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Tesi di Laurea in Infermieristica

Scritto da Annalia MongelliGiovedì 23 Aprile 2009 13:45

Nursing infermieristico nella rete assistenziale per la prevenzione ed iltrattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare

" D.C.A."

Proposte operative

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, IV edizione 1 – TR classifica i DCA inbase ad alcuni criteri in : Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa

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Criteri diagnostici per Anoressia Nervosa :

1        Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e lastatura

2        paura di acquistar peso

3        Restrizione alimentare che spesso assume connotazioni bizzarre

4        amenorrea, ovvero assenza del ciclo mestruale per almeno 3 mesi consecutivi

5        ossessione per il cibo e alterata visione del proprio corpo

6        negazione della fame, infatti i soggetti mettono in atto strategie x ridurre tale sensazione

7        condotte eliminatorie x non prevenire l aumento di peso, quali:vomito autoindotto, uso dilassativi,ed eccessiva attività fisica

8        perdita di qualsiasi interesse

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Criteri diagnostici per la BulimiaNervosa :

1        Ricorrenti abbuffate, mangiando quantità elevate di cibo in tempi ristretti e con lasensazione di perdere il controllo in tale situazione

2        ricorrenti condotte eliminatorie x non prevenire l aumento di peso, quali:vomitoautoindotto, uso di lassativi,ed eccessiva attività fisica

3        basso livello di autostima influenzato dalla forma del corpo

I disturbi che non soddisfano gli specifici criteri di Anoressia e Bulimia sono classificati comeDCA NON ALTRIMENTI SPECIFICATI, dove i soggetti cominciano con una forma di Anoressiama poi, incapaci di mantenere il basso peso, scivolano verso comportamenti bulimici.

Partendo  dall’analisi dei dati di una ricerca condotta in alcuni istituti scolastici superiori dellacittà di Taranto e nei servizi sanitari e dipartimentali della ASL   di Taranto, sidefiniscono programmi di promozione alla salute e proposte di organizzazione sanitaria.

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Il progetto integrato di promozione alla

salute nel trattamento dei D.C.A

Somministrazione del Questionario ad una popolazione target in età evolutiva ( Ricercaeffettuata nella Scuola)

Il campione è composto da 90 soggetti di sesso femminile e maschile con età compresa tra 15ed i 20 anni di due scuole superiori di Taranto (Liceo Statale Archita” e “Liceo Ginnasio StataleAristosseno” ).              

Abbiamo utilizzato l’Eating Attitude Test (Test attitudinale sulla condotta alimentare) seguito da  un intervista semistrutturata. A tutto il campione è stato somministrato il questionario (PSED) corretto per meglio focalizzare gli elementi di rilievo in questa ricerca, pertanto è stato rivisto il test costituito da 10 “items” e 60 quesiti, volto ad indagare gli aspetti comportamentali e della percezione di sé implicati neidisturbi del comportamento alimentare.

Il test è costituito dalle seguenti domande:

1 )  Sono terrorizzato dall’idea di essere in sovrappeso

2 )   Sono costantemente preoccupato per il cibo

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3 )   Penso che gli altri vorrebbero che io mangiassi di più

4 )    Mi sento estremamente in colpa dopo aver mangiato

5 )   Sono ossessionato dal desiderio di essere più magro

6 )    Sono ossessionato dal pensiero del grasso che è nel mio corpo

7 )   Sento che il cibo controlla la mia vita

8 )   Cerco di stare a dieta

9 )   Mi piace sentire che il mio stomaco è vuoto

10 )   Dopo aver mangiato sento l’impulso di vomitare

Il P.S.E.D. è stato costruito in modo da indagare le aree principali:

1        rapporti interpersonali: relazione affettiva,  contatti sociali;

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2        immagine corporea: rapporto con il proprio corpo, livello di gradimento dello stesso epercezione settoriale e globale di questo;

3        condotta alimentare: dieta, abbuffate, vomito, attività fisica.

Risultati

4        La ricerca ha avuto inizio il 1° marzo  ed è terminata il 10 giugno c.a.  Dall’analisi,item per item, delle risposte ottenute e dall’intervista semistrutturata, si sono evidenziate le seguenti tendenze

        Il rapporto col proprio corpo è caratterizzato da un giudizio estetico spostato verso tonidecisamente negativi: il 40% del campione riferisce di essere soddisfatto del propriocorpo, mentre il 20% lo valuta come “brutto” e “pessimo”.  Adulteriore conferma, negli item che valutano il livello di gradimento, delle singole parti del corpo,la percentuale di soddisfazione è di circa il35%Per quanto riguarda la percezione globale di sé, solo il 6,7% ritiene di dover ingrassare, mentre il 18% vorrebbe ulteriormente dimagrire. Tutto il campione risulta avere avuto problemi di peso inpassato; più specificatamente il 72%nel periodo compreso tra i 13 ed i 18 anni. Il 12%segue regolarmente una dieta. Durante l’intervista che ha supportato l’inchiesta sono emersiulteriori aspetti di rilievo non evidenziati attraverso il questionario.     

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         All’interno dello spettro dei comportamenti alimentari anomali, (non facilmentecomunicabili) il 33% ritiene di mangiare una grande quantità di cibo anche al di fuori deipasti principali, il 55% di mangiare molto rapidamente, il 61% diricorrere ad abbuffate, il 44%di presentare episodi di vomito dopo l’abbuffata. Gli episodi si consumano all’interno dell’abitazione per l’81% (prevalentemente in cucina) e fuori casa (per strada o sui mezzi di trasporto) nel 19%. Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente cognitivi che precedono l’abbuffata, i soggetti siriconoscono come: ansiosi, depressi, nervosi, arrabbiati e confusi, con un grado di intensità tra “un po’” e “moltissimo” e non si sentono “per niente” calmi, contenti ed a loro agio.    

                             

     

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    Dopo l’abbuffata, ansia, depressione, nervosismo, confusione e rabbia aumentano sia intermini di frequenza che d’intensità, tali stati d'animo si accompagnano a sensazioni disolitudine, disgusto e mancanza di speranza. Dall’analisi statistica si evidenzia che i soggetti  intervistati a rischio di DCA, condividono, con diversa intensità, le medesime caratteristiche dipersonalità e la concomitanza degli stessi sintomi minori (ansia, depressione, sintomi somatici edisfunzione sociale).            Vi è una certa resistenza a parlare con i docenti e con le famiglie di tali disfunzioni, gliadolescenti difficilmente   si rivolgono a centri specialistici di riferimento anche per lacarenza di operatori qualificati e la mancanza di una rete di sostegno. Somministrazione di un questionario semistrutturato ai Servizisociosanitari/Dipartimenti/Volontariato   ASL TA      Con l’obiettivo di creare una  nuova rete di servizi e favorire il dialogo reciproco, è stato  inviatoun breve questionario allo scopo di effettuare una indagine sullo stato dell’arte dei servizi D.C.A. della ASL. TA.          A tale scopo è stato inviato ai Direttori del Dipartimento  di  Salute Mentale e DipendenzePatologiche dell’Azienda USL, al Direttore delle Malattie Metaboliche e della NutrizioneAziendale, al Direttore del Dipartimento di Prevenzione, al Direttore del Servizio di Psicologia Clinica, ai Presidi del Liceo Statale “Aristosseno” e “Archita” di Taranto, alla Presidente della Consulta delle Associazioni di Volontariato, un breve questionario, al fine di costruire una mappatura dei Servizi impegnati nella cura e/onella prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Lo scopo della ricerca è  quello di implementare il ruolo dell’infermiere nel settore dellapromozione alla salute nella prevenzione dei D.C.A. e nella pianificazione assistenziale.Pertanto si è pensato di attivare le procedure di attuazione di   unambulatorio infermieristico a carattere multidisciplinare che garantisca la presa in carico nelperiodo  dall’accoglienza, all’orientamento ed alla elaborazione del piano assistenziale integrato. Ilquestionario inviato ai Direttori dei Servizi socio sanitari, si compone di alcune semplici domande: 1.   Il Servizio  da Lei  diretto si occupa di DCA? 2.   Se sì alla domanda 1, è attivo nella prevenzione? 3.   Se sì alla domanda 1, è attivo nei trattamenti? 4.   Se sì alla domanda 1, lo fa autonomamente? 5.   Se sì alla domanda 1, lo fa in concorso con altre Unità Operative, e quali? 6.   Se sì alla domanda 1,  quali competenze specialistiche  sono impegnate? 7.   Se sì alla domanda1, e’ presente una equipe multiprofessionale? 8.   Se sì alla domanda 1,  il collaboratore Professionale Infermiere è inserito nell’equipemultiprofessionale e/o psicopedagogica? 9.   È previsto il collaboratore Professionale Infermiere nella dotazione organica? Sul  totale dei questionari inviati sono ritornate, in tempo utile per questo progetto,  le risposteattese,   lìdove non pervenute è seguita intervista strutturata . Analisi dei dati  Se consideriamo il campione come rappresentativo, possiamo ipotizzare che tutti i serviziinteressati si occupino in qualche modo di Disturbi del Comportamento Alimentare, ma intermini autoreferenziali, né tanto meno è presente un ruolo infermieristico nel teamprofessionale.   la maggior parte si occupa infatti sia della prevenzione che del trattamento,    ipercorsi di trattamento e di prevenzione, se portati avanti insieme, possono favorirsi l’uno con l’altro:    Possiamo osservare ancora che il  servizio che si occupa di DCA lo fa autonomamente, larestante parte invece in collaborazione con una o più Unità Operative: più frequentementePsichiatria, DSM, Igiene Mentale, ma anche Neuropsichiatria Infantile, altro   Dall’esempio evidenziato sulla scelta operata non è emerso un intervento integrato, atto a garantire al paziente un percorso di cura coerente, continuo, personalizzato edeconomico in quanto volto ad evitare la dispersione di risorse (ad esempio si riduce il rischio dimigrazione del paziente da un servizio all’altro). Proposta operativa e ruolo infermieristico La strategia attuativa del progetto è quella di strutturare una rete nel cui ambito varie istituzioni,(Servizi dipartimentali e distrettuali ASL, Scuola, Terzo Settore) cooperano per supportare ecostruire un contesto che renda facile agli assistiti in età evolutiva ed adolescenziale di farescelte nutrizionali sane e svolgere regolarmente attività fisica.  La strutturazione di una rete dicollaborazioni fra soggetti diversi prevede un approccio su più livelli con l’ambizione difocalizzarsi sì sul comportamento e le scelte individuali, ma anche su tutte le sfere di influenzache possono avere connessioni con lo stato di salute, come ad esempio l’ambito delle relazioniinterpersonali (famiglia, amici, vicinato ecc.) e quello delle istituzioni/organizzazioni, fino adincidere sulla comunità in cui si vive e sul governo che ne regola la convivenza.             Obiettivo primario è quindi la costruzione di una rete articolata di servizi che deve tendereall’eccellenza, ovvero progettare procedure per ottenere i migliori risultati possibili tenendoconto del rapporto costo/benefici e ideando un sistema per la valutazione continua dei risultati.Nella realtà provinciale della ASL Jonica, nella cura e prevenzione dei Disturbi delComportamento Alimentare è presente solo il servizio diabetologico all’interno dell’U.O. di Endocrinologia, di qui la necessità di pensare ad un progetto interdipartimentale e interdistrettuale, allo scopo di creare una rete che permettadi ottimizzare tutte le risorse presenti sul territorio provinciale. L’équipe sarà di tipo multidisciplinare composta da operatori che dovranno possedere competenze in differenti discipline, di diversaprovenienza: sia dei Servizi e Dipartimenti, (tra cui la Neuropsichiatria Infantile, i Servizi Sociali,la Psichiatria, il Sert, il Dipartimento di Prevenzione ed i Distretti). Il funzionamento della rete delSistema DCA, all’interno di un più vasto progetto di integrazione professionale, dove il ruoloinfermieristico garantisce un contributo alla salute ed al benessere della persona, dovrebbeprevedere diverse fasi :accoglienza,diagnosi , orientamento, trattamento .                                                             Il team multiprofessionale dovrà considerare  competenze specialistiche : Infermieri,psicologici e psicoterapeuti, Internisti, Medico di Famiglia, Rappresentante degli insegnanti eEducatori.                            Nell’ambito della rete dei servizi il ruolo infermieristico garantisce un contributo alla salute ed albenessere ed alla qualità di vita della persona. Le prestazioni e i trattamenti dovranno essereerogati a livello ambulatoriale. Ruolo peculiare sarà svolto dall’infermiere che nel piano assistenziale prevederà obiettivigenerali e specifici per il miglioramento del processo assistenziale. La definizione di un pianoassistenziale che preveda al suo interno procedure e protocolli, si rende necessario perstandardizzare le possibili attività messe in atto da tutti gli operatori al fine di assicurare la continuità e l’uniformità delle cure aprescindere dall’operatore. Il piano assistenziale che risponda ai bisogni e alle necessità dei pazienti affetti da talepatologia deve essere creato e condiviso da tutti gli infermieri, basato su evidenze scientifiche,con standard assistenziali e criteri di struttura, processo e esito che sono i migliori indicatori peril raggiungimento degli stessi. I dati raccolti hanno consentito di tracciare un quadro articolato delle abitudini alimentari, dellapercezione del proprio corpo, dei fattori e delle modalità di influenzamento, delle emozioni edegli atteggiamenti collegati al cibo e all'alimentazione tra gli adolescenti. Tali risultaticonfermano la necessità di programmare e attuare interventi di prevenzione e di trattamentomultidisciplinare. l’intervista condotta ad integrazione  del test somministrato agli studenti degli Istituti  Liceali“Aristosseno” ed “Archita” di Taranto su un campione di adolescenti, ha permesso di richiamare l’attenzione dei giovani intervistati su alcuniaspetti rilevanti, sollecitando risposte più sincere di quelle del test strutturato, in particolarequando: -     l’oggetto di studio come l’Anoressia e/o la Bulimia hanno rappresentato un bisognocomplesso inespresso; in questo caso si fa infatti più grave il pericolo che domandestandardizzate creino situazioni fittizie che rilevano atteggiamenti e opinioni nettamentecontraddittorie negli intervistati.   Va evidenziato comunque lo stato fittizio della ricerca che  fa emergere dati distorti edichiarazioni rilevanti molto importanti per la relazione d’aiuto da parte dell’equipe infermieristica. . Riteniamo che quest’ultimo datodebba essere considerato allarmante e debba incentivare, in primo luogo la scuola, le Istituzioni e la filiera salute verso la formulazione di un adeguato programma d’informazione edi prevenzione. In tale prospettiva il progetto elaborato di riorganizzazione dei serviziambulatoriali e residenziali per adolescenti affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare ela promozione di una rete integrata per la prevenzione e la cura di tali pazienti, si presenta lamigliore risposta assistenziale socio sanitaria dove preponderante è l’identificazione di un ruoloinfermieristico attivo che rappresenti un valore aggiunto di miglioramento della qualità dei servizi e della qualità di vita dei pazienti.                Relatore                          Corso di Laurea in Infermieristica Dott.ssa Loredana Pergolesi                  Dott.ssa Annalia Mongelli All. tabelle Tab. dom. n.1 Sono terrorizzato dall’idea di essere sovrappeso va % Mai 29 32,2 Raramente 11 12,2 Talvolta 22 24,4 Spesso 8 8,9 Molto spesso 9 10,0 Sempre 11 12,2 TOTALE 90 100,0

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Tab. dom. n.2 Sono costantemente preoccupato per il cibo va % Mai 27 3,0 Raramente 24 26,7 Talvolta 16 17,8 Spesso 7 7,8 Molto spesso 8 8,9 Sempre 8 8,9 TOTALE 90 100,0

Tab. dom. n.3 Penso che gli altri vorrebbero che mangiassi di più va % Mai 53 58,9 Raramente 12 13,3 Talvolta 9 10,0 Spesso 7 7,8 Molto spesso 3 3,3 Sempre 6 6,7 TOTALE 90 100,0

Tab. dom. n.4 Mi sento estremamente in colpa dopo aver mangiato va % Mai 53 54,4 Raramente 12 14,4 Talvolta 9 10,0 Spesso 7 4,4 Molto spesso 3 10,0 Sempre 6 6,7 TOTALE 90 100,0

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Scritto da Annalia MongelliGiovedì 23 Aprile 2009 13:45

Tab. dom. n.5 Sono ossessionato dal desiderio di essere più magro va % Mai 53 30,0 Raramente 12 18,9 Talvolta 9 8,9 Spesso 7 6,7 Molto spesso 3 10,0 Sempre 6 25,6 TOTALE 90 100,0

Tab. dom. n.6 Sono ossessionato dal pensiero del grasso che è nel mio corpo va % Mai 53 45,6 Raramente 12 10,0 Talvolta 9 15,6 Spesso 7 6,7 Molto spesso 3 11,1 Sempre 6 11,1 TOTALE 90 100,0

Tab. dom. n.7 Sento che il cibo controlla la mia vita va % Mai 53 57,8 Raramente 12 14,4 Talvolta 9 7,8 Spesso 7 11,1 Molto spesso 3 4,4 Sempre 6 4,4 TOTALE 90 100,0

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Tab. dom. n.8 Cerco di star a dieta va % Mai 53 31,1 Raramente 12 24,4 Talvolta 9 7,8 Spesso 7 14,4 Molto spesso 3 8,9 Sempre 6 13,3 TOTALE 90 100,0

Tab. dom. n.9 Mi piace sentire che il mio stomaco è vuoto va % Mai 53 72,2 Raramente 12 10,0 Talvolta 9 5,6 Spesso 7 4,4 Molto spesso 3 3,3 Sempre 6 4,4 TOTALE 90 100,0

Tab. dom. n.10 Dopo aver mangiare sento l’ impulso di vomitare va % Mai 53 78,8 Raramente 12 14,4 Talvolta 9 4,4 Spesso 7 0 Molto spesso 3 1,1 Sempre 6 1,1 TOTALE 90 100,0

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