La Disfunzione Erettile: definizioneLa Disfunzione Erettile: definizione
NHI Consensus Development Panel on Impotence, JAMA, 1993
“Significativa o ricorrente inabilità dell’uomonell’ottenere e/o mantenere l’erezione,fino al termine del rapporto sessuale.”
SoddisfazioneSoddisfazione
Desiderio
EccitamentoOrgasmo
Eiaculazione
Le 5 componenti della salute sessuale maschile
Classificazione delle disfunzioni sessuali maschili
Disturbi del desiderioIperattivitàIpoattivitàAvversione al sesso
Disturbi dell’erezioneDisfunzione ErettileErezione prolungata(priapismo)Deformità del pene(congenita/acquisita)
Disturbi dell’eiaculazioneEiaculazione precoceEiaculazione ritardataAneiaculazioneEiaculazione retrograda
Disturbi della fase orgasmicaAnorgasmiaOrgasmo ritardato
Disturbi della sensibilitàlocale
IposensibilitàIpersensibilitàDolori “sessuali”
Prevalenza della DEPrevalenza della DE
La DE è una patologia diffusa
Secondo lo studio epidemiologico MassachussetsMale Aging Study, il 52% degli uomini fra i 40 e i 70anni è affetto in qualche misura da DE
Prevalenza della Disfunzione Erettile
Massachusetts Male Aging Study (n = 1290)
Prevalenza della Disfunzione Erettile
DE (52%)
No DE (48%)
Grave (10%)
Moderata (25%)
Lieve (17%)
Maschi tra i 40 e i 70 anni
Feldman HA et al. J Urol 1994; 151: 54-61
Circa il 13% della popolazione maschile italiana (anche single e vedovi) soffre di DESono stati considerati pazienti che soffrono sia di episodi ricorrenti, sia occasionali
Disfunzione Erettile: epidemiologia
Totale: 3.145.000
175.000 189.000
560.000
830.000
1.391.000
Età: 20-39 Età: 40-49 Età: 50-59 Età: 60-69 Età: >70
Popolazione italiana
6% 6%
18%
26%
44%
70% ha più di 60 anni
ISTAT 2001, Parazzini et al. Eur Urol 2000; 37: 43-49
La fotografia della DE in Italia
Pazienti potenzialiPazienti trattati
87%
13%
ISTAT 2001, Parazzini et al. Eur Urol 2000; 37: 43-49
Pazienti con DE in Italia
In Italia il 12,8% della popolazione maschile adultasoffre di Disfunzione Erettile
Si tratta quindi di circa 3.145.000 pazienti con DE dicui solo circa 400.000 trattati
Tra i pazienti potenziali con DE vi sono 700.000diabetici
ISTAT 2001, Parazzini et al. Eur Urol 2000; 37: 43-49
Disfunzione Erettile: iter diagnostico-terapeutico
15
15
10
Prescrizione
Inizio terapia
Compliance
Feedback
20Diagnosi 10
20Si attivano 40
Sì No
100N° Pazienti con DE
60Lo ritengono un problema
Disfunzione Erettile
La DE è un marker della qualità dellavita del paziente
Una buona vita sessualeè importante
Il piacere sessuale migliorala qualità della vita
La disfunzione sessuale ha un impatto negativosulla qualità della vita
Laumann EO et al. J Am Med Assoc 1999; 281: 537-544
Odds ratio#
Scarsa serenità generale
#Odds ratio= probabilità di un outcome rispetto al gruppo di riferimento (1.0).
* 0,05 vs riferimento
riferimento
*
*
0
1
2
3
4
5
Eiaculazione precoce DE Scarso desiderio
Disfunzione Erettile
La DE è una delle più comuni patologiecroniche maschiliLa DE può essere un sintomo di altrepatologie
DiabeteIpertensioneCardiopatieDepressione
Fattori di rischio di DE documentati e possibiliassociazioni
Laumann EO et al. J Am Med Assoc 1999; 281: 537-544Braun M et al. Int J Impot Res 2000; 12: 305-11
Cardiopatia 2XIpertensione 1,5 - 2XDiabete 3 - 4XDepressione 2 - 3,5XInfezioni basse vie urinarie 1,5 - 2XIpercolesterolemia 4XDisoccupazione 2X
MistaMistaOrganica Psicogena
Organica e psicogena
Classificazione della DE
La DE può essereorganica, se è causata dafattori fisici come malattievascolari o diabete,oppure psicogena,se dipende da stress oansia.
Spesso tuttavia, l’eziologiaè mista, con ilcoinvolgimento di causepsicologiche,neurologiche,endocrinologiche,vascolari, traumatiche eindotte da farmaci.
EREZIONE
sistemacircolatorio sistema
endocrinosistemanervoso
L’erezione è un fenomeno fisiologico complesso, che vede coinvoltiil sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema circolatorio
Classificazione eziopatogenetica della DisfunzioneErettileClassificazione eziopatogenetica della DisfunzioneErettile
A. pudendainterna
A. e V. circonflesse
A. e V. dorsaleA. cavernose
Integrità del sistema arteriosoe dell’afflusso di sangue
Arteria pudenda internaArterie e vene circonflesseArteria e vena dorsaleArterie cavernose
Controllo vascolareControllo vascolare
Adattata da: WHO – IS IR. 1st International Consultation on ED; Paris, 1999
DE organica: Disfunzione Erettile vascolare
Arterie
Aterosclerosi
Stenosi
Atrofiae fibrosi
Perditadi elasticità
Riduzione del flusso in entrata
Aumento del flusso in uscita
Occlusionedei corpi cavernosi
Insufficienzaarteriosa
Perdita di elasticitàendotelio-dipendente
Perdita di elasticitàneuronaleArterie
Diminuzione dellavasodilatazione
Trabecolemuscolo liscio
DE primaria
Modificazioni strutturali Modificazioni funzionaliIpertensione
Ipercolesterolemia
Diabete
Integrità del sistema venosoe del meccanismo veno-occlusivo
Vena pudenda interna e plessoperiprostaticoTunica albugineaSinusoidi corpi cavernosi(muscolatura liscia, collagene,elastina)
Controllo vascolareControllo vascolare
Controllo endocrinoControllo endocrino
ASSE IPOTALAMO - IPOFISI -TESTICOLI
Randeva HS et al. Textbook of Erectile Dysfunction, 1999
TESTOSTERONERuolo nel mantenimentodel tono del desiderio edella funzione erettiva
Disfunzione Erettile: classificazioneDisfunzione Erettile: classificazione
La patogenesi della DE può essere cosìclassificata:
vascolare (DE arteriogenica o venogenica)
neurologica
endocrina
psicologica
da fattori locali (alterazioni strutturali del tessuto erettile)
Lewis RW, Urol Clin North Am 2001; 28: 209-216
“Fra tutte le patologie croniche, il diabetemellito dimostra la correlazione piùsostanziale e caratteristica con ladisfunzione erettile.”
Disfunzione Erettile e diabeteDisfunzione Erettile e diabete
Predisposizionegenetica
IGT
Insulino-resistenzaIperinsulinemia
Fattori ambientali:alimentazioneobesità
attività fisica
IperglicemiaIpertensioneDislipidemia
NeuropatieAterosclerosiNefropatia
Disfunzioneerettile
Diabete
Disfunzione ErettileEvoluzione naturale
Complicanze
Disfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problemaDisfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problema
* Parazzini F et al. Eur J Urol 2000; 37: 43-9** Fedele D et al. Diabetes Care 1998; 21: 1973-7
Prevalenza della DE in Italia
Popolazione generale*
12,8%
Popolazione diabetica**
35,8%
Il rischio di sviluppare DE, in un soggetto
diabetico, è strettamente correlato a tipo (1 o 2),
durata di malattia e grado di compenso
metabolico
Disfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problemaDisfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problema
Fedele D et al. Diabetes Care 1998; 21: 1973-7
Percentuali di successo della terapia orale inpazienti diabetici con DEPercentuali di successo della terapia orale inpazienti diabetici con DE
Guay et al. J Andrology 2001; 22(5): 793-797
Successo terapeutico (>75% di tentativi a buon fine)
(n=18)(n=86)0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Diabete non compensato
Diabete compensato
63%
44%% s
ucce
sso
DE e obesitàDE e obesità
Diminuzione statisticamente significativa dellaqualità dell’erezione nei pazienti obesi
Grado di rigidità 1,32 versus 1,62 in pazientinon obesi
Aumentata prevalenza dei fattori di rischiovascolare (p<0,05)
Chung WS et al. Eur Urol 1999; 36(1): 68-70
DE e attività fisicaDE e attività fisica
La funzione endoteliale, intesa come sintesi erilascio di monossido di azoto, migliora, dopoesercizio fisico in soggetti con patologie vascolari,anche nei distretti non direttamente coinvoltinell’esercizio
Maiorana A. J Am Coll Cardiol 2001Linke A. J Am Coll Cardiol 2001Green D. Am J Physiol Heart Circ 2002
La dislipidemia costituisce un fattore dirischio indipendente per DE per:
aumentato rischio di sviluppo di aterosclerosieffetti inibitori sull’attività delle sintetasi delmonossido di azoto (NOS)
DE e dislipidemiaDE e dislipidemia
Rosen RC et al. Current Medical Research and Opinion 2004; 20(5): 607-617
L’ipertensione arteriosa è un fattore di rischio diDE per:
aumentata incidenza nei pazienti ipertesi didisfunzione endoteliale e aterosclerosi
effetti collaterali di alcuni farmaci antipertensivi
DE e ipertensioneDE e ipertensione
DE e ipertensioneDE e ipertensione
Farmaci antipertensivi
I beta-bloccanti e i diuretici sono, tra gliantipertensivi di impiego comune, gli unici per iquali è certa un’associazione causale con la DE
Un effetto positivo sulla funzione erettiva è inveceattribuito ad alfa-bloccanti, ACE-inibitori e sartanici
DE e fumoDE e fumo
I meccanismi patogenetici attraverso i quali sirealizza il danno da fumo sul meccanismo erettivosono:
Danno acuto:vasospasmoinibizione della sintetasi del monossido d’azotodegradazione ossidativa del mediatoredell’erezione (monossido di azoto)
Danno cronico:disfunzione endoteliale e aterosclerosi
DE e fumoDE e fumo
Effetti della cessazione:la prevalenza di DE è significativamente più bassa negliex fumatori rispetto ai fumatori
Mannino DM, 1994
la cessazione del fumo nella mezza età non abbassasignificativamente il rischio di DE
Derby CA, 2000
DE e fumoDE e fumo
Impatto psicologico della DELa DE costituisce per molti pazienti un deterrentepsicologico più efficace rispetto alle patologiecardiovascolari o alle neoplasie
“Cercare la DE”“Cercare la DE”
In alcuni casi la DE può rappresentare nell’uomo ilsintomo iniziale di una malattia cardiovascolare nonriconosciuta
L’evoluzione dei sintomi di DE può essereinterpretata come “marker” di progressione dellapatologia sottostante
I cardiologi dovrebbero sospettare una DE neipazienti che seguono per problemi cardiovascolari,mentre gli andrologi dovrebbero sospettare lapresenza di una patologia cardiovascolare neipazienti che trattano per DE
Rosen RC et al. Current Medical Research and Opinion 2004; 20(5): 607-617; Kloner RA, AUA Today, 2004
Claudicatiointermittens
TIAIctus
Ischemia silenteAngina pectoris
Infarto miocardico
DisfunzioneErettile
Arteria femorale(6-8)
Carotide interna(5-7)
Coronaria sx,ramo anteriore
discendente (3-4)
Arteria peniena(1-2)
Stato clinico
Soglia per lo sviluppo dei sintomi(50% di ostruzione del lume)
Ostruzione dellume (%)
DE CAD PADCVD
Diametrodelle arterieinteressate(mm)
La DE come marker di malattia cardiovascolare
Disfunzione Erettile e depressioneDisfunzione Erettile e depressione
La DE costituisce un sintomo frequente didepressione
A sua volta la DE può determinare o aggravare unostato depressivo
DE e depressione possono così realizzare un circolovizioso di mutuo rinforzo
Ulteriore elemento di danno per la funzione erettivapuò derivare dalle terapie farmacologicheantidepressive
Seidman SN et al. Am J Psychiatry 2001; 158: 1623-30
DE e depressioneDE e depressione
Età (anni) Prevalenza DE Prevalenza Prevalenza(%) Depressione (%) Depressione e DE (%)
18-40 13,0 13,0 0
41-50 3,4 17,2 3,4
51-60 28,9 6,7 4,4
61-70 41,7 14,6 6,3
>70 66,0 11,3 7,5
Globale 36,4 12,1 5,1
Kantor J et al. American Journal of Epidemiology 2002; 156(11): 1035-42
Prevalenza di DE e depressione in funzione dell’età
Spector IP et al. Arch Sex Behav 1990; 19: 389-408Nofzinger EA et al. Arch Gen Psychiatry 1993; 50: 24-30Thase ME et al. Biol Psychiatry 1982; 24: 33-46Rosen RC. Ann Rev Sex Res 1991; 2: 119-179Segraves RT. J Clin Psychiatry Monogr 1993; 11: 57-60
DE e depressioneDE e depressione
Il trattamento della depressione è anch’essocausa di disfunzione sessuale (DE, desiderio,
fase orgasmica, disfunzioni eiaculatorie)
DE dopo prostatectomia radicale
Fattori chiave per mantenere la funzione erettile
Selezione del paziente adatto
Procedura “nerve-sparing”
Gestione del paziente prostatectomizzato
Prostatectomia radicaleFollow-up 18 mesi: DE 59,9%
65,6% dopo chirurgia non Nerve Sparing (NS)
58,6% dopo chirurgia NS monolaterale
56,0% dopo chirurgia NS bilaterale
DE e chirurgia pelvicaDE e chirurgia pelvica
Stanford JL et al. JAMA 2000; 283: 354-360
Disfunzione Erettile eipertrofia prostatica benigna
Disfunzione Erettile eipertrofia prostatica benigna
Disfunzione Erettile e ipertrofiaprostatica benignaDisfunzione Erettile e ipertrofiaprostatica benigna
I soggetti con sintomi delle basse vie urinarieriferibili a ipertrofia prostatica dimostranoun’accentuata prevalenza di DE
DE organica: endocrina
Androgeni e ipogonadismoMinore attività erettile notturna spontaneaRiduzione della libidoRiduzione del volume dell‘eiaculato
Iperprolattinemia
Disfunzioni della tiroide
IpogonadismoUn normale livello androgenico nel maschio adultogarantisce l’integrità strutturale del tessuto erettilee una corretta dinamica erettiva, per induzionedell’enzima NO sintetasi
Recettori androgenici sono presenti a livelloparasimpatico S2-S4 e del sistema limbico edell’ipotalamo, suggerendo un potenziale ruolo nelcontrollo centrale dell’erezione
DE e patologie endocrineDE e patologie endocrine
Percentuali di successo della terapia orale inpazienti con ipogonadismo e DEPercentuali di successo della terapia orale inpazienti con ipogonadismo e DE
Guay et al. J Andrology 2001; 22(5): 793-797
Successo terapeutico (>75% di tentativi a buon fine)
(n=44)(n=108)0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Ipogonadismo
Ipogonadismo + testosterone
85%75%
% s
ucce
sso
Miglioramenti significativi
desiderio sessuale(p=0,0001)
funzione erettile(p=0,0001)
soddisfazione sessuale(p=0,007)
Wang C et al. JCEM 2004; 89(5): 2085-2998
Funzione sessuale dopo terapia sostitutiva contestosteroneFunzione sessuale dopo terapia sostitutiva contestosterone
DE organica: neurogena
DE centrale DE perifericaLesione spinale Lesione neurologica
Tumori Sclerosi multipla
Ictus Diabete mellito
Morbo di Parkinson Alcolismo
Eardley I et al. ED – Current Investigation and Management, 1998; Lue TM. Campbell’s Urology, 1998
Disfunzione Erettile neurogenaDisfunzione Erettile neurogena
Lesioni chirurgiche ai nervi pelviciLesioni traumatiche ai nervi pelviciNeuropatie (diabete, alcol)Ernia del disco
Sistema NervosoPeriferico
Lesioni traumatiche, Sclerosi MultiplaMidollo Spinale
Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson,Morbo di Alzheimer
SNC
MalattieSede
Eardley I et al. ED – Current Investigation and Management, 1998; Lue TM. Campbell’s Urology, 1998
Il percorso di I livello: diagnosiIl percorso di I livello: diagnosi
Individuare le categorie a rischio
Aiutare il paziente a esprimere il problema
La DE è emersa: quali procedure diagnostiche?
Anamnesi
Esame obiettivo
Dosaggi ormonaliGlicemia, assetto lipidico
Caratteristiche del problema:entità del problema (penetrazione possibile ma senzamantenimento, penetrazione impossibile)
esordio (improvviso, graduale)
frequenza (“sempre”, “solo con quella partner”, “solo in quellasituazione”)
caratteristiche del desideriopresenza di erezioni spontanee
Anamnesi farmacologica, anamnesi patologicaremotaEventuale impiego di questionari
AnamnesiAnamnesi
AnamnesiAnamnesi
Dati orientativi verso forme psicogeneInizio per lo più acuto, spesso reattiva, relazionale osituazionale
Desiderio sessuale normale o ridottoPresenza di buone erezioni notturnePresenza di buona risposta durante lamasturbazione
Normale eiaculazioneAndamento: capriccioso, ricorrente, episodicoAssociazione con altri fattori psicologici
AnamnesiAnamnesi
Dati orientativi verso forme organiche
Inizio subdolo. Progressione nel tempoDi solito non reattiva, non relazionale e nonsituazionaleDesiderio sessuale ridotto, normale o accentuatoAssenza di buone erezioni notturneAssenza di buona risposta durante la masturbazioneEiaculazione a pene semieretto o flaccidoAndamento: ingravescenteAssociazione con altri fattori organici o iatrogeni
Il percorso di I livello: terapiaIl percorso di I livello: terapia
Intervento sui fattori di rischio modificabili
Test farmacologico orale
Counselling post-prescrittivo
Riduzione del peso corporeo
Abolizione del fumo
Riduzione del consumo di alcol
Controllo della pressione arteriosa
Attività fisica regolare
Astensione dall’uso di stupefacenti
Modifica dello stile di vitaModifica dello stile di vita
Il Medico e la DEIl Medico e la DE
Il trattamento delle comorbidità
La prognosi della DE e l’efficacia dei farmaciorali migliora significativamente:
dopo compenso metabolico del diabetico
dopo compenso della lipidemia nel dislipidemico
dopo compenso pressorio nell’iperteso
dopo terapia sostitutiva nell’ipogonadico
La DE è una patologia unica nel suo genere, inquanto i suoi effetti negativi sulla qualità di vitacolpiscono non solo il paziente affetto, ma anche lasua partner
Il paziente vede indebolita la propria identità virile
“Coinvolgere la partner”
La partner nella gestione clinica dellaDisfunzione ErettileLa partner nella gestione clinica dellaDisfunzione Erettile
La partner vede indebolita la propria identitàseduttiva
Struttura degli inibitori della PDE-5Struttura degli inibitori della PDE-5
NH
NN
N
CH3
O
O
CH3
SN
N
O O
CH3
CH3
Vardenafil
NH
N
N
O
O
CH3
OO
H
H
Tadalafil
NH
NN
N
CH3
CH3O
O
CH3
SN
NCH3
O O
Sildenafil
Farmacocinetica: Tmax e T1/2Farmacocinetica: Tmax e T1/2
0
25
50
75
100
T1/2: tempo necessario affinchéi livelli plasmatici si riducano al
50% del valore di picco
Tmax: tempo necessario per raggiungerela massima concentrazione plasmatica
Tmax T1/2
Concentrazione plasmatica (%)
Tempo
FarmacocineticaFarmacocinetica
Tmax (ore) T1/2 (ore)
Sildenafil 1,16 3,82
Vardenafil 0,66 3,94
Tadalafil 1,20 17,5
Tmax e T1/2 per Sildenafil, Vardenafil e Tadalafil
Inibitori della PDE-5: controindicazioniInibitori della PDE-5: controindicazioni
Controindicazioni comuni alla somministrazionedei tre inibitori della PDE-5 sono:
contemporanea assunzione di nitroderivati
condizioni cardiologiche che sconsigliano
l’attività sessuale
ictus recente. Infarto del miocardio recente
L’efficacia dei farmaci orali miglioraprogressivamente durante le prime ottosomministrazioni
La prescrizione del farmaco non conclude l’attoclinico, ma al contrario è l’inizio di un rapportoregolare tra medico e paziente
Dopo la prescrizione
Possibili cause di iniziale inefficaciaPossibili cause di iniziale inefficacia
Carenza di stimolo eroticoDosaggio insufficienteTono ansioso (es. timore di effetti collaterali).Eccessiva attenzione agli effetti del farmaco(scarsa spontaneità)Somministrazione non corretta (modi, tempi,alcol, ecc.)Comorbidità non trattateFattori relazionali paziente/partner (es. ansia nelripristino dell’attività sessuale dopo astinenzaprolungata)
Suggerimenti pratici per il MedicoSuggerimenti pratici per il Medico
Illustrare dettagliatamente le modalità di assunzione
Seguire il paziente con incontri programmati
Seguire correttamente la titolazione del dosaggiocome prescritto
Trattare le patologie sottostanti, rimuovere i fattori dirischio, modificare gli stili di vita correlati con la DE
Incoraggiare i pazienti a non abbandonareprematuramente la terapia
Quando richiedere l’intervento dello Specialista?Quando richiedere l’intervento dello Specialista?
Il test farmacologico orale non dà esitosoddisfacenteEmergono alterazioni significative del quadroormonaleIl paziente desidera approfondire le cause delproblemaPaziente giovane con DE primariaIn presenza di patologie andrologiche associate,quali l’induratio penis plastica, l’eiaculazioneprecoce, le turbe della libidoIn presenza di evidenti e complesse problematichepsicologiche (consulenza psicosessuologica)
Rigidometria peniena notturna
Ecocolordoppler penieno dinamico
Test di farmacoerezione intracavernosa
Cavernosometria – cavernosografia
Test neurofisiologici
Il percorso di II livello: diagnosiIl percorso di II livello: diagnosi
Cosa ci può dire?
Se ci sono alterazionistrutturali dei corpi cavernosi(fibrosi, placche)
Se c’è un’alterazionedell’inflow arterioso penieno
Se c’è un’alterazione delmeccanismo veno-occlusivopenieno
Ecocolordoppler penieno dinamicoEcocolordoppler penieno dinamico
Test di farmacoerezioneTest di farmacoerezione
Dagli anni ’80 il Test di Farmacoerezione (FIC TEST)è entrato nell’iter diagnostico andrologico
Test semplice, rapido, mininvasivo e poco costoso(viene utilizzata la Prostaglandina E1- PGE1)
La qualità della risposta è integrata dall’osservazionee palpazione
FIC-RESPONDERSTERAPIA AUTOINIETTIVAVALENZA DIAGNOSTICA
Valutare le riposta erettiva dopo iniezione intracavernosa diun farmaco vasoattivo a dosaggio standardizzato
SCOPO
Test neurologiciTest neurologici
Biotesiometria: misura la soglia di sensibilitàvibratoria penienaStudio della velocità di conduzione del nervodorsale del peneStudio del riflesso bulbo-cavernoso: esploral’arco riflesso pudendo-pudendo (stimolo elettricodel nervo pudendo e registrazione attivitàelettromiografica in un muscolo innervato dallostesso nervo, il bulbo-cavernoso)