Il regime delle incompatibilità è fondato
sull’articolo 98 della Costituzione:
I pubblici impiegati sono al servizio
esclusivo della Nazione.
È una concezione quasi sacrale del pubblico
impiego: esisteva infatti già nel TU del 1908.
1. Ragioni e attualità di un divieto
Art. 98 Costituzione
Dovere di esclusività
La Giurisprudenza si è espressa più volte
sul tema.
Tra tutte, la Corte dei Conti dell’Emilia
Romagna (n. 818/2007):
Il dipendente pubblico deve dedicare
all’ufficio tutta la propria capacità
lavorativa, intellettuale e materiale.
1. Ragioni e attualità di un divieto
Pescara, 3 ottobre 2013
ITCG “Aterno – Manthonè”
L’incompatibilità è connessa ai canoni
di buon andamento e imparzialità della
pubblica amministrazione.
L’impiegato al riparo da interferenze
è un impiegato indipendente.
Art. 97 Costituzione
1. Ragioni e attualità di un divieto
Il conflitto di interesse
La legge anticorruzione (190/2012) ha
evidenziato il principio del conflitto di
interesse, anche potenziale, che è diventato
un generale parametro di incompatibilità.
1. Ragioni e attualità di un divieto
Come vedremo, esistono eccezioni
per la generalità dei pubblici impiegati
oltre ad altre norme specifiche.
Regime derogatorio
1. Ragioni e attualità di un divieto
I dipendenti pubblicihanno più doveri degli altri?
Negli ultimi anni si è assistito a un
inasprimento dei doveri, dei controlli e delle
sanzioni nel pubblico impiego.
Inoltre si ricorda il palinsesto delle norme in
tema di corruzione e trasparenza (legge
190/2012, dlgs 33/2013, dlgs 39/2013)
1. Ragioni e attualità di un divieto
Disposizioni fondamentali sulle
incompatibilità nel pubblico impiego:
Le norme
2. Attività consentite, attività vietate
Art. 60 del D.P.R. 3/1957
Art. 53 del D.Lgs. 165/2001
Per i docenti universitari anche la
legge 240/2010
1
2
3
Prima distinzione
Possiamo distinguere tre casi:
2. Attività consentite, attività vietate
Attività incompatibili: sono le attività inibite, che non si
possono esercitare nemmeno con autorizzazione (art. 60
del D.P.R. 3/1957 etc.)
Attività consentite: sono le attività per cui non è necessaria
l’autorizzazione (art. 53, comma 6, del D.Lgs. 165/2001)
Attività consentite previa autorizzazione: tutte le altre
attività (i casi possono essere molteplici)
1
2
3
2. Attività consentite, attività vietate
Attività incompatibili
Neppure dietro autorizzazione, per tutti i dipendenti
pubblici:
Art. 60 D.P.R. 3/1957 (richiamato dall’art. 53 D.Lgs.
165/2001): l’impiegato non può esercitare il commercio,
l’industria, né alcuna professione o assumere impieghi
alle dipendenze di privati o accettare cariche in società
costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in
società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato
e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del ministro
competente
2. Attività consentite, attività vietate
Attività consentitecollaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili
utilizzazione economica da parte dell’autore o inventore di
opere dell’ingegno e di invenzioni industriali
partecipazione a convegni e seminari
incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese
documentate
incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in
posizione di aspettativa, di comando o fuori ruolo
incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti
presso le stesse distaccati o in aspettativa non retribuita
attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica
amministrazione, nonché di docenza e ricerca scientifica (ex
legge 125/2013)
a
e
b
c
d
f
g
2. Attività consentite, attività vietate
Attività consentite previa autorizzazione
norme di legge sulle attività incompatibili
analisi della disciplina generale e di settore, compresi
i pareri della Funzione Pubblica
ricerca di casi singoli simili trattati dalla giurisprudenza
assenza dei caratteri di imprenditorialità, subalternità e
subordinazione
assenza di situazioni di conflitto di interesse anche
potenziale (legge 190/2012)
una maggior apertura, nei casi di part-time non superiore
al 50%
Comprendono tutte le altre attività. I criteri-guida per concedere l’autorizzazione sono:
1
5
2
3
4
6
2. Attività consentite, attività vietate
Attività consentite previa autorizzazione
Il conflitto di interessi
La legge 190/2012 prevede che si escludano:
Inoltre:
[…] situazioni di conflitto, anche potenziale, di
interessi, che pregiudichino l’esercizio imparziale
delle funzioni attribuite al dipendente […]
[…] ai fini dell’autorizzazione, l’amministrazione
verifica l’insussistenza di situazioni, anche
potenziali, di conflitto di interessi.
2. Attività consentite, attività vietate
Conseguenze per l’inosservanza delle regole
Conseguenze lavorative
La contravvenzione al divieto comporta la diffida
dell’amministrazione dal proseguire l’attività incompatibile o non
autorizzata.
Se non ottempera alla diffida, l’impiegato decade dall’impiego.
Sono fatte salve le sanzioni disciplinari previste dal contratto, nel
caso in cui l’impiegato ottemperi alla diffida entro 15 giorni.
2. Attività consentite, attività vietate
Conseguenze per l’inosservanza delle regole
Conseguenze economiche
Art. 53, comma 7, del D.Lgs. 165/2001:
In caso di inosservanza del divieto, salve le più
gravi sanzioni e ferma restando la responsabilità
disciplinare, il compenso dovuto per le prestazioni
eventualmente svolte deve essere versato, a cura
dell’erogante o, in difetto, del percettore, nel
conto dell’entrata del bilancio
dell’amministrazione di appartenenza del
dipendente per essere destinato ad incremento del
fondo di produttività o di fondi equivalenti.
Le autorizzazioni
3. Autorizzazioni e comunicazioni
L’autorizzazione a svolgere altri incarichi può
essere richiesta:
dall’amministrazione (pubblica o privata)
che intende beneficiare delle prestazioni
dal dipendente stesso
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Le autorizzazioni
Sulla richiesta l’amministrazione deve pronunciarsi
entro 30 giorni.
Il silenzio sulla richiesta, scaduto il termine, si
intende come assenso in caso di richiesta da
amministrazione pubblica, e rigetto se privata
(ipotesi di silenzio rigetto).
Comunicazione di conferimento incarichi
3. Autorizzazioni e comunicazioni
In quest’ambito, sono molte le modifiche disposte dalla legge 190/2012.
La nuova disciplina prevede:
Incarichi ai dipendenti pubblici
Incarichi conferiti da amministrazioni pubbliche ai dipendenti
Incarichi non conferiti o autorizzati nell’anno precedente
Compensi percepiti per incarichi ulteriori
Incarichi relativi a compiti o doveri d’ufficio
Consulenze e collaborazioni esterne
C
A
B
D
E
F
A. Incarichi ai dipendenti pubblici
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Comunicazione di conferimento incarichi
Per incarichi conferiti da amministrazioni pubbliche
o strutture private, i compensi vanno comunicati
all’amministrazione di appartenenza, da parte dei
soggetti pubblici o privati eroganti, entro 15 giorni
dall’erogazione.
B. Incarichi ai propri dipendenticonferiti da amministrazioni pubbliche
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Comunicazione di conferimento incarichi
Gli incarichi, anche gratuiti, conferiti o autorizzati ai
propri dipendenti da amministrazioni pubbliche
vanno comunicati al Dipartimento Funzione Pubblica
entro 15 giorni (si presume dal conferimento o
autorizzazione).
Va allegata una relazione con i relativi dati.
C. Compensi percepiti da dipendenti pubbliciper incarichi ulteriori
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Comunicazione di conferimento incarichi
Tutti i compensi percepiti dai dipendenti nell’anno
precedente, sia conferiti che autorizzati, vanno
comunicati al Dipartimento Funzione Pubblica
entro il 30 giugno di ogni anno.
D. Incarichi relativi a compiti e doveri d’ufficio
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Comunicazione di conferimento incarichi
I compensi derivanti da incarichi relativi a compiti e
doveri di ufficio dei propri dipendenti vanno
comunicati al Dipartimento Funzione Pubblica
entro il 30 giugno di ogni anno.
E. Collaboratori esterni e incarichi di consulenza
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Comunicazione di conferimento incarichi
Vanno comunicati, insieme all’ammontare dei
compensi e alle ragioni dell’incarico, ogni sei mesi
al Dipartimento Funzione Pubblica.
Le stesse informazioni vanno rese pubbliche
in banche dati accessibili in via telematica.
F. Incarichi espressamente menzionati lettere da a) a f-bis) comma 6 art.53 D lgs 165/2001
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Nessuna comunicazione e autorizzazione
In questi casi il legislatore ha compiuto a priori una
valutazione di non incompatibilità; essi pertanto, non
debbono essere autorizzati né comunicati
all’amministrazione né alla funzione pubblica non
essendo soggetti al regime delle autorizzazioni
(allegato 1 punto B7 del Piano Nazionale
Anticorruzione)
Inadempienza agli obblighi di comunicazione
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Ogni anno, entro il 31 dicembre, il Dipartimento Funzione Pubblica trasmette alla Corte
dei Conti «l’elenco delle amministrazioni che hanno omesso di trasmettere e pubblicare,
in tutto o in parte, le informazioni […]» relative ai collaboratori e consulenti.
In caso di mancato rispetto degli obblighi di comunicazione le sanzioni sono:
economiche (art. 53, comma 9, del D.Lgs. 165/2001): l’amministrazione è soggetta
al pagamento del doppio degli emolumenti corrisposti, su provvedimento del
Ministero Finanze (vale anche per i soggetti privati)
amministrative (art. 53, comma 15, del D.Lgs. 165/2001): «Le amministrazioni che
omettono gli adempimenti di cui ai commi dall’11 al 14, non possono conferire nuovi
incarichi fino a quando non adempiono». Inoltre si applicano le conseguenze
generali di cui all’art.60 del dlgs 165/2001.
Trasparenza
3. Autorizzazioni e comunicazioni
Il “decreto trasparenza” (D.Lgs. 33/2013) interviene
anche a proposito degli incarichi esterni con l’art. 18 e
poi con l’art.14 comma 1 del dlgs 97/2016:
Le pubbliche amministrazioni pubblicano a) gli estremi
dell'atto di conferimento dell'incarico; b) il curriculum
vitae; c) i dati relativi allo svolgimento di incarichi o la
titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o
finanziati dalla pubblica amministrazione o lo svolgimento
di attività professionali; d) i compensi, comunque
denominati, relativi al rapporto di consulenza o di
collaborazione, con specifica evidenza delle eventuali
componenti variabili o legate alla valutazione del risultato
Trasparenza
3. Autorizzazioni e comunicazioni
In caso di mancata pubblicazione dei dati:
illegittimità del conferimento e della liquidazione
dei compensi
responsabilità dirigenziale (sanzione pari a quanto
corrisposto, fatto salvo il diritto al risarcimento del
danno)
Inconferibilità e incompatibilità
4. Incompatibilità per il Dirigente
Il D.Lgs. 39/2013 è ulteriore applicazione della legge 190.
Il decreto si applica solo al personale dirigenziale,
alle figure di vertice e ai componenti di organi di
indirizzo politico.
Sono esclusi i singoli incarichi di responsabilità
(es. le responsabilità di procedimento), tranne il caso
di responsabili cui siano affidate funzioni dirigenziali
(es. enti privi di dirigenza).
Casi di inconferibilità
4. Incompatibilità per il Dirigente
L’inconferibilità (che è un obbligo a
carico dell’amministrazione) è la
preclusione a conferire gli incarichi.
I casi di inconferibilità che possono
riguardare i dirigenti scolastici sono solo
le condanne per reati contro la
pubblica amministrazione (libro II,
titolo II, capo I): vale anche per
sentenze non passate in giudicato
(novità del D.Lgs. 39/2013).
Casi di inconferibilità
4. Incompatibilità per il Dirigente
L'inconferibilità è:
permanente (caso di interdizione permanente dai pubblici uffici o cessazione dal
rapporto di lavoro per provvedimento disciplinare);
temporanea (per lo stesso tempo) nell'altro caso o in caso di sentenza non definitiva.
Se non c'è stata sentenza definitiva, per il periodo
di inconferibilità al dirigente possono essere
assegnati incarichi diversi da amministrazione
e gestione, altrimenti è messo a disposizione.
L’inconferibilità cessa di diritto con la
sentenza di proscioglimento (anche non definitiva).
Casi di incompatibilità
4. Incompatibilità per il Dirigente
L’incompatibilità è un limite posto a carico
dell’incaricato.
Comporta obbligo di scelta, entro quindici
giorni a pena di decadenza, tra la permanenza
nell’incarico dirigenziale e incarichi di tipo
privato o politico.
Possiamo distinguere diversi casi di
incompatibilità per i dirigenti, sia esterni che
interni (art. 12).
A. Attività professionali
4. Incompatibilità per il Dirigente
Casi di incompatibilità
Gli incarichi dirigenziali che comportano vigilanza e
controllo sulle attività di enti privati regolati o
finanziati dall’amministrazione, sono incompatibili
con incarichi negli enti privati regolati o finanziati.
Gli stessi incarichi sono incompatibili con attività
professionali, svolte in proprio, che siano regolate,
finanziate o retribuite dall’amministrazione o
dall’ente per cui si lavora.
È un caso di conflitto di interesse lampante.
B. Organo di indirizzo dell’amministrazione
4. Incompatibilità per il Dirigente
Casi di incompatibilità
I dirigenti non possono essere componenti
dell’organo di indirizzo della stessa amministrazione.
C. Ruolo politico
4. Incompatibilità per il Dirigente
Casi di incompatibilità
I dirigenti non possono assumere il ruolo di
Presidente del Consiglio, Ministro,
Viceministro, sottosegretario o Commissario
straordinario di Governo.
D. Componente di giunta/consiglio
4. Incompatibilità per il Dirigente
Casi di incompatibilità
I dirigenti non possono essere Componenti
della Giunta e del Consiglio
della Regione interessata, della Provincia,
del Comune o di forma associativa
sopra ai 15.000 abitanti nella medesima
Regione della propria amministrazione.
E. Organo di indirizzo di ente controllato
4. Incompatibilità per il Dirigente
Casi di incompatibilità
I dirigenti non possono essere componenti di organi di
indirizzo negli enti privati controllati da Regione, provincia,
comune o forme associative sopra ai 15.000 abitanti.
Per una disposizione di servizio del MIUR del luglio 2013
(piuttosto dubbia) tali ultime previsioni (art. 12 commi 3 e
4 del D.Lgs. 39/2013) non sono applicabile ad esempio ai
dirigenti scolastici ma ai soli dirigenti delle amministrazioni
locali.
Inoltre, in base ad un emendamento al Decreto del fare
tutte le norme relative alle incompatibilità si applicano
solo ai nuovi incarichi (esclusi quelli in corso).
Dichiarazioni e controlli
4. Incompatibilità per il Dirigente
Sull’applicazione dei divieti vigilano il Responsabile
anticorruzione e, anche tramite ispezioni, l’ANAC.
Gli atti di conferimento (e relativi contratti) in
violazione del decreto sono comunque nulli.
In caso di incompatibilità, si decade dall’incarico e
viene risolto il contratto decorso il termine di 15
giorni dalla contestazione.
4. Incompatibilità per il Dirigente
Al momento del conferimento dell’incarico,
l’interessato deve dichiarare l’insussistenza di casi di
inconferibilità (è condizione di efficacia del
conferimento).
Annualmente l’interessato deve dichiarare
l’insussistenza di cause di incompatibilità (le
dichiarazioni sono pubblicate sul sito web istituzionale).
Dichiarazioni e controlli