Pretotype itpretotipare
Assicurati di costruire la cosa giusta,
prima di costruirla per bene.
Alberto Savoia
trad. italiana Leonardo Zangrando
Seconda Edizione Pretotipo ottobre 2011
Copyright (c) Alberto Savoia 2011 Per la traduzione italiana
Copyright (c) Leonardo Zangrando 2012
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Premessa all'Edizione Italiana
Ho avuto di recente la fortuna di incontrare Alberto Savoia in un mio viaggio in Silicon Valley e New York (per la verità sono ancora in viaggio mentre scrivo questa premessa).
Alberto è il tipico esempio di un italiano brillante che ha fatto fortuna all'estero, Silicon Valley in particolare. Con diversi startup all'attivo ed una lunga esperienza in Google come “Engineering Director and Innovation Agitator” (il titolo la dice lunga sulla creatività degli italiani) Alberto è il padre della pretotipazione, l'oggetto di questo libro.
In questo libro Alberto ci aiuterà a capire di cosa si tratta, per il momento basti sapere che pretotipare è diventato il processo normale seguito in Google per sviluppare nuove idee e testarle prima di trasformarle in un prodotto.
La pretotipazione è nata come un approccio all'innovazione rivolto principalmente agli startup, ma già con Google si è potuto vedere il suo valore nella creazione di innovazione all'interno di imprese esistenti, tanto che negli ultimi mesi si è accresciuto l'interesse per questo approccio anche all'interno di grandi imprese non necessariamente tecnologiche.
Questa traduzione è il mio contributo al movimento che sta nascendo intorno alla pretotipazione. Traduzioni autonome sono già comparse in Spagna e Francia, e mi stupivo che non ci fosse una traduzione italiana. Ecco che l'incontro con Alberto è stato il detonatore di questo mio lavoro. Un pretotipo ovviamente! Frutto di qualche decina di ore di sprint durante il mio viaggio negli USA, che ora sta volgendo al termine (sia il viaggio che lo sprint!)
É un pretotipo, quindi perdonami gli errori ed anzi segnalameli a [email protected]
Sono imbarazzato dagli errori, ma come leggerai, è un buon segno!
Buona lettura!
Leonardo Zangrando ([email protected])Settembre 2012Bay Area e New York
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Imbarazzante
Questo non è un "vero libro."
Per scrivere e correggere un vero libro sulla pretotipazione ci vorrebbero mesi. Mi piacerebbe scriverlo, ma in questo momento non ho nessuna indicazione che ne valga veramente la pena. La maggior parte dei libri non ha successo sul mercato, e non perché sono scritti male, ma semplicemente perché non ci sono abbastanza persone interessate a leggerli. Non sono la cosa giusta.
Quello che stai leggendo adesso è un pretotipo del libro. L'ho scritto nell'arco di giorni anziché di mesi, proprio per verificare il livello di interesse per un libro come questo. Un paio di amici e colleghi mi hanno aiutato a correggere il testo, ma non stupirti se troverai errori di battitura, ortografia o grammatica, formattazioni strane, ed ogni sorta di orrori.
Pubblicarlo così com'è per me non è facile.
La cosa più difficile della pretotipazione non è lo sviluppo di pretotipi, quella è la parte divertente. La parte difficile è vincere il prematuro impulso perfezionista e il nostro desiderio di aggiungere ulteriori funzionalità o contenuti, prima di pubblicare la prima versione. La parte veramente difficile è portare i nostri pretotipi davanti alla gente, dove saranno giudicati, criticati e forse respinti.
Reid Hoffman, il fondatore di LinkedIn, una volta ha detto: "Se non sei imbarazzato dalla prima versione del tuo prodotto, vuol dire che lo hai lanciato troppo tardi. "
Io sono molto imbarazzato. Devo essere sulla strada giusta.
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Introduzione
In questo momento, milioni di persone in tutto il mondo stanno riversando il loro cuore, anima, speranze, sogni, tempo, denaro ed energie per sviluppare nuove idee che, una volta lanciate, falliranno miseramente.
Nello stesso momento, un numero molto minore di persone sta sviluppando nuove idee che si riveleranno vincenti, e alcune di loro saranno un grande successo: il prossimo iPod, il prossimo Google, il prossimo Twitter.
Tu in quale gruppo sei?
La maggior parte delle persone crede di lavorare su un prodotto vincente, ma sappiamo che questo non può essere vero.
La maggior parte delle nuove idee fallisce, e prevedere quello che sarà il reale successo di una nuova idea con un minimo grado di confidenza è quasi impossibile. Alcune brillanti nuove idee ritenute "infallibili" si rivelano dei giganteschi flop, mentre qualche pazza idea che “non interesserà a nessuno" si rivela invece un successo spettacolare.
Alcune persone e organizzazioni potranno anche essere migliori di altre a prevedere il successo di un'idea, ma anche i migliori investitori, VC e imprenditori, regolarmente investono troppo sulle idee sbagliate e spesso scelgono di non investire nulla sulle idee giuste.
Se tutto quello che abbiamo è un'idea per un nuovo prodotto (o servizio, o libro, ecc), la cosa migliore che possiamo fare è raccogliere opinioni sulla sua utilità o il suo potenziale di mercato. Le idee sono confuse e astratte, le opinioni sono soggettive e ancora più astratte; quando si combinano le due cose si ottiene un enorme miscuglio di cose astratte e opinioni. Che non è un granché per andare avanti.
I tradizionali prototipi possono aiutare a testare e convalidare il potenziale di mercato di nuove idee in maniera più concreta e oggettiva che semplici idee e opinioni. In molti casi tuttavia, lo sviluppo di un "vero prototipo" è troppo difficile, costoso e richiede tempo. E' normale investire settimane, mesi o anni, e centinaia di migliaia o addirittura milioni di Euro per sviluppare prototipi. Inoltre,
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la maggior parte dei prototipi sono costruiti per rispondere domande del tipo: "Si può costruire?" o "Funzionerà come previsto?" invece di concentrarsi su questioni quali "Dovremmo veramente farlo?" o "Se lo costruiremo, la gente lo comprerà e lo userà?" A meno che non si possa rispondere positivamente a queste ultime domande, quelle precedenti sono irrilevanti.
I prototipi possono aiutare a sbagliare più rapidamente, ma spesso non abbastanza rapidamente né economicamente. Quanto più si investe in qualcosa, tanto più è difficile lasciarlo andare e ammettere che era la cosa sbagliata. Una volta che si è costruito un "vero prototipo" funzionante, si è tentati di lavorarci su ancora un po' ed investirci ancora un po': "Se aggiungiamo questa funzione di sicuro la gente finalmente lo userà." I prototipi spesso si trasformano in prodottòtipi, un prototipo cresciuto troppo, e addio alla capacità di sbagliare rapidamente.
Tra le idee astratte e i "veri prototipi" ci sono i pretotipi. I pretotipi permettono di raccogliere importanti indicazioni sull'utilizzo e sul mercato, per prendere una decisione go/nogo su una nuova idea ad una frazione del costo di un prototipo: ore o giorni invece che settimane o mesi, e centesimi invece di Euro. La pretotipazione ti aiuta a sbagliare rapidamente, recuperare rapidamente e ti lascia un sacco di tempo, denaro, energia ed entusiasmo per esplorare nuove modifiche o idee fino a quando non fai centro su qualcosa che la gente sembra volere: la rara e meravigliosa cosa giusta!
Molto di quello che leggerai in questo libro ti sembrerà evidente. Ma prima di darlo troppo velocemente per scontato, pensa a tutti i prodotti, servizi, applicazioni, libri, ecc, che vengono lanciati ogni giorno solo per fallire poco tempo dopo. La maggior parte di questi nuovi prodotti non ha successo non perché le persone che ci hanno lavorato sono degli stupidi, pigri o incompetenti, né perché sono stati costruiti o commercializzati male, ma perché prima di tutto non erano il prodotto giusto!
A meno che tu non sia appena agli inizi nella tua azienda o industria, è probabile che considerando i prodotti su cui hai lavorato ce ne siano diversi che a posteriori è chiaro che non erano il prodotto giusto. Questo vale sicuramente per me; ho avuto la fortuna di lavorare su prodotti che hanno trasformato pochi di mesi di lavoro in milioni di
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Euro (ed eventualmente miliardi) ma anche su prodotti che hanno trasformato anni di lavoro e decine di milioni in "cenere".
Anche se questa versione del libro è un'edizione pretotipo (tornerò sull'argomento più avanti), dovrebbero esserci abbastanza "contenuti" perchè valga la pena di spenderci del tempo per leggerlo. Ti sono davvero grato che lo stai leggendo: per favore dammi il tuo feedback, ho bisogno di dati per decidere se devo investire il tempo necessario a trasformare questo pretolibro in un vero libro.
Grazie,
Alberto Savoia ([email protected])
Agosto 2011
Mountain View, CA
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CAPITOLO UNO
La Cosa Giusta
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Il titolo di questo libro è “Pretotype it,” pretotipare, e il sottotitolo “Assicurati di costruire la cosa giusta, prima di costruirla per bene.”
Spiegherò e definirò il concetto fra poco; ma prima dobbiamo porci questa domanda:
Cos'è questa cosa di cui stiamo parlando, e perchè è così importante avere ”la cosa giusta”?
Cos'è questa cosa di cui stiamo parlando?
Nel contesto di questo libro la cosa può essere un nuovo prodotto, un servizio, un libro, un'organizzazione di beneficenza, un video gioco, un tipo innovativo di imbarcazione, un nuovo strumento musicale, una rivoluzionaria cavia da laboratorio ipoallergenica geneticamente modificata...
Si tratta di qualcosa che ancora non esiste, ma a cui hai pensato e ti piacerebbe, o devi, ideare e realizzare.
Si tratta di qualcosa di importante per te, e realizzarla richiederà una combinazione non banale di tempo, sforzo e investimenti, oltre ad una considerevole quantità di energia, voglia, entusiasmo e dedizione da parte tua.
Idealmente si tratta di qualcosa a cui ti sei appassionato, ma va bene anche se è parte del tuo lavoro.
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Perchè è così importante avere la 'cosa giusta'?
Le probabilità sono pesantemente a sfavore del successo della tua cosa. Spero che questa non sia una novità per te. Sono sicuro che hai sentito mille volte statistiche come queste:
• il 90% di tutte le mobile app non guadagnano una lira
• quattro startup su cinque bruciano il capitale dei loro investitori
• 80% dei nuovi ristoranti chiude nel giro di un anno
La maggior parte delle cose nuove non ha successo. A meno che tu non goda di una speciale dispensa divina, hai le stesse probabilità di successo di chiunque altro. E' probabile che la cosa a cui stai pensando non avrà successo, a meno che tu non abbia trovato quella rara cosa giusta.
E se non hai la cosa giusta, per definizione hai la cosa sbagliata. Uno degli sprechi più grandi di tempo e risorse che si possono fare è di continuare a lavorare sulla cosa sbagliata sperando di riuscire a farne comunque un successo grazie a un profondo impegno e dedizione. Purtroppo questo capita molto raramente: in generale, non c'è quantità di tempo, sforzo o investimenti che possa trasformare la cosa sbagliata in un successo.
I film sono un buon esempio di come sia praticamente impossibile trasformare la cosa sbagliata in un successo. Se il concetto del film (la cosa in questo esempio) non è quello giusto, neanche il regista più acclamato, o l'attore più famoso, o un budget multimilionario, riusciranno a trasformare il film in un successo (vedi ad es. “Ishtar”, “I Cancelli del Cielo”, “Howard il Papero”.)
D'altra parte, se hai la cosa giusta, tutto diventa così facile che le probabilità di successo cambiano enormemente a tuo favore. Nel caso del cinema, si tratterebbe di un film con pochissimo budget, un regista con poca esperienza, nessun attore di fama e aspettative minime, che invece si converte in un enorme successo (ad es. “Il Mistero della Strega di Blair – The Blair Witch Project”, “El Mariachi”, “Paranormal Activity”.)
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Avere la cosa giusta è essenziale. La maggior parte delle persone o organizzazioni non ha né tempo, né energia né risorse illimitate da poter sostenere una lunga e costosa serie di fallimenti derivanti dal perseguire la cosa sbagliata. L'obbiettivo della pretotipazione è di sfoltire le cose sbagliate e trovare quella sfuggevole cosa giusta con il minimo investimento di tempo, denaro ed energie.
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Perchè continuo a scrivere “cosa” in corsivo grassetto?
Il concetto di pretotipazione è applicabile ad una lunga serie di idee per prodotti o servizi: software, hardware, siti web, giochi, bibite, bevande alcoliche, libri, film, ecc. Siccome è pesante scrivere frasi tipo “Se il tuo prodotto o servizio è ...”, ho deciso di riferirmi semplicemente a qualunque idea tu possa avere come alla cosa.
In tutto il libro scriverò cosa in corsivo grassetto per differenziarla (la tua idea) dalla parola “cosa”. E siccome questo libro è, almeno in questo momento, lui stesso un pretotipo, forse mi sarà sfuggita qualche cosa qua e là. Comunque dovrebbe risultare chiaro dal contesto quando mi sto riferendo alla tua cosa.
Nel corso della lettura ricorda:
• cosa è l'idea a cui stai pensando
• cosa è l'idea che vuoi sperimentare
• cosa è l'innovazione che vuoi provare
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CAPITOLO DUE
Pretotipazione
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Che Cos'è la Pretotipazione?
Ora che ti sei fatto un'idea su cosa intendiamo con la cosa giusta, possiamo finalmente introdurre la pretotipazione. Il modo migliore è raccontare due storie che mi hanno fatto pensare a quello che ora chiamo pretotipazione: l'esperimento della macchina da scrivere a riconoscimento vocale (speechtotext) in IBM e l'”esperimento” del Palm Pilot.
L'esperimento speechtotext in IBM
Ho sentito questa storia per la prima volta a una conferenza di software alcuni anni fa. Non sono sicuro che sia andata esattamente così, probabilmente alcuni dettagli non li ho capiti bene, comunque la morale della storia è molto più importante dei dettagli. Detto questo, ecco la storia come me la ricordo.
Una ventina d'anni fa, molto prima di Internet e prima dell'avvento del PC per tutti, IBM era famosa per i suoi calcolatori elettronici e le sue macchine da scrivere. A quei tempi scrivere su una tastiera era un'attività che solo pochi sapevano fare, principalmente segretarie ed alcuni programmatori di computer. La maggior parte delle altre persone scriveva con un solo dito, lentamente e faticosamente.
IBM si trovava nella posizione ideale per sfruttare le sue competenze di tecnologia informatica e quelle nel settore delle macchine da scrivere, per sviluppare una macchina da scrivere a riconoscimento vocale per la dettatura e scrittura di testi (speechtotext). Questa cosa aveva un grande potenziale economico per IBM, ed aveva senso farci un grosso investimento.
Però c'erano un paio di seri problemi. I computer a quel tempo erano molto meno potenti e molto più costosi di oggi, e il riconoscimento vocale richiede una grande potenza di calcolo. Inoltre, anche con sufficiente potenza di calcolo, il riconoscimento vocale era (ed è tuttora) un problema molto complicato di computer science. Affrontarlo avrebbe richiesto un investimento enorme, anche per IBM, e molti anni di ricerca. Ma tutti avrebbero voluto un dispositivo come questo. Sarebbe stato un successone. Sicuro?
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Alcuni in IBM non erano convinti che tutte le persone e aziende che avevano dichiarato di “essere interessati e pronti ad acquistare ed utilizzare” una macchina da scrivere a riconoscimento vocale ne avrebbero effettivamente comprata una. Temevano di dover spendere anni di ricerca e un sacco di soldi per sviluppare qualcosa che pochi poi avrebbero effettivamente comprato: un disastro completo. Nel linguaggio della pretotipazione: non erano sicuri che una macchina da scrivere a riconoscimento vocale fosse la cosa giusta. Dopotutto nessuno aveva mai usato un sistema a riconoscimento vocale, quindi come potevano essere sicuri che ne avrebbero voluto uno? IBM voleva verificare che un dispositivo così avesse senso dal punto di vista commerciale, e siccome ci sarebbero voluti ancora diversi anni per realizzare anche un semplice prototipo, fecero un ingegnoso esperimento.
Misero potenziali clienti del dispositivo, persone che si erano dichiarate pronte a comprare la macchina, in una stanza con un computer, uno schermo ed un microfono, ma niente tastiera. Gli dissero che avevano realizzato un prototipo funzionante della macchina e volevano verificare se il sistema piaceva agli utilizzatori. Quando i soggettitest parlavano nel microfono, le loro parole comparivano sullo schermo: quasi immediatamente e senza errori! Gli utilizzatori erano impressionati, troppo bello per essere vero, e in effetti vero non era.
Quello che succedeva, e che rende questo esperimento geniale, è che non c'era nessuna macchina a riconoscimento vocale, neanche un prototipo. Il computer nella stanza era finto. Nella stanza accanto c'era una dattilografa esperta che ascoltava la voce dell'utilizzatore dal microfono e scriveva tutto con una normale tastiera vecchio stile. Tutto quello che la dattilografa scriveva compariva sullo schermo dell'utilizzatore; era solo l'ambientazione che faceva credere all'utilizzatore di essere di fronte a una macchina da scrivere a riconoscimento vocale.
Bene, che cosa imparò IBM da questo esperimento?
Questo è quello che mi hanno raccontato: dopo un'iniziale fase di ammirazione per la “tecnologia”, la maggior parte delle persone che si erano dichiarate pronte ad acquistare una macchina a riconoscimento vocale, ritrattarono dopo solo poche ore di utilizzo. Anche con un riconoscimento veloce e virtualmente senza errori grazie a un'esperta
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dattilografa, usare la voce per introdurre più di qualche riga di testo in un computer presentava troppi problemi. Tra questi: l'utilizzatore rimaneva senza voce alla fine della giornata, si creava un ambiente di lavoro rumoroso, e il sistema non era adatto a inserire materiale confidenziale.
Sulla base dei risultati di questo esperimento IBM continuò ad investire sulle tecnologie di riconoscimento vocale, ma in scala molto più ridotta, decidendo di non giocarsi l'azienda su una scommessa come questa.
Come si è poi rivelato, fu una decisione corretta. La tastiera è imbattibile come strumento di introduzione di testo. Trent'anni fa la maggior parte delle persone non sapeva battere a macchina, ma oggi da qualunque parte ti giri vedi persone di ogni età e professione scrivere sulle tastiere dei loro computer. Per dispositivi in cui una normale tastiera non è realizzabile, come i cellulari o smartphone, il riconoscimento vocale potrebbe essere la cosa giusta, ma negli altri casi la tastiera è ancora il punto di riferimento. La tastiera è senza dubbio la cosa giusta.
L'approccio di IBM è stato ingegnoso, ma come lo potremmo chiamare? La realizzazione del riconoscimento vocale attraverso una dattilografa non si può considerare un “vero prototipo,” a meno che non avessero in mente di includere una dattilografa in carne ed ossa in ciascun dispositivo. Non fecero un prototipo di un sistema a riconoscimento vocale, semmai finsero o pretesero di averne uno, e lo usarono per misurare dal vero la reazione degli utilizzatori al prodotto. In questo modo riuscirono a raccogliere importanti dati sul mercato basati sull'effettivo utilizzo anziché raccogliere opinioni, e lo fecero con un minimo investimento di tempo e denaro.
Questo mi è sembrato un approccio molto valido ed interessante, sufficientemente diverso dalla prototipazione da meritare un suo nome (di cui parleremo più avanti) ed uno studio più approfondito. Ma prima ho voluto ricercare altre storie ed ho trovato un esempio altrettanto brillante.
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L'Esperimento del Palm Pilot
La storia della macchina a riconoscimento vocale mi ha fatto pensare al concetto di pretotipazione, ma l'esempio che segue è quello che mi ha convinto che aveva senso approfondirlo.
Introdotto nel 1996, il Palm Pilot era un dispositivo palmare con quattro funzioni basiche: un calendario, un'agenda indirizzi, una lista di cose da fare, ed un semplice blocco notes. Il Pilot e' stato il primo PDA (Personal Digital Assistant) di successo. Ma Jeff Hawkins, cofondatore di Palm ed uno degli inventori del Pilot, non dava per scontato che il PDA avrebbe avuto successo. Al contrario. Secondo un articolo comparso nel 1998 sulla rivista Time [grassetto mio]:
Hawkins, 40 anni, direttore tecnologico di Palm e creatore del Pilot, aveva progettato uno dei primi computer palmari, il GRiDPad, una decina di anni prima. Era una meraviglia ingegneristica ma un fallimento di mercato perchè, dice Hawkins, era ancora troppo grande. Deciso a non fare due volte lo stesso sbaglio, quando i suoi colleghi gli chiedevano quanto grande dovesse essere il nuovo dispositivo rispondeva “Proviamo come il taschino della camicia.”
Nel suo garage tagliò un blocchetto di legno che entrasse nel taschino. E poi se lo portò in giro per mesi, facendo finta che fosse un computer. “Sei libero mercoledì prossimo a pranzo?” Hawkins tirava fuori il pezzo di legno e toccava lo schermo immaginario per vedere la sua agenda. Se aveva bisogno di un numero di telefono, faceva finta di leggerlo sul pezzo di legno. Di tanto in tanto provava diverse configurazioni dei pulsanti usando dei pezzi di carta incollati sul legno.
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Ecco la foto del pretotipo che Jeff costruì (lo puoi vedere dal vero nel Museo della Storia del Computer a Mountain View, California):
Posso solo immaginare la reazione delle persone quando Hawkins estraeva un blocchetto di legno dal taschino e lo usava come se fosse un dispositivo funzionante. Avranno pensato che era pazzo. Un volpone, altro che pazzo! Quel pezzo di legno avvolto in un foglio di carta con dei disegni convinse Hawkins di essere sulla strada giusta. Aveva risposto alla prima, e più importante, domanda: “Se avessi un Pilot, me lo porterei dietro e lo userei?” E la sua risposta era un secco “sì!” Aveva capito di avere la cosa giusta; solo adesso poteva concentrarsi sulla successiva serie di domande, come: riusciamo a farlo così piccolo? quanto costerebbe costruirlo? Quanto durerebbero le batterie? era giunto il momento di investire in un “vero prototipo.”
Il Palm Pilot non è stato semplicemente un successo, ma un enorme successo che ha lasciato il segno. Il Pilot è stato il predecessore dei moderni smartphone. E tutto partendo da un semplice pezzo di legno, proprio come Pinocchio.
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Fallo per Finta Prima di Farlo per Davvero
Le storie del riconoscimento vocale e del Palm hanno molte cose in comune.
In entrambi i casi i creatori avevano dei dubbi sull'effettiva utilità e livello di adozione della loro innovazione. Era una figata (si può dire?) Aveva senso. Risolveva un problema. Ma era la cosa giusta? Lo avrebbero realmente usato? Jeff Hawkins in particolare si era appena scottato investendo anni per sviluppare un prodotto, il GridPad, che era “una meraviglia ingegneristica ma un fallimento commerciale” (cioè la cosa sbagliata) ed era determinato a non “commettere lo stesso errore una seconda volta.”
A causa di questi dubbi entrambi i team hanno voluto testare l'utilità della loro idea con un prototipo che permettesse di ottenere indicazioni reali di utilizzo del prodotto (piuttosto che opinioni sul prodotto) prima di impegnarsi a svilupparlo.
In entrambi i casi però anche lo sviluppo di un “vero prototipo” (una versione grezza ma funzionante del prodotto) avrebbe richiesto un sacco di tempo ed un significativo investimento in ricerca e sviluppo.
La loro risposta alla necessità di un “vero prototipo” è stata di fare finta, ossia pretendere, di averlo (e introduciamolo questo inglesismo, peraltro con una parola che deriva dal latino!) Nel caso del riconoscimento vocale, l'hardware ed il software erano sostituiti con un piccolo trucco, mentre nel caso del Pilot le funzionalità erano sostituite dall'immaginazione di Hawkins, fallo per finta prima di farlo per davvero.
Queste due storie mi hanno colpito perchè sono così diverse dal solito approccio seguito dalle persone e aziende quando hanno un'idea innovativa da realizzare. La maggior parte delle persone si innamora della propria idea (la loro cosa) e dà per scontato che avrà successo (cioè che è la cosa giusta), quindi iniziano subito a realizzarla. Fanno per così dire una falsa partenza focalizzandosi ed investendo sulle cose sbagliate al momento sbagliato. Più precisamente, investono troppo e troppo presto per creare una prima versione del prodotto con troppe caratteristiche, troppe funzionalità e troppo “ripulita.”
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Pensano di sapere che cosa vuole la gente. Fanno l'ipotesi che se costruiscono bene la cosa, le persone la vorranno. Nella maggior parte dei casi, le loro idee ed ipotesi si rivelano sia sbagliate che costose.
Pretotipare: Nasce una Nuova Parola.
Più pensavo agli esperimenti di IBM e Palm Pilot, più mi convincevo che quello che avevano fatto i due team non solo era intelligente, ma si era rivelato un passo cruciale nel processo di sviluppo di prodotti innovativi. Un passo che la maggior parte delle persone salta e spesso finisce per pagarne care le conseguenze.
Nell'arco di diversi mesi ho condiviso queste storie con decine di colleghi, amici, imprenditori, VC, ingegneri e product manager. Stranamente nessuno aveva mai sentito prima questi due esempi. Tutti però erano ugualmente impressionati dall'intelligente soluzione di “farlo per finta prima di farlo per davvero”, e diversi di loro mi hanno detto cose tipo “Se solo avessi fatto qualcosa di simile prima di buttare tutto quel tempo e soldi nella mia ultima idea!”
Mi sono reso conto di aver trovato qualcosa di importante e di valore che sebbene né nuovo né originale, non era né conosciuto né tanto meno praticato. Al contrario. Ma questo qualcosa non aveva un nome che lo descrivesse, e ho pensato invece che meritava di averlo per poter essere conosciuto, discusso e adottato più ampiamente. Quindi ho iniziato a pensare a un possibile termine per questo concetto. (Nota: quando ho iniziato a pensare alla pretotipazione, non conoscevo ancora il grande movimento di Eric Ries, il Lean Startup, né il termine MVP, Prodotto Minimo Realizzabile. Ma della relazione tra pretotipazione e MVP parleremo più avanti.)
Dal momento che in entrambi gli esempi un elemento chiave è il fatto di fare finta, ossia pretendere: in IBM pretendevano di aver costruito un sistema di riconoscimento vocale e Jeff Hawkins pretendeva di avere un Palm Pilot nel taschino, la prima parola che mi è venuta in mente è pretendotipo – urca! Il secondo tentativo di coniare una nuova parola è stato ancora peggiore. Siccome l'idea di base era di fare un rapido test di un'idea prima di investire in un prototipo, ho pensato
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alla parola preprototipo – aiuto! Fortunatamente queste due orribili parole contenevano il seme per un termine molto migliore. Togliendo un paio di lettere qua e là ho coniato la parola pretotipo. Molto meglio. Quindi un pretotipo è il risultato di un processo di pretotipazione.
Le parole pretotipo e pretotipazione mi piacevano, ma davvero ero il primo ad usarle? Forse qualcun altro le aveva già usate e deteneva qualche sorta di “diritto” sul loro uso e significato. Ho subito ricercato con Google la parola “pretotipazione.” Per la mia gioia la risposta di Google era “Intendevi prototipazione?” Google pensava che avessi sbagliato a scrivere la parola e mi proponeva una serie di risultati per prototipazione, buon segno. Quando ho insistito che non intendevo prototipazione ma proprio pretotipazione, Google mi mostrava una serie relativamente piccola di pagine in cui c'era un errore di battitura della parola prototipazione. Una ricerca con la parola “pretotipo” dava dei risultati simili. Era finalmente chiaro. Avevo trovato una parola nuova che nessuno stava usando.
Ancora meglio, i nomi di dominio pretotyping [.com e .org] e pretotype [.com e .org] erano anche disponibili. Il mio primo impulso è stato di usare la mia carta di credito per comprarli tutti, ma mi sono reso conto che avrei violato il messaggio chiave della pretotipazione: avrei investito in qualcosa di cui non ero ancora sicuro che ne valesse la pena. Anche se mi sarebbe costato solo pochi Euro riservare i nomi di dominio, era in gioco il principio. Pensavo che pretotipo e pretotipazione fossero ottime parole per descrivere un grande concetto, ma l'avrebbero pensata così anche gli altri? Dovevo pretotipare la pretotipazione.
Fortunatamente, come parte del mio lavoro in Google, ho l'opportunità di parlare con un sacco di gente sul tema dell'innovazione, oltre a fare un sacco di presentazioni sull'argomento sia a clienti che ad altri colleghi. Quindi, oltre che parlare dei due esempi di IBM e Palm Pilot, ho iniziato ad usare le parole pretotipo e pretotipazione in tutte le mie presentazioni, riunioni e discussioni. Ogni volta i partecipanti rispondevano molto positivamente sia ai concetti che alle parole. Mi mandavano esempi dei loro pretotipi, chiedendomi suggerimenti su come pretotipare le loro idee, e si accordavano tra di loro e con i loro manager per pretotipare idee prima di realizzarle. Sembrava proprio che fossi sulla strada giusta.
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Un giorno ricevo una mail dal direttore di una delle più grandi agenzie pubblicitarie del mondo che aveva partecipato a uno dei miei seminari sull'innovazione. Ringrazia l'organizzatore per il seminario, dice che lui e il suo team si sono innamorati del concetto di pretotipo e che “...la parola pretotipo è diventata di uso comune nel lessico aziendale.”
Quel giorno ho saputo di avere sufficienti evidenze che pretotipo e pretotipazione erano le parole giuste per il concetto giusto, e mi sono sentito sicuro a fare il passo di investire un paio di Euro per acquistare finalmente i nomi di dominio.
Cosa Significa Pretotipare
Sono convinto che gli esempi sono strumento migliore per spiegare la pretotipazione, però credo valga anche la pena di creare una definizione.
Una definizione formale, di quelle che trovi nei dizionari, potrebbe essere:
Pretotipare, verbo: verificare l'interesse iniziale e l'effettiva utilizzazione di un potenziale nuovo prodotto simulandone l'esperienza con il minimo investimento di tempo e denaro.
E questa potrebbe essere una definizione un po' meno formale:
la Pretotipazione è un modo veloce ed economico per verificare un'idea creando versioni estremamente semplificate, non funzionali o virtuali del prodotto stesso per confermare l'ipotesi che “se lo costruiamo, i clienti lo useranno.”
O una versione ancora più informale:
Pretotipazione: costruiscilo per finta prima di costruirlo per davvero!
La mia definizione preferita di pretotipare si basa sul sottotitolo di questo libro:
Assicurati, nella maniera più veloce ed economica possibile, che stai costruendo la cosa giusta prima di costruirla per bene.
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Pretotipare e Prototipare
Alcuni potrebbero sostenere che la pretotipazione è troppo simile alla prototipazione sia nello spirito che nella pratica e quindi non c'è bisogno di differenziare né di inventare una nuova parola. Ci ho pensato molto. Il problema che vedo, è che il termine prototipare copre un ampio spettro tra l'idea astratta di un prodotto e la sua realizzazione finale.
Un prototipo per un computer a riconoscimento vocale, per esempio, potrebbe includere una combinazione di hardware e software per digitalizzare le parole, separarle in fonemi, convertire i fonemi in possibili parole e frasi, applicare correzioni di errore al risultato ecc... Un prototipo così richiederebbe mesi o anni per essere sviluppato e costerebbe milioni di Euro. E si tratterebbe comunque di un pezzo unico ancora lontano dal prodotto finale, quindi verrebbe chiaramente considerato un prototipo.
Parla di un prototipo a chiunque e l'immagine sarà sempre di qualcosa di primitivo e poco rifinito, ma in ogni caso tutti si aspetterebbero che funzionasse in modo simile al prodotto finale. Se Jeff Hawkins avesse detto che aveva un prototipo del suo Palm Pilot, tutti si sarebbero aspettati di vedere un oggetto con schermo e batterie, non un pezzo di legno. Se IBM avesse detto ai suoi potenziali clienti di avere un prototipo di macchina a riconoscimento vocale, non si sarebbero aspettati di avere una dattilografa che scriveva sotto dettatura nella stanza accanto.
Al di là della funzionalità, una differenza chiave tra pretotipi e prototipi è che il costo e il tempo di realizzazione per un pretotipo sono al limite inferiore dello spettro della prototipazione. Per lo sviluppo di un prototipo è accettabile che ci vogliano mesi o anni e che costi milioni di Euro. Per un pretotipo invece sarebbe totalmente inaccettabile che ci volesse tutto questo tempo e che costasse così tanto.
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I prototipi sono uno strumento necessario ed incredibilmente utile che bisognerebbe sempre usare per rispondere a molte domande riguardo un potenziale prodotto, come:
• Possiamo costruirlo?
• Funzionerà?
• Funzionerà come avevamo previsto?
• Quanto grande (o piccolo) lo possiamo realizzare?
• Quanto costerà produrlo?
• Quanto dureranno le batterie?
• Come lo userà la gente?
• Per cosa lo userà la gente?
Un pretotipo d'altra parte, è orientato a rispondere a un'unica fondamentale domanda, ma molto importante: è la cosa giusta da costruire? Solo quando ci sia una risposta affermativa ha senso passare dalla pretotipazione alla prototipazione.
La mia conclusione è che il termine e la pratica della pretotipazione meritano di essere riconosciuti. Come uno startup è un tipo particolare di azienda, così la pretotipazione può essere vista come un caso speciale di prototipazione o un suo preludio.
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CAPITOLO TRE
Destinato a Fallire
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Ora ti dovresti essere fatto un'idea di cosa sia la pretotipazione. Più avanti ne parleremo ancora, ma prima vorrei spendere un po' di tempo per spiegare perchè è così importante pretotipare tutte le tue idee.
Ricordi quell'elenco di statistiche poco allegre di cui abbiamo parlato all'inizio?
• il 90% di tutte le mobile app non guadagnano una lira
• quattro startup su cinque bruciano il capitale dei loro investitori
• 80% dei nuovi ristoranti chiude nel giro di un anno
I numeri reali potranno cambiare da un caso all'altro, ma il messaggio è chiaro.
Parlando chiaramente: la maggior parte delle cose nuove è destinata a fallire, compresa la tua. La maggior parte delle cose è destinata all'insuccesso perchè è la cosa sbagliata: idee che possono sembrare buone in teoria, ma che una volta sviluppate si rivelano molto meno interessanti, irresistibili o utili di quanto si pensasse.
La pretotipazione non ha il dono di trasformare una cosa sbagliata in una cosa giusta, non c'è nulla che lo possa fare. Ma pretotipare aiuta a identificare rapidamente ed economicamente le cose sbagliate così da poter continuare a provare nuove cose (o variazioni di cose esistenti) fino a riuscire a trovare quella sfuggevole cosa giusta.
Siccome l'insuccesso è il nostro nemico ed è importante “conoscere il proprio nemico,” consideriamolo più da vicino.
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La Legge dell'Insuccesso
Il fatto che una cosa nuova abbia scarse probabilità di successo è così evidente e sicuro che possiamo farne una legge:
Legge dell'Insuccesso
La maggior parte delle cose nuove fallisce,anche se sono realizzate impeccabilmente.
Dove per “la maggior parte” intendiamo una percentuale tristemente elevata (tipicamente di 708090%) e cose rappresenta praticamente qualunque categoria a cui si possa pensare: startup, ristoranti, film, libri, bevande, serie televisive, ecc. E, naturalmente, la tua cosa è inclusa tra queste categorie e, certamente, ha le stesse misere probabilità della cosa di chiunque altro.
Sento qualcuno lamentarsi, “Ma come fa questa legge ad aiutarmi? Se mi dice che anche se faccio un ottimo lavoro con la mia cosa probabilmente non avrò successo. Mi dà scarse possibilità e mi tiene appeso a un filo. L'unico risultato è di abbassarmi il morale e spegnere il mio entusiasmo.”
E' vero, a prima vista la Legge dell'Insuccesso non sembra molto di aiuto. Strettamente parlando non è neanche una vera e propria legge. Te lo immagini se Newton avesse descritto le sue osservazioni sulla gravità dicendo “La maggior parte delle cose lasciate cadere vanno verso il basso”? Isaac però aveva la vita relativamente più facile. Lui aveva a che fare con una legge universale immutabile. Il successo commerciale di qualunque nuovo prodotto d'altra parte ha a che fare con il comportamento umano, altamente imprevedibile, strano e (la maggior parte delle volte) irrazionale. In questo contesto la formulazione probabilistica della Legge dell'Insuccesso è quanto di meglio si possa fare.
Per quanto sia lontana dall'essere perfetta, credo che la Legge dell'Insuccesso è estremamente importante. Se riesci ad accettare che la legge è vera, o sostanzialmente vera, e che né tu né la tua cosa ne
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siete esenti, il tuo punto di vista dovrebbe cambiare da “Avanti tutta! Costruiamo la cosa e falliamo miseramente!” a un più cauto “Proviamo prima. Pretotipiamo la cosa!”
Lo so che “Avanti tutta!” “O la va o la spacca!” “Dritti fino in fondo!” hanno un grande fascino romantico. Molte leggende sono nate attorno a frasi come “Buttarsi a pesce”, “giocarsi tutto” e “annientare il nemico”, ma sono anche ricette per insuccessi epici.
Detto questo, ci sono casi in cui puoi decidere che non ti interessa quanto rischio ci sia e vuoi sviluppare la cosa indipendentemente dalle conseguenze. Non voglio assolutamente scoraggiare queste decisioni. Almeno un paio di volte nella vita dovremmo assumerci qualche grosso rischio e andare dritti fino in fondo! Ci sono delle volte in cui dovremmo essere più concentrati sul fare la nostra cosa senza pensare se è la cosa giusta. Se ti trovi in questa situazione, al diavolo la Legge dell'Insuccesso, la prudenza lasciala in cantina, via questo libro dritto nel cestino e buttati anima e cuore nella tua cosa. Cavoli! Ti supporto in pieno e ti auguro di avere successo.
Se d'altra parte ti trovi in una situazione in cui non sei sicuro al 100% di una cosa specifica e massimizzare le probabilità di successo è critico, allora porta alla Legge dell'Insuccesso il rispetto che si merita, perchè...
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… Fallire non è un'Opzione
È così. Per qualunque cosa data, non si considera neanche la possibilità di fallire, ma il fallimento o insuccesso è comunque il risultato più probabile.
Non possiamo liberarci della Legge dell'Insuccesso. Non possiamo cambiare le probabilità di successo per nuove cose.
Quello che possiamo fare invece è usare la Legge dell'Insuccesso a nostro vantaggio, allo stesso modo in cui un commercialista usa le leggi del Fisco e Lady Gaga usa i fotografi.
Come lo possiamo fare?
Ricerchiamo l'insuccesso, lo corteggiamo, gli diamo la caccia e ci facciamo mostrare la sua brutta faccia prima possibile, così riusciamo a capire subito se siamo sulla strada sbagliata e possiamo fare subito le opportune correzioni.
Ci inventiamo un'esca, qualcosa (qualcosa) di molto economico sotto forma di pretotipo. Qualcosa che sembra la nostra cosa, ha lo stesso odore, qualcosa che possa far uscire la bestia dell'insuccesso dalla sua tana. Ci arrampichiamo fino all'entrata della tana oscura dove la bestia si nasconde. E a quel punto sventoliamo la nostra esca pretotipo davanti al nascondiglio per vedere se la bestia esce dall'oscurità e si avvicina a noi, vicino abbastanza da poter sentire il suo alito fetido, vedere il suo muso crudele e catturare un lampo del suo sguardo. Vicino abbastanza da capire se si tratta proprio della vera bestia. Lanciamo la nostra esca verso la bestia in un gesto sacrificale e poi corriamo come matti nella direzione opposta, prima che la bestia possa azzannarci e trascinarci dentro il suo miserabile nascondiglio per mangiarci vivi.
La cosa migliore da fare è alimentare la bestia con piccoli bocconi di varie cose. La bestia si nutre di cose sbagliate, ma se ne avesse la possibilità, impazzirebbe per mangiare TE! Devi essere pronto a lanciare bocconi della tua cosa alla bestia e correre via. Se non lo fai, se resti troppo attaccato alla tua cosa ed investi troppo tempo a svilupparla prima di incontrare la bestia, probabilmente andrà a finire che vedrai tutto il tuo tempo e risorse divorati dalla bestia.
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Se lo facciamo bene, l'unica cosa che perdiamo è la nostra esca (il pretotipo), ma siamo ancora vivi e possiamo provare qualcosa di differente, e continuare a provare fino a che troviamo un'esca che non attrae la bestia dell'insuccesso. Un boccone che potrebbe rivelarsi proprio la cosa giusta.
Sviluppare la tua idea fino in fondo anche se non si rivelerà la cosa giusta può sembrare eroico ed eccitante, ma anche la pretotipazione non è da meno. Con la pretotipazione sei comunque in una ricerca difficile ed epica, la ricerca della cosa giusta. Tra te e la cosa giusta c'è la formidabile bestia dell'insuccesso. Non puoi evitare di averci a che fare, prima o poi la dovrai incontrare e battere, ma con la pretotipazione le tue probabilità di successo sono molto più elevate.
E' questa l'essenza della nostra strategia, l'essenza profonda della pretotipazione. Giocare con l'insuccesso ha senso solo se l'esca è qualcosa di economico da mettere insieme in poche ore o giorni e ad un costo minimo, qualcosa che non abbiamo problemi ad abbandonare.
Tre modi per fallire
L'insuccesso è il risultato più probabile per qualunque nuova cosa, ma non tutti gli insuccessi sono uguali. Ci sono tre modi di procedere con la tua cosa, tre modi di affrontare la bestia dell'insuccesso:
• non fare nulla (con la tua cosa)
• avanti tutta! (produrre la cosa)
• provare (pretotipare la cosa)
Il primo modo di fallire è fare come gli animali al macello: persone o imprese troppo pigre, insicure o codarde per fare uno sforzo o rischiare qualcosa. Gestire l'insuccesso evitando di provare è la ricetta sicura per sbagliare sempre. Se hai letto fino a qui sono sicuro che non sei in questa categoria. Sei pronto a costruire qualcosa.
Il secondo modo di fallire è l'esatto opposto del primo. Al posto della pigrizia, insicurezza e codardia, qui abbiamo eccessiva voglia di fare, sicurezza e presunzione. Gestire l'insuccesso sottostimandolo porterà molto spesso ad insuccessi costosi, lenti e dolorosi.
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Questi due primi modi di fallire sono causati da troppo pensare e troppo parlare, con troppo pochi fatti e troppo tardi. Tutte le cose nascono come idee, ma se non ci spostiamo rapidamente dal mondo delle idee e delle parole al mondo dei fatti mettendo qualcosa di concreto di fronte ai nostri potenziali clienti, le nostre cose corrono il rischio reale di passare troppo tempo in un posto molto pericoloso che chiamo la Terra del Pensiero.
La Terra del Pensiero
La Terra del Pensiero è un posto immaginario abitato da due strane entità fluttuanti che interagiscono tra di loro: idee ed opinioni. Più precisamente: idee non realizzate ed opinioni riguardo quelle idee.
La Terra del Pensiero è dove ogni cosa inizia la sua vita come una semplice idea, pura ed astratta. Nel loro fluttuare nella Terra del Pensiero, le cose attraggono opinioni che vi restano appiccicate e convivono in simbiosi.
La Terra del Pensiero è un posto molto sicuro per le idee perchè, fino a quando vengono convertite in qualcosa di tangibile come un prototipo grezzo di una app o la prima bozza di un libro, non possono fallire. L'unica cosa che un'idea astratta può “produrre” è un'opinione, qualcosa ancora più astratto e di valore ancora più dubbio.
Sebbene un posto sicuro per le idee, la Terra del Pensiero è un posto pericolosissimo per i creatori, gli innovatori, gli imprenditori e gli autori. Le opinioni che infestano la Terra del Pensiero e si attaccano alle nostre idee ci possono portare a due tipi di errori dolorosi:
Falsi negativi, opinioni riguardo la nostra cosa che ci possono spaventare e far abbandonare la nostra idea senza che ne facciamo nulla.
Falsi positivi, opinioni riguardo la nostra cosa che ci possono rendere ciechi alla Legge dell'Insuccesso e portarci ad impegnarci troppo prematuramente.
Vediamo come ciascuno dei due scenari si può realizzare.
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Lo Scenario “Non Fare Nulla”
La maggior parte delle cose non lascia mai la Terra del Pensiero. Rimangono per sempre in questo limbo di idee non realizzate. Questa è la forma più triste di insuccesso. Certo, le probabilità che fosse la cosa sbagliata erano alte, ma c'era una piccola probabilità che si trattasse del prossimo Palm Pilot, o Google o Twitter, e qualcuno si è arreso prima ancora di cominciare. Triste. Triste. Triste.
Una buona percentuale di cose non viene mai alla luce semplicemente perchè i loro ideatori non ne fanno nulla. Sono convinti che si tratti di un'idea di successo; altri gli confermano che è un'idea vincente, ma sono troppo pigri / stanchi / senza soldi / inesperti / preoccupati / (inserisci qui la tua scusa preferita) per farne qualcosa. Come vedremo fra poco, pretotipare può aiutare ad uscire da questa situazione.
La percentuale rimanente di cose non vengono alla luce non perchè siamo pigri / stanchi / occupati / …, ma perchè, mentre stava nella Terra del Pensiero, la nostra cosa ha attratto sufficienti opinioni negative (alcune nostre ma la maggior parte da altri) che la nostra fiducia nelle sue probabilità di successo ha prima vacillato per poi crollare miseramente. Questo succede spesso e purtroppo è il destino di molte cose giuste. Ma come succede? Facciamo un esempio:
Immaginiamo che Alice abbia un'idea per una nuova app, qualcosa che attraverso SMS permette di creare brevi messaggi, diciamo massimo 100200 caratteri, che verranno automaticamente ritrasmessi ai nostri amici, familiari o chiunque altro ci stia seguendo. Chiamiamo questa app MultiTextBox.
Alice porta la sua idea del MultiTextBox, la sua cosa, nella Terra del Pensiero. Vediamo che succede:
Alice descrive MultiTextBox a qualche decina di suoi amici e gli chiede un'opinione. Quasi tutti le dicono che è un'idea mediocre e che non la userebbero mai:
“A chi vuoi che interessi che cosa stai facendo?”“Perchè ti dovrei seguire?”“Non voglio che mi seguano.”“Perchè mai questo stupido limite di 100200 caratteri?”
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Quei pochi così gentili da non essere completamente negativi le suggeriscono: “magari dovresti togliere quella stupida limitazione sulla lunghezza ed aggiungere la possibilità di mandare foto e coordinate GPS prima di pensare a lanciare la tua app.”
Che amici sciocchi! Ma comunque che ne sanno? Alice decide di portare la sua cosa a seri professionisti, ai VC. Loro sì che vedranno la grandezza in questa cosa.
Ma neanche i VC ci arrivano. Alcuni semplicemente lasciano perdere: “Mi spiace Alice, non è abbastanza grande per noi, comunque buona fortuna!” Alcuni chiedono dati di utilizzo ma Alice non ne ha: “è solo un'idea in questo momento, ma guardate le mie proiezioni...” I VC le dicono “rifatti viva se e quando avrai almeno 1 milione di utenti, poi ne parliamo.”
Wow. Ma come aveva potuto pensare che fosse una buona idea. Per fortuna aveva chiesto un'opinione prima di lasciare il suo lavoro e lanciarsi nell'impresa di sviluppare questa sciocca app. Quindi decide di lasciar perdere. Fìuuu! C'è mancato poco!
Succede, spessissimo! È naturale, siccome la maggior parte delle cose non è la cosa giusta, le opinioni negative uccidono molte cattive idee. Ma uccidono anche molte innocenti ma promettenti cose giuste.
Avrai sicuramente capito che il mio esempio del MultiTextbox di Alice è una descrizione solo leggermente dissimulata di Twitter, probabilmente uno dei prodotti di maggior successo nella storia che ha cambiato radicalmente il mondo.
E comunque, prima che l'utilità e l'impatto di Twitter fossero evidenti e innegabili, l'opinione e reazione iniziale della maggior parte delle persone cui era stata presentata l'idea, inclusi molti VC ed investitori navigati, era stata negativa: non lo vedevano. Ci sono ancora persone che non lo capiscono, ma questo non importa più perchè ci sono decine di milioni di persone che capiscono ed usano Twitter ogni giorno. Twitter era la cosa giusta, ma non te lo saresti aspettato vista la reazione ricevuta nella Terra del Pensiero.
Opinioni, bah!
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Lo Scenario “Avanti Tutta!”
Abbiamo visto come opinioni negative possono ammazzare molte cose giuste nella Terra del Pensiero, ma è solo la metà della storia. Vediamo l'altro lato della medaglia e come opinioni positive ci possono portare a investire troppo nella cosa sbagliata.
Abbiamo bisogno di un altro esempio per la nostra cosa.
Vediamo: Tom, uno sviluppatore software di prima classe, ha un'idea per una app per aiutare persone con problemi di relazione come lui. L'app manderà automaticamente messaggini romantici alla tua persona del cuore durante la giornata. Grazie a questa app, chiamiamola HoneyTextBot, la tua persona del cuore riceverà messaggi come “Ciao tesoro. Ti penso. <3 Il tuo topolino.” oppure “Hey baby, volevo dirti che TI AMO bacibacibaci”
HoneyTextBot farà credere alla persona del cuore che il loro partner (con problemi di relazione) la sta pensando tutto il giorno, anche se in quel momento magari se ne sta con i suoi amici a guardare la partita. Che romantico!
Questa è la cosa di Tom, la sua nuova idea.
Ecco cosa può succedere nella Terra del Pensiero:
Tom parla della sua idea per una app a qualche decina di amici e colleghi (tutti maschi) per farsi dare un'opinione. Sta facendo una “ricerca di mercato.”
La maggior parte dei suoi amici, diciamo il 70%, pensa che sia una buona idea e gli dicono che comprerebbero l'app per 1,99 € e la userebbero regolarmente.
Tom estrapola dalla sua “ricerca di mercato” ed arriva alla conclusione che potrebbe facilmente fare milioni con questa app. “70% dei ragazzi con un cellulare ed una persona del cuore X 1,99 € = … non so esattamente quanto... ma comunque un sacco di soldi!”
Gasato da una reazione così positiva da parte degli esperti e dalle precise proiezioni di vendite, Tom lascia il lavoro e spende 3 mesi e tutti i suoi risparmi per scrivere una versione completa e super
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rifinita di HoneyTextBot. Tom è un grande programmatore ed ha occhio per il design, e l'app è stupenda e funziona perfettamente. La prima versione può mandare messaggini d'amore in 20 lingue! Per non perdere opportunità di mercato Tom decide di sviluppare simultaneamente la sua app su tutte le principali piattaforme (Android, IPhone e Blackberry).
Tom lancia HoneyTextBot e...
… non succede un granché. Nessuno sembra interessato alla sua bellissima app. Neanche i suoi amici. Di quelle decine che ha intervistato e di cui il 70% si era detto disposto a comprare e usare HoneyTextBot, solo 3 la comprano e solo dopo che Tom insiste più volte. Dopo una settimana, due la disinstallano ed il terzo si dimentica completamente di averla.
Cos'è successo?
Come può essere che una cosa che ha sollevato opinioni così positive si riveli un tale flop? Come ha fatto quel 70% di potenziali acquirenti convertirsi in un misero 0,000...%? Be', è quello che succede quando prendi decisioni basandoti si quello che “impari” nella Terra del Pensiero.
In questo caso l'analisi di Tom nata nella Terra del Pensiero gli ha dato un falso positivo. Mentre si crogiolava nella Terra del Pensiero Tom è stato portato a credere che la sua cosa era la cosa giusta. Pensando di avere la cosa giusta, Tom aveva lasciato il lavoro e passato tre mesi a sviluppare l'applicazione completa, in tre versioni complete. Tom non aveva soltanto saltato la fase della pretotipazione, ma anche quella della prototipazione. E' passato direttamente dall'idea a quello che chiamo un prodottòtipo [questo termine è proprio brutto, ma così deve essere! NdT]
Il prodottòtipo è il fratello malvagio del pretotipo. Se la pretotipazione si può riassumere come “assicurati di costruire la cosa giusta prima di costruirla per bene,” la prodottotipazione si può riassumere come “costruisci la cosa per bene anche se non sei sicuro che sia la cosa giusta.”
A cosa stava pensando Tom? E' un ragazzo intelligente. Perchè ha investito anche solo una lira per creare più di una versione di
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HoneyTextBot? Perchè si è preso la briga di internazionalizzarlo e provvedere supporto in più lingue?
Quello che è successo è che, spinto da opinioni positive, Tom ha ignorato la Legge dell'Insuccesso. Ha dato il successo per scontato ed ha deciso di andare avanti, tutto in una volta, fino in fondo.
Questo purtroppo succede spesso. Quando la nostra infatuazione per la nostra cosa si combina con falsi positivi dalla Terra del Pensiero è difficile resistere alla tentazione di sviluppare la nostra cosa.
Tra l'altro, vero che “Avanti tutta!” o “Andare fino in fondo!” suona bene? Vero che è bello dirlo e farlo per sentirsi soddisfatti? Non è così che l'America è diventata grande? Sì. Sì. Sì. Ti fa sentire bene farlo alla grande. All'inizio.
Le persone troppo ottimiste comunque non sono le uniche a cadere in questa trappola. Professionisti navigati in grandi imprese ci cascano altrettanto spesso, passano dalla Terra del Pensiero al prodottòtipo con un gran salto nel vuoto.
La prodottotipazione è il modo in cui la maggior parte dei prodotti viene sviluppata.
La prodottotipazione è il motivo per cui la maggior parte degli insuccessi è un insuccesso lento, doloroso e dispendioso.
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Esci S U B I T O dalla Terra del Pensiero!
Tutte le cose, quelle sbagliate come quelle giuste, nascono nella Terra del Pensiero. Ma, come abbiamo visto, passare troppo tempo in quella Terra ci può portare ad abbandonare prematuramente idee potenzialmente buone, oppure investire troppo in idee potenzialmente sbagliate. In altri termini:
• non fare nulla con la tua cosa
• andare subito fino in fondo con la tua cosa (prodottotipare)
Come abbiamo imparato, è probabile che la nostra cosa non sia la cosa giusta, ma il posto per capirlo non è la Terra del Pensiero, bensì il mondo reale dove invece di opinioni soggettive possiamo raccogliere dati reali di mercato e di utilizzo.
Non dobbiamo lasciare che la nostra cosa si scateni nella Terra del Pensiero, dobbiamo farla uscire da lì il più presto possibile e spendendo il meno possibile. Ed è qui che entra in gioco la pretotipazione, il terzo e migliore modo di affrontare la bestia dell'insuccesso:
• fai una prova con la tua cosa (pretotipare)
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CAPITOLO QUATTRO
Pretotipa la Cosa
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Basta preamboli, giustificazioni, spiegazioni e definizioni. È giunto il momento di andare al nocciolo di questo libro: come realizzare e testare un pretotipo.
Prima di tutto introduciamo alcuni tipi fondamentali di pretotipo, poi vedremo come utilizzarli e alla fine uniremo tutto in alcuni esempi completi.
Una macedonia di Tecniche di Pretotipazione
Un giorno, se questo libro si rivela la cosa giusta, investirò tempo e risorse per creare una tassonomia delle tecniche di pretotipazione che sia completa, strutturata, formale e “ufficiale.” A quel punto assegnerò ad ogni tecnica un nome esotico, descriverò scenari ideali di utilizzo e provvederò un sacco di esempi. Ma siccome questa versione del libro è ancora un pretotipo, quello che trovi qui è piuttosto una macedonia di varie tecniche per pretotipare le tue idee con una sintetica descrizione su quando e come usarle.
Ecco un breve sommario delle tecniche di cui parleremo:
Turco Meccanico (Mechanical Turk) – sostituire computer o macchine complicate con esseri umani.
Pinocchio – costruire una versione non funzionale, senza vita, del prodotto.
Stuzzichino (Minimum Viable Product) – creare una versione utilizzabile della cosa, ma con le funzionalità ridotte al minimo.
Provinciale – prima di lanciare su scala mondiale, fare un test su un mercato limitato.
Porta Finta – creare un accesso finto ad un prodotto che non esiste ancora in nessuna forma.
Fingo Che Sia Mio – prima di investire nell'acquisto di qualunque cosa tu abbia bisogno per la tua cosa, affittarlo o prenderlo in prestito.
RiEtichettare – mettere un'etichetta differente su un prodotto esistente che assomiglia al prodotto che vuoi creare.
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Sei libero di usare, abusare, cambiare o mischiare tutte queste tecniche. Combinale, raffinale, ridefiniscile ed aggiungi tutto quello che ti sembra opportuno. Se hai un suggerimento o individui una tecnica di pretotipazione interessante faccelo sapere ([email protected] o [email protected]); descrivila e suggerisci un nome, e va a finire che forse la includo in future versioni del libro o ne parlo nel blog (pretotyping.blogspot.com).
Adesso approfondiamo un po' ciascuna tecnica.
Turco Meccanico (Mechanical Turk)
Questa tecnica di pretotipazione deriva il suo nome dal famoso Turco Meccanico, una “macchina” per giocare a scacchi che ha fatto furori alla fine del 18° secolo. Quello che raccontavano agli spettatori era che il “Turco” era una macchina automatica (un automa) programmato per giocare a scacchi. In realtà la macchina nascondeva un esperto giocatore di scacchi molto piccolo che effettuava le mosse manipolando il pupazzo del Turco.
Un Turco Meccanico come pretotipo è ottimo per situazioni in cui si possono rimpiazzare tecnologie e attrezzature costose, complicate o ancora da sviluppare, con una persona adeguatamente nascosta che le simula.
L'esperimento di IBM sulla macchina a riconoscimento vocale è un esempio perfetto di questa tecnica: sviluppare un algoritmo di
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riconoscimento vocale di qualità avrebbe richiesto anni ed ingenti investimenti, mentre una dattilografa nascosta in un'altra stanza, come il giocatore di scacchi era nascosto dentro il Turco Meccanico, può facilmente simulare quella complessa funzionalità.
Pinocchio
Questa tecnica è ispirata al blocchetto di legno con cui Jeff Hawkins ha pretotipato il Palm Pilot, e prende il nome dal nostro caro burattino che prende vita dopo aver incontrato la Fata Turchina.
Un Pinocchio è ideale per situazioni in cui cose come la forma, il peso, la facilità d'uso, ecc... sono importanti e dove si può usare la propria immaginazione per simulare il resto, in linea con quanto fatto da Jeff Hawkins quando fingeva che il suo blocchetto di legno avesse le funzionalità necessarie per prendere un appuntamento, memorizzare un numero di telefono o prendere delle note al volo.
Stuzzichino (Minimum Viable Product)
Il termine Minimum Viable Product, Prodotto Minimo Realizzabile (MVP), è stato coniato e reso famoso da Eric Ries, il creatore del movimento Lean Startup ed uno dei miei eroi personali.
Come il nome suggerisce, questa tecnica prevede la creazione di un prototipo funzionante, un vero prodotto, ma con caratteristiche e funzionalità ridotte al minimo, come uno Stuzzichino, per “...ricavare con il minimo sforzo la massima quantità di informazioni e dati reali.”
Siccome richiede una seppur minima funzionalità, la realizzazione di uno MVP o Stuzzichino richiede più lavoro che un Turco Meccanico o un Pinocchio. Ma un MVP può essere sviluppato molto più rapidamente perchè fa a meno di tutte le funzioni non critiche. Un MVP per un'applicazione online per un diario di famiglia per esempio, potrebbe avere solo le funzioni basiche di inserimento testi (e magari di caricamento di immagini), ma non dovrebbe preoccuparsi di offrire diversi font di testo, o di caricare video o di avere diverse funzioni di condivisione. Queste caratteristiche potrebbero essere interessanti, ed
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anche necessarie, per il successo del prodotto finale, ma dovranno essere aggiunte solo dopo che prove iniziali abbiano indicato che il diario di famiglia online è la cosa giusta.
Nota: come ho detto prima, ho scoperto il Lean Startup e gli MVP un paio di mesi dopo che avevo iniziato a parlare e costruire pretotipi. Durante un workshop ho costruito uno Stuzzichino (il nome che gli davo quella volta) per una mobile app e qualcuno mi ha detto: “Alberto, in cosa si differenzia lo Stuzzichino dal concetto di MVP di Eric Ries?” E non avevo nessuna risposta da dare. Ma dopo aver studiato il lavoro di Eric Ries e imparato la metodologia Lean Startup ed il concetto di MVP, è chiaro che sia gli MVP che i pretotipi (ed anche l'intera metodologia Lean Startup) hanno l'obiettivo di aiutare creatori, innovatori ed imprenditori ad evitare lo stesso errore di fondo: investire troppo tempo e risorse per sviluppare prodotti per i quali non c'è mercato, o un mercato non sufficientemente grande da giustificare l'investimento.
Se pretotipare ti interessa e ti intriga, allora devi anche comprare, leggere e seguire il libro Lean Startup di Eric Ries. Si tratta di un vero libro che tutti dovrebbero leggere, sia che lavorino in uno startup o in una grande azienda.
Provinciale
In molti casi, la spesa più grossa per un prodotto non è lo sviluppo delle sue funzionalità, ma l'ampliamento del prodotto per poter raggiungere e servire un numero elevato di clienti. Un pretotipo Provinciale offre le funzionalità chiave del prodotto finale, ma limita la sua diffusione (e scala) a un sottoinsieme limitato del mercato finale. Come sempre è più semplice se lo spieghiamo con un esempio.
Immaginiamo che Sandra abbia un'idea per una mobile app che aiuta a trovare ristoranti che offrono solo prodotti organici. Chiamiamo questa cosa il Consulente Organico.
Uno degli aspetti più dispendiosi di questa app, sia economicamente che in termini di tempo, è la creazione e gestione di un database nazionale di ristoranti con i requisiti previsti. Ci potrebbero essere
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migliaia di ristoranti in tutto il Paese e per includerli tutti e scrivere il programma per mantenere la lista automaticamente aggiornata, Sandra dovrebbe fare un sacco di lavoro, che si rivelerebbe inutile e sprecato se l'app Consulente Organico non fosse la cosa giusta.
Un pretotipo Provinciale potrebbe essere sviluppato così: Sandra dovrebbe iniziare a concentrarsi su una città o provincia, idealmente dove sta vivendo. Siccome ci saranno probabilmente pochi ristoranti organici nell'area selezionata, lo sviluppo dell'applicazione è enormemente semplificato. Sandra può inserire i nomi dei ristoranti direttamente all'interno della app invece di dover scrivere un programma per richiamare i dati da un database centrale contenente migliaia di ristoranti, estraendo solo quelli della zona scelta.
Oltre ad accelerare e semplificare lo sviluppo della app pretotipo, l'approccio Provinciale semplifica anche le attività di marketing e test dei risultati. Invece di fare pubblicità su scala nazionale, può concentrarsi su un'area più piccola e risparmiare un sacco di soldi ma imparare comunque se la sua app può essere o no la cosa giusta.
Porta Finta
Il nome di questa tecnica deriva da una presentazione di Jess Lee, cofondatore e VP Prodotti di Polyvore. Bel nome. grazie Jess!
Nel pretotipo Porta Finta, l'unico obiettivo è di creare un punto di “ingresso” per un potenziale prodotto (o nuova funzione). Non serve che il prodotto (o funzione) esista ancora. nelle parole di Jess: “In un prodotto web, quello che significa è che fai finta che una funzione esista e guardi se qualcuno la seleziona.”
Pretotipi Porta Finta sono utili per determinare il livello di interesse per una cosa.
Su Internet, una Porta Finta si può realizzare come un link, un bottone in una pagina web, o una pubblicità su web per la tua cosa.
Immaginiamo che Sandy stia pensando di scrivere un libro sull'osservazione degli scoiattoli (una variazione preoccupante dell'altrettanto preoccupante e misteriosamente popolare hobby del
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birdwatching.) Prima di investire mesi di prezioso tempo lontano dai suoi adorati scoiattoli per scrivere il libro Tutto sull'Osservazione degli Scoiattoli, Sandy può usare un pretotipo Porta Finta per determinare il livello di interesse per un libro di questo tipo creando un webad più o meno come questo:
Tutto sull'Osservazione degli ScoiattoliL'unico libro per il vero amante degli scoiattoli.Solo 9,95€. Clicca qui per informazioni.
Potrà far pubblicare questo annuncio con Google AdWords su siti che parlano di scoiattoli o ad ogni ricerca della parola chiave “osservazione di scoiattoli.”
Useremo ancora questo esempio nel capitolo Mettiamo Tutto Insieme, sono sicuro che tu e le decine di altri osservatori di scoiattoli non vedete l'ora.
Fingo Che Sia Mio
Alcune cose possono richiedere un elevato investimento iniziale di materiali. In questi casi è essenziale pretotipare l'idea prendendo in prestito o noleggiando i materiali di cui hai bisogno.
Una nuova azienda che prevede di avere un punto vendita fisico, un negozio, non dovrebbe impegnarsi con un mutuo pluriennale finché non sono sicuri che l'idea sia fattibile. Dovrebbero invece cercare in affitto a breve termine uno spazio attualmente inutilizzato, o ancora meglio, ottenere un angolino in un negozio esistente con lo stesso profilo di clienti.
L'idea per una nuova azienda verde di affitto auto elettriche dovrebbe essere verificata noleggiando o prendendo in prestito alcune auto elettriche per alcune settimane, non comprando l'intera flotta fin dall'inizio.
Capisci quello che voglio dire. Fai il rispamioso finché non sei sicuro di avere la cosa giusta.
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Considerazioni Etiche
A meno che tu non sia uno psicopatico, alcune di queste tecniche potrebbero preoccuparti da un punto di vista etico. È giusto creare ad es. una Porta Finta solo per vedere se la gente ci clicca sopra?
Ci ho pensato un sacco e sono arrivato alle seguenti conclusioni:
le cose sbagliate sono causa di enormi sprechi. Sprecano il tempo delle persone intelligenti che ci lavorano per svilupparle, e le risorse naturali ed economiche che si sarebbe potuto usare per costruire qualcosa di migliore e più utile. Tempo, soldi e risorse investite in cose sbagliate sono tempo, soldi e risorse rubate alle cose giuste.
Pensa a tutti i prodotti che hai comprato ed usato solo una o due volte prima di buttarli via e rimpiangere la spesa. Pensa a tutti i prodotti invenduti che alimentano le discariche.
Pretotipare salva te e i tuoi potenziali clienti dallo spreco di tempo e risorse per le cose sbagliate.
Se usa il tuo giudizio e senso etico quando sviluppi e testi pretotipi dovresti riuscire a dormire sonni tranquilli.
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CAPITOLO CINQUE
Proviamo
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Pretotipiamo per una ed una sola ragione, aiutarci a determinare il livello di interesse per la nostra cosa. Le informazioni che raccogliamo con i nostro pretotipi ci aiutano a determinare se la nostra idea è la cosa giusta.
L'unica maniera valida per capire se una cosa è la cosa giusta è fare delle prove. Invece di presentare nella Terra del Pensiero un'idea e raccogliere opinioni soggettive, creiamo un pretotipo concreto e lo usiamo nel mondo reale per raccogliere dati da clienti reali.
I Dati Battono le Opinioni
In Google abbiamo un paio di convinzioni fondamentali: “i dati battono le opinioni” e “dillo con i numeri.”
Ma che tipo di dati dovremmo raccogliere con i nostri pretotipi e con quali numeri dovremmo “dirlo”?
Non è possibile definire una serie di metriche standard da usare per qualunque cosa. Il successo di un libro ad esempio, si misura tipicamente con il numero di copie vendute, mentre per un film sarà il numero di spettatori. Il successo di un servizio web come Google GMail d'altra parte, è rappresentato meglio dal numero di persone che usano il loro account regolarmente (ad es. uso 7 giorni su 7).
Sebbene non ci sia una serie di metriche standard per il successo, ci sono alcune linee guida comuni che si possono applicare con opportune modifiche a tutte le cose.
Siccome questa è una versione pretotipo del libro (vedi la sezione sugli MVP), introdurremo solo due metriche fondamentali: Livello Iniziale di Interesse e Livello Continuato di Interesse.
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Livello Iniziale di Interesse (LI0)
La prima metrica che si dovrebbe cercare di misurare per qualunque cosa è quello che io chiamo il Livello Iniziale di Interesse o LI0.
La misura di LI0 è un semplice rapporto:
LI0= n° di azioni effettuate / n° di opportunità di azione offerte
Dove:
numero di opportunità di azione offerte rappresenta il numero di persone a cui è stata offerta l'opportunità di fare una certa azione associata con il tuo pretotipo,
e
numero di azioni effettuate rappresenta il numero di persone che effettivamente hanno compiuto quell'azione.
Come sempre un esempio servirà a chiarire.
Adam è un nudista ed ogni tanto si lancia col paracadute. È così appassionato di questi due suoi “hobby” che sta pensando di lasciare il lavoro di commercialista (specialmente perchè non lo lasciano lavorare così come mamma lo ha fatto), comprare un aereo ed iniziare il primo business al mondo di paracadutismo nudista: Paracadutismo Adamitico.
Prima di dare le dimissioni e comprare un aereo, sarebbe un'idea molto buona (per non esagerare con i termini) provare a vedere che livello di interesse ci possa essere per questa idea. Sappiamo che ci sono molti nudisti e molti paracadutisti, ma quanti nudisti vorranno lanciarsi col paracadute e a quanti paracadutisti potrebbe interessare di lanciarsi “vestiti” con il solo paracadute? Ecco cosa dovrebbe fare Adam per determinare il livello di interesse.
CI sono forum online sia di nudisti che di paracadutisti, e sicuramente Adam è già iscritto a un paio di questi.
Adam potrebbe scrivere il seguente post nel forum nudista:
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Amici nudisti, ho affittato un aereo per fare paracadutismo nudista. Il prezzo è di 100 € per lancio. Non serve nessuna esperienza di paracadute e vi prometto che non atterrerete in un campo di cactus. Il primo lancio sarà tra un mese, sabato 28, a Santa Barbara. Per iscrivervi mandatemi un'email con il vostro nome. Vi risponderò spiegando i dettagli. I posti sono limitati, quindi prima prenotate più possibilità avete.
Adam
Una bella cosa dei forum è che puoi sapere quante persone hanno visto il tuo post. Questo dà ad Adam il primo numero di cui ha bisogno, cioè il numero di persone che hanno letto il post ed hanno avuto la possibilità di agire mandando una mail di interesse ad Adam.
Immaginiamo che dopo una settimana Adam vede che 1.490 persone hanno letto il suo post (questo è il numero di opportunità di azione offerte) e che ha ricevuto 2 email di iscrizione (questo è il numero di azioni effettuate).
la misura del LI0 è in questo caso 2 / 1.490 = 0,0013 o 0,13%.
Non è molto incoraggiante, ma neanche particolarmente strano, dal momento che molte persone (inclusi i nudisti) sono naturalmente riluttanti a buttarsi da un aereo. A questo punto Adam può rispondere ai due che si sono iscritti che purtroppo, visto lo scarso interesse da parte della comunità, ha dovuto cancellare l'evento.
Prima di abbandonare completamente l'idea però, Adam dovrebbe fare un'offerta simile nel forum dei paracadutisti. Qualcosa come:
Amici paracadutisti, non siete stanchi dei soliti lanci vecchio stile? Per rendere i lanci più interessanti, ho noleggiato un aereo per fare dei lanci completamente nudi con addosso il solo paracadute. Il prezzo è di 100 € per lancio. Prometto che non atterrerete in un campo di cactus, ma in una spiaggia nudista, immaginate la sorpresa! Il primo lancio sarà fra un mese, Sabato 16, a Santa Barbara. Per iscrivervi mandatemi un'email con il vostro nome. Vi risponderò spiegando i dettagli. I posti sono limitati, quindi prima prenotate più possibilità avete.
Adam
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Immaginiamo che dopo una settimana 898 paracadutisti hanno letto il post e 112 hanno risposto iscrivendosi.
La misura del LI0 è quindi: LI0 = 112 / 898 = 12.5%, molto meglio di prima! Adesso sì che ragioniamo.
Con questo semplice prototipo Porta Finta, la misura di LI0 e neanche un'ora di “lavoro,“ il nostro Adam ha già raccolto una serie di dati interessanti:
Per la sua idea, i paracadutisti sono un mercato obiettivo molto più interessante che i nudisti (di un fattore 100).
Il valore del LI0 per i paracadutisti è piuttosto alto, oltre 10%, e con oltre 10.000 paracadutisti negli USA il numero è sufficiente per portare avanti l'idea.
Una percentuale dei paracadutisti che hanno risposto hanno detto di essere molto interessati e pronti ad iscriversi. Questo è un segnale molto forte di una cosa giusta.
Il LI0 è un indicatore molto forte e facile da interpretare quando confrontato con altri LI0. Nel caso di Adam, i dati su LI0 indicano senz'ombra di dubbio che i paracadutisti sono un mercato molto più interessante dei nudisti. È molto più difficile capire se un dato LI0 è sufficiente per partire. Per alcune cose un LI0 di 12,5% potrebbe essere considerato ottimo, per altre cose no. Mentre è relativamente facile raccogliere dati reali e calcolare il LI0, interpretarlo richiede generalmente una certa conoscenza e familiarità con il mercato.
Le cose si stanno mettendo bene per Paracadutismo Adamitico ma, come vedremo, il LI0 è un indicatore iniziale del potenziale per una cosa di essere la cosa giusta. Vediamo cosa dovrebbe pretotipare e analizzare adesso Adam.
Nota: ho il sospetto che ci potrebbero essere dei regolamenti di aviazione civile che proibiscono il paracadutismo nudista. Siccome questo libro è un pretotipo non ho investigato questo punto. E per essere chiari, non sto suggerendo né sostenendo che il paracadutismo nudista sia una buona idea, quindi non fate questa cosa da soli. Se decidete di farlo poi non lamentatevi con me e, per favore, non mandatemi le vostre foto mentre lo state facendo!
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Livello di Interesse Continuato (LIC)
Per alcune cose per le quali il successo non dipende da un acquisto ripetuto (ad esempio un libro o una app di un gioco), un risultato positivo nel livello Iniziale di Interesse potrebbe essere sufficiente per procedere al passo successivo. Ma ci sono molte cose per le quali il successo dipende da acquisti ripetuti, o visite ripetute, o utilizzo continuato da parte delle stesse persone che inizialmente erano interessate. Questo è particolarmente importante se l'attività prevede l'acquisto iniziale di beni costosi o richiede di impegnarsi a sostenere delle spese ricorrenti.
A differenza del LI0, il Livello Continuato di Interesse (LIC) è rappresentato meglio da un grafico (o tabella) che si sviluppa nel tempo piuttosto che da un numero singolo. Ogni punto o numero del grafico o tabella rappresenta il Livello di Interesse a una particolare data. In un grafico o tabella LIC si deve osservare l'andamento nel tempo dei dati. L'interesse iniziale va scemando fino ad arrivare a zero dopo un certo tempo? Si riduce all'inizio ma poi rimane più o meno costante? Cresce? Nel primo caso probabilmente hai la cosa sbagliata, nel secondo caso non è chiaro e bisogna approfondire. Il terzo caso invece è una promettente indicazione che potresti avere la cosa giusta.
Come sempre è molto più facile da spiegare con un esempio. Riprendiamo l'esempio di Adam e la sua attività di paracadutismo nudista da dove lo avevamo lasciato.
Nel caso di Paracadutismo Adamitico, Adamo sarebbe sciocco a lasciare il suo lavoro e comprare un aereo basandosi solamente sui risultati del LI0. Anche se più del 10% di tutti i paracadutisti fossero interessati a fare lancio nudi, se nessuno volesse riprovare sarebbe un'attività destinata a morire presto.
Prima di prendere una decisione importante (come quella di lasciare il lavoro) o di fare un grosso investimento (come l'acquisto di un aereo), sarebbe opportuno che Adam verificasse il Livello di Interesse Continuato (LIC) per la sua idea.
I pretotipi Porta Finta son ottimi per calcolare il LI0, ma c'è bisogno di qualcosa di più concreto e sostanziale per valutare il LIC. la maggior parte delle persone non risponde più ad una Porta Finta dopo la
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prima. Il pretotipo Fingo Che Sia Mio invece si presta bene al caso nostro.
Invece di comprare un aereo, Adamo dovrebbe semplicemente noleggiarne uno quando necessario. Un noleggio a ore sarà probabilmente troppo caro da usare regolarmente quando l'attività Paracadutismo Adamitico sarà avviata, magari adesso Adam perderà anche qualche centinaio di Euro ogni volta. Ma finché Adam non è convinto che la sua idea di paracadutismo nudista avrà successo, è meglio perdere qualche centinaio di Euro per verificarla, che investire subito qualche decina di migliaia di Euro sperando di avere la cosa giusta. Ricordiamo sempre la Legge dell'Insuccesso, anche con un risultato positivo di LI0, le probabilità sono ancora contro la cosa di Adam.
Immaginiamo che Adam faccia i suoi pretotipi come si deve, con una pubblicità settimanale sul suo forum di paracadutismo e nell'arco di due mesi completa 8 voli, uno ogni sabato.
Ecco i dati di LIC dopo due mesi:
Volo n° Iscritti Incassi Costi Profitto/Perdita
1 21 2.100 € 2.500 € 400 €
2 20 2.500 € 2.500 € 0 €
3 28 2.800 € 2.500 € 300 €
4 17 1.700 € 2.500 € 800 €
5 7 700 € 2.500 € 1.800 €
6 3 300 € 2.500 € 2.200 €
7 0 0 € 0 € 0 €
8 0 0 € 0 € 0 €
Totale 101 10.100 € 15.000 € 4.900 €
Peccato Adam! Le cose sembravano promettenti per un po', eri riuscito anche a fare un profitto sul terzo volo, ma sembra che questo paracadutismo nudista non sia la cosa giusta.
Un LI0 elevato è ottimo, ma se il successo della tua cosa dipende da un uso continuato devi valutare il Livello di Interesse Continuato, specie se ci sono particolari investimenti associati con la tua cosa.
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Nel caso di Adam, i pretotipi indicano che Paracadutismo Adamitico potrebbe funzionare come hobby divertente o attività parallela per Adam, ma che sarebbe poco saggio lasciare il lavoro, comprare un aereo e cercare di guadagnarsi la vita con questa cosa. Pretotipare ha evitato questo rischio, e ci ha anche salvato dal rischio di trovare un paracadutista nudo nel nostro giardino!
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CAPITOLO SEI
Mettiamo Tutto Insieme
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Finalmente tutti i pezzi sono al loro posto e possiamo fare un paio di esempi su come creare pretotipi e usarli per prendere delle decisioni. Quando segui gli esempi non ti stupire se ti vengono in mente altri modi di pretotipare e verificare queste idee, non c'è un approccio ottimale. Mi sorprenderei se non ti venissero in mente altri modi per affrontare le stesse sfide pretotipali.
Esempio 1: Tutto sull'Osservazione degli Scoiattoli
Continuiamo con l'esempio introdotto con il prototipo Porta Finta. Come ricorderai, Sandy vorrebbe scrivere un libro sull'osservazione degli scoiattoli. Ma siccome per farlo dovrebbe investire mesi di tempo prezioso sottratto all'effettiva attività di osservazione degli scoiattoli, sarebbe bene realizzare un pretotipo del libro.
Nel caso di Sandy dato che il successo di un libro è determinato principalmente da quante persone lo comprano e non c'è un'interazione ripetuta nel tempo, tutto quello che dobbiamo fare€ è pretotipare il Livello Iniziale di Interesse (IL0). I pretotipi Porta finta sono ideali per questo scopo. Ecco come potrebbe fare Sandy:
Per neanche 10 Euro può comprare il dominio e creare una pagina di entrata su TuttoSullOsservazioneDegliScoiattoli.com che dica:
Amici appassionati di osservazione di scoiattoli!
Grazie del vostro interesse per “Tutto sull'Osservazione degli Scoiattoli,” sto lavorando intensamente sul libro ma non è ancora pronto per la pubblicazione.
Potete prenotare una copia al prezzo speciale di 9,95 € inviando una mail a:
e vi contatterò non appena il libro sarà disponibile.
Il prezzo per voi sarà di 9,95 €
Nel frattempo, buona osservazione di scoiattoli a tutti e non dimenticate di fare l'antirabbica!
Sandy Watson
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Sandy dovrebbe poi fare un annuncio su Internet del tipo:
Ti piace andare a caccia di scoiattoli?www.TuttoSullOsservazionedegliScoiattoli.comIl libro ufficiale per ogni appassionato di scoiattoli,di Sandy Watson. Offerta a 9,95 €
Per un paio di Euro può far comparire l'annuncio su siti dedicati agli scoiattoli o farlo comparire in un motore di ricerca (ad es. Google) per ricerche legate agli scoiattoli. Quando si clicca sull'annuncio si viene reindirizzati al sito.
Questo pretotipo Porta Finta costerebbe meno di 50 Euro e richiederebbe solo un paio di ore di preparazione e minime competenze tecniche.
Con questo pretotipo operativo, Sandy può lasciarlo in funzione per un mese e poi analizzare i dati forniti dal servizio di annunci online.
Immaginiamo che questi sono i dati ottenuti:
Persone che hanno visto l'annuncio: 23.402
Persone che hanno cliccato sull'annuncio: 634
Persone che hanno mandato una mail per comprare il libro: 230
Identifichiamo un paio di coefficienti di LI0 interessanti.
Il primo è un'indicazione di quante persone che vanno su pagine dedicate agli scoiattoli o cercano informazioni sugli scoiattoli sono attratte da un annuncio per un libro sull'osservazione degli scoiattoli e lo cliccano. Questo primo LI0 potrebbe essere calcolato così:
LI0a = numero di click per annuncio / numero di volte in cui l'annuncio è stato visto
In questo caso LI0a = 634 / 23.402 = 2,7%
Non è fantastico, ma neanche tanto male.
Il secondo coefficiente LI0 dà la percentuale di persone che dopo aver cliccato l'annuncio sono sufficientemente interessate al libro e mandano una email di richiesta a Sandy:
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LI0b = numero di email ricevute / numero di volte in cui la pagina è stata visitata
In questo caso LI0b = 230 / 634 = 36%
Questo è molto incoraggiante. Un sorprendente 36% di persone che visitano la pagina web di Sandy le mandano una mail per prenotare una copia del libro. Sicuramente non tutti faranno l'acquisto, ma è comunque un gran bel numero.
Ora è il momento di prendere la difficile decisione: basandosi su questi dati, Sandy dovrebbe andare avanti e scrivere il libro?
Dipende molto dalle aspettative che ha per questo libro. I dati indicano che è improbabile che il libro raggiunga le vette più altre delle classifiche di vendita, non sembra ci siano così tante persone interessate all'osservazione degli scoiattoli. Ma quella non è mai stata la speranza di Sandy. Per lei diventare un'autorità sull'argomento e vendere qualche centinaio di copie all'anno, sufficienti per pagarsi le attrezzature per andare a caccia di scoiattoli, sarebbe un ottimo risultato. In tal caso i dati dal pretotipo suggeriscono che il libro Tutto sull'Osservazione degli Scoiattoli è effettivamente la cosa giusta per un sufficiente pubblico da far contenta Sally.
Esempio 2: l'app Calorie nel Piatto
Per questo esempio consideriamo Bob, un nutrizionista che vuole creare una app per fotografare un piatto e ricavarne un'analisi nutrizionale con un punteggio da “A: Sano e Nutriente” a “F: Cibo Spazzatura.” Chiamiamo questa cosa l'app Calorie nel Piatto.
Bob parla con amici ed un sacco di persone di questa app, e la maggior parte gli dice che è un'idea fantastica e che la userebbero di sicuro. Fortunatamente Bob conosce la Terra del Pensiero e sa quanto pericolose siano le opinioni. Non sa quante persone userebbero realmente l'app né quante sarebbero disposte a pagare. Si ricorderebbero di fare una foto al piatto prima di iniziare? Magari la userebbero solo un paio di volte, così per gioco, e poi la dimenticherebbero?
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Bob sa anche che realizzare il software per fare un'analisi automatica della foto di un piatto richiederebbe sicuramente grossi investimenti, e potrebbe anche non arrivare mai al punto di essere sufficientemente accurata da essere realmente utile (un problema simile a quello incontrato da IBM con la loro idea di una macchina a riconoscimento vocale).
Ci sono un sacco di questioni aperte a cui bisogna dare risposta, ed una tecnologia molto cara da sviluppare. Senza dubbio questa cosa richiede di fare dei pretotipi.
Primo passo: pretotipi Porta Finta e Pinocchio
A questo punto non ti sorprenderai se suggerisco a Bob di creare un pretotipo Porta Finta come primo passo per misurare il LI0 (vedi gli esempi precedenti su come farlo).
Immaginiamo che i dati sul LI0 siano incoraggianti. La definizione di successo di Bob per questa app però richiede non solo un interesse iniziale, ma un utilizzo continuo, quindi un promettente LIC. Se l'uso della app è complicato o strano le persone potrebbero finire per non utilizzarla più. Cavoli, non sa neanche se lui stesso la userebbe di continuo? Si ricorderebbe di fare una foto di ogni piatto prima di iniziare a mangiare? Si sentirebbe in imbarazzo a farlo davanti ad altra gente, magari in un ristorante? Scatterebbe una foto solo ai piatti più sani dimenticandosi invece dei dolci che gli piacciono tanto?
Se non ci crediamo e non usiamo la nostra cosa per noi stessi, come possiamo sinceramente convincere o aspettarsi che altre persone lo facciano? per rispondere a questa domanda Bob dovrebbe seguire l'esempio del pretotipo di Jeff Hawkins per il Palm Pilot e sviluppare un pretotipo Pinocchio per testare l'idea su se stesso. Siccome Bob ha già uno smartphone con fotocamera inclusa, non c'è bisogno che costruisca un blocchetto di legno come ha fatto Hawkins. Può semplicemente immaginare che la sua app per fotografare sia l'app che vuole costruire e completare con la propria immaginazione.
Se Bob dopo un paio di giorni di utilizzo del suo pretotipo Pinocchio scopre che il suo entusiasmo iniziale per la sua idea va scemando e scatta sempre meno foto è un problema. Naturalmente ci sarebbe la
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tentazione di inventarsi delle scuse tipo “questa app non è per me, è per i miei clienti, io so già cosa mangiare e non ne ho bisogno.” Potrebbe aver ragione nel caso particolare, ma dovrebbe comunque preoccuparsi. La scusa “io non lo uso, ma gli altri sicuramente sì” è una enorme bandiera rossa con una grande scritta “cosa sbagliata!”, non è qualcosa da prendere alla leggera.
Invece, per continuare il nostro esempio, immaginiamo che Bob ci prenda così gusto a fotografare i suoi piatti che questa diventa un'abitudine e lo fa automaticamente sempre. Non solo, ma quando lo fa davanti ad altra gente questi gli chiedono informazioni sulla app e dicono che la vogliono anche loro. Bob inizia a raccogliere le foto che fa in un album online per tener traccia di tutto quello che mangia e le manda a un collega nutrizionista per un feedback sulla sua dieta. Questo è un buon segno. Bob ha scoperto che userebbe questa app in modo regolare e l'ha trovata così utile da “creare” un paio di “funzioni” addizionali (memorizzare le foto in un album e mandarle ad un collega).
Quindi i suoi due primi pretotipi sono andati bene, con un buon LI0 ed un altrettanto buono LIC personale. È arrivato quindi il momento di verificare se anche gli altri userebbero abitualmente questa app.
Bob deve scoprire il LIC della sua idea ed il pretotipo Porta Finta non serve, e neanche il Pinocchio (quest'ultimo richiede molta immaginazione riguardo le funzioni che per il momento mancano, quindi serve soprattutto al creatore dell'idea, che può facilmente immaginare quello che manca, ma non è così utile per raccogliere dati da altri utilizzatori). Bob ha bisogno di un pretotipo semplice ma funzionante. Purtroppo Bob è un nutrizionista, non un programmatore. Prima di pensare di assumere un programmatore, può creare un pretotipo rapido ed economico che gli possa dare dati sul LIC? Ci puoi scommettere!
Pretotipo Turco Meccanico supereconomico e lowtech
Siccome Bob è un nutrizionista con oltre 500 clienti, può chiedere ad alcuni di loro, diciamo una cinquantina (circa il 10%) se sono interessati a partecipare a un esperimento di un mese. Tutto quello che devono fare è scattare una foto di ogni piatto prima di iniziare a mangiarlo e poi mandargliela per email. In cambio, alla fine di ogni
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giornata Bob gli manderà una email con una valutazione nutrizionale ed alcuni commenti e suggerimenti su come migliorare la loro dieta. Nulla di troppo complicato o elaborato, qualcosa tipo:
Cara Mary,
Grazie per aiutarmi a provare l'app Calorie nel Piatto.
Ecco le tue valutazioni per oggi:Colazione: F (uova e pancetta, sai già che non va bene!)Pranzo: B (insalata bene, gorgonzola male)Cena: A (il pollo con le verdure sembra sano, solo un meno per quel pane imburrato)
Nei prossimi pasti cerca di mangiare della frutta o verdure.
Cordialmente
Bob
Diciamo che su 50 clienti, 30 si prestano all'esperimento (IL0=30/50=60%). All'inizio Bob è dispiaciuto, anche se il suo IL0 è relativamente alto sperava che tutti i suoi clienti avrebbero accettato di partecipare, o almeno l'80 o 90%. Dopo aver parlato con i clienti che hanno rifiutato scopre alcune cose a cui non aveva pensato. Molti suoi clienti sul cellulare hanno un contratto con limitazioni sulla quantità di dati trasmessi, o addirittura non hanno un piano dati, quindi non possono spedirgli le foto. Poi un paio di clienti si sentono a disagio a condividere le foto dei propri pasti con lui o qualunque altra persona, ma sarebbero d'accordo se le foto venissero analizzate da un computer. Sono informazioni interessanti da tenere presenti per i passi successivi.
All'inizio dell'esperimento Bob manda ai suoi 30 volontari istruzioni su cosa fare,cioè scattare una foto di qualunque cosa mangiano e mandarla a [email protected]. Quando le foto iniziano ad arrivare (un'ottantina al giorno) assegna i punteggi e invia una mail con i risultati ed un'analisi nutrizionale. Un sacco di lavoro, ma siccome non è un programmatore, è la cosa più pratica e veloce da fare.
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Dopo un mese di esperimento, Bob ha potuto costruire una tabella LIC piuttosto buona:
Settimana Attivi (su 30) Foto Ricevute1 28 2342 24 1983 22 1684 22 172
Come succede sempre, alcune persone che avevano deciso di partecipare non mandano neanche una foto e con il passare del tempo anche qualche altro volontario si ritira. Alla fine del mese ha ancora i 2/3 dei volontari che spediscono foto. Questo è incoraggiante.
Ancor più incoraggiante è che molti dei partecipanti gli chiedono nuove caratteristiche e funzionalità: “Bob, potresti calcolare il mio punteggio nutrizionale medio?” “Se mi dimentico di fare una foto posso almeno mandarti una descrizione del mio pasto?” “Puoi mandarmi un menù settimanale che mi garantisca il punteggio massimo?”
Altri invece si lamentano: “Bob, non ho una buona ricezione nella nostra mensa, ed è una seccatura dover uscire all'aperto per mandarti la foto mentre il pasto si raffredda.”
Quando gli utilizzatori non si fanno sentire, significa che o non stanno usando il tuo prodotto, o non gli interessa darti il loro feedback su come migliorarlo. Ricever feedback, che sia positivo o negativo, è un ottimo segno, significa che il prodotto gli interessa abbastanza da darti un suggerimento o fare un reclamo.
Le cose si mettono bene per Bob, un LIC elevato e tanti feedback dai partecipanti. L'app Calorie nel piatto potrebbe essere proprio la cosa giusta.
C'è ancora un piccolo problema di ricavo e profitto. Bob ne vuole fare un business. La gente che ha usato l'app gratis sarebbe disposta a pagare il servizio? Quanto sarebbero disposti a pagare? 10 Euro al mese o magari anche 30? A questo punto sono sicuro che sai come affrontare il problema. Bob ha ancora 450 clienti con cui sperimentare. Può proporre il servizio a 10 Euro al mese a 100 di loro, e a 30 Euro al mese ad altri 100, e poi misurare sia LI0 che LIC.
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Solo un paio di clienti si registrano per il servizio a 30 Euro, mentre ben 42 accettano il servizio a 10 Euro, molti di più di quanti non possa gestire da solo. È quindi il momento di investire per automatizzare il processo. Purtroppo scopre che la tecnologia necessaria per analizzare un pasto semplicemente da una foto non è ancora disponibile. Ma scopre anche che può istruire degli studenti nutrizionisti per fare questo lavoro praticamente al suo stesso livello per 15 Euro all'ora. Fatti i conti scopre che può realizzare un profitto netto di 4 Euro per paziente al mese.
Dopo un paio di mesi in cui offre questo servizio ai suoi pazienti e ci guadagna qualcosa, Bob decide di fare le cose in grande, ha scoperto la cosa giusta! Assume uno sviluppatore per creare l'app (al posto del complicato pretotipo basato sull'invio di email da parte dei pazienti) e forma altri studenti per gestire il carico di lavoro.
L'app calorie nel piatto era la cosa giusta, e grazie a questa app molte persone riescono a condurre una dieta sana.
Bello il lieto fine, vero?
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CAPITOLO SETTE
Adesso è il Tuo Turno
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Anche se abbiamo scorso molto materiale molto in fretta, e ti ho presentato degli esempi inquietanti, spero di essere riuscito a rispondere a queste domande:
• Che cosa significa pretotipare?
• Perchè è importante?
• Quali sono alcune tecniche che si possono usare?
• Che dati raccogliere e quali metriche utilizzare con i pretotipi?
Adesso è il Tuo Turno!
Sono sicuro che hai diverse cose che vorresti provare. Pretotipare ti aiuterà in due modi:
• Se la tua cosa è rimasta imprigionata nella Terra del Pensiero per un po', pretotipare dovrebbe rendere più facile iniziare a fare sul serio.
• Se sei quasi pronto a fare il grande passo o un grosso investimento nella tua cosa, pretotipare ti aiuterà a muoverti più velocemente. Ti fornirà anche preziose informazioni e dati che o ti renderanno ancor più sicuro che la tua è la cosa giusta, o ti aiuterà a realizzare che dovresti cambiare qualcosa nella tua cosa, o addirittura provare con qualcosa di completamente diverso.
In ogni caso sei libero di contattarmi ([email protected]) per farmi sapere come va e se ti posso aiutare in qualche modo a provare a pretotipare.
Ti auguro di trovare la tua cosa, e se vedi la bestia dell'insuccesso, falle ciao da parte mia.
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CAPITOLO OTTO
Bonus
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Questo libro è la cosa giusta?
negli ultimi due anni ho fatto decine di presentazioni e dimostrazioni sulla pretotipazione a migliaia di persone. Ho pretotipato nel mio lavoro ed iniziato ad aiutare altre persone ed organizzazioni a pretotipare con successo le loro idee.
La reazione enormemente positiva che ho ottenuto mi ha sorpreso. Alla gente piace questa idea, capiscono come e perchè funziona, vogliono saperne di più e, a quanto mi dicono, gli ha cambiato profondamente il modo in cui pensano all'innovazione ed all'investire in nuove idee. Ho chiara evidenza che quando presentata e spiegata dal vivo (normalmente con molti esempi ed applicazioni pratiche) la pretotipazione è la cosa giusta.
Molte persone, attratte dal concetto di pretotipo e con il desiderio di saperne di più, mi hanno chiesto di scrivere un libro. Ma scrivere un libro non è una cosa facile (almeno per me) e richiede un significativo investimento di tempo, energia e concentrazione. Per giunta, la maggior parte dei libri che vengono pubblicati non hanno successo, sono la cosa sbagliata. È per questo che ho deciso di trattare l'idea di questo libro come una cosa e di pretotipare questa cosa (cioè l'idea di pretotipare un libro sulla pretotipazione, un pretolibro.)
Invece di passare mesi a scrivere, correggere, migliorare e affinare centinaia di pagine (e sacrificare alberi per un libro sostanzioso che pochi poi leggerebbero) mi sono dato pochi giorni per creare una versione scritta delle mie presentazioni e seminari di pretotipazione. Il risultato è questo piccolo libro (o eBook) che stai leggendo.
Spero che l'idea di base, il messaggio e la pratica del pretotipare riusciranno a trasparire nonostante il mio modo strambo di scrivere, la scarsa organizzazione del materiale e l'evidente mancanza di una correzione professionale. Se un libro sul pretotipare, o perlomeno uno scritto da me, è la cosa giusta, anche questa versione grezza dovrebbe raggiungere un minimo livello di successo e popolarità. Naturalmente dal punto di vista del successo spererei in qualcosa di grande, ma forse come dicono a Napoli “nunn è ccosa!”*
*Tradotto più o meno con “non è il caso”
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Manifesto del PretotipareAssicurati di costruire la cosa giusta,
prima di costruirla per bene.
gli innovatori battono le ideei pretotipi battono i prodottòtipi
i dati battono le opinioniadesso batte dopofare batte parlare
semplice batte complicatol'impegno batte i comitati
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Note sull'Autore
Alberto Savoia è Director of Engineering and Innovation Agitator nella sezione Ads di Google, dove tra le altre cose ha diretto lo sviluppo ed il lancio di Google AdWords.
Prima di Google è stato Director of Software Technology Research in Sun Microsystem Laboratories e cofondatore e CTO di due startup che producevano strumenti per lo sviluppo di software (Velogic, Inc., acquisita poi da keynote Systems, e Agitar Software, acquisita da McCabe.)
La leadership di pensiero di Alberto nell'area degli strumenti per lo sviluppo di software e per l'innovazione gli ha fruttato numerosi premi e riconoscimenti, tra cui:
• The Wall Street Journal Technology Innovation Award (2005)
• InfoWorld Top 25 CTOs Award (2005)
• InfoWorld Technology of the Year Award (2005, 2006)
• Software Development’s Jolt Award (2005, 2006, 2007, 2008)
• Software Development Magazine Productivity Award (1998)
• Java Developer’s Journal World Class Award (1998).
Alberto è spesso invitato come keynote speaker ed autore a conferenze su innovazione e strumenti di sviluppo di nuovi software. Ad oggi le sue presentazioni sulla pretotipazione ed innovazione in Google hanno avuto migliaia di partecipanti.
Puoi contattare Alberto su [email protected]
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Ringraziamenti
Il concetto di pretotipazione, così come questo libro, non sarebbero stati possibili senza l'incoraggiamento ed il supporto di Patrick Copeland, il mio manager e mentor in Google. Patrick non solo mi ha aiutato a sviluppare e raffinare queste idee, si è voluto assicurare che praticassi quello che predicavo, e che lanciassi presto e spesso. Mi ha anche aiutato a spargere la voce facendo diverse presentazioni sulla pretotipazione come keynote speaker che hanno avuto un'accoglienza eccellente in importanti conferenze in tutto il mondo.
Sono stato molto fortunato ad avere due grandi innovatori con me in Google: Stephen Uhler e Bob Evans. Stephen è un pretotipatore nato che mi ha aiutato immensamente inventando e sviluppando pretoGen, uno strumento che permette di realizzare pretotipi funzionanti in pochi minuti. Bob, una delle persone più intelligenti che conosco, è stata una fonte costante di ispirazione e discussione agli albori della pretotipazione. L'idea della pretotipazione è nata dalle discussioni che facevamo quando condividevamo l'ufficio.
L'altra persona chiave nello sviluppo, raffinamento e diffusione della pretotipazione è Jeremy Clark, un leader di pensiero e pratica nel campo dell'innovazione, nonché fondatore di FXX Inc. Jeremy ed io continuiamo a lavorare insieme sulla pretotipazione e spesso facciamo insieme conferenze sull'argomento.
Carlo Alberto Pratesi, professore di Marketing all'Università di Roma Tre e fondatore di InnovAction Labs in Italia, non solo è stato fonte di ispirazione ed esempi, ma è stato molto attivo a mettere in pratica la pretotipazione in Europa.
E per finire voglio ringraziare tutte le centinaia di Googlers (e i visitatori e clienti di Google) che sono venuti alle mie presentazioni e seminari. la loro reazione positiva alla pretotipazione, i loro esperimenti di pretotipazione e i loro continui suggerimenti ed entusiasmo mi hanno convinto che pretotipare è la cosa giusta.
Questo libro è dedicato alla mia famiglia:
A mio padre, che ha creduto in me ed ha fatto grossi sacrifici per investire in me quando stavo iniziando e non avevo altro che alcune pazze idee. Grazie Papà, sei stato il mio primo VC.
A mia madre, che mi ha lasciato partire dall'Italia a 17 anni per seguire i miei sogni in Silicon Valley. Grazie Mamma, capisco che deve essere stato difficile.
A mia moglie, che ha sempre supportato i rischi imprenditoriali che ho deciso di assumere, che rende la nostra casa una vera casa e fa in modo che sembri facile essere genitori.
Ai miei figli, che mi fanno sentire orgoglioso ogni giorno e che rendono il difficile lavoro di papà fin troppo facile.
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Nota sul Curatore dell'Edizione Italiana
Leonardo Zangrando è l'ideatore di LearningStartup, una metodologia handson di supporto agli aspiranti imprenditori. LearningStartup viene attualmente usato al Master in Complex Actions della Scuola Superiore di Studi Avanzati di Trieste, presso diversi incubatori italiani ed in altre organizzazioni rivolte a fornire supporto all'imprenditoria, tra le quali il progetto OFFicine Formative di Intesa Sanpaolo.
Leonardo ha esperienza di consulenza di direzione di impresa e formazione di marketing e vendite ed ha lavorato con grandi aziende nei settori farma, biotech, vini e liquori, trasporti e logistica. Nel 2009 ha iniziato a sviluppare il concetto di LearningStartup per accompagnare gli aspiranti imprenditori nel processo di sviluppo di un'idea di business.
Dopo aver iniziato a presentare i concetti della pretotipazione nel Master in Complex Actions nel 2011, di recente ha incontrato Alberto in Silicon Valley ed ha deciso di dargli una mano a portare la pretotipazione anche in Italia pretotipando la traduzione di questo libro.
Vedremo insieme se questa è la cosa giusta!
Puoi contattare Leonardo su [email protected]
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Come seguire Pretotipare
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