REPERTORIO DEI TEMI E DELLE MATERIE
MEDICHE DINAMICHE
Quindicesima edizione-2006
Dr. Guy LOUTAN
Tra i rimedi modificati o aggiunti recentemente: Agar 9 04; Apis (LavJo-AFADH 9 04), Bambu (MS nov
04); Bapt (AFADH 7 04), Brass-n-o 6 04; Bov (5.05), Cob (SVM CM 03-4), Coc-c (ms x.00); Cupr (GL
UB I 03); Cadm-s 6.04; Gingk (afadh 3 05); Larus afad 1 04, Pedic AFADH 04, Pip-m (AFADH 01); Plat
AFADH 1.04 V.04; Rob afadh 1 06, Sec 9.04; Sol-t-ae XI.04, Verb (AFADH 12 04), Zinc (AFADH 8 05)
1. ABBASSAMENTO: (UMILTA‟, SUPERIORITA‟, SOTTOMISSIONE, ARISTOCRATICO,
ALTEZZA)
Il legame d‟amore è vissuto come un abbassamento. Fl-ac
Mi abbasso sempre agli occhi degli altri. Calc-s
2. ABBANDONO: (LASCIARE, COMPAGNIA, SOCIETA‟)
Nomade, bisogna saper abbandonare per avanzare. Aesc.
Rifiutato da suo padre e senza comunione con lui per aver cercato la conoscenza proibita, aver espresso
il suo punto di vista senza far riferimento a lui. Crot-h.
Solitudine a causa del suo rifiuto di tutte le relazioni che obbligano verso l‟altro. Fl-ac.
Abbandonato, a forza di respingere tutto quello che stona da lui, che gli è troppo differente. Hydr.
Preoccupazione di essere rifiutato, molto gentile. Lepra.
Indifferente alla sua famiglia per evitare la sensazione di abbandono. Sep.
Permetterebbe che lo si strappi a pezzi, piuttosto che abbandonare la sua volontà. Aloe.
Sensazione d‟abbandono esacerbata dal rifiuto totale della felicità. Ustil.
Il legame d‟amore umano è insufficiente per arrivare al legame, all‟unione (?) perfetta desiderata.
Colpevole perché ha abbandonato un debole che avrebbe dovuto aiutare a realizzarsi in lui riflettendo la
sua immagine, nominandolo. Puls.
Abbandona il suo lavoro prima di finirlo se lo si guarda o se gli si fa dei complimenti. Cact.
Non può abbandonare quelli che non sanno cosa fare della loro sofferenza. Cocc.
Non abbandona mai l‟argomento di cui sta parlando: rifiuta di passare da uno stato all‟altro. Petr.
3. ABBONDANZA: (COLLEZIONE, RECUPERARE, PROVVISTA)
Vuole la sovrabbondanza promessa in paradiso dal tempo del suo cammino. Bry.
4. CONCLUSIONE, RISULTATO: (FINIRE, SCOPO, PIENEZZA)
Deve accettare l‟aiuto di Dio permettendo la conclusione del suo lavoro verso la pienezza. Cadm-s.
5. ABROTANUM: Desidera la vita, la sorgente della vita in sé. Anoressico in piena forma, indipendente in
tutto. Attaccato ai suoi genitori, < solo. Contatti con persone scelte, con le quali si sente bene. Calmo, lento,
ce lo dimentichiamo durante una passeggiata. Bisogno di relazioni privilegiate con autonomia nella scelta
delle persone. Aspetta da chi lo circonda tutto quello che gli serve per vivere / vitalità che si riversa verso
l‟esterno, incapacità a trovare risorse attraverso l‟alimentazione. (GSM II.99, AFADH XI.02)
----- La pianta non si può riprodurre senza il giardiniere, intossica le vicine, trattenuta, soggioga per vivere e
svilupparsi. Sensazione di trasferimento di energia tra se stesso e l‟altro, paura di prendere qualcosa che non
gli è dovuto, di prendere la forza fuori da sé. (AFADH VII.98)
----- Non può rimanere nella vita passivamente. No vuole il modo umano di ricevere la vita: ombelico,
nutrimento. Eruzioni alle orecchie: simbolo di comunicazione ricevuta (subita), passiva. Quando vuole
ricevere attivamente il nutrimento o la parola, non funziona. Vorrebbe il potere vitale in una autonomia
perfetta, e il suo castigo è di non essere più capace di assicurarsi l‟efficienza vitale di qualsiasi cosa si nutra.
Bramoso e squalo negli affari, vuole tutto. (AFDH X.90)
6. ASSENZA: (PRESENZA)
7. ASSOLUTO: (INFINITO, PERFEZIONE ,DEFINITIVO)
Le scelte a cui succedono dei beni parziali non soddisfano il suo bisogno di beni assoluti immediati.
Bism.
Ha perso l‟assoluto. Camph.
Cerca invano l‟assoluto attraverso la meditazione, l‟attenzione sostenuta sull‟oggetto. Thea.
8. ASSORBIRE: (CARTILAGINE, AMMORTIZZARE)
9. ASTRARRE: (GIUDICARE, DIRITTO, REGOLE)
L‟astrazione rischiara l‟oggetto con il mio intelletto che agisce, umano, e sarà per forza imperfetta.
Euphr.
Fatica ad astrarsi dai sensi per trovare le sue idee…Olnd.
10. ASTRATTO:(CONCRETO, SPIEGARE, IMMAGINARE )
11. ACCELERARE: (ACCORCIARE, SUBITO)
Accelerazione delle idee e delle associazioni, pulsione a comunicare. Lach.
Vuole accelerare la sua elevazione verso la perfezione, senza sforzi né evoluzione. Brom.
12. ACCETTARE: (ADESIONE, AVALLO, APPROVARE, CAUZIONE, CEDERE)
Prende per un contenimento insopportabile il fatto di dover accettare e mantenere i ruoli umani
particolari per tappe che gli sono dati dalla natura, Dio…per l‟espansione sua e quella della comunità.
Apis.
Accettare l‟aiuto non è un impiccio al mio libero arbitrio. Meny.
Non può accettare di lasciarsi andare, di dover donare, lasciar andare, fidarsi. Bor.
Non si sopporta. Lac-c.
Accettare di rispondere ad un appello esterno non significa essere privato della propria volontà. Rhod.
13. ACCEDERE: (COMINCIARE, INIZIO)
Non può accedere alla bontà-bellezza ideale nelle quali la sua immaginazione è immersa. Ant-c.
Vuole toccare con l‟intelligenza quello che gli è inaccessibile. Viol-o.
La beatitudine è da ricercarsi nel creato, perché quella dell‟altro mondo è troppo lontana, inaccessibile.
Croc.
14. ACCIDENTE, CASO1: (SORPRESA, PERICOLO, PRUDENZA)
Può accadere un caso che cambia le condizioni, non è deciso da me. Cact.
Gli accidenti incombono su colui che non ha la scienza infusa: vigilanza, veglia. Acon.
Vuole sapere prima quando l‟accidente arriverà. Sul-ac.
15. ACCOMODARE (ADATTARE)
16. REALIZZAZIONE (PIENEZZA, FRUTTIFICARE, COMPLETAMENTO, FINITUDINE)
Rifiuta il lavoro necessario alla sua realizzazione. Cinnb.
Coda di cavallo: mostra l‟uomo che deve pregare per riuscire a seguire ciò che facilita il lavoro, lo porta
nel lavoro, ciò che l‟aiuta ad affrontare gli ostacoli che le nostre sole risorse non possono vincere.
Cavallo, arnese, supporto, Dio… Euph.
17. ACCORDO (ARMONIA, PROPORZIONE, MUSICA, VIBRARE, ADESIONE, AVALLO,
ACCETTARE, APPROVARE, ASSENSO)
Problema di accordo o meno con l‟autorità. Vuole che tutti siano d‟accordo con lui, la comunione
attraverso l‟intelletto. Croth.
Deve convincere, portare l‟altro a pensare come lui :” se sono d‟accordo con l‟autorità, sono ancora
d‟accordo con me stesso?”. Faba-v.
Non è in accordo né con gli altri né in se stesso. Nat-c.
Rifiuta l‟armonia nell‟accordo al progetto. Dig.
1 ACCIDENTE: (dal lat. accidere, sopravvenire o aggiungersi) Opposto a essenza o sostanza. Ciò che esiste
non in sé medesimo ma in un‟altra cosa; es: la forma o colore appartiene ad una cosa che sussiste in sé medesima.
Dunque ciò che può essere modificato o eliminato senza che la cosa stessa cambi di natura o sparisca.
18. PARTO (GENERARE, FIGLI, , GENITORI, BAMBINI)
Si corazza per non soffrire a causa della biologia, degli sforzi, parti, emozioni, preoccupazioni…Aster.
Paura del parto, perché non è certo della perfezione della propria opera. Naja.
19. ASSUEFAZIONE (ABITUDINE)
20. AGGRAPPARE (AFFERRARE)
21. ACCOGLIENZA (RICEVERE)
Ama gli animali, li raccoglie, mostra più amore per gli animali che per gli umani. Hura.
Se non partecipa al bene comune, non si sente accolto. Arg-n.
Ha sbagliato a causa dell‟orgoglio per l‟intelligenza lungimirante opponendosi all‟accoglienza. Verat-v.
Deve accogliere nel suo guscio ciò che gli è straniero, un dono dal quale dovrà scaturire un frutto. Calc.
L‟orecchio è l‟orifizio che accoglie l‟altro o lo rifiuta. Tell.
22. ACCUMULARE (COLLEZIONE, POSSEDERE, PROVVISTA, CONSERVARE)
Accumula tutto, può sempre servire nel futuro, dei beni conosciuti, conservare. Vip.
Accumula i dettagli, le precisioni. Graph.
Accumula con il lavoro e la perseveranza per assicurarsi il futuro. Bry.
23. ACCUMULARE
Accumulazione per mancanza di movimento, accettare di lasciare, eliminare. Aesc.
24. ACCUSARE (PROCESSO)
Mi si mostra il dito: “accusato, alzatevi!” Grat
25. ACETICUM ACIDUM: in ansia per i suoi bambini, per ogni cosa che li riguarda, non riconosce i suoi
genitori, non si ricorda di quello che è successo. Non può dormire sulla schiena perché gli sembra che il suo
addome si infossi.
26. ACCANITO:
Ricercatore, vuole sapere la verità, pone delle domande, vuole capire tutto. Elaps.
27. COMPLETARE (PERSEVERARE, CONTINUARE, ADULTO, FINE, SCOPO, RIUSCIRE,
REALIZZARE, ASSOLUTO, PERFEZIONE)
Aspirazione a ciò che è stabile, ordinato, luminoso, chiaro, armonioso, preciso, puro. Qualunque cosa sia
completata, perfetta, definitiva. Adam.
Vuole arrivare infallibilmente a termine, ma per automatismo lo fa nel cattivo momento. Ruta.
Comincia e non finisce. Inventare non è sufficiente per realizzare. Sabin.
Impaziente di finire tutto, desidera fare più cose in una volta e non ne fa nessuna. Plan.
Non ha ancora terminato la frase che pronuncia già il prossimo pensiero, e vuole completare la parte
mancante. Diosc.
Obbligato a restare nel giubilo di un piacere immaginario. Resta nell‟incompletezza. Pic-ac.
Perde tempo, si agita da una cosa all‟altra senza perseverare, pentendosi di non aver finito tutto in tempo
o di aver trascurato il suo dovere. Stann.
Colui che cambia non è completo. Non diventa grande, o è già vecchio. Difficoltà a terminare un‟azione:
questo non deve cambiare. Vip.
Vorrebbe completare la creazione secondo la propria bontà. Sarr.
Non finisce niente, rimane per poco tempo in un‟occupazione, è un eterno insoddisfatto: deluso dal bene
parziale scoperto. Bisel.
Avrebbe voluto che la creazione gli fosse donata completa, senza doverci lavorare. Arg-n.
Teme di non poter finire. Petr.
Non può intraprendere niente prima di aver terminato; spinto dalla paura di non poter finire: “quando
sarà fatto potrò…”. Tarent.
Crede sempre che lo si giudichi, che non riuscirà a finire. Zinc.
Vuole che sia tutto completato ancor prima di aver cominciato. Med.
Vuole essere già adulto, subito completo, senza dover crescere. Agar.
Perde la capacità di concludere i suoi piani, per il pensiero che deve seguire l‟ordine gerarchico dei
valori. Chin.
Rifiuta lo sforzo per arrivare al termine; rifiuta o ha perduto il movimento, il cambiamento necessario
per il suo compimento. Carb-v.
Tutti i progetti devono poter essere realizzati. Ang.
L‟uomo e la donna si realizzano reciprocamente essendo ognuno l‟immagine di un aspetto dell‟altro.
Puls.
28. ACONITUM NAPELLUS: “ Tutte le operazioni mentali si fanno nello stomaco”. Analogia
pensiero/digestione. Rifiuta l‟infermità della prudenza umana, che non fa che limitare i colpi senza poterli far
scomparire completamente. Vuole toccare la sua fine, senza ostacoli o difficoltà, si precipita verso la sua
meta, senza riguardo agli ostacoli del cammino. Vuole essere pronto nella deliberazione e nell‟azione,
conoscere tutto nella sua intelligenza pratica senza sperimentare ne essere istruito. Grande vulnerabilità
all‟esperienza dolorosa. Corsa agitata per ritrovare la conoscenza perduta, per proteggersi dall‟infelicità. Gli
accidenti incombono su colui che non ha la scienza infusa: vigilanza, veglia. Rifiuta di essere condotto
ciecamente e docilmente da colui che vede chiaro e che sa cosa è buono per lui. Crede che morirà quando
non vedrà più. Diffidente verso la provvidenza. Nessuno è capace di proteggerlo durante il sonno. Conduce
le pecore docili e senza resistenza: il pastore impara dalla propria vita, senza speciali esperienze. La
prudenza ha bisogno per nascere dell‟esperienza e del tempo, da qui le patologie in seguito a paure nei
giovani che stanno bene. Acon. Rischia di non raggiungere la prudenza dell‟età avanzata, perché ogni genere
di pericolo lo mette sempre alle porte della morte. Vorrebbe una protezione completa, portare il suo fiuto ad
una perfezione tale che diventi chiaroveggenza facendogli risparmiare il tempo della riflessione e
deliberazione. Velocità d‟astrazione. Rifiuta i limiti della ragione umana, troppo lenta ed incerta per cogliere
la verità con un solo sguardo. (Bisel, MS, V.96).
----- Appuntamento urgente non ricorda più con chi, per rispondere ad un enigma. Ridicolizza tutto per
nascondere che non ha la chiave della fine, per risolvere l‟enigma. Pronto alla soluzione, perde l‟idea per
un‟altra soluzione, perde il filo e si confonde. Incapacità di ragionare, indurre, dedurre, sostituisce la
riflessione con la chiaroveggenza. Iperattivo che prevede tutto, placa la propria angoscia nell‟azione, anche
se non finalizzata. Confonde la propria fine con la vigilanza, ed il timore lo fa agire fuori dal buon senso.
Sostituisce la scelta con la rapidità. Il controllo deve rimpiazzare la prudenza che sceglie i buoni mezzi per la
fine. Angoscia di non raggiungere lo scopo. Destabilizzato dagli avvenimenti improvvisi. Deve dominare
sapendo ciò che arriverà. Non sopporta di non aver potuto fare qualcosa, di aver perso i suoi mezzi. Crede di
aver tutto in se stesso per poter risolvere tutto. Vuole sapere tutto. Ostacoli (sciami) su un cammino molto
lungo, contro i quali ha paura di scontrarsi. Bisogno di “luce”, vuole dominare ciò che arriverà, ma è una
vigilanza senza finalità. La sua sofferenza è l‟incertezza di raggiungere la propria fine. Timidezza dopo una
grossa paura: la paura lo riporta alla realtà. Non sopporta la distanza tra ciò che spera e ciò che è presente.
Non ha alcuna fiducia nella forza della propria attrazione nei confronti del bene e crede di doversi donare al
male pazzo. E‟ per la propria intenzione che vuole raggiungere la propria fine e non lasciandosi attirare. Non
accetta il contingente della condotta di Dio su noi. Non comprende che il cambiamento di direzione non
previsto fa parte della provvidenza e del disegno del Padre per portarlo alla sua fine. E‟ grazie all‟imprevisto
che raggiungo la mia fine. Se non trova, deve morire. Sogni lucidi che risolvono una situazione complessa.
Precipitazione ridicola e lui ridicolizza. Spazio e corpo ingranditi. Gioia e speranza quando vede la
soluzione. Tutto = dolore. Precarietà insopportabile: paura di una morte lenta, sereno se questa arriva
bruscamente. Realtà = quasi sogno, è nel vuoto, non riposa su niente, non ha riferimenti da nessuna parte
poiché lui stesso è il riferimento di ciò che fa, da qui viene questa enorme paura. Assenza di sentimenti
durante la gravidanza. (Spong. bloccato e colpevole). (AFADH IX.89; VII.90)
29. ACQUISIRE (RISERVE, PROVVISTE)
L‟uomo è un intelletto incluso in un corpo, non è intelligenza pura e deve quindi acquisire i dati
attraverso il corpo. Elaps.
“Essere la ricompensa della virtù è casuale alla beatitudine o felicità e non la si incontra se non in colui
che la deve acquisire”. Bism
Ciò che conta sono le (bollette ?), le abbiamo sempre. Arg-met.
30. ATTO2 – AZIONE – ATTIVO – ATTIVAMENTE – AGIRE (REALIZZARE)
Così come il pensiero deve essere sostenuto dall‟azione, nello stesso modo il tempo permette di
organizzare la realtà. Aran
Si deve ritrovare, perché il lavoro gli fa perdere il contatto con la propria interiorità. Euph.
Ad ogni azione, si rilancia nelle idee, non osa lanciarsi, decidere. Graph.
Prudente che vuole un‟intelligenza sempre in azione perché non succeda niente. Psor.
Ama l‟azione rapida ed efficace dopo una breve analisi. Plan..
Manca di fiducia nei propri movimenti volontari per passare all‟azione. Nasconde la propria incapacità a
realizzare l‟immaginario affermando che la non azione è la verità. Ang.
Non c‟è bisogno di agire per amare. Hura.
Senza rapporti con gli atti umani, si astrae da tutto, si diletta nei ricordi che lo colmano. Arg-met.
Intolleranza verso quelli che parlano senza agire. Zinc.
Vuole essere sorgente della propria vita, fondamento dei suoi atti volontari. Tab.
Desidera essere in atto di beatitudine, averla immediatamente, senza dover scegliere e passare per dei
beni parziali. Bism.
Vuole l‟azione dallo spirito e non dall‟insieme corpo - spirito. Kali-n.
Avendo desiderato che l‟atto sia il pensiero logico, si ritrova nell‟impossibilità o il rifiuto di agire per
sopravvivere, nutrirsi, respirare. Ant-t.
Vuole che la propria gioia e la propria forma fisica vengano dalla propria attività. Laur.
Vuole essere atto puro, e non partecipare del tempo, partecipare all‟atto. Arg-n.
Vuole mostrare la propria eccellenza attraverso l‟atto straordinario, la propria abilità. Calc-s.
Vuole che la propria sostanza sia il suo atto; non accetta la dualità a livello dell‟essere e della sostanza
che sono uno in Dio. Calc.
Quando vuole partecipare attivamente alla nutrizione o alla parola, ciò non funziona. Abrot.
Vuole essere il proprio stimolo all‟azione. Tarax.
Placa con l‟azione la propria vigilanza ansiosa ma senza finalità. Acon.
Ha paura di agire nel reale. Sel.
Non può agire con unità, perché è complesso, corpo e non avrà mai l‟armonia. Bell.
L‟uomo deve accettare di agire per perfezionarsi, attraverso le proprie mani e lo spirito. Kali-br.
Incapace di passare all‟azione. Pic-ac.
Vuole essere già atto puro onnipotente e non potenza. Petr.
Vorrebbe non essere chiamato per mettersi in atto, vorrebbe che il proprio corpo fosse il suo atto. Rhod.
31. ACTEA RACEMOSA: (CIMICIFUGA)
32. AZIONE
Ama l‟azione rapida ed efficace dopo una breve analisi. Plan.
33. ATTIVISMO (FECONDITA‟, LAVORO, ATTO)
Nega la contemplazione e l‟amicizia, rifiuta l‟altro per l‟attivismo. Iod.
Il suo attivismo non può più essere visto come un servizio d‟amore. Lil-t.
34. ATTUALITA‟ (PRESENTE)
35. ADAMAS : Aspirazione verso ciò che è stabile, ordinato, luminoso, chiaro, armonioso, preciso, puro.
Tutto ciò che è compiuto, perfetto, definitivo, e quindi sofferenza per tutti i cambiamenti: di luogo, di fisico,
di vissuto. Vuole une soddisfazione assicurata e perpetua di tutti i suoi bisogni per evitare qualsiasi problema
nel futuro: ingordo, bisogno di aria e di spazio, di soldi, che ciò che lo circonda provveda a tutto per sempre.
2 ATTO: l‟essere in atto è l‟essere pienamente realizzati (in opposto all‟essere in potenziale). Atto puro:
l‟Essere che non comporta nessuna potenza o potenzialità e che è substrato del divenire: Dio. “L‟atto è per una cosa il
fatto di esistere nella realtà e non di essere in potenza, potenzialità…”
Affascinato dalle pietre preziose, i diamanti, come il suo amore per l‟ordine e la bellezza dell‟universo.
Rifiuta di muoversi per trovare fuori da se stesso un supplemento di perfezione. (FADH 7.01)
36. ADATTARE (MODELLARE, IDENTITA‟, PIEGARE)
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, i loro sentimenti e come connettersi, adattarsi e
comunicare per assolvere la propria missione. Helo.
Agisce per automatismo nel momento sbagliato, inadatto. Ruta.
Vuole adattare per vedere meglio, quando è Dio solo che dona la piena visione delle cose. Rifiuta di
adattarsi per ricevere la realtà così com‟è. Phys.
Ha perso la facoltà di adattarsi all‟ambiente, di lasciarsi trasformare e perfezionare aprendosi all‟altro, al
mondo esterno. Ran-b.
La prudenza ci tiene sempre vigilanti, ci permette di adattarci alle situazioni. Led.
Difficoltà ad adattarsi alla situazione, trovare il proprio posto. Meny.
Perde il godimento delle proprie funzioni fisiche e mentali senza sofferenza, la capacità di gioire degli
altri vedendo le loro qualità, di gioire dello zucchero, della sessualità, delle stagioni. Perde l‟adattabilità.
Iris.
Rifiuta l‟adattamento dei viventi, il divenire, preferisce conservarsi, pietrificarsi. Calc-f.
Comportamento sconveniente, talmente è tirato e sottomesso dalle proprie passioni che non può regolare.
Croc.
Non si adatta a nessuna circostanza, no si lascia raggiungere dell‟altro. Phyt.
37. ADESIONE (ACCETTARE, ACCORDO, VISCOSITA‟)
Gli è impedito vivere l‟adesione del legame d‟amore. Fl-ac.
Troverà la felicità in un‟obbedienza che implica la sua adesione. Viol-o.
Adesione mentale, ripete le stesse parole. Kali-b.
38. ADDIO
Scrive un messaggio d‟addio. Lyc.
39. AMMIRARE (ADORARE, VENERARE, MERAVIGLIA)
La sua opera è puramente abile e pratica, non intelligente. E‟ un funzionario dell‟abitudine. Ruta.
La pedagogia: far passare il gusto dello stupore. Sarr.
L‟amore normale dell‟uomo per Dio è ammirativo, perché non ci sarà mai proporzionalità tra l‟uomo e
Dio. Lach.
Vuole essere ammirato per la sua capacità di conservare la vita degli altri. Nat-m.
Servizievole, bisogna ammirarlo per la sua abilità. Calc-s.
Si vorrebbe ammirabile per la sua bellezza, bontà nell‟agire e apparenza mostrata. Pall.
Passerebbe il suo tempo a percorrere la terra per ammirare la creazione. Coff.
Vuole essere luce da ammirare. Phos.
Verità pratica che dobbiamo ammirare. Valer.
Desidera accorciare l‟ascensione verso Dio, avvicinare il momento della contemplazione. Brom.
Se si prende per Dio, vuole essere amato con ammirazione, e si ritrova disprezzato. Lach.
Contempla la creazione della propria immaginazione. Olnd.
40. ADOZIONE
Preferisce adottare un bambino che dare la vita a qualcuno che sarà infelice. Arg-met.
Colui che mi adotta mi da la sua dignità, ma non sono lui. Lac-c.
41. ADORARE (VENERARE 2423, AMMIRARE 39)
Vuole essere adorato, perché così fuori dalle proporzioni, puro e separato come il Dio ebreo nei confronti
degli idoli e degli dei pagani. Plat.
Ha peccato contro il NOME, la sua sola possibilità sarà l‟adorazione. Med.
42. ABILITA‟ (AGILITA‟, PRODEZZA, RIUSCITA)
43. ADULTO (GRANDE, CRESCERE, COMPLETARE)
Vuole essere adulto subito, potente e saggio. Agar.
Ha perso fiducia in quegli adulti pazzi che lo terrorizzano. Indignato da cause nobili e generali schernite
dal mondo. Sensibile ai grandi principi, ad un ideale. Cic.
44. AERARE
Bisogna rinnovare, aerare le proprie risorse: esplorare il represso per trovarci del nuovo, rileggere il
vissuto per reinterpretare e capire l‟esperienza riuscita o meno. Samars.
45. AESCULUS HIPPOCASTANUS:----- Vuole che la sua anima spirituale (inconsumabile) nutra e renda
il corpo inconsumabile e autolubrificante. Rifiuta la necessità del mantenimento del corpo, rifiuta che la vita
debba sopravvivere attraverso la rigenerazione costante: lubrificare, ingerire, digerire, eliminare…che vive
come un combattimento contro l‟usura (olio sui denti) e la morte (ST I-I q97 a3). Si libera attraverso la morte
che considera agevolmente. [a1”…fitte dolorose alla trachea, sente come se la morte fosse impellente: ma
questo è seguito da un’esaltazione del cervello e del sistema nervoso; i pensieri scorrono liberi, facili e
chiari]. Accumulo e stasi per mancanza di lubrificazione che frena il movimento, fatica a lasciare, eliminare.
Nomade3, bisogna saper abbandonare per andare avanti. Patologia del trasloco (rinnovamento) ET
1: paziente
attento ai suoi check up, bisogna rinnovarsi, intrattenersi, pattine per proteggere il parquet, fodere sui
divani… ET2: si crede inconsumabile, non ha bisogno di rinnovarsi, o < per tutti i cambiamenti (menopausa),
ampolla di olio integrato… EL: evita di mantenersi, rinnovarsi, difficoltà a radersi tutti i giorni per la società
(DD: Carb-v.: transizione, passaggio, menopausa) (MS V.03)
46. AETHUSA CYNAPIUM: ----- Fatica a stare dritto: [a1 – Vertigini; non può stare dritto], segno
dell‟acquisizione del linguaggio e della conoscenza. Vuole restare piccolo per mantenere la comunicazione
diretta, cuore a cuore, quindi è nostalgico. Paura che la comunicazione interpersonale fallisca. Desidera la
comunicazione angelica senza parole, per la sola applicazione della volontà (ST I, Q107, a1 “un angelo parla
ad un altro?”). Rivolta contro il fatto che gli animali ricevono da Dio la conoscenza perfetta senza fatica,
attraverso un infallibile, e lui no. Il ragionamento umano è fallibile ma costituisce la nostra dignità attraverso
il libero arbitrio che non permette l‟istinto. Ci permette di andare più lontano degli animali. Non può dunque
comunicare ciò che non ha ricevuto, e l‟uomo deve acquisirlo con difficoltà. Aeth. desidera un legame
semplice, ama gli animali, i bambini, perché gli comunicano questa saggezza del giudizio (istinti) infallibile
e senza parole. (MS X.01)
----- Paura dell‟anestesia e di addormentarsi: situazioni nelle quali non si può risvegliare, che fanno perdere
l‟intelletto e la coscienza. La condizione necessaria a sviluppare la nostra coscienza è la perdita relativa
dell‟istinto, e Aeth. avrebbe voluto mantenerli entrambi! Vorrebbe la perfezione: dell‟istinto animale e
dell‟intelletto cosciente umano. (UB X.01)
----- Vuole una porta sempre aperta verso l‟altro, rifiuta le convenzioni del linguaggio umano, o di dover
utilizzare il linguaggio per degli scambi umani intelligenti. Ha perso la parola per il desiderio di non dover
dipendere dalla parola per acquisire la conoscenza. Crede che l‟istinto cieco sia saggezza! Dio potrebbe con
l‟illuminazione trasmettermi e donarmi tutta la saggezza senza che io debba ragionare rischiando l‟errore.
----- Alimentazione forzata che non passa ma che prosegue fino all‟indigestione e al vomito, tanto vorremmo
assimilare senza barriere. Per quanto si calchi nel suo vuoto senza fondo, non basta mai, non è mai sazio. La
relazione non è mai completa, assoluta. Non può più prendere ciò che vorrebbe (a1 – 409 – Sensazione che le
braccia siano diventate troppo corte; sensazione così realistica che la mattina si deve controllare per
convincersi che non sia così). “Adesso cosa facciamo?”. Vuole il profitto immediato senza fatica, digestione,
avvicinamento, metabolizzazione, addomesticazione dell‟oggetto. Si ritrova separato dall‟oggetto. Per gli
studenti caducità delle conoscenze acquisite a causa di un ingorgo dello spirito indigesto al momento
dell‟esame. Anoressia bulimia degli studenti brillanti (a1 – Mancanza di comprensione; una specie di
stordimento, come se ci fosse una barriera tra i suoi organi di senso e gli oggetti esterni) (a1432 – Tensione
ai tendini dell’avambraccio sinistro mentre lo flette, non osa estenderlo, e ancora la tensione si manifestava
estendendo e muovendo le dita; mentre lavora a maglia) (AFADH I.01)
----- “Con i bambini, gli handicappati, la relazione è vera, ci si capisce”. Più amore per gli animali che per gli
umani. Indigestione per chi mangia spesso senza avere fame, con problemi cerebrali e di concentrazione.
Rifiuta ciò che dovrebbe assimilare, nutrimento e intelletto. (GR VII.94)
3 FUGGIASCO: Schiavo, negro fuggiasco, che scappa per vivere in libertà.
47. AFFEZIONE-AFFETTIVITA‟ (SENTIMENTO, AMORE)
Desidera di essere agito solo dal pensiero senza l‟affettività ed il cuore, non molto glorioso, e si batte
allora costantemente con la testa. Testa bruciata. Jac-c.
Tutto è desiderabile, dal momento che i miei sensi lo trovano buono / divieto di amare per paura di
essere sopraffatto dalle impressioni affettive che deve domare. Raph.
Slancio d‟affetto. Affettività talmente intensa che si deve trattenere. Cur.
Cerca la relazione senza vera affettività. Mag-s.
Il coinvolgimento affettivo lo lascia scoperto e più fragile. Kali-b.
Esaltazione dell‟intelligenza alle dipendenze dell‟affettività. Viol-o.
Inibizione dell‟intelletto ad opera dell‟affettivo. Hura.
48. AFFERMARE (AUTORITA‟, DECIDERE)
Può affermarsi solo se è spinto da un‟altra persona. Tarax.
49. AFFRONTARE (LOTTA, RESPINGERE, FACCIA, FRONTEGGIARE)
50. AGARICUS MUSCARIUS: ----- Perde la capacità di percepire la misura e la forma reale delle cose, e
deve disporre di attitudini smisurate per affrontare le sue percezioni smisurate. Si sente limitato e sottomesso
dalla sua forma, che conferisce la maniera di essere e di percepire. Toccarlo limita gli errori di percezione e
lo calma. La droga serve per ottenere ciò che non siamo, superare il limite. Vuole essere ciò che non è. Si
vanta delle sue prodezze in circostanze enormi, dirige tutto / o tutto è troppo sempre, tutto gli costa. Le sue
funzioni e necessità biologiche donate dalla natura sono considerate come limitanti. (ST I, Q3, a.2-3) Si
ribella contro la sua forma e natura umana come mezzo del suo agire. (GJC-AFADH 9.04)
----- Il bambino si presenta come un adulto. Ha rifiutato la piccolezza umana per invidia della dimensione e
della forza della divinità, si sente debole e piccolo (a1: ”Ridevano perché non potevano stare in piedi e
camminare dritti” Hr1 “Risate come lui cercava di alzarsi e camminare”) è seccato dal dover perdere tempo
per svilupparsi, evolversi, per diventare grande, di essere obbligato di crescere: per lui sono degli ostacoli
immensi. Vuole essere adulto subito, vuole la propria potenza e non la saggezza, perché la vera grandezza gli
sembra inaccessibile. Obnubilato dall‟effetto, rifiuta l‟aspetto potenziale. Lo fa attraverso la forza puntando
sul fisico, senza accettare di doversi strutturare come UOMO e trovare l‟autorità cercando la saggezza. Non
può fare uno sforzo intellettuale, privilegia il corpo, o al contrario solamente l‟intelletto. Aspetto fisico da
contadino, mandibola possente. Rifiuta la gerarchia e l‟autorità come una forza alla quale si deve
sottomettere. Gioca. Tiranno con i bambini che spinge e picchia. Non ha accettato il rispetto per un superiore
né l‟autorità dall‟alto (genitori), che prende per un potere arbitrario. Parla di guerra e delle sue prodezze.
Vuole il potere piuttosto che l‟autorità. Si ritrova sottomesso al controllo di qualcuno più piccolo (fungo) o
ad una potenza superiore. Al di sopra della porta degli inferi, rischia di caderci dentro. Felice se ha
l‟impressione di aver compiuto il suo dovere. Bacia le mani delle persone e parla con il rispetto di un
bambino per i propri genitori quando trova il suo posto. (AFADH VII.91; MS 5.89)
51. ETA‟ (VECCHIAIA)
52. AGILITA‟ (ABILITA‟, PRODEZZE)
Vuole brillare per le sue prodezze. Calc-s.
53. AGIRE4
Il mio agire umano provoca il mio cambiamento, non l‟agire divino. Helon.
Vuole l‟immanenza completa in ciò che concerne l‟agire. Euph.
54. AGITARE (MOVIMENTO, SOCIETA‟, TRANQUILLITA‟)
Fallisce, per l‟agitazione di mirare tutto sbaglia bersaglio. Ind.
55. AGNUS CASTUS: ----- Per essere puro, deve restare solo e senza mischiarsi, fa il vuoto, zen, monaco.
Guarito accetta il femminino in sé, parte accogliente e ricettiva che non lo priva della sua purezza.
4 AGIRE: modificare ciò che è
Individualismo vigoroso vissuto da qualcuno che sembra aperto e socievole. Desiderio di potenza in sé senza
necessità di un oggetto sul quale applicarla, di risorse che l‟alimentino. Dio è potente senza ostacoli da
vincere o altri che glielo confermino, senza necessità di risorse. L'individualità di Dio non ha bisogno di altri.
Vuole essere il testimone della propria potenza, o soffre che essa non sia vista. Orgoglio spirituale. (AFADH
VII.02)
----- Ha perso la sua purezza: si sente come se non ci fosse nessuno, che niente esiste intorno a lui, a parte i
suoi problemi, sarebbe meglio essere morto piuttosto che sentirsi così. Dubita della propria realtà, delle cose,
non è in quello che fa. Fatalista. Insoddisfatto di sé, oppure quando va meglio parla come un oratore
leggendo il pensiero dell‟altro: insegna, predica e non riceve niente. Incapacità a ricevere dall‟altro, vorrebbe
essere sufficiente a sé stesso. Esalta la sua sessualità meccanicamente, senza pensieri né desideri amorosi,
come per provare che non ha bisogno di relazioni. Vorrebbe trovare in sé stesso la propria perfezione
personale e tutte le relazioni. Eccitazione, eccentricità, arroganza alternate con il disprezzo di sé,
decadimento, ride del suo triste stato. Odio per i legami esistenti tra le altre persone. Tristezza dopo lo
svezzamento e la lattazione. (AFADH II.90)
56. AGONIA (SOFFERENZA, MORTE, SOLLEVARE, CURA)
57. INGRANDITO (DIMENSIONE, GRANDEZZA)
Spazio e corpo ingranditi. Acon., Cann-i.
58. PIACEVOLE (COMODITA‟, PIACERE)
Malinconia che guasta ciò che sarebbe piacevole. Plat.
La relazione può essere vissuta come piacevole solo in sogno. Aster.
59. AGGRESSIONE
Sospetta di tutti, paura di tutte le aggressioni. Cench.
60. AFFERRARE (LASCIARE)
Sogna di tanti piccoli cani che gli si attaccano: i suoi bambini sono dei cani. Lyc.
61. AIUTO (APPOGGIO, AUTONOMIA, COLLABORARE, FACILE, CONSIGLIO, CAVARSELA,
DIPENDENZA, GUIDA, SERVIZIO, GRAZIA, SOSTEGNO)
Desidera delle capacità illimitate, al di là di tutte le valutazioni. Invidia l‟onnipotenza di Dio che è
infinita, non misurabile, non valutabile e che, di conseguenza, non ha bisogno di aiuto Cob.
Vuole essere superiore a chi lo aiuta. Limest-b.
Fuori luogo chi ha perso il proprio grado gerarchico, dal quale può aiutare sé stesso e gli altri attraverso
la conoscenza e l‟affetto. Aur.
Accusa come penetrazione (prepotenza) l‟aiuto necessario alla propria creazione. Sabin.
Causa prima infallibile, bisogno di aiutare e migliorare gli altri. Mang.
Rifiuta la necessità di avere qualcuno a lui superiore che gli permetta, con il suo aiuto, di superare senza
sofferenza le montagne, gli ostacoli. Pregare = chiedere aiuto davanti a questi ostacoli. Euph.
Vuole svilupparsi senza costrizioni né aiuto. La libertà da sola non può far fruttare i talenti. Lac-e.
Vuole attingere il proprio coraggio in sé stesso e perde la forza che dovrebbe arrivargli dall‟esterno per
raggiungere la propria fine: non chiede aiuto. Tab.
Aiuta e sostiene i deboli, si oppone ai forti se questi si impongono. Aloe.
Non accetta nessun aiuto, perché vi intravede un impedimento alla propria libertà assoluta. Preferisce
restare da solo con il suo problema ma libero. Meny.
Il mendicante fa appello alla pietà ed alla carità dell‟altro, accetta l‟aiuto. Mag-c.
Vuole essere forte senza aiuto. Clem.
Non osa chiedere aiuto avendo voluto arrangiarsi da solo. Prega timidamente! “Aiutati che il cielo non ti
aiuta”. Stann.
Vuole aiutare gli altri, che il suo spirito compenetri gli altri, visto che il suo spirito non anima il proprio
corpo. Sogno verosimile in cui aiuta delle persone e le rende felici. Sabad.
Accettare aiuto significherebbe essere in cammino. Problema del sostegno da parte della provvidenza
nello sforzo di perseverare. Bism.
Aiuto l‟altro a compiersi accettando di stargli di fronte, rendendogli la sua immagine. Puls.
Rifiuta l‟aiuto per raggiungere il suo obiettivo. Verb.
Rifiuta l‟aiuto perché non vuole essere guidato, e poi si lamenta che non lo si aiuta. Rifiuta che lo si
prenda per mano, che lo si guidi. Am-m.
Incapacità ad essere responsabile e ad aiutare i viventi: non ha latte. Calc-sil.
Decide quale aiuto vuole, non vuole aiutare da secondo. Con.
Responsabile da solo, non vuole collaborare e non chiede aiuto a nessuno, o lo fa solamente in sogno.
Hep.
Ha perso il sostegno dello spirito di Dio, sogna di chiamare aiuto. Kali-c.
Non cerca di saper fare, vuole che gli si faccia tutto, anche quello che sa fare bene: “Bisogna che mi
aiuti”. Sel.
Non vuole donarsi come aiuto agli altri. Ant-c.
Vuole insegnare solo agli studenti difficili. Non ha bisogno dell‟aiuto degli altri per pensare / si lamenta
che non lo si aiuta. Rifiuta l‟aiuto della famiglia. Kali-p.
Rifiuta l‟aiuto di Dio per ricevere l‟immortalità. Mag-m.
Bisogno di dipendere da qualcuno di più forte, ma a condizione di essere valorizzato. Nat-m.
Il sostegno rischia di ritorcersi contro di lui. Sars.
Non accetta di aver bisogno di un sostegno. Sil.
Vuole sottomettere gli altri ai progetti che ha per loro. Spong.
Si sente abbandonato se non riceve il sostegno che si aspettava. Calc.
Non ha potuto aiutare un altro a non morire, deve morire anche lui. Ars.
Caccia gli amici che vogliono aiutarlo. Cham.
Paura dei medici, di chi lo vuole aiutare. Iod.
62. ACIDO (DELUSO)
Trovando insufficiente cercare la gioia e la felicità umane nell‟azione che gli è propria, perde il piacere
ed il godimento. Mag.c.
63. AGHI (PUNTA)
Paura delle punture. Nit-ac., Pareir., Phyt., Lac-capr.
64. ALI (VOLARE, ALTEZZA)
Ali che non vogliono funzionare. Apis.
65. CALAMITA (ATTRATTIVA, LEGA)
Non esiste da solo, fragili, instabile, calamitato dall‟altro, esiste solamente in minoranza e all‟interno di
una lega. Mang.
66. ARIA (VENTO, NAVIGARE, VOLARE)
E‟ aspirato da un vortice d‟aria e ricade paonazzo davanti agli altri. Mosch.
67. AGIO (FACILE, COMODITA‟, SFORZO)
68. AGGIUSTARE-ADATTARE (PEZZO, MANTENERE)
Ama i mosaici, i puzzle, per il piacere di aggiustare i pezzi. In un insieme ogni pezzo ha il suo posto.
Problema ad adattarsi ai limiti rigidi. Diplopia e moltiplicazione degli oggetti. Phyt.
Adatta al meglio per assicurare la solidità, la continuità tra i pezzi. Thuj.
69. ALLARME (SENTINELLA, SORPRESA)
Qualsiasi rumore in strada diventa un allarme d‟incendio. Bar-ac.
70. ALTERIS FARINOSA
71. ALIENARE (ALTRO)
Vuole alienarsi gli altri per amarli conoscendoli. Hyosc.
Vuole alienarsi gli altri essendo gli altri. Lyss.
Non crede che il padre possa dirigere il proprio figlio per aiutarlo a pervenire alla propria realizzazione,
ma per asservirlo! Tarent.
Non vuole alienare la propria libertà essendo obbligato ad amare l‟altro. Fl-ac.
Non vuole alienare la propria libertà sottomettendosi agli obblighi del proprio sostentamento. Nat-m.
72. ALIMENTO (INGOZZARE, MATERIALE, NUTRIZIONE, PASTO, VEGETATIVO)
Vuole (diffondersi da sé), senza doversi alimentare di altro se non di sé stesso, non producendo così
scarti. Le feci ripugnanti gli mostrano l‟insuccesso nella ricerca dell‟alimentazione perfetta. Diosc.
73. ALLEANZA – LEGA (LEGAME, RELAZIONE)
Esiste solo come minoranza e in alleanza, stabilizza o ammorbidisce l‟altro: perdita d‟identità
valorizzando l‟altro, camaleonte. Amarezza e sofferenza nel caso di rottura di un‟alleanza, di un patto.
Mang.
Rifiuta che la nobiltà dello spirito sia obbligatoriamente legata all‟inerzia ed alla corruttibilità del corpo.
Benz-ac.
74. ALLIUM CEPA: Paura di affondare prima di aver toccato terra, il termine. E‟ al fondo, deve salire. La
distanza mostra che non ho niente con cui toccare io stesso il termine. Nessun bene intermedio mi lega
necessariamente al bene ultimo: vede sfuocato. (ST Q18, a4: “La speranza dei viaggiatori è certa? Il fatto che
alcuni che hanno la speranza non arrivino al possesso della beatitudine deriva dall‟incapacità del libero
arbitrio che provoca l‟ostacolo del peccato. Il libero arbitrio può avanzare solo se si appoggia all‟onnipotenza
e alla misericordia di Dio”). A causa del suo libero arbitrio, All-c. non vuole appoggiarsi all‟onnipotenza e
alla misericordia di Dio. Vuole contare solo sulla propria fortuna, e comunque ritiene di non averne
abbastanza. Vuole la certezza di ottenere le scopo, rimpiazzando la speranza con la certezza. (AFADH
VII.94).
----- HR: “Dolore alle tempie, < strizzando gli occhi” HR: “Una grande luce abbagliante da lontano, non
così forte da vicino”. La dissezione (scomposizione) ci fa credere di poter capire tutto: ma può anche rendere
tutto oscuro. HR: “Le lettere appaiono più piccole”. HR: “Divergenze: gli oggetti vicini sembrano distanti”.
I sensi lo ingannano se lo spirito non è vigile. HR: “I suoni sembrano venire da lontano” HR: “Fa degli
sbagli di ortografia”. L‟accesso alla verità del tutto non può avvenire tramite il dettaglio, l‟aspetto divisibile,
né tutta la comprensione si ottiene solamente attraverso i sensi che avvicinano solo la superficie: Si strappa
l‟occhio per vedere attraverso i sensi più che attraverso lo spirito: HR: “Come se l’occhio fosse sospeso ad
una cordicella o strappato”. (STI, Q85, a8: “Il nostro intelletto conosce l‟indivisibile prima del divisibile?”)
Invece di accettare il fascino del brillante da lontano senza volercisi troppo avvicinare, toccarlo con le dita,
conoscerlo totalmente, vuole avvicinare l‟intimo attraverso le parti e così l‟essenza si perde. Non può più
avvicinare i pezzi che donerebbero un senso al tutto. Senza rispettare la distanza necessaria ai sensi per
percepire, condizione per la conoscenza umana, si perde e si annega nell‟oggetto. A: “Sogni di pozzi profondi
e di difficoltà ad uscirne”. (STI, Q98,a7: “La distanza nello spazio impedisce la conoscenza all‟anima
separata?”). Volendo identificare immediatamente l‟oggetto a partire da una sola delle sue parti o qualità,
aggrappato al dettaglio, non vede più la forma organizzatrice, che dona ad ogni parte la sua funzione.
Credendo che il bene perfetto sia dentro la creatura, pone il proprio scopo in essa, avvicinandocisi al
massimo, e perdendo così il vero bene. “”Scienza, distanza, lacrime” (ST.II-II, Q9, a4: “Quale beatitudine
corrisponde al dono della scienza?”) (GRAPH III.94)
75. ACCENDERE (FUOCO, LUCE, SOFFOCARE, STIMOLO)
Mi spengo ed una scintilla mi riaccende. Carb-v.
76. ALOE: ----- Si fa spazio, il vuoto attorno a sé, per riservarsi la parte maggiore. Avidità angosciosa,
urgenza sempre insoddisfatta. Vuole restare il capofila, quale che sia la grandezza e la fora degli altri, senza
cattiveria, se serve anche fino allo sfinimento. Previene prima di agire, dissuasivo più che violento. Aiuta e
sostiene i deboli, si oppone ai forti se si impongono. Cosciente della propria responsabilità e del proprio
dovere. Fa il suo dovere solo se vi acconsente liberamente. Se si rispetta la mia libertà, la mia responsabilità,
posso decidere di partecipare pienamente all‟opera comune. (VMJ, CLH III.96)
----- Gli altri gli sono da ostacolo, perché non lavora per i propri scopi ma per essere il solo nel proprio
successo. A23: “Forte dimostrazione di volontà; litiga con tutti quelli che lo contraddicono; potrebbe
sembrare che permetterebbe di essere fatto a pezzi piuttosto che abbandonare la propria volontà”. Ha delle
relazioni con gli altri solo se si sente superiore. A9: “Contento del suo posto nella società; involontariamente
gli sembra di fare un miglior figura rispetto a molte alte persone”. (ST I, Q131, a1 “E‟ un peccato
l‟ambizione?” L‟uomo non deve a se stesso la propria superiorità. Gli è stata donata perché gli altri ne
possano trarre profitto. ST I, Q96, a4 “Gli uomini nello stato dell‟innocenza, avrebbero dominato sugli altri
uomini?” Dominiamo su un altro uomo come su un uomo libero, quando lo dirigiamo verso il proprio bene
o verso il bene comune). Fa di tutto per essere il solo nel successo, gli altri devono solo riempirlo e
glorificarlo, fino all‟indigestione. (AFDH, MS X.93)
----- Ride e denigra la nullità e l‟inferiorità degli altri, che disprezza. Vuole conoscere tutto il possibile,
ingozzarsi. Nonostante ciò non è mai sazio, oppure non lo digerisce. Trasforma tutto in vento inutile. Nella
nutrizione, cambio ciò che assimilo, nel pensiero no, divento tutte le cose. Sazio di conoscenza, non la
digerisce più, ha quindi rifiutato di riconoscere che ci sono dei limiti alla conoscenza umana solo attraverso
se stesso: gli altri sono la fonte con la quale fraternizza se lo riempiono. (MS93)
----- Ha ripugnanza di se stesso, è certo che morirà. E‟ indegno, fallirà, sogna di escrementi (autopunizione
degradante). Quindi accusa anche gli altri, che sono un ostacolo alla sua riuscita. Intolleranza al rumore,
vuole distruggere l‟oggetto della sua rabbia. Malato, si arrabbia contro di se stesso. Perdona e si riconcilia
con tutti. Rifiuta che Dio, che è il principio, gli indichi il lavoro da fare. Rifiuta di lavorare come secondo.
Non vuole ricevere il proprio lavoro, e rifiuta quelli che glielo danno. Vuole essere la sorgente del lavoro,
darsi lui stesso il lavoro da fare. Rifiuta di doversi mettere in attività per lavorare la materia. Guarito, può
tuffarsi nel lavoro ricevuto da un altro per partecipare alla creazione. (AFADH, VII.93)
77. ALTERITA‟ (ALIENARE, DIFFERENZA, ALTRO)
78. ALTERNANZA (CONTINUITA‟, RITMO)
79. ALTITUDINE (SALITA, ALTEZZA)
80. ALTRUISTA
Altruista al punto di prendere il posto degli altri, o paura che gli altri non prendano il suo? Dovere e
dimenticanza di sé. Kali-i. (J. Prat, CLH 77, V.00)
Altruista non per lo scambio, ma per il lavoro e per ricevere il proprio posto. Iod.
81. ALUMEN : (allume: solfato allumino-potassico ?)
82. ALUMINA (ossido d‟alluminio): Non vuole essere incarnato in un corpo per cui l‟immortalità dipende
dalla sua obbedienza ad un essere superiore. Vorrebbe non essere sottomesso a dei rapporti di obbedienza. Se
accetto la mia condizione di attrezzo, perdo la mia personalità, la mia individualità? E se la mia materia è
utilizzata dalla volontà di un altro, di Dio? Davanti a qualsiasi direttiva, crede dolorosamente che lo si voglia
modellare, si rivolta, secco ed indurito per resistere. Afferma la propria indipendenza per scegliere quello che
vuole fare, senza il consiglio di nessuno. Oppure modella gli altri, assegna i ruoli senza lavorare. Sottolinea
la dipendenza degli altri per rassicurarsi. Si rivolta verso il fatto di esistere come causa seconda5. Si vede
come il pezzo di una macchina. Si sente difettoso perché non ha la potenza della causa prima. (MS V.99)
----- Non vuole acconsentire senza discutere, rifiuta la fede, vuole conoscere attraverso se stesso e vedere più
che credere. Ride sdegnosamente di tutto, affettato. Accettare la luce, il pensiero di un altro è insopportabile,
si ritrova penetrato dai pensieri degli altri, oppure dice la cruda verità. Paura che il suo pensiero vada dentro
qualcun altro, oppure di subire il pensiero di un altro. Chi può imporre la propria luce, la propria verità
all‟altro, se non colui che l‟ha ricevuta, bene superiore, che l‟altro non può avere da se stesso? Se mangi il
frutto dell‟albero della conoscenza, morirai: paura ossessiva per la separazione dei suoi due componenti,
l‟anima ed il corpo, della labilità della sua struttura. (AFADH, VI.97)
5 Causa seconda: in opposizione a causa prima, che non è preceduta da nessun‟altra causa, che ha in sé stessa la
propria ragion d‟essere: Dio.
----- Sensazione di precarietà dell‟esistenza (sogni di barche che affondano) “come se la coscienza fosse
fuori dal suo corpo”. La sua sostanza è animata in modo fragile, Non ha fiducia nella presenza del soffio di
Dio nell‟argilla del suo corpo. Dice la verità per provare che è sicuro di sé, per darsi una consistenza.
Bisogno di aggrapparsi a delle spiegazioni per concretizzare le idee astratte. Perdita dell‟anima in un corpo
che si ingrandisce, perdita del principio unificante: perso il legame tra il corpo e l‟anima. Accusa gli altri di
rubargli l‟uno o l‟altra. Paura dell‟incontinenza. Gli aghi e le punture lo dematerializzano, oppure idee di
suicidio alla vista di aghi e coltelli per fuggire da questo corpo che ha talmente paura di perdere. Convinto,
malleabile, inconsistente. Un anima da sola non è un corpo, e cerca un corpo, perso volendo che tutta la
creazione materiale fosse il suo corpo (si ritiene un grande personaggio): per non aver capito che la vita non
è possibile senza il corpo, aver voluto controllare tutto l‟universo creato, non controllerà nemmeno più il
proprio corpo, da cui derivano l‟incoordinazione e la paresi. Concezione materialista della vita di cui il più
sottile (?) è il sangue. Vittorioso, si appropria del corpo degli altri, manovra e manipola glia altri attraverso il
denaro. Distruttore, fugge il proprio corpo. E‟ solo nei sintomi genitali (perdite che colano, sudori,
prostatorree andando al gabinetto) che può imprimere la propria anima in un nuovo corpo fantasmatico,
anche se senza efficacia e sfinendosi senza donare la vita. Complementare di Bry. che stabilisce la propria
sicurezza sul possesso e antidoto di Caust. che non tollera le perdite perché sono il castigo per la propria
ingratitudine.
----- Ha perso la propria identità / dice il contrario del suo interlocutore per affermarsi. (SKR, X.95)
----- Durante un sonno felice, si è lasciato diventare un altro (non ha voluto essere uomo), ha agito male
perché non era se stesso. Il suo sbaglio è stato di accettare di perdere il proprio corpo credendo di poter
qualcuno di meglio disincarnandosi.
83. ALUMINA SILICATA: (Argilla: Si2O
3, silicato d‟alluminio)
84. GENTILEZZA (AMICO, AMORE)
E‟ stato tradito da una gentilezza traditrice. Iod.
85. AMAZZONE (MLF = MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELLA DONNA)
Dura, implacabile, accetta il maschio solo come inseminatore, rifiuta l‟aspetto passivo e ricettivo della
donna. Con.
86. ATMOSFERA (ARMONIA)
Riflette l‟atmosfera esagerandola, nella calma come nella violenza. Carc.
87. AMBRA GRISEA: Crede di avere tutta la luce in sé, tutta la saggezza attraverso l‟esperienza. Vuole
essere forte di spirito grazie a se stesso. Fa domande senza aspettare le risposte: Non ho bisogno della luce
degli altri”. Spiega perché sa come si fa una lezione. (AFADH 7.02)
----- Lutto per molti cari in poco tempo. Senza potere, troppo debole per difendersi. Vittima di abusi sessuali,
preoccupato per la propria intimità (paura di urinare o di emettere un peto). Ha fallito dopo essere stato
sballottato… (dd: Leprom., Nat-c.) Si preoccupa che “non si possa sentirlo “. Si profuma per piacere agli
altri, per mascherarsi. (cas ZLM 97)
----- Sembra curioso ma fa domande di facciata senza aspettare le risposte, salta di palo in frasca, non smette
di parlare, non ascolta nessuno e parla da solo, oppure ascolta e attira le confidenze di sconosciuti.
Imbarazzato in società, gli trema la testa durante una conversazione. Non vuole defecare davanti a qualcun
altro per paura di essere assimilato ai propri escrementi (ansioso per un bisogno inefficace) (Caust.). Niente
può uscire da lui. Si sente uno scarto. Non sopporta il sorriso né le risate degli alti, né la musica, perché sono
segni di relazione mentre lui si sente fuori da questo circuito. Vuole mascherare la propria decadenza
intellettuale (attraverso le sue domande) e la sua debolezza fisica. “Obbligato” a rivivere il passato
spiacevole. (Kent: Nat-m. si diletta). “Sogna di essere maltrattato, e a causa della sua debolezza non si può
difendere”, non lo si giudica all‟altezza. Non ha più il suo posto, nessuno lo ascolta. Quando la luce divina ha
permesso il lavoro del ragionamento per arrivare alla conoscenza, Ambr. ha desiderato la forza dello spirito
attraverso la sua propria luce, chiudendosi a forza gli occhi. (STI, Q117, a1 “La luce interiore dell‟intelletto è
la causa principale della scienza, e viene da Dio”). Non può più insegnare, avendo perso la sua visione acuta,
il vigore, la maturità e la saggezza che dovrebbero accompagnare l‟età. Non ricevendo più la conoscenza,
non può più spiegare niente agli altri, non ha più la capacità di capire né di trasmettere (ST Q117a1 “Un
uomo può istruire un altro uomo producendo in lui la scienza?”). Viaggia come l‟ambra sulle onde,
aspettando di trovare un‟esistenza attraverso il profumo di un altro che lo rivelerà. Rifiuta la continuità
dell‟universo che fa che il nostro corpo sia generato dalla materia degli altri, della quale è fatto tutto il
mondo. Rifiuta l‟unità di genere di tutti gli umani che lo farebbe entrare in un ciclo. (AFADH I.90; MS
X.92)
----- Avendo voluto definire il mondo con le sue idee, è amareggiato di doverne subire la costrizione. Riceve
il male da dove si aspettava il bene, e ne accusa l‟oggetto. Non vede più il bene dietro il male apparente.
Vuole un mondo dove tutto sia buono, totalmente compiuto, senza divenire né perfezionamenti. Visto che il
male è solo privazione di un bene potenziale, Ambr. attribuisce un essere a questa mancanza, L‟imperfezione
per lui è un mele mentre invece è un bene in divenire. (ST Q48 a2 “Il male si trova dentro le cose?”, Q49 a1
“Il bene può essere causa del male?”) (GRAPH X.92)
88. ANIMA (CORPO, SPIRITO)
Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, e gli strumenti per il motore. Squil.
89. MIGLIORARE (CAMBIAMENTO, PROGRESSO, PERFEZIONE)
Vuole migliorare la perfezione della creazione. Merc.
90. AMAREZZA
Amareggiato davanti al male che vede in ciò da cui si aspettava il bene. Ambr.
91. AMICO – AMICIZIA (AMORE, INTIMITA‟, FAMILIARITA‟, RELAZIONE)
L‟amicizia di un animale non tradisce mai. Aeth.
Amicizie puramente spirituali imprigionano, costringono i suoi sentimenti così che tutte le sue passioni
sono vissute come cattive, non come contatti con i suoi sentimenti / molto cosciente dei propri organi e
di ciò che lo circonda. Germ-met.
Per lui ci vuole un amico forte, che diriga e dia il tempo. Lac-e.
Essere familiare con il medico, è essere in intimità con colui dal quale dipendiamo. “Non ho più bisogno
di adorarti, perché sei mio amico!” Chlf.
Ha perso i suoi amici per mancanza di lealtà, li ha traditi. Aur.
Relazioni con i morti che lei non ha avuto con i vivi, perché un morto non rimprovera un amico. Calc-
sil.
Comanda alle proprie emozioni, insensibile alle pressioni dell‟amicizia. Vuole creare da solo senza
consigli né amici. Cimic.
E‟ stato tradito da un amico. Rifiutando l‟amicizia, deve puntare tutto sul lavoro. Iod.
Caccia gli amici che vogliono aiutarlo. Cham.
Come se un amico si fosse improvvisamente ammalato. Bar-ac.
Molto sensibile all‟unione e alla continuità. Anan.
Ha creduto di potersi tenere un amico intimo grazie alla propria efficienza più che con l‟amicizia, e ne è
stato abbandonato. Rhus-t.
Ha fatto qualcosa di male, di triste, ma sono i suoi amici che l‟hanno tradito, mal consigliato, e non si
fida più di loro. Ruta.
L‟amicizia implica la fedeltà. Mag-s.
Perde i suoi vecchi amici per una discussione su un dettaglio. L‟amicizia è un rischio, perché i sentimenti
possono oltrepassare la ragione. Ferr.
Vuole goderne e possederli con il desiderio, senza fare alcun movimento verso di essi. Hura.
92. AMMONIUM-CARBONICUM: Ha svelato al serpente un segreto che lo legava a Dio (svela segreti
mentre dorme: Am-c., Ars.), cosa che ha permesso al serpente di convincerlo a peccare. Dice quello che non
vuole, non può dire ciò che vuole. Ha perso il libero arbitrio, non può ricevere ciò che serve per vivere, il
nutrimento, o per conoscere. E‟ predestinato a qualcosa che sfugge dalla sua volontà: vuole conoscere il
segreto della sua predestinazione: si vede predestinato, privato della sua libertà. Il disegno di Dio su di noi
non deve essere conosciuto. Non può dire - trattenere quello che vuole, dice - trattiene ciò che non vuole dire
o donare. Vive le relazioni come delle offese, ce l‟ha con gli altri per non avergli impedito di rivelare il suo
segreto d‟amore. Rimugina su un passato spiacevole (sogni storici) e su quello che gli altri hanno fatto per
farlo arrabbiare, mentre invece è a causa del segreto che ha tradito che è stato possibile farlo cadere. Povero,
sporco, estraneo alla sua famiglia. Sa che fallirà, ha perso la fiducia reciproca, l‟intelligenza: prudente.
Peggiora a causa dell‟acqua che gli ricorda l‟alleanza che ha rotto. Inadatto alla navigazione (diluvio?).
Decadenza, sporcizia (sogni di pidocchi, vermi, povertà). (MS X.91)
----- Avendo ricevuto il seme, vuole tenersi il frutto, ed è castigato attraverso lo spossessamento più
completo. (FA X.92) CAS: ama essere solo con Dio; vuole provare che è il preferito di Dio; nessun discorso
all‟infuori di quello che esprime l‟eccellenza della sua vita spirituale, molto turbato dal contatto con gli altri.
93. AMMONIUM-MURIATICUM: Non vuole dipendere dalla volontà di un altro: una spada è sospesa
sopra di lui. Erra sul suo cammino senza guida né aiuto. Rifiuta la necessità psicologica di essere guidato
sulla strada della vita, nega l‟aspetto fanciullesco di tutti gli uomini: sogna di bambini persi, perde i suoi
bambini, sua figlia cade nell‟acqua. Non vuole essere preso per mano né che lo si aiuti. Perde l‟affetto
rifiutando la mano dei suoi familiari: tristezza. Preoccupazione di voler essere salito troppo: sogna di cadere,
di una scala senza ringhiera, non si può appoggiare. Problema d‟ombelico da dove ha ricevuto tutto.(MS
VI.92; FDR I.94)
94. INIZIO (PRINCIPIO)
Preoccupazione che ciò che è stato cominciato non segua il suo corso fino in fondo. Faba-v.
95. AMMORTIZZAMENTO (CARTILAGINE, COLPO, VIBRARE)
Una sofferenza sopravvenuta a sorpresa, bisognerebbe poter ammortizzare lo choc efficacemente. Spig.
Non ammortizza niente, tutto lo scuote, lo fa vibrare. Sang.
Il corpo non ha più la capacità di ammortizzare; si può sentire il cuore a distanza. Eupi.
Sensibile agli choc da contatto con la realtà, alle tensioni, agli urti, perché non ha la forza di
ammortizzare i colpi. Arg-met.
96. AMORE (AMICO, GENTILEZZA)
Rifiuta che gli si misuri l‟amore. Vuole essere amato totalmente ed infinitamente dai suoi simili, mentre
può essere amato solo per quello che è, finito, in questo luogo e nel suo essere. Gli altri sono piccoli
perché vede ciò che a loro manca per amarli di più! Rifiuta di amare le cose così come sono. L‟amore
divino è ridotto alla realtà carnale. Plat.
Vuole nutrirsi dell‟amore degli altri. Phos.
Rifiuta la passione effimera che porterebbe una conoscenza imperfetta di ciò che è. Vuole essere amata
totalmente a seconda di ciò che trasmette. Viol-o.
Deve liberarsi del suo obbligo di bambino che deve amare senza condizioni. Mag-c.
Il legame d‟amore umano è insufficiente per arrivare all‟unione perfetta che desidera. Puls.
La necessità di relazione, la sua dipendenza dal legame amoroso è segno di debolezza. Nat-m.
Tutti gli oggetti d‟amore si impongono ai suoi sensi senza possibilità di scelta, si rifiuta di dover
conoscere e giudicare per amare. Raph.
Vuole trovare l‟amore in sé, non vede l‟amore ricevuto dal suo prossimo. Ustil.
Paura di non essere amato se non è perfetto, cerca le proprie risorse in sé. Germ.
Crede che non lo si possa amare a causa dei suoi difetti. Lac-c.
Si rende indispensabile, si sa condannato a non poter ricevere l‟amore / vuole amare Dio da pari a pari.
Vuole essere amato con ammirazione. Merita l‟intero amore di Dio, di essere trascinato sotto un potere
sovrumano, talmente lui stesso si dona amore da parte di Dio. Mio marito non potrà mai amarmi come
voglio. Lach. (FDR)
L‟amore è la comunione del pensiero. Crot-h.
Amo molto carnalmente, questo mi dilania quando lascio i miei amici. Vuole amare di un amore
spirituale che non si ferma con la morte. Hura.
L‟amore implica un movimento che lui rifiuta, volendo la beatitudine senza avvicinamento. Zinc.
Vuole amare come conosce, interiorizzando l‟oggetto. Stram.
Amore degli animali: Puls., Aeth., Carc., Nuph., Thymu.
Perso l‟amore di quelli che gli stanno vicino cercando l‟amore entusiasta per un essere femminino ideale.
Ant-c.
Vuole provare la propria efficienza nell‟ottenimento del frutto dell‟amore, e lo esprime attraverso il suo
lavoro. Lil-t.
Crede di poter amare solo attraverso una relazione domestica, una relazione ridotta a madre nutrice, che
lei prolunga sui morti. Calc-sil.
Non ha ritornato l‟amore protettore. Caust.
Ha tradito l‟amore per viltà. Elaps.
La verità e il diritto vengono prima dell‟amore. Nit-ac.
Non ha visto l‟amore nel progetto di Dio per lui. Acqua, prepuzio, movimento, battesimo, cuore. Dig.
Ha invidiato la libertà totale di non essere obbligato ad amare, perché l‟amore è gratuito. L‟amore è
vissuto come un legame, un dovere inaccettabile. Vuole poter amare senza avere obblighi verso l‟altro.
Fl-ac.
L‟amore non può essere una scelta reciproca in ogni istante, lo vorrebbe acquisito e che l‟altro fosse
completamente possedibile, poterselo alienare. E lo perde soffocandolo con la dominazione senza
rispetto della sua individualità. Hyosc.
Muore se non riceve amore. Phos.
Non c‟è amore senza materializzazione (eredità). Sars.
Non ha accettato di amare Dio accettando che quello che non conosce è comunque degno di essere
amato / crede di raggiungere l‟amore o di amare se conosce totalmente, non accetta il mistero per amare.
Sep.
L‟amore sparisce se i corpi sono separati. Spong.
Ha preso la relazione d‟amore con Dio come il diritto ad un potere superiore sugli altri. Verat.
Può ricevere l‟amore solo secondo l‟idea che lui ne ha, essere amato come si deve è dunque un
fallimento (amare Dio passando per gli uomini). Ha cercato lo stato di anima innamorata, vivere d‟amore
e di acqua fresca, e da qui il fallimento della sua vita. Ign.
Amare dovrebbe essere desiderare per sé come per i membri della comunità. Arg-n.
Il suo valore è dato dallo sguardo di Dio su di lui, è amato in modo unico, non attraverso la competizione
con gli altri. Mag-m.
L‟amore implica la sofferenza a causa della differenza. Tell.
“Amor proprio” ferito. Ign., Staph., Cic.
97. ANFIBIO
Anfibio tra l‟acqua e l‟asciutto, come l‟uomo anfibio tra lo spirito, che non sarà mai puro, e
l‟incarnazione dalla quale vuole elevarsi. Bufo.
98. AMPUTARE (PERDITA)
La relazione è un dono e lui ha paura di questo dono, perché non ci vede altro che un‟amputazione. Con.
99. DIVERTIRSI (FESTA, GIOIA, GIOCO)
Dubita di poter trovare un posto piacevole, interessante, divertente, un buon posto nella vita. Apis.
Vorrebbe che il lavoro sostenuto non diminuisca il piacere, la perfezione, di non dover interrompere il
lavoro a causa del divertimento. Pip-m.
Fatto per la festa e non per il lavoro: se non ci si diverte non serve a niente! Croc.
100. ANACARDIUM ORIENTALE: Gli sembra di avere due volontà, una che rifiuta ciò che l‟altra
vuole: un angelo su una spalla, un diavolo sull‟altra. Inadeguatezza tra l‟interiorità e l‟esteriorità: il corpo è
troppo piccolo per la sua anima; identifica il corpo con il male, quando invece il corpo è necessario al bene
dello spirito. Vuole essere intelletto, anima pura. Non riconosce più i suoi cari, il loro corpo è una trappola.
Ride sulle cose serie, ed è serio su cose ridicole. Impetuoso alla minima offesa. Testa separata dal corpo, è
diviso in due: non accetta la condizione umana dei composti sostanziali. La sua punizione è la coscienza
dolorosa di questi due composti, che crede uno buono, lo spirito, e l‟altro cattivo, il corpo. Si sente
bisbigliare delle cose blasfeme e vorrebbe dirle. Difficile mantenere la distanza tra il bene e il male.
Disumanità quando rimane solo corpo. Strattonato tra due opposti, ha scelto male, perché ha rifiutato di
scegliere il Bene per il Bene senza riguardo a se stesso, l‟atto d‟amore gratuito. Ama entrare in analisi
precise. Condannato a sbagliarsi perché una voce gli dice che il contrario è giusto. Accusa gli altri: odio,
crudeltà sugli altri in cui vede la volontà che lo fa sbagliare. Persa la memoria ma riflette bene se gli si da il
soggetto, obbedisce se non ha più scelte da fare. Non osa agire per paura che si esiga ciò che non può. Inibito
quando la sua responsabilità morale è in gioco perché i suoi desideri sono incompatibili con la morale
comune. Non può seguire ciò che viene da lui, ha bisogno dei sensi per conoscere. Ha desiderato in modo
falso, perché ha riferito il bene al proprio desiderio, e quindi non può più credere a ciò che viene da sé, non
può più agire perché crede che il fatto di desiderare sia sbagliato. Ha confuso la differenza, la
complementarietà con l‟opposizione: non sono Dio (spirito – bene), quindi sono cattivo (corpo – male)? Non
può accettare che Dio sia buono e lui rifiuta la “mela”, che sua madre sia buona e gli proibisca la televisione!
Il divieto è una condizione della libertà? (AFADH XI.88, MS V.89)
101. ANALISI (CAPIRE, INTELLETTO, INTERPRETARE, LOGICA, RIFLETTERE)
Incapace di calcolare, di sottigliezze, di intelletto, di analisi, preferisce le cose grosse, il materiale.
Analizza instancabilmente il pro e il contro, non potendo valorizzare niente. Spirito analitico e non
sintetico. Graph.
Mette l‟analisi al posto del discernimento, rifiuta la saggezza. Pic-ac.
Ama entrare in analisi precise, funzionare come puro spirito. Anac.
Soffre di dover apprendere la realtà attraverso i propri sensi per poterla conoscere, e di non poterlo fare
solamente attraverso l‟intelletto e la logica, attraverso il suo pensiero analitico. Colch.
Deve analizzare le proprie percezioni per vedere la realtà. Glon.
Non si affida alle qualità dei sensi per analizzare prima di prendere una decisione, crede di avere tutto
nel suo naso – intuito. Merl.
Precipitazione che impedisce di analizzare e prevenire il pericolo. Sul-ac.
102. ANANTHERUM-MURICATUM: Vuole segnare gli altri con la propria impronta (profumo di
vetiver). Frequenta sempre gli stessi luoghi, altrimenti si sente spossessato. Bisogno di vita di vita di gruppo
e di cameratismo. Ha diritto all‟amore che ingloba tutto. Non può lasciare qualcuno da solo, deve sempre
attirare l‟altro. Soffre in una società dove non può avere la parola, di non potersi fondere con l‟essere amato.
Rimedio possessivo che ha paura dell‟acqua, lei scappa. Problema di unità con l‟altro, di continuità che la
materia non permette. Non tollera che l‟unità con l‟altro sia rotta. L‟unione con l‟amato è un diritto, per
diventare una sola carne. Assolutizza il supporto materiale della comunione personale: questa è il luogo del
dono, essa si dona ed esiste solo così. Questo dono di sé ha un tale valore che gli da diritto ad un possesso
assoluto dell‟altro, quando invece dovrebbe arrivare alla temperanza, equilibrio tra l‟amore e la saggezza.
Sono condizionamenti che impediscono l‟unità con Dio, perché con Lui non c‟è fusione ma unione senza
confusione. La vita è trasfusa nell‟essere amato. La pratica della sessualità aggrava il desiderio fino alla
follia. E‟ come se ci fosse trasfusione di vita attraverso il contatto, e sentire la precarietà dell‟unione è una
sofferenza che deve accettare per amore dell‟altro: è così che ci si dona completamente. (AFADH VII.90)
103. ANARCHIA (OBBEDIRE, RIVOLUZIONARIO)
Perde l‟intelligenza e compensa con la forza bruta, la violenza, l‟anarchia. Plut.
Principale e solo responsabile della legge, rifiuta la legge come permesso di altri: anarchico, rifiuta la
legge, individualista: non esiste il bene comune. Ars.
E‟ anarchico perché ha perso l‟unità tra le sue parti. Bapt.
Anarchico per idealismo. Caust.
Per cambiare la creazione. Merc.
La ragione non comanda più sulle emozioni, sul vegetativo. Cimic.
104. ANTENATO (STORIA, EREDITA‟)
L‟avere è sacralizzato per continuare il lavoro dell‟antenato. Sars.
105. ANDROCTONUS HEBRAEUS: ----- Il mondo è ostile, davanti al quale ci dobbiamo controllare se
non vogliamo perdere completamente il controllo. Non conosce il rimorso né la colpevolezza. Visione
ristretta, disconnessa, si sente di un‟altra specie, diverso dagli umani, extraterrestre, tolto dal suo ambiente.
(ZLM I.98)
----- Vuole essere onnipotente, gestire tutto con il suo carisma e non dover rendere conto a nessuno. Umiliato
di dover rispondere della propria responsabilità davanti ad un superiore: si ritrova in una insopportabile
solitudine come capo. Desidera uccidere quelli che lo caricano delle loro azioni e che deve sorvegliare,
correggere. (MS V.97)
106. ANDROGINO (ERMAFRODITA, DONNA, PEDOFILO)
107. ANGELO – ANGELICO (BELLEZZA)
Si presenta come angelico per sfuggire nell‟innocenza infantile la follia degli adulti. Cic.
108. ANGUILLA (ANIMALE 110, PRODEZZA)
109. ANGUSTURA: Vede chiaramente degli oggetti lontani, tutti i progetti dovrebbero essere realizzati. Il
sonno lo priva di qualsiasi possibilità di realizzazione. L‟uomo è potenza attiva in conformità a come è stato
creato, Dio secondo ciò che è. (AFADH III.92)
----- Non trovando nel reale nessun oggetto soddisfacente, la sua volontà scegli l‟oggetto presentato come
buono attraverso l‟immaginazione e non attraverso l‟intelletto! L‟immaginario sostituisce l‟intelletto. C‟è
compiacimento della volontà in questo oggetto immaginato, tutto il resto dell‟atto è sbagliato. Non essendo
la fine ottenuta il vero oggetto, non ne ricava godimento ed è deluso dallo choc della brutale realtà.
Dimentica che il suo scopo è limitato dalla sua limitatezza umana, necessita dell‟aiuto di Dio. Si è posto uno
scopo irraggiungibile per le sue sole forze umane decidendo che il reale = l‟immaginario. (MS X.92) Si crede
in possesso dell‟oggetto ideale. Vuole crearsi il suo fine ultimo da solo, attraverso la sua intelligenza.
(AFADH VII.93)
110. ANIMALE (ISTINTO)
Gli animali, i bambini almeno non fanno male a nessuno! Cic.
Splende per gli altri, senza bisogno degli altri. Magnetico, sente la gente, ascolta gli altri e sente le loro
intenzioni, come con gli animali. Kalm.
Vuole che l‟attività intellettuale sia serva del piacere dei sensi, puramente animale, nel presente. Nuph.
La nostra natura umana è al servizio della nostra natura spirituale che costituisce la nostra superiorità
sugli animali, ma è accompagnata dalla perdita di capacità di difesa che la natura gli ha donato. Peti.
Ammira gli animali, vede in loro la perfezione dell‟istinto. Gli animali ricevono la conoscenza perfetta
senza fatica, attraverso un contatto infallibile, mentre lui no. Mai sazio, la relazione non è mai completa,
assoluta, salvo che con i bambini e gli animali, perché gli comunicano questa saggezza dell‟estimativo
(istinto) senza parole. Aeth.
Si augura un‟evoluzione trascendente, e resta primitivo, un animale peloso…Plut-n.
Lasciate parlare le passioni animali. Carc.
Domina totalmente la propria condizione animale, la eleva a livello spirituale. Coca.
Vuole la capacità animale ed il meraviglioso istinto degli esseri naturali. Li conosce, capisce e sente
come loro. Choco.
Sogna di camminare in una grande caverna verso una grande luce. Rifiutando il reale valore umano, si
trasforma in animale, e qualcuno gli fa l‟amore. Hell.
Ha vergogna delle sue funzioni animali, della sessualità. Staph.
Si sacrifica per gli animali innocenti e li protegge. Hura.
Regredito in animale per aver desiderato la perfezione del genere, quella del corpo. Sol-t-ae.
Amore degli animali. Puls., Carc., Nuph., Thymu. (fy)
APE: sogno di api, spirito che porta il miele nella terra promessa. Sabad.
Sogno di api, gruppo al quale apparteniamo. Immagine ed aiuto domestico per l‟altro. Le caccia. Puls.
ASINO: indeciso come un asino. Ign.
ANGUILLA: tenta la prodezza di afferrare un‟anguilla ma non ce la fa. Calc-s.
RAGNO (CASA 1469, ETA‟, TELA): cfr. Rinchiudere, casa: Sars., Carc.
Immagine dell‟essere liberato di tutta la pesantezza terrestre della natura decaduta grazie all‟ascesa.
Cinnb. (ps 38, v12) Sars.
E‟ la ragnatela che caccia, il ragno può restare al centro senza muoversi. Aran.
BESTIAME: l‟uomo deve accettare e collaborare con l‟Altro per dominare la sua bestia interiore.
Tarent.
BUE: cavalcatura del saggio, simbolo di bontà, di calma, di forza pacifica, la sua dolcezza ed il suo
distaccamento evocano la contemplazione. Bell. (DDS), Cinnb.
CAMALEONTE: Esiste solo come minoranza sottomessa e in alleanza: perdita d‟identità valorizzando
l‟altro, camaleonte. Mang.
CERVO: Albero della vita, rinnovamento periodico, fecondità, ritmo di crescita, rinascita, luce,
chiarezza, ritorno alla purezza primordiale. (DDS) Canth.
GATTO: femminilità – sensualità rifiutata: il gatto la tiene. Non addomesticabile. Daph.
Si sente come un gatto che prende il meglio, “beve la crema del latte”, gioca al gatto e al topo… Nobile,
affascinante e accettato senza costrizioni né guinzagli… Marb-w.
La notte tutti i gatti sono grigi, anche io, ci assomigliamo. Hydr.
Il gatto non si lega, il cane sì. Il gatto è legato ai luoghi. Puls.
Sogno di essere graffiato agli occhi. Lac-f.
PIPISTRELLO: idolatria dello spirito. Ham.
CAVALLO: cavallo selvaggio e libero, dalle capacità latenti, oppure cavallo ammaestrato, con le redini
ed il morso in bocca, ma dalle qualità rivelate? Lac-e.
Ruba un cavallo per avere comunque qualche movimento ed uscire dall‟inerzia e dalla routine. Rumx.,
Brom., Mag-s.
Desidera cavalcare. Ther.
Il cavallo, nella coppia cavallo – cavaliere, è colui che vede nella notte. Crot-c.
CAPRA: capra di M. Seguin: paura di essere presa alla gola di sorpresa, di tutto ciò che è appuntito e del
rasoio. Lac-capr.
CANE (CAGNOLINO): cani legati e con la museruola: perdita della parola, imprigionamento. Carc.
Il cane obbedisce al padrone anche contro la propria volontà. Lac-c.
Si sente abbandonato come un cane mentre soffre. Meny.
E‟ come un buon cane sensibile, servizievole e sottomesso. Nuph.
L‟invidia della conoscenza divina, che non necessita di cammino di avvicinamento, lo fa cadere nella
condizione animale di cane che può camminare con sicurezza nell‟oscurità. Stram.
Abbaia e morde come un cane. Bell., Canth.
Guida per l‟uomo nella notte della morte (DDS). Bell., Lyss.
Come super-padre, numerosi piccoli cani si aggrappano a lui: sono i suoi bambini. Lyc.
Il gatto non si lega, il cane sì. L‟amico dell‟uomo diventa nero, il dannato, non viene riconosciuto. Puls.
MAIALE: gli uomini sono dei maiali. Hyosc.
COLOMBA (UCCELLO)
COCCODRILLO: sogna di essere seguito da coccodrilli che lui caccia starnutendo. Sedi.
DELFINO: salvatore di uomini. Caust.
TACCHINO: non potendo essere il buon Dio che voleva essere, che può donare senza pericolo perché
inesauribile e impassibile, si ritrova ad essere il tacchino dello scherzo (lo zimbello). Carb-an.
FORMICA: Paura delle formiche che rappresentano l‟organizzazione perfetta di una moltitudine di
individui che agiscono di concerto in perfetto ordine. Ars.
GIRAFFA: la giraffa è il suo animale preferito perché vede tutto dall‟alto, resta al di sopra dei conflitti.
Mag-m.
Diventa una giraffa. Cann-i.
ISTRICE: fa l‟istrice per proteggersi. Coloc.
IPPOPOTAMO: diventa un ippopotamo gigante, di dimensioni enormi. Cann-i.
CONIGLIO: Stram.
Sogna che si dimentica di nutrire i suoi conigli. Nicc.
LEONE (TIGRE): “E‟ nella tana dei leoni, ma non lo morderanno”. Domina la sua parte animale. Crot-
c.
Sogna del leone, volontario, indipendente, libero, non si lega / non si lascia contare. Phys.
LONTRA: si sente una lontra gigante, morbida, dolce, che non ha paura dei coccodrilli e che divora i
piragna. (LTA 1226).
MOSTRO: inseguito dai mostri, molto più diversi da lui che gli animali conosciuti. Hydr.
PECORA: conduce le pecore docili e senza resistenza: il pastore impara attraverso la sua vita, senza
esperienze speciali. Acon.
Cimic. (DDS)
OCA6: vuole concepire senza collaborazione. Dono = amputazione. Con.
UCCELLO7 – UCCELLI: grande coscienza degli uccelli, li nota molto. Marb-W.
Strappa le piume agli uccelli per possederli, per privarli della libertà. Hyosc.
Sogno di uccelli: lo spirito se ne va dal corpo. Sabad.
Sogna una colomba che vola nella stanza e che rischia di toccarlo. Kali-c.
ORSO:
PAVONE: conduce i pavoni e gli uomini sono dei maiali. Hyosc.
Una specie di pavone si ubriaca con la noce moscata: è l‟orgoglioso ridicolizzato, umiliato! Nux-m.
PESCE: (ANGUILLA)
PIDOCCHIO: ha un pidocchio sulla spalla. Chel.
Sogno di pidocchi, di vermi. Am-c.
SQUALO: bramoso negli affari, vuole tutto, è uno squalo rapace. Abrot.
Led.
QUALITA‟: vorrebbe avere sia le qualità degli uomini che degli animali insieme. Choco.
RAPACE: bramoso negli affari, vuole tutto, è uno squalo. Abrot.
RATTO (cfr. TOPO): assenza di protezione ed invasione (ratti sotto le coperte, guerra). Menis.
SERPENTE: il morso di un serpente è un avvenimento istantaneo che coinvolge completamente il
passato ed il futuro. Cedr.
Abbassarsi, afferrare e guardare il proprio serpente / le proprie cattive inclinazioni per renderle
costruttive. Tab.
Sensazione sbagliata di Phyt che vuole essere il Trascendente.
SCIMMIA: volendo trascendere la propria umanità attraverso la propria energia, regredisce allo stato di
uomo scimmia, animale primitivo e peloso. Plut-n.
SOFFRE per gli animali abbandonati. Puls.
Soffre per gli animali rinchiusi e maltrattati. Carc.
Soffre per gli animali feriti. Nuph.
TOPO (cfr. RATTO): si sente come un gatto che prende il meglio, “beve la crema del latte”, gioca al
gatto e al topo…
Uccidere un topo = tagliare il sesso. Marb-w.
TORO: paura dei tori, animali indomabili. Lo si sfugge solo montandolo. Coca.
TIGRE (LEONE): salto addosso a chiunque mi contrari. Mi sento feroce come una tigre. Lac-l.
CAGNOLINO (CANE): animale domestico che deve stare zitto e non abbaiare. Carc.
VITELLO: beni materiali sostituiti ai beni dello spirito (DDS). Il pane ed il vitello sono il nutrimento di
base. Kali-n.
VERMI: sogno di pidocchi, di vermi. Am-c.
111. ANIMALITA‟ (VEGETATIVO, ISTINTO)
L‟animalità, immagine di vitalità, si ritorce contro di lui e mette in pericolo la sua stessa vita. Cench.
Desidera essere misura e regola non creata, che sorpassa tutte le capacità umane, il culmine, ma
sprofonda nell‟animalità, oscillando sterilmente tra gli estremi. Podo.
Perdita della dignità umana che permette il controllo del vegetativo e degli appetiti attraverso lo
spirituale. Cinnb.
112. ANIMAZIONE (RESURREZIONE):
Desidera di poter amare gli esseri. Lyss.
113. ANIMARE (FORZA, ENERGIA)
Vuole una vitalità fisica non influenzata dal fisico e viceversa. Ferr-p.
6 OCA: simbolo di fedeltà coniugale. Quando un ragazzo regala un‟oca ad una ragazza, esprime la sua volontà
di far cadere la resistenza data dal pudore sessuale della ragazza. L‟oca designa metaforicamente la donna desiderata.
(DDS). 7 UCCELLO: guida l‟anima del defunto, figura dell‟anima che scappa dal corpo, simbolo dell‟intelligenza, gli
uccelli migratori sono delle anime coinvolte nella ricerca iniziatica. (DDS)
Si ritrova la cornice svuotata di abitanti, come una casa vuota, più niente anima la sua carcassa. Tab.
114. COMPLEANNO – ANNIVERSARI (ETA‟, DATA, SCADENZA, CICLI, ABITUDINE,
VECCHIAIA, CAMBIAMENTO)
Ricorrenza regolare di abitudini rassicuranti agli anniversari. Vip.
Allergico alle date e agli anniversari: relazione. Con.
Il compleanno è una scadenza angosciante. Arg-n.
Non vuole né passato, né presente, né futuro: intolleranza e pianto agli anniversari perché significano
progressi nello svolgimento di conseguenze di un atto che aveva giudicato ridicolo. Nux-m.
115. ANORESSIA-BULIMIA (NUTRIZIONE)
Possiede la sorgente della vita in se: anoressico in piena forma, indipendente in tutto. Abrot.
Anoressia - bulimia degli studenti brillanti. Aeth.
116. ANORMALE-ANOMALIA (NORMALE)
117. ANTROPOFAGIA
Sogna di mangiare carne umana. Sol-t-ae.
118. ANTIMONIUM CRUDUM: “Sogni pieni di liti con i parenti”. Ha litigato con persone care e ha
perso l‟amore che lui sente ancora forte, sentimentalmente e con poesia. Piange se sente le campane.
Avversione per la vita se non c‟è l‟amore.
----- Attirato da un bene immaginario, rifiuta di essere sottomesso all‟attrattiva di un bene reale. Non
sopporta che la sua volontà sia subordinata a Dio in quanto bene universale, né il fatto di desiderare chi
conforma il proprio carattere secondo la sua volontà. Bramosia infinita perché desidera la perfezione di poter
amare e gioire di tutto senza dover desiderare, e quindi si costruisce da se il bene assoluto. Rifiuta che la sua
bontà non sia una sua opera, ma che sia ricevuta. Vuole creare la bontà degli altri. Rifiuta di essere toccato, si
corazza (callosità), rifiuta il richiamo a donare il suo valore per amare ed arricchire gli altri. Vive per il bene
che crede di creare, si fa Dio donando agli altri la loro bontà, rifiuta di amarli per la bontà che hanno
ricevuto. Non può ricevere la sua bontà come la luna riceve la sua luce dal sole. Sempre deluso dal coniuge
che non è ideale. Desidera un bene irraggiungibile. (AFADH XI.91; MS VI.92)
119. ANTIMONIUM TARTARICUM: Rifiuta di animare il corpo utilizzando il potere del nutrimento.
Pensa, ragiona e risponde dormendo, ma non può agire secondo il suo pensiero. Desidera il pensiero logico =
all‟agire, senza bisogno dell‟atto motore, e si ritrova condannato ad una attività motoria indipendente dalla
sua volontà. E‟ vittima del regno della motricità. Niente può essere causa della volontà di Dio, ma Dio
muove la volontà dell‟uomo in qualità di motore universale, verso l‟oggetto universale della volontà che è il
bene. Ant-t. Volendo muoversi senza che la sua volontà sia portata da un altro, si crede impotente se la sua
volontà è subordinata ad un altro motore: l‟ossigeno. Sognando di sguazzare nell‟acqua, si ritrova annegato.
Muoversi da se non si oppone necessariamente ad essere mosso da un altro. (ST Q18 a3 “la vita si confà a
dio?”, Q78 a2 “la potenza dell‟anima vegetativa”). (AFADH I.92; MS VI.92)
----- Non ci vede chiaro, si addormenta con apnee durante una riunione anche interessante. Sogna di essere
come dentro l‟acqua e non può uscirne. In reazione si mette in apnea con effetto psichico di intorpidimento
per la mancanza di O2. Si addormenta per la tristezza. Sguazza nell‟acqua, acne, bronchi ingombrati
dall‟acqua al posto dell‟O2. Avendo rifiutato il suo bisogno passivo di O2 se ne ritrova privato. Arriva a non
avere più fiato tossendo di rabbia piuttosto che farsi toccare. (FDR, FD I.94)
120. ACQUIETAMENTO (SODDISFAZIONE)
121. APIS: ----- Dubita di poter trovare un posto piacevole, interessante, divertente, un buon posto nella
vita. Disprezza il buonumore nella parte seria della vita, nel lavoro di tutti i giorni, nella strada che porta al
banchetto, con i suoi piccoli momenti di distensione (eutrapelie ??) dove abbandona la tensione verso la fine.
(ST Tome 2 a 2 Q 168). Vuole il ruolo del buffone, non vuole dei ruoli seri. Rifiuta che il cammino verso la
felicità sia lungo, sporco e non divertente. La serietà della vita è insopportabile, vuole la felicità immediata
del raggiungimento. Perde ogni volta la felicità legata allo scopo, sia nel cammino che nell‟arrivo, e siccome
ogni occasione diventa uno “scopo” ad ogni occasione fa il buffone. (AFADH IX.04)
----- Prende per un contenimento insopportabile il fatto di dover accettare e mantenere i ruoli umani
particolari per tappe che gli sono dati dalla natura, Dio…per l‟espansione sua e quella della comunità. Li
prende come una commedia non seria, indegna. Vuole darsi da solo la propria missione, partecipare alla
decisione, non integrarsi come un piccolo elemento del tutto per una finalità che non può afferrare. Aborto
del feto interno all‟utero, cisti funzionali dell‟ovaio: ovulo confinato…rifiuto del ruolo riproduttivo non
scelto … Costretto a camminare nel suo spazio, sulla terra, la sua macchina per volare, per scappare non
funziona più. Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il
funzionamento perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia…anche a costo di costringere gli altri.
(MS+ x.03)
----- Vuole che la comunità accetti la sua originalità, senza essere contrariato. Esaltando l‟individuale in
rapporto al collettivo, rifiutando la relazione all‟unità dalla quale dovrebbe dipendere, all‟organizzazione
sociale, ha perso il suo stato primitivo di scienza, di competenza e d‟immortalità per ritrovarsi vicino ad una
morte imminente. Desiderando l‟onnipotenza, si agita senza scopo né risultato, gli spostamenti sono difficili
su queste strade sporche e fangose, non può dominarsi, coordinarsi o orientarsi. Gli è impossibile
raggiungere il suo scopo senza sforzo, non può perseverare. Desidera l‟onnipotenza, attribuirsi da solo la
propria funzione, la sua determinazione e non doverla ricevere. Tutto gli scivola di mano nella sua maldestra
precipitazione, e quindi può ridere credendo che sia una commedia. Deve calmare un commensale che non si
controlla più, vuole rendere la società saggia ed armoniosa, efficace, è il mediatore che permette la
coabitazione per arrivare ad uno scopo comune. Poteva ma adesso non può più: “si tormenta tutta la notte in
sogno con una macchina per volare; cerca di aggiustare le ali, che comunque non funzioneranno”. Nega la
morte, non è malato. Gioia, risate e gaiezza fuori posto. Dio vorrebbe la sua libertà integrandolo nell‟armonia
del Suo progetto. (GRAPH.V.89, AFADH XI.89)
----- Fatica ad esprimersi, lo fa con dei tatuaggi anche a costo di nasconderli. Ad un bambino con un genitore
Apis, attenzione a fargli punture con Apis (=> accessi?) (FD)
122. APOGEO (CICLO, ALTEZZA)
Dopo l‟apogeo viene il declino. Non sopporta i cicli che rappresentano la sua degradabilità. Cadm.
123. APPARECCHIO (OROLOGIO)
Sregola o rompe gli apparecchi a causa della sua elettricità, il suo magnetismo, la sua rapidità. Kalm.
124. APPARENZA (INGANNO, IMMAGINE, CONVENZIONE)
Totalmente condizionato dall‟educazione, per salvare le apparenze e conformarsi sempre alle opinioni
degli altri. Carc.
Deve restare di marmo quali che siano i suoi sentimenti selvaggi. Marb-w
Vuole darsi l‟apparenza della bontà. Caps.
Cerca di manifestare la sua bontà attraverso la sua apparenza, senza aspettare che questa sia feconda di
per se stessa. Pall.
Un male apparente, che manca di perfezione in divenire, può essere un bene reale. Ambr.
Tutto è nient‟altro che apparenza a causa del divenire, non possiamo conoscere niente. Verat-v.
Apparenza esteriore armoniosa confusa con la bontà dell‟animo. Tub.
Si lava il viso per far credere alla perfezione del suo essere. Asar.
Soffre della differenza tra ciò che è e ciò che appare. Benz-ac.
Il criterio della normalità è nell‟apparire. Ptel.
Vanitoso dell‟apparenza in mancanza di nobiltà. Sulph.
Come mi si può riconoscere solamente guardandomi, attraverso il corpo? Alum.
125. APPARIZIONE (ILLUMINAZIONE)
“Come se dovesse guardare attorno a sé e vedesse un‟apparizione”. Brom.
126. APPARTENENZA
Non vuole appartenere ad un gruppo ma agisce con gloria ed onore. Calc-s.
Impressione di non appartenersi guardandosi allo specchio o sentendosi parlare. Lac-c.
Non appartiene a nessuno perché ha rotto la relazione con una persona vicina. Puls.
127. CHIAMATA (AIUTO)
Può darsi che abbia invidiato l‟ibernazione al posto della morte, e di essere risvegliato da una chiamata
esterna. Helo.
Suonerie, squilli nelle orecchie: non risponde alla chiamata dell‟amico. Myric.
Rifiuta la chiamata, volendo essere lui stesso atto. Rhod.
Rifiuta l‟appello a donare ciò che c‟è di buono in lui, il valore all‟altro, l‟amore amichevole. Ciò che
idealizza è quindi inaccessibile. Non vuole essere chiamato o convocato, né toccato. Ant-c.
128. APPETITO (DESIDERIO)
La condizione fisiologica umana è di avere degli appetiti diversi, intermediari verso una certa felicità.
Guaj.
Vuole giudicare l‟appetibilità del bene ricevuto. Ip.
Attraverso la temperanza la ragione sottomette l‟appetito. Non vuole controllare il suo appetito dei sensi
attraverso la ragione. Murx.
Vorrebbe che gli altri appetiti, come quelli spirituali, possano elevarlo verso l‟infinito: bramosia, salute,
longevità. Cinnb.
Bloccato davanti a ciò che desidera, ha perso l‟attrazione verso le cose talmente tanti sono gli appetiti
che ha. Grat.
129. APPLICARE (SFORZO, VOLONTA‟)
Travolto dall‟attenzione spontanea automatica, involontaria, non può applicarsi a qualcosa per
realizzarla. Mez.
Fa le cose meno bene applicandosi che spontaneamente. Olnd.
130. APPREZZARE - VALUTARE (APPROVARE, GIOIRE, PIACERE)
Rifiuta un paradiso dove essere guidato dal pastore dove il gigante è necessario per progredire senza
pericolosi errori di valutazione. Nux-m.
Tutto lo coinvolge, talmente apprezza e sente le cose. Cann-i.
Insicurezza nella valutazione di ciò che è giusto o no. Cham.
Persa la facoltà di valutazione attraverso la quale doveva rischiarare gli altri. Nux-v.
Incapace di apprezzare qualsiasi cosa, non vuole che gli altri nemmeno apprezzino o diano valore a
qualunque cosa. Ip.
Bisogno di essere apprezzato. Verat.
Non è apprezzato come la sua attività meriterebbe. Lil-t.
Vuole essere apprezzato per il suo essere. Pall.
Geloso di non essere il più apprezzato. Calc-s.
131. IMPARARE (CONOSCENZA, INSEGNARE)
Perso alla nascita in questo mondo troppo vasto, e perso in quello immenso della conoscenza studiando.
Ind.
Vuole abbracciare tutte le cose attraverso il pensiero senza percezione sensibile, desidera una conoscenza
immanente e non appresa. Elaps.
Non vuole ricevere dagli altri un‟informazione da elaborare prima di poterla restituire. Dulc.
Non dovremmo essere obbligati a studiare per realizzare il nostro sogno. Petr.
Non ha niente da imparare da nessuno. Arn., Ferr.
132. ADDOMESTICARE (DOMARE)
Si disprezza per essersi lasciato addomesticare, per aver perduto la sua personalità. Lac-c.
133. AVVICINAMENTO (RAGGIUNGERE)
Vuole il profitto immediato senza lavoro, digestione, avvicinamento, metabolizzazione,
addomesticamento dell‟oggetto. Si ritrova separato dall‟oggetto. Aeth.
Non desiderando altro che se stesso come oggetto appetibile, si ritrova privo dei desideri indispensabili a
saziare i suoi bisogni naturali e di mezzi per avvicinarne l‟oggetto. Grat.
Stram.
Volendo avvicinarsi troppo, conoscere totalmente l‟intimo attraverso le parti, si perde l‟essenza. All-c.
134. APPROPRIATO, ADEGUATO
Ha perso la virtù della prudenza non sapendo agire al momento opportuno, non sapendo scegliere la
condotta adeguata alla regola. Podo.
135. APPROVARE (ACCETTARE, APPREZZARE, CAUZIONE)
Bisogno di approvazione. All-c. (al.), Caps., Pall.
Cerca sempre l‟assenso di quelli che ama, dell‟autorità. Crot-h.
136. APPOGGIO (AIUTO, COLLABORARE, CONSIGLIO, EQUILIBRIO, GUIDA, STABILITA‟,
VIBRARE)
Non ha struttura propria, si lascia portare. Nuph.
Kali c. rifiuta la necessità di appoggiarsi agli altri o sul suo corpo, perché è puro spirito.
Vorrebbe un appoggio sicuro, quando invece la prudenza ci mantiene sempre in allerta, ci permette di
adattarci. Led.
Si appoggia per evitare di vacillare. Sang.
Rifiuta i bastoni o la balaustra delle scale, o che lo si accompagni. Am-m.
Rifiutando l‟aiuto si ritrova senza appoggio. Am-c.
Bisogno del sostegno di un protettore forte senza il quale non può vivere, e rifiuta quello degli uomini
perché è insufficiente. Nat-m.
L‟appoggio lo tradisce (si sente andare indietro quando la macchina si ferma), si aggrappa al suo
supporto: teme di soffrire per ciò che aveva come scopo il suo bene. Paura che l‟appoggio si ritorca
contro di lui, o di perdere l‟appoggio. Sars.
Vorrebbe doversi appoggiare solo su se stesso. Sil.
Per potersi muovere, ci vuole qualcosa di immobile su cui appoggiarsi. L‟appoggio dell‟uomo è Dio, non
può appoggiarsi, sprofonda dentro il cotone. Bapt.
Il centro funzione se trova appoggio sui raggi, come lo spirito sul corpo. Aran.
Qualsiasi appoggio lo infastidisce. Cimic.
Mi appoggio sugli altri per andare vanti. Phyt.
Ha dimenticato che il supporto è condizione per la sua gloria. Pareir.
137. DOPO
Affronta e dopo si ammala. Berb., Canth.
138. ARABESCHI
Sommerso dagli arabeschi suggeriti da metà, ne comincia un‟altra prima della fine della precedente.
Viol-o.
139. RAGNO (ANIMALE)
140. ARANEA DIADEMA: Soffre del fatto che il mondo sia ritmato da un‟orologeria che lo conduce
ineluttabilmente alla morte. Tutto è perfettamente regolato ed organizzato, ma da parte di un altro e per un
obiettivo che lo riguarda ma che non conosce. Così come il pensiero deve essere sostenuto dall‟azione, nello
stesso modo il tempo permette di organizzare la realtà. Deve accettare che il tempo sia il miglior modo per
realizzarsi in questo mondo deperibile, in vista di una preparazione ad un mondo atemporale dove troverà la
sua completa pienezza. Il movimento dell‟uomo verso il suo obiettivo (Dio…) è sottomesso al tempo, ad un
orologio, ad un ritmo ripetuto. E‟ attraverso questo tempo che si produce un‟alchimia misteriosa che ci porta
verso il nostro compimento. (FADH VI.01)
----- Il centro di gravità si svuota e la periferia esce di controllo, si gonfia, convulsa. “Confusione della testa
rilevata ponendo la testa nella mano”, > lo stesso con il tabacco, che dona la chiaroveggenza (DDS). Non
avendo voluto il corpo per accedere alla conoscenza, riflessione impossibile senza sostenersi la testa, è
sottomesso al corpo perché l‟intelletto possa funzionare. Se lo spirito è centrale è più nobile, il corpo gli è
comunque indispensabile. Il centro funziona se le estremità partecipano e lo sostengono, se può appoggiasi.
Il centro della ragnatela non può esistere senza i raggi. Tutti i movimenti necessitano di un appoggio delle
membra, come lo spirito accede ai doni necessari attraverso i sensi. L‟alternanza lavoro – riposo dimostra
che le tappe si devono seguire e non possono confondersi, nessun passo è inferiore all‟altro, anche se c‟è
gerarchia. L‟addome del ragno è ornato da una croce a 3 traverse: “centripeta ma anche centrifuga, essa
esplicita il mistero del centro. La croce è diffusione, emanazione, ma anche riunione, ricapitolazione.
Emblema dell‟irraggiamento del centro, simbolo della totalità spaziale, unione dei contrari”. (DDS) (GRAPH
VI.92)
141. ARBITRARIO (GIUSTIZIA)
142. ALBERO
Le foglie sono legate ai rami e al tronco, è un legame tra la terra ed il cielo. Puls.
143. ARCO, tiro con l‟arco:
144. ARCHITETTO (COSTRUIRE, RIPARARE, EQUILIBRIO, CASA)
Architetto epicureo. Sensibile alle forme, ai colori, in modo indissociabile rispetto a quello che può avere
dentro di sé. Sarr.
145. DENARO (RETRIBUIRE, RICCHEZZA, POVERTA‟)
Peccatore a causa del rifiuto del lavoro, è stato obbligato a rubare, perdendo così la sua reputazione.
Kali-br.
Preoccupato di provvedere al suo sostentamento, guadagnarsi da vivere, conserva tutto, i soldi e gli
oggetti. Chlor.
Problemi con il denaro. Bry., Calc., Calc-f., Psor., Stann., Castn-v.
Vuole soldi per le donne, le macchine, per realizzarsi. “Gli altri lo devono arricchire (Aloe)”. Castn-v.
Bisogno di lavoro e di soldi per ritrovare la sicurezza della casa. Bry.
Bisogno di soldi per premunirsi contro le catastrofi immaginate. Calc.
Esagera sempre il deficit, gli mancano sempre le riserve. Stann.
Non vuol sentir parlare di soldi, simbolo della relazione utilitaria. Merc.
146. ARGENTUM METALLICUM: ----- Si attiene all‟obiettività per non essere toccato dall‟emozionale
che sconvolgerebbe la sua pace. Paura di tutti i contrasti esteriori, intrusioni senza amicizia. Chiarezza di
idee = possesso della verità = beatitudine: argomenta per trovare delle spiegazioni. (AFADH VII.02)
----- Vuole ottenere la gioia perfetta che niente gli possa strappare, né dall‟esterno né dall‟interno: la serenità,
la pace celeste. Desidera una beatitudine senza rapporti con gli atti umani, astrarsi da tutto, dilettarsi nel
ricordo, essere colmato dalla sola unione di conoscenza, l‟attività dell‟intelletto che gioisce di ciò che già
possiede: l‟intelligenza gira su sé stessa, senza essere disturbata dall‟ignoto. Si chiude a qualsiasi bene
esteriore che chiederebbe di mettersi in movimento per raggiungerlo e vuole possedere la beatitudine in sé
stesso, per natura. (ST.Q5.a4: “La beatitudine può essere persa?”, Q32.a3: “La speranza ed il ricordo sono
causa del piacere?”). Si fabbrica il suo riposo di sana pianta: il minimo choc, il minimo richiamo al reale
mostra che la sua beatitudine non coincide con la sua anima: può soffrire a causa del corpo! Non sopporta di
veder giocare ai birilli. Evita la minima perturbazione che disturba la sua felicità, si occupa solo di ciò che ha
accumulato nel suo intelletto, i suoi ricordi, il suo capitale. Vuole conoscere le cose attraverso di sé, senza
dipendere dall‟esterno. Riposa nella contemplazione. (AFADH X.93)
----- Niente di nuovo viene dall‟esterno, l‟immaginazione gira a vuoto, la verità non chiarisce l‟amore. Il suo
intelletto serve solo a riprodurre un evento passato. Dovrebbe essere attivo nell‟amore quando lo riceve. La
pace celeste > la situazione del corpo. Si è creato una falsa beatitudine attraverso l‟immaginazione, e ciò gli
impedisce di guardare l‟amato. Il contatto con la realtà è come un colpo (cartilagini = ammortizzatori).
Rifiuta il divenire, il non possesso che questo implica. Preferisce immaginarsi nel suo luogo di riposo
piuttosto che proseguire le tappe che lo porterebbero alla sua fine, il suo compimento. Rifiutando di essere in
potenza non può ricevere la vera beatitudine. Si accontenta di ricevere, deve essere felice senza doverci
arrivare. Il fatto di doverla conquistare è una precarietà della beatitudine, la rifiuta piuttosto di accettare di
poterla ricevere conquistandola. (AFADH VII.91)
147. ARGENTUM-NITRICUM: [Cosa ha mancato:] Ha fallito nel suo lavoro di crescita, di maturazione
necessaria al compimento del suo essere, l‟edificazione della felicità e del bene comune giorno dopo giorno
attraverso il suo lavoro. E‟ lo straniero tra quelli che sono riuniti attorno ad un bene comune. Il pasto è il
modo fondamentale per essere UNO. Vorrebbe entrare nel corpo della comunione di persone della comunità
ma senza impegno personale, approfittando della festa come un parassita che si è introdotto e vuole restare
nascosto. Il mondo ridotto a spazio e tempo diventa ostile senza il lavoro. Avrebbe voluto che la creazione
gli fosse stata donata completa, la beatitudine nella gioia immediata. Non sopporta il tempo tra la decisione e
l‟azione. Cerca di sostituirsi alla sentenza, sfrutta, fa lavorare gli altri, inganna, [Giustificazione:] finge di
non poter lavorare. Fugge disperato davanti al prezzo da pagare. Aggrava la sua situazione scappando:
aggravato da quello che desidera: zucchero, formaggio. “Chi non lavora non deve mangiare, ma in segreto
vuole procurarsi del cibo”. Chi non mangia non cresce, senza cambiamento, nega il tempo. Vuole comunque
ciò che non merita, vorrebbe essere nutrito passivamente, in modo infusivo. [Castigo:] Condannato, braccato,
non ha più scampo, ripudiato. Rifiuta di essere sottomesso al tempo, vuole la vita eterna data dalla
comunione delle persone, captare, eternizzare in gioia individuale il bene comune della comunione tra le
persone, che esiste solo grazie al contributo di tutti. Quando era immortale ha voluto essere atto puro e non
processo verso l‟atto, rifiuta il tempo. Deve capire che amare è volere per sé come per ciascuno dei membri
della comunità. [psore:] Evidentemente non si sente accolto!
- Conclusione: escluso dalla società di quelli che mangiano insieme. Straniero, abbandonato, parassita. Vuole
eliminare l‟altro per paura di non poter gioire da solo. Vuole essere motore e mobile di questo momento di
gioia del banchetto, assicurarsi captare il dono gratuito di Dio che invita al banchetto. [Castigo:] Ha perso la
perfezione della percezione del bene comune, dell‟unità della comunità di persone. (AFADH III.90)
148. ARGOMENTO
Chiarezza di idee = possesso della verità = beatitudine: argomenta per trovare delle spiegazioni. Arg-
met.
149. ARISTOCRATICO (GERARCHIA, PRIVILEGIO, ALTEZZA, NOBILE) Hyper., Lyc., Staph.,
Marb-w., Staph.
Aristocratico, il migliore, il più intelligente, il più coraggioso, che rifiuta la volgarità. Hyper.
150. ARMA
Si sente in inferiorità, umiliato da quegli animali armati per combattere con corna e artigli, e allora fa il
gradasso. Peti.
151. ESERCITO (AUTORITA‟, FORZA, GERARCHIA, LEGGE, POTERE, SOLDATO, STRUTTURA,
SISTEMA, OBBEDIRE, RESISTERE)
152. ARMARE (EDUCARE)
153. ARMATURA (PROTEGGERE, AMMORTIZZAMENTO, RESISTERE, CORAZZA, ESERCITO)
Ricavare il bene dal male, non può immaginare niente che non sia positivo. Si corazza come un uomo in
un‟armatura. Sarr.
154. ARNICA: Vuole assomigliare a Dio attraverso la perfezione della sua attività: essa deve essere
indispensabile per mantenere le creature in vita, in buono stato. Non sopporta di essere un servitore inutile, o
non necessario al suo padrone, sarebbe essere “un buono a nulla”. E‟ talmente indispensabile che non
bisogna ostacolarlo, tutti devono lavorare, e non “prendersela comoda”. Vuole lavorare per garantirsi da sé la
propria invulnerabilità invece che riceverla collaborandovi. Il Creatore può benissimo fare a meno della
missione che ha affidato all‟uomo: completare la creazione, ed è questo che offende Arnica. (MS –
AFADH.II.95)
----- Avendo mancato il compito affidatogli, si sente inadatto, impedito (dal fisico o dagli altri) di fare
qualcosa di molto importante: essere responsabile del divenire dell‟uomo, preservarlo dalla morte, amarlo
per tutta la vita, essere indispensabile nel suo lavoro di mantenere le creature in buono stato, di garantirgli
l‟invulnerabilità. Vuole che il lavoro dell‟uomo sia indispensabile, come lo è quello di Dio. Si ribella contro
la necessità fisiologica dell‟uomo di dover fare tutto un lavoro di ragionamento per la scelta del mezzo, per
diventare immune senza lavorare, senza perfezionamenti. Si sente assillato dai rimproveri, ha paura di essere
picchiato da quelli che lo avvicinano, o di essere lui stesso pericoloso per gli altri (nonna che non osava
occuparsi da sola di un neonato per paura di buttarlo a terra come quando si rompe una bambola) dal
momento che il suo fallimento significherebbe la loro morte. Se lo fa nuocendo alla sua salute (persa
l‟invulnerabilità, l‟immunità), si sente un buono a nulla e oppresso dai rimproveri: avvicinare, toccare, colpi,
morte che accetta dopo la paura: rifiuta le cure; può essere anche per orgoglio, lui che non può morire perché
è responsabile di evitarlo agli altri. Inutile a causa dell‟incapacità a proteggere gli altri, a conservargli la vita.
Desidera allora essere in pace e non essere di fronte alla sua incompetenza. All‟opposto, non ha niente da
imparare da nessuno, da ordini, tutti devono lavorare, è irritabile con chi se la prende comoda. O se vuole dei
consigli lo fa in sogno (riunisce un consiglio) perché nella realtà fa fatica a seguirli. Lo sbaglio di Arn. È
stato di invidiare l‟attributo divino che fa che Dio non abbia la necessità di riflettere per scegliere il mezzo
migliore. Indispensabile “laverete i piatti quando sarò morta”, “se mancassi ai miei bambini”. Bisogno di
lavorare per sentirsi bene, utile. Si prodiga senza pensare alla sua salute “dice di stare bene quando è molto
malato”. Si crede detentore della prudenza, analogo umano della provvidenza divina. “Temo la morte degli
altri e devo sorvegliare perché questo non succeda”. All‟inverso, sente la gioia di poter rompere, ferire,
uccidere, lasciare agli altri la loro integrità o togliergliela a piacere. Illusione di non avere la pelle, di essere
scorticato. (AFADH, MS X.89). Attenzione a trattare con Arnica un bambino con genitore Arnica. (?) (FD)
155. (L‟essere) STRAPPATO: Spong.
E‟ sommerso da tutto ciò che di troppo difficile gli capita, è dilaniato da tutti gli stimoli fisici. Graph.
156. FERMATA (CONTINUITA‟, GIUDICARE, PROCESSO)
Superato dal mondo, dal ritmo: “Fermate il mondo, voglio scendere!” Cocc.
157. INDIETRO
Una volta che il processo è cominciato non i può tornare indietro. Faba-v.
Non guado indietro, giro la pagina e comincia un nuovo capitolo, un‟altra tappa. Catror-eq.
158. ARRIVARE (SCOPO, TERMINE, SOPRAGGIUNGERE)
Colui che è “arrivato” non manca di niente, è completo, perfetto, possiede tutto. Vip.
159. ARRIVISTA (AMBIZIONE, COMPETIZIONE, SALIRE, POSTO)
Il suo valore esiste se sale, se si supera, crea la sua reputazione. Mag-m.
Vuole essere all‟altezza del divino più in fretta, grazie a sé stesso e alle sue proprie forze. Brom.
Arrivista per un altro, un superiore, che valorizza il livello desiderato. Verat.
160. ARSENICUM ALBUM: ----- Si sente imbarcato, reclutato nella stessa barca dell‟umanità perduta, si
sente impotente a cambiare la situazione e la sua avarizia è un tentativo di uscire da questa barca, separarsi
dal destino comune dell‟umanità. Responsabile del disordine dell‟altro e incapace ad esercitare questa
responsabilità. “Quello che non posso fare da per tutto lo faccio bene a casa mia”. Avendo voluto essere il
solo responsabile perde questa capacità. Si sente incapace di fare di chi gli sta vicino il meglio secondo la sua
visione. Si identifica con l‟errore dell‟altro, vuol fare al posto suo per evitarlo. Si sposta ovunque,
responsabile di tutto… Segue la legge della paura e non dell‟amore. Il disordine causato dal non rispetto per
la legge gli ricorda questa impotenza a perfezionare assolutamente le imperfezioni degli altri. Si sente
dannato se resta attivo e si giudica lui stesso secondo la sua legge ed il suo ordine, perché la grazia sarebbe di
ricevere passivamente il perdono. Il governo divino conserva gli esseri (putrefazione), dona la legge (ordine)
e la grazia (impotenza) per seguire la legge. (ST 1 q47, I.q103,104) Desiderando simultaneamente l‟attività e
la contemplazione, senza doverle mettere in ordine, è privato della contemplazione e obbligato
all‟occupazione costante. (ST II-II q 182,a3) (AFADH 8.03)
----- Rifiuta di essere sotto la protezione dell‟ordine e del potere conservatore di Dio, si consuma, si disgrega,
non si conserva. Rifiuta la legge, diventa smisurato: vuole la parola onnipotente. Cammina, mangia più del
suo bisogno, …Tema della periodicità dell‟ordine, della legge, della misura, delle regole: pulsione verso un
ordine eccessivo. Vede e teme i fuorilegge, gli assassini, i ladri, quando anche lui lo è… La legge è un ordine
di ragioni in vista del bene comune, promulgata da chi ha in carico la comunità: senso della responsabilità
(un altro fa tutto ciò che lui fa). Principale, solo responsabile della legge, rifiuta la legge se viene dagli altri:
anarchico, rifiuta la legge, individualista: non c’è un bene comune. Deve lavorare con gli altri al suo posto (si
muove, agitato, non ha un posto fisso) per il bene comune. Triste, non può niente da solo. Obbedire alla
legge per paura del castigo o per amore? (MS V.98)
----- “Vede un impiccato che gli chiede di liberarlo; si avvicina con un coltello ma non riesce a tagliare la
corda; allora cerca lui stesso di impiccarsi”. La morte appare a causa di ciò che ha fatto (Contaminare: deve
essere pulito) o non ha fatto (salvare l‟impiccato, i suoi bambini muoiono di fame). Tutta l‟umanità è stata
diminuita nella sua perfezione ed agisce male a causa di Adamo. E‟ stato un cattivo primo, e vuole riparare,
risolvere l‟unità del mondo, governare immediatamente. Il disordine gli ricorda la sua impotenza. Fa cose
fuori dal comune, come Adamo che non aveva l‟ombelico essendo alla sorgente del genere umano. Ansioso
quando ci si aspetta qualcosa da lui perché ha commesso uno sbaglio. Confusione sul colpevole: percepisce
di fare male ciò che gli altri fanno male, gli altri fanno come lui, lui fa come loro. Sente molto forte
l‟interdipendenza di tutte le cose, e che tutte le nostre azioni hanno una risonanza sul tutto. Responsabile a
causa del suo peccato di tutti i peccati e della maledizione dei suoi figli. Volendo essere colui che esercita il
governo8 divino del mondo, perde il governo dei suoi, essendo incapace di tagliare il legame con coloro di
cui è responsabile. Identificazione della consapevolezza che in lui era prefigurata tutta l‟umanità. Ha portato
l‟umanità al peccato, ciò che gli uomini fanno di male è colpa sua, vorrebbe il potere di ricostruire tutto,
riparare da solo le conseguenze del suo sbaglio, ma non può perché la sua punizione è di aver perso il suo
governo sul resto dell‟umanità. Il suo bisogno degli altri è legato alla sua responsabilità. Se fossi restato sulla
buona strada l‟uomo sarebbe perfetto. Paura delle formiche che rappresentano un‟organizzazione perfetta di
una moltitudine di individui che agiscono di concerto in un ordine perfetto. E‟ la stessa umanità che ha
ereditato ciò che lui ha fatto. La sua debolezza rende obbligatorio di entrare in relazione con gli altri
attraverso Dio, vorrebbe liberarsene, e non può più essere responsabile degli altri, lui stesso sorgente della
loro infelicità, perché non ha voluto governarli in Dio. Colpevoli e vittime identificati. Non spera più di
salvarsi, ride dell‟infelicità degli altri, non può sentirsi amato perché non vuole ricevere gratuitamente. Posso
contare solo su me stesso. Ho la possibilità di indurre gli altri al bene e sono colpevole se non lo fanno. Tutta
l‟umanità è stata diminuita nella sua perfezione e fa il male a causa di Adamo. Arsenico vede il suo sbaglio
nel male che fanno gli altri. (MS.X.90; AFADH III.91)
161. ARSENICUM HYDROGENISATUM: ----- Non finisce per paura di dover ricominciare. Rifiuta
che la vita sia una successione di attività e di riposo, che sia necessario sempre ripartire, che non si raggiunga
niente di definitivo. Anche per la preghiera, una volta sola non è sufficiente per raggiungere il riposo
dell‟anima. Bisogna costringersi a pregare tutti i giorni e ricominciare ogni mattino, quando la pietra i muove
una volta trova il suo riposo definitivo e non riparte. Ars-h. deve imparare l‟assiduità, la necessità delle
ripetizioni regolari, delle trasformazioni che riguardano il vivente, a volte dolorose, perché nessun riposo
giunge definitivamente in una volta sola. Vuole raggiungere la sua fine con un solo ed unico movimento
come gli angeli, quando invece l‟uomo la raggiunge attraverso una ripetizione di azioni. Fotografa per
rendere eterno l‟istante. Soffre ogni volta che deve ricominciare a perseguire uno scopo che credeva
raggiunto: viene bocciato, non passa gli esami, perdita di una situazione. (AFADH – FY XI.97)
162. ARSENICUM SULPHURATUM FLAVUM: ----- Rifiuta di ordinare la vita, mettere ordine negli
atti della vita, ruolo della prudenza, saggezza pratica che ordina in vista della fine. Ha perso la capacità di
ordinare, di risposta avendo rifiutato la risposta di Dio attraverso la rivelazione. La parola come legge
organizzatrice, il verbo, risposta. Organizzarsi per avanzare, imparare... Annegato nei dettagli, non può
vedere le cose importanti a cui dare la priorità, e così arriva il panico. L‟uomo deve ricevere la Thora per
completare l‟organizzazione. Se l‟uomo chiede come compiere il suo compito per finire il mondo, Dio
risponde con la Thora. Se l‟uomo la rifiuta, non sa più dove si trova, perché solo Dio agisce senza dover
trovare altrove i criteri di ordine, di organizzazione per il suo lavoro. L‟uomo deve accettare di proseguire il
lavoro nella creazione con un piano che non viene da lui. Problema della risposta dell‟uomo alla legge che
riceve, dell‟intelligenza che vuole alimentarsi solo di sé stessa. (caso FDR – MCB, MS IX.98)
163. ARTE (CREARE, BELLEZZA, SPONTANEITA‟)
8 GOVERNO: autorità che esercita il potere politico e che è delegato dal sovrano al potere esecutivo.
Artista che distrugge la sua opera non abbastanza buona: la perfezione suprema non dovrebbe mancare
all‟artista estremamente bravo. Sarr.
Ricerca dell‟equilibrio nell‟arte. Tub.
164. ARTHEMIS
Tanti piccoli cani si aggrappano a lui: sono i suoi bambini. Lyc.
165. ARTICOLARE
Non si preoccupa di articolare le sue parole tanto è convinto dell‟inutilità della cosa. Bothr.
166. ARTISTA (ARTE, CREARE, BELLEZZA, DISEGNO)
167. ASARUM EUROPAEUM: ----- Non sopporto che si strappi del tessuto, mi fa venire la pelle d‟oca.
Adora essere toccato, ma non con un contatto ruvido. Esigente nella scelta dei vestiti. Quando parlo, sento
che è la verità e voglio farla passare agli altri. Ho ottenuto la veggenza per aiutare gli altri. Voglio essere il
loro salvatore. Si preoccupa di essere stregato, crede alla reincarnazione. Volendo essere un‟anima separata,
il vomitare migliora i pensieri. (FDR V.95)
----- Il pensiero discorsivo sottolinea la sua condizione di intelligenza legata alla materia, quando invece
vorrebbe essere intelligenza pura, puro spirito, intangibile, disincarnato per l‟immediatezza della conoscenza.
Euforico dopo la narcosi: ha potuto per un momento essere puro spirito, leggero e galleggiare sopra il
mondo? E‟ stato insultato e sogna di colpevolezza. Vuole lavarsi il viso per far credere nella perfezione del
suo essere. Il corpo mostra che non è spirito puro, rifiuta la sua materialità, ritrova i suoi sensi vomitando,
diventa leggero ed incorporeo per lasciare questo mondo fisico dove il minimo rumore, l‟essere toccato gli
impediscono di pensare. L‟idea di qualcosa che gratta manifesta la sua materialità quando invece vorrebbe
conoscere senza intermediari tra l‟oggetto e l‟intelligenza. Non può funzionare e pensare simultaneamente al
sentire. (GRAPH III.90; MS X.92)
168. ASCENSIONE (ARRIVISTA, SCALA, ALTEZZA, POSTO)
Sale e si arrampica in alto per non avere nessuno sopra di lui che lo minacci. Lac-capr.
Sensazione di avere una scala davanti a sé, qualcosa come uno scalino da scendere e ha paura di cadere.
Sogna di mancare uno scalino. Coca.
Attraverso il suo solo lavoro e freddezza di spirito, ha la presunzione di salire da solo al più alto livello
di beatitudine. Hyper.
Se volete scappare ad un toro dovete salire. Coca.
Sala su una scala malandata, equilibrio non assicurato. Laur.
Stram. sale per lottare contro la pesantezza.(Knerr)
Hyosc. sale per afferrare ciò che è fuori dalla sua portata.
Attraverso il caffè e l‟alcool eleva il suo spirito al di sopra di questo corpo inchiodato a livello del suolo,
vuole elevarsi dalla sua condizione terrestre sorvegliata che lo soffoca. Vuole accelerare la sua salita
verso la perfezione, senza sforzo. Brom.
Bisogno di salire nella società. “Questo lavoro non è alla mia altezza”. Verat.
169. ASILO
Le costrizioni sociali, l‟asilo, lo mantengono nel corpo sociale. Thuj.
170. ASPETTO (APPARENZA, SUPERFICIE)
171. ASFISSIARE (SOFFOCARE, ACCENDERE, ARIA)
172. ASSEMBLATO (ARCHITETTO, COSTRUIRE, SEPARARE, SOCIETA‟, GREGGI)
Vuole assemblare tutto secondo le sue idee. Hyosc.
Vuole assemblare per mettere in armonia, accordare. Nat-c.
173. ASSEMBLARE
Grazie alla sua intelligenza costruisce ed assembla elementi disparati. Thuj.
174. ASSENSO (ACCORDO, APPROVARE)
175. ASSERVIMENTO (DIPENDENZA, AUTONOMIA, SOTTOMISSIONE, SCHIAVO)
176. ASSIDUITA‟
Deve imparare l‟assiduità, la necessità delle ripetizioni regolari, perché nessun riposo si raggiunge
definitivamente in una volta sola. Ars-h.
177. ASSIMILARE (NUTRIZIONE, CRESCITA, TRASFORMARE, DIGERIRE)
Ingozzamento che non passa ma che chiediamo fino all‟indigestione e al vomito, tanto vorremmo
assimilare senza limiti. Aeth.
Tutto esce da lui prima di essere assimilato, prima che una costruzione ordinata abbia avuto luogo.
Diosc.
Nella nutrizione cambio ciò che assimilo, nel pensiero no, divento ogni cosa. Aloe.
Vuole assimilare l‟organico come la conoscenza, nel rispetto della natura dell‟oggetto. Kali-n.
178. SEDUTO (POSIZIONE, POSTO)
Desidera restare seduto sulle ginocchia di Dio e disprezzare gli altri, essere immutabile nella sua
perfezione. Hyper.
179. APPAGARE (SODDISFARE)
180. ASSOGETTAMENTO (SCHIAVO, SOTTOMISSIONE, LEGAME, AUTONOMI)
181. ASSICURAZIONE (SICUREZZA)
Si assicura per avere sempre qualcosa con cui salvarsi. Bry.
Nel dubbio è sempre meglio assicurarsi. Stann.
182. ASTERIAS RUBENS: ----- La forza di carattere, il morale non ha le dimensioni della forza fisica per
assorbire tutte le sofferenze prevedibili che verranno. Preoccupato per un malessere, davanti alla difficoltà
piagnucola per l‟impotenza senza volerlo e si vergogna, piuttosto che affrontarlo o arrabbiarsi, non lotta.
Incapacità di combattere, non è all‟altezza, non può resistere. [a1-7: - Depressione, sentimento di stanchezza;
sembra che debba succedergli qualche disgrazia, e quindi, dovendo ciò abbattersi su di lui, vorrebbe
piangere, piuttosto che raccogliere le proprie forze per affrontarlo o arrabbiarsi]. Perde il controllo di sé, la
gioia del piacere nella relazione, perché vuole creare per il suo solo piacere, volendo provare che può trovare
la felicità solo grazie ai propri sforzi. Disperato a causa dei suoi desideri sessuali insaziabili (A1: - E’
disturbata da desideri sessuali e ha paura di non poter sopportare queste sensazioni dolorose e disturbi
nervosi). Il cammino verso la felicità gli sembra impossibile e l‟ambiente in cui vive gli è insopportabile
perché crede che non raggiungerà mai il suo scopo. L‟ubriachezza del desiderio rende insopportabili le
contingenze. Non crede che la provvidenza gli porterà la forza necessaria per affrontare il dolore al momento
voluto. Si impegna totalmente per cambiare il doloroso in sopportabile. Perdona tutto perché non sopporta il
conflitto. Nega l‟irascibile, quindi non può vivere né ottenere il desiderabile. Vuole sopprimere ciò che è
difficile o doloroso da sopportare, per se o per chi gli sta vicino: - madre chioccia che non lascia andare i
suoi bambini. Desidera conservare l‟integrità senza lotta, si corazza per non soffrire della biologia, nascita,
emozioni, preoccupazioni… Affronta bene le difficoltà gravi ma al contrario crolla facilmente davanti a delle
sciocchezze. Vuole essere accettato come malato e così non lo si prende più sul serio a forza di lamentarsi di
stupidaggini. Rifiuta la maternità, non vuole un secondo figlio a causa delle sofferenze che ha provocato al
primo o a tutti quando morirà. (Verb.) Paura del dolore, preoccupata di non essere abbastanza forte, desidera
una relazione esclusiva con suo marito. (AFADH XII.00)
----- Vorrebbe aumentare le sue forze per ottenere la beatitudine trovando insufficienti i suoi mezzi naturali.
Vuole la beatitudine nell‟unione definitiva e senza combattere, perché il minimo ostacolo determina la non
unione con la sua fine. Rifiuta lo sforzo di camminare verso di essa, si ritrova agitato, disordinato, in preda
alle convulsioni. Teme di non poter superare la distanza senza intoppi, senza dolore. Insaziabile, non è mai
soddisfatto né gioisce del bene ottenuto, o è parziale oppure non dura.(Hr – Disturbi venerei, pensieri erotici,
agitazione nervosa e dolore prodotti da importuni desideri venerei che sembrano una forza irresistibile, non
rimossi con il coito, facendo crescere idee di violenza, disperazione, ecc.) Vorrebbe che piangere fosse
sufficiente a far meritare la felicità. Quando la raggiunge non vuole che gliela si tolga. Colui che vuole la
beatitudine subito non può che disperarsi, se vuole sperimentare la beatitudine perfetta in questa vita può
soltanto morire di desiderio. Desidera una felicità da ottenere senza rischi né ostacoli, per la quale non ci sia
bisogno di rabbia. (MS V.94, AFADH II.94)
----- A1.24 “Il mal di testa finisce con una sensazione di esplosione che gli porta delle idee più chiare”. Ha
paura di non poter sopportare la sofferenza legata al desiderio. (ST Q36, a2: “La bramosia è causa di dolore?
La bramosia diventa causa di tristezza quando noi ci rattristiamo del ritardo del bene desiderato o della sua
scomparsa). Non vuole distanza tra la sua beatitudine ed il suo stato attuale. Non sopporta che il godimento
non duri, la separazione che segue l‟unione: disperato, dopo il coito, di ritrovarsi come prima. (AFADH
VII.93)
----- La relazione ed il contatto possono essere piacevoli solo in sogno. Il sogno è vissuto come realtà ma
senza dolore. Migliora con la menopausa perché la felicità assoluta non può essere più piccola. Cerca il
tesoro degli altri aprendoli con la forza (stella di mare). E‟ sotto un controllo estraneo, deve rispondere a
delle voci. Rifiuta che l‟ambiente possa farlo soffrire, ferirlo. Piangere attenua la sua tristezza perché esce
dalla sua presunzione e ritorna umile accettando di non essere il solo artefice della sua felicità o di quella
degli altri. (GRAPH II.89; AFADH 1.91)
183. ASTROFISICO
Oppure teologo, vuole capire come tutti gli elementi formino un insieme organicamente costruito, per
capire l‟ordine dell‟universo. Thuj.
184. ATMOSFERA (ARMONIA)
185. LEGAME (AUTONOMIA, DIPENDENZA, LEGAME, LIBERTA‟, SOTTOMISSIONE, SCHIAVO,
CATENA, GUINZAGLIO, DISTACCAMENTO)
Intolleranza a qualsiasi legame, guinzaglio: scrive delle cattiverie ai suoi amici. Lac-c.
Non vuole legarsi, moltiplica gli incontri. Sphing.
Paura di perdere dei legami affettivi, il suo cuore tiene solo ad un filo. Dig.
Intolleranza all‟attaccamento che implica l‟amore. Fl-ac.
186. RAGGIUNGERE (COMPLETARE, SCOPO, RIUSCIRE)
Bisognerebbe che la ricompensa, la promessa, rappresenti un‟attrattiva sufficiente perché non ci sia
bisogno di essere stimolati allo sforzo per raggiungerla. Verb.
Congelato, tetanizzato. Guardando solo sé stesso, la faccia interna delle sue sfaccettature, si trova
rinchiuso in un cristallo, catalettico ma completamente cosciente (A: una condizione catalettica con
perfetta coscienza): ciò che attira è irraggiungibile. Grat.
Si annoia durante la convalescenza perché non crede di raggiungere la salute. All-c
Vuole possedere l‟oggetto senza doverlo raggiungere. Stram.
Vorrebbe aver già raggiunto la perfezione, la maturità, essere in atto. Petr.
Gli oggetti sembrano lontani, teme di non poter raggiungere il suo bene. Stann.
Bisogno di relazioni privilegiate mantenendo la sua autonomia nella scelta delle persone. Aspetta da che
lo circonda tutto il necessario per vivere. Abrot.
Deve lasciarsi raggiungere da ciò che crede che lo possa ferire, unirsi a lui, appropriarsene e vederlo
come un mezzo di perfezionamento e di trasformazione. Ran-b.
187. ASPETTATIVA DELUSA (DELUDERE)
La violetta delude, attira ma non risponde a ciò che ci si aspetta da lei. Viola-o.
188. ATTENZIONE (VIGILANZA)
Bambino orribile che attira l‟attenzione, attira chi gli sta incontro con tutti i mezzi, ingiurioso, parla a
voce alta, esce dal letto: Gal-ac.
Contare per gli altri, che si faccia attenzione a me, fare parte del progetto degli altri. Phys.
Vuole che l‟attenzione spontanea sia sufficiente. Eug.
Si sente stupidamente in errore per disattenzione. Cycl.
Attento al benessere degli altri. Cocc.
Vorrebbe non dover inseguire con l‟attenzione l‟oggetto che vuole conoscere ma con l‟intuizione. Mez.
189. ATTRATTIVA (DESIDERIO, APPETITO, SPLENDERE)
Sente che non è abbastanza buono per attirare tutto e prima deve occuparsi della sua bontà. Bamb.
Attrattiva confusa con la manipolazione. Tarent.
Non ha alcuna fiducia nella sua attrattiva nei confronti del bene, pensa di dover raggiungere la sua fine
dandosi un male folle e intenzionalmente, il controllo deve sostituire la prudenza. Acon.
Geloso di chi è più attraente di lui. Calc-s.
La volontà è lasciarsi attirare dal bene. Zinc.
Attirato da un bene immaginario perché rifiuta l‟attrattiva del bene reale. Ant-c.
Non vuole lasciarsi attirare dall‟amore senza conoscere. Sep.
Non si alza, impossibilità di subire l‟attrazione della fine, di intraprendere la sua conquista. Nuph.
190. ATTRATTIVA (MOTORE, CAMPO)
Bisognerebbe che la ricompensa, la promessa, rappresenti un‟attrattiva sufficiente perché non ci sia
bisogno di essere stimolati allo sforzo per raggiungerla. Verb.
Delusione quando si viene catturati dal suo fascino: attira grazie al suo odore e tiene segreto ciò che ci
anestetizza. Viola-o.
M-arct. L‟uomo ha una forza d‟attrazione dal campo limitato, comparata al campo illimitato della forza
della provvidenza divina che muove tutte le cose al loro scopo. Vuole attirare e sottomettere tutto al
campo del suo piano.
M-aus. vuole essere attirato in modo necessario, obbligato, verso la sua fine. Vuole essere attirato
automaticamente verso la sua fine, rifiutando di usare la sua intelligenza per determinare la sua volontà.
Rifiutando di essere sottomesso all‟attrazione subisce dolorosamente la pesantezza.
191. ACCHIAPPARE (PRENDERE, ANGUILLA, INCASTRARE, TRAPPOLA)
Qualunque cosa si affondi nel suo vuoto senza fondo non basta mai. Non può più prendere ciò che
vorrebbe con le sue braccia troppo piccole. Aeth.
Acchiappa tutto quello che passa alla sua portata per immobilizzarlo e conoscerlo identificandocisi.
Lyss.
Acchiappa tutto quello che è alla sua portata per distruggerlo. Tarent.
Vuole prendere l‟inafferrabile, l‟anguilla, per vedere onorata la sua abilità. Calc-s.
192. ATTRIBUIRE (RIGETTO)
Vuole essere attivo per attribuire le qualità all‟oggetto invece che scoprire e ricevere attivamente la
finalità dell‟oggetto, lasciandolo dimorare in lui, in contatto per arricchirsi. Sanic.
Vuole attribuire lui stesso finalità e funzione a ciò che non dipende da lui. Daph.
Attribuisce lo sbaglio ad un altro o lo prende su di sé a torto. Calc-p.
193. AUDACIA (CORAGGIO)
194. AL DI LA‟ (PARADISO, MORTE, VIAGGIO)
195. AUGURIO
Paziente di buono o cattivo augurio, possiede la premonizione, vede e predice come tutto andrà e che gli
altri non vedono… Bufo.
196. AURA (MAGNETISMO, STIMOLO)
Coscienza delle verità nascoste in sé, quando vede la luce delle cose e della gente, la loro aura…Plut-n.
197. AURORA BOREALE (LUCE)
Vuole essere una luce amata. Phos.
198. AURUM METALLICUM: ----- Fuori luogo che ha perso il suo posto gerarchico, dal quale può
aiutare sé stesso e gli altri, attraverso la conoscenza e l‟affetto. “Ogni cosa deve mantenere il suo grado ed il
suo luogo determinato per compiere ciò che deve essere sotto il governo della provvidenza” (SCG L. III, ch.
78) Il fatto che ognuno mantenga il suo posto è sorgente di pace e ordine tra gli uomini. Prende per
un‟umiliazione il fatto di essere ognuno un anello nell‟ordine della creazione e non il tutto. Colpevolizza gli
altri quando sa che la colpa è sua. Ha voluto contenere il cuore di tutto invece di mantenersi nel cuore di
Dio? (MLF – MS X.01)
----- Non può fare niente di specifico, non può fissarsi in qualche posto. (SVM V.03) Non è fatto per questo
mondo che è incapace di dargli la felicità meritata dal suo reale valore, che la sfortuna non ha permesso di far
riconoscere. Voleva provare il suo valore creandosi da sé la propria beatitudine. Ma la vita piccola e ritirata
non merita di essere vissuta. “Non vegetiamo quando soffriamo”, si uccide per non soffrire più dell‟idea di
essere senza valore davanti all‟imperfezione della sua vita, che prende per imperfezione del suo essere. Si
isola perché gli altri rivelano la sua poca efficacia e quindi il suo poco valore. Attraverso il suo suicidio
felice supera il castigo della sua situazione indegna, domina tutto, esce dal sistema. Il fatto di essere la prima
creatura fa la misura della sua natura umana. Quindi la sua natura umana è insopportabile, quando la vita è
solo una qualità dell‟essere e non la sua misura. Non fa niente come si deve. Gli altri sono colpevoli di
accusarlo di non farcela, di mancare di lealtà. I suoi amici non hanno quindi più fiducia in lui, ha perso il loro
affetto: crede di averli traditi. (Hn: ………). Si ritrova abbandonato, perseguitato, condannato. (AFADH
VIII.91)
199. AUTARCHIA (AUTONOMIA, AUTOSUFFICIENTE, DIPENDENZA, AIUTO)
200. AUTENTICO (IPOCRITA, MORALE, VERITA‟)
Deve prendere la sensazione di non essere a casa sua come motore verso la sua vera fine, considerata in
una saggezza superiore al suo bisogno di autenticità. Valer.
Ansia per gli altri non autentica: sbadiglia quando parlano. Caust.
201. AUTISTICO
Deve respingere tutto il resto, lui è, crea la propria gioia da sé, lui è tutto: autistico. Rob.
202. AUTOCONTEMPLAZIONE
Autocontemplazione dolorosa, condannato a causa del suo rifiuto della trascendenza ad un immanente
assoluto, si identifica con il diavolo. Camph.
203. AUTOCONTROLLO (CONTROLLO)
Perde il suo autocontrollo e si prende come riferimento di equilibrio e di stabilità. Croc.
204. AUTODETERMINAZIONE (DECISIONE, VOLONTA‟)
Si attiva per delle piccole cose senza nessuna autodeterminazione. Form.
205. AUTOMA (MACCHINA, ISTINTO, POSSEDUTO)
I suoi automatismi rendono facile l‟attività, al punto che la volontà deve controllare e dominare quando
questa facilità si inceppa scoordinata. Pip-m.
Vuole essere attirato automaticamente verso la sua fine, rifiutando di usare la sua intelligenza per
determinare la sua volontà. M-aus.
Orrore degli orari fissi, fare sempre la stessa cosa, l‟automatismo. Plan.
Si sente un automa. Hell.
Vuole rendere la sua azione automatica e riflessa per assicurarsi il successo. Si crede infallibile, dal
discernimento sovrumano automatico che gli impedisce di sbagliare arrivando sempre al compimento.
Ruta.
206. AUTONOMIA (AIUTO, DIPENDENZA, CANCRO, AUTOSUFFICIENZA)
Soffre dell‟autonomia dei centri di controllo inferiori in rapporto alla volontà, dipendendo lei stessa dalla
volontà divina alla quale deve rendere conto. Phys.
Leucorrea > il mentale: accettata l‟autonomia delle funzioni corporali! Murx.
Bisogno di relazioni privilegiate mantenendo la sua autonomia nella scelta delle persone. Aspetta da chi
lo circonda tutto ciò che gli serve per vivere. Non sopporta l‟autonomia dei fenomeni che non siano
dipendenti dai suoi pensieri. Helon.
Abrot.
Conformarsi sempre alle opinioni degli altri, impossibilità di imparare la minima autonomia. Carc.
Vuole un pensiero auto-generato, autarchico. Helon.
Ha rifiutato che il corpo abbia un‟autonomia in rapporto allo spirito. Cinnb.
Ciò che è diverso da lui lo infastidisce quando ciò funziona in modo autonomo, senza rapporto con lui
(tema del cancro). Hydr.
Vuole essere autonomo in rapporto all‟azione divina interna al suo essere e al suo agire. Tab.
La relazione significa perdita dell‟autonomia. Con.
Ha ricevuto la perfezione dell‟autonomia della vita, ma avrebbe voluto essere libero da tutte le
contingenze terrestri per vivere. Crede che la dipendenza vitale lo privi della sua autonomia. Nat-m.
Non può riprendersi la sua autonomia per paura della vendetta del protettore: vendere un‟eredità sarebbe
disprezzare il lavoro del defunto. Sars.
Bisogno di indipendenza e autonomia. Sep.
Non avendone mai abbastanza, ha perso tutto volendo la sua autonomia. Spong.
Vuole il potere vitale in un‟autonomia perfetta. Abrot.
Desidera l‟autonomia del giudizio. Viol-o.
Non ama questa autonomia che lo obbliga a partecipare al mantenimento della vita. Cham.
207. AUTOPSIA (CORPO)
Si oppone alle autopsie. Alum.
Si oppone alle autopsie perché significa dominare l‟altro. Sang.
208. AUTORIZZARE (DIRITTO, PERMESSO)
209. AUTORITA‟ (FORZA, GERARCHIA, POTERE, SUPERIORE)
Perde più che le virtù, perde l‟autorità stessa, perché deve sottomettersi ad un altro: piegare le ginocchia.
Pedic.
Rifiuta l‟autorità: < a causa della pressione e piegandosi. Ptel.
Deve convincere, portare l‟altro a pensare come lui. “Se sono d‟accordo con l‟autorità, sono ancora
d‟accordo con me stesso?”. Faba-v.
Problema dell‟accordo o meno del suo punto di vista con quello dell‟autorità. Crot-h.
Intollerante all‟autorità e vuole subito l‟autorità attraverso la forza. Agar.
Ha usurpato l‟autorità e ha perso il suo posto. Lyss.
Vede del ridicolo in tutto: ride dell‟autorità o è intollerante quando l‟autorità viene derisa. Nux-m.
Deve ricevere il suo potere sugli altri da un‟autorità superiore. Verat.
210. AUTOSODDISFAZIONE
Autosoddisfazione per il fatto che tutto giri attorno a lui. Thuj.
Relazione con gli altri solo se ci trova un profitto. Aloe.
211. AUTOSUFFICIENZA (AUTONOMIA)
Trovare la pace e la tranquillità davanti agli ostacoli e alle difficoltà attraverso la preghiera o da soli?
Euph.
Desidera essere autosufficiente, il centro senza bisogno dei raggi. Aran.
212. L‟ALTRO (DIFFERENZA, IO)
Vuole talmente tanto essere una sola sostanza con l‟altro, sua madre, o con chiunque non sia lui, che si
incolla. Coc-c.
Vuole arricchirsi di parola e di pensiero ma senza bisogno dell‟altro. Stict.
Irraggia per gli altri senza bisogno degli altri. Magnetico, sente le persone, ascolta gli altri e sente le loro
intenzioni, come con gli animali. Kalm.
Si occupa degli altri senza ragione, anche quando non ne hanno più bisogno o quando dovrebbe
recuperare un po‟ per sopravvivere. Menis.
Gli altri vedono in fondo alla mia anima ed essa non è bella…Cob.
L‟alterità è possibile solo con la distanza, che è costitutiva dell‟identità. Sanic.
Tutto conta, ma crede sempre di non contare, di non far parte del progetto degli altri. Phys.
Ha perso la facoltà di adattarsi all‟ambiente, di lasciarsi trasformare e perfezionare accogliendo ciò che è
“altro”, esterno a lui. Ran-b.
Offeso che lo si sostenga quando è interessato ad altro / indignazione persistente che non ci si interessi a
lui. Cocc.
L‟opera dell‟intelligenza umana deve compiersi in connessione con altre intelligenze. Thuj.
Accettare la luce, il pensiero di un altro è insopportabile, si ritrova penetrato dai pensieri degli altri,
oppure dice crudamente la verità. Alum.
Non accetta di ricevere una conoscenza, che è chiara per un altro che l‟ha già elaborata: rifiuta di
mangiare nonostante la fame. Dio non riceve la conoscenza da un altro. Elaps.
Vuole trascinare nella sua somiglianza tutto ciò che è estraneo da lui. Hydr.
La felicità di Dio non è la conclusione del progetto di un altro. Dig.
Incapacità a ricevere la felicità dagli altri, talmente tanto ha voluto che venisse da sé stesso. Ustil.
L‟altro non esiste visto che la parola serve per comunicare! Paris.
Gli altri sono un ostacolo, perché non fa il lavoro in vista della sua fine ma per essere il solo nella sua
riuscita. Servono solo a riempirlo. Aloe.
Non può liberarsi del pensiero dell‟altro. Form.
Riuscirebbe bene se gli altri non lo disturbassero nell‟esecuzione dei suoi progetti. Chin.
Non si adatta a nessuna circostanza, non è colpito dall‟altro che non esiste. Phyt.
Si appoggia a gli altri per avanzare. La sua esistenza è condizionata dalla presenza degli altri. Stict.
Nat-c. rifiuta la necessità della relazione perché invidia la condizione perfetta di essere lui stesso
l‟armonia senza aver bisogno degli altri.
Non riconosce più l‟altro “Ho conosciuto un altro uomo, non è più mio marito!”. Sep.
Volendo conoscere più perfettamente, separa la sua anima dal corpo che allora vede come un altro.
Sabad.
Disprezzo regale degli altri. Non è come loro. Plat.
Vuole sottomettere gli altri al progetto che ha per loro. Spong.
Intolleranza all‟alterità delle cose e delle persone. Lyss.
Sta meglio nei panni di un altro perché non è sé stesso, non è giudicato. Nux-m.
Scappa al suo potenziale di male e di follia non volendo essere come gli adulti. Cic.
Caloroso con gli altri che non sono capaci di fare bene. Lil-t.
Serve per forza un altro per ricevere una forma. Alum., Calc-s.
Senza gli altri non sono niente. Phos.
Perse tutte le capacità di ricevere l‟altro. Agn.
Rifiuta di subire l‟altro. Carb-an.
Crede di poter salire liberandosi dell‟altro. Pareir.
Deve accettare l‟altro per come è e come vive, senza pensare che è falso. Valer.
Bisogno dell‟altro per dimostrare che lui è. Petr.
Dominio senza rispetto dell‟altro. Hyosc.
Vuole non aver bisogno di nessuno perché ha tutto in sé, non vuole essere completato da nessun altro.
Rinviando all‟altro la sua immagine, il suo legame gli permette di realizzarsi, di darsi un nome. Puls.
* Può esistere solo se si modella sugli altri, ma allora è scontenta di non essere sé stessa. (LTA. C 8717,
9031)
* La relazione con l‟altro è possibile solo senza scontro, per non essere abbandonato, ma così lei non è
più sé stessa. (LTA.86105)
213. ALTRA COSA (DIVERSIVO)
Sente di dover fare altro. Caust.
214. SFASCIATO: Stann.
215. AVALLO (ACCETTARE, APPROVARE, APPOGGIO, ACCORDO)
216. AVANZARE (PROGRESSO)
Rifiutando l‟immanenza umana per avere l‟assoluto perde la capacità di avanzare verso la sua fine.
Rumx.
217. AVANZARE
Nomade, bisogna saper abbandonare per andare avanti. Aesc.
218. PRIMA (INDIETRO)
Disperato dopo il coito di trovarsi come prima. Aster.
219. AVARO
Nella stessa barca dell‟umanità perduta, si sente impotente a cambiare la situazione e la sua avarizia è un
tentativo di uscire da questa barca, separarsi dal destino comune. Ars.
220. AVVENIRE (DIVENTARE, FUTURO, PROGETTO, TRASFORMARE)
221. AVIDITA‟
Avidità angosciosa, urgenza sempre insoddisfatta. Aloe.
222. AEREO (ASCENSIONE, VOLARE)
Caduta d‟aereo: Mand., Mez.
Battaglia aerea: Indium. Paura della caduta e dell‟esplosione.
223. PARERE (CONSIGLIO)
Buono e ottimista, sostiene gli altri, da il suo parere personale su tutto. Kalm.
224. AVVOCATO (DIRITTO, GIUSTIZIA, LEGGE)
225. AVERE (POSSEDERE)
L‟avere è sacralizzato, l‟ancestrale è simbolizzato, materializzato attraverso il frutto del suo lavoro. Sars.
Il suo lavoro è solo per lui, la sua conchiglia protegge i suoi averi, il dono ricevuto. Calc.
226. ABORTO (FALLIMENTO, VITTORIA)
Fallisce nei suoi progetti perché non ci mette l‟amore. Non trova piacere ad essere il soggetto del
progetto di un altro e ad entrarci per amore di lui. L‟uomo che non vuole seguire il progetto di Dio su di
lui è duro di cuore. Dig.
Abortisce, perché considera il feto come se gli fosse stato intollerabilmente suggerito, innestato. Helon.
Aborto: risultato di un lavoro che normalmente è automatico e che arriva facilmente a compimento in
cooperazione con la natura, ma che abbiamo voluto completamente dominare. Ruta.
Inventare non è sufficiente per realizzare: aborto. Sabin.
Il bambino nasce dopo un tentativo di aborto: rifiuta la sconfitta. Nat-s.
227. ASSE (GIROSCOPIO, CENTRO)
228. BACILLINUM: (TUBERCULINUM)
229. SCIOCCHEZZE
Usa le sue mani per delle sciocchezze. Kali-br.
230. BACIARE
Bacia la mano. Agar.
231. DONDOLIO
Può finalmente ricevere la generosità dell‟altro, e sta meglio cullandolo. Carb-an.
232. SBALLOTTARE
Ha fallito dopo essere stato sballottato… Ambr.
233. BAMBUSA ARUNDINACEA: ----- Sente che non è abbastanza buono per attirare tutto, e prima di
tutto deve occuparsi della sua bontà. Soffre di essere sottomesso al male del tutto quando invece vorrebbe
irraggiare del suo bene tutto e tutti. Interroga le sue emozioni per essere giudice dei suoi ragionamenti perché
i suoi sentimenti sono un criterio di giustizia. “Sento, dico” “Sento, quindi so, quindi dico”. Decide che ciò
che sente è buono e vero. Persegue il suo sviluppo personale per farne approfittare automaticamente gli altri,
senza necessità di relazione o argomenti. Quando ognuno si sentirà bene in sé, il mondo andrà meglio. Siate
veri e questo sarà buono, non c‟è né bene né male. Fa agli altri solo il bene che gli porta profitto. (Grpe MS,
XI 04)
234. BANALE (COMUNE, TERRA A TERRA, VALORE, ORIGINALE)
Si sente banale, trova tutto banale, oppure vede l‟originalità di ognuno. Plat.
Non vuole occuparsi di attività banali talmente tanto vuole arrivare subito alla contemplazione suprema.
Sel.
Ha banalizzato una cosa importante. Ferr.
Tutto sembra banale al suo spirito sublime. Ham.
Un piccolo sbaglio in un lavoro banale e semplice ha avuto delle conseguenze spaventose per lui e per
chi gli sta intorno: ansia dopo il lavoro manuale. Iod.
235. BANDA (SQUADRA, SOCIETA‟, AMICI)
236. BANCHETTO (FESTA)
Disprezza il buonumore nella parte seria della vita, nel lavoro di tutti i giorni, nella strada che porta al
banchetto, con i suoi piccoli momenti di distensione (eutrapelie ??) dove si abbandona la tensione verso
la fine. Apis.
237. BATTESIMO (ACQUA, PUREZZA)
Non vuole dover passare per il battesimo per rinnovarsi. Canth.
238. BAPTISIA TINCTORIA: ----- Essere d‟accordo con tutti è un modo per evitare il disaccordo, ossia
la possibilità di rotture con l‟altro, rompere l‟unità. Bisogno di riunire la famiglia. ST III,Q37: della discordia
e della concordia: “le grandi cose progrediscono con la concordia e si dissolvono a causa della discordia,
poiché la virtù è tanto più forte quanto più è unificata…”. Baptisia desidera una concordia assoluta tra tutti
gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo, elementi della famiglia, che vorrebbe sempre
riunire e vedere con una buona intesa, ecc. Rifiuta la condizione umana di essere capace di discordia che
porta a indebolire l‟insieme. (AFADH – StB 6.04)
----- Credendo che la perfezione sia nell‟unità, ne perde la sensazione. Percepisce solo i suoi pezzi, le sue
componenti diverse e separate. Non gioisce più della coerenza delle sue parti ma si ritrova sparpagliato,
dislocato, disomogeneo e scoordinato. Rifiuta la relazione ed il contatto che stanno a significare che ognuno
fa parte di un puzzle, perché crede di poter esistere come un tutto e non come un pezzo che partecipa ad uno
scopo più elevato. Vuole la perfezione una e semplice quando invece “ la bontà ottenuta dalla creatura non
consiste mai in una perfezione unica ma ne richiede molte” (ST Q3 a7 “Dio è composto in qualche modo o è
assolutamente semplice?”), si ritrova senza legame tra i suoi componenti, è la decomposizione. Per muoversi
è necessario un immobile su cui appoggiarsi. Non può più appoggiarsi né riposarsi comodamente perché le
sue sensazioni gli ricordano i suoi pezzi. Affonda nel cotone, nella neve soffice. (GRAPH V.88; AFADH
V.89)
239. BARRIERA (LIMITE, TERRITORIO, CIRCOSCRIZIONE, VIETATO)
Disgustato dalle barriere sociali e di educazione, che disprezzano la nostra natura profonda. Marb-w.
Alimentazione forzata che non passa ma che prosegue fino all‟indigestione e al vomito, tanto vorremmo
assimilare senza barriere. Aeth.
240. BARYTA – ACETICA: “Ansia come se un amico amato fosse mortalmente malato”. “Camminando
per strada sospetta che gli uomini la critichino e la giudichino alle spalle, ansiosa, non osa più alzare gli
occhi, suda”, “Oscilla per lungo tempo tra risoluzioni opposte”, “Progetta un’escursione e durante i
preparativi la disdice”, “Sogna delle cose caotiche e confuse”. Vede i difetti degli altri, giudica dalle
apparenze, dalle sciocchezze (il suo sbaglio sarebbe quello di aver giudicato male?), deve controllare tutto
per evitare l‟ansia. Giudicata formalista.
241. BARYTA – CARBONICA: Idee oscure sul suo destino. “Dorme male, per quanto nel pomeriggio si
sia detta che avrebbe dormito bene”. Il sonno dovrebbe placare la sua paura del destino? Tranquillizzata
dall‟idea di dormire e dal sesso (una capra camminava sulle ginocchia e si nascondeva nella sua mangiatoia
(P. From).)
242. BARYTA – MURIATICA: Impressione di camminare sulle ginocchia con ansia opprimente.
243. BARCA (ACQUA, NAVIGARE, GALLEGGIARE, VIAGGIO, MOVIMENTO)
244. EDIFICARE (COSTRUIRE)
245. BATTERIA (ENERGIA, RISERVA)
L‟energia dedicata a dominarsi, controllarsi, esaurisce le sue batterie. Germ-met.
246. CHIACCHIERE (PETTEGOLEZZO, VENTO, PAROLA)
Le chiacchiere sono tipiche di chi non ha il coraggio di mettersi al lavoro. Tarax.
Le chiacchiere non sono un messaggio. Prun.
247. BEATITUDINE (FELICITA‟)
248. BELLEZZA (ARMONIA, DISEGNO, ARTE, PERFEZIONE)
Affascinato dalle pietre preziose, dai diamanti, amore per l‟ordine e la bellezza dell‟universo. Adam.
Bellezza della quale si può approfittare, irraggiare. Dig.
Charme irresistibile di una principessa graziosa che fa quello che vuole delle persone grazie al suo
sguardo e al suo corpo. Vuole essere riconosciuta grazie alla sua bellezza. Il tempo distrugge la bellezza
dell‟apparenza, migliora la qualità profonde. Marb-w.
Gusto estremo per l‟estetico. Nat-c., Olnd., Tub.
E‟ il bello, il fiore del gruppo. Malato dopo che qualcosa di brutto ha fatto irruzione nella sua vita. Phos.
Vede il suo corpo troppo piccolo e sfiorito come brutto. Sabad.
Crea la bellezza da solo: poesia, versi, donna ideale. Ant-c.
Vuole che la bellezza sia sufficiente a conoscere la verità. Accede alla bellezza attraverso la sua
creazione immaginaria, perché ha la forte impressione che tutto manchi di bellezza. Olnd.
Non ha visto nel reale il riflesso della perfezione e della bellezza della divinità. Non vede più valore in
niente. Hell.
Vuole manifestare la sua bellezza interiore attraverso l‟esteriorità perché pensa che la sua interiorità sia
vuota se non rispecchiamo la sua apparenza. Pall.
Si vuole bello attraverso la forma. Tub.
Convinto di essere brutto. Squil.
Il corpo con le sue deformità è inadatto ad esprimere la nobiltà dello spirito. Benz-ac.
249. NEONATO (BAMBINO)
Grande neonato. Mag-c.
250. SCIOCCHINO (BAMBINO)
E‟ un po‟ sciocchino. Cic.
251. BELLADONNA ATROPA: Problema del passaggio dell‟anima verso l‟immortalità: ci va su un bue
o in barca, simboli della pace e della saggezza. “Passeggia immerso in meditazioni profonde” (Hn.). Ma
invece è dannato. La biancheria stesa = fantasma, spettro, posseduto dai demoni, ha paura che lo si porti
all‟inferno (cane), vivrà presto il suo castigo. Siccome non c‟è omogeneità di natura nell‟atto dell‟uomo, non
può agire nell‟unità, essendo un complesso di corpo e spirito, non può trovare l‟armonia e ha paura di
putrefarsi da vivo. E‟ lui stesso un cane, ha trascinato il mondo all‟inferno dietro di sé? Ha fatto condannare
l‟umanità? Vuole essere amato come vuole lui. La legge impedisce di amare. Disprezza tutto l‟ambiente
fisico che lo circonda. Poiché sono materia sono cattivo. Non vuole un‟armonia che viene da ciò che tutto
può unificare per amare, ma un‟armonia di natura omogenea. Ha deciso di agire contro la legge levando la
propria saggezza contro quella di Dio e si vede precipitato all‟inferno perché è lo stesso peccato del diavolo,
quando invece è la partecipazione della propria saggezza con quella di Dio che genera l‟immortalità
dell‟anima. Ogni volta che decide e gioisce per qualche cosa, il ricordo del dramma ritorna ed è il panico:
“gli avvenimenti che aspettava con piacere gli appaiono adesso con una tinta di angoscia, spaventosi e
temibili”. Ha seguito la tentazione piacevole che ha rovinato tutto. (Heterolytique ?), pulsione ad odiare le
persone virtuose, a fargli credere che non sono poi così brave: è stupito di trovare qualcuno peggio di lui.
Passione per i giochi d‟azzardo: il contrario della saggezza. (AFADH VIII.89; X.90)
252. BENEVOLO (AIUTO, GRATITUDINE, GRATUITO, SERVIZIO)
La benevolenza da all‟individuo la possibilità di esprimere la nobiltà dei suoi sentimenti. Colch.
253. BENZOICUM – ACIDUM: La sua ossessione è la deformità più che la bruttezza. Vuole la
perfezione del fisico ricevuto. Il fisico può sempre deludere, essere deformato. Vuole assorbire le sue
imperfezioni, e dovrebbe sapere che non sono solo nella forma dell‟uomo. Rivendica la perfezione divina,
l‟armonia a livello della sua struttura, senza che sia necessaria l‟unione degli estremi corpo e spirito; vede in
tutti i corpi umani l‟anomalia, quando invece l‟invisibile è più nobile del visibile. L‟anima spirituale è
sempre perfetta, ma non quella sensoriale o vegetativa. Se l‟anima spirituale arriva ad un giudizio sbagliato è
perché riceve l‟informazione dagli altri. Vorrebbe che il corpo fosse adeguato ad esprimere la verità
profonda del suo essere, quando invece i suoi segmenti, l‟inerzia e la mancanza di plasticità della sua materia
lo rendono disarmonico. Capisce che il suo visibile non corrisponde al suo invisibile, che è infinitamente più
nobile, ed è per questo che è ipersensibile agli handicap oggettivi. Soffre della distanza che esiste tra ciò che
è e ciò che appare. La realtà è sempre insopportabile a confronto delle sue idee. (ST Q76 a5 “A quale tipo di
corpo è meglio che l‟anima intellettiva sia unita?”) (AFADH V.91) (Diag. Diff. Sol-t-ae.) Terrore della
balbuzie e del ritardo scolastico di suo figlio: diversità. Si guarda allo specchio per controllare il suo aspetto.
(GR VII.94)
254. BERBERIS: “Durante il lavoro mentale il minimo fatto esterno, di solito no notato, lo disturba. Perde
facilmente il filo dei suoi pensieri se viene interrotto, diventa irritabile e deve smettere di lavorare”.
Fogliame verde che arrossisce al sole: le circostanze esterne cambiano il suo aspetto. Non ha stabilità
affettiva. “Al crepuscolo, ansia, gli oggetti sembrano più grandi”: non ha fiducia in sé “quando il padre si
arrabbia lei vede più grande”. Affascinato dall‟intelligenza, la relazione di accordo verbale con l‟altro.
Sedotta dai bravi oratori, perché ha delle relazioni affettive solo se c‟è gioco e comunicazione di parole. Non
ama le persone di per sé ma per la qualità della loro intelligenza. Tormentato dai metodi educativi perché non
sa entrare in relazione con il bambino. Errore: ha desiderato essere uguale a Dio nella comunicazione.
Avrebbe affrontato nell‟indifferenza un fatto importante che avrebbe dovuto interrompere, non si sarebbe
lasciato turbare dal suo errore? Paziente che affronta e si ammala in seguito? (LTA 85, AFADH VII.89)
255. CULLARE (DONDOLARE)
256. PASTORE (GREGGE, CONDOTTA, GUIDA)
Vuole la propria lucidità e non dipendere dal pastore quando ha sbagliato. Nux-m.
Sogna di essere un pastore: sa dove va, non ci sono misteri. Phos-ac.
257. IMBROGLIARE (INGANNARE)
Teppista perché non vuol far vedere che è lo stupido che si fa imbrogliare. Hyosc.
258. BISOGNO (DIPENDENZA, UTILE, DESIDERIO, ATTRAZIONE)
Vuole uno sviluppo quantitativo che non sia limitato dalla sua condizione, i suoi caratteri individuali
specifici precisano i suoi bisogni. Squil.
Tutto è buono, ma non ne ha bisogno. M-aus.
“Non mi viene dato ciò di cui ho bisogno”. Rheum.
“Bisogna che ci sia bisogno di me”. Calc-sil.
Ha bisogno di dormire ma non vuole. Carc.
Bisogno che si abbia bisogno di lui per credersi amato. Lach.
La possibilità risveglia il bisogno. (LTA 1507)
259. BESTIAME (ANIMALE)
260. BESTIA (ANIMALE, STUPIDO)
Mi si guarda come se fossi una bestia. Toxi.
261. BENE (BUONO, MORALE)
Voglia che il suo sentire bene sia infallibile. Rifiuta il lavoro della ragione per conoscere il bene. Led.
“Avete sempre un bell‟aspetto”. Ustil. (SVM)
Volendo toccare il bene ultimo immediatamente non fa che reagire. Plan.
Vuole raggiungere il bene spostandosi nello spazio e nel tempo, ma senza il lavoro della sua intelligenza
per acquisire le virtù della scienza e della prudenza con il loro rischio d‟errore. Hura.
C‟è solo Dio che può separare il bene dal male, non può immaginare che sia positivo. Bisogna mangiare
bene e preparare tutto per bene per trarne piacere. Sarr.
Ce l‟ha con Dio per non sapere a che bene lo porta il male che gli può succedere. – Dal momento che il
male esiste sempre, non può gioire di nessun bene. Mang.
Un male apparente può nascondere un bene reale. Ambr.
Cosciente della sua potenzialità di male. Lac-c., Nat-s.
E‟ stato mal consigliato. Iod., Ruta.
Sa di desiderare male e non osa più agire secondo ciò che viene da lui. Anac.
I beni successivi parziali non bastano alla sua felicità. Bism.
Essendo il bene desiderato troppo distante, Croc. avvicina l‟oggetto reale come se fosse l‟oggetto ideale
lontano che desidera.
262. BENE
Soffre di essere sottomesso al male del tutto, quando invece vorrebbe irraggiare il suo bene su tutto e
tutti. Bamb.
263. BENESSERE
La salute porta un benessere che non può restare un lusso, una fine in sé. Helon.
264. BENEFATTORE (AIUTO) Cocc., Calc-sil.
Sogna di aiutare delle persone e di renderle felici. Sabad.
265. BENI EREDITATI (EREDITA‟, ANTENATO)
Attaccato ai beni ereditati. Sars.
266. BUONA CREANZA
Desidera non essere limitato da nessuna misura in ciò che concerne le sue relazioni con gli altri:
educazione, pudore, buona creanza, non tiene conto di chi gli sta intorno. Phyt.
267. GIOIELLO (BELLEZZA, LUSSO)
Bisogna essere belli per portarli. Sabad.
268. BILANCIO
Soffre dell‟usura dovuta al tempo, ha perso il momento buono per agire, ha lasciato passare il tempo
senza frutto e si ritrova in fin di vita con un bilancio negativo. Gink-b.
269. BIOLOGICO (VEGETATIVO, FISIOLOGIA)
Le sue funzioni e necessità biologiche sono considerate come limitanti. Agar.
Desiderio di sopravvivenza e di eternità nel biologico. Calc-sil.
270. BISMUTHUM: Hn95: “E’ cupo e scontento del suo stato e si lamenta”. –Hn96: “Comincia tante
cose insieme, ma rimane per poco tempo su ognuna”. –Hn93: “Umore cattivo ed inquieto, tutto gli da
fastidio – adesso si siede, adesso si distende, adesso va in qua e in là, ma resta in ogni posizione solo per
pochi istanti perché diventa subito scomoda”. Vuole essere la propria fonte di continuità, indipendente dalla
provvidenza per perseverare nelle sue azioni. Desidera essere la provvidenza come sorgente di perseveranza,
(SCGIII, p747: “L‟uomo ha bisogno del soccorso della grazia per perseverare?”) la condizione ferma di Dio
che non ha bisogno di essere sostenuto dalla fermezza di nessuno. Essendo eterno, non ha la costrizione del
tempo e non deve perseverare: Lui è atto puro, sempre già arrivato alla propria fine. Bism. vede come cattivo
qualcosa di buono con il pretesto che è solo un bene parziale in confronto al bene totale. I beni successivi
parziali non bastano alla sua felicità, è insoddisfatto dei beni esistenti nel suo orgoglio di volere il bene
assoluto ad ogni passo del cammino. La volontà umana è libera riguardo ai mezzi per raggiungere la fine, ma
è obbligata a perseguire il bene. I beni parziali successivi per arrivare al bene definitivo sono contingenti,
quindi posso sbagliare nelle mie scelte di qualità inferiore. Sono obbligato ad amare il bene, ma ho la scelta
dei mezzi intermediari sui quali mi posso sbagliare, scegliendo o meno. Deluso di non trovare la fine ultima
quando fa una scelta sulla fine parziale, cambia continuamente attività, posizione. Desidera essere in atto di
beatitudine, coglierla immediatamente, non in potenza con l‟intermediazione di piccoli beni parziali.
Accettare aiuto significherebbe essere in cammino, e non lo sopporta. (ST Q26 a1 “La beatitudine conviene a
Dio?” “La somma di tutti i beni non è in Dio come composizione ma come semplicità. Essere la ricompensa
della virtù è accidentale alla beatitudine o felicità e la si ritrova solo presso colui che ha dovuto
conquistarla”) (MS-GC.VI.93)
271. BIANCO O NERO (TUTTO O NIENTE, LUCE)
272. BLASFEMO
Blasfemo perché rifiuta la natura ricevuta di composto di corpo e spirito. Anac.
273. FERIRE – FERITA
Nux-m. deve essere lucido in paradiso che può ferirlo.
Arn. rifiuta di usare la sua lucidità in questo ambiente.
Deve lasciarsi raggiungere da ciò che crede che lo possa ferire, unirsi a lui, integrarlo e vederlo come un
mezzo di perfezionamento e di trasformazione. Ran-b.
Rifiuta che l‟ambiente possa farlo soffrire, ferirlo. Aster.
274. CORAZZA (AMMORTIZZARE, PROTEGGERE, APRIRE, MURAGLIA, OSTRUIRE,
SOLIDITA‟)
Desidera conservare l‟integrità senza lotta attraverso una corazzatura esteriore. Si scherma per non
soffrire a causa della biologia, degli sforzi, dei parti, emozioni, preoccupazioni… Aster.
Si corazza, si ispessisce, si protegge. Immagine di una fortezza che ispessisce le sue mura per difendersi
meglio dall‟esterno. Nat-ar.
Si chiude al mondo esterno, si corazza: pelle ispessita. Graph.
Si scherma come un uomo in armatura, con una maschera di piombo. Sarr.
275. BLOCCO (IMPEDIRE)
Fisicamente bloccato. Plb.
276. BLUFF (IMBROGLIO)
Bluff spirituale, adepto di un maestro di una setta spirituale che idolatra, adora la discussione, senza
vivere praticamente queste idee sublimi. Ham.
277. BUE (ANIMALE)
278. LEGNO
Materia prima non finalizzata se non partecipa. Rhus-t.
279. BOMBA (ESPLOSIONE, PRESSIONE, SORPRESA, RISCHIO)
Crede di avere una bomba sotto il cuscino, deve alzarsi con precauzione per non farla esplodere. Faba-v.
280. BUONO A NIENTE (UTILITA‟)
281. BUON SELVAGGIO (NATURA, ISTINTO)
Il piccolo uomo è perfetto, viene pervertito dalla civiltà. Il “buon selvaggio”, Tarzan. Choco.
282. BUON SENSO (SENSO, SAGGEZZA)
Sfida alla saggezza e al buon senso. Oppone la sua saggezza a quella di Dio. Bell.
Agisce a dispetto del buon senso, senza riferimento alla realtà. Calad.
Il suo timore e precipitazione lo fanno agire fuori dal buon senso. Acon.
283. FELICITA‟ – BEATITUDINE (FESTA, GIOIA, FELICE, PIACERE)
Disprezza il buonumore nella parte seria della vita, nel lavoro di tutti i giorni, nella strada che porta al
banchetto, con i suoi piccoli momenti di distensione (eutrapelie ??) dove si abbandona la tensione verso
la fine. Apis.
Lavoro felicità. Mag-c.
Desidera diventare l‟essenza di Dio, la fine della beatitudine. Hydrog.
Per Helon. la salute non è una condizione per la felicità ma la sua fine.
Non sopporta che la beatitudine, malgrado tutti i suoi sforzi, non sia raggiungibile senza la grazia. Verb.
Vuole un giudizio morale spontaneo, senza dover riflettere e lavorare sulla bontà delle cose. Led.
Vuole avere tutti gli elementi della felicità in sé e non all‟esterno. Incapacità a ricevere la felicità dagli
altri. Il karma: la fortuna di essere portatore o meno della felicità intrinseca, di avere o no qualcosa di cui
lamentarsi. Ustil.
Desidera la beatitudine in sé stesso. Ustil., Cycl.
La perfezione permette la felicità nell‟immobilità. Guaj.
Vuole la beatitudine ottenendo ciò che immagina. Dio è beatitudine perché il suo atto intellettuale è
perfettamente pieno. Ang.
Vorrebbe la beatitudine in sé, senza riflettere né cercare ciò che è buono. Cann-s. rifiuta il lavoro
dell‟intelligenza per arrivare alla felicità.
Bism. rifiuta di arrivare alla felicità attraverso tanti piccoli beni parziali intermedi. Desidera essere in
atto di beatitudine, afferrarla immediatamente, non doverla acquisire attraverso scelte successive.
Vuole che la sua felicità non sia la conclusione del progetto di un altro. Vuole essere lui la propria
beatitudine. Dig.
La beatitudine è da ricercare nelle creature, perché quella dell‟altro mondo è troppo lontana,
inaccessibile. Croc.
Sensibile al fatto che la beatitudine non sia parte della sua essenza, ma che la deve acquisire attraverso la
volontà, attraverso il merito ed il lavoro. Bisogno di parlare in testimonianza della sua felicità ed è
chiacchierone / la felicità è impossibile in questa situazione. Tarax.
Vuole trovare la felicità appropriandosi del modo di pensare del padre. Croth-h.
Vuole trovare la felicità nell‟immutabile. Vip.
Felici quelli che piangono: lacrime che sgorgano dalla visione spirituale quando riconosciamo che ci
siamo incatenati al male che abbiamo cercato come bene. All-c.
Cerca la felicità nell‟unione. Nella sua ubriachezza si immagina l‟artefice della propria beatitudine.
Soffre della distanza tra la sua beatitudine ed il suo stato attuale. Aster.
Non accetta che la beatitudine sia da costruire giorno per giorno con il suo lavoro. Arg-n.
Vuole la beatitudine perfetta nel diletto del desiderabile. Cina.
Vuole trovare la beatitudine attraverso un bene inferiore, i sensi, e non attraverso la sottomissione dei
sensi all‟intelletto. Si ritrova impuro, merita il fuoco. Hep.
Movimento, forma, attività = beatitudine. Laur.
Vuole raggiungere la beatitudine attraverso la sua propria potenza. Zinc.
“ “ “ “ grazie alle sue riserve. Stann.
“ “ “ “ senza passare per le varie tappe. Conquistare la felicità significa
divenire, ricevere, precarietà. Vuole una beatitudine senza rapporti con gli atti umani, astrarsi da tutto,
dilettarsi nel ricordo. Arg-met.
Rifiuta di dover desiderare la felicità prima di poterne gioire. Ant-c.
Vorrebbe trovare la beatitudine trovando il proprio posto in sé stesso. Bor.
Cerca la beatitudine e la sua immediatezza nella facilità: crede di poterla ottenere senza partecipazione.
Lui stesso fa la sua felicità. Stato di felicità totale che la ragione non potrebbe procurare. Tranquilla
indifferenza verso tutte le cose terrestri, sa che il paradiso esiste. Op.
Beatitudine grazie alla chiaroveggenza delle cose misteriose. Verat-v.
Cerca la beatitudine piene nelle impressioni che riceve, quando invece essa è nell‟amore, e da qui la
delusione. Cina.
284. BUONA COSCIENZA
Deve sempre provarla. Dros.
285. BUONE PAROLE (PAROLA, PROMESSA, IMPEGNO)
E‟ stato ingannato con buone parole, da un‟amabilità traditrice. Iod.
286. BONTA‟9 – BUONO (APPETITO, BELLEZZA, SEDUZIONE, IDEALE, VALORE)
Il servire aumenta la bontà dell‟uomo. Myric.
Bontà e diplomazia. Cerca l‟armonia del creato, ciò che è buono e vuole esserlo. Sarr.
Problema dell‟intervento necessario della riflessione per arrivare alla certezza che l‟oggetto è buono.
Cann-s.
L‟amore di Dio e non l‟amore umano è causa della bontà dell‟oggetto amato. Non sono la sorgente della
mia bontà. Calc-s.
Capace di fare delle cose degne di essere amate, ideali. Ant-c., Olnd.
Vuole donare la loro bontà agli altri, non che la ricevano da Dio. Ant-c.
Amareggiato dal male ricevuto aspettandosi il bene. Ambr.
Non fa niente di bene. Cham.
Non vuole essere come i buoni, perché muoiono per primi. Iod.
Deve chiarire gli altri sul bene, il male, giusto, ingiusto, pesante, leggero. Essendo essenzialmente
buono, confondendo il suo essere e la sua fine, le sue scelte sono giuste. Nux-v.
Il bene è diventato insipido. Ip.
Grande vocazione a fare il bene nel mondo. Coff.
Giudica il bene secondo sé stessa, non sopporta altri giudici. Calad.
La sua bontà è determinata dalla perfezione ontologica. Calc.
Sceglie male rifiutando di scegliere il bene per il bene senza riguardo a sé stesso, l‟atto d‟amore gratuito.
La bontà non significa permettere tutto. Anac.
Vuole darsi l‟apparenza della bontà, vuole la bontà intrinseca che diffonde lei stessa. Caps.
Cerca di manifestare la sua bontà attraverso la propria apparenza, senza aspettare che sia feconda. Pall.
Crede che si sia buono per il fatto che si lavora. Sars.
9 BONTA‟: Essere buono = attirare per quello che siamo. E‟ buono colui che è in accordo con la sua fine.
Le belle apparenze non fanno la bontà. Tub.
Difende Dio se da Lui riceve la capacità di essere buono, fare il bene. Si sente profondamente buono,
gioia di essere buono. Cere-b.
Misura la bontà ella sua azione da ciò che lui stesso ne pensa. Chel.
Pensa di essere la bontà in persona davanti a tutti questi cattivi. Il bene assoluto è la sua propria bontà.
Dros.
Giudica ciò che è buono e che decide essere la sua fine, indipendentemente da quello che dice un
superiore. Viol-o.
Sa se tutto ciò che iene fatto è buono o no, è il riferimento della bontà dell‟atto. Kali-br.
Crede di essere buono solo se riesce. Ptel.
Fare il bene = mantenere la salute del corpo. Sabad.
Calc-s. desidera la bontà eminente per essere venerato come la divinità, volendo essere la causa della sua
bontà attirando amore e tenerezza.
Vuole governare da solo tutte le cose in vista del fatto che esse si muovano verso il loro bene. Caust.
287. BONTA‟
Sente che non è abbastanza buono per attirare tutto, e quindi prima di tutto deve occuparsi della sua
bontà. Bamb.
288. BORAX: ----- Soffre di dover donare, lasciare, subire, di non poter controllare o decidere tutto quello
che gli succede: le manifestazioni centrifughe del suo corpo, la gravità. Ha perso la fiducia permettendo di
lasciarsi andare, permettendo l‟accettazione. Fa le cose come se fosse costretto: non ne vede lo scopo
superiore. Si sente POSSEDUTO, estorto, lasciato e vuole aggrapparsi, essere portato. Vuole essere la
sorgente del dono (latte), il padrone e non lo strumento, il trasmettitore. Dovrebbe accettare di sottomettersi
alle leggi e di lasciarsi portare con fiducia per poter donare ciò di cui è il depositario e non il creatore. Non
vedendone lo scopo, credendosi obbligato, il suo lavoro è avariato (latte), quando invece sarebbe un modo
di andare verso la beatitudine, uno strumento di progresso e non una punizione. (GRAPH I.90 – VI.92)
----- Si ricorda a fatica se è stato in quel luogo il giorno stesso o il giorno prima. Problema del luogo naturale,
del focolare dove dovrebbe essere naturalmente: non è in un luogo soddisfacente. Desidera un posto per sé
confortevole e lussuoso. Fa fatica ad andare in visita da altri, ma è fiero di ricevere da lui, dove tutto è al
suo posto, in ordine. Tutto ciò che non è il suo posto = sofferenza. La beatitudine è essere nel proprio
luogo, meglio, avere il proprio luogo in sé, ed ogni movimento = lasciare il proprio luogo. (MS X.92)
Conclusione: il problema di Borax è di sentirsi costretto a lavorare in un posto che non ha scelto.
289. CONFINE (LIMITE, DIRITTO, LEGGE)
Bisogna rispettare i confini perché così dice il diritto. Cist.
290. BOTHROPS LANCEOLATUS: Perdita della visione diurna, della precisione e della capacità di
esprimere le sue idee. Messa a nudo dei tessuti. (ST Q84,a6: L‟anima acquisisce la conoscenza a partire dai
sensi? La luce dell‟intelletto agente è richiesta, attraverso la quale conosciamo le cose mutevoli sotto un
mondo immutabile, e discerniamo le realtà dalle loro immagini. Collin: (possiamo) comparare la nostra
intelligenza ad un occhio che non è solo diafano e passivo, ma che nello stesso tempo proietta la luce in
modo di manifestare i colori e renderli visibili in atto, “come quegli animali di cui diciamo che vedono al
buio perché i loro occhi hanno un potere rischiarante capace di illuminare gli oggetti per loro”). Bothrops ha
disprezzato la necessità che ha l‟intelligenza di astrarre a partire dai dati sensibili. Avrebbe voluto che le
immagini da sole fossero capaci di modificare l‟intelletto possibile10
. Rifiuta la luce dell‟intelletto agente.
Conseguenza a livello del corpo: non distinzione delle forme e poi dissezione dei tessuti. Insiste
sull‟importanza dei precetti “ciò che si concepisce bene si annuncia chiaramente”, esige dagli altri ciò che lui
stesso è incapace di fare. Formale, utilizza un linguaggio preciso e ben articolato per mascherare la
confusione delle sue idee. Nega la capacità del linguaggio scritto o parlato di tradurre con precisione tutte le
sfumature del pensiero. Disprezza il pensiero astratto che associa alla masturbazione intellettuale. Specialista
nelle produzioni intellettuali astruse, oscure, nelle quali possa vedere ciò che nessun altro vede. Crede di
10
INTELLETTO POSSIBILE o paziente: intelligenza che conosce in potenza, ossia capace di ricevere in sé i
tipi dell‟essere, astrarre le immagini e concepirle sotto forma di idee.
possedere uno sguardo “laser” e di trovare subito il rimedio per i pazienti solo guardandoli attentamente.
Seduce gli altri per ottenere da loro le idee chiare che non ha “ammiro la vostra precisione, la vostra capacità
di analisi”. Non si preoccupa di articolare le sue parole talmente è convinto dell‟inutilità della cosa. Sono
l‟imprecisione, la mancanza di chiarezza degli altri le responsabili della sua sofferenza, della sua confusione.
(SVM, AFADH X.95)
291. CAPRO ESPIATORIO (VITTIMA, PAGARE)
292. BOCCA – TAPPO (OSTRUZIONE, PASSAGGIO, APRIRE, CORAZZARE, MURAGLIA)
Avendo mancato il suo compito, si sente separato dagli altri, intollerante alla vista ostruita, sale in alto
per vedere l‟uscita e ritrovare i suoi riferimenti, cercare la strada. Brass-n-o.
Tappato, si ispessisce, si accantona, non può restare aperto, entra e non esce, vischioso, spesso. Nat-ar.
293. TAPPABUCHI (NULLITA‟)
Non sono che un tappabuchi, negletto, superfluo, non apprezzato, fallito. Naja.
294. BUFFONE (CLOWN, UMORISMO, RIDICOLO, IDENTITA‟, BURATTINO, TEATRO)
Perde la felicità legata alla finalità, nel cammino così come all‟arrivo, e siccome ogni occasione diventa
una finalità allora fa il buffone. Apis.
295. MUOVERSI (MOTORE, MOVIMENTO)
296. CANDELA (CERO)
E‟ il cero che si ritiene Dio, più brillante degli altri, che non ha nemmeno bisogno di consumarsi per
rischiarare e profumare. Myric.
297. BULIMIA (ANORESSIA)
298. RONZIO (BRUSIO, SOCIETA‟)
299. BORGHESE (LUSSO, GRANDEZZA, CONSERVATORE)
Gusto borghese per i fasti e per il lusso. Cur.
300. RIEMPIMENTO dello spirito (ESAMI, STUDI)
301. TERMINE, FINE (FINIRE)
Non osa arrivare alla fine perché ha ricevuto un fallimento da ciò che lo faceva gioire. Bell.
Dobbiamo andare fino alla fine di quello che pretendiamo. Coloc.
Non può gioire fino alla fine. Caps.
Vuole arrivare fino alla fine qualsiasi siano le conseguenze. Ferr-p.
Non vuole arrivare fino alla fine nella sua necessità di trasformazione. Carb-v.
Prova la sua fedeltà accompagnando il malato fino alla fine. Cocc.
Vuole afferrare tutto per immobilizzarlo e conoscerlo identificandovisi. Lyss.
Non porta a termine le sue idee se questo rappresenta un rischio per lui. Bry.
302. BOTTIGLIA
Come da una noce di cocco o dal collo di una bottiglia, il passaggio è stretto e il flusso difficile. Bisogna
volerlo. Samars.
303. BOVISTA: ----- Vuole raggiungere un volume esagerato. Rifiuta di accontentarsi dello spazio
limitato che gli è assegnato. Scoppia quando vede che il suo spazio è invaso da altri. Dio è infinito, contiene
tutti gli esseri, e niente esiste all‟infuori di Lui. (AFADH 5.05)
----- E‟ gonfio d‟orgoglio ed ha paura che lo si punga perché è pieno di polvere nera. Vuole occupare un
posto più grande di quello che gli spetta. La compagnia lo migliora dandogli dei limiti perché con questi si
sente il grande (sogni di viaggi, grandezza). Deve trovare la giusta misura del suo sviluppo, dare il suo seme
e poi sparire. (GRAPH VI.90; AFADH I.91)
304. ATTACCARE (CONTATTO, RELAZIONE, PRESA)
E‟ colui che unisce le persone le une alle altre. Kalm.
Attaccato all‟inesauribile sorgente divina, esausto che non crede di potersi impegnare ancora. Menis.
305. BRACCIA ALL‟ARIA
HRI 27-12: “soffocamento…salta sui piedi e sta sul letto sulla punta delle dita, stirando il suo corpo e le
braccia in aria durante la sua angoscia…”. Squil.
306. SMUOVERE l‟ARIA
Desidera un irraggiamento, diffusione, la parola come semplice emanazione, esalazione da sé stesso…
Smuove l‟aria con le sue parole ed i suoi movimenti. Stict.
307. BRASSICA NAPUS OLEIFERA: ----- Avendo mancato il suo compito, si sente separato dagli altri,
intollerante alla vista ostruita, sale in alto per vedere l‟uscita e ritrovare i suoi riferimenti, cercare la strada.
Vorrebbe salire come su un tappeto volante (scivola dolcemente verso l’alto) per vedere tutto dall‟alto e che
tutto si compia attraverso il suo essere e non attraverso un compito. Piacevole assenza di pensieri che però
disturba il lavoro. Desiderio di una visione panoramica, circolare, senza dover salire, senza ostacoli, senza
aver bisogno di elevarsi né camminare o pensare perché il lavoro sia fatto. Dio è il solo essere che rinchiude
tutto l‟essere, si diffonde da sé a tutte le creature, senza bisogno di lavoro per terminare il suo compito,
elevarsi, fare partecipare l‟essere a tutte le creature…(ST I, Q44 a1) Desidera essere un dio lontano e distante
che non si deve sobbarcare il compito quotidiano. Castigato da dolori che aumentano. L‟uomo deve elevarsi
senza distanziarsi dagli altri o dal suo compito, è nella sua fedeltà a questo che si eleva, anche se con lo
sforzo ed una visione limitata. E‟ giusto volersi elevare ed avere una visione circolare, ma come un uomo
che risale la valle! Rimboccarsi le maniche e metterci olio di gomito! (MLF-AFADH 6.04)
308. BRAVATA (CORAGGIO)
Coraggioso ridendo se sente dolore. Hura.
309. BRILLARE (AMMIRARE)
Vuole brillare per la sua agilità, la sua abilità. Calc-s.
310. BROMIUM: ----- La pesantezza del lavoro quotidiano impedisce di elevarsi, bisogno di evasione.
(CLH 03)
----- Soffre di un disturbo di accesso alla conoscenza per salire verso la perfezione, perché vuole essere finito
troppo alla svelta, senza procedere umanamente né evolvere. Arrivista per il suo lavoro personale. Ciò che
era piacere di evolvere senza fine diventa sforzo doloroso. Colui da quale ha rifiutato l‟aiuto lo guarda da
sopra la spalla. Guarito, accetterà con riconoscenza l‟andare quotidiano verso la sua elevazione, non
ribellandosi più per non essere ancora arrivato in cima. Egolisi: convinto dell‟impossibilità di elevarsi, cerca
la discesa, l‟animalità. Eterolisi: abbassa gli altri perché non può salire. (MS XI.91)
Nebbia <: non può più scegliere, vedere tutto, fare tutto.
----- Sulla sua barca, sul suo cavallo vuole scappare dalle contingenze del mondo e della creazione che lo
disturbano. Con il caffè e l‟alcool eleva il suo spirito sopra a questo corpo inchiodata alla materia a livello
del suolo. Vuole raggiungere la conoscenza senza essere disturbato da questa umanità rinchiusa nelle sue
quotidiane occupazioni domestiche, lontano dai sassi e dalle asperità dolorose di questa terra. Non si può più
fidare dell‟ambiente che lo circonda né delle altre persone. Ha rifiutato l‟ambiente, tutto quello che è altro da
lui e che gli mostra che non è unico ma legato al corpo, alla società ed ai loro inconvenienti. Avrebbe voluto
trovare la grandezza dello spirito e la conoscenza fuori dalla comunità dei mortali, quando invece questo
luogo tra gli uomini è il trampolino del suo progresso. Avrebbe voluto scappare alla corrente di questo
mondo che lo trascina e lo destabilizza. (ST Q4 a8: “Una società di amici è necessaria alla beatitudine?”)
(GRAPH IV.91)
----- “Come se dovesse abbandonare il suo lavoro” “come se dovesse guardare attorno a sé e vedesse
un‟apparizione”, “qualcuno dietro di lui”. Pericolo a livello del suolo da dove si aspetta di veder saltare
qualche cosa (vuole scappare alla terra), vuole arrampicarsi, essere portato, elevarsi, migliora in mare perché
si vede lontano (?). Vuole scappare al lavoro domestico, alla sua professione, al quotidiano terrestre. Critica
e censura. Vuole scappare a questa situazione di sorveglianza che lo soffoca. (diametralmente opposto a
Tarent).
311. BRUSIO – RONZIO (SOCIETA‟)
Si sente male quando c‟è troppo brusio, troppa confusione attorno a lui. Apis.
312. NEBBIA
Nebbia <: non può più scegliere, vedere tutto, fare tutto. Brom.
313. SCIOCCHEZZE (DETTAGLI)
314. RUMORE
Intolleranza ai rumori della gola, della deglutizione…Lyss.
315. BRUCIARE (ACCELERARE, SPEGNERE, SOFFOCARE, FUOCO)
Si trattiene per bruciare più tardi. Carb-v.
Con la droga si bruciano le tappe. Hell.
Brucia troppo ardentemente. Phos.
316. RUDEZZA (CONTINUITA‟)
317. BRYONIA ALBA: Nostalgia per la passata sicurezza, vuole ritornare a casa. Fa tutto quello che può,
la deve ritrovare con il lavoro, con i soldi. “Non posso pagarmi il lusso di essere malato”. Non osa muoversi
per preservare il poco che ha e non rischiare mai la mancanza. Vuole premunirsi per scappare al contingente,
contro qualsiasi pericolo futuro, perché non si fida della provvidenza. Gli basta acquisire per essere
tranquillo. Crede che la provvidenza non gli darà i beni per soddisfare la sua passione. Si assicura sempre
qualcosa che lo possa salvare, non prende rischi, anche se è di idee progressiste. Invidia Dio perché per Lui
niente è fortuito. (AFADH VII.91)
318. BUFO BUFO
Bufo: rifiuta la via normale della conoscenza dell‟uomo: i sensi esterni: egotrofia ipersensibilità dei sensi,
oppure vuole conoscere senza l‟intermediazione dei sensi. I suoi sintomi gli lasciano solo l‟illuminazione
divina per arrivare a conoscere gli uomini e gli animali. Non vuole essere causa seconda della
comunicazione. (Calc-p., Elaps…) Più che la profezia (riservata a certi uomini) è il tema dell‟illuminazione
(possibile su tutti gli uomini grazie a Dio) attraverso la quale vuol far conoscere a chi non conosce, essendo
l‟insegnamento la più alta missione umana. Vuole che aprendo la bocca riceva in un colpo solo ciò che
ancora non gli è necessario. Animali, bambini: istintività pura, istintivi: dicono la verità. Resta bambino:
abbandona il suo lavoro di acquisizione della conoscenza. Arrabbiato se deve spiegare, l‟interlocutore non ha
quindi ricevuto la sua illuminazione! Vuole essere capito istantaneamente: eiaculatore precoce in parola, il
primo getto dovrebbe essere sufficiente a fecondare lo spirito dell‟altro. Punito con l‟idiozia, rifiuta i
meccanismi dell‟intelletto umano, il movimento della conoscenza che è astrazione. Paziente pessimista sia
per i buoni che per i cattivi auguri, possiede la premonizione, vede e predice come tutto andrà a finire e che
gli altri non vedono… Cassandra? Paura della luce forte, dimostrazione del suo scopo sbagliato! (MS V.03)
----- Crede di avere qualcosa di così grande da comunicare che la parola umana è inadeguata a dirlo. Ha
invidiato la comunicazione di Dio: la rivelazione nella quale non c‟è bisogno di parole, la comunicazione
intuitiva, spontanea. Vorrebbe comunicare una conoscenza divina al suo profeta elevandolo verso di sé
perché possa capire. Conosce tutto e vuole comunicare qualche cosa ai piccoli e si offende se non capiscono,
se deve spiegare: non ha potuto illuminarli senza usare il segno sensibile della parola. Il suo progetto è sterile
perché incomunicabile. (AFADH – MS X.92)
----- La sua missione è di spiegare agli altri il corretto utilizzo dell‟istinto. Da il primato all‟animalità,
quando invece l‟animale non è che uno strumento al servizio dell‟umano (rabbia è mal compreso quando
invece ha pronunciato la parola solo a metà “non c‟è motivo per cui io abbia torto, se fosse allora sarei io il
più piccolo” “desidera essere solo per masturbarsi”). Teme il giudizio degli altri e la morte quando non è
controllata. Ha creduto di non poter più essere uguale agli altri. Si sente bene con i bambini (comportamento
infantile) perché con loro è il grande (sogni di viaggi, grandezza). (GRAPH III.92)
319. BOLLA
Resta nella sua bolla per proteggersi, inerte, per non soffrire. Graph.
320. BURIDANO (ANIMALE, DECIDERE)
Indeciso come l‟asino di Buridano. Ign. (SVP)
321. SCOPO (CONCLUDERE, COMPLETARE, DESTINO, PROGETTO, FUTURO, TERMINE, FINE)
Nega di non aver raggiunto il suo scopo, pretende di avere sempre la gioia ed il piacere dello sforzo / lo
sforzo porta sempre qualcosa. Cadm-s.
Vuole tuffarsi in un volo planato senza ostacoli, senza freni, indipendente, da solo, senza dover passare
per l‟esperienza come un bambino che nascerà. Lars-arg.
Desidera il potere di determinazione sulla propria vita, sulla sua meta, facendo tutto bene. Chlor.
Repressione della sessualità, invece che trovarle una finalità penetrandola con lo spirito. Daph.
Soffre ogni volta che deve ricominciare a perseguire uno scopo che credeva di aver raggiunto. Ars-h.
Non ha relazioni con gli altri perché non sono altro che dei fini intermedi, e lui vuole la fine ultima senza
intermedi. Rifiuta la linearità nel lavoro, gli atti successivi da fare in una certa direzione. Plan.
Instabilità dello scopo, cambia in continuazione progetto ed attività. Sanic.
Le impressioni alle quali il corpo è sensibile diminuiscono la nostra libertà di seguire la rotta scelta dallo
spirito. Ferr-p.
Fallisce, nell‟agitazione di mirare a tutto sbaglia bersaglio. Ind.
Persegue un fine immaginario irraggiungibile dalle sue forze umane senza l‟aiuto di Dio, vuole creare la
sua fine ultima da solo attraverso il proprio spirito. Lo scopo è irraggiungibile se l‟immaginario viene
confuso con il reale. Ang.
Non posso capire la mia finalità con la mia sola intelligenza. Crot-c.
Angoscia di affondare prima di toccare terra, il termine. All-c.
I pensieri voluttuosi che colmano la sua immaginazione sono la punizione per aver voluto il piacere
attraverso un atto privato della sua finalità. Nuph.
Vuole la stessa certezza sia sul mezzo che sulla fine: sa e non sceglie. Conosce la fine, ma è sottomesso
alla contingenza per la scelta dei mezzi. Naja.
Rifiuta di dover conquistare la sua fine. Arg-met.
Volendo prevedere tutto, perde ciò che doveva proteggere. – Ha perso la fine a forza di pensare ai mezzi.
Stann.
Lo scopo conta meno dell‟efficienza. Rhus-t.
Confondendo il suo essere e la sua fine, la bontà della sua linea di condotta viene da lui e non dal suo
scopo. Nux-v.
Vorrebbe aver finito ancora prima di cominciare. Med.
Vuole raggiungere la sua fine grazie alla sua intenzione, invece che farsi attirare. Ansia di non riuscire a
raggiungere lo scopo. Acon.
Dimentica il suo obiettivo durante l‟attività, vuole essere lui stesso l‟ultimo oggetto della conoscenza,
comprendersi da solo. Chel.
Ha perso a padronanza e la coordinazione per raggiungere uno scopo comune. Apis.
Scopo sviato. Hyosc.
Accecato dal mezzo che ha sotto gli occhi a causa dell‟idea dello scopo perseguito. Ptel.
Perfezione del mezzo confusa con quella dello scopo. Ha confuso il fine con il mezzo. Sars.
Cambia scopo una volta che l‟ha raggiunto. Tub.
La sua fine ineluttabile gli è ricordata dal ritmo e dai cicli dell‟esistenza, dal sole, apogeo e poi declino.
Cadm.
Soffre di non poter conoscere la sua fine ultima, il disegno di Dio sugli uomini; vuole conoscere il
destino di ognuno per potergli fare un favore portandocelo. Cocc.
Paura di perdere l‟aspetto strutturante lanciandosi verso la sua fine. Calc.
Ha invidiato la situazione di Colui che è la sua propria fine. Stict.
322. NASCONDIGLIO (CAVERNA, ANNEGARE, SEGRETO, TESORO, VISIBILE)
Forte percezione di un mondo interiore nascosto, chiuso dentro di lui, e sente l‟urgenza di esplorarne
ogni contorno. Samars.
Nascondendosi agli altri si nasconde a sé stesso desiderio di contatto, carezze… Germ-met.
Non accetta che la vita non sia sempre rosa. Nasconde. Op.
Orrore di non conoscere, vedere il fondo, ciò che la superficie nasconde. Cench.
Vede la bestia minacciosa nascosta in sé ed in ognuno. Berb.
Per vivere felici viviamo nascosti. Cupr.
Non vede più l‟evidente perché vuole trovare ciò che è nascosto. Ptel.
Non sopporta di non poter scorgere ciò verso cui sta andando, l‟aspetto nascosto, altrimenti non finisce
delle cose. Cact.
Si nasconde perché non partecipa alla messa in comune, vuole eternizzare la gioia individuale. Arg-n.
Conosce le cose nascoste, il mistero dietro le apparenze. Verat-v.
Cerca di mascherare la sua decadenza intellettuale. Ambra.
323. CACTUS GRANDIFLORUS: Vive sempre nel futuro Fa le cose ma bisogna che vengano da lui
perché le vuole fare, essendo padrone del suo tempo. Vuole agire libero dalle sue pulsioni, hic et nunc,
adesso, senza essere determinato da una decisione precedente.11
Può trovare la felicità del momento presente
solo se non è sottomesso al passato. Trova la felicità solo se è sempre libero di fare quello che vuole. Rifiuta
di essere costretto dal passato, vuole sempre essere libero di cambiare idea. Bisogna che venga dal fondo di
lui stesso. Vuole decidere lui: “l’ho fatto io”. Fa deliberatamente ciò che intraprende altrimenti crede di
essere in gabbia. L‟obbligo è un imprigionamento, si sente incatenato. Non vuole essere legato a un
impegno. Ama i complimenti solo alla fine altrimenti abbandona, ovvero se lo si guarda. Vuole
l‟immutabilità nelle circostanze che cambiano (ST I-I Q19). Vuole decidere lui stesso del cambiamento.
Vuole produrre e sfiorire il suo fiore la notte, al riparo dagli sguardi, senza integrarsi nel grande progetto
dell‟Altro. L‟alba rivelerà che è un‟opera delle tenebre. Paura di lasciare la notte, con il bianco del cielo, la
luce, il giorno che comincia. Non sopporta di non poter scorgere ciò verso cui sta andando, l‟aspetto
nascosto, altrimenti non finisce delle cose. Rifiuta la germinazione che è la vita umana. Non accetta il
carattere limitato della sua manifestazione, i limiti delle possibilità di mostrare il suo amore. L‟oscurità della
fede per lui è una gabbia. Teme che gli si tolga il suo bene impedendogli di vedere al mattino. L‟effimero è
vissuto come una morsa. Vuol vivere in un eterno presente. Tutto ciò che potrebbe dilatarsi è contenuto, è
ingabbiato in una rete di ferro. (AFADH II.90, X.03)
324. CADAVERE (MORTO)
Si accanisce su un cadavere. Elaps.
325. REGALO (DONO, GRATUITO)
326. CADMIUM SULF: ----- Malattie che non si guariscono completamente: la convalescenza non arriva
a termine. Il organi di senso soffrono, sono tesi, sensibili… Gli manca la forza, il gusto del lavoro, il gusto
della presenza di altri. Scopo della guarigione: il benessere nelle sensazioni, nel lavoro, nella compagnia, nel
vivere qui giù con Dio. Non può conoscere talmente tanto i suoi sensi sono coinvolti. Sindrome da
scivolamento: lasciatemi morire in pace: cerca la morte, la pace eterna. Ma riceviamo questa pace solo se
facciamo il nostro mestiere di uomo correttamente. Deve accettare l‟aiuto di Dio permettendo la conclusione
del suo lavoro verso la pienezza. Ha rifiutato di godere di Dio nella salute, volendo come Dio godere di sé
stesso senza lavorare per questo. (diam. opp. Verb. che non ha le malattie che trascinano).ET1: Nega di non
aver raggiunto il suo scopo, pretende di avere sempre la gioia ed il piacere dello sforzo / lo sforzo porta
sempre qualcosa. ET2: non ha bisogno di lavorare, ha già raggiunto il suo scopo, non si annoia mai e gode
perfettamente di tutto, gode di piena salute… EL: orrore del lavoro che comunque non porta a niente, meglio
lasciarlo morire in pace…HL: prova a tutti che non raggiungeranno mai il loro scopo, lo perderanno…
(MLF-AFADH VI.04)
----- Può subire l‟alternanza sole – notte solo come segno del tempo che avanza, e quindi della sua
degradabilità e del fatto di essere sottomesso alla corrosione. La non continuità dello svolgimento è
11
Collin, II, §396, p 379 “Libertà di indeterminazione attiva”
insopportabile. L‟assenza di cicli e di ritmo gli avrebbe fatto credere alla sua immutabilità. Lo svolgimento
della vita terrestre è ritmato, è quindi finito. Apogeo e poi declino, invecchiamento. (GRAPH V.90)
327. CORNICE (OSSATURA, STRUTTURA, CARCASSA, LIMITE)
Ci vuole un habitus che serva da cornice per proteggersi dall‟errore. Ruta.
Deve inquadrare il suo inconscio per non esserne inondato. Smars.
Si ritrova come una casa vuota, più niente anima la sua carcassa. Tab.
328. GABBIA (LIBERTA‟, IMPRIGIONAMENTO, IMPEDIMENTO)
Fa deliberatamente ciò che intraprende altrimenti crede di essere in gabbia. Cact.
329. CAGLIARE (MATURITA‟, DEGRADAZIONE)
330. CALADIUM: Non sa se ha fatto veramente ciò che doveva, se ne deve convincere, paura di non
averlo fatto. Insicurezza sul suo agire. Durante un sonno confuso, tutto ciò che si era dimenticato da sveglio
gli ritorna in mente. La sensibilità è stata confusa con lo scopo. Vuole essere la luce che vede, pesa l‟agire
umano, illumina e giudica tutto, la misura della sua azione e agire in sé, rifiutando il riferimento con niente e
nessuno, senza avere legami con il reale. Paura della sua ombra che dimostra la sua materialità, il passaggio
del tempo, il ciclo del sole. Non sopporta la minima ombra sul quadro, il piccolo dettaglio che da fastidio:
giudica tutti e non sopporta che gli altri giudichino né le loro cattive maniere, perché non si conoscono mai le
vere motivazioni delle persone. Sensibile alle critiche, dice le cose in faccia senza ipocrisia. Come nel sole o
nei grandi spazi del deserto. Vuole la libertà di vedere, dire, sapere tutto, in piena luce, vedere lontano,
sentirsi onnipresente. Vuole fare le cose quando vuole lui: condannato a fare tutto fuori tempo. Problema
della durata tra eccitazione e soddisfazione? Paura della notte e del letto dove si ricorda di quello che non ha
fatto. (AFADH V.90-II.92)
331. CALCAREA ARSENICOSA: (GEMMH)
332. CALCAREA FLUORICA: Indeciso per paura del fallimento finanziario. Si sente povero, al limite
del fallimento, incapace di reagire. Vede le novità con una sensazione di pericolo, è la paura di ciò che
finisce. Vuole che le cose non cambino, si conservino, il divenire gli fa paura. Con i giovani si sente giovane
e non sottomesso al tempo. Desidera solo ciò che conosce. Vuole diventare immutabile fermando il ritmo
vitale interno (concrezioni calcaree). Si calcifica, pietrifica i sensi, vive senza scambi. Rifiuta il flusso e
riflusso attraverso i quali il vivente si mantiene, e l‟adattabilità del vivente che implica il tempo. Oppure
crede di trovarsi in una situazione piacevole, essere un dittatore conservatore, mentre invece nel
cambiamento potrebbe migliorare come persona e diventerebbe più vitale. (AFADH, I.90)
333. CALCAREA HYPOPHOSPHOROSA:
334. CALCAREA OSTREARUM: Diffidente verso la provvidenza, vuole sapere quali pericoli lo
minacciano nel futuro per premunirsi, chiaroveggenza. Immaginazione ostinata verso l‟infelicità futura,
presentimenti che portano all‟avarizia. Presagi, oscurità, l‟intangibile fa correre questa immaginazione.
“Sono stitico perché domino tutto quello che mi succede”. Passione per i libri di medicina, il lavoro, le
precauzioni: la provvidenza è la capacità di conoscere il futuro, non si può prevedere senza di essa. Vorrebbe
che la sua sostanza fosse il suo atto, non accettando la dualità a livello dell‟essere della sostanza e dell‟atto
che sono uno in Dio, solo atto puro e perfettamente sussistente. Solitudine insopportabile per mancanza di
protezione. Il sostegno ricevuto è sempre insufficiente, da cui deriva una sensazione di abbandono, rancore.
Il fatto di preservare la sua posizione sociale rappresenta il dominio della provvidenza per la sua sicurezza
davanti ad un futuro incerto (per Verat. è l‟immunità, il potere contro il male). Vuole fare del luogo un
assoluto, lo definisce su sé stesso, quando invece il luogo è vivo solo se è il crogiolo della trasformazione
dell‟essere. Mette l‟assoluto nel dono – ricevuto, quando invece dal dono deve scaturire il frutto, la perla. La
conchiglia è un luogo di vita e di fecondità, lui ne fa un mezzo di difesa. Deve accettare che l‟aggressione
scateni la formazione della perla, riuscire ad accogliere ciò che è estraneo. (AFADH, I.90; MS V.90)
335. CALCAREA PHOSPHORICA: ----- Dio trasmette senza spostarsi .(AFADH XI.01)
----- Insoddisfatto di sé e auto - rimproveri. Diventa violento se sente delle cattive notizie, a1: Le cattive
notizie lo fanno andare fuori di sé; suda molto; incline all’indignazione e alla rabbia, se si fanno dei
rimproveri ad un altro: sa bene, in fondo, che il colpevole è lui; a1: Un dialogo in cui qualcuno è
giustamente rimproverato riguardo alla sua condotta lo fa sentire molto a disagio; cresce violento e
trattiene le proprie colpe su di sé. Doveva portare la buona novella, trasmettere la conoscenza, comunicare
l‟illuminazione. Ma avendo voluto la conoscenza intuitiva e non attraverso il percorso logico umano, con
spostamento, movimento, credendo di illuminare gli altri ha trasmesso una falsa conoscenza che li ha fatti
fallire. Collera a causa delle cattive notizie fino alla confusione (> lavandosi la faccia con l‟acqua fredda: il
viso lavato annuncia il giusto, migliora il messaggio). Indignato a causa di sogni spiacevoli. Desidera
ritornare a casa, e una volta lì vuole andarsene (ansia quando lo si toglie dalla culla), non ha intrapreso il
giusto cammino per conoscere. Rimorso per aver attribuito la sua colpa ad un altro, prende su di sé la colpa
degli altri. Desiderio di lavorare dopo il coito: ha trasmesso, comunicato, conosciuto qualcuno. Intolleranza
al cappello che dimostrerebbe la sua responsabilità. Guarda per tanto tempo la fontanella aperta per ricevere
l‟illuminazione. (MS X.90)
----- Vuole una trasmissione attraverso l‟illuminazione, in ET spiega tutto a fondo / esige dagli altri che gli
mostrino le loro conoscenze. Innamorata di un muratore al quale può spiegare la cultura. (SVM XII.96)
336. CALCAREA SILICATA: Di carne morbida, elastico, atono, gioca disteso. Sogna di curare i malati,
anche se scappa quando è una cosa grave per paura di non fare ciò che serve: è meglio scappare piuttosto che
non poter dare sollievo. Ascolta poco, ma a causa delle sue cure deve essere soffocante per i suoi! Incapacità
ad essere responsabile e ad aiutare i viventi : non ha latte. Si sente debitore nei confronti dei morti: la morte
egli altri segna il fallimento della sua provvidenza. Sogna di curare dei malati, suo marito morto non può
essere visto. Nessuna ambizione perché ha aiutato i defunti mentre erano vivi. Chiama suo figlio con il nome
di un morto. Ha relazioni con un morto che non ha mai avuto con i vivi, perché un morto non rimprovera un
amico. La sua responsabilità verso qualcuno finisce se questi muore. Crede di amare solo attraverso una
relazione domestica, una relazione ridotta alla madre nutrice. La relazione è ridotta a livello vegetativo,
materiale. Desiderio di sopravvivenza, di eternità nel biologico. Crede che la sua responsabilità verso gli altri
implichi un‟azione tangibile. Ingozza i suoi bambini ma senza affetto. Siccome non c‟è profondità nel
contatto vero, si può investire solo sulla durata: parla con i morti. (AFADH) (Diametralmente opposto: Sec.
non vuole dare, è secco: Calc-sil. dona ma in modo falso).
337. CALCAREA SULPHURICA: Odio per quelli che non sono d‟accordo con lui, preoccupazione per le
persone care: se mi contestano, se chi mi sta vicino non è qui, chi mi rispetterà e chi mi venererà? Geloso di
quelli che sono più attraenti di lui, si lamenta di non essere apprezzato per le sue gesta, la sua abilità, i suoi
favori, l‟eccellenza delle sue azioni, per esempio cercando di prendere l‟inafferrabile anguilla. Io sono senza
valore. Vuole donare così che lo si veneri. Vuole essere la causa della sua bontà, per evocare venerazione e
amore come la divinità. Porta il cappello, simbolo di sovranità che attira il rispetto, la reverenza, vuole essere
riconosciuto, avere gli onori. Bisogna dirgli che gli altri amano in noi la bontà che Dio ci ha donato, che
questo amore ci permette di mantenere e aumentare la nostra bontà, ma che noi non siamo la sorgente della
nostra bontà. (MS V.91; AFADH XI.91)
338. COCCOLA (CAREZZA, TENEREZZA)
339. CALLOSITA‟ (DUREZZA, TENEREZZA)
340. CALMA (TRANQUILLITA‟)
341. RICALCARE (MODELLARE)
342. CAMERATISMO (AMICIZIA, SQUADRA)
343. CAMPHORA: Problema del teocentrismo contro l‟antropocentrismo. Avendo negato l‟altro e
l‟Altro. Non ha più né Dio né altri, e resta totalmente solo. Solitudine in un altro mondo che non ha creato
ma nel quale vuole essere il sole. La compagnia non gravita più attorno a lui. Sono forse morto? tutto è
scomparso. Solo nell‟universo, ultimo essere vivente. Guardarsi allo specchio è insopportabile perché scopre
la sua solitudine. Sembra che le mie idee siano esistite solo nell‟immaginazione. Nessun sentimento se non
quello della mia condanna senza speranza e senza fine. Condannato all‟espiazione eterna, privato di ogni
protezione divina. Senza speranza in un mondo abbandonato da Dio. Mi vedo come uno spirito senza
materia. Nessun calore interiore. Immagine del nulla dell‟ambiente che lo circonda e di sé, dissoluzione
completa e condanna alla solitudine perché “non ha voluto donare qualcosa di sé perché questa società giri”,
integrarsi a qualcosa di regolato, la costrizione dell‟orario. Condannato a girare su un orbita nel cosmo come
una stella al servizio di un padrone assente e indifferente. (MS II e X.89)
344. CANALIZZARE (DIRIGERE)
Bisogna domare, soggiogare la propria ferocia, canalizzare l‟energia con tempo e pazienza. Altrimenti
l‟instabilità minaccia di distruggerci. Lac-e.
345. PETTEGOLO (PETTEGOLEZZO, NOVITA‟, TRASMETTERE)
346. CANCRO
Disturbato da tutto quello che è diverso da lui: questo funziona autonomamente, senza rapporti con lui.
Hydr.
347. CANNABIS INDICA: Desidera l‟infinito, l‟immutabilità e l‟eternità. Tutte le dimensioni sono
esagerate, come il grandioso dei sentimenti e dei paragoni.
----- Percepisce poco ed è tutto o niente. Aumento degli spazi, dimensioni, distanze, tempo. Il passato diventa
molto chiaro, non c‟è più peso: è felice nel ventre di sua madre dove riempie tutto lo spazio. Intolleranza ad
essere costretto nelle strutture, nel tempo reale. A forza di voler essere delle dimensioni del divino, non è più
niente, non ha più limiti: dei diavoli lo prendono in giro quando vuole scappare dalla sua umanità senza le
maturazioni previste. E‟ posto su una culla incandescente aspettando le ninnananne dell‟inferno. Si ritrova
nel vestibolo di un paradiso di rame, di falso oro. Distingue ancora bene il vero dal falso. Non potendo
raggiungere il vero e rifiutando il falso, è spinto nel cosmo per ritornarci in una falsa eternità, un tempo
prolungato indefinitamente in un isolamento infinito ed una totale incomunicabilità. Il suo cuore batte come
un orologio gigante che segna gli anni che restano, come il passo cadenzato di un esercito, gli anni delle età
che passano nell‟eternità. Comunione difficile con gli altri che non possono sapere né capire ciò che vive.
Grande sforzo per restare nel reale grazie alla volontà, deglutisce grazie ad un‟analisi dettagliata di tutti i
movimenti fisiologici, e i ritrova sorpreso di poterlo fare così facilmente. Cann-i. desidera l‟attributo al quale
portano tutti gli altri attributi: la perfezione. Ha una grande percezione della sua piccolezza. La dimensione
umana per lui è ridicola ed inaccettabile, la realtà grottesca, quando invece la dignità dell‟uomo è
nell‟accettazione della sua dimensione umana. Cann-i. mostra le vie per arrivare alla perfezione, ma se le
intraprende per arrivare alla perfezione divina diventa ridicolo. Il compito di arrivare alla perfezione è giusto,
ma lo sbaglio è nel desiderio di trovare la perfezione divina e non la perfezione umana. Devo conoscere Dio
ed assomigliargli il più possibile ma non essere Dio. Cann-i. ha invidiato la smisuratezza di Dio,
l‟infinitezza, il non limite, in qualità come in quantità, nei 3 attributi divini uniti nel concetto di perfezione:
infinito, eternità, immutabilità. E‟ punito attraverso la sparizione della nozione umana del tempo, dello
spazio – tempo, e della permanenza. (AFADH 87; MS – GC VI.93)
348. CANNABIS–SATIVA: H9: Gli sembra che le idee si fermino, guarda fisso davanti a lui; gli sembra
di essersi tuffato nelle idee più elevate, ma delle quali non ha coscienza. H10: Possiamo pensare a questa o
a quella cosa, ma i pensieri fanno una pausa durante la quale esaminiamo per lungo tempo l’oggetto del
quale ci dobbiamo occupare. Non ha accettato la dipendenza dell‟intelletto pratico, la necessità che l‟oggetto
della beatitudine sia presente, di risalire a questo per il lavoro intellettuale. Il naso grande è un ostacolo per la
visione: l‟esaltazione dell‟intuizione è d‟ostacolo alla logica umana, perché l‟accesso alla conoscenza
attraverso i sensi e la ragione è più perfetta per l‟uomo che l‟accesso attraverso l‟illuminazione. Il cammino
consono all‟uomo verso la conoscenza è attraverso il sensibile, che lo porta ad una conoscenza più precisa
rispetto alla conoscenza diffusa acquisita solo attraverso lo spirito. Cann-s. vorrebbe la contemplazione senza
alcun lavoro di comprensione per verificare l„intuizione. Rifiuta l lavoro, la fisiologia della funzione:
problema dell‟intervento della riflessione per arrivare alla certezza che l‟oggetto è buono. Restando nel vago
non può arrivare al godimento. Ha acquisito bene la conoscenza intuitiva derivata dal godimento di questi
pensieri elevati, ma non ha gli elementi intellettuali per assicurarsene. Rifiutando di accettare la relatività
della beatitudine terrestre, tutta la meccanica utilizzata per trovare la beatitudine relativa ed accettarla è
lesionata. Non potendosi studiare lui stesso come immagine di Dio, di conseguenza soffre di confusione sulla
sua identità. (MS VI.93) vuole avere delle idee chiare, trovare le parole attraverso una filosofia ed uno spirito
raffinati.
349. BASTONE (AIUTO, APPOGGIO, STRUTTURA)
350. CANTHARIS: Problema morale: desidera la creazione solo attraverso il sesso, vuole la purezza
(cervo) senza dover passare per gli stadi di maturazione, rinnovamento, rinascita, battesimo. Senza farsi
rigenerare. Ha invidiato la nobiltà di Colui che crea ed illumina, lo stato di fertilità e benessere intrinseco, la
saggezza creativa eterna. Si ritrova braccato, strangolato da mani di ghiaccio, sollevato dal suo letta da
qualcuno che picchia da sotto. Tutto ciò che brilla, come il guardarsi allo specchio, scatena la sua rabbia.
Vuole morde e abbaia. Si dilania e si presenta agli altri in condizioni ripugnanti: satiro, osceno. Oppure
glorioso, si vede fresco come un neonato, tutto è chiaro e piacevole, sensazione di forza ed esaltazione della
sessualità. (GRAPH II.90) Crolla e si ammala durante o dopo il passaggio da una situazione difficile ad una
migliore.
351. ROTTA (SCOPO, ORIENTARE, DIREZIONE)
Vuole mantenere la sua rotta come con un giroscopio. Helo.
352. CAPACITA‟ (SAPERE, PRODEZZA, POTERE, RIUSCITA)
Paura di non potere. Mag-c.
Capacità perduta. Apis.
Vuole provare il suo valore attraverso il suo saper fare nella competitività. Mag-m.
353. CAPITALE (EREDITA‟, PROVVISTA)
354. CAPSICUM ANNUUM: ----- Rifiuta di arrivare alla pienezza attraverso l‟acquisizione di abitudini,
attraverso la ripetizione. Già arrivato, non vuole lavorare, non sopporta né critiche né suggerimenti. Nella
routine delle abitudini, nostalgia di quando doveva ancora scoprire, imparare? (MS X.99)
----- Si mostra come il riferimento morale. Stringe la mano ai ministri, parla agli umili, ma non vuole che si
dica “vuole farsi vedere”. Magnanimo. Nostalgico dell‟appoggio dei grandi e della stima dei piccoli. Esalta
la sua personalità perché intollerante a far parte dell‟ordinario, non sopporta gli sbagli degli altri. Mancanza
di doti intellettuali, esagera sul suo valore morale, oppure scherza. Rassicurato dalle mancanze degli altri.
Porta bandiera patriota con le guance rosse e fredde. Il pepe: profuma con la sua presenza, da fastidio se
troppo! Ha perso la bontà, il valore di se, il suo gusto, il suo sapore e merita solo di essere calpestato. Vuole
farsi assaggiare dai grandi e comunicare il proprio sapore agli umili come la bontà di Dio si diffonde da lui.
Non sopporta che gli altri siano buoni: li critica essendo indulgente verso i poveri. Deve riuscire ad esaltare il
valore di tutti attraverso la sua presenza, piuttosto che cercare di usare gli altri per esaltare il proprio. (MS
86?)
355. PRIGIONIA (SOTTOMISSIONE, SCHIAVO)
Rimane prigioniero nel suo cristallo senza l‟acqua che lo fa vivere. Nat-m.
356. CARBO ANIMALIS: Angoscia e sofferenza attraverso il sacrificio: donare o perdere qualcosa della
propria sostanza. Ha donato tutto e si ritrova solo ed abbandonato: tristezza infinita, delusione per essersi
dato senza riconoscenza di nessuno. Sensibile a tutti coloro che si sacrificano e soffrono nel mondo. Avrebbe
voluto potersi donare senza limite, inesauribile, non per sacrificio ma per infinita capacità di donare la su
sostanza senza soffrire, senza perdere niente ne essere intaccato o doversi ristorare e riprendere le forze. Non
potendo essere il buon Dio come voleva essere, che può donare senza pericolo perché inesauribile ed
impassibile, Carb-an. si ritrova lo zimbello della situazione. “Gli altri sono degli ingrati, mi sono privato per
niente”. Non può riposarsi ne recuperare. (AFADH II.95)
----- Rabbia su fati passati: è stato abbandonato da solo in un luogo deserto, lontano da casa sua, ed il rancore
gli impedisce di dimenticarlo. Fantasmi orribili al buio. Si rassicura fischiando involontariamente per creare
una presenza, facendosi cullare. Viene trasformato in un‟altra cosa attraverso il fuoco, è bruciato all‟aperto
fino alla fine del processo. E‟ attraverso la carne che posso soffrire e subire l‟altro, che sono impressionabile.
Rifiuta di aprirsi all‟altro attraverso la sensazione e perde la comunicazione e la sua capacità recettiva
sensibile. Rifiuta di subire l‟altro. (MS V.90; AFADH III.90)
357. CARBONEUM SULPHURATUM: Non ha più la prudenza umana che evita gli estremi. Cerca cose
che ha sotto gli occhi. Non trova i sui attrezzi quando ne ha bisogno. Nega gli ostacoli per non darsi
preoccupazione. La relazione tra preoccupazione e giusto mezzo è la magnanimità: giusta preoccupazione
necessaria ad una giusta prudenza, umana, non di più! Elimina le preoccupazioni superflue, vive tranquillo
nella fiducia. Dio è abbastanza ricco per preoccuparsi del suo popolo senza perdere la tranquillità.
(GEMMH, AFADH XII.00)
358. CARBO-VEGETABILIS: Il cuore a letto è schiacciato verso il basso, si deve alzare. Visioni orribili
nel buio. C‟è una presenza, delle mani lo toccano, sente dei passi, c‟è qualcuno in parte o dietro a lui:
vogliono prenderlo, portarlo via, si aggrappa. Vede il suo problema negli stranieri che cerca di comprare
perché non gli succeda niente: ipocrita, adulatore per meglio diventare, raggiungere senza sforzo, frivolo,
avaro con la sua famiglia e generoso con gli stranieri. Spia tutti per vedere dove si trovano. Non sa bene se
ama sua moglie o no, se odia i suoi nemici. Il mio essere diviene. Problema della mutabilità in confronto alla
potenza ad essere (ST Q9 a1 “Dio è assolutamente immutabile?”; a2 “Essere immutabile è proprio di Dio?”).
“Estasi attraverso la sudorazione”, esaltazione di me attraverso un movimento verso il fuori, simbolico della
trascendenza, passaggio dalla potenza all‟atto, lavoro, stato del corpo effettivamente in movimento. Rifiuta il
divenire essenziale, trattiene la sua trasformazione, tiene alle sue abitudini. E‟ obbligato da un altro a
divenire. Disperazione per il dolore, segno del movimento. A metà strada tra l‟albero originario e la cenere
finale, ma non è né l‟uno né l‟altro nell‟evoluzione. E‟ il problema del divenire, abbandonare delle qualità
per acquisirne delle altre. Taglia un cadavere e lo sala per conservarlo, vuole mantenere l‟ambiente che lo
circonda imputrescibile e rifiuta il salto qualitativo. Pregiudizi tradizionali per non trasformarsi, non arrivare
fino alla fine. O avrebbe voluto trasformarsi da solo, senza fuoco, rifiutando la parte passiva della
trasformazione? Egotrofico, mette in evidenza la sua ascesa sociale partita dal niente: ogni cambiamento è
uno sforzo enorme nel quale sono riuscito, se ho vinto l‟inerzia! Vorrà vincere la morte con dei metodi
esoterici per uscire da solo dal suo corpo. L‟altra presenza indispensabile per lasciarsi trasformare, è il fuoco,
il fattore esterno a sé per uscire dal proprio stato incompiuto. Il carbone di legna si forma in un ambiente
chiuso, il processo si ferma con l‟assenza di O2. Situazione di frontiera, transizione, vuole e non può riuscire.
Paura e dubbio di buttarsi nell‟evoluzione da una situazione ad un'altra migliore. Soffoca, vuole restare
legno, oppure vuole ottenere lo stato di dopo la morte da solo, senza perdersi. Come punizione si ritrova con
dei fantasmi. Ha invidiato a Dio l‟immutabilità, rifiutando il cambiamento come necessità di compimento.
(AFADH II.92; M X.90)
359. CARCASSA (CORNICE)
Si ritrova come una casa vuota, più niente anima la sua carcassa. Tab
360. CARCINOSINUM: ----- Totalmente condizionato dall‟educazione, per salvare le apparenze deve
sempre conformarsi alle opinioni degli altri, impossibile imparare la minima autonomia. Rep: “Mente –
indisposizioni dovute all’infelicità – influenza degli altri”. Problema del diritto di esistere per gli altri. Perde
le chiavi, non può sviluppare la sua personalità, aprirsi all‟esterno, aprire le sue passioni animali. Vorrebbe
poter dire le cose che non si dicono. Amore per gli animali imprigionati e maltrattati. Non ha il diritto di
esistere, è un peso per la famiglia, vuole liberare gli altri dal fardello che crede di essere per loro.
Autodistruzione purificatrice rivolgendo contro di sé la violenza animale. Deve sempre conformarsi alle
opinioni degli altri, impossibile imparare la minima autonomia. Riflette l‟ambiente esagerandolo, in calma
come in violenza. (AFADH-Prov; FDR I.00)
----- Troppo legato alla sua cellula familiare per differenziarsi. Infanzia di sofferenza, ha nascosto tutto
quello che voleva dire sul male subito perché ci sono delle cose che non si dicono. Non ci dovevano mai
essere dei problemi. Imprigionato, incarcerato nelle parole che non osa dire, in tutto il risentimento che non
può essere liberato, fatto uscire. Solo i mali parlano. Non si è rivoltato e responsabilità troppo precoce.
Dipendenza affettiva +++, incapace di annodare la minima relazione con il mondo esteriore. Capro espiatorio
che espia l‟implacabile maledizione che pesa sulla famiglia. Sono nato sotto una cattiva stella, il destino si
accanisce su di me, sulla nostra famiglia. Autodistruzione purificatrice: è meglio rivolgere contro di sé la
violenza che la vergogna di trasgredire le leggi familiari. (CLH IX.91; ZLM II.96)
----- Tocca a me rimediare a questo immenso disordine con tutte le mie risorse. (SKR, X.95)
----- Agitato, tocca tutto. Affettuoso, precoce, intelligente. Effetto ++ della musica. Suda come Calc. ma
caldo. Cade dal sonno e non vuole dormire. > con le passeggiate e il dondolio. Dorme o ha dormito come un
mussulmano in preghiera. > al mare. Diametralmente opposto: Med. le natiche si arrossano facilmente.
361. CAREZZA (COCCOLA, TENEREZZA)
Carezze, indipendenza, desiderio di carta, sogna un terremoto. Lac-f.
Tocco leggero che significa la sua dipendenza dagli altri. Chin.
Si irrigidisce quando lo si vuole coccolare. Ang.
362. CARICATURA
Fa le caricature, scopre la minima anomalia di forma o di proporzione. Ham.
363. QUADRATO (TUTTO o NIENTE)
364. CARTILAGINE (AMMORTIZZAMENTO)
Ammortizzare gli choc da contatto con la realtà. Arg-met.
365. CASSANDRA12
(AUGURIO, PREMONIZIONE): Bufo.
366. CASALINGO (CASA)
367. ROMPERE (PEZZO, CONTINUITA‟, COSTRUZIONE, RIPARAZIONE)
Rompe tutto per non far vedere che è lo stupido che si fa imbrogliare. Hyosc.
368. CASTANEA VESCA: ----- Gonfia ed esagera tutto: le sue preoccupazioni finanziarie, i suoi discorsi,
i difetti degli altri, la sua miserabile situazione, i suoi desideri di demolire e defecare sulle persone.
Angosciato, vuole dei soldi per le donne, le automobili, per fiorire. Non vuole dare, “gli altri devono
arricchirlo (Aloe). Venero un malvivente se ha una bella macchina e dei soldi.” (FDR, 97)
369. CASTOR EQUI: Il distacco dal presente, da suo figlio, dai suoi genitori…senza la visione di un
avvenire positivo può essere un momento di disperazione, (hr1 – Violento prurito interno al petto, durante gli
attacchi arriva alla disperazione; …) che rende necessario sognare di un avvenire lussureggiante, di un‟eterna
abbondanza. (hr1 – In inverno sogna di frutti freschi appesi agli alberi.) In inverno, con il freddo e la vita
difficile, bisogna pensare al rinnovamento della primavera con fiducia. Tutto ciò si esprime in un contesto
temporale durante il quale dobbiamo immaginare che un cambiamento possa avvenire. Per un adulto è
normale che un suo genitore vada verso la malattia, la morte, (a1 – Sogna durante la notte che sua madre,
che vive in Germania, era malata, senza aver pensato a lei il giorno prima) ma sarebbe normale pensarci
prima per distaccarsi. (hr1 – Capezzoli crepati e dolenti in una donna che allatta; eccessivamente tenera,
non sopporta il contatto dei vestiti; anche nei casi trascurati in cui i capezzoli sono quasi ulcerati e
rimangono attaccati solo con piccole strisce). Come se i seni si staccassero, sua madre era malata, le unghie
si sbriciolano: caduta, invecchiamento, fine, movimento, conclusione. (hr1 – Le mammelle gonfie sono molto
dolorose scendendo le scale; sensazione come se dovessero cadere, è costretto a premerle con le mani per
migliorare questa sensazione spiacevole): davanti alla preoccupazione per il futuro cerchiamo di trattenere
ciò che si distaccherà: madre figlio. Il passato superato deve essere accettato per assicurare il
rinnovamento. (hr1 – Qualche unghia delle dita dei piedi cade; quelle nuove si sono già fomate sotto di
esse). Castor-eq. rifiuta il movimento davanti al rinnovamento, lo vive come uno sradicamento e si inchioda
di fronte all‟avvenire. (hr1 – Il cuoio capelluto va a dormire dalla nuca al vertex; accompagnato dalla
sensazione che la metà posteriore della testa stia nel ghiaccio. hr1 – Sensazione come se l’occipite fosse
andato a dormire). Desidera una fecondità – maternità perfetta, continua quando invece è sottomessa a dei
12
CASSANDRA: Profetessa della mitologia greca. Fare la Cassandra: fare delle profezie drammatiche con il
rischio di non essere creduti. Profeta di cattivo augurio.
tempi successivi, alternati con il riposo,come le stagioni. Nel rinnovamento c‟è sempre sorpresa perché non
possiamo spere in anticipo cosa succederà. E‟ questa sorpresa che fa paura e frena il distacco. La risata non
appropriata a proposito di cose su cui non si deve ridere evoca questa sorpresa che obbliga a riflettere in altro
modo, guardare sotto un‟altra luce. (hr1 – Risata insolita a proposito di cose non divertenti). Il rinnovamento
rompe le abitudini, è imprevedibile. Castor-eq. anche soffrendo del distacco deve imparare ad accettare il
cambiamento che verrà per accettare la sorpresa, oppure non essere troppo sorpreso, così da poterne ricavare
qualcosa di positivo. SoloDio possiede la fecondità permanente, e non essendo legato né dal tempo né dalla
materia non si deve distaccare da niente per accettare il rinnovamento, confuso con la costanza. In ET: donna
che fa figli in continuazione, uomo poligamo per generare costantemente. (BU I.00)
370. CATACLISMA (COSTRUIRE)
Volendo prevenire i drammi, mantenere la pace, la bellezza e l‟ordine a qualsiasi prezzo, scatena i
drammi e i cataclismi: uccide, incendia quando accusa gli altri del suo fallimento. Hep.
371. CATALIZZATORE (STIMOLO, SCINTILLA, INIZIO)
Il maestro spinge il discepolo a raggiungere lo scopo e capire, ma non crea la sua conoscenza. Dulc.
Vuole essere lui stesso l‟azione e non solo il catalizzatore. Sulph.
372. CAULOPHYLLUM: Rabbia durante le mestruazioni, illusione di essere incinta, paura durante la
gravidanza, perdita dello spirito durante l‟aborto. Difficoltà ad esprimere la sua creatività?
373. CAUSA13
(ORIGINE, SORGENTE)
Non accetta che ci sia una causa prima alla quale la creatura è sottomessa, che la conclusione della sua
vita dipenda dal volere di questa causa prima. Chlor.
Si ribella sul fatto di essere creato come causa seconda. Alum.
Non si può riconciliare con Dio talmente è sottomesso alle cause seconde fallibili, che non dipendono da
lui. Mang.
374. CAUSTICUM: Sensibile agli altri, piange per compassione, si prende la corea se vede un coreico:
identificazione con l‟altro. Compassione +++ perché l‟altro = a me. Pecca contro l‟amore, rifiuta la necessità
di essere difeso, della protezione di Dio, volendo proteggersi da solo, perché essere protetto vuol dire essere
schiavo! Prende la protezione tenera come un‟umiliazione, e perde l‟amore protettivo e misericordioso.
Vuole portare gli altri al loro scopo, ma non come una creatura che è solo un‟intermediaria, ma in modo
assoluto. Non vuole essere una causa indigente, dipendente dal piano divino. Allora si sottrae alla
provvidenza e cade nella precarietà più nera. E‟ accusato di non aver restituito a Dio l‟amore che Lui gli ha
donato: ingrato, non ha riconoscenza. Vuole per gli altri ciò che vorrebbe essere fatto a lui: accompagnarlo,
proteggerlo, circondarlo di precauzioni. Senza protezione non tollera le perdite: di liquido organico, di
relazioni, di soldi. Sensazione di doversi occupare di cose ancora più importanti: sé stesso. Guarito, sarà
causa seconda di bontà per gli altri. (MS X.89, AFADH VII.91) Rifiuta l‟aiuto Vuole salvare gli altri (sogna
di delfini), si ammala solo se non trova la soluzione. (FDR, GR VII.94)
Soffre a causa dell‟identificazione. Bruciato, bollente: cosa mi succederà ancora, premesso che gli altri non
subiscano la stessa cosa, so che cos‟è! (BSM 3.99)
375. CAUZIONE (APPROVARE, SOSTEGNO)
Bisogno del sostegno dei grandi. Caps.
376. CAVERNA (NASCONDERE, VISIBILE, TESORO)
Tiene il tesoro nella sua caverna – bocca, criticando gli altri senza dividere, senza amare. Iris.
La sua faringe è una caverna. Phyt.
13
CAUSA PRIMA: quella che non è preceduta da nessuna causa e che quindi ha in sé stessa la propria ragion
d‟essere, Dio. Incondizionata.
CAUSA/E SECONDA/E: cause di cui ognuna è l‟effetto di un‟altra, formano una catena indefinita, senza che
si possa risalire alla causa prima. Cfr. CONTINGENZE.
377. CEDERE (ACCETTARE, LASCIARE)
Si sente sul punto di cedere al male. Nat-s.
Cede e perde la patria, l‟onore, per mancanza di resistenza alle influenze esterne. Mur-ac.
378. CEDRON: “Non riconosce i suoi conoscenti, ha orrore degli amici / sogna di colloqui piacevoli con
delle donne / dolori multipli, ma in un posto solo alla volta; precisione di un orologio nell’orario dei suoi
sintomi, dolore alle cartilagini”. (ST I-I, Q14, a15: “La scienza di Dio è sottomessa al cambiamento?”) Dio,
essendo eterno, non riconosce niente, conosce ciò che non è ancora e conosce anche ciò che non è più. In
questo senso, la sua scienza non è sottomessa al cambiamento, non c‟è niente di più da conoscere né da
dimenticare. L‟uomo può conoscere solo poco per volta, collegare il precedente al seguente, procedere per
relazioni per accrescere la sua conoscenza. Rifiutando ciò, Cedron è sottomesso ad un eterno ricominciare
delle sue scoperte, dato che nessuna delle precedenti serve alla successiva: riprende sempre dallo stesso
punto. Nessuna esperienza gli lascia dei segni, ogni vissuto è isolato. Cedron vive, percepisce solo
conformemente alla realtà presente, al momento preciso. Vede la persona presente ma non può riconoscervi
l„amico, l‟orario dei sintomi è esattamente sempre lo stesso, la vista è limitata nella profondità di campo
come il suo spirito nel tempo. Riconoscere implica l‟esperienza, che implica lei stessa il tempo! Cedron non
può usare il passato al servizio del presente come un mezzo per identificarlo. Non c‟è flusso ma solo
“fermoimmagine”, e questo fa perdere il loro senso agli avvenimenti, ai personaggi. Parla, urina, soffre, vede
goccia a goccia, senza contesto. (GRAPH.9.94)
379. CINTURA
Addome > stringendo molto forte la cintura. Iod.
380. CELEBRITA‟ (FAMA, GRANDEZZA, FORZA, LUSSO, COMPETIZIONE)
381. CELLULA
Troppo legato alla sua cellula familiare per differenziarsi. Carc.
382. CENCHRIS-CONTORTRIX: ----- Vuole guardare senza essere visto. (AFADH 7.02) Vede ciò che
normalmente non si vede. L‟intelligenza umana, pur avendo la possibilità di conoscersi da sola, mette al di
fuori il punto di partenza della sua conoscenza perché essa non può conoscere senza immagine. (ST, Q14,
a5: “Dio conosce gli altri? Tutte le cose sono a nudo e scoperte davanti ai suoi occhi.” Dio vede gli altri in sé
stesso, visto che la sua essenza ha in sé la similitudine di tutto ciò che è altro da lui. ). Cench. vuole penetrare
i segreti dei reni e dei cuori. E‟ solo un voyeur, e gli appare solo la nudità dei corpi, l‟oscenità dei
comportamenti e la loro bestialità. L‟animalità, immagine di vitalità, gli si ritorce contro e mette in pericolo
la sua stessa vita. (AFADH: FDR, MCB IX.94)
----- Impossibilità a dedicarsi a dei compiti abituali, peraltro piacevoli, li rifiuta. Può gioire della sessualità
che senza o contro il suo volere, con la violenza. Si tranquillizza solo camminando: “faccio qualche cosa,
sono attivo”. Illusione di essere in due posti nello stesso momento: essere ovunque per vedere tutto. Orrore di
non conoscere, vedere il fondo, ciò che la superficie nasconde. Capta anche i pensieri degli altri. Vuole
vedere tutti i pregi ed i difetti degli altri e giudicare della bontà dei loro atti, valutare il loro merito. Rifiuta di
ignorare il segreto di ognuno. Si spoglia, oppure si nasconde dentro vestiti ampi. (MS, AFADH X.94)
----- Invidiando la visione beatifica14
, si ritrova a guardare gli altri di nascosto. Non sopporta di essere
guardato senza saperlo. “vede troppe cose per sentirsi calmo”. Volendo vedere tutto si ritrova visto quando
non vuole. Crede sempre di essere guardato. Spia dal buco della serratura dove scopre un occhio che lo
guarda! Abbiamo visto che voleva vedere. (GR I.94)
----- Serpente che attacca all‟improvviso. Sospetta di tutti, paura di tutte le aggressioni, vive la paura di ciò
che si sente capace di fare: attaccare, sorprendere, appiccare il fuoco. “Il suo ombelico non è abbastanza
disteso”: simbolo della potenza vitale che domina le forze del caos (DDS). Si trova dove non dovrebbe
essere: testimone della nudità, dell‟intimità degli altri, è una che guarda, si occupa di cose che non la
riguardano, sia all‟esterno che dentro di sé. Sente la bestia nascosta in sé e negli altri. Non rispetta il segreto
dell‟altro, l‟intimità, non è più protetto contro la loro possibile furia. (AFADH VII.89)
14
BEATIFICA: rendendo felici gli eletti godendo in cielo della contemplazione di Dio
383. CENTRO (GIRARE, RUOTA)
Vuole essere centrato, in equilibrio come un giroscopio, nella temperanza per riempire la sua missione,
mantenere la sua direzione e finalità quali che siano gli avvenimenti e gli accidenti. Helo.
Conosce le storie di tutti, fa l‟unità della comunità, ne è il centro, il sistema nervoso che trasmette, che
mette al corrente. Kalm.
Dio non rischia di decentrarsi attraverso la sua azione, tutto in lui rimane interiore. Euph.
E‟ lui il centro coordinatore e unificante, sorgente di ogni coesione, costruzione. Egocentrismo
onnipotente, essendo lui stesso il punto centrale attorno al quale tutto deve girare. Thuj.
Verat-v. vuole vedere il centro delle cose.
Ricordo di essere stato l‟elemento centrale e di aver perso il suo potere di catalizzatore. Sulph.
Desidera essere un centro autosufficiente che non deve appoggiarsi sui raggi.
Lo spirito è al centro, agisce e conosce senza il corpo. Aran.
Vuole essere al centro delle creature per fare loro del bene. Lyss.
384. CEREUS-BONPLANDII: Grande desiderio di lavorare e fare qualcosa di utile. Sottomesso ad
un‟influenza potente se riceve da Dio la forza, la capacità di fare del bene, di essere buono. E‟ lo
sfruttamento di Dio da parte dell‟uomo, adora lo Spirito divino per avere il suo potere. Vuole la pienezza di
agire, la bontà efficace. Il suo peccato imperdonabile è di servirsi di Dio per la propria gloria. (AFADH
VII.90)
385. CEREUS-SERPENTINUS: Attende da Dio un vissuto più piacevole.
386. CERVO (ANIMALE)
387. CERTEZZA (SICUREZZA, INFALLIBILITA‟)
Raggiunge il suo scopo senza sforzo, ha in sé tutta la capacità di possedere il suo oggetto a colpo sicuro.
Verb.
Ben sentire è un giudizio d‟apprezzamento che può essere una qualità, ma nell‟uomo non è ancora un
giudizio di certezza. Led.
Certezza del pensiero giusto, quindi della sua parola e della sua decisione. Crot-h.
Sostituisce la speranza con la certezza di ottenere lo scopo. All-c.
E‟ certo di quello che succederà, di non essere sorpreso né ferito. Spig.
Dice la verità per mostrare la sua certezza, che è ferma e consistente. Alum.
Vuole la stessa certezza sul mezzo come ce l‟ha sulla fine. Naja.
388. SMETTERE (TAGLIO, CONTINUITA‟, INTERRUZIONE)
Sensazione di pericolo davanti alla novità, paura di ciò che può smettere. Calc-f.
389. CATENA (ANELLO, LEGAME, FILO, SCHIAVO)
I sensi sono vissuti come delle catene, il gatto nero gli tiene la mano: sensualità. Daph.
Incatenato ai sensi. Perverso, predicatore che insiste sul 6° comandamento e deprava attraverso la carne i
bambini che gli sono affidati? Hep.: calcare d‟ostrica bruciato con fior di zolfo.
Vuole aiutare la società, bisogna lavorare insieme. Apis.
Non vuole incatenarsi in un legame affettivo. Fl-ac.
Non si fida dell‟amato che incatena a sé tagliandogli le ali. Hyosc.
390. CARNE – CARNALE (CORPO, VECCHIAIA, CORRUZIONE)
Sottomesso dolorosamente all‟invecchiamento perché non ammette che la sua carne non sia come la
sostanza divina. Eupi.
Il suo spirito non si incarica più della sua carne biologica che deve essere portata al suo compimento,
Kreos. si putrefà.
La forza di Dio si dispiega nella mia debolezza carnale. Clem.
Ciò che assimilo si deve trasformare e diventare la mia carne. Kali-n.
E‟ attraverso la carne che posso soffrire e subire l‟altro. Carb-an.
L‟amore divino è riportato alla realtà carnale. Plat.
Non sopporta le persone grossolane, oscene, questo aspetto carnale indegno, compresa la sessualità.
Staph.
391. CHAKRA
Controlla il vegetativo, i suoi chakra…facciata spirituale. Cinnb.
392. CHAMOMILLA-MATRICARIA: Cattiva valutazione di ciò che è giusto fare. Perde un mondo
ordinato e pacifico. L‟assoluto si è trasformato in incertezza, è discorde con la natura che gli è offerta. E‟
insoddisfatto di ciò che è e non ama questa autonomia che lo obbliga a partecipare al mantenimento della sua
vita. Vuole tenere la protezione tenera di Dio e non capisce il modo umano di andare verso la felicità,
scegliere, vivere, svelato a lui stesso. Il suo compito è di mantenere l‟ordine? (ordina nel sonno di togliere un
ostacolo, si arrabbia e si butta all‟indietro come per evitare un ostacolo). Cade dalle braccia di Dio e questo
castigo eccessivo ferisce la sua dignità, ingiusto: essere un uomo tra gli uomini. Non accetta la precarietà
inerente alla vita di colui che deve agire, lavorare, trovare il suo nutrimento per andare avanti. Capriccioso,
non gli piace niente, rigetta ciò che desiderava come se fosse pericoloso. Collera conto colui che non riesce a
dargli sollievo (ECLH, V.01, N°83). Ansietà, non fa niente di bene e diventa indeciso: insicurezza nella
valutazione di ciò che è giusto o no. Cammina con gli occhi bassi. Ha perso l‟ordine e si ribella, si isola, o
diventa indifferente. Si calma solo quando accetta il suo destino. Aggravato dalle sue funzioni fisiologiche
che non sono più conformi, che gli ricordano la sua condizione intollerabile di uomo: non riesce a mettere i
suoi denti, defecare, partorire, sudare normalmente. Il suo ostacolo è il suo corpo, la sua natura decaduta.
(AFADH III.91)
393. CAMPO (ATTRAZIONE)
M-arct. vuole attirare e sottomettere tutto al campo del suo piano, per raggiungere infallibilmente la
fine.
M-aus. vuole essere attirato necessariamente, obbligato, verso la sua fine. Vuole essere attirato
automaticamente verso la sua fine, rifiutando di usare la sua intelligenza per determinare la sua volontà.
394. FORTUNA (LOTTERIA, DESTINO, CONTINGENZA)
395. CAMBIARE (MOVIMENTO, DIVENTARE, SCORRERE, MUTABILITA‟, PERSEVERARE,
PRECARIO, EFFIMERO, CICLO, RITMO, CONTINUITA‟, ABITUDINE, NUOVO,
TRASFORMARE, RINNOVARE, DISTACCARE, TAPPA, STESSO, CONSERVARE)
Rifiuta l‟uso della razionalità nel senso che la conoscenza produce un cambiamento, non vuole ascoltare
le spiegazioni. Sol-t-ae.
Bisogno di risvegliare il suo entusiasmo cambiando sempre occupazione. Pip-m.
Rifiutando di essere costretto dal passato vuole sempre essere libero di cambiare idea. Cact.
Sofferenza per qualsiasi cambiamento: di luogo, di fisico, di vissuto. Vuole la soddisfazione di tutti i
suoi bisogni assicurata perpetuamente. Adam.
Rifiuta la trasformazione che deriva dall‟agire, di ricevere consigli, che dover morire implica accettare il
cambiamento. Helon.
Non può chiudere un‟esperienza per passare ad un‟altra, il tempo durante il quale dobbiamo immaginare
che un cambiamento possa intervenire. Castor-eq.
Sensazione di disorganizzazione interna: teme i cambiamenti di cui non tiene le redini. Hydrog.
Oppressione, bisogno di cambiamento per distaccarsi. Tub.
Essendo il Cristo, giunge all‟infinito, all‟eternità, all‟immutabilità. Cann-i.
Per Nicc., cambiamento = divisione, separazione, taglio. – Ogni cambiamento determina un‟interruzione
nello scorrimento, una rottura. Questo evoca precarietà, discontinuità.
Il cambiamento non può essere fonte di godimento: non possiedo né conosco già tutto, mi sono sbagliato.
Il cambiamento mostra la mia imperfezione, quando invece voglio trovare la felicità nell‟immutabile
possedendo già tutto. Vip.
Odio contro i fattori di cambiamento, porta inevitabilmente alla morte. Vuole che tutto si conservi. Calc-
f.
Cedr. vuole una scienza non sottomessa al cambiamento e perde la capacità di integrare la realtà e
donarle un senso corretto.
Sempre insoddisfatto dell‟oggetto presente, cambia continuamente. Bism.
Vuole cambiare gli altri con la luce che crede di emanare. Hell.
Paura del cambiamento e del divenire. Lyss.
Si protegge dal cambiamento con dei pregiudizi tradizionali. Ogni cambiamento è uno sforzo che ho
compiuto, in lotta con le mie abitudini. Carb-v.
Soffre per tutto ciò che cambia, perché vorrebbe conoscere i futuri contingenti attraverso una scienza
immutabile. Mang.
396. CANTO (BELLEZZA, MUSICA, ARMONIA)
Senza potere davanti all‟altro per mancanza di armonia delle sue possibilità, salvo che nella rabbia
(sogno di maremoto) e nel canto. Germ-met.
Canta involontariamente talmente tanto vuole essere autonomo. Spong.
Canta per rassicurarsi. Carb-an.
Cantare>, si da una presenza. Calc-s.
397. CAOS
Vuole essere la luce che da ordine al caos. Plut-n.
Si sfinisce a dare un ordine al caos delle sue passioni. Germ-met.
398. CAPPELLO (CAPO, COMANDARE, RESPONSABILITA‟)
Segno della responsabilità che non si vuole più assumere. Calc-p.
Vuole portare un cappello (protezione) perché non ha la perfezione ontologica. Calc.
Il suo cappello gli fa meritare il rispetto e attira la venerazione. Calc-s.
399. CAPITOLO (LEGGERE, TAPPA)
400. CARICO
Rifiuta di abbandonare l‟infanzia e la non responsabilità, evita di prendersi carico della sua vita e di
esercitare la sua prudenza e la sua saggezza pratica. Cic.
401. CARITATEVOLE – CARITA‟15
(MISERICORDIA)
Caritatevole verso i deboli che può manipolare facilmente per il loro bene. Lyss.
Il mendicante fa appello alla pietà e alla carità dell‟altro, accetta l‟aiuto. Mag-c.
Tutto l‟amore non è carità. Hura.
402. FASCINO (BELLEZZA)
Attraverso la sua parte relazionale prende molto spazio in modo affascinante, chi gli sta vicino sembra
pallido. Kalm.
Fascino irresistibile di una principessa graziosa che fa quello che vuole delle persone attraverso il suo
sguardo ed il suo corpo. Marb-w.
403. CARNALE (CARNE, ISTINTO, SENSI, CORPO, FISICO)
404. OSSATURA (SOSTEGNO, COSTRUZIONE, STRUTTURA)
Come se il suo principio di vita avesse completamente abbandonato la sua struttura. Tab.
15
CARITA‟: Teologia: Virtù teologale, che è amore di Dio nell‟ambiguità stessa dell‟espressione, amore di Dio
per gli uomini e amore di Dio attraverso gli uomini… amore del prossimo in Dio. Morale: Amore per il prossimo che
consiste nel volere il suo bene indipendentemente dai propri interessi. Amore di Dio e del prossimo in vista di Dio.
(DPSH)
405. GATTO (ANIMALE)
406. CASTELLI IN ARIA (IMMAGINARE, PIANI)
407. PIPISTRELLO (ANIMALE, VOLARE, IDOLATRIA)
408. CAPO (CAPPELLO, COMANDARE, RESPONSABILE, TIRANNO)
Re buono preoccupato del bene del suo popolo oppure tiranno che ha perso il potere per averlo usurpato.
Pedic.
Governa e conduce gli altri con la solitudine e il successo del capo. Androc.
Sarò il capo dei miei uomini. Caps.
Vuole restare capofila quale che sia la grandezza e la forza degli altri, senza cattiveria, fino allo
sfinimento se serve. Aloe.
409. CHELIDONIUM MAJUS: Spaventato dal minimo rumore, come se fosse sorpreso in flagranza di
reato. E‟ certo di aver commesso un crimine che gli fa meritare di essere seppellito vivo, la morte, la malattia
incurabile, la follia, la perdita dell‟anima per l‟eternità: ha posto la sua coscienza davanti a Dio, misurato la
bontà delle sue azioni attraverso quello che ne pensava lui stesso, non ha voluto rischiarare la sua coscienza.
La sincerità rimpiazza la verità. Crede di non poter pensare. Colpevolizza gli altri di non riconoscerlo nel suo
valore, nella sua personalità. La testa va avanti e l‟occipite rimane sul cuscino: lo sguardo dell‟anima non
segue quello del corpo: non c‟è l‟integrazione della visione. Non può parlare o descrivere il suo stato. Non
può più conoscersi come oggetto perché vuole essere l‟ultimo oggetto da conoscere, vuole comprendersi da
solo e non attraverso l‟avvicinamento a Dio o agli altri. Non ha nessun interesse per loro. Grande incertezza
nei confronti dell‟azione: teme tutti gli atti umani che impegnano: matrimonio, diventare soldato e morire per
gli altri. Desidera picchiare i bambini senza motivo: essi sono l‟innocenza. Può essere di cattivo umore senza
sapere il perché. Sogna di avere un grosso pidocchio sulla spalla. E‟ indegno, non merita di ricevere qualcosa
di buono. (AFADH VII.90; MS XI.91)
410. CAMMINO (CERCARE, TAPPA, TRACCIA, VIAGGIO)
Determina l‟oggetto giusto che mobiliterà l‟appetito di tutti, che da il senso del cammino. M-arct.
Avendo trascurato il suo compito si sente separato dagli altri, intollerante alla vista impedita, sale in alto
per vedere l‟uscita e ritrovare i suoi riferimenti, cercare la strada. Brass-n-o.
Difficoltà a decidersi a causa dei possibili ostacoli e pericoli sconosciuti lungo il cammino. Lars-arg.
Vuole realizzare il suo cammino di vita, il suo bambino interiore. Ox-ac.
Non vuole lasciare traccia (piedi leggeri), rifiuta il cammino umano che oscilla nell‟esperienza. Grat.
Riuscire o no a “fare la traversata”. Stann.
Crede che il cammino che lo porta alla beatitudine sia in lui come un dono naturale. Siccome non è così,
la vita è insopportabile, il suo cammino triste e disperato. Rifiuta di dover ancora desiderare durante il
cammino. Aster.
Hura rifiuta di doversi mettere in cammino, vuole che il suo desiderio sia sufficiente a possedere il suo
bene.
Accettare un aiuto dimostra che siamo in cammino, rifiuta di dover scegliere in cammino. Bism.
Orrore delle strade sporche e fangose. Apis.
Non può trovare il suo cammino perché non sa nemmeno chi è. Petr.
Mettersi in cammino: indolente, ma efficace una volta avviato nell‟attività. Tarax.
Avendo voluto fare il cammino da solo è obbligato a seguire. Form.
Rifiuta di essere preso per mano per essere guidato nel suo cammino. Si perde facilmente / si sente a suo
agio in posti sconosciuti. Am-m.
411. CERCARE (CAMMINO, SCELTA)
Cerca la verità attraverso la dissezione. Elaps.
E‟ buono già solo cercando e non solo se trova. Ptel.
Vorrebbe che l‟uomo non dovesse cercare con il lavoro le risposte alle sue domande. Phos-ac.
412. CERCATORE
Cercatore, vuole sapere la verità, fa domande, vuole capire tutto. Elaps.
413. CAVALLO (ANIMALE )
414. CAVALIERE
Si crede il prode cavaliere. Caps.
Vuole essere visto solo attraverso la sua funzione. Desidera una relazione nella quale lo si ami
incondizionatamente per quello che è, come il cavaliere che è atteso e amato dalla sua bella mentre è
assente. Merc.
415. CAPRA (ANIMALE)
416. CANE (ANIMALE)
417. CIFRA
1: sono l‟unico riferimento. Hydr.
2: il legame. Puls.
Vivo per l‟altro. Stict., Sec.
8: armonia cosmica, pianoforte, musica. Nat-c.
418. CHINA: Confonde essere e fare: molto attivo, si sfinisce disperdendosi, pensa a tutto nello stesso
momento.
L‟uomo può riflettere su una sola cosa alla volta, ma siccome ha invidiato la simultaneità del pensiero e della
creazione disprezzando l‟ordine gerarchico dei valori, ha perso il pensiero logico, e da importanza a delle
stupidaggini a partire dalle quali vuole architettare dei grandi progetti. Vuole eseguirli subito la sera.
Siccome non può compiere i suoi piani, accusa gli altri del suo errore: sono loro che glielo impediscono, lo
contrastano nel perseguire i suoi piani, la sua missione ricevuta. Ciò che gli sembrava brillante e geniale ,
adesso gli appare senza vivacità, indegno e superficiale, spento. Perde l‟interesse per la cosa migliore se
bisogna scegliere di rinunciare alle altre. Essendo la sua missione il mezzo per diventare invulnerabile, la
accoglie per essere protetto, è l‟alibi del suo desiderio di condurre da solo la sua vita. Diventa indeciso e
dubita della sua capacità di portare a termine. Si sente oggetto di pietà e di disgusto per gli altri, le carezze,
segno di dipendenza, aggravano il suo cattivo umore, rifiuta il lavoro, si isola e piagnucola senza causa
apparente con una tristezza dimessa, per una ragione immaginaria, per esempio che è povero, che avrà fame.
Oppure fa dei castelli in aria, fa delle cose strane ed originali per mostrare le sue capacità di realizzatore, può
lasciare il suo corpo: “come se fosse indipendente dal suo corpo materiale, che causa una sensazione di agio
nei suoi movimenti”. Rifiuta la collaborazione con il suo corpo e con gli altri uomini. Il magnetismo che
impone una realtà al suo pensiero irriflessivo lo migliora. (AFADH VII.89; MS X.90) Disprezza la
condizione umana di poter pensare ad una sola cosa alla volta. Il pesce può essere ovunque sempre, Chin.
vuole sapere e vedere tutto simultaneamente (GR VII.94)
Si crea un mondo immaginario nei suoi giochi, è un eroe ….. “gli oggetti sembrano senza attrattiva” (CLH
3.99)
419. CHIRURGIA (RIPARARE)
Vuole essere chirurgo per riparare gli altri. Nicc.
420. CHLOROFORMIUM: “Sensazione come se la sedia barcollasse”. Non vuole perdere niente della
cultura acquisita. Vuole essere l‟uguale del grande con familiarità. Per mostrare il suo livello sociale
familiarizza con il medico, è in intimità con colui dal quale dipende. “Non ho più bisogno di adorarti poiché
sei mio amico!”. Perdiamo la nostra dignità se non riconosciamo che essa è ricevuta. Vuole affermare la non
rottura della familiarità con il superiore malgrado lo sbaglio, essere su una sedia, un trono come il superiore.
Esige come un diritto l‟intimità che il Creatore gli offre per generosità. E‟ un diritto per Dio essere familiare
con le sue creature, poiché è la sorgente del loro essere, quando invece non è un diritto per la creatura essere
intima del Creatore. (AFADH 8.94)
421. CHLORUM: Desidera il potere di determinazione sulla sua vita, sul suo scopo, facendo tutto
perfettamente bene. Preoccupazione di provvedere alla propria sopravvivenza, conserva tutto, i soldi, gli
oggetti. Vuole essere sicuro della perfezione dei suoi atti altrimenti non fa. Hr1 – “un orribile sensazione,
paura di diventare pazzo, paura di non poter vivere”. Come provvedere ai suoi bisogni? Rifiuta la
predestinazione volendo salvarsi da solo. Non accetta che ci sia una causa prima alla quale la creatura è
sottomessa, che il compimento della sua vita dipenda dal volere di questa causa prima, nega la provvidenza.
(MCB – MS X.01)
422. CHOC (COLPO, AMMORTIZZAMENTO)
423. CHOCOLAT: ----- L‟esaltazione primitiva dell‟infallibile sensibilità animale evita la possibilità di
fallimento dell‟umano. (MS V.97)
----- Vuole la capacità animale ed il meraviglioso istinto degli esseri naturali, non disturbati dal libero
arbitrio che mette in gioco l‟intelletto. Esaltazione primitiva della sensibilità. Invidia l‟intuito dell‟animale e
il fatto di non aver bisogno del pensiero16
. Piacere di sentirsi fuso con l‟animale, con la natura e l‟ambiente
intatti. (4: questo rimedio mi fa vedere più profondamente nelle cose) (126: affascinato da certi oggetti o
texture, il legno delle porte, il colore dei capelli, i tessuti). Desidera la spontaneità senza aver l‟obbligo di
scegliere, decidere, prendere posizione, ma godere di un libero arbitrio istintivo, quando invece il pensiero
occupa un posto essenziale nel cammino dell‟uomo verso la beatitudine. Il piccolo uomo è perfetto, sono la
cultura e la civilizzazione che lo pervertono. Il “buon selvaggio”, Tarzan non deve evolversi o riflettere. Mito
della natura buona. (AFADH – GEMMH XII.96)
424. SCELTO (ELETTO, RAFFINATO)
Deve sentirsi scelto e stimato e vivere all‟immagine della sua relazione con Dio. Plat.
425. SCELTA (CAMMINO, DESTINO, DECIDERE, DUBBIO, ESCLUSIVO, LOTTERIA,
RINUNCIARE, LIBERO ARBITRIO)
Vuole fare qualcosa di buono che può scegliere da solo. Plb.
Vuole essere sempre libero di scegliere poter essere libero di poter tornare sempre indietro. Cact.
Rifiuta il paradiso ricevuto perché insufficiente e ci vive come in un luogo imposto, non scelto, quando
invece Dio ha un luogo migliore di lui. Nux-m.
Dobbiamo accettare di riflettere per completare l‟impressione affettiva e scegliere ciò che è buono o che
non lo è. Raph.
Cavallo selvaggio e libero, dai talenti nascosti, oppure cavallo donato, con le redini ed il morso in bocca,
ma dalle qualità rivelate? Lac-e.
Bisogno di relazioni privilegiate mantenendo la sua autonomia nella scelta delle persone. Aspetta da chi
lo circonda tutto ciò che gli serve per vivere. Abrot.
Annegato nei dettagli, non può vedere la cosa importante a cui dare la priorità senza una legge che guida.
Ars-s-f.
Non può scegliere tra la dignità regale e la libertà del selvaggio senza educazione. Marb-w.
Non ha movimenti che vengono da lui, vorrebbe che la sua volontà fosse necessariamente muta per
natura. Vuole l‟immobilità per non dover distinguere né scegliere. M-aus.
Accettare l‟aiuto non è un impedimento al mio libero arbitrio. Meny.
Desidera la spontaneità senza aver l‟obbligo di scegliere, decidere, prendere posizione, ma godere di un
libero arbitrio istintivo, animale. Choco.
Mina di matita: passa alla storia con la scrittura, momento di scelta tra ciò che è da ricordare e
trasmettere e ciò che è da dimenticare: non potendo scegliere, il reale diventa schiacciante. Graph.
La scelta rende il lavoro facile. Ran-v.
I beni parziali successivi per arrivare ad un bene definitivo sono contingenti, quindi posso sbagliare nelle
mie scelte. Non è giusto che debba scegliere tra dei beni parziali e non arrivi subito al bene totale. Bism.
Scelta impossibile perché crede sempre che il contrario sia giusto, deve accettare il corpo e lo spirito,
non deve più scegliere l uno o l‟altro opponendoli. Anac.
16
PENSIERO: Sta all‟umano come l‟intuito sta all‟animale.
La vita è una lotteria, non c‟è scelta. Nat-s.
Sceglie per evitare le sorprese solo per uno scopo preciso. Gels.
Non è sicuro del suo punto di vista per decidere e scegliere da solo: dobbiamo esserne a conoscenza o
farlo per lui. Crot-h.
Non sa più scegliere, bisogna guidarlo. Cur.
Sostituisce la scelta con la rapidità, è il panico. Acon.
Perde l‟interesse per la cosa migliore se deve scegliere e rinunciare ad un‟altra. Chin.
E‟ ingiusto che la scelta dell‟amore porti al fallimento. Igm.
La scelta implica la responsabilità (LTA9053). Calc-p.
Deve riflettere per la scelta dei mezzi poiché è sottomesso alle contingenze. Naja.
426. COSA
Sente che deve fare qualcos‟altro. Caust.
427. CRISTO, immagina di essere il (VITTIMA, INNOCENZA)
Essendo il Cristo giunge all‟infinito, all‟eternità, all‟immutabilità. Cann-i.
E‟ il secondo, alla destra di Dio, con tutto il potere. Verat.
428. CADUTA (APPOGGIO, EQUILIBRIO, STABILITA‟, ASCENSIONE)
Può salire più in alto degli altri, senza fatica né doversi ristorare, senza rischio di caduta. Coca.
Vuole vedere meglio perché ha paura di cadere e che la sua materia non resista alla caduta. Eupi.
Teme tutti i colpi, spostamenti, sozzure: caduta dall‟alta gerarchia fino a quella dove è arrivato. – Come
non ritrovarsi a terra quando abbiamo usurpato il nostro posto? Hyper.
Paura di lasciar cadere il neonato. Arn.
Scivola nel suo letto con la mandibola penzoloni, ha paura di cadere e si aggrappa. Gels.
429. BERSAGLIO (SCOPO)
430. Cic.
Passione per gli scacchi, ci si può correggere rifacendo la partita, il pedone mosso non può essere
ripreso. Bar-c.
431. CICATRICE (FORMA, NORMA, PERFEZIONE)
432. CICUTA-VIROSA: Lontano da casa sua tutto gli sembra strano e terribile. Vede avvicinarsi un
ubriaco che lo terrorizza fino alle convulsioni. Disprezzo e disgusto per la compagnia degli alti,
antropofobia, sfiducia e sospetto. Ha perso fiducia in questa umanità “adulta” folle che lo terrorizza. Gli
animali, i bambini almeno non fanno male a nessuno! Indignato per delle cause nobili e generali schernite
dal mondo. Sensibile ai grandi principi. Chiede le notizie al medico per rassicurarsi, oppure vuole farsi amare
per non rischiare di soffrire, perché h molte idee sugli errori presunti o reali degli altri. Davanti a questo
mondo folle al quale non vuole appartenere non vuole essere la vittima degli altri, vuole essere puro ed
innocente, fare il bambino, il clown, ballare in un cimitero, gli oggetti sono attraenti come dei giocattoli.
Rifiuta di abbandonare l‟infanzia e la non responsabilità per evitare di prendersi carico della sua vita e dover
esercitare la sua prudenza e la sua saggezza pratica. Fugge alla sua potenzialità di male e di follia non
volendo essere come gli altri. Si pone fuori dal tempo, nega il peccato a priori e desidera il meraviglioso e
l‟estasi per non subire più questa solidarietà dolorosa con tutti i sofferenti. Paziente con aspetto angelico.
(Diametralmente opposto: Cic. vede la follia degli uomini, Dros. la cattiveria) (AFADH 7.89)
433. CERO (CANDELA)
Benevolenza assente del cero che si crede Dio e non ha nemmeno bisogno di ardere e consumarsi per
brillare e profumare. Myric.
434. CIMICIFUGA (actea racemosa): ----- Vuole creare liberamente, senza consigli, non fidandosi delle
pressioni dell‟amicizia. Qualsiasi appoggio lo infastidisce. Perde casa sua; lo spirito; la luce; la visione chiara
delle cose; il comando della ragione sui pensieri, l‟emozione, il vegetativo. Perde le idee se lo si interrompe,
quando invece vorrebbe provare attraverso il suo lavoro di dirigere tutta la propria economia. Vorrebbe
generare da solo attraverso un‟intelligenza liberata dall‟emozione (il cranio si apre verso l‟alto) e si ritrova
punito con la perdita del controllo dell‟emozione, che rovina tutto e perturba il suo lavoro naturale, il
vegetativo diventa anarchico. L‟uomo è un microcosmo, l‟anima sta al corpo come Dio al mondo, a parte il
fatto che essa non ha creato il corpo dal niente. Quindi l‟uomo non può comandare tutto al suo corpo. Può
mantenere il sangue freddo quanto vuole, ma non ha il controllo della dentizione, del ciclo mestruale, del
parto o della menopausa, perché queste funzioni sono principio di vita dipendenti da Colui che dona la vita.
(GRAPH III.89; AFADH III.92)
435. CINA MARITIMA: ----- Niente lo soddisfa più talmente tanto desidera la beatitudine nei piccoli
godimenti ed il piacere del desiderabile. Vuole che tutti i piaceri siano ottimali, come il possesso della fine
ultima. Deluso da tutto ciò che gli si offre. Vuole far salire il corpo ad una perfezione quasi uguale a quella
della natura intellettuale, oppure trova la beatitudine in sé, senza aver bisogno dei piaceri del corpo. (MS
X.93)
----- Non sopporta gli scherzi, tutto lo aggredisce. Un rimprovero disorganizza tutto. I beni desiderati sono
inaccessibili o deludenti. Ciò che riceve non è mai quello che si aspetta, c‟è dissociazione tra la sua
rappresentazione del bene e ciò che riceve a livello sensoriale. Guarda più al godimento che a chi lo ama.
Cerca la piena felicità nelle impressioni che riceve, e da qui la delusione. Non ama il modo umano di essere
felice, che è prima di tutto amare. Nella frutta vede solo il verme. (AFADH iii.91)
436. CINNABARIS: ----- A1: “Senso di elevazione (elevazione, dignità, grandezza) camminando all’aria
aperta; non si è mai sentito meglio in questa vita; come l’effetto di un cordiale”, [a18]. Si costruisce da solo,
è arrivato fisicamente e spiritualmente, senza doversi sbarazzare della materia e dei sensi, senza privarsi di
niente. Si sente sbocciato, in pieno dominio e pienezza di vita, tocca la sua fine. Rifiuta la gerarchizzazione
degli appetiti vegetativi e spirituali ed il lavoro necessario al suo compimento: A1 “Sgradevole sensazione
strisciante ed oppressiva alle ossa nasali, che dura circa un’ora, ed è la sensazione che sentono molte
persone mettendo un paio di occhiali pesanti, se non sono abituati a metterli.” [a17b] gerarchizzando le sue
funzioni (Collin TIII, a740, p 286: Doveri riguardo all‟anima: “…le possibilità vegetative e sensibili essendo
subordinate all‟intelligenza e alla volontà, che devono avere il primato, perché solo queste elevano l‟uomo al
di sopra dell‟animale.”). Ma il suo benessere a come fine solo lui stesso, vuole solamente godere del suo
compimento assoluto. A1 “E’ desideroso di migliorare spiritualmente, ma è abbastanza sconfortato.” [a20]
e malgrado i suoi sforzi, spesso impossibili, ed il suo intenso appetito di pienezza in sé non è felice.
Vorrebbe che gli altri appetiti, come lo spirituale, possano elevarlo all‟infinito: bramosia, salute, longevità.
Vuole essere strumento, motore e scopo del suo compimento, non ci sono doni, è dunque sterile e
deprimente, quando invece Dio, mezzo, motore e scopo si compie e gioisce nella creazione e
nell‟irraggiamento costanti. A1 “Depresso, malinconia, cinico” [a20]. Si difende con il cinismo, lasciando
ritornare il naturale, volendo un‟elevazione spirituale che non sia disgiunta dalla materia e dai sensi,
dominando totalmente i livelli inferiori: tantrismo, “new age” …(STI, Q98, a2, s3, I-II Q17 a8) (AFADH,
VII.98)
EL: perde tutti gli appetiti: naturale, sensibile, intellettuale, e non percepisce più il godimento che può
derivare dalla vita spirituale. Trova indegno di dover dominare dei livelli inferiori / di avere dei livelli
inferiori da dominare. Sforzo per ritrovare lo spirituale che potrebbe controllare la vita sensibile, il
vegetativo attraverso il razionale: ha perso il controllo delle passioni a tutti i livelli. La vita spirituale gli
farebbe ritrovare la dignità. Ha voluto evitare il controllo della giusta ragione sul vegetativo. Normalmente il
livello spirituale non controlla tutto ciò che succede nel corpo, c‟è un controllo politico e non assoluto,
oppure lo spirituale dirigerebbe tutto senza autonomia del vegetativo. Ha rifiutato che il corpo abbia, di
natura, un‟autonomia in rapporto allo spirito. (SVM – MS IX.98)
437. CIRCONCISIONE
“Circoncidetevi per Dio ed eliminate i prepuzi dal vostro cuore”. Dig
438. CIRCOSCRIZIONE (TERRITORIO, LIMITE) Kali-b.
439. CIRCOSPEZIONE (PRUDENZA)
La circospezione è necessaria alla prudenza. Nat-ar.
440. CIRCOSTANZE (ACCIDENTE, CONTINGENTE)
Vuole decidere da solo del cambiamento, l‟immutabilità nelle circostanze che cambiano. Cact.
Non deve tenere conto delle circostanze. Non vuole vedere l‟ostacolo da affrontare ma vuole andare
avanti senza alcuna restrizione. Nat-ar.
441. CIRCUITO
Vuole una relazione a circuito chiuso, eliminando il resto del mondo. Abrot.
442. CISTUS-CANADENSIS: Rifiuta l‟intrusione, protegge il suo territorio, il diritto legale. Tutto deve
essere regolato secondo un‟esatta proporzionalità. Ho fatto il mio dovere, merito ed ho diritto alla giustizia.
Crede di essere sulla buona strada grazie al rispetto del diritto, della forma, e non grazie all‟amore o per il
fine, se tutto è secondo “occhio per occhio, dente per dente”. Il suo diritto, “Il Diritto è il Diritto”. “Ho
perdonato, ha diritto ad essere perdonato e ad andare in cielo”. Responsabilità che non gli si può togliere,
detta legge su tutto, tutto deve passare da lui, perché quello che pensa è reale e giusto. (AFADH VII.91)
Pianta che viene da terreno povero: condivisione difficile di risorse limitate. Il mio diritto è il mio diritto, ho
diritto alla mia parte. (BSM, CLH)
443. CITAZIONI BIBLICHE (PROVERBI)
“Dio opera su tutte le cose su consiglio della sua volontà” (Ef 1.11). Helon.
444. CIVILIZZAZIONE
Il piccolo uomo è perfetto, sono la cultura e la civilizzazione che lo pervertono. Choco.
445. CHIAROVEGGENZA – DIVINAZIONE (ILLUMINARE, INTUIZIONE, VISTA)
Vedere per aiutare gli altri, essere il loro salvatore. Asar.
Incapace di ragionare, sostituisce la deliberazione con la sua chiaroveggenza e vuole trovare l‟enigma
della creazione, trova invece la certezza della morte. Acon.
Vuole la chiaroveggenza delle cose misteriose, l‟intelligenza chiaroveggente che si oppone
all‟accoglienza. Verat-v.
Attraverso la chiaroveggenza vuole risolvere il suo bisogno di conoscere il futuro per poter prevedere.
Vuole tutti i dettagli, legge i libri di medicina per prevenire ogni pericolo. Calc.
Ha parlato di ciò che credeva di poter indovinare e non ha più diritto di parola, ciò che ha detto era
“vento”. Ha commesso il peccato di divinazione. Mosch.
--DIVINAZIONE: Gels. è indovino per non essere sorpreso.
Stann. è indovino per essere sicuro dell‟avvenire e fare le sue provviste.
Staph.: domina lo spirito, ha vergogna del corpo, vuole il potere dello spirito sul corpo.
Vuole conoscere il futuro per la sua sicurezza finanziaria. Bry.
Vuole conoscere il futuro senza pensieri discorsivi, come spirito puro. Asar.
--ILLUMINAZIONE: Avrebbe voluto l‟illuminazione diretta, senza passare per i sensi. Ham.
Vorrebbe comunicare senza l‟intermediazione dei segni sensibili, attraverso l‟illuminazione. Bufo.
Vuole trovare e trasmettere la conoscenza attraverso l‟illuminazione piuttosto che attraverso il pensiero
logico umano. Calc-p.
446. SCHIAFFO (CEFFONE)
447. CLAUSTROFOBIA
Non lascia entrare l‟altro nella sua vita.
Rinchiuso dai suoi genitori, rifiuta di lasciarli, come invece dovrebbe fare per evitare l‟incesto, e
attaccarsi a sua moglie per diventare una carne sola che si realizza nel figlio. Sars.
448. CHIAVE
Deve trovare le sue chiavi aprendo la bottiglia tappata del suo inconscio sotto pressione. Samars.
Perde le sue chiavi, resta chiuso: tanto meglio, perché ha paura dell‟avvenire. Calc.
Perde le sue chiavi, non ne ha bisogno, ha tutto in sé. Vip.
Perde le sue chiavi, non può sviluppare la sua personalità, aprirsi all‟esterno, aprire le sue passioni
animali. Carc.
449. CLEMATIS ERECTA: Desidera che le sue forze morali, i suoi poteri intellettuali e volontari non si
esauriscano in vista del compimento di buone azioni, permettendogli di mantenere l‟equilibrio, la stabilità.
(Collin: “La forza morale è necessaria per perseverare nelle buone azioni, necessaria per seguire sempre la
strada del dovere e giungere sicuramente alla fine ultima”). Rifiuta che la forza di Dio si dispieghi nella sua
debolezza carnale. “E‟ meglio contare su di sé che riposarsi sugli altri”. Rifiuta di avere bisogno di
recuperare le forze. Vuole essere forte senza aiuto. (ST –I.II, Q5 a5: “L‟uomo può acquisire la beatitudine
con le sue forze naturali?”) (AFADH VIII.94; PRMD)
----- A3: “Più eccitato del solito, umore molto vivace, si sente più forte, più disposto a leggere e a
scrivere.”; A15: “Perdita della forza morale fino al punto di piangere”. L‟oggetto della forza è di
proteggere la volontà dell‟uomo allo scopo che essa non si tiri indietro davanti ad un bene ragionevole per
paura di un male corporale. Disperato a causa di un dolore fisico quando invece la forza morale doveva
permettere alla sua ragione di sopportarlo. Ha desiderato che le sue forze morali, i suoi poteri intellettuali e
volontari, non si esaurissero in vista del compimento di buone azioni? Ha voluto che il suo intelletto sia unito
al corpo come principio motore, quando invece c‟è sempre una forza che riceviamo da più in lato.
(AFADH.7.94)
450. VISTOSO (ESUBERANZA)
451. SFALDAMENTO (TRAMEZZO, SEPARARE)
Paura che si trovi il suo piano di sfaldamento e che si frammenti. Sil.
452. BARBONE (ABITO, EDUCAZIONE)
Rispettare le convenzioni sociali oppure lasciarsi andare ai propri istinti, si compiace nel vagabondaggio
e nella sporcizia? Marb-w.
453. TRAMEZZATURA (SEPARARE, SFALDAMENTO)
I brividi si irradiano e si diffondono ovunque, non c‟è separazione tra gli organi. Eupi.
454. RECINTARE (CHIUDERE, TAPPA)
455. CLOWN (BUFFONE, TRAVESTIMENTO, BURATTINO, RIDERE)
Vuole fare la parte del clown e non appartenere a questa umanità folle. Cic.
456. COAGULARE (STAGNARE, EVOLVERE)
457. COBALTUM METALLICUM: ----- Desidera delle capacità illimitate, al di là di ogni valutazione.
Invidia l‟onnipotenza di Dio che essendo infinito, non misurabile, non valutabile non ha bisogno dell‟aiuto di
un altro, dato che se qualcuno ti viene in aiuto vuol dire che ha valutato le tue capacità come ridotte e che
necessitano di un aiuto!
----- Non vuole essere obbligato a fare da nessuna costrizione (fisica, psicologica, sociale) sulla sua volontà;
vuole fare solo per bontà pura, non c‟è nessun altro motivo particolare per il suo agire, è un atto gratuito. La
poca stima è una giustificazione ipocrita per non fare ciò che è obbligato a fare (“non sono capace”) (SVM-
CM 01)
----- (a1: Abbattuto; si considera poco). Depressione, cattiva stima di sé: gli altri sono testimoni di ciò che
dovrebbe essere e invece non è. (a1 – Condannato, umiliato, come se si sentisse colpevole di qualche azione
che gli altri conoscono; come se non potesse guardare qualcuno in faccia). Emana da lui qualcosa di cattivo.
Sensazione di condanna e di mediocrità, come se fosse colpevole di qualche azione di cui gli altri sono al
corrente, come se non potesse guardare qualcuno in faccia. Ritiene un crimine la sua imperfezione intrinseca
di creatura. Gli altri vedono in fondo alla mia anima ed essa non è bella… Ha una scritta sulla fronte che
tradisce la sua intimità, ha timore di svelarsi. (a1… sensazione, quando apre le palpebre, come se piccole
stringhe le tenessero insieme e si rompessero). I suoi occhi non possono aprirsi. C‟è qualcosa sotto le
palpebre e le deve grattare, la sommità del cranio sembra aprirsi ad ogni passo: bisogna cercare, immaginare
e guardare qualcosa che gli altri sanno. Non riesce a vedere il trucco del quale però gli altri sono testimoni,
gli altri lo vedono. Crede che la sua intima realtà sia nota agli altri, che cosa ne faranno? quando invece solo
Dio ci conosce ancora meglio che noi stessi con assoluta benevolenza. Essendo composto sostanziale il
nostro corpo tradisce la nostra intimità. Dobbiamo lavorarla per non fermentare, gonfiarci, esserne vittime.
Considera un crimine la sua imperfezione nota agli altri, perché non ancora in atto, oppure se ne infischia del
loro sguardo talmente crede di essere perfetto. (AFADH VI.01)
458. COCA: ----- Non sopporta che la sua vita sia fondata su un‟anima vegetativa. Questo strumento
insufficiente lo limita. Dio è ingiusto obbligandoci a vivere al nostro basso livello. Coca vuol essere più
potente del potente, far salire il suo animale a livello spirituale. Ammirazione di fronte alla forza di una
piccola bestia che lotta contro di lui (A494). “Sensazione di assenza del pene”: è riuscito a domare
completamente la sua condizione animale. Vuole una supremazia che trascenda l‟animale. (ST.II.II, Q57 a5).
Vuole un corpo adeguato allo spirito, che lo spirito comunichi direttamente al suo corpo l‟impassibilità
(flemma tra fuochi selvaggi e inondazioni), il vigore (nessun bisogno di riposo né di mangiare o di ripararsi)
e la gloria (desidera essere in alto). Ammira la tenacia e la forza di una piccola bestia. Coca si dissocia dalla
sensazione animale di dolore che asservisce l‟uomo. Può compiere degli sforzi psichici o fisici con resistenza
nonostante la poca alimentazione: autoconservazione dell‟energia: salire consuma l‟energia e <: il corpo
partecipa al mondo fisico. Non sopporta di vedere un ammalato. Vuole domare il suo animale, dominare
perfettamente la materia, avere un‟energia che si rinnova e si nutre da sola. Non vuole essere in relazione con
chi è sopra di lui, vuole la potenza senza coinvolgimento. (ST-III,Q57,a5: “Il corpo di Cristo è salito al di
sopra di tutte le creature spirituali?”). Mette la sua sostanza al di sopra della creazione: da al corpo una
qualità che l‟uomo normalmente non ha, o che ha solamente in una relazione con qualcosa di più alto di lui.
Vorrebbe che la sua materia sia una sostanza spirituale: timidezza. Si lava, paura del contagio: la sua
sostanza è al livello degli altri. Paura dei tori, animali indomabili. Gli si scappa solo salendo su un albero.
(AFADH XII.94).
----- Sensazione di mancare uno scalino, di dover scendere un sentiero, non può salire. Fugge gli altri, si
nasconde nella foresta per non sentirsi allo stesso livello degli altri. Suona uno strumento alto. Insonnia e
palpitazioni a partire da 1000-1500 metri. Si lava le mani, non vuole toccare le persone, lava la sua
biancheria in sogno. (FDR, GR VII.94)
----- Altezza impossibile da raggiungere. Sensazione di avere una scala davanti a se, qualcosa come uno
scalino da scendere, e paura di cadere. Desidera essere molto al di sopra delle situazioni di questo “basso
mondo”. Volendo poter agire molto in alto, senza maestro, perde l‟atto proporzionato alla sua natura. Medita
ma non succede niente: senza Dio non può elevarsi! Tema dell‟altezza, inibito in società, fugge le riunioni
mondane: pensa che le persone non abbiano niente di interessante da dire. Sogna di mancare uno scalino.
Deve scendere uno scalino che non esiste: paura di mancarlo = essere in alto. Coca è in alto e ne ha paura,
deve scendere. Non può stare in società, mettersi all‟altezza degli altri. Castigato essendo in alto = dover
scendere uno scalino. Palpitazioni, cefalee e vertigini in montagna. L‟inconscio gli dice: ”sei troppo in alto,
scendi dal tuo scalino”. (GR I.94).
459. COCCULUS: Offeso che lo si sostenga quando è interessato ad altro / indignazione persistente che
non si interessi a lui. Protettore delle cause perse. Curiosità caritatevole per la vita e per la morte. Desidera
leggere. Vuole controllare il movimento della vita (trasporto). Sboccia su un supporto, altrimenti sopravvive
attorcigliato su sé stesso. Intuisce che qualcuno avrà un problema. Annientato dalla traiettoria delle persone,
le loro malattie…Superato dal mondo, dal ritmo: “fermate il mondo, voglio scendere!”. (CLH III.99)
Venera i suoi simili che sanno e parlano, ha difficoltà a riflettere. Non può parlare male delle persone, il
pettegolezzo e la menzogna segnano il tradimento del cuore, e ci si può sbagliare sugli altri come lei ha paura
che gli altri si sbaglino su di lei. Si valorizza attraverso tutti i favori che fa, vuole conoscere subito il destino
di ognuno per poter servire perfettamente: paura di essere falsa perché sente di esserlo. Qualsiasi insulto
rimette in causa la sua difesa: fedeltà eroica. Non ha diritto ad essere felice, perché qualsiasi gioia è
colpevole se ci sono delle persone che soffrono. Pensa al suo dolore per controllarlo. Il divenire delle persone
si gioca quando c‟è la malattia. Vorrebbe conoscere ciò che l‟altro o lui stesso diventeranno, per quale
motivo soffriamo. Intolleranza al fatto che l‟altro non sappia cosa farsene della sua sofferenza. Vorrebbe
essere il perfetto prudente, colui che vede qual è la fine di ognuno per portarcelo, quando invece questo
riguarda la provvidenza. Specie di curiosità per la sofferenza, caritatevole per un paziente ma non militante
per la società. Se traesse piacere dalla sua devozione allora non sarebbe più eroica. A causa del suo errore ha
trascinato gli altri nell‟infelicità. Si riscatta senza sosta salvando gli altri instancabilmente, per proteggersi
dal castigo, attraverso la fedeltà in un momento cruciale prendendosi la responsabilità degli altri nelle
circostanze più dure: morte, incurabilità, con la sua ansia e la sua devozione verso di essi. Teme l‟infedeltà di
Dio verso di lui perché sa di poter essere infedele e dimenticarsi dei suoi simili, quando invece è solo
attraverso Cristo che siamo responsabili di tutti gli uomini. (AFADH IX.90)
E‟ un tronco d‟albero in un fiume in piena: problema di seguire il corso della sua vita, sapere la fine della
storia. (BSM, 3.99)
460. COCCUS CACTI: ----- Vuole così tanto essere una sola sostanza con l‟altro, sua madre o chiunque
che non sia lui, che si incolla, e poi si ritrova al contrario a percepire la sua propria sostanza come straniera,
come altro da sé. Tutto ciò che è apertura all‟altro costituisce un rischio di corpo estraneo. (MS 00)
----- Si adatta a tutte le situazioni. Molto conservatore. (DRP, VI.95)
461. MAIALE (ANIMALE)
462. BOZZOLO (CASA, SICUREZZA)
Entra nel suo bozzolo, la sua conchiglia. Calc.
463. CODICE (DIRITTO, LEGGE)
Tutte le relazioni sono limitate al codice che le regge. Nit-ac.
464. CUORE A CUORE (DIRETTO)
Vuole comunicare cuore a cuore, la comunicazione diretta. Aeth.
465. CUORE (CENTRO, AFFETTIVO, GIRARE)
Vuole forzare il suo corpo con la testa, senza ascoltare il suo cuore, e sradica il suo pensiero. Jac-c.
“L‟uomo che non vuole seguire il progetto di Dio su di lui è duro di cuore. “ (VTB) Dig.
Vuole fare piacere, molto gentile con tutti, si basa su ciò che la gente si aspetta da lui. Buon cuore.
Lepra.
Vuole essere il cuore dell‟umanità ed esiste solo a questa condizione. Phos.
Quando tutto il male viene portato nel cuore. Naja. (K)
466. COESISTERE (INTIMITA‟, COLLABORARE, SIMULTANEITA‟)
Confusione tra sintomi o sentimenti che non dovrebbero coesistere. Mur-ac.
467. COFFEA-CRUDA: Vocazione a fare il bene, essere Dio creatore, demiurgo, intermediario tra la
Saggezza di Dio che concepisce la creazione e la fabbricazione di questa creazione. Vuole organizzare la
creazione secondo il suo ordine e si sente responsabile di rifare l‟armonia dell‟universo che vorrebbe
ammirare, nel quale le bellezze lo incanterebbero. Può ricevere solo donando. Venera l‟Essere Supremo fino
a che gli dona il potere di essere l‟autore di ogni bene. Vuole essere un modello a partire dal quale vuole
creare gli altri, e di conseguenza può giudicarli conformi o meno. Inebriato dalla sua opera, ed essendo uscito
dal suo posto che era quello di terminare la creazione nella condivisione delle responsabilità, perde ogni
capacità di creazione, partorisce nel dolore e con emorragie. Paura del nuovo, seguito della gioia (passato in
cui aveva creduto di potere). Si discolpa con il culto a Dio, facendo il bene, amando la sua famiglia (la sua
creazione) in un cambiamento esagerato. (AFADH.8.90)
468. BAULE (RISERVA, CORAGGIO, FORZA)
Non ha bauli, non ha fiato, non ha coraggio. Stann.
469. COABITARE (COESISTERE, SECONDO, COLLABORARE, SOCIETA‟)
Deve coabitare armoniosamente con la società per uno scopo comune. Apis.
Nostalgia della coabitazione armoniosa corpo – spirito per capire con la massima perfezione. Sabad.
470. COERENZA – COESIONE (ARMONIA, PEZZO, PUZZLE, FAMIGLIA, AUTENTICO,
CONSEGUENTE)
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia… anche a costo di costringere gli altri. Apis.
La coesione del gruppo è condizione di sopravvivenza. Mag-m.
Sorgente, attraverso la sua intelligenza, di ogni coesione, costruzione. Da lui tutto prende coesione e si
muove nell‟obbedienza, lui è il centro coordinatore, unificante a partire dal quale tutto si costruisce.
Thuj.
Fattore di coesione attraverso i legami affettivi. Nicc.
Vuole la coesione, mantenere l‟unione a qualsiasi costo.. La coerenza logica permette la continuità del
pensiero. Deve mantenere la coerenza delle parti. Nicc.
Ha perso la coerenza tra il suo centro e la periferia. Aran.
Corre per ritrovare la coesione. Hyosc.
471. INCASTRAMENTO (DIPENDENZA, SOTTOMISSIONE, COSTRIZIONE, LIBERTA‟)
Guardando solo sé stesso, la parte interna delle sue faccette, si ritrova rinchiuso in un cristallo. Grat.
Come se la pelle fosse troppo piccola e lui fosse bloccato dentro. Meny.
Bloccato nei suoi pregiudizi, gli orari, gli obblighi. Crot-t.
Bloccato nelle strutture, vuole l‟infinito. Cann-i.
Si sente bloccato da un maestro che disprezza il suo lavoro e disturba il suo progetto. Tarent.
Si sente bloccato dal suo condizionamento umano di tempo e di luogo, il suo ambiente familiare, i
legami comunitari e convenzionali. Merc.
Terrore di essere coinvolto dentro un sistema. Camph.
Non vuole essere trascinato da questa umanità bloccata nel suo quotidiano. Brom.
472. COLCHICUM-AUTUMNALE: Soffre di dover afferrare la realtà attraverso i suoi propri sensi per
conoscerla, e di non poterlo fare solamente grazie all‟intelletto e alla logica, attraverso il suo pensiero
analitico. Non sopporta la finitudine ed il limite della conoscenza attraverso i sensi. Illogicità tra le sue
sensazioni, i suoi desideri ed i loro effetti. Aggravamento per ogni interruzione del suo intelletto che
vorrebbe avvicinare alla scienza infusa. Non sopporta le cattive maniere (GRAPH XII.88). Convenienze da
rispettare, posizione da mantenere, non fare dei sommovimenti. (CLH 3.01) Agisce per amore ma vuole
essere libero sul quando. Agirà per l‟amato prima che questi esprima il suo desiderio, ma si sentirà sfruttato
se gli chiederà un favore. (GR I.94)
473. COLLABORARE (COESISTERE, AIUTO, COABITARE, COMUNITA‟, SQUADRA, GRUPPO,
INDIVIDUO)
Vuole un potere diretto sugli organi genitali, che la sua fecondità non derivi dalla collaborazione,
dall‟amore o dall‟agire di un altro. Murx.
Familiarità attraverso l‟eccesso di comunione e di cooperazione con l‟altro. Ran-b.
Soffre delle funzioni vegetative del suo corpo, quando invece dovrebbe vederle come collaboratori.
Toxi.
Si può collaborare solo nella sincerità. Valer.
Non è soddisfatto di essere solo il collaboratore nella creazione, di dover donare qualcosa di sé, vuole
creare dal niente. Con.
Non vuole collaborare né essere aiutato da nessuno. Hep.
Intollerante ad essere il collaboratore perché vuole creare da solo. Lil-t.
Il dono di Dio è la gioia di collaborare nel compimento della creazione, ma lui vede solo il fare. Sars.
Non sopporta di non potersi appoggiare solo su sé stesso. Sil.
Rifiuta la collaborazione del suo corpo, degli altri, degli animali. Chin.
Non ha voluto associarsi e collaborare in un disegno comune. Apis.
Rifiuto della cooperazione, vuol essere la sola sorgente. Lil-t.
Rifiuta di creare in collaborazione con Dio, ciò che invece gli farebbe trovare la sua dignità. Staph.
Non vuole vivere attraverso la relazione con il suo complemento. Stict.
474. COLLA – INCOLLARE
Vuole così tanto essere una sola sostanza con l‟altro, sua madre o chiunque che non sia lui, che si incolla.
Coc-c.
Secrezioni collose: niente può uscire dai limiti. Kali-bi.
475. COLLEZIONE (RECUPERARE, TESORO)
Evita la minima perturbazione che disturba la sua felicità, si occupa solo di ciò che ha accumulato nel
suo intelletto, i suoi ricordi, il suo capitale. Arg-met.
Collezione perché può servire, e acquisterà valore da solo, senza lavoro. Vip.
476. COLLETTIVITA‟ (COMUITA‟, SOCIETA‟, ORGANIZZARE, COLLABORARE, COMUNE,
SQUADRA)
Non vuole appartenere ad un gruppo ma agisce con gloria ed onore. Calc-s.
Apis ha bisogno della comunità per dimostrare la sua originalità. Esaltazione dell‟individuale in rapporto
al collettivo.
Vuole colpire la collettività con il suo impegno. Mag-s.
477. COLOCYNTHIS: Perdita della fede: la giustizia umana esige l‟uguaglianza che la religione non può
mantenere con Dio, perché c‟è la totale sottomissione da parte della creatura verso di Lui. L‟idolatria mostra
che la condizione di Dio è di essere il dominatore. Coloc. vede ciò come una tirannia e si ribella, rifiutando
ciò che crede essere una schiavitù: la relazione umana di relazione con gli altri attraverso la carità e di servitù
con Dio. Vuole dominare per essere idolatrato, impiegando la forza. La relazione di carità con gli altri non è
un regalo ma un elemento di giustizia, una relazione armoniosa con il prossimo. Avendola rifiutata, Coloc.
soffre delle ingiustizie che vede negli altri. Non offriamo niente a Dio per il nostro profitto, ma per la sua
gloria, ed è lì il nostro profitto. Ogni cosa trova la perfezione della sua sottomissione in ciò che gli è
superiore. (MS VI.93)
----- Sensibile al disprezzo e sempre indignato dal fatto che i suoi diritti o quelli degli altri non siano
rispettati. Riflette per cercare di giustificare la sua scelta che sa essere cattiva, non si piega alla volontà degli
altri, sarebbe contrario alla sua dignità. Bisogna provare e capire per credere. “Bisogna andare fino in fondo
a ciò che vogliamo”, non pesare con bilance truccate se si va a messa”; “bisogna essere chiari ed il più
precisi possibile se si vuole essere capiti bene”. Conseguenze di cattivi trattamenti di cui siamo vittime noi o
altri di cui abbiamo compassione. Sensibile ai rimproveri, alla mancanza di rispetto. Zucca che prende tanto
posto, difende il suo posto nelle sue relazioni con gli altri, la sua individualità, ciò che è, i diritti di ciascuno.
Prigioniero vittima di un‟ingiustizia. Tira fuori i suoi aculei, fa l‟istrice. Senza coscienza del suo dovere,
vede solo i suoi diritti. Si dimostra senza difficoltà che la sua illusione è sbagliata (essere in un‟altra stanza
che quella dove si trova veramente). (AFADH.VII.91)
478. COLOMBA (ANIMALE, PACE)
479. COMBATTIMENTO
Dramma di dover sempre combattere contro l‟usura (olio sui denti), la morte. Aesc.
Rifiuta la lotta per nostalgia del tempo in cui la lotta non era necessaria. Tab.
Verb. rifiuta che l‟oggetto della speranza sia arduo, il frutto di un lavoro, di uno sforzo da fare, di una
lotta.
Incapacità di combattere, debole, non è all‟altezza di combattere il pericolo, non può resistere. Aster.
Carc. è contro la tirannia del padrone per osare esprimersi.
Peti. non è armato per il combattimento.
Ptel. passione fiera per combattere.
480. TRUCCO (ONESTO, INGANNO, IPOCRISIA, MENZOGNA)
Intolleranza alle bustarelle, trucchi e compromessi. Dros.
481. COMPIUTEZZA (SODDISFAZIONE, PIENEZZA)
Dio è beatitudine perché il suo atto intellettuale è perfettamente compiuto. Ang.
Per quanto si calchi nel suo vuoto senza fondo, non basta mai, non è mai pieno. Aeth.
482. COMMEDIA (RUOLO)
Considera il suo ruolo umano come una commedia non seria, indegna. Apis.
483. COMMEDIA (CLOWN, TEATRO)
Ride della sua partecipazione maldestra, crede di essere ad una commedia. Apis.
484. COMANDARE (DIRIGERE, ORGANIZZARE, SPONTANEO, VOLONTA‟)
Comanda e non vuole rendere conto a nessuno. Androc.
Perde la testa se non può più comandare, o se lo si comanda. Chel.
Perde il comando della ragione sul pensiero, il vegetativo. Vuole il dominio perfetto della ragione sui
pensieri e sulle emozioni, che essa comandi su tutto ciò che è in lui, come Dio con il Mondo. Ma l‟anima
non ha creato il corpo dal niente come Dio il mondo. Cimic.
Non può creare su comando ma solo spontaneamente. Olnd.
485. COME (RASSOMIGLIANZA, ORIGINALE, DIVERSO)
Perché non sono come tutti? Plat.
Io non sono come. Myric.
486. COMINCIARE (PASSO, CATALIZZATORE, STIMOLO, SCINTILLA, CAMMINO, RIPETERE)
Bisogna costringersi tutti i giorni e ricominciare ogni mattino, il riposo definitivo non può essere
raggiunto in una volta sola. Ars-h.
Comincia e non finisce. Inventare non basta per creare. Sabin.
Cattiva disposizione della volontà ad incominciare il lavoro. Soffre di dover fare lo sforzo di cominciare
a lavorare. Tarax.
Ogni inizio, nascita, entrata è difficile. Phyt.
487. PETTEGOLEZZI (MENZOGNA, NOVITA‟, PAROLA, FAMA)
Racconta tutti i pettegolezzi sulle sventure degli altri e ne è molto toccato. Sanic.
Malattia per la discrezione perché se riportiamo qualcosa di qualcuno è un po‟ possederlo. Lyss.
Attenzione ai pettegolezzi, ne possono fare anche su di me! Cocc.
488. COMUNE (BANALE, QUOTIDIANO)
Vuole muoversi nella nobiltà, nella grandezza, distanziarsi dal basso, dal comune. Hyper.
Colpevole quando cerca di usare il bene comune. Arg-n.
Vuole trovare la grandezza e la conoscenza uscendo dalla corrente dei comuni mortali. Brom.
Intolleranza a far parte dei comuni, della plebe. Caps.
Intolleranza a ciò che è banale secondo il suo spirito sublime. Ham.
Non ha avuto la disciplina ed il senso del bene comune né l‟attitudine che permette la coabitazione degli
individui orientati verso uno scopo comune. Apis.
Fa delle cose fuori dal comune, si sente la sorgente di tutto il genere umano. Ars.
489. COMUNITA‟ – COMUNITARIO (COLLABORARE, SQUADRA, SOCIETA‟, GREGGE,
FAMIGLIA FESTA)
Conosce le storie di tutti, fa l‟unità della comunità, ne è il centro, il sistema nervoso che trasmette, che
mette al corrente. Kalm.
Preoccupato di essere escluso dalla comunità / se ne distingue per la sua eccentricità. Form.
Vuole captare, eternizzare in godimento individuale il bene comune che è la comunione tra i membri
della comunità. Arg-n.
Come se fosse unico nella specie umana, non accetta la comunità nel genere umano. Phyt.
Grande senso di comunità. Apis.
490. COMUNITA‟
Prende per un contenimento insopportabile il fatto di dover accettare e mantenere i ruoli umani
particolari che gli sono dati dalla natura, Dio…per l‟espansione sua e quella della comunità. Apis.
491. COMUNIONE (INSIEME)
Familiarità per eccesso di comunione di cooperazione con l‟altro. Ran-b.
Felice quando ha potuto recuperare la coscienza di sé e di tutte le cose in una comunione e una
comprensione immediata con tutto ciò che lo circonda. Germ-met.
L‟amore è la comunione del pensiero, ma la perde con il padre, superiore, padrone. Vuole comunicare
attraverso l‟intelligenza. Crot-h.
Vuole essere in comunione con Dio attraverso l‟amore. Lach.
Assolutizza il supporto materiale della comunione personale. Anan.
Vuole entrare in comunione attraverso l‟offerta della sua opera perfetta. Lil-it.
492. COMUNICARE (RELAZIONE, CONTATTO, SCRIVERE, CHIAROVEGGENZA, INTUIZIONE ,
SPIEGARE, IMPREGNARE, INSEGNARE)
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, il loro sentire e come potersi collegare, adattare e
comunicare per riempire la sua missione. Helo.
Crede di avere qualcosa di così grande da comunicare che la parola umana è inadeguata a dirlo. Ha
invidiato la comunicazione di Dio: la rivelazione nella quale non c‟è bisogno di parole. Vuole
comunicare al suo profeta elevandolo verso di sé. Vuole comunicare attraverso l‟illuminazione. Il suo
discorso è inefficace, non possiamo comunicare. Bufo.
Aeth. lascia perdere gli adulti e si rapporta con gli handicappati, gli animali, i neonati con i quali la
relazione è vera, si capiscono… e che non si fermano sulle parole poiché il linguaggio è fonte di
incomprensioni. Vuole rimanere piccolo per mantenere la comunicazione diretta, cuore a cuore, della
quale ha nostalgia, che non fallisce mai.
Comunicazione in fusione con la natura. Choco.
Vuole scrivere la legge, la propria regola per liberarsi, anche a costo di ricorrere alla scrittura automatica,
movimento riflesso che non comunica più niente. Sphing.
Comunicazione pari a pari con Dio attraverso l‟amore. Lach.
Comunione di pensieri con Dio. Croth-h.
L‟altro non esiste quando invece la parola serve per comunicare! Paris.
Comunicare vuol dire perdersi, sfinirsi, perdere la propria identità. Con.
Vuole comunicare senza ricevere dalla realtà sensibile. Dulc.
Aveva qualcosa da comunicare agli altri ma non era illuminato. Voleva ricevere la conoscenza attraverso
l‟illuminazione e non attraverso il pensiero logico umano. Calc-p.
Vuole comunicare la conoscenza senza accettare la luce divina per il lavoro d‟acquisizione e di
comprensione. Ambr.
Non comunicazione con i suoi simili perché il corpo non si lascia più impressionare. Carb-an.
Non sopporta che gli altri comunichino tra di loro, né la loro conversazione. Zinc.
Accelerazione delle idee e delle associazioni, pulsione a comunicare. Lach.
Vuole essere la sorgente, il motore, e non subire, essere solamente il trasmettitore. Bor.
Tentativo di comunicare attraverso la sua attività. Lil-it.
Non può afferrare l‟unità di comunicazione di una frase. Viol-o.
Incomunicabilità totale di ciò che vive in un‟altra dimensione. Cann-i.
Impossibilità di comunicare con gli altri: ha rifiutato che l‟intelletto separato gli comunichi qualsiasi
cosa. Kali-p.
493. COMPAGNIA – SOLITUDINE (COMUNITA‟, SQUADRA, SOCIETA‟, ABBANDONO)
Vuole la solitudine per sbocciare senza gli altri, senza condivisione. Euph.
Non esiste da solo, fragile, instabile, calamitato dall‟altro che serve e valorizza, esiste solo come
minoranza e in alleanza. Mang.
Governa e conduce gli altri con la solitudine ed il successo del capo. Androc.
Vuole essere da solo con Dio. Am-c.
Vuole la compagnia perché si riconosca la sua eccellenza. Pall.
Ha rifiutato l‟esistenza ricevuta e mantenuta attraverso una compagnia vitale. Stict.
E‟ meglio restare da solo con i propri problemi che vedere la propria libertà intaccata dall‟aiuto di
qualcuno. Meny.
494. PARAGONE
Non sopporta il confronto: questo limita l‟ammirazione che ricerca. Lach.
Paragona esageratamente delle cose di ordini differenti. Cann-i.
495. COMPASSIONE
Compatisce molto su tutto, ma non fa niente. “E‟ terribile che la carne possa soffrire”. Carb-an.
496. COMPETENZA (CAPACITA‟)
497. COMPETIZIONE (VELOCITA‟, GERARCHIA, PARAGONE)
Competizione di reputazione con tutti, altrimenti perde il suo valore e si ricopre di detriti. Mag-m.
Spirito di competizione, vuole essere sempre e ad ogni costo il primo. Agar.
498. COMPLEMENTARIETA‟ (COMPOSTO, UNIONE)
La complementarità dei sessi e la necessità di generare è segno di corruttibilità. Kreos.
Complementarità tra corpo e spirito confusa con opposizione. Anac.
Rifiuto della necessità della complementarità per procreare. Lil-t.
Tra 2 complementari l‟interfaccia non è dolorosa. Ran-b.
499. COMPLETO (TOTALE, PARTE, COMPOSTO)
Dio, che non ha bisogno di nessuno perché è tutto in sé, non è completato da nessun altro. Puls.
Essere completo in divenire o dall‟origine? Choco.
Non finisce la frase che già pronuncia il prossimo pensiero e vuole completare la parte mancante della
precedente. Diosc.
Chiede poco perché vorrebbe essere completo. Vip.
Crede di essere completo attraverso la parte intellettuale dell‟uomo. Viol-o.
500. COMPLESSITA‟ (COMPOSTO, SEMPLICE, PUZZLE)
501. COMPLICITA‟ (CONNIVENZA, GIOCO)
502. COMPLIMENTO (CRITICA, RICOMPENSA, GRATITUDINE)
Non sopporta i complimenti perché le persone non conoscono la sua mediocrità. Germ-met.
Abbandona il suo lavoro se lo si guarda o gli si fanno dei complimenti prima che l‟abbia finito, perché
questo lo impegna e lo obbliga a fare bene di nuovo. Cact.
Accetta di più le critiche piuttosto che gli elogi. Olnd.
503. COMPOSTO17
– COMPOSIZIONE (PEZZO, PARTE, UNITA‟)
Si compone un “io” sociale da mostrare senza vergogna. Germ-met.
Paura ossessiva della separazione delle sue componenti. Alum.
Problema delle consistenze diseguali (costanza che fa perseverare con fermezza contro la difficoltà che
proviene dagli ostacoli esterni) del composto umano, soprattutto tra carne e spirito. Ferr-p.
Vuole la semplicità per non essere sottomesso alla frattura corpo – spirito. Nicc.
Rifiuta la sua condizione di soggetto composto. Kali-s.
Non possiamo essere uno e composto nello stesso tempo. Non ha accettato che la sua unità sia fatta di
composti. Bapt.
Crede che la salute non venga dal proprio composto ma dall‟anima. Sabad.
Non sopporta questo corpo che gli ricorda la sua dualità di composto sostanziale18
con il suo spirito,
vuole essere solo spirito puro, o solo corpo. Anac.
Vorrebbe il composto autonomo ed incorruttibile. Thuj.
Rifiuta la natura umana, fatta del complesso corpo e spirito. Ham. 17
COMPOSTO: dal latino “componere”, mettere insieme. 18
COMPOSTO SOSTANZIALE: Ciò che, pur essendo un insieme di parti, esiste in sé.
Rifiuta al natura umana di conoscere per composizione. Viol-o.
Non fa più legami tra le cose, tutto è scomposto in elementi. Puls.
504. CAPIRE (SENSO, CONCETTO)
Accettando le domande senza voler assolutamente capire possiamo entrare nelle risposte. Olnd.
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, il loro sentire e come potersi collegare, adattare e
comunicare per riempire la sua missione. Helo.
Non lo capiamo, non può esprimersi veramente e totalmente attraverso una parola troppo povera. Viol-o.
Con gli handicappati, gli animali, la relazione è vera, ci si capisce. Aeth.
Preoccupato di essere amato così com‟è, introverso che si esamina costantemente per scoprire la propria
imperfezione, immerso nei suoi pensieri senza riuscire a capirsi. Germ-met.
Vuole capire senza i sensi: fame senza desiderio di mangiare. Elaps.
Capisce gli animali e le piante. Choco.
Vuole capire senza dover sentire o vedere, senza usare i suoi sensi esterni per conoscere e capire gli altri.
Elaps.
“Capirsi, avere un insieme di vedute”. Ha sempre bisogno di un‟evidenza per andare avanti. “Se non
capisco, allora non mi interessa”. Crot-c.
Si ha l‟impressione che non recepisca ciò che gli si dice. Arg-met.
Vorrebbe la contemplazione senza alcun lavoro di comprensione per verificare l‟intuizione. Cann-s.
Vuole essere capito istantaneamente, anche con mezze parole: eiaculatore precoce a parole, il primo
getto dovrebbe essere sufficiente a fecondare, comunicare attraverso l‟illuminazione lo spirito del suo
interlocutore. Bufo.
Rifiuta la condizione umana di comprendere attraverso il corpo. Sabad.
Vuole capirsi da solo, non attraverso la vicinanza con gli altri. Chel.
Vuole capire la legge attraverso la sua propria saggezza. Nit-ac.
Non può capire o accettare ciò che non è spiegato. Alum.
Nessuno può capire il suo problema. Lil-t.
Solitudine, perché gli altri non possono capire ciò che sto vivendo. Cann-i.
Non può capire o credere in ciò che non è provato, “bisogna essere chiari, essere il più precisi possibile
per essere capiti bene”. Coloc.
Persuaso che non capirà. Ptel.
Crede che il suo pensiero non sarà capito. Viol-o.
505. COMPROMESSO (TUTTO O NIENTE, TRUCCO)
Nessun compromesso con la morale, la coscienza. Dros.
Nessun compromesso. Hep., Nux-v.
506. CONTO
Vorrebbe poter uccidere e resuscitare suo marito tutti i giorni: essere onnipotente e non dover rendere
conto a nessuno. Androc.
507. CONTARE
Tutto conta, ma si sente sempre di troppo, crede di non contare, non fa parte del progetto degli altri.
Phys.
Conta gli oggetti: aver contato significa possedere. Vip.
508. CONTARE SU (APPOGGIO, AIUTO)
“E‟ meglio contare su di sé che riposare sugli altri”. Clem.
Egoista sul quale non possiamo contare. Mag-s.
509. CONCENTRAZIONE
Cerca il piacere concentrandosi su sé stesso (ombelico, ruota), nessuna apertura verso gli altri. Diosc.
Ha mancato al suo dovere per disattenzione, per mancanza di concentrazione. Cycl.
Spirito vuoto quando vuole concentrarsi. Olnd.
Non può concentrarsi sul mezzo talmente pensa allo scopo. Ptel.
510. CONCETTO
Esige che oltre al concetto portato dalle parole l‟interlocutore riceva tutta l‟emozione che vi è posta.
Viol-o.
511. CONCEPIMENTO (GENERARE)
Non sopporta il periodo tra il concepimento e la creazione. Lil-t.
Tutto il mio piacere è il concepimento, con tutta la catena fino alla realizzazione. Dig.
512. CONCETTI (CAPIRE, SENSO)
Il corpo ed i sensi sono necessari all‟elaborazione dei concetti che saranno emessi dalla parola. Paris.
513. CONCILIARE (RICONCILIARE, MEDIAZIONE)
514. CONCLUSIONE (FINIRE)
Vuole riflettere e vedere in fretta il risultato dell‟azione, vedere dove va, essere efficace e concludere
rapidamente. Plan.
515. CONCORDIA (ACCORDO)
Desidera una concordia assoluta tra tutti gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo,
elementi della famiglia, che vorrebbe sempre riunire, vedere che si intendono bene. Bapt.
516. CONCRETO-ASTRATTO (CONCLUSIONE, SPIEGARE, IMMAGINARE, MATERIALE,
SPECULARE, PRATICO, RISULTATO)
Non può riflettere e pensare a partire da ciò che riceve dall‟esterno, impossibilità di riflessione astratta.
Plan.
Bothr. disprezza la necessità dell‟intelligenza di astrarre a partire dai doni sensibili..
Velocità d‟astrazione. Rifiuta i limiti della ragione umana, troppo lenta ed incerta per afferrare la verità
con un semplice sguardo. Acon.
Deve rassicurarsi sull‟astratto, sulla fragilità della sua incarnazione attraverso delle spiegazioni concrete.
Alum.
Non può trovare piacere senza la concretizzazione dei suoi progetti. Dig.
Non sta bene nel concreto ma sta bene nell‟immaginario. Olnd.
Offeso di dover entrare in contatto per conoscere, di essere sottomesso alla conoscenza pratica e non
solamente speculativa. Ran-b.
Non può concretizzare i suoi piani a causa degli altri che glielo impediscono. Chin.
(…?) ed i corpi concreti sono da studiare perché il pensiero e la conoscenza non sono la sua sostanza.
Kali-c.
517. CONCUPISCENZA19
(DESIDERIO, SENSI)
518. CONDANNARE (RICOMPENSA, GIUDICARE)
Condannato a non ricevere l‟amore. Lach.
Sensazione di condanna e di mediocrità, come colpevole di qualche azione nota agli altri, come se non
potesse guardare qualcuno in faccia. Cob.
519. CONDIZIONE-CONDIZIONAMENTO
Vuole arrivare ad una pace attraverso l‟organizzazione delle condizioni esterne. Euph.
Totalmente condizionato dall‟educazione, per salvare le apparenze, conformarsi sempre alle opinioni
degli altri. Carc.
Non accetta la sua condizione umana ed i suoi fastidi fisiologici. Cham.
19
CONCUPISCENZA: propensione a godere dei beni terreni. Desidera i piaceri sensuali.
La sua esistenza è condizionata dalla presenza dell‟altro. Stict.
Rifiuta il suo condizionamento umano di tempo e di luogo e vorrebbe esserne indipendente. Gli altri lo
vedono solo per la sua funzione, quando invece vorrebbe una relazione dove lo si ami per quello che è,
come il cavaliere è atteso ed amato incondizionatamente dalla sua bella quando è assente. Merc.
Conoscere il mistero delle cose non è condizione sine qua non di vita. Verat-v.
520. CONDOTTA (GUIDA, ORGANIZZARE)
Rifiuta di essere condotto ciecamente e docilmente da colui che vede bene e sa ciò che è buono per lui,
quindi crede che morirà quando non vedrà più. Acon.
Vuole portare e non subire la danza del piacere. Kreos.
Non ha delle direttive nelle sue azioni, non può quindi darle al suo personale. Stann.
Ars. governa la vita degli altri socialmente, moralmente, politicamente.
Vuole condurre la sua vita, si difende dall‟essere guidato seguendo i suoi piani e progetti nei quali si
integra ricavandone una missione. Chin.
Conduce le mandrie. Hyosc.
Vuole condurre lui la sua vita verso la felicità che sogna. Aster.
521. CONFESSIONE (SEGRETO, PECCATO)
Peccato che lo distacca da Dio, vuole confessarsi. Thuj.
Confessione involontaria, costretta. Am-c.
522. FIDUCIA (IPOCRISIA, INGANNO, PETTEGOLEZZO, SEGRETO, VERITA‟)
“Fidatevi, sono dei vostri”. Cupr.
Elimina le preoccupazioni superflue, vive tranquillo nella fiducia in Dio. Carbn-s.
Ricevere da Dio una luce parziale che implica fiducia ed obbedienza, volendo fare a meno di un
superiore. Ptel.
Impressione di essere stato ingannato. Controlla tutto, non bisogna toccare le sue cose, verifica per non
essere ingannato, non si fida. E‟ stato mal consigliato dai suoi amici. Non si fida di quello che dovrebbe
succedere automaticamente in lui. Ruta.
Ha sempre paura che il suo corpo gli giochi degli scherzi, anche quando va tutto bene. Stann.
Non può fidarsi del futuro a partire dai fatti attuali. Spig.
Non potendo ricordarsi di quello che avrebbe dovuto fare, ha paura di non averlo fatto. Non sa se ha fatto
realmente o se ha solo pensato di fare qualche cosa. Calad.
Ogni fallimento è terribile e lo fa dubitare sulla bontà del mezzo scelto, oscillare tra gli estremi. Croc.
Mette in dubbio oppure vuole parlare e dire cose che non conosce su qualcuno / intolleranza che si metta
in dubbio la sua risposta. Non si fida più degli altri. Mosch.
Mancanza di fiducia nei suoi movimenti volontari per passare all‟azione. Ang.
Ha tradito un amico. Elaps.
Dros.: diffida di tutti, non può aver fiducia in questa gente cattiva.
Non possiamo mai fidarci di ciò che crediamo, vediamo, sentiamo, prevediamo di qualche cosa. Sars.
Fiducia reciproca perduta per il tradimento di un segreto / potremmo estorcergli il suo segreto. Am-c.
Fiducia (…?) la sua slealtà verso un amico, impostore. Aur.
Ha perso fiducia in questa umanità folle che lo terrorizza. Cic.
Lo si inganna quando invece vorrebbe fidarsi, e lo tradiamo se parliamo di lui davanti a lui. Ph-ac.
Malfidente, paura che lo si imbrogli, lo si prenda per un ingenuo, un innocente. Hyosc.
Non riesce a lasciarsi andare con fiducia per poter donare. Bor.
Deve obbedire nella fiducia perché non può sapere tutto. Viol-o.
Non ha fiducia nella percentuale di provvidenza che dovrebbe assicurargli la sicurezza. Bry.
“Lei è la sola persona di cui mi fido” / non si fida di nessuno, soprattutto dei medici. Non può credere
negli uomini né nella Bibbia, perché sono gli uomini che l‟hanno scritta. Iod.
523. CONFIDENTE (ASCOLTA) (“SYMPATHETIC” nel repertorio)
524. CONFINARE
Prende per un contenimento insopportabile il fatto di dover accettare e mantenere il ruolo umano che gli
è stato dato dalla natura, Dio…per l‟espansione sua e quella della comunità. Apis.
525. CONFERMARE (AVALLO, DIRITTO, ACCORDO)
L‟istinto, infallibile, trasmette senza parole, senza dover essere confermato dal ragionamento. Aeth.
Rifiuta un‟autonomia partecipata, Crot-h. non sa mai se partecipa alla luce, ha bisogno di conferme.
526. CONFERMARE
Dio è potente senza ostacoli da vincere o con altri che lo devono confermare, senza risorse necessarie.
Agn.
527. CONFLITTO
Perdona tutto perché non sopporta il conflitto. Aster.
Ha perso l‟amore a causa di un conflitto con i suoi prossimi. Ant-c.
Litiga con dei congiunti: Crot-h., Ferr.
528. CONFORMARE (MODELLARE, ADATTARE)
529. COMODITA‟ (CONSENSO, PIACERE, LUSSO)
Fatica a trovare la felicità nell‟equilibrio di una tenera comodità. Sterc-se.
Il suo luogo è una casa confortevole. Borax.
Circondato da un mondo caotico ed ostile, imperfetto, non comodo che detesta come ciò che lo circonda.
Merc.
Perde un posto suo sicuro, intimo e comodo a causa degli altri. Nat-p.
530. CONFRONTO
Confronto = guerra. Ran-b.
531. CONFUSIONE
Si confonde con l‟ambiente, gli altri, si modella… Carc.
532. CONIUM MACULATUM: Rifiuta l‟altro che vuole aiutarlo, rifiuta l‟intervento, la partecipazione di
Dio nell‟atto creatore dell‟uomo. Sensibile alla condizione passiva dell‟uomo che riceve la materia. Vuole
creare l‟altro senza Dio, fare da solo, essere il padrone e non l‟operaio, creare a partire da niente, senza dover
portare il feto in sé. Ha rifiutato di avere un altro dentro di sé, quando invece la massima dignità dell‟uomo è
nell‟accettazione della sua cooperazione alla creazione. Non ha accettato di essere il secondo per paura di
perdere la sua sostanza quando dovrebbe donare sé stesso. Si è rifiutato di collaborare. La relazione significa
perdita di autonomia, implica un dono che Conium vive come un‟amputazione, la relazione è rivale della
sostanza (autonomia dell‟essere). Donna mascolina che combatte l‟altro sesso invece di completarlo,
amazzone per la quale l‟uomo è solo un inseminatore. Allergico alle date e agli anniversari. Aggravato dalla
continenza perché non ha più il modo di dominare l‟altro. Per lui la libertà consiste nel dominare, avere il
potere di punire. Vuole prendere e maltrattare quelli che passano alla sua portata. Paura che tutto ciò che
dona non significhi perdita della sua vitalità. Chiaroveggenza. Avendola rifiutata, è punito non potendo più
trovare nessun valore nella collaborazione. (AFADH, MS.X90)
533. CONOSCERE (SEGRETO, SCIENZA, SAPERE, SAGGEZZA)
Rifiuta l‟uso della razionalità nel senso che la conoscenza produce un cambiamento, non vuole ascoltare
le spiegazioni. Sol-t-ae.
Vuole conoscere prima la risposta. Phos-ac.
Riconoscere implica l‟esperienza, che implica lei stessa il tempo. Cedr.
Bisogna che il mio punto di vista, per rendere veramente conto dell‟oggetto, sia sottomesso ad un criterio
di verità che non è solo il mio, che la luce che proietto sull‟oggetto non ne falsi la conoscenza. Euphr.
Può trasmettere, apportare tutta la conoscenza poiché ne è la fonte, non ha ricevuto niente dall‟esterno.
Signor so tutto io. Dulc.
Essere colmato dalla sola unione delle conoscenze, l‟attività dell‟intelletto che gioisce di ciò che
possiede già: l‟intelligenza gira in tondo su sé stessa, senza essere disturbata dallo sconosciuto. Arg-met.
Volendo una conoscenza immediata del valore attraverso l‟inconscio, è disturbato dalle sue passioni.
Ign.
Tutti gli oggetti d‟amore si impongono ai suoi sensi senza possibilità di scelta, se rifiuta di dover
conoscere e giudicare per amare. Raph.
Crede che la sua realtà sia nota agli altri, quando invece solo Dio ci conosce ancora meglio che noi
stessi. Cob.
L‟uomo deve avere il coraggio di accettare che non si conosce totalmente come Dio, ma si deve
esplorare costantemente. Samars.
Vuole conoscere tutto per farsi riconoscere, elevarsi davanti agli altri. Aloe.
Vuole abbracciare attraverso il pensiero senza percezione sensibile, desidera donare una conoscenza
immanente e non appresa. Non sopporta che gli sia nascosta una conoscenza chiara per qualcun altro, di
ricevere il risultato dell‟elaborazione dell‟altro. Elaps.
La cattiva interpretazione deriva da ciò che possiamo conoscere solo sfiorandolo. Sanic.
Perde la ragione se vuole essere in atto di conoscenza di tutto. Ind.
Voler essere attirato solo da questa conoscenza interiore che è l‟estasi. M-aus.
La conoscenza di ciò che conviene fare lo affonda. Invidia un‟intelligenza perfetta sempre in atto che
dona la vita eterna e perfetta. Psor.
Non vuole donare questa conoscenza che gli permette di restare superiore. Grat.
Conosce ciò che sentono le piante, gli animali. Choco.
Vuole conoscere da solo invece di credere. Alum.
Si attiene alle condizioni essenziali iniziali della conoscenza sensibile: eccitandola, l‟eccitazione e la
sensazione. Murx.
Vuole conoscere e trasmettere attraverso l‟illuminazione, senza spostamento, attraverso il procedimento
logico. Calc-p.
Orrore di non conoscere , vuole vedere il fondo e ciò che la superficie nasconde. Cench.
Aloe vuole conoscere tutte le conoscenze, riempirsene.
Vuole correre solo verso un bene già sperimentato. Vip.
Attraverso la sua grande memoria vuole conoscere ciò che gli serve per prevenire ogni sorpresa. Gels.
La scienza infusa non esiste, se vuoi conoscere lavora. Sul-ac.
“Scienza, distanza, lacrime”: volendo avvicinarsi troppo, conoscere totalmente l‟intimo attraverso le
parti, l‟essenza si perde. All-c.
Il maestro spinge il discepolo a raggiungere lo scopo e capire, ma non crea la conoscenza. Vuole essere
la sorgente della conoscenza: “ho tutta la conoscenza in me e la posso comunicare, senza bisogno di
realtà”. Rifiuta la conoscenza perché non viene da lui. Dulc.
L‟uomo non può conoscere gli oggetti da solo, attraverso la sua essenza. Lac-f.
Respinto da suo padre per aver voluto una conoscenza alla quale non ha diritto, senza fare riferimento a
lui. Crot-h.
Vuole vedere e conoscere senza intermediari tra l‟intelletto e l‟oggetto, in puro spirito. Asar.
Vuole la conoscenza per insegnare, senza trovarla attraverso il lavoro dell‟intelletto alla luce di Dio.
Rifiuta la conoscenza in quanto rischiaratrice. Ambr.
Vuole incorporarsi, possedere Dio per conoscerlo. Hyosc.
Non si riconosce più, perde il suo scopo, perché vuole essere lui l‟ultimo oggetto della conoscenza. Chel.
La realtà delle cose non è totalmente in ciò che ne percepisco. Sars.
L‟animo umana deve essere unita al corpo per poter conoscere. Sabad.
Crede di poter diventare Dio attraverso la conoscenza di Dio, quando invece la conoscenza di qualcosa
non significa essere questa cosa. Olnd.
Per conoscere bisogna ricevere. Am-c.
Vuole la conoscenza immutabile. Conoscere i futuri contingenti. Mang.
Cerca la conoscenza di se uscendo dal suo corpo. Pyrrhus.
Vuole la conoscenza senza che questa sia portata dall‟amore, e diventa incapace del sentimento d‟amore
/ possiede la conoscenza ma non la può usare perché vuole conoscere ciò che non può / vuole conoscere
per accettare di amare, non accetta di amare Dio senza conoscere tutto di Lui / dovrebbe accettare
l‟amore di Dio nonostante la sua perdita di mistero. Crede di amare se conosce completamente. Sep.
L‟invidia della conoscenza divina, che non ha bisogno di passi di avvicinamento, lo fa cadere nella
condizione animale, di cane, che può camminare con sicurezza nell‟oscurità. Stram.
Soffre di dover apprendere la realtà attraverso i propri sensi per conoscerla, e di non poterlo fare
solamente attraverso l‟intelletto e la logica, attraverso il suo pensiero analitico. Colch.
Non può seguire ciò che viene da lui, avere bisogno dei suoi sensi, del suo corpo per conoscere. Anac.
Si identifica con ciò che vuole conoscere. Lyss.
Invidia una capacità immediata di conoscere senza dover comparare, cercare. Intolleranza che lo si
conosca completamente / dice che non è stato esaudito se la risposta che ha trovato da solo alla sua
domanda lo delude. Soffre di dover considerare il futuro solo attraverso le sue cause. Vorrebbe la
sicurezza conoscendo tutto nello spazio. Ph-ac.
Rifiuta la conoscenza attraverso i sensi, vorrebbe che la conoscenza fosse la sua sostanza, quando invece
il corpo è lo strumento dello spirito. Kali-c.
Vuole conoscere ciò che l‟altro o lui stesso diventeranno, a quale fine soffriamo. Cocc.
Conosce le cose misteriose, nascoste, tutto gli sembra chiaro. Verat-v.
Il valore della provvidenza è la capacità di conoscere il futuro, non possiamo prevedere senza questo.
Calc.
Vuole essere proporzionale a Dio nella sua conoscenza della verità. Lach.
Non può arrivare alla conoscenza attraverso il pensiero discorsivo. Kali-i.
534. CONNESSIONE (CONTATTO, SCINTILLA,FUSIBILE, RELAZIONE, STIMOLO)
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, il loro sentire e come potersi collegare, adattare e
comunicare per riempire la sua missione. Helo
Rifiuta che le cose siano fatte di elementi che possono sconnettersi. Che l‟opera dell‟intelligenza si
faccia in connessione con delle altre, tra le quali quella di Dio che mantiene solidamente insieme tutte le
creature. Peccato che lo sconnette da Dio, vuole confessarsi, per mantenere ad ogni costo le connessioni
che la minima aggressione potrebbe sconnettere. Thuj.
535. CONNIVENZA (GIOCO, PAROLA)
Solo l‟intelletto vale e la sensualità dell‟intellettualità che permette la connivenza. Affascinato
dall‟intelligenza, la relazione di connivenza verbale con l‟altro. Berb.
536. CONQUISTA (PRODEZZA)
Non si alza, impossibilità di subire l‟attrazione della fine, di intraprendere la sua conquista. Nuph.
537. COSCIENZA (MORALE, BUONO, NARCOSI)
Perfezione, ordine, pulizia, nessuna grinza, tutto è dominato, cosciente, niente gli sfugge. Samars.
Paura della narcosi e di addormentarsi: non potrà risvegliarsi, perderà l‟intelligenza e la coscienza. Aeth.
La condizione necessaria allo sviluppo della nostra coscienza è la perdita dell‟istinto, e Aeth. avrebbe
voluto tenersi entrambi! Vorrebbe la perfezione: dell‟istinto animale e dell‟intelletto cosciente umano.
Felice quando ha potuto recuperare la coscienza di sé e di tutte le cose in una comunione e una
comprensione immediata con tutto ciò che lo circonda. Germ-met.
Condizione di catalessi, o paralisi con piena coscienza: Grat., Cur.
Prende coscienza di qualcosa che bisogna esprimere, come uno sbocciare. Hydrog.
Congelato, tetanizzato o catalettico con piena coscienza (A: una condizione catalettica con coscienza
perfetta): ciò che attira è irraggiungibile. Grat.
Coscienza dei suoi automatismi fisiologici. Cann-i.
E‟ la coscienza morale della società. Caps.
Ha una buona coscienza in confronto agli altri che sono cattivi. Dros.
Coscienza personale indipendente da Dio, coscienza da giustificare piuttosto che rapportarla al reale.
Crot-h.
Basa la sua coscienza su ciò che ha visto dalla sua finestra. Chel.
538. CONSIGLIO20
(AIUTO, APPOGGIO, DIRETTIVA, ORDINE, PARERE, GUIDA)
Desidera la condizione di agire efficacemente senza nessun consiglio. Zinc.
Porta consiglio, conosce tutto e mette in relazione. Kalm.
Offeso, confonde consiglio e suggerimento, che orientano la sua vita verso un‟altra fine che sé stesso. Lo
si ingiuria mostrandogli la sua immaturità. Dio opera tutte le cose su consiglio della sua volontà (Efes
1.11). Helon.
Afferma la sua indipendenza nello scegliere ciò che vuole fare, senza il consiglio di nessuno. Alum.
Non devo ricevere consigli da nessuno, conosco le mie responsabilità. Aloe.
Rifiuta ogni consiglio per essere libero. Meny.
Collera terribile quando gli si da un consiglio, offesa alla sua infallibilità. Iod.
Bisogno di consigli. Arn., Cham.
Cattivo consiglio ricevuto da un amico. Helon., Iod., Ruta.
Intolleranza ai consigli. Helon.
Ha fatto qualcosa di male, triste, ma sono i suoi amici che l‟hanno ingannato, mal consigliato, e non si
fida più di loro. Ruta.
Non vuole consigli, esigente verso sé stesso, vuole imporsi. Agar.
539. CONSENSO
Bisogno di consensi, assensi da parte degli altri, intolleranza alle opinioni divergenti. Il “punto di vista”.
Crot-h.
540. CONSENSO (ACCORDO, ACCETTARE)
Non vuole consentire senza discutere, rifiuta la fede, vuole vedere più che credere. Alum.
Fa il suo dovere solo se può acconsentirvi liberamente. Aloe.
E‟ un atto della sua volontà ma è anche accettare, rispondere ad un appello esterno. Rhod.
541. CONSEGUENZA
Non faccio più niente, qualsiasi cosa faccia rischio di subire o di far subire le conseguenze a qualcuno.
Si ritira e non si prende nessuna responsabilità. Cupr.
542. CONSEGUENTE (RISULTATO, AUTENTICO)
543. CONSERVA (TENERE, ECONOMIA, PROVVISTA)
544. CONSERVARE-CONSERVATORE (TENERE, DEGRADARE, CAMBIAMENTO, DIVENTARE,
MANTENIMENTO, MOVIMENTO, PROGRESSISTA)
Conserva tutto ciò che può essere utile più tardi, con la collezione, possiede già tutto il suo bene futuro.
Vip.
Avrebbe voluto che il suo corpo fosse conservato, come se fosse più facile credere alla resurrezione
finale per un cadavere intero conservato in buono stato che per delle ossa disseccate. Helo.
Desidera della carne affumicata: come per guadagnarsi la conservazione della propria carne? Kreos.
Vuole mantenere la situazione, desidera solo ciò che conosce, evita il cambiamento. Calc-f.
Vuole conservare la continuità, la regolarità di tutto. Nicc.
Rifiuta il potere conservatore di Dio su di lui. Vuole essere ammirato per la sua capacità di conservare la
vita degli altri. Nat-m.
Non ha saputo conservare l‟integrità sua o degli altri. Arn.
Dittatore per conservare la società abituale. Merc. (GK)
Rifiuta di essere sotto la protezione dell‟ordine e del potere conservatore di Dio, si consuma, si disgrega,
non si conserva. Ars.
545. CONSIDERARE (STIMA, PETTEGOLEZZO, RISPETTO, FAMA)
20
CONSIGLIO: Frutto dell‟esperienza che devo donare al mondo?
Nessuna considerazione per gli altri: “asympathetic” perché mostrandosi duro non si abbassa alle
manifestazioni carnali indegne. Staph.
546. CONSEGNA (OBBEDIRE, COMANDARE)
Obbedire al comando oppure voler combattere secondo la propria riflessione personale senza nessun
altra consegna. Ptel.
547. CONSISTENZA (DUREZZA, MORBIDEZZA, RESISTENZA)
Perde la sua consistenza, è in gelatina. Eupi.
548. CONSONANZA (ACCORDO, ARMONIA)
Vuole mettere tutto in consonanza. Nat-c.
549. COSTANZA (EQUILIBRIO, CAMBIAMENTO, MUTABILITA‟, EVOLUZIONE)
Dio, non essendo attaccato né dal tempo né dalla materia, non si deve distaccare da niente per accettare il
rinnovamento, confuso con la sostanza. Castor-eq.
550. COSTITUZIONE (FISIOLOGIA)
Intolleranza ai suoi limiti umani di costituzione. Sil.
551. COSTRUZIONE (ARCHITETTO, STABILITA‟, ASSEMBLARE, DIVIDERE, PEZZO)
Deve innanzitutto costruire il suo essere prima di poterlo diffondere. Diosc.
Attraverso la sua intelligenza costruisce ed assembla degli elementi disparati. Per lui tutto prende
coesione e si muove nell‟obbedienza, è il centro a partire dal quale tutto si costruisce. Thuj.
Tutto esce da lui prima di essere assimilato, prima che ci sia stata una costruzione ordinata. Diosc.
Costruttore: Bapt.
Distrugge ciò che ha fatto di bello. Olnd.
Distrugge per ricostruire e governare il mondo. Ars.
Distrugge chi gli sta intorno, il suo ambiente, il suo lavoro. Merc.
Architetto epicureo. Sarr.
552. CONTATTO (LEGAME, RELAZIONE, COMUNICAZIONE, SCAMBIO, CONVERSAZIONE,
PETTEGOLEZZO)
Desidera un contatto profondo con il suo prossimo. Nat-c.
Vuole arricchire il suo pensiero con il linguaggio, ma senza che sia a contatto con l‟altro. Stict.
Paura che la comunicazione interpersonale fallisca. Gli animali ricevono da Dio la conoscenza perfetta
senza bisogno di lavoro, attraverso un contatto infallibile, e lui invece no. Aeth.
Deve accettare di dover prendere coscienza di sé grazie al contatto con “l‟altro”. Sanic.
Amicizie puramente spirituali, talmente imprigiona, rinchiude i suoi sentimenti per il fatto che tutte le
sue passioni sono viste come cattive, nessun contatto con i suoi sentimenti / molto cosciente dei suoi
organi e dell‟ambiente. Germ-met.
Deve ritrovarsi, perché il lavoro gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
La cattiva interpretazione deriva da ciò che non possiamo conoscere solo sfiorandolo. Sanic.
Preoccupazione che il contatto subito una volta lo insudici e macchi definitivamente. Faba-v.
Vuole attingere l‟energia vitale a contatto di quelli che ne hanno. Contraddizione tra il desiderio di
fuggire e allontanarsi dalla realtà esterna e la necessità del contatto fisico: essere tenuto, aggrapparsi.
Sang.
Paura di essere toccato, perché prende coscienza del suo corpo. Vuole un vero contatto con l‟esterno,
non solo quello permesso dai sensi. Kali-c.
Fugge il contatto reale. Mag-s.
Attiva i contatti personali, mette in relazione. Kalm.
Ciò che è altro è sorgente di contatto doloroso. Intolleranza a tutte le superfici di contatto che gli
ricordano la sua non continuità con l‟esterno, la sua necessità di conoscenza pratica. Ran-b.
Bisogno di contatto fisico con l‟amato. Spong.
Vuole agire in rapporto a sé stesso, senza contatto né contesto, tutti i punti di contatto tra i tessuti
soffrono. Stict.
La necessità di incontro e contatto significa decadenza della sua perfezione. Kreos.
* Il contatto fisico = mancanza di rispetto. (LTA)
553. CONTEMPLARE21
(AMMIRARE, VENERARE, YOGA)
Privato della contemplazione e obbligato all‟occupazione costante. Ars.
Mentre faccio yoga domino il pensiero, non sento più il mio corpo. Vuota contemplazione. Ambr.
Contempla la sua creazione immaginaria, senza cercare la realtà. Olnd.
Disprezza gli atti inferiori, cade nella contemplazione vegetativa davanti agli alberi e ai fiori.
Intolleranza al sole: gli ricorda che bisogna crescere per pervenire alla vera contemplazione umana. Sel.
554. CONTENERE (ABBRACCIARE, CONTROLLO)
Dio è infinito, contiene tutti gli esseri, e niente esiste fuori da lui. Bov.
Rifiuta di essere contenuto in un qualsiasi luogo: dall‟amore, dai demoni, dalle passioni… Plat.
Tutto ciò che potrebbe dilatarsi è contenuto in una gabbia di ferro. Cact.
Desiderando un corpo infinito, fa fatica a contenersi. Glon.
555. NARRATORE (STORIA)
Grande talento di narratore. Kalm.
556. CONTESTO (RIFERIMENTO)
Non c‟è scorrimento, ma “fermo immagine”, ciò che fa perdere il loro senso agli avvenimenti, ai
personaggi. Parla, urina, soffre, vede goccia a goccia, senza contesto. Cedr.
Vuole agire senza contatto né contesto. Stict.
557. CONTINGENTE22
(CASO, SCELTA, DESTINO, FATALITA‟, NECESSARIO)
Vuole evitare il contingente evitabile attraverso la sua vigilanza. Gels.
Vuole conoscere i futuri contingenti attraverso una conoscenza immutabile. Mang.
Vorrebbe eliminare la contingenza dalla sua deliberazione, che non ci sia alcun rischio d‟errore nel
mezzo scelto, quando invece dovrebbe rimettere questo rischio alla provvidenza. Naja.
L‟ubriachezza del desiderio rende insopportabile la contingenza. Aster.
Elimina le contingenze conoscendole. Calc.
Elimina le contingenze accumulando con il lavoro, premunendosi. Bry.
Ne uscirò con la messa in opera di tutti i mezzi a disposizione. Stann.
Sono infallibile nella scelta dei buoni mezzi. Nat-s.
558. CONTINUO (VIOLINO, DURARE, COMPLETARE, CAMBIARE, INTERROMPERE,
MUTABILITA‟, PERSEVERARE, SEGUIRE, FLUSSO)
Illustrazione della continuità degli appunti, che gli manca completamente nella parola, nel pensiero… Il
violino che gli ricorda la continuità che lui non ha. Viola.
Aggiusta al meglio per assicurare la solidità, la continuità tra i pezzi. Thuj.
Ama l‟urgenza e le rapide successioni, delle situazioni transitorie, non la routine. Plan.
Interrompe la continuità delle sue azioni, perché non vede il bene in ciò che ottiene, perché non è ancora
il bene totale. Vuole trovare in sé la continuità, non fare delle scelte parziali. Bism.
Vuole la conoscenza dello spazio e del tempo nella loro continuità, nel loro svolgimento, è punito dalla
precarietà, dal transitorio, dal cambiamento. Nicc.
Il tempo, l‟alternanza dei cicli segnano la sua degradabilità. Cadm.
Solo un‟attività tranquilla e continua lo appagano. Iris.
La materia non permette la continuità che vorrebbe. Anan. 21
CONTEMPLAZIONE: Meta: stato dello spirito che si assorbe nella conoscenza di un oggetto intelligibile:
contemplazione della verità. Teol: stato mistico consistente in una visione diretta di Dio o delle cose divine. 22
CONTINGENZA: dal latino “contingere”, succedere per caso. Eventualità, ciò che può succedere o no, che
non si può prevedere. Opposto: necessario.
Rifiuta la continuità dell‟universo, di essere fatto della materia degli altri, essere integrato in un ciclo.
Vorrebbe essere generato da Dio. Ambr.
Intolleranza a tutte le superfici di contatto che gli ricordano la sua non continuità con l‟esterno. Ran-b.
Vorrebbe un‟espansione continua, e non ritmica che lo rinchiude. Glon.
559. CONTINUARE (INERZIA, SLANCIO)
Fiducia illusoria che tutto continuerà sempre come adesso. Nicc.
Una volta lanciato, preso il ritmo, vuole continuare (collera se interrotto, se lo si disturba, sordità > dal
rumore). Graph.
560. CONTORNO (LIMITE)
Forte percezione di tutto un mondo interiore nascosto, rinchiuso in sé, e sente l‟urgenza di esplorarne
ogni contorno. Samars.
561. CONTRAZIONE
Non può sbocciare, ricevere né tenere l‟aria in sé con una contrazione, spasmo. Mosch.
Vive come una contrazione il fatto di essere in un corpo ritmato e non continuo. Glon.
562. COSTRIZIONE (LIMITE, OBBLIGARE, EDUCAZIONE, CONVENZIONE, ADDESTRARE,
DOMARE, PADRONE)
Non vuole essere obbligato a fare da nessuna costrizione (fisica, psicologica, sociale) sulla sua volontà:
ha voluto fare solo per pura bontà. Cob.
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia … anche a costo di costringere gli altri. Apis.
Rifiuta di essere costretto dal passato. Cact.
Non ci possiamo superare da soli, ci vuole una guida, accettare di essere costretti per crescere, sviluppare
le nostre qualità. Lac-e.
Prende il confronto per una costrizione, quando invece potrebbe progredire verso la sua perfezione
accettando di essere una cosa sola con l‟attrezzo. Ran-b.
Le costrizioni sociali, l‟asilo, mantengono Thuj. nel corpo sociale.
563. CONTRARIO (SCELTA, ERRORE, OPPOSIZIONE)
Rifiuta la dualità dei contrari e la distanza che li separa. Lars-arg.
Ha perso la sua identità / o dice il contrario del suo interlocutore per affermarsi. Alum.
Strattonato tra due scelte contrarie, credendo il corpo e lo spirito opposti. Anac.
Se si decide per questo, non può fare quello. Chin.
Agisce nel senso contrario a quello che invece dovrebbe, oppure non agisce. Naja.
564. CONTRATTO (DIRITTO, LEGGE, FIRMA, PATTO, IMPEGNO)
Accetta un dovere se il contratto gli da un diritto. Kali-b.
565. A MALINCUORE (ACCORDO, SPONTANEITA‟)
Vogliono fargli fare delle cose controvoglia, sogna che deve sposare qualcuno che non ama. Mag-c.
566. CONTROTEMPO (SPOSTAMENTO, MOMENTO)
Fa tutto controtempo. Calad.
567. CONTRIBUTO (ATTO, PARTECIPARE)
Rifiuta di contribuire con il suo lavoro all‟edificazione di sé e del tutto. Il bene comune esiste solo con il
contributo di tutti. Arg-n.
568. CONTROLLO (PADRONANZA, MANIPOLARE, POSSEDERE)
I suoi automatismi rendono facile l‟attività, al punto che la volontà deve controllarli e dominarli quando
questa facilità si inceppa in modo scoordinato. Pip-m.
Si sente invaso da tutto, se non controlla o non domina. Rumx.
Volontario, indipendente, libero come il leone che non si lascia legare / non si lascia contare né
sottomettere ad un controllo superiore. Phys.
Rivelare ciò che è represso permette di lasciarlo, di non doverlo più controllare. Samars.
Vuole non dover controllare il suo appetito sensibile con la ragione. Murx.
Vuole trattenere il superfluo, si ritrova obbligato ad un‟uscita ad ogni livello, precipitosa ed
incontrollabile. Diosc.
Non è padrone di sé, ma controllato da qualcosa che l‟ha penetrato. Lyss.
Vuole vedere tutto per controllare bene. Tarent.
Non ha il controllo delle sue lacrime, emozioni, del suo corpo. Ferr.
Si ritrova sotto il controllo di un fungo. Agar.
Il controllo deve sostituire la prudenza. Acon.
Vuole che tutto passi per le sue mani, controllare tutto, ordinare, mettere via. Hyosc.
Vuole controllare il funzionamento che lo rassicura, più che lo scopo del funzionamento e del lavoro.
Rhus-t.
Intolleranza a non poter controllare le leggi, la gravitazione, per potergli sfuggire. Bor.
Controlla tutto dietro la donna delle pulizie. Stann.
Il mondo è ostile, davanti al quale ci dobbiamo controllare o perde tutto il controllo. Androc.
Vuole controllare il movimento della vita (trasporto). Cocc.
Controlla il vegetativo, i suoi chakra… facciata spirituale. Cinnb.
569. CONVALESCENZA (SALUTE, GUARIRE)
Malattie che non si guariscono completamente: la convalescenza non arriva a termine. Cadm-s.
570. CONVENIENZE
Convenienze da rispettare (persona dal “colletto elegante”), posizione da mantenere, non fare dei
sommovimenti. Colch.
571. CONVENIRE
Rifiuta le trasformazioni passive che lo portano verso la sua perfezione, anche il desiderio di ciò che gli
conviene a questo scopo. Kreos.
572. CONVENZIONE (APPARENZA, EDUCAZIONE, BARBONE, CODICE, NORMA)
Vuole elevarsi spiritualmente al punto da disprezzare le convenzioni sociali. Cinnb.
Preoccupato di rispettare le convenzioni sociali / essere nobile senza educazione. Marb-w.
Vuole rompere le convenzioni sociali, non vedendoci uno strumento dei rapporti umani. Non vuol essere
costretto dalle reti o convenzioni sociali, suo condizionamento umano di tempo e di luogo. Merc.
573. CONVERSARE (CONTATTO, MONDANITA‟, COMUNICARE, PAROLA)
Conversazione profonda apprezzata, superficialità insopportabile. Chin.
574. CONVERSIONE
La conversione religiosa mi impedirebbe di dominare tutto. Tarent.
575. CONVINZIONE-CONVINCERE (PERSUADERE, CORAGGIO, SPIEGARE)
L‟altro deve pensare come lui. “Se sono d‟accordo con l‟autorità, sono ancora d‟accordo con me
stesso?”. Faba-v.
Convincente, oppure si arrabbia se non è capito. Bufo.
Non lo si può convincere di niente. Arn., Ferr.
Deve convincere gli altri delle sue prodezze. Hell.
Vuole convincere con la ragione o con la forza. Ferr.
Convincente. Op.
576. CONVITATO (SOCIETA‟, ACCOGLIENZA)
Deve pacificare i convitati. Apis.
L‟educazione, comportarsi bene a tavola rende le relazioni conviviali. Colch.
577. CONVIVIALITA‟ (FESTA, SOCIETA‟, COMUNITA‟)
578. BRAMA (DESIDERIO)
579. CONVOCARE (CHIAMATA)
580. COOPERARE (AIUTO, COLLABORARE, COMPLEMENTO, IMPORTANZA, UMILTA‟,
SECONDO)
581. COORDINARE
Rifiutando di essere composto di parti, si ritrova scoordinato, sconnesso. Bapt.
Non ha più la coordinazione, il dominio di sé per orientarsi verso uno scopo. Apis.
582. COPIA (SPONTANEITA‟)
Non può copiare, ma solo creare. Plat.
583. COPROFAGIA (DETRITI, ESCREMENTI)
Rituale di chi si è sostituito alla divinità, incaricato di ridare all‟uomo le sue forze indebolite. Vuole
portare la Redenzione. Verat.
584. CORDONE (FILO, CATENA, ANELLO, LEGAME, OMBELICO)
Non vuole tagliare il cordone ombelicale: Abrot.
585. CORPO
Vuole che la sua anima spirituale nutra il corpo. Rifiuta che la vita debba sussistere con la rigenerazione
costante. Aesc.
586. CORPO ESTRANEO
Tutto ciò che è apertura all‟altro costituisce un rischio di corpo estraneo. Coc-c.
587. CORPO (AUTOPSIA, SPIRITO, FORMA, INCARNARE, MATERIA, FISICO, RESUSCITARE ,
CORRUZIONE1, VECCHIAIA)
Desidera una concordia assoluta tra tutti gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo,
elementi della famiglia, che vorrebbe sempre riunire, vedere in buona intesa. Bapt.
Qualsiasi perdita della sua forza fa scaturire lo spettro della morte, della corruzione del corpo. Gink-b.
Helo. non ha fiducia che il corpo ridotto allo stato di ossa disseccate possa resuscitare al giudizio finale.
Vuole essere solamente spirituale, si disinteressa del suo corpo che non è più controllato, ma un fardello
ingombrante. Phys.
Vive come dolorosa dualità la meravigliosa bellezza dello spirito e la bruttezza dei movimenti passionali
del corpo.
Crede che il corpo sia degradante per lo spirito, quando invece è al suo servizio. Ham.
Essendo un composto sostanziale, il nostro corpo tradisce la nostra intimità. Cob.
Guarda il suo corpo come una macchina, un oggetto esterno, utilizzabile, assolutamente dominabile.
Murx.
Paura di mostrare che ha un corpo, che non è puro spirito: mangiare o bere in pubblico <. Toxico.
Non abita più il suo corpo, lo vive come vuoto. Tab.
Il corpo è vissuto come ostacolo, perché ricorda la successione delle tappe. Kali-i.
Fare corpo con l‟altro non è avere di meno o perdere il mio posto. Aloe.
Ha rifiutato che il corpo abbia un‟autonomia in rapporto allo spirito. Cinnb.
Vuole rinforzare la sua volontà, quando invece bisogna essere diplomatici con il proprio corpo. Ferr-p.
Paura e disgusto del suo corpo. La determinazione ingombrante e limitativa del corpo è indispensabile
per la conoscenza. I limiti del corpo lo tolgono dall‟umanità. Non sopporta di vedere una parte del suo
corpo. Lac-c.
Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, e gli strumenti per il motore. Squil.
Chiudendo gli occhi, durante lo yoga domino il pensiero, non sento più il mio corpo, ma solo il mio
spirito. Ambr.
Soffre delle funzioni vegetative del suo corpo, quando invece dovrebbe vederlo come collaboratore, e
non handicap per la santità. Deve scoprire la possibilità di essere santa con il corpo, e non solamente
diventando spirito puro. Toxi.
Vuole che lo spirito comunichi direttamente al suo corpo impassibilità, vigore e gloria. Vuole che la sua
materia corporale sia una sostanza spirituale, ma senza relazione con ciò che è più alto di lui. Coca.
Non è infastidito da un corpo materiale. Chin.
Il parlare esclude il corpo. Paris.
Vuole che la ragione sia padrona del suo corpo, territorio sul quale ha il potere. Ferr.
Crede che il suo corpo sia difforme alla sua anima. Il suo corpo difforme non spiega la perfezione del
suo essere, la nobiltà dell‟anima. Soffre del fatto che il suo corpo sia inadeguato a dire la verità del suo
essere profondo. Benz-ac.
Trova nei piccoli piaceri del concupiscibile la beatitudine perfetta. Cina.
Desiderando la perfezione del corpo, perde la sua umanità: si trasforma in animale. Sol-t-ae.
Privilegia solamente il corpo, la forza fisica, non potendo fare uno sforzo intellettuale. Oppure il
contrario. Agar.
Avendo voluto dominare completamente il corpo, si ritrova sottomesso e tirannizzato. Pareir.
L‟incarnazione dello spirito è un caso? Kali-s.
Il suo pensiero modifica il suo corpo. Ox-ac.
Deve trovare un corpo per la sua anima / si sente fragilmente incarnato / intolleranza al fatto che la vita
sia possibile solo dentro un corpo fisico / non ha fiducia nell‟unione dell‟anima e del corpo. Non può
immaginare un corpo estraneo in sé (spirale). Alum.
Rifiuto del corpo e coscienza che è comunque necessario al suo pensiero. Il corpo è inadatto, troppo
piccolo per i suoi pensieri / vuole la felicità degli altri curando i loro corpi. Vuole che l‟anima separata
dal corpo sia perfettamente capace di occuparsi di lui. Si vede con l‟anima vicino al corpo, come un
fantoccio vuoto. Senza spirito, il corpo è feroce. Quando prendiamo coscienza del nostro corpo per uno
sforzo fisico, ci si sente meglio. Sabad.
Il suo corpo ritmico e limitato impedisce la sua espansione che vorrebbe continua ed infinita. Glon.
Un corpo denso e pesante non può vibrare. Nat-c.
Il suo ostacolo è il suo corpo, la sua natura decaduta. Cham.
Cerca la conoscenza di sé uscendo dal suo corpo. Pyrrhus.
Non sopporta di doversi mantenere in vita, mangiare, questo corpo che gli ricorda la sua dualità di
composto sostanziale con il suo spirito, il corpo è troppo piccolo per l‟anima, corpo = male. Anac.
Separazione dei corpi = perdita dell‟amore. Spong.
Il ricovero dove vuole andare sarà un nuovo corpo che gli verrà donato. Thuj.
Desidera la conoscenza ed il pensiero senza l‟intermediazione del corpo. Vuole che il pensiero e la
conoscenza siano la sua sostanza, e non il corpo. Kali-c.
La bellezza dell‟anima non è quella del corpo. Tub.
Considerando la materia come intermediario indegno e disprezzabile della creazione, respinge la
naturalità della creazione attraverso il corpo. Staph.
“Come indipendente dal suo corpo materiale, ciò che causa una sensazione di piacere nei suoi
movimenti” / è dipendente dal suo corpo e dal pensiero logico umano perché il piano si compia. Chin.
“Se lascio vivere il mio corpo, sporco la mia anima”. Cycl.
Devo trasformare e assimilare a me l‟estraneo per farne la mia carne. Kali-n.
588. CORREZIONE (ERRORE)
Deve correggere a cose fatte ciò che è uscito da lui in modo precipitoso e falso. Diosc.
Non possiamo scrivere solo a condizione di poter cancellare, correggere? Graph.
589. CORRISPONDERE (MODELLARE, IDENTITA‟, CONFORMARE)
590. CORROSIONE (DEGRADARE)
591. CORRUZIONE (DEGRADARE, CAMBIAMENTO, CORRUZIONE, CORPO, VECCHIO)
Qualsiasi perdita della sua forza fa scaturire lo spettro della morte, della corruzione del corpo. Gink-b.
592. SOLIDO (FORZA)
593. LATO
Dobbiamo riconoscere i nostri due lati, essi sono legati: l‟intelletto e l‟emozionale. Puls.
594. GOMITO (POSTO)
“Farsi largo a gomitate”. “Pisar fuerte” (?). Cupr.
595. SCORRERE (CAMBIARE, CORRENTE , LASCIARE)
La sua diarrea gli dice lascia scorrere, non trattenere. Grat.
Rifiuta di avanzare nella vita senza aver chiaro tutto il suo svolgimento, che da solo da un senso a tutti i
momenti particolari, anche dolorosi. Mag-m.
Tutto è solo apparenza, scorre, in ragione del divenire niente rimane. Verat-v.
Non c‟è scorrimento, ma “fermo immagine”, ciò che fa perdere il loro senso agli avvenimenti, ai
personaggi. Parla, urina, soffre e vede goccia a goccia, senza contesto. Cedr.
Bene un tutto ciò che scorre armoniosamente. “Ama che scorra”. Nicc.
Intolleranza a ciò che scorre perché gli scappa, vuole fermare tutto. Lyss.
596. COLORE (TEXTURE, TESSUTO, BELLEZZA)
Sensibile alle forme e ai colori, ma è indissociabile da ciò che c‟è dentro. Sarr.
GIALLO: - E‟ nero o bianco, bipolarità tagliata. Dulc.
- Deborda dalla cornice, non rispetta la misura. Croc.
- Vede giallo, colore dell‟adulterio, del piacere proibito. Dig.
NERO: Bov.
PORPORA: Attraverso la temperanza è la ragione che asservisce l‟appetito. Murx.
ROSA: Non accetta che la vita non sia sempre rosa. Nasconde. Op.
VERDE: Putrefazione, falsità: ne è pieno grazie al suo discorso senza comunicazione. Paris.
VIOLA: Colore della temperanza, equilibrio tra l‟amore e la saggezza, docilità obbediente. Viola-o.
597. COLPO (AMMORTIZZAMENTO, CARTILAGINE)
Non urtare le persone, servono calore e sentimenti. Sarr.
Non sopporta le tensioni, gli urti, perché non ha la forza di ammortizzare i colpi. Il minimo choc o
confronto con il reale mostra che la sua beatitudine non coincide con la sua anima. Arg-met.
598. TAGLIO-TAGLIARE (CONTINUITA‟)
Non vuole tagliare il cordone ombelicale: Abrot.
Sensibile a tutto ciò che evoca il tagliare, interruzione, discontinuità. Nicc.
599. CORTE (AMMIRARE, AMICI)
Bisogno della sua corte di fedeli. Pall.
600. CORAGGIO-INCORAGGIAMENTO (PRODEZZA, OSARE, RASSICURARE)
Piuttosto che armarsi di coraggio per affrontare, piange. Aster.
Vorrebbe osare dire le cose che non si dicono. Osar dire: Carc. domina e tiene tutto.
Vuole attingere il suo coraggio in sé stesso e perde la forza. Tab.
Non osa più fare ciò che aveva previsto. Bar-ac., Bell.
Davanti a tutti questi ostacoli, la sua situazione è senza uscita, è improbabile che trovi la libertà. Nat-p.
Incoraggia il dottore. Cocc.
Si accanisce con vigliaccheria su un cadavere. Elaps.
601. CORRENTE (SCORRERE, MOVIMENTO, ELETTICITA‟, NERVO)
Mette tutti al corrente, narratore, storico. Kalm.
Paura di farsi trascinare, prendere, dissuadere, essere impedito di salire dalla corrente di questo mondo.
Brom.
602. INDOLENZIMENTO (SFORZO, SOFFERENZA, FORZA)
La forza di carattere, la morale non è dimensionata alla forza fisica, rifiuta l‟indolenzimento. Aster.
603. CORSO
E‟ un tronco d‟albero su un fiume in piena: problema di seguire il corso della vita, sapere la fine della
storia. Cocc.
604. CORSA (COMPETIZIONE, RITARDO)
Correre permette di prendere possesso di tutto ciò che è presente nello spazio. Vip.
605. COSTO
Si vanta delle sue prodezze in circostanze assurde, dirige tutto / oppure tutto è troppo sempre, tutto gli
costa. Agar.
606. COLTELLO (CONTINUITA‟, TAGLIARE)
Il coltello da la forma, strumento attivo della modificazione della materia passiva. Con.
607. COSTUME
Mi adatto agli usi. (LTA 1186)
608. CUCITURA
Resiste alla difficoltà solo moderandosi, la sua schiena è aggravato dalla cucitura. Iris.
609. CREATURA
La beatitudine è da ricercare nelle creature, perché quella dell‟altro mondo è troppo lontana,
inaccessibile. Croc.
610. MANGIATOIA (ASILO NIDO)
Problema del bambino che entra all‟asilo nido. Mag-c.
611. CREDIBILITA‟ (FIDUCIA, INGANNO)
A forza di voler parlare di ciò che non poteva conoscere, ha perso tutta la credibilità. Mosch.
612. CREARE23
-CREATIVITA‟ (ARTE)
Sono secondo l‟idea che mi faccio di me stesso. Prende forma e crede di essere ciò che si immagina: più
dell‟imperatore. Le sue idee creano il suo essere, senza idee non esiste più. Rob.
Vuole essere il dio al di sopra della sua creazione che genera e nutre, in comunione d‟amore per tutto
l‟universo. Lars-arg.
Deve accettare i limiti della potenza creatrice umana. Plut.
Vuole creare qualcosa di perfetto dal primo colpo, senza dover completare. Sabin.
Vorrebbe lavorare senza dormire né riposo, avere una creatività costante. Sel.
Si riposa nel godimento di ciò che ha creato. Sarr.
Vuole creare qualcosa di meglio di ciò che esiste, e snatura l‟umano. Desidera la saggezza di poter creare
le forme. Vuole sempre fare diversamente. Sol-t-ae.
La creazione non è conforme alla sua idea di perfezione per poterne essere felice. Creatore di relazioni
sociali. Merc.
23
CREARE: creare per primo, facendo prova di ingegnosità, ciò che non esisteva e quindi ciò di cui nessuno
aveva ancora avuto l‟idea.
Vorrebbe creare tutte le cose grazie alla sua volontà, congiunta all‟intelligenza che ha innanzitutto. Kali-
n.
Perde la sua creatività quando vuole seguire il suo cammino, liberarsi, elevarsi. Form.
Vuole il pensiero creatore. Ox-ac.
Rifiuta di creare sotto la pressione del contingente (scure), con l‟intervento esteriore necessario alla
creazione individuale, ma anche fonte di errore. Naja.
Creatore che dona la sua bellezza all‟altro. Ant-c.
Percepisce, può ed è tutto. Cann-i.
Vuole dominare la creazione della materia. Alum.
Vuole la creazione senza doverci lavorare. Arg-n.
Vuole essere il solo creatore, da se stesso, nella precipitazione. Lil-t.
La creazione del bello su comando è impossibile. Olnd.
Crea il suo mondo ideale. Op.
Crea il suo mondo secondo le sue proprie leggi. Stram.
Considera la materia indegna, disprezzabile, rifiuta la naturalità della creazione attraverso il corpo. Vuole
creare senza collaborare con Dio, come Lui, senza intermediazione della carne. Staph.
Perde la facoltà di creare / crea nel vuoto, nella notte. Culto di Dio, ama la sua famiglia, fa il demiurgo
che organizza la sua creazione. Coff.
La sua creatività è difficile da esprimere. Caul.
Vuole la creatività simultanea al pensiero, fare tutto nello stesso momento. Chin.
Non può copiare ma solamente creare. Plat.
Rifiuta di ricevere il seme, creare in collaborazione, sente il feto che porta come un corpo estraneo.
Vuole creare senza il suo corpo, senza Dio, ex nihilo. Con.
Vuole creare da solo, senza consigli né amici. Cimic.
Invidia le idee in Dio, le idee sono all‟origine del creato. Verat-v.
Vuole ricreare tutto attraverso la sua mente, senza aver bisogno del dono preliminare. Viol-o.
Fallimento totale della sua creatività. Phyt.
Devo creare, talmente sento il bello in me. Hell., Olnd.
613. CAVO (VUOTO)
Ha il corpo cavo, rifiuta il corpo come substrato per il pensiero e la conoscenza. Kali-c.
614. CRIMINE
Considera la sua imperfezione intrinseca di creatura come un crimine. Cob.
615. CONTRARRE (AMMORTIZZAMENTO, MORBIDEZZA)
Si contrae per evitare la scossa, la vibrazione. Sang.
616. CRISTALLO
Guardando solo sé stesso, la faccia interna delle sue sfaccettature, si ritrova rinchiuso in un cristallo alle
minime vibrazioni, congelato, tetanizzato. Grat.
617. CRITERIO
I suoi sentimenti sono un criterio di precisione. Bamb.
618. CRITICA (COMPLIMENTO, DEGRADARE, SUGGERIMENTO)
Già arrivato, non vuole lavorare, non sopporta né critiche né suggerimenti. Critica tutto ciò che va bene,
è indulgente con chi fallisce. Caps.
La sua eccellenza gli permette di criticare gli altri. Myric.
Critica ciò che gli altri apprezzano. Ip.
Ama dire le cose in faccia, non essere ipocrita. Calad.
Erede della purezza, essa deve essere trasmessa nell‟amore e non nella critica. Iris.
Sopporta meglio la critica che l‟elogio. Olnd.
619. CROCUS-SATIVUS: Fatto per il divertimento e non per il lavoro; se non ci si diverte allora non
serve! (ECLH, V.01, N°83)
----- A5: “Se succede che qualcuno canti una sola nota di musica, lei comincia involontariamente a cantare,
e poi è obbligata di ridere di sé stessa; comunque ricomincia presto a cantare, nonostante la sua
determinazione a smettere”. Crocus soffre di una riflessione senza fine sulla scelta dei mezzi. Importanza
straordinaria del godimento dell‟amore dell‟altro, che dovrebbe portare la beatitudine perfetta qui, subito,
senza distanze. Esige dagli altri una gioia che non sono in grado di procurargli. Giungere alla gioia attraverso
il possesso dell‟oggetto d‟amore fa che ogni fallimento sia terribile e lo fa dubitare sulla bontà del mezzo
scelto, oscillare tra degli estremi. A28: “Umore variabile, irritabile; la più piccola causa eccita la sua
collera, ciò di cui si pente il momento successivo, ma che comunque si ripete presto, perché la sua calma lo
tormenta e gli impedisce di esprimere i suoi sentimenti; abitualmente, cambia una parola dura che ha sulle
labbra con una dolce, ma quest’ultima sembra troppo dolce, allora sceglie una parola più rude, che
abbandona di nuovo per una parola ancora più leggere, e così di seguito, nel suo discorso, nel suo pensiero,
nel suo agire”. Non può fermare la sua riflessione: l‟altro può darmi questa cosa, ma non vuole. Con quale
chiave posso aprire l‟altro così che mi dia la gioia perfetta? Si sente umiliato se usa una parola dolce, ma ha
paura di scatenare una reazione negativa con una parola troppo ferma. Sono degno di ricevere questa gioia,
perché l‟altro non me la dona? Tutto il suo agire è falsato dal compiacimento di un oggetto falso: amare
l‟altro al posto di Dio, quando invece è solo l‟immagine di Dio. Crocus, trovando che il bene desiderato è
troppo distante, avvicina l‟oggetto reale come se fosse l‟oggetto ideale lontano che immagina. (MS.X.93)
----- Il giallo deborda la cornice dove lo si vuole rinchiudere, non rispetta la misura. La musica è la scienza
della misura, ciò che gli manca. Credeva di trovare il giusto, la stabilità, l‟equilibrio attraverso sé stesso e
perde il poco che aveva: sempre troppo in tutto, instabile, variabile malgrado i suoi sforzi inefficaci di
regolare con l‟intelletto le sue passioni senza redini, tentativo che gli impedisce di amare, talmente tanto può
diventare impassibile. Nessun autocontrollo o totale impassibilità. Crocus non accetta che il modo umano di
partecipare alla perfezione di Dio passi per il fatto di essere modellato, di non poter scappare all‟attrattiva di
Colui che agisce su di lui. Rifiutando l‟attrattiva di Dio, si ritrova strattonato dalle sue proprie passioni.
(GRAPH.86; AFADH.VII.91)
620. CREDERE-CREDENZA (FEDE)
Non vuole acconsentire senza discutere ed avere una spiegazione concreta per credere, rifiuta la fede.
Alum.
Deve avere la prova per credere. Coloc.
Non può credere in nessuno. Nit-ac.
621. CRESCITA (GRANDEZZA)
Il lavoro di crescita dell‟uomo è necessario, non possiamo saltare le tappe indispensabili, da dove i
“sogni ansiosi, come se qualcosa di importante fosse rimasta incompiuta”. Hyper.
622. CROCE (STELLA, SCELTA)
“esplicita il mistero del centro. Diffusione, emanazione, ma anche raccolta, ricapitolazione.
Totalizzazione spaziale, unione dei contrari”. (DDS). Aran.
La croce che scaccia il diavolo ristabilisce l‟unità tra il cielo e la terra. Puls.
623. CROTALUS CASCAVELLA: ----- Tema dell‟occhio: non vuole essere guardato negli occhi
(smascherato dallo sguardo di un altro), o vede totalmente le persone negli occhi, comunicazione attraverso
gli occhi. Oscurità nella quale brilla qualcosa. Abuso sessuale: cade sotto il potere dell‟altro su di sé a forza
di temerlo, si lava molto. Si rimprovera di essere stato passivo. Tema del leone forte che si può difendere.
(AFADH 7.02)
----- Non posso capire la mia finalità con la mia sola intelligenza. Apre delle porte senza sapere ciò che
cerca. (A1: “Stato ipnotico nel quale non risponde alle domande, ma sente una voce estranea alla sua
sinistra e dietro di lei; la segue, si butta contro delle porte chiuse, e le gratta con le unghie”). Misura la sua
beatitudine con la sua sola intelligenza umana. Sempre bisogno di un‟evidenza per andare avanti. “Devo
capire, altrimenti questo non mi interessa”. Rifiuta di lasciarsi insegnare senza vedere e capire tutto. Tutta la
nostra capacità di lavorare con il nostro intelletto agente è sotto la dipendenza di un altro intelletto agente da
Dio. Senza questo, manca la luce per capire ciò che studiamo, ci ritroviamo rinchiusi in noi stessi per aver
creduto alla nostra propria illuminazione. Cade sotto la dipendenza di un altro per conoscere: ipnosi, con
perdita della volontà. Ribellione contro questa sensazione di essere un principio passivo. (AFADH – MS,
X.94)
624. CROTALUS-HORRIDUS: ----- Bisogno di consenso, assenso degli altri, intollerante alle opinioni
divergenti. Ama la luce. Vuole dire tutto per essere sicuro di essere in accordo con l‟altro. Non vuole essere
fotografato, preoccupazione di essere osservato dalla serratura, che darebbe solo un punto di vista. Il “punto
di vista”, tema dell‟occhio. (AFADH 7.02)
----- Colpevolezza se non segue il pensiero degli altri. Vuole che tutti siano d‟accordo con lui. Vuole la
comunione attraverso l‟intelligenza, condizione dell‟amore. Soffre di non avere la certezza del pensiero
giusto, dunque della sua parola e della sua decisione. Vuole assicurarsi della correttezza del suo punto di
vista avendo l‟accordo di qualcuno che l‟ama, del padre, che è degno di fiducia: cerca sempre l‟assenso
dell‟autorità. Dio ha sempre il punto di vista giusto e non ha bisogno di conoscere il punto di vista degli altri.
(ST, Q79, a4: “E‟ necessario ammettere, al di sopra dell‟anima intellettuale dell‟uomo, un‟intelligenza
superiore che gli dona la facoltà di pensare. Se l‟anima umana è intellettuale, è perché partecipa alla potenza
intellettuale. Ci deve quindi essere un‟intelligenza più elevata che aiuta l‟anima umana a capire”). E‟ ciò che
invidia Crot-h., non avere nessuno che gli insegna, avere il giudizio perfetto, l‟illuminazione interiore, perché
ha visto tutto. Rifiutando quest‟autonomia partecipata, Crot-h. chiude la porta del suo cuore, si ritrova
rinchiuso con la morte. Non sa mai se partecipa alla luce, ha bisogno di conferma. Invidia di non aver
nessuno che gli insegni, di avere il giudizio perfetto, la verità. (MS X.93; AFADH VIII.94, FDR 98)
----- Rifiutato da suo padre e senza comunione di pensieri con lui per aver cercato la conoscenza alla quale
non aveva diritto, essersi espresso in funzione del suo punto di vista, senza far riferimento a lui. Ha paura di
scegliere, a disagio se non pensa come il padre, o se costui non è al corrente di tutto ciò che dice o fa, perché
non ha più la sicurezza del punto di vista. La morte ed i nemici sono là, il suo occhio enucleato, la lingua e la
gola legate. O diventa dittatore, impone la sua visione delle cose attraverso il ragionamento e tutti devono
pensare come lui. Manca di elasticità mentale: le sue ossa sono di legno. O è incapace di giudicare o decidere
da solo, dobbiamo farlo per lui. (AFADH VIII.89)
625. CROTON TIGLIUM: Se si sottomette alla regola, ne soffre, si sente rinchiuso. Rifiuta di vedere il
suo limite, altrimenti lo rompe. Si lamenta che non lo si lasci esprimersi. Oppure non si lamenta, sottomesso
al destino. Dipende dall‟ambiente, sotto continua costrizione. Tutto ciò che lo determina gli fa credere di non
essere libero. (ST Q116,a4: Il destino “più una cosa si allontana dal pensiero primario, più è incatenato da
legami potenti del destino, perché essa è prima di tutto sottomessa alle cause secondarie”). Si sente rinchiuso
nell‟incatenamento del destino, non accetta di camminare secondo l‟ordine della provvidenza. (A1: “Non è
predisposto al lavoro; vorrebbe ballare piuttosto che occuparsi dei suoi affari”). Il nutrimento è la
dipendenza essenziale a qualcosa che è altro da me. Vorrebbe essere la propria regola, senza nozione di
dovere. La legge priva di libertà, limita. Teme il destino, l‟orario che lo rinchiude. Rifiuta l‟imposizione che
taglia la spontaneità. (Diametralmente opposto: Fl-ac.)
Vuole fare da sé il suo destino per non esserne rinchiuso. (AFADH VII.94)
626. RAME
Falso oro, il più umile dei metalli. Cupr.
627. FACCIA TOSTA (SOFFIO, CORAGGIO)
Manca di faccia tosta. Stann.
628. COLPEVOLEZZA (SCUSE, PERDONO, PENTIMENTO)
Sensazione di condanna e di mediocrità, come se fosse colpevole di qualche azione che gli altri
conoscono, come se non potesse guardare qualcuno in faccia. Cob.
Non conosce il rimorso né la colpevolezza. Androc.
Confonde il colpevole con la vittima. Ars.
629. CULTO (PREGARE)
Non ha bisogno di lavorare, ha già raggiunto il suo scopo, non si annoia mai e gioisce perfettamente di
tutto, gioisce e culto della salute piena… Cadm-s.
630. CULTURA
La cultura è posta davanti all‟amore; l‟azione, la conoscenza devono fargli sentire: “poiché mi sposo,
amo”. Sep.
Il piccolo uomo è perfetto, sono la civilizzazione, la cultura che lo pervertiscono. Choco.
631. CUPRUM METALLICUM: Che orrore, non so cosa né come fare per non nuocere a nessuno. Sono
di troppo, perché sono nato, non ho un mio posto perché disturbo esistendo.
Non faccio più niente, qualsiasi cosa faccia rischio di subire o di far subire le conseguenze a qualcuno. Si
ritira e non prende nessuna responsabilità. Mi nascondo e non voglio vedere nessuno per non nuocere.
Non ho niente da fare, avendo già fatto tutto, che gli altri si assumano le loro responsabilità e la solidarietà di
loro atti.
Non servo a niente e lascio il mio posto a coloro che sanno vivere senza nuocere agli altri.
Gli altri non sanno fare niente che non ricada sui vicini, sono indifferenti alle sofferenze e mancano di
solidarietà. Le persone sanno solo nuocere o disturbare.
Non datevi tanta pena, in ogni modo pagheremo tutto ciò che fate. Il pianeta starebbe meglio senza di noi.
Dittatore, intollerante alle contraddizioni, ho riflettuto bene e so bene cosa faccio, obbedite! Se tutti facessero
come me, il mondo andrebbe meglio, io rispetto, non nuoccio, resto al mio posto.
Non ho bisogno di prudenza, ho il senso della solidarietà e sono responsabile di tutte le mie azioni e dei loro
effetti. “Fidatevi di me, sono dei vostri”.
PERFEZIONE INVIDIATA: Vuole che i suoi atti siano talmente perfetti che né lui né gli altri ne ricevano
del danno, ciò che rende il rischio nullo e la solidarietà automaticamente infallibile. Vuole essere colui dal
quale tutto dipende senza prendere posto né dare fastidio o nuocere a chiunque. Ha il suo posto ed il suo
ruolo da per tutto e con tutti, visto che tutto dipende da lui. PROVERBIO: Uno per tutti, tutti per uno, nel
bene come nel male. (LTA-UB I.03)
----- Senza l‟umiltà del suo compito, perde la tranquillità per aver voluto diventare un grand‟uomo (Sogna di
sposare il re d‟Inghilterra), aver voluto lasciare il suo posto (generale che ha paura di ferirsi camminando
forte “pisar fuerte”: è la paura se abbandona la sua umiltà). Perde la pace a causa delle sue grandi
responsabilità. Non è soddisfatto del suo posto modesto. Ha rubato la responsabilità a Dio ed ha perso la
pace. “Noi siamo degli operai e dobbiamo tenerci il nostro posto”. “La chiesa deve restare in mezzo al
paese”. Piange pronunciando un discorso, perché si accorge di essere di nuovo in situazione di errore
prendendo questo posto. Non vuole disturbare, attende saggiamente il suo turno. Per vivere felici, viviamo
nascosti. (MS 88)
632. CURARE: Tutti i suoi sentimenti sono talmente intensi che ne deve trattenere le manifestazioni sia
nell‟affetto che nell‟irritabilità. Al risveglio tutto gli sembra sporco e disgustante: sporcizia – pulizia,
bassezza – eleganza, lusso – modestia, debolezza – forza, grandezza – mediocrità, resistenza – sensibilità. Ha
perso il lusso e la grandezza “un‟estasi come quella causata dal sentire un‟opera sinfonica”. La magnificenza
dell‟ambiente ottenuto dalla sua attività è il segno del suo valore. Sporco, violento, grande bisogno di affetto,
intolleranza alla minima frustrazione, pazzo per il lavoro da non poter restare tranquillo. Vuole che la
vistosità dell‟ambiente manifesti la sua gloria. Il suo castigo è di vedere che, mentre lui è sporco e non sa
cosa fare, l‟ambiente può essere bello e buono senza di lui; o che la sua magnificenza non arrivi a tingere
l‟ambiente. (AFADH II.90)
633. CURIOSITA‟ (CERCARE)
Curioso di conoscere e imparare tutto. Sep.
Curioso perché vuole controllare tutto. Hyosc.
634. CYCLAMEN: “pane del maiale”. Sempre colpevole a forza di desiderare la perfezione. Cosciente e
colpevole di uno sbaglio irreparabile che ha dimenticato (distratto, sonnambulo), non ha fatto ciò che doveva
fare ma non sa cosa. Il suo sbaglio: dimenticare il suo compito e rubare la perfezione, per essere
l‟Immacolata concezione. Si immerge nella meditazione, la solitudine, pensa al suo destino, o perde ogni
facoltà: “incapace di gioire o do affliggersi, benché abbia continuamente il ricordo di aver appena vissuto un
dramma sconvolgente”, incoscienza attraverso la lettura, sognatore, doppio: ha mancato al suo dovere per
disattenzione, mancanza di concentrazione. (Diametralmente opposto Puls.: cappello >) “Se lascio vivere il
mio corpo, sporco la mia anima”. Il suo corpo gli impedisce di incontrare gli altri talmente è ripugnante / lo
nega per mostrarsi perfetto. (AFADH I.90)
635. CICLO (VIBRARE, APOGEO, DECLINO, RITMO, SOLE)
I cicli della vita e del tempo gli ricordano la sua condizione di mortale. Cadm.
Rifiuta la continuità dell‟universo che fa sì che il nostro corpo sia nato dalla materia degli altri, ci integra
in un ciclo. Vorrebbe essere generato direttamente da Dio. Ambr.
636. CINISMO24
Vuole elevarsi spiritualmente al punto di disprezzare le convenzioni sociali. Cinnb.
637. PERICOLO (PRUDENZA, RISCHIO, BOMBA, SORPRESA)
Rifiuta questo luogo del paradiso non tanto perché è imposto, ma perché non sembra perfetto poiché
deve comunque riflettere, essere lucido per starci bene, con la sua perfezione e i suoi pericoli! Nux-m.
Si sente sempre davanti ad un pericolo sconosciuto, e cerca il modo di proteggersi da questo ambiente
pericoloso. Peti.
Acon. rischia di non raggiungere la prudenza della vecchiaia, poiché qualsiasi tipo di pericolo lo mette
sempre alle porte della morte.
Vede il suo limite davanti al pericolo, perché si accorge che non domina tutto con il suo intelletto. Ind.
Inerte davanti a tutti questi pericoli impossibili da evitare. Gels.
638. DAPHNE INDICA: Desiderando che solo il suo pensiero orienti il suo organismo, lo perde (testa
pesante), così come la luce. A1-11: “Male al cervello per lo sforzo mentale, A1-35: Male ai denti a causa
del coito”. Masticazione, riflessione e coito = va e vieni delle idee, del corpo. Cammina in lungo e in largo
senza pensare, il piede è diventato più grande del corpo. Il pensiero deve dare la finalità al resto, non
possiamo fare altro che seguire il biologico. Lo scopo dei due = nutrimento, unione delle parti, conoscenza.
A1-77: Grosso alluce vuoto. Vuole che l‟arto usato non abbia un‟esistenza propria: risultato = il piede
diventa grosso come tutto il corpo. Non potendo orientare la sensualità, la combatte: “gatto nero” =
repressione della sessualità, invece che trovarle una finalità penetrandola con lo spirito. Vuole attribuire lui
stesso finalità e funzione a ciò che è indipendente da lui (C1: “Mentre cavalca un cavallo, sensazione come
se le braccia fossero staccate dal corpo, ma ancora sono sotto il completo controllo della volontà.”). Ma se
dipende solo dal suo spirito, ne …(?) la testa. Conduce una cattiva battaglia contro le sue passioni, invece
che orientarle verso una finalità. La luce finalizza la vita, bisogna solo accettarla. Dio è assolutamente UNO
perché la sua volontà è identica al suo essere. Vuole addomesticare uno scoiattolo: l‟inafferrabile. Ha voluto
fare l‟unità del suo essere attraverso la sua volontà per essere libero, per dover obbedire solo a sé stesso,
quando invece la libertà umana è di obbedire con un dono di sé. Rifiutando il femminino, il femminino si
getta su di lui e lo incatena. “Gatto nero che si gira contro di lui” = sono i suoi istinti: rifiuto di lasciarsi
ammaestrare, non si attacca a nessuno, suscettibile, rifiuta tutti gli alimenti insozzati (probabilmente ha preso
un cattivo nutrimento dal coito: mal di denti). Sensuale, prolifico, amore per i suoi piccoli, gioca di notte
(streghe). Sguardo inflessibile, attivo la notte, membrana davanti agli occhi, è più notturno che diurno, a suo
agio nelle tenebre dell‟incoscienza come nella chiarezza della coscienza. Compagno dei veggenti.
Affascinante ed esasperante per la sua ostinazione. Morde, tiene la mano: aggressivo = repressione della
sensualità. Ideale spirituale deviato. Nero = diavolo, separatore, stregoneria diabolica. Al fuoco di San
Giovanni (sogna di fuoco) si bruciavano gli animali associati al diavolo. Vede il male nel suo istinto: lo
brucia, si separa dal suo corpo. Gatto – fuoco – testa separata: cerca di bruciare il diabolico in sé. L‟uomo
deve fare l‟unità in sé, fare la verità, mettere insieme le parti separate, unificare in noi cielo e terra. Perdita
della capacità di riflettere, di ricevere attraverso i sensi, la visione. (AFADH-Prov 1.99, AFADH I.00)
639. DATE (SCADENZA, TEMPO)
Le date segnano il tempo, e le scadenze gli fanno paura. Arg-n.
Allergico alle date e agli anniversari: relazione. Con.
640. DELFINO (ANIMALE)
24
CINISMO: Morale: attitudine individuale che consiste nel disprezzo delle convenienze, dell‟opinione
pubblica, della morale ammessa, nelle parole e negli atti, e spesso tendenza a sfidare e a schernire con l‟ironia coloro
che la seguono, specie di amoralità aggressiva.
641. Da materia in atto ritorna materia in potenza. Resta allo stadio di concetto di cui ha già l‟onore senza
dover anche realizzare lui stesso. Deve solo rifiutare tutto il resto, lui è, crea la sua gioia da solo, è tutto: self
made man, autistico. (AFADH I.06)
642. DEBILITA‟ (DEBOLEZZA)
643. STRARIPAMENTO (SOMMERGERE, INVADERE)
644. CAVARSELA (AIUTO, CREATIVITA‟)
Bisogna cavarsela da soli. Stann.
Posso cavarmela da solo, non voglio aiuto. Tarent.
Bisogna sempre avere qualcosa per salvarsi. Bry.
645. INIZIO (INERZIA, PRINCIPIO, SCINTILLA, STIMOLO)
646. DECADENZA (CORRUZIONE, CICLO)
Sensazione di decadenza, dopo un fallimento scientifico o letterario, e di disonore. Lyc.
647. SPOSTAMENTO
Dentro il tempo dove fa le cose. Calad.
Spostato nel tempo: ritrova la notte ciò che dimenticava il giorno; sogni storici e di persone lontane;
divario tra eccitazione e piacere. Sel.
648. DELUSIONE (IDEALE)
Trovando insufficiente la gioia e la felicità umane da trovare nel lavoro che gli è stato assegnato, perde il
piacere ed il godimento. Mag-c.
Cosa fare in questo mondo adulto dove tutti tradiscono l‟etica? Cic.
Ogni tappa del progetto lo delude: non è ancora il bene totale?! Bism.
Ogni scelta lo delude, perché può cercare la fine suprema solo da un bene parziale ad un altro. Bism.
Deluso dalla realtà dopo aver seguito l‟immaginario. Ang.
Deluso da tutto ciò che riceve; dalle impressioni ricevute da cui aspettava la felicità. Cina.
Ha creduto di poter conoscere il futuro come Dio, e rimane deluso da ciò che trova. Phos-ac.
Deluso da tutto ciò che organizza per gli altri che non gli porta il vero affetto. Mag-s.
649. DELUDERE (ASPETTATIVA)
Deluso quando siamo stati presi dal suo fascino. Viola-o.
650. SCARICARE
Vorrebbe sfogare la sua rabbia. Zinc.
Vuole sollevare gli altri dai loro compiti. Lil-t.
Emotivo che si calma quando può sfogarsi, confidarsi, liberarsi. Graph.
651. DECADIMENTO (CORRUZIONE, CICLO)
Eccitazione, eccentricità, arroganza alternate a disprezzo di sé, decadimento, ride del suo triste stato.
Agn.
Lo sfinimento della potenza umana è inaccettabile, come il decadimento della vecchiaia. Sel.
652. RIFIUTO (CORRUZIONE, DEGRADARE, ESCREMENTO, MERDA)
Dio diffonde sé stesso, senza doversi alimentare di un altro bene che sé stesso, quindi non ha scarti.
Diosc.
Il suo corpo è una pattumiera, immagazzina tutto quello che vuole eliminare. Kali-b.
Germ-met.: è un rifiuto, lo si può abbattere come una bestia, tutti pensano questo.
Rifiuta gli scarti, quindi di avere delle feci o dei momenti mancati nella vita. Si sente coperto di detriti se
si sente superato. Mag-m.
E‟ un rifiuto, non ha più niente da comunicare; sciocco che vuole la luce da sé stesso. Ambr.
Dopo un fallimento per una sciocchezza, si precipita nell‟immondizia: nuota nell‟acqua, cammina nel
fango, nelle rovine, negli escrementi e si sporca, suo figlia cade in una palude. Iod.
653. STRAPPO (ROTTURA, PEZZO)
Lo strappo con Dio mostra che bisogna ricreare la reazione, pregare, ritornare a Dio. Euph.
Lacerato dal fatto di dover scegliere. Anac., Hyosc., Ign., Chin.
Il suo cuore ed il suo stomaco sono strappati in pezzi. Hyosc.
654. DECIDERE (SCELTA, DELIBERATAMENTE, DETERMINARE, OBBEDIRE, VOLONTA‟)
Rifiuta la forma data per deciderla lui stesso, e la perde. Rob.
Difficoltà a decidersi a causa dei possibili ostacoli e pericoli sconosciuti nel cammino. Lars-arg.
Vuole decidere da solo di quello che fa. Vuole essere attore e libero hic et nunc, adesso, senza essere
determinato da una decisione precedente. Cact.
Come inseguito, non può più decidere… Grat.
Esce dal fallimento con il sogno, ma manca di controllo su così tanta immaginazione, non può decidere.
Chin.
Vuole la decisione senza rischio attraverso la conoscenza istintiva del futuro. M-arct.
Fatica a prendere la decisione di passare all‟atto, essendo l‟immaginario già vero! Ang.
Preoccupato di scegliere in ragione dell‟irreversibilità della scelta. Ign.
Non può sopportare il tempo tra la decisione e l‟azione. Arg-n.
Strattonato nella sua decisione tra i contrari. Anac.
Non può agire con decisione né imporsi. Bufo.
Non osa più decidere perché fallirà. Naja.
Incalzato ma non può decidersi ad agire. Kali-s.
Incostante per incapacità a decidersi. Mosch.
Vuole decidere lui, essere il braccio e l‟ascia. Ferr.
Tocca agli altri decidere, dopo può criticare. Paura di mostrare la sua fallibilità. Graph.
Torna sulle sue decisioni. Bar-c.
Vuole poter decidere di tutto ciò che gli succede. Bor.
Non ha deciso nella verità del padre. Crot-h.
Chiarezza e spigliatezza nel lavoro grazie alla sua decisione. Ran-b.
Non ama decidere, ma segue gli altri. Form.
655. SCATENAMENTO (STIMOLO, PRINCIPIO)
Non ha più l‟iniziativa dello scatenamento dell‟abitudine, che si produce nel momento sbagliato. Ruta.
656. DECLINO (CICLO, RITMO, SOLE)
Invidia l‟impossibilità del declino, il vigore della giovinezza. Sel.
I cicli della vita e del tempo gli ricordano che è corruttibile e sottomesso al declino dopo l‟apogeo, come
il sole. Cadm.
657. DECOMPOSIZIONE (COMPOSTO, CORRUZIONE, RIFIUTO, PEZZO, SEMPLICITA‟)
Non avendo accettato di essere composto di parti, ha subito la decomposizione. Bapt.
658. SCONNETTERE (SEPARARE)
Visione stretta, disconnessa, si sente di un‟altra specie, differente dagli umani, extraterrestre, fuori dal
suo ambiente. Androc.
659. SCORAGGIAMENTO (CORAGGIO, DELUSIONE)
660. SCOPERTA (TROVARE, RIUSCIRE, CONOSCERE)
Preoccupato che si scopra il suo non valore, anche dietro dei complimenti. Germ-met.
Sensazione che tutti conoscano il suo delitto. Cob.
Non sopporta di farsi scoprire. Ph-ac.
Crede che un prete abbia scoperto il suo crimine. Nat-s.
Crede che non si possa scoprire Dio attraverso le cose create. Hell.
661. DECREPITEZZA (CORRUZIONE)
662. DIFETTO (ERRORE, PERFEZIONE)
Si sente difettoso perché non ha la potenza della causa prima. Alum.
Dimentica il suo sbaglio per credersi senza macchia. Cycl.
663. DEFECAZIONE (ESCREMENTI, COPROFAGIA)
664. DIFESA (PRECARIETA‟, PROTEZIONE, VULNERABILITA‟)
La nostra natura umana è al servizio della nostra natura spirituale che costituisce la nostra superiorità
sugli animali, ma è accompagnata dalla perdita delle capacità di difesa che la natura ha dato. Peti.
Persona forte e sensibile che piange e non si difende. Perdona tutto perché non sopporta il conflitto.
Aster.
Senza potere, troppo debole per difendersi quando lo si maltratta. Vittima di sevizie sessuali. Ambr.
Difende colui che viene criticato, perché sa cosa vuol dire essere accusato a torto. Calc-p.
Difende il suo territorio, sacrifica la parte per salvare il tutto. Kali-b.
Difende la patria, la famiglia, i piccoli e i deboli, il paradiso. Caps.
665. SFIDA (AFFRONTAMENTO, FORZA, RISCHIO)
666. SFIGURARE (NORMA, FORMA, BELLEZZA)
Paura di essere sfigurato. Benz-ac.
667. SFILATA (PATRIOTA, BANDIERA)
668. DEFINITIVO (ETERNO, INFINITO, STABILE, CAMBIAMENTO)
L‟obbligo di apprendere significa che c‟è un divenire, che questo luogo non è il miglior definitivo. Nux-
m.
Aspirazione verso ciò che è stabile, ordinato, luminoso, chiaro, armonioso, preciso, puro. Che sia
compiuto, perfetto, definitivo. Adam.
Rifiuta che la vita sia una successione di attività e di riposo, che sia necessario sempre ripartire, che non
si raggiunga niente di definitivo. Ars-h.
669. DEFORMARE-DEFORMITA‟ (BELLEZZA, NORMALE, FORMA)
670. DISGUSTO (RIPUGNANZA)
671. DEGRADARE (DECADIMENTO, CRITICA, CONSERVARE, CARNE, TRASFORMARE,
EFFIMERO, CAMBIARE, DISTURBARE)
Lo sfinimento della potenza umana è inaccettabile, come il decadimento della vecchiaia. Sel.
Il suo spirito non assume più la sua carne biologica che deve essere portata al suo completamento,
Kreos. si putrefà. L‟unione sessuale e dei complementari è vissuta come segno della sua corruttibilità.
Disgusto per la nudità e per la vecchiaia, per ciò che pende, che si è degradato. Si vive già come fatto di
materia gelatinosa indifferenziata in vista della putrefazione. Eupi.
La corruzione segna il cambiamento, cambiamento = corruzione. Vip.
L‟anima incorporea non dovrebbe essere unita ad un corpo corruttibile. Benz-ac.
Paura di putrefarsi da vivo. Bell.
Il ciclo del tempo gli ricorda che è sottomesso alla corrosione, è degradabile, effimero. Cadm.
Vorrebbe il composto autonomo incorruttibile. Thuj.
Si degrada a causa dei suoi escrementi quando non riesce a riempirsi grazie agli altri. Aloe.
672. GRADO (TAPPA)
673. TRAVESTIMENTO (ABITO, CLOWN, BURATTINO, TEATRO)
674. FUORI (ESTERIORE)
675. GIA‟ VISSUTO: Cic., Kali-br.
676. TERMINE (RITARDO, INERZIA)
677. DILETTARE
Si diletta flemmaticamente della sua intelligenza, del suo crimine. Thea.
678. DELEGARE
Vuole un potere che gli sia delegato da un superiore. Verat.
Non può delegare per scaricarsi. Arn., Stann.
Non vuole rimettersi ad un altro, vuole essere il proprio stimolo all‟azione. Tarax.
679. DELIBERATAMENTE (DECISIONE, VOLONTA‟)
Fa deliberatamente ciò che intraprende, altrimenti crede di essere in gabbia. Cact.
680. DELIBERARE (RIFLESSIONE)
Vuole essere liberato dall‟obbligo di deliberare, di giudicare. Ign.
681. DELICATEZZA (RIGUARDI)
Manca di delicatezza, impudenza, inadeguatezza ad ogni circostanza. Phyt.
682. DILUVIO (ACQUA, UMIDITA‟): Elaps. Am-c.
683. DOMANI (PREVIDENZA, FUTURO)
684. RICHIESTA (DUBBIO, RISCHIO, DOMANDA, RISPOSTA)
Chiede poco perché vorrebbe essere completo. Vip.
Nega la sofferenza in rapporto al godimento non chiedendo niente. Rheum.
Rifiuta la realtà umana: dover chiedere e trovare una risposta, la distanza, lo spazio ed il tempo. Phos-ac.
685. PARTENZA (INIZIO)
Crede di aver perso la capacità di agire in vista della felicità, così non può cominciare niente. Tarax.
686. SMASCHERARE (LUCE, SEGRETO)
687. SMATERIALIZZARE (DISINCARNATO, CORPO, INCARNARE, MATERIA)
L‟ago e le punture lo smaterializzano. Alum.
Idealizza il suo pensiero, lo spirito che idolatra, vorrebbe smaterializzarsi. Miglioramento quando
sanguina (Sublimazione: passaggio dal solido al gassoso). Ham.
688. TRASLOCARE (CASA, LUOGO, NIDO)
Non è più a casa sua dopo il trasloco. Bor.
689. DISMISURA (GRANDEZZA, MISURA, SORPASSARE): Ars.
690. RIMANERE (DURARE, RESTARE)
691. DEMIURGO25
Vuole essere il demiurgo che organizza la creazione. Coff.
692. DEMONE (MALE, DIAVOLO)
Si sente una cattiva natura, un demone. Anac.
693. DENIGRAZIONE (CRITICA, MINIMIZZARE, DISPREZZARE, PICCOLO)
Denigra ciò che gli altri apprezzano. Ip.
Denigra colui dal quale non riceve più il potere. Verat.
694. DENSITA‟ (PESO)
Diventa una parola disincarnata, e si sente leggero, da agitare gli arti “come se volesse volare”.
Rifiutando la densità. È punito con la densità, l‟ostruzione, peso e siccità. Stict.
695. DENSITA‟ (MATERIA)
Fanere: condensazione, densificazione, materializzazione. Graph.
696. DENTI
I denti crescono di traverso, non possono scegliere. Chin.
697. SORPASSO (SECONDO, COMPETIZIONE, INDIETRO)
E‟ poiché siamo sottomessi al tempo che possiamo essere sorpassati. Intolleranza ad essere sorpassato
nella sua competizione per la fama. Mag-m.
698. SUPERARE (COMPETIZIONE, DISMISURA, TRASCENDENZA)
La droga serve per ottenere ciò che non siamo, superare i limiti. Agar.
Ridicolizza coloro che hanno una vita tranquilla, che non si superano. Plut-n.
Non ci si può superare da soli, ci vuole una guida, accettare di essere forzati per crescere, sviluppare le
nostre qualità. Lac-e.
699. DIPENDENZA (AUTONOMIA, AIUTO, LIBERTA‟, LEGAME)
Debolezza che lo rende dipendente da un legame di sicurezza contro il quale si rivolta, maltrattando i
suoi cari. Kali-c.
Vuole essere colui dal quale tutto dipende senza prendere posto né dare fastidio o nuocere a chiunque.
Ha il suo posto ed il suo ruolo ovunque e con tutti, vuole che tutto dipenda da lui. Cupr.
Possiede la sorgente di vita in sé: anoressico in piena forma, indipendente da tutto. Abrot.
Soffre dell‟obbligo di sottomettersi alla scelta del mezzo per lo scopo. Evita di essere obbligato alla
relazione che vede come una dipendenza. Nat-p.
Carezze, indipendenza, desiderio di carta, terremoto. Lac-f.
Vorrebbe un‟indipendenza del corpo dal controllo superiore. Phys.
Vorrebbe non essere assoggettato a dei rapporti di obbedienza. Alum.
Sotto la dipendenza di un altro per conoscere: ipnosi con perdita della sua volontà. Crot-c.
Vuole l‟indipendenza del pensiero, non può più avere iniziativa fuori dalla strada già tracciata. Form.
Dipende +++ da colui che lui / che lo ama. Carc.
Tutto dipende dalla sua capacità di organizzare i mezzi. Stann.
Dipende dalla volontà di un altro: spada sospesa al soffitto. Am-m.
Bisogno dell‟altro per vincere la sua inerzia e mettersi in movimento. Tarax.
L‟indipendenza del pensiero è un rischio di rigetto. Vuole scegliere senza riferimento al punto di vista
del padre. Crot-h.
25
DEMIURGO: dal greco “demios” pubblico e “ergon” lavoro: che lavora per il pubblico. Per Platone, secondo
il mito di Timeo, il Dio principe organizzatore dell‟universo, facendo il mondo e introducendo la determinazione,
l‟ordine ed il bene in una materia per sé stessa indeterminata e sfuggente.
Vuole l‟indipendenza dall‟amore vincolo. Non ha accettato la dipendenza naturale con il suo creatore, di
essere legato con l‟amore con qualcuno di superiore. Fl-ac.
Intolleranza a ciò che è indipendente da lui. Hyosc.
Vuole l‟indipendenza della collaborazione per creare da solo / bisogno dell‟altro per la sua scelta. Lil-t.
Felice se si dipende da lui, se possiede l‟altro. Intolleranza all‟indipendenza che significa divenire. Lyss.
La dipendenza dai suoi bisogni vitali è vissuta come un impedimento della sua autonomia. / Bisogno di
dipendere da qualcuno di più forte, ma a condizione di essere valorizzato. Vuole essere indipendente dal
sostegno creatore di Dio, capace di vivere solo, senza un protettore forte, indipendente dal potere
conservatore di Dio per esistere. Nat-m.
Rifiuta l‟interdipendenza, vuole l‟indipendenza dalla necessità delle relazioni armoniose. Nat-c.
Vuole essere indipendente dalla provvidenza per riuscire. Nat-s.
Vuole essere indipendente dalla filiazione. Sec.
Nega l‟amore che attira, vuole l‟indipendenza spirituale. Sep.
“Come se fosse indipendente dal suo corpo materiale, ciò che causa una sensazione di benessere nei suoi
movimenti”. Chin.
Bisogno dell‟altro per la sua scelta. Anac.
Bisogno della dipendenza d‟amore ma paura di essere intrappolato. Elaps.
Si rivolta contro la dipendenza dall‟oggetto sensibile per conoscere, il suo corpo e l‟esterno. Si rivolta
contro la dipendenza dai sensi per conoscere. Kali-c.
Paura che colui dal quale dipendiamo non ci ricada sopra. Sars.
Intolleranza alla dipendenza che significa avere bisogno dell‟altro. Sil.
Dice che sta bene quando è malato, rifiuta il latte materno per non essere dipendente. Apis.
Ha rifiutato una % di dipendenza dalla provvidenza, ed ha perduto la sicurezza che da questa fiducia.
Bry.
Non ha bisogno di aiuto né di essere sotto la dipendenza di altri per pensare. Kali-p.
700. SPESA (DENARO)
Se si mangia di meno, si spende di meno. Stann.
701. FUORI POSTO (INCONGRUO, ORIGINALE, POSTO)
702. SPOSTAMENTO (MOVIMENTO)
703. DEPORTARE (POSTO, LUOGO)
Si sente fuori posto, deportato, delocalizzato contro la sua volontà. Questa realtà è insufficiente, vuole
l‟empireo. Nux-m.
704. DISPREZZARSI (CRITICA, DENIGRAZIONE, COMPLIMENTO, DEGRADARE)
705. SRADICAMENTO (RADICE): Spong.
706. DISTURBARE (POSTO, CAMBIARE, STABILE)
Non essere disturbato, fa solo per necessità. Squil.
Sono di troppo, perché sono nato, non ho il mio posto perché disturbo esistendo. Non vuole disturbare e
resta al suo posto, aspetta il suo turno. Cupr.
Non può essere disturbato ricevendo un qualsiasi amico, l‟urgenza del suo lavoro di perfezione vitale
non ammette ritardi. Tarent.
Educazione estrema, paura di dare fastidio, di prendere troppo posto. Glon.
707. SVOLGERE
Vuole la conoscenza dello spazio e del tempo nella loro continuità, il loro svolgimento, è punito dalla
precarietà, dal transitorio, dal cambiamento. Nicc.
E‟ un tronco d‟albero su un fiume in piena: problema di seguire il corso della sua vita, sapere la fine
della storia. Cocc.
708. DISCENDENZA (GENERARE, FIGLIO, PADRE)
Ama solo i suoi discendenti, ciò che procede da lui. Ox-ac.
709. DISCESA (ASCENSIONE, SCALA, ALTEZZA)
Laur. non può scendere dalla sedia o dalla scala che sono troppo alte.
Germ. cerca di scendere in sé stesso e non ci trova niente di buono.
710. DESCRIZIONE
Non può descrivere il suo stato. Chel.
711. DESERTO (SPAZIO, VUOTO)
712. SPOGLIARE (PUDORE, ESIBIZIONISMO, ABITO)
Si spoglia. Hell., Hyosc.
713. DISONORE (DIGNITA‟, RISPETTO)
714. DISILLUSIONE (DELUSIONE)
715. DESIDERIO (AUGURIO, BISOGNO, SODDISFAZIONE, PIACERE)
Vuole la beatitudine perfetta nel piacere del concupiscibile, che esalta in rapporto all‟intelligenza. Cina.
Debolezza della volontà – desideri indomabili – mancamento. Murx.
Ciò che lo circonda diventa inaccessibile, scialbo, bianco, niente è più desiderabile. Grat.
Il piacere non mette un termine al desiderio. Pic-ac.
Esagerazione delle sensazioni spiacevoli quando il desiderio non è soddisfatto: il fastidio diventa
sofferenza. Sarr.
Preoccupato che non vada bene quando ha molta voglia di qualche cosa. Nat-s.
Invidia la felicità a coloro che si fanno delle illusioni. Tarax.
Rifiuto dell‟oggetto vicino e desiderio dell‟oggetto assente. Rheum.
Il desiderio sparisce quando comincia a realizzarlo. Calc-s.
Desidera solo ciò che conosce, perché questo evita il cambiamento. Calc-f.
Brama infinita perché vuole come fine l‟amore e il godimento di tutto senza dover desiderare. Non
sopporta il fatto di desiderare, perché ciò marca il carattere secondo la sua volontà. Ant-c.
Non sopporta il tempo tra il desiderio e la sua soddisfazione. Calad.
Crede che sia il fatto di desiderare che è falso, perché ha riferito il bene al suo desiderio / i suoi desideri
sono incompatibili con la morale comune. Anac.
L‟ebbrezza del desiderio rende insopportabile la contingenza. Paura di non sopportare la sofferenza
legata al desiderio, rifiuta di dover ancora desiderare lungo il cammino. Aster.
Hura rifiuta di doversi mettere in cammino, vuole che il suo desiderio sia sufficiente a possedere il suo
bene e lo sazia.
716. RINUNCIA (CHIAMATA, RISPOSTA)
717. DESISTERE (RINUNCIARE)
718. DISOBBEDIENZA (OBBEDIENZA)
719. DISSECCAMENTO (ACQUA)
720. INTENTO (SCOPO, PROGETTO, DESTINO)
721. DISEGNO (ARTE, CREARE, BELLEZZA, SPONTANEITA‟)
Avversione per il disegno, rischio di fallimento? Aloe.
722. SOPRA (ALTEZZA)
Desidera essere molto al di sopra delle situazioni di questo “basso mondo”. Coca.
723. DESTINO
Nella stessa barca dell‟umanità perduta, si sente impotente a cambiare la situazione e la sua avarizia è un
tentativo di uscire da questa barca, separarsi dal destino comune. Ars.
724. DESTINO26
(SCELTA, CONTINGENZA, SORTE, CASO, LOTTERIA, FATALISTA,
MALEDIZIONE)
Teme il destino che farà fallire la sua opera. “In qualche modo succederà qualcosa che farà andare tutto a
monte”. Vittima della buona o cattiva sorte, nega la partecipazione del contingente nella sua riuscita.
Naja.
Passione per i giochi di fortuna, contrario della saggezza. Bell.
Non ha fortuna. Chin.
Vuole essere padrone del destino organizzando l‟avvenire. Stann.
Sostituendosi alla legge, perde la sua capacità a riceverla, ora il destino deriva dalla provvidenza che
ordina tutte le cose. Sphing.
Spig. teme il destino che lo ferirà.
Crot-t. teme il destino che lo rinchiuderà.
Tarent scappa dalla sua triste sorte con la fuga e la danza, con la scelta del suo progetto personale.
Astioso che rifiuta che il destino sia l‟ordine delle cause seconde a riguardo degli effetti preparati da Dio.
Vuole esserne padrone, avere in sé l‟ordine divino dell‟incontro. Mang.
Non è mai contento della sua sorte. Mur-ac.
Rifiuta che il destino sia un segreto, vorrebbe sapere a cosa è predestinato, perde il suo libero arbitrio.
Am-c.
Tutto è predestinato, non serve a niente fare dei progetti, non ci trova piacere. Dig.
E‟ meglio non essere più piuttosto che subire questa infelicità. Agn.
Perché questo succede a me? Bry.
La sorte si accanisce su di me e sulla mia famiglia. Carc.
Idee oscure sul suo destino. Bar-c.
Calmo e rassegnato, sottomissione tranquilla e riconciliazione con ciò che profondamente sente essere il
suo destino. Cham.
Fatalista, convinzione di essere sottomesso ad un destino implacabile, predestinato ed irrimediabilmente
condannato. Lach.
Vuole imporre agli altri il loro destino. Spong.
La cifra del destino giocata alla lotteria giustifica il suo malessere. Nat-s.
Soffre della sua ignoranza sul destino che Dio gli ha riservato. Cocc.
725. DESTITUZIONE (POSTO)
Preoccupato degli altri che lo destituiranno o lo faranno cadere, gli giocheranno un brutto tiro, perché
non riceve il suo posto ma lo vuole conquistare. Hyper.
726. DISTRUZIONE (COSTRUZIONE, ARCHITETTO)
Autodistruzione purificatrice: è meglio ritorcere contro di sé la violenza che trasgredire le leggi familiari.
Carc.
727. DISTACCARE (ABITUDINE, CAMBIARE, RINNOVARE, SEPARARE)
Per un adulto, è normale che un suo genitore vada verso la malattia, la morte, ma sarebbe normale
pensarci prima per distaccarsi bene. Castor-eq.
Bisogna amare nel distacco per realizzarsi. Fl-ac.
26
DESTINO: Causa alla quale attribuiamo l‟accadere delle cose quando non ne capiamo le cause. Il destino è
l‟ordine delle cause seconde a riguardo degli effetti preparati da Dio. Dunque tutto ciò che è sottomesso alle cause
seconde è anche sottomesso al destino. Più una cosa si allontana dal pensiero primario, più è incatenata dai potenti
legami del destino, perché essa è prima di tutto sottomessa alla necessità delle cause seconde. (ST I, Q116)
728. DETTAGLIO (PARTE, PRECISIONE)
Perso, non sa quale valore dare ai dettagli. Graph.
Il filo conduttore, ok, tutti i dettagli, no. Plan.
L‟accesso alla verità del tutto non si può fare attraverso i dettagli. All-c.
Il minimo dettaglio, la minima ombra sul quadro la ferisce. Calad.
Sogna di viaggi con molti dettagli. Chel.
Un dettaglio corporeo, insignificante e quasi invisibile giustifica una consultazione. Benz-ac.
729. DETERMINARE (PREDESTINARE, FINALITA‟, VOLONTA‟, DECISIONE, DESIDERIO,
LIBERTA‟, ORARIO, ORIENTARE)
Vuole agire libero dai suoi impulsi, hic et nunc, adesso, senza essere determinato da una decisione
precedente. Cact.
Desidera il potere di determinare la sua vita, il suo scopo, facendo tutto perfettamente bene. Chlor.
Tutto ciò che lo determina gli fa credere di non essere libero. Crot-t.
Canta di nuovo, malgrado la sua determinazione a smettere. Croc.
Deve capire che la sua determinazione è il luogo della sua vita che deve diventare luogo di fecondità,
deve tirarne fuori una perla. Calc.
Vuole scegliere lui stesso la sua determinazione e non riceverla. Apis.
730. DETONARE (ESPLOSIONE)
Una sensazione di detonazione gli toglie il mal di testa e gli schiarisce lo spirito. Aster.
731. STONARE (DIFFERENZA, GUSTO)
Tutto ciò che stona in rapporto ai suoi riferimenti è rifiutato. Hydr.
Attitudini incongrue, talmente è strattonato e non può regolare le sue passioni. Croc.
732. DETRITO (RIFIUTO, CORRUZIONE, ESCREMENTO)
733. DEBITO (DOVERE, GRATITUDINE, DENARO)
E‟ in debito con coloro ai quali aveva fatto una promessa. Ign.
Si sente debitore nei confronti dei morti. Calc-sil.
734. LUTTO (MORTE)
Postumi del lutto per una persona dalla quale dipendevamo. Sars.
Lutto per molti cari in poco tempo. Ambr.
735. DUE (UNIONE)
E‟ solo in due che siamo interi. Stict.
Essere in due posti in una volta sola: essere ovunque per vedere tutto. Cench.
736. SVALORIZZARE (CRITICA, COSTRUZIONE, VALORE)
Terribile disprezzo di sé, svalorizzazione, non merita di essere felice. Germ-met.
Svalorizza tutto ciò che gli altri apprezzano. Ip.
737. DAVANTI (DIETRO, SUPERARE)
738. SVILUPPO (CRESCITA, MATURAZIONE, TAPPA, DIVENTARE)
Vuole svilupparsi senza costrizioni, né aiuto. La libertà da sola non può far fruttificare i talenti. Lac-e.
Hr1 “Risate ai suoi tentativi di stare in piedi e camminare”, è offeso dal dover prendere tempo per
svilupparsi, evolvere, per diventare grande. Vuole essere già in atto. Agar.
739. SVILUPPO
Persegue il suo sviluppo personale perché automaticamente ne approfittino altri. Bamb.
740. DIVENTARE (CRESCITA, SVILUPPARE, MOVIMENTO, SCOPO, SCORRERE, MUTABILITA‟)
Non c‟è passato, avvenire, diventare: la gravidanza, espressione del divenire paura e tristezza.
L‟obbligo di apprendere determina che c‟è un divenire, che questo luogo non è il migliore definitivo.
Nux-m.
Rifiuta il divenire e il non possesso che implica. Arg-met.
Una perfezione in divenire può sembrare un male per chi non ce l‟ha. Ambr.
Responsabile del divenire degli altri, di portarli alla dignità, di preservarli dalla morte. Arn.
Rifiuta il divenire perché lui è tutto: tempo, spazio. Cann-i.
Vuole fissare tutto ciò che significa divenire, movimento. Lyss.
Soffre del rischio del nuovo, del divenire, del cambiamento. Calc-f.
Ansioso davanti a tutte le situazioni di evoluzione, perché è un altro che lo obbliga a diventare. Carb-v.
Desidera una conoscenza che riguardi ciò che lui stesso o gli altri vogliono diventare. Cocc.
Tutto scorre, niente si ferma, tutto è apparenza e divenire, quindi non possiamo conoscere niente. Vert-v.
Vuole captare il segreto del divenire di ognuno. Cocc.
Non vuol vivere nessun divenire. Calc.
741. INDOVINARE (VEDERE, CHIAROVEGGENZA)
742. SVELARE (SCOPRIRE, NASCONDIGLIO, SEGRETO, CURIOSITA‟)
L‟impegno affettivo lo svela e lo rende fragile. Kali-br.
743. SVELARE (TRADIRE)
Ha un‟etichetta sulla fronte che tradisce la sua intimità, teme di svelarsi.
Rivelare ciò che è soffocato permette di lasciare il controllo. Samars.
744. DOVERE (OBBLIGARE, MERITO)
Avendo trascurato il suo compito, si sente separato dagli altri, intollerante alla vista chiusa, sale in alto
per vedere l‟uscita e ritrovare i suoi riferimenti, cercare la strada. Brass-n-o.
Problema del dovere verso colui che mi ama. Ha sposato qualcuno che non gli corrisponde del tutto.
Vuole rompere questo obbligo. Fl-ac.
Ign.
Essere la propria regola, senza nozione di dovere. Crot-t.
E‟ un altro che lo obbliga al suo dovere. Carb-v.
Felice se ha l‟impressione di aver compiuto il suo dovere. Agar.
Ha fallito il suo dovere per disattenzione. Cycl.
Acuto senso del dovere per avere una buone coscienza. Dros.
Sentimento costante di avere un dovere imperioso da compiere. Lil-t.
Non può fare ciò che sa di dover fare / spinto a non fare o il contrario di quello che sa di dover fare.
Naja.
Il dovere è insopportabile. Op.
“Se faccio il mio dovere, ho diritto”. Cist.
Accettare un dovere da un diritto. Kali-bi.
Guardiano della reputazione di tutti, li riporta al loro dovere. Kali-br.
Ha trascurato il suo dovere verso un vicino: essere l‟immagine che gli permette di compiersi e di farsi un
nome. Puls.
Ciò che deve essere fatto deve essere fatto. (LTA a1.Mab)
745. ATTRIBUITO
Ritiene un confinamento insopportabile il fatto di dover accettare e tenere per tappe i ruoli umani che gli
sono assegnati dalla natura, Dio… per il suo compimento e quello della comunità. Apis.
746. DEVOZIONE (AIUTO, SACRIFICIO, FEDELTA‟, DOVERE, SERVIZIO)
Fedeltà assoluta responsabilizzandosi verso gli altri nei momenti più duri: morte, incurabilità, dalla sua
ansietà e la sua devozione per loro. Cocc.
Vive solo nel dono di sé stesso, senza riposarsi mai. Carb-an.
747. DIAVOLO27
Gli altri sono dei diavoli. Plat.
748. DIALOGO (LINGUAGGIO, PAROLA)
E‟ il dialogo che mi permette di esistere di fronte ad un altro. Dio non ha bisogno di confrontarsi per
incarnarsi nel dialogo. Stict.
749. DITTATORE (ORGANIZZARE)
Prende la sua sottomissione a Dio per una tirannia. Coloc.
Dittatore per provare che è utile ed efficace. Arn.
Dittatore per provare che ha sempre ragione. Ferr.
Dittatore per provare che è grande, paterno, fecondo. Lyc.
Dittatore per provare che è nobile. Caps.
750. DIO
751. DIFFERENZA (ALTRO, DISTINGUERE, IDENTIFICARE, SEPARARE)
Visione ristretta, disconnessa, si sente di un‟altra specie, diversa dagli umani, extraterrestre, tagliato dal
suo ambiente. Androc.
Troppo legato alla sua cellula familiare per differenziarsene. Si differenzia male dal mezzo,
dall‟ambientazione, nell‟immaginario o nella realtà, da sé e dagli altri… Carc.
Malevolo, desidero rimbrottare chiunque differisca da me in qualsiasi cosa. Hydr.
Credendosi diverso può dare la sua luce agli altri. Ovunque, ciò che dico è diverso dagli altri. Hell.
Vuole creare e fare sempre differente. Sol-t-ae.
La differenza e la complementarità sono considerate come opposizione. Anac.
La percezione della differenza con l‟altro è intollerabile. Lyss.
Vuole essere lui stesso la fonte della sua differenza con il vicino. Petr.
Sono diverso dagli altri. E‟ dove si sente marginale. Plat.
Si sente un essere a parte a causa della sua buona coscienza. Dros.
Soffre della differenza tra ciò che è e ciò che appare. Benz-ac.
Sentimenti o funzioni di piani completamente diversi coesistono in modo fastidioso. Mur-ac.
752. DIFFERIRE (RESPINGERE, FRONTE)
753. DIFFICOLTA‟ (AIUTO, FACILITA‟, FARDELLO, CAPACITA‟, SFORZO)
754. DIFFORMITA‟ (ANOMALIA, NORMA, FORMA, ENORME) Benz-ac., Cimic.
755. DIFFONDERE (IRRAGGIARE)
Desidera un irraggiamento, diffusione, la parola come semplice emanazione, esalazione da sé
stesso…smuove l‟aria con le sue parole ed i suoi movimenti.
756. DIFFUSIONE (IRRAGGIAMENTO)
Vorrebbe essere diffusivo di sé senza doversi alimentare da un altro che non sia sé stesso, senza avere
degli scarti. Diosc.
Vuole diffondere il suo sapore. Caps.
757. DIGERIRE (ASSIMILARE)
Ingozzamento che non passa ma che chiediamo fino all‟indigestione e al vomito. Vuole il profitto
immediato senza lavoro, digestione, avvicinamento, metabolizzazione, addomesticamento dell‟oggetto.
Si ritrova separato dall‟oggetto. Aeth.
27
DIAVOLO: da diabolos, che separa, opposto symbolos.
758. DIGITALIS: ----- Malinconia, musica <; sospiri e pianti >. Rabbia, paura di perdere la ragione.
Debolezza: polso lento di base. Reumatismo da streptococco. Sensualità e bellezza intoccabili perché
pericolose. Cresce da sola, separata dagli altri, ornamento. Il suo progetto di piacere per fare da sé la propria
felicità è ostacolato. (Chin. = progetto di impresa). Non possiamo farne qualsiasi cosa, anche se possiamo
sfidare il proibito. Bellezza della quale non ne può approfittare, irraggiare. Intolleranza a qualsiasi piano che
fallisce. (BSM, III.99)
----- Ha preso un piacere vietato, disobbedendo, cioè privato della sua fine: coma o morte, convulsioni per il
piacere. Ha perso il piacere e la gioia di entrare nel progetto divino, troppo piccolo per lui. Perde la gioia del
pensiero, della contemplazione, e subisce l‟equivalente nel vegetativo: nutrizione e sessualità non portano
più piacere. Se vuole non può, se può ne soffre. Il piacere senza legame d‟amore o fecondità ha per castigo
l‟isolamento del cuore (distaccato da tutti i suoi legami, pende da un filo). Rifiutando l‟amore di Dio nel suo
progetto su di lui, perde il cuore ed il progetto abortisce. Paura di perdere i suoi legami affettivi (i tratti dei
suoi amici sembrano confondersi, diventare indistinti). Vede giallo, colore dell‟adulterio. Teme una
punizione dopo ogni piacere, o mette in guardia gli altri contro la rovina del piacere. Vuole godere di tutti i
frutti del paradiso. Crede che il suo peccato sia mortale a causa dell‟atto sensuale quando invece lo è a causa
della sua disobbedienza. Ha invidiato a Dio di essere la sua propria beatitudine, di non essere sottomesso al
progetto di qualcuno su di Lui, come invece lui è sottomesso per amore al progetto di Dio su di lui. Non ha
ricavato piacere dall‟armonia del progetto d‟amore di Dio su di lui di suo accordo. Rifiuta la disposizione
della volontà verso una fine imposta dall‟altro. Non concepisce il fallimento, deve immaginare e realizzare.
Amore – cuore – progetto – morte – circoncisione – battesimo – acqua. (AFADH VI.90; MS XI.91)
(Diametralmente opposto Ustil.)
759. DEGNO
Considera il suo ruolo umano come una commedia non seria, indegna. Apis.
760. DIGNITA‟28
(DISPREZZO, GLORIA, ONORE, GRANDEZZA, POSTO)
Plat. vuole essere l‟unico, il solo degno di adorazione, per la sua altezza, la sua grandezza che deve
essere riconosciuta dall‟altro, che deve riconoscersi più piccolo…
Ha rifiutato l‟indegnità che il corpo abbia un‟autonomia in rapporto allo spirito. Cinnb.
Vorrebbe la dignità regale senza dover essere educato. Marb-w.
Perdiamo la nostra dignità se non riconosciamo che essa è ricevuta. Chlf.
La dignità dell‟uomo è nel riconoscimento della sua dimensione umana, altrimenti diventa ridicolo.
Cann-i.
Per dignità non si piega alla volontà degli altri, non vuole rispondere. Coloc.
Sulph.
Dignità del padre perduta. Lyc.
Ingiustizia subita contro la sua dignità, avere un corpo, la sensualità del quale può oltrepassarlo. Staph.
Adottata da Dio, ha ricevuto la Sua dignità ma ha voluto assomigliarGli al livello stesso dell‟”io” di Dio,
confondendo l‟“io” e il “me”. Lac-c.
Senso dell‟onore. Ign.
761. DILATARE (ESPANSIONE, ESPLOSIONE)
762. DIMENSIONI (GRANDEZZA)
Vuole delle dimensioni illimitate, perché la dimensione umana per lui è ridicola ed inaccettabile. Cann-i.
Vuole occupare tutto il posto. Glon.
763. TACCHINO (ANIMALE)
764. DIOSCOREA VILLOSA: ----- Deve costruire il suo essere prima di farlo irraggiare. La sessualità
funziona se non ci sono relazioni sentimentali profonde, altrimenti indifferenza sessuale. (a11: Emissioni
28
DIGNITA‟: proprietà dell‟essere libero in virtù della quale deve rendere conto dei suoi atti, risponderne nei
confronti di un‟autorità superiore.
durante il sonno; sogni vividi di donne per tutta la notte; ginocchia deboli; genitali freddi, grande
abbattimento). Si attacca ad una donna sublime e diventa impotente. Non ama la donna ma il proprio vigore
sessuale. (Sint: Sogna di donne / avversione verso le donne). Cerca il piacere concentrandosi su sé stesso
(ombelico, ruota), nessuna apertura verso gli altri. Migliorato dall‟estensione, dall‟apertura. Dio è diffusivo
di sé, senza doversi alimentare di un altro bene che non sia sé stesso, quindi non ha scarti. Le feci sono il
segno dell‟imperfezione di ciò che riceve. (AFADH VII.00)
----- Vuole trattenere il superfluo, si ritrova obbligato ad un‟uscita a tutti i livelli, precipitosa ed
incontrollabile. (A811: - chiama le cose con i nomi sbagliati; quando voglio dire gamba o braccio sinistro,
scrivo gamba o braccio destro, e lo devo cambiare, la sera). Parla troppo velocemente, non finisce la frase
che pronuncia già il prossimo pensiero, e vuole completare dopo la parte che manca. (Keller) Deve
correggere a cose fatte ciò che è uscito da lui in modo precipitoso e sbagliato. Bisogna pensare la propria
parola prima di parlare del proprio pensiero (Collin §416). Tutto esce da lui prima dell‟assimilazione, prima
che una costruzione ordinata abbia avuto luogo: parola, gas, saliva. Invece che irraggiamento, c‟è
l‟esplosione. (“Lei aveva l‟impressione di guardare attraverso i raggi di una ruota e nello stesso tempo di
tenersi a degli altri raggi, essendo il mozzo esattamente a livello dell‟ombelico. (Keller)”) (MS – K. Weiss –
AFADH X.95)
765. DIRE (PAROLA, VOCABOLO)
Vorrebbe poter dire le cose che non si dicono. Carc.
766. DIRETTO (IMMEDIATO, CUORE A CUORE)
Vuole restare piccolo per mantenere la comunicazione diretta, cuore a cuore, come con gli animali, i
bambini… Aeth.
767. DIREZIONE (SCOPO, GUIDARE, CAPO, COMANDARE, GERARCHIA, ORGANIZZARE,
ORIENTARE, ROTTA)
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, i loro sentimenti e come connettersi, adattarsi e
comunicare per riempire la sua missione, scoprire e mantenere la sua direzione e finalità quali che siano
gli avvenimenti e gli accidenti. Helo.
Determina l‟oggetto buono che richiama l‟appetito di tutti, da il senso (polo nord). M-arct.
768. DIRETTIVA (ORDINE, CONSIGLIO)
Davanti ad ogni direttiva, crede dolorosamente che lo si voglia modellare. Alum.
769. DIRIGERE (COMANDARE, CAPO, GUIDARE)
Si vanta delle sue imprese in circostanze così smisurate, dirige tutto / oppure tutto è troppo sempre, tutto
gli costa. Agar.
770. DISCERNIMENTO
Avere il discernimento perfetto che dona il potere sul male.
771. DISCIPLINA (DIVIETO, OBBEDIENZA, SOTTOMISSIONE)
Rifiuta la disciplina, vuole provare che non deve obbedire. Camph.
772. DISCORSO (PAROLA)
Discorso separato dal pensiero, e pertanto se ne diletta: parla senza avere niente da dire, senza pensare.
Paris.
773. DISCREZIONE (SEGRETO, SVELARE, CURIOSITA‟, PETTEGOLEZZO, FAMA)
774. DISCORSIVO29
(ANALISI, RAGIONE, RIFLESSIONE, LOGICA)
Rifiuta il pensiero discorsivo per acquisire la conoscenza. Kali-i.
29
DISCORSIVO-DISCORSO: Filos: discorso o pensiero discorsivo: sin. conoscenza mediata, movimento del
pensiero che va da un giudizio ad un altro percorrendo (discursus) uno o più intermediari per giungere alla conoscenza.
In questo senso, discorso si oppone ad intuizione, conoscenza immediata…
L‟obbligo del pensiero discorsivo segna il suo stato di intelligenza legata alla materia. Asar.
775. DISCUTERE (PROVA, CREDERE)
Non vuole acconsentire senza discutere, rifiuta la fede, vuole vedere più che credere. Alum.
776. DISLOCARE (RIPARARE, COMPOSTO, PARTI, COESIONE)
Teme che la minima aggressione possa dislocare le sue connessioni interiori. Thuj.
Rifiutando di essere composto di parti, si ritrova scoordinato, dislocato. Bapt.
777. SCOMPARSA
Il desiderio scompare quando cerchiamo di realizzarlo. Calc-s.
778. DISPERSIONE (SPEZZETTATO, LEGAME, PUZZLE, UNIONE, ESPLOSIONE)
Si ritrova disperso perché non accetta di essere un tutto composto. Bapt.
Si ritrova disperso per infedeltà alle leggi dell‟armonia. Stram.
Ha disperso delle parole false su qualcuno. Mosch.
779. DISPORRE (POSSEDERE)
Assolutizza ciò che è a disposizione, ci vive tutta la sua voluttà, nega il non possesso. Nuph.
780. DISPOSIZIONE (DECISIONE, DESIDERIO, ORDINE)
Vuole essere libero da tutte le tendenze naturali che possono essere d‟ostacolo al giudizio o alla libera
ragione. Meny.
Cattiva disposizione della volontà a cominciare il lavoro. Tarax.
781. LITIGIO (CONFLITTO)
782. DISSEZIONE
Si risveglia spaventato da un sogno di dissezione di un cadavere. Iris.
Dissezione dei tessuti, è che vorrebbe del senso e del riguardo. Bothr.
Cerca la verità profonda dissezionando, analizzando, ispezionando. Non ascolta la fine della frase,
perché crede di trovare tutto in una parte. Elaps.
783. DISSOLUZIONE (DIVORZIO, INTIMITA‟, LEGAME)
Eupi.: rifiuta l‟ultima trasformazione attraverso la morte, la dissoluzione della sua materia.
Impressione che deve rompere il suo fidanzamento, divorziare, dissolvere il suo matrimonio, cacciare i
suoi bambini da sé, licenziare i suoi domestici, oppure lasciare lui stesso la sua casa. Fl-ac.
784. SCIOGLIERE
Le grandi cose progrediscono con la concordia e si dissolvono con la discordia, perché la virtù è tanto
più forte quanto più è unificata… Bapt.
785. DISSUASIONE
Previene prima di agire, dissuasivo più che violento. Aloe.
786. DISTANZA (SPAZIO, INDIETREGGIAMENTO, SEPARARE, TEMPO, TRAGITTO,
CAMMINO)
Rifiuta la dualità origine / scopo e la distanza che li separa, di dover passare per l‟esperienza come il
bambino che deve nascere. Lars-arg.
L‟alterità è possibile solo con la distanza, che è costitutiva dell‟identità. Sanic.
La distanza mostra che non ho modo di toccare io stesso il termine. Nessun bene intermedio mi lega
necessariamente al bene ultimo: vede sfuocato. Senza la distanza necessaria a i sensi per percepire,
condizione della conoscenza umana, si perde e si annega nell‟oggetto. All-c. “Scienza, distanza,
lacrime”.
Non c‟è distanza tra il suo defunto e lei stessa: lei lo vede. Hura.
Non vuole distanza tra la sua beatitudine ed il suo stato attuale. Aster.
Non ha distanza in rapporto alle cose. Lyss.
Nega la situazione umana dove la distanza, lo spazio ed il tempo separano la domanda dalla risposta.
Phos-ac.
L‟uomo deve elevarsi senza distanziarsi dagli altri o dal suo compito, è nella fedeltà a quest‟ultimo che si
eleva, anche con lo sforzo ed una visione limitata. Brass-n-o.
787. DISTINZIONE-DISTINGUERE (ALTRO, DIFFERENZA, IDENTITA‟, NORMA, POSTO)
Vuole l‟immobilità per non dover distinguere né scegliere. M-aus.
Intolleranza a tutto ciò che si distingue da lui. Lyss.
Falsa umiltà di non distinguersi. Form.
Distingue molto chiaramente ciò che è bene, male, buono, cattivo, giusto, ingiusto: è sua responsabilità
rischiarare gli altri e proteggerli. Nux-v.
788. DISTRAZIONE (DISATTENZIONE)
789. DISTRIBUZIONE-DISTRIBUTIVO
Sensibile alla giustizia distributiva. Kali-bi.
790. DIVERTIRE (DIVERTIRSI, INTERRUZIONE, PIACERE)
791. DIVINAZIONE (CHIAROVEGGENZA, VEGGENZA)
792. DIVISIONE (SEPARARE, COSTRUZIONE, LEGAME)
793. DIVORZIO (DISSOLUZIONE, INTIMITA‟, LEGAME, UNIONE, PEZZO)
794. DOCILITA‟30
(OBBEDIENZA)
Deve apprendere attraverso altri, senza credere che la suggestione è una constatazione di immaturità.
Helon.
Conduce le pecore docili e senza resistenza: il pastore impara dalla sua vita, senza esperienze speciali.
Acon.
795. DITO
Tiene le dita lontane da sé per disgusto di sé. Lac-c.
Il grande Plat. non può più abbassare il suo pollice contuso per disprezzare gli altri.
Dito = strumento di creazione, sogno che le taglia a qualcun altro per evitare di essere richiamato,
interrotto dall‟altro. Nicc.
Ha le dita tagliate, simbolo di divinazione e parola. Mosch.
Gli taglieranno gli alluci. Nat-s.
796. DOMINARE (PADRONANZA, DIRIGERE, GUIDA, CAPO, DIPENDENZA, GERARCHIA,
DIREZIONE, ORDINE, ORGANIZZARE, SOTTOMISSIONE)
L‟energia consacrata a dominarsi, controllarsi, esaurisce le sua batterie. Germ-met.
Vede il suo limite davanti al pericolo, perché si rende conto che non domina tutto con il suo intelletto.
Ind.
Dominiamo su un altro come su un uomo libero, quando dirigiamo costui verso il suo bene, o verso il
bene comune. Aloe.
Coloc. vede il dominio di Dio come una tirannia, quando invece ogni cosa trova la sua perfezione nella
sottomissione a colui che gli è superiore. Vuole dominare per ricevere l‟idolatria.
Avendo voluto dominare il corpo, si ritrova da lui tirannizzato, si deve prosternare. Pareir.
La libertà è dominare, avere il diritto di punire, vuole la libertà di creare lui stesso. Con.
Crede di esistere per dominare e possedere tutto. Hyosc.
30
DOCILITA‟: lasciarsi istruire bene dagli altri. Parte della prudenza.
Domina l‟altro essendo l‟altro. Lyss.
La conversione religiosa gli impedirebbe di dominare tutto. Tarent.
Gioia di dominare le sue forze fisiche più che do orientare il suo essere verso la sua fine. Valer.
Prende il partenariato vitale come una dominazione insopportabile. Stict.
797. DOMARE (DOMINARE, ADDOMESTICARE, DOMESTICO, SELVAGGIO, PADRONANZA,
EDUCARE)
Bisogna domare la propria selvatichezza, canalizzare l‟energia contempo e pazienza. Altrimenti, c‟è la
minaccia di imballarsi, di distruggersi. Lac-e.
Coca doma il suo animale, domina perfettamente la materia, ha un‟energia che si auto - rinnova, si auto -
nutre.
798. DONO/REGALO (GRATUITO, AMPUTARE, PERDERE)
Angosciato, vuole del denaro per le donne, le auto, per realizzarsi. Non vuole donare, “gli altri devono
arricchirlo”. Castn-v.
Non vuole donare questa conoscenza che gli permette di rimanere superiore. Grat.
Non può donare, distaccare le sue secrezioni collose. Myric.
Vuole donare perché lo si veneri. Calc-s.
Infaticabile, non per sacrificio ma per infinita capacità di donare della sostanza a fondo perduto, senza
soffrire, senza perdere niente né essere intaccato o doversi riposare e riprendere le forze. Carb-an.
Volendo che ogni piacere sia ottimale, è deluso da tutto ciò che gli si regala. Cina.
Fa dei regali. Agar.
Fa dei regali per essere apprezzato. Pall.
Lei è il luogo del dono ed esiste solo lì. “I regali sono il suo modo di regalare il suo profumo”. Anan.
Fa dei regali in segno di fedeltà. Cocc.
Solo Dio può donare senza perdere niente. Caust.
Non capisce la gratuità del dono. Nit-ac.
Crede di poter donare solo se è pieno. Aloe.
Vuole dare la sua vita per gli altri. Hura.
Un dono di sangue o di organo è inimmaginabile, verrebbe toccato il suo corpo. Alum.
Non può ricevere il piccolo tocco d‟amore di Dio per elevare la bellezza degli altri attraverso il suo
amore. Ant-c.
Paura che tutto ciò che da non significhi perdita della sua vitalità, la relazione è un dono ed ha paura di
questo dono, perché ci vede un‟amputazione. Con.
Vuole essere il padrone e la sorgente del dono e non colui che lo trasmette. Bor.
Può ricevere solo quando dona. Coff.
Dona tutto per mostrare la sua bontà interiore. Lil-t.
Ha preso il dono di Dio per pavoneggiarsi. Plat.
Mette l‟assoluto nel dato – ricevuto, quando invece dal dono deve sorgere il frutto. Calc.
799. DORMIRE (RIPOSO)
Vuole solo mangiare e dormire. Jugl-r.
800. DOLORE (PASSIONE, SOFFERENZA, MALATTIA)
801. DUBBIO (SCELTA, FIDUCIA, DOMANDA, CREDIBILITA‟, TESTARE, SOSPETTO)
Non si fida del suo giudizio. Ign.
Scrupoli di coscienza, dubbi che lo pungono. Led.
802. BANDIERA (PATRIOTA)
Amore per la bandiera. Caps.
803. DROGA
“Con la droga si saltano le tappe”. Hell.
804. DRITTO (VERTICALE)
805. DIRITTO (CODICE, GIUSTIZIA, LEGGE, ORDINE, POTERE, REGOLA, VERITA‟)
Vuole mantenere le sue prerogative, i privilegi, il diritto di decidere, pensare, sentire, scegliere da solo.
Helon.
Problema del diritto di esistere per gli altri. Carc.
E‟ un diritto per Dio essere familiare con le sue creature, poiché è sorgente del loro essere, quando
invece non è un diritto per la creatura essere intima del creatore. Chlf.
Cistus: legale, “per il diritto perché è il diritto!”.
Nux-v.: il diritto deve essere rispettato perché è per il bene del quale è depositario, diritto morale per la
sua finalità.
Nit-ac.: il dono gratuito è ridotto all‟avere e al “diritto a”. Tutto deve andare “dritto”.
Considera la relazione d‟amore con Dio come il diritto ad un potere superiore agli altri. Verat.
Indignazione costante, perché il suo diritto o quello degli altri non è rispettato. Non ha coscienza dei suoi
doveri, ma dei suoi diritti sempre lesi. Coloc.
Se accetta un dovere, esige un diritto per contratto. Kali-b.
806. DIRITTURA-RETTITUDINE-RETTILINEO
Ama le linee verticali, dritte, l‟architettura. Sarr.
Fatica a stare diritto: segno dell‟acquisizione del linguaggio. Aeth.
807. DROSERA: Mantiene le sue capacità, qualcosa ricorda che si realizza. Manca di fiducia in sé, come
se dovesse trattare con persone disoneste tra di loro o verso di lui, ciò a qui è molto sensibile. Diffidenza.
Deve provare la sua buona coscienza. Essere perfetto nella sua immagine morale, il riferimento senza
compromessi tra queste persone cattive. E‟ felice e non teme alcun male quando è cosciente di aver agito
bene. Vuole essere la bontà stessa. Senso del dovere e indignazione per il lasciare andare degli altri. “Non
riesco a concepire che si possa nascere cattivi”, e ancora “invidiano il mio valore”. (MS V.90; GRAPH
XI.93)
808. DUALITA‟
Rifiuta la dualità origine /scopo e la distanza che li separa, e l‟esperienza indispensabile. Lars-arg.
809. DULCAMARA: Può trasmettere, apportare tutta la conoscenza poiché ne è la sorgente, non ha
niente da ricevere dall‟esterno. Signor so tutto io. (AFADH 7.02)
----- Dulc. vuole oltrepassare la tappa sensoriale della percezione umana. La sola comunicazione ricevuta in
egotrofia non è reale. Questo spiega il delirio, perché se Dulc. oltrepassa la percezione naturale sensibile, non
può formare un‟immagine coerente della realtà. Se nella sofferenza Dulc. esprime la perdita della parola e
della percezione della realtà, vuol dire che vuole comunicare senza ricevere la realtà sensibile: desidera
saltare la comunicazione sensibile: vuole ricevere da sé stesso. Questo spiega il tema dell‟irradiazione dal
dentro al fuori, a partire da lui poiché ha tutto in sé. Rifiuta ciò che gli si regala perché è il reale che lui non
vuole. (SCG,VII,p735: “L‟uomo non può conoscere ciò che non vede da solo senza riceverlo da un altro”).
Dulc. invidia la capacità divina di comunicare senza bisogno di ricevere la conoscenza né dall‟ambiente né
dai sensi. Vuole la conoscenza come sua essenza. Non trova l‟uscita per mancanza di attenzione. Più che la
voglia di comunicare senza la necessità di ricevere, è di essere la sorgente della conoscenza, ciò che è vicino
a “ho tutta la conoscenza e posso comunicarla, senza bisogno della realtà”. (ST,I,Q117a1: “Un uomo può
istruire un altro uomo producendo in lui la scienza?”). Dulc. rifiuta una conoscenza che venga dagli altri
(fallimento scolastico), desidera donare la scienza agli altri partendo da sé stesso invece che rivelargli ciò che
portano in sé. Il maestro umano non può donare la scienza agli altri ma solamente risvegliare ciò che è nel
suo discepolo, perché la scienza è fuori dal maestro e prima di lui, può essere solo il catalizzatore della presa
di coscienza del suo allievo. Dio solo può dare la scienza a partire da Lui, poiché è la conoscenza. (MS – GC
VI.93)
----- Si sveglia presto come se l‟avessimo chiamato, vede un fantasma ingrandirsi davanti a sé fino a sparire
in alto. Vuole prendere degli oggetti in aria. Sogno di uno sforzo mentale. Crede di sprofondare nel suo letto.
E‟ lui che si sbaglia su chi lo chiama, l‟irreale, è perché quando ce l‟ha con gli altri, li critica e li accusa, non
è nemmeno arrabbiato. E‟ stato chiamato da un altro sé stesso, falso, ha creduto di essere chiamato a crescere
in fretta (piange per impazienza, e per le sue illusioni)? Allo scorbutico non da fastidio essere arrabbiato.
Non si calma, rimette tutto in ordine. (GRAPH X.86)
810. DURATA (TEMPO, PERSISTENZA, CONTINUO, FLUIDO)
Per essere amato di un amore durevole vuole potersi dire totalmente, ma la parola è troppo povera per
questo. Viol-o.
Insaziabile, non è mai soddisfatto né gode del bene ottenuto, perché o il bene è parziale oppure non dura.
Aster.
811. DUREZZA (IMMUTABILE, MORBIDEZZA, RESISTENZA)
Si sente molle, gli alimenti sono quindi troppo duri. Sarr.
Si mostra duro, ostinato, nonostante il suo sbaglio, ma è un falso duro! Vuole darsi un‟immagine di
durezza, ma ha paura di frammentarsi se si trova il suo piano di sfaldamento. Sil.
Duro di cuore perché non cede indegnamente alle emozioni, al corpo. Staph.
812. DINAMIZZARE (ENTUSIASMO, FORZA, MAGIA, POSSEDERE)
Paura delle alte dinamizzazioni omeopatiche: = magia? Calc.
813. DISARMONIA (ARMONIA, ANOMALIA, FORMA)
814. ACQUA (DILUVIO, NAVIGARE)
Sguazza nell‟acqua e nel fango, acne, bronchi ingombri d‟acqua invece che di O2. Avendo rifiutato il
suo bisogno vegetativo di O2, se ne ritrova privato. Ant-t.
Aggravato dall‟acqua che gli ricorda l‟alleanza spezzata. Am-c.
Si secca se il tempo non è abbastanza umido, si squama, si sbriciola, si restringe. Stict.
815. SCUOTERE (VIBRARE)
Problema di vibrare con qualcosa, di essere scosso da un altro. Sang.
816. DISTANZA
Difficoltà a mantenere la distanza tra il bene e il male / a concepire la loro complementarità. Anac.
E‟ tenuto a distanza dalla gioia. Nat-s.
817. MUCCHIO (ALTEZZA, ASCENSIONE, EQUILIBRIO, STABILITA‟)
818. SCAMBIO (CONTATTO, RELAZIONE, COMUNICARE)
Ricevere l‟altro e lo scambio sono esclusi, riserva tutto per il suo ego. Par.
Lo scambio può avere luogo solo tra diversi. Hydr.
Paura di cessare di esistere negli scambi quando invece dona il suo sapore solo diluito e permette la vita /
Può godere dell‟autonomia della vita solo mediante gli scambi indispensabili. Nat-m.
Altruista per ricevere il suo posto, esiste attraverso il lavoro e non attraverso lo scambio. Iod.
Si calcifica i sensi, vive senza scambi. Calc-f.
819. SCAPPARE
Deve esplorarsi costantemente perché niente gli scappi. Samars.
Vorrebbe governare completamente i suoi appetiti naturali, la sua vita vegetativa. Non sopporta che
qualcosa gli sfugga. Murx.
Deve assolutamente ritrovare tutte le prove che gli sono scappate. Faba-v.
Vuole scappare alla sua condizione, al suo ambiente, alla pesantezza, per trovare la libertà. Nat-p.
Appollaiato sulla sua barca, sul suo cavallo, vuole scappare alla corrente di questo mondo minaccioso.
Brom.
Il suo spirito scappa in permanenza. Petr.
Non ci sono scappatoie, perché o siamo colpevoli o siamo innocenti. Nit-ac.
820. SCHEGGIA (PUNTA)
Schegge: tutto deve essere perfetto, al millimetro. L‟approssimazione non basta. Nit-ac.
821. SCADENZA (ANNIVERSARIO, DATE, MOMENTO)
Paura della scadenza e perciò si precipita. Arg-n.
La sua mancanza di ambizione e di onore gli hanno fatto lasciar passare con noncuranza una scadenza?
Petr.
Respinge la scadenza. Sang.
822. FALLIMENTO (ERRORE, CORREZIONE, PROGETTO, INFALLIBILITA‟, RIUSCITA,
VITTORIA)
Vuole arrivare sempre al successo senza accettare la percentuale del caso che è il nome umano della
provvidenza. Nat-s.
Non osa arrivare al termine, perché ha vissuto un fallimento in ciò che gli faceva piacere. Bell.
Indeciso, poiché malgrado le sue decisioni ed i suoi sforzi il fallimento arriva. Ign.
Ha fallito dopo essere stato messo ai voti… Ambr.
Votato al fallimento, il tempo avrà sempre ragione quando invece vorrebbe tanto durare. Zinc.
Intolleranza ad ogni piano che fallisce. Dig.
Fallisce, nell‟agitazione di mirare tutto sbaglia il bersaglio. Ind.
823. SCACCHI, gioco degli scacchi (GIOCO)
Passione per il gioco degli scacchi. Si può correggere rifacendo una partita, il pedone posato non può
essere ripreso. Bar-c.
824. SCALA (STABILITA‟, MUCCHIO)
825. RISCHIARARE (AIUTO, DIRIGERE, GUIDA, SPIEGARE, LUCE)
Bisogna che la mia illuminazione, per rendere veramente conto dell‟oggetto, sia sottomessa ad un
criterio di verità che non sia solo il mio, che la luce che proietto sull‟oggetto non mi falsi la conoscenza.
Euphr.
Responsabile di rischiarare gli altri con la sua nozione di bene – male, giusto – sbagliato, pesante –
leggero. Nux-v.
826. SCOPPIO (ESPLOSIONE) Phos., Glon., Pic-ac., Hydrog.
Scoppia o vede che il suo spazio investito da altri. Bov.
Vuole uscire da sé scoppiando, dare dei colpi ai mobili come il pulcino durante la schiusa. Hydrog.
827. SBOCCIO (NASCITA, UOVO, USCITA)
Vuole uscire da sé scoppiando, dare dei colpi ai mobili come il pulcino durante la schiusa. Hydrog.
828. SCUOLA
Non sopporta la scuola: accettare di ricevere. Elaps.
829. ECONOMIE (DENARO, RISERVA, SICUREZZA, PROVVISTA)
La natura non spreca, si perdono così tante energie quando si è umani! Choco.
Stann.: metallo delle scatole di conserva.
830. SCORTICAMENTO (RUGOSO)
Sogno spaventoso di un uomo scorticato. Arn.
Si sente uno scorticato vivo. Chin.
831. SCORRIMENTO (SCORRERE, CAMBIAMENTO, MOVIMENTO, CORRENTE, FLUIDO,
DIVENTARE)
832. ASCOLTO (CONTATTO, ACCOGLIENZA, PAROLA)
Irraggia per gli altri, senza bisogno degli altri. Magnetico, sente le persone, ascolta gli altri e sente le loro
intenzioni, come con gli animali. Kalm.
Non ascolta la fine del discorso dell‟altro, sarebbe ammettere il suo bisogno di un cammino progressivo
verso la conoscenza. Possiede la scienza dell‟interpretazione. Elaps.
A forza di voler disperdere e spandere delle nozioni che non poteva conoscere, ha perso la credibilità,
l‟ascolto e la fiducia degli altri. Mosch.
Nessuno lo ascolta, non ha più il suo posto. Ascoltando si valorizza permettendo agli altri di esistere.
Non ascolta, ha tutta la conoscenza in sé. Ambra.
Si chiude se non è ascoltato, isolamento. Pall.
833. SCHIACCIARE (RESISTERE, DURO)
Se seguiamo i genitori e loro tornano indietro, ci facciamo schiacciare. Sars.
Realtà schiacciante. Inerzia dalla quale è reticente ad uscire: eruzione alle pieghe articolari che limitano
la mobilità. – Schiacciato da delle cose inseparabili e di uguale valore. Non potendo scegliere, il reale
diventa schiacciante. Deve ammortizzare senza lasciarsi schiacciare. Graph.
834. SCRIVERE (COMUNICARE, PAROLA, SENSO, LETTERA)
Scrivere la legge, la sua propria regola per liberarsi, anche a costo di lanciarsi nella scrittura automatica,
movimento riflesso che non comunica più niente. Sphing.
Difficoltà ad esprimersi per iscritto. Bufo.
Sforzo secondo e pericoloso per riappropriarsi della presenza dell‟altro (DDS). Anan.
Corpo della parola: dimentica le parole scrivendo, non ha corpo. Sabad.
835. CARTELLO (ETICHETTA)
836. CROLLO (SOLIDITA‟)
837. EDUCARE (INSEGNARE, ARMA, SPIEGARE, CULTURA, CIVILIZZAZIONE)
Vigilante e precipitoso, soffre della sua inesperienza, non è stato educato per essere pronto… Acon.
Totalmente condizionato dall‟educazione, per salvare le apparenze, conformarsi sempre alle opinioni
degli altri. Carc.
Vuole essere riconosciuto nobile senza dover passare per la pulitura dell‟educazione. Marb-w.
L‟educazione, la morale, tutto ciò che modifica le tendenze naturali è un ostacolo alla sua libertà. Meny.
Con la sua tela, incatena i suoi piccoli sul suo addome: educazione = schiavitù. Tarent.
Precetti dell‟educazione mal assimilati: ride ai rimproveri. Graph.
Vuole la perfezione dell‟essere senza dover passare per le maturazioni necessarie, l‟educazione, il
lavoro. Vip.
Responsabile di armare i suoi bambini per la vita. Arn.
Tormentato dai metodi di educazione perché non sa entrare in relazione con il bambino. Berb.
Non accetta di essere educato. Viol-o.
Dubita della sua possibilità di essere padre, di educare i suoi figli, il suo prossimo, di poter generare.
Lyc.
838. CANCELLARE (CORREGGERE)
839. EFFETTO (SCOPO, EFFICACE, RISULTATO)
M-arct. non sopporta l‟insicurezza dovuta al fatto di non dominare gli effetti inattesi dei suoi atti.
840. EFFICACE
Desidera la condizione di agire efficacemente senza nessun consiglio. Zinc.
Vuole riflettere e vedere presto il risultato dell‟azione, vedere dove va, vuole l‟efficacia immediata, la
conclusione rapida. Plan.
Il suo discorso è inefficace, non si può comunicare. Bufo.
Deve essere efficace perché deve essere utile. Arn.
Può essere efficace solo se è stato messo in azione da un altro. Tarax.
Efficacia non è uguale a fecondità. Sars.
Crede, con la sua efficacia, di poter scappare al bisogno di essere fecondato. Lil-t.
Ha invidiato l‟efficacia. Chin., Kalm.
La sua azione deve essere efficace, giungere ad un risultato concreto. Sep.
841. EFFICIENZA31
Crede di poter tenere il suo amico intimo con la sua efficienza più che con la sua amicizia. Rhus-t.
842. SFIORAMENTO (TOCCARE, CONTATTO)
Lo sfioramento è il più piccolo contatto, la più piccola parte dell‟azione. La cattiva interpretazione risulta
da ciò che non possiamo conoscere con il solo sfioramento. Sanic.
843. SFORZO (FACILITA‟, TRASCINARE, POSSIBILITA‟, MERITO, FORZA, PERSEVERANZA,
LAVORO, DIFFICOLTA‟, ABITUDINE)
Vuole la decisione senza rischio attraverso la conoscenza del futuro, sottomettere tutto al campo del suo
progetto o della sua volontà per arrivare infallibilmente allo scopo senza sforzo. M-arct.
Bisognerebbe che la ricompensa, la promessa, rappresenti un‟attrattiva sufficiente perché non ci sia
bisogno di essere stimolati allo sforzo per raggiungerla. Verb.
Nega che non raggiunge il suo scopo, pretende di avere sempre la gioia ed il piacere dello sforzo / lo
sforzo porta sempre qualche cosa. Cadm-s.
Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile istantaneamente, comprendere tutto senza sforzo né perseveranza,
accontentandosi dei sensi, vista ed udito, che non riassumono la verità dell‟intelligibile. Olnd.
Il mondo è pieno di ostacoli, senza aiuto, io da solo non posso fare niente, se non con sforzi e sofferenze.
Euph.
Si corazza per non soffrire della biologia, degli sforzi, parti, emozioni, preoccupazioni… Perde il
controllo di sé, il godimento del piacere nella relazione, perché vuole creare per il suo solo piacere,
volendo provare che può trovare la felicità grazie al suo proprio sforzo. Aster.
Verb. rifiuta che l‟oggetto della speranza sia arduo, il frutto di un lavoro, di uno sforzo da compiere, di
una battaglia. “Non ne vale la pena!”.
Con lo sforzo ed un lavoro accanito, vuole rendere la sua azione automatica e riflessa per assicurare il
successo. Ruta.
Fa ancora uno sforzo per riuscire a resistere, per elevarsi sempre di più, per sfinirsi. Si sforza per arrivare
alla soluzione, anche a costo di perdere la ragione. Ind.
Sforzo fisico o psichico con resistenza nonostante la scarsa alimentazione. Coca.
La scelta rende il lavoro facile, potendo la volontà applicarsi solo su un oggetto definito, essa può
vincere l‟inerzia della fatica solo se esprime chiaramente la sua scelta. Ran-b.
Vorrebbe lavorare senza sforzo e senza tirare in causa l‟attenzione volontaria. Mez.
Colui che si impegna per amore dovrebbe essere ricompensato per il suo sforzo. Ign.
Vorrebbe essere terminato, arrivato in alto senza lavoro né sforzo, né progressione. Brom.
Non accetta lo sforzo necessario per costruire il mondo. Arg-n.
Lo sforzo è inutile per un buon risultato, che si ottiene solo spontaneamente. Olnd.
Vuole ottenere la felicità senza sforzo. Op.
Intolleranza allo sforzo. Rumx.
Vuole provare che può ritrovare la felicità grazie al suo proprio sforzo. Aster.
Angoscia di dispiacere ai morti per aver disprezzato il loro sforzo. Sars.
* Il fallimento è ingiusto se c‟è sforzo e buona volontà. (LTA 92-47-947)
* Fallisce se sa tutto e non ha bisogno di fare sforzi. (LTA 93-31-1017)
31
EFFICIENZA: (dal latino “efficiens” che produce, effettua) facoltà di produrre un effetto. Proprietà o
rendimento della causa efficiente o reale.
844. UGUAGLIANZA (COLLABORARE, UMILTA‟, SECONDO, AMMIRARE, FAMILIARITA‟,
LIVELLO)
Vuole essere l‟uguale del grande nella familiarità. Chlf.
Vuole la comunicazione da uguale a uguale con Dio attraverso l‟amore. Lach.
Crede di non essere uguale. Bufo.
Ha creduto che Dio volesse mantenerlo schiavo, e non fare di lui un eguale. Tarent.
Commosso dal mistero dell‟uguaglianza davanti all‟amore di Dio. Graph.
Vuole trattare alla pari a livello di diritto, di contratti e di doveri. Kali-b.
845. RIGUARDI (RIVERENZA, RISPETTO)
Mancanza di delicatezza, impudenza, inadattabilità ad ogni circostanza. Phyt.
846. CHIESA (DIO, RELIGIONE)
La chiesa deve rimanere al centro del paese. Cupr.
847. EGOCENTRISMO (EGOISMO)
848. EGOISMO (IO, BAMBINO VIZIATO)
Ricevere l‟altro e lo scambio sono esclusi, tiene tutto per il suo ego. Par.
Egocentrismo onnipotente, essendo lui stesso il punto centrale intorno al quale tutto deve girare. Thuj.
Egoista sul quale non possiamo contare. Mag-s.
Idolatria di sé che gli impedisce di essere vero nei confronti degli altri. Lac-c.
849. EIACULARE
Vuole essere capito istantaneamente: eiaculatore precoce nel parlare, il primo getto dovrebbe essere
sufficiente a fecondare, illuminare lo spirito del suo interlocutore. (SVM) Bufo.
850. ESPULSIONE
Preoccupazione di essere espulso dalle ginocchia di Dio, e di essere ripudiato. Hyper.
851. ELABORARE
Ripugna il lavoro di elaborazione che ha permesso di arrivare ad una conclusione. Vuole accelerarlo.
Elaps.
852. SLANCIO
Senza capire il nostro passato, il nostro cammino, galleggiamo sulla nostra esperienza senza poter
prendere piede per un nuovo slancio. Samars.
Lo slancio d‟amore può portare alla catastrofe senza prudenza né lavoro di intelligenza. Hura.
Slancio interrotto. Clem.
853. ELAPS CORALLINUS: ----- Ricercatore, vuole sapere la verità, fa delle domande, vuole capire
tutto. Ha da sé stesso tutta la conoscenza nascosta senza riceverla né essere istruito. Sa già cosa pensa l‟altro,
ha già capito, non c‟è bisogno della digestione lenta del pensiero dell‟altro che lo innervosisce. (AFADH
7.02)
----- Non accetta che a lui sia nascosta e quindi di dover ricevere una conoscenza che è chiara per l‟altro, di
dover ricevere il risultato della digestione dell‟altro che l‟ha già elaborata: rifiuta di mangiare malgrado la
fame. Deve spiegare meglio di loro ciò che gli altri hanno voluto dire, elaborando oltre il loro pensiero. Non
ascolta la risposta alla sua domanda, la fine del discorso dell‟altro, sarebbe come ammettere il suo bisogno di
un avanzamento progressivo verso la conoscenza. Possiede la scienza dell‟interpretazione, sa ciò che l‟altro
vuol dire prime che abbia finito di esprimersi. (A1.18: Sente ciò che viene detto senza capirlo). Vuole
talmente tanto capire che si blocca su una cosa, non ascolta più il seguito. (FDR, XII.95)
----- L‟uomo è un intelletto incluso in un corpo, non è intelligenza pura e deve quindi acquisire i doni
attraverso il corpo, anche se può elaborarli attraverso lo spirito, senza organo. Sbaglia a capire i viventi,
esplora i morti. Problema di comunicazione con gli altri: vuole capire da sé stesso, senza dover sentire o
vedere, senza usare i suoi sensi esterni per conoscere e capire gli altri. Vuole abbracciare con il pensiero
senza percezione sensibile, (“Rovista con un coltello nelle ferite di un morto” MR277, “Abbraccia dei morti”
MR264). Desidera una conoscenza immanente e non appresa. Ricerca l‟isolamento sensoriale in cantina o in
un recesso: non vuole imparare niente, o desiderio irresistibile di gridare : so tutto. Vuole farsi conoscere con
il solo intelletto. (SVM, IV.95, MS V.95)
----- Avendo profanato un cadavere piantandoci un coltello, è condannato e braccato. Esplora la morte, non
ascolta i viventi. Aspetta il castigo ineluttabile, terrorizzato dalla pioggia. Desidera essere amato, si pente
abbracciando il cadavere, ma ha paura di essere intrappolato, di avere i piedi bloccati, si aggrappa agli altri.
Bisogno della dipendenza d‟amore ma paura che non sia vero. Ce l‟ha con chi gli sta intorno per non aiutarlo
a sfuggire la minaccia, e desidera allora andare in campagna, viaggiare, giocare nell‟erba. Elaps avrebbe
tradito un amore per viltà?
854. ELASTICO (CICLO, MORBIDEZZA, VIBRARE)
Rifiutando l‟espansione ritmica e non continua, è punito nella sua elasticità. Glon.
Sente degli elastici nel suo corpo. Benz-ac.
855. ELETTRICO (CORRENTE, NERVO)
Fa l‟unità della comunità, ne è il centro, sistema nervoso che trasmette, elettrico e rapido, che mette al
corrente. Kalm.
856. ELEGANZA (GUSTO, CONSONANZA, ABITI, ARMONIA)
857. ELEMENTO (PEZZO, PARTE)
Desidera una concordia assoluta tra tutti gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo,
elementi della famiglia, che vorrebbe sempre riunire, vedere in buona intesa. Bapt.
858. ELEMENTO (PEZZO)
Rifiuta che le cose siano fatte di elementi che si possono disconnettere. Che l‟opera dell‟intelligenza si
faccia in connessione con altre, di cui quella di Dio che mantiene solidamente insieme tutte le creature.
Invidia l‟intelligenza divina creatrice che mantiene solidamente tutti gli elementi creati in un perfetto
insieme, il multiplo nell‟unità. Thuj.
859. ALLIEVO (PROFETA)
860. ELEVARE (ASCENSIONE, EDUCARE, ALTEZZA, POSTO, RIUSCITA)
La pesantezza del lavoro quotidiano impedisce di elevarsi, bisogno di evasione. Brom.
L‟uomo deve elevarsi senza distanziarsi dagli altri o dal suo compito, è nella sua fedeltà a quest‟ultimo
che si eleva, anche se con lo sforzo ed una visione limitata. Brass-n-o.
Vorrebbe comunicare una conoscenza divina al suo profeta elevandolo a lui perché possa capire. Bufo.
Quando l‟uomo, per natura, persegue la sua elevazione con delle cose basse, si sente colpevole di essere
toccato da delle idee impure come un comune mortale. Hyper.
Vuole elevarsi spiritualmente al punto da poter disprezzare le convenzioni sociali. Cinnb.
Medita, ma non ne viene niente: senza Dio non può elevarsi! Coca.
861. ELIMINARE (TENERE, DETRITI, PATTUMIERA)
Elimina tutti per essere il solo, gioia cattiva da vampirizzare. Abrot.
Difficoltà a buttare via le cose vecchie. Vip.
862. ELOGI (APPROVARE, COMPLIMENTO, CRITICA)
863. ALLONTANAMENTO (SEPARARE)
Qualsiasi allontanamento lo rende triste. Phos-ac.
864. ELOQUENZA (PAROLA)
Vuole regnare sulle assemblee con la sua eloquenza e la sua saggezza: “parla di un argomento che ignora
come se lo conoscesse perfettamente”. Hyos.
865. ELETTO (SCELTA, VALORE)
Vuole essere l‟eletto di Dio, l‟unico, e che questo si sappia, essere scelto e stimato, e vivere
all‟immagine della sua relazione con Dio. Plat.
866. EMANARE (DIFFONDERE)
Desidera un irraggiamento, una diffusione, la parola come semplice emanazione, esalazione da lui
stesso…smuove l‟aria con le sue parole ed i suoi movimenti.
867. IMBALLARE (ENERGIA)
I suoi automatismi rendono facile l‟attività, al punto che la volontà li deve controllare e dominare quando
questa facilità si imballa senza coordinazione. Pip-m.
Bisogna dominare, domare la propria ferocia, canalizzare l‟energia con tempo e pazienza. Altrimenti,
l‟imballamento minaccia di distruggerci. Lac-e.
868. IMBARCATO (RECLUTATO)
Si sente imbarcato, reclutato nella stessa barca dell‟umanità perduta, si sente impotente a cambiare la
situazione. Ars.
869. ABBRACCIARE (COCCOLA, AFFETTO)
Abbraccia tutto, troppe cose nello stesso momento. Bor.
870. ABBRACCIARE (CONTENERE, INCLUDERE)
Rifiuta di essere incluso in qualsiasi cosa, vuole abbracciare tutto, includere in sé, amare o essere amato
senza limite. Plat.
871. RECLUTATO (TRASCINATO, IMARCATO)
872. MERAVIGLIA (AMMIRARE)
873. MERAVIGLIA
Vorrebbe la meraviglia costante del 1° giorno di vita. Canth.
874. EMOZIONE
Limitarsi all‟obiettività per non essere urtati dall‟emozionale che disturberebbe la sua pace. Arg-met.
875. EMOZIONE (PASSIONE, SENTIMENTO)
Esige un discorso integrale, che oltre al concetto portato dalle parole l‟interlocutore riceva tutta
l‟emozione che vi è messa. Viol-o.
Hyper.
Emotivo verso tutto ciò che tocca la sua corda sensibile, musica o indifferente, pachiderma che sa tutto,
non ha niente da imparare, niente che lo emozioni! Kreos.
Insufficienti risorse per assumere l‟emozione dell‟oggetto che gli si avvicina inopinatamente. Sarr.
Vorrebbe un‟intelligenza affrancata dall‟emozione. Le mie emozioni mi rendono malato, mi
impediscono di fare ciò che devo. Cimic.
876. IMPEDIMENTO (LIMITE, OSTACOLO, DISTURBARE, VIETATO, BLOCCO)
Bellezza impedita di approfittare, di illuminare. Dig.
Ostacolato dalle cose che deve amare per necessità, e si sente privato del suo libero arbitrio a causa
dell‟aiuto di Dio. Meny.
Impedimento di fare qualcosa di molto importante. Non bisogna impedirlo, tutti devono lavorare, non
prendersela comoda. Arn.
Non sopporta i divieti. Plb.
Le mie emozioni mi rendono malato, mi impediscono di fare quello che devo. Cimic.
Se voglio possedere la beatitudine qui in basso, il primo ostacolo segna la non unione con la mia fine.
Aster.
Non posso impedirmi di / trattenermi dal piangere. Ferr.
Come fallisce perseguendo dei piani geniali a causa di sciocchezza, accusa gli altri di impedirgli di
perseguire il suo scopo, sono un ostacolo al suo lavoro. Chin.
Non solo impedimento ma insoddisfazione: la festa è sprecata, il viaggio cominciato non può essere
proseguito. Mag-c.
Impedito a riempire il suo dovere, a fare ciò che sa di dovere, oppure fa il contrario. Desiderando la
perfezione della sua opera, ne è impedito dalla convinzione di fare male. Naja.
Non capisce che la relazione non significa impedimento al suo progetto. Paura che gli si impedisca di
raggiungere il suo scopo. Tarent.
Giustifica la sua mancanza di coraggio ad intraprendere a causa dell‟altro che glielo impedisce. Sel.
La preoccupazione gli impedisce di considerare tutto. Tell.
Il legame d‟amore è vissuto come un ostacolo. Fl-ac.
Intolleranza a coloro che sono un ostacolo al suo lavoro. Merc.
L‟espansione umana ritmica e non continua non gli basta. Glon.
877. SCONFINAMENTO (INVADERE)
Non sopporta ciò sconfina nella sua vita: lo straniero, l‟animale, il vaccino. Thuj.
878. IMPIEGATO (PERSONALE, OBBEDIENZA, SCHIAVO, SOTTOMISSIONE)
Relazione paterna con i bambini, gli impiegati. Lyc.
879. PORTARE VIA (TRASCINARE, VENTO)
880. IMPRONTA (TRACCIA)
881. INCASSO (AMMORTIZZARE, SCHERMATURA, CARTILAGINE)
882. INCATENAMENTO (CATENA)
883. INCANTAMENTO (ESAGERARE, AMMIRARE)
Incanto esagerato per le bellezze della creazione. Coff.
884. INGOMBRO (SOMMERSO)
Vuole essere solamente spirituale, si disinteressa del suo corpo che non è più controllato, ma un fardello
ingombrante. Phys.
885. INCORAGGIAMENTO (CORAGGIO)
886. RESISTENZA (FORZA, CORAGGIO, PERSEVERANZA)
Sforzo fisico o psichico con resistenza malgrado i pochi alimenti. Coca.
887. ENERGIA (FORZA, VOLONTA‟, NOIA, ENTUSIASMO)
Soffre di perdere la sua vitalità invecchiando, di non avere più l‟energia della sua gioventù, di non essere
più capace di donare la vita, di essere spezzato nel suo slancio e di incamminarsi verso la morte del
corpo. Gink-b.
Rifiuta gli stati di transizione, ha voluto essere atto puro sotto l‟aspetto della pienezza dell‟energia, con
la sfumatura del rifiuto della progressione del passaggio verso. Pip-m.
L‟energia ritorna una volta al lavoro. Brass-n-o., Tarax.
Vorrebbe che il lavoro sostenuto non smussi il piacere o l‟energia. Bisogno dell‟energia liberata dal
congiunto. Pip-m.
Prende la sua energia dagli altri, li vampirizza. Oppure si collega all‟energia universale, è un canale di
energia per l‟altro. Abrot.
Volendo trascendere la sua umanità con la sua propria energia, regredisce allo stato di uomo scimmia,
animale primitivo e peloso, avendo il timore dello sfinimento delle sue risorse interiori. Plut-n.
Sensazione di trasferimento dell‟energia tra lui e l‟altro, paura di prendere qualcosa che non gli è dovuto,
di prendere la forza fuori da lui. Abrot.
La natura non spreca, perdiamo così tanta energia quando siamo umani! Choco.
Auto – conservazione dell‟energia: salire <, perché il corpo partecipa al mondo fisico. Coca.
Vuole attingere l‟energia vitale a contatto di coloro che ne hanno. Sang.
Irraggia la sua energia ed è aggravato dal sole. Kalm.
L‟energia permette l‟attività, quindi la felicità. Laur.
888. BAMBINO VIZIATO (EGOISMO)
Bambino viziato che con le sue chiacchiere vuole convincere della sua importanza, parla sempre di sé.
Par.
889. BAMBINO (GENERARE, EVOLVERE, FIGLIO, GENITORE, PARTO, GENERAZIONE,
MADRE, PROGETTO, TAPPA)
Il bambino è l‟immagine di tutte le possibilità, a condizione di andare passo passo. Kali-i.
Vuole rimanere piccolo per mantenere la comunicazione diretta, cuore a cuore, come con i bambini e gli
animali. Mai felice, la relazione non è mai completa, assoluta. Aeth.
Vuole realizzare il suo cammino di vita, il suo bambino interiore. Ox-ac.
Nostalgia dello stato di bambino, di piacere e di spensieratezza. Ogni tappa che lo allontana dall‟infanzia
rappresenta per lui una prova. Devo essere sottomesso per ricevere cure e affetto come un bambino,
gratuitamente. Deve liberarsi del suo obbligo di bambino di amare senza condizioni. Mag-c.
Non vuole più figli dopo il primo, preoccupato di non essere abbastanza forte, del dolore, desidera una
relazione esclusiva con suo marito. Aster.
Il distacco dal presente, dal suo bambino, dai suoi genitori…senza una visione di qualcosa di positivo
nell‟avvenire può essere un periodo di disperazione. Castor-eq.
Resta un bambino perché rifiuta di evolvere, di trasformarsi. Carb-v.
Non sa entrare in relazione con i bambini. Berb.
Tirannizza i bambini, li spinge e li picchia. Agar.
Gioca bene con i bambini. Bufo.
Desidera picchiare i bambini senza sapere perché. Chel.
Gli animali, i bambini, almeno non fanno male a nessuno! Fa il bambino, vuole restare un bambino
davanti a questi adulti pazzi. Cic.
Paziente solo con i bambini. Pall.
Figliol prodigo, ha lasciato suo padre e sogna di banchetti. Ph-ac.
Indifferente ai suoi bambini. Nat-p.
Relazione paterna con i bambini, gli impiegati. Lyc.
890. INFERNO (PARADISO)
891. IMPRIGIONAMENTO (SPAZIO, EVADERE, LIBERTA‟, USCITA)
Si ritrova rinchiuso in sé stesso per aver creduto alla propria illuminazione. Crot-c.
Amicizie puramente spirituali, talmente imprigiona, rinchiude i suoi sentimenti per il fatto che tutte le
sue passioni sono viste come cattive, nessun contatto con i suoi sentimenti / molto cosciente dei suoi
organi e dell‟ambiente che lo circonda. Germ-met.
Sottomettersi alla regola = sofferenza, essere rinchiuso, blocco, valvola chiusa. Crot-t.
Oppressione, bisogno di cambiamento per distaccarsi. Tub.
Rinchiuso nei suoi pregiudizi. Crot-t.
Rinchiude tutti i sentimenti che non potevano essere evacuati, liberati. Carc.
Chiude la porta ai suoi amici, preoccupato per la sua casa, è rinchiuso nella sua condizione terrestre che
lo priva di libertà. Nat-p.
È rinchiuso nella sua espansione dai limiti del suo corpo. Glon.
892. PIANTARE (SUPERFICIE, SPROFONDAMENTO, ASSORBIRE)
Affonda nel cotone non potendosi appoggiare. Bapt.
Qualunque cosa si affondi nel suo vuoto senza fondo, non basta mai. Non può più prendere ciò che
vorrebbe. Aeth.
893. IMPEGNO (DELIBERARE, RITORNARE, PATTO, CONTRATTO)
Non vuole essere incatenato da un impegno. Preoccupato dall‟impegno che non può mantenere se le
circostanze cambiano. Cact.
Vuole fare qualcosa di buono che può scegliere da solo. Plb.
Il cordone tagliato, possiede tutte o nessuna risorsa personale. Abrot.
Collegato all‟inesauribile fonte divina, sfinito che non può trattenersi dall‟impegnarsi ancora. Menis.
Si impegna totalmente per cambiare il doloroso in sopportabile. Aster.
Nella comunità, si trova ben impegnato, oppure si trova a disagio. Apis.
Qualcosa gli impedisce di impegnarsi, anche se sa che sarebbe un bene. Naja., Ign.
“Bisogna mantenere i propri impegni”. Caps.
Bisogno di una presenza e relazione stimolante per impegnarsi. Tarax.
Vuole entrare nella comunità e nella comunione delle persone, ma senza impegno personale. Arg-n.
Teme gli atti umani che impegnano: matrimonio, diventare soldato, morte. Chel.
Il suo impegno totale gli da diritto all‟unione – fusione totale. Anan.
894. GENERARE32
(FILIAZIONE, BAMBINO, GENITORE)
IL pensiero genera. Ox-ac.
895. ENIGMA (PROVA, DOMANDA, RISPOSTA, SFINGE)
896. SPROFONDAMENTO (PIANTARE, SUPERFICIE)
Sprofonda nell‟errore a causa della sua idea fissa. Iod.
897. NEMICO (CATTIVO, ALTRO)
Non è spontaneamente che l‟uomo può amare il suo prossimo, tutti, è necessario un lavoro intellettuale
per amare il proprio nemico e non vederlo come integralmente cattivo: deve essere amato per il bene ch
si trova in lui e per il fatto di essere amato da Dio. Hura.
Il mio primo nemico sono io. Aloe.
898. NOIA (ROUTINE, DISTRARRE, IMPROVVISAMENTE, OCCUPARE)
Non ha bisogno di lavorare, ha già raggiunto il suo scopo, non si annoia mai e gode perfettamente di
tutto, gode di piena salute… Cadm-s.
Lavora per non annoiarsi, o per fare le nozze. Ip.
899. ENORMITA‟ (DIMENSIONE, DIFFORME, ANOMALIA)
Si affanna, diventa matto e agitato, lo sforzo intellettuale fa che si ritrovi perso in ciò che diventa
enorme, una montagna. Ind.
900. INSEGNARE (COMUNICARE, SPIEGARE)
Frustrazione per il fatto che quello che insegna e riceve non sia venuto da lui, che non ne sia la sorgente.
Faba-v.
Rifiuta di lasciarsi insegnare, vuole vedere e capire tutto, la sua propria illuminazione. Crot-c.
Crot-h.: non farsi insegnare da nessuno, avere il giudizio perfetto perché ha visto tutto.
Vuole essere la sorgente della conoscenza invece che risvegliare l‟altro a scoprire. Dulc.
Vuole illuminare gli altri. Calc-p.
Vuole insegnare e predicare senza ricevere niente dall‟altro. Agn.
Volendo essere la luce da sé stesso, non dover ricevere la scienza, si chiuso gli occhi a forza, si ritrova
sciocco e non può più insegnare. Ambr.
32
GENERARE: dare l‟esistenza a partire da sé.
901. INSIEME (COMUNIONE, ASSEMBLARE, PEZZO)
In un insieme, ogni pezzo trova il suo posto. Phyt.
Assicura la solidità dell‟insieme. – Invidia l‟intelligenza divina creatrice che mantiene solidamente tutti
gli elementi creati in un perfetto insieme, il multiplo nell‟unità. Thuj.
“Capirsi”, avere “un‟unità di vedute”. Crot-h.
902. SENTIRE (ASCOLTARE)
Vuole capire senza dover ascoltare. Elaps.
903. INTESA (FAMIGLIA, COMPRENSIONE, RICONCILIARE, RELAZIONE, SOCIETA‟)
Vuole una buona intesa tra i genitori. Lyc.
904. INTESA
Desidera una concordia assoluta tra tutti gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo,
elementi della famiglia, che vorrebbe sempre riunire, vedere in buona intesa. Bapt.
905. FUNERALE (MORTE, CORRUZIONE)
Processione, la segue, e pensa al morto, delle braccia in meno per il lavoro. Form.
906. ENTUSIASMO33
(GIOIA, ENERGIA)
Gli manca la frenesia. Soffoca in questo quotidiano troppo piatto. Sterc-se.
Desidera che ogni attività si faccia nell‟entusiasmo. Pip-m.
907. INTERO (DUE, UNIONE, PEZZO, COMPOSIZIONE, META‟)
908. TRASCINARE (IMMUTABILE, DIRIGERE, GUIDARE, INVADERE, ESERCIZIO, SFORZO)
Sudorazione che impregna le mani nelle tasche: il travolgimento di una cosa da parte di un‟altra. Hydr.
Avrebbe voluto essere unico in un ambiente che non lo colpisce, non lo travolge. Brom.
Bisogna allenarsi con la ripetizione per avvicinare l‟infallibilità. Ruta.
909. PASTOIA (INCASTRARE, IMPEDIMENTO, OSTACOLO)
910. ENTRATA (COMINCIARE, USCITA)
911. MANTENIMENTO (COLLABORARE, MANTENERE, PARTECIPARE)
Mantenuto, vampirizza per vivere e svilupparsi. Abrot.
Mantiene gli altri senza ristorarsi. Menis.
Non ha mantenuto la sua situazione. Petr.
912. INVASO (PENETRARE, SOMMERSO, IRRAGGIARE, DIFFONDERE)
Si sente invaso da tutto, se non controlla o non domina. Rumx.
Invade gli altri per esserne padrone. Lyss.
Esce dai suoi limiti. Kali-b.
Ogni funzione o organo è invasa da altre. Mur-ac.
Deborda la cornice dove lo si vuole rinchiudere, non rispetta la misura. Croc.
913. INVIDIA (DESIDERIO)
914. AMBIENTE (MEZZO, LUOGO)
915. FASCINO (MAGIA, DOMINARE, ESTASI, POSSEDERE, SORTE)
Preoccupazione di essere stregato, e crede alla reincarnazione. Asar.
33
ENTUSIASMO: Emozione intensa che spinge all‟azione nella gioia.
Paura di essere stregato. Lyss.
Zombie, ipnotizzato che lavora per una strega, lontano da casa sua, in modo che la sua famiglia non lo
ritrovi, incapace di riconoscere i suoi fino a che non viene tolto l‟incantesimo. Meli.
916. SPESSORE
Incapace di calcolare, del sottile, dell‟intelletto, di analisi, favorisce lo spesso, il materiale. Graph.
917. PIENEZZA34
(REALIZZAZIONE, ESPANSIONE)
Rifiuta di arrivare alla pienezza attraverso l‟acquisizione di abitudini, con la ripetizione. Caps.
Vuole la solitudine per compiersi senza gli altri, senza divisione. Euph.
Si sente sbocciato, in pieno dominio e pienezza di vita, tocca la sua fine. Cinnb.
Caps.
Incapacità di espansione fisica di pienezza fisica. Mosch.
Deve accettare che il tempo sia il miglior modo per realizzarsi in questo mondo deperibile, in vista di
una preparazione ad un mondo atemporale dove troverà la sua completa pienezza. Aran.
918. SBOCCIO-PIENEZZA
Considera un confinamento insopportabile il fatto di dover accettare e tenere il ruolo umano che gli è
stato assegnato dalla natura, Dio… per il suo compimento e quello della comunità. Apis.
919. DISPERSIONE (DISPERSO, PEZZO)
920. SPADA (RISCHIO)
Spada minacciosa appesa al soffitto. Am-m.
921. EFFIMERO (CAMBIARE, CORRUZIONE, PRECARIETA‟)
L‟effimero è vissuto come una morsa. Cact.
922. EPICURISMO (PIACERE, CONCUPISCENZA, SENSO)
Trova nel piacere del corpo la beatitudine perfetta. Cina.
Architetto epicureo. Sarr.
923. SPOSA (MATRIMONIO)
924. PROVA (ESPERIENZA, RIUSCITA, TENTATIVO, CORREZIONE, ERRORE)
Sorride quando è contento che Dio gli mandi una prova. Meny.
Ogni tappa che lo allontana dall‟infanzia rappresenta per lui una prova. Mag-c.
Ricordo nebbioso di essere stato messo alla prova e di aver fallito, da qui la sua paura per ogni situazione
in cui viene messo alla prova. In attitudine vittoriosa, lo vedremmo coraggioso prima degli esami,
cercando di imbrogliare il professore? Gels.
Appuntamento importante per andare a rispondere ad un enigma. Acon.
925. SFINIRE (FORZA, RISERVE, DECLINO)
Diventa la fonte della sua sorgente: offre il seno a sua madre, sommerso si sfinisce per i suoi genitori
senza rigenerarsi, quando invece è da loro che dovrebbe ricevere. Menis.
Confonde essere e fare: molto attivo, si sfinisce disperdendosi, pensa a tutto nello stesso momento. Chin.
Lo sfinimento della potenza umana è inaccettabile, come la decadenza della vecchiaia. Sel.
L‟anima spirituale non conosce sazietà, essa può bere indefinitamente da una sorgente inesauribile, non
così il corpo. Squil.
Inesauribile, non per sacrificio ma per capacità infinita di donare la propria sostanza a fondo perduto,
senza soffrire, senza perdere niente né essere intaccato o doversi ristorare e riprendere le forze. Carb-an.
926. EQUILIBRIO (STABILITA‟, MEZZO, MISURA)
34
PIENEZZA: Esercitare armoniosamente, con ordine, seguendo i loro rispettivi valori, ogni facoltà, le potenze
vegetative e sensibili essendo subordinate all‟intelligenza e alla volontà che devono avere il primato.
La forza morale permette di mantenere l‟equilibrio i tutte le circostanze. Clem.
Fatica a trovare la felicità nell‟equilibrio di un tenero conforto. Sterc-se.
Vuole essere centrato, in equilibrio come un giroscopio, nella temperanza. Helo.
Favorevole all‟equilibrio dell‟ambiente, della famiglia. Venerazione per i vecchi, per il padre… Urt-u.
Perde il suo equilibrio credendosi il riferimento. Croc., Sabad.
Ricerca dell‟equilibrio nell‟arte. Tub.
Equilibrio mal assicurato. Laur.
927. SQUADRA (GRUPPO, DIPENDENZA, COLLABORARE, INTEGRARE, LIBERTA‟,
SOCIETA‟)
Non può integrarsi al gioco di squadra. (LTA. 8650)
Si completa in squadra dove lei è il capo, nell‟amore fusionale con qualcuno che desiderava da sempre.
Anan.
928. EQUITAZIONE (CAVALLO, ALTEZZA, BUE, ASCENSIONE, DOMINARE,
ADDOMESTICAMENTO)
929. ERRARE
Erra senza guida né aiuto sul suo cammino. Am-m.
930. ERRORE (ERRORE, INFALLIBILE, RIUSCITA, CORREZIONE)
Errore di localizzazione, scrivendo, ritardo di linguaggio, tutto è ridicolo, sciocco e cancellato.. Vuole la
sua propria lucidità, e non dipendere dal pastore quando ha sbagliato. Nux-m.
Dio potrebbe con l‟illuminazione trasmettermi e darmi tutta la saggezza senza che io debba ragionare
rischiando l‟errore. Aeth.
Sentire bene è un giudizio di apprezzamento che può essere una qualità, ma che nell‟uomo non è ancora
un giudizio di certezza. Led.
931. SCALA (ASCENSIONE)
Am-m. sale una scala senza ringhiera: gli manca la mano dell‟amico.
Crot-h.: la scala sbuca in un buco nero, l‟ignoranza.
La scala solida è il corpo vigoroso che sopporta l‟ascensione dello spirito. Laur.
Sol-t-ae. sale una scala molto velocemente, vuole corto-circuitare le tappe della trasformazione.
Scala troppo alta che non può salire, il corpo è troppo pesante. Sabad.
Sensazione di avere una scala davanti a sé, qualcosa come uno scalino da scendere, e paura di cadere.
Coca.
932. SCHIAVO (SOTTOMISSIONE, DIPENDENZA, OBBEDIRE)
933. SPAZIO (DIMENSIONE, LIMITE)
Vuole raggiungere un volume esagerato. Rifiuta di accontentarsi dello spazio limitato che gli è
assegnato. Bov.
Rifiuta che le circostanze gli impongano delle limitazioni. Phyt.
Costretto a camminare nel suo spazio, sulla terra, la sua macchina volante per scappare non funziona.
Apis.
“Si mangiano il mio spazio, sono invaso”. Lyss.
Bisogno di spazio, non essere limitato dall‟ambiente che lo circonda. Nat-p.
Bisogno di spazio. Cann-i., Lac-c.
Bisogno di spazio, di luce, come nel deserto dove si vede lontano. Calad.
Solo nello spazio ghiacciato. Camph.
Vuole aumentare il suo spazio vitale. Kali-b.
934. SPECIE (RAZZA, GENERARE, GENITORE)
Vuole costituire da solo una specie. Sec.
Visione ristretta, disconnessa, si sente di un‟altra specie, diverso dagli umani, extraterrestre, tagliato
fuori dal suo ambiente. Androc.
935. SPIA
Spia nella serratura dove scopre un occhio che già lo guarda! Cench.
936. SPERANZA (CORAGGIO)
Vuole raggiungere l‟oggetto della sua speranza senza sforzo, con facilità. Verb. rifiuta che l‟oggetto
della speranza sia arduo, il frutto di un lavoro, di uno sforzo da fare, di una battaglia.
All-c. vuole raggiungere il suo scopo sostituendo la speranza con la certezza.
937. SPIRITO (CORPO, SENSI, UMORE, INTELLETTO, PENSIERO, SPIRITUALE)
Problema della consistenze diseguali (costanza che fa persistere fermamente contro la difficoltà che
proviene dagli ostacoli esterni) del composto umano, soprattutto tra carne e spirito. Ferr-p.
Bisogno di un tempo di silenzio e di calma per ritrovare il suo spirito. Euph.
Paura di mostrare che ha un corpo, che non è puro spirito: mangiare o bere in pubblico <. Toxico.
Ha rifiutato l‟indegnità che il corpo abbia un‟autonomia in rapporto allo spirito. Cinnb.
Desiderano un‟anima separata: Asar., Kali-i., Sabad.
Vuole conoscere come puro spirito, essere puro spirito. Volendo essere un‟anima separata, il vomito
migliora il pensiero. Asar.
Soffre di non essere accettato nella sua immagine di puro spirito. Deve scoprire la possibilità di essere
santa anche con il corpo. Toxi.
Vuole che lo spirito comunichi direttamente al suo corpo impassibilità, vigore e gloria. Coca.
La faccia è il luogo di esposizione corpo – spirito che esprime l‟umano. Kali-s.
Lo spirito è il più nobile, al centro, ma non può agire e conoscere senza il corpo. Aran.
Si ritrova spirito senza materia. Camph.
Non sopporta questo corpo che gli ricorda la sua dualità di composto sostanziale con il suo spirito. Anac.
Invidia allo spirito puro la perfezione della conoscenza senza corpo, senza gli oggetti sensibili. Sabad.
Sang. desidera le parole sublimi per trovarci un potere di guarigione sugli altri, applicare la saggezza
creatrice che ha sentito.
Mette tutto sullo spirito, vuole liberarsi dal corpo, per brillare meglio, essere spirituale / fermato nella
sua evoluzione ascendente: fallimento dello spirito. Desidera ascoltare delle parole sublimi per diventare
un puro spirito. Ham.
Non vede lo spirito ma la lettera. Lil-t.
Vuole avere fiducia e dilettarsi nel lato scintillante del suo spirito. Thea.
Il suo spirito se ne va, niente lo può aiutare. Crede che la carne ed i sensi siano un ostacolo per lo spirito.
Kali-c.
Non ha fiducia nell‟unione dell‟anima e del corpo. Alum.
L‟anima è incorruttibile, unica, non dovrebbe essere unita al corpo corruttibile, composto, deformabile.
Benz-ac.
* Lo spirito segue il corpo. (LTA.758)
938. TENTATIVO (CAMMINO, SCOPO)
Deve accettare di essere buono provando e non solo riuscendo. Ptel.
939. SCIAME (COMUNE, SOCIETA‟, GREGGE, FOLLA)
940. ESSENZA (ESSERE)
C‟è solo Dio in cui l‟idea è la forma, vale a dire identica alla sua essenza. Rob.
Desidera diventare l‟essenza di Dio, la fine della beatitudine. Hydrog.
941. ESSENZIALE (SCELTA)
Discernere l‟essenziale dall‟accessorio è opprimente, come in miniera. Graph.
942. ESTETICO (BELLEZZA, FORMA, ARMONIA, NORMA)
943. STIMA (APPROVARE, CAUZIONE, CONSIDERARE, OPINIONE, VALORE)
La sotto stima è una giustificazione ipocrita per non fare ciò che è obbligato a fare (“non sono capace”).
– Poca stima di sé, gli altri conoscono la sua colpevolezza, non può guardare nessuno in faccia. Cob.
Deve essere scelto e stimato, e vivere all‟immagine della sua relazione con Dio. Plat.
Mostra stima per i piccoli, ma ha bisogno di quella dei grandi. Caps.
Vuole ritrovare la stima perduta possedendo l‟altro con la dolcezza e la gentilezza. Puls.
944. CAMPIONE (MISURA, NORMA, RIFERIMENTO, CAVALLO)
Deve misurarsi con i grandi. Caps.
945. TAPPA (CAMMINO, PASSAGGIO, PASSO, EVOLUZIONE, CRESCITA)
Problema di cambiare tappa, di girare pagina, cambiare capitolo. Cast-e.
Ogni tappa del progetto lo delude: non è quindi mai il bene totale?! Bism.
Kreos. rifiuta le trasformazioni successive delle tappe della vita.
Il lavoro di crescita dell‟uomo è necessario, non può saltare le tappe indispensabili, da dove i “sogni
ansiosi, come se qualcosa di importante fosse lasciata incompiuta”. Hyper.
Ogni tappa che allontana dall‟infanzia <, è una prova. Mag-c.
Anche se c‟è gerarchia, ogni tappa ha lo stesso valore e deve seguire l‟altra. Aran.
Vuole possedere la beatitudine, raggiungere la sua fine senza percorrere le tappe che vi conducono. Arg-
met.
Vuole salire al livello divino senza tappe né lavoro. Brom.
L‟intelligenza procede per tappe in modo discorsivo, perché essa è legata al corpo. Kali-i.
946. STATO (CAMBIAMENTO, TAPPA, EVOLUZIONE, ESSERE)
Ride del suo triste stato. Agn.
Rifiuta la necessità di passare da uno stato all‟altro, dalla potenza all‟atto. Petr.
Rifiuta il movimento, il cambiamento di stato. Inerzia. Carb-v.
947. MORSA
L‟effimero è vissuto come una morsa. Cact.
948. SPEGNERE (SOFFOCAMENTO, ACCENSIONE)
Senza aria mi spengo. Carb-v.
949. ETERNO (MORTE, INFINITO, DEFINITIVO, ASSOLUTO)
950. ETERNITA‟ (TEMPO)
La nozione di tempo non esiste, né inizio, né fine. Essendo il Cristo, arriva all‟infinito, l‟immutabilità.
Cann-i.
Desiderando l‟eternità, perde l‟immortalità (esiste l‟inizio) che ha disprezzato. Arg-n.
Erra nell‟eternità di un mondo morto e vuoto di Dio. Camph.
Desiderio si sopravvivenza e di eternità nel biologico. Calc-sil.
951. ETICA (BONTA‟, MORALE, VERITA‟)
952. SCINTILLA (FUSIBILE, PRESA, STIMOLO)
Bisogna trovarmi la scintilla. Carb-v.
953. ETICHETTA (GIUDICARE, CLASSIFICARE, A PRIORI)
Ha un‟etichetta sulla fronte che tradisce la sua intimità, teme di svelarsi. Cob.
954. DISTENDERE: HR1 27-12: “soffocamento…salta sui piedi e sul letto sta sulla punta delle dita dei
piedi, distendendo il suo corpo e le braccia in aria durante la sua angoscia…”. Squil.
955. STELLA (CENTRO, CROCE, RAGGIO) Aster.
Nato sotto una cattiva stella. Carc.
Desiderando essere un‟anima disincarnata, le stelle infuocate gli cadono addosso. Alum.
956. STUPORE (SORPRESA)
957. SOFFOCAMENTO (ARIA, SPEGNERE, SOMMERGERE, STIMOLO, LUCE)
Soffoca l‟altro con il suo dominio. Hyos.
958. STRANIERO (RAZZISTA)
Si ritrova al contrario a sentire la propria sostanza come straniera, come altro in lui. Coc-c.
Non vuole trasformare la sostanza straniera nella sua propria carne. Kali-n.
959. ESSERE35
(SOSTANZA, IDENTIFICARE)
Confonde essere e fare: molto attivo, si sfinisce disperdendosi, pensa a tutto nello stesso momento. Chin.
Crede di poter essere ciò che conosce intellettualmente. Olnd.
Perplessità all‟idea di cessare di essere. Ip.
Lui è l‟oggetto, l‟idea, l‟altro. Lyss.
La piramide è il simbolo dell‟essere. Nat-m.
Giudica la qualità del suo essere in misura dell‟imperfezione della sua vita. Aur.
L‟essere di qualcuno si rivela nel suo progetto. Si fa Dio facendo di ciò che è il suo progetto. Petr.
Crede che la sua materialità esprima l‟essenza dell‟essere. Pall.
I suoi atti si riferiscono ai suoi propri criteri, secondo ciò che lui è. Nux-v.
960. STRETTO
Visione ristretta, disconnessa, si sente di un‟altra specie, diverso dagli umani, extraterrestre, tagliato
fuori dal suo ambiente. Androc.
Tutto è troppo stretto: Guaj. subisce una pressione, compressione che lo modifica attraverso una forza
che agisce modificando il suo stato anteriore. Sensibile alla ristrettezza di spirito.
Ristretto di spirito. Crot-t.
961. STUDIO (IMPARARE, INSEGNARE, INGOZZARE)
Caducità delle conoscenze acquisite da un riempimento dello spirito indigesto al momento di un esame.
Burn out degli studenti brillanti. (Collin TII, ch 236-37). Aeth.
962. EUGENIA JAMBOS: Vive dolorosamente la necessità umana di applicare la propria volontà a
focalizzare la propria attenzione e superare così l‟efficacia dell‟attenzione spontanea. (a1 – Diventa nero
davanti agli occhi e ogni cosa sembra doppia; guardando attentamente la visione doppia scompare). Perde
l‟efficacia dell‟attenzione spontanea. Ciò che dovrebbe funzionare spontaneamente non funziona. Volendo
fortemente esprimere la sua natura spontanea, tutto è gioia e chiarezza nello spontaneo (a1 – Dopo la
minzione, diventa improvvisamente tutto chiaro davanti agli occhi) / perde la sua spontaneità, non la può
seguire. Vuole che la spontaneità sia sufficiente. Acne al viso. I muscoli staccati dall‟osso mostrano la
necessità per l‟atto umano di focalizzare l‟attenzione attraverso la volontà in modo che l‟azione sia efficace,
superi l‟azione istintiva e vegetativa. (GRAPH. XI.00, AFADH XII.00)
963. EUPHORBIUM OFFICINARUM: Bisogno di un tempo di silenzio e di calma per ritrovare i suoi
spiriti. Hr1 “Temporanei attacchi di pazzia, insiste dicendo le sue preghiere alla coda del suo cavallo;
conosce le sue stranezze e vuole stare da solo ed in silenzio”: interrompe la sua attività per pregare la coda
del suo cavallo, non per sfuggire il lavoro, ma per rimettersi meglio, farsi tirare, aiutare, per ritrovarsi, perché
il lavoro gli fa perdere il contatto interiore se non è sostenuto. Dio non rischia di decentrarsi con la sua
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ESSERE: il fatto di essere, di avere una realtà, l‟esistenza.
azione, tutto gli resta all‟interno. Non ha bisogno dell‟aiuto di un superiore per superare gli ostacoli.
Desidera l‟immanenza perfetta per quanto riguarda l‟agire: patologia locomotoria e digestiva. Niente
dell‟esterno deve penetrare e agire sul suo essere per modificarlo. (ST II II, Q29, a1, 2, la Paix. ) H1:
….(tedesco). Calmo, rivolto in sé, ricerca l‟appagamento, a nello stesso tempo ha voglia di lavorare.
Vorrebbe lavorare nella pace e nella tranquillità, ma la pace in questo mondo non si può trovare da soli. Il
lavoro si può fare in tranquillità solo se siamo sostenuti. Vuole la solitudine per compiersi senza gli altri,
senza condivisione. Ha troppo lavoro, non ha il tempo di pregare / moltiplica il tempo dell‟interiorità / ET:
Posso trovare il cammino della pace e della tranquillità da solo. L‟ostacolo più alto posso sormontarlo
alzando i piedi abbastanza in alto! Non ha più bisogno di momenti di interiorità, la mantiene perfettamente, il
lavoro è una preghiera ed è sufficiente / accetta le conseguenze della perdita dell‟interiorità, schiacciata dal
tutto… (AFADH – FY II.00, MS V.00)
----- “Crede di aver preso del veleno. Vede la stessa persona camminare dietro quella che sta guardando.
Tutto sembra multicolore, ingrandito al punto che alza le gambe molto in alto, come per superare delle
montagne. Insiste per dire la sua preghiera alla coda del suo cavallo”. (AFADH.XII.92)
964. EUPHRASIA: ----- Rifiuta il lavoro di astrazione necessario a conoscere l‟intelligibile delle cose.
L‟astrazione rischiara l‟oggetto con il nostro intelletto agente, come essere umano essa sarà per forza
imperfetta, quindi rifiuto questo lavoro perché temo la povertà, la contingenza, la deformazione che da
l‟astrazione umana. (ST I, Q85 a1 sol4) Rifiuta che questa astrazione deformi l‟oggetto sotto il pretesto che
questa illuminazione è per forza imperfetta e non darà tutta la realtà. E‟ indegno avere una così imperfetta
percezione della realtà! Perfezione desiderata: Dio proietta sugli oggetti una luce perfettamente rivelatrice
delle loro qualità. Bisogna che la mia illuminazione, per rendere veramente conto dell‟oggetto, sia
sottomessa ad un criterio di verità che non è solamente il mio, che la luce che proietto sull‟oggetto non me ne
falsi la conoscenza. (MS V.02)
965. EUPIONUM: Soffrendo di instabilità, di mancanza di fermezza, è > dalla pressione, come se questa
potesse stabilizzare le sue idee. Vuole vedere meglio, perché ha paura di cadere e che la sua materia non
resista alla caduta. Bisogno di guida. (A272: Sogna di cose disgustose: uomini nudi e donne vecchie sono
intorno a lei). Rifiuta che il corpo debba invecchiare e ritornare a marcire nella terra. I dolori, il prurito, i
tremori si irradiano e si diffondono da per tutto, non c‟è compartimentazione tra gli organi. Invidia la gloria
della sostanza divina. Vuole restare giovane e bello, dinamico e in forma. Si vive come già fatto di materia
gelatinosa indifferenziata in via di putrefazione. Odio per i vecchi, che non sanno trattenersi e puzzano, o di
quelli che hanno saputo mantenersi giovani. (AFADH XII.95)
----- Tremola come se fosse in gelatina. Perde la sua consistenza; è liquefatto davanti ad ogni cambiamento
di stato. Il suo cuore si sente a distanza: non ha più il corpo, la capacità di ammortizzare? Sottomesso
dolorosamente all‟invecchiamento, perché non ammette che la sua carne non sia come la sostanza divina.
(AFADH I.91)
966. EUTANASIA
E‟ a favore dell‟eutanasia perché non sopporta di imporre allo spirito un corpo corrotto, deforme. Benz-
ac.
967. VALUTARE (GIUDICE, RIFERIMENTO) Nux-v., Chin.
Desidera delle capacità illimitate, al di là di ogni valutazione. Invidia l‟onnipotenza di Dio che è infinita,
non misurabile, non valutabile e che, di conseguenza, non ha bisogno di aiuto. Cob.
968. SVANIRE (SCOMPARSA)
Scomparsa – Soffio – Tempi: Mosch.
969. EVAPORARE (ACQUA)
970. EVASIONE (DISTRARRE, INTERRUZIONE, IMPRIGIONAMENTO, IMPEDIMENTO, GIOCO)
Vuole evadere da tutto questo quotidiano che lo rinchiude. Petr.
La pesantezza del lavoro quotidiano impedisce di elevarsi, bisogno di evasione da questo mondo che
rischia di travolgerlo. Brom.
971. EVIDENZA (PROVA, SPIEGARE)
Bisogno di un‟evidenza per andare avanti. “Devo capire, altrimenti non mi interessa”. Crot-c.
L‟evidenza non può più essere vista quando vogliamo scoprire ciò che è nascosto. Ptel.
972. EVITARE (DEFINITIVO, IRREVERSIBILE)
Inerte davanti a tutti questi pericoli impossibili da evitare. A forza di voler evitare tutto agli altri, non
vede il bene da intraprendere: resta inerte. Gels.
973. EVOLVERE (CRESCERE, CAMBIAMENTO, CULTURA, TAPPA, GRANDE, PREGIUDIZIO,
PROGRESSO, STAGNARE, RINNOVARE)
Augura un‟evoluzione trascendente attraverso la sua propria luce e le sue forze, e ritorna primitivo,
animale…Plut-n.
Il “buon selvaggio”, Tarzan non deve evolvere. Choco.
Perfetto e non mancando di niente, non c‟è più bisogno di cambiare, di evolvere. Vip.
Regredisce all‟interno della specie, dell‟evoluzione. – Evolve in senso contrario. Cupr., Hell.
L‟uomo deve progredire non attraverso la sua forma ma attraverso il suo spirito. Sol-t-ae.
Vorrebbe accelerare, aver finito la sua evoluzione, la sua ascensione, senza sforzo. Brom.
Non ha accettato di dover evolvere. Agar.
E‟ arrestato nella sua evoluzione ascendente, è un fallito dello spirito avendolo idolatrato. Ham.
A metà strada nell‟evoluzione, paura del passaggio. Carb-v.
974. ESATTEZZA (PRECISIONE)
Data, cosa, chi, dove? Cedr.
975. ESAGERARE (DIMENSIONE)
Gonfia ed esagera tutto: le sue preoccupazioni per i soldi, i suoi discorsi, i difetti degli altri, la sua
situazione miserabile, i suoi desideri di demolire e defecare sulle persone. Castn-v.
Esagerazione nell‟apprezzamento delle cose, nei paragoni. Cann-i.
976. ESALTARE
Vuole esaltare il valore degli altri. Caps.
977. ESAME (PROVA, DOMANDA, SFINGE)
Caducità delle conoscenze acquisite con un ingozzamento dello spirito indigesto al momento dell‟esame
(Collin TII, ch 236-37). Aeth.
978. ESAUDIRE
Dice che non è stato esaudito quando è deluso da una risposta che lui stesso ha inventato. Phos-ac.
979. ECCELLENZA (PRODEZZA, STRAORDINARIO, BONTA‟, SUPERIORITA‟, VALORE,
AMMIRARE)
La sua eccellenza gli permette di criticare gli altri. Myric.
Orgoglio: appetito disordinato per la sua propria eccellenza. Non vede più l‟eccellenza di niente. Grat.
La sua eccellenza senza fondamenti si conforta con ciò che vediamo, il fisico, attraverso il quale vuole
provare la sua santità, la sua convinzione di essere l‟eletto di Dio. Plat.
L‟eccellenza delle sue azioni lo rende venerabile. Calc-s.
980. ECCENTRICO (ECCESSIVO, DIFFERENZA, ALTRO, CENTRO, ABITUDINE, COMUNE,
ORIGINALE, ESTREMO)
981. ECCESSIVO (ECCENTRICO, TROPPO)
Punizione eccessiva in rapporto alla sua colpa. Cham.
982. ECCITARE (SCINTILLA, STIMOLO, TEMPO, DESIDERIO, ENTUSIASMO)
Niente è abbastanza eccitante da entusiasmarlo. Pip-m.
Si attiene alle condizioni essenziali iniziali della conoscenza sensibile: l‟eccitante, l‟eccitazione e la
sensazione. Murx.
Problema del tempo non accettato tra l‟eccitazione e la soddisfazione. Calad.
Divario tra eccitazione e piacere. Sel.
983. ESCLUSIONE (REVERSIBILITA‟, CORREZIONE,ERRORE)
Teme di essere escluso dalla comunità. Form.
Scelta impossibile perché l‟uno è esclusivo di tutto l‟altro. Ign., Chin.
Sceglie solo secondo il corpo o lo spirito, esclude la loro complentarità. Anac.
Vorrebbe una relazione privilegiata con l‟amato, esclusiva. Abrot.
984. ESCREMENTI (COPROFAGIA, USCITA, AFFERMARE, DETRITI, NESSUNO, DEGRADARE)
Vuole defecare sui cattivi pagatori. Cast-v.
Preferisce essere una “merda” che essere buono, perché i buoni muoiono per primi. Iod.
Autopunizione degradante attraverso i suoi escrementi. Aloe.
Coprofagia come simbolo del suo ruolo di redentore. Verat.
Sogna di essere ricoperto di escrementi. Zinc.
Lui è una “merda”. Psor.
Non si considera una merda, ma “fa cagare” gli altri. Aloe (BSM)
985. SCUSE (COLPEVOLEZZA, PERDONO, PENTIRSI, MOTIVARE)
Ci vogliono delle buone ragioni per scusare le cose e le persone, altrimenti è in gioco la sicurezza. Calc.
Si scusa per tutto. Ars.
Se ho ragione, non mi scuso. Nit-ac.
Si scusa tutto il tempo, non vuole prendere troppo posto. Glon.
986. ESEGESI (INTERPRETE)
987. ESIBIZIONISMO (INTIMITA‟, CURIOSO)
Si mostra per provare la sua innocenza, negare il pudore. Hyos.
988. ESIGENZA (RIVENDICARE, BISOGNO, DESIDERIO)
989. ESILIO
Criminale e responsabile del suo esilio. Merc.
990. ESISTENZA – ESISTERE (ESSERE, SPEGNERE)
Problema del diritto di esistere per gli altri. Carc.
Rifiuta Dio nel fatto che Lui lo deve mantenere in esistenza. Nat-m.
Sensazione come se niente esistesse, lui non è nessuno, è meglio morire. Agn.
Vuole che l‟altro esista attraverso lui. Lyss.
La sua esistenza non dipende da un altro, lui è la sua propria fine e i suoi atti sono buoni secondo il suo
essere. Nux-v.
Al limite di non esistere più, disconnesso da tutto e da sé stesso. Thuj.
991. EX-NIHILO (NIENTE, SORGENTE)
Vuole poter creare ex nihilo. Con.
992. ESPANSIONE (PIENEZZA, ESPLOSIONE, SPAZIO, ACCRESCIMENTO, POSTO)
Non guarda l‟aria, incapacità di espansione fisica di pienezza psichica. Mosch.
Il modo di espansione ritmica umana lo ostacola. Crede che la mancanza di espansione del suo essere
fisico limiterà l‟espansione del suo spirito, perché Dio, Lui, non è limitato dal suo tempio. Glon.
993. ESPERIENZA (CAMMINO, OSTACOLI)
Vuole immergersi nello scopo in un volo planato senza ostacoli, senza freni, indipendente, da lui stesso,
solo e senza aiuto, senza dover passare dall‟esperienza come un bambino che deve nascere. Lars-arg.
Vigilante e precipitoso, soffre della sua inesperienza, non è stato educato per essere pronto… Acon.
Non vuole lasciare tracce (piedi leggeri), rifiuta l‟oscillante cammino umano dell‟esperienza. Grat.
Nessuna esperienza gli lascia un‟impronta, ogni vissuto resta isolato. – Non tiene niente in memoria,
deve sempre ricominciare tutto. Cedr.
Non può accettare l‟esperienza di un altro, inventa la realtà come vuole che sia, ma si ritrova in divario
con il reale. Faba-v.
L‟esperienza dei vecchi che sanno non attira nemmeno il rispetto dei giovani. (LTA.c8812)
Rifiuta l‟esperienza nuova, il vietato. Mette via tutto. Vip.
994. ESPIARE (PAGARE, CAPRO ESPIATORIO, VITTIMA, PERDONO)
Deve espiare per i suoi cari. Lil-t.
La sua famiglia è maledetta, deve espiare per delle cose che non si dicono. Carc.
995. SPIEGARE (CONCRETO, CAPIRE, PROVA, INTELLETTO)
Rifiuta l‟uso della razionalità nel senso che la conoscenza produce un cambiamento, non vuole ascoltare
le spiegazioni. Sol-t-ae.
Offeso di dover spiegare, l‟interlocutore non ha quindi ricevuto la sua illuminazione! Vuole essere capito
istantaneamente: eiaculatore precoce nei discorsi, dovrebbe essere fecondo alla prima parola. Bufo.
Chiarezza di idee = possesso della verità = beatitudine: argomenta per trovare delle spiegazioni. Arg-
met.
Il rancore cade quando la verità, il perché, la spiegazione viene trovata. Nit-ac.
Vuole una trasmissione attraverso l‟illuminazione, nella sua psicosi spiega tutto a fondo. Calc-p.
Per colui che vuole spiegare tutto, la religione non può esistere, perché essa implica il mistero. Ama la
ricerca, le letture difficili. Phos-ac.
Vuole spiegare per illuminare gli altri. Psor.
Vuole il potere di spiegare e la conoscenza, senza riceverli da altrove. Ambr.
Bisogno di spiegazioni per concretizzare, incarnare per poter capire ciò che è astratto. Alum.
Inventa delle spiegazioni perché è a suo agio nelle teorie. Sulph.
Vuole insegnare e predicare senza ricevere dall‟altro. Agn.
996. PRODEZZA (CAPACITA‟, ABILITA‟, POTERE, CORAGGIO)
Si vanta delle sue prodezze in circostanze così smisurate, dirige tutto / o tutto è troppo sempre, tutto gli
costa. Agar.
Si sente capace di grandi prodezze e può convincerne gli altri, si spoglia o si veste in modo bizzarro:
cerca di irraggiare da sé, della sua luce dell‟epoca del paradiso. Hell.
Vuole prendere l‟irraggiungibile, un‟anguilla. Crede di dover fare delle prodezze per essere amato. Calc-
s.
997. SFRUTTARE (SOTTOMISSIONE)
Si sente sfruttato de l‟altro gli chiede un favore. Colch.
998. ESPLORARE (SCOPRIRE, CERCARE)
L‟uomo deve avere il coraggio di accettare che non si conosce totalmente come Dio, ma deve esplorarsi
costantemente. Samars.
999. ESPLOSIONE (POSTO, BOMBA, GRANDEZZA, ESPANSIONE) Kali
Invece che irraggiamento, c‟è lo scoppio. Diosc.
Esplosivo, istantaneo: conoscenza immediata di sé stesso. Pic-ac.
Glon. esplode a forza di voler essere illimitato.
Petr. vorrebbe essere già atto puro onnipotente e non dover passare dalla potenza all‟atto.
1000. ESPORRE
Manca di delicatezza, impudenza, inadatto ad ogni circostanza. Phyt.
1001. ESPRESSIONE (PAROLA, PROVERBI)
Se lascio esprimere in me qualcosa che vuole uscire, sarà la catastrofe. Faba-v.
Si lamenta che non lo si lascia esprimersi. Crot-t.
1002. ESTASI
Voler essere attirato solo da questa conoscenza interiore che è l‟estasi. M-aus.
Bisogno di lusso e di grandezza, di estasi come ascoltando un pezzo sinfonico. Cur.
Attraverso l‟estasi si mette in comunicazione con Dio, ha lo stesso valore di Lui. Lach.
Estasi per la comunione di pensiero con il padre. Crot-h.
Estasi attraverso la visione beatifica. Cench.
1003. ESTERIORE-ESTERNO (APPARENZA)
Forte percezione di tutto un mondo interiore nascosto, rinchiuso in sé, e sente l‟urgenza di esplorarne
ogni contorno. Samars.
Niente di esteriore deve penetrarlo e agire per modificarlo, decentrarlo. Arrivare ad una pace interiore
attraverso l‟organizzazione delle condizioni esteriori. Euph.
Fantasticherie interiori, non può associare il suo spirito a nessun oggetto esteriore. Plan.
Ciò che viene dall‟esterno e mette in moto il suo pensiero è insopportabile. Helon.
Si chiude, si contorna di callosità impedendo all‟esteriore di penetrare. Graph.
Vuole godere della pace perfetta, avere la beatitudine come natura, che niente di esterno urta, conoscere
le cose in sé, senza dipendere dall‟esterno. Riposo nella contemplazione. Arg-met.
Tutto ciò che viene dall‟esterno = nocivo, sofferenza che arriva di sorpresa. Spig.
Vuole vedere l‟interno degli altri, la parte segreta. Cench.
Vuole manifestare la sua bontà interiore attraverso il suo esteriore, crede che il suo interno sia vuoto se
non gli si rinvia in uno specchio la sua apparenza. Pall.
Vorrebbe esistere ed agire senza bisogni esteriori. Aran.
Intolleranza a tutte le superfici di contatto che gli ricordano la sua non continuità con l‟esterno. Ran-b.
1004. ESTERIORE
Paura di tutti gli urti esterni, intrusioni senza amicizia. Arg-met.
1005. ESTINZIONE (SOFFOCAMENTO) Phos.
1006. ESTORCERE
Hyper. vuole estorcere la grazia di Dio: attraverso il suo solo lavoro, il suo spirito freddo, la sua
intelligenza, la sua sobrietà, i suoi pensieri puri, e arriva così al posto del preferito, sulle ginocchia.
1007. STRAORDINARIO (PRODEZZA)
Vuole essere apprezzato essendo straordinario. Calc-s.
1008. EXTRATERRESTRE (STRANIERO)
Visione ristretta, disconnessa, si sente di un‟altra specie, differente dagli umani, extraterrestre, tagliato
fuori dal suo ambiente. Androc.
1009. ESTREMO (NORMA, MEZZO)
Non ha più la prudenza umana che evita gli estremi. Cabn-s.
Desidera essere misura e regola increata, superando ogni capacità umana, sommo, sprofonda
nell‟animalità, oscillazione sterile tra estremi. Podo.
In due, possiamo affrontare gli estremi. Stict.
1010. FABA VESCA: Si ricorda di un rischio incorso, e passa delle ore a ricordarsi ogni dettaglio della
circostanza per essere certo di esserne uscito salvo e fuori da ogni pericolo di contatto con il nemico.
L‟angoscia si calma poi ritorna e obbliga a ricominciare tutto lo scenario: servono tutte le prove che ne è
veramente scappato. Preoccupato che il contatto subito una volta lo sporchi e macchi definitivamente. Crede
di avere una bomba sotto il cuscino, precauzioni per alzarsi senza farla esplodere. Se lascio esprimere in me
qualcosa che vuole uscire (diametralmente opposto Samars.), sarà la catastrofe. Deve convincere, portare
l‟altro a pensare come lui “se sono d‟accordo con l‟autorità, sono ancora d‟accordo con me?”. Non può
accettare l‟esperienza di altri, inventa la realtà come vuole che sia, ma si trova in divario con il reale.
Frustrazione per il fatto che ciò che insegna e riceve non sia venuto da lui, di non esserne la sorgente.
Meticoloso nella valorizzazione dell‟idea, di ciò che vuol far passare come essendo completamente da lui.
(FY caso “TOC”, AFADH XI.95)
1011. FACCIATA (APPARENZA, SUPERFICIE)
Fa domande solo per facciata senza aspettare la risposta. Ambra.
1012. FACCIA: FRONTEGGIARE
Verb. rifiuta di fronteggiare, tutto è troppo difficile, ogni progetto è una montagna.
Affronta bene le difficoltà gravi, ma crolla facilmente per delle sciocchezze. Aster.
1013. FACCIA: IN FACCIA (IPOCRISIA)
Sensazione di condanna e di mediocrità, come colpevole di qualche azione che gli altri conoscono, come
se non potesse guardare qualcuno in faccia. Cob.
Vuole lavarsi la faccia per lasciare la sua imperfezione terrestre. Asar.
Il viso è il luogo di espressione massima del composto corpo – spirito. Kali-s.
1014. FACILE (MERITO, VIRTUOSITA‟, DIFFICOLTA‟, SFORZO, AIUTO)
I suoi automatismi rendono facile l‟attività, al punto che la volontà deve controllarli e ammaestrarli
quando questa facilità si imballa senza coordinazione. Pip-m.
Intolleranza verso ciò che è difficile da combattere, per lo scopo da raggiungere. – Non sono stato
nemmeno capace di… è un fardello… Vuole raggiungere l‟oggetto della sua speranza senza sforzo, nella
facilità. Verb.
Clem.:
Non ha la forza morale per sopportare le sue sensazioni, emozioni spiacevoli. – Affronta bene le
difficoltà gravi, ma crolla facilmente di fronte a delle sciocchezze. Aster.
Volendo rendere tutto facile e automatico, fa per abitudine al momento sbagliato. Ruta.
“Come se fosse indipendente dal suo corpo materiale, ciò che causa una sensazione di agio nei suoi
movimenti”. Chin.
La scelta rende facile il lavoro. Ran-b.
Cerca la felicità e la sua immediatezza nella facilità: crede di poterla ottenere nella partecipazione. Op.
Gioia quando tutto sembra facile da compiere, fa delle piccole cose facili. Form.
Desidera il pensiero creatore, la creazione e la marcia facile. Ox-ac.
1015. FAGOPYRUM ESCULENTUM (saraceno)
(GRAPH XI.01)
1016. DEBOLEZZA (AUTORITA‟, FORZA, POTERE, SOTTOMISSIONE, FRAGILITA‟, SOLIDITA‟)
Debolezza che lo rende dipendente da un legame di sicurezza contro il quale si rivolta, maltrattando i
suoi cari. Kali-c.
1017. FARE (MOTORE, ATTO)
Ammira il saper fare e lo fa sapere. La relazione gli dona vita. Kalm.
Vuole imitare Dio nel fare, il fare diventa assoluto. Sars.
Non cerca di saper fare, bisogna che gli si faccia tutto. Sel.
Non potendosi ricordare ciò che avrebbe dovuto fare, ha paura di non averlo fatto. Non sa se ha fatto
realmente o se ha solo pensato di fare qualcosa. Calad.
Si sente o meno fatto per qualche cosa. Spong.
Non è fatto per questo mondo troppo stretto. Plat.
* Ciò che deve essere fatto deve essere fatto. (LTA, A.Mab)
* Se non faccio tutto, niente si compie. (LTA J.Frdvx)
1018. BISOGNARE (DOVERE, VOLONTA‟)
Bisogna: agire per volontà più che per amore. Zinc.
1019. FAMILIARITA‟ (AMICO, SERIO, LIVELLO, INTIMITA‟, POSTO, SEDE)
Familiarità per eccesso di comunione di cooperazione con l‟altro. Ran-b.
Essere familiare con il medico, è essere nell‟intimità di colui dal quale dipendiamo. Familiare con il
dottore per manifestare il suo livello culturale. “Non ho più bisogno di adorarti, poiché sei mio amico!” –
Dio, sorgente dell‟essere di ogni creatura, ha diritto all‟intimità con tutti. Chlf.
1020. FAMIGLIA (CASA, BOZZOLO, GRUPPO, GENERARE)
Accettare di lasciare il passato, la storia familiare che lo trattiene. Sars.
Indifferente alla sua famiglia per evitare la sensazione di abbandono. Sep.
Troppo legato alla sua cellula familiare rigida per differenziarsi. Ce l‟ha con la sua famiglia; non osa
dirlo a coloro che l‟hanno fatto soffrire in questa costrizione educativa. Carc.
Vergogna delle persone semplici della sua famiglia. Plat.
Culto verso Dio, ama la sua famiglia, la sua creazione. Coff.
Responsabile del buon andamento della sua famiglia, della buona intesa tra i genitori. Lyc.
1021. FAMIGLIA
Desidera una concordia assoluta tra tutti gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo,
elementi della famiglia, che vorrebbe sempre riunire, vedere in buona intesa. Bapt.
1022. FANATISMO
Fanatico per proteggere gli altri. Caust.
Fanatico per inflessibilità e paura dell‟errore. Thuj.
1023. FANFARA (BANDIERA, PATRIOTA, MUSICA)
1024. FANTASMA-SPETTRO-SPIRITO
Dolori fantasma all‟arto amputato: non ha perso niente. Hyper.
Paura degli spiriti e degli antenati se non rispetta il frutto del loro lavoro. Sars.
1025. FARDELLO (PESO, DIFFICOLTA‟)
Vuole essere solo spirituale, si disinteressa del suo corpo che non è controllato, ma un fardello
ingombrante. Phys.
Non sono stato nemmeno capace di… è un fardello. Verb.
1026. AFFASCINARE
Affascinato da certi oggetti o textures, il legno delle porte, il colore cavalli, i tessuti. Choco.
1027. FASTI (LUSSO, GRANDEZZA)
1028. FATALITA‟ (DESTINO, CONTINGENZA, SCELTA, CASO)
1029. FATICA (SFORZO, FORZA, LAVORO)
1030. ERRORE - COLPA (RIUSCITA, INFALLIBILE, GIUSTIZIA, PECCATO, CORREZIONE)
La minima rimessa in discussione gli fa credere che tutto era falso. Ci vuole un habitus per proteggersi
dall‟errore. Ruta.
Si sente stupidamente in errore, per disattenzione. Cycl.
Posso fare degli sbagli nelle mie scelte parziali successive verso il bene assoluto. Bism.
Ride dei suoi errori e fallimenti. Aloe.
Ho ragione attraverso il mio ragionamento. Ferr.
Ho ragione perché il risultato lo dimostra. Iod.
Vorrebbe l‟infallibilità del risultato, eliminare tutte le contingenze, ogni rischio di errore nella sua scelta.
Una forza lo obbliga sempre ad agire contrariamente a ciò che comunque sa di dover fare. Naja.
E‟ completamente cattivo colui che si sbaglia. Nit-ac.
Intolleranza al fatto che si dica male degli altri, perché ci si può sbagliare anche su di lei, che sa di essere
sbagliata. Cocc.
Impressione di essere in errore, che verrà sgridato o picchiato. Kali-c.
Ha commesso uno sbaglio. Sulph.
Senso eccessivo dell‟errore, del peccato, anche per delle banalità. Thuj.
1031. FECONDARE (CREARE, RIUSCITA, GENERARE)
Perde la fecondità del suo progetto perché lo rende incomunicabile. – Vuole essere capito
istantaneamente: eiaculatore precoce nel discorso, la prima parola dovrebbe bastare a fecondare,
illuminare il suo interlocutore. Bufo.
Vuole un potere diretto sugli organi genitali, che la sua fecondità non dipenda dalla collaborazione,
dall‟amore o dall‟agire di un altro. Murx.
Desidera una fecondità – maternità perfetta, continua, quando invece essa è sottomessa a dei tempi
successivi, alternati con il riposo, come le stagioni. Castor-eq.
Autofecondazione: nessuna legame normale con l‟esterno: l‟idea del matrimonio gli è insopportabile.
Pic-ac.
Crede , con la sua efficacia, di poter scappare alla necessità di essere feconda. Lil-t.
Dovrebbe sempre gioire dell‟autofecondazione, essere fecondo per sé stesso. Vede la relazione solo se
c‟è frutto. Lil-t.
Efficacia non significa fecondità. Il lavoro domina sulla fecondità. Sars.
Vuole l‟efficacia più che la fecondità. Viol-o.
Invidia la fecondità perfetta del padre, la capacità di generare, educare. Lyc.
1032. FATA (PRINCIPE, MAGIA, STREGA)
Vuole trovare una fata e vivere nei suoi sogni, degna, bella, per natura, senza bisogno di precettore.
Marb-w.
1033. FELICITARE (COMPLIMENTI)
1034. FEMMINILE (MASCHIO, SESSO, SESSUALITA‟)
Accetta il femminino in sé, parte accogliente e recettiva che non lo priva della sua purezza. Agn.
Rifiutando il femminino, il corpo e la sensualità si gettano su di lui e lo incatenano. Daph.
1035. FERMENTAZIONE (DEGRADAZIONE, CAGLIARE)
Cambiamento, maturazione, contrario di immobilità, inerzia. Helon.
1036. CHIUDERE (ENTRATA, PORTA)
Difficoltà a chiudere una storia, girare pagina, cambiare capitolo. Castor-eq.
Vuole delle porte chiuse, per non sapere cosa c‟è da conoscere al di là di ciò che può vedere. Vip.
1037. FERMEZZA (DUREZZA, STABILITA‟, EQUILIBRIO, SOLIDITA‟)
Soffrendo di instabilità, di mancanza di fermezza, è > dalla pressione. Eupi.
Bism. invidia la fermezza di Dio che non ha bisogno di essere sostenuto da nessuno per perseverare.
Problema delle fermezze disuguali (costanza che fa persistere fermamente contro le difficoltà che
provengono da ostacoli esterni) del composto umano, soprattutto tra carne e spirito. Ferr-p.
1038. FEROCIA
Chiunque mi contrari, gli salto su. Mi sento feroce come una tigre. Lac-l.
Animali feroci morti: l‟anima è accanto. Sabad.
1039. FERRUM METALLICUM: ----- Si trova in un vasto territorio dove ha paura della folla , dei
luoghi pubblici: si rischia di scoprire che la sua razionalità non ha permesso di evitare il dramma; di cadere,
attraversando un ponte, in questa acqua libera, senza legge, come i sentimenti che non vuole seguire. Si
ritrova delle leggi de riflette, attraverso dei riferimenti razionali. “Il ragionamento è giusto, quindi ho
ragione!”. L‟altro è un rischio di pressione su di me. E‟ stato disprezzato dando importanza ad una
stupidaggine, o giudicando trascurabile una cosa importante, a causa di un falso giudizio di valore. Sogna dei
genitori morti da molto tempo, dei vecchi amici, li ha forse persi a causa del suo errore? Colpevole, si sente
seguito nella notte: l‟uomo partecipa a ciò che succede, ma non ne è la causa prima. Crede di riparare al suo
sbaglio avendo sempre ragione, non sbagliandosi mai, mostrandosi dogmatico, dittatoriale, intollerante alla
contraddizione, al minimo rumore: è il ferro dell‟ascia che vorrebbe essere anche il braccio. Il suo bisogno di
ordine mostra che vuole essere padrone dell‟opera e attrezzo lui stesso, non volendo essere temprato (acqua)
per indurire. “Bisogna sapere dove andiamo!”. Preoccupato della sua mollezza si riprende con l‟intelletto. La
testa cade a destra, lato della ragione. La vorrebbe padrona del suo corpo, territorio sul quale ha il potere.
Avversione per i suoi amici, impossibilità di gioia: il sentimento è vietato e pericoloso. (AFADH I.89, MS
V.90, V.02)
1040. FERRUM PHOSPHORICUM: ----- Vuole un‟animazione fisica non influenzata dallo psichico e
viceversa. La parte Ferr. è necessaria a sostenere il pensiero, la parte Phos. ad affogarla: HR: “non può
vedere inclinandosi; sensazione come se tutto il sangue gli risalisse negli occhi”. Vuole un‟unità dinamica
parallela ed istantanea tra il corpo e lo spirito, in modo che non ci sia mai ritardo dell‟uno sull‟altro. Ferr-p.
evoca il problema delle fermezze diseguali (costanza: ciò che permette di persistere fermamente contro la
difficoltà che proviene dagli ostacoli esterni) del composto umano, soprattutto tra carne e spirito. Rifiuta che
delle inclinazioni naturali possano distoglierlo dalla sua prima scelta. TFA3: “La sera si sente impetuoso
benché gli ostacoli creino una contrarietà ed esitazione, i dettagli sembrano essere delle montagne, non
sopportando mai un impedimento o una contrarietà”. Vorrebbe che, assomigliando allo spirito, il corpo
(carne) non debba affrontare, sopportare, subire ed essere deviato da degli ostacoli. Il corpo è debole
malgrado l‟impero dello spirito, l‟atto di volontà non è onnipotente sul composto umano. Il solo mezzo di
essere sicuro del proprio spirito è di non avere nessuno di fronte a se. TFA7: “Passeggiare in un quartiere
tranquillo della città di notte ha un effetto piacevole”. Ha perso la risoluzione e la concentrazione dello
spirito a causa di chi lo circonda, dell‟ambiente, alle impressioni del quale il corpo è sensibile, diminuisce la
sua concentrazione e la sua libertà di seguire il fine scelto dallo spirito. La carne fa inerzia alla prontezza
dello spirito. Vuole rinforzare la sua volontà, (TFA8: “Sensibile aumento nella risoluzione e nella
concentrazione dello spirito; meno sensazioni di sfinimento, quando si confronta con una opposizione o un
imbarazzo, che non aveva prima; minore intolleranza nello stesso momento”.) quando invece bisogna essere
diplomatici con il proprio corpo. Eritrofobia: situazione per eccellenza dove lo spirito è tradito dal corpo e la
carne si infiamma. (GRAPH VIII.96; AFADH IX.96)
1041. BANCHETTO (FESTA, LUSSO)
Si è introdotto al banchetto e ne vuole beneficiare come un parassita. Arg-n.
1042. FESTA (BANCHETTO, LUSSO, GIOIA, DIVERTIRSI, GIOCO)
Fatto per la festa, non per il lavoro; se non ci si diverte non serve a niente! Croc.
Vuole organizzare le feste. Mag-s.
1043. FETICISMO (MAGIA, MANIPOLARE, POSSEDUTO)
Spiriti e stregonerie lo mettono nel pericolo di non essere più se stesso fisicamente. Alum.
Idem, ma psichicamente. Lyss.
1044. AFFIDABILITA‟ (FIDUCIA)
1045. SPAGHI (MANIPOLARE, SOTTOMISSIONE, FILO, CATENA)
Si sente uno schiavo del quale vengono tirate le corde. Tarent.
1046. FEDELTA‟ (DIPENDENZA, PASTOIA, LEGAME)
Coloro che hanno dei fedeli hanno potere. Verat.
Servitore fedele e prudente che Dio ha messo sulla sua famiglia. Fedele in un momento cruciale
responsabilizzandosi degli altri nei momenti più duri: morte, incurabilità, con la sua ansia e la sua
devozione per loro. Cocc.
Intolleranza alla fedeltà che implica l‟amicizia. Mag-s.
Intolleranza alla fedeltà perché è un legame. Fl-ac.
1047. FILO-CORDONE (OMBELICO, LEGAME, SPAGO)
1048. FILO CONDUTTORE (DETTAGLIO, CONTINUITA‟)
Il filo conduttore ok, tutti i dettagli no. Plan.
1049. FILIAZIONE (GENERARE, FECONDITA‟, BAMBINO, GENITORE, STORIA)
La filiazione è vissuta come assoggettamento, parassitismo. Sec.
La filiazione è sentita solo se se ne riceve un potere delegato. Verat.
Ritorna a casa presentandosi non come il figlio ma come lo schiavo del padre. Se il figlio vuole diventare
padre, uno deve andarsene. Ph-ac.
1050. FINE-FINALITA‟ (SCOPO, COMPLETAMENTO, TERMINE, PROGETTO)
Perde in una volta la felicità legata alla finalità, nel cammino così come nell‟arrivo, e siccome ogni
occasione diventa una finalità, ad ogni occasione fa il buffone. Apis.
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, i loro sentimenti e come connettersi, adattarsi e
comunicare per riempire la sua missione, scoprire e coltivare la sua direzione e finalità qualsiasi siano gli
avvenimenti e accidenti. Helo.
Vuole toccare la sua fine, senza ostacoli o difficoltà, si precipita verso il suo scopo, senza riguardo agli
ostacoli del cammino. Acon.
Solo Dio può godere di un benessere del quale è la finalità. L‟uomo gioisce veramente solo per una
finalità fuori da se. Helon.
1051. FINALITA‟ (SCOPO)
Vuole darsi lui stesso la sua missione, partecipare alla decisione, non integrarsi come un piccolo
elemento del tutto per una finalità che non può raggiungere. Apis.
1052. FINITUDINE (SCOPO, COMPLETAMENTO, LIMITE)
Solitudine assoluta in uno spazio glaciale da fine del mondo. Camph.
Crede che il carattere finito del corpo limiti l‟infinito del suo potenziale spirituale. Gon.
Vorrebbe aver finito prima di cominciare. Med.
L‟errore di Gon. è stato di volere un corpo infinito.
Il carattere finito del suo corpo ritmico impedisce le sue potenzialità spirituali infinite e continue. Gon.
1053. FISSITA‟ (STABILITA‟, APPOGGIO, MOVIMENTO, SCORRIMENTO, CAMBIAMENTO)
Contro le scosse che vengono dall‟esterno, cerca di essere fissato, mantenuto da una pressione. Sang.
Sprofondato nell‟errore dalla sua idea fissa. Iod.
Si fissa, si pietrifica per evitare di adattarsi, il nuovo. Calc-f.
Bisogno di un punto fisso per situarsi. Sabad.
Idea fissa, all‟immagine del suo rifiuto di movimento del pensiero per raggiungere la conoscenza. Kali-i.
Bisogno di fissare ciò che cambia, ciò che scorre, ciò che diventa, altro, scappa ed è indipendente da lui.
Lyss.
1054. FIUTO (NASO, INFALLIBILE)
Vuole che il suo fiuto, il suo sentire bene siano infallibili. Rifiuta il lavoro della ragione per la
conoscenza del bene. Led.
1055. LUSINGA (COMPLIMENTO)
Lusinghiero per essere lusingato. Plat.
1056. FIORI (BELLEZZA)
Ama annaffiare i fiori, oppure può essere triste per il loro odore (FDR). Phos.
1057. FIUME (FLUSSO, ACQUA, SCORRIMENTO)
Il fiume: altro mezzo rispetto a noi stessi che ci porta verso la fine. Nat-s.
1058. FLESSIBILITA‟-PIEGARE (IMMUTABILE, INVADERE, TRASCINARE, INFLUENZARE,
DUREZZA, SOFFICE, RESISTERE)
1059. GALLEGGIARE (VELO, ARIA, LEGGEREZZA, PASSIVITA‟, NAVIGARE)
Senza capire il nostro passato, il nostro cammino, galleggiamo sulla nostra esperienza senza poterci
prendere piede per un nuovo slancio. Samars.
Rifiuto che galleggia sballottato dalle onde. Ambr.
1060. FLUIDO (VIOLINO, CONTINUO)
1061. FLUORICUM ACIDUM: Intolleranza ad una relazione che implica dei legami stretti, intimi:
sposa, bambini, domestici. Impressione che deve rompere il suo fidanzamento, divorziare, sciogliere il suo
matrimonio, cacciare i suoi figli, licenziare i domestici, oppure lasciare la sua casa. Non sopporta di essere
obbligato o responsabile verso qualcuno che ama o che lo ama. In loro assenza, è preso dall‟odio verso di
loro, che però sparisce come li vede, non per ipocrisia, ma per un brusco cambiamento di opinione: è perché
realizza che essi non sono per niente dentro la sua sofferenza. Sogna della morte dei suoi bambini, dei
membri della sua famiglia, se ne sente colpevole e piange amaramente al risveglio. Siccome è la causa di
tutto, pensa a tutte le cose terribili che potrebbero succedergli, punizione, morte, ma in tutta serenità, senza
angoscia. Per ritrovare l‟allegria deve prima di tutto dimenticare e diventare indifferente: ed eccolo allegro,
ottimista che conduce una conversazione animata. Allegria durante le mestruazioni: la mia relazione intima
fortunatamente non è finita! Libertino, ninfomane, donna mascolina e uomini che cambiano frequentemente
amante, legando e sciogliendo le relazioni a loro piacimento per evitare qualsiasi situazione troppo
impegnativa. Fl-ac. non ha accettato la dipendenza naturale con il suo creatore, di essere legato con l‟amore
con qualcuno di superiore. Risente il legame come un ostacolo, un abbassamento, che lo mette in inferiorità.
Ha invidiato la libertà di Dio di non essere obbligato ad amare, perché l‟amore è gratuito. “L‟ateo in me è
colui che mi impedisce di vivere una vera adesione”. (MS V.89) Diametralmente opposto Sep.: avversione o
indifferenza alla sua famiglia per soffrire meno della sensazione di abbandono; Fl-ac. per rendere
inoffensivo il suo legame con queste persone.
1062. FLUSSO (SCORRIMENTO, DIVENIRE, CONTINUO, MOVIMENTO, ACQUA)
1063. FOCALIZZARE (SCOPO)
Muscoli staccati dall‟osso: necessità per l‟atto umano di focalizzare l‟attenzione attraverso la volontà in
modo che l‟azione superi in efficacia lo spontaneo, istintivo e vegetativo. Eug.
La conoscenza deve passare da una cosa ad un‟altra, essa non può essere in atto su tutto in una volta,
essa si deve focalizzare su una sola per adattarvisi, dimenticando per un momento le altre. Ind.
1064. FEDE36
(CREDERE)
Non vuole acconsentire senza discutere, rifiuta la fede, vuole vedere più che credere. Alum.
1065. CONTEMPORANEAMENTE
Vuole fare contemporaneamente tutto ciò che è possibile sperimentare in un tempo dato. Chin.
1066. FOLLIA (STUPIDO)
36
FEDE: La fede implica l‟assenso dell‟intelligenza a ciò che crediamo. L‟atto di fede è ordinato sia all‟oggetto
della volontà, che è il bene e la fine, sia all‟oggetto dell‟intelligenza, che è il vero. (ST Q4,a1)
Si spaventa, diventa matto e si agita, lo sforzo intellettuale fa che si ritrovi perso dentro ciò che diventa
una montagna. Ind.
1067. FUNZIONE (BIOLOGIA)
Le sue funzioni e necessità biologiche sono considerate come limitanti. Agar.
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il perfetto
funzionamento, l‟organizzazione della società, famiglia… anche a costo di costringere gli altri. Apis.
1068. FUNZIONARIO
La sua opera è puramente abile e pratica, non intelligente. E‟ un funzionario dell‟abitudine. Ruta.
1069. FUNZIONI
Le sue funzioni fisiologiche lo aggravano. Cham.
Controllare il funzionamento lo rassicura, più che lo scopo del funzionamento e del lavoro. Rhus-t.
E‟ visto solo per la sua funzione, quando invece vorrebbe una relazione nella quale lo si ami
incondizionatamente per ciò che è, come il cavaliere è atteso e amato dalla sua bella quando è assente.
Merc.
Vorrebbe essere tutte le funzioni e non essere determinato da un‟altra. Apis.
1070. FONDO (SUPERFICIE, INTENSO)
Bisogna che questo venga dal fondo di lui stesso. Cact.
Gli altri vedono in fondo alla mia anima, ed essa non è bella… Cob.
Impossibile fare delle cose semplici, ma si impegna a fondo ed efficacemente nelle ricerche metafisiche.
Phys.
1071. FONDAMENTI (LEGGE)
Non ha accettato di rispettare i fondamenti della creazione. Arg-n.
1072. FONDERE (CONSISTENZA, ANNEGARE)
1073. FONDO PERDUTO (DENARO, SFINIMENTO, RISERVA, GRATUITO)
Essere inesauribile, non per sacrificio ma per capacità infinita di donare la propria sostanza senza
soffrire, a fondo perso, senza niente perdere o essere intaccato o doversi ristorare e riprendere le forze.
Carb-an.
1074. FORZA-DEBOLEZZA (FACILITA‟, SFORZO, AUTORITA‟, POTERE, SOTTOMISSIONE,
VIOLENZA, DECLINO, ENTUSIASMO, ENERGIA)
Qualsiasi perdita di forza fa uscire lo spettro della morte, della corruzione del corpo. Gink-b.
Prende la forza fuori da sé, vampirizza le persone, fino alla crudeltà. Abrot.
Gode del suo vigore giovanile nell‟esercizio delle sue facoltà. Pip-m.
Perde l‟intelligenza e compensa con la forza brutale, la violenza, l‟anarchia. Plut.
Senza potere, troppo debole per difendersi. Vittima di sevizie sessuali. Ambr.
Paura ossessiva della separazione delle sue due componenti, l‟anima ed il corpo, della labilità della sua
struttura. Alum.
Vorrebbe aumentare le sue forze per ottenere la beatitudine, trovando i suoi mezzi naturali insufficienti.
La forza di carattere, la orale, non è all‟altezza della forza fisica, rifiuta l‟indolenzimento. Solido ma
sensibile che piange e non si difende. Aster.
Perdita del suo zelo al lavoro, delle sue forze per combattere contro il male e di riflessione. Ptel.
Clem.
Verb. rifiuta di fare fronte, tutto è troppo difficile, ogni progetto è una montagna.
Può salire più in alto degli altri, senza fatica, senza doversi ristorare, né rischi di cadute. Coca.
Vuole attingere il suo coraggio in sé stesso e ne perde la forza. Ha invidiato la forza di Dio che non ha
bisogno di coraggio perché non ha niente da temere. Volendo essere la sorgente della sua vita, si ritrova
vuoto di forza. Tab.
Sensazione di trasferimento di energia tra lui e l‟altro, paura di prendere qualcosa che non gli è dovuto,
di prendere la forza fuori da sé, vampirizzare. Abrot.
Invidia l‟impossibilità di declino, il vigore, la giovinezza. Sel.
La forza e la temperanza, che sono le due virtù che mantengono la volontà nella rettitudine della ragione.
Squil.
Fa ancora uno sforzo per riuscire a resistere (A225), per elevarsi sempre di più, per sfinirsi. Forza per
arrivare alla soluzione. Ind.
Confonde la sua capacità alla beatitudine con il suo conseguimento attraverso le sue proprie forze.
Hyper.
Potersi donare senza doversi ristorare né riprendere le forze. Carb-an.
Esaltazione delle forze naturali per perseguire uno scopo immaginario irraggiungibile. Ang.
accettando l‟obbligo di nutrirsi e di avere degli scambi perché la vita, nella sua perfezione, lo renda
autonomo, la sua impressione di debolezza scomparirà, e potrà a sua volta essere sorgente di vita, come
il sale in soluzione. Nat-m.
Si flette davanti all‟influenza esterna. Mur-ac.
La debolezza del piccolo Gesù è insopportabile, avrebbe dovuto ricevere il potere di un Dio potente.
Verat.
Forza decuplicata. Cur.
Crede solo alla forza fisica, confonde la forza con l‟autorità, rifiuta il tempo di maturazione per diventare
grande e forte. Agar.
Per amore andrebbe fino in fondo con meno forze. Soffre della sua impotenza, di non poter andare fino
alla fine, vuole raggiungere la beatitudine con i suoi propri mezzi. Zinc.
L‟oggetto della forza è di proteggere la volontà dell‟uomo al fine che essa non indietreggi davanti ad un
bene ragionevole per paura di un male corporale. Clem.
1075. FORMALISMO-FORMALITA‟ SOCIALE (CONVENZIONE)
Formale che usa un linguaggio preciso e ben articolato per mascherare la confusione delle sue idee.
Bothr.
Bar-ac.
1076. FORMA37
(ASPETTO, CULTURISMO, MODELLARE)
Prende forma e crede di essere ciò che si immagina: più dell‟imperatore. Le sue idee creano il suo essere,
senza idee non esiste più. Rob.
Siamo limitati e sottomessi dalla nostra forma, che ci da il nostro modo di essere e di percepire. Agar.
Caricatura, scopre la minima di forma o di proporzione. Ham.
Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, è lo strumento per il motore. Squil.
Vuole mantenersi giovane e bello, dinamico e in forma. Eupi.
L‟anima informa il corpo. Sabad.
Senza la forma, il dettaglio perde di senso. All-c.
L‟uomo può creare, ma per secondo, deve progredire non attraverso la sua forma ma attraverso il suo
spirito. Vorrebbe la facoltà magica di creare delle forme. Sol-t-ae.
Rispetto del diritto per la forma. Cist.
Vuole essere armonia, forma pura. Inadeguatezza della materia ad esprimere la perfezione della forma.
Benz-ac.
La forma fa l‟essere / bellezza della forma presa per la bellezza interiore. Tub.
Non concepisce di poter essere riconosciuto con il suo corpo solamente (LTA.c,8761). Alum.
C‟è bisogno di un altro per prendere forma. Calc-s.; un‟anima: Alum.
Vuole conoscere la forma delle cose per raggiungere Dio. Verat-v.
37
FORMA: insieme dei tratti esteriori che caratterizzano un oggetto. (Metafisica) nella filosofia aristotelico –
scolastica, principio che determina la materia, cioè che gli conferisce una tale essenza determinata, pietra, legno, carne.
Nel senso più largo del termine, ciò che distingue le cose e fa l‟unità delle loro parti, dando anche un organizzazione al
reale. La forma si manifesta ogni volta che esiste un tutto che è qualcosa in più della somma delle sue parti.
1077. FORMICA RUFA: Iperattivo. Vuole l‟indipendenza del pensiero, diventa gregario, non potendo
liberarsi del pensiero dell‟altro, né fare la sua strada da solo. Falsa umiltà, obbedienza perfetta per non
distinguersi. Oppure vuole essere originale e unico per sé stesso, quando invece lo è a causa della sua fine,
ricevuta da Dio. In effetti, non fa che seguire gli altri, ciò che si è sempre fatto o pensato, la routine, i rituali.
Gioia nelle piccole cose facili senza iniziativa. Vuole decidere secondo ciò che vedeva dalla sua sola finestra,
senza sottomettere il suo libero arbitrio alla provvidenza. E‟ perso davanti all‟imprevisto. (AFADH. I.92)
1078. FORTEZZA (CORAZZARE, MURAGLIA, TAPPARE, GUERRA)
Immagine di una fortezza che rinforza le sue muraglie per difendersi meglio dall‟esterno. Nat-ar.
1079. FORTUITO (CONTINGENZA, CASO, DESTINO)
1080. PAZZO
Perso in questo mondo di pazzi che lo terrorizzano. Cic.
1081. PERQUISIZIONE (DISSEZIONE, CURIOSO)
Vuole perquisire, per conoscere, con la dissezione. Elaps.
1082. FICCANASO (CURIOSO, PERQUISIZIONE)
1083. FOLLA (COMPAGNIA)
Intolleranza ad essere trascinato da un movimento di folla. Brom.
1084. FORMICA (ANIMALE)
1085. FOCOLARE (BOZZOLO, CASA)
1086. FRAGILITA‟ (SOLIDITA‟, PRECARIETA‟)
1087. FRANCHEZZA (VERITA‟, IPOCRISIA, SUPERFICIE, FONDO, SINCERITA‟, INGANNO)
1088. FRATERNITA‟ (GENITORE)
Può fraternizzare solo se si sente superiore, sicuro del suo posto sociale che deve mantenere. Aloe.
Fraternità perduta, è seduto troppo in alto sulla sua sedia. Phos.
1089. FRODE (TRUCCO, INGANNO, IPOCRISIA)
Rifiuta di fare qualcosa fraudolentemente, pur essendo tentato di trasgredire il divieto. Plb.
1090. FRENESIA (ENTUSIASMO)
1091. FRIZIONE (CONTATTO)
Adora essere toccato, ma non con un contatto rugoso. Asar.
Ogni contatto non è frizione dolorosa sotto il pretesto di dualità. Ran-b.
1092. FREDDO (IBERNARE)
Impegnato, resta freddo ad ogni costo, non si ritrae per nessun pretesto. Helo.
Freddo e uova: Helo.
1093. FRONTE (FACCIA)
1094. FRONTE (LOTTARE, RESPINGERE)
Deve schiacciare la fronte sul suolo per urinare. Pareir.
Affronta poi crolla dopo essere passato da una situazione difficile ad una migliore. Canth.
Piange invece che affrontare. Aster.
1095. FRUTTIFICARE (RISULTATO, REALIZZAZIONE)
Ho dei talenti e ne devo fare qualcosa, farli fruttificare, con maestria. Lac-e.
1096. FRUTTO (RACCOLTA, FECONDITA‟, RISULTATO)
1097. FRUSTRARE
Frustrato davanti a qualsiasi divieto. Plb.
1098. FUMO
Desidera della carne affumicata: come per guadagnare la conservazione della sua propria carne? Kreos.
1099. FUSIBILE (SCINTILLA, STIMOLO)
Lo spirito si disconnette, come i fusibili che si rompono al minimo choc. (LTA 773)
1100. FUSIONE (UNO)
Piacere di sentirsi in fusione con l‟animale, la natura e l‟ambiente intatti. Choco.
Vuole la fusione con l‟amato, non doverlo raggiungere. Stram.
Con Dio non c‟è fusione ma unione senza confusione. Il corpo impedisce la fusione con l‟amato. Anan.
1101. FUTURO-AVVENIRE (DOMANI, DIVENTARE, PREVISIONE, PROGETTO)
Accumula tutto, può sempre servire in futuro. Vip.
Il futuro deve essere assunto per assicurare il rinnovamento distaccandosi dal presente. Castor-eq.
Vuole la decisione senza rischio attraverso la conoscenza istintiva del futuro. M-arct.
Stupito per l‟attesa che si prepara per l‟avvenire, per non essere sorpreso. Gels.
Vuole la conoscenza immutabile, conoscere i futuri contingenti. Mang.
Vuole avere accesso ad un futuro che non deve conoscere. Nux-m.
Vive nel futuro: “quando sarò”. Cact.
Vuole stabilirsi in un futuro ben conosciuto, averne la garanzia, anticiparlo come se avesse la
provvidenza divina. Phos-ac.
Pensa che il valore della provvidenza sia la capacità di prevedere conoscendo il futuro. Calc.
Prepara e si assicura dell‟avvenire con la gestione, il lavoro, l‟economia, l‟organizzazione. Stann.
Vivo per l‟avvenire ma ne ho paura. Carb-v.
1102. SPRECO (PIACERE, SODDISFAZIONE, GODIMENTO)
Non solamente impedimento ma insoddisfazione: la festa è sprecata, il viaggio non può proseguire.
Mag-c.
Malinconia che rovina ciò che sarebbe piacevole. Plat.
1103. VINCERE (DENARO, SQUALO, FORZA, RIUSCITA, SOTTOMETTERE, SOVVENIRE,
PROVVEDERE)
Preoccupazione di non potersi guadagnare la vita. Chlor.
1104. GALLICUM ACIDUM: Bambino orribile che attira l‟attenzione, capta l‟ambiente con tutti i mezzi,
ingiurioso, parla forte, esce dal letto.
1105. RAGAZZINA (BAMBINO)
1106. GARANTE (ACCORDO, AVALLO, CAUZIONE)
Bisogno di un superiore garante del suo potere. Verat.
1107. RAGAZZO MANCATO (MASCOLINO)
Ragazzo mancato perché non sa chi è, e non può scegliere di essere donna. Petr.
1108. TENERE (SENTINELLA, RISERVA, ELIMINARE, MANTENERE)
Preoccupato di provvedere alla sua sopravvivenza, tiene tutto, i soldi, gli oggetti. Chlor.
Sfioramento: tutto passa perché non se ne fa niente, anche il nutrimento, non tiene niente. Sanic.
Tiene le sue capacità, non si realizza. Dros.
Ha perso la facoltà di trattenere ciò che dovrebbe assimilare, a forza di voler tenere tutto. Aloe.
Tiene le sue energie per più tardi. Carb-v.
Avendo tenuto il frutto di un seme ricevuto, cade nello spossessamento totale. Non può tenere ciò che
vuole, trattiene ciò che non vuole. Am-c.
Non ha potuto tenere uniti i suoi genitori. Lyc. (94-1190)
1109. SPRECO (ECONOMIA, PROVVISTA, UTILITA‟, TENERE)
La natura non spreca, perdiamo così tante energie quando siamo umani! Choco.
1110. GUASTARE (SPRECARE, PIACERE, SODDISFAZIONE)
1111. INGOZZARE (MATERIA, NUTRIZIONE)
Ingozzamento che non passa, ma ne chiede ancora fino all‟indigestione e al vomito. Aeth.
1112. GIGANTE (GRANDEZZA, DIMENSIONE)
1113. GELATINA (CONSISTENZA, FLESSIBILITA‟, DUREZZA)
1114. GELSEMIUM SEMPERVIRENS: ----- Ricordo nebbioso di essere stato messo alla prova di
sorpresa e di aver fallito, da cui la sua paura di tutto ciò che teme di non poter superare, per cui rischia di non
essere una buona sentinella lasciandosi sorprendere, quando invece dovrebbe evitare il contingente evitabile.
Imbarazzo e fastidio di veder succedere una cosa quando ne prevedeva un‟altra: stupore. Esagerazione della
capacità umana di essere in attesa e di veder arrivare. Preoccupato per la reazione del pubblico, perché non la
può prevedere. Cammina per il dolore al cuore per non essere sorpreso dalla morte. Il bambino risale durante
il parto perché non sa cosa troverà all‟uscita. Ha perso l‟esistenza e scivola nel suo letto con la mandibola
pendente, paura di cadere e si afferra. Allegria quando ritrova delle cose perse da tanto tempo, a volte
sensazione di conoscere tutto quello che sta succedendo, situazione opposta a quella della testa vuota: ha una
testa grossa. Egotrofia: negozia per arrivare a ciò che crede di dover concludere, evitare la sorpresa che
segnerebbe la sua incapacità a conoscere l‟avvenire. Il suo castigo è l‟impossibilità di essere vigilante. Invece
Dio gli chiede di essere una buona sentinella ma nella maniera umana, e di affidare il resto alla Sua
provvidenza. Vorrebbe prevedere tutto in rapporto ad un pericolo possibile. (MS V.90) Si ammala se è
ammalato il suo bambino, a causa della brutta sorpresa.
1115. SFACCIATO (PUDORE, RIGUARDI)
Manca di delicatezza, impudenza, inadeguatezza in ogni circostanza. Phyt.
1116. GENEALOGIA (GENERARE, FILIAZIONE, STORIA, ANTENATI, POSTO)
1117. DARE FASTIDIO (DISTURBARE, POSTO)
1118. GENERALE (ARISTOCRAZIA, PRINCIPE, IMPORTANZA)
1119. GENERAZIONE38
(BAMBINO, GENITORE)
Non vuole essere generato né generare, perché è parassitismo, lo confonde con la generazione. Sec.
Dubita della sua paternità, della sua capacità di generare con l‟intelletto, la parola, il corpo. Lyc.
Il giglio è il simbolo della generazione. Vorrebbe generare con il pensiero. Lil-t.
Vivendosi come un rifiuto, è disgustato dal generare o di essere generato. Ambr.
La necessità di nutrimento e generazione segna la sua corruttibilità. Kreos.
1120. GENERICO39
(MATERIA)
38
GENERAZIONE: perpetua nella specie ciò che non può essere perpetuato nell‟individuo.
1121. GENEROSITA‟ (DONO)
1122. GINOCCHIO (PROSTERNARE, FORZA) Zinc., Bar-c., Bar-m., Pareir.
Assoluzione attraverso la preghiera. Sintomo fisico oggettivo sorprendente: > in ginocchio! Euph.
Hyper. vuole estorcere la grazia di Dio: attraverso il suo solo lavoro, il suo spirito freddo, la sua
intelligenza, la sua sobrietà, i suoi pensieri puri, e arrivare così al posto del preferito, sulle ginocchia.
1123. GERMANIUM METALLICUM: treppiede minimo: introspezione sul valore del suo essere,
bisogno di contatti e dell’amore degli altri, disturbi della comunicazione attraverso il linguaggio.
Cattiva coscienza dell‟unità del suo “io”, al punto di non riconoscersi come una persona. Terribile disprezzo
di sé, svalorizzazione, non merita di essere felice. Gioia puerile, ridacchia stupidamente in egotrofia, oppure
non merita la gioia, essa non durerà. Preoccupato di essere amato come è, introverso che si esamina
costantemente per scoprire la sua imperfezione, immerso nei suoi pensieri senza riuscire a capirsi. Si
costruisce un “io” sociale da offrire senza vergogna. Dramma della personalità che non può mai possedersi
totalmente, quando invece essa può unificare e concentrare in sé l‟infinita varietà dell‟universo. (Collin §
420) Non ama essere sé stesso e vuole allontanarsi da sé. Dipende da ciò che le persone pensano di lui.
Preoccupato di venire svelato, visto, di lasciar uscire involontariamente tutto da sé… talmente gentile che ne
approfittiamo. Amicizie puramente spirituali, talmente imprigiona, rinchiude i suoi sentimenti per il fatto che
tutte le sue passioni indomabili sono viste come cattive. Nessun contatto con i suoi sentimenti / molto
cosciente dei suoi organi e dell‟ambiente. Senza potere davanti all‟altro per mancanza di armonia delle sue
possibilità, salvo che nella collera (sogna di maremoti) e nel canto. Si sfinisce a ordinare il caos delle sue
passioni. L‟energia consacrata a dominarsi, controllarsi, esaurisce le sue batterie. Nascondendosi dagli altri,
si nasconde da sé stesso desiderio di contatto, coccole… E‟ felice quando ha potuto recuperare la
coscienza di sé e di tutte le cose in una comunione ed una comprensione immediate con tutto l‟ambiente.
(AFADH I.01)
1124. GERMINAZIONE (INIZIO, TAPPE, CRESCITA, DIVENTARE, MATURAZIONE)
1125. GESTIONE (ORGANIZZARE)
1126. CEFFONE (DIGNITA‟)
Otite dopo uno schiaffo sull‟orecchia. Calc-s.
1127. Che sono sovrapponibili (LOGICA, ORDINE, VUOTO, PARTI)
Vede la sua famiglia come delle bambole sovrapponibili. Kali-c.
1128. GINKGO BILOBA: ----- Inversione delle lettere, balbuzie: riflesso di un disturbo nella successione
delle lettere, delle sillabe. Ha preso delle decisioni troppo tardi, non ha fatto quello che si doveva nel
momento giusto. Ha perso il momento buono per rinnovarsi. Rifiuta il ritmo, gli appuntamenti. Nega
l‟organizzazione del mondo attraverso il tempo. Vuole che il suo atto sia indipendente dallo svolgimento del
tempo, ed il tempo distrugge le sue capacità. Il tempo ha scorso, la vita è passata, si ritrova invecchiato e
giusto buono per i vermi. Soffre dell‟usura dovuta al tempo. Ha lasciato passare il tempo senza frutto e si
ritrova in fin di vita con un bilancio negativo. Ha voluto che il suo atto fosse indipendente dallo svolgimento
del tempo, ed il tempo distrugge le sue capacità, si rompe la testa sulla roccia, simbolo della fiducia che
possiamo dare a Dio. (AFADH 3.05)
----- Soffre di perdere la sua vitalità invecchiando, di non avere più l‟energia della sua giovinezza, di non
essere più capace di donare la vita, di essere stroncato nel suo slancio e di incamminarsi verso la morte del
corpo. Qualsiasi perdita della sua forza fa sorgere lo spettro della morte, della corruzione del corpo. (SDF
XI.05)
1129. GIRAFFA (ANIMALE)
39
GENERICO: si dice di un carattere che appartiene al genere intero, vale a dire che è comune a tutte le specie
di un genere; es. albero in rapporto a quercia, pioppo, abete.
1130. GLORIA (ORGOGLIO, DIGNITA‟, FAMA, COMPETIZIONE)
Ammira la riuscita attraverso il lavoro accanito, il coraggio e la virtuosità. Ruta.
Ha bisogno di qualcosa di vistoso che manifesti la sua gloria. Cur.
Si serve di un riferimento superiore per la sua propria gloria. Cere-b.
1131. GLONOINUM: Invidiando il fatto che un essere perfetto non è limitato dal suo tempio, dal corpo,
crede che le costrizioni del ritmo fisiologico si applichino allo spirito, e teme che il carattere finito e non
continuo del fisico limiti la sua espansione spirituale. Vive come una contrazione il fatto di essere dentro un
corpo. Si sente gonfiare e sgonfiare, e per la preoccupazione di prendere troppo posto, si scusa in
continuazione con un‟educazione estrema, oppure fa il vuoto attorno a sé per invadere l‟infinito. Si sente
male nella natura perché non l‟ha invasa di sé. Si rassicura in città perché l‟uomo può invadere lo spazio.
Analizza le sue percezioni per vedere la realtà; si ricorda tutto con la volontà. (AFADH Vii.91)
1132. RIDACCHIARE
Gioia puerile, ridacchia stupidamente in egotrofia, oppure non merita la gioia, essa non durerà. Germ-
met.
1133. GONFIARE
Lussuria per provare a sé stesso che la sua idea di sé è realizzata, sessualità, intolleranza furiosa,
gonfiamenti, gas, tumori. Rob.
Gonfio d‟orgoglio, e paura che l‟altro veda che in lui non c‟è altro che polvere nera. Bov.
Si contiene dal suo desiderio di prendere posto, si sente gonfiare e sgonfiare. Glon.
1134. GOLA
Capra del sig. Seguin: paura di essere presa alla gola di sorpresa, di tutto ciò che punge e del rasoio. Lac-
capr.
1135. COLLO (PASSAGGIO, CAMMINO)
Come da una noce di cocco o dal collo di una bottiglia, il passaggio è stretto e lo scorrimento difficile.
Bisogna volerlo. Samars.
1136. GOLOSO (TEMPERANZA)
Insaziabile se è buono. Squil.
Dopo un lungo rifiuto di lasciarsi andare, il godimento è infine permesso, la golosità anche. Kreos.
1137. GURU (RISPOSTA)
Vuole le risposte assolute alle domande. Va a trovare il suo guru che sa l‟assoluto. Graph.
1138. GUSTO (RIFERIMENTO, RAFFINAMENTO)
La sua guida è il suo buon gusto. Sarr.
Il bene è diventato insipido. Ip.
Vuole imporre il suo gusto a tutto ciò che sembra averlo perduto. Si sente responsabile di dare a tutte le
cose il loro sapore. Caps.
Deve capire che se niente è perfetto in questo mondo, il Reame è dentro di noi per donare il gusto a tutte
le cose passeggere è limitate. Ip.
1139. GOCCIA A GOCCIA
Cola goccia a goccia, come una vecchia casa. Sel.
Non c‟è scorrimento, ma “fermo immagine”, ciò che fa perdere il loro senso agli avvenimenti, ai
personaggi. Parla, urina, soffre, vede goccia a goccia, senza contesto. Cedr.
1140. GOVERNO (GUIDARE)
Governa e guida gli altri con la solitudine ed il successo del capo. Androc.
Il governo divino conserva gli esseri (putrefazione), dona la legge (ordine) e la grazia (impotenza) per
seguire la legge. Vuole governare come Dio, immediatamente, quando invece è fino a che servo il mio
creatore che governo la creazione. Governatore di tutto e tutti per non essere responsabile degli errori
degli altri. Ars.
1141. GRAZIA40
(MERITO, ISPIRAZIONE, SOCCORSO, AIUTO)
Arriva alla pace e alla tranquillità con la preghiera, la grazia. Euph.
Ha bisogno del soccorso divino, la grazia, per essere mosso ad agire bene. Altrimenti, il mondo intero si
appoggia su di lui. Tab.
Non sopporta che la beatitudine, malgrado tutti i suoi sforzi, non sia raggiungibile senza la grazia. Verb.
1142. GRAZIOSO (FASCINO)
1143. GRANDEZZA (FINIRE, ADULTO, CELEBRE, CRESCITA, EVOLVERE, LUSSO, PICCOLO)
Sogna di qualcosa che diventa piccolo. Zinc.
Grandezza fisica confusa con la grandezza dell‟UOMO, rifiuta il tempo di maturazione per diventare
grande e forte. E‟ offeso di dover prendere tempo per evolvere e diventare grande, di essere obbligato a
crescere. Agar.
Bisogno di lusso e di grandezza, di estasi come durante l‟ascolto di un pezzo sinfonico. Cur.
Volendo diventare un grand‟uomo, ha perso la pace e la tranquillità. Cupr.
Desidera essere il grande; ritrova la sua grandezza esigendo tanto dagli altri come da sé stesso. Lyc.
Trova che non c‟è più posto in questo mondo per la sua grandezza. Plat.
Ha creduto di essere chiamato a crescere rapidamente (piange per impazienza, e per le sue illusioni).
Dulc.
Bisogno della cauzione (appoggio) dei grandi e li avvicina. Caps.
Ha avuto le mani troppo grandi volendo occuparsi di tutto, il mondo tutto per lui, essere senza limiti
nelle sue possibilità di creare e dirigere. Hyos.
Vorrebbe avvicinarsi ai grandi per riceverne il potere. Verat.
1144. MAGNILOQUENZA (ESAGERARE, PAROLA)
Discorso grandioso, esagerazione delle sensazioni, dei paragoni. Cann-i.
1145. GRANDIOSO (LUSSO, GRANDEZZA)
Tutte le dimensioni sono esagerate, come il grandioso dei sentimenti e dei paragoni. Cann-i.
1146. GRAPHITES: ----- Trattiene i suoi flussi fisiologici, ma ne crea di patologici. Non può lasciar
uscire o entrare qualsiasi cosa che lo modifichi. Si chiude al mondo esterno, si corazza: pelle ispessita.
Incapace di calcolare, del sottile, dell‟intelletto, di analisi, favorisce lo spesso, il materiale. Fanere:
condensazione, densificazione, materializzazione. Realtà schiacciante. Inerzia dal quale è reticente ad uscire:
eruzione alle pieghe articolari che limita la mobilità. Una volta lanciato e preso il ritmo, vuole continuare
(collera se interrotto, se lo si disturba, sordità > dal rumore). Combattuto tra la sua preoccupazione di utilità,
del suo valore e il suo desiderio di stabilità. Il lavoro non lo riequilibra. Mina di matita: passaggio alla storia
per la scrittura, momento di scelta tra ciò che è da trattenere e trasmettere e ciò che è da dimenticare. Come
attribuire il valore alle cose, discernere l‟essenziale dall‟accessorio? E‟ schiacciante, come per la mina.
Oppure non possiamo scrivere solo a condizione di poter cancellare, correggere? In imbarazzo per delle
sciocchezze, perso nei dettagli, poco capace di sintesi. Precetti dell‟educazione mal assimilati: ride ai
rimproveri. Emotivo che si calma se può scaricarsi, confidarsi, liberarsi. Oppure non fa più domande, si
chiude, si circonda di callosità impedendo all‟esterno di penetrare. (BSN III.96)
----- Commosso dal mistero dell‟uguaglianza davanti all‟amore di Dio. Vuole salire in alto per vedere
meglio, scappare alla contingenza. Vuole poter trovare tutto con gli occhi chiusi. Il dovere di guardare è un
carico: sommerso, schiacciato da tutto quello che gli succede e che è troppo difficile, è “strappato” da ogni
stimolo fisico. Non potendo scegliere, la realtà diventa schiacciante. E‟ l‟istituzione che da la risposta. Se gli
40
GRAZIA: Teol: dono gratuito di Dio realizzato per pura benevolenza, che eleva una creatura allo stato
soprannaturale, o concorrente a fargli praticare il bene o evitare il peccato.
si mette fretta può compiere la sua missione: lasciare delle tracce, essere un testimone. Il più piccolo
problema è troppo grande e supera le sue forze, tocca agli altri decidere. Riflette o frettoloso a seconda che si
creda fallibile o meno. Si sente utile se lascia delle tracce. L‟organo che lo fa piangere è uno strumento a
scelta multipla. Paura di cambiare di stato, difesa con l'inerzia, restando nella sua bolla. Essere felice sarebbe
non soffrire. Non riesce a dare il loro giusto valore agli oggetti, e non osa decidere. Ha dato un grande valore
a qualcosa che non ne aveva. Avendo voluto l‟infallibilità si ritrova nel dubbio costante del suo
discernimento, non può passare dalla potenza all‟atto. Non osa rischiare la decisione, perché tutto può
nascondere un valore inatteso. (AFADH, VIII.89; MS X.90)
1147. GRATIOLA OFFICINALIS: ----- Rifiuta il soccorso della grazia per volere il bene e realizzarlo.
Arrestato, giudicato, afferrato per la nuca o la gola (HR1: Sensazione come se la gola fosse afferrata con una
mano) per il rifiuto di rispondere. Non vuole donare questa conoscenza che gli permette di restare superiore.
(A18: Perdita del pensiero; non sembra sapere cosa risponderà quando le poniamo una domanda, è prima
obbligata a riflettere per molto tempo…). La sua diarrea gli dice lascia scorrere, non trattenere. Il suo
cammino di guarigione sarà di condividere, lasciar uscire qualcosa da lui. Perdita del pensiero, del perdono,
della perseveranza nel bene. (AFADH – MS. V96; FDR 4.97)
----- Congelato o catalettico con piena coscienza (TFA: una condizione catalettica con coscienza perfetta):
ciò che attira è irraggiungibile. Non guardando che sé stesso, la parte interna delle sue faccette, si ritrova
rinchiuso in un cristallo dalle vibrazioni minime, pezzo di ghiaccio, tetanizzato, e non partecipa più alla vita
che chiede collaborazione, apertura, scambio. Costretto davanti a ciò che vorrebbe, l‟attrattiva delle cose è
persa, talmente tanto appetito ha per sé stesso. (Hr: Disturbi mentali per un orgoglio smisurato). Orgoglio:
appetito disordinato per la propria eccellenza. Non vede più l‟eccellenza di niente. L‟ambiente che lo
circonda diventa inaccessibile, insipido, bianco, niente è più desiderabile. (Collin II, a347, p323) Il valore
degli oggetti esiste per attirarmi naturalmente con l‟istinto o con la conoscenza, esso ha per scopo di
conservarmi e compiermi. Se ho tutto il valore in me e mi credo totalmente compiuto, non ho più bisogno di
niente, nessun valore sterno ha qualcosa per attirarmi. (TFA: come se qualcuno lasciasse andare un forte
balzo che è stato fatto molto teso, e che ronza e vibra per qualche tempo, fino a che l’udito e la vista
spariscono, ma lei non perde la coscienza.) Non volendo vibrare che per ciò che crede più elevato, sé stesso,
perde il senso umano per le vibrazioni più elevate: vede tutto bianco. Non vuole lasciare la sua traccia (piedi
leggeri), rifiuta l‟oscillante cammino umano dell‟esperienza. Non desiderando che sé stesso come oggetto
appetitoso, si ritrova privato dei desideri indispensabili ad assolvere i suoi bisogni naturali e dei mezzi per
avvicinarli. (GRAPH, IV.96)
1148. GRATITUDINE (FELICITAZIONE, COMPLIMENTI)
Bisogno del riconoscimento del fatto di essere un buon genitore (A1: Estremamente sensibile, piange
dopo essere stata ringraziata). Lyc.
Delusione, ha dato tutto senza riconoscenza, si ritrova solo ed abbandonato: tristezza infinita. Carb-an.
Ingratitudine verso l‟amore ricevuto che non ha restituito. Caust.
1149. GRATTARE
L‟idea di qualcosa che gratta gli fa perdere lo spirito, perché questo segna la sua materialità Asar.
1150. GRATUITO (DIRITTO, DONO, SFORZO, MERITO, GRATITUDINE, GENEROSITA‟,
LOTTERIA, DENARO, CONTRABBANDO)
Vuole fare solo per pura bontà, non c‟è nessun altro motivo particolare per il suo agire, è l‟atto gratuito.
Cob.
Devo essere sottomesso per ricevere cure ed affetto come un bambino, gratuitamente. Mag-c.
Sceglie male, perché rifiuta di scegliere il Bene per il Bene senza riguardo a sé stesso, l‟atto d‟amore
gratuito. Anac.
Non volendo ricevere niente gratuitamente, non può quindi essere amato. Ars.
Ha invidiato la libertà assoluta, di non essere obbligato ad amare, perché l‟amore è gratuito. Non
sopporta di essere amato gratuitamente dall‟altro e di essergli quindi obbligato, di sentirsi in dovere di
amarlo a sua volta. Fl-ac.
Rifiuta la necessità di lavorare per meritare ed avanzare. Vuole assicurarsi, captare il dono gratuito di
Dio che ci invita al banchetto. Arg-n.
Incomprensione della gratuità delle relazioni, dei regali. Nit-ac.
Rifiuta il potere conservatore gratuito della sua natura. Nat-m.
1151. GRAVITAZIONE (MASSA)
Offeso di dover subire la gravitazione e non poter controllare ciò che gli succede. Bor.
1152. INNESTO (SUGGERIMENTO, CONSIGLIO)
Abortisce, perché considera il feto come intollerabilmente suggerito, innestato. Helon.
1153. GREGARIO (COLLETTIVITA‟, SEGUIRE, GRUPPO, COMUNE, SOCIETA‟, MASSA)
Intolleranza a seguire le folle. Deve essere al di sopra. Brom.
Iperattivo gregario, fa delle piccole cose facili. Form.
1154. GRAFFIO
Sogna di essere graffiato. Lac-f.
1155. ARRAMPICARSI (ASCENSIONE)
1156. SGRIDARE (CRITICA, COMPLIMENTO)
Paura di essere sgridato. Kali-c.
1157. GRAVIDANZA
Durante la gravidanza siamo un oggetto prezioso, e dopo non siamo più niente. Viol-o.
Sogna della gravidanza malgrado l‟idea del matrimonio sia insopportabile. Pic-ac.
“Durante la gravidanza le persone mi offrivano il loro posto”. (LTA c.8591) Verat.
Gravidanza = espressione del divenire. Nux-m.
La gravidanza > perché lei porta il suo frutto, rivela il suo valore. Pall.
1158. GROSSOLANO
Aristocratico, il migliore, il più intelligente, il più coraggioso, che rifiuta il volgare. Hyper.
Si lamenta della grossolanità degli altri (esaltazione delle funzioni corporali, che non sopporta, come
l‟oscenità, aspetto carnale indegno). Staph.
Sensibile alla volgarità. Cic., Staph.
1159. GROTTA (CAVERNA, TESORO, NASCONDIGLIO, SEGRETO)
1160. GRUPPO (FAMIGLIA, COLLETTIVITA‟, SOCIETA‟, SEGUIRE, MASSA)
La coesione del gruppo è condizione di sopravvivenza. Mag-m.
1161. GUAJACUM: Immobilità = conseguenza dell‟avere la perfezione: essa è invidiata perché dona il
riposo e la felicità. Invidia la condizione di riposarsi nella sua propria perfezione. (Hn. – Pigrizia per il
lavoro. Hn. – Pigrizia e antipatia per il movimento. Hn. – Scontroso, parla poco) Allora perché considerare
ciò che non è importante per lui, tutto diventa disprezzabile? (Hn. – Grande irritabilità, sprezzante)
Conseguenza: quiete del suo desiderio. Ha rifiutato la condizione fisiologica umana di avere degli appetiti
diversi, intermediari verso una certa felicità. Rifiuta la necessità di realizzazione di qualsiasi progetto, di
dover avvicinare, muoversi verso qualche fine. Così lascia senza obiettivo questa forza. Non volere la
realizzazione del progetto, del cammino da fare verso la sua fine lascia la sua forza senza direzione, essa
diventa quindi nociva. Palpebre troppo corte: non può chiudere gli occhi, obbligato a conoscere. Tutto è
stretto: obbligato a subire una modificazione di forza. (MS X.95)
1162. GUARIGIONE (SALUTE)
1163. GUERRA
Confronto = guerra. Ran-b.
1164. GUIDA (AIUTO, PASTORE, CAMMINO, ORIENTARE, ORGANIZZARE, GUIDA,
CONSIGLIO, INFALLIBILE)
Rifiuta un paradiso dove essere guidato dal pastore dove il gigante è necessario per progredire senza
errori pericolosi di valutazione. Nux-m.
Non ci superiamo da soli, serve una guida, accettare di essere costretti per diventare grandi, sviluppare le
nostre qualità. Lac-e.
Paura che la sua materia non resista alla caduta. Bisogno di guida. Eupi.
Il suo buon gusto è la sua guida. Sarr.
Rifiuta di lasciarsi guidare ciecamente. (“Occhi bendati in un treno”) Obbligato a scegliere la sua strada
da solo, si sbaglia, piange per il senso di colpa. Cycl.
Non può scegliere e deve essere guidato in ciò che deve fare. Cur.
Rifiuta di essere preso per mano per essere guidato. Am-m.
1165. GIROSCOPIO41
(MISSIONE, ROTTA)
Vuole essere centrato, in equilibrio come un giroscopio, nella temperanza per riempire la sua missione,
mantenere la sua direzione e finalità qualsiasi siano gli avvenimenti e gli accidenti. Helo.
1166. ABILITA‟ (ABILITA‟, PRODEZZA, RIUSCITA, FACILITA‟)
1167. ABITO (NUDITA‟, ESIBIZIONISMO, BARBONE, CURIOSO)
Si disinteressa della sua tenuta. Marb-w.
Non sopporta gli abiti rugosi, che grattano. Asar.
Il vestito esprime la personalità. Si spoglia o si veste in modo bizzarro: cerca di irraggiare da sé, della
sua luce dell‟epoca paradisiaca. Hell.
Si spoglia, oppure si nasconde in vestiti ampi. Cench.
“L‟abito fa il monaco”. Pall.
Vuole togliere le piume agli uccelli, non fidandosi delle apparenze, e dei suoi vestiti per provare la sua
innocenza, togliere gli ostacoli per la conoscenza. Hyos.
Si sente lacero. Samars.
1168. ABITARE (POSSEDERE, PARASSITA, CASA)
1169. ABITUDINE (SFORZO, ISTINTO, ROUTINE, CAMBIAMENTO)
Rifiuta di giungere al compimento con l‟acquisizione di habitus, con la ripetizione. Caps.
L‟abitudine è una tecnica acquisita, l‟istinto congenito. Aeth.
Il rinnovamento rompe l‟abitudine, è imprevedibile. Castor-eq.
Le abitudini (facilità, automatismo, uniformità) rendono più facile un‟azione o un adattamento. – la sua
opera è puramente abile e pratica, non intelligente. È un funzionario dell‟abitudine. Ruta.
Rifiutando la necessità di sentire per conoscere si ritrova sottomesso alle sensazioni, incapace di
assuefazione. Murx.
L‟abitudine rassicura, niente cambia, ho già tutto per la mia perfezione. Osserva le tradizioni:
immobilismo e completamento, perfezione morale. Vip.
1170. ASCIA
Strumento della differenziazione, separazione, creazione. Naja.
1171. HAMAMELIS VIRGINICA: vuole comunicare nelle altezze sublimi con gli spirituali. Caricatura,
trova la minima anomalia di forma o di proporzione. Rifiuta la natura corporale e vive come dolorosa dualità
la meravigliosa bellezza dello spirito e la bruttezza dei movimenti passionali del corpo. Emorragia senza
ansietà particolare / a 11 – dopo emorragia dalle emorroidi, prostrazione fuori da ogni proporzione per
41
GIROSCOPIO: Apparecchio comprendente un girostato che utilizza le sue proprietà particolari, dovute alla
rapidità del suo movimento di rotazione (fissità dell‟orientamento del suo asse). GIROSTATO: Solido animato da un
movimento di rotazione attorno al suo asse.
l’ammontare del sangue perso. Crede che la condizione umana impedisca di essere tutto spirito, quando
invece è la disposizione migliore in vista della nostra finalità spirituale. (GEMMH VI.98)
----- Non vuole apprendere la realtà dai suoi cinque sensi ma solamente dal sesto. Vuole l‟illuminazione
diretta, venera (e vorrebbe essere) colui dal quale riceve delle parole sublimi, essendo perfettamente
indisposto a parlare lui stesso. Idealizza il suo pensiero, lo spirito che idolatra, vorrebbe “disincarnarsi”:
miglioramento quando sanguina. Bisogno della certezza di avere uno spirito, non può essere se non
attraverso lo spirito, se ne diletta. Tristezza quando ci sono dei piaceri sensibili o istintivi, aggravamento con
il lavoro. (sublimazione: passaggio dal solido al gassoso). Sublime decaduto che sembra pazzo al suo
valletto. Non vuole più restare al suo posto se non riceve il rispetto desiderato, lui che è puro spirito. Se non
è puro spirito, venera l‟altro, nel quale si soddisfa delle conclusioni spirituali del suo lavoro. Non ha
percepito l‟importanza di venerare chi doveva invece che se stesso? Soffre di essere un animale terrestre e di
non poter volare, oppure vola male: sogna di pipistrelli: “animale impuro simbolo di idolatria, di ateismo;
essere definitivamente fermato nella sua evoluzione ascendente, un fallito dello spirito.” Rifiuta la natura
umana che è complesso di corpo e spirito. Crede che il corpo sia degradante per lo spirito, quando è invece al
servizio dello spirito. (GRAPH VII.86, AFADH I.88)
1172. HANDICAP (FORMA, IMPOTENZA, NORMA)
Sensibile agli handicap visibili. Benz-ac.
Con gli handicappati, la relazione è vera, ci si capisce. Aeth.
1173. ARMONIA (BELLEZZA, ACCORDO, CANTO, VIBRARE, PROPORZIONE)
Vuole essere il solo attore della riconciliazione, della rimessa in ordine delle altre cause seconde
disarmoniche. Mang.
Aspirazione a ciò che è stabile, ordinato, luminoso, chiaro, armonioso, preciso, puro. Che sia finito,
perfetto, definitivo. Adam.
L‟armonia totale con e in se è impossibile in questo mondo. Euph.
Attraverso la musica e la danza può entrare in armonia perfetta, ma non con la sua famiglia. Lach.
(FDR)
Non c‟è accordo tra la bellezza e la bontà. Ant-c.
C‟è armonia se le cose scorrono dall‟una all‟altra. Un avvenimento ha rotto l‟armonia. Nicc.
Rifiuta l‟armonia per il suo accordo e la sua obbedienza. Dig.
Non ha saputo conservare l‟armonia. Hep.
Musica: modo di associarsi alla vita cosmica nella pienezza e nell‟armonia. Responsabile di ricreare
l‟armonia. Nat-c.
Ritrova l‟armonia attraverso la sua creazione immaginaria. Olnd.
Ha distrutto l‟armonia volendola secondo le sue leggi. Stram.
L‟armonia apparente, della forma , non fa la bontà dell‟anima. Tub.
Responsabile dell‟armonia e di organizzare l‟universo. Coff.
Non può agire come unità armoniosa poiché è complesso corpo – spirito, non avendo l‟omogeneità per
natura. Bell.
Vuole essere una forma pura, armonia pura tra il corpo e la nobiltà dello spirito. – Intolleranza alle
disarmonie fisiche. Benz-ac.
1174. CASO (SCELTA, CONTINGENZA, DESTINO, FATALITA‟, RUOTA, SUPERSTIZIONE)
La vita è una lotteria, non c‟è scelta. – Il disegno di Dio su di lui è il caso. Nat-s.
Per Dio niente è fortuito. Bry. si fa provvidenza assumendo il fortuito.
Il caso mi serve sempre / mi fa perdere tutto / non faccio niente perché rischio un fallimento a causa del
caso. Naja.
1175. ALTO LE MANI (BRACCIA ALL‟ARIA)
1176. ALTEZZA (ASCENSIONE, GRANDEZZA, SPAZIO, VISIONE, DOMINARE, GIRAFFA,
SCALA)
Avendo trascurato il suo compito, si sente separato dagli altri, intollerante con la vista tappata, sale in
alto per vedere l‟uscita e trovare i suoi riferimenti, cercare il cammino. Brass-n-o.
Perde la stima nella gente se questa non è all‟altezza delle sue illusioni, o se le persone non sono piccole
davanti a lei. Plat.
Vuole comunicare nelle altezze sublimi con lo spirituale. Ham.
Può salire più in alto degli altri, senza fatica, senza doversi ristorare né rischiare di cadere. – Non può
andare in società, mettersi all‟altezza degli altri. Altezza desiderata impossibile da raggiungere. Coca.
Attraverso il suo solo lavoro intellettuale e la sua freddezza di spirito, Hyper. ha la presunzione di salire
da solo al più alto livello della beatitudine.
Vuole essere l‟Altissimo. Brom.
“Questo lavoro non è alla mia altezza”. Verat.
Vuole vedere tutto dall‟alto e lontano. Mag-m.
1177. HELLEBORUS NIGER: ----- Cammina separata dagli altri, essa è nella luce, gli altri sono al buio.
“Vanitas, omnia vanitas”: tutto è superficiale e senza valore, non vede né sente ciò che lo circonda nel
mondo, non è un riflesso della bontà divina! Intelletto disconnesso e senza interesse per il corpo, dimentica
di essere una creatura, bello strumento di percezione della realtà sensibile. “Come voi non siete di questo
mondo, così io non sono di questo mondo”. Commerciante disonesto: non vede le persone, ma il denaro da
guadagnare. Aspetto liscio, nessun contatto con il cuore, nessuna coccola, ci giudica e usa soltanto:
irraggiungibile. Indifferente a ciò che si dice di lui. (AFADH I.97)
----- Vorrebbe avere tutti i valori in sé. Non vede che il valore del reale, del creato, viene dalla sua natura di
riflesso dalla bellezza assoluta. Non vede quindi più significato né valore in niente, e si dispera della
mancanza di valore di tutto. Non può quindi più trovarsi un qualunque valore. Perde l‟interesse in sé stesso.
Si sente un automa, indifferente ad ogni piacere, come in un incubo. Tutto sembra superficiale e senza
interesse. Tutto è vanità in confronto allo scopo trascendente: la contemplazione della divinità. E‟ quindi
obbligato nella vita temporale ad una gioia solamente riflessa. Stupefatto. Non dice niente, o lentamente,
ripete le domande. Decaduto come un animale, regredito nella specie: parla male o grugnisce, coordina male
i suoi movimenti, perde le sue relazioni sociali. Sogna di avanzare in una grotta verso una grande luce.
Rifiutando il reale valore umano, si trasforma in animale e con qualcuno fa l‟amore. Nostalgico della gioia
perduta quando vede gli altri felici, è privato di ciò che motiva la gioia legittima. Soffre in seguito del suo
comportamento grottesco mentre era ubriaco. Si sente abbandonato e si difende con l‟indifferenza.
Egotrofico: da valore a tutto, e a sé: si sente capace di grandi prodezze e ne può convincere gli altri, si
spoglia o si veste in modo bizzarro: cerca di splendere da sé, della su luce dell‟epoca paradisiaca. La luce
deve passargli attraverso per irraggiare sugli altri. Maniaco. Triste quando vede gli altri felici, geloso di
coloro che ridono: cosa è diventato! Elleboro: fiore bianco con seme nero che fiorisce in inverno nella
solitudine e nell‟indifferenza: si crede divina, adora solo sé stessa, è il suo sole. Helleborus ha creduto di
potersi appropriare della luce (a volte attraverso la droga: “se si prende l‟LSD si bruciano le tappe!) prima
che le fosse liberamente comunicata attraverso l‟amore: si ritrova privata dell‟amore. Avendo voluto avere
un valore indipendentemente dal suo ambiente, perde il suo valore e non vede più quello dell‟ambiente.
(AFADH 85; MS X.89)
1178. HELODERMA HORRIDUS: ----- Non ha fiducia nel fatto che il corpo, ridotto ad un insieme di
ossa disseccate, possa resuscitare alla tromba finale (campanello del gabinetto, applausi, grida del bambino).
Probabilmente ha invidiato l‟ibernazione al posto della morte, e di essere risvegliato da un richiamo esterno.
Impegnato, resta freddo costi quello che costi, non si ritrae sotto nessun pretesto. Avrebbe voluto che il suo
corpo fosse conservato, come se fosse più facile credere alla Resurrezione finale per un cadavere intero
conservato nel suo stato, che per un mucchio di ossa disseccate. Il suo castigo: il suo corpo è come congelato
ma questo non impedisce la sua morte. Il suo rifiuto della condizione umana è: “tu sei polvere e polvere
ritornerai”. Invidia l‟immortalità per natura e non per grazia. Testardo, coscienzioso, con senso dell‟onore.
(AFADH III 02, MS X.02)
1179. HELODERMA HORRIDUS: ----- Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, i loro
sentimenti e come connettersi, adattarsi e comunicare. Vuole essere centrato, in equilibrio come un
giroscopio, nella temperanza per riempire la sua missione, tenere la sua direzione e finalità qualsiasi siano gli
avvenimenti e accidenti. (AFADH IV.03)
1180. HELONIAS DIOÏCA: Vuole tenere le sue prerogative, i privilegi, il diritto di decidere, pensare,
sentire, scegliere da solo. A1.17: “Se ne può sbarazzare, o produrre i suoi dolori a modo suo a seconda di
come concentra la sua attenzione”. Offeso, confonde consiglio e suggerimento, che orientano la sua vita
verso un‟altra fine che sé, trascina un cambiamento. Ricevere un consiglio è come essere preso per un
aborto, un immaturo, o disturba la sua confortevole inerzia… Deve imparare attraverso qualcun altro, senza
credere che il suggerimento è un corpo estraneo, una constatazione della sua immaturità. Abortisce, perché
considera il feto come intollerabilmente suggerito, innestato, che gli fa subire un cambiamento. Non sopporta
l‟autonomia dei fenomeni che non siano sotto la dipendenza del suo pensiero. Per Helon. la salute non è una
condizione della felicità ma la sua finalità. Nostalgia di una salute perfetta che gli faceva vivere un lusso. I
ricchi non hanno bisogno di pensare, lavorare, cercare per trovare il benessere, ne acquisire (consigli,
suggerimenti) per risolvere un problema. La fine della ragione e della volontà consiste nella conservazione
del proprio benessere. L‟uomo gode veramente della salute solo per una finalità da cercare fuori da lui: tutti i
beni del corpo hanno come fine i beni dell‟anima (STII-I, a5 La beatitudine consiste in qualche bene del
corpo?). Se il benessere è solamente in vista della vita, si ritrova una vita amputata. Solo un essere perfetto
può godere di un benessere del quale è la finalità, “operare tutte le cose su (solo) consiglio della propria
volontà” (Efes. 1.11). (AFADH – SVM – MS V.00)
----- Il suggerimento, come lo stupore, ciò che viene dall‟esterno e mette in strada il suo pensiero sono
insopportabili. (A1.4 “Vuole restare da solo e non ricevere nessun suggerimento, riservandosi la prerogativa
di trovare da ridire su tutto ciò che lo circonda.”) Vuole la percezione volontaria (A1.17), un pensiero auto –
generato, autarchico. Vorrebbe pensare e giudicare senza il motore dello stupore, dell‟altro, della luce che
viene da fuori. (A1.19: “Come la pelle dilatata, è come se la pupilla lasciasse passare troppa luce”).
Paziente molto suggestionabile, o offeso al minimo suggerimento: non sopporto che un pensiero si insinui e
possa farmi uscire dalla mia confortevole inerzia. Vuole mantenere le sue prerogative, il privilegio di
decidere, pensare, sentire, scegliere da solo. (a 1.4 …la conversazione era spiacevole, e quello che volevo di
più era essere lasciato solo, riservandomi il privilegio di trovare i difetti in tutto ciò che mi circonda).
Quando ha tutto, si ritrova in una vita di lusso e di benessere. Perde la vista muovendo la testa: avendo
rifiutato la conoscenza dall‟esterno, quando la vorrebbe (A1.17: “Può sbarazzarsi o produrre i suoi dolori a
modo suo a seconda di come concentra la sua attenzione”), non può riceverla. (AFADH – SVM – GEMMH,
I.98)
1181. HEPAR SULFURIS CALCAREA: ----- Incapacità di sentire il piacere nell‟atto intellettuale. Vuole
la purezza nella beatitudine intellettuale, senza voluttà, quando invece abbiamo bisogno dei sensi sul
cammino della perfezione. Cade nella carne a forza di volere una purezza senza i sensi. (AFADH VII.02)
----- Si sente sotto il controllo di una minaccia: fuoco nella sua casa, malattia, sciame, omicidio, povertà,
spari, pericolo, caduta. Intolleranza al rumore, al toccare, al freddo, agli odori. Il compimento della minaccia
dipende da lui: diventa coscienzioso e cauto per sé e la sua famiglia, avaro. Cattivo umore da quando si alza:
ci sono tante misure da prendere contro queste minacce. Indifferente al piacere, non ride mai, e al gioco:
sono delle perdite di tempo. Non fa mai abbastanza, oppure lo fa male. Incapacità a sperimentare il piacere,
lui e gli altri sono impuri e meritano il fuoco. Si oppone a ciò che gli si dice, e si ammala a causa delle
rimostranze o i disaccordi. Volendo prevenire dei drammi così grandi, mantenere la pace, la bellezza, la
purezza e l‟ordine a qualsiasi prezzo, scatena i drammi ed i cataclismi: uccide ed incendia se accusa gli altri
del suo fallimento. E‟ il solo responsabile, non vuole collaborare e non chiede aiuto a nessuno, oppure solo in
sogno: è tutto o niente, nessun compromesso. Deve far regnare la purezza attorno a sé. Ha rifiutato la
subordinazione del diletto ad un bene superiore, perché i beni inferiori sono solo un intermediario verso la
beatitudine. Ha creduto che la beatitudine fosse la voluttà, di poterla ottenere attraverso l‟atto intellettuale,
senza la partecipazione dei sensi. E‟ punito potendo trovare un certo piacere solo essendo incatenato ai sensi.
(ST Q a3 “La beatitudine è un‟operazione della parte sensibile dell‟anima o solamente della parte
intellettuale a livello umano?”) Perverso, predicatore che insiste sul 6° comandamento e deprava attraverso la
carne i bambini che gli vengono affidati? Hepar.: calcare di ostrica carbonizzato con del fior di zolfo. (MS
V.92)
1182. ISTRICE (ANIMALE)
1183. EREDITA‟ (DENARO, DONO, BENI, CASA, RICEVERE, ANTENATO)
Non può prendersi la sua autonomia per paura della vendetta del protettore: vendere un‟eredità sarebbe
disprezzare il lavoro del defunto. Sars.
1184. ERMAFRODITA42
(SESSO, GENERARE)
Desidera creare da sé stesso come un ermafrodita. Lil-t.
1185. EROISMO (ABILITA‟, PRODEZZA, FAMA)
Provare del piacere non gli farebbe più sentire l‟eroismo della sua devozione e fedeltà verso gli altri.
Cocc.
Si sacrifica per la felicità delle persone, salvargli la vita, ma tutto fallisce. Hura.
Eroe che si vanta del suo valore. Mag-m.
1186. ORA (TEMPO, SCADENZA)
Si sveglia come se fosse ora di alzarsi. Ruta.
1187. FELICE (BEATITUDINE, GIOIA)
Felice se ha compiuto il suo dovere. Agar.
Per vivere felici viviamo nascosti. Cupr.
No teme nessun male quando è cosciente di avere agito bene. Dros.
Felice di raggiungere Dio al momento della sua morte. Plat.
Cina. non ama il modo umano di essere felice che è prima di tutto amare.
Sogno dettagliato dove aiuta delle persone e le rende felici / bisogno di renderle felici. Sabad.
1188. URTO (COLPO, CARTILAGINE, AMMORTIZZAMENTO)
Vuole godere della pace perfetta, avere la beatitudine come natura, che niente di esterno può urtare. Arg-
met.
1189. IBERNARE (FREDDO, MORTE)
Probabilmente ha invidiato l‟ibernazione al posto della morte, e di essere risvegliato da un richiamo
esterno. Helo.
1190. GERARCHIA (AIUTO, VALORE, SCELTA, COMPETIZIONE, DOMINARE, UMILTA‟,
ORDINARE, POSTO, SECONDO, TITOLO)
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, famiglia… anche a costo di costringere gli altri. Apis.
Sogna di un leone, volontario, indipendente, libero, non si lega / non si lascia contare né sottomettere ad
un controllo superiore. Phys.
Teme qualsiasi choc, spostamento, sozzura: caduta dall‟alto posto gerarchico al quale è arrivato. Hyper.
Rifiuta la gerarchizzazione degli appetiti vegetativi e spirituali ed il lavoro necessario alla sua
realizzazione. Cinnb.
Non vede più la gerarchia dei valori. Chin.
Rifiuta la gerarchia e l‟autorità come una forza alla quale si deve sottomettere. Si ritrova sottomesso a
qualcuno di più piccolo: un fungo. Agar.
Anche se c‟è gerarchia tra il centro e la periferia, tra le tappe di un‟azione, ognuno deve essere al suo
posto, seguire l‟altro, ognuno ha il suo valore. Aran.
Ha perso la separazione e la gerarchia delle funzioni e sensazioni nel tempo e nello spazio. Mur-ac.
Non sopporta la gerarchia. Lyc.
1191. STORIA (ANTENATI, NARRATORE, GENEALOGIA)
Depositario e trasmettitore della storia. Kalm.
Valore di ciò che è conservato, trasmesso o no. Graph.
Interesse per la storia, la genealogia, gli antenati. Sars.
Saggezza, passato, infanzia: nessun interesse per la storia. Agar.
Sogni storici, di quando avrebbe dovuto avere la prudenza per l‟avvenire. Caust.
42
ERMAFRODITA: Che presenta le caratteristiche sessuali dei due sessi.
1192. OLOCAUSTO (SACRIFICIO)
1193. UOMO (SESSO, CORPO)
Essere uomo, con i rischi umani della fisiologia? Cham.
1194. OMOGENEITA‟-OMOGENEO
Non concepisce il fatto che siamo un tutto essendo disomogenei. Bapt.
Non può agire come unità nell‟armonia poiché è complesso corpo – spirito, non avendo l‟omogeneità per
natura. Bell.
Invidia la struttura omogenea della divinità, paura di essere scisso, rifiuta di essere composto. Sil.
1195. OMONIMO (NOME)
1196. OMOSESSUALE (ALTRO, ERMAFRODITA, PARTENOGENESI, SESSO, IDENTITA‟,
FECONDO)
Volendo tutto in sé, non può incontrare l‟altro. Non vuole fermarsi su ogni oggetto: l‟atto omosessuale
fallisce, nell‟agitazione di mirare a tutto sbaglia il bersaglio. Ind.
Omosessuale per non essere posseduto dall‟altro sesso. Lyss.
Omosessuale per provare di essere indipendente. Nat-m.
1197. ONESTA‟ (IPOCRISIA, CATTIVERIA, MORALE, VERITA‟)
1198. ONORE (DIGNITA‟, RISPETTO)
Resta allo stadio di concetto nel quale ha già l‟onore senza dover realizzare lui stesso. Rob.
Desidera gli onori che lo fanno salire a livello della divinità. Sulph.
Vergogna di essere visto con una certa persona. Cench.
Vergogna dei suoi genitori di aspetto e condizione modesta, delle persone semplici della sua famiglia.
Plat.
1199. VERGOGNA (ONORE, PUDORE)
Vergogna per i suoi: Dios. (GGD, CGH 9.00)
Manca di delicatezza, impudente, inadeguatezza ad ogni circostanza. Phyt.
Rivolge contro di sé la violenza o la vergogna di trasgredire le leggi familiari? Carc.
Vergogna delle sue funzioni animali, della sessualità. Staph.
1200. ORARIO (LIBERTA‟, CICLO, DATA, PERIODICITA‟, RITMO)
Cedr. Riconoscere implica l‟esperienza, che implica a sua volta il tempo.
Tutto ciò che lo determina gli fa credere di non essere libero. Crot-t.
Orrore per gli orari fissi, fare sempre la stessa cosa, per l‟automatismo. Plan.
1201. ORIZZONTE
Bisogno di spazio e di orizzonti, orrore per i catini. Cann-i.
1202. OROLOGIO
Sofferenza per il fatto che il mondo sia ritmato da un‟orologeria che lo conduce ineluttabilmente alla
morte. Aran.
1203. OSTILE
Il mondo è ostile, davanti al quale dobbiamo controllarci, oppure perdiamo ogni controllo. Androc.
1204. OLIO (LUBRIFICARE, USURA)
1205. UMIDITA‟ (ACQUA, DILUVIO)
1206. UMILTA‟ (GRANDE, TERRA, SECONDO)
Ha fallito il suo umile compito volendo diventare un generale. Cupr.
Orgoglioso che ama gli umili e gli ritorna la stima in loro stessi. Caps.
Ritrova le sue capacità quando ritorna umile. (la confusione umiliante >). Verat.
1207. UMORISMO (LTA 91877) (GIOCO, SCHERZO)
1208. HURA-BRASILIENSIS: ----- “Disposizione ad amare tutti”. Non è spontaneamente che l‟uomo
può amare il suo prossimo, tutti quanti, ci vuole un lavoro intellettuale per amare il proprio nemico e non
vederlo come totalmente cattivo: deve essere amato per il bene che si trova in lui e perché è amato da Dio.
(ST II-II, Q27, a7 Cosa è meglio, amare il proprio amico o il proprio nemico?). L‟uomo deve perfezionarsi
amando, perché non può amare tutte le cose in sé, deve camminare verso l‟oggetto e a volte scoprire, dietro
un male apparente, un bene da amare. Caso: “la mia intelligenza si confonde quando vedo che l‟amore in
questo mondo non è vincitore”. (FY, MS VI.94)
----- Vuole amare di un amore spirituale che non si ferma con la morte, nemmeno la sua che non lo spaventa.
Non c‟è distanza tra il suo defunto e sé stessa: lei lo vede e lo sente. Rende il suo bene presente attraverso
l‟immaginario. Vuole saziarsi del bene dal momento in cui lo desidera, saziarsi dal momento stesso in cui
comincia a mangiare, afferrare il bene intelligibile dal momento stesso in cui comincia a pensare. Vuole fare
dei grandi lavori secondo il suo gran cuore che vuole la felicità di tutti. La ragione raggiunge solo attraverso
una specie di movimento verso ciò che l‟intelletto afferra, ci vuole del tempo. (a1.703: “Sogna di bestie
feroci che divorano la carne del macellaio”.) Raggiungere il bene spostandosi nel tempo e nello spazio, ma
senza il lavoro della sua intelligenza per acquisire le virtù di scienza e prudenza con il loro rischio di errore.
Vuole possedere la beatitudine per il fatto stesso di desiderarla, che questo basti per impossessarsene, senza
riflettere sulla direzione da prendere. Per raggiungere la fine amata, bisogna sapere dove vogliamo andare,
quando è opportuno, e questo implica un lavoro d‟intelligenza. Hura rifiuta e disprezza l‟attività razionale
attraverso la quale l‟uomo raggiunge la sua fine trascendente. Dice “E‟ sufficiente amare”, o “ama, e fai ciò
che vuoi!” quando invece l‟amore non serve a dormire ma a mettere tutto l‟essere in movimento.
L‟intelligenza deve sottomettersi al realismo dell‟oggetto amato, essere ordinata all‟amore. Desidera che,
come in Dio, amore ed intelligenza siano una cosa sola, che siano liberati da qualsiasi condizione di luogo e
di tempo. (AFADH I.94)
----- Eroe che vuole creare l‟unità degli uomini attraverso grandi azioni. Ma tutto crolla, malgrado il suo
desiderio di fare la felicità del suo prossimo attraverso la giustizia, la pace, il suo impegno fa venire la
discordia che fa tutto fallire. Vuol fare la felicità del suo prossimo evitando l‟ingiustizia e la discordia. Vaga
tra le rovine e la desolazione dopo la rivoluzione. Il fallimento sembra opporsi a qualsiasi amore, e teme le
responsabilità, di essere causa del male per gli altri malgrado la sua buona volontà, di non avere le capacità
intellettuali, o che siano superate dalle emozioni. Si sente meglio quando si offre come strumento del
progetto di salvezza di Dio, quando non fa una bravata ridendo durante il dolore. Si sacrifica per e difende un
animale innocente quando lo si fa soffrire. (AFADH VII.91)
1209. HYDRASTIS CANADENSIS: “A17 – Malevolo, disposizione collerica, con desiderio di
rimbrottare chiunque differisca in qualsiasi cosa da me”. Tutto ciò che stona in confronto al suo riferimento
è rigettato. E‟ l‟attore che sgrida il pubblico quando giudica male. Lo scambio può aver luogo solo tra
diversi. Si ritrova seguito da mostri, molto più diversi da lui rispetto agli animali conosciuti. Non accetta la
differenza naturale degli esseri, è messo a confronto con la differenza soprannaturale. E‟ il non umano che lo
persegue: la selvatichezza, la mostruosità, anche la sua. La creatura è sempre in similitudine con un aspetto
del creatore. Hydr. vorrebbe questo per lui: che tutto sia in similitudine con lui. Altrimenti soffre di non
essere il creatore, il riferimento. (STI-II Q27, a3: “La rassomiglianza è causa dell‟amore?”)Le creature sono
amate da Dio in quanto gli rassomigliano. Hydr. vorrebbe amare gli altri in quanto gli assomigliano, quando
invece gli assomigliano in quanto sono, come, creature di Dio. (MpT TII, p414, a856: “Dio può ancora
amare altri esseri, non a causa di una perfezione indipendente da lui che essi avrebbero, ma in quanto
partecipano in modo imperfetto alla sua perfezione infinita: questo amore per le creature consiste dunque per
Dio a comunicargli le sue perfezioni, e fargli del bene.”) Hydr. vorrebbe rimanere uno con il tutto (desiderio
di uova), come Dio è uno con le sue creature, in quanto tutte assomigliano ad un suo aspetto. Il tema della
macchina evoca l‟autonomia di qualcosa che gira e funziona, tutti i pezzi essendo legati gli uni agli altri
come delle ruote dentate solidali. Sudorazione impregnante le mani nelle tasche: trascinamento di una cosa
da parte di un‟altra. Ciò che differisce da lui lo disturba in quanto funziona in modo autonomo, senza
rapporti con lui (tema importante del cancro). Chi mi assomiglia si mette con me! Ciò che non mi assomiglia
non esiste! La notte, tutti i gatti sono grigi, nessuna differenza! (GRAPH, VIII.95)
1210. HYDROGENE: ----- Cambiamento, superamento dei limiti. Musica. Vuole uscire da sé scoppiando,
dare dei colpi ai mobili come il pulcino batte il guscio alla schiusa. Deve mettere fine ad un mondo di
esistenza: uovo – schiusa, gravidanza – parto, morte – resurrezione, pensiero – parola. Prende coscienza di
qualcosa che bisogna formulare. Aspira ad una metamorfosi che deve portarlo ad una perfezione
trascendente, ma vuole condurre lui stesso questa trasformazione. Perde la capacità di iniziativa degli atti
banali della vita. Vuole essere perfetto senza necessità di metamorfosi passiva a partire da uno stato
preliminare incompiuto, temporaneo. Sensazione di disorganizzazione interna: teme i cambiamenti dei quali
non tiene le redini. Desidera diventare l‟essenza di Dio, la fine della beatitudine. (MS X.97, AFADH. I.97)
1211. IGIENE
Nat-m. è preoccupato delle malattie dovute a cattiva igiene, a cattiva nutrizione.
1212. HYOSCIAMUS-NIGER: Cerca di ridiventare Dio che regna con l‟ordine sulle greggi, sulle
assemblee con la sua eloquenza e la sua saggezza: “parla di un soggetto che ignora come se lo conoscesse
perfettamente”, “usa un linguaggio molto ricercato per qualcuno di tranquillo e zoticone”. Lui è grande, gli
altri sono piccoli e gli uomini sono dei maiali: “dispone i disegni dei muri in file, gli oggetti sono degli
animali e lui li guida”. Tutto ciò che vede risveglia la sua brama ed il bisogno di appropriarsene. Avaro con
la sua famiglia ma prodigo per sé stesso: agguanta con avidità tutto ciò che gli si offre. Può amare solo
nell‟immediatezza della possessione, incorporando l‟altro per conoscerlo e garantirne l‟ordine. Ha le mani
troppo grandi. Priva gli altri della loro libertà: afferra gli spettri, strappa le piume agli uccelli per non essere
ingannato dalle apparenze, guida o caccia i pavoni: addomestica i simboli di libertà ed umilia gli orgogliosi,
oppure si aliena con la generosità tutti quelli che non credono alla sua superiorità, quando non li uccide.
Insaziabile d‟amore e ignora o respinge sua madre: odio per il suo creatore davanti al quale si sente stupido,
dipendente se fosse rimasto innocente, ingenuo. Bullo per non mostrare di essere lo stupido che si fa
imbrogliare. Nella sua difficoltà a conoscere l‟altro, vuole mostrare i suoi valori e non nasconderli. Se Dio
mi toglie il suo amore cado nell‟insicurezza più totale. Teme che lo si privi del suo grande bisogno di libertà
(Crot-t.): vuole scappare, spogliarsi per negare il pudore, o la sua innocenza in una specie di sfida
esibizionista, agisce controcorrente. Attraverso la sua nudità, toglie gli ostacoli alla conoscenza, non c‟è più
intermediario tra l‟oggetto e lui stesso. Ingiuria i suoi genitori così come odia il suo creatore. Rabbia quando
lo si imbroglia, lo si prende per un imbecille. E‟ ingiusto che colui che ha il potere lo usi per sé, su coloro
che crede senza valore. Usa il suo potere attraverso la rapidità e lo spirito del suo discorso, pur negando
questo potere. Preoccupato che lo si imbrogli, che lo si creda stupido, che lo si inganni, lo si tradisca.
Arrabbiato nei confronti dell‟acqua che non può conformare, intolleranza alla luce e a ciò che brilla: geloso?
Non si sente al primo posto nell‟amore di Dio, ne è stato cacciato, vuole sostituire la fiducia con la
conoscenza. Rifiuta di conoscere Dio attraverso la grazia e non attraverso la ragione. La conoscenza di Dio
non permette di comprenderlo. “Il suo cuore è strappato”: è lontano da casa sua, ci deve ritornare. Avendo
rotto con Dio, rompe con gli uomini “teme di aver offeso le persone” avendogli “detto crudamente la verità”.
Rottura anche in sé stesso: “è un arlecchino”, buffone o vendicatore, che “fila” per ritrovare la coesione,
l‟unità; ha come un “velo davanti agli occhi”, “il cuore ed il petto sono strappati a pezzi”. (MS IX.92)
Bambino guarito da una fimosi “darò ordine alle persone di leggere ciò che sceglierò, e controllerò se hanno
letto bene”.
----- Controllo per mancanza di fiducia negli altri. Spinge sul bordo, sul confine: marginale. Bambini
maltrattati, disprezzati / ostentazione, esibizionismo… Deluso da colui dal quale dipendeva. Si rilassa solo
quando ha fatto perdere il controllo agli altri: si calma dopo la sculacciata finalmente data. Colleziona.
Grossolano geloso.
1213. HYPERICUM PERFORATUM: ----- Aristocratico, il migliore, il più intelligente, il più
coraggioso, che rifiuta il volgare. Vuole muoversi nella nobiltà, nella grandezza, distanziarsi dal basso, dal
comune. L‟uomo può essere toccato da cose senza valore, Dio no. Hyper. vuole raggiungere la bontà più
alta, è faticoso se siamo occupati da cose basse e comuni. Quando invece l‟uomo persegue questa elevazione
con delle cose basse, si sente colpevole di essere toccato da idee impure come i comuni mortali. Teme ogni
choc, spostamento, sozzura: caduta dall‟alto posto gerarchico al quale è arrivato. Desidera restare seduto
sulle ginocchia di Dio e disprezzare gli altri, essere immutabile nella sua perfezione, quando invece noi
corriamo costantemente il pericolo, a causa della nostra natura, di poterla perdere. Dolori fantasma all‟arto
amputato: non ha perso niente. (MS IV.98)
----- Attraverso il suo solo lavoro intellettuale e freddezza di spirito, Hyper. ha la presunzione di salire da
solo al più alto livello di beatitudine: (TFA: “Lo spirito è fermo ed inquadra tutte le cose con una fredda
considerazione”: TFA: “Lo spirito si trova riposante nei pensieri più alti”) (SIT-IN, q21 La presunzione, a1
“Su quale oggetto si basa la presunzione?”. La presunzione si attiene a ciò che l‟uomo mira, come
proporzionato alle sue forze, un bene che supera la sua potenza.) Dio stesso non è al di sopra di lui (A:
“Perché dovrei temere, Dio è intorno ed in me?”). L‟intelligenza umana è pur fatta per trovare la sua
beatitudine nella contemplazione di Dio, (“Pensieri religiosi, pieni di speranza”) ma ne è incapace con il
solo sforzo della sua natura umana. E‟ ciò che realizza con angoscia (“Non può mettere in ordine le sue idee,
eseguire le sue intenzioni”). Hyper. ha voluto estorcere la grazia di Dio: attraverso il suo solo lavoro, il suo
spirito freddo, la sua intelligenza, la sua sobrietà, i suoi pensieri puri, e arrivare così al posto del preferito,
sulle ginocchia. I sogni di combattimenti mostrano che deve difendere il suo posto al sole! Il suo desiderio di
usurpare quasi il suo posto è percepito come falso, riposa male ma è in aria, è la sua idea che l‟ha fatto salire,
non il suo sforzo: “Sensazione come se lei fosse sollevata in alto in aria; tormentata dall’ansia che il minimo
tocco o movimento possa farla cadere da quest’altezza”. Una posizione sbagliata è sentita come instabile. La
caduta è sempre minacciosa, sotto l‟effetto degli altri (“Grande paura del movimento, non vorrebbe
camminare, e gridava forte se qualcuno proponeva di portarla da un posto ad un altro, insistendo per tutto il
tempo che lei doveva essere tenuta sulle ginocchia.”) o di colui al quale volevamo tanto avvicinarci
(“Orribili sogni spaventosi, come per esempio che Dio è lontano da me e mi ha ripudiato”). Un semplice
scherzo lo destabilizza (“dopo essere stato spaventato da uno scherzo, diventa molto pallido ed isterico”). Il
lavoro di crescita dell‟uomo è necessario, non può saltare le tappe indispensabili, da cui “i sogni ansiosi,
come se qualcosa di importante fosse stata lasciata incompiuta”. Risultato, la realtà che ha voluto sfuggire
lo fa ritrovare per terra, il coccige contuso, e ben affondato nel suolo (“come se riposasse molto
pesantemente nel suo letto”). L‟errore: confondere la sua capacità alla beatitudine con il suo ottenimento
attraverso le sue proprie forze. Hyper. ha voluto attribuirsi la presenza sulle ginocchia “paterne” grazie ai
suoi propri sforzi fisici (salita faticosa, sogni attivi) e intellettuali (potenza intellettuale, livello energetico
+++), dominando anche la sua affettività (fredda considerazione, sforzo per trattenere il pianto) e la sua
morale (pensieri puri, elevati). Preoccupato di esserne rigettato. Ha voluto cambiare la sua natura per avere le
qualità necessarie alla precedenza, quando invece è la Persona divina alla quale è unita questa natura umana
di Cristo che da questo diritto. Questo posto elevato non deriva quindi di diritto all‟uomo semplicemente
uomo, che non ha altra natura se non la sua natura umana. La sua preoccupazione nei confronti degli altri che
lo destituirebbero o farebbero cadere, o gli giocherebbero un brutto tiro, è dunque logica, perché non riceve il
suo posto ma lo vuole conquistare. Vuole la stabilità del suo posto attraverso il completamento e la
perfezione del suo essere. (GRAPH. VII.95, AFADH VII.95)
1214. IPNOSI (VOLONTA‟)
Cade sotto la dipendenza di un altro per conoscere: ipnosi con perdita della sua volontà. Crot-c.
1215. IPOCRISIA (FRANCHEZZA, VERITA‟, MANIPOLARE, INTRALLAZZO, BUSTARELLA,
FACCIA)
Sensibile agli intrallazzi veri o falsi che la priverebbero degli onori. Calc-s.
Intolleranza all‟ipocrisia degli altri. Coloc., Dros.
Dice la verità con crudezza, può essere a nudo, non ha niente da nascondere. Hyos.
Orrore per l‟ipocrisia, ama vedere e dire le cose in faccia. Calad.
1216. ICARO (ASCENSIONE, ALTEZZA, SOLE) Apis.
1217. IDEALE (BERRETTO, PERFEZIONE)
Crede la buon selvaggio, all‟istinto ideale che regola tutto. Choco.
Perché lavorare visto che possiedo già l‟oggetto ideale. Ang.
Ideale da raggiungere senza sforzo, né sofferenza. Op.
Ricerca le forme ideali, l‟essenza delle cose e non l‟apparenza. Verat-v.
Idealista rivoluzionario. Bapt., Merc.
Sogno e amore per un coniuge ideale. Ant-c.
1218. IDEA43
(PENSIERO)
Io sono a seconda dell‟idea che mi faccio di me stesso. Prende forma e crede di essere ciò che immagina:
più dell‟imperatore. Le sue idee creano il suo essere, senza idee non è più. Rob.
Incoerenza e difficoltà a ragionare per incapacità ad abbandonare la sua idea fissa. Kali-i.
Vuole avere delle idee chiare, trovare le parole attraverso una filosofia ed uno spirito raffinati. Cann-s.
Intolleranza al tempo che passa tra l‟idea e la realizzazione. Lil-t.
L‟idea è vissuta come la realtà. Lyss. (urina per il rumore dell‟acqua).
Vuole conoscere le idee, l‟origine del creato. Verat-v.
Idee stagnanti, che non sono nutrite dall‟esterno. Rumx.
1219. IDENTITA‟-IDENTIFICARE (ALTRO, INDIVIDUO, POSSEDERE, ME)
Si identifica con l‟errore dell‟altro, vuole fare al posto suo per evitarlo. – Si identifica con il crimine
dell‟umanità. Identità tra colpevole e vittima. Ars.
Soffre per l‟identificazione. Bruciato, scottato: che cosa mi succederà ancora, purché gli altri non
subiscano la stessa cosa, so cos‟è! Caust.
L‟alterità è possibile solo attraverso la distanza, che è costitutiva dell‟identità. Sanic.
Calamitato dall‟altro, esiste solo come minoranza sottomessa e in lega: perdita d‟identità valorizzando
l‟altro. Mang.
Dimentica, perde la sua identità Non osa esprimere la sua identità in una famiglia così rigida. Carc.
Anhal. perde la sua identità, omosessualità. Fl-ac.
Lac-c. perde i suoi documenti d‟identità, confusione tra la sua natura e la sua persona: vuole che la sua
natura sia la sua essenza, essere tutta la natura umana, unica.
Kali-s. sogna di incidenti, di essere toccato al viso, non ha più il suo nome: sogna di perdere i suoi
documenti d‟identità.
Agn. il mio nome è “nessuno”, dubita della realtà, di sé… deve toccare.
Si identifica per conoscere. Lyss.
Ha perso la sua identità / o dice il contrario del suo interlocutore per affermarsi. Alum.
Si identifica con il sofferente, con l‟altro e quindi compatisce molto. Caust.
1220. IDENTITA‟ SESSUALE Ind. (GGD, CGH 9.00)
1221. IDEOLOGO
Leader, i membri della sua setta fanno parte di lui. Thuj.
1222. IDOLATRIA (VITELLO)
Pipistrello: animale impuro simbolo di idolatria e di ateismo / ha idolatrato lo spirito. Ham.
1223. IGNATIA AMARA: ----- Indeciso, poiché il fallimento arriva malgrado le sue decisioni ed i suoi
sforzi. Vuole essere liberato dall‟obbligo di discutere, di giudicare. Vorrebbe una conoscenza infallibile
senza avere giudizi di valore. Volendo una conoscenza immediata del valore attraverso l‟incosciente, è
turbato dalle sue passioni. Non si fida del suo giudizio. (MS V.99)
----- Pensa di aver trascurato il suo dovere, di non aver mantenuto i suoi voti, rotto i suoi impegni, con la
preoccupazione di essere criticato. Sogna di discussioni, di fallimenti, di frustrazioni e di umiliazioni: non è
stato capace di decidere, e questa è stata la causa del fallimento. La riuscita nella sua scelta era un dovere. Il
fatto di scegliere è una situazione lacerante e resta bloccato sul suo problema: idee fisse, sogni sullo stesso
argomento. E‟ in debito nei confronti di colui al quale aveva fatto una promessa. E‟ il suo sforzo che rende il
fallimento ingiusto, è disonorato. E‟ ingiusto che l‟uomo sia obbligato a scegliere con il rischio di sbagliare,
quando invece Dio sa cosa è giusto e potrebbe aiutarlo. Nei sogni si sente incapace di riuscire nonostante i
suoi sforzi. Solitudine davanti al peso della decisione, e rancore contro coloro che non lo aiutano, o lo
intralciano. Il dubbio lo fa oscillare tra attitudini opposte e variabili. Il suo problema è di credere che andare
in una direzione esclude tutto il resto?
43
IDEA: Forma di una cosa nello spirito, concepibile attraverso il pensiero.
----- Elaborando secondo la sua idea su ciò che è amare, confondendo l‟amore con lo stato di anima
innamorata, e lavorando solo sull‟amore, ha trascurato il suo dovere nella vita. Ha vergogna che la scelta
dell‟amore porti al fallimento e che coloro che si impegnano per amore non siano ripagati per il loro sforzo.
(AFADH IV.91)
1224. IGNORANZA (CONOSCERE)
“Parla di un soggetto che ignora come se lo conoscesse perfettamente”. Hyos.
1225. ILLUMINARE (CHIAROVEGGENZA, SPIRITO, CONOSCENZA, INTUIZIONE)
Rifiuta di lasciarsi insegnare, vuole vedere e capire tutto, vuole la sua propria illuminazione. Crot-c.
1226. ILLUSIONE (CREARE, IMMAGINARE)
Invidia la felicità a coloro che si fanno delle illusioni. Tarax.
1227. IMMAGINE (FOTOGRAFIA, FORMA, POSSEDERE)
Vuole mostrare che è in conversazione con l‟Unico, mantenere e mostrare la bella immagine di sé stesso.
Plat.
Dio non ha bisogno di immagini per conoscere la verità e pensare, l‟uomo sì. Olnd.
Avrebbe voluto che le sole immagini fossero capaci di modificare l‟intelletto sensibile. Bothr.
Rinviargli una buona immagine di lui. Pall.
Non potendosi studiare da solo come immagine di Dio, perde la sua identità. Cann-s.
Problema di essere l‟immagine di, e di appartenere a qualcuno. Puls.
1228. IMMAGINARE (ASTRATTO, CONCRETO, INTANGIBILE, REALTA‟)
Si è creato un mondo immaginario nel suo gioco, è un eroe… “gli oggetti sembrano senza attrattiva”.
Esce dal fallimento fantasticando, ma non ha controllo su così tanta immaginazione, non può decidere.
Chin.
Ogni progetto immaginato dovrebbe essere realizzabile. Si è compiaciuto desiderando l‟oggetto visto
come buono per l‟immaginario e non per l‟intelletto. Deluso da ciò che trova realmente. Non trovando
nel reale nessun oggetto soddisfacente, si compiace nell‟oggetto immaginario che la volontà gli presenta.
Ang.
Creato dal suo immaginario e non dalla logica e dalla volontà / contempla la propria creazione
immaginaria. Olnd.
Sa che è un‟idea del suo immaginario ma non può disfarsene. Sabad.
Troppa immaginazione. Coff.
La sua immaginazione è piena, e lo porta al piacere ottimale. Cic.
1229. IMBECILLITA‟ (FOLLIA)
L‟imbecillità degli altri è insopportabile. Cic.
1230. IMBEVERE (IMPREGNARE)
1231. IMITARE (COPIA, CLOWN, TEATRO)
1232. IMMACOLATO (DIFETTO, MACCHIA, PUREZZA, ERRORE)
Vuole essere l‟immacolata concezione volendo la perfezione al posto della ricerca. Cycl.
1233. IMMANENZA44
Rifiutando l‟immanenza umana per avere l‟assoluto, perde la capacità di avanzare verso la sua fine.
Rumx.
Desidera l‟immanenza perduta, perfetta per quanto riguarda la vita. Sang.
44
IMMANENZA: “causa immanente” causa che risiede nel soggetto agente, si dice di ciò che è contenuto nella
natura di un essere. Azione o causa che produce i suoi effetti nel soggetto stesso e non su un oggetto esterno. Esistenza
dei fini del soggetto nel soggetto stesso.
Desidera l‟immanenza perfetta per quanto riguarda l‟agire. Euph.
Condannato all‟immanenza assoluta a causa del rifiuto della trascendenza. Camph.
1234. IMMEDIATO – DIRETTO (SUBITO)
Vuole governare immediatamente.45
Ars.
Vuole conoscere in modo diretto, non umano: la rivelazione. Camph.
1235. IMMENSITA‟ (DIMENSIONE)
Perso alla nascita in questo mondo troppo vasto, e perso, studiando, in quello troppo vasto della
conoscenza. Ind.
Tutto è immenso, le visioni, la bellezza, le dimensioni, sé stesso. Cann-i.
1236. IMMOBILISMO (CONSERVARE, PROGRESSO, CAMBIAMENTO, MUTABILITA‟,
MOVIMENTO, MOTORE, INERZIA)
1237. IMMORTALITA‟ (ETERNITA‟, RESURREZIONE, MORTE, VITA)
1238. IMMUTABILE (MUTABILITA‟, CAMBIARE, CICLO, CONTINUO, FLUSSO, EFFIMERO,
TRASFORMARE, TRANSITORIO)
1239. IMMUNITA‟ (SOLIDITA‟, PRECARIETA‟, PROTEZIONE)
Avendo voluto l‟invulnerabilità corporale e biologica, si ritrova disperso, scomposto. Bapt.
Immunità perduta quando invece doveva lavorare per conservarla, si ritrova scorticato, senza la sua
superficie di protezione. Arn.
1240. IMMUTABILITA‟ (CAMBIARE)
Vorrebbe che il suo agire non lo modifichi. Helon.
1241. IMPATTO (RISULTATO, TRACCIA, CHOC)
1242. IMPERDONABILE (DIRITTO, GIUSTIZIA, PERDONO)
1243. IMPASSIBILITA‟ (MUTABILITA‟, INCROLLABILE, SOFFERENZA, PASSIONE)
Aster è impassibile a causa del suo corazzamento, l‟ambiente non può ferirlo.
1244. IMPENSABILE
Ciò che è successo era impensabile. Naja.
1245. IMPERIOSO (IMPORTANTE, URGENZA, OBBLIGARE)
Dovere imperioso da compiere. Lil-t., Caust.
1246. IMPLACABILE (ACCANITO)
Implacabile verso colui che gli crea dei problemi. Elaps.
1247. IMPLICARE
Non ci possiamo implicare totalmente al minimo richiamo, alla minima stimolazione. Mur-ac.
1248. IMPORTANZA (IMPERIOSO, OBBLIGARE, UMILE, SECONDO)
Avere importanza per gli altri, contare per loro… Phys.
“Poco importa”: non è niente essere cornuto, purché abbiamo il nostro pastone (punizione?). Nuph.
Più importante di tutti gli altri. Plat.
Ha dato importanza a delle sciocchezze. Chin., Ferr., Graph.
Ha meno importanza degli altri, cammina lentamente. Cupr.
45
IMMEDIATO: si dice della conoscenza nel caso in cui non ci sia intermediario tra il soggetto e la conoscenza
che il soggetto acquisisce di sé stesso.
Molto sensibile all‟importanza della sua persona. Lac-c.
Crede di avere qualche importanza. Lyss.
Impedito a fare qualcosa di importante e non ha più nessun desiderio di lavorare. Arn.
Illusione che ci sia qualcosa di importante da fare e non può dormire. Bell.
Sente che si deve occupare di cose ancora più importanti. Caust.
Ha banalizzato qualcosa di importante. Ferr.
1249. IMPORRE (MODELLARE)
Non osa imporsi.
Rifiuta il paradiso ricevuto come insufficiente e ci vive come in un luogo imposto, non scelto, quando
invece Dio ha un luogo migliore del suo. Nux-m.
Aiuta e sostiene i deboli, si oppone ai forti se si impongono. Aloe.
1250. IMPOSTORE (TRADITORE)
1251. IMPOTENZA (FORMA, CORRUTTIBILE, HANDICAP, DECADENZA)
1252. IMPREGNARE (COMUNICARE, INFLUENZA)
Sanic. vorrebbe tutta l‟azione con il minimo contatto (feci quadrate). Si ritrova inzuppato: a1 “L’odore
delle feci lo segue nonostante si sia lavato”.
Sudorazione che impregna le mani nelle tasche: trascinamento di una cosa a causa di un‟altra. Hydr.
1253. IMPRESSIONE (COMPASSIONE)
Le prime impressioni sono le migliori. Ptel.
Ha perso la risoluzione e la concentrazione dello spirito a causa dell‟ambiente che lo circonda, il mezzo,
alle impressioni del quale il corpo è sensibile, diminuisce la sua concentrazione e la sua libertà di seguire
ciò che vuole con lo spirito. Ferr-p.
Non vuole lasciarsi impressionare dall‟altro per non subirlo. Carb-an.
1254. IMPREVISTO (SORPRESA)
Ama l‟imprevisto. Plan. (LTA 8967)
1255. IMPROVVISAMENTE (SORPRESA, VIGILANZA)
1256. IMPOTENZA (FORZA, POTENZA)
Si sente imbarcato, reclutato nella stessa barca dell‟umanità perduta, si sente impotente a cambiare la
situazione. Ars.
Davanti alla difficoltà piagnucola per l‟impotenza, a sproposito, e se ne vergogna. Aster.
1257. IMPULSO (VIBRARE, MOVIMENTO, INIZIO)
Vuole agire libero dai suoi impulsi, hic et nunc, adesso, senza essere determinato da una decisione
precedente. Cact.
Vuole provare che è lui che da l‟impulso a tutto ciò che si / che lui fa. Ogni impulso che viene
dall‟esterno è una violenza. Sang.
1258. INCOMPIUTO (COMPLETAMENTO, PERFEZIONE, SCOPO)
Tutto resta incompiuto, ci sono troppi ostacoli sulla ricerca della libertà. Nat-p.
1259. INADEGUATO (INCONGRUO, STONARE, ORIGINALE)
1260. INALTERABILITA‟ (DEGRADARE, IMMUTABILITA‟)
L‟inalterabilità (nichel) implica semplicità ed immutabilità. Nicc.
1261. INANIMATO (OGGETTO, ANIMARE, MATERIA)
1262. DISATTENZIONE
Ha mancato al suo dovere per disattenzione, mancanza di concentrazione. Cycl.
1263. INCAPACITA‟
di agire secondo ciò che crede di sapere o di aver saputo. Sep.
1264. INCARCERARE (IMPRIGIONARE, PRIGIONE)
Imprigionamento, incarcerazione nelle parole che non osa pronunciare, in ogni sentimento che non può
esprimere, liberare. Solo i mali dicono. Carc.
1265. INCARNARE (CARNE, CORPO, MATERIA)
Diventa una parola disincarnata, e si sente leggero, agita gli arti “come se volesse volare”. Rifiutando la
densità, la subisce, come la densità, l‟ostruzione e la siccità. Stict.
Non vuole essere incarnato in un corpo per il quale l‟immortalità dipende dalla sua obbedienza ad un
superiore. Si sente incarnato fragilmente, questo corpo significa rischio di morte. Alum.
L‟incarnazione lo riduce alla sua dimensione umana, non vuole passare attraverso l‟incarnazione. Cann-
i.
Il pensiero discorsivo segna il suo stato d‟intelligenza legata alla materia, lui che vorrebbe essere spirito
puro. Asar.
Difficoltà ad incarnarsi. Kali-c., Petr.
1266. INCESTO
“Imprigionato” ai suoi genitori, rifiuta di lasciarli come invece dovrebbe fare per evitare l‟incesto. Sars.
1267. INCLUDERE (ABBRACCIARE)
Rifiuta di essere incluso in qualsiasi cosa, vuole abbracciare tutto, includere in sé, amare o essere amato
senza limiti. Plat.
1268. INCOMPATIBILE
Sessualità / sentimento amoroso. Diosc.
1269. INCONDIZIONATO (CONDIZIONE)
1270. INCONGRUO (ADATTARE, STONARE, FUORI POSTO)
1271. INCOSCIENTE
Ritorna alla posizione quadrupedica (verso il basso) e con questa al regno dell‟incoscienza e
dell‟irrazionale. Sol-t-ae.
1272. INCONGRUENZA
Ogni rigore = incatenamento e pesantezza. Sphing.
1273. INCORPORARE (INCARNARE, CORPO, POSSEDERE, ASSIMILARE)
Vorrebbe incorporare l‟altro a sé per ritornare uniti, non dipendere più da un altro. Puls.
Vuole incorporare a sé l‟oggetto desiderato, senza spostamento né lavoro. Stram.
1274. INDENNITA‟
Accetta qualsiasi dovere se è indennizzato. Kali-bi.
1275. INDIPENDENZA (DIPENDENZA, ATTACCAMENTO, AUTONOMIA, ALTRO, LIBERTA‟,
LEGAME)
1276. INDICE
Dito che simboleggia la padronanza di sé, il silenzio. Mosch.
1277. INDIFFERENZA (SENSIBILITA‟)
1278. INDIGESTIONE (DIGERIRE, INGOZZARE, STUDI)
1279. INDIGNAZIONE
Indignato per delle cause nobili e generali schernite dal mondo. Sensibile ai grandi principi. Cic.
1280. INDIGO: Perdita della sua capacità di unirsi e di assimilare ciò che gli è estraneo: alimenti, persone.
Diventa lo straniero non assimilato. Razzista. Per Dio, niente è estraneo, tutti si affidano in lui.
1281. INDISPENSABILE (NECESSITA‟, UTILE, CONTINGENZA)
Utile a garantire l‟invulnerabilità, vuole che la sua opera sia indispensabile a mantenere le creature in
vita, in buono stato. Arn.
1282. INDIUM METALLICUM: ----- Vede il suo limite davanti al pericolo, poiché non domina tutto con
un‟intelligenza infinita. Offeso che la saggezza divina gli insegni la prudenza. (A3: Si sente quasi pazzo
cercando di studiare). Si spaventa, diventa pazzo e si agita, lo sforzo intellettuale fa sì che si ritrovi perduto
in ciò che diventa una montagna: l‟acquisizione di tutte le conoscenze non basta mai a prevenire tutti i
pericoli che lui vede come enormi. Impara a memoria tutte le sue lezioni camminando. Quando
l‟avvenimento si avvicina, vede che non ha tutta l‟intelligenza per risolverlo. Allora fa ancora uno sforzo per
riuscire a resistere, acquisire tutte le conoscenze per superare il pericolo (a1 225), per elevarsi sempre di più,
fino a sfinirsi. Forza per arrivare immediatamente alla soluzione. Prima dell‟arrivo del pericolo, crede di
possedere tutto ciò che serve per trovare la soluzione quando arriva il momento. Non osa riposarsi, la sua
potenza deve restare sempre in atto. (A203: Durante la febbre si sentiva alto due volte la sua statura
normale). L‟agitazione è come l‟ebbrezza di toccare un infinito che coprirebbe tutto: Ind. deve ricominciare
il lavoro, poiché questo non è vero. (ST Q86, a2: Il nostro intelletto può conoscere degli infiniti?) La
conoscenza deve passare da una cosa all‟altra, essa non può essere in atto su tutto in una volta sola, si deve
focalizzare su una per adattarvisi, dimenticando per un momento le altre cose. Dio non ha bisogno di questa
focalizzazione. Ind. deve correre per salire alla conquista di tutto, ci prova con il movimento (a1 – Meno
fatica e debolezza del solito essendo obbligato a camminare presto la mattina) e la forza fisica, oppure è
perso davanti all‟immensità delle conoscenze da acquisire se non si vuole fermare oggetto per oggetto: l‟atto
omosessuale (volendo tutto in sé, non può incontrare l‟altro) fallisce, per l‟agitazione di mirare a tutto sbaglia
bersaglio. Non potendo studiare, non rimane altro che l‟ispirazione che possa rischiararlo. Perde la ragione se
vuole essere in atto di conoscenza di tutto. Perso alla nascita in questo mondo troppo vasto, e perso,
studiando, in quello troppo vasto della conoscenza. (AFADH I.96, MS V.00)
1283. INDIVIDUO – INDIVIDUALE (IO, IDENTITA‟, ME, PERSONA)
Individualismo vigoroso vissuto attraverso qualcuno che sembra aperto e socievole. L‟individualità di
Dio non ha bisogno di un altro. Agn.
La sua individualizzazione attraverso il corpo lo mette la di sotto di tutta l‟umanità. Rifiuta la sua materia
in quanto essa lo individualizza. Lac-c.
Esalta l‟individuale in rapporto al collettivo. Apis.
1284. INDIVIDUALISMO (ME)
Individualismo masturbatore, straripato attraverso il suo istinto, lui che ha voluto essere fecondo senza
collaborazione, grazie allo spirito. Murx.
Principale, solo responsabile della legge, rifiuta la legge come uno tra gli altri: anarchico, rifiuta la legge,
individualista: non ci sono beni comuni. Ars.
1285. INCROLLABILE (STABILE, IMPASSIBILE)
1286. INELUTTABILE (EVITARE, DEFINITIVO, SCAPPARE)
1287. INESAURIBILE (SFINIRE, RISERVE, PROVVISTE)
1288. INERZIA (LTA, c, 8864) (ATTO, PASSIVITA‟)
Ricevere un consiglio è come essere preso per un aborto, o disturbare la sua piacevole inerzia… sempre
accasciato, ma si mette vivacemente in strada se gli si propone un‟attività (MCB). Helon.
La carne fa da inerzia alla prontezza dello spirito. Ferr-p.
Ruba un cavallo per avere comunque qualche movimento e uscire dall‟inerzia e dalla routine. Rumx.
Inerte davanti a tutti questi pericoli impossibili da evitare. Sogna d‟acqua nella quale non può avanzare,
immobile davanti all‟avvenimento che lo sorprende. Gels.
Bisogno dell‟altro per vincere la sua inerzia e mettersi in movimento. Tarax.
Realtà schiacciante. Inerzia dalla quale è reticente ad uscire: eruzione alle pieghe articolari che limita la
motilità. “La mia grande forza è l‟inerzia!” Graph.
L‟inerzia e la corruttibilità della materia sono indegne di ricevere il mio spirito. Benz-ac.
Inerzia a causa del rifiuto della necessità del movimento, o perdita della capacità di movimento. Carb-v.
1289. INESORABILE46
Il mio particolare ruolo umano è inesorabilmente fissato. Apis.
1290. INFALLIBILE (ERRORE, RIUSCITA, VITTORIA, PRODEZZA, PERFEZIONE, AIUTO,
CONSIGLIO, GUIDA)
Vuole che i suoi atti siano talmente perfetti che né lui né gli altri ne ricevano danno, e ciò rende il rischio
nullo e la solidarietà automaticamente infallibile. Cupr.
Cerca l‟infallibilità nel risultato. Per arrivare all‟opera perfetta senza possibilità di errore bisogna
eliminare il caso. Naja.
Gli animali ricevono la conoscenza perfetta senza lavoro, attraverso un contatto infallibile, e lui invece
no. Aeth.
Esaltazione primitiva della sensibilità animale infallibile, evitare la possibilità di fallimento dell‟umano.
Choc.
Vuole che il suo sentire bene sia infallibile. Rifiuta il lavoro della ragione per la conoscenza del bene.
Led.
Vuole essere infallibile per non temere più di peccare. Thuj.
Si crede infallibile se non si affida all‟emozione ma solamente all‟intelletto, deve avere ragione. Ferr.
Se ho ragione non mi scuso. Nit-ac.
Deve avere ragione ad ogni costo per sentirsi utile. Arn.
Rifiuta di lasciarsi portare da forze esterne a sé stesso, esibisce il successo della sua infallibilità. Nat-s.
Ha desiderato l‟infallibilità e non può più giudicare il valore delle cose. Sopravvaluta i dettagli. Graph.
Ossessionato dai suoi fallimenti veri o presunti, vuole la certezza, l‟infallibilità. Iod.
1291. INFERIORITA‟ (AIUTO, SECONDO, SUPERIORITA‟, SOTTOMISSIONE)
1292. INFINITA‟ (DIMENSIONE)
Dio è infinito, contiene tutti gli esseri, e nessuno esiste fuori da lui. Bov.
Essendo il Cristo, arriva all‟infinità, l‟eternità, l‟immutabilità. Cann-i.
1293. INFLESSIBILE (DUREZZA, RIGIDITA‟, MUTABILITA‟, INESORABILE)
Non perdona. Nit-ac.
1294. INFLUENZA (SUGGERIRE, MAGIA, PADRONANZA, MUTABILITA‟, POSSEDERE,
FASCINO, MODELLARE, TENDENZA, MODELLARE)
Vuole essere libero da tutte le tendenze naturali che possono essere d‟ostacolo al giudizio o influenzare
la ragione libera. Meny., Alum.
Vuole un‟animazione fisica non influenzata dallo psichico e viceversa. Ferr-p.
E‟ sottomesso ad un‟influenza potente. Lach.
Ogni funzione disturba l‟altra, un organo si piega davanti all‟azione dell‟altro, perde il suo luogo. Mur-
ac.
46
INESORABILE: ex-orare: vincere grazie alla propria preghiera.
1295. INFORMATICA
L‟informatica permette di prevedere, di avere ordine. Tarent.
1296. INFORMARE (FORMA)
Non vuole ricevere dagli altri un‟informazione da elaborare prima di poterla restituire. Dulc.
Vuole abbracciare attraverso il pensiero senza percezioni sensibili, desidera una conoscenza immanente
e non appresa. E‟ indegno di lui ricevere un‟informazione elaborata da un altro. Lui non ne è capace?
Elaps.
Rifiuta che l‟anima debba informare47
il corpo. Sabad.
1297. INFUSO (PASSIVAMENTE)
Vuole essere nutrito in maniera infusa, passivamente. Arg-n.
1298. INGENUITA‟ (INNOCENZA)
1299. (INCORPORARE)
1300. INIBIZIONE (SPONTANEITA‟, IMPEDIMENTO)
1301. INIZIATIVA (COMINCIARE, INERZIA)
Non ha più l‟iniziativa dello scatenamento dell‟abitudine, che succede nel momento sbagliato. Ruta.
Perde la capacità di iniziativa degli atti banali della vita, volendo tenere le redini delle sue
trasformazioni. Hydrog.
Vuole essere l‟iniziatore del movimento, senza riceverlo lui stesso da niente. Rhus-t.
Nessuna iniziativa personale, segue e fa ciò che gli è stato insegnato. Form.
Non vuole che la sua volontà sia mossa da un richiamo esterno. Rhod.
1302. INNOCENZA (INGANNO, TRADITORE)
L‟innocenza della natura è attrattiva. Choco.
Vuole proteggere gli animali e gli innocenti dalla sofferenza ingiusta, li difende. Hura.
Preoccupato che lo si inganni a causa della sua innocenza. Vuole provare che non è un innocente. Hyos.
1303. INSAZIABILE (NUTRIZIONE, SODDISFATTO)
1304. INSISTENZA
Perde lo spirito se si insiste con una domanda. Mosch.
1305. SPENSIERATEZZA (PREVIDENZA)
Nostalgia dello stato dell‟infanzia di piacere e spensieratezza. Mag-c.
1306. ISPIRARE (SPONTANEO, VOLONTA‟, INTUIZIONE, PENSIERO, ISTINTO)
Avrebbe voluto essere ispirato direttamente dall‟alto, che il pensiero non sia causato dalle cose, ma che
fosse lui stesso la causa. Murx.
1307. INSTABILE (STABILE, EQUILIBRIO, SCALA)
1308. ISTANTANEO (SUBITO)
Invidia l‟istantaneità dell‟efficacia divina, che idea, comando e realizzazione siano istantanei. Kalm.
Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile istantaneamente, capire tutto senza sforzo né perseveranza,
soddisfacendosi dei sensi, vista ed udito, che non riassumono la verità dell‟intelligibile. Olnd.
47
INFORMARE: (Meta) Per gli scolastici, azione di dare una forma ad una materia.
1309. ISTINTO (ABITUDINE, AUTOMA, MACCHINA, VEGETATIVO, FISIOLOGIA, AFFETTIVO)
Se il pensiero non si trasforma in atto per giudicare l‟affettivo, l‟istinto prende il sopravvento. Raph.
Ammira gli animali, vede in essi la perfezione dell‟istinto, crede che il cieco istinto sia saggezza! Aeth.
Vede il male nel suo istinto: lo brucia, si separa dal suo corpo. Daph.
I due appetiti si fanno la guerra: posso essere sotto la tirannia dell‟oggetto istintivo. M-ambo.
Si lascia andare ai suoi istinti, si compiace nel vagabondaggio e nella sporcizia. Marb-w.
Vuole la decisione senza rischi attraverso la conoscenza istintiva del futuro. M-arct.
Vuole la capacità animale e l‟istinto meraviglioso degli esseri naturali. Diventando uomo, perdiamo
qualcosa dell‟istinto. Choco.
Liberazione dell‟istinto in rapporto ai livelli superiori. Non concepisce che l‟istinto giusto sia un aiuto
all‟esercizio del nostro libero arbitrio. Meny. lo vede come una pastoia alla sua libertà. Rifiuta di esservi
sottomesso, di seguirlo, di adattarvisi.
Sensibilità, magnetismo, riflesso istintivo di prendere. Lyss.
1310. ISTITUZIONE
E‟ l‟istituzione che da la risposta che lui non può scegliere. Graph.
1311. ISTRUZIONE (INSEGNARE, SPIEGARE)
1312. STRUMENTO (ATTREZZO)
Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, e gli strumenti per il motore. Squil.
1313. INSULTO
Prende la minima critica come un insulto. Olnd.
1314. INTATTO (INTEGRITA‟)
Piacere di sentirsi in fusione con l‟animale, la natura e l‟ambiente intatti. Choco.
1315. INTANGIBILE (IMMAGINARE, MAGIA, REALTA‟)
L‟intangibile gli favorisce ogni sorta di immaginazione spaventosa. Calc.
1316. INTEGRALE (SIMULTANEO)
La simultaneità e l‟integrità delle funzioni e sensazioni senza che ognuna disturbi l‟altra non è possibile
per l‟uomo. Mur-ac.
1317. INTEGRARE (AIUTO, COLLABORARE, COMPRENSIONE, PARTECIPARE)
Non vuole integrarsi come un piccolo elemento del tutto per una finalità che non può afferrare. Apis.
Gli stranieri non si integrano, sono come un corpo estraneo. Helon.
Cedr., avendo desiderato una scienza non sottomessa al cambiamento, perde la capacità di integrare la
realtà e darle un senso corretto.
Può nuovamente sentirsi integrato, appartenente alla società, alla creazione. Puls.
Condanna alla solitudine perché “non ha voluto dare un po‟ di sé per questa società degenerata”,
integrarsi a qualcosa di regolato, la costrizione dell‟orario. Camph.
Non può integrarsi ad un progetto più vasto del suo. Tarent.
Vuole far sbocciare il suo fiore al riparo degli sguardi, senza integrarsi nel grande progetto. Cact.
Ha rifiutato di integrarsi all‟organizzazione generale. Apis.
1318. INTEGRITA‟ (DEGRADARE, IMMUNITA‟)
Era suo dovere di provvedere e mantenere gli esseri nella loro integrità, non ha saputo conservarla con il
lavoro utile. Arn.
Aster. vuole che la sua integrità sia intoccabile dall‟ambiente.
L‟integrità di Cham. è tradita dal suo proprio corpo.
1319. INTELLETTO (ANALISI, SPIRITO, INTUIZIONE, ILLUMINARE, RIFLESSIONE)
Incapacità di sentire il piacere nell‟atto intellettuale. Vuole la purezza nella beatitudine intellettuale,
senza voluttà, quando invece abbiamo bisogno dei sensi sul cammino verso la perfezione. Cade nel
carnale a forza di volere una purezza senza i sensi. Hep.
Attraverso l‟intelletto domina l‟emozionale che rischia di sommergerlo, così come non ama la musica.
Viol-o.
Nell‟uomo solo l‟attività intellettuale è immanente, in Dio ogni attività lo è. Euph.
Istinto meraviglioso degli esseri naturali, non turbati dal libero arbitrio che mette in gioco l‟intelletto!
Choco.
Incapace di calcolare, del sottile, dell‟intelletto, di analisi, favorisce lo spesso, il materiale. Graph.
L‟uomo è un intelletto incluso in un corpo, non è intelligenza pura e deve quindi acquisire i dati
attraverso il corpo. Elaps.
Cann-s. rifiuta il lavoro dell‟intelligenza per arrivare alla felicità.
L‟immaginario sostituisce l‟intelletto. Dio è beatitudine perché il suo atto intellettuale è perfettamente
compiuto. Ang.
Vuole che il suo intelletto sia unito al suo corpo come suo principio motore, quando invece c‟è sempre
una forza che riceviamo da più in alto. Clem.
Vuole la soddisfazione dei sensi attraverso i suoi pensieri, l‟attività del suo intelletto. Nuph.
L‟intelligenza deve sottomettersi al realismo dell‟oggetto amato, essere ordinato all‟amore. Inibizione
dell‟intelletto a causa dell‟affettivo. Hura.
Vuole che l‟intelletto goda di ciò che già possiede: l‟intelligenza gira in tondo su sé stessa in pace
perfetta. Arg-met.
Apparizione dei sintomi durante l‟esercizio intellettuale. Cimic.
Kali-p. ha desiderato l‟intelletto agente.48
Vuole la beatitudine attraverso un atto intellettuale disincarnato, senza i sensi, si ritrova incatenato ai
sensi come solo mezzo per avere il piacere. Hep.
Volendo essere intelletto sussistente, non può amare. Kali-c.
Soffre di dovere imparare la realtà attraverso i suoi propri sensi per conoscerla, e di non poterlo fare
solamente attraverso l‟intelletto e la logica, grazie al suo pensiero analitico. Colch.
Dominando le sue passioni con l‟intelletto per non lasciarsi sommergere, non può più amare. Croc.
E‟ valido solo l‟intelletto, e la sensualità dell‟intellettualità che permette la connivenza. Berb.
Crede di poter diventare ciò che conosce intellettualmente. Olnd.
Vuole superare i suoi limiti funzionando intellettualmente più che affettivamente. Viol-o.
Trova il suo piacere attraverso l‟avvicinamento intellettuale della relazione amorosa. Thea.
Si afferma e ricrea tutto intellettualmente. Viol-o.
L‟intelletto domina la sua mente e prende troppo posto. Valer.
1320. INTELLIGENZA (LUCE)49
L‟intelligenza deve essere nutrita dal cuore, la testa non deve disinteressarsene ma rischiararlo. Jac-c.
Per essere libero, il corpo è vissuto come incatenato. Daph.
Essere spirito puro per arrivare alla verità, il corpo è vissuto come spezzato. Ham.
Conoscenza senza i sensi: il corpo è vissuto come morto. Sabad.
Immediatezza della conoscenza: il corpo è vissuto come vergognoso. Sogna di volare. Asar.
Vuole l‟intelligenza creatrice che mantiene il multiplo nell‟unità. – Soffre del fatto che l‟opera
dell‟intelligenza umana si faccia in connessione con altre intelligenze. Thuj.
Vuole un‟intelligenza perfetta sempre in atto che da la vita eterna e perfetta. Prudente che vuole che non
succeda niente. Psor.
Vuole creare la sua fine ultima attraverso la sua propria intelligenza. Ang.
L‟intelligenza è discorsiva perché è legata al corpo. Kali-i.
L‟intelligenza artificiale permette la creazione pura. Coff.
48
INTELLETTO AGENTE: per Aristotele e gli scolastici, si distingue intelletto passivo: funzione attraverso la
quale noi riceviamo la conoscenza per mezzo dei sensi, e l’intelletto agente: funzione attraverso la quale noi elaboriamo
questi dati, giudichiamo, concludiamo per costruire il sapere. 49
INTELLIGENZA: Azione di discernere, capire, intelligentia, il suo oggetto è il vero.
Affascinato dall‟intelligenza, dalla relazione di connivenza verbale con l‟altro. Berb.
Arriva fino alla morte dell‟altro per esaltare il suo piacere nell‟intelligenza. Thea.
Sedotto dall‟intelligenza più che dal perseguimento della sua fine. Valer.
Vorrebbe un‟intelligenza affrancata dall‟emozione, perde quindi il controllo dell‟emozione. Cimic.
Perdo la mia intelligenza a causa della congestione della mia testa. Glon.
1321. INTELLIGIBILE
Rifiuta il lavoro di astrazione necessario per conoscere l‟intelligibile delle cose. Euphr.
Vuole che la bellezza sia sufficiente a conoscere la verità. Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile
istantaneamente, capire tutto senza sforzo né perseveranza, soddisfacendosi dei sensi, vista ed udito, che
non riassumono la verità dell‟intelligibile. Olnd.
1322. INTENSITA‟ (FORZA, SENTIMENTO)
Deve trattenersi dal manifestare il suo affetto o la sua irritabilità, talmente sono intensi i suoi sentimenti.
Cur.
1323. INTENZIONE (SCOPO)50
Splende per gli altri, senza bisogno degli altri. Magnetico, sente la gente, ascolta gli altri e sente le loro
intenzioni, come con gli animali. Kalm.
Inclinazione irresistibile ad agire contrariamente alle sue intenzioni. Naja.
Vuole raggiungere il suo scopo grazie alla sua intenzione, invece di lasciarsi attirare. Acon.
Giudica sull‟intenzione. Cham.
1324. INTERCESSIONE (RICONCILIARE)
Intercede tra i dignitari ed i deboli. Caps.
1325. INTERDIPENDENZA (DIPENDENZA, RELAZIONE, LEGAME)
Tutte le cose sono interdipendenti; tutte le nostre azioni hanno un eco / tutto. Ars.
1326. VIETATO (IMPEDIMENTO)
Non si può fare qualsiasi cosa, anche se possiamo sfidare il proibito. Vuole il piacere vietato, privato
della sua fine. Dig.
Autodistruzione purificatrice: è meglio ritorcere contro di sé la violenza che trasgredire le leggi familiari.
Carc.
Il proibito segna il non possesso, impedisce di acquisire ciò che mi manca, o mostra che non bisogna
cambiare niente. Vip.
Il proibito è condizione di libertà, il corpo è condizione di espressione dello spirito. Anac.
Avversione verso tutti coloro che si permettono di fare ciò che gli viene vietato. Merc.
Non ha preso sul serio un divieto e se ne è fatto la misura. Nux-m.
Il proibito lo spinge a trasgredire. La legge è un limite insopportabile. Plb.
1327. INTERESSE (FAMA, ATTENTO, POSTO)
Tema dell‟altezza, inibito in società, rifugge le riunioni mondane: trova che le persone non abbiano
niente di interessante da dire. Coca.
Offeso che lo si sostenga quando si interessa d‟altro / indignazione persistente che non ci si interessi a
lui. Cocc.
“Bisogna che capisca, altrimenti non mi interessa”. Crot-c.
Ciò che sembrava il più brillante non ha più interesse. Chin.
Vuole rendersi interessante, mostrare che non è della stessa natura degli altri. Plat.
Non interesso a nessuno, sono un rifiuto. Ambr.
Non concepisce che un servizio possa essere retribuito, sia quindi interessato. Merc.
50
INTENZIONE: il fatto di proporsi un certo scopo.
1328. INTERIORE (ESTERIORE, INTIMITA‟, SEGRETO)
1329. INTERIORITA‟ (MEDIAZIONE, PREGHIERA)
Deve ritrovarsi, perché il lavoro gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
Interiorità: finalità? Da fare con “retrocedere per saltare meglio”, scavalcare le montagne, ritirarsi in sé.
Euph.
1330. INTERMEDIARIO (INTERCESSIONE, RICONCILIARE, COLLEGAMENTO, ANALISI, PACE)
Si crede l‟intermediario tra la saggezza di Dio, che concepisce la creazione, e la fabbricazione di
quest‟ultima. Coff.
E‟ il mediatore della società. Apis.
1331. INTERPRETARE
La cattiva interpretazione deriva da ciò che non possiamo conoscere con il solo sfioramento. Sanic.
Deve spiegare quello che gli altri hanno voluto dire meglio di loro, elaborando oltre i loro pensieri. Non
ascolta la fine del discorso dell‟altro, sarebbe come ammettere il suo bisogno di un avvicinamento
progressivo verso la conoscenza. Possiede la scienza dell‟interpretazione. Elaps.
1332. INTERRUZIONE (CONTINUITA‟, TAGLIARE, DIVERSIVO)
Vorrebbe che il lavoro sostenuto non smorzi il piacere o l‟energia, la perfezione è non dover
interrompere il lavoro con il divertimento. Pip-m.
1333. INTIMITA‟ (UNIONE, ESTERIORE, ESIBIZIONISMO, CURIOSITA‟, FAMILIARITA‟)
Crede che la sua realtà intima sia conosciuta dagli altri, che cosa se ne faranno? Lui la vorrebbe
insondabile. C‟è un cartello sulla sua fronte, un corpo, che tradisce la sua intimità. Cob.
Cench.
Vittima di sevizie sessuali, preoccupato per la sua intimità (paura di urinare o di emettere un peto).
Ambr.
Essere familiare con il medico od un superiore è essere nell‟intimità con colui dal quale dipendiamo.
“Non ho più bisogno di adorarti, poiché sei mio amico!”. Chlf.
Non sopporta la separazione che segue l‟unione, vuole prolungare l‟intimità. Aster.
Vuole avvicinare l‟intimità attraverso le parti, e l‟essenza si perde. All-c.
Intolleranza verso le persone con le quali ha i legami più stretti, intimi: sposa, bambini, domestici. Fl-ac.
Vive i legami di filiazione come un parassitismo. Sec.
Ha perso un posto suo intimo e confortevole a causa degli altri. Nat-p.
Curiosità per l‟intimità dell‟altro. Cench.
Considera l‟intimità come promiscuità. Kali-bi.
1334. INTOCCABILE (CONTATTO)
Non si può fare qualsiasi cosa, anche se possiamo sfidare il proibito. Dig.
1335. INTROVERSO (MEDITAZIONE, INTERIORITA‟)
Preoccupazione di essere amato come è , introverso che si esamina costantemente per scoprire la sua
imperfezione, immerso nei suoi pensieri senza riuscire a capirsi. Germ-met.
1336. INTRUSIONE (INTIMITA‟, SEGRETO)
Paura di qualsiasi urto esterno, intrusione senza amicizia. Arg-met.
Gli altri, i mobili, tutti sono delle intrusioni che gli impediscono di essere libero. Nat-p.
Rifiuta l‟intrusione nel suo territorio. Cist.
1337. INTUIZIONE51
– ISPIRAZIONE (CHIAROVEGGENZA, NASO, RIVELARE)
Vorrebbe non dover perseguire con l‟attenzione l‟oggetto che vuole conoscere, ma con l‟intuizione.
Mez.
L‟esaltazione dell‟intuizione è d‟ostacolo alla logica. La comprensione non può verificare l‟intuizione.
Cann-s.
Non ha preso il tempo di considerare il soggetto, credendo nella sua intuizione onnipotente. Merl.
Non ho bisogno di riflettere, sono un grande intuitivo, puro spirito. Ang.
Bene con i bambini, comunicazione intuitiva più vicina dell‟illuminazione senza l‟intermediazione dei
segni sensibili, del linguaggio. Bufo.
Vorrebbe la conoscenza intuitiva. Calc-p.
Cerca l‟esaltazione dell‟intuizione. Lach.
ISPIRAZIONE: - Non potendo studiare, rimane solo l‟ispirazione che possa rischiararlo. Ind.
Non dall‟esterno, vuole essere ispirato direttamente dall‟alto. Rumx.
1338. INVASIONE (INVADERE) Kali-bi.
1339. INVENTARE
Comincia e non finisce. Inventare non basta a realizzare. Sabin.
1340. INVISIBILE (VISTA, APPARENZA)
1341. INVITARE
Invita da lui più che andare in visita. Bor.
Invita il dottore. (LTA8940, 8851)
1342. INVULNERABILE – VULNERABILE (SOLIDITA‟, SOFFERENZA, MUTABILITA‟)
1343. IODIUM: Ossessionato da torti veri o immaginari. Un piccolo errore in un lavoro semplice ha avuto
delle conseguenze spaventose per lui ed il suo ambiente: ansia dopo il lavoro manuale. Terrorizzato dal suo
medico, che rischia di sbagliarsi come lui. Ha paura di perdere le forze, ma rifiutando l‟amicizia ed il riposo
nell‟essere amato, deve precipitarsi nell‟attivismo e rifiuta tutti coloro che possono aiutarlo, ingiuria alla sua
infallibilità: impulso irresistibile ad uccidere una donna che gli ha mostrato il suo cammino. Rifiuta i suoi
amici intimi, il medico, dice di stare bene quando è molto malato, paura che lo si tocchi, piange quando gli si
parla gentilmente: l‟abbiamo ingannato con buone parole, con un‟amabilità traditrice! Sogna di nuotare: il
pesce è ed agisce nell‟acqua come l‟anima è ed agisce in Dio. Ha dimenticato qualcosa e non sa cosa: per
non sbagliare avrebbe dovuto ricordarsi che sapeva e che poteva, e non lasciarsi indurre in errore da un
“amico”. Dopo questo fallimento per una sciocchezza, vuole la certezza, o precipita nella sconcezza: nuota
nell‟acqua, cammina nel fango, nelle rovine, negli escrementi e si sporca anche lui, anche sua figlia cade in
una palude. Non perdona al suo simile di beneficiare della generosità divina o di essere incapace di fargli
ritrovare il cammino della contemplazione perduta. Non vuole giudicare, poiché = rischio di sbagliare.
L‟uomo ha bisogno del suo simile per raggiungere la felicità, Iodium lo sostituisce con l‟attività, non vuole
ricevere niente, soprattutto da uno più debole. Dimentica una cosa: il secondo elemento che permette il
giudizio, ossessionato com‟è da un‟idea fissa che maschera tutto. Cerca, si muove per trovare la verità, uscire
dalla certezza di essere in errore. Il risultato mostra se abbiamo ragione. (AFADH II.89; MS XI.91)
1344. IPECACUANHA: Respinto, abbandonato, vorrebbe essere preso tra le braccia, cullato. Sospetta e
soffre di sentirsi disprezzato, si difende disprezzando gli altri. Infelice, sfortunato, incapace di apprezzare
qualsiasi cosa, non desidera nemmeno che gli altri apprezzino o diano valore a qualunque cosa. Il bene è
diventato insipido. Non ha più diritto al piacere. Lavora per non annoiarsi o per gozzovigliare. Rifiuta ciò
che ha desiderato una volta che constata che non è ciò che sperava. Dice delle frottole per svalorizzare il
bene. Vuole giudicare dell‟appetibilità del bene ricevuto. Deve capire che se niente è perfetto in questo
mondo, il Regno è in lui per dare gusto a tutte le cose anche limitate e passeggere. (AFADH 7.90) Non
sopporta la contraddizione. 51
INTUITIVO: che vede le cose sinteticamente, in un solo colpo (in opposizione a deduttivo, discorsivo).
Conoscenza diretta ed immediata, ed in questo modo evidente ed incontestabile.
1345. IRIS – VERSICOLOR: preoccupato di ammalarsi, l‟attività fisica o mentale gli è nociva. Solo
un‟attività tranquilla e continua lo placa. Mal di testa dal ridere, ritorno della sua paura delle malattie dopo
aver provato a riderne. Tutto ciò che esce da lui è cattivo, anche il suo soffio lo brucia, e si rinfresca solo
inspirando aria fresca. Trova negli altri tutti i difetti, si risveglia impaurito dalla dissezione di un cadavere,
cade in sogno nella fossa che scava per sotterrare qualcuno. Trionfa di più sui suoi dispiaceri che su chi lo
circonda, e resiste alla difficoltà solo moderandosi, lui che ha mal di schiena a causa della cicatrice. Ha perso
il godimento delle sue funzioni fisiche e mentali senza sofferenza, la capacità di gioire degli altri vedendo le
loro qualità, di godere dello zucchero, della sessualità, delle stagioni. Ha perso l‟adattabilità. Ha creduto di
godere di un tesoro che gli avrebbe permesso di orientare gli altri verso il bene e la purezza. Ha criticato tutto
tenendo il tesoro nella sua caverna - bocca, criticando senza dividere, senza amare. Essendosi creduto
depositario della purezza senza averla condivisa, diffusa, si ritrova impuro ed emana l‟impurità. E‟ quindi
bruciato dal suo tesoro non condiviso. Vuole possedere una parcella di purezza, che gli era stata donata per
splendere. Se si sente ereditario della purezza, essa deve essere trasmessa nell‟amore e non nella critica.
(GRAPH X.88)
1346. IRRADIARE (SPLENDERE)
1347. IRREALTA‟ (REALTA‟)
1348. IRRESOLUTEZZA (SCELTA, DECISIONE)
1349. IRREVERSIBILITA‟ (ESCLUSIVITA‟)
1350. ISOLAMENTO
Ogni avvenimento o esperienza, ogni conoscenza è isolata dal contesto, quindi non riconoscibile e
sempre da ripetere. Cedr.
1351. USCITA (SCAPPARE, USCITA, RISULTATO)
1352. UBRIACHI (PAZZO)
Gli ubriachi lo terrorizzano. Cic.
1353. JACARANDA CAROBA: ----- Vuole forzare il suo corpo con la testa, senza ascoltare il suo cuore,
ne sradica il suo pensiero. Il cuore diventa doppio, inquietante, dai movimenti contraddittori, che ha delle
ragioni che la ragione non conosce. Rifiuta il pensiero umano che prende il suo slancio nel cuore profondo,
complesso, a volte doppio o contraddittorio, irrazionale, che condiziona la persona. Desidera essere agito
solo dal pensiero senza l‟affettività, non molto gloriosa, e che si batte così costantemente con la testa.
L‟intelligenza deve essere nutrita dal cuore, la testa non deve disinteressarsene ma rischiararla. (FY I.99)
1354. CHIACCHIERA (PAROLA, VENERARE)
Si loda lui stesso della sua eccellenza. Myric.
1355. GELOSIA
Geloso di non essere il più apprezzato. Calc-s.
1356. GIALLO (COLORE)
1357. IO52
(STESSO, IDENTITA‟, PERSONALITA‟)
Confonde il “me” e l‟”io” volendo assomigliare a Dio dal quale ha ricevuto la dignità. Essi sono identici
solo in Dio. Lac-c.
52
IO: designa il soggetto in quanto prende coscienza di sé stesso. “Nello stesso momento in cui IO penso, ho più
o meno coscienza di me, della mia ESISTENZA personale”. Ed è l‟Io che ha coscienza di questo Me, così bene che la
mia personalità è come raddoppiata, essendo in una volta il soggetto conoscente e l‟oggetto conosciuto.
1358. GETTO (ELIMINARE, RIGETTO, VUOTO)
1359. GIOCO – GIOCARE – GIOCATTOLO (DIVERSIVO, DIVERTIRSI, BIRILLO)
Morte – gioco: Croc.
Gioca perché così prova di prevedere lo scorrimento delle cose. Verat-v.
Nei giochi, prende il mezzo sbagliato per vedere se la risposta è giusta lo stesso. Nat-s.
Adulto che adora giocare, i giochi. Phos-ac.
Gli animali, i bambini, con i loro giochi, almeno non fanno male a nessuno! Cic.
1360. GIOVINEZZA – VECCHIAIA (ETA‟, CAMBIAMENTO, DEGRADARE, ANNIVERSARIO,
DATA, SCADENZA, TEMPO, FORMA, DECLINO)
Invidia l‟impossibilità del declino, il vigore, la giovinezza. Sel.
Odia i vecchi, disgustosi, che non sanno trattenersi e hanno un cattivo odore, oppure coloro che hanno
saputo mantenersi giovani. Eupi.
La vecchiaia, privandolo dell‟attività, rischia di togliergli la beatitudine. Laur.
1361. GIOIA – TRISTEZZA (BEATITUDINE, PIACERE, SODDISFAZIONE, GODERE)
Nega di non aver raggiunto il suo scopo, pretende di avere sempre la gioia ed il piacere dello sforzo / lo
sforzo porta sempre qualcosa. Cadm-s.
Gioia puerile, ridacchia stupidamente in egotrofia, oppure non merita la gioia, essa non durerà. Germ-
met.
Gioia per l‟assenza di restrizioni sociali. Marb-w.
Vuole ottenere la gioia perfetta che niente lo possa affascinare da nessuna parte, la serenità, la pace
celeste. Arg-met.
La gioia non è di questo mondo ma dell‟altro, aspettando bisogna sopportare. Sel.
Ha dovuto chiudere i ponti con la gioia di vivere. Mag-p.
Esige dagli altri una gioia che sono nell‟impossibilità di procurargli. Croc.
Non trova gioia dal bene ottenuto. Cann-s.
Non ha avuto gioia entrando nel progetto divino, perde i piaceri sensibili. Dig.
Gioia da cose facili da realizzare. Form.
Il lavoro è la mia gioia. Laur.
Vuole trovare un‟apparente gioia immediata in un‟amicizia forzata senza vero affetto. Organizzatore
della gioia, il suo servizio lo mette su un piedistallo. Mag-s.
E‟ allontanato dalla gioia terrestre a causa della predestinazione. Nat-s.
Nostalgico della gioia perduta vedendo gli altri felici, non trova nella vita questo simbolo della
beatitudine che è la gioia temporale. Hell.
Ripara senza posa al suo errore, vietandosi qualsiasi gioia personale se altri soffrono. Cocc.
1362. GODERE, GIOIRE (APPREZZARE, PIACERE, OCCASIONE)
Rifiuta di godere di Dio nella salute, volendo, come Dio, godere di sé stesso senza lavorare per questo.
(Diametralmente opposto Verb. che non ha le malattie che si trascinano). Cadm.
Essere colmato dalla sola unione delle conoscenze, l‟attività dell‟intelletto gioisce di ciò che possiede
già: l‟intelligenza gira in tondo su sé stessa, senza essere disturbata dallo sconosciuto. Arg-met.
Nessuna fine fuori da sé stesso, vuole solamente godere di tutti i suoi appetiti per la sua pienezza
assoluta. Cinnb.
Vuole godere infinitamente della materia, da cui la sensazione di gonfiore. Squil.
Rifiuta di ricevere il godimento delle cose piacevoli nella passività. Kreos.
Invidia la libertà animale di godere, senza controllo della ragione. Nuph.
Può godere ella sessualità solamente senza o contro la sua volontà, attraverso la violenza. Cench.
Non può gioire delle sue relazioni. Non sopporta che il godimento tardi. Non può gioire di quello che ha
perché è una felicità parziale. Aster.
Si riposa nel godimento di ciò che ha creato. Sarr.
Nega la sua sofferenza in rapporto al godimento non chiedendo niente. Rheum.
Conoscenza intuitiva abbindolata dal godimento dei pensieri elevati, nessun elemento intellettuale può
assicurarsene. Cann-s.
Non può godere fino alla fine. Caps.
Vuole godere subito e sempre, eliminare il contingente. Bry.
Rifiuta di dover desiderare prima di godere. Ant-c.
Non può più gioire delle sue funzioni. Iris.
Non ha accettato di non poter godere di tutti i frutti del paradiso. Dig.
Vorrebbe godere simultaneamente ed integralmente di tutte le sue sensazioni e le sue funzioni. Mur-ac.
Cerca il godimento più che l‟essere amato. Cina.
Godimento attraverso l‟intelletto, anche dell‟orribile. Thea.
1363. GIORNO (LUCE) “Da oggi a domani” (CONTINUITA‟, SORPRESA)
Attività fisica il giorno, nessuna la notte. Form.
1364. GIORNALIERO (TERRA A TERRA, BANALE, ROUTINE)
Certezza che il paradiso esiste, quindi se esiste è tranquillo nei confronti dei problemi giornalieri. Perché
preoccuparsi della realtà? Benché tema la triste realtà, non è a partire da essa (occhi aperti) che può
creare il suo sogno di beatitudine. Op.
1365. GIUDICARE (GIUSTIZIA, APPREZZARE, ARRESTARE, CONDANNA)
Vorrebbe una conoscenza infallibile senza avere dei giudizi di valore. Ign.
Paura di essere guardato, giudicato, che mi si veda come sono. Toxi.
Vuole vedere tutti i valori e difetti dell‟altro, e giudicare della bontà dei loro atti, valutare il loro merito.
Cench.
Giudizio perfetto perché ha visto tutto, la verità. Crot-h.
Lo guardiamo per giudicarlo, afferrarlo per il colletto. Grat.
Intolleranza che si possa passare da un giudizio ad un altro su una stessa cosa. Nit-ac.
Giudicare = rischio di sbagliarsi. Iod.
Ha giudicato male / paura del giudizio degli altri. Bar-ac.
E‟ il modello a partire dal quale vuole creare gli altri, e può quindi giudicarli conformi o meno. Coff.
Luce che giudica e smaschera, censura e critica, mentre non sopporta nessun giudizio su di sé o su altre
cose dalla parte degli altri. Calad.
Vuole l‟autonomia del giudizio. Viol-o.
Deve accettare l‟altro senza giudicarlo in ciò che è o vive, a coste di essere privato momentaneamente
della sua verità interiore e quindi dei suoi riferimenti. Valer.
L‟occasione di provare il suo amore è vissuta come un rischio di giudizio. Gels.
1366. GEMELLI
Quale amare? Anac.
1367. GIUSTO (VERITA‟, PRECISO, PROVA)
Cerca sempre la parola giusta. Alum., Bothr.
I suoi sentimenti sono un criterio di precisione. Bamb.
1368. GIUSTIZIA 53
(LEGGE, ARBITRARIO, CODICE, FALSO, DIRITTO, BUONO, INFALLIBILE)
E‟ ingiusto che si attacchi un innocente. Hura.
E‟ ingiusto approfittare del potere che abbiamo per svalorizzare e imbrogliare qualcuno. Hyos.
La giustizia umana esige l‟uguaglianza che la religione non può mantenere verso Dio. Coloc.
Giustizia senza misericordia = crudeltà. Deve trovare il giusto mezzo obbedendo alla legge di un
superiore attraverso la riflessione, per essere giusto. Non si perdona di non essere totalmente giusto con
qualcuno. Nit-ac.
Vittima della vendetta divina in modo totalmente arbitrario. Kali-br.
53
GIUSTIZIA: Volontà perpetua e costante di accordare a ciascuno il suo diritto.
I suoi atti completamente capricciosi senza riferimento a niente e a nessuno sono sempre giusti. Pesa
l‟agire umano, perché lui conosce le vere motivazioni delle persone. Calad.
Sensibile alla giustizia distributiva. Kali-bi.
L‟autorità è vissuta come un potere arbitrario. Agar.
E‟ ingiusto essere puniti così tanto, anche se è meritato, ed essere sottomessi a delle costrizioni
fisiologiche. Cham.
Ciò che pensa è giusto. E‟ ingiusto non punire i colpevoli. Cist.
E‟ ingiusto che l‟uomo sia obbligato a scegliere con il rischio di sbagliare, quando invece Dio sa ciò che
sarebbe giusto e potrebbe aiutarlo / di fallire malgrado lo sforzo fatto. E‟ ingiusto che la scelta
dell‟amore porti al fallimento. Ign.
Compatisce con un malato perché è ingiusto essere ammalati, con un povero perché è ingiusto essere
poveri, così come la morte dell‟essere amato è ingiusta / nozione che deve dividere con gli altri
proteggendoli. Sono buono, quindi le mie scelte sono giuste. Nux-v.
Crede di subire un‟ingiustizia contro la sua dignità subendo la grossolanità degli altri. Staph.
1369. GIUSTIFICARE (SCUSE, PROVA, SCELTA, DECISIONE)
Cerca di giustificare la sua cattiva scelta. Coloc.
* Non osa cambiare opinione se non può giustificarla. (LTA. 85113)
Coscienza personale indipendente, scelta da giustificare piuttosto che affrontare l‟altro, il reale e
discutere. Crot-h.
Vuole che si giustifichino gli ordini per sapere intellettualmente perché obbedire. Viol-o.
Il godimento nell‟orribile è giustificata da un falso intellettualismo. Thea.
1370. CALEIDOSCOPIO
Ogni pezzo ha lo stesso valore, non vede più la gerarchia dei valori. Chin.
1371. KALI BICHROMICUM: ----- Lesioni ben delimitate: sacrifica una parte per salvare il tutto.
Difende il suo territorio e niente può scappare. Mette delle barriere nette, circoscrive ciò che si può prendere
e cosa no. Il CROMO è una barriera di protezione contro la ruggine. (CLH XII.93)
----- Apatia ed indifferenza dopo una vessazione. Non vuole manifestare niente per non perdere niente della
sua dignità. Parla a sé stesso, indifferente la mondo esterno, interpreta l‟intimità come una promiscuità. Paura
di svelarsi perché l‟impegno affettivo lo rende fragile. Ripete sempre le stesse parole, adesione mentale che
non si scolla. Senso molto forte dell‟ordine e dei rapporti tra le persone, le cose, secondo la loro natura o
secondo il diritto. Sensibile alla giustizia distributiva. Accetta qualsiasi cosa se viene indennizzato. Il dovere
implica un diritto attraverso un contratto, è la sua morale. Non vuole pagare per gli altri, non sopporta il
principio del capro espiatorio. Vorrebbe trattare pari a pari a livello dei diritti e dei doveri con Dio, e crede
che Lui abbia dei doveri nei suoi confronti. (AFADH I.91)
----- Difende il diritto al suo territorio, il suo spazio vitale è in gioco, ne vuole di più. Conflitto con gli altri
sullo spazio attribuito ad ognuno. Ulcera dai limiti netti, quando invece vorrebbe invadere aumentando di
volume (birra). (MS V.91)
1372. KALI BROMATUM: Crede di avere dei dollari cuciti nel suo cappotto, si sente inseguito dalla
polizia: ha rubato, anche ai suoi amici, alla sua famiglia. Subisce la vendetta divina in modo totalmente
arbitrario. Le sue mani rovistano nelle sue tasche e si agitano costantemente in piccole attività futili senza
scopo logico, per delle sciocchezze. L‟uomo è debole, ma dotato di spirito e di mani: può lavorare con il suo
corpo e il suo spirito per perfezionarsi, completarsi e risolvere i problemi. Dio non ha bisogno di agire, Lui è
perfezione, atto puro, e aumenta la sua perfezione e quella della creazione senza lavorare né riflettere. E‟
questo che Kali-br. invidia. Peccando per il rifiuto del lavoro, è stato obbligato a rubare, perdendo così la sua
reputazione.
----- Perseguitato dal genere umano e oggetto della maledizione divina. Illusione del già vissuto. La vita è
minacciata dal peccato della famiglia: sua madre ha peccato contro la morale (donne impudiche a casa,
fratello che cade in acqua davanti ai suoi occhi). Rivolta contro il peccato originale, “questo succede solo a
noi”. Non ha reagito e non riconosce il suo bambino morto. Non ha saputo salvaguardare l‟etica. Non sa più
se il suo atto è buono, o decide della bontà delle azioni degli altri come se fosse un guardiano. Lui è il
riferimento, la misura dell‟agire bene per tutta la casa. Il suo solo castigo è di essere incerto della bontà del
suo atto, da dove la necessità di regolare la sua vita sulla legge divina. (AFADH.I.91)
1373. KALI CARBONICUM: Debolezza che lo rende dipendente da un legame di sicurezza contro il
quale si rivolta, maltrattando chi gli sta vicino.
----- Il suo corpo è sia cavo, incorporeo, desostanzializzato, non ha più carne, sia si sente pieno d‟aria o di
acqua, non umano, vuoto. Ha invidiato l‟incorporeità. È‟ la sua punizione per aver voluto che la sua
sostanza, la sua essenza sia come Dio, il pensiero e la conoscenza (ST,Q14 a4 “Il conoscere di Dio è la sua
sostanza stessa?”). il pensiero partecipa alla conservazione del vegetativo, del corpo, prevedendo. Ha
rifiutato di conoscere attraverso i sensi, il sensibile ed il concreto. Ed il corpo dell‟uomo, riflesso della
perfezione divina, è il più importante degli oggetti sensibili, è anche lui da studiare, è necessario alla
conoscenza e possiede tutti gli strumenti per questo scopo. Kali-c. rifiuta questo aspetto del corpo, mezzo ed
oggetto che permette la conoscenza. Si ritrova punito attraverso dei sensi che rendono doloroso il minimo
contatto per la conoscenza dell‟oggetto. (MS V.91)
----- Volendo essere puro spirito e rifiutando l‟appoggio sugli altri e sul corpo, ha perso il sostegno dello
spirito di Dio, fa sogni dove chiede aiuto (vede una colomba volare e la spaventa, vuole afferrarla). Il suo
spirito se ne va, nessuno lo può aiutare. Si sente abbandonato quando conta sugli altri che non possono farci
nulla, e li maltratta. Bisogno degli altri e intollerante alle loro osservazioni.
1374. KALI IODATUM: Incoerenza e difficoltà a ragionare per incapacità ad abbandonare la sua idea
fissa. Ha rifiutato il modo umano discorsivo e logico di pensare, di procedere per tappe. (ST Q14 a7 “La
scienza di Dio è discorsiva?”). Essendo l‟intelligenza discorsiva poiché legata al mondo sensibile e al corpo
disprezza ciò che può portargli il corpo: la fecondità. Rifiuta il movimento da una cosa all‟altra, il crepuscolo
e l‟alba, e perde la capacità di conoscere e sentire: disconosce i suoi figli. Il bambino è l‟immagine di tutte la
possibilità, a condizione di andare passo a passo. (AFADH I.91, MS V.91) (Diametralmente opposto a Merl.)
Pesca per verificare se sa intuitivamente dov‟è il pesce. (FDR)
1375. KALI NITRICUM (NITRUM): Il corpo disturba, vorrebbe essere puro spirito. Vorrebbe conoscere
tutte le cose attraverso la sua essenza e creare grazie alla sua sola volontà, congiunta all‟intelligenza che lui
ha preliminarmente. Il pane ed il vitello che non sopporta sono degli alimenti semplici. Rifiuta di trasformare
una cosa straniera, l‟esterno, nella sua propria sostanza. Avrebbe voluto poter esistere nella nutrizione come
nell‟intelletto, nel rispetto della cosa assimilata, il rispetto della natura della cosa conosciuta. Avrebbe voluto
che la cosa inghiottita non diventi la sua carne. Porta in se la conoscenza degli esseri, la fa evolvere secondo
il suo pensiero, li protegge. (MS V.91, AFADH X.91)
1376. KALI PHOSPHORICUM: Debolezza intellettuale e mancanza di resistenza del corpo. Vuole
possedere l‟intelletto agente divino, e quindi non ha bisogno di aiuto per pensare, non è sotto la dipendenza
della conoscenza degli altri. Sensibile alle cattive notizie, ha tutto ciò che non è preliminarmente stabilito nel
suo intelletto. Impossibilità di comunicare con gli altri perché ha rifiutato che l‟Intelletto separato gli
comunichi qualsiasi cosa (ST Q79 a5 “C‟è quindi un solo intelletto agente per tutti gli uomini?”). (MS V.91)
1377. KALI SULPHURICUM: Incalzato ma non può decidersi di agire. Sogna di essere vittima di un
incidente e di essere quasi ucciso: l‟entrata del suo spirito nel corpo è un incidente mortale? Pudore
eccessivo. Ha rifiutato la condizione di soggetto in quanto composto voleva che la sua anima spirituale fosse
da sola il soggetto di tutte le sue azioni, quindi non può più agire. La faccia è il luogo dove il corpo e l‟anima
si compongono di più per esprimere l‟umano. Rifiuta il composto in quanto poco nobile. Il meno nobile mi
trascina, l‟operazione biologica è rivale dell‟operazione intellettuale. (ST Q77 a5 “L‟anima è il soggetto di
tutte le potenze?”) (AFADH II.92)
1378. KALMIA:----- Splende su e per gli altri senza bisogno degli altri. Magnetico, sente le persone,
ascolta gli altri e sente le loro intenzioni, come con gli animali. Depositario e trasmettitore della storia.
Conosce quella di tutti, fa l‟unità della comunità, ne è il centro, sistema nervoso e trasmettente, elettrico e
rapido, che mette al corrente. Invidia l‟istantaneità dell‟efficacia divina, che idea, comando e realizzazione
siano istantanei, ferma il tempo, come il suo orologio! Buono ed ottimista, sostiene gli altri, da la sua
opinione personale su tutto. Attraverso la sua parte relazionale, prende molto posto in modo affascinante, chi
gli sta vicino sembra pallido! Ammira il saper fare e lo fa sapere. La relazione gli da vita. (AFADH X.02)
----- Chiarezza di idee quando è disteso, cecità in piedi: non può mettere la sua energia simultaneamente nel
movimento e nel pensiero. Dolori che aumentano e diminuiscono con il sole. Il paziente splende, da
l‟energia, e soffre per il sole, apporta consiglio, conosce tutto e mette in relazione. Il mondo si gira verso di
lui come verso il sole. Lui è colui che attacca le persone le une sulle altre. E‟ un agente di collegamento, un
narratore. Può alzarsi solo quando il sole è tramontato. Pieno di elettricità, energia esaltata. Avendo voluto
che il movimento del suo corpo, del suo pensiero e del suo cuore avessero la rapidità del lampo, che gli altri
non potessero vivere senza di lui, è punito essendo privato di ogni energia, o vittima di nevralgie. Ha
invidiato l‟efficacia divina. (AFADH II-III.91)
1379. KARMA (DESTINO, FORTUNA)
La fortuna di essere portatore o meno della felicità intrinseca, avere o no qualcosa di cui lamentarsi.
Ustil.
1380. RAPIMENTO
Sogna del rapimento del suo bambino. Cench. (FY)
1381. KREOSOTUM:----- Vuole portare la danza del piacere. Rifiuta di ricevere il godimento delle cose
piacevoli nella passività. Emotivo verso tutto ciò che tocca la sua corda sensibile, musica, o indifferente,
pachiderma che sa tutto, non ha niente da imparare, niente lo emoziona! < attraverso la pressione ma quella
della mano >, bisogno d‟amore ma rifiuto della modificazione della sua carne. Ostinato che rifiuta di essere
modificato da qualsiasi cosa. Vorrebbe la perfezione del piacere senza essere scosso dal preliminare
passivamente attraverso il desiderio. (ST Q31, a1: il piacere è una passione?) Ama il piacere ma teme di
abbandonarvisi passivamente, di subirlo. Dopo un lungo rifiuto a lasciarsi andare, il godimento è infine
permesso, la golosità anche. Rifiuta le trasformazioni passive che lo portano verso la sua perfezione, anche il
desiderio di ciò che gli conviene per questo. Il suo spirito non assume più la sua carne biologica che deve
essere portata al suo completamento, Kreos. si putrefà. Dio gode della beatitudine ultima senza dover subire
nel suo essere delle modificazioni preliminari, poiché gode di se stesso. Desiderio di carne affumicata: come
per guadagnare la conservazione della sua propria carne? (AFADH, FY XI.95)
-----Essendo la condizione umana corruttibile, la generazione attraverso l‟unione ad una carne putrescibile in
un incontro è diventata indispensabile, come il fatto di nutrirsi: rifiuta la necessita del contatto, come se fosse
una definizione della sua perfezione. Nega il suo corpo nel suo aspetto relazionale perché la complementarità
dei sessi, non indispensabile all‟unione dei cuori, è per lui un decadimento quando invece essa permette di
esprimere l‟amore nella perfezione umana, e anche occasione di diventare sorgente. La vive come una
punizione, una diminuzione. (AFADH X.91)
1382. LABILITA‟ (DEBOLEZZA)
1383. LABIRINTO (TRAPPOLA)
Preoccupato di essere in un labirinto dal quale non può uscire. Nel labirinto del dubbio di ciò che
succederà, vuole la certezza. All-c.
Nel labirinto dei pensieri e dei progetti tra i quali non può scegliere. Chin.
Nel labirinto dell‟impossibilità di descriversi, conoscersi, percepirsi. Chel.
1384. LAC CANINUM: “Porta il naso di un altro”: si mette al servizio di…più o meno contro voglia. Si
disprezza per essersi lasciato addomesticare, per aver perduto la sua personalità. Non sopporta di guardare
una parte del suo corpo. Il cane obbedisce al padrone anche contro la sua volontà. Crede che non lo si possa
amare a causa dei suoi difetti. (BSM / RBH n°2,6.95)
----- Impressione che tutto quello che dice è una bugia, lei ne è l‟incarnazione. Paura che l‟immaginario
diventi realtà. Si sente disprezzato da tutti, separato dagli altri, guardato dall‟alto, si sente piccolo, cadere in
pezzi, sporco e si lava le mani, immondo, disgustoso, da tenere le dita separate per non toccarsi. Non avere le
qualità di tutti giustifica il suo disgusto ed il disprezzo di sé. Soggettività tale che è assente da ciò che fa.
Rifiuta la sua materia in quanto essa lo individualizza e lo limita. Colui che mi adotta mi da la sua dignità,
ma io non sono lui. Avendo voluto essere simile a Dio dal quale aveva ricevuto la sua dignità, al livello
stesso del suo “Io”, si ritrova segnato e decaduto, disprezzato, circondato da serpenti, paura di mettere i piedi
su di essi, si formano dei brufoli sulla sua pelle durante le mestruazioni, ne ha sulla pancia, crede di poterli
vedere alla luce e non nell‟oscurità. Cadere a pezzi = castigo per il rifiuto dell‟individuazione. Non accetta la
determinazione del corpo perché limitativa, quando invece essa è indispensabile alla conoscenza. Si svaluta
credendo che non potrà compiere il proprio dovere, si sente colpevole: devo pur aver fatto qualcosa per
essere così spregevole! Contraddizione con sé stessa e non può decidersi a causa della falsa immagine che ha
di sé. Con questa incapacità di dissociare il suo “io” dal suo “me” nell‟affettività, lei potrà essere tutto per
tutti, molto buona con tutti per nascondere la sua incapacità all‟”io” personale. Pronta a fare un favore ma in
modo falso, perché la sua grande bugia è di amare sé stessa quando ama l‟altro. Può vivere solo
soggettivamente. La sua individuazione, particolarizzazione, la mette al di sotto di tutta l‟umanità, lei diventa
materia pura, potenza indeterminata. (AFADH III.92) Sogna di avere degli occhi davanti e dietro, il corpo
non limita il suo accesso a niente. Non può credere in niente. Non è nessuno perché ha voluto vedere tutto
attraverso la sua intelligenza.
----- Se tutto è menzogna, perché perseverare? I limiti del corpo lo escludono dall‟umanità Rifiutando i limiti
della materia, vede dei muri da per tutto. (FDR VI.95)
1385. LAC CAPRINUM: ----- Capra del sig. Seguin: paura di essere preso alla gola di sorpresa, di tutto
ciò che punge e del rasoio. Si camuffa, mente, agisce con furbizia o si ritira, e malgrado la sua paura di
cadere sale e si arrampica in alto per non avere nessuno sopra di lui che lo minacci. (AFAD XII.96)
1386. LAC EQUAE: I talenti ricevuti bisogna farli fruttificare con padronanza. Ma prima, bisogna
domare, dominare la propria selvatichezza, canalizzare l‟energia con tempo e pazienza. Altrimenti c‟è il
rischio di imballamento, di distruggersi. Per questo serve un amico forte, che dirige e accompagna. Scelta tra
il cavallo selvaggio e libero, dai talenti latenti, ed il cavallo domato, con le redini ed il morso in bocca, ma
dalle qualità rivelate. Cavallo, giovinezza, impetuosità… Vuole svilupparsi senza costrizioni, né aiuto. La
libertà da sola non può far fruttificare i talenti, bisogna dominare, canalizzare le pulsioni. Si rivolta per il
fatto di dover dominare una tale energia. I giovani devono poter scalciare tra stanghe solide. Non ci si supera
da soli, serve una guida, accettare di essere costretti per crescere, sviluppare le nostre qualità. (AFADH –
GEMMH VII.99)
1387. LAC – FELINUM: Carezze, indipendenza, desiderio di carta, terremoto. (CLH 3.01)
----- Sogna di perdere o rompere i suoi occhiali, camminare su una spiaggia e mettere il piede su una siringa,
paura dell‟AIDS. Paura che gli oggetti appuntiti gli tocchino l‟occhio. Le scale diventano oscure, paura di
caderci. Cefalee durante la lettura. Abbiamo bisogno di luce, Lac-f. la rifiuta, rifiuta di essere nelle tenebre o
decide che non c‟è bisogno di luce per avanzare e conoscere. Senza luce, degli oggetti appuntiti lo
pungeranno! Tiene in memoria la puntura del serpente. (FDR, GR VII.94)
----- La nostra conoscenza intellettuale viene interamente dai sensi che ricevono prima di tutto la similitudine
degli oggetti, dei quali non possiamo essere informati attraverso l‟essenza. Lac-f. vuole conoscere gli oggetti
in sé stesso, come Dio, per il quale sotto nessun aspetto c‟è distinzione reale tra il conoscente ed il
conosciuto. Vorrebbe che tutte le cose fossero a nudo e allo scoperto davanti ai suoi occhi, quando invece
l‟uomo deve ricevere la similitudine dell‟oggetto attraverso i sensi e poi estrarne le forze astratte universali.
(AFADH III.92)
1388. LASCIARE (CONTROLLO, ACCETTARE, LASCIARE, TRASCURARE, STABILITA‟,
MORBIDEZZA)
1389. LACHESIS: ----- L‟amore normale dell‟uomo per Dio è ammirativo, perché non c‟è mai
proporzionalità tra l‟uomo e Dio. Lach. vorrebbe ammirarsi da solo, non si sente mai abbastanza ammirato,
oppure fa di tutto per esserlo. Un amore proporzionale non gli basterà mai. (MS X.94)
----- Tormentato dall‟idea che malgrado i suoi principi, possa venirgli un desiderio irresistibile di suicidio.
Fatalista, convinzione di essere sottomesso ad un destino implacabile, predestinato maledetto ed
irrimediabilmente condannato. Si sente sotto un‟influenza potente. Momento difficile al risveglio quando
bisogna affrontare il mondo. Desidera ritornare a casa sua, avvicinarsi agli altri attraverso il servizio, la
solidarietà, anche se nessuno glielo chiede cerca delle soluzioni ai loro problemi, irresistibile bisogno che gli
altri abbiano bisogno di lui. Oppure crede che casa sua sia piena di gente. Fa capire a tutti come soffre, come
è infelice e come ha bisogno d‟amore, che lo merita, cerca l‟affetto senza nasconderlo. Geloso ed invidioso
di coloro che ricevono l‟affetto. Accelerazione delle idee e delle associazioni, pulsione a comunicare, cambia
soggetto facilmente. Contento di questa attività quasi caotica. Attraverso l‟estasi, la visione intuitiva e la
trance si mette in comunicazione con Dio. E‟ la patologia del misticismo. Cerca di abbreviare l‟ascensione
verso Dio, avvicinare il momento della contemplazione e dell‟amore, rifiuta il processo normale. Vorrebbe
conoscere tutto di Dio per amarlo quando invece ne può avvicinare solo una parcella e deve quindi
ammirarlo, perché non c‟è proporzione tra Lui e l‟uomo. Lach. vorrebbe la comunione d‟amore essendo
proporzionato all‟altro, amare senza ammirare issandosi al livello più alto. Si da l‟amore essendone
trascinato. Vorrebbe essere proporzionato a Dio nella Sua conoscenza della verità. Prendendosi per Dio,
vuole essere amato a sua volta con ammirazione, e si ritrova disprezzato. (MS X.89)
1390. VILTA‟ (CORAGGIO)
1391. LAC – LEONINUM: ----- Si sente aggressivo, come una grande belva, voglia di mangiare tutti.
Non sopporta di essere disturbato. Chiunque mi contrari, gli salto addosso. Mi sento feroce come una tigre.
Desidera assaggiare il sangue. Mi sento forte come un re, tutti devono spostarsi al mio passaggio. Non
bisogna impicciarsi degli affari miei. (SKR, in AFADH II.97)
1392. LAC – VACCINUM – DEFLORATUM
1393. BRUTTEZZA (BELLEZZA)
1394. GUINZAGLIO (LEGAME, OBBEDIRE, LIBERTA‟)
1395. LASCIAR ANDARE (NEGLIGENZA, RISPETTO)
Indignato dal lasciar andare delle persone. Dros.
Non vuol lasciar andare, dare fiducia. Bor.
> dallo sbadigliare, perché si lascia andare. Bry.
1396. LINGUAGGIO (COMUNICARE, VOCABOLO, PAROLA, PORTA, DIALOGO)
Vuole arricchire il suo pensiero attraverso il linguaggio, ma senza essere a contatto con l‟altro. Stict.
Vuole una comunicazione interpersonale assoluta, che non fallisce mai, una porta sempre aperta verso
l‟altro, rifiuta le convenzioni del linguaggio umano. Aeth.
1397. CONIGLIO (ANIMALE) Stram.
1398. LAPIS ALBUS (Calcarea – fluorico – silicata) (CLH 3.01)
1399. LACRIMA (PIANTO)
1400. LARUS ARGENTATUS: ----- Vuole tuffarsi alla fine in un volo planato senza ostacoli, senza freni,
indipendente, grazie a sé stesso, solo e senza aiuto, senza dover passare per l‟esperienza come il bambino che
deve nascere. “Volontà morbida di raggiungere il suo scopo”. Rifiuta la dualità dei contrari origine / scopo e
la distanza che li separa. Difficoltà a decidersi a causa dei possibili ostacoli e pericoli sconosciuti nel
cammino. Vuole sapere tutto per accettare senza aiuto il percorso, coraggioso, attento (vuole assolutamente
un GPS nella sua macchina?), oppure cerca la negazione del cammino in quanto tragitto rischioso tra due
opposti: conoscenza / ignoranza; giovinezza / vecchiaia… Vuole essere il dio al di sopra della sua creazione
che genera e nutre, in comunione d‟amore per tutto l‟universo. Vuole il posto al di sopra di tutto, essere
all‟origine delle cose, oppure restare nella confortevole ovatta cosmica o materna. Il dialogo con gli altri è
necessario per il nostro tragitto. (Diametralmente opposto: Stann., Sabad., Cocc., Hydrog.) (AFADH I.04)
1401. LASER
Crede di possedere uno sguardo “laser” e trovare subito i rimedi dei pazienti, solo guardandoli bene e
attentamente. Bothr.
1402. STANCARE (DURARE)
1403. LATRIA54
(ADORARE, AMMIRARE, EGOISMO, RELIGIONE)
Coloc. ha commesso l‟ingiustizia di vedere la latria a Dio come una tirannia, e la desidera per sé.
54
LATRIA: culto reso solo a Dio. La dulia è resa agli angeli e ai santi.
1404. LAUROCERASUS: ----- Vuole che la sorgente della sua gioia e della sua forza fisica sia nella sua
attività. Ma il lavoro non può essere sempre gioioso, non è in noi stessi la sorgente della nostra gioia. Vuole
sempre provare il suo brio, la sua attività per essere nella gioia. Non sopporta la diminuzione della sua fora,
un‟attività minima, la pensione, poiché la vecchiaia, privandolo della sua attività, lo priverà della sua
abitudine. Gioia – attività – equilibrio – pesantezza. (AFADH VII.92) Scala (il corpo che sostiene lo spirito
che sale), salita, vecchiaia, saggezza. Vecchio senza saggezza = deperimento. Se il corpo è deperito, come
farà lo spirito a salire? Attività ed occupazione = segno che il corpo è ancora una buona scala per la salita
dello spirito! (GR VII.94)
1405. LAVAGGIO (ACQUA, PURIFICARE, BATTESIMO)
Si lava, paura del contagio: la sua sostanza è a livello degli altri. Coca.
1406. LETTURA (CAPITOLO, TAPPA, SCRIVERE, LETTERA)
Ama la ricerca, le letture difficili, detesta i fenomeni inspiegati. Phos-ac.
1407. LEDUM PALUSTRE: ----- Ben sentire è un giudizio di apprezzamento che può essere una qualità,
ma che nell‟uomo non è ancora un giudizio di certezza. E‟ che Ledum vuole che il suo fiuto, il suo ben
sentire sia infallibile. Rifiuta il lavoro della ragione per la conoscenza del bene. Sogna di scrupoli di
coscienza, dubbi che lo pungono. (FDR 97)
Si impunta per riuscire in un lavoro nel quale si ostina nonostante gli ostacoli. Vuole dimostrare che ne ha i
mezzi, l‟attitudine, i talenti e la padronanza grazie alla ragione di tutte le situazioni vulneranti possibili.
(A784: visione chiudendo gli occhi) Tranquillo e sicuro di sé, tranne quando la sua vulnerabilità è pizzicata
nel suo amor proprio: perde l‟integrità e la tranquillità. La prudenza non mi mette in riposo su un appoggio
sicuro, ma mi mantiene sempre in veglia, per adattarmi alle situazioni, essa si acquisisce nel corso della vita,
si rinforza con l‟esercizio, e non è naturale per l‟uomo. (STII-II,Q47, a15 La prudenza è in noi per natura?)
Ci vuole una crescita in questa acquisizione della saggezza pratica. E‟ questo lavoro che Ledum rifiuta,
desiderando una prudenza naturale in sé stesso. Vorrebbe credere di possedere la prudenza, ma sa comunque
che il suo corpo è alla mercé del mezzo esterno traumatizzante. (AFADH, MCB, X.95) Vuole un giudizio
morale spontaneo, senza dover riflettere e lavorare sulla bontà di qualcosa.
1408. LEGALISTA (CODICE, DIRITTO, LEGGE, LETTERA, ORDINE) Cist.
1409. LEGGEREZZA (PESO, PIUMA, PESANTEZZA)
Diventa una parola disincarnata, e si sente leggero, come se potesse agitare gli arti “come se volesse
volare”. Rifiutando la densità, la subisce, come il peso, l‟ostruzione e la siccità. Stict.
La consistenza delle secrezioni è la costrizione della leggerezza. Stict.
1410. LEPROMINUM: ----- Preoccupazione di essere rigettato, vuole far piacere, molto gentile e
simpatico con tutti, si modella su ciò che la gente si aspetta da lui. Buon cuore. (FY – AFADH. I.97)
Diametralmente opposto: Nat-c., Ambr.
1411. Gli animali, i bambini, almeno non fanno del male a nessuno! Cic.
1412. LETTERA (LETTURA)
Non vede lo spirito ma la lettera. Lil-t.
Perde il messaggio del testo, della parola guardando la lettera troppo da vicino. All-c.
1413. COLLEGAMENTO (LEGAME, RELAZIONE, INTERMEDIARIO)
Agente di collegamento. Kalm.
1414. LIANA: Pareir., Clem.
1415. LIBERTA‟55
(AUTONOMIA, LIBERO ARBITRIO, SQUADRA, IMPEDIMENTO,
INCATENARE, DIPENDENZA, STRUTTURE, GUINZAGLIO, ROUTINE, NOIA, LEGAME)
Vuole essere attore e libero hic et nunc, adesso, senza essere determinato da una decisione precedente.
Vuole sempre essere libero di scegliere, poter sempre tornare indietro. Cact.
Tutto ciò che lo determina gli fa credere di non essere libero. Crot-t.
Vuole svilupparsi senza costrizioni, né aiuto. La libertà da sola non basta a far fruttificare i talenti. Lac-
e.
Ha voluto fare l‟unità del suo essere attraverso la sua volontà per essere libero, volendo dover obbedire
solo a sé stesso. Daph.
Desidera la libertà dell‟animale, appassionata, sensibile, senza padrone, senza dover ascoltare. Si ritrova
rinchiuso, con la museruola. Sogna di aiutare delle persone a liberarsi. Carc.
Desidera la libertà della natura. Choco.
Desidera la libertà del volo e dell‟uccello. Apis.
Vuole condurre la sua vita come pensa lui, senza essere incastrato dal denaro, dalla società. Merc.
Accettare la tirannia di Dio ci da la libertà. Più libero e chiaro fuori da casa sua: a disagio nella sua pelle,
troppo piccola. L‟educazione, la morale, tutto ciò che modifica le tendenze naturali è d‟ostacolo alla sua
libertà. Meny.
Rifiuta la dipendenza nell‟amore. Elaps.
Rifiuta la dipendenza dall‟altro per esistere. La sua libertà è alienata se dipende da qualcuno per essere.
Il sale deve essere portato dall‟acqua per dare il suo sapore. Nat-m.
Lo sforzo gli sembra perdita di libertà. Mez.
Agisce per amore ma vuole essere libero di scegliere il momento. Colch.
Non è perdere la propria libertà quanto seguire una fine alla quale siamo trascendentalmente chiamati.
Rhod.
Castigato quando prende la sua libertà, bene quando segue la routine. Form.
Sensazione di libertà quando la luce permette di vedere lontano. Calad.
La libertà implica di accettare il proibito. Anac.
La libertà è dominare, avere il diritto di punire, vuole la libertà di creare lui stesso. Con.
Tutto ciò che gode di libertà è insopportabile: acqua, uccelli, persone: sente che non è fatto per lui. Hyos.
Provocato nella sua libertà alla vista del proibito. Plb.
Non è libero di vendere i beni degli antenati, si vendicherebbero. Sars.
Necessità assoluta di sentirsi libero di perseguire i suoi progetti. Tarent.
Vuole la libertà di non essere obbligato ad amare colui che lo ama. Fl-ac.
Non vuole alienare la sua libertà. Fl-ac., Nat-m.
L‟ambiente umano e la sua condizione sono un ostacolo alla sua libertà di scappare dal mondo che non
sente come il luogo della provvidenza per la sua liberazione. Nat-p.
Dio voleva per lui la libertà personale in armonia e in comunione con il Suo progetto. Apis.
1416. LIBERO ARBITRIO (SCELTA, LIBERTA‟)
Non ci sarebbe libero arbitrio con delle cause seconde infallibili. Mang.
Il ragionamento umano è fallibile ma fa la nostra dignità attraverso il libero arbitrio che non permette
l‟istinto. Aeth.
Ciò che ama per natura è un ostacolo al suo libero arbitrio. Vuole essere come Dio che non ama niente
per necessità. – Non vuole che lo si aiuti a diminuire gli ostacoli naturali all‟esercizio del suo libero
arbitrio. Meny.
1417. LEGAME (CATENA, DIPENDENZA, IMPEDIMENTO, RELAZIONE, CONTATTO)
Sogna di essere incatenato, perde la sua libertà di agire deliberatamente, rifiuto del legame
dell‟impegno… Cact.
La necessità di relazione, la sua dipendenza dal legame d‟amore è segno di debolezza. Nat-m.
55
LIBERTA‟: L‟uomo non nasce libero ma lo diventa, attraverso l‟impegno sotto l‟attrattiva del bene supremo,
attraverso degli atti in favore della comunità che siano insieme obbedienza e dono ai comandamenti divini, leggi
d‟amore in un dono disinteressato di sé. (H. Collin)
Aeth. desidera un legame semplice, ama gli animali, gli handicappati, i bambini, perché gli comunicano
la saggezza dell‟estimativo (istinti) infallibile e senza parole, la relazione è vera, “ci capiamo”.
Essere in collegamento con gli altri, arrivare veramente a soddisfarli. – Ansia popolata da familiari nei
sogni, solitudine nella realtà dove non ci sono più legami. Mag-s.
Tutto si scompone in elementi, le cose non hanno più legami, nomina gli oggetti senza relazione con ciò
che sono. Essere all‟immagine di Dio gli fa provare un‟appartenenza insopportabile per l‟altro. Puls.
Il lavoro è il legame, mostra la relazione. Sars.
Ha perso il legame tra il corpo e l‟anima. Alum.
Esiste solo attraverso il legame d‟amore. Phos.
Intolleranza verso le persone con cui ha i legami più stretti, intimi: sposa, bambini, domestici, se l‟amore
implica obbligo verso l‟altro. Fl-ac.
Legame nutritivo perduto, paura di perdere l‟aspetto utilitario del legame interpersonale, il legame
d‟amore è preso come un legame di assoggettamento. Spong.
E‟ disperso, non ha più legami. Stram.
Incastrato dentro questa rete di relazioni e convenzioni, i legami sociali che lo obbligano e lo privano
della sua libertà. Merc.
Odio contro i legami degli altri tra di loro. Agn.
Agisce senza legame con il reale. Calad.
Non accetta di essere legato in modo vitale all‟altro (Altro). Stict.
1418. LUOGO (AMBIENTE, SPAZIO, MEZZO, POSTO)
Vuole essere amato totalmente ed infinitamente dai suoi simili, quando invece può essere amato solo
secondo ciò che è, finito, in questo luogo e nel suo essere. Plat.
Rifiuta il paradiso ricevuto perché insufficiente e ci vive come in un luogo imposto, non scelto, quando
invece Dio ha un luogo migliore del suo. Nux-m.
Spostato che ha perso il suo luogo gerarchico, dal quale può aiutare sé stesso e gli altri, attraverso la
conoscenza e l‟affetto. Non può fare niente di specifico, fissarsi in qualche luogo. Aur.
Vuole chiudere il luogo su sé stesso e farne un assoluto. Calc.
Frequenta sempre gli stessi posti; se gli si toglie il suo posto lo si spossessa. Anan.
Cerca / non vuole lasciare il suo luogo. Bor.
1419. INCATENARE (LEGAME)
1420. LILIUM TIGRINUM: Non accetta la durata tra l‟idea della creazione (sensazione di obbligo e di
dovere imperioso da compiere) e l‟atto. A forza di volere subito, non ha niente. Rifiuta la complementarità
maschio – femmina, vuole essere fecondo da sé stesso, se lo prova con la sua efficacia, ed il lavoro che è il
solo a poter fare, del quale scarica gli altri. Qualsiasi parola o principio diventa regola con la quale vuole
provare il suo amore. Non vede lo spirito ma la lettera. Attivismo più produttore che fecondo, ma si sente
solo malgrado voglia forzare così la relazione, la comunicazione. La sua sofferenza è così tanto inesplicabile,
nessuno lo può capire. Si sente separato dagli altri, per i quali deve espiare. Ha perso la coerenza fisico –
psichica (sintomi alternanti). Il giglio è simbolo di generazione, e di abbandono alla provvidenza. Il suo
errore è di credere che sarà amata più per il frutto che avrà prodotto da sola che per quello in collaborazione
con l‟amato. (GRAPH II.87; AFADH VII.91)
1421. LIMITE (DIMENSIONE, VIETATO, TERRITORIO, TRASGRESSIONE)
Desidera delle capacità illimitate, al di là di qualsiasi valutazione. Invidia l‟onnipotenza di Dio che è
infinita, non misurabile, non valutabile e che, di conseguenza, non ha bisogno di aiuto. Cob.
La droga serve per ottenere ciò che non siamo, superare i limiti. Agar.
L‟uomo deve elevarsi senza distanziarsi dagli altri o dal suo compito, è nella sua fedeltà a quest‟ultimo
che si eleva, anche con lo sforzo ed una visione limitata. Brass-n-o.
Rifiuta di essere incluso in qualsiasi cosa, vuole abbracciare tutto, includere in sé, amare o essere amato
senza limiti. Plat.
Desidera non essere limitato da nessuna misura in ciò che concerne le sue relazioni con gli altri, nessuna
circostanza limitante: educazione, pudore, buona creanza, non tiene conto dei chi lo circonda. Phyt.
Il virtuoso può veramente interpretare un pezzo solo se la tecnica non lo limita più. Ruta.
Vede il suo limite davanti al pericolo, perché si accorge che non domina tutto con il suo intelletto. Ind.
Rigetta la sua materia in quanto essa lo individualizza e limita le sue qualità, vede dei muri da per tutto.
Lac-c.
La sua vita fondata su un‟anima vegetativa = attrezzo insufficiente che lo limita. Coca.
Rifiuta di vedere il suo limite, se lo vede lo rompe. Crot-t.
Tutto ciò che è limitato rappresenta una frizione dolorosa. – L‟umano deve, per agire, limitarsi ad una
scelta che sia accessibile ai suoi mezzi. Dio non deve limitare la sua volontà attraverso una scelta per
riuscire nel suo atto. Ran-b.
Sazio di conoscenze non le digerisce più, ha quindi rifiutato di riconoscere che ci sono dei limiti alla
conoscenza umana grazie solo a sé stesso. Aloe.
Vuole superare i limiti del suo ambiente. Nat-p.
I limiti non esistono più, è nell‟infinito; perde anche i suoi propri limiti fino a diventare ridicolo fuori
dalle sue dimensioni. Cann-i.
Sentimento di contrazione in questo corpo ritmico e limitato quando invece vuole un‟espansione
continua. Glon.
Non ha accettato i suoi limiti umani costituzionali. Sil.
Non accetta il carattere limitato della sua manifestazione d‟amore. Cact.
Vuole superare tutti i limiti che gli si presentano, trasgredire la legge, il proibito. Plb.
Il diritto regola i limiti, il territorio di ognuno. Cist.
Vuole uscire dai suoi limiti. Kali-bi.
1422. BIANCHERIA
La biancheria stesa = fantasma, spettro. Bell.
1423. LEONE (ANIMALE)
1424. LIQUEFAZIONE (CAMBIAMENTO, CONSISTENZA, RESISTENZA) Eupi.
1425. LETTO
Illusione che ci sia un altro nel suo letto, uno guarisce e l‟altro no. Sec.
Non vuole nessun altro nel suo letto. Vuole un toccare completo, come nel liquido amniotico. L‟alterità è
possibile solo attraverso la distanza. Sanic.
1426. LETTERATURA
Il lavoro letterario gli permette di animare e mantenere le azioni e i sentimenti dei personaggi, far
scorrere la loro vita. Nicc.
1427. LOCALIZZARE (LUOGO, POSTO, MEZZO)
Si sente spostato, deportato, delocalizzato contro la sua volontà. Questa realtà è insufficiente, vuole il
cielo empireo. Nux-m.
1428. LOGICA (ANALISI, COMPRENSIONE, INTELLETTO)
L‟esaltazione dell‟intuizione è d‟ostacolo alla logica. Cann-s.
Soffre di dovere apprendere la realtà attraverso i suoi propri sensi per conoscerla, e di non poterlo fare
solamente attraverso l‟intelletto e la logica, attraverso il suo pensiero analitico. Colch.
Creato dall‟immaginario e non dalla logica. Olnd.
Vuole l‟illuminazione per conoscere (o poter trasmettere agli altri attraverso l‟illuminazione) e non
procedere umanamente attraverso il pensiero logico. Calc-p.
Perde l‟immaginazione riflessa, fa solo castelli in aria, senza risultati, perché non si controlla attraverso il
pensiero logico indispensabile per la concretizzazione. Chin.
Rifiuta il modo umano logico e discorsivo di pensare. Kali-i.
1429. LEGGE (DIRITTO, GIUSTIZIA, CODICE, ORDINE, REGOLA)
Il disordine per mancanza di rispetto della legge gli ricorda la sua impotenza. Ars.
Vede e teme i fuorilegge, assassini, ladri, quando invece è lui ad esserlo. La legge è un ordinamento della
ragione in vista del bene comune, promulgato da colui che ha in carico la comunità: senso della
responsabilità. Ars.
Problema della risposta dell‟uomo alla legge che riceve. Ars-s-f.
La dipendenza dalla legge è vissuta come un incatenamento ed una pesantezza che costringe. La legge
impedisce di vivere. Sphing.
“La legge è la legge”. Cist.
Vuole decidere lui stesso di fare il bene, ma non a causa di una legge che lo limita. Plb.
La legge è assoluta, le relazioni esistono solo attraverso la legge ed il diritto, non c‟è gratuità. Deve
essere giusto obbedendo alla legge di un superiore, en non facendosi da solo la propria legge. Nit-ac.
Volendo fare la legge del mondo, non rispetta la legge e perde i suoi legami, le sue strutture, si ritrova
disperso. Starm.
Incerto sulla bontà del suo atto, deve fare riferimento alla legge divina. Kali-br.
1430. LONGEVITA‟(VITA)
Guadagna in longevità ma perde in gioia. Plut-n.
1431. BRANDELLI (ABITO)
1432. LOTTERIA (SCELTA, DESTINO, CASO, GIOCO, RUOTA)
1433. PESANTEZZA (GRAVITA‟)
1434. LEALTA‟ (LEGGE, INGANNO, TRADIMENTO)
Ha mancato di lealtà nei confronti dei suoi amici. Aur.
1435. LUBRIFICANTE (USURA, MANTENIMENTO)
Vuole che la sua anima spirituale (inconsumabile) nutra e renda il corpo inconsumabile nello stesso
modo e autolubrificante. Aesc.
1436. LUCIDO
Rifiuta questo luogo del paradiso non tanto perché imposto, quanto perché non sembra perfetto perché
deve comunque riflettere, essere lucido per starci bene, con la sua perfezione ed i suoi pericoli! Nux-m.
1437. LUI
Si sente tradito se si parla di lui in sua presenza. Ph-ac.
1438. LUI STESSO
Vuole tuffarsi fino in fondo in un volo planato senza ostacoli, senza freni, indipendente, grazie a sé
stesso. Lars-arg.
1439. LUCE (INTELLIGENZA, SOLE)
Vuole essere la luce ordinatrice del caos. Plut-n.
Gli manca la luce per capire cosa viene studiato. Crot-c.
Metallo ad alta resistività nell‟oscurità, per il quale la conduttività aumenta con l‟intensità luminosa. Sel.
Rifiuta la luce dell‟intelletto agente. Bothr.
Luce = sorgente, insegnamento. “Non ho bisogno della luce degli altri”. Ambr.
Grande bisogno di luce. Acon.
Vuole trovare la luce da sé stesso, perde la trasparenza per riceverla. Sogna di avanzare in una grotta
vero una grande luce. Rifiuta il valore umano reale e si trasforma in animale, qualcuno gli fa l‟amore.
Hell.
Vuole fiorire con la sua luce da solo nell‟oscurità. Cact.
Intolleranza alla luce e a tutto ciò che brilla perché ne è geloso. Hyos.
E‟ la luce che giudica e smaschera. Vuole vivere nella luce, senza ombra, vedere lontano. Calad.
Luce che nutre e che si ammira, rifiuta di essere il riflesso della luce, volendo essere la luce stessa. Luce
= vita. Phos.
Non ho bisogno delle vostre luci: chiude gli occhi quando gli si parla, chiede sempre qualcosa agli altri.
Ambr.
1440. OCCHIALI (OCCHIO, VISIONE)
1441. LOTTA (COMPETIZIONE, COMBATTIMENTO)
Vuole mantenere la sua vita e quella degli altri solo attraverso la sua forza, lottando contro una resistenza
enorme da vincere. Sec.
Non lotta né affronta, preferisce piangere. Aster.
1442. LUSSO (GRANDEZZA)
Lussuria per provare a sé stesso che la sua idea di sé è realizzata, sessualità, intolleranza furiosa,
rigonfiamenti, gas, tumori. Rob.
I ricchi non hanno bisogno di pensare, di lavorare, cercare per trovare il benessere, né acquisire (consigli,
suggerimenti) per risolvere un problema. Non sopporta che un pensiero si insinui e possa farlo uscire
dalla sua piacevole inerzia. Quando ha tutto si ritrova in una vita di lusso e di benessere. Helon.
Vuole provare il suo valore circondandosi di lusso e di magnificenza grazie al suo lavoro. Bisogno, di
lusso, di grandezza e di estasi come con l‟ascolto di un pezzo sinfonico. Se non trova la prova della sua
vistosità nell‟ambiente, lo rifiuta. Desidera qualcosa che manifesti la sua gloria. Cur.
“mi pago il lusso di…”. Plat.
1443. LYCOPODIUM: ----- Incarna la qualità perfetta, la dignità del padre, verso il quale siamo
riconoscenti, piange quando lo si ringrazia. Idealizza il titolare, il suo ruolo, nei confronti degli impiegati,
bambini, ammalati. Padre = generazione, educazione. Antipadre: fugge dai bambini, abbandona le sue
responsabilità.
----- Paura della solitudine e impressione che ci sia una presenza, crede che ci sia qualcuno quando non
riesce ad aprire una porta. Bisticcia mentalmente con persone assenti, e tendenza a bisticciare quando è
ansioso. L‟angoscia provoca il riso, e la tristezza il cattivo umore. Ha invidiato la condizione di Dio in
quanto padre, da cui la patologia della fecondità, nella relazione con i bambini, gli impiegati, ma anche della
parola e della volontà, perché la perfetta fecondità di Dio consiste nella sua capacità immanente di generare
attraverso il suo intelletto, la sua parola e la sua volontà. Sogna di numerosi piccoli cani che si attaccano a
lui, di sciami, di moltitudini: si direbbe la dea Artemide con i suoi numerosi capezzoli; i suoi bambini sono
dei cani. Dubita della possibilità di essere padre in tutti i sensi del termine: generazione, educazione dei suoi
bambini e del prossimo. Si deve nascondere perché qualcuno vuole ucciderlo: scrive un messaggio d‟addio:
Idee che gli si impongono durante una conversazione accesa. Parla bene di soggetti esaltanti anche astratti e
confusamente delle cose di tutti i giorni. Sensazione di decadenza, dopo un fallimento scientifico o letterario,
e di disonore che compensa con la dittatura ed un tono di comando, con il disprezzo. Colpevolezza religiosa
ed in rapporto al dovere trascurato: impressione di aver agito male. Ha perso la dignità dopo aver occupato
un posto importante: la paternità, o il matriarcato. Non potendo più infondere lo spirito di qualcuno con
l‟amore, il coraggio o l‟energia, non resta più niente, vulnerabile agli altri, nella sua salute, una nullità che
cerca di nascondere. (NBJ X.89, MS V.90)
1444. LYSSINUM: Volendo essere nel cuore delle creature grazie al suo essere corporale, ha preso il
posto nel nido, usurpato l‟autorità e ha dunque paura di essere esaminato. Intolleranza verso ciò che è altro e
che gli sfugge, verso ciò che esprime il movimento (paura dell‟acqua), la distanza: l‟acqua gli provoca il
bisogno di urinare, cerca di ghermire ed immobilizzare tutto ciò che passa alla sua portata, afferrare tutto per
immobilizzarlo e conoscerlo identificandovisi. La percezione della differenza è intollerabile. Paura di essere
penetrato da ciò che è altro, manipolato dall‟interno, di non essere più il solo padrone a bordo, di tutte le
persone che si crede detengano un potere magico. Si incorpora alla realtà. L‟idea è vissuta come la realtà,
crede che il suo potere sia adeguato al suo volere: resuscita il debole abitandolo con la sua carità. Pensa di
dominare essendo l‟altro. Chiaroveggenza e percezione acuta attraverso tutti i 5 sensi delle cose immediate.
Si è creduto creatore, potendo penetrare l‟altro, importante, di autorità e intelligenza vivace, al centro del
nido che non ha costruito, e diventa estraneo a tutto ciò che esiste e tutti i suoi sforzi per ritrovare il suo nido
sono vani. Potrebbe rifiutare la sua femminilità a causa della costrizione che questa rappresenta? Vuole
essere un uomo, o omosessuale con ruolo di maschio per dominare. Intolleranza alla resurrezione del corpo
perché è dovuta a Dio. (GRAPH VIII.86, AFADH VI.88)
Intolleranza ai rumori della gola, della deglutizione…
1445. MACCHINA (ISTINTO, AUTOMA, MECCANICO)
La macchina: autonomia di qualcosa che gira e funziona, tutti i pezzi essendo legati gli uni agli altri
come delle ruote dentate solidali. Hydr.
1446. MAGIA (FETICISMO, INFLUENZA, PADRONANZA, POSSEDERE, STREGA,
SUPERSTIZIONE)
Paura di tutto ciò che può avere un‟azione magica su di lui. Lyss.
1447. MAGNANIMITA‟
La relazione tra preoccupazione e giusto mezzo è la magnanimità. Carbn-s.
1448. MAGNESIA CARBONICA: ----- Inacidito, insoddisfatto e deluso dalla felicità procurata dal
lavoro quotidiano, il lavoro diventa duro. Vorrebbe che la grazia gli donasse direttamente la felicità senza
lavorare. (MS X.01)
----- Devo essere sottomessa, contenere la mia violenza per ricevere gratuitamente cure ed affetto come un
bambino. Dilemma tra il farsi rispettare o amare. Deve liberarsi del suo obbligo di bambino da amare senza
condizioni. (CLH 3.01)
----- Perso in casa sua, la sua azione non è orientata verso ciò che è atteso da lui: Dio cosa vuole che faccia?
La risposta deve farci gioire e incitarci a metterci all‟opera per farlo. Trovando insufficiente la gioia e la
felicità umane da trovare nell‟azione che gli è assegnata, perde il piacere ed il godimento. Per ricevere ciò
che Dio vuole dare agli uomini, bisogna essere ricettivi come i mendicanti. Mag-c. trova questo inaccettabile,
litiga con un mendicante. Vuole i frutti e la raccolta come se venissero da lui, senza doverli ricevere né
chiedere. Cattiva disposizione a ricevere la grazia permettendo di mettersi in movimento per le azioni
virtuose. (AFADH I.95)
----- Si sente orfano quando deve entrare all‟asilo. Nostalgia dello stato dell‟infanzia di piacere e
spensieratezza (sogni di denaro e lotterie, di danze e divertimento, di cogliere dei frutti in un giardino, di
famiglia e di pesca). Si perde in casa sua, questo ambiente dove la si vuole violentare e far fare delle cose
contro voglia: sogna di dover sposare qualcuno che non ama, e si difende (piange durante la gravidanza). Il
bambino che vuole essere non può fare ciò che serve: confezionare un vestito che non ha voglia di fare;
riuscire ad essere pronto in orario per andare al ballo, o se ce la fa non balla: non solo impedimento ma
insoddisfazione: la festa è rovinata, il viaggio iniziato non può essere continuato, vuole parlare e non può. Si
trova in pericolo: c‟è del fuoco, lo arresteranno, è bruciata, una piena inonda la piazza, un bambino fa il
bagno nell‟acqua bollente. Lui stesso corre il pericolo di una malattia, di perdere i capelli, di perdere la sua
famiglia (sogna di essere offesa da sua madre) o che sua madre muoia, di doversi preparare ad essere gettato
in una tomba. Deve anche proteggere i suoi soldi che gli vengono portati via, litiga con un mendicante,
nasconde qualcosa ottenuto con il contrabbando nascondendolo a chiave, deve battersi contro dei ladri che
vogliono entrare ed ucciderlo. Perde la conoscenza di ciò che deve fare per scappare alla sua sorte: non
guarirà, si prepara ad essere seppellito.
1449. MAGNESIA MURIATICA: ----- Nostalgia della coesione del gruppo familiare. Sta bene con i
bambini e gli animali: nessun rischio di tradimento: puericultrice. (CLH 3.01)
----- (MS X.97)
----- Il piacere non dura, la sofferenza è sempre dietro. Avanzare verso la felicità che cerchiamo vuol dire
anche avvicinarsi a delle disgrazie sconosciute. Legge veloce per arrivare più presto alla fine della storia.
“Dal momento che ho la prospettiva di giornate che mi piaceranno, accetto il resto”. Va da una piccola
felicità passeggera ad un‟altra. Bisogno di rubare la vita attraverso piccoli pezzi di felicità. Perde l‟unità dei
diversi momenti della vita, piacevoli e spiacevoli. Rifiuta di avanzare nella vita senza avere la visione chiara
di tutto il suo svolgimento, che è il solo a dare un senso a tutti i momenti articolari, anche dolorosi. Vuole
ritagliare solo i momenti piacevoli. Dio ha una visione dell‟eternità che gli fa vedere in un solo istante tutto
lo svolgimento del tempo, è quindi al di sopra di questo scorrere. E‟ perché noi siamo sottomessi al tempo
che possiamo essere superati. (FY XII.96)
----- Si sente in competizione quando legge, non deve avere ritardo. Ha i denti lunghi: celebrità, gioia,
giovialità, possessione. Orrore che qualcuno gli passi davanti, perché se superato ha disgusto di sé stesso
come se fosse ricoperto di detriti. Sempre obbligato a superare, mostrare e provare le sue capacità, le sue
qualità. Il suo valore esiste solo attraverso gli altri: non ha ricevuto niente, self – made man, talmente è
eccellente, pieno di saper fare. Preoccupazione e corsa verso la fama. Si vanta di essersi fatto da solo. Vede
meglio quando guarda a distanza ed il suo animale preferito e la GIRAFFA perché essa vede al di sopra dei
conflitti di tutti. Non si crede degno di essere amato in modo unico, senza entrare in competizione con gli
altri. E' lo sguardo di Dio su di lui e non quello degli altri che fa il suo valore. (AFADH VII.89)
1450. MAGNESIA SULPHURICA: Collera e violenza = rischio di non essere amato. (CLH 3.01)
Confonde la responsabilità con il fatto di doveri occupare delle persone: la responsabilità morale implica la
fedeltà. Ha perso la capacità di amare e di relazione con l‟altro in un‟amicizia profonda reale, è deluso del
suo impegno materiale nell‟amicizia che vuole strappare grazie ai suoi favori che dovrebbero portargli la
fama. Crede che l‟amore si possa fare da solo: la voluttà continua dopo il sogno. I suoi favori non
scaturiscono dalla gioia di essere amato, ma dal desiderio di esserlo. Ansia popolata da familiari nei sogni,
solitudine nella realtà dove non ha più legami, né riceve la riconoscenza e la stima per ciò che è
profondamente. Fugge il vero contatto ed è solo un sogno che trovi piacere nelle relazioni sociali: andando a
trovare sua sorella (banchetti, balli, feste, incontri, voluttà). Cerca la relazione attraverso il suo impegno
materiale, i suoi favori, senza vero affetto. Potrà ingannare conducendo una vita sociale molto intensa per
trovare un‟apparente gioia immediata in un‟amicizia forzata senza vero affetto “sono la più socievole,
organizzo tutti i balli e le feste”, si crede indispensabile per l‟opera creatrice soffiando lui stesso l‟alito di
vita alle creature; “l‟interesse collettivo del mio lavoro ha un‟influenza concreta sulle persone. Essere in
collegamento con gli altri, arrivare veramente a soddisfarli” (FE); oppure guarito troverà l'amicizia quando
avrà imparato ad apprezzare l‟estraneità stessa dell‟altro. L‟altro apprezzerà i suoi favori quando si sentirà
amato per ciò che è di unico e diverso, allora l‟altro sarà pronto a riconoscere lui, in ciò che ha di essenziale,
di unico. (AFADH VIII.89)
1451. MAGNETIS POLUS AMBO: H383: si agita per fare certe cose e le porta a termine contro le sue
previsioni e contro la sua propria volontà. H392: Fermezza, risoluzione, forza di spirito e del corpo.
Appetito che si vuole determinare da sé stesso senza dipendere dall‟oggetto conosciuto. Vorrebbe che tutto
fosse subordinato al suo appetito intellettuale, le mie fibre sono pilotate dall‟appetito sensibile. I due appetiti
si fanno la guerra: posso essere sotto la tirannia dell‟oggetto istintivo. Rifiuta lo statuto passivo dell‟appetito:
(ST Q80, a2: l‟oggetto desiderabile muove l‟appetito in quanto è conosciuto) – Rifiuta che il suo appetito sia
attuato dall‟oggetto esterno a lui. Il movimento parte da lui invece che essere attuato dall‟oggetto. Punizione
negli scatti, scosse e perdite di conoscenza che ne conseguono. Vorrebbe spiritualizzare l‟appetito sensibile,
ma è l‟appetito spirituale ad essere sensibilizzato. Vuole che la causa del suo movimento sia in lui quando
invece normalmente l‟appetito è mosso da un oggetto esterno a sé. (GEMMH II.98)
1452. MAGNETIS POLUS ARCTICUS: (polo nord della calamita) H376: “Apparizione in sogno di una
persona che vede per la prima volta solo il giorno dopo”. L‟uomo ha una forza d‟attrazione dal campo
limitato, comparato al campo illimitato della forza della provvidenza divina che muove tutte le cose verso la
loro fine. M-arct. non sopporta l‟insicurezza dovuta al fatto di non dominare gli effetti inattesi dei suoi atti,
che il suo progetto non implichi il dominio a priori di tutte le sue tappe di realizzazione. Determina l‟oggetto
buono che mobiliterà l‟appetito di tutti, da il senso del cammino (polo nord). Vuole la decisione senza rischio
attraverso la conoscenza del futuro, sottomettere tutto al campo del suo progetto o della sua volontà per
giungere infallibilmente allo scopo senza sforzo che tutto sia sottomesso all‟ordine da lui concepito, come
Dio che muove con forza tutte le cose verso la loro fine. (QST, Q44a4: La Saggezza raggiunge con forza da
un‟estremità del mondo all‟altra e dispone tutto con dolcezza.”) Si prova che tutto è ordinato al suo piano:
Ardito, precipitoso per eliminare la precarietà dell‟esecuzione, o se ci sono dubbi, pusillanime, o lento perché
meticoloso. Perde l‟immaginazione, non ci sono più possibilità, perché non può essere certo di dominarle.
Conoscere per orientarsi. Conosce la direzione prima di aver visto. Vede il futuro e le catastrofi che
verranno, prova che tutto non è sottomesso al suo progetto. “Il mio progetto domina l‟ordine delle cose, sono
in assoluta sicurezza”; “Vado davanti all‟ostacolo, creo l‟avvenimento” (GEMMH – MCB V.97; MS X.97)
1453. MAGNETIS POLUS AUSTRALIS: (polo sud della calamita) ----- Vuole che il suo appetito
elicitato sia attuato nello stesso modo del suo appetito naturale. E‟ completamente passivo nei confronti
dell‟oggetto che deve attirarlo in modo obbligato. Non c‟è movimento che venga da lui. Non vuole dover
scegliere l‟oggetto. Tutto è buono, ma non ne ha bisogno. Non nota, non è captato dagli oggetti, dall‟esterno.
Rifiutando di essere sottomesso all‟attrazione, subisce dolorosamente la pesantezza. Volendo un‟attrazione
verso la sua fine ultima, senza cammino umano, si ritrova pesante, opprimente nel suo corpo e nel suo
spirito. Vorrebbe che il suo spirito elicitato fosse equivalente al suo spirito naturale: rifiuta l‟opzione, vuole
l‟immobilità per non dover distinguere né scegliere. E‟ punito con l‟incertezza, l‟instabilità, punizione
contraria alla sua colpa. Oscilla a tutti i livelli, opposto all‟immobilità, alla fissità. La volontà è un principio
attivo non determinato in modo unico, ma aperto a più effetti. Dio la muove senza determinarla. M-aus.
vorrebbe che la sua volontà fosse mossa per natura in maniera necessaria, che fosse automaticamente attirato
verso la sua fine, rifiutando di usare la sua intelligenza per determinare la sua volontà. Bisogno di un
trascinatore, perché niente lo attira. Non si fida del fatto che la determinazione di Dio sulla sua volontà non
sia sufficiente a portarlo alla sua fine. Geloso di Dio che è attirato solo da sé stesso. (GEMMH – MCB – MS
X.97, AFADH XII.98)
1454. MAGNETISMO (MANIPOLARE, POSSEDERE)
Splende per gli altri, senza bisogno degli altri. Magnetico, sente le persone, ascolta gli altri e sente le loro
intenzioni, come con gli animali. Kalm.
Sensibile al magnetismo e all‟aura delle persone. Nabal.
Modo di ricevere una realtà che si impone sull‟immaginazione. Chin.
Non vuole “abbassarsi” ad usare le sue mani ed il suo spirito per perfezionarsi. Kali-br.
1455. MAGNIFICENZA (LUSSO)
1456. INTRALLAZZO (INGANNARE, IPOCRITA, TRUCCO, BUSTARELLA)
1457. ANELLO (CATENA, INTEGRARE, GENERARE, POSTO)
Considera un‟umiliazione il fatto di essere ognuno un anello nell‟ordine della creazione, e non il tutto.
Aur.
Vuole essere la causa esterna del fatto che tutti gli anelli della catena siano buoni. Mang.
Non accetta di essere un anello della specie, vuole essere lui solo la specie. Sec.
1458. MANO
Accetta la mano che aiuta, che si possa su di lei. Meny.
Mani giunte parlando, supplica? Tab.
La pressione della mano >>: accettare la modificazione della nostre tendenze permette che con il nostro
libero arbitrio facciamo ciò che Dio vuole. Meny.
Tiene la mano di sua madre, non vuole passare attraverso la scelta di molti beni parziali verso il bene
ultimo. Bism.
Le mani continuano ad agitarsi quando perde lo spirito. Kali-br.
Rifiuta che lo si prenda per mano per guidarlo. Am-m.
Allegro durante il lavoro manuale, il progetto si realizza. Ang.
Ha le mani troppo grandi, vuole occuparsi di tutto, il mondo è tutto per lui, essere senza limiti nelle sue
possibilità di creare e dirigere, vuole conservare tutto nelle sue grandi mani. Hyos.
Un piccolo errore in un lavoro semplice ha avuto delle conseguenze spaventose per lui e per chi gli sta
intorno: ansia dopo il lavoro manuale. Iod.
1459. MANTENIMENTO (APPOGGIO, FISSO, STABILE)
Vuole mantenere la sua vita e quella degli altri solo grazie alla propria forza, lottando contro una
resistenza enorme da vincere. Sec.
1460. MANTENIMENTO (TENERE, CONSERVARE, PROTEGGERE, MUTABILITA‟, USURA)
Rifiuta la necessità del mantenimento del corpo. Aesc.
Rifiuta che le cose siano fatte di elementi che possono disconnettersi. Che l‟opera dell‟intelligenza si
faccia in connessione con altri, tra cui quella di Dio che mantiene solidamente tutte le creature insieme.
Thuj.
Invidia l‟intelligenza divina creatrice che mantiene solidamente tutti gli elementi creati in un insieme
perfetto, il multiplo nell‟unità. Thuj.
Vuole mantenersi giovane e bello, dinamico ed in forma. Eupi.
Non ha saputo mantenere con il suo lavoro ciò che aveva ricevuto. Arn.
Non accetta di aver ricevuto la perfezione della vita, e di dover partecipare a mantenersi in esistenza,
poiché è segno di dipendenza. Nat-m.
1461. CASA (BOZZOLO, FAMIGLIA, MEZZO, PATRIOTA, VILLAGGIO, ARCHITETTO, RAGNO)
Senza porte né finestre, bisogno di uscire, far saltare le valvole. Crot-t.
Troppo piccolo: casa, chiesa, corpo: vorrebbe essere puro spirito. Sabad.
Non è più a casa sua dopo il trasloco. Bor.
L‟habitat è simbolo di una spiritualità. Sarr.
Più libero e chiaro fuori da casa sua. Meny.
Si è creduto creatore al centro del nido che non ha costruito, e diventa estraneo a tutto ciò che esiste e
tutti i suoi sforzi per ritrovare il suo nido sono vani. Lyss.
Cerca il suo luogo, fatica a lasciare casa sua. Bor.
Desidera tenere la sua casa di famiglia per rispetto ai suoi antenati. Sars.
Patriota, nostalgico della casa di famiglia. Caps.
Casalingo a causa dell‟ansia per il futuro. Calc.
Casalingo a causa della nostalgia. – vuole tornare, essere a casa sua. Bry.
Si sente contratto nella sua casa umana, questo corpo limitato e ritmico. Glon.
1462. PADRONE-PADRONANZA (CONTROLLO, DIRIGERE, ORDINE, SUPERIORE, DOMINARE)
Vuole agire nel ed essere padrone del suo tempo. Cact.
Si sente invaso da tutto, se non controlla o padroneggia. Rumx.
Tutto è desiderabile, dal momento che i miei sensi lo trovano buono / divieto d‟amare per paura di essere
sopraffatto dalle impressioni affettive che deve domare. Raph.
Guarda il suo corpo come un‟automobile, un oggetto esterno, utilizzabile, assolutamente dominabile.
Murx.
Bisogna domare, dominare la propria selvatichezza, canalizzare l‟energia con tempo e pazienza.
Altrimenti c‟è la minaccia di imballamento… Lac-e.
Giusto mezzo = padronanza di sé. Carbn-s.
Vuole sapere ed essere preciso per dominare ciò che gli succederà. – Migliora se stitico perché domina
ciò che succede. Calc.
Si sente sbocciato, in piena padronanza e pienezza di vita, tocca la sua fine. Trova indegno di dover
avere padronanza dei livelli inferiori / di avere dei livelli inferiori da padroneggiare. Cinnb.
Tutto ciò che lo determina gli fa credere di non essere libero. Crot-t.
Vuole dimostrare che ha i mezzi, le attitudini, i talenti e la padronanza, la prudenza naturale. Led.
Vuole essere libero da tutte le tendenze naturali che possono essere d‟ostacolo al giudizio o alla libera
ragione. Meny.
Dominando anche la sua affettività (fredda considerazione, sforzo di trattenere il pianto) e la sua morale
(pensieri puri, elevati). Hyper.
Il maestro spinge il discepolo a raggiungere lo scopo e capire, ma non crea la conoscenza. Dulc.
Vuole esser padrone e non solo strumento. Vuole che la ragione domini il suo corpo, territorio sul quale
ha il potere. Ferr.
Vuole dominare ciò che succederà, e non che questo lo sorprenda improvvisamente. Acon.
Vuole la padronanza dello scorrimento continuo delle cose. Nicc.
Grande padronanza delle passioni, del vegetativo. Cimic.
Diventa un maestro grazie alla sua giusta nozione del corretto e dello sbagliato. Nux-v.
Non è più il solo padrone di sé / vuole essere il solo padrone del suo corpo. Lyss.
Vuole essere padrone del suo progetto e si dissocia da un contatto vitale. Spong.
Non domina la sua parola, ha le dita tagliate, simboli di divinazione e parola. Indice: padronanza di sé.
Mosch.
Bisogno di dominare la situazione per realizzare il suo progetto. Tarent.
Ha perso la padronanza di sé per coordinarsi e perseverare verso uno scopo comune. Apis.
1463. MALE (BENE)
1464. MALATO (SALUTE, CURA, ANOMALIA)
Deve essere accettato come malato, tanto non lo si prende più sul serio a forza di lamentarsi per delle
sciocchezze. Aster.
1465. MASCHIO (SESSO, MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELLA DONNA, SESSUALITA‟)
1466. MALEDIZIONE (DESTINO, SORTE)
Capro espiatorio che espia l‟implacabile maledizione che pesa sulla famiglia. Carc.
Paura della maledizione dei genitori morti. Sars.
1467. MALLEABILE (MATERIA, ELASTICO) Alum.
1468. MALTRATTARE (TRATTAMENTO) Ambr.
Debolezza che lo rende dipendente da un legame di sicurezza contro il quale si rivolta, maltrattando i
suoi vicini. Kali-c.
Maltrattamento di bambini che aspettavano cure e affetto gratuiti. Mag-c.
Vittima di sevizie sessuali, preoccupato per la sua intimità (paura di urinare o emettere un peto). Ambr.
1469. MALEVOLENZA (CATTIVO)
Crede che la malevolenza degli altri lo trapassi, metta a nudo la sua anima. Cob.
1470. MANGANUM ACETICUM: ----- Rifiuta di essere dipendente da cause seconde interdipendenti, e
indipendenti da lui, quando invece anche lui è una causa seconda (cfr nota n° 13)! Ciò esalta la dignità
umana perché non ci sarebbe libero arbitrio con delle cause seconde infallibili. Le altre cause seconde sono,
come lui, dipendenti da una causa prima superiore che può orientarle nonostante la loro debolezza. Mang. in
ET vuole organizzare infallibilmente gli incontri ed i destini degli altri (sogni premonitori), dominarli:
bisogno di aiutare e migliorare gli altri, che non si sbaglino. Vuole essere la causa esterna del fatto che tutti
gli anelli della catena siano buoni. La musica triste gli mostra che ha ragione a vedere il mondo sotto questa
luce disarmonica! e lo colpisce in bene, mentre quella allegra lo rattrista. (h1h2 – Di cattivo umore, quindi la
musica più allegra non lo allieta, ma si sente come rinfrescato dalla musica più malinconica) (MS X.01)
----- Non esiste nella solitudine, troppo fragile ed instabile. Calamitato dall‟altro, esiste solo come minoranza
sottomessa ed in lega, dove si stabilizza o ammorbidisce l‟altro: perdita d‟identità valorizzando l‟altro,
camaleonte. Amarezza e sofferenza a causa della rottura dell‟alleanza, del patto. (CLH 3.01)
----- Non vuole essere toccato dal male. Non ha fiducia nella provvidenza come protezione, poiché essa non
impedisce al male di arrivare. (ST,Q22,a2) Conta solo su sé stesso, grazie alla conoscenza o alla forza. Ha
del rancore contro Dio e se ne allontana poiché crede che il male esiste. Esalta la parte in confronto al tutto,
talmente vorrebbe che nessuna parte di sé venisse lesa. Dipendente dalle cause seconde, e sempre suscettibile
di essere in presenza di un male, si crede tradito e vuole essere padrone del suo destino, avere in sé
l‟ordinamento divino dell‟incontro. (ST Q116, a4 “Il destino è l‟ordinamento delle cause seconde in riguardo
agli effetti preparati da Dio.”) (AFADH VII.93)
----- “Non possiamo tendere la mano ad una persona se ce l‟abbiamo con lei”. Volendo essere il solo attore
della riconciliazione, della rimessa in ordine delle altre cause seconde disarmoniche, perde tutti i mezzi per
ricevere o avvicinare l‟altro. “La riconciliazione non dipende solo da me”, è la sua sofferenza. Volendo
conoscere i futuri contingenti, soffre del fatto che tutto cambi, quando invece vorrebbe che la sua conoscenza
non cambiasse per assicurare la sua visione del futuro, escludendo il sopravvenire dello sconosciuto che
minaccia. Se la sua conoscenza vedesse tutto nell‟eternità e fosse così immutabile, o se le circostanze fossero
fisse e gli avvenimenti non cambiassero più costantemente, allora conoscerebbe tutto in precedenza. (ST Q14
a14 “Dio conosce i futuri contingenti?”, a15 “La scienza di Dio è sottomessa al cambiamento?”) (GRAPH
X.92; AFADH XII.92)
1471. MANGIARE
Vuole solo mangiare e dormire. Jugl-r.
1472. MANIACO DEPRESSIVO (psichiatria) Bell., Croc.
1473. MANICHEISMO (BENE, TUTTO O NIENTE)
1474. MANIERA
Collera contro coloro che hanno della cattive maniere. Calad.
Fuori di sé a causa delle cattive maniere, delle impressioni esterne spiacevoli. Colch.
1475. MANIFESTARE (PADRONANZA)
Deve trattenersi dal manifestare il suo affetto o la sua irritabilità, talmente i suoi sentimenti sono
intensificati. Cur.
1476. MANIPOLARE (FETICISMO, INFLUENZA, POSSEDERE, MAGIA, DIRIGERE,
SOTTOMISSIONE)
Troppo aperto, penetrato ed in simbiosi, si sente manipolato come una cosa. Sanic.
Siccome sono di un‟altra specie, distaccato dagli altri, posso manipolarli. Androc.
Intolleranza ad essere manipolato: subire ciò che lui fa subire agli altri e agli oggetti gli è insopportabile,
perché dall‟altro riceverà ciò che lui stesso si nasconde di aver fatto di sbagliato. Sanic.
Manipolato dall‟interno dal cane che l‟ha morso / paura di essere manipolato lui stesso, ma soddisfatto
manipolando gli altri. Lyss.
Dio è motore perché attira con l‟amore, e Tarent lo scimmiotta manipolando.
Manipolato da una voce che deve seguire. Crot-c.
Non vuole essere manipolato quando invece è necessario un altro per ricevere una forma. Calc-s.
Inconsistente, senza personalità, teme di essere manipolato. Alum.
1477. MANCANZA (VUOTO)
Vede la mancanza come un buco spalancato. Rheum.
Senza riposo, sempre insoddisfatto, teme di mancare. Stann.
1478. MANUALE (BANALE, MANO, LAVORO)
1479. MARBRUM (MARBLE WHITE): Vuole regnare su tutte le cose e tutte le persone, ma vuole
essere riconosciuto nobile e degno grazie alla perfezione della sua natura, senza dover passare per la pulitura
dell‟educazione. Non può scegliere tra la dignità regale e la libertà del selvaggio senza educazione. Non
vuole esprimere la sua natura selvaggia (desiderio di carne cruda, mare, cavallo…) per il suo posto elevato e
nobile. Nessuna / preoccupazione di rispettare le convenzioni sociali / si lascia andare ai suoi istinti, si
compiace nel vagabondaggio e nella sporcizia. Disgustato dalle barriere sociali e di educazione, che
disprezzano la nostra natura profonda. Marmo che vorrebbe entrare nei palazzi senza essere levigato. Deve
restare di marmo qualsiasi siano i suoi sentimenti selvaggi: le costrizioni del protocollo. Fascino irresistibile
di una principessa graziosa, che fa quello che vuole delle persone grazie al suo sguardo e al suo corpo. Vuole
essere riconosciuta per la sua bellezza. Si sente come il gatto che ha rivelato un segreto. Si sente come un
gatto che prende il meglio, “va in brodo di giuggiole”, gioca al gatto e al topo… Grande coscienza degli
uccelli, li nota molto. (AFADH I.98)
1480. MARCIA-CAMMINARE (SALIRE, PASSO, SFORZO)
Cammina per imparare e studiare. Ind.
Lavora molto, e questo gli fa bene, poiché deve tenere il mondo in cammino con il suo lavoro. Rhus-t.
Non osa camminare con un passo fermo perché non si sentirebbe al suo posto, non deve prendere più
posto degli altri. Cupr.
1481. MARCIA INDIETRO (INDIETRO)
1482. MARGINALE (DIVERSO, ORIGINALITA‟)
1483. MATRIMONIO
Vuole auto – fecondarsi: non può stabilire i normali legami con l‟esterno: l‟idea del matrimonio gli è
insopportabile, ma sogna della gravidanza. Pic-ac.
Ha sposato qualcuno che non gli corrisponde per niente, verso il quale ha un dovere. Vuole rompere
questo obbligo. Fl-ac.
Deve sposare qualcuno contro voglia. Mag-c.
1484. SEGNO-SEGNARE (TRACCIA, SCIA)
Vuole segnare gli altri molto forte con la sua impronta. Anan.
Vuole lasciare un segno del suo passaggio sulla terra. Graph.
1485. MASCHERA-MASCHERARE (SCHERMATURA, NASCONDIGLIO, TESORO, INGANNO,
TEATRO)
1486. MASSA (GRUPPO, GREGARIO, COMUNE, SOCIETA‟, SEGUIRE, GRAVITARE,
LEGGEREZZA)
Tutto ciò che aumenta la sua massa lo <, ciò che la diminuisce lo >. Aloe.
Vuole restare nella sua massa, andrà male se prenderà delle responsabilità. Cupr.
Desidera annegarsi nella massa, fare come tutti, seguire. Form.
1487. MASTURBAZIONE (SESSO, FECONDO)
Individualista masturbatore, sopraffatto dal suo istinto, lui che ha voluto essere fecondo senza
collaborazione, grazie allo spirito. Murx.
1488. SMARGIASSO (PERICOLO)
Si sente inferiorizzato, umiliato da questi animali armati per combattere con corna e artigli, e allora fa lo
smargiasso. Peti.
1489. DOMARE (PADRONANZA, DOMINARE, CONTROLLO, EDUCARE, DRIZZARE,
COSTRIZIONE)
1490. MATERIALISTA (MATERIA, CORPO, SPIEGARE)
Concezione materialista della vita. Alum.
Incapace di calcolare, del sottile, dell‟intelletto, di analisi, favorisce lo spesso, il materiale. Graph.
1491. MATERNITA‟-MATERNO (GENITORE, GENERARE, SPECIE)
1492. MATERIA (CORPO, CONCRETO, NUTRIZIONE, FISICO, SOSTANZA, VEGETATIVO)
La sua idea di sé non può essere la sua essenza. Da materia in atto ritorna materia in potenza. Rob.
Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, e gli strumenti per il motore. Squil.
Coca doma il suo animale, domina perfettamente la materia, ha un‟energia che si auto – rinnova, che si
auto – nutre.
Sensibile alla condizione passiva dell‟uomo che riceve la materia. Con.
Rifiuta di doversi mettere in attività per lavorare la materia. Aloe.
Ha desiderato la perfezione generica56
, quando invece la quantità potrà realizzarsi solo con l‟elemento
imperfetto che è la materia. Sot-t-ae.
Vuole essere spirito puro, vomitare > perché rifiuta la sua materia. Asar.
Crede che la materia esprima l‟essenza dell‟essere. Pall.
56
GENERICO: si dice di un carattere che appartiene a tutto il genere, cioè è comune a tutte le specie di un
genere; es. albero in rapporto a quercia, pioppo, abete.
La relazione è ridotta al piano vegetativo, materiale, dona tutto ma solamente a livello materiale. Calc-
sil.
Attaccato ai beni materiali che non osa vendere per paura della vendetta degli antenati. Vede l‟amore
solo nella materia. Sars.
Assolutizza il supporto materiale della comunione personale. Anan.
Vuole dominare la creazione della materia. Alum.
Tutta la materia è scomparsa. Camph.
Considerando la materia come indegna e disprezzabile, rifiuta la naturalità della creazione attraverso il
corpo. Staph.
Rifiuta la sua materia in quanto la individualizza. Lac-c.
Vorrebbe essere generato da Dio, e non essere fatto della materia degli altri, in un ciclo. Ambr.
Non vuole dover trasformare una materia straniera in sua. Kali-n.
La materia è inadatta ad esprimere la perfezione dello spirito, essa è inerte, corruttibile, deformabile.
Benz-ac.
1493. MATRIARCATO (MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELLA DONNA, GENITORE)
1494. MATURITA‟-MATURAZIONE (CRESCITA, SVILUPPO, TAPPE)
Ricevere un consiglio è come essere preso per un immaturo, un aborto… Helon.
Vuole la perfezione dell‟essere senza dover passare attraverso le necessarie maturazioni, l‟educazione, il
lavoro. Vip.
Si lamenta dell‟immaturità delle persone, della sua, vorrebbe essere già in atto. Petr.
Vuole sfuggire agli stadi di maturazione necessari verso la saggezza. Canth.
Rifiuta il tempo di maturazione per diventare grande e forte. Agar.
1495. CATTIVO (CATTIVERIA, MALE, SOSPETTO)
Il risultato è cattivo se un avvenimento esterno ha partecipato alla mia riuscita. Naja.
Ha subito un cattivo trattamento. Ambr.
1496. MECCANICO (MACCHINA)
Esalta la sua sessualità meccanicamente, senza pensiero né desiderio amoroso. Agn.
1497. CATTIVERIA (CATTIVO, SOSPETTO)
Deve provare la sua buona coscienza, essere perfetto nella sua immagine morale, tra queste persone
cattive. Dros.
Tutti sono nemici. Merc., Plat.
1498. MICCIA (fig. SEGRETO) (TRADIRE, SEGRETO)
Si sente come il gatto che ha rivelato un segreto. Marb-w.
1499. MEDAGLIA (COMPETIZIONE, EROISMO, POSTO)
1500. MEDICO (AIUTO, CURARE, SICUREZZA, SALUTE, NUDITA‟, ABITO)
Rassicurato riguardo al destino se è vicino al suo medico. Mang.
Preoccupato davanti al medico che lo mette a nudo, lo svela. Cench.
1501. MEDIATORE (INTRMEDIARIO, RICONCILIARE, PACE, SOCIETA‟)
1502. MEDIOCRITA‟
Sensazione di condanna e di mediocrità, come se fosse colpevole di qualche azione nota agli altri, come
se non potesse guardare qualcuno in faccia. Cob.
Non sopporta i complimenti, perché le persone non conoscono la sua mediocrità. Germ-met.
1503. MALDICENZA (PETTEGOLEZZO)
Paura della maldicenza. (LTA 1059)
1504. MEDITAZIONE (INTERIORITA‟)
Deve ritrovarsi, perché il lavoro gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
1505. MEDITARE (TRANCE)
Cerca l‟assoluto attraverso la meditazione, l‟attenzione sostenuta sull‟oggetto. Thea.
1506. MEDORRHINUM: Impressione di essere dannato, di aver commesso il peccato imperdonabile
contro il nome; qualcuno è dietro di lui che lo chiama “vieni”, vede dei fantasmi, il familiare diventa
estraneo (teme di sedersi sulla sedia dove qualcuno di un‟altra razza si è seduto). La sua sola scappatoia sarà
l‟adorazione. Ha paura di fare sensazione, di affrontare la responsabilità, gli avvenimenti, il matrimonio,
rimanda tutto al domani; oppure quando gli succede, affrettato, (?), tocca tutto, “bambino che ha dei tic solo
a scuola perché non può muoversi”. Gli altri sono dei ratti, topi, insetti e camminano dietro di lui, lo
disturbano. Se lo si ascolta parlare o gli si parla, allora si mette a piangere: ci occupiamo lo stesso di lui!
Avido, rapido, efficace, il potere è uno strumento per agire, costruire, e non un fine.
1507. SOSPETTO (FIDUCIA, DUBBIO)
Non si fida del suo giudizio, perché ha fallito nonostante i suoi sforzi. Ign.
1508. MEGALOMANIA (GRANDE, DOMINARE) Hep.
1509. MIGLIORE (BONTA‟, PERFEZIONE, PROGRESSO)
1510. MESCOLANZA
Per essere puro, deve restare solo e senza mescolanza, fa il vuoto, zen, monaco. Agn.
Condividere non è mescolare. (LTA 1668)
1511. MESCOLARE
Non bisogna impicciarsi dei miei affari. Lac-l.
1512. MELILOTUS: Lui ed il mondo sono posseduti, è stato magnetizzato dal pastore, è osservato, sarà
arrestato, paura di parlare ad alta voce: questo rischia di ucciderlo. Non è a casa sua, non riconosce né i suoi
né la sua casa. Immagine dello zombie ipnotizzato che lavora per uno stregone lontano da casa sua perché la
sua famiglia non lo ritrovi, incapace di riconoscerla se la rivede finché non è liberato dall‟incantesimo. “Non
ama le riunioni, sfugge i gruppi, logora vivere sempre tutti insieme”. Sensazione di essere in un‟atmosfera
soprannaturale, infernale. Alternanza cefalee – lombalgie, epistassi”. (AFADH VI.90)
1513. MEMBRO (COMPOSTO, PERIFERIA, RAGGIO, SOCIETA‟)
A1-77: Alluce vuoto. Vuole che il membro di cui ci serviamo non abbia una propria esistenza: risultato,
il piede diventa grosso come tutto il corpo. Daph.
La testa, il centro non può agire senza l‟appoggio dei membri. Aran.
1514. STESSO-SIMILE (DIFFERENZA, PARAGONE, TRASFORMARE, CAMBIARE, DIVERSO)
Dopo che ho cambiato non sono più lo stesso, nella vita bisogna cambiare. Helon.
Non possiamo trovare la pace da soli. Euph.
La musica e la religione sono la stessa cosa. Cann-i.
Fa lo stesso sogno tutte le notti. Kali-c.
1515. STESSO-SE STESSO (SE‟, IO, PERSONALITA‟, IDENTITA‟, SOLITUDINE)
Fa, ma bisogna che venga dal fondo di lui “sono io che l‟ho fatto”. Cact.
Vuole mantenere le sue prerogative, il privilegio di decidere, pensare, sentire, scegliere lui stesso. Helon.
Intelligenza che vuole alimentarsi solo di sé stessa. Ars-s-f.
Nessun fine fuori da sé stesso, vuole solamente godere della sua realizzazione assoluta. Cinnb.
Aspira ad una metamorfosi che deve portarlo ad una perfezione trascendente, ma vuole condurre lui
stesso questa trasformazione. Hydrog.
“Sé stesso”: desidera la beatitudine in sé stesso. Ustil., Cycl.
“Quando sarò morta lo farete da voi”. Arn.
Vuole trovare la luce e splendere da sé stesso. Hell.
Vuole fare tutto da sola per scaricare gli altri. Lil-t.
Vuole stare in piedi da solo, senza supporti. Pareir.
Vuole splendere da sé stesso. Phyt.
Mantiene la sua energia, non ne vuole risplendere. Sec.
Intolleranza al non potersi appoggiare solo su sé stesso. Sil.
Vuole muoversi da sé stesso senza principio di movimento nell‟altro, né lasciandosi attirare. Zinc.
* Può esistere solo se si modella sugli altri, e allora è scontenta di non essere sé stessa. (LTA. c8717)
1516. NELLO STESSO TEMPO (SIMULTANEITA‟)
1517. MEMORIA (RICORDO)
1518. MINACCIA (SPADA, RISCHIO, SORPRESA, PERICOLO)
Sale e si arrampica in alto per non avere nessuno sopra di lui che lo minaccia. Lac-capr.
1519. PULIZIE (CASA, FAMIGLIA)
Rifà tutto dietro la donna delle pulizie perché non sa dare delle direttive chiare. Stann.
1520. MENDICANTE
Il mendicante fa appello alla pietà e alla carità dell‟altro, accetta l‟aiuto. Mag-c.
1521. CONDURRE (GUIDARE, ORGANIZZARE, DIRIGERE)
1522. MENISPERMUM CANADENSE: Senza protezione ed invasione (ratti sotto le coperte, guerra).
Diventa la sorgente della sua sorgente: da il seno a sua madre, sommerso si sfinisce per i suoi genitori senza
rigenerarsi, quando invece è da loro che dovrebbe ricevere. Corre per le urgenze, fino a sfinirsi. Si occupa
degli altri senza ragione, anche quando non ne hanno bisogno, o anche se dovrebbe recuperare un po‟ per
sopravvivere. E.T.: attaccato alla sorgente inesauribile divina, sfinito che non può trattenersi dall‟impegnarsi
ancora. (AFADH I.02)
1523. MENOPAUSA (PASSAGGIO, TRANSIZIONE)
Quanto tempo durerà questa menopausa, questo passaggio? Carb-v.
1524. MENZOGNA (PETTEGOLEZZO, IPOCRISIA, VERITA‟, MANIPOLARE)
Installato nell‟immaginario, perde il suo posto quando si scopre la sua menzogna. Verat.
Tutto ciò che dice è una menzogna. Se tutto è menzogna, perché perseverare? Lac-c.
Non sopporta le menzogne degli altri, la loro non autenticità. Valer.
1525. MENTALE (SPIRITO, INTELLETTO)
1526. MENYANTHES TRIFOLIATA: ----- A disagio nella sua pelle: (Cl) La tensione culmina in una
sensazione come se la pelle fosse troppo piccola e fosse bloccato dentro (è stato spinto dentro di essa). La
volontà umana è sottomessa alla necessità di volere il suo fine ultimo naturale che è la felicità, e perciò non è
libero in rapporto a questo oggetto. E‟ attraverso questa mozione precedente che Dio modifica le tendenze
che possono portarmi a volere una o l‟altra azione, che agisce sulle volontà create per dirigerle dove vuole.
Meny. rifiuta questa manipolazione della sua volontà che vede come una perdita di libertà, come una
violenza. Essendo la libertà prigioniera delle apparenze, della vanità, dell‟egoismo, dell‟educazione e della
morale, ne deve essere liberata. Soffre come se tutto facesse pressione su di lui. C’è miglioramento
attraverso la pressione della mano: accettare la modificazione delle nostre tendenze per permettere che con
il nostro libero arbitrio facciamo ciò che Dio vuole. “Accettare la tirannia di Dio ci da la libertà” (Cl)
“Distensione e pienezza dell’addome, come se sovraccaricato di cibo, con l’appetito non diminuito”. (Cl)
“Aumento del desiderio sessuale, senza eccitazione dell’immaginazione, o erezione”: liberazione dell‟istinto
in rapporto ai livelli superiori. Non concepisce che l‟istinto sia un aiuto. Vuole essere libero da tutte le
tendenze naturali che possono essere d‟ostacolo al giudizio o influenzare la libera ragione. Si sente
ostacolato da ciò che deve amare per necessità. Le tendenze naturali sono d‟ostacolo alla sua libertà. Ciò che
ama per natura è una pastoia al suo libero arbitrio. Vuole essere come Dio che non ama niente per necessità.
(MS XI.95)
1527. DISPREZZO (DEGRADARE, DIGNITA‟)
Desidera restare seduto sulle ginocchia di Dio da dove disprezza gli altri, immutabile nella sua
perfezione. Hyper.
Essendo arrivato a riposarsi nella sua propria perfezione, perché dovrebbe considerare ciò che non è
importante per lui, tutto diventa disprezzabile. Guaj.
Disprezzo compassionevole per gli altri contro la sua volontà. Lui è unico, a parte. Plat.
Intolleranza al disprezzo perché si sente disprezzabile. Olnd.
1528. MARE D‟OLIO
Non fa onde, calma tutto, oppure prende fuoco. Petr.
1529. MERCURIALIS-PERENNIS: Volendo affidarsi solo alla sua intuizione, al suo naso, piuttosto che
considerare e riflettere sulle informazioni che gli danno i suoi sensi, fa delle osservazioni stupide. Perde i
mezzi della conoscenza, udito, vista, ingestione, e poi quelli dell‟espressione: parola. Invidia la capacità di
giudizio e di scelta senza necessità di osservazione, di analisi e di riflessione, la conoscenza ed il giudizio
senza deliberazione (GRAPH XI.91)
1530. MERCURIUS SOLUBILIS: Circondato da un mondo caotico ed ostile, del quale vuole migliorare
la perfezione, la scomodità che detesta così come l‟ambiente che lo circonda. Non sa dove si trova, patisce i
tormenti dell‟inferno, scontento della sua situazione, non ha il coraggio di vivere. Non sa cosa ha fatto di
male per essere arrivato fino a questo punto, ma sa di aver fatto un errore, che è un criminale e responsabile
di questo esilio. Impressione di dover viaggiare lontano, sia per sfuggire questo mondo perché sente che
succederà qualcosa di spiacevole, sia per trovarne uno migliore perché sente la mancanza del suo focolare.
Gli altri lo vedono solo per la sua funzione, quando invece vorrebbe una relazione dove lo si ami per quello
che è, come il cavaliere è atteso e amato incondizionatamente dalla sua bella quando è assente. Vorrebbe
essere ricevuto come persona. Non vuole sentir parlare di soldi, simbolo della relazione utilitaristica. Un
favore retribuito è per forza interessato. Ricrea l‟ordine nel suo delirio: accende il fuoco e delle lampade,
incrocia le lampade, lecca il suolo e la sporcizia, posa i suoi stivali in un angolo, tutto questo con molta
serietà. Avversione per tutti quei nemici che vogliono ostacolarlo nel suo lavoro di ricreare l‟ordine, la
comodità, la perfezione, o che si permettono di fare delle cose che gli si vieta. Sogna di venire chiamato, e
diventa un rivoluzionario, un dittatore pronto ad uccidere i cospiratori per distruggere tutta questa
imperfezione che lo minaccia e lo fa soffrire, per imporre il suo progetto: organizzare le cose, ricreare una
comodità che crede di aver conosciuto. Si sente incastrato nel suo condizionamento umano di tempo e di
luogo, vorrebbe scappare ai legami comunitari e convenzionali, questa rete familiare che lo obbliga e queste
relazioni con altri nelle quali non può sentirsi libero. Volendo rompere le convenzioni sociali e non
vedendoci lo strumento dei rapporti umani, finisce per rompere i legami umani stessi. (AFADH VII.91; MS
X.90)
1531. MERDA (ESCREMENTO, NULLITA‟, COPROFAGIA)
1532. MADRE CHIOCCIA
Vuole sopprimere ciò che è difficile o doloroso da sopportare, per sé o per i suoi: madre chioccia che
non lascia andare via i suoi bambini. Aster.
Non lascia andare via il suo bambino, non può staccarsi, girare la pagina, credere la rinnovamento.
Castor-eq.
1533. MERITO57
(DOVERE, REGALO, DONO)
Vedere tutti i valori ed i difetti degli altri, giudica della bontà dei loro atti, valuta il loro merito. Cench.
Vorrebbe che piangere bastasse per far meritare la felicità. Aster.
L‟uomo ha bisogno del soccorso divino per agire bene. Tab.
Vuole meritare la beatitudine grazie al suo lavoro, senza partecipazione della grazia. Tarax.
Non merita che gli succeda qualcosa di buono. Chel.
Non si mangia se non abbiamo lavorato / vuole mangiare anche se non lo merita / è meglio non mangiare
piuttosto che lavorare. Arg-n.
E‟ ingiusto di essere puniti così tanto anche se lo meritiamo. Cham.
L‟inferno non è abbastanza terribile per coloro che lo meritano. Nit-ac.
Non ha molto merito. Aur.
Non è apprezzato come la sua attività meriterebbe. Lil-t.
1534. MESSAGGIO-MESSAGGERO (COMUNICARE, VOCABOLO, PAROLA, SENSO)
Messaggero che illumina gli altri con la sua buona novella. Calc-p.
Il veicolo del messaggio non può essere insudiciato. Colui che trasmette deve rinunciare alla propria
volontà. Prun.
Falsa il messaggio di un testo leggendone delle parti isolate. Puls.
Perde il messaggio del testo avvicinando troppo la lettera. All-c.
1535. MISURA58
(TROPPO, NORMA, GRANDEZZA, RIFERIMENTO, STABILE)
Desidera delle capacità illimitate, al di là di ogni valutazione; invidia l‟onnipotenza di Dio che è infinita,
non misurabile, non valutabile e che, di conseguenza, non ha bisogno dell‟aiuto. Cob.
Si vanta delle sue prodezze in circostanze così smisurate, dirige tutto / oppure tutto è troppo sempre,
tutto gli costa. Agar.
Rifiuta che gli si misuri l‟amore. Vuole essere amato totalmente ed infinitamente dai suoi simili, quando
invece può essere amato solo secondo quello che è. Plat.
Languore piacevole e piacere del riposo non possono coincidere con il lavoro vigoroso, quando invece
solo la temperanza permette di approfittare più lungamente possibile del vigore. Pip-m.
Tema della periodicità, ordine, legge, misura, regola; pulsione verso un ordine eccessivo. Ars.
Desidera non essere limitato da nessuna misura in ciò che concerne le sue relazioni con gli altri:
educazione, pudore, buona creanza, non tiene conto di chi lo circonda. Phyt.
Rifiutando il giusto mezzo, si installa nella dismisura. Podo.
La musica è la scienza della misura, cosa che manca a Croc.
Deve imparare la giusta misura del suo sviluppo per portare il seme e sparire. Bov.
Vuole decidere essendo la sua propria misura. Anac., Calad.
Si è fatto misura del divieto. Nux-m.
Intolleranza verso l‟imperfezione della sua vita che prende come misura dell‟imperfezione del suo
essere. Aur.
E‟ la misura della bontà dei suoi atti e di quelli degli altri. Kali-br.
1536. METAMORFOSI
Aspira ad una metamorfosi che deve portarlo ad una perfezione trascendente, ma vuole esserne il
principio attivo, condurre lui stesso questa trasformazione. Hydrog.
1537. METAFISICO (SPIRITO, TEORIA)
Impossibile fare delle cose semplici, ma si applica a fondo ed efficacemente nelle ricerche metafisiche.
Phys.
Preoccupato del suo scopo, della sua origine, del cosmo. Cann-i., Thuj. 57
MERITO: Diritto morale ad una ricompensa conferito da un atto all‟agente che lo compie per dovere, tanto
più grande quanto più gli ostacoli per seguire la legge morale sono stati difficili da vincere (sacrificio del suo interesse,
privazioni, sofferenza fisica e morale, lotta contro le sue inclinazioni o passioni) 58
MISURA: evoca l‟idea di una quantità considerata come legale (DHLF)
Speculazioni metafisiche. Sulph.
1538. METODO
Tormentato dai metodi di educazione perché non sa entrare in relazione con i bambini. Berb.
1539. REGISTA (CLOWN, TEATRO)
Possiede i personaggi, li dirige, li anima, tira i cordoni. Lyss.
1540. METTERE: “Mettersi” (PROVERBI: “è il primo passo.”)
1541. MOBILE-MOBILIO
Fa il vuoto, non ama che ci siano troppi mobili nella stanza, niente di superfluo. Phys.
Degli intrusi (mobili) che gli impediscono di liberarsi del suo ambiente per trovare il paradiso. Nat-p.
1542. MEZEREUM: ----- Non ha bisogno di vivificarsi né di nutrirsi degli altri, vuole che il suo pensiero
sia atto. Rifiuta di considerarsi oggetto di studio, né gli altri per arrivare alla saggezza. (MS X.99)
----- Perso, non sa né può ricordarsi dov‟è né dove deve andare, disperazione già dal suo saluto, tutto sembra
così morto da desiderare la morte, disgusto di sé e degli altri, anche se una presenza lo migliora in questa
solitudine, gli arriverà infelicità. Collera violenta per delle banalità, e rapido pentimento. La minima
interruzione taglia il filo del suo pensiero. Il grande lavoro è riuscire a situarsi, scoprire dove si trova:
impulso a correre o rimanere davanti alla finestra per delle ore senza pensare né sapere cosa guarda.
----- Vorrebbe lavorare senza sforzo e senza mettere in causa l‟attenzione volontaria, cantando con libertà di
spirito. Lo sforzo gli sembra una perdita di libertà. Vorrebbe non dover perseguire con l‟attenzione l‟oggetto
che vuole conoscere, ma con l‟intuizione. Non volendo fissare il suo spirito, è travolto dall‟attenzione
spontanea automatica ed involontaria, non può applicarsi a qualcosa per realizzarla. Non può ordinare la
percezione dei sensi, gerarchizzarli. Bisogna ordinare la molteplicità delle potenze vitali perché l‟attenzione
possa permettere di passare all‟efficienza. (AFADH II.94)
1543. MEZZA STRADA
Carb-v. accetta la trasformazione ma si ferma a mezza strada. Resta a mezza strada perché ha esaurito la
sua riserva d‟aria, è soffocato.
1544. MEGLIO (PERFEZIONE)
L‟uomo compie la sua opera al suo meglio, Dio si incarica della perfezione. Naja.
1545. MEZZO-AMBIENTE (LUOGO, ESTERIORE, PARADISO)
Anfibio tra l‟acqua e l‟asciutto, come l‟uomo anfibio tra lo spirito che non sarà mai puramente e
l‟incarnazione dalla quale vuole elevarsi. Bufo.
Croc. mezzo nel linguaggio giusto.
Giusto mezzo = padronanza di sé. Carbn-s.
Vuole liberarsi da qualsiasi dipendenza dall‟ambiente esterno, in particolare attraverso l‟opera
dell‟intelligenza. Nat-ar.
Ha perso la risoluzione e la concentrazione dello spirito a causa dell‟ambiente, del mezzo, alle
impressioni di cui il corpo è sensibile, e che diminuisce la sua concentrazione e la sua libertà di seguire
ciò che vuole con lo spirito. Ferr-p.
Arn. protegge la salute contro l‟ambiente traumatizzante.
Vive in un ambiente che non può sopportare, visto che non raggiungerà mai il suo scopo. – Rifiuta il
fatto che l‟ambiente possa farlo soffrire, ferirlo. Aster.
Questo ambiente non è il vero né il buono, il paradiso, è l‟altro mondo. Ricrea il suo mondo ideale. Op.
Desidera essere molto al di sopra delle situazioni di questo “basso mondo”. Coca.
Costretto a vivere e a lavorare in un luogo che non ha scelto. Bor.
Vive in un ambiente umano immorale che non è il suo. Cic.
L‟ambiente, il suo corpo, sono condizionamenti fisici ai quali non può scappare, sono degli ostacoli alla
sua liberazione da questo mondo chiuso, gli impediscono di raggiungere il paradiso. Nat-p.
Avrebbe voluto essere unico in un ambiente che non lo colpisce, non lo trascina. Brom.
Non vuole vestirsi né dipendere dall‟ambiente. Phyt.
Mondo caotico da sfuggire pur sapendosi condannato. Arg-n.
Mondo imperfetto da cambiare. Merc.
Ha un piede in un mondo e l‟altro in un altro. Phos.
1546. GIUSTO MEZZO59
(DIRITTO, ESTREMO, REGOLA, CODICE, MISURA)
Rifiutando il giusto mezzo, si installa nella dismisura. Podo.
1547. MINIMIZZARE (CRITICA, DENIGRARE)
Minimizza colui dal quale non ricava più il suo potere. Verat.
1548. MINORANZA
Non esiste da solo, fragile, instabile, calamitato dall‟altro, esiste solo come minoranza ed in lega. Mang.
1549. SPECCHIO (FORMA, BELLEZZA)
Controlla nel suo specchio che non ci sia qualche difformità. Benz-ac.
1550. MESSA A NUDO
I suoi tessuti sono messi a nudo, siccome vorrebbe che il suo sguardo evitasse il pensiero astratto. Bothr.
Preoccupato di andare dal medico, di svelarsi, mettersi a nudo. Cench.
1551. MESSA IN STRADA (STIMOLO, MOTORE)
Ciò che viene dall‟esterno e mette in strada il suo pensiero è insopportabile. Helon.
1552. VALORIZZAZIONE (VALORE)
Meticoloso nella valorizzazione dell‟idea, di ciò che vuol far passare come venendo completamente da
lui. Faba-v.
1553. MISERIA (DENARO, RISERVA, POSSEDERE)
Crede subito che si abbia pietà di lui se lo si compatisce e lo si consola, piange se lo si guarda, se lo si
consola perché questo vuol dire che è un miserabile. Nat-m.
1554. MISERICORDIA60
(SCUSE , PERDONO)
Deve trovare l‟equilibrio tra giustizia e misericordia attraverso un‟analisi attenta, riflettendo. Nit-ac.
1555. MISSIONE
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, i loro sentimenti e come connettersi, adattarsi e
comunicare per riempire la sua missione, mantenere la sua direzione e finalità qualsiasi siano gli
avvenimenti e accidenti. Helo.
1556. MISSIONE
Vuole darsi lui stesso la sua missione, partecipare alla decisione, non integrarsi come un piccolo
elemento del tutto per una finalità che non può afferrare. Apis.
1557. MISSIONE
Vuole condurre lui stesso la sua vita e non essere guidato. Se lo prova attraverso i suoi piani e progetti
nei quali si trova una missione affidata da Dio. Chin.
E‟ solo essendo pressato, schiacciato, che può lasciare delle tracce, riempire la sua missione. Graph.
1558. MLF=MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELLA DONNA (FEMMINILE, MASCHIO)
59
GIUSTO MEZZO: quando agire; nelle circostanze in cui, verso le persone verso cui; per il fine per il quale; e
come dobbiamo: il giusto mezzo è il dovere, agire come dice la regola giusta. 60
MISERICORDIA: Pietà che spinge a perdonare un colpevole, a fare la grazia ad un vinto; perdono accordato
per pura bontà.
1559. MOBILITA‟ (MOVIMENTO)
1560. MODELLO (RIFERIMENTO)
Vuole mostrarsi come modello. Caps.
E‟ il modello a partire dal quale vuole creare gli altri, e quindi giudicarli conformi o meno. Coff.
1561. MODELLARE (MODELLARE, FORMA, INFLUENZA, OBBEDIENZA)
Davanti a qualsiasi direttiva crede dolorosamente che lo si voglia modellare. Alum.
1562. MODERARE
Resiste alla difficoltà solo nella moderazione. Iris.
1563. MODESTIA (EROISMO, OPERAIO, VANTARE, UMILTA‟)
Non è rimasto nel suo posto modesto e ha perso la tranquillità e la pace. Cupr.
1564. MODIFICARE
Non può lasciare uscire o entrare qualunque cosa che lo modifichi. Graph.
1565. MIDOLLO (OSSO)
1566. ME (IDENTITA‟, IO, STESSO, PERSONALITA‟)
1567. MONACO
Per essere puro, deve restare solo e senza mescolanza, fa il vuoto, zen, monaco. Agn.
1568. META‟
La totalità oggettiva e soggettiva che desidero trasmettere è solo a metà o parzialmente portata dalle mie
parole. Non possiamo dire tutto in una sola parola. Viol-o.
1569. MOLLEZZA (DUREZZA)
1570. MOMENTO (TEMPO, RITMO, APPUNTAMENTO)
Ha preso delle decisioni troppo tardi. Soffre dell‟usura dovuta al tempo, ha perso il momento buono nel
quale bisognava agire, ha lasciato passare il tempo senza frutti e si trova alla fine della vita con un
bilancio negativo. Gink-b.
Perde l‟unità dei diversi momenti della vita, piacevoli e spiacevoli. Mag-m.
Non ha più l‟iniziativa dello scatenamento dell‟abitudine, fa al momento sbagliato. – Crede che lo si
voglia ingannare, che verrà arrestato (sensibile al minimo tocco) e si sveglia come se fosse già l‟ora di
alzarsi: ha agito al momento sbagliato su consiglio di un amico? Ruta.
Agisce per amore ma vuole essere libero sul momento. Colch.
Non vede il momento in cui bisogna fare le cose, fa tutto nel momento sbagliato. Calad., Sel.
All‟ultimo momento un avvenimento può interrompere tutto. Nicc.
1571. MONDANITA‟
Tema dell‟altezza, inibito in società, sfugge le riunioni mondane: pensa che le persone non abbiano
niente di interessante da dire. Coca.
1572. MONDO (MEZZO, LUOGO)
Forte percezione di tutto un mondo interno nascosto, chiuso in sé, e sente l‟urgenza di esplorarne ogni
confine. Samars.
Il mondo è ostile, davanti al quale si deve controllare o perde ogni controllo. Androc.
Ha bisogno del soccorso divino, della grazia, per essere mosso ad agire bene, altrimenti il mondo intero
riposa su di lui. Tab.
1573. MONOTONIA (QUOTIDIANO, ROUTINE)
1574. MOSTRO (FORMA, IMMAGINARE, NORMALE, STREGONERIA, MAGIA, ANIMALE)
1575. MONTAGNA (SOMMERGERE, SUPERARE, OSTACOLO, SFORZO)
Perché non posso abbracciare tutte le conoscenze in una volta, è insormontabile. Ind.
Verb. rifiuta di affrontare, tutto è troppo difficile, ogni progetto è una montagna.
Si spaventa, diventa pazzo e si agita, lo sforzo intellettuale fa si che si ritrovi perso in ciò che diventa una
montagna di lavoro. Ind.
1576. SALIRE (ARRIVISTA, ASCENSIONE, SCALA, ELEVARE, POSTO, RIUSCIRE)
1577. OROLOGIO (APPARECCHIO)
Invidia l‟istantaneità dell‟efficacia divina, che idea, comando e realizzazione siano istantanei, ferma il
tempo, come il suo orologio! Kalm.
1578. MOSTRARE (ESIBIZIONE, APPARENZA)
Mi si indica: “accusato alzatevi!” Grat.
Mostra il suo saper fare per provare il suo valore. Mag-m.
1579. CANZONATURA
Lo si prende in giro per il suo errore. Bar-ac.
Prende in giro l‟autorità. Nux-m.
1580. MORALE (FORZA DI CARATTERE, CORAGGIO)
1581. MORALE-MORALISTA (BONTA‟, BUONO, IPOCRISIA, VERITA‟)
Deluso ed indignato dagli adulti che tradiscono l‟ideale, l‟etica. Cic.
Vuole un giudizio morale spontaneo, senza dover riflettere e lavorare sulla bontà della cosa. Led.
L‟educazione, la morale, tutto ciò che modifica le tendenze naturali è d‟ostacolo alla sua libertà. Meny.
Segue la morale dominando anche la sua affettività (fredda considerazione, sforzo di trattenere il pianto)
e la sua morale (pensieri puri, elevati). Hyper.
I suoi desideri sono incompatibili con la morale comune. Anac.
Vuole mostrarsi come riferimento morale. Caps.
Deve essere perfetto nella sua immagine morale. Dros.
Nega la morale. Hell.
Ha sbagliato, non ha salvaguardato la sua morale. Kali-br.
Il diritto è la sua morale, e tutto si fa per contratto. Kali-bi.
Grande senso morale. Ign.
Spirito moralista che vuole essere la luce morale dei suoi protetti. Se la mia morale è buona, sono buono.
Nux-v.
1582. PEZZO-SPEZZETTAMENTO (PARTE, COMPOSTO, DISLOCATO, PUZZLE, UNIONE)
1583. MORSO
L‟impronta dei denti sulla carne è come l‟impronta di qualcosa di spirituale, il sigillo che indica la
volontà di possesso, i denti sono come la fortezza che custodisce lo spirito (DDS). Bell.
Ha paura dei cani di cui il morso è possesso. Lyss.
1584. MORTE-MORTALITA‟-MORIRE (ETERNO, ESSERE, IBERNARE, CORPO, CORRUZIONE)
Ogni perdita della sua forza fa scaturire lo spettro della morte, della corruzione dei corpi. Gink-b.
Sogna che dei morti danno la mano ai vivi. Agra. (AFADH. Mosca 03)
Può darsi che abbia voluto l‟ibernazione al posto della morte, e di essere risvegliato da un richiamo
esterno. Helo.
Soffre del fatto che il mondo sia ritmato da un‟orologeria che lo conduce ineluttabilmente alla morte.
Aran.
Vince la morte degli altri o li protegge / gli toglie la vita a volontà. Arn.
Morte – gioco: Croc.
I morti sono felici, sono in alto. Coca.
Desiderando essere eterno diventa mortale. Arg-n.
Volendo l‟immortalità del padre e della sua responsabilità, lo lascia volendo allontanarsi, e poi vuole
ritornare. Ph-ac.
Trattiene delle relazioni con i morti che non ha avuto con i vivi. Calc-sil.
Sogna di annunciare la morte di qualcuno. Kali-c., Kali-chl.
Non può immaginare una morte lenta che gli farebbe vivere la sua precarietà, è meglio morire di un
colpo, di sorpresa. Deve morire se non risponde all‟enigma. Acon.
1585. MORTE DEL PADRE Urt-u. (GGD, CGH 9.00)
1586. MORTO CHE PARLA
Si può trovare la conoscenza nei morti. Elaps.
1587. MOSAICO (PUZZLE, PEZZO)
1588. MOSCHUS: ----- Non può né ricevere né mantenere l‟aria in sé per contrazione, spasmo – tempo –
svenimento. Pieno e senza forze, non può accogliere il potere conservatore di Dio attraverso il respiro. Non
vuole realizzarsi, braccia incollate al corpo “Hr1: …giace disteso sul letto, immobile, con le braccia
strettamente trattenute vicino ai fianchi”. Incapacità di espansione fisica di realizzazione psichica. (MS
V.97)
----- Non vede, non sente, si sconnette dalla realtà. Inconsistente per incapacità di decisione, niente gli
permette di resistere alla pressione esterna. L‟ambiente lo soffoca. Si sente misero per l‟incapacità di
dominarsi e di comportarsi degnamente. Ma si domina davanti ad un vero pericolo. Non accetta le mezze
misure per prendere la sua vita in mano. Vuole essere perfettamente padrone di sé, responsabile, da cui la sua
sensibilità al giudizio degli altri, che non hanno riconosciuto il suo valore. Vuole vedere la sua perfezione
nella perfezione del suo atto, toccando pienamente il suo scopo grazie alla sua decisione. Gli altri devono
riconoscerlo perfetto nel suo atto, quando invece la perfezione è nella sua verità. Nella lisi, dimentica subito
ciò di cui non è fiero, cosa che ha peraltro già provato, ma in egotrofia, dirige la sua vita attraverso
l‟insegnamento della storia. Tutto è portato secondo la sua idea di condurre la sua vita ed essere uomo. Vuole
possedere perfettamente ciò che è. (AFADH II.90)
----- Ha messo in dubbio o ha voluto indovinare, parlare di cose o di qualcuno che non poteva conoscere. A
sua volta è calunniato, si cospira e ci si oppone a lui, e cade nella perdita di padronanza di sé fino
all‟incoscienza o alla confusione, non è più sé stesso, è aspirato da un vortice d‟aria e ricade paonazzo
davanti agli altri, soprattutto se si insiste con una domanda, questo lo mette davanti alla sua prima
affermazione che era falsa o messa in dubbio. A forza di voler disperdere e svelare delle cose che non poteva
conoscere, ha perso la credibilità, l‟ascolto e la fiducia degli altri. Tra i Dogons, il pollice e l‟indice sono le
dita della parola, l‟anulare quello della divinazione (“il mio mignolo mi ha detto”), il mignolo è simbolo del
verbo che abita la totalità del corpo umano; l‟indice è il dito del giudizio, della decisione, dell‟equilibrio, del
silenzio (“sss!” diciamo con l‟indice davanti alla bocca), altrimenti detto del dominio di sé: Mosch. ha le dita
tagliate e si arrabbia fino a non dominarsi più, a perdere la parola, a perdere la sua persona intera. Ha parlato
di ciò che credeva di indovinare e non ha più diritto di parlare, ciò che ha detto era “vento”. (Ptel.95)
(GRAPH XII.87)
1589. PAROLA-VOCABOLO (ARIA, PAROLA, VENTO)
Vuole essere capito istantaneamente: eiaculatore precoce nel parlare, dovrebbe essere fecondo alla prima
parola. Bufo.
Esige che oltre al concetto portato dalle parole, l‟interlocutore riceva tutta l‟emozione che vi è posta.
Viol-o.
Gli handicappati, gli animali, i neonati con i quali la relazione è vera, ci si capisce…non si fermano sulle
parole. Aeth.
Cerca sempre la parola giusta. Alum.
Dimentica delle parole scrivendo, il corpo del pensiero. Sabad.
Vuole avere delle idee chiare, trovare le parole grazie ad una filosofia ed a uno spirito raffinati. Cann-s.
Umiliato se usa una parola dolce, ma paura di scatenare una reazione negativa con una parola troppo
ferma. Croc.
Tutto lo ferisce, ma soprattutto le parole. Tell.
Gioco di parole e connivenza attraverso le parole. Berb.
1590. MOTORE (FARE, EFFICACIA,MOVIMENTO)
Desidera il pensiero logico = all‟agire, senza bisogno dell‟atto motore, e si ritrova condannato ad
un‟attività motrice indipendente dalla sua volontà. E‟ vittima del regno della motilità.
Desidera un organismo autolubrificante, senza necessità di mantenimento. Aesc.
Vorrebbe pensare e giudicare senza il motore della meraviglia, dell‟altro, delle suggestioni esterne, della
luce che viene da fuori. Helon.
Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, e gli strumenti per il motore. Squil.
Ha voluto che il suo intelletto sia unito al corpo come suo principio motore, quando invece c‟è sempre
una forza che riceviamo da più in alto. Clem.
1591. MOTIVAZIONE
E‟ il solo a conoscere le vere motivazioni delle persone e a poterle giudicare. Calad.
1592. BAGNARE
Non vuole sciuparsi, bagnarsi. Ran-b.
1593. MODELLARE (ADATTARE, CONFORMARE, FORMA, IDENTITA‟, STESSO)
Vuole fare piacere, molto gentile con tutti, si ricalca su ciò che le persone si aspettano da lui. Buon
cuore. Lepra.
Può esistere solo se si modella sugli altri, e allora è scontenta di non essere sé stessa. (LTAA.C8717
)
Si oppone o si modella sull‟altro. Petr.
1594. PECORA (ANIMALE)
1595. INSTABILITA‟ (SCORRERE, CORRENTE, TRASCINARE, FLUSSO)
Dovrebbe elevarsi tra e grazie ai suoi simili e non temere la loro instabilità. Brom.
1596. MOVIMENTO-MOTORE (ATTRAZIONE, VIBRARE, SCORRIMENTO, DIVENTARE, SENSO,
LUOGO)
Accumulo per mancanza di movimento, accettare di lasciare, eliminare. Aesc.
Rifiuta di muoversi per trovare fuori da sé stesso un supplemento di perfezione. Adam.
Vuole come Dio trasmettere, conoscere attraverso l‟illuminazione, senza spostamento, senza cammino
logico. Calc-p.
Si agita poiché gli è vietato muoversi. Zinc.
Vuole raggiungere il suo fine in un solo ed unico movimento come gli angeli, quando invece l‟uomo lo
raggiunge attraverso una ripetizione di atti. Ars-h.
Rifiuta il movimento davanti al rinnovamento, non può staccarsi, si fissa. Castor-eq.
Vuole controllare il movimento della vita (trasporto). Cocc.
Ha bisogno del soccorso divino, della grazia, per essere mosso ad agire bene, altrimenti il mondo intero
riposa su di lui. Tab.
Vuole che la causa del suo movimento sia in lui quando invece l‟appetito è mosso da un oggetto esterno
a sé. M-ambo.
Vuole l‟immobilità per non dover distinguere né scegliere. M-aus.
La perfezione permette la felicità nell‟immobilità. Guaj.: immobilità = conseguenza dell‟avere la
perfezione che dona riposo e felicità.
Sang.: ogni movimento subito passivamente, che viene da fuori o da dentro = violenza.
Vuole essere il primo motore immobile che muove tutto, dimenticando che è Dio ad essere il primo
attrattore di tutto. Tutto sembra morto e silenzioso: deve mantenere la vita ed il movimento. Ansioso
quando resta immobile. Rhus-t.
Vuole possedere la beatitudine grazie al suo atto di volontà, senza mettere niente in movimento. L‟amore
non serve a dormire ma a mettere tutto l‟essere in movimento. Hura.
Rifiuta il movimento perché vuole possedere la beatitudine in sé stesso, per natura. Arg-met.
Si chiude a qualsiasi bene esterno che chiederebbe di mettersi in movimento per raggiungerlo, vuole
possedere la beatitudine in sé stesso, per natura. Movimento = angoscia: non è ancora in comunione,
colmato, soddisfatto. Rheum.
Si agita quando riflette o deve difendere un‟idea. Zinc.
Il movimento evoca l‟arresto della stabilità, della continuità. Nicc.
Vorrebbe essere il solo motore della sua volontà. Ant-t.
Rifiuta il movimento che permette, cambiando stato, di arrivare a termine. Carb-v.
Movimento = lasciare il proprio luogo. Bor.
Ha dei tic a scuola perché non può muoversi abbastanza. Med.
Movimento = musica. Cann-i.
Vuole afferrare tutto per immobilizzarlo, conoscerlo identificandovisi. Intolleranza a tutto ciò che si
muove. Lyss.
Non può più spostarsi facilmente verso il suo scopo. Apis.
Rifiuta il movimento da una cosa ad un‟altra, il pensiero discorsivo, per conoscere. Kali-i.
Vuole accedere all‟oggetto, alla conoscenza senza doversi muovere né lavorare. Stram.
Dio è motore perché attira con l‟amore, Tarent lo scimmiotta manipolando.
Vuole essere il motore, la sorgente del dono, e non subirlo, essere solamente lo strumento. Bor.
Esigenza di movimento e curiosità insaziabile di conoscere. Tub.
* Se non faccio tutto, niente si compie. (LTA J. Frdvx)
1597. MEZZO (ATTREZZO, SCOPO, PROGETTO)
Vuole dimostrare che ha i mezzi, le attitudini, i talenti e la padronanza, la prudenza naturale. Led.
Vorrebbe la stessa certezza sui mezzi come ce l‟ha sul fine. La ricerca della beatitudine è obbligatoria,
ma i mezzi sono soggetti alla scelta, alla contingenza. Naja.
Vuole non avere la necessità di riflettere per scegliere il mezzo migliore. Ci vuole tutto un lavoro di
ragionamento per arrivare alla scelta del mezzo migliore. Arn.
E‟ talmente dentro il risultato che non vede più il mezzo per arrivarci. Ptel.
Perfezione del mezzo confusa con il fine. Sars.
La facoltà di scegliere bene i mezzi è la virtù della prudenza. Nat-s.
Crede di sostituire la provvidenza con l‟organizzazione dei mezzi attuali, e ne perde il fine. Stann.
1598. MULTIPLO, MOLTIPLICARE
Invidia l‟intelligenza divina creatrice che mantiene solidamente tutti gli elementi creati in un perfetto
insieme, il multiplo nell‟unità. Thuj.
Vede gli oggetti moltiplicati, il creatore si riposa e tutto si riproduce da solo. Sarr.
1599. MOLTITUDINE (NUMERO, GRUPPO, GREGGE)
Deve ordinare tutto. Hyos.
1600. MURO-MURAGLIA (LIMITE, FORTEZZA, CORAZZARE, APRIRE, TAPPARE)
Immagine di una fortezza che ispessisce le sue muraglie per difendersi meglio dall‟esterno. Torre che
subisce un assedio! Nat-ar.
Rifiutando i limiti della materia, vede dei muri da per tutto. L‟individuazione lo separa. Lac-c.
Cammina rasente i muri in strada. Arg-n.
1601. MUREX PURPUREA: ----- Debolezza della volontà – desideri indomabili – cedimento. Vuole non
dover controllare il suo appetito sensibile con la ragione. Vorrebbe governare totalmente i suoi appetiti
naturali, quando invece la sua vita vegetativa funziona per conto suo. Vuole un potere diretto sugli organi
genitali, che la sua fecondità non derivi dalla collaborazione, dall‟amore, dall‟agire di un altro. Non sopporta
che qualcosa gli scappi, ed è la vita vegetativa che gli scappa. Coscienza spostata nell‟utero. Leucorrea > il
mentale: una certa autonomia delle funzioni corporali deve essere accettata! Guarda il suo corpo come
un‟automobile, un oggetto esterno, utilizzabile, assolutamente padroneggiabile. Crede di essere amato di più
se produce il suo frutto da solo, per partenogenesi. Individualista masturbatore. (MS – SVM IX.99)
----- Disperato e disgustato dai suoi desideri sessuali. (TFA57: Violento desiderio sessuale; una
sovreccitazione che la sua volontà e la sua ragione possono difficilmente controllare). Rifiutando la
necessità di sentire per conoscere, si ritrova sottomesso alle sensazioni, incapace di assuefazione, di
attenzione intellettuale volontaria e di memoria. Attraverso la temperanza, la ragione assoggetta l‟appetito.
Vorrebbe conoscere tutto solo grazie al sentire, limitarsi alle condizioni essenziali iniziali della conoscenza
sensibile: l‟eccitante, l‟eccitazione e la sensazione. (AFADH – SVM. I.97)
1602. MURIATICUM ACIDUM: Debolezza fisica parallela alla sua non resistenza morale. Ha perso
l‟uso separato e gerarchizzato delle funzioni e sensazioni nel tempo e nello spazio, la scelta degli organi
giusti per le giuste funzioni. Constata che la simultaneità e l‟integrità delle funzioni e sensazioni non è
possibile senza che ognuna disturbi l‟altra. Un organo, una funzione fa flettere, trascina o invade l‟altra. Non
ci possiamo implicare totalmente al minimo richiamo, alla minima stimolazione, perché saremmo assaliti
dalla totalità delle nostre sensazioni e funzioni. Vorrebbe non avere delle strutture che impediscono
l‟impegno totale, globale. Non può non essere influenzato. Ogni organo ha il suo posto, nell‟ordine che
permette il giusto avanzare del tutto. Difficoltà a mantenere la sua casta (vergogna), ad essere inflessibile
davanti all‟esteriore e alla volontà degli altri. Obbligato a cedere. Bisogna accettare di prendere i piccoli
mezzi necessari e non implicarsi totalmente o non fare niente. (GRAPH XI.90, MS X.91)
1603. CULTURISMO (ASPETTO, FORZA, NORMA)
1604. MUSICA (CANTO, ARMONIA, RITMO, VIBRARE)
Attraverso la musica e la danza può entrare in armonia con Dio, ma non con la sua famiglia. Lach.
(FDR)
Musica = movimento = colore =musica. Cann-i.
Ogni nota del pianoforte diventa il centro di una melodia che sembra circondata di un alone colorato
pulsante al ritmo della musica. Anh.
1605. MUTABILITA‟61
-IMMUTABILITA‟ (CAMBIAMENTO, CONTINUITA‟, DIVENTARE,
EFFIMERO, TRANSITORIO)
Rifiuta le mutazioni necessarie all‟uomo in crescita sul piano dell‟educazione e del lavoro. Vuole
possedere già tutto, negare l‟invecchiamento positivo. Vip.
Volendo l‟immutabilità del corpo ad immagine della sua forma, regredisce in animale. Sol-t-ae.
Vuole la conoscenza immutabile per sfuggire ai futuri contingenti. Mang.
Vuole diventare immutabile, arrestare il ritmo vitale interno. Calc-f.
Desidera l‟immutabilità, vuole trasformarsi da sé stesso. Carb-v.
Desidera l‟inflessibilità, avere ragione. Mur-ac.
Vuole assicurare la sua immutabilità senza dover ragionare, per se, quando invece la ragione permette di
evitare l‟agente nocivo riflettendo. Sul-ac.
Vuole l‟immutabilità assicurando la sua salute, evitando la malattia spontanea in futuro. Calc.
1606. MYRICA CERIFERA: ----- Non può donare, distaccare le sue secrezioni collose. Vischioso,
aderente: può criticare perché è il migliore. Critica in questo mondo dove non vive bene. E‟ troppo poco per
“sua eccellenza” servire questo basso mondo che disprezza. Tutto gli resta all‟interno, più attaccato alla sua
eccellenza che all‟amico, conservando il meglio di sé, ne è ingombrato, invischiato. Indifferenza per i suoi
61
MUTABILITA‟ – IMMUTABILITA‟ – IMMUTABILE: lat: immutabilis, da in (negazione) e mutabilis,
soggetto al cambiamento; che non cambia, immutabile. Teologia: attributo metafisico di Dio che, in quanto essere
perfetto, sfugge al tempo e non comporta assolutamente nessuna specie di cambiamento.
amici e coloro che ama. Suonerie nelle orecchie: non risponde alla chiamata. Il servizio aumenta la bontà
dell‟uomo. Myrica non ha bisogno di nessuno per migliorare la sua eccellenza, ritiene che sia troppo poco
per lui servire questo mondo troppo basso. La bontà di Dio non ha bisogno di qualcuno che la riceva né di
donare, né di un altro per migliorarsi, è buono per essenza, quando invece l‟uomo si migliora nel suo
incontro con qualcuno di più alto. Myrica ha una bontà spogliata della finalità dello scambio. Vuole una
bontà pura che non si dona, e vede nell‟altro, che ritiene egoista, la proiezione del suo egoismo: l‟altro è
cattivo perché non dona niente. E‟ la candela di cere che si considera Dio, più brillante degli altri, che non ha
nemmeno bisogno di consumarsi per rischiarare e profumare. Non smette di vantarsi e diventa puzzolente.
Benevolenza assente dal cero che si considera Dio e non ha nemmeno bisogno di bruciare e consumarsi per
brillare e profumare. (MS X.96; AFADH I.97)
1607. MYRISTICA
1608. MISTERO (NASCONDIGLIO, SEGRETO)
Rifiuta il mistero della predestinazione. Am-c.
Non può accettare il mistero sull‟altro per amarlo. Sep.
Vuole scoprire il mistero del divenire di ciascuno. Cocc.
Per colui che vuole spiegare tutto, la religione non può esistere, essa implica il mistero. Rifiuta
l‟esistenza del mistero da accettare con la fede. Phos-ac.
1609. MISTICISMO
Vuole accelerare il processo di ascensione e di conoscenza di Dio. Lach.
1610. NANO (BAMBINO, FORMA, NORMA, PICCOLO)
1611. NASCITA (INIZIO)
1612. INGENUITA‟ (INNOCENZA) Hyos.
1613. NAJA TRIPUDIANS: Sa cosa deve fare, ma succederà qualcosa che gli farà fare il contrario, o
fallire. (AFADH 7.02)
Sotto l‟effetto della contingenza, si crede sotto il controllo di un potere superiore, che può impedirgli di agire
bene e di fare il suo dovere, che comunque conosce. Percezione chiara del suo dovere, e incapacità di
darsene i mezzi. Vorrebbe la stessa certezza sui mezzi quanta ne ha sul fine. Vuole essere certo che la sua
deliberazione porti ad una scelta che esclude tutti i rischi d‟errore sul mezzo, tutte le contingenze. Non
arrivando alla perfezione della realizzazione, si ritrova fallito lui stesso. Per l‟uomo, la deliberazione che
permette la scelta dei mezzi si fa un funzione del fine che è altro da me. Naja vorrebbe essere la regola della
sua propria azione, deliberare solo in funzione di sé stesso, e che così i suoi atti siano perfetti. (ST Q22 a2
“Tutte le cose sono sottomesse alla provvidenza divina?”) Nega la fortuna nel suo successo, o nega il
successo se la fortuna vi ha partecipato. Il perseguimento della beatitudine è obbligatorio per l‟uomo, ma la
scelta dei mezzi è sottomessa alla contingenza, come la deliberazione, anche se è certo del fine. Tutto ciò che
fa va male. Cerca l‟infallibilità nel risultato. Per arrivare all‟opera perfetta senza possibilità di errore, bisogna
eliminare il caso. Tuttavia dobbiamo accettare il margine di errore che gli è dovuto, e rimettersi alla
provvidenza. Ha invidiato a Dio che la sua azione e la sua volontà siano liberate dalla contingenza. “Poiché
c‟è un rischio di fallimento non faccio niente!” L‟uomo compie la sua opera al suo meglio, Dio si incarica
della perfezione. (GEHU. VII.91, AFADH I.92, MS VI.92)
1614. NARCOSI (SONNO, COSCIENZA)
Euforico dopo la narcosi: è potuto essere per un momento puro spirito, leggero e galleggiare al di sopra
del mondo?
Paura della narcosi e di addormentarsi: non potrà risvegliarsi, perderà l‟intelligenza e la coscienza. Aeth.
1615. NATRUM ARSENICOSUM: ----- Ostruito mentalmente e fisicamente, non può restare aperto,
entra e non esce, vischioso, spesso. Si corazza, si ispessisce, si imballa… Immagine di una fortezza che
ispessisce le sue muraglie per difendersi meglio dall‟esterno. Torre che subisce un assedio! Deve calmarsi
attraverso la concentrazione mentale e la volontà. a1 – Si sente bene; può studiare facilmente; disposto a
riconciliarsi con le circostanze, favorevoli o meno; si sente come se avesse lavorato duro; nessun impegno
che duri troppo a lungo per me (dodici giorni),[a3]. Speranza al limite della presunzione! Non deve tener
conto delle circostanze. Non vuole vedere l‟ostacolo da affrontare per poter avanzare rifiutando qualsiasi
restrizione. Oppure si tappa per proteggere la sua debolezza. ST II-II q49a7: rifiuta di sottomettersi alle
circostanze esterne che influenzano l‟ordinamento del fine, anche se ben scelto. La CIRCOSPEZIONE è
necessaria alla prudenza. Non può studiare, cosa che significherebbe esaminare le circostanze prima di agire!
Vuole liberarsi da qualsiasi necessità di dipendere dall‟ambiente esterno, in particolare quello concernente
l‟opera dell‟intelligenza. Migliora quando esce: scopre che la realtà non è così pericolosa come credeva.
Crede che la conoscenza preliminare che ha in sé sia sufficiente, non servirà quindi aprirsi. Problema: tener
conto non solo del fine, ma anche delle circostanze per intraprendere un‟azione. Desidera l‟onnipotenza che
non deve tener conto di niente, che non è limitata da nessuna circostanza. (GEMMH – MS V.99)
1616. NATRUM CARBONICUM: si ritrova in un mondo ostile e senza vibrazione armoniosa, circondato
da persone cattive, dalle quali vorrebbe allontanarsi. Anche la loro musica lo disturba (sogna di avere le
orecchie tagliate), è in disaccordo con tutto e con sé stesso. Sposandosi con due donne, raccoglie ma non crea
l‟armonia. Non vibra con la realtà, con questo corpo e con il suo spirito pesante e denso. Scolaro che fa da
capro espiatorio durante la ricreazione, perché denunciatore dei suoi compagni, introduce la disarmonia tra le
persone. Paura di venire picchiato. Assorbito in sé stesso senza conclusione possibile. Manca di eleganza, di
consonanza. Tutto ciò che potrebbe fare sarebbe cattivo. Solo piacere da trovare in sé: masturbazione o canto
(dopo aver evacuato: bravo per la bella “popò”, gli organi collaborano bene!). Se esce da questo stato,
presenza di spirito, prova il suo valore, fa dei piani per il futuro, si disinteressa della sua famiglia: armonia
artificiale, falsa; esaltazione della socievolezza. Carbonato di sodio: ottaedro. 8: numero dell‟equilibrio
cosmico. Soldati, musica: mezzo per associarsi alla meccanica cosmica nella pienezza. Nat-c. ha rifiutato la
necessità della relazione per essere, perché ha invidiato la condizione di Dio di essere lui stesso l‟armonia
senza aver bisogno degli altri. Vorrebbe l‟omogeneità, la fusione della relazione per giungere all‟armonia.
(MS V.89) Diametralmente opposto: Leprom.; Ambr.
1617. NATRUM MURIATICUM: ----- Desidera l‟ammirazione grazie alla sua capacità di conservare la
vita degli altri. Preoccupato per le malattie causate da cattiva igiene, cattiva nutrizione. (MS X.94)
----- Assorbito nei suoi pensieri, non sa cosa diventerà, si tormenta continuamente, coscienza esacerbata della
sua condizione infelice che tutti vedono. La necessità di relazione, la sua dipendenza dal legame d‟amore è
segno di debolezza. Può gioire dell‟autonomia della vita solo mediante gli scambi indispensabili. Bisogno di
dipendere da qualcuno di più forte, ma a condizione di essere valorizzato, perché crede subito che si abbia
pietà di lui se lo si compatisce o lo si consola, piange se lo si guarda, perché vuol dire che è un miserabile. Si
innamorerà di una persona socialmente inferiore, o di un amico dello stesso sesso. Questa profonda
valorizzazione diminuisce se ha qualcosa da dire: fa dei discorsi, canticchia da solo per consolarsi. Subito
dopo il coito, si è sentita molto felice e molto allegro: ha avuto successo, è stata apprezzata. Non può urinare
in pubblico, perché questo sarebbe ostentare la sua dipendenza dalle contingenze fisiche, quando invece
vorrebbe tanto non dover essere mantenuto in vita dal potere conservatore e misericordioso di Dio. Ha
ricevuto la perfezione dell‟autonomia della vita, ma avrebbe voluto che la sua vita fosse il suo essere, vive i
mezzi della sua autonomia (nutrimento, scambi) come una schiavitù. Ha rifiutato il potere conservatore di
Dio poiché è gratuito, non voleva essere oggetto di misericordia. Solo, non serve a niente; nel contatto,
diluito, può esistere: offeso dall‟aver avuto bisogno degli altri per esistere. Soddisfare i suoi bisogni vitali =
schiavitù. Non riesce a fare suo qualcosa di esterno a lui. Si rimprovera il passato, ha paura di offendere o di
aver offeso gli altri. Ha perso un amico protettore a causa di una colpa contro l‟amore. Se ha un dispiacere
amoroso, rimugina su ciò che ha potuto infliggere all‟altro perché lo si lasci così indegnamente. Cloruro di
sodio: cristallo con buchi piramidali. Piramide: simbolo dell‟esistenza, dell‟essere. (MS V-X.89) La sua
libertà è alienata se dipende da qualcun altro per esistere. Il sale deve essere portato dall‟acqua per donare il
suo sapore.
1618. NATRUM PHOSPHORICUM: Paura delle persone che crede vicine e ascolta, tutto e tutti sono
degli ostacoli. Controlla che sua figlia malata non sia morta. Sogna del coito prevenuto dall‟entrata di
qualcuno: ci sono degli intrusi (mobili) che gli impediscono di liberarsi del suo ambiente per trovare il
paradiso. Chiude la porta ai suoi amici, sensazione di imprigionamento, preoccupato per la sua casa. Gli
altri possono anche essere i suoi cari, lui se ne protegge con l‟indifferenza, non vuole essere obbligato alla
relazione. Paura di essere rapito dagli extraterrestri. Soffre per la musica, per il caldo, delle sue polluzioni
Ha perso la comodità e l‟intimità, il suo sangue gli manda delle bolle e delle deflagrazioni. Diffidente,
sospettoso, piega le sue lenzuola lungo l‟orlo meticolosamente. Ha perso un posto suo che non sia un
ambiente limitato, chiuso, segno della sua condizione terrestre che crede senza uscita, allontanato da Dio,
quando invece Dio non è localizzato, e l‟ambiente, il suo corpo, tutto è luogo della provvidenza di Dio per la
sua liberazione. Mette l‟assoluto nella libertà e rivendica l’indipendenza. La sua volontà inciampa contro
l‟ambiente donato che non gli permette di raggiungere il suo scopo. Vorrebbe l‟assenza di gravità. (LTA –
LRZ I.89; AFADH.IX.90) Rifiuta la dipendenza dell‟amico. Vuole volare per superare i limiti che lo
rinchiudono. Da Vermeulen: Mente: Libertà: I loro sogni sono costellati di porte chiuse e luoghi chiusi,
senza vie d’uscita, che evocano una ricerca inconscia di libertà.
1619. NATRUM SULPHURICUM: Ricordo di un giardino delizioso; di fiori (principio passivo, simbolo
dell‟armonia e dell‟infanzia): accetta la provvidenza, manifestazione dell‟arte spontanea e tuttavia perfetta (il
contrario di Nat-s.!); di un matrimonio che passa. E‟ la cifra del destino giocata alla lotteria che giustifica la
sua infelicità. La vita è una lotteria, non c‟è scelta, è Dio che ne fa girare la ruota, anche se è superstizioso
perché vuole cercare di influenzarla, perché ha un‟esagerata immaginazione della sua predisposizione al
fallimento. Vuole arrivare sempre al successo senza accettare la percentuale di casualità che è il nome umano
della provvidenza, dal quale vorrebbe tanto essere indipendente. Vuole essere come Dio, arrivare sempre ad
una conclusione. Vorrebbe concludere per forza dal momento che il mezzo è buono, o quale che sia il mezzo
scelto, grazie alla sua sola volontà. Se fallisce non lo sopporta. Rifiuta di lasciarsi portare da una forza
esterna a lui (portato da un fiume, sbalzato da una carrozza). E‟ distanziato dalla gioia dalla predestinazione
di Dio su di lui. (STQ19, a6: “La volontà di Dio si compie sempre?”) Questo contrasta con il mondo attuale:
piange per una musica allegra, o di nozze, perché si sente separato da questa gioia ed il matrimonio non è per
lui; sogna che gli viene tagliato l‟alluce destro (l‟eroe viene al mondo dall‟alluce destro, fare con successo
ciò che è difficile per gli altri); sogna che cade e che bisogna sostenerlo, che fallisce in tutto quello che fa e
non sa perché (butta dello strutto sul fuoco per spegnerlo!). Non c‟è libertà se non siamo d‟ufficio sulla via
della felicità. La facoltà di scegliere bene i mezzi è la virtù della prudenza. Crede che un prete abbia scoperto
il suo crimine, o di essere sul punto di cedere al male. Preoccupato che non vada bene quando ha molta
voglia di qualcosa, perché rifiuta che in ultima istanza il successo dipenda da Dio. Felice dopo aver fatto
delle feci molli! Esibisce la sua infallibilità o nega i suoi successi. (AFADH I.89; MS X.92) (Diametralmente
opposto: Naja)
1620. NATURA-NATURALE (CIVILIZZAZIONE, CULTURA, EVOLUZIONE, CORPO, PROFUMO,
EDUCAZIONE)
Le idee rendono tutto possibile, senza relazione con l‟organizzazione della sua natura. Rob.
Si ribella contro la sua forma e la sua natura umana come mezzo del suo agire. Le sue funzioni, la sua
forma e le sue necessità biologiche date dalla natura sono considerate come limitanti. Agar.
La natura, sensualità, sessualità… gli mostrano che non è quello che vorrebbe essere, e prende la sua
rivincita se la nega per essere superiore a tutti. Plat.
Vuole essere libero da tutte le tendenze naturali che possono essere d‟ostacolo al giudizio o alla libera
ragione. Meny.
La nostra natura umana è al servizio della nostra natura spirituale che fa la nostra superiorità sugli
animali, ma essa è accompagnata dalla perdita delle capacità di difesa che la natura ha dato loro. Peti.
Si ribella contro le barriere sociali e di educazione, che disprezzano la nostra natura profonda. Marb-w.
Vuole la capacità animale e l‟istinto meraviglioso degli esseri naturali. La natura non spreca, perdiamo
così tanta energia quando siamo umani! Mito della natura buona, dell‟istinto perfetto. Natura / cultura.
Choco.
Rifiuta la sua natura umana imperfetta con tutti i rischi della fisiologia. Cham.
Si sente una cattiva natura, un demone. Anac.
Si sente male nella natura perché non l‟ha invasa di sé. Glon.
Non conformità con la natura che gli è stata offerta, il suo proprio corpo, la sua natura decaduta gli è
d‟ostacolo. Cham.
Non può sopportare la vita perché vede il suo essere alla misura dell‟imperfezione della sua natura
umana. Aur.
Obbligato a riflettere per compiere un gesto naturale. Cann-i.
1621. NAVIGARE (CAMMINO, GALLEGGIARE, ACQUA, VIAGGIO)
La vela piuttosto che il motore, tutto deve essere laminare, non deve vibrare. Sang.
Mezzo per raggiungere la pace (DDS)
Spaventato navigando a vela, perché non è più padrone del mezzo per arrivare alla riuscita. Nat-s.
Inadatto alla navigazione. Am-c.
Migliora appollaiato sulla sua barca, vede lontano, gli altri non lo disturbano. Brom.
Non sbagliamoci, questo mondo non è vero, lo è l‟altro. Op.
1622. NON SA (SAPERE)
1623. NULLA (NESSUNO, NIENTE)
1624. NECESSITA‟-NECESSARIO62
(CONTINGENTE, INDISPENSABILE)
Non essere disturbato, fa solo per necessità. Squil.
Vorrebbe che la sua volontà fosse mossa per natura in modo necessario. M-aus.
Avere delle cose da amare umanamente, per necessità, è un ostacolo al suo libero arbitrio. Meny.
Non sopporta di essere un servitore inutile, o non necessario al suo padrone. Arn.
Bisogno di essere necessario perché lo si ami. Lach.
E‟ necessario per controllare quello che succede, che l‟altro esista per lui. Lyss.
1625. NEGLIGENZA (LASCIAR ANDARE, RISPETTO)
Ha trascurato il suo dovere per disattenzione. Cycl.
Trascura il suo dovere di tornare all‟altro un‟immagine che lo faccia esistere. Puls.
Trascura l‟importante per delle sciocchezze. Con.
Non abbiamo più il diritto di trascurare l‟altro se siamo legati dall‟amore. Fl-ac.
Una preoccupazione fa trascurare tutto il resto. Tell
1626. NEVE (FREDDO, MOLTITUDINE)
1627. NERVO (ELETTRICITA‟)
Conosce quella di tutti, crea l‟unità della comunità, ne è il centro, sistema nervoso che trasmette, elettrico
e rapido, che mette al corrente. Kalm.
1628. NEW AGE
Lascia ritornare il naturale, volendo un progresso spirituale che non sia sciolto dalla materia e dai sensi,
dominando totalmente i livelli inferiori: tantrismo, “new age”…Cinnb.
1629. NASO (DIVINAZIONE, INTUIZIONE)
“Porta il naso di un altro”: si mette al servizio di…più o meno di controvoglia. Lac-c.
Il naso grande è d‟ostacolo alla vista: l‟intuizione contro la logica. Cann-s.
Non vede quello che ha sotto il naso. Ptel.
Vuole affidarsi solo alla sua intuizione, al suo naso, per giudicare qualche cosa. Merl.
1630. NICCOLUM: Essendo in un luogo limitato dello spazio, siamo obbligati a spostarci. Rifiuto della
discontinuità spazio –tempo. Rifiuta che il reale sia in discontinuità con la nostra interiorità, di essere
continuamente ed assolutamente dipendente dalla benevolenza del Creatore per non rischiare di ricadere in
ogni istante nel nulla. Castigato dalla discontinuità, soffre del transitorio, della precarietà. Accetta così tanto
la morte che vive già in una tomba: emolisi. Problema di premunirsi dalla corruttibilità. Nicc. vuole la
semplicità e l‟eternità per essere mantenuto senza interruzione nel tempo e nel corpo. Per l‟uomo, tutto può
cambiare bruscamente, da un momento all‟altro, da oggi a domani, tutto può rompersi. Ogni cambiamento
segna un‟interruzione nello scorrimento, una rottura. Vuole conservare la continuità, la regolarità del tutto.
La coerenza logica permette la continuità del pensiero. Si sente bene in tutto ciò che scorre, che segue
armoniosamente. Sensibile a tutto ciò che evoca taglio o interruzione, discontinuità. Dito = strumento di
62
NECESSARIO: che non potrebbe non essere o essere diversamente da come è;opposto a contingente, caso.
creazione, sogna di tagliarlo a qualcuno per evitare di essere mosso, interrotto dall‟altro. C‟è armonia se le
cose scorrono dall‟una all‟altra. Non sopporta l‟interruzione, perché rompe lo scorrimento e la continuità dei
suoi pensieri. Il lavoro letterario gli permette di animare e mantenere le azioni e i sentimenti dei
personaggi,far scorrere la loro vita. Bisogno di dominare lo scorrimento continuo delle cose. Il movimento
evoca l‟arresto della stabilità, della continuità. Bisogna approfittarne prima che finisca. Le visite a sorpresa =
interruzione nella corrente della vita. (AFADH I.93)
----- Tutto ciò che è uno può essere separato, tutto può diventare pezzi. Rifiuta di far parte di un tutto a
rischio di conoscere la separazione. L‟inalterabilità (nichel) implica semplicità e immutabilità. Vuole la
coesione, mantenere l’unione a qualsiasi prezzo. (MS V.94)
1631. NIDO (FAMIGLIA, BOZZOLO, CASA, MEZZO, LUOGO, VILLAGGIO, TRASLOCARE)
Paura di cadere, perdere il suo nido. Bor.
1632. NITRICUM-ACIDUM: ----- Non si perdona se non è totalmente giusto con qualcuno. “Non mi
perdonerò mai, avrei dovuto capire”. “Bisogna riparare ai pregiudizi che ho subito.” Mi accanisco sulle mie
fratture. Senza spiegazioni, si sente colpevole anche se non lo è, talmente tanto ha bisogno di verità.
Affezioni degli orifizi: la verità è talmente vicina all‟errore! Schegge: tutto deve essere perfetto, al
millimetro. L‟approssimazione non basta. Il rancore cade quando la verità, il perché, la spiegazione è trovata.
(SVP, CLH III.96)
----- Angosciato da un avvenimento passato: doveva proteggere gli altri dalla disobbedienza. Ha commesso
un crimine interpretando la legge allegramente e di fretta (indisposizione dovuta alla fretta), ha offeso
qualcuno: gli si farà un processo. Separato dalla sua famiglia, circondato da stranieri. Vuole essere la
sorgente della legge quando invece l‟uomo deve riflettere per trovare l‟equilibrio tra la giustizia e la
misericordia. Fallimento della sua applicazione della legge: troppo misericordioso o inflessibile, crudele. Si
sente accusato, sorpreso da un superiore (cavaliere) del quale dovrebbe rispettare la legge per essere giusto.
Le cose cambiano, non può più riflettere né valorizzare, quando invece è attraverso un‟analisi accurata che
possiamo fare giustizia con misericordia. Ha rifiutato di essere giusto obbedendo ad un superiore. Come Dio,
vuole applicare la misericordia senza passione né emozione: la morte di un amico lo < perché = fallimento
del dono della vita per misericordia, ha giudicato male la situazione, è responsabile. Sbagliarsi = essere
cattivo. Perde fiducia in sé e negli altri. Rancore e insensibilità alle scuse: la legge non prevede il perdono.
Sensibile agli altri se la loro infelicità gli ricorda quanto lui stesso è vittima. Vede solo il diritto di ognuno, i
rapporti di giustizia devono bastare a regolare le relazioni umane. Non capisce la gratuità delle relazioni, il
diritto al servizio dell‟amore e del rispetto dell‟alterità dell‟altro. Fa passare la verità davanti all‟amore.
Manicheista, vorrebbe un‟intelligenza immutabile, senza errori possibili, quando invece la verità
dell‟intelligenza umana è mutevole: possiamo passare da un giudizio all‟altro sulla stessa cosa.
Rivendicatore del suo diritto a ciò che ha ricevuto gratuitamente. Considera Dio un padrone inflessibile e non
un amico. Migliora in auto perché tutto è regolamentato da un codice / libertà /protezione rigida? Sulph. non
sopporta che Dio non sia misericordioso, Nit-ac. non sopporta che lo sia perché lui stesso non si perdona di
non poter capire la legge grazie alla sua propria saggezza! (AFADH – MS VI.92) Crea la sua propria legge,
da i parametri, oppure si mostra eccessivamente misericordioso. Guarito: “non posso fare una giustizia
perfetta come Dio, faccio quindi del mio meglio, e Gli lascio il resto!”. Grazie ad un atto di umiltà c‟è
riconciliazione possibile.
1633. LIVELLO (GRADO, TAPPA, SALIRE, SITUARE, POSTO, NOBILTA‟)
Trova indegno di dover dominare dei livelli inferiori / di avere dei livelli inferiori da dominare. Cinnb.
Familiare con il medico per manifestare il suo livello culturale. Chlf
1634. NOBILTA‟ (DIGNITA‟, ALTEZZA, POSTO, GERARCHIA, TITOLI)
Vuole muoversi nella nobiltà, nella grandezza, distanziarsi dal basso, dal comune. Hyper.
Nobile grazie alla perfezione della sua natura. Vuole essere riconosciuto nobile senza dover passare per
la pulizia dell‟educazione. Marb-w.
La benevolenza da all‟individuo la possibilità di esprimere la nobiltà dei suoi sentimenti. Colch.
Ricorda la nobiltà dei suoi antenati. Chlf.
Intolleranza ai titoli nobiliari. Verat.
1635. NERO O BIANCO (TUTTO O NIENTE)
1636. NERO (COLORE) Bov.
1637. NOCE DI COCCO
Come da una noce di cocco o dal collo di una bottiglia, il passaggio è stretto e lo scorrimento difficile.
Bisogna volerlo. Samars.
1638. NOME (FAMA, GLORIA)
Il viso porta il nome, ferito al viso perde la sua identità. Kali-s.
Non sopporta di avere un omonimo. Lyss.
Ha peccato contro il nome. Med.
Nominare qualcuno gli permette di essere il lui rinviando la sua immagine. Puls.
Sogna di vedere scritto il suo nome. Calc-s.
1639. NOMADE
Nomade, bisogna saper abbandonare per andare avanti. Aesc.
1640. NUMERO: 8
Equilibrio cosmico (musica dei pitagorici). Nat-c.
1641. NUMEROSO (SCIAME, GRUPPO, GREGGE, SOCIETA‟)
1642. OMBELICO (OMBELICO)
1643. NORMA (ORIGINALE, ECCENTRICO, DISTINTO)
I suoi foruncoli, una piccola difformità gli fa credere che tutta la sua opera ha fallito. Sarr.
Resta nella norma, non fa niente di nuovo. Form.
Gli manca qualcosa per mettere i suoi denti normalmente, defecare, partorire, sudare normalmente.
Cham.
Paura di partorire un bambino anormale. Cimic.
Trema alla vista di un‟anomalia fisica, di un handicappato. Benz-ac.
La sua normalità sarà giudicata sulle apparenze. Ptel.
1644. NOSTALGIA (PASSATO)
Nella routine delle abitudini, nostalgia di quando doveva ancora scoprire, imparare? Caps.
1645. CIBO (NUTRIZIONE)
Vuole essere il dio al di sopra della sua creazione che genera e nutre, in comunione d‟amore per tutto
l‟universo. Lars-arg.
Vuole che la sua anima spirituale nutra il corpo. Rifiuta che la vita debba sostentarsi con la
rigenerazione, il rinnovamento permanente. Aesc.
1646. NEONATO (INFANZIA)
Si ritrova come un neonato, tutto sembra chiaro e piacevole. Canth.
1647. NOVITA‟ (CAMBIAMENTO, CREARE, NOSTALGIA)
Rifiuta l‟esperienza nuova, il proibito. Riordina tutto. Vip.
Non inventa niente, segue le idee, il cammino tracciato, gli altri. Form.
Paura del nuovo. Coff.
Intolleranza al rischio del divenire, del nuovo. Preoccupato di doversi adattare. Calc-f.
1648. NOVITA‟-ANNUNCIO (COMUNICARE)
La conoscenza che l‟uomo può trasmettere è sempre soggetta alla contingenza, può trasmettere un errore.
Porta la buona notizia ricevuta attraverso l‟illuminazione e la deve trasmettere. Calc-p.
Preoccupato e chiede notizie del suo medico, per osare poi mettersi nelle sue mani. Cic.
1649. ANNEGAMENTO (NASCONDERE, ACQUA)
Desidera annegarsi nella massa. Form.
1650. NUVOLA
La lingua è di legno, le sue braccia sembrano raggiungere le nuvole mentre si addormenta. Pic-ac.
1651. NUDITA‟ (APPARENZA, INTIMITA‟, ABITO, INNOCENZA, LUCE)
Disgusto della nudità e della vecchiaia, di ciò che pende, si degrada. Eupi.
I suoi tessuti sono messi a nudo, così come vorrebbe che il suo sguardo eviti il pensiero astratto. Bothr.
Degli occhi mi guardano nudo. Cench.
1652. NUOCERE
Che orrore, non so cosa né come fare per non nuocere a nessuno. Cupr.
1653. NULLITA‟-NESSUNO (MERDA, VALORE, VUOTO)
Si sente un fallito. Naja.
Non è più niente, vulnerabile verso gli altri, nella sua salute, una nullità che cerca di nascondere. Lyc.
“Sono nessuno”. Lac-c.
Si crede senza valore, umiliato da tutto. Calc-s.
Sensazione di niente, di vuoto, di incorporeità, o di corpo doloroso perché vuole essere puro spirito.
Kali-c.
Grande coscienza del nulla. Camph.
Come se niente esistesse. Agn.
1654. NUPHAR-LUTEUM: ----- Il più grande piacere dell‟uomo deve essere di obbedire alla ragione,
piuttosto che al suo desiderio di piacere sensibile, poiché l‟oggetto della ragione è più nobile. Nuphar isola il
piacere sensibile dal piacere di seguire la ragione in una funzione orientata vero la sua finalità. I pensieri
voluttuosi che colmano la sua immaginazione sono il castigo per aver voluto il piacere attraverso un atto
privo della sua finalità. (MS V.94)
----- Non ha struttura propria, si lascia portare. Vuole la soddisfazione dei sensi attraverso i suoi pensieri,
l‟attività del suo intelletto. Cerca solo di stare bene sensitivamente. Nega la possessione prendendo piacere
solo in ciò che è a portata di mano. Non si alza, impossibilità di subire l‟attrazione del fine, di intraprendere
la sua conquista. Assolutezza ciò che è a disposizione, ci vive tutta la sua voluttà. La sua immaginazione è
colma, ci trova tutto il suo piacere. (ST, Q3, a3: “La beatitudine è un‟attività della parte sensibile dell‟anima
o solamente della parte intellettuale?”) Si lega alle persone solo per il bene che gli portano. Rifiuta che i
sensi siano solo i servitori della beatitudine dell‟intelletto. Vuole che l‟attività intellettuale sia serva del
piacere dei sensi, puramente animale; che la beatitudine perfetta sia percepita attraverso la sensibilità e
rifluisca sui sensi come godimento sensibile, senza attività del corpo. Volendo essere colmato dai suoi soli
pensieri voluttuosi, mantiene della sua umanità solo ciò che ha in comune con gli animali: il godimento
sensibile. (AFADH I.94) Come un cane alla catena: serve come uomo tutto fare, senza essere mai retribuito.
(FE III.94)
----- Pensieri voluttuosi, sofferenza a causa dell‟azione. Vuole ottenere la soddisfazione dei sensi attraverso il
pensiero, l‟attività intellettuale. La sua immaginazione colma lo porta al piacere ottimale. Non accetta che i
sensi siano solo i servitori della beatitudine dell‟intelletto. (AFADH VIII.93)
1655. NUTRIZIONE-CIBO (RISTORARE, FORZA, SVEZZAMENTO,ALIMENTO)
Nessun bisogno di vivificarsi né di nutrirsi degli altri, vuole che il suo pensiero sia atto. Mez.
Sfioramento: tutto passa perché non se ne fa niente, anche il cibo, non tiene niente. Sanic.
Coca: domare il suo animale, dominare perfettamente la materia, avere un‟energia che si auto – rinnova,
che si auto – nutre.
Mangiare: problema di ciò che manca alla mia perfezione, non possedere un bene definitivo. Vip.
Preoccupato delle malattie dovute a cattiva igiene, cattiva nutrizione. – Accettando l‟obbligo di nutrirsi e
di avere degli scambi perché la vita nella sua perfezione lo renda autonomo, la sua impressione di
debilità scomparirà, e sarà a sua volta sorgente di vita, come il sale in soluzione. Nat-m.
Vuole assimilare solo le cose buone. Sarr.
Ha dimenticato di nutrire i piccoli di un nido usurpato. Lyss.
Relazione ridotta alla nutrizione, che prolunga sui morti. Ossessionato dal fatto di alimentare i suoi
bambini. – Ingozza i suoi ma senza affetto. Calc-sil.
Fa una dieta per essere spirito puro, meno dipendente dal corpo, poiché …(errore di stampa nel
testo)…Sabad.
Rifiuta la funzione di nutrizione, perché essa significa trasformare qualcosa d‟altro in sé. Kali-?
Non vuole il modo umano di ricevere la vita: ombelico, nutrizione. Abrot.
Aloe vuole conoscere tutte le conoscenze, ingozzarsene fino all‟indigestione.
PASTO: - Il pasto comunitario è il modo più fondamentale di essere uno. Arg-n
1656. NUX VOMICA: Forte sentimento del bene e del male; coscienza chiara della sua esistenza: “ogni
azione avrà abbastanza bontà quanto lo dovrà essere” (ST Q18 a1-4 “La bontà o la malizia degli atti umani in
generale”). Confonde il suo essere e il suo fine, quando invece Dio solo è buono per essenza, l‟uomo è buono
per partecipazione (ST Q6a3 “Dio solo è buono per essenza?”: a4 “Tutte le cose sono buone per la bontà
divina?”). Discerne molto bene il male dal buono, cattivo, giusto, ingiusto: vuole essere la luce morale, è sua
responsabilità rischiarare gli altri e proteggerli, vuole provare e convincere che le sue scelte sono giuste e
condividerle. La bontà della sua condotta viene da lui stesso e non dal suo fine. Ne perde le sue capacità, si
arrabbia quando si esige da lui una risposta che non può più dare: il suo corpo è senza testa, gli altri hanno la
loro senza corpo. Preoccupato di cosa se ne può dire. E‟ frustrato dalla responsabilità che non può più
assumere: sensazione che tutto fallisca. Capo che non ha potuto rispondere all‟attesa dei suoi subordinati, ha
perso l‟onore e si preoccupa per gli altri che ha lasciato sprovvisti delle sue conoscenze. Intolleranza al fatto
che lo si interrompa quando infine può rispondere. Sensibile ai racconti orribili: ciò a cui dovrebbe
partecipare ad evitare sta succedendo! Compatisce un malato perché è ingiusto essere ammalati, un povero
perché è ingiusto essere poveri, così come la morte dell‟essere amato è ingiusta. (AFADH VI.91)
1657. NUX-MOSCHATA: ----- Rifiuta il paradiso ricevuto come insufficiente e ci vive come felicità
imposta in un luogo imposto, non scelto e imperfetto, quando invece Dio ha un luogo migliore del suo. Ci si
sente spostato, deportato, delocalizzato contro la sua volontà. Questa realtà è insufficiente, vuole il cielo
empireo dove non c‟è bisogno di lucidità per essere, vivere, pericolo. Sonnolenza, freddo, non ha sete.
L‟obbligo di apprendere sta a significare che c‟è un divenire, che questo luogo non è il migliore definitivo.
Rifiuta questo luogo del paradiso non tanto perché imposto, ma piuttosto perché non sembra perfetto poiché
deve comunque riflettere, essere lucido per starci bene, con la sua perfezione ed i suoi pericoli! Ridicolo in
rapporto al padre che sa tutto… Rifiuta un paradiso dove essere guidato dal pastore dove il gigante è
necessario per progredire senza pericolosi errori di valutazione. Vuole la sua propria lucidità, e non
dipendere dal pastore quando ha sbagliato, quando invece “il Signore è il mio pastore, nulla mi può
mancare”.63
(SVM-MS.03)
----- Vede del ridicolo in tutto: ride dell‟autorità, ha riso di Dio (oppure intolleranza al fatto che si rida
dell‟autorità). Ha negato l‟effetto del suo atto sulla creazione (il mondo esterno non ha esistenza per lui), si è
fatto misura del divieto di Dio, talmente si è creduto condensato nel tempo e nello spazio, ciò non avrà delle
conseguenze (nessuna preoccupazione per le conseguenze, anche se avvertito dell‟esistenza di qualche
pericolo): alla lezione di danza, lei si muove, i professori non la vedono, lei è come un ombra. E‟ ingrandito,
anche lo spazio, scoppia: “schiocchi nel cervello”. Non c‟è più passato o futuro, divenire: la gravidanza,
espressione del divenire, gli provoca paura e tristezza. Agisce in modo automatico, è un altro, così non sarà
giudicato se non è come l‟altro. “Vado avanti, faccio ciò che mi dicono”, ha due teste ed è troppo grande,
ride di tutto, quindi non è colpevole. Vede come ridicolo ciò che ha fatto della sua libertà, è meglio perderne
la coscienza (“avevo una coscienza perfetta di tutto ciò che dicevo e facevo”): impressione di essere un altro,
di cambiare personalità a seconda di chi è in compagnia. Una specie di pavone si ubriaca con la noce
moscata: l‟orgoglioso ridicolizzato! Piange agli anniversari perché ci vede svolte le conseguenze di un atto
che aveva giudicato ridicolo. (III.86)
63
Da leggere: “La guerra della noce moscata” di Milton, ISBN: 2882500947.
1658. OBBEDIENZA (SOTTOMISSIONE, DISCIPLINA, GERARCHIA, POTERE, OBBLIGARE)
Il pidocchio prende il potere grazie al prurito, la testa non fa altro che obbedirgli se lui comanda di
grattarsi. Pedic.
Obbedire al comando oppure volere combattere secondo la propria riflessione personale senza altre
consegne. Ptel.
Ha voluto fare l‟unità del suo essere grazie alla sua volontà per essere libero, e dover obbedire solo a sé
stesso. Daph.
Non vuole essere incarnato in un corpo per il quale l‟immortalità dipende dalla sua obbedienza ad uno
più elevato. Alum.
Da lui tutto prende coesione e si muove nell‟obbedienza, è il centro a partire dal quale tutto si costruisce.
Thuj.
Il cane obbedisce al padrone anche contro la sua volontà. Lac-c.
Volere la perfezione totalmente completa senza dover progredire nell‟obbedienza ad uno più grande.
Vip.
Intolleranza agli ordini, ma ne vuole dare. Agar.
Obbedisce come gli è stato insegnato, abitudinario, al suo posto in piccole attività semplici. Form.
Tutto obbedisce alla sua saggezza, anche il vegetativo. Cimic.
Vuole fare un lavoro che non sia ordinato da un padrone. Tarent.
Rifiuta l‟armonia attraverso l‟accordo e l‟obbedienza. Dig.
Considera tutto ciò che gli si dice come un ordine. Rifiuta la disciplina, prova che non deve obbedire.
Camph.
Deve obbedire nella fiducia, senza poter capire intellettualmente, implicando la sua adesione. Viol-o.
Angosciato da un avvenimento passato: doveva proteggere gli altri dalla disobbedienza. Nit-ac.
Fa ciò che gli si dice, automaticamente. Nux-m.
Non è la sensualità ma la disobbedienza ad essere falsa. Dig.
1659. OBIETTIVO (SCOPO, FINALITA‟, COMPLETARE, VELOCITA‟)
1660. OBIETTIVITA‟ (REALTA‟)
Attenersi all‟obbiettività per non essere colpiti dall‟emozionale che disturberebbe la sua pace. Arg-met.
Non prende riferimenti obiettivi nel reale. Calad.
1661. OGGETTO (ANIMARE, MATERIA)
Non ha potere sugli oggetti inanimati e ce l‟ha con loro. Caps.
Volendo essere il solo oggetto, non può più parlare di sé. Chel.
1662. OBBLIGARE64
(DOVERE, IMPORTANTE, RESPONSABILITA‟, OBBEDIRE)
Non vuole essere obbligato alla relazione che vede come una dipendenza. Nat-p.
La dipendenza alla legge è vissuta come un incatenamento ed una pesantezza che costringe. Sphing.
Essere obbligato a studiare per realizzare il suo sogno. Petr.
Obbligo imperioso di fare qualcosa che è il solo a poter portare a buon fine. Lil-t.
Il legame d‟amore è vissuto come obbligo verso l‟altro, non ci vuole né obbligo né responsabilità. Fl-ac.
Si sente privato della libertà a causa dei suoi obblighi verso gli altri, i legami e le convenzioni sociali nei
quali si sente costretto. La creatura è radicalmente obbligata da Dio, ma Lui non è obbligato dalla sua
creatura. Merc.
Rifiuta la sua femminilità perché potrebbe essere costretta. Lyss.
Non vuole che lo si obblighi a manifestare la sua potenza, vuole decidere lui. Agar.
Non vuole essere obbligato a fare da nessuna costrizione (fisica, psicologica, sociale) sulla sua volontà;
ha voluto fare solo per pura bontà. Cob.
L‟obbligo è un imprigionamento, si sente incatenato. Cact.
64
OBBLIGO: Legame giuridico attraverso il quale una persona è tenuta a compiere certe prestazioni nei riguardi
di qualcun altro o di un‟autorità. Nella morale, carattere imperativo che, costituendo la forma della legge morale, si
impone alla coscienza senza costrizioni fisiche.
1663. OSCENITA‟ (SENSO, CORPO)
Cench. vuole penetrare i segreti dei reni e dei cuori. E‟ solo un curioso, e gli appare solo la nudità dei
corpi, l‟oscenità dei comportamenti e la loro bestialità. Cench.
Si lamenta della grossolanità degli altri (esaltazione delle funzioni corporali, che non sopporta, così come
l‟oscenità), aspetto carnale indegno. Staph.
1664. OSTACOLO (IMPEDIMENTO, PASSAGGIO)
Desidera una visione panoramica, circolare, senza dover salire, né ostacoli, non aver bisogno di elevarsi
né di camminare o pensare perché il lavoro venga fatto. Brass-n-o.
Vuole tuffarsi nello scopo in un volo planato senza ostacoli, senza freni, indipendente, grazie a sé stesso,
senza dover passare per l‟esperienza come il bambino che deve nascere. Lars-arg.
Rifiuta la necessità di avere l‟aiuto di un altro, superiore, che gli permetta di superare senza sofferenze le
montagne, gli ostacoli. Euph.
Problema delle fermezze diseguali (costanza che fa persistere fermamente contro la difficoltà che
proviene da ostacoli esterni) del composto umano, soprattutto tra carne e spirito. Ferr-p.
Se voglio possedere la beatitudine qui in basso, il primo ostacolo segna la mia non unione con il mio
fine, il mio fallimento. Desidera una felicità da ottenere senza rischi né ostacoli, per il quale non ci sarà
bisogno di irascibilità. Aster.
Gli altri gli sono d‟ostacolo perché non fa il lavoro in vista del suo fine, ma per essere il solo nel suo
successo. Aloe.
Ostacoli su un cammino molto lungo, sui quali ha paura di inciampare. Acon.
Ordina nel sonno che gli si tolga un ostacolo. Cham.
Gli altri sono un ostacolo all‟esecuzione dei suoi piani. Chin.
Violento davanti a qualsiasi ostacolo verso il suo scopo. Merc., Tarent.
Vede la necessità di crescere e diventare grande come un ostacolo al suo destino. Agar.
Gli altri, il corpo, l‟ambiente, tutto è un ostacolo che vorrebbe superare, per trovare la libertà di
avvicinarsi a Dio, di uscire dal suo imprigionamento. Nat-p.
Tutto è tappato, niente può toccarlo, né splendere da o verso di lui. Phyt.
1665. OSTRUZIONE (IMPEDIMENTO, OSTACOLO, PASSAGGIO)
1666. OTTENERE (ACQUISIRE)
1667. OCCASIONE (PROFITTO)
Se manca un‟occasione, si arrabbia contro gli errori degli altri. Caps.
1668. OCCUPARE (ATTO)
Privato della contemplazione e obbligato all‟occupazione costante. Ars.
Occupa troppo posto tra gli altri, come il suo intelletto nel suo spirito. Valer.
Vuole occuparsi degli altri perché essi si occupino di lei e la amino. Lil-t.
1669. OTTAEDRO (NUMERO)
Nat-c.: 8 triangoli equilateri, l‟armonia.
1670. ODORE (NATURA)
Piacere per il proprio odore. Marb-w.
1671. OCCHIO (VISIONE, LUCE, PROVERBIO)
Chiudendo gli occhi, durante lo yoga domino il pensiero, non sento più il mio corpo, ma solo il mio
spirito. Ambr.
Sogna che ci sono degli occhi davanti e dietro, il corpo non limita il suo accesso a niente. Lac-c.
Sogna di perdere o rompere i suoi occhiali. Lac-f.
Spia dalla serratura, dove già un altro occhio lo guarda! Cench.
Sta con gli occhi bassi. Cham., Bar-ac.
1672. UOVO (UCCELLO, SORPRESA, NUTRIZIONE, UNITA‟)
Freddo e uova: Helo.
L‟uovo contiene in germe la molteplicità degli esseri. Contiene tutto, può passare da tutto ciò che è altro.
Hydr.
Cambiamento, scoppio, bisogno di sbocciare e superare i suoi limiti come il pulcino con l‟uovo.
Hydrog.
1673. OPERA (LAVORO)
Inebriato dalla sua opera / passerebbe il suo tempo a percorrere la terra per ammirare l‟opera della
creazione. Coff.
Vuole farsi riconoscere ed amare grazie alle sue opere. Lil-t.
1674. OFFERTA (DONO)
Volendo che ogni piacere sia ottimo, è deluso da tutto ciò che gli si offre. Cina.
1675. OCA (ANIMALE) Con.
1676. UCCELLO (ANIMALE, LEGGEREZZA, LIBERTA‟, PIUMA, VOLARE)
1677. OLEANDER: -----Rifiuta di arrivare alla conoscenza della verità attraverso il cammino del lavoro
intellettuale, il ragionamento, ma desidera arrivarci istantaneamente e senza sforzo grazie alla
contemplazione della bellezza, capire guardando. Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile istantaneamente,
capire tutto senza sforzo né perseveranza, soddisfacendosi dei sensi, vista e udito, che non riassumono la
verità dell‟intelligibile. (Hn: Leggendo un libro capisce le sue idee più piccole mentre facendo grandi sforzi
per capirle pensa che questo non succederebbe; i suoi pensieri quindi diventano confusi, e diventa quasi
impossibile continuare a leggere; capisce tutto più facilmente se non pensa per niente a voler capire; non è
quindi occupato con nessun altro pensiero oltre a quelli del libro stesso) Accontentandosi di amare ciò che
lusinga i suoi sensi, quando invece vedere la bellezza, aspetto istantaneamente percepibile della verità, non
significa conoscenza. Vuole che la bellezza sia sufficiente a conoscere la verità. Invidia la contemplazione
immediata della verità del suo essere. La contemplazione della bellezza è più facile che cercare la verità, e
impedisce l‟ideazione astratta. Accettando le domande senza voler assolutamente capire, possiamo entrare
nelle risposte (CLH, 3 05). Fatica ad astrarsi dai sensi per trovare le sue idee. Dio non ha bisogno di
immagine per conoscere la verità e pensare, l‟uomo sì… (MS V.03)
----- Spirito vuoto quando vuole concentrarsi: ha perso la conoscenza, la comprensione dell‟armonia della
creazione. Ciò che fa spontaneamente va meglio di quando si applica. (Hn: può vedere gli oggetti solo se li
guarda di traverso). Più riflette, meno capisce. E‟ Dedalo che si chiude dentro il suo labirinto, sogna di
volare (piani) e ricade nell‟acqua sfinito. Ha solo delle costruzioni intellettuali per raggiungere la luce che lo
attira. Non può entrare nel reale attraverso la riflessione: vuole diventare Dio attraverso la conoscenza
intellettuale di Dio. Davanti al fallimento si rifugia nel sogno, contempla la propria creazione immaginativa
indipendentemente dal vero da scoprire. Intolleranza al disprezzo perché si sente disprezzabile e schernito da
non poter raggiungere la conoscenza del bello alla quale aspira. Si pente della sua colera molto presto,
comprendendo che è colpa sua.
1678. OMBELICO (NUTRIZIONE)
Ombelico: luogo centrale di ricevimento della nutrizione, la rifiuta. Una volta tagliato il cordone,
possiede tutte o nessuna risorsa personale. Abrot.
Cerca il piacere concentrandosi su sé stesso (ombelico, ruota), nessuna apertura verso gli altri. Diosc.
Lei aveva l‟impressione di guardare attraverso dei raggi di una ruota e nello stesso tempo di tenersi a
degli altri raggi, essendo il mozzo esattamente a livello dell‟ombelico. Diosc.
L‟ombelico è il segno di relazione con l‟altro, dell‟aiuto del quale vuole fare a meno. Am-m.
Il suo ombelico è strappato, si ritrova sparpagliato. Stram.
“Il suo ombelico non è abbastanza disteso”: simbolo della potenza vitale che domina le forze del caos.
Cench.
1679. OMBRA (LUCE)
“Il sole lo affondava ed era obbligato a restare nell‟ombra per continuare a camminare”. Psor.
Vuole una luce tale che non ci siano più ombre. Calad.
1680. ONNIPOTENZA (FORZA, POTERE, TUTTO)
Vuole essere nella possibilità di potere tutto, si agita di qua e di là senza risultati. Apis.
Vuole essere in atto di un‟onnipotenza straordinaria, l‟onnipotenza. Petr.
1681. ONNIPRESENZA (MEZZO, TUTTO)
Vorrebbe vedere tutto, sapere tutto, fare luce su tutto Calad.
1682. OPINIONE (PETTEGOLEZZO, REPUTAZIONE, PREGIUDIZIO, DIFFERENZA, STIMA)
“capirsi”, avere un “insieme di vedute”. – Il suo punto di vista non è quello del padre, non osa più
esprimersi o scegliere senza fare riferimento a lui. Crot-h.
Paura di incontrare delle persone e dover sostenere la sua opinione. Sguardo sfuggente, non lo si rispetta.
Ambr.
Non da mai la sua opinione per paura di sbagliarsi. Ign.
Non ha opinioni; non sa chi è né dove và. Petr.
Non ha opinioni perché non può decidersi per paura di sbagliarsi. Graph.
Possiede l‟altro attraverso la gentilezza e la dolcezza, in modo che la sua opinione gli rinvii un‟immagine
favorevole. Ciò mostra il falso motore della sua carità. Puls.
Incapace di ascoltare il punto di vista degli altri. Chel.
1683. OPINIONE
Bisogno di consenso, assenso degli altri, intolleranza alle opinioni divergenti. Il “punto di vista”. Crot-h.
1684. OPIUM: Fa il suo paradiso per trovare la beatitudine. Crea il paradiso la notte, lo disegna il giorno.
Il paradiso non è questo mondo, ma l‟altro. Certezza che il paradiso esiste, dunque se esiste. Tranquillo
davanti ai problemi giornalieri. Perché preoccuparsi della realtà? Non rifiuta il paradiso, accetta di abitarvi
nella perfezione di questo luogo, luogo di felicità assoluta. “Collera se si dice che delira, e si biasima lui
stesso di delirare”. “Stato di felicità totale che la ragione non potrebbe procurare”. “Gli oggetti sono animati
dall‟immaginazione che li esalta in immagini di piacere”. Il vero ambiente, il paradiso, è l‟altro mondo.
Sussulta al minimo rumore e una mosca su una qualsiasi parte del corpo è un fardello per lui. Progetti
giganteschi la cui realizzazione sembra facile e naturale. Facoltà acutizzate, espressione netta e convincente.
“Un altro sé è fuori da lui e non sa chi vincerà”. Cerca la felicità e la sua immediatezza nella facilità: crede di
averla senza partecipazione. Benché tema la triste realtà, è solo a partire da essa che può creare il suo sogno:
gli occhi aperti. Si nasconde dagli altri se vengono a ricordargli il suo inganno, la realtà autentica: non sa
quale vincerà.
----- Non accetta che la vita non sia sempre rosa. Nasconde. (SRW XII.96)
1685. OPPORTUNO
Ha perso la virtù della prudenza non sapendo agire al momento opportuno, non ha saputo scegliere la
condotta appropriata alla giusta regola. Podo.
1686. OPPOSIZIONE (CONTRARIO, MODELLARE)
Sopportare l‟opposizione dei fratelli amando prima di tutto Dio, ed i fratelli in Lui. Hura.
Differenza e complementarietà sono prese per opposizione; tirato tra sue scelte opposte, ha disprezzato la
necessità del corpo per il bene dello spirito. Anac.
Si oppone o si modella sull‟altro. Petr.
Una forza lo obbliga ad agire all‟opposto di ciò che sa che conviene fare. Naja.
1687. OPRESSIONE (IMPRIGIONAMENTO)
1688. OTTIMISMO
Ottimista, portato a negare le cose: “non pioverà”. Sarr.
1689. ORDINE-DISPOSIZIONE (SOVRAPPONIBILI, STRUTTURA, ORGANIZZARE, ARMONIA,
BELLEZZA, PACE, PRECISO)
Sta meglio quando comincia a mettere ordine nel suo lavoro. Brass-n-o.
La conservazione di ognuno del proprio luogo giusto è sorgente di pace e ordine tra gli uomini. Aur.
Vuole essere il solo attore della riconciliazione, della rimessa in ordine delle altre cause seconde. Mang.
Il disordine gli ricorda la sua impotenza a governare il mondo, a impedire la morte. Periodicità, ordine,
legge, misura, regola. Ars.
Vuole essere la luce ordinatrice del caos. Plut-n.
Di fronte ad un disordine immenso, tocca a me rimediare, con tutte le mie risorse. Carc.
Carb-an.
Vuole organizzare le moltitudini. Possessivo, ordine da far regnare sulle assemblee. Hyos.
Il suo compito era di mantenere l‟ordine? (ordina dormendo di togliere un ostacolo). Cham.
Ordine perduto poiché ha trascinato tutto nel cataclisma volendo preservare la purezza. Hep.
Merc. vuole migliorare l‟ordine della creazione secondo la sua concezione della perfezione del mondo,
migliorare le relazioni sociali.
Tarent vuole l‟ordine lì dove di trova, il pericolo per i suoi progetti è il disordine.
Vuole essere astrofisico per capire l‟ordine dell‟universo. Thuj.
Preoccupato dell‟ordine per mostrare che è padrone e non soltanto strumento. Ferr.
E‟ il criterio di ordine e bellezza della creazione. Coff.
Vuole l‟ordine nei rapporti tra le persone, le cose, secondo la natura o il diritto, la sua legge. Kali-bi.
Deve accettare che il disordine apparente della creazione fa parte di un progetto più vasto che non può
concepire con la sua intelligenza e dal quale verrà l‟ordine perfetto solo alla fine dei tempi. Coff.
Ogni organo ha il suo posto nell‟ordine che permette il buon avanzamento del tutto. Mur-ac.
1690. ORDINE (SOTTOMISSIONE, OBBEDIENZA)
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia…anche a costo di costringere gli altri. Apis.
Vuole fare un lavoro che non sia ordinato da un padrone. Tarent.
1691. FETENTE (COPROFAGIA, DETRITI, ESCREMENTI, MERDA, NESSUNO)
1692. ORECCHIE
Si sente le orecchie tagliate dalla disarmonia del mondo. Nat-c.
Simbolo di comunicazione ricevuta e passiva. Abrot.
1693. ORGANIZZARE (GUIDA, COMANDARE, DIREZIONE, ORDINE, POTERE)
Le idee rendono tutto possibile, senza relazione con l‟organizzazione della sua natura. Rob.
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia…anche a costo di costringere gli altri. Apis.
Tutto è perfettamente regolato e organizzato, ma da un altro e per un obiettivo che lo concerne ma che
non conosce. Aran.
Organizza tutto secondo un piano della sua intelligenza. Thuj.
Organizzarsi per andare avanti, imparare… Ars-s-f.
Sensazione di disorganizzazione interna: teme i cambiamenti dei quali non tiene le redini. Hydrog.
Vuole essere la provvidenza come causa organizzatrice, come Dio che ha tutti i mezzi a disposizione,
organizzare i mezzi e assicurare il destino molto tempo prima, portare gli affari, gestire. – Organizza
tutto al meglio per assicurare l‟avvenire, ma le cose non vanno come vuole lui. Stann.
La buona organizzazione deve impedire agli altri di sbagliarsi perché ne sarebbe responsabile. Ars.
Vuole organizzare le folle, il disegno della tappezzeria. Hyos.
Vuole organizzare l‟ordine, la perfezione, la comodità nelle relazioni sociali. Merc.
Vuole organizzare l‟armonia. Nat-c.
Vuole organizzare la creazione verso il bello, secondo il suo modello. Coff.
Vuole provare la sua efficacia e la sua fecondità, partorire da sola il mondo e riorganizzarlo. Lil-t.
Vuole organizzare le feste, ciò che concerne la collettività, soddisfare le persone. Mag-s.
1694. ORGOGLIO
Orgoglioso che si difende dell‟indegnità del corpo e delle emozioni. Staph.
Sottomesso, abbassato. Hyos.
Orgoglioso ridicolo. Nux-m.
1695. ORIENTARE (DIREZIONE, GEOGRAFIA, SCOPO)
Conduce una cattiva battaglia contro le sue passioni, invece di orientarle verso la loro finalità. Daph.
Am-m. si perde facilmente rifiutando di chiedere la strada, oppure si trova bene in posti sconosciuti.
Non sopporta che la sua volontà sia chiamata da un‟inclinazione orientata. Rhod.
Ha perso la padronanza di sé per coordinarsi e perseverare verso uno scopo comune. Apis.
Non sa chi è, si oppone o si modella sugli altri, si fa personaggio; perde il senso dell‟orientamento anche
geografico. Petr.
1696. ORIGINALITA‟ (DIFFERENZA, NORMA, CLOWN, TEATRO, BANALE)
Si sente banale, trova tutto banale, oppure vede l‟originalità di ognuno. Plat.
Apis ha bisogno della comunità per dimostrare la sua originalità, che essa accetti la sua originalità senza
essere contrariato.
Non fa niente di originale pur credendosi originale, quando invece possiamo essere originali solo in
rapporto al nostro fine, ricevuto. Form.
1697. ORIGINE (PATRIA, CAUSA, RADICE, SORGENTE)
Rifiuta la dualità origine /scopo e la distanza che li separa. Lars-arg.
1698. ORNITHOGALUM UMBELLATUM (CSM – AFADH V.01)
1699. ORFANO
Preoccupato di essere orfano, di non vivere più come bambino. Mag-c.
1700. ALLUCE (DITO)
1701. OSSO
Interno raschiato come da un coltello, non c‟è più vita. Sabad.
1702. OSARE (CORAGGIO)
1703. DIMENTICANZA (DISTRAZIONE)
Dimentica il suo errore per credersi immacolato. Cycl.
1704. ORSO (LTA8954) (ANIMALE)
1705. ATTREZZO
Se accetto la mia condizione di attrezzo, perdo la mia personalità, la mia individualità? Alum.
Considera il confronto, il contatto come una costrizione, quando invece progredirebbe verso la sua
perfezione accettando di essere uno solo con lo strumento. Ran-b.
Vuole essere strumento da sé stesso, l‟attrezzo che decide quale mobile farà, senza le braccia
dell‟artigiano. Ferr.
1706. OPERAIO
E‟ un lavoro troppo piccolo per lui quello dell‟operaio. Con.
1707. APRIRE (CORAZZARE, TAPPARE, MURO, PORTA, ACCOGLIERE)
Troppo aperto, penetrato ed in simbiosi, si sente manipolato come una cosa. Sanic.
Tappato mentalmente e fisicamente, non può restare aperto, entra e non esce, vischioso, spesso, si
corazza, si ispessisce e si imballa. Nat-ar.
1708. OXALICUM ACIDUM: ----- Vuole realizzare il suo cammino di vita, il suo bambino interiore.
(CLH 3.01)
Volendo il carattere sostanziale del pensiero, questo lo modifica corporalmente. Ciò che pensa succede o lo
<: dolori, singhiozzo, palpitazioni. La sua idea soggettiva della realtà, ciò che produce a partire dal reale non
è più adeguato al reale. Ha invidiato l‟atto di intellezione sostanziale, che comunica l‟esistenza, genera. Idee
chiare, amore e desiderio di discendenza, cammino facile, e scivoloso. (AFADH I.92)
1709. OSSIGENO (SPEGNERE)
1710. PACIFICATORE (RICONCILIARE, PACE)
1711. PATTO (ALLEANZA, CONTRATTO)
Amarezza e sofferenza a causa della rottura di un‟alleanza, di un patto. Mang.
1712. PAGINA (TAPPA)
1713. PACE (TRANQUILLITA‟, SERENITA‟, PIACERE, MOVIMENTO, ORDINE, INTERIORITA‟,
PREGHIERA)
Sindrome da scivolamento: lasciatemi morire in pace: cerca la morte, la pace eterna. Cadm-s.
Tutti i movimenti dell‟appetito sono in riposo. Lei è in questo mondo solo come potenza, imperfetta. Dio
solo è la pace dell‟uomo. Euph.
La conservazione da parte di ognuno del suo giusto luogo è sorgente di pace e ordine tra gli uomini.
Aur.
Pace persa avendo lasciato il suo posto umile; desidera essere in pace per non essere più responsabile di
un carico eccessivo essendo un grande uomo. Perde la pace a causa della posizione di alta responsabilità
raggiunta. Cupr.
Vuole gioire della pace perfetta, avere la beatitudine come natura, che niente di esterno può urtare. Arg-
met.
Pacificatore e sensibile alle liti. Mag-c.
Desidera essere in pace e non di fronte alla sua incompetenza a preservare gli altri dalla morte. Arn.
Deve pacificare i convitati. Apis.
1714. PALAZZO
Palazzo oscillante, ad immagine di come è sbagliato voler tutto invadere con lo spirito o con il corpo.
Glon. (FD)
1715. PALLADIUM: Importanza dell‟opinione degli altri e della loro approvazione (vuole una corte di
uomini ai suoi piedi, adora il suo coniuge se lo adula. E‟ felice di dirgli “mi hanno fatto di nuovo la corte”):
brillante in compagnia, che cerca, ma sfinito dopo tanti sforzi per mettersi in valore. Non accetta la povertà
inerente all‟amore. Fa dei regali: vuole essere buono attraverso l‟agire. Paziente solo con i bambini dai quali
l‟adulto è ammirato d‟ufficio: essi non lo sottostimano, non lo insultano, lui è grande. Ricerca vana della sua
corte: erra in edifici e scale vuote. Lui stesso si sente vuoto (un animale gli morde l‟intestino)se non riceve
dall‟esterno, allo specchio, l‟immagine della sua bellezza / bontà interiore della quale cerca tanto di
persuadere chi lo circonda. E‟ senza consistenza interiore, abbandonato. Non potendo gli occhi di carne
vedere la bellezza dell‟anima, non serve quindi a niente volerla mostrare! Il castigo è meritato: calmo, pensa
tranquillamente alla morte.
1716. PANORAMA (VISTA)
Desidera una visione panoramica, circolare, senza dover salire, né ostacoli, non aver bisogno di elevarsi
né di camminare o pensare perché il lavoro sia fatto. Brass-n-o.
1717. BURATTINO (BUFFONE, CLOWN, IDENTITA‟, TEATRO)
Si sente un burattino del quale vengono tirati i fili. Tarent.
1718. PAVONE (ANIMALE) Hyos., Nux-m.
1719. CARTE (IDENTITA‟)
1720. SFOGGIO – PAVONEGGIARSI
Ha considerato i doni ricevuti come uno sfoggio. Plat.
1721. PARADISO – INFERNO (IDEALE, MEZZO, LUOGO)
Rifiuta il paradiso dove è stato messo di forza, ricevuto come insufficiente. Ci vive come in un luogo
imposto, non scelto, quando invece Dio ha un luogo migliore del suo. Nux-m.
a1: “Si sente come se fosse nato di nuovo nel mondo, e fosse sommerso dalla meraviglia per la novità di
tutto ciò che lo circonda.” Cori-i.
a1: “Molto attiva, felice; si sente come una neonata; la stanza e tutti gli oggetti le appaiono più
chiaramente e più piacevoli.” Canth.
Sogna del paradiso, ma è per dopo, bisogna dunque sopportare il presente. Sel.
Fa il suo paradiso per trovare la beatitudine. Crea il paradiso la notte, lo disegna il giorno. Il paradiso non
è questo mondo, ma l‟altro. Certezza che il paradiso esiste, quindi se lui esiste. Op è tranquillo nei
confronti dei problemi giornalieri. Perché preoccuparsi della realtà? Op. non rifiuta il paradiso, accetta di
abitarvi nella perfezione di questo luogo, luogo di felicità assoluta. Op.
E‟ sopra la porta degli inferi ed ha paura di cadervi. Agar.
E‟ in inferno. Bell.
L‟inferno non è abbastanza spaventoso per coloro che lo meritano. Nit-ac.
1722. SEMBRARE (APPARENZA)
1723. PARANORMALE (ORIGINALITA‟, IMMAGINARE, REALTA‟)
Vive in tensione tra la realtà ed il paranormale. – Conoscenza dolorosa del mondo paranormale. Phos.
Vive in un mondo paranormale. Zinc.
1724. PARASSITA (DIPENDENZA, POSSEDERE, ALTRO)
Prende la generazione come un parassitismo: generare = morire / si comporta come un parassita con chi
gli sta vicino. Sec.
Vuole essere nutrito in modo infuso, passivamente, come un parassita. Arg-n.
1725. PERDONO – PERDONARE (COLPEVOLE, SCUSE, RICONCILIARE, RIMPIANTO, PENTIRSI)
Perdona tutto perché non sopporta il conflitto, non si difende. Aster.
Chiede perdono per qualsiasi cosa. Ars.
Non si perdona se non è totalmente giusto con qualcuno. “Non mi perdonerò mai, avrei dovuto capire”.
Intolleranza alla misericordia. Il perdono non esiste nella legge, anche se possiamo scusarci! Nit-ac.
Perdona e si riconcilia con tutti. Aloe.
Intolleranza al fatto che Dio non sia misericordioso. Sulph.
Rifiuta il potere conservatore gratuito di Dio per non essere oggetto di misericordia. Nat-m.
Ha commesso il peccato imperdonabile. Med.
1726. PAREIRA–BRAVA: Liana che ghiaccia l‟acqua, liana da serpenti, liana zampa di cavallo. Legno in
strati concentrici separabili, che compongono dei curari. Deve schiacciare la fronte contro il suolo per fare
qualche goccia di urina bruciante. Indurimento cartilaginoso della vescica. Vite vergine, che vuole
abbracciare senza supporto e mostrare che stava in piedi da solo, nascondendo che invece lo può fare solo
grazie all‟altro. Vuole raddrizzarsi e negare il suo supporto. Vorrebbe mostrare che ce la fa grazie alle sue
proprie risorse. Volendo dominare il corpo, si ritrova tiranneggiato da questo e al lui si deve prosternare. (ST
Q96 a2 “L‟uomo in stato i innocenza avrebbe dominato su tute le creature?”) Vuole far riconoscere un valore
che non ha sottomettendosi. (GRAPH VII.92)
1727. GENITORI (BAMBINO, GENERARE, FAMIGLIA)
Diventa la sorgente della sua sorgente: da il seno a sua madre, sommerso si sfinisce per i suoi genitori
senza ristorarsi, quando invece è da loro che dovrebbe ricevere. Menis.
Contatto mantenuto per lungo tempo con i genitori, per insicurezza fuori dall‟utero (casa), dorme in
posizione fetale. Bry.
Bisogno / dubita delle sue capacità di paternità. Vuole la fecondità del padre, e dubita della sua capacità
di generare, di educare. Lyc.
E‟ offeso dai suoi genitori. Mag-c.
Prega i suoi genitori morti, paura di offenderli, ne ha perso la protezione / alle piccole cure per loro
mentre erano vivi. Sars.
Rifiuta i suoi genitori o li parassita. Sec.
Volendo l‟immortalità del padre e la sua responsabilità, lo lascia e vuole allontanarsi, e poi entrare. Se il
figlio vuole diventare padre uno dei due se ne deve andare. Torna a casa presentandosi non come il figlio
ma come lo schiavo del padre. Vuole la casa del padre. Vuole rubare la paternità a Dio volendo essere
responsabile dell‟umanità. Si ritrova allontanato da Dio, così come è allontanato da casa sua quando se
ne và. Ph-ac.
Deve sempre fare riferimento al padre per osare avere un punto di vista, scegliere. Crot-h.
Avrebbe dovuto poter mantenere uniti i suoi genitori. Lyc. (ZRN 94-1 190)
1728. PIGRIZIA (LAVORO, SFORZO)
Infastidito dai pigri, bisogna essere utili. Arn.
1729. PROFUMO
Profumato per piacere, mascherarsi. Ambr.
1730. PARIS QUADRIFOLIA: ----- Incapace di assumere il suo sentimento di essere unico. Bambino
viziato che con le sue chiacchiere vuole convincere della sua importanza, parla sempre di sé. Ricevere l‟altro
e lo scambio sono esclusi, riserva tutto per il suo ego. (CLH 03)
----- “Come se tutto sembrasse rugoso”. Non è della stessa sostanza degli altri. Il corpo ed i sensi sono
necessari all‟elaborazione dei concetti che saranno emessi dalla parola. “Tendenza a offendersi per niente e a
darsi sollievo da solo con delle parole sprezzanti”. Verde per la putrefazione. Gonfiato e disteso da qualcosa
di falso, di corrotto. Discorso separato dal pensiero, con il quale comunque si diletta: parla senza avere niente
da dire, senza pensare. (Sticta) Vuole rivelarsi quasi sostanzialmente attraverso la sua parola, glorificarsi
grazie e per sé stesso, ne perde il senso. Il parlare esclude il corpo. L‟altro non esiste quando invece la parola
serve per comunicare! (AFADH I.94)
1731. PAROLA – VOCABOLO (ARIA, COMUNICARE, VENTO, MAGNILOQUENZA, CONCETTO)
Non verrà capito, non può dirsi veramente e totalmente attraverso una parola troppo povera. Non può
dire tutto in una sola parola. Viol-o.
Parla ai suoi animali, ci si capisce bene! Aeth.
Bisogna pensare la propria parola prima di parlare il proprio pensiero. Diosc.
Cambia giudizio sul modo migliore di esprimersi. Croc.
Il corpo e i sensi sono necessari all‟elaborazione dei concetti che saranno emessi dalla parola. Paris.
Cerca sempre la parola giusta. Alum. (FD)
Bisogno di parlare per testimoniare la sua felicità, chiacchierando / la felicità è impossibile in questa
situazione. Tarax.
Desidera ascoltare delle parole sublimi, ma non parlare. Ham.
Non sopporta coloro che parlano senza agire. Zinc.
Non si parla per non dire niente. Dros.
Esprime ciò che non deve o non vuole dire. Am-c.
Crede di parlare a torto, che la sua parola non sia adeguata alla verità. Nit-ac.
Vuole che la sua parola sia efficiente, che l‟altro capisca l‟alto messaggio. Vuole comunicare senza il
linguaggio né segni sensibili, ma attraverso l‟illuminazione. Bufo.
“Ci sono delle cose che non si dicono”, non osa, è maledetto, deve espiare. Carc.
Non sopporta che si parli di lui davanti a lui. Ph-ac.
Intollerante a coloro che parlano troppo. Rhus-t.
E‟ stato ingannato da delle buone parole. Iod.
Affascinato dall‟intelligenza, la relazione di connivenza verbale con l‟altro, i giochi di parole. Berb.
Ha parlato di ciò che credeva di poter indovinare e non ha più diritto alla parola, ciò che ha detto era
“vento”. Intollerante al fatto che si parli di lui. Mosch.
Una parola deformata sugli altri e il mondo che gira nella sua testa. Plat.
Rifiutando la dignità del corpo, perde la dignità del suo essere, la parola e la voce: parola creatrice.
Staph.
Ogni parola che viene dall‟alto è trasformata in regola, strumento di potenza sugli altri. Lil-t.
Soffre in una società dove lei non ha la parola. Anan.
1732. PAROLA (DIALOGO, LINGUAGGIO)
Vuole arricchirsi della parola e del pensiero ma senza bisogno dell‟altro. Stict.
1733. PARTE, “A parte” (DIFFERENZA, NORMA, ORIGINALITA‟, POSTO, SEPARARE)
1734. DIVISIONE (DONO, COMPOSIZIONE, PEZZO, EQUILIBRIO, MESCOLANZA)
Vuole la solitudine per realizzarsi senza gli altri, senza condivisione. Euph.
Problema di dividere qualcosa di cui ne ha poco. Il mio diritto è il mio diritto, ho diritto alla mia parte.
Cist.
Ha criticato tutto, senza dividere il suo tesoro nella sua caverna – bocca, senza amare. Iris.
La divisione è considerata parassitismo. Sec.
Doveva completare la creazione nella divisione delle responsabilità con tutte le altre creature. Coff.
1735. PARTNER (AIUTO, COLLABORARE)
1736. PARTENOGENESI (FECONDITA‟)
Si crede amato di più se crea, se è fecondo, e produce il suo frutto da solo, per partenogenesi. Murx.
1737. PARTITO
Non prende partito, vuole che ogni pezzo si aggiusti nell‟insieme. Phyt.
1738. PARTECIPARE
Vuole darsi da solo la sua missione, partecipare alla decisione, non integrarsi come un piccolo elemento
del tutto per una finalità che non può raggiungere. Apis.
1739. PARTECIPARE65
(COLLABORARE, AIUTO)
Se si rispetta la mia libertà e la mia responsabilità, posso decidere di partecipare pienamente all‟opera
comune. Aloe.
Vuole essere nutrito in modo infuso, senza partecipare, come un parassita, rifiuta di partecipare con il
suo lavoro all‟edificazione del mondo. Arg-n.
Non può capire che ogni parte deve partecipare all‟unità. Bapt.
Cerca la felicità immediata nella facilità: crede di poterla avere senza partecipare. Op.
Odio contro il potere al quale non partecipa. Verat.
Ha rifiutato la partecipazione di Dio nell‟atto creatore dell‟uomo. Con.
Non ama questa autonomia che lo obbliga a partecipare al mantenimento della sua vita. Cham
65
PARTECIPARE: - Prendere (capere) parte (pars); unione della parte al tutto, di un essere finito all‟infinito, o
almeno a ciò che lo supera.
- Associarsi, prendere parte, ricevere la propria parte di…
Intolleranza al fatto che la sua vita sia partecipata. Sil.
Si sente di legno, materia prima non finalizzata se non è partecipata. Rhus-t.
Il brusio gli piace solo se partecipa. Apis.
1740. PARTE (TOTALE, COMPOSIZIONE, TUTTO)
Vuole essere l‟unico, l‟eletto, nessuno è come lui, non fa parte di nessun insieme. Plat.
La totalità oggettiva e soggettiva che desidero trasmettere è solo a metà o parzialmente portata dalle mie
parole. Non si può dire tutto in una sola parola. Viol-o.
Far parte: - Crede sempre di non contare, che non si fa attenzione a lui, non fa parte del progetto degli
altri. Phys.
A1-77: “Alluce vuoto”. Vuole che l‟arto del quale ci si serve non abbia esistenza propria: risultato: il
piede diventa grosso come tutto il corpo. Daph.
Bism.: arrivare alla felicità attraverso dei piccoli beni parziali intermedi?
Tutto ciò che è uno può essere separato, tutto può diventare un pezzo. Nicc.
Non può più avvicinare i pezzi che darebbero un senso al tutto. All-c.
Sacrifica una parte per salvare il tutto. Kali-bi.
Esalta la parte in rapporto al tutto, talmente vorrebbe che nessuna parte fosse lesa. Mang.
Intollerante ad essere uno e composto di parti. Bapt.
Una parte prende tutto il resto. Tell.
1741. PARZIALE (ASSOLUTO)
La totalità oggettiva e soggettiva che desidero trasmettere è solo a metà o parzialmente portata dalle mie
parole. Non si può dire tutto in una sola parola. Viol-o.
1742. PARTIRE
Rifiuta che la vita sia una successione di attività e di riposo, che sia necessario sempre ripartire, che non
abbia raggiunto niente di definitivo. Ars-h.
1743. DA PER TUTTO
Illusione di essere in due posti nello stesso momento: essere da per tutto per vedere tutto. Cench.
1744. PRIMO PASSO (PARTENZA)
Inerte che si mette al lavoro quando gli si suggerisce un‟attività (SVM). Helon.
1745. PASSO (CAMMINARE, SCALA, PROVERBI, TAPPA)
1746. NON
Convinto che non capirà. Olnd.
Certo che non troverà. Ptel.
1747. PASSAGGIO (TRANSIZIONE, MENOPAUSA, CRESCITA, TAPPA, MOVIMENTO,
OSTRUZIONE)
Quanto tempo durerà questa menopausa, questo passaggio? Carb-v.
Sfioramento: tutto passa perché non se ne fa niente, anche il nutrimento, non tiene niente. Sanic.
Il passaggio si fa male o non si fa più. Phyt.
Preoccupato del passaggio da uno stato ad un altro. Carb-v.
Paura dell‟alba, transizione da – a. Kali-i.
Difficoltà a passare all‟atto, inerzia. Graph., Tarax.
Difficoltà di dover fare il passaggio dalla potenza all‟atto. Petr.
1748. PASSATO (PRESENTE)
1749. PASSIONE66
(EMOZIONE, SOFFERENZA)
Volendo una conoscenza immediata del valore attraverso l‟incosciente, è turbato dalle sue passioni. Ign.
Vuole dominare lo stato emozionale di tutti i suoi stadi, sensitivo, vegetativo. Cimic.
Amicizie puramente spirituali, talmente imprigiona, rinchiude i suoi sentimenti per il fatto che tutte le
sue passioni sono viste come cattive, nessun contatto con i suoi sentimenti / molto cosciente dei suoi
organi e dell‟ambiente che lo circonda. Germ-met.
Conduce una cattiva battaglia contro le sue passioni, invece che orientarle verso la loro finalità. Daph.
Si sente manipolato dall‟interno dalle sue passioni animali. Tarent.
Lasciate parlare le passioni animali. Carc.
Terribile nei suoi giudizi verso coloro che si abbandonano alla passione. Zinc.
Non accordate dall‟amore, incapace di regolare le sue passioni così cerca attraverso l‟intelletto: non può
più amare. Croc.
1750. PASSIVITA‟ – PASSIVO (SOTTOMISSIONE, SUBIRE, ATTO, LAVORO,
GALLEGGIAMENTO, PERSEVERANZA)
Vuole essere perfetto senza necessità di metamorfosi passiva a partire da uno stato preliminare
incompiuto, temporaneo. Hydrog.
Rifiuta di ricevere il godimento delle cose piacevoli nella passività. Kreos.
Tutto ciò che subisce passivamente e si produce in lui diventa violenza, come una vita estranea. Sang.
Non accetta la passività della sua trasformazione. Carb-v.
Intolleranza ad essere materia passiva agita dal coltello. Con.
Difficoltà a passare all‟atto, inerzia. Graph
Passivo se non lo si stimola. Tarax.
1751. PASTORE – PRETE (RELIGIONE, POSSEDERE, MAGIA, VEGGENZA)
E‟ stato manipolato dal suo pastore, come lo zombie dallo stregone vudù. Meli.
Un prete ha scoperto il suo crimine. Nat-s.
1752. PATCHWORK (PUZZLE)
1753. PATERNITA‟ (GENERARE, GENITORE, PADRE)
1754. PAZIENZA (DURATA)
Paziente al lavoro ma non in famiglia. Zinc.
1755. PATRIMONIO (EREDITA‟)
Protegge il patrimonio poiché è l‟amore degli antenati, e teme la loro vendetta se lo vende. Sars.
1756. PATRIOTA (RAZZISTA, STRANIERO)
Patriota come riferimento morale. Caps.
1757. TITOLARE (PADRE)
Idealizza il titolare, il suo ruolo nei confronti degli impiegati, bambini, malati. Lyc.
1758. PALPEBRA
Palpebre troppo corte, non può chiudere gli occhi: Guaj. rifiuta di conoscere perché ciò lo modifica: è
costretto a dover conoscere in permanenza, non può più riposare la vista: protrusione degli occhi.
1759. POVERTA‟ (DENARO, MISERIA, RISERVA, POSSEDERE)
Il mio posto è vicino ai più poveri, dei più infelici. Hura.
66
PASSIONE: dal latino “passio”, da “pati” sopportare, soffrire. Accidente che consiste nel subire un‟azione.
Vittoria del puro sensibile sul razionale.
Non accetta la povertà inerente l‟amore, vuole raccogliere. Pall.
1760. PAGARE (CAPRO ESPIATORIO, ESPIARE, VITTIMA)
Non datevi tanta pena, in ogni modo pagheremo tutto ciò che fate. Cupr.
E‟ stato troppo dignitoso per rispondere con le sue viscere, la sua carne, ma non si rassegna a questa
umiliazione non meritata: pagare per gli altri. Staph.
1761. PELLE (SCORTICATO)
A disagio nella sua pelle, troppo piccola, non ci si sente libero. Meny.
E‟ senza pelle, scorticato. Arn.
1762. PECCATO-PECCARE/PESCATO-PESCARE (ACCHIAPPARE, ERRORE)
Il peccato del quale è convinto mantiene la rottura, lo disconnette da Dio. Vuole confessarsi. Thuj.
Per essere tutto da per tutto, il pesce può essere ovunque in una volta sola, vuole essere da per tutto,
sapere tutto. Chin.
Kali-i. vuole verificare se sa intuitivamente dov‟è il pesce.
Desidera pescare la trota con le mani “per il piacere istintivo di acchiapparla”. Lyss.
1763. PEDICULUS CAPITIS: -----Re buono preoccupato del bene del suo popolo o tiranno che ha perso
il potere. Perde le virtù necessarie al comando, usurpandolo. Perde più che le virtù, perde l‟autorità stessa,
poiché deve fare vassallaggio ad un altro: flettere il ginocchio. (cfr. condizioni dell‟autorità legittima: ST Q
105) Invidia la Regalità divina che non è stata stabilita da un altro ma da Lui stesso. Cerca sempre di
prendere il potere là dove non gli è stato chiesto niente. Il pidocchio prende il potere con il prurito, la testa
non fa altro che obbedirgli se comanda di grattarsi. (GRAPH IX.00, AFADH 04)
1764. PEDOFILIA Verb. (GGD, CGH 9.00)
1765. PENA (SFORZO)
Non datevi tanta pena, in ogni modo pagheremo tutto ciò che fate. Cupr
1766. INCLINARE
Inclinarsi su (RIFLESSIONE)
1767. APPENDERE
Vede la morte con calma, sintomi di impiccagione. Zinc.
Disgusto per la nudità e la vecchiaia, di ciò che pende, si degrada. Eupi.
1768. PENETRARE (INVADERE)
Sente come una penetrazione l‟aiuto necessario alla sua creazione. Sabin.
Si chiude, si circonda di callosità impedendo all‟esterno di penetrare. Graph.
Paura di tutto ciò che lo può penetrare: fantasmi, scherzi, elettricità, microbi. Ran-b.
Cench. vuole penetrare i segreti dei reni e dei cuori. E‟ solo un curioso.
Vuole penetrare l‟altro per dominarlo, ma non essere penetrato – penetrato da qualcosa che non lo rende
più padrone di sé. Lyss.
1769. PENSIERO67
-PENSARE (SPIRITO, IDEA, RIFLETTERE)
Per un adulto, è normale che il suo genitore evolva verso la malattia, la morte, [a1 – Sogna…che sua
madre…era malata, senza aver pensato a lei il giorno prima], ma sarebbe normale pensarci in anticipo
per distaccarsene bene. Castor-eq.
Nessun bisogno di vivificarsi né di nutrirsi degli altri, vuole che il suo pensiero sia atto. Mez.
Avrebbe voluto essere ispirato direttamente dall‟alto, che il pensiero non fosse causato dalle cose, ma
che esso ne fosse la causa. Rumx.
67
PENSIERO: dal latino pensare, pesare, apprezzare, esaminare. Attività fisica nel suo insieme. Le tre
operazioni fondamentali del pensiero logico: concepire, giudicare e ragionare.
Il pensiero umano che prende il suo slancio nel cuore profondo, affettivo, complesso, a volte dubbio o
contraddittorio, irrazionale, che condiziona la persona. Jac-c.
Se il pensiero non si trasforma in atto per giudicare l‟affettivo, l‟istinto prende il sopravvento. Raph.
Come il pensiero deve essere sostenuto dall‟azione, così il tempo permette di organizzare la realtà. Aran.
Vuole che il suo pensiero diriga il suo organismo. Daph.
Vuole un pensiero auto – generato, autarchico. Helon.
Bothr. disprezza il pensiero astratto che associa alla masturbazione intellettuale.
Capta anche i pensieri degli altri. Cench.
Bisogna pensare la propria parola prima di parlare del proprio pensiero. Diosc.
Durante lo yoga domino il pensiero, non sento più il mio corpo. Ambr.
Vuole ottenere la soddisfazione dei sensi attraverso i suoi pensieri, l‟attività del suo intelletto. Nuph.
Il pensiero basta a sé stesso. Kali-c.
Il pensiero diventa reale, lo modifica fisicamente. Il suo pensiero modifica il suo corpo. Vorrebbe il
pensiero sostanziale. Ox-ac.
Crede di non poter pensare. Chel.
Vuole che il pensiero sia atto, si ritrova vittima della motricità. Ant-t.
Non sa se ha pensato di fare o se ha veramente fatto una cosa. Calad.
Idealizza il pensiero e lo spirito che idolatra, vorrebbe “disincarnarsi”. Ham.
Prende il suo pensiero per il potere, la realtà. Lyss.
Vuole il pensiero creatore applicandosi a tutto simultaneamente. Chin.
Vuole la conoscenza attraverso un pensiero divino, non discorsivo. Kali-i.
Emette dei pensieri positivi che aiutano gli altri a distanza. Il suo pensiero non viene dal suo composto. Il
corpo non serve a niente per la conoscenza. Sabad.
1770. SCAVO (SEGRETO)
Vuole scavare nel senso nascosto delle apparenze. Verat-v.
1771. PERCEPIRE (SENSO)
Siamo limitati e sottomessi dalla nostra forma, che ci da il nostro modo di essere e di percepire. Agar.
Vuole una percezione volontaria, un pensiero auto – generato, autarchico. Helon.
Vuole abbracciare con il pensiero senza percezione sensibile, desidera una conoscenza immanente e non
appresa. Elaps.
1772. PERDERE
Vuole perdere il suo proprio sangue, non perdere niente. Plut-n.
1773. PERDERE DI VISTA
Preoccupato di perdere di vista i suoi bambini, non poterli proteggere. Gels.
1774. PADRE (GENITORE, GENERARE, TITOLARE, GERARCHIA)
Ridicolo in confronto al padre che sa tutto… Nux-m.
Incarna la qualità perfetta, la dignità del padre. Lyc.
Rigettato da suo padre e senza comunione di pensiero con lui per aver cercato la conoscenza alla quale
non aveva diritto, per essersi espresso in funzione del suo punto di vista, senza fare riferimento a lui.
Crot-h.
1775. PERFEZIONE (MIGLIORARE, BONTA‟, ARMONIA, BELLEZZA, VALORE, COMPLETARE,
RIUSCITA)
Impotenza a perfezionare assolutamente le imperfezioni degli altri. Ars.
Non giungendo alla perfezione della realizzazione, si ritrova lui stesso fallito. Naja.
Rifiuta questo luogo del paradiso non tanto perché imposto, quanto perché non sembra perfetto poiché
deve comunque riflettere, essere lucido per starci bene, con la sua perfezione e i suoi pericoli! Nux-m.
Considera la sua imperfezione intrinseca di creatura come un crimine. Cob.
Perfezione, ordine, pulizia, nessuna piega, tutto è padroneggiato, cosciente, niente gli scappa. Samars.
Ammira gli animali, vede in essi la perfezione dell‟istinto. Aeth.
Considera la sua imperfezione conosciuta dagli altri come un crimine, poiché non è ancora in atto. Cob.
Vuole assicurare da sé la perfezione dei suoi atti, o altrimenti non fa. Chlor.
Aspirazione a ciò che è stabile, ordinato, luminoso, chiaro, armonioso, preciso, puro. Che sia completato,
perfetto, definitivo. Adam.
Preoccupato di essere amato com‟è, introverso che si esamina costantemente per scoprire la sua
imperfezione, immerso nei suoi pensieri senza riuscire a capirsi. Paura di non essere amato se non è
perfetto, cerca le proprie risorse in sé. Germ-met.
Vuole avere in sé tutte le perfezioni della specie. Lac-c.
Le feci ripugnanti gli mostrano il fallimento nella sua scelta dell‟alimento perfetto. Diosc.
Desidera rimanere seduto sulle ginocchia di Dio e disprezzare gli altri, essere immutabile nella sua
perfezione. Hyper.
Cycl., Ustil., vuole la felicità in sé.
Guaj. vuole la perfezione nel riposo e nell‟immobilità. La perfezione permette la felicità
nell‟immobilità.
Desiderando essere “l‟Immacolata concezione”, ruba la perfezione invece di ricercarla. – Angosce con
voglia di essere perfetto e di dominare per dimostrarlo. Cycl.
Perfetto, non deve evolvere, né ha bisogno di nessun cambiamento. La perfezione totalmente completata
non deve progredire nell‟obbedienza verso uno più grande. Vip.
L‟uomo deve perfezionarsi amando, perché non può amare ogni cosa in sé, deve avanzare verso
l‟oggetto e a volte scoprire dietro un male apparente un bene da amare. Hura.
Si sente le perfezioni di tutti, ha tutto in sé, vuole mantenerlo. Aloe.
Desidera la perfezione generica, quando invece la quantità può realizzarsi solo con l‟elemento imperfetto
che è la materia. Decadenza e animalizzazione perché vuole una perfezione non umana. Sol-t-ae.
Vuole l‟azione perfetta essendo la regola della propria azione, senza essere sottomesso alla contingenza
per la scelta dei mezzi. Si sente incapace se non è riuscito alla perfezione. Naja.
Più l‟anima è perfetta, più lo deve essere il corpo. Benz-ac.
Il male apparente è la mancanza di una perfezione in divenire. Ambr.
Sente la perfezione di sé. Cann-i.
Avversione verso tutti coloro che lo vogliono ostacolare nel suo lavoro di ricreare l‟ordine, la comodità,
la perfezione del mondo e delle relazioni umane. Merc.
Non ha visto nel reale il riflesso della perfezione e bellezza della divinità. Non trova più valore in niente.
Hell.
La perfezione dell‟ambiente è sufficiente a sé stessa. Sars.
Deve fare tutto perfettamente, altrimenti è la morte, e si sbriga a farlo senza sorveglianza, per paura che
glielo si impedisca. Tarent
Non può sopportare a vita perché vede il suo essere a misura dell‟imperfezione della sua natura umana.
Bisogno di successo e di auto- soddisfazione tali che tutto è insignificante. Aur.
Vuole lavarsi la faccia, espressione della sua imperfezione terrestre. Asar.
Vuole trovare in sé stesso la propria perfezione e ogni relazione. Agn.
La mia perfezione ontologica costituisce la mia bontà. Calc.
Vuole essere perfetto e toccare pienamente il suo scopo attraverso la sua decisione. Mosch.
La necessaria complementarietà dei sessi è considerata come una decadenza della sua perfezione. Kreos.
Vuole non aver bisogno di lavorare con le sue mani e con lo spirito per perfezionarsi. Kali-br.
1776. PERIODO (RITMO, CICLO, VIBRARE, FREQUENZA)
Soffre di ciò che è periodico: mestruazioni, respirazione. Sang.
Periodicità, ordine, legge, misura, regola; pulsione verso un ordine eccessivo. Ars.
1777. PERIFERIA (SUPERFICIE)
Il centro non può funzionare senza la periferia. Aran.
1778. DEPERIBILE (EFFIMERO, DEGRADABILE)
Vuole affrancarsi dal deperibile e dallo spazio con la danza. Tarent.
1779. PERMANENTE (COSTANTE, EFFIMERO)
Vuole una fecondità permanente, e non essere legato né al tempo né alla materia, non doversi distaccare
da niente per accettare il rinnovamento, confuso con la costanza. Castor-eq.
1780. PERMESSO (VIETATO, TRASGRESSIONE)
Tutto ciò che funziona senza il permesso del pensiero è anarchico: ciclo mestruale, parto, menopausa,
dentizione. Cimic.
Permettere tutto non significa essere buono. Anac.
Avversione per tutti coloro che si permettono di fare delle cose che gli si vietano. Merc.
1781. PERSECUZIONE
Perseguitato da dei demoni. Zinc.
1782. PERSEVERANZA (SCOPO, CAMBIARE, CONTINUO, SFORZO, PROGETTO, TERMINE,
PERSISTENZA)
Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile istantaneamente, capire tutto senza sforzo né perseveranza,
soddisfacendosi dei sensi, vista e udito, che non riassumono la verità dell‟intelligibile. Olnd.
Se tutto è menzogna, perché perseverare? Lac-c.
Si agita senza perseverare, teme di non aver finito in tempo, trascura il suo dovere. Non persevera, la
fatica progressiva impedisce di raggiungere lo scopo. Stann.
Vuole essere la propria fonte di perseveranza. Non persevera perché è deluso di trovare dopo ogni scelta
solo un bene parziale. Bism.
Perseveranza ostinata per assicurare il futuro grazie al lavoro e all‟accumulo. Bry.
Ha perso la padronanza di sé per coordinarsi e perseverare verso uno scopo comune. Apis.
1783. PERSISTENZA (CONTINUO, CONVINZIONE, TENERE, PERSEVERANZA)
Persistenza dell‟immagine negli occhi = persistenza della fusione, tiene la persona, l‟oggetto in sé.
Anan.
1784. PERSONA - PERSONALITA‟68
-PERSONAGGIO (IDENTITA‟, ME)
Cattiva coscienza dell‟unità del suo io, al punto di non riconoscersi come persona. Germ-met.
Sensazione come se non fosse nessuno. Agn.
Non sapendo chi è, prende una personalità che non è la sua. Petr.
E‟ un altro, cambia personalità a seconda della persona con cui si trova. Nux-m.
Se è ricevuto, vuole esserlo come una persona. Merc.
1785. PERSONALE (STESSO, SE‟, IO, DETERMINARE, LIBERTA‟)
Obbedire al comando o voler combattere secondo la sua propria riflessione personale senza altre
consegne. Ptel.
1786. PERSONALE (IMPIEGATO, SCHIAVO, SUBORDINATO)
Non può dare le direttive al suo personale. Stann.
1787. PERSUASIONE (CONVINZIONE, NON)
Persuaso in anticipo che non capirà. Olnd.
Persuaso in anticipo che non troverà. Ptel.
1788. PERDITA-PERDERE (AMPUTARE, POSSEDERE)
68
PERSONALITA‟: Essa non è semplicemente la coscienza dei diversi aspetti di me; essa è anche la loro sintesi
armoniosa in una realizzazione che si ingrandisce senza fermarsi (Collin, p 413, § 423)
Carb-an. vuole donarsi senza perdere niente di sé, darsi sempre e senza sfinimento.
Si spaventa, diventa matto e si agita, lo sforzo intellettuale fa sì che si ritrovi perso in ciò che diventa una
montagna. Ind.
Avrebbe voluto donarsi a fondo perduto, instancabile, non con sacrificio ma per capacità infinita di
donare la sua sostanza senza soffrire, senza perdere niente né essere intaccato o doversi ristorare e
riprendere le forze. Carb-an.
Teme sempre di perdere ciò che possiede, o crede che l‟obiettivo sia sempre troppo lontano, volendo
raggiungerlo nel tempo che vuole lui. Stann.
Si sente perso. Am-m.
E‟ perdente perché sceglie sempre di seguire il corpo o lo spirito escludendo l‟uno dall‟altro. Anac.
E‟ perso, non sa né si può ricordare dov‟è né dove deve andare. Mez.
Teme che il dono sia una perdita di una parte di sé. Implicarsi in una relazione significa perdita della
propria sostanza. Con.
Volendo essere per gli altri causa prima del loro bene, perde tutto. Vuole poter donare senza rischiare di
perdere, di svuotarsi. Caust.
Non vuole perdere niente dell‟esperienza culturale. Chlf.
1789. PESANTEZZA-PESARE (PESO, GRAVITAZIONE, MASSA, LEGGEREZZA, SCELTA,
GIUDIZIO)
1790. PESSIMISTA (AUGURIO)
1791. PICCOLO (BAMBINO, DIMENSIONE, GRANDEZZA, NANO)
Vuole essere l‟unico, il solo degno di adorazione, per la sua altezza, la sua grandezza che deve essere
riconosciuta dall‟altro, che deve riconoscersi piccolo…Plat.
Sogna di qualcosa che diventa piccola. Zinc.
Paura delle piccole cose, fa delle piccole cose, rituali, segue gli altri. Form.
Avendo disprezzato i grandi valori, soffre delle piccole cose. Chin.
Gioca con i piccoli, così si sente il grande. Agar.
1792. PETIVERIA TETRANDRA: ----- La nostra natura umana è al servizio della nostra natura
spirituale che fa la nostra superiorità sugli animali, ma essa è accompagnata dalla perdita delle capacità di
difesa che la natura ha donato loro (STI, q91, a3) Si sente inferiorizzato, umiliato da quegli animali armati
per combattere con corna e artigli, e allora fa lo smargiasso. Si sente sempre davanti ad un pericolo
sconosciuto, e cerca il modo di proteggersi da questo ambiente pericoloso. Rifiuta la necessità di impiegare
la sua ragione e le sue mani per comporre le apparenti inferiorità che lo mettono in pericolo davanti
all‟ambiente esterno. (AFADH – MS VI.97)
1793. PIETRIFICARE (PIETRA, STATUA)
1794. PETROLEUM: Perde la facoltà di entrare in relazione. Non avanza la sua opinione personale. E‟ un
ragazzo mancato, ragazza che non può scegliere di essere donna. A volte si oppone all‟altro facendosi
personaggio, a volte si modella a lui. Si lamenta della sua immaturità o di quella degli altri. Vorrebbe aver
già raggiunto la perfezione. Gli rimane poco tempo per finire ciò che fa. E‟ ingiusto dover lavorare per
arrivare a ciò che vogliamo. La sua mancanza di ambizione e di onore gli hanno fatto lasciar passare
svogliatamente una scadenza, credendosi eletto senza dover coltivare la propria grandezza? Il suo errore è
stato di aver voluto essere lui stesso la fonte della propria differenza con il vicino, quando invece siamo ciò
che siamo e creati diversi. Non sapendo chi è, non ha più nemmeno il senso dell‟orientamento e non può
riconoscere la sua strada. Vuol fare lui stesso il progetto di ciò che è,volendo essere già atto puro
onnipotente, di un‟onnipotenza divina, senza necessità di passaggio. Non può entrare nel Suo progetto per lui
poiché ha l‟idea fissa di ciò che è. L‟impossibilità di abbandonare il tema di cui parla dimostra il rifiuto di
passare da uno stato all‟altro. E‟ un esplosivo, dal potenziale contenuto fino a che non vuole agire per
diventare qualcosa di meglio. (AFADH.I.91; MS V.91) Non potendo passare dalla potenza all‟atto, sogna di
terremoti, di fuoco, di esplosioni. Non sopporta di essere rinchiuso, di essere prigioniero.
1795. PAURA
Paura di avere paura, di entrare nel panico. Acon.
Puzza di vanteria, senza bisogno di incontro né di condivisione per migliorare. Myric.
1796. FILOSOFIA (CONCRETO, INTELLETTO, IMMAGINARE, SPIEGARE, TEORIA,
COMPRENSIONE)
Cerca di trovarsi del valore dedicandosi al più alto scopo del pensiero umano: la filosofia. Sulph.
Vuole avere delle idee chiare, trovare le parole grazie ad una filosofia ed uno spirito raffinati. Cann-s.
1797. PHOSPHORICUM ACIDUM: ----- Vuole le risposte assolute alle domande. Va dal suo guru che
sa l‟assoluto. (SVM XII.96)
----- Man mano che si allontana, nostalgia e sensazione di non essere nel suo paese di origine dove regnano
la perfezione e l‟amore, la sicurezza, la risposta immediata alle domande. Vuole rubare la paternità a Dio
volendo essere responsabile dell‟umanità, assicurarsi del suo futuro, come se godesse della provvidenza
divina. Subisce la disillusione in ciò che scopre, poiché non avendo la conoscenza, ha inventato la risposta, e
allora dice di non essere stato esaudito, oppure si sente la causa della decadenza di coloro che aveva in
carico. Perde la capacità di conoscere comparando, avendo voluto conoscere immediatamente, senza
distanza, tempo, spazio, dilazione, lavoro. Se il figlio vuole diventare padre, uno dei due deve andarsene.
Allontanandosi dal padre per diventare lui stesso padre, ha reso la responsabilità dell‟umanità intera e l‟ha
allontanata da Dio. Crede che il padre l‟abbia disconosciuto non dandogli la rivelazione. Si ritrova tagliato da
Dio, come è tagliato da cassa sua quando parte: più cammina più sta male, vuole rientrare, vuole appartenere.
Deve allontanare il suo orologio per sentirlo bene: bisogna accettare la distanza. Ritorna a casa presentandosi
non come il figlio ma come lo schiavo del padre. E‟ deluso e disilluso: gli altri lo ingannano quando invece
lui vorrebbe dargli fiducia, le risposte alle sue domande non sono quelle che si aspettava, non riesce a
premunirsi per il futuro. Per colui che vuole spiegare tutto, la religione non può esistere, essa implica il
mistero. Soffre di non avere la risposta, quando invece non ha voluto porre la domanda. Intolleranza al fatto
che lo si conosca completamente. Si sente tradito se si parla di lui davanti a lui. Chiaroveggenza
nell‟egotrofia: capacità di conoscere in modo diretto, non umano. Paura della malattia, avarizia, gli altri lo
prendono in giro. Ha perso l‟affetto a causa della fiducia tradita: preoccupato per gli altri, migliora in
compagnia. Sogna di banchetti. (AFADH XII.88, I.91; MS X.90)
1798. PHOSPHORUS: Precarietà della sua esistenza: paura tale della morte che potrebbe suicidarsi; è
vicino all‟estinzione: bisogno di magnetismo e di amore da qualcuno di buono; bisogna sempre alimentare la
propria combustione attraverso il cibo, calmare il proprio fuoco con le bevande. Vive solo grazie alle
manifestazioni d‟amore che riceve. Dipende per esistere dal legame d‟amore, quindi senza gli altri non è
niente. Se diventa indifferente, è per mancanza di risposta al suo amore. Chiaroveggenza che condivide con
gli animali, magnetismo, eccitabilità e sensibilità: ha un piede in un mondo, l‟altro in un altro che le persone
non percepiscono: facce diaboliche che ridono della sua sofferenza. Appassionato che si consuma in rapporti
di buona collaborazione e tenerezza. Vuole essere il cuore degli altri, grazie ai quali esiste. Vorrebbe la luce
della conoscenza, vorrebbe essere la luce stessa e non il riflesso, poiché Dio è bello e perfetto grazie alla sua
luce. Può darsi anche l‟impressione di vivere grazie all‟ipersessualità, essendo una gran signora o un‟aurora
boreale. Sensibile alla bellezza che percepisce, resta teso tra il reale ed un mondo paranormale. La luce
permette la vita organica, ma ha troppa paura di morire per dare la sua vita in un vero amore. (MS 85;
AFADH I.89 – MS.90) Adora il sole, annaffia i fiori, oppure si sente triste se sente il loro odore!
1799. FOTO
Fotografa per eternizzare l‟istante. Ars-h.
Non vuole essere fotografato, preoccupato di essere osservato dalla serratura, che darebbe solo un punto
di vista. Crot-h.
1800. FOTOGRAFO
Intolleranza ad essere fotografato, sarebbe come essere affascinato, posseduto. Lyss.
1801. FISIOLOGIA69
(CORPO, VEGETATIVO)
Aggravato da tutte le sue funzioni fisiologiche. Cham.
Vuole capire la fisiologia. Alum.
La volontà attiva le sue funzioni fisiologiche, sorpreso della facilità con cui ci riesce. Cann-i.
1802. FISICO (CORPO, SPIRITO, FORZA, INCARNARE, MATERIA)
Forza fisica senza proporzione con la sua forza morale. Aster.
Confonde la forza fisica con l‟autorità. Agar.
Da delle cure fisiche agli altri per la loro felicità. Sabad.
Nutre gli altri in mancanza di affetto. Calc-sil.
Diventa leggero ed incorporeo per lasciare questo mondo fisico. Asar.
Vuole la perfezione del fisico ricevuto. Benz-ac.
Bisogno di contatto fisico. Sang.
Il pensiero diventa reale, lo modifica fisicamente. Ox-ac.
Non può perdere niente del suo corpo, le mestruazioni, donare il sangue, un organo. Alum.
1803. PHYSOSTIGMA: ----- Vuole accomodare per vedere meglio, quando invece solo Dio dona la piena
visione delle cose. Vuole la conoscenza totale, non perdere né lasciare niente. Impossibile fare delle cose
semplici, ma si applica efficacemente nelle ricerche metafisiche e nella teologia, ciò che > il mal di testa.
Tutto conta, ma lui crede sempre di non contare, che non si facci attenzione a lui, non fa parte del progetto
degli altri. Soffre di una disgiunzione tra i livelli superiori ed il suo corpo: se vuole essere solamente
spirituale, si disinteressa del suo corpo che non è più controllato, ma un fardello ingombrante. Rifiuta di
adattarsi per ricevere il reale così com‟è. Vorrebbe un‟indipendenza del corpo dal controllo superiore. a1:
“Sensazione molto marcata di languore ed indisposizione a muoversi, ma con uno sforzo di volontà i miei
muscoli erano sotto il mio controllo come prima”. C‟è l‟impossibilità di fermare il pensiero, o di muovere il
corpo come vuole lui. A forza di stimolazioni arriva alla paralisi. Per preoccupazione che tutto sia troppo
autonomo e scappi, conta tutto. Sogna del leone, volontario, indipendente, libero, non si lega / non si lascia
contare o sottomettere ad un controllo superiore. Soffre dell‟autonomia dei centri inferiori del controllo in
rapporto alla volontà, dipendente lei stessa dalla volontà divina alla quale deve rendere conto. La mia
volontà, applicata su un corpo materiale e dunque limitato, non può essere del tutto libera. (GEMMH – MS
V.00)
----- Fa il vuoto, non ama che ci siano troppi mobili nella stanza, niente di superfluo. (AFADH XII.96)
1804. PHYTOLACCA DECANDRA: ----- Desidera non essere limitato da alcuna misura in ciò che
concerne le sue relazioni con gli altri: educazione, pudore, buona creanza. Non tiene conto di chi lo circonda,
né di ciò che è corretto di fronte a lui. Dosa male le quantità di cibo, la materia (cancro), le secrezioni…Ama
il mosaico ed i puzzle per il piacere di aggiustare i pezzi. In un insieme ogni pezzo deve aggiustarsi, trovare
il suo posto nel giusto ambiente. Non prende partito, vuole che tutti i pezzi si sistemino nell‟insieme. Essere
educato, rispetta le idee di tutti, “bisogna fare insieme”. E‟ nella dismisura. Liberalismo: bolla finanziaria
fragile, fa saltare il pudore economico, trasparenza privato / pubblico. (MS – AFADH V.99, 1.00)
----- Ciò che viene da lui non funziona: impossibilità di lavorare e paura dello sforzo; i suoi seni sono duri,
dolore che si irradia verso tutto il corpo, il latte cattivo; è il fallimento totale della sua creatività. E‟ tappato
dalla sabbia negli occhi, una spina o una bolla nella gola, una piuma nel naso. Nello stesso tempo, i suoi
occhi sono troppo grandi, la sua faringe è come una caverna, il suo torace è vuoto come un grande casco:
l‟appetito rimane nonostante la nausea. Tutto ciò che significa inizio, entrata, passaggio, nascita è difficile:
cerca l‟aria per respirare, male agli occhi per la luce, umore piagnucoloso per la dentizione, mal essere al
risveglio e per il cammino come per il dondolio, movimenti tremolanti e mobilità indipendente dei due occhi.
I dolori e questo stato sono così insopportabili che vorrebbe che lo si picchiasse sulla testa per ucciderlo.
Oppure mancanza di delicatezza, impudicizia, inadeguatezza ad ogni circostanza. Indifferenza, non tiene in
nessun conto l‟altro che non esiste. E‟ come se fosse l‟unico nella specie umana, non accetta la comunità del
genere umano. Miglioramento con gli stimolanti che di solito non sopporta, inclinazione a vomitare senza
nausea. Rigetta ciò che lo può toccare, non vuole vestirsi né dipendere dall‟ambiente, ma funzionare grazie a
69
FISIOLOGIA: funzioni degli esseri viventi, vegetali e animali, dei loro organi. Fisiologia si dice spesso di
tutto ciò che nell‟uomo appartiene al corpo e non alo spirito (psicologia).
sé stesso. Ha voluto talmente splendere ed irradiare da sé stesso che tutto ciò che sente dall‟esterno e da sé è
spiacevole, fallisce, è diventato insopportabile da volere che lo si uccida? Mi appoggio sugli altri per andare
avanti, è la mia sola maniera di aprirmi al bene. Abbiamo tutti qualcosa per la quale trascendiamo gli altri, e
soli, diventiamo Il Trascendente. E‟ così che si fa Dio. Il seno è la relazione. (GRAPH XI.87: AFADH
VII.90)
----- Paura di non sostenere tutto lo sforzo. Si sente l‟interno vuoto. Mingherlino che intraprende dei lavori di
forza che gli ricadono addosso. (FD)
1805. PICRICUM ACIDUM: ----- Eccitazione amorosa che obbliga lo spirito a rimanere nel godimento
di un piacere immaginario. Resta nell‟incompiutezza, oppure il piacere non mette un termine al desiderio:
desiderio sessuale notevole e molto intenso che non può essere soddisfatto da nessun piacere sessuale. Può
pensare solo per analizzare la sua estasi amorosa. Analizza il suo funzionamento, è lui l‟oggetto da
conoscere. Mette l‟analisi al posto del discernimento, rifiuta la saggezza. Esplosivo, istantaneo: vuole la
conoscenza immediata di sé stesso, e auto – fecondarsi: non può stabilire dei legami normali con l‟esterno:
l‟idea del matrimonio gli è insopportabile. Toccare le nuvole è toccare il limite, senza lavoro. Contempla il
suo processo sessuale. (AFADH. VIII.94)
----- In soluzione esterna coagula l‟essudato albuminoso delle scottature, la cicatrizzazione avviene al di
sotto. “Uno dei più potenti esplosivi conosciuti”: cefalee occipitali esplosive, eclatanti. Il peso delle lenzuola
del letto gli da la sensazione di essere schiacciato. La gola esploderà così come il pene per l‟intensità
dell‟erezione, il torace è accerchiato da una fasciatura stretta, il mal di testa migliora con la pressione, come i
dolori agli occhi. Un prurito genitale terribile e voluttuoso lo irrita e lo esaspera. E‟ irritabile con debolezza
sessuale. Debolezza mentale: il minimo sforzo scatena di nuovo i sintomi neurologici ed una scottatura lungo
la colonna vertebrale. Sogna di essere incinta, nonostante l‟idea intollerabile del matrimonio. La lingua è di
legno, le sue braccia sembrano raggiungere le nuvole mentre si addormenta. Rimanda tutto ciò che deve fare,
anche impostare una lettera. (GRAPH XII.87)
1806. PIEDE (PIACERE, “attecchire”, MARCIA, DITO)
L‟altro deve riconoscersi piccolo, prosternarsi ai suoi piedi. Plat.
1807. PIEDISTALLO (POSTO)
Il suo servizio per l‟organizzazione della gioia lo mette su un piedistallo. Mag-s.
1808. TRAPPOLA (INGANNARE, SENTINELLA, SORPRESA)
Bisogno d‟acqua per circolare, vivere, altrimenti è preso in trappola dal suo cristallo. Nat-m.
I banditi gli tendono delle trappole. Jac. (TFA)
Bisogno della dipendenza d‟amore ma paura di essere intrappolato. Elaps.
Rifiuta di essere composto corpo – spirito, di avere bisogno dei sensi per conoscere, perché il corpo è
una trappola. Anac.
L‟occasione di provare il suo amore è vissuta come un rischio di giudizio, una trappola. Gels.
1809. PIETRA (DURO, PESANTE, SOLIDO)
Affascinato dalle pietre preziose, i diamanti, come il suo amore per l‟ordine e la bellezza dell‟universo.
Adam.
Si fa statua di pietra, l‟uomo diventa una cosa, senza vita e senza funzioni fisiologiche. Cham.
Vuole pietrificare tutto, che niente cambi, evitare di doversi adattare. Calc-f.
1810. PIPER METHYSTICUM (Kava: pepe incline all‟ubriachezza): ----- Rifiuta gli stati di transizione,
ha voluto essere atto puro sotto l‟aspetto della pienezza di energia, con la sfumatura del rifiuto della
progressività del passaggio verso vuole fare il passaggio, la transizione a tutta velocità, come se no
esistessero; una pienezza di energia in atto permanente; non vuole dover sviluppare la sua energia. (SVM 03)
----- Facilità e vigore stupefacenti o esagerati. I suoi automatismi rendono facile l‟attività fino a sfinirsi, al
punto che la volontà deve controllarli e dominarli quando questa facilità si imballa senza coordinazione,
altrimenti deve interrompere ogni occupazione costante o stabile. Vorrebbe che il lavoro sostenuto non
smussi il piacere, la perfezione è non interrompere il lavoro con il divertimento70
, dover alternare lavoro e
piacere per mantenere la sua energia. Desidera che ogni attività si faccia nell‟entusiasmo. Gioisce di sentire
un vigore giovanile nell‟esercizio permanente delle sue facoltà. Vorrebbe che il piacere (che è il godimento
del bene posseduto) coincida con un lavoro interrotto (che normalmente è lo sforzo per ottenere un bene
arduo). Per l‟uomo, languore piacevole e piacere del riposo non possono coincidere con il lavoro vigoroso,
quando invece solo la temperanza permette di approfittare più lungamente possibile del vigore. “Chi va
piano va sano e va lontano”. (AFADH 8.03) (Diametralmente opposto: Pip-m.; Ars-h. 161)
1811. PUNGERE (AGO)
Scrupoli di coscienza, dubbi che lo pungono. Si impunta per riuscire in un lavoro nel quale si ostina
malgrado gli ostacoli. Led.
1812. POSTO (UMILTA‟, ANELLO, MEZZO, TITOLO, LUOGO)
Sono di troppo, perché sono nato, non ho il mio posto perché disturbo esistendo. - “Noi siamo degli
operai, dobbiamo restare al nostro posto”. Cupr.
Perde la stima delle persone se non è all‟altezza della sua illusione. Trova che non c‟è più posto in questo
mondo per la sua grandezza. Plat.
Vuole il posto al di sopra di tutto e creare l‟universo. Lars-arg.
Si sente spostato, deportato, delocalizzato contro la sua volontà. Questa realtà è insufficiente, vuole il
cielo empireo. Nux-m.
Grazie al suo lato relazionale, prende molto posto in modo affascinante, chi gli sta vicino sembra pallido.
Kalm.
Spostato che ha perso il suo luogo gerarchico, dal quale può aiutare sé stesso e gli altri, attraverso la
conoscenza e l‟affetto. Aur.
Convenienze da rispettare, (persona dal “bel bavero”) posizione da mantenere, non fare dei vortici.
Colch.
Difficoltà ad adattarsi alla situazione, trovare il proprio posto. Meny.
I sogni di battaglie mostrano che Hyper. deve difendere il suo posto al sole!
Il mio posto è vicino ai più poveri, ai più infelici. Hura.
Deve trovare il suo posto integrandosi, facendo l‟unità di coloro che lo circondano. Puls.
Fiducioso in Dio, reclama il suo posto senza avere la disposizione richiesta e la volontà del cuore.
Tarax.
Contento del suo posto sociale; gli sembra involontariamente di stare veramente molto meglio di tante
altre persone. Può fraternizzare solo se si sente superiore ed ha avuto successo, deve mantenere il suo
posto. Alta opinione di sé, deve ricevere dagli altri ciò che gli serve per riempirsi. Si fa posto, il vuoto
attorno a se, per gestirsi la parte più grossa. Aloe.
Resta al suo posto nelle piccole cose facili, abitudinarie, non osa distinguersi. Form.
Ogni cosa al suo posto, nel suo luogo naturale. Per favore! Bor.
Vorrebbe occupare un posto più grande di quello in cui è. Bov.
Ogni organo ha il suo posto e il suo tempo nell‟ordine che permette la buona avanzata del tutto. Mur-ac.
Non si sente al primo posto nell‟amore di Dio. Hyos.
Ha preso il posto di qualcuno del quale non ha il valore. Lyss.
Si ritrova in un posto per il quale non si sente fatto. Spong.
“Durante la gravidanza le persone mi offrivano il loro posto”. Verat.
Altruista per poter ricevere il suo posto, esiste grazie al lavoro, non grazie allo scambio. Iod.
Vuole prendere il suo posto di grande senza dover maturare per arrivarci. Agar.
Non ha più il suo posto, nessuno lo ascolta. Ambra.
Vuole che si rispetti il suo posto, i suoi diritti e quelli degli altri nella relazione con l‟altro. Coloc.
Desiderando un corpo infinito, si scusa di espandersi, di prendere troppo posto. Glon.
1813. PIAGA
70
EUTRAPELIA (ST II-II, q 168, a 2) (allegria) si dice che qualcuno è “allegro” (eutrapélos) vale a dire il
“rovesciamento facile”, perché trasforma facilmente le parole o gli atti in svago. E questa virtù, per il fatto stesso che
impedisce di mancare di misura nei giochi, si collega con la modestia.
Si richiude alla svelta, previene la penetrazione. Lyss.
1814. LAMENTELA (VULNERABILITA‟, SOFFERENZA)
Non avere niente per cui lamentarsi è essere la causa della propria felicità. Invidia coloro che non hanno
niente di cui lamentarsi. Ustil.
Si lamenta che non lo si lascia esprimersi. Oppure non si lamenta, sottomesso al destino. Crot-t.
1815. PIACERE (STIMA, OPINIONE, APPREZZARE, CONVENIENZA)
1816. SCHERZO (UMORISMO, GIOIA)
1817. PIACERE71
-PIACERE (APPREZZARE, DESIDERIO, GODERE, SENSO, SODDISFAZIONE,
FESTA)
Nega di non aver raggiunto il suo scopo, pretende di avere sempre la gioia e il piacere dello sforzo / lo
sforzo porta sempre qualcosa. Cadm-s.
Desidera di avere la perfezione di non dover interrompere il lavoro con il divertimento, di non dover
alternare il lavoro ed il piacere per mantenere la sua energia. Pip-m.
Incapacità di sentire il piacere nell‟atto intellettuale. Vuole la purezza nella beatitudine intellettuale,
senza voluttà, quando invece abbiamo bisogno dei sensi sul cammino verso la perfezione. Cade nella
carne a forza di volere una purezza senza i sensi. Hep.
Dice di sì per far piacere, per l‟opinione della gente. Germ-met.
Cerca il piacere concentrandosi su sé stesso (ombelico, ruota), nessuna apertura verso gli altri. Diosc.
Perde il controllo di sé, il godimento nella relazione, perché vuole creare per il suo solo piacere, volendo
provare che può trovare la felicità grazie al suo sforzo. Aster.
Progetto di piacere impedito. – Non avendo preso un piacere superiore nel progetto divino, perde il
piacere nel vegetativo: alimentazione, sessualità. Vuole il piacere ma non può, se può ne soffre. Teme
che il castigo lo privi di ogni piacere / non ha diritto al piacere. Dig.
Il piacere dell‟unione non è lo scopo dell‟unione, ma conseguenza dell‟unione che è lo scopo. Squil.
Preoccupato di essere rigettato, vuol far piacere, molto gentile con tutti, si ricalca su ciò che le persone si
aspettano da lui. Buon cuore. Lepra.
Si vieta il piacere. Calad. (BSM)
Il piacere non dura, dopo arriva sempre la sofferenza. Mag-m.
Vuole avere una fonte di piacere in sé stesso. Ustil.
Vorrebbe la perfezione del piacere senza essere scosso prima passivamente dal desiderio. Kreos.
Obbligato a restare nel godimento di un piacere immaginario. Resta nell‟incompiutezza. Pic-ac.
Il piacere dei sensi è vissuto nella testa, attraverso ciò che è a portata di mano. I pensieri voluttuosi che
colmano la sua immaginazione sono il risultato di aver voluto il piacere attraverso un‟attività privata
della sua finalità. Nuph.
Trova nei piccoli piaceri del concupiscibile la beatitudine perfetta. Cina.
Tutto gli sembra chiaro e piacevole, si sente come un neonato. Canth.
Quando si teme così tanto per il futuro, non possiamo abbandonarci al piacere presente. Non ha diritto al
piacere se il futuro non è assicurato. Stann.
Nostalgia dello stato d‟infanzia, di piacere e di spensieratezza. Mag-c.
Scarto tra eccitazione e piacere. Sel.
Ha perso il piacere della relazione. Aster.
Tristezza a causa dei piaceri sensibili. Ham.
Indifferenza ai piaceri ed ai giochi perché è una perdita di tempo, i sensi sono impuri. Hep.
Avere piacere non gli farebbe più sentire l‟eroismo della sua devozione e della sua fedeltà verso gli altri.
Cocc
.Non trova piacere in niente, poiché niente ha valore. Hell.
Coloro che desiderano sempre più piacere sono coloro che ne sono meno sensibili. Ip.
71
PIACERE: presa di coscienza della soddisfazione di una tendenza; una volta vissuta una prima esperienza, il
piacere è inseparabile dal desiderio. Riposo nel bene raggiunto.
E‟ l‟approccio intellettuale della relazione che gli porta il piacere. Thea.
1818. PIANIFICARE (FUTURO, DIVENTARE, PROGETTO, LEGGE, ARCHITETTO)
Organizza tutto secondo un piano della sua intelligenza. Thuj.
L‟uomo deve accettare di proseguire il lavoro nella creazione con un piano che non viene da lui. Ars-s-f.
1819. PLANTAGO MAJOR: ----- Non ha relazioni con gli altri, poiché sono solo dei fini intermediari, e
lui vuole il fine ultimo senza intermediari. (a1 – Stato d‟animo meditativo o fantasticheria interna, e incapace
di associar e la mia mente con un oggetto esterno, con sentimento di grande prostrazione. Undicesimo
giorno). Vuole fare tutto, tante cose nello stesso tempo e finire rapidamente, senza poterne fare una sola. (a1
– Si sente tanto fuori dalla specie; depresso, con inclinazione a fare molto lavoro, ma si sente stanco ed
irritato subito quando comincia). Delle parti del cervello pensano chiaramente, altre sono inadatte a questo.
Può riflettere e pensare solo a partire da ciò che riceve dall‟esterno, impossibilità di riflessione astratta.
Vuole toccare la fine in ogni atto, rifiuta la linearità del lavoro e gli atti successivi. Vuole già essere in
riposo. )MS V.97)
----- Incline a fare una quantità considerevole di cose, impaziente di finire tutto, desidera fare più cose in una
volta e non ne fa nessuna. Rifiuta la linearità nel lavoro, gli atti successivi da mettere in una certa direzione.
Vuole essere già in riposo. Finisce nell‟anarchia, nel disordine, nella discontinuità. Volendo toccare il bene
ultimo immediatamente, non fa altro che reagire. Non può restare sullo stesso soggetto, nello stesso posto. A
forza di volere tutto, sa di non sapere più, oppure impressione di saperlo senza poterci riuscire. Ama
l‟urgenza e le rapide successioni, delle situazioni transitorie, non la routine. Orrore degli orari fissi, di fare
sempre la stessa cosa, l‟automatismo. Vuole riflettere e vedere alla svelta il risultato dell‟azione, vedere dove
va, essere efficace e concludere rapidamente. Il filo conduttore va bene, tutti i dettagli no. Analisi, sintesi,
azione, soluzione e conclusione, poi si passa a altre cose. Ogni atto tocca il bene ultimo. Una cosa alla volta,
a fondo, ed è classificata, passare alla prossima! (AFADH – UNC XII.95)
1820. PLATINUM METALLICUM: Plat. rifiuta che gli si misuri l‟amore. Vuole essere amato
totalmente ed infinitamente dai suoi simili, quando invece può essere amato solo secondo quello che è, finito,
in questo luogo e nel suo essere. Gli altri sono piccoli poiché vede cosa manca loro per amarli di più! Rifiuta
di amare le cose come sono. Tutto è piccolo al ritorno da un‟assenza, perché immaginava che fosse molto
meglio! Vuole amare delle cose il cui valore sarebbe dato da lui? Rifiuta di essere incluso in qualsiasi cosa,
vuole abbracciare tutto, includere in sé, amare o essere amato senza limiti. Come Dio contiene, include,
abbraccia tutte le cose in sé piuttosto che essere in tutte le cose in qualche luogo (STI, Q6). Platina rifiuta di
essere contenuto in un qualsiasi luogo: dall‟amore, dai demoni, dalle passioni… Disaccordo con il mondo
intero che gli scappa, che non può includere. Si sente unico perché non fa parte di nessun insieme.
Sproporzione, dismisura: il luogo limita. (HLM V.04)
----- L‟altro non è il riflesso della perfezione che desidero per amarlo, secondo una scala di valori che viene
da me. Lo sforzo di conoscere mi mostra il valore oggettivo delle cose. Plat. vuole che le cose siano ciò che
vuole amare in esse, come Dio che fa le cose come le ama. Non vuole amare le cose così come sono, poiché
lui non è all‟origine del loro valore. (MS+ V.04)
----- Deve sentirsi scelto e stimato, e vivere all‟immagine della sua relazione con Dio. Perde la stima della
gente se non è all‟altezza della sua illusione. Vuole mostrare di essere in conversazione con l‟Unico,
mantenere e mostrare la bella immagine di sé stesso. Vuole essere l‟unico degno di adorazione, perché è così
fuori proporzione, puro e separato come il Dio ebreo in rapporto agli idoli e agli dei pagani. L‟altro deve
riconoscersi piccolo, prosternarsi ai suoi piedi. La natura, la sensualità, la sessualità…gli mostrano che non è
ciò che desidera essere, e prende la sua rivincita se le nega per essere superiore a tutto. Deve capire di essere
unica per Dio, restando comunque totalmente umile e non superiore a tutti gli altri. Bulimico quando
disprezza gli altri, poi meglio se cresce. (Vedere Ezechiele 16) (AFADH I.04)
----- Abbandonato, isolato, non sa a chi chiedere aiuto, non è apprezzato, non è fatto per questo mondo
troppo stretto. Malinconia che rovina ciò che dovrebbe essere piacevole. Auto – glorificazione e disprezzo
condiscendente degli altri contro la sua volontà, tutto gli sembra piccolo (i suoi bambini). Si distingue,
seduce, nessuno gli resiste, vuole conquistare per provare a sé stesso che vale ancora. Si attribuisce da solo la
predilezione di Dio, quindi Dio non esiste, non è più la creatura che riceve. Miglioramento fisico se c‟è
aggravamento psichico e viceversa. Attraverso il corpo si sente a livello dei mortali, attraverso lo spirito
l‟eletto di Dio, felice di raggiungere il suo Redentore, oppure totalmente dannato! Si crede allora di troppo in
questo mondo. Il suo sangue che scorre gli permette di avere subito il suo corpo di gloria. Ha preso i doni di
Dio per vantarsi. (AFADH 7.88, II.92)
1821. PIENEZZA (SBOCCIO)
Rifiuta gli stati di transizione, ha voluto essere stato puro sotto l‟aspetto della pienezza dell‟energia, con
la sfumatura del rifiuto della progressività del passaggio verso. Pip-m.
Si sente realizzato, nel pieno dominio e pienezza di vita, tocca la sua fine. Cinnb.
Ambiente vuoto dei suoi fedeli, non ha più la sua corte. Pall.
Niente lo concerne, l‟ambiente è vuoto. Puls.
Si ritrova la cornice vuota di abitanti, più niente anima la sua ossatura. Tab.
Sa che la sua grandezza è vuota. Bov.
Si sente troppo pieno in un recipiente contratto, limitato. – Fa il vuoto intorno a sé per invadere l‟infinito.
Glon.
Si sente vuoto anche perché dovrebbe dare l‟impressione di riempire, saziare. Sars.
Si sente vuoto, i passaggi sono tappati. Phyt.
Non volendo conoscere attraverso i sensi, si sente vuoto, pieno di vuoto, il corpo disintegrato, scoppiato.
Kali-c.
Niente di terrestre ci può colmare completamente, sempre insoddisfatto. Rheum.
Per fraternizzare, gli altri, se non sono ostacoli alla sua riuscita, servono solo riempirlo, essere la fontana
e glorificarlo, fino all‟indigestione, allora si svuota! Aloe.
Non può riempirsi. Phyt., Sars.
* Soffocato nel canile, bisogno di vuoto, per favore! (LTA 1100)
1822. PIANTO
Piagnucola a sproposito per mancanza di morale per sopportare, se ne vergogna. Aster.
“Scienza, distanza, lacrime”: All-c.
Vorrebbe che piangere basti a far meritare la felicità. Piange invece di affrontare, esce dalla sua
presunzione e ritrova l‟umiltà, e questo lo migliora. Aster.
1823. PIEGARE72
(LASCIARE, ADATTARE, SOTTOMESSO, MORBIDO) Nat-p.
Vuole piegare gli altri al disegno che ha su di loro. Stann.
1824. PIOMBO (MASSA, LEGGEREZZA)
Architetto: ha il filo a piombo nell‟occhio. Sarr.
Pesantezza ed incapacità ad agire su / di far flettere l‟altro. Mur-ac.
1825. PLUMBUM METALLICUM: HR “Vuole introdurre fraudolentemente del vino nell’ospedale.
Pronto a tutto per procurarsi degli stimolanti, ma da quando il divieto è tolto non ha più nessun desiderio”.
Non accetta il principio del divieto che lo mette in uno stato secondo, lo spersonalizza, non si controlla, è
provocato a trasgredirlo. Vuole decidere lui stesso di fare il bene, e non per obbedire ad una legge.
Colpevolezza: vede negli altri dei nemici o dei diavoli: violento, si dibatte, delira. Migliora piegato in due e
con la pressione: contiene la sua pressione interna con la sua forza o con l‟aiuto di una pressione esterna.
(LTA 83)
1826. PIUMA (ANIMALE, LEGGEREZZA, UCCELLO)
Paura delle piume. Hyos., Stram.
1827. PIU‟
Possiamo sempre fare di più, meglio. (LTA 1080)
1828. PLUTONIUM NITRICUM: ----- Invidia la progressività e l‟onnipotenza creatrice dell‟intelligenza
atto puro, che confonde con la saggezza. Perde l‟intelligenza e compensa con la forza brutale, la violenza,
l‟anarchia. Deve accettare i limiti della potenza creatrice umana. (MS V.01)
72
PIEGARE: La piegatura rituale è un‟offerta e nello stesso tempo lo segna della presenza della divinità. (DDS)
----- Luce interiore inaccessibile, coscienza delle verità nascoste in sé, mentre invece vede la luce delle cose
e delle persone, la loro aura…, delle immagini e fenomeni luminosi. Mette in luce il nostro giardino segreto.
Vuole essere la luce ordinatrice del caos. Si protegge dall‟oscurità esterna. Vuole bere il suo sangue, non
perdere niente. Se l‟universo smette di provvedere a tutto, deve pur farlo lui. Guadagna in longevità ma
perde in gioia. Aquila, gigante, vuole trascendere la sua umanità con le sue proprie forze e la sua energia,
regredisce allora allo stato di uomo scimmia, animale primitivo e peloso, con il timore dello sfinimento delle
sue risorse interne. Dio è il trascendente. (AFADH VII.00)
1829. PODOPHYLLUM PELTATUM: ----- Desidera essere misura e regola incerata, superando ogni
capacità umana, sommo, affonda nell‟animalità, oscillazione sterile tra estremi. A1 “Pensa di aver peccato e
di aver lasciato passare il suo giorno di grazia”. Rifiutando il giusto mezzo, si installa nella dismisura, in
quanto assenza di conformità alla regola o alla misura, al di là della misura. Perde la virtù della prudenza non
sapendo agire al momento opportuno, non sa scegliere la condotta appropriata alla giusta regola. (TBH, MS,
IX.98)
1830. POESIA (IDEALE, IMMAGINARE)
1831. PESO (LEGGERO, GRAVITAZIONE, PIOMBO, MASSA)
Si sente un peso del quale vuole liberare la sua famiglia. Carc.
Ha bisogno del soccorso divino, della grazia, per essere mosso ad agire bene, altrimenti il mondo intero
riposerebbe su di lui. Tab.
Volendo un‟attrazione verso il suo fine ultimo, senza avanzamento umano, si ritrova pesante nel suo
corpo e nel suo spirito. M-aus.
1832. PUNTO DI VISTA (OPINIONE)
1833. PUNTA
Capra del sig. Seguin: paura di essere preso alla gola di sorpresa, di tutto ciò che punge e del rasoio.
Lac-capr.
1834. PESCE (ANIMALE, PESCATO)
1835. EDUCAZIONE (DISTURBARE, RIGUARDI, SCUSE)
L‟educazione, comportarsi bene a tavola rende le relazioni conviviali. Colch.
Temendo di prendere troppo posto, si scusa costantemente con un‟educazione estrema. Glon.
Perdita dell‟educazione: circostanze nelle quali dobbiamo adattarci agli altri. Desidera non essere
limitato da nessuna misura in ciò che concerne le sue relazioni con gli altri: educazione, pudore, buona
creanza, non tiene conto di chi lo circonda. Phyt.
1836. PORTA
Chiude la porta ai suoi amici, sensazione di imprigionamento, preoccupato per la sua casa. Nat-p.
Vuole una comunicazione interpersonale che non fallisca mai, una porta sempre aperta verso l‟altro,
rifiuta le convenzioni del linguaggio umano. Aeth.
Batte contro le porte, vuole accedere a qualcosa. Le apre senza sapere cosa cerca. Crot-c.
Vuole le porte chiuse, per essere certo che il mondo conosciuto è completo, non vedere cosa mi manca.
Vip.
1837. PORTARE (APPOGGIO, LEGGEREZZA, MASSA)
Paura che lo si lasci, di subire la gravitazione. Bor.
1838. POSARE
Non osa imporre il suo atto, atterrire. Graph.
1839. POSIZIONE (POSTO)
1840. POSSESSIONE (ALIENARE, AUTOMA, INFLUENZA, MAGIA, PADRONANZA, DENARO,
MANIPOLARE, INCORPORARE)
Non possiamo mai possederci totalmente, quando invece possiamo unificare e concentrare in noi
l‟infinita varietà dell‟universo. Germ-met.
Possessivi per poter organizzare e far regnare l‟ordine. Hyosc.
Conta gli oggetti: l‟aver contato significa possedere. Possedere tutto = perfezione, non c‟è niente da
trasformare ma ricchezza. Vip.
Nega il non possesso prendendo piacere solo in ciò che è a portata di mano. Nuph.
Aster sa cosa vuole, ma soffre in quanto non lo possiede, di non essere unito con il suo fine.
Hura rifiuta di doversi mettere in cammino, vuole che il suo desiderio basti a possedere il suo bene.
Vuole godere e possedere i suoi amici con il desiderio, senza movimento verso di essi.
Volendo tenere il frutto da un seme ricevuto, è punito dalla più completa spossessione. Am-c.
Essere colmato dalla sola unione delle conoscenze, godendo l‟attività dell‟intelletto di ciò che già
possiede: l‟intelligenza gira in tondo su sé stessa, senza essere disturbata dall‟ignoto. Rifiuta il divenire e
la non possessione che esso implica. Arg-met.
E‟ posseduto nel suo corpo. Alum.
Possessivo verso gli altri. E‟ posseduto nel suo spirito e spinto ad essere ciò che è l‟altro. Il morso è il
segno del possesso: paura dei cani. Lyss.
Vuole amare nell‟immediatezza del possesso. Soffre di non poter possedere l‟altro per conoscerlo. Hyos.
E‟ posseduto. Meli.
Vuole poter possedere senza dover raggiungere. Stram.
Costruisce la sua sicurezza sul possesso. Bry.
Il suo dono di sé le da il diritto di possesso assoluto sull‟altro. Anan.
Vuole possedere perfettamente ciò che è. Mosch.
Vuole possedere la beatitudine, senza percorrere le tappe necessarie. Arg-n.
1841. POSSIBILITA‟ (CONTINGENZA, IMMAGINARE, REALTA‟, POTENZA)
Preoccupato di guarire malgrado la buona prognosi. Incapacità o sforzo per fare qualsiasi cosa, resta
nella condizione di avere la possibilità, senza passare alla realizzazione. Psor.
Ogni progetto deve essere possibile. Sceglie l‟utopia come realtà deluso ed insoddisfatto del risultato
ottenuto. Ang.
La possibilità risveglia il bisogno. (LTA 1507)
1842. BUSTARELLA (IPOCRISIA, INTRALLAZZO, INGANNARE, DIRITTO)
Intolleranza alle bustarelle, ai trucchi e ai compromessi. Dros.
1843. POTENZIALE (POTENZA)
Dispetto davanti all‟enorme potenzialità che è sua, e l‟enorme perfezione della potenza di Dio. Petr.
1844. PETTEGOLEZZI (PETTEGOLEZZI)
1845. PIDOCCHIO (ANIMALE)
1846. PATTUMIERA (RIFIUTO)
1847. POLLICE (DITO)
1848. MATRIOSKA (SOVRAPPONIBILI)
1849. PERCHE‟ (GIUSTIFICARE)
Non vuole obbedire senza sapere intellettualmente perché. Viol-o.
Non vuole sapere il perché, perché allora dovrebbe prendere la decisione giusta. Form.
1850. PROVVEDERE (SODDISFAZIONE, RISERVA, SICUREZZA, SOVVENIRE)
Preoccupato di provvedere alla sua sopravvivenza, tiene tutto, i soldi, gli oggetti. Chlor.
L‟ambiente deve provvedere indefinitamente a tutto. Adam.
Se l‟universo cessa di provvedere a tutto , deve pur farlo lui stesso. Plut-n.
1851. POLVERE (TERRA, SORGENTE, SOLIDITA‟)
Tu sei polvere e ritornerai alla polvere. Alum.
1852. POTERE (AUTORITA‟, CAPACITA‟, FORZA)
Cerca sempre di prendere il potere là dove non gli è stato chiesto niente. Pedic.
Senza potere nei confronti dell‟altro per mancanza di armonia delle sue possibilità, tranne che nella
collera (sogna di maremoti) e nel canto. Germ-met.
Senza potere, troppo debole per difendersi. Vittima di sevizie sessuali. Ambr.
Come Dio nella sua semplicità, grazie a sé stesso e a partire da niente, vuole dire a sé stesso: Se voglio
posso. Ran-b.
Vuole che la ragione sia padrona del suo corpo, territorio sul quale avrebbe l potere. Ferr.
Se può ne soffre, se vuole non può. Dig.
Dice ciò che non vuole, non può ciò che vuole. Am-c.
Desidera il potere senza dover crescere come UOMO, considera l‟autorità come un potere arbitrario.
Vuole la potenza grazie al corpo, in mancanza di maturazione paziente sul piano umano, il potere
dell‟adulto e non la sua saggezza. Agar.
Vuole prendere il potere sulla vita. Ars.
Poteva ed ora non può più. Apis.
Non ha potere sugli oggetti e gliene vuole. Caps.
Potere = volere. Lyss.
Sensazione di filiazione attraverso il potere, il padre è tale solo se dona il suo potere; ha preso la
relazione d‟amore come il diritto ad un potere superiore rispetto agli altri; desidera un potere delegato da
un superiore potente. Verat.
Ricorda di essere stato un elemento centrale e di aver perso il proprio potere. Sulph.
Venera Dio in quanto gli dona il potere di organizzare il bene nella creazione. Coff.
Potere de esercitare su un territorio. Ferr.
Adora lo Spirito divino per poter avere il suo potere. Cere-b.
La regola, o la parola di Dio o del padrone è il suo strumento di potenza sugli altri. Lil-t.
1853. PRATICO (ASTRATTO, CONCRETO, REALTA‟, SPECULATIVO, TEORIA)
Vuole conoscere tutto nella sua intelligenza pratica senza sperimentare né dover imparare. Acon.
Ci vuole una crescita nell‟acquisizione della saggezza pratica, la prudenza per noi non è naturale. Led.
Nessun bisogno di pratica, il pensiero basta a sé stesso. Kali-c.
1854. PRELIMINARE
Sensibile alle cattive notizie, a tutto ciò che non è stato già stabilito nel proprio intelletto. Kali-p.
1855. PRECARIO (EFFIMERO, SOLIDO, TRANSITORIO)
Agitato nel corpo e nello spirito per la paura della sua precarietà esistenziale che lo terrorizza. Acon.
Voleva la continuità nello spazio e nel tempo, punito con la precarietà: taglio, interruzione. Nicc.
Non accetta la precarietà di colui che deve agire per avanzare. Cham.
1856. PRECETTI (PROVERBIO, LEGGE, CODICE)
Insiste sull‟importanza dei precetti “ciò che si concepisce bene di enuncia chiaramente”. Bothr.
1857. PREDICARE (PASTORE, PAROLA, INSEGNARE, PREGARE)
Predica per proclamare la verità religiosa, ma dimentica il suo sermone. Anac.
Non riceve niente dall‟altro, ma insegna e predica. Agn.
1858. PRECIPITARE (DURATA, TEMPO, VELOCITA‟)
Precipitoso e vigilante. Vuole toccare il suo fine, senza ostacoli o difficoltà, si precipita verso il suo
scopo, senza riguardo verso gli ostacoli sul cammino. Acon.
Deve correggere in seguito ciò che è uscito da lui in modo precipitoso e falso. Diosc.
1859. PRECISO (DETTAGLIO)
Vuole sapere con precisione, per dominare ciò che gli succederà. Calc.
Nega la capacità del linguaggio scritto o orale di tradurre con precisione tutte le sfumature del pensiero.
Bothr.
Ama entrare nelle analisi precise, vedere tutto in puro spirito. Anac.
Cedr. vive, percepisce solo in conformità alla realtà presente, al momento preciso isolato nel tempo.
1860. PREDATORE-VITTIMA (CACCIA, ACCHIAPPARE)
Relazione uomo – donna presa come relazione predatore – vittima. Calad.
1861. PREDESTINAZIONE73
(SCOPO, SEGRETO, DESTINO, SORTE, FORTUNA, FUTURO,
FIDUCIA, PROVVIDENZA)
Come sovvenire ai propri bisogni? Rifiuta la predestinazione volendo salvarsi da solo. Chlor.
1862. PREDIRE (PREVEDERE)
1863. PREGIUDIZIO, DANNO
“ Bisogna riparare ai pregiudizi che ho subito”. Nit-ac.
1864. PREGIUDIZIO (PROGRESSO, EVOLUZIONE, OPINIONE, SUPERSTIZIONE)
I pregiudizi tradizionali lo proteggono dal cambiamento. Carb-v.
Incastrato nei suoi pregiudizi. Crot-t.
1865. PRIMO
Le prime impressioni sono le migliori. Ptel.
1866. PREMONIZIONE (AUGURIO, PREVEDERE)
Paziente di buono o cattivo augurio, possiede la premonizione, vede e predice come tutto andrà e che gli
altri non vedono… Bufo.
1867. PREMUNIRE (PROVVIDENZA, PREVIDENZA, RISERVA)
Vuole premunirsi contro tutte le mancanze che possono provenire dalla contingenza. Bry.
1868. PRENDERE (ACCHIAPPARE, ANGUILLA, INCASTRARE)
Sensazione di trasferimento di energia tra sé e l‟altro, paura di prendere qualcosa che non gli è dovuto, di
prendere la forza fuori da sé, di vampirizzare. Abrot.
Prende su di sé la colpa degli altri. Calc-p.
Terrore di essere preso dentro un sistema. Camph.
1869. PREPARARE
Sil. ha paura di non essere pronto nel suo lavoro.
1870. PREROGATIVA (PRIVILEGIO)
1871. PRECEDENZA
Hyper. ha voluto attribuirsi la precedenza sulle ginocchia “paterne” attraverso i suoi propri sforzi.
1872. PRESENZA
73
PREDESTINAZIONE: Situazione per la quale questo o quell‟uomo sarà dannato o salvato indipendentemente
dai suoi atti.
Panico all‟idea di bere in presenza di qualcuno. Toxi.
Sensazione di una presenza. Carb-v.
1873. PRESENTE-ATTUALITA‟-PASSATO
Può trovare la felicità del momento presente solo se non è costretto dal passato; trova la felicità se è
sempre libero di fare quello che vuole. Vuole vivere in un eterno presente. Cact.
Vuole che l‟attività intellettuale sia serva del piacere dei sensi, puramente animale, nel presente. Nuph.
Senza capire il nostro passato, il nostro cammino, galleggiamo sulla nostra esperienza senza poterci
prender piede per un nuovo slancio. Samars.
Accettare di lasciare il passato, la storia famigliare che lo trattiene. Sars.
Non può vivere il presente talmente teme il futuro. Stann.
Sogna del paradiso, ma è per dopo, bisogna sopportare il presente. Sel.
Linea ideale che separa il passato, che non è più, dall‟avvenire, che non è ancora. Il presente non ha
realtà propria. Cedr. ci resta incastrato, non può quindi riconoscere più niente.
E‟ in un vissuto soggettivo tale che è assente da ciò che fa. Lac-c.
1874. PRESERVARE (PROTEGGERE, TENERE, MANTENERE, CONSERVA)
1875. PRESUNZIONE (ORGOGLIO)
Speranza al limite della presunzione! Non deve tener conto delle circostanze. Nat-ar.
Grazie al suo solo lavoro e freddezza di spirito, Hyper. ha la presunzione di salire da solo al più alto
livello di beatitudine.
1876. PRESSIONE
L‟altro è un rischio di pressione su di me. Ferr.
La pressione dell‟incosciente fa esplodere colui che non lo esplora. Samars.
Bisogno di pressione per contenersi contro il desiderio di trasgredire i divieti / migliora piegato in due e
con la pressione: contenere la propria pressione interna grazie alla propria forza o con una pressione
esterna. Plb.
Represso sotto pressione. Crot-t.
1877. PRONTO (COMINCIARE)
Acon.: essere pronto verso ciò che sa che succederà di diverso da quello che aveva pensato. Prudenza per
il futuro e per il presente
1878. PRETESTO
Impegnato, resta freddo ad ogni costo, non si ritrae sotto nessun pretesto. Helo.
1879. SACERDOTE (RELIGIONE, PASTORE, PAROLA, PREDICA, CONVINZIONE,
PROSELITISMO, PREGHIERA)
1880. PROVA (GIUDICARE, SPIEGARE, LUCE)
Deve assolutamente ritrovare tutte le prove che gli sono sfuggite. Faba-v.
Deve provare e capire per rassicurarsi. Alum.
Deve provare e capire per credere. Coloc.
Deve provare la sua buona coscienza. Dros.
Vuole provare ad qualsiasi prezzo che ha ragione. Ferr.
Obbligato a provare le sue qualità e capacità con la competizione per avere del valore. Mag-m.
Il suo lavoro serve a provare che è brava in qualcosa. Cimic.
Deve fare le sue prove in ogni momento. Gels.
Vuole provare e convincere del fatto che le sue scelte sono giuste e condividerle. Nux-v.
1881. PREVIDENZA74
-PREVEDERE (FUTURO, PROVVIDENZA, PRUDENZA, PROGETTO)
Paziente di buono o cattivo augurio, possiede la premonizione, vede e predice come tutto andrà e che gli
altri non vedono… Bufo.
Vuole essere invulnerabile da sé, senza dover prevedere, ragionare. Sul-ac.
Non riceviamo niente, bisogna prevedere. Vuole assicurarsi l‟avvenire grazie alla sua previdenza.
Gestisce i mezzi attuali per essere sicuro di tenere fino alla fine. Rimane senza fiato a forza di voler
prevedere tutto. Stann.
Vuole prevedere tutto in funzione di un pericolo possibile. Gels.
Segue i malati per trovare ciò che è previsto per ognuno. Cocc.
Confuso (a forza di voler prevedere tutto per la sua sicurezza, non essere mai in mancanza), > dallo
sbadigliare, quando si lascia finalmente andare. Attinge e accumula con tutti i mezzi. Bry.
Non osa più fare ciò che aveva previsto. Bar-ac., Bell.
Rifiutando l‟aiuto, si ritrova da solo davanti ai rischi del futuro, senza capacità intellettuale di prevedere.
Kali-p.
1882. PREGHIERA (SUPERSTIZIONE, MAGIA, INTERIORITA‟)
Bisogno di momenti di interiorità. – Interrompe la sua attività per pregare la coda del suo cavallo, per
ritrovarsi, perché il lavoro senza altre risorse gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
La sua preghiera inefficace oggettivizza che è tagliato dalla sua radice, dal Padre. Ph-ac.
Mani giunte mentre parla, supplica, preghiera? Tab.
1883. PRIMITIVO (PELI)
Volendo trascendere la sua umanità grazie alle proprie energie, regredisce allo stato di uomo scimmia,
animale primitivo e peloso, con il timore dello sfinimento delle sue risorse interiori. Plut-n.
1884. PRINCIPE
Fascino irresistibile di una principessa, fa ciò che vuole delle persone grazie al suo sguardo e al suo
corpo. Marb-w.
1885. PRINCIPIO (DIRITTO, LEGGE, SORGENTE)
Indignato da nobili e generali beffate dal mondo. Sensibile ai grandi principi. Cic.
Ogni principio diventa regolamento per essere efficace. Lil-t.
1886. PRIORITA‟ (SCELTA)
Annegato nei dettagli, non può vedere l‟importante a cui dare la priorità senza una legge che guida. Ars-
s-f.
1887. PRESA ELETTRICA (SCINTILLA, FUSIBILE, STIMOLO)
Mette le dita nella presa. Sep.
1888. PRIGIONE (LIBERTA‟)
Sforzi disperati per liberarsi di colui che si sente sempre più prigioniero. Bacil.
Sogna di essere prigioniero. Petr. (FDR)
Prigioniero della legge, del treno, della vita. Sphing.
1889. PRIVARE (SACRIFICIO, DONO, SFINIMENTO)
1890. PRIVILEGIO (ALTEZZA, ARISTOCRATICO, ELETTO)
Bisogno di relazioni privilegiate mantenendo la sua autonomia nella scelta delle persone. Aspetta da chi
lo circonda tutto ciò che gli serve per vivere, vampirizza. Abrot.
Vuole mantenere le sue prerogative, il privilegio di decidere, pensare, sentire, scegliere lui stesso. Helon.
1891. PROBLEMA (SOLUZIONE, DOMANDA)
74
PREVEDERE: determinare i fatti e gli avvenimenti in anticipo: dato un sistema di condizioni, un altro e uno
solo ne risulta.
“Da noi non dovrebbero mai esserci problemi”. Carc.
1892. PROCESSO (TRIBUNALE)
Gli si intenta un processo, imperdonabile. Nit-ac.
Processo per un crimine che non ha mai commesso. Zinc.
1893. PROCESSIONE (GREGARIO, SEGUIRE)
Fa come gli altri, segue la processione. Form.
1894. PROSSIMO-VICINI (ALTRO)
Non è spontaneamente che l‟uomo può amare il suo prossimo, tutti, ci vuole un lavoro intellettuale per
amare il proprio nemico e non vederlo completamente cattivo: deve essere amato per il bene che si trova
in lui e perché è amato da Dio. Hura.
Ha litigato con dei vicini e ha perso l‟amore. Ant-c.
Ha trascurato il suo dovere verso il prossimo, il sesso opposto, al quale doveva permettere di realizzarsi.
Puls.
1895. PRODUZIONE-PRODURRE
Produce ciò a cui pensa. Ox-ac.
Non è la fecondità ad essere in gioco, ma la produzione. Lil-t.
1896. PROFANARE
Profana un cadavere: vuole vedere ciò che la comunicazione non ha mostrato? Elaps.
1897. PROFITTO (GODIMENTO (OCCASIONE, PIACERE)
Preoccupato di essere svelato, visto, di lasciar uscire tutto da sé involontariamente…talmente gentile che
ce ne approfittiamo. Germ-met.
Vuole il profitto immediato senza lavoro, digestione, avvicinamento, metabolizzazione,
addomesticamento dell‟oggetto. Si ritrova separato dall‟oggetto. Aeth.
Bellezza impedita della quale non possiamo approfittare, né splendere. Dig.
Ha tutto ma non ne approfitta. Magro con una grossa pancia. Sanic.
La superiorità gli è data perché ne faccia approfittare gli altri. Aloe.
Bisogna approfittare prima che finisca. Nicc.
1898. APPROFITTARE
Persegue il suo sviluppo personale per farne approfittare automaticamente qualcun altro. Bamb.
1899. PROFONDO (FONDO)
Vedere più profondamente nelle cose. Choco.
1900. PROGRAMMA (SCOPO, FUTURO, PROGETTO, PROVVIDENZA)
1901. PROGRESSO-PROGRESSISTA (EVOLUZIONE, PREGIUDIZIO, CONSERVARE,
CAMBIAMENTO, FUTURO)
Rifiuta gli stati di transizione, ha voluto essere atto puro sotto l‟aspetto della pienezza di energia, con la
sfumatura del rifiuto della progressività del passaggio verso. Pip-m.
Rifiuta un paradiso dove essere guidato dal pastore dove il gigante è necessario per progredire senza
errori pericolosi di valutazione. Nux-m.
Vuole la perfezione totalmente compiuta senza dover progredire nell‟obbedienza ad uno più grande.
Bisogna cambiare per progredire. Vip.
Progressista nelle idee ma non prende rischi in pratica. Bry.
1902. PROGRESSIVO
Invidia la progressività e l‟onnipotenza creatrice dell‟intelligenza come atto puro, che confonde con la
saggezza. Plut.
1903. PROGETTO (SCOPO, FUTURO, DIVENTARE, BAMBINO, GENERARE)
Rifiuta la necessità della realizzazione di qualsiasi progetto, di dover avvicinare, mobilizzarsi verso
qualsiasi fine. Guaj.
Conta tutto, ma crede sempre di non contare lui stesso, di non far parte del progetto degli altri. Phys.
Abortisce, fallisce nei suoi progetti perché non ci mette l‟amore. Non trae piacere ad essere soggetto del
progetto di un altro e ad entrarci per amore di costui. L‟uomo che non vuole seguire il progetto di Dio su
di lui è duro di cuore. (VTB) Dig.
H383 Ci agitiamo per fare certe cose e realizzarle completamente contro le nostre previsioni e contro la
nostra volontà. M-ambo.
Integrazione al progetto del gruppo. Apis.
Prende già per vero ciò che immagina. Vede chiaramente degli oggetti lontani. Ogni progetto dovrebbe
poter essere completato. Ang.
Non è una costrizione seguire una chiamata al progetto di un altro al quale aderiamo volontariamente.
Rhod.
Il progetto è sterile a causa del rifiuto dei segni sensibili, della parola per comunicare. Vuole illuminare.
Bufo.
Non può integrarsi ad un progetto più vasto del suo. Il suo progetto è ostacolato dal suo padrone /
necessità assoluta di sentirsi libero di perseguire i suoi progetti. Tarent.
Si fa Dio attraverso il progetto di ciò che è. Idea fissa di ciò che è. Non entra nel progetto di Dio. Petr.
Vuole che il progetto ed il risultato siano simultanei. Chin.
Progetta su di sé i rimproveri che gli altri subiscono. Calc-p.
1904. PROMESSA (FEDELTA‟, INGANNO)
Promessa mancata. Ign.
1905. PROMISCUITA‟ (INTIMITA‟)
Promiscuità confusa con intimità. Kali-bi.
1906. PROMOZIONE
Crisi ad ogni promozione professionale, dove scopre di non essere all‟altezza di questo incarico. Cupr.
1907. PRONTEZZA (VELOCITA‟, PRECIPITARE)
Vuole essere pronto nella deliberazione e nell‟azione. Acon.
1908. PROMULGARRE
La legge è un ordinamento di ragioni in vista del bene comune, promulgata da colui che ha il carico della
comunità: senso della responsabilità. Ars.
1909. PROFETA (ALLIEVO)
Profeta che vorrebbe comunicare una conoscenza divina elevando l‟altro a Lui perché possa capire.
Bufo.
1910. PROPORZIONE (ACCORDO, BELLEZZA, FORMA, DIFFORMITA‟, ARMONIA)
Caricatura, scopre la minima anomalia di forma o di proporzione. Ham.
Soffre di mancanza di proporzioni tra la sua disposizione personale e l‟oggetto che si imprime in lui.
Sarr.
L‟amore normale dell‟uomo per Dio è ammirativo, perché non c‟è mai proporzionalità tra l‟uomo e Dio.
– Per lui la verità è conoscere, per essere proporzionale a Dio nella sua conoscenza della verità. Lach.
E‟ la struttura che da la forma e le proporzioni. Non sopporta le anormalità e sproporzioni fisiche. Benz-
ac.
Sproporzione tra l‟errore ed il castigo. Cham.
Tutto deve essere fatto secondo un esatta proporzionalità ed il diritto. Cist.
1911. PULITO-PROPRIO (SPORCO, STESSO, SUO)
L‟errore: confondere la sua capacità alla beatitudine con il suo ottenimento grazie alle proprie forze.
Hyper.
Impedito dagli altri ad intraprendere la propria opera. Tarent.
Non vuole trasformare qualcosa di esterno nella propria sostanza. Kali-n.
1912. PULIZIA (VULNERABILITA‟, CURA)
Nessuna preoccupazione di rispettare le convenzioni sociali, si crogiola nel vagabondaggio e nella
sporcizia. Marb-w.
Nozione di essere imbrattato dalla sua azione e di trasmettere questa lordura a tutti gli organi che
diventano sporchi. E‟ macchiato da per tutto. Psor.
Il supporto della parola deve essere immacolato, senza macchia. Il supporto del messaggio non può
essere imbrattato. Prun.
Vuole talmente tanto essere senza macchia che nega il suo corpo / non può più incontrare gli altri
talmente è ripugnante. Cycl.
Paura di essere insozzato dagli altri. Zinc.
Intollerante alla sporcizia, alla mancanza di vistosità, di lusso. Cur.
1913. PROSELITISMO (CONVINZIONE, COMANDARE, POSSEDERE)
1914. PROSTERNARE
Vuole dominare il corpo, si ritrova tirannizzato da esso e si deve prosternare. Pareir.
1915. PROTEGGERE (SICUREZZA, PERICOLO, CASA, IMMUNITA‟, SENTINELLA)
Mancanza di protezione ed invasione (ratti sotto le coperte, guerra). Menis.
Si sente sempre davanti ad un pericolo sconosciuto, e cerca il modo di proteggersi da questo ambiente
pericoloso. Peti.
Rifiuta di essere sotto la protezione dell‟ordine e del potere conservatore di Dio, si consuma, si disgrega,
non si conserva. Ars.
Corsa agitata per ritrovare la conoscenza perduta, proteggersi dall‟infelicità, trovare un sostegno alla sua
precarietà? Acon.
Accetta il castigo per proteggere gli altri. Toxi.
Preoccupato di perdere di vista i suoi bambini, di non poterli proteggere. Gels.
Vuole proteggere gli animali, gli innocenti dalla sofferenza ingiusta. Hura.
Vuole assicurare la sua protezione con il ragionamento, escludendo la provvidenza. Sul-ac.
Vuole proteggere gli altri dal caso, dall‟errore. Iod.
Protettore della vita degli altri, responsabile di armarli per la vita. Deve preservare l‟altro dalla morte.
Arn.
Protettore grazie alla sua nozione del bene e del male, del giusto e dell‟ingiusto, del pesante e del
leggero. Nux-v.
Protezione di un superiore perduta. Nat-m.
La sua necessità di protezione è presa per una schiavitù ed un‟umiliazione, vuole assicurarsela da solo,
come per gli altri. Cerca l‟amore protettore. Caust.
Vuole conservare per tutta la sua vita la protezione tenera di Dio. Cham.
Non ha protetto l‟altro offrendogli la sua immagine. Puls.
Protegge gli altri dalla disobbedienza. Nit-ac.
Bisogno di essere protetto anche dai suoi genitori morti. Sars.
Bisogno della protezione di un superiore che gli trasmetta il potere. Verat.
A forza di cercare di assicurare, perde ciò che voleva proteggere. Stann.
Non ha saputo salvaguardare la morale. Kali-br.
Non osa muoversi, deve preservare il poco che ha. Bry.
1916. PROTOCOLLO (USO, EDUCAZIONE, COSTRIZIONE)
Bisogna rimanere di marmo qualsiasi siano i nostri sentimenti selvaggi: le costrizioni del protocollo.
Marb-w.
1917. PROVARE (PROVA, SPIEGARE, RAGIONE)
1918. PROVERBIO (CITAZIONI BIBLICHE)
“Aiutati che il cielo non ti aiuta”. Stann.
Ama: “E‟ sufficiente amare”, “Ama, e fa ciò che vuoi!” Hura.
Bene: Quando ognuno starà bene con sé stesso, il mondo andrà meglio. Bamb.
“Va in brodo di giuggiole”. Marb-w.
Bontà: “L‟uomo è nato buono, è la civilizzazione che lo perverte”. Choco.
Non bisogna che questo cambi. Vip.
Gatto: “La notte tutti i gatti sono grigi, anche io, ci assomigliamo”. Hydr.
Gioca al “gatto e al topo”…Marb-w.
Cominciare ( passo)
Contare: “E‟ meglio contare su di sé che riposare sugli altri”. Clem.
Concepire: “ Ciò che si concepisce bene si annuncia chiaramente”. Bothr.
Scorrere: “Amo che scorra”. Nicc.
“Non bisogna prendersela comoda”. Arn.
“Dietro ogni uomo c‟è uno stupratore”. Kreos.
Deserto: “Non vuole passare per la traversata del deserto per andare nella Terra promessa”. Bry.
Dire: “Meno se ne dice meglio stiamo”. (LTA 1547) Carc.
Dubbio: “Nel dubbio di arrivare alla perfezione, astieniti”. Naja.
Stella: “Nascere sotto una cattiva stella”. Carc.
Essere: “Sono ciò che penso di essere”. Rob.
Fare: “Fa il tuo dovere e non badare agli altri”. (LTA 43-1164)
Abito: “L‟abito fa il monaco”. Pall.
Felice: “Per vivere felici viviamo nascosti”. “La chiesa deve essere al centro del paese”. (POSTO) Cupr.
Impressioni: “Le prime impressioni sono le migliori”. Ptel.
Legge: “La legge sono io”. Nit-ac.
“La legge è legge”. Cist.
Luna: “Prendere la luna con i denti”. Ang.
Compromettersi: “Non vuole compromettersi”. Ran-b.
“Occhio per occhio, dente per dente”, “La legge è legge”. Cist.
Sì: “Quando è sì, è sì fino in fondo”. Carb-an.
“Parlare per parlare, è non avere niente da dire”. Paris., Stict.
Passo: “E‟ il primo passo che conta”.
M-arct. –La sera gi sembrava molto difficile cominciare l‟esecuzione delle sue decisioni, e ci voleva
molto tempo prima che ci si mettesse; ma dopo lo eseguiva con prontezza. (H433)
Nat-c. –Indisposto verso i suoi affari, ci si applica oziosamente, ma quando lavora, lavora bene. (H1)
Sil-mar. –Se si sforza ad applicarsi può continuare con facilità, la sua abituale padronanza di sé gli
ritorna e conduce il suo lavoro, con prontezza, per intero e con precisione. (K)
Tarax. –Indeciso, sfugge il lavoro, ma dopo aver cominciato lavora bene. (HR1)
Polvere: “Tu sei polvere e polvere ritornerai”. (MATERIA) Alum.
Chi va piano va sano e va lontano. Pip-m.
Assomigliare: “Chi mi assomiglia mi piglia! – Ciò che non mi assomiglia non esiste! – La notte tutti i
gatti sono grigi, anche io, ci assomigliamo”. Hydr.
Religione: “La mia religione è la mia coscienza”. Dros. (LTA 43-1164)
Niente: “Non si ha niente dal niente. Se riceviamo, dobbiamo”. (DIRITTO, GRATUITO) Kali-bi., Fl-
ac., Nit-ac.
Sentire – sapere “Sento, dico” “Io sento, quindi so, quindi dico”. Bamb.
“Bisogna sapere dove stiamo andando!” Ferr.
Uno per tutti, tutti per uno, nel bene come nel male. Cupr.
“Svelare un segreto”. (TRADIRE) Marb-w.
Verità: “La verità esce dalla bocca dei bambini”. Alum.
“La verità è in fondo ai pozzi”. All-c.
“Vivere da vergine, morire da santa / incinta”. Cycl.
Volere: - vuole dire a sé stesso: Se si vuole si può. Come Dio nella sua semplicità, grazie a sé stesso e a
partire da niente. Ran-b.
Viaggiare: “Chi va piano, va sano e va lontano”. Stann.
1919. PROVVIDENZA75
(GUIDARE, FUTURO, ORGANIZZARE, PREVEDERE, PRUDENZA,
SORPRESA, PREDESTINAZIONE)
Rifiuta che la conclusione della sua vita dipenda dal volere di una causa prima, nega la provvidenza.
Chlor.
Non crede che la provvidenza porterà la forza necessaria per affrontare la sofferenza al momento voluto.
Aster.
Rifiuta il male nella creazione sotto l‟aspetto della provvidenza. Tradito dalla provvidenza poiché essa
non impedisce di incontrare il male. Mang.
Non vuole sottomettere il suo libero arbitrio alla provvidenza ma decidere secondo quello che vede dalla
sua finestra. Form.
Deve accettare di rimettere alla provvidenza il rischio di fallimento dovuto alla contingenza. Naja.
Rifiuta la provvidenza per quando la ragione non può prevedere. Sul-ac.
Si sente abbandonato dalla provvidenza. Lil-t.
La morte degli altri segna il fallimento del suo desiderio di essere la loro provvidenza. Calc-sil.
Vuole arrivare al successo senza accettare una percentuale di caso, nome umano della provvidenza. Nat-
s.
I cambiamenti inopinati di direzione fanno parte della provvidenza che lo porterà alla sua fine. Acon.
Invidia della provvidenza, desidera anticipare il futuro, esserne sicuro. Phos-ac.
Non vede che il suo ambiente è il luogo della provvidenza di Dio per la sua liberazione. Nat-p.
Il valore della provvidenza è la capacità di conoscere il futuro, per prevedere. Calc.
Sogna di casa, si è dimenticato di chiudere la porta, oppure la porta o la finestra non si chiudono bene.
Deve essere una buona sentinella, ma nella maniera umana, e affidare il resto alla provvidenza. Gels.
Vorrebbe non essere toccato di sorpresa. Spig.
La sua sollecitudine verso tutti ha lo scopo di ordinarli verso il loro fine, ciò che riguarda in effetti la
provvidenza. Cocc.
Invidiando la provvidenza per poter guadagnare la propria sicurezza, perde la capacità umana di
prevedere. Paura che la provvidenza non gli doni i beni che soddisferebbero la sua passione. Bry.
La provvidenza mi concerne, essa fa parte della prudenza, quindi me ne faccio carico. Vuole essere la
provvidenza come causa organizzatrice. Stann.
1920. PROVVISTA (RISERVA)
Dubita di aver ricevuto abbastanza provviste. Non si toccano mai i risparmi. Stann.
1921. PRUDENZA76
(GUIDARE, ORGANIZZARE, PREVIDENZA, CIRCOSTANZE,
PROVVIDENZA)
Non ho bisogno di prudenza, ho il senso della solidarietà e sono responsabile di tutti i miei atti e dei loro
effetti. Cupr.
Non ha più la prudenza umana che evita gli estremi. Carbn-s.
75
PROVVIDENZA: da “providere”, provvedere, saggio governo di Dio sulla creazione, non solamente con
interventi particolari (miracoli), ma anche con delle leggi stabili che determinano il divenire dell‟universo e di ogni
creatura, secondo un piano ed in vista di un fine che concepisce la saggezza divina. 76
PRUDENZA: (ST II-II, q.47) Saggezza pratica fatta di forza di spirito e di conoscenza della verità; sapere che
dirige l‟azione; capacità di giudicare con discernimento; abilità dell‟uomo virtuoso che sa mettere in opera i mezzi
propri per realizzare il bene. A differenza della saggezza che fissa il giusto mezzo, la prudenza è la virtù che determina i
mezzi per raggiungere quest‟ultimo ed è per questo che essa suppone il discernimento dei possibili e li afferra al
momento opportuno.
Rifiuta di sottomettersi alle circostanze esterne che influenzano ciò che è ordinato per il fine, anche il
bene scelto. La CIRCOSPEZIONE è necessaria alla prudenza. Nat-ar.
Ha perso la virtù della prudenza non sapendo agire al momento opportuno, non ha saputo scegliere la
condotta appropriata alla regola giusta. Podo.
La prudenza è la virtù che si acquisisce nel corso della vita, si rinforza con l‟esercizio e l‟insegnamento,
perché essa non è naturale per l‟uomo. Led.
Non vuole lasciare le strade battute, della tradizione. Form.
Si crede detentore della prudenza, come Dio della provvidenza. Arn.
Rifiuta di abbandonare l‟infanzia e la non responsabilità, evita di prendere in carico la sua vita e di
esercitare la sua prudenza e la sua saggezza pratica. Cic.
La facoltà di scegliere bene i mezzi, è la virtù della prudenza. Nei giochi, prende il mezzo sbagliato per
vedere se la risposta è giusta lo stesso. Nat-s.
Il controllo deve sostituire la prudenza. Rifiuta l‟imperfezione della prudenza umana, che non fa che
limitare le attese senza poterle far scomparire completamente. Acon.
Vuole essere il prudente perfetto, colui che vede qual è la fine di ognuno per poterlo servire
portandocelo. Cocc.
La prudenza mi concerne, essa fa parte della prudenza, quindi me ne faccio carico. Stann.
Vuole un‟intelligenza sempre in atto perché non succeda niente. Psor.
Vuole veder arrivare le cose da lontano per poter essere calmo e sereno. Spig.
Se ho la capacità divina di essere previdente perché conosco il futuro come presente, tutte le condizioni
della prudenza sono inutili! ( Tutto è assolutamente presente per Dio). Calc.
1922. PRUNUS SPINOSA: A254: “Sogna che stava scrivendo su una tavola coperta di sporcizia, come si
muoveva la carte, che era pulita, si macchiava di burro e di grasso”. Il supporto della parola deve essere
immacolato, senza macchia. Il supporto del messaggio non può essere insozzato. Colui che trasmette deve
rinunciare alla sua propria volontà. Il mondo sporca il messaggio, quindi siccome è sporco crede di poter
dare solo qualcosa di sporco, non può più trasmettere niente, quando invece l‟uomo può trasmettere tutto pur
essendo un supporto imperfetto. Vuole forse trasmettere un messaggio che non manifesta nessuna sozzura
del suo essere? Le chiacchiere non sono un messaggio. Vuole essere l‟origine del messaggio e non il
supporto? Dolori da punta, ago, punteruolo: deve lasciarsi incidere o appuntare come messaggio? (AFADH
V.94)
1923. PSORINUM: ----- Nozione di essere insozzato dalla sua azione e di trasmettere questa sozzura a
tutti i suoi organi che diventano sporchi. E‟ macchiato da per tutto. Preoccupato di guarire malgrado la buona
prognosi. Incapacità o sforzo per fare tutto, resta nella condizione di avere la possibilità. (“Quando il sole
brilla su di lei, una sensazione come se questo la spingesse in basso, deve riposare un istante all‟ombra per
continuare a camminare”. TFA idem in inglese). La conoscenza di ciò che conviene fare l‟affonda. Vuole
un‟intelligenza perfetta sempre in atto che da la vita eterna e perfetta. (ST Q97, a1: “L‟uomo in stato di
innocenza era immortale?”) (MS X.95)
----- Non riconosce la sua camera, sente la testa separata dal corpo, è doppio, estraneo alla propria famiglia.
Scoraggiato, rende la propria vita e quella degli altri intollerabile, si disprezza: è un rifiuto ripugnante e
indegno d‟amore, non può amare nemmeno lui. Teme di essere dannato, dispera della sua salvezza eterna,
certo che morirà per una lunga agonia, accetta la sua sorte come ben meritata. Si dice bene quando va male
oppure che andrà male. Migliora con l‟epistassi: è quindi ancora vivo se può sanguinare!
1924. PTELEA TRIFOLIATA: Perdita del suo zelo al lavoro, delle sue forze per il combattimento contro
il male e di riflessione (a1 – Si comporta nei confronti dei suoi doveri professionali in modo superficiale,
molto diverso dallo zelo impetuoso con il quale solitamente combatte la malattia…). La voce degli altri gli
risuona nella testa. (a1 Intolleranza al parlare forte; una voce solitamente piacevole suona molto sguaiata e
rozza; pensa che essa produrrà spasmi se fosse obbligato ad ascoltare; l’impressione prodotta dal suono
sentito per ultimo continua per lungo tempo). Le mie prime impressioni sono le migliori. Rifiuto
dell‟autorità: < dalla pressione inclinandosi; obbedire al comando o voler combattere secondo la propria
riflessione personale senza altre consegne, avere il discernimento perfetto che dona il potere sul male.
Ricevere da Dio una luce parziale che implica fiducia ed obbedienza. Volendo fare a meno di un superiore
che si presume guardare dall‟alto, Ptel. non vede più ciò che dovrebbe, dimentica tutto. (AFADH XII.99)
----- Paura di cercare perché è certo che non troverà. Mette il suo valore nella perfezione dell‟azione, del
risultato che gli altri giudicheranno. (Prende qualche appunto volendo essere esaustivo; zelo fiero con il
quale cura i suoi malati.) Crede che il suo valore (non avere l‟aria stupida) sia in quello che fa, nell‟agire, nel
fatto di riuscire, trovare, e non di provare, cercare. Vuole il risultato talmente velocemente che non vede più
il mezzo per arrivarci. A voler vedere ciò che ancora non esiste, perde di vista ciò che ha sotto il naso. Vuole
brillare vedendo ciò che non è, ha l‟aria stupida e non vede più niente, nemmeno l‟evidente. (AFADH I.88)
1925. PUBBLICO
Paura di mostrare che ha un corpo, che non è puro spirito: mangiare o bere in pubblico <. Toxico.
1926. PUDORE (NUDITA‟, ESIBIZIONISMO, CURIOSO)
Desidera non essere limitato da nessuna misura in ciò che concerne le sue relazioni con gli altri:
educazione, pudore, buona creanza, non tiene conto di chi lo circonda. Phyt.
Avendo voluto vedere l‟intimità dell‟altro, paura di essere visto nella sua. Cench.
Nega il pudore con sfida e ostentazione della sua nudità. “Non sono umile, nudo e innocente, ma bello e
perfetto come il pavone”. Hyos.
1927. POTENZA77
(FORZA, POTERE, SUPERIORE)
Desidera essere potente, senza ostacoli da vincere o altro che lo debba confermare, senza risorse
necessarie, desidera l‟onnipotenza senza bisogno di essere alimentato dall‟altro.
Agar.: desidera l‟onnipotenza effettiva.
Petr.: desidera l‟onnipotenza in atto.
Invidia la progressività e l‟onnipotenza creatrice dell‟intelligenza atto puro, che confonde con la
saggezza. Plut.
Lo sfinimento della potenza umana è inaccettabile, come la decadenza della vecchiaia. Sel.
Non vuole essere in relazione con ciò che è al di sopra di lui, vuole la potenza senza l‟arruolamento.
Potenze corporali aumentate. Vuole essere più potente del potente. Coca.
Rifiutando di essere in potenza, non può ricevere. Arg-met.
Ad ogni potenza attiva corrisponde un possibile. L‟uomo è potenza attiva secondo la sua natura creata,
Dio secondo ciò che è. Ang.
Vuole essere atto e non potenza. Perde la sua potenza attiva, perché rifiuta la sua potenza passiva. Agar.
Rifiuta di andare dalla potenza all‟atto, talmente vorrebbe già essere atto puro nell‟onnipotenza. Petr.
Non ha voluto che la sua potenza sia messa in cammino da una chiamata esterna. Rhod.
1928. PULSATILLA: ----- Vuole la semplicità, non aver bisogno di nessuno avendo tutto in sé, non essere
completato da nessun altro. Vorrebbe incorporare l‟altro per ritornare unito, non dipenderne più. Il nome
personalizzato, il legame permette la conoscenza di sé. Il legame d‟amore umano è insufficiente per arrivare
all‟ (?) perfetta che desidera. (MS V .01)
----- Vuole amare unificando tutto nella sua semplicità. Vuole provare che ha il suo posto. Tutto si
decompone, le cose non hanno più legami, neanche lei stessi, con niente. Tutto è una scena di teatro. Non ci
sono più legami tra le cose, tutto è scomposto in elementi. Irritato da un‟idea fissa che non può collegare a
niente. Non essendo più in rapporto con niente, la parte di un tutto,non sa dove si trova in questa creazione.
Perde i suoi punti di riferimento. La croce che caccia il diavolo ristabilisce l‟unità tra il cielo e la terra.
Volendo amare tutte le cose e sé stesso senza che questo introduca la composizione, sente la decomposizione
tra le sue parti, e tra lui e chi lo circonda. Il gatto non si lega, il cane sì. (AFADH I.94)
----- H.1141: “E’ così silenzioso nella sua testa e tutto è così vuoto intorno, come se lei fosse sola in casa e
nel mondo; lei non vorrebbe parlare con nessuno, come se le persone che la circondano non la
riguardassero per niente e come se lei non appartenesse a nessuno.” H.1142: “Non è indifferente alle cose
esterne, ma non vuole farci attenzione”. Avendo desiderato non essere l‟immagine di nessuno, non emanare
da nessuno, non ritornare a nessuno né appartenere a nessuno, Puls. deve negare chi lo circonda, non essere
77
POTENZA: essere nello stato virtuale detto “in potenza”, questa virtualità potendo essere: 1) una potenza
attiva di accedere ad una certa forma di essere attraverso lo sviluppo (es: il bruco che diventerà crisalide e quindi
farfalla); 2) una potenza passiva, semplice possibilità tra quelle che può divenire un essere, come quella del blocco di
legno di passare all‟atto, cioè diventare statua.
coinvolto dall‟ambiente. Di colpo, l‟altro non è più l‟amico, l‟aiuto, colui che mi rivela e mi realizza, ma un
nemico: paura dei fantasmi quando arriva la sera, aborre il sesso e le donne che possono essere nocive alla
sua anima, vuole cacciare l‟uomo dal suo letto, l‟altro non gli dona la vita. Rischio di appartenere all‟altro a
causa del mio bisogno di lui! Inquietudine come se avesse trascurato il suo dovere che era di bisognare
all‟altro per permettergli di diventare sé stesso: preoccupato per il lavoro domestico. Grande vergogna della
nudità o odio per l‟altro sesso. Paura dell‟opinione degli altri. Grazie alla sottomissione e alla gentilezza,
possiede gli altri, vuole tenere tutto per sé. Sente di non appartenere a nessuno poiché ha spezzato la
relazione, anche con gli animali: api, cane nero. Puls. è amputato della metà che gli permetterebbe di essere
intero: il sesso complementare (femminilità, cervello destro / mascolinità, cervello sinistro). Diventa
confuso, non può nominare le cose e le persone. Il soffio dell‟altro che dovrebbe animarmi mi fa soffocare.
(GRAPH V.93)
1929. PUNIZIONE (GRATITUDINE, LEGGE, RICOMPENSA)
1930. PUREZZA-PURIFICAZIONE
Vuole essere adorato, perché è così fuori proporzione, puro e separato come il Dio ebreo in confronto
agli idoli e agli dei pagani. Plat.
Purezza perduta / accetta il femminile in sé, parte accogliente e ricettiva che non lo priva della sua
purezza. Agn.
Incapacità di sentire il piacere nell‟atto intellettuale. Vuole la purezza nella beatitudine intellettuale,
senza voluttà, quando invece abbiamo bisogno dei sensi sul cammino verso la perfezione. Cade nella
carne a forza di volere una purezza senza i sensi. Hep.
Verginità ritrovata, speranza di purezza. Alchem-vg.
Autodistruzione purificatrice: è meglio rivolgere contro di sé la violenza animale che trasgredire alle
leggi familiari. Carc.
Soffre di non essere accettato sotto la sua immagine di spirito puro. Toxi.
Vuole arrivare alla purezza e alla saggezza senza passare per gli stadi di maturazione necessari. Canth.
Crede di godere di un tesoro che gli permette di orientare gli altri verso il bene e la purezza. Iris.
Incatenato ai sensi per trovare la beatitudine, è impuro e deve purificare tutto con il fuoco, mantenere la
pace, la bellezza, la purezza e l‟ordine ad ogni costo. Hep.
Desiderio di purificazione: si lava spesso le mani. Naja.
1931. PUTREFAZIONE (DEGRADARE) Pyrog., Benz-ac., Bell., Nicc., Eupi., Psor.
1932. PUZZLE (COMPOSIZIONE, PEZZO)
Ama il mosaico per il piacere di sistemare i pezzi. Phyt.
Non sopporta di essere formato da pezzi pur essendo uno. Bapt.
1933. PIRAMIDE
Simbolo dell‟esistenza, dell‟essere. Nat-m.
1934. PYRRHUS AMERICANA: Cerca la conoscenza di sé uscendo dal suo corpo. (AFADH)
1935. QUADRUPEDE
Ritorna alla posizione quadrupedica (verso il basso) e con essa al regno dell‟inconscio e dell‟irrazionale.
Sol-t-ae.
1936. QUALITA‟ (VALORE)
Vorrebbe insieme le qualità dell‟uomo e dell‟animale. Choco.
Deve provare il suo valore e le sue qualità in una competizione permanente. Mag-m.
Disgusto di me se non ho tutte le qualità degli altri. Lac-c.
Cavallo selvaggio e libero, dai talenti latenti, o cavallo ammaestrato, con le redini ed il morso in bocca,
ma dalle qualità rivelate? Lac-e.
1937. QUALITA‟
Desidera proiettare sugli oggetti una luce perfettamente rivelatrice delle loro qualità Euphr.
1938. QUANTITA‟
Vuole uno sviluppo quantitativo che non sia limitato dalla sua condizione, dai suoi caratteri specifici
individuali che precisano i suoi bisogni. Squil.
1939. CHIACCHIERA (REPUTAZIONE)
1940. DOMANDA (DUBBIO, PROVA, RISPOSTA)
Accettando le domande senza voler assolutamente capire, possiamo entrare nelle risposte. Olnd.
Si aggrava se gli si ripete la domanda, se si mette in dubbio la sua risposta. Mosch.
E‟ solo chiedendo che possiamo ottenere una risposta. Si sente tradito dal dover fare delle domande per
poter conoscere. Phos-ac.
1941. CHI
Bisogno di relazione privilegiata mantenendo la sua autonomia nella scelta delle persone. Aspetta da chi
lo circonda tutto quello che gli serve per vivere. Abrot.
1942. BIRILLI (CHOC, GIOCO)
1943. ALLARME (SENTINELLA, VIGILANZA, SORPRESA)
1944. COSA, NON SA (SAPERE)
1945. QUOTIDIANO (COMUNE, ROUTINE, SISTEMA, TERRA A TERRA)
La pesantezza del quotidiano rompe la schiena di Bamb.
Desidera essere un dio lontano e distante che non deve sobbarcarsi il compito quotidiano. Brass-n-o.
Gli manca l‟entusiasmo. Soffoca in questo quotidiano troppo piatto. Sterc-se.
La pesantezza del quotidiano impedisce di elevarsi, bisogno di evasione, di viaggiare. Vuole raggiungere
la conoscenza senza essere disturbato, trascinato, minacciato da questa umanità incastrata in occupazioni
terra a terra. Brom.
1946. SMINUIRE (ABBASSAMENTO, NESSUNO, VALORE)
1947. ACCORCIARE (ACCELERARE, SUBITO, VELOCITA‟)
Vuole accorciare l‟ascensione verso Dio, avvicinare il momento della contemplazione. Lach.
1948. RAZZA (SPECIE)
Non appartengo a questa razza. Plat.
1949. RADICE (LEGAME, SOSTEGNO) Spong.
Vuole forzare il suo corpo con la testa, senza ascoltare il suo cuore, sradica il suo pensiero. Jac-c.
Galleggia, tagliato dalla sua sorgente. (FD) Ambr.
1950. RAZZISTA (PATRIOTA, STRANIERO)
Perdita della sua capacità di unirsi a e assimilare ciò che gli è estraneo: alimenti, persone. Diventa
l‟estraneo non assimilato. Razzista. Indg.
1951. RACCONTARE (RACCONTO, PAROLA, COMUNICARE)
1952. RAFFINAMENTO
Ama il raffinamento, le cose buone, poco ma buono. Sarr
.Si esprime in un linguaggio scelto. Hyos.
1953. RIGIDITA‟ (ELASTICITA‟, MORBIDEZZA, DUREZZA)
1954. RAGIONE (PENSIERO, INTELLETTO, ANALISI, PASSIONE, SENSO, SCUSE,
INFALLIBILITA‟, LOGICA, MOTIVARE, VOLONTA‟, VERITA‟)
Rifiuta l‟uso della razionalità nel senso che la conoscenza produce un cambiamento, non vuole ascoltare
le spiegazioni. Sol-t-ae.
La saggezza dell‟istinto è infallibile, si trasmette senza parole, non deve essere confermata in nessun
modo dal ragionamento. Dio potrebbe con l‟illuminazione trasmettermi e darmi tutta la saggezza senza
che io debba ragionare rischiando l‟errore. Aeth.
Vuole non dover controllare il proprio appetito sensibile con la ragione. Con la temperanza, la ragione
sottomette l‟appetito. Murx.
Rifiuta il lavoro della ragione per la conoscenza del bene. Led.
Vuole essere sottomesso solo alla sua ragione, senza intervento di nessuno che tocchi la sua libertà.
Meny.
Ci vogliono delle buone ragioni per scusare le cose e le persone. Calc.
La sua rettitudine a livello razionale impedisce alle persone di vivere vicino a lei. Prende troppo posto e
rischia di ferire con la sua condotta dettata dalla sua ragione, dalla sua verità. Non capisce coloro che
sono portati dall‟istinto. Valer.
La ragione perde il comando sulle emozioni e sul vegetativo. Cimic.
Vuole che la ragione sia padrona del corpo. La ragione non deve rischiare di lasciarsi superare dai
sentimenti. Ho ragione poiché il mio ragionamento è corretto. Vuole che la ragione sia padrona del suo
corpo, territorio sul quale ha il potere. Ferr.
Rifiuta il movimento da una cosa all‟altra, il modo discorsivo di ragionare. Kali-i.
1955. RIACCENDERE (ACCENDERE, STIMOLO)
1956. RANCORE
Il rancore cade quando la verità, il perché, la spiegazione è trovata. Nit-ac.
Rancore contro il morto che non ha potuto mantenere in vita. Sabad.
1957. FILA (COMPETIZIONE, POSTO, ONORE)
1958. RANUNCULUS BULBOSUS: ----- Non vuole affannarsi, compromettersi. Ha peso la facoltà di
adattarsi all‟ambiente, di lasciarsi trasformare e perfezionare attraverso l‟accoglienza di ciò che è altro
esterno a lui. Confronto = guerra. Prende questo come una costrizione, quando invece progredirebbe verso la
sua perfezione accettando di essere uno con lo strumento per cooperare efficacemente a costruire sé stesso e
realizzare la sua opera. Come Dio nella sua semplicità, grazie a sé stesso e a partire da niente, vuole dirsi: Se
si vuole, si può. (A1 – Grande debolezza tutto il giorno, sente la sua testa come se non avesse dormito
abbastanza, sebbene compia le sue occupazioni con facilità se lo vuole. ). Deve lasciarsi raggiungere da ciò
che crede offensivo, unirsi a lui e vederlo come un mezzo di perfezionamento e di trasformazione.
Familiarità per eccesso di comunione di cooperazione con l‟altro. (AFADH, XI.96, IV.97)
----- TFA264: “Grande debolezza tutto il giorno, sente la sua testa come se non avesse dormito abbastanza,
sebbene compia le sue occupazioni con facilità se lo vuole”. La scelta rende il lavoro facile, potendo la
volontà applicarsi solo un oggetto definito, essa può vincere l‟inerzia della fatica solo se esprime la sua scelta
precisamente. (ST I-II Q16, a4: “Che rapporto c‟è tra la pratica e la scelta?” “è nella scelta che si completa
l‟adattamento della volontà, in quanto essa vuole completamente il mezzo”.) L‟umano deve, per agire,
limitarsi ad una scelta che è accessibile ai suoi mezzi. Dio non deve limitare la sua volontà con una scelta per
riuscire nel suo atto. L‟atto che diventa facile con una scelta mostra il desiderio di poter agire facilmente
senza dover scegliere, cosa che è possibile solo a Dio, poiché l‟uomo si annegherebbe nella confusione se
non orientasse la sua volontà con precisione. Ran-b. vorrebbe poter agire senza dover scegliere, senza dover
adattare completamente la sua volontà al mezzo o allo scopo. (GRAPH X.94)
----- Tutto ciò che è transizione, limite, punto di frizione è doloroso. Chiarezza e spigliatezza quando decide
di lavorare. Vorrebbe la conoscenza senza incontro, senza realizzare che l‟oggetto è altro, differente, quando
invece la dualità è incontrollabile. Separazione non è pericolo, contatto non è per forza frizione dolorosa.
Non si può conoscere essendo un continuo. L‟intelletto umano deve conoscere per divisione e composizione,
non può afferrare con un solo sguardo la totalità del suo oggetto e dei suoi elementi (ST. Q85 a5 “Il nostro
intelletto conosce per composizione e divisione?”). Solo Dio può avere solo la conoscenza speculativa.
L‟uomo deve accettare la conoscenza pratica anche perché deve conoscere delle cose suscettibili di essere
prodotte. (ST. Q14 a16 “Dio ha delle cose una conoscenza speculativa o pratica?”). Ran-b. ha trovato
doloroso di avere obbligatoriamente anche la conoscenza pratica. E‟ punito scoprendo che ogni contatto con
la realtà, il non me, è sofferente. (GRAPH X.91)
1959. RAPHANUS SATIVUS: Se il pensiero non si trasforma in atto, l‟istinto prende il sopravvento.
Perde la padronanza delle sue impressioni, della sessualità, dell‟appetito, del pianto. Tutti gli oggetti d‟amore
si impongono ai suoi sensi senza possibilità di scelta. Rifiuta di dover conoscere per amare. Dobbiamo
accettare di riflettere per completare l‟impressione affettiva e scegliere ciò che è buono o no. Tutto è
desiderabile, dal momento che i miei sensi lo trovano buono / divieto di amare per paura di essere sopraffatto
dalle impressioni affettive che deve dominare. (AFADH VII.97)
1960. RAPIDO (VELOCITA‟ ACCELERARE, PRECIPITARE, ACCORCIARE, COMPETIZIONE)
Vuole capire rapidamente come pensano gli adulti, i loro sentimenti e come connettersi, adattarsi e
comunicare per riempire la sua missione, scoprire e coltivare la sua direzione e finalità qualsiasi siano gli
avvenimenti e accidenti. Helo.
1961. NESSO-RAPPORTO (RIFERIMENTO, PROPORZIONE, RELAZIONE)
Non essendo più in rapporto con niente, la parte di un tutto, non sa dov‟è in questa creazione. Puls.
Senso dell‟ordine, di ogni parte in rapporto alle altre. Kali-bi.
Sensibile alla disarmonia di un segmento in rapporto al vicino. Benz-ac.
1962. RADERE
Cammina rasente i muri in strada. Arg-n.
1963. SAZIARE (SAZIETA‟, SODDISFAZIONE, NUTRIZIONE)
1964. RADUNARE (COLLEZIONE)
Raduna quantità di informazioni eccessive per un lavoro, una decisione. Graph.
Serve costantemente che mi raduni / ristrutturi. Petr.
1965. RASSICURARE (CORAGGIO, CONVINZIONE)
Canta o fischietta per rassicurarsi. Carb-an.
1966. FAR CILECCA (NULLITA‟, RIUSCITA)
Si sente un fallito. Naja.
Sogna di mancare un gradino. Deve scendere. Coca.
1967. RAZIONALE (IMMAGINARIO, PROVA, RAGIONE)
1968. RATTI (ANIMALI)
1969. IRRAGGIAMENTO-IRRAGGIARE (CENTRO, GIRARE, SPLENDERE, DIFFUSIONE)
Deve prima di tutto ricevere e costruire il suo essere prima di splenderne. Diosc.
Tremori che si irradiano e diffondono da per tutto, non ci sono separazioni tra gli organi. Eupi.
Invece di irradiare, c‟è scoppio. Diosc.
Vuole irraggiare da sé stesso la sua luce del paradiso. Hell.
Vuole irraggiare da sé stesso, tutto fallisce e gli è insopportabile. Phyt.
Conserva la sua energia, non vuole irradiarla, splendere. Sec.
Il centro non può funzionare senza appoggio della periferia, dei raggi. Aran.
Irraggiamento insopportabile, talmente la sua ragione impone la sua verità. Valer.
Irraggia su tutto, come il sole che lo peggiora. Kalm.
1970. SPLENDERE (ATTIRARE)
Soffre di essere sottomesso al male di tutto, quando invece vuole splendere del suo bene su tutto e tutti.
Bamb.
1971. REAZIONE (EFFETTO, STIMOLO)
Agisce soprattutto per reazione, d‟urgenza. Plan.
Non ha reagito. Kali-br.
Preoccupato della reazione del pubblico che non può prevedere, intolleranza alla sorpresa. Gels.
1972. REALIZZARE (PIENEZZA)
1973. REALIZZARE (ATTO)
Invidia l‟istantaneità dell‟efficacia divina, che idea, comando e realizzazione siano istantanei. Kalm.
Vuole realizzare il suo cammino di vita, il sui bambino interiore. Vorrebbe che pensare qualcosa basti a
renderlo reale. Ox-ac.
Vede chiaramente degli oggetti lontani, ogni progetto dovrebbe essere realizzato sul campo. Ang.
Sono schiavo accettando questa collaborazione al servizio della mia realizzazione? Tarent.
Resta nella possibilità senza passare alla realizzazione. Psor.
Non possiamo realizzare un‟azione secondo la nostra regola. Naja.
Intolleranza al fatto che l‟idea non sia ancora realizzata. Calad., Lyss.
Non si realizza, conserva le sue capacità. Dros.
Il desiderio scompare quando comincia a realizzarlo. Calc-s.
Punito nella sua possibilità di realizzare i suoi progetti. Dig.
Crede di poter realizzare ciò che desidera con l‟immaginazione. Esaltazione all‟idea che ogni progetto
dovrebbe essere realizzabile. Ang.
Come se non potesse realizzare qualcosa. Tarent.
Con al simultaneità dei suoi piani e la loro realizzazione, mostra le sue capacità di realizzazione. Chin.
1974. REALTA‟ (IMMAGINARE, INTANGIBILE, MATERIA, POSSIBILE)
Certezza che il paradiso esiste, quindi se esiste. Tranquillo davanti ai problemi giornalieri. Perché
preoccuparsi della realtà? Anche se teme la triste realtà, è a partire da essa (occhi aperti) che può creare il
suo sogno di beatitudine. Op.
Crede che la sua realtà sia conosciuta dagli altri, quando invece solo Dio ci conosce, ancora meglio di
noi stessi. Cob.
Così come il pensiero deve essere sostenuto dall‟azione, così il tempo permette di organizzare la realtà.
Aran.
Isolato e confusione tra il reale e l‟irreale. Carc.
Vertigine > chiudendo gli occhi: è meglio non guardare la realtà, è troppo. Graph.
Non può accettare l‟esperienza d‟altri, inventa la realtà come vuole che sia, ma si trova sfalsato con il
reale. Faba-v.
Il minimo choc, o confronto con il reale mostrano che la sua beatitudine non coincide con la sua anima.
Arg-met.
Ho tutta la conoscenza e posso comunicarla, senza bisogno della realtà. Dulc.
Decide che l‟irreale è il reale, e che ci può arrivare con le sue proprie forze. Scontra contro la realtà
perseguendo l‟immaginario. Non trovando nel reale nessun oggetto soddisfacente, si compiace
nell‟oggetto immaginario che la volontà gli presenta. Ang.
Si sbaglia su chi lo chiama, l‟irreale, è per questo che quando ce l‟ha con gli altri li critica e li accusa,
non è nemmeno arrabbiato. Dulc.
Dubita della realtà delle cose. Agn.
La realtà delle cose non dipende, non è uguale a ciò che sento. Sars.
Fugge il confronto con il reale. Sulph.
I suoi sforzi sono efficaci per restare nel reale, averne coscienza. Cann-i.
Non sa se ha solo pensato o fatto realmente qualcosa. Rifiuta di far riferimento alla realtà. Agisce in sé,
senza legame con il reale. Calad.
In tensione costante tra la realtà ed il paranormale. Phos.
L‟idea è vissuta come reale. Lyss.
Deve analizzare le sue sensazioni per vedere la realtà. Glon.
L‟amore divino è riportato alla realtà carnale. Plat.
Non può entrare nel reale con la riflessione. Olnd.
Paura di agire nel reale. Sel.
Coscienza personale indipendente da Dio, dunque da giustificare piuttosto che confrontarla al reale.
Crot-h.
Non vede nel reale il riflesso della perfezione e bellezza divina. Non trova più valore in niente. Hell.
1975. RICEVERE (ACCOGLIERE, EREDITA‟, DONO, COMPRENSIONE, PASSIVITA‟, GRATUITO,
LOTTERIA)
Ricevere l‟altro e lo scambio sono esclusi, riserva tutto per il suo ego. Par.
Può trasmettere, portare tutta la conoscenza poiché ne è la sorgente, non ha niente da ricevere
dall‟esterno. Signor so tutto. Dulc.
Dobbiamo essere attivi nella ricezione, e lasciare l‟oggetto dimorare in noi (assimilazione) per
conoscerlo. Sanic.
Rifiuta di ricevere il godimento delle cose piacevoli nella passività. Kreos.
Non accetta di ricevere una conoscenza chiara da un altro che l‟ha già elaborata: rifiuta di mangiare
malgrado la fame. Elaps.
Rifiuta di accettare la realtà sensibile come sorgente di conoscenza da ritornare. Dulc.
Incapacità a ricevere la felicità degli altri, tanto ha voluto che venisse da sé stesso. Ustil.
Non riceviamo niente, bisogna prevedere. Stann.
Vuole ricevere il suo lavoro solo da sé. Aloe.
Vuole comunicare senza ricevere dall‟ambiente attraverso il sensibile, ma da sé stesso. Dulc.
Rifiutando si essere in potenza, non può ricevere. Arg-met.
Per conoscere bisogna ricevere. Non vuole ricevere la sua bontà. Vuol fare le cose e le persone grazie a
sé: donna ideale, inaccessibile. Am-c.
Può ricevere solo se dona. Coff.
La sua esistenza è condizionata da una relazione di partenariato nella quale è necessaria la ricettività.
Stict.
Siccome non vuole ricevere niente gratuitamente, non può essere amato. Ars.
Incapace di ricevere dall‟altro, talmente vuole bastare a sé stesso. Agn.
Fallisce quando vuole ricevere attivamente il cibo o la parola. Abrot.
Non riceve l‟altro e accusa di non essere ricevuto. Calad.
Non vuole più nessuna ricettività, anche corporale, rifiuta la sua materia. Lac-c.
Non vuole ricevere niente, soprattutto da uno più debole. Iod.
Non è più la creatura che riceve. Plat.
Vuole essere ricevuto come una persona. Merc.
1976. RICARICA (RIPOSO)
1977. RICERCA
Ama la ricerca, le letture difficili, detesta i fenomeni inesplicati. Phos-ac.
1978. RACCOLTA
Vuole i frutti e la raccolta come se venissero da lui, senza doverli ricevere né chiedere. Mag-c.
1979. RICOMINCIARE (COMINCIARE, RIPETERE)
Bisogna costringersi a pregare tutti i giorni e ricominciare ogni mattino. Ars-h.
1980. RICOMPENSA (COMPLIMENTO, CRITICA, GRATITUDINE)
Non vuole essere stimolato per arrivare ad un risultato, un piacere, una ricompensa. Verb.
Il mio lavoro non è ricompensato nemmeno da una parola gentile. Sars.
La libertà è dominare, avere il diritto di punire, vuole la libertà di creare lui stesso. Con.
Punizione = giustizia. Cist.
1981. RICONCILIARE (INTERMEDIARIO, PACE, PERDONO, INCONTRO)
Nit-ac. guarito: “non posso fare una giustizia perfetta, faccio quindi del mio meglio, e lascio il resto al
Dio”. Atto d‟umiltà = riconciliazione possibile.
Volendo essere il primo motore della riconciliazione per non essere sottomesso alle cause seconde
diventa impossibile. Non può riconciliarsi con Dio finché può essere sottomesso al caso. Mang.
Si riconcilia con tutti, dal momento che lo riempiono. Aloe.
1982. RICONOSCERE (CONOSCERE, GRATITUDINE)
Non riconosce più l‟altro “ho conosciuto un altro uomo, non è più mio marito!” Sep.
Bisogno di essere riconosciuto come il buon padre che è. Lyc.
Vuole essere riconosciuto nobile senza dover passare per la levigatura dell‟educazione. Marb-w.
Vuole essere riconosciuto per ciò che organizza per gli altri. Mag-s,
Come mi si può riconoscere solo vedendo il mio corpo? Alum.
Deve sottomettersi per essere riconosciuto. Pareir.
Vuole essere riconosciuto per ciò che è. Merc.
Vuole essere riconosciuto, avere gli onori per le sue prodezze, la sua abilità. Calc-s.
Non conosce nessuno perché colui che voleva conoscere è andato perso; ciò che è desiderabile non è più
riconosciuto. Sang.
Lui, il solo oggetto, non è riconosciuto. Chel.
1983. INDIETREGGIAMENTO (RITORNARE, DISTANZA, SPAZIO, ALTEZZA)
Se seguiamo i genitori ed essi indietreggiano, ci facciamo schiacciare. Sars.
1984. RECUPERARE (COLLEZIONE)
Mania del recupero. (LTA.c8674,8959)
Si occupa degli altri senza ragione, anche quando non ne hanno più bisogno, o quando dovrebbe
recuperare un po‟ per sopravvivere. Menis.
1985. REDENZIONE (DIO)
Ridona agli uomini le loro forze indebolite. Verat.
Privilegiato felice di raggiungere il suo redentore. Plat.
1986. DEBITORE (RICONOSCENZA, DOVERE, GRATITUDINE)
1987. RIFERIMENTO-RIFERIRSI-CONTRASSEGNO (LIMITE, RELAZIONE, SPIEGARE)
Tutto ciò che stona in rapporto al suo riferimento è rifiutato. Hydr.
Perde i suoi riferimenti, niente ha più legami con niente. Puls.
Si crede il riferimento, impone la sua legge. Nit-ac.
Vuole mostrarsi come riferimento morale. Caps., Dros.
Rifiuta il riferimento alla realtà nella sua azione. Agisce capricciosamente senza riferimento a niente né a
nessuno. Calad.
Perde il suo autocontrollo prendendosi come riferimento. Croc.
Prendendo sé stesso come riferimento perde il riferimento del suo spirito, del suo corpo, non ha più
riferimento esterno né interno. Sabad.
Deve sempre decidere o scegliere in riferimento al punto di vista del padre, oppure bisogna farlo per lui.
Crot-h.
Ha agito senza riferimento all‟unità dalla quale dipende. Apis.
E‟ il riferimento dell‟agire bene per tutta la sua casa. Kali-br.
Si serve di Dio per la sua propria gloria. Cere-b.
Senza la verità della sua ragione, perde i suoi riferimenti. Valer.
Riferimento, peso, misura, giustizia. Nux-v.
1988. RIFLESSO (LUCE)
Vorrebbe essere la luce stessa, e non il riflesso. Phos.
1989. RIFLESSO
Vuole rendere la sua azione automatica e riflessa per assicurare il successo. Ruta.
1990. RIFLESSIONE-RIFLETTERE (ANALISI, INTELLETTO, INTUIZIONE)
Dobbiamo accettare di riflettere per completare l‟impressione affettiva e scegliere ciò che è buono o
meno. Raph.
Problema della riflessione necessaria per arrivare alla certezza che l‟oggetto è buono. Cann-s.
Credendo di essere solo intuizione, fa delle osservazioni stupide, perché non ha preso il tempo di
considerare ciò che i suoi sensi gli portano. Merl.
Vuole essere la regola della propria deliberazione, quando invece non può deliberare in funzione di lui
solo, ma del suo fine che non viene da lui. La scelta dei mezzi è sottomessa alla deliberazione, quindi
alla contingenza. Naja.
Rifiuta di riflettere per conoscere, vuole l‟illuminazione. Phos-ac.
Riflessione rifiutata per evitare il problema. Sul-ac.
Ha perso l‟immaginazione riflessa volendo la simultaneità del pensiero e della creazione. Chin.
L‟errore di Arn. è di sfuggire alla necessità di riflettere per scegliere il mezzo migliore.
Si è creduto grande grazie alla sua riflessione. Coloc.
Bisogno di riflettere per compiere un gesto naturale. Cann-i.
Vuole la conoscenza attraverso il pensiero non discorsivo. Kali-i.
1991. REPRESSIONE
Rivelare ciò che è represso permette di lasciare, non doverlo più controllare. Samars.
Represso sotto pressione. Crot-t.
1992. SGUARDO (OCCHIO, VISIONE)
Non vuole essere guardato negli occhi (smascherato dallo sguardo dell‟altro), oppure vede totalmente la
persona negli occhi, comunicazione attraverso gli occhi. Crot-c.
Vuole guardare senza essere visto. Cench.
Prende la sua imperfezione conosciuta dagli altri come un crimine, perché non ancora in atto, oppure se
ne infischia del loro sguardo talmente è perfetto. Cob.
Paura di essere guardato, giudicato, che mi si veda come sono. Toxi.
Ars. è guardato come la causa degli errori di tutti.
Brom. è guardato sopra la spalla in segno che non è il più alto nel lavoro spirituale.
Cench. è visto nella sua nudità.
Chin. volendo vedere tutto simultaneamente è costantemente guardato.
Grat. è guardato per essere preso alla gola e accusato.
Meli. crede che lo si guardi per possederlo.
Non sopporta di essere guardato da un superiore, cosa che segna che lui non è il primo motore. Rhus-t.
1993. RIGENERARE (SORGENTE, RIPOSO, RINNOVARE)
Vuole che la sua anima spirituale nutra il corpo. Rifiuta che la vita debba sussistere grazie alla
rigenerazione costante, vissuta come una battaglia contro l‟usura, la morte, Aesc.
Diventa la sorgente della sua sorgente: da il seno a sua madre, sommerso si sfinisce per i suoi genitori
senza rigenerarsi, quando invece è da loro che dovrebbe ricevere. Menis.
1994. DETTAR LEGGE (ORGANIZZARE, DIREZIONE)
Vuole dettar legge su tutto perché lui conosce il diritto. Cistus.
1995. DIETA (NUTRIZIONE)
1996. REGOLA (DIRITTO, LEGGE, MISURA)
Tema della periodicità, ordine, legge, misura, regola; pulsione verso un ordine eccessivo. Ars.
Desidera essere misura e regola incerata, sorpassando ogni capacità umana, summum, affonda
nell‟animalità, oscillazione sterile tra estremi. Podo.
Se si sottomette alla regola ne soffre, si sente rinchiuso. Vuole essere la propria regola. Crot-t.
Vuole essere la regola della propria azione verso un risultato perfetto, affrancandosi dalla contingenza.
Naja.
Condanna alla solitudine poiché “non ha voluto donare un po‟ di sé perché questa società giri”; integrarsi
a qualcosa di regolare, la costrizione oraria. Camph.
Non essendo le sue passioni accordate dal suo amore, cerca di regolarle con l‟intelletto. Croc.
Fa di ogni principio o parola una regola, strumento di potenza sugli altri. Lil-t.
1997. REGOLARE (ORDINE, REGOLARITA‟)
Tutto è perfettamente regolato ed organizzato, ma da un altro e per un obiettivo che lo concerne ma che
non conosce. Aran.
1998. REGNO (POTERE, RISPETTO, POSTO)
Vuole regnare su tutto e tutti, ma soffre per tutto ciò che sembra ad un‟educazione. Marb-w.
1999. REGRESSIONE (EVOLUZIONE)
2000. RIMPIANTO (SCELTA, DUBBIO, PERDONO)
Collera che rimpiange il momento dopo, ma che ritorna presto, perché la sua calma lo tormenta e gli
impedisce di esporre i suoi sentimenti. Croc.
* Paura di rimpiangere ciò che non ha fatto, visto, o scoperto durante la sua vita, attività ++. (LTA
8587)
2001. REGOLARITA‟ (REGOLARE)
Deve imparare l‟assiduità, la necessità di ripetizione regolare, perché nessun riposo è raggiunto in una
volta sola definitivamente. Ars-h.
2002. REIKI (ENERGIA)
2003. REINCARNARSI (INCARNAZIONE, RESURREZIONE, CORPO)
Preoccupato di essere stregato, e crede alla reincarnazione. Asar.
2004. RIGETTO (RESPINGERE, RIPUGNANZA, ABBANDONO)
Rigetta i suoi genitori perché non vuole essere stato generato. Sec.
Paura del rifiuto se si mostra indipendente dal pensiero degli altri. Crot-h.
Butta i suoi oggetti preferiti. Rheum.
2005. RAGGIUNGERE (RAGGIUNGERE, INCONTRO)
2006. GODIMENTO (PROGETTO)
Angosciato per l‟avvicinamento di ciò che aveva goduto. Bell.
Molto loquace, gode perché tutto riesce. Mag-c.
2007. RELAZIONE (CONTATTO, COLLEGAMENTO, INCONTRO, PROPORZIONE, NESSO,
LEGAME, PREGHIERA)
La relazione gli dona vita. Kalm.
Solitudine a causa del suo rifiuto di ogni relazione che lo obbliga verso l‟altro. Fl-ac.
Non vuole essere obbligato alla relazione che vede come una dipendenza. Nat-p.
Mai colmo, la relazione non è mai completa, assoluta, ma con i bambini e gli animali ci si capisce! Aeth.
Lo strappo con Dio mostra che bisogna ricreare la relazione, pregare, ritornare a Dio. Euph.
La relazione personale profonda esclude la sessualità. Diosc.
Perde il controllo di sé, il godimento nella relazione, perché vuole creare per il suo solo piacere, volendo
provare che può trovare la felicità grazie al suo proprio sforzo. Aster.
Bisogno di relazione privilegiata esclusiva, a circuito chiuso mantenendo la sua autonomia nella scelta
delle persone. Aspetta da chi lo circonda tutto quello che gli serve per vivere. Abrot.
Non ha relazione con gli altri, poiché sono solo dei fini intermedi, e lui vuole la fine ultima senza
intermediari. Plan.
Si lega alle persone solo per godere del bene che esse gli portano. Nuph.
Ha delle relazioni con gli altri solo se si sente superiore. Aloe.
La mia buona relazione con altri deve venire dalla mia attività felice. Laur.
Relazione quasi impossibile con il mondo esterno. Carc.
Relazione ridotta a madre nutrice, che prolunga sui morti. Calc-sil.
Non conosce relazioni di amicizia, ma solamente di diritto. Nit-ac.
Porta il consiglio, mette in relazione, attiva i contatti personali. Kalm.
Coinvolto dalla relazione tra le persone che segna la loro armonia. Nat-c.
Relazione significa perdita di autonomia, è un dono ed ha paura di questo dono, ci vede amputazione,
perdita della sua sostanza. Con.
Ha perso il piacere della relazione. Aster.
Gli altri lo vedono solo per la sua funzione, quando invece vorrebbe una relazione nella quale lo si ami
per quello che è, come il cavaliere è atteso e amato incondizionatamente dalla sua bella quando è assente.
Le convenzioni sociali, l‟obbligo verso l‟altro lo priva della sua libertà / mette le persone o entra
facilmente in contatto. Merc.
Non vuole “diluirsi” per poter entrare in relazione con gli altri. Nat-m.
Difficoltà a entrare in relazione perché non sa chi è. Petr.
Compensa l‟assenza di relazione con una moltitudine di contatti, di favori, poi con il sesso. Lil-t.
Cerca la relazione senza vera affettività, perde la capacità di amare e di entrare in relazione con gli altri.
Prova ad entrare in relazione con i suoi favori interessati, non per la gioia di essere amato, ma per il
desiderio di esserlo, di farsi un piedistallo. Mag-s.
Il seno è la relazione. Il serpente simbolizza la relazione falsa nei confronti dell‟altro di Phyt.
Volendo bastare a sé stesso, incapace di relazione con l‟altro. Agn.
Vuole delle relazioni tra le persone e le cose secondo la natura o il diritto. Kali-bi.
Non vuole ricevere la vita da una relazione di partenariato. Stict.
Nega il suo corpo e la sessualità nel loro aspetto relazionale. Kreos.
Scopriamo per contatto e relazione con il diverso. Ran-b.
Rifiuta la relazione con l‟altro che deve permettere di compiersi, per non appartenergli. Nomina gli
oggetti senza relazione con ciò che sono. Puls.
2008. RELIGIONE (MAGIA, STREGONERIA, VEGGENZA, SUPERSTIZIONE)
Lo strappo con Dio mostra che bisogna ricreare la relazione, pregare, ritornare a Dio. Euph.
Per colui che vuole spiegare tutto, la religione non può esistere, essa implica il mistero. Phos-ac.
La giustizia umana esige l‟uguaglianza che la religione non può mantenere con Dio: la creatura Gli è
completamente sottomessa. Coloc. non lo sopporta.
2009. OSSERVAZIONE (CRITICA)
Non osserva, non è catturato dagli oggetti, dall‟esterno. M-aus.
Fa delle osservazioni stupide, non volendo riflettere a partire da ciò che i suoi sensi gli portano, volendo
fare tutto con l‟intuizione. Merl.
2010. RINGRAZIAMENTO (GRATITUDINE, RICONOSCENZA)
2011. RIMETTERE (FIDUCIA, RESPINGERE)
Non vuole lasciarsi portare verso il suo luogo, rimettersi all‟altro. Bor.
Non vuole rimettersi all‟altro, vuole essere il suo proprio stimolo all‟azione. Tarax.
2012. RIMESSA IN DISCUSSIONE
La minima rimessa in discussione gli fa credere che tutto era falso. Ci vuole un habitus per proteggersi
dall‟errore. Ruta.
2013. RIMORSO (COLPEVOLEZZA)
2014. VORTICE
Convenienze da rispettare, (persona dal “collo elegante”) posizione da mantenere, non fare vortici.
Colch.
2015. RIEMPIMENTO (PIENEZZA)
2016. RINASCITA (EVOLUZIONE, MATURAZIONE, BATTESIMO, REDENZIONE)
2017. INCONTRO (CONTATTO, RELAZIONE, OMOSESSUALE, RICONCILIARE)
Volendo tutto in sé, non può incontrare l‟altro. Ind.
L‟uomo migliora nell‟incontro con uno più alto. Myric.
Non vuole attaccarsi, fa sempre dei nuovi incontri. Ne conserva il bel ricordo. Sphing.
Vuole essere padrone del suo destino, avere in sé l‟ordine divino dell‟incontro. Mang.
Rifiuta di incontrare l‟altro nell‟unione di una carne putrescibile. La complementarietà dei sessi partecipa
alla perfezione umana, poiché essa permette l‟incontro e la possibilità di diventare sorgente. Kreos.
Vuole la conoscenza senza incontro né contatto con l‟oggetto. Ran-b.
Sfugge le riunioni mondane: trova che le persone non abbiano niente di interessante da dire. Coca.
2018. APPUNTAMENTO (ANNIVERSARIO, DATA, SCADENZA, PROGETTO, TEMPO,
MOMENTO)
Rifiuta il ritmo, gli appuntamenti. Nega l‟organizzazione del mondo attraverso il tempo. Gink-b.
Desidera arrivare e paura, poiché sa che è la causa della sua sofferenza. Arg-n.
2019. RESTITUIRE (RESTITUZIONE)
2020. REDINI
Sensazione di disorganizzazione interna: teme i cambiamenti dei quali non tiene le redini. Hydrog.
2021. RINCHIUSO (BLOCCO, INCASTRATO)
2022. FAMA-REPUTAZIONE (PETTEGOLEZZO, EROISMO, OPINIONE, PRODEZZA,
COMPETIZIONE, GLORIA)
Dice di si per fare piacere, per le chiacchiere. Germ-met.
Trova la fama grazie alle sue prodezze. Hura.
Venera colui che sa, si dona agli altri. Cocc.
Deve superare, provare costantemente il suo valore nella competizione. Corsa verso la fama attraverso il
successo, il suo saper fare. Mag-m.
Cerca l‟amicizia e la fama con i suoi favori interessati. Mag-s.
Difende la sua buona reputazione o quella della sua patria. Caps.
Vuole salvaguardare la reputazione dei suoi. Kali-br.
2023. RINUNCIARE (SCELTA, ESCLUSIONE)
Impegnato, resta freddo costi quel che costi, non si ritrae con nessun pretesto. Helo.
Perde l‟interesse per la migliore delle cose se bisogna scegliere e rinunciare all‟altra. Chin.
2024. RINNOVARE (RIGENERARE, RIPARARE, EVOLVERE, MATURAZIONE, CERVO, CICLO,
CAMBIAMENTO)
Paura di aprirsi allo sconosciuto, al fatto che la vita entri in lui quando invece desidera rinnovarsi,
avanzare. Rumx.
L‟inspirazione stessa diventa dolorosa. Non vuole rinnovarsi. Rumx.
Bisogna rinnovare, aerare le proprie risorse: esplorare il represso per trovare del nuovo, rileggere il
vissuto per reinterpretare e capire l‟esperienza riuscita o abortita. Samars.
Il futuro deve essere assunto per assicurare il rinnovamento distaccandosi dal presente. Castor-eq.
2025. RINNOVARE (RIPARARE)
2026. RIPARARE (RIPOSO, COSTRUIRE, PUZZLE)
“Bisogna riparare ai pregiudizi che ho subito”. Nit-ac.
Vuole che lo spirito comunichi direttamente al suo corpo impassibilità (flemma tra le belve, il fuoco e le
inondazioni), vigore (nessun bisogno di riposo né di mangiare né di ripararsi) e gloria (desidera essere in
alto). Coca.
Vuole riparare gli altri con la chirurgia, restituirgli la loro continuità. Nicc.
Vuole riparare il disordine, riparare da solo le conseguenze del suo peccato, rifiuta la grazia. Ars.
Funzioni di riparazione dolorose. Cham.
2027. DISTRIBUIRE (EQUILIBRIO, DIVISIONE)
Rifiuta che la vita sia una successione di attività e di riposo, che sia necessario sempre distribuire, che
non si raggiunga niente di definitivo. Ars-h.
2028. PASTO (ALIMENTO, NUTRIZIONE, COMUNITA‟)
2029. PENTIMENTO (PERDONO, RIMPIANTO, RICONCILIARE)
La legge = sentenza e punizione che escludono il pentimento. Nit-ac.
2030. CONTRASSEGNO (ORIENTARE, RIFERIMENTO, VISTO, INTUIZIONE)
Avendo trascurato il suo compito, si sente separato dagli altri, intollerante con la vista chiusa, sale in alto
per vedere l‟uscita e ritrovare i suoi riferimenti, cercare la strada. Brass-n-o.
2031. RIPETERE-RICOMINCIARE (ROUTINE)
Rifiuta di arrivare alla realizzazione con l‟acquisizione di habitus, con la ripetizione. Caps.
Deve imparare l‟assiduità, la necessità di ripetizione regolare, perché nessun riposo è raggiunto
definitivamente in una volta sola. Ars-h.
Bisogna costringersi a pregare tutti i giorni e ricominciare ogni mattino. Ars-h.
Bisogna farsi trascinare dalla ripetizione per avvicinare l‟infallibilità. Ruta.
Vede dei quadrati aperti che si ripetono. Hydr.
Tutto deve ripetersi, perché non tiene né impara niente. Cedr.
Non bisogna cambiare, ma ripetere ciò che conosciamo già. Vip.
La ripetizione significa che le parole non possono comunicare. Bufo.
Deve ripetere tutto, non può riconoscere a partire dal già noto. Cedr.
2032. RIPIEGAMENTO (FUGGIRE, SCAPPARE)
Si ripiega su sé stesso, auto – comunicazione con la masturbazione. Bufo.
2033. RISPOSTA (DUBBIO, SPIEGARE, ILLUMINARE, DOMANDA)
Vuole conoscere la risposta in anticipo. Phos-ac.
Accettando le domande senza voler assolutamente capire, possiamo entrare nelle risposte. Olnd.
Rifiuta di rispondere perché non vuole donare questa conoscenza che gli permette di restare superiore.
Grat.
Non ascolta le risposte alle sue domande. Elaps.
Non può trovare lui la risposta, segue l‟intuizione, l‟istituzione, il guru, la religione, l‟esercito. Graph.
Intolleranza al fatto che gli si faccia ripetere la domanda o la risposta. Mosch.
Non ha risposto ad una chiamata, non può più nemmeno lui mettersi in strada. Rhod.
Paura della prova se non ha la risposta / allegria quando la trova. Gels.
Vorrebbe non dover chiedere, lavorare, aspettare, andare, per trovare la risposta ma avere la rivelazione e
la conoscenza immediata del futuro. Phos-ac.
2034. RIPORTO-RIMETTERE-RESPINGERE (AFFRONTARE, TARDI)
Riporta il problema. Berb.
Respinge tutto ciò che c‟è da fare. Pic-ac.
Riporta tutto, negando la sua precipitazione. Sul-ac.
2035. RIPOSO (NOIA, RIPARARE, MOVIMENTO, ATTO)
Per l‟uomo, languore piacevole e piacere del riposo non possono coincidere con il lavoro vigoroso. Pip-
m.
La pietra si muove una volta, trova il suo riposo definitivo e non riparte. Ars-h.
Vorrebbe lavorare senza dormire né riposo, avere una creatività costante. Sel.
Devoto, vive solo del dono di sé stesso, senza mai riposarsi. Carb-an.
Immobilità = conseguenza di avere la perfezione: essa è voluta poiché dona il riposo e la felicità. Guaj.
Il riposo è possibile solo nei sogni. Stann.
Vuole essere il primo motore senza dover essere mosso né riposare, o muovendo tutto nell‟immobilità
confortevole. Rhus-t.
Non ha riposo in ragione del dolore ai punti d‟appoggio dei suoi pezzi. Bapt.
Vorrebbe doversi appoggiare solo su sé stesso. Sil.
2036. RIPOSARE (PESO, PESARE)
2037. RESPINGERE (RIPORTO, RIPUGNANZA)
Repressione dei sentimenti per dare un‟immagine perfetta di sé. Samars.
Respinge tutto ciò che significa la sua non possessione, non completezza. Vip.
2038. RIMPROVERO (COMPLIMENTO)
Crede sempre che gli rimproveri qualcosa. Cham.
Non sopporta i rimproveri fatti agli altri perché li prende su di sé. Calc-p.
2039. RIPUDIARE (ABBANDONO)
Preoccupato di essere espulso dalle ginocchia di Dio, e ripudiato. Hyper.
2040. RIPUGNANZA-REPULSIONE
Sogna di cose disgustose: uomini nudi e donne vecchie. Eupi.
Mi disgusto. Lac-c.
Si presenta agli altri ripugnante, osceno, satiro. Canth.
Ripugnanza di sé come degli altri. Aloe.
2041. REPUTAZIONE (PETTEGOLEZZO, GLORIA, FAMA, CHIACCHIERA)
2042. SQUALO (ANIMALE)
2043. RETE (TRAPPOLA, SISTEMA)
Non vuole essere preso nella rete sociale o nelle convenzioni. Merc.
2044. RISERVA (PROVVISTA, QUIETANZA, NUTRIZIONE, RESISTERE)
2045. RASSEGNARSI
E‟ stato troppo dignitoso per rispondere con la sua carne, ma non si rassegna a questa umiliazione non
meritata: pagare per gli errori degli altri. Staph.
2046. RESISTENZA (SOPPORTARE, CAMBIAMENTO, FERMEZZA, MUTABILITA‟,
SCHIACCIAMENTO)
Non resiste agli altri, gli organi non resistono e cedono meccanicamente: emorroidi…Non può resistere
all‟influenza di un organo, di una funzione sull‟altra. Mur-ac.
Vuole mantenere la sua vita e quella degli altri solo con la propria forza contro una resistenza enorme da
vincere. Sec.
Fa ancora uno sforzo per riuscire a resistere, per elevarsi sempre di più, fino a sfinirsi. Forza per arrivare
alla soluzione. Ind.
Disperazione a causa del dolore fisico, quando invece la forza morale dovrebbe permettere alla sua
ragione di sopportarlo. Clem.
Non può resistere alla pressione esterna. Mosch.
2047. RISOLUZIONE (DETERMINAZIONE, IMPEGNO, DECISIONE, VOLONTA‟, SCELTA)
Non vuole impegnarsi per l‟avvenire, per la preoccupazione di essere incatenato dalle sue risoluzioni.
Cact.
H392 Fermezza, risoluzione, forza dello spirito e del corpo. M-ambo.
Ha perso la risoluzione e la concentrazione dello spirito a causa delle persone che lo circondano,
dell‟ambiente, alle impressioni del quale il corpo è sensibile, diminuisce la sua concentrazione e la sua
libertà di seguire ciò che vuole con lo spirito. Ferr-p.
2048. RISONANZA (VIBRARE, ARMONIA)
2049. RISOLVERE (SOLUZIONE, PROVA, DUBBIO, RISPOSTA)
2050. RISPETTO (DIGNITA‟, POSTO, CONSIDERARE)
Il disordine per non rispetto della legge gli ricorda questa impotenza a perfezionare assolutamente le
imperfezioni degli altri.
Se tutti facessero come me il mondo andrebbe meglio, io rispetto, non nuoccio, resto al mio posto. Cupr.
Dilemma tra il farsi rispettare o amare. Mag-c.
Rispetta le idee di tutti, bisogna fare insieme. Phyt.
Preoccupato di rispettare le convenzioni sociali. Marb-w.
Se si rispetta la mia libertà, la mia responsabilità, posso decidere di partecipare pienamente all‟opera
comune. Aloe.
Non lo si rispetta perché non osa sostenere la sua opinione. Ambr.
Non ha avuto riguardi per l‟altro, non li riceve nemmeno lui. Ham.
Vuole con la sua abilità e la sua eccellenza attirare il rispetto e gli onori. Calc-s.
Parla sempre del rispetto degli altri, talmente tanto sa di poter essere invadente. Glon.
Bacia la mano. Agar.
Prende molto posto (zucca), lo difende nelle relazioni con gli altri, vuole il rispetto al quale ha diritto.
Coloc.
Vuole assimilare l‟organico, come la conoscenza, non trasformando l‟oggetto assimilato. Kali-n.
2051. RESPONSABILE
Non faccio più niente, qualsiasi cosa faccia rischio di subire o far subire le conseguenze a qualcuno. Si
ritira e non prende nessuna responsabilità. Responsabilità troppo pesante per lui e ne ha paura, porta la
catastrofe caricandosi di una responsabilità che non era la sua. Vuole restare nella massa, andrà male se
prenderà delle responsabilità. Cpr.
Responsabile dell‟altro e impotente ad esercitare questa responsabilità. “Ciò che non posso fare ovunque,
lo faccio bene almeno da me”. La legge è un ordine di ragioni in vista del bene comune, promulgata da
colui che ha in carico la comunità: senso della responsabilità. Responsabile di riparare al suo errore,
evitare quello degli altri. Responsabile per ciò che gli altri fanno di male a causa di ciò che lui ha fatto
male / senso della responsabilità senza poterla assumere. Vuole assumere il peccato originale che ha
trascinato gli uomini al suo seguito. Ars.
Rifiuta la responsabilità di fronte a qualcosa di più alto di sé: la solitudine del capo. Desidera uccidere
coloro che lo caricano dei loro atti e che deve sorvegliare, correggere. Androc.
Vuole evitare alla sua famiglia i dispiaceri dovuti alla sua scomparsa, preoccupato per il futuro degli
altri alla sua morte, per il denaro, sicurezza. Psor.
Responsabile dei buoni rapporti. Calc-p.
Non si rivolta e responsabilità troppo precoce. Carc.
Intelletto inibito quando la sua responsabilità morale è in gioco. Anac.
Talmente responsabile della gestione, di assicurare la provvidenza, che perde i suoi mezzi. Stann.
Responsabilità morale dell‟educazione degli altri, di preservarli dalla morte strutturandoli, armandoli per
la vita. Arn.
Essere responsabile di altri implica sempre un‟azione tangibile. Calc-sil.
Rifiuta di abbandonare l‟infanzia e la non responsabilità / non vuole avere la stessa responsabilità di
questi adulti matti, evita di prendersi carico della sua vita e di esercitare la sua prudenza e la sua
saggezza pratica. Cic.
Responsabilità che non possiamo prendergli, ciò che penso è reale, è giusto. Cist.
Ha portato la catastrofe perché non è stato fedele in amicizia. Mag-s.
Responsabilità legale nei confronti delle leggi. Nit-ac.
Discerne molto chiaramente ciò che è bene, male, buono, cattivo, giusto, ingiusto: è sua responsabilità
rischiarare gli altri e proteggerli. Nux-v.
Responsabile dei suoi soggetti, principe che cerca la dignità dei rapporti umani, il buon andamento della
famiglia. Lyc.
Volendo rubare la paternità a Dio volendo la responsabilità dell‟umanità, si ritrova separato da Dio,
come è separato da casa sua quando parte. Ph-ac.
Responsabile della felicità degli altri attraverso le cure al loro corpo. Sabad.
È depositario di una responsabilità, di un‟autorità delegata da un superiore. Verat.
Fedeltà assoluta responsabilizzandosi per gli altri nei momenti più duri: morte, incurabilità, attraverso la
sua devozione per loro, quando invece è solo nel Cristo che abbiamo la responsabilità di tutti gli uomini.
Cocc.
2052. RASSOMIGLIANZA (DIFFERENZA, ALTRO)
2053. MOLLA (VIBRARE, MOVIMENTO, RITMO)
2054. RISORSA (MEZZO, RISERVA, SORGENTE)
Deve accettare il sostegno esterno ed incorporarlo, perché non possiede il potere sostentatore degli altri.
Sec.
Aspetta da chi lo circonda tutto ciò che gli serve per vivere / vitalità che scorre verso l‟esterno, incapacità
a ristorarsi con l‟alimentazione. Abrot.
Vuole essere potente senza ostacoli da vincere o altro che lo debba confermare, senza risorse necessarie.
Agn.
Condivisione difficile di risorse limitate. (CLH 3.01) Cist.
Paura di non essere amato se non è perfetto, cerca le proprie risorse in se. Germ.
Volendo trascendere la sua umanità grazie alla propria energia, regredisce allo stato di uomo scimmia,
animale primitivo e peloso, con il timore dello sfinimento delle sue risorse interiori. Plut-n.
Il lavoro senza altre risorse gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
Di fronte ad un disordine immenso, tocca a me rimediare, con tutte le mie risorse. Carc.
Vorrebbe le sue risorse da se stesso perché soddisfare i suoi bisogni vitali è una schiavitù. Nat-m.
Vuole comportarsi e mostrarsi degno grazie alle proprie risorse. Pareir.
2055. RESUSCITARE (MORTO)
Helo. non ha fiducia che il corpo ridotto allo stato di ossa dissecate possa resuscitare alla tromba finale.
2056. RISTORARE (NUTRIZIONE, RIPARARE, RIPOSARE, FORZA)
Può salire più in alto degli altri, senza fatica, senza doversi ristorare né rischi di caduta. Coca.
2057. RESTARE
Vuole essere attivo per attribuire la qualità all‟oggetto invece di scoprire e ricevere attivamente la finalità
dell‟oggetto, lasciandolo dimorare in lui, in contatto per arricchirsi. Sanic.
2058. RESTITUIRE
Rifiuta di restituire il frutto di un seme che aveva ricevuto. Am-c.
2059. RESTRIZIONE (PROTOCOLLO, EDUCAZIONE)
Gioia per l‟assenza di restrizioni sociali. Marb-w.
2060. RISULTATO (SCOPO, CONCRETO, SOLUZIONE, EFFETTO)
Non vuole essere stimolato per arrivare ad un risultato, un piacere, una ricompensa. Verb.
M-arct. non sopporta l‟insicurezza dovuta al fatto di non dominare gli effetti inattesi dei suoi atti.
Vuole riflettere e vedere in fretta il risultato dell‟azione, vedere dove va, essere efficace e concludere
rapidamente. Plan.
Ha negato l‟effetto del suo atto sulla creazione (il mondo esterno non esiste per lui), talmente si è creduto
condensato nel tempo e nello spazio, questo non avrà conseguenza. Nux-m.
Il risultato è la prova del mio buon giudizio. Iod.
È talmente tanto dentro il risultato che non vede più il mezzo per arrivarci. Ptel.
Obnubilato dall‟effetto, il potenziale è rifiutato. Agar.
2061. RESURREZIONE
Resuscita gli altri, gli animali. Agar.
Resuscita gli altri, ma intolleranza per la resurrezione dei corpi perché questo è dovuto a Dio. Non
accetta l‟idea della resurrezione. Lyss.
Fa del bene agli altri con i suoi pensieri a distanza. Sabad.
2062. RITARDO (INERZIA)
Ritardo tra l‟avvenimento e la sensazione. Alum.
In competizione non vuole prendere ritardo. Mag-m.
L‟unità dinamica tra il corpo e lo spirito è tale che non ci sia mai ritardo di uno sull‟altro? Ferr-p.
2063. TRATTENERE (TENERE, IMPEDIMENTO)
La sua diarrea gli dice lascia scorrere, non trattenere. Grat.
Trattiene i suoi flussi fisiologici, ma ne crea di patologici. Graph.
Vuole trattenere il superfluo, si ritrova obbligato ad un‟uscita a tutti i livelli, precipitosa ed
incontrollabile. Diosc.
2064. ECO (CONSEGUENZA)
2065. TORNARE, RIGIRARE (CAVARSELA)
Vuole avere sempre qualcosa per cavarsela. Bry.
2066. RITRARRE (RINUNCIARE)
Impegnato, rimane freddo ad ogni costo, non si ritrae con nessun pretesto. Helo.
2067. PENSIONE (PREVIDENZA)
La pensione vuol dire sconnettersi dalla società. Thuj.
Preoccupato di poter sussistere con le sue riserve durante la sua lunga pensione. Stann.
2068. RESTRINGIMENTO (GRANDEZZA)
Trova tutti i libri spirituali piccoli, ristretti. La sua anima troppo grande per un corpo troppo piccolo: la
Chiesa (corpo di Cristo) troppo piccola, come i libri (corpo della parola).
2069. RETRIBUIRE (DENARO, GRATUITO, RICOMPENSA)
Un servizio retribuito è per forza interessato. Merc.
2070. RITROVARE
Deve ritrovarsi, perché il lavoro gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
Contento quando ritrova delle cose dimenticate da lungo tempo. Gels.
2071. RIUNIONE (SOCIETA‟, INCONTRO)
Tema dell‟altezza, inibito in società, rifugge le riunioni mondane: trova che le persone non abbiano
niente di interessante da dire. Coca.
2072. RIUNIRE (UNITA‟)
Desidera una concordia assoluta tra tutti gli elementi che formano un insieme, elementi del corpo,
elementi della famiglia, che vorrebbe sempre riunire, vedere in buona intesa. Bapt.
2073. RIUSCITA (FINIRE, ERRORE, PERFEZIONE)
Abbandona il suo lavoro se lo si guarda o lo si complimenta prima della fine, perché ciò lo impegna e lo
obbliga a riuscire di nuovo. Cact.
I suoi brufoli, una piccola deformità gli fanno credere che tutta la sua opera ha fallito. Sarr.
Gli altri gli sono d‟ostacolo, perché non fa il lavoro in vista del suo fine, ma per essere il solo nella sua
riuscita. Può fraternizzare solo se riesce e si sente superiore, deve mantenere il suo posto. Aloe.
Fallimento nel suo sacrificio per amore degli altri. Hura.
Abortisce in tutti i suoi progetti. / Ho sempre voglia di vincere, non credo al fallimento. Dig.
Nega la riuscita se essa è, anche in parte, dovuta al contingente, convinto di fare tutto male; oppure
rifiuta la possibilità di fallimento. Naja.
Esagerazione immaginaria della sua predestinazione al fallimento. Intolleranza al fatto che la sua riuscita
dipenda anche dal caso, dalla provvidenza. Bambino nato dopo minaccia d‟aborto: rifiuta il fallimento
della sua vita. Nat-s.
Ricordo nebuloso di una prova e di aver fallito, da cui la sua paura per tutte le situazioni di prova. Gels.
Vede il suo valore nel fatto di riuscire. Ptel.
Ce l‟ha con tutti quelli che sono riusciti meglio di lui; la riuscita gli da l‟illusione di valore personale.
Mag-m.
Crede che si giudichi che non potrà riuscire, andare fino alla fine. Zinc.
* Il fallimento è ingiusto se c‟è stato uno sforzo e buona volontà. (LTA 92.47.947)
2074. RIVELARE78
(ILLUMINARE, INTUIZIONE, MOSTRARE, DIFFONDERE)
Desidera proiettare sugli oggetti una luce perfettamente rivelatrice delle loro qualità. Euphr.
Rivelare ciò che è soppresso permette di lasciare, non doverlo più controllare. Samars.
Vuole rivelare agli altri il loro valore. Caps.
Invidia la comunicazione divina, la rivelazione, perché la parola umana è inadeguata a dire ciò che vuole.
Bufo.
Vuole la conoscenza grazie alla rivelazione e non lavorandoci, comparando, la domanda e la risposta.
Phos-ac.
Attende il profumiere che gli permetterà di esistere rivelando il profumo degli altri. Ambr.
Bisogno dell‟altro per rivelargli chi lui è. Petr.
Vuole rivelarsi quasi sostanzialmente attraverso la sua parola, glorificarsi grazie e per sé stesso, ne perde
il senso. Paris.
78
RIVELAZIONE: illuminazione sopranaturale operata da Dio per manifestare una verità all‟intelligenza
umana.
2075. RIVENDICATORE
Rivendica il suo diritto a qualcosa di gratuito. Nit-ac.
2076. RITORNARE
Vuole sempre essere libero di scegliere, poter essere libero di poter sempre ritornare indietro. Cact.
Ritorna sulle sue decisioni. Bar-ac.
2077. SOGNARE
Fantasticheria interiore, non può associare il suo spirito a nessun oggetto esterno. Plan.
2078. RIVERENZA (RIGUARDI, RISPETTO, AMMIRARE)
2079. REVERSIBILITA‟ (ESCLUSIVITA‟)
Intolleranza alla reversibilità della scelta. Ign.
2080. RIVOLTA
Debolezza che lo rende dipendente da un legame di sicurezza contro il quale si rivolta, maltrattando chi
gli sta vicino. Kali-c.
2081. RIVOLUZIONE (EVOLVERE, ANARCHICO, CONSERVATORE)
Per organizzare il mondo secondo ciò che crede buono. Merc.
E‟ lui che sa come deve essere il puzzle sociale. Bapt.
2082. RHEUM PALMATUM: “A70: Grande appetito, nondimeno il cibo che era saporito diventa presto
ripugnante”. Rifiuto dell‟oggetto vicino e desiderio dell‟oggetto assente. Ripugnanza per i suoi oggetti
preferiti. HR: “Il bambino desidera impazientemente e violentemente molte cose e grida; prova
dell’avversione per i suoi oggetti preferiti”. Nega la sua sofferenza in rapporto al godimento non chiedendo
niente. Non vede che niente di terrestre ci può colmare totalmente, ma risente la mancanza come un buco
aperto, senza il piacere di colmarlo, nega il piacere dell‟avvicinamento che questa mancanza permette. Solo
il dolore della mancanza è presente, che vorrebbe colmare volendo tutto. Immagina di avere un diritto
all‟unione con Dio, non accetta l‟apertura del suo cuore, la povertà della sua capacità di amare. Il movimento
angosciante gli prova che non è ancora in comunione, colmato, soddisfatto, “Non mi sì da ciò di cui ho
bisogno”. (AFADH III.94)
2083. RHODODENDRON: Rifiuta la chiamata ad impegnarsi. Resta disteso, i piedi incrociati, mostrando
che lui non deve mettersi in strada. La sua esistenza dovrebbe bastare ad agire. Perde per finire ciò che lui
stesso vuol dire o fare. Rifiutando la chiamata dell‟Altro, non può rispondere alla propria chiamata. (ST. Q6
a4: “Possiamo fare violenza alla volontà?”), non ha più iniziativa. Crede che sia fare violenza alla sua
volontà dover consentire a rispondere ad una chiamata che non viene da sé. Vuole che la sua volontà sia
mossa da sé stessa e non che essa segua un‟inclinazione propria che gli sia donata. Sente come una
costrizione che la volontà umana sia trascendentemente orientata. Questa chiamata è insopportabile. Deve
capire che non è umiliante mettere la propria volontà al servizio di una chiamata trascendente, né una perdita
di libertà perseguire un fine che gli è assegnato. Rifiutando che la sua potenza sia messa in azione da un
altro, ciò che dovrebbe poter mettere in azione lui stesso diventa impossibile. (GRAPH IX.91)
2084. RHUS TOXICODENDRON: Malinconia come a causa di una calamità, tutto ciò che lo circonda
sembra morto e silenzioso: assenza di vita e di movimento. Muoversi è per lui sofferenza, perché ha cercato
un modo di muoversi in disaccordo con i limiti della sua natura umana. Vuole funzionare ma disprezzando il
riposo che gli è imposto tra due azioni, senza doversi ricaricare il settimo giorno. Vorrebbe poter, come Dio,
far coincidere riposo e movimento. Si sente di legno: materia prima non finalizzata se non è partecipata,
lavorata. Si sente abbandonato da un amico, ma invece è lui che lo ha abbandonato cercando l‟efficienza
prima di tutto. Come se avesse perso le sue forze. Lavora molto, cosa che gli fa bene, perché deve mantenere
il mondo in cammino, il suo funzionamento. Ha invidiato a Dio di essere il primo motore che non si muove,
ed il suo errore è di aver creduto che questo volesse dire il primo efficiente, quando invece Dio è il primo
motore perché e il primo attrattore. Ha creduto di essere il motore se le cose funzionavano, senza
preoccuparsi della finalità. Intolleranza a coloro che parlano molto: non lavorano abbastanza? (AFADH
VII.89; MS X.90)
2085. RICCHEZZA
Vuole arricchire il suo pensiero con il linguaggio, ma senza che avvenga a contatto con l‟altro. Stict.
2086. RIDICOLO (RIDERE, SERIO)
La dimensione umana per lui è ridicola e inaccettabile. Cann-i.
Ridicolo in confronto al padre che sa tutto…Si adatta a vedere del ridicolo in tutto: ride dell‟autorità.
Nux-m.
Si sente ridicolo per non poter fare una cosa evidente davanti agli altri. Ptel.
2087. NIENTE (VUOTO, EX NIHILO, NESSUNO)
Durante la gravidanza siamo un oggetto prezioso, dopo non siamo più niente. (Fe 7,02) Viol-o.
Vuole creare a partire da niente. Con.
2088. RIGIDITA‟ (DUREZZA, IMMUTABILE, INFLUENZARE, ELASTICITA‟, RESISTENZA)
2089. RIDERE (UMORISMO, CLOWN, RIDICOLO, PIACERE)
Kali-i. ride per non dover conoscere attraverso i sensi. Agitato che corre davanti a sé.
Ride del suo sogno di defecare su coloro che non lo pagano. E‟ contento. Aloe. (FDR)
Apis.: riso e gioia fuori posto davanti all‟infelicità.
Riso senza moderazione per i suoi sintomi anche nell‟afflizione. Croc.
Ride delle sue miserie per farsi ammirare. Lach.
Mal di testa a causa del ridere / ritorno della sua paura delle malattie dopo aver provato a riderne / ride
delle sue paure. Iris.
2090. RISCHIO (CORAGGIO, PERICOLO)
Vuole che i suoi atti siano talmente perfetti che né lui né altri ne ricevano danno, ciò che rende il rischio
nullo e la solidarietà automaticamente infallibile. Cupr.
Cerca la negazione del cammino come tragitto rischioso tra due opposti e la distanza che li separa:
conoscenza / ignoranza; gioventù / vecchiaia… Lars-arg.
Vuole la decisione senza rischio grazie alla conoscenza a priori ed istintiva del futuro. M-arct.
Si ricorda di un rischio corso, e passa delle ore a ricordarsi ogni dettaglio della circostanza per essere
certo di esserne uscito salvo e fuori da ogni pericolo di contatto con il nemico. Faba-v.
Desidera una felicità da ottenere senza rischi né ostacoli, per la quale non ci sarebbe bisogno di rabbia.
Aster.
Non può permettersi un rischio sull‟avvenire. Stann.
Non fa se c‟è il minimo rischio di fallimento. Naja.
Ambizioso ma senza rischi. Graph.
Vorrebbe conoscere le caratteristiche del pericolo nel futuro. Phos-ac.
Corre un rischio per l‟occasione di provare il suo amore. Gels.
Non prende troppi rischi, anche se vuol dire non andare più in fondo alle sue idee. Bry.
Sotto il controllo di una minaccia: fuoco in casa sua, malattie, sciami, assassinio, povertà, fuoco di
pistole, pericolo, caduta. Hep.
2091. RITUALE (MAGIA, ROUTINE, TERRA A TERRA, SUPERSTIZIONE, ORDINE)
2092. ROBINIA PSEUDACACIA: -----Sono secondo l‟idea che mi faccio di me. Prende forma e crede di
essere ciò che si immagina: più dell‟imperatore. Le sue idee gli creano il suo essere, senza idea non è più.
Rifiuta la forma data per deciderla lui stesso, e allora la perde. Lussuria per provarsi che la sua idea di sé è
realizzata, sessualità, intolleranza furiosa, rigonfiamenti, gas, tumori. Distruzione, diarrea, confusione… a
forza di aver cercato la felicità nell‟onore del personaggio che si è fatto. L‟idea è la forma di un oggetto nel
nostro spirito. La forma fa che un oggetto sia di tale essenza. Vuole che la sua idea sia la sua forma. Vuole
darsi la sua forma, quando invece la riceve. Non passa al concreto. Le idee rendono tutto possibile, senza
relazione con l‟organizzazione della sua natura. C‟è solo Dio per cui l‟idea è la sua forma, vale a dire
identica alla sua essenza. E in questo modo non può essere che falso per l‟uomo, giunge alla
destrutturazione, la perdita della forma.
2093. ROBOT (AUTOMATICO)
2094. RE (POSTO, POTERE)
Usurpa il ruolo del re. Pedic.
Si sente forte come un re, tutti devono spostarsi al suo passaggio. Lac-l.
Si sposa con o avvicina il re in tutta semplicità: è un grande personaggio. Cupr.
2095. RUOLO (POSTO, TEATRO)
Considera un confinamento insopportabile il fatto di dover accettare e tenere i ruoli umani particolari e
attraverso delle tappe che gli sono date dalla natura… per la sua realizzazione e quella della comunità.
Apis.
Prigioniero del suo ruolo protettore, non vive niente da sé stesso. Zinc.
Aggrappato al suo ruolo, non può lasciare il rubino. Stann.
Grazie all‟accento messo sull‟intelletto, lei crede di arrivare alla completezza che attribuisce all‟uomo.
Viol-o.
2096. ROSA (COLORE)
2097. RUOTA (GIRARE, ANELLO, CATENA)
Cerca il piacere concentrandosi su sé stesso (ombelico, ruota), nessuna apertura verso gli altri, non ha
niente da ricevere (asse, raggi). Diosc.
Lei aveva l‟impressione di guardare attraverso i raggi di una ruota e nello stesso tempo di tenersi a degli
altri raggi, il mozzo era esattamente a livello dell‟ombelico. Diosc.
2098. STRADA (CAMMINO, VIAGGIO, NAVIGARE)
Disprezza la felicità nella serietà della vita, nel lavoro di tutti i giorni, nella strada che porta al banchetto,
con i suoi piccoli momenti di distensione (eutrapelia) dove si lascia la tensione verso la fine. Apis.
2099. ROUTINE (PIACERE, NOIA, DIVERTIRE, ORARIO, TERRA A TERRA, QUOTIDIANO,
STAGNARE)
Nella routine degli habitus, nostalgia di quando aveva ancora qualcosa da scoprire, imparare? Caps.
Ama l‟urgenza e le rapide successioni, le situazioni transitorie, non la routine. Plan.
Ruba un cavallo per avere comunque qualche movimento ed uscire dall‟inerzia della routine. Rumx.
Fa bene delle piccole cose nella routine, seguendo gli altri. Form.
2100. RUGOSITA‟ CONTATTO, FRIZIONE)
2101. RUMEX CRISPUS: ----- Si sente invaso da tutto, se non controlla o non domina. Paura di aprirsi
sullo sconosciuto, al fatto che la vita entri in lui quando invece desidera rinnovarsi, avanzare. Rifiutando
l‟immanenza umana per avere l‟assoluto, perde la capacità di andare avanti verso il suo fine, anche di
respirare. (AFADH I.03)
----- Idee stagnanti, che non sono nutrite dall‟esterno, talmente tanto avrebbe voluto essere ispirato dall‟alto,
che il pensiero non sia causato dalle cose, ma che ne sia la causa. L‟inspirazione stessa diventa dolorosa. Non
vuole rinnovarsi. Ruba un cavallo per avere comunque qualche movimento ed uscire dall‟inerzia e dalla
routine nella quale la mancanza d‟ispirazione lo lascia in modo sgradevole. (Collin, p.264, §303: “Lo
sviluppo delle nostre idee”) (AFADH – SVM, I.95, III.01)
2102. ROTTURA (CONTINUITA‟, LEGAME, TAGLIO, RELAZIONE)
Amarezza e sofferenza a causa della rottura di un‟alleanza, di un patto. Mang.
Il peccato del quale è convinto porta la rottura con Dio, la sconnessione. Thuj.
Crede di dover rompere il suo fidanzamento. Fl-ac.
Crede di aver rotto i suoi voti. Ign.
2103. RUTA GRAVEOLENS: Impressione di essere stato ingannato. Controlla tutto, non impicciarsi dei
suoi affari, verifica per non essere ingannato, non da fiducia. Arriva al lavoro meccanico per non ingannarsi
da solo. La minima rimessa in discussione gli fa credere che tutto era falso. Ci vuole un habitus che serva da
cornice per proteggersi dall‟errore. Troppo fragile per accogliere del nuovo, non vuole cambiare,
preoccupato del trauma che sarebbe la scoperta del nuovo, dell‟inganno. (AFADH 7.02)
----- Non da fiducia a ciò che è previsto accada automaticamente in sé, vuole padroneggiare tutto, e si ritrova
ingannato da sé stesso, dal suo corpo, dai suoi sensi, dal suo amico, e facendo le cose automaticamente al
momento sbagliato. Grazie allo sforzo e ad un lavoro accanito, vuole rendere la sua azione automatica e
riflessa per assicurarsi il successo. Gli automatismi permettono la rapidità infallibile nell‟esecuzione.
L‟uomo deve allenarsi con la ripetizione per avvicinare l‟infallibilità, non Dio. Il virtuoso può veramente
interpretare un pezzo solo se la tecnica non lo limita più, totalmente infallibile con un discernimento
automatico, sovrumano. (Collin TII, p87) (AFADH XII.96)
----- (A1.15: “Perdita frequente del pensiero, fa tutto macchinalmente e nel momento sbagliato le cose che
erano diventate facili con le frequenti ripetizioni.”) Le abitudini (facilità, automatismo, uniformità) rendono
più facile un‟azione o un adattamento. Esse diminuiscono lo sforzo. L‟automatismo dello svolgimento
dell‟abitudine permette di liberare l‟attenzione che può quindi portarsi altrove. Volendo l‟infallibilità a
livello dell‟esecuzione e del discernimento, Ruta agisce senza intelligenza e macchinalmente, non ha più
l‟iniziativa dello scatenamento dell‟abitudine, che avviene nel momento sbagliato. La sua opera è puramente
abile e pratica, non intelligente. E‟ un funzionario dell‟abitudine. Aborto: risultato di un lavoro normalmente
automatico che dovrebbe arrivare facilmente a termine in cooperazione con la natura, ma che abbiamo voluto
dominare totalmente. Se l‟automatismo al quale si affida totalmente non porta al risultato, e come se un
amico lo lasciasse cadere, è tradito. In egotrofia, si crede infallibile, dal discernimento sovrumano
automatico, che gli impedisce di sbagliarsi, arrivando sempre a termine. Ammira i toreri gloriosi, i grandi
calciatori che hanno successo grazie al lavoro accanito, il coraggio e la virtuosità. (GEMMH – AFADH
XI.96)
----- Ha fatto qualcosa di male, di triste, ma sono i suoi amici che l‟anno ingannato, consigliato male, e non si
fida più di loro. Crede che lo si voglia ingannare, che lo si arresterà, che c‟è qualcuno dietro di lui, (sensibile
al minimo tocco) e si sveglia come se fosse l‟ora di alzarsi: ha forse agito al momento sbagliato? Fa
meccanicamente ma al momento sbagliato dei gesti facili e conosciuti grazie alla loro ripetizione. Delirio e
confusione dopo l‟aborto.
2104. RITMO (ORARIO, ROUTINE, CICLO, MOVIMENTO, VIBRARE, MUSICA, VELOCITA‟,
TEMPO, MOMENTO)
Rifiuta il ritmo, gli appuntamenti. Nega l‟organizzazione del mondo attraverso il tempo. Gink-b.
Sofferenza per il fatto che il mondo sia ritmato da un‟orologeria che lo conduce ineluttabilmente alla
morte. Aran.
Il ritmo degli altri non può essergli imposto. Sang.
Vuole creare i ritmi dell‟universo. Tub.
Danza = padronanza dello spazio. Tarent.
Ritmi, cicli ed alternanze della creazione ricordano che lui è corruttibile, deperibile, finito. Cadm.
Vuole fermare il ritmo vitale interno, diventare immutabile. Calc-f.
Ritmi e limitazione di questo corpo finito impediscono la sua espansione che lui vorrebbe continua.
Glon.
2105. SABADILLA: ----- Sensazioni strane su di se: è contratto, il cervello non è più fissato, sa che è
immaginazione ma persiste in questo pensiero. I sui pensieri sono separati da lui e più importanti di lui.
Numerose vertigini durante le quali si deve aggrappare a qualche cosa, trovare un punto stabile. Sta meglio
se guarda fissamente qualche cosa: è la chiave del suo miglioramento. Si sente il più grande criminale. Sogni
vividi con dettagli dove aiuta delle persone e le rende felici grazie a se stesso! Rabbia che migliora lavandosi
la testa con l‟acqua fredda, deve distendersi spesso: bisogno di sentirsi, prendere coscienza di se. Occhi
umidi se fissa una luce o per il minimo dolore altrove. Idea di gravidanza a causa della flatulenza, dello
scroto gonfio. Ha voluto aiutare gli altri essendone il punto di riferimento? Sogna di eccellere nel lavoro
mentale. Rancore contro i morti che non ha potuto mantenere in vita. Essendosi preso come riferimento,
perde il riferimento del suo spirito e del suo corpo, non ha più né riferimenti esterni né interni. Non accetta il
suo corpo, troppo piccolo per i suoi pensieri. Il corpo e l‟anima sono mal adattati. Il corpo c‟è per giustificare
la sua colpa. (GRAPH X.87;AFADH VII.91)
----- E‟ morto, appassito, deformato là dove comincia la procreazione. L‟ anima non è ancora lontana, essa
rifiuta di animare questo corpo, che allora diventa un altro, ecco perché lui è il più grande criminale, poiché
il corpo è necessario al supporto del pensiero. Ha invidiato allo spirito puro la perfezione della conoscenza
senza corpo. Ha ucciso il suo corpo. Ha rifiutato il vegetativo credendo di arrivare ad una conoscenza più
perfetta separando l‟anima, quando invece l‟uomo può capire solo con il corpo spiritualizzato ed i suoi sensi.
(MS V.91)
----- Sogna di una chiesa piccola e scura. Trovava tutti i libri spirituali piccoli, ristretti. Anima troppo grande
per il corpo troppo piccolo: chiesa (corpo di Cristo) troppo piccola, libri (corpo della parola) troppo piccoli.
È solo attraverso il corpo spiritualizzato che possiamo avvicinarci a Dio. Per il rifiuto che l‟anima informi il
corpo, il suo corpo è solo feroce: sogna di animali feroci morti. Sogna di api: portatrici di miele (FDR). Sa
che può levitare addormentandosi, gonfia le sue possibilità di impegno sociale, fisico, religioso, in modo che
il corpo diventi ben presente. Non posso lasciare il corpo in parte a me. L‟elevazione spirituale dovrebbe
elevare il corpo, essere sufficiente a far star bene il fisico. Il corpo gli restringe lo spirito. (FD).
2106. SABINA: ----- Rifiuta di essere causa seconda nel completamento della creazione. Perfezionista che
non finisce mai niente / che deve sempre finire ciò che gli altri cominciano / da valore all‟incompiutezza /
non comincia niente perché non potrà finire / trova che nessuno finisce mai niente come si deve / causa
prima che fa finire tutto agli altri… Vuole creare in modo perfetto al primo colpo, senza dover completare
[a1] – Sogni costanti, pieni di invenzioni ed esercizi mentali. (MS XII.99)
----- La vita della creatura separata dal suo creatore resta dipendente dalla presenza intima di costui, e sente
come penetrazione l‟aiuto necessario alla sua creazione. (AFADH X.99)
----- Comincia e non finisce. (A1: “sonno senza riposo e sogni a proposito di parecchie cose che ha
cominciato ma non finito”) Inventare non basta a realizzare: aborto. (AFADH – Prov. VII.96)
2107. SACRIFICIO (ESPIARE)
Il suo obiettivo di carità è di sacrificarsi per gli altri. Toxi.
Attraverso il sacrificio si hanno l‟angoscia e la sofferenza: donare o perdere qualcosa della propria
sostanza. Carb-an.
Sacrifica una parte per salvare il tutto. Kali-bi.
Si sacrifica per gli animali innocenti sofferenti, per salvare la vita degli altri, e finisce male per lui.
Hura.
2108. SADISMO (DILETTARE, GODERE)
2109. ZAFFERANO (Croc)
2110. SAGGEZZA
Invidia la progressività e l‟onnipotenza creatrice dell‟intelligenza atto puro, che confonde con la
saggezza. Plut.
Desidera un legame semplice, ama gli animali, i bambini, perché gli comunicano la saggezza
dell‟estimativo (istinti) infallibile e senza parole. L‟istinto cieco è saggezza! Aeth.
Mette l‟analisi al posto del discernimento, rifiuta la saggezza. Pic-ac.
Prende la saggezza come un fine, senza movimento verso l‟altro. Cann-s.
Sfida alla saggezza e al buon senso. Oppone la propria saggezza a quella di Dio. Bell.
I vecchi meritano il rispetto per la loro saggezza. Rifiuta la conoscenza che dona la vecchiaia, vuole la
conoscenza senza doverla confermare con l‟esperienza. Ambr.
2111. SANTITA‟ (PUREZZA)
Vuole essere riconosciuta come una santa senza imporsi. Toxi.
2112. AFFERRARE (ANGUILLA, ACCHIAPPARE, INCASTRARE, SCAPPARE, PRENDERE)
2113. SALARIO (DENARO, RICOMPENSA, RETRIBUIRE, CONTRATTO)
2114. SPORCIZIA (PULIZIA, ESCREMENTO, MERDA, SALUTE, MACCHIA, BARBONE)
Rifiuta che il cammino verso la felicità sia lungo, sporco, e non sempre divertente. Apis.
2115. SALVEZZA-SALVARE
Siamo salvati o dannati secondo la predestinazione. Am-c.
2116. SAMARITANO (AIUTO, DIVISIONE)
2117. SAMARSKITE: ----- “s9. – Sento tutto ciò che è represso all’interno e, se non lo avessi rivelato,
avrei perso il controllo di me stesso e fatto tutto a pezzi. Voglio rompere qualche cosa, buttare i piatti dalla
finestra o fare qualche cosa che faccia un grosso fracasso”. Rivelare ciò che è represso79
permette di
lasciare, non doverlo più controllare. Ciò che era inaccessibile, inavvicinabile, intrattabile, temibile, ha osato
occuparsene. Come da una noce di cocco o dal collo di una bottiglia, il passaggio è stretto e lo scorrimento
difficile. Bisogna volerlo. L‟uomo deve avere il coraggio di accettare che non si conosce totalmente come
Dio, ma deve esplorarsi costantemente perché niente gli scappi. “s144: L’aria fresca aveva un buon odore ed
un buon gusto”. Bisogna rinnovare, aerare le proprie risorse: esplorare il represso per trovare del nuovo,
rileggere il vissuto per reinterpretare e capire l‟esperienza riuscita o abortita. Senza capire il proprio passato,
il proprio cammino, galleggiamo sulla nostra esperienza senza poterci prendere piede per un nuovo slancio.
Desidera l‟unità di Dio totalmente cosciente, che non deve lavorare per scoprire la sua unità in tutti i piani e
contorni, né deve liberarsi dei pesi che limitano la sua realizzazione e la conoscenza di sé attraverso una
qualsiasi esplorazione e rilettura del suo personale tragitto di vita. Perfezione, ordine, pulizia, nessuna falsa
piega, tutto è padroneggiato, cosciente, niente gli scappa. (UB – GL VIII.01, AFADH I.02)
2118. SAMBUCUS NIGRA: ----- Impressioni che non corrispondono a ciò che è e a ciò che lui è. Crede
che succedano delle cose che non si producono. Problema di riserve, di avere abbastanza, paura di mancare.
(AFADH VII.91)
2119. SANGUE
Vuole bere il suo proprio sangue, non perdere niente. Plut-n.
Desidera assaggiare il sangue. Lac-l.
Ama vedere il colore e donare il suo sangue prezioso. Vorrebbe sanguinare. Plat.
2120. SANGUINARIA: Soffre del fatto di entrare in vibrazione con l‟esterno o l‟interno, perché rifiuta di
vibrare di qualche cosa, che qualcun altro gli dia l‟impulso, che ogni impulso venga dall‟esterno. Il ritmo
degli altri non può essergli imposto. Si difende cercando di essere fissato, tenuto da una pressione. Disturbi
respiratori e mestruali = sofferenza data dal periodico. Desiderando ricevere ogni impulso da sé stesso,anche
quello della sua vita biologica, tutto ciò che subisce passivamente e che si produce in lui diventa una
violenza che gli viene fatta, come una vita estranea. La sua azione immanente è fastidiosa. L‟ha forse trovata
imperfetta, dovendola ricevere? (SCG, LIII, §20: “E‟ lo spirito vitale sparso dall‟inizio in tutte le membra
che assicura agli animali la vita corporea”). Non vorrebbe ricevere la vita da nessun altro, come Dio, essere
l‟immanenza perfetta: trovare in sé la propria causa ed il proprio fine. (AFADH III.95)
79
La repressione si oppone all‟integrazione delle cose dimenticate nel cosciente,… la repressione non annienta
la pulsione, la mantiene nell‟inconscio da dove essa cerca di esprimersi e manifestarsi con delle soddisfazioni sostitutive
(sogni, idee ossessive, fobie, lapsus, ricordi – schermo) che sotto l‟effetto dello spostamento, della sublimazione, ecc.,
sono senza rapporto comprensibile con il represso per la coscienza; all‟opposto dell‟uomo normale, il nevrotico si
sfinisce in questa lotta. Portando l‟inconscio alla coscienza sopprimiamo il represso, evitiamo le condizioni che
presidiano alla formazione dei sintomi, trasformiamo un conflitto patologico in un conflitto normale che, in un modo o
nell‟altro, finirà per essere risolto. (VPSH)
----- Contraddizione tra il desiderio di fuggire ed allontanarsi dalla realtà esterna e la necessità di contatto
fisico: essere tenuto, aggrapparsi. Vuole ricevere l‟energia vitale da coloro che ne hanno mettendosi a
contatto con loro. Desidera che il suo spirito riceva delle parole sublimi per trovarci un potere di guarigione
sugli altri, applicare la saggezza creatrice che ha sentito. Impossibilità ad intrattenere dei contatti
interpersonali fruttuosi e si rifugia in un mondo onirico. Sogna di autopsie: delle persone immobili, mute,
sono le sole che possiamo dominare? Non conosce nessuno perché la persona che voleva conoscere è stata
persa; ciò che è desiderabile non è più riconosciuto.
2121. SANICULA AQUA: Va al gabinetto a causa dell‟attività. Troppo aperto, penetrato ed in simbiosi, si
sente manipolato come una cosa quando invece il contatto è sorgente di struttura; oppure troppo chiuso e
bloccato. Non vuole nessun altro tranne sé stesso nel suo letto. Vuole un tocco completo, come nel liquido
amniotico. L‟alterità è possibile solo attraverso la distanza, che è costitutiva dell‟identità. Sanicula deve
accettare di dover prendere coscienza di sé grazie al contatto con l‟altro, quando invece Dio ha coscienza di
sé indipendentemente da qualsiasi alterità. (GRAPH – AFADH XII.01)
----- La cattiva interpretazione deriva da ciò che non possiamo conoscere solo per sfioramento. Dobbiamo
essere attivi nella ricezione, e lasciare l‟oggetto dimorare in noi (assimilazione) per conoscerlo. Sanic. gli
attribuisce le sue qualità, e la realtà gli mostra che è falso. Lo sfioramento è il tocco più piccolo, la più
piccola parte dell‟azione. [C1. – A letto non può sopportare di stare disteso vicino o di toccare qualcun
altro. C1. – Non può sopportare di avere una parte che tocca un’altra; sudore dove le parti (come le cosce
incrociate) si toccano]. Sanic. vorrebbe tutta l‟azione nel più piccolo contatto (feci quadrate), si ritrova
imbevuto: a1 “L’odore delle feci rimane nonostante si sia lavato”. Vuole essere attivo per attribuire le
qualità all‟oggetto invece di scoprire e ricevere attivamente la finalità dell‟oggetto, lasciandolo dimorare in
sé, in contatto per arricchirsi. Sfioramento: tutto passa perché non ne fa niente, anche il cibo, non conserva
niente. Intolleranza ad essere manipolato: subire ciò che fa subire agli altri e agli oggetti gli è insopportabile,
perché dall‟altro riceverà ciò che lui stesso nasconde a sé stesso di fare in modo sbagliato. (GRAPH VII.00)
----- Racconta tutti i pettegolezzi sulle disgrazie degli altri e ne è molto toccato. Ha tutto ma non ne
approfitta. Magro con un grossa pancia. Instabilità dello scopo, cambia in continuazione progetto ed attività.
(FD. 1.98)
2122. SENZA (INDIFFERENTE)
Parla senza ascoltare l‟altro. Tell.
Parla senza chiedersi se lo si ascolta. Stict.
2123. SFACCIATO (FAMILIARITA‟) Ictod.
2124. SALUTE (CONVALESCENZA, MEDICO, CORPO, AIUTO, VULNERABILITA‟, BENE, CURA,
SOFFERENZA)
Nessun bisogno di lavorare, ha già raggiunto il suo scopo, non si annoia mai e gode perfettamente di
tutto, gode ed ha il culto della salute piena… Malattie che non si guariscono completamente: la
convalescenza non arriva a destinazione. Cadm-s.
Nostalgia di una salute perfetta che rendeva il vivere un lusso. La fine della ragione e della volontà
consiste nella conservazione del proprio benessere. Se il benessere è solo in vista della vita, si ritrova una
vita amputata. Helon.
Vedere un malato <: lo spirito non domina totalmente la materia. Coca.
Arn. protegge la salute contro l‟ambiente traumatizzante.
Nat-m. è preoccupato per le malattie dovute a cattiva igiene, cattiva nutrizione.
Sguarnito di fronte ai malati, non potrebbe essere infermiera o medico. Benz-ac.
Non cura più i malati se non è sicuro di poter provvedere ai loro bisogni. Calc-sil.
Molto ansioso per le malattie degli altri, che non conoscono il loro fine per poter servire a portarceli. Li
accompagna e li aiuta a sopportare. La malattia è dove si gioca i divenire delle persone. Cocc.
2125. SARRACENIA PURPUREA: Desiderando essere estremamente buono, rifiuta di ricevere da un
altro il suo principio individualizzante, crede di aver perso la struttura e la forma, la proporzione e
l‟equilibrio. Sostituisce la sua anima intellettuale formatrice con l‟ipertrofia, con l‟architettura (ha il “filo a
piombo nell‟occhio”), la bontà del cuore ed il buono naturale. L‟architettura è il riflesso di un‟armonia che
viene dall‟interno, l‟habitat è il simbolo di una spiritualità. Soffre della mancanza di proporzioni tra la sua
disposizione personale e l‟oggetto che si imprime in lui. Si sente molle, gli alimenti sono quindi troppo duri.
Capacità a sopportare le offese: maschera di piombo / gli oggetti si imprimono in lui in modo troppo
duraturo, il sogno resta impresso in stato di veglia. Non ha le risorse sufficienti per assumere l‟emozione
dell‟oggetto che gli si avvicina inopinatamente. Esagerazione delle situazioni spiacevoli quando il desiderio
non è soddisfatto: il fastidio diventa sofferenza. Sufficienza: trova tutte le sue risorse in sé stesso, non ha più
bisogno di appoggio. Disposizione per l‟architettura. La sua miglior guida è il suo buon gusto. (ST,Q47, a1:
La moltitudine delle cose e la loro distinzione Ogg3 “così come la bontà che è in Dio sotto il modo della
semplicità e dell‟uniformità è anche sotto il modo della molteplicità e della divisione nelle creature.” a2,sol1:
“non essendo ogni parte la migliore in modo assoluto, ma la migliore nella sua proporzione con tutto. La
bontà dell‟animale sarebbe distrutta se una parte qualsiasi avesse la dignità dell‟occhio. SCGII,§5: “la
perfezione suprema non dovrebbe mancare all‟artista estremamente buono”) (AFADH III.95)
----- Cerca ciò che è buono e vuole esserlo, sorgente dell‟armonia del creato. Vorrebbe completare la
creazione secondo la propria bontà. Si riposa nel godimento di ciò che ha creato. Architetto epicureo. Vede
gli oggetti moltiplicati, il creatore si riposa mentre tutto si riproduce da solo. I suoi brufoli, una piccola
deformità gli fanno credere che tutta la sua opera ha fallito. Artista che distrugge la sua opera che non è
abbastanza buona. Vuole assimilare solo le cose buone. C‟è solo Dio che può separare il bene dal male, non
può immaginare che questo sia positivo. Si corazza come un uomo in armatura, con una maschera di piombo.
(AFADH IV.94)
2126. SARSAPARILLA: Deve accettare di lasciare il passato, la storia familiare che lo trattiene. Se
seguiamo i genitori e loro fanno marcia indietro, ci facciamo schiacciare. (FDR,XII.98)
----- Confonde il mezzo con il fine: crede di essere buona per il fatto di lavorare: il lavoro prevale sulla
fecondità. L‟avere è sacralizzato per proseguire il lavoro dell‟antenato. L‟antenato è materializzato dal frutto
del suo lavoro. Il vivente è quindi condannato a lavorare per sentirsi buono. Senza gioia perché vede l‟amore
solo nella materialità, nel fare. Il vero dono è la gioia della relazione con Dio e gli uomini. Il lavoro è il
mezzo al servizio di questa relazione. Non può prendere la sua autonomia per paura della vendetta del suo
protettore. Attaccato ai beni ancestrali: vendere un‟eredità, il patrimonio, simbolo del lavoro del defunto,
sarebbe disprezzare il suo lavoro, si vendicherebbe. L‟appoggio lo tradisce (si sente indietreggiare quando la
macchina si ferma), si aggrappa al suo supporto: teme di soffrire a causa di ciò che aveva come scopo il suo
bene. Piccole cure per i suoi genitori. (GRAPH 86, AFADH 88)
----- Mette la verità in quello che sente. Vuole che la realtà delle cose sia in relazione con ciò che sente,
secondo il suo intelletto, che i suoi sensi gli facciano percepire la realtà, il valore intrinseco, l‟essenza delle
cose. (GRAPH I.92)
2127. SAZIETA‟ (COMPIUTO, BISOGNO)
Insaziabile, mai soddisfatto poiché è imperfetto e transitorio. Aster.
L‟anima spirituale non conosce sazietà, essa può bere indefinitamente ad una sorgente inesauribile, non
il corpo! Squil.
Aloe non è mai sazio, oppure non digerisce.
2128. SODDISFAZIONE (BISOGNO, DESIDERIO, SAZIETA‟)
Sofferenza per ogni cambiamento: di luogo, di fisico, di vissuto. Vuole una soddisfazione di tutti i suoi
bisogni assicurata in modo perpetuo. Adam.
Essere in legame con gli altri, arrivare veramente a soddisfarli. Mag-s.
La festa è rovinata, farmi rispettare o farmi amare? Mag-c.
Una volta arrivato allo scopo ne cerca un altro. Tub.
Insoddisfatto di ciò che è, della sua fisiologia. Cham.
Insoddisfazione permanente. Anac.
Soffre per i suoi desideri sessuali insaziabili. Non è mai tranquillo perché il bene ottenuto o è parziale o è
transitorio. Aster.
Vuole ottenere la soddisfazione dei sensi con i suoi pensieri, l‟attività del suo intelletto. Nuph.
Niente può più soddisfarlo, talmente tanto desidera la beatitudine nei piccolo godimenti e nei piaceri
concupiscibili. Cina.
Il movimento angosciante: prova che non è ancora in comunione, colmo, soddisfatto. Rheum.
Insoddisfazione per il bene esistente, per orgoglio di volere il bene assoluto. Bism.
Non può essere soddisfatto ottenendo un fine falso. Ang.
Intolleranza alla durata tra l‟eccitazione e la soddisfazione. Calad.
Non è soddisfatto del suo posto umile e ha perso la pace. Cupr.
Soddisfatto del lavoro ben fatto, anche senza gioia. Sars.
2129. SATURNO: Plb.
2130. SALTO (ALTEZZA, CADUTA)
Vuole saltare per accelerare la sua salita verso la perfezione. Brom.
2131. SELVAGGIO (EDUCAZIONE, CONVENZIONE, SPONTANEITA‟, COSTRIZIONE, ODIATO,
CULTURA)
2132. SALVAGUARDIA (PROTEZIONE)
Non ha saputo salvaguardare la morale. Kali-br.
2133. SALVARE (AIUTO)
Il delfino è il salvatore degli uomini. Caust.
Vince la morte degli altri o li protegge / gli ritorna la vita a volontà. Resuscita i feriti. Arn.
2134. SAPORE (GUSTO)
2135. SAPERE (CAPACITA‟, CONOSCENZA, CULTURA)
Ammira il saper fare e lo fa sapere. La relazione gli dona vita. Kalm.
Ha commesso una cattiva azione e tutti lo sanno, tranne lui. Cob.
Vuole sapere, essere preciso, per padroneggiare ciò che gli succederà. Calc.
A forza di volere tutto, sa di non sapere più, o impressione di saperlo senza poterci riuscire. Plan.
Cedr., avendo desiderato una scienza non sottomessa al cambiamento, perde la capacità di integrare la
realtà e dargli un senso corretto.
La scienza infusa non esiste, se vuoi conoscere lavora. Sul-ac.
Sa cosa è bene fare, ma che lo farà male, e inclinazione a non farlo. Naja.
Bisogno di sapere e conoscere per amare. Sep.
Vuole sapere tutto per controllare. Acon.
Grazie al suo saper fare che ostenta, prova il suo successo ed il suo valore. Mag-m.
Vuole sapere intellettualmente ciò che è buono per lui. Viol-o.
2136. SAPERE: SA-NON SA SE / COSA (SCELTA, DUBBIO, DOMANDA)
Dittatore, intollerante alle contraddizioni, ho riflettuto abbastanza e so bene cosa faccio, obbedite! Cupr.
Deve andare da qualche parte, ma non sa dove. Valer.
A forza di volere tutto, sa di non sapere più, o impressione di saperlo senza poterci riuscire. Plan.
Disagio se incontra qualcuno che sente superiore, che sa molte cose. Toxi.
Rheum. non è colmo con niente, non sa cosa vuole.
Aster sa cosa vuole, ma soffre fino a che non lo possiede.
Non sa più se è stato in quel posto ieri o oggi. Bor.
Non sa se ama o no sua moglie, odia o meno i suoi nemici. Carb-v.
Deve andare da qualche parte, ma non sa dove. Valer.
Non sa se ha fatto o pensato di fare qualche cosa. Calad.
Ha dimenticato qualcosa ma non sa cosa. Iod.
Non sa dov‟è né dove deve andare. Mez.
Pieno di desideri, ma non sa di cosa. Ip.
Obbligo imperioso di fare non sa cosa. Lil-t.
2137. SCIENZA (CONOSCENZA, SAPERE)
2138. SCORPIONE (ANDROCTONO)
2139. SCRUPOLO (DUBBIO)
Si fa troppi scrupoli. Thuj.
2140. SECALE CORNUTUM: resistere / scosse. Vuole mantenere la sua vita e quella degli altri solo
grazie alla propria forza contro una resistenza enorme da vincere. Zoppica a causa di spasmi muscolari. Deve
accettare il sostegno esterno ed incorporarlo, perché non possiede il potere sostentatore degli altri. (GracEli –
AFADH IX.04)
----- Respinge colui che l‟ha nutrito. Confusione tra generazione e parassitismo. Illusione di avere un altro
nel suo letto, uno si guarisce e l‟altro no. La donna abortisce e ride; se partorisce, il collo si contrae e l‟utero
è atono: vuole soffocare il bambino vissuto come un parassita. La sua nascita significa la morte di colei che
l‟ha portato. Evita la perdita della sua sostanza: rifiuta l‟allattamento. Sensazione di scottatura con la pelle
fredda: conserva la sua energia, non vuole irradiarla, splendere. Non accetta di essere un anello della specie,
vuole essere una specie a sé stante, perché generare = morire. (AFADH V.86)
2141. SICCITA‟ (ACQUA)
2142. SECONDO (AIUTO, CAUSA, COLLABORARE, SUBALTERNO, SUPERIORITA‟)
Rifiuta di lavorare come secondo. Aloe.
Rancore per essere sottomesso alle cause seconde. Mang.
L‟uomo può creare, ma da secondo. Sol-t-ae.
Non ha accettato di essere il secondo e di dover collaborare. Con.
E‟ grande come secondo perché riceve il potere dal primo. Verat.
2143. SOCCORSO (AIUTO)
Se un altro vi viene in aiuto, vuol dire che ha valutato che le vostre capacità sono ridotte e che avete
bisogno di soccorso. Cob.
2144. SCOSSA (VIBRARE)
2145. SEGRETO (NASCONDERE, INTERIORE, INTIMITA‟, SCAVARE, NUDITA‟)
Vuole vedere l‟interno, la parte segreta. Cench.
Vuole conoscere il segreto della predestinazione. Non ha nessuna fiducia in qualcuno che potrebbe
estorcergli un segreto / ha tradito un segreto che lo legava a Dio. Am-c.
2146. SICUREZZA (MEDICO, PROTEGGERE)
Conseguenze d‟insicurezza precoce durante l‟infanzia. Acon.
Insicurezza sul suo agire, teme di essere giudicato. Calad.
Ha perso la sicurezza nel futuro, la capacità di organizzare. Stann.
Sicurezza minacciata nel futuro dall‟immaginazione. Ci vogliono delle buone ragioni per scusare le cose
e le persone. Calc.
Lavora per ritrovare la sicurezza passata. Bry.
E‟ in sicurezza se agisce nella missione che Dio gli da. Chin.
Vuole assicurare la sua sicurezza conoscendo tutto dello spazio e del tempo. Phos-ac.
Bisogno di sicurezza affettiva e materiale. Verat.
2147. SEDURRE (BONTA‟, AMORE)
Sedurre = attirare con l‟aspetto, con ciò che mostriamo. Pall.
2148. SEGMENTO (PEZZO, PARTE)
Ipersensibile alla disarmonia di un segmento in rapporto al vicino. Benz-ac.
2149. SELENIUM: ----- Invidia l‟impossibilità del declino, il vigore della gioventù. Lo sfinimento della
potenza umana è inaccettabile, come il decadimento della vecchiaia. Vorrebbe lavorare senza dormire né
riposo, avere una creatività costante. (MS V.96)
----- (A8: Smemorato, soprattutto per quanto riguarda i suoi affari, ma quando è disteso e semi –
addormentato tutto gli ritorna alla mente). Non vuole fare niente, aspetta che tutti i suoi desideri si realizzino
nell‟al di là, bisogna sopportare il presente. A forza di disprezzare gli atti semplici per arrivare subito alla
contemplazione, cade nella contemplazione vegetale, può contemplare solo le piante, e non ciò che conviene
all‟uomo. Paura del sole che fa crescere le piante, perché questo gli ricorda che bisogna passare per questa
crescita per arrivare alla vera contemplazione umana. Metallo con grande resistività nell‟oscurità, la cui
conduttività elettrica aumenta con l‟intensità dell‟illuminazione. Sogna di un paradiso dove vorrebbe
ritornare, ma non ne ha il coraggio, e si giustifica dicendo che è l‟altro che glielo impedisce. Non cerca di
saper fare, vuole che gli si faccia tutto, anche quello che sa bene: “bisogna che mi aiuti”. Ha paura di agire
nel reale. Annichilisce la sua capacità di agire: non può svegliarsi, dorme come un morto. Divari: sogna di
ciò che ha dimenticato, divario tra eccitazione e piacere, e nello spazio. (AFADH, GR I.94) Vuole
un‟efficacia totale, essere tutto il tempo in atto.
2150. SELF-MADE MAN
Mi sono fatto da solo, ne ricavo la mia fama. Mag-m.
2151. FECI
Le feci ripugnanti gli mostrano il fallimento nella ricerca dell‟alimento perfetto. Diosc.
2152. SIMILE (ALTRO, DIFFERENZA)
2153. SEMINARE, DIFFONDERE
Voleva seminare ciò che non poteva essere giusto, e si ritrova calunniato a sua volta. Mosch.
2154. SENSO-SENTIRE-SENSAZIONE (SIGNIFICARE, DIREZIONE, CONFUSO)
Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile istantaneamente, capire tutto senza sforzo né perseveranza,
soddisfacendosi dei sensi, vista ed udito, che non riassumono la verità dell‟intelligibile. Olnd.
Incapacità di sentire il piacere nell‟atto intellettuale. Vuole la purezza nella beatitudine intellettuale,
senza voluttà, quando invece abbiamo bisogno dei sensi sul cammino verso la perfezione. Cade nella
carne a forza di volere una purezza senza i sensi. Hep.
Tutti gli oggetti d‟amore si impongono ai suoi sensi senza possibilità di scelta. Rifiuta di dover
conoscere per amare. Perde la padronanza delle sue impressioni, della sessualità, dell‟appetito, del
pianto, affidandosi solo all‟affettivo. Raph.
Vuole capire senza i sensi: “fame senza desiderio di mangiare”. Elaps.
I sensi sono vissuti come delle catene, il gatto nero gli tiene la mano: sensualità inevitabile. Daph.
Ben sentire è un giudizio di apprezzamento che può essere una qualità, ma che nell‟uomo non è ancora
un giudizio di certezza. Led.
Rifiutando la necessità di sentire per conoscere, si ritrova sottomesso alle sensazioni, incapace di
assuefazione. Murx.
Bothr. disprezza la necessità che ha l‟intelligenza di astrarre a partire dai dati sensibili.
Vuole capire senza dover sentire o vedere, senza usare i suoi sensi esterni per conoscere e capire gli altri.
Elaps.
Iper – emotivo verso tutto ciò che tocca la sua corda sensibile, musica, oppure indifferente, pachiderma
che sa tutto, non deve imparare niente, niente lo emoziona! Kreos.
Vuole ottenere la soddisfazione dei sensi attraverso i suoi pensieri, l‟attività del suo intelletto. Cerca di
stare bene solo sensibilmente. Nuph.
Non può ordinare la percezione dei sensi, gerarchizzarli. Mez.
Tutta la comprensione non si può ottenere solo con i sensi, essi avvicinano solo la superficie, malgrado i
dettagli osservati. All-c.
Vuole comunicare senza ricevere dall‟ambiente attraverso i sensi. Dulc.
Volendo la voluttà dall‟intelletto puro, si ritrova incatenato dai sensi, impuro. Hep.
Perde i sensi, sorgente di dati che permettono di non fare delle osservazioni stupide. Merl.
I sensi non possono percepire la realtà delle cose. Sente delle cose terribili, senza verità. Sars.
Vuole ricevere la similitudine dell‟oggetto dai sensi per conoscerli. Lac-f.
Musica = movimento = colore = musica. Cann-i.
Ogni nota sul pianoforte diventa il centro di una melodia che sembra circondata da una alone colorato
pulsante al ritmo della musica. Anh.
Soffre di dover apprendere la realtà attraverso i propri sensi per conoscerla, e di non poterlo fare solo
attraverso l‟intelletto e la logica, attraverso il suo pensiero analitico. Colch.
Non può seguire ciò che viene da lui, avere bisogno dei suoi sensi per conoscere, il corpo è una trappola.
Anac.
Non vuole apprendere la realtà attraverso i suoi 5 sensi ma solamente dallo spirito. Ham.
Ha perso la capacità di funzionare e pensare simultaneamente al sentire. Asar.
Vorrebbe conoscere senza dover usare i suoi sensi, che allora diventano tutti dolorosi. Kali-c.
L‟errore non è nella sensualità ma nella disobbedienza. Dig.
2155. SENSIBILITA‟
Esaltazione primitiva della sensibilità. Choco.
La sensibilità è presa per il fine e non come un mezzo. Calad.
Indifferente a qualcosa che avrebbe dovuto toccarlo. Berb.
2156. SENSUALITA‟
La natura, sensualità, sessualità…gli mostrano che non è ciò che desidera essere, e prende la sua rivincita
se le nega per essere superiore a tutti. Plat.
Non può dirigere la sua sensualità, allora la combatte. Daph.
Sensualità e bellezza intoccabili perché pericolose. Dig.
2157. SENTIMENTO (PASSIONE)
Sono meno nella repressione dei miei sentimenti per dare un‟immagine perfetta di me. Samars.
Amicizie puramente spirituali, talmente imprigiona, rinchiude i suoi sentimenti per il fatto che tutte le
sue passioni sono viste come cattive, nessun contatto con i suoi sentimenti / molto cosciente dei suoi
organi e di chi lo circonda. Germ-met.
La sessualità funziona se non ci sono delle relazioni sentimentali profonde, il sentimento amoroso
profondo indifferenza sessuale. Diosc.
La benevolenza da all‟individuo la possibilità di esprimere la nobiltà dei suoi sentimenti. Colch.
Morte dei sentimenti per desiderio di conoscenza. Sep.
La ragione non deve rischiare di lasciarsi superare dai sentimenti. Ferr.
I sentimenti sono così intensi che ne deve trattenere le manifestazioni. Cur.
Vorrebbe un‟intelligenza affrancata dall‟emozione. Cimic.
2158. SENTIMENTO
I suoi sentimenti sono un criterio di esattezza. Bamb.
2159. SENTINELLA (ALLARME, IMPROVVISAMENTE, SORPRESA, SORVEGLIARE, GUARDIA)
Paura di non essere una buona sentinella per sorvegliare il futuro. Gels.
2160. ODORARE, SENTIRE
Preoccupato che “lo si possa sentire”. Profumato per piacere, mascherarsi. Ambr.
2161. SEPARARE (ALLONTANARE, DISTANZA, DISTACCAMENTO)
Vuole il profitto immediato senza lavoro, digestione, avvicinamento, metabolizzazione,
addomesticamento dell‟oggetto. Si ritrova separato dall‟oggetto. Aeth.
Separato dagli altri a causa del suo valore. Hell.
Separato dagli altri a causa della sua grandezza, essi sono piccoli. Plat.
Paura ossessiva della separazione dei suoi due componenti. Alum.
L‟uomo deve dividere i concetti per progredire. Viol-o.
Non sopporta la separazione che segue l‟unione. Vuole prolungare l‟intimità. Aster.
Non vuole ricevere niente da un intelletto separato. Kali-p.
Crede che da sé emani qualcosa che lo divide dagli altri. Psor.
Crede che la separazione del corpo = perdita del legame d‟amore. Spong.
Ha perso il senso e la gerarchia delle funzioni e sensazioni nel tempo e nello spazio. Mur-ac.
Colpevole di un‟azione contro il suo corpo e la vita per arrivare ad una conoscenza perfetta, separandone
l‟anima. Sabad.
Si sente separato dagli altri malgrado il suo lavoro perfetto per farsi amare. Lil-t.
La separazione del soggetto e dell‟oggetto da conoscere non deve essere superficie di frizione dolorosa,
l‟uomo non può conoscere in continuo con l‟oggetto. Ran-b.
Rifiuta di far parte di un tutto a rischio di conoscere la separazione. Tutto ciò che è uno può essere
separato, tutto può diventare un pezzo. Nicc.
2162. SEPIA: Contraddizione tra ciò che fa e ciò che vuole che lo fa disperare e lo colpevolizza, pensa a
delle cose alle quali non vorrebbe pensare, sa di sbagliarsi. La quantità dell‟azione vuole compensare
l‟assenza di sentimento: non accettando il mistero per amare, rifiutando di dare l‟amore a qualcosa di
parzialmente conosciuto. Dio ama e conosce totalmente, l‟uomo deve accettare di amare senza poter
conoscere totalmente l‟altro, ma vorrebbe amare da divinità a divinità: conoscendo totalmente l‟altro. Vuole
cortocircuitare l‟amore con l‟intelligenza, la scienza, la progressione sociale, perché l‟amore non è
dominabile. Non accetta di lasciarsi attirare dall‟amore. Avendo cercato la conoscenza che non è alla misura
dell‟uomo fuori dall‟amore, diventa incapace del sentimento d‟amore, perché la conoscenza deve essere
portata dall‟amore. Non si sente amato, né ama gli altri, quando invece dovrebbe. “Lo amo dato che mi
sposo”. Sa che Dio lo ama ma non lo vive più. (AFADH; MS X.89) Diametralmente opposto: Sep.:
indipendenza grazie alla conoscenza e alla negazione dell‟amore, indifferente alla sua famiglia per evitare la
sensazione d‟abbandono; Lil-t.: vuole fruttificare grazie al suo lavoro indipendentemente dalla
collaborazione; Fl-ac.: indifferente per non essere costretto da un legame.
----- Legge dei libri sull‟amore, ma non ama gli uomini. Poi colpo di fulmine in 24 ore, vuole la pillola, il test
per l‟HIV, ecc. Innamorata del ragazzo che le dicono “da quando sono con te mi sembra di conoscerti da
sempre”. Gli dice un sacco di cose su di sé, lui la conosce così bene. Conoscere / essere conosciuto per
amare. (caso SVM XII.96)
2163. SERENITA‟-SERENO
Sereno di fronte alle difficoltà, crolla più tardi. Berb.
2164. SERIO (RIDICOLO, FAMILIARITA‟)
Disprezza la felicità nelle cose serie della vita, nel lavoro di tutti i giorni, nella strada che porta al
banchetto, con i suoi piccoli momenti di distensione (eutrapelia) dove si rilascia la tensione verso la fine.
Apis.
La cosa seria tra Dio e me è che partecipo del suo essere. Chlf.
Non ha preso sul serio un ordine, un divieto. Nux-m.
Avversione per le occupazioni serie. Rhod.
2165. SERPENTE (ANIMALE)
2166. CHIUDERE, STRINGERE (SUBIRE, SCHIAVO, SOTTOMISSIONE) Cact.
2167. SERRATURA
Non vuole essere fotografato, preoccupato di essere osservato dalla serratura, che darebbe solo un punto
di vista. Crot-h.
2168. SERVIRE-SERVITORE (UTILITA‟, AIUTO, GUIDA, DEVOZIONE)
Accumula tutto, può sempre servire nel futuro. Vip.
Colch. (CLH 3.01)
“Porta il naso di un altro”: si mette al servizio di…più o meno di controvoglia. Lac-c.
Il servizio aumenta la bontà dell‟uomo. Myric.
Vuole rendere servizio ma in modo sbagliato, perché la sua menzogna è di amare sé stesso amando
l‟altro. Lac-c.
Si lamenta di non essere apprezzato per le sue prodezze, la sua abilità, i suoi servizi, l‟eccellenza delle
sue azioni. Vuole donare perché lo si veneri. Vuole essere la causa della sua bontà. Servizievole perché
si ammiri la sua abilità manuale. Calc-s.
Il corpo è al servizio dello spirito. Ham.
Vuole entrare in relazione grazie ai suoi favori interessati, non per la gioia di essere amato, ma per il
desiderio di esserlo. Mag-s.
“Ciò che faccio, bisogna che serva”. Arn.
Un favore retribuito è interessato. Merc.
Bisogno di relazioni e le forza con un servizio perfetto. Lil-t.
2169. SOLO (STESSO, SE‟, SOLITUDINE)
2170. SEVERITA‟
Come si può essere così severi con dei bambini? Alum.
2171. SEVIZIE (MALTRATTAMENTO)
2172. SVEZZAMENTO (NUTRIZIONE, GENITORE, POPPARE)
Tristezza dopo lo svezzamento. Agn.
2173. SESSO - SESSUALITA‟ (DONNA, ERMAFRODITA, SESSO, SEVIZIE)
La natura, sensualità, sessualità….gli mostrano che non è ciò che desidera essere, eletto e puro, e prende
la sua rivincita se le nega per essere superiore a tutti. Plat.
I pensieri voluttuosi che colmano la sua immaginazione sono la punizione per aver voluto il piacere da
un atto privato della sua finalità. Nuph.
La sessualità funziona se non ci sono relazioni sentimentali profonde, indifferenza sessuale se c‟è un
sentimento profondo. Diosc.
Relazione sessuale = rottura con lo spirituale. Daph.
Contempla il suo processo sessuale. Pic-ac.
Esalta la sua sessualità meccanicamente, senza pensieri né desideri amorosi, come per provare che è
capace di relazione. Agn.
Desidera essere in presenza di donne. Cedr., Cajup., Pareir. (FD)
Essere solo maschio o femmina vuol dire essere solo a metà. Viol-o.
Movimento di Liberazione della Donna. Vuole generare senza amputarsi, né collaborare. Con.
Non vuole essere solo maschio o femmina, ma tutto insieme, ermafrodita per creare da solo. Lil-t.
Uomo spezzato nella sua capacità di generare, di paternità. Lyc.
L‟uomo dando un nome alla donna, si riconosce in essa e da anche a sé stesso un nome. Ogni sesso
realizza l‟altro permettendogli di nominarsi e diventando il suo sposo. Ma è anche accettare di
appartenergli. Puls.
Aggravato dalle sue funzioni fisiologiche che non sono più conformi, che gli ricordano la sua condizione
intollerabile di uomo. Cham.
Vuole raggiungere lo spirito fuori dagli uomini, quando invece è tra di loro che deve progredire. Brom.
Non sopporta le persone grossolane, oscene, questo aspetto carnale indegno, compresa la sessualità.
Staph.
2174. SEGGIO - ASSEDIO (POSTO, LIVELLO, MURAGLIA)
Immagine di una fortezza che ispessisce le sue mura per meglio difendersi dall‟esterno. Torre che
subisce un assedio! Nat-ar.
Vuole essere su un seggio, un trono, uguale al superiore. Chlf.
2175. SUO (STESSO, PROPRIO)
Si ritrova in un ambiente umano che non è il suo. Cic.
2176. FIRMA (TRACCIA)
Firma tutto quello che fa. Sphing.
2177. SIGNIFICARE (COMPRENSIONE, MESSAGGIO, SENSO)
Vuole capire senza dover sentire o vedere, senza usare i suoi sensi esterni per conoscere e capire gli altri.
Elaps.
Perde il senso delle parole guardando la lettera da troppo vicino. All-c.
Vuole scoprire il senso nascosto delle cose. Verat-v.
2178. SILENZIO
Bisogno di un tempo di silenzio e di calma per ritrovare il suo spirito. Euph.
2179. SILICEA: Ha l‟occasione per scoprire i suoi limiti intellettuali e fisici (costituzionali dell‟uomo), e
si accorge che non può appoggiarsi solo su sé stesso, che è obbligato ad appoggiarsi sugli altri, essere
accarezzato, magnetizzato, accompagnato. Ha paura di non essere pronto nel suo lavoro. Il suo scopo non
può essere raggiunto dai mezzi della sua sola costituzione, è uno strumento limitato ed imperfetto sul quale
ha creduto troppo di potersi appoggiare. . Perde ogni fiducia in sé, non può accettarlo. Invidia l‟omogeneità
della divinità, rifiuta di essere composto perché c‟è il rischio della frammentazione. Paura che si trovi il suo
piano di sfaldamento. Immagine del cristallo frammentabile, che un ago rischia di far scoppiare in un punto
preciso. Paura dei terremoti, che crepano la durezza, dell‟ago che può spaccarla. Sil. guarito: sente i limiti
della fiducia che può avere in sé, accetta l‟aiuto, porta agli altri l‟accettazione dei loro limiti costituzionali e
del loro bisogno di collaborazione e di sostegno. (MS X.89)
2180. SCIA (CAMMINO, TRACCIA)
Fa tutto nella scia di coloro che l‟hanno preceduto. Form.
2181. SIMILITUDINE (DIFFERENZA)
Tutto deve essere in similitudine con me, altrimenti soffro per non esserne il creatore, il riferimento.
Hydr.
2182. SEMPLICITA‟ (TERRA A TERRA, BANALITA‟, COMUNE, COMPOSIZIONE)
Aeth. desidera un legame semplice, ama gli animali, i bambini e gli handicappati, perché gli comunicano
la saggezza dell‟estimativo (istinti) infallibile e senza parole, cuore a cuore.
Come Dio nella sua semplicità, da sé stesso e a partire da niente, vuole dirsi: Se si vuole si può. Ran-b.
Nicc. invidia la semplicità di Dio.
2183. SIMULTANEITA‟ (STESSO)
Vuole che il pensiero sia simultaneo alla creazione, fare tutto insieme. Chin.
Vuole la simultaneità del pensiero e della creazione, poter fare tutto nello stesso momento. Sentire tutto
simultaneamente. Chin.
La simultaneità e l‟integralità delle funzioni e sensazioni senza che ognuna disturbi l‟altra = impossibile.
Mur-ac.
Non può pensare ed agire nello stesso momento. Kalm.
Non può funzionare e pensare simultaneamente al sentire. Asar.
2184. SINCERITA‟ (IPOCRISIA, VERITA‟)
La sincerità sostituisce l‟onestà. Valer.
2185. SITUARE (ORIENTARE, POSTO, RIFERIMENTO)
Difficoltà ad adattarsi alla situazione, trovare il proprio posto. Meny.
Il suo grande lavoro è riuscire a situarsi, scoprire dove si trova: impulso a correre, o a restare davanti alla
finestra per delle ore senza pensare né sapere cosa guarda. Mez.
Bisogno di un punto fisso per situarsi. Sabad.
2186. SOCIETA‟-SOCIEVOLEZZA (COMPAGNIA, COMUNITA‟, MEZZO, GREGGE, INCONTRO)
Individualismo vigoroso vissuto da qualcuno che sembra aperto e socievole. Agn.
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia…a costo di costringere gli altri. Apis.
Non può andare in società, mettersi all‟altezza degli altri. Coca.
Può essere socievole solo per instaurare l‟armonia. Ma armonia artificiale, falsa. Nat-c.
Socievole ma senza amicizia reale, la cerca con i suoi favori. Mag-s.
Non ama le riunioni, sfugge i gruppi, “consuma vivere sempre insieme”. Meli.
Vuole essere il mediatore in una società armoniosa, organizzata ed efficace in uno scopo comune. Apis.
Non vuole essere preso dalla rete sociale e dalle convenzioni. Merc.
2187. SE‟ (STESSO, SE‟ STESSO, PERSONA, PROPRIO)
Non ama essere quello che è e vuole allontanarsi da sé. Dipende da ciò che le persone pensano di lui.
Germ-met.
Rifiuta che qualcun altro gli dia l‟impulso, rifiuta ogni impulso che viene dall‟esterno, che non viene da
lui. Sang.
Sono il solo a poter fare questo lavoro. Lil-t.
Vuole riparare da solo alle conseguenze del suo peccato sull‟umanità. Ars.
Volendo essere l‟unico oggetto, difficoltà a parlare di sé, del suo stato. Chel.
Non accetta di non potersi riposare, appoggiare solo su sé stesso. Sil.
Non vuole dover trasformare il suo cibo, una cosa estranea nella propria carne, in sé. Kali-n.
2188. CURA-CURARE (AIUTO, MEDICO, SALUTE, SOFFERENZA)
Paura del medico che si può sbagliare. Iod.
Sogna di curare i malati, il solo lavoro degno di questo nome, e di nutrire e curare. Calc-sil.
E‟ grazie alle sue cure che gli altri possono essere felici. Non è sicuro che la sua anima sia capace di
mantenerlo in salute. Sogna di curare i malati e di renderli felici. Sabad.
Intolleranza all‟obbligo di prodigare delle cure a coloro che ama. Fl-ac.
Piccole cure per i suoi genitori. Sars.
2189. SUOLO (TERRA, ALTEZZA)
2190. SOLANUM TUBEROSUM AEGROTANS: ----- Rifiuta l‟uso della razionalità nel senso che la
conoscenza produce un cambiamento, non vuole ascoltare le spiegazioni, non vuole usare la ragione, non
può concentrare la sua attenzione né capire cosa gli si dice, sogna di uomini che si trasformano in animali, di
donne trasformate in animali, sogna di mari di sangue, sogna di mangiare della carne umana, sogna di
tagliarsi le mani, non può chiudere le mani, e se le morde, non può stare dritto, (verso l‟alto) gli fanno male
le articolazioni della postura bipede, è obbligato a camminare curvo, ritornando alla posizione quadrupedica
(verso il basso) e con questa al regno dell‟inconscio e dell‟irrazionale. Il movimento che fa l‟uomo è quello
dell‟ascensione, tanto nella postura bipede (corporalità) che nel senso evolutivo (razionale – spirituale), si
trasforma grazie all‟intelligenza. (IAEH 04)
----- Abbiamo il corpo perfetto per l‟uomo, se vogliamo cambiarne la forma possiamo fare solo dei mostri.
L‟uomo riceve l‟ordine della creazione dall‟universo, e dentro a questo deve operare, senza il quale rovina
l‟uomo che ne è la meraviglia. Rifiutando ciò perde le mani, l‟ascolto, la capacità di lavorare e capire. Se
crede di avere la saggezza perfetta, non fa niente di bene. Dovendo partecipare alla creazione, deve accettare
di partire da qualche cosa che esiste, poiché non è la sorgente delle forme create. (AFADH VII.93)
----- Rifiuta che la sua forma umana imperfetta sia ricevuta in vista di un fine. Vede degli umani trasformarsi
in animali, cambiare colori, sogna di magie e stregonerie. Ha desiderato una materia che si trasformi in modo
diverso da quello della sua condizione naturale, umana, la perfezione generica80
, quando invece la quantità
potrà realizzarsi solo con l‟elemento imperfetto che è la materia. Possiamo avvicinare solo le perfezioni
semplici, trascendentali e analogiche: saggezza, volontà. Sol-t-ae. subisce il decadimento, l‟animalizzazione,
per aver voluto la perfezione in un dominio non umano: il suo problema è quello del cambiamento della
natura: mutabilità. (ST,TI,Q9, L‟immutabilità di Dio, a2, “Essere immutabile,è proprio di Dio?”, sol3) Sol-t-
80
GENERICO: si dice di un carattere che appartiene al genere intero, vale a dire che è comune a tutte le specie
di un genere; es. albero in rapporto a quercia, pioppo, abete.
ae. ha desiderato l‟immutabilità della sua materia, all‟immagine del principio che la determina. Desiderando
la perfezione del corpo, perde quindi logicamente ciò che dona l‟umanità al suo animale: la ragione, la
capacità di capire le spiegazioni. Volendo creare meglio di quello che esiste, snatura l‟umano. Mutilato della
parte più nobile dell‟uomo, come per magie vede tutto trasformarsi e regredire. L‟uomo può creare, ma da
secondo, completa la creazione partendo da ciò che esiste. Deve progredire non grazie alla sua forma ma
grazie al suo spirito. (GRAPH VI.93)
2191. SOLDATO (ORDINE, OBBEDIENZA, FILA)
Bry. vuole la sicurezza, la protezione dell‟esercito, ma i soldati lo attaccano.
Am-m. sogna di un soldato abbattuto come punizione per colui che non vuole seguire il cammino.
Chel. non vuole donare la sua vita per gli altri. Perde la testa se obbedisce, preoccupato di diventare
soldato e di morire dovendo obbedire, perdendo il suo comando.
Mang.: nell‟esercito si fraternizza, ci si riconcilia. Perforato da parte a parte.
Uniformità, coordinazione, armonia, disciplina, equilibrio tra gli uomini. Nat-c.
Sogna di essere un soldato. Chel.
2192. SOLE (LUCE)
I sogni di battaglie mostrano a Hyper. che deve difendere il suo posto al sole!
L‟elleboro si crede divino, adora solo sé stesso, è il proprio sole. Crede di potersi appropriare della luce.
Hell.
Il sole lo affondava ed era obbligato a camminare nell‟ombra per continuare a camminare. Psor.
Aggravato dalla curva del sole, splende su tutti, altrimenti si ritrova sfinito. Kalm.
2193. SOLENNITA‟ (GRANDEZZA, LUSSO, SUBLIME)
Sogna di solennità. Ant-c.
* Sensibile alle solennità. (F.c8851)
2194. SOLIDALE (SOCIETA‟, ALTRO, CURA)
Non ho bisogno di prudenza, ho il senso della solidarietà e sono responsabile di tutti i miei atti e dei loro
effetti. Cupr.
Si dissocia da un contatto vitale credendo di poterne essere autonomo. Spong.
Si perde e fa qualsiasi cosa se si dissocia dallo sciame. Apis.
2195. SOLIDITA‟-FRAGILITA‟ (MODELLARE, DEBOLEZZA, FERMEZZA)
Soffre di essere meno solido della causa prima, di essere ancora modellabile. Alum.
Coscienza della sua fragilità, vive la morte. Aggiusta al meglio per assicurare la solidità, la continuità tra
i pezzi. Può perdere la solidità delle connessioni tra le sue diverse parti. Thuj.
2196. SOLILOQUIO (PAROLA, CONTATTO, RELAZIONE)
Più niente da insegnare, ha chiuso gli occhi alla luce dando accesso alla saggezza. Ambr.
2197. SOLITUDINE (STESSO, ABBANDONO, COMPAGNIA)
2198. SOLUZIONE (RISPOSTA, AIUTO, SCOPO, DOMANDA, RISULTATO, SUCCESSO)
Vuole trovare la soluzione per aiutare gli altri. Caust.
Aiuta gli altri con delle soluzioni che lo rendono ammirevole. Lach.
Analisi, sintesi, azione, soluzione e conclusione, poi si passa ad altre cose. Plan.
Crede di avere lui tutto per risolvere tutto. Acon.
Fa ancora uno sforzo per riuscire a resistere, per elevarsi sempre di più, fino a sfinirsi. Forza per arrivare
alla soluzione. Ind.
2199. STREGONERIA (PASTORE, POSSEDERE, MANIPOLARE, ZOMBI, FETICISMO, MAGIA,
SUPERSTIZIONE) Alum., Lyss.
La strega mi farà chissà cosa! (FDR) Gels.
Sol-t-ae. teme le streghe che possono snaturarlo, trasformarlo.
2200. SORTE (DESTINO, MALEDIZIONE)
Paura che gli si getti un sortilegio. Lyss.
2201. USCITA (SCAPPAMENTO, USCITA)
Trascende, esce da sé con il sudore. Carb-v.
Tutto esce da lui prima dell‟assimilazione, prima che una costruzione ordinata abbia avuto luogo. Diosc.
Rinchiuso, non trova delle porte per elevarsi, raggiungere il paradiso e la libertà, scappare alla
pesantezza. Nat-p.
2202. PREOCCUPAZIONE
Elimina le preoccupazioni superflue, vive tranquillo nella fiducia in Dio. Carbn-s.
2203. SUBITANEITA‟ Croc.
2204. SALDATURA
Vuole essere certo di poter “unire i 2 capi”. Stann.
2205. SOFFIO-TEMPO-SVANIMENTO Mosch.
Mancanza di soffio, di torace. Stann.
2206. SOFFIO (CORAGGIO)
2207. SOFFERENZA-SOFFRIRE-AGONIA (AIUTO, CURA, SALUTE, LAMENTO, SOPPORTARE,
SOLLEVARE)
Coca si sconnette dalla sensazione animale di dolore che asservisce l‟uomo.
Certo che morirà con una lunga agonia. Psor.
Vuole conoscere ciò che l‟altro o lui stesso diventeranno, e la fine della sofferenza. Cocc.
Non vuole soffrire nella sua carne, si divide dalla comunicazione con l‟altro. Carb-an.
Deve accettare di soffrire nell‟amore accettando l‟altro nella sua differenza, vuole l‟amore senza
passione. Tell.
Non dice abbastanza quanto soffre. “Supplica timidamente”. Stann.
Rifiuta il fatto che l‟ambiente possa farlo soffrire, ferirlo. Non si sente adesso la forza di sopportare la
sofferenza che verrà. Aster.
2208. SOZZURA (MACCHIA, PULIZIA)
2209. SOLLEVARE (SOFFERENZA, CURA)
Collera contro il mio prossimo che non riesce a sollevarmi. Cham.
2210. SOTTOMISSIONE (SCHIAVO, DIPENDENZA, POSSEDERE, SUPERIORITA‟, MENZOGNA,
OBBEDIRE, ORDINE)
Il proibito segna il non possesso, la sottomissione, impedisce di acquisire ciò che mi manca, o mostra che
non bisogna cambiare niente.
Siamo limitati e sottomessi dalla nostra forma, che ci da il nostro modo di essere e di percepire. Agar.
Non accetta che ci sia una causa prima alla quale la creatura è sottomessa, che la conclusione della sua
vita dipenda dal volere di questa causa prima. Chlor.
Calamitato dall‟altro, esiste solo come minoranza sottomessa e in lega: perdita d‟identità valorizzando
l‟altro. Mang.
Ama il piacere ma teme di darsi passivamente, di subirlo. Kreos.
La volontà umana è sottomessa alla necessità di volere il suo fine ultimo naturale che è la felicità, ed in
questo senso non è libero in rapporto a questo oggetto. L‟istinto giusto è un aiuto all‟esercizio del nostro
libero arbitrio. Lo vede come un ostacolo alla sua libertà. Rifiuta di esservi sottomesso, di seguirlo, di
adattarvisi. Meny.
Se si sottomette alla regola ne soffre, si sente imprigionato. Crot-t.
Coca si sconnette dalla sensazione animale di dolore che asservisce l‟uomo.
Sottomesso, dipendente dall‟altro, dalla macchina. Lyss.
La volontà umana è sottomessa alla necessità di volere il suo fine ultimo naturale che è la felicità, ed in
questo senso non è libero in rapporto a questo oggetto. Meny.
Non vuole subire le leggi, la gravità, vuole essere il motore. Bor.
Non vuole subire ma decidere lui stesso ciò che fa. Cact.
E‟ come un buon cagnolino, sensibile, servizievole e sottomesso. Nuph.
Ogni cosa trova la sua perfezione nella sottomissione a colui che gli è superiore. – Si dona senza che gli
sia stato chiesto niente, si sente sfruttato se gli si chiede un favore. Coloc.
Deve sottomettersi per essere riconosciuto. Pareir.
Non può riconciliarsi con Dio fina a che è sottomesso alle cause seconde. Mang.
Non osa parlare della sua infanzia sottomessa al peso di un‟educazione rigida. Carc.
Avendo voluto liberarsi del corpo, lo spirito ci si deve sottomettere per essere chiaro. Aran.
Vive i mezzi della sua autonomia, la necessità di soddisfare i suoi bisogni vitali, come una schiavitù.
Vive come un assoggettamento il fatto che ci si occupi di lui. Nat-m.
Ritorna a casa presentandosi non come il figlio ma come lo schiavo del padre. Ph-ac.
Non crede che il padre possa dirigere il proprio figlio non per alienarlo e asservirlo, ma per portarlo al
proprio fine! Vive come uno schiavo del quale si tirano i fili e vuole liberarsene con la danza per arrivare
allo scopo. Tarent.
Sottomesso al controllo di uno più piccolo di lui. Agar.
Il legame d‟amore è preso come un legame di assoggettamento. Spong., Fl-ac.
Rifiuta di essere il soggetto di un progetto d‟amore di Dio, poiché Lui non è il soggetto di un progetto su
di Lui. Sang.
2211. MORBIDEZZA (IMMUTABILITA‟, DUREZZA)
Si irrigidisce per non essere scosso, per non vibrare. Sang.
Rigidità che vorrebbe attirare rispetto ed amore. Calc-s.
2212. SORGENTE
Desidera la vita, la sorgente della vita in sé. Una volta tagliato il cordone ombelicale, possiede tutte o
nessuna risorsa personale. Unione totale al cosmo sorgente di tutto. Abrot.
Diventa la sorgente della sua sorgente: da il seno a sua madre, sommerso si sfinisce per i suoi genitori
senza rigenerarsi, quando invece è da loro che dovrebbe ricevere. Menis.
L‟uomo non può con le sue sole forze naturali volere e fare il bene proporzionale alla sua natura, ha
bisogno del soccorso divino. Tab.
Vuole avere una fonte di piacere in sé stesso. Ustil.
Frustrazione per il fatto che ciò che insegna e riceve non sia venuto da lui, che lui non ne sia la sorgente.
Faba-v.
Umiliato per non essere la sorgente del proprio essere. Nat-m.
Vuole essere sorgente della sua vita, fondamenta del suo atto volontario. Tab.
Vuole essere sorgente della conoscenza come sua essenza, invece di stimolare l‟altro a scoprirla. Dulc.
Vuole essere la sorgente del valore delle cose, a seconda di come li sente. Sars.
Bisogno di un potere che gli deve essere trasmesso solo da una sorgente superiore. Verat.
Vuole essere la sorgente del dono, e non il trasmettitore, il suo latte è cattivo. Bor.
La complementarietà dei sessi permette all‟uomo di diventare sorgente. Kreos.
Avendo voluto essere da solo sorgente di vita, si ritrova diviso dalla sua sorgente. Abrot.
Vuole essere la sola sorgente di ciò che fa, cosa che esclude la collaborazione. Lil-t.
2213. SOSTEGNO (AIUTO, CONSIGLIO, APPOGGIO, COLLABORARE, SUPPORTO)
Agitato per ritrovare la conoscenza perduta, proteggersi dall‟infelicità, trovare un sostegno alla sua
precarietà? Acon.
Il lavoro gli fa perdere il contatto interiore se non è sostenuto. Euph.
Offeso che lo si sostenga quando si interessa ad altri / indignazione persistente che non ci si interessi a
lui. Cocc.
2214. RICORDO
L‟esperienza non lascia niente in memoria, deve ricominciare sempre tutto. Cedr.
2215. SPECIFICO
Non può fare niente di specifico, fissarsi in nessun luogo. Aur.
2216. SPETTACOLO (TEATRO, MIMO, PRODEZZA)
Ama lo spettacolare. Carc.
2217. SPECULARE (ASTRATTO, CONCRETO, TEORIA)
2218. SPELEOLOGIA (ASCENSIONE, CAVERNA)
2219. SPHINGURUS MARTINI: A1: “Umore incostante e capriccioso”. La dipendenza alla legge è
vissuta come un incatenamento ed una pesantezza che costringe. Rifiuta il lavoro, quando invece la scrittura
è la legge, ma non vuole conformarvisi. Ci vede un impedimento, quando invece la legge potrebbe essere
considerata come una cornice, una protezione o un filo conduttore per avanzare nella vita, nel viaggio che
deve rompere la monotonia della vita quotidiana imposta. A3: “Forte inclinazione a scrivere”. E‟ lui che
vuole scrivere la legge, la propria regola per liberarsi, a costo di lanciarsi nella scrittura automatica,
movimento riflesso che non comunica più niente. Volendo sostituirsi alla legge, perde la sua capacità di
riceverla, invece il destino scorre dalla provvidenza ordinando tutte le cose. (AFADH IV.95)
2220. SFINGE (PROVA, DOMANDA, RISPOSTA)
2221. SPIGELIA ANTHELMINTICA: Tutto ciò che viene dall‟esterno è sentito come nocivo, una
sofferenza che sopraggiunge di sorpresa. Bisognerebbe poter ammortizzare gli choc efficacemente. A partire
dai fatti attuali, non possiamo dare fiducia al futuro. Invece di conoscere l‟avvenire con lo studio delle sue
cause presenti, vorrebbe conoscere gli avvenimenti lontani, in modo che la sua riflessione sul futuro gli eviti
una sofferenza imprevista, aver visto tutto per bene, sentito tutto e previsto tutto da molto lontano per evitare
l‟accidente. Perde la memoria delle cose che conosce bene, la capacità di approfittare dell‟esperienza.
Sempre sorpreso dall‟infelicità, vive nell‟inquietudine. Privato dell‟esperienza, incapace di riflettere, diventa
timoroso. Vedere da lontano permetterebbe di essere calmo e sereno. Vede solo da lontano, ma fa dei passi
falsi per il fatto di non vedere più da vicino! (AFADH VIII.94)
----- Vuole prevedere tutto e sostituire la provvidenza per evitare la sofferenza, essere impassibile, grazie alla
sua sola potenza personale, non essere più toccato all‟improvviso nella sua fragilità. (ST. Q97 a2 “L‟uomo
nello stato di innocenza era impassibile?”) La spalla è strappata da un lampo = l‟imprevisto può annientarlo
in qualsiasi momento, è sempre sorpreso dalla realtà. Non può prevedere o vedere tutto per non essere ferito,
per non essere sorpreso dalla nocività. Il turbamento non è solo negativo. (AFADH VII.92)
2222. SPIRITISMO (SUPERSTIZIONE, CHIAROVEGGENZA) Lach.
2223. SPIRITUALE (SPIRITO, UMORISMO)
Vuole essere solamente spirituale, si disinteressa del suo corpo che non è più controllato, ma un fardello
ingombrante. Phys.
Vuole comunicare nelle altezze sublimi con lo spirituale. Ham.
Controlla il vegetativo i suoi chakra… facciata spirituale. Vuole elevarsi spiritualmente al punto di
disprezzare le convenzioni sociali. Cinnb.
Vorrebbe che la sua materia fosse una sostanza spirituale. Coca.
2224. SPLENDORE (FASTO, AMMIRARE, RIGOGLIO)
Vuole arrivare agli splendori terrestri. Stann.
2225. SPONGIA TOSTA: Vuole essere padrone del suo progetto, si dissocia, credendo che il legame con
un superiore sia assoggettamento. Vuole possedere la predestinazione sugli esseri (impone i suoi progetti alla
sua famiglia che se ne difende: cosciente ma incapace di agire sulle sue membra). Si ritrova strappato e solo
a forza di aver voluto essere autonomo. Vuole il contatto fisico con l‟amato. Tener testa gli ricorda l‟atto
volontario metafisico che ha portato alla catastrofe, anche se nel temporale c‟è ragione di tener testa. Non
può più lavorare. Peso nei piedi per ogni paura o contrarietà. Tenendo testa (in piedi <) perde il bene ed il
legame indispensabile, e si ritrova là dove non è “fatto per questo”.
2226. SPONTANEO (IMMAGINARE, VOLONTA‟, EDUCAZIONE, CONVENZIONE,
RESTRIZIONE, COSTRIZIONE, CULTURA, SELVAGGIO)
Teme il destino, l‟orario che lo imprigiona. Rifiuta l‟imposto che elimina lo spontaneo. Crot-t.
Tutto è gioia e chiarezza nello spontaneo / perde la sua spontaneità, non può seguirla, fidarsi. Eug.
Le convenzioni sociali preservano l‟apparenza e sgretolano il fondo. Marb-w.
Vuole aiutare spontaneamente, ma si sente sfruttato se glielo si chiede. Colch.
Fa meglio spontaneamente che con l‟applicazione e la volontà. Olnd.
Servizievole spontaneamente ma non su richiesta. Viol-o.
2227. SPORT (COMPETIZIONE, FORZA, MOVIMENTO)
Sogna di avvicinare delle star dello sport. Agar.
2228. SQUILLA MARITIMA: ----- Vuole uno sviluppo quantitativo che non sia limitato dalla sua
condizione, i suoi caratteri specifici individuali precisano i suoi bisogni. Chiuso in sé, gonfiato, trattiene,
preoccupato di dare, condividere. L‟acqua è illimitata e informe. Sogna di essere gonfio, edema della faccia,
piange facilmente. L‟anima spirituale non conosce sazietà, essa può bere indefinitamente ad una sorgente
inesauribile, non così il corpo! (A1 92: Insaziabile, mangiando qualcosa che ha un buon gusto, lo stomaco
sembra pieno eppure ha fame.) Goloso che segue i suoi desideri e piaceri. Si lascia guidare dalle sue
passioni. Ha voluto la non necessità di avere forza e temperanza, ha perso la forza e la temperanza, che sono
le due virtù che mantengono la volontà nella rettitudine della ragione. La temperanza evita la deviazione dal
dritto cammino a causa della brama, la forza lo stesso, ma in relazione con il pericolo e gli ostacoli da
affrontare. Salta in modo irragionevole, come una capra abbandonata a sé stessa. Diventa matto a causa della
dispnea, HR1 27-12: “soffocamento… salta sui piedi e sta sulla punta delle dita dei piedi a letto, stirando il
corpo e le braccia in aria durante la sua angoscia…” Vuole godere infinitamente della materia, da cui la
sensazione di gonfiore. Il corpo è fatto per l‟anima come la materia è fatta per la forma, e gli strumenti per il
motore. Il piacere dell‟unione non è lo scopo dell‟unione, ma conseguenza dell‟unione che è lo scopo.
L‟anima ragionevole supera in ampiezza la materia corporale. (ST.II, q2, a6, rep) (AFADH-III.98, CSM –
MS IX.98)
Non essere disturbato, fa solo per necessità. (CLH 3.05)
2229. STABILE (APPOGGIO, MUTABILITA‟, CAMBIAMENTO, MORBIDO, EQUILIBRIO,
RIFERIMENTO, SOLIDO, DEFINITIVO, POSTO)
Aspirazione verso ciò che è stabile, ordinato, luminoso, chiaro, armonioso, preciso, puro. Che sia
completato, perfetto, definitivo. Adam.
Combattuto tra la sua preoccupazione di utilità, del suo valore, ed il suo desiderio di stabilità. Il lavoro
non lo riequilibra. Graph.
Soffrendo d‟instabilità, di mancanza di fermezza, è > dalla pressione. Eupi.
Si sente in posizione instabile, su una scala molle, assicurata male, che cadrà. Laur.
Bisogno di un ambiente stabile per esistere, altrimenti si infiltra, si perde, non è più tenuto insieme. Petr.
(CGH,X.94)
Bisogno di un punto stabile per attaccarsi. Sabad.
Stabilità persa avendo voluto prendersi come riferimento. Croc.
2230. STADIO (TAPPA, CICLO, CAMMINO)
2231. STAGNARE (STABILITA‟)
Idee stagnanti, che non sono nutrite dall‟esterno. Rumx.
2232. POSIZIONE SOCIALE (RIGOGLIO)
Vuole la posizione sociale per manifestare la sua gloria. Cur.
2233. STANNUM METALLICUM: ----- Dio colma il suo amato che dorme, Stann. non si fida, non
smette di lavorare, di agitarsi da una cosa all‟altra senza perseverare, temendo di non aver finito tutto in
tempo o di aver trascurato il suo dovere. Senza riposo, sempre insoddisfatto, teme di mancare. Non bisogna
trascurare il proprio lavoro perché questo ipoteca l‟avvenire. Rimedio di economia, di gestione. Quando si
teme per l‟avvenire, non ci si può abbandonare al piacere presente. Teme sempre di perdere ciò che possiede,
o crede che l‟obiettivo sa sempre troppo lontano, volendo raggiungerlo nel tempo che vuole lui. Prega
timidamente, rifiutando di abbandonarsi alla provvidenza. Non osa chiedere aiuto, avendo voluto arrangiarsi
da solo. Mancanza di passione, di cassa toracica. Organizza tutto al meglio per assicurare l‟avvenire, ma le
cose non vanno come vuole. Si disgrega al gelo e fonde al calore, metallo per le scatole di conserva e misure
di capienza. (AFADH II.95)
----- Gli altri non hanno seguito le sue direttive (ansia quando deve dare degli ordini ai domestici, perché non
li seguono perfettamente). Maniaco, sistema dietro la sua donna delle pulizie. Capacità o perdita delle
capacità di organizzare nel tempo e nello spazio. Sogna di fasti terrestri, ma non è il mezzo giusto per
raggiungere la beatitudine (ST. Q22 “La provvidenza di Dio”).Il sogno è il solo momento di riposo possibile.
Ha avuto un fallimento nel suo desiderio di previdenza, di assicurare l‟avvenire con i suoi soli mezzi. Vuole
essere padrone del destino e del futuro grazie alla sua organizzazione. Vuole raggiungere la beatitudine con
le sue sole riserve. Ha creduto che tutto dipendesse dalla sua possibilità di organizzare i mezzi, volendo
essere la provvidenza come causa organizzatrice. Non ha più passioni d‟amore, né diritto al piacere se il
futuro non è assicurato. Non può vivere il presente. Vuole talmente prevenire e prevedere che un torrente di
idee gli impedisce di lavorare. Non può perseverare, gli manca il fiato. Suscettibile ai rimproveri sulla sua
gestione. Trascurare il lavoro ipoteca l‟avvenire, si aggrappa al suo ruolo. Talmente responsabile di tutto che
perde i suoi mezzi, non sa come comportarsi. Punito perdendo ciò che doveva proteggere. Economo senza
rischi (cassa di risparmio e non la borsa!). Decidendo che la provvidenza è una parte della prudenza, ne fa la
sua azienda. Stann.: vedi Jupiter (DDS) (AFADH. VII.91, MSVI.92) (diametralmente opposto Bry.)
2234. STAPHYSAGRIA: Considerando la materia come indegna e disprezzabile, rifiuta la naturalità della
creazione con il corpo, in degna collaborazione con Dio. Non dando il proprio valore all‟altro, non trova la
sua dignità creando in collaborazione. Vuole creare come Lui con il solo atto di volontà, senza la sessualità.
Si copre il viso e piange. Avendo rigettato la dignità del corpo, ha perso la dignità del suo essere, perso la
parola e la voce: parola creatrice come quella di Dio. Si intenerisce ed è afflitto per sé stesso. Nessuna
considerazione per gli altri: “asympathetic”: mostra così con la sua durezza che non cede indegnamente al
corpo, alla debolezza della carne e dell‟emotività. Ma attenzione se si lascia andare! Si lamenta della
grossolanità degli altri (esaltazione delle funzioni corporali, che non sopporta, come l‟oscenità), carnale,
materiale. Deve realizzare che la sessualità è una funzione umana degna come le altre. E‟ troppo dignitoso
per lasciarsi andare a rispondere con la carne, ma non si rassegna a questa umiliazione non meritata: pagare
per le azioni degli altri. E‟ la vittima per eccellenza, la prova stessa dell‟ingiustizia. Se si difende, sceglie il
duello con la sciabola, la pistola è troppo grossolana ed indegna della sua aristocrazia! (MS V.89)
2235. STATUA (DUREZZA, MORBIDEZZA, PIETRA)
Diventa una statua di pietra. Cann-i., Cham.
2236. STERCULIA ACUMINATA (Cola acuminata)
2237. STERCULIA SETIGERA: ----- Fatica a trovare felicità nell‟equilibrio di un tenero conforto. Gli
manca la frenesia. Soffoca in questo quotidiano troppo piatto. Trova la felicità in un entusiasmo continuo.
Andrà meglio quando saprà trovare il piacevole nella frenesia. La frenesia può essere piacevole ma anche
senza frenesia, può apprezzare una felicità tenera e confortevole. (Famiglia dell‟albero della cola e
dell‟albero del cacao, sperimentazione e caso. ) (AFADH IV.03)
2238. STICTA PULMONARIA: E‟ il dialogo che mi permette di esistere di fronte ad un altro. Dio non
ha bisogno di confrontarsi per incarnarsi nel dialogo. Vuole arricchire il suo pensiero con il linguaggio, ma
senza che sia a contatto con l‟altro. Colin II, §416, p403, 3°a: Sticta vuole, come Dio, arricchirsi con la
parola ma senza bisogno dell‟altro. Si auto arricchisce e parla che lo si ascolti o meno. Ne deriva una parola
disincarnata, e si sente leggero, fino ad agitare gli arti “come se volesse volare”. Rifiutando la densità, è
punito con la densità, l‟ostruzione, peso e siccità. C‟è bisogno dell‟altro per cominciare a parlare, ma allora
non ne tiene più conto. Desidera un irraggiamento, diffusione, la parola come semplice emanazione,
esalazione da sé stesso…agita l‟aria con le sue parole ed i suoi movimenti. (MS V.02)
----- Volendo potersi dare la vita una volta formato, non ha più voluto ricevere la sua vita, lo zucchero, l‟aria,
il soffio vitale da una relazione di partenariato, condizione indispensabile dell‟esistenza. Ha agito senza
contatto né contesto, senza altri, per sé, senza riferimento al suo fine. Vuole staccarsi dal suo supporto
quando invece bisogna essere in due per affrontare delle situazioni estreme. Non si domina più, né i suoi arti
né la sua parola. Perde la relazione vivificante, la ricettività, l‟altro, la leggerezza. (GRAPH III.91)
2239. STIMOLARE (CAMBIARE, ECCITARE, DIVERTIRE, AIUTO, CATALIZZATORE,
COMINCIARE, SCINTILLA, MOTORE)
Non vuole essere stimolato per arrivare ad un risultato, un piacere, una ricompensa. Verb.
La suggestione, come lo stupore, mette in moto il mio pensiero, e non sopporto che un pensiero si insinui
in me e possa mettermi in moto, uscire dalla mia inerzia confortevole, dal mio lusso… Helon.
Non vuole rimettersi ad un altro, ma essere il proprio stimolo all‟azione. Tarax.
2240. STOICO (PIACERE, DESIDERIO, RESISTERE, SENSO)
Trova la beatitudine in sé, senza aver bisogno del piacere del corpo. Cina.
2241. STRAMONIUM: ----- Vuole creare il suo proprio mondo con le sue leggi: poter andare verso
l‟oggetto senza doversi muovere, identificando la macchina e la volontà. Vuole, come Dio, poter essere in
possesso dell‟oggetto senza doverlo raggiungere, rifiutando il lavoro progressivo. Vuole amare come
conosce (interiorizzando l‟oggetto conosciuto), quando invece l‟unione affettiva non implica l‟unione
effettiva. E‟ la colpa della brama della conoscenza intellettuale. Ne risulta la dispersione di chi gli sta vicino,
delle sue membra, cosa che lo rende inconsolabile. La pesantezza stessa non risponde più. Non ha più legami
con sé stesso né con Dio, l‟ombelico si strappa, è all‟inferno. Non fa più parte di un insieme armonioso
perché non ha più voluto giocarvi il suo ruolo, rispettare la legge. “C‟è sempre qualcosa che mi impedisce
di… Manco di struttura, di armonia, è tutto a pezzi”. Ritorna animale nella sua voglia della conoscenza
divina, come il cane che può camminare con sicurezza nell‟oscurità. (MS – AFADH X.89, III.91)
2242. STRUTTURA (LIBERTA‟, SISTEMA, LEGGE, CONSISTENZA, SOSTEGNO)
Non sopporta più / cerca di mantenere la struttura, la gerarchia, l‟ordine, la coesione, il funzionamento
perfetto, l‟organizzazione della società, della famiglia… a costo di costringere gli altri. Apis.
Esiste solo grazie alla struttura del mondo esterno che lo contiene. Petr.
Non ha struttura propria, si lascia portare. Nuph.
Si sente incastrato nelle strutture. Cann-i.
Manca di struttura, di legame. Stram.
Sensibile a tutto ciò che minaccia la sua struttura, la sua situazione. Sil.
La struttura aiuta a capire e dominare il tutto. Mur-ac.
Paura di perdere l‟aspetto strutturante lanciandosi verso il suo fine. Calc.
E‟ la struttura che da la forma e le proporzioni. Benz-ac.
2243. STUPIDITA‟ (FOLLIA)
Pensa che tutto questo mondo adulto è stupido e folle e che lui, bambino, ne soffrirà. Cic.
Ha l‟aria stupida e non vede ciò che ha davanti al naso a forza di cercare solo lo scopo. Ptel
2244. SUBALTERNO (COLLABORARE, SCHIAVO, SOTTOMISSIONE, SECONDO,
SUPERIORITA‟)
E‟ contento dei lavori subalterni. Meli.
Non può dare degli ordini ai suoi subalterni e controlla dopo il loro lavoro. Stann.
Soddisfatto dei piccoli lavori semplici, seguendo il cammino tracciato dagli altri. Form.
2245. SUBIRE (SOTTOMISSIONE, OBBEDIENZA, PAGARE per, CAPRO ESPIATORIO,
DECIDERE, TACCHINO)
2246. SUBLIME (AMMIRARE, LUSSO)
Bisogno di venerare e sentire delle parole sublimi. Ham.
2247. SOMMERGERE (INVADERE, SPROFONDARE, INGHIOTTITO, MONTAGNA)
L‟intelletto domina l‟emozionale che rischia di sommergerlo, così non ama la musica. Viol-o.
Tutto è desiderabile, dal momento che i miei sensi lo trovano buono / divieto d‟amare per la paura di
essere sommerso dalle impressioni affettive che deve domare. Raph.
E‟ sommerso ed inutile perché è troppo difficile. Graph.
Si sente sommerso perché ciò è indomabile e gli scappa. Lyss.
E‟ sommerso perché non riesce più a guidare tutto, è troppo. Rhus-t.
E‟ inghiottito dai fiocchi di neve che spala invano. Bapt.
2248. SUBORDINATO (AIUTO, COLLABORARE, SUBALTERNO, SECONDO)
2249. SOSTANZA81
-SOSTENTARSI (ATTO, CARNE, CORPO, ESSENZA, ESSERE)
Angoscia e sofferenza a causa del sacrificio: dare o perdere qualcosa della propria sostanza. Carb-an.
Non possiamo conoscere gli oggetti grazie alla loro essenza ma con i sensi. Lac-f.
Impossibilità, o rifiuto di agire per sussistere, nutrirsi, respirare. Ant-t.
Vuole il carattere sostanziale del suo pensiero, che esso riceva esistenza. Ox-ac.
Desidera l‟incorporeità, che il suo pensiero e la conoscenza siano la sua sostanza. Kali-c.
2250. SOSTITUIRE
Sostituzione dell‟oggetto reale con l‟immaginario che crede già realizzato. Ang.
2251. PROVVEDERE (VINCERE, PROVVEDERE, ASSICURARE, RISERVE, PROVVISTE)
Come provvedere ai propri bisogni? Rifiuta la predestinazione volendo salvarsi da solo. Chlor.
2252. SUCCESSO (RIUSCITA, FINIRE)
Vuole rendere la sua azione automatica e riflessa per assicurare il successo. Ruta.
2253. SUCCESSIVO-SUCCESSIONE (CAMMINO, IMMEDIATO, TAPPA, CICLO, SEGUIRE)
Ama l‟urgenza e le rapide successioni, le situazioni transitorie, non la routine. Plan.
Rifiuta che la vita sia una successione di attività e di riposo, che sia necessario sempre ripartire, che
niente sia raggiunto definitivamente. Ars-h.
Delle scelte successive di beni parziali sono insoddisfacenti. Bism.
2254. BASTARE (SODDISFAZIONE)
Sufficienza: trova tutte le sue risorse in sé stesso, non ha più bisogno di appoggio. Sarr.
“Basta”, quando invece non è completato. Bism.
Pecca per autosufficienza. Croc.
Vuole bastare a sé stesso, non ha più relazioni con gli altri. Agn.
2255. SUGGERIRE82
(GUIDA, SPONTANEITA‟, AIUTO, CONSIGLIO, INNESTO)
Già arrivato, non vuole lavorare, non sopporta né critica né suggerimenti. Caps.
Ciò che gli si suggerisce è preso come un corpo estraneo, un innesto. Non sopporta il suggerimento, la
meraviglia, che un pensiero si insinui e che possa metterlo in moto, farlo uscire dalla sua inerzia
confortevole, dal suo lusso… Helon.
81
SOSTANZA: ciò che è in sé, persiste come realtà permanente sotto le apparenze e che serve da supporto
(substrato) agli accidenti, qualità, attributi… “cosa” che ha bisogno solo di sé stessa per esistere. Quindi solo Dio è
sostanza.
SUSSISTENTE: che esiste in modo permanente, continuazione dell‟esistenza malgrado l‟eliminazione o la
sparizione degli altri elementi.
SUSSISTERE: esistere a parte, in quanto sostanza e come soggetto. Esercitare l‟atto di esistere. 82
SUGGERIRE: Far nascere qualcosa nello spirito dell’altro. L’animale trova tutti i suoi problemi risolti
grazie ai suggerimenti incompresi del suo istinto. (Collin 227, p231)
Osa pensare solo se gli si suggerisce il soggetto. Anac.
Può creare solo spontaneamente. Olnd.
2256. SUBITO (IMMEDIATO, ACCELERARE, VELOCITA‟, RESPINGERE)
Fa tutti gli sforzi per arrivare ad acquisire tutte le conoscenze per superare il pericolo, si sfinisce. Forza
per arrivare istantaneamente alla soluzione. Ind.
Volendo toccare il bene ultimo istantaneamente, non fa altro che reagire. Plan.
Vuole essere forte e grande subito senza dover evolvere. – Vuole essere subito adulto. Agar.
Organizza tutto al meglio per assicurare l‟avvenire, ma le cose non vanno. Stann.
Vuole la felicità istantaneamente. Op.
Desidera essere in atto di beatitudine, istantaneamente e non con delle scelte successive di beni parziali.
Bism.
Vuole la conoscenza istantanea senza doversi avvicinare, senza doverla raggiungere. Stram.
Vuole il godimento istantaneo di una creazione compiuta dove non sia necessario lavorare. Arg-n.
Vuole la soddisfazione istantaneamente dopo l‟eccitazione. Calad.
Vuole la gioia istantanea in un‟amicizia forzata, senza affetto. Mag-c.
2257. ININTERROTTO (CONTINUO)
2258. SEGUIRE (CONTINUO, GREGARIO, ORIGINALITA‟, SCIA, TRACCIA, SUCCESSIONE)
L‟uomo che non vuole seguire il progetto di Dio su di lui è duro di cuore. (VTB) Dig.
Se seguiamo i genitori ed essi indietreggiano, ci facciamo schiacciare. Sars.
E‟ un tronco d‟albero su un fiume in piena: problema di seguire il corso della sua vita, sapere la fine
della storia. Cocc.
Le impressioni alle quali il corpo è sensibile diminuiscono la nostra libertà di seguire la rotta scelta dallo
spirito. Ferr-p.
Colpevolezza se non segue i pensieri degli altri. Crot-h.
Segue ciò che fanno gli altri, ciò che ha sempre fatto, la routine, i rituali. Form.
Lo sguardo dell‟anima non segue lo sguardo del corpo. Cel.
2259. SOGGETTO (SCHIAVO, OGGETTO, SOTTOMISSIONE, SUBIRE)
Dio non è il soggetto del progetto di un altro! Dig.
Non può creare se gli si da il soggetto. Olnd.
Riflette bene solo se gli si da il soggetto. Anac.
2260. SULPHUR: Paura di dare qualcosa di cattivo che potrebbe uccidere. Si crede sempre insultato,
miserabile, inferiore a tutti. Bisogno di possedere tutto senza rischi e senza sforzo. “Non disturbatemi nel
mio benessere! E‟ faticoso slacciare le proprie scarpe!” Sensazione di disonore come se fosse caduto da una
posizione più dignitosa, non facendo niente come si deve, ma da tutto se lo si lusinga. Dio, o gli altri, l‟hanno
fatto cadere dalla sua posizione. Avrebbe voluto l‟eccellenza assoluta, divina. Disgusto di sé stesso e dei suoi
errori che compensa con delle speculazioni metafisiche e delle ricerche di spiegazioni. Si crede buono e di
valore, al punto che vuole essere il catalizzatore di tutto, di negare ogni altra causa fuori da sé: “godless”.
Vanità dell‟apparenza in mancanza di nobiltà. Il giallo dello zolfo denota l‟egoismo orgoglioso che cerca la
saggezza solo in sé, diventando la propria divinità, il suo principio ed il suo scopo. (DDS) Curiosità
intellettuale per il suo corpo, per il cosmo. Cerca di trovarsi del valore dedicandosi al più alto scopo del
pensiero umano: la filosofia. Si crede l‟atto. Diventa l‟anticatalizzatore, non può fare più niente e si sente
torturato da ciò che avrebbe dovuto fare o da ciò che c‟è da fare, poiché lui è l‟elemento centrale. Sfugge il
confronto con il reale, nega Dio poiché può fare a meno di lui. Ricordo di essere stato un elemento centrale e
di aver perduto il suo potere. Ha forse sbagliato non rendendo l‟onore a Dio, desiderando la latria (onore reso
a Dio) invece di accontentarsi della dulia (onore reso agli uomini)? (AFADH VII.89, V.91; MS X.90)
2261. SULPHURICUM ACIDUM: Riceve dei colpi, rifiuta di riflettere per evitare il trauma. Non vuole
essere il “pensatore di Rodin”. Precipitazione che impedisce di analizzare il pericolo. Vuole essere
invulnerabile da sé, senza dover analizzare, riflettere. Non può aiutarsi con gli stimolanti artificiali, caffè ecc.
Deve prendere il suo tempo per pensare. Rifiuta di dipendere dalla provvidenza quando la ragione non può
più prevedere. Eccentricità (movimenti) alternata con la timidezza (immobilità, trasformazione 0) Vuole
assicurare la sua protezione studiando l‟ambiente per evitare l‟oggetto nocivo. (MS XI.91) La scienza infusa
non esiste, se vuoi conoscere, lavora. VITRIOL83
.
2262. SUPERFICIALE (BANALE, INTERESSE, VALORE)
Tutto è superficiale e senza valore, non vede e non sente ciò che lo circonda in questo mondo, non è un
riflesso della bellezza divina! Hell.
2263. SUPERFLUO (UTILE, NECESSARIO)
Non ama che ci siano troppe cose nella stanza, niente di superfluo. Phys.
2264. SUPERIORE (DIRIGERE, FORZA, POSTO, ASCENSIONE, GERARCHIA, SUBALTERNO)
Leone, volontario, indipendente, libero, non si lega / non si lascia contare né sottomettere ad un controllo
superiore. Phys.
Volendo fare a meno di un superiore che si presume guardi dall‟alto, Ptel. non vede più ciò che
dovrebbe.
Non vuole donare questa conoscenza che gli permette di restare superiore. Grat.
Disagio incontrando qualcuno che sente superiore, che sa molte cose. Toxi.
Relazione con gli altri solo se si sente superiore per poter donare e fraternizzare. Aloe.
Si sente superiore a tutti, unica, è l‟eletta, quando non è dannata. Plat.
Intolleranza ad essere sottomesso ad una potenza superiore / impressione di esserlo. Lach.
E‟ stato magnetizzato da un superiore, il pastore, come lo zombi dallo stregone. Meli.
Vuole un potere delegato da un superiore. Verat.
2265. SUPERIORITA‟ (FORZA)
La nostra natura umana è al servizio della nostra natura spirituale che fa la nostra superiorità sugli
animali, ma essa è accompagnata dalla perdita delle capacità di difesa che la natura gli dona. Peti.
Il legame d‟amore è vissuto come la messa in situazione d‟inferiorità. Fl-ac.
Può amare solo un inferiore, perché rifiuta la dipendenza. Viol-o.
2266. SOVRAPPOSIZIONE (SIMULTANEITA‟)
Sovrapposizione fastidiosa di funzioni o sentimenti di piani totalmente differenti. Mur-ac.
2267. SUPERSTIZIONE (MAGIA, PREGHIERA)
Crede di poter influenzare la ruota della lotteria alla quale è legato il suo destino, che cerca di eludere.
Nat-s.
2268. SUPPLICARE (UMILTA‟, PREGHIERA)
2269. SUPPORTO (AIUTO, APPOGGIO, COLLABORARE, RESISTENZA, TOLLERANZA,
SOFFERENZA)
Il supporto della parola deve essere immacolato, senza macchia. Prun.
2270. SOPPORTARE
Non ha la forza morale per sopportare le sue sensazioni, emozioni spiacevoli, doveri, incarichi. Ritrova
una forza fisica che lo sorprende in certe occasioni. Aster.
Non sopporta il dolore. Cham.
2271. SICURO (CERTEZZA)
83
VITRIOL: “Visita Interiorem Terrae Rectificando Invenies Operae Lapidem”. “Scendi nelle viscere della
terra, distillando troverai la pietra dell‟opera”. Scendi nel profondo di te stesso e trova il nucleo indivisibile, sul quale
potrai costruire un‟altra personalità, un uomo nuovo. (DDS)
Raggiunge il suo scopo senza sforzo, ha in sé tutta la capacità di possedere il suo oggetto a colpo sicuro.
Verb.
2272. SUPERFICIE (FONDO, PEIFERIA, APPARENZA, ABITO)
E‟ al fondo, bisogna risalire. All-c.
Orrore di non conoscere, vedere il fondo, ciò che la superficie nasconde. Cench.
2273. SUPERARE (DOMINARE, RIUSCIRE, MONTAGNA)
Perché non posso abbracciare tutte le conoscenze in una volta, è insormontabile. Ind.
Euph.: rifiuta di avere un altro superiore che gli permetta con il suo aiuto di superare nella sofferenza le
montagne, gli ostacoli. Dio può appianare il cammino in modo da evitare così tanti ostacoli e difficoltà.
Paura di ogni situazione di prova che crede di non poter superare. Gels.
Scoraggiato davanti alla difficoltà di superare l‟ostacolo, di scappare dal suo condizionamento corporale
e dell‟ambiente. Nat-p.
2274. SORPRESA (ALLARME, BOMBA, PROVVIDENZA, PRUDENZA, SENTINELLA,
SORVEGLIARE)
Accettare il cambiamento che viene per accettare la sorpresa, oppure non essere troppo sorpresi, in modo
da trarne del positivo. Castor-eq.
Capra del sig. Seguin: paura di essere preso alla gola di sorpresa, di tutto ciò che punge e del rasoio.
Lac-capr.
Paura di essere sorpreso, il rumore gli fa paura. Chel.
La sua riflessione sul futuro gli deve evitare una sofferenza imprevista, aver visto tutto bene, sentito tutto
e tutto previsto da abbastanza lontano per evitare l‟accidente. Paura di essere annientato dalla sorpresa, di
essere toccato all‟improvviso nella sua fragilità. Spig.
Paura che il destino, la potenza alla quale si sente sottomesso non si riveli. Lach.
Perso davanti all‟imprevisto, ama la routine, seguire. Form.
La mia sorpresa segna che non ho conosciuto il futuro. Paura a priori di essere sorpreso, cosa che segna
la mia ignoranza dell‟avvenire. Gels.
Paura di essere attaccato di sorpresa, all‟improvviso. Cench.
2275. SORVEGLIANZA (GUARDIA)
Lo si sorveglia. Aloe.
Non sopporta di essere trattenuto o sorvegliato. Ant-c.
La contingenza è prevedibile, bisogna sorvegliare il futuro per evitare le sorprese, essere una buona
sentinella. Gels.
Sorveglia che le sue direttive siano seguite bene. Stann.
Vuole scappare alla sua situazione terrestre di sorvegliato. Brom.
Sorveglia tutto per non essere disturbato nel suo progetto di perfezione, ma intolleranza ad essere
sorvegliato. Tarent.
Si sente sorvegliato e quindi non il motore della sua attività. Rhus-t.
Vuole ascoltare tutto, vedere tutto, si sente sorvegliato. Chin.
2276. SOPRAGGIUNGERE (VIGILANZA, GUARDIA, SORPRESA)
Gels.: sentinella per ciò che potrebbe succedere, aspetta prudentemente. Vigilanza, attesa.
2277. SOPRAVVIVENZA84
(ASSICURARE, VITA, RESISTERE, SOVVENIRE, MORTE)
84
La vita e l’immortalità: La maggioranza delle vite sfortunatamente sono dei cadaveri di umanità... vale a dire
che la maggioranza degli uomini sono portati dalla loro biologia invece di portarla. Muoiono prima di vivere, ed è
questa la vera morte, quella che si situa prima della morte in questa identificazione passiva con la biologia.
Non è il caso di reclamare l‟immortalità come nostra biologia, presa come tale, che non vale di più di quella
delle cimici o degli sciacalli. L‟immortalità non è un‟aggiunta alla nostra vita biologica nel timore di morire. Essa è un
valore, una dignità, una vocazione, un‟esigenza: come la personalità, la libertà.
Si occupa degli altri senza ragione, anche quando non ne hanno più bisogno, o quando bisognerebbe
recuperare un po‟ per sopravvivere. Menis.
Preoccupazione di provvedere alla sua sopravvivenza, tiene tutto, i soldi, gli oggetti. Chlor.
2278. SIMBIOSI (CONTATTO, FUSIONE)
Troppo aperto, penetrato ed in simbiosi, si sente manipolato come una cosa. Sanic.
2279. SINTOMO (SALUTE)
Apparizione dei sintomi con l‟esercizio intellettuale. Cinic.
2280. SINTESI (ANALISI)
La sintesi è permessa grazie ad una vista dall‟alto. Mag-m.
Annegato, perso in troppi dettagli, non può giungere alla sintesi. Graph.
Analisi, sintesi, azione, soluzione e conclusione, poi si passa ad altre cose. Plan.
2281. SYPHILINUM: ----- Rimugina sul passato e si lava costantemente le mani come per disfarsi della
sua impurità, la notte. Memoria perduta del passato, ma il minimo dettaglio dopo l‟inizio della sua malattia
gli ritorna facilmente; indifferente per l‟avvenire, per i suoi. Paura tale dello sfinimento al mattino dal
risveglio, che preferirebbe morire. (MS 85)
2282. SISTEMA (INCASTRAMENTO, COSTRIZIONE, DISCIPLINA, OBBEDIRE, STRUTTURA,
LEGGE)
Terrore di essere preso in un sistema, rifiuta la società, non si impegna per cambiarla. Camph.
2283. TABACUM: ----- Vuole attingere il suo coraggio in se stesso e così perde la forza che dovrebbe
essergli data dall‟esterno per raggiungere il suo fine: non chiede aiuto. Non abita più il suo corpo, lo vive
come vuoto. Ha invidiato la forza di Dio che non ha bisogno di coraggio perché non ha niente da temere.
Vuole stare in piedi senza aiuto, elevarsi grazie alle sue forze naturali, e quindi le perde, e perde la sua
capacità di agire, quando invece possiamo elevarci, costruirci, solo abbassandoci, afferrando e guardando il
nostro serpente / cattiva inclinazione per renderlo costruttivo. L‟uomo non può con le sue sole forze naturali
volere e fare il bene proporzionalmente alla sua natura, ha bisogno del soccorso divino, della grazia, per
essere mosso ad agire bene. Altrimenti, il mondo intero riposa su di lui. (FDR) (SVM. MS V.99)
----- A2 “La sua incapacità a muoversi non era accompagnata da nessun dolore o malessere ma si sentiva
come se il suo principio di vita avesse totalmente lasciato la sua ossatura”. Vuole essere autonomo in
rapporto all‟azione divina interna al suo essere ed al suo agire, essere lui stesso all‟origine del suo slancio
vitale, sorgente della sua vita, fondamento del suo atto volontario. Si ritrova la cornice svuotata di abitanti,
niente più anima la sua carcassa, ma un altro sé stesso è fuori da lui. Ha rifiutato di essere abitato da un
Altro, volendo che il mondo intero possa riposare su di lui. Gli si scava il cervello, sente l‟esterno solo a
causa delle vibrazioni della sua ossatura. Senza risorse interne, cerca fuori: vino, alcool, stimolanti. L‟uomo
non può con le sue sole forze naturali volere e fare il bene proporzionato alla sua natura, ha bisogno del
soccorso divino, della grazia, per essere mosso ad agire bene. (ST, Q109,a2 “Può l‟uomo, senza la grazia di
Dio, volere e fare qualcosa di bene?”) (AFADH VII.93)
2284. COMPITO (DOVERE, MISSIONE)
2285. MACCHIA (DIFETTO, PULIZIA, PERFEZIONE, DOVERE)
Il supporto della parola deve essere senza macchia. Prun.
È per questo che l‟aldilà non è da situarsi dopo la morte, è prima di tutto un aldilà della biologia ed è in realtà
un all’interno. ... la vita è diventata valore è una vita atemporale, una vita sopra-temporale….. “una sopravvivenza”,
non nel senso di una vita dopo ma nel senso di una vita che, da adesso, si supera, di una vita che si trasforma e si
trasfigura, di una vita che si eternizza e si universalizza, facendo di ognuno di noi un bene comune, vale a dire un essere
unico che tutta l‟umanità è interessata a difendere, perché è per tutti un fermento di liberazione insostituibile.(Estratto
da Maurice Zundel “L‟esperienza della morte”, scegliere, ottobre 1962)
Preoccupato che il contatto subito una volta lo insozzi e macchi definitivamente. Faba-v.
2286. STATURA (DIMENSIONE, GRANDEZZA, PICCOLO)
2287. TALENTO (DONO, QUALITA‟)
Ho dei talenti e devo farne qualcosa, farli fruttificare, con padronanza. Lac-e.
2288. TAMPONE (CONTATTO, RELAZIONE)
Serve un tampone per favorire l‟armonia. Nat-c.
2289. TANGIBILE (REALTA‟, EFFICACIA)
La responsabilità di altri implica un‟azione tangibile. Calc-sil.
2290. TANTRISMO
Lascia ritornare il naturale, volendo un progresso spirituale che non sia liberato dalla materia e dai sensi,
dominando totalmente i livelli inferiori: tantrismo, new age…. Cinnb.
2291. NASCOSTO (NASCONDIGLIO, CAVERNA)
2292. TAPPETO VOLANTE
Vorrebbe salire come un tappeto volante (scivola dolcemente verso l’alto) per vedere tutto dall‟alto e che
tutto sia fatto grazie al suo essere e non pere un dovere. Brass-n-o
2293. TARAXACUM DENS LEONIS: ----- “Irresolutezza ed avversione per il lavoro, per qualunque
cosa che possiamo continuare senza pena quando l’abbiamo cominciata”. Indolente ma efficace una volta in
strada. Soffre dello sforzo di dover cominciare. Tristezza e mancanza di motore quando si mette in azione.
Non ha voluto rimettersi all‟altro, vuole essere il proprio stimolo, raggiungere da solo una posizione che
assicura felicità e tranquillità. Vuole essere valido essendo occupato, senza che il cammino gli sia indicato da
qualcuno. Perde la decisione efficace, la volontà, una presenza sulla quale contare, con la quale parlare, la
relazione stimolante per impegnarsi. Non ha più coscienza del suo valore. Vuole arrivare alla beatitudine
grazie al suo lavoro, il suo merito senza dover ricevere la grazia. (ST Q5 a5 “L‟uomo può acquisire la
beatitudine con le sue forze naturali?”) Fastidiosamente inattivo, irresoluto. Non può affermarsi, sedersi
diritto. Sta bene solo nell‟oscurità. Idiota o pazzo se non è utilizzato, si picchia. La situazione gli impedisce
di essere felice. (GRAPH IX.89, MS X.92)
----- Sensibile al fatto che la beatitudine non sia partita dalla sua essenza, ma che la deve acquisire con la
disposizione della sua volontà, con il merito e con il lavoro. Crede di aver perso la capacità di agire in vista
della felicità, così non può avviare niente. Ma una volta in strada, è rassicurato, tutto va bene. La chiacchiere
sono proprie di coloro che non hanno il coraggio di mettersi al lavoro, bisogno di qualcuno a cui parlare.
(AFADH I.94) Felicità di avere una buona posizione grazie al suo merito. Religione: la preghiera deve
impedire l‟infelicità.
2294. TARDI (RESPINGERE, AFFRONTARE)
Sereno sul momento crolla più tardi. Berb.
Tiene il suo calore per più tardi. Carb-v.
2295. TARENTULA HISPANICA: ----- Si sente manipolato dall‟interno dalle sue passioni animali,
istintive che si imballano e si rivoltano contro di lui. Manipolato anche, perché lo rifiuta dal più grande che
deve aiutarlo a trasformare le sue forze primordiali in forza d‟amore.”Facciamo l‟uomo a nostra
immagine….” L‟uomo deve accettare e collaborare con l‟Altro per dominare la sua bestia interiore, e non
sentirsi schiavo accettando questa collaborazione al servizio della sua realizzazione. (FDR, 1.99)
----- Si sente incastrato e schiavo di un padrone che gli tira i fili e disprezza il suo lavoro. Se non c‟è la totale
libertà, non può integrarsi in un progetto più grande del suo. Confonde attrazione e manipolazione. Dio è
motore perché attira con l‟amore, Tarent. lo scimmiotta manipolando; il tiranno mente, il buono attira. Con la
danza vuole prendere a Dio il ruolo di primo motore di tutto. Dio è percepito come creatura potente, e non
generoso dando la vita attirando la sua creatura per il suo bene. Violento al minimo ostacolo, preoccupato
che qualcosa gli impedisca di perseguire il suo scopo. Esiste solo nella precipitazione per il suo scopo di
perfezione, nella quale è morto. Con la danza, scappa al tempo e alla morte. Che gli altri vengano a me, non
ha il tempo di andare da loro. Non conosce Dio come padre ma come padrone, ostacolo al suo progetto, e che
vuole mantenerlo schiavo e non farne un eguale. Colpevolizzato perché sa che il suo progetto non è per forza
giusto: intolleranza ad essere sorvegliato ma sorveglia. Ha il cuore troppo piccolo, non può amare. Non crede
che il padre possa dirigere il suo bambino non per alienarlo ed asservirlo ma per portarlo al suo fine! Lega i
suoi piccoli con la sua tela sull‟addome: educazione = schiavitù.
2296. TARZAN (BUON SELVAGGIO, NATURA, ISTINTO)
2297. MUCCHIO (COLLETTIVITA‟, SCIAME, GREGGE)
2298. TATUAGGIO (DISEGNO, ESPRESSIONE)
Fatica ad esprimersi, lo fa con i tatuaggi. Apis. (FD)
2299. TECNICA
Il virtuoso può veramente interpretare un pezzo solo se la tecnica non lo limita più. Ruta.
2300. MANOVRATO (POSSEDUTO)
Si sente manovrato, spinto a fare qualcosa di diverso da quello che sa essere giusto. Naja.
2301. TELLURIUM: Una parte prende tutto il resto, una preoccupazione precisa gli fa trascurare tutto il
resto, anche una parola lo tocca tanto che per evitare che si ferisca il suo punto sensibile parla senza ascoltare
l‟altro. Il modo umano di amare implica vulnerabilità, sofferenza, ed ha rifiutato la condizione di passività
nell‟amore. Il suo castigo è nella vulnerabilità. Non sopporta il toccare perché l‟altro rovina. Attraverso gli
orifizi, le orecchie, accoglie o meno l‟altro nella sua differenza. Vulcano: bisogno di una passione forte in
amore. (AFADH XII.90)
2302. TESTIMONE (CURIOSO)
Vuole essere il testimone della propria potenza, oppure soffre che la sua potenza non sia vista. Agn.
Crede che la sua realtà sia conosciuta dagli altri, quando invece solo Dio ci conosce, ancora meglio di
noi stessi. Cob.
Testimonia della sua felicità con la parola. Tarax.
2303. TEMPERANZA85
(ECCESSO, MISURA)
Vuole essere centrato, in equilibrio come un giroscopio, nella temperanza, mantenere la sua direzione e
finalità qualsiasi siano gli avvenimenti ed accidenti. Helo.
La forza e la temperanza, che sono le due virtù che mantengono la volontà nella rettitudine della ragione.
Squil.
Grazie alla temperanza la ragione asservisce l‟appetito. Murx.
Viola: colore della temperanza, una pietra viola appesa al collo dei bambini li rende docili ed obbedienti.
Viol-o.
2304. TEMPORALE (ETERNO, IMMORTALE)
2305. TEMPO (DATA, VECCHIAIA, DURATA, VELOCITA‟, TERMINE, ISTANTANEO,
MOMENTO, RITMO, APPUNTAMENTO)
Rifiuta il ritmo, gli appuntamenti. Nega l‟organizzazione del mondo attraverso il tempo. Gink-b.
Soffre dell‟usura dovuta al tempo, ha perso il momento buono nel quale bisognava agire, ha lasciato
passare il tempo senza frutto e si ritrova alla fine della vita con un bilancio negativo. Gink-b.
Riconoscere implica l‟esperienza, che implica essa stessa il tempo. Cedr.
Vuole agire essendo padrone del suo tempo. Cact.
85
TEMPERANZA: Moderazione in tutti i piaceri dei sensi. Continenza, misura.
Invidia l‟istantaneità dell‟efficacia divina, che idea, comando e realizzazione siano istantanee, ferma il
tempo, come il suo orologio! Kalm.
Non avrà il tempo per appagare il suo desiderio. (CLH 3.02) Aster.
Così come il pensiero deve essere sostenuto dall‟azione, così anche il tempo permette di organizzare la
realtà. Aran.
Il tempo distrugge la bellezza apparente, migliora le qualità profonde. Marb-w.
Problema della durata tra eccitazione e soddisfazione. Calad.
Intolleranza al tempo tra concezione e creazione, idea e risultato. Lil-t.
Tempo, fiato, svanimento: Mosch.
Cedr. vive il momento preciso isolato nel tempo, percepisce in conformità alla realtà presente.
E‟ perché siamo sottomessi al tempo che possiamo essere superati. Mag-m.
Non abbiamo il tempo, passa troppo in fretta, c‟è troppo da fare, come dibattersi per uscire da questa
situazione che ci costringe. Tub. (SKR.X.95)
Vuole tenere i bei vecchi tempi, conserva tutto, in modo che niente cambi. Cambiamento =
imperfezione. Vip.
Tutto ciò che evoca il tempo gli ricorda che è fragilmente incarnato. Alum.
Vuole essere eterno, negare il tempo, quando invece è solo immortale / vuole essere atto puro, e non
dover lavorare per arrivare all‟atto. Arg-n.
Indifferente al piacere ed al gioco, non ride mai: sono delle perdite di tempo. Hep.
Con la danza scappa al tempo e quindi alla morte. Tarent.
Si sente giovane con i giovani, perché nega l‟adattabilità ed il tempo. Calc-f.
Vuole l‟eternità per non soffrire nelle interruzioni. Nicc.
2306. TENDENZA (DISPOSIZIONE)
2307. TENEREZZA
Fatica a trovare felicità nell‟equilibrio di un tenero conforto. Sterc-se.
Callosità: Ant-c.
2308. TENERE
Tiene testa. Spong.
Previdenza grazie alla gestione dei mezzi attuali per tenere fino alla fine. Stann.
2309. TENUTA (ASPETTO, BARBONE, ABITO, CONVENZIONE)
2310. TERMINE-TERMINARE (FINIRE, TERMINE, FINE, SCOPO)
2311. SMORTO (LUCE, SCOPPIO, IRRAGGIAMENTO)
Ciò che gli sembrava brillante e geniale gli sembra adesso smorto e senza vivacità. Chin.
Visione brillante da lontano, senza vivacità da vicino. All-c.
2312. TERRA-SUOLO (TERRITORIO, LIMITE)
Deve appoggiare la fronte al suolo per urinare. Pareir.
Con il caffè e l‟alcool, eleva il suo spirito al di sopra del suolo, di questo corpo inchiodato nella materia.
Brom.
Ama la terra difesa dagli antenati. Caps.
Ama la terra arata, lavorata dagli antenati. Sars.
Sogna di terremoti, tremiti dopo la rabbia, impazienza alle gambe. Petr.
Paura dei terremoti, che fessurano la durezza, dell‟ago che lo spacca. Sil.
2313. TERRA A TERRA (BANALE, COMUNE, ROUTINE, QUOTIDIANO)
Vuole scappare al quotidiano. Brom.
Trova degradante per il suo spirito sublime tutto ciò che gli sembra troppo terra a terra. Ham.
Disprezza gli atti semplici, desiderando subito la contemplazione. Sel.
2314. TERRITORIO (LIMITE, SPAZIO VITALE)
Difende il suo territorio. Kali-bi.
Vuole che la ragione sia padrona del suo corpo, territorio sul quale vuole il potere. Ferr.
Rifiuta l‟intrusione nel suo territorio. Cist.
2315. TEST (DUBBIO, CONTROLLO, ESAME)
Testa sempre la sua forza, la sua capacità di affrontare la prova. Sil.
2316. TESTICOLO (MASCHIO, PATERNITA‟, GENITORE)
Piccolo testimone di una qualità intrinseca: la virilità. Cob.
2317. TESTA (DIRIGERE, SUPERIORE)
Capo che mantiene la testa fredda e sospetta per non essere sorpreso. Tutto obbedisce agli ordini della
sua saggezza. Cimic.
2318. POPPARE (SVEZZAMENTO, NUTRIZIONE)
Bisogno di poppare quando è solo per consolarsi. Arg-n. (comportamento da bambino)
2319. TEXTURE (TESSUTO)
Fascino per certi oggetti o texture, il legno delle porte, il colore dei capelli, i tessuti. Choco.
2320. THEA: “Piacere a ricordarsi i suoi sogni di omicidi”. Esalta l‟intelligenza e l‟approccio intellettuale
della relazione per trovare il massimo del piacere. Vuole avere fiducia nel lato brillante del suo spirito. Cerca
invano l‟assoluto con la meditazione, l‟attenzione sostenuta sull‟oggetto creato. (AFADH X.90)
2321. TEATRO (IDENTITA‟, CLOWN)
Tutto è una scenografia teatrale. Puls.
Possiede gli altri in quanto regista. Lyss.
2322. TEOCENTRISMO versus antropocentrismo: Camph.
2323. TEOLOGIA (ASTROFISICO, TEORIA)
Il teologo studia come tutti gli elementi della rivelazione formino un insieme organicamente costruito.
Thuj.
2324. TEORIA (CONCRETO, SPIEGARE, TEOLOGIA, IMMAGINARE, METAFISICA, FILOSOFIA)
2325. THERIDION: Sempre a cavallo, pensa di cavalcarsi. E‟ ucciso e sale al cielo. Malessere per i mezzi
di trasporto. Intolleranza al rumore del vento. Collerico che grida e parla dormendo. (FDR)
----- (CLH 3.02)
2326. TORAH86
2327. THUJA OCCIDENTALIS: ----- Vive male la debolezza della natura umana che può perdere la
solidità delle connessioni tra le sue diverse parti, corpo, pensiero, frasi, parole, e con chi lo circonda: perde la
strada, lascia tutto. Colpevole di un peccato che lo divide da Dio, vuole confessarsi. (a1 – Lei immagina di
aver commesso un peccato). ET: Invidiando l‟intelligenza divina creatrice che mantiene solidamente tutti gli
elementi creati in un perfetto insieme, il multiplo nell‟unità, e rifiutando che l‟opera dell‟intelligenza umana
si faccia in connessione con altre intelligenze, di cui Dio al sommo della gerarchia, si diletta in un
egocentrismo onnipotente, essendo lui stesso il punto centrale attorno al quale tutto deve girare. Sentimento 86
TORAH: In senso lato: progressione spirituale, scritta ed orale, precetti di vita indicati da una parola,
rivelazione, o un messaggio divino, legge d‟amore.
inebriante della più gioiosa autosoddisfazione. (a1 – Spesso sogna in un giorno limpido, con gli occhi aperti
senza essere addormentato, per un ora alla volta; in questo specialmente si diverte in un opprimente
egoismo, è lui stesso il punto centrale attorno al quale tutto deve ruotare, con un sentimento inebriante della
più gioiosa autosoddisfazione, che è il più importante poiché di solito è costantemente malinconico). Da lui
tutto prende coesione e si muove nell‟obbedienza, è il centro a partire dal quale tutto si costruisce, si mette
insieme: verruche, tumori… tutto si organizza secondo il piano della sua intelligenza. Non sopporta che non
si pensi come lui, che tutto non vada come desidera, che si sconfini nella sua vita, nella sua libertà, nei suoi
limiti… Costruisce ed assembla elementi disparati su un modello nato dalla sua intelligenza. L‟astrofisico
capisce l‟unità ammirevole di un insieme grandioso, il teologo come tutti gli elementi della rivelazione
formino un insieme organicamente costruito. Può avere coscienza solo di sé stesso. EL: Si punisce perdendo
la solidità delle sue connessioni interne ed esterne. La pensione significa sconnettersi dalla società. La
musica, costruzione perfetta dell‟intelligenza, perfezione dei rapporti, i suoi concatenamenti, le sue
connessioni (a1 – Pianto e tremiti ai piedi durante la musica. a1 – Non può sopportare la musica dolce e
tenera senza spasmi di pressione al cuore) lo fanno piangere sulla sua perdita, sul suo errore… Punito
dall‟altro che si impone su d lui, anche nell‟immaginazione: feto, straniero, fantasmi. Le costrizioni sociali,
l‟ospizio, lo mantengono nel corpo sociale, gli evitano di imballarsi, di disperdersi, di sconnettersi dalla
realtà. (FY – AFADH – MS IX.98)
----- Deve espiare, essere internato e trattato duramente a causa della sua colpevolezza. Crede di essersi fatto
passare per pazzo in modo da coprire la sua cattiva azione. La punizione separa già la sua anima dal corpo, si
sente leggero, fragile, friabile, casa sua appartiene già ad un altro, la morte è qui. L‟ospizio sarebbe un nuovo
corpo per lui. E‟ controllato da una potenza esterna. Vorrebbe il composto autonomo ed incorruttibile. Vede,
sente e parla con dei morti, qualcuno è vicino a lui. Deve chiamare qualcuno contro la sua volontà, talmente
è angosciato. Acquietamento con un irresistibile egoismo. Leader ed ideologo di una setta della quale i
membri fanno parte di lui? Si appoggia sulla sua buona coscienza se è accusato. Scrupoli per delle banalità.
Fissato nell‟istante che segue l‟errore, realizza il peccato e la sua punizione. Colpevolezza a causa del freddo
ai piedi!
2328. TIC (MOVIMENTO, RIFLESSO)
Tic a scuola perché non può muoversi abbastanza. Med.
Tic a causa di un investimento eccessivo nel fisico e nella forza. Agar.
2329. CONTRASTI (SCELTA, DUBBIO)
Contrastato tra due contrari. Anac.
2330. CAVATAPPI (CHIACE, PRESSIONE)
2331. TESSUTO (TEXTURE, ABITO)
Strappare del tessuto mi fa venire la pelle d‟oca. Asar.
2332. TITOLO (NOBILTA‟, POSTO, GERARCHIA)
Intolleranza ai titoli di nobiltà. Verat.
Si da dei titoli. Plat.
2333. TOLLERANZA (RESISTENZA, SOFFERENZA)
Bisogna sopportare il presente, la gioia è per l‟al di là. Sel.
Troppa tolleranza, non ha opinioni perché i due pareri sono ugualmente validi. Ign.
2334. CADERE (CADUTA)
2335. TORTO (ERRORE, INFALLIBILITA‟)
2336. TOTALE
Rifiuta la passione effimera che porterebbe una conoscenza imperfetta di ciò che è. Vuole essere amata
totalmente a seconda di ciò che trasmette. Viol-o.
2337. TOTALE (TUTTO)
Vuole essere amato totalmente ed infinitamente dai suoi simili, quando invece può essere amato solo
secondo ciò che è, finito, in questo luogo e nel suo essere. Plat.
2338. TOTALMENTE (SIMULTANEO)
La totalità oggettiva e soggettiva che desidero trasmettere è portata dalle mie parole solo a metà o
parzialmente. Non si può dire tutto in una sola parola. Viol-o.
Non ci si può implicare totalmente alla minima chiamata, ad ogni stimolo. Mur-ac.
Intolleranza al fatto che lo si conosca completamente. Ph-ac.
2339. TOTIPOTENZA (ONNIPOTENZA, POTENZA)
2340. TOCCARE (CONTATTO, SEPARARE, DISTANZA, AVVICINAMENTO)
Tocca tutto. Carc.
Desidera toccare i capelli e le barbe. Choco.
2341. TURNO
Attende diligentemente il suo turno, è sempre pronto a cedere il suo posto. Cupr.
2342. GIRARE (CENTRO, RAGGIO, MOVIMENTO, RUOTA, STELLA, CROCE)
Difficoltà a chiudere una storia, a girare pagina. Castor-eq.
Egocentrismo onnipotente, lui stesso è il punto centrale attorno al quale tutto deve girare. Thuj.
Condanna alla solitudine perché “non ha voluto dare un po‟ di sé perché questa società giri”, integrarsi a
qualcosa di regolato, la costrizione oraria. Camph.
Bisogna che tutto giri attorno a lui. Thuj.
Dio fa girare la ruota della lotteria, del destino, vi siamo sottomessi. Nat-s.
Tutti si girano verso di lui come i fiori verso il sole. Kalm.
2343. TUTTI
Etto buono che mobilità l‟appetito di tutti, da il senso (polo nord). M-arct.
2344. SUBITO (SEGUITO)
2345. TUTTO O NIENTE (COMPROMESSO)
Colui che si sbaglia è cattivo. Nit-ac.
Preserva o distrugge. Hep.
Devo finire ciò che faccio per poter intraprendere altre cose. Tarent.
Abbiamo la coscienza tranquilla oppure no. Dros.
2346. TUTTO (IMMEDIATO, ONNIPRESENZA, TOTIPOTENZA, TUTTI, SUBITO, TUTTO O
NIENTE)
Vuole dirigere tutto con la volontà, anche ciò che è separato da lui. Daph.
Confonde essere e fare: molto attivo, si sfinisce disperdendosi, pensa a tutto nello stesso momento. –
Vuole assistere, sentire, immaginare tutto. Chin.
Quando ha tutto, si ritrova in una vita di lusso e di benessere. Helon.
Non essendo più in rapporto con niente, la parte di un tutto, non sa dov‟è in questa creazione. Puls.
Rifiuta di far parte di un tutto a rischio di conoscere la separazione. Nicc.
Non può più avvicinare i pezzi che darebbero un senso al tutto. All-c.
Sacrifica una parte per salvare il tutto. Kali-bi.
Vuole conoscere senza dover raggiungere. Stram.
Vorrebbe essere tutte le funzioni sociali e non fare la sua parte, determinato da un altro. Apis.
Percepisce, può, è tutto. Cann-i.
Darebbe tutto per mostrare la sua bontà interiore. Lil-t.
Vuole che gli si faccia tutto anche quando ne è capace. Sel.
Vuole essere la luce che vede, illumina, giudica tutto. Calad.
Tutte le nostre azioni hanno un‟eco su tutto. Ars.
Vuole aver fatto tutto e subito. Chin.
Deve fare ciò che vuole subito per paura che una disgrazia gli impedisca di fare tutto ciò di cui ha voglia.
Abbraccia troppe cose nello stesso momento. Tarent.
Vorrebbe con un solo sguardo vedere tutti gli annessi ed i connessi. Viol-o.
La preoccupazione gli impedisce di considerare tutto. Tell.
2347. CAGNOLINO (ANIMALE, CANE, SOTTOMISSIONE)
2348. TOXICOPHIS PUGNAX: - Vuole manifestare la purezza di Dio nella sua vita. (AFADH 7.02)
Panico all‟idea di bere in presenza di qualcuno. Paura di essere guardato, giudicato, che mi si veda come
sono. La gente cerca la faglia. Mi si guarda come una bestia. Arrossisco, è una paralisi morale. Disagio
incontrando qualcuno che si sente superiore, che sa molte cose. Rifiuta di accettare un‟intelligenza superiore
negli altri. Paura di essere conosciuto come un essere corporale, di non essere accettato sotto la sua
immagine di spirito puro. Soffre per le funzioni vegetative del suo corpo, quando invece le dovrebbe vedere
come dei collaboratori. Vuole essere riconosciuta come una santa senza imporsi. Desidera essere uno spirito
superiore con l‟obiettivo di carità di sacrificarsi per gli altri. Accetta la punizione per proteggerli. Deve
scoprire la possibilità di essere santa con il corpo, e non solo diventando spirito puro. (AFADH – MS 7.95)
2349. FIFA
Fifa agli esami scritti: è il corpo che non è adeguato. Sabad.
2350. TRACCIA (SEGNO, SCIA, SEGUIRE, CAMMINO)
Nessuna esperienza gli lascia un‟impronta, ogni vissuto resta un presente isolato. Cedr.
Non può far altro che seguire il cammino già tracciato. Form.
2351. TRAINANTE (ATTRAZIONE)
Bisogno di qualcuno che lo traini, perché niente lo attira. M-aus.
2352. TRADIZIONE (PREGIUDIZIO, ABITUDINE, PROGRESSISTA, RAZZISTA)
2353. TRADIMENTO (FIDUCIA, IPOCRISIA, INGANNARE, VERITA‟, MENZOGNA, SVELARE)
Essendo composto sostanziale, il nostro corpo tradisce la nostra intimità. Cob.
L‟amicizia dell‟animale non tradisce mai. Aeth.
Nostalgia della coesione del gruppo familiare. Sta bene con i bambini e gli animali: nessun rischio di
tradimento. Mag-m.
Se l‟automatismo al quale si affida totalmente non porta al risultato, e come se un amico lo lasciasse
perdere, è tradito. – Si ritrova tradito da sé stesso, dal suo corpo, dai suoi sensi, dal suo amico, e facendo
le cose automaticamente al momento sbagliato. Ruta.
Sempre suscettibile di essere in presenza del male, si crede tradito dalla provvidenza. Mang.
Ingenuo preoccupato di essere imbrogliato. Hyosc.
Am-c. ha tradito un segreto che lo legava a Dio.
Aur. ha tradito la fiducia e merita di non avere più amici, è un impostore.
Elaps ha tradito un amico.
Si sente tradito se si parla di lui davanti a lui. Ph-ac.
2354. TRASCINARE (ACCELERAZIONE, VELOCITA‟, TRAINANTE)
2355. TRATTAMENTO (SALUTE)
Si ricorda di un cattivo trattamento subito. Ambra.
2356. TRAGITTO (CAMMINO, VELO, VIAGGIO)
Annientato dalla traiettoria delle persone, dalle loro malattie… Cocc.
2357. TRANQUILLITA‟ (PACE, PREGHIERA)
Dio è abbastanza ricco per preoccuparsi del suo popolo senza perdere la sua tranquillità. Carbn-s.
Interrompe la sua attività per pregare la coda del suo cavallo, per ritrovarsi, perché il lavoro senza altra
risorsa gli fa perdere il contatto interiore. Euph.
Tranquillità perduta: ha lasciato il suo compito, il suo posto umile, non ha aspettato il suo turno. Cupr.
Bisogna lasciarlo fare nella tranquillità. Non sopporta l‟agitazione del mondo. Petr. (GH X.94)
2358. TRASCENDENZA87
Si augura un‟evoluzione trascendente grazie alla sua luce e alle sue forze, e ritorna primitivo, animale…
Plut-n.
Da solo, diventa il Trascendente. Phyt.
Trascendenza rifiutata, è votato all‟immanenza assoluta, è il diavolo. Camph.
Sudorazione, simbolo di trascendenza. Carb-v.
2359. TRASFERIMENTO
Sensazione di trasferimento di energia tra lui e l‟altro, paura di prendere qualcosa che non gli è dovuta,
di prendere la forza fuori da sé. Abrot.
2360. TRASFORMARE (NOVITA‟, ASSIMILARE, CAMBIARE, EVOLUZIONE, CICLO, ETA‟,
EDUCARE, STESSO, STAGNARE, MOBILITA‟)
Il movimento che fa l‟uomo è quello dell‟ascensione, tanto nella postura bipede (corporalità) che nel
senso evolutivo /razionale – spirituale), si trasforma grazie all‟intelligenza. – Trasformazioni e creazioni
magiche. Sol-t-ae.
Deve imparare l‟assiduità, la necessità di ripetizione regolare, di trasformazione, a volte dolorosa, perché
nessun riposo è raggiunto in una volta sola. Ars-h.
Paura di prendere qualcosa che lo trasformi dall‟interno. Carneg-g.
L‟agire umano implica imparare con i consigli degli altri, essere trasformato. Helon.
Ha perso la facoltà di adattarsi all‟ambiente, di lasciarsi trasformare e perfezionare grazie all‟accoglienza
di ciò che è altro, esterno a lui. Ran-b.
Eupi.: rifiuta l‟ultima trasformazione dovuta alla morte, la dissoluzione della sua materia.
Kreos.: rifiuta le trasformazioni passive che lo portano verso la sua perfezione, anche il desiderio di ciò
che gli conviene per questo scopo. Rifiuta le trasformazioni successive delle tappe della vita.
Carb-v.: il peggio, quando non si ha il coraggio di andare fino in fondo, è rifiutare di lasciarsi
trasformare, evolvere. Accetta la trasformazione ma si ferma a metà strada.
Carb-an. vuole darsi senza perdere niente di sé, darsi sempre e senza sfinimento.
Bambola nel demone, cavallo da corsa nello stallone selvaggio. Marb-w.
Aspira ad una metamorfosi che lo deve portare ad una perfezione trascendente, ma vuole guidare lui
stesso questa trasformazione. Hydrog.
Aloe trasforma tutto in vento inutile, è troppo ingozzato.
Sogna di avanzare in una grotta verso una grande luce. Rifiutando il valore umano reale, si trasforma in
animale, e qualcuno gli fa l‟amore. Hell.
Non vuole dover trasformare l‟esterno nella sua propria sostanza. Kali-n.
Possedendo tutto, non c‟è niente da trasformare in ricchezza mia. Vip.
2361. TRASGRESSIONE (DIVIETO, OBBEDIENZA)
Il confronto con il proibito trascina la sua trasgressione. Plb.
2362. TRANSIZIONE (CONTINUITA‟, EVOLUZIONE, PASSAGGIO, PRECARIETA‟,
TRASFORMARE)
87
TRASCENDENZA: carattere di tutto ciò che supera una media. Implica una natura assolutamente superiore
agli altri, o di un ordine radicalmente diverso. E‟ più in particolare Dio in rapporto al mondo e agli esseri immanenti.
Rifiuta gli stati di transizione, ha voluto essere atto puro sotto l‟aspetto della pienezza dell‟energia, con
la sfumatura del rifiuto della progressività del passaggio verso. Pip-m.
2363. TRANSITORIO
Ama l‟urgenza e le rapide successioni, delle situazioni transitorie, non la routine. Plan.
2364. TRASMISSIONE (COMUNICARE, ILLUMINARE, INSEGNARE, MESSAGGIO,
SIGNIFICARE, IMPREGNARE, NOVITA‟, CONTATTO, PAROLA)
Può trasmettere, portare tutta la conoscenza poiché ne è la sorgente, non ha niente da ricevere
dall‟esterno. Signor so tutto. Dulc.
Conosce le storie di tutti, crea l‟unità della comunità, ne è il centro, sistema nervoso che trasmette, che
mette al corrente. Kalm.
L‟istinto, infallibile, si trasmette senza parole, non deve essere confermato in qualcosa con il
ragionamento rischiando l‟errore con il linguaggio. Dio potrebbe, con l‟illuminazione, trasmettermi e
darmi tutta la saggezza senza che io debba ragionare. Aeth.
Vuole una trasmissione con l‟illuminazione, nella sua egotrofia spiega tutto a fondo. Calc-p.
Vuole trasmettere portando il suo discepolo verso di se,e non l‟inverso, per poter essere capito. Bufo.
2365. TRASPARENZA
Sono trasparente, dico tutto a colui che amo. Cycl.
2366. SUDARE (SECREZIONE)
Si esce da sé, estasi attraverso la sudorazione. Carb-v.
2367. TRASPORTO
Vuole controllare il movimento della vita (trasporto). Cocc.
2368. BRACCATO
Come braccato, non può più decidere… Grat.
2369. TRAUMATISMO (VULNERABILITA‟, COLPO)
2370. LAVORO (ATTIVITA‟, SFORZO, INERZIA, PASSIVO, DIVERTIRSI, DIVERTIRE)
Disprezza la felicità nelle cose serie della vita, nel lavoro di tutti i giorni, nella strada che porta al
banchetto, con i suoi piccoli momenti di distensione (eutrapelia) dove si lascia la tensione verso la fine.
Apis.
Nessun bisogno di lavorare, ha già raggiunto il suo scopo, non si annoia mai e gode perfettamente di
tutto, gode di piena salute… Cadm-s.
Desidera una visione panoramica, circolare, senza dover salire, né ostacoli, non aver bisogno di elevarsi
né di camminare o pensare perché il lavoro venga fatto. Brass-n-o.
Vorrebbe che il lavoro sostenuto non smussi il piacere, la perfezione, non dover interrompere il lavoro
con il divertimento. Pip-m.
Lavoro felicità. Mag-c.
Rifiuta le mutazioni necessarie all‟uomo in crescita sui piani dell‟educazione e del lavoro. Vuole
possedere già tutto, negare l‟invecchiamento positivo. Vip.
Fatto per la festa, non per il lavoro; se non ci si diverte non serve a niente! Croc.
Deve ritrovarsi, perché il lavoro gli fa perdere il contatto interiore, lo fa uscire da sé stesso. Euph.
Lavora per ritrovare un passato piacevole e sicuro. Lavoro, sicurezza, casa: Bry.
L‟uomo deve accettare di perseguire il lavoro nella creazione con un piano che non viene da lui. Ars-s-f.
Verb. rifiuta che l‟oggetto della speranza sia arduo, il frutto di un lavoro, di uno sforzo da fornire, di una
battaglia.
Con lo sforzo ed un lavoro accanito, vuole rendere al sua azione automatica e riflessa per assicurare il
successo. Ruta.
Con il suo solo lavoro intellettuale e freddezza di spirito, Hyper. ha la presunzione di salire da solo al
più alto livello della beatitudine.
Cann-s. rifiuta il lavoro dell‟intelligenza per arrivare alla felicità.
Doveva conservare la sua immunità e quella degli altri, si ritrova scorticato. Crede di non poter lavorare.
Non bisogna impedirlo, tutti devono lavorare, non “prendersela comoda”. Arn.
Gli altri gli sono d‟ostacolo, perché non fa il lavoro in vista del suo fine, ma per essere il solo nella sua
riuscita. Il lavoro mostra che non è ancora in alto, al posto giusto. Aloe.
Vuole, grazie al suo lavoro, meritare la beatitudine, senza l‟intervento della grazia. Sensibile al fatto che
la beatitudine non sia parte della sua essenza, ma che debba acquisirla grazie alla disposizione della sua
volontà, con il merito ed il lavoro. Tarax.
Vuole essere il più alto nel lavoro spirituale. Il suo lavoro è l‟elevazione verso l‟altro, al suo livello.
Brom.
E‟ ingiusto dover lavorare per arrivare a ciò che vogliamo. Petr.
Crede che il lavoro faccia la beatitudine, sia la sorgente della gioia. Laur.
Ruba perché crede di non poter lavorare. Kali-br.
Trascurare il lavoro impegna l‟avvenire. Stann.
Costretto a lavorare in un ambiente che non ha scelto. Bor.
Altruista per ricevere il suo posto, esiste grazie al lavoro e non grazie allo scambio, apprensione per un
lavoro semplice, manuale, che ha trascinato la sua caduta. Iod.
Il suo lavoro serve a provare che è capace di qualcosa. Cimic.
Rifiuta di lavorare per il bene comune, vuole che gli altri lavorino di fianco a lui per non essere il solo a
lavorare, è meglio non mangiare piuttosto che dover lavorare, il lavoro fa sì che meritiamo di mangiare;
vorrebbe la creazione compiuta senza dover lavorare per il bene comune. Arg-n.
Calc. lavora per premunirsi da un avvenire incerto.
Il solo lavoro degno di questo nome è nutrire e curare. Calc-sil.
Desidera lavorare e fare qualcosa di utile. Cere-b.
Merc. lavora per rifare il mondo secondo la sua idea.
Sforzo e lavoro sono manifestazioni d‟amore. Ign.
Rifiutando l‟amicizia, deve puntare tutto sul lavoro. Ars.
Sars. cerca la soddisfazione del lavoro ben fatto, “è la mia vita”. Crede di essere buona lavorando, il
lavoro primeggia sulla fecondità.
Lavora per mantenere il movimento = vita del mondo. Rassicurato più dal buon funzionamento che dallo
scopo del lavoro. Rhus-t.
Essendo il solo a poter fare il lavoro, mostra il suo amore e forza la relazione. Lil-t.
Il lavoro si fa grazie all‟anima intellettuale, senza bisogno del cervello, esso dorme, l‟anima vegetativa
riposa il corpo. Sabad.
2371. DIFETTO (ERRORE)
Samars. fa, o teme di fare tutto male.
Paura di fare tutto “per difetto” e non vede più il mezzo. Ptel.
Ha l‟impressione di fare tutto male. Naja.
Gli altri fanno sempre tutto male. Ip.
2372. TRAVERSATA (DESERTO, CAMMINO, TRAGITTO)
2373. TERREMOTO (TERRA, CATACLISMA)
2374. TESORO (COLLEZIONE, CAVERNA)
Si rinchiude in modo che non gli si prenda il suo tesoro. Calc.
Ha criticato tutto tenendo il suo tesoro nella sua caverna – bocca, senza dividere, senza amare. Iris.
Porta i suoi tesori su di sé, ha un posto dove nasconderli. Merc.
2375. SCELTA (ORDINE)
2376. TRIBUNALE (PROCESSO, DIRITTO, GIUDIZIO, LEGGE)
Deve presentarsi davanti ad un tribunale per un crimine che non ha mai commesso. Zinc.
2377. IMBROGLIO (INGANNARE, INNOCENZA, TRAPPOLA)
2378. TRILLO (MUSICA, ARMONIA)
Ornamento consistente nel far vibrare una nota con quella subito vicina per ottenere un‟armonia. Nat-c.
2379. INGANNARE-MISTIFICARE-TRUFFARE (ERRORE, IPOCRISIA, TRUCCO, TRADIRE,
VERITA‟)
Teppista per non mostrare di essere lo stupido che si fa imbrogliare. Hyosc.
Se tutto è menzogna, perché perseverare? Lac-c.
Si sente ingannato vedendo di non aver ricevuto la conoscenza del futuro, quindi non risponde. Lo si
inganna quando invece vorrebbe dare fiducia. Ph-ac.
E‟ stato ingannato da un‟amabilità traditrice. Molto sensibile all‟idea di ingannarsi; crede di ingannarsi
anche se non è il caso. Iod.
Impressione di essere stato ingannato. Controlla tutto, non impicciarsi dei suoi affari, verifica per non
essere ingannato, non da fiducia. E‟ stato ingannato da un amico. Ruta.
Sospettoso che lo si voglia ingannare a causa della sua ingenuità. Vuole provare che non possiamo farlo.
Hyos.
Si nasconde dagli altri se vengono a ricordargli il suo inganno mostrandogli l‟autentica realtà. Op.
2380. SBAGLIARSI (INFALLIBILE, ERRORE)
Vuole organizzare infallibilmente gli incontri ed il destino degli altri (sogni premonitori), dominarli:
bisogno di aiutare e migliorare gli altri, che non si sbaglino. Mang.
E‟ intrinsecamente cattivo colui che si sbaglia. Nit-ac.
Gli altri si sbagliano sul suo valore, è un impostore. Aur.
2381. TRONO (SEDE)
2382. TROPPO (MISURA)
Si vanta delle sue prodezze in circostanze così smisurate, dirige tutto / oppure tutto è troppo sempre,
tutto gli costa. Agar.
Non ama che ci siano troppe cose nella stanza, niente di superfluo. Phys. (AFADH XII.96)
Si sente di troppo in questo mondo, a causa della sua grandezza e della sua eccellenza. Plat.
Ride troppo forte, troppo arrabbiato, va troppo lontano, troppo calmo, non può mirare giusto sotto
l‟influenza delle sue passioni. Croc.
2383. MARCIAPIEDE (SCALA)
2384. BUCO (VUOTO, CONTINUITA‟)
Paura dei buchi degli abiti. (LTA 1306)
2385. TURBAMENTO
Non si è lasciato turbare dal suo errore. Berb.
2386. GREGGE (ANIMALE, COMUNITA‟, PASTORE, SOCIETA‟)
Sogna di essere un pastore: sa dove va, non c‟è mistero. Phos-ac.
Vuole regnare sulle assemblee grazie alla sua eloquenza; conduce le greggi. Vuole ordinare le
moltitudini. Hyos.
Riunisce le greggi. Graph.
2387. TROVARE (CERCARE, RIUSCIRE, SCOPRIRE)
Paura di cercare, persuaso che non troverà / crede di essere buono se trova. Ptel.
2388. TUBERCULINUM: Sensazione di estraneità, certezza di essere brutto nella materia, vorrebbe
lasciare questo luogo. Cerca di costruire un altro mondo con la musica, le arti. Ricerca la conoscenza nella
bellezza e nell‟armonia della materia. Esigenza di movimento per curiosità insaziabile di conoscere. Ha
confuso la bontà con la bellezza. Rimane alla bellezza delle forme, all‟apparenza. Crede che la bruttezza
dell‟anima sia ad immagine del corpo quando invece la bellezza del suo corpo deve essere ad immagine della
sua anima.
----- Non abbiamo il tempo, passa troppo in fretta e ci sono troppe cose da fare, come dibattersi per uscire da
questa situazione che ci costringe? Oppressione, bisogno di cambiamento per distaccarsi. (SKR,X.95)
----- BACILLINUM: I muri sembrano richiudersi, sforzi disperati per uscirne di colui che si sente sempre
più prigioniero. (SKR,X.95)
2389. TEGOLA, GUAIO (DESTINO)
2390. DARSI DEL TU (FAMILIARITA‟)
2391. TIRANNO (CAPO, DIRIGERE, OBBEDIRE, POTERE)
Re buono preoccupato del bene del suo popolo o tiranno che ha perso il potere per averlo usurpato.
Pedic.
2392. UNO-UNIFICARE-UNIONE (COMPLEMENTARIETA‟, COMPOSIZIONE, DUE, PEZZO,
PUZZLE, SEPARARE, INTIMITA‟, LEGAME, FUSIONE)
Vuole talmente tanto fare una sola sostanza con l‟altro, sua madre, o con qualsiasi cosa che non è lui, che
ne è incollato. Coc-c.
Desidera essere uno grazie a sé stesso e non completato da un altro… Puls.
Conosce le storie di tutti, crea l‟unità della comunità, ne è il centro, il sistema nervoso che trasmette, che
mette al corrente. Kalm.
Piacere dell‟unione totale al cosmo sorgente di tutto: Abrot.
Cattiva coscienza dell‟unità del suo sé, delle sue passioni incontrollabili, al punto di non riconoscersi
come persona. Germ-met.
Ha voluto fare l‟unità del su essere con la sua volontà per essere libero, per non dover obbedire che a sé
stesso. Daph.
Invidia l‟intelligenza divina creatrice che mantiene solidamente tutti gli elementi creati in un perfetto
insieme, il multiplo nell‟unità. Thuj.
Il piacere dell‟unione non è lo scopo dell‟unione, ma conseguenza dell‟unione che è lo scopo. Squil.
Vuole un‟unità dinamica parallela istantanea tra il corpo e lo spirito. Ferr-p.
Vorrebbe restare uno con il tutto (desiderio di uova), essere uno con le sue creature, in quanto tutte
assomigliano ad un suo aspetto. Hydr.
La croce che caccia il diavolo ristabilisce l‟unità tra il cielo e la terra. Grazie al suo amore vuole
restituire un legame unificatore alle cose. Puls.
Immagina di avere un diritto all‟unione con Dio, non accetta l‟apertura del suo cuore. Rheum.
Il minimo ostacolo segna la sua non unione con il suo fine. Vuole essere l‟artefice della sua beatitudine
nell‟unione, senza merito né battaglia. Aster.
L‟incontro attraverso un‟unione carnale ad una carne putrescibile necessario alla generazione lo disgusta.
Tutto ciò che concerne unione, contatto, incontro, si putrefà. Kreos.
Il fisico corruttibile non dovrebbe essere unito ad un‟anima incorruttibile. Benz-ac.
Non ha fiducia nell‟unione dell‟anima e del corpo, ha perso il principio unificante. Alum.
Il suo condizionamento impedisce l‟unione con Dio. L‟unione non è fusione. Sentire la precarietà
dell‟unione è la sofferenza che deve accettare per amore dell‟altro; facendo ciò essa dona tutto, si da tutta
intera. Vorrebbe l‟unione – fusione con l‟amato, per il fatto del suo totale impegno. Anan.
Vuole amare come conosce, quando invece l‟unione affettiva non implica l‟unione effettiva. Stram.
Non concepisce di esistere come unità pur essendo composto di parti differenti. Ha messo l‟assoluto
nell‟unità, desiderata con la volontà e non con l‟amore. Bapt.
Fila per ritrovare l‟unità, la coesione. Hyos.
Non può agire come unità nell‟armonia poiché è complesso corpo – spirito, non avendo l‟omogeneità di
natura. Bell.
Rifiuta l‟unità generica fondamentale di tutti gli umani. Ambr.
Vuole agire secondo il suo capriccio, senza riferimento all‟unità – sciame dal quale dipende. Apis.
L‟anima umana deve essere unita al corpo per conoscere. Sabad.
Non può raggiungere l‟unità della comunicazione con una frase. Viol-o.
Il pasto è il modo fondamentale per essere uno. Arg-n.
Vuole la coesione, mantenere l‟unione a qualsiasi prezzo. Nicc.
2393. UNICO (BAMBINO VIZIATO, EGOISMO)
Incapace di assumere il suo sentimento di essere unico. Par.
Deve essere scelto e stimato, e vivere all‟immagine della sua relazione con Dio. Vuole essere l‟unico,
l‟eletto, nessuno è come lui, non fa parte di nessun insieme. Disprezzo condiscendente degli altri. Plat.
Come se fosse l‟unico nella specie umana. Phyt.
Lascia questo ambiente nel quale la corrente lo minaccia e gli mostra di non essere l‟unico. Brom.
2394. UNIVERSO (LUOGO, MEZZO)
Non si può mai possedersi totalmente, quando invece possiamo unificare e concentrare in noi l‟infinita
varietà dell‟universo. Germ-met.
Si sente in comunicazione con l‟universo, vuole unificarlo con il suo amore. Puls. (LTA 836)
2395. URGENZA (IMPERIOSO, SORPRESA, OBBLIGARE)
Ama l‟urgenza e le rapide successioni, le situazioni transitorie, non la routine. Plan.
Avidità angosciata, urgenza sempre insoddisfatta. Aloe.
Appuntamento urgente senza sapere con chi. Acon.
2396. URTICA URENS: - Favorevole all‟equilibrio dell‟ambiente, della famiglia. Venerazione per i
vecchi, il padre… (CLH 3.02)
2397. USO (COSTUME)
2398. USTILAGO: ----- Il karma è la fortuna di essere portatore o meno della felicità intrinseca, avere o
non qualcosa di cui lamentarsi (AFADH VII.96). Vuole trovare l‟amore in sé, non vede l‟amore ricevuto da
chi gli sta vicino. (MS X.01)
----- Invidia coloro che non hanno niente di cui lamentarsi. Vuole avere una sorgente di piacere in sé stesso.
(AFADH VII.96)
----- Incapacità a ricevere la felicità dagli altri, talmente ha voluto che venisse da lui stesso. HR:
“Spermatorrea incontrollabile che arriva quasi ad ucciderlo, piange, prostrazione da non poter più
lavorare”. (MS VI.94)
----- Intorpidimento. Desiderando trovare il piacere in sé stesso, non ha bisogno di relazione e non può
riceverlo dagli altri. Nessuno glielo da. Ha tutti gli elementi della felicità in sé. < dalla sessualità senza
partner, cefalea dovuta all‟orgasmo, utero molle. Goffaggine, stupidità, siccità, sterilità, abbandono. (ST Q26
“La beatitudine si confà a Dio?” ; “La beatitudine di Dio include ogni beatitudine?”) (MS XI.91)
2399. USURA (MANTENIMENTO, FATICA, TEMPO)
Soffre dell‟usura dovuta al tempo, ha perso il momento buono nel quale si doveva agire, ha lasciato
passare il tempo senza frutto e si ritrova alla fine della vita con un bilancio negativo. Gink-b.
Dramma di dover sempre combattere contro l‟usura, (olio sui denti) contro la morte. Aesc.
2400. USURPARE (IMPOSTORE, POSTO, INGANNO)
Ha perso le virtù necessarie al comando, perché l‟ha usurpato. Pedic.
Il suo desiderio di usurpare il suo posto è sentito come falso, riposa male, è nell‟aria, la sua idea l‟ha
fatto salire, non il suo sforzo. Hyper.
Ha usurpato un posto. Lyss.
2401. UTILITA‟-UTILIZZARE (SERVIZIO)
Deve essere utile lasciando la traccia, prova della sua infallibilità. Graph.
Non può essere inutile perché il suo compito è di permettere la vita degli altri. Arn.
Azioni inutili, febbrili, eppure rivendica il suo salario quando invece non ha fatto che imitare il
lavoratore. Sars.
Grande desiderio di lavorare e fare qualcosa di utile. Cere-b.
E‟ utile trovando la soluzione intellettuale, non avendo l‟aria stupida. Ptel.
Invulnerabilità se compie la sua missione nel progetto ricevuto da Dio, più utile e più nobile del suo.
Chin.
Si dona di colpo, idiota o folle se non è utilizzato. Tarax.
Non vuole sentir parlare di soldi, simbolo della relazione utilitaria. Merc.
Si rende indispensabile per essere amato. Lach.
Si rende indispensabile agli altri e li rende felici aiutandoli. Sabad.
2402. UTOPIA (IDEALE, POSSIBILITA‟, REALTA‟)
2403. ANDIRIVIENI
Masticazione, riflessione e coito = andirivieni delle idee, del corpo. Daph.
2404. VACCINO
Non sopporta ciò che sconfina nella sua vita: lo straniero, l‟animale, il vaccino. Thuj.
2405. VALERIANA: - L‟intelletto e la ragione predominano sull‟emozionale, guida tutto con essi, la sua
verità. Gioia di dominare le sue forze fisiche più che di orientare il suo essere verso il suo fine. La sua
rettitudine a livello razionale impedisce qualsiasi essere vivente a vivere vicino a lei, come il suo carattere
odorifero si impone troppo, splendore insopportabile. Sedotto dall‟intelligenza più che dalla bellezza.
Occupa troppo posto, teme di ferire. Si ritrova “come se gli oggetti si fossero ristretti attorno a lui”, non
riconosce il suo ambiente, ha perduto i suoi riferimenti. Deve andare da qualche parte, ma non sa dove. La
sua povertà sarebbe accettare l‟altro in ciò che è e vive, senza pensare che è falso. Sensazione di non essere a
casa sua. Deve diventare il motore verso il suo vero fine, considerato in una saggezza superiore al suo
bisogno di luce, di autenticità. (AFADH IV.90)
2406. VALORE (IMPORTANZA)
Poca stima per sé, gli altri conoscono la sua colpevolezza. Cob.
Aur. verifica il suo valore nell‟efficacia.
Germ-met. verifica il suo valore anche nella sua riuscita, ma non gli basta, gli servono assolutamente
l‟amore e la stima degli altri, è prigioniero delle chiacchiere e della sua introspezione. Guarda la
perfezione del suo stesso essere, che vuole sentire ed assaggiare in piena coscienza e immediatamente da
qui in basso, cosa che è impossibile per l‟uomo.
Carc. è prigioniero del non detto e della tirannia del padrone.
Dros. guarda la sola buona coscienza morale, il valore del quale dubita è la sua bontà morale: “Drosera
va verso il Bene con veemenza, ma questo Bene verso il quale va è la sua buona coscienza come
sentimento del possesso del bene”. (MS)
Calc-s. vuole il rispetto che merita l‟eccellenza delle sue azioni generose e aspetta di essere apprezzato
per le sue buone opere.
Lil-t. si sente sola, vuole essere amata per gli atti buoni che produce, la sua sollecitudine a fare delle cose
per gli altri, produce un lavoro per farsi amare.
Si mette in valore in società per sedurre tutto il gruppo con la sua gentilezza. Mostra il suo valore con il
suo frutto, > durante la gravidanza. Pall. ama essere adulato, è dipendente dalle chiacchiere, cerca di
sedurre, ma non ha patologie dell‟espressione, tranne che nelle lingue straniere.
Valorizza gli altri e si denigra sistematicamente. Ambr. non sopporta il fallimento, ed ha un problema
nell‟espressione, ma la sua difficoltà ad esprimersi è legata ad un rifiuto di ricevere la conoscenza
dall‟esterno. Memoria toccata nella lettura, non nella scrittura. Lo sguardo dell‟altro è sul non valore di
ciò che esprime (feci), non su ciò che è intrinsecamente.
Si sente di troppo, non conta per gli altri. Phys.
Nel suo perfezionamento, l‟uomo può essere toccato da delle cose senza valore, Dio no. Hyper.
Se ho tutto il valore in me e ricredo totalmente realizzato, non ho più bisogno di niente, nessun valore
esterno ha qualcosa per attirarmi. Grat.
Non accetta che il reale abbia valore solo in quanto riflesso della perfezione e della bellezza assolute.
Perde la capacità di riconoscere un valore alle cose volendo essere lui Il valore. Ha dei valori suoi,
inventati di sana pianta. Hell.
Vuole far riconoscere un valore che non ha sottomettendosi. Pareir.
Vuole mostrare a sé il valore morale, un valore intrinseco che deve diffondere. Caps.
Si valorizza ascoltando gli altri, fissando il loro profumo. Ambr.
Il suo valore è rinchiuso. Lil-t.
Incapace di apprezzare qualcosa, non desidera nemmeno che gli altri apprezzino o diano del valore a
qualcosa; oppure decide lui del valore delle cose. Ip.
Ha preso il posto di qualcuno del quale non ha il valore. Lyss.
Lo si offende poiché non lo si valorizza. Nat-m.
Giudica il valore del suo essere a misura dell‟imperfezione della sua vita o della sua efficacia. Aur.
Ha tutti i valori o vuole averli. Aur-s., Sulph.
Si valorizza con la sua devozione assoluta ai più sofferenti. Cocc.
Deve sempre vantarsi per mostrare il suo valore nella competizione. Mag-m.
Vuole provare il suo valore con la magnificenza ed il lusso del suo ambiente. Cur.
Perde il giudizio del valore delle cose, come ha disprezzato l‟ordine gerarchico dei valori, del modo
umano di pensare. Avendo disprezzato i grandi valori, soffre delle piccole cose. Chin.
Non può decidersi sul valore che tutte le cose possono nascondere, deliberazione senza fine, invidia
l‟infallibilità. Graph.
Il centro non ha più valore dei raggi, senza di essi non può fare niente. Aran.
Invidia la gloria, l‟onore, tutti i valori di Dio. Sulph. vuole mostrare di avere del valore per essere amato.
Si mette in valore in società per sedurre le persone più notevoli disprezzando le altre. Plat.
Mi abbasso sempre agli occhi degli altri. Calc-s.
Vuole che le cose abbiano il valore che lui gli da, secondo ciò che ne percepisce o conosce lui. Sars.
2407. VAMPIRO
Vampirizza per vivere e svilupparsi, si incolla agli altri dai quali aspetta tutto. Abrot.
Vuole essere un vampiro / oppure paura di essere tagliato. Sol-t-ae.
2408. VANTERIA (PRODEZZA, FAMA)
Non smette di vantarsi: ne diventa “puzzolente”. Myric.
Espone le sue prodezze. Hura.
Spaccone con le gesta e l‟attitudine. Plat.
2409. SCALATA (ASCENSIONE, POSTO, SFORZO)
2410. VASTO (IMMENSO)
2411. VITELLO (ANIMALE)
2412. VISSUTO (VITA)
2413. VEGETATIVO88
(ALIMENTO, RIFLESSO, MATERIALE, NUTRIZIONE, ISTINTO)
Vorrebbe governare totalmente i suoi appetiti naturali, la sua vita vegetativa. Non sopporta che qualcosa
gli scappi. Murx.
Controlla il vegetativo, i suoi chakra… facciata spirituale. Cinnb.
88
VEGETATIVO: insieme di funzioni vitali comuni ai vegetali e agli animali (nutrizione, crescita,
riproduzione)
Soffre per le funzioni vegetative del suo corpo, quando invece le dovrebbe vedere come collaboratori.
Toxi.
Non sopporta che la sua vita sia fondata su un‟anima vegetativa. Questo strumento insufficiente lo
limita. Coca.
Tutto il vegetativo, ciò che non comandiamo con la ragione, lavora in modo anarchico. Cimic.
Intrattiene relazioni solo sul piano vegetativo. Calc-sil.
E‟ il più grande criminale, perché si è ucciso lui stesso per rifiuto dell‟anima vegetativa, credendo di
arrivare alla perfezione separando l‟anima dal corpo. Sabad.
2414. VELLEITARIO89
(SCELTA, VARIABILE, DECISIONE) Carb-v.
2415. VENERARE (AMMIRARE, ESAGERARE, LATRIA, VALORE)
Venera coloro che parlano in modo sublime. Ham.
L‟eccellenza delle sue azioni lo rende venerabile. Calc-s.
Desidera la venerazione resa alla divinità. Calc-s.
Venera colui che sa, si dona agli altri. Cocc.
2416. VENDETTA (PERDONO)
Vuole vendicarsi con la sua propria morte di coloro che l‟hanno talmente caricato della responsabilità di
preservare loro la vita. Arn.
Teme la vendetta dei morti, degli antenati, se usa male il patrimonio, quando invece vogliono il suo
bene. Sars.
Vuole prendere la sua rivincita e si vendica. Nit-ac.
2417. VENTO (ARIA, PAROLA, VELO)
Fastidio e paura del vento, è messo in movimento da un altro. Rhod.
Paura del vento che demolisce e disturba l‟ordine. Cham.
Parla di ciò che crede di poter indovinare e non ha più diritto alla parola, ciò che ha detto era “vento”.
Mosch.
2418. VERATRUM ALBUM: Perde il suo posto privilegiato e la protezione di Dio, la sua situazione
sociale dove la filiazione gli da diritto al potere. Odio contro il potere, la gerarchia, se non li riceve. Vorrebbe
un potere delegato da un superiore (è il principe e non il re, Cristo e non Dio). Parla con Dio dal quale ricava
il suo potere. Prova a mostrarsi potente, ricco, eminente per ritrovare il suo posto e assicurarselo: è un
principe, un grande personaggio, situazione sociale assicurata dalla gravidanza “le persone ti offrono il loro
posto nel bus”. Bisogna che il re esista perché esista lui come principe. Duro con i subordinati per mostrare il
suo potere, servile con i superiori per riceverlo. Risentimento verso coloro che hanno del potere, dei fedeli, il
denaro e la scienza, vicino a lui che vorrebbe tanto avvicinarsi ai grandi. Cambia occupazione con
l‟impressione che il suo lavoro non è alla sua altezza. Il suo scopo è di salire alla destra di Dio. Sente di
essere il figlio solo se riceve il potere dal padre. Coprofagia: rituale di chi si è sostituito alla divinità,
incaricato di ritornare all‟uomo le sue forze indebolite: redentore. (MS X.88, AFADH XI.88)
2419. VERATRUM VIRIDE: ----- Tutto scorre, niente si ferma. Tutto è apparenza, a causa del divenire.
Tutto diviene e a causa di ciò non può nemmeno più conoscere niente. Vuole conoscere il mistero nascosto
delle cose, il mondo delle forme, delle idee. Vede la sua felicità nella chiaroveggenza delle cose misteriose.
Plana nel suo mondo ideale, cerca un‟assicurazione, una certezza contro il flusso del divenire cercando di
scavare nell‟intimità delle cose, cerca di conoscerne la Forma per raggiungere Dio. Ha voluto le idee di Dio,
che sono all‟origine del creato. Deve capire che conoscere il mistero delle cose non è una condizione sine
qua non della vita. Ha peccato per orgoglio dell‟intelligenza chiaroveggente opponendosi all‟accoglienza.
(AFADH 1.90) Gioiosa, perché vede prima quello che succederà.
2420. VERBASCUM: Non vuole essere stimolato per arrivare ad un risultato, un piacere, una ricompensa.
Bisognerebbe che la ricompensa, la promessa, rappresentassero un‟attrattiva sufficiente perché non abbia
89
VELLEITARIO: Che ha solo delle intenzioni deboli, non si decide ad agire.
bisogno di essere stimolato allo sforzo per raggiungerla. Dio non ha bisogno di essere stimolato nel suo
sforzo per raggiungere il bene, Lui lo è! (AFADH XII 04)
L‟oggetto della speranza è il bene difficile da ottenere, ma che può esserlo, con i nostri sforzi o con l‟aiuto
degli altri. (H140: Tutto il giorno umore timoroso, considerava ogni sforzo ed ogni speranza sterile. – In
tedesco). Rifiuta che l‟oggetto della speranza sia arduo, il frutto di un lavoro, di uno sforzo da fornire, di una
battaglia. Più ancora, rifiuta che il bene supremo, la beatitudine sia irraggiungibile malgrado tutti i suoi
sforzi, senza la grazia.
Diventa indifferente: (H137: “Indifferenza verso delle cose altrimenti notevoli”) (MCB, 3.98) ET: Ciò che è
difficile per gli altri è un gioco per me. Raggiunge il suo scopo senza sforzo, ha in sé tutta la capacità di
possedere il suo oggetto a colpo sicuro. Speranza esagerata nella misericordia di Dio del quale non teme la
giustizia. EL: non sono stato nemmeno capace di… è un fardello… non vale la pena!..(AFADH.I.97)
2421. VERBO (PAROLA, ARIA, IPOCRISIA, VOCABOLO, VENTO)
2422. VERIFICARE (CONTROLLO)
Impressione di essere stato ingannato. Controlla tutto, non impicciarsi dei suoi affari, verifica per non
essere ingannato, non da fiducia. Ruta.
2423. VERITA‟-VERO (RAGIONE, MORALE, SINCERITA‟)
E‟ necessario che la mia luce, per rendere veramente conto dell‟oggetto, sia sottomessa ad un criterio di
verità che non è solo il mio, che la luce che proietto sull‟oggetto non me ne falsi la conoscenza. Euphr.
Con gli animali, i bambini, gli handicappati, la relazione è vera, ci si capisce. Aeth.
Accettare la luce, il pensiero di un altro è insopportabile, si ritrova penetrato dai pensieri degli altri,
oppure dice crudamente la verità per provare che è sicuro di sé, che ha una consistenza. Non parla se ciò
che dice non è vero. La verità esce dalla bocca dei bambini piccoli. Alum.
Quando parlo, sento che è la verità, voglio farla passare agli altri. Asar.
Vuole arrivare alla verità prima degli altri con la sua elaborazione. Elaps.
Giudizio perfetto perché ha visto tutto, la verità. Crot-h.
La verità è in fondo ai pozzi: a volersi avvicinare troppo, si annega nell‟oscurità. All-c.
Parla di sintomi spaventosi e dolorosi, senza sfumature di verità. L‟approccio con i sensi non permette di
raggiungere tutta la realtà delle cose. Sars.
La sincerità sostituisce la verità. Chel.
La verità ed il diritto passano prima dell‟amore. Nit-ac.
E‟ padrone della verità della sua vita, guida tutto con la sua ragione, gli altri la devono seguire. Vuole
essere vero nella sua condotta, dominare le sue passioni, ma in riferimento al suo giudizio, non alla
Verità oggettiva. Non sopporta le menzogne degli altri, la loro non autenticità. Valer.
Soffre del fatto che il corpo sia inadeguato a dire la verità dell‟essere profondo. Benz-ac.
Dice la verità crudamente. Hyos.
Egolatria che gli impedisce di essere vero nei confronti dell‟altro. Lac-c.
Vuole che la bellezza basti a conoscere la verità. Vuole vedere ed estrarre l‟intelligibile istantaneamente,
capire tutto senza sforzo né perseveranza, soddisfacendosi dei sensi, vista ed udito, che non riassumono
la verità dell‟intelligibile. Olnd.
2424. VERDE (COLORE)
2425. VERTICALE (SOLIDO, CHIUSO)
Fatica a stare dritto: [a1 – Vertigini; non può stare dritto] segno dell‟acquisizione del linguaggio e della
conoscenza. Aeth.
2426. VIRTU‟
Rifiuta il test dell‟HIV perché non si sappia qual è la sua vera vita dietro un aspetto virtuoso. Anac.
2427. VESTITO (BELLEZZA, ABITO)
2428. VIBRARE (MOVIMENTO, CICLO, ARMONIA, TRILLO)
Vibrazione, musica, ritmo: vedi ragni sulla ragnatela. (CLH 3.02)
Guardando solo sé stesso, la faccia interna delle sue faccette, si trova rinchiuso in un cristallo dalle
vibrazioni minime, congelato, tetanizzato. Grat.
Non vuole essere messo in vibrazione. Vuole proteggersi da ogni scuotimento, essere mantenuto, fissato
da una pressione. Ipersensibile alle vibrazioni ed ai ritmi delle persone. Sang.
Paura delle vibrazioni che mettono in pericolo la sua posizione. Aloe.
Il suo seggio barcolla, vorrebbe il trono fissato dall‟origine. Chlf.
Un corpo denso e pesante non può vibrare. Nat-c.
2429. VITTIMA (CAPRO ESPIATORIO, PAGARE per)
Vittima della disarmonia del mondo, degli altri.
Vittima della costrizione educativa familiare, maledetto che non osa dire una parola. Carc.
Vittima confusa con il colpevole. Ars.
Si sente la vittima del suo diritto. Nit-ac.
E‟ la vittima per eccellenza, la prova stessa dell‟ingiustizia. Staph.
Si sente la vittima, lo schiavo del quale si tirano i fili, non può perseguire il suo scopo. Tarent.
Relazione predatore – vittima / maschio – femmina. Calad.
2430. VITTORIA (COMPETIZIONE, RIUSCITA, SUCCESSO)
2431. VUOTO (ELIMINARE, INSAZIABILE, NESSUNO, SPAZIO, ALTEZZA, PIENEZZA, TROPPO)
Per essere puro, deve restare solo e senza mescolarsi, fa il vuoto, zen, monaco. Agn.
Si ritrova come una casa vuota, la cornice disabitata, più niente anima la sua carcassa. Tab.
Fa il vuoto, non ama che ci siano troppe cose nella stanza, niente di superfluo. Phys. (AFADH XII.96)
2432. VITA-VIVERE (MORTE)
Vuole mantenere la sua vita e quella degli altri con la sua sola forza contro una resistenza enorme da
vincere. Sec.
Paura di aprirsi sullo sconosciuto, del fatto che la vita entri in lui quando invece desidera rinnovarsi,
avanzare. Rumx.
Desidera la vita, la sorgente della vita in sé. Il cordone ombelicale tagliato, possiede tutte o nessuna
risorsa personale. Unione totale al cosmo sorgente di tutto. Abrot.
Non accetta che la vita non sia sempre rosa. Nasconde. Op.
Vuole un‟intelligenza perfetta sempre in atto che dona la vita eterna e perfetta. Psor.
Come se il suo principio di vita avesse totalmente lasciato la sua ossatura. Tab.
Vuole sentirsi vivo. Sabad.
Impressione di già vissuto. Cic., Kali-br.
Ripassa tutta la sua vita. Cann-i.
La sua vita imperfetta significa imperfezione del suo essere / la vita piccola e ristretta non vale la pena di
essere vissuta. Aur.
E‟ allontanato dalle gioie della vita dal destino che fa girare la ruota. Nat-s.
Non vuole il modo umano di ricevere la vita. Abrot.
2433. VECCHIAIA (GIOVENTU‟, ETA‟, CAMBIAMENTO, DEGRADARE, ANNIVERSARIO,
DATA, SCADENZA, TEMPO, CORRUZIONE, CORPO)
Soffre di perdere la sua vitalità invecchiando, di non avere più l‟energia della sua giovinezza, di non
essere più capace di donare la vita, di essere spezzato nel suo slancio e di incamminarsi verso la morte
del corpo. Gink-b.
Favorevole all‟equilibrio dell‟ambiente, della famiglia. Venerazione per i vecchi, il padre… Urt-u.
Rifiuta le mutazioni necessarie all‟uomo in crescita sui piani dell‟educazione e del lavoro. Vuole
possedere già tutto, negare l‟invecchiamento positivo. Vip.
Sottomesso dolorosamente all‟invecchiamento, perché non ammette che la sua carne non sia come la
sostanza divina. Eupi.
Come se i seni si staccassero, sua madre era malata, le unghie si staccavano: caduta, invecchiamento,
fine, movimento, conclusione. Castor-eq.
Lo sfinimento della potenza umana è inaccettabile, come il decadimento della vecchiaia. Sel.
2434. VIGILANZA (SORPRESA, SORVEGLIARE, GUARDIA)
Non è stato abbastanza vigilante e si è lasciato sorprendere. Gels.
Precipitoso e vigilante. Acquieta la sua vigilanza ansiosa ma senza finalità con l‟azione. Acon.
Deve essere sempre sul chi vive. Stann.
2435. VIGORE (ENERGIA, LAVORO, FORZA)
Invidia l‟impossibilità del declino, il vigore della giovinezza. Sel.
2436. VILLAGGIO - CITTA‟ (NATURA, CASA, LUOGO, MEZZO)
La chiesa deve restare in mezzo al villaggio. Cupr.
In città, Glon. è rassicurato dal fatto che l‟uomo può invadere tutto.
2437. VIOLAZIONE (INTIMITA‟, CURIOSO)
Kreos. (GGD, CGH 9.00)
Paura che si violi la sua intimità, che si veda la sua nudità o il suo interno. Può godere della sessualità
solo senza o contro la sua volontà, con la violenza. Cench.
Sogna di violenza, irruzione, interruzione, rottura. Nicc. (FD)
2438. VIOLA ODORATA: ----- Vuole dire tutto con una sola parola, quando invece la totalità oggettiva e
soggettiva che desidero trasmettere è solo a metà o parzialmente portata dalle mie parole. Sommerso dagli
arabeschi che la metà della frase suggerisce, iniziandone un‟altra prima della fine della prima. Le idee fanno
zapping, l‟una caccia l‟altra. Esige la parola integrale, che oltre al concetto portato dalle parole,
l‟interlocutore riceva tutta l‟emozione che vi è messa: non lo si capisce. Delude quando si viene presi dal suo
fascino, non risponde a ciò che ci si aspetta da lei. Per essere amato con un amore durevole, non può
esprimersi veramente e totalmente con una parola troppo povera. Rifiuta la passione effimera che porterebbe
una conoscenza imperfetta di ciò che è. Vuole essere amata totalmente secondo ciò che emette. Con
l‟intelletto domina l‟emozionale che rischia di sommergerlo, così non ama la musica, il violino che gli
ricorda la continuità che non ha. Durante la gravidanza siamo un oggetto prezioso, dopo non siamo più
niente. (AFADH VII.02, MS XI.02)
----- Rifiuta ogni ingerenza dell‟altro nel suo pensiero, non sopporta che gli si rifiuti qualcosa, non può dare
fiducia, aderire ed obbedire senza sapere perché intellettualmente cosa giustifica la decisione. Può amare
solo un inferiore perché rifiuta la dipendenza. Vuole rubare un aspetto della provvidenza divina, sapere ciò
che è buono per lui. Crede che la parte intellettuale dell‟uomo gli dia la completezza. Esaltazione
dell‟intelligenza a spese della vita affettiva. Vuole toccare attraverso l‟intelligenza ciò che gli è inaccessibile,
vorrebbe sapere tutto ciò che c‟è nel mondo secondo tutti i modi del pensiero, afferrare con un solo sguardo
tutti gli annessi e connessi. Ha rifiutato il modo umano di dover dividere i concetti per progredire, la
condizione umana di conoscere per composizione. E‟ punito non potendo più capire l‟unità di comunicazione
di una frase. Deve accettare di essere guidato per amore, poiché Dio dona più di ciò che lo spirito umano può
capire. Passando la totalità per l‟intelletto, perde mezza frase prima della fine. (AFADH VII.90, XII.90)
2439. VIOLENZA (FORZA)
Falsamente non violento per debolezza della rabbia? Hura.
Perde l‟intelligenza e compensa con la forza bruta, la violenza, l‟anarchia. Plut.
2440. VIOLA (COLORE)
2441. VIOLINO (CONTINUO, FLUIDO)
Il violino illustra la continuità delle note, che gli manca nella parola, nel pensiero… Viol-o.
2442. VIPERA: Arrivato alla perfezione non mancando di niente, non ha più bisogno di cambiare, di
evolvere. Vuole possedere in atto tutto ciò che è Dio, niente può più attirarlo. Vuole la perfezione totalmente
completa senza dover progredire nell‟obbedienza verso uno più grande, dover passare per le mutazioni
necessarie, l‟educazione, il lavoro.
Soffre di avere una natura mutevole. L‟abitudine rassicura, cambiare significa che ci siamo sbagliati.
Conserva tutto ciò che può essere utile più tardi, con la collezione, possiede già tutto il suo bene che deve
venire. Conta gli oggetti: l‟aver contato significa possedere. Non ha bisogno di niente. Attaccato al non –
cambiamento, conserva anche le vecchie cose, gli nega la corruttibilità. Rifiuta le mutazioni necessarie
all‟uomo in crescita sui piani dell‟educazione e del lavoro. Vuole possedere già tutto, negare
l‟invecchiamento positivo… Il rispetto della tradizione è segno di immobilismo, di completamento, di
perfezione morale. L‟esperienza nuova mostra la mia necessità di evoluzione. Il proibito segna la non
possessione, la sottomissione, impedisce di acquisire ciò che mi manca, o mostra che non bisogna cambiare
niente. Noia a causa dell‟accumulo di beni conosciuti, senza nuova esperienza. Mangiare evoca la mancanza,
la non possessione di un bene definitivo, totale. Vuole le porte chiuse, per non sapere cosa c‟è da conoscere
al di là di ciò che può vedere. (MS – AFADH .XI.94)
----- Nostalgia di quando tutti i beni della terra erano a sua disposizione. La collezione prenderà valore da
sola. Chiede poco perché vorrebbe essere completo. Colui che cambia non è completo. Non cresce più, o è
già vecchio. Difficoltà a finire un atto: bisogna che questo non cambi. (ST.Q32,a2: “Il cambiamento è
delizioso perché la nostra natura è mutevole”) Difficoltà a eliminare le cose vecchie. Vuole correre solo
verso un bene già sperimentato, prendere possesso nello spazio di tutto ciò che è presente. Possedere tutto =
perfezione, non c‟è niente da trasformare in mia ricchezza. Vuole accumulare dei beni conosciuti,
conservare. Vuole trovare la felicità nell‟immutabile. Il cambiamento: non possediamo né conosciamo già
tutto, oppure ci siamo sbagliati. Riordina tutto. Attaccato agli anniversari e alle abitudini. Non bisogna
cambiare ma rispettare ciò che si conosce già. (AFADH III.94)
2443. VERGINITA‟ (PUREZZA, TRASPARENZA)
Verginità ritrovata, speranza di purezza. Alchemilla vulgaris.
2444. VIRTUOSO (ABILITA‟, RIUSCITA)
Glorifica ed ammira la riuscita attraverso il lavoro accanito, il coraggio e la virtuosità. Ruta.
Il virtuoso può veramente interpretare un pezzo solo se la tecnica non lo limita più. Ruta.
2445. DI FRONTE (PARTNER, ALTRO)
2446. VISO
Il viso porta il nome, ferito al viso = perdere la propria identità. Kali-s.
2447. VISIBILE
Sente che il suo invisibile non corrisponde al visibile, ma è infinitamente più nobile. Benz-ac.
2448. VISIONE-VEDERE-VISTO (INDOVINARE, OCCHIO, LUCE, CURIOSO, CURIOSITA‟)
L‟uomo deve elevarsi senza distanziarsi dagli altri o dal suo compito, è nella sua fedeltà a quest‟ultimo
che si eleva, anche con lo sforzo ed una visione limitata. Brass-n-o.
Gli altri vedono in fondo alla mia anima, ed essa non è bella… Cob.
Tarent vuole osservare e vedere senza essere visto, per controllare bene.
Verat-v. vuole vedere il centro delle cose.
Cench. vuole vedere l‟intimità per godere: attraverso la serratura scopre un occhio che già lo guarda!
Vede ciò che normalmente non viene visto.
Il più nobile è nell‟invisibile, quando invece privilegia l‟apprensione attraverso lo sguardo. Benz-ac.
Bisogno di vedere e di spazio per stare bene, per esempio in aereo. Calad.
2449. VISIONE (OPINIONE)
2450. VISITA (INVITARE)
Non ama le visite impreviste, segno di discontinuità = interruzione nella corrente della vita. Nicc.
2451. VITALITA‟ (ENERGIA, FORZA)
Soffre di perdere la sua vitalità invecchiando, di non avere più l‟energia della sua giovinezza, di non
essere più capace di dare la vita, di essere spezzato nel suo slancio e di incamminarsi verso la morte del
corpo. Gink-b.
Aspetta da chi lo circonda tutto ciò che gli serve per vivere / vitalità che scorre verso l‟esterno, incapacità
a ristorarsi con l‟alimentazione. Abrot.
Paura che tutto quello che dona significhi perdita della sua propria vitalità. Con.
2452. VELOCITA‟ (TUTTO, COMPETIZIONE, TEMPO, ISTANTANEO, DURATA)
Fa l‟unità della comunità, ne è il centro, sistema nervoso che trasmette, elettrico e rapido, che mette al
corrente. Kalm.
Vuole il risultato talmente velocemente che non vede più il mezzo per arrivarci. Ptel.
Superato dal mondo, dal ritmo: “ferma il mondo, voglio scendere!”. Cocc.
Legge velocemente per arrivare più presto alla fine della storia. Mag-m.
Non sopporta quelli che si trascinano e parlano senza agire. Zinc.
Volendo la rapidità del lampo, è privato di ogni energia. Kalm.
Sostituisce la scelta con la rapidità. Acon.
2453. AUGURI - VOTI (DESIDERIO)
Ha rotto i suoi voti, non ha mantenuto la sua promessa. Ign.
2454. VELO-VELA (VOLO, SOTTOMISSIONE, NAVIGARE)
2455. VEDERE (INDOVINARE)
2456. VEDER ARRIVARE (PRUDENZA, FUTURO)
Vuole veder arrivare le cose da lontano per poter essere calmo e sereno. Spig.
2457. VEDERE (VISIONE)
2458. AUTOMOBILE
Guarda il suo corpo come un‟automobile, un oggetto esterno, utilizzabile, assolutamente dominabile.
Murx.
2459. VOLO-VOLARE / FURTO-RUBARE (ASCENSIONE, ALI, UCCELLO, PIPISTRELLO)
Vuole volare per superare i limiti che lo rinchiudono. Nat-p.
Non riesce a far funzionare le ali di una macchina per volare. Apis.
Ruba quello che vuole, perché crede di non poter lavorare. Kali-br.
2460. VULCANO (ESPLOSIONE, USCITA) Tell.
2461. VOLONTA‟90
-VOLERE (DECIDERE, APPLICARSI, SFORZO, INTENZIONE,
SPONTANEITA‟, IPNOSI)
Più riflette, meno capisce. Olnd.
Non vuole essere obbligato a fare da nessuna costrizione (fisica, psicologica, sociale) sulla sua volontà;
ha voluto fare solo per pura bontà. Cob.
I suoi automatismi rendono facile l‟attività, al punto che la volontà deve controllarli e dominarli quando
questa facilità si imballa scoordinata. Pip-m.
Vive dolorosamente la necessità umana di applicare la propria volontà a focalizzare l‟attenzione e
superare così l‟efficacia dell‟attenzione spontanea. Eug.
Vorrebbe come Dio esprimersi nella sua semplicità, grazie a sé stesso e a partire da niente: Se si vuole si
può. La scelta rende il lavoro facile, potendo la volontà applicarsi solo su un oggetto definito. Ran-b.
90
VOLONTA‟: La volontà è cieca se l‟intelligenza non le presenta il suo oggetto come buono. Appetito del bene
conosciuto dall‟intelligenza, ed il potere di scegliere secondo le luci della ragione. Normalmente è un atto libero, ma
cercare la felicità è un atto necessario della volontà…
Vuole che la sua volontà possa comandare e fare l‟unità per essere libero. Daph.
H383: ci si agita per fare certe cose e compierle anche contro le proprie previsioni e contro la propria
volontà. M-ambo.
A1.17: “Può liberarsi o produrre i suoi dolori a modo suo a seconda di come concentra la sua
attenzione”. Helon.
Vuole essere automaticamente attirato verso il suo fine, rifiutando di utilizzare la sua intelligenza per
determinare la sua volontà. M-aus.
Vuole affermare la sua volontà, quando invece bisogna essere diplomatici con il proprio corpo. Ferr-p.
La volontà degli altri gli fa paura. Meny.
Colui che trasmette deve rinunciare alla propria volontà. Prun.
La volontà umana è sottomessa alla necessità di volere il suo fine ultimo naturale che è la felicità, ed in
questo senso non è libera in rapporto a questo oggetto. Meny.
Può godere della sessualità solo contro la sua volontà, con la violenza. Cench.
La scelta rende il lavoro facile, potendo la volontà applicarsi solo su un oggetto definito. Ran-b.
L‟oggetto della forza è di proteggere la volontà dell‟uomo in modo che essa non indietreggi davanti ad
un bene ragionevole per paura di un male corporale. Clem.
La volontà deve assicurare il successo, come la volontà di Dio arriva sempre al suo fine. Nat-c.
Permetterebbe che lo si faccia a pezzi, piuttosto che abbandonare la sua volontà. Aloe.
Sentita una sola nota, lei comincia involontariamente a cantare, poi è obbligata a ridere di sé stessa;
comunque canta di nuovo, nonostante la sua determinazione a smettere. Croc.
Vuole essere l‟unico, il proprio motore della sua volontà, e non dipendere da quella di un altro: spada
appesa al soffitto. Ant-t.
Non vuole cedere alla volontà degli altri, essere influenzato. Mur-ac.
La sua volontà non è attirata da ciò che sa essere bene. Naja.
La volontà dovrebbe bastare a creare, congiuntamente all‟intelligenza che abbiamo in precedenza
dell‟oggetto. Kali-n.
Considera una violenza sulla sua volontà il fatto che sia trascendentemente orientata. Rhod.
Vuole e non può, oppure può e ne soffre. Dig.
Domina le sue illusioni con la volontà. Calc-p.
Si ricorda tutto con uno sforzo della volontà. Glon.
Domina le sue funzioni fisiologiche (per es. la deglutizione) con la volontà. Cann-i.
La volontà è presa per e da il potere. Lyss.
Non può creare con la volontà ma solo spontaneamente. Olnd.
Crede a qualcosa o interpreta ciò che gli si dice contro la sua volontà. Plat.
Con la volontà supera la paura della folla e del suo lavoro. Sel.
Concepisce la volontà come la capacità di esecuzione, quando invece è lasciarsi attirare da un bene.
Vuole applicare la morale con la volontà e non con l‟amore. Se si vuole, si può. Zinc.
Vuole farlo, vuole decidere lui: “l‟ho fatto io”. Cact.
----- “A VOLONTA’” (MODO): - A1.17: “Può sbarazzarsene, o produrre i suoi dolori a modo suo a seconda
di come concentra la sua attenzione”. Helon.
2462. VOLUME (POSTO, SPAZIO)
Vuole prendere un volume esagerato. Rifiuta di accontentarsi dello spazio limitato che gli è assegnato.
Bov.
2463. VOLUTTA‟ (PIACERE, DESIDERIO, SENSO, SODDISFAZIONE)
2464. VOMITARE
Si > quando vomita, rifiutando la sua materialità. Asar.
2465. VIAGGIO (SCOPO, RAGGIUNGERE, CAMMINO, MOVIMENTO, PROGETTO, LUOGO,
CASA)
La pesantezza del quotidiano lo spinge a viaggiare. Brom.
La legge = cornice, protezione o filo conduttore per avanzare nella vita, nel viaggio che deve rompere la
monotonia della vita quotidiana imposta. Sphing.
Ogni viaggio = allontanamento, crollo, delusione. Ph-ac.
Am-m. si perde o si ritrova molto bene in luoghi sconosciuti.
Mag-c. viaggia con mille difficoltà.
Si isola e fa il suo piccolo viaggio con la musica, masturbandosi. Sel.
2466. VEGGENZA (CHIAROVEGGENZA)
2467. CURIOSO (VISIONE, INTIMITA‟)
Curiosità caritatevole verso la vita e la morte degli altri. Cocc.
Curiosità per l‟intimità dell‟altro. Cench.
2468. VISTA (OCCHIO, LUCE, CURIOSO, VISIONE)
Vuole accomodare per vedere meglio, quando invece solo Dio da la piena visione delle cose. Phys.
2469. VOLGARITA‟ (GROSSOLANO)
2470. VULNERABILITA‟91
(SOLIDITA‟, SENSIBILE, SOFFERENZA)
Invulnerabilità se segue la sua missione utile nel progetto di Dio. Chin.
Tranquillo e sicuro di sé, tranne quando la sua vulnerabilità è punta nel suo amor proprio. Led.
Vuole lavorare per garantire lui stesso la sua invulnerabilità invece di riceverla collaborandovi. Grande
vulnerabilità nella sua ricerca della saggezza pratica per tendere verso il bene utile / si sente troppo
vulnerabile perché non ha vegliato per preservare la sua immunità. Protegge la salute contro l‟ambiente
traumatizzante. Arn.
Vuole l‟invulnerabilità da sé, senza dover riflettere per prevenire ed evitare. Sul-ac.
2471. YOGA (ZEN, MEDITARE)
Durante lo yoga domino il pensiero, non sento più il mio corpo. Ambr.
2472. FARE ZAPPING (CONTINUO, FLUIDO)
Le idee fanno zapping, l‟una caccia l‟altra. Viol-o.
2473. ZELO
Perdita del suo zelo al lavoro, delle sue forze di riflessione e di battaglia contro il male. Ptel.
2474. ZEN (MEDITARE, YOGA)
Appartamento zen per ritrovarsi meglio rasentando i muri. Physo.
Appartamento zen per non essere distratto dalle sue idee e dalla sua capacità di astrazione. Olnd.
Per essere puro, deve restare solo e senza mescolarsi, fa il vuoto, zen, monaco. Agn.
2475. ZINCUM METALLICUM: ----- Desidera la condizione di agire efficacemente senza nessun
consiglio. (La conversazione e l’ascolto sono faticosi) (AFADH 05)
----- Votato al fallimento, il tempo avrà sempre ragione quando invece vorrebbe durare tanto. Prigioniero del
suo ruolo protettore, non vive niente da sé stesso. Tormenta tutti con le sue lamentele. Si agita come se gli
fosse vietato muoversi. Vede la morte con calma, sintomi di impiccagione. (CLH 1999)
----- Non può avanzare perché sguazza nella sua merda. Scopre che lo si prende in giro quando credeva che
gli si parlasse in un linguaggio offensivo e sporco. Difficoltà ad andare verso gli altri. Paura della sozzura
dovuta agli altri. Sul suo cavallo può correre e scappare più facilmente. Si agita quando è teso, deve
giustificare qualcosa. Terribile nei suoi giudizi verso coloro che si abbandonano alla passione. Vuole amare,
ma senza muoversi, senza movimento verso l‟altro: il suo cavallo diventa un cane. Il tribunale lo deve
giudicare per il rifiuto del movimento necessario ad esprimere l‟amore. (GR I.94)
----- Vive in un mondo paranormale, inseguito e corto, perseguitato dai demoni. Gli parlano in un linguaggio
offensivo e sporco. Deve presentarsi davanti ad un tribunale per un crimine mai commesso, si sente colto in
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VULNERABILITA‟: dal latino “vulnus”, ferita. Capacità di essere ferito.
fallo o giudicato su qualsiasi cosa, quindi non risponde subito: gli altri sanno che non potrà finire, riuscire.
Vive tutto questo nel suo mondo interiore ed esprime poco (esiti di eruzioni mal riuscite). Pensa alla morte
tranquillamente. Vorrebbe qualcuno per scaricare la sua rabbia, ma la conversazione, il rumore, l‟ambiente lo
eccita, lo fa tremare perché si sente escluso. Invidioso delle persone capaci di comunicare. E‟ già degradato
nel suo sogno di escrementi, si annoia e si scoccia., sogna senza paura di animali che lo mordono. Nessuna
difesa stabile: alternanze. Il corpo si agita quando riflette. Vede la volontà come capacità di esecuzione
quando invece è lasciarsi attirare dal bene. Soffre per l‟impotenza di non poter andare fino in fondo
nonostante una volontà estenuante, quando invece amando ci arriverebbe senza sforzarsi. Il cibo gli fa
recuperare le sue forze; è solo durante un lavoro appassionante che non pensa a mangiare. Ha voluto
muoversi grazie a sé stesso, senza trovare il suo principio di movimento nell‟altro. (AFADH VII.90)
2476. ZOMBI (MANIPOLARE)
Manipolato dallo stregone vudù. Meli.