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La sterilizzazione è l’insieme di metodi tendenti a distruggere tutte le forme di vita presenti su un determinato oggetto,
incluse le spore.I metodi usati per la sterilizzazione si possono distinguere in:
FISICIcalore a secco
autoclave a vapore saturoa raggi gamma
CHIMICIaldeide glutarica attivataautoclave a gas plasma
acido peraceticoautoclave a ossido di etilene
Deve essere sterilizzato tutto il materiale che:
1. Prevede il contatto con cavità corporee sterili o alle quali non devono essere apportate ulteriori germi per il rischio di infezione
2. Viene impiegato per manovre da effettuare su mucose, anche integre, o su ferite di qualsiasi tipo
3. Viene utilizzato nelle manovre asettiche.
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PREPARAZIONE DEL MATERIALE DA STERILIZZARE
Tutto il materiale da sterilizzare, indipendentemente dal sistema adottato, va scrupolosamente preparato secondo le seguenti fasi:
1) raccolta2) decontaminazione3) pulizia/ detersione4) risciacquo5) asciugatura6) controllo e manutenzione7) selezione
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LA RACCOLTA
Dopo lo smaltimento dei taglienti, le lame di bisturi, aghi, ecc.., nei contenitori appositi, tutto il materiale da sottoporre a disinfezione/sterilizzazione deve essere raccolto in un contenitore chiudibile con coperchio e munito di grata
estraibile.
Fasi del processo di sterilizzazione del materiale Decontaminazione
• In questa fase gli oggetti vengono detersi e disinfettati con metodi che riducono la carica microbica presente rendendoli più sicuri per l’operatore
• I metodi per eseguire la decontaminazione sono il calore (macchine lavaferri) o sostanze chimiche disinfettanti , scelte tra quelle la cui azione viene meno alterata dalla presenza di residui e materiale organico.
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LA DECONTAMINAZIONEIl decreto del Ministero della Sanità del 28 settembre 1990 recita: “I presidi
riutilizzabili debbono, dopo l’uso, essere immersi immediatamente in un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia sull’ HIV prima delle
operazioni di smontaggio o pulizia da effettuare come preparazione alla sterilizzazione”.
Il materiale deve essere completamente immerso nel disinfettante per il tempo raccomandato dal produttore.
• preparati a base di cloro• preparati a base di clorexidina
•preparati a base di polifenoliLa decontaminazione richiede l’utilizzo da parte degli operatori dei D.P.I.
Indicati:• guanti in gomma
• camici e/o grembiuli impermeabili• mascherine e/o occhiali per proteggere gli occhi e il volto
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LA PULIZIA
La pulizia può essere eseguita sia meccanicamente, detta a secco, mediante lavaferri, sia manualmente.
Se effettuata manualmente, va previsto l’uso di spazzole a setole morbide con detergente proteolitico.
La spazzolatura del materiale va effettuata sotto il livello della soluzione detergente per evitare eventuali schizzi.
Questa fase richiede l’uso dei D.P.I. previsti per tutti gli operatori.
Fasi del processo di sterilizzazione del materialePulizia
la metodica manuale
Si immergono gli articoli nella soluzione detergente per il periodo di tempo consigliato dalla casa produttrice, al termine si risciacquano e si frizionano con la spazzolina, facendo attenzione ai punti di maggiore accumulo di germi (ad es zigrinature, angoli, viti).
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IL RISCIACQUO
Il risciacquo viene effettuato con acqua corrente addolcita ed è finalizzato ad asportare i residui di detergente dal materiale.
Sarebbe opportuno eseguire il risciacquo con acqua bidistillata perché elimina i residui di sali minerali che potrebbero
danneggiare lo strumento
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L’ASCIUGATURA
Il materiale deve essere accuratamente asciugato con carta, garze, teli o aria compressa, perché la presenza di acqua
inattiva il processo di sterilizzazione.
IL CONTROLLO E LA MANUTENZIONEIl materiale deve essere controllato e sottoposto a
manutenzione, lubrificazione con apposito lubrificante. Le parti deteriorate vanno sostituite.
Asciugatura
L’asciugatura degli oggetti lavati deve essere eseguita con estrema cura, in quanto la presenza anche di piccole particelle d’acqua può vanificare la sterilizzazione sia causare ulteriori problemi
nella sterilizzazione in autoclave con vapore saturo, la presenza di acqua ostacola la penetrazione del vapore e facilita il formarsi di incrostazioni dovute a deposito di
calcio presente nell’acqua
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LA SELEZIONETutto il materiale deve essere selezionato in relazione al tipo di
sterilizzazione a cui deve essere sottoposto e al tipo di confezionamento indicato, per esempio, nelle sale operatorie si
confezionano gli strumenti in busta doppia.
1) Le punte degli strumenti vanno protette con garze o con tubi in silicone per evitare la foratura delle confezioni.
2) Gli strumenti vanno inseriti nelle buste aperti o fermati al primo dente della cremagliera con la parte dell’impugnatura rivolta verso l’apertura della busta.
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3) Le confezioni devono riportare il nome della U.F o servizio di provenienza, la data e l’ora del confezionamento, il contenuto, il nome, il cognome e la firma dell’operatore che ha eseguito la preparazione e il confezionamento.
Per distinguere visivamente e immediatamente il materiale sottoposto al processo di sterilizzazione dal materiale non sottoposto a tale processo, si utilizzano gli indicatori di processo esterni, che sono indice di raggiungimento della sterilità.
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STERILIZZAZIONE CON CALORE SECCO(sistema in disuso)
Gli apparecchi usati per la sterilizzazione a secco sono: apposite stufette
forni di Pasteur o stufe di Poupinelle, denominate stufe a secco
Il materiale viene inserito in buste termoresistenti plastificate, fogli di alluminio o nella carta di pergamena.
All’esterno delle confezioni vengono messi degli indicatori di processo, e all’interno gli indicatori di sterilità; gli indicatori che parametrano la
temperatura, a 160°C iniziano la distillazione della cellulosa della carta degli indicatori stessi, chi virando cioè assumendo un colore bruno,
indicano che il materiale è stato sottoposto ad una determinata temperatura.
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La sterilizzazione con l’autoclave a vapore saturo (sotto pressione) è il mezzo più diffuso di sterilizzazione. Per ottenere il vapore sotto pressione
sono necessarie speciali apparecchiature chiamate autoclavi.
STERILIZZAZIONE CON AUTOCLAVE A VAPORE SATURO
Il vapore sotto pressione si ottiene facendo bollire ermeticamente l’acqua nell’autoclave. Man mano che si forma il vapore, aumenta
la pressione e con l’aumentare della pressione l’acqua bolle a una temperatura
più elevata.Il calore umido ha un potere di penetrazione superiore a quello del calore secco, in virtù
della condensazione del vapore nel materiale da sterilizzare.
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Questo tipo di sterilizzazione, permette di ridurre notevolmente i tempi di esposizione del materiale e la temperatura, consentendo pertanto, la sterilizzazione di oggetti che non era possibile eseguire con il calore
secco
MATERIALE STERILIZZABILE CON VAPORE SATURO
STRUMENTARIO CHIRURGICO
STRUMENTI IN METALLO
MATERIALE TESSILE E TELERIA
VETRERIA
Confezionamento
Prima di procedere alla sterilizzazione è necessario confezionare il materiale con lo scopo di garantire il mantenimento delle condizioni di sterilità dopo il processo
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ConfezionamentoTipi di imballaggio:
oCarta
oSacchetti in polietilene/ polipropilene e carta
oCestelli
oContainer
( tipo carta medical grade o fogli di tessuto non tessuto TNT) può essere impiegata per ossido di etilene o vapore. E’ resistente a lacerazioni e
piegature, è permeabile all’agente sterilizzante ma non ai microrganismi. Si utilizza per il confezionamento di ferri chirurgici e biancheria. I
pacchetti confezionati con la carta vengono chiusi con strisce di nastro adesivo viratore
Hanno le stesse indicazioni del tipo precedentemente ma sono comodi perché è possibile vedere il contenuto
( in disuso) Sono in alluminio, acciaio o altri metalli. Adatti per la sterilizzazione di biancheria o ferri
chirurgici da usare un’unica volta
Contenitori provvisti di filtri guarnizioni e chiusura ermetica
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Containers con filtri in tessuto o con valvole
I containers sono cestelli metallici a chiusura ermetica che consentono il passaggio del
vapore attraverso filtri e valvole che si richiudono quando la pressione scende. I
containers permettono il trasporto in condizioni di sicurezza del materiale sterilizzato e per la loro capienza vengono impiegati per i servizi
che utilizzano grandi quantità di materiali, set di strumenti, teleria, garze. Il materiale non deve essere pressato all’interno del container, per
favorire la penetrazione del vapore, e va sistemato in maniera ordinata e razionale, ad
esempio la teleria va disposta di taglio in verticale
Container e supporto filtro
L’agente sterilizzante penetra all’interno del container attraverso il filtro, l’azione della temperatura ne dilata i pori permettendo la penetrazione all’interno del cestello del vapore e la fuoriuscita dell’aria, con il raffreddamento i pori si richiudono impedendo l’accesso dei microrganismi
Fasi del processo di sterilizzazione del materialeConfezionamento
Caratteristiche dei pacchetti :o Devono comprendere poco materiale e comunque da utilizzare
un’unica volta e adattarsi alle dimensioni e forma degli oggetti imballati
o Deve essere riportato il tipo di sterilizzazione utilizzatoo Devono consentire la verifica dell’avvenuta sterilizzazione tramite la
presenza di indicatori chimici o strisce reattive che virano il loro colore a processo ultimato
o Devono riportare in maniera visibile la data di scadenza e/o di sterilizzazione ma Non si deve scrivere sulla superficie dell’imballaggio
o Devono garantire l’apertura senza causare la contaminazione del contenuto
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Caricamento dell’autoclave
L’autoclave non va stipata, ma va caricata in modo tale che il vapore possa circolare intorno al materiale da sterilizzare.
Controlli del ciclo di sterilizzazione
•Controllare il diagramma dei parametri di sterilizzazione. Temperatura, pressione, tempo, controllo fisico
•controllare gli indicatori di processo esterni, controllo chimico
•controllare e analizzare le provette contenenti spore, una volta alla settimana, controllo biologico
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Scarico dell’autoclave
•al termine del procedimento attendere che il materiale si freddi
•mettersi i guanti antiustioni e aprire lo sportello dell’autoclave
•controllare gli indicatori di processo esterni delle confezioni
•apporre le apposite etichette ove risulti l’U.F., la data e l’ora, il codice sterilizzatore, il numero del ciclo di
sterilizzazione, il contenuto, il nome cognome e la firma dell’operatore che ha eseguito il procedimento.
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Sterilizzazione con autoclave a gas plasma
La sterilizzazione con l’autoclave a gas plasma di perossido di idrogeno si esegue con un autoclave speciale. L’agente
sterilizzante, il perossido di idrogeno, è un prodotto chimico in forma gassosa che viene attivato mediante un campo
magnetico.Il materiale da sterilizzare con il gas plasma deve essere confezionato con le apposite buste saldate dove non va
scritto niente e su le quali non devono essere applicati gli indicatori di processo: requisito essenziale MATERIALE
PERFETTAMENTE ASCIUTTO
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Materiale sterilizzabile con gas plasma:
Materiale termosensibile non immergibile
Temperatura Tempo
45°c 75 minuti
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Sterilizzazione con acido peracetico
La sterilizzazione con acido per acetico, acido acetico, perossido di idrogeno e acqua, richiede l’uso di una speciale
apparecchiatura. Il ciclo di sterilizzazione prevede quattro fasi:
1) Preparazione della miscela sterilizzanteL’apparecchiatura si riempie di acqua che sterilizzata dal sistema medesimo, raggiunge la temperatura indicata e
scioglie la molecola di sostanza sterilizzante.
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2) Sterilizzazione
Gli strumenti vengono esposti al contatto con la sostanza sterilizzante per un tempo di 12 minuti
3) Il risciacquo
Al termine dell’esposizione con l’agente sterilizzante, lo strumento viene sottoposto a 4 cicli di risciacquo ( sempre
con acqua sterilizzata dal sistema della macchina)
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4) Pre-asciugatura
All’interno dell’apparecchiatura viene immesso un getto di aria calda sterile che pur non asciugando completamente lo strumento, ne rende possibile l’impiego immediato se
necessario
Materiale sterilizzabile con acido peracetico:
Materiale termosensibile immergibileEs. endoscopi flessibili
Temperatura Tempo
50-56°c 12 minuti
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Sterilizzazione con glutaraldeide
La sterilizzazione con l’aldeide glutarica si effettua con una soluzione acquosa al 2% di glutaraldeide a temperatura ambiente per 10 ore. Trascorso il tempo di esposizione indicato per la sterilizzazione il materiale va rimosso con tecnica sterile, quindi accuratamente lavato con acqua
bidistillata e riposto in armadi chiusi.. La glutaraldeide è molto irritante, pertanto l’operatore deve
indossare i D.P.I.,e deve usare la glutaraldeide in locali appropriati sotto cappe aspiranti. La soluzione attiva
rimane efficace per 14 giorni
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materiale sterilizzabile con glutaraldeide
strumenti a fibre ottiche ed endoscopicistrumenti chirurgicisonde, tubi corrugati
attrezzature in plastica e gomma
Temperatura Tempo
Ambiente 10 ore
Fasi del processo di sterilizzazione del materiale
conservazione
Caratteristiche dell’ambiente dove devono essere risposti i pacchetti sterilizzati
•In locali con basso grado di umidità e scarsa illuminazione, a temperatura tra 18 e 22° C, le porte devono rimanere chiuse , non deve essere in una zona di passaggio o contigua a zone sporche come bagni né in prossimità di fonti di calore o umidità
•In armadi chiusi, ben puliti e suddivisi da ripiani ben distanziati dai muri, dal soffitto e dal pavimento (25 cm dal pavimento)
Fasi del processo di sterilizzazione del materiale
conservazione
Immagazzinamento dei pacchetti sterilizzati• Riporli dopo avere verificato l’eventuale presenza di
lacerazioni, buchi o altro. Non devono essere umidi, bagnati o sporchi,verificare inoltre il viraggio degli indicatori interni o esterni e la saldatura della busta
• Devono essere maneggiati il meno possibile• Devono essere risposti nell’armadio in ordine
cronologico di scadenza con la scadenza ben visibile
• Le scorte devono essere controllate periodicamente alla o scopo di reintegrare e di valutare le date di scadenza