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Page 1: La cripta dei Chase in testa ai grandi gialli irrisolti

ropa. Per alcuni era un impostore, per altri un principe del Baden, vittima di un complotto dinasti-co. Il mistero della sua vita e del-la sua tragica fine (il 14 dicembre 1833, nel parco di Ansbach, ven-ne pugnalato da uno sconosciuto e morì tre giorni dopo) ha ispira-to 3.000 libri, 14.000 articoli, due film e numerose rappresentazioni teatrali. Il decimo giallo riguar-

da la fine del Comandante Lionel ‘Buster’ Crab, in servizio nella Riserva della Royal Navy, sparito il 19 aprile 1956 nel porto di Por-tsmouth durante un’immersione sotto la chiglia dell’incrociatore so-vietico “Ordzhonikidze” che aveva portato il Maresciallo Bulganin e Nikita Kruschev in visita ufficiale al governo britannico.

Marella Giovannelli

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G ialli ancora irrisolti di varie epoche figurano in una singolare classifica

publicata dal Times e tratta dal-l’ultimo libro di Albert Jack.

Il primo dei dieci posti assegnati è occupato dal macabro caso della Cripta dei Chase alle Barbados. Re-sta insoluto l’enigma delle bare che, più volte, sono state ritrovate in punti diversi, rietto a quelli ori-ginari, dentro la tomba della fami-glia Chase. Il fenomeno era iniziato nel 1808 quando i Chase, ric-chi piantatori di canna da zucchero, ac-quistarono la cripta sigillata da una lastra di marmo. All’interno era rimasta la bara di legno con i resti di Tho-masina Goddard, la precedente proprietaria. E, proprio su questa “presenza”, sembra ruotare il mi-stero. Infatti, nell’arco di dieci anni, per ben sette volte, in occasione di altrettante sepolture, la cripta si presentava sigillata all’esterno e profanata al suo interno. Solo la bara della signora Goddard si tro-vava al posto suo mentre quelle dei Chase (due bambini, il padre e altri parenti) apparivano inspiegabil-mente spostate, in assoluto disor-dine, come se qualcuno le avesse spinte con forza e rabia. L’ennesi-mo episodio suscitò la reazione del Governatore dell’isola, Lord Com-bermore, che, sul cemento ancora fresco della lastra tombale, fece imprimere il proprio sigillo. Il 18 aprile del 1820 chiese di riaprire la cripta ma si trovò davanti al solito, terrificante scenario: l’unica bara al

suo posto era quella di Thomasina Goddard mentre tutti i feretri della famiglia Chase erano a soqquadro. Nessuna impronta per terra; per-fettamente intatto il sigillo apposto da Lord Combermore l’anno pre-cedente. A quel punto i Chase tra-sferirono tutte le bare di famiglia nel cimitero di Christ Church. Se-condo molti, si sarebero arresi al volitivo spirito della signora God-dard, ex proprietaria della cripta,

per niente disposta a condividere lo spazio che considerava ancora suo, con i nuo-vi padroni. La classifica dei misteri irrisolti più

appassionanti vede in seconda po-sizione Agatha Christie che, nel 1926, sparì per dieci giorni in circo-stanze mai del tutto chiarite. Il ter-zo posto è assegnato al dirottatore D.B. Cooper che, nel 1971, riuscì a paracadutarsi da un B-727 con duecentomila dollari sulle spalle. Quarto è il mostro di Loch Ness seguito da un altro celebre enigma, questa volta di acqua salata, da-tato 1872: la sorte dell’equipaggio della Mary Celeste, un brigantino abandonato nell’Arcipelago del-le Azzorre. Nessuna traccia del capitano, di sua moglie, della loro bambina e dei sette marinai. Sesta in classifica è la misteriosa (anco-ra oggi) scomparsa del musicista Glenn Miller. Al settimo e all’otta-vo posto, ci sono due morti tinte di “giallo” secondo Albert Jack: Ma-rilyn Monroe e Edgar Allan Poe. Solo nono è l’appassionante caso di Kaspar Hauser, il Fanciullo d’Eu-

La cripta dei Chase in testa ai grandi gialli irrisoltiMisteri, segreti e avvenimenti inspiegabili nella singolare ricerca pubblicata dal prestigioso Times