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ORDINE DEL GIORNO A FIRMA DEL CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA, IORIO,
SABUSCO E MICONE, CONCERNENTE INDIRIZZI IN TEMA DI RAZIONALIZZAZIONE
DEL SISTEMA DEGLI ENTI LOCALI E DI GARANZIA DEGLI STANDARD DI EROGAZIONE
DEI SERVIZI ATTRIBUITI PER COMPETENZA. NON APPROVAZIONE.
ORDINE DEL GIORNO A FIRMA DEL CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA, SABUSCO E
IORIO, AD OGGETTO: <<AZIONI A FAVORE DELLA SALVAGUARDIA DELLA
BIBLIOTECA PROVINCIALE “P. ALBINO” DI CAMPOBASSO E DEL POLO SBN DELLA
PROVINCIA DI CAMPOBASS>>. NON APPROVAZIONE.
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Passiamo al secondo ordine del giorno, che era il primo di oggi. Ordine del giorno, a firma del Consigliere
Fusco Perrella, Iorio, Sabusco e Micone, concernente indirizzi in tema di razionalizzazione del sistema
degli Enti locali e di garanzia degli standard di erogazione dei servizi attribuiti per competenza.
Prego, il primo firmatario, Consigliere Fusco?
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Signor Presidente, siccome al punto 25 è iscritto all'Ordine del Giorno un ordine del giorno (è un po'
cacofonico, comunque) che riguarda le azioni a favore della salvaguardia della Biblioteca Albino, io vorrei
chiedere un'unica discussione e un'unica trattazione, cioè i due ordini del giorno si possono trattare con
un'unica relazione. Dottor Iammarino, io vorrei mettere insieme, se è possibile, i due ordini del giorno,
perché si compendiano...
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Sì, in base al regolamento si può fare. Li uniamo. Va bene.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
...si compendiano come tema.
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Il punto 25.
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CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Il punto 25, ordine del giorno, sempre gli stessi firmatari, che ha ad oggetto: "Azioni a favore della
salvaguardia della Biblioteca Albino".
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Sì.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
E poi io ho uno degli argomenti della riforma.
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Bene, se questa è la sua richiesta e siete voi i firmatari, su richiesta dei firmatari, li uniamo e...
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Sì, siamo d'accordo tutti a farne un'unica discussione.
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Va bene, allora...
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Che dobbiamo fare?
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Prego.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
No, grazie, pensavo...
VICEPRESIDENTE DI PIETRO
Faccia la sua relazione, così andiamo avanti.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Grazie.
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(Alle ore 18:03 la Presidenza viene assunta nuovamente dal Presidente Niro)
PRESIDENTE
Prego, Consigliere Fusco, che il Presidente ha molte virtù, quindi, riesce ad ascoltare, anche se...
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Mi devo rivolgere al Presidente della Giunta, quindi cortesemente...
PRESIDENTE
Faccia l'illustrazione.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Allora, a nome dei colleghi, presento questa relazione in tema di razionalizzazione del sistema degli Enti
locali e di garanzia degli standard di erogazione dei servizi attribuiti per competenza. È un breve excursus
legislativo, così lo rivediamo insieme, lo rileggiamo insieme e ce lo ricordiamo insieme, perché fissa
anche delle tappe e fissa anche dei momenti organizzativi.
Allora, la legge 7 del 2014, la numero 56: "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle
unioni e fusioni di Comuni", come modificata dal disegno di legge 66 del 2014, convertito in legge 23
giugno 2014 numero 89, e dal decreto legislativo 90 del 2014, convertito in legge 11 agosto 2014 numero
114, al comma 85 prevede che le Province... è una discussione importante, Presidente Frattura, perché
comunque è una discussione che va fatta in Consiglio, anche per capire, rispetto alla normativa, come si è
mosso il Governo regionale, perché non abbiamo informazioni di come si è mossa la Giunta regionale in
base alle sue competenze.
Le funzioni fondamentali dettate dal decreto legislativo 90 riguardano:
“a) la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché la tutela e la valorizzazione
dell'ambiente per gli aspetti di competenza;
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b) la pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di
trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale (questo è un passaggio importante e credo
che anche l'Assessore Nagni mi deva qualche spiegazione su questo passaggio, ci deva), nonché
costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
c) programmazione provinciale della rete scolastica nel rispetto della programmazione regionale;
d) raccolta ed elaborazione dei dati, assistenza tecnico-amministrativa agli Enti locali;
e) gestione dell'edilizia scolastica;
f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità nel
territorio provinciale.”
L'11 settembre del 2014, in sede di Conferenza unificata, è stato siglato l'accordo tra Governo e Regioni, il
quale ha provveduto a individuare le funzioni attualmente svolte dalle Province che sono oggetto di
riordino e che rientrano nella competenza legislativa statale, prevedendo che entro il 31 dicembre 2014 le
Regioni avrebbero dovuto approvare i progetti di legge regionali contenenti i criteri e le modalità di
trasferimento delle funzioni esercitate dalle Province. Successivamente, nella Gazzetta Ufficiale del 12
novembre 2014, è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 settembre 2014,
avente ad oggetto: "Criteri per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie umane, strumentali e
organizzative, connesse con l'esercizio delle funzioni provinciali". Questo quadro generale è stato di fatto
modificato dal comma 421, l'articolo 1, della legge 23 dicembre 2014, numero 190: "Disposizioni per la
formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)", mentre la legge Delrio
aveva fissato una precisa corrispondenza tra funzioni e loro copertura finanziaria, condizione a cui le
Regioni avevano dato comunque il loro assenso. Con la successiva legge di stabilità 2015, questo
principio è stato fortemente compromesso in conseguenza dei tagli rilevanti e degli automatismi finanziari,
che anche il Governo centrale ha operato nei confronti di tutto il sistema delle autonomie territoriali.
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Inoltre, per quanto concerne il personale, è successivamente intervenuta la circolare della Funzione
Pubblica numero 1 del 30 gennaio 2015, con la quale si è stabilito che le Amministrazioni, prima di
avviare la mobilità, dovranno verificare se il personale è in possesso dei requisiti per essere collocato in
prepensionamento secondo la normativa vigente (articolo 2, comma 11, del decreto legislativo 95 del
2012). Per quanto concerne le procedure di mobilità di cui al comma 425 della legge di stabilità, il
personale sarà indirizzato, a seconda dei casi, alle Regioni e alle Pubbliche Amministrazioni centrali,
Uffici giudiziari in primis. Il personale dipendente che svolge funzioni di Polizia provinciale, quello che
opera presso i Centri per l'impiego, resterà comunque sottratto alla mobilità.
La Regione Molise, con deliberazione della Giunta regionale del 17 settembre 2014, numero 436, ha
istituito l'Osservatorio della finanza territoriale della Regione Molise con funzioni, fra le altre, di dare
impulso e coordinamento alla ricognizione delle funzioni amministrative provinciali oggetto di riordino ai
sensi dell'articolo 1, comma 89, della legge 56 del 2014. Con successiva deliberazione, la Giunta regionale
del 17 novembre 2014, numero 590, ha disposto l'avvio del procedimento per la costituzione degli ambiti
territoriali ottimali e omogenei per l'esercizio associato delle funzioni da parte dei Comuni. Mentre, con
deliberazione di Giunta regionale del 31 dicembre 2014, numero 759, è stato preadottato il disegno di
legge avente ad oggetto: "Principi di riordino delle funzioni amministrative in attuazione della legge 7
aprile 2014, numero 56 ( Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni dei
Comuni), con il quale la Regione assumeva con priorità l'adozione della legge di attuazione della 56/2014
per l'attribuzione delle funzioni, attualmente svolte dalla Provincia nelle materie di competenza regionale,
nonché definire le funzioni di riordino territoriale con la particolare attenzione all'individuazione delle
dimensioni territoriali ottimali per la gestione associata delle funzioni.
Ancora, con la deliberazione di Giunta regionale del 17 febbraio 2015, numero 80, è stata approvata e
sottoposta alla Conferenza delle Autonomie locali, sulla base delle osservazioni formulate dagli Enti locali
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alla delibera di Giunta regionale 590 del 2014, la nuova proposta di ambiti territoriali ottimali per
l'esercizio e la gestione associata delle funzioni e dei servizi da parte degli Enti locali. È evidente a tutti
che la Regione, prioritariamente, avrebbe dovuto definire il chi fa cosa, come responsabile, definizione di
ruoli e funzioni, come pure attribuire risorse economiche in primis alle Province per le deleghe regionali
di corrente gestione, così centrando gli obiettivi di certezza dei diritti e garanzie dei servizi ai cittadini,
non ultimo la salvaguardia dei livelli occupazionali. Tutto ciò, se fatto, avrebbe centrato il sistema
economico del territorio molisano. Ancora non sappiamo, la Regione non si è espressa a riguardo, del
riordino delle funzioni provinciali non fondamentali soppresse dallo Stato, per le quali c'è il dovere di
garantirle attraverso una nuova stagione di deleghe regionali di funzioni, capace di fare sistema e sviluppo
del territorio, pensando in termini di aree vaste, anche a valenza provinciale, tenendo conto così
dell'esperienze di strutture e di gestioni già presenti. Io mi chiedo le Comunità Montane? Un punto
interrogativo grossissimo sulle Comunità Montane e su tutto quello che è stato fatto fino ad oggi e sulla
necessità, o meno, di fare quello che è stato fatto fino ad oggi.
Difatti, il disegno di legge adottato dalla Giunta regionale detta norme di principio senza indicazioni sul
riordino delle funzioni provinciali non fondamentali, rinviando il tutto a successive leggi regionali di
riordino. Non è possibile parlare di riorganizzazione del sistema degli Enti locali senza il dovuto accordo
territoriale. Difatti, la partecipazione allargata al doveroso percorso di ammodernamento istituzionale è
garanzia delle identità territoriali; diversamente, lo slancio verso il cambiamento può soccombere verso un
qualsiasi cambiamento. L'incertezza del sistema che programma il cambiamento senza partecipazione, e
quindi direi con una democrazia non compiuta, in sede legislativa regionale bisogna essere capaci di
recepire e interpretare (e sappiamo chi deve legiferare), l'indirizzo legislativo regionale che ha fatto
sistema con la legge Delrio, delineando così un sistema territoriale che funzioni e cogliendo l'occasione di
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ridisegnare gli ambiti territoriali ottimali di esercizio delle funzioni proprio nel livello provinciale di
accordo nelle Istituzioni comunali.
In questa sua attività, la Regione deve mettere al centro la salvaguardia dei livelli occupazionali, la politica
razionale sull'attribuzione delle funzioni non fondamentali e la garanzia di sostenibilità economica del
sistema. Ricordiamo che il Presidente Frattura, nell'audizione in Prima Commissione del 14 aprile, in
merito alla discussione - non so se ricorda, Presidente Frattura, c'ero anch'io in Prima Commissione - sulla
somma di 690 mila euro trasferiti alla Provincia per il riordino istituzionale, aveva garantito: "Entro fine
giugno abbiamo concordato con gli Uffici centrali dell'approvazione della legge di riordino".
Ci chiediamo, allora, a che punto è il riordino delle Province? Io ho riportato integralmente quanto nel
resoconto, cioè non... è preciso, puntuale, non c'è una virgola di più, cose documentabili e documentate. Ci
chiediamo, ed è una domanda, a che punto è il riordino delle Province, quali sono le azioni che sta
portando avanti in concreto l'Osservatorio sulla finanza territoriale della Regione Molise, perché non è
stata conclusa ancora la pianificazione delle competenze assorbite dal riordino delle funzioni, quali sono
stati i problemi, di che natura, se ci sono i ritardi, se sono dovuti a problemi politici o ad altro tipo di
problemi. Per tutte queste ragioni, Presidente, e in particolare per far delineare in maniera certa e definita i
ruoli, le funzioni, lei sa quanti problemi sono sorti sia nella nostra Regione che in altre Regioni, e
soprattutto le risorse che la Regione deve trasferire alle Province, vogliamo impegnare il Presidente della
Giunta regionale del Molise a far predisporre - io dico, importante, "finalmente" - una proposta di legge
dettagliata e articolata, idonea a completare il processo di attribuzione delle funzioni, sulla scorta
dell'esempio delle Regioni che hanno già elaborato e approvato importanti proposte legislative: la
Toscana, le Marche, la Liguria, l'Umbria, la Lombardia, la Calabria e l'Emilia Romagna. Noi le abbiamo
lette tutte queste proposte di legge e la nostra, nei principi, deve essere la stessa, perché la nostra legge
deve recepire le normative e gli accordi nazionali, ma dobbiamo ritagliarla sul nostro territorio e
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soprattutto su quello che il territorio e chi tutela il territorio ha richiesto e concordato anche attraverso gli
strumenti, i famosi strumenti di concertazione, che sono stati messi in atto e sono stati anche attuati.
A garantire la tenuta economica del sistema produttivo territoriale, in cui l'organizzazione pubblica, nel
proprio insieme considerata, sia sostenuta nei passaggi di poste economiche e di dare/avere contabilmente
iscritte. Per le ragioni espresse, è doveroso ipotizzare, nel caso di poste dovute dalla Regione Molise in
alternativa all'erogazione diretta tardiva, l'accordo di pari importo del debito presso la Cassa Depositi e
Prestiti in caso di anticipazioni già fatte dagli Enti territoriali per investimenti iscritti al Titolo II del
Bilancio. Fare questo vuol dire dare respiro al territorio, tanto alle aziende che hanno eseguito i lavori,
quanto alle Amministrazioni locali che hanno anticipato le erogazioni, azione doverosa di tenuta del
sistema economico molisano. A sostenere la funzionalità degli Enti locali, nello specifico degli indirizzi
legislativi espressi dalla Delrio, garantendo non solo i servizi esistenti, dovuti alle competenze assegnate
agli Enti territoriali, ma anche, secondo noi, avviando una fase di delega delle funzioni sequenziale
rispetto alle competenze assegnate e all'opportunità di dimensionamento provinciale. A pianificare un
intervento di garanzia, perché, senza concrete esperienze di partecipazione (in cui le periferie territoriali
diventano centro di azione del cammino, questo cammino futuro tanto sognato, tanto agognato, tanto
voluto, delle grandi riforme, e tanto anche enunciato), non si può fare sistema. Abbandonare la scelta delle
presidialità istituzionali nei territori, vuol dire condannare il territorio molisano allo spopolamento e
garantire il dimensionamento provinciale intermedio vuol dire sostenere l'intero assetto regionale
rendendolo competitivo e attrattivo. Altresì, riteniamo utile che il processo di mobilità (ex articolo 53
decreto legislativo 30 marzo 2001, numero 165), abbia regia regionale attraverso un accordo Associazione
Nazionale Comuni Italiani (ANCI) - Unione Province Molisane (UPROM) e Regione Molise di garanzia
della continuità dei servizi, di inquadramento giuridico e contrattuale dei dipendenti appartenenti ai centri
di costo soppressi.
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Un'altra mezza paginetta, poche righe. In questo contesto, bisognerà tener conto delle ulteriori modifiche
introdotte dal decreto legge di giugno 2015, numero 78: "Disposizioni urgenti in materia di Enti locali",
coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, la 125, il quale decreto prevede: - il transito dei
dipendenti che svolgono funzioni di Polizia provinciale negli Enti locali, con svolgimento e funzioni di
Polizia locale;
- la possibilità per i dipendenti degli Enti di area vasta, se in comando o in distacco presso un'altra
Pubblica Amministrazione, allo scorso 31 dicembre, di essere trasferiti alle dipendenze delle
Amministrazioni che le utilizzano;
- la non applicazione della sanzione sul divieto di assunzione in caso di mancato rispetto per l'anno 2014
dell'indicatore di tempi medi nei pagamenti nel Patto di stabilità interno, ai soli fini della ricollocazione
per il personale delle Province;
- la proroga della scadenza per l'approvazione dell'accertamento dei residui di cui all'articolo 3, comma 7,
del 23 giugno 2011, numero 118, che parla di armonizzazione contabile.
Un ulteriore elemento è dato dalla bozza di decreto sui criteri della mobilità del personale, presentata dal
Ministro Madia e sulla quale da alcune settimane si è aperto un tavolo di discussione presso il Governo
nazionale. Il testo distingue due adempimenti diversi per le Regioni: quelle che abbiano già riordinato le
funzioni e ricollocato i dipendenti ai sensi dell'articolo 3, comma 1, dovranno solo comunicare quanto
realizzato entro quaranta giorni dalla pubblicazione della Gazzetta Ufficiale; le altre Regioni, invece, entro
il medesimo termine, dovranno pubblicare sul portale i posti disponibili, al pari di tutte le altre
Amministrazioni.
Il problema principale, guardando alla nostra Regione, deriva dal fatto che, mancando il riordino delle
funzioni, questa ricollocazione dei dipendenti provinciali in soprannumero non può essere realizzata con
una certa accuratezza, con dovuta accuratezza. Il rischio concreto è che senza il corretto piano di riordino
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le funzioni provinciali non fondamentali, come possono essere quelle del turismo, dei servizi sociali, solo
per fare qualche esempio, potrebbero rimanere non presidiate. Per questo, non può essere rinviato questo
tema. È fondamentale addivenire al più presto a uno schema di riordino delle funzioni tale da
salvaguardare il diritto dei cittadini.
Allora, Presidente, questo è stato anche oggetto di discussione. Io ho un incarico a livello nazionale,
quindi abbiamo fatto questa discussione anche a livello nazionale. Credo che avrà seguito un po' tutto
quanto, per quanto riguarda una parte relativa al Governo, credo che lei ( poi le lascerò la relazione) abbia
seguito attentamente tutto quanto. Sono delle risposte che... non dico dovute, ma saranno apprezzate,
soprattutto se ci sono state delle evoluzioni o se io, povera Crista, o povero Cristo... l'ho detto in italiano,
ma si può dire… perché oggi c'è un linguaggio, che è il linguaggio giornalistico, nel quale è consentito
tutto, anche questo. Allora, non politico, ma giornalistico, non è un linguaggio letterario, quindi né
linguistico, io non lo dovrei adottare, però, lo adotto. Ogni tanto, qualche cosa ce la possiamo concedere.
E anche sulla Biblioteca Albino, Presidente, abbiamo discusso. Noi vorremmo avere anche sulla
Biblioteca e sulla... qual è la volontà della Giunta regionale, se sono stati fatti... è inutile che io vi legga la
relazione, perché abbiamo seguito un po', fino a un certo punto, qual è stato l'iter anche di questo
problema. Da quello che ci è stato segnalato, io credo che dal prossimo ottobre, si riducano i servizi
nonostante la fruibilità della biblioteca. Noi conosciamo tutti qual è il numero degli utenti e soprattutto che
ruolo svolge la Biblioteca Albino, e direi che è una ricchezza culturale, soprattutto è un luogo dove tutti
quanti voi, ma anche noi anziani, abbiamo attinto tanto materiale per quanto riguarda le nostre lauree, le
nostre specializzazioni, le nostre tesi di laurea. C'è qualcuno che ha fatto addirittura una tesi, che poi ha
aggiornato ed è diventata una ricerca di carattere internazionale, proprio sulla storia del Molise e sulle
monografie, una parte delle 200 mila monografie di cui la Biblioteca Albino dispone, non soltanto in
modo cartaceo, lei lo sa, Presidente, ma c'è anche un sito che dà la possibilità a tutti gli studenti di tutto il
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mondo di potersi collegare, di poter avere contatti: 50 mila presenze fisiche, 2 milioni di contatti come
Biblioteca provinciale Albino.
Allora, io mi fermo, con la speranza che tutto questo lavoro non sia stato inutile da parte mia e dei
colleghi. Questi ordini del giorno sono datati, però come avete compreso e se ci avete ascoltato, sono stati
aggiornati, perché noi li abbiamo presentati a marzo, però gli aggiornamenti ci sono fino ad oggi,
settembre 2015. Quindi, spero che questo lavoro non sia vanificato e che, da oggi in poi, il Consiglio
regionale sia informato, è un vostro dovere informarlo, ma è un nostro dovere anche ascoltare, e che poi
dica la sua anche sugli adempimenti che non sono stati attuati; ci sono degli adempimenti obbligatori. Io
mi rivolgo al Presidente, ma di fatto la delega ce l'ha il Vicepresidente Petraroia, però il nostro ordine del
giorno è indirizzato al Presidente, quindi...
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
No? Non ce l'ha Petraroia? No?
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Benissimo, Presidente.
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
No, non nei riguardi dell'Assessore, scusate.
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
No, non nei riguardi dell'Assessore. Allora, che fosse il Presidente, lo sapevamo, perché l'ordine del
giorno noi l'abbiamo rivolto al Presidente. Però parte della competenza ce l'ha anche l'Assessore, come la
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scuola e tanto altro. Non era assolutamente un'offesa all'Assessore, ma conosciamo... Poi, ogni tanto, ce le
rileggiamo le deleghe, Presidente, perché a me sfuggono, per esempio, perché c'è un ginepraio tale per cui
a volte mi sfugge a chi chiedere qualcosa, perché ci sono tante deleghe in giro.
Non mi guardare, perché io non ho toccato la caccia, proprio perché mi ero dimenticata qualcosa.
Allora, Presidente, scusate.
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
C'è un delegato però.
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
E meno male che io non ho voluto mai la caccia, insomma. Mi avrebbero voluto assegnare, insieme
all'agricoltura, anche la caccia. Non perché non sia interessante, ma non la voleva nessuno.
Allora, mi scusi, siccome occorre ripristinare un clima anche di... non collaborazione, perché non si chiede
la collaborazione, la Minoranza non deve chiedere la collaborazione, è il Governo che deve chiedere la
collaborazione di tutto il Consiglio regionale, però credo che nei Consigli più distesi, ma molto incisivi, si
può produrre di più.
PRESIDENTE
Abbiamo terminato?
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Il voto, chiaramente, per noi che lo abbiamo sottoscritto, è a favore. È stato un lavoro fatto a più mani,
devo dire, perché le competenze sono tante, anche se la legislazione può essere letta da tutti e interpretata
da tutti, ma le competenze sono tante, per cui la relazione non ha approfondito alcune competenze ma, di
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fatto, abbiamo anche avuto il tempo di farlo nel predisporre la relazione, ma soprattutto nell'indicare quali
sono le funzioni e quali dovrebbero essere le deleghe.
PRESIDENTE
Grazie Consigliere Fusco. Volevo aggiungere, precisando l'accorpamento che ha autorizzato il Presidente
Di Pietro, che i due ordini del giorno, benché trattati in un'unica discussione, vengono votati comunque
separatamente.
Bene, apriamo allora la discussione generale su gli ordini del giorno. Ci sono interventi?
Chiude la discussione generale il Presidente Frattura, se vuole intervenire.
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Sì. Provo velocemente a rispondere, soprattutto ai due ultimi aspetti. Il primo riguarda gli Istituti e i luoghi
di cultura di appartenenza pubblica delle Province, in particolar modo, chiaramente, parliamo della
Biblioteca Albino. All'articolo 16 del decreto legge convertito in legge 125, in vigore dal 15 di agosto, si
precisa che "entro il 31 ottobre 2015, con decreto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo, di concerto con il Ministro per gli Affari Regionali e con il Ministro dell'Economia e delle
Finanze, sentita l'Agenzia del Demanio, previa intesa con la Conferenza unificata, è adottato un piano di
razionalizzazione degli archivi e degli altri istituti della cultura delle Province", precisando che, "per le
medesime finalità, entro il 31 ottobre 2015, le unità di personale nei profili professionali di funzionario
archivista, funzionario bibliotecario, funzionario storico dell'arte e funzionario archeologo in servizio a
tempo indeterminato presso le Province possono essere trasferite alle dipendenze del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo". Con questo...
(Intervento fuori microfono)
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PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Va bene. No, no, ma giusto per chiarire. Siccome la domanda era sulla Biblioteca Albino, è chiaro che
aspettiamo che il Ministero dei Beni Culturali provveda a darci questa informativa che ci metta nelle
condizioni di risolvere definitivamente il problema della Biblioteca Albino, che è l'unica struttura
provinciale che svolge il ruolo anche di archivio.
Per quanto riguarda i Servizi per l'impiego, poi semmai un'integrazione ce la darà il Vicepresidente, in
merito all'organizzazione e alle convenzioni richiamate dall'articolo 15 della legge 125.
In merito, invece, all'iter seguito per la predisposizione della norma da parte della Giunta regionale, alla
prossima Giunta sarà approvata la proposta di legge che è già stata trasferita alle due Province per un
ultimo e definitivo confronto proprio sul documento predisposto. In merito ad alcune funzioni, alle quali
faceva riferimento lei, in particolar modo servizi sociali e turismo, mai la Regione ha delegato tali funzioni
alle Province. Di fatto, in merito alle funzioni delegate in proposta di legge, noi prevediamo la
regionalizzazione delle stesse funzioni col contestuale trasferimento del personale, appunto, in capo alla
Regione. Con la capacità assunzionale abbiamo, invece, definito le risorse disponibili per garantire
l'accompagnamento alla riduzione del costo del personale ad aprile 2014 del 50 per cento per entrambe le
Province. Rimane in piedi il tema delle Polizie provinciali, per le quali, in un primo momento, l'indirizzo
definito in Conferenza era stato quello di statalizzare anche le funzioni delle Polizie provinciali. Questo
rimane l'unico dubbio ancora da risolvere.
La proposta di legge, ribadisco, sarà adottata dalla prossima Giunta regionale. Soltanto negli ultimi giorni
sono arrivate delle osservazioni da parte della Provincia di Isernia. Il ruolo svolto dall'Osservatorio ci ha
aiutato a costruire con i vari soggetti interessati le proposte che poi abbiamo regolarmente illustrato in
confronti serrati con il Ministero per gli Affari regionali. E, se da una parte lei, giustamente, richiamava
delle leggi già adottate da altre Regioni, quelle leggi però significano l'attenzione che quelle Regioni
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hanno dato a funzioni delegate in precedenza dalla Regione stessa alle varie Province di quelle Regioni.
Non trovandoci noi in queste condizioni, regionalizziamo esclusivamente le funzioni delegate a caccia,
pesca e, nella sostanza, tartufi e controllo degli impianti termici, servizi ad oggi gestiti appunto dalle
Province. Queste funzioni, nel momento in cui vengono regionalizzate, come dicevo, contestualmente
prevedono anche il trasferimento del personale secondo i contratti in essere e secondo l'inquadramento in
essere, secondo le funzioni presso le due Province, come le dicevo, vengono regionalizzate. La proposta di
legge adottata in Giunta sarà immediatamente trasferita alla Commissione, perché si possa rispettare il
termine del 31 ottobre per l'approvazione definitiva della proposta di legge.
Ribadisco, il tema in particolar modo della Biblioteca Albino; purtroppo, rimane un tema aperto, in attesa
che anche su alcuni aspetti, riferiti in particolar modo al profilo dei lavoratori, così come richiamato
nell'articolo 16 che ho testé letto, si tratterà appunto di capire qual è l'indirizzo del Governo, o meglio
ancora del Ministro, per poter di conseguenza assumere le decisioni del caso. Spero di aver, seppur...
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Sì, rispetto chiaramente all'ordine del giorno, avendo già concluso tutti i lavori avviati secondo la
tempistica fissata in Conferenza unificata, io credo che non abbia senso oggi votare questo ordine del
giorno, visto che la Giunta regionale, ripeto, alla prossima Giunta, procederà all'approvazione della
proposta di legge. Quindi, impegneremmo il Presidente e il Governo per un'attività già abbondantemente
svolta e conclusa, ripeto, con il coinvolgimento dell'Osservatorio, ma soprattutto con l'ultimo passaggio,
tra virgolette politico, già avuto con le due Province.
PRESIDENTE
Grazie Presidente.
(Intervento fuori microfono)
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PRESIDENTE
Per favore, potete intervenire successivamente per dichiarazioni di voto. Allora, chiusa la discussione
generale, per dichiarazioni di voto, il Presidente Iorio. Prego.
CONSIGLIERE IORIO
Io volevo intervenire sulla necessità, secondo me, di dare un'adesione all'ordine del giorno, visto che è
iscritto da quando?
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE IORIO
È iscritto da marzo, quindi ha una valenza retroattiva notevole. Mi sembra che, anche per premiare lo
sforzo di chi si è dato da fare per cercare di...
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE IORIO
No, lo possiamo votare oggi, ma tenendo conto anche... prendendo atto del fatto...
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE IORIO
...prendendo atto del fatto che... Scusate.
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE IORIO
...prendendo atto del fatto che la Giunta regionale sta preparando un progetto di legge. Non entriamo nel
merito. Io già anticipo, per quanto mi riguarda naturalmente, che il progetto di legge che tende alla
regionalizzazione di tutto non lo condivido, né lo condividerò in sede di discussione della legge, poi
vedremo per quali ragioni e per quali motivi. Però, Presidente, io credo che un ordine del giorno che
sollecita la definizione di un argomento che state definendo, non ancora definito, ma prossimo alla
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definizione, nel prendere atto della sua risposta, vada comunque votato e approvato. Poi dopo, a ciascuno,
naturalmente, la propria decisione, perché non entriamo nel merito delle scelte, sulle quali credo saremmo
distanti, però sulla necessità di farle sicuramente sì.
PRESIDENTE
Grazie Presidente Iorio. Per dichiarazioni di voto, Consigliere Fusco.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Ma io vi ho chiesto, Presidente, un attimo di sospensione, anche per capire, perché...
PRESIDENTE
Non ho inteso però la sua richiesta.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Sì...
PRESIDENTE
Ho visto ha alzato la mano, ho visto che stavamo discutendo di...
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
No, no, no, intendevo questo, anche perché... per rileggere attentamente, anche in maniera letterale,
l'ultima parte dell'ordine del giorno, che riguarda un impegno che, comunque, deve essere... ci hanno detto
che sarà compiuto a breve. Però è soltanto la richiesta di un impegno. Io credo che faccia onore anche al
Governo regionale aderire a un qualcosa che... cioè, aderire a una richiesta che fra poco sarà completata,
nel senso che sarà attuata.
PRESIDENTE
Un minuto di sospensione.
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CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
O la mia logica è una logica forse...
PRESIDENTE
Un minuto di sospensione concesso.
(Il Consiglio è sospeso alle ore 18:42)
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RIPRESA DEL CONSIGLIO
- ORE 18:43 -
PRESIDENTE
Riapriamo la seduta, sempre per dichiarazioni di voto; prego, Consigliere Fusco.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Guardate che forse io ho commesso un errore... oppure è stata interpretata male la mia richiesta, io non
chiedo che la Maggioranza condivida questo ordine del giorno, noi non preghiamo la Maggioranza di
votarlo, avevo soltanto detto che forse, rileggendo un ordine del giorno, che comunque ha comportato un
iter, ma anche un impegno da parte nostra, cioè noi abbiamo chiesto già da marzo che si concludesse
qualcosa, questo qualcosa si è concluso, quindi non comprendo perché il “no” a questo ordine del giorno.
Ecco, non chiediamo assolutamente nulla, noi ce lo voteremo, io so da chi è venuto il diniego e mi auguro
che questa mentalità si apra di più per il bene di tutti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie Consigliere Fusco. Ci sono altri interventi, per dichiarazioni di voto? Prego, Consigliere Manzo.
CONSIGLIERE MANZO
Sì, Presidente. Effettivamente, il dibattito sulla riforma Delrio, che ormai portiamo avanti da tempo, iniziò
anche con la nostra interrogazione presentata in Consiglio regionale, ormai in settembre del 2014.
Ovviamente, ci sono adesso dei passi avanti, anche delle novità presentate ed esposte oggi dal Presidente
della Regione, soprattutto in merito alla legge di riordino delle Province e, quindi, soprattutto nel merito
delle deleghe e delle competenze che passeranno dalle Province alla Regione.
Effettivamente, siamo in ritardo sull'attuazione del decreto; per dichiarazione di voto...
(Intervento fuori microfono)
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CONSIGLIERE MANZO
Sì, su alcune cose sì. Per dichiarazione di voto, noi, ovviamente, non condividiamo completamente il
dispositivo per oggetto numero 505, per cui ci asterremo, mentre daremo un voto favorevole per quanto
riguarda la Biblioteca Albino, perché sappiamo che una delle competenze che passerà dalle Province alla
Regione sono proprio quelle in materia di cultura, per cui, ecco...
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE MANZO
Per la parte degli archivi; lei sta aspettando una risposta dal Ministero e, quindi, ha detto che molto
probabilmente sta aspettando una risposta, affinché...
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE MANZO
Presidente, alcune Regioni si sono già adeguate, io capisco che magari la Regione Molise aveva una
situazione diversa, però altre Regioni, comunque, si erano già adeguate.
PRESIDENTE
Stiamo parlando fuori microfono. Presidente, mi perdoni, se cortesemente finisce la dichiarazione di voto,
poi magari, nella dichiarazione di voto del Governo regionale, se intende farla, preciserà le cose.
Prego, Consigliere Manzo, continui sulla dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE MANZO
A questo punto, il Consigliere che ha presentato gli ordini del giorni vuole comunque portarli al voto.
Ovviamente ci sono delle novità, c'è da aspettare anche la risposta del Ministero, in merito alla Biblioteca
Albino, pertanto noi, per adesso, ci asteniamo su tutti e due i dispositivi.
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PRESIDENTE
Grazie Consigliere Manzo. Ci sono altri interventi, per dichiarazioni di voto? Vicepresidente Petraroia,
prego.
ASSESSORE PETRAROIA
Soltanto per cercare di fare un po' di ordine in questa discussione, che è molto molto complessa e che
chiama in causa una serie di scelte che attengono provvedimenti che sono ancora all'ordine del giorno del
confronto nazionale. Cioè, io domani sarò alla Conferenza delle Regioni, a Roma, dove uno degli
argomenti è capire, insieme agli altri Assessori al Lavoro, su tutta la partita dell'articolo 15 della legge 125
(che, sapete, è stata pubblicata non più tardi di qualche settimana fa), quali devono essere i contenuti delle
convenzioni tra le singole Regioni e il Ministero del Lavoro per quella parte che non è marginale rispetto
all'insieme dei trasferimenti di funzione e di personale, in quel caso, alle Regioni, benché solo per una
parte di tempo, in quanto nel disegno di legge di riforma costituzionale la potestà in materia di gestione
delle politiche del lavoro torna in capo allo Stato, quindi, in caso di referendum confermativo, noi
torneremo alla situazione antecedente al 1997, quando venne approvata la 469 che portò le persone
dell'Ufficio del lavoro, del Ministero, a diventare dipendenti delle Province.
Questa è una materia su cui (io parlo per il pezzo che sto seguendo direttamente e a cadenza quotidiana) ci
sta ogni giorno l'esigenza di fare delle verifiche e degli approfondimenti, quindi io solleciterei un po' tutti
a guardare un po' la sostanza e cercare, sulla base del testo di legge che noi abbiamo già predisposto e che
serve, intanto, a governare alcuni passaggi di competenza, i ruoli, funzioni, e del personale evidentemente
collegato dalle Province alla Regione. Poi, restano altre situazioni, che speriamo possano anche aprirsi a
un'evoluzione positiva nel confronto nazionale che si sta portando avanti tra le Regioni e il Governo, per
dare un assetto, che diventa un assetto gestibile anche sul territorio.
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Mi permetto, sul piano anche delle relazioni e dei rapporti, cioè in base all'esperienza che... figure che,
evidentemente, si sono cimentate con l'impegno politico e istituzionale già quando io ero sostanzialmente
molto giovane, sanno che quando si va in una sede istituzionale e si vuole portare avanti un ragionamento,
ci sono modi e modi, cioè nel senso che c'è la possibilità o di sviluppare quell'argomento e trovare una
sintesi nella Commissione consiliare oppure all'interno dell'Aula. Cioè, lo dico semplicemente come
percorso, perché altrimenti ogni volta ci si ritrova al cospetto di una situazione in Aula. Io ho avuto
l'opportunità, anche da esponente di Minoranza, di vedere approvati tanti documenti, ma i documenti
erano preistruiti o in Commissione o altrimenti erano precondivisi e con diversi esponenti, anche allora,
della Maggioranza; cioè, immaginare di arrivare direttamente in Aula con la Maggioranza che non è
coinvolta - e non sto entrando nel merito, perché sul merito abbiamo già parlato - non è coinvolta sul testo
delle questioni e anche sulle ipotesi che vengono avanzate, oggettivamente, insomma, ci si trova di fronte
a una situazione che sul piano squisitamente politico rischia di creare elementi anche di incomprensione,
soprattutto su alcuni temi. Se si vuole ricercare un punto di convergenza, ci sono i luoghi e i momenti per
poterlo fare, se non si ricercano questi momenti di convergenza, non è che alla fine la responsabilità ricade
sulla Maggioranza che non vuole la convergenza. Cerchiamo di metterci d'accordo su alcune regole che
sono state inventate anche prima che io nascessi e che non...
(Intervento fuori microfono)
ASSESSORE PETRAROIA
Allora, aspettate un attimo: qui ci troviamo di fronte a un argomento che è stato iscritto all'Ordine del
Giorno, con delle firme di una parte di Consiglieri; dopodiché ci sono state tutta una serie di altre novità,
noi avevamo anche offerto una possibilità, lo ricordo al Presidente Frattura, votammo un ordine del giorno
qui dentro, che su alcune vertenze, anche quelle più delicate, ci poteva essere la sede della Commissione
per individuare delle convergenze sui contenuti, anche per sottrarle alla dialettica delle parti, perché su
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alcuni temi, parliamoci chiaro, ci sono delle esigenze dove i contributi, da qualsiasi parte provengano,
possono rappresentare un elemento di avanzamento da parte di tutti.
Allora, o ci si reinserisce all'interno di questo percorso o altrimenti chiederei, gentilmente, di non
addebitare a questo o quel componente della Maggioranza una indisponibilità, perché noi, ogni volta che
abbiamo avuto la possibilità, sia in Commissione che in Aula, abbiamo sempre cercato di individuare una
sintesi.
PRESIDENTE
Grazie Vicepresidente Petraroia. Ci sono altri interventi, per dichiarazioni di voto?
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE
Prego, prego. Prego, Consigliere Fusco, su dichiarazioni di voto, prego.
CONSIGLIERE FUSCO PERRELLA
Allora, Presidente, io mi sto disorientando. Il mio voto è favorevole, chiaramente, perché ho proposto un
ordine del giorno, ma mi sto disorientando: il ruolo del Consiglio regionale è sottoposto al ruolo delle
Commissioni oppure al ruolo dell'ordine del giorno votato qui, non da noi, ma dalla Maggioranza, che
costituiva un precedente e rinviava alle Commissioni le problematiche più importanti; quindi adesso sono
le Commissioni le sedi nelle quali dobbiamo discutere o è l'Aula? Cioè, veramente, io mi sto
disorientando; se qualcuno mi vuole orientare meglio, io sono pronta ad ascoltare la lezione, però io
ritengo che sia l'Aula a decidere e che sia nostro diritto e dovere di presentare, altrimenti mi dovete dire a
che cosa serviamo, se il nostro ruolo è annullato, se il nostro ruolo è rimandato alla decisione di un
organismo, che è la Commissione, un Organismo consultivo e non deliberativo come l'Aula. E ditemelo,
perché significa che io non ho capito nulla, in tanti anni; in maniera veramente ignorante, io ho vissuto
delle esperienze che probabilmente non ho mai compreso, anche da Presidente del Consiglio. Sono stata il
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peggiore Presidente del Consiglio, veramente il peggiore, se ho sempre sostenuto e portato avanti il diritto
dei Consiglieri in questa Assiste, in questo luogo, di esercitare il proprio ruolo e la propria funzione.
Grazie. Allora, io la bocca non me la cucio, nel mio diritto e nel mio ruolo, non me la cucio e né rimando
ad altri e in altri luoghi l'esercizio di questa funzione e l'esercizio di questo ruolo.
PRESIDENTE
Grazie Consigliere Fusco. Prego, Presidente Frattura. Chiudiamo.
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Giusto nel ribadire il voto negativo, giustificato con quanto detto a conclusione dell'intervento, provo però
a chiarire un passaggio, perché guai a pensare che qualcuno voglia mettere il bavaglio o, addirittura,
rimandare a livelli istituzionali diversi da quello del Consiglio.
Nell'intervento, il Vicepresidente Petraroia precisava che il confronto sul tema della legge, visto che gli
incontri noi li abbiamo avuti non chiusi ma, come sempre, quando riguardano livelli istituzionali terzi
aperti e mai riservati... aperti, e se manca la convocazione, quindi la responsabilità è la mia e non di altri...
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Ho capito, però io vorrei che chiudessimo la discussione in maniera costruttiva e non, come sempre, su
due posizioni contrapposte che, ripeto, non ci portano da nessuna parte, perché ritengo che l'interesse del
Consiglio e di ciascun Consigliere sia quello di esprimersi in merito alla proposta di legge di riordino
istituzionale e non sull'impegnare o meno il Presidente a portare all'approvazione di un Consiglio, una
legge che, comunque, per legge, va portata entro il 31 ottobre.
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Va bene. Capisco che la...
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(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Consigliere Fusco, ma proprio con una serenità totale, capisco che quella sollecitazione, io l'avrei votata
per primo, insieme a lei, io non firmatario, a marzo. Mi permetto... perciò chiedevo al Presidente Iorio,
"Contestualizziamo l'ordine del giorno" e ha un senso, però votare un ordine del giorno che a marzo
impegna su una serie di atti da dover mettere in campo, che già sono stati messi in atto, mi sembra
antitetico all'ordine del giorno stesso.
Allora, o si attualizza l'ordine del giorno, nel qual caso, ripeto, essendo atti già messi in pratica, non dal
Governo regionale ma dal confronto con le varie Istituzioni, Osservatorio e Consiglio Autonomie Locali
(CAL), oppure votare così com'è concepito quell'ordine del giorno, mi mette nelle condizioni di esprimere
un voto contrario. Ma ripeto, sempre ed esclusivamente spiegando il perché del voto contrario, non perché
a marzo, giustamente, si doveva impegnare il Governo e il Presidente Frattura ad adempiere ad obblighi
normativi; rispetto ad alcuni passaggi richiamati nell'ordine del giorno, per il sol fatto che la conversione
in legge del decreto 78 è intervenuta evidentemente dopo l'ordine del giorno, va da sé che su alcuni temi
specifici, quali biblioteche e archivi, quali Centro per l'impiego o quali Polizia provinciale, qualcosa è
cambiato, ma è cambiato perché purtroppo è nata una legge senza, devo dire, rendersi conto di che cosa
quella legge avrebbe poi avuto come conseguenze sui territori, ciascuno dei quali, gestiti in maniera
diversa, perché, ripeto, alcune Regioni hanno delegato delle funzioni importanti alle Province, la Regione
Molise non l'ha mai fatto. Quindi, ci siamo trovati particolarmente semplificato il percorso di riforma
nell'assorbire delle funzioni specifiche delle Province.
Rispetto a questo, ribadisco il mio voto contrario, con l'augurio e l'auspicio che non sia però un'ennesima
contrapposizione tra Maggioranza e Opposizione, ma che sia un rinvio alla Commissione e al Consiglio
quando dovremo approvare la legge di riordino.
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PRESIDENTE
Grazie. Allora, pongo in votazione i due ordini del giorno, in maniera separata; prima l'ordine del giorno, a
firma dei Consiglieri Fusco Perrella, Iorio, Sabusco e Micone, concernente indirizzi in tema di
razionalizzazione del sistema degli Enti locali e di garanzia degli standard di erogazione dei servizi
attribuiti per competenza.
Favorevoli?
Contrari?
Astenuti?
Con l'astensione dei Consiglieri Federico e Manzo, l'Aula respinge l'ordine del giorno.
(Il Consiglio respinge)
PRESIDENTE
Votiamo il secondo ordine del giorno, accorpato per discussione generale nel punto 25: ordine del giorno,
a firma dei Consiglieri Fusco Perrella, Sabusco e Iorio, avente ad oggetto l'azione a favore della
salvaguardia della Biblioteca provinciale Albino di Campobasso e del Polo SBN, della Provincia di
Campobasso.
Favorevoli?
Contrari?
Astenuti?
Con l'astensione di Federico e Manzo, l'Aula respinge l'ordine del giorno.
(Il Consiglio respinge)