
ORGANIZZAZIONE TEMPORALE DI
TRASFORMAZIONI FATTE DALL’UOMO
NELLO SPAZIO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
208
GEOGRAFIA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
• Orientarsi e orientare le carte a piccola e grande scala in base a punti cardinali o a punti di riferimento fissi.
• Orientarsi nelle realtà territoriali vicine e lontane.
ORIENTAMENTO
• Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche
• Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, immagini...) ed informatici per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali.
LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITA'
• Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani, europei e mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione nel tempo.
• Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio.
PAESAGGIO
• Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo all'Italia, all'Europa e agli altri continenti.
• Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici.
REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE
ORGANIZZAZIONE SPAZIALE DI
TRASFORMAZIONI FATTE DALL’UOMO NEL TEMPO
209
T R
A
G
U
A
R
D
I
C
O
M
P
E
T
E
N
Z
E
STORIA GEOGRAFIA
CAPACITA' DI ELABORARE CONCETTUALIZZAZIONI E DI INDIVIDUARE DEI MODELLI (A PARTIRE DAL SAPERE STORICO) AVENDO COME FONDAMENTI TEMPO, SPAZIO E SCALA.
CAPACITA' DI ORIENTARSI TRA SCALE SPAZIALI DIVERSE METTENDO A CONFRONTO MODELLI TERRITORIALI NELLE LORO DIVERSE DIMENSIONI (POLITICA, SOCIALE, ECONOMICA...) UTILIZZANDO GLI STRUMENTI DELLA DISCIPLINA.
RICONOSCE ELEMENTI
SIGNIFICATIVI E CONFRONTA
REGIONI E SISTEMI
DIFFERENTI E CON SCALE
DIVERSE.
SI ORIENTA NELLO SPAZIO
REALE E SULLE CARTE.
USA GLI STRUMENTI E
LINGUAGGI DELLA
DISCIPLINA.
STORICIZZA ESPERIENZE E
PERCORSI PERSONALI E DELLE
COMUNITA’.
METTE IN RELAZIONI TALI
PERCORSI CON IL CONTESTO.
PRODUCE INTERPRETAZIONI.
TEMATIZZA GLI ARGOMENTI.
INDIVIDUA RAPPORTI E
RELAZIONI.
SI ORIENTA NEL TEMPO E
NELLO SPAZIO.
210
Storia e Geografia, quindi, come ambiti di ricerca complementari. La Storia non può
studiare un fatto storico senza fare riferimento allo spazio in cui si è verificato. Allo
stesso modo, la Geografia deve tener conto del tempo: un fatto geografico, come
l’andamento della popolazione in un determinato luogo, deve essere considerato
nella sua successione temporale. Dunque Storia e Geografia si intrecciano a tal punto
da permetterci di creare un vero e proprio CURRICOLO DI GEOSTORIA inteso come un
insieme di attività svolte da docenti e discenti a partire dalle conoscenze storiche e
geografiche e finalizzate alla costruzione di un sapere meno standardizzato utile
all’interpretazione del presente in relazione all’esperienza personale.
GEOSTORIA
STORIA
GEOGRAFIA
211
AZI
ON
E P
RO
GET
TUA
LE
CENTRALITA' DI CHI IMPARA
CONDIVISIONE
VERTICALITA'
ATTIVITA’ SVOLTE SU CONOSCENZE STORICHE E GEOGRAFICHE
C U R R I C O L O
G E O S T O R I A
U D A
212
-Tematizza gli argomenti -Individua rapporti e relazioni -Si orienta nel tempo e nello spazio.
L'ALUNNO COMPETENTE
SI MUOVE NEL DIVENIRE STORICO E NELLO SPAZIO
GEOGRAFICO
INTERPRETA E PROBLEMATIZZA
USA GLI STRUMENTI DELLA
STORIA/GEOGRAFIA
-Conosce ed utilizza le procedure della ricostruzione storica. -Conosce, produce storiografie. -Utilizza e produce cartografie.
-Storicizza esperienze e percorsi personali e delle comunità umane. -Produce interpretazioni. -Analizza e interpreta sistemi territoriali in relazione con le azioni umane.
RICONOSCE L’ESPERIENZA PERSONALE IN UN SISTEMA DI
REGOLE FONDATO SUL RECIPROCO RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI
GARANTITI DALLA COSTITUZIONE, A TUTELA DELLA PERSONA, DELLA COLLETTIVITA’ E DELL’AMBIENTE
213
SCUOLA DELL’INFANZIA
CAMPI DI ESPERIENZA:
“Il sé e l’altro”, “La conoscenza del mondo”, “Il corpo e il movimento”
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE AL
TERMINE DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
ABILITA’
CONOSCENZE
Si approccia con curiosità al “sé”
e all’ambiente naturale
cogliendo le continue e diverse
trasformazioni. Riflette sul
futuro immediato e prossimo
Definisce la sua identità come
consapevolezza del proprio
corpo, della propria personalità
e del proprio stare con gli altri
in una relazione reciproca tra lui
e il mondo.
Ha un atteggiamento curioso
verso la realtà che lo circonda
mettendo il sapere in rapporto
alla propria identità culturale.
Sa di avere una storia
personale, familiare e di
comunità e sviluppa un senso di
appartenenza accorgendosi di
essere uguale e diverso nella
varietà delle situazioni, di poter
essere accolto o escluso, di
poter accogliere o escludere
Colloca l’esperienza personale in
un sistema di norme/regole
fondato sul riconoscimento
dell’esistenza di altri punti di
vista e delle diversità personali
e culturali
Ricostruire esperienze
personali, familiari,
collettive.
Ordinare le azioni della
giornata, la successione dei
giorni, leggere un
calendario.
Comprendere la
successione cronologica e
la contemporaneità dei fatti
e degli eventi personali
Interpretare e organizzare
lo spazio corporeo,
personale, esperienziale.
Elaborare esperienze,
emozioni, pensieri e
domande; riflettere sulle
questioni, formulare
ipotesi, discorsi, attivare
comportamenti sociali.
Individuare le sequenze di
un’esperienza e
rappresentare le sequenze
(prima - dopo).
Esplorare l’ambiente,
notare caratteristiche e
cambiamenti e
rappresentarli
graficamente.
Utilizzare modalità
comunicative diversificate
a seconda dei contesti e
degli interlocutori.
Descrittori spazio-
temporali e/o simboli
convenzionali per
registrare eventi.
Significato del passato
come memoria, e del
futuro come attesa e il
senso della propria
storia.
Ricorrenze personali,
di sezione, sociali.
Ciclicità e l’alternarsi
delle stagioni , mesi,
giorni.
Concetto di
cambiamento per
effetto del tempo su di
sé, sugli oggetti, sulla
realtà circostante
Il proprio corpo e le
proprie esigenze,
sentimenti, storia
personale e familiare
Relazioni spaziali e
concetti topologici
Forme di
collaborazione, di
scambio e le regole
delle relazioni sociali.
Strutture di
aggregazione :
famiglia-scuola-paese-
comunità.
Esistenza di diverse
culture e religioni
all’interno del proprio
ambiente.
214
SCUOLA PRIMARIA COMPETENZA CHIAVE: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOSTORIA CLASSI: TUTTE
ABILITA’ (OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO)
CONOSCENZE (CONTENUTI)
CLASSE PRIMA Riconoscere relazioni di successione, di
durata, di contemporaneità in fenomeni ed
esperienze vissute, utilizzando
consapevolmente lo spazio circostante
tramite indicatori topologici.
Comprendere i mutamenti avvenuti
nell'ambiente esperienziale dell'alunno in
seguito alla ciclicità temporale.
Acquisire il concetto di trasformazione
operato dall'uomo sugli strumenti d'uso
convenzionale.
“AZIONI E AMBIENTI VICINI AL BAMBINO”
Eventi in successione secondo le categorie
temporali PRIMA-DOPO-INFINE.
Eventi contemporanei in ambienti diversi.
Fatti e azioni vissuti nella settimana.
Ambiente circostante nei vari periodi
dell’anno.
CLASSE SECONDA Individuare elementi presenti nel proprio
ambiente di vita e usarli come fonti per
ricostruire il vissuto personale.
Stabilire la durata di un evento collocato in
uno spazio definito.
Descrivere un fatto avvenuto in un
ambiente noto individuandone le cause e le
conseguenze.
Leggere e realizzare semplici percorsi,
grafici e mappe storico – geografiche.
“RICOSTRUZIONE DEL PASSATO PERSONALE”
La realtà di vita del bambino ricostruita
attraverso la ricerca di foto,documenti.
La scuola di ieri e di oggi.
I mestieri di ieri e di oggi.
I giochi di ieri e di oggi.
CLASSE TERZA Scoprire l'importanza delle fonti per
ricostruire gli spostamenti delle prime
comunità umane.
Comprendere la stretta relazione tra
ambiente e insediamento umano.
Conoscere le tappe fondamentali del
processo di ominazione.
Riconoscere relazioni di contemporaneità e
successione tra gruppi umani.
Collocare un evento o un periodo storico
sulla linea del tempo e in uno spazio
geografico.
“CONCETTO DI MIGRAZIONE E OMINAZIONE”
I reperti archeologici:classificazione e
localizzazione geografica.
Caratteristiche territoriali funzionali alla
vita dell’uomo.
Linee del tempo e carte geostoriche per
organizzare informazioni, conoscenze,
periodi e individuare
successioni,contemporaneità,durata e
periodizzazione.
215
COMPETENZE SPECIFICHE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
Riconosce le tracce storiche nel proprio ambiente di vita e nel territorio. Usa linee spazio-temporali per organizzare informazioni, conoscenze, periodi, e individua successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Si orienta nel tempo e nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici, cronologici e carte geo-storiche. Coglie nei paesaggi le trasformazioni operate dall’uomo e individua i rapporti di connessione esistenti tra spazio e tempo. Usa le fonti per ricostruire le varie fasi dell’evoluzione dell’uomo.
CLASSE QUARTA ABILITA’ (OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO) CONOSCENZE (CONTENUTI)
Riconoscere i diversi tipi di fonte e
utilizzarli per formulare ipotesi e ricostruire
fatti del passato di un territorio.
Confrontare e individuare collegamenti tra
fenomeni del mondo attuale e analoghi
fenomeni del passato.
Elaborare rappresentazioni sintetiche delle
civiltà studiate mettendo in rilievo le
relazioni tra insediamenti umani e
caratteristiche territoriali.
Conoscere gli insediamenti umani che
hanno caratterizzato il proprio ambiente di
vita.
Leggere carte geo-storiche individuando i
luoghi dove si sono sviluppate le civiltà
studiate ed elementi di
contemporaneitàsuccessione e durata. Riconoscere le cause e le conseguenze
dell’intervento dell’uomo sul territorio nel
corso del tempo.
“LA CIVILTA’ DEI PICENI”
Carte geostoriche locali per collocare la
presenza nel territorio del popolo piceno.
Caratteristiche del territorio attuale e
antico: analisi e confronto.
Fonti di vario tipo (iconografiche,narrative)
per ricavare informazioni.
Somiglianze e differenze tra la società dei
piceni e la nostra.
CLASSE QUINTA Usare le fonti presenti in un territorio per
ricavare informazioni utili alla ricostruzione
di un fenomeno storico e rappresentarle in
un quadro storico-geografico.
Elaborare rappresentazioni sintetiche delle
società studiate, mettendo in rilievo le
relazioni fra territori ed insediamenti
umani.
“LA CIVILTA’ DEI ROMANI”
Tracce e reperti presenti nel proprio
territorio.
Fatti ed eventi collocati su carte
geostoriche usando indicatori spaziali,
temporali e datazioni.
216
Confrontare aspetti caratterizzanti le
diverse società studiate anche in rapporto
al presente.
Usare cronologie e carte storico-
geografiche per rappresentare le
conoscenze.
Conoscere i cambiamenti apportati
dell’uomo sul territorio nel corso del tempo.
Conseguenze positive e negative
dell’operato nel territorio.
Somiglianze e differenze tra la società dei
romani e la nostra
(case,abbigliamento,alimentazione).
COMPETENZE SPECIFICHE AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA
Esplora in modo gradualmente più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico. Usa la linea del tempo e carte geo-storiche per collocare fatti e fenomeni storici nello spazio e nel tempo anche con l'ausilio di strumenti informatici. Coglie nei paesaggi mondiali le progressive trasformazioni operate dall'uomo sul paesaggio naturale.
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOSTORIA CLASSI: TUTTE
ABILITA’ (OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO)
CONOSCENZE (CONTENUTI)
CLASSE PRIMA Uso delle fonti/carte
- Comprendere fonti di diverso tipo
(documentarie, iconografiche, narrative,
materiali, orali, digitali) e usarle per produrre
conoscenze su temi geostorici.
- Comprendere e usare gli strumenti propri
della disciplina (libro di testo; carte storiche,
tematiche e geografiche; grafici, schemi;
mappe concettuali; linea del tempo) per
comprendere e comunicare fatti e fenomeni
“CARTOGRAFIA”
Concetto di carta geografica come
rappresentazione della realtà.
L’attendibilità delle carte.
I vari tipi di carta (fisica, politica,
217
geostorici.
- Orientarsi sulle carte e orientare le carte in
base ai punti cardinali e a punti di riferimento
fissi.
- Leggere ed interpretare vari tipi di carte
geografiche utilizzando scale di riduzione,
coordinate geografiche e simbologia.
Organizzazione delle informazioni
-Utilizzare schemi, mappe, tabelle, grafici e
risorse digitali per organizzare e selezionare le
informazioni geostoriche.
-Utilizzando l’asse temporale diacronico,
organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel
tempo e nello spazio in un’ottica di
interdipendenza.
-Utilizzando l’asse temporale sincronico,
operare confronti tra realtà storiche diverse in
relazione anche all’ambiente.
-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e
fenomeni storici e geografici.
-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla
base delle informazioni raccolte.
-Scoprire radici storiche medievali nel
patrimonio storico-culturale-geografico della
realtà locale e regionale.
Strumenti concettuali
-Conoscere e mettere in relazione epoche
storiche e caratteristiche geoantropiche.
-Conoscere il patrimonio naturale e culturale
collegato con i temi affrontati in un contesto
glocale.
-Usare le conoscenze apprese per
comprendere la rilevanza dei processi
geostorici relativi.
-Conoscere le regole fondamentali del vivere
civile e comprenderne il valore.
-Conoscere e comprendere l’ordinamento
socio-politico delle civiltà studiate e le loro
trasformazioni nel tempo e nello spazio.
Produzione scritta e orale
-Esporre, in forma scritta e orale, le
conoscenze e i concetti appresi, usando il
linguaggio specifico geostorico.
-Utilizzare conoscenze selezionate da fonti di
informazione diverse, manualistiche e non,
cartacee e digitali, per la produzione scritta e
orale.
tematica).
L’evoluzione della “carta” dalla civiltà
mesopotamica ad oggi: confronti.
La cartografia per comunicare.
La cartografia come linguaggio universale.
La cartografia al servizio del potere e della
storia (le manipolazioni delle cartine).
“LE RADICI DELL’IDENTITA’
EUROPEA”
L’Europa: una storia condivisa (l’eredità
greca, romana, ebraico-cristiana).
“Casa Europa”: dall’Impero di Carlo Magno
all’Unione Europea. Evoluzione territoriale
attraverso l’analisi cartografica.
La moneta unica per l’Europa: dal denaro
carolingio all’Euro.
L’identità culturale europea come risultato
di popoli dal Paleolitico ad oggi.
CLASSE SECONDA Uso delle fonti/carte
- Comprendere fonti di diverso tipo
(documentarie, iconografiche, narrative,
materiali, orali, digitali) e usarle per produrre
conoscenze su temi geostorici.
- Comprendere e usare gli strumenti propri
della disciplina (libro di testo; carte storiche,
tematiche e geografiche; grafici, schemi;
mappe concettuali; linea del tempo) per
comprendere e comunicare fatti e fenomeni
geostorici.
“NAZIONE-STATO NAZIONALE- STATO MODERNO”
Genesi e caratteristiche dello Stato
moderno.
Concetto di nazione e sue caratteristiche.
218
- Orientarsi sulle carte e orientare le carte in
base ai punti cardinali e a punti di riferimento
fissi.
- Leggere ed interpretare vari tipi di carte
geografiche utilizzando scale di riduzione,
coordinate geografiche e simbologia.
Organizzazione delle informazioni
-Utilizzare schemi, mappe, tabelle, grafici e
risorse digitali per organizzare e selezionare le
informazioni geostoriche.
-Utilizzando l’asse temporale diacronico,
organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel
tempo e nello spazio in un’ottica di
interdipendenza.
-Utilizzando l’asse temporale sincronico,
operare confronti tra realtà storiche diverse in
relazione anche all’ambiente.
-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e
fenomeni storici e geografici.
-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla
base delle informazioni raccolte.
-Scoprire radici storiche medievali nel
patrimonio storico-culturale-geografico della
realtà locale e regionale.
Strumenti concettuali
-Conoscere e mettere in relazione epoche
storiche e caratteristiche geoantropiche.
-Conoscere il patrimonio naturale e culturale
collegato con i temi affrontati in un contesto
glocale.
-Usare le conoscenze apprese per
comprendere la rilevanza dei processi
geostorici studiati.
-Conoscere le regole fondamentali del vivere
civile e comprenderne il valore.
-Conoscere e comprendere l’ordinamento
socio-politico delle civiltà studiate e le loro
trasformazioni nel tempo e nello spazio.
Produzione scritta e orale
-Esporre, in forma scritta e orale, le
conoscenze e i concetti appresi, usando il
linguaggio specifico geostorico.
-Utilizzare conoscenze selezionate da fonti di
informazione diverse, manualistiche e non,
cartacee e digitali, per la produzione scritta e
orale.
Il “caso italiano”: dalle Signorie agli Stati
regionali, alle regioni odierne.
Il “caso europeo”: una storia complicata.
L’evoluzione dei confini dal Medioevo alla
fine del Comunismo.
Le tipologie di ordinamento in Italia e nel
resto d’Europa.
L’affermazione delle entità nazionali
attraverso lo studio degli Stati europei più
rappresentativi.
CLASSE TERZA Uso delle fonti/carte
- Comprendere fonti di diverso tipo
(documentarie, iconografiche, narrative,
materiali, orali, digitali) e usarle per produrre
conoscenze su temi geostorici.
- Comprendere e usare gli strumenti propri
della disciplina (libro di testo; carte storiche,
tematiche e geografiche; grafici, schemi;
mappe concettuali; linea del tempo) per
comprendere e comunicare fatti e fenomeni
geostorici.
- Orientarsi sulle carte e orientare le carte in
“DALL’EUROPA AL MONDO”
I concetti di colonialismo e imperialismo:
analogie e differenze.
L’Europa alla conquista del mondo.
La creazione degli imperi coloniali in Africa
e in Asia: spartizioni territoriali e confronti
219
base ai punti cardinali e a punti di riferimento
fissi.
- Leggere ed interpretare vari tipi di carte
geografiche utilizzando scale di riduzione,
coordinate geografiche e simbologia.
Organizzazione delle informazioni
-Utilizzare schemi, mappe, tabelle, grafici e
risorse digitali per organizzare e selezionare le
informazioni geostoriche.
-Utilizzando l’asse temporale diacronico,
organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel
tempo e nello spazio in un’ottica di
interdipendenza.
-Utilizzando l’asse temporale sincronico,
operare confronti tra realtà storiche diverse in
relazione anche all’ambiente.
-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e
fenomeni storici e geografici.
-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla
base delle informazioni raccolte.
-Scoprire radici storiche medievali nel
patrimonio storico-culturale-geografico della
realtà locale e regionale.
Strumenti concettuali
-Conoscere e mettere in relazione epoche
storiche e caratteristiche geoantropiche.
-Conoscere il patrimonio naturale e culturale
collegato con i temi affrontati in un contesto
glocale.
-Usare le conoscenze apprese per
comprendere la rilevanza dei processi
geostorici studiati.
-Conoscere le regole fondamentali del vivere
civile e comprenderne il valore.
-Conoscere e comprendere l’ordinamento
socio-politico delle civiltà studiate e le loro
trasformazioni nel tempo e nello spazio.
Produzione scritta e orale
-Esporre, in forma scritta e orale, le
conoscenze e i concetti appresi, usando il
linguaggio specifico geostorico.
-Utilizzare conoscenze selezionate da fonti di
informazione diverse, manualistiche e non,
cartacee e digitali, per la produzione scritta e
orale.
ieri/oggi.
Decolonizzazione: implicazioni politiche,
economiche e culturali anche attraverso il
vissuto di grandi personalità del passato
(Gandhi, N. Mandela, Madre Teresa, Dalai
Lama).
Neocolonialismo: il peso delle
multinazionali nel processo di
globalizzazione.
La multietnicità odierna come esito dei
nuovi flussi migratori: confronti col
passato.
COMPETENZE SPECIFICHE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Si orienta nello spazio e nel tempo, facendo confronti fra realtà geografiche diverse in diverse epoche storiche a livello locale, europeo e mondiale. Usa il passato, analizzato attraverso le fonti e visto nella sua collocazione spaziale, per rendere comprensibile il presente e progettare il futuro (punti di vista dislocati spazio-temporalmente). Comprende e utilizza il linguaggio storico e geografico e gli
220
strumenti specifici delle discipline per individuare interconnessioni tra le situazioni storiche, politiche, economiche e la loro collocazione in un determinato sistema geoantropico. Comprende e problematizza le caratteristiche specifiche della civiltà europea, ricercando somiglianze e differenze che si sono manifestate nell’arco del tempo tra la nostra e le altre civiltà del mondo in un’ottica glocale. Colloca l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dall’organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro Paese, nonché dagli ordinamenti comunitari ed internazionali, a tutela della persona, della collettività, dell’ambiente.
CRITERI DI VALUTAZIONE Scuola Primaria e Secondaria di I grado
ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO (L’alunno situa i fenomeni nello spazio e nel tempo utilizzando gli strumenti propri della disciplina: fonti di diverso tipo, linee del tempo, carte geostoriche, grafici, schemi, mappe e tabelle)
ORGANIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE (L’alunno legge, descrive ed interpreta testi ed immagini esponendoli in forma orale e/o scritta)
USO DEL LINGUAGGIO GEOSTORICO (L’alunno si esprime nella forma orale e scritta utilizzando la terminologia specifica)
INDIVIDUAZIONE DI CONCETTI E RELAZIONI (L’alunno comprende i rapporti uomo/ambiente, causa-effetto, somiglianza-differenza e le interazioni tra fenomeni socio-economici, culturali e geografici)
PRATICA DI CITTADINANZA ATTIVA (L’alunno utilizza conoscenze ed abilità sociali e civiche acquisite per affrontare problemi ed impostare soluzioni)
221
LA RELAZIONE INSEGNAMENTO /APPRENDIMENTO
LE METODOLOGIE DIDATTICHE
SCUOLA DELL’INFANZIA
La scelta di metodologie è centrata sullo studente, finalizzata a facilitare i processi di apprendimento e quindi garantire il successo formativo degli alunni.
La didattica esperienziale tipica della scuola dell’infanzia è centrata sui due grandi mediatori del gioco e della conversazione, ovvero “sull’esperienza
attiva e ludica del bambino, costruita come osservazione e problematizzazione,
rappresentata a livello simbolico e riflessivo dall’uso della parola nella conversazione e la discussione, in contesto sociale”.
Operare con flessibilità attraverso metodi attivi come strumenti “trasversali e pervasivi” per lo sviluppo di abilità di tipo creativo-partecipativo come:
UTILIZZO DI METODOLOGIE DIDATTICHE INCLUSIVE CHE RISPETTANO
LE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI E LE INTELLIGENZE MULTIPLE
DISCUSSIONE SIMULAZIONE
PROBLEMATIZZAZIONE
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
PEER TUTORING
CLIMA POSITIVO METACOGNIZIONE
BRAINSTORMING
CIRCLE TIME GIOCO LIBERO E STRUTTURATO
NUOVE TECNOLOGIE
PROBLEM SOLVING
222
UTILIZZO DI STRATEGIE COME FORME DI ORGANIZZAZIONE DELLA
CONOSCENZA
LA DIDATTICA LABORATORIALE
Un processo di costruzione delle conoscenze e di sviluppo di abilità e
competenze che tengano conto delle variabili che influenzano i processi di
insegnamento-apprendimento: le modalità con le quali il materiale da
apprendere viene strutturato; le interazioni che si svolgono tra allievo e
ambiente; le caratteristiche personali dell’allievo (ad esempio i processi e le
strategie usate di preferenza per la risoluzione di un compito); gli strumenti di
valutazione.
La didattica laboratoriale presuppone l’uso della metodologia della ricerca,
pertanto intende il laboratorio non solo come uno spazio fisico organizzato ai fini
di una determinata produzione, ma come situazione, come modalità di lavoro,
dove si progetta, sperimenta, attraverso l’azione, i bambini ricercano agendo la
loro fantasia e la loro creatività.
Il laboratorio è anche un luogo fisico, può realizzarsi in spazi di
apprendimento/relazione posti sia dentro la scuola , sia fuori
Il laboratorio è "un'officina di metodo", dove si progettano e
sperimentano i propri progetti didattici dove si ricercano e ritrovano le
motivazioni
Il laboratorio è uno spazio di comunicazione: per dare cittadinanza ai
linguaggi verbali e non verbali.
Il laboratorio è uno spazio di personalizzazione per sviluppare
autosufficienza, autostima, autonomia culturale e emotiva, partecipazione.
Il laboratorio è uno spazio di esplorazione e di creatività.
•cartellonistica, flash cards;linee del tempo, grafici, calendari, istogrammi
LOGICO-VISIVE
•uscite didattiche
• laboratori ESPERENZIALI
•spazi, tempi e materiali ORGANIZZAZIONE E
ADDATAMENTO
223
Il laboratorio è uno spazio di socializzazione: per valorizzare attività
strutturali individuali, di peer-tutoring, di cooperazione attraverso
intenzionali momenti interattivi che ritrovano la cooperazione, l'impegno,
la solidarietà tra generi, età, etnie diversi.
La didattica laboratoriale interagisce:
sulla relazione educativa (dalla trasmissione/riproduzione della
conoscenza alla costruzione della conoscenza);
sulla motivazione, sulla curiosità;
sulla partecipazione;
sulla problematizzazione;
sull'apprendimento personalizzato e l'uso degli stili cognitivi e
della metacognizione;
sul metodo della ricerca;
sulla socializzazione e sulla solidarietà.
224
SCUOLA PRIMARIA
Le scelte metodologiche
Nella Scuola Primaria le scelte metodologiche sono volte a favorire il
successo scolastico di ogni alunno, ponendo una particolare attenzione nella definizione di percorsi didattici dal semplice al complesso, dal concreto
all’astratto. In particolare vengono più frequentemente adottate le seguenti metodologie:
Muovere sempre dall’esperienza e dai bisogni dei bambini.
Valorizzare le esperienze e le conoscenze personali e le risorse già
presenti negli alunni e fornite dal contesto scolastico ed extra-scolastico.
Privilegiare la partecipazione attiva degli stessi nelle diverse fasi di
sviluppo dei percorsi proposti.
Creare percorsi e situazioni che lascino spazio alla ricerca personale.
Curare il coordinamento tra le attività dei vari insegnanti.
Rispettare i ritmi e gli studi di apprendimento di ciascun bambino.
Creare una situazione di “benessere”, con richieste di impegno e serietà
necessari per il lavoro quotidiano e, nello stesso tempo, con attività
che raccolgono il gradimento degli alunni.
Favorire attività sperimentali.
Potenziare il lavoro individualizzato, in modo da consolidare le abilità
strumentali indispensabili ai segmenti formativi successivi.
225
MODALITA’ D’INTERVENTO:
-Lezione frontale per la trasmissione dei saperi ,improntata sulla dinamicità.
-Attività di piccolo gruppo molto importante per la sua funzione formativa. Si
basa sulla condivisione e sulla disponibilità.
-Interventi individualizzati come trattamento differenziato degli alunni, come strategia che consente di soddisfare le necessità di formazione di ognuno.
-Cooperative learning primi tentativi di studio cooperativo, motivante e più
responsabilizzante.
-Problem solving per affrontare e risolvere situazioni problematiche, formulando ipotesi e soluzioni.
-Ricerca–azione per facilitare la collaborazione, il coinvolgimento e la riflessione.
-Didattica multimediale per attivare forme e percorsi di crescita attraverso la
LIM
Utilizzo di: Libri, sussidi audiovisivi, apparecchiature multimediali, apparecchiature
scientifiche, strumenti tecnici.
226
LA DIDATTICA DEL LABORATORIO
I laboratori rappresentano momenti organizzati per attività specifiche da svolgere in piccoli gruppi e permettono di impostare il lavoro scandendo
le fasi di intervento consentendo di approfondire, integrare e rielaborare le esperienze vissute mediante l’utilizzo di linguaggi diversi. Inoltre, la
didattica del laboratorio permette di migliorare la capacità di socializzazione e di collaborazione con gli alunni. Essi sono uno strumento di flessibilità della
progettazione educativa e didattica e permettono di creare ambienti di apprendimento per i ragazzi dove la ricerca, la sperimentazione vengono
vissute principalmente secondo un lavoro “collaborativo” fondato su una rete di rapporti, l’interazione fra tutti i partecipanti al lavoro stesso
(“cooperative learning”). I laboratori sono complementari alle attività condotte in classe; possono
essere di approfondimento, di consolidamento e di recupero. Sono gli insegnanti che stabiliscono i gruppi e la durata della frequenza
degli alunni in base alle loro effettive necessità.
Le aree su cui attivare i laboratori sono le seguenti:
Area linguistico - espressiva
Area antropologico -
ambientale
Area logico - matematica
-Potenziare ed arricchire le abilità
linguistico-espressive.
-Favorire la manualità e la
creatività.
-Favorire la conoscenza di sé e di
tutto ciò che è collegato alle
categorie “spazio “”tempo”
-Favorire la conoscenza e il rispetto
dell’ambiente.
-Acquisire e potenziare particolari
competenze.
-Favorire la conoscenza di nozioni
scientifiche e tecnologiche.
per
per
per
227
DIDATTICA MULTIMEDIALE
Il rapporto tra didattica e nuove tecnologie sta evolvendo verso una nuova fase: se, fino a qualche tempo fa, le nuove tecnologie erano gli “oggetti” di
apprendimento, attualmente stanno divenendo sempre più gli “strumenti” che favoriscono ed abilitano l’apprendimento.
Il passaggio descritto risponde al bisogno di favorire una didattica più collaborativa e valorizzata dalla pluralità delle risorse, più attenta ai diversi stili
cognitivi degli alunni e più coinvolgente ed efficace nel processo di acquisizione dei saperi.
Nel quadro delle risorse tecnologiche della scuola, la lavagna interattiva multimediale (L.I.M.), in dotazione a tutte le classi della Primaria (SCUOLA
DIGITALE 2.0), occupa un posto di centralità. Grazie alla sua versatilità è in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli alunni, compresi coloro con difficoltà
di apprendimento o diversamente abili. L’utilizzo di strumenti interattivi, di suoni e di video, stimola infatti l’ attenzione e genera processi emotivi
coinvolgenti.
La facilità di approccio, l’utilizzo di più canali comunicativi, da quello visivo a quello verbale, fanno quindi della LIM uno strumento innovativo con notevoli
benefici sia per gli insegnanti sia per gli studenti. La sua assonanza con la lavagna classicane facilita la percezione e la dotazione ordinaria di classe
significa facilità d’uso nel quotidiano e apprendimento rapido del suo utilizzo. Le sue caratteristiche di interazione, flessibilità, multimedialità, incidono
fortemente su motivazione, attenzione e concentrazione sollecitando nel contempo la partecipazione diretta degli allievi allo sviluppo ed alla
caratterizzazione dei percorsi didattici. L’utilizzo della L.I.M, associato alla navigazione in internet, consente la
personalizzazione dei contenuti: è possibile osservare, scrivere, leggere o navigare se è una pagina web, oltre a manipolare i testi utilizzando la lavagna
come strumento multimediale. Volendo sintetizzarne le funzioni, la L.I.M. , in quanto strumento tecnologico,
consente sia la produzione che la fruizione di contenuti didattici.
Inoltre, la L.I.M. rappresenta un ottimo diario di bordo per documentare le fasi dell’attività didattica, permettendo l’interazione non solo con gli alunni ma con
gli insegnanti stessi del modulo, che hanno l’opportunità di integrare, nella pratica didattica quotidiana, le potenzialità di risorse multimediali nella
realizzazione e nella condivisione di percorsi inter o pluri disciplinari collaborativi e trasversali.
La L.I.M.ben si colloca dunque in un “fare scuola” che supera una didattica “trasmissiva” a favore di un modello coerente con la didattica costruttivista,
attento agli stili di apprendimento degli studenti e alla qualificazione dei processi formativi e di conquista dei saperi.
E’ uno strumento di effettiva didattica multimediale in grado di intrecciare l’azione del docente e la sua proposta didattica con i bisogni di apprendimento
(di contenuti, strategie, significati, …) degli allievi superando l’oralità, ma non negandola, in una dimensione condivisa, collaborativa, dinamica, al passo con i
tempi e soprattutto con le “nuove” caratteristiche percettive e cognitive degli
allievi di oggi.
228
Le scelte metodologiche
In rapporto agli obiettivi comuni e a quelli specifici delle singole discipline,
individuati, proposti ed adattati dai Consigli di classe alla realtà concreta, umana e culturale di ciascun allievo, si ritiene di aderire alla scelta di metodologie
differenziate a seconda delle esigenze particolari che emergeranno nella quotidiana pratica didattica ed educativa.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
A livello di Scuola Secondaria di I grado l’azione didattica è finalizzata a
considerare l’alunno come soggetto attivo di educazione e di apprendimento. Gli interventi e le attività devono avere essenzialmente un fine
formativo e garantire il successo scolastico degli alunni. Pertanto le scelte metodologiche, determinate all’interno della progettazione pianificata dalle
èquipe pedagogiche di sezione, si atterranno ai seguenti criteri:
coordinamento e coerenza tra le diverse discipline di studio per un approccio culturale alla realtà che risulti più motivato e consapevole;
organizzazione del lavoro in base alle fasce di livello degli alunni, con l’attivazione di interventi mirati al sostegno, al recupero, al
potenziamento delle capacità e dei comportamenti; organizzazione dei lavori interdisciplinari e delle unità didattiche finalizzati
all’acquisizione delle conoscenze e alla valorizzazione delle curiosità, della creatività, dell’ operatività degli alunni, espresse anche grazie ad
attrezzature multimediali e multifunzionali; attenzione ai diversi stili di apprendimento: la lezione frontale dovrà
alternarsi ad attività di gruppo nonché alle lezioni dialogate. Si dovrà far leva sulla responsabilità individuale, sulla partecipazione attiva,
sull’autovalutazione, sul controllo del linguaggio, oltre che sulla consapevolezza degli obiettivi da raggiungere nelle diverse attività.
DIDATTICA DI LABORATORIO
La didattica laboratoriale è un metodo di ricerca del sapere che si prefigge di coinvolgere i soggetti educativi, sia
docenti sia alunni, in un processo di costruzione delle conoscenze e di acquisizione delle competenze che tengano
conto della sensibilità e delle capacità che ognuno possiede,
portandole al massimo della potenzialità in un continuo interscambio di esperienze e dinamiche.
La didattica laboratoriale si basa su:
trasmissione e riproduzione della conoscenza;
sulla motivazione;
sulla curiosità; sulla partecipazione;
sulla problematizzazione; sull'apprendimento personalizzato;
sul metodo della ricerca;
229
sulla socializzazione;
sulla meta cognizione.
Il docente ha il ruolo di tutor e si propone come mediatore/facilitatore e coordinatore delle attività. Queste sono improntate sulla massima
flessibilità per quanto concerne contenuti, tipologie di raggruppamento, tempi, attività e spazi.
La valutazione misura il raggiungimento degli obiettivi, in termini di apprendimento e dinamiche di partecipazione ed avviene:
a) in itinere, per valutare l'acquisizione degli obiettivi intermedi b) al termine del processo per valutare l'acquisizione degli obiettivi finali
E’ privilegiata la valutazione formativa che tenga conto della pluralità delle variabili apprenditive che intervengono nel “luogo” di apprendimento, oltre che
dell’impegno e del profitto di ogni alunno. E’ necessario che la valutazione si accompagni al monitoraggio(in itinere e finale)al fine di controllare lo sviluppo
del percorso educativo, la sua coerenza interna, la sua efficacia, la sua trasferibilità attraverso griglie e schede di rilevazione, test di verifica e
produzioni del singolo e dei gruppi di lavoro.
Modalità d’intervento
Lezione frontale trasmissione dei saperi.
Ricerca–azione facilitare la collaborazione, il coinvolgimento e la riflessione.
Problem solving
per affrontare e risolvere situazioni problematiche, formulando ipotesi e soluzioni.
Interventi individualizzati e personalizzati
Attività di recupero: assegnazione di piccoli incarichi; assegnazione di esercitazioni che
partono da difficoltà zero, per procedere con difficoltà graduata; consegne finalizzate a
percorrere o ripercorrere un procedimento ordinato e sistematico.
Attività di consolidamento: esercizi a difficoltà graduata per migliorare i contenuti e
le abilità acquisite; rafforzamento di
procedure note; tabelle di confronto per rafforzare la capacità
di cogliere le relazioni con contenuti già appresi.
Attività di potenziamento: consegne che prevedono una scelta autonoma degli
strumenti logici; attribuzione di compiti di guida nei lavori di gruppo; avvio alla
formulazione delle comunicazioni delle conoscenze acquisite mediante mappe
concettuali; approfondimento di aspetti
230
culturali e sociali; applicazione autonoma delle varie procedure cognitive.
Cooperative learning
Attività che presuppone il coinvolgimento
attivo degli alunni in attività che li impegnino nel raggiungimento parallelo di due abilità:
1. le abilità cognitivo-disciplinari; 2. le abilità sociali.
la cooperazione, grazie all’apporto teorico di valenti studiosi come L. Vygotsky (Apprend.
sociale) e i fratelli D. e R. Johnson (Learning together), permette di ottenere questi
risultati: Aiuta a elevare il livello di tutti gli studenti
sia di quelli dotati sia di quelli con difficoltà. Aiuta a costruire relazioni positive tra gli
studenti, essenziali per creare una
comunità di apprendimento in cui la diversità sia rispettata e apprezzata.
Fornisce agli studenti le esperienze di cui hanno bisogno per un sano sviluppo
cognitivo, psicologico e sociale Tale didattica si sviluppa secondo cinque
elementi essenziali:
L'interdipendenza positiva L'interazione diretta costruttiva
La Responsabilità individuale La valutazione individuale e/o di
gruppo Secondo questa prospettiva l'apprendimento
cooperativo è quindi in grado di rispondere:
all'attuale tendenza delle classi ad accogliere livelli sempre più crescenti di
eterogeneità; alle difficoltà che gli insegnanti
incontrano nella scuola a creare un senso di appartenenza, quel "noi",
capace di affrontare i problemi educativi;
alla richiesta della società di fornire un numero sempre maggiore di
competenze, utili all'integrazione e al processo di autonomia(valutazione
autentica);
Utilizzo di: libri, sussidi audiovisivi, apparecchiature multimediali,
apparecchiature scientifiche, strumenti tecnici.
231
PROGETTO CODING PER LA SECONDARIA DI I° GRADO
CHE COS’E’ IL CODING?
Con la parola “coding” si intende, in informatica, la stesura di un programma, cioè
di una di quelle sequenze di istruzioni che, eseguite da un calcolatore, danno vita alla maggior parte delle meraviglie digitali che usiamo quotidianamente.
Il fondamentale contributo culturale apportato dall’informatica alla società
contemporanea è definito in modo sintetico dall’espressione pensiero
computazionale
Il pensiero computazionale è un processo mentale per la risoluzione di problemi
costituito dalla combinazione di metodi caratteristici e di strumenti intellettuali, che
hanno tutti valore generale.
PERCHÉ INSEGNARE IL CODING?
Nella società contemporanea la cui tecnologia dipende in misura fondamentale dall’informatica, e tanto di più quanto più la presenza dei calcolatori diventa
pervasiva, avere familiarità con i concetti di base dell’informatica come materia scientifica è un elemento critico del processo di formazione dei cittadini.
Per essere adeguatamente preparato a qualunque lavoro vorrà fare da grande, a uno studente è ormai indispensabile una comprensione dei concetti di base
dell’informatica. Esattamente com’è accaduto nel secolo passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.
Oggi l’approccio al coding è completamente diverso: si punta a alle medie
(secondarie inferiori) perché l’obiettivo è fornire, anche con pochissime ore di
lezione, un approccio logico alla programmazione
Non si insegna un linguaggio specifico che magari, quando i bambini saranno
adulti, sarà già stato accantonato da anni
La filosofia alla base del movimento del coding, è quello dei metodi attivi, cioè il
“learning by doing”. Imparare facendo. I bambini sono immersi in un ambiente
logico e matematico, ma la creatività e la fantasia hanno un ruolo centrale negli
incontri sul coding di oggi.
Il movimento del coding promuove altri “valori” quali quelli del software libero,
della condivisione e del “remix”, ovvero del riuso del codice realizzato da qualcun
altro. In un mondo di steccati e “walled garden” erette da questa o quella big
dell’elettronica di consumo è bene che più i giovani conoscano alternative.
Un punto importante: l’approccio ludico alla programmazione permette di
rinforzare e di far comprendere meglio anche le tradizionali materie scolastiche.
Come mi spiegava Massimo Avvisati di Codemotion: “Se in geometria hanno
studiato l’angolo giro e nel videogioco che costruiscono devono ruotare
un’astronave, ecco che riescono a dare un senso al concetto di 360 gradi.
232
Il nostro Istituto, allo scopo di attuare pienamente il Piano Triennale dell’offerta
formativa, aderisce, previo consenso degli Organi Collegiali, a proposte di progetti integrati con il territorio o provenienti da Istituzioni accreditate.
Tali proposte, per la loro dinamicità temporale, non sempre possono essere puntualmente inserite nel P.T.O.F.
La non presenza nel Documento non limita, pertanto, la libertà di adesione da parte del nostro Istituto.
Per
partendo
per
attraverso
Migliorare la
qualità del servizio
Soddisfare
bisogni ed esigenze
Realizzare idee
e proposte formative
Analisi
del contesto
Analisi di
ragioni e
motivazioni
Rispondere ai bisogni di
formazione degli alunni ed
alle aspettative delle
famiglie, oggi sempre più
diversificate.
Flessibilità progettuale
Articolazione
di modelli
organizzativi
MIGLIORARE E
ARRICCHIRE L’OFFERTA
FORMATIVA
per
233
PROGETTI
ACCOGLIENZA
Docente Referente
Battistelli M. Luisa PERIODO D’ATTUAZIONE:
settembre-ottobre BAMBINI 3-4-5 anni
Bartolini sez. U Collodi sez. A,B,C,D
Giuliani sez. A,B,C Rodari sez. A,B,C
FACCIAMO FESTA
Docente Referente
Battistelli M. Luisa PERIODO D’ATTUAZIONE:
novembre – dicembre maggio-giugno
BAMBINI 4-5 anni Bartolini sez. U
Collodi sez. A,C,D Giuliani sez. A,B
Rodari sez. C,B
SCUOLA SICURA
Docente Referente Battistelli M. Luisa
PERIODO D’ATTUAZIONE: settembre-giugno
BAMBINI 3-4-5 anni Bartolini sez. U
Collodi sez. A,B,C,D
Giuliani sez. A,B,C Rodari sez. A,B,C
ENGLISH IS FUNNY (LINGUA INGLESE)
Docente Referente Koleva Petya
PERIODO D’ATTUAZIONE: gennaio-maggio
Bartolini sez. U (con esperto esterno)
Collodi sez. A Giuliani sez. B
Rodari sez. C
SSCCUUOOLLAA
DDEELLLL''IINNFFAANNZZIIAA
234
PROGETTI INCLUSIONE E INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI
IPPOTERAPIA
Docente Referente Koleva Petya
PERIODO D’ATTUAZIONE:
gennaio-giugno Bartolini sez. U
Collodi sez. A,B,C,D Giuliani sez. A,B,C
Rodari sez. A,B,C
MUSICA PER GIOCO AL RITMO DEI SUONI (con esperto esterno)
Docente Referente Battistelli M. Luisa
PERIODO D’ATTUAZIONE: Da Gennaio
BAMBINI 4 anni Bartolini sez. U
Collodi sez. C,D Giuliani sez. A
Rodari sez. B
PSICOMOTRICITA’ (Con esperto esterno)
Docente Referente Battistelli M. Luisa
PERIODO D’ATTUAZIONE:
Da Gennaio
BAMBINI 3 anni Bartolini sez. U
Collodi sez. B,C,D Giuliani sez. C
Rodari sez. A
PALLACANESTRO (Con esperto esterno)
Docente Referente Battistelli M. Luisa
PERIODO D’ATTUAZIONE: settembre-giugno
BAMBINI 4 anni Bartolini sez. U
Collodi sez. C,D Giuliani sez. A
Rodari sez. B
GINNASTICA RITMICA (Con esperto esterno)
Docente Referente Battistelli M. Luisa
PERIODO D’ATTUAZIONE: novembre-gennaio BAMBINI 5 anni
Bartolini sez. U Collodi sez. A
Giuliani sez. B Rodari sez. C
235
LA LEZIONE VIEN MANGIANDO
Docente Referente Cetraro Pina
PERIODO D’ATTUAZIONE: settembre-giugno
BAMBINI 3-4-5 anni Bartolini sez. U
Collodi sez. A,B,C,D Giuliani sez. A,B,C
Rodari sez. A,B,C
GIOCO SPORT C.O.N.I.
Docente Referente Battistelli Maria Luisa
PERIODO D’ATTUAZIONE:
BAMBINI 5 anni Bartolini sez.U Collodi sez. A Giuliani sez. B Rodari sez. C
AMBITO PROGETTO CLASSI FINALITÀ
Educazione
all’ambiente Ins. Referente
Lucarelli T.
Ins. Referente: Stefania G.
Il sole in
classe
“Eco - schools”
Classi 4^A/4^C/5^B
S.G. Bosco
Tutti i plessi della scuola
primaria Classi seconde
Diffondere la conoscenza e il corretto utilizzo delle energie rinnovabili tra i
bambini. Trasmettere alle giovani generazioni l’importanza di un atteggiamento quotidiano rispettoso dell’ambiente.
Accrescere negli studenti e
in tutti i soggetti della
comunità scolastica la
consapevolezza del
concetto di sostenibilità e
di compatibilità ambientale
delle proprie azioni
quotidiane, mediante
l’attuazione di azioni
concrete.
236
Educazione
alla salute Ins. Referente: Trevisani M.
Ins. Referenti:
Alessandrini P. Montanaro A. Tartufoli Carla
Ins. Referente: Di marzio M.
Ins. Referente: Orazi S.
Natura che
cura
La Croce Verde torna a scuola
Progetto AVIS
La lezione vien
…mangiando
Tutti i plessi della scuola
primaria Classi terze
Tutti i plessi della scuola
primaria Classi quarte e
quinte
Tutti i plessi della scuola
primaria Classi quinte
S.G.Bosco
Cl. 3^ A/B
Sensibilizzare i giovani alla prevenzione delle malattie e alla conduzione di stili di vita salutari.
Formare gli alunni in
merito al pronto soccorso.
Sensibilizzare i giovani alla
salute fisica e al
volontariato.
Sensibilizzare gli alunni ad
una corretta
alimentazione.
Integrazione Ins. Referente Bracalente C.
Ins. Referente D’Amico Lucia
Romiti
Cristina
IIII
ippoterapiIIii
YIppoterapia
Accoglienza alunni
stranieri
Tutte le classi
dell’Istituto con
alunni diversamente
abili.
Classi
interessate
Maggiore propriocezione e
maggiore consapevolezza
e gestione delle proprie
emozioni. Acquisizione di
competenze sociali in
gruppo. Gestione della
frustrazione e dei conflitti.
Promuovere l’integrazione
e l’inserimento di alunni
stranieri non italofoni
237
Ins. Referente
Pellegrini S.
Ins. Referente
Pellegrini S.
Lettura e
scrittura: fluidità
Matematica,
lettura del linguaggio
matematico e calcolo
2^A D. Alighieri
2^A D. Alighieri
Sapere ascoltare e
comprendere testi orali,
cogliendone il senso, le
informazioni principali e lo
scopo. Essere in grado di
leggere e comprendere
testi di vario tipo e
individuarne il senso
globale, le informazioni
principali e le loro
relazioni.
Potenziare la sicurezza nel
calcolo scritto e mentale
con i numeri naturali.
Educazione
motoria e sport Ins. Referente
Battilà
Rossana
“Sport di
classe” in
collaborazione con il CONI e il
MIUR
Tutte le classi
dei plessi
Promuovere i valori
educativi dello Sport come
mezzo di crescita e di
espressione individuale e
collettiva
Musicale Ins. Referente Properzi C.
Ins.Referente:
Meconi M.
Ins.Referente: Cantatore R.
“Mi piace la
musica”
Musicando con gioia (flauto)
(con esperti esterni)
Il flauto magico
(Con esperti
esterni)
Cl 2^A
S. G. Bosco
S.G. Bosco Classi 3^A-3^B modulo
S.G.Bosco Classi 4^A/4^B
Modulo
Apprendimento del flauto dolce e degli essenziali saperi pratico-cognitivi utili allo sviluppo della musicalità negli alunni.
Sperimentare il “fare musica insieme, gioiosamente”, attraverso l’ascolto e l’interazione di gesti-suono, con la voce e utilizzando il flauto dolce. Conoscenza e utilizzo
del flauto
238
Logico -
scientifico Ins. Referenti Gentili M.G.
Monterubbiano
G.
Raffaeli G.
Ins. Referenti Ferri C.
Giacomelli R.
“Scacchi Scacchi
(con esperti
esterni)
Robotica educativa
(Con esperti
esterni)
DON MILANI CL. 3^ A S. G. BOSCO 1^ A - 2^ A DON MILANI CLASSI 1^A-2^A D. ALIGHIERI (modulo) 4^ B
Sviluppare le capacità
logiche e lo spirito
analitico, l’obiettività, il
senso della decisione.
Gestire il compito,
l’autonomia, il saper
perdere e vincere.
Promuovere la creatività,
l’attitudine a lavorare in
gruppo, a cooperare e a
comunicare. Favorire l’interesse per le
materie scientifiche e
tecniche e permettere lo
sviluppo di attività
chiamate soft skills
(pensiero critico, problem
solving,…)
Linguistico-Espressive
E Musicale
Ins. Referente
Romiti C.
Ins.Referente:
Domicoli F.
“L’isola che non
c’è” (con esperti esterni)
“Chi ha rubato il Natale?“
Dante Alighieri
(tempo pieno) Tutto il corso A
D. Alighieri
(tempo pieno)
Classe 5^A
Incoraggiare le capacità
espressive degli alunni.
Favorire la comunicazione
e l’espressione linguistica.
Favorire la socializzazione
attraverso il rispetto delle
regole. Vivere utili
esperienze che aiutino a
scoprire e a superare stati
d’animo diversi.
Promuovere la pratica
musicale in contesti ludici.
Promuovere la fiducia in se
stessi.
Educare all’ascolto, alla
concentrazione, alla
riflessione. Costruire con le
immagini e/o la
verbalizzazione una storia,
rispettando la successione
logico temporale. Eseguire
canti e coreografie.
Realizzare scenografie e
oggetti di scena.
239
Ins.Referente: Monsignori T.
Il gioco del
teatro- si va in scena
(con esperti esterni)
Tutte le classi
del corso C (tempo pieno)
Favorire la comunicazione
e l’espressione linguistica e
la socializzazione
attraverso il rispetto delle
regole.
Vivere esperienze che
aiutino a scoprire e a
superare stati d’animo
diversi e promuovere la
fiducia in se stessi.
Storico-culturale
Ins.Referente:
Cetraro P.
Un
monumento per amico
CL. 5^ A/B S. G. Bosco
Conoscere un bene storico-monumentale di
notevole suggestione e qualità esistente sul
territorio. Suscitare il piacere dell'esplorazione, la
capacità di osservazione, di analisi,
di lettura di un'opera d'arte e comprenderne il collegamento con la
storia del territorio.
Lingua
Straniera
Ins.Referente Meconi M.
Lettore
Madrelingua
Con esperti
esterni
CL. 5^ B DANTE ALIGHIERI(modulo) CL. 5^ A /B S. G. BOSCO CL. 5^ A DON MILANI
Offrire agli studenti un
modello di lingua viva
attraverso lo sviluppo delle
abilità linguistiche.
Migliorare le abilità di
ricezione e produzione
orale. Incrementare il
patrimonio lessicale di uso
quotidiano. Promuovere
una maggiore fiducia nelle
capacità comunicative
nella lingua straniera.
Umanistico e sociale
Ins.Referenti Cetraro P.
Innocenzi R.
Laboratori Carta canta
I burattini del principe Rahul-
Origami con Renè Ciampa.
S. G. Bosco Cl. 5^A/B
Sviluppare abilità manuali
e sociali. Educare al
rispetto dell’ambiente
attraverso il riciclo e il
riuso creativo di materiali.
240
Continuità
Ins. Referenti:
Tartufoli C. Di Marzio M.
-Attività ed
iniziative tra i tre ordini
di scuola con le
classi ponte.
CL. QUINTE Sez. di 5 anni scuola dell’Infanzia
-Favorire il passaggio degli
alunni delle ultime classi
della scuola dell’Infanzia e
della Scuola Primaria verso
il nuovo ordine di scuola in
modo armonico.
Educazione
alla legalità
Ins. Referente:
Bastianelli D.
“PretenDiamo la legalità”
In
collaborazione con il MIUR e la
Polizia di Stato
Tutte le classi 4^ E 5^ dei
plessi.
Sviluppare ed avviare negli
studenti la conoscenza e la
funzione delle regole nella
vita sociale.
Linguistico Ins. Referente
Bastianelli-Ferri
„Aiutaci a
crescere. Regalaci un
libro“
In
collaborazione con le librerie
Giunti
Cl.4^A/B D. Alighieri
Superare la lettura come
dovere scolastico, per un
obiettivo più ampio che
coinvolga emozioni,
sentimenti ed esperienze
affettivo- relazionali.
241
_____________________________________________________________________________
Orientamento
Referente:
Prof. Gnocchini
Finalità:
creare legami didattici e
pedagogici tra la Scuola
Secondaria di I grado e la
Scuola Secondaria di II
grado.
Ambito di
coinvolgimento: classi
terze
Organizzazione: in orario
curricolare ed
extracurricolare
Durata: novembre-
dicembre-gennaio
Risorse:
Docenti interni ed esperto
esterno per l’attività di
Orientamento e di supporto
psicologico
Attività:
Letture, lezioni e incontri
esplicativi con docenti e/o
esperti
sull’offerta formativa dei
vari istituti superiori e sulle
possibilità
professionali del territorio,
open day.
Scuola aperta (attività di Orientamento per le classi quinte della scuola primaria)
Referente:
Prof.ssa Petrucci
Finalità:
creare legami didattici e
pedagogici tra i vari ordini
di scuola; aprire la scuola
al territorio
Ambito di
coinvolgimento:
tutte le classi quinte della
Primaria dell’Istituto
comprensivo e alunni di
quinta interessati
provenienti da altri circoli +
le classi prime della
Secondaria (alunni scelti)
Organizzazione: orario
extra-curricolare
Risorse:
Blasi, Corvaro, Morresi,
D'Ettorre, Cola, Luciani,
Rapagnani, Altamura
Attività: esperienze
laboratoriali ed attività di
tutoraggio
Durata: un mese (2^
metà di dicembre–2^ metà
di gennaio)
Progetto Accoglienza alunni stranieri
Referente:
Prof.ssa D’Amico
Finalità:
promuovere l’integrazione
e l’inserimento degli alunni
Ambito di
coinvolgimento: alunni
stranieri non italofoni neo
242
stranieri non italofoni
attraverso una
commissione
arrivati –ALUNNI NAI- (e
loro famiglie) che si
iscriveranno alle classi della
scuola primaria e
secondaria di I grado del
nostro Istituto.
Organizzazione:
in orario extra curricolare
Risorse: interne
Attività: raccordo con la
segreteria, colloquio con la
famiglia dell’alunno NAI,
valutazione competenza
linguistica dell’alunno e
test ingresso,
collaborazione con la
dirigente, raccordo con le
insegnanti nelle cui classi
verranno effettuati gli
inserimenti
Accoglienza
Referente:
Prof.ssa Montecchiari
Finalità: potenziare la
collaborazione e l’aiuto
reciproco.
Ambito di
coinvolgimento: classi
prime e seconde
Organizzazione: in orario
curricolare
Durata: 1 Ottobre 2019
Risorse: docenti classi
prime e seconde, esperto
esterno (clown-dottoressa
Rachele Ignesti)
dell’ASSOCIAZIONE
M’ILLUMINO D’IMMENSO di
Firenze).
Attività:
gli alunni delle varie classi
(coppie di alunni di prima e
di seconda) partecipano ad
un laboratorio.
Italiano L2 per studenti non italofoni
Referente:
Prof.ssa Corvaro
Finalità:
aumentare le competenze
nell’utilizzo della lingua
italiana da parte di
studenti non italofoni.
Ambito di
coinvolgimento:
tutti gli alunni non italofoni
nuovi arrivati e di recente
immigrazione che
presentano ancora difficoltà
nell’esposizione e
comprensione della lingua
italiana
Organizzazione: in orario
curricolare
Durata: ottobre - maggio
Risorse: docente interna
Attività: attività didattica
in lezione frontale e/o
cooperativa.
243
Giochi matematici
Referente:
Prof. Morresi
Finalità:
coinvolgere i ragazzi nella
matematica e nella logica
come una tradizione che
arriva a noi con una storia
di quasi quattromila anni,
ma sottoforma di gioco e
divertimento.
Ambito di
coinvolgimento: tutte le
classi
Organizzazione:
curricolare ed
extracurriculare
Durata: da novembre a
marzo
Risorse: docenti interni
(Prof. Morresi e Prof.ssa
Angelini)
Attività:
Fase 1: Giochi d’Autunno
Fase 2: Preparazione alle
semifinali dei Giochi
Matematici
EDUCAZIONE AFFETTIVA
Referente:
Prof. Gnocchini
Finalità:
intervenire sul disagio e
l’educazione affettiva
attraverso la consulenza di
un esperto in psicologia.
Ambito di
coinvolgimento: tutte le
classi della scuola
secondaria di I grado e le
classi quinte delle scuole
primarie dell’I.C.
Durata: gennaio-marzo
Organizzazione:
orario curricolare
Risorse: esperto esterno
Attività: letture,
discussione in classe, role
playing, brainstorming
Viaggio studio: Bolzano e dintorni
Referente:
Prof.ssa Blasi
Finalità:
Mettere a confronto due
regioni: le Marche e l’Alto
Adige, i loro i usi, costumi,
le loro offerte culturali,
il modello scolastico, il
modello culturale.
Conoscere un modello
scolastico plurilingue.
Approfondire la lingua
tedesca, apprendendo
anche i primi rudimenti dei
linguaggi di settore.
Lavorare e cooperare con
la scuola partner e gli enti
territoriali su temi comuni:
l’ambiente e turismo
ecosostenibile, il territorio
della propria regione
come modello culturale
Ambito di
coinvolgimento:
Alunni seconde classi
Scuola Secondaria I grado:
24 alunni selezionati per
merito:
Parametro di
comportamento: uguale e
maggiore di distinto fino ad
ottimo.
Parametro di profitto:
media di 7.5 in tutte le
discipline nella valutazione
del 1° Q. (a parità di voto si
prende in esame la
valutazione in lingua
tedesca).
Organizzazione:
244
plurilingue e multietnico ed
anche possibile modello di
sviluppo tecnologico e
scientifico futuro.
Sviluppare senso di
osservazione e critico per
produrre poi documenti
utili anche alle associazioni
ed enti locali.
ORARIO EXTRA
CURRICULARE
Risorse: 2 docenti delle
classi seconde (A,C,D)
(evt.+ 1 insegnante
sostegno)
Durata: 2 - 7 marzo 2020
Attività: Sono previste,
oltre alle collaborazioni e
attività didattiche con la
scuola Rainerum di Bolzano
e la scuola media di
Collalbo, anche uscite
culturali \museali :
laboratori al Museo delle
scienze di Bolzano , alla
biblioteca civica del
capoluogo ,al museo
dell’aeronautica di Trento.
“Di scena le Marche”: progetto culturale
Referenti:
Prof.ssa Blasi
Finalità: Scoprire,
approfondire, presentare il
proprio territorio, le affinità
linguistiche e storiche con
la regione alpina di lingua
tedesca, uomini di cultura
poeti, inventori e
navigatori. Approfondire la
lingua tedesca attraverso
la lingua madre.
Lavorare e cooperare su
temi comuni: il territorio
della propria regione come
modello anche di
integrazione socio-
culturale ed economica.
Produrre files utili e fruibili
anche dalle associazioni ed
enti locali e IAT.
Ambito di
coinvolgimento:
24 alunni selezionati classi
Seconde che partecipano al
viaggio studio a Bolzano
Durata:
febbraio-marzo
Risorse: Blasi, D'Amico
Organizzazione:
in orario extracurricolare (4
incontri di 3 ore cad.)
Attività:
Laboratorio di lingua
tedesca e lingua italiana:
ideazioni, clip multimediali,
sketch per la presentazione
della regione Marche:
inventori, poeti e navigatori
marchigiani.
Progetto Bagliori d’autore:
Alla ricerca dell’Eden, il Purgatorio di Dante nel 2019
Referente:
Prof.ssa Corvaro
Finalità:
creare legami didattici tra
vari ordini di scuola e il
territorio, approfondire
opere del nostro
patrimonio culturale
attraverso spunti
innovativi, coinvolgere più
discipline in maniera
strutturata
Ambito di
coinvolgimento: alunni
selezionati nelle classi II A
e II B (livello alto)
Durata: GENNAIO-
FEBBRAIO 2019
Organizzazione: orario
curricolare
Risorse: docenti interni
245
(Professoresse Corvaro e
Santarelli)
Attività: gli alunni
realizzeranno delle tavole
pittoriche polimateriche
che traducono un percorso
in un purgatorio
contemporaneo. Le tavole
saranno presentate al
concorso “Bagliori
d’autore” promosso dall’IIS
Da Vinci.
PROGETTO TUTOR supporto individuale allo studio Referente: Prof.ssa Corvaro
Finalità: aumentare la
partecipazione attiva alla
vita scolastica e
consentire un
apprendimento efficace
delle diverse discipline,
ridurre atteggiamenti
oppositivi e incrementare
l’autostima attraverso
l’acquisizione di strumenti
per il successo scolastico
Ambito di
coinvolgimento:
alunni che necessitano di un
supporto individuale per lo
studio, frequentanti la
scuola secondaria di primo
grado
Durata:
da ottobre a maggio
Organizzazione:
orario curricolare
Risorse: docente interno
(Prof.ssa Corvaro)
Attività: interventi di
supporto allo studio offerti
dall’insegnante di
potenziamento
Laboratorio linguistico culturale Latino Tedesco
Referente:
Prof.ssa D’Amico
Finalità:
approfondire la lingua
tedesca e la lingua italiana
e conoscere le radici
comuni.
Lavorare e cooperare in
modalità laboratoriale su
tematiche proposte dagli
insegnanti.
Sviluppare senso di
osservazione e critico.
Ambito di
coinvolgimento:
alunni interessati delle
classi Terze A-C-D, per la B
solo MODULO LATINO
Organizzazione:
orario extracurricolare
Durata: novembre-
gennaio
Attività: didattica
laboratoriale con modalità
di classe aperta, lavoro
frontale, team-work e
cooperative learning
Risorse: docenti interni
/Professoresse Blasi,
D'Amico)
Progetto Biblioteca e Giralibro Referente: Prof.ssa D’Amico
Finalità: Promuovere il
gusto della lettura.
Incentivare e sostenere
attività correlate con la
Ambito di
coinvolgimento: ALUNNI
DI TUTTE LE CLASSI-
Organizzazione: orario
246
lettura.
curricolare
Durata: ANNUALE
Risorse: docenti di lettere
Attività:
Conservazione e gestione
del patrimonio librario del
plesso e dei vocabolari di
Italiano e di Lingua
straniera
Consultazione e prestito
bibliotecario
Organizzazione della
funzionalità del locale della
Biblioteca ai fini della
consultazione e del prestito
librario, ma anche di attività
di approfondimento e
ricerca
Organizzazione del
concorso interno “Il
Giralibro”
Partecipazione al concorso
nazionale “Il Giralibro”
Organizzazione di altre
attività volte alla
promozione della lettura
(iniziativa “Io leggo
perché”)
Costituzione e Parlamento in classe Referente:
Prof.ssa Altamura
Finalità: conoscere i valori
e i principi fondamentali
della Costituzione italiana,
la loro attualità e le
caratteristiche degli organi
repubblicani
Ambito di
coinvolgimento: classi
terze
Organizzazione: orario
curricolare
Risorse: relatori esterni
Attività: attività formative
Durata: 2 incontri a
febbraio
Simplemente Espanol!
Referente:
Prof.ssa Altamura
Finalità:
suscitare interesse e
motivazione attraverso un
approccio piacevole e
spensierato alla lingua
spagnola.
Ambito di
coinvolgimento: alunni
delle classi quinte della
scuola primaria che
frequenteranno la sezione
di spagnolo nella secondaria
di primo grado
Organizzazione: orario
extracurricolare
Risorse: docente interna
247
(Prof.ssa Altamura)
Attività: lezioni incentrate
sulla comunicazione e
gestualità attraverso
esercizi pratici, immagini,
canzoni, video di facile
fruizione.
Durata:
da febbraio a maggio
“Progetto Atletica leggera ”
Referente:
Prof.ssa Rapagnani
Finalità: La finalità del
progetto è quella di
ampliare le conoscenze e
le competenze motorie e
sportive degli alunni,
attraverso l’utilizzo dei
mezzi propri dell’Atletica
leggera quali: ostacoli,
blocchi di partenza, palloni,
piccoli pesi, testimoni e dei
suoi contenuti quali: corsa
lenta e veloce, marcia,
salti e lanci.
Ambito di
coinvolgimento: tutte le
classi
Organizzazione: orario
curricolare
Risorse: esperti esterni
Attività: Si prevedono 4
ore di consulenza degli
esperti della società
sportiva AMA di Civitanova
Marche per ogni gruppo
classe.
Durata: febbraio-maggio
“SOS MATH ESAMI”
REFERENTE: Prof.ssa Angelini
Finalità: Aiuto agli alunni
in difficoltà in
preparazione agli esami;
recupero delle abilità di
base per la matematica
Ambito di
coinvolgimento:
alcuni alunni delle classi
3A-3B-3C-3D
Organizzazione: in orario
extracurricolare
Durata: febbraio-marzo
Risorse: docente interna
(Prof.ssa Angelini)
Attività: lezioni frontali,
esercitazioni in classe
“Progetto Basket”
REFERENTE:
Prof.ssa Rapagnani
Finalità:
La finalità del progetto è
quella di ampliare le
conoscenze e le
competenze motorie e
sportive degli alunni,
attraverso la pratica della
pallacanestro. Apprendere
le abilità motorie di base
del basket e conoscere le
principali regole, con lo
scopo di partecipare
attivamente allo specifico
gioco di squadra.
Ambito di
coinvolgimento: tutte le
classi
Organizzazione: orario
curricolare
Durata: novembre -
dicembre
Risorse: esperti esterni
Attività: Si prevedono 4
ore di consulenza
dell’esperto della FEBA
Civitanova Marche Basket
per ogni gruppo classe.
248
“Hockey per la scuola, a scuola per la vita”
Referente:
Prof.ssa Rapagnani
Finalità:
Conoscenza dei
fondamentali dell’hockey
su prato. La finalità del
progetto è quella di
ampliare le conoscenze e
le competenze motorie e
sportive degli alunni,
attraverso la pratica
dell’hockey.
Ambito di
coinvolgimento: tutte le
classi
Organizzazione: orario
curricolare
Risorse: esperti esterni
Durata: mese di febbraio
Attività:
Si prevedono 4 ore di
consulenza dell’esperto per
ogni gruppo classe.
Monumento per amico
Referente:
Prof.ssa Santarelli
Finalità:
Da definire
Ambito di
coinvolgimento:
Organizzazione:
Risorse:
Durata:
Attività:
Da definire
La Croce verde a scuola
Referente:
Prof.ssa Montecchiari
Finalità: da definire
Ambito di
coinvolgimento:
classi prime e seconde
Durata: febbraio
Risorse: esperti Croce
Verde
Organizzazione: orario
curricolare
Attività: 2 incontri
Consigli comunali aperti
Referente:
Prof.ssa Montecchiari Finalità:
da definire
Ambito di
coinvolgimento: classi
terze sez. A-C-D
249
Durata:
3 C 4 novembre
2019 (celebrazioni
del 4 novembre-
dicembre-gennaio)
tutte le classi terze 7
dicembre incontro
con il Comandante
Alfa 40 anni di GIS
al servizio dell’Italia
3 A 27 gennaio
Giornata della
Memoria
3 D 10 febbraio
Giorno del Ricordo
Risorse:
Organizzazione:
Attività: SOS ESAME LINGUA
Referente:
Prof.ssa D’Ettorre
Finalità:
aiutare gli studenti a
sostenere l'esame scritto
unico delle due lingue
straniere.
Ambito di
coinvolgimento:
per gli studenti delle classi
terze che, a giudizio dei
rispettivi C.di C., in sede di
consiglio del mese di
marzo, risultino avere una
valutazione compresa tra
5.5 e 6.4 nella L2 e L3 e
avere bisogno di un lavoro
mirato nella disciplina. Le
docenti di LINGUA
STRANIERA segnaleranno
per ogni classe da 3 a 5
alunni, valutando i casi di
effettiva necessità.
Durata: fine aprile e
maggio
Risorse: docenti interni di
inglese, tedesco e spagnolo
Organizzazione:
extracurricolare
Attività: lezioni frontali,
esercitazioni in classe con
attività soprattutto di
READING (comprensione
scritta) WRITING
(produzione scritta);
incontri di 2 o 3 ore
LETTORATO LINGUA STRANIERA (inglese, spagnolo, tedesco)
Referente:
Prof.ssa D’Ettorre
Finalità:
La presenza di una
persona di madre lingua dà
la possibilità agli alunni di
imparare a comprendere
Ambito di
coinvolgimento:
tutte le classi
Organizzazione: orario
curricolare
250
oralmente ed esprimersi
nella lingua che studiano a
scuola; ciò fa acquisire più
padronanza in L2- L3 e
arricchisce le loro
competenze. L'insegnante
di madrelingua coadiuva
l'insegnante di classe
soprattutto nelle abilità
orali; non si prevede una
verifica specifica ma il
miglioramento nelle
capacità personali degli
alunni che saranno
verificate successivamente
Risorse: docenti interni ed
esperto esterno
Durata: gennaio- marzo
Attività: Scegliere e
organizzare i materiali
linguistici anche su
suggerimento
dell'insegnante di classe;
svolgere attività di ascolto
(listening) e parlato
(speaking).
CERTIFICAZIONE ESTERNA KET
Referente:
Prof.ssa Renata Cola
Finalità: conseguimento
della certificazione KET. Gli
alunni che supereranno
l’esame avranno certificato
il livello di competenza A2.
Gli alunni che non
supereranno l’esame
avranno certificato il livello
di competenza A1
Ambito di
coinvolgimento: alunni
delle classi III
Durata: febbraio-maggio
Organizzazione: orario
extracurricolare
Risorse: docenti interne
(Prof.ssa Renata Cola,
Prof.ssa Stefania
D’Ettorre)
Attività: esercizi di
ascolto, conversazione in
lingua, esercizi guidati volti
all’acquisizione di abilità di
“writing”, “reading” e
“grammar”
251
PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE
Premessa Il PNSD, imponendo l’utilizzo sistematico delle nuove tecnologie a supporto della
didattica, prefigura modelli di insegnamento/apprendimento nuovi, meno trasmissivi e più operativi, ambienti di apprendimento innovativi, stimolanti,
interattivi, capaci di implementare l’attrattiva delle nuove generazioni per la
scuola e di stimolare nei discenti un pensiero creativo e competenze adeguate alla nuova era digitale.
L’Animatore Digitale, insieme al Dirigente Scolastico e al Direttore Amministrativo e in sinergia con il
team per l’innovazione, ha il compito di coordinare la diffusione dell’innovazione digitale nell’ambito delle azioni previste dal POF triennale e le attività del Piano
Nazionale Scuola Digitale. Il profilo dell’ AD (cfr. Azione #28 del PNSD) è rivolto a:
● Formazione interna: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti delPNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere
necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative.
● Coinvolgimento della comunità scolastica: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e
altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti
formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.
● Creazione di soluzioni innovative: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es.
Uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre
scuole), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.
Ambito A. S. 2019/20 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022
Formazione Interna
-Formazione interna
rivolta a tutti i docenti
relativamente all'utilizzo
della piattaforma G-
Suite in relazione alla
creazione di documenti
condivisi utilizzando
l'app Google
Documenti.
- Formazione di base
rivolta a docenti
interessati della scuola
primaria e secondaria
sull'utilizzo della
stampante 3D in
dotazione della scuola.
-Formazione interna
rivolta a tutti i docenti
relativamente all'utilizzo
della piattaforma G-
Suite in relazione
all'applicazione Google
Classroom utilizzata per
la Gestione delle
circolari interne
- Formazione di base
rivolta a docenti
interessati della scuola
primaria e secondaria
sull'utilizzo della
stampante 3D in
dotazione della scuola.
-Formazione interna
rivolta a tutti i docenti
relativamente all'utilizzo
della piattaforma GSuite
in relazione
all'applicazione Google
Fogli.
252
A.S. 2019/20 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022 Creazioni Soluzioni
Innovative
-Attività rivolte allo
sviluppo di competenze
dell’area
computazionale degli
alunni tramite l'utilizzo
delle piattaforme
Code.org e Scratch 3.0.
- Consolidamento
dell'utilizzo di cartelle e
documenti condivisi di
Google Drive per la
formulazione e
consegna di
documentazione
- Attività di formazione
di base rivolte agli
studenti nell'ambito
della modellazione e
della stampa 3D
-Utilizzo del registro
elettronico per la
gestione degli esami di
stato.
- Attività rivolte allo
sviluppo di competenze
dell’area
computazionale
degli alunni tramite
l'utilizzo della robotica
educativa con acquisto
di robot Mbot per la
Scuola
- Attività di formazione
di base rivolte agli
studenti nell'ambito
della modellazione e
della stampa 3D
-Attività rivolte allo
sviluppo di competenze
dell’area
computazionale
degli alunni tramite
l'utilizzo della robotica
educativa
- Attività di formazione
di base rivolte agli
studenti nell'ambito
della modellazione e
della stampa 3D
A.S. 2019/20 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022 Coinvolgimento
della Comunità
scolastica
-Partecipazione
nell’ambito del progetto
“Programma il futuro” a
Code Week e a all’ora di
coding attraverso
la realizzazione di
laboratori di coding.
-Partecipazione ai
Giochi di Informatica
organizzati
dall'organizzazione
Bebras
(http://www.bebras.it).
-Realizzazione di corsi
di approfondimento sul
Coding con Scratch
sull'utilizzo del Coding
nell'ambito della
realizzazione di
videogiochi.
-Partecipazione
nell’ambito del progetto
“Programma il futuro” a
Code Week e a all’ora di
coding attraverso
la realizzazione di
laboratori di coding.
-Partecipazione ai
Giochi di Informatica
organizzati
dall'organizzazione
Bebras
(http://www.bebras.it).
-Realizzazione di corsi
di approfondimento per
gli alunni sull'utilizzo del
Coding nell'ambito della
robotica.
-Partecipazione
nell’ambito del progetto
“Programma il futuro” a
Code Week e a all’ora di
coding attraverso
la realizzazione di
laboratori di coding.
-Partecipazione ai
Giochi di Informatica
organizzati
dall'organizzazione
Bebras
(http://www.bebras.it).
-Realizzazione di corsi
di approfondimento per
gli alunni sull'utilizzo del
Coding nell'ambito della
robotica.
Tempi:
Tale percorso sarà attuato con gradualità, secondo un’articolazione che
preveda la realizzazione di obiettivi a brevissimo termine, medio e lungo termine del triennio.
253
VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Nella scuola dell’ Autonomia si profila una valorizzazione sempre più ampia ed incisiva di tutte le opportunità formative degli studenti, specie per quelle che
hanno le fondamenta sul contatto diretto con diversi aspetti della realtà sociale, umana, civile, economica, ambientale e naturale del proprio paese o
regione o di altri. In questa luce, i viaggi d’ istruzione, le visite guidate e gli scambi culturali sono
una fattiva occasione di formazione per i giovani. Le iniziative in oggetto hanno valenza didattica e quindi la finalità di integrare la normale attività della
scuola sul piano della formazione generale e della personalità degli alunni. Anche sul piano della socializzazione, i viaggi di istruzione rappresentano
opportunità da saper cogliere e sono momenti di grande importanza per un positivo sviluppo delle dinamiche socio-affettive del gruppo classe.
Il piano è progettato e articolato secondo gli obiettivi inerenti il curricolo scolastico di ogni ordine di scuola: ogni anno i Consigli di Intersezione,
Consigli di èquipe (scuola primaria) Classe (scuola secondaria) si riuniscono per formulare proposte per la programmazione delle uscite didattiche,
delle visite guidate e dei viaggi di istruzione. Tale piano viene deliberato,
per le parti di competenza, dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto.
Le uscite d’ istruzione in base alla loro tipologia si distinguono:
1.viaggi di integrazione culturale: finalizzati alla conoscenza di aspetti paesaggistici, monumentali, partecipazione a scambi linguistici a manifestazioni
o concorsi; 2.viaggi di integrazione e di preparazione: visite ad aziende, unità
di produzione, partecipazione a mostre; 3.visite guidate: presso musei, gallerie, monumenti, località di interesse
storico e artistico, parchi naturali; si effettuano nell’ arco di una sola giornata; 4.uscite didattiche: vengono così definite le visite guidate che
implicano la partecipazione a manifestazioni diverse (conferenze, spettacoli teatrali, mostre, gare sportive…), oppure visite ad aziende-laboratori-
scuole-edifici e strutture pubbliche ubicati o che si svolgano nel territorio dell’
Istituto Comprensivo.
254
INIZIATIVE PER LA CONTINUITA’ DEI PROCESSI FORMATIVI
Il “Progetto di Continuità educativa”, sulla base delle Indicazioni Nazionali, nasce dall’esigenza di garantire il
diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo che
tenga conto delle sfaccettature della sua personalità e delle sue capacità,
per trasformarle in vere e proprie
competenze, fornendo in questo modo le basi che permettano ad
ogni ragazzo di affrontare in modo positivo le esperienze successive di
istruzione e formazione ed, in particolare, i problemi del vivere
quotidiano e del responsabile inserimento nella vita familiare, sociale, civile.
Il Primo ciclo d’istruzione, in questo senso, costituisce la fase iniziale in cui si realizza il diritto – dovere all’istruzione ed alla formazione connotandosi di un
carattere unitario, fermo restando la specificità dei segmenti relativi ai tre ordini di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado).
A tale scopo si intende favorire il raggiungimento di alcuni OBIETTIVI
GENERALI quali:
Promuovere la continuità del processo educativo attraverso la definizione
di obiettivi didattici ed educativi minimi irrinunciabili.
Valorizzare le peculiarità delle singole realtà scolastiche.
Prevenire le difficoltà, specie nei passaggi tra i diversi ordini di scuola, spesso causa di disagio, attraverso la definizione di percorsi didattici
comuni ed attività di accoglienza rivolte agli alunni degli anni ponte, finalizzate alla conoscenza del nuovo ambiente e della sua
organizzazione.
Definire metodologie e criteri di valutazione condivisi e graduali.
Predisporre, in accordo con i singoli docenti dei tre ordini, documenti di
sintesi su conoscenze, abilità e competenze acquisite al termine di ogni segmento scolastico da ogni singolo alunno.
Assicurare che l’esperienza scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali possa svilupparsi secondo un percorso unitario e continuo, in
armonia con i ritmi di maturazione ed apprendimento dei soggetti in questione.
255
FINALITA’
Promuovere l’interazione tra la scuola e le altre agenzie educative sul
territorio, in modo particolare con le famiglie.
DIDATTICA EDUCATIVA
Continuità del processo formativo tenuto conto dei processi cognitivi ed affettivi della persona
Interazione tra scuola e le altre agenzie educative per un processo formativo inserito nella realtà socio – culturale - sociale
Continuità come messa in atto di obiettivi, contenuti e metodi dei tre ordini di scuola
256
Il nostro Istituto già da diversi anni ha un Progetto “Continuità” che prevede varie iniziative:
L’osservazione in situazione: partecipazione degli insegnanti della
scuola primaria ad attività svolte nella scuola dell’infanzia per una prima conoscenza degli alunni di 5 anni
La formazione delle classi iniziali : le insegnanti della scuola
dell’infanzia si incontrano con i futuri insegnanti delle classi prime per illustrare l’attività didattica da loro svolta. Inoltre nel mese di giugno si
effettua l’incontro con la commissione incaricata per la formazione
delle classi prime dove gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia mettono a disposizione la loro conoscenza dei bambini e i dati raccolti su
apposite schede di osservazione che fanno parte del profilo formativo conclusivo della scuola dell’Infanzia.
Incontri programmati tra gli insegnanti della Scuola Primaria e della
Scuola Secondaria di primo grado per confrontare i rispettivi programmi di lavoro, per la somministrazione di prove d’ingresso, per
la conoscenza degli alunni al momento della formazione delle nuove classi prime.
La realizzazione di progetti ponte quando se ne presenti l’occasione.
ATTIVITA’ Anni – ponte
SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
PER RACCORDARE
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
257
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Criteri comuni ai tre ordini di scuola:
ogni ordine di scuola ha una commissione,composta da docenti, per la formazione delle classi;
i gruppi classe devono risultare- per quanto possibile -omogenei tra loro secondo i seguenti parametri: 1)per numero; 2) per sesso; 3)per
provenienza; 4) per età; 5) per livelli di apprendimento; ogni gruppo classe dovrà essere, al suo interno, eterogeneo- per
quanto possibile- per livelli di apprendimento, desunti dalle schede informative (profilo formativo in uscita e schede di valutazione) redatte
dagli insegnanti delle classi finali; gli alunni diversamente abili sono inseriti in classi in cui non ci
sono particolari situazioni problematiche e,ove possibile, in numero di uno o due per classe. Resta inteso che, per l’inserimento, viene tenuto in
debito conto la gravità dell’handicap secondo i parametri del principio di inclusività e dell’integrazione, previsti dalla normativa vigente.
i casi di alunni con difficoltà di apprendimento (D.S.A) e
comportamento vengono inseriti in modo equo tra le classi; gli alunni ripetenti sono inseriti nella stessa sezione, salvo gravi
motivazioni analizzate dal Preside nel corso dell’anno precedente o motivate per iscritto dal Consiglio di Classe e/o dalla Famiglia;
i gemelli ed i fratelli sono inseriti in classi diverse, previo accordo con le famiglie;
gli alunni i cui genitori insegnano nell’istituto vengono iscritti, ove, possibile, in classi diverse da quelle in cui operano i genitori,.
Per gli alunni extra-comunitari il rientro in patria e il ritorno in Italia( dopo un periodo che supera i 15 giorni di assenza) non costituisce in
alcun modo la conservazione dell’iscrizione nella scuola frequentata. Ovvero se il posto è libero, l’alunno può rientrare nella classe di
provenienza. Resta inteso che l’assenza dalle lezioni scolastiche italiane non comporta la promozione automatica alla classe successiva.
Criteri specifici per la formazione delle sezioni nella Scuola della Infanzia:
Accedono alla Scuola dell’Infanzia i bambini che compiono i tre anni entro il 31 Dicembre dell’anno di riferimento; inoltre, possono essere iscritti anche i
bambini che compiranno i 3 anni di età entro il 28 febbraio dell’anno successivo, su delibera esclusiva del Collegio dei Docenti dell’Infanzia. (Delibera
n°5 C.D. 17/01/2014). Inoltre con delibera n° 6 dello stesso Collegio si approva che nell'anno successivo alla frequenza anticipata, gli alunni verranno inseriti
nella classe di competenza, ovvero nella sezione di tre anni. Gli alunni anticipatari potranno frequentare l’intero orario scolastico (dalle ore
8,00 alle ore 16,00) al momento del compimento del terzo anno. Il Dirigente scolastico assegnerà poi le nuove iscrizioni, suddivise per singolo
plesso, in base al numero di alunni ammissibili per ogni sezione, tenendo conto dei limiti imposti dalla normativa in vigore.
258
IN CASO DI ECCEDENZA DI DOMANDE di seguito sono riportati I CRITERI in ordine di priorità deliberati dal Consiglio d’Istituto:
1. RESIDENTI nel Comune di Civitanova. 2. Casi di gravità documentata (situazioni di handicap dell’alunno, altre
segnalazioni da parte dei Servizi Sociali). 3. Maggiore età.
4. Territorialità (vedi stradario). 5. Presenza di fratelli e/o sorelle già frequentanti il plesso d’interesse.
6. Appartenenza a famiglia monoparentale. 7. Attività lavorativa dei genitori, con precedenza per chi effettua orario
intero.
8. NON RESIDENTI nel Comune di Civitanova con casi documentati di cui al punto 2.
9. Non residenti nel Comune di Civitanova con fratelli e/o sorelle frequentanti il plesso di interesse.
10. Non residenti con motivazioni di lavoro e/o di organizzazione familiare.
ANTICIPATARI: 1. Residenti secondo i criteri di cui ai precedenti punti 3 – 4 – 5 – 6 - 7;
2. Non residenti secondo i criteri di cui ai punti 8 – 9 - 10
NOTE: Sentito il parere della famiglia, sono assegnati d’ufficio gli alunni destinati ad un
plesso/sezione diverso da quello richiesto per mancanza di posti disponibili. Decadono dalla frequenza gli alunni che restano assenti per un periodo di
almeno 30 giorni continuativi non giustificati. I bambini provenienti dall’asilo-nido verranno equamente distribuiti, dietro
indicazioni delle insegnanti stesse, fra le sezioni di nuova formazione.
Criteri specifici IN CASO DI ECCEDENZA NEL PLESSO della Scuola Primaria deliberati dal Consiglio d’Istituto:
1. domanda nei termini; 2. casi di gravità documentata (situazioni di handicap dell’alunno, altre
segnalazioni da parte dei Servizi Sociali). 3. territorialità;
4. bambini che hanno fratelli e sorelle frequentanti il medesimo
plesso; 5. iscrizione e frequenza nella scuola dell’Infanzia del plesso di
riferimento; 6. appartenenza a famiglia monoparentale;
7. attività lavorativa dei genitori, con precedenza per chi effettua orario intero.
8. NON RESIDENTI nel Comune di Civitanova con fratelli e/o sorelle frequentanti il plesso di interesse.
10.NON RESIDENTI con motivazioni di lavoro e/o di organizzazione familiare.
259
Continuità fra ordini di scuole per la formazione delle classi: Si programmano incontri tra i docenti della scuola dell’Infanzia e della
scuola Primaria, sia per uno scambio di informazioni sugli alunni che dovranno frequentare la classe prima, sia per svolgere attività di continuità
secondo i progetti ponte stabiliti e concordati durante l’anno. Sarà possibile effettuare scambi di alunni tra sezioni parallele, per
motivi particolari, ma preferibilmente nel primo periodo di scuola, previa approvazione del Dirigente Scolastico.
Su richiesta dei genitori, gli spostamenti degli alunni tra tempo pieno e
modulo, potranno avere luogo solo dopo un’attenta analisi da parte della Dirigenza.
Criteri specifici PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI della Scuola
Secondaria di Primo Grado:
i casi particolari, alunni con difficoltà di apprendimento e/o di relazione, vengono individuati attraverso incontri-colloqui con le insegnanti
della Primaria e con l’equipe della ASUR e, come già detto, equamente distribuiti;
per quanto attiene la scelta della seconda lingua straniera, fermo
restando che il tedesco deve rimanere attivo in quanto facente parte dell’organico di diritto del nostro Istituto, si precisa che l’assegnazione
della lingua spagnola è subordinata al numero di richieste, in base alle quali:
può essere attivata una sola classe di spagnolo;
si possono attivare due classi, qualora le richieste consentano di formare due classi di spagnolo. Resta inteso che nell’istituto devono
comunque sussistere 9 classi di lingua tedesca per mantenere la cattedra di diritto di tedesco ( 18 ore).
In entrambi i casi accedono alla classe di lingua spagnola, in ordine di
priorità:
1. gli alunni ripetenti provenienti dal corso di lingua spagnola; 2. gli alunni che frequentano l’Istituto Comprensivo “Via Regina Elena”.
3. a parità di requisiti si procederà al sorteggio.
In base alla delibera del collegio dei docenti del 16.12.2013, il consiglio di
classe, al termine dell’anno scolastico, può valutare lo spostamento di uno o più alunni/e da un corso ad un altro ( classe) qualora sussistano gravi e reiterati
comportamenti relazionali tali da pregiudicare lo sviluppo dell’apprendimento e il rispetto delle regole della vita civile e democratica dell’alunni/ e stessi/e. Lo
spostamento non potrà in nessun caso determinare il cambio dei testi scolastici.
260
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI
Principi generali
L’assegnazione dei docenti alle sezioni, équipe pedagogica, classi, effettuata dalla dirigente scolastica, è finalizzata :
alla piena realizzazione delle attività previste dal Piano dell’Offerta
Formativa ed è ispirata al successo formativo degli alunni e alla
valorizzazione delle competenze professionali degli insegnanti;
ad evitare, ove necessario, il blocco statico di professionalità docenti in
corsi (Scuola Secondaria di Primo Grado), èquipe pedagogica (Scuola
Primaria), sezioni (Scuola Infanzia) a discapito dell’equilibrio
organizzativo generale dell’ordine di Scuola e dell’Istituto;
alla promozione dello sviluppo di aggiornate attività didattiche e di
innovative forme metodologiche per favorire l’acquisizione degli
apprendimenti di alunni con particolari forme di disabilità (DSA - BES);
alla pianificazione di un’ottimale determinazione e miglioramento delle
cattedre d’insegnamento/ambiti disciplinari in riferimento allo sviluppo
degli apprendimenti degli alunni;
alla garanzia di assicurare il maggior equilibrio di professionalità docenti
tra i corsi (Scuola Secondaria di Primo Grado), tra i team di sezione
(Scuola Infanzia) tra le équipe pedagogiche (Scuola Primaria), tra i
consigli di classe (Scuola Secondaria di Primo Grado).
I docenti saranno pertanto assegnati alle classi, in ordine prioritario, secondo i
seguenti criteri generali: 1. evitare, dove possibile, la concentrazione nella sezione, nell’équipe
pedagogica, nel consiglio di classe di personale docente che usufruisca
dei permessi L.104/92, al fine di limitare il flusso di assenze nella stessa
classe;
2. garantire, grazie ad un’equa distribuzione fra le classi/sezioni degli
insegnanti di ruolo della stessa disciplina, la stabilità e la continuità
dell’azione didattica (per la scuola secondaria e la scuola primaria vi sarà
particolare riguardo alle materie/discipline letterarie, matematiche e
scientifiche) soprattutto per le classi/sezioni che nel corso degli anni
hanno avuto un percorso didattico disomogeneo (incarichi annuali dei
docenti, docenti in astensione obbligatoria o facoltativa, maternità,
supplenze,ecc…);
3. garantire, qualora non fosse possibile quanto previsto dal punto 2, la
continuità di almeno un insegnante di ruolo negli ambiti disciplinari o
nelle materie letterarie o matematiche e scientifiche;
4. in deroga al principio sopra indicato, la Dirigente scolastica può - con
debita motivazione riservata, se richiesta – non rispettare tale criterio,
261
qualora sussistano gravi e motivati problemi per i quali la permanenza del
docente nella stessa sezione, classe o consiglio di classe, possa
compromettere gravemente l’efficacia dell’azione didattica sugli alunni;
5. tenere conto delle comprovate attitudini professionali come criterio
privilegiato di assegnazioni a classi che richiedano particolari strategie
specifiche (alunni con particolari forme di disabilità (D.S.A.), notevole
presenza di alunni di cittadinanza non italiana, particolari caratteristiche
comportamentali degli alunni, ecc…)
6. tenere conto, in base alle esigenze formative delle classi, della
competenza professionale e didattica dei docenti, intesa come anzianità
di insegnamento nella disciplina;
7. confermare, di norma e compatibilmente con la nuova strutturazione
della cattedra orario della scuola secondaria di primo grado (D.M. n.37
del 26.03.2009), gli insegnanti nelle classi dove hanno prestato servizio
nell’anno scolastico precedente;
8. in deroga al principio indicato al punto 7, la Dirigente scolastica, per gli
effetti della nuova strutturazione della cattedra orario della scuola
secondaria di primo grado (D.M. n.37 del 26.03.2009) e per
un’equilibrata strutturazione della cattedra orario dei docenti in base ai
criteri sopra indicati, può procedere all’assegnazione del docente al corso
senza tener conto della permanenza negli anni su cattedre a tempo
prolungato o a tempo normale;
9. applicare, dove prevista, la continuità didattica ai docenti che hanno
effettivamente operato sul posto classe senza soluzione di continuità e
non a quelli che solo nominalmente hanno avuto l’assegnazione senza
effettivamente insegnarvi.
Assegnazione ai plessi 1) Il rispetto della continuità educativo – didattica, effettivamente svolta,
dovrà essere considerato obiettivo prioritario.
2) La continuità deve essere intesa continuità di servizio effettivamente
prestato (più specificatamente che non siano presenti assenze prolungate
e continuative maggiori ad un anno e/o più) senza soluzione di continuità
sul posto assegnato. Pertanto tutti i docenti hanno diritto di permanere
nel plesso in cui hanno effettivamente operato fatto salvo il prioritario
utilizzo dei docenti specialisti di lingua nei plessi sprovvisti di docenti
specializzati per le ore necessarie a garantire l’insegnamento della
seconda lingua a tutti gli alunni aventi titolo in base alla normativa
vigente.
3) Nell’assegnazione ai plessi, al fine di assicurare il miglior andamento del
servizio scolastico, si terrà conto anche delle specifiche competenze
professionali dei docenti (es.: conoscenza della lingua inglese in assenza
di altri docenti specializzati), in coerenza con quanto previsto dalla
262
progettazione didattico – organizzativa elaborata nel Piano dell’Offerta
Formativa, anche sulla base delle opzioni manifestate dai singoli docenti.
4) In deroga ai principi sopraindicati, la Dirigente scolastica può – con debita
motivazione riservata, se richiesta – non rispettare tale criterio, qualora:
sussistano gravi e motivati problemi per i quali la permanenza del
docente nello stesso plesso possa compromettere gravemente l’efficacia
dell’azione didattica sugli alunni, oppure incompatibilità ambientale;
occorra equilibrare l’assegnazione dei docenti fra tempo indeterminato e
determinato.
INIZIATIVE PER PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA
Organizzazione:
L’Istituto si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni. Durante il mese di gennaio, periodo di iscrizione al successivo anno scolastico,
la scuola organizza degli incontri rivolti alle famiglie che hanno chiesto l’iscrizione per i propri figli alle sezioni di 3 anni, per la Scuola dell’Infanzia, e
alle classi prime sia della Scuola Primaria che della Scuola Secondaria di primo grado.
Gli incontri hanno lo scopo di presentare ai genitori il Piano dell’Offerta
Formativa, l’organizzazione scolastica, le iniziative che la scuola ogni anno conferma, rinnova o arricchisce in base alle proprie disponibilità e alle
normative ministeriali. Ad ogni famiglia è poi presentata una scheda d’iscrizione, che viene
successivamente inoltrata on-line, differente per ognuno dei tre ordini di scuola, dove i genitori faranno liberamente le scelte che ritengono più consone
per i propri figli. In occasione di tali incontri, viene data la possibilità ai presenti di visitare
l’edificio in modo da stabilire un primo contatto con la nuova realtà scolastica.
L’accoglienza per i bambini dei tre anni richiede da parte delle insegnanti la ricerca delle migliori strategie affinché ogni bambino possa essere
accolto a scuola nella maniera più possibile personalizzata. A tal proposito, ad inizio anno scolastico, viene svolto un vero e proprio
Progetto “Accoglienza” che prevede attività di tutoraggio e di routine da parte
dei bambini di cinque anni e che si conclude con un piccolo spettacolo sui contenuti della programmazione, al termine del quale i bambini di tre anni
ricevono simbolicamente un dono a testimonianza dell’avvenuto ingresso in un una nuova fase del loro percorso di crescita.
Inoltre, per favorire un interscambio didattico–organizzativo le insegnanti delle sezioni interessate effettuano:
una riunione preliminare prima dell’inizio dell’anno scolastico con i
genitori dei nuovi iscritti.
263
E’ stata, inoltre, elaborata una modalità organizzativa per l’accoglienza che prevede i seguenti criteri:
tutti i genitori dei bambini di tre anni, per tutto l’anno, dovranno portare
e riprendere il bambino a scuola personalmente oppure affidare il minore, con specifica delega (da rinnovare ogni anno), ad un adulto;
nelle prime due settimane di frequenza è previsto il solo turno antimeridiano (8.00-13.00);
nelle prime due settimane di attivazione del servizio mensa, tutti i bambini potranno frequentare l'intero turno antimeridiano dalle ore 8.00
alle ore 14.00;
dalle settimane successive la fascia oraria sarà completa, dalle ore 8.00 alle ore 16.00;
a cominciare dal primo giorno, i genitori, in accordo con le insegnanti, rimarranno all'interno della sezione il tempo strettamente necessario
perché il bambino prenda confidenza con l'ambiente.
L’iscrizione alle prime classi della primaria e della secondaria di primo grado viene presentata durante gli incontri previsti fra la Dirigente
Scolastica e i genitori. Nelle prime settimane di luglio le famiglie vengono a conoscenza della classe di
appartenenza del loro figlio /a . Nel mese di settembre, sono programmati incontri con le famiglie secondo una
scansione temporale di seguito riportata: - prima settimana dopo l’inizio delle lezioni (prime classi della Primaria);
- seconda settimana di settembre, o comunque prima dell’inizio delle
lezioni (classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado). Per facilitare l’ingresso e la conoscenza del nuovo ambiente della futura scuola
Primaria e Secondaria sono previste iniziative, attività laboratoriali, visite, scambi di materiale, suggerimenti sul corredo scolastico tra gli alunni e gli
insegnanti delle classi “ponte“.
L’accoglienza nella Scuola Primaria: nella prima settimana di scuola gli alunni delle classi prime hanno un orario scolastico riservato a loro per
facilitare l’ adattamento al nuovo ordine di scuola, ovvero entrata alle ore 08.30 e uscita alle ore 12.00.
L’accoglienza nella Scuola Secondaria di Primo grado si attua nei mesi di
Settembre-Ottobre e prevede la compilazione, da parte dei nuovi alunni, di un fascicolo realizzato dalla Commissione Continuità e finalizzato alla
presentazione di se stessi, alla riflessione sulla passata esperienza scolastica,
nonché sulle proprie attitudini di studente, e alla conoscenza del nuovo ambiente. Le attività sono distribuite tra i vari docenti che, in tal modo, hanno
la possibilità di introdurre la propria disciplina d’insegnamento ed abituare i ragazzi ad orientarsi tra materiali, metodologie, testi e contenuti nuovi.
Dopo questa prima fase, a fine ottobre, le classi seconde organizzano una vera e propria “festa della Matricola” preparando brani, poesie e canzoni e
realizzando elaborati da consegnare in dono agli alunni delle classi prime.
264
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) SINTESI NORMATIVA BES: Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012;Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013;
Nota prot.1551 del 27 giugno 2013; Nota prot. 2563 del 22 novembre 2013.
Nelle scuole italiane, a differenza degli altri Paesi Europei, in questi quarant’anni di integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella scuola
ordinaria, sono stati fatti tantissimi progetti che hanno portato esperienze
positive ritenute significative con caratteristiche di buona prassi, come un modello corretto e da applicare direttamente nel proprio contesto.
Negli ultimi anni anche la Comunità Europea ha focalizzato la sua attenzione
sull'educazione dei bambini con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI e sulla loro situazione nelle scuole.
I documenti più importanti che testimoniano le decisioni sono:
La Dichiarazione di Salamanca (UE, 1997) ; La Carta di azione per i bisogni educativi speciali (UNESCO 1994);
La Convenzione dei diritti delle Persone con Disabilità redatta dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (2006), sottoscritta da molti paesi del
mondo.
Nella Convenzione il nuovo concetto di disabilità riguarda il rapporto tra la
persona e il suo ambiente di riferimento. Prospettiva, questa, sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) e dall’ONU con la Convenzione del 2007 (art. 3), nella quale tra i principi generali viene posta “la piena ed effettiva partecipazione e inclusione
nella società” di tutti i membri di quella comunità, che devono poter essere parte attiva del gruppo di appartenenza.
L’OCSE ha individuato tre grandi categorie sovranazionali cui ricondurre le
numerose categorizzazioni impiegate dai vari paesi nel definire i BES: - disabilità,
- difficoltà, - svantaggio.
In considerazione del fatto che l’ICF implica un approccio che non si riferisce
alla disabilità o alle diverse patologie, bensì alla salute e al funzionamento
globale, i Bisogni Educativi Speciali vanno letti in un’ottica di salute e di funzionamento come frutto di relazioni tra vari ambiti interni ed esterni
al soggetto. La realizzazione di percorsi che abbiano come fulcro l’attenzione alla diversità e
al benessere coinvolge tutti i nostri docenti e garantisce a tutti gli alunni una risposta educativo-didattica commisurata alle difficoltà elevate per favorire lo
sviluppo di competenze strategiche trasversali e l’ottimizzazione del Progetto di Vita di ognuno.
265
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale (BES) è una macrocategoria
che include le possibili difficoltà educative e apprenditive degli alunni non per categorizzare gli studenti, ma per promuovere equità e inclusione.
ALLUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI BES)
Alunni con disabilità certificata secondo la L.104/92.
Alunni con e Svantaggio Socio – Economico- Linguistico -Culturale DM 27/12/2012 CM n.8 6/3/2013
Disabilità intellettiva
Disabilità motoria
Disabilità sensoriale Pluridisabilità
Disturbi neuro-psichiatrici
Dislessia evolutiva
Disortografia
Disgrafia
Discalculia
Funzionamento Intellettivo Limite FIL
Disturbi Specifici di Linguaggio – DSL
Disturbo della Coordinazione Motoria – Disprassia
Sindrome Non Verbale - SNV
Disturbo dell’Attenzione e Iperattività - ADHD
Disturbo dello Spettro Autistico Lieve – DSAL
Oppositivo – provocatorio (DOP)
Difficoltà di attenzione
Difficoltà psico-sociali
Disturbi Specifici dell’Apprendimento
(DSA) certificati secondo la legge 170/2010
Alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (DES) DM 27/12/2012 CM n.8 6/3/2013
Svantaggi Linguistici
Svantaggi socio-economici
Svantaggi culturali
Insegnante di sostegno PDF – condiviso P.E.I. elaborato e condiviso durante il GLHO da tutti i presenti(operatori ASL, docenti, genitori, assistenti , educatori)
PDP obbligatorio in caso di
certificazione Enti accreditati
o decisione Consiglio di
Classe con verbale (C.M.
8/3/2013); Patto formativo
con la famiglia e l’alunno;
monitoraggio e controllo efficacia periodica.
PDP in caso di
segnalazioni degli
operatori dei servizi
sociali, valutazioni
pedagogico-didattiche o
decisone del Consiglio di
Classe accuratamente
verbalizzate.
Con disagio
comportamentale/relazionale
266
L’ INCLUSIONE SCOLASTICA
Il concetto di inclusione parte da un modello di riferimento in cui si prospetta la scuola organizzata a misura di bambino, un pensiero costruttivo che
rispetta le esigenze di tutti, progettando ed organizzando gli ambienti di apprendimento e le attività accoglienti e facilitanti, affrontando la
diversità attraverso buone strategie educativo didattiche, in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita di classe ed all’apprendimento,
nella maniera più attiva, autonoma ed utile possibile.
La nuova visione di scuola inclusiva in cui il successo formativo riguarda tutti gli
alunni e gli studenti, nessuno escluso, propone una didattica decisamente inclusiva e individualizzata, in grado di attivare congiuntamente, in un unico
processo, sia l’integrazione sia l’inclusione.
Ecco perche l’inclusione viene Intesa come UN PROCESSO attraverso il quale il contesto scuola assume le caratteristiche di un ambiente che risponde ai
bisogni di tutti i bambini e in particolare dei bambini con bisogni speciali attraverso i suoi diversi protagonisti come organizzazione scolastica, gli
insegnanti, il territorio e gli alunni. Così che il termine integrazione viene racchiuso dal termine inclusione.
Attraverso il lavoro sui contesti e non solo sui singoli individui che si promuove
la partecipazione sociale e il coinvolgimento delle persone in difficoltà, nonostante i loro specifici problemi, come viene specificato dall’ I.C.F. proposto
dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
In ambito scolastico, l’impiego dell’ICF, e in particolare dell’ICF-CY è di rilievo
soprattutto per l’analisi del contesto al fine di conoscerne i limiti e le potenzialità, riducendo le barriere di qualsiasi tipo e aumentando fortemente i
facilitatori, come indicato nelle Linee guida per l’integrazione scolastica degli allievi con disabilità [MIUR 2009].
L’attenzione è rivolta all’ecosistema in cui l’individuo cresce e si sviluppa, alla
presenza di fattori che possono rappresentare una barriera o una facilitazione alla sua attività e partecipazione, con la lettura della disabilità
attraverso il modello bio-psico-sociale, dove l’oggetto della valutazione è il funzionamento dell’alunno.
Nella Direttiva del MIUR 2012 relativa agli «strumenti d’intervento per alunni
con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica», viene specificato che “Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello
svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale”. Segue la Circolare Ministeriale n. 8 del marzo 2013 che fornisce le
necessarie indicazioni operative: «è sempre più urgente adottare una didattica che sia denominatore comune per tutti gli alunni e che non lasci indietro
nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale».
267
EQUITÀ E INCLUSIONE sono elementi fondanti nella centralità che ha assunto l’alunno nel processo formativo, all’idea di apprendimento significativo
e di personalizzazione, fattori che hanno contribuito alla differenzazione didattica intesa come opportunità di apprendimento per il raggiungimento del
successo formativo.
Valorizzare le differenze rispettando l’esigenza di equità, le forme di differenziazione e di compensazione, per raggiungere situazioni di uguaglianza
sostanziale tra gli alunni, e non solo quindi di pari opportunità.
La valorizzazione delle differenze implica quindi innanzi tutto il
«cercarle» e riconoscerle, comprenderle per poter quindi poi agire in modo efficace e partecipativo.
I punti per una lettura in chiave pedagogica della normativa sui BES
(D. Ianes) Equità nella lettura dei bisogni;
Responsabilità pedagogico didattica vs delega biomedica; Corresponsabilizzazione curriculare vs delega sostegno;
Adattamento,Flessibilità personalizzazione, individualizzazione didattica; Coinvolgimento forte dell’istituzione scolastica;
Rilevazione, monitoraggio e valutazione dell’inclusività; Intelligenza territoriale.
Secondo la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione,
legge 107/15 della Buona scuola la nostra scuola si impegna a creare
un forte coinvolgimento d’intervento per l’inclusività:
Un concreto progetto per l’inclusione attraverso il PAI, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di
miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle
classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie;
Aggiornare criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse
professionali presenti, privilegiando una logica quantitativa nella distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un
progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito
specifico di competenza della scuola;
Rilevazione, monitoraggio e valutazione INCLUSIVITÀ;
Valutare e aggiornare gli indicatori di inclusività scolastica;
L’ impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione
concordate a livello territoriale;
268
Responsabilità per l’automiglioramento,
Il valore inclusivo consiste nel miglioramento della qualità didattica complessiva per ottenere proposte individualizzate/personalizzate in un
ambiente in grado di rimuovere gli ostacoli che limitano la partecipazione.
L’azione inclusiva di apertura verso ogni diversità in una circolarità virtuosa tra singolo, gruppo e contesto, per favorire dinamiche in cui possono generarsi
sia relazioni che si alimentano reciprocamente, sia aperture verso l’esterno.
L’educazione inclusiva mediante una didattica competente è impegnata a
promuovere il successo scolastico di ciascun allievo attraverso scelte progettuali e organizzativo-didattiche in grado di valorizzare ciascuna diversità,
sviluppando il senso di appartenenza alla comunità con la costruzione di relazioni cognitive, sociali ed emozionali, e agendo sul senso di responsabilità
individuale e sociale .
Nella scuola dell’inclusione, la didattica competente richiede una specifica chiave di lettura delle problematiche educative collegata ai
fattori personali.
L’individualizzazione del processo di insegnamento/apprendimento che permette di valorizzare la ricchezza della flessibilità della didattica, rendendola
efficace e produttiva per la soddisfazione di quegli stessi bisogni.
La personalizzazione fa piuttosto riferimento alle diverse modalità di apprendimento riferibili a stili cognitivi e ritmi di apprendimento, alle
motivazioni e agli interessi peculiari, ai contesti di provenienza socio-culturale e alla pluralità delle intelligenze, e implica obiettivi differenti.
In senso generale, personalizzare e individualizzare comportano sempre assunzioni di decisioni, di scelte e operazioni complesse che fanno riferimento
alla necessità di differenziare e caratterizzare l’insegnamento/apprendimento sulla base della molteplicità e pluralità delle diversità presenti.
La didattica individualizzata/personalizzata tende quindi a rendere l’ambiente circostante, nel suo complesso, una «zona di sviluppo prossimale»
(Vygotskij 1974) in cui si possono trovare le motivazioni e gli aiuti appropriati tali da far affiorare il valore relazionale della creatività, in cui promuovere
l’educazione.
In definitiva si può affermare che la didattica inclusiva è una didattica
impegnata a creare le ‘migliori condizioni’ per ciascun allievo a favore di strategie flessibili e mirate, come l’organizzazione di gruppi, le metodologie
didattiche, i materiali, le tecnologie innovative, ma soprattutto l’organizzazione degli insegnanti e della scuola nel loro complesso.
Elementi inclusivi nel livello di programmazione di classe
materiali didattici
269
modalità di lavoro apprendimento cooperativo
didattica laboratoriale
In questa dimensione le caratteristiche cognitive, affettivo - relazionali ed emotive dell’alunno possono “con-fondersi” e sostenersi reciprocamente,
arricchendosi e promuovendo davvero il progressivo raggiungimento delle competenze disciplinari, interdisciplinari e trasversali.
INDICATORI PER L’INCLUSIONE ADOTTATI DALLA NOSTRA SCUOLA
(C.M. n.8 del 6 marzo 2103)
Cultura inclusiva:
Politiche inclusive Pratiche inclusive
1.Collaborazione tra
gli insegnanti
1.Tutte le forme di
sostegno sono organizzate e collegate allo sviluppo
curricolare.
1.Progettare
l’insegnamento tenendo conto della capacità di
apprendimento di tutti gli alunni attraverso una
didattica individualizzata e personalizzata.
2.Accettazione dell’altro e della
diversità.
2.Organizzare sostegno alle diversità.
2.La valutazione contribuisce al
raggiungimento degli obiettivi educativi per tutti
gli alunni sulla base
dell’equità.
3.Collaborazione tra
insegnanti e famiglie.
3.Valorizzare il ruolo di
ognuno sulla base di valori condivisi.
3.Gli insegnanti di
sostegno promuovono l’apprendimento e la
partecipazione di tutti gli alunni attraverso l’utilizzo
e la diffusione delle buone prassi e l’ICF.
4.Instaurazione di
un rapporto positivo tra
insegnanti e alunni.
4. Adottare valori inclusivi
per promuove gli ostacoli dell’apprendimento.
4. La riduzione di handicap
e difficoltà di ogni origine e genere, attraverso la
presenza di mediatori efficaci nei vari contesti.
270
INTEGRAZIONE E INCLUSIONE
ALUNNI DISABILI
Sulla base della Legge del 5 febbraio 1992, n.104, l'inserimento degli alunni portatori di handicap nelle sezioni/classi è finalizzato alla loro
piena integrazione. Offrendo ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l'obiettivo di
consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei
criteri di utilizzo delle risorse disponibili (personale, spazi e attrezzature)
l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni in situazione di handicap.
Durante il suo percorso scolastico l’alunno viene guidato con gradualità ad acquisire competenze e abilità, fino alla individuazione di un corso di studi
secondario più adatto alle potenzialità che lo contraddistinguono. Per favorire l’adattamento scolastico, la scuola si avvale di insegnanti
specializzati, personale esterno e, se necessario, di personale assistenziale messo a disposizione dall’ Ente Locale.
In ogni caso le attività di integrazione (e il conseguente intervento degli operatori) riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno
con handicap affiancate ad attività di tipo individuale già previste nel piano educativo.
A questo proposito, il nostro Istituto prevede la costituzione del
Gruppo di lavoro per l’inclusione (G.L.I.) deputato alla progettualità
d’Istituto per favorire l’integrazione degli alunni diversamente abili. Il gruppo predispone anche progetti di intervento mirati, avvalendosi, per
questo scopo, delle risorse finanziarie messe a disposizione dal circolo o dagli Enti Locali e dal Ministero dell’Istruzione nell'ambito della legge n. 104/92; alle
Linee guida per l’Integrazione scolastica del 2009;alla Direttiva ministeriale del alla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012; alla Nota ministeriale 22
novembre 2013, n. 2563; Circolare sulle indicazioni operative del 6/03/21013 e la Nota Miur/Invalsi 7 aprile 2014.
La progettualità educativa per il singolo alunno è focalizzata su tre
strumenti: il PDF, il PEI e il Progetto di Vita(PdV).
Il Progetto di Vita è un modo condiviso di pianificare gli interventi per favorire la formazione di un futuro adulto con la migliore qualità di vita
possibile.
271
Il Profilo Dinamico Funzionale(P.D.F.) definisce le principali caratteristiche del funzionamento della persona, in relazione ai diversi contesti di vita. Redatto
successivamente alla Diagnosi Funzionale che raccoglie la sintesi conoscitiva, riferita al singolo alunno, il P.D.F. riassume tutte le osservazioni compiute sullo
stesso da parte di tutti i differenti operatori che interagiscono con lui: famiglia, scuola, servizi.
Inoltre descrive la situazione di partenza e prevede le possibili evoluzioni fornendo una traccia per le progettazioni annuali in obiettivi raggiungibili in
breve e medio - lungo termine (D.P.R. 24/2/94) e pone in rilievo sia “ le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap, con relative
possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute,
sollecitate progressivamente, rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata" (D.L. 297/94).
Il PDF è redatto dall'unità multidisciplinare della UMEE/ASL, dai docenti
curriculari e dai docenti di sostegno con la collaborazione dei familiari dell'alunno (art 4, comma 1, DPR 24/02/1994), nei primi mesi scolastici in
caso di una nuova certificazione, al primo e all’ultimo anno della scuola dell’infanzia, ultimo anno della scuola primaria, della scuola secondaria di primo
grado e della scuola secondaria di secondo grado (v. comma 8 dell’art. 12 della legge n. 104 del 1992).
La definizione del PEI fa seguito alla Diagnosi Funzionale e al Profilo Dinamico Funzionale, strumenti contenuti nella legge 104/92 e nel DPR 24 febbraio 1994,
per l'integrazione scolastica degli alunni con certificazione di handicap, ai sensi della legge 104/92.
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è un progetto operativo interistituzionale redatto congiuntamente dagli operatori sanitari della
ASL/UMEE, dagli insegnanti curriculari e l’insegnante per le attività di sostegno, in collaborazione con i genitori dell’alunno(GLHO).
Nella predisposizione del PEI va considerato:
il presente nella sua dimensione trasversale: la vita scolastica, la vita extrascolastica, le attività del tempo libero, le attività familiari.
il futuro, nella sua dimensione longitudinale: i fattori di miglioramento della qualità della vita della persona che ne favoriscono la crescita
personale e sociale nell'ottica del Progetto di Vita”
L’inclusione scolastica degli alunni disabili nella nostra scuola va favorita attraverso le seguenti azioni :
la classe come risorsa: tutti gli interventi che vengono programmati per
avvicinare i compagni all'alunno con disabilità, per conoscere le persone con disabilità ed i loro diritti, per favorire la relazione di aiuto, per
educare alla cittadinanza; metodologie didattiche: tutte le metodologie utilizzate per favorire i
processi di apprendimento in un contesto con risorse e vincoli ben specificati;
altri progetti: tutti altri progetti previsti nella scuola o nella classe che possono favorire i processi di inclusione.
272
Il P.E.I. pur rispondendo a necessità individuali concorre a promuovere la
partecipazione e l'apprendimento all’intero gruppo di classe e inoltre illustra le fasi di adattamento nel rapporto con la didattica di gruppo:
1. Sostituzione - quando l'obiettivo per la classe e per l'alunno con disabilità
è il medesimo, si sostituiscono le modalità di accesso (visive, uditive, grafiche, motorie), utilizzando tecnologie assistive, cioè prodotti,
strumentazioni, dispositivi, applicazioni, programmi informatici che rendono accessibili agli alunni con disabilità le attività scolastiche,
compensando la limitazione o il deficit.
2. Facilitazione - una modalità adatta agli alunni che non riescono a intraprendere e a portare a termine il compito a causa di difficoltà nella
sfera dell'attenzione, del comportamento, o in presenza di disturbi specifici. L'obiettivo resta il medesimo della classe, si modificano o si
introducono elementi che facilitano l'alunno nell'affrontare il lavoro. 3. Semplificazione - una modalità dove viene semplificato l’obiettivo
dell’attività stessa con minor numero di richieste e complessità e un livello di difficoltà differenziato.
4. Scomposizione nei nuclei fondanti- identificare gli obiettivi minimi significativi per le capacità e il livello di sviluppo del singolo alunno. Viene
utilizzata per potenziare l’autonomia sociale e/o dei processi cognitivi di base all’apprendimento.
5. Partecipazione alla cultura del compito- partecipazione ai momenti di particolare importanza allo spirito di gruppo e alla condivisione della
quotidianità didattica.
Gli interventi identificati nel P.E.I si realizzano:
A. In classe Con attività individuali e specifiche
Con attività principalmente individuali ma raccordandosi con la classe Con attività condotte a coppie
Con attività in gruppo (più di 5 alunni) Seguendo la metodologia adottata per l’intera classe
B. Fuori dalla classe Con attività individuali e specifiche
Con attività principalmente individuali ma raccordandosi con la classe Con attività condotte a coppie
Con attività in gruppo (più di 5 alunni) Attività di recupero e potenziamento
Lo stesso progetto (PEI) potrà subire variazioni e aggiornamenti, qualora dovessero emergere, in itinere, situazioni diverse o non preventivate tali da
rendere inefficace il percorso delineato.
La didattica inclusiva rispetta e valorizza le differenze e garantisce la comprensione e la soddisfazione dei bisogni attraverso la personalizzazione e
individualizzazione del processo educativo-formativo per adottare approcci didattici efficaci e metodologie attive partecipative, costruttive e affettive.
273
. Il nuovo approccio bio-psico-sociale nell’ottica del modello ICF-CY, adottato
dalle nostri insegnanti attraverso un' articolata e intensa progettualità garantisce una continua e piena condivisione nella nuova interpretazione della
disabilità legata alla situazione di contesto e del funzionamento in ottica di interazione ambientale e del docente come facilitatore e organizzatore del
processo di formazione.
Nell’inclusione scolastica il modello di OMS l’ “ICF” assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi possono essere qualificati come
“barriere”, qualora ostacolino l’attività e la partecipazione della persona, o
“facilitatori”, nel caso in cui, invece, favoriscano le attività e la partecipazione. L’applicazione dei nuovi approcci che permettono risultati interessanti
nell’ambito della diagnosi e dell’intervento nelle situazioni di disabilità include non solo una corretta lettura, individuazione e applicazione della didattica
innovativa e inclusiva anche per i BES, ma sa fare riferimento all’ICF, soprattutto come linguaggio comune, capace di definire un profilo globale alla
base della realizzazione del PEI, PDF e del PDP.
Valutazione del rendimento e prove d'esame:
La valutazione degli alunni disabili da parte degli insegnanti è strettamente legata agli obiettivi espressi nel piano educativo individualizzato; in particolare
deve tener conto per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici e quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in
sostituzione parziale o totale dei contenuti programmatici di alcune discipline.
Nella scuola dell'obbligo sono predisposte prove d'esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in
rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. La valutazione viene espressa in decimi e va riferita al P.E.I., che costituisce il
punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. “Non sono le specie più forti a sopravvivere né le più intelligenti, ma quelle più sensibili al
cambiamento”. (C. Darwin)
274
CRITERI PER L'INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI CON BES La normativa ribadisce il principio della collegialità della presa in carico da
parte dell’intero Consiglio di Classe/Team docenti, responsabili per la “cura educativa” (DM 2012), con conseguente affidamento del compito esclusivo di
riconoscimento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali .
L’ individuazione deve essere fatta sulla base di documentazione clinica fornita dalla famiglia, per i quali è il Consiglio stesso a deliberare l’eventuale
adozione e la durata del Piano Didattico Personalizzato, che quindi può avere anche carattere temporaneo.
Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di
classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche. (C.M. 6 marzo 2013).
Si raccomanda, nella formulazione collegiale del PDP, di privilegiare gli
interventi di natura didattica ed educativa nella logica dell’inclusione.
Sono considerati, da norma, alunni con BES:
Gli alunni in situazione di disabilità certificati in base alla Legge 104/92
(per i quali vanno predisposti PEI e PDF); Gli alunni con DSA certificati in base alla Legge 170/2010 (per i quali va
predisposto PDP); in attesa di una certificazione o certificazione di enti privati;
Alunni con difficoltà diffuse e permanenti che non rispondono al percorso di potenziamento, il Consiglio di classe /team docenti sarà autonomo nel
riconoscere o meno l’alunno con BES,esplicitando le motivazioni della sua decisione in un verbale. (come da nota prot.2563/2013)
Alunni che presentano certificazione di DES (Disturbi Evolutivi Specifici):
vedi tabella sopra ( dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD) se il disturbo non viene considerato disabilità , lievi forme di autismo;
Alunni per i quali non è stata rinnovata la certificazione di disabilità, solo durante il primo anno di mancato rinnovo;
Alunni che presentano una certificazione clinica che attesta le difficoltà e l’iter di un percorso terapeutico in corso;
Alunni con difficoltà da attribuirsi a situazioni di disagio/svantaggio socio-culturale saranno inviati ai servizi prima di elaborare un PDP;
La procedura da seguire nel caso che un docente individui in un alunno
della propria sezione/classe difficoltà, non ancora certificate, che rientrino nell’ambito dei bisogni educativi speciali è la seguente:
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Avvertire il coordinatore e il tutor della classe delle osservazioni rilevate riguardo all’alunno e verificare il bisogno di un intervento didattico
personalizzato; Condividere con tutti i docenti del Consiglio di Classe la situazione dello
studente; Prendere una decisione congiunta all’interno del Consiglio se segnalare
l’alunno come nuovo caso con Bes e compilare l’apposita scheda di segnalazione che si trova sia nella modulistica fornita ad ogni Consiglio di
Classe; Avvertire il referente dei Bes della scuola e convocare i genitori
dell’alunno, con cui parlerà il coordinatore della classe.
Si ricorda inoltre il rispetto delle norme che tutelano la privacy nei confronti di tutti gli alunni con BES.
L’individuazione di alunni con BES e la stesura di un PDP nei casi indicati nei
documenti ministeriali è un diritto sancito da legge, al fine di rispondere quanto prima ai loro bisogni e va compilato e sottoscritto quanto prima (e comunque
entro il primo bimestre dell’anno scolastico) da tutte le componenti coinvolte.
“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” (DM 27/12/2012)
“Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali),
ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.”(CM n.8, 6/3/16)
“Un approccio educativo, non meramente clinico,(…) dovrebbe far modo di
individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e
accogliente, senza bisogno di ulteriori precisioni di carattere normativo.” (DM 27/12/2012)
La didattica personalizzata e individualizzata, fermo restando l’obbligo di
certificazione per l’applicazione delle misure previste per i DSA e per le condizioni di disabilità, può essere adottata dal Consiglio di classe o dal team
dei docenti secondo le indicazioni operative della CM n.8 6/3/2013
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in
un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e
partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.(CM n.8, 27.12.2012)
276
Il recente Decreto interministeriale del 17/4/2013, cosi come già l’art.3 della Legge 170/10, prevede e riconosce la necessità di iniziative di identificazione
precoce dei casi sospetti di DSA (o con altri bisogni educativi speciali), attraverso un percorso distinto in 3 fasi: individuazione dei casi sospetti,
attività di potenziamento, individuazione dei casi resistenti all’intervento di potenziamento.
“Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali,
ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche. Si ribadisce che, anche in presenza di richieste
dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla
certificazione di disabilità o di DSA , il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato,
avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione.”
Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda di adottare preventivamente le misure previste
dalla Legge 170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team docenti ravvisino e riscontrano, sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche,
carenze fondamentalmente riconducibili al disturbo(…….) Si evidenzia pertanto la necessità di superare e risolvere le difficoltà legate ai
tempi di rilascio delle certificazioni(… ) adottando comunque un PDP nonché tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono (CM- n.8,
6/3/2013)
Per gli alunni con DSA e DES negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in
ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto
all’art.1 dell’Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSA (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012),(nella nostra Regione dovrà essere
attuato quanto prima)
DISPENSARE E COMPENSARE GLI ALUNNI CON BISOGNI SPECIALI
Gli strumenti dispensativi e compensativi sono misure e strumenti che aiutano l’alunno con DSA o con altri Bisogni Speciali a ridurre gli effetti del suo
disturbo, predisponendo una modalità di apprendimento più adatta alle sue caratteristiche, senza peraltro facilitarli il compito dal punto di vista
cognitivo.
Gli strumenti compensativi sono strumenti che permettono di compensare la
debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici (“non intelligenti”) compromessi dal disturbo specifico che offre
all’alunno possibilità maggiori di un successivo apprendimento.
Le misure dispensative riguardano la dispensa da alcune prestazioni(es. lettura ad alta voce, prendere appunti), dei tempi (di realizzazione delle
277
attività) e valutazione personalizzati(non viene valutata la forma ma solo il contenuto,…), ecc.
Tali strumenti vengono specificati in dettaglio nella stesura del PDP,
periodicamente verificati e se necessario aggiornati.
Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti:
“ Nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole
primarie) si concordi di valutare l’efficacia di strumenti specifici questo potrà
comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative.”
“ opportuno ribadire che, in ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo
di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento.
Il Piano Didattico Personalizzato va quindi inteso come uno strumento in
più per curvare la metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio alla sua persona, rimettendo alla esclusiva discrezionalità dei docenti la decisione in
ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione”.
Per la costruzione di un PDP di qualità e indispensabile avere un
approfondimento amnestico e clinico che descriva un quadro di funzionalità
anche in contesti diversi da quello scolastico, utile per la definizione di obiettivi e della tipologia di risorse, professionali ma anche strumentali (mediatori
didattici) necessari per la definizione di questo percorso.
Nel PDP devono essere rappresentati i punti di forza e non quelli di debolezza, questo è insito nella sua definizione di “specificità” , ed anche le cadute di
performance, escluse quelle relative al dato processo di apprendimento, difficilmente assumeranno carattere chiaramente patologico.
Famiglia, scuola e tutte le altre figure che hanno un ruolo nel percorso
scolastico del ragazzo sono chiamati ad una collaborazione costante, che spesso si traduce in una riformulazione continua di un percorso che è in
divenire e che non può non tener conto dei cambiamenti legati alla crescita e allo sviluppo del ragazzo.(il patto educativo)
IL SIGNIFICATO DELLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI FORMAZIONE per TUTTI GLI ALLIEVI (Art.1- DPR 22/6/2009, n.122)
Il Regolamento opera il coordinamento delle disposizioni che riguardano la
valutazione degli alunni,tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e delle disabilità ed enuclea le modalità applicative della
disciplina,secondo quanto previsto dall'articolo 3, comma 5, del decreto n.137, convertito,con modificazioni,dalla legge 30 ottobre 2008 ,n.169
278
Le norme ministeriali dichiarano che la “valutazione” dello studente con
BES dovrà essere “adeguata”, centrata sull’alunno specifico e sui suoi progressi.
Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo
quanto previsto dall’articolo 2 ,comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24giugno 1998, n.249 e successive modificazioni.
Art 1 comma 5: Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per
assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel
rispetto del principio della libertà di insegnamento.
La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi
di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivo
dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona» (Art. 1 –DPR 22 giugno 2009, n. 12)
279
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
(DSA)
Normativa di riferimento sui DSA: Legge n.170 dell'8 ottobre 2010 "Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico", e i seguenti provvedimenti:
Decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, contenente disposizioni
attuative; Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con
disturbi specifici di apprendimento, allegate al DM n. 5669; Accordo in Conferenza Stato-Regioni su"Indicazioni per la diagnosi e la
certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA)", del 25 luglio 2012;
Decreto Interministeriale MIUR-MS con il quale si adottano le "Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di
individuazione precoce dei casi sospetti di DSA" del 17 aprile 2013. Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare ministeriale n. 8
del 6 marzo 2013 trattano dei Disturbi Specifici di Apprendimento, inserendoli nell'ambito dei Bisogni Educativi Speciali.
Nel corrente anno scolastico saranno messe in atto le opportune procedure che
verranno elaborate e regolarmente aggiornate in seguito al constante
monitoraggio delle pratiche didattiche e metodologie applicate, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’inclusione.
I disturbi specifici di apprendimento costituiscono un termine di carattere
generale che si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione di abilità di lettura,
scrittura e calcolo matematico. Tali disturbi si inseriscono in un quadro generale di buone abilità intellettive e sensoriali.
Nei disturbi evolutivi si evidenziano difficoltà nell’apprendimento di capacità e
abilità che normalmente dovrebbero essere apprese nel corso dello sviluppo, di fronte determinati compiti. Sono disturbi che emergono nel corso della crescita
del soggetto e in genere con l’entrata nella scuola.
Essi si distinguono in:
Dislessia specifica evolutiva (disturbo di lettura); Disgrafia (disturbo di scrittura);
Disortografia (disturbo della scrittura); Discalculia (disturbo del calcolo).
Tali disturbi possono presentarsi singolarmente o associati.
I sintomi generici comuni nei DSA sono: Difficoltà nell’uso della memoria di processo.
280
Difficoltà di memorizzazione. Confusione tra destra e sinistra.
Difficoltà nell’organizzazione del tempo. Inoltre:
Possono manifestare alcune difficoltà motorie fini. Possono evidenziare problemi attentivi e di concentrazione o essere molto
vivaci. Nello studio:
Difficoltà nell’attenzione. Difficoltà di esposizione orale.
Difficoltà a ricordare le date.
Difficoltà a costruire e utilizzare organizzatori spazio-temporali Difficoltà ad esprimersi attraverso strutture sintattiche complesse.
Nel comportamento:
Distraibilità Grande lentezza
Mancanza di impegno Demotivazione
Disordine Irrequietezza
Riconoscere tempestivamente tali difficoltà, riconducibili ai disturbi di
apprendimento, diventa fondamentale per iniziare un percorso che possa ricostituire un equilibrio nel percorso per raggiungere gli obiettivi prefissati e
acquisire competenze.
La diagnosi clinica è l’esito formalizzato di un processo conoscitivo (valutativo)
che concorre, insieme a molti altri, a fondare questo piano didattico.
IN INGRESSO: i bambini/i ragazzi arrivano a scuola e hanno già una
diagnosi che sancisce una “ufficiale specificità” rispetto agli altri studenti, poiché evidenzia particolari esigenze e apre alla possibilità di percorsi ad
hoc.
SU SEGNALAZIONE: i bambini/ ragazzi arrivano a scuola senza una diagnosi, ma presentano delle difficoltà: in tal caso la segnalazione è il
punto di arrivo di un percorso, avviato con l’osservazione di due aspetti: il riconoscimento precoce di un disagio manifestato dall’alunno e l’impiego
di una didattica adattata allo scopo di sviluppare le potenzialità
dell’alunno con DSA e garantirne l’integrazione nella classe.
L’articolo 3 della legge 170/2010 recita: “E' compito delle scuole di ogni
ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad
individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali”.
281
Le Regioni stipulano infatti protocolli regionali con gli Uffici Scolastici Regionali per lo svolgimento delle attività di individuazione precoce dei
casi sospetti di DSA, sulla base delle Linee Guida allegate al Decreto Ministeriale del 17 aprile 2013.
Lavorare insieme per la costruzione di contesti inclusivi famiglia, scuola, clinici e tutte le altre figure che hanno un ruolo nel percorso scolastico del
ragazzo sono chiamati ad una collaborazione costante, che spesso si traduce in una riformulazione continua di un percorso che è in divenire e
che non può non tener conto dei cambiamenti legati alla crescita e allo sviluppo del ragazzo
Quando l’alunno ha una diagnosi di DSA è necessario: Condividere la situazione diagnostica all’interno del gruppo docente e
con la figura specifica presente nell’Istituto; Predisporre un percorso educativo in base al livello di disturbo, agli
obiettivi da raggiungere, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi e ai criteri di valutazione necessari (PDP);
Mettere a punto strategie didattiche adeguate; Sostenere l’autostima dell’alunno interessato;
Valutare i contenuti e non la forma delle sue produzioni; Applicare le misure dispensative (dispensa dalla lettura ad alta voce, dal
prendere appunti)e far usare all’allievo strumenti compensativi adatti (calcolatrice, tabelle, formulari, PC con correttore ortografico);
Stipulare un “Patto formativo” sottoscritto dalla scuola e dalla famiglia.
L’azione didattica dovrà essere inclusiva, personalizzata e “meta cognitiva”.
Si raccomanda, inoltre, l’utilizzo di mappe concettuali, di schemi e altri mediatori didattici che possano facilitare la comprensione nonché, supportare
la memorizzazione e/o il recupero di informazioni.
La nostra scuola, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee Guida, provvede ad attuare i necessari interventi
pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunnini con DSA, attivando:
Percorsi di didattica individualizzata e personalizzata Strumenti compensativi e misure dispensative da indicare nel PDP
Flessibilità didattica Adeguate modalità di verifica/valutazione degli apprendimenti.
Il principio metodologico della personalizzazione (Legge Moratti n. 53/2003 e D. Lgs n. 59/2004) è stato ribadito nella Legge n. 170/2010,
ed è esplicitato nelle Linee Guida e nel D.M. n. 5669/11. Infatti, l’art4, comma 1 di quest’ultimo specifica che: «Le Istituzioni scolastiche, tenendo
conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee Guida, provvedono ad attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo
degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi di didattica
282
INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA e ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative».
La scuola, dovendo non solo garantire il diritto all’istruzione, fornendo i
necessari supporti agli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) debitamente certificate, ma ridurne anche i disagi formativi ed emotivi, dovrà
adottare forme di verifica e di valutazione adeguate tenendo conto:
delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e, quindi, di quanto previsto dal Piano Educativo Personalizzato riferito ad ogni alunno;
dell’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi previsti dal P.E.P.;
dell’importanza delle prove differenziate rispetto alle prove indicate nel PDP;
delle conoscenze e competenze acquisite e non delle carenze.
A tal proposito la Scuola predispone un documento che può assumere il valore di Piano Didattico Personalizzato contenente dati, attività individualizzate,
misure compensative e dispensative, forme di verifica e valutazione. Il PDP è lo strumento operativo che gli insegnanti devono predisporre per
consentire il raggiungimento degli obiettivi ministeriali ed è rappresentata anche un patto formativo con la famiglia.
ITER DA SEGUIRE
1. Deposito della diagnosi in segreteria, protocollo ed archiviazione nel fascicolo personale dell’alunno
2. Acquisizione della diagnosi da parte dei docenti e incontro con la famiglia
e il referente DSA (o il Dirigente Scolastico) per raccogliere informazioni e ipotizzare le soluzioni più funzionali al caso specifico
3. Stesura del documento.
Il PDP deve essere sottoscritto dalla famiglia che ne tratterrà una copia. La famiglia potrà decidere di non rendere note le difficoltà del figlio alla classe
o potrà rifiutare l’adozione del PDP, ma, in questo caso, dovrà presentare una dichiarazione scritta di tale rifiuto, per assumersi la responsabilità di un
eventuale insuccesso formativo del figlio. È possibile apportare delle modifiche in itinere qualora necessario.
La diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili secondo la normativa sulla privacy, quindi, senza l’autorizzazione della famiglia, questa condizione NON PUÒ
ESSERE RESA NOTA ai compagni, a meno che non sia lo stesso alunno a farlo.
È importante, invece, informare della situazione tutti i docenti del Consiglio di
Classe (con obbligo della riservatezza e della privacy).
ELEMENTI CHE INCIDONO SUL CONTENUTO DEL PDP Stili di apprendimento dei singoli allievi
Stili di insegnamento Individuazione di elementi facilitanti (formazione specifica degli
insegnanti o disponibilità di strumenti multimediali …)
283
Barriere (assenza di supporti multimediali, eccessiva numerosità delle classi, spazi limitati, elevata conflittualità all’interno della classe,
insufficiente formazione degli insegnanti)
PERSONALIZZARE L’INSEGNAMENTO
Conoscere i processi dell’apprendimento Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente
Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali dell’apprendimento
Promuovere modalità di insegnamento flessibili (apprendimento
cooperativo, tecniche metacognitive, educazione tra pari) Promuovere una valutazione “per” l’apprendimento
Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili informatici) Favorire una didattica per competenze e non per contenuti
Con la personalizzazione si persegue l’obiettivo di raggiungere i medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi.
Questa strategia implica la messa a punto di nuove forme di organizzazione didattica e di trasmissione dei processi del “sapere” e del
“saper fare” in modo da predisporre piani di apprendimento coerenti con le capacità, i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni”.
VALUTAZIONE DELL’ALUNNO DSA:
VALUTARE GLI ALUNNI CON DSA (DM 12.07.2011)
“La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione asseconda della disciplina e del tipo di
compito,discriminando tra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno e le conoscenze effettivamente acquisite” Linee Guida
LA LEGGE 170 raccomanda: “adeguate forme di verifica e di valutazione”
L’articolo 6 del Decreto attuativo fornisce ulteriori spiegazioni: La valutazione scolastica, periodica e finale […] deve essere coerente con
gli interventi pedagogico -didattici. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono […]
di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto … a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
La scelta o costruzione delle prove di verifica scritta e orale devono tener
conto del disturbo o delle difficoltà indicate nella diagnosi e, per essere
adeguate, devono rispettare le seguenti linee guida:
IN FASE DI PROGRAMMAZIONE Programmare le verifiche scritte/orali (tempi –contenuti –procedura) e
notificarle agli alunni; Utilizzare le verifiche orali per le materie che prevedono la sola
valutazione orale;
284
Preparare le verifiche con obiettivi e contenuti ben specificati per ciascuna delle competenze che si vuole valutare;
Proporre eventualmente verifiche più brevi ma sempre equivalenti, riducendo il numero delle domande, prevedendo solo in casi eccezionali
più tempo a disposizione; Modificare, se necessario, la struttura della prova;
Frazionare in più momenti valutativi il carico di lavoro richiesto; Assegnare compiti preparatori a casa su ciò che verrà fatto nella verifica
(provare a dare a casa dei facsimili di verifica).
TIPO DI PROVE
Preparare verifiche con scelte multiple(non usare test che prevedono
l’inserimento di parole mancanti) e, se necessario, fare leggere le consegne da un lettore/ o file audio(anche in sede di esame)
Strutturare le domande in modo chiaro, evitare la doppia negazione con verifiche in formato multimediale o proposte con caratteri idonei, non
scritte a mano; Preferibilmente l’insegnante legge e spiega le consegne;
Garantire una corretta accessibilità al testo, mantenendo il formato A4; Accettare risposte più concise nelle verifiche a domande aperte, anche in
sede di esame, garantendo tempi più lunghi ove necessario; Supportare con schemi e mappe l’allievo nelle verifiche orali, aiutandolo
ad argomentare qualora mostrasse difficoltà per la compromissione della memoria a breve termine e nell’utilizzo del lessico specifico.
ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE Gli insegnanti indicheranno, in base alla situazione di ogni alunno, quali delle
seguenti modalità verranno utilizzate:
prove scritte tempi più lunghi per le prove scritte;
testo della verifica scritta in formato digitale (laddove esistano gli strumenti);
lettura del testo della verifica scritta con l’utilizzo della sintesi vocale (laddove esistano gli strumenti);
riduzione/selezione della quantità di esercizi nelle verifiche senza modificare gli obiettivi;
utilizzo di prove strutturate: a scelta multipla, cloze, uso di mappe, schemi, immagini;
uso di tutti gli strumenti compensativi utilizzati nella normale attività
didattica (tabelle, calcolatrice); fornitura dell’esercizio già scritto, evitando la copiatura alla lavagna.
Per quanto riguarda le lingue straniere, l’alunno può ottenere la dispensa da
prestazioni scritte, qualora ci siano: richiesta esplicita nella certificazione, richiesta da parte della famiglia e la successiva approvazione del Consiglio di
Classe.
285
Prove orali
Interrogazioni programmate anche come integrazione di verifiche scritte
non soddisfacenti; prove orali per le prove scritte nella lingua straniera;
interrogazioni orali per le materie previste solo orali; utilizzo di mappe, schemi, immagini da utilizzare come supporto;
uso di tutti quegli strumenti compensativi utilizzati nella normale attività didattica (tabelle, calcolatrice).
Correzione verifiche Sarà opportuno:
non sottolineare gli errori ortografici;
non valutare gli errori ortografici,
valutare le prove scritte ed orali tenendo conto del contenuto non della forma (i concetti, i pensieri e la loro coerenza, il grado di maturità, di
consapevolezza e di conoscenza raggiunti dall’alunno).
Per la somministrazione delle verifiche verranno previsti ed utilizzati gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi
ritenuti più idonei.
VALUTAZIONE
Fornire, in tempi utili, copia delle verifiche affinché l’alunno possa
prendere atto dei suoi errori Valutare il contenuto e non la forma
Considerare i processi e non il solo “prodotto” Applicare una valutazione formativa e non sommativa dei processi di
apprendimento Stabilire una diversa “soglia” di sufficienza
Valutare i progressi in rapporto al livello di partenza dello studente DSA Valutare i progressi acquisiti, l’impegno, le conoscenze apprese e le
strategie usate; Valutare il percorso svolto dall’alunno, di come abbia saputo migliorarsi.
INTERROGAZIONE
Produrre modalità diverse di interrogazione che aiutino i ragazzi DSA a supportare le abilità deficitarie, a compensare quelle mancanti
Uso di mappe costruite insieme ai compagni Utilizzo delle LIM
Interrogazioni tra pari
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COMPITI POLISOLVIBILI, cioè affrontabili a diversi livelli di competenza rappresentano una modalità di verifica efficace in accordo con gli orientamenti
presenti nelle Linee guida 2011 (allegati Legge 170/2010)
COMPITI AUTENTICI, CRITERI DI VALUTAZIONE complessiva che andrà a misurare:
Le capacità acquisite Le capacità di problem solving
Di problem solving Di argomentare
Di creare un prodotto
Di partecipazione e la relazione sociale
Nella nostra scuola vengono adottate modalità valutative che consentono all’alunno con DSA di dimostrare effettivamente il livello di
apprendimento raggiunto, mediante l’ applicazione di misure che determinano le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare-
relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove- riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti
disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA.
GLI ESAMI
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 48 del 31.05.2012, con istruzioni a carattere permanente (confermata da Nota n. 3587 del 3.06.2014):
possibilità di utilizzare tutti gli strumenti compensativi indicati nel PDP (mappe, formulari, calcolatrice, strumenti informatici, …)
possibilità di usare dispositivi d’ascolto dei testi delle prove scritte (sintesi vocale, registrazione in mp3, lettura da parte di un componente della
commissione) tempi più lunghi per le prove o, in alternativa e comunque nell’ambito
degli obiettivi disciplinari previsti per la classe criteri valutativi attenti più al contenuto che alla forma.
Durante il colloquio, la commissione terrà conto, in ordine alle
modalità di interrogazione usate anche in corso d’anno, delle capacità lessicali ed espressive dello studente con DSA , adeguando le richieste
alle sue capacità.
Gli alunni con DSA –la valutazione DM 12 luglio 2011
Le commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e del secondo ciclo di
istruzione, tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei
percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
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Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato, possono essere riservati ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le
medesime commissioni assicurano, altresì, l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto
ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alla prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in
fase di colloquio. Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in
comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti del certificato diagnostico, su richiesta delle famiglie approvate del consiglio di
classe- essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e
seguire un percorso didattico differenziato.
In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con
attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate,
coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo a rilascio dell’attestazione di cui all’art.13 del D.P.R. n.323/1998.
Art.10 DPR 22.06.2009, n.122
Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle
effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento
dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle
risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
MISURE educative e didattiche
ART. 4- DM n.5669 del 12.07.2011
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INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
NON ITALOFONI
Nell’ambito della prospettiva interculturale, il bambino o il ragazzo
straniero che si iscrive in un ordine di scuola del nostro Istituto (Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado) cambia il suo status
giuridico, ovvero diventa un “alunno” al pari di qualsiasi altro allievo già frequentante, con diritti e doveri da rispettare per la sua personale
formazione. Il nostro orientamento pedagogico è diretto alla piena formazione della persona
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di condizioni personali e sociali.
Tipologia di alunni di origine straniera
- alunni con cittadinanza non italiana: alunni nati in Italia, ma con
entrambi i genitori di nazionalità non italiana, quindi secondo la normativa sono cittadini stranieri residenti nel nostro Paese;
- alunni con ambiente familiare non italofono: alunni che vivono in un
ambiente familiare in cui i genitori generalmente possiedono competenze limitate nella lingua italiana, che non garantiscono un adeguato sostegno
nel percorso di acquisizione delle abilità di scrittura e lettura
(fondamentali nello sviluppo dell’italiano come lingua per lo studio) e che quindi alimentano nel bambino un sentimento di “insicurezza linguistica”;
questi alunni possono essere competenti e alfabetizzati nella lingua d’origine della famiglia o perché hanno frequentato la scuola nel Paese
d’origine o perché studiano la lingua di origine con l’aiuto dei genitori o di associazioni gestite all’interno di ciascuna comunità;
- minori non accompagnati: alunni provenienti da altri Paesi, che si
trovano nel territorio italiano privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili e per i quali lo
Stato ha previsto procedure di accoglienza e di affido. A causa delle pregresse esperienze di deprivazione e di abbandono, questi ragazzi
hanno competenze nella lingua d’origine –oltre che a quelle in Italiano- fortemente limitate rispetto all’età anagrafica;
- alunni figli di coppie miste: sono in aumento le coppie miste. Gli alunni con uno dei genitori di origine straniera hanno cittadinanza italiana (la
acquisiscono dal genitore italiano) e le loro competenze sono sostenute dalla vicinanza di un genitore che, di solito, è stato scolarizzato in Italia.
Questa circostanza influisce positivamente sulla sicurezza linguistica dell’alunno, sul suo inserimento scolastico e sull’acquisizione della lingua
per lo studio;
289
- alunni arrivati per adozione internazionale: di recente il MIUR ha pubblicato le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio
degli alunni adottati” (Nota prot. N. 7443 del 18/12/2014). Il nostro Istituto ha recepito le disposizioni in esse contenute.
- alunni rom, sinti e caminanti: alunni nomadi (ma non
necessariamente) presenti in Italia, appartenenti a comunità al cui interno sono presenti molteplici differenze di lingua, religione e costumi.
Sono alunni ad altissimo rischio di dispersione scolastica e di frequenza irregolare, anche a causa di una fondamentale resistenza antropologico-
culturale verso il processo di scolarizzazione, percepito come
un’imposizione e una minaccia alla propria identità etnica.
Il diritto-dovere all’istruzione
(fonte “Minori stranieri e diritto all’istruzione e alla formazione professionale”. Sintesi della normativa vigente e delle indicazioni ministeriali aggiornata con le
Linee guida del MIUR del febbraio 2014, a cura dell’ASGI, ASSOCIAZIONE PER GLI
STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE nell’ambito del progetto "In.Media.Res -
Integrazione Mediazione Responsabilità")
I minori di cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale hanno il
diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani, indipendentemente dalla regolarità della posizione
in ordine al loro soggiorno e dal possesso di qualsiasi documentazione. Ai minori di cittadinanza non italiana, lo Stato Italiano prevede l’applicazione
della normativa generale in materia di diritto-dovere all’istruzione. Si ricorda che tale normativa prevede:
- l’obbligo di istruzione per dieci anni;
- l’obbligo formativo, ridefinito come dovere di istruzione e formazione, fino ai 18 anni, da assolversi con il conseguimento di un titolo di studio di scuola
secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale o nell’apprendistato (D.lgs. n. 76/2005, art. 1, co. 2-3; D.lgs. 226/2005, art. 1,
c. 1; Legge 296/2006, art. 1, c. 622; D.M. del MIUR n. 139/2007). In seguito
alla riforma del sistema educativo realizzata a partire dalla legge-delega 53/03, l’obbligo scolastico di cui all’art. 34 della Costituzione e l’obbligo formativo
introdotto dalla legge 144/99 sono stati “ridefiniti ed ampliati come diritto all’istruzione e formazione e correlativo dovere”.
Si sintetizzano di seguito le diverse modalità per adempiere all’obbligo di
istruzione e al dovere di istruzione e formazione, distinguendo tra diverse fasce d’età:
290
Fascia d’età Iscrizione a O
BB
LIG
O D
I I
STR
UZ
IO
NE
Dal compimento dei 6 anni
al compimento dei 10 anni
- Scuola primaria
Dal compimento degli 11 anni al compimento dei 14
anni
- Scuola secondaria di primo grado
Dal compimento dei 14 anni
al compimento dei 16 anni
- 1° e 2° anno di scuola secondaria di secondo grado
- 1° e 2° anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale (corsi triennali e
con crediti in ingresso)
Per chi è ancora privo del diploma di scuola secondaria di primo grado:
- Laboratori scuola e formazione per 14/16enni (attivati in alcune Province)
DO
VER
E D
I I
STR
UZ
IO
NE E
FO
RM
AZ
IO
NE
Dal compimento dei 16 anni
al compimento dei 18 anni
- Completamento del percorso di istruzione scuola secondaria di secondo
grado con eventuale acquisizione di una qualifica (al 3° anno degli Istituti
Professionali) o di un diploma di maturità (al 5° anno del liceo, dell’Istituto Tecnico o
Professionale) - Completamento dei percorsi triennali di
istruzione e formazione professionale con l’acquisizione di una qualifica professionale
- Apprendistato
Per chi è ancora privo del diploma di scuola secondaria di primo grado:
- Centri Territoriali Permanenti (dall’A.S.
2014/15 Centri Provinciali di Istruzione per Adulti)
- Laboratori scuola e formazione per 16enni, con i CTP/CPIA (attivati in alcune
Province)
I minori possono frequentare i CTP/CPIA dopo il compimento dei 16 anni (D.M. del MIUR n.139/2007, art. 3, c. 3)
291
Integrazione scolastica
Il nostro Istituto partecipa da anni al progetto, promosso e finanziato dall’Ente
Locale denominato “Gli Alfabeti di Babele”, insieme ad una Rete di scuole che collaborano fra loro, perseguendo l’obiettivo fondamentale di garantire agli
alunni stranieri non italofoni un approccio graduale e su misura alla lingua italiana, attraverso laboratori specifici dell’Italiano come L2 guidati da personale
specializzato.
Nella nostra scuola, inoltre, è presente un’apposita Commissione, i cui compiti si possono così riassumere:
Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza degli alunni stranieri
Facilitare l’inserimento degli alunni di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo
contesto
Sviluppare un adeguato clima di accoglienza e di incontro tra varie
culture, individuando nell’educazione interculturale la forma più alta e globale di prevenzione e contrasto del razzismo e di ogni forma di
intolleranza (pronuncia del Cons. Naz. P.Istr. del 24-03-1993)
Prevenire e rimuovere eventuali ostacoli e offrire pari opportunità a tutti gli studenti
Comunicare con le famiglie immigrate
Partecipare ad una rete di comunicazione e collaborazione tra scuole, tra
scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale
Creare gruppi di materia per la realizzazione di dispense utili agli insegnanti e agli alunni stranieri neoarrivati, attinenti alla
programmazione curricolare degli ordini Primaria e Secondaria di Primo Grado
Scuola dell’Infanzia
Per quanto riguarda la Scuola dell’Infanzia, le strategie maggiormente efficaci, per l’acquisizione della lingua italiana e l’integrazione dei bambini
stranieri, risultano essere quelle attività dove prevalente è l’aspetto ludico, sia
spontaneo sia guidato, associato a forme di rinforzo linguistico della lingua italiana, privilegiando la socializzazione fra il gruppo di pari.
Tramite le osservazioni sistematiche, le docenti verificano e valutano la validità dell’azione didattica in corrispondenza degli obiettivi raggiunti dai bambini nelle
attività proposte, sia a livello comportamentale che cognitivo.
292
Commissione Alunni Stranieri
COMMISSIONE ACCOGLIENZA STRANIERI
È formata da Docente Funzione Strumentale per gli alunni
stranieri
Docenti componenti la Commissione
Un componente della segreteria alunni (per la fase
iniziale di prima accoglienza)
opera in stretta
collaborazione
con
altre Commissioni / Funzioni Strumentali
Equipe Pedagogica e Consigli di classe
docenti di Italiano, insegnanti prevalenti e
Coordinatori di classe
Ente locale, altre scuole unite in Rete, agenzie del
territorio
si occupa in
particolare di
progettare le prime attività destinate agli alunni
stranieri (colloquio con la famiglia e l’alunno, test di
conoscenza della lingua italiana, piano didattico per
la personalizzazione del curricolo)
esaminare le difficoltà da loro incontrate (insieme
agli altri docenti del consiglio d’Equipe/Classe)
curare i contatti con gli insegnanti esterni specialisti
di Italiano L2
individuare i materiali adatti all’apprendimento
dell’Italiano L2 e organizzarli in dispense
progettare e attivare corsi di
alfabetizzazione/sostegno/ consolidamento
linguistico a vari livelli (principianti assoluti, livello
elementare, medio, avanzato) per gli studenti non
italofoni;
accogliere osservazioni da parte dei docenti
dell’Istituto
293
Il protocollo di accoglienza
Il protocollo presenta un modello di accoglienza che illustri modalità comuni e pianificate attraverso cui vengono agevolati l’inserimento e l’integrazione
scolastica degli studenti stranieri. Le sue finalità generali si possono così riassumere:
evitare situazioni di improvvisazione e/o di emergenza al momento
dell’arrivo dell’alunno straniero;
permettere l’applicazione chiara della normativa riguardante il suo
inserimento scolastico;
facilitare l’ingresso degli alunni di altra nazionalità nel nostro sistema
scolastico e sociale; accompagnare i neo arrivati nella fase di inserimento
nel nuovo contesto;
favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che
prevenga atteggiamenti di intolleranza.
Contenuti
Il protocollo d’accoglienza :
Contiene criteri ed indicazioni relative alla procedura d’iscrizione ed
inserimento nelle classi degli studenti stranieri
Definisce le fasi e le modalità dell’accoglienza a scuola, definendo compiti
e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale
processo
Propone modalità di intervento per l’apprendimento della lingua italiana
L2 e dei contenuti curricolari
Contiene criteri per l’elaborazione del percorso personalizzato per gli
alunni stranieri, la valutazione, le attività della scuola finalizzate agli
allievi non italofoni
Deve essere assunto come proprio da tutto il personale della scuola
Va condiviso dai vari team di docenti, monitorato continuamente ed
eventualmente riadattato o integrato sulla base delle future esperienze,
poiché considerato “in divenire” ed aperto alle esigenze e risorse della
scuola
294
Le fasi del protocollo di accoglienza
Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:
AMMINISTRATIVO E BUROCRATICO (iscrizione) COMUNICATIVO E RELAZIONALE (prima conoscenza)
EDUCATIVO – DIDATTICO (proposta di assegnazione alla classe, inserimento, accoglienza, integrazione, eventuale personalizzazione del
piano di studi) SOCIALE (educazione interculturale, rapporti e collaborazione con il
territorio)
Area Organo di
competenza
Azioni di competenza
Amministrativa
e burocratica
Uffici di Segreteria
iscrizione
Comunicativa e relazionale
Commissione Stranieri
prima conoscenza
prima accoglienza
Educativo-
didattica
Commissione Stranieri
Consigli di Equipe/Classe
proposta di assegnazione
alla classe accoglienza nel gruppo
classe insegnamento dell’italiano
L2 educazione interculturale
eventuale personalizzazione del
curricolo
Sociale
Commissione Stranieri
rapporti con enti e associazioni del territorio
per collaborazioni e intese
acquisizione e predisposizione di
materiali, risorse e testi presso centri di
documentazione collaborazione con i centri
territoriali permanenti
295
Fasi del protocollo per l’accoglienza degli alunni stranieri: PROCEDURE
AREA AMMINISTRATIVA E BUROCRATICA
FASE 1: ISCRIZIONE
INDICAZIONI MINISTERIALI: L. 40/1998; L. 189/2002; L. 94/2009; DPR 394/99, art. 45; Dlg
76/2005, art. 1, c. 6
gli studenti stranieri hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione
l’iscrizione può essere richiesta in qualsiasi momento dell’anno
SOGGETTI COINVOLTI
Famiglia, alunno, uffici di Segreteria* *Il Dirigente Scolastico individua un incaricato tra il personale di
segreteria che si occupi in modo continuativo dell’iscrizione degli alunni stranieri in modo da fornire un servizio di qualità.
AZIONI FONDAMENTALI DELLA SEGRETERIA:
seguire la famiglia nella compilazione della modulistica necessaria dopo che il Dirigente ha espresso parere favorevole all’accoglimento della
domanda di iscrizione;
accertare lo stato di salute dell’alunno (certificato di vaccinazione o
autocertificazione), la situazione giuridica e quella familiare (composizione del nucleo familiare);
raccogliere i dati anagrafici;
richiedere i documenti relativi alla precedente scolarità (età, classe
frequentata nel paese d’origine, durata e calendario del sistema scolastico di provenienza, informazioni sulla scuola nel paese d’origine), con
eventuale richiesta di traduzione in lingua italiana; attestato di frequenza o di regolarità degli studi nella scuola del paese di origine scritto su carta
intestata della scuola di provenienza. (N.B. non sono ammesse autodichiarazioni di frequenza e/o attestato scolastico da parte
dei genitori, poiché non è possibile da parte della scuola accertare la veridicità dei dati dichiarati);
consegnare il materiale informativo (avvisi, moduli e note informative) sull’organizzazione scolastica italiana in generale e sulla scuola di
inserimento in particolare (possibilmente in versione bilingue);
fissare un primo incontro tra la famiglia e un membro della Commissione Stranieri;
296
trasmettere il materiale raccolto al docente coordinatore della Commissione Stranieri o a un suo membro.
AREA COMUNICATIVA E RELAZIONALE
FASE 2: PRIMA ACCOGLIENZA
INDICAZIONI MINISTERIALI: C.M. 24/2006
Si deve ricostruire la storia personale, scolastica e linguistica del minore
straniero, attraverso i documenti presentati, il colloquio con i genitori, la collaborazione di mediatori linguistico/culturali
SOGGETTI COINVOLTI:
Famiglia, alunno, membri della Commissione
AZIONI FONDAMENTALI DELL’INSEGNANTE REFERENTE:
incontrare la famiglia e l’alunno per un colloquio
valutare un eventuale intervento del mediatore culturale
raccogliere la documentazione già in possesso della segreteria e corredarla con il modulo di rilevamento dati (colloquio con la famiglia)
spiegare alla famiglia il materiale informativo (già consegnato dagli Uffici
di Segreteria oppure consegnato in questa occasione) sul funzionamento della scuola italiana e in particolare sulle principali norme del
“Regolamento scolastico” dell’Istituto (orario, uso del libretto delle
giustificazioni, ritardi, assenze, mensa, materiale scolastico …)
far presente la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia
informare la famiglia della necessità di somministrare dei test
d’ingresso e procedere con i test stessi utili a rilevare:
il livello di conoscenza della Lingua italiana, in base al quadro comune europeo (QCER)
informare la famiglia del tempo che intercorrerà tra l’iscrizione, la
somministrazione delle prove, la determinazione della classe e l’effettivo inserimento in classe (in caso d’iscrizione prima dell’inizio dell’anno
scolastico, le procedure saranno più semplici non essendo concomitante
l’attività didattica; in caso d’iscrizione in corso d’anno, la somministrazione delle prove sarà effettuata entro 3-4 gg. dall’iscrizione
in base alla disponibilità dei membri della Commissione)
297
AREA EDUCATIVO-DIDATTICA
FASE 3: DETERMINAZIONE DELLA CLASSE
INDICAZIONI MINISTERIALI: DPR 275/99; CM 24/2006; Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli
alunni stranieri, febbraio 2014
Sulla base degli elementi di conoscenza raccolti durante i colloqui iniziali, i momenti di osservazione dell'alunno neoarrivato, le indicazioni della
normativa, si procede a definire la classe e la sezione di inserimento più adeguata.
SOGGETTI COINVOLTI:
Dirigente Scolastico, Commissione Stranieri, insegnanti della classe di inserimento (riguardo esclusivamente alla Scuola Primaria, per
ovviare ai possibili inconvenienti o ritardi dovuti alla presenza di più plessi, il Dirigente può individuare in ogni plesso una figura di riferimento che
interagisca con la Commissione Stranieri)
AZIONI FONDAMENTALI DEI SOGGETTI COINVOLTI:
Il Dirigente Scolastico, sentita la Commissione Stranieri, sulla base di
quanto emerso nelle fasi precedenti, determina la classe di inserimento.
L’inserimento deve prioritariamente evitare ritardi e rischi di dispersione scolastica, pertanto esso terrà conto principalmente dell’età anagrafica
dell’alunno. E’ opportuno tener conto che l’inserimento in una classe di coetanei
favorisce rapporti “alla pari” e può evitare ritardi e rischi di dispersione scolastica; anche le indicazioni legislative più recenti sottolineano il
criterio dell’età come prioritario rispetto a quello della scolarità precedente, cfr. Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni
stranieri, febbraio 2014)
Ai sensi dell’art. 115, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, gli studenti figli di cittadini di uno dei Paesi membri dell’Unione
Europea, residenti in Italia, sono assegnati alla classe successiva, per numero di anni di studio, a quella frequentata con esito positivo nel Paese
di provenienza (Circolare n. 51 del 18/12/2014).
Inserimento dell’alunno nella classe: casi particolari
L’inserimento può essere disposto per una classe diversa (immediatamente inferiore di un anno rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica)
rispetto all’età se si verifica una delle condizioni di seguito elencate:
1. l’iscrizione avviene ad anno scolastico avanzato (gennaio- inizio II
quadrimestre) o quasi concluso (dal mese di marzo) e l’alunno possiede
298
una competenza linguistica della lingua italiana corrispondente al livello principiante assoluto a A1;
2. emergono esigenze familiari comprovate (ad esempio richiesta del tribunale nel caso di bambini adottati o altro);
3. si evidenziano, dall’accertamento del livello di preparazione dell’alunno, particolari bisogni formativi.
Nell’ottica già delineata di evitare ritardi, che si accumulano poi con gli anni, e
di ridurre conseguentemente il rischio di dispersione scolastica, i casi particolari saranno limitati il più possibile nella SCUOLA PRIMARIA, valutati
attentamente nella SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO.
Individuata la classe corrispondente al livello globale di maturazione
dell’alunno, si analizza la situazione di tutte le sezioni di pari classe per individuare quella ritenuta più idonea per l’inserimento.
I criteri seguiti saranno nell’ordine:
1. la classe che presenta le migliori condizioni di ricettività (numero di alunni, assenza di situazioni problematiche, di disagio, di bisogni
educativi speciali …) 2. la classe in cui è presente l’insegnante di Sostegno
3. la classe in cui sono presenti alunni della stessa nazionalità che possano costituire un supporto linguistico e che possano favorire
l’integrazione.
Si eviterà comunque una ripartizione degli studenti stranieri nelle classi tale che si formino classi con presenza straniera predominante.
Vedi C.M. n.2 dell’8 gennaio 2010.
Per la Scuola dell’Infanzia, non obbligatoria, ma che ormai ha un indice di
frequenza pari all’obbligatorio, l’inserimento avviene nella classe corrispondente all’età anagrafica; qualora le sezioni fossero complete per numero, l’alunno
viene inserito in una sezione vicina per età e in cui ci siano posti disponibili.
299
FASE 4: INSERIMENTO, FACILITAZIONE E INTEGRAZIONE
INDICAZIONI MINISTERIALI: DPR 394/99, art. 45 comma 4; L. 53/2003, art. 2; CM n°8 del 06/03/2013;
Nota prot. 2563 del 22/11/2013
Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenze dei singoli
alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento.
SOGGETTI COINVOLTI:
Docenti della classe di inserimento
AZIONI FONDAMENTALI DEI SOGGETTI COINVOLTI:
L’insegnante prevalente/coordinatore, preventivamente contattato e
informato del nuovo inserimento dal Dirigente o da un membro della Commissione Stranieri, riceve tutti i dati raccolti nelle fasi precedenti
L’insegnante prevalente/coordinatore informa il Consiglio di Equipe/Classe
del nuovo inserimento e prepara gli alunni all’accoglienza del nuovo compagno
L’insegnante in servizio accoglie il nuovo alunno e lo presenta alla classe:
gli alunni e l’insegnante cercheranno di trovare forme di comunicazione e modi per facilitare l’inserimento, rendendolo positivo, attraverso un
atteggiamento di disponibilità che possa comunicare al nuovo alunno un senso di accoglienza:
o esempi: semplici scritte di benvenuto in più lingue e nella lingua
d’origine o dedicare un breve tempo ad attività di conoscenza tra ragazzi
o preparazione del posto che verrà assegnato al nuovo compagno o individuare uno o due alunni –italiani o connazionali- con funzione di
tutor o accompagnare l’alunno in visita alla scuola
I docenti tutti sostengono l’alunno neo-arrivato nella fase di adattamento
al nuovo contesto e prestano attenzione: o ai momenti iniziali di socializzazione
o ai rapporti con i compagni o alla prevenzione di situazioni di isolamento
o all’adattamento “graduale” del neo arrivato ai tempi della vita scolastica e alle regole dell’Istituto
Compiti del Consiglio di Equipe/Classe: in relazione al livello scolastico e formativo di partenza dell’alunno, rilevati
quindi i suoi bisogni formativi soprattutto in ambito linguistico, gli insegnanti elaboreranno un’ipotesi di percorso formativo
personalizzato basato su intendimenti comuni e condivisi come:
300
o non aspettarsi risultati immediati e non preoccuparsi o scoraggiarsi se questi non arrivano; ciò non vuol dire ignorare gli
alunni o abbandonarli a se stessi, ma dare loro il tempo necessario, infatti la lingua per comunicare viene appresa da alunni stranieri in
un tempo che può variare da qualche mese ad un anno circa (in base all’età, alla lingua d’origine, alle modalità di esposizione alla
seconda lingua); per apprendere invece la lingua dello studio sono necessari alcuni anni (almeno 4/5). Una volta superata la fase
iniziale del primo apprendimento, anche se l’alunno è in grado di comunicare nel quotidiano, non può essere considerato come un
alunno autoctono per cui l’italiano è la lingua materna
o rispettare la fase di osservazione e del silenzio che per ogni
alunno può avere tempi diversi o individuare come prioritario l’apprendimento della lingua
italiana: ogni docente, accanto all’insegnante di Italiano, è responsabile, nella propria disciplina, dell’apprendimento
dell’Italiano L2
o essere sensibili all’integrazione: è bene che ogni docente si proponga come facilitatore del proprio ambito disciplinare e
che partecipi all’azione mirata del Consiglio
o evitare di essere presi dall’ansia dell’integrazione (“Deve almeno imparare a…”, “Per la fine dell’anno deve saper…”), che provoca
disagio e stress; piuttosto bisogna accompagnare gli alunni nel loro
personale percorso di apprendimento che richiede tempi e modalità particolari
o trovare il giusto equilibrio tra considerare gli allievi stranieri
uguali agli altri (nel senso che devono essere garantite uguali opportunità formative) e saper riconoscere le differenze e saperle
tenere nella giusta considerazione
301
FASE 5: IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
INDICAZIONI MINISTERIALI: CM n°8 del 06/03/2013; Nota prot. 2563 del 22/11/2013
Per gli alunni che sperimentano difficoltà derivanti dalla non
conoscenza della lingua italiana è possibile attivare percorsi
individualizzati e personalizzati oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative(CM n°8 del 06/03/2013).
E’ opportuno ribadire che tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunitàformative attraverso la flessibilità dei percorsi,
non certo di abbassare la qualità dell’apprendimento. Il Piano Didattico Personalizzato va quindi inteso come uno strumento in più per curvarela
metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio della sua persona, rimettendo alla esclusiva discrezionalità dei docenti la decisione in ordine
alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione” (Nota prot. 2563 del 22/11/2013)
SOGGETTI COINVOLTI:
Docenti del Consiglio di Equipe/Classe
AZIONI FONDAMENTALI DEI SOGGETTI COINVOLTI:
E’ il team dei docenti che concorda ed elabora il Piano Didattico Personalizzato (PDP) non necessariamente per tutti gli studenti
stranieri, ma per quanti manifestano uno svantaggio linguistico-culturale (o altre problematiche tali che possano essere considerati come
alunni con Bisogni Educativi Speciali);
Il team dei docenti di classe compila il PDP, entro uno mese dall’inizio della frequenza scolastica dell’alunno, e lo aggiorna periodicamente in base ai
bisogni formativi dello stesso
La durata dell'adozione del PDP è estremamente personale, varia in base ai progressi dell’alunno
La stesura del PDP non è più necessaria nel momento in cui l’allievo
straniero è in grado di seguire autonomamente gran parte delle attività ed è
in grado di raggiungere gli obiettivi disciplinari della classe d’inserimento senza mediazioni didattiche
Il PDP tiene conto del livello di competenze, abilità e del livello di
conoscenza della lingua italiana, individua le criticità e progetta un percorso educativo-didattico adeguato ai reali bisogni formativi dell’alunno
in termini di obiettivi, metodologie, contenuti, strumenti, modalità di valutazione, a seconda dei casi possibili:
302
o allievi impegnati nell’apprendimento della lingua italiana per comunicare (è il caso degli alunni NAI, cioè neo arrivati in Italia)
o allievi impegnati nella fase “ponte” di accesso all’italiano dello studio (è il caso di immigrati da pochi anni in Italia o anche di immigrati
da più anni che hanno ancora difficoltà linguistiche)
o allievi che hanno raggiunto la fase degli apprendimenti comuni (è il caso di alunni immigrati in Italia da alcuni anni o nati in Italia che
necessitano di mediazione didattica)
Chiarimenti circa gli strumenti compensativi e le misure dispensative
per alunni con svantaggio linguistico(CM. n°8 del 06/03/2013)
Affinché non ci sia confusione tra gli strumenti compensativi e le misure dispensative garantiti agli alunni con certificazione DSA (L. 170/2010) e quelli
estendibili anche agli alunni con svantaggio linguistico con BES, sarà utile
sottolineare che:
ALUNNI con DSA
nelle situazioni di disturbo documentate da certificazioni DSA, gli strumenti compensativi e le misure dispensative consentono all’alunno
da un lato di controbilanciare le carenze funzionali determinate dal disturbo, dall’altro di evitargli di cimentarsi in attività troppo difficoltose
Livello
Principiante assoluto
Fase iniziale (A1/A2)
Apprendimento dell’Italiano L2
per comunicare
Fase ponte (A2-B1)
Accesso
all’Italiano dello studio
Fase degli apprendimenti
comuni (B2)
accesso all’uso indipendente
dell’Italiano
selezione e riduzione
di
contenuti disciplinari
testi“semplici, ad
alta
comprensibilità”,
glossari
in L1
mediazione e
facilitazione
dei testi di
studio delle discipline
alfabetizzazione
303
in quanto minate dal disturbo stesso, quindi sono forme di personalizzazione che hanno prevalentemente carattere stabile
(ferma restando l’opportunità di rimodularle in base all’evoluzione clinica) e che accompagneranno l’alunno in tutto il suo percorso
didattico, anche in sede di esame di Stato
ALUNNI con BES
nel caso di alunni con BES-svantaggio linguistico, gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono forme di flessibilità
didattica di carattere temporaneo,utili al fine di porre lo studente
nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di licenza con le stesse modalità e i medesimi tempi degli
studenti che nonvivono situazioni di BES;
l’uso di strumenti compensativi e, se necessarie, di misure dispensative non deve generare alcuna dipendenza da parte dell’allievo, aggravando
la sua peculiare difficoltà; tali forme di flessibilità didattica devono anzi mettere l’allievo nella condizione di superare eventuali ritardi e/o
problematicità e/o complicanze afferenti l’apprendimento;
il docente, proprio perché esperto nella metodologia didattica, sia generale sia attinente la specifica materia di insegnamento, deve prima
di tutto prevedere nel PDP l’utilizzo di metodologie didattiche individualizzate e personalizzate e, solo se necessarie, eventuali
compensazioni e possibili dispense.
1.FASE DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA PER COMUNICARE
Livello
QCER*
COMPETENZE LINGUISTICHE BISOGNO FORMATIVO TEMPI:
da livello pricipian
te assoluto
a A1
Fase dell’alfabetizzazione in
Italiano L2 L’alunno, di recente
immigrazione, non ha nessuna o scarsa
competenza in Italiano nelle diverse funzioni
orali/scritte
L’alunno conosce la lingua materna e le lingue
apprese nel Paese d’origine
- Apprendere la lingua Italiana L2
per comunicare (ALFABETIZZAZION
E)
- orientarsi rispetto al metodo di
studio e alla strutturazione
generale richiesti dalla scuola
Da pochi mesi a un
anno ( a volte anche
di più) in relazione a
diversi fattori:
- età - lingua
d’origine - lingua
parlata a casa o in
ambiente
extrascolastico
-motivazione -sostegno
nell’apprendimento
304
da A1 a
A2
Fase iniziale dell’apprendimento
dell’Italiano L2 per comunicare
l’alunno sa cogliere
l’essenziale di un
messaggio semplice e molto chiaro, che
contenga parole di uso comune e che tratti
argomenti molto familiari
l’alunno è in grado di comunicare in situazioni
semplici e abituali su temi familiari e concreti, ma
non è ancora in grado di gestire una conversazione
prolungata, di sostenere un monologo
(un’interrogazione, ad
esempio)
L’alunno può leggere testi di qualche riga su
argomenti concreti e facilmente individuabili
L’alunno può scrivere una
brevissima comunicazione, un appunto, non un testo
unitario
- sviluppare la capacità di ascolto e
comprensione di messaggi orali
- acquisire il lessico
fondamentale della
lingua italiana
- acquisire le strutture
grammaticali di base
- esercitare le capacità tecniche di
lettura/scrittura
*QCER: Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue
305
Flessibilità e personalizzazione del percorso formativo
Il team dei docenti:
1. attribuisce priorità all'apprendimento della lingua italiana
2. individua un percorso formativo coerente con l’effettiva situazione di
partenza dell’allievo e con l’efficace gestione della classe
3. individua strategie metodologiche e didattiche coerenti con l’effettiva
situazione di partenza dell’allievo ed efficaci per il suo successo formativo
4. può decidere la sospensione temporanea dal curricolo di alcune
discipline (nel 1^ quadrimestre), al momento valutate come inaccessibili
all’allievo poiché presuppongono una più ampia competenza linguistica; tali
insegnamenti sono da riprendere e riproporre successivamente con
contenuti essenziali
5. ad integrazione del curricolo prevede attività di alfabetizzazione o
sostegno linguistico attivate dalla scuola sulla base delle risorse
disponibili in orario scolastico
6. favorisce l’integrazione facendo sì che l’alunno trascorra tutto il tempo
scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici,
come l’apprendimento della lingua italiana previsto nel PDP; l’immersione in
un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni facilita
l’apprendimento del linguaggio funzionale
7. se c’è l’insegnante di sostegno o una compresenza o un’organizzazione
adeguata, prevede la possibilità di uscita dal gruppo classe per interventi
individualizzati di supporto, in piccolo gruppo, insieme ad altri alunni
8. vista la situazione di partenza distante dal resto della classe, considera
l’opportunità di una rimodulazione dei contenuti (completamente
differenziati), che escluda in parte o in toto quelli previsti dal POF per
l’anno frequentato dallo studente NAI, per sostituirli con contenuti adatti al
livello di competenza linguistica dello studente realmente verificato, a
condizione che tali contenuti siano funzionali allo sviluppo delle competenze
previste per l’anno di corso che lo studente frequenta
9. concorda e stabilisce modalità di verifica e criteri di valutazione
intermedia e finale
306
2.FASE “PONTE” DI ACCESSO ALL’ITALIANO DELLO STUDIO
Livello QCER*
COMPETENZE LINGUISTICHE BISOGNO FORMATIVO TEMPI:
da A2 a B1
L’alunno è in grado di capire i punti principali di un discorso
in lingua chiara e standard, incentrato su argomenti
familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero
Si esprime in modo semplice e
coerente su argomenti
familiari inerenti alla sfera dei suoi interessi
Sa riferire un’esperienza o un
avvenimento, descrivere un sogno, una speranza o un
obiettivo
Sa fornire motivazioni e spiegazioni brevi relative a
un’opinione o un progetto
- Rinforzare e sostenere la
lingua Italiana L2 per comunicare
- Iniziare ad
utilizzare la lingua italiana L2 per lo
studio
- Partecipare
progressivamente all’apprendimento
comune
- consolidare l’uso degli strumenti e
dei materiali didattici
- acquisire
competenze nella lingua delle
discipline (lessico-
concettuale e pre-requisiti di base)
Tempi medio-
lunghi:
dopo che è stato
superato il primo
passaggio, in
condizioni normali la
lingua per lo studio
richiede almeno 2-3
anni di studio mirato
(in situazioni problematich
e anche 4-5)*
307
Flessibilità e personalizzazione del percorso formativo
Il team dei docenti:
1. presta particolare attenzione a questa fase complessa e delicata, il cui
obiettivo è duplice: consolidare l’apprendimento della L2 come lingua di
comunicazione e nello stesso tempo fornire all’alunno gli strumenti per
poter partecipare all’apprendimento comune (in altre parole l’allievo
impara l’italiano per studiare, ma impara l’italiano anche studiando).
Giunto al livello B1 l’alunno possiede la lingua della prima comunicazione
e può iniziare a far propria la lingua per lo studio. Le materie di
studio, quindi, andranno valutate a partire dal raggiungimento
del livello B1
2. individua un percorso formativo coerente con i bisogni reali dell’allievo e
con l’efficace gestione della classe
3. individua modalità di semplificazione e facilitazione linguistica per
ogni disciplina, da utilizzare affinché l’alunno acquisisca i concetti
espressi anche con una conoscenza minima dell’Italiano
308
4. si propone come “facilitatore” di apprendimento, ogni docente per la
propria disciplina
5. considera l’opportunità di un adeguamento dei contenuti proposti
quantitativamente in forma ridotta e qualitativamente adattati alla
competenza linguistica, in modo da proporre un percorso realistico
sostenibile
6. ad integrazione del curricolo prevede attività di sostegno linguistico
attivate dalla scuola sulla base delle risorse disponibili in orario
scolastico
7. individua strategie metodologiche e didattiche coerenti con
l’effettiva situazione di partenza dell’allievo ed efficaci per il suo
successo formativo
8. concorda e stabilisce modalità di verifica e criteri di valutazione
intermedia e finale
*Si rammenta in questo contesto quanto stabilito da J. CUMMINS e ripreso nei suoi studi da G. FAVARO: l'alunno non italofono impiega fino a due anni per
superare le difficoltà legate alla lingua per la comunicazione interpersonale (BICS=Basic Interpersonal Communications Skills, abilità comunicative
interpersonali di base) mentre l'apprendimento della lingua accademica dello studio e dei concetti richiederebbe fino a 5 anni (CALP= Cognitive Academic
Language Proficiency= abilità linguistica cognitivo-accademica).
Cfr. AA.VV., Imparare l'italiano, imparare in italiano, a cura di G. Favaro, Milano, Guerini ed, 1999, p. 27 sgg.
309
3. FASE DEGLI APPRENDIMENTI COMUNI
Livello QCER*
COMPETENZE LINGUISTICHE BISOGNO FORMATIVO TEMPI:
da B1 a B2
L’alunno è in grado di capire il contenuto principale di testi
complessi su argomenti astratti e concreti nonché di
comprendere una discussione nell’ambito del campo della
socializzazione
Sa comunicare con un grado
di scorrevolezza e di spontaneità da permettere
un’interazione normale con chi parla la propria lingua madre
Sa esprimersi in modo chiaro
e dettagliato su una vasta gamma di argomenti e sa
esporre un punto di vista su un problema attuale
- Consolidare l’uso della lingua
italiana per lo studio
- Conseguire l’uso indipendente
della lingua
Italiana L2 - Partecipare
all’apprendimento comune
- affinare le modalità di
intervento di tipo linguistico
- consolidare competenze nella
lingua delle discipline
(lessico-concettuale e
pre-requisiti di
base)
Tempi: personali e,
comunque, dal livello A1
saranno passati
complessivam
ente almeno 5-7 anni di
studio mirato
310
Flessibilità e personalizzazione del percorso formativo
Il team dei docenti:
1. individua un percorso formativo coerente con i bisogni reali
dell’allievo e con l’efficace gestione della classe
2. poiché l’alunno è in grado di affrontare i contenuti delle discipline
curricolari, considera l’opportunità di selezionare per ogni disciplina i
contenuti individuando i nuclei tematici fondamentali e irrinunciabili
per permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi disciplinari
indicati
3. valuta se sia ancora utile integrare il curricolo con attività di sostegno
linguistico attivate dalla scuola sulla base delle risorse disponibili in
orario scolastico
4. individua strategie metodologiche e didattiche coerenti con l’effettiva
situazione di partenza dell’allievo ed efficaci per il suo successo formativo
5. si propone come “facilitatore” di apprendimento, ogni docente per la
propria disciplina
6. concorda e stabilisce modalità di verifica e criteri di valutazione
intermedia e finale
FASE 6: LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
I riferimenti legislativi (“Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” del Febbraio 2014; CM n. 8 del 6/03/2013
“Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”; CM n. 24 del
1/03/2006 “Linee guida per l’inserimento degli alunni stranieri”) indicano che, per operare una opportuna valutazione, è fondamentale conoscere per
quanto possibile la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, la
caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite.
Da precisare che molto raramente si riesce a conoscere pienamente la storia formativa e scolastica dell’alunno. La scuola ha serie difficoltà a
reperire informazioni da parte dei genitori, ma questo non condiziona il dovere costituzionale e pedagogico di offrire all’alunno un ambiente
accogliente.
311
CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione intermedia e finale, di ogni singola disciplina e di ammissione alla classe successiva, sarà coerente con quanto delineato nel
PDP e terrà conto dei seguenti indicatori:
livello iniziale di partenza
risultati ottenuti a livello cognitivo e in particolare: - risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2e/o nelle azioni
di sostegno programmate
- risultati ottenuti nelle attività integrative (se programmate), come il corso di Italiano L2
- risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati nel PDP - osservazione dei progressi effettuati nell’apprendimento piuttosto
che dei risultati effettivi
risultati ottenuti a livello comportamentale e in particolare i seguenti obiettivi educativi e trasversali:
o partecipazione, attenzione, impegno, motivazione o cura del materiale scolastico
o capacità di stabilire relazioni con i compagni e con i docenti o rispetto delle regole della scuola e della convivenza civile
o frequenza scolastica o atteggiamento verso l’esperienza scolastica
o metodo di studio
Nel caso di ALUNNI NAI, nella valutazione intermedia si terrà conto
principalmente dei progressi dell’alunno nell’apprendimento dell’Italiano come lingua per la comunicazione e degli obiettivi trasversali di partecipazione,
attenzione, impegno, cura del materiale scolastico, capacità di stabilire relazioni con i compagni e con i docenti, rispetto delle regole.
Per la valutazione finale verranno considerati i progressi fatti dall’alunno in
riferimento agli obiettivi possibili, confrontando la situazione iniziale dell’alunno e quella finale; inoltre risulteranno rilevanti anche la motivazione, l’impegno e
soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate, vale a dire una pluralità di elementi fra i quali centrale risulta la previsione di sviluppo dello
studente. Gli insegnanti della classe dovranno valutare attentamente il percorso seguito
dall’alunno straniero, sia in classe che nei corsi di alfabetizzazione, considerare
l’impegno e la regolarità nella frequenza a scuola. I risultati conseguiti dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno
linguistico costituiscono parte integrante della valutazione di Italiano intesa come materia curricolare o anche di altre discipline nel caso in cui durante
tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari,
sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curricolare.
312
L’ammissione alla classe successiva deve essere ponderata attentamente, poiché ogni percorso è da considerarsi in evoluzione e
necessita di tempi adeguati.
FREQUENZA SCOLASTICA
Sia nella valutazione intermedia che finale la frequenza regolare sarà ritenuta
elemento imprescindibile per non vanificare le attività didattiche e per consentire agli insegnanti di avere quegli elementi valutativi
quantitativamente e qualitativamente indispensabili per effettuare la
valutazione dell’alunno.
In caso contrario, i docenti verbalizzeranno che le assenze effettuate pregiudicano la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.
Alunni regolarmente iscritti, ma che durante l’anno si assentano per un
ritorno temporaneo nel paese di origine
Non di rado le famiglie degli alunni stranieri comunicano alla scuola l’esigenza di tornare, in modo temporaneo, nel paese di origine. Il periodo non è sempre
ben specificato, ma le statistiche del nostro Istituto rilevano che l’assenza non è mai inferiore ad un mese, anzi a volte si prolunga anche per più di tre mesi
consecutivi; sono ricorrenti, inoltre, casi in cui i genitori dell’alunno si presentano nel mese di settembre del nuovo anno scolastico.
Per i casi sopra descritti la scuola prevede quanto segue:
1. dichiarazione, a firma di entrambi i genitori, che l’alunno frequenterà la scuola nel suo paese di origine;
2. documentazione, da riportare a scuola, nella quale si attesta, da parte della scuola del paese di origine, la frequenza della scuola stessa (N.B.
per l’attestazione di frequenza non si accettano autodichiarazioni dei genitori, poiché la scuola non può verificare la veridicità dei
dati dichiarati); 3. il consiglio di Equipe della Scuola Primaria/ Consiglio di Classe della
Scuola Secondaria si riserva di valutare il livello degli apprendimenti per l’ammissione alla classe successiva.
Validità dell’anno scolastico e deroghe alla frequenza scolastica
In riferimento alla Scuola Secondaria di Primo Grado, si ricorda che ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di
almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato (D.L. n. 59/2004, art. 11, c. 1).
Riguardo alla validità dell’anno scolastico, la normativa italiana
prevede che: “Ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della
313
validità dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate
dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa.
L'impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali
circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate" (D.P.R. 122/2009 art. 2
comma 10). La circolare ministeriale n.20 del 04.03.2011 fornisce alle scuole indicazioni sui
criteri generali per l’individuazione delle deroghe alla frequenza scolastica e al
monte orario previsto, provvedendo alla illustrazione di alcune casistiche; la stessa circolare, tuttavia, lascia all’autonomia delle singole istituzioni
scolastiche la facoltà di precisare altre tipologie di deroghe.
A tal proposito, la nostra scuola delibera, in merito alle deroghe alla frequenza scolastica e al monte orario previsto, il ritorno temporaneo
al paese di origine, alle seguenti condizioni:
1. per l’assenza da scuola per 1 mese è sufficiente l’autodichiarazione dei genitori sull’assenza per motivi di
famiglia; 2. per l’assenza da scuola superiore ad 1 mese ed inferiore o pari a 3
mesi è obbligatorio l’attestato di frequenza scolastica, elaborato dalla scuola del paese di origine su carta intestata della scuola
stessa; non sono ammesse autodichiarazioni da parte dei genitori,
poiché la scuola non può verificare la veridicità dei dati comunicati;
3. per l’assenza da scuola superiore a 3 mesi sono obbligatori l’attestato di frequenza scolastica, elaborato dalla scuola del
paese di origine su carta intestata della scuola stessa e il superamento di un test per verificare i livelli di apprendimento;
non sono ammesse autodichiarazioni da parte dei genitori, poiché la scuola non può verificare la veridicità dei dati comunicati;
4. l’assenza da scuola superiore a 50 giorni scolastici effettivi, senza nessun attestato di frequenza da parte della scuola di origine,
costituisce la non validazione dell’anno scolastico.
N.B. Nelle deroghe sopra indicate non rientrano gli alunni che si iscrivono per la prima volta nella scuola italiana, con le modalità
previste in precedenza.
Alunni stranieri iscritti ad anno inoltrato
Per gli alunni stranieri che iniziano la frequenza ad anno scolastico
inoltrato, la famiglia deve produrre una documentazione, rilasciata dalle autorità competenti, della frequenza del proprio figlio nel Paese di
provenienza, in modo tale che il team dei docenti possa ricostruire la storia scolastica dell’alunno, effettuando un accertamento preliminare delle
314
circostanze che rendono possibile la valutazione e verbalizzandole debitamente. In caso di assenza della documentazione, la scuola provvede ad
adottare le fasi di accoglienza descritte in precedenza1.
IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
La scheda di valutazione del I quadrimestre
A seconda del livello di padronanza linguistica dell’alunno e quindi della
possibilità di verificare e valutare le sue conoscenze/abilità/competenze
scolastiche, nel documento di valutazione negli spazi riservati alle discipline o ambiti disciplinari possono essere scritte formule del tipo:
a. “La valutazione viene rinviata/sospesa/non può essere espressa in quanto
l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (riportando eventualmente la data di iscrizione alla scuola italiana)
b. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di
apprendimento previsto nel PDP (oppure alla parte pratica della disciplina), in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione
in lingua italiana”
c. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento previsto nel PDP, in quanto l’alunno si trova ancora nella
fase di apprendimento della lingua italiana”
d. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di
apprendimento previsto nel PDP, in quanto l’alunno si trova nella fase di apprendimento della lingua italiana per lo studio”
Enunciati del tipo a) sono formulati ad esempio quando l’arrivo dell’alunno è
troppo vicino al momento della stesura dei documenti di valutazione. Enunciati del tipo b) c) d) sono utilizzati quando l’alunno partecipa parzialmente
alle attività didattiche previste per i diversi ambiti disciplinari.
Nel verbale del Consiglio d’Equipe/Classe, si può inserire la seguente formula: “Il consiglio di Equipe/Classe, dopo aver preso in esame gli elementi
sopra indicati, esprime la valutazione facendo riferimento al Piano di Studi personalizzato, programmato per gli apprendimenti, in quanto
l’alunno si trova nella fase …”.
Se lo studente è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici fondamentali, in
modo da raggiungere gli obiettivi minimi previsti dalla programmazione di classe, in questo caso l’insegnante valuterà le competenze raggiunte dall’allievo
rispetto agli obiettivi minimi previsti per la classe.
1 Cfr. fase 3- DETERMINAZIONE DELLA CLASSE, casi particolari.
315
La valutazione di fine anno Tale valutazione è alla base per il passaggio o meno alla classe successiva e
dunque deve essere formulata.
Nel verbale si indicano i criteri seguiti e si annota, come già nel I quadrimestre, che “La valutazione espressa fa riferimento al Piano di Studi
personalizzato, programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase …”.
Sul documento di valutazione si può scrivere: “Considerati i livelli di
apprendimento raggiunti rispetto alla situazione di partenza,
soprattutto nella lingua italiana, e le potenzialità dimostrate, il Consiglio di Equipe/Classe decide l’ammissione alla classe successiva”.
Sul giudizio di ammissione degli alunni delle classi terze della Scuola
Secondaria di I grado si può citare: “Valutati i livelli di apprendimento conseguiti, in particolare nella lingua italiana, le potenzialità formative
e la complessa maturazione raggiunta, il Consiglio di Classe decide l’ammissione all’esame di licenza di Scuola Secondaria di 1° grado
(anche se il percorso di apprendimento della lingua italiana non può dirsi concluso)”.
Riguardo agli alunni che vengono iscritti a scuola ad anno scolastico inoltrato o
nel II quadrimestre, si può utilizzare la formula come sopra: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento previsto nel PDP in
quanto l’alunno, arrivato in Italia il …, si trova nella prima fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”.
CASI PARTICOLARI Nel caso di alunni iscritti a scuola ad anno scolastico inoltrato o nel
secondo quadrimestre e che sono stati inseriti in una classe inferiore, rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica, per comprovate ragioni (già
individuate come CASI PARTICOLARI nella FASE 3: DETERMINAZIONE DELLA CLASSE) appare particolarmente importante che il team dei docenti
consideri che i tempi dell’apprendimento non devono necessariamente coincidere con il termine dell’anno scolastico ed esprima una valutazione
promovendo l’allievo all’anno successivo. La scheda di valutazione sarà accompagnata con una relazione sulle
motivazioni che hanno spinto i docenti a prendere tale decisione, finalizzata a concedere il tempo necessario per valutare nel corso dell’anno successivo i
progressi dell’allievo, in un’ottica di promozione del successo formativo e di
fruizione piena delle opportunità da parte di tutti.
316
ESAMI FINALI
In sede di esame di licenza di Scuola Secondaria di 1° grado per l’alunno non italofono non sono attualmente previste modalità differenziate di verifica degli
apprendimenti. L’uso temporaneo di dispense, di compensazioni e di flessibilità didattica è utile
al fine di porre l’alunno nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di licenza e l’esame di Stato con le stesse modalità e i medesimi
tempi degli studenti che non vivono situazioni di BES.
Relativamente ad alunni stranieri destinatari di percorsi di
apprendimento individualizzati, il Consiglio di Classe può concordare che è opportuno:
riguardo alle prove scritte e alla conduzione del colloquio
pluridisciplinare degli esami di licenza:
□ proporre prove a incremento progressivo, a ventaglio o a gradini, che individuino il livello della sufficienza e i livelli successivi; si possono ad
esempio formulare sia la prova scritta di matematica sia le prove scritte di lingua straniera in maniera graduale, ponendo cioè le prime procedure
o i primi quesiti in maniera facilitante e accessibile a tutti i ragazzi □ proporre prove, in particolare per la lingua italiana, di contenuto ampio
in modo che ogni alunno sia in grado di trovare la modalità di elaborazione più adeguata alle sue competenze
□ condurre il colloquio d'esame tenendo conto del percorso formativo
personalizzato (svolto in attività di laboratorio linguistico, progetti specifici di facilitazione dell'apprendimento e ogni altra attività integrativa
del curricolo)
riguardo alla valutazione delle prove stesse:
□ indicare criteri di valutazione delle prove coerenti con gli obiettivi minimi fissati nelle programmazioni individualizzate, i cui risultati
dovranno comunque inscriversi in una fascia di essenzialità e accettabilità
Gli esami conclusivi del I ciclo d’istruzione non sono validi se manca anche
una sola delle prove scritte o il colloquio pluridisciplinare. Le prove scritte non hanno carattere eliminatorio rispetto al colloquio pluridisciplinare (OM n.
90/2001, art. 11, c. 5; DL 59/2004, art. 11). Riguardo agli alunni con cittadinanza non italiana, la CM n. 28 del 15/03/2008 e
la CM n. 32 del 14/03/2008 recitano: Una particolare attenzione merita la situazione di molti alunni con cittadinanza italiana la cui preparazione scolastica
può essere spesso compromessa da un percorso di studi non regolare e dalla scarsa conoscenza della lingua italiana. Indicazioni per le misure di
accompagnamento utili agli alunni con cittadinanza non italiana per conseguire
il titolo finale sono fornite dalle linee guida predisposte da questo Ministero con circolare 24/2006. Pur nella inderogabilità della effettuazione di tutte le
prove scritte e del colloquio pluridisciplinare previsti per l’esame di Stato,
317
le sottocommissioni vorranno considerare la particolare situazione di tali alunni e procedere ad una opportuna valutazione dei livelli di
apprendimento conseguiti, in particolare nella lingua italiana, delle potenzialità formative e della complessiva maturazione raggiunta.
QUADRO SINOTTICO DELL’ASPETTO VALUTATIVO
VALUTAZIONE INTERMEDIA I QUADRIMESTRE
Alunno Non Italofono con Piano personalizzato
Ipotesi A
Lo studente non ha ancora raggiunto la conoscenza linguistica sufficiente per affrontare l’apprendimento di contenuti anche semplificati.
1) L’insegnante decide di non valutarlo. In questo caso espliciterà la
motivazione nel documento di valutazione: “La valutazione viene rinviata/sospesa/non può essere espressa in
quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (riportando eventualmente la data di iscrizione alla
scuola italiana)
2) L’insegnante preferisce esprimere comunque una valutazione facendo riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato. Anche in questo
caso è opportuno esplicitare la motivazione nel documento di valutazione: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di
apprendimento previsto nel PDP (oppure alla parte pratica della disciplina), in quanto l’alunno si trova nella prima fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”
Ipotesi B
Lo studente è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, se opportunamente adattati o ridotti. Anche in questo caso l’insegnante valuterà
le competenze raggiunte dall’allievo rispetto agli obiettivi indicati nella programmazione personalizzata e sarà opportuno specificare nel documento di
valutazione: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di
apprendimento previsto nel PDP (oppure alla parte pratica della
disciplina), in quanto l’alunno si trova ancora nella fase di apprendimento della lingua italiana/ nella fase di apprendimento
della lingua italiana per lo studio”
318
Ipotesi C
L’alunno è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, se opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici fondamentali, in
modo da permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione di classe. In questo caso l’insegnante valuterà le competenze
raggiunte dall’allievo rispetto agli obiettivi minimi previsti per la classe.
VALUTAZIONE FINALE II QUADRIMESTRE
Alunno Non Italofono con Piano personalizzato
Tale valutazione è alla base per il passaggio o meno alla classe successiva e
dunque deve essere formulata.
L’alunno viene ammesso/non ammesso alla classe successiva/esame di licenza media in base agli obiettivi previsti nel piano personalizzato e ai
progressi compiuti.
319
Ammissione alla classe successiva/esame di licenza media: si possono
utilizzare le seguenti formule
Nel verbale si indicano i criteri seguiti e si annota, come già nel I quadrimestre, che “La valutazione espressa fa riferimento al Piano di Studi personalizzato,
programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase …”.
Sul documento di valutazione si può scrivere: “Considerati i livelli di apprendimento raggiunti rispetto alla situazione di partenza, soprattutto nella
lingua italiana, e le potenzialità dimostrate, il Consiglio di Equipe/Classe decide l’ammissione alla classe successiva”.
Sul giudizio di ammissione degli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado si può citare: “Valutati i livelli di apprendimento
conseguiti, in particolare nella lingua italiana, le potenzialità formative e la complessa maturazione raggiunta, il Consiglio di Classe decide l’ammissione
all’esame di licenza media (anche se il percorso di apprendimento della lingua italiana non può dirsi concluso)”.
Riguardo agli alunni che vengono iscritti a scuola ad anno scolastico inoltrato o
nel II quadrimestre, si può utilizzare la formula come sopra: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento previsto nel PDP in
quanto l’alunno, arrivato in Italia il …, si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.
In tutti i casi è opportuno riportare la motivazione della promozione alla classe
successiva, quando ci si trovi in presenza di insufficienze, facendo
riferimento ad un percorso personale di apprendimento dello studente straniero.
Non ammissione alla classe successiva/esame di licenza media:
L’Equipe pedagogica/ Il Consiglio di Classe indicherà con precisione in una relazione da allegare al verbale/ nel verbale le motivazioni che hanno
determinato il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano personalizzato.
320
Gli insegnanti della classe dovranno valutare attentamente il percorso seguito
dall’alunno straniero, sia in classe che nei corsi di alfabetizzazione, considerare l’impegno e la regolarità nella frequenza a scuola.
Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno
linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa
come materia curricolare) o anche di altre discipline nel caso in cui durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti.
L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari,
sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curricolare.
L’ammissione alla classe successiva deve essere ponderata attentamente e non
deve tener conto solo della competenza linguistica in L2, poiché ogni percorso è da considerarsi in evoluzione e necessita di tempi adeguati.
321
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA Disposizioni Legislative in materia di Valutazione degli Apprendimenti
Legge n.59/1997 (art.21, co. 9-10)
D.P.R.n.275/1999 (art.4, co.4; art.10 co. 1,2,3)
Legge n.53/2003 (art. 3, co.1, lett. a,b,c,)
D.L. n.59/2004 (artt. 8-11)
Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18/12/2006 (2006/962/CE)
Legge n.176/2007 (art. 1)
Annali della Pubblica Istruzione, Indicazioni nazionali per il curricolo 2007
D.L. n. 137/2008 (artt.2-3)
Legge n.169/2008 (artt. 2-3)
C.M. n. 100/2008
Nota min. n. 1296/2008
D.M. n. 5 del16.01.2009
D.P.R. n.122/2009
C.M. n.10 del 23.12.2009
Mota min. n. 6051/2009
C.M. n. 49/2010
C.M. n. 46/2011
Direttiva n. 87/2011
Direttiva n. 88/2011
Nota min. n. 6830/2011
C.M. n. 48/2012
Annali della Pubblica Istruzione, Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012
D. L. n. 107/2015 “la Buona scuola"
D.L. n. 62 del 13/04/2017
D.M. n. 741 del 03/10/2017
D.M. n. 742 del 03/10/2017
Nota MIUR n. 1865 del 10/10/2017
Ruolo centrale della valutazione
In una scuola il cui compito primario “è quello di educare "la persona", quale essere unico ed irripetibile (…) nella sua singolarità e complessità, nella sua
articolata identità, nelle sue aspirazioni, capacità e fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione” (Indicazioni nazionali per il curricolo, 2007), la
valutazione ricopre un ruolo centrale nel processo di insegnamento-
apprendimento.
Essa, come recita l’art. 1 del D.L. 62/2017:
“ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle
istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli
apprendimenti e al successo formativo degli stessi documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove
l’autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”.
322
Si delineano pertanto specifiche linee-guida riguardo:
A. alla sua funzione
B. ai soggetti interessati
C. alle fasi, ai tempi previsti e alla relativa documentazione
D. alle modalità di informazione alle famiglie
E. a chi valuta
F. ai criteri seguiti
A. Funzioni della valutazione
La valutazione sarà compagna costante del percorso educativo. Essa ha una molteplice funzione:
verificare l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento
(rapporto tra risultati raggiunti e obiettivi posti) a livello tanto cognitivo quanto comportamentale;
accertare l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze da parte
dell’alunno, documentando lo sviluppo dell’identità personale;
rendere cosciente l’alunno del suo percorso di apprendimento,
guidandolo a definire i suoi progressi e/o difficoltà nelle acquisizioni del patrimonio delle conoscenze, in riferimento non solo ai contenuti ma
anche alle regole dei processi cognitivi (prospettiva metacognitiva);
stimolare al miglioramento continuo tutti i soggetti coinvolti.
Il momento della valutazione, grazie proprio alle sue molteplici funzioni, ha anche una forte valenza progettuale: nello strutturare il percorso/processo
dell’azione educativo-didattica, i docenti individuano gli obiettivi congrui rispetto alla situazione diagnosticata, definiscono contenuti pertinenti, metodi e
strategie coerenti rispetto agli obiettivi, adeguano o modificano, se necessario,
gli obiettivi e i metodi, prevedendo anche interventi di recupero e/o di consolidamento e/o di potenziamento.
Inoltre, in attuazione dell’autonomia scolastica, i docenti, nelle attività collegiali, elaborano, attuano e verificano il piano dell’offerta formativa,
adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto sociale, culturale ed economico di
riferimento.
323
Si valuterà quindi anche l’adeguatezza della programmazione alla realtà della classe.
Dei relativi risultati saranno informate le famiglie secondo le modalità decise dal Collegio dei Docenti.
La valutazione sarà pertanto coerente con l'offerta formativa delle istituzioni scolastiche, con la personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni
Nazionali per il curricolo e le Linee guida (DPR 87-88-89/2010) di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, n. 88 e n. 89.
B. Soggetti interessati
Il processo di valutazione riguarda la Dirigenza, il corpo docente, lo
studente, la famiglia, i quali, ognuno in base al proprio ruolo, interagiscono in modo che l’azione educativo-didattica si sviluppi in modo efficace.
Nello specifico:
La
Dirigenza
Organizza, coordina, accerta che l’offerta formativa dei piani
di studio sia coerente con le direttive ministeriali e con il piano dell’offerta formativa della scuola.
Verifica inoltre che le modalità e i criteri di valutazione degli alunni rispettino la normativa nazionale e i criteri per la
valutazione periodica stabiliti dall’istituzione scolastica rispetto agli obiettivi prefissati.
I docenti
L’attività di valutazione scaturisce da un processo di condivisione e confronto dei docenti che compongono gli
organi collegiali istituzionalmente preposti a tale compito: consiglio di sezione (Scuola dell’Infanzia)
consiglio d’équipe pedagogica (Scuola Primaria) consiglio di classe (Scuola Secondaria di 1^ grado)
Lo
studente
Per lo studente, posto al centro dell’azione educativa in tutti
i suoi aspetti (cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali), la valutazione rappresenta uno
strumento di crescita e consapevolezza graduale dei suoi punti di forza e di debolezza, che sviluppa il lui il
senso di responsabilità delle proprie azioni e
scelte. Una comunicazione chiara è indispensabile per aiutare
l’alunno nell’auto–valutazione, in modo da renderlo consapevole della adeguatezza o meno delle proprie
prestazioni rispetto ai livelli attesi e garantire così la massima trasparenza della valutazione finale.
324
La famiglia
La famiglia ha il diritto-dovere di collaborare con la scuola per garantire il successo formativo dell’alunno e
superare eventuali difficoltà. Essa deve essere posta nella condizione di conoscere, in
termini trasparenti ed interattivi e con una comunicazione efficace, gli esiti della valutazione di processo e di quella
sommativa e finale. Le comunicazioni alle famiglie avverranno nell’ambito
dell’ora settimanale di ricevimento messa a disposizione dei docenti, nei colloqui pomeridiani individuali e negli incontri
collegiali.
In caso di persistente e grave situazione di carenza, si avvertiranno i genitori dell’alunno.
C. Fasi della valutazione
La valutazione tiene conto del seguente modello di riferimento: 1. diagnosi iniziale
2. percorso / processo 3. esito conclusivo
Il processo valutativo è formato quindi da tre momenti essenziali:
Fasi della valutazione
Tempi
Finalità
Documentazione
VALUTAZIONE
INIZIALE o DIAGNOSTICA
Settembre-
Ottobre
E’ finalizzata a prendere atto
della situazione su cui deve innestarsi l’attività didattica.
In particolare accerta il possesso dei requisiti utili ad
affrontare in modo adeguato le proposte formative del
nuovo anno scolastico e/o diverso ordine di scuola e la
possibilità di predisporre eventuali attività di recupero
o miglioramento.
Scuola
Infanzia: osservazione
iniziale 3, 4, 5 anni
Scuola Primaria-
Secondaria 1^ grado:
Relazione sulla
situazione iniziale della
classe
VALUTAZIONE
FORMATIVA
Intero anno
scolastico
E’ finalizzata ad avere un
feed-back continuo sui
Materiali
prodotti,
325
processi di apprendimento dell’alunno, al fine di attivare
adattamenti o modifiche
all’azione didattica e di adottare opportuni interventi
di recupero, consolidamento, potenziamento.
verifiche, valutazioni e
osservazioni
annotate sul registro di
sezione
VALUTAZIONE SOMMATIVA
Fine 1° quadrimestre:
Scrutini:
inizio Febbraio
Consegna scheda di
valutazione: metà
Febbraio
Fine 2° quadrimestre:
Scrutini: fine anno
scolastico Consegna
scheda di
valutazione: seconda
metà Giugno
E’ finalizzata ad esprimere un giudizio complessivo sui
livelli di apprendimento degli
alunni al termine del percorso didattico. Alla fine dei due
quadrimestri sarà effettuata una valutazione sommativa
sintetica, che sarà riportata sulla scheda di valutazione,
utilizzando i voti in decimi.
Scuola Infanzia:
schede di
verifica intermedie e
finali per fasce d’età, profilo
formativo e valutazione
delle competenze
nella scheda di passaggio
Scuola
Primaria-Secondaria 1^
grado:
scheda di valutazione I e
II quadrimestre; certificazione
delle competenze
(classi 5 scuola Primaria e classi
3 Scuola Secondaria 1^
grado); relazione sulla
situazione finale della classe
Per la valutazione finale di ogni alunno, si terrà conto:
della situazione di partenza
dei ritmi di apprendimento e delle potenzialità individuali dell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze
326
dei risultati conseguiti dagli alunni a livello comportamentale e trasversale, così come stabilito dagli organi collegiali, in tutte le
situazioni che abbiano oggettivamente condizionato il processo formativo.
L’istituto della ripetenza rappresenterà uno strumento formativo cui opportunamente ricorrere in tutti i casi di accertate e gravi carenze sia a livello
cognitivo che comportamentale, qualora, nonostante gli interventi di recupero effettuati dalla scuola, non siano stati raggiunti gli obiettivi minimi ritenuti
imprescindibili per i diversi ordini di scuola, anche ai fini di non vanificare
apprendimenti successivi.
D. Modalità di informazione alle famiglie
Colloqui individuali: - gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia sono disponibili a brevi
colloqui individuali solo per motivate richieste il primo martedì del mese dalle ore 16.00 alle 17.00 previo appuntamento;
- gli insegnanti della Scuola Primaria (plessi D.Alighieri modulo- don Milani- San Giovanni Bosco) sono disponibili- previo appuntamento -
l’ultimo martedì del mese dalle ore 18.00 alle ore 19.00; - I docenti del tempo pieno sono disponibili- previo appuntamento -
l’ultimo martedì del mese dalle ore 18.20 alle ore 19.20; - gli insegnanti della Scuola Secondaria di 1^ grado sono disponibili
nella prima settimana intera di ogni mese, previo appuntamento,
secondo l’orario di ricevimento comunicato alle famiglie;
Colloqui intermedi prima della fine del 1° quadrimestre;
Colloqui finali prima del termine del 2° quadrimestre;
Consegna schede di valutazione intermedia (mese di Febbraio) e finale (mese di Giugno)
E. Chi valuta
Gli organi collegiali incaricati giuridicamente nell’attività di valutazione sono:
Scuola Infanzia: Consiglio di sezione;
Scuola Primaria: Equipe pedagogica; Scuola Secondaria 1^ Grado: Consiglio di Classe.
Servizio Nazionale di Valutazione: PROVE INVALSI. “Le istituzioni scolastiche partecipano alle rilevazioni internazionali e nazionali dei livelli di
apprendimento ai fini della valutazione del sistema nazionale di istruzione e della qualità del proprio servizio” (D.L. 62/2017, art. 1, c.7).
“Le rilevazioni degli apprendimenti contribuiscono al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche e forniscono strumenti utili al
327
progressivo miglioramento dell'efficacia dell’azione didattica” (DL 62/2017, art. 4, c. 2 e art. 7 c. 2).
Rilevazioni nazionali sugli apprendimenti degli alunni della scuola
primaria (DL 62/2017, art. 4)
“L'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI) effettua rilevazioni nazionali sugli apprendimenti
delle alunne e degli alunni in: italiano, matematica e inglese
in coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo.
Tali rilevazioni sono svolte:
nelle classi seconda e quinta di scuola primaria (DPR 80/2013, art. 6 c. 3), ad eccezione della rilevazione di inglese effettuata
esclusivamente nella classe quinta.
Per la rilevazione di inglese, l'INVALSI predispone prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di
riferimento Europeo per le lingue”.
Prove nazionali sugli apprendimenti degli alunni della scuola
secondaria di primo grado (DL 62/2017, art. 7)
“L'INVALSI effettua rilevazioni nazionali attraverso prove standardizzate,
computer based, volte ad accertare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti in
italiano, matematica e inglese in coerenza con le indicazioni nazionali per il curricolo.
Tali rilevazioni sono effettuate:
nella classe terza della scuola secondaria di primo grado (DPR 80/2013, art. 6 c. 3, modificato dall'art.26 c. 2 dello stesso DL
62/2017).
Per la prova di inglese, l'INVALSI accerta i livelli di apprendimento attraverso prove di posizionamento sulle abilità di
comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di
riferimento europeo per le lingue, eventualmente in convenzione con gli enti certificatori, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica.
Le prove si svolgono entro il mese di aprile;
la relativa partecipazione rappresenta requisito di ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione;
328
Per gli alunni risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati
dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva per l'espletamento delle prove”.
F. Criteri e modalità di valutazione
L’art. 1 comma 5 del D. P. R n. 122 del 22 giugno 2009 stabilisce: “ Il Collegio Docenti definisce modalità e criteri per assicurare
omogeneità, equità, trasparenza della valutazione nel rispetto del principio
della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa”.
SISTEMA DI VALUTAZIONE IN VERTICALE
L’Istituto, per garantire agli alunni un percorso formativo organico e completo in verticale, individua criteri e procedure di valutazione graduali e
coerenti fra di loro, ma diversificati a seconda dei segmenti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1^ grado, in relazione agli specifici
piani di studio, obiettivi di apprendimento e traguardi delle competenze.
Nella Scuola dell’Infanzia si farà riferimento ai campi d’esperienza, in quella
Primaria e nella Secondaria di 1^ grado alle discipline.
Per ogni ordine di scuola, vengono pertanto individuati criteri valutativi specifici, relativi tanto all’area cognitiva quanto a quella comportamentale.
Tali criteri garantiscono al processo valutativo:
all’interno dello stesso
ordine di scuola
fra i diversi ordini di scuola
omogeneità
equità trasparenza
coerenza
continuità gradualità
329
CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI
AREA COGNITIVA
Scuola dell’Infanzia
Durata triennale (L. n. 53/2003, art. 2 comma1 let. e)
“La scuola dell’infanzia, di durata triennale, concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle
bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e ad assicurare un’effettiva eguaglianza delle
opportunità educative; nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, essa contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei
bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola
primaria”.
L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia ha funzione di carattere
formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte potenzialità del
bambino.
Agli insegnanti competono le responsabilità di verifica e valutazione, intese come raccolta di informazioni alla base dei criteri prestabiliti e attribuzione di
giudizio finale riferito all’ andamento dell’apprendimento per accertare i livelli di autonomia – conoscenza – abilità - competenza raggiunti dagli
alunni.
CRITERI DI VALUTAZIONE
o Partecipazione attiva
o Motivazione/ Interesse/ Attenzione
o Risultati raggiunti
o Aiuti richiesti
o Comprensione delle richieste
o Autonomia e interdipendenza
o Comportamento
Esiste una molteplicità di strumenti utilizzati nella Scuola dell’infanzia per la
verifica e la valutazione degli Apprendimenti:
iniziale in itinere finale
330
Parametri di valutazione
La Scuola dell’Infanzia non ha suddivisioni disciplinari e fa riferimento ai campi di esperienza, grazie ai quali “gli insegnanti accolgono, valorizzano ed
estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini
vanno scoprendo” (Indicazioni nazionali per il curricolo 2012). Ai fini valutativi, si utilizzano schede di verifica intermedie e finali per
verificare i risultati attesi in ogni anno del triennio (bambini di 3-4-5 anni), utilizzando i seguenti: ACQUISITO, NON ACQUISITO, PARZIALMENTE
ACQUISITO. Al termine di ogni anno sul registro di sezione viene annotato il profilo formativo di ogni alunno.
Al termine del terzo anno verranno compilate delle schede di passaggio
PROFILO FORMATIVO DELL’ALUNNO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA con gli
indicatori: A-B-C-D.
Piano di studi
Campi di esperienza
Il corpo e il movimento
I discorsi e le parole
Linguaggi, creatività, espressione
La conoscenza del mondo
Tipologia prove
Prove orali
Prove pratiche Prove grafiche
Osservazioni sistematiche dell’alunno nei vari momenti delle attività
Osservazioni sistematiche e occasionali
Comunicazioni verbali
Esercitazioni pratiche Autovalutazione
Documentazione
Elaborati
331
Livello indicatori esplicativi
A:
LIVELLO AVANZATO
L’alunno/a svolge compiti e risolve
problemi complessi, mostrando
padronanza nell’uso delle conoscenze
e delle abilità; propone e sostiene le
proprie opinioni e assume in modo
responsabile decisioni consapevoli
B:
LIVELLO INTERMEDIO
L’alunno/a svolge compiti e risolve
problemi in situazioni nuove, compie
scelte consapevoli mostrando di saper
utilizzare le conoscenze e le abilità
acquisite
C:
LIVELLO BASE
L’alunno/a svolge compiti semplici
anche in situazioni nuove, mostrando
di possedere conoscenze e abilità
fondamentali e di saper applicare
basilari regole e procedure apprese
D:
LIVELLO INIZIALE
L’alunno/a, se opportunamente
guidato/a, svolge compiti semplici in
situazioni note
AUTOVALUTAZIONE INSEGNANTI
Valutazione del proprio operato:
1. Della pianificazione
a) La scelta delle attività
b) La scelta di metodologie e strategie
c) La gestione della classe e dei momenti critici
d) La scelta di materiali e tecnologie
2. Della realizzazione
a. Utilizzo di strategie e metodologie diversificate
332
b. La gestione degli imprevisti
c. Clima
d. Cambio attività o strategie alla base della risposta degli alunni.
e. Gestione dei comportamenti problematici
Scuola Primaria e Secondaria di 1^ grado
Nella Scuola Primaria e Secondaria di 1 grado, si passa necessariamente,
anche se con la dovuta gradualità, ad una valutazione che consenta di tenere sotto controllo l’evoluzione dei processi di apprendimento e di maturazione
degli alunni.
La valutazione è quindi:
formativa, nel senso che accompagna i processi di apprendimento ed è
di stimolo al miglioramento continuo (consentendo altresì di intervenire nei processi ed eliminare gli ostacoli di varia natura che possono
condizionare l’apprendimento stesso);
è di tipo globale, poiché riguarda il percorso formativo dell’alunno nella sua completezza;
è individualizzata/personalizzata, in quanto ogni alunno è valutato in funzione degli obiettivi programmati e dei progressi compiuti.
La valutazione degli apprendimenti viene espressa in decimi (D.L. 169/2008,
nota 1865/2017); si intende precisare che essa non è rivolta alla sola
rilevazione o misurazione degli esiti, bensì contribuisce a porre attenzione al processo di maturazione integrale dell’alunno come persona, nella
prospettiva del conseguimento del pieno successo formativo, privilegiando in particolare la formazione culturale, sociale e civile.
In tal senso, durante la realizzazione del percorso/processo educativo-didattico, la valutazione di tutto quanto ritenuto utile ai fini della verifica,
non ha una funzione metrologica, ma ha valenza formativa. Pertanto, la misurazione degli esiti di verifica costituisce la base della
valutazione stessa, ma non coincide necessariamente con essa (verifica --- misurazione --- valutazione).
333
Scuola Primaria
Durata di cinque anni: primo anno (alfabetizzazione di base), primo biennio (II e III classe), secondo biennio (IV e V classe)
(L. n. 53/2003, art. 2 comma1 let. f) “La scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo
della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di far apprendere i
mezzi espressivi, ivi inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione europea oltre alla lingua italiana, di porre le basi per l’utilizzazione di
metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e
delle sue leggi, di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai princìpi fondamentali della convivenza civile”.
Nel primo anno le prove di verifica riguardano le strumentalità di base, poi nelle
classi successive le tipologie di prove acquistano carattere più spiccatamente disciplinare.
La valutazione degli elaborati quotidiani degli alunni viene effettuata sia con voti in decimi che con giudizi (bravo, bene, indicazione del numero degli
errori…), specialmente nei primi anni, secondo quanto deciso dall’équipe pedagogica, tenendo conto che uno degli obiettivi della valutazione formativa,
al di là del risultato oggettivo del compito, è incoraggiare e sviluppare l’autostima dell’allievo.
La valutazione quadrimestrale (intermedia e finale) degli apprendimenti, effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe, avviene mediante
l’attribuzione di voti espressi in decimi nel documento di valutazione (i voti,
per decisione collegiale, sono compresi tra il 5 e il 10) e illustra con giudizio analitico il livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno (D.L.
169/2008, art. 3, comma 1), formulato secondo quanto deliberato dal Collegio dei docenti.
La valutazione conclusiva è funzionale all'ammissione/non ammissione alla
classe successiva. I docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno
alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione(D.L. 169/2008, art. 3, comma 1 bis).
Al termine della Scuola Primaria vengono certificate le competenze
raggiunte dall’alunno, sulla base di indicatori di competenze individuati dalla Commissione Valutazione, approvati dal Collegio dei docenti e coerenti con le
direttive ministeriali.
334
Piano di studi Discipline
Italiano, Inglese, Storia, Geografia,
Matematica, Scienze, Tecnologia, Musica, Arte e Immagine, Educazione Fisica, Religione
cattolica / Attività alternativa.
Tipologia prove
- Prove orali, Prove scritte, Prove di comprensione, Prove grafiche, Prove pratiche, Test oggettivi,
Osservazioni sistematiche.
Strumenti
Tempi
- Osservazione
- Interrogazioni
- Prove oggettive (a scelta multipla, di
collegamento, a risposta aperta, di completamento)
- Controllo dei compiti
- Controllo dei quaderni
-Costante
-Periodiche
-Al termine di ogni argomento
-Sistematico
-Periodico
Criteri di valutazione: voti in decimi 5
INSUFFICIENTE RAGGIUNGIMENT
O DEGLI
OBIETTIVI
6 ESSENZIALE
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
7 ADEGUATO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
8 COMPLETO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
9 COMPLETO E
SICURO
RAGGIUNGIMENT
O DEGLI
OBIETTIVI
10 PIENO E
APPROFONDITO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
335
Decodifica
5
L’alunno ha sviluppato una conoscenza frammentaria dei
contenuti proposti, ha compreso in modo insufficiente concetti
logici anche semplici, ha applicato le conoscenze in modo non
organico e/o con errori, si esprime in modo sintetico e
approssimativo; non è autonomo, va aiutato ad organizzare le
fasi di lavoro e il suo apporto personale all’attività scolastica è
discontinuo.
6
L’alunno ha sviluppato una conoscenza essenziale dei contenuti
proposti, ha assimilato le informazioni principali, ha organizzato
le conoscenze in situazioni semplici e/o con errori, si esprime con
sufficiente chiarezza; è abbastanza autonomo nelle situazioni di
lavoro e il suo apporto personale all’attività scolastica è
adeguato.
7
L’alunno ha sviluppato conoscenze corrette, ma non
approfondite, ha assimilato e collegato le informazioni, ha
organizzato e applicato le conoscenze con qualche errore ma non
sostanziale, si esprime in modo soddisfacente seppur con
qualche incertezza; è generalmente autonomo nelle situazioni di
lavoro e il suo apporto personale all’attività scolastica è discreto.
8
L’alunno ha sviluppato conoscenze complete, con un buon livello
di approfondimento, ha assimilato e collegato facilmente le
informazioni, ha organizzato e applicato le conoscenze senza
particolari errori, si esprime in modo chiaro e coerente; è
autonomo, interessato alla costruzione di un metodo di studio,
lavora in modo corretto.
9
L’alunno ha sviluppato conoscenze complete, ampie e articolate,
ha assimilato e collegato tutti i contenuti in modo sicuro e
corretto, ha organizzato e applicato le conoscenze, anche
complesse, senza errori e con disinvoltura, si esprime con
proprietà di linguaggio; è autonomo, ha iniziato ad elaborare un
metodo di studio, lavora in modo attivo e costruttivo.
10
L’alunno ha sviluppato conoscenze complete, ampie, con
approfondimenti anche personali, ha assimilato e collegato tutti i
contenuti in modo rapido ed efficace, ha organizzato e applicato
le conoscenze, anche complesse, senza errori, con facilità e
creatività, si esprime con sicurezza e proprietà di linguaggio e
dimostra una notevole ricchezza lessicale; è autonomo, ha
iniziato ad elaborare un metodo di studio, lavora in modo
costruttivo e propositivo.
336
DESCRITTORI /INDICATORI DI VALUTAZIONE CORRISPONDENTI ALLE DISCIPLINE RIPORTATE NELLE SCHEDE DI VALUTAZIONE.
CLASSE 1 ^
ITALIANO Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei
testi ascoltati.
Scrivere semplici frasi relative al proprio vissuto. Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi.
Utilizzare tecniche di scrittura. Rispettare le convenzioni di scrittura conosciute.
INGLESE Riconoscere comandi, istruzioni e messaggi orali relativi alle
attività svolte.
Riprodurre oralmente parole e/o semplici frasi. Abbinare alcuni vocaboli scritti a oggetti o immagini.
STORIA
CITTADINAN
ZA
Riconoscere la successione, la contemporaneità e la durata
dei fatti. Riconoscere la ciclicità del dì e della notte, dei giorni della
settimana, dei mesi e delle stagioni. Rispettare le regole scolastiche per un corretto rapporto con
gli altri, le cose, gli ambienti.
GEOGRAFIA
Riconoscere la propria posizione e quella degli altri oggetti
nello spazio vissuto rispetto a diversi punti di riferimento. Descrivere verbalmente, utilizzando indicatori topologici, i
propri spostamenti nello spazio vissuto. Rappresentare graficamente spazi vissuti e percorsi,
utilizzando una simbologia non convenzionale.
MATEMATICA
Usare il numero per contare, confrontare e ordinare
raggruppamenti di oggetti. Esplorare, rappresentare e risolvere semplici situazioni
problematiche utilizzando operazioni aritmetiche. Classificare oggetti in base ad una proprietà.
Osservare descrivere e classificare oggetti solidi e piani. Raccogliere dati e informazioni e saperli argomentare.
SCIENZE/
TECNOLOGIA
Osservare, porre domande, fare ipotesi e verificarle. Esplorare ambienti mediante l’impiego dei cinque sensi.
Osservare ed analizzare oggetti e strumenti di uso comune.
MUSICA Utilizzare la voce, il proprio corpo e oggetti vari per
espressioni parlate, recitate e cantate. Discriminare e interpretare gli eventi sonori (dal vivo o
registrati).
337
ARTE e
IMMAGINE Usare creativamente il colore.
Rappresentare figure umane con uno schema corporeo strutturato.
Produrre e rielaborare le immagini con diverse tecniche e
materiali.
EDUCAZIONE
FISICA Riconoscere e denominare le varie parti del corpo. Utilizzare il corpo e il movimento per rappresentare
situazioni comunicative reali o fantastiche. Partecipare al gioco collettivo rispettando indicazioni e
regole.
1° BIENNIO
CLASSE 2^ CLASSE 3^
ITALIANO
Raccontare oralmente una
esperienza personale rispettando un ordine logico e
cronologico. Interagire in una
conversazione rispettando le regole dell’ascolto e dando
risposte pertinenti. Ascoltare, leggere,
comprendere il significato di semplici testi e di
informazioni.
Produrre semplici testi legati ad esperienze personali e a
situazioni quotidiane. Conoscere gli elementi base
di una frase semplice. Applicare le principali
convenzioni ortografiche.
Comprendere, ricordare e
riferire i contenuti essenziali dei testi ascoltati.
Padroneggiare la lettura strumentale.
Comprendere il significato di semplici testi scritti.
Produrre semplici testi scritti curando l’interpunzione,
l’ortografia e la sintassi. Riconoscere ed utilizzare
regole morfosintattiche.
INGLESE
Interagire in semplici scambi
comunicativi utilizzando espressioni e frasi
memorizzate e adatte alla situazione.
Comprendere brevi messaggi servendosi anche di supporti
visivi. Copiare, completare vocaboli
e/o semplici frasi adatte alla situazione comunicativa
Comprendere in modo
globale parole, comandi, istruzioni, semplici frasi
relativi alle attività svolte. Produrre oralmente vocaboli,
semplici domande e brevi frasi riferiti a oggetti, luoghi
e situazioni note. Riprodurre vocaboli scritti ed
abbinarli a oggetti ed immagini.
338
STORIA CITTADINANZA
Collocare nel tempo fatti ed
esperienze vissute e riconoscere i rapporti
esistenti tra loro.
Ricostruire e comprendere eventi e trasformazioni
storiche anche con l’uso delle fonti.
Riferire le conoscenze acquisite.
Collocare nel tempo fatti ed
esperienze vissute e riconoscere i rapporti
esistenti tra loro.
Ricostruire e comprendere eventi e trasformazioni
storiche anche con l’uso delle fonti.
Riferire le conoscenze acquisite.
Utilizzare il lessico specifico della disciplina.
GEOGRAFIA
Riconoscere la propria posizione e quella degli oggetti
nello spazio vissuto rispetto a diversi punti di riferimento.
Riconoscere gli elementi fisici e antropici di un ambiente,
cogliendo i principali rapporti di connessione e
interdipendenza. Leggere semplici
rappresentazioni iconiche e cartografiche.
Riferire le conoscenze acquisite.
Riconoscere la propria posizione e quella degli
oggetti nello spazio vissuto rispetto a diversi punti di
riferimento. Riconoscere gli elementi fisici
e antropici di un ambiente, cogliendo i principali rapporti
di connessione e interdipendenza.
Leggere semplici rappresentazioni iconiche e
cartografiche. Riferire le conoscenze
acquisite.
Utilizzare il lessico specifico della disciplina.
MATEMATICA
Confrontare, ordinare i numeri
naturali, operare con essi. Memorizzare regole e
procedimenti di calcolo.
Risolvere e rappresentare semplici problemi.
Riconoscere semplici figure geometriche e operare con
misure arbitrarie. Rappresentare graficamente
dati.
Conoscere, ordinare e
confrontare numeri naturali e decimali.
Padroneggiare abilità di
calcolo orale e scritto. Misurare grandezze.
Risolvere problemi. Conoscere le frazioni,
classificarle ed operare con esse.
Riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche.
Raccogliere informazioni e organizzarle secondo
opportune modalità.
SCIENZE/
TECNOLOGIA
Osservare, porre domande,
fare ipotesi e verificarle. Descrivere e classificare le
caratteristiche della materia. Riconoscere e descrivere le
Osservare, porre domande,
fare ipotesi e verificarle. Conoscere le caratteristiche
della materia. Osservare, sperimentare,
339
principali strutture degli
organismi viventi. Osservare, descrivere, usare
correttamente oggetti e/o
strumenti di uso comune.
interpretare e descrivere
trasformazioni ambientali naturali e artificiali.
Descrivere le principali
strutture di organismi viventi. Realizzare esperienze concrete
e operative. Osservare, analizzare,
pianificare e realizzare oggetti e strumenti di uso comune.
Riferire le conoscenze acquisite.
Utilizzare il lessico specifico della disciplina.
MUSICA Utilizzare la voce, il proprio
corpo e oggetti vari per
produrre suoni. Eseguire per imitazione
semplici canti e brani. Ascoltare e descrivere brani
musicali di vario genere.
Utilizzare la voce, il proprio corpo e oggetti vari per
produrre suoni. Eseguire per imitazione
semplici canti e brani. Ascoltare e descrivere brani
musicali di vario genere.
ARTE e
IMMAGINE
Usare creativamente gli elementi del linguaggio visivo
e le tecniche espressive. Tradurre graficamente le
sequenze narrative di una storia.
Osservare e descrivere un’immagine.
Utilizzare strumenti e tecniche diverse per realizzare
immagini. Osservare e descrivere
immagini. Individuare in un’opera d’arte
alcuni elementi essenziali.
EDUCAZIONE
FISICA
Padroneggiare abilità motorie di base in situazioni diverse.
Partecipare alle attività di gioco e di sport, rispettandone
le regole.
Padroneggiare abilità motorie di base in situazioni diverse.
Partecipare alle attività di gioco e di sport, rispettandone
le regole.
2 ° BIENNIO
CLASSE 4^ CLASSE 5^
ITALIANO
Esprimere il proprio punto di
vista in conversazioni spontanee e guidate.
Raccontare i propri vissuti seguendo un ordine logico e
cronologico.
Leggere applicando varie tecniche.
Produrre testi coesi e ortograficamente corretti,
Partecipare ad una
conversazione rispettando le
idee altrui ed esprimendo
proprie opinioni.
Relazionare su esperienze
personali rispettando un
ordine logico e cronologico ed
inserendo elementi funzionali
al racconto.
340
utilizzando termini specifici.
Riconoscere e analizzare le parti del discorso.
Applicare varie tecniche di
lettura.
Leggere testi di vario tipo
riconoscendo le
caratteristiche.
Produrre testi di vario tipo
coesi e corretti.
Riconoscere e analizzare le
parti del discorso.
Ampliare il patrimonio
lessicale e usarlo in diversi
contesti.
INGLESE
Comprendere istruzioni e frasi di uso quotidiano.
Comprendere brevi e semplici testi servendosi
anche di supporti visivi. Interagire in semplici scambi
comunicativi utilizzando
espressioni e frasi adatte alla situazione
Scrivere semplici e brevi messaggi seguendo un
modello dato
Comprendere istruzioni e frasi
di uso quotidiano
Comprendere brevi e semplici
testi servendosi anche di
supporti visivi
Interagire in semplici scambi
comunicativi utilizzando
espressioni e frasi adatte alla
situazione.
Scrivere semplici e brevi
messaggi seguendo un
modello dato
Cogliere alcune strutture
linguistiche
STORIA
CITTADINANZA
Ricavare informazioni da
fonti di vario tipo. Collocare nello spazio e nel
tempo i fatti, individuando i
possibili nessi tra eventi storici e caratteristiche
geografiche di un territorio. Elaborare quadri storici di
sintesi relativi alle civiltà studiate.
Conoscere ed usare termini specifici del linguaggio
disciplinare.
Ricavare informazioni da
documenti di diverso tipo.
Leggere ed interpretare le
testimonianze del passato.
Rappresentare le conoscenze
apprese su fasce
cronologiche, carte storico/
geografiche, grafici.
Elaborare quadri di sintesi.
Utilizzare correttamente la
cronologia storica.
Rielaborare le conoscenze
utilizzando il linguaggio
specifico.
GEOGRAFIA
Leggere ed interpretare
grafici e carte geografiche di vario tipo e di diversa scala.
Conoscere e descrivere gli aspetti caratterizzanti i
diversi ambienti naturali
Muoversi consapevolmente in
uno spazio noto tenendo
presente punti di riferimento,
utilizzando organizzatori
topologici e carte mentali.
Conoscere e descrivere gli
341
italiani.
Esplicitare il nesso tra le risorse dell’ambiente e le
condizioni di vita dell’uomo.
Conoscere ed usare i termini specifici del linguaggio
disciplinare.
aspetti caratterizzanti i diversi
ambienti.
Proporre semplici ipotesi di
soluzione ai problemi
ambientali.
Stabilire relazioni tra
ambiente, risorse, condizioni
di vita,..
Utilizzare gli strumenti della
disciplina (carte, tabelle,
grafici,...) per descrivere fatti
e fenomeni usando il
linguaggio disciplinare.
CLASSE 4^ CLASSE 5^
MATEMATICA
Leggere, scrivere, ordinare
numeri naturali e decimali. Eseguire con sicurezza le
quattro operazioni.
Risolvere problemi utilizzando varie tecniche
procedurali. Conoscere, analizzare e
rappresentare figure piane e calcolarne il perimetro.
Confrontare ed operare con grandezze e unità di misura.
Effettuare stime e previsioni. Raccogliere dati, classificarli
e rappresentarli in tabelle.
Leggere, scrivere, ordinare
numeri naturali, decimali,
frazionari.
Risolvere situazioni
problematiche utilizzando
formule, tecniche e procedure
di calcolo.
Raffigurare, descrivere,
operare con figure
geometriche e misure.
Raccogliere, classificare,
rappresentare dati.
Ricavare informazioni dalla
lettura di dati.
Conoscere ed usare linguaggi
logici.
SCIENZE/
TECNOLOGIA
Osservare e analizzare le
strutture fondamentali degli esseri viventi
descriverne il ciclo vitale mettendolo in relazione con
l’ambiente. Individuare le proprietà dei
materiali attraverso semplici esperimenti.
Rappresentare le caratteristiche di un oggetto
e coglierne le trasformazioni nel tempo.
Riconoscere e descrivere
fenomeni del mondo fisico, biologico, tecnologico, ...
Eseguire semplici esperimenti con materiali e strumenti
diversi. Conoscere e descrivere la
funzione degli apparati del corpo umano.
Osservare, descrivere, interpretare i principali
fenomeni celesti. Rappresentare i dati
dell’osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi,
disegni, testi.
342
Descrivere caratteristiche e
funzioni di un oggetto e di una semplice macchina.
MUSICA
Sperimentare varie modalità di produzione sonora
improvvisando, imitando o
riproducendo semplici brani individualmente e/o in
gruppo. Riconoscere i simboli
convenzionali e non.
Utilizzare la voce, gli
strumenti, gli oggetti, per
produrre suoni.
Eseguire semplici brani
individualmente o in gruppo.
Riconoscere il valore della
musica come segno distintivo
di culture e popoli.
Riconoscere sistemi simbolici
convenzionali e non.
ARTE e
IMMAGINE
Osservare e descrivere
un’immagine e un’opera d’arte.
Produrre e riprodurre creativamente
rappresentazioni grafiche usando tecniche diverse.
Osservare e descrivere
un’immagine e un’opera d’arte.
Riconoscere gli elementi di
base del linguaggio visivo.
Utilizzare strumenti, materiali
diversi per la produzione.
EDUCAZIONE
FISICA
Padroneggiare gli schemi motori, posturali e le loro
interazioni. Partecipare alle attività di
gioco e sport, rispettandone le regole.
Utilizzare il corpo con modalità comunicative ed
espressive. Riconoscere il rapporto tra
alimentazione e benessere fisico.
Coordinare vari schemi
motori.
Utilizzare coordinate spazio-
tempo funzionali ad una data
situazione sportiva.
Partecipare in forma
propositiva ad un gioco di
squadra rispettando le regole.
RELIGIONE CATTOLICA ATTIVITÀ ALTERNATIVE:
CITTADINANZA E
COSTITUZIONE
CLASSE 1
Scoprire Dio come creatore e padre e conoscere gli
avvenimenti fondamentali della vita di Gesù.
Riconoscere nella Chiesa la
comunità di coloro che credono in Gesù Cristo.
Riconoscere e rispettare le regole.
Mettere in atto
comportamenti di autonomia.
343
CLASSE 2
Scoprire Dio come creatore e padre che ha voluto stabilire
un’alleanza con l’uomo.
Conoscere Gesù di Nazareth come Emanuele e Messia
attraverso i racconti evangelici.
Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua
missione.
Prendere consapevolezza del sé , interagendo con
gli altri.
Assumere uno spirito di collaborazione e di
solidarietà.
CLASSE 3
Riconoscere la Bibbia come
libro sacro e saper riferire circa alcune pagine bibliche
fondamentali. Conoscere Gesù di Nazareth
come Emanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale
testimoniato dai cristiani. Individuare i tratti essenziali
della Chiesa e della sua missione.
Sviluppare il senso
dell’identità personale ed essere consapevoli delle
proprie esigenze. Essere consapevoli delle
differenze e rispettarle.
CLASSE 4
Conoscere la Bibbia come libro sacro per Ebrei e Cristiani.
Riconoscere Gesù come il
Signore che annuncia il Regno di Dio con parole e azioni a
partire dai Vangeli. Conoscere le origini del
cristianesimo e la nascita della Chiesa.
Prendere consapevolezza
del sé, interagendo con
gli altri.
Accettare e condividere
valori e atteggiamenti
cooperativi.
CLASSE 5
Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e
delle altre grandi religioni. Ricostruire le tappe
fondamentali della vita di Gesù a partire dai Vangeli.
Riconoscere avvenimenti, persone, strutture e segni
fondamentali della Chiesa.
Mettere in atto
comportamenti di
autonomia, autocontrollo,
fiducia di sé.
Assumere uno spirito di
collaborazione.
344
Quantificazione, per ogni disciplina, delle prove di verifica quadrimestrali (livello minimo) utili ai fini valutativi
Voti a quadrimestre: scritto/orale/pratico
CLASSE PRIMA
DISCIPLINE
I QUADRIMESTRE
II QUADRIMESTRE
ITALIANO 1 scritto + 1 orale 2 scritto + 1 orale
MATEMATICA 1 scritto + 1 orale 2 scritto + 1 orale
INGLESE 2 orale 2 orale
STORIA – GEOGRAFIA – SCIENZE
2 orale/scritto
2 orale/scritto
TECNOLOGIA 2 pratico 2 pratico
MUSICA 2 pratico 2 pratico
MOTORIA 2 pratico 2 pratico
ARTE 2 pratico 2 pratico
RELIGIONE 2 orale 2 orale
ATT. ALTERNATIVA 2 orale 2 orale
CLASSE SECONDA – TERZA – QUARTA - QUINTA
DISCIPLINE
I QUADRIMESTRE e II QUADRIMESTRE
ITALIANO 2 scritto + 1 orale
MATEMATICA 2 scritto + 1 orale
INGLESE 1 scritto + 2 orale
(cl.2^: 2 orale)
STORIA – GEOGRAFIA – SCIENZE
2 orale/scritto
TECNOLOGIA 2 pratico
MUSICA 2 pratico
MOTORIA 2 pratico
ARTE 2 pratico (classi 2^ e 3^)
1 pratico +1 scritto/orale (classi 4^ e 5^)
RELIGIONE 2 orale
ATT. ALTERNATIVA 2 orale
345
Scuola Secondaria di 1^ grado
Durata di tre anni: biennio (classi I e II) e terzo anno (classe III) (L. n. 53/2003, art. 2 comma1 let. f)
“La scuola secondaria di primo grado si articola in un biennio e in un terzo anno
che completa prioritariamente il percorso disciplinare ed assicura l’orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo (…).
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio ed al rafforzamento
delle attitudini all’interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso
l’alfabetizzazione e l’approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla
evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo
sviluppo della personalità dell’allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta
corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce
lo studio di una seconda lingua dell’Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione; il primo ciclo di istruzione si
conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di accesso al sistema dei licei e al sistema dell’istruzione e della formazione professionale”.
Valutazione degli apprendimenti (area cognitiva)
Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la
valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa con voti in decimi
(D.L. 169/2008, nota 1865/2017). La valutazione periodica degli apprendimenti, come la correzione degli elaborati
quotidiani degli alunni e delle prove di verifica scritte/orali/pratiche, viene effettuata utilizzando l’intera scala decimale.
La valutazione quadrimestrale (intermedia e finale) degli apprendimenti, effettuata collegialmente dai docenti del Consiglio di classe, avviene mediante
l’attribuzione di voti espressi in decimi nel documento di valutazione (i voti, per decisione collegiale, sono compresi tra il 4 e il 10).
Ammissione alla classe successiva
Il DL 62/2017 e la Nota 1865/2017 intervengono sulle modalità di ammissione alla classe successiva: “L'ammissione alle classi seconda e terza di scuola
secondaria di primo grado è disposta, in via generale, anche nel caso di
parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Pertanto, l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche
se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione”.
La non ammissione alla classe successiva è prevista a queste condizioni
(Nota Miur 1865/2017):
346
“In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, il consiglio di classe, con adeguata motivazione e tenuto conto
dei criteri definiti dal collegio dei docenti, può non ammettere l'alunno alla classe successiva nel caso di parziale o mancata acquisizione dei
livelli di apprendimento in una o più discipline (voto inferiore a 6/10). La non ammissione viene deliberata a maggioranza; il voto espresso nella
deliberazione di non ammissione dall'insegnante di religione cattolica o di attività alternative - per i soli alunni che si avvalgono di detti
insegnamenti-, se determinante per la decisione assunta dal consiglio di classe, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale”.
se si è incorsi nella sanzione di competenza del Consiglio di Istituto di
esclusione dallo scrutinio finale (DPR 249/1998, art. 4, commi 6 e 9 bis)
Attività di miglioramento dei livelli di apprendimento
A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed opportunamente alle famiglie degli alunni eventuali livelli
di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, attiva
specifiche strategie e azioni che consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento.
Validità dell’anno scolastico
Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato (D.L.
n. 59/2004, art. 11, comma 1, nota 1865/2017). In tal senso l’Istituzione
scolastica fornisce informazioni puntuali agli alunni e alle loro famiglie circa le eventuali ore di assenza effettuate, secondo la periodicità definita
autonomamente dalla scuola. Eventuali deroghe al limite minimo di frequenza previsto per accertare la
validità dell'anno scolastico spettano al Collegio dei docenti, che le delibera: esse possono essere individuate per casi eccezionali, debitamente
documentati, a condizione che la frequenza effettuata dall'alunno consenta al consiglio di classe di acquisire gli elementi necessari per procedere alla
valutazione finale. Per gli alunni per i quali viene accertata, in sede di scrutinio finale, la non
validità dell'anno scolastico, il Consiglio di classe non procede alla valutazione degli apprendimenti disponendo la non ammissione alla
classe successiva.
Al termine del triennio, dopo il superamento dell’esame di stato conclusivo,
vengono certificate le competenze raggiunte dall’alunno nelle diverse discipline: “Al termine dell'anno conclusivo della scuola secondaria di primo
grado, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire
l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo
del lavoro” (Dpr 122/2009, art. 1, comma 6).
347
Piano di studi
discipline
Italiano
Lingua Inglese
Seconda Lingua Comunitaria (Tedesco/Spagnolo)
Storia–Cittadinanza e Costituzione
Geografia- Geostoria
Matematica
Scienze
Tecnologia
Musica
Arte e Immagine
Scienze Motorie e Sportive
Religione Cattolica/Attività Alternativa Religione Cattolica
(AARC)*
*La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica e delle attività
alternative, per le alunne e gli alunni che se ne avvalgono, è resa su una nota distinta con giudizio sintetico (DL 297/1994, art. 309 del decreto legislativo
16 aprile 1994, n. 297; DL 62/2017, II, art.7), ovvero OTTIMO, DISTINTO, BUONO, DISCRETO, SUFFICIENTE, NON SUFFICIENTE.
Come specificato nella nota 1865/2017, “la valutazione periodica e finale degli
apprendimenti è riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di
istruzione (D.M. 254/2012) e alle attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”. Per queste ultime, la valutazione trova espressione nel
complessivo voto delle discipline dell’area storico-geografica, ai sensi dell’art. 1 della L. 169/2008”.
“I docenti, anche di altro grado scolastico, che svolgono attività nell’ambito del
potenziamento e dell’arricchimento dell’offerta formativa, forniscono elementi di
informazione sui livelli di apprendimento conseguiti dagli alunni e sull’interesse manifestato".
“I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutte le alunne e gli alunni
della classe; nel caso in cui a più docenti di sostegno sia affidato, nel corso dell'anno scolastico, la stessa alunna o lo stesso alunno con disabilità, la
valutazione è espressa congiuntamente” (DL n. 62/2017, II, art 6).
348
Tipologia prove
- Prove orali - Prove scritte
- Prove di comprensione
- Prove grafiche - Prove pratiche
- Test oggettivi - Osservazioni sistematiche
-Compiti autentici, compiti di realtà, autobiografie cognitive, rubriche valutative
Strumenti
Tempi
- Prove d’ingresso
- Primo periodo di scuola
Osservazione
Costante
Interrogazioni
Periodiche
Prove di verifica oggettive (a scelta multipla, di
collegamento, a risposta aperta, di completamento) e
soggettive (elaborati)
Al termine di ogni percorso di apprendimento
Controllo dei compiti
Sistematico
Controllo dei quaderni Periodico
349
Accordi dei vari dipartimenti riguardo alle prove di verifica
quadrimestrali (livello minimo) utili ai fini valutativi
DIPARTIMENTO
VERIFICHE
Lettere
Italiano: 3 scritte+2 orali
Storia: 2 voti (scritto/orale)
Geografia + Geostoria: 2 voti (scritto/orale)
Scienze
matematiche
Matematica: 3 scritte +1 orale
Scienze: 2 voti (scritto/orale)
Lingue straniere
1a lingua (inglese): 3 scritte+1 orale
2a lingua (tedesco/spagnolo): 2 scritte + 2 orali
Tecnologia
3 scritte+2 orali
Arte e immagine
4 pratiche : classi I e classi II
4 pratiche + 1 orale: classi III
Scienze motorie
2 voti pratica
2 voti (scritto/ orale): solo per esoneri temporanei o permanenti
Musica 2 voti (orale/pratica)
Religione
2 voti (scritto/orale)
Alternativa alla religione cattolica
2 voti (scritto/orale)
Criteri di valutazione: voti in decimi 4
CARENTE
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
5
PARZIALE
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
6
ESSENZIALE
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
7
ADEGUATO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
8
COMPLETO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
9
COMPLETO E
SICURO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
10
PIENO E
APPROFONDITO
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
350
Decodifica
4
L’allievo ha sviluppato una conoscenza gravemente carente dei contenuti di apprendimento. Non ha maturato abilità di base, incontra difficoltà nella
comprensione, effettua analisi e sintesi in modo scorretto, commette errori gravi e diffusi. Non è in grado di usare una terminologia specifica, si esprime in modo disorganico e limitato. Si orienta in modo confuso, anche se guidato.
5
L’allievo ha sviluppato una conoscenza frammentaria dei contenuti di apprendimento. Ha maturato abilità incerte, comprende in modo lacunoso,
effettua analisi e sintesi in modo scorretto o parziale, commette errori. Si esprime in modo improprio. Si orienta in modo approssimativo e solo con l’aiuto del docente.
6
L’allievo ha sviluppato una conoscenza essenziale dei contenuti di apprendimento. Ha maturato abilità di base, comprende le informazioni
principali ed esplicite, effettua analisi e sintesi superficialmente, commette alcuni errori. Si esprime con una terminologia piuttosto generica e l’esposizione
è mnemonica. Si orienta in situazioni di lavoro semplici e note, solitamente ha bisogno di essere guidato.
7
L’allievo presenta una conoscenza abbastanza completa dei contenuti di
apprendimento. Ha maturato discrete abilità, comprende adeguatamente, effettua analisi e sintesi in modo generalmente corretto, inquadra le situazioni,
collega e classifica seguendo schemi noti. Si esprime con un linguaggio per lo più appropriato. Si orienta in modo autonomo in semplici situazioni nuove.
8
L’allievo possiede una conoscenza completa dei contenuti di apprendimento. Ha
maturato buone abilità, ha capacità di comprensione, di collegamento organico, di classificazione, di interpretazione; effettua analisi e sintesi corrette e
coerenti. Utilizza il linguaggio disciplinare in modo chiaro. Si orienta autonomamente impiegando le conoscenze e le tecniche acquisite.
9
L’allievo dimostra una conoscenza approfondita dei contenuti di apprendimento.
Ha maturato abilità elevate, ha capacità di comprendere contenuti abbastanza complessi, di cogliere implicazioni e determinare correlazioni, di rielaborare, di
valutare la coerenza dei procedimenti adottati. Si esprime in modo corretto e sicuro, utilizzando una terminologia appropriata. Si orienta autonomamente,
con una visione completa di quanto appreso.
10
L’allievo dimostra una conoscenza ampia e approfondita dei contenuti di apprendimento. Ha maturato abilità eccellenti, ha capacità di comprendere
contenuti complessi, di cogliere implicazioni e determinare correlazioni, di collegare organicamente i concetti, di rielaborare personalmente e criticamente,
di assumere consapevolezza dei procedimenti adottati. Si esprime in modo preciso e sicuro, utilizzando una terminologia ricca e appropriata. Si orienta autonomamente con spiccate capacità di inquadrare quanto appreso in una
visione generale e completa.
351
Decodifica giudizi di RELIGIONE
OTTIMO Lo studente dimostra di saper individuare, spiegare e applicare in
modo coerente conoscenze e abilità religiose in una pluralità di situazioni di vita complesse. È in grado di consultare e comparare
fonti religiose e di utilizzare gli elementi raccolti per elaborare e giustificare soluzioni a problematiche religiose non familiari. Dimostra in modo chiaro e coerente una capacità di pensiero e ragionamento
religioso. Sa sviluppare argomentazioni a sostegno di indicazioni e decisioni che si riferiscono a situazioni personali, sociali o globali.
DISTINTO Lo studente dimostra di saper individuare gli aspetti religiosi di molte
situazioni di vita complesse e sa applicare a tali situazioni concetti e modelli religiosi. Sa anche mettere a confronto, scegliere e valutare
visioni religiose adeguate alle problematiche della vita reale. Dimostra una capacità critica del mondo religioso e sa costruire argomentazioni fondate, utilizzando capacità di indagine ben sviluppate e nessi
appropriati tra le proprie conoscenze.
BUONO Lo studente dimostra di sapersi destreggiare in modo efficace con situazioni e problemi religiosi esplicitamente descritti facendo
inferenze sul ruolo della religione. Sa scegliere e integrare spiegazioni di carattere religioso che provengono da diversi ambiti del sapere e sa
metterli direttamente in relazione ad aspetti di vita reale. È capace di riflettere sulle proprie azioni e di comunicare le decisioni assunte ricorrendo a conoscenze di carattere religioso.
DISCRETO Lo studente sa individuare le problematiche religiose ed esprimerle con chiarezza in un numero limitato di contesti. Sa selezionare fatti e conoscenze necessari ad elaborare risposte a problematiche religiose
utilizzando semplici modelli o strategie di ricerca. È capace di interpretare e utilizzare concetti religiosi di diverse aree disciplinari. È
in grado di sviluppare argomentazioni che portino a decisioni fondate.
SUFFICIENTE Lo studente dimostra di possedere conoscenze e strategie sufficienti a rispondere a situazioni religiose problematiche familiari basandosi su
processi semplici. È capace interpretare in maniera letterale i documenti e solo descrivere i fenomeni religiosi. Dimostra un interesse limitato e superficiale verso la dimensione religiosa.
NON
SUFFICIENTE Lo studente dimostra di possedere conoscenze religiose tanto limitate
da poter essere applicate soltanto in poche situazioni e a una documentazione religiosa a lui familiari. È capace di elaborare
spiegazioni a problematiche ovvie utilizzando abilità elementari. Non dimostra interesse verso la dimensione religiosa.
Decodifica giudizi di ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA
OTTIMO Pieno e approfondito raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione costante e seria. Esposizione fluida con lessico appropriato.
Preparazione completa ed approfondita. Metodo di studio autonomo e razionale. Disponibilità al confronto critico e al dialogo educativo.
DISTINTO Completo e sicuro raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione
responsabile. Esposizione pertinente con lessico appropriato. Preparazione completa ed appropriata. Metodo di studio puntuale ed
ordinato. Disponibilità all'attività didattica e al dialogo educativo
BUONO Completo raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione per lo più
352
responsabile. Esposizione abbastanza pertinente. Preparazione per lo
più completa ed appropriata. Metodo di studio abbastanza puntuale ed ordinato. Disponibilità all’attività didattica se guidato.
DISCRETO Soddisfacente raggiungimento degli obiettivi Partecipazione normale.
Capacità logico-espressive per lo più adeguate. Preparazione abbastanza completa ed applicazione non sempre regolare.
Disponibilità non sempre adeguata all'attività didattica e al dialogo educativo.
SUFFICIENTE Essenziale raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione accettabile.
Esposizione semplice, ma piuttosto corretta. Preparazione essenziale ed impegno discontinuo. Disponibilità all'attività didattica e al dialogo educativo solo se stimolato.
NON SUFFICIENTE
Carente/parziale raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione
difficoltosa e a volte scorretta. Capacità logico-espressive incerte ed inesatte. Preparazione ridotta e superficiale. Applicazione discontinua.
Scarsa disponibilità all'attività didattica
353
CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI
AREA COMPORTAMENTALE
Il percorso educativo-didattico della Scuola non sviluppa solo strumenti e condizioni di apprendimento per conoscere le discipline e i loro linguaggi
specifici, ma costituisce un costante processo di formazione volto ad aiutare l’alunno a diventare una persona rispettosa delle regole che
rendono possibile la convivenza civile. Un comportamento adeguato, quindi, si manifesta sia nel rispetto delle
regole (rispetto delle norme, delle persone, dei materiali, dell’ambiente
scolastico e delle strutture, del Regolamento d’Istituto), sia nel modo in cui ogni alunno si pone di fronte all’esperienza scolastica (interesse,
partecipazione, impegno nello svolgere il proprio lavoro, collaborazione e organizzazione).
Viene valutato il comportamento degli allievi durante l’intero periodo di permanenza nella sede scolastica, anche con riferimento alle iniziative e alle
attività con rilievo educativo realizzate fuori di essa. La valutazione del comportamento avviene così come prescritto delle direttive
ministeriali (L. n.53/2003; D.L. n. 59/04 artt.8-11; L. n. 169/2008; D.P.R. n.122/09, DL n. 62 del 13/04/2017, Nota MIUR n. 1865 del 10/10/2017), che
ne prevedono la valutazione sia per la Scuola Primaria sia per la Scuola Secondaria di 1^ grado, così espressa:
“La valutazione del comportamento delle alunne e degli alunni viene
espressa, per tutto il primo ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa
riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, allo Statuto delle
studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall'istituzione scolastica. Il collegio dei docenti definisce i criteri per la
valutazione del comportamento, determinando anche le modalità di espressione del giudizio.”
Il giudizio sintetico, formulato secondo le modalità deliberate dal
collegio dei docenti ed espresso collegialmente dai docenti dell’Equipe pedagogica per la scuola primaria/ del Consiglio di Classe per la
Secondaria, deve essere riportato nel documento di valutazione.
Inoltre: “dall’anno scolastico 2017-2018 per tutte le alunne e tutti gli alunni di
scuola primaria e secondaria di primo grado la valutazione periodica e
finale viene integrata con la descrizione dei processi formativi (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del
livello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito”;
“nella scuola secondaria di primo grado, è stata abrogata la norma che prevedeva la non ammissione alla classe successiva per gli
354
alunni che conseguivano un voto di comportamento inferiore a 6/10 (L. 169/2008, art. 2 comma 3). Come è stato già precisato, infatti,
la valutazione del comportamento viene espressa mediante un giudizio sintetico. E' stata invece confermata la non ammissione alla classe
successiva, in base a quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, nei confronti di coloro cui è stata irrogata la sanzione
disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale (articolo 4, commi 6 e 9 bis del DPR n. 249/1998)”.
Nell’ottica della verticalità del curricolo, nei tre ordini di scuola il
comportamento viene valutato attraverso indicatori comuni, graduati a seconda
dell’età evolutiva dell’alunno.
INDICATORI
SCUOLA INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SEC. 1^ GRADO
RISPETTO
DELLE REGOLE NELLE
RELAZIONI CON
GLI ALTRI
RISPETTO DELLE
REGOLE SOCIALI
RISPETTO DEL
SÉ, DELL’ALTRO,
DEL DIVERSO
RISPETTO DEL
MATERIALE
(PROPRIO E
ALTRUI)
RISPETTO
DELL’AMBIENTE
SCOLASTICO
RISPETTO DELLE
NORME, INTERAZIONE NEL
GRUPPO
RISPETTO DELLE
PERSONE
RISPETTO DEL
MATERIALE
(PROPRIO E
ALTRUI)
RISPETTO
DELL’AMBIENTE
SCOLASTICO
RISPETTO DELLE NORME
RISPETTO DELLE
PERSONE
RISPETTO DEL
MATERIALE (PROPRIO E
ALTRUI)
RISPETTO
DELL’AMBIENTE
SCOLASTICO E DELLE
STRUTTURE
RISPETTO DEL
REGOLAMENTO
D’ISTITUTO
ATTEGGIAMENT
O VERSO
L’ESPERIENZA
SCOLASTICA
INTERESSE
PARTECIPAZIONE
IMPEGNO
COLLABORAZIONE
ORGANIZZAZIONE
INTERESSE
PARTECIPAZIONE
IMPEGNO
COLLABORAZIONE
ORGANIZZAZIONE
DEL LAVORO
INTERESSE
PARTECIPAZIONE
IMPEGNO
COLLABORAZIONE
ORGANIZZAZIONE
DEL LAVORO
CONTRIBUTO
PERSONALE
ALL’ATTIVITÀ
DIDATTICA
355
Scuola dell’Infanzia
La Scuola dell’Infanzia concorre anch’essa alla formazione della coscienza civica degli alunni, non valutabile specificamente come voto di condotta, ma come
una relazione positiva nei confronti di se stesso, degli altri e dell’esperienza scolastica.
Gli indicatori sono stati inseriti nella valutazione delle competenze chiave europee “Competenze sociali e civiche”, “Spirito d’iniziativa e
intraprendenza”, “Imparare a imparare” tratti dai campi di esperienza e definiti come competenze trasversali.
Valutazione del comportamento nella Scuola dell’Infanzia
RISPETTO DELLE
REGOLE E LE
RELAZIONI CON GLI
ALTRI
COMPETENZA
CHIAVE EUROPEA
INDICATORI LIVELLO
RAGGIUNTO
A B C D
RISPETTO
DELLE REGOLE
SOCIALI
Competenze
sociali e civiche
Mette in atto comportamenti
socialmente accettabili
Sviluppa il senso di appartenenza e
condivide i valori della comunità
RISPETTO DEL
SÉ,
DELL’ALTRO,
DEL DIVERSO
Competenze
sociali e civiche.
Spirito di iniziativa
e intraprendenza.
Mostra sicurezza ed autonomia nella
vita quotidiana
Manifesta interessi per i membri del
gruppo attraverso l’ascolto
Si confronta con gli altri, conosce i
propri limiti e chiede aiuto
Mostra interesse verso la diversità
Accetta e rispetta l’altro come diverso
da sé
Mostra disponibilità per aiutare i
compagni
RISPETTO DEL
MATERIALE
PROPRIO E
ALTRUI
Spirito di iniziativa
e intraprendenza.
Mostra rispetto per l’ambiente
scolastico, per il materiale proprio e
altrui.
RISPETTO
DELL’AMBIENTE
SCOLASTICO
Spirito di iniziativa
e intraprendenza
Interagisce in modo rispettoso con
l’ambiente e i compagni.
ATTEGGIAMENTO NEI
CONFRONTI
DELL’ESPERIENZA
SCOLASTICA
COMPETENZA
CHIAVE EUROPEA
INDICATORI LIVELLO
RAGGIUNTO
A B C D
INTERESSE/
ATTENZIONE
Imparare a
imparare
Motiva scelte e decisioni, si mostra
interessato
PARTECIPAZIONE
Imparare a
imparare
Organizza il proprio lavoro e lo porta
a termine con costanza
IMPEGNO Imparare ad
imparare
Utilizza semplici strategie per
organizzare il lavoro.
356
Valuta il proprio lavoro e il risultato
ottenuto
COLLABORAZIONE Spirito di
iniziativa e
intraprendenza
Competenze
sociali e civiche
Completa attività di vario genere per
un progetto comune.
Si confronta con gli altri, conosce i
propri limiti e chiede aiuto
Collabora e si mostra disponibile
LIVELLO RAGGIUNTO : A LIVELLO AVANZATO
B LIVELLO INTERMEDIO
C LIVELLO BASE D LIVELLO INIZIALE
La decodifica è la stessa indicata nei PARAMETRI DI VALUTAZIONE- AREA
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI.
Scuola Primaria
La valutazione del comportamento è affidata al giudizio collegiale del consiglio di classe e scaturisce dalla sintesi dei vari descrittori:
Rispetto delle regole nelle relazioni con gli altri
o Rispetto delle norme che regolano la vita della scuola,
comprese frequenza e puntualità o Rispetto del materiale proprio e altrui
o Rispetto dell’ambiente scolastico
o Capacità di collaborazione o Rispetto dei ruoli
o Contributo personale o Capacità di valorizzare il contributo altrui
Atteggiamento nei confronti dell’esperienza scolastica
o interesse o partecipazione
o impegno e rispetto degli doveri scolastici
o collaborazione con i compagni e i docenti o organizzazione del lavoro
357
Indicatore GIUDIZIO Descrittori Sanzioni
disciplinari Rispetto
delle
regole,
interazione
nel gruppo
OTTIMO
o Il comportamento è costantemente
responsabile e consapevole nel rispetto
di persone, regole e ambiente scolastico.
La relazione con gli altri risulta corretta.
o Nel gruppo sa interagire in modo
costruttivo ed efficace, apportando il
proprio contributo e sapendo valorizzare
quello altrui nel pieno rispetto dei ruoli.
Nessuna
DISTINTO
o Il comportamento è responsabile nel
rispetto di persone, regole e ambiente
scolastico. La relazione con gli altri
risulta corretta.
o Nel gruppo sa interagire in modo
costruttivo, apportando il proprio
contributo nel rispetto dei ruoli.
Nessuna
BUONO
o Il comportamento è vivace, ma nel
complesso accettabile; talvolta l’alunno
va richiamato al rispetto di persone,
regole e ambiente scolastico.
o Nel gruppo sa interagire in modo
costruttivo apportando il proprio
contributo.
Richiami solo verbali
DISCRETO o L’alunno va sollecitato a rispettare le
regole condivise. Su indicazione
dell’insegnante, cura l’ambiente
scolastico. Va sostenuto nel mantenere
un comportamento rispettoso verso le
persone.
o Nel gruppo interagisce in modo
abbastanza adeguato e occasionalmente
apporta il proprio contributo.
Richiami verbali,
annotazioni sul
registro di classe,
comunicazione alla
famiglia da parte del
docente
SUFFICIENTE
o Il comportamento non è sempre
corretto, l’alunno va spesso richiamato al
rispetto di persone, regole e ambiente
scolastico.
o Nel gruppo interagisce in modo non
sempre adeguato e contribuisce solo se
sollecitato.
Richiami verbali;
annotazioni sul
registro di classe,
comunicazioni
ufficiali alla famiglia
NON
SUFFICIENTE
o Il comportamento è quantitativamente e
qualitativamente scorretto, l’alunno
rifiuta le regole, manca di rispetto nei
confronti delle persone, arreca danni
all’ambiente scolastico.
o Non comprende ancora il valore dei ruoli
all’interno del gruppo nel quale fatica ad
apportare il suo contributo.
Richiami verbali;
annotazioni sul
registro di classe,
comunicazioni
ufficiali alla famiglia
358
Indicatore GIUDIZIO Descrittori Sanzioni
disciplinari Atteggiamento
nei
confronti
dell’esperienza
scolastica
OTTIMO
o Interesse vivo: l’alunno dimostra
interesse vivo e costante per gli
argomenti proposti
o Partecipazione attiva e motivata:
l’alunno è molto motivato e partecipa
attivamente a tutte le attività scolastiche
o Impegno notevole: l’alunno si impegna
in modo responsabile nelle attività
didattiche
o Collaborazione propositiva: l’alunno si
dimostra collaborativo all’interno della
classe con i docenti e con i compagni e
assume un ruolo-guida positivo
o Organizzazione del proprio lavoro efficace:
l’alunno porta sempre i materiali richiesti
e sa gestire i propri e quelli altrui
o Contributo personale: l’alunno
contribuisce con apporti personali
all’attività didattica
Nessuna
DISTINTO
o Interesse continuo: l’alunno dimostra
interesse continuo per gli argomenti
proposti
o Partecipazione attiva: l’alunno
partecipa attivamente a tutte le attività
scolastiche
o Impegno assiduo: l’alunno si impegna
con regolarità nelle attività didattiche
o Collaborazione costruttiva: l’alunno si
dimostra collaborativo all’interno della
classe con i docenti e con i compagni
o Organizzazione del proprio lavoro
produttiva: l’alunno porta i materiali
richiesti e sa gestire i propri e quelli altrui
o Contributo personale: l’alunno
contribuisce positivamente all’attività
didattica
Nessuna
359
Atteggiamento
nei
confronti
dell’esperienza
scolastica
BUONO
o Interesse soddisfacente: l’alunno
mostra interesse per alcuni argomenti
proposti
o Partecipazione adeguata: l’alunno
partecipa adeguatamente alle attività
scolastiche
o Impegno per lo più regolare: l’alunno si
impegna in modo per lo più regolare
nelle attività didattiche
o Collaborazione generalmente
appropriata: l’alunno si dimostra
abbastanza collaborativo all’interno della
classe con i docenti e con i compagni
o Organizzazione del proprio lavoro
complessivamente produttiva: l’alunno
porta alcuni dei materiali richiesti e viene
sollecitato a gestire adeguatamente i
propri e quelli altrui
o Contributo personale soddisfacente:
l’alunno contribuisce adeguatamente
all’attività didattica
Richiami solo
verbali
DISCRETO o Interesse accettabile: l’alunno mostra
interesse per alcuni argomenti proposti
o Partecipazione non sempre adeguata:
l’alunno partecipa non sempre
adeguatamente alle attività scolastiche
o Impegno essenziale: l’alunno si
impegna in modo superficiale nelle
attività didattiche
o Collaborazione discreta: l’alunno si
dimostra complessivamente collaborativo
all’interno della classe con i docenti e con
i compagni
o Organizzazione del proprio lavoro non
sempre produttiva: l’alunno porta alcuni
dei materiali richiesti e viene sollecitato a
gestire adeguatamente i propri e quelli
altrui
o Contributo personale non sempre
soddisfacente: l’alunno contribuisce in
modo non sempre soddisfacente
all’attività didattica
Richiami
verbali,
annotazioni
sul registro di
classe,
comunicazione
alla famiglia
da parte del
docente
360
SUFFICIENTE
o Interesse discontinuo/settoriale:
l’alunno mostra interesse
discontinuo/settoriale verso gli argomenti
proposti
o Partecipazione incostante: l’alunno
partecipa in modo altalenante alle attività
scolastiche
o Impegno da sollecitare: l’alunno si
applica in modo saltuario alle attività
didattiche
o Collaborazione discontinua: l’alunno si
dimostra poco/non sempre collaborativo
all’interno della classe con i docenti e con
i compagni
o Organizzazione del proprio lavoro
dispersiva: l’alunno non porta i materiali
richiesti o fa fatica a gestirli
o Contributo personale limitato: l’alunno
non sempre contribuisce all’attività
didattica
Richiami
verbali;
annotazioni
sul registro di
classe,
comunicazioni
ufficiali alla
famiglia
NON
SUFFICIENTE
o Interesse inadeguato: l’alunno mostra
interesse inadeguato verso gli argomenti
proposti
o Partecipazione passiva: l’alunno non
partecipa alle attività scolastiche neppure
se sollecitato
o Impegno scarso o assente: l’alunno non
si applica alle attività didattiche
o Collaborazione difficoltosa: l’alunno
sfugge alle proprie responsabilità e non
collabora all’interno della classe con i
docenti e con i compagni, disturbando
l’attività didattica
o Organizzazione del proprio lavoro non
produttiva: l’alunno non porta i materiali
richiesti e non rispetta quelli altrui
o Contributo personale assente: l’alunno
non contribuisce all’attività didattica
Richiami
verbali;
annotazioni
sul registro di
classe,
comunicazioni
ufficiali alla
famiglia;
provvedimenti
disciplinari
361
Scuola Secondaria 1^ grado
La valutazione del comportamento è affidata al giudizio collegiale del consiglio di classe e scaturisce dalla media delle due macro-aree in cui si
inquadrano i seguenti descrittori:
RISPETTO DELLE REGOLE NELLE RELAZIONI CON GLI ALTRI:
o rispetto delle norme che regolano la convivenza civile o rispetto delle persone e relazione con gli altri
o rispetto del materiale proprio e altrui o rispetto dell’ambiente scolastico e delle sue strutture
o rispetto del regolamento d’Istituto (comprese frequenza e puntualità)
ATTEGGIAMENTO VERSO L’ESPERIENZA SCOLASTICA:
o interesse
o partecipazione o impegno e rispetto dei doveri scolastici
o collaborazione con i compagni e i docenti o organizzazione del proprio lavoro
o contributo personale all’attività didattica
362
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO/ COMPORTAMENTO (RISPETTO DELLE REGOLE)
Indica-
tore Giudizio Descrittori
RIS
PETTO
DELLE R
EG
OLE
O
(O
TT
IM
O)
Comportamento costantemente corretto e responsabile
o Comportamento costantemente positivo, corretto e
responsabile, nel rispetto di persone, regole, ambiente
scolastico, attrezzature; ampia disponibilità a relazionarsi
con il gruppo classe; frequenza puntuale.
DT
(D
IS
TIN
TO
)
Comportamento corretto e responsabile
o Comportamento corretto e responsabile, nel rispetto di
persone, regole, ambiente scolastico, attrezzature; buona
disponibilità a relazionarsi con il gruppo classe; frequenza
regolare.
B
(B
UO
NO
)
Comportamento sostanzialmente corretto
o Comportamento sostanzialmente corretto, nel rispetto
di persone, regole, ambiente scolastico, attrezzature;
discreta disponibilità a relazionarsi con il gruppo classe;
frequenza (per lo più) regolare.
DC
(D
IS
CR
ET
O)
Comportamento non sempre corretto
o Comportamento non sempre corretto, con
sollecitazioni al mantenimento di un comportamento
idoneo, nel rispetto di persone, regole, ambiente
scolastico, attrezzature; occasionale e moderato disturbo
dello svolgimento delle lezioni; saltuaria disponibilità a
relazionarsi con il gruppo classe; frequenza poco
regolare/con assenze e/o ritardi.
S
(S
UFFIC
IE
NT
E)
Comportamento scorretto, poco controllato
o Comportamento scorretto, poco controllato,
nonostante ripetute sollecitazioni al mantenimento di
un comportamento corretto; disturbo assiduo e reiterato
dello svolgimento delle lezioni; scarsa disponibilità a
relazionarsi con il gruppo classe; frequenza irregolare,
saltuaria, con assenze e ritardi non sempre giustificati.
o Episodi di mancato rispetto del Regolamento
d’Istituto, con comportamenti scorretti verso persone,
ambiente scolastico, attrezzature.
o Ripetute note disciplinari nel registro, convocazione
dei genitori per problemi disciplinari, provvedimenti di
sospensione (commisurati all’entità della trasgressione
delle regole).
o L’alunno ha dimostrato, tuttavia, cambiamenti nel
comportamento, tali da evidenziare un sufficiente
livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e
di maturazione.
363
NS
(N
ON
SU
FFIC
IE
NT
E)
Comportamento scorretto, irresponsabile
o Comportamento scorretto e irresponsabile,
nonostante le sollecitazioni; persistenza di
atteggiamenti e comportamenti illeciti; disturbo
assiduo e reiterato dello svolgimento delle lezioni;
nessuna disponibilità a relazionarsi con il gruppo classe;
frequenza irregolare, saltuaria, con assenze e ritardi non
sempre giustificati.
o Mancato rispetto di regole, ambiente scolastico,
attrezzature, gravi episodi di violazione della dignità e
del rispetto della persona (atti di bullismo e
vessazione) e che mettono in pericolo l’incolumità delle
persone; frequenti episodi di danni agli ambienti, alle
strutture, ai materiali.
o Ruolo negativo con atteggiamenti e comportamenti
reiterati molto scorretti, di opposizione immotivata, di
rifiuto, di provocazione, di leader negativo nell’ambito
del gruppo classe.
o Gravi note disciplinari nel registro, convocazione dei
genitori per problemi disciplinari, provvedimenti di
sospensione (commisurati all’entità della trasgressione
delle regole).
o L’alunno non ha dimostrato alcun cambiamento
significativo nel comportamento, neppure dopo
sanzioni.
364
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO/ COMPORTAMENTO (ATTEGGIAMENTO VERSO L’ESPERIENZA SCOLASTICA)
ATTEG
GEIA
MEN
TO
VER
SO
L’E
SP
ER
IEN
ZA
SC
OLA
STIC
A
O
(O
TT
IM
O)
Atteggiamento
maturo e
consapevole
o Interesse assiduo
o Partecipazione attiva
o Impegno responsabile e costruttivo, nel rispetto dei
tempi programmati dell’attività didattica
o Collaborazione costante e propositiva con docenti e
compagni
o Organizzazione (del proprio lavoro) efficace
o Notevole contributo personale all’attività didattica
DT
(D
IS
TIN
TO
)
Atteggiamento
responsabile
o Interesse continuo
o Partecipazione attenta
o Impegno responsabile, nel rispetto dei tempi
programmati dell’attività didattica
o Collaborazione costante e costruttiva con docenti e
compagni
o Organizzazione (del proprio lavoro) produttiva
o Apprezzabile contributo personale all’attività
didattica
B
(B
UO
NO
)
Atteggiamento
adeguato o Interesse adeguato
o Partecipazione corretta
o Impegno abbastanza regolare, nel rispetto
complessivo dei tempi programmati dell’attività
didattica
o Collaborazione regolare con docenti e compagni
o Organizzazione (del proprio lavoro) abbastanza
produttiva/accettabile
o Discreto contributo personale all’attività didattica
DC
(D
IS
CR
ET
O)
Atteggiamento
superficiale
o Interesse discontinuo/settoriale
o Partecipazione poco proficua/incostante/ settoriale
o Impegno superficiale/scarso, rispetto parziale/
settoriale dei tempi programmati dell’attività didattica
o Collaborazione con docenti e compagni da sollecitare
o Organizzazione (del proprio lavoro) non sempre
produttiva /poco produttiva/da guidare
o Superficiale/saltuario contributo personale all’attività
didattica
S
(S
UFFIC
IE
NT
E) Atteggiamento
inadeguato o Interesse scarso
o Partecipazione limitata/ sporadica
o Impegno saltuario/limitato e mancato rispetto dei
tempi programmati dell’attività didattica
o Collaborazione difficoltosa con docenti e compagni,
Organizzazione (del proprio lavoro) dispersiva/non
produttiva
o Limitato contributo personale all’attività didattica
365
NS
(N
ON
SU
FFIC
IE
NT
E) Atteggiamento
scorretto o Interesse inadeguato verso tutte le attività svolte
o Partecipazione passiva /nulla
o Impegno del tutto assente nonostante le
sollecitazioni, mancato rispetto dei tempi programmati
dell’attività didattica
o Mancata collaborazione con docenti e compagni
nonostante i frequenti richiami
o Organizzazione (del proprio lavoro) gravemente
carente/non produttiva
o Nessun contributo personale all’attività didattica
Provvedimenti disciplinari
Per sanzionare, ma anche arginare casi di comportamento inadeguato e scorretto, verranno adottati i seguenti provvedimenti disciplinari, deliberati dal
Collegio dei Docenti (delibera n. 19 del 31/05/2017) e dal Consiglio d’Istituto (delibera n. 65 del 29/06/2017):
esclusione dalla partecipazione ai
viaggi d’istruzione
alunni con una valutazione del comportamento* pari a NON
SUFFICIENTE
alunni con una valutazione del
comportamento* pari a SUFFICIENTE
alunni con una valutazione del
comportamento* pari a DISCRETO
*media delle due macro-aree RISPETTO DELLE REGOLE e ATTEGGIAMENTO
VERSO L’ESPERIENZA SCOLASTICA
La partecipazione ai viaggi d’istruzione (specialmente per quelli organizzati
nel primo quadrimestre) è comunque subordinata alla decisione del consiglio di classe, che si riserva di confermarla solo per quegli alunni che
avranno dimostrato un comportamento idoneo.
366
AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO Di SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Conclusivo del I ciclo di Istruzione
Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui
superamento costituisce titolo di accesso alla Scuola Secondaria di secondo
grado o al sistema dell'istruzione e formazione professionale regionale. Tale esame di Stato è finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e le
competenze acquisite dall'alunno al termine del primo ciclo di istruzione.
Il DL 62/2017, artt. 6-7 e la Nota MIUR 1865/2017 individuano le modalità di ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione degli
alunni frequentanti scuole statali e paritarie. I punti fondamentali vengono qui di seguito riassunti:
“In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da
suo delegato, l'ammissione all'esame di Stato è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei
livelli di apprendimento in una o più discipline e avviene in presenza dei seguenti requisiti:
a) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale
personalizzato (fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti);
b) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame di Stato prevista dall'articolo 4. commi 6 c 9 bis. del DPR n.
249/1988; c) aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di
italiano, matematica e inglese predisposte dall'INVALSI.
Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, a
maggioranza e con adeguata motivazione, tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, la non ammissione dell'alunno
all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, pur in presenza dei tre requisiti sopra citati.
Il voto espresso nella deliberazione di non ammissione all'esame dall’insegnante di religione cattolica o dal docente per le attività
alternative - per i soli alunni che si avvalgono di detti insegnamenti - se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale.
In sede di scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce, ai soli alunni
ammessi all'esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato e in conformità con i criteri e le modalità
definiti dal collegio dei docenti e inseriti nel PTOF, un voto di ammissione espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali.
367
Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all'alunno un
voto di ammissione anche inferiore a 6/10.
Il voto di ammissione concorre alla determinazione del voto finale d’esame.
Per l’ammissione di eventuali candidati privatisti, si farà riferimento alla
normativa vigente e in particolare alle indicazioni del DM 741/2017.
Il Collegio dei docenti delibera i criteri generali per la non ammissione
alla classe successiva e all’esame di Stato.
I profili di seguito tratteggiati suggeriscono i criteri generali di cui tener conto
nell’assegnazione del voto di ammissione. Tabella di decodifica del voto in termini di conoscenze, abilità, competenze.
VOTO
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
L’alunno
possiede:
L’alunno: L’alunno:
10 conoscenze
ampie e
approfondite
-ha maturato abilità eccellenti
-comprende contenuti complessi,
collega organicamente i concetti,
rielabora personalmente e
criticamente
-si esprime in modo preciso e
sicuro, utilizzando una
terminologia ricca e appropriata.
-coglie implicazioni e determina
correlazioni
-assume consapevolezza dei
procedimenti adottati
-si orienta autonomamente con
spiccate capacità di inquadrare
quanto appreso in una visione
generale e completa
9 conoscenze
approfondite
-ha maturato abilità elevate
- comprende contenuti
abbastanza complessi e li
rielabora
- si esprime in modo corretto e
sicuro, utilizzando una
terminologia appropriata.
- coglie implicazioni e determina
correlazioni
-valuta la coerenza dei
procedimenti adottati
-si orienta autonomamente, con
una visione completa di quanto
appreso.
8 conoscenze
complete
- ha maturato buone abilità
- comprende, effettua analisi e
sintesi corrette e coerenti.
-utilizza il linguaggio disciplinare
in modo chiaro.
- collega in modo organico,
classifica, interpreta
-si orienta autonomamente
impiegando le conoscenze e le
tecniche acquisite.
7 conoscenze
abbastanza
complete/discre
te/adeguate
- ha maturato discrete abilità
- comprende adeguatamente
- effettua analisi e sintesi in modo
generalmente corretto
-si esprime con un linguaggio per
lo più appropriato
-inquadra le situazioni, collega e
classifica seguendo schemi noti
-si orienta in modo autonomo in
semplici situazioni nuove
6 conoscenze - ha maturato abilità di base -commette alcuni errori
368
Svolgimento esame di stato
Presso ciascuna istituzione scolastica è costituita una Commissione
d'esame composta da tutti i docenti del Consiglio di classe.
Svolge le funzioni di Presidente della Commissione il Dirigente Scolastico o, in caso di assenza o impedimento o di reggenza di altra
istituzione scolastica, un docente collaboratore del Dirigente scolastico, appartenente al ruolo della scuola secondaria.
La Commissione si articola in Sottocommissioni per ciascuna classe
terza, composte dai docenti dei singoli consigli di classe. Si precisa che fanno parte della commissione d’esame tutti i docenti delle classi terze
cui è affidato l’insegnamento delle discipline (DPR 89/2009, art. 5, c. 5 e
8), compresi eventuali docenti di sostegno e strumento musicale, mentre non ne fanno parte i docenti che svolgono attività nell’ambito del
potenziamento e dell’arricchimento dell’offerta formativa.
Ogni sottocommissione individua al suo interno un docente coordinatore.
I lavori della commissione e delle sottocommissioni si svolgono sempre
alla presenza di tutti i componenti. Eventuali sostituzioni di componenti assenti sono disposte dal Presidente della commissione tra i
docenti in servizio presso l'istituzione scolastica.
L'esame di Stato si svolge nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno dell'anno scolastico di riferimento.
essenziali -comprende le informazioni
principali ed esplicite
- effettua analisi e sintesi
superficialmente
-si esprime con una terminologia
piuttosto generica e l’esposizione
è mnemonica.
-si orienta in situazioni di lavoro
semplici e note
-solitamente ha bisogno di essere
guidato.
5 conoscenze
frammentarie/
parziali
- ha maturato abilità incerte
- comprende in modo lacunoso
- effettua analisi e sintesi in modo
scorretto o parziale
- si esprime in modo improprio
- commette errori
- si orienta in modo
approssimativo e solo con l’aiuto
del docente
4 conoscenze
gravemente
carenti
- non ha maturato abilità di base
- incontra difficoltà nella
comprensione
- effettua analisi e sintesi in modo
scorretto
-non è in grado di usare una
terminologia specifica
- si esprime in modo disorganico e
limitato.
- commette errori gravi e diffusi
- si orienta in modo confuso,
anche se guidato
369
Durante l’esame di Stato conclusivo del I ciclo i candidati sostengono delle prove finalizzate a verificare le conoscenze, le abilità e le
competenze acquisite dagli alunni, anche in funzione orientativa, tenendo a riferimento il profilo dello studente e i traguardi di sviluppo
delle competenze previsti per le discipline dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo cielo di istruzione. L'esame
di Stato è costituito da quattro prove: tre prove scritte e il colloquio.
Il Dirigente Scolastico definisce e comunica al collegio dei docenti il calendario delle operazioni d'esame e in particolare le date di svolgimento
di: a) riunione preliminare della commissione; b) prove scritte, da
svolgersi in tre diversi giorni, anche non consecutivi; c) colloquio; d) eventuali prove suppletive.
a) Durante la riunione preliminare, la Commissione:
- definisce gli aspetti organizzativi delle attività delle Sottocommissioni:
durata oraria di ciascuna delle prove scritte (che non deve superare le quattro ore), ordine di successione delle prove scritte e delle classi per i
colloqui; - predispone le tracce delle prove d'esame coerenti con i traguardi di
sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni nazionali; le tracce delle prove sono predisposte dalla commissione sulla base delle proposte
dei docenti delle discipline coinvolte; - definisce i criteri comuni per la correzione e la valutazione delle
prove stesse;
- individua gli eventuali strumenti che le alunne e gli alunni possono utilizzare nello svolgimento delle prove scritte, dandone preventiva
comunicazione ai candidati; - definisce le modalità organizzative per lo svolgimento delle prove
d'esame per gli alunni con disabilità certificata (L. 104/1992) o con disturbo specifico di apprendimento certificato (L. 170/2010)
b) Prove scritte: 1) prova scritta di Italiano
- accerta la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto ed appropriato uso della lingua e la
coerente e organica esposizione del pensiero da parte delle alunne e degli alunni;
- prevede tre tracce riferibili alle seguenti tipologie di testo: a)
testo narrativo o descrittivo coerente con la situazione, l'argomento, lo scopo e il destinatario indicati nella traccia; b)
testo argomentativo, che consenta l'esposizione di riflessioni personali, per il quale devono essere fornite indicazioni di
svolgimento; c) comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di
riformulazione. La prova può anche essere strutturata in più parti riferibili alle diverse tipologie proposte, che possono anche
370
essere utilizzate in maniera combinata tra loro all’interno della stessa traccia. Ciascun candidato svolge la prova scegliendo una
delle tre tracce date;
2) prova scritta di Matematica - accerta la capacità di rielaborazione e di organizzazione delle
conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite dagli alunni nelle seguenti aree: numeri; spazio e figure; relazioni e
funzioni; dati e previsioni; - prevede quesiti riferibili alle due seguenti tipologie: a) problemi
articolati su una o più richieste; b) quesiti a risposta aperta.
Nella predisposizione delle tracce la Commissione può fare riferimento anche ai metodi di analisi, organizzazione e
rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale. Qualora vengano proposti più problemi o
quesiti, le relative soluzioni non devono essere dipendenti l'una dall'altra, per evitare che la loro progressione pregiudichi
l'esecuzione della prova stessa.
3) prova scritta di Lingue Straniere (Inglese e Tedesco/ Inglese e Spagnolo) articolata in due sezioni
accerta le competenze di comprensione e produzione scritta riconducibili ai livelli del Quadro Comune Europeo di riferimento
per le lingue del Consiglio d'Europa, di cui alle Indicazioni nazionali per il curricolo e, in particolare, al Livello A2 per
l'Inglese e al Livello A1 per la Seconda Lingua comunitaria;
prevede tracce, articolate in due sezioni distinte (rispettivamente per l'Inglese e per la Seconda Lingua
comunitaria), riferibili a: a) questionario di comprensione di un testo a risposta chiusa e aperta; b) completamento di un testo
in cui siano state omesse parole singole o gruppi di parole, oppure riordino e riscrittura o trasformazione di un testo; c)
elaborazione di un dialogo su traccia articolata che indichi chiaramente situazione, personaggi e sviluppo degli argomenti;
d) lettera o email personale su traccia riguardante argomenti di carattere familiare o di vita quotidiana; e) sintesi di un testo che
evidenzi gli elementi e le informazioni principali. Alla prova di Lingue Straniere, ancorché distinta in due sezioni corrispondenti
alle due lingue studiate, viene attribuito un unico voto;
c) Il colloquio:
- è finalizzato a valutare il livello di acquisizione delle conoscenze.
abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni nazionali;
- viene condotto collegialmente dalla Sottocommissione, ponendo particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di
risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di
studio;
371
- tiene conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse all'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione;
d) Eventuali Sessioni suppletive: per gli alunni risultati assenti ad
una o più prove, per gravi e documentati motivi, la Commissione prevede una sessione suppletiva d'esame che si conclude entro il 30
giugno e, comunque, in casi eccezionali, entro il termine dell’anno scolastico.
Valutazione e voto finale
La Sottocommissione corregge e valuta le prove scritte tenendo conto dei criteri definiti dalla commissione in sede di riunione preliminare:
essa attribuisce a ciascuna prova scritta e al colloquio un voto espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali (anche alla
prova di lingua straniera, ancorché distinta in sezioni corrispondenti
alle due lingue studiate, viene attribuito un unico voto espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali);
Ai fini della determinazione del voto finale dell'esame di Stato di ciascun candidato, la Sottocommissione procede preliminarmente a
calcolare la media tra i voti delle singole prove scritte e del colloquio, senza applicare, in questa fase, arrotondamenti
all'unità superiore o inferiore; Successivamente procede a determinare il voto finale, che deriva
dalla media tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio;
Formula: VOTO AMMISSIONE+VOTO PROVE ESAME (media SCRITTI E ORALE)/2
Il voto finale così calcolato viene arrotondato all'unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5 e proposto alla Commissione in seduta
plenaria;
La Commissione delibera il voto finale per ciascun candidato espresso in decimi;
L'esame di Stato si intende superato se il candidato raggiunge una votazione finale non inferiore a sei decimi.
Attribuzione della LODE
“La commissione può, su proposta della sottocommissione, con deliberazione assunta all’unanimità, attribuire la lode agli alunni che
hanno conseguito un voto di 10/10, tenendo a riferimento sia gli esiti delle prove d’esame sia il percorso scolastico triennale” (NOTA MIUR
1865/2017, punto 5. Valutazione prove d’esame e determinazione voto finale)
Quindi la valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi
(10/10) può essere accompagnata dalla lode, con le seguenti modalità:
- la Sottocommissione d’esame propone l’attribuzione della lode sulla base dei criteri stabiliti dal Collegio docenti e adottati come propri
372
- la Commissione (plenaria), che ha adottato i criteri di attribuzione della LODE stabiliti dal Collegio Docenti, delibera all'unanimità
tenendo in considerazione: A. gli esiti delle prove d'esame
B. le valutazioni conseguite dal candidato nel percorso scolastico triennale
Adempimenti conclusivi
Gli esiti finali dell'esame di Stato sono resi pubblici mediante affissione all'albo dell'istituzione scolastica, con indicazione del
voto finale conseguito espresso in decimi. Per i candidati che non superano l'esame viene resa pubblica esclusivamente la dicitura
"esame non superato", senza esplicitazione del voto finale conseguito. Per quanto riguarda lo svolgimento dell’esame per eventuali candidati
privatisti, in ospedale o in istruzione domiciliare, si farà alla normativa vigente e in particolare alle indicazioni del DM 741/2017.
Alunni con disabilità
Per lo svolgimento dell'esame di Stato la sottocommissione predispone, se necessario, sulla base del PEI, piano educativo individualizzato
relativo alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza eventualmente prevista per l'autonomia e la comunicazione, prove
differenziate idonee a valutare i progressi del candidato con disabilità in rapporto ai livelli di apprendimento iniziali;
gli alunni con disabilità certificata (L. 104/1992) sostengono le prove d'esame con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici,
nonché ogni altra forma di ausilio professionale o tecnico loro necessario, utilizzato abitualmente nel corso dell'anno scolastico per
l'attuazione del PEI o comunque ritenuti funzionali allo svolgimento
delle prove; le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai
fini del superamento dell'esame di Stato e del conseguimento del diploma finale;
l'esito finale dell'esame di Stato viene determinato sulla base dei criteri già previsti dal DM 741/2017, art. 13 (v. VOTO FINALE E
ATTRIBUZIONE DELLA LODE); ai candidati con disabilità che non si presentano all'esame di Stato
viene rilasciato un attestato di credito formativo, titolo utile per l'iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado
ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai soli fini del riconoscimento di ulteriori crediti formativi da valere anche per percorsi
integrati di istruzione e formazione.
373
Alunni con disturbi specifici di apprendimento/DSA certificati Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati
(L. 170/2010) lo svolgimento dell'esame di Stato è coerente con il PDP, piano didattico personalizzato predisposto dal consiglio di classe;
per l'effettuazione delle prove scritte la commissione può riservare agli alunni con DSA tempi più lunghi di quelli ordinari e consentire l'uso di
strumenti compensativi, quali apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano stati previsti dal piano didattico
personalizzato, siano già stati utilizzati abitualmente nel corso dell'anno scolastico o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento
dell'esame di Stato, senza che venga pregiudicata la validità delle
prove scritte; nella valutazione delle prove scritte, la Sottocommissione adotta criteri
valutativi che tengano particolare conto delle competenze acquisite sulla base del piano didattico personalizzato;
per il candidato la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento abbia previsto la dispensa dalla prova scritta di lingue
straniere, la Sottocommissione stabilisce modalità e contenuti della prova orale sostitutiva di tale prova;
per il candidato la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento abbia previsto l'esonero dall’ insegnamento delle
lingue straniere, la Sottocommissione predispone, se necessario, prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valore equivalente
ai fini del superamento dell'esame di Stato e del conseguimento del diploma;
per tutti i candidati con certificazione di disturbo specifico di
apprendimento, l'esito dell'esame di Stato viene determinato sulla base dei criteri previsti dal DM 741/2017, art. 13 (v. VOTO FINALE E
ATTRIBUZIONE DELLA LODE); nel diploma finale rilasciato al termine dell'esame di Stato e nei
tabelloni affissi all'albo dell'istituzione scolastica non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle
prove.
374
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 275/1999: Regolamento per la disciplina dell'autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 59 del 1997;
Legge 53/2003: Legge delega per il riordino del sistema di istruzione e formazione;
• D.M. 59/2004, attuativo della legge n. 53/2003: compilazione della certificazione delle competenze degli alunni al termine della scuola primaria e
secondaria di primo grado; • C.M. 28/07: certificazione delle competenze al termine della scuola
secondaria di primo grado; D.M. 139/2007: definizione di competenza come comprovata capacità di
usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale,
descritte in termini di responsabilità e autonomia Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione, emanate con D.M. 31 luglio del 2007: individuazione degli
obiettivi specifici di ciascuna disciplina e introduzione della definizione di “traguardi per lo sviluppo delle competenze” al termine della scuola primaria
e della scuola secondaria di primo grado. Nella definizione di tali traguardi sono stati esplicitati gli orientamenti europei e il concetto di verticalità tra i
diversi gradi dell’istruzione, intesa come possibilità di acquisizione di determinate competenze in modo graduale e progressivo;
D.L. 137/2008, conv. Legge 169/2008: obbligo della certificazione delle competenze nel primo ciclo;
D.P.R. 122/2009: caratteristiche e procedure della certificazione. All’art. 8 precisa che con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e ricerca …. sono adottati i modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi gradi e ordini dell'istruzione.
C.M. 49/2010: al paragrafo “Certificazione delle competenze” si precisa che occorre avere particolare riguardo nella certificazione delle competenze inerenti le lingue straniere, al Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue… Anche il Profilo educativo dello studente, i traguardi per lo sviluppo delle competenze e i quadri di riferimento dell’INVALSI per l’esame di Stato o per le rilevazioni periodiche possono, sotto questo punto di vista, costituire riferimenti funzionali per le scuole.
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, emanate con D.M. 254/2012 (di seguito Indicazioni 2012): si precisa che il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il Quadro delle Competenze Chiave per l’apprendimento permanente (Raccomandazione UE del 18 dicembre 2006).
DL 13/2013: riferimento allo scenario europeo delle qualificazioni EQF, Livelli essenziali delle prestazioni e standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze in termini di processo, di attestazione e di sistema da garantirsi su tutto il territorio nazionale, anche in riferimento alla individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e al riconoscimento dei crediti formativi.
375
CM n.3/2015:”la certificazione delle competenze assume, nelle scuole del primo ciclo, una prevalente funzione educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di I grado per i soli alunni che superano l'esame di Stato) di un percorso formativo di base che oggi, partendo dall'età di 3 anni, si estende fino ai 16 anni”. La circolare prevede l’adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
DL 62/2017, art. 9: “La certificazione delle competenze descrive lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite dalle alunne e dagli alunni, anche sostenendo e orientando gli stessi verso la scuola del secondo ciclo. Tale certificazione è rilasciata al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione. I modelli nazionali per la certificazione delle competenze sono emanati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca”.
DM 742/2017: “La certificazione delle competenze descrive i risultati del processo formativo al termine della scuola primaria e secondaria di primo grado, secondo una valutazione complessiva in ordine alla capacità di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi, complessi e nuovi, reali o simulati”. Il decreto presenta in allegato un modello nazionale di certificazione delle competenze al termine della Scuola Primaria e un modello nazionale di certificazione delle competenze al termine del I ciclo di istruzione.
NOTA 1865/2017: “Poiché la certificazione delle competenze è definita in sede di scrutinio finale, non è rilasciata agli alunni che partecipano all’esame di stato conclusivo in qualità di candidati privatisti”.
NOTA 2000/2017 Prosecuzione della sperimentazione, con modifiche e semplificazioni, nell’anno scolastico 2016/17.
LINEE GUIDA MINISTERIALI PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL I CICLO DI ISTRUZIONE del 09/01/2018
LA COMPETENZA
“L’individuo competente è quello capace di affrontare con successo determinate
situazioni mobilitando e utilizzando in modo istantaneo un campo di conoscenze
diversificate” (G.F.Zanzara, Capacità negativa, Il Mulino, Bologna 1993)
La competenza è comprovata capacità di mobilitare conoscenze e abilità,
ma anche capacità personali, sociali e metodologiche in tutte le
esperienze di vita, per gestire situazioni e risolvere problemi.
Essa acquista un significato profondamente etico: è molto importante che ogni
cittadino acquisisca lungo tutto l’arco della vita sempre maggiori conoscenze,
abilità e competenze, per contribuire al proprio sviluppo personale e a quello
della comunità.
La competenza consente all’individuo di ottenere risultati utili al proprio
adattamento negli ambienti per lui significativi e si manifesta come capacità di
376
affrontare e padroneggiare problemi attraverso l’uso di abilità cognitive e
sociali.
Le competenze combinano, in modo personale e appropriato, l’insieme di
informazioni/conoscenze e abilità (risorse) che un soggetto non solo possiede,
ma effettivamente usa per uno scopo, per fronteggiare una situazione
concreta: sono un sapere che viene utilizzato concretamente e che si
traduce in azione/comportamento.
Rappresentano, in definitiva, la capacità di usare in modo mirato, originale
e responsabile le conoscenze e le abilità in situazione.
Le competenze si potenziano e si arricchiscono con l’uso e con continue
integrazioni reticolari (che, a loro volta, generano dinamicamente anche una
spirale di altre conoscenze e competenze), quindi sono in continua
evoluzione.
Inoltre, esse si costruiscono, si apprendono, lavorando principalmente sulle
discipline e per mezzo delle discipline.
Conoscenze
indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento; sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche;
Abilità
indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare procedure operative per portare a termine compiti e risolvere problemi; sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti);
Competenza
è la capacità di far fronte ad un compito riuscendo a mettere in moto e ad orchestrare le proprie risorse interne, cognitive e affettive; è l’agire adeguato a risolvere un problema, realizzare un progetto, nel quale il soggetto seleziona e utilizza saperi e abilità e sceglie tra diverse strategie in modo personale.
Il Parlamento Europeo ha fornito indicazioni concrete (Raccomandazioni del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006- 2006/962/CE) circa
le “otto competenze chiave” per l’apprendimento permanente, che
richiedono/sviluppano a loro volta competenze trasversali, promosse
continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, e a cui sono
finalizzati opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.
377
Il processo d’apprendimento scolastico è dunque finalizzato all’acquisizione di
strumenti utili per agire con competenza.
È compito specifico della scuola promuovere quegli interventi educativi capaci
di far sì che le capacità personali di ogni alunno si traducano nelle competenze
chiave, “quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo
personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”
(Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18.12.2006).
L’esigenza di una didattica per competenze va ovviamente curvata in
riferimento ai diversi cicli scolastici e all’età evolutiva degli alunni: vengono
infatti individuate, per i diversi segmenti del percorso, competenze via via
più complesse e raffinate man mano che si passa dalla Scuola dell’Infanzia
alla Primaria, quindi alla Scuola Secondaria di 1^ grado.
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
In base alle disposizioni vigenti (Dpr 122/2009, art. 8, comma 1; DM
254/2012; DL 62/2017, art.9; DM 742/2017; NOTA NIUR 1865/2017, Linee
guida ministeriali del 09/01/2018), l’Istituzione scolastica "attesta e descrive le
competenze progressivamente acquisite dagli allievi" in momenti significativi
del percorso formativo: nel I ciclo d’istruzione, la valutazione e la
certificazione delle competenze si attua al termine dell’ultimo anno
della scuola primaria e alla fine della classe terza della secondaria di
1^ grado.
Della certificazione delle competenze si sottolinea, inoltre, la valenza
educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione e di
documentazione del percorso compiuto da commisurare al "profilo delle
competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta «l'obiettivo generale
del sistema educativo e formativo italiano».
Lo scopo di tale operazione è quello di fornire un quadro di riferimento
unitario e coerente alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, alle famiglie
degli allievi, alle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, in cui si
completa il percorso dell'obbligo di istruzione al 16° anno di età (Legge n.
296/2006).
Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica
frequentata dall'allievo (Legge 53/2003), che vi provvede sulla base di un
modello nazionale, allegato al DM 742/2017.
378
Tale modello è stato introdotto gradualmente nelle istituzioni scolastiche con
l’obiettivo di giungere ad un documento di lavoro definitivo validato e
condiviso dalle scuole: l’adozione è stata pertanto sperimentale nell’a.s.
2014-15, generalizzata negli a.s. 2015-16 e 2016-2017 (il nostro Istituto
ha partecipato alla sperimentazione ministeriale dall’ a.s. 2015/16),
obbligatoria dall’ a.s. 2017-18 (DM 742/2017, Allegati A e B).
IL MODELLO MINISTERIALE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE
COMPETENZE
Il documento di certificazione delle competenze è realizzato in due versioni:
una per la scuola Primaria e una per la Secondaria di primo grado. Entrambe
fanno riferimento alle competenze previste dal Profilo finale dello studente, ma
alcune di esse sono leggermente semplificate per la scuola primaria al fine di
renderle più adeguate all’età degli alunni.
In entrambi i casi la scheda è articolata in due parti.
La prima parte esplicita la normativa di riferimento, i dati dell’alunno, la classe
frequentata.
La seconda parte presenta nello spazio superiore una tabella divisa in tre
colonne:
- la prima colonna riporta le competenze chiave europee tratte dalla
Raccomandazione 2006/962/CE del 18 dic. 2006 del Parlamento europeo
e del Consiglio
- la seconda colonna riporta le competenze indicate dal Profilo finale dello
studente tracciato nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012 DM 254 del 16 nov.
2012;
- la terza colonna viene compilata dai docenti riportando i livelli attribuiti a
ciascuna competenza; come già nelle versioni sperimentali del
documento, anche la scuola secondaria di primo grado attribuisce il livello
e non il voto;
- uno spazio aperto permette di riportare anche competenze significative
che l’alunno ha avuto modo di evidenziare nello svolgimento di attività
scolastiche/extrascolastiche;
- in fondo, a sinistra, l’indicazione della data e a destra la firma del
Dirigente Scolastico.
Nella spazio sottostante sono indicati i livelli da attribuire alle singole
competenze così illustrati:
379
A
Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi,
mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo
responsabile decisioni consapevoli.
B
Intermedio
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove,
compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C
Base
D
Iniziale
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove,
mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici
in situazioni note.
Nessuno dei quattro livelli sopra descritti è negativo, in quanto si riconosce la
funzione pro‐attiva di una certificazione in progress delle competenze che,
nell'arco dell'obbligo, sono in fase di acquisizione.
Come previsto dal DM 742/2017, art. 4, il modello B relativo alle competenze
da certificare al termine della Scuola Secondaria di I grado sarà integrato da:
una sezione, predisposta e redatta a cura dell’INVALSI, che descrive i
livelli conseguiti dall'alunno nelle prove nazionali di ITALIANO E
MATEMATICA svolte entro il mese di aprile (DL 62/2017, art. 7, c.1)
un’ulteriore sezione, predisposta e redatta a cura di INVALSI che certifica
le abilità di comprensione e uso della LINGUA INGLESE ad esito della
prova scritta nazionale svolta entro il mese di aprile (DL 62/2017, art. 7
c. 3)
Il repertorio dei descrittori relativi alle prove nazionali è predisposto da
INVALSI e comunicato annualmente alle istituzioni scolastiche.
Per le alunne e gli alunni con disabilità (L.104/1992), il modello nazionale può
essere accompagnato, ove necessario, da una nota esplicativa che rapporti il
significato degli enunciati relativi alle competenze del profilo dello studente agli
obiettivi specifici del PEI, piano educativo individualizzato.
Per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) dispensati dalle
prove scritte in lingua straniera, i descrittori relativi alle lingue straniere fanno
riferimento alla sola dimensione orale di tali discipline. Per gli alunni con DSA
380
esonerati dall'insegnamento della lingua straniera, ai sensi del D.M. 12 luglio
2011, non viene compilata la relativa sezione.
COMPILAZIONE DEL DOCUMENTO
La valutazione delle competenze, a firma del Dirigente Scolastico, è
responsabilità dei docenti d’Equipe per la scuola Primaria e del Consiglio di
Classe per la scuola Secondaria di primo grado.
Per la scuola primaria il documento è redatto dall’Equipe a conclusione dello
scrutinio finale della classe quinta; relativamente alla scuola secondaria di
primo grado, viene redatto dal Consiglio di Classe in sede di scrutinio finale
solo per gli studenti ammessi all’esame di Stato e consegnato alle famiglie degli
alunni che abbiano sostenuto l’esame stesso con esito positivo.
La valutazione viene condivisa dai docenti sulla base di descrittori concordati
e formalizzati, che possono superare i confini delle singole discipline e si
esprime attraverso i quattro livelli illustrati nel modello ministeriale.
Il documento finale di certificazione delle competenze, debitamente compilato,
affiancherà la tradizionale “pagella”, ovvero il documento di valutazione degli
apprendimenti e del comportamento degli alunni.
LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
La competenza non può essere valutata come le conoscenze dichiarative
attraverso prove strutturate, né come le abilità mediante esercizi e procedure.
Le prove per la valutazione delle competenze:
sono predisposte in modo da attivare negli alunni conoscenze e
abilità per rispondere a compiti significativi;
sono in grado di orientare l’alunno verso il miglioramento del
proprio apprendimento;
coniugano ciò che lo studente è in grado di fare con ciò che sa,
nella soluzione di un problema reale.
La valutazione delle competenze si avvale soprattutto di osservazioni
sistematiche mentre il soggetto agisce: “Particolare attenzione sarà posta a
come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze,
abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che
la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e
attitudini” (Indicazioni 2012, p.19).
381
Per la valutazione del grado di possesso della competenza, si fa comunemente
riferimento ai “Livelli EQF” (European Qualification Frame-work), nei quali il
livello di competenza è espresso in termini di responsabilità e autonomia.
La responsabilità concerne la capacità di prendere decisioni (in ordine al
“cosa” fare o “come” farlo) ma anche quella di eseguire nel modo più funzionale
un compito assegnato da altri.
L’autonomia può essere definita come capacità di rendere senza supporto le
prestazioni richieste: non, semplicemente, lavorare da soli, ma essere in grado
di ricostruire e giustificare il proprio processo lavorativo, di riscontrare e
segnalare le anomalie, di modificare le operazioni per migliorare il risultato.
La competenza infatti si mobilita, si sviluppa e si dimostra facendo, applicando
cioè le proprie conoscenze e abilità all’esecuzione di un compito o alla soluzione
di un problema.
VALUTAZIONE DI PROFITTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE La certificazione delle competenze non è sostitutiva delle attuali modalità di
valutazione e attestazione giuridica dei risultati scolastici.
I due documenti – il documento per la certificazione delle competenze ed il
documento per la valutazione di profitto – hanno strutture e finalità
diverse, non sono sovrapponibili e coesistono.
Valutazione di profitto
la valutazione tradizionale misura la comprensione scolastica di un
contenuto o l’acquisizione di un’abilità da parte dell’allievo;
si può condurre a scansioni ravvicinate, ha una polarità negativa (la non
sufficienza/voti inferiori al 6) e una positiva (dalla sufficienza in poi/voti
uguali o superiori al 6);
si può realizzare mediante prove strutturate, semistrutturate, orali,
scritte, pratiche;
in base ad essa si decide sulla carriera scolastica degli allievi
(promozione, bocciatura).
Valutazione di competenza
la valutazione della competenza tiene conto della capacità con la quale il
soggetto dà senso ai problemi di vita quotidiana o risolve problemi reali
utilizzando le conoscenze e le abilità che possiede” (Comoglio,2004);
segue periodi medio‐lunghi di osservazione dell’alunno “al lavoro” e le
descrizioni seguono livelli crescenti di evoluzione della padronanza;
si effettua mediante osservazioni, prove esperte, realizzazione di
progetti o compiti significativi, autobiografie cognitive, diari di
bordo, partecipazione a momenti educativi vari, anche informali e
382
non formali (eventi, occasioni rituali comunitarie, manifestazioni
…, esposizione pubblica del proprio lavoro…)
è sempre positiva: non esiste un livello zero in ambiti in cui una
persona abbia esperienza, pertanto il livello D rende conto dello stadio
iniziale.
Le valutazioni espresse nei due documenti possono quindi rappresentare
risultati conseguiti dall’alunno in modo non necessariamente identico.
Con la Certificazione delle competenze, infatti, gli apprendimenti acquisiti dagli
alunni nell'ambito delle singole discipline vengono calati all'interno di un più
globale processo di crescita individuale. E’ importante non accumulare
conoscenze, ma saper trovare le relazioni tra queste conoscenze e il mondo che
ci circonda con l'obiettivo di saperle utilizzare e sfruttare per elaborare
soluzioni a tutti quei problemi che la vita reale pone quotidianamente
(comunicato Ufficio Stampa MIUR 17/02/2015)
I DOCUMENTI CONCLUSIVI AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA E
SECONDARIA DI I GRADO (DM 742/2017)
Certificazione delle
competenze ai sensi C.M. 3/2015
CLASSE 5a
SCUOLA PRIMARIA
CLASSE 3a SCUOLA
SECONDARIA DI 1^ GRADO
Scheda di valutazione di profitto con
attestazione di ammissione/non ammissione al successivo grado di istruzione
Scheda di valutazione di profitto con
ammissione/non ammissione all’Esame di Stato
Certificazione delle competenze ai sensi DM
742/2017 ALLEGATO A
Certificazione delle competenze ai sensi DM
742/2017 ALLEGATO B, senza voto in decimi
ma con indicazione dei LIVELLI, da consegnare dopo il superamento dell’esame
DIPLOMA
383
VALUTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE
A partire dall’anno scolastico 2014/2015, il nostro Istituto e tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione sono state coinvolte in un percorso finalizzato
all’attuazione di un procedimento di valutazione (art. 6, comma 1, del D.P.R. n.80 del 28 marzo 2013).
In quello stesso anno, è stata predisposta la prima versione del Rapporto di autovalutazione (RAV).
Tale rapporto è risultato essere il prodotto finale di una serie di fasi
preparatorie che hanno preso l’avvio con la compilazione del Questionario scuola fornito dall’Invalsi e caratterizzato dall’analisi di diversi indicatori ed
ambiti (contesto, esiti, processi/pratiche). Tali indicazioni, una volta inserite ed inviate attraverso una Piattaforma unica
messa a disposizione dal Ministero, sono state restituite, arricchite di dati forniti da diversi Enti statali (Istat, Ministero degli Interni…) e con valori di riferimento
esterni (benchmark). In questo modo la nostra scuola ha potuto confrontare la propria situazione con quella delle altre istituzioni scolastiche simili a livello
provinciale, regionale e nazionale. Tali dati, in aggiunta a quelli scaturiti dai questionari somministrati a docenti, genitori e studenti hanno fornito spunti di
riflessione fondamentali nella compilazione del RAV. Tale Format, reso disponibile per la consultazione in “Scuola in chiaro” dal mese
di novembre 2015, rappresenta il risultato di un esame critico dei dati riferibili al singolo istituto.
Nell’anno 2015/2016 ogni istituzione scolastica, sulla base del D.P.R. n.80/2013, ha definito il Piano di miglioramento (PdM). Tale documento è
stato elaborato tenendo conto delle priorità, determinate nell’ambito degli esiti del RAV, dei traguardi da raggiungere a lungo termine ed esplicitando i
cosiddetti obiettivi di processo, cioè tutte quelle attività che nel breve periodo concorrono al raggiungimento degli obiettivi stessi.
Ulteriore fase del procedimento è la valutazione esterna da parte dei NEV.
Questi sono composti da tre membri, un dirigente tecnico del MIUR e due valutatori a contratto, reclutati dall’INVALSI, che procederanno alla visita delle
scuole scelte a campione.
La Legge n.107/2015, nel frattempo, ha introdotto il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF): questa stabilisce che ogni Istituzione
scolastica lo predisponga entro il mese di ottobre dell’anno scolastico
precedente al triennio di riferimento. Il PTOF esplicita chiaramente le scelte strategiche dell’istituzione scolastica e gli impegni che essa si assume per dar
loro concreta realizzazione, comprende il Piano di miglioramento definito a seguito dell’autovalutazione e costituisce quindi il principale riferimento per la
rendicontazione dei risultati ottenuti.
384
Il RAV e il PdM sono aggiornabili annualmente, come specificato nella Nota prot. n.4173 del 15 aprile 2016, coerentemente con quanto previsto dall’art.1,
comma 12, della Legge n.107/2015 per il PTOF.
Quest’ultima legge prevede, inoltre, come ultimo momento dell’iter valutativo, il cosiddetto Bilancio sociale. Le scuole, in quanto autonome e responsabili delle
scelte educative e didattiche, dovranno rendicontare, ovvero rendere conto agli stakeholder delle attività svolte in un’ottica di trasparenza e corresponsabilità.
Bilancio sociale, insomma, si configura come un documento particolare della scuola autonoma, atto a costruire un dialogo con la comunità di appartenenza.
In conclusione, si tratta di un iter valutativo di ampio respiro, estremamente articolato e comprensivo dei vari ambiti scolastici con lo scopo di rendere
sempre più trasparente la mission di ogni istituto scolastico. Inoltre, ponendosi come presupposto l’innalzamento del livello di qualità, la valutazione e
l’autovalutazione vanno a rafforzare la capacità delle varie componenti della scuola di leggere la propria pratica, in relazione all'idea di ciò che può essere
considerato un buon servizio educativo, e di realizzare, in relazione a tale lettura, interventi correttivi, miranti a costruire un contesto formativo sempre
più soddisfacente.
AUTOVALUTAZI
ONE DELLE
ISTITUZIONI SCOLASTICHE
VALUTAZIONE
ESTERNA
AZIONI DI
MIGLIORAMENTO
RENDICONTAZIO
NE SOCIALE
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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
DAL PATTO FORMATIVO AL PATTO EDUCATIVO DI
CORRESPONSABILITA’.
PREMESSA. La formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono
la cooperazione – oltre che dell’alunno – della Scuola, della Famiglia e dell’intera comunità scolastica.
Secondo questa prospettiva di significato, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inteso formalizzare il valore della
collaborazione Scuola-Famiglia istituendo il “Patto Educativo di Corresponsabilità”, una dichiarazione d’intenti comune e condivisa che ogni
Istituzione scolastica è tenuta ad elaborare per consolidare il rapporto con i
Genitori e con gli stessi Alunni. Nella nostra Scuola Il Patto Educativo di Corresponsabilità è una
prosecuzione di quello che nel precedente anno scolastico abbiamo proposto come “Patto Formativo”; insieme possono essere definiti come una nuova
assunzione di impegno firmata dalle parti al momento dell’iscrizione alla Scuola, mediante la quale viene stabilito un accordo su“come” vivere la comunità
educante e formativa della Scuola, ovvero rispettando i diritti e i doveri di ogni persona la quale, entrando nella nostra Istituzione, appartiene necessariamente
ad essa. Appare evidente che i destinatari naturali del patto educativo siano i Genitori,
ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Cost., e artt. 147, 155, 317 bis C.C.).
La Scuola, insieme ai Genitori, collabora affinché il Patto sia soprattutto un’alleanza di relazioni e di confronti umani rivolti al bene-essere dei loro figli
e dei loro studenti.
Il Genitore, sottoscrivendo la domanda di iscrizione, assume l’impegno:
a) ad osservare le disposizioni contenute nel presente patto di corresponsabilità;
b) a sollecitarne l’osservanza da parte dell’ alunno/studente; ed è consapevole che:
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a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno possono dar luogo a sanzioni disciplinari;
b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR
249/1998, come modificato dal DPR 235/2007; c) Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti disciplina, per la Scuola
Secondaria di Primo grado, le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari.
Il Genitore e la Dirigente Scolastica:
PRESO ATTO CHE la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, oltre che dell’alunno, anche
della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica; TENUTO CONTO CHE la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza
l’apprendimento, ma una comunità organizzata, dotata di risorse umane e materiali di tempi e di organismi, che necessitano di interventi
complessi di gestione, di ottimizzazione, di conservazione, di partecipazione e di rispetto dei regolamenti;
CONVINTI che la condivisione delle regole del vivere e del convivere può avvenire solo con una efficace e fattiva collaborazione tra la scuola e la
famiglia, nel rispetto costante dei reciprochi ruoli; ESAMINATA la proposta avanzata dal Collegio dei Docenti in data
16.12.2008 e la sua deliberazione; VISTA la presa d’atto e la delibera del Consiglio di Istituto in data
16.12.2008.
RICHIAMATI i seguenti riferimenti normativi: D.P.R.n.249 del 24Giugno 1998; D.P.R.n.235 del 21 Dicembre
2007 “Regolamento recante lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria “
Direttiva Ministeriale 5843/A3 del 16 Ottobre 2006 "Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità";
D.M. 16 del 05 Febbraio 2007; D.M. 30 del 15 Marzo 2007;
Nota Miur n. 3602 del 31 Luglio 2008; C.M. n.4 del 15 Gennaio 2009.
sottoscrivono il seguente Patto Educativo di Corresponsabilità,
quale strumento di trasparenza attraverso il quale:
- i Docenti esprimono la propria proposta formativa e ne sono garanti nel
rispetto delle decisioni assunte dagli Organi Collegiali di competenza, - gli Alunni sono progressivamente resi consapevoli e partecipi del
progetto educativo e didattico che la scuola elabora per loro, - le Famiglie conoscono ed esprimono pareri sull’offerta formativa e
collaborano alle attività proposte . Il Genitore, sottoscrivendo la domanda di iscrizione, assume l’ impegno ad
osservare le disposizioni contenute nel presente Patto di Corresponsabilità e a sollecitarne l’ osservanza da parte dell’alunno.
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La Dirigente Scolastica, in quanto legale rappresentante dell’Istituzione
Scolastica e responsabile gestionale, assume l’impegno affinché i diritti e i doveri degli studenti e dei genitori richiamati nel presente patto siano
pienamente garantiti.
Il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, in quanto responsabile dell’organizzazione e del coordinamento degli uffici amministrativi nonché
dell’assegnazione degli incarichi degli assistenti amministrativi e dei collaboratori scolastici, assume l’impegno di garantire l’unitarietà della gestione
in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa, in modo da supportare, in
termini operativi, tutte le attività della scuola.
L’ISTITUZIONE SCOLASTICA SI IMPEGNA A :
Offrire condizioni favorevoli alla crescita integrale della persona mediante un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno che
sostenga il processo di formazione di ciascuno alunno, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
Proporre iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e prevenire la
dispersione scolastica, oltre a promuovere il merito e incentivare le situazioni di eccellenza;
Favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili,
promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la
realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;
Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie anche attraverso
strumenti tecnologicamente avanzati nel rispetto della privacy; Presentare in modo chiaro il Piano dell’Offerta Formativa e la sua
puntuale diffusione; Garantire il rispetto dell’orario scolastico e lo svolgimento regolare delle
lezioni; Tenere sotto controllo le dinamiche relazionali dei ragazzi, intervenendo
per risolvere le situazioni di conflitto; Affrontare i problemi di comportamento e di relazione degli studenti
evitando atteggiamenti provocatori o irrispettosi nei loro confronti;
Prestare ascolto, attenzione e riservatezza ai problemi degli studenti, così da favorire l’interazione pedagogica con le famiglie;
Favorire la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica, mettendo a disposizione aule e strumentazioni necessarie;
Recepire dalle famiglie le istanze volte al miglioramento scolastico; Comunicare alle famiglie tutte le notizie relative alla crescita didattica e
educativa dello studente, in particolare le situazioni disciplinarmente
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rilevanti e/o ricorrenti che possano costituire un ostacolo al processo educativo e di apprendimento.
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
Valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di
dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre a un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;
Rispettare la Scuola favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni, partecipando attivamente alle riunioni degli organi collegiali, ai
colloqui generali e individuali qualora richiesti dai Docenti; e controllando
quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla Scuola e firmarle tempestivamente;
Accertare, attraverso un contatto frequente con i docenti, che l’alunno rispetti le regole della scuola (non usare il cellulare, non portare soldi e
oggetti di valore, avere rispetto delle cose proprie e altrui, ecc…), che partecipi attivamente e responsabilmente alla vita della scuola e curi
l’esecuzione dei compiti; Verificare lo studio delle lezioni, segnalando eventuali difficoltà emerse;
Attivarsi, in caso di assenza del figlio, per conoscere le attività svolte e i compiti assegnati;
Collaborare alle iniziative della scuola per la loro realizzazione sul piano operativo;
Limitare al massimo le richieste di ingressi posticipati e di uscite anticipate degli allievi ;
Accompagnare fino al portone d’ingresso e riprendere il proprio figlio
rispettando rigorosamente gli orari scolastici; Assicurare il controllo quotidiano del materiale scolastico
necessario,ponendo particolare cura alla lettura del diario, all’abbigliamento e all’igiene personale;
Condividere le sanzioni disciplinari previste dal regolamento d’Istituto ( le sanzioni, infatti, tendono al rafforzamento del senso di responsabilità del
discente e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica );
Comunicare tempestivamente alla Scuola il cambio del proprio numero telefonico e/o indirizzo domiciliare.
I DOCENTI SI IMPEGNANO A:
Lavorare in modo collegiale con i colleghi della stessa disciplina, con i
colleghi dei consigli di classe, dell’équipe pedagogica e con l’intero corpo
docente della scuola. Elaborare una progettazione didattica educativa che armonizzi il progetto
formativo della scuola con la specificità delle singole classi, precisando finalità, contenuti, metodologie e risultati attesi e, poi quelli raggiunti;
Esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione; Motivare il proprio intervento didattico favorendo nell’alunno
l’acquisizione di autonomia organizzativa;
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Seguire gli alunni nel loro lavoro e attivare strategie di recupero e di rinforzo in caso di difficoltà;
Favorire, attraverso la formulazione dell’orario scolastico delle lezioni, un’equilibrata suddivisione delle discipline, così da richiedere agli alunni
un impegno ordinato e costante; Verificare l’adempimento delle consegne, segnalando tempestivamente
alle famiglie le negligenze; Partecipare in modo attivo alle riunioni scolastiche istituzionali (Consigli
di Classe, riunioni dell’équipe pedagogica, commissioni) contribuendo all’individuazione di comuni strategie d’intervento;
Incontrare i genitori durante i colloqui istituzionali e ogni qualvolta
dovessero sorgere esigenze particolari; Fare rispettare le regole di classe stabilite dagli organi competenti;
Creare un clima sereno e positive relazioni interpersonali tra alunni ed adulti e tra alunni e alunni;
Favorire l’uguaglianza e l’integrazione scolastica di tutti gli alunni; Favorire l’acquisizione ed il potenziamento delle abilità cognitive e
culturali che consentono la rielaborazione dell’esperienza personale; Concordare, nel gruppo d’insegnamento, i compiti pomeridiani da
assegnare per non aggravare l’alunno.
GLI ALUNNI SI IMPEGNANO A:
Instaurare rapporti di collaborazione e di rispetto con i
compagni, gli insegnanti e il personale della scuola;
Mantenere comportamenti corretti nei modi, nelle espressioni e nell’abbigliamento che devono essere decorosi e rispettosi del
luogo; Seguire attentamente le lezioni contribuendovi in maniera attiva
intervenendo nei dibattiti in modo pertinente e nel rispetto delle idee altrui;
Utilizzare correttamente strutture, macchinari e sussidi didattici; Condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente
scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;
Non usare mai il cellulare a scuola, fermo restando la possibilità di richiedere esplicito permesso ai docenti per sopraggiunte urgenze;
Chiedere di uscire dall’aula in caso di necessità e solo se autorizzati dal docente;
Rispettare il materiale proprio, altrui e della scuola;
Portare il materiale richiesto per le attività didattiche e l’adempimento dei propri doveri;
Svolgere i compiti assegnati e le attività di studio con attenzione, serietà e puntualità;
Conoscere l’Offerta Formativa presentata dagli insegnanti; Rispettare le diversità personali e culturali, la sensibilità altrui;
Conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto; Partecipare al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo;
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Favorire la comunicazione scuola/famiglia; Sottoporsi regolarmente alle verifiche previste dai docenti.
GLI ASSISTENTI AMMINISTTRATIVI E I COLLABORATORI
SCOLASTICI SI IMPEGNANO A:
Essere puntuali e a svolgere con precisione i lavori assegnati; Conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare per
realizzarla, per quanto di competenza; Garantire il necessario supporto alle attività didattiche, con
accuratezza e diligenza;
Segnalare alla Dirigente Scolastica, al Direttore dei Servizi, nonchè ai Docenti eventuali problemi rilevati;
Favorire un clima di collaborazione e rispetto con tutte le altre componenti presenti e operanti nella scuola ( Studenti, Genitori,
Docenti e Ata ).
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Grazie per la vostra attenzione.