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Page 1: La Farfalla edizione del 7.6.13

Anno VII - n. 19 Venerdì 7 giugno 2013

Come sei bella Terra dei Forti ...

Periodico di libera informazione contatti:[email protected] in edicola euro 0,50

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a pagina 8

non se ne voglionoproprio andare

NOTIZIE SPORTIVE LUCANE A PAGINA 13

Non conoscevo Domeni-co Lorusso lo sfortunato

giovane lucano ucciso neigiorni scorsi a Monaco diBaviera dal gesto idiota escellerato di un violento.Non lo conoscevo,ma è come se lenostre vite si fosse-ro comunque incro-ciate.

Perché lui, inge-gnere 31enne, era uno di

quelli che come noi hannolasciato il Sud e la Basilicataper trovar fortuna e realizzar-si altrove. Uno di quei 2 milaragazzi lucani che ogni annolasciano le proprie famiglie, ipropri affetti. Un ’emig raz ionespaventosa, intel-lettuale, diversa dalpassato ma neinumeri simili alletante conosciutenella storia da que-sta regione che conta appe-na 600 mila abitanti. Di fatto ogni anno un piccolopaese lucano scompare.

Ieri come oggi con la valigiain mano in fuga da una

terra che paradossalmenteavrebbe tutto per essereautosufficiente, per vivere diturismo e sfruttamento dellerisorse naturali (petrolio eacqua). E che invece paga il divariostorico e strutturale del Meri-dione e la negligenza dei suoi

stessi politici che salgono allaribalta nazionale per lo scan-dalo dei rimborsi.

Strade malandate, ferroviefatiscenti, zero aeroporti,

una terra tagliata fuori dal

mondo, eppure di una bellez-za selvaggia, conosciuta eapprezzata già dai Normannie da Federico II. Per chi parte ma anche perchi resta questi luoghi e lasua gente ti si cuciono ad-dosso.

Ecco perché non mi sorpren-de il moto di indignazione ecommozione che ha unito ilucani vicini e lontani suisocial network di fronte aquesto tragico episodio. È come se fosse accaduto aqualcuno di famiglia.

Con il senno di poi è faciledire che potevi lasciar

correre, Domenico. Ti ha tradito invece la tualucanità. Volevi difendere la tua ragaz-za anche solo per un oltrag-

gio stupido e volgare comeuno sputo.Perché è nell’indole e nellastoria dei lucani ribellarsi aisoprusi. Ma siamo certi che non avevi

intenti bellicosi. I nostri avi fedeli algrande poeta lucanoQuinto Orazio Flac-co ci hanno educatoa tenerci lontani

dagli eccessi, perché c’è unamisura in tutte le cose, “estmodus in rebus”.

Volevi solo un chiarimen-to e hai ottenuto una

coltellata che ha spezzato ituoi giorni, i tuoi desideri equelli di una coppia felice.

Ma ci rimane l’esem-pio di un amorefiero, schietto, vero.Pronto a dare la vitaper l’altro. In cielo ne sannoqualcosa.

Il tuo sacrificio non passeràinosservato.

principe piccolo

www.principepiccolo.it

ORGOGLIO LUCANO

a pagina 16

a pagina 7

a pagina 3

Una grande folla, soprattutto di giovani,

al Don Bosco di Potenza

per l’ultimo saluto a Domenico Lorusso

PHOTONEWS

Potenza, 3 giugno 2013

La nuova "Piscina Olimpionica"

di Viale dell'Unicef

Nella rubrica “Alza la voce” delloscorso numero, abbiamo dato risal-to alle lamentele dei degenti per lamancata fornitura di acqua durante ipasti all’ospedale S. Carlo di Poten-

za e la “vergogna” del “pizzo” relati-vo al pagamento del parcheggio,sempre all’ospedale. Dopo una setti-mana dalla nostra denuncia anche laVI Commissione del ConsiglioComunale di Potenza ha discussosu questo tema.

Ma… cHE dEluSionE!

Non solo non hanno migliorato lavergognosa attuale situazione del

Comune di Potenza

SCONTRINI E SAN CARLO

Nicola Sole e la

nostra Lucania…

Come l’abbiamo

ridotta!!!

Sulla testata de 'LA FARFAL-

LA' c'è scritto: "COME SEI

BELLA, TERRA DEI FORTI...".

Si tratta dell'inizio di una poesia

che il maestro Angelo Mancino

mi fece studiare alle elementari.

Siamo negli anni '50. Di quella

poesia, nonostante le mie ricer-

che, non ho avuto più notizie.

Ricordavo solo l'inizio, null'al-

tro: "COME SEI BELLA

TERRA DEI FORTI". La dedi-

ca era logicamente ai lucani.

Questo episodio l’ho pubblicato

sul mio profilo di Facebook e,

immediatamente, Francesco

... continua

a pagina 24

... continua

a pagina 23

I pip’pli e

San Gerardo

ancHE il Sindacato Si MoBilita

Una persona

su due è senza

lavoro!

Elezioni Regionali

17 e 18 novembre

E' L'ORA

DELLA

SVOLTA

ALZA LA VOCE

la parola ai cittadini

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2 Venerdì 7 Giugno 2013

... continua

a pagina 23

La situazione di disagio deicittadini lucani è addebitabileprincipalmente alla mancan-za di una programmazioneadeguata e compartecipataalle specificità dei territori.Senza questo legame è illu-sorio continuare a sperareche le ingenti risorse natura-

li, materiali ed umane che leIstituzioni dispongono dianofrutti. La sussidiarietà, tantosbandierata nella nostraregione, rimane un principiogenerico perché non legataa regole e strutture con lequali e nelle quali la centrali-tà delle Autonomie Locali eFunzionali, Comuni, Enti ecittadini, sia garantita e prati-cata. Occorre una politicaresponsabile e cooperativafortemente decentrata, perdare le giuste soluzioni aiproblemi che ci attanagliano.E ciò è possibile rimettendoin discussione programmi,assetti e strutture esistenti.I Comuni, gli enti, le associa-zioni, i cittadini devono farrete tra di loro per orientareprogrammi, progetti e risorseche interessano i propri ter-ritori. Per fare ciò le istituzio-ni comunali devono offrire

una più vasta e capillarecomunicazione verticale edorizzontale, migliorare la tra-sparenza, semplificare le pro-cedure, velocizzare i procedi-menti amministrativi, teneresotto controllo la programma-zione, monitorare la spesapubblica, valutare i processi

di realizzazionedegli interventi edei relativi risultati.I Comuni lucanihanno tentato inpassato di com-partecipare questaloro volontà allaRegione, ma senzarisultato.Oggi, l’Associazio-ne Culturale EVAsensibile a questitemi, mette adisposizione deglienti locali le strut-ture multimediali insuo possesso, perunificare e pianifi-care in un unicoterminale tuttequelle informazioniche costituiscono il“dato utile” di

comunicazione con il cittadi-no e con le altre istituzioni. Le frequenze di una radio(Radio Globo Originale) e lapubblicazione periodica, almomento quindicinale di ungiornale (La Voce Lucana) dadistribuire gratuitamente,diventeranno dal prossimomese di Ottobre, operativeper la messa in rete dellepolitiche locali con una speci-fica funzione: divenire spor-tello di servizio per il coinvol-gimento dei cittadini e mega-fono dei territori nei riguardidelle altre istituzioni.Alla guida di questa iniziativa,nelle vesti di Direttore Edito-riale, è stato chiamato daldott. Giuseppe Postiglione,l’ideatore del progetto il prof.Vincenzo Giuliano già Presi-dente dell’Anci di Basilicata eSindaco di Satriano.

l’Editore

comunicare per cambiare

I COMUNI

FANNO RETEUtilizzo di strumenti multimediali di servizio

per orientare la politica regionale

sui problemi della gente e dei territori

Il 2013 è stato definito l'annushorribilis per la pubblicaamministrazione, da numero-si esperti. E così è, in realtà.Non sarà necessario spinger-ci sino al baratro per com-prendere quanto grave edestabilizzante è l'attualecondizione economico finan-ziaria dello Stato italiano. Rie-merge il concetto di “austeri-tà”, che prevede l'introduzio-ne di numerose misure dicontenimento della spesapubblica, l'esasperazionedella tassazione, con la con-seguente contrazione deiconsumi, aumento esponen-ziale della povertà, che rag-giunge anche quei ceti chefino ad ora avevano goduto diuna certa tranquillità econo-mica. I settori trainanti dellanostra economia sono inginocchio, secondo le statisti-che hanno chiuso nel 2012,mille imprese al giorno. Siamo un Paese in recessio-ne conclamata ormai, madavvero la politica sta cer-cando le soluzioni a tutto ciò?Siamo sicuri che le “riforme”di cui tanto si parla sianoquelle giuste, quelle davveronecessarie per far ripartirel'Italia?Sono convinta che debbaessere la Pubblica Ammini-strazione a segnare il passo,a fornire gli input necessariaffinchè possa finalmente ini-ziare l'inversione di tendenzaculturale che dovrebbe con-durci verso tempi più floridi edegni di un Paese come l'Ita-lia.Ecco che da un po' di tempola politica parla di best prac-tices, ossia delle metodologieo prassi che, implementate,conducono verso risultatimigliori.Se volessimo concretamentecalare il concetto di “buonepratiche” nella realtà italiana,è facile riscontrare come talimodus operandi siano tantopiù efficaci quanto più proma-nino da enti locali di piccoledimensioni, in particolare miriferisco ai piccoli comuni.I Piccoli Comuni italiani nel-

Acerenza - Inversione di rotta nelle politiche regionali

PARTIRE DAI COMUNI

PER CREARE SVILUPPOl'ultimo decennio hanno con-dotto una vera e propria bat-taglia contro gli sprechi dellaspesa pubblica, questo èfacilmente verificabile analiz-zando il bilancio di un qualun-que piccolo comune. Nel comune che amministroda circa 4 anni, Acerenza, inMunicipio non arrivano gior-nali sulla scrivania del Sinda-co, si frequentano solo corsidi formazione del personalegratuiti o poco onerosi, gliamministratori non richiedo-

no il rimborso delle cosiddet-te “missioni”, il Sindaco viag-gia con la sua auto e telefonacon il suo cellulare. Nienteauto blu, niente privilegi, solotante responsabilità e moltabuona volontà. Potrebbeessere questa la ricetta per ilrisanamento italiano tantoauspicato dai nostri politican-ti?Giusto sarebbe, inoltre, ricor-dare ogni tanto, che le inden-nità degli amministratori deicomuni sotto i 5000 abitantisono anni luce distanti dallecifre iperboliche percepite daparlamentari e consiglieriregionali, e, che per i Sindacilavoratori dipendenti vengo-no dimezzate. I Sindaci deipiccoli comuni non percepi-scono bonus di qualunquenatura né tanto meno perce-piscono nessun gettone dipresenza quando partecipa-no alle numerosissimeassemblee, di cui sono mem-bri di diritto. Inoltre, a proposito di buonepratiche, le Unioni di Comuni,che devono per legge esserepresiedute da un sindaco,

non prevedono alcuna inden-nità per tali cariche.I Comuni di Acerenza, Banzi,Forenza, Palazzo San Ger-vasio e San Chirico Nuovo,hanno di recente costituitouna Unione dei Comuni, conl'unico scopo di effettuareuna seria razionalizzazionedei costi, senza rinunciarealla propria identità questicomuni hanno compreso l'im-pellente necessità di lavorareinsieme come una squadra icui giocatori assumono tutti

un ruolo diverso, in base alleproprie attitudini, per ottimiz-zare i risultati delle famosebuone pratiche, in particolarmodo per riversare tali bene-fici sui propri cittadini.Spetta alla Regione Basilica-ta ora, creare una legge per ilsostegno alle nostre piccolerealtà, la nostra è una terracostellata non certo da nume-rose conurbazioni urbane,bensì da molti comuni conpopolazione sotto i 5000 abi-tanti, dovrebbe ritenersi prio-ritario, dunque, l'obiettivo di“salvare” i nostri piccolicomuni dallo spopolamentoad esempio, salvaguardare illoro immenso patrimonio sto-rico culturale e immateriale,fondamentale affinchè tutta laregione cresca e tragga linfavitale dalle tanto trascurateperiferie, che potrebbero rap-presentare invece, numerosipiccoli centri propulsivi di svi-luppo locale.

Impianto di Telecomunicazione appartenente

al gruppo Postiglione

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3Venerdì 7 Giugno 2013

Il 25 Maggio u.s., presso laSala Commissioni della

Provincia di Potenza, è statapresentata “Imprese delSud”, un movimento nato nel2012 per supportare le attivi-tà di impresa delle realtàimprenditoriali e professiona-li del Sud Italia.Presenti all’incontro il Presi-dente Nazionale di Impresedel Sud Sergio Passariello, ilPresidente Regionale Antoni-no Pidatella ed il Consigliereprovinciale Aurelio Pace, checon i loro incisivi interventihanno messo sotto accusa ilcomplesso sistema fiscale eburocratico a cui sono sotto-poste le imprese e l'ingiustifi-cata INASSUNZIONE diresponsabilità dei dirigentidelle Pubbliche Amministra-zioni, quali cause oggettivedel fallimento delle realtàimprenditoriali del Mezzogior-no."Le Medie e Piccole imprese,ha sottolineato il PresidenteNazionale Passariello, costi-tuiscono la quasi totalità deltessuto produttivo nel Mezzo-giorno e lo sforzo della lorocrescita oggi si traduce insfida per la loro sopravviven-za. Per questo è più che maifondamentale dare voce adimprese che non hannoavuto risposte da altre asso-ciazioni datoriali".Il Presidente Regionale Anto-nino Pidatella invece ha evi-denziato gli effetti negativiperpetrati dalle banche adanno delle piccole e medieimprese. "Causa prima deltracollo del commercio nazio-nale e locale, ha sottolineatoPidatella, è la mancata ero-gazione da parte delle ban-che delle sovvenzioni stan-ziate dalla Comunità Europeaalle imprese italiane, contrav-venendo così anche ai pianidi risanamento promossi dalPresidente della BCE Draghi.Banche che non solo conti-nuano ad attanagliare gliimprenditori nelle magliestrette del loro iter burocrati-co, ma che perseverano nel-l'imposizione di interessi suinteressi già addebitati, abu-sando così sulla gestione delcapitale d'impresa. E proprio l'Anatocismo, haproseguito Pidatella, ovverola capitalizzazione degli inte-

ressi da parte degli Istituti diCredito, ha indotto granparte degli imprenditori adaffidarsi agli usurai per risol-vere in tempi brevi le emer-genze quotidiane, rendendocosì ancora più instabile eprecaria la permanenza

della propria attività com-merciale sul territorio. A ren-dere tale quadro economicoancora più devastante, con-clude Pidatella, contribuisco-no le cartelle esattorialiemesse da Equitalia per lequali, secondo indiscrezioni,si procederà all'annullamen-to perché erogate da dipen-denti precari e non titolati".Non meno efficace l'inter-vento dell'Avv. Aurelio Pace,per il quale “la defiscalizza-zione è l'unico strumentocapace di garantire che l'Italia diventi il primo Paeseincubatore di imprese”. La crescita dell'imprenditorialucana, ha proseguito l'Av-vocato Pace, deve essereparallelamente accompa-gnata e supportata dallo svi-luppo infrastrutturale regio-nale, dalla capacità e dalmerito dell'apparato gover-nativo ed amministrativolocale nonché dalla promo-zione ed adozione di impian-ti e sistemi di produzioneenergetica rinnovabile edecologica, nel pieno rispettodella morfologia territoriale edella ricchezza ambientale".Sono abbastanza ampie learee di intervento che ilmovimento si prefigge: dairapporti con le Istituzioniallaconsulenza legale, commer-ciale e finanziaria, all'assi-stenza sindacale e del lavo-ro ai partnerariati nazionalied internazionali, all'assi-stenza su aspetti applicativie gestionali degli adempi-menti amministrativi, all'in-ternazionalizzazione dellePMI.

M.p.

Il problema del lavoro chemanca in Basilicata ha

assunto una gravità che nonpuò continuare a non interes-sare il Pubblico Amministra-tore, sia Regionale che locale.Chi amministra deve sentirsiobbligato a studiare, analiz-zare e proporre politiche stra-tegiche tese a frenare, a farabbassare quell’indice stati-stico che nella regione Basili-cata si attesta su un datomaledettamente preoccupan-te anche per la tenuta so-

ciale: una persona su due èsenza lavoro! Le aree di emarginazionenon solo non si riducono masi implementano a tal puntoche l’emigrazione, verso leregioni del nord e verso altripaesi europei ed extra euro-pei, rimane l’unico sbocco atale disagio.Ogni anno siamo sempre dimeno per la partenza di tantepersone, in cerca di lavoro,per lo più diplomate e laurea-te, le cosi dette migrazioni di“intelligenze lucane”.La disoccupazione è unmostro che è possibile scon-figgere e che è per tutti undovere combattere senza tre-gua. Ed è su questa consa-pevolezza che deve fondarsil’azione del governo regiona-le e la mobilitazione culturalee morale delle componentidella società e dell’economia.

Una mobilitazione gene-rale perché non sia più

vissuto come dramma indivi-duale o della propria famiglia

ma diventi un problemasociale a cui la politica tutta

intera devedare risposte.E ci fa piacereche anche ilsindacato inco-minci a chiede-re con forza un Piano per l’Occupazionenella consape-volezza che ladisoccupazio-ne che viviamonon è unapunizione diDio ma una

cattiva programmazione delterritorio. Non basta più solo indignarsio peggio ancora rassegnarsialla sorte, ma bisogna lottare,alla stregua di come ci si agi-sce se scoppia una fognaturanel proprio rione e nessunoprende provvedimenti, contutti i mezzi democratici di cuipossediamo, nei partiti, neisindacati, nelle associazioni,nei circoli, nelle parrocchie,perché chi ci guida, a tutti ilivelli compreso quello comu-nale, cambi registro.Non vi è famiglia lucana chenon abbia in casa un disoc-cupato o che non abbia spe-rimentato sulla propria pelle illavoro che manca. Per questo è urgente e nonpiù procrastinabile un PianoRegionale per l’occupazioneche partendo dalla situazionereale di richiesta di lavoro

indichi le occasioni e leopportunità che i territori, icomuni offrono a partire dallerisorse materiali: petrolio,acqua, ambiente, a quelleumane: artigianali, agricole,industriali, di servizi, ecc. Per fare ciò non sono sufficienti né gli strumentistraordinari, né le risorsefinanziarie straordinarie maoccorre un ordinamentoregionale di natura ordinariae permanente mirato a soste-nere e ad incentivare lamicro, la piccola e la mediaimpresa locale mettendo atotale disposizione tutti ifondi: da quelli statali a quellicomunitari per lo sviluppolocale, ai fondi addizionali deiproventi del petrolio; utilizza-re tutti gli strumenti e struttu-re permanenti esistenti di servizio nei confronti di tutti isoggetti pubblici e privati inte-ressati ai processi di sviluppoper l’utilizzazione piena dellerisorse finanziarie comunita-rie e delle iniziative di interes-se comunitario; affrontarecon proposte definitive e riso-lutive il problema del rappor-to tra operatori economici esistema del credito.Per chi s’ispira, nella vitacome nella politica, alla Dottrina Sociale della Chiesa,non può rimanere inermerispetto a questi problemi enon lottare per l’affermazionedi valori irrinunciabili qualiquelli della solidarietà, dellafunzione sociale della ricchezza e del dovere allaprossimità cristiana.

Vincenzo giuliano

presidente regionale dei

liberi e Forti di Basilicata

Un aiuto concreto

alle Medie e Piccole

imprese

ANCHE IL SINDACATO SI MOBILITA PER

UN PIANO DEL LAVORO E DELLA COESIONE

Una persona su due

è senza lavoro!

“Non basta più

solo indignarsi

o peggio ancora

rassegnarsi

alla sorte,

ma bisogna lottareIl presidente nazionale di Imprese del

Sud Sergio Passariello e l'avv. Aurelio

Pace alla presentazione in Basilicata

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La questione morale alpunto in cui ci trovia-

mo, non riguarda più solol’uno o l’altro politico, l’unoo l’altro partito, ma l’interapolitica italiana. Per que-sto, più che soffermarsisulla cronaca dei fatti edeprecarli, occorre chie-derci perché certi episodisi verificano e come resti-tuire alla politica la sua giu-sta funzione.La grave crisi che stiamoattraversando è nient’altroche la naturale conse-guenza di una politica sen-z’anima, senza principi,senza valori, senza punti diriferimento che ha prodot-to un relativismo etico, cheassoggetta al proprio inte-resse verità assolute; unimbarbarimento culturale,che è sotto gli occhi di tutti;un egoismo sociale, cheprevarica le più elementarinorme di convivenza civile.Si antepone l’interessepersonale al bene comu-ne, la partitocrazia allameritocrazia, il clientelismoai diritti, gli affari alla mora-le.Ciò che conta nella societàcontemporanea è il soddi-sfacimento dei propri biso-gni, il successo personale. Dice padre Sorge, diretto-re di Aggiornamenti sociali,che se la politica (o il parti-to o il politico) perde l’ani-ma, muore, marcisce e sidecompone, e da qui deri-

vano gli scandali, la corru-zione decretando la mortedella stessa politica.Qualcuno può obiettareche con la morale non si fapolitica: è vero. Ma senza morale si fa unapessima politica.Morale e politica sono traloro intrecciate, bisognasaper dare il suo ad ognu-na delle due e farle intera-gire continuamente.La morale dà alla politica lacoscienza del bene comu-ne; la politica dà alla mora-le la concretezza dellarisposta ai bisogni.Diceva Pio XII che il malepeggiore per una società èla stanchezza degli onestied oggi, soprattutto nellanostra Regione, pare cheprevalga questa condizio-ne. Non è più il tempo didelegare agli altri ciò chepossiamo e dobbiamofare. Non è in gioco il manteni-mento delle posizioni, laconservazione di questa oquella poltrona bensì lasperanza di cambiare lecose e la qualità dellademocrazia in una terra incui esistono tutti i presup-posti, tutte le risorseumane e materiali percreare un modello di vitapolitica e di sviluppo eco-nomico e sociale che pos-sono essere esemplari.

V.g.

Il PD, nato fondamental-mente dalla fusione a fred-

do tra Democratici di Sinistrae Margherita, ha dimostratodi non saper andare oltre, intermini di consenso, a quelloche era il patrimonio di votiportato in eredità da que-sti due blocchi sociali.Lungi dall’essere seria-mente un partito postideologico, al suo internosi sono trasferite edhanno proliferato le “cor-renti” dei DS e della Mar-gherita. In Basilicata, regionedove “alternanza” è solouna parola vuota maipraticata, il PD si è iden-tificato totalmente con ilsistema di potere regio-nale fino a diventare un’unicacosa con il “Partito – Regio-ne”, dimenticando di fare il“partito”, ossia di mediare trainteressi generali e particola-ri, e diventando, nel tempo,una consorteria nella qualesenza un “padrino” non puoifare politica! Il Partito “dei Consiglieriregionali” ha difeso le renditee il proprio particolare, nonaccorgendosi che così facen-do non si costruisce nientebensì si fa arretrare tutti. Ritengo che anche la crisi delPD sia da addebitare, in lar-ghissima parte, al lento e pro-gressivo disfacimento delblocco di potere costituitointorno alla Giunta regionaleed alla maggioranza in Con-siglio. Sono sotto gli occhi ditutti i demeriti di una classedirigente troppo impegnata apensare agli organigrammi eagli equilibri interni piuttostoche alla risoluzione di unacrisi economica, sociale edoccupazionale che non haprecedenti. Imprese con diffi-coltà di finanziarsi e di inno-vare che chiudono, bancheindebolite dalla recessioneche non sostengono l’econo-mia locale, disoccupati inaumento, soprattutto fra i gio-vani, nessuna politica di svi-luppo sostenibile. Insomma,

una situazione negativa cheha portato alla caduta delreddito disponibile delle fami-glie e al calo della produzio-ne agricola ed industriale. La Basilicata è in ginocchio.E il PD non è stato capace diaffrontare le reali questioni

che soffocano ed impoveri-scono la nostra terra: dallaquestione ambientale (Vald’Agri, Fenice, Diga del Per-tusillo, Fiume Noce e cosìvia) e dello sviluppo eco-sostenibile (ruolo dei Parchi,estrazioni petrolifere, investi-menti nelle fonti di energia“pulita”) all’urgenza di unaprofonda rivisitazione delle-politiche socio-sanitarie (dasganciare dalle logiche clien-telari – assistenzialistiche);dal rilancio delle politiche dellavoro orientate a soddisfare ibisogni dei lucani alla neces-sità di una nuova e funzio-nante concezione della for-mazione professionale; dalrecupero delle politiche diincentivazione alle attivitàproduttive e del sistema agri-colo regionale (facendo mag-giormente sistema e valoriz-zando le rilevanti capacitàdistintive delle nostre impre-se e dei territori) alla valoriz-zazione delle bellezze lucane- storia, tradizioni, arte, ter-me, mare e montagna - cheda sole, se adeguatamentesfruttate, potrebbero rappre-sentare fattori di sviluppo perla nostra terra; dalla difesadel suolo (progetto Vie Blu,manutenzione del territorioattraverso i cantieri della fore-stazione, ecc…) alla promo-

zione del turismo e del terri-torio (non quella messa in campo dai GAL, per lo più fonte di sprechi e di ali-mentazione delle filiere delconsenso del PD); dalla ripre-sa delle politiche infrastruttu-rali regionali per “connettere”

adeguatamente unaregione che oggi è più iso-lata di 30 anni fa (!) ad undiverso utilizzo delleingenti risorse comunita-rie come fattore di cresci-ta selettiva e sostenibile. Il PD, però, è implosoanche a causa del divariosocio-culturale, mai real-mente riassorbito, che c’ènella storia e nelle espe-rienze di governo delle“famiglie politiche” che lo

hanno fondato.I Popolari sono portatori diun’idea personalistica e soli-darista della politica che vuoldire anteporre la personaumana allo Stato, avere unaparticolare concezione dellaforma dell’ordinamento giuri-dico, della scuola, della fami-glia, del diritto al lavoro, con-cezione che è diametralmen-te opposta a quella chehanno i dalemiani o i bersa-niani!Infine, al PD è mancata,almeno fino ad ora, una poli-tica al di sopra delle beghe,irradiata dalla passione e dalsentimento di appartenenzaad una identità collettiva con-divisa. Questo partito è ancora tuttoripiegato “su chi dovrà farecosa” (il dibattito sulla candi-datura alla presidenza dellaregione ne è la prova) piutto-sto che pensare a cosa fareper risollevare la Basilicata ea come farlo nel più brevetempo possibile!Auspico che i lucani sappia-no investire, con serietà elungimiranza, sul capitaleumano di qualità per consen-tire alla Basilicata di rialzarsi.

Vito di lascio

4 Venerdì 7 Giugno 2013

Il PD lucano è imploso

La Basilicata può rialzarsiNon è più il

tempo di

delegare

Post Scriptum

Qualora vogliate esprimere le vostre opinioni

in piena libertà potete farlo

semplicemente inviando una e-mail a:

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5Venerdì 7 Giugno 2013

Una festa mascherata ametà strada tra il carna-

scialesco e il dovere, per devo-zione o per senso di apparte-nenza … E anche quest’anno è andata,fra critiche, polemiche di chigrida alla mistificazione e chiinvece rivendica una rievoca-zione corretta. Una tradizione che si rinnovapraticamente ogni anno, dadiversi secoli. C’è chi la fa risalire al 1685,altri invece datano la prima sfi-lata al 1578, ma di certo quasiogni potentino attualmentevivente può sostenere di averassistito alla “Sfilata dei Turchi”almeno alcune volte nella suavita, potendone apprezzare evalutare ogni anno le diverseinterpretazioni impresse dairesponsabili di turno. Già, per-ché le origini, il significato el’oggetto della rappresentazio-ne della sfilata, che attualmen-te viene pomposamente eti-

chettata come “Storica”, sonostate da sempre oggetto didiscussione e diversa interpre-tazione: da una fantomaticacacciata degli invasori sarace-ni, risaliti a Potenza lungo ilcorso, improbabilmente navi-gabile, del fiume Basento,avvenuta ad opera di Angeliguerrieri invocati dal SantoVescovo, Gerardo la Porta daPiacenza; alla celebrazionedella vittoria di Lepanto sul-l’esercito turco nel 1571, inoccasione dell’insediamentodel conte Alfonso de’ Guevaraa Potenza. Quale che sia lamotivazione, San Gerardo laPorta da Piacenza viene dasecoli riconosciuto come Santoprotettore della città, esauto-rando di fatto il predecessoreS. Oronzo, condiviso comepatrono con la città di Lecce.La storia legata alla parata“Storica” che di storico ha sicu-ramente lo svolgimento, seb-bene non se ne colga l’esatto

significato, è un avvenimentofortemente radicato nell’animodei potentini. Fino a una venti-na d’anni fa, nessun giovanot-

to poteva fregiarsi dell’attribu-to di “Potentino” se non avevamai partecipato come figurantenella sfilata, e lo scrivente nonfa eccezione alla regola,potendosi definire a pieno tito-lo potentino, in virtù della par-tecipazione quale servo dicolore (pardon, abbronzato…)addetto alla ventilazione delmitico Civuddin’. La partecipa-zione alla sfilata, allora, era unrito al quale si accedeva pergoliardico senso di apparte-

nenza, senza grandi complica-zioni, casting, provini, racco-mandazioni, e la festa che ori-ginava da questo era gioiosanella sua semplicità, ingenuanella sua conduzione. Da qual-che anno, purtroppo, la rivisi-tazione di carattere “culturale”,fatta di quadri storici di epochediverse, ha conferito un’aura diseriosità, a parere di chi scrive,fuori luogo a fronte della sem-plicità originaria della Paratache non nasce come rievoca-zione, non potendo fondare suprecisi dati storici.A peggiorare il quadro di que-sto gioco strappato al volgo,l’involuzione degli usi e deilimiti di tolleranza applicati aicomportamenti dei giovani. Si assiste ormai, e l’anno cor-rente non costituisce eccezio-ne, anzi ne è laconica confer-ma, a spettacoli incresciosi, edai più inimmaginabili in diversaoccasione, che vedono prota-gonisti i giovani potentini e l’al-

cool, pretesto di goliardica tra-sgressione in baccanali di stra-da.Non si può dar torto ai giovanipotentini, esautorati dal ruolodi protagonisti nella sfilata del 29 maggio, e sosti-tuiti da figuranti scelti, seri,costumati. La festa dei giovanidel capoluogo era la, cheabbatteva i muri dell’indifferen-za coinvolgendo i giovani, maanche chi non lo è più, in sber-leffi, scherzi e moine tra figu-ranti e pubblico astante, in unaserata di gioco.Oggi, il gioco ha ceduto ilposto alla “rappresentazione”,Sindaco e notabili in testa, chelascia ai giovani il pretesto peruna giornata di sonore ubria-cate quale unico mezzo di tra-sgressione.Ma non è che fosse meglio lavecchia, approssimativa, arti-gianale e popolare Sfilata deiTurchi?

• S.g. •

Ieri, nessuno poteva chiamarsi “Potentino” se non aveva mai partecipato,

per devozione o per senso di appartenenza, come figurante nella sfilata

SAN GERARDO E LA SFILATA DEI TURCHIOggi, pretesto di goliardica trasgressione in baccanali di strada

da parte di giovani in preda all’alcool

I “Nostri Angeli guerrieri”

alla Parata dei Turchi 2013.

Tutte le giornate legate allesolennità d’interesse col-

lettivo, motivate da ricorrenzereligiose, sono riconducibiliall’impiego del tempo liberocollettivo. Se guardiamo aquest’ultimo da un punto divista sociologico leggiamocome non sia sinonimo di atti-vità leggera o futile, ma rap-presenti un impiego di tempoche testimonia gli interessi, siaprivati che collettivi, ai qualiviene data priorità. Questorimando è necessario se ripen-siamo ai giorni trascorsi nelcapoluogo di Regione, duran-te i quali si è festeggiato ilSanto Patrono. L’attesa era motivata dal desi-derio legittimo d’intrattenimen-to, di svago e possibilmente diacculturamento, inteso cometrasferimento di conoscenze epartecipazione condivisa ditestimonianze.Lo spettacolo, però, ha offertoben altri scenari: l’obbligo didover assistere all’occupazio-ne di spazi pubblici da parte diambulanti abusivi, il malesse-re di dover compartecipare alloro disagio prendendo visionedelle condizioni inumane dipermanenza degli stessi, ilfastidio di vedere associate sia

alle celebrazioni liturgiche chealle rappresentazioni storicheun mercato di “irregolari” con-tornato da abitudinari annualiche hanno consacrato alSanto Patrono abusi alcolici.

Da tempo mi chiedo la ragioneper la quale si sia finito perlegare ai festeggiamenti per ilSanto Patrono l’abusivismo edlo sfrenato consumo alcolico emai ho trovato nessuna moti-vazione che potesse giustifi-carlo, se non quella prossimaal perpetuarsi di una consue-tudine che, nonostante la suanatura ripetitiva, non potràcerto diventare tradizione. Il vero problema è che la ragion

d’essere di alcuni festeggia-menti non è legata alla valoriz-zazione del momento convi-viale, ma rimanda costante-mente ed intenzionalmente alconsumo smisurato di vino,

in fe l i cementecontornata dalcommercio ille-gale di prodotticontraffatti e noncertificati.Quest’ultimo ele-mento è motivodi grande preoc-

cupazione nella misu-ra in cui testimonial’assoluta mancanza di rispettoper i commercianti che paganoregolarmente le tasse e vivonoun periodo di crisi, per i produt-tori di marchi regolarmenteregistrati e per i cittadini cheacquistano prodotti certificaticon emissione di regolarescontrino fiscale. A chi propo-ne, organizza e consente talipratiche ricordo che le testimo-

nianze rappresentano il com-plesso di memorie trasferite dauna generazione all’altra, ele-menti necessari alla formazio-ne culturale di un’intera comu-nità ed all’acquisizione di con-

sapevolezza da parte dellastessa. Nel decoro, nella lega-lità, nel rispetto delle festivitàliturgiche, una città si riappro-pria della sua storia, dei suoispazi e delle coscienze che laanimano, ma verso queste hal’obbligo di restituire, propor-zionalmente, attenzione, lega-lità, devozione e dignità. Le festività potentine non meri-

tano di essere raccontate inquesti termini ed è doveredella città operare affinché lastoria non le ricordi come lafiera della contraffazione edegli eccessi. L’uomo operadelle scelte e queste lo qualifi-cano, ma quando si sottoponela collettività, senza riguardi esenza attenzione, ad assisteread esercizi illegali ed a prati-che poco edificanti, il tortorimane a chi lo subisce e nes-suna amministrazione o orga-nizzazione può arrogarsi talidiritti. E’ l’ora di una profondaautocritica che spero eviti ilperpetuarsi di abitudini scon-venienti, di attività illegali e disoluzioni indecorose, perchénon è stata solo offesa larispettabilità di un’intera comu-nità, ma è stata calpestatal’idea del buon governo dellacosa pubblica e leso, intima-mente, l’ossequio nei confron-ti della tradizione liturgica.

consulente

di Marketing

territoriale

Mariangela

Faggella

“COSE TURCHE” a PotenzaLe consuetudini discutibili non

saranno mai tradizioni rispettabili

Page 6: La Farfalla edizione del 7.6.13

6 Venerdì 7 Giugno 2013

Se è vero che la maggiorepreoccupazione per chi

fa politica è dare risposte alleesigenze della gente, i Parti-ti, i Movimenti e le Associa-zioni, alternativi a questosistema di potere, che haaffamato la nostra Regione,devono far tesoro del mes-saggio ricevuto da questamini tornata elettorale per

sperare di ribaltare la situa-zione alle prossime elezioni.Il PD è ancora forte e l'Oppo-sizione tradizionale non èaggregante.Non aggrega non solo per-ché vive di luce riflessa (Berlusconi) ma anche perl'assenza di un programmaalternativo credibile nelleidee e negli uomini, preoccu-

pati più al loro posizionamen-to che ad assicurare unricambio ed un avvenire alpopolo lucano.A ciò si aggiunge il bisogno,la fame dei lucani che con-fonde i propri carnefici inbenefattori per completare ilquadro dentro cui devonomuoversi tutti coloro che nonintendono omologarsi a tale

sistema. Eppure queste ele-zioni ci hanno fornito un mes-saggio di speranza chiaro,inequivocabile; uno spaziod'azione da perseguire per ilfuturo: il metodo Atella, che èuscito vincente sulla sinistrae che deve essere preso amodello.Occorre una nuova aggrega-zione di tutte le forze contra-

rie con un programma con-creto che metta al centrodella politica i problemi dellavita a cominciare dal lavoroche manca e nuovi uominicapaci e preoccupati delBene Comune per partecipa-re e vincere le prossime com-petizioni elettorali.

piccolomini

Risultato del voto amministrativo negli 11 Comuni della Regione

CRESCE L'ASTENSIONISMO, IL PD MANTIENE,

L'OPPOSIZIONE TRADIZIONALE NON AGGREGA

Viva soddisfazione èstata espressa dal can-

didato sindaco di LucaniaLibera di Lavello, PasqualeMosca, per il risultato conse-guito dalla propria lista inoccasione dell'ultima tornataelettorale Comunale.«Il risultato ci inco-raggia a continua-re - ha dichiara-to Mosca -per vigilaresulle politi-che am-b i e n ta l iche iln u o v o sindaco Altobellov o r r àm e t t e r e in campo.B isogneràcostruire unnuovo soggettopolitico alternativoa questo sistema dipotere che per anni hafatto regredire la Regione e isuoi Comuni, Lavello com-preso. Se l'opposizione politi-ca tradizionale - ha conclusoil mancato sindaco di Lavello- avesse capito la bontà dellanostra proposta, oggi con inostri 259 voti saremmo stati

A LAVELLO E PIGNOLA

SAREBBE STATA

UN'ALTRA PARTITAdeterminanti per il successodelle forze alternative».

Stessa soddisfazione èstata espressa dal candi-

dato sindaco di Lucania Libe-ra di Pignola, Donato Roma-

no, che attribuisce all'arro-ganza di chi si sentiva giàeletto l'aver regalato nuova-mente il comune al PD. «Se il candidato Summa - hadichiarato Romano - avesse

accettato la nostra vera pro-posta alternativa oggi sarem-mo qui a festeggiare la vitto-ria.La nostra azione per il futuro- ha concluso Romano - saràquella di costruire una nuova

forza politica di opposi-zione capace di inter-

pretare le esigen-ze ed i bisogni

della nostracomunità.Q u e s t on o s t r oi n t e n d i -m e n t o è suffra-gato dal-l'aver, coni nostri208 voti,

doppiato il Movimento

5 Stelle che siè arenato solo a

quota 110.Il dato è particolar-

mente significativo consi-derando che il movimento delcomico aveva superato quota1000 alle scorse elezioni poli-tiche, attestandosi comeprimo partito a Pignola.

lucania libera

coordinamento provinciale

E’ partita la campagna dellaGiovane Italia della Basilica-

ta, Il Futuro. Ora! con al centroproposte e idee per un confrontocon la politica lucana. Tutto nasce dalla necessità diprendersi una buona dose diresponsabilità, di condividere coni giovani lucani i problemi di oggi eguardare avanti, al futuro dellanostra regione. Pertanto gireremola Basilicata e porteremo nellepiazze lIl movimento giovanile del Pdl hail dovere di tenere alta l’attenzionee il dibattito in un momento ditotale confusione politica ed istitu-zionale, in un momento di silenzioassordante da parte dei partiti, hadichiarato il Coordinatore Regio-nale della Giovane Italia di Basili-cata, F. Nicola Riviello. Il nostrogiudizio, ha continuato Riviello,sull’operato del governo regiona-le è negativo e irrimediabilmentegiunto al capolinea. De Filippo esoci hanno fallito dal punto di vistapolitico, di governo e della man-cata crescita economica e socialedella nostra terra. Una stagione èfinita, una classe dirigente ha con-cluso mestamente il proprio pes-simo operato, ed è inevitabile,pertanto, voltare pagina ed anda-re subito ad elezioni.Ma noi ci rivolgiamo, ha rimarcatoil Coordinatore della Giovane Ita-lia, anche al Pdl, al nostro partito:che prospettiva immagina nelprossimo futuro, quale metodovorrà intraprendere per rinnovaree rilanciare la propria offerta poli-tica?

Noi proponiamo di tornare al par-tito del merito, dei territori, dellabase, della voglia di appartenen-za, al partito dei lucani, della con-divisione e della capacità di inter-cettare oggi la volontà dei cittadi-ni stanchi e assuefatti dall’antipo-litica. Noi immaginiamo il partito dellabuona politica. Chiediamo pertan-to di fare scelte serene, oneste edinnovative: chi ha sbagliato dovrànecessariamente assumersi leproprie responsabilità, senza giu-stizialismi o qualunquismi, mabisognerà aprire un confronto tratutte le anime che si ritrovanonella nostra area, rinnovarsi nelmetodo e nelle decisioni, guarda-re alle prossime elezioni comeuna vera e propria occasione percambiare marcia, in caso contra-rio non riusciremmo mai a propor-ci come vera e reale alternativa.Ora è il momento di osare, la Gio-vane Italia lo chiede a gran voce.Il futuro ora passa da qui, ha concluso Riviello, dalle nostreprospettive, dalla convinzione chebisogna parlare della quotidianità,dei problemi della nostra genera-zione: l’assenza del lavoro, l’im-possibilità di programmare unfuturo, la rete di clientelismo eaffarismo che soffoca la nostracomunità e la libertà di esprimerei propri mezzi senza affiliarsi opresentarsi con il cappello inmano da qualche padre padronedella nostra regione.

Dopo che una classe politica ha concluso

mestamente il proprio pessimo operato

IL FUTURO… ORA!Idee e proposte sul lavoro e sulle

problematiche dei nostri giorni

Page 7: La Farfalla edizione del 7.6.13

7Venerdì 7 Giugno 2013

Fu il vescovo Luigi Carvel-li nel 1881 a spostarla

dopo un attento esame deidocumenti lasciati dal Vesco-vo Oberto, che il 30 Maggio

del 1250 ritrovò le ossa delSanto che erano state nasco-ste dopo la sua morte avve-nuta il 30 ottobre del 1119 .Guardando bene la sfilata deiTurchi si evidenziano pezzi diun antico passato che ciporta a raccontare una storiache forse non tutti conosco-no.Sulle origini della sfilata cisono diverse versioni e spes-so, in contrasto fra loro. Pro-viamo a fare chiarezza e senon ci riusciremo avremoalmeno raccontato la storiadel primo Santo patrono dellacittà di Potenza: Sant’Aron-zio.

Tra la fine dell’anno 200 e il300 d.c. quando Dioclezianodiede inizio alla persecuzionecontro i cristiani nei territoridell’impero Romano, adAdrumeto, cittadina marittima

nei pressi di Cartagine, sierano convertiti al cristianesi-mo Bonifacio, sua moglieTecla e i loro dodici figli:Donato, Felice, Onorato,

Aronzio, Fortunanziano,Sabiniano, Settimino, Gia-nuario, Vitale, Saturo, Repo-sito e un altro di cui si ignorail nome, ( il Triani nei suoiscritti menziona come ilsecondo Felice). Questi adAdrumeto, ma anche a Car-tagine, operarono molti mira-coli tanto da attirare l’atten-zione del proconsole Massi-miano che, per le guarigionie le conversioni così nume-rose, ordinò a Valeriano diarrestarli tutti. Vennero incar-cerati, ma un angelo inviatodal Signore sciolse le lorocatene liberandoli. Incuranti del pericolo i dodici

fratelli ripresero la predica-zione di Cristo crocifisso.Allora Diocleziano inviò l’ordi-ne di portare in Italia questiintrepidi predicatori che inca-tenati furono costretti a salpa-

re dal porto di Cartagine suuna nave ( Tartana?).Il viaggio non fu piacevoleperché in mare si scatenòuna tremenda tempesta met-tendo a rischio la nave, il suoequipaggio e tutti i prigionieri. Fu solo grazie alle preghieredi questi santi fratelli che ilmare si placò e la nave contutto il suo carico proseguìsenza più avere problemi. Nonostante ciò Valerianonon cambiò idea e una voltasbarcati a Reggio Calabriaproseguirono il viaggio apiedi fino a raggiungere

prima la città di Grumento epoi le rive del fiume Basentonei pressi di Potenza. Qui,vicino al ponte di san Vito,Valeriano stanco dei problemiche i santi prigionieri gli crea-vano, intimò a quattro dei fra-telli di abiurare la loro fedepena la decapitazione. MaAronzio, Onorato, Sabinianoe Fortunanziano non rinnega-rono la loro fede e vennerogiustiziati. Dei loro corpi ritro-vati nei pressi del fiume se neoccupò la pietà popolare.

La tradizione racconta, cheuna donna che era intenta alavare nel fiume a pocadistanza da dove erano statimartirizzati i quattro fratelli,desiderosa di avere una reli-quia raccolse, lì vicino, deifiori di ginestra ancora mac-chiati del sangue dei martiri efattone un bel mazzo se liportò in casa dove li avvolsein dei panni di lino e li posesul fondo di una cassapanca.Dopo molto tempo, questadonnarimettendo ordine nellacassapanca, ritrovò con stu-pore i fiori che aveva riposto

anni prima. Erano ancora fre-schi e profumati come se fos-sero stati appena colti.Portò i fiori e raccontò tutto aisacerdoti affinché li conser-vassero con la dovuta rive-renza. Di lì a pochi anni san-t’Aronzio divenne il Santopatrono della città di Potenzae, a lui fu intitolato il vecchioponte romano perché vicinoal luogo dove fu decapitatoE questa è la storia dei (Pip’-li) che in questa stagionecolorano le nostre colline

lasciando nell’aria un profu-mo dolce e soave come sevenisse dal cielo. Come e perché il ponteRomano, che attraversa ilBasento, intitolato al primoPatrono della città santoAronzio sia stato poi succes-sivamente dedicato a SanVito ci lascia alquanto per-plesso.

Mai cambiare la topono-mastica con leggerez-

za, si perde la storia! Infattise ancora si usasse la vec-chia denominazione tutti iPotentini, anche quelli più

giovani, forse avrebberoconosciuto questa bellissimastoria.

Bettino Minici

Si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Gerardo

Patrono della nostra città che anticamente si celebravano nei

giorni 11 e 12 Maggio

I pip’pli e san Gerardo

Il carretto dei Pip’li

Page 8: La Farfalla edizione del 7.6.13

L’anno 2013 è stato ufficialmen-te proclamato “Anno europeodei cittadini”, con decisione delParlamento europeo e del Con-siglio europeo, su proposta dellaCommissione europea. L’obiettivo generale è quello dirafforzare la conoscenza e pro-muovere l'esercizio di tutti i dirit-ti connessi alla cittadinanza del-l’Unione, per permettere ai citta-dini di esercitarli pienamente, apartire dal diritto di circolare esoggiornare liberamente nel ter-ritorio di tutti gli Stati membri. Il Dipartimento per le politicheeuropee della Presidenza delConsiglio dei Ministri, ed in par-ticolare l’Ufficio per la cittadinan-za europea, è stato designatocome punto di contatto nel coor-dinamento a livello nazionaledelle attività dell’anno europeodei cittadini e ha dedicato un’ap-posita sezione all’evento, nelsito istituzionale, con schede diapprofondimento sulla cittadi-nanza europea. L’INPS - come amministrazionepubblica - è coinvolta in unaserie di attività per promuovereuna maggiore consapevolezza

dei cittadini comunitari in meritoal loro diritto di circolare e sog-giornare liberamente all'internodell'Unione Europea. In talecontesto, è stata creata - e resadisponibile da febbraio scorsosul sito istituzionale dell’INPS -un’apposita sezione “Annoeuropeo del cittadino” dedicataall’informazione sulla sicurezzasociale per i cittadini europeiche vivono e lavorano nell’UE.Al sito si accede sia direttamen-te dal banner presente in homepage, sia dall’area dedicata aiLavoratori Migranti. L’Obiettivo è quello di divulgaree far conoscere l’attività delCentro SOLVIT presso la Presi-denza del Consiglio dei Ministriche, come anticipato con mes-saggio n.12856 del 1° agosto2012, è inserito in una rete perla risoluzione di reclami e critici-tà poste dai cittadini e dalleimprese dell’Unione Europeaanche in materia di sicurezzasociale. Ulteriore obiettivo della video-conferenza è coinvolgere glioperatori delle Strutture INPSsulla necessità di gestire con

celerità i reclami presentati daicittadini e dalle imprese attraver-so il servizio europeo SOLVIT,che consente di utilizzare unprocedimento alternativo, gratui-to e molto più rapido delle vielegali, per la risoluzione dellecontroversie. Si ricorda che SOLVIT è unarete on line formata da centrinazionali presenti in tutti gli Statidell'Unione e in Islanda, Lie-chtenstein e Norvegia, che coo-perano per trovare una soluzio-ne ai problemi dovuti all'erroneaapplicazione delle norme euro-pee da parte delle istituzione eamministrazioni nazionali. Com’è noto, tramite questa rete,gli Stati membri collaborano perrisolvere concretamente i pro-blemi derivanti dall’applicazionenon conforme della normativacomunitaria da parte delleAmministrazioni pubbliche. Seb-bene la sua gestione sia di com-petenza degli Stati, è la Com-missione europea che forniscele infrastrutture e, se necessa-rio, offre assistenza per accele-rare la soluzione dei problemi.

donato Vallano

8 Venerdì 7 Giugno 2013

L’ INPS promuove

L’EUROPA DEI CITTADINI

In un momento di difficoltà eco-nomica così pesante bisognaessere lucidi per fare delle scel-te e stabilire priorità. Investiresull'infanzia, in termini di pre-venzione, significa promuoverebenessere e risparmiare risorsein futuro. E’ il pensiero di diverse associa-zioni che si occupano di preven-zione, partecipazione e prote-zione dei minori e che tutelano iloro diritti fondamentali, e dellostesso Garante nazionale del-l'Infanzia e dell'Adolescenza,Vincenzo Spadafora. Per questosi è istituito in ogni Regione ilGarante per l'infanzia con com-petenze specifiche. Un ruoloche non può essere ricopertodal difensore civico.Il Garante per l'infanzia e l'ado-lescenza, un ruolo previsto dallaConvenzione sui diritti dell'infan-zia dell'Onu varata nel 1991, hail compito di assicurare la pro-

mozione e la piena tutela deidiritti dei minori, collaborandocon tutti i soggetti che operanoin questo settore, in primis lascuola.Le sue funzioni vanno dalla pro-mozione all’informazione suidiritti dei bambini, ai compiti diassistenza individuale in casiconcreti, con una maggiore sen-sibilità ed interazione alle pro-blematiche locali.Si tratta in sostanza di speri-mentare, con le strutture territo-riali socio-assistenziali-educati-ve e di volontariato, un rapportodi collaborazione sistematicoper leggere con maggiore atten-zione i bisogni, studiare e coor-dinare le possibili risposte,accogliere segnalazione, svol-gere azioni di monitoraggio evigilanza.L’esigenza di un raccordo regio-nale e territoriale è indispensa-bile per far fruttare tante iniziati-

ve messe in campo, a favore deibambini e degli adolescenti, daenti, associazioni, cooperativesociali, e creare una rete permoltiplicare le competenze e leesperienze migliori, per supera-re una sorta di sindrome dellasettorializzazione nell’ottica diuna sussidiarietà che superi laseparatezza dei ruoli e veda ilminore come soggetto unico.La Basilicata ha istituito Il Garante Regionale per l’infan-zia con la legge 26 del giugno2009 e sul Bollettino ufficialedella Regione Basilicata n. 50del 3 novembre 2009 ha pubbli-cato l'avviso pubblico per lanomina del Garante regionaledell'Infanzia e dell'Adolescenza. Oggi, a distanza di quasi quattroanni dal bando e dalla verificadei partecipanti aventi titoli, que-sta nomina è rimasta nel casset-to.Misteri della politica lucana!

Bloccata dal 2009 la nomina del

GARANTE PER L’INFANZIA di Basilicata

L’UNICA REGIONE CHE NON SI

PREOCCUPA DEI GIOVANI

La politica regionale,attuata da coloro i quali

amministrano da un trenten-nio a questa parte, è stata fal-limentare ed ha procuratoprofitti e proventi di ognigenere solo per chi ha gesti-to direttamente o indiretta-mente la cosa pubblica e chisi è adeguato ai loro cliente-lari sistemi e metodi.Andiamo a guardare, soloper curiosità, i vitalizi percepi-ti in virtù dei loro mandatiregionali e parlamentari.Soldi pubblici come se fosseun loro diritto acquisito allafaccia della povera gente chevive con redditi alla sogliadella povertà. Questo siste-ma, caratterizzato da iniquità,clientelismo, “familismo amo-rale”, consociativismo, immo-ralità pubblica, corruzione,consolidato nel tempo, coin-volge tutti i nostri amministra-tori, nonché coloro che rico-prono cariche nei vari sub-enti regionali, indipendente-mente dal colore politico diappartenenza. Con questepremesse il risultato che orastiamo vivendo non devemeravigliarci più di tanto.Leggiamo sulla stampa diqualsiasi tendenza, di scon-trini raccattati dai nostriamministratori regionali. Que-sto ci rattrista e ancora unavolta dobbiamo pensare condati di fatto che il sistema

Nonostante una gestione

fallimentare i nostri

rappresentanti politici

NON SE NE VOGLIONO

PROPRIO ANDARELa Regione Basilicata sta vivendo una

situazione molto difficile e pericolosa

per le nuove generazioniBASILICATA così come defi-nito nei salotti della TV fun-zionava così bene che oltreagli scontrini nel 2008 allepolitiche 4 consiglieri regio-nali 2 del pd e 2 del pdlhanno percepito per un perio-do di tempo doppia indennitàdi carica sia come consiglieriregionali che come parla-mentari; mentre il popololucano moriva e muore difame a causa di una gestioneallegra della cosa pubblica.Questo sistema pur di galleg-giare è stato sorretto anchedai cosiddetti “cambiatori” dicasacca. Questi camaleontidel potere lucano, candidatiora col Centro-Destra, ora colCentro-Sinistra, abituati agirare il mestolo nella calda-ia laddove si lavora il formag-gio, pur di galleggiare incu-ranti del mandato elettoralericevuto, fanno il bello e il cat-tivo tempo.Gli elettori votano e gli eletticambiano casacca!Finché vige questo sistemaconsociato, che si alimentagià da molto tempo, difficil-mente cambierà qualcosa.

giuseppe

domenico

nigro

Page 9: La Farfalla edizione del 7.6.13

9Venerdì 7 Giugno 2013

Che non siano le qualità e le

competenze personali a deter-

minare gli scranni dove poggia-

re le rispettabili parti basse della

nostra classe politica, è un dato

pressoché incontrovertibile. Ma

anche quando si volesse segui-

re la logica strettamente “politi-

ca” delle convenienze di partito

e della rappresentanza delle

tessere in campo, le nomine di

Filippo Bubbico a Vice-Ministro

degli Interni e di Roberto Spe-

ranza a capogruppo del PD alla

camera non sono facilmente

comprensibili.

La Basilicata è una piccola

regione, pochi elettori in tutto

che attribuivano un larghissimo

consenso elettorale al PD,

recentemente evaporato con

l'ascesa del Movimento 5 Stelle

di Grillo. Non ci sono competen-

ze professionali specifiche per

un architetto che arriva al Mini-

stero degli Interni. Nemmeno

l'esperienza della consulenza

alla progettazione di impianti di

gelsibachicoltura, svolta da

Filippo Bubbico durante la lunga

carriera politica, fornisce ele-

menti distintivi in quella direzio-

ne. Così come un giovane neo-

parlamentare che assurge alla

guida dei parlamentari PD alla

Camera, non può certo posse-

dere l'esperienza necessaria

per guidare il gruppo politico più

Il segreto di Filippo Bubbico: viceministro

per meriti sconosciuti

Una piccola regione povera e

sovraesposta: quelle domande

(senza risposta) sul petrolio lucano...Una rivoluzione della mentali-tà e del costume collettivi chesegna una gigantesca fratturarispetto al passato: la rivoluzio-ne antireligiosa... Una grande rivoluzione stasilenziosamente giungendo alsuo epilogo in Europa. Una rivo-luzione della mentalità e delcostume collettivi che segnauna gigantesca frattura rispettoal passato: la rivoluzione antire-ligiosa. Una rivoluzione che colpisce indistintamente il fattoreligioso in sé, da qualunqueconfessione rappresentato, mache per ragioni storiche, e dalmomento che è dell'Europa chesi parla, si presenta come unarivoluzione essenzialmente anti-cristiana.Ormai, non solo le Chiese cristiane sono state progressiva-mente espulse quasi dappertut-to da ogni ambito pubblicoappena rilevante, non solo all'in-sieme della loro fede non vienepiù assegnato nella maggiorparte del continente alcun ruolorealmente significativo nel deter-minare gli orientamenti dellepolitiche pubbliche - non solocioè si è affermata prepotente-mente la tendenza a ridurre ilcristianesimo e la religione ingenere a puro fatto privato - macontro il cristianesimo stesso, adifferenza di tutte le altre religio-ni, appare oggi lecito rivolgere leoffese più aspre, le più sangui-nose contumelie.Ecco alcuni esempi, tra gli innu-merevoli che potrebbero farsi, diquanto sto dicendo (tratti inparte da una dettagliata denun-cia pubblicata su un recentenumero di Avvenire). In Irlandale chiese sono obbligate ad affit-tare le sale per le cerimonie diloro proprietà anche per ricevi-menti di nozze tra omosessuali;a Roma, nel corso del concertodel Primo Maggio un cantanteha mimato il gesto rituale dellaconsacrazione dell'ostia duran-te l'eucarestia avendo però trale mani un preservativo al postodell'ostia; in Danimarca il Parla-mento ha approvato una leggeche obbliga la Chiesa evangeli-ca luterana a celebrare matri-moni omosessuali nonostanteun terzo dei ministri di questa sisiano detti contrari; in Scozia

Dal Corriere della Sera del 02/06/2013

I Cristiani e

la Libertà Minacciatadue ostetriche cattoliche sonostate obbligate da una sentenzaa prendere parte a un abortoeffettuato dalle loro colleghe,mentre dal canto suo l'Ordinedei medici inglese ha stabilitoche i medici stessi «devono»essere preparati a mettere daparte il proprio credo personaleriguardo alcune aree controver-se. Ancora: in un recente videodi David Bowie, in cui la celebrerockstar è abbigliato in modoche ricorda Gesù, la scenamostra un prete che dopo averpercosso un mendicante entrain un bordello e qui seduce unasuora sulle cui mani subito doposi manifestano le stigmate; inInghilterra, a un'infermiera èstato proibito di portare unacroce al collo durante l'orario dilavoro, mentre una piccola tipografia è stata costretta adaffrontare le vie legali per esser-si rifiutata di stampare materialeesplicitamente sessuale com-missionatole da una rivista gay;in Francia, in base alla legisla-zione vigente, è di fatto impos-sibile per i cristiani sostenerepubblicamente che le relazionisessuali tra persone dello stes-so sesso costituiscono secondola loro religione un peccato. E così via in un profluvio impres-sionante di casi (per informarsidei quali non c'è che andare sul sito wwww.intoleranceagain-stchristians.eu).Senza contare che ormai inquasi tutti i Paesi europei, al fineproclamato di impedire qualun-que pratica discriminatoria, èstata cancellata l'erogazione difondi alle istituzioni cristiane,così come è stata cancellata laclausola a protezione della liber-tà di coscienza nelle professionimediche e paramediche. Non sicontano infine in tutte le sedi piùo meno ufficiali, a cominciare daquelle scolastiche, i casi di can-cellazione, a proposito dellerelative festività, della parolaNatale, sostituito dal neutrale«vacanze invernali» o simili.Ce n'è abbastanza da suscitarela preoccupazione di qualunquecoscienza liberale. Qui infattinon si tratta tanto di cristianesi-mo, di Chiesa, o di religione,bensì di qualcosa di ben piùimportante: si tratta di libertà.

E di storia. Di consapevolezzacioè che in Europa la libertà reli-giosa ha rappresentato storica-mente l'origine (e la condizione)di tutte le libertà civili e politiche.Essere assolutamente liberi diadorare il proprio Dio, di propa-garne la fede, di osservarne icomandamenti, di aderire allavisione del mondo e al sensodell'esistere che questi defini-scono, di praticarne pubblica-mente il culto; ma anche natu-ralmente essere libero di nonavere alcun Dio e alcun culto:da qui è partito il cammino dellalibertà europea. E c'è bisogno diricordare che si è trattato del Diocristiano?La libertà religiosa vuol dire allafine null'altro che la libertà dellacoscienza, cioè il non essereobbligati per nessuna ragionead abbracciare idee o compor-tamenti contrari ai dettamiaccettati nel proprio foro interio-re. Che è appunto la libertà diautodeterminarsi: e pertantoanche di parlare, di scrivere, didiscutere a sostegno delle pro-prie convinzioni, così come diascoltare quelle altrui e magarifarsene convincere.Insomma, libertà religiosa da unlato e dall'altro libertà di opinio-ne e di parola - che sono i duepilastri della libertà politica -vanno all'unisono. È innanzitutto da questo punto di vista,dunque, che è quanto mai pre-occupante il fatto che oggi, inEuropa, in molti luoghi e permolti versi, la libertà dei cristianiappaia oggettivamente messain pericolo. E non importa checiò avvenga per il proposito diproteggere da supposte discri-minazioni questa o quella mino-ranza. È anzi semplicementeparadossale, dal momento chenell'attuale panorama del conti-nente sono i cristiani in quantotali che appaiono una minoran-za. Lo sono di certo - e massi-mamente i cristiani cattolici e laloro Chiesa - rispetto al main-stream dell'opinione e del costu-me dominanti e culturalmenteaccreditati. Basta vedere comenelle materie più scottanti alcu-na voce autorevole, riconosciutageneralmente come tale, si alziquasi mai a sostegno del loropunto di vista; come ogni accu-

numeroso, anzi maggioritario,

alla Camera. E allora? Poiché

in politica tutto può accadere

ma nulla accade per caso,

forse la domanda da porsi è

altra e la risposta, se mai ci

fosse, spiegherebbe tutto l'ar-

cano. È una domanda già

posta a diversi presidenti del

Consiglio dei Ministri, Ministri,

politici ed economisti. Persino

e ripetutamente al Direttore

Generale per le Risorse Mine-

rarie ed Energetiche del Dipar-

timento per l'Energia del Mini-

stero dello Sviluppo Economi-

co, Ing. Franco Terlizzese.

È una domanda semplice sem-

plice: quanto petrolio c'è sotto

la Basilicata? Forse Filippo

Bubbico lo sa, forse Roberto

Speranza lo sa, forse Vincenzo

Folino lo sa e forse è proprio

per questo dato e tutto ciò che

ne consegue che la rappresen-

tanza lucana a Roma non può

essere insignificante. Qualcu-

no, poi, si domanda come mai

nessuna testata giornalistica

nazionale pone questa sempli-

ce domanda all'ENI, ai governi

issimi e non, ai Ministri ed ai

Direttori Generali. Anche que-

sta risposta è semplice: basta

sfogliarli i giornali e guardare le

figure.

nicola piccennada www.toghelucane.blogspot.it

APPROPRIAZIONE

INDEBITA

Filippo Bubbico Roberto Speranza

sa nei confronti loro e del loro

clero raccolga sempre larghissi-

mo favore; come ogni attribuzio-

ne di responsabilità storica per

qualunque cosa negativa del

passato, anche la più fantasio-

sa, sia invece sempre di primo

acchito giudicata fondatissima.

È forse ora che l'Europa che si

dice e si vuole «Europa dei dirit-

ti» - ma che finisce troppo spes-

so per essere solo l'Europa delpensiero unico politicamentecorretto - ricordi il celebre am-maestramento di una grandefiglia dell'ebraismo rivoluziona-rio, Rosa Luxemburg. La qualesi può presumere che comeebrea e rivoluzionaria sapessebene ciò di cui parlava: «Lalibertà è sempre e solo la libertàdi chi la pensa diversamente».

Ernesto galli della loggia

Page 10: La Farfalla edizione del 7.6.13

Alessandra Aprea si laureain spettacolo al Dams di

Bologna con una tesi su Eduar-do De Filippo. Il suo maestro, che la seguenella formazione teatrale è pro-prio Gino Maringola, uno degliattori della compagnia di Edoar-do. Frequenta l’Accademia diArte drammatica al Teatro Belli-ni di Napoli. La sua attività nel-l’ambito teatrale è dinamica eforte: è protagonista, regista,insegnante in corsi di teatro. Partecipa a Gli uccelli di Aristo-fane con regia di Lucio Allocca,a Masaniello di Tato Russo, allorchiano Lamento per IgnacioSanchez Mejiasdi Antonio Sira-no. Ultimamente al festival diGiffoni con un cortometraggiodal titolo Gocce di verità.

Come ella stessa scrive: «Il tea-tro etico aiuta a riflettere su ciòche realmente conta nella vita.Mi svegliavo alle 6 di mattinaper andare a lezione nei quartie-ri spagnoli dal mio adorato mae-stro Gino Maringola. Come hoscritto nel mio libro Carol. Unattore diventato santo, oggi mimanca più che mai la parte woj-tyliana, il suo essere gentile.Egli mi ringraziava ed io lo rin-graziavo. Una volta mi ha rega-lato una targa con su scritto Unavita per il teatro. Da allora hocapito che aveva acceso unafiaccola che non si spegne. Anzidi più! Come era solito dire ilgrande Eduardo: il mio cuorecontinuerà a battere anchequando si sarà fermato! Attra-verso il teatro io mi avvicino a

Dio e lo ringrazio. Avverto intor-no a me che la voglia di fare tea-tro si trasmette e coinvolge,soprattutto i giovani. Questavoglia ci fa ancor oggi pensare,come qualcuno più di una voltaha sottolineato, ottimisticamen-te al futuro dell’umanità. Il teatrodeve edificare. Oggi molti pro-grammi televisivi sono paraliz-zanti. L’arte deve elevare ecreare energia positiva». Belle ed intense parole che tidanno vivamente il senso verodell’arte. L’arte è vocazione,oltre che ispirazione divina. Come si fa una trovare unaperla da Napoli a Villa d’Agri?Eppure la nostra terra offre deitesori inestimabili, non solo ilpetrolio, l’acqua e i boschi! L’ar-te, come diceva Aristotele, deve

avere un grande ruolo catartico,altrimenti non serve a nulla.L’ideale estetico può condurre aDio solo se c’è questa intrinse-ca finalità, altrimenti può ancheallontanarti dalla retta via. Mad’altra parte solo l’artista puòcogliere l’Assoluto, lo dicevaSchelling: «Ogni splendido qua-dro nasce per il fatto che sitoglie quella muraglia invisibileche divide il mondo reale dal-l’ideale, e non è se non l’apertu-ra attraverso la quale appaiononel loro pieno rilievo le forme ele ragioni di quel mondo dellafantasia, il quale traluce soloimperfettamente attraverso quel-lo reale». Questa forte dimen-sione dell’arte ha ritrovato la suarecondita e rilucente espressio-ne in questa donna, Alessandra

Aprea, che ha dato la vita per ilteatro, oltre al fatto che la vita èteatro. E pure il grande maestroPlatone, che tanto condannaval’arte come imitazione dell’imita-zione, a volte l’approvava comerivelazione della bellezza visibi-le dell’Uno invisibile eterno:«Lieve cosa è veramente ilpoeta, alata e santa.» - scrivenello Jone - «il poeta è capacesoltanto se posseduto da unDio; privo ormai di ragione devetutto esaltarsi ed, estenuata lamente sua, scomparire; fino almomento in cui nell’uomo lefacoltà razionali rimangonointatte, l’uomo non sa comporrepoesia, non sa cantar vaticini».

Vincenzo

capodiferro

10 Venerdì 7 Giugno 2013

Tra Napoli e Villa d’Agri

IL TEATRO DI ALESSANDRA APREA : PASSIONE, RAGIONE E FEDEContrariamente ai programmi televisivi il Teatro ti eleva e ti ricarica di energia positiva

Dopo 100 anni, la marciasinfonica ACHERUNTIA

è stata finalmente riascoltatadagli Acheruntini!

La marcia è stata compostadal maestro Rocco Cristiano(Sasso di Castalda 1884 –Terni 1967) nel periodo in cuiera il direttore della bandamusicale ad Acerenza dal1903 al 1913, anno in cuilascia Acerenza perché vinci-tore di un concorso banditodal comune di Cannara (PG).Nel 1930 entra in serviziopresso l’Istituto musicale diTerni dove muore il 23 mag-gio del 1967.Le ricerche effettuate per lospartito della suddetta mar-cia sinfonica sono state com-plicate ed hanno richiestocirca quattro anni di indagini.Alla fine, con grande soddi-sfazione e grazie anche allacollaborazione di “Acerenzadiffusa in Italia e nel mondo” (www.acerenzadiffusa.it),sono riuscito ad avere unacopia dall’unico originale esi-stente presso la bibliotecanazionale di Firenze. Il presidente della bandamusicale Antonio Saluzzi, ilMaestro Rocco Imperatore etutti i musicanti con grandeentusiasmo si sono impegna-ti in pochi mesi a studiare lapartitura e finalmente l’hannopresentata al pubblico ache-

runtino che l’ha ascoltata concalore e ammirazione.Tutto ciò è accaduto a 100anni dalla partenza da Ace-renza del Maestro Rocco Cri-stiano; un modo irripetibileper ricordarlo!Il maestro Sassese avevasposato nel 1912 una nobildonna di Acerenza, donnaAngelina Panni nonostante leostilità iniziali della famigliadella sposa.Dal loro matrimonio sono nati6 figli di cui 3 viventi. Il Mae-stro Rocco Cristiano oltre adessere stato direttore dellabanda di Acerenza è statoanche organista della Catte-drale ed insegnante di cantoe pianoforte presso il localeSeminario Archidiocesano. Nel 1921 ottiene un grandeconsenso popolare con l'ese-cuzione a Perugia della“Semiramide” di Rossini edell'“Inno al Sole” di Masca-gni. Nel 1927 lascia Canna-ra (PG) per Foligno (PG)incaricato di dirigervi la Scuo-la di musica.

Ricca produzione musicale del maestro di

Sasso di Castalda Rocco Cristiano

Ritrovata la partitura della

marcia sinfonica ACHERUNTIA

Nella foto sopra: La banda di Aceren-

za.

In quella inferiore: Sasso di Castalda:

Casa Natale di Rocco Cristiano.

Fra i suoi compiti, anche

quello di ricostruire il Concer-

to Civico folignate sciolto nel

1920.

Nel 1930 entra in servizio

all'Istituto Musicale "Giulio

Briccialdi" di Terni, dopo aversuperato una selezione traventisette concorrenti, doverimarrà fino al 1952. La Reale Accademia d’Italia,nell'adunanza del 4 aprile1936, delibera la concessio-ne di un premio per le suecomposizioni. Nel 1947 gli viene affidatol'incarico di direttore dellaprestigiosa Banda Musicaledi Terni. Nel 1952 termina la sua car-riera pubblica. Da allora in poisi dedicherà all'insegnamen-to privato ed alla composizio-ne.In questi ultimi anni segueanche la banda musicale diOrte (VT).Il Prof. Stefano Ragni nel suolibro "I musicisti dell'Universi-tà per Stranieri di Perugia",nella parte dedicata al perio-dico "L'Amico dei Musicisti"

(1927-1931) edito dalla CasaBelati, dice del MaestroRocco Cristiano che con lasua opera di musicista-trascrittore ha dato concre-tezza all'accordo stipulatoalla fine del 1927 tra la CasaBelati e la Casa Sonzogno,accordo riguardante l'esclusi-va di riduzione bandistica sututto il repertorio lirico dellastessa Casa Sonzogno. Infatti il Maestro Rocco Cri-stiano ha elaborato, su incari-co della Casa Belati, la mag-gior parte "delle più interes-santi opere del repertoriomoderno": dalla Fedora diGiordano, alla Lodoletta diMascagni, alla Rondine diPuccini, a Sly di Wolf-Ferrari.Oltre alle sue numerose com-posizioni come la marcia sin-fonica Acheruntia e Lucania,ha trascritto per banda nume-rose sinfonie di: Mascagni,Rossini, Puccini, Shubert,Wagner, Brahms, CharlesGounod, Bellini Norma diVincenzo Bellini, ErmannoWolf-Ferrari, Giordano, Verdi, Rapsodia napole-tana.

Michele di pietro

Page 11: La Farfalla edizione del 7.6.13

11Venerdì 7 Giugno 2013

Per l’azienda è la confor-mazione orografica del

territorio la causa dell’ineffi-cienza; per i cittadini è loscarso interesse delle istitu-zioni.Campomaggiore: a di-stanzadi un anno dallo spegnimentodella tv analogica e il passag-gio alla tv digitale terrestresono ancora numerosi i citta-dini lucani e i paesi che silamentano per la cattivaricezione, principalmen-te, dei programmidella Rai.Ad oggi, infatti, siriscontrano anco-ra gravi problemidi copertura deisegnali televisivi,ad esempio aCampomaggiorenon è possibilevedere il Tg Basili-cata, problema nonda poco, consideratoche i cittadini campo-maggioresi pagano l’abbo-namento come tutti. Sulla questione la sede regio-nale della Rai non ha datoancora una risposta soddisfa-cente. Secondo i tecnici dellatv di stato è la particolareconformazione orografica del

territorio lucano la principalecausa dell’inefficienza delsegnale digitale. La spiega-zione non soddisfa gli utenti,che sono costretti ad installa-re impianti satellitari per potervedere la programmazionenazionale, ma senza risolve-re il problema della visionedel telegiornale regionale.Sui disagi legati allo switch-

off, sin dall’inizio, il Corecomsi è prodigato per fornire unacorretta informazione a tutelae supporto di tutti i cittadini e,soprattutto, delle fasce piùdeboli e meno esperte, come

gli anziani. Tutto ciò però nonha risolto i problemi e gliutenti non sanno più cosafare.L’unica cosa certa è lo scar-so interesse sulla questioneda parte delle istituzioni, cheancora una volta si dimostra-no distanti dalle problemati-che che affliggono quotidia-namente la popolazione.Negare ai cittadini di cono-scere fatti e avvenimenti che

riguardano le propriecomunità significa

estrometterli dal con-testo sociale. Un isolamento chenell'era dell’iperconnessione nonsolo non è conce-pibile, ma soprat-tutto non èammissibile.

Quanto tempo pas-serà prima che il

programma regionalepossa essere reso visibi-

le? E’ mai possibile che ancheper questo i cittadini lucanidevono questuare un lecitodiritto?

alessandro Balsamo

Campomaggiore

IL DIGITALE TERRESTRE:

CHE DISASTRO

Si chiama Isaia Giannetti, ungiovane di 37 anni nato e cre-sciuto negli Stati Uniti dagenitori italiani e laureatoalla Boston College. Il Prof. Giannetti si tra-sferisce da Bostona Matera circa 3anni fa con l’obbietti-vo di realizzare nellanostra Regione una sededistaccata dell’Università delMassachusetts dove egliinsegnava. Durante la sua permanenzain Lucania il giovane prof.viene a conoscenza e si inte-ressa alle problematichelocali della nostra Regione; inparticolare quelle legate alpetrolio, le scorie nucleari erifiuti tossici pericolosi. Dasubito incomincia a denun-ciare pubblicamente e senzamezzi termini gli scempi che

Alle prossime elezioni regionali del

17 e 18 novembre

Un Governatore

Americano?Lucania Libera e Miracolo Lucano lanciano la

federazione dei movimenti civici:

MOVIMENTO DELLA LUCANIA

vede e organizza la petizionepiù grande della Basilicatasulla questione petrolio.

I politici lucani, infastiditi datale ingombrante presen-

za, mettono subito albando l’americano

che non appiràpiù in TV o sui quo-

tidiani dopo il 2011. Giannetti non si arrende e

porta avanti la sua battagliasu internet e nelle piazzedella Basilicata e fonda aMatera il Movimento MiracoloLucano che, d'intesa con ilcoordinamento regionale diLucania Libera, da vita alMovimento della Lucania, ungruppo di movimenti e listecivice regionali. Il proposito èquello di difendere gli interes-si dei lucani, mettendoli alriparo dalla diarchia PD/PDL.

Page 12: La Farfalla edizione del 7.6.13

12 Venerdì 7 Giugno 2013

Nausicaa, giovane cantautrice lucana di Maratea, hapubblicato su i-Tunes il suo ultimo lavoro, Mad World. Un concept-album registrato quasi completamente inacustico per una voluta scelta musicale che privilegi lapura emozione. In Mad World Nausicaa vuole raccontare i desideri e leinquietudini della sua generazione seguendo il filo diuna storia che attraversa situazioni e sentimenti diver-si.Sicuramente un album ricco di sostanza, ragionato e“maturo” anche dal punto di vista della sensibilità musi-cale, che fa seguito ad altre produzioni artistiche chehanno già ricevuto un positivo riscontro di pubblico ecritica.

r.F.

Nausicaa

“Riderà, riderà, riderà.Tu falla ridere, perché...”Mi piace aprire questa paginacon le celeberrime parole delcompianto Antonio Ciacci, alsecolo Little Tony per parafrasarequel verbo che a tutti noi piacetanto, che cerchiamo da semprenel nostro vocabolario e nellanostra lista della spesa quotidia-na, e che non sempre ci riesce diapplicare. Già, “ridere” solevaammonire perfino il grande EnzoIannacci... ...perché “tutto il restoè noia!”, potrebbe far eco l'altret-tanto amatissimo Franco Califanocon il suo ironico ed amaroaccento romanesco.

Figure, queste, che hanno incomune una quasi contempora-nea scomparsa, ai giorni attuali, inun anno che sa di un'epoca stra-na: piatta ed altalenante insieme.Frasi come queste pocanzi porta-te alla memoria fanno ormai partedel nostro linguaggio comune: lesi usa al bar, come al supermer-cato; in ufficio, così in chiesa. Allostadio o in uno studio televisivo.Esse ci fanno comprendere comesiano stati assorbiti tanti anni distoria comune, quotidiana, mon-dana e spicciola in poche parole,che nascondono enormi verità.Ed è per questo che ci è venutospontaneo, quasi facile, dar vita aquesto racconto di una vita, comefosse un giorno soltanto, lungaesattamente sessant'anni di sto-ria: di tutti e personale.E già, perché mai come negli ulti-mi sessant'anni il linguaggio, icostumi, i vizi e le virtù sonodiventati maledettamente univer-

COSTUMI E MODE CAMBIANO…

I SENTIMENTI RIMANGONOsali, dal servo al signore, perchégli spazi e i tempi si sono accor-ciati e ridotti, sorvolando mari emonti, grazie a delle apparecchia-ture di cui soltanto qualche annofa si sarebbe attribuita l'esistenzain qualche girone infernale dante-sco o nella fantasia di JulesVerne.La radio, la televisione...E poi ilcomputer: internet. Fino ai cellu-lari e agli smartphone, che ormairiassumono tutti questi strumentiin un piccolo aggeggio tascabile.Ma il caro Little Tony, che lenostre mamme adoravano comeun dio sulle riviste e nel biancone-ro dei primi apparecchi televisivi èesattamente lo stesso che vedia-mo adesso, ormai scomparso,accedendo a Google o YouTubeattraverso un telefonino.Le sue note, nelle sale dei cinemadegli anni Sessanta o nelle cuffiedei nostri iPod sono magicheadesso come allora, perfettamen-te identiche.E allora cos'è cambiato negli ulti-mi sessant'anni?Forse tutto, o forse nulla; è cam-biato solo il mezzo, ma il concet-to ed il linguaggio sono esatta-mente i medesimi, pur in unmondo completamente rovescia-to.Sessant'anni son lunghissimi, apensarci; eppure così brevi dapoter esser raccontati riassuntidagli episodi che ci hanno per-messo di arrivare ad oggi, nelbene e nel male.Per questo motivo, quasi provo-catorio, abbiamo accettato lasfida di raccontare un po' di storiadi tutti noi, vista per l'appunto conocchio di uomo comune, del sor-diano “borghese piccolo piccolo”,mettendo a confronto annate agliantipodi: l'attuale 2013 col vec-chietto 1953; il trascorso 2012con il 1954, e così via, scoprendodifferenze e analogie di vita di tuttii giorni.Avremmo potuto trovare sicura-mente modi migliori, ma è parsoun sistema bizzarro ed originale dinarrare la nostra piccola storia.L'anno attuale si è aperto nelsegno di Marte, all'indomani di unmondo che non è voluto finire,come volevano i cari amici Mayad'oltreoceano. Dal suo inizio, haportato in dono al mondo unevento che non accadeva datempi medievali, ben più lunghi diun sessantennio: le dimissioni diun papa, l'emerito Benedetto XVI.Per la prima volta nella storia poi,l'elezione del primo pontefice lati-noamericano che, col suo dolce

accento argentino, ed i suoi modigentili, ha fatto breccia nellenostre case presentandosi spo-glio di vesti purpuree e monilicostosi: Jorge Mario Bergoglio,divenendo Papa Francesco, inonore del patrono d'Italia, SanFrancesco, il santo più veneratosul pianeta. Curioso pensare, ad esempio,che sessant'anni esatti prima, nel1953, moriva, nello stesso mese,

lo statista sovietico Josif Stalin,innescando un lento ma inesora-bile declino della potenza comu-nista.Una bella curiosità di “casanostra”: a sindaco di Potenza inquell’anno vi era l'attuale senato-re della Repubblica Emilio Colom-bo, che, dopo la “benedizione” delsommo Francesco Saverio Nitti,fece volare la croce bianca sufondo rosso sul Comune delcapoluogo di regione della Basili-cata. Ebbene, sessant'anni dopo,è commovente vederlo invecchia-to sul primo seggio degli scrutina-tori per l'elezione del Presidentedel Senato, ma orgogliosi perchéè l’ unico padre costituente delloStato Italiano in vita, per giuntalucano, dopo la morte del celebreGiulio Andreotti.Nelle radio, intanto, in quel perio-do, spopolava la voce suadentedi Dean Martin con la celeberrimaThat's Amore, che è diventata coltempo un'espressione del lin-guaggio universale, e Frank Sina-tra conI'mWalkingBehindYou. Nel 1953 nasce la Stratocaster,ideata e realizzata daLeo Fender, una chi-tarra elettrica

che è tutto-ra commercia-

lizzata senza dif-ferenze sostan-ziali rispetto al

modello originale. Maè nel cinema che tre

pellicole cambiano a loro modo lastoria. Vacanze Romane di Wil-

liam Wyler: un'av-ventura romanticaindimenticabile,dove il valore di unattimo vale più diqualunque altracosa. Audrey Hep-burn e GregoryPeck incarnanoquesti due eroiromantici di tutti igiorni.Nello stesso annoFederico Fellinimette a frutto unodei suoi capolavo-

ri: i Vitelloni. In questo film rac-conta la storia di un allegro grup-po di giovanotti, che passano aRimini le loro giornate a bighello-nare senza lavorare. Che fannoquesti irresponsabili e velleitarifigli di mamma? Piccoli diverti-menti, piccole miserie, piccolisquallori, insomma una noia gran-

de. Non sono ancora gli anni dellaDolce Vita, ma il regista romagno-lo fa col suo 2° film e mezzo unoscanzonato omaggio, distaccatoma non troppo, alla Rimini dellasua adolescenza che gli vale ben3 Nastri d'argento (regia, produ-zione e Sordi). Nel 2013 invece, si consacrasempre più, sia in video che inradio, il concetto del “reale”, lareal tv, real audio, real time, tuttociò che succede in tempo realecon immagini e suoni veri, crudi,senza effetti e contraffazioni, lon-tano dai missaggi e dai montaggihollywoodiani degli anni 50 e suc-cessivi, quasi a voler sbattere lecose in faccia, senza filtro. Peresprimere meglio il concetto inmusica, si potrebbe ascoltare ilbrano vincitore del Sanremo2013: L'essenziale, di MarcoMengoni.

a. lioi

Page 13: La Farfalla edizione del 7.6.13

13Venerdì 7 Giugno 2013

Carlo De Angelis si è classifi-cato primo ai campionati ita-liani di Body Bulding in Cam-pania. La manifestazione, patroci-nata dalla federazione Italia-na Body Bulding (I.F.B.B), èstata organizzata dalGensan,azienda leader nella produ-zione di integratori per losport.De Angelis ha riproposto lostesso programma presenta-to a Barcellona esibendosicon le musiche di Andrea

Boccelli. Esibizione moltoapprezzata dal pubblico edalla giuria portandosi a casaun'ulteriore vittoria."Sono felice di questo risul-tato qui a Napoli, ha dichia-rato il campione italiano, per-chè la concorrenza è stataagguerrita. Ora devo pensa-re ai prossimi obiettivi:Madrid ad Ottobre, in Corsicaa Novembre e infine il mon-diale in Mongolia. Tutto ciò micomporterà, ha continuato ilDe Angelis, enormi sacrifici

Body Bulding

CAMPIONE ITALIANO

IL LUCANO CARLO DE ANGELIS

Lunedì 10 giugno nella sala Principe di Pie-monte in Potenza si svolgerà la prima riu-nione dell' associazione AACI (AllenatoriAssociati Calcio Italiano).Ad aprire i lavori sarà ilresponsabile pro tempore,Rosario Romano.L' assemblea è aperta a tuttigli allenatori di calcio a 11 ecalcio a 5, agli addetti ailavori , presidenti , dirigenti , giornalisti spor-tivi e tutti i simpatizzanti del calcio. La parte-cipazione è gratuita.Interverranno i componenti del Consigliod’Amministrazione dell' AACI Nazionale, edil campione del mondo, Franco Selvaggi.L’AACI è nata in Campania come movimen-to per difendere l' etica, la formazione e lospirito di squadra e dare la giusta motivazio-

ne agli allenatori nel credere negli ideali spor-tivi . Oggi è un’ associazione non solo pre-sente in Campania ma in tante regioni ita-

liane che hanno aderito alprogetto tra cui il Lazio,Toscana, Molise, Puglia,Sicilia, Sardegna. In altreregioni sono in fase di par-tenza, come la Basilicatache in queste ore sta orga-

nizzando l’evento. Nel mentre non si è ancora spento l’eco del4° seminario organizzato dall'AACI al com-plesso del giardino di Francesca dei Camol-doli di Napoli, dove il protagonista dellaserata è stato mister Giuseppe Sannino alle-natore del Palermo che ha raccontato la sustoria dalla serie D alla serie A.

a.V.

ANCHE IN BASILICATA GLI ALLENATORI

ASSOCIATI CALCIO ITALIANO

Si è chiusa domenica l'av-ventura della GR Valdianonei play off nazionali per l'ac-cesso alla serie D. La squa-dra lucana d'adozione avevachiuso quest'anno al secon-do posto il campionato dieccellenza. Il doppio confron-to con il Campofranco, squa-dra arrivata al secondo postoin eccellenza siciliana, havisto protagonista il GR Val-diano che pur giocandomeglio è stato beffato per-dendo il doppio confrontoimmeritatamente e negli ulti-mi minuti di gara.A sostenere fino all'ultimo edare quel valore aggiunto perla vittoria finale è stato il pub-blico, vero valore aggiunto indote al Campofranco.Nel complesso, però, il GRValdiano si è dimostrato un

osso duro, vendendo cara lapelle. In Sicilia, la squadraagli ordini di mister Masullo,è scesa non per villeggiatura,ma per giocarsi la partita. Allafine, nonostante gli sfavoridel pronostico, le due squa-dre si sono affrontate a visoaperto ed il presunto divariotecnico non si è in nessunmodo palesato. Campofranco, dunque, infinale play off di serie D con-tro il Manfredonia per tentareil colpaccio.Sentiamo di poter dire che, inogni caso, ha vinto il “CalcioSano Lucano”, perché havinto il GR Valdiano che puraffondando le proprie originiin Campania è ormai, a tuttigli effetti, una squadra lucanad'adozione.

antonio Vuolo

IL GR VALDIANO SIAMO NOI

con allenamenti duri ecostanti , ma la voglia di arri-vare sul tetto del mondo perquesta specialità mi allevia ilpercorso. E’ da quando eropiccolo che ho sempresognato di arrivare a questafinale. Oggi, grazie al tantoamore e passione che nutroper questo sport, al sostegnodi chi mi è stato e mi sta vici-no, agli sponsor: la BCC diLaurenzana e Nova siri chemi hanno dato un grandeaiuto , il mio sognodiventa realtà”.

Page 14: La Farfalla edizione del 7.6.13

Lo zoo è sinonimo di ani-mali in gabbia e questo

lo hanno capito anche igestori di alcune strutture chehanno tentato di placare leprime timide osservazioninegative degli animalistiregalando agli animali sem-plicemente qualche metroquadrato in più di spazio.Le gabbie sono state sostitui-te dai recinti; sono statiaggiunti alcuni alberi e altriminimi accorgimenti chehanno avuto effetti positivisolo sulla superficiale atten-zione dei turisti che visitanoquesti luoghi per soddisfarela loro curiosità di vedere unanimale selvatico o esotico.Del resto si possono spende-re tante parole per dimostrarequanto gli zoo siano crudeli eper smentire le tesi, già di persé ridicole, in loro sostegno;ma forse basta ancor più semplicemente ritrovarel’empatia per “l’altro”, anchese di diversa specie, metten-dosi nei loro panni per intuirequanta sofferenza vi possaessere nel trascorrere tutta lavita in un piccolo spazio,senza libertà e senza stimoli.

Gli animali esposti negli zoosono stati catturati in naturaoppure sono nati in cattività.

Per quanto vogliano farci cre-dere che le catture sianomolto diminuite è invece probabile che costituiscanoancora la fonte principale conla quale i giardini zoologici siprocacciano gli esemplari daesporre a pagamento. Alcune volte sono maschera-te da una sorta di caccia diselezione mirata a cercaresolo talune specie che minac-cerebbero certe attivitàumane, come se questofosse un valido motivo perridurre gli animali a nostrischiavi. I metodi per la cattura sono

vari e molte volte particolar-mente cruenti, fino a preve-dere l’uccisione degli indivi-

dui del branco più forti chetentano di difendere i propricuccioli o gli altri componenti,così da poter poi prelevareindisturbati quelli non abbat-tuti.Segue un periodo in attesadel viaggio che li porterà alcommerciante di turno che sipreoccuperà poi di smistarliagli acquirenti. Durante il tra-sporto, che avviene su stra-da, in nave o in aereo, gli ani-mali viaggiano in condizionial limite della sopravvivenza. Ma è bene anche specificareche non ha alcun senso pro-teggere gli animali selvatici

se il loro habitat naturale nonviene a sua volta preservato. Oggi il mondo intero vive in

uno stato di degrado ecologi-co spaventoso, solo nelnostro paese rischiano discomparire per sempre più di58.000 diverse specie anima-li, il 15% dei vegetali superio-ri e il 40% di alghe, muschi elicheni.

La principale causa di questasituazione è la perdita del-l’ambiente di vita originale,stravolto da inquinamento,sovra urbanizzazione, cam-biamenti climatici… in unaparola dagli umani.E’ su questi aspetti che biso-gna cominciare a prevederedrastici cambiamenti se sivuole restituire dignità e salu-te alla Terra e a tutti i suoi abi-tanti, a cominciare dallanostra regione, non certomettendo gli animali dentrogli zoo per garantirci egoisti-camente il loro ricordo biolo-gico.

donato Fabbrizio

Esperto del

“comitato tecnico consultivo

regionale per la natura

e conservazione

della Fauna Selvatica”

della regione Basilicata

14 Venerdì 7 Giugno 2013

POVERE BESTIENon ha senso eliminare gli zoo e non proteggere

l'habitat naturale degli animali selvatici

Caso bizzarro anche quello

del Bioparco di Roma costrui-

to nel 1911, l’unica struttura

pubblica, gestita da una

Fondazione il cui presidente

è eletto direttamente dal

Sindaco.

Gli oranghi sono da dieci anni

richiusi in spazi ristretti e

incontrollati, tant’è che non è

stato raro, in passato, vederli

fumare le sigarette offerte dai

buontemponi.www.oblioilblog.it

PARTONO LE GUARDIE

AMBIENTALI A LAVELLODopo la presentazione del 20 maggio della delegazioneregionale delle guardie ambientali G.A.E.V. sono inizia-te le iscrizioni per il corso formazione che si terranno aLavello organizzate dal responsabile comandante regio-nale Pasquale Mosca. Un corpo voluto a tutti i costi perla difesa della fauna e la cura dell'ambiente sia localeche regionale. Sarà anche di supporto alle istituzioni perun servizio più attento alle esigenze dei cittadini, prontianche ad affiancarli per un corretto e adeguato scartodei rifiuti e della sua differenziazione, sottolineandoneche l'ambiente pulito ci porta un futuro di vita migliore pernoi e i nostri figli.

Page 15: La Farfalla edizione del 7.6.13

15Venerdì 7 Giugno 2013

Iquartieri di Potenza sonodefiniti sostanzialmente

dalle costruzioni, solo peralcuni di essi è anche possi-bile individuare un'area geo-grafica con specifici caratteritopografici o la presenza diparticolari tratti storici e archi-tettonici.Con la ricostruzione post ter-remoto, la città si "arricchi-sce" di edifici caratterizzati daun'imponente verticalità, concostruzioni che spesso supe-rano i 10 piani e che, percoloro che arrivano dallaBasentana, danno l'impres-sione di enormi muri sovrap-posti: una gradinata di palaz-zi con finestre che aprono sualtre finestre.Ciò che colpisce lo sguardodel visitatore è questa mas-siccia concentrazione dipalazzi in alcune aree,costruiti senza tenere in alcu-na considerazione il fatto chela città dispone di un territorioassai vasto (174 chilometriquadrati). La sensazione che si avvertecircolando nei quartieri di piùrecente costruzione è quelladi trovarsi di fronte adambienti urbani che nonassolvono alcuna funzioneidentitaria, se non quella dor-mitorio."Forse non esiste in Italiaaltra città in cui l'antico voltosia stato sopraffatto e cancel-lato così prepotentemente, ele cui ragioni urbanistiche oanche soltanto del buonsenso, siano state così com-pletamente ignorate" (Fabbri,1982).Lo stesso Giorgio Bocca inun suo articolo del 1969, par-lando di Potenza, riferisce di"grattacieli zoppi".La crescita urbanistica poten-tina sembra essere avvenutasenza nessuna reale pro-grammazione; anche quandoi piani urbanistici sono pre-senti, l'iter di approvazione ècosì lungo che essi risultanoobsoleti ancor prima di esse-re attuati. Ecco così nascere e svilup-parsi, attorno al centro dellacittà, la presenza sempre piùmassiccia di quartieri caratte-rizzati, di norma, da una sca-

dente qualità della vita. Infat-ti, al di là di alcune associa-

zioni culturali operanti sul ter-ritorio, l'offerta complessiva divivibilità è piuttosto scadente,e questo colpisce le catego-rie più deboli in quanto nonautosufficienti: anziani ebambini.Il problema della marginalitàriguarda in maniera trasver-sale tutti i quartieri, con picco-le e significative eccezioniche sono costituite per lo piùdalla capacità posta in essereda parte degli abitanti del sin-golo rione che, in casi spora-dici, sono riusciti a creare alloro interno delle condizioniper migliorare il grado diaggregazione. In generale mancano struttu-re dedicate alla ricreazione,piccoli spazi urbani attrezzati,parchi pubblici o luoghi alchiuso per accogliere anzianie giovani.Tra le priorità di intervento,viene privilegiata dall'alto lapossibilità di rendere utilizza-bili - facendone a volte deipunti di forza - le opere chenessuno ha mai chiesto mache sono lì a far bella mostradi sé, rappresentando, avolte, una sorta di ricerca del-l’effimero.È proprio verso una raziona-lizzazione di intervento che,insieme ai rappresentanti diquartiere, a singoli cittadini eassociazioni sensibili al pro-blema, il Comitato 13 Ottobreha cercato di analizzare alcu-ne questioni scottanti cheriguardano la periferia poten-tina, inquadrando delle solu-zioni senza alcuna pretesa diassolutezza, ma individuan-do risposte concrete alle esi-genze di una cittadinanzanon tenuta in alcuna conside-razione. Potenza, purtroppo,è piena di interventi privi di

ricadute positive sulla collet-tività e che non hanno appor-

tato alcuna utilità lì dove allo-cati.Il progetto QUARTIERGENERALE del Comitato 13Ottobre ha fortemente volutola partecipazione diretta daparte dei residenti per elabo-

rare proposte sensate emisurate sulle reali necessità,invertendo la modalità degliinterventi calati dall’alto.Si è così tentato di far emer-gere la consapevolezza chesolo chi vive quotidianamenteil proprio rione riconosce le

vere necessità che lo riguar-dano ed è, pertanto, in gradodi suggerire modalità di inter-vento socialmente apprezza-te ed economicamente soste-nibili.

comitato 13 ottobre

NOTA INTRODUTTIVA SUL PROGETTO "QUARTIER GENERALE"

Breve analisi socio-urbanistica della città capoluogo

Progetto

“Quartier

Generale”.

A destra

alcuni edifici

del quartiere

di Santa

Maria.

A sinistra

Parco Tre

Fontane.

Page 16: La Farfalla edizione del 7.6.13

Questa Regione è al palo.Non mi spaventa il

dibattito disarticolato dellapolitica: dentro e fuori dai par-titi vige una legittima dialetti-ca. Ciò che mi preoccupa èche, determinata la data delleprossime elezioni regionali,prevale ancora il dibattito suinomi rispetto a quello suitemi.Se all'attuale classe dirigenteregionale anteponiamo unrinnovamento di nomi e unariorganizzazione di sigle,poco avremo cambiatorispetto al destino di questaRegione dai parametri deso-lanti e dalle performancedeludenti. Non sarà il galoppino o ilparente del politico di turno acambiare le sorti di questaamata Regione se è cresciu-to nel metodo del menosiamo e meglio stiamo e nellainsana presunzione di esse-re l'uomo giusto per ognimomento, al governo o alsotto-governo poco importa. Serve una fase progettualevera. Serve un lavoro consa-pevole volto a determinareassi strategici di sviluppo,programmi pluriennali di uti-

lizzo di risorse, verifica dellaqualità della spesa pubblica.Per fare questo occorre unavera classe dirigente, alterna-tiva al "modello Basilicata",dove prevale l'obiettivo ed ilpercorso sul protagonista delmomento e sul nome del-l'esecutore, fosse anche dellacomponente giusta.Assieme a questa consape-volezza occorre ridare allagente una ragione per cre-derci. Per credere che questaterra ce la possa fare, che hascelto una strada, che haposto in essere azioni coe-renti con quel disegno di futu-ro. Non è più rinviabile unafase programmatica nellaquale la politica, in difetto dicredibilità, e le organizzazionidatoriali e sindacali, in difettodi rappresentanza, possanoritornare a discutere di pianiprogrammatici pluriennali. Aquesto si aggiunga il ruolodeterminante, innovativo emoderno del mondo dell'as-sociazionismo e del volonta-riato che tengono in piedisistemi e buone pratiche,spesso ignorate dalla politica.E' evidente che questo patri-monio di saperi, assieme al

contributo determinante degliordini professionali, devonotornare ad incontrarsi ed adefinire assieme percorsicondivisi di riappropriazionedi un destino. Per fare questobisogna individuare soggetticredibili ed interlocutori affi-dabili per le categorie cheabbiamo elencato. La politicadeve offrire queste garanzieper proporsi ancora comeinterlocutore affidabile. Unanuova stagione elettorale èalle porte, facciamola partire,prima del clamore dei mani-festi ed il baccano dei comizi,con una stagione progettualecondivisa: l'unica garanziaper questa Regione di nonfare un altro salto nel vuoto.L'alternativa è quella di ras-segnarsi alle clientele delpartito regione ed alle lamen-tele della piazza che, dopoaver fatto anticamera davan-ti alla stanza del politico diturno, accompagna il figlioalla stazione per vederlo emi-grare, senza lacrime ma conun rimorso: forse questaRegione ce la poteva fare enon ci abbiamo creduto.

daniele di pierro

16 Venerdì 7 Giugno 2013

Elezioni Regionali 17 e 18 novembre

E' L'ORA DELLA SVOLTATra gli otto campionissimi ildifensore centrale, classe92,Nicola Maiorino di Melfi.Cresciuto nel settore giovani-le a.s Melfi, oggi in forza allaVULTUR di Rionero.

Un nuovo reality del calcioandrà in onda nelle primesettimane di luglio sul digitaleterrestre "Campionissimi inritiro".Un programma televisivomolto simile a quello di MariaDe Filippi "Amici”.Un vero e proprio ritiro calci-stico di 24 ragazzi divisi indue squadre: una gialla e l’al-tra rosa. ".Il nostro Campioncino Maiori-no faceva parte della squadragialla, rilevatasi la più forte! Ogni giorno le 2 squadre,dopo un lungo allenamentopomeridiano, affrontavano inserata delle formazioni ester-ne. Queste partite servivanoal mister Antonio Bellavistaex capitano del Bari e allaredazione, per dare un pun-teggio ad ogni singolo gioca-tore. L'obbiettivo del pro-gramma: trovare il capitanodella squadra di campionissi-mi.

Campionissimi

in ritiroGrazie al punteggio accumu-latosi, la redazione ha potuto,dopo una lunga settimana,formare la squadra deimigliori 8 campionissimi tracui il vincitore (futuro capita-no). Dopo la messa in onda delritiro inizieranno le partite delcuore dove la rosa di campio-nissimi affronterà le varienazionali (attori, cantantiecc..).Il reality sarà pieno di sorpre-se e l’unica rivelazione chepossiamo farvi che tra gli ottoc’è anche il nostro beniaminoal quale non potevamo farcisfuggire l’occasione di unasua impressione in meritoall’esperienza da lui consu-mata.“È stata un esperienza bellis-sima, ha dichiarata Maiorino,ho conosciuto tante personedel mondo dello spettacolo ecalcistico, in particolare lamanager Manila Gorio,uneccellente presentatrice euna meravigliosa persona e ilmister Antonio Bellavista, unapersona che ha calcato icampi di serie A. Anche seper poco tempo ho avutomodo di allenarmi con lui, ho

imparato tanto, una personasquisita anche al di fuori delrettangolo di gioco. Ma il gra-zie più importante, ha conti-nuato il nostro campione, lodevo fare a colui che mi hadato la possibilità di viverequesta esperienza: il miosponsor personale SWEETYEARS (Enzo Ungaro, PieroFanizzi e Davide Trotta).

Infine volevo dedicare questaesperienza, ha conclusoMaiorino, a tutte quelle per-sone che non hanno mai cre-duto in me!

Vi sembrerà strano! Ma dedi-carla a chi ha sempre credu-to in me sarebbe stato bana-le”.

Festa della 'Ndenna’domenica 16 giugno a castelsaraceno antico rituale

arboreo in onore di S. antonio di padova.

L’antico rituale si collega ai vari culti arborei presenti anco-ra in Basilicata nei seguenti paesi: Castelmezzano, Olive-to Lucano, Accettura, Pietrapertosa, Gorgoglione, con l’usodel cerro e dell’agrifoglio e Rotonda, Viggianello, Terrano-va del Pollino, con l’uso del faggio. Si tratta di feste anti-chissime, ma quasi del tutto sconosciute e ignorate anchenei paesi limitrofi. Il rito è simbolico, e rivela il simbolismosessuale: l’elemento femminile (la Cunocchia) viene salda-mente fissato a quello maschile (la ‘Ndenna) mediante unanello di ferro con bulloni strettamente avvitati. Questa unione allude simbolicamente ad un atto sessuale,simbolo di perpetuazione della vita, evento fondamentaleper l’economia agricolo-pastorale di un tempo. Per la serata conclusiva del 16 giugno 2013 alle ore 21.30è previsto il concerto di Enzo Avitabile & i Bottari”.

Page 17: La Farfalla edizione del 7.6.13

17Venerdì 7 Giugno 2013

Sono aperte le iscrizioniper l'edizione 2013 di

Campogiovani. Da giugno asettembre 2013, il Diparti-mento della Gioventù e delServizio Civile Nazionaleorganizza la quinta edizionedel progetto in collaborazionecon i Vigili del Fuoco, la Mari-na Militare, le Capitanerie diPorto e la Croce Rossa Italia-na.Campogiovani è un progettodestinato a ragazzi e ragazzeresidenti in Italia, di età com-presa tra i 14 ed i 22 anni (20per i campus della crocerossa) compiuti alla data dicompilazione della domanda,che frequentino istituti scola-stici superiori o siano iscritti aiprimi anni del ciclo universita-

rio. La graduatoria di coloroche potranno prendere parteai campi estivi si forma inbase a criteri di merito scola-stico e, in caso di paritàall'anzianità del richiedente eall'Isee più basso che saràrichiesto in caso di necessità.I corsi sono tutti gratuiti ehanno una durata minimasettimanale, ma variano aseconda dell'istituzione pres-so cui si svolgono.Campogiovani vuol dire unasettimana da protagonisti indifesa dell'ambiente, in aiutoalla popolazione, al serviziodell'Italia. Una settimana perapprendere nozioni utili, fareamicizia, conoscere personestraordinarie, scoprire attitu-dini e soddisfare la propria

voglia di impegno civile.Anche quest’anno la CroceRossa Italiana di Basilicataha organizzato dei campus,un occasione importante perfar conoscere le attività dellaCroce Rossa Italiana ed avvi-cinare i ragazzi al mondo delvolontariato, il progetto èorganizzato e gestito dal-l’area giovanile della CRI.Molto spesso ci limitiamo adattribuire il concetto di pre-venzione ai soli casi relativialle emergenze, mentre, pre-venire vuol dire conoscereper ridurre i rischi: sui com-portamenti a rischio, sulleconseguenze dei cambia-menti climatici e su quali con-dotte adottare in caso di cala-mità. I percorsi che verranno

proposti hanno l’obiettivo difar riflettere sulla sicurezza esull’importanza della preven-zione in senso generale, cer-cando di stimolare ad unamaggiore consapevolezza esviluppare il senso di respon-sabilità, per essere veramen-te protagonisti di noi stessi edi ciò che viviamo. Oltre atutto ciò l’obiettivo sarà anchequello di promuovere e farconoscere i territori e le bel-lezza che offre la Basilicata atutti i ragazzi che giungeran-no da tutta Italia.

Gli eventi proposti in Basilica-ta sono due il primo organiz-zato e gestito direttamentedal Comitato Regionale CRIdella Basilicata che si svolge-

rà dal 21 al 27 Luglio, deno-minato “Leukos Camp 2013”indicato nel bando con il codi-ce “BAS 1”, ad Acerenza (PZ)presso il Villaggio Gala Tabore per avere maggiori informa-zioni e scaricare tutta lamodulistica ed il bando suquesto evento si può visitareil sito internet http://cri.it/basi-licata oppure scrivere via mailall’indirizzo [email protected];

Il secondo evento gestito dalComitato Locale CRI del Bra-dano si terrà dal 26 Agosto al1 Settembre a Venosa (PZ).Il termine ultimo per l’adesio-ne ed inviare la modulistica èil 10 Giugno.

Campo Giovani 2013, Una Vacanza diversa!Sei hai tra i 14 ed i 20 anni la tua vacanza quest’anno

è in Croce Rossa!

Page 18: La Farfalla edizione del 7.6.13

18 Venerdì 7 Giugno 2013

Nei scorsi giorni il governoha firmato un protocollo

d’intesa con la Francia percostruire in Italia, entro il2020, 4 centrali nucleari diterza generazione del tipoEpr che ricalca il modellofrancese. Molte critiche sonopiovute sull’esecutivo digoverno, in molti hannodenunciato un “ritorno al pas-sato”. Ma non è così, perchél’Italia dopo aver perso il trenodel nucleare nel 1987 con ilno del popolo al referendum(risultato altamente condizio-nato perché in quell’anno eraavvenuto il disastro di Cher-nobyl un elemento che haspostato parte dell’elettoratoverso il no), vuole ripartire edinvestire su queste centraliinnovative e vi assicuro moltomeno inquinanti delle centralielettriche alimentate da idro-

Il nostro giornale si dimostra essere sempre più libero.C’è un diffuso pensiero negativo sulle centrali nucleari. C’è pure chi invece è a favore.

Diamo voce e spazio a tutti, nessuno escluso.Questa è l’opinione di un giovane lucano impegnato nel sociale.

Apriamo un dibattito, le vostre opinioni a [email protected]

Centrali Nucleari: le ragioni di un sìI benefici del nucleare sono concreti: non si perda tempo

carburi. Pensando che civogliono molti anni percostruirle, siamo in netto ritar-do, e viene un rammarico sulnon aver investito prima suqueste centrali nuclearidurante gli “anni grassi” dovei soldi sono stati dissipati insprechi indebitando l’Italia,invece di farle ora in pienotempo di crisi. Ormai possia-mo stare tranquilli sulla sicu-rezza e sul funzionamento diqueste centrali nucleari lequali hanno raggiunto unlivello di qualità elevatissimo,basti pensare che le superpo-tenze tecnologiche comel’America e il Giapponehanno vari impianti nucleari iquali non hanno dato alcunproblema sino ad ora; oltrealle centrali diffuse in tuttaEuropa. Noi non possiamocontinuare ad andare a com-

prare a caro prezzo comeavviene ora l’energia dallaFrancia che si trova a duepassi dall’Italia, meglio chela produciamo noi; lo stessovale per l’ipotesi avanzata loscorso anno di fare le cen-trali in Albania che è situatavicinissima all’Italia. Bastacon questo eccessivo ecolo-gismo e con i continui no adogni cosa, ora non c’è piùtempo da perdere tempo,bisogna lavorare ed in frettaper il nucleare. Il ministroRonchi ha fatto un'afferma-zione dicendo: “io vorrei unacentrale nucleare sotto casamia!”. E’ ovvio che nessunovuole una centrale nuclearevicino la propria abitazione,ma pensando alle genera-zioni future al freddo unavolta finite le scorte di petro-lio ci ripenso e penso che

questa sia la scelta giusta, edavere il coraggio di dire SI.Inoltre il ministro Scajola hapromesso che i cittadini cheospiteranno le centralinucleari avranno delle bollet-te molto più leggere per il“disagio psicologico” creatodalla presenza di un impian-to nucleare. Poi non bisognapensare che con l’avventodel nucleare in Italia siabbandonino le altre forme dienergia infatti vi sarà unmixaggio delle energie dadove trarre il fabbisognonazionale: vi sarà un 25%derivante dalle forme di ener-gia alternative cioè le rinno-vabili (eolico, solare etc.), unaltro 25% non inquinante conil nucleare, e l’altro 50% tra-dizionale con il petrolio. Unadomanda ora sorge sponta-nea: ma le scorie? Per quan-

to riguarda lo stoccaggiodelle scorie, si parla tra l'altrodi quantitativi di materiali dasmaltire estremamente limita-ti: una centrale nucleare pro-duce ogni anno 20 tonnellatedi materiale radioattivo che sidevono confrontare con imilioni di gas ad effetto serra,metalli pesanti, ossidi di zolfoe di azoto che vengono pro-dotti ogni anno da un impian-to a gas o a petrolio.Non fermiamo ora questascelta perché siamo in ritardoe in futuro potremmo pentircidi avere detto oggi No alnucleare; e basta con questademonizzazione che fa levasulle paure e su terrori ance-strali come si fa molto spes-so in Italia.

Marco Bellezza

Page 19: La Farfalla edizione del 7.6.13

19Venerdì 7 Giugno 2013

Page 20: La Farfalla edizione del 7.6.13

Campagna (Sa) - Poco cono-sciuto in Basilicata ed a pochichilometri da Potenza, anchequest’anno si è svolto con gran-dissimo successo il MeetingInternazionale di Angelologia aCampagna (SA) presso l’Abazia

di Santa Maria la Nova, già sededella Milizia di San MicheleArcangelo (M.S.M.A.) dal 2002.Organizzato dal famoso angelo-logo e demonologo don Marcel-lo Stanzione, autore di più di 100libri divulgativi, il Meeting si svol-ge tutti gli anni i giorni 1 e 2 Giu-gno e, come da protocollo e nonsenza difficoltà, l’edizione del2013 ha confermato l’importan-za di questa riunione di teologi,filosofi, religiosi e laici interessa-ti alla retta diffusione della teo-logia sugli angeli ed al regolareculto che si deve alle SchiereAngeliche. In un clima di pre-ghiera, di devozione e di grandesolidarietà sociale, sono interve-nuti numerosi relatori, sia teolo-gi che docenti vari, provenientida tutto il mondo, per parlare de“GLI ANGELI NEI CARDINALIDELLA CHIESA CATTOLICA”.Anche i pellegrini e gli avventorisono accorsi in numero moltoelevato fino a superare i 300partecipati, il giorno 2, in occa-sione della premiazione almiglior “Poeta angelico del2013” e della consegna dellamedaglia conferita dal Senatodella Repubblica a don Stanzio-ne per rilevanti meriti culturali. I problemi non sono stati pochisia nell’organizzare il Meetingche nel garantirne il correttosvolgimento poiché il demonio,angelo decaduto e pervertitore,sicuramente non apprezza ilculto agli Angeli buoni ed ancorpiù rigetta la retta devozioneall’Arcangelo San Michele,patrono della M.S.M.A. insieme

alla Vergine Maria; il culto a SanMichele che proprio dalla Miliziaè stato riportato in auge median-te numerose pubblicazioni,Sante Messe, incontri di pre-ghiera, siti internet ed addiritturagrazie ad un petizione voluta da

don Stanzione edinviata a BenedettoXVI per ripristinarela preghiera a SanMichele alla fine delSacrificio incruentoche è la Messa, ora-zione fortementevoluta da PapaLeone XIII, acclusadefinitivamente alMessale da San PioX e purtroppo rimos-sa dal Montini con lastesura del Messaleriveduto (NovusOrdo Missae).Fra gli illustri nomiintervenuti all’eventoè opportuno citare ilcaliforniano PadreWilliam WAGNER(Superiore OpusAngelorum) che haparlato degli “Angelidel Cardinale Bona-ventura da Bagnoregio”; PadreGiovanni CAVALCOLI O.P.(famosissimo teologo Domeni-cano) che ha presentato la rela-zione “Gli Angeli del cardinaleGaetano”; il dott. Antonio ADI-NOLFI che ha esposto in slide espiegato “Gli Angeli dei cardina-li nell’iconografia”; il veneto DonRoberto Tamellini (aiutanteesorcista) che ha parlato de “GliAngeli del Patriarca San Loren-zo Giustiniani; il giornalista escrittore lucano Carlo Di Pietro(M.S.M.A.) che ha rievocato espiegato gli studi del cardinalecampano “Alfonso Capecelatroe gli Angeli”; lo spagnolo Padre

Ignazio SUAREZ RICONDO(Opus Angelorum) con la rela-zione “Gli Angeli del cardinaleAngel Herrera-Oria”; il professorMarco DI MATTEO che haesposto “Gli Angeli del cardina-le Repicier”; ... e tanti altri relato-

quello che ci dicono don Stan-zione e Carlo Di Pietro - edancora “il bisogno ancora piùforte è quello di promuovere ladevozione agli Angeli in manieracorretta, allontanandosi da peri-colose derive sincretiste, esote-

riche o dal millenari-sta pensiero newage”. Davvero commo-vente è stata la par-tecipazione di tutti iparrocchiani diSanta Maria la Novache si sono impe-gnati gratuitamentenel cucinare, servireai tavoli, prepararegli alloggi, gestire lalogistica, accoglierei visitatori, coordina-re la Mostra perma-nete sugli Angeli,organizzare l’ufficiostampa, predisporrel’Oasi di San Miche-le (bellissimo giardi-no di preghiera emeditazione), ecce-tera! Sarebbe im-possibile nominarlitutti ma è giusto

ricordarli ad esempio per impe-gno, sobrietà e solidarietà: “gra-tuitamente avete ricevuto e gra-tuitamente date” (Mt 10,8).Altra sorpresa del Meeting2013, ci dice Rossana LuciaPedullà, è la realizzazione diuna seconda Mostra angelica.“La Mostra permanente sugliAngeli, - sostiene la promotercampana - un percorso espositi-vo che propone migliaia diimmagini e sculture raffiguranti iCelesti Messaggeri di Dio, sisdoppia dando vita ad unanuova mostra dedicata Angelinella sala de «I Serafini», dovesono state esposte tele angeli-

che suggestive e particolarinelle quali è esposta la persona-le esperienza angelica da partedi numerosi Santi e Beati”.Aggiunge Carlo Di Pietro “que-sta seconda esposizione per-manente è utilissima poiché

oggi molte persone immaginanodi dare un nome all’Angelo ovorrebbero indicazioni sul comerivolgersi al proprio ProtettoreCeleste. In questo contesto -dice lo scrittore lucano - moltispeculatori new age se neapprofittano e deviano nei per-sonalismi teologici, quindi que-sta mostra appena nata può ser-vire alle persone interessate perindividuare il giusto e cattolicoculto angelico diffuso dal Santoo dal Beato che porta il suostesso nome. Certo sarà cosìpossibile emulare il Santo omo-nimo e crescere correttamentenella spiritualità e nella cono-scenza della metafisica cattolica”.Suggestiva e toccante è stataanche quest’anno la deposizio-ne della corona di fiori sotto lastatua dell’Arcangelo SanMichele per commemorare,insieme alle Forze di Polizia, iServi dello Stato decedutidurante lo svolgimento del lorolavoro di prevenzione e di con-trollo del territorio, nondimenoimportante è stata l’invocazioneall’Arcangelo affinché proteggaMilitari e Forze dell’Ordine dalleincursione del demonio e daidelinquenti di strada o nemicidel popolo.Squisito appuntamento che ciauguriamo possa richiamareanche i potentini ed i lucani ingenerale l’anno prossimo neigiorni 1 e 2 Giugno 2014; si par-lerà degli “ANGELI NEI DOTTO-RI DELLA CHIESA CATTOLI-CA”.

la redazione

20 Venerdì 7 Giugno 2013

MEETING INTERNAZIONALE DI ANGELOLOGIATEOLOGI, FILOSOFI, RELIGIOSI E LAICI A CONFRONTO

ri e docenti. Come di consueto,anche quest’anno tutti gli inter-venti sono stati acclusi da donStanzione, unitamente a sueulteriori e preziose relazioni, neltesto “Atti del Meeting 2013 -GLI ANGELI DEI CARDINALI”,edito dalla Segno di Tavagnac-co (UD) e reperibile in tutte lelibrerie o su internet.Il messaggio profondo e concre-to del Meeting, di anno in annosempre più noto, è quello di far“riscoprire ai fedeli la forza spiri-tuale delle Figure Angeliche e,soprattutto, di dare il giusto risal-to al ruolo da loro occupato nelladottrina cattolica” - questo è

Nella foto a sinistra: Alcuni

libri di Carlo Di Pietro.

Nella foto a destra: Ingresso

Oasi di preghiera San Miche-

le.

Nella foto in basso: Padre

Wagner dell'Opus Angelorum.

Page 21: La Farfalla edizione del 7.6.13

21Venerdì 7 Giugno 2013

Non dubitate mai

del fatto che

un piccolo gruppo

di persone in gamba,

accorti e impegnati

possa cambiare

il mondo:

in effetti

è la sola cosa

che è sempre

avvenuta.

M. Mead

Sono appena rientrato a casae ho visto ciò che ho più acuore … la mia famiglia. Ho pensato che è quello chepreferisco fare di più almondo … stare con la miafamiglia. Ma allora perché sono uscitoda casa stamani con il freddoche fa e sono dovuto andarea lavoro lasciando i miei fami-liari soli al loro destino … ahgià! Mi servono soldi. Soldiper l’affitto, soldi per le bollet-te dell’acqua, della corrente,del gas, soldi per il condomi-nio. E poi non dimentichiamo-ci quelli per fare la spesa, perla benzina, per il bollo, perl’assicurazione, per l’abbona-mento televisivo, per la spaz-zatura, … [ e meno male chenon possiedo una casa altri-menti dovevo anche pagare l’IMU , o no ? ] .Insomma faccio i salti mortaliper arrivare a fine mese eforse anche questo mese cela farò a non ricorrere a sov-venzioni esterne … speriamoche non si rompa nulla e chela salute non peggiori, certodi questi tempi è “meglio”stare bene … con la Sanitàche ci troviamo in Basilicata(un medico assunto ogniposto letto disponibile è certoil posto “migliore” dove farsicurare) !Ma forse non tutti ricordanoche le cose di una voltaerano indistruttibili e qualcu-no ce le ha ancora e sonoperfettamente funzionanti. E’ un piacere vedere auto diventi-trenta anni fa luccicanti

e scattanti come appenauscite dal concessionario.Certo che, pensandoci bene,anche i proprietari di questeautomobili non hanno assolu-tamente voglia di cambiarlecon altre magari più costose,più veloci, più comode, mache certamente non dureran-no così a lungo … con la crisiche c’è.E’ vero … sono proprio loro anon fare andare avanti l’eco-nomia; già … se non spendo-no soldi tutto si ferma.Ma se è vero che per produr-re merce più conveniente siutilizzano robot

o la si produce all’esterodove la manodopera costa“molto meno”, qui non sitrova più un posto di lavoro.E allora, la merce che legrandi multinazionali produr-ranno, a chi la venderanno?Certo i nostri politici che sipreoccupano della “cosa”pubblica ci tutelano nelmiglior modo possibile, infattise una multinazionale va aprodurre all’estero, ad esem-pio in Polonia, gli regalanonuovi macchinari per poterfar lavorare ancora i nostriconcittadini, così, magari,potranno (o “dovranno”) com-prare il nuovo modello chehanno appena costruito.Ma forse, in questo periodocosì nero, alla famiglia diquell’operaio gli si è rotta l’au-to e ha dovuto cambiarla;vivere in questi luoghi cosìangusti e così impervi il ser-

vizio di trasporto pubbliconon può fare miracoli e allorabisogna acquistarne una.Nuova, per forza. Non si puòcorrere il rischio che si rompadi nuovo.E i soldi dove sono ? Già … ritorniamo ai soldi. Certo ci sono le banche, maquanto vorranno per il picco-lo prestito necessario peracquistare la macchina?Dopotutto si possono restitui-re con comodi e piccoli paga-menti rateali (per quantotempo nonsi sa e congli stessi

soldi si potrebbero compraredue di auto, ma soprattutto loconcederanno il mini finan-ziamento ?) … Si però anche queste poverebanche che non sanno doveandare a prendere i soldi …chissà come andrà a finire …mah !Continuando a pensare ainuovi modelli di auto non hopotuto fare a meno di fare uncalcolo veloce di quanti soldiho ancora caricati nella cartabonus carburante che cihanno regalato … certomeglio averli i 140,25 euroche non averli … ( ci hannodetto che di tutte le royaltydel petrolio è quello che cispetta, ma sicuramente inostri politici hanno pensatodi investire tutti gli incassi inun migliore servizio da dedi-care a tutti noi lucani ).

Chissà fino a quando ce lidaranno, sono pochi spiccio-li ma fanno comodo. Certo lacarta è valida fino al 2017 epoi ?Pensandoci bene la doman-da da porre è la seguente:fino a quando ci sarà il petro-lio qui in Basilicata, … e poi… fino a quando ci sarà ilpetrolio sul pianeta Terra ?Ma forse non tutti ricordanoche la Terra è un posto “fini-to”, dove tutto può esserec o n t a t o ,

dove ogni cosa, se pur gran-de, è limitata. E’ il posto dove io vivo, esoprattutto dove vivono edove vivranno le persone ame più care. Sono convintoche continuando a questoritmo, consumando tutto edistruggendo ogni risorsa diquesto pianeta, i nostri figli ei figli dei nostri figli saranno leprime generazioni a starepeggio dei propri padri.

Forse sono pessimista e ilperiodo è uno dei più “neri”della mia vita, ma forse nontutti ricordano che quando 1litro di latte costava 160 Lire e1 litro di buon vino 200, labenzina “normale” costavasolo 150 Lire. Tra l’altro quellitro di latte e quello di vinoerano SICURAMENTE italia-ni.

Oggi, vuoi la scarsità di petro-lio, vuoi le “quote latte”, labenzina “verde” costa 1,80Euro mentre un litro di latte èfermo a 1,19 centesimi.C’è sicuramente qualcosache non va … mi sfugge enon riesco a darmi una rispo-sta. Ma io che sono un sempliceoperaio certo posso staretranquillo perché i nostri poli-tici sono certamente al cor-rente di quello che succede

nella nostra

bella Regione enella nostra bel-

l’Italia, per non par-lare poi dei “Grandi del

mondo” che si preoccupanoper tutti noi e sicuramentenon lasceranno che si possacontinuare in questo modoassurdo. Infatti, sono convin-to che si stanno già adope-rando per risolvere il proble-ma dell’inquinamento, dellafame nel mondo, delle ener-gie alternative, dei rifiuti, del-l’acqua potabile.Già … ma forse non tuttiricordano che l’acqua dellanostra regione era la più lim-pida, leggera, fresca e disse-tante di tutto il resto delmondo … e ora dov’è finita ?

*(1)*Sicuramente da solo non hoil “peso” di cambiare la situa-zione; il malcontento esiste ealmeno in democrazia hoavuto la possibilità di farmisentire. Intanto, io …

canto

FORSE NON TUTTI RICORDANO CHE …

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Rivedere l’Iliade a teatro, inun’interpretazione così

magistrale ed attenta non èimpresa facile. Saper conden-sare le innumerevoli gestadella tradizione omerica in unarappresentazione che ti pren-de è un’opera d’arte che nullaha da invidiare allo stesso ori-ginale. Sappiamo bene che avolte l’interpretazione è piùimportante dell’opera. E ciò losi intende bene per le operemusicali. Quanto vale unabella interpretazione! L’Iliade diProspero Bentivenga esce inscena nel 2009, una riscritturateatrale fatta dal regista luca-no, insieme a Carmen Luongo,Daniele Ventre, con la consu-lenza drammaturgica di Rena-ta Molinari. Prospero è nato inun piccolo paese dell’entroter-ra lucano, Castelsaraceno. Il padre, Biagio, era un artigia-no attento e laborioso. È morto molto giovane. Lamadre, Emanuela, casalinga,è una persona suggestiva edamabile, così ilare ed espres-siva. Credo che Prosperoabbia preso da lei la propen-sione al teatro. Fin da giovaneProspero frequenta Napoli, lapatria del teatro per eccellen-za. E qui comincia a dedicarsiall’attività cinematografica, ini-ziando la sua carriera nonindifferente, ma impegnata edecorosa. Esordisce con Cuci-na Bollente nel 1990: l’opera èpremiata come miglior film cor-tometraggio al Carpineto FilmFestival di Roma da una giuriapresieduta fa Fulvio Lucidano.Scrive e dirige Non si fa credi-to nel 1992, poi Prima nel1993. I cortometraggi sonosegnalati al Festival Interna-zionale Cinema Giovani diTorino, nonché a quelli di AlpeAdria e del Cinema Italiano aRoma, ed a numerose rasse-gne, trasmesse da Rai 3 –Fuori Orario. Con il documen-tario L’Antenna di Castelsara-ceno, sempre nel 1992, parte-cipa a Parigi al XI Bilan du FilmEthnographique presieduto daJean Rouch, messo in onda

da Rai 1 e Rai 3. Si tratta di unlavoro importante che riprendee commenta l’antichissimo ritoarboreo dell’innalzamento del-

l’albero in occasione dellafesta di Sant’Antonio. È un ritomolto diffuso in Lucania. È autore e regista di vari filmdocumentari: I giostrai (1992),Fermo in stazione (1994) pro-dotti e trasmessi da Rai 3 eMaggio a Napoli (1998), pro-dotto e trasmesso da Rai 1. È regista per Rai Sat de Ilbaciamano (1999), spettacoloteatrale di Manlio Santanellicon Carmen Luongo, in scenaal Palazzo Reale di Napoli peril Bicentenario della Repubbli-ca Partenopea. Nel 2007 diri-ge il film World Napoli presen-tato al Festival del Cinema diVenezia ed al Festival dei Dirit-ti Umani di Buenos Aires. Nel2009 al Napoli Teatro Festival-Fringe ha portato in scena Lepareti della solitudine di TaharBen Jelloun con attori richie-denti asilo ed immigrati. Insie-me all’attrice e regista CarmenLuongo fonda a Napoli nel1996 Zéro de conduite, emble-matico titolo che significa “zeroin condotta”, ove si dedica allaricerca ed alla produzione diteatro e cinema, con gli auspi-ci del grande filosofo GerardoMarotta e grazie alla preziosa

collaborazione dell’Istituto Ita-liano per gli Studi Filosofici. A via Costantinopoli vienecostituito un centro studi dedi-

cato alla scrittura ed all’artedell’attore. Nel 2003 dopo annidi faticosi lavori, recuperandoun’ala di palazzo Marigliano,fonda altresì, insieme ai suoiamici e collaboratori, il TeatroTintadirosso. Qui, dopo unacollaborazione con GiorgioStrehler per Elvira e la passio-ne teatrale di L. Jouvet, ha por-tato in scena soprattutto testi didrammaturgia contempora-nea. La reinterpretazione del-l’Iliade si è avvalsa della con-sulenza di uno dei più genialicultori della cultura classica edi quella greca in particolare, ilgiovane Daniele Ventre, ilquale ha curato, nel 2010 perl’editrice Mesogea di Messina,una traduzione dell’Iliade, cheha ricevuto il primo premiodalla Fondazione AchilleMarazza di Borgomanero, inprovincia di Novara. DanieleVentre insegna greco e latinoa Napoli, ha collaborato con laSorbona di Parigi, ove, nel2012, è stato invitato dal prof.Philippe Brunet al convegnosulle traduzioni isometriche diOmero in lingue moderne.Sempre nel 2012, esce la suaprima raccolta E fragile è lo

stallo in riva al tempo, Edizionid’If di Napoli, nella cui recen-sione si legge: «È Un moder-no canzoniere dell'anima decli-nato in strutture di grandesapienza formale. Per chi amale eleganze creative e le meta-fore d'autore per raccontare

una guerra non dichiarata eforse nemmeno combattuta».Da sempre è impegnato in tra-duzioni di opere classiche,come di Omero e di Euripide,e nella cultura. Riportare alvivo le commosse vicende del-l’antica Grecia è bello. E cosìaveva fatto forse nei tempiantichi il cieco vate, attingendoal ricco tesoro delle tradizionipopolari, che avevano perpe-trato di generazione in genera-zione le gesta eroiche deipopoli ellenici, culla di tutto ilpensiero occidentale. Cosìaveva tratto l’ispirazione e lamateria delle sue canzoni: nar-rare in versi armoniosi le gestadegli eroi nazionali, infonderead essi con l’arte la vita ed ilsentimento. Questo è il geniopotente di Omero, che conl’Iliade e l’Odissea ha creato lavera e grande epopea, model-lo insuperato a tutti i posteri.Rivedere questa magistralereinterpretazione dell’Iliade,così curata, nei minimi dettagli,è come ripercorrere le vie dellafoscoliana Troade inseminata.Immedesimarsi: questo signifi-ca dar vita all’arte, perché l’ar-te è vita stessa e noi tutti in ciòsiamo artisti. È artista chi reci-ta, è artista chi assiste, altri-menti non avrebbe senso.L’Iliade ci dice cose universali,valide per tutti e sempre, cose

che avvengono in tutti i tempi,anche oggi. Questo è il classi-co: poter dire ad ogni uomo,nato in ogni tempo, un qualco-sa che è sempre vero. E vediParide, l’avvenente figlio diPriamo, sedurre la consorte diMenelao, la più bella di tutte ledonne. E da questo peccatooriginale, come quello com-messo da Eva nei confronti diDio, sorge la guerra originaria,la regina di tutte le cose, comela definiva il profeta Eraclito. I principi e gli eroi di Grecia silevano in armi contro Troia,primo tra tutti Agamennone,figlio di Atreo e l’eroe Achillevalido e bello, figlio di Peleo edi Tetide, dea del mare, ducedei Mirmidoni rozzi e fieri. Due sono i protagonisti delpoema, gli eroi Achille ed Etto-re… il resto lo lasciamo allavisione di questa stupenda,ribadisco, interpretazione delpoema omerico, la quale sipuò trovare anche in dvd. Ilmondo dipinto da Omero èideale, mitico, ma nello stessotempo, umano, troppo umano.Insieme agli eroi e gli uominientrano in scena gli dei, alcunidei quali sono per i greci, altriper i troiani. Ma questo conti-nuo intervento di entitàsoprannaturali non turba l’ar-monia dell’insieme. Omeroabbassa il cielo ed innalza laterra quasi che si toccano nel-l’ideale eroico, come negli eroi-ci furori del Nolano. Il Furordiviene il motore di tutte lecose, la Wille schopenhaueria-na. Colui che assiste all’Iliade,come colui che la medita è tra-sportato inconsciamente dimeraviglia in meraviglia. Ed intanto la poesia è univer-sale, perché è andata a tocca-re quegli eterni junghianiarchetipi. In questa dispersio-ne possiamo ravvisare anchel’illusione dell’arte, che non è,come malamente si potrebbeinterpretare, l’arte di mentire.Anche la rappresentazione

22 Venerdì 7 Giugno 2013

L’ILIADE NELLA REINTERPRETAZIONE

DI PROSPERO BENTIVENGAUn’esperienza teatrale significativa e maestosa

L’opera di Federico Barocci

(1526-1512): Enea fugge da

Troia in fiamme, verso il suolo

italico, portando il padre

Amchise malato ed il figlio

Ascanio.

... continua

a pagina 23

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23Venerdì 7 Giugno 2013

teatrale, come la poesia èillusione, ma non nel sensonegativo. In ludere significagiocare, e nel gioco capire lavita stessa. Ridendo castigatmores. Il fine ultimo, allora,la destinazione di ogni rap-presentazione è innanzituttoquesta: comprendere la vitadi cui tutti noi facciamoparte, come gocce che scor-rono in un fiume che eterna-mente scorre. L’illusione èunita al dramma della vita,perché la vita è come unteatro, ove ognuno di noideve fare la sua parte, fosseanche quella di spettatore.La persona è il personaggio,non vogliamo solo fare unomaggio a Pirandello! Nellinguaggio omerico, tutto ciòche un eroe, o un protagoni-sta sente, pensa, provaviene esposta in forma didiscorso diretto. I dialoghisono continui, veri, vivaci,caratteristici già nel poema,immaginate un po’ nell’opusteatrale! L’eloquenza non èfinta, ma sentita, scaltra. Ilvate diventa il narratore, lostorico, perché procedetranquillo, minuzioso, non siaffretta mai, si ferma sui par-ticolari, anche i più piccoli,anche se questi non appe-santiscono tutto l’insieme. A parte la questione omeri-ca, all’inizio tutto è poesia!L’Iliade è un quadro in minia-tura che raggiunge meravi-gliosi effetti di evidenza everità, non solo verisimi-glianza. L’Iliade di Bentiven-ga rispetta fedelmente que-sta struttura e nella compo-sizione teatrale sa offrire ungustevole dipinto, una dolcesinfonia, un richiamo bello aquesto mitico poema deltempo originario del mondo.

Vincenzo capodiferro

parcheggio, anzi nullahanno fatto anche sotto ilprofilo etico-morale relativoalla gestione. Se prima ilparcheggio era gestito dauna cooperativa socialesenza scopo di lucro, unaonlus, oggi, al contrario, agestirlo è un'ATI (Associa-zione Temporanea d'Impre-

sa) con evidenti fini di lucro. Oltre il danno, la beffa!L'odioso ticket per la sostadelle auto degli sfortunatifruitori del nosocomio luca-no, non ha più nemmeno una valenza sociale, anzi è divenuto puro ricavo dalucro. E a pensare che i

parcheggi erano nati conprezzi simbolici e l’esenzio-ne per le categorie protette!Memoria corta quella deinostri politici?Dipende, di farsi rimborsa-re gli scontrini non se nedimenticano.

poSlina

ALZA LA VOCE

la parola ai cittadini... SEguE

da pagina 1

... SEguE

da pagina 22

patafisica

ATTENZIONE ATTENZIONEè vietato l’ingresso ai non addetti al lavoro

è vietato il lavoro ai non addetti all’ingresso

è ingrassato l’addetto ai non vietati al lavoro

è levato il gessetto ai non addetti all’ingrosso

è ingrossato il divieto ai non lavati di fosso

è addetto all’ingresso il non vietato al lavoro

è avvallato il lavoro all’ingresso del foro

è levato di dosso il divieto del tetto

è addossato il divieto ai non venati di rosso

è arrossato il viadotto ai derivati del cloro

è venduto il cruscotto con paletti di gesso

è ingessato il bompresso ai maledetti del fosso

è mozzato il permesso ai garretti del toro

è maledetto il congresso dei cavalli del moro

è forato il moretto nei contratti del coro

è contrito il foretto ai lavori del messo

è cessato il forzetto al divieto dell’oro

è venduto il merluzzo non senza decoro

è dettato il permesso ai verdetti del foro

è vietato l’ingresso agli addetti al lavoro

Bruno Munari

L'Anci Piccoli Comunidovrebbe farsi carico dielaborare un progetto dilegge regionale che puntitra l’altro a mettere a siste-ma interventi complessividi manutenzione e riqualifi-cazione dei beni pubblici intermini di sostenibilitàambientale; alla riqualifica-zione energetica, al rispar-mio idrico, a una gestioneefficiente dei rifiuti, al con-solidamento degli edificipubblici, a partire dallescuole e dalle strutturesanitarie e d’accoglienza,alla messa in sicurezza delterritorio, ma anche allamaggiore fruizione pubbli-ca dei siti e dei beni di inte-resse storico, artistico, cul-turale, antropologico. E’ diprimaria importanza com-prendere quanto sianecessario intervenire conuna normativa specifica

che sia in grado di promuo-vere i consistenti giacimen-ti patrimoniali dei territorilucani, ma altrettanto fon-damentale sarà compren-dere quanto tutto questonon si possa raggiungereda soli. Noi sindaci questolo abbiamo capito e operia-mo in tal senso.Il coordinamento regionaleè imprescindibile, e, rap-presenta l'unica vera stra-da da percorrere verso lacrescita, che, quanto piùomogenea sarà, tanto piùprodurrà risultati soddisfa-centi in termini di qualitàdella vita e appeal che ilnostro territorio eserciteràsu tutti coloro che ognigiorno decidono di abban-donarlo per cercare fortunaaltrove.

rossella Quinto

Sindaco di acerenza

... SEguE

da pagina 2

Acerenza - Inversione di rotta nelle politiche regionali

PARTIRE DAI COMUNI

PER CREARE SVILUPPOSe si ha il varicocele e si

fumano 10 sigarette al

giorno aumenta il rischio

d’infertilità

Il fumo di sigaretta ha uneffetto negativo sulla fun-zione riproduttiva maschile:si manifesta sulla ultrastrut-tura del gamete maschile,sull’integrità del DNA esulla qualità embrionaria,aumentando il rischio dimalformazioni e malattiegenetiche.Il Centro interdipartimenta-le per la ricerca e terapiadell’infertilità maschile del-l’Università degli Studi diSiena, ha realizzato unlavoro al fine di dimostrarese il consumo giornaliero disigarette potesse incre-mentare l’effetto ne ga tivodel varicocele (patologiache interessa le vene delloscroto) sulla qualità delliquido seminale. Sono stati analizzati i liqui-di seminali di una grannumero di pazienti con vari-cocele, suddivisi in fumato-ri e non fumatori.I fumatori sono stati suc-cessivamente raggruppaticonsiderando il numero disigarette consumate quoti-dianamente.I parametri seminali sonostati analizzati seguendo lelinee guida dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità(1999) e la morfologia sper-matica è stata studiata me -diante la microscopia elet-tronica a trasmissione.

I risultati, presentati al l’VIIICongresso Nazionale dellaSocietà Italiana di Androlo-gia e Medicina della Ses-sualità, hanno chiaramentemostrato come la combina-zione di due fattori, chepossono influenzare nega-tivamente il processo sper-matogenetico, quali il fumodi sigaretta ed il varicocele,riduca la qualità del liquidoseminale danneggiando lamotilità e la morfologiaspermatica.Tale effetto è chiaramenteevidente negli individui chefumano più di 10 sigaretteal giorno.Gli effetti negativi che ilfumo di sigaretta può eser-citare sulla riproduzione esullo sviluppo del feto sononoti già da tempo.Il fumo di sigaretta è consi-derato inoltre un fattore dirischio per la fertilità ma -schile, tuttavia, sebbenemolti studi abbiano dimo-strato un impatto negativosulla concentrazione, sullamotilità e sulla morfologiaspermatica, l’argomentorimane oggetto di dibattito.L’abitudine al fumo del par-tner maschile potrebbequindi ripercuotersi sulpotenziale fecondante delliquido seminale, soprattut-to in presenza di una pato-logia vascolare molto fre-quente nel sesso maschile,quale il varicocele.

Fumatori:

notizie sempre

più cattive

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Tra freddo, pioggia e qualche spi-raglio di sole, anche a Marateapiano piano la stagione estivaprende il via e come sempre inritardo rispetto ad altre localitàturistiche. A leggere i dati divulgati dall’A.P.T.e confermati da uno Studio daltitolo “Il Consuntivo del TurismoLucano nel 2012” redatto dall’“Unioncamere Basilicata – CentroStudi” la tendenza negativa dellepresenze che si è registrato nellealtre città marittime da noi si inver-te. Nello Studio dell’Unioncamereinfatti leggiamo che Maratea: “ inparticolare, ha messo in mostraperformance di assoluto rilievo: lepresenze sono aumentate infattidel 12,1% superando per la primavolta la soglia delle 200.000 unità;analogamente in crescita la dura-ta media del soggiorno (da 4,09 a4,41 giornate), in contro-tenden-za rispetto a tutte le altre destina-zioni della regione. Il Totale degli“Arrivi”: Italiani + Stranieri, passada n° 42.732 del 2007 a n° 48.552del 2012; mentre quelle delle“Presenze”: Italiani + Stranieri”,passa da n° 164.143 del 2007 an° 214.271 del 2012”.Non vi è dubbio che quando siparla di numeri bisogna accettarli

e sicuramente anche gioirne, maabbiamo provato a parlarne conalcuni cittadini che vivono dodicimesi l’anno a Maratea. E così Roberto ci dice “che sequesti sono i numeri io sono con-tento. Ma vorrei anche dire che aMaratea si vive ad intermittenza eche tutto si svolge in un solomese, Agosto. E poi noi cittadiniresidenti siamo lasciati allo sbara-glio”Oppure Valentina, che si lamentadel fatto che a Maratea ci sonopochi momenti di svago, in esta-te, per i giovani, per non parlaredell’inverno. Ed è è proprio lamancanza di lavoro e che disvago ci porta ad andare via ecercare soddisfazioni in altri posti.Il Centro Storico cuore pulsantedella Città vive uno spopolamen-to spaventoso e le cause sonomolteplici, a cominciare dalle pri-vazioni derivanti dalle ordinanze

del sindaco, specie in estate,come: il divieto di stendere i panniai balconi; l’isola pedonale, chenon prevede permessi per i resi-denti, per i mezzi pubblici e per iportatori di handicap.Sono anni che ci si dibatte e ci siparla, ma fino ad oggi solo buonipropositi. Tutti, amministratori, operatorituristici e politici locali si affanna-no a cercare soluzioni per farequesto miracolo che Marateaaspetta da anni. L’amministrazione guidata dalSindaco Di Trani, a meno di unanno dalla scadenza del manda-to, ha ottenuto un finanziamentodalla Giunta Regionale pari ad €1.000.000,00 a copertura del Pro-getto di un ascensore panorami-co, il cui Studio di Fattibilità è statoredatto dall’Ufficio Tecnico Comu-nale. Ascensore panoramico dicui a dire il vero, si parla da anni eche doveva collegare dapprima ilporto turistico al Monte San Bia-gio; poi la località Cappuccini conil Monte, e di qualche mese il par-cheggio della Madonna degli Ulivifino alla Basilica Pontificia di SanBiagio. Quando inizieranno i lavo-ri? Viviamo un tempo difficile, tempoin cui si ha bisogno di certezze enon di parole e a Maratea di paro-le e buoni propositi se ne sonofatte tante ma un vero svilupponon c’è mai stato. Anzi al contra-rio da Maratea molti servizi sonoandati via, a cominciare dall’ospe-dale oggi mortificato a plesso, percontinuare con l’A.P.T fino ad arri-vare alle fabbriche che davanolavoro non solo ai Marateoti. Tuttoquesto è successo non certamen-te per colpa Divina!Se è vero però che la speranza èl’ultima a morire…noi ancoravogliamo sperare in un futuro perquesta Città, futuro che non siafatto solo di un mese.

Francesco rizzo

24 Venerdì 7 Giugno 2013

Troyli da Montalbano Jonico, discendente dell’Abate Placido

Troyli, oggi residente a Roma, poeta ed uomo di cultura, mi ha

immediatamente trasmesso il testo integrale della poesia:

Come sei bella,

Terra dei forti, or che distende il cielo

Un manto azzurro su le tue montagne,

E nel suo riso la recente luna

I tuoi boschi inargenta! A me diletta

Ride ogni itala zolla: eppur le tue

Aure bevvi vagendo, e nel tuo seno

Dormono i padri miei. Tutto a te diede

Clemente il cielo; le montagne e i mari,

I vulcani e le nevi, il fosco abete

E l’aureo pomo oriental, franati

Brulli dirupi ed ondulati piani

Ricchi d’alberi e d’acque e di verzura,

E pampinosi poggi, e lauri, e tutto!

Ed i tuoi figli, rispondenti al suolo,

Ne la battaglia eroi, soavi al canto,

Ed atti al grave meditar profondo.

Immediatamente mi è venuta alla mente la poesia e il maestro

Angelo Mancino che girava tra i banchi, minaccioso (nel senso

buono della parola) con la sua bacchetta di legno in mano pronto

a sferrare i suoi colpi ben assestati sulle mani di chi faceva il “cat-

tivo”.

Oggi l’ho letta e riletta mille volte questa poesia, non pretendo

che i nostri lettori facciano lo stesso, ma sia consentito rivolgere

a chi legge una preghiera: si ponga la giusta attenzione sui versi

del Poeta di Senise scritti intorno alla metà dell’800.

“…Tutto a te diede Clemente il cielo…” Da allora ad oggi cosa

abbiamo fatto noi lucani? “Tutto, abbiamo rovinato tutto…”

E’ proprio il caso di dire che se negli anni ’50, alle elementari di

via Del Popolo a Potenza, la Basilicata – o Lucania che dir si

voglia – in una qualsiasi classe delle scuole elementari era consi-

derata “TERRA DEI FORTI”, oggi, la frase stampata sulla testa-

ta del nostro giornale – che svolazza per queste contrade – ha

perso il suo smalto. Siamo stato in grado di rovinare irrimediabil-

mente quel che ci è stato regalato.

Bonaventura Postiglione

... SEguE

da pagina 1Maratea… Una Città ad intermittenza

Nicola Sole e la nostra

Lucania…

Come l’abbiamo

ridotta!!!