Psicopatologia evolutiva e ti i lità
Psicopatologia evolutiva e ti i litàantisocialità antisocialità
fabio madeddufabio madeddu
UNIVERSITA’ MILANO BICOCCA- PD Lab Milano-Parma
à“Ogni società si interroga sulle cause della variazione esistente fra i suoi membri. Alcune culture attribuiscono un’influenza particolare alla data di nascita o alla magia, altre a fattori più materiali, come il clima, l’ li t i l bi l i d ll’i di id U iù i di i tàl’alimentazione e la biologia dell’individuo. Un numero più esiguo di società, inclusa la nostra, ha stabilito che le esperienze dei primi anni di vita (soprattutto la cura amorevole e il gioco interattivo della madre biologica con il neonato) rappresentano la forza più potente nel plasmarlo”il neonato) rappresentano la forza più potente nel plasmarlo”
“Gli avvenimenti dei primi anni diGli avvenimenti dei primi anni di
vita avviano il bambino piccolo su
una particolare strada ma è una stradauna particolare strada, ma è una strada
sulla quale incontrerà innumerevoli incroci”
(Il fascino del determinismo della prima(Il fascino del determinismo della prima
infanzia – J. Kagan, 1998)
“ Il piccolo essere umano è ben dotato per combattere contro le vicende delle sue tensioni interne ed esterne A noi importa poter riconoscere neldelle sue tensioni interne ed esterne. A noi importa poter riconoscere nel processo clinico quali sono gli effetti di questa lotta e vedere come abbia inciso sul carattere dell’adulto”Masud KhanMasud Khan
I i lt ti d li t di l it di li id iI risultati degli studi longitudinali evidenziano, attraverso il confronto di follow up eseguiti in tempi diversi, quali dimensioni intrapsichiche, comportamentali sociali e ambientalicomportamentali, sociali e ambientali giochino un ruolo significativo come fattori di rischio, di protezione e di mediazione o moderazionemoderazione.
L’attenzione è posta su continuità e discontinuità, su effetti di avvenimenti della vita, sulla possibilità di prevedere gli esiti futuri
O S O ’LO SVILUPPO E’…
“… un processo attivo e dinamico, che comprenda sia la processualizzazione (cognitiva e affettiva) sia
il crescente significato soggettivo attribuito alle esperienze, processo nel quale la biologia
dell’individuo non solo influenza il modo con cui questi reagisce alle esperienze di vita, ma ne è al
tempo stesso influenzata”
(Dante Cicchetti, 1998)
Central Concepts in Developmental Psychopathology
Central Concepts in Developmental Psychopathology
(Rutter& Sroufe, 2000)(Rutter& Sroufe, 2000)
1. Causal Processes : risk factors vs risk mechanisms
2. Role of Development : personal effects on environment vs. environmental effects on person
3. Continuities and Discontinuities : between lit d th lnormality and pathology
“Lo studio della disfunzione clinica nei d d l ”
“Lo studio della disfunzione clinica nei d d l ”processi di maturazione e di sviluppo”
(Kazdin, 1989)processi di maturazione e di sviluppo”
(Kazdin, 1989)( , )( , )
Approccio life span oriented
Esame del disturbo nel suo esordio nel Esame del disturbo nel suo esordio, nel suo sviluppo nel tempo, fino alla sua
stabilizzazione o al suo declinostabilizzazione o al suo declino
In particolare, l’ADOLESCENZA
In particolare, l’ADOLESCENZA appare come: appare come:
• Un periodo in cui risulta fondamentale d l distinguere i comportamenti non patologici da quelli devianti, che hanno spesso origine q , p gin periodi evolutivi antecedenti e che sono
presenti in una minoranza della popolazione presenti in una minoranza della popolazione. (Moffitt, Caspi, Dickinson, Silva, Stanton,
1996)1996)
Ogni anno circa il 20% degli individui è vittima di agiti violenti o subisce comportamenti illegali non
i l ti d t di t i (U S B f J tiviolenti da parte di terzi (U.S. Bureau of Justice Statistics, 2002)
Secondo il World Report on Violence and HealthSecondo il World Report on Violence and Health (World Health Organization, 2002) è in continua
crescita l’indice di mortalità, di disagio, disabilità e , g ,compromissione del proprio modo di vivere causati
da coloro che commettono abusi all’interno della famiglia ed altri crimini violenti
A partire dal 1970 la constatazione che meno delA partire dal 1970 la constatazione che meno del 10% degli individui commette più del 50% dei
crimini riportati (Wolfgang, Figlio e Sellin, 1972) ha indotto i ricercatori a studiare e definire le carriere criminali individuali (Blumstein e Cohen, 1987) e
ad esaminare le origini durante l’infanzia deiad esaminare le origini, durante l infanzia, dei cosidetti criminali recidivi o “persistenti”
La concentrazione familiare del comportamento antisociale potrebbe essere spiegata dall’ereditarietà genetica di tale pattern comportamentale, ma anche
dalla trasmissione sociale quindi non geneticadalla trasmissione sociale, quindi non genetica, all’interno della famiglia
COME DEFINIRE L’ANTISOCIALITA’?COME DEFINIRE L’ANTISOCIALITA’?
Categoria diagnostica Dimensione continuauna sindrome
ontologicamente e semanticamente ben
un’etichetta attribuita a comportamenti e tratti
di personalitàsemanticamente ben definita
di personalità pluridefinibili
DEVIANT CHILDREN GROWN UPDEVIANT CHILDREN GROWN UPR bi L 1966 1978R bi L 1966 1978
DEVIANT CHILDREN GROWN UPDEVIANT CHILDREN GROWN UPR bi L 1966 1978R bi L 1966 1978Robins L. 1966, 1978Robins L. 1966, 1978Robins L. 1966, 1978Robins L. 1966, 1978
Follow-up di 406 bambini che avevano frequentato una child guidance clinic per comportamenti antisociali
A 30 anni di distanza:
• 75% M e 45% F arresto per grave crimine
• M con DC più grave violenza sessuale e omicidio
• F con DC più grave > rischio di partner violenti
• Bambini antisociali rischio 5 volte maggiore di• Bambini antisociali rischio 5 volte maggiore didiventare adulti antisociali
Remissione 12% dei soggetti; il 27% abbassato livello gravità; 60% miglioramento poco percettibile
The outcomes of childhood and adolescent conduct problems are
often antisocial behaviour in adulthood
HOMOTYPIC CONTINUITYCONTINUITY
Epidemiological Catchment Area
Il comportamento antisocialeIl comportamento antisociale nell’infanzia è il predittore più
significativo per il comportamentosignificativo per il comportamento antisociale e per il DAP in età adulta, ma soltanto una limitata percentualema soltanto una limitata percentuale
di bambini antisociali (35-39%) procedono verso il comportamentoprocedono verso il comportamento
antisociale manifesto in fasi successive della vita.successive della vita.
(Robins, 1978; Robins & Regier, 1991)
Paradosso di Robins:
Il comportamento antisocialeIl comportamento antisociale nell’infanzia è uno dei più significativi predittori delsignificativi predittori del
comportamento antisociale in età adulta, ma la maggior parte deiadulta, ma la maggior parte dei
bambini antisociali, crescendo, non diventano adulti antisocialidiventano adulti antisociali
(Robins, 1978)
A focus on homotypic continuities is too narrow:yp
SOCIAL AND RELATIONSHIPSOCIAL AND RELATIONSHIPSOCIAL AND RELATIONSHIP SOCIAL AND RELATIONSHIP FUNCTIONINGFUNCTIONING (Zoccolillo,
Pickles, Quinton e Rutter, 1992)
EARLY CONDUCT
)
CONDUCT PROBLEM
PHYSICAL HEALTHPHYSICAL HEALTHPHYSICAL HEALTHPHYSICAL HEALTH(Laub e Vaillant,
2000)DIFFERENT DIFFERENT
DIAGNOSIS DIAGNOSIS (Kim-Cohen e al 2003)Cohen e al., 2003)
DISTURBO DELLA CONDOTTA (DSM-IV)DISTURBO DELLA CONDOTTA (DSM-IV)DISTURBO DELLA CONDOTTA (DSM IV)DISTURBO DELLA CONDOTTA (DSM IV)
1) Modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violati nei 12 mesi precedenti:appropriate per l età vengono violati nei 12 mesi precedenti:
-Aggressioni a persone e animali-Distruzione della proprietàp p-Frode e Furto-Gravi violazioni di regole
2) L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico,clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, lavorativo.
) l h i di i3) Il soggetto non ha più di 18 anni
DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (DSM IV)
DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (DSM IV)(DSM-IV)(DSM-IV)
• Modalità di comportamento negativistico, ostile e p gprovocatorio, che dura da almeno 6 mesi.
• L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, g ,scolastico o lavorativo.
ODDO
CDASPD
31-38%
ADHD
CONDUCT DISORDER IS ASSOCIATED WITH MANY PSYCHIATRIC OUTCOMES
CONDUCT DISORDER IS ASSOCIATED WITH MANY PSYCHIATRIC OUTCOMESMANY PSYCHIATRIC OUTCOMESMANY PSYCHIATRIC OUTCOMES
3,54
2,53
3,5
ds ra
tio
11,5
2odd
1anxiety
depression
maniaeating
schizophre
substance
APSDon renia
e
From Kim-Cohen et al, Arch. Gen Psychiatry., 2003
L’ esordio precoce del DisturboL esordio precoce del Disturbo della Condotta è un key-validator
di una molteplicità di disturbidi una molteplicità di disturbi successivi
HETEROTYPIC CONTINUITYCONTINUITY
BEHAVIOUR BEHAVIOUR AT AN EARLY AT AN EARLY
AGEAGEAGEAGE
IIs predictive
ofof
BEHAVIOUR BEHAVIOUR OF OF
APPARENTLYAPPARENTLYAPPARENTLY APPARENTLY DIFFERENT DIFFERENT TYPE AT A TYPE AT A
LATER AGELATER AGE
Equifinalità: punti di partenza diversi portanoEquifinalità: punti di partenza diversi portano allo stesso esito finale
Multifinalità: punti di partenza identici portano a esiti diversia esiti diversi
Similarità – dissimilarità del persorso evolutivo
Similarità – dissimilarità del persorso evolutivoevolutivoevolutivo
EquifinalitàEquifinalità
“In qualsiasi sistema aperto, quale è losvilupp individuale esist n diversisviluppo individuale, esistono diversipercorsi, inclusi eventi fortuiti, chepossono condurre allo stesso esito”possono condurre allo stesso esito”
(Sroufe, 1989)( , )Prof. Fabio Madeddu
Associato in Psicologia ClinicaDipartimento di Psicologia
Università di Milano-Bicocca
I FATTORI DI RISCHIO segnalano una maggiore probabilità di sviluppo del comportamentoprobabilità di sviluppo del comportamento
antisociale. La loro capacità di preannunciare la successiva escalation di sintomi dipende:successiva escalation di sintomi dipende:
GRAVITA’ dellePERIODO DI
ESPOSIZIONEGRAVITA’ delle caratteristiche di
personalità e degli MOMENTO DI
ESPOSIZIONE: più è prolungato il
tempo in cui unpersonalità e degli eventi ambientali
che costituiscono gli COMPARSA:
più precocemente i ll’
tempo in cui un soggetto è esposto ad una condizione
elementi di rischio compaiono nell’arco evolutivo, più gravi e persistenti sono le
di rischio, maggiore sarà la probabilità di lpersistenti sono le
patologie di cui aumentano la
di comparsa e la gravità della
patologiaprobabilità di
sviluppo
patologia
COSTRUTTOprecede l’emergenzadi un esito negativo
contemporaneo
FATTORE DI RISCHIOCORRELATO
indicatori di rischioindicatori di rischio(marker)
fissi/variabili meccanismi dii hirischio
(fattore causale)
ESITO NEGATIVOESITO NEGATIVO
PROPENSIONE ALL’ANTISOCIALITA’
DIMENSIONI TEMPERAMENTALI COME ANTECEDENTI ECOLUTIVI PER CD
NEGATIVE EMOTIONALITY
Sperimenta emozioni negative f t t i t t
correlazione positiva con ASPD e CDfrequentemente, intensamente,
con bassa provocazioneASPD e CD
DARINGDARING
↑ Sensation Seeking(Zuckerman) ↓ Behavioral Inhibition (Zuckerman)
↑ Novelty Seeking (Cloninger)
(Kagan)
(Cloninger)
PROSOCIALITY Simpatia e preoccupazione per gli altri
PROFILI TEMPERAMENTALI E PROPENSIONE ALL’ANTISOCIALITA’PROPENSIONE ALL’ANTISOCIALITA’
↑Negative Emotionality
↑DaringPropensione all’antisocialità↑Daring
↓Prosocialityall antisocialità
↓ Negative↓ Negative Emotionality
↓ Daring
Propensione all’antisocialità↓ Daring
↑ Prosociality
Nel child development project , 18 fattori di rischio, tra disposizioni individuali, contesto ed esperienze di vita, che, considerati singolarmente rendevano conto di percentuali scarsamente
significative della variabilità della condotta individuale, secompresenti giustificavano il 45% dei problemi della condotta
presentati dai soggetti nel corso dei 5 anni successivi alla fase di A t (D d B t P ttit 1998)Assessment (Dodge, Bates e Pettit, 1998)
Cumulative or addictive interaction
between risk factorsbetween risk factors
FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO DISTALI E PROSSIMALIDISTALI E PROSSIMALI ESITIESITI
PROCESSI PROCESSI PROSSIMALIPROSSIMALI•Temperamento PROSSIMALIPROSSIMALITemperamento
difficile;•svantaggi
Comportamento violento;
socio-culturali;•esperienze di vita
iReazioni emotive
violento;devianza
precoci;•rifiuto dei pari;
•disciplinaInterpretazioni
cognitivedisciplinainadeguata
cognitive
MODELLI TRANSAZIONALIMODELLI TRANSAZIONALI
Esperienze di vita con genitori, coetanei, istituzionisociali mediano i rischi determinati da predisposizionibiologiche e contesti socioculturalibiologiche e contesti socioculturali
Esperienze di vita (come disciplina fisica) spieganostatisticamente gli effetti significativi di un temperamentoresistant su CD nell’adolescenza
(Dodge, 1996)
I 2/3 d li ff tti t ti ti i d ll tà f ili llI 2/3 degli effetti statistici della povertà familiare sulladelinquenza nell’adolescenza possono essere spiegati datre fattori parentali: disciplina rigida, scarsa supervisione,debole relazione genitore-figlio
(Sampson & Laub, 1994)
Altri fattoriAltri fattoriAltri fattoriAltri fattori
• Durezza disciplina• Carenza calore• Carenza calore• Teaching behavior• Esperienze con coetanei (pubertà)• Esposizione a violenza espressa da gruppo• Esposizione a violenza espressa da gruppo
coetanei (prescolare)• Rifiuto dei pari (nicchie attaccamento
alternativo; Fonagy)alternativo; Fonagy)
I FATTORI DI RISCHIOI FATTORI DI RISCHIOI FATTORI DI RISCHIOI FATTORI DI RISCHIO
• Fattori Cognitivi
• Funzioni parentali
• Fattori Sociali
• Genetica = Interazione gene-ambienteG g
COGNITIVE RISK FACTORS FOR ANTISOCIAL BEHAVIOUR
COGNITIVE RISK FACTORS FOR ANTISOCIAL BEHAVIOURANTISOCIAL BEHAVIOURANTISOCIAL BEHAVIOUR
• Low IQ
• Low verbal skills
• Deficits in executive functioning includingDeficits in executive functioning, including attentional problems
• Poor academic attainments• ? Cause or effect? Cause or effect
PARENTAL RISK FACTORSPARENTAL RISK FACTORSPARENTAL RISK FACTORS PARENTAL RISK FACTORS
• Marital discord• Paternal criminalityPaternal criminality• Maternal depression• Poor parental supervision• Poor parental supervision• Harsh and inconsistent discipline
Are family factors environmental or genetic?Are family factors environmental or genetic?Are they causal or responsive?
SOCIAL RISK FACTORS FORSOCIAL RISK FACTORS FORSOCIAL RISK FACTORS FOR ANTISOCIAL BEHAVIOUR
SOCIAL RISK FACTORS FOR ANTISOCIAL BEHAVIOUR
• Family poverty
• Minority ethnic statusMinority ethnic status
WHAT DO WE KNOW ABOUT PRECURSORS WHAT DO WE KNOW ABOUT PRECURSORS OF ANTISOCIAL BEHAVIOR?OF ANTISOCIAL BEHAVIOR?
SchoolCognitive
School
Family Behavioural &Family Behavioural &Personality--IndividualIndividual
Neighbourhood
PROPENSIONE ALL’ANTISOCIALITA’PROPENSIONE ALL’ANTISOCIALITA’Emozionalità negativa
FATTORI DI MEDIAZIONE
DaringSensat Seeking
ComportamentiEsternalizzanti
MULTIPLE
Sensat. SeekingNov. Seeking
BAS/BISB h I hib/di hi
PROBLEM
BEHAVIORBehav. Inhib/disnhin. DisturbiOppositivi
FUNZIONI GENITORIALI,CONTESTO FAMILIARE,
ATTACCAMENTO
O
ProsocialityAgreableness
Coscientiousness
COINVOLGIMENTOPRECOCE CON COETANEI
PROBLEMATICI
Abilità Cognitive
BASSA PERFORMANCESCOLASTICA
Abilità CognitiveBASSI INDICI DI
FUNZIONAMENTO SOCIALEE DI OPPORTUNITA’ SOCIALI
DIFFICULT N.Fattors Spread varianceTEMPERAMENT
LOW SOCIAL
+0
variance
7%LOW SOCIAL
STATUS +1
411-30%
57%EARLY
LIFE EVENTS
+ 57%
LIFE EVENTS
PEERS+
REJECTION =
ANTISOCIAL CONDUCT
IN ADOLESCENCEIN ADOLESCENCE
Fattori rischio antisocialitàFattori rischio antisocialità(entro i cinque anni di vita)(entro i cinque anni di vita)
1. Biologici iperattività behavioral facilitating system, ipoattività behavioral inhibition system, determinanti temperamentali
2. Socioculturali affollamento, povertà, etnia, livello istruzione genitori e reddito, divorzio, madre single e con meno di g gvent’anni
3. Esperienze precoci Abusi, qualità genitoriale
Difficult or ODDoppositive
temperament
ODDSensation seeking
TEMPERAMENTTEMPERAMENT
An important risk factor for antisocial behaviour inantisocial behaviour in
adulthood
Harm avoidanceHarm avoidance or behavioral
inibition
Reward dependence
Social Phobia
inibition
1 A direct influence of genetic on1 A direct influence of genetic on1. A direct influence of genetic on 1. A direct influence of genetic on antisocialityantisociality
The developmental propensity modelThe developmental propensity modelThe developmental propensity modelThe developmental propensity model
NEGATIVE NEGATIVE EMOTIONALITYEMOTIONALITY
PROSOCIALITYPROSOCIALITY
llhighhigh
DARINGDARING
lowlow
DARINGDARING
highhigh
(L h 2003)(L h 2003)(Lahey, 2003)(Lahey, 2003)
Il percorso evolutivo è caratterizzato da processi di :
CONTINUITA’ DISCONTINUITA’
Continuità cumulativa
ContinuitàTurning point effect
Continuità interazionale
MODELLI INTERATTIVIMODELLI INTERATTIVI
Alcuni fattori di rischio distali operano soltanto inpresenza (o assenza) di un altro fattore di rischio
Modelli diatesi-stress: determinate esperienze di vitaaumentano il rischio di sviluppo di CD soltanto in certibambini (es. quelli predisposti geneticamente) o indeterminati contesti culturali
Fattori protettivi possono interagire riducendo l’effetto d l t i di t til t l t i ti òdeleterio di uno stressor; uno stile parentale restrictive può smorzare gli effetti di un temperamento difficile sullo sviluppo di un bambino
L’impatto dello stile parentale è culturally-bound (alti livello di disciplina ⇔ calore familiare)
CONDIZIONE DICOMPORTAMENTO
PREDISPOSIZIONE
ALL’ANTISOCIALITA’
COMPORTAMENTO
ANTISOCIALE
FATTORI DI
MEDIAZIONE
Fattori individuali: es temperamento difficile elicita reazioniFattori individuali: es. temperamento difficile elicita reazioni punitive,poco empatiche o supportive;
Contesto socio culturale: stress ripetuti disorganizzazioneContesto socio-culturale: stress ripetuti, disorganizzazione sociale, scarse possibilità di accesso alle risorse
COME ? CHE COSA?
VULNERABILITA’ ALL’ANTISOCIALITA’ MEDIATORI ANTISOCIALITA’
Sensation seeking, impulsività, deficit cognitivi, disturb
MEDIATORI
Frequentazione di gruppi devianti
Incapacità di conformarsi alle norme legali, disonestà, g
oppositivo provocatorio, quartiere di residenza con
elevato tasso di
gruppi devianti, Disturbo della
Condotta
o e ega , d so es à,impulsività, aggressività,
irresponsabilità, mancanza di rimorso
criminalità…MODERATORI
PROTETTIVI: relazione genitoriale dispensatrice di calore, sostegno, supervisone, controllo e
solida disciplina…DI RISCHIO l i it i l di f i lDI RISCHIO: relazione genitoriale disfunzionale, genitori troppo autoritari o permissivi, Deficit di
Attenzione/Iperattività
PERCHE’ ?
Come ? Che cosa ?
Vulnerabilità alla Antisocialitàp
Pred
Vulnerabilità alla antisocialitàSensation seeking, impulsività deficit
MediatoriFrequentazione di gruppi devianti,Disturbo della
AntisocialitàIncapacità di conformarsi alle norme legali, disonestà, impulsività, aggressività
atold
isp
impulsività, deficit cognitivi, disturbo oppositivo, quartiere di residenza con elevato tasso di criminalità
condottaaggressività, irresponsabilità, mancanza di rimorso
logip
osi
tasso di criminalità ia
izio
ModeratoriPROTETTIVI. Relazione genitoriale ‘buona’, sostegno, supervisione, o
ne
, g , p ,controllo con affetto, disciplinaDI RISCHIO. Relazione genitoriale disfunzionale, genitori troppo autoritari o permissivi, deficit di p ,attenzione Iperattività
TRANSACTIONAL TRANSACTIONAL MODELSMODELSMODELSMODELS
The predictor variables are correlated wich each The predictor variables are correlated wich each e p ed cto a ab es a e co e ated c eace p ed cto a ab es a e co e ated c eacother, life experiences mediate the effect, the other, life experiences mediate the effect, the
predictive relations are not linearpredictive relations are not linear
Life events with parents, peers, social institutionS can mediate betweenbiological risk predisposition and socio-cultural environmentg p p
Life events statistically explain the outcomes of resistant temperament in CDduring adolescence (Dodge, 1996)
2/3 f ff f2/3 of statistical effects of poverty on delinquency inadolescence can be explained by three factors: hard andphysical parents discipline, low parents monitoring and poorparent-child relations(Sampson & Laub, 1994)
Which mechanisms could mediate continuities and Which mechanisms could mediate continuities and discontinuities in psychopathology?discontinuities in psychopathology?
Susceptibility to environmental
Kindling effects
hazardssensibility to
Genetic influences on persistence
stressors
persistence How people conceptualise what
is happening to themis happening to them
Major likelihood of exposure to risk
Ways in wich individuals manage
vulnerabilitiesenvironment vulnerabilities (coping)
DIFFICULT N.Fattors Spread varianceTEMPERAMENT
LOW SOCIAL
+0
variance
7%LOW SOCIAL
STATUS +1
411-30%
57%EARLY
LIFE EVENTS
+ 57%
LIFE EVENTS
PEERS+
REJECTION =
ANTISOCIAL CONDUCT
IN ADOLESCENCEIN ADOLESCENCE
TURNING POINT EFFECT:
Expansion of opportunity, a radical change of the environment , origine of multiple
positive effects on self-esteem, on ti f lf ffi tperception of self-efficacy, on expectancy
and individual point of view on the surrounding worldsurrounding world
(Rutter, 1996)
La ricerca ha dimostrato come alcuni soggetti, i cosiddetti sperimentatori, si affidino temporaneamente ad una via, per poi p , p , p pabbandonarla nella tarda adolescenza o nella prima età adulta e come, invece altri, definiti multiproblematici, avanzino, durante la crescita, su più tracciati contemporaneamente, persistendo nel comportamento
Turning points( ff l i )
Turning points( ff l i )(effetto cumulativo)(effetto cumulativo)
• Rapporto di coppia con partner non deviante (E. Bunker), legato al posporredeviante (E. Bunker), legato al posporre matrimonioA i• Autostima
• Ingresso in esercitog• Terapie ? (revolving door…., BDL)
DEVELOPMENTAL MODELS EVIDENCE DEVELOPMENTAL MODELS EVIDENCE MEDIATIONAL ROLE PLAYED BY EMOTIONAL
DYSREGULATIONMEDIATIONAL ROLE PLAYED BY EMOTIONAL
DYSREGULATION
a. > child aggressive reactions without considering consequences
b. > social cognition impairmentc. > peer rejection
d. > emotional arousal > deficit in processing parental messages > deficit in internalization
of parental norms“ i h ”e. > “coercion theory”
LL’’ ANTISOCIALITANTISOCIALITÀÀ COMECOMEDEFICIT DI AUTODEFICIT DI AUTO REGOLAZIONEREGOLAZIONE
LL’’ ANTISOCIALITANTISOCIALITÀÀ COMECOMEDEFICIT DI AUTODEFICIT DI AUTO REGOLAZIONEREGOLAZIONEDEFICIT DI AUTODEFICIT DI AUTO--REGOLAZIONEREGOLAZIONEDEFICIT DI AUTODEFICIT DI AUTO--REGOLAZIONEREGOLAZIONE
C t ll I l t i C t ll Eff tf lControllo Involontario - Controllo Effortful
Disregolazione EmotivaDisregolazione Emotiva
Antisocialità Tipo 1 (PHINEAS GAGE)Antisocialità Tipo 1 (PHINEAS GAGE)
IL TEMPERAMENTO ALLA BASE DELIL TEMPERAMENTO ALLA BASE DEL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE
ü La propensione temperamentale
ü La disfunzionalità dei meccanismi auto-regolatoriregolatori
ü La fearful inhibition
L’ ANTISOCIALITA’ COME SEGNO DI PROPENSIONE TEMPERAMENTALE
(Lahey, 2003)
NEGATIVE EMOTIONALITY
Sperimenta emozioni negative
In alcuni studi correlazione positiva con ASPD e CDSperimenta emozioni negative
frequentemente, intensamente, con bassa provocazione
In altri studi nessuna correlazionecon delinquenza o CD
DARING
↑ Sensation Seeking(Zuckerman)
↑ No elt Seeking
↓ Behavioral Inhibition(Kagan)
↑ Novelty Seeking(Cloninger)
PROSOCIALITY Empatia e preoccupazione per gli altri
CD ad esordio precoce
ADHD ODD
SI CO-MANIFESTANO
ifl tt i l t l triflettono essenzialmente lo stesso temperamento sottostante e le stesse propensioni cognitive
IL PROFILO DI TEMPERAMENTO AD ALTO RISCHIO NON E’ SPECIFICAMENTE ASSOCIATO A CD MA E’NON E’ SPECIFICAMENTE ASSOCIATO A CD MA E’
UN PROFILO DI RISCHIO PER TUTTI I DISTURBI ESTERNALIZZANTIESTERNALIZZANTI
From longitudinal study…From longitudinal study…
I di id l diff i i l tIndividual differences in involuntary processes can be distinguished in the first
f lif (K ll 1990 N iyear of life (Kagan e coll., 1990: Nagin, Tremblay e coll., 1996)
Eff tf l t l di i b i l t dEffortful control dimension begins later and shows significant developmental changes
thro ght childhood (Derr berr andthrought childhood (Derryberry and Rothbart, 1997)
2. Indirect influence through singular dimensionof temperamentp
Negative EmotionChild t d t t t l t i t lChild tendency to react strongly to environmental
events with emotions of negative valence (rage but also sadness irritability fear anxiety)but also sadness, irritability, fear, anxiety)
Different types of negative emotions haveDIFFERENT NEUROLOGICAL SUBSTRATES
1. Anger – frustration intolerance > risk for conduct bl (E l O t Lif C P i t tproblems (Early Onset-Life Course Persistent
Type)2 Fear Anxiety Sadness > Internalizing2. Fear, Anxiety, Sadness > Internalizing
psychopathology-protective for conduct problems (Low Chronic Type)( yp )
Effective strategies in emotion regulation are f i i i f i ipart of cognitive executive functioning:poor
inhibitory control, deficit in ability to delay ifi i i l igratification, poor attentional persistence
Problem in poor effortful control of emotion hibit d b hild ith CD fexhibited by children with CD come from
a) deficit in regulation of anger hostility ora) de c t egu at o o a ge ost ty o
b) broader deficit in executive cognitive f tifunctions
COS’ È LA REGOLAZIONE EMOZIONALE?COS’ È LA REGOLAZIONE EMOZIONALE?COS’ È LA REGOLAZIONE EMOZIONALE?COS’ È LA REGOLAZIONE EMOZIONALE?
fLa maggior parte delle definizioni include diversi elementi di base, ma soprattutto si focalizzano i processi
interni ed esterni coinvolti nell’iniziareinterni ed esterni coinvolti nell iniziare, mantenere e modulare il manifestarsi
l’i t ità l’ i d lll’intensità e l’espressione delle emozioni.
2 PROCESSI GARANTISCONO UNA 2 PROCESSI GARANTISCONO UNA REGOLAZIONE EMOTIVAREGOLAZIONE EMOTIVA
CONTROLLO CONTROLLOINVOLONTARIO EFFORTFUL
A. CONTROLLO INVOLONTARIOA. CONTROLLO INVOLONTARIOA. CONTROLLO INVOLONTARIOA. CONTROLLO INVOLONTARIOCO O O O O OCO O O O O OCO O O O O OCO O O O O O
Si riferisce alle risposte automatiche delbambino agli stimoli emozionali
(Grey, 1982; Nagg, 2000)
Q i i li diff i di id liQueste risposte implicano differenze individualiin:
a) intensità della reattività automatica agli ti li i listimoli emozionali
b) tipi di stimoli emozionali in grado di evocare i i tireazioni emotive.
B. CONTROLLO VOLONTARIO/ B. CONTROLLO VOLONTARIO/ EFFORTFULEFFORTFULB. CONTROLLO VOLONTARIO/ B. CONTROLLO VOLONTARIO/ EFFORTFULEFFORTFUL
Si riferisce all’abilità del bambino di prestareattenzione e di inibire risposte comportamentalip pper regolare comportamenti ed emozioni(Rothbart & Bates, 1998).
Due componenti fondamentali dell’ effortful controlsono (Eisenberg et al., 1997):- Spostare e focalizzare l’attenzione (e.g. essere capace di
spostare l’attenzione al di là di uno stimolo che elicitaun’emozione)- Inibire comportamento (e g l’abilità di inibire una risposta- Inibire comportamento (e.g. l abilità di inibire una rispostacomportamentale dominante)
NOTE SUI DUE MECCANISMI DI CONTROLLONOTE SUI DUE MECCANISMI DI CONTROLLONOTE SUI DUE MECCANISMI DI CONTROLLONOTE SUI DUE MECCANISMI DI CONTROLLOO SU U CC S CO O OO SU U CC S CO O OO SU U CC S CO O OO SU U CC S CO O O
• Le differenze individuali nelle risposte automatiche/involontarie possono essere distinte all’inizio del primo anno di vita nei bambini. Il controllo effortful si sviluppa invece nella prima infanzia. (Kagan et al., 1990, 2004; Kochanska et al., 1997)
• Bambini altamente reattivi ma con alti livelli di effortful control sono meno a rischio di problemi nella regolazione delle emozioni rispetto a bambini con bassa reattività ma basso effortful. (Derryberyy & Rothbart, 1997; Eisenberg et al., 2000)
• Vi è evidenza empirica che le variazioni di entrambe le dimensioni siano collegate allo sviluppo del Disturbo di Condotta. (Caspi 2000; Rothbart et al., 1994; Frick et al., 2003; Eisenberg et al., 1996; Keenan K & Shaw D., 2003)
I bambini con Disturbo della Condotta mostrano un d fi it ll f i i di ff tf l t l ll b d lldeficit nelle funzioni di effortful control alla base della regolazione emotiva
lti li lli di tti ità i l ti ( llalti livelli di reattività emozionale negativa (collera, ostilità, rabbia)
aumenta la possibilità che il danno coinvolga le funzioni cognitive esecutive (deficit nella capacità difunzioni cognitive esecutive (deficit nella capacità di ritardare la gratificazione, bassa persistenza nel comportamento e nelle funzioni attentive)
il fenomeno è stato dimostrato anche in indagini prospettiche (persistenza in adolescenza)prospettiche (persistenza in adolescenza)
Developmentally, emotional dis-regulation
accounts ONLY for types of conduct
problems displayed in context of high
emotional arousal : overt and angry
confrontation with others; defiance,
argumentativeness, fighting, assault ( Frick, Morris, 2003).( )
CRITERI DIAGNOSTICI DSMCRITERI DIAGNOSTICI DSM--IVIVCRITERI DIAGNOSTICI DSMCRITERI DIAGNOSTICI DSM--IVIVC G OS C SC G OS C SC G OS C SC G OS C S
A Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altriA. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri,che si manifesta fin dall’età dei 15 anni, come indicato da tre o più deiseguenti elementi:
1. incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale,i di t d l i t i di d tt ttibili di tcome indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto;
2. disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi o truffare gli altri ripetutamente, perprofitto o per piacere personale;
3. impulsività o incapacità di pianificare;4 i it bilità i ità i di t d t i lti fi i i i t ti4. irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti;5. inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri;6. irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere un’attività
lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari;7 di i i di t d ll’ i diff ti d l i li d7. mancanza di rimorso, come indicato dall’essere indifferenti o dal razionalizzare dopo
avere danneggiato, maltrattato o derubato un altro.
B. L’individuo ha almeno 18 anni.
C. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età.
C t ll I l t i C t ll Eff tf lControllo Involontario - Controllo Effortful
Disregolazione Emotiva
Antisocialità Tipo IPhineas GagePhineas Gage
TEMPERAMENTAL PATHWAYS TO TEMPERAMENTAL PATHWAYS TO ANTISOCIALITYANTISOCIALITY
TYPE IITYPE II TYPE ITYPE ITYPE IITYPE II
Antisocial / Antisocial /
TYPE ITYPE I
AntisocialAntisocialPsychopathPsychopath
Callous and Reactive, externalizingunempathic traits externalizing,
antisocial behaviourbehaviour
PHINEASGAGE
DISREGOLAZIONE EMOTIVA
AGGRESSIVITA’ REATTIVA
Disruptive, angry preschooler reactive REATTIVApreschooler, reactive aggression, crying, whining, defiance
Keenan K, 2003
whining, defiance
Toddler caregiving
Behaviorally difficult toddler low Toddler caregiving
overresponsive to child’s emotions,
frustration tolerance,
tichild s emotions, few demands
placed on child
overactive, demanding
Irritable infant, intense crying, long latency to
Infant caregiving: difficulty reading cues, tendency tocrying, long latency to
quiet, difficulty with self-soothing
reading cues, tendency to overstimulate
TEDBUNDY
I TRATTI “CALLOUSNESSUNEMOTIONALITY”
AGGRESSIVITA’ PREDATORIA
Callous, unemotional preschooler steeling lying PROATTIVApreschooler, steeling, lying, deliberate fighting, violating
rules
Keenan K, 2003
rules
Toddler caregiving
Behaviorally difficult toddler Toddler caregiving
underinvolved, alternates between
persistent & unresponive to
i h t hi halternates between lax and harsh
discipline
punishment, high sensation seeking
Underaroused infant, underresponsive to
Infant caregiver: difficulty reading cues, tendency tounderresponsive to
stimulationreading cues, tendency to
understimulate
ITEM DELLA ITEM DELLA PSYCHOPATHY CHECKLISTPSYCHOPATHY CHECKLIST2 FATTORI: 1 BEHAVIORAL / 2 AFFECTIVE2 FATTORI: 1 BEHAVIORAL / 2 AFFECTIVE--INTERPERSONALINTERPERSONAL
ITEM DELLA ITEM DELLA PSYCHOPATHY CHECKLISTPSYCHOPATHY CHECKLIST2 FATTORI: 1 BEHAVIORAL / 2 AFFECTIVE2 FATTORI: 1 BEHAVIORAL / 2 AFFECTIVE--INTERPERSONALINTERPERSONAL
FATTORE di appartenenza
1121
1. Affabilità, fascino superficiale2. Grandiosità3. Bisogno di stimolazione
1111
4. Menzogna patologica5. Raggiro, comportamento manipolatorio6. Mancanza di rimorso e senso di colpa7 Affettività superficiale 1
122
7. Affettività superficiale8. Insensibilità, mancanza di empatia9. Stile di vita parassitario10. Scarso controllo sul comportamento
-222
p11. Promiscuità sessuale12. Problemi comportamentali ad esordio precoce13. Mancanza di obiettivi realistici a lungo termine
221-
14. Impulsività15. Irresponsabilità16. Incapacità di assumere responsabilità delle proprie azioni17. Numerose relazioni di breve durata
22-
17. Numerose relazioni di breve durata18. Delinquenza giovanile19. Revoca della libertà condizionata20. Versatilità criminale
LowArousal
Low Fearful
I hibitiInhibitionNo arousal/response to distress
(Blair 1995, 2006)
Impaired internalization of societal norms
< scores on measure of conscience development
p
( Kochanska 1995, 1997, 2002)
ANTISOCIALITA’ TIPO II / PSICOPATIA/ TED BUNDY
La diagnosi di PSICOPATIA nei bambiniLa diagnosi di PSICOPATIA nei bambiniPSD (Frick, Hare)PSD (Frick, Hare)
La diagnosi di PSICOPATIA nei bambiniLa diagnosi di PSICOPATIA nei bambiniPSD (Frick, Hare)PSD (Frick, Hare)( , )( , )( , )( , )
1. Poor Impulse Control-Conduct Problems
2. Callous-Unemotional (CU) Traits( )
- Non si preoccupa dei compiti a casap p p-Non si sente mai cattivo o in colpa-Le emozioni sembrano superficiali e false-Non mostra emozioni e sentimenti-Vuole affascinare ma appare falso-Non è toccato dai sentimenti degli altri
There is emerging evidence of
High rates of callous-unemotional (CU) traitsin:
b f i i l h i j il f isubgroup of antisocial youth in juvenile forensicfacilities (Caputo, Frick & Brodsky, 1999; Silverthorn, Frick &
Reynolds, 2001),
outpatients mental health clinics (Christian, Frick, Hill, Tylerp ( , , , y& Frazer, 1997)
school-based samples (Frick Bodin & Barry 2000)school-based samples (Frick, Bodin & Barry, 2000)
.
C d t bl INSTRUMENTAL (l i t liConduct problems INSTRUMENTAL (lying, stealing,vandalism, abuse) not associated with high level ofnegative affects (Frick Ellis 1999)negative affects (Frick, Ellis,1999)
“Unprovoked and for personal gain, instrumental,premeditated, proactive low level autonomicarousal (lower baseline skin conductance, lowerh t t d d b i ti it )” (R i 2002)heat rate, reduced brain activity)” (Raine, 2002)
Low level of arousal can be experienced as anLow level of arousal can be experienced as anaversive state that leads individual to seek noveland dangerous activities (i.e. fearless behavior).Covert antisocial behavior (i.e. burglary, vandalism)= a form of thrill-seeking behavior(Raine 2002; Farrington 1997)(Raine,2002; Farrington, 1997)
TYPE ITYPE II
Related to negative parentingUnrelated to parenting and family context
L ffili iL ffili i
High negative affectsLow negative affects
High anxiety and low fearLow anxiety and low fear
Low affiliationLow affiliation
High anxiety and low fearLow anxiety and low fear
High physiological arousal at baseline
Low physiological arousal both at baseline and as response at
punishmentp
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’ (DSM IV)
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’ (DSM IV)(DSM-IV)(DSM-IV)
1,5 - 3,5 % della popolazione generaleIncapacità di controllare il comportamento e di rispettare le leggiIncapacità di controllare il comportamento e di rispettare le leggiAggressività reattiva e assenza di sensi di colpaInadeguatezza e fallimenti lavorativiAlta frequenza nella popolazione carceraria (70%)Rischio di malattie internistiche e di morte violentaRischio di abuso sostanzeRischio di abuso sostanze
LowArousal
Low Fearful
I hibitiInhibitionNo arousal/response to distress
(Blair 1995, 2006)
Impaired internalization of societal norms
< scores on measure of conscience development( Kochanska 1995, 1997, 2002)
ANTISOCIALITA’ TIPO IITed Bundy
CALLOUS/UNEMOTIONAL AND ANTISOCIAL BEHAVIOUR IN 7 YEAR
CALLOUS/UNEMOTIONAL AND ANTISOCIAL BEHAVIOUR IN 7 YEARANTISOCIAL BEHAVIOUR IN 7 YEAR
OLDSANTISOCIAL BEHAVIOUR IN 7 YEAR
OLDS
Callous/unemotional Antisocial• Does not show feelings or emotions• helpful if someone is hurt, upset or
feeling ill
• Often has temper tantrums or hottempers
feeling ill• feels bad or guilt when done
something wrong• generally obedient, usually does
what adults request• considerate of others’ feelings• kind to younger children• concerned about how well s/he is
• often lies or cheats• concerned about how well s/he is
doing in school • steals from home school orelsewhere
Viding et al., 2005
CALLOUS UNEMOTIONAL CHILDREN MAKE CALLOUS UNEMOTIONAL CHILDREN MAKE MORE ERRORS RECOGNIZING
SAD/FEARFUL FACESMORE ERRORS RECOGNIZING
SAD/FEARFUL FACESSAD/FEARFUL FACESSAD/FEARFUL FACES1,6
1,2
rs
0 4
0,8
erro
0
0,4
Sad Fear Happy Surprise Disgust Anger
CU ComparisonCU Comparison
From Blair et al, 2000
WHERE MENTALIZATION FAILS, ,VIOLENCE RESULTS
(Fonagy, 2003)
1) Individuals poor at recognizing mental states in othersthrough facial expressions of vocal tones may not fullyacquire mentalisation and thus inhibit their natural violence(Blair, 2001).( , )
2) Individuals may be unable to interpret minds because theyhave never had the opportunity to learn from mental states inhave never had the opportunity to learn from mental states inthe context of appropriate attachment relationship, orbecause their attachment experiences were disrupted.
3) Caregiver generates anxiety about his/her feelings andthoughts about the child avoidance of thinking about
bj ti i f th ( d CALLOUSNESS)subjective experience of other (secondary CALLOUSNESS)
Attachment and Mentalization: the loose coupling
Attachment and Mentalization: the loose couplingcoupling
a key dysfunction in Cluster B PDscoupling
a key dysfunction in Cluster B PDs
Maternal and romantic attachment appeared systematically to suppress brain activity in regions associated withto suppress brain activity in regions associated with emotionally charged memories, negative emotions, and those associated with mentalizing and social
j d tjudgments.This finding suggests that strong emotional ties to an other
(infant or partner) not only inhibit negative feelings ( p ) y g g(System A)
but also impede the functional of neural networks that might assist in generating social judgments about themight assist in generating social judgments about the
attachment figure (System B).
(Bartels & Zeki, 2000, 2004)
1. Speculation for Deficit of Mentalizationin BPD and Antisocial Type 2
Mentalization deficit can be secondary to the abnormal functioning of the attachment system (i eabnormal functioning of the attachment system (i.e.
hyperactivity and hyperesponsiveness due to developmental early dysfunctions and/or traumatic p y y
events in the attachment context)
Deficit in mentalization occurs because capacity to mentalize is taken offlinementalize is taken offline.
(Bateman, Fonagy, 2004; Bateman, Fonagy, 2006)
2 S l ti f D fi it f M t li ti2 S l ti f D fi it f M t li ti2. Speculation for Deficit of Mentalizationin BPD and Antisocial Type 2
2. Speculation for Deficit of Mentalizationin BPD and Antisocial Type 2
Activation of capacity of mentalizing in the context of
attachment relationship ® anxiety in individuals with
hyperresponsive attachment system ® further yp p y
decoupling of mentalization ® increased vulnerability p g y
to interpersonal traumap
GLI STUDI LONGITUDINALI: COME SI DIVENTA ANTISOCIALI
GLI STUDI LONGITUDINALI: COME SI DIVENTA ANTISOCIALI
P 24 M 2007Parma, 24 Marzo 2007,
SERGIO DAZZI, FABIO MADEDDU
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Ogni anno circa il 20% degli individui è vittima di agiti violenti o subisce comportamenti illegali non
i l ti d t di t i (U S B f J tiviolenti da parte di terzi (U.S. Bureau of Justice Statistics, 2002)
Secondo il World Report on Violence and HealthSecondo il World Report on Violence and Health (World Health Organization, 2002) è in continua
crescita l’indice di mortalità, di disagio, disabilità ecrescita l indice di mortalità, di disagio, disabilità e compromissione del proprio modo di vivere causati
da coloro che commettono abusi all’interno della famiglia ed altri crimini violenti
A partire dal 1970 la constatazione che meno delA partire dal 1970 la constatazione che meno del 10% degli individui commette più del 50% dei
crimini riportati (Wolfgang, Figlio e Sellin, 1972) ha indotto i ricercatori a studiare e definire le carriere criminali individuali (Blumstein e Cohen, 1987) e
ad esaminare le origini durante l’infanzia deiad esaminare le origini, durante l’infanzia, dei cosidetti criminali recidivi o “persistenti”
La concentrazione familiare del comportamento antisociale potrebbe essere spiegata dall’ereditarietà genetica di tale pattern comportamentale, ma anche
dalla trasmissione sociale quindi non geneticadalla trasmissione sociale, quindi non genetica, all’interno della famiglia
Analizzando le review sugli studi longitudinali molti ricercatori hanno concluso che le ricerchericercatori hanno concluso che le ricerche
sull’antisocialità sono ancorate allo stadio dei fattori di rischio (Farrington, 1988, 2003; Hinshaw, 2002; ( g , , ; , ;Rutter, 2003) e che attualmente solo pochi studi
hanno pianificato disegni di ricerca in grado di fornire f i i h ll lità d l di t bconferme empiriche alla causalità del disturbo (Rutter, Pickles, Murray e Eaves, 2001)
La variabile definita come fattore di rischio, se da un lato è in grado di documentare una relazione
predittiva con esiti antisociali fornendo indicazionipredittiva con esiti antisociali, fornendo indicazioni riguardo alla probabilità che questi si
sviluppino,dall’altro lato non può essere considerata pp , palla base di una relazione causale
Il limite fondamentale degli approcci basati sui fattori diIl limite fondamentale degli approcci basati sui fattori di
rischio é che non considerano i problemi
comportamentali nel loro evolversi,
non sono in grado di descrivere il developmentalnon sono in grado di descrivere il developmental
process dell’antisocialità
(K.A.Dodge, G.S.Pettit, 2003)
ETEROGENEITA’ DEL ETEROGENEITA’ DEL COMPORTAMENTOCOMPORTAMENTOCOMPORTAMENTO COMPORTAMENTO
ANTISOCIALEANTISOCIALE(R tt 1998)(Rutter 1998)
PERSISTENZA DESISTENZA
GRAVITA’ PATTERNGRAVITA’ PATTERN
Panorama della letteratura sugli studi Panorama della letteratura sugli studi longitudinali:longitudinali:
Carolina Longitudinal StudyCarolina Longitudinal Study, (R.Cairns e B.Cairns), iniziato , (R.Cairns e B.Cairns), iniziato nel 1981 con un campione di 685 soggetti sottoposti ad nel 1981 con un campione di 685 soggetti sottoposti ad
t li t i 9 i 13 it li t i 9 i 13 iassessment annuali tra i 9 e i 13 anniassessment annuali tra i 9 e i 13 anniStudio di Cohen e Brook,Studio di Cohen e Brook, iniziato nel 1975 con un campione iniziato nel 1975 con un campione di 975 soggetti, sottosposti, insieme alle madri a tre fasi di di 975 soggetti, sottosposti, insieme alle madri a tre fasi di il i d ti l 1975 l 1983 l 1985il i d ti l 1975 l 1983 l 1985 8686rilevazione dati: nel 1975, nel 1983 e nel 1985rilevazione dati: nel 1975, nel 1983 e nel 1985--8686Great Smoky Mountains Study of Youth,Great Smoky Mountains Study of Youth, (Costello e (Costello e Angold), con un campione di 1416 soggetti di età compresa tra i Angold), con un campione di 1416 soggetti di età compresa tra i 9 e i 13 anni e follow up annuali9 e i 13 anni e follow up annualiCambridge Study in Delinquent DevelopmentCambridge Study in Delinquent Development (Farrington (Farrington e West), con un campione di 411 soggetti reclutati nel 1961e West), con un campione di 411 soggetti reclutati nel 1961--62, 62, ), p gg), p gg ,,quando avevano 8quando avevano 8--9 anni e sottoposti a follow up ogni due9 anni e sottoposti a follow up ogni due--tre tre anni fino ai 32 annianni fino ai 32 anni
Pittsburgh Youth StudyPittsburgh Youth Study (Loeber, Stouthamer(Loeber, Stouthamer--Loeber e Farrington, Loeber e Farrington, con 1517 soggetti intervistati a 7, 10 e 13 anni dal 1988con 1517 soggetti intervistati a 7, 10 e 13 anni dal 1988
Cambridge Somerville Youth StudyCambridge Somerville Youth Study (J.McCord e W.McCord, con 650 (J.McCord e W.McCord, con 650 ragazzi tra i 10 e i 15 anni segnalati dalle scuole per problemi ragazzi tra i 10 e i 15 anni segnalati dalle scuole per problemi comportamentali o difficoltà di apprendimento follow up dal 1975 alcomportamentali o difficoltà di apprendimento follow up dal 1975 alcomportamentali o difficoltà di apprendimento, follow up dal 1975 al comportamentali o difficoltà di apprendimento, follow up dal 1975 al 19801980
Oregon Youth StudyOregon Youth Study (Patterson), con un campione di 206 soggetti (Patterson), con un campione di 206 soggetti i t i t ti ti d l 1984 d 10 i t tti t i t ti ti d l 1984 d 10 i t ttintervistati a partire dal 1984, quando avevano 10 anni e tuttora intervistati a partire dal 1984, quando avevano 10 anni e tuttora sottoposti a follow upsottoposti a follow up
Denver Youth SurveyDenver Youth Survey (Huizinga e Elliot), con un campione costituito (Huizinga e Elliot), con un campione costituito d 1500 tti i ti d ti i d lt i hi di Dd 1500 tti i ti d ti i d lt i hi di Dda 1500 soggetti provenienti da quartieri ad alto rischio di Denver, da 1500 soggetti provenienti da quartieri ad alto rischio di Denver, intervistati a 7, 9, 11, 13 e 15 anni a partire dal 1988intervistati a 7, 9, 11, 13 e 15 anni a partire dal 1988
Inner London and Isle of Wight Inner London and Isle of Wight Studies,Studies, (Rutter e Quinton), iniziato (Rutter e Quinton), iniziato
nel 1970 con 1689 soggetti di 10 nel 1970 con 1689 soggetti di 10 anni e con un secondo campione di anni e con un secondo campione di
1279 soggetti dell’isola di Wight. 1279 soggetti dell’isola di Wight. Entrambi i campioni sono stati Entrambi i campioni sono stati
it t ti 14 i tti f llit t ti 14 i tti f llritestati a 14 anni e soggetti a follow ritestati a 14 anni e soggetti a follow up a 25 anniup a 25 anni
Dunedin StudyDunedin Study (Silva e Moffit),(Silva e Moffit),Dunedin StudyDunedin Study (Silva e Moffit), (Silva e Moffit), con un campione di 1037 soggetti con un campione di 1037 soggetti
nati nel 1972nati nel 1972--73. Il primo 73. Il primo assessment avviene quando i assessment avviene quando i qq
soggetti hanno 3 anni e l’ultimo soggetti hanno 3 anni e l’ultimo follow up quando ne anno 21follow up quando ne anno 21
Montreal Longitudinal Study ofMontreal Longitudinal Study ofMontreal Longitudinal Study of Montreal Longitudinal Study of Disruptive BoysDisruptive Boys (Tremblay), con (Tremblay), con un campione di 1161 soggetti in un campione di 1161 soggetti in età prescolare sottoposti a follow età prescolare sottoposti a follow p pp p
up fino a 12 anniup fino a 12 anni
Studio di S.Glueck e Studio di S.Glueck e E.GlueckE.Glueck, con un campione di , con un campione di 500 delinquenti frequentanti500 delinquenti frequentanti500 delinquenti frequentanti 500 delinquenti frequentanti
scuole correttive del scuole correttive del Massachusetts e 500 non Massachusetts e 500 non
delinquenti, intervistati a 14, 25 e delinquenti, intervistati a 14, 25 e q , ,q , ,31 anni a patire dal 193931 anni a patire dal 1939
Studio di VerhulstStudio di Verhulst,, con un con un campione di 2600 soggetti tra i campione di 2600 soggetti tra i 4 e i 16 anni, iniziato nel 1983 4 e i 16 anni, iniziato nel 1983 con follow up ogni due annicon follow up ogni due anni
L’ANTISOCIALITA’ COME DIMENSIONE COMEL ANTISOCIALITA COME DIMENSIONE, COME PATTERN DI COMPORTAMENTI DISTINGUIBILI
SULLA BASE DELL’ETA’ DI ESORDIO
DUNEDIN MULTIDISCIPLINARY DUNEDIN MULTIDISCIPLINARY HEALTH AND DEVELOPMENT STUDYHEALTH AND DEVELOPMENT STUDY
•1000 bambini Neozelandesi, nati tra il 1972 ed il 1973
•Valutazioni alla nascita ed a 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15, 18, 21 26 i21, 26 anni
•Raccolta dati: ragazzo, genitori, insegnanti, amici/partners Polizia/Corte giudiziariaamici/partners, Polizia/Corte giudiziaria
LA CONTINUITA’ ETEROTIPICA NELLO SVILUPPO Moffit et alNELLO SVILUPPO- Moffit et al.
10% 5% 26%8%
ESORDIO INFANTILE
LOW
ADESORDIO
ADOLESCENZIALE
LCPESORDIO INFANTILE ASTINENTI
LOW CHRONIC
TRANSAZIONE
ADOLESCENZIALE
DANNO
INFANTILE
TRANSAZIONEEVOCATIVAContinuità
interazionale
DANNO NEUROPSICOLOGICO E
AMBIENTE
TRANSAZIONETRANSAZIONE
REATTIVA
COMPORTAMENTI IMITATIVI
PROATTIVAContin.
cumulativa
REATTIVA
MULTIPLEMULTIPLE PROBLEM BEHAVIOR
FOLLOW-UP A 26 ANNI
ASTINENTI nessun crimine, disturbo psichiatricoo problema di adattamento
LOW- CHRONIC 1/3 diagnosi di depressione o disturbid’ansia; elevato neuroticismo;isolamento sociale; bassoisolamento sociale; bassocoinvolgimento con droga o alcol
Si differenziano da AL perLIFE-COURSE PERSISTENT
comportamenti violenti; profilo dipersonalità psicopatica; problemipschiatrici e comportamentali; bassop p ;livello di istruzione e funzionamentolavorativo; problemi di dipendenza dasostanzesostanze
ADOLESCENCE-LIMITED
Migliore funzionamento lavorativo esociale rispetto a LCP; presentanodi t bi i hi t i i di d ddisturbi psichiatrici, dipendenza dasostanze, problemi di adattamento
L’ANTISOCIALITA’ COME DIMENSIONE, COME PATTERN DI COMPORTAMENTI DISTINGUIBILI
SULLA BASE DELLE MODALITA’ DI MANIFESTAZIONE E DEI DIFFERENTI PERCORSIMANIFESTAZIONE E DEI DIFFERENTI PERCORSI
EVOLUTIVI
PITTSURGH YOUTH STUDYPITTSURGH YOUTH STUDY
(Loeber, Farrington, Stouthamer-Loeber, 1998)
Campione: 1517 soggetti, seguiti dai 7 ai 18 anni
•Raccolta dati: ragazzo genitori insegnanti•Raccolta dati: ragazzo, genitori, insegnanti, Polizia/Corte giudiziaria
TRE PERCORSI EVOLUTIVI CONNESSITRE PERCORSI EVOLUTIVI CONNESSI ALLA MANIFESTAZIONE DI AGITI
DEVIANTI:DEVIANTI:
CONFLITTO CON LE
ANTISOCIALITA’ OVERT ( if t )CON LE
AUTORITA’OVERT (manifesta)
ANTISOCIALITA’ COVERT
(nascosta)
FOLLOW-UP A 26 ANNI
ASTINENTI nessun crimine, disturbo psichiatricoo problema di adattamento
LOW- CHRONIC 1/3 diagnosi di depressione o disturbid’ansia; elevato neuroticismo;isolamento sociale; bassoisolamento sociale; bassocoinvolgimento con droga o alcol
LIFE-COURSE PERSISTENT
Si differenziano da AL perPERSISTENT comportamenti violenti; profilo di
personalità psicopatica; problemipschiatrici e comportamentali; bassop p ;livello di istruzione e funzionamentolavorativo; problemi di dipendenza dasostanzeADOLESCENCE sostanzeADOLESCENCE-
LIMITEDMigliore funzionamento lavorativo esociale rispetto a LCP; presentanodisturbi psichiatrici, dipendenza dadisturbi psichiatrici, dipendenza dasostanze, problemi di adattamento
PATHWAY VERSO L’ANTISOCIALITA’ DI TIPO LCPPATHWAY VERSO L’ANTISOCIALITA’ DI TIPO LCP
Emozionalità negativaFATTORI DI MEDIAZIONE
DaringSensat Seeking
ComportamentiEsternalizzanti
multipleproblem Sensat. Seeking
Nov. SeekingBAS/BIS
Beha Inhib/disnhin
behavior/delinquenza/antisocialita’Behav. Inhib/disnhin. Disturbi
OppositiviFUNZIONI GENITORIALI,CONTESTO FAMILIARE,
ATTACCAMENTOProsociality
AgreablenessCoscientiousness
COINVOLGIMENTOPRECOCE CON COETANEI
PROBLEMATICI
Abilità Cognitive
BASSA PERFORMANCESCOLASTICA
b tà Cog t eBASSI INDICI DI
FUNZIONAMENTO SOCIALEE DI OPPORTUNITA’ SOCIALI
Three developmental pathways of antisocial behaviorThree developmental pathways of antisocial behavior
ANTISOCIAL LIFE COURSE
ANTISOCIAL ADOLESCENCELIFE COURSE
PERSISTENTADOLESCENCE
LIMITED
ANTISOCIAL LOW LEVEL
CHRONICS
The followed observations, during the follow up carried out on subjects wich
are 26 and 32 years confirmed the category of adolescent limited and lifecategory of adolescent limited and life course persistent antisocial, but didn’t
confirm the existence of low level chronics antisocial, wich is substitued by
two categories:
ANTISOCIAL ANTISOCIALANTISOCIAL ABSTAINERS
ANTISOCIAL RECOVERIES
Distribution of antisocial categories in the sample of Dunedin Study
Non CABST25% ABSTREC
52%25%
10%9% 4%
LCPAL
4%
Personality traits NON ABSTAINERS RECOVERIES LIFE COURSE ADOLESCENT yCLASS. PERSISTENT LIMITED
Stability/ Neuroticism -.20 -.68 .08 .67 .31
Insensibility/Agreableness
.07 .14 -.11 -.39 -.02g
Impulsivity/ 07 88 03 09 38Coscientiousnes
.07 .88 .03 .09 -.38
Introversion/ Extraversion .03 -.02 -.13 -.08 .03
Dunedin Study (Moffitt, Caspi, Rutter, Silva, 2001)
1000 bambini, maschi e femmine (1972-1973, Nuova Zelanda)
Dai tre anni in poi ogni due anni (comportamento delinquenziale 13-32 aa)Dai tre anni in poi, ogni due anni (comportamento delinquenziale 13-32 aa)
SOGGETTI LIFE COURSE PERSISTENT ; numero esiguo, manifestano durante l’infanzia i primi agiti devianti che tendono a divenire sempre piùdurante l infanzia i primi agiti devianti, che tendono a divenire sempre più gravi e a persistere fino all’età adulta, quando assumono tutte le caratteristiche aderenti alla diagnosi di Personalità antisociale
SOGGETTI ADOLESCENCE LIMITED ; numerosi e caratterizzati da comportamenti delinquenziali emergenti durante la pubertà e limitati al periodo adolescenzialep
SOGGETTI LOW LEVEL CRONICS ; commettono attività delinquenziali mediamente non gravi né molto frequenti, ma in modo persistente dall’infanzia all’adolescenza e dall’adolescenza all’età matura
I fattori di rischio della prima tipologia sembrano di natura individuale mentre per quelli del secondo tipo prevalgono aspetti sperimentali ementre per quelli del secondo tipo prevalgono aspetti sperimentali e normativi. La condotta antisociale limitata al periodo adolescenziale è risultata significativamente associata alla delinquenza del gruppo di pari frequentato dal gruppo del soggettofrequentato dal gruppo del soggetto.
Studi successivi hanno permesso di introdurre due ulteriori gruppi:
SOGGETTI ANTISOCIALI RECOVERIES ; un piccolo gruppo di individui che aveva esibito forme estreme, pervasive e persistenti di comportamenti antisociali durante l’infanzia, che sorprendentemente sfociavano, duranteantisociali durante l infanzia, che sorprendentemente sfociavano, durante l’adolescenza, in bassi livelli di delinquenza, che rimaneva poco grave o scompariva
SOGGETTI ABSTEINER ; assenza di comportamenti devianti
Pittsburgh youth study (Loeber, Farrington, Stouthamer, 1998)
1517 soggetti di sesso maschile
10 anni (intervalli di sei mesi e poi di un anno)10 anni (intervalli di sei mesi e poi di un anno)
Fattori di rischio:
• elevata impulsività• Scarsa intelligenza• Bassi livelli di inibizione e alta sensibilità a emozioni negative• atteggiamento favorevole alla delinquenza• umore depresso• basso livello arousal di base e sensation seeking
f• famiglie multiproblematiche• genitori antisociali• residenza in zone di basso livello socio-economico ed elevata criminalità
f t i di t i d i ti• frequentazione di coetanei devianti
Natura agiti devianti :
Delinquenza lieve
Tre itinerari evolutivi:•Conflitto con autoritàDelinquenza lieve
Forme moderateForme gravi
•Antisociali covert•Antisociali overt
Tassonomia con sette tipi di ‘aggressori’
1. Stabilmente non delinquenti2. Sperimentatori3. Stabilmente moderati4. In escalation5. Stabilmente gravi6 I di i i6. In diminuzione7. Definitivamente inoffensivi
In generale
1 Acuirsi di tratti legati al persistere di condizioni avverse : persistenza o1. Acuirsi di tratti legati al persistere di condizioni avverse : persistenza o non persistenza sono influenzate da esperienze successive
2 Alcuni individui abbandonano la carriera criminale piuttosto che2. Alcuni individui abbandonano la carriera criminale piuttosto che continuarla
3. Se individui ad alto rischio incontrano fattori ambientali ‘positivi’,3. Se individui ad alto rischio incontrano fattori ambientali positivi , possono raggiungere un punto di svolta tale da produrre un reale cambiamento
4. Tutti i mutamenti osservati possono essere messi in relazione con esperienze di grande portata, dall’impatto pervasivo
5. Le esperienze importanti sono influenzate dal comportamento del soggetto
6. Continuità cumulativa: l’interazione del soggetto con l’ambiente, quando nasce sulla base di un comportamento antisociale, tende a portare a esperienze negative che rafforzano il comportamento e lo stile
i i l ff di iantisociale; un effetto di accentuazione.
RICERCA SU DEVIANZA E ANTISOCIALITA’RICERCA SU DEVIANZA E ANTISOCIALITA
• dimensionalità vs categorialità
• approccio top down (DSM) vs approccio bottom up
• la logica bottom up parte dai dati ottenuti su specifici problemi in ampi g p p p p pcampioni di individui (quanto un soggetto è aggressivo, quanto è limitato nel sostenere l’attenzione)
• si derivano costrutti tassonomici da cui raggruppamenti sindromici (cioè gruppi di problemi che si comanifestano)
ff• gradazioni piuttosto che cut-off
La ricerca in psicopatologia:La ricerca in psicopatologia:p p gp p gL’individuazione di:
Una tassonomia emergente
Le traiettorie evolutive
La gravità della prognosi
Conclusioni: esistono diverse tipologie dit t d i t hcomportamento deviante che presuppongono
diverse linee evolutive
Devianza-uso di sostanze: il l l
Devianza-uso di sostanze: il l lil legame temporaleil legame temporale
• Uso/abuso di sostanze aumentano, per frequenza in adolescenza (Elliott 1985)frequenza, in adolescenza (Elliott, 1985)
• I due comportamenti si amplificano in modo parallelo (Rutter e Smith, 1995)p ( , )
• Esiste una forte correlazione fra le due • Esiste una forte correlazione fra le due condotte (Thornberry, 1995)
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
• Devianza e abuso di sostanze hanno• Devianza e abuso di sostanze hannospesso esordio nell’adolescenza : tra gliadulti abusatori di sostanze l’87%adulti abusatori di sostanze l 87%sperimenta le prime assunzioni a 13-14anni, il 47% a 15-17 e solo il 5% ha i,primi contatti con le droghe dopo i 18anni (Fishbourne, 1980);
• Consumo di sostanze e agiti antisocialisono tanto diffusi tra gli adolescentisono tanto diffusi tra gli adolescentida essere considerati normativi(Shedler e Block, 1990)( , )
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Il P bl m b h i d m :Il P bl m b h i d m :Il Problem-behavior syndrome:Il Problem-behavior syndrome:Una serie di comportamenti deviantitende a manifestarsi in associazionetende a manifestarsi in associazionepiuttosto che in maniera isolata
co-manifestarsi di delinquenza-
uso di sostanze- aggressività Prof. Fabio Madeddu
Associato in Psicologia ClinicaDipartimento di Psicologia
Università di Milano-Bicocca
Gli agiti devianti e l’uso/abuso di sostanze assolvono spesso per l’adolescente le
Gli agiti devianti e l’uso/abuso di sostanze assolvono spesso per l’adolescente le assolvono spesso per l adolescente le
funzioni di:assolvono spesso per l adolescente le
funzioni di:
• sperimentazionesperimentazione• trasgressione• adultità• fuga• fuga• rito di iniziazione e di legame
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Agiti devianti e abuso: lo sviluppo dalla i d l ll’ tà d lt
Agiti devianti e abuso: lo sviluppo dalla i d l ll’ tà d ltprima adolescenza all’età adulta.prima adolescenza all’età adulta.
10090100
75
60708090
escalators
50405060
late starterexperiment
25
102030
0
13-1414-1515-1616-17
0
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Quali differenze tra experimenter ed escalators?
Quali differenze tra experimenter ed escalators? escalators?
(Wills, McNamara, Vaccaro e Hirki, 1996)escalators?
(Wills, McNamara, Vaccaro e Hirki, 1996)P i f i di i i t diPrima funzione discriminante: gruppo dicoetanei deviante ed elevata pressionesociale (83%);sociale (83%);
S d f i di i i t b diSeconda funzione discriminante: abuso disostanze da parte dei genitori epredisposizioni personali alla devianza;predisposizioni personali alla devianza;
T f i di i i t diTerza funzione discriminante: assenza dicontrollo e supporto genitoriale
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Moffit (1993)Moffit (1993)
Adolescence limited: Esordio nell’adolescenzaAdolescence limited: Esordio nell adolescenza
Estinzione naturale
nella prima età adulta
Esordio precoceLifeLife--course persistentcourse persistent::Permanenza durante
le fasi di sviluppole fasi di sviluppo
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Loeber (1998)Loeber (1998)a) Tipo misto: ) Ti d li ta) Tipo misto:
(esordio nella secondai f i si t i
c) Tipo delinquente:(esordio nella seconda
infanzia adolescenzialeinfanzia, sintomi internalizzanti e t ti d li i li)
infanzia, adolescenziale.Uso di sostanze e grave
delinquenza in assenza di comportamenti delinquenziali)
qsintomi internalizzanti)
b) Tipo internalizzante:( s di d l sc n i l
d) Tipo non deviante:( di d l i l (esordio adolescenziale,
ansia, depressione in assenza di comportamenti
(esordio adolescenziale, uso di sostanze in assenza di comportamenti devianti e di comportamenti
delinquenziali)p
sintomi internalizzanti ed esternalizzanti)
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Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Cloninger:Cloninger:• Alcoolismo tipo I:Alcoolismo tipo I
di entrambi i sessi, esordio tardo, disturbomoderato, presenza di ansia e senso di colpa;, p p
• Alcoolismo di tipo II:prevalentemente maschio, aggressivo e impulsivo,p , gg p ,esordio precoce, disturbo severo, agiti antisociali
Babor:Babor:Abuso di cocaina tipo A:Abuso di cocaina tipo A:
esordio tardo, scarsi livelli di dipendenza, assenzadi psicopatologie compresenti
Abuso di cocaina tipo B:Abuso di cocaina tipo B:esordio precoce, dipendenza severa,p pantisocialità e patologie
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ZuckerZucker
• Antisocial alcoholism:esordio precoce con manifestazione dicomportamenti devianti e problemi dip pcondotta e successiva comparsa dei sintomipropri del Disturbo di Personalità Antisociale
• Developmentally limited alcoholism:esordio adolescenziale connesso ad agitiesordio adolescenziale connesso ad agitiantisociali e devianza, con declino in etàadulta
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Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Quali i meccanismi sottesi ll’ i i d i b di
Quali i meccanismi sottesi ll’ i i d i b di all’associazione devianza-abuso di
sostanze?all’associazione devianza-abuso di
sostanze?
Fattori di rischio comuni
La relazione uso di sostanze-risposta deviante
Comportamento antisociale predisponente ll’ i di d h all’assunzione di droghe
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
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1. Fattori di rischio comuni1. Fattori di rischio comuniIl futuro deviante o tossicomane può essere Il futuro deviante o tossicomane può essere,
durante l’infanzia:aggressivo con agiti ostili e ribelli aggressivo, con agiti ostili e ribelli
Disturbo oppositivo;con difficoltà nelle attività orientate al con difficoltà nelle attività orientate al compito e scarse performance scolastiche deficit delle capacità cognitivo esecutivedeficit delle capacità cognitivo-esecutiveiperattivo, impulsivo, facilmente distraibile
d fi i di i i i i àdeficit di attenzione con iperattivitàcon frequenti atti di vandalismo, lotte,
d l b i f i assenze da scuola, bugie e furti Disordine della Condotta
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
con una famiglia caratterizzata da:genitori che assumono sostanze (Zuckergenitori che assumono sostanze (Zucker,1994), genitore single, basso status socio-economico, elevata conflittualità, mancanzad l lldi coinvolgimento e supporto emotivo nellarelazione genitore-figlio, disciplinainconsistente stile troppo permissivo oinconsistente, stile troppo permissivo oautoritario (Baumrind,1983), scarso controllodel figlio, comunicazione disfunzionale(R ill 1979)
g(Reilly, 1979)inserito in un gruppo di pari caratterizzato da:da:agiti devianti, tolleranza o incoraggiamentodell’abuso di sostanze non aderenza alledell abuso di sostanze, non aderenza allenorme e agli obiettivi convenzionali (Duncan ecoll., 1995)
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Dipartimento di PsicologiaUniversità di Milano-Bicocca
Brook e Cohen (1998)Brook e Cohen (1998)( )( )
Fattori comuni Fattori diversificantiFattori comuni Fattori diversificanti
• ambiente familiare(livello di conflittualitàtra e con fratelli e
• devianza predetta da variabilicontestuali(zona abitativa,b t t i itra e con fratelli e
genitori);
l ( di
basso status socio-economico,mancanza del padre);
• scuola (rendimento ecomportamento);
• abuso di sostanze predettodai rapporti genitore-figlio(identificazione con la madre e• gruppo di pari (tempo
trascorso con gli amici,attività devianti)
(identificazione con la madre elegame assente con il padre)
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
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attività devianti)
2. La relazione uso di sostanze-i t d i t
2. La relazione uso di sostanze-i t d i trisposta devianterisposta deviante
• Modello psicofarmacologicocrimine direttamente causato dagligeffetti dell’assunzione (disinibizione,incapacità di giudizio, alterazioni
hi i h )neurochimiche…)• Criminalità indiretta
agiti devianti aventi la finalità diprocurarsi denaro per l’acquisto della
tsostanza• Modello sistemico
crimini e violenze connesse al contesto didistribuzione della sostanza
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3. La relazione comportamento antisociale-risposta di uso di sostanze
3. La relazione comportamento antisociale-risposta di uso di sostanzer sposta uso sostanzr sposta uso sostanz
Gli adulti consumatori di sostanze duranteGli adulti consumatori di sostanze durantel’infanzia possono essere impulsivi, irrequietie distraibili (Caspi e Moffit 1988) cone distraibili (Caspi e Moffit, 1988), conelevati livelli di aggressività interpersonale,di ribellione devianza e la precocedi ribellione, devianza e la precocemanifestazione di agiti deliquenziali (Brook,Witheman Cohen Shapiro e Balke 1995)Witheman, Cohen, Shapiro e Balke, 1995)
Disordine della Condotta
Disturbo di Personalità AntisocialeProf. Fabio Madeddu
Associato in Psicologia ClinicaDipartimento di Psicologia
Università di Milano-Bicocca
La doppia direzione della relazione abuso di sostanze-antisocialità
(Pitt b h Y th St d )
La doppia direzione della relazione abuso di sostanze-antisocialità
(Pitt b h Y th St d )(Pittsburgh Youth Study)(Pittsburgh Youth Study)Le caratteristiche della
“L’uso di sostanze predispone
Le caratteristiche della personalità antisociale
(impulsività, aggressività, al comportamento antisociale
e criminoso riducendo le capacità inibitorie causando
( p ggsensation seeking) e i
comportamenti devianti i d ll i t i capacità inibitorie, causando
difficoltà nei rapporti familiari, costringendo
inducono alla sperimentazione di alcool e droghe attraverso la non adesione al codice di familiari, costringendo
adattivamente l’individuo a costruire una cultura del
la non adesione al codice di norme convenzionali e
l’imitazione dei modelli di gruppo dei pari” abuso forniti dalla cultura
deviante di appartenenza Prof. Fabio Madeddu
Associato in Psicologia ClinicaDipartimento di Psicologia
Università di Milano-Bicocca
In conclusione:In conclusione:L’importanza di queste prospettive risiede nell’enfatizzarep q p p fcome dietro presentazioni cliniche apparentemente simili visiano quadri sostanzialmente diversi.
Le traiettorie di sviluppo sono complesse e dinamiche, fruttodelle interazioni dialettiche (risk-protective) e cumulativet f tt i di i hi t tti i d ll’i t i i ditra fattori di rischio e protettivi e dell’interposizione dimediatori e moderatori
Solo una un’approfondita ricostruzione dei pattern evolutivipuò guidare la comprensione della situazione specifica, conpossibili ricadute nei programmi terapeuticipossibili ricadute nei programmi terapeutici.
L’approccio life span oriented induce a considerare ognil l ll l à ll
pp p gdisturbo sotto l’influenza delle peculiarità delle diversetappe evolutive ed il particolare significato che gli agitidevianti e le patologie assumono nel corso dell’adolescenzap g
Prof. Fabio MadedduAssociato in Psicologia Clinica
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