L’ada%amento del diri%o italiano al diri%o internazionale e dell’Unione
europea Ada%amento ai tra%a4, agli a7 vincolan4 delle organizzazioni
internazionali ed al diri%o dell’UE
L’ada%amento del diri%o italiano ai tra%a4 internazionali
• Assenza, nella Cos4tuzione, di una norma che determini recezione automa4ca dei tra%a4 – Non invocabile art. 10 Cost.
• Ada%amento mediante l’adozione di un a%o norma4vo (di regola legge ordinaria) col quale si ordina a tu%e le autorità dello Stato di dare “piena ed intera esecuzione” al tra%ato (cd. ordine di esecuzione) – Esempio: Art.2, L. 112/1974 Piena ed intera esecuzione è data alla [Convenzione sul diri%o dei tra%a4, con annesso, ado%ata a Vienna il 23 maggio 1969] a decorrere dalla sua entrata in vigore
• Il testo del tra%ato non viene riformulato dal legislatore, il quale si limita ad operare un rinvio – Procedimento speciale – Procedimento ordinario può essere seguito, in aggiunta all’ordine di esecuzione, nel caso in cui il tra%ato necessi4 di un’integrazione
L’ada%amento del diri%o italiano ai tra%a4 internazionali
• Ordine di esecuzione generalmente contenuto nella stessa legge che autorizza la ra4fica – Ra4fica vs. ordine di esecuzione
• Ra4fica/adesione: assunzione dell’impegno sul piano internazionale
• Ordine di esecuzione: decisione dello Stato italiano di garan4re efficacia interna al tra%ato
• Qual è l’efficacia interna di un tra%ato concluso sul piano internazionale, ma non eseguito sul piano interno? – Ipotesi verificabile in riferimento agli accordi in f.s.
• Quid se il Parlamento autorizza la ra4fica di un tra%ato e ne dispone l’esecuzione, ma il governo non provvede a depositare lo strumento di ra4fica? – Il caso della Convenzione di Oviedo su Biomedicina e diri7 umani (1997)
U4lizzo del tra%ato a fini interpreta4vi
L’ada%amento del diri%o italiano ai tra%a4 internazionali
Il rango dei tra%a4 nell’ordinamento italiano • La situazione fino al 2001
– Tra%a4 dota4 della stessa forza giuridica dell’ordine di esecuzione (di norma, legge ordinaria)
– Prevalenza assicurata, nei limi4 del possibile, dagli operatori giuridici interni in via interpreta4va
– Eccezioni • 1. Lo Stato e la Chiesa ca%olica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipenden4 e sovrani. 2. I loro rappor4 sono regola4 dai Pa7 Lateranensi. [...] (Art. 7 Cost.)
• “La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei tra%a4 internazionali” (Art. 10(2) Cost.)
• Tra%a4 sui diri7 umani, i quali “indipendentemente dal valore da a%ribuire alle norme pa7zie che non si collocano per sé stesse a livello cos4tuzionale [...] si integrano, completandosi reciprocamente nell’interpretazione” con la Cos4tuzione (C.Cost. sent. n. 388/1988)
• Tra%a4 dell’Unione europea (art. 11 Cost.)
L’ada%amento del diri%o italiano ai tra%a4 internazionali
Il rango dei tra%a4 nell’ordinamento italiano • Situazione successiva alla riforma cos4tuzionale del 2001 (L. Cost. 3/2001) – “La potestà legisla4va è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispe%o della Cos4tuzione, nonché dei vincoli derivan4 dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali” (art. 117 Cost.).
– “Cos4tuiscono vincoli alla potestà legisla4va dello Stato [...], ai sensi dell’ar4colo 117(1) Cost., quelli derivan4 dalle norme di diri%o internazionale generalmente riconosciute, di cui all’ar4colo 10 della Cos4tuzione, da accordi di reciproca limitazione della sovranità, di cui all’ar4colo 11 della Cos4tuzione, dall’ordinamento comunitario e dai tra.a/ internazionali.” (art. 1(1) L. 131/2003, di a%uazione della L. Cost. 3/2001) • Nozione inclusiva anche degli accordi in forma semplificata
L’ada%amento del diri%o italiano ai tra%a4 internazionali
Il rango dei tra%a4 nell’ordinamento italiano Cosa accade se il legislatore statale ado3a una legge
incompa6bile con un tra3ato internazionale? Le sentenze “gemelle” del 2007 (nn. 348 e 349) – I tra%a4 internazionali come parametro interposto di cos4tuzionalità delle leggi ex art. 117 Cost.
– Livello intermedio tra Cos4tuzione e legge ordinaria – Controllo accentrato, in capo alla Corte Cos4tuzionale, in merito alla compa4bilità della legislazione interna con la disciplina pa7zia
– Intervento della Corte cos4tuzionale come extrema ra6o • Obbligo del giudice comune di provare a risolvere il confli%o sul piano interpreta4vo
L’ada%amento del diri%o italiano ai tra%a4 internazionali
Le tecniche per assicurare la prevalenza dei tra%a4 internazionali sul piano interpreta4vo
– Presunzione di conformità • Se la legge è susce7bile di più interpretazioni occorre prediligere l’interpretazione “conforme” agli obblighi assun4 dallo Stato italiano sul piano internazionale
– Criterio cronologico (lex posterior) • Il tra%ato successivo abroga la legge anteriore (in senso contrario, tu%avia, v. C. Cost. sent. n. 39/2008, secondo cui è necessario comunque l’intervento della Corte cos4tuzionale)
– Principio di specialità ra6one materiae e personarum • Il tra%ato anteriore prevale sulla legge posteriore nella misura in cui introduce una disciplina più specifica e/o applicabile ad una cerchia circoscri%a di sogge7 – Ad esempio i rappor4 tra un tra%ato bilaterale con la Francia in materia
di doppia imposizione ed il Testo Unico delle Imposte sui Reddi4 (TUIR)
L’ada%amento del diri%o italiano agli a7 vincolan4 delle organizzazioni internazionali
Sufficiente l’ordine di esecuzione del tra%ato is4tu4vo dell’organizzazione internazionale? O necessario un a%o di ada%amento ad hoc?
• Nella prassi italiana l’ada%amento avviene di regola mediante l’adozione di a%o norma4vo ad hoc
• Rango degli a7 delle organizzazioni internazionali – Obblighi internazionali ex art. 117(1) Cost.? • Non inseri4 nell’elenco fornito dall’art. 1 della l. 131/2003 • Ques4one aperta
L’ada%amento del diri%o italiano alle sentenze internazionali
• Adesione a tra%a4 is4tu4vi di tribunali internazionali (ad es. Corte internazionale di gius4zia o Corte europea dei diri7 dell’uomo) comporta l’assunzione di un duplice obbligo – Obbligo di conformazione alle sentenze pronunciate dal tribunale internazionale nei confron4 dello Stato italiano
⇒ Sentenza internazionale come res iudicata – Obbligo di prendere in considerazione l’interpretazione data dal tribunale internazionale alle norme internazionali applicate
⇒ Sentenza internazionale come res interpretata
Un caso di studio: l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diri7 dell’uomo
Su chi grava l’obbligo di eseguire le sentenze di condanna della Corte europea? Su tu7 gli organi dello Stato A) Governo/Amministrazione
B) Parlamento C) Giudiziario
Un caso di studio: l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diri7 dell’uomo
A) Governo/Amministrazione • Obblighi di natura pecuniaria => emissione di vaglia cambiari • Legge 12/2006 (legge “Azzolini”, di modifica della l. 400/1988):
Art. 5(3)(a-‐bis): “[Il Presidente del Consiglio dei Ministri] promuove gli adempimen4 di competenza governa4va conseguen4 alle pronunce della Corte europea dei diri7 dell’uomo emanate nei confron4 dello Stato italiano; comunica tempes4vamente alle Camere le medesime pronunce ai fini dell’esame da parte delle competen4 Commissioni parlamentari permanen4 e presenta annualmente al Parlamento una relazione sullo stato di esecuzione delle sudde%e pronunce”
Quali sono, in concreto, gli “adempimen6 di competenza governa6va”? Rilascio di immobili occupa4 sine 4tulo; annullamento ordine di espulsione; ri4ro del divieto di pubblicazione, etc.
Un caso di studio: l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diri7 dell’uomo
B) Parlamento • Di norma, le sentenze della Corte EDU accertano una violazione in
riferimento ad un caso concreto • Tu%avia, è possibile che la corre%a esecuzione della sentenza richieda
l’intervento del legislatore, quando – La Corte ado7 la procedura di sentenza-‐pilota – La violazione sia dire%amente riconducibile ad un a%o legisla4vo (Modinos c. Cipro, 1993) o alla sua assenza (Cestaro c. Italia, 2015)
– Per poter rimuovere gli effe7, sia necessario modificare la legislazione vigente (ad es. riforma dell’art. 175 c.p.p. al fine di garan4re la rimessione in termini del contumace inconsapevole in esecuzione della sentenza Somogyi c. Italia, 2004)
– Sia opportuno introdurre un rimedio a cara%ere generale per prevenire future violazioni (anche in assenza di sentenza-‐pilota, v. L. 89/2001 – cd. Legge “Pinto” – sul risarcimento del danno da irragionevole durata del processo)
Un caso di studio: l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diri7 dell’uomo
C) Giudiziario • Riapertura di un processo iniquo => il caso Somogyi (Cass. pen. 2006)
• Rideterminazione della pena => il caso Scoppola (Cass. Pen. 2010)
Intervento in caso di inerzia degli altri organi dello Stato C1) Inerzia del governo/amministrazione • Decreto ingiun4vo per riscossione somme dovute a 4tolo di equa riparazione
• Annullamento provvedimen4 amministra4vi dichiara4 illegi7mi da Corte EDU – Nei limi4 in cui ciò sia consen4to dal diri%o interno
Un caso di studio: l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diri7 dell’uomo
C2) Inerzia del legislatore • Intervento della Consulta: – Dichiarazione di incos4tuzionalità della legislazione incompa4bile con la CEDU (sent. nn. 348/349 del 2007)
– Sentenza manipola4va (ad es. Dorigo, 2011, rela4va all’art. 630 c.p.p. (revisione)) Limi/ all’intervento della Corte cos/tuzionale
• Necessità di preservare la discrezionalità del legislatore ed impossibilità di intervenire quando la modifica della legislazione non sia a “rime obbligate” (C. Cost. sent. n. 379/2013 sul caso Torreggiani)
• Incompa4bilità della sentenza della Corte europea con un prece%o cos4tuzionale (cd. teoria dei controlimi4)
L’ada%amento del diri%o italiano al diri%o dell’Unione europea
• L’ingresso delle norme del diri%o dell’UE nell’ordinamento italiano – Recezione dei tra%a4 is4tu4vi mediante ordine di esecuzione (da ul4mo, l. 130/2008)
– Regolamen4 • Dire%a applicabilità espressamente prevista dall’art. 288 TFUE (salvo regolamen4 “incomple4”)
– Dire7ve • Necessario a%o di recepimento • Limita4 effe7 dire7
– Decisioni • Dire%amente applicabili (salvo decisioni “incomplete”)
L’ada%amento del diri%o italiano al diri%o dell’Unione europea
• L’ingresso delle norme del diri%o dell’UE nell’ordinamento italiano – Gli effe7 dire7 delle dire7ve
• Se la dire7va chiarisce la portata di un obbligo previsto da una norma dei tra%a4 avente efficacia dire%a
• In caso di mancata a%uazione, norme sufficientemente precise e incondizionate delle dire7ve possono essere invocate contro lo Stato (cd. effe7 “ver4cali”)
• Obbligo di stands6ll • Responsabilità risarcitoria dello Stato per mancata a%uazione di una dire7va (CGE, Francovich, 1991) – Se dire7va mira ad a%ribuire diri7 ai singoli – Se il contenuto dei diri7 è sufficientemente determinato – Se vi è un nesso di causalità tra mancata a%uazione della dire7va e danno sofferto dall’individuo
L’ada%amento del diri%o italiano al diri%o dell’Unione europea
• La legge 234/2012 (“Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’a%uazione della norma4ve e delle poli4che dell’Unione europea”) – Fase ascendente
• Maggiore partecipazione del Parlamento al processo di elaborazione delle norme UE
– Fase discendente • Legge di delegazione europea • Legge europea
L’ada%amento del diri%o italiano al diri%o dell’Unione europea
• Il rango del diri%o dell’Unione europea nell’ordinamento italiano [P]er giurisprudenza costante della Corte di
gius6zia dell'Unione europea, i tra3a6 e il diri3o ado3ato dall'Unione sulla base dei tra3a6 prevalgono sul diri3o degli Sta6 membri
Dichiarazione n. 17 allegata all’a%o finale della Conferenza di Lisbona
Il rango del diri%o dell’Unione europea nell’ordinamento giuridico italiano Corte cos4tuzionale italiana vs. Corte di gius4zia
• Primo round: Costa c. ENEL (1964) – Corte Cost. (sent. n. 14/1964)
• Nessuna dis4nzione con altri tra%a4 • Tra%a4 comunitari hanno lo stesso rango dell’ordine di esecuzione (legge ordinaria)
• Prevalenza ra6one temporis della legge ordinaria successiva incompa4bile
– Corte di gius4zia (Causa C-‐6/64) • Is4tuzione della Comunità ha comportato una parziale rinuncia degli Sta4 membri ai propri poteri sovrani
• Creazione di un ordinamento giuridico integrato con quello degli Sta4 membri, a%raverso il trasferimento di alcuni poteri sovrani agli organi sovranazionali
• Nelle materie interessate da tale trasferimento, gli Sta4 membri non potrebbero più esercitare unilateralmente i propri poteri
• Eventuali a7 legisla4vi in contrasto col diri%o sovranazionale non sarebbero soltanto illeci4, ma anche invalidi
Il rango del diri%o dell’Unione europea nell’ordinamento giuridico italiano Corte cos4tuzionale italiana vs. Corte di gius4zia
• Secondo round: Fron6ni / Simmenthal – Corte Cost. (sent. n. 232/1975, Fron6ni)
• Trasferimento agli organi della Comunità del potere di emanare norme giuridiche non comporta la privazione di efficacia della volontà sovrana degli organi legisla4vi degli Sta4 membri
• Ma pone problema della legi7mità cos4tuzionale degli a7 legisla4vi contrastan4 per violazione dell’art. 11 Cost. (“L’Italia [...] consente, in condizioni di parità con gli altri Sta4, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la gius4zia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”)
– Corte di gius4zia (C-‐106/77, Simmenthal, 1978) • Preminenza del diri%o sovranazionale comporta l’inapplicabilità ipso iure di
qualsiasi disposizione legisla4va nazionale contrastante • Essa impedisce, a livello nazionale, la valida formazione di a7 legisla4vi
successivi incompa4bili • Prevalenza su norma4va interna contrastante precedente e successiva • Inefficacia della norma interna contrastante rilevabile da parte di qualsiasi
operatore giuridico interno (cd. disapplicazione o non applicazione), senza che sia necessario intervento della Corte cos4tuzionale
Il rango del diri%o dell’Unione europea nell’ordinamento giuridico italiano Corte cos4tuzionale italiana vs. Corte di gius4zia
• Terzo round: Granital – Corte Cost. (sent. n. 170/1984)
• Le statuizioni della legge interna non possono cos4tuire un valido ostacolo al riconoscimento della forza giuridica delle norme sovranazionali aven4 efficacia dire%a
• Comunità cos4tuisce ordinamento autonomo e dis4nto da quelli degli Sta4 membri
• Di fronte al trasferimento di competenze agli organi dell’Unione, vi sarebbe ritrazione degli ordinamen4 interni
• Spe%a ai giudici comuni (ed agli operatori giuridici in generale) fare valere la prevalenza del diri%o sovranazionale
– Altri principi in materia di rappor4 tra diri%o italiano e dell’UE • Disapplicazione della norma4va interna possibile solo in riferimento alle
norme sovranazionali produ7ve di effe7 dire7 • La Corte Cos4tuzionale resta competente a sindacare la legi7mità
cos4tuzionale degli a7 legisla4vi in contrasto con norme sovranazionali prive di efficacia dire%a (Corte Cost. 286/1986)
• Disapplicazione necessaria solo se diri%o interno non può essere interpretato conformemente a diri%o dell’Unione europea
Il rango del diri%o dell’Unione europea nell’ordinamento giuridico italiano Corte cos4tuzionale italiana vs. Corte di gius4zia
Una resa completa? • Rige%o della tesi degli ordinamen4 giuridici integra4 – Preservata l’autonomia dell’ordinamento interno e la sua dis4nzione da quelle dell’Unione
• Fa%a salva la prevalenza dei principi cos4tuzionali fondamentali
• Teoria dei controlimi4