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IntroduzionePayoff per Magis

L’idea di basepagina 3pagina 4

AllowedTutta la tua libertà pagina 6

Che spettacoloBuona visione pagina 8

VenietzscheFermati a pensare pagina 10

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Introduzione

Payoff per Magis

Al primo incontro con Eugenio Perazza, fondatore di Magis, la consegna sembrava chiara: un payoff per alcune sedie che la sua azienda piazzerà in alcuni punti strategici di Venezia. Che cos’è però un payoff ? Cercando online non è difficile trovare una definizione:

Il termine è utilizzato, nel linguaggio pubblicitario, per indicare l’elaborazione verbale che sintetizza il posizionamento dell’azienda o del prodotto a cui si riferisce.Per “posizionamento” si intende lo spazio occupato dal prodotto o dall’azienda nella mente del target, in parole povere la personalità del prodotto o dell’azienda.

Il fine del lavoro quindi è uno slogan per Magis e per Venezia; un compito quindi molto più da pubblicitari che da graphic designer quali noi stiamo diventando. Infatti fin dal primo giorno ci siamo ritrovati a produrre loghi ed esempi di tipografia espressiva, visto anche il fatto che la consegna inizialmente prevista solo per Design Management e Co-municazione d’impresa tenuto dalla professoressa Evelina Bazzo si era allargata fino a coinvolgere Tipografia 11 tenuto dal professor Giorgio Cedolin.

Con lo sviluppo delle prime idee apparve sempre più chiaro come le informazioni dateci durante la prima e unica conferenza fossero totalmente insufficenti; non sapevamo l’applicazione di questo payoff, i limiti tecnici, il rapporto con il brand Magis. Perciò trattandosi di un lavoro “al buio” le idee faticarono ad arrivare, e quando lo fecero sembrarono idee non applicabili alla consegna, o troppo fantasiose, o troppo banali, o troppo legate al marchio Magis, o troppo slegate dallo stesso.

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Wikipedia

Il payoff si rivelerà in seguito completamente indipendente dalla sedia rendendo sbagliata la gran maggioranza delle prove.

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Indipendentemente dalla chiarezza della consegna, il primo passo da fare era quello di definire Venezia come città, cer-cando in questo modo di evidenziarne i punti forti e caratte-ristici sul quale poi costruire il payoff.

Facile trovarne le bellezze che la rendono una delle città più visitate al mondo: Venezia infatti si allontana comple-tamente dal concetto classico di centro urbano, rappresen-tando per di più un viaggio nel passato. L’esperienza che Venezia offre infatti è globale, tutta la città nel complesso è monumento, a partire dalle strade che qui si trasformano in canali pieni d’acqua popolati da gondole e barche fino ad arrivare alle singole abitazioni, ognuna a suo modo un affa-scinante pezzo di storia.

Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro.

Per quel che mi riguarda ho frequentata molto Venezia negli ultimi mesi, nei quali il primo impatto positivo ha lasciato posto ad una visione molto più negativa di una città lasciata al degrado, invasa da turisti e piccioni; una città visitabile ma difficilmente vivibile per lunghi periodi.

Venezia però è anche due eventi importantissimi quali la Mostra del Cinema e la Biennale di Arte e Architettura che la popolano di un turismo più acculturato che riesce a mi-gliorare la già magica atmosfera della città lagunare.

Peggy Guggenheim

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–Introduzione –

L’ idea di base

La Mostra del Cinema si svolge agli inizi

di settembre, mentre la Biennale d’Arte

e Architetture nel periodo estivo – autunnale.

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Questa era Venezia, la bella lusinghiera e ambigua, la città metà fiaba e metà trappola, nella cui atmosfera corrotta l’ arte un tempo si sviluppò rigogliosa, e che suggerì ai musicisti melodie che cullano in sonni voluttuosi.

—Thomas Mann

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–Introduzione –

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Allowed

Tutta la tua libertà

Da qualche mese possiamo trovare appeso per Venezia un cartello rilasciato dal comune che dice:

È vietato (…) sedersi o sdraiarsi in Piazza San Marco

Quando invece si trova una sedia è sicuramente di un bar o ristorante che ti obbligherà a pagare almeno 15€ per ri-manere seduto. Per questi motivi ritengo necessario che il payoff inviti tutte le persone, spaventate da divieti e costi, a sedersi e a godersi la vera Venezia, e non solo quella che si vede di corsa passando per i soliti ponti affollati.

La prima prova di conseguenza non è altro che il mani-festo originale del comune rivisitato in maniera ironica ma allo stesso tempo polemica; il carattere è lo stesso Helvetica Neue, e le dimensioni generose ne consigliano l’applicazione sul fronte o sul retro dello schiendale della sedia.

La seconda versione invece ne è una totale rielaborazione, il payoff infatti invita semplicemente a sedersi sulla sedia, perdendo così ogni tipo di legame con l’originale manifesto. Il carattere è un Avant Garde Gothic Light, per una imma-gine più allegra e moderna, le dimensioni sono tali da consi-gliarne l’uso soprattutto come adesivo da poter attaccare in qualsiasi zona della sedia.

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Articolo 23 del regolamento di polizia

urbana della città di Venezia.

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Che spettacolo

Buona visione

La Mostra del Cinema è la cosa che preferisco di Venezia, quelle poche settimane caotiche al lido infatti riempono la città di un’ arte che amo seguire e vedere. Il rapporto tra Ve-nezia ed il cinema è molto profondo, infatti visitando la città ci si sente perennemente dentro un film, passando per calli, ponti e campi che numerose volte sono finite sul grande e piccolo schermo.

Puntando su questa caratteristica della città allo stesso tempo si cita la famosa manifestazione e si suscita nel turista l’emozione di essere dentro uno spettacolo.

La proposta è molto vicina anche alla sedia come oggetto che diventa così la poltrona di un cinema che è la città stessa, il motto invita a sedersi a godere di uno spettacolo già ini-ziato e senza fine. Il carattere è un Bodoni Std2 che richiama l’italianità tipica, arricchito con delle immagini di piccioni che aumentano il collegamento con la città.

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Venietzsche

Fermati a pensare

Questo payoff nasce come un piccolo gioco per l’assonanza tra (Ve)nice in italiano e Nietsche. In seguito a ricerche però ho scoperto una bellissima citazione di Nietzsche appunto che dimostra il rapporto che aveva con la città veneta:

Se dovessi cercare una parola che sostituisce “musica” potrei pensare soltanto a Venezia

Il carattere scelto è un Verlag per accentuare la spigolosità della parola, il payoff è bicolore per evidenziare assieme alla sottolineatura l’assonanza. L’ idea si rifà a quell’idea di Venezia come città di studiosi e filosofi, invitando il turista a prendere distanza dalla frenesia che caratterizza la città attuale per fermarsi a riflettere.

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Friedrich Nietzsche

Il filosofo visse a Venezia per otto

settimane fra aprile e giugno del 1884.

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Alex SimonCorso di tipografia 2Professor Giorgio Cedolina.a. 2009/2010iuav