Percorsi di partecipazione attivaAlessandro Bazzoni
DEAL Course 14/16 novembre 2011
La valutazione civica
L’Audit civico è un esempio di valutazione civica definibile come una “ricerca-azione” di carattere comparativo, sostenuta da metodologie dichiarate e controllabili, realizzata dai cittadini per far valere il proprio punto di vista mediante l’emissione di giudizi motivati sulle realtà rilevanti per la tutela dei diritti e la qualità della vita
La valutazione civica comprende:
Una raccolta dati d’interesse per il cittadino,
Trattamento dei dati e elaborazione delle informazioni ottenute,
Emissione di giudizi basati su queste informazioni e rappresentative del punto di vista del cittadino
La valutazione civica può riguardare:
L’Evaluation: è un processo strutturato che ha il fine di verificare il livello di corrispondenza della realtà ad un insieme di criteri predefiniti (ad es. l’Audit civico)
L’Assessment : processo non strutturato, senza criteri predefiniti, ma orientata a valutare l’efficacia degli interventi, la coerenza con la mission (ad es. le Carte dei diritti del malato)
La valutazione civica può essere condotta:
Per iniziativa autonoma: la valutazione viene effettuata in tutte le sue fasi solo dai cittadini (es. il progetto “Ospedale sicuro”)
In partnership: le fasi della valutazione vengono condotte in partnership con gli operatori delle istituzioni sanitarie (es. Audit civico)
La valutazione civica:aspetti operativi
Deve essere condotta da una rappresentanza dei cittadini (espressione della cittadinanza attiva)
Deve essere aperta a tutti i cittadini interessati (tenendo conto delle loro risorse e disponibilità)
I cittadini coinvolti devono essere disponibili a diffondere l’esperienza presso la comunità
La valutazione civica: rappresenta il “punto di vista
del cittadino”
Il punto di vista del cittadino non è un’opinione soggettiva, ma uno specifico punto di osservazione (standpoint)
Mette in luce aspetti della realtà attraverso informazioni non altrimenti ottenibili, e integrabili con le informazioni degli operatori e della direzione
È in grado di formulare giudizi che esprimono le priorità e le preoccupazioni dei cittadini
Anche se i cittadini che partecipano non rappresentano la comunità in senso lato,
-la loro attivazione rispetto ad un problema -la responsabilità di studiarlo e valutarlo
rientra sotto il principio di “affectedness” riconosciuto nel mondo come base dei processi
di consultazione
La valutazione civica: “punto di vista del cittadino”
L’Audit civico
L’Audit civico è una “analisi critica e sistematica dell’azione delle aziende sanitarie promossa dalle organizzazioni di cittadini” per:
- Dare una forma concreta al punto di vista del cittadino
- Rendere trasparente l’azione della aziende sanitarie
- Contenere i rischi della federalizzazione della Sanità nei confronti del rispetto dei Diritti
Nasce nel 2000 all’interno di una partership tra Cittadinanzattiva e Astra Zeneca, con la collaborazione dell’ISS, sulla base dell’esperienza del Tribunale per i Diritti del Malato
L’Audit civico
Tribunale per I Diritti del Malato
L’Audit civico
L’obiettivo era fornire ai cittadini un metodo in grado di realizzare una valutazione sulla qualità dei servizi sanitari rispetto alle “aree” da loro considerate significative
L’Audit civicoLa sperimentazione si è rapidamente
diffusa sul territorio nazionale coinvolgendo un numero crescente di A. S. e di Regioni che hanno adottato la metodologia, come ad es. l’Emilia – Romagna, Puglia, ecc.
nel 2003 è stato redatto il 1° Rapporto Nazionale
L’Audit civico
L’efficacia della metodologia è stata testata e verificata tra il 2000 e il 2005 in 156 ospedali e 410 strutture territoriali
( Distretti sanitari, Poliambulatorii, CSM e SERT);
Protocollo d’intesaRegione
Cittadinanzattiva
Protocollo d’intesaRegione
Cittadinanzattiva
L’Audit civico
l’ Audit Civico ha una posizione particolare all’interno dei metodi tradizionali di valutazione esterna della qualità:
Accreditamento istituzionale (requisiti minimi),
Accreditamento da società scientifiche (EFQM, ISO, Joint Commission ecc.)
Accreditamento prof. tra pari, all’ecc.
Tutti hanno anche la finalità di rendicontare al
cittadino la qualità del servizio erogato, ma l’Audit effettua tutto il processo attraverso un gruppo misto operatori-cittadini: si tratta di una valutazione partecipata secondo il “punto di vista del cittadino”
L’Audit civico
L’Audit civico ha come protagonisti i cittadini, e come quadro di riferimento la collaborazione tra organizzazioni civiche e aziende sanitarie;
Dopo una prima fase sperimentale, l’Audit civico ha avuto una espansione su tutto il territorio nazionale con 7 cicli nazionali e 10 regionali, e il coinvolgimento di 175 realtà sanitarie (dati inizio 2010)
L’Audit civico
Novembre 2007: collaborazione del Ministero della Salute con
Cittadinanzattiva per l’applicazione in tutta Italia dell’Audit civico
La struttura dell’Audit
La metodologia dell’Audit si caratterizza per il suo carattere civico
Le funzioni di “auditor” sono svolte da una “equipe mista locale” costituita da cittadini volontari e da operatori designati dalla direzione aziendale
I cittadini vengono reclutati attraverso un bando pubblico e attraverso le Associazioni di volontariato che vogliono estendere il loro coinvolgimento anche nel campo della valutazione
L’equipe mista locale riceve una formazione per svolgere le seguenti funzioni:
-redigere il “piano locale di applicazione”-rilevare i dati
La struttura dell’Audit
- Redigere il Report di valutazione effettuato sulla base dell’analisi dei dati
- Proporre un Piano di eliminazione delle non conformità rilevate
- Concordare con la direzione aziendale un Piano di azioni correttive
- Comunicare i risultati alle strutture interessate e alla comunità locale
La struttura dell’Audit
La struttura di valutazione
La struttura di valutazione è costruita per dare risposte a 3 domande:
1. “Quali sono le azioni promosse dalle aziende sanitarie per mettere concretamente i cittadini e le loro esigenze al centro dell’organizzazione dei servizi sanitari?”
2. “Quale priorità assumono nell’azione delle aziende sanitarie alcune politiche di particolare rilievo sanitario e sociale come il risk management e il sostegno ai malati cronici?”
3. “ Definire il ruolo della partecipazione dei cittadini nelle aziende sanitarie: è una risorsa per il miglioramento dei servizi o solo un adempimento burocratico?”
Il sistema di valutazione riguarda 3 livelli:
Le politiche aziendali
Le cure ospedaliere
Le cure primarie
La struttura di valutazione stabilisce una gerarchia tra:
Componenti articolate in
Fattori di valutazione, associati a
Indicatori
3 componenti
19 fattori di valutazione
350 indicatori(Questionari e check list per osservazione
diretta)
Le 3 componenti dell’azione delle aziende sanitarie:
1. L’orientamento ai cittadini
2. Impegno della azienda sanitaria nel promuovere alcune “politiche” di particolare rilievo sociale e sanitario
3. Il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali
I fattoriI fattori della prima componente, l’orientamento ai della prima componente, l’orientamento ai
cittadini:cittadini:
Accesso alle prestazioni sanitarie
Tutela dei diritti e miglioramento della qualità
Personalizzazione delle cure, privacy e assistenza ai degenti
Informazione e comunicazione
Comfort
I fattori
della seconda componente: l’impegno dell’azienda nel promuovere alcune
“politiche” di particolare rilievo sociale e sanitario:
Sicurezza dei pazienti,
La sicurezza delle strutture e degli impianti
Le malattie croniche e l’oncologia
La gestione del dolore
prevenzione
I fattori della terza componente: il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche
aziendali:
Attuazione e funzionamento degli istituti di partecipazione degli utenti nel SSN previsti dalla legislazione vigente;
Altre forme di partecipazione dei cittadini e di interlocuzione cittadini/azienda sanitaria;
Gli indicatoriOgni fattore di valutazione è collegato ad un
insieme di indicatori;
Questi sono stati individuati sulla base delle esperienze di Cittadinanzattiva-TDM, dai dati
provenienti dalle società scientifiche, dalle fonti normative, da documenti prodotti dalle
associazioni civiche... ;
La “matrice” degli indicatori, in quanto variabili quantitative o parametri qualitativi che
consentono di esprimere un giudizio sui fattori osservati, sono circa 350;
La raccolta dei dati avviene attraverso:
L’osservazione diretta delle strutture attraverso l’uso di una specifica griglia;
Intervista effettuata ai responsabili aziendali delle strutture individuate attraverso uno
specifico questionario
Direzione GeneraleDirezione Generale
Direzione OspedaleDirezione Ospedale
Direzione DistrettoDirezione Distretto
Questionari utilizzatiQ. per la Direzione generale e per la Direzione sanitaria aziendale (livello 1)
Q. per la Direzione sanitaria di Presidio (livello 2)
Q. per la Direzione sanitaria di distretto (livello 3 modulo A)
Q. per la Direzione sanitaria di distretto (livello 3 modulo B)
Q. per la Direzione sanitaria e resp. CSM e SERT (livello 3 modulo C)
NO AZIENDA OSPEDALIERA
OPPURE
Direzione GeneraleDirezione Generale
Direzione OspedaleDirezione Ospedale
leggono in anticipo i rispettivi questionari
leggono in anticipo i rispettivi questionari
Direzione DistrettoDirezione Distretto
li compilano con il Gruppo Audit con eventuale visione delle evidenze documentali
li compilano con il Gruppo Audit con eventuale visione delle evidenze documentali
Eventuale relazione con punti in sospeso
Eventuale relazione con punti in sospeso
NO AZIENDA OSPEDALIERA
Il benchmarking e l’Audit Civico
È prevista una valutazione comparativa delle aziende, al fine di confrontare le performance aziendali.
Nel concreto, questa comparazione avviene attraverso l’elaborazione di un Indice di adeguatezza agli standard (IAS).
Gli indici di adeguamento agli standard
Si ricavano:
Confrontando i singoli indicatori con i rispettivi standard,
Attribuendo il valore 100 agli standard rispettati e zero a quelli ignorati (possibili stati intermedi),
Facendo la media;
La stessa metodologia è stata applicata in 14 stati membri dell’ U.E. per la
realizzazione del 1° monitoraggio sull’applicazione della “Carta europea dei
diritti del malato (2007)”
Audit civico è un esempio di applicazione della
riforma il Titolo V della Costituzione che prescrive il principio della “sussidiarietà e della partecipazione attiva dei cittadini alle politiche istituzionali”
(art. 118 ultimo comma)
In quanto:
“forma partecipata per la valutazione congiunta della qualità dei servizi”
La sussidiarietà: l’integrazione dei punti di vista come la “sfida
della partecipazione”
“Punto di vista degli operatori”
“Punto di vista dei cittadini”
Punto di vista integrato:
“valore aggiunto” per la Direzione aziendale
Verso una nuova prospettiva:
Integrazione dei punti di vista
Nuova prospettiva nel rapporto con i cittadini:
Cittadino competente nella rilevazione, alla valutazione congiunta,
programmazione, progettazione condivisa, riesame dei risultati
Verso una nuova cultura:
la gestione condivisadella salute
nel rispetto dei diversi ruoli e responsabilità
Gli esiti dell’Audit nelle Aziende sanitarie
1. Applicazione di un nuovo metodo di rilevazione della qualità dei servizi attraverso criteri, indicatori e standard fondati sulla prospettiva dei cittadini”
2. Visibilità della loro partecipazione attraverso un rapporto trasparente di partnership con la Direzione aziendale, i servizi e gli operatori;
3. Costituzione di un “Tavolo di lavoro aziendale per lo sviluppo della partecipazione”attraverso il coinvolgimento dei cittadini e le Associazioni civiche che lo rappresentano non solo nella fase della monitoraggio/valutazione ma anche nella pianificazione, programmazione e riesame delle misure correttive e dei progetti di miglioramento
Gli esiti dell’Audit nelle Aziende sanitarie
4. Integrazione degli obiettivi di miglioramento all’interno della programmazione aziendale
(obiettivi vincolanti e budget operativo);
5. Miglioramento della trasparenza dell’azione dell’Azienda sanitaria attraverso la diffusione dei
risultati della rilevazione:
il Rendere noto” premessa per
il “Rendere conto”
a tutti i portatori d’interesse
primo passo verso
la “Rendicontazione sociale”
6. Partecipazione al benchmarking con le altre Aziende sanitarie
Gli esiti dell’Audit nelle Aziende sanitarie
Ma l’Audit civico ha soprattutto aperto nuovi scenari:
ha messo in luce la grande potenzialità del contributo dei
cittadini all’interno di una collaborazione strutturata con gli operatori sanitari, finalizzata al
miglioramento dell’azione complessiva dell’azienda Sanitaria,
Gli esiti dell’Audit nelle Aziende sanitarie
ha creato le premesse per lo sviluppo di una nuova cultura locale fondata
“sull’azione comune” attraverso la valorizzazione della disponibilità delle
Associazioni a collaborare in ambiti e con modalità anche innovative con i servizi sociosanitari, nonché ad apprendere le competenze specifiche per lo scopo;
Ha dimostrato che è possibile passare dal “paradigma bipolare” Cittadino/Pubblica Amministrazione al “paradigma della sussidiarietà” fondato sulla collaborazione per la gestione condivisa della salute intesa come “bene comune”;
Ha evidenziato la necessità per il cittadino di assumere o aggiungere al ruolo di volontario, anche quello civico, con l’acquisizione di competenze di ruolo necessarie;
ruolo civico come evoluzione dello status del cittadino da: “paziente”,
a “cittadino-utente”,
all’attuale di “partner attivo” non solo nella condivisione del progetto
diagnostico-clinico-terapeutico che lo riguarda, ma anche nella rilevazione e soluzione di
problemi sanitari, fino ad un contributo alla gestione della politica sanitaria aziendale e
regionale;
Gli esiti dell’Audit nelle Aziende sanitarie: nuovi scenari possibili
1. L’adozione stabile della metodologia dell’Audit all’interno della programmazione aziendale
2. Creazione di un Tavolo di lavoro permanente per la partecipazione civica in staff alla Direzione aziendale
3.L’elaborazione del progetto “ Dall’Audit civico alla Carta europea dei diritti del malato” per la sua adozione progressiva in tutte le strutture sanitarie
Il progetto prevede l’adozione progressiva dei 14 diritti della Carta da parte delle strutture aziendali che hanno precedentemente partecipato all’Audit;
Altre esperienze di Cittadinanzattiva
Progetto “Ospedale sicuro” (1998) primo esempio di valutazione civica, progettata, strutturata e finalizzata per permettere ai cittadini di valutare il livello della sicurezza strutturale del proprio ospedale con la rilevazione di 160 indicatori e 22 indici di adeguatezza;
La “Carta della qualità in chirurgia”(2007) ha lo scopo di garantire ai cittadini, dal ricovero alla dimissione la massima qualità e sicurezza attraverso l’assunzione da parte del servizio di 54 impegni riguardanti accoglienza, informazione organizzazione, consenso informato, sicurezza e igiene, innovazione e dimissioni. Hanno aderito circa 100 reparti di chirurgia in Italia
Altre esperienze di Cittadinanzattiva
“Carta della qualità Cartella Clinica”(2009) individua gli indici di qualità rispetto alla documentazione prodotta nel corso del ricovero, che consente di favorire lo scambio e l’integrazione tra le varie figure professionali, garantendo trasparenza, sicurezza e continuità assistenziale anche dopo la dimissione
Altre esperienze di Cittadinanzattiva
“Carta della qualità in Medicina Interna”(2009) contiene 48 impegni relativi all’accoglienza, informazione organizzazione, consenso informato, sicurezza e igiene, innovazione e dimissioni, che consentono ad un reparto non solo di curare ma anche di “prendersi cura”, permettendo ai cittadini di essere attivi, consapevoli e capaci d’interagire con il personale e la struttura.
Altre esperienze di Cittadinanzattiva
“Osservatorio su federalismo e sanità”(2011) che ha l’obiettivo di fotografare gli effetti del federalismo regionale in ambito sanitario;
ha prodotto un Rapporto che ha messo in luce le differenze strutturali presenti nelle Regioni (“Regione che vai sanità che trovi”)
Altre esperienze di Cittadinanzattiva
Ciò che emerge è che ogni regione si organizza come vuole con violazione di alcuni diritti sanciti dalla Costituzione e dalla normativa in merito a:
- Liste di attesa- Piani regionali di contenimento dei Tempi di
attesa- Attività intramoenia- Rete oncologica- Percorso nascita- Consultori
Altre esperienze di Cittadinanzattiva
Considerazioni finali
La diffusione e il successo della valutazione civica della qualità e dell’Audit civico in particolare, smentiscono la visione che considera i cittadini privi delle competenze necessarie ad occuparsi della cosa pubblica perché ciò richiede saperi per loro inattingibili; (Giovanni Moro, Azione civica, 2005)
La valutazione civica e l’Audit civico sono esempi di empowerment organizzativo che consente ai cittadini di intervenire in varie fasi del ciclo delle politiche pubbliche:
- Azioni correttive di adeguamento agli standard- L’impatto culturale prodotto all’interno di una
azienda- L’inserimento dell’Audit nella governance
regionale(Lazio) ed aziendale
Considerazioni finali
la salute del futuro: dall’aziendalizzazione alla collaborazione e al sostegno della
“società civile” alle Aziende sanitarie per una
sanità a “misura d’uomo”?