New Exchange Gold Standard• Il sistema finanziario noto come NEGS “non essendo stato
sottoscritto con accordi formali tra Paesi (trattat internazionali ) ne comportando una condizione di pagamento internazionale diversa dalla precedende (sistema aureo) è stato proposto in letteratura con riferimenti cronologici diversi dal più ampio 1914-1944 al più breve 1926-1931…
• QUI si assume la partizione 1919-1936 segnata da Trattato di Versailles (che definisce le riparazione di guerra Trattato tripartito ( firmato da Francia, Inghilterra, Stati Uniti) che chiude il sistema segnato dalla costituzione” di fatto di quelle “due aree istituzionali” centrale e periferica proposte alla Conferenza di Genova (1922) e apre a un sistema cooperativo (non svalutazione competitiva) poi ratificato in Bretton Woods (1944).
1
2
L’inflazione: i prezzi al consumo (1914 = 100)
1920
1922
1926
Paesi caratterizzati da iperinflazione
Austria 5.115 263.938 103
Germania 990 14.602 141
Paesi nei quali l’inflazione continuò dopo il 1920
Italia 467 467 618
Francia 371 315 560
Paesi nei quali l’inflazione venne controllata
Regno Unito 248 181 171
Olanda 194 149 138
Regola del ripristino
• Il meccanismo price-specie-flow è l’aggiustamento dei prezzi quando l’oro (“specie”) entra o esce da un paese, causando un aggiustamento nel flusso di beni.– Un flusso di oro in entrata tende a gonfiare i prezzi.
– Un flusso di oro in uscita tende a ridurre i prezzi.
– Se il paese domestico ha un avanzo di conto corrente superiore al conto finanziario non rappresentato da riserve, l’oro guadagnato con le esportazioni entra nel paese – facendo aumentare i prezzi in quel paese e riducendoli nei paesi stranieri.
I beni del paese domestico diventano cari e i beni dei paesi esteri diventano economici, e ciò riduce l’avanzo di conto corrente del paese domestico e i disavanzi dei paesi stranieri.
4
La variazione del volumedelle esportazioni (tassi medi annuali)
Paesi 1890-1913 1913-1938
Francia 2,8 -0,4
Germania 5,3 -2,2
Italia 3,7 -1,5
Regno Unito 2,6 -2,3
Giappone 8,9 7,1
Stati Uniti 3,9 0,8
Bilancia dei pagamenti e cambio
- Se l’ampiezza del trasferimento è fissata ad
un livello dei prezzi anteriore alle esportazioni provenienti dal paese debitore
- comporta un ribasso dei prezzi che crea problemi nei volumi di valuta del paese creditore
- il ripristino dell’equilibrio è sostenuto dall’azione della banca centrale
5
• Il bilancio della banca centrale e l’offerta di moneta– Il bilancio della banca centrale
• Registra attività e passività di cui è titolare la banca centrale.
• E’ organizzato secondo i principi della partita doppia.– Ogni acquisizione di attività da parte della banca centrale
determina una variazione positiva dell’ “attivo” del bilancio.– Ogni incremento delle passività della banca conduce ad una
variazione positiva del “passivo” del bilancio.
Interventi della banca centrale e offerta di moneta
6
Politiche di stabilizzazione con tassi di cambio fissi
• La politica monetaria– In regime di cambi fissi, gli strumenti di politica
monetaria della banca centrale sono incapaci di influenzare offerta di moneta e livello di produzione dell’economia.
• La figura 7-2 mostra l’equilibrio di breve periodo dell’economia (punto 1) quando la banca centrale fissa il tasso di cambio al livello E0.
7
• Sterilizzazione– Interventi di sterilizzazione sul mercato dei
cambi• Le banche centrali talvolta effettuano transazioni di
segno opposto tra attività estere e domestiche allo scopo di neutralizzare l’effetto sull’offerta di moneta nazionale delle loro operazioni sul mercato dei cambi.
• In assenza di sterilizzazione, esiste un legame tra bilancia dei pagamenti e offerta di moneta nazionale che dipende da come le banche centrali si ripartiscono il peso dell’aggiustamento della bilancia dei pagamenti.
Interventi della banca centrale e offerta di moneta
8
• Variazioni del tasso di cambio– Svalutazione
• Avviene quando la banca centrale aumenta il prezzo in valuta nazionale della valuta estera, E.
• Determina:– un aumento della produzione– un incremento delle riserve ufficiali– l’espansione dell’offerta di moneta
• I governi scelgono la svalutazione per:– combattere la disoccupazione– migliorare il saldo delle partite correnti– influenzare le riserve delle banche centrali estere
Politiche di stabilizzazione con tassi di cambio fissi
9
– Variazioni del tasso di cambio– Rivalutazione
• Avviene quando la banca centrale riduce il livello di E.
– Per svalutare o rivalutare, la banca centrale deve annunciare la sua disponibilità a scambiare valuta nazionale ed estera, in quantità illimitata, al nuovo tasso di cambio.
Politiche di stabilizzazione con tassi di cambio fissi
10
DD
Figura 7-2: in presenza di tassi di cambio fissi, l’espansione monetaria è inefficace
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
E2
Y2
2
E0
Y1
1
AA2
AA1
Politiche di stabilizzazione con tassi di cambio fissi
11
• La bilancia dei pagamenti e l’offerta di moneta– Se le banche centrali NON attuano forme di
sterilizzazione e SE un paese possiede un surplus della bilancia dei pagamenti:
• un aumento delle attività estere possedute dalla banca centrale del paese implica un incremento dell’offerta di moneta.
• una contrazione dei crediti di una banca centrale estera implica una diminuzione dell’offerta di moneta estera.
Interventi della banca centrale e offerta di moneta
12
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
• La domanda aggregata– La quantità di beni e servizi di un paese
domandata nel mondo da famiglie ed imprese.
• La domanda aggregata per la produzione di un’economia è la somma di quattro componenti:– domanda di consumi (C)– domanda di investimenti (I)– domanda di acquisti pubblici (G)– saldo delle partite correnti (CA)
13
• Le determinanti della domanda di consumi– La domanda di consumi aumenta all’aumentare
del reddito disponibile (ossia del reddito nazionale al netto delle imposte) a livello aggregato.
• L’aumento della domanda di consumi è inferiore all’aumento del reddito disponibile perché una parte del reddito aggiuntivo viene risparmiata.
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
14
• Le determinanti del saldo delle partite correnti– Il saldo delle partite correnti (CA) è visto come la
differenza tra le esportazioni di un paese (EX) e la domanda nazionale di beni di importazione (IM).
– Il saldo delle partite correnti CA è determinato principalmente da due fattori:
• il tasso di cambio reale della valuta domestica nei confronti delle valute estere (q = EP*/P)
• il reddito disponibile domestico (Yd)
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
15
• Come il tasso di cambio reale influenza il saldo delle partite correnti– Un incremento di q provoca l’aumento di EX e
migliora il saldo delle partite correnti del paese domestico CA.
• Ogni unità di prodotto interno acquista ora un numero minore di unità di produzione estera, pertanto i consumatori esteri domandano maggiormente le esportazioni domestiche.
– Un incremento di q può aumentare o ridurre IM e produce un effetto ambiguo su CA.
• IM denota il valore delle importazioni misurate in termini di produzione interna.
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
16
• Variazioni del tasso di cambio reale generano due effetti:– effetto di volume
• l’effetto della riallocazione della spesa di consumo domestica ed estera tra i beni prodotti all’interno o all’estero
– effetto di valore• esso modifica il valore della produzione interna per dato
volume delle importazioni.
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
17
• Come le variazioni del reddito disponibile influenzano il saldo delle partite correnti– Un incremento del reddito disponibile (Yd)
peggiora il saldo CA.– Un incremento di Yd induce i consumatori ad
espandere la loro spesa per tutti i beni.
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
18
Le determinanti della domanda aggregata in un’economia aperta
Tabella 6-1: fattori che determinano il saldo delle partite correnti
19
• Combinando le quattro componenti della domanda aggregata si ottiene la domanda aggregata complessiva:
D = C(Y – T) + I + G + CA(EP*/P, Y – T)
• Tale equazione mostra che la domanda aggregata può essere scritta come:
D = D(EP*/P, Y – T, I, G)
L’equazione della domanda aggregata
20
• Il tasso di cambio reale e la domanda aggregata
– Un incremento di q determina l’aumento di CA e di D.• Rende i beni ed i servizi domestici meno costosi relativamente a
quelli esteri.• Sposta sia la spesa domestica che quella estera dai beni di
produzione estera a quelli di produzione domestica.• Un deprezzamento reale della valuta domestica determina
l’incremento della domanda aggregata di beni prodotti internamente.
– Un apprezzamento reale riduce la domanda aggregata di beni prodotti internamente.
L’equazione della domanda aggregata
21
• Reddito reale e domanda aggregata– Un aumento del reddito reale domestico comporta
l’incremento della domanda aggregata di beni prodotti internamente.
– Una riduzione del reddito reale domestico provoca il decremento della domanda aggregata di beni prodotti internamente.
L’equazione della domanda aggregata
22
Figura 6-1: domanda aggregata in funzione del reddito
Produzione (reddito reale), Y
Domanda aggregata, D
Funzione della domanda aggregata D(EP*/P, Y – T, I, G)
45°
L’equazione della domanda aggregata
23
Determinazione della produzione nel breve periodo
• Il mercato dei beni è in equilibrio nel breve periodo se la produzione reale, Y, eguaglia la domanda aggregata di beni e servizi prodotti internamente:
Y = D(EP*/P, Y – T, I, G) (6-1)
24
Figura 6-2: la determinazione della produzione nel breve periodo
Produzione, Y
Domanda aggregata, D
45°
Domanda aggregata = produzione aggregata, D = Y
Domanda aggregata
2
Y2
D11
Y1
3
Y3
Determinazione della produzione nel breve periodo
25
• Produzione, tasso di cambio ed equilibro del mercato dei beni– Fissato il livello dei prezzi interni ed esteri, un
incremento del tasso di cambio nominale rende più costosi i beni ed i servizi prodotti all’estero relativamente a quelli prodotti localmente.
• Qualsiasi aumento di q determina lo spostamento verso l’alto della funzione di domanda aggregata e l’espansione della produzione.
• Qualsiasi riduzione di q causa la contrazione della produzione.
L’equilibrio del mercato dei beni nel breve periodo: la curva DD
26
L’equilibrio del mercato dei beni nel breve periodo: la curva DD
Figura 6-3: effetto sulla produzione del deprezzamento della valuta con prezzi dei prodotti fissati
Produzione, Y
Domanda aggregata, D
45°
D = Y
1
Y1
Domanda aggregata (E2)
Domanda aggregata (E1)
Y2
2Deprezzamento della valuta
27
• Derivazione della curva DD– Curva DD
• Mostra tutte le possibili combinazioni di produzione e tasso di cambio tali che il mercato dei beni è in equilibrio (domanda aggregata = produzione aggregata).
• E’ inclinata positivamente perché un aumento del tasso di cambio determina l’espansione della produzione.
L’equilibrio del mercato dei beni nel breve periodo: la curva DD
28
Y2
DD
L’equilibrio del mercato dei beni nel breve periodo: la curva DD
Figura 6-4: derivazione della curva DD
Produzione, Y
Domanda aggregata, D D = Y
Y1
Domanda aggregata (E2)
Domanda aggregata (E1)
Y2
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
Y1
1E1
E2
2
29
• Fattori che determinano lo spostamento della curva DD:– spesa pubblica– imposte– investimenti– livello dei prezzi domestico– livello dei prezzi estero– consumo domestico– riallocazioni della domanda tra beni esteri e beni domestici
• Uno shock che genera l’aumento (riduzione) della domanda aggregata per i beni prodotti internamente sposta la curva DD verso destra (sinistra).
L’equilibrio del mercato dei beni nel breve periodo: la curva DD
30
Y2
L’equilibrio del mercato dei beni nel breve periodo: la curva DD
Figura 6-5: spesa pubblica e posizione della curva DDD = Y
Y1
D(E0P*/P, Y – T, I, G2)
D(E0P*/P, Y – T, I, G1)
Y2
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
Y1
Curve della domanda aggregata
2
Aumento della spesa pubblica
Produzione, Y
Domanda aggregata, D
DD1
E01
DD2
31
• La curva AA– Mostra tutte le possibili combinazioni di tasso di
cambio e produzione tali da garantire l’equilibrio nel mercato monetario domestico e nel mercato valutario.
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
32
• Produzione, tasso di cambio e equilibrio del mercato delle attività– Combiniamo la condizione di parità dei tassi di interesse
con il mercato monetario al fine di derivare l’equilibrio del mercato delle attività nel breve periodo.
– La condizione di parità dei tassi di interesse, che descrive l’equilibrio del mercato valutario, è la seguente:
R = R* + (Ee – E)/Ein cui: Ee è il tasso di cambio atteso futuro
R è il tasso di interesse sui depositi in valuta domestica
R* è il tasso di interesse sui depositi in valuta estera
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
33
– Il valore di R che soddisfa la condizione di parità dei tassi di interesse deve anche realizzare l’eguaglianza tra l’offerta domestica reale di moneta e la domanda aggregata reale di moneta:
Ms/P = L(R, Y)– La domanda aggregata reale di moneta L(R, Y)
aumenta al ridursi del tasso di interesse in quanto una riduzione di R rende meno conveniente detenere attività fruttifere.
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
34
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
Figura 6-6: produzione e tasso di cambio nell’equilibrio del mercato delle attività
Rendimento dei depositi in valuta estera (espresso in valuta domestica)
Mercato valutario
Mercato monetario
E2 2'
R2
E1 1'
R1
Offerta reale di moneta
MS
P 1
L(R, Y2)
L(R, Y1)
Scorte monetarie domestiche reali
Tasso di interesse, R
Tasso di cambio, E
0
2
Aumento della produzione
35
• Affinché il mercato delle attività rimanga in equilibrio:– un aumento della produzione domestica deve
essere accompagnato dall’apprezzamento della valuta domestica
– una riduzione della produzione domestica deve essere accompagnata dal deprezzamento della valuta domestica.
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
36
• Derivazione della curva AA– Combina tassi di cambio e livelli di produzione tali
da mantenere in equilibrio mercato monetario e mercato dei cambi.
– E’ inclinata negativamente perché un incremento della produzione determina l’aumento del tasso di interesse domestico e l’apprezzamento della valuta domestica.
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
37
Figura 6-7: la curva AA
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
L’equilibrio di breve periodo nel mercato delle attività: la curva AA
AA
Y1
E11
Y2
E22
38
• Fattori che determinano lo spostamento della curva AA:– offerta domestica di moneta– livello domestico dei prezzi– tasso di cambio atteso futuro– tasso di interesse estero– variazioni della curva di domanda aggregata reale
di moneta
L’equilibrio nel mercato delle attività: la curva AA
39
Equilibrio di breve periodo in un’economia aperta: l’uso congiunto delle DD e AA
• L’equilibrio di breve periodo di un’economia nel suo complesso richiede l’equilibrio simultaneo nel mercato dei beni e nel mercato delle attività.– Vale a dire che deve giacere sia sulla DD che
sulla AA.
40
Figura 6-8: equilibrio di breve periodo: l’intersezione tra DD e AA
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
AA
Y1
E11
Equilibrio di breve periodo in un’economia aperta: l’uso congiunto delle DD e AA
DD
41
Figura 6-9: modalità di raggiungimento dell’equilibrio di breve periodo dell’economia
AA
Y1
E11
Equilibrio di breve periodo in un’economia aperta: l’uso congiunto delle DD e AA
DD
3E3
2E2
Produzione, Y
Tassodi cambio, E
42
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
• Consideriamo due tipi di manovre:– politica monetaria
• opera attraverso variazioni dell’offerta di moneta.
– politica fiscale• opera attraverso variazioni della spesa pubblica o delle imposte.
– Sono politiche a carattere temporaneo quelle che il settore privato si attende vengano abbandonate in un futuro prossimo e che non influenzano il tasso di cambio atteso di lungo periodo.
– Assumiamo che tali politiche non influenzino il tasso di interesse ed il livello dei prezzi esteri.
43
• La politica monetaria– Un incremento dell’offerta di moneta (ossia una
politica monetaria espansionistica) aumenta il livello di produzione dell’economia.
• L’incremento dell’offerta di moneta crea un eccesso di offerta di moneta il quale riduce il tasso di interesse domestico.
– Conseguentemente, la valuta domestica si deprezza (ossia i prodotti domestici diventano meno costosi in relazione a quelli esteri) e aumenta la domanda aggregata.
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
44
DD
Figura 6-10: effetti di un incremento temporaneo dell’offerta di moneta
Produzione, Y
Tassodi cambio, E
AA2
Y2
E22
AA1
1E1
Y1
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
45
• La politica fiscale– Un incremento della spesa pubblica, una riduzione
delle imposte o una qualsiasi combinazione dei due provvedimenti (ossia una politica fiscale espansionistica) aumenta il livello di produzione.
• L’aumento del livello di produzione determina l’incremento della domanda di scorte monetarie reali per transazioni, provocando quindi l’aumento del tasso di interesse.
– Conseguentemente, la valuta domestica si apprezza.
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
46
DD1
Figura 6-11: effetti di una espansione fiscale temporanea
Produzione, Y
Tassodi cambio, E
AA
DD2
Y1
E11
2
Y2
E2
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
47
• Politiche di mantenimento della piena occupazione– Shock temporanei che conducono alla recessione
possono essere contrastati tramite politiche monetarie o fiscali espansionistiche.
• Shock temporanei che generano sovraoccupazione possono essere contrastati tramite politiche monetarie o fiscali restrittive.
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
48
Figura 6-12: mantenimento della piena occupazione a seguito della caduta temporanea della domanda mondiale di prodotti domestici
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
DD1
AA2
AA1
YfY2
E22
DD2
1E1
3E3
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
49
DD1
Figura 6-13: politiche di mantenimento della piena occupazione a seguito dell’incremento della domanda di moneta
Produzione, Y
Tassodi cambio, E
DD2
AA1
AA2
YfY2
E22
3E3
1E1
Politiche monetarie e fiscali a carattere temporaneo
50
Alcuni problemi nell’attuazione delle politiche monetarie
• Problemi legati agli interventi di politica economica:– effetti distorti sull’inflazione
• Inflazione elevata, non accompagnata da benefici sulla produzione media, conseguente alle politiche di governo volte a prevenire la recessione
– difficoltà di identificare le fonti degli shock economici– difficoltà di identificare la durata degli shock economici– impatto della politica fiscale sui conti pubblici– ritardo con cui le politiche diventano operative
51
Figura 8-2: Equilibrio interno (II), equilibrio esterno (XX) e le “quattro zone del disagio economico”
Le opzioni di politica economica
52
Allentamento fiscale (G o T)
Tasso di cambio, E
XX
II
Figura 8-3: Politiche per il conseguimento dell’equilibrio interno ed esterno
1
3
Svalutazione che induce l’equilibrio esterno ed interno
2
4
Espansione fiscale che induce l’equilibrio
esterno ed interno
Le opzioni di politica economica
53
• La politica fiscale– In che modo la banca centrale mantiene fisso il
tasso di cambio a seguito di un’espansione fiscale?• L’incremento della produzione conseguente ad una
politica fiscale espansionistica aumenta la domanda di moneta.
– Per evitare l’aumento del tasso di interesse domestico e l’apprezzamento della valuta, la banca centrale deve acquistare attività estere con l’uso di moneta (ossia, aumentare l’offerta di moneta).
– La figura 7-3 mostra gli effetti di un’espansione fiscale quando l’economia si trova inizialmente in equilibrio nel punto 1.
Politiche di stabilizzazione con tassi di cambio fissi
54
DD1
Figura 7-3: espansione fiscale con tassi di cambio fissi
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
E0
Y1
1
AA2
AA1
DD2
E2
Y2
2
3
Y3
Politiche di stabilizzazione con tassi di cambio fissi
55
Politiche macroeconomiche e saldo delle partite correnti
• Curva XX– Mostra le combinazioni di tasso di cambio e livello
di produzione per le quali il saldo delle partite correnti CA è uguale ad un dato livello desiderato.
– E’ inclinata negativamente in quanto un aumento del livello di produzione incoraggia la spesa in beni di importazione e quindi peggiora il saldo delle partite correnti (se non accompagnato dal deprezzamento della valuta).
– E’ meno inclinato della curva DD.56
– L’espansione monetaria determina nel breve periodo il miglioramento del saldo delle partite correnti (punto 2 nella figura 6-17).
– L’espansione fiscale peggiora il saldo delle partite correnti.
• Se temporanea, determina lo spostamento della DD verso destra (punto 3 nella figura 6-17).
• Se permanente, determina lo spostamento sia della AA che della DD (punto 4 nella figura 6-17).
Politiche macroeconomiche e saldo delle partite correnti
57
Figura 6-17: l’influenza delle politiche macroeconomiche sul saldo delle partite correnti
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
AA
Yf
E11
DD
XX
4
3
2
Politiche macroeconomiche e saldo delle partite correnti
58
• La curva J– Se importazioni ed esportazioni si aggiustano
gradualmente a seguito di variazioni del tasso di cambio reale, il saldo delle partite correnti può reagire ad un deprezzamento reale seguendo un andamento a forma di “J”, ossia peggiorando per poi migliorare.
• Il deprezzamento della valuta può produrre un effetto iniziale di contrazione della produzione ed, in tal caso, si amplierà l’overshooting del tasso di cambio.
– Descrive il ritardo con cui il deprezzamento reale di una valuta migliora il saldo delle partite correnti.
Aggiustamento graduale e dinamica delle partite correnti
59
2
Figura 6-18: la curva J
Tempo
Saldo delle partite correnti(in unità di produzione interna)
1 3
Effetto di lungoperiodo sul saldo delle partite correnti di un deprezzamento reale
Momento del deprezzamento
e inizio dell’effetto J
Termine dell’effetto J
Aggiustamento graduale e dinamica delle partite correnti
60
• Grado di aggiustamento del tasso di cambio e inflazione– Nel discutere su come il saldo delle partite correnti sia
determinato nel modello DD-AA, abbiamo assunto che variazioni del tasso di cambio nominale generino nel breve periodo variazioni proporzionali del tasso di cambio.
– Grado di aggiustamento (pass-through)• Si tratta della percentuale di aumento dei prezzi dei beni
d’importazione a seguito di un deprezzamento pari all’1% della valuta domestica.
– Nel modello DD-AA, il grado di aggiustamento è1.
• L’aggiustamento dei tassi di cambio può essere incompleto a causa della segmentazione del mercato internazionale.
– Variazioni del tasso di cambio hanno effetti meno che proporzionali sui prezzi relativi che determinano i volumi di scambi.
Aggiustamento graduale e dinamica delle partite correnti
61
AA1
DD1
Figura 9-1: gli effetti di una caduta della domanda di esportazioni
AA2
DD2
AA1
DD2
DD1
E22
Y2
Y2
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
(a) Regime a cambi
flessibili
Produzione, Y
Tasso di cambio, E
(b) Regime a cambi fissi
Y1
E1 1
Y1
E11
Y3
3
Export e cambio
62
EEA
• Exchange equalisation account (EEA)
• Sterlina –dollaro 1925 in poi
ufficialmente dal 19 aprile 1932
Consentì di mantenere saldi in valuta per gli UK per gli anni 1936-38 per es. essi sono stimati essere pari a 0,5 % del PNL e 2,5% delle entrate derivanti da export
63
Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS)
• Il 17 marzo del 1930 fu costituita dalle Banche centrali di UK, F, I, G, B, J e Trust US con la finalità di sovraintendere ai pagamenti internazionali definiti come risarcimento dei debiti di guerra.
Negli anni immediatamente seguenti (1931-32) essa divenne la sede operativa dei flussi valutari di area mondiale (23 paesi); restò operativa anche durante il secondo conflitto mondiale; costituì di fatto la prima esperienza di organismo sovranazionale di coordinamento
Le relazioni annuali 1931 e seguenti, redatte dal CdA disponibili al sito seguente costituiscono una efficace testimonianza del sistema di NEGS
http://www.bis.org/publ/arpdf/archive/ar1931_it.pdf
64
Sommario
• La domanda aggregata per la produzione di un’economia aperta è la somma di quattro componenti: domanda di consumi, domanda di investimenti, spesa pubblica e saldo delle partite correnti.
• Il livello di produzione nel breve periodo è determinato dall’eguaglianza tra domanda e offerta aggregate.
• L’equilibrio di breve periodo dell’economia si determina ad un certo tasso di cambio e livello di produzione.
65
Sommario
• Un incremento temporaneo dell’offerta di moneta determina il deprezzamento della valuta e l’aumento del livello di produzione.
• Variazioni permanenti dell’offerta di moneta determinano oscillazioni più marcate del tasso di cambio, quindi producono effetti maggiori sul livello di produzione.
• Se esportazioni ed importazioni si aggiustano gradualmente a variazioni del tasso di cambio reale, il saldo delle partite correnti può reagire ad un deprezzamento reale seguendo un andamento a forma di “J”, ossia peggiorando per poi migliorare.
66