Augusto Andriolo, Nicola Rossi architetti
via Donizetti,7 36100 Vicenza - Italia
tel 0444.022515
m +39 347.0718098 (Andriolo) +39 338.6914426 (Rossi)
email: [email protected]
www.andriolorossi.it
a g r i c o l t u r aa r c h i t e t t u r a
p a e s a g g i o
andriolo,rossi architetti
andriolo,rossi
UN’OPPORTUNITA’ IMPRENDITORIALE
Il tema degli investimenti in agricoltura è quanto mai attuale: il settore primario, nelle sue diverse
sfaccettature, assume sempre maggiore importanza sia a livello territoriale che economico.
Si parla oggi di agricoltura multifunzionale, intendendo con ciò quell’agricoltura che oltre ad as-
solvere alla propria funzione primaria, ovvero la produzione di beni alimentari, è in grado di fornire
servizi secondari, utili e indispensabili alla collettività.
Si evidenziano così ambiti di diversa potenzialità produttiva multifunzionale:
- funzioni di gestione del paesaggio, degli habitat e della biodiversità;
- gestione delle risorse idriche e dell’equilibrio idro-gelogico;
- sicurezza e qualità dell’alimentazione;
- mantenimento della vitalità e della identità sociale, con una particolare attenzione al tema della
didattica e della agricoltura sociale;
- potenzialità energetiche dirette ed indirette e chimica verde.
Il concetto di agricoltura multifunzionale viene introdotto per la prima volta in occasione dell’Earth
Summit di Rio del 1992, per essere successivamente ripreso nell’ambito delle discussioni relative
alla Politica Agricola Comune (PAC). Successivamente il concetto di multifunzionalità viene via
via ripreso, sviluppato e amplificato, comprendendo misure di aiuto agli investimenti strutturali e
infrastrutturali, fino alle più recenti misure di Finanziamento al Settore Primario rappresentate dal
Piano di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Veneto, attraverso il quale vengono canalizzate le
risorse europee sul territorio. Così il recente PSR 2014-2020 offre interessanti opportunità sia per
gli investimenti che per l’inserimento di giovani in agricoltura.
La Misura 4 - Investimenti in immobilizzazioni materiali - sostiene investimenti strutturali (ristruttu-
razione e ammodernamento di strutture agricolo-produttive) e dotazionali nelle aziende agricole
al fine di migliorare la redditività, favorire l’innovazione, migliorare l’efficenza energetica.
Nello stesso tempo la Misura 6 - Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese - incentiva la fase
di avvio delle nuova impresa gestita dal giovane agricoltore (Primo Insediamento) e sostiene il
ricambio generazionale sviluppando contemporanee misure di finanziamento agli investimenti
per il miglioramento delle prestazioni produttive agricole; per la creazione e sviluppo della di-
versificazione delle attività: sociali (attività legate alla agricoltura sociale e didattica), turistiche
(sviluppo dell’ospitalità agrituristica), produttive (trasformazione dei prodotti), ambientali (cura e
manutenzione di spazi non agricoli), energetiche.
dr. Roberto de Marchi agronomo
via Donizetti,7 36100 Vicenza - Italia
tel 0444.022515
m +39 335.6158566
email: roberto@de marchi.pro
www.demarchi.pro
dr. Roberto de Marchi
ANDRIOLO, ROSSI architetti
Augusto Andriolo (Montecchio Maggiore,1974) e Nicola Rossi (Arzignano,1974) nel 2005 fondano
lo studio Andriolo, Rossi architetti, consolidando una collaborazione iniziata durante il percorso ac-
cademico. L’interesse per la dimensione territoriale e per l’indagine delle correlazioni tra paesaggio
e architettura, manifestate durante gli anni di formazione universitaria, trovano ulteriori occasioni
di approfondimento nella consulenza prestata per lo “Studio di inserimento delle opere mobili alle
bocche lagunari” (progetto MO.S.E.) e per lo studio “Vicenza nel terzo millennio”, commissionato
dalla Provincia di Vicenza, nel ruolo di collaboratori alla didattica nell’ambito della Laurea Magistrale
in Architettura per la Sostenibilità, nella partecipazione a concorsi di progettazione che hanno
valso incarichi pubblici, premi e pubblicazioni.
Si ricordano a riguardo i progetti per il Polo Scolastico di Noventa Padovana, per la scuola d’infanzia
a Prato, per la nuova piazza e sede comunale a Quinto Vicentino e per lo stadio Filadelfia a Torino.
Le occasioni professionali hanno consentito agli architetti di affrontare vari temi progettuali, eviden-
ziando e consolidando una sostanziale continuità metodologica nell’attraversare scale e registri
differenti. Tra questi, tramite la collaborazione con l’agronomo R. de Marchi, lo studio ha avuto
occasione di misurarsi con la complessità e le risorse del territorio agricolo, attraverso interventi
di carattere sia architettonico, sia paesaggistico.
ROBERTO DE MARCHI agronomo
Libero professionista, si occupa di progettazione del territorio, dalla piccola scala del giardino, alla
più ampia della pianificazione paesistica. Il tema delle risorse naturali (suolo, acqua, atmosfera,
biodiversità) è da sempre al centro del pensiero progettuale, fortemente legato a quello più ampio
di Paesaggio. Nel 1987-89 è collaboratore a progetto alla Facoltà di Agraria di Padova, Dipar-
timento di Agronomia e Coltivazioni Erbacee. Dal 1997 al 2000 ha partecipato ad un gruppo di
riflessione della FAO (Food and Agricoltural Organization) su tema “agricoltura e uso del territorio
nelle aree peri-urbane”, svolgendo una missione specifica in Bolivia quale consulente FAO per lo
sviluppo rurale nei PVS. Dal 2004 al 2009, ha partecipato, in qualità di docente esperto, al corso di
Pianificazione Territoriale, sul tema del Territorio aperto allo IUAV di Venezia, Facoltà di Architettura
(Pianificazione Territoriale). Dal 2005 al 2009 è stato referente e coordinatore della Commissione
Urbanistica della Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Forestali del Veneto.
Dal 2013, è responsabile agronomico della Fattoria Sociale “Il PomoDoro” a Bolzano Vicentino (VI).
EDIFICABILITA’, MIGLIORAMENTI FONDIARI, SISTEMAZIONI A VERDE
Edificabilità - L’esperienza maturata dai professionisti consente loro di assicurare tutte le com-
petenze necessarie alla fase di studio ed elaborazione del Piano Aziendale, alla fase progettuale,
al reperimento delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera.
L’edificabilità in zona agricola è disciplinata dalla L.R. 11/2004 e s.m.i.. In particolare gli articoli
dal 43 al 50 definiscono le procedure, le modalità ed i documenti per la corretta gestione delle
attività relative alla richiesta di rilascio dei pareri sui Piani Aziendali. Per costruire residenze o
strutture agricolo-produttive in zona agricola è necessaria l’approvazione del Piano Aziendale
che deve essere presentato da un tecnico abilitato per conto di un’azienda agricola in possesso
dei seguenti requisiti minimi:
- iscrizione all’anagrafe regionale;
- occupazione di almeno una unità lavorativa a tempo pieno regolarmente iscritta nei ruoli previ-
denziali agricoli presso l’INPS;
- redditività minima (reddito aziendale superiore ad un “reddito soglia” fissato dalla Regione e
specifico a seconda della zona altimetrica e del tipo d’intervento).
Miglioramenti fondiari - Intendiamo quegli interventi di riqualificazione agricola e territoriale che
portano a nuove sistemazioni idraulico-agrarie, soprattutto in ambito collinare, con la creazione o
il miglioramento delle coltivazioni arboree, quali vigneti, frutteti, oliveti o di complessi di orticoltura
specializzata; l’impianto o il reimpianto di boschi.
In molti casi riguardano ambiti interessati da vincolo idrogeologico e/o forestale, sensibili dal punto
di vista ambientale: Rete Natura 2000, SIC, ZPS; vincolo paesaggistico ex D.Lgs. 22 gennaio 2004,
n.42. L’attività professionale consiste nella elaborazione progettuale, nella successiva stesura della
documentazione necessaria (V.Inc.A, Relazione Paesaggistica), nella assistenza amministrativa
ed infine nella direzione dei lavori.
Sistemazioni a verde - Comprendono tutti gli interventi di valenza paesaggistica, di fruizione e
qualificazione territoriale, di connessione tra aree a verde e con il territorio aperto. L’obiettivo è
quello di introdurre elementi di naturalità ove possibile.
Gli interventi spaziano così dalla sistemazione di grandi parchi pubblici e privati, fino ai piccoli
giardini; dalla creazione di verde innovativo (pareti verticali, tetti verdi, allestimenti di interno), fino
al verde “tecnico” dei parcheggi inerbiti. Il tutto utilizzando un approccio architettonico, paesag-
gistico e valorizzando nuove tecniche e materiali.
AGRICOLTURA, ARCHITETTURA, PAESAGGIO
Il carattere sempre più diffuso degli insediamenti urbani nella nostra Regione ha messo in luce, per
differenza, la preziosità del paesaggio agrario e la necessità, per il suo presidio e la sua vitalità,
di tutelare il settore primario.
Coltivare la terra è cura e cultura; economia e custodia del paesaggio.
Di più: coltivare è, o meglio dovrebbe essere, occasione per “produrre paesaggio”. Il territorio
così come lo conosciamo è frutto del lavoro, della necessità di “addomesticare” il suolo; più
quest’opera è accorta, misurata, intelligente, più è in grado di generare forme e relazioni, cioè di
essere percepita come paesaggio.
La bellezza di un luogo non è un “di più”, un lusso, ma il riflesso di un ordine, della pertinenza
degli interventi che l’uomo attua su di esso.
Allo stesso modo i vecchi casolari di campagna, costruiti senza velleità artistiche, sono indiscu-
tibilmente belli; la loro bellezza non risiede nell’appartenere a tempi lontani e nemmeno nella
suggestione del “pittoresco”; risiede semmai nell’essere ben pensati, ben orientati, ben costruiti:
estetica è adeguatezza.
Presentiamo qui alcune immagini che vorrebbero testimoniare un metodo di lavoro e ciò che
intendiamo per fare paesaggio; siamo fermamente convinti che vi sia una continuità, sia di sguar-
do che di strumenti a disposizione, tra il controllo di uno spazio architettonico e, ad esempio, la
modellazione tridimensionale di un suolo in un intervento di miglioramento fondiario.
Pensiamo anche che, nonostante le politiche urbanistiche agiscano spesso nella convinzione
che per la valorizzazione del paesaggio sia necessario e sufficiente assicurare il “basso profilo”
degli interventi, il territorio agricolo sia un luogo fertile per fare architettura e paesaggio di qualità:
si tratta di chiedersi di volta in volta se, perchè, dove e come modificare e costruire.
Perchè una copertura piana non potrebbe essere un grande giardino?; o una scarpata un luogo
da cui contemplare un particolare scenario?; oppure ancora, una stalla un edificio che qualifichi
un paesaggio?
Solo una stanca consuetudine permette di confondere l’ordinario con l’ovvio: alle spalle del banale
si nasconde la possibilità di definire spazi che rendano interessante lo stare, l’abitare, il lavoro, il
riposo; in altre parole, il tempo.
fattoria didattica a Villaga: sopra, impianto; sotto, vista generale sopra:miglioramento fondiario a Montebello, impianto; sotto, fattoria didattica, il tetto-giardino
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