Classe 4^F (II liceo) del Liceo Classico Statale «Cesare Beccaria» (a.s. 2012/2013)
L’Encyclopédie al Liceo Beccaria 1 . Presentazione della ricerca La presenza nella Biblioteca Antica del Liceo di una copia dell’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences des arts et des métiers, curata da D’Alembert e Diderot, ci ha consentito di approfondire la conoscenza di quest’opera. Il lavoro ha avuto inizio con la lettura della parte del Discorso preliminare di D’Alembert, che riprende – pur modificandolo – il Prospectus redatto da Diderot nel 1750, prima della pubblicazione dell’Encyclopédie, al fine di individuare le informazioni sull’opera offerte dai curatori. Nel Discorso preliminare è affermata con decisione la necessità delle planches, ovvero delle tavole illustrate che avrebbero accompagnato le voci del Dictionnaire raisonné. Abbiamo subito notato che i due volumi di tavole previsti dai due curatori nel progetto iniziale erano infine divenuti undici. Dinanzi a questo dato ci siamo domandati il motivo di questo ampliamento e, in particolare, quali scienze, arti o mestieri lo avessero determinato. Per rispondere ci siamo concentrati sulla classificazione delle figure attraverso la compilazione di una tabella ispirata al Sistema figurato delle conoscenze umane in base al quale Diderot e D’Alembert avevano organizzato il sapere secondo le facoltà dell’intelletto umano, articolato in memoria, ragione e immaginazione. Nell’analisi dei diversi volumi, inoltre, ci siamo posti l’obiettivo di individuare le planches che, a nostro parere, potessero essere rappresentative dell’opera e, infine, ispirandoci al metodo seguito dagli stessi enciclopedisti nella raccolta dei contenuti, abbiamo riunito tutti i nostri lavori.
(Annaclara De Tuglie) 2 . I volumi della Biblioteca Antica La Biblioteca antica del Liceo possiede solo otto degli undici volumi della Recueil de planches della terza edizione dell’Encyclopédie, stampata a Livorno, in francese, dall’Imprimerie des Éditeurs: i volumi 2.1, 2.2, 3, 5, 6, 7, 8, 9 , pubblicati tra il 1772 e il 1776. Per quanto riguarda la suddivisione dei testi e delle immagini, nei volumi di formato “in folio” prevalgono le illustrazioni, realizzate con la tecnica della calcografia. Le parti in testo, composte utilizzando sia il carattere romano sia il corsivo sono suddivise in due colonne. I volumi presentano il timbro del Regio Liceo “Beccaria” e molteplici segnature: una manoscritta sulla carta di guardia e tre timbri distribuiti tra frontespizio e carta di guardia. Si trovano inoltre cinque etichette adesive: una sul riguardo della copertina, due sovrapposte sul verso del frontespizio e due sul dorso della copertina. Sul dorso è anche manoscritto il numero del volume. Sulla carta di guardia dei volumi dell’esemplare in nostro possesso appare la scritta “Talù”, inserita a mano, che probabilmente indica il nome del precedente possessore dei volumi. In conclusione, i volumi si trovano nel complesso in buono stato. Infatti, solo le copertine, agli angoli e sui risguardi presentano alcuni danni di lieve entità.
(Bernardo Russo)
3 . Il numero dei volumi L’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri include 17 volumi di testo contenenti più di 71.000 voci e 11 volumi di tavole illustrate con circa 2000 immagini . Diderot e D’Alembert inizialmente, come annunciato nel Prospectus e ribadito nel Discorso preliminare, avevano previsto di pubblicare 2 volumi di tavole illustrate; a lavoro finito le tavole risultavano essere 11. Ciò accadde perché gli autori si resero conto che erano necessarie molte più figure per rappresentare al meglio le arti meccaniche, i mestieri e le manifatture (che occupavano una parte considerevole dell’opera). Infatti, i dati da noi raccolti analizzando gli 8 volumi della Biblioteca Antica del Liceo, considerando unitariamente ogni planche, mostrano che la percentuale di tavole illustrate riguardanti arti, manifatture e mestieri ammonta al 84%. In particolare l’8,5% delle planches raffigura le arti meccaniche, il 44,5% i mestieri e il 31% le manifatture. Molte meno sono invece le tavole riguardanti l’ambito delle scienze: troviamo infatti l’1% di tavole rappresentati la logica, il 2,5% la fisica, il 7,5 % la storia della natura uniforme, il 5% la scienza della natura, il 2% l’architettura.
(Davide Bremi, Erica Greco, Filippo Moia) 4 . Una selezione di planches 4.1. Art d’ecrire (Seconde livraison, en deux parties. Premiere partie, Planche 124)
La planche I della sezione dedicata alla scrittura può essere considerata il frontespizio di questo intero gruppo di tavole: detiene, quindi, una funzione più introduttiva che raffigurativa. La tavola reca la scritta «Art d’écrire reduit a des demonstrations vraies et facilar, avec des explications claires pour le dictionaire des artes par Paillasson expert ecrivan iurè» che, tradotta, significa «Arte della scrittura ridotta a dimostrazioni vere e semplici, con delle spiegazioni chiare per il dizionario delle arti a opera dell’esperto scrivano giurato Paillasson» (Paillasson, 1718-‐1789, era un maestro scrivano francese). L’argomento introdotto dalla planche occupa una parte considerevole nell’intero volume: ciò è indicativo del fatto che la calligrafia fosse considerata un’arte vera e propria, con sue regole specifiche, e che come tale dovesse essere insegnata. Inoltre, l’inserimento di un’intera sezione dedicata alla scrittura nell’Encyclopédie è indice della volontà tipicamente illuministica di diffusione della cultura anche tramite l’incremento dell’alfabetizzazione.
(Annaclara De Tuglie, Lisa Fabbretti, Giovanni Mussin, Sebastiano Perulli)
4.2. Chirurgie (Seconde livraison, en deux parties. Seconde partie, Planche 61: Frontispice)
Nei volumi analizzati le illustrazioni dedicate alle scienze e alle arti liberali risultano in numero inferiore rispetto alle tavole dedicate alle arti meccaniche e ai mestieri. Per questo, e per la particolarità del suo carattere allegorico, abbiamo scelto la rappresentazione della Chirurgia, incisa da Antonio Baratti. Questa è la spiegazione della figura contenuta nell’opera: «La funzione del frontespizio è allegorica. In un luogo campestre che è occupato sul fondo a sinistra da una grande roccia, vediamo sullo stesso lato sul davanti un albero malato; ai piedi di quest’albero una figura simbolica della Chirurgia taglia alcuni rami secchi con una roncola; nel mezzo la statua di Esculapio tiene in mano il suo bastone, attorno al quale è attorcigliato un serpente; sul piedistallo un gallo e un corvo; poi, sul davanti, due bambini di cui l’uno si occupa delle piante e l’altro frantuma delle foglie; sulla destra, sul fondo, un terzo bambino si occupa di raddrizzare un albero e questo simboleggia l’ortopedia; sullo stesso lato, sul davanti, un quarto bambino estrae da un albero il suo succo ; in alto una cicogna; a terra diverse piante medicinali, quali l’aloe, il plantago e il rabarbaro». Questa planche richiama l’ideale illuministico del sapere operativo, perché ricorda che i benefici della chirurgia sono a vantaggio dell’umanità. (Martina Lanzi, Valentina Samarini, Chiara Zamboni) 4.3. Horologerie (Troisième livraison, Planche 236) Nell’Illuminismo l’industria e la tecnologia diventarono “la nuova anima del mondo morale” poiché consentivano di estendere indefinitamente il territorio del benessere umano (Cfr, Paolo Quintili, p.72). Considerato appunto l’interesse che nell’età dei Lumi si palesa per le arti meccaniche e nello specifico, per i meccanismi che formavano il theatrum machinarum moderno – tramutatisi in un mezzo di affermazione culturale non solo per la borghesia, ma pure per la nobiltà illuminata e per il clero –, abbiamo scelto la planche I della sezione sull’Horologerie revéil a poids per il modo estremamente analitico e minuzioso con cui vengono descritti i singoli meccanismi che compongono gli orologi. Il disegnatore raffigura qui in maniera particolareggiata il funzionamento e la struttura di una sveglia. Essa consta di due differenti quadranti concentrici, il maggiore, che indica le ore, presenta i numeri romani; il minore,invece, presenta numeri arabi e svolge la funzione di sveglia.
Nella seconda figura della medesima planche viene minuziosamente descritto il meccanismo interno all’orologio. Ciascun pezzo di questo meccanismo viene contrassegnato da una lettera e da un numero romano, che rimandano ad una spiegazione che si trova nelle pagine precedenti. Tale spiegazione presenta il funzionamento di un sistema di ruote dentate mosse da una manovella esterna che deve essere azionata periodicamente. (Francesca Mazza, Anna Radice Fossati, Bernardo Russo) 4.4. Histoire naturelle, volcans. Eruption du Vesuve en 1754 (Cinquieme livraison, ou sixieme volume, Planche 144-‐145) «Sarebbe senza dubbio un errore cercarvi uno specchio fedele della realtà sociale, economica, scientifica o tecnologica del tempo». Tuttavia le tavole «sono vere nel senso che ci danno effettivamente l’idea che certi uomini, tra il 1748 e il 1772, si erano fatta dei loro rapporti con la realtà» (Jacques Proust, p. 16).
Se si prende in considerazione la planche II nella sezione di Storia Naturale: Mineralogia che rappresenta l’eruzione del Vesuvio del 1754, notiamo quanto questa affermazione sia vera. Essa riporta al centro della figura il vulcano che erutta lava e lapilli, cosa che ha un forte impatto visivo. A fare da cornice a questo spettacolo della natura, posti su delle rocce, tre uomini osservano e commentano meravigliati la scena. Essendo totalmente irrealistico porre queste tre figure come spettatori, dato l’alto rischio che ciò comporta, è
chiaro l’intento di sottolineare il legame tra natura e uomo. «Se si bandisce dalla faccia della terra l’uomo o l’essere pensante e contemplante, lo spettacolo patetico e sublime della natura diventa una scena triste e muta. L’universo tace, il silenzio e la notte lo invadono. Tutto si trasforma in un’immensa solitudine dove i fenomeni non osservati da nessuno, si succedono oscuri e muti» scrisse, infatti, Diderot nell’articolo «Encyclopédie».
(Elena Brambilla, Anna Giusti, Giulia Malchiodi)
4.5. Imprimerie en Lettres. L’Operation de la Casse (Sexième livraison, ou septième volume, Planche 4) È stata scelta la planche I della sezione intitolata Imprimerie en Lettres perchè fu anche grazie alla stampa che la cultura si diffuse oltre i confini dell’aristocrazia e dell’alta borghesia. Infatti, la stampa a caratteri mobili che permetteva di pubblicare una maggiore quantità di libri in una minore quantità di tempo, ad un prezzo meno elevato favorì un incremento della produzione e del consumo di cultura. In questa tavola, che rappresenta l’interno di una stamperia, sono illustrati i tre momenti fondamentali del lavoro. Viene innanzi tutto raffigurato il compositore che posiziona i caratteri su un apposito supporto, detto compositorio. I caratteri venivano poi legati strettamente con degli spaghi, per formare la pagina in piombo da stampare. Dopo la correzione delle bozze e la disposizione delle pagine in una tavola tipografica, queste passavano all’operaio battitore, che si occupava di tamponare i caratteri stampanti con l’inchiostro. Terminata quest’operazione, si procedeva alla stampa.
(Martina Calderaro, Martina Caprotti, Beatrice Toscano) 4.6. Perruquier Barbier (Septième livraison, ou huitième volume, Planche 99) Le tavole VII e VIII rappresentano diversi modelli di parrucche dell’epoca. Le parrucche sono il simbolo delle classi sociali privilegiate del Settecento, ma le tavole mettono anche in evidenza la
convivenza di diversi ruoli e classi all’interno della struttura sociale. La planche I della sezione, dedicata al Perruquier Barbier, mostra infatti la bottega del barbiere in cui si trovano i garzoni al lavoro e i clienti aristocratici, immagine che mette in luce la forte discrepanza tra le due classe sociali, ma il necessario legame che lega l’una all’altra. Inoltre le tavole scelte affiancano all’interesse per la conoscenza pratica di arti e mestieri, il gusto per l’estetica delle classi dominanti, e mostrano scorci di quotidianità non altrimenti conoscibili. Nel ciclo di planches riferito alla produzione di parrucche, vengono mostrati l’atelier del barbiere, gli strumenti, le misure e i prodotti finiti della lavorazione. Il genere di parrucche prodotte si differenziano in: parrucche “a cuffia” (fig. 1,2), “a borsa” (fig. 3,4), “a nodo” (fig. 5,6), “da nobile” (fig. 10),”chierica” (fig.12), “da brigadiere”, “a due code” (fig.1,2), “quadrata” (fig.3,4), “con un nastro”, “con ricci” (fig. 7,8; 9,10) e ciocche arricciate (fig. 12,16). (Gaia Carnevale e Marta Scicchitano)
4.7. Tabletier (Huitième livraison, ou neuvieme volume, planches 126-‐127) Anche il volume VIII evidenzia la differenza nello stile di vita tra classe lavoratrice e classi privilegiate, descritta da Jacques Proust come un «dittico: da una parte il “lusso utile”, dall’altra il lavoro produttivo, ciascuno trova la sua ragion d’essere nell’altro» (Jacques Proust p. 722). Per questo, mentre il volume VIII è in prevalenza costituito da planches che illustrano il lavoro in manifatture e mestieri, abbiamo scelto come rappresentative la 126 e la 127 che raffigurano alcuni giochi da tavolo: gli scacchi e il trictrac (nome francese per il backgamon). Si può allora cogliere il diverso stile di vita: le poche tavole dedicate agli usi delle classi benestanti raffigurano i loro passatempi, in quanto queste potevano occupare il tempo divertendosi. I giochi di queste planches sono giochi di società che sviluppano la logica e potenziano la ragione tanto valorizzata dai pensatori illuministi. Nella tavola di pagina 126 sono riportati con una visuale frontale e dall’alto i diversi pezzi degli scacchi. Questi sono posti tra loro in posizione gerarchica e non molto diversi gli uno dagli altri (l’unica particolare e realistica è la torre). È interessante notare che il cavallo è sostituito con il cavaliere. Nella tavola seguente sono raffigurate le scacchiere in diverse prospettive (in una di queste sono indicati le posizioni dei pezzi), nella parte inferiore il trictrac e le sue pedine.
(Evelina Marazza e Elena Mozzati) 4.8. Tinture des Gobelins (Neuvieme livraison, ou dixieme volume, planche 1-‐2) La Tinture des Gobelins, incisa da Jean Lucine Radel, mostra l’interno di uno stabilimento manifatturiero. Rappresenta la cooperazione tra l’uomo e la forza della natura nei processi produttivi. In questa tavola è evidente l’intento di porre al centro dell’opera l’uomo capace di promuovere il progresso. In primo piano possiamo vedere un gran contenitore per il lavaggio (figura A) collegato alla cisterna tramite un tubo (figura C): il flusso d’acqua è regolato da un rubinetto (figura B). In piedi di fianco al contenitore ci sono due lavoratori che spingono nel contenitore pieno d’acqua i drappi (figura N) da lavare con due lunghe aste (figura M). A fianco dei contenitori ci sono tavoli sui quali posano
i tessuti già lavati (figura D), alla cui sinistra si trova il camino per riscaldare il bollitore (figura E). Il lavoro umano è raffigurato anche sullo sfondo, dove due uomini si occupano di far girare i drappi in un contenitore per tingerli. Il volume ci informa che questo lavoro era svolto all’aperto, in riva al fiume; quando però l’acqua era sporca o agitata, o altre condizioni non permettevano di uscire, il lavaggio avveniva all’interno dello stabilimento. La macchina F è un utensile sul quale vengono appesi i panni per essere asciugati. La porta (figura G) comunica con la riva di un fiume da cui, probabilmente, veniva attinta l’acqua impiegata nella manifattura. Sulla destra della planche si trova una catena (figura H): quando viene tirata, l’acqua passa dalla cisterna al serbatoio (figura I), e da qui ai contenitori raffigurati nell’immagine A. L’immagine L raffigura una parte del serbatoio. (Davide Bremi, Erica Greco, Filippo Moia) 5 . Bibliografia e sitografia − Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, par une societé de
gens de lettre. Mis en ordre et publié par M. Diderot, de l’Académie Royale des Sciences & des Belles-‐Lettres de Prusse; & quant à la Partie Mathématique, par M. D’Alembert, de l’Académie Royale des Sciences de Paris, de celle de Prusse & de la Societé Royale de Londres, Livourne, De l’Imprimerie des Éditeurs, 1770, vol. 1
− Recueil de planches, sur les sciences, les arts liberaux, et les arts mechaniques, avec leur explication, Troisieme edition, Livourne, De l’Imprimerie des editeurs, 1772-‐1776, voll. 2.1, 2.2, 3, 5, 6, 7, 8, 9
− Casini Paolo (a cura di), Enciclopedia o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri
ordinato da Diderot e D’Alembert, Laterza, Bari 2003 − Franchi Franca, L’Encyclopédie: la macchina del sapere (catalogo della mostra), Civica biblioteca
Angelo Mai, Bergamo 1998 − Proust Jacques (a cura di), Il mestiere e il sapere duecento anni fa: tutte le tavole
dell’Encyclopédie française, Mondadori, Milano 1983 − Quintili Paolo, Illuminismo ed Enciclopedia, Carocci, Roma 2003 − Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Catalogo del Polo BNCF, in:
opac.bncf.firenze.sbn.it/opac − Fondazione Istituto Internazionale di Storia economica “F. Datini”, Biblioteca in linea. Immagini
per la storia economica e sociale: Denis Diderot, Jean Le Rond D’Alembert, Encyclopedie, ou Dictionnaire raisonne des sciences, des arts et des metiers, par une societe de gens de lettres, in: www.istitutodatini.it/biblio/images/it/riccard/9886/htm/elenco.htm