Pagina Fisica: LASTAMPA - ALESSANDRIA - 56 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ALESSANDRIA/10 - Autore: MAUMAG - Ora di stampa: 01/02/11 22.16
Un calendario in dialetto bista-gnese. Gradita sorpresa pergli abitanti della Valle Bormi-
da, per la recente pubblicazione diun calendario in dialetto da partedella Società operaia di mutuo soc-corso. «L’armanac ‘d Uanen 2011»si rifà alla famosa maschera carne-valesca che ogni anno anima con isuoi «Stranòt» (frasi satiriche in ri-ma; ndr) l’ormai famoso Carnevalo-ne Bistagnese.
«Si tratta di una nuova iniziativache abbiamo voluto realizzare a par-tire a quest’anno - spiega la presi-dente della Soms, Celeste Malerba-. Abbiamo dato quindi inizio allaraccolta di una serie di fotografiestoriche riguardanti sia il Carneva-lone Bistagnese, sia la vita del paese
che sono state inserite nel calenda-rio». Ma la fatica non è finita qui vistoche si è anche dovuto dare corso auna vera e propria ricerca linguisticaper stabilire con esattezza come scri-vere il nome dei mesi e dei giorni indialetto.
«Per questo particolare aspettoabbiamo consultato molte persone,in particolare gli anziani del paese, inmodo da determinare con esattezzail modo corretto di scrittura in dialet-to bistagnese deinomi dei mesi e deigiorni» tiene a sot-tolineare CelesteMalerba.
Fondamentalel’apporto deglisponsor - il Gruppo Amag di Alessan-dria e le acconciature Art StylistAlessandra di Acqui Terme - che conil loro contributo hanno consentito lastampa a colori del calendario. «Al-l’interno sono stati inseriti anche unaserie d’indovinelli in dialetto, la cuisoluzione verrà pubblicata mese do-po mese sul sito internet www.som-sbistagno.it» prosegue la presidente.
Che aggiunge: «Visto il successo ri-scontrato dal calendario, lanciamoun appello a tutti i bistagnesi di por-tarci vecchie fotografie che sarannoinserite nell’edizione 2012». Nell’ulti-ma pagina del calendario, oltre al sa-luto della presidente Celeste Maler-ba, sono stati inseriti i numeri utiliche possono così essere facilmenteconsultati in caso di necessità.
La Soms di Bistagno fondata nel1871, è una delle società di mutuo soc-
corso più attive del-la provincia. Oltread organizzare l’an-nuale Carnevalone,che quest’anno siterrà da domenica6 a martedì 8 mar-
zo, promuove all’interno del propriorestaurato teatro, la rassegna inver-nale «Aggiungi un posto a teatro»giunta alla quarta edizione. L’impe-gno si vede anche nel settore sport,attraverso la Pallonistica Soms. Perconoscere da vicino le attività dellaSocietà (culturali, ludiche e sportive)si può consultare il sito www.somsbi-stagno.it costantemente aggiornato.
Il calendario d‘Uanencon i mesi e i giorni
in dialetto bistagnese
il casoGIAN LUCA FERRISE
BISTAGNO
GIAN LUCA FERRISEMARIA TERESA MARCHESE
«No al declassamento delpronto soccorso». Deciso il sin-daco di Acqui, Danilo Rapetti,dopo che ieri è stato reso notoil piano della Regione che pre-vede la creazione di una seriedi super dipartimenti d’emer-genzanegli ospedali più grandied il declassamento di quelloacquese e di Tortona. «Ci sono- aggiunge - una serie di motivi:in primis, il grande bacinod’utenza dell’ospedale di Ac-qui, intorno ai 50 mila abitanti,non solo la città e l’Acquese,anche l’Alta Valle Bormida e ilBasso Astigiano. Inoltre, a dif-ferenza di Tortona che è a po-ca distanza da Novi, il nostroospedale dista da quello diAlessandria ben 35 chilometri.Infine se gli attuali pronto soc-corso di Nizza e Ovada divenis-sero punto di primo interven-to, l’ospedale di Acqui sarebbeanche riferimento per quellezone».
Rapetti lancia un appello al-la Regione: «Non come con-trapposizione ma come colla-borazione costruttiva, vorreifar notare l’incongruenza diuna simile scelta. Ci rivolgere-mo a chi del centro destra hapreso i voti ad Acqui: il vicepresidente Ugo Cavallera e iconsiglieri regionali Botta eMolinari». Ma a Molinari, vice-presidente del consiglio regio-nale, si è già rivolto VittorioRatto, da leghista a leghista:«Mi ha assicurato che si trattadi un’ipotesi di riclassificazio-ne formale, ma che nella so-stanza non cambierà nulla perquanto riguarda la qualità e laquantità dei servizi erogati. Seciò non dovesse essere, comeesponenti locali della Lega, sa-remo i primi a far sentire la no-stra voce». Il pronto soccorsodi Acqui ogni anno conta circa20 milaaccessi.
La proposta della Regioneprevede vede insorgere ancheTortona che perderebbe unDea (dipartimento emergenzaaccettazione) rifatto da poco ein via di ampliamento. Si temo-no tagli sul personale - con unmedico solo per turno invece
dei due attuali, con funzione diguardia medica per gli altri re-parti nelle ore notturne - e menopersonale infermieristico. Il pia-no regionale stabilisce che ogniDea dovrebbe avere 25 mila ac-cessi, quello di Tortona ne ha po-co meno di 24 mila. Questa sera,alle 21, nella sala Romita del pa-lazzo comunale, il Pd organizzala conferenza «un incontro di ap-profondimento e confronto con-tro i tagli della sanità a Torto-na». Maria Grazia Pacquola, me-dico all’ospedale, e il consigliereregionale Rocchino Muliere si
confronteranno con il sindacoMassimoBerutti.
«I tagli che arrivano dalla Re-gione - dice la Pacquola - sono so-prattutto relativi ai servizi, e do-po aver appreso le ultime noti-zie, a maggior ragione è impor-tante parlarne con le autorità lo-cali. C’è un motivo in più perchiedere al sindaco e alla giuntadi farsi portavoci della necessitàdi verificare che le informazioniche arrivano in Regione rispec-chino al realtà dell’ospedale diTortona e che i numeri conservi-no l’obiettività che si vorrebbe
avessero, evitando l’uso di infor-mazioni parziali o incomplete co-me è già capitato di recente. Bi-sogna stare attenti perchè il gio-co di dare dati falsi funziona mol-to bene».
«I tagli stanno producendopreoccupazione in tutto il Pie-monte - dice Muliere -. E’ eviden-te che il presidente Cota e il suobraccio destro in sanità ClaudioZanon intendono procedered’autorità, senza alcun confron-to non solo con le opposizioni,ma neanche con i territori, i sin-daci, i sindacati il volontariato».
Ha destato grande commozio-ne in tutto l’Acquese, la notiziadella morte dell’avvocato Raf-faello Salvatore, 79 anni, piùvolte sindaco di Acqui. Lunedìsera, verso le 20, dopo unagiornata di lavoro trascorsa inmattinata al Tribunale di piaz-za San Guido e al pomeriggionello studio di corso Dante, illegale è tornato a casa, comefaceva abitualmente. Accoltodalla moglie Edda Cazzola, do-po qualche istante si è sentitomale e nonostante i soccorsi, èmorto, forse per un infarto.
«La notizia della morte del-l’avvocato Salvatore ci ha la-sciati tutti sgomenti - è stato ilcommento del sindaco di Ac-qui Terme Danilo Rapetti -.Stimato professionista, è ricor-dato in città per aver profonda-mente segnato l’attività ammi-nistrativa degli Anni 70’ e de-gli Anni ’80. Aveva doti digrande oratore, riusciva a ca-talizzare per lunghe ore l’at-tenzione durante i Consigli co-munali. Voglio anche aggiun-gere un ricordo molto persona-le: quando avevo solamente 10anni, l’avvocato Salvatore hacontribuito a quasi a mitizzarein me la figura del sindaco qua-le figura istituzionale».
«L’avvocato Salvatore ver-rà ricordato per le sue grandidoti professionali e di spec-chiata onestà - dice il presiden-
te dell’Ordine degli Avvocati diAcqui, Piero Piroddi -. Perdia-mo un collega che ha veramenteonorato la toga». «Uomo scrupo-loso ed attento - aggiunge Pirod-di -, lo avevamo festeggiato loscorso 18 novembre al GrandHotel Nuove Terme, in occasio-ne dei 50 anni di iscrizione all’al-bo. In tale occasione avevo avu-to modo di ricordare ai colleghipiù giovani, l’attività ammini-strativa svolta al servizio dellacomunità contestualmente aquella professionale».
Grande appassionato di arte,l’avvocato Salvatore apprezza-va soprattutto la scultura. Unascultura, per lunghi anni, fuesposta nel suo ufficio di sinda-co a Palazzo Levi: raffiguravaSalvator Allende. Raffaello Sal-vatore era anche appassionatodi tiro a segno ed anche di volo.Grazie a lui venne realizzatal’aviosuperficie di regione Bar-bato ed il premio letterario aero-spaziale. I funerali dell’avvocatoSalvatore si celebreranno oggialle 14,30 nella chiesa parroc-chiale di San Francesco. [G. L. F.]
AvvocatoRaffaelloSalvatore
inunafotorecenteinsiemeaPieroPiroddi
Sottoinvecequando
erasindacodiAcqui
Terme
SANITA’. IL PIANO REGIONALE SUI DIPARTIMENTI D’EMERGENZA
Il no di Acqui e Tortonaal “soccorso” declassatoRapetti: “Quello del capoluogo è a ben 35 chilometri”
EmergenzaSopra
l’ingressoesterno
delprontosoccorso
dell’ospedalediAcqui
Quia fiancoinvece
quello internodel
dipartimentod’emergenza
diTortona
StranòtUanenCarvé
mentrelegge
lesuefrasisatirichesullavitadelpaese
nelgiornodelMartedì
grasso
GLI INDOVINELLIAnche quelli in «lingua»
locale: le soluzioni una ognimese sul sito della Soms
LUTTO. FORSE STRONCATO DA UN INFARTO
Oggi l’ultimo salutoa Raffaello Salvatoreavvocato ed ex sindacoIl ricordo di PalazzoLevi: grande oratoreanche appassionatodi arte e di volo
I Sono aumentati glispazi (il centro Borsalino eil nuovo Dea), ma i consu-mi energetici dal 2003 al2010 all’Azienda ospedalie-ra di Alessandria sono scesidel 14,6%. E’ quanto emer-ge dai dati dell’ufficio tecni-co. In particolare, nel 2003il consumo di energia eradi 6900 Tep, cioè tonnella-te equivalenti di petrolio(«la quantità di petrolio ne-cessaria per produrla»), nel2008 era di 8200 e lo scor-so anno è stato di 7000. Al-l’Aso è attivo un impiantodi cogenerazione che loscorso anno ha prodotto il40% dell’energia consuma-ta all’ospedale civile e sultetto della centrale termicac’è un impianto fotovoltai-co. «Sono i primi risultatidell’appalto decennalemultiservizio energia attiva-to nel 2008» commenta ildirettore amministrativo,Gianni Bonelli. «Non solonon abbiamo consumatooltre 1000 tonnellate equi-valenti di petrolio in menogià rispetto al 2009, ma ab-biamo prodotto “Tep” piùcompatibili col rispetto del-l’ambiente» aggiunge il di-rettore generale NicolaGiorgione. [M. FA.]
AlessandriaConsumi energiascesi del 14,6%
56 Acqui e Val Bormida LA STAMPAMERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
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Pagina Fisica: LASTAMPA - ALESSANDRIA - 47 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ALESSANDRIA/01 - Autore: MAUMAG - Ora di stampa: 01/02/11 22.10
MAURO FACCIOLOALESSANDRIA
Come tanti suoi colleghi, ieri ildottor Mauro Cappelletti, presi-dente dell’Ordine dei medici del-la provincia, ha tentato di colle-garsi con il computer al sito del-l’Inps, per inoltrare per via tele-matica (come è obbligatorio fa-re proprio a partire dal 1º feb-braio) i certificati di malattia dialcuni pazienti. Niente. Il sitoera in tilt. Stessa scena in tantialtri studi di medici del serviziosanitario nazio-nale. Con un in-trecciarsi di tele-fonate, proteste,preoccupazioni.Perché il mini-stro Brunetta,nel fissare la sca-denza, aveva an-che preannun-ciato il licenzia-mento per chinon si fosse ade-guato. Non solo.Riferisce il dot-tor Cappelletti:«Tra i pazienti c’è chi ha cerca-to di consegnare comunque ilcertificato cartaceo di malattia,ma è stato respinto».
Situazione incandescente,quindi, con i sindacati di catego-ria che hanno dichiarato lo sta-to di agitazione dei medici dimedicina generale nei confron-ti di governo e regioni. MentreBrunetta ha ribadito che nonscatteranno sanzioni, e che que-ste sono previste «solo in casodi colpa esplicita».
In provincia, a cercare di ri-portare tutto in una cornice dibuon senso è stato lo stesso Or-dine dei medici, rivolgendosi a
enti e autorità. Spiega il presiden-te Cappelletti: «Stiamo calmi, èuna fase di transizione. Esistonomolte criticità nel sistema, e unmedico non può passare ore percercare di inviare un certificato:come reagirebbero i pazienti instudio? Inoltre, non tutti i colle-ghi lavorano in località servite dalinea Adsl. Quindi, la certificazio-ne cartacea resta l’unica soluzio-ne possibile nei casi in cui quellatelematica non possa essere per-corsa. E anche i datori di lavori e
gli enti come Inpse Asl continuinoad accettare i cer-tificati su carta».Invece di denun-ciare i dottori perl’inadempienza.
Secondol’Ordi-ne dei medici, inol-tre, occorrerannoalcuni mesi per-ché le eventualisanzioni siano ap-plicabili: manca in-fatti il regolamen-to attuativo. Nel
frattempo «ogni medico, mezzitecnici permettendo, dovrà ga-rantire la trasmissione telemati-ca dei certificati di sua competen-za per almeno l’80%, mentre po-trà continuare con la carta per larestante quota». E se il sistema siblocca per più di un’ora in un gior-no, «quel giorno non sarà presoin considerazione per il conteg-gio percentuale: si consiglia di an-notare sul certificato “sistemaonline non funzionante”». Brunet-ta ha invece annunciato una «cir-colare interpretativa».
Intanto è polemica anche sulprevisto declassamento dei Pron-to soccorso. A PAGINA 56
PROTESTE. L’ORDINE: SERVE BUON SENSO, VANNO BENE ANCHE I CARTACEI
Medici, l’incubo certificatiQuelli di malattia solo on-line, pena licenziamento. Ma il sistema è in tilt
VALENZA
Sgarbo e sanzioniRottura fra sindacoe polizia municipaleRodolfo CastellaroA PAGINA 55
All’internoALESSANDRIA
Spariti i 58 milioniper il RetroportoferroviarioMiriam MassoneA PAGINA 48
NOVI
Demolito sulla A7il cavalcaviacentrato da un TirGino FortunatoA PAGINA 49
I A pochi mesi dalla morteCastellazzo ricorda don GianniCossai, storico e amatissimo par-roco, scomparso nel 2010, av-viando l’iter per intitolare al sa-cerdote la piccola piazza di fron-te al Municipio. Nato nel 1947 aCaramagna (Cn), è stato vicepar-
roco dal 1975 al ’77 e parroco dal1995 al 2008. «Le sue doti umanehanno costituito per tutti, in parti-colare per i giovani, un esempioconcreto cui ispirarsi» dice il sin-daco, Domenico Ravetti. Ad ago-sto 2009 gli era già stata conferi-ta la cittadinanza onoraria.
LA MEMORIA
Castellazzo vuole intitolarepiazza a don Gianni Cossai
ACQUI
Addio all’ex sindacoe avvocatoRaffaello SalvatoreGian Luca FerriseA PAGINA 56
Mauro Cappelletti Appello al prefettodalle Case di riposo
ALESSANDRIAE PROVINCIA
LA STAMPA
A molti dottori ieri è stato impossibile collegarsi al sito dell’Inps per stilare i certificati di malattia
Il 30 dicembre, avevano mi-nacciato di far pagare agliospiti «convenzionati» dellecase di riposo, o ai loro familia-ri, la parte di retta a carico del-l’Asl. Questo perché i paga-menti da parte dell’Azienda sa-nitaria, previsti 90 giorni dopol’emissione della fattura, in re-altà giungono dopo 270-300giorni. E quei soldi sono indi-spensabili per poter pagare i
dipendenti. Nulla si è mosso,però. Nessuna reazione: «Lapolitica locale non si è fatta vi-va», né c’è stata risposta a unarichiesta d’incontro inoltrataal commissario straordinariodell’Asl, Mario Pasino. Così ie-ri le imprese socio sanitarie as-sociate all’Anaste (gran partedelle residenze per anziani inprovincia), che non hanno an-cora attuato la minaccia, ieri
hanno lanciato un altro appel-lo: «Di fronte a questo immobi-lismo politico, che certamentenon ci incoraggia, proveremoa coinvolgere le istituzioni go-vernative, in primis il prefetto,affinché non ci siano sorpreseamare, come ad esempio, i la-voratori della casa di riposoBasile di Alessandria, che de-vono ancora ricevere la retri-buzione degli ultimi mesi del2010». Dal canto suo, sottoline-ano all’Asl, il commissario Pa-sino «aveva già fissato un in-contro, indipendentementedall’ultima presa di posizionedell’Anaste, per affrontare tut-te le problematiche: è previstoil 10 febbraio». [M. FA.]
I Il presidente Pietro Gem-ma del gruppo Giovani impren-ditori di Confindustria Alessan-dria è entrato nel comitato tec-nico «Education» di Confindu-stria nazionale. Il comitato ha ilcompito di analisi e approfondi-mento delle problematiche rela-
tive al settore impresa, scuola,formazione, Università. «Un im-pegno - ricorda Gemma - che iGiovani imprenditori alessandri-ni svolgono in provincia con l’atti-vità nelle scuole per l’orientamen-to scolastico e sostendo il concor-so “La tua idea d’impresa”».
GIOVANI IMPRENDITORI
Confindustria, alessandrinonel comitato «Education»
REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15TELEFONO 0131 511711 FAX 0131 232508E-MAIL [email protected] IN 0131 263360PUBBLICITA’ PUBLIKOMPASS S.P.A.BORGO CITTA’ NUOVA, 72TELEFONO 0131 445522. FAX 0131 300528
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MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
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Pagina Fisica: LASTAMPA - ASTI - 49 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ASTI/03 - Autore: MAUMAG - Ora di stampa: 01/02/11 21.31
Emergenze in rete riorganiz-zando la medicina d’urgen-za: passa anche dai Prontosoccorso piemontesi il pia-no sanitario della Regione,
una bozza anticipata (tra le polemi-che) nei giorni scorsi da Claudio Za-non, commissario dell’Aress, l’Agen-zia regionale della sanità. Per ora, èuna proposta: sei macro aree per lamedicina d’urgenza in Piemonte, treper il Torinese, poi Novara, Cuneo eAlessandria, che comprende anche lestrutture astigiane. Che rimangonodue: il dipartimento di emergenza del-l’ospedale di Asti (Dea) e il punto diprimo intervento di Nizza Monferra-to. Dunque dovrebbero essere pochi,per il commissario Valter Galante, icambiamenti ipotizzati per l’Astigia-no: «In questa realtà il sistema diemergenza è organizzato in modo taleda essere già in sintonia con il nuovopiano regionale – precisa – lo schema
si fonda, oltre che sulla rete del 118,sul riconoscimento del Pronto soccor-so di Asti come Dea di primo livello edi quello di Nizza Monferrato comepunto di primo intervento». E aggiun-ge: «Tutto fa pensare che eventualicorrettivi a questo schema sarebberocomunque marginali».
Un’ipotesi tracciata anche daGianluca Ghiselli, primario e capo di-partimento emergenza al Massaja: «Ildipartimento di Asti e il primo inter-vento di Nizza conservano la stessaclassificazione – precisa – e dal puntodi vista degli utenti i servizi ospedalie-ri non cambiano, si troveranno le stes-se specialistiche che attualmente col-laborano con noi per gestire il pazien-te critico». Così anche a Nizza: «Ilpunto di primo intervento c’era primae continua ad esserci, al di là dellescelte future sui locali». Dei circa 60mila accessi al Pronto soccorso diAsti registrati nel 2010 (66 mila nel2009) e degli 11.100 di Nizza, in mediail 10% sono «vere» urgenze: «I codicirossi sono l’1% - spiega Ghiselli – i gial-li il 9%, i verdi si assestano intorno al70% , un trend abbastanza uniformein regione». Accorpare i dipartimentiin aree più grandi punterebbe a gesti-re meglio la collaborazione fra strut-
ture, trasferendo i pazienti critici negliospedali non solo più vicini, ma anchepiù attrezzati per il singolo caso: «Vor-rà dire oliare meglio un meccanismoche di fatto c’è già, - commenta Ghiselli– ad esempio per le specialistiche dineurochirurgia acuta e cardiochirur-gia, l’Astigiano continuerà a far riferi-mento ad Alessandria». Stesso discor-so per l’ipotesi di usare di più il 118: «Imedici a bordo già ora valutano se tra-sportare il paziente al pronto soccorsopiù vicino oppure chiedere l’interventodell’elisoccorso verso altre strutture».
Ma commenti arrivano anche dallapolitica: «Per quanto mi risulta questenotizie si riferiscono soltanto a una del-le ipotesi allo studio, peraltro non anco-ra verificata nelle sedi istituzionali com-petenti» precisa il consigliere regionaleRosanna Valle (Pdl). Così anche la pre-sidente della Provincia Maria TeresaArmosino: «Sono importanti la qualitàdelle prestazioni e l’efficienza dei servi-zi erogati, non la loro denominazione –spiega – dobbiamo badare ai contenuti,facendo sì che il servizio finora erogatovenga mantenuto e migliorato».
«Nu lla sarà cambiato all’interno delMassaja, resteranno tutti i servizi attua-li e i reparti». Lo ha assicurato l’assesso-re regionale alla Sanità Caterina Ferre-ro, durante un recente affollato incon-tro con gli amministratori del Pdl (oltre120 i presenti, tra cui anche i vertici diComune, Provincia). L’iniziativa è statapromossa dalla consigliere regionaleRosanna Valle e dal coordinatore pro-vinciale Paolo Milano.
Riferendosi all’accorpamento del-l’ospedale astigiano a quello di Alessan-dria, il sindaco Galvagno ha ribadito lasua posizione: «Asti deve essere ospeda-le di riferimento e non subordinato adAlessandria». I sindaci e gli amministra-tori del Sud Astigiano hanno chiestodell’ospedale Valle Belbo ricordandoche nella zona il problema del Primosoccorso sulle 24 ore è molto sentito.Maria Teresa Armosino ha invece ricor-dato lo spirito della riforma che punta acreare una rete di ospedali garantendo
così servizi più efficienti al cittadino,trovando «sponda» nell’assessore Fer-rero: «Parliamo in termini di rete per-ché vogliamo superare le divisioni geo-grafiche, spesso artificiose e campanili-stiche, per offrire prestazioni eccellentinon solo sui grandi interventi, ma inogni ambito, dalle operazioni più com-
plesse ai prelievi, dalla diagnostica allalungodegenza, al pronto soccorso. Peravere servizi comodi territorialmentenon dobbiamo rinunciare alla qualitàcomplessiva delle prestazioni erogate,che vogliamo sempre più eccellente».L’assessore ha poi promesso che torne-rà ad Asti per un incontro pubblico.
il casoELISABETTA FAGNOLA
ASTI
In breve
Erano 66 mila nel 2009all’ospedale di Asti. Soltanto sei
mila sono considerate vere«urgenze»
A Santo Spirito di Nizza gli accessisono poco più di 11 mila
CantieriLavorisulla Asti-CuneoI L’Anas comunica chesarà chiusa al traffico lacorsia di marcia verso Cu-neo della statale 231 (Asti-Alba) per consentire il pro-seguimento dei lavori sullaautostrada Asti-Cuneo. Lachiusura, spiegano dagli uf-fici Anas, avverrà soprat-tutto di notte per limitare idisagi. Il traffico diretto aCuneo sarà deviato sullaprovinciale per Costiglioleda stasera, nmercoledì, avenerdì dalle 21 alle 6 e dal-le 20 dell’11 febbraio alle 10del 12. Informazioni: www.stradeanas.it e «ProntoAnas» 841.148.
Castagnole LanzeProstituzionedue rinvii a giudizioI Il giudice LeonardoBianco ha rinviato a giudi-zio un giovane astigiano,Maurizio Biglino, 28 anni, euna donna brasiliana, Mo-rais Leite, 31: sono accusatidi favoreggiamento dellaprostituzione per aver affit-tato una casa a CastagnoleLanze mettendola poi a di-sposizione di una connazio-nale della Leite, che vi rice-veva i clienti. La prostitutasi faceva pubblicità su gior-nali indicando numeri dicellulari le cui «sim» sareb-bero risultate intestate aidue imputati, che sono dife-si dagli avvocati Dapino eGavuzzi. L’accusa è soste-nuta dal sostituto procura-tore Maria Vittoria Chia-vazza. [MA. C.]
Accusa di evazioneChiesta condannaper Romolo BussolinoI Il pm Luciano Tarditiieri ha chiesto la condannaa 18 mesi per l’imprendito-re astigiano Romolo Busso-lino, 62 anni, titolare di unaditta di installazione diguard-rail e strutture stra-dali. E’ accusato di esserecoinvolto in una maxi eva-sione fiscale, con la tecnicaormai collaudata del «caro-sello Iva», scoperta dallaprocura di Milano e dallaGuardia di finanza. Unaparte degli atti è poi giuntaalla magistratura astigianaper competenza territoria-le. Bussolino è difeso dal-l’avvocato MassimilianoEsposto, che oggi pronun-cerà l’arringa davanti algiudice Riccardo Crucioli. [MA. C.]
60 milaaccessi
nel 2010
PianaltoMille firme
pro Casa della salute
L’assessore Ferrero:«Avrete servizi migliori»
Il piano spiegato agli amministratori del PdlIncontro
Amministrato-rie iscrittialPdldurante
l’incontroconl’assessore
Ferrero
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale Massaja di Asti
Fanno discutere le anticipazioni sul progetto regionaleConfermato il “primo intervento” all’ospedale di Nizza
“Pronto soccorsoqui non si tocca nulla”
IMille firme per tutelare l’ospedaledi Asti e la sanità astigiana e una letteraindirizzata al commissario dell’Asl AtValter Galante, sottoscritta dai sindacidel Pianalto Astigiano: si mobilitano iComuni del Nord Astigiano per chiede-re la prosecuzione delprogetto sulla Ca-sa della salute prevista a Villanova. Eora i sindaci di Villanova, Cellarengo,San Paolo Solbrito, Dusino e Valfenerachiedono un incontro al commissarioGalante: «Il nostro timore èche, scartan-do ilprogetto di Casa della salute, siper-dano pian piano i servizi sul territorio –spiega Carlo Alberto Goria, presidentedel Pianalto – i locali che ospitano il di-stretto sanitario di Villanova sono obso-leti, difficilmente potrebbero essere am-pliati». A Galante chiedono di discuteredi sanità e difesa dei presidi territorialiesistenti: «Gli sprechi – aggiunge Goria -non si combattono sopprimendo strut-ture e riducendo servizi». [EL. F.]
MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011 Asti 49LA STAMPA
AT
Pagina Fisica: LASTAMPA - VERCELLI - 57 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/BIELLA/03 - Autore: SAMPOZ - Ora di stampa: 01/02/11 21.17
ELENA GIACCHEROBIELLA
Ruota attorno a una radiogra-fia ai polmoni l’indagine cheha portato 23 medici del DegliInfermi ad essere indagati peromicidio colposo. I «camicibianchi» sono in servizio neireparti di reparti di Ginecolo-gia, Pneumologia e Rianima-zione, dove una donna di 75 an-ni, residente a Cerrione, è sta-ta ricoverata in vari momenti,prima di morire, dopo un me-se di cure.
La pensionata era stata sot-toposta a un intervento gine-cologico, perfettamente riusci-to dal punto di vista tecnico e,prima di essere operata, i me-dici l’avevano sottoposta alleanalisi di routine, tra cui unaradiografia toracica: il quadropolmonare, compatibilmentecon l'età della paziente, nonmostrava nulla di anomalo.
In fase post-operatoria, lapaziente accusa una febbre in-termittente, che poi diventapiù alta e persistente. La situa-zione peggiora e si manifesta-no complicazioni polmonari.Una seconda radiografia mo-stra questa volta un quadro al-larmante: ci sono diversi foco-lai. Intanto la paziente peggio-ra e, dalla Pneumologia vienetrasferita in Rianimazione:una settimana fa il decesso.L'Azienda sanitaria ordina
l'autopsia, mentre il caso appro-da sul tavolo del sostituto procu-ratore Maria Serena Iozzo. I fa-miliari vogliono risposte e l'esa-me autoptico viene bloccato dalmagistrato, che ordina un inci-dente probatorio. Verrà esegui-to dal professor Luca Taiana,nominato dal terzo piano di Pa-lazzo di giustizia.
Intanto anche le difese nomi-nano i loro periti tra cui Rober-to Testi, medico legale di Tori-no; Cesare Gregoretti, direttoredel servizio di anestesia e riani-mazione dell'ospedale MariaAdelaide; Daniele Regge, diret-
tore della struttura complessadi radiologia del polo sanitariodi Candiolo.
Il reparto di Ginecologia hascelto, invece, il professor Lo-renzo Varetto, medico legale diTorino, conosciuto alle crona-che per essersi occupato dei ca-si più scottanti degli ultimi anni.E' stato infatti tra i periti del de-litto di Cogne, dell'omicidio diChiara Poggi, a Garlasco, e haeseguito l'autopsia sul corpodella piccola Matilda, la bimbatrovata morta a Roasio.
Per fare i conti con il dimensio-namento scolastico attuatodalla riforma Gelmini per il ter-zo anno consecutivo, bisogne-rà aspettare che si metta dinuovo in moto il meccanismodelle nomine degli insegnanti.E anche se questo non avverrà
che tra qualche mese, la Flc CgilBiella non abbassa però la guar-dia e venerdì alle 16 ha in pro-gramma un'assemblea rivolta atutti i lavoratori del comparto.Al salone al piano terra della Ca-mera del lavoro in via La Mar-mora si parlerà di tagli, ma an-che del blocco degli stipendi.
L'obiettivo è informare i di-pendenti del settore sulla situa-zione che sta vivendo la scuola.«Anche il prossimo settembre -dice il segretario generale Cgildi Biella, Marina Dazzi - saràmolto difficile riprendere conl'organico ridotto. Già adesso al-
cuni istituti sono agonizzanti, enon può che andare peggio. Lariforma non si ferma, ed è giustoche chi vive in questo mondo siamesso al corrente a che cosa po-trebbe andare incontro».
Il segretario non fa pronosti-ci, ma ha tra le mani i dati diquanto la scure del dimensiona-mento ha colpito il Biellese loscorso anno. «Solo da settem-bre 2010 - continua MarinaDazzi - sono saliti in cattedra300 lavoratori della scuola inmeno, tra docenti e personaleausiliario, tecnico e ammini-strativo. Con ogni probabilità,
nel prossimo anno i numeri nonpotranno essere tanto diversi».A soffrire in maniera più pesan-te sarebbero per lo più gli isti-tuti comprensivi. «Ci sono scuo-le - conclude -, soprattutto nel-
le zone di confine, che sopravvi-vono a fatica. Per esempio,spesso un solo bidello deve oc-cuparsi della gestione di tuttele strutture che vanno dalla ma-terna alle medie». [S. ZO.]
SindacatoSicurezza e carceriProtesta il SapI La segreteria provincia-le del Sap, il sindacato auto-nomo di polizia si associa al-le dichiarazioni rese, a livellonazionale, dai vertici sinda-cali, che annunciato dureproteste se il Governo nonaccoglierà le richieste dellacategoria. Il Sap denunciaancora una volta il rischio diparalisi del sistema sicurez-za: «Se non arriveranno solu-zioni la nostra risposta saràdecisa: siamo pronti a fortiiniziative di mobilitazione edissenso, sia a livello centra-le che periferico».
SanitàRiforma, il ruolodel Pronto soccorsoI La riforma della Sanitàregionale coinvolge anche ilPronto soccorso del Degli in-fermi: Biella, nel quadrantedi Novara, resta un diparti-mento di emergenza di pri-mo livello con Borgomanero,Vercelli e Verbania. Nel con-creto mantiene non solo l’in-dipendenza attuale, ma di-venterà riferimento per zo-ne vicine, come come Gatti-nara e Santhià. Il commissa-rio Carla Peona spiega: «Sul-la riorganizzazione l’Azien-da sanitaria di Biella, non haricevuto informazioni ufficia-li dalla Regione. Continuanocosì le normali attività conuna funzionalità del 118 biel-lese allineata agli standard».Lo scorso anno al Pronto soc-corso hanno fatto ricorso48.321 persone.
ViabilitàVia Quintino Sellachiusa al trafficoIVia Quintino Sella reste-rà chiusa al traffico per per-mettere all’impresa edile«Valsecchi» di portare a ter-mine una serie di lavori suitetti delle case che vi affac-ciano. Il divieto sarà in vigo-re dalle 8 fino alle 17, 30 finoa sabato.
SeminarioStudio del Ventaglioal «Centro Tao»I Domenica al CentroTao di via Trento è in pro-gramma un seminario sul«Ventaglio», inteso come ar-ma di difesa, forma comple-ta così come tramandata daimaestri cinesi. Appuntamen-to dalle 10 alle 13, costo 20 eu-ro. E’ gradita la prenotazio-ne; info 015 2491035.
In breve
ASSEMBLEA. VENERDI’ UN INCONTRO CON I LAVORATORI
Scuola, il pessimismo della Cgil“A settembre sarà ancora peggio”Il sindacatocontro i tagliprospettatidalla riforma
OSPEDALE. LA PROCURA APRE UN FASCICOLO SULLA MORTE DI UNA PENSIONATA
Super periti per i medici indagatiNominati i protagonisti di casi celebri, da Cogne a Garlasco, a Roasio
RepartiL’indagine
dellaProcuradella
Repubblicacoinvolge
Ginecologia,Pneumologia
eancheRianimazione
per lamortediuna
pensionatadi75anni
La donna di Cerrionedeceduta dopoun mese di ricoveroal «Degli Infermi»
I È stato fissato per il 23febbraio il processo, in Corted'Appello, a Torino, di Gerar-do Caporale, l'agente di poli-zia penitenziaria condannatoin primo grado a otto mesi direclusione per il suicidio di
Emiliano Santangelo. Il giudi-ce Salemme, ora trasferito aMilano, lo aveva ritenuto re-sponsabile, in quanto era diturno nella sezione di isola-mento, dove il killer di Debo-rah Rizzato si era stretto un
sacchetto di plastica attornoal collo, soffocandosi. Nonerano bastate le prove presen-tate dal difensore Delmastro,che aveva posto l'accento sulfatto che Caporale era da soloa sorvegliare altri detenuti.
SUICIDIO SANTANGELO
Il processo all’agente della Penitenziaria
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Secondo la Cgil, per la scuola è in arrivo un’altra stagione difficile
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MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011 Biella e provincia 57LA STAMPA
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Pagina Fisica: LASTAMPA - CUNEO - 47 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CUNEO/01 - Autore: MAUMAG - Ora di stampa: 01/02/11 21.47
SANITÀ. IN PROGRAMMA UNA NUOVA DISTRIBUZIONE DELLE COMPETENZE
Fossano e Ceva a rischio tagliPrevisti dalla Regione nella riorganizzazione dei Pronto soccorso
LORENZO BORATTOCUNEO
«Per le emergenze non andarenell’ospedale sotto casa, manel più adatto». Così si potreb-be sintetizzare il nuovo «tassel-lo» della riforma sanitaria volu-ta dalla Regione, che riguardale rete dei Pronto soccorso delPiemonte. Per la Granda, se equando tutti gli ospedali agi-ranno «in rete» e non sotto trediverse aziende (Aso S.Croce,Asl Cn1 e Cn2), sono «a rischiotagli» Fossano e Ceva.
Quello nella città degliAcaja è un «Punto di primo in-tervento», attivo 12 ore al gior-no (dalle 8 alle 20), tutta la set-timana. Ceva sarà trasforma-to in «Pronto soccorso di area
disagiata», cioè con meno per-sonale rispetto a oggi. MircoGrillo, sovrintendente dei pre-sidi ospedalieri dell’Asl Cn1:«Questa è la proposta, ma de-ve essere discussa. E in un’ot-tica di rete non ci sono solo ta-gli, ma redistribuzione di com-petenze. Fossano ha 25 milaabitanti: si valuti il bacino diutenza. Se il punto di primointervento dovesse chiudere,bisogna vedere cosa l’ospeda-le otterrà in cambio. Per Ce-va, come ribadito anche l’al-tra sera dal ministro Ferruc-cio Fazio, non ci sono rischi.Forse perderà parte della suaoperatività, ma sempre nel-
l’ottica di garantire quanto ser-ve alla popolazione».
Alba e Bra già ragionano nel-l’ottica di un solo ospedale: Ver-duno sarà, per la Regione, al pa-ri di Savigliano e Mondovì. Il re-sponsabile della Medicina d’ur-genza dell’Asl Cn2, Enzo Aluffi:«I Pronto soccorso di Alba e Brasono riuniti in un coordinamen-to integrato e hanno un numerodi passaggi simile a Cuneo:70.575, +2,5% rispetto al 2009.Verduno sarà operativo forse afine del 2012, ma da 3 anni il tria-ge e i corsi di formazione sonocomuni. Sarebbe utile che rima-nesse un legame forte tra ospe-dale e territorio, perché nei
Pronto soccorso si evitano rico-veri inutili e si inviano i malatinelle strutture dell’Asl più adat-te: dall’assistenza domiciliare in-tegrataai “letti diprossimità”».
Bruno Tartaglino, responsa-bile del dipartimento di Emer-genze e urgenza del S. Croce,che resta riferimento per laGranda: «Dal ‘93 qui c’è un Deadi II livello, cioè ad alta specializ-zazione, perchè ci sono repartiunici in provincia, come Cardio-chirurgia, Patologia neonatale,Neurochirurgia, Radioterapia.Ma chi viene qui non lo fa per l’al-ta specializzazione, ma perchè èun ospedale comodo, conosciu-to. Lavorare in rete non credo
cambierà la testa delle perso-ne». Il 20% dei 77 mila pazientiavrebbe comunque ospedali piùvicini, ma sceglie il S.Croce (ri-sultato il primo in Piemonte pergradimento degli utenti). A que-sta rivoluzione si deve adeguareanche la rete regionale del«118»,diretta da Danilo Bono (per 10anni alla guida del 118 della Gran-da): «Oggi gli ospedali temono laconcorrenza. La nuova logica è:“Siete insieme, organizzatevi,eliminate i doppioni”. E noi sa-premodove portare i pazienti, inbase alle specialità esistenti. Fa-re qualche chilometro in più perle ambulanze significherà menoattesee più sicurezza».
BRA
Farmaco dosato maleSei pazienticon guai agli occhiErica AsselleA PAGINA 53
All’internoIL CASO
Tenda a singhiozzoLo sci di Limoneora chiede i danniLorenzo TanacetoA PAGINA 48
CUNEO
Sgombero neveMulte a sorpresain tre piazzeMatteo BorgettoA PAGINA 49
VOLLEY
Bre Lannutti in ChampionsStasera arrivano i russi
AVEVA 71 ANNI
Stroncato da tumoreun sacerdote di Piasco
LA STAMPALA STAMPA
FOSSANO
«Cassa» prorogataper i dipendentidel BottonificioAntonella BaloccoA PAGINA 55
I «Dovremo giocare comese fosse una finale». Il capita-no della Bre banca LannuttiWout Wijsmans presenta la sfi-da europea di Champions Lea-gue in programma stasera alPalabrebanca di San Rocco Ca-stagnaretta contro i russi del
Lokomotiv Belgorod. È la partitad’andata della fase a 12 squadrea eliminazione diretta. Ingressogratuito per gli abbonati, men-tre per tutti gli altri ci sarà unapromozione: biglietto numera-to di tribuna verde a 14 euro, tri-buna rossa a 8. A PAGINA 61
I Don Rocco Fenoglio, parro-co di Piasco da 18 anni, è mortoieri nella casa di riposo di Piasco.Qualche settimana fa aveva chie-sto al vescovo Giuseppe Guerrinidi poter essere sostituito, a cau-sa di un tumore al fegato, e daappena due giorni, al suo posto,
era arrivato don Franco Ribotta.Nato a Bagnolo, don Rocco era sta-to anche il parroco di Envie e Roc-cabruna. Avrebbe compiuto 72 an-ni ad agosto. La comunità lo ricor-da come un uomo «mite e schivo,che curava molto le celebrazioni li-turgiche». [M. C.]
CUNEOE PROVINCIA
Ad Alba e Brache già ragionanonell’ottica di Verdunooltre 70 mila passaggi
Ospedale Qualifica
Nella Granda
CUNEO Dea II livello
*L’ospedale di Verduno ospiterà il Dea in sostituzione del Dea di Alba e del Pronto soccorso semplice di Bra
Centimetri-LA STAMPA
**Fino al 30/11/2010
Passaggi
77.698
Cosa prevede il Pianoper il futuro
“Super Dea”
ALBA Dea I livello 45.860 Dea*
SAVIGLIANO Dea I livello 39.563 Dea
MONDOVI’ Dea I livello 33.264 Dea
BRA Pronto Soccorso 24.715 Pronto Soccorso semplice*
SALUZZO Pronto Soccorso 21.691** Pronto Soccorso semplice
CEVA Pronto Soccorso 9.390 Pronto Soccorso (area disagiata)
FOSSANO Punto di primointervento(solo diurno)
3.650** Struttura senza emergenza
REDAZIONE CORSO NIZZA 11TELEFONO 0171 452411 FAX 0171 64402E-MAIL [email protected]’ PUBLIKOMPASS S.P.A. - CORSO GIOLITTI 21 BISTELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249
I Una giornata di ca-os, ieri, per i 480 medici difamiglia della Granda: èscattato l’obbligo, in tut-ta Italia, di non rilasciarepiù al lavoratore un certifi-cato di malattia su carta(una copia da consegnareall’ente di previdenza, l’al-tra al datore di lavoro),bensì di utilizzare il web.Il sito dell’Inps è andatoin tilt. Solo pochi medici(si stima il 10%) sono riu-sciti ad accedere al servi-zio. Risultato: sono statiemessi decine di certifica-ti cartacei, con lunghe at-tese per i pazienti e i medi-ci che tentavano invanodi contattare il call center.Salvio Sigismondi, medi-co di base e presidentedell’Ordine provinciale:«La digitalizzazione aiutaa ridurre la carta e control-lare meglio gli assentei-sti: ma da mesi abbiamosegnalato i problemi chesi sono puntualmente ve-rificati. Nella Granda mol-te zone non hanno lineeveloci per internet; non sisono considerate le visitea domicilio. Anche gliospedali sono nel caos,perchè adesso devono ri-lasciare questi documen-ti online, ma nessuno liha preparati». [L. B.]
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MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
CN
Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 47 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/01 - Autore: RITDEL - Ora di stampa: 01/02/11 22.45
PRIMO PIANO
Emanuela MinucciA PAGINA 51
All’interno
NELL’ABBAZIA DI PULCHERADA
San Mauro, l’affrescoricompare dopo nove secoli
BUFERA IN REGIONE DOPO LE ANTICIPAZIONI DE «LA STAMPA» SUL PIANO SANITARIO
Nuovi pronto soccorsiScontro tra Pdl e LegaSotto accusa il direttore dell’Aress: “E’ solo un tecnico, resti al suo posto”
Elena LisaA PAGINA 49
C risto onnipotente», ilPantocratore, sedutoin trono, benedicente,
fra schiere angeliche, è riap-parso a San Mauro Torinese.Si tratta di un eccezionale ca-polavoro d’arte romanica, tor-nato alla luce sull’abside dove
venne affrescato, circa 900 an-ni fa, nella chiesa di «SantaMaria in Pulcherada».
Fu eretta come basilica ditre navate. I benedettini la edi-ficarono sui resti di una chiesapiù antica, fondata durantel’impero di Carlo Magno, forse
su presenze religiose prece-denti, che nel settimo secoloavevano già scelto quella «bel-la rada», la «pulchra rada» inriva al Po, che denominò lachiesa di Santa Maria fin dellesue origini. Distrutta in segui-to da ripetute incursioni sara-cene, avvenute fra il 937 e il954, la chiesa risorse. Dal 991 ècitata come importante faro difede medievale. Fu riplasmatanel 1665 nell’attuale veste ba-rocca, con cappelle laterali.
D i nuovo a piedi dome-nica? C’è chi ci spera(ed è andato a manife-
stare sotto Palazzo Civicoper chiederlo a gran voce, co-me gli ambientalisti), c’è chiaspetta di vedere i nuovi dati(gli assessori all’AmbienteTricarico e Ronco che hannofissato per domani un nuovotavolo), e chi, come tutti i cit-tadini, spera che si metta apiovere sul serio. Eppure ildilemma «bloccare o no iltraffico domenica 6 febbra-io?» è di nuovo lì, incomben-te, nonostante eco-esperti di-sincantati come Silvio Viale(presidente dei Radicali ita-liani) ripetano da mesi chestop del genere siano del tut-to inutili : «Se guardiamo idati degli ultimi vent’anninon c’è mai stata un’emer-genza per la salute – sostieneViale - e i blocchi non hannomai influito sulle medie setti-manali, mensili o annuali diesposizione al Pm 10». Sulfronte opposto gli ambientali-sti di «Muoviequilibri»: «E’impensabile che ci si debbabasare esclusivamente suidati di “Lingotto”: Tricaricoafferma che domenica l’ariaè rientrata nei limiti ma ve-dremo la verità solo quandoarriveranno i dati delle altrecentraline». E l’assessore ri-sponde: «Vediamo solo i datidisponibili per ora, per pro-blemi tecnici, ma è curioso ilfatto che siano stati propriogli ambientalisti domenicascorsa a chiedermi la revocadel blocco». [E. MIN.]
La goccia che ha fatto traboc-care il vaso è stata l’uscita atutta pagina su «La Stampa»di ieri. Il tema era la rivoluzio-ne dei pronto soccorsi, un ca-pitolo della riforma sanitariapartorita dalla giunta Cota. Oforse l’equivoco mai risolto di
una Sanità regionale bicefala,guidata da due teste. Anzi tre:quelle di Roberto Cota e di Cate-rina Ferrero, assessore in quotaPdl, coadiuvati da Claudio Za-non, commissario dell’Aress esuper-consulente del governato-re. Mondo ALLE PAG. 48-49
INTERVISTA
La coccardaè bipartisanescluso SilvioLe consigliere Pdl«La dignità della donnava difesa, ma il premiernon si tocca»
L o voglio viola. Per por-tare le mie quattro ruo-te ovunque. Ztl, corsie
preferenziali, piazze chiuseal traffico. Insomma un la-sciapassare potentissimo iso-le (pedonali) comprese. Lostatus symbol dei permessi,da esibire sul cruscotto co-me un blasone di famiglia.Per l’automobilista che nondeve chiedere mai.
Sono poche, pochissimele persone che avrebbero di-ritto a questo speciale «apri-ti sesamo» del traffico. Poli-ziotti, magistrati, gente chevive sotto scorta. Non certa-
mente un vip qualsiasi. E l’as-sessore al Traffico Maria Gra-zia Sestero non ne può più divedersi intasare la posta elet-tronica con gentili richieste diquel permessino viola di cuinon si può proprio fare a meno(e giù di seguito motivazioniche più futili non si può). E cosìieri ha portato la questione ingiunta. Facendo un esempioche ha spiazzato anche gli as-sessori avvezzi ai tempi dellaprima repubblica. «Il più buli-mico? Alex Del Piero che hachiesto ben sette permessi vio-la perchè possiede sette auto.Motivo ufficiale della richie-sta? Poter scappare agevol-mente dai tifosi».
Tutta mia la Ztl
Niccolò Zancan A PAGINA 53
La protesta dei medici d’emergenza“Promossi o bocciati senza un perché”
L’ex abusivo vigilatra i banchi del Balon
EMANUELA MINUCCI
Sfratti, finisce sul weblo scontro dei diritti
Ciattaglia e Numa A PAGINA 52
L’affresco nell’abbazia di S. Mauro CONTINUA A PAG. 57
IL CASO
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5.8
-4.2
3.6
0.9
10
-1
IL TEMPO IN CITTÀOggi Ieri Un anno fa
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GIORNO & NOTTE
I Pooh: quandofacevamo le orepiccole a TorinoSilvia FranciaALLE PAGINE 64-65
CONSUMI 2010
Il digitale rilancial’acquisto di tvA picco le autoMarina CassiA PAGINA 56
SANT’ANNA
Medico palpeggiavale pazientiCondannato a 3 anniAlberto GainoA PAGINA 54
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MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
T1 T2
Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 48 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/02 - Autore: RITDEL - Ora di stampa: 01/02/11 22.27
SCONTRO IN REGIONEIL SUPER MANAGER NEL MIRINO
Ieri il cellulare di Claudio Za-non suonava a vuoto. Il per-ché lo ha spiegato lui stessol’unica volta in cui ha rispo-sto: «Mi spiace, da oggi nonparlo più... Ora scusi, ma de-vo proprio riattaccare». Finedelle comunicazioni.
Alcuni ipotizzano un ordi-ne veicolato dallo stesso Co-
ta: magari tramite GiuseppeCortese, il capo della segrete-ria politica. Ieri è stato proprioCortese, che in questi giorni ac-compagna il governatore in tra-sferta negli Usa (ieri si trovava-no a Whashington), a raccoglie-re lo sfogo telefonico di un Ghi-go fuori dai fogli.
Un brutto incidente di per-corso per il commissario del-l’Aress, scelto dallo stesso Cotacome super-consulente in mate-ria sanitaria. Ieri, durante l’in-contro con il gruppo della Legaa margine del Consiglio, si è di-feso sostenendo di aver datouna semplice valutazione suuna questione, il piano del 118,
del quale non si è nemmeno oc-cupato. Chi lo conosce può im-maginare la sua amarezza peressere stato risucchiato in unacontrapposizione che più in ge-nerale contrappone i tecnici, adogni livello, e i politici. Due im-pegni diversi, due modi di lavo-rare e di affrontare i problemi.A maggior ragione di questitempi, dove gli «uomini macchi-na» - come Zanon e lo stessoMonferrino, neo-direttore regio-nale della Sanità - sono chiama-ti a impostare piani che si scon-trano con la carenza di risorse:la prossima settimana bisogne-rà firmare il piano di rientro deldeficit con il Governo per evita-re che la Regione venga com-missariata. Di fronte a obblighisempre più stringenti aumentala distanza, e a volte l’incom-prensione, tra chi deve assem-blare le riforme e chi a quelle ri-forme, non sempre popolari, de-ve dare una lettura di caratterepolitico. A farne le spese sonoquasi sempre i primi. [ALE. MON.]
Intervista,,ALESSANDRO MONDO
La goccia che ha fatto traboc-care il vaso è stata l’uscita atutta pagina su «La Stampa»di ieri. Il tema era la rivoluzio-ne dei pronto soccorso, un capi-tolo della riforma sanitaria par-torita dalla giunta Cota. O for-se l’equivoco mai risolto di unaSanità regionale bicefala, gui-data da due teste. Anzi tre:quelle di Roberto Cota e di Ca-terina Ferrero, assessore inquota Pdl, coadiuvati da Clau-dio Zanon, commissario del-l’Aress e super-consulente delgovernatore.
Da ieri l’ultima testa, la piùloquace, è stata bruscamentesilenziata dopo il pandemonioseguito all’intervento di Zanon.L’ennesimo, secondo il Pdl. Du-rissimo Guido Crosetto, che pe-raltro non aveva risparmiatobastonate alla riforma sanita-ria firmata Cota-Ferrero:«Non conosco il dottor Zanon,ma non mi risulta sia stato elet-to nel Consiglio e tanto menoche sia un membro della giun-ta. Lo invito a tenere il più bas-so profilo che da sempre distin-gue i piemontesi».
Ma questa volta si è smarca-ta pure la Lega, presa in con-tropiede da un’uscita che ri-spolvera una serie di rugginicon gli alleati: per di più su unariforma controversa. Ieri i con-siglieri del Pd Reschigna, Boe-ti, Centillo e Genisio hanno con-trattaccato in Regione e in Co-mune. Come se non bastasse,l’abolizione o il declassamentodi alcuni pronto soccorsi imba-razza i consiglieri di Lega e Pdlnei rispettivi territori. Megliotenersi coperti. A maggior ra-gione, trattandosi di un provve-dimento non ancora approda-to in aula, né spiegato agli am-ministratori locali.
Non è un caso se ieri matti-na, fiutando aria di tempesta, il
gruppo del Carroccio in Regione- presente l’assessore ElenaMaccanti - ha chiesto spiegazio-ni a Zanon. Lo stesso Zanon cheil governatore ha impiegato in
varie occasioni come centravan-ti di sfondamento per controbat-tere alle critiche. «Sbaglio»,«fraintendimento», «equivoco»,i termini più ricorrenti al termi-
ne del «rendez-vous». È statopersino evocato il complottomass-mediatico. «Un errore - mi-nimizza Mario Carossa, capo-gruppo in Regione -. Approfittia-mone per lavorare in manierapiù costruttiva».
Una parola. Nelle stesse oreEnzo Ghigo si metteva in contat-to con Cota - in viaggio negliStati Uniti - avvertendo che ilPdl non tollererà altre invasionidi campo. Pare che il governato-re abbia convenuto sull’opportu-nità di silenziare il tecnico. Con-cetto ribadito dal coordinatoreregionale: «Zanon è un tecnico,le decisioni politiche spettano aCota e Ferrero. Spero sia l’ulti-ma volta». Altrimenti? «Potrem-mo ridiscutere la permanenzadi Zanon all’Aress».
Posizione netta, che fa segui-to ai malumori già manifestatidal Pdl in Regione per la gestio-ne verticistica della riforma sa-nitaria da parte di Cota (nel mi-rino anche la riduzione delleAso). Non solo. Secondo i piùmaliziosi la presa di posizionedel senatore punterebbe a com-pattare il gruppo togliendo l’ini-ziativa ai «dissidenti» interni.
Sempre ieri, dopo il vertice dimaggioranza nel quale Luca Pe-drale e Valerio Cattaneo hannocensurato Zanon, circolavano levoci più disparate: compresa laprossima rimozione del tecnicoad opera dello stesso Cota. L’as-sessore Barbara Bonino, con ri-ferimento a indiscrezioni uscitesu una testata on-line, ribadiva«la perfetta sintonia con Cota»smentendo qualsivoglia «mob-bing politico» da parte del presi-dente nei suoi confronti e versola collega Ferrero. Clima incan-descente. Tornando al «caso Za-non», al governatore non man-cherà occasione per tornarci so-pra: il Pdl attende un chiarimen-to; prima ancora, «il problema» -come si diceva ieri - gli sarà rap-presentato dai leghisti.
La protesta dei medici“Promossi o bocciatiNessuno sa perché”
ELENA LISA
A ogni malato il suo ospe-dale: se non partiamoda questo presupposto
finisce che non ci capiamo».Nella nebbia piemontese attor-no al riordino dei pronti soc-corso, Giorgio Carbone - vice-presidente nazionale della So-cietà Italiana di Medicinad’Emergenza (Simeu) - cercachiarezza.
Nemmeno un punto fermoall’orizzonte?
«Il piano è necessario per eli-minare sprechi e assicurare lecure giuste ai pazienti».
Non vede altro?«Poco. A partire dai critericon cui il riordino è stato pia-nificato. Perché il pronto soc-corso dell’ospedale Martini,di quello di Susa e Venaria so-no stati giudicati “semplici”?Perché il polo che unisceMondovì, Savigliano e Alba,costituirebbe, invece, un di-partimento di moderna con-cezione?»
Già, perché?«E chi lo sa? Prima della rior-ganizzazione nessun direttoredi pronto soccorso di medici-na d’urgenza si è seduto a untavolo, per discutere, dare sug-gerimenti al governo regiona-le. Io, per dire, dirigo quello
dell’ospedale Gradenigo e nes-suno mi ha chiamato. Nemme-no in virtù del fatto di esserestato uno degli esperti che, trail 2006 e il 2008, avevano stu-diato un riordino, tradotto poiin delibera, che traccia le lineeguida del piano attuale».
Sta dicendo che non cono-scete i motivi per cui alcuniospedali sono stati promos-si ed altri declassati?
«Esatto. Formuliamo ipotesi,pensiamo che nella valutazio-ne abbia contato la posizionedel presidio, il tipo di speciali-tà e il numero di passaggi.Certo, se è così, ci sarebbemolto da discutere»
Facciamolo...«Prendiamo i “passaggi”,cioè il numero di pazienti chevengono registrati in accetta-
zione, bene, in alcuni ospedalirisultano essere più di quantosiano in realtà.
Una «truffa»?«No, un problema informatico.Le cartelle in cui si scrivono no-me del paziente e motivo del-l’urgenza non si possono riapri-re se sono state chiuse da pocoe così si moltiplicano. Con unesempio: se oggi mi rompo unagamba e vengo registrato,quando domani tornerò inospedale per una visita di con-trollo le cartelle aperte a mionome diventeranno due».
Ricapitolando: lei sostieneche i passaggi sono gonfiati,i criteri del riordino non si co-noscono e i direttori dei pron-to soccorso non hanno dettola loro. C’è altro?
«Il piano regionale non preve-
de l’integrazione tra emergen-za sul territorio, cioè il 118, eospedaliera, cioè il pronto soc-corso. Ed è gravissimo che idue fronti continuino ad essereseparati. Le emergenze sullastrada e in ospedale devono es-sere una l’integrazione dell’al-tra: chi lavora dentro deve ave-re le stesse competenze dei me-dici che escono sull’ambulanzae viceversa».
Ma ci sarà qualcosa che fun-ziona del piano o no?
«Ci piace l’idea che non sia an-cora definitivo, che si possa mo-dificare. Per questo chiediamoun incontro a Claudio Zanon, ilcommissario dell’Aress: se ciascoltasse scoprirebbe che imedici di medicina d’urgenzanon fanno solo polemiche, masono pronti a dare consigli».
I Sul giornale di ieri sve-lata la riorganizzazione deipronto soccorso: nascono15 «super Dea», mentre glialtri centri affronterannosolo i casi meno gravi. Tragli ospedali declassati, pro-testa il Martini: «Questa de-cisione è un’assurdità».
«C’è stato un erroreAdesso cerchiamodi approfittarneper lavorare in modopiù costruttivo»
Mario Carossacapogruppodella Lega in Regione
Il retroscenaIl consulente ai suoi:sono stato frainteso
I Il gip Federica Bompieri harespinto la richiesta di archiviazio-ne di un caso di presunta malasa-nità che ha per protagonista l’on-cologo Claudio Zanon, accusatodi responsabilità medica e falso.Il giudice ha valorizzato la tesi del-l’avvocato di parte lesa, Gian Ma-rio Ramondini, sostenuta da unaconsulenza del medico legale Ri-ta Celli di segno opposto alle con-clusioni dei colleghi Bison e Vita-le, incaricati di esaminare il casodel signor D. B. dal pm GabriellaViglione. Il paziente fu operatoda Zanon al San Giovanni Vec-
chio nel 2006 «per diverticolitecronica del colon con ascesso peri-diventicolare». Operazione urgen-te per una perforazione intestina-le. Celli non eccepisce nel meritodell’intervento, ma sull’incomple-tezza della successiva informazio-ne al paziente «che non ha otte-nuto spiegazioni se non a tre annidi distanza», dopo due lettere diun avvocato. Il gip: «Va chiarito ilnesso fra il ritardo nella compren-sione di quanto accaduto in salaoperatoria e la mancata tempesti-vità di provvedimenti terapeuticipiù idonei». [AL. GA.]
«Spero sia l’ultimavolta che accadeLe decisioni politichespettano a chi prendei voti: Cota e Ferrero»
Enzo Ghigocoordinatoreregionale del Pdl
«Trovo gravissimoche l’emergenzasul territorio restiseparata da quellaospedaliera»
Giorgio Carbonevicepresidentedel Simeu
Su «La Stampa»
U
“Ma una riforma serve, chiediamo un confronto”
La vicenda giudiziaria del 2006
Il gip nega l’archiviazione«Caso ancora da chiarire»
I PASSAGGI IN OSPEDALE«Non possono essere
il criterio: talvoltai dati non sono reali»
Bufera sul piano sanitàPdl e Lega ai ferri cortiGhigo attacca Zanon: basta invasioni. Si smarca anche il Carroccio
In arrivo 15 «super Dea»Secondo il piano della Regione a Torino saranno 9,
divisi in tre poli: Nord, Sud (con le Molinette) e Ovest
Nel giorno più lungoprevale l’amarezza:mi sono limitatoa una valutazione
Parla Giorgio Carbone, vicepresidente della SimeuSopra l’ospedale Gradenigo di Torino, il cui pronto soccorso - diretto da Giorgio Carbone,
vicepresidente della Società italiana di medicina d’emergenza - è stato scelto tra i «super 15»
48 Cronaca di Torino LA STAMPAMERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
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Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 49 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/02 - Autore: RITDEL - Ora di stampa: 01/02/11 22.27
SCONTRO IN REGIONEIL SUPER MANAGER NEL MIRINO
Ieri il cellulare di Claudio Za-non suonava a vuoto. Il per-ché lo ha spiegato lui stessol’unica volta in cui ha rispo-sto: «Mi spiace, da oggi nonparlo più... Ora scusi, ma de-vo proprio riattaccare». Finedelle comunicazioni.
Alcuni ipotizzano un ordi-ne veicolato dallo stesso Co-
ta: magari tramite GiuseppeCortese, il capo della segrete-ria politica. Ieri è stato proprioCortese, che in questi giorni ac-compagna il governatore in tra-sferta negli Usa (ieri si trovava-no a Whashington), a raccoglie-re lo sfogo telefonico di un Ghi-go fuori dai fogli.
Un brutto incidente di per-corso per il commissario del-l’Aress, scelto dallo stesso Cotacome super-consulente in mate-ria sanitaria. Ieri, durante l’in-contro con il gruppo della Legaa margine del Consiglio, si è di-feso sostenendo di aver datouna semplice valutazione suuna questione, il piano del 118,
del quale non si è nemmeno oc-cupato. Chi lo conosce può im-maginare la sua amarezza peressere stato risucchiato in unacontrapposizione che più in ge-nerale contrappone i tecnici, adogni livello, e i politici. Due im-pegni diversi, due modi di lavo-rare e di affrontare i problemi.A maggior ragione di questitempi, dove gli «uomini macchi-na» - come Zanon e lo stessoMonferrino, neo-direttore regio-nale della Sanità - sono chiama-ti a impostare piani che si scon-trano con la carenza di risorse:la prossima settimana bisogne-rà firmare il piano di rientro deldeficit con il Governo per evita-re che la Regione venga com-missariata. Di fronte a obblighisempre più stringenti aumentala distanza, e a volte l’incom-prensione, tra chi deve assem-blare le riforme e chi a quelle ri-forme, non sempre popolari, de-ve dare una lettura di caratterepolitico. A farne le spese sonoquasi sempre i primi. [ALE. MON.]
Intervista,,ALESSANDRO MONDO
La goccia che ha fatto traboc-care il vaso è stata l’uscita atutta pagina su «La Stampa»di ieri. Il tema era la rivoluzio-ne dei pronto soccorso, un capi-tolo della riforma sanitaria par-torita dalla giunta Cota. O for-se l’equivoco mai risolto di unaSanità regionale bicefala, gui-data da due teste. Anzi tre:quelle di Roberto Cota e di Ca-terina Ferrero, assessore inquota Pdl, coadiuvati da Clau-dio Zanon, commissario del-l’Aress e super-consulente delgovernatore.
Da ieri l’ultima testa, la piùloquace, è stata bruscamentesilenziata dopo il pandemonioseguito all’intervento di Zanon.L’ennesimo, secondo il Pdl. Du-rissimo Guido Crosetto, che pe-raltro non aveva risparmiatobastonate alla riforma sanita-ria firmata Cota-Ferrero:«Non conosco il dottor Zanon,ma non mi risulta sia stato elet-to nel Consiglio e tanto menoche sia un membro della giun-ta. Lo invito a tenere il più bas-so profilo che da sempre distin-gue i piemontesi».
Ma questa volta si è smarca-ta pure la Lega, presa in con-tropiede da un’uscita che ri-spolvera una serie di rugginicon gli alleati: per di più su unariforma controversa. Ieri i con-siglieri del Pd Reschigna, Boe-ti, Centillo e Genisio hanno con-trattaccato in Regione e in Co-mune. Come se non bastasse,l’abolizione o il declassamentodi alcuni pronto soccorsi imba-razza i consiglieri di Lega e Pdlnei rispettivi territori. Megliotenersi coperti. A maggior ra-gione, trattandosi di un provve-dimento non ancora approda-to in aula, né spiegato agli am-ministratori locali.
Non è un caso se ieri matti-na, fiutando aria di tempesta, il
gruppo del Carroccio in Regione- presente l’assessore ElenaMaccanti - ha chiesto spiegazio-ni a Zanon. Lo stesso Zanon cheil governatore ha impiegato in
varie occasioni come centravan-ti di sfondamento per controbat-tere alle critiche. «Sbaglio»,«fraintendimento», «equivoco»,i termini più ricorrenti al termi-
ne del «rendez-vous». È statopersino evocato il complottomass-mediatico. «Un errore - mi-nimizza Mario Carossa, capo-gruppo in Regione -. Approfittia-mone per lavorare in manierapiù costruttiva».
Una parola. Nelle stesse oreEnzo Ghigo si metteva in contat-to con Cota - in viaggio negliStati Uniti - avvertendo che ilPdl non tollererà altre invasionidi campo. Pare che il governato-re abbia convenuto sull’opportu-nità di silenziare il tecnico. Con-cetto ribadito dal coordinatoreregionale: «Zanon è un tecnico,le decisioni politiche spettano aCota e Ferrero. Spero sia l’ulti-ma volta». Altrimenti? «Potrem-mo ridiscutere la permanenzadi Zanon all’Aress».
Posizione netta, che fa segui-to ai malumori già manifestatidal Pdl in Regione per la gestio-ne verticistica della riforma sa-nitaria da parte di Cota (nel mi-rino anche la riduzione delleAso). Non solo. Secondo i piùmaliziosi la presa di posizionedel senatore punterebbe a com-pattare il gruppo togliendo l’ini-ziativa ai «dissidenti» interni.
Sempre ieri, dopo il vertice dimaggioranza nel quale Luca Pe-drale e Valerio Cattaneo hannocensurato Zanon, circolavano levoci più disparate: compresa laprossima rimozione del tecnicoad opera dello stesso Cota. L’as-sessore Barbara Bonino, con ri-ferimento a indiscrezioni uscitesu una testata on-line, ribadiva«la perfetta sintonia con Cota»smentendo qualsivoglia «mob-bing politico» da parte del presi-dente nei suoi confronti e versola collega Ferrero. Clima incan-descente. Tornando al «caso Za-non», al governatore non man-cherà occasione per tornarci so-pra: il Pdl attende un chiarimen-to; prima ancora, «il problema» -come si diceva ieri - gli sarà rap-presentato dai leghisti.
La protesta dei medici“Promossi o bocciatiNessuno sa perché”
ELENA LISA
A ogni malato il suo ospe-dale: se non partiamoda questo presupposto
finisce che non ci capiamo».Nella nebbia piemontese attor-no al riordino dei pronti soc-corso, Giorgio Carbone - vice-presidente nazionale della So-cietà Italiana di Medicinad’Emergenza (Simeu) - cercachiarezza.
Nemmeno un punto fermoall’orizzonte?
«Il piano è necessario per eli-minare sprechi e assicurare lecure giuste ai pazienti».
Non vede altro?«Poco. A partire dai critericon cui il riordino è stato pia-nificato. Perché il pronto soc-corso dell’ospedale Martini,di quello di Susa e Venaria so-no stati giudicati “semplici”?Perché il polo che unisceMondovì, Savigliano e Alba,costituirebbe, invece, un di-partimento di moderna con-cezione?»
Già, perché?«E chi lo sa? Prima della rior-ganizzazione nessun direttoredi pronto soccorso di medici-na d’urgenza si è seduto a untavolo, per discutere, dare sug-gerimenti al governo regiona-le. Io, per dire, dirigo quello
dell’ospedale Gradenigo e nes-suno mi ha chiamato. Nemme-no in virtù del fatto di esserestato uno degli esperti che, trail 2006 e il 2008, avevano stu-diato un riordino, tradotto poiin delibera, che traccia le lineeguida del piano attuale».
Sta dicendo che non cono-scete i motivi per cui alcuniospedali sono stati promos-si ed altri declassati?
«Esatto. Formuliamo ipotesi,pensiamo che nella valutazio-ne abbia contato la posizionedel presidio, il tipo di speciali-tà e il numero di passaggi.Certo, se è così, ci sarebbemolto da discutere»
Facciamolo...«Prendiamo i “passaggi”,cioè il numero di pazienti chevengono registrati in accetta-
zione, bene, in alcuni ospedalirisultano essere più di quantosiano in realtà.
Una «truffa»?«No, un problema informatico.Le cartelle in cui si scrivono no-me del paziente e motivo del-l’urgenza non si possono riapri-re se sono state chiuse da pocoe così si moltiplicano. Con unesempio: se oggi mi rompo unagamba e vengo registrato,quando domani tornerò inospedale per una visita di con-trollo le cartelle aperte a mionome diventeranno due».
Ricapitolando: lei sostieneche i passaggi sono gonfiati,i criteri del riordino non si co-noscono e i direttori dei pron-to soccorso non hanno dettola loro. C’è altro?
«Il piano regionale non preve-
de l’integrazione tra emergen-za sul territorio, cioè il 118, eospedaliera, cioè il pronto soc-corso. Ed è gravissimo che idue fronti continuino ad essereseparati. Le emergenze sullastrada e in ospedale devono es-sere una l’integrazione dell’al-tra: chi lavora dentro deve ave-re le stesse competenze dei me-dici che escono sull’ambulanzae viceversa».
Ma ci sarà qualcosa che fun-ziona del piano o no?
«Ci piace l’idea che non sia an-cora definitivo, che si possa mo-dificare. Per questo chiediamoun incontro a Claudio Zanon, ilcommissario dell’Aress: se ciascoltasse scoprirebbe che imedici di medicina d’urgenzanon fanno solo polemiche, masono pronti a dare consigli».
I Sul giornale di ieri sve-lata la riorganizzazione deipronto soccorso: nascono15 «super Dea», mentre glialtri centri affronterannosolo i casi meno gravi. Tragli ospedali declassati, pro-testa il Martini: «Questa de-cisione è un’assurdità».
«C’è stato un erroreAdesso cerchiamodi approfittarneper lavorare in modopiù costruttivo»
Mario Carossacapogruppodella Lega in Regione
Il retroscenaIl consulente ai suoi:sono stato frainteso
I Il gip Federica Bompieri harespinto la richiesta di archiviazio-ne di un caso di presunta malasa-nità che ha per protagonista l’on-cologo Claudio Zanon, accusatodi responsabilità medica e falso.Il giudice ha valorizzato la tesi del-l’avvocato di parte lesa, Gian Ma-rio Ramondini, sostenuta da unaconsulenza del medico legale Ri-ta Celli di segno opposto alle con-clusioni dei colleghi Bison e Vita-le, incaricati di esaminare il casodel signor D. B. dal pm GabriellaViglione. Il paziente fu operatoda Zanon al San Giovanni Vec-
chio nel 2006 «per diverticolitecronica del colon con ascesso peri-diventicolare». Operazione urgen-te per una perforazione intestina-le. Celli non eccepisce nel meritodell’intervento, ma sull’incomple-tezza della successiva informazio-ne al paziente «che non ha otte-nuto spiegazioni se non a tre annidi distanza», dopo due lettere diun avvocato. Il gip: «Va chiarito ilnesso fra il ritardo nella compren-sione di quanto accaduto in salaoperatoria e la mancata tempesti-vità di provvedimenti terapeuticipiù idonei». [AL. GA.]
«Spero sia l’ultimavolta che accadeLe decisioni politichespettano a chi prendei voti: Cota e Ferrero»
Enzo Ghigocoordinatoreregionale del Pdl
«Trovo gravissimoche l’emergenzasul territorio restiseparata da quellaospedaliera»
Giorgio Carbonevicepresidentedel Simeu
Su «La Stampa»
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“Ma una riforma serve, chiediamo un confronto”
La vicenda giudiziaria del 2006
Il gip nega l’archiviazione«Caso ancora da chiarire»
I PASSAGGI IN OSPEDALE«Non possono essere
il criterio: talvoltai dati non sono reali»
Bufera sul piano sanitàPdl e Lega ai ferri cortiGhigo attacca Zanon: basta invasioni. Si smarca anche il Carroccio
In arrivo 15 «super Dea»Secondo il piano della Regione a Torino saranno 9,
divisi in tre poli: Nord, Sud (con le Molinette) e Ovest
Nel giorno più lungoprevale l’amarezza:mi sono limitatoa una valutazione
Parla Giorgio Carbone, vicepresidente della SimeuSopra l’ospedale Gradenigo di Torino, il cui pronto soccorso - diretto da Giorgio Carbone,
vicepresidente della Società italiana di medicina d’emergenza - è stato scelto tra i «super 15»
MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011 Cronaca di Torino 49LA STAMPA
T1 T2 PR CV
TORINOtorino.repubblica.it
REDAZIONE DI TORINO Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 | tel. 011/5169611 | fax 011/533327 | CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO | VICARIO ROBERTO ORLANDO | INTERNET torino.repubblica.it | e-mail: [email protected] DI REDAZIONE tel. 011/5169611 | fax 011/533327 dalle ore 9.00 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 011/533327 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 TORINO | tel. 011/5527511 | fax 011/5527580
MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
AO
TO
a cura di Provincia
di Torino e Arpa Piemonte
Estremi del mesedal 1753 al 2007
Limite pioggia/neve oggi
Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it
L’alta pressione atlantica determinerà per
diversi giorni le condizioni del tempo. Giornata
soleggiata, ma con nebbie estese in pianura
fino al mattino e solo in parziale diradamento
nelle ore più calde sul Torinese, più persistenti
tra Astigiano, Alessandrino e basso
Monferrato. Venti deboli variabili, da nord-est
in montagna. Temperatura stazionaria, gelo
moderato nottetempo.
1
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Ottima
Buona
Discreta
Mediocre
Poco salubre
Insalubre
Molto insalubre
Ieri fino alle 19
Totale del mese
Media del mese
dal 1971 al 2007
Febbraio più piovoso
0 mm
0 mm
46 mm
1974 - 243,6 mm
Temperature (C˚) Umidità relativa
Ieri
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88%
62%
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Alle14
Nord
Sud
-
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OGGI DOMANIPrevisioni Qualità dell’aria Precipitazioni
Max. IeriMin.Torino TorinoUn fronte nuvoloso in transito a nord delle Alpi
si limita a velare il cielo. Condizioni soleggiate
con innocue velature in transito, ma nebbioso
in pianura fino al mattino tra Torinese,
Cuneese, Astigiano, Alessandrino e Vercellese.
In giornata diradamento delle nebbie sulle
zone occidentali e più persistenti a est. Venti
deboli variabili o da nord-est. Temperatura in
aumento sui rilievi.
TO
AO
Previsioni
03/02/1754 Min.
15/02/1990 Max.
-19,1
+26,0
3 2GIORNI
da
LE FAMIGLIEPIEMONTESI
ASPETTANO IL BONUSPER I PANNOLINI
L’osservatorio sulle spese
Tv amate dai torinesi PAROLA A PAGINA VII
Tv al primo posto tra gli acquisti
Parla il neo-juventino
Matri con Marotta GAMBA A PAGINA XIII
Matri: “Il mio sogno bianconero”
Il giallo del professore trovato morto in casa: “Non è omicidio”
Scoppia la guerra in Regione anche su portaborse e Città della salute, il presidente Cota telefona dagli Usa a Ghigo
Sanità, scontro per il poterePdl e Lega ai ferri corti. L’assessore Ferrero: “O me o Zanon”
MARIACHIARA GIACOSA
Paziente del servizio psichiatricoma subito non l’hanno riconosciuto
Tuta da supereroee pistola giocattolominaccia i medicie se ne va in bici
IL SERVIZIOA PAGINA VI
Il caso si era chiuso in tribunalecon un accordo: la Regione s’adegua
Scandalo caro estintomozione bocciatainfermieri condannatima sono riassunti
OTTAVIA GIUSTETTIA PAGINA VI
Nella pagina di Metropoligli indirizzi per gli stranieri
I corsi d’italianoper superare i testdel permessodi soggiornoTOMASO CLAVARINOA PAGINA IX
Un corso biennale per medici, veterinari e anche amministratori
I quesiti scomodi della bioeticaun master per avere le risposte
Le idee
TUTTE le domande che ruota-no attorno ai temi della bioe-tica. Evitare o no le trasfusio-
ni di sangue a chi non le vuole?Quali informazioni fornire sui tra-pianti? Le risposte, o almeno i ra-gionamenti in merito, potrebberoarrivare dal master biennale dellafacoltà di Lettere e Filosofia direttoda Andrea Poma. Una scuola che sirivolge a medici, infermieri, biolo-gi, ma anche veterinari e a chiun-que, dentro e fuori l’amministra-zione pubblica, possa trovarsi alleprese con temi così delicati.
VERA SCHIAVAZZI A PAGINA XI
Sul Wall Street Journal un ritratto inedito del manager Fiat
La dieta, il divorzio, i pulloverI piccoli segreti di Marchionne
Il personaggio
EMILIO VETTORI
LO STILE Marchionne? Lamania per ogni dettaglio,tanto da trasformarsi, se c’è
bisogno, nel primo collaudatoredei modelli. Come nel caso dellaJeep Grand Cherockee, testata per-sonalmente per 5.600 chilometri,in una vacanza tra il Quebec, il NewBrunswick e il New England, anno-tando ogni minimo difetto. Questoè solo uno dei dettagli del manageritalo-canadese iperperfezionistadescritto dal Wall Street Journal.
SEGUE A PAGINA XVI
Il retroscena
PAOLO GRISERI
«STA per telefonare Bar-bareschi». Tra i tavoli di“Carletto”, vastissimo
ristorante sulla collina torinese,nel popolo di Fli serpeggia la voceclamorosa: l’attore e regista po-trebbe diventare il candidato sin-daco del polo moderato a Torino.Più ancora dell’arrivo imminentedi Gianfranco Fini, è questa pro-spettiva a galvanizzare le tavolate.
SEGUE A PAGINA III
Ex Msi e liberalia cena con Fini
La storia
QUELLA del pendolarenon è una facile enemmeno troppo si-
cura. Lo sa bene Silvia Bel-let: impiegata da due anni inun'azienda torinese, devetimbrare il cartellino entrole 8.30 della mattina, massi-mo cinque minuti la tolle-ranza. Altrimenti scatta ilpermesso, oppure i richia-mi, con il rischio di metterein forse la riconferma delcontratto.
SEGUE A PAGINA II
L’impiego in forseper i treni in ritardo
Del Piero chiede7 pass per la Ztl“Colpa dei fan”
Il caso
DIEGO LONGHIN
Le regole sono regole enon si fanno sconti nem-meno quando ad avan-
zare la richiesta è il campionis-simo della Juventus, Alex DelPiero, che vorrebbe avere settepermessi per entrare nella Ztl.
SEGUE A PAGINA IILa casa in cui abitava il professore, in via Rossini
LA SEZIONI omicidi halasciato le indagini, masarà l'autopsia a chiarire
le cause della morte di Anto-nio Bonavista, 45 anni, profes-sore di educazione artistica al-la media Calamandrei trovatomorto lunedì sera in via Rossi-ni. Il primo esame necrosco-pico non ha rilevato segni diviolenza, ma la piccola man-sarda nella quale Bonavista vi-veva è stata trovata a soqqua-dro, con la porta bloccata solodal fermo della serratura.
DI BLASI A PAGINA V
«OME o lui». L’asses-sore regionale allaSanità, Caterina
Ferrero, ha perso definitiva-mente la pazienza: impossibilela convivenza con Claudio Za-non, l’uomo che il governatoreRoberto Cota ha scelto comepresidente dell’Aress, l’agen-zia regionale che gestisce il set-tore. E nel vertice di lunedì seradel gruppo del Pdl ha lanciatol’ultimatum». L’interventodell’assessore Elena Maccantie del capogruppo del CarroccioMario Carossa oltre ad una lun-ga telefonata fra Cota (in Ame-rica) ed Enzo Ghigo hanno cer-cato di stemperare la tensione.ma la tensione nella maggio-ranza di centrodestra resta alta.
MARCO TRABUCCO A PAGINA III
Sergio Marchionne
Le elezioni per ilsindaco al centrodella discussione:smentita peròl’ipotesi Barbareschi
TORINO
CRONACA� III
MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
la Repubblica
LE SCELTE DEI PARTITI
Tutti i contrasti
ROSSO
È il primo motivo dicontrasto. Alla fine Cotane ottiene le dimissioni
ZANON
È il “commissario”messo da Cota sullespalle della Ferrero
ROSSI
Anche sulla presidenzaAtc di Torino Lega e Pdlarrivano ai ferri corti
La polemica
Resa dei continella maggioranzaanche su portaborsee Città della salute
MARCO TRABUCCO
«OLUI o io». Tra Cateri-na Ferrero, assesso-re regionale alla Sa-
nità e Claudio Zanon, presiden-te dell’Aress, l’agenzia regionaleche gestisce il settore, è arrivatoil momento della resa dei conti.Lo scontro tra i due, lei esponen-te di punta del Pdl, lui leghista,sia pure della penultima ora, e fe-delissimo del presidente Rober-to Cota andava avanti da mesi. Inpratica da quando nel maggioscorsa la giunta di centrodestraaveva iniziato a governare.
Negli ultimi giorni però quelcontrasto che era rimasto in granparte sottotraccia, è esploso e hatrascinato con sé tutte le rivendi-cazioni che il Pdl piemontese, oalmeno una consistente parte diquesto ha covato nei confronti diCota e del suo entourage. Il pri-mo segnale è arrivato lunedì po-meriggio. Durante una lunghis-sima (4 ore e mezza) riunione delgruppo Pdl a Palazzo Lascariscon i vertici del partito infatti Ca-terina Ferrero avrebbe fatto di-chiarazioni di fuoco minaccian-do addirittura le dimissioni:«Non posso andare avanti a farel’assessore se il mio potere fini-sce sulla porta della mia segrete-ria» avrebbe detto almeno se-condo le voci filtrate dalla riu-nione. Aggiungendo poi: «A que-sto punto sia voi che Cota dovetescegliere: o Zanon o io». Una rab-bia che ieri mattina alla letturadei giornali (dove comparivanoalcune dichiarazioni di Zanon suuna possibile ristrutturazionedel servizio sanitario non ancoradiscusse in sede politica) è ulte-riormente esplosa fino a diven-tare un caso politico: subito il ca-pogruppo del Pdl ha chiesto allagiunta un incontro per una veri-fica di maggioranza.
Con il presidente Cota negliStati Uniti in visita ufficiale (ieriera a Washington) la situazione èsembrata davvero complicataanche perché nella riunione Pdldi lunedì sera Ferrero non erastata l’unico assessore a mostra-re segni di insofferenza nei con-fronti della «prepotenza» leghi-sta. E parole dure contro Zanonerano arrivate anche dal sottose-gretario alla Difesa Guido Cro-setto: «Non mi risulta sia statoeletto nel Consiglio regionale osia un membro della giunta. Tro-vo pertanto fuori luogo che fac-cia dichiarazioni difficilmenteaccettabili da chi pensa che sia-no le istituzioni a doversi espri-mere e non i singoli. Lo invitereiin futuro a un più basso profilo».
È toccato così a Elena Mac-canti, assessore addetto alle re-
lazioni con il Consiglio, e a MarioCarossa, capogruppo del Car-roccio il compito di provare achiudere l’incidente diplomati-co. Tentativo parzialmente riu-scito e per cui è stata necessariain serata, anche una lunga te-lefonata tra l’America e Romacioè tra Cota e Ghigo: le condi-zioni della tregua prevedonoche, per ora, tutti rimangano alproprio posto. Zanon però verràinvitato dalla stessa Lega a fareun passo indietro. Essendo il suo
prio staff (mentre oggi c’è unanorma, che Cota vuole confer-mare, che impone di prendernealmeno il 40 per cento tra i di-pendenti regionali). Inoltre c’è la
questione Scr, la società di com-mittenza regionale che si dovràoccupare di gestire i grandi ap-palti delle Città della Salute e nonsolo: cinque consiglieri del Pdl (i«frondisti» legati all’europarla-mentare Vito Bonsignore) han-no infatti presentato un emen-damento per chiederne l’aboli-zione. Cota e un’altra parte delPdl (in particolare gli ex An) nonne vogliono sapere. Per parlarne,domani ci sarà un altro incontro.
no io che ci metto la faccia da-vanti ai consiglieri regionali eagli elettori - avrebbe detto - equindi solo io e Cota dobbiamoparlare».
L’incidente però potrebbeavere ulteriori strascichi neiprossimi giorni: la sanità infattinon è l’unico argomento di con-trasto tra i due partiti che com-pongono la maggioranza regio-nale: gli assessori del Pdl adesempio vorrebbe poter sceglie-re liberamente i membri del pro-
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Regione, scontro Pdl-Legasu chi comanda nella sanitàUltimatum della Ferrero: “O me o Zanon”
un ruolo tecnico, Ferrero hachiesto e ottenuto che non facciapiù dichiarazioni pubbliche, inparticolare su decisioni ancorada prendere in sede politica: «So-
Lunga telefonatatra il governatore(negli Usa) e GhigoAlla fine è solopace armata
Roberto Cota ed Enzo Ghigo: il tempo dei sorrisi è alle spalle
(segue dalla prima di cronaca)
PAOLO GRISERI
BISOGNERÀ attendere perun’ora che termini il di-scorso del presidente della
Camera per strappare a RobertoRosso, un’ammissione e unaparziale smentita: «È vero, glieloavevamo chiesto ma credo chealla fine non se ne farà nulla».«Certo — commenta con un lam-po di malizia uno dei 550 com-mensali — Barbareschi non arri-verà perché l’Udc preferisce laCaramelli».
Nel ristorante di Pecetto si ri-trovato i nuovi moderati della de-stra torinese. C’è chi ha fatto unacoerente gavetta nel Msi, comeEnnio Galasso e che sarà una deicapilista alle elezioni ammini-strative. Chi con un’appartenen-za alla destra più recente, comeRoberto Salerno (quello cheesordì in politica con lo slogan“Mi chiamo Salerno ma non sonoil socialista”). Non mancano gliesponenti di tradizione demo-cristiana come lo stresso RobertoRosso. Non c’è invece Dario Arri-gotti, erroneamente indicato daisostenitori di Fini come uno degliattovagliati. C’è infine chi è abi-tuato a galleggiare nelle incerteacque del centrismo, come l’av-vocato Pier Luigi Marengo, exbraccio destro di Raffaele Costa,l’avvocato che voleva comperareil Toro prima che arrivasse Cairo.
«Avete visto quanta gente è ve-nuta questa sera?», chiede soddi-sfatto Mario Cifarelli, uno degliorganizzatori dell’appuntamen-to che espone orgoglioso il mani-
festo “presidente dei giovani Fli”e, garantisce il padre, futuro can-didato alle amministrative sottola Mole. «La cosa straordinaria —dice Cifarelli — è che tutte queste500 persone hanno pagato di ta-sca propria, mica come quelleoccasioni elettorali, che io ricor-do bene, nelle quali arrivavanogli autobus per scaricare genteche mangiava gratis». Nessunoosa chiedere a Cifarelli a qualiprecdenti occasioni elettorali siriferisse ma certo quella di ieri se-ra è una delle prime cene cheaprono la campagna per il votoamministrativo e (e forse non so-lo quello) a Torino.
Il retroscena
Oltre 500 partecipanti alla riunione con il leader della Camera
Liberali ed ex fascisti delusiFini raduna le truppe a cena
Gianfranco Fini ieri a Torino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Crosetto: Ilpresidente Aressdeve avereun profilomolto più basso
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GIOVEDÌ 3 FEBBRAIO 2011ORE 17.45
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Accademia delle Scienze di Torino
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Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 47 - 01/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/01 - Autore: FRABEL - Ora di stampa: 01/02/11 01.22
PRIMO PIANO
LA SOAP CHE SI GIRA NEL CANAVESE
La soap interminabileDieci anni di Centovetrine
Silvia FranciaA PAGINA 51
All’interno
ServizioA PAGINA 49
SONO I GIORNI DEL PICCO
Influenza A, altre due vittimein Rianimazione alle Molinette
IL PIANO REGIONALE: «SI UTILIZZERÀ DI PIÙ IL 118»
Scatta la rivoluzionedel pronto soccorsoIn Piemonte solo 15 “super-strutture” attrezzate per tutte le specialità
I Sono salite a quattro le vitti-me dell’influenza A tra i ricovera-ti in Rianimazione alle Molinet-te. Dopo la donna di Barletta el’altra paziente trasferita in Tera-pia intensiva dalla Medicinad’Urgenza dello stesso ospeda-le, ieri sono morti Silvestro Silve-
stri, 67 anni, che era stato tra-sportato alle Molinette dal Mauri-ziano, ed Elena Macovei, di 62 an-ni, che era ricoverata nella Gastro-enterologia dell’ospedale di cor-so Bramante prima che il virus ag-gravasse la sua situazione. Congli ultimi due decessi a Torino e
un altro in Veneto le vittime del-l’influenza A salgono a 32 in Ita-lia: l’H1N1 sta raggiungendo ilpicco dell’epidemia stagionale.«Nessuna anomalia nelle quattromorti per influenza A che si sonoregistrate a Torino dall’inizio del-l’anno», precisa il professor Mar-co Ranieri, primario di Rianima-zione: «I pazienti sottoposti a re-spirazione extracorporea hannouna mortalità che si aggira intor-no al 40%, esattamente quellache si è registrata fin qui all’inter-no del nostro reparto». [M. ACC.]
Tre protagoniste alla festa di compleanno alla Mole
Un maggior utilizzo del 118 euna riorganizzazione della re-te di urgenza ed emergenzadegli ospedali piemontesi do-ve non tutti i servizi sarannogarantiti dalla struttura «piùvicina a casa» ma «da una re-te in grado indirizzare il mala-
to nell’ospedale “giusto” in ba-se alla complessità e alla tipolo-gia d’emergenza». Claudio Za-non, commissario dell’Ares,spiega così la riforma del siste-ma d’urgenza che «razionaliz-zerà la spesa».AccossatoeTropeano ALLEPAG.48-49
IL CASO
C i voleva un Consiglio co-munale nervosetto peraffibbiare il primo car-
tellino rosso della carriera aMassimo Mauro (passato dallaJuve al Napoli e quindi al Pd).Sì, perchè - come commentavaieri lo stesso ex-calciatore allabuvette - «fin quando ho gioca-to nessun arbitro mi ha maiespulso». Poi è arrivata la bat-tutaccia di un collega di spo-gliatoio che ha scatenato la ola:«Chiameremo Castronovo ilnostro Moreno» riferendosi alpeggior arbitro di tutti i tempi.Il motivo per cui Mauro al se-condo cartellino giallo del pre-sidente è stato espulso è chechiacchierava con il collegaCassiani mentre la consiglieradi Rifondazione Silvestrini di-scuteva la famosa variante 200che cambierà volto all’areaNord della città. Castronovo loha richiamato, ma subito dopoha risposto al cellulare. CosìMauro si è precipitato al bancodi presidenza (piuttosto altera-to) per chiedere chi dei due fos-se stato meno rispettoso dellaSala Rossa. A quel punto il pre-sidente, all’attacco dell’ala de-stra, ha estratto il cartellinorosso. Quindi ha riaggiornatola partita, anzi la seduta alle 18.A quel punto nella mischia si èinfilata anche l’opposizione:«Se avesse espulso uno dei no-stri, mica faceva un secondoappello» è inveito il Carroccio.E sempre il solito, velenoso,compagno di scarpette: «Beh,del resto il leghista Angelerigioca soltanto a calcetto...».
L’inno di Mamelinella versionedi Giovanni AlleviIeri sera al Gobetticon l’orchestrasinfonica della Raiper 150 spettatori
La rivolta del Martini: «Affrontiamo78 mila casi l’anno, assurdo declassarci»
La Rianimazione alle Molinette
LA STORIA
Cartellinorosso
in sala rossaEMANUELA MINUCCI
.
Tiziana Platzer ALLE PAGINE 68-69
Il giallo del professore morto in mansarda
Massimo Numa e Massimiliano Peggio A PAGINA 59
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LA STAMPA
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9
0
IL TEMPO IN CITTÀOggi Ieri Un anno fa
.
IL PROCESSO
Confessa in aulal’assassinodel «Gratta&Vinci»Grazia LongoA PAGINA 56
L’ARCIVESCOVO
«Come Don Boscopuntiamosui giovani»Maria Teresa MartinengoA PAGINA 55
ACCORDO IN REGIONE
Sacconi porta27 milioniper i disoccupatiMarina CassiA PAGINA 52
47
MARTEDÌ 1 FEBBRAIO 2011
R T1 T2
Pagina Fisica: LASTAMPA - NOVARA - 57 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/VERBANIA/03 - Autore: SAMPOZ - Ora di stampa: 01/02/11 21.13
il casoVALERIA PERA
VERBANIA
CentrodestraScintille tra Pdl e Lega“Impegni da rispettare”
“Dea o pronto soccorso?Per i pazienti non cambia”
I medici: “Anche ora spesso il malato viene stabilizzato e trasferito”Pronto soccorso in-vece che Dea al-l’ospedale di Domo-dossola? Per quan-to riguarda l’assi-
stenza ai malati l’ipotesi, ven-tilata in merito alla riorganiz-zazione della rete di urgenzaed emergenza degli ospedalipiemontesi allo studio in Re-gione, non sembra preoccupa-re più di tanto i medici. Secon-do le prime indiscrezioni sulpiano stilato dall’Agenzia re-gionale per i servizi sanitari(Aress), in caso di emergenza
i malati non verrebbero piùportati all’ospedale più vicinoma a quello più adatto alla pa-tologia da trattare: in questoquadro Verbania manterreb-be il Dea mentre Domo avreb-be un «pronto soccorso sem-plice». I medici però non az-zardano dettagli: «Bisognavedere cosa intende la Regio-ne per pronto soccorso».
«Ciò che importa è la strut-tura che c’è alle spalle - spiegaAndrea Gualdi, specialista inortopedia e traumatologia -.Dal punto di vista della sicurez-za dei pazienti cambia poco:vengono comunque stabilizza-ti». E aggiunge: «In generale ilDea dovrebbe avere a disposi-
zione tutte le specialità, mentreil pronto soccorso dovrebbe es-sere collegato ad altre strutturea distanze ragionevoli dove tra-sferire le persone una volta sta-bilizzate. Cosa che in realtà acca-de spesso anche ora, nel Vco:molte volte i malati che accedo-no al Dea vengono poi portati al-trove, ad esempio per l’emodina-mica in caso di infarto».
Secondo Paolo Mosoni, pri-mario di ortopedia e traumato-
logia dell’Asl, «è difficile preve-dere che cambiamenti compor-terebbe per il San Biagio il pas-saggio da Dea a pronto soccor-so. Di sicuro perderebbe il re-parto di rianimazione e mi par-rebbe assurdo, visto che a Do-modossola presto sarannopronte le nuove sale operato-rie. In questo caso, comunque,i pazienti verrebbero stabilizza-ti e poi portati a Verbania».Per i malati insomma non sem-
bra cambiare granché, comeconferma Edoardo Verna, car-diologo di Verbania che lavoraa Varese: «Per gli utenti pocoimporta se si chiama Dea opronto soccorso, resta il luogodove si rivolgono quando non sisentono bene. L’importante èche si ottengano le risposte ne-cessarie in caso di urgenza, oda persone fisicamente sul po-sto o attraverso una rete di col-legamenti con altre strutture.Tutto ciò però andrebbe decisoassieme ai medici, visto che so-no loro poi a dover fronteggia-re le emergenze».
Il primario di neurologiaAngelo Villani però non ci sta:«Domodossola è stato il primoospedale in Piemonte a dotar-si di stroke unit, con i letti do-ve i pazienti colpiti da ictus, incui si deve intervenire entro 3ore dai primi sintomi, vengono
monitorati per 24 o 48 ore dapersonale apposito. Può esiste-re solo in un Dea, non in unpronto soccorso». Villani, chetra l’altro è assessore ai Servi-zi alla persona a Domodossola,aggiunge: «Senza Dea non sose il San Biagio manterrebbela neurologia: i pazienti ver-rebbero trasferiti altrove ma èun panorama che non voglioneppure considerare». E c’èanche chi torna a parlare connostalgia di ospedale unico:«Era la soluzione più logica -dice Gualdi -. Bastava realiz-zarlo a Gravellona e lasciaretre Pronti soccorsi a Verba-nia, Domo e Omegna comepunti di primo intervento».
CentrosinistraOggi il Pd si mobilitadavanti al San Biagio
La maggiorparte dei casiregistratinel 2010ai due Deaeal Pronto soccorso di Omegna
eranocodici verdi o bianchi
Sono le persone che si sonorivolte per un’emergenza
al San Biagio nel 2010A Verbania sono state 27.694
Sulla questione Dea, il Pdchiama i cittadini alla mobili-tazione. A Domodossola il se-gretario provinciale Antonel-la Trapani e quello cittadinoNino Leopardi invitano «leistituzioni, i cittadini e coloroche hanno a cuore una sanitàseria e vicina alla gente a fa-re sentire la propria voce»questa mattina dalle 9,30 da-vanti ai cancelli del San Bia-gio» e si dicono «pronti a tut-to per impedire che il proget-to Cota-Lega vada in porto».
I due segretari, ricordan-do che «non solo il Pd ma
anche le organizzazioni deimedici avevano prefiguratouno scenario di progressivademolizione del nostro siste-ma locale della sanità ma sia-mo stati zittiti da confortantie false dichiarazioni», com-mentano: «Trasformare unDea in Pronto soccorso signi-fica per tutti gli ossolani affi-dare la loro salute alla fortu-na di non essere mai afflittida patologie improvvise gra-vi come ictus e infarti».
Il consigliere regionale Al-do Reschigna aggiunge:«Quanto è emerso è la testi-
monianza che la Regione nonha ancora presentato il pianosanitario in Consiglio ma ha leidee ben chiare sui tagli cheintende fare. Venire a cono-scenza di queste cose dai me-dia e non da un confronto tra-sparente è un modo offensivodi affrontare argomenti di ta-le importanza». E aggiunge:«Il commissario dell’Aress Za-non, che ha presentato questoprogetto di riordino, non è untecnico ma la persona che par-la di sanità per conto di Cota ei suoi progetti non vanno pre-si alla leggera poiché nonescono senza l’approvazionedel presidente della Regio-ne». Anche Reschigna invita«il Vco e tutto il Piemonte amobilitarsi perché questa“rivoluzione” della sanità ven-ga bocciata. Una riforma puòanche essere necessaria, mava presentata e discussa conle comunità locali». [VA. P.]
6%urgenze gravi
in un anno
Reazioni«No al declassamento»
21.888accessi
a Domodossola
Volano scintille tra Pdl e Le-ga, sulle indiscrezioni del-l’Aress riguardo al piano re-gionale delle emergenze sa-nitarie. Il consigliere Vale-rio Cattaneo, nel ribadire co-me «sia impensabile poterprivare l’ospedale di Domo-dossola del Dea, posizionecondivisa da tutto il mio par-tito, il Pdl», non risparmiafrecciate: «In campagnaelettorale, come coalizione asostegno di Cota, ci siamoassunti precisi impegni pergarantire adeguati percorsidi mantenimento dei servizi
principali nei nostri ospedali.Tra questi ovviamente c’era-no e ci sono i Dea. Se qualcu-no adesso la pensa diversa-mente mi spieghi il perché».
E continua: «Il commissa-rio Aress Zanon è vicino allaLega, la Lega ha due consiglie-ri regionali, il commissariodell’Asl Vco Corrado Cattriniè altresì espressione“leghista”, il movimento pada-no sostiene di essere vicino al-le istanze del territorio e pub-blicamente ha ringraziato Co-ta per aver garantito “più ser-vizi e meno sprechi” in sanità.
I presupposti ci sono tutti per-ché insieme si mantengano gliimpegni assunti in campagnaelettorale. E di questo voglioessere convinto e possibil-mente rassicurato».
Marinello non si fa prega-re: «Non è vero che Domodos-sola perderà il Dea, continue-rà ad esserci ciò che c’è ora. Ilpiano sociosanitario non èstato ancora sottoposto alConsiglio regionale perciò leindiscrezioni sono tutte balleo comunque nulla di licenzia-to dal Consiglio». E aggiunge:«Queste fughe di notizie nonaiutano, basti pensare cheVerbania e Domodossola ven-gono considerate separata-mente mentre fanno partedell’ospedale unico plurisede.Non siamo preoccupati: il no-stro obiettivo resta mantene-re lo status quo nel Vco e im-plementare i servizi conl’emodinamica». [VA. P.]
IL CARDIOLOGO«L’importante è fornire
le risposte necessarieAnche attraverso una rete»
EmergenzeIlpiano
dell’Agenziaregionale
per i servizisanitariventila
l’ipotesidiun«Pronto
soccorsosemplice»
aDomoIlDea
resterebbesolo
alCastellidiVerbania
I No bipartisan all’ipotesidi «declassamento del Dea diDomodossola a Pronto soccor-so semplice». Il piano della Re-gione trova unanime condan-na in Sinistra e libertà e nelMovimento nazionalpopola-re-Forza nuova, che invitanola popolazione a mobilitarsiin difesa del San Biagio, comepure in Giovane Italia-Futuroe libertà, che proprio a Domo-dossola ha indetto con l’asso-ciazione 360 un incontro perlunedì 7 «dove si parlerà di sa-nità in maniera tecnica, conl’obiettivo di capire e dare in-formazioni ai cittadini».
IL NEUROLOGO NON CI STA«È un panorama
che non voglioneppure considerare»
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Pagina Fisica: LASTAMPA - VERCELLI - 47 - 02/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/VERCELLI/01 - Autore: SAMPOZ - Ora di stampa: 01/02/11 21.20
GLORIA POZZOVERCELLI
La riorganizzazione sanita-ria della Regione riguardaanche la rete di emergenzadegli ospedali piemontesi.Dove non tutti i servizi saran-no garantiti dalla struttura«più vicina a casa» ma «dauna rete in grado di indirizza-re il malato nell’ospedale“giusto” in base alla comples-sità e al tipo d’emergenza».Lo ha anticipato Claudio Za-non, commissario dell’AressPiemonte che domani sarà aVercelli (alle 17,30 alla Came-ra di commercio) proprioper spiegare nei dettagli la ri-forma e le sue ricadute sulVercellese.
Nella proposta di riorga-nizzazione dei Pronto soccor-so, il Piemonte viene suddivi-so in sei macro-aree, tre perla provincia di Torino. Il si-stema ruoterà intorno a quel-li che si possono definire «su-per Dea», cioè i dipartimentidi emergenza e accettazioneche coprono tutta la gammadelle specialità, compresal’alta complessità. Oggi chi sirivolge al 118 viene trasferitocon un ambulanza all’ospeda-le più vicino a casa. Con la ri-forma, invece, il malato in ba-se alla gravità e al tipo di ur-genza sarà trasferito nellastruttura più adatta a gesti-re la patologia specifica.
Per quanto riguarda ilVercellese, il cuore della re-te di emergenza sarà l’ospe-dale Maggiore di Novara,con un «super Dea», mentreVercelli manterrà il suo Deadi primo livello insieme a
Borgomanero, Biella e Verba-nia. Borgosesia manterrà ilpronto soccorso semplice(con Domodossola e Ome-gna), mentre a Gattinara eSanthià non sono previsteemergenze (come a Galliate eal San Giuliano di Novara).
Di fatto, non una grande ri-voluzione. A Novara sarannoindirizzati ischemie, emorra-gie cerebrali, infarti acuti, etutti quei casi che prevedonouna chirurgia di alto livello.Come avviene già ora. Ictus einfarti senza complicazioni,per restare in tema, sarannotrattati a Vercelli. Il Dea delSant’Andrea sarà anche ri-strutturato e adeguato allenuove necessità. La sala d’atte-sa, ad esempio, è inadeguata alDea di primo livello che la Re-gione ha in programma.
SANITÀ. LE NOVITÀ DEL PIANO DI COTA
È salvo il Pronto soccorsoArrivano i “super Dea”, a Vercelli resta l’emergenza di primo livello
BORGOSESIA
Aziende in cattedranegli «open day»con gli studentiGiuseppe OrrùPAGINA 54
All’internoSALUGGIA
L’ex Quaglinorinasce e diventaun quartiere vipElvio ChilelliPAGINA 49
AGRICOLTURA
Il laser in risaiadiventa sentinelladell’ambienteGianfranco QuagliaPAGINA 48
REDAZIONE VIA DUCHESSA JOLANDA 20TELEFONO 0161 269711 FAX 0161 [email protected]’ PUBLIKOMPASS S.P.A. - VIA BALBO 2TELEFONO 0161 503148 - 0161 211795FAX 0161 503362
Un ambulatorio, che può diven-tare un centro di riferimentoper tutta Italia, specializzatonella cura del linfedema, unapatologia spesso provocata dacomplicazioni chirurgiche (adesempio, dopo gli interventiper tumori al seno o alla prosta-ta). Le visite partiranno damartedì 15 febbraio e si terran-no all’ospedale Sant’Andrea diVercelli nella Struttura com-plessa di recupero e rieducazio-ne funzionale, diretta dal dot-tor Lorenzo Panella.
L’ambulatorio (finanziatodalla Lilt) nasce grazie all’ac-cordo dell’Asl con la stessa Le-ga per la lotta contro i tumori.Spiega Ezio Barasolo, presiden-te Lilt: «E’ un’idea che abbiamosposato fin dall’inizio perchéconsente a Vercelli di diventa-re un riferimento importanteper i pazienti. La Lega tumoripunta moltissimo sulla preven-zione ma anche sulla riabilita-zione oncologica». La terapiaper il linfedema (che nel caso ditumore al seno colpisce il brac-cio sotto forma di gonfiore)coinvolge 3 persone: medico, fi-sioterapista e paziente. L’attivi-tà dell’ambulatorio, coordinatadalla dottoressa Laura Leone,conterà sulla collaborazionedella dottoressa Denisa Giardi-ni, specialista di Medicina in-terna nonché presidente della
sezione italiana dell’associa-zione internazionale del dre-naggio linfatico manuale. Ladottoressa Giardini segue ilmetodo Vodder, una tecnicadi massaggio manuale cono-sciuta in tutto il mondo che, at-traverso il drenaggio linfatico,permette di migliorare la cir-colazione. Oltre alle terapie inambulatorio viene organizza-to pure il corso nazionale perla pratica del linfodrenaggio eVercelli diventerà sede di for-mazione permanente.
Il manager Asl, VittorioBrignoglio, fa presente che gliambulatori si terranno con ca-denza mensile: dopo il 15 feb-braio è già stata fissata la da-ta del 15 marzo.
Le prenotazioni possono es-sere fatte unicamente nei Cupe non tramite call center. [G. MO.]
VERCELLIE VALSESIA
CALCIO
I baby della Pronel reportagesui settori giovaniliRaffaella LanzaPAGINA 61
LA STAMPA
Nasce l’ambulatorioper la riabilitazione
Ezio Barasolo, presidente LiltTante le novità nella riorganizzazione sanitaria regionale
I «Il sottosegretario alloSviluppo economico, Saglia,si è impegnato a sbloccare lecompensazioni nucleari». Èsoddisfatto dell’incontro diieri a Roma al ministero, Fa-bio Callori, presidente dellaconsulta dei Comuni sede di
servitù nucleari dell’Anci. Tra isindaci anche quello di Salug-gia, Marco Pasteris. L’impegnodel sottosegretario è statoquello di mettere a disposizio-ne la cifra che si riferisce al2009 già nel corso della prossi-ma riunione del Cipe. [R. V.]
SALUGGIA
Il ministero: «Sbloccheremole compensazioni nucleari»
I Quindici bollini da ritaglia-re e incollare sulla scheda (chesarà disponibile in edicola) persciare gratis sulle piste di Ala-gna oppure di Domobianca.Così «Passepartout» de LaStampa premia la fedeltà deilettori: fino a sabato 19 febbra-
io verranno pubblicati i bollini.Poi basterà consegnare alla bi-glietteria la scheda, dal 17 feb-braio al 31 marzo, per ritirare unabbonamento giornaliero gra-tuito. Per informazioni sull’inizia-tiva è a disposizione il numero ditelefono 800-011959.
CON LA STAMPA
Ecco il bollino per sciare gratisad Alagna o Domobianca
.
I E’ al lavoro la com-missione esaminatrice delconcorso per una borsa distudio (24 mila euro) isti-tuita dalla Lilt di Vercelliche riguarda un progettodi ricerca di neuro bio on-cologia. Il vincitore potràfrequentare per un bien-nio il Centro di ricerche diNeuro Bio Oncologia del-la Fondazionedel Policlini-co di Monza di via PietroMicca a Vercelli. Il Centro,diretto dal professor Davi-de Schiffer, si occupa di ri-cerca nel campo dei tumo-ri cerebrali. [P. M. F.]
Borsa di studioPer i ricercatori
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MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2011
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