d06Elaborato
V.A.S.
DATA Maggio 2013
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Comune di BergantinoComune di Melara
Provincia di Rovigo
Sintesi non Tecnica delRapporto Ambientale
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INDICE PREMESSA .......................................................................................... 4 1. IL RAPPORTO AMBIENTALE E LA SINTESI NON TECNICA ............................... 5 2. IL QUADRO AMBIENTALE DEI COMUNI DI MELARA E BERGANTINO ................... 6
2.1 Lo stato dell’ambiente.......................................................................... 6 2.2 Quadro di sintesi delle criticità ambientali di Bergantino e di Melara .............. 7
3. GLI SCENARI DI ASSETTO DEL TERRITORIO ............................................. 16 3.1 Le alternative per la costruzione del PATI ................................................. 16 3.2 Le scelte strategiche del PATI: i progetti, le azioni e gli interventi strutturali – .... 19 3.3 La definizione degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) ................................ 24
4. LA VALUTAZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI DEL PIANO SULL’AMBIENTE ................................................................................. 26
4.1 Le scelte che generano impatti positivi sull’ambiente ................................... 28 4.2 Le scelte che possono generare impatti negativi sulle componenti ambientali ...... 28 Il sistema infrastrutturale .......................................................................... 30
5 LE MISURE DI MITIGAZIONE ................................................................. 31 6. IL MONITORAGGIO ........................................................................... 39
5.2 Valutazione qualitativa ........................................................................ 46 ALLEGATI CARTOGRAFICI AL RAPPORTO AMBIENTALE Tavola d0601A – Carta della Suscettibilità alla trasformazione insediativa (scala 1:10.000) Tavola d0601B – Carta dello stato di utilizzo del territorio e dei vincoli e tutele (scala 1:10.000) Tavola d0601C – Mosaicatura dei P.R.G.C. dei Comuni limitrofi (scala 1:20.000) Tavola d0601D – Mosaicatura dei P.R.G.C. dei Comuni limitrofi e della Trasformabilità (scala 1:20.000)
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PREMESSA
L’attenzione nei confronti del problema della protezione dell’ambiente è andata
decisamente aumentando negli ultimi trenta anni ed è sfociata nella previsione di diversi
strumenti di tutela, la cui diffusione ed implementazione testimonia l’esistenza di un
impegno serio e concreto per individuare i problemi e cercare di risolverli all’origine.
L’obiettivo di questo tipo di approccio è di assicurare nel contempo l’impiego delle risorse
naturali disponibili e la loro trasmissione alle generazioni future, in modo da garantire il
mantenimento delle condizioni che garantiscono lo sviluppo economico e sociale e la
qualità della vita. Tra gli strumenti finalizzati al perseguimento della sostenibilità ed
ispirati al principio di integrazione una posizione di rilievo spetta alle diverse forme di
Valutazione Ambientale. In particolare, il più recente strumento di valutazione ambientale
delle scelte di pianificazione territoriale è la cosiddetta VAS, ossia Valutazione Ambientale
Strategica, introdotta dalla Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 “Direttiva del
Parlamento Europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati
piani e programmi sull’ambiente”. La nuova legge regionale del 23 aprile 2004, n. 11
“Norme per il governo del territorio”, prevede, all’art. 4 che “al fine di promuovere uno
sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione
dell’ambiente, i comuni, le province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di
formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, provvedono alla valutazione
ambientale strategica (VAS) degli effetti derivanti dalla attuazione degli stessi. Per
rispondere alla necessità di costruire il nuovo Piano di Assetto del Territorio Intercomunale
(PATI) a partire dagli aspetti ambientali, correlando e verificando le scelte infrastrutturali,
insediative, produttive, sotto il profilo dello sviluppo sostenibile, le Amministrazioni
Comunali di Melara e Bergantino (RO), hanno dato avvio, in parallelo all’elaborazione del
piano, al processo di VAS. La scelta di collocare il procedimento di VAS all’interno dell’iter
decisionale1 piuttosto che in fase conclusiva, quando il piano è stato già predisposto, ha
permesso alle Amministrazioni comunali di individuare preventivamente limiti,
opportunità, alternative e di precisare i criteri e le possibili opzioni di trasformazione
territoriale in direzione di un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse ambientali e
territoriali a disposizione.
In quest’ottica, il Rapporto Ambientale, presentato nel seguito, è il risultato della sinergia
tecnico-operativa e di coordinamento delle attività di valutazione congiunte alle attività di
pianificazione, nonché la conclusione di un percorso condiviso e partecipato.
1 Tale scelta corrisponde al modello “B” tra quelli proposti dal Ministero dell’Ambiente nel testo “documenti e linee guida; possibili collocazioni della valutazione ambientale strategica nell’iter decisionale” e visualizzabili sul sito internet del Ministero dell’Ambiente.
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1. IL RAPPORTO AMBIENTALE E LA SINTESI NON TECNICA
La direttiva europea sulla VAS prevede che la valutazione degli effetti ambientali di un
piano avvenga mediante un “rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e
valutati gli effetti significativi che l’attuazione del piano potrebbe avere sull’ambiente,
nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale del
piano”.
Il Rapporto Ambientale “comprende le informazioni che possono essere ragionevolmente
richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali,
dei contenuti e del livello di dettaglio del piano”.
Per garantire il pieno coinvolgimento e l’adeguata informazione anche ai cittadini, viene
prevista la redazione di una versione sintetica del rapporto ambientale stesso. Si tratta di
un documento che accompagna il rapporto ambientale, sottoposto alla consultazione delle
autorità con competenze ambientali e alla partecipazione del pubblico interessato. Questo
documento, denominato “Sintesi non tecnica”, viene redatto proprio per assicurare e
facilitare la partecipazione dei cittadini. La sintesi non tecnica è quindi uno strumento di
carattere divulgativo rivolto ad un pubblico vasto e non esperto.
A seguito del percorso partecipativo e alla luce di quanto emerso in sede di consultazione
delle autorità ambientali e in sede di confronto con i cittadini portatori di interessi diffusi,
si procederà alla “Dichiarazione di sintesi”, che illustra in quale modo le considerazioni
ambientali sono state integrate nel Piano e come si è tenuto conto del rapporto
ambientale, dei pareri espressi in fase di partecipazione e dei risultati delle consultazioni,
nonché le ragioni per le quali è stato scelto il Piano adottato.
La Sintesi non tecnica di seguito descritta è redatta ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs
152/2006 come modificato con D.Lgs 4/2008, tenendo conto di tutte le
integrazioni/chiarimenti forniti in sede di istruttoria, nonché con il Piano di Monitoraggio
esposto nel Rapporto Ambientale.
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2. IL QUADRO AMBIENTALE DEI COMUNI DI MELARA E BERGANTINO
La prima fase di valutazione viene effettuata durante la costruzione del Quadro
Conoscitivo, che “prevede la propedeutica elaborazione delle basi informative, le quali, in
rapporto allo strumento di pianificazione, vengono opportunamente organizzate e
sistematizzate, in modo da garantire un quadro esaustivo delle informazioni in merito alle
condizioni naturali ed ambientali del territorio, del sistema insediativo ed infrastrutturale,
delle valenze storico-culturali e paesaggistiche e delle problematiche economiche e
sociali” (atti di indirizzo della L.R. 11/2004, lett. f).
Nella procedura di VAS, quest’attività coincide con l’analisi sullo stato dell’ambiente del
territorio intercomunale che analizza tutti i dati disponibili per la lettura trasversale del
territorio.
2.1 Lo stato dell’ambiente
Per descrivere lo stato dell’ambiente del territorio comunale si è provveduto ad aggiornare
il Rapporto Ambientale Preliminare, allegato al documento preliminare, approvato a
seguito dell’acquisizione del parere favorevole della Commissione Regionale per la VAS,
espresso, ai sensi della DGRV n. 3262 del 24.10.2006, in data 15.04.2011 (parere n. 25),
che comprende alcune prescrizioni che sono state ottemperate in sede di stesura del
Rapporto Ambientale.
Di seguito è riportato l’elenco delle componenti ambientali prese in esame facendo
riferimento alle matrici ambientali che fanno parte del quadro conoscitivo.
ARIA
CLIMA
ACQUA
SUOLO E SOTTOSUOLO
AGENTI FISICI
BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA
PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E PAESAGGISTICO
POPOLAZIONE
SISTEMA SOCIO-ECONOMICO
Il quadro ambientale del territorio comunale è riportato nel capitolo 4 del Rapporto
Ambientale. Questo documento include le informazioni contenute negli strumenti di
pianificazione sovraordinata .
Dall’analisi sullo stato dell’ambiente è possibile individuare le criticità sulle componenti
ambientali che risultano direttamente influenzate dalle potenziali pressioni generate dalle
attività antropiche che insistono sul territorio, come indicato nel paragrafo seguente.
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2.2 Quadro di sintesi delle criticità ambientali di Bergantino e di Melara
Dall’analisi sullo stato dell’ambiente è possibile individuare le criticità sulle componenti
ambientali che risultano direttamente influenzate dalle potenziali pressioni generate dalle
attività antropiche che insistono sul territorio. Di seguito si descrivono le criticità rilevate
per ciascuna componente ambientale.
Aria Le fonti maggiormente responsabili delle emissioni stimate per i comuni di Melara e
Bergantino sono riconducibili agli impianti di combustione non industriale, al traffico
veicolare a motore e all’industria maniffatturiera.
Per l’analisi della qualità dell’aria si è fatto riferimento al progetto DOCUP promosso
dall’ARPAV. Nella provincia di Rovigo sono state utilizzate due stazioni rilocabili che hanno
coperto complessivamente per gli inquinanti analizzati (PM10, biossido di azoto e ozono) 22
comuni fra cui Bergantino. Considerando l’omegenità del territoriale, climatica (con
direzione prevalente del vento est-ovest) e la tipologia delle fonti emissive presenti sul
terriorio comunale e nelle vicinanze (Centrali termoelettriche di Sermide e Ostiglia, in
Provincia di mantova) i risultati riscontrati per Bergantino sono estendibili al territorio di
Melara.
I dati disponibili sono dedotti dalla campagna di monitoraggio aria, mediante mezzo mobile
situata in via Pasino effettuata nel semestre freddo dal 1/11 al 23/11/2005 e nel semestre
caldo dal 06/06 al 02/07/2006 ed hanno evidenziato il superamento di PM10 e ozono (O3 )
nel periodo del semstre caldo del 2006.
A seguito della nuova zonizzazione del territorio regionale (DGR n. 3195/2006), che ha
superato la precedente classificazione preliminare del 2003, i comuni di Bergantino e di
Melara sono stati inseriti in ZONA A2 Provincia: i Comuni con densità emissiva inferiore a 7
t/a km2Tuttavia, è opportuno precisare che la tendenza rispetto ai dati delle campagne di
monitoraggio effettuate nei territori limitrofi e quella di un costante miglioramento dei
valori del PM10.
Fattori climatici Per l’analisi climatica si è fatto riferimento ai dati della stazione più vicina che è quella di
Castelnovo Bariano e si è rilevato che le condizioni meteorologiche tipiche del territorio
considerato hanno contribuito ad una minore dispersione degli inquinanti e ad un minore
aumento delle loro concentrazioni.
Per quanto concerne l’assetto idrogeologico, le abbondanti precipitazioni, soprattutto nel
periodo autunnale, possono influire sui fenomeni di allagamento in alcune zone del
territorio comunale altimetricamente depresse e in genere soggette a ristagno idrico.
Acqua Acque superficiali Le acque dell’asta del fiume Po nel periodo di monitoraggio 2000 – 2007 presentano uno
stato ambientale scadente nel quale sono presenti alterazioni considerevoli dei valori degli
elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale, e le comunità biologiche
interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma associate al tipo di corpo
idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti è in concentrazione da
comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo
idrico di riferimento. I valori di IBE infatti evidenziano un ambiente alterato o molto
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alterato (CLASSE III o IV), così come i valori di SECA pari a 4. Il LIM nelle serie storiche
disponibili è sempre compreso nella classe III (sufficiente), ad eccezione del 2009 che
migliora rientrano in classe II (buono). La maggior criticità da cui deriva un LIM incluso in
classe III è riconducibile all’ossigeno disciolto che generalmente presenta un punteggio
basso (10), presumibilmente dovuto all’attività agricola.
Per quanto concerne il monitoraggio delle sostanze pericolose nel 2009, le sostanze
prioritarie non sono mai risultate superiori ai limiti di rilevabilità, mentre tra le sostanze
non appartenenti all'elenco di priorità non si sono rilevati superamenti degli standard di
qualità SQA-MA, ma si è riscontrata la presenza di arsenico.
Acque sotterranee Analizzando i dati acquisiti durante la campagna di misura del 2010 e quelli pregressi da
PRG, risulta che la zona a Nord di Santo Stefano, nel territorio di Melara, e una piccola
lente in territorio di Bergantino compresa tra la Strada Alto Polesana e Via San Michele,
presentano una soggiacenza compresa tra 0 e 1 metro dal piano campagna. Altre due zone
hanno una soggiacenza compresa tra i 2 e i 5 metri da piano campagna, la prima di queste
zone si trova A Melara a sud-est dell’abitato di Santo Stefano, mentre la seconda interessa
entrambi i territori comunali, si trova poco più a nord della Strada Altopolesana. Il
restante territorio, ha una soggiacenza compresa tra 1 e 2 m da piano campagna.
Dal punto di vista qualitativo lo stato chimico il terriorio considerato risulta rispetto alla
precedente classificazione (DLgs 152/99) nella classe “0” – stato particolare, ovvero
impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari facies idrochimiche naturali in
concentrazioni al di sopra del valore della classe 3, mentre rispetto alla nuova
classificazione (DLgs 30/2009) risulta buono per tutte le stazioni con una forte diminuzione
della concentrazione di inquinanti inorganici. Si rileva inoltre che livelli di contaminazione
dell’acqua sotterranea non presentano superamenti dei valori limite previsti per i pesticidi
e VOC. Anche le sostanze più critiche come gli erbicidi triazinici (atrazina, terbutilazina) e
soprattutto i loro metaboliti (atrazina-desetil e la terbutilazina-desetil) ed è il
metolachlor, un diserbante selettivo per mais, soia, barbabietola da zucchero, girasole e
tabacco, sono assenti.
Per quanto rigurda la vurnerbilità degli acquiferi si fa riferimento alla relazione geologica
per la redazione del PATI. In un territorio come quello in studio, i Centri di Pericolo (CDP)
significativi, possono essere sia puntuali sia areali, legati soprattutto all’attività antropica
e più limitatamente a condizioni naturali. Un ruolo determinante per la correlazione tra
vulnerabilità intrinseca e CDP è dato da tutti gli interventi antropici che mediante
escavazione possono mettere a diretto contatto la falda poco soggiacente con la superficie
e che possono velocemente veicolare nel sistema idrico sotterraneo eventuali sversamenti
solidi o liquidi fatti in maniera accidentale o di proposito. Nel territorio in oggetto di
studio sono stati individuati diversi specchi d’acqua derivanti da pregresse attività di
escavazione non più sistemate.
Prendendo in esame il Piano di tutela delle acque, adottato con DGR n. 4453/2004, si
individuato il grado di vulnerabilità intrinseca del terriotorio considerato che è di tipo
“medio-alto” nella fascia di territorio che costeggia il Po fino in corrispondenza dei centri
abitati, in particolar modo a Bergantino dove il grado di vulnerabilità passa ad elevato,
mentre la restante superficie comunale ha vulnerabilità medio-bassa.
Acqua potabile, sistema acquedottistico e fognario
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Secondo i dati più aggiornati e resi disponibili da ARPAV, tutti i prelievi eseguiti nella
Provincia di Rovigo sull’acqua destinata al consumo umano nel 2007 hanno rispettato i
valori di parametro della normativa per quel che riguarda l’analisi chimica e
batteriologica. Si riscontra un solo superamento della concentrazione di clorito, un
normale sottoprodotto della disinfezione con biossido di cloro.
Non si registrano casi di emergenza idrica e di fragilità strutturale della rete di
approvvigionamento potabile ed eventuale sottodimensionamento della rete adduttrice.
Il territorio intercomunale è servito da rete fognaria, con una buona percentuale di utenti.
L’unica criticià emersa è che dall’analisi al depuratore di Bergantino si evidenzia un
problema ricorrente con “Escherichia coli”, comunque l’Autorità d’Ambito Ottimale
Polesine ha individuato alcuni interventi in materia fognaria e depurativa ed ha previsto
per il Comune di Bergantino, nel programma degli interventi a lungo termine (2003 –
2023), un progetto denominato “Progetto generale opere fognarie del comune di
Bergantino”.
Suolo e sottosuolo Le forme territoriali legate all’antropizzazione a fini prettamente economici nel terriorio
i sono rare. Si può riscontrare la presenza di numerosissime piccole ex cave, usate un
tempo permacerare la canapa, da cui il nome “maceri”. Tale presenza diventa un fattore
negativo dal puntodi vista geomorfologico, in quanto viene alterato lo stato naturale del
territorio, ed anche idrogeologico poiché spesso a fine escavazione le cave rimangono
aperte e si presentano come specchi d’acqua in diretta connessione con la tavola d’acqua
sotterranea.
Un’altra attività antropica che ha indotto modifiche sul territorio, e quindi sulla sua
naturale morfologia, è quella agricola, cui è legata l’azione di bonifica. La pratica agricola
porta in genere ad un progressivo spianamento di dossi e avvallamenti del terreno così da
eliminare aree a ristagno idrico e migliorare così la coltivabilità del fondo. L’attività di
bonifica, con la costruzione di arginature e l’estrazione di acqua, porta all’emersione di
zone altimetricamente depresse e in genere soggette a ristagno idrico.
Vista la collocazione geografica, le principali criticità legate alla risorsa suolo del
territorio comunale, sono riconducibili a problemi legati al rischio idraulico.
Entrambi i Comuni ricadono entro la zona consorziale classificata a "scolo meccanico", che
nella PAI della competente Autorità di bacino viene definita a classe P1. Pertanto ogni
azione di modifica urbana deve attenersi a quanto disposto per tale classificazione.
La ridotta velocità delle acque superficiali e la scarsa soggiacenza della falda, unite alla
topografia dell’area ed alla rete idrica danno luogo a difficoltà di drenaggio con ristagno
idrico e/o allagamenti in varie zone dei comuni interessati al PATI. In particolare, dagli
elaborati del PAI emergono diverse zone critiche:
una zona a pericolosità idraulica moderata - P1 - con tempi di ritorno (Tr) di 100
anni e tirante (h) >0, a Bergantino la più estesa si trova nella parte Nord-Est, va
dal confine comunale fino allo Scolo Terre vecchie di Melara, ne esiste un’altra di
dimensioni più modeste che troviamo ad Est del territorio di Bergantino, compresa
tra località Gavasina e località Case Benatti. Anche in Melara troviamo segnalate
due aree con le stesse caratteristiche, entrambe sono nella zona settentrionale del
territorio, la più estesa è compresa tra la “Canaletta di derivazione del Tartaro”
vecchio e il “Cavo Mantovano di S. Stefano”, mentre a Sud è compresa entro il
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“Dugale Albere”.La seconda si trova poco più ad Est ed ha dimensioni molto più
ridotte rispetto alla precedente;
le zone a pericolosità idraulica media - P2 - con tempi di ritorno (Tr) di 50 anni e
tirante (h) <1 metro, sono posizionate in sovrapposizione alle precedenti con
dimensioni leggermente minori.
I dati forniti dal Consorzio di Bonifica competente, invece, permettono di perimetrale
anche le aree soggette a periodico allagamento che può essere legato a molteplici fattori
naturali e non, tra i quali: scarsa efficienza della rete scolante minore e delle scoline
interpoderali, in ambiente agrario; eccessiva impermeabilizzazione dei territorio senza
un’accurata valutazione delle conseguenze idrauliche e senza provvedere ad idonee
misure mitigatrici; deflusso superficiale e sotterrano non consoni, o meglio ignorati,
rispetto alle scelte di urbanizzazione; tipologia dei terreni non idonea a drenare le acque
meteoriche (ristagno idrico associato pure a qualità geotecnica intrinseca scadente);
soggiacenza della tavola d’acqua sotterranea bassa o, localmente subcorticale, specie in
particolari periodi di piena idrologica.
la zona posizionata a NordOvest e contenuta tra il confine Ovest, l'asta del Fiume
Tartaro a Nord, l'asta del Canale Bentivoglio a Sud e la strada che porta a Torretta
(via Aquila);
la zona a Nord di San Pietro sino al confine con il Canalbianco e a cavallo della
strda S.P. nr.52;
la piccola zona al confine est ed a ridosso del Canalbianco, limitrofa a via Tartaro;
la zona coincidente con la zona P3 sopra descritta;
la zona a Nord del capoluogo compresa tra via Giacciana, lo scolo Pereno, via
Colombano con parziale interessamento dell'attuale zona artigianale.
Questi fattori hanno un’importanza significativa dal punto di vista urbanistico poiché
vincolano le scelte progettuali della viabilità, delle lottizzazioni o dei singoli edifici (ad
esempio: poter fare o meno vani interrati), etc.
Ma sono pure fattori importanti, associati alle caratteristiche geomorfologiche e
litologiche del territorio, nello smaltimento delle acque meteoriche che sempre più
coinvolgono la cittadinanza e che sono legate sia alle precipitazioni, specie intense, sia
all’utilizzo del suolo ed alla sue qualità intrinseche. Come pure per lo smaltimento nel
sottosuolo delle acque reflue per le zone non allacciate a pubblica fognatura.
E', quindi, assodato sia dal risultato del PAI territorialmente competente che dagli studi
del Consorzio di Bonifica che vi sono sul territorio in esame situazioni di dissesto
idrogeologico anche di elevata pericolosità idraulica (P2), ma in aree destinate a
coltivazioni agrarie. Pericoli minori e/o disagi sono invece presenti sia in aree a
destinazione agraria sia, però, anche in prossimità e nella zona posta a Nord dei territori
interessati dallo studio.
Discariche
Dal catasto cave regionale e provinciale non sono presenti cave attive e dismesse, mentre
dall’analisi geologica per il PATI si evidenzia la presenza di cave di piccole dimensioni
abbandonate o dismesse. Si tratta di aree utilizzate in passato per estrarre inerti e poi
riutilizzate, data l’intercettazione della falda freatica, come specchio d’acqua per
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macerare la canapa (macero). Attualmente in parte sono state colmate e in parte sono
ancora aperte.
Rischio sismico
I comuni di Bergantino e Melara sono classificati come zona 4 :rischio sismico basso.
Invarianti geologiche
Nel territorio iterncomunale non sono censiti geositi e l’unico elemento significativo dal
punto di vista vista geologico, idrogeologico o geomorfologico è rappresentato dal gorgo
ubicato in Località "Le Giare" presso il confine NordEst di Bergantino.
Aree a compatibilità geologica
La quasi totalità del territorio presenta una compatibilità geologica a condizione.
Appartengono a questa classe anche le aree con locale deficienza di drenaggio e ristagno
d’acqua in particolari condizioni meteorologiche, con la conseguenza di tiranti d’acqua
non pericolosi, ma di “disturbo” per la normale attività di residenza o di produttività e di
viabilità.
Nelle aree idonee a condizione di tipo generale le criticità possono essere dovute a:
terreni a tessitura argillosa impermeabili;
terreni con caratteristiche geotecniche scadenti;
terreni interessati da depressioni morfologiche.
Le aree non idonee sono:
1) le cavità sparse sul territorio del PATI, nate come probabili piccole cave di sabbia o di
argilla ed ora esistenti come specchi d’acqua con falda affiorante;
2) le aree arginali e interne all’alveo del fiume Po (golene) poiché legate al rischio
idraulico dovuto alle altezze idrometriche fluviali.
La non idoneità degli ex maceri è legata al pericolo di allagamenti che essi possono indurre
nelle zone circostanti per innalzamento della falda freatica che comunemente
intercettano; essi inoltre sono punti di possibile inquinamento della falda superficiale per
veicolazione di sostanze inquinanti se accidentalmente sversate in essi.
Inquinanti fisici
Dai dati disponibili non si rilevano criticità legate all’esposizione alle di radiazioni
ionizzanti (radon) e a quelle non ionizzanti (campo elettromagnetico generato da
elettrodotti e da impianti radio base).
La prima zonizzazione acustica del territorio comunale di Bergantino è stata eseguita
nell’anno 1998, approvata con DCC n. 122 del 31/12/98 e poi è stata revisionata nell’anno
2000. Nel corso dell’anno 2000 si è anche eseguito uno studio accurato dell’area adiacente
alla Vetreria Bormioli, per la verifica dei limiti acustici diurni e notturni, a garanzia degli
insediamenti residenziali di via Mazzini e adiacenti all’area industriale. Di recente (marzo
2008) l’Amministrazione comunale ha provveduto a riaggiornare la zonizzazione acustica a
causa della modifica della viabilità comunale (la realizzazione della nuova S.R. 482) e per
includere anche le nuove costruzioni e infrastrutture.
Le misure fonometriche evidenziano come la nuova bretella stradale costituisca di fatto
una importante fonte di rumore. In corrispondenza dell’aumento del traffico sulla bretella
si è assistito ad una diminuzione del traffico (specialmente di tipo pesante) sul vecchio
percorso cittadino della S.S. 482. divenuta SP 25.
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Le misure fonometriche eseguite, mostrano un clima acustico diurno superiore a 70 dB(A)
nella immediata vicinanza della strada. Tale rumore di attenua con la distanza e risulta
perciò necessario inserire la nuova bretella stradale con una fascia di rispetto di almeno 40
m dal centro carreggiata. Le aree adiacenti alla bretella stradale, da destinazione agricola
mostrano alcuni segnali di cambio d’uso e tali cambiamenti sono coerenti con l’incremento
di rumore che tale area sta subendo a causa del traffico stradale. Un intervento di
mitigazione acustica che può essere eseguito dall’amministrazione comunale è quello di
ridurre il limite di velocità massima di percorrenza della bretella nell’ambito comunale.
Altri interventi specifici, potranno essere eseguiti dai singoli privati in occasione
dell’inserimento di attività su territori adiacenti alla bretella in esame (barriere acustiche,
ecc.).
Altre sorgenti di rumore sono rappresentate da alcuni insediamenti produttivi inseriti nel
tessuto residenziale. Tale situazione è comunque “storica”, nel senso che tali insediamenti
produttivi sono presenti sul territorio comunale da decenni e l’area urbana residenziale vi
è cresciuta attorno, fino alla situazione attuale.
Per quanto concerne Melara, il Consiglio Comunale con Delibera n. 37 del 26/09/2000 ha
approvato il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio Comunale; tale piano risulta
tuttora in vigore. Dalle analisi risulta che la principale fonte di rumore è la S.S. 482 –
direttrice Melara – Ostiglia e direttrice Melara – Rovigo - dove i valori misurati si
avvicinavano ai limiti acustici previsti dalla normativa vigente2. Altre fonti di rumore
individuate dal piano sono state l’insediamento produttivo F.lli Borghi e le attività
produttive che sorgono nell’area di via del Corno e via dell’Artigianato.
Biodiversità, flora e fauna Il territorio intercomunale è caratterizzato da tre ambiti di interesse naturalistico:
- il SIC IT3270017 – Delta del Po: tratto terminale e delta venet che a Bergantino è
anche stata classificata ZPS IT3270022 “Golena di Bergantino”;
- Golene boscate di Bergantino che fa parte del SIC IT3270017 e ZPS IT320022;
riconosciuta da 2004 come riserva naturale di interesse comunale
- il Gorgo Le Giare, indicata come zona umida ai sensi dell’art. 21 delle Norme
Tecniche di Attuazione del PTRC posto sul confine settentrionale del comune.
La Riserva di interesse locale “Golena di Bergantino” tiene un ruolo importantissimo,
perché svolge la funzione di corridoio ecologico tra la zona protetta nella golena di
Carbonara del Po e altre zone golenali interessanti dal punto di vista ecologico.
La golena del fiume Po sita nella riserva di interesse locale Golena di Bergantino è stata
oggetto di un progetto di rinaturalizzazione che comportato l’ampliamento dell’area
2 Per quanto riguarda la infrastrutture stradali vigono le fasce ed i limiti previsti dal DPR n. 142/2004:
EXTRA URBANE PRINCIPALI (Strada statale)
Fascia A - 100 mt Limite D – 70 dbA Limite N – 60 dbA
Fascia B - 50 mt Limite D – 65 dbA Limite N – 55 dbA
EXTRA URBANE SECONDARIE (Strada provinciale)
Fascia A - 100 mt Limite D – 70dbA Limite N – 60 dbA
Fascia B - 50 mt Limite D – 65 dbA Limite N – 55 dbA
STRADE URBANE DI SCORRIMENTO Fascia A - 100 mt Limite D – 65 dbA Limite N – 55 dbA
STRADE COMUNALI
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protetta stessa3 ed un arricchimento della biodiversità ambientale e biologica della
golena.
In concomitanza a queste attività si è realizzata una serie azioni di di promozione della
cultura e della sensibilità naturalisticaInoltre attrtaverso la pubblicazione di libri4,
depliant, mostre, oltre a progetti didattici con le scuole elementari e medie, ed è
prossima l’inaugurazione del Museo del Territorio dove è stata realizzato un diorama
relativo alla fauna golenale e alcuni pannelli didattici inerenti l’ecologia fluviale.
Un’altra area rilevante dal punto di vista della biodiversità è Il Gorgo Le Giare che
costituisce l’unico “stagno” seminaturale all’interno del territorio intercomunale ed gioca
un importanter ruolo per la riproduzione e la sopravvivenza di alcune specie animali. Dal
punto di vista della gestione ecologica si trova i una situazione di degrado.
Patrimonio paesaggistico, architettonico e archeologico La meccanizzazione delle operazioni agricole e l'uso generalizzato dei mezzi tecnici ha
prodotto una drastica semplificazione delle pratiche colturali. La conseguenza più
evidente di tale processo è l'impoverimento del paesaggio agrario.
Molti elementi di rilevante interesse paesaggistico sono stati ritenuti inutili o di
impedimento rispetto ad ordinamenti aziendali cosiddetti “moderni” e di conseguenza
soppressi. Siepi, filari alberati, macchie boscate, i maceri, oltre ad una funzione
economica nell'ordinamento aziendale di un tempo, svolgono da sempre un ruolo
importantissimo nel riequilibrio dell'agroecosistema e contribuiscono a definire e ad
ordinare il paesaggio agrario e per questo vanno tutelati e salvaguardati.
Altri elementi che caratterizzano il territorio del PATI sono la Golena di Bergantino
(riserva di interesse locale), i corsi d’acqua (Fiume Po, Cavo Bonificazione Melara e
Bergantino, Terravecchia di Melara e di Bergantino e il Fiume Tartaro), il Gorgo Le Giare
Per quanto concerne il patrimonio storico, architettonico ed archeologico non si
riscontrano particolari criticità.
Popolazione Per l’analisi dell’andamento demografico è stato considerato il periodo 1991-2010 nel
quale il trend dei due comuni considerati presenta una tendenza sostanzalmente negativa
con alcuni periodi di stabilità demografica.
L’indice di vecchiaia della popolazione rileva in entrambi i comuni un progressivo
invecchiamento della popolazione. Melara presenta un indice di 232,8 nel 2007, mentre
Bergantino registra un indice di 247,8 ; valori sensibilmente più elevati di quelli
registrati nel 1991: 200,4 per Melara e 182,5 per Bergantino.
L’indice di dipendenza evidenza che 100 persone attive nel 2007 devono farsi carico
rispettivamente di 60,0 persone non attive a Melara e di 60,4 a Bergantino. L’indice
risulta in crescita in entrambi i comuni, rivelando nel periodo 92-07 un graduale aumento
della popolazione non attiva a carico di quella attiva.
3Fonte: Progetto esecutivo lavori di rinaturalizzazione della golena della fiume Po sita nella riserva di interesse locale golena di Bergantino 4 M. Guerzoni, D. Malavasi, La Palude fiorita – L’ambiente a Bergantino e nell’alto Polesine -, Patron editore, Bologna, 1999 D. Malavasi, L’Amazzonia sul Po – la fauna della riserva golenale di Bergantino -, Comune di Bergantino
14
L’indice di ricambio mostra che nel 2007 a 100 potenziali ingressi nell’attività lavorativa
corrispondono 151,8 uscite per Melara, mentre per Bergantino il dato negativo è ancora
più elevato :159,3. Anche questo indice manifesta nel periodo in esame una netta
progressione.
Per qunto riguarda il grado di istruzione la maggior parte della popolazione di Melara e
Bergantino possiede il diploma di scuola secondaria superiore: gli abitanti con licenza
media inferiore e con licenza di scuola elementare sono circa il 30% sia a Melara che a
Bergantino. L’analfabetismo è poco diffuso, mentre la popolazione con istruzione
universitaria è circa il 3,1% a Bergantino ed il 4,4% a Melara, di poco inferiore alla media
provinciale.
Per quanto riguarda la situazione occupazionale, il tasso di disoccupazione per Bergantino
è 3,8% e per Melara è 5,2%. Valori inferiori al valore provinciale pari a 6,3%, ma superiore
a quello regionale (4,1%).
Sistema socio-economico Vi sono alcuni attività produttive a ridosso del centro urbano ed in prossimità del centro
storico che sono fonte di disturbo (rumore, emissioni in atmosfera, traffico, impatto
paesaggistico). Si dentifcano, in particolare, le aree produttive localizzate a est del
centro storico di Melara (in via Catalupo) e la zona Vetreris industriale a est del centro
storico di Bergantino (via Mazzini).
Nel periodo intercensuario, pur rimanendo alta l’incidenza dei due principali settori,
manifatturiero e commercio, si registra sia a Melara che a Bergantino, una riduzione delle
unità locali per il primo settore, che però incrementa il numero di addetti. Per il
commercio, il comune in cui si denota una contrazione del settore, è Melara, in cui le
unità locali diminuiscono del 5,8% e gli addetti del 14,7%.
Il territorio di riferimento del PATI ha una struttura economica incentrata sui settori della
manifattura e del commercio. Dall’analisi, nel periodo intercensuario 1991-2001, pur
rimanendo alta l’incidenza dei due principali settori, manifatturiero e commercio, si
registra sia a Melara che a Bergantino, una riduzione delle unità locali per il primo settore,
che però incrementa il numero di addetti. Per il commercio, il comune in cui si denota una
contrazione del settore, è Melara, in cui le unità locali diminuiscono del 5,8% e gli addetti
del 14,7%.
Le unità locali di maggiore dimensione appartengono all’industria manifatturiera che
occupano in media 9,5 addetti.
La dotazione attuale dei servizi di Bergantino e di Melara appare soddisfacente
Non vi sono criticità legate al sistema infrastrutturale.
I comuni di Bergantino e di Melara non hanno una significativa dinamica nel settore
turistico.
Per quanto concerne il settore agricolo, negli ultimi anni l’attività agricola ha subito
molte trasformazioni nel settore della meccanizzazione e al momento attuale si rileva
un ridimensionamento del numero di aziende agricole, equivalente al 23,4% per Melara e
al 25,6% per Bergantino. Aumenta in compenso la superficie agricola utilizzata. Lo
sviluppo della produzione agricola biologica è molto carente.
Nel Comune di Bergantino sono presenti:
- 75 aziende che allevano avicoli per un totale di 33.401 capi;
Per quanto riguarda il Comune di Melara sono presenti:
- 1 azienda che alleva caprini per un totale di 2 capi;
15
- 1 azienda che alleva equini per un totale di 3 capi;
- 69 aziende che allevano avicoli per un totale di 1.556 capi.
Da segnalare che nel III censimento dell'agricoltura le aziende con bovini all'interno del
territorio del PATI ha registrata una notevole contrazione del comparto zootecnico.
La gestione dei rifiuti è soddisfacente con una percentuale di raccolta differenziata pari a
67,74% per Bergantino e al 64,51% per Melara. Entrmbi i valori superano di gran lunga gli
obiettivi stabiliti dalla normativa nazionale.
Nel terriorio intercomanle sono presenti due aziende classificate dalla normativa di
settore “a rischio di incidente rilevante”. Queste si localizzano in prossimità del confine
tra i due comuni e si occupano della fabbricazione di fuochi d’artificio. L rischio rilevato è
quello di scoppio e di incendio. I piane di emergenza di entrambe le aziende son in corso
di definizione.
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3. GLI SCENARI DI ASSETTO DEL TERRITORIO 3.1 Le alternative per la costruzione del PATI
Il tema delle alternative, nella definizione delle scelte, assume in primo luogo il sistema
dei vincoli e delle invarianti come il quadro di assetto imprescindibile per affrontare
qualsiasi azione di piano.
Le alternative all’ipotesi di attuazione del PRG vigente Il primo passo per la costruzione degli scenari di sviluppo futuro consiste nella valutazione
del piano regolatore vigente e delle sue parti non attuate.
Alternativa do nothing L’alternativa do nothing viene definita come l’alternativa che da attuazione al PRG
vigente per quanto riguarda i piani attuativi residenziali e produttivi. Infatti si tratta di
scelte che pur effettuate in tempi lontani risultano difficili da rimuovere per le attese e
per i diritti che hanno attivato.
Nel caso di sia di Melara che di Bergantino nella valutazione della capacità insediativa si
deve tener conto anche della presenza di una quota di urbanizzazione che nel PRG, anche
in relazione alla precedente normativa ( LR 61/85 e LR 24/85), era classificata nella
zonizzazione agricola (ex zone E4) e che di fatto ha consentito una edificazione di edifici
più grandi senza aumentare il carico urbanistico.
Le ipotesi di crescita dell’alternativa do nothing essendo riferite ad un PRG
sostanzialmente esaurito sono riferite alle aree dei piani attuativi non approvati.
Superfici, volumi previsti dal PRG vigente e non attuati
Piani urbanistici attuativi Residenziali Bergantino Melara mc Abitanti teorici mc Abitanti teorici 0 0 141600,9 944 0 0 42428,1 283 totale 184029 1227 Piani urbanistici attuativi Produttivi Bergantino Melara mq mq 80533,06 25374,92 50549,03 7095,36 32653,08 6682,93 35933,38 62328,07 totale 199668,55 101481,28
L’analisi dei piani attuativi evidenzia come molte scelte si siano dimostrate di difficile
attuazione ma nel contempo siano difficili anche da superare.
Le alternative e le strategie del piano Il tema delle alternative alla semplice attuazione del PRG per quanto non realizzato, si e
posto fin dalle prime riflessioni e dibattiti con una duplice alternativa, riferita
essenzialmente alle aree produttive, come conseguenza della realtà determinata dal
nuovo tracciato della strada regionale e dalla collocazione geografica.
Tale ipotesi di sviluppo maturata in sede di Osservazione al PTCP si sostiene sul sistema
delle infrastrutture, che è stato arricchito recentemente dall’apertura (novembre 2007)
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della nuova SR 482, che, oltre a collegarsi direttamente anche con la Nogara – Mare,
interessa direttamente il sistema produttivo ed economico, rafforzandone la sua
attrattività. Siamo cioè in presenza di una vera e propria area di confine che dal punto di
vista degli strumenti di pianificazione di area vasta quali un PTCP non può almeno in
termini di: infrastrutture, dotazioni economiche, aree per servizi, commercio e
produttive; essere pianificata e organizzata come un insieme di piccoli comuni interni alla
provincia, pena la marginalità di quest’ambito che si vedrebbe compresso da Ostiglia e
Legnago solo per citare i due poli esterni più vicini.
Si ritiene che il territorio comunale esprima delle importanti potenzialità, a partire dalla
sua tradizione produttiva e dalla vocazione di nodo commerciale, pur di livello locale, che
può consolidarsi anche come conseguenza del rafforzamento del sistema viabilistico di
importanza regionale e non solo provinciale.
Questo modello che è alla base del disegno del PATI ha evidenziato in termini attuativi due
soluzioni che hanno raggiunto poi in sede progettuale una sorta di unitarietà.
Le due soluzioni erano:
creare una unica grande area produttiva scelta a cavallo dei due comuni in posizione in grado di ridurre gli impatti:
creare due aree produttive di minori dimensioni con una collocazione più aderente alle caratteristiche proprie dei due comuni.
La prima soluzione sembrava la più aderente alle ipotesi di PATI, i comuni programmano
assieme il futuro. Ragioni attinenti alla difficoltà ad individuare l’area e ragioni legate alla
domanda locale hanno portato ad opzionare per la seconda soluzione ponendo però alcune
condizioni, derivanti dall’attività di partecipazione e concertazione, precisamente:
che la localizzazione consentisse impatti minori; che si riconoscesse comunque la necessità di un coordinamento anche nelle scelte
riferite alle caratteristiche agricole del territorio; che vi fosse una normativa unificata per lo sviluppo delle aree e che queste
abbiano una valutazione di fattibilità nel momento che il PI provveda ad attivarle. Tali indicazioni si sono concretizzate nella scelta di non prevedere possibili realizzazioni a
nord della strada regionale, e nella predisposizione di uno specifico articolo che regola
l’attuazione.
3.2 Le scelte strategiche del PATI: i progetti, le azioni e gli interventi strutturali –
Coerentemente con il principio della tutela dal consumo di territorio agricolo, il PAT
privilegia, con il disegno di assetto, le aree su cui la trasformazione urbanistica può
produrre interventi di consolidamento, recupero, riordino, riqualificazione e, solo se non
sono possibili altre soluzioni, espansione, demandando la loro attuazione al Piano degli
Interventi.
Il Piano è articolato attraverso strategie e azioni diverse sia di tipo generale, estese a
tutto il territorio, che puntuali, riconoscendo ad alcuni ambiti il ruolo di motrice dei
processi di trasformazione.
Risorse naturalistiche e ambientali Un primo tema di lavoro è rappresentato dalla tutela e valorizzazione delle risorse
naturalistiche e ambientali, costituite in particolare dagli ambiti fluviali e delle aree
umide.
Per tutelare le risorse naturalistiche e ambientali e l’integrità del paesaggio naturale,
quali componenti fondamentali della “risorsa territorio”, il PAT pone particolare
attenzione, quindi, alla rete idrografica, all’ambito golenale del fiume Po, ai gorghi e alle
aree agricole.
L’ambito del fiume Po, che costeggia il confine a sud, fa parte del SIC “Delta del Po e
tratto terminale Delta Veneto” e costituisce uno dei comparti più rilevanti all’interno del
territorio sotto il profilo naturalistico e paesaggistico.
In particolare, a Bergantino l’area SIC è anche classificata come ZPS “Golena di
Bergantino”, riconosciuta dal 2004, come riserva naturale di interesse comunale. Il sito
protetto di Bergantino infatti mantiene abbastanza integre le sue caratteristiche naturali
ed è caratterizzata da un bosco ripariale, costituito essenzialmente da Saliceti arborei a
Salice bianco con sottobosco erbaceo e fitte macchie di Indaco bastardo e da molti
esemplari di Pioppo bianco e nero. L’Amministrazione ha inoltre portato a termine un
progetto di rinaturalizzazione di parte (5 ettari) dell’area golenale acquisita nel 1998,
finanziato dalla Regione Veneto.
Il PATI, recepisce i siti Natura 2000 e definisce le misure idonee ad evitare o ridurre gli
effetti negativi sugli habitat e sulle specie floristiche e faunistiche. A tal proposito, nella
stesura del rapporto ambientale, si verifica l’eventuale necessità di procedere alla
redazione, ai sensi della DGR 3173 del 10/10/2006, della Valutazione d’Incidenza
Ambientale (Vinca) dei siti appartenenti alla rete Natura 2000. Altro elemento di grande
interesse naturalistico e paesaggistico è il Gorgo5 le Giare, situato sul confine nord, in
direzione est del confine comunale.
E’ composto da uno specchio d’acqua con numerosi cespugli e alberi che danno
rifugio a svariate specie ornitiche. Nel complesso il territorio è caratterizzato da
pochi elementi naturali che però svolgono un’importante funzione di rifugio per
alcune specie vegetali ed animali.
5 Gorgo: cavità occupata da uno specchio d’acqua dolce, la cui origine è da ricondursi all’azione di una piena di un fiume in presenza di un ostacolo, quale un argine, un antico corso fluviale rilevato o una duna. Il Polesine risulta la maggiore provincia Veneta dove è maggiore la presenza di queste particolari conformazioni, probabilmente perché la sua area è delimitata tra i due più grandi fiumi italiani, il Po e l’Adige (Fonte: Qui Po – Mensile di informazione sul Po e l’idrovia ferrarese)
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Difesa del suolo Le caratteristiche del suolo hanno risvolti importanti sulle scelte di pianificazione e
sviluppo del territorio per le funzioni che questa risorsa ha nel mantenimento degli
equilibri ambientali e nel supporto alle attività antropiche.
I territori comunali di Melara e Bergantino appartengono all’area geografica del Bacino
Idrografico del fiume Po (Bacino di rilievo nazionale) e al Bacino del fiume Fissero-Tartaro-
Canalbianco (Bacino di rilievo interregionale).
Vista la loro posizione geografica, all’interno della bassa Pianura Padano_veneta, non vi
sono rischi dovuti a fenomeni franosi e valanghivi, mentre per quanto riguarda il rischio
sismico, Melara e Bergantino sono inseriti in zona quattro. Il rischio più significativo,
analogo agli altri comuni della Provincia che si affacciano sul Po, è riconducibile al rischio
idraulico elevato, così come riportato nel PAI del Bacino del fiume Po.
Dal catasto regionale e provinciale non emerge la presenza di cave attive e dismesse.
In particolare il PAT risponde agli obiettivi assunti in con il Documento Preliminare, la
Relazione Ambientale Preliminare e verificati e precisati in sede di concertazione e
partecipazione:
• prevedendo la realizzazione di idonee misure che abbiano funzioni
compensative dell'alterazione provocata dalle nuove previsioni urbanistiche,
al fine di evitare l'aggravio delle condizioni del regime idraulico;
• evitando interferenze con i fenomeni di degrado idraulico e geologico indagati
dai Piani per l'Assetto Idrogeologico (PAI) predisposti dalle competenti
Autorità di Bacino.
Paesaggio agrario Un tema rilevante per i Comuni di Bergantino e Melara è la salvaguardata della ricchezza
del paesaggio agricolo che ha mantenuto nel tempo la rete di costruzione agricole e
residenziali, senza che la diffusione delle funzioni residenziali e produttive
compromettessero l’integrità della struttura agraria produttiva e del paesaggio. Le azioni
previste, coerenti con il sistema ambientale prestano attenzione agli interventi, pubblici e
privati, che potrebbero alterare l’equilibrio e l’immagine del paesaggio sono indirizzate
alla tutela dei suoli e a favorire la permanenza delle attività agricole rimaste attraverso:
la valorizzazione del territorio rurale, stabilendo criteri per il P.I. che disciplinerà
nello specifico gli interventi sia sul patrimonio agricolo che architettonico;
il riconoscimento e tutela delle aziende agricole vitali presenti in particolare sul
territorio di pianura;
la promozione e recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso il riutilizzo
dei fabbricati rurali non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati,
valutando l’opportunità di inserire destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in
funzione della loro localizzazione, sempre nel rispetto delle leggi regionali 11/04,
33/02 e 9/97;
la valorizzazione dell’ambiente attraverso l’individuazione ed il potenziamento dei
percorsi ciclabili e pedonali che metta in relazione le parti significative del
territorio;
Paesaggio di interesse storico Per gli elementi significativi del paesaggio di interesse storico il PATI individua e integra
gli edifici di valore storico-architettonico e ambientale da tutelare e valorizzare,
21
precisando la relativa disciplina di intervento che successivamente il PI andrà ad
attribuire.
A tal fine il PAT:
individua gli edifici di interesse storico e culturale;
individua gli elementi peculiari da qualificare e i possibili elementi di degrado,
edilizio ed ambientale presenti nella zona pianeggiante come conseguenza del
traffico automobilistico e riconoscibili in alcuni edifici produttivi dimessi e in fase
di dismissione;
favorisce l’integrazione di politiche di salvaguardia di riqualificazione.
Il sistema insediativo e centri storici Il sistema insediativo dei comuni di Melara e Bergantino presenta le medesime
caratteristiche morfologiche e funzionali. Da un punto di vista distributivo, la parte più
consistente dei centri urbani, si struttura linearmente in aree adiacenti alla S.P. 25, a
differenza dei nuclei storici sorti a ridosso dell’argine fluviale del fiume Po. Le aree
produttive sorgono ai margini est e ovest dei due comuni. A nord della S.P. 25 e della
nuova S.R. 482, in territorio agricolo, trovano spazio edificazioni sparse e piccoli nuclei
abitati.
Per ognuno dei sistemi individuati il PATI identifica specifiche azioni di intervento, con
l’obiettivo di contenere le espansioni in ambito agricolo, di recuperare e riqualificare i
centri storici e di stabilire le modalità di espansione, favorendo interventi di
consolidamento degli insediamenti esistenti e l’inserimento di funzioni commerciali e
artigianali di servizio che favoriscano la residenzialità e l’effetto “urbano”.
Per i centri storici il PATI identifica specifiche azioni di intervento, con l’obiettivo di
contenere le espansioni in ambito agricolo, di recuperare e di valorizzazione degli edifici
di interesse storico e di stabilire le modalità di espansione, favorendo interventi di
consolidamento degli insediamenti esistenti e l’inserimento di funzioni commerciali e
artigianali di servizio che favoriscano la residenzialità e l’effetto “urbano”. Viene inoltre
rivolta attenzione alla qualità del costruire, attraverso una valutazione rigorosa delle
opere edilizie pubbliche e private, per quanto concerne l’inserimento ambientale,
l’impatto idrogeologico, l’uso di materiali innovativi ed il rispetto del verde esistente. Il
PATI, con l’obiettivo della tutela e riqualificazione ambientale, favorisce la realizzazione
di interventi edilizi che riducano al minimo i consumi energetici e che, usando tecnologie
ecocompatibili, favoriscano lo sviluppo sostenibile.
Il P.I. definirà modalità e procedure per l’attuazione e la verifica concreta del principio
suesposto.
In linea generale relativamente al sistema insediativo il PAT:
- verifica l’assetto degli insediamenti esistenti;
- individua le opportunità di sviluppo residenziale in termini quantitativi e
localizzativi, definendo gli ambiti preferenziali di sviluppo insediativo, in
relazione al modello evolutivo storico dell’insediamento, all’assetto
infrastrutturale ed alla dotazione di servizi, secondo standard abitativi e
funzionali condivisi;
- stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per A.T.O. e per ciascuna
realtà specifica, con riferimento ai fabbisogni locali;
22
- definisce gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari agli
insediamenti esistenti e di nuova previsione, precisando gli standard di qualità
urbana e gli standard di qualità ecologico-ambientale;
- definisce gli standard abitativi e funzionali.
Per quanto riguarda gli insediamenti privi di carattere storico. Si identifica, in particolare,
per il comune di Melara, la zona produttiva posta immediatamente a ovest del centro
storico del capoluogo con accesso da Via Catalupo. Per Bergantino la zona Industriale
posta ad est del centro storico.
Per entrambi i comuni si riconoscono inoltre le espansioni residenziali degli anni ’70:
per Melara le aree poste a ovest del centro storico del capoluogo lungo l’asse via
Mazzini – via Marconi;
per Bergantino l’aree immediatamente a est del centro storico lungo via Giovecca
(SP 25) e a ovest lungo l’asse via Mazzini e via Campo;
Per tali aree si pone l’obiettivo di trovare un nuovo assetto organizzativo. Le azioni
specifiche sono rivolte in particolare a:
- recupero o sostituzione del patrimonio edilizio esistente;
- inserimento di funzioni complementari alla residenza (dotazioni urbanistiche)
come aree verdi, giardini e spazi per gioco e sport;
- interventi di espansione e di consolidamento dei nuclei esistenti da realizzare
mediante PI nel rispetto della legislazione vigente.
Attività produttive e commerciali Il PATI contiene tra le sue finalità l’individuazione delle parti del territorio caratterizzate
dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive. Le principali aree
produttive sono localizzate a est e a ovest dei centri abitati di Melara e Bergantino.
A Bergantino è presente, a nord del territorio, una zona agroindustriale a ridosso della
nuova S.R. 482.
Il PATI attiva due politiche rispettivamente riservate alle imprese insediate nei due
comuni, rispetto alle quali prevede una apposita normativa finalizzata alla qualificazione
delle aree produttive, una possibilità di sviluppare due nuove aree per insediamenti
industriali.
Tale ipotesi di sviluppo si sostiene sul sistema delle infrastrutture arricchito recentemente
dall’apertura della nuova SR 482, che interessa direttamente il sistema produttivo ed
economico, rafforzandone la sua attrattività.
Il territorio esprime delle importanti potenzialità, a partire dalla sua tradizione produttiva
e dalla vocazione di nodo commerciale, pur di livello locale, che può consolidarsi anche
come conseguenza del rafforzamento del sistema viabilistico di importanza regionale.
Ragioni attinenti alla difficoltà ad individuare un’unica area hanno portato ad opzionarne
due con l’attenzione :
che la localizzazione consentisse impatti minori; che si riconoscesse comunque la necessità di un coordinamento anche nelle scelte; che vi fosse una normativa unificata per lo sviluppo delle aree e che queste
abbiano una valutazione di fattibilità nel momento che il PI provveda ad attivarle. A Bergantino, in diretta connessione con la discarica di Legnago viene individuata la
possibilità di insediamento di attività connesse con questa.
Per quanto attiene alle attività produttive in zona impropria. A Bergantino sono presenti
attività di questo tipo in via Giovecca, in via Mazzini e via Bugno. A Melara in via Oberdan,
via Paradella, via Cappeline, via Priello, via Mezzana Fiorini via Santo Stefano. Tali attività
23
in attesa del PI sono confermate in loco. Sarà quindi compito del PI stabilire i criteri per il
recupero degli edifici industriali non compatibili con la zona o inutilizzati a seguito del
trasferimento o della cessazione dell’attività precisando anche le modalità di eventuale
utilizzo dell’istituto dei crediti edilizi.
Le aree produttive esistenti localizzate e le possibili linee di espansione di queste sono
classificate come aree di interesse comunale mentre le possibili previsioni collegate alla
strada regionale vengono classificate dal PAT come aree di interesse sovra comunale.
Servizi Nell’analizzare la dotazione di servizi presenti nei territori comunali, il PAT risponde
all’obiettivo di conseguire un rapporto equilibrato tra la popolazione residente, attuale e
futura, che tenga conto della quantità e qualità dei servizi.
Il PAT si concentra sulla domanda e offerta dei servizi di interesse locale, valutando la
dotazione dei servizi non solo in relazione ai fabbisogni delle aree di espansione
residenziale non completate, ma anche a seconda della domanda espressa dalle frazioni,
ponendo particolare attenzione al disegno urbano ed ai collegamenti alla viabilità interna.
Con il PI dovrà essere analizzata la funzionalità delle strutture esistenti, pubbliche e
private, per come sono attualmente previste, anche ipotizzando nuove e più consone
localizzazioni da acquisire mediante lo strumento perequativo, sia allo stato di
conservazione ed efficienza dei manufatti come ambito pubblico.
Sistema infrastrutturale Rispetto al sistema infrastrutturale sono favorite le azioni per una migliore integrazione
della viabilità locale con quella sovracomunale e per la sistemazione della viabilità
interna, con l’obiettivo di rendere il sistema viario più sicuro per la mobilità
automobilistica e ciclo-pedonale, in particolare lungo la S.P. 25. Non vengono previste
infrastrutture viarie rilevanti, ma solo, se risulteranno necessari, limitati accordi in
relazione alle caratteristiche in relazione alle caratteristiche fisiche e funzionali degli
insediamenti.
Attività turistico-ricettive I comuni di Melara e Bergantino non presentano al proprio interno una significativa
dinamica nel settore turistico, ma la loro vicinanza al fiume Po e ad alcuni importanti assi
di collegamento, oltre alla qualità paesaggistica di alcuni ambiti rurali, possono costituire
per il futuro delle potenzialità per uno sviluppo sostenibile dell’attività turistico-ricettiva.
Rispetto alla dimensione del territorio di Melara e Bergantino e alle sue specificità
ambientali potranno essere previste strutture ricettive di piccole-medie dimensioni, nel
rispetto della legge regionale 33/02 e 11/04.
In particolare il PATI deve individuare le aree maggiormente compatibili con questa
funzione, garantendo la salvaguardia delle parti del territorio con particolari valenze
ambientali. Le aree più interessanti sotto questo aspetto sono soprattutto lungo il Po (es.
l’Oasi Golenale di Bergantino).
24
3.3 La definizione degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO)
Il PATI di Bergantino e di Melara individua nel territorio comunale 5 Ambiti Territoriali
Omogenei, identificati sulla base dei caratteri insediativi, fisici, urbanistici ed ambientali
più significativi.
Ambiti Territoriali Omogenei
ATO 1 BERGANTINO
L’ATO di Bergantino fa riferimento al centro del comune dove al suo interno sono
compresi: il centro storico, l’insediamento più recente, le dotazioni urbanistiche quali
scuole, parchi, il municipio, ecc. e le aree produttive sviluppatesi quando la strada statale
prima e regionale poi attraversava il comune.
L’insediamento si presenta compatto senza episodi di diffusione insediativa.
ATO 2 MELARA
L’ATO di Melara fa riferimento al centro del comune dove al suo interno sono compresi: il
centro storico, l’insediamento più recente, le dotazioni urbanistiche quali scuole, parchi,
il municipio, ecc. e le aree produttive sviluppatesi quando la strada statale prima e
regionale poi attraversava il comune.
L’insediamento si presenta compatto senza episodi di diffusione insediativa.
25
ATO 3 AGRICOLO
La zona agricola conserva testimonianze costituite soprattutto da alcuni insediamenti
rurali, sparsi nel territorio. Le connotazioni naturalistiche sono estremamente varie e
tipiche dei paesi rivieraschi del fiume Po.
ATO 4 AGRICOLO NATURALISTICA
La zona agricola naturalistica si presenta come un ambito di maggior pregio paesaggistico
in quanto il tessuto agrario si presenta ancora con caratteri di integrità. Il PAT infatti non
prevede interventi ed insediamenti di rilievo ad esclusione della possibilità di realizzare,
in stratta connessione con la discarica di Legnago e a questa collegata, attività di supporto
ed integrazione alla discarica stessa.
ATO 5 FIUME PO
La valenza dell’area è data dal carattere paesaggistico – naturalistico costituito dalla
struttura arginale del fiume Po. Tale argine di costruzione relativamente recente, ha però,
per ragioni di sicurezza, alterato il rapporto con il fiume, non è infatti avvertibile la
ricchezza paesaggistica se non portandosi sulla sommità arginale.
Oltre al fiume e l’argine, il territorio è caratterizzato dalla presenza di fabbricati rurali e
corti limitrofe al fiume.
26
4. LA VALUTAZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI DEL PIANO SULL’AMBIENTE
Il processo di VAS assicura che le questioni ambientali siano considerate fin dai primi
stadi della pianificazione, assicurando che le informazioni ottenute vadano a vantaggio
dei livelli di pianificazione successivi, consentendo di indirizzare le scelte strategiche di
piano verso uno sviluppo socioeconomico e ambientale sostenibile.
L’integrazione di considerazioni di carattere ambientale durante l’iter di formazione del
PAT risponde all’esigenza di costruire un processo interattivo che si sviluppa a partire
dalla valutazione preventiva del documento preliminare, per provvedere poi ad una sua
integrazione nel corso delle successive fasi progettuali.
La metodologia di valutazione, i criteri e gli indicatori utilizzati sono descritti in maniera
dettagliata nel capitolo 5 del Rapporto Ambientale.
Per effettuare la valutazione dei possibili impatti conseguenti le scelte di piano, è stata
costruita una carta di analisi denominata “Carta della suscettibilità alla trasformazione
insediativa”.
Questa tavola di analisi mette in evidenza la propensione ambientale del territorio
comunale alla trasformazione insediativa. Analogamente mostra le aree del territorio in cui
la situazione ambientale presenta delle criticità e quindi le configura come non
conformemente orientate ad accogliere ulteriori interventi di trasformazione territoriale.
Queste aree critiche sono quelle su cui già grava un carico più impattante sulle risorse
ambientali.
La “Carta della suscettibilità alla trasformazione insediativa”, (scala 1:10.000) è riportata
in allegato al Rapporto Ambientale.
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4.1 Le scelte che generano impatti positivi sull’ambiente
Il processo di VAS è finalizzato ad individuare la congruità delle scelte previste dal PATI
rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale. E’ evidente che alcune delle scelte
hanno ricadute positive sull’ambiente, o comunque non presentano interazioni
significative con le componenti ambientali che caratterizzano il territorio. Nel capitolo 8
del Rapporto Ambientale sono indicate, per gli ambiti territoriali omogenei interessati, le
scelte del PATI che generano impatti positivi sull’ambiente, conformemente agli obiettivi
di sostenibilità ambientali.
4.2 Le scelte che possono generare impatti negativi sulle componenti ambientali
Il confronto tra la fase progettale e quella valutativa ha permesso di evidenziare le
criticità ambientali e di analizzare gli impatti ambientali conseguenti le scelte,
individuando dove possibile o necessario le opportune misure correttive.
In relazione alle azioni previste dal PATI, gli interventi che possono generare potenziali
impatti negativi sull’ambiente sono costituiti dalle azioni di trasformazione del sistema
insediativo, riconducibili agli ambiti di espansione residenziale, a servizi, di sviluppo
produttivo e agli ambiti ad edificazione diffusa.
I risultati della valutazione puntuale di sostenibilità delle scelte di piano (cfr. cap 9 del
Rapporto Ambientale), effettuata utilizzando il supporto dello strumento cartografico,
confluiscono in un’unica matrice di valutazione finale, che tiene conto anche della
valutazione qualitativa delle componenti ambientali non cartografabili e indicate nella
tabella riportata di seguito.
Ambiti di espansione insediativa
Componenti
ambientali
Impatti valutati attraverso l’analisi quali - quantitativa derivante
dall’applicazione della matrice multicriteriale
Effetti sulle
componenti
ambientali
Aria In relazione alle trasformazioni territoriali, l’incremento delle
emissioni atmosferiche è dovuto al riscaldamento degli edifici. I dati
disponibili sui carichi emissivi comunali derivanti dalle attività
residenziali e a servizi non sono tali da incidere sulla qualità
dell’aria complessiva del territorio.
E’ quindi possibile ipotizzare che l’effetto dell’aumento delle
emissioni di origine residenziale, dovuto alle nuove espansioni,
risulta marginale e quindi non è tale da incidere sulla qualità
dell’aria.
Effetto non
significativo
Acqua Le nuove aree residenziali non produrranno alterazioni significative
della qualità delle acque in quanto tutti i reflui, che sono di natura
civile, verranno convogliati in fognatura. Sulla base dei dati
esistenti, l’aumento del carico inquinante derivante dagli ambiti
preferenziali di espansione risulta compatibile con il sistema
fognario, considerando gli interventi di completamento e
miglioramento della rete fognaria.
Effetto non
significativo
con una
corretta
gestione
della risorsa
idrica
29
Suolo e
sottosuolo
Il principale fattore che contribuisce ad abbassare il livello di
suscettibilità alla trasformazione è rappresentato dalle
problematiche di natura idraulica e di compatibilità geologica. Sia
per le aree a compatibilità geologica idonea che a condizione sono
riportati gli indirizzi e criteri da seguire per gli interventi
urbanistici.
Per quanto concerne le problematiche legate alla rete idraulica,
nello studio di compatibilità idraulica sono state individuate le
necessarie misure che abbiano funzioni compensative
dell’alterazione provocata dall’impermeabilizzazione dovuta alle
nuove previsioni urbanistiche, volte a garantire l’invarianza
idraulica.
Effetto
significativo
ma
mitigabile
Componenti
ambientali
Impatti valutati attraverso l’analisi quali - quantitativa derivante
dall’applicazione della matrice multicriteriale
Effetti sulle
componenti
ambientali
Biodiversità e
aspetti
naturalistici
Alcune aree possono interessare indirettamente alcuni elementi
della rete ecologica (corridoi ecologici) per i quali il PATI individua
vincoli e prescrizioni di tutela e salvaguardia.
I risultati della valutazione di incidenza ambientale (cfr. elaborato
d0801 del PATI), confermano, con ragionevole certezza, l’escludersi
di effetti significativi sul SIC.
Effetto
mitigabile
Patrimonio
paesaggistico,
storico, e
culturale
Gli ambiti di espansione non interferiscono con il patrimonio storico
culturale. L’espansione di alcuni ambiti è limitata dalla presenza di
ambiti agricoli da tutelare.
Effetto
mitigabile
Salute umana:
esposizioni a
fonti di
inquinamento
acustico,
elettromagnetico
Il rumore può essere un fattore di disturbo, in particolare durante
la fase di cantiere per la realizzazione delle nuove aree residenziali
e produttive. L’incremento di rumore e inquinamento luminoso per
le nuove aree di trasformazione è comunque circoscritto al loro
perimetro.
Non vi sono emissioni elettromagnetiche dovute alla presenza di
fonti di esposizione (impianti di telecomunicazione ed elettrodotti).
Effetto
mitigabile
nel rispetto
della
normativa
vigente
Beni materiali:
produzione di
rifiuti, efficienza
del sistema
infrastrutturale
e consumi
energetici
In relazione alla natura degli interventi di piano, i rifiuti prodotti
possono essere di tipo urbano e industrale. Nella fase di
realizzazione degli interventi, non saranno necessari particolari
accorgimenti per il deposito di materiali che corrisponderà a quello
consueto di cantiere edile. Non è previsto il deposito di materiali
inquinanti, inoltre si tratta di depositi temporanei di cantiere
pertanto le aree verranno completamente liberate una volta
completati gli interventi. E’ probabile un aumento della produzione
dei rifiuti proporzionale al carico insediativo.
Le destinazioni d’uso previste non necessitano di risorse particolari
né di quantità significative delle risorse disponibili.
Effetto
mitigabile
nel rispetto
della
normativa
vigente
30
Ambiti di espansione insediativa e ad edificazione diffusa (…segue)
Componenti
ambientali
Impatti valutati attraverso l’analisi quali - quantitativa derivante
dall’applicazione della matrice multicriteriale
Effetti sulle
componenti
ambientali
Pianificazione e
vincoli
Gli ambiti di espansione non interferiscono con gli elementi di
pianificazione sovraordinata e con i vincoli, individuati nella TAV 1
“Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale”, allegata al
PATI.
Laddove vi possono essere delle interferenze tra l’area di
trasformazione prevista e la fascia di rispetto dei corsi d’acqua e
dei pozzi ad uso idropotabile valgono le norme di tutela definite
dalla normativa vigente.
Effetto
mitigabile
nel rispetto
della
normativa
vigente
Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione individuate nel capitolo 10
Il sistema infrastrutturale
Il piano non individua fabbisogni aggiuntivi per la viabilità ad esclusione della previsione
delle infrastrutture stradali di carattere locale collegate agli ampliamenti residenziali.
L’incremento del traffico dovuto al maggiore carico insediativo previsto dal PATI sarà di
tipo locale e quindi non di entità tale da provocare effetti significativi.
Per quanto concerne i trasporti, al fine di ridurre il traffico privato su gomma, il PATI
incentiva la mobilità sostenibile attraverso il completamento e lo sviluppo della rete delle
piste ciclabili e dei percorsi pedonali.
31
5 LE MISURE DI MITIGAZIONE
Considerando i risultati della valutazione ambientale relativa alle aree strategiche di
intervento, agli ambiti di espansione e al sistema infrastrutturale ed i possibili effetti
ambientali generabili dal perseguimento della strategia complessiva del PAT, si descrivono
di seguito i possibili interventi aventi la funzione di mitigare e/o compensare i probabili
effetti sull’ambiente naturale/ecosistemico e antropico.
Le misure di mitigazione sono considerate come l’insieme di opere capaci di migliorare lo
stato dell’ambiente dopo la realizzazione dell’intervento. Tra i principi intrinseci, relativi
alla scelta delle opere mitigative più opportune, figurano la necessità di garantire la
funzionalità degli ecosistemi, la tutela della continuità ecologica, la conservazione delle
biocenosi autoctone e la tutela dell’integrità paesaggio agrario. Per consentire il
perseguimento della qualità visiva e paesaggistica, la scelta delle misure si è ispirata ed è
stata integrata dalla considerazione delle identità dei luoghi, sia con riferimento ai
paesaggi preesistenti e attuali sia con riferimento alle caratteristiche progettuali ed alla
tipologia degli interventi proposti dal Piano. Inoltre, le misure individuate tutelano ed
evidenziano le diverse identità dell’area, tutelano le riserve genetiche e cercano di
conservare un tessuto naturalistico diffuso con relativa funzionalità ecosistemica, sono
ispirate dal voler integrare i valori naturali e quelli storici e tradizionali.
Nella tabella seguente si elencano, per ciascuna tematica ambientale ed in relazione agli
obiettivi di sostenibilità ambientale, le opportune misure di mitigazione individuate per
ridurre gli impatti negativi sull’ambiente conseguenti le scelte del Piano, indicando
puntualmente le aree interessate, la normativa di riferimento e le relative competenze.
32
ARIA
Obiettivo: Contenimento delle emissioni inquinanti in atmosfera
Sistema Misure di mitigazione ATO interessati Riferimento normativo e competenze
Sistema residenziale e
servizi
Le previsioni del PATI relative ai percorsi ciclabili, consentono di rafforzare il
sistema delle piste ciclabili mettendole in rete con i percorsi paesaggistici della
zona agricola.
Maggiore attenzione verrà rivolta alla qualità del costruire, attraverso una
valutazione più rigorosa delle opere edilizie pubbliche e private, per quanto
concerne l’inserimento ambientale, l’impatto idrogeologico, l’uso di materiali
innovativi ed il rispetto del verde esistente.
Il PATI, con l’obiettivo della tutela e riqualificazione ambientale, favorirà la
realizzazione di interventi edilizi che riducano al minimo i consumi energetici e
che, usando tecnologie ecocompatibili, favoriscano lo sviluppo sostenibile.
Il PI dovrà prevedere una zona di mitigazione a verde per la mitigazione delle
emissioni derivanti dalla vicinanza del contesto urbanizzato industriale,
esistente e previsto, con le aree residenziali.
Intero territorio
Art. 44 – Percorsi ciclabili
Allegato D0201B alle NTA – Indirizzi e criteri
per l’incentivazione della qualità
architettonica
Competenza: Provincia, Comune
Sistema produttivo In funzione delle attività produttive che andranno ad insediarsi, sarà
obbligatoria, qualora necessario, la limitazione degli odori ed il contenimento
delle emissioni in atmosfera.
Recepimento delle Direttive indicate dal PTCP di Rovigo (realizzazione di fasce
verdi con funzione di mitigazione).
ATO 1 Castelnovo
Bariano
ATO 3 Agricolo
Allegato D0201B alle NTA – Indirizzi e criteri
per l’incentivazione della qualità
architettonica
Artt. 74, 75 e 76 delle NTA del PTCP di
Rovigo
Competenza: Provincia, Comune, soggetto
privato
33
ACQUA
Obiettivi: Tutela e riqualificazione della rete idrografica principale e minore; tutela delle risorse idropotabili e promozione del risparmio idrico;
salvaguardia dell’area SIC che ricade nel territorio comunale
Sistema Misure di mitigazione e/o di compensazione ATO interessati Riferimento normativo e competenze
Sistema residenziale e
servizi
Tutti gli interventi di insediativi previsti dal PATI dovranno essere preceduti o
affiancati dalla realizzazione del collettamento alla rete fognaria per
convogliare gli scarichi delle acque reflue nel sistema fognario.
Dovranno essere definiti gli interventi di manutenzione della rete fognaria
esistente e della rete di scolo. Tutte le misure di mitigazione dovranno essere
concordate con l’ente gestore del servizio idrico integrato e con il Consorzio di
bonifica, nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela delle acque.
Adozione di tecnologie rivolte al risparmio idrico, recupero delle acque piovane
e contabilizzazione dell’acqua potabile, previste dal PATI all’interno del nuovo
regolamento comunale edilizio ecosostenibile.
Per quanto concerne le problematiche legate al rischio di esondazione e di
ristagno idrico si rimanda al sistema Suolo e Sottosuolo. Per quanto concerne la
tutela dell’area SIC, si rimanda a quanto emerso nella Valutazione di Incidenza
Ambientale ed al sistema Biodiversità, flora, fauna e Patrimonio Paesaggistico.
Per quanto concerne la tutela dei corsi d’acqua e pozzi ad uso idropotabile per i
quali è prevista una fascia di rispetto, il PATI rimanda alla specifica normativa
di riferimento.
ATO 1 Bergantino
ATO 2 Melara
Art. 8– Vincoli e norme di tutela
Art. 13 – Tutela ai fini naturalistic
Allegato D0201B alle NTA – Indirizzi e
criteri per l’incentivazione della qualità
architettonica
Competenze: Comune
Per la corretta dotazione infrastrutturale
la competenza è dell’Ente Gestore della
rete acquedottistica e fognaria ed il
Consorzio di bonifica
34
ACQUA
Obiettivi: Tutela e riqualificazione della rete idrografica principale e minore; tutela delle risorse idropotabili e promozione del risparmio idrico;
salvaguardia dell’area SIC che ricade nel territorio comunale
Sistema Misure di mitigazione e/o di compensazione ATO interessati Riferimento normativo e competenze
Sistema produttivo Raccolta e trattamento primario delle acque di dilavamento delle aree
industriali esistenti, prima dello scarico in ricettore
Raccolta dei reflui industriali con caratteristiche non assimilabili ai reflui civili
e convogliamento in appositi impianti di trattamento.
Adozione di tecnologie rivolte al risparmio idrico, recupero delle acque piovane
e contabilizzazione dell’acqua potabile, previste dal PATI all’interno del nuovo
regolamento comunale edilizio ecosostenibile.
Per quanto concerne le problematiche legate al rischio di esondazione e di
ristagno idrico si rimanda al sistema Suolo e Sottosuolo. Per quanto concerne la
tutela dell’area SIC, si rimanda a quanto emerso nella Valutazione di Incidenza
Ambientale ed al sistema Biodiversità, flora, fauna e Patrimonio Paesaggistico.
Recepimento delle Direttive indicate dal PTCP di Rovigo (realizzazione rete
fognaria separata ed impianto di depurazione, previsione di un piano di
smaltimento e raccolta delle acque piovane per l’intero ambito produttivo,
previsione di misure per la riduzione del consumo idrico e riciclo e riutilizzo
dell’acqua, sia piovana che reflua depurata, preservare dall’inquinamento
eventuali pozzi di prelievo di acqua potabile).
ATO 1 Bergantino
ATO 2 Melara
ATO 3 Agricolo
Art. 8– Vincoli e norme di tutela
Art. 14 – Tutela ai fini naturalistici
Allegato D0201B alle NTA – Indirizzi e
criteri per l’incentivazione della qualità
architettonica
Artt. 74, 75 e 76 delle NTA del PTCP di
Rovigo
Competenze: Comune
Per la corretta dotazione infrastrutturale
la competenza è dell’Ente Gestore della
rete acquedottistica e fognaria ed il
Consorzio di bonifica
35
SUOLO E SOTTOSUOLO
Obiettivo: Prevenzione e messa in sicurezza dai rischi geologici, geomorfologici e idrogeologici
Sistema Misure di mitigazione e/o di compensazione ATO interessati Riferimento normativo e competenze
Sistema residenziale e
servizi
Per garantire una corretta gestione del territorio, volta alla
salvaguardia del patrimonio ambientale, alla sicurezza del territorio
e alla tutela delle opere edilizie e infrastrutturali, il PAT dispone
che in relazione del grado di idoneità dell'area interessata
dall'intervento saranno necessari indagini geognostiche ed
idrogeologiche finalizzate a verificare l'idoneità del suolo
all'edificazione.
In ogni caso, anche per le aree a compatibilità geologica idonea in
cui ricadono gli ambiti di trasformazione insediativa, ciascun
intervento edificatorio sarà corredato da un’indagine geologica
specializzata finalizzata a verificare l’idoneità del suolo
all’edificazione, con le prescrizioni previste.
Gli interventi di trasformazione del territorio dovranno rispettare le
direttive, vincoli e prescrizioni contenute nella “Valutazione di
compatibilità idraulica” allegata al PAT e le eventuali indicazioni e
prescrizioni integrative fornite dagli Enti esaminatori competenti.
Il PAT individua inoltre gli ambiti in zona agricola entro il quale è
inibita la nuova edificazione e definisce limiti fisici all’edificazione.
Il PAT definisce i criteri progettuali e di realizzazione delle aree,
conformemente all’obiettivo di limitare il consumo di suolo.
Recepimento delle Direttive indicate dal PTCP di Rovigo (utilizzo di
tecnologie e materiali idonei a ridurre al minimo
l’impermeabilizzazione del suolo).
ATO 1 Bergantino
ATO 2 Melara
ATO 2 Agricolo
Art. 10 - Prevenzione del rischio e controllo
degli interventi edilizi e infrastrutturali
Atr. 11 – Tutela dei valori geologici, geomorfologici e idrogeologici Art. 12 – Controllo e dissesto idrogeologico e della compatibilità idraulica
Art. 26 – Individuazione dei limiti fisici
all’espansione
Art. 20 – Linee preferenziali di sviluppo
Artt. 74, 75 e 76 delle NTA del PTCP di Rovigo
Competenza: Comune, Consorzio di Bonifica,
Genio civile, Autorità di Bacino
36
BIODIVERSITÀ, FAUNA E FLORA E PATRIMONIO PAESAGGISTICO
Obiettivo: Tutela e valorizzazione delle risorse naturalistiche e ambientali e degli ambiti e degli elementi significativi del paesaggio agrario
Sistema Misure di mitigazione e/o di compensazione ATO interessati Riferimento normativo e
competenze
Sistema residenziale e
servizi
Gli ambiti che ricadono in aree soggette a vincolo paesaggistico (corsi d’acqua)
dovranno rispettare le prescrizioni e vincoli di tutela, ai sesni del D.Lgs 42/2004.
Per alcuni ambiti di sviluppo in direzione della campagna aperta, il PATI individua i
limiti fisici all’espansione in maniera tale da mantenere tutelare il paesaggio rurale.
Per tutelare gli ambiti naturalistici che possono essere direttamente ed
indirettamente interessati dagli interventi di trasformazione insediativa previsti, il
PAT individua e tutela con prescrizioni e vincoli gli elementi costituenti la rete
ecologica locale.
I risultati della valutazione di incidenza ambientale, confermano, con ragionevole
certezza, l’escludersi di effetti significativi sul SIC. Risulta comunque cautelativo
prendere in considerazioni le indicazioni previste al par. “Prescrizioni progettuali”
dell’elaborato D0801 del PATI.
Recepimento Direttive indicate dal PTCP di Rovigo (attenzione ai valori del
territorio, integrazione con il sistema del paesaggio e dell’ambiente, realizzazione
di fasce verdi per mitigare l’impatto visivo).
ATO 1 Bergantino
ATO 2 Melara
ATO 3 Agricolo
Art. 8 - Vincoli e norme di tutela
Art. 13 - Tutela ai fini naturalistici
Art. 26 Individuazione dei limiti
fisici all’espansione
Art. 34 - Invarianti di natura
paesaggistica
Art. 35 Invarianti di natura
ambientale
Rete ecologica
Art. 37
Art. 42 Elementi di fragilità del
sistema ambientale
Artt. 74, 75 e 76 delle NTA del
PTCP di Rovigo
Competenza: Comune, Regione
37
SALUTE UMANA
Obiettivi:
Garantire il benessere dei cittadini rispetto alle fonti di emissione elettromagnetiche
Contenere l’inquinamentoacustico e luminoso
Sistema Misure di mitigazione e/o di compensazione ATO interessati Riferimento normativo e competenze
Sistema residenziale e
servizi
Anche se dalla valutazione delle scelte, non vi sono interferenze negative
provocate dagli impianti radio base esistenti e dagli elettrodotti, il PATI definisce
direttive e prescrizioni per prevenire l’inquinamento elettromagnetico, nel
rispetto della normativa vigente.
Per quanto concerne l’inquinamento acustico, dovrà essere recepito il piano di
zonizzazione acustica comunale e la progettazione degli interventi edilizi dovrà
rispettare le disposizioni in materia di prevenzione delle zone inquinate dalle
emissioni sonore e di comfort acustico per le nuove edificazioni.
L’inquinamento luminoso dovrà essere controllato ai sensi della LR del 07 agosto
2009 n. 17.
Gli insediamenti residenziali dovranno prevedere idonee azioni finalizzate ad una
riduzione dei valori di gas radon secondo le indicazioni contenute nella DGVR n.
79/2002.
Recepimento delle Direttive indicate dal PTCP di Rovigo (realizzazione di fase
verdi per mitigare l’impatto acustico).
ATO 1 Bergantino
ATO 2 Melara
ATO 3 Agricolo
Art. 9 – Impianti di comunicazione
elettronica ad uso pubblico
Allegato D0201B alle NTA – Indirizzi e
criteri per l’incentivazione della qualità
architettonica
Artt. 74, 75 e 76 delle NTA del PTCP di
Rovigo
Competenza: Comune
ARPAV
38
Per quanto riguarda le mitigazioni relative all'inquinamento luminoso, vanno seguite le
seguenti disposizioni:
per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere
impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e
al di fuori dei suddetti impianti;
fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli,
complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al
terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non
inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre;
è fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di
qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria;
per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono
essere spenti entro le ore ventiquattro;
l'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere
realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il
flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le
insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed
all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo
spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio;
E vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce ai di
fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste;
tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto
spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia devono rispettare questi
requisiti le lampade ai sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane
ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei
giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale
un'accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa,
lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica);
è vietata l'installazione all'aperto dì apparecchi illuminanti che disperdono la loro
luce verso l'alto.
39
6. IL MONITORAGGIO
Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti
dall’attuazione del piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di
sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti
e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio.
Sulla base del presente Rapporto Ambientale, le componenti ambientali (con relativi
indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti:
Aria
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
AR1 Riduzione dell’inquinamento luminoso
Numero Regione
Comune, ENEL
Rapporto tra rete di illuminazione pubblica conforme alla normativa regionale e rete in esercizio
Riduzione dell’inquinamento luminoso. L’obiettivo è un rapporto pari a 1
5 anni
AR2
Veicoli in transito nelle infrastrutture principali
Numero
Comune
ARPAV, ANAS, Provincia
Stima delle principali pressioni ambientali e antropiche che si originano dall’incremento del numero di veicoli circolanti
Monitorare l’inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare
3 anni
AR3 Superficie boscata m² Regione Superficie (m2) di
superficie boscata
Misurare la superficie boscata, con funzione di filtro e di assorbimento degli inquinanti
5 anni
AR4
Aggiornamento del Quadro Conoscitivo sullo stato di qualità dell’aria
Microgrammi/metro cubo (µg/m³)
ARPAV
Comune
Numero campagne di monitoraggio dell’aria effettuato dall’ARPAV
Tutelare lo stato di qualità dell’aria
Annuale
AR5 Realizzazione delle piste ciclabili
ml Provincia
Comune
Lunghezza (ml) delle piste ciclabili esistenti e di nuova realizzazione
Favorire una mobilità sostenibile, alternativa al trasporto su gomma
3 anni
40
Acqua
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
A1
Interventi di adeguamento della rete delle acque meteoriche
mq Comune
Interventi di adeguamento della rete di scolo delle acque meteoriche in area urbana e l’estensione del bacino interessato
Adottare soluzioni per il corretto smaltimento delle acque meteoriche
3 anni
A2 Incremento permeabilità del suolo
mq Comune
Superficie scoperta recuperata da interventi di trasformazione/riqualificazione nelle aree urbanizzate
Aumentare la permeabilità del suolo
5 anni
A3
Verifica degli scarichi in accordo con il Consorzio competente
Numero
Ente gestore rete
acquedottistica
Comune
Numero degli scarichi esistenti che verranno allacciati alla rete fognaria rispetto al numero totale di scarichi non allacciati.
Prevenzione dall’inquinamento 5 anni
A4
Monitoraggio della qualità delle acque superficiali
Classe di stato
ambientale (SACA)
ARPAV Stato di qualità ambientale dei corsi d'acqua
Verificare lo stato di qualità delle acque
3 anni
41
Suolo e sottosuolo
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
S1
S.A.U. consumata per anno per tipologia di aree di destinazione
mq Comune
Consumo annuo di superficie agricola (in rapporto a quanto previsto per il decennio)
Ridurre il più possibile l’uso di suoli coltivati o di prevedere l’utilizzo delle aree di minor pregio colturale
annuale
S2
Indice di riconversione e ristrutturazione urbanistica
mq Comune
Superficie coinvolta da interventi di riconversione e ristrutturazione urbanistica rispetto al totale delle aree previste dal PAT
Verificare gli interventi di riconversione e di ristrutturazione urbanistica
5 anni
S3
Recupero aree occupate da edifici incongrui o elementi di degrado
Numero Comune
Numero di interventi di demolizione di edifici incongrui o elementi di degrado rispetto al totale degli episodi individuati dal PAT.
Distinguere gli interventi finalizzati alla ri-naturalizzazione e interventi di ristrutturazione urbanistica, con o senza cambio di destinazione d’uso
5 anni
42
Dimensionamento
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
D1 Volume residenziale per anno
mc Comune
Volume destinato alla residenza
Monitorare il dimensionamento previsto da PAT
5 anni
D2 Famiglie Numero Comune Numero di famiglie
Adeguare il dimensionamento del Piano alle necessità
5 anni
D3 Saldo naturale-migratorio Numero Comune
Andamento del saldo naturale e sociale
Monitorare le dinamiche demografiche per individuare soluzioni abitative adeguate
5 anni
D4 Stranieri residenti % Comune
Rapporto tra numero di stranieri residenti/popolazione totale
Individuare soluzioni abitative adeguate
5 anni
Biodiversità
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
B1
Indice di valorizzazione degli ambiti naturalistici
Numero Comune, Consorzio
Numero di interventi di valorizzazione della naturalità degli ambiti naturalistici
Valorizzare gli ambiti naturalistici
3 anni
B2
Indice di superamento barriere alla continuità ecologica
Numero Comune
Numero di by-pass lungo la maglia infrastrutturale che garantiscono la continuità ecologica
Diminuire gli elementi di discontinuità della rete ecologica
3 anni
B3
Miglioramento qualità – riordino zone agricole
mq Comune,
Consorzio di bonifica
Superficie di miglioramento della qualità territoriale attraverso il riordino della zona agricola rispetto al totale delle aree previste dal PAT
Migliorare la qualità territoriale
5 anni
43
Paesaggio
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
P1
Indice di salvaguardia e valorizzazione degli ambiti paesaggistici
Numero Regione
Numero di interventi di ripristino e valorizzazione negli ambiti che presentano caratteristiche di pregio ambientale e paesaggistico
Salvaguardare e valorizzare gli ambiti paesaggistici
3 anni
P2
Verifica della salvaguardia dei contesti figurativi dei complessi monumentali
Numero Regione
Documenta la qualità edilizio-architettonica dei nuovi interventi e/o di recupero in relazione ai contesti figurativi
Tutelare i contesti figurativi dei complessi monumentali
3 anni
P3
Verifica della salvaguardia dei contesti figurativi delle Ville venete di interesse provinciale
Numero Regione
Documenta la qualità edilizio-architettonica dei nuovi interventi e/o di recupero in relazione ai contesti figurativi
Tutelare i contesti figurativi delle Ville venete di interesse provinciale
3 anni
Patrimonio culturale
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
PC1 Indice di recupero del centro storico
Numero Regione
Numero di interventi di recupero di edifici caratterizzati da condizioni di obsolescenza fisica e/o funzionale nei centri storici
Salvaguardare il centro storico 3 anni
PC2
Valorizzazione patrimonio paesaggistico e culturale
Numero Regione
Numero di interventi di valorizzazione paesaggistica e culturale
Valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale
3 anni
44
Popolazione e salute umana
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
P-SU1
Indice di equilibrio ambientale degli edifici produttivi
Numero Comune
Rapporto tra volume degli edifici a destinazione produttiva e opere di compensazione e mitigazione ambientale nelle nuove aree produttive
Tutelare la salute umana 5 anni
P-SU2
Indice di sostenibilità degli edifici
% Comune
Edifici rispondenti a criteri di sostenibilità rispetto al totale dei nuovi edifici
Adottare criteri di bioedilizia e di risparmio energetico
5 anni
P-SU3
Indice di recupero e consolidamento del centro storico
Numero Comune
Rapporto tra estensione di aree interessate da interventi di recupero del centro storico e ambiti in adiacenza ad esso rispetto al totale della superficie del centro storico
Recuperare e consolidare il centro storico
5 anni
P-SU4
Varietà tipologica degli alloggi negli interventi sull’esistente
Numero Comune
Registra le caratteristiche della produzione edilizia documentando l’articolazione dell’offerta di nuovi alloggi derivanti da interventi sull’esistente
Verificare l’offerta di nuovi alloggi derivanti da interventi sull’esistente
5 anni
P-SU5
Indice di accessibilità ad attività commerciali
% Comune
Rapporto tra il numero di persone residenti entro un raggio di 500 ml. da esercizi commerciali di prima necessità ed il numero totale dei residenti
Incrementare l’accessibilità ad attività commerciali
5 anni
45
Popolazione e salute umana (…segue)
Cod. Indicatore Unità
di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore Obiettivo
Periodicità
P-SU6
Indice di accessibilità a servizi ed attrezzature
Numero Comune
Rapporto tra il numero di persone residenti entro un raggio di 300 ml. da attrezzature o spazi aperti di uso pubblico >5000 mq. e la popolazione totale
Incrementare l’accessibilità a servizi ed attrezzature
5 anni
P-SU7
Funzionalità rete ciclopedonale
ml Provincia-Comune
Esprime la funzionalità dei percorsi e piste ciclopedonali
Realizzare tratti in modo da formare una rete continua, quindi più funzionale
3 anni
P-SU8 Verifica della viabilità di progetto
Numero Comune
Numero di interventi volti al miglioramento della viabilità
Migliorare la viabilità 5 anni
P-SU9
Lunghezza degli elettrodotti interrati
ml Regione
comune
Lunghezza (ml) degli elettrodotti interrati nei nuovi insediamenti
Minimizzare l’esposizione a fonti elettromagnetiche
5 anni
P-SU10
Interventi di risanamento acustico
Numero Comune
Numero di interventi di risanamento acustico,qualora si verifichino superamenti dei limiti previsti dalla normativa vigente
Migliorare il comfort acustico
5 anni
Rifiuti
Cod. Indicatore Unità di misura
Autorità preposta alla misurazione
Descrizione indicatore
Obiettivo
Periodicità
R1 Quantità di raccolta differenziata
% ARPAV Percentuale di raccolta differenziata
Promuovere la sostenibilità della risorsa rifiuti
annuale
46
5.2 Valutazione qualitativa
L’utilizzo di indicatori cartografabili costituisce uno strumento utile per rappresentare in
maniera oggettiva le informazioni sul territorio e quindi per valutare se le scelte di piano
sono compatibili con gli aspetti ambientali che caratterizzano il territorio stesso. Ad
esempio, un’area a rischio idraulico sarà meno suscettibile alla trasformazione di un’area
che non presenta problemi da un punto di vista idrogeologico. E’ chiaro che, qualora non si
abbia a disposizione un numero sufficienti di informazioni per la costruzione di un layer
informativo relativamente ad una determinata componente ambientale, la metodologia
proposta risulta non completamente esaustiva. Nel caso specifico di Melara e Bergantino,
non avendo a disposizione una mappatura sulla dispersione degli inquinanti presenti sulle
diverse realtà del territorio, l’analisi dell’impatto che una determinata scelta potrebbe
avere sulla qualità dell’aria è in grado di fornire una indicazione generale e non puntuale
dell’impatto. Per completare la valutazione si rende quindi necessario integrarla
attraverso un’analisi qualitativa che prenda in esame tutte le componenti ambientali per
le quali non è stato possibile elaborare un layer informativo alla scala subcomunale:
- aria: si analizzano i potenziali impatti sulla qualità dell’aria dovuti alle emissioni
atmosferiche generate dagli interventi di nuova urbanizzazione;
- acqua: si esaminano i potenziali impatti sulla qualità delle acque e sui consumi
idrici, in relazione al nuovo carico urbanistico previsto, all’efficienza del sistema
fognario e di depurazione e all’efficienza del sistema acquedottistico;
- beni materiali: si considera l’aumento della produzione dei rifiuti e dei consumi
energetici attribuibili al nuovo carico urbanistico previsto;
- salute umana: si analizzano i potenziali impatti sulla popolazione dovuti alle
emissioni luminose generate dagli interventi di nuova urbanizzazione.