LA CONTINUITÀ 0-6 COME SISTEMA
COERENTE DI SVILUPPO:
SGUARDI TEORICI E METODI
Ada Cigala
Università degli Studi di Parma
Rimini, 19 febbraio, 2019
UNA
DOMANDA
EMERGENTE
IL SISTEMA INTEGRATO
DI EDUCAZIONE E ISTRUZIONE
DALLA NASCITA FINO AI SEI ANNI”
(LEGGE 107/2015, ART. 1, COMMA 181, LETTERA E;
DECRETI ATTUATIVI DEL 2017)
Richieste dei servizi di
essere accompagnati :
– NEL PROCESSO DI
CAMBIAMENTO
– NELLA COSTRUZIONE
DI UN SISTEMA
INTEGRATO
Sistema integrato:
1) quali timori, resistenze, titubanze….?
2) quali prospettive positive?
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Esperienze in atto: valorizzazione
LABORATORI DI METODO E PENSIERO
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Sistema Integrato: COME INTENDERLO?
-È un sistema che “connette”: 1) che cerca di rintracciare nello
sviluppo di un bambino una gradualità, un significato che connette
un comportamento ad un altro; 2) di ricomporre il bambino in una
totalità organizzata e complessa.
- che consente tempi/luoghi di microtransizione: negoziazioni
tra il nuovo/ e il già acquisito
-riconosce le differenze interindividuali
(Venturelli, Cigala, 2017)
UN SISTEMA COERENTE DI SVILUPPO
CONTINUITA’ NELLO SVILUPPO (0-6)
Continuità: non significa pensare che non
cambia nulla, “sono gli stessi bambini”, “li
considero uguali….”; “appiattire le differenze
evolutive”
Continuità: nello sviluppo di un bambino è
possibile rintracciare una gradualità, un
significato che connette un comportamento ad
un altro (Vogler, Cravello, & Woodhead, 2008).
DISCONTINUITA’ NELLO SVILUPPO
Discontinuità: significa attenzione ai
segnali/comportamenti di cambiamento,
acquisizione di nuove abilità che hanno
ripercussioni immediate su tutti gli ambiti di
sviluppo, creano nuove opportunità.
Discontinuità: significa attenzione ai
diversi contesti interattivi
ZERO-SEI ANNI:CONTINUITA’ O DISCONTINUITA’?
Due sguardi veramente in alternativa?
Proviamo a concepirle come due “lenti” che ci
consentono di “vedere” e studiare lo sviluppo,
mettendo a fuoco aspetti differenti
“LA DISCONTINUITÀ NELLA CONTINUITÀ”
ZERO-SEI ANNI:SVILUPPO DELL’INTERSOGGETTIVITA’
• Alla nascita: preadattamento a mettersi in relazione ad un altro
• 2 mesi: sorriso sociale
• 2-4 mesi: focus sul volto, espressività emotiva, scambio di turni
• 4-6 mesi: alternanza focus adulto, focus oggetto
• 6-9 mesi: coordinazione attenzione adulto-oggetto: condivisione
attenzione (pointing)
• 9-12 mesi: riferimento sociale
• 12-24 mesi: confortare/ferire (comportamento pro-sociale)
• 2-3 anni: comprensione desideri altrui
• 3-4 anni: comprensioni credenze altrui (esperienza emotiva/espressione
emotiva)
• 4-5 anni: comprensione “false” credenze
• 6-8 anni: falsa credenza di II ordine, “io penso che lui pensa”
• ………………….
UN SISTEMA COERENTE DI SVILUPPO
CONNETTE
Ricomporre il bambino in una totalità organizzata e
complessa.
Cogliere le nuove competenze di un bambino e saperle
collocare in una storia coerente.
Sistema Integrato: COME INTENDERLO?
-È un sistema che “connette”: 1) che cerca di rintracciare nello
sviluppo di un bambino una gradualità, un significato che connette
un comportamento ad un altro; 2) di ricomporre il bambino in una
totalità organizzata e complessa.
- che consente tempi/luoghi di microtransizione: negoziazioni
tra il nuovo/ e il già acquisito
(Venturelli, Cigala, 2017)
UN SISTEMA COERENTE DI SVILUPPO
LO SVILUPPO DEI BAMBINI….
Non è un processo lineare……
Non è un processo a salti…..
LO SVILUPPO È UN PROCESSO GRADUALE
Ogni nuova competenza viene raggiunta
attraverso “processi di negoziazione
continua tra il già acquisito e il nuovo”(Breulin,1988; Molinari et al, 2010; Cigala et al, 2014).
“progressi e regressioni”
“andate e dei ritorni”
microtransizioni
Success (18 mesi) intanto inizia a toccare e a mescolare il colore nel piatto con
una mano, Simone ( 3 anni e mezzo) la blocca prendendogliela.
Simone : “Non si gioca col colore, si dipinge così…” . Le mette la mano sul
pennello che Success prende subito e inizia a passare sul cartone.
Simone: “Non dipingere qua!”
Success chiede: “Qua?”
Simone le sorride: “Sì ,qua sì!”
Simone si rivolge ad Angela: “Guarda, sta diventando brava!”
Angela: “Complimenti !”
Anna dopo aver osservato a lungo Success, inizia a spalmarsi con la punta di
due dita il colore nell’ altra mano.
Angela: “Puoi usare tutte e due le mani se vuoi!”
La bambina accoglie subito il suggerimento e visibilmente soddisfatta, inizia a
spalmarsi il colore in entrambe le mani (come fosse crema),ogni tanto chiude le
dita per sentirne meglio la consistenza:il colore scorre tra le dita,sulle braccia, un
po’ sul viso.
Simone osserva Camilla che sta spalmando il colore sul
tavolo.
Simone: “Non sul tavolo!”
Angela “Ha ragione, Camilla puoi dipingere con le mani
ma non sul tavolo!”
Simone: “Posso dipingere anch’io con le mani?”
Angela: “Certo!”
Simone immerge le mani nel colore,le annusa e inizia a
toccare la scatola imprimendo le sue impronte,ride!
Egle: “Guarda le impronte di Simo!”
Sistema Integrato: COME INTENDERLO?
-È un sistema che “connette”: 1) che cerca di rintracciare nello
sviluppo di un bambino una gradualità, un significato che connette
un comportamento ad un altro; 2) di ricomporre il bambino in una
totalità organizzata e complessa.
- che consente tempi/luoghi di microtransizione: negoziazioni
tra il nuovo/ e il già acquisito
-riconosce le differenze interindividuali
(Venturelli, Cigala, 2017)
UN SISTEMA COERENTE DI SVILUPPO
SVILUPPO…. SOLO UNA QUESTIONE DI ETÀ?
“Le teorie tradizionali dello sviluppo
descrivono tendenzialmente la crescita
psicologica come una progressione
sistematica attraverso una serie di stadi
comuni a tutti che si succedono secondo un
ordine precostituito” (Rutter e Rutter, 1995)
RITMO DINAMICO DEI
CAMBIAMENTI
VARIABILITA’
INDIVIDUALE
PERDIAMO QUALCOSA?
SPIEGARE LO SVILUPPO
• Differenza tra INDICI di sviluppo e PROCESSI di
sviluppo
• L’età è una “variabile ambigua” è un indice, ma
non spiega di per sé i processi dinamici del
cambiamento (Rutter e Rutter, 1995)
I bambini e noi maestre siamo seduti in cerchio.
Ilaria: “Ascoltate un po’ la Franci”.
Francesca: “Bimbi ascoltatemi bene, vorremmo chiacchierare con voi di una
cosa importante. Tra qualche giorno mamme e papà verranno a visitare la
nostra scuola per iscrivere i loro bambini”.
Anwar: “Non ci posso credere”
Ilaria: “Non ci puoi credere?” e sorride.
Francesca: “Cosa raccontereste di bello di questa scuola a queste mamme e
questi papà, cosa c’è di bello, che vi piace tanto?”.
Jacopo vorrebbe dire qualcosa, è invitato ad alzarsi. Fa qualche passo in avanti al
centro del cerchio: “I colori”.
Francesca: “Ti piace tanto colorare. Con cosa?”
Jacopo: “I pennelli”. “E quale colore ti piace di più?” “Giallo”
Francesca: “Molto bella la cosa che hai detto, grazie”
Ilaria: “Adesso c’è Mia, dopo la Sofi e dopo tu”
Mia al centro del cerchio: “Il bosco”
Francesca: “E perché ti piace?”
Mia: “Perché l’abbiamo fatto noi, per il sorteggio del pane”
Francesca: “E poi Mia, cosa ti piace?”
Mia indica il tulle appeso al soffitto della sezione: “Lassù”
Francesca: “Quel tulle?”
Mia: “Anche di là”, indicando verso la stanza del sonno.
Ilaria: “E perché ti piace?”
Mia: “Perché di là sembra sera”
Francesca: “Eh si, dopo mangiato di là abbassiamo la luce e dormiamo”.
…
Sofia: “Andare a merenda. Ci fa fare tante cose belle la tata Chiara”
Francesca: “Vuoi raccontarci?”
Sofia: “Andiamo a prendere i piccolini”
Francesca: “Cosa fate coi piccolini, li prendete per mano?”
Klejdi interviene: “Si, però l’Amelia la prende in braccio Chiara perché si
vede che non sa ancora camminare”
…..
Francesca: “E della tua sezione Klejdi cosa ti piace?”
Klejdi: “Il rosso”
Valentina: “Cosa ti fa venire in mente il rosso?
Klejdi: “Mi fa essere felice”
Ilaria: “E cosa lo usi a fare il rosso?”
Klejdi: “I raggi, il vulcano, tutto”
Matteo: “Mi piace giocare con Klejdi”
Francesca: “Hai sentito Klejdi cos’ha detto Matteo? Gli piace giocare con
te, che sei un suo amico”
Francesca: “Qualcun altro ha voglia di raccontare qualcosa di questa
scuola?”
Rossana: “Mi piace molto giocare con gli amici ed essere insieme”
….
Sofia: “Noi l’anno prossimo non ci saremo più”
Ilaria: “Sofia sta dicendo una cosa importante, ascoltate! Chi è che l’anno
prossimo andrà a scuola?”
Le educatrici aiutano i bambini a fare l’elenco di chi il prossimo anno andrà alla
scuola primaria, Valentina: “Chi andrà a scuola? Alzate la mano”. Klejdi,
Rossana, Sofia, Matteo e Luca alzano la mano, anche Jacopo la alza. Valentina:
“No Jacopo…tu ancora no”.
Francesca: “Grazie bimbi, ci avete detto delle cose molto belle! Le
raccoglieremo e le
racconteremo alle mamme e ai papà che verranno”
UN SISTEMA
COERENTE
DI SVILUPPO
Sistema Integrato: COME REALIZZARLO?
UNO SGUARDO
ADULTO CAPACE DI
CONNETTERE
•RISPETTO PER I CONTESTI (“Entrare in punta di piedi”)
•RICONOSCIMENTO DEI SAPERI RECIPROCI
•DISPONIBILITÀ AD “ESPLORARE”
•“Non applichiamo il sapere ma implichiamo il nostro sapere”
(Olivetti Manoukian, 2015, Oltre la Crisi. Cambiamenti possibili nei
servizi sociosanitari) OSSERVAZIONE: auto-etero
osservazione
LA
ME
TO
DO
LO
GIA
Alcune PREMESSE di METODO
RICONOSCERE LA DIFFERENZA…
«Coloro che si immergono in una cultura diversa dalla propria
sperimentano uno “shock culturale”. Le situazioni nuove che si
trovano ad affrontare entrano in conflitto con ciò che hanno
sempre presupposto, e può essere sconvolgente riflettere sulle
proprie usanze o pratiche culturali come “possibilità” anziché come
modi “naturali” di agire» (Rogoff , 2004, p. 11).
UNA METODOLOGI A
CHIARA E CONDIV ISA• TEMI EMERGENTI (aspetti significativi, critici, di
interesse)
• OSSERVAZIONE (osservazione, videosservazione, “dal di dentro-dal di fuori”)
• SPAZIO di RIFLESSIONE CONDIVISA
(co-costruzione dei significati delle azioni; confronto con i significati di altri; diversi livelli: individuale, sezione, plesso)
• Individuazione di LENTI di OSSERVAZIONE (indici del comportamento dei bambini, degli adulti, del sistema)
• RIPROGETTAZIONE (condivisione di nuove possibilità /modalità /pratiche educative; ripensare il fare)
LA
ME
TO
DO
LO
GIA
TEMI EMERGENTI
OSSERVAZIONE
PENSIERO RIFLESSIVO
RI-PROGETTAZIO
NE
POCO DOPO L’AVVIO DELL’ESPERIENZA
- Sì, ce la stiamo facendo, ma è stata un po’ dura.
- Bisogno di equiparare il linguaggio tra adulti. Parliamo della stessa
cosa ma la guardiamo con occhi diversi. È faticoso. Utilizzare bene le
parole perché altri comprendano.
-Necessità di focalizzarci su qualcosa di preciso.
- Necessità di trovare un nuovo equilibrio. Mettere insieme fare e
stare, due dimensioni diverse, nido e scuola.
-Fatica con i bambini, soprattutto nell’approccio con i bambini più
grandi. Bisogno di riflettere.
- Perdita d’identità: non sappiamo come farci chiamare, o quando mi
chiedono che lavoro faccio, non sono più proprio una educatrice.
Tata-maestra scuola-nido, nido-scuola.
- Ti si apre un altro mondo…..
… il momento che precede le attività in tre sottogruppi le educatrici dicono di
avere condiviso la necessità di creare dei gruppi misti, specifici al fine di favorire
varie competenze nonché per caratteristiche dei bambini stessi …..Nonostante
ciò sentono (in particolare le educatrici di Nido) difficoltoso il momento nel quale
suddividere i bambini, chiamarli e di conseguenza “dire dei no” a chi ad esempio
vorrebbe rimanere ma invece in base all’organizzazione non fa parte di quel
gruppo. Da qui l’esigenza di approfondimento e di messa fuoco di altre possibili
strategie….
Per quanto riguarda il sonno e la fase che precede e accompagna questo momento le
educatrici sentono di non avere ancora trovato il giusto equilibrio per quanto riguarda
i bambini che non dormono. Ovvero ci sono bambini che non dormono o non
dormirebbero ma che a fronte dell’organizzazione sono “costretti” a rimanere in
camera. Questo crea un vissuto negativo per le educatrici (in particolare per
l’insegnante di scuola dell’Infanza) e sentono l’esigenza di dover sviluppare altre
strategie.
ALCUNI TEMI EMERGENTI
ATTIVITÀ NON STRUTTURATA
CONVERSAZIONE
ATTIVITÀ STRUTTURATA
ATTRAVERSO LE OSSERVAZIONILE IDEE DEGLI INSEGNANTI
FORMATI DI INTERAZIONE CONGIUNTA
ATTIVITÀ NON STRUTTURATA
CONVERSAZIONE
ATTIVITÀ STRUTTURATA
FORMATI INTERATTIVI CONGIUNTI
nel ripetersi…. nel tempo…
• Vengono riconosciuti dai bambini
• Vengono attesi dai bambini
• Attivano il coinvolgimento dei bambini
• Diventano spazi di apprendimento e sviluppo delle competenze dei bambini.
• Diventano spazi di contenimento
• Vengono interiorizzati dai bambini
FORMATI INTERATTIVI CONGIUNTI: UN ADULTO CHE….
• Progetta: “formati pensati” diventano “uno spazio
pensante”
• E’ accessibile sempre
• Riconosce i bambini e le loro capacità
• Struttura il percorso di apprendimento
0-3/ 3-6: UNO SGUARDO DICOTOMICO
• Bisogno di
protezione/contenimento
/vicinanza
• Possibilità di scelta
• Esigenza emotiva
• Bisogno di
autonomia/esplorazione
• Capacità di perseguire
un obiettivo
• Esigenza cognitiva
0-6: L’esperienza di un tempo dilatato
la possibilità di espandere lo sguardo nel senso di
posizionarsi in una dimensione longitudinale ed
evolutiva che afferra la processualità dello
sviluppo e dei cambiamenti.
Consente di «tenere dentro» tutti i bisogni dei
bambini. I bisogni rimangono, assumono forme
differenti.
1. ESPLORAZIONE reciproca: “Io faccio così, … lei si muove in modo diverso”; “non avreimai pensato si potesse fare l’inserimento in questo modo…”, “Così io non riesco”.
2. GIUSTAPPOSIZIONE: “non necessariamente devo cambiare”, “stili differenti possonoco-esistere in una sezione..”, “io rispetto la collega”, “no contaminazione”; possocontinuare con le mie solite modalità educative”.
3. DE-STRUTTURAZIONE: “… ma… il punto di vista del bambino…., del sistema?”;esperienza della disorganizzazione, incoerenza”; “le mie modalità consolidate diventanoinadeguate”; “necessariamente devo cambiare”.
4. RISTRUTTURAZIONE: “abbiamo provato una nuova modalità dove ognuno riconosce “ilsuo pezzo”; Non è la “mia modalità+ la tua modalità, è qualcosa di nuovo…..!!”
5. PROGETTAZIONE CONDIVISA: “abbiamo riflettuto insieme sulla situazione”; “siamoun gruppo che pur partendo da esperienze e competenze un po’ diverse prova a pensare eprogettare insieme”.
Il cambiamento nel gruppo di lavoro: UN PROCESSO CARATTERIZZATO DA DIVERSE FASI
INSEGNANTI , EDUCATRICI E COORDINATRICI
DEVONO POTER FARE L’ESPERIENZA DEL CAMBIAMENTO COME
UN PROCESSO GRADUALE
Il consolidarsi di una competenza/conoscenza avviene in uno
spazio graduale, dinamico, con “processi di negoziazione
continua tra il già acquisito e il nuovo” (Breulin,1988;
Molinari et al, 2010; Cigala et al, 2017).
la separazione da abitudini, schemi di pensiero e pratiche
consolidate, spaventa, disorienta, porta a erigere
difese…
il cambiamento delle insegnanti/educatrici e del gruppo
educativo è possibile se
PARTECIPATO,
GRADUALE,
SITUATO,
ACCOMPAGNATO
Sistema Integrato: COME REALIZZARLO?
RIF
LE
SS
ION
I C
ON
CL
US
IVE
UNO SGUARDO INTERNAZIONALE: LA RICERCA
Il panorama delle ricerche sui contesti educativi e di istruzione definiti
“misti o disomogenei per età” evidenzia aspetti estremamente interessanti
inerenti lo sviluppo e l’apprendimento dei bambini in differenti ambiti.
(Maeda, 1994; Veenman,1996; Dersheid, 1997; McClellan, Kinsey, 1999;
Aina, 2001; Gerard, 2005; Logue, 2006; Quann, Wien, 2006; Edwards et
al., 2009).
Una ricerca condotta nei servizi educativi in Australia per un periodo di
undici mesi evidenzia come, dal pensiero, dai discorsi e dalle pratiche
degli insegnanti che lavorano in contesti disomogenei per età, emergono
tre temi importanti rispetto al gruppo misto per età:
1. supporta l’apprendimento dei bambini;
2. supporta i bambini nella gestione delle relazioni tra pari;
3. riduce le situazioni di difficile gestione da parte degli insegnanti
rispetto al gruppo omogeneo per età.
Edwards e collaboratori (2009) condotta
Altri studi invece si evidenziano come le classi miste promuovano sia
apprendimenti di tipo sociale che cognitivo, come ad esempio l’acquisizione
del linguaggio (Chapman, 1995; Maeda, 1994), favoriscano la
costruzione attiva dell’apprendimento da parte dei bambini e lo sviluppo
della capacità di problem solving (Maeda,1994).
La letteratura evidenzia inoltre come in questi contesti diminuiscano le
risoluzioni negative e aggressive del conflitto tra bambini (Edwards et al.,
2009) e sia possibile una maggiore attenzione alle differenze individuali
sia da parte degli insegnanti che dei bambini (Aina, 2001; Baumgartner,
Bombi, 2005).
UNO SGUARDO LONGITUDINALE: PERSPECTIVE-TAKING (Venturelli, Cigala, 2017)
UNO SGUARDO LONGITUDINALE: IL COMPORTAMENTO PRO-SOCIALE
IL CONTESTO EDUCATIVO DISOMOGENEO PER ETÀ CONTESTO VIRTUOSO SE:
La classe mista per età risulta efficace là dove gli INSEGNANTI
condividono alcuni sistemi di premesse:
-considerano le differenze dei bambini una risorsa per tutti,
-valorizzano il problem solving come un’importante strategia
d’apprendimento
-individuano nella flessibilità, nella progettazione condivisa e
nella comunicazione continua le competenze essenziali per il loro
lavoro educativo.