LE INIZIATIVE DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ECONOMICA
Indagine sulla realtà italiana nel contesto internazionale. Edizione 2012
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# L’educazione finanziaria consiste nell'insieme di competenze e conoscenze che permette a un individuo diprendere decisioni informate ed adeguate alle sue esigenze finanziarie. Attiene alla finanza personale, inparticolare ai temi del risparmio, del budgeting, delle assicurazioni, della previdenza, ecc.
# Due sono gli aspetti importanti: il trasferimento di informazioni e la promozione dell’educazione che incide suicomportamenti.
# Per cittadinanza economica, invece, si intende quell’insieme di conoscenze, capacità e competenze chepermettano al cittadino di divenire agente consapevole nell'arco della propria vita economica e sociale.
# Un cittadino diventa agente economico consapevole e rispettoso delle regole del vivere civile non solo graziealla comprensione di informazioni economiche e finanziarie, ma anche attraverso lo sviluppo di quei processicognitivi, di quelle capacità e di quelle competenze che gli consentono di comprendere il mondo economico checi circonda, di padroneggiare quegli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte, di contribuire non
Perché è più corretto parlare di educazione alla cittadinanza economica?V
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ci circonda, di padroneggiare quegli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte, di contribuire nonsolo al benessere economico individuale, ma anche a quello sociale.
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# Il 12,5% degli intervistati, massimo storico dall’avvio della rilevazione, dichiara di non riuscire a far fronte alle necessità della vita quotidiana.
# Il 21% del campione prevede che non disporrà di un reddito sufficiente una volta raggiunti i 65-70 anni, unapercentuale in aumento rispetto al 19% circa rilevato con le indagini del 2009 e del 2010.
# La quota degli intervistati che dichiarano di non essere in grado di risparmiare supera nel 2012 il 61%, ben otto punti in più rispetto all’anno precedente.
# Agli occhi degli intervistati, la crisi finanziaria figura tra i maggiori responsabili delle difficoltà attuali.
# La difficoltà delle famiglie a guardare serenamente al futuro è il tema dominante dell’indagine 2012. senzafiducia non si progetta, non si rischia, non si investe, non si cresce*
# Il problema della financial illiteracy è un fenomeno globale, non solo italiano.
# Negli Stati Uniti, solo il 39% degli intervistati tiene traccia delle spese effettuate, nonostante che più del 66%degli stessi abbia due o più carte di credito.
Alcuni dati per comprendere la gravità della crisiC
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degli stessi abbia due o più carte di credito.
# Il 40% non ripaga mensilmente l’intero ammontare delle spese effettuate con carta di credito, incorrendo inonerosi interessi e solo il 30% si dichiara interessato ad acquisire maggiori conoscenze in campo finanziario.
# Il 65% della popolazione si ritiene sicuro delle proprie capacità di gestione dei risparmi.**
# Anche in Australia, una recente indagine evidenzia che i consumatori si ritengono in possesso di un adeguatolivello di cultura finanziaria; tuttavia, se il 67% del campione intervistato dichiarava di conoscere e comprenderela nozione di interesse composto, solo il 28% degli intervistati rispondeva correttamente a domande riferite atale concetto.***
3
*Russo G. (a cura di), Indagine sul Risparmio e sulle scelte degli italiani 2012. Le difficoltà del risparmio e le nuove priorità delle famiglie, Centro LuigiEnaudi, Banca Intesa Sanpaolo, realizzata in collaborazione con DOXA, 2012.** Princeton Survey Research Associates International, 2010***ANZ and Roy Morgan Research, Survey of adult financial literacy in Australia, 2011
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I# L’alfabetizzazione finanziaria ed economica è positivamente correlata alla partecipazione nei mercati finanziari enegativamente correlata all'uso di fonti informali di prestito.
# Gli individui con un più alto grado di alfabetizzazione finanziaria ed economica hanno più probabilità di registrarelivelli di reddito e di capacità di spesa superiori.
# La correlazione fra financial literacy e disponibilità di reddito è maggiore durante la crisi finanziaria, ne discendeche l’educazione finanziaria ed economica può servire a contrastare gli shock macroeconomici****
# La crisi finanziaria ha messo in evidenza infatti che la mancanza di educazione finanziaria è stata una delle causeprincipali di decisioni finanziarie irrazionali e che tali decisioni provocano, a loro volta, evidenti spill-over negativi(Gerardi, Goette, Meier 2010).
# I consumatori si trovano di fronte ad una maggiore insicurezza finanziaria, occupazionale, previdenziale esanitaria, proprio in un momento in cui i governi stanno cercando di stimolare la domanda ed il credito.
# Queste politiche devono essere accompagnate da un comportamento consapevole delle famiglie per evitare crisi
L'educazione economica e finanziaria per superare la crisiC
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# Queste politiche devono essere accompagnate da un comportamento consapevole delle famiglie per evitare crisifuture.
# L’educazione economico-finanziaria e le campagne informative aiutano gli individui a comprendere i rischi e iprodotti finanziari e quindi ne accrescono la capacità di assumere decisioni adeguate alle proprie esigenze.
# La financial literacy è condizione necessaria per l’efficienza dei mercati finanziari.
# Un’indagine condotta sui paesi Ocse ed alcuni non Ocse mostra come spesso i consumatori sovrastimano leinformazioni e le capacità detenute.
4**** L. F. Klapper, A. Lusardi, G. A. Panos, Financial Literacy and the Financial Crisis, 2012.
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La terza edizione dell'Indagine annuale sull'educazione alla cittadinanza economica
# Dal 2010 la Fondazione Rosselli conduce, con il Consorzio PattiChiari, una indagine annuale sul temadell'educazione alla cittadinanza economica.
# L'Indagine, i cui risultati confluiscono in un report annuale, ha l'obiettivo di monitorare le iniziative di educazionealla cittadinanza economica avviate dai diversi soggetti pubblici e privati in Italia e nel mondo, al fine divalorizzare quanto ad oggi sviluppato e ragionare sulle possibili strategie di sviluppo della formazione in questoambito , sia per i giovani che per gli adulti.
# Nel corso dei primi due anni, il lavoro d’indagine ha previsto la realizzazione di un CAWI sui soggetti pubblici eprivati erogatori delle iniziative, oltre che lo studio di buone prassi straniere e interviste in profondità sulleprincipali iniziative italiane.
# La terza edizione, arricchita del patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzioneper gli Ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica, oltre a proporre un'analisi delle tendenzeinternazionali e un aggiornamento dei dati dei principali programmi nazionali, ha previsto un approfondimentospecifico sui programmi rivolti al mondo scolastico.
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specifico sui programmi rivolti al mondo scolastico.
# Nel dettaglio, sono stati realizzati:
* un monitoraggio sulle attività educative realizzate dagli istituti scolastici in tema di cittadinanzaeconomica (CAWI su Istituti primari e secondari);
* un focus di ricerca sul ruolo della famiglia nell’educazione alla cittadinanza economica dei figli (focusgroup con le Associazioni italiane dei Genitori).
IND
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I partecipanti
Distribuzione percentuale per tipologia di soggetti
partecipanti all'indagine
L'indagine sulle scuole ha previsto:
# la realizzazione di un focus group che ha coinvolto 10docenti provenienti da 5 scuole primarie e secondarieitaliane, volto a verificare la struttura del questionario e itemi affrontati;
# la somministrazione di un questionario online, seguito dasollecitazione telefonica. L’indagine CAWI Computer
Assisted Web Interviewing) è stata realizzata su uncampione di 9.138 Istituti scolastici (primarie, secondariedi I grado, secondarie di II grado) ed ha ottenuto unapercentuale di adesione del 23% (2.097 istitutipartecipanti.
La metodologia di indagine
Scuola
Secondaria
di I grado
38%
Scuola
Secondaria
di II grado
33%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
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Totale campione : 9. 138
Scuola
Primaria
29%
38%
0%
10%
20%
30%
40%
Totale partecipanti 2.097 23%
All'indagine hanno partecipato:
# le scuole primarie;
# le scuole secondarie di I grado;
# le scuole secondarie di II grado.
Il tasso di risposta è egualmente distributo fra i diversi gradiscolastici, con una leggera prevalenza della scuolasecondaria di I e II grado (38% e 33%).
Tale dato è determinato dal fatto che la maggior parte delleiniziative sul tema cittadinanza sono rivolte alle scuolesecondarie , dunque vi è famigliarità e conoscenza del tema.
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Cittadinanza economica, parte integrante dei curricola
scolastici
La cittadinanza economica deve diventare parte
integrante dei programmi e dei curricola scolastici?
L'educazione alla cittadinanza economica deve essere parteintegrante della programmazione scolastica .
Gli Istituti che hanno partecipato all'indagine sono d'accordosulla necessità che i programmi educativi in ambitoeconomico e finanziario siano da sviluppare e rendereintegrati nella programmazione scolastica annuale(86% deipartecipanti). Il 91,8% ha inserito il progetto nel POF.
Tale necessità è sentita in egual modo al centro (86,7%), alsud (92,2%), isole (90,6%) e un po’ meno al nord (81,3%) , enei diversi livelli scolastici, in particolar modo nelle scuolesuperiori , dove tocca percentuali del 91,4%
86,1 %
13,9 %
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L'educazione alla cittadinanza economica è un obiettivo
formativo da raggiungere come? Attraverso:
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a partire dalle scuole primarie fino alle scuole secondarie di secondo
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12, %
49,9 %
38,2 %
l'introduzione di una materia autonoma all'interno del programma didatticolo sviluppo di un percorso di insegnamento trasversale a diverse materiela collocazione di argomenti specifici nell'ambito di "Cittadinanza e Costituzione"
Quasi il 90% degli istituti scolastici intervistati sostiene che il MIUR debba dare
alle scuole indicazioni nazionali che supportino lo sviluppo di un efficace percorso educativo nell'ambito della
cittadinanza economica.
L'87% delle scuole intervistate ritiene che il coinvolgimento di altri soggetti esterni nella realizzazione di progetti educativi in ambito
economico sia un valore aggiunto.
47,9 %
40,2 %
11,4 %0,1 %0,4 %
a partire dalle scuole secondarie di primo grado fino alle scuole secondarie di secondo gradosolamente nelle scuole secondarie di secondo grado
solamente nelle scuole primarie
solamente nelle scuole secondarie di primo grado
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La distribuzione delle scuole che hanno realizzato programmi nelle diverse aree geografiche
Le iniziative di educazione alla cittadinanza economica attivate nelle scuole italiane negli ultimi 3 anni
si
40,7 %
no
59,3 %
La distribuzione delle scuole che hanno realizzato
programmi nei diversi livelli scolastici
37,8%80,0%
100,0%
55,4 %
42,9 % 1,8 %
Incrementarle
Mantenerle stabili
Le intenzioni del mondo scolastico nei prossimi anni
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45,8% 39,8% 35,8% 33,4%
54,2% 60,2% 64,2% 66,6%
0,0%
20,0%
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60,0%
80,0%
100,0%
nord centro sud isole
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I progetti educativi di cittadinanza economica sono presenti inquasi la metà delle scuole italiane, con una maggiore incidenza alnord (45,8%) rispetto a centro, sud e isole. Gli isitituti che nonhanno attivato programmi dichiarano di non averlo fatto perchénon erano sufficientemente informati (20,7%) o perché nonavevano le risorse economiche (30%) e organizzative (19,2%)perrealizzarli e gestirli.
Le scuole superiori hanno attivato e sono state coinvolte inmaggiori iniziative rispetto agli altri livelli scolastici, con unascarto percentuale molto forte (più del doppio degli istitutiprimari e secondari di I grado).
Tale dato conferma quanto rilevato dalle indagini degli scorsianni, ovvero che i soggetti che propongono iniziative dieducazione economica si rivolgono in misura minore ai livelliscolastici inferiori.
Ben il 55,4% delle scuole intende incrementare le iniziativerealizzate e il 42,9% mantenerle stabili. Tale intenzione è piùmarcata al sud dove il 74% intende incrementarle e il 25%mantenerle stabili e nelle scuolle secondarie di II grado (il 63,4%incrementarle, il 35,5% mantenerle stabili).
Quasi il 41% degli istituti scolastici che hanno partecipato all'indagine hanno accolto
iniziative di educazione alla cittadinanza economica, con una maggiore incidenza al nord (45,8%) e nelle scuole secondarie di II
grado (62,2%).
29,8% 30,9%
62,2%
71,1% 69,1%
37,8%
0,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
scuola primaria scuola secondaria di I
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scuola secondaria di II
grado
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Ridurle
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EL'iniziativa di educazione alla cittadinanza economica si sviluppa su proposta di soggetti esterni
Gli istituti scolastici indagati realizzano attività educativeprevalentemente proposte da soggetti esterni, con cuicollaborano attivamente allo sviluppo e alla realizzazione.Solo nel 33,4% dei casi i programmi nascono da iniziativadell'istituto.
Nelle scuole primarie, la presenza di progetti autonomimostra delle percentuali leggermente maggiori (40,6%). Lamaggiore progettualità presente a questo livello scolastico èlegata al modello didattico e organizzativo utilizzato, checoncede ai docenti maggiore flessibilità nell'organizzazione enella pianificazione educativa.
Le collaborazioni più frequenti riguardano i seguenti soggettierogatori di iniziative/programmi: singoli Istituti bancari eConsorzio PattiChiari (32,5%) e Banca d'Italia e MIUR (25,3%).I programmi del Consorzio PattiChiari + Istituti bancari
Le scuole, la progettualità, le collaborazioni con soggetti esterni
33,4 %
66,6 %
è indipendente, nata e sviluppata all'interno dell'istituto scolasticoè stata proposta da un altro ente/soggetto e sviluppata in collaborazione con l'istituto scolastico
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I soggetti esterni alle scuole che collaborano alla realizzazione di programmi educativi
I programmi del Consorzio PattiChiari + Istituti bancarimostrano una maggiore incidenza nelle aree geografiche delnord (39%), mentre le iniziative di Banca d'Italia + MIUR sonodiffuse prevalentemente al centro (36%) e al sud (39%) e nelleisole (28%).
7,0% 18,3% 11,8% 20,7% 2,5%0,5%
0,4%7,9% 1,9%
2,6%
26,4%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
MIUR Banca d'Italia Consorzio PattiChiariIstituto bancario Fondazione bancaria Associazione dei consumatoriAssicurazione Ente locale Ente di ricerca specializzatoAltro istituto scolastico Altro
25,3 % 32,5 %
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In che modo gli istituti vengono a conoscenza delle iniziative?
L'educazione alla cittadinanza economica è un obiettivo formativo da raggiungere come? Attraverso:
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Le scuole coinvolte dichiarono di venire a conoscenza delleiniziative realizzate attraverso contatto diretto del soggettoproponente (46,4%) o attraverso comunicazione ufficiale da partedel MIUR e/o dell'USR (26,2%), con cui i diversi soggetti erogatorihanno stipulato precedentemente protocolli d'intesa.
Molto differente la situazione tra nord e sud d’Italia: nel primocaso la forbice si amplia e ben il 52,8% delle scuole hanno avviatoiniziative attraverso il contatto diretto con il soggetto proponentedi turno, mentre solo il 17,5% si è attivata su comunicazioneufficiale del MIUR/USR; al sud, invece, le scuole vengonocoinvolte in attività educative in ambito economicoprevalentemente attraverso iniziativa del MIUR e dell’USR(42,6%), meno attraverso rapporto diretto dei soggettiproponenti (32,4%).
9,2%
26,2%
1,2%1,0%
5,3%
4,7%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0% Altro
Attraverso partecipazione a Convegni/Seminari
Annunci su media (stampa, radio, tv)
Passaparola con altre scuole
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INFO
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Il 46,4% degli istituti viene a conoscenza delle iniziative attraverso contatto diretto
del soggetto proponente.Tale situazione riguarda soprattutto il
nord, nel sud le scuole avviano progetti prevalentemente grazie al rapporto con
MIUR e/o dell'USR46,4%
6,0%
9,2%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0% Comunicazione ufficiale da parte del MIUR/USR
Attraverso brochure/materiale informativo cartaceo
Attraverso il web (motore di ricerca, siti, forum, blog, portali)
Contatto diretto del soggetto proponente (qualora diverso dall'istituto scolastico di appartenenza)
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Gli istituti in cui l'iniziativa educativa ha previsto un programma formativo per i docenti
Da chi è proposta l'iniziativa di educazione ecoomico-finanziaria?
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26,3 %
34,7 %
8,4 %
1,1 %
29,1 %0,4 %
Un singolo docente
Un gruppo di docenti
Il consiglio di classe
Il consiglio d'istituto
Il Dirigente Scolastico
Un genitore/un gruppo di genitori
si
31,3
%
no
68,7
%
La maturità del dibattito sul tema haormai chiarito la necessità dicoinvolgere, a valle dellaprogettazione delle iniziative, nonsolo degli esperti in materia, maanche i docenti, per la loro capacità diselezionare modelli e strumentididattici più efficaci. Tuttavia, laframmentarietà delle iniziative rendepiù difficile la realizzazione diprogrammi formativi rivolti aidocenti, che li aiutino a integrare lematerie economiche in manierastrutturale nella programmazionescolastica.
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I contenuti dell'iniziativa sono sviluppati da:
Le iniziative formative nascono su iniziativa sia dei docenti che dei dirigenti scolastici. Vi è una più forte propositività dei dirigenti scolastici nella scuola primaria (40,8%), e dei docenti
nella scuola secondaria di II grado (39,7%).
18,9 %
46,7 %
31,2 %
3,2 %Esperti/studiosi esterni alla scuola
Docenti della scuola
Esperti/studiosi esterni alla scuola e docenti della scuola, attraverso un lavoro di gruppo
Altro specificare
34,1 %
33,3 %
32,7 %
Il corpo docente
Esperti esterni
Entrambi
I contenuti dell'iniziativa sono erogati da:
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IA?I temi trattati nelle iniziative educative realizzate nelle scuole
12
8,1%
3,6%
4,8%
10,6%
7,4%
18,1%
14,6%
3,5%
Problem solving
Educazione previdenziale
Prevenzione dell'indebitamento
Educazione all'imprenditorialità
Educazione al rischio
Educazione all'utilizzo consapevole del denaro
Conoscenza del sistema bancario
Altro
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13,5%
6,8%
9,0%
8,1%
0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20%
Alfabetizzazione al denaro e ai prezzi e conoscenza della moneta
Consumo presente e consumo futuro
La gestione del budget
Problem solving
L’educazione all’uso consapevole del denaro sembra essere il tema maggiormente ricorrente nei programmi dedicati alle scuole(18%), seguito dalla comprensione del funzionamento delle banche (14,6%) e dall’alfabetizzazione al denaro e ai prezzi (13,5%).
Molta attenzione è rivolta anche all’educazione all’imprenditorialità (10,6%) e all’acquisizione di competenze nella gestione del budget.Si tratta di temi trasversali dell’educazione economico-finanziaria, mentre compaiono in misura ridotta contenuti verticali comel’educazione previdenziale o l’educazione al rischio (nonostante vi sia un programma specifico su questo tema: Io&irischi diANIA), l’educazione al risparmio e la comprensione della differenza fra consumo presente e futuro, indispensabili, invece, per lacostruzione di un corretto e duraturo senso di cittadinanza economica nei giovani.
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IA?I temi trattati nelle iniziative educative realizzate nei diversi livelli scolastici
13
7,7%
1,7%
4,4%
2,2%
6,9%
3,9% 7,7%
15,0%
5,8%0,0%
8,2%
23,4%
22,9%14,9%
10,5%
14,6% 16,6%
2,8% 4,2% 3,6%
60%
80%
100% Altro
Conoscenza del sistema bancario
Educazione all'utilizzo consapevole del denaro
Educazione al rischio
Educazione all'imprenditorialità
Prevenzione dell'indebitamento
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9,4%
8,8%
9,6%
5,2%
9,9%
10,8%
8,3%
2,1%
7,8%
4,4%
5,1%
6,0%
0%
20%
40%
Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondarie di II grado
Educazione previdenziale
Problem solving
La gestione del budget
Consumo presente e consumo futuro
Alfabetizzazione al denaro e ai prezzi e conoscenza della moneta
Il 32,4% delle scuole dichiara che l’iniziativa formativa ha coinvolto diverse materie, mentre 1 scuola su 2 ha inserito le docenze sul tema economico-finanziario
nell’ambito di una sola disciplina.
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14
2,3%
15,6%
4,9%
9,7%
5,5%
22,3%
2,8%
Lezioni online
Testimonianze del mondo economico
Stage
Giochi di ruolo
Concorsi
Distribuzione di materiale didattico/informativo
Altro
Le modalità e il luogo di erogazione dei contenuti formativi
39,3%
2,5% 1,7%2,5%
8,7%14,4% 18,7%0,3%
2,2%7,6%
16,1%
14,0%5,3%5,6%
3,9% 6,4%
27,2%21,6% 21,0%
2,5% 2,8% 3,0%
20%
40%
60%
80%
100%
Le scelte dei diversi livelli scolasticiE
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36,8%
2,3%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%
Lezioni in presenza
Lezioni online37,2% 39,3% 35,6%
0%
20%
Scuola primaria Scuola secondaria di I grado
Scuola secondaria di II grado
Lezioni in presenza
Lezioni online
Testimonianze del mondo economico
Stage
Giochi di ruolo
Concorsi
Distribuzione di materiale didattico/informativo
Altro
I programmi prevedono metodologie formative tradizionali, invece che quelle modalità
capaci di favorire l’integrazione, l’esplorazione e la sperimentazione di ambienti di
apprendimento compositi, capaci di unire tradizione e novità
75, %
10,5 %
14,5 %In classe
Presso sedi di soggetti/enti esterni
Altro
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15
E' utile il coinvolgimento dei genitori? Strumenti utili al coinvolgimento dei genitori
si
64,2 %
no
35,8 %
45,4%
7,4%
14,2%
1,8%
50,0%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0%
Altro
Consigli di classe allargati ai genitori
Blog/Forum on line
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I programmi formativi analizzati non
prevedono il coinvolgimento delle
famiglie nelle attività di educazione
economica, nonostante il fatto che le
principali conoscenze e comportamenti
dei giovani si sviluppino e si imparino in
ambito famigliare.
31,2%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
Incontri in presenza
Divulgazione di materiale informativo sul web
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16
Si realizzano attività di monitoraggio dei programmi formativi?
I destinatari delle attività di monitoraggio
si
56, %
no
44, % 70,2%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
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AC
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Le attività di monitoraggio sono più
presenti al centro (63,3%) e al sud
(62,1%), rispetto al nord (52,4%) e nelle
scuole secondarie (60,6%) di II
grado, rispetto alle scuole primarie
(45,1%).
9,1%
15,5%
5,2%
0%
10%
20%
Studenti Docenti Studenti e docenti
Altro
Nelle scuole primarie:
-11,3% rispetto alla media nazionale di
attività di verifica rivolte ai docenti
+4,3% sulla media nazionale dei
monitoraggi rivolti al corpo docente
+3% sulla media nazionale dei
monitoraggi rivolti a docenti e studenti
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Criticità delle iniziative messe in campo
28,5%
2,1%3,8%
5,0%
9,4%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0% Altro
Scarso interesse delle famiglie
Scarso interesse dei docenti
Scarso interesse degli studenti
20,7%
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16,6%
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1,9%
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50,0%
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70,0%
80,0%
90,0%
100,0% Altro
Aumento della motivazione degli studenti
Continuità dell'iniziativa negli anni successivi
Alto coinvolgimento del corpo docente
Elementi positivi delle iniziative messe in campo
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I progetti educativi realizzati presentano, secondo le scuoleintervistate, due principali criticità:
# basso coinvolgimento del corpo docente, legato molto spessoanche alla struttura degli interventi proposti, che pococoinvolgono i docenti, ma preferiscono l'utilizzo di soggettiesterni;
# estemporaneità delle iniziative realizzate, che, non essendoincardinate nella programmazione didattica annuale, spessonon portano i risultati sperati in termini di acquisizione diconoscenze e competenze negli studenti e nei docenti;
e un elemento positivo molto confortante: un buoncoinvolgimento degli studenti.
9,9%
21,2%
20,0%
0,0%
10,0%
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50,0%Difficoltà legata all'estemporaneità delle iniziative realizzate
Basso coinvolgimento del corpo docente
Difficoltà degli studenti nella comprensione dei contenuti proposti
Difficoltà di coinvolgimento degli studenti
36,5%
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30,0%Buona comprensione dei contenuti proposti da parte degli studenti
Buon coinvolgimento degli studenti
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E# Per favorire lo sviluppo della cittadinanza economica nei giovani è necessario che ci sia interazione e
integrazione tra scuola e famiglia.
# I genitori, in primo luogo, condividono l’idea di Cittadinanza Economica proposta e il suo inserimento all’internodell’ambito scolastico di Cittadinanza e Costituzione:
# un cittadino che oggi non abbia una visione globale e complessiva del mondo in cui vive non può neancheessere un cittadino che contribuisce a decidere la direzione in cui va il mondo, un cittadino attivo che possaun domani anche determinare le strade in cui il Paese si direziona;
# i temi devono però essere trattati collegandoli alla quotidianità dei ragazzi.
L’opinione dell’associazione dei genitori
La famiglia è il primo contesto di apprendimento
# L’educazione dei figli alla gestione dei soldi, al risparmio, alla programmazione delle spese, ecc. da sempre è un
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# L’educazione dei figli alla gestione dei soldi, al risparmio, alla programmazione delle spese, ecc. da sempre è uncompito naturale delle famiglie.
# Da tempo (Danes, 1994) è stato messo in evidenza come la famiglia svolga un ruolo fondamentale nella aiutareil bambino e poi il ragazzo nella percezione del denaro
# La prima alfabetizzazione economica avviene in famiglia (Kourilsky 1977; Moschis 1985; Rettig and Mortenson1986), e pur tuttavia sempre di meno le famiglie si rivelano capaci di accompagnare i giovani in questo percorsodi apprendimento.
# La capacità da adulti di affrontare con più padronanza i fatti economici è correlata all’educazione ricevuta in casa(Clarke et al., 2005).
# Williams (2009) conferma il ruolo determinante della famiglia nell’educazione finanziaria: più i genitori sisentono a loro agio con i temi economici, più dialogano con i figli, trasferendogli i concetti base dell’economia. Igenitori insegnano ai figli in diverso modo, alcuni si impegnano a spiegare i concetti fondamentali sin dallascuola primaria, altri aspettano che i figli siano già adolescenti.
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EEducare i genitori?
# Serve un’azione di sensibilizzazione sulle famiglie per supportarle in quest’ambito attraverso contenuti estrumenti da impiegare nella costruzione della cittadinanza economica dei figli. Tutto quello che può essereoggetto di apprendimento a scuola, deve diventare campo di esperienza in famiglia, perché il sapere si trasformiin consapevolezza e, successivamente, in comportamenti.
# I genitori hanno, dunque, un ruolo fondamentale nel percorso di Cittadinanza Economica, è però difficilecoinvolgerli in attività extrascolastiche perché:
# ci sono difficoltà nella comunicazione scuola/famiglia. C’è un timore di giudizio reciproco tra genitore einsegnante sul proprio ruolo educativo;
# il lavoro dei genitori rende difficile la loro partecipazione;
# la durata degli incontri spesso non è ben definita;
# il tema sovente è mal presentato o è indicato solo il titolo dell’evento;
# non viene percepito il valore di un incontro ben fatto
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Le caratteristiche di un progetto di educazione alla cittadinanza economica che coinvolga anche le famiglie
# Secondo i genitori, in un progetto che intende coinvolgere famiglia e scuola ci sono alcuni elementi centrali chefavoriscono al meglio la collaborazione delle figure educative fondamentali nello sviluppo del bambino:
# la qualità del materiale didattico e l’ergonomicità del percorso educativo proposti;
# il positivo (o negativo) impatto determinato dalle caratteristiche del soggetto proponente esterno almondo scolastico;
# la necessità di chiarezza e trasparenza negli obiettivi da parte di chi promuove le iniziative;
# l’intesa su obiettivi reali e sui valori di fondo tra i vari soggetti che partecipano ad un progetto;
# il coinvolgimento delle famiglie nell’elaborazione di un’iniziativa. Se si vogliono coinvolgere igenitori, infatti, è importante farli partecipare, perché questo genera un senso di appartenenza chepermette di lavorare tutti insieme per un obiettivo comune.
# non viene percepito il valore di un incontro ben fatto
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Stefania Farsagli: [email protected] Traclò: [email protected]
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