Se un tempo per
incontrare i popo-
li era necessario
partire ed andare
lontano, oggi i popoli ci
vengono incontro. La
missione ad gentes si
estende a tutti e nessun
cristiano può evitare di
sentirsi interpellato dagli
odierni esodi forzati di
massa che attraversano
l’intero globo.
Le cause delle migrazioni
sono quelle di sempre (ma
fra di esse ora prevale
l’ingiusta distribuzione
delle risorse del pianeta),
tuttavia la misura oggi è
più ampia, poiché tutto è
più grande: il numero
degli abitanti del pianeta,
le guerre, le aree di pover-
tà, le possibilità di comu-
nicare e di viaggiare. Con le migra-
zioni bisogna convivere, come un
evento inevitabile da valorizzare
anziché demonizzare. Al cristiano si
offre oggi la possibilità di mostra-
re ad un’umanità inattesa, soffe-
rente e bisognosa, il volto miseri-
cordioso del proprio Dio, di dare
testimonianza vissuta del Vangelo
in cui crede, senza ipocrisie e falsa
coscienza.
Spesso l’Italia ha per i migranti un
volto ben diverso. Ha il volto dello
sfruttamento della prostituzione,
dove mafia, camorra e trafficanti di
uomini prosperano al servizio dei
gusti perversi di clienti insospettabi-
li. Il volto delle industrie agroali-
mentari a caccia di tutto ciò che
costa meno anche sapendo di sfrutta-
re migliaia di lavoratori schiavizzati
da caporalati criminali. Ha il volto di
politici e giornalisti che cavalcano e
alimentano le paure della gente e con
godimento morboso dicono di “inva-
sioni, furti, violenze, contagi” e poi
omettono di compiere il loro dovere
al servizio del bene comune; politici
e giornalisti i quali scordano che
Paesi ben più poveri del nostro han-
no accolto centinaia di
migliaia di fuggitivi,
rifugiati e migranti, men-
tre noi abbiamo tantissi-
mi alloggi sfitti, interi
paesi disabitati e abban-
donati e un gran numero
di posti di lavoro nell’a-
gricoltura, nei servizi e
nell’artigianato rifiutati
dai più. Spesso l’Italia ha
il volto di una burocrazia
lenta a punire i reati dei
potenti, ma sollecita a
colpire i deboli, come i
figli dei clandestini nati
in Italia e senza alcun
diritto, neppure il ricono-
scimento all’anagrafe
(legge 94 del 2009 del-
l’allora ministro dell’In-
terno Maroni, per cui
questi bimbi si vedono,
ma non esistono per nes-
suno!). Ancora, spesso ha il volto di
“super cristiani” che nella difesa del-
la purezza della religione vogliono
insegnare il mestiere al Papa che osa
mettere in discussione il loro perbe-
nismo affumicato d’incenso e di
“Quale Vescovo di Roma, so bene che la comunio-
ne piena e visibile di tutte le comunità, nelle qua-
li in virtù della fedeltà di Dio abita il suo Spirito,
è il desiderio ardente di Cristo. Sono convinto di
avere a questo riguardo una responsabilità parti-
colare, soprattutto nel constatare l’aspirazione
ecumenica della maggior parte delle Comunità
cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivol-
ta di trovare una forma di esercizio del primato
che, pur non rinunciando in nessun modo all’es-
senziale della sua missione, si apra ad una situa-
zione nuova forma di esercizio del papato”.
Queste espressioni di Papa Francesco
in occasione del 50° anniversario
del Sinodo dei Vescovi, voluto da Papa Paolo VI,
quale luogo privilegiato d’interpretazione e di
applicazione delle riforme volute dal Concilio
Vaticano II, hanno tracciato il percorso della Chie-
sa del terzo millennio, proiettata verso una dimen-
sione “sinodale”, adottando una maggiore e ampia
collegialità nel governo della Chiesa.
Sono forti e decise le espressioni usate da Papa
Francesco, “persuaso che in una Chiesa sinodale
“anche l’esercizio del primato petrino potrà rice-
vere maggiore luce” e l’affermazione: “Il Papa
non sta, da solo, al di sopra della Chiesa, ma den-
tro di essa come Battezzato tra i Battezzati e den-
tro il Collegio episcopale come Vescovo tra i
Vescovi, chiamato al contempo, come Successore
dell’apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma
che presiede nell’amore tutte le Chiese”, segna un
passaggio epocale nella storia della Chiesa, catto-
lica, apostolica e romana.
Una Chiesa sinodale, “cornice interpreta-
tiva per comprendere il ministero gerar-
chico”, connota il “Camminare insieme”
(sinodo) di laici e di pastori con il Vesco-
vo di Roma ed “il servizio di colui che
presiede offrirà un contributo significati-
vo al progresso delle relazioni tra le
Chiese”.
Si propone così un modello, quasi “un
nuovo vessillo tra le nazioni” in un mon-
do in cui si proclama la partecipazione, la
solidarietà e la trasparenza nell’ammini-
strazione della cosa pubblica, mentre si
consegna il destino di intere popolazioni
“nelle mani avide di ristretti gruppi di
potere”.
Così all’apice dell’azione della Chiesa di
Roma si riscopre l’esercizio di un servizio-mini-
stero compiuto dal “servus servorum Dei”.
Il temine “ministro” trova così una coerente espli-
citazione nei compiti e nelle funzioni di Pastore,
“attento al fiuto del Gregge”.
La Chiesa sinodale è, infatti “una Chiesa dell’a-
scolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da
imparare” e ripensando al Sinodo sulla famiglia,
ancora in corso ha detto: “Come sarebbe stato
possibile parlare della famiglia senza interpellare
le famiglie, ascoltando le loro gioie e le loro spe-
ranze, i loro dolori e le loro angosce? Attraverso
le risposte ai due questionari inviati alle Chiese
Una chiesa di prossimità
Catania - anno XXXI - n. 38 - 25 ottobre 2015 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it
settimanale regionale di attualità
(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”
SERRA CLUB
DA 25 ANNI
A CATANIA
a pagina 8
SETTIMANA
dell’alimentazione.
INCONTRO al
“KAROL WOJTYLA”
a pagina 12
LE FMA nella
PARROCCHIA
BEATO
CARDINALE
DUSMET
a pagina 9
A PAG. 7
3 NUOVE IMPRESECON IL PRESTITODELLA SPERANZA
La collegialità: il segreto del ministero petrino
(segue a pag. 2)
L’ITALIA MISSIONARIA
(segue a pag. 2)
Nell’accoglienza dei migranti si scopre il volto misericordioso di Dio
Giuseppe Adernò
Salvatore Cardile
Ufficio Missionario Diocesano
Anniversario 50 anni Sinodo(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
“L’Italia è pronta da
molto tempo a que-
sto passo, anzi sono gli italiani a
chiedercelo. Quindi registro un certo
ritardo da parte della politica e del-
le istituzioni e mi auguro che noi si
riesca a colmarlo quanto prima”. ha
dichiarato la Presidente della Came-
ra Laura Boldrini in merito alla leg-
ge sulle “unioni civili” proposta dal
PD e salutata come “conquista di
civiltà e di progresso”.
Il ministro Angelino Alfano e molti
parlamentare di Forza Italia si
dichiarano contrari ed in particolare
all’adozione dei figli.
“Sulla stepchild adoption ci sono
opinioni diverse e trasversali, su
questo tema probabilmente il Pd
lascerà libertà di coscienza. Non ci
sarà nessuna rottura del governo e
di maggioranza, ci confronteremo ed
è possibile trovare un accordo”, ha
dichiarato il ministro delle riforme
Maria Elena Boschi.
I nostri parlamentari, esercitando la
loro libertà di coscienza e non la
voce dei cittadini, approveranno una
legge che prevede il riconoscimento
di diritti e doveri alle coppie, con un
nuovo istituto giuridico che non può
essere equiparato al “matrimonio”.
Con tanti problemi emergenti che
affliggono l’Italia: il lavoro,
le frane, le alluvioni, le strade
e i ponti che crollano, il Parla-
mento si preoccupa delle
“unioni civili” e non fa le leg-
gi giuste per custodire e aiuta-
re le famiglie, «società natu-
rali fondate sul matrimonio»,
come è scritto all’art. 29 della
Costituzione Italiana.
Sono, infatti, molte le fami-
glie senza lavoro e che vivono
in ristrettezze, senza il neces-
sario per i mantenimento dei
figli.
Il segretario della Cei, Mons. Nunzio
Galantino, a proposito del ddl Cirin-
nà sulle unioni civili, ha detto
“Chiedo che la politica non sia stra-
bica. Non si può pensare a un gover-
no che sta investendo tantissime
energie per queste forme di unioni
particolari e di fatto sta mettendo
all’angolo la famiglia tradizionale
che deve essere un pilastro della
società”.
L’appello ai parlamentari cattolici è
quello di sostenere la famiglia costi-
tuita da un padre e una madre e nel-
lo stesso tempo il “Governo stia
attento anche ad altre realtà che han-
no bisogno di essere accompagnate”.
Con il sostegno del Movimento Cin-
que stelle la legge sulle unioni civili
saranno approvate, anche perché dal
1993 ad oggi 319 Comuni hanno
istituito i registri delle unioni civili e
tra questi comuni anche Catania il 13
marzo 2014 ha deliberato in merito e
nel mese di giugno sono state cele-
brate al Castello Ursino le “nozze”
tra due donne.
Altri Comuni, invece, hanno preferi-
to la strada del certificato di attesta-
zione anagrafica; 29 Comuni si sono
dichiarati contrari e due
comuni: Desio (Milano) e
Gubbio (Perugia) dopo
aver approvato il registro
delle unioni civili hanno
deliberato di annullare
l’approvazione.
La società italiana è cam-
biata ed anche la televi-
sione diffonde sistemati-
camente filmati. trasmis-
sioni e fiction che pro-
pongono separazioni,
divorzi, famiglie allarga-
te, ragazze madri e rara-
mente si incontrano modelli di fami-
glie unite e regolari.
Il dibattito giuridico sugli articoli 2 e
29 della Costituzione ha consentito
alla Magistratura di sostenere una
libera interpretazione circa quanto
non espressamente esplicitato nella
Carta Costituzionale, equiparando le
unioni civili a “formazione sociale”,
come si legge nella sentenza della
Corte di Assise.
“L’art. 2 Cost. dispone che la
Repubblica riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell’uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua persona-
lità e richiede l’adempimento dei
doveri inderogabili di solidarietà
politica, economica e sociale. Orbe-
ne, per formazione sociale deve
intendersi ogni forma di comunità,
semplice o complessa, idonea a con-
sentire e favorire il libero sviluppo
della persona nella vita di relazione,
nel contesto di una valorizzazione
del modello pluralistico. In tale
nozione è da annoverare anche l’u-
nione omosessuale, intesa come sta-
bile convivenza tra due persone del-
lo stesso sesso, cui spetta il diritto
fondamentale di vivere liberamente
una condizione di coppia, ottenendo-
ne – nei tempi, nei modi e nei limiti
stabiliti dalla legge – il riconosci-
mento giuridico con i connessi dirit-
ti e doveri”.
“Obtorto collo” anche la bella e
onesta Italia avrà una legge di appa-
rente “civiltà, ma i danni sociali
saranno manifesti negli anni, quando
verranno meno i presupposti della
vitalità della cellula madre della
società che è proprio la famiglia.
Il futuro raccoglie frutti seminati
oggi. Pertanto lo sfaldamento e l’in-
debolimento della famiglia, l’istitu-
zione naturale più antica al mondo
che ha garantito l’evoluzione di vita
di relazione in modelli di società
civili complesse ben strutturate,
comporterà lo spegnimento di quella
fonte autorigenerante fondamento di
ogni consorzio umano degno di una
nazione in crescita.
Si comprenderà (ahimè troppo tardi)
che si stanno commettendo errori
sociali con conseguenze che rica-
dranno sulle generazioni future.
Non è tanto la Chiesa che si oppone
alle unioni omosessuali, ma la legge
naturale che ha differenziato i generi
maschile e femminile che sollecita
rispetto e non violenza.
Il condottiero
Prospettive - 25 ottobre 20152
PRIMO PIANOI beati Beltrame Quattrocchi
“copatroni” del Sinodo
sulla famiglia_____________3
Messaggio dei vescovi
per il IV Convegno
regionale dei presbiteri _____4
Belpasso raccolta fondi
a favore della LILT ________4
Legge di Stabilità,
via libera a 22 sale giochi ___5
INFORMADIOCESINotizie in breve___________6
Dalla Cancelleria: Nomine
dell’Arcivescovo __________6
DIOCESIIncontro giovani coppie
a Misterbianco____________7
Santa Maria degli Ammalati
Festa Liturgica Titolare _____8
Al Palazzo Platamone
il Buk festival della piccola
e media editoria__________11
A rischio a Melilli
un importante
sito preistorico___________11
sommario al n. 38
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(Federazione Italiana Settimanali Cattolici)
Questo numero è stato chiuso
alle ore 13.00 di mercoledì 21 ottobre 2015
esteriorità. Il volto di benpensanti
dimentichi delle umiliazioni subite
dagli stessi italiani quando si trattò
di essere accolti da gruppi che si rite-
nevano superiori in America e
Australia.
Il volto dell’Italia missionaria è
quello di milioni di volontari impe-
gnati in migliaia di onlus, degli
“angeli del fango”, dei benefattori
che in mille modi diversi sostengono
le iniziative di gruppi e associazioni
laiche e religiose sparsi sul territorio,
di chi lotta per la pace e la giustizia,
di chi accoglie senza se e senza ma.
Il primo soccorso ai profughi è
obbligatorio: sempre e comunque;
siano essi rifugiati politici o migran-
ti economici. Poi deve subentrare la
scelta preferenziale per i poveri,
scelta che per il cristiano non è
opzionale, che non può avere confini
geografici e che non riguarda solo
l’aiuto economico, ma soprattutto
uno stile di vita che sia secondo il
progetto d’amore di Dio.
Nel Messaggio dal titolo Migranti e
rifugiati ci interpellano. La risposta
del Vangelo della misericordia, il
Papa ricorda che “ognuno di noi è
custode del proprio fratello”; che “il
Vangelo deve impedirci di abituarci
alle sofferenze degli altri”, ed anzi
spingerci a “mettere in atto opere di
misericordia spirituale e corporale”.
“Il silenzio e l’indifferenza di fronte
alle morti per violenza e naufragi ci
rendono complici delle tante storie
drammatiche cui assistiamo ogni
giorno”.
“Quando il Figlio dell’Uomo verrà
nella sua gloria…davanti a Lui ver-
ranno radunati tutti i popoli… Veni-
te, benedetti dal Padre mio…perché
ho avuto fame e mi avete dato da
mangiare, ho avuto sete e mi avete
dato da bere, ero straniero e mi ave-
te accolto…” (Mt 25, 31-46). E
ancora: “Beati i misericordiosi, per-
ché troveranno misericordia… Beati
gli operatori di pace, perché saranno
chiamati figli di Dio… (Mt 5, 7-9).
Stare dalla parte dei poveri ci aiuta a
rimanere umani, a mantenere il cuo-
re limpido, ad avere le mani libere
per abbracciare, accarezzare, conso-
lare, aiutare, ricevere. Stare dalla
parte dei poveri fa bene a noi, fa
bene alla Chiesa, fa bene alla socie-
tà.
La sorte più bella che può capitare
anche a noi è di mantenerci sempre
con il cuore povero. Racconta padre
Cantalamessa: “Tra i pastori che
accorsero la notte di Natale ad ado-
rare il Bambino ce n’era uno tanto
poverello che non aveva proprio nul-
la da offrire e si vergognava molto.
Giunti alla grotta, tutti facevano a
gara a offrire i loro doni. Maria non
sapeva come fare per riceverli tutti,
dovendo reggere il bambino. Allora,
vedendo il pastorello con le mani
libere, prende e affida a lui, per un
momento, Gesù. Avere le mani vuo-
te fu la sua fortuna”.
Ricordo che i volontari del CMD
sono sempre disponibili per testi-
monianze, corsi di formazione mis-
sionaria soprattutto nei tempi forti di
Avvento-Natale e Quaresima-Pas-
qua.
L’Ufficio Missionario che si trova in
curia è aperto il lunedi e venerdi dal-
le ore 10,00 alle ore 12,00. Siamo
sempre disponibili per chiarimenti e
informazioni: p. Salvatore Cardile
3494949215 – Rosalba Tazzer
3402991845.
®
(continua da pag. 1)
L’ITALIA...
particolari, abbiamo avuto la possi-
bilità di ascoltare almeno alcune di
esse intorno a delle questioni che le
toccano da vicino e su cui hanno
tanto da dire”.
Attraverso i Padri sinodali - i Vesco-
vi agiscono come autentici custodi,
interpreti e testimoni della fede di
tutta la Chiesa, che devono saper
attentamente distinguere dai flussi
spesso mutevoli dell’opinione pub-
blica. Nel suo discorso Papa Bergo-
glio, ribadendo la necessità e l’ur-
genza di pensare ad una “conversio-
ne del papato” ha inoltre esplicitato i
tre livelli di esercizio della sinodali-
tà: Il primo si realizza nelle Chiese
particolari, a partire dal Sinodo dio-
cesano nel quale “presbiteri e laici
sono chiamati a collaborare con il
Vescovo per il bene di tutta la comu-
nità ecclesiale”; il secondo si realiz-
za nelle regioni con le Conferenze
Episcopali ed infine nel Sinodo di
Roma dove si celebra l’epifania del-
la collegialitas “che congiunge i
Vescovi fra loro e con il Papa nella
sollecitudine per il Popolo di Dio”.
La speranza è, perciò, che questa
“Chiesa che cammina insieme agli
uomini, partecipe dei travagli della
storia” possa coltivare il bello e
incantevole sogno di Papa Francesco
“che la riscoperta della dignità
inviolabile dei popoli e della funzio-
ne di servizio dell’autorità potranno
aiutare anche la società civile a edi-
ficarsi nella giustizia e nella frater-
nità, generando un mondo più bello
e più degno dell’uomo per le genera-
zioni che verranno dopo di noi”.
Si è pronti a tale transizione?
Occorre, comunque, che la Chiesa
conservi il “primato” di un Pastor et
Nauta, che secondo la profezia di
San Malachia, come “pastore e noc-
chiero”, guidi il gregge e la barca di
Pietro verso terre e mari lontane,
dove s’incarna l’avventura dell’uo-
mo.
®
(continua da pag. 1)
UNA CHIESA...
Con le famiglie all’angolo
LA SOCIETÀ È IN DECLINO
Unioni civili altolà della CEI
Foto
Sic
ilia
ni-
Gen
nari
/SIR
Sabato 3 Ottobre 2015, in
occasione dell’apertura
del Sinodo ordinario sulla Famiglia,
la Chiesa di Catania ha pregato insie-
me a Papa Francesco affinché “il
prossimo Sinodo dei Vescovi possa
ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della
Famiglia, la sua bellezza nel progetto
di Dio”, così come leggiamo nella
preghiera di Papa Francesco indiriz-
zata alla Santa Famiglia di Nazareth
per il Sinodo sulla Famiglia. Presso
la casa dei Padri missionari del Pime,
a Mascalucia, si è tenuta così una
Veglia missionaria di preghiera cui
ha partecipato numerosa la comunità
della Diocesi di Catania, convogliata
dall’Ufficio per la Pastorale della
Famiglia e dalla Pastorale Giovanile,
dall’Ufficio Missionario e dai Padri
del Pime. Con la lettura della Parola
sono stati meditati i temi dell’immi-
grazione e della povertà, e attraverso
i tre passaggi di tre parole-chiavi,
“Indifferenza”, “Alibi” e “Compas-
sione”, è stata resa evidente l’estrema
attualità della parabola del Buon
Samaritano rispetto al contesto
socio-culturale in cui stiamo vivendo
oggi. E proprio sul tema dell’indiffe-
renza verso il prossimo, verso il fra-
tello bisognoso, è stato proiettato il
video dell’omelia di Papa Francesco
durante la celebrazione in occasione
della sua visita a Lampedusa, mentre
un emozionante filmato dei missio-
nari catanesi, religiosi e laici, impe-
gnati nelle periferie del mondo in
rappresentanza dell’amore di Dio, ha
espresso la compassione di chi spen-
de la propria vita per il servizio nel
volontariato. L’importanza della
testimonianza missionaria della
famiglia come nucleo sacro ed invio-
labile nelle azioni di tutti i giorni è
stato il messaggio forte emerso
durante la celebrazione della veglia:
ogni famiglia, si è detto, dovrebbe
essere testimone del progetto di Dio
sia aprendosi all’accoglienza nelle
proprie case che offrendosi al servi-
zio verso i poveri ed i bisognosi
uscendo dalle stesse case, con l’o-
biettivo di seguire l’esempio del
Padre ogni giorno sia nei territori più
prossimi a noi che in quelli più lonta-
ni. Dopo la testimonianza di una cop-
pia del gruppo del Pime “Adulti e
Missione”, è stato consegnato ad
ogni nucleo presente, come “segno”
della missionarietà della famiglia, un
mandato simbolico rappresentato da
una candela, segno della Luce che
Dio porta nelle nostre famiglie ed in
ogni cuore aperto a Lui, e da una per-
gamena con la preghiera per la Santa
Famiglia di Nazareth di Papa France-
sco recitata coralmente da tutta la
comunità. Un momento di particola-
re intensità è stato vissuto durante la
processione di esposizione per l’ado-
razione del Santissimo. Tutta la
Veglia è stata presieduta da Padre
Salvatore Cardile, e animata dai
significativi canti scelti da Sergio
Amantia che ha diretto un appassio-
nato coro del gruppo di Rinnova-
mento nello Spirito. Alla Veglia di
apertura del 3 Ottobre stanno
seguendo diverse altre veglie che si
svolgono nel territorio della Diocesi
per tutto il mese di Ottobre. L’elenco
completo di tutti gli eventi può esse-
re visionato sul sito dell’Ufficio Dio-
cesano per la Pastorale della Fami-
glia.
Simona e Giuseppe Galvagna
Prospettive - 25 ottobre 2015 3
Domenica 18 ottobre, in
piazza San Pietro,
sono stati canonizzati da Papa Fran-
cesco i beati coniugi Louis e Zelia
Martin, genitori di santa Teresa del
Bambino Gesù, con la partecipazio-
ne di tutti i partecipanti della XIV
Assembla Generale ordinaria del
Sinodo dei Vescovi avente per tema
“La vocazione e la missione della
famiglia nella Chiesa e nel mondo”.
Il cardinale salesiano Angelo Amato,
prefetto della Congregazione per le
cause dei Santi, nell’annunziare in
occasione del concistoro della scorsa
primavera la notizia della canonizza-
zione della coppia di sposi francesi,
aveva precisato che i santi non sono
solo i preti e le suo-
re, ma anche laici
che hanno testimo-
niato l’amore di
Dio. Un’altra cop-
pia, italiana, dovreb-
be seguirli nel cam-
mino verso la santi-
tà: si tratta dei
coniugi Luigi e
Maria Luisa Beltra-
me Quattrocchi,
proclamati beati il
21 ottobre 2001, in
occasione della
Giornata delle
Famiglie: Papa San
Giovanni Paolo II
additò la coppia
quale modello di
vita coniugale ispirata al Vangelo e
di storia “normale” di virtù cristiana.
Anche loro si possono considerare
“compatroni” del sinodo.
La data liturgica dei coniugi beati, il
25 novembre, si riferisce all’anniver-
sario delle loro nozze, sacramental-
mente celebrate nel 1905 nell’Arci-
basilica Liberiana, la parrocchia
romana del quartiere di residenza. I
due giovani sposi non erano, però,
nati nell’Urbe perché provenivano,
come tanti altri residenti nella città
eterna, da altre parti d’Italia.
La Provvidenza dispose che Luigi
nascesse a Catania il 12 gennaio
1880 e che lo stesso giorno fosse
battezzato nella chiesa sacramentale
(scomparsa) di S. Maria della Mer-
cede in via delle Fosse (S. Euplio).
Suo padre era il dottor Carlo Beltra-
me, consigliere di Prefettura e nativo
di Tarcento (Udine). Sua madre si
chiamava Francesca Vita, originaria
di Palermo e figlia del principe Ema-
nuele Valguarnera, il quale aveva
rinunziato al suo rango con relative
rendite, cambiando perfino il cogno-
me, pur di sposare una ragazza non
nobile, Marianna Ferro.
I genitori di Luigi si erano sposati a
Catania mettendo al mondo altri tre
figli: Gregorio, Marianna ed Ettore.
La zia materna di Gino -così veniva
chiamato in famiglia il futuro beato-
Stefania, detta Fanny, aveva sposato
il dottor Luigi Quattrocchi, origina-
rio di Ceprano (Frosinone) e cassie-
re presso la Dogana di Catania. Essi,
privi di prole, desiderarono adottare
il piccolo Gino, che aveva avuto
imposto tale nome in onore dello
zio, assumendone poi legalmente
anche il cognome. Trascorsa l’infan-
zia a Catania, nel 1880 le famiglie
Beltrame e Quattrocchi si trasferiro-
no altrove; gli zii risiedettero per un
anno ad Ancona per sistemarsi defi-
nitivamente a Roma, dove Gino poté
frequentare il Liceo-ginnasio
“Umberto”. Giovane serio ed onesto,
non aveva però se non qualche
nozione di dottrina cristiana. La bea-
ta Maria era una Corsini di Firenze,
dove era nata il 24 marzo del
1884 da Angiolo, colonnello
dei Granatieri di Sardegna, e
da Giulia Salvi, sposata in
seconde nozze. Anche la
famiglia Corsini approdò
nella capitale. La giovane
aveva una fede salda e fervi-
da, ben fondata ed impegna-
ta nella testimonianza cri-
stiana.
Gino si laureò in legge nel
1902, divenendo avvocato.
Dopo la morte degli zii, egli
rientrò nella famiglia d’origi-
ne che era molto amica dei
Corsini; in tal modo il giova-
ne ebbe occasione di cono-
scere Maria. Per due anni, tra
i due furono più gli “scontri”
che gli incontri in materia di Fede.
Caduto gravemente ammalato, Gino
guarì miracolosamente sostenuto
dalle preghiere incessanti della
ragazza innamorata con la quale si
fidanzò nel marzo del 1905, impe-
gnandosi a sposarla entro otto mesi.
In viaggio di nozze gli sposini si
recarono a Catania e a Palermo per
conoscere i parenti. Il loro fu un
matrimonio cristiano, dove la vita
familiare era intesa come scala al
Paradiso, nella santificazione perso-
nale e coniugale.
I due sposi, che si sarebbero amati
con struggente tenerezza per tutta la
vita anche quando avrebbero deciso
di vivere come fratello e sorella, rag-
giunsero nel matrimonio la perfezio-
ne della carità. Essi si sistemarono
nella casa della famiglia di Maria, in
via Agostino De Pretis n. 86, al
Viminale, dove nacquero i loro 4
figli e fino a qualche anno fa è stata
residenza del primogenito Filippo,
già benedettino col nome di dom
Tarcisio, poi sacerdote diocesano
romano, e dell’ultimogenita, Enri-
chetta (1914), consacrata laica,
sopravvissuta prodigiosamente al
drammatico parto della madre, la
quale fu pure essa in gravissimo
pericolo di vita; nonostante il parere
negativo dei medici, Maria, affidan-
dosi all’intercessione della Santa
Madre di Dio e d’accordo con il
marito, decise di mettere al mondo la
sua creatura. Dal matrimonio nac-
quero Stefania (1908), monaca bene-
dettina col nome di Maria Cecilia e
Cesare (1909), monaco trappista alle
Frattocchie, col nome di Paolino.
Luigi divenne avvocato generale del-
lo Stato, consulente legale dell’IRI,
della Banca d’Italia, della Banca
Commerciale, ecc.. Pur dimostrando
molta simpatia per don Luigi Sturzo,
non accettò una candidatura “sicura”
al Senato e si astenne dalla vita poli-
tica attiva. Nel primo decennio del
Novecento, ebbe modo di ritornare a
Catania diverse volte per definire
delicate questioni ereditarie con i
parenti, riuscendo legalmente ed
amorevolmente a pacificare gli ani-
mi ed avere giustizia. Maria rimase
casalinga per accudire gli anziani
nonni e genitori, rimanendo nel con-
tempo mamma energica, esigente e
tenera. Pur essendo una scrittrice
molto colta e qualificata in campo
pedagogico, s’impegnò solo in casa
e in parrocchia. Durante la Grande
Guerra i due sposi furono in primo
piano nell’assistenza ai soldati, ai
feriti, ai reduci, alle famiglie dei
caduti. Lei fu infermiera crocerossi-
na ed autista delle ambulanze milita-
ri. I coniugi frequentavano assidua-
mente i Sacramenti e la S. Messa
quotidiana, che divenne regola di
vita all’alba di ogni mattina. Gino
all’uscita dalla chiesa salutava con
un sorridente “buon giorno!” l’ama-
ta Maria e la prendeva a braccetto.
Essi conobbero l’apostolo della ripa-
razione al S. Cuore di Gesù, padre
Matteo Crawley, il quale lasciò loro
un mandato: “Siate santi!”. E così
sarebbe stato.
La grazia di Dio si diffuse in quella
casa, dove nacque contemporanea-
mente, all’insaputa l’uno dall’altro,
la vocazione religiosa dei figli. Con
trepidazione il 5 novembre 1924 tut-
ta la famiglia si recò in udienza da
Pio XI, dal quale fu benedetta ed
esortata alla santità. Il giorno dopo,
Filippo entrò all’Almo Collegio
Capranica, nel quale sarà mandato -
ad appena 16 anni- Cesare da dom
Idelfonso Schuster (futuro beato car-
dinale arcivescovo di Milano), abate
di S. Paolo fuori le mura. Nel 1927
Stefania entrerà in un convento a
Milano. Enrichetta seguirà la voca-
zione alla vita consacrata in un Isti-
tuto secolare salesiano “Testimoni
del Risorto”. Anche durante il secon-
do conflitto mondiale Gino e Maria
furono eroici nell’esercizio della
carità e dell’ospitalità, riuscendo a
nascondere e a salvare centinaia di
ricercati. In seguito divennero ani-
matori dei gruppi di “Rinascita cri-
stiana” del gesuita p. Lombardi. Il 5
Storia “normale” di virtù cristiana
Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, sposi e beati, “copatroni” del Sinodo sulla famiglia
A Catania si prega in reteCON PAPA FRANCESCO
Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia: Sinodo sulla Famiglia
(segue a pagina 4)
Antonino Blandini
Ipresbiteri di Sicilia si riuni-scono per celebrare il IV
Convegno regionale organizzato dallaCommissione presbiterale siciliana(Cps). Ne danno annuncio i vescovi del-le diciotto Diocesi siciliane con un mes-saggio inviato a tutti i sacerdoti che svol-gono il loro ministero nell’isola. Temadell’appuntamento, in programma dal23 al 26 novembre 2015 presso l’HotelCosta Verde, a Cefalù, è “Ordinati al
Presbiterio per una Chiesa in uscita. A50 anni dalla Presbyterorum Ordinis”.Ecco il testo a firma della ConferenzaEpiscopale Siciliana.
Carissimi Presbiteri delle Chiese di
Sicilia,
a 50 anni di distanza, il Concilio Vatica-
no II è un evento ecclesiale con ricadu-
te spirituali che continua a segnare la
vita della comunità cristiana e il suo
cammino nella storia. La Chiesa tutta,
dopo mezzo secolo, continua a scoprire
nei diversi documenti conciliari la fre-
schezza degli insegnamenti e l’anelito
missionario in essi contenuto, che spin-
gono verso una nuova primavera di
evangelizzazione.
Il prossimo 7 dicembre 2015 ricordere-
mo il 50° della promulgazione del
Decreto conciliare Presbyterorum
Ordinis, sul ministero e la vita dei pre-
sbiteri, i quali “in virtù dell’Ordinazio-
ne e della missione che ricevono dai
Vescovi, sono promossi al servizio di
Cristo maestro, sacerdote e re. Essi par-
tecipano al Suo ministero, per il quale la
Chiesa qui in terra è incessantemente
edificata in popolo di Dio, corpo di Cri-
sto e tempio vivo dello Spirito Santo”
(Proemio).
Volendo commemorare quel felice anni-
versario, è stato avviato un percorso di
riflessione e di studio del documento
promosso dalla Commissione Presbite-
rale Siciliana durante l’anno pastorale
in corso. Attingendo anche alla nostra
tradizione convegnistica, si è scelto di
svolgere cinque seminari di studio nelle
Metropolie della nostra Regione Eccle-
siastica, con il coinvolgimento dei Con-
sigli presbiterali. Così facendo si è volu-
ta tracciare una pista condivisa, allo
scopo di facilitare il cammino sinodale,
per giungere alla celebrazione del IV
Convegno Regionale dei Presbiteri di
Sicilia.
Anche i presbitèri delle singole Chiese
sono stati impegnati in questi mesi a
riflettere su alcuni temi della Presbyte-
rorum Ordinis: fraternità presbiterale;
rapporto vescovo presbiteri; presbitero
e presbiterio; presbiteri e laici; munera
presbiterali.
Siamo consapevoli della grave respon-
sabilità che incombe su di noi in ordine
al cammino di santità da percorrere nel-
le Chiese affidate alle nostre cure pasto-
rali, in particolar modo insieme con i
nostri presbiteri, “saggi collaboratori
dell’Ordine episcopale” (LG 28), con i
quali formiamo l’unico presbiterio.
Infatti è evidente che “nessun presbitero
è in condizione di realizzare a fondo la
propria missione se agisce da solo e per
proprio conto, senza unire le proprie for-
ze a quelle degli altri presbiteri sotto la
guida di coloro che governano la Chie-
sa” (PO 7). L’amore paterno e la volon-
tà di servire con gioia le persone che
sono state affidate alla nostra cura
pastorale ci spinge a essere attenti,
docili, vigili, umili, disponibili a moti-
vare con entusiasmo e generosità il
nostro ministero.
In questo contesto, accogliendo le tante
sollecitazioni che ci sono giunte, abbia-
mo pensato come tema del IV Convegno
dei Presbiteri di Sicilia: “Ordinati al Pre-sbiterio per una Chiesa in uscita. A 50anni dalla Presbyterorum Ordinis”. I
lavori si svolgeranno dal 23 al 26
novembre 2015 presso l’Hotel Costa
Verde a Cefalù.
Siamo convinti che da questo evento di
grazia, dono dello Spirito alle nostre
Chiese, possa scaturire una stagione di
frutti abbondanti di santità e di comu-
nione per i nostri presbitèri e attraverso
di essi per il popolo di Dio che Gesù Cri-
sto, pastore bello e buono, ha affidato al
nostro ministero episcopale.
Ci rivolgiamo, pertanto, a tutti i presbi-
teri diocesani e religiosi e li invitiamo
personalmente a prendere parte al Con-
vegno, occasione per stare insieme, cre-
scere nella fraternità, riflettere sulla
nostra identità e sulla nostra missione al
servizio del popolo di Dio con cuore
semplice e gioioso.
Chiedendo l’intercessione della Beata
Madre di Dio e dei Sacerdoti, invochia-
mo su tutti la benedizione della Santa
Sede del Convegno:Hotel Costa Verde,Viale dell’Imprenditoria-Via del Com-mercio Cefalù (PA)Segreteria organizzativa: SegreteriaPastorale della CESi Tel. 091.6685491 -
Fax 0916685492 Email: [email protected]:Con la compilazione e l’inviodella Scheda (reperibile su www.chie-sedisicilia.org) unitamente alla ricevutadel bonifico entro il 30 ottobre 2015.Programma
Lunedì 23
ore 15:00 Arrivi e sistemazioneore 17:00 Apertura del convegno; litur-gia d’inizio S.E.R. Mons. VincenzoManzellaore 17:30 Saluti S.E.R. Card. PaoloRomeo e S.E.R. Mons. Carmelo Cuttit-taore 18:00 Memoria grata: i tre convegniregionali dei presbiteriore 18:30 Presentazione del convegno:Don Salvatore Priola e Don CalogeroCeramiore 19:30 Organizzazione dei lavoriore 20:00 Cenaore 21:30 Serata in fraternitàMartedì 24
Ordinati al Presbiterio
ore 08:00 Lodi e meditazione DonAngelo Passaroore 09:00 Colazioneore 10:00 Relazioni: Prof.ssa Bruna
Costacurta, Non è bene che il prete sia
solo…. Il carattere sponsale del ministe-
ro ordinato nella Scrittura.Prof. P. Innocenzo Gargano, Non è
bene che il prete sia solo…. Il caratteresponsale del ministeroordinato nella Tradizione ecclesiale.ore 11:00 Intervalloore 11:30 Relazione: Prof. Don Rober-
to Repole, Il Presbiterio nella sua veri-
tà piena è un mysterium. L’identità rea-le della fraternità presbiterale.ore 12:15 In dialogo con i relatoriore 13:00 Pranzoore 15:30 Laboratori: proposte e propo-sizioniore 17:00 Intervalloore 17:30 Laboratori: proposte e propo-sizioniore 18:30 Celebrazione Eucaristica pre-siede S.E.R. Card. Beniamino Stella Pre-fetto della Congregazione per il Cleroore 20:00 Cenaore 21:30 Serata in fraternitàMercoledì 25
Per una Chiesa in uscita
ore 08:00 Lodi e meditazione DonAngelo Passaroore 09:00 Colazioneore 10:00 Relazioni: Prof. Franco
Miano, La diversa corresponsabilità di
laici e presbiteri nell’unica missione del-
la Chiesa. Per un’assunzione consape-vole del servizio ecclesiale.
S.E.R. Mons. Luciano Monari, La
carità pastorale, amore indiviso di Cri-
sto e della Chiesa. La perenne sorgentedel ministero e della vita dei presbiteriuniti nel Presbiterioore 11:30 Intervalloore 12:00 In dialogo con i relatoriore 13:00 Pranzoore 15:30 Laboratori: proposte e propo-sizioniore 17:00 Intervalloore 17:30 Vincenzo Morgante intervistaS.E.R. Mons. Nunzio Galantino, Segre-tario generale della CEIore 18:30 Celebrazione Eucaristica pre-siede S.E.R. Mons. Nunzio Galantinoore 20:00 Cenaore 21:30 Serata in fraternitàGiovedì 26
ore 08:00 Lodi e meditazione DonAngelo Passaroore 09:00 Colazioneore 10:00 Relazione di chiusura Prof.Don Dario Vitaliore 11:00 Conclusione S.E.R. Mons.Carmelo Cuttittaore 11:30 Celebrazione Eucaristica pre-siede S.E.R. Card. Paolo Romeoore 13:00 Pranzoore 14:30 Partenze
®
Musica, gusto e preven-zione. È stato questo il
mix della serata di raccolta fondi asostegno della attivitàdella LILT (Lega perla Lotta contro iTumori) di Catania“A Scacciata per
scacciare il cancro”che ha avuto luogodomenica 11 ottobre,per l’intera giornata,nel Giardino Marto-glio di Belpasso, suiniziativa della localedelegazione LILT in collaborazionecon il Comune di Belpasso.L’iniziativa, che rientra nel programmadella Campagna Nastro Rosa 2015“LILT for Women”, che si svolge ognianno a ottobre con l’obiettivo di sensi-bilizzare sulla prevenzione del cancroal seno, ha visto, in mattinata, l’apertu-ra degli stand di hobbistica e artigiana-to domestico; nel pomeriggio l’esibi-zione degli sbandieratori del “Rione
Panzera” di Motta Sant’Anastasia; e,in serata, la degustazione, con un pic-colo contributo, della “scacciata” pre-parata da pasticcieri e panificatori bel-passesi, e lo spettacolo con protagonistidiversi artisti che hanno voluto lancia-
re, anch’essi, un messaggio a favoredella prevenzione oncologica.Nel Giardino Martoglio, all’imbrunire,è stato come celebrare un Natale anti-cipato, visto che la “scacciata”, piattonatalizio per eccellenza sia di Catania,sia di Belpasso, è stata proposta agliintervenuti nei gusti della tradizioneetnea. Lo spettacolo, presentato daAnna Giarratana, ha visto l’esibizio-ne della band belpassese dei Leakers,dei Lautari, di Rita Botto e dell’Or-chestra a plettro “Città di Taormina”.Da parte degli artisti un convinto soste-gno alla campagna LILT ricordataanche dalla fontana del Giardino Mar-toglio, appena restaurata e illuminata dirosa, per lanciare un messaggio alledonne presenti: la prevenzione è l’armapiù efficace nella battaglia contro il can-cro al seno.Intervenendo, l’Assessore belpassese aiServizi Sociali, Bianca Prezzavento,ha detto che l’Amministrazione Comu-nale è al fianco della LILT e che conti-nuerà a sostenere le diverse visite diprevenzione che si svolgono durantel’anno nel centro pedemontano.Claudia Doria, responsabile provin-ciale LILT per il volontariato haaggiunto: “Questa serata, oltre adessere una vera e propria festa, è ancheun mezzo per promuovere prevenzione
e volontariato. E da qui lanciamo unappello affinché in tanti si accostino alvolontariato al fianco della LILT,donando anche poco del proprio tempolibero negli ospedali catanesi per unaesperienza che arricchisce chi la com-pie”.Una convinta adesione alle campagneLILT da parte della cantante folk sici-liana Rita Botto, che ha parlato anchedella sua battaglia contro il cancro: “Èuna questione che mi riguarda da vici-no, in quanto sono stata anche io toc-cata da questo male e sono sensibilealla battaglia a favore della prevenzio-ne. Come artisti siamo chiamati a dareun nostro contributo. Ognuno lo facome può e noi siamo qui per chiama-re tutti a raccolta con la nostra voce”.Infine il Presidente provinciale dellaLILT, Carlo Romano: “Siamo moltosoddisfatti per questa serata allestitadalla delegazione di Belpasso che hafatto incontrare i gusti siciliani, la pre-venzione e lo spettacolo. Siamo grati aibelpassesi che hanno risposto conentusiasmo a questa iniziativa, e daparte nostra non posso che confermarel’impegno per una attività continua cheabbia come obiettivo la prevenzioneoncologica”.
Pietro Nicosia
Sensibilizzare con gustoBelpasso serata di raccolta fondi a favore della LILT di Catania
Prospettive - 25 ottobre 20154
PRIMOPIANO
novembre -in questo mese datano lepiù importanti tappe della loro vita-del 1951 si riunì per l’ultima volta lafamiglia al completo nella casaromana. Papà Luigi transitò al cieloil 9, giorno della Dedicazione dellaCattedrale del Papa, da loro tantoamato. Maria, trascorsi gli ultimianni della sua vita in preghiera e inspirituale unione col suo Gino, loraggiunse nella patria beata il 25agosto 1965, mentre si trovava a Ser-
ravalle, presso Camaldoli, dopo ave-re rivolto l’ultimo saluto alla BeataVergine all’Angelus di mezzodì.Anche lei fu sepolta al Verano accan-to al marito; sul finire degli anniOttanta i loro corpi furono traslatinel cimitero delle claustrali trappistedi Vitarchiano, per essere in seguitosistemati nella Cappella dell’Unitàdei cristiani del medesimo monaste-ro. Da alcuni anni le venerate reli-quie degli sposi beati sono state col-locate nella Cappella della cripta delsantuario romano della Madonna
Divino Amore.San Giovanni Paolo II fu felice diaver potuto beatificare, quale fruttodel Grande Gubileo, i coniugi Bel-trame Quattrocchi. Fu dom Paolino achiedere l’introduzione del processocanonico dei genitori; non per nullaa partire dal 1977, fu postulatore ditante cause, tra cui quelle relative aibeati Gabriella Sagheddu, IdelfonsoSchuster e Giuseppe BenedettoDusmet.
®
(continua da pag. 3)STORIA...
Ordinati al presbiterioper una chiesa in uscita
Da sx Gino Asero (LILT Belpasso);l’Assessore Comunale ai Servizi Sociali,Bianca Prezzavento; la presentatriceAnna Giarratana; il vicepresidente delConsiglio Comunale di Belpasso,Fiorella Vadalà; la Dott.ssa MilenaMotta (volontaria LILT); Claudia Doria(Responsabile volontariato LILTCatania)
Trinità.
Il messaggio dei Vescovi per il IV Convegno regionale dei presbiteri
Nella recente legge diStabilità, approvata la
scorsa settimana in Consiglio deiMinistri, è stato inserito un bandoche ha lasciato molto perplessi,ovvero l’apertura di 22mila salegiochi. Si tratta di concessioni delladurata di nove anni per15mila nuove agenziedi scommesse e 7milacorner, cioè gli angolinei bar e negli esercizidi altro tipo, anche nelleedicole, dove gli eser-centi possono installareslot e video-lottery. Conquesto sistema il gover-no prevede di incassareentrate pari ad un mil-iardo di euro. In partericavato dall’aumentodella tassazione e dallegare che partano da unabase d’asta di 30milaeuro per le agenzie e
15mila euro per i corner. Aumenterà,però, anche il Prelievo erariale del
2% sulle slot, arrivando al 14,5%, edello 0,5% sulle vlt, che così salireb-
be al 5,5%. Sarannocolpite esclusiva-mente le modalità digioco con la tassa-zione più elevatamentre quelle sullescommesse rimanefissa, (0,2% onlinee 2% in agenzia).Lo Stato incassereb-be 506 milioni perle slot e 107 milioniper le Vlt, in totale613 milioni. Conl’ingresso dellenuove sale giochiaumenterà cosi ilnumero dei locali
dedicati all’intrattenimento ma conuna forte vocazione al gioco d’azzar-do. Al momento sul territorio nazio-nale sono presenti 5mila agenzie, dicui 2.200 sanate dalla legge di stabi-lità dello scorso anno per un incassoda 117 milioni di euro e 6.500 cor-ner. Numeri che ovviamente non ten-gono conto del mercato nero del gio-co. E non è da escludere che tra lepieghe della Legge di Stabilità siaprevista una nuova sanatoria per iCtd, i centri di trasmissione dati, ille-gali in Italia, molte volte finiti nelmirino delle Fiamme Gialle per laconnivenza con la criminalità orga-nizzata. Quello che più sorprende èche il bando è uscito fuori pochigiorni dopo la nomina del sociologoMaurizio Fiasco ad Ufficiale del-
l’Ordine al Merito della RepubblicaItaliana per “la sua attività di studioe ricerca su fenomeni quali il giocod’azzardo e l’usura”. Una vera con-traddizione: “È un’ulteriore coloniz-zazione del territorio – ha spiegato ilsociologo - E poi si sceglie di nonaumentare la tassazione sulle scom-messe per evitare che la gente nonvada a giocare. Insomma è un nuovoincentivo al dramma dell’azzardo.L’aumento della tassazione su slot eVlt poi sarà sulla filiera o sul monte-premi? Sarebbe ovviamente moltodiverso”. Severo anche il giudizio diFilippo Torrigiani, coordinatore delgruppo di lavoro sull’azzardo diAvviso pubblico, l’associazione tra icomuni suoi temi della legalità:“Sono anni che ci danniamo perarginare il fenomeno dell’azzardo einvece lo si aumenta continuamente.Lo Stato sembra solo alla ricerca delprofitto sul mercato della miseria”.Dello stesso avviso don Ciotti del-l’Associazione Libera che parla diipocrisia: “È inaccettabile che di quasi denunci la crescita delle ludopatiee di là si continui a spingere il gioco.È una ipocrisia. E lo sanno”. Mentreva segnalato poi l’ennesimo rinvio diun disegno di legge che vieta la pub-blicità sulle scommesse. Capofila diquesta battaglia è stato il Movimen-to 5 Stelle appoggiato da numeroseassociazioni che si battono controquello che è stato definito l’azzardodi Stato. “Un gioco sporchissimoche punta solo al rinvio”, hannoaccusato i parlamentari pentastellati.Si preannuncia cosi un’invasionecontro ogni politica sociale di con-trasto alla ludopatia. Una male sub-dolo che coinvolge tre milioni di ita-liani, dati ufficiali e approssimativiche non tengono conto del sommer-so, e costa alla Sanità pubblica oltre2 miliardi di euro.
Filippo Cannizzo
Prospettive - 25 ottobre 2015 5
PRIMOPIANO
5555
L’azzardo della finanziaria
Legge di Stabilità, via libera a 22 sale giochi
Lunedì 12 ottobre si sonocompiuti 120 anni dalla
morte di mons. Antonino Caff, chefu dal 1882 vescovo titolare di Dio-cesarea di Cicilia e ausiliare del bea-to cardinale arcivescovo di Catania,Giuseppe Benedetto Dusmet, vicariocapitolare dell’arcidiocesi alla suamorte ed anche ausiliare del nuovoarcivescovo Giuseppe FrancicaNava, governando l’arcidiocesi pri-ma del rientro in sede del nunzioapostolico e futuro cardinale catane-se. Caff era stato anche rettore delseminario arcivescovile dei chierici,promotore a sue spese della costru-zione del seminario estivo di villeg-giatura di San Giovanni la Punta, dal1878 priore del capitolo canonicaledella Cattedrale, dopo essere stato,ancora diacono, canonico della chie-sa Collegiata Santa Maria dell’Ele-mosina di Catania assieme a suo fra-tello sac. Giuseppe fondatore del-l’associazione dei bambini detta LaMadonna dei bambini” in Sant’Aga-ta la Vetere.Il presule catanese fu un generosomecenate (finanziò con lungimiran-za le opere del prete scienziato padreSalvatore Franco di Biancavilla) e sidistinse per la carità verso il prossi-mo. Nel 1867 aveva ospitato in unasua casa di città l’abate e poi arcive-scovo mons. Dusmet, diventata pic-cola sede di monastero e di episco-pio, in attesa di poter disporre delpalazzo arcivescovile in corso diristrutturazione dopo essere statooccupato dal comando militare.Era stato il Caff -come sottolineamons. Gaetano Zito, docente di Sto-ria della Chiesa nello Studio teologi-co San Paolo, nel volume “La curapastorale a Catania negli anni dell’e-piscopato Dusmet (1867-1894)Galatea editrice 1987- a comunicareal Dusmet da Roma, dove si trovavaper una pendenza giudiziaria dellamensa arcivescovile, le lettere delcardinale segretario di Stato MarianoRampolla e dell’uditore Giulio Boc-cali circa la sua elezione al cardina-lato, datata il giorno di Natale del1888.Antonino Caff, figlio di Giuseppe edi Giuseppa Caruso, nacque il 9luglio 1833 a Catania nel cui semi-nario arcivescovile ricevette, duranteil rettorato di mons. Giovanni Gutta-dauro, la formazione al sacerdoziofino all’ordinazione avvenuta il 19dicembre 1857 per le mani delvescovo Felice Regano il quale due
anni dopo lo nominò vice rettore,carica che mantenne fino al 15 apri-le 1867 allorché il novello arcivesco-vo Dusmet lo nominò reggente prov-visorio in sostituzione del dimissio-nario Gioacchino Russo. Dal 16luglio 1868, anno in cui divennecapitolare del Duomo e poi tesoriere,sino alla sua morte resse il semina-rio, anche quando le sue condizionidi salute, sempre malferme, sarebbe-ro decisamente peggiorate.Tra le rilevanti cariche ecclesiastichericoperte, ricordiamo: moderatore econsigliere di diversi ospizi di bene-ficenza e opere pie. Per la solerzia ela capacità, scrive il prof. Zito, dimo-strate nel guidarle con diligenza,tenacia e dedizione, si fece ben vole-re dal popolo “il quale ebbe modo diapprezzarlo anche per la sua carità,ampiamente elargita sull’esempiodel suo arcivescovo”. In un rapportodella Polizia fu segnalato per lo zelo,l’amore e la filantropia con la qualeamministrava le istituzioni religiose,doti che ebbero l’effetto di esserepromosso all’episcopato tra l’esul-tanza generale dei catanesi e suespresso desiderio del Dusmet chevoleva gratificarlo per la sua irre-prensibile condotta e per essere mol-to stimato dal popolo. Fu anche rite-nuto un possibile successore delDusmet, di cui fu fedelissimo colla-boratore.Caff fu consacrato vescovo in Catte-drale, dove era stato anche ordinatosacerdote, nella solennità dell’As-sunzione del 1882 dallo stesso arci-vescovo assistito da mons. GiovanniGuttadauro, ormai vescovo di Calta-nissetta, e mons. Giovanni Blandinivescovo di Noto, suo compagno distudi in seminario. C’è da precisareche Caff per 7 anni rimase giuridica-mente un semplice vescovo “titola-re” per diventare ufficialmente ausi-liare del Dusmet solo l’11 febbraio1889 durante la sua permanenza aRoma in occasione della promozionecardinalizia dell’arcivescovo diCatania.Alla morte del cardinale arcivescovoDusmet Caff, da uomo prudente,operoso e zelante, resse la diocesi inquanto priore eletto vicario capitola-re, stimato e ritenuto da tutti idoneoalla successione del compianto santocardinale. Le autorità civiche, la
nobiltà cittadina e il popolino lo sti-mavano nonostante fosse di “bassinatali”, anche se erano arrivate daCatania alla Santa Sede numeroselettere anonime contro l’operato delDusmet e del suo ausiliare.Un sostenitore di tale promozioneera stato l’arcivescovo di Messina, ilcardinale Giuseppe Guarino, mentremons. Guttadauro aveva espressoampie riserve. Anche le peggioratecondizioni di salute contribuirono anon prendere più in considerazionela nomina del Caff, il quale, colpitoda apoplessia, non fu più in grado digovernare l’arcidiocesi e nel maggio1895 nominò mons. Rosario Riccio-li vicario capitolare sostituto.Cinque mesi dopo il vescovo Caffsarebbe morto tra il rimpianto gene-rale di un ecclesiastico che era vissu-to all’ombra benefica di un santoarcivescovo, aveva ben difeso i dirit-
ti della chiesa catanese e aveva cer-cato di mantenere unito il clero cata-nese nell’impegno pastorale attentoalle necessità del popolo.
A.B.
Uomo prudente, operoso e zelante
120 anni dalla morte di Antonino Caff, Vescovo ausiliare del Dusmet
Corso per ministri straor-dinari della distribuzionedella S. Comunione evolontari operanti nel set-tore della salute
Sabato 7 novembre 2015
La pastorale della salute:
dalle origini alle note
CEI.
Le Cappellanie Ospeda-
liere: nuove frontiere per
una pastorale della salute
efficace.
Don Mario Torracca
Domenica 8 Novembre
La malattia nell’AT e nel
NT.
Don Giuseppe Bellia
Sabato 14 Novembre
La malattia e la sofferen-
za nel Magistero della
Chiesa.
Don Antonino Sapuppo
Il ministero della conso-
lazione.
P. Salvatore Russo
Domenica 15 Novembre
I sacramenti di guarigio-
ne.
I ministeri nella Chiesa.
Don Pasquale Munzone
Sabato 21 Novembre
La Celebrazione Eucaristi-
ca.
Don Vincenzo Branchina
Domenica 22 Novembre
L’approccio al malato e la
relazione d’aiuto.
Dott.ssa Silvia Alaimo
Sabato 28 Novembre
I compiti specifici del
ministero straordinario
della distribuzione della
S.Comunione.
Don Giovambattista Zappa-là
Domenica 29 Novembre
Le opere di misericordia
corporali nell’anno giubi-
lare.
Don Pietro Longo
®
Uffici Liturgico e Pastorale della Salute
Prospettive - 25 ottobre 201566
Dall’Agenda dell’Arcivescovo
Notizie in breve dal 26 al 31 ottobre
Lunedì 26
•• Ore 9.00 Maniace, parrocchia S.Sebastiano: Visita pastorale.
Martedì 27
•• Ore 9.00 Maniace, parrocchia S.Sebastiano: Visita pastorale.
Mercoledì 28
•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.
•• Ore 19.00 Catania, Basilica Col-legiata: celebra la S. Messa.
Giovedì 29
•• Ore 10.00 Viagrande, ResidenzaSS. Salvatore: incontra i sacer-doti del II Vicariato.
Venerdì 30
•• Ore 16.00 Catania, Istituto Teo-
logico S. Paolo: prende parteall’inaugurazione del nuovoanno accademico.
Sabato 31
•• Ore 19.00 Paternò, parrocchiaCristo Re: celebra la S. Messa epresenta il nuovo parroco DonNuccio Puglisi.
®
CancelleriaS.E. Mons. Arcivescovo ha nominato:
- in data 20 aprile 2015, il Rev.do Sac. GIO-VANNI ROMEO Assistente Ecclesiasticodei Cavalieri della Mercede, Commenda diS. Tommaso in Catania;
- in pari data, il Rev.do Mons. AGATINOCARUSO Assistente Spirituale dell’Asso-ciazione Comunità Laicale MissionariaMariana in Mascalucia;
- in data 11 maggio 2015, la Dott.ssa GRA-ZIA SPAMPINATO Commissario Arcive-scovile della confraternita Circolo Operai inCatania;
- in data 19 maggio 2015, il Rev.do Sac.ANTONINO DE MARIA AssistenteEcclesiastico della confraternita Associa-zione Cattolica Gesù Giuseppe e Maria inCatania;
- in data 26 maggio 2015, il Rev.do Sac.AGRIPPINO SALERNO CommissarioArcivescovile della confraternita S. Antoniodi Padova in Biancavilla;
- in data 29 giugno 2015, il Rev.do Sac.AGRIPPINO SALERNO Rettore dellachiesa Madonna del Rosario in Biancavilla;
- in pari data, il Rev.do P. GAETANOCOSTA C.P. Consigliere Spirituale dellaComunità Liberi in Cristo in Mascalucia;
- in data 14 luglio 2015, il Rev.do P. FRAN-CESCO LUPO S.J. Cappellano dell’Istitu-to Penitenziario di Catania-Bicocca;
- in 23 luglio 2015, il Rev.do Sac. GIUSEPPEMAIELI Organista della Basilica Catte-drale S. Agata V. e M. in Catania;
- in data 24 luglio 2015, il Rev.do Sac. SAL-VATORE ALÌ Amministratore Parrocchia-le della parrocchia S. Maria dell’Alto inPaternò;
- in data 08 agosto 2015, il Rev.do Mons.BARBARO ANTONIO SCIONTI Parrocodella parrocchia della Basilica Cattedrale S.Agata V. e M. in Catania;
- in data 27 agosto 2015, il Rev.do Mons.SALVATORE GENCHI Rettore dellachiesa S. Chiara in Catania;
- in pari data, il Rev.do Don FRANCESCOBONTA’ S.d.B. Cappellano dell’IstitutoPenale per i Minorenni di Catania-Bicocca;
- in data 1° settembre 2015, il Rev.do Sac.PIETRO GALVANO Parroco della parroc-chia Beato Padre Pio da Pietrelcina in Cata-nia;
- in pari data, il Rev.do Sac. GIOVANNIROMEO Parroco della parrocchia Imma-colata Concezione della B.M.V. dei Mino-ritelli in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREFABIO VASSALLO Parroco della parroc-chia S. Maria Ausiliatrice e S. DomenicoSavio a Fossa Creta in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. ROSARIOMAZZOLA Parroco della parrocchia S.Cuore di Gesù al Fortino in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. IGNAZIOCOCO Parroco della parrocchia S. Mariadegli Ammalati in S. Gregorio di Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. ALFIO CAR-CIOLA Parroco della parrocchia Santi Pie-tro e Paolo in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. ANTONINOD’EMANUELE Parroco della parrocchiaCristo Re in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. DOMENICOGUERRA Parroco della parrocchia S.Chiara in Librino in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. FRANCESCOLEONARDI Parroco della parrocchia S.Maria del Carmelo al Canalicchio in Cata-nia;
- in pari data, il Rev.do Sac. SEBASTIANOCRISTALDI Parroco della parrocchia S.Caterina A.V. e M. in Pedara;
- in data 14 settembre 2015, il Rev.do Sac.DUILIO ANTONIO MELISSA Respon-sabile del Corso Propedeutico del Semina-rio Arcivescovile dei Chierici di Catania;
- in pari data, il Rev.do Don AGRIPPINOBELLINO S.d.B. Vicario Parrocchiale del-la parrocchia S. Maria della Salette in Cata-nia;
- in pari data, il Rev.do Don SALVATORECULTRERA S.d.B. Vicario Parrocchialedella parrocchia S. Cristoforo alle Sciare inCatania;
- in pari data, il Rev.do Don PAOLO FICHE-RA S.d.B. Rettore della chiesa S. GiovanniBosco in Catania;
- in data 21 settembre 2015, il Rev.do Sac.ANTONIO COTZA Correttore Spiritualedella Misericordia di S. Pietro Clarenza;
- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREGULISANO Parroco Moderatore e ilRev.do Mons. ALFIO SALEMI Parroco insolido della parrocchia S. Luigi Gonzaga inCatania;
- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREALÌ Parroco della parrocchia Spirito Santoin Paternò;
- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREPATANÈ Parroco della parrocchia S. Mariadell’Alto in Paternò;
- in pari data, il Rev.do Sac. GAETANOROBERTO PUGLISI Parroco della par-rocchia Cristo Re in Paternò;
- in data 23 settembre 2015, il Rev.do Sac.ANTONINO SAPUPPO AmministratoreParrocchiale della parrocchia S. Nicolò daBari in Trecastagni;
- in pari data, il Rev.do Sac. ALFIO TORRI-SI Amministratore Parrocchiale della par-rocchia Santi Martiri Alfio Filadelfo e Ciri-no in Trecastagni;
- in data 30 settembre 2015, il Rev.do DonCRISTIAN SCUDERI S.d.B. Incaricatodell’Oratorio S. Francesco di Sales in Cata-nia;
- in data 1° ottobre 2015, il Rev.do Mons.ANTONINO VITANZA Parroco dellaparrocchia S. Maria di Nuovaluce in Cata-nia;
- in data 05 ottobre 2015, il Rev.do P. SILVA-NO CONTRONE C.S.S. Vicario Parroc-chiale della parrocchia S. Marco in Treme-stieri Etneo;
- in 07 ottobre 2015, il Rev.do Sac. ALDOMIGNEMI Parroco della parrocchia S.Maria del Rosario in Catania;
- in data 08 ottobre 2015, il Rev.do P. CLAU-DIO CICCHELLO O.F.M. Vicario Foraneodel V° Vicariato;
- in pari data, il Rev.do Sac. IGNAZIOCOCO Rettore della chiesa ImmacolataConcezione di Maria Santissima in S. Gre-gorio di Catania;
- in data 09 ottobre 2015, il Rev.do P. GIAN-LUCA CAPELLO P.I.M.E. Vicario Par-rocchiale della parrocchia S. Maria dellaSalute in Catania;
- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREPATANÈ Rettore della chiesa S. Domenico,della chiesa S. Margherita e della chiesa S.Maria di Valle Giosafat in Paternò;
- in pari data, il Rev.do Sac. VINCENZOBRANCHINA Direttore Spirituale delCorso Propedeutico del Seminario Arcive-scovile dei Chierici di Catania;
- in pari data, il Rev.do Mons. SALVATORESCRIBANO Membro della CommissioneDiocesana per il Diaconato Permanente eDirettore per la Formazione Spirituale deiCandidati.
Si comunica, altresì:
- con decreto dello 04 giugno 2015, Reg. n.63, fol. 169, S.E. Mons. Arcivescovo haapprovato, ad quinquennium, il nuovo Sta-tuto e il nuovo Regolamento della Consul-ta Diocesana per i Beni Culturali Ecclesia-stici;
- con decreto, in pari data, Reg. n. 64, fol. 170,S.E. Mons. Arcivescovo ha costituito, per ilquinquennio 2015-2020, la Consulta Dio-cesana per i Beni Culturali Ecclesiastici, cherisulta così composta:
- Sac. CARMELO SIGNORELLO, Presi-dente, Diac. ALFIO DAQUINO, Segreta-rio, Dott.ssa GRAZIA SPAMPINATO,Prof. Arch. EUGENIO MAGNANO DISAN LIO, Ing. MAURIZIO ERBICELLA,Arch. GIUSEPPE SCIACCA, Sac. GIO-VANNI SCIUTO, Sac. GIOVAMBATTI-STA ZAPPALÀ, P. ILDEBRANDO SCI-COLONE O.S.B., Membri;
- con decreto del 29 giugno 2015, Reg. n. 69,fol. 173, S.E. Mons. Arcivescovo ha rico-stituito il Tribunale Diocesano per la Causadi Beatificazione e Canonizzazione dellaServa di Dio Giuseppina Faro, laica, e laCommissione Storica, che risultano cosìcomposti:
- S.E. Mons. SALVATORE GRISTINA,Arcivescovo, Presidente, Sac. GIUSEPPEPUTRINO, Giudice Delegato, Sac. CAR-MELO SALVATORE ASERO, Promoto-re di Giustizia, Sig. GIUSEPPE BARBA-GALLO, Notaio Attuario, Sig. FRANCOBENINATO, Notaio Attuario Aggiunto,Sig. GERARDO TURCHETTI, Cursore,Mons. GAETANO ZITO, PresidenteCommissione Storica, Sac. GIUSEPPEGULITI e Dott. SALVO DE LUCA,Membri.
Domenica, 25 ottobre,alle ore 19:30, presso il
Santuario San Francesco d’Assisiall’Immacolata di Catania, si svolge-rà un incontro sul tema: “Ero fore-
stiero e mi avete ospitato”, promos-so dall’Ordine Francescano Secolaredi Catania in collaborazione con laConsulta delle Aggregazioni Laicalidella Diocesi. Relatori: don Piero
Galvano, Direttore Caritas Diocesa-na, don Giuseppe Cannizzo, Diretto-re Ufficio Migrantes di Catania e donSantino Tornesi, Direttore UfficioMigrantes di Messina.L’iniziativa vuole ricordare lo ‘Spiri-to di Assisi’, l’incontro di preghieraper la pace tra leader di diverse reli-gioni voluto ad Assisi nel 1986 da S.Giovanni Paolo II, del quale que-
st’anno ricorre il 29° anniversario.Come gesto concreto per la pace,durante l’incontro sarà effettuata unaraccolta straordinaria di olio extra-vergine di oliva da destinare allaCaritas Diocesana per le esigenzedella mensa dell’Help Center.
®
INCONTRO SUL TEMA:“Ero forestiero e mi avete ospitato”
Ordine Francescano Secolare e Consulta delle Aggregazioni Laicali
Domenica 11 Ottobre si è
svolto il primo incontro
del gruppo di giovani coppie delle par-
rocchie S. Angela Merici e Divina
Misericordia di Misterbianco, con la
guida di Don Salvatore Reina e Don
Salvo Bucolo. Tale gruppo è indirizza-
to a far sperimentare e a far vivere alle
coppie una spiritualità di tenerezza
nuziale, allo scopo di rendere gli sposi
consapevoli del mistero grande che
essi vivono, e di farli crescere nella
dimensione dell’affettività, intesa
come tenerezza, per giungere alla reci-
procità del dono, dell’accoglienza e del-
la condivisione. Per raggiungere tale
obiettivo, si è sviluppato un itinerario
che parte dalle fragilità della coppia,
considerandole non come un difetto,
ma come un potenziale, una risorsa
importante, perché consentono ai
coniugi di rendersi reciprocamente
recettivi di amare senza la pretesa di tra-
sformare l’altro. La coppia è così posta
in cammino, facendo diventare la fra-
gilità una forza di cambiamento verso
una rinnovata capacità di tenerezza e
d’amore. La prima fragilità da cui sia-
mo partiti (che è anche stato il tema del
primo incontro) è stata la differenza di
genere, maschile e femminile, che
spesso genera molti conflitti di coppia.
Partendo dalla proiezione di un video
che ha mostrato ai ragazzi come dinan-
zi a una stessa situazione l’uomo e la
donna reagiscono in modo diverso, si è
evidenziato come la differenza di com-
portamenti, di immaginazione emotiva
e di azioni, è tipica dei due sessi. Spes-
so non si prende consapevolezza o si
sottovaluta questo elemento. Gli ani-
matori hanno così stimolato le coppie a
esternare i loro pensieri e le loro idee,
ponendo loro delle domande e riflet-
tendo insieme che il
maschile e il femminile,
proprio per la bellezza del-
la loro differenza, comple-
tano una ricchezza straor-
dinaria che alimenta la
reciprocità. Fondamenta-
le, pertanto, rifarsi alla
volontà buona del Creato-
re, Che «maschio e femmi-
na li creò». La donna deve
finalmente dire: «è bene
che io sia femmina»; e
l’uomo deve finalmente
dire: «è bene che io sia
maschio». Alla fine dell’incontro,
come simbolo, sono state date a ciascu-
na coppia due candele, una rosa e l’altra
azzurra attraverso una piccola dinami-
ca. Ciascun marito ha preso la candela
azzurra (segno della propria identità) e
l’ha consegnata alla pro-
pria moglie a significare
che nella loro promessa
nuziale di amore egli si è
affidato totalmente alla
propria consorte. Subito
dopo la moglie accende la
candela azzurra affidata-
gli dal proprio marito,
attingendo la fiamma da
una lucerna posta davanti
a un’icona nella Divina
Misericordia. Tutto que-
sto sta ad indicare che la
moglie accoglie il marito
non sminuendo la propria mascolinità,
ma anzi conducendolo alla propria bel-
lezza e dandogli luce soprattutto attin-
gendo dalla Luce di Cristo Sposo pre-
sente nel loro sacramento nuziale.
Viceversa, ciascuna moglie fa lo stesso,
consegnando la candela rosa al proprio
marito, che l’accende dal lucerniere
posto davanti all’immagine di Gesù,
indica che sarà lui a rendere più bella e
più luminosa la sua femminilità. Solo
accogliendo e amando la loro differen-
za sessuale, non solo le fragilità di cop-
pia diventano una risorsa e una ric-
chezza per la vita coniugale e familiare,
ma soprattutto genera un’effusione
grande di tenerezza che rende presente
sacramentalmente la bellezza della
tenerezza infinita di Dio.
Rosaria e Mario Zuccarello
Incontro giovani coppie nelle Parrocchie S. Angela Merici e Divina Misericordia - Misterbianco
La complementarietà rafforzal’identità del marito e della moglie
Prospettive - 25 ottobre 2015 77
Un punto mobile per la
vendita di prodotti tipi-
ci locali, un risto-bar ed una pastic-
ceria. Sono queste le tre startup
avviate dalla Caritas Diocesana di
Catania nel 2015 grazie al Prestito
della Speranza: strumento di micro-
credito promosso dalla Cei e realiz-
zato in collaborazione con il gruppo
Intesa-San Paolo, rivolto a famiglie
e soggetti che desiderano avviare
attività commerciali e imprenditoria-
li per un importo massimo di 25 mila
euro. Nell’anno in corso sono stati
finanziati complessivamente 60mila
euro per tre differenti prestiti. Il
primo di 15mila euro ha permesso
ad un giovane agente di commercio
dall’esperienza decennale di diven-
tare ‘agente’ di se stesso e scommet-
tere sulla vendita e la promozione
dei prodotti tipici siciliani. Con i sol-
di ricevuti dal Prestito della Speran-
za ha potuto aprire la par-
tita Iva, acquistare una
vettura per la vendita dei
prodotti e le materie prime
da immettere sul mercato.
Il secondo prestito di
25mila euro è servito per
l’avvio di un’impresa
familiare. Marito e moglie
insieme ai tre figli apri-
ranno un risto-bar con
laboratorio di tavola calda
e gastronomia. Il finanzia-
mento erogato ha permes-
so di coprire le spese per
la ristrutturazione dei
locali e per l’acquisto di arredamen-
ti e macchinari.
“Il risto-bar si chiamerà ‘Heaven’:
– ha dichiarato la sig.ra Santina
Quattrocchi beneficiaria del prestito
- un nome che non abbiamo scelto a
caso. L’avvio dell’attività
rappresenta il ‘paradiso’,
visto che eravamo disperati
e in famiglia non avevamo
neanche i soldi per man-
giare”. Poi, mi è stato con-
sigliato di rivolgermi alla
Caritas e grazie a tante
persone che hanno creduto
in noi cominciamo una
nuova vita dopo anni di
lavoro precario nel campo
della ristorazione”. Il terzo
prestito dall’ammontare di
20mila euro ha permesso,
invece, ad una donna sola
con figli a carico in età scolare di
realizzare il sogno di aprire una
pasticceria a Misterbianco. In questo
caso il Prestito della Speranza è ser-
vito per sostenere il costo di gestione
dell’attività, per il pagamento inizia-
le delle utenze e per l’acquisto delle
materie prime. “Proprio la Caritas -
ha dichiarato don Piero Galvano,
Direttore Caritas – aiuta a non
perdere la speranza a chi ha perso il
lavoro in tempo di crisi”.
Il servizio di Microcredito in Cari-
tas è attivo dal 2010, quattro gli stru-
menti: Microcredito etico-sociale;
Microcredito regionale; Prestito
della Speranza, famiglie e imprese;
Microcredito per sovra-indebita-
mento e lotta all’usura. “Come
Caritas - ha spiegato infine Salvo
Pappalardo, referente servizio
Microcredito - seguiamo passo dopo
passo i soggetti che intendono
avviare l’impresa attraverso l’as-
colto, lo studio di fattibilità, la
stesura del business plan, e nel pre-
disporre l’istruttoria da sottoporre
agli enti di valutazione, quali
VO.B.I.S, (Volontari Bancari per le
Iniziative per il Sociale) e Intesa-
Sanpaolo. Il Prestito della Speranza
permette a soggetti che non hanno
credibilità creditizia e finanziaria di
ottenere un finanziamento che altri-
menti sarebbe negato”.
®
La mattina di giovedì 13
ottobre 1955 veniva
collocata nell’ingresso principale
dell’androne del grandioso Palazzo
di Giustizia, di piazza Giovanni Ver-
ga a Catania, opera postuma d’impo-
stazione razionalista con sotti-
li richiami al Settecento sici-
liano dell’arch. ing. prof.
Francesco Fichera ed inaugu-
rato due anni prima, la statua
coronata bronzea della Giusti-
zia del noto scultore catanese
m° Domenico Maria Lazzaro
detto M.M. Lazzaro, alta 7
metri e mezzo, pesante 5 ton-
nellate, rappresentata in piedi
nella monumentale figura
mitologica muliebre della pro-
fetessa Temi, la dea del Dirit-
to e della Giustizia che, invece degli
attributi abituali -la classica e tradi-
zionale bilancia e la spada o anche il
fascio littorio- reca nella palma della
mano destra il reo e nella sinistra
l’innocente, con l’ardito significato
artistico, anche se un po’ manicheo,
che aveva ispirato Giotto nel decora-
re la medievale e notissima Cappella
degli Scrovegni a Padova, dove
affrescò al centro della parete di
destra in monocromo, tra le Virtù e i
Vizi, anche l’allegoria della Giusti-
zia.
L’emblematica figura femminile
coronata, regale sull’imponente tro-
no gotico, regge i due piatti della
bilancia dove si ergono due angeli:
uno a sinistra che premia un saggio
ovvero incorona un giusto, mentre
l’altro con la spada sguainata sta per
colpire un malfattore.
L’opera catanese, prima di essere
installata, non aveva avuto una buo-
na accoglienza da parte dell’opinio-
ne pubblica nonostante la buona
fama che godeva il noto, anti-
conformista ed estroso artista
pieno di fantasia, che era
pure un apprezzato scrittore e
poeta, già prestigioso espo-
nente del movimento futuri-
sta catanese siciliano e che
con i colleghi artisti Nunzio
Sciavarello, Francesco Ran-
no e Pippo Giuffrida aveva
fondato l’Istituto statale d’ar-
te di cui fu direttore.
Tanti gridavano allo scandalo
e ripudiavano in toto l’opera
ritenendola offensiva per la Giustizia
e per la città; l’innata vena polemica
dei catanesi si esprimeva negativa-
mente in tanti modi: chi voleva il
simulacro, dal volto severo e assente
e dal ricco manto a pieghe per into-
narsi allo stile dell’immenso edifi-
cio, liberata dai due “pupi” nudi che
rappresentano “la legge è uguale per
tutti”, l’uno con le braccia aperte e a
viso scoperto e l’altro con le mani
che nascondono gli occhi e il viso
per la vergogna dei delitti compiuti.
In tal modo, nell’imbarazzante
incertezza sul da farsi, la statua era
rimasta nel cortile del palazzo del
Genio Civile, fin quando, dopo
diversi mesi di silenzio, il sindaco
Luigi La Ferlita decise di procedere
alla sua naturale destinazione, senza
trovare più alcuna opposizione.
L’imponente statua della dea del
Diritto e della Giustizia fu posta
all’ingresso, a ridosso e in composi-
zione ritmica con i pilastri della fac-
ciata principale, nell’ombrosa “cel-
la” centrale.
Quella mattina autunnale, dimenti-
cate le iniziali perplessità, non man-
carono gli applausi al momento del-
l’inaugurazione della nuova opera
d’arte.
A.B.
Nessuna disuguaglianza davanti alla legge
3 nuove realtà imprenditoriali avviate con il Prestito della Speranza
La Caritas di Catania fa impresa
60 anni fa. La statua della Giustizia nel nuovo Palazzo dei Tribunali
Prospettive - 25 ottobre 20158
Opera da 25 anni a
Catania il “Serra
International club 717”, un club ser-
vice che ha scelto come campo di
azione e di intervento privilegiato la
cura ed il sostegno delle vocazioni
religiose, nel nome di San Junipero
Serra, francescano, missionario del-
la California, recentemente canoniz-
zato.
Fondato nel 1934 a Seattle, per ini-
ziativa di quattro illuminati cattolici
americani si è man mano diffuso nel
mondo e nel 1959 sorse a Genova il
primo Serra Club d’Italia.
Fortemente voluto da Mons. Luigi
Bommarito, arcivescovo di Catania
nel 1990, come aggregato al Serra
club di Palermo nasce a Catania il 7
ottobre 1990 il primo sodalizio e tra
i primi soci fondatori figura l’ing.
Angelo Magrì, che è stato nel tempo
più volte presidente, memoria stori-
ca della vita del Club che insieme
alla formazione religiosa, valorizza
la presenza, la preghiera, la prepara-
zione e la professionalità, a servizio
delle vocazioni al
Sacerdozio.
Una presenza silenzio-
sa, ma zelante e operosa
ha caratterizzato la vita-
lità del Serra club cata-
nese che ha promosso
alcuni soci nelle cariche
nazionali e internazio-
nali, divenendo a sua
volta diffusore del cari-
sma del Serra nella
regione Calabria, dove
sono sorti altri club
associati.
La manifestazione ha avuto inizio
con la celebrazione della Santa Mes-
sa, officiata dall’Arcivescovo Mons.
Salvatore Gristina, come lode e rin-
graziamento per la canonizzazione
di San Junipero Serra e nel corso
dell’omelia è stato commentato il
discorso pronunziato da Papa Fran-
cesco a Washington in occasione
della canonizzazione.
Il nuovo Santo “ha saputo vivere
quello che è ‘la Chiesa in uscita’,
questa Chiesa che sa uscire e andare
per le strade, per condividere la
tenerezza riconciliatrice di Dio”.
Egli “ha saputo lasciare la sua terra,
le sue usanze, ha avuto il coraggio di
aprire vie, ha saputo andare incontro
a tanti imparando a rispettare le loro
usanze e le loro caratteristi-
che”. “Ha imparato a gene-
rare e ad accompagnare la
vita di Dio nei volti di colo-
ro che incontrava rendendo-
li suoi fratelli, cercando di
difendere la dignità della
comunità nativa, proteggen-
dola da quanti ne avevano
abusato.”
Il messaggio di gioia cristia-
na è risuonato come auguri
ai soci del Serra club per
essere sempre testimoni dei
valori e seguendo il motto del santo
americano “Avanti. Sempre avanti”
per annunciare il Vangelo.
Nel corso della manifestazione il
presidente, prof. Giuseppe Burrafato
ha elencati i nomi dei presidenti che
dal 1990 sono succeduti con caden-
za biennale: Rag. Orazio Torrisi;
Ing. Angelo Magrì; Dott.ssa Jolanda
Randazzo Salanitro; Ing. Domenico
Spampinato; Dott. Giuseppe Valen-
ti; Avv. Matteo Licari; Prof.ssa Cet-
tina Molè Ventura; Dott. Francesco
Ortisi; Prof.ssa Marinella Cocuzza
Ferlito; Avv. Ugo. Monterosso;
Dott. Armando Fontana; Avv.
Michele Montalto; Dott. Pier Luigi
Motta; Dott. Nicola Gangemi.
Il presidente Burrafato ha altresì
illustrato le molteplici iniziative cul-
turali e formative che hanno reso
presente e attivo nella città di Cata-
nia il club che cura e sostiene il
seminario e si prende cura della for-
mazione dei seminaristi che si pre-
parano al Sacerdozio.
Mons Caruso, Mons. Algeri e don
Nunzio Capizzi sono i sacerdoti che
seguono le iniziative spirituali del
Serra.
Tra le iniziative elencate figura
anche il concorso annuale promosso
per gli studenti delle scuole, al fine
di sensibilizzarli alla trattazione di
temi che afferiscono ai valori educa-
tivi e morali e far loro prendere
coscienza e consapevolezza delle
scelte etiche e religiose.
Spesso i ragazzi parlano di libertà,
di umanità, di dignità, ma non sem-
pre hanno l’occasione di mettere in
ordine i loro pensieri e di formularli
in maniera organica e sistematica. Il
concorso ha loro consentito di mani-
festare idee e pensieri personali,
frutto di riflessioni e di convinzioni
maturate anche attraverso lo studio.
A tutti i partecipanti e agli insegnan-
ti promotori del coordinamento nel-
le singole scuole viene consegnato
un attestato di partecipazione spen-
dibile come credito formativo per la
carriera scolastica e i lavori selezio-
nati a livello distrettuale partecipano
inoltre ad una seconda selezione
nazionale, riservata agli studenti
dell’ultima classe di ciascun corso.
La presenza del presidente del Serra
International Dante Vannini ha dato
una particolare rilevanza alla ceri-
monia catanese alla quale hanno
partecipato anche i soci dei Clubs di
Acireale, Caltagirone, Piazza Ame-
rina, Reggio Calabria e Rossano
Calabro, collegati al Distretto 77.
GiAd
DIOCESI
8
Sostenere gli araldi del VANGELOSerra Club da 25 anni una presenza viva nella diocesi di Catania
Al vespro di sabato 17
ottobre, nella chiesa San-
ta Maria degli Ammalati di piazza
Bovio, sede provvisoria della parroc-
chia San Berillo vescovo, numerosissi-
mi fedeli dell’antico e vasto rione dei
Malati hanno partecipato, l’ultimo
giorno del triduo di preparazione,
all’annuale festa liturgica, patronale e
titolare, in onore di Maria Santissima
Salute degli Infermi, da secoli venerata
anche in questa storica contrada della
città, luogo preferito e beneficato dal
vescovo Salvatore Ventimiglia che ivi
aveva fatto edificare un’accogliente e
riposante residenza di campagna,
nucleo originale dell’edificio della
Casa di riposo Mons. Ventimiglia e Isti-
tuto San Benedetto.
Dopo l’adorazione eucaristica comuni-
taria, la recita dei misteri gaudiosi del s.
rosario e il canto dei vespri della Beata
Vergine Maria introdotti dal dolce inno
dell’<Ave maris stella>, mons. Rosario
Currò, canonico della Cattedrale e
vicario parrocchiale della parrocchia
San Giuseppe di Pisano in Zafferana
Etnea, ha presieduto la solenne cele-
brazione della s. messa votiva di Maria
Santissima Salute degli Infermi, con
l’assistenza liturgica dell’amministra-
tore parrocchiale sac. Elìa Cannavà e
del ministrante Luigi Ingrasciotta.
Dopo un’ispirata e toccante omelìa sul-
la cara ricorrenza religiosa e sul signi-
ficato cristiano del dolore e della soffe-
renza vissuti in unione con Cristo cro-
cifisso e risorto e con l’amorevolissima
Madre sua e nostra, mons. Currò ha
proceduto al commovente e antichissi-
mo rito liturgico dell’incoronazione
del venerato simulacro processionale
della santa e gloriosa Madre di Dio, effi-
giata col divin Figlio in braccio. Eleva-
ta a Dio la supplice preghiera di bene-
dizione, ha incoronato la sacra imma-
gine di Gesù Bambino e poi quella del-
la Madonna Salus Infirmorum; il popo-
lo dopo un applauso di consenso e di
gioia ha cantato l’antifona “Gloriosa
regina del mondo Maria, sempre vergi-
ne, tu che hai generato Cristo Signore,
sal-
vatore di tutti gli uomini, intercedi per la
nostra pace e salvezza”.
Al momento dell’offertorio diversi par-
rocchiani, processionalmente, hanno
portato all’altare ceste di frutta, di pane
e di altri generi alimentari per i poveri
della città, donati
da alcuni fedeli e
commercianti della
piazza e offerti alle
suore missionarie
della Carità della
beata Madre Tere-
sa di Calcutta della
limitrofa Casa
“Dono di Gioia”.
Dopo l’incensazio-
ne dei doni, dell’al-
tare e della croce, il
celebrante ha
incensato anche
l’immagine della beata Vergine Maria.
Terminata la Comunione sacramentale
dei fedeli, tutta l’assemblea, in segno di
ringraziamento, ha cantato coralmente
l’inno del Magnificat e la preghiera
mariana della Salve Regina, mentre le
campane suonavano a festa per onora-
re anche all’esterno la Madre del
Signore.
Blanc
Santa Maria degli AmmalatiFesta Liturgica Titolare
La Caritas Diocesana
ha incontrato il gruppo
della Fraternità Francescana ‘San
Luigi’ di Catania (Araldini, Gioven-
tù Francescana, Ordine Francescano
Secolare) in occasione del triduo di
preparazione alla festa di
San Francesco d’Assisi di
domenica 4 ottobre. L’in-
contro si è svolto, giovedì 1°
ottobre, nella Parrocchia San
Luigi Gonzaga al fine di sen-
sibilizzare la comunità par-
rocchiale ai temi dell’acco-
glienza e del volontariato.
Presenti, i Parroci, Mons.
Alfio Salemi, don Salvo
Gulisano, don Piero Galva-
no, Direttore Caritas, Salvo
Pappalardo, responsabile
mensa Help Center, suor
Imma, Figlia della Carità, e i rappre-
sentanti dell’Ordine Francescano
Secolare della Parrocchia.
Al termine della Messa si sono sus-
seguiti gli interventi sul valore del-
l’accoglienza da parte di don Piero e
suor Imma, nonché la testimonianza
operativa dei servizi presenti in Cari-
tas a cura di Salvo Pappalardo.
Il gruppo della Fraternità Francesca-
na ‘San Luigi’ conta un centinaio di
aderenti e si riunisce nei locali della
Parrocchia. Nei prossimi
mesi nascerà una collabora-
zione al volontariato con i
giovani della Gi.Fra che si
sono resi disponibili per il
servizio in Caritas.
Inoltre su sollecitazione dei
due parroci, l’intera Comuni-
tà, recependo l’invito di Papa
Francesco ad accogliere i
migranti nelle parrocchie, si
interrogherà sulla possibilità
delle famiglie di accogliere i
profughi.
®
I giovani della Gi.Frapresteranno servizio in Caritas
Incontro Caritas e Fraternità Francescana ‘San Luigi’ di Catania
Prospettive - 25 ottobre 2015 9
DIOCESI
Nell’anno della VitaConsacrata indetto dal
Papa Francesco, e del decimo anni-versario della fondazione della par-rocchia Beato Cardinale GiuseppeBenedetto Dusmet oggi 30 settembre2015, per rispondere alla richiestadell’Arcivescovo Mons. SalvatoreGristina e del parroco Don AmbrogioMonforte, alla presenza della supe-riora regionale delle Figlie di MariaAusiliatrice (FMA) Sr. MariaPisciotta, delle autorità civili del ter-ritorio, dei rappresentanti della Fami-glia salesiana e di moltissimi parroc-chiani, viene aperta, per decreto dierezione canonica della Madre Gene-rale, Sr Yvonne Reungoat la casa perle FMA presso la suddetta parrocchiain Via Genova, 58.La nuova casa è affidata alla prote-zione della missionaria Beata MariaTroncatti. In essa le tre Suore affian-cano le seguenti opere: attività diOratorio Centro Giovanile, catechesiparrocchiale per giovani e adulti,visite agli ammalati, formazione deicatechisti, laboratorio di lavori fem-minili per le mamme, formazione deiMinistranti.Le suore chiamate a questa missionesono: Sr. Giuseppina Bonaccorsi
(Direttrice), Sr. Maria Virzì e SrRosaria Ventura.Il parroco e le persone della parroc-chia hanno accolto con grande gioiaed entusiasmo le Suore; infatti hannocollaborato, con passione e grandecelerità, alla preparazione degliambienti destinati alla piccola comu-
nità. Hanno provveduto, insiemeall’Istituto delle FMA, all’arredo esistemazione del piccolo apparta-mento loro destinato, in modo da ini-
ziare immediatamente insieme leattività parrocchiali.Il giorno dell’accoglienza delle treSuore, destinate alla nuova casa, haavuto inizio con una solenne e senti-ta processione, i giovani hanno porta-to a spalla il simulacro della VergineAusiliatrice seguito da circa un centi-
naio di FMA proveniente da quasitutta la Diocesi, dal nostro Arcive-scovo e dal Parroco, dalle autoritàcivili, dai giovani e da moltissimi
parrocchiani.La Celebrazione Eucaristica è stata lapiù bella espressione del grazie alSignore e alla Vergine Ausiliatrice,per la nuova presenza della vita con-sacrata in parrocchia. La gioia e l’en-tusiasmo aleggiava per tutta la chie-sa, la corale della Parrocchia ha cura-to bene il canto, le ragazze hannoaccompagnato la processione offer-toriale con una delicata danza, lemamme e i papà hanno curato gliaddobbi dell’altare e di tutta la chie-sa, i ministranti hanno accompagna-to tutta la liturgia con serietà e preci-sione. Tutto ha contribuito ad unapartecipazione intensa ed entusiastanon solo della celebrazione Eucari-stica, ma anche del buffet preparatoda loro e offerto a tutti i partecipanti.L’Arcivescovo durante l’omelia haespresso gioia e compiacimento perla presenza delle FMA in questa gio-vane parrocchia di periferia, ha sot-tolineato la collaborazione che c’èstata fra tutte le componenti dellaparrocchia e la bella relazione sulleattività fatta dal segretario del Consi-glio pastorale parrocchiale, si è augu-rato di vedere progredire sempre piùla collaborazione fra i diversi gruppiche lavorano per la parrocchia e, per-
ché no, vedere fiorire anche dellescelte tra i giovani di una vita consa-crata a Dio. Il parroco, ringraziandol’Arcivescovo e la superiora Sr.Maria Pisciotta, ha ricordato di averricevuto anni fa in dono, dalla MadreGenerale delle FMA, la statua diMaria Ausiliatrice. All’arrivo dellastatua in parrocchia si è rivolto a Leidicendole “ Per adesso sei arrivata tuMaria Ausiliatrice, ora però manda alpiù presto le tue figlie. Oggi tra lacommozione di tutti posso dire che lamia preghiera è stata esaudita”. È sta-to così anche nel 1876 quando aChieri Don Bosco manda una statuadella Madonna ai cittadini, dicendoloro: “per ora mando la madre, poiverranno le figlie.” La venuta dellesuore in questa parrocchia intitolataal Cardinale Dusmet è molto signifi-cativa in quanto, si legge nella nostracronistoria, era stato lo stesso Cardi-nale Dusmet a chiedere alla fondatri-ce Suor Maria Mazzarello le suoreper la sua diocesi.L’Ispettrice, alla fine della celebra-zione Eucaristica, ha ringraziatol’Arcivescovo, le autorità civili, ilparroco, i rappresentanti della fami-glia salesiana, venuti per l’occasione,e tutta l’assemblea dei parrocchianiper la calorosa accoglienza riservataalle suore, infine per mano di Sr Giu-seppina Bonaccorsi ha donato all’Ar-civescovo, in segno di gratitudine, unbel quadro della Madonna.La fraternità fra tutti i partecipanti haconcluso la giornata, ma ha apertoimmediatamente la collaborazione atutte le attività parrocchiali. Il giornodopo, a sera, abbiamo visto le fami-glie impegnate per una cena di soli-darietà, mentre nel pomeriggio haavuto subito inizio la catechesi aibambini con sette-otto classi al gior-no, dal primo al quarto anno, più leclassi dell’accoglienza (anno zero)per i più piccoli e la classe per i bat-tesimandi o cresimandi adulti.La settimana seguente il giovedì mat-tina ha avuto inizio l’anno della cate-chesi per le mamme: il primo argo-mento affrontato “perché il Papa haindetto l’Anno della Misericordia”.A seguire i gruppi dell’Oratorio Cen-tro Giovanile: Smile e Open, i gruppisportivi e il gruppo dei ministranti(Savio Club).Il lavoro non manca, né per i catechi-sti né per i vari responsabili di setto-re, né per il parroco, che oltre gliimpegni scolastici, cura in particola-re le celebrazioni dei sacramenti, lacatechesi ai genitori in prossimità delbattesimo del loro figlio, e la prepa-razione dei fidanzati al matrimonio.Per le visite agli ammalati si è inizia-to ad andare insieme al parroco, inmodo da collaborarlo anche in questaopera di misericordia.La presenza delle Figlie di MariaAusiliatrice presso la parrocchia vuo-le essere una risposta del nostro Isti-tuto all’invito del Papa di uscire perraggiungere le periferie esistenziali,e lì portare il Vangelo di Cristo. Spe-riamo con tutto il cuore di portare ilnostro carisma missionario in questoterritorio e collaborare, con la testi-monianza di vita, all’avvento delregno di Dio, per questo ogni giornoci affidiamo a Maria e rinnoviamo lanostra consacrazione a Dio.
A cura delle tre Figlie di Maria
Ausiliatrice della nuova missione
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Raggiungere le periferie esistenzialiPresenza apostolica delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella parrocchia Beato Cardinale Dusmet
Un Grest straordinario,ogni anno sempre
meglio dell’anno precedente! è bellopoterlo dire: il Segreto? ... sono cre-sciuti gli Animatori, di numero e diqualità ! Oltre 250 ragazzi dal Mini-Grest al Grest-Ragazzi, con oltre120 animatori tra adolescenti, giova-ni e adulti!Dai primi giorni con la sfilata riusci-tissima e ormai tradizionale per levie di Barriera e Canalicchio... all’i-naugurazione olimpica, dalle molte-plici attività sportive ai vari laborato-ri, dal mare alle gite, dall’acquaparkagli spettacoli, dalle celebrazionieucaristiche alle preghiere della seracon tutti i ragazzi, animatori e mol-tissimi genitori, dai giochi ben orga-nizzati in cortile alle Mini-Olimpia-di, dalla festa Grest cittadina ai gio-chi d’acqua per animatori e per igenitori, dall’educazione alimentareal Pilates, dal Canta-Grest sino allaFesta finale, con relativa premiazio-ne, dalla verifica alla gita animatori,dalla SYM don Bosco 200 a Torino(14 giovani animatori di Barriera
sono stati presenti nei luoghi di don
Bosco) ai campi-scuola (8 animatori
hanno partecipato al campo anima-
tori di Montagna Gebbia dal 25 al
28 agosto).
Tutti i ragazzi, divisi nelle quattrosquadre i cui nomi “Farina, Acqua,
Lievito, Sale” richiamano simbolica-mente il Pane quotidiano e quelloEucaristico, tema tanto caro nella
pedagogia religiosa di don
Bosco... Accanto al tema del <dono
del pane ... quotidiano> il temadella <vita>, che sprizza da tutti ipori dei nostri ragazzini e animato-ri: nella manica destra dellemagliette abbiamo voluto scriverea chiare lettere il nostro <Sì alla
Vita>!Mini-Grest, Grest-Ragazzi, Grest-Animatori e Grest-Famiglie hannovissuto intensi momenti di gioia efesta salesiana, di incontro e amici-zia, di valori e divertimento … chehanno fatto volare via come un raz-zo i 40 giorni del Grest 2015.E ai primi di settembre ci siamorivisti con gli animatori per lancia-re, anche quest’anno, il Grest set-tembrino: un programma snello,ma intenso, che ha visto oltre 120grestini e circa 40 animatori pre-senti tutti i giorni dal 7 al 13 set-tembre con momenti di animazione efesta, di giochi organizzati e preghie-re conclusive della sera, con tantiragazzi e familiari. Un momentocommovente è stato l’annuale ricor-do di Luca Natoli, un grestino vola-
to via troppo in fretta, ad appena 15anni: oggi, sarebbe stato un validoanimatore, con gli occhi pieni distelle e allegria... Luca aveva unsogno, portare la fiaccola olimpica eogni anno, in silenzio, si esaudisce il
suo desiderio; non c’è stato spazioper le lacrime, perché la gioia e lavoglia di vivere che Luca ha donatoè rimasta nel cuore di quanti lo han-no conosciuto e ricordarlo in allegriaè la cosa più bella che noi tutti pos-siamo fare.Il Grest settembrino si è conclusocon la festa attorno all’altare, ladomenica 13 settembre, tutti a Mes-sa prima, e poi con la gioia di sem-pre tutti a giocare (bravi gli anima-
tori per i tantissimi giochi che hanno
tenuto impegnati per questi altri 7
giorni i nostri Grestini, alla vigilia
dell’inizio della scuola... e stimolato
genitori e ragazzi all’iscrizione alle
attività oratoriane per il nuovo anno
2015-2016 ormai in fase di rilancio
(catechesi, sport, laboratori, grup-
pi...) nel nome del Signore della vitacon lo stile di don Bosco !”
Don Gaetano Urso
Il Grest ... settembrino a Barriera
Lutto nel volontariatocatanese. Il Direttore
della Caritas Diocesana, don PieroGalvano, a nome di tutti gli operato-ri e i volontari, esprime cordoglioper la scomparsa a 71 anni di PippoMaccarrone. Volontario storico cheper anni ha collaborato con la Cari-tas, tra i primi a svolgere a Catania ilservizio di Unità di Strada al fianco
dei senza tetto.“Ci stringiamo alla famiglia e alle
persone a lui care in questo momen-
to di dolore - ha dichiarato don Pie-ro Galvano – il suo impegno al ser-
vizio dei senza tetto sia d’esempio
per tutta la comunità cittadina”.
Unanime anche il ricordo dei volon-tari: “Il nostro amico Pippo, è salito
in cielo. La persona più buona che
abbia mai conosciuto - cosi Gugliel-ma volontaria alla mensa dell’HelpCenter - l’amico di tutti i più bistrat-
tati e diseredati, non c’è più. I fune-rali si sono svolti mercoledì 21, alleore 16, presso la Chiesa Madre diGravina, Parrocchia Sant’Antonio diPadova.
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Morto Pippo Maccarrone storico volontario Caritas
Tenerezza
Non celebriamo un tempio di pietre,ma la casa grande di un Dio che persua dimora ha scelto il libero ventodi sempre, e si è fatto dell’uomo lasua casa, e della terra intera la suachiesa.Nel Vangelo, Gesù con una frusta inmano. Il Gesù che non ti aspetti, il corag-gioso il cui parlare è sì sì, no no. Ilmaestro appassionato che usa gesti eparole con combattiva tenerezza.Gesù mai passivo, mai disamorato,non si rassegna alle cose come stan-no: lui vuole cambiare la fede, e conla fede cambiare il mondo. E lo facon gesti profetici, non con un gene-rico buonismo.Ritorniamo alla scoperta della Paroladi Dio. Bisogna sottolineare subitoche il concetto di adempimento delleScritture è complesso, perché compor-ta una triplice dimensione: un aspettofondamentale di continuità con la rive-lazione dell’Antico Testamento, unaspetto di rottura e un aspetto di com-pimento e superamento.In continuità
Il mistero di Cristo sta in continuitàd’intenzione con il culto sacrificaledell’Antico Testamento; si è attuatoperò in modo molto differente, checorrisponde a parecchi oracoli deiprofeti, e ha raggiunto così una per-fezione mai ottenuta prima. L’Antico Testamento, infatti, è pienodi tensioni tra i suoi aspetti istituzio-nali e i suoi aspetti profetici. Il miste-ro pasquale di Cristo è pienamenteconforme – in un modo però che eraimprevedibile – alle profezie e all’a-spetto prefigurativo delle Scritture;
tuttavia, presenta evidenti aspetti didiscontinuità rispetto alle istituzionidell’Antico Testamento.Queste considerazioni mostrano cosìl’importanza insostituibile dell’Anti-co Testamento per i cristiani, ma nel-lo stesso tempo evidenziano l’origi-nalità della lettura cristologica. Findai tempi apostolici e poi nella Tra-dizione viva, la Chiesa ha messo inluce l’unità del piano divino nei dueTestamenti grazie alla tipologia, chenon ha carattere arbitrario ma èintrinseca agli eventi narrati dal testosacro e pertanto riguarda tutta laScrittura. La tipologia «nelle operedi Dio dell’Antico Testamento ravvi-sa delle prefigurazioni di ciò cheDio, nella pienezza dei tempi, hacompiuto nella Persona del suoFiglio incarnato». I cristiani, quindi,leggono l’Antico Testamento allaluce di Cristo morto e risorto. Se lalettura tipologica rivela l’inesauribilecontenuto dell’Antico Testamento inrelazione al Nuovo, non deve tuttaviaindurre a dimenticare che esso stessoconserva il valore suo proprio diRivelazione che lo stesso nostroSignore ha riaffermato. Pertanto,«anche il Nuovo Testamento esiged’essere letto alla luce dell’Antico.La primitiva catechesi cristiana vifarà costantemente ricorso ». Perquesto motivo i Padri sinodali hannoaffermato che la comprensioneebraica della Bibbia può aiutare l’in-telligenza e lo studio delle Scrittureda parte dei cristiani.
«Il Nuovo Testamento è nascostonell’Antico e l’Antico è manifestonel Nuovo», così si esprimeva conacuta saggezza sant’Agostino suquesto tema. È importante che sianella pastorale che nel-l’ambito accademicovenga messa bene in evi-denza la relazione intimatra i due Testamenti,ricordando con san Gre-gorio Magno che quanto«l’Antico Testamento hapromesso, il NuovoTestamento l’ha fattovedere; ciò che quelloannunzia in manieraocculta, questo proclamaapertamente come pre-sente. Perciò l’AnticoTestamento è profezia delNuovo Testamento; e ilmiglior commento dell’AnticoTestamento è il Nuovo Testamento». Le pagine «oscure» della Bibbiaquali sono? Nel contesto della rela-zione tra Antico e Nuovo Testamen-to, il Sinodo ha affrontato anche iltema delle pagine della Bibbia, cherisultano oscure e difficili per la vio-lenza e le immoralità in esse talvoltacontenute. In relazione a ciò si devetenere presente innanzitutto che larivelazione biblica è profondamenteradicata nella storia. Il disegno diDio vi si manifesta progressivamentee si attua lentamente attraverso tappesuccessive, malgrado la resistenzadegli uomini. Dio sceglie un popolo
e ne opera pazientemente l’educazio-ne. La rivelazione si adatta al livelloculturale e morale di epoche lontanee riferisce quindi fatti e usanze, adesempio manovre fraudolente, inter-
venti violenti, sterminio di popola-zioni, senza denunciarne esplicita-mente l’immoralità; il che si spiegadal contesto storico, ma può sorpren-dere il lettore moderno, soprattuttoquando si dimenticano i tanti com-portamenti «oscuri» che gli uominihanno avuto sempre lungo i secoli,anche ai nostri giorni. Nell’AnticoTestamento, la predicazione dei pro-feti si erge vigorosamente controogni tipo d’ingiustizia e di violenza,collettiva o individuale, ed è così lostrumento dell’educazione data daDio al suo popolo in preparazione alVangelo. Pertanto, sarebbe sbagliatonon considerare quei brani della
Scrittura che ci appaiono problemati-ci. Piuttosto, si deve essere consape-voli che la lettura di queste paginerichiede l’acquisizione di un’adegua-ta competenza, mediante una forma-
zione che legga i testinel loro contesto stori-co-letterario e nellaprospettiva cristiana,che ha come chiaveermeneutica ultima «ilVangelo e il comanda-mento nuovo di GesùCristo compiuto nelmistero pasquale».Perciò vengono esor-tati gli studiosi e iPastori ad aiutare tuttii fedeli ad accostarsi aqueste pagine median-te una lettura che fac-cia scoprire il loro
significato alla luce del mistero diCristo.Cristiani ed ebrei come si pongonorealmente in riferimento alle sacreScritture? Considerando le stretterelazioni che legano il Nuovo Testa-mento all’Antico, viene spontaneovolgere l’attenzione al legame parti-colare che ne deriva tra cristiani edebrei, un legame che non dovrebbemai essere dimenticato. Agli ebrei, ilPapa Giovanni Paolo II ha dichiarato: siete i «nostri “fratelli prediletti”nella fede di Abramo, nostro patriar-ca».
P. Angelico Savarino
Prospettive - 25 ottobre 201510
Riflessioni sul Vangelo
L’essere nudi di fronte a Dio non cideve allontanare ma anzi con mag-giore fiducia dobbiamo avvicinarcia lui perché abbiamo un sommosacerdote, Gesù Cristo, che haattraversato i cieli. E’ sceso tra noiper stare con noi ed esercitare l’uf-ficio sacerdotale, Manteniamo fer-ma la nostra professione di fede.Questo sommo sacerdote infatti,sa prendere parte alle nostre debo-
lezze. Egli stesso infatti è statomesso alla prova in ogni cosacome noi, escluso il peccato. Daqui discende la fiducia che dob-biamo avere per accostarci al tro-no della grazia per ricevere miseri-cordia e trovare grazia, così daessere aiutati al momento oppor-tuno.
L.C.
San Paolo in briciole
CORAGGIO! ALZATI, TI CHIAMA
Accostiamoci dunque con piena fiducia Eb 4,14-16
Nella Chiesa fuori i mercanti e dentro i poveri
Gesù sta per partire da Gerico. Un cieco,Timeo, figlio di Bartimeo, strepita per far-si sentire da Gesù e attirare la sua atten-zione. Chiede che abbia pietà di lui. Ilrimprovero degli altri che desiderano chetaccia e non faccia strepiti è inevitabile.Reagisce negativamente e anziché taceregrida più forte il suo bisogno di essereascoltato da Gesù.Questi ordina di chiamarlo. “Coraggio!Alzati, ti chiama!”. La gioia di Timeo è
incontenibile: “Egli, gettato via il suomantello, balzò in piedi e venne da Gesù”.Il colloquio tra Gesù e Timeo è eloquente.“Che cosa vuoi che io faccia per te”, larisposta è semplice: “Maestro che io vedadi nuovo”. Quest’uomo desidera riavere lavista.E Gesù concede non solo la vista, maqualcosa in più: “La tua fede ti ha salva-to”. Il nostro rapporto con Gesù deveessere diretto, non bisogna avere timore diquelli che vogliono impedire questo rap-porto diretto, da Gesù possiamo ottenerenon solo ciò che chiediamo, ma molto dipiù. Con l’occhio della fede possiamo
vedere altro. La lettera agli Ebrei dice:“Egli è in grado di sentire giusta compas-sione per quelli che sono nell’ignoranza enell’errore, essendo anche lui rivestito didebolezza. A causa di questa egli puòoffrire sacrifici per i peccati anche per sestesso, come fa per il popolo.Questo onore è attribuito da Dio a coloroche egli chiama”. È importante la chiama-ta di Dio perché ci apre agli altri, facendo-ci superare le nostre angustie di superbiae di orgoglio, essa fa scoprire la presenzadegli altri come fratelli e non come ogget-to di dominio o peggio di schiavizzazione.Timeo non può gridare il suo bisogno a
Gesù, essere liberato dalla sua cecità per-ché dà fastidio. Credo che tutti siamochiamati da Dio e tutti dobbiamo essereliberati dalla cecità nei confronti deinostri fratelli.Noi siamo strumenti perché tutti gli uomi-ni siano ricondotti a Dio: “… erano nelpianto, io li riporterò tra le consolazioni;li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua peruna strada dritta in cui non inciamperan-no, perché sono un padre per Israele,Efraim è il mio primogenito”. Questa lafunzione di noi Chiesa.
Leone Calambrogio
XXX DOM T.O / B - Ger 31,7-9; Sal 125/126, 1-6; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52
DIOCESI
Fuori i mercanti, dentro i poveri: embiulee questo se la Chiesa è con il gr
AMelilli, comune dellaprovincia di Siracusa,
un sito preistorico di rilevante inte-resse archeologico riferibile allaCultura di Castelluccio rischia, perla realizzazione di una discarica perrifiuti industriali a meno di 600metri da esso, di essere deturpato ecompromesso. Situato in un piano-ro ai margini d’uno strapiombo altocirca 100 metri, il sito - che gliarcheologi fanno risalire all’anticaetà del Bronzo, quindi al 1800-1600 a.C. - si trova in contradaPetraro, nei pressi di Villasmundo.A rendere unico questo insedia-mento - dove tra l’altro è presenteanche una necropoli con tombe deltipo “a grotticella” - è l’unico vil-laggio fortificato preistorico, conun’estensione di quasi 2.600 mq,esistente in Italia: benché la suaesecuzione richiama quella diThapsos (sulla penisoletta diMagnisi, nel comune di Priolo Gar-gallo, in provincia di Siracusa) lacui datazione non è però ancoracerta, analogie di costruzione simi-li sono state riscontrate dagliarcheologi, per quanto concerne lasua caratteristica strategico-difensi-va e la datazione, solo a Malta, inun’isola dell’Egeo e in Spagna.Proprio per la sua unicità dovutaalla cinta muraria ad andamento
quasi trapezoidale realizzata a dife-sa dell’abitato, il sito neolitico,citato anche nell’opera “Voyagepittoresque des isles de Sicile, deMalte et de Lipari” pubblicata daJean Houel e oggetto nell’ultimotrentennio di una serie di pubblica-zioni di carattere scientifico, è statotra gli argomenti precipui, nel2008, al V Congresso Nazionale diArcheometria svoltosi a Siracusa eal Convegno di archeologia preisto-rica che si è tenuto nel 2011, coin-volgendo studiosi di fama interna-zionale, a Musta (Malta). Un ulte-riore elemento importante dell’abi-tato castellucciano è la TimpaDdieri (che è sottostante al pianoroe a una cava naturale), dove nellaroccia calcarea sono state scavatecon fatiche immani - in pareti spes-so scoscese - un numero considere-vole di costruzioni diverse per tipo-logia e dimensioni (soprattuttogrotte, grottoni, cuniculi, cammina-
menti, finestre, pozzetti destinati acontenere acqua o altri liquidi, pia-ni d’appoggio, nicchie destinate adaccogliere forse manufatti e lucer-ne, gradinate e canalette destinatealla raccolta dell’acqua piovana;che evidenziano l’elevato grado diabilità raggiunta dagli esecutori,che sfruttarono perfino faglie eavvallamenti, nell’àmbito delle tec-niche costruttive) utilizzate comeluogo abitativo e, forse, anche perfini cultuali e funerari. Poiché sonomolti i motivi ostativi alla realizza-zione della discarica, la Regionesiciliana dovrebbe negare il con-senso attuativo; prendendo in con-siderazione, oltre a quanto suddet-to, che la cava naturale situata al disotto del pianoro - una valle sugge-stiva per la rigogliosa vegetazionedove scorre il fiume Mulinello - èimportante anche dal punto di vistageomorfologico, nonché per lamacchia mediterranea (una varie-gata aggregazione di specie arbo-ree, erbacee e arbustive), la faunaselvatica e l’avifauna presente nel-l’area.È evidente, dunque, che la realizza-zione della discarica risulta, decisa-mente incompatibile - poiché ver-rebbe compromesso nelle sue pecu-liari caratteristiche - con un luogoche va, invece, salvaguardato e pro-tetto.È fortemente dubbia, pertanto, lalegittimità della realizzazione -considerato che interferisce concontesti archeologici, storici (legrotte, che furono utilizzate anchein epoca bizantina, nel periodo ditransizione tra la dominazionebizantina e quella araba divennero
abitazioni temporanee e, nel XIXsecolo, rifugio - essendo non facil-mente accessibili - di briganti) eambientali notevoli da salvaguarda-re - di una discarica nel pianoro;poiché comprometterebbe definiti-vamente - se venisse realizzata -quest’area archeologica dove sonovenuti alla luce, tra l’altro, oltre aceramica vascolare risalente allafacies castellucciana e utensili liticiin selce e quarzite, pure le 2 plac-chette di osso esposte al Museoarcheologico regionale “PaoloOrsi” di Siracusa, ormai note in let-teratura come gli “ossi a globuli”per i globuletti in esse intagliate,per le quali è stato ipotizzato che sitratti - perché estremamente stiliz-zati - di idoletti di “tipo schemati-co”.Considerata l’importanza che haquesto insediamento preistorico,per la sua salvaguardia sarebbeopportuno, intanto, l’interventodella Soprintendenza ai Beni cultu-rali e ambientali di Siracusa; ancheperché per realizzare la discarica,nel piano regolatore generale A.S.I.del 2002 sembra sia stato omessod’inserire, commettendo una graveleggerezza, pure l’area del pianorodove è presente il villaggio fortifi-cato castellucciano; che pare siastato costruito - a tal propositosarebbe opportuno, considerato chela ricerca archeologica ha interes-sato prevalentemente la zona inter-na alla cinta muraria, una più orga-nizzata e completa esplorazionedell’area e uno scavo archeologicovolto ad acquisire altre conoscenzesulla frequentazione antropica, rin-venire reperti archeologici e adavere informazioni ancora piùattendibili relativi alla sua datazio-ne correlata alla stratigrafia - su unprocedente insediamento stentinel-liano.Non bisogna assolutamente tempo-reggiare e occorre intervenire soler-temente per poter impedire pertempo lo scempio che si apprestanoa compiere - non tenendo contoinoltre dell’impatto ambientale cheverrà causato per lo stravolgimentoche sarà determinato dagli scavi edallo spostamento del materialescavato e anche per l’inquinamentorelativo ai noti processi fisico-chi-mici inquinanti che si verificanoall’interno delle discariche - pur direalizzare la discarica nell’ambitodi un vecchio progetto previsto dalpiano regolatore dell’allora consor-zio A.S.I.
Fortunato Orazio Signorello
Appuntamento al sugge-stivo cortile Platamone
per il “Buk festival della piccola emedia editoria”, un’occasione per inumerosi visitatori di partecipareall’incontro con l’autore Emilio
Sarli che ha presentato il libro: Ladea di Morgantina, il ritorno dellaMadre Terra - Bonfirraro casa editri-ce siciliana, che si è presentata aisuoi lettori con un’ampia offerta cul-turale. “È narrazione di un nòstossingolare, il ritorno a casa della Deadi Morgantina, di una mitica gemmasganciata dal castone di terra,costretta in mani furtive, peregrinaper le botteghe d’oltralpe espostaoltreoceano per il piacere degliocchi”. Dopo aver vagato per ilmondo come Démetra per ritrovarela sua kòre, accende il cuore di Sici-lia e attraverso un percorso intro-spettivo del protagonista Alfeo Ros-
so, si dipana la vicenda della dea dipietra, che nel mito spiega il princi-pio dell’universo, raggiunge l’età delpiombo e del ferro, si colora di poe-sia nei versi di Omero e Ovidio, sistoricizza e sbarca il lettore nell’epo-ca di Ducezio e del sogno di indi-pendenza dei Siculi, tra guerre delPeloponneso e battaglie puniche.Uno scrittore alla specchio tranostalgie epiche in un viaggio miste-rioso e necessario. Hanno partecipa-to alla presentazione del libro le Pre-sidenti dell’Archeoclub Alessandra
Mirabella di Aidone e Giusy Liuz-
zo Catania. A seguire lo spettacolotra mito e storia … Morgantina rivi-ve, in scena “Metamorfosi, mitid’acqua e di fuoco” della compagniateatrale Kalòs di Aidone, direttamagistralmente dall’eclettico regista
favarese d’adozione catanese Calo-
gero Matina. Una performance sul-la dea di Morgantina su tema di Ovi-dio, con un cast pluridisciplinare ebrillante che attraverso i loro lin-guaggi del corpo risvegliano l’ance-stralità di ogni essere umano: lacapacità di sognare, il futuro proprioe altrui, nella cornice di un passatoche crea l’incontro tra passioni vir-tuali navigando nel cuore delle gran-diose civiltà. Costumi sensuali cro-
matici dalle infinite tonalità dei peta-li di un fiore, accompagnati daaccessori dorati dai raggi del sole.Le movenze simboliche dei corpicreano un’esplorazione di segni sug-gestioni offrendo un piccolo atlantedi identità ed emozioni stimolando ilcorpo e la mente per un equilibrioemozionale. Spettacolo applauditis-simo e tra il pubblico una delegazio-ne di giovani studenti del team Expoe Territori dell’Ipsseoa “Karol
Wojtyla” di Catania e il Dirigentescolastico Dott.ssa Daniela Di Piaz-
za. Hanno accompagnato il registaMatina, Sara Minincleri aiutoregia, scenografo Vincenzo Camio-
lo, foto video Erminio Gattuso, ser-ver Lorenzo Calcagno, costumiMarianna Guastella; gli attori:Andrea Rissignolo, Alfredo Red
Calcagno, Alfredo Wolf Calcagno,Gaetano Calcagno, Carmelo
Castagna, Rasheed Olayiwol,
Filippo Giustra, Fernanda Rinal-
do, Enza Gisabella, Giusy Di Pri-
ma, Filippa D’Itria, Giusy Chiara-
monte, Melania Cagno, Cristina
Paternicola, Valentina Fallea,Filippa Castagna, Lina Alù, Car-
men Di Grazia, Maria Elena
Monachino. Alla chitarra Filippo
Silvestre, Angela Randazzo, Gio-
vanni Giagardo.
L.B.
Prospettive - 25 ottobre 2015 11
Un “unicum” per proprietàA rischio a Melilli un importante sito preistorico
strategico-difensiva
Scorcio di Timpa Ddieri,sotto il pianoro del sito preistoricoin pericolo
Atmosfere suggestive
È possibile consultare l’archivio completo dei numeri precedenti diProspettive inerenti all’intero anno 2012, 2013, 2014 e parte del 2015direttamente sul sito del settimanale diocesano www.prospettiveonline.it.Mentre l’acquisto di copie in archivio avviene solo nella sede delperiodico. Inoltre l’abbonamento può effettuarsi anche online.
Archivio ProspettiveAvviso ai lettori
Al Palazzo Platamone il Buk festival della piccola e media editoria
Nell’Aula Magna di viaLizio Bruno dell’Istitu-
to Alberghiero “Karol Wojtyla” diCatania, dirigente Dott. Daniela Di
Piazza, si è tenuta una conferenza disensibilizzazione sul tema: la dietavegetariana, nell’ambito delle attivitàlegate alla “Settimana dell’alimenta-zione” indetta dal MIUR, in occasionedella “Giornata mondiale dell’ali-mentazione”; relatrice l’esperta Dott.Rosanna La Carruba Asp Catania,dirigente medico del SIAN (Servizioigiene alimenti e nutrizione), in segui-to alla sinergia tra Asp e scuola. All’in-contro hanno partecipato gli alunnidell’indirizzo enogastronomico, chehanno dimostrato notevole interesse,insieme ai docenti di cucina Alfio
Galati, Craparo Michele, Angelo
Papotto e di alimentazione Fiorenti-
no Grazia, Barini Francesca e Pri-
vitera Francesco. L’attività oltre alvalore informativo ha avuto valore dialternanza scuola-lavoro. Sono statipresentati ai ragazzi, in maniera chia-ra ed esaustiva, attraverso slides, glistili alimentari: dieta vegetariana,mediterranea, vegana, fruttariana, cru-dista, paleo, con informazioni detta-gliate, importanti per approfondire ilpercorso di settore per “futuri cuochi”e avere una marcia in più nel mondo
del lavoro, presentando rischi e positi-vità delle diete, che spesso si fa permoda, salute e motivi etici. Lo statuni-tense Dott. Ancel Keys, è stato padre einventore della dieta mediterranea,ritenuta ormai la più completa, dichia-rata dall’Unesco “Patrimonio orale eimmateriale dell’umanità”. La ragionedell’onorificenza è la ricaduta positivache la Dieta Mediterranea possiede neiconfronti della salute. Keys, nato nel1904 a Colorado Spring, fu biologo,fisiologo e nutrizionista presso l’Uni-versità del Minnesota. Inviato alseguito delle truppe durante la Secon-da guerra mondiale si occupò, perconto del Ministero, di un ampio pro-gramma sull’alimentazione. Durante ilsuo soggiorno italiano partecipò alprimo “Convegno sull’Alimentazio-ne” che si tenne a Roma nei primi anni‘50. Alla presenza dei massimi esper-ti, rimase affascinato dal dato dellabassa incidenza delle malattie cardio-vascolari e dei disturbi gastrointesti-nali della regione Campania e dell’i-sola di Creta. Una correlazione chedoveva in qualche modo essere spie-gata scientificamente. Per questaragione fu il promotore del primo stu-dio pilota volto a chiarire il mistero. Adessere sottoposta alle analisi fu lapopolazione di Nicotera, in Calabria.
Pochi anni più tardi, più precisamentenel 1962, si trasferì a Pioppi, una fra-zione del comune di Pollica, nelCilento, dove rimase per oltre 20 annisino alla morte nel 2004 all’età di 100anni, quartier generale dei suoi studiche vennero tradotti, in forma divul-gativa, nel famosissimo libro “Eatwell and stay well”, ovvero Mangiarbene e Stare bene. Un volume che fecerivoluzione a partire dagli Stati Uniti,suo paese d’origine.L’esperta dell’Asp, ha spiegato edelencato i prodotti protagonisti delmodello alimentare mediterraneo:olio evo, pasta, pane, cerali, vino,legumi, frutta, pesce, poca carne etutta la vasta gamma di ortaggi fra cuiprimeggia il pomodoro; un’alimenta-zione valida, equilibrata per un corret-to stile di vita, adatta a qualsiasi età e ingrado di ridurre il rischio che insorga-no malattie tipiche della nostra epocadisturbi cardiovascolari, tumori e obe-sità.Dai dati statistici emerge che i popoliche usano la dieta mediterranea siammalano meno (Italia) invece ipopoli più malati sono Gran Bretagna,Stati Uniti, Olanda. “È necessarioorganizzare la ripartizione dei nutrien-ti per il fabbisogno energetico giorna-liero” come sottolinea La Carruba
riportando le tabelle di orientamentodell’Organizzazione del MinisteroPolitiche Agricole e Ministero dellaSalute, con strategia di educazionealimentare.È già operativo il progetto FED (for-mazione educazione dieta), che ini-zierà a breve i corsi di formazione disecondo livello, dopo il tavolo tecnicoche ha prodotto formatori di primolivello, per creare fra primo e secondolivello una rete sul territorio, per la pro-mozione della dieta mediterranea eformazione per i docenti, come spiegaLa Carruba. L’obiettivo della gior-nata è stato raggiunto, aggiornando eoffrendo competenze necessarie sulvalore della prevenzione, per una vitasana e una corretta alimentazione. La“Giornata mondiale dell’alimentazio-ne 2015”, celebrata a Milano alla pre-
senza del Segretario Generale delleNazioni Unite, Ban Ki-moon, e delDirettore Generale della FAO insiemeal Presidente della Repubblica Italianae dei Ministri italiani dell’Agricolturae degli Affari Esteri, ha rappresentan-do un’opportunità unica per inviare unforte messaggio alla “GenerazioneFame Zero” e renderla protagonistanella sfida per eliminare la fame e lapovertà nei prossimi 15 anni. Peraffrontare le sfide dell’alimentazione èstata creata la “Carta di Milano” con loslogan “Nutrire il pianeta, Energia perla vita” per dar voce a questo bisognodi cambiamento, ridurre lo spreco dicibo del 50%, unendo cittadini e isti-tuzioni per la sostenibilità agricolaalimentare.
Lella Battiato
Prospettive - 25 ottobre 201512
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ed evitare lo spreco
Settimana dell’alimentazione. All’Alberghiero “Karol Wojtyla” incontro sulla dieta vegetariana
Ottimizzare le risorse alimentari