PERDITA DI MUSCOLI E
INSORGENZA PATOLOGIE Dr. Giuseppe Musolino
Biologo Nutrizionista
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Dr. Giuseppe Musolino
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Tasso di
sovrappeso/obesità
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35% sovrappeso, 11% obeso
Basso titolo di studio/alto titolo di
studio
Sedentarietà: 37% M, 44% F
Sud 28%, Nord 19%
Campania 51.8%, Calabria 51.4%
50% delle mamme ritiene il figlio normopeso anche
quando sovrappeso
15% delle mamme ritiene il figlio normopeso anche
quando obeso
15% non fa alcun tipo di sport
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Il 34% (47.600 soggetti) ha una complicanza: si va
dall’ipertensione all’insufficienza renale, dall’infarto
all’ictus, dal glaucoma alla cecità.
Il 3% (4.200 soggetti) deve ricorrere all’amputazione di
un arto (piede diabetico).
Consumo di
sodio
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M = <102 cm
F = < 88 cm
Circonferenza
addominale
BMI:
kg/m2
Plicometria
%grasso
Massa grassa
Massa magra
L’importanza della composizione corporea
Molto spesso si pensa che l’obesità addominale sia la causa di
tutte le patologie metaboliche. Non è così. Tutto inizia dalla
perdita di massa muscolare, che sia dovuta a sedentarietà, a
diete sballate, all’avanzare dell’età o peggio a un mix di tutti
questi fattori.
L’importanza dei muscoli
Se si perde massa magra e poi si consumano troppi
carboidrati, si tende ad ingrassare con facilità perché
gli zuccheri andranno con più fatica nei muscoli.
Un po’ per via del fatto che questi si sono
ridotti e un po’ perché (causa inattività) quelli
presenti iniziano a infarcirsi di grasso fino a
diventare insulino-resistenti.
Allora si potrà avere iperglicemia e
iperinsulinemia.
E NON SI DIMAGRISCE PIÙ.
Dove vanno gli zuccheri se non possono andare nei muscoli? Vengono
dirottati verso il fegato, per essere conservati come glicogeno.
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Il fegato non è fatto per accumulare grasso. La
carne (muscolo) può farlo, in maniera anche
abbondante, il fegato no. Quando succede è
segno che qualcosa non va.
Ma nel fegato il glicogeno può essere
accumulato in quantità molto limitate.
Quando queste quantità sono raggiunte,
l’eccesso di carboidrati diventa grasso (in
particolare Acido Palmitico), che o viene
indirizzato nei depositi adiposi del corpo
(soprattutto addominali) oppure è
accumulato proprio nel fegato (STEATOSI).
RITENZIONE IDRICA
E CELLULITE
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Pannicolopatia-Edemato-Fibrosclerotica
pannicolo: indica che il problema è situato a livello del pannicolo
adiposo sottocutaneo;
edemato: informa che prima a livello dell'ipoderma e poi nel derma,
dove si trova il sistema sanguigno e linfatico, vi è una situazione di
edema (ristagno di liquidi) probabilmente dovuto a cattiva
circolazione;
fibrosclerotica: segnala che stanno avvenendo fenomeni di
organizzazione fibrosa, come se dovessero delimitare l'edema.
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CELLULITE
edematosa con accumulo di liquidi e
gonfiore dei tessuti. Alla compressione
compare l’aspetto “a buccia d’arancia”
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sclerotica il tessuto diviene duro al tatto,
compaiono noduli e la pelle diventa fredda
e dolente
fibrosa coinvolge il tessuto adiposo, le fibre
del collagene e i capillari. La pelle assume
l’aspetto “a buccia d’arancia” anche senza
bisogno di compressione
I 3 stadi
della cellulite
L’acqua corporea deve costituire il 55-60% del
nostro peso. La maggior parte è intracellulare.
Quando si invecchia si perde massa magra e quindi
acqua. ATTENZIONE, si perde acqua
intracellulare! Non potendo stare dentro le cellule
(che non ci sono più), l’acqua finisce FUORI DALLE
CELLULE. Non c’è aumento di acqua, c’è
spostamento di acqua da dentro a fuori le cellule.
Questa condizione crea edemi, gonfiori nelle
gambe, mani, aumento della pressione arteriosa,
comparsa di varici, cellulite e gambe grosse e
dolorose.
RITENZIONE IDRICA
Perdita di muscoli e colesterolo
Andando avanti con l’età, se non ci si allena,
si tende a perdere massa muscolare.
Siccome il colesterolo è uno dei costituenti
delle membrane cellulari (serve a dare
stabilità alle membrane che sono fluide),
perdendo cellule muscolari si perdono posti in
cui il colesterolo può essere conservato.
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A quel punto, o c’è un buon sistema di smaltimento
del colesterolo oppure questo ha due possibilità:
1. o va nelle cellule rimanenti e invece di dare
stabilità causa “impacchettamento”
2. o va nel sangue e i valori salgono
Rappresenta un efficace sistema attraverso cui l'organismo raccoglie liquidi
e materiale di scarto dalla periferia per poi veicolarlo agli organi di
depurazione (fegato, reni, polmoni, linfonodi).
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Quando il sistema linfatico va in tilt si possono
accumulare notevoli quantità di liquidi negli
spazi interstiziali. Questa condizione è
definita edema.
Se la circolazione linfatica è compromessa, i
grassi non possono lasciare la cellula adiposa e
non si dimagrisce.
Circolando negli spazi interstiziali, la LINFA ha lo
scopo di riassorbire il plasma (parte liquida del
sangue) presente in queste zone.
Come riattivare il S. linfatico?
A differenza del sangue, la linfa non viene
spinta dall'attività cardiaca, ma scorre nei
vasi mossa dall'azione dei muscoli.
Contraendosi e rilassandosi, questi tessuti
funzionano come una vera e propria pompa.
Quando tale azione viene meno, per esempio
a causa dell'eccessiva immobilità, la linfa
tende a ristagnare, accumulandosi nei
tessuti.
Infatti piedi e caviglie tendono a gonfiarsi quando si
rimane a lungo in piedi in una posizione statica. Per
lo stesso motivo, quando la gamba è immobilizzata da
una ingessatura occorre mantenerla sollevata al di
sopra del livello del cuore (proprio per fare in modo che
la forza di gravità agevoli il drenaggio linfatico).
ALLENANDOSI!
Effetti dell’attività fisica sul metabolismo
L’attività fisica ha dimostrato di portare il tessuto adiposo bianco a
differenziarsi in tessuto adiposo grigio.
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Ciò avviene grazie ad una
citochina detta Irisina, prodotta
dal muscolo in risposta
all’attività fisica.
Questo è uno dei motivi per cui
l’attività fisica riesce a cambiare
la composizione corporea,
perché il grigio ha capacità
termogenica.
EPOC e dimagrimento localizzato
L’allenamento comporta un doppio dispendio energetico:
quello necessario alla sua esecuzione
quello utilizzato durante il recupero
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Questo fenomeno che una volta era noto come debito di ossigeno oggi
viene chiamato consumo in eccesso dell’ossigeno post esercizio,
EPOC (Excess Postexercise Oxygen Consumption).
È una richiesta energetica da parte dell’organismo. Ed essendo i
processi di recupero essenzialmente aerobici, l’energia proverrà dai
grassi di deposito dei distretti vicini al gruppo muscolare allenato.
La durata e l’intensità dell’EPOC sono in stretta relazione con
l’intensità dell’esercizio (si può protrarre anche fino a 10-12 giorni).
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“10.000
passi al
giorno”?
Il passaggio del glucosio nelle cellule richiede la presenza su di queste di apposite proteine trasportatrici, dette GLUT. L’espressione di queste è influenzata anche dall’esercizio fisico: se noi svolgiamo attività fisica, le GLUT vanno sul muscolo piuttosto che sul tessuto adiposo.
Quale esercizio?
FABP
(Fatty Acid Binding Proteins)
Non è solo il glucosio ad avere dei trasportatori (GLUT), ma anche gli acidi
grassi. Sono i FABP, insulino-dipendenti.
Questo è uno dei motivi per cui l’insulina fa ingrassare.
Perciò un pasto che associ carboidrati ad alto indice glicemico e grassi è
potenzialmente più ingrassante di uno che magari abbia anche più calorie.
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I FABP fanno sì che si parli di “paradosso dell’atleta”. Specialmente negli
atleti che utilizzano molto i grassi per la loro attività, aumenta l’espressione
di questi trasportatori.
Quando però smettono di fare attività fisica i loro
muscoli sono abituati a ricevere grassi (perché
mentre i GLUT-4 quando hanno finito il loro
lavoro vengono internalizzati, i FABP rimangono
in membrana continuando a richiamare grassi).
Quindi i grassi entrano ma non escono.
E’ stato dimostrato che la famiglia delle cellule satelliti muscolari può essere suddivisa in due sottopopolazioni:
1. una “miogenica”, che fonde a formare miotubi
2. una “adipogenica”, che differenzia in cellule adipose e mai in miotubi (l’insulina promuove questo differenziamento)
E si tratta di adipociti bianchi, poiché esprimono
leptina (specifica del tessuto adiposo bianco) e
non UCP1 (tipica del bruno).
Grasso da muscolo Iperalimentazione + sedentarietà
Infatti la presenza di adipociti
all’interno del muscolo è correlata
al grado di insulino-resistenza.
In soggetti con intolleranza al glucosio o affetti da diabete
di tipo II è stato osservato un maggior contenuto di tessuto
adiposo intramuscolare.
Se proprio dovete ingrassare,
cercate almeno di mantenere
intatta la massa muscolare
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