- 1. Il Neoplatonismo e Plotino. A cura di Stefano Ulliana
2. Panoramica
- 1. La ripresa della filosofia mistico-religiosa: Filone di
Alessandria e i filosofi che riprendono la speculazione platonica.
3. 2. Plotino. Porfirio. 4. 3. La scuola di Atene. Proclo.
5. 1. La ripresa della filosofia mistico-religiosa
- La compenetrazione reciproca fra filosofia greca e sapienza
orientale si diffonde sulle rive del Mare Mediterraneo,
coinvolgendo la stessa trasmissione della tradizione semitica (
Vecchio Testamento ). GliEsseni I sec. d.C. - interpretano in senso
allegorico ilVecchio Testamento , utilizzando un orizzonte
speculativo platonizzante fede nella preesistenza ed immortalit
dell'anima, in divinit intermedie fra Dio ed il mondo - e
stoicizzante fede nella mantica.Filone di Alessandria(I sec a.C. -
I sec. d.C.) congiunge la religione giudaica con la speculazione
greca, traendone una dottrina di tipo platonico-stoicizzante
(assoluta trascendenza divina, presenza di unL gosmediatore,
riunificazione con Dio tramite l'estasi ).
6.
- Alessandria d'Egitto diviene il centro della ripresa del
pensiero platonico, che sar capace di fondere in una sintesi
mirabile e dalla profonda influenza successiva elementi tratti
dalla tradizione pitagorica l'Uno trascendente e la forma etica del
mondo da quella aristotelica il rapporto privilegiato dell'atto
sulla potenza e la metafisica dei fini da quella stoica la presenza
intima e naturale delL gos , con le sue ragioni seminali e dalla
stessa sapienza ebraica la fede nella Sapienza di Dio. Il primo
pensatore alessandrino a tentare di dare fusione perfetta a queste
componenti speculative fuAmmonio Sacca(II III sec. d.C.), maestro
di Plotino.
7. 2. Plotino.
- Plotino(203 270 d.C.) il pensatore che pi di ogni altro porta a
compimento la fusione degli elementi speculativi precedentemente
accennati. I suoi insegnamenti e le sue lezioni furono raccolte e
pubblicate dal suo scolaro,Porfirio di Tiro(232 inizio del IV sec.
d.C.) , nelleEnneadie nellaVita di Plotino . 8. Pensatore pagano,
Plotino fa dell' Unitl'architrave di un sistema speculativo che,
attraverso l' Essere ,giunge allamolteplicit , giustificandola e
muovendola. In questo modo egli edifica una costruzione di tipo
gerarchico e verticale, di tipo polare: da un lato alla sommit si
trova l' Uno , dall'altro la materia dispersa e piccolissima
dellamolteplicite delle miriadi di esseri concreti e sensibili
generati.
9.
- L'Uno quindi la radice o fonte generativa e giustificativa del
molteplice. Forse influenzato dal pensiero indiano, Plotino
considera l'Uno comeinfinito( peiron ), compiendo cos il primo
strappo con la tradizione pitagorizzante greca, che vedeva nel
compiuto e limitato la perfezione assoluta. L'Uno trattiene,
sostiene in alto la molteplicit, impedendole di cadere e di
disperdersi nel nulla. Per questo vale come fonte benefica della
stessa. L'Uno , pertanto, prima di tutto Uno-per-s ed in-s, Uno che
se ne sta tutto con se stesso, assolutamente libero ed
incondizionato,attoillimitatoprivo di forma( morphos ) e difigura o
immagine intellettualmente visibile( anidos ). Poi nella suapotenza
illimitatavale come Causa e Bene per tutto ci che genera nella sua
straripante fecondit e bont.in questo modo che l'Uno entra in
relazione.
10.
- L'atto e la potenza dell'Uno risultano in tal modo essere
attraverso i concetti di causa e di bene i termini primi e centrali
della fuoriuscita di tutto ci che esiste e del ritorno di tutto ci
che esiste tramite il proprio desiderio intellettuale all'Uno
stesso, ed alla sua immagine divina. L'Uno pertanto prima di ogni
essere e di ogni scopo o determinazione e nel tempo poi e oltre al
di l, nell'atto della sua potenza generatrice e benefica di ogni
essere e scopo o determinazione. Per questo non pu mai essere
attinto da alcun nome, n dal alcun procedimento linguistico
(teologia negativa). Egli procede o rotola o si svolge fuori di s
persovrabbondanzacreativa e necessaria ( hyperplres ), come
infinita fonte originaria. Per questo il nostro intelletto
raffigurativo pu vedere i tratti progressivi della sua fuoriuscita
o del suo traboccare, concependoli attraverso le immagini del
partirsi da un centro immobile oirradiazione( per lampsis ), o
dell' emanaredal medesimo ( ap rroia ), ovverosia pi
fondamentalmente appunto delprocedere( pr odos ).
11.
- Attraverso questa molteplicit coerente di immagini possibile
descrivere il processo necessario grazie al quale si passa
attraverso gradi di essere via via pi lontani dal principio
originario e via via sempre pi imperfetti. In questa discesa
involontaria la speculazione di Plotino verr a confrontarsi con il
successivo concetto cristiano di Creazione. Cos, mentre risolve il
problema della composizione platonica fra idea e materia, Plotino
si avvia a riconoscere nel desiderio intellettuale ill gosinterno,
che riporta e restituisce le cose all'Uno.Rimarr l'apparente
differenza fra il procedere necessario del proprio sistema d'essere
(e divenire) e il venire volontariamente creato per amore
dell'universo cristiano. Resta comunque difficile escludere dalla
concezione dell'Uno plotiniano la bont, con il corredo del relativo
effetto amoroso. Del resto lo stesso Agostino non avrebbe potuto
rimanere irretito dal pensiero neoplatonico, se questo non gli
avesse consentito una via per la trasformazione in senso cristiano
delle proprie strutture di riflessione e di ragionamento.
12.
- Le tre ipostasi.Nel sistema plotiniano l' Uno n-costituisce la
prima ipostasi ed il primo elemento speculativo, capace di stare
per se stesso in completa autosufficienza ed autonomia. Infinito
nel suo traboccare, egli d origine all'Essere, inteso nelle sue
determinazioni razionali di Causa antecedente, di Principio
originario e di Unit, verso la quale come Bene ogni essere generato
ritorna. Questa triangolazione il luogo razionale grazie al quale
l'Uno inizialmente raccolto in s e per se stesso pone un'apertura
ed una relazione: un'apertura ed una relazione fra l'atto e la
potenza infinita di se stesso. In questo guardarsi e prendere
consapevolezza di s l'Uno divieneIntelligenza .
13.
- Allora l'Intelligenza No s vale sia come Essere, che come
Pensiero: pensiero pensante se stesso, come pensiero ideante,
molteplicit ideale attiva nel proprio produrre altro da s.
Determinazione superiore e celeste, tale risultato di produzione
consiste in una forza unitaria, che di slancio offre movimento,
vita. Essa, in questa fuoriuscita ulteriore della potenza
originaria vale comeAnima( Psych ), terza ed ultima ipostasi del
sistema plotiniano. L'Anima, dunque, pu restare affissa alle idee,
trasformandole da principio intellettuale in forma viva,
plasmatrice, generatrice ed ordinante. Come una ragione seminale,
essa d luogo alla sensibilit, alla forza attiva capace di muoversi,
relazionarsi con l'esterno e concrescere.
14.
- In questo sporgersi in basso l'Anima, producendo la sensibilit,
d luogo al riflesso inferiore di se stessa nel mondo,
nell'universo. Un riflesso comunque teso ed inteso al ritorno
all'Uno, mai scisso da esso. Ombra di questo riflesso e che lo
accompagna costantemente lamateria , continuamente vivificata e
penetrata dall'Anima, che ora inferiormente vale
comeprovvidenzaedanima del mondo . Questa non pu che apparentemente
dividersi in una molteplicit ordinata di anime singole (di uomini,
animali e piante), tenute insieme per dalla sua forza simpatetica
universale, dovuta al suo restare in alto in contatto, tramite
l'intelligenza, con il Bene a tutti comune.
15.
- In questo contesto lamateria corpo che accompagna lo spirito
triadico delle ipostasi plotiniane e che vale come privazione della
loro positivit, allontanamento e negazione della loro intelligenza
e della loro ricerca dello scopo e del fine universale. Viene
quindi considerata e vissuta come l'opposto del Bene, ilmale .
Destinato a rimanere caotico e privo di vita, di movimento e di
razionalit, senza l'intervento del mondo intellegibile e animato.
Una specie di incrostazione necessaria, ma della quale l'uomo si
deve spogliare insieme a tutti i suoi desideri e bisogni per poter
ritornare grazie all'amore e nell'estasi alla fusione con l'Uno
eterno.
16.
- SCHEMA DELLE IPOSTASI PLOTINIANE
17.
- Il ritorno all'Uno.La discesa dei molti dall'Uno si conclude
con il loro ritorno epistroph allo stesso. Il ritorno all'Uno si
attua attraverso una sorta di conversione circolare, grazie al
sentimento di nostalgiaprovato dall'uomo-soggetto centrale
dell'etica ascetica plotiniana -per la casa del Padre, il luogo
della ragione nel quale l'Uno ricompare come termine della propria
azione e Bene universale. Iniziata con il desiderio di un corpo, la
caduta dell'anima nel mondo inferiore della sensibilit e della
materia prosegue e si conferma, quasi si conforta, con il desiderio
di tutto ci che vi di esterno al corpo stesso, visto come suo
proprio bisogno e sua necessit. In questa attrazione l'anima si
attacca ai beni materiali e sensibili, dimenticandosi di se stessa
e perdendo le ali del proprio movimento superiore.Sonoallora,
appunto, la nostalgia e la riscoperta dell'innamoramento con il Dio
a riaprire la dimensione interiore dell'anima e a ricongiungere
l'anima con se stessa.
18.
- Per distogliere il movimento esteriore da se stessi e riportare
in vita e all'intelligenza il verso interiore dello stesso, Plotino
indicauna serie di tappe , culminanti con la finale e conclusiva
ricongiunzione e fusione con l'Uno stesso: la prima di queste
rappresentata dalle operazioni organiche costruite nell'anima
dallevirtplatoniche. La temperanza limita le passioni, mentre il
coraggio separa l'anima dall'interesse per il corpo; allora con
l'intelligenza e la sapienza raggiunte l'anima stessa opera senza
l'apporto dei sensi e si abitua con giustizia a far comandare
l'intelletto. Liberatasi dall'influsso e dall'influenza del corpo,
l'anima pu cominciare il viaggio verso l'Uno.
19.
- Il primo passo verso l'intellegibile animato consentito dalla
visione dellabellezzanelle opere d'arte. Qui la bellezza viene
concepita come riflesso dell'idea nel sensibile e nella materia,
secondo una forma dialettica che rieleva l'animo dell'uomo e lo
riporta verso l'Uno, all'origine della bellezza stessa. L'anima
dell'uomo in questo modo abbandona progressivamente la bellezza che
vede traslucere nei corpi sensibili e si innalza
perchinnamoratosene- alla bellezza intellegibile, iniziale,
riflesso del Bene in s. Dalla bellezza intellegibile, per
retrocessione dialettica efilosofica , l'uomo pu finalmente
concludere il proprio tragitto, culminando nello stessoBene in s
.
20.
- L'ultimo passo dell'uomo nel suo ritorno verso l'Uno
contraddistinto dalla necessit di superare la propria dimensione di
finitezza e di limitatezza, portata termine con una sorta di
trasformazione volontaria, che lo faccia uscire da se stesso e lo
faccia permanere in una condizione di stupore estatico, solo di
fronte al Solo.
L. Bernini. Estasi di S.Teresa. 21. 3. La scuola di Atene.
Proclo.
- Ad Atene la scuola di filosofia dell'Accademia si specializza
nel commento ai testi di Platone e di Aristotele. ConProclo(410 485
d.C.) essa riassume e sviluppa ulteriormente le riflessioni
plotiniane. Con i suoi commenti alle opere platoniche, l'
Istituzione teologicae laTeologia platonicail filosofo greco
approfondisce, sviluppa e rende pi complesse le argomentazioni del
filosofo di Nicopoli. In particolar modo egli raffina la
definizione diprocessione , distinguendola nei suoi due elementi
della permanenza dell'identico e nella contemporanea variazione e
trasmissione per somiglianza del diverso. Ma il diverso appena
posto richiama ulteriormente l'identico, da riattingere e
ricostituire: ecco dunque comparire laforma triadicadel procedere e
ritornare.
22.
- Il circolo dell'essere neoplatonico si chiarisce pertanto nei
tre momenti delpermaneremon delprocederepr odos e
delritornareepistroph . Momenti che costituiscono lo schema
generale dell'apertura triangolare neoplatonica.
permanere procedere ritornare 23.
- Fra l' Unoe l' IntellettoProclo inserisce leEnadi , unit divine
speciali. L'Intelletto stesso viene poi suddiviso e distinto
secondo lo schema r azionale triadico neoplatonico in Intellegibile
( Essere ), Intellettuale ( Intellettosome soggetto) e
Intellegibile-Intellettuale ( Vita ). Il primo e l'ultimo termine
danno origine ad una cascata di termini religiosi, identificabili
per il tramite della mitologia religiosa popolare greca. La quarta
ipostasi l' Anima , a propria volta suddivisa triadicamente
indivina ,umanaedemoniaca . Anche qui il primo e l'ultimo termine
danno origine ad una serie di identificazioni con le figure della
religione popolare. L'anima divina governa ed organizza il
mondo.
24.
- Se il processo discendente porta la determinazione dell'essere,
dell'intelletto e della vita progressivamente sempre pi lontano
dall'origine perfetta e benigna, verso gradi sempre pi imperfetti,
sensibili e materiali, il processo ascendente pu giovarsi dell'unit
dell'anima con se stessa e con il mondo. In questa relazione di
conversione l'anima si eleva attraverso la bellezza e l' amore ,
con laveritcoglie la sapienza divina, mentre con lafedeoltrepassa
la limitazione e la finitudine, per riposare e ricongiungersi con
l'Uno, ineffabile e inesprimibile. 25. La scuola filosofica di
Atene viene chiusa d'imperio da Giustiniano nel 529 d.C.