per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione
ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO
N° 370
Anno XXXVII - N. 6 - 2013 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato
CENTRO STUDI GALILEO – EUROPEAN ENERGY CENTREASSOCIAZIONE TECNICI DEL FREDDO
MILANO VIALE MONZA 291
OPENING CEREMONY26th September 2013 – 6 pm
(da Google Maps)
COPERTINA 6:COPERTINA 7/07 5-08-2013 14:35 Pagina 1
per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione
ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO
N° 370
Anno XXXVII - N. 6 - 2013 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato
CENTRO STUDI GALILEO – EUROPEAN ENERGY CENTREASSOCIAZIONE TECNICI DEL FREDDO
MILANO VIALE MONZA 291
OPENING CEREMONY26th September 2013 – 6 pm
(da Google Maps)
COPERTINA 6:COPERTINA 7/07 5-08-2013 14:35 Pagina 1
COP_06.indd 1 27/08/13 13:36
COP_06.indd 2 27/08/13 13:36
12
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA CASALE MONFERRATO
Aliberti MassimoAM TECNO DI ALIBERTIMASSIMOCairo Montenotte
Naccarato AntonioANNALUX DI NACCARATOGuardia P.se
Ballati AntonioRenazzo
Bortolomai AntonelloCHSERVICE PLUSBrezzo di Bedero
Ciccarone DonatoBeinasco
Machetta ClaudioCOMAC sncNole
Crivellaro LucianoCRIEL sasS. Giuliano Milanese
Valentini ErmesEV CLIMA srlCarpi
Graziano MassimoG&G IMPIANTI srlTorino
Gori MarcelloDeruta
Grigoletto RobertoBanchette
Grillo FrancescoGRILLODI FRANCESCO GRILLOOvada
Marongiu IvanMIATEC DI MARONGIU IVANVinovo
Patricelli BeniaminoMICROCLIMA srlTorino
Fazari MaurizioMICROCLIMA srlTorino
Chiarugi LucaOMEGA srlGenova
Perego StefanoVimercate
Pillon ValentinoNovara
Palladino RobertoPR FRIGO DI PALLADINOPecetto T.se
Parolo GianlucaPR FRIGO DI PALLADINOPecetto T.se
Tamaro ClaudioRGT SERVICESesto Calende
Arpaia CiroSPES srlTortona
Carbone PaoloSPES srlTortona
Cirasa CarmeloSPES srlTortona
Bolla MaurizioTECHRENT srlGrugliasco
Salvadego FabrizioTERMICA SANITARIA BOCCAsncCastelnuovo Don Bosco
Gallino SilvanoVALEN sncMoncalieri
Vanzan RobertVALEN sncMoncalieri
Crignoli ClaudioVALEN sncMoncalieri
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA MILANO
Dal Passo StefanoAGEC IMPIANTI srlVenegono Inf.
Dinapoli Alberto NicolaAM srlMombercelli
Baratelli AndreaSuisio
Consegna degli Attestati di partecipazione da parte del docente CSG Giuseppe Bisagno alla presenza del Segretario Generaledell’Associazione dei Tecnici del Freddo - ATF ing. Marco Buoni alla conclusione del corso di tecniche frigorifere base e
specializzazione di preparazione al Patentino Italiano Frigoristi PIF.
Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi Galileo
Tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG
GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ
DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE
L’elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnicispecializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si puòtrovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”)
Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo
Allievi del corso di preparazione al conseguimento delPatentino Italiano Frigoristi effettuano l’esercitazione
sulle fasi di prova pratica presso l’aula dellaazienda partner CSG Hoval, guidati dall’esperienza
del Coordinatore dei Corsi CSG Roberto Ferraris. Inparticolare la prova di carica, vuoto e recupero serve a
minimizzare le perdite.
13
Benedini AlbertoBENEDINI GIACOMO srlAssago
Benedini AlessandroBENEDINI GIACOMO srlAssago
Calì RosarioRiposto
Cazzola MauroCarugate
Chiapparini ChristianCambiago
Curcio GiancarloMilano
Ferrario DavideLimbiate
Cicalese GerardoFGM TECNOLOGIE srlVergiate
Minoni IvanFRIGO SERVICE DI MINONIMontichiari
Abukar Alì OmarGUIDICOND srlSesto San Giovanni
De Palma MatteoGUIDICOND srlSesto San Giovanni
Dimasi AntonioGUIDICOND srlSesto San Giovanni
Foti FrancoIDRA DI FOTI FRANCO sncCornaredo
Mian MassimilianoMAX IMPIANTILazzate
Petronio GiuseppeMAX IMPIANTILazzate
Bruognolo PaoloPUNTO SERVICE scarlCaresanablot
Discacciati LorisQUASEO DI DISCACCIATI sasLomazzo
Riga ItaloRivoli
Cerosillo LucaSEKUR SISTEMI srlArenzano
Mazza EugenioSEKUR SISTEMI srlArenzano
Clavarezza RiccardoSEKUR SISTEMI srlArenzano
Piccaluga PierluigiSIRAM MILANO spaMilano
Tuseddu AlessandroSIRAM spaMilano
Parise MassimilianoSIRAM spaMilano
Moccagatta GianlucaSIRAM spaMilano
Calvi NicolaSIRAM spaMilano
Papagno MicheleSIRAM spaMilano
Di Noia MatteoSIRAM spaMilano
Bellia LuigiSIRAM spaMilano
Stagnitti FedericoRiposto
Cortinovis CristianTECHNE spaVilla di Serio
Cecalupo Pietro PaoloTECHNE spaVilla di Serio
Fumagalli GrazianoTECNOARIADI SEMENZATO sncGuanzate
Venturato IvanoVENTURATO F.LLINova M.se
Verri EmanueleVERRI IMPIANTI DI VERRISettimo Milanese
Villa AndreaVILLA srlVignate
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA BARI
Verna AldoATLAS COPCO ITALIA spaCinisello B.mo
Arciuli NicolaEMMEGIESSE spaValenzano
Columella RoccoPERRONE LUIGI srlCorato
Fanizzi OnofrioMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa
Loiacono AntonioMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa
De Solda AngeloMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa
Piccinni MarcoModugno
Russo SalvatoreTECNOARREDO.IT srlFoggia
Fumarola LeonardantonioTECNO FRIGO DIFUMAROLAMartina Franca
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFPRESSO FIDRA A GENOVA
Pittalis Danilo2D SERVICE srlGenova
Oliveri GianclaudioAB SERVICE srlGenova
Acerbi ClaudioAlbissola Marina
Arecco AlessandroALAR TERMOIMPIANTIArenzano
Fava PierluigiALTE srlRapallo
Brahane Araya TsegayANTAS srlLoc. Gragnanino Trebb
Croci MarcoANTAS srlLoc. Gragnanino Trebb
Foddanu MarcoANTAS srlLoc. Gragnanino Trebb
Antonelli RobertoGenova
Durante l’esame pratico una postazione è dedicata alla verifica con metodo indiretto dellapresenza di perdite sull’impianto frigorifero. Se i parametri di pressione, temperatura,
surriscaldamento, sottoraffreddamento non fossero corretti il tecnico competente e certificatointuirebbe che la macchina presenta una perdita o comunque una carica non corretta.
Il docente Gianfranco Cattabriga durante un corso di Tecniche Frigorifere presso un’importanteazienda del settore riscaldamento/condizionamento a cui è seguito l’esame per l’ottenimento del
Patentino Europeo Italiano Frigoristi PIF, certificazione obbligatoria secondo DPR 43/2012.
14
Antonioli SimoneSavona
Rossi MaurizioARKOBALENOGenova
Qako ArdianoARKOM sasGenova
Avanzi GuidoAVANZI IDROTERMICALavagna
Virone MicheleB&V TERMOIDRAULICASerra Riccò
Barbaro RaffaeleGenova
Basha ArbenGenova
Benvenuto MarcoAlbissola Sup.
Brescia GianlucaBM DI BRESCIACarasco
Briano DanieleBRIANO IMPIANTIAlbissola Sup.
Bassi MicheleBRM DI BASSIGenova
Canessa DavideZoagli
Cardini LucaGenova
Castorina MassimoChiavari
Bellizzi EmilianoCGE CONTROLLO GESTIONEENERGIESavignone
Brandi GiovanniCGE CONTROLLO GESTIONEENERGIESavignone
Meneguz MarioCISRE IMPIANTI srlGenova Pegli
Quesada DaniloCISRE IMPIANTI srlGenova Pegli
Pesce CorradoCLIMA SERVICE DI PESCECogoleto
Bonaccorso SalvatoreCLIMATHERM srlGenova
Pop VelimirCLIMATHERM srlGenova
Porcile StefanoCLIMATHERM srlGenova
Chiappori MassimoCMT DI CHIAPPORIGenova
Oliveri EnricoCST CENTRO SERVIZITIGULLIOSestri Levante
D’Andria LucianoGenova Sestri Ponente
Dante SimoneGenova
Napoli LucaDG DI FERRARO E NAPOLI sncGenova
Dimarco SalvatoreMele
Di Martino ChristianDIMATECH DI DI MARTINOGenova
Drago PaoloGenova
Orrogni GianpaoloEDISERV srlGenova
De Vito AlessandroELETTROCLIMA SERVICEGenova
De Vito MaurizioELETTROCLIMA SERVICEGenova
Federigi PaoloFEDERIGITERMOELETTRICABusalla
Ferrari Sergio AntonioPozzolo F.
Bressan PietroFIDRA spaGenova
Sorrenti GiuseppeFIDRA spaGenova
Frombola MattiaFMC IMPIANTICogoleto
Garaventa MichaelGARAVENTA MPIANTITECNICISavignone
Costa WalterGEA SERVIZI ENERGETICIGenova
Piccardo LucaGENOVA IMPIANTIGenova
Pallamolla FlavioICR DI PALLAMOLLAGenova
Rossi Francesco LuigiICR DI ROSSIArenzano
Annunziato GabrieleIDRAULICA TERMOGAS srlRecco
Parodi GiovanniIDRICOANGA sncGenova
Ferrari AndreaIDROCLIMA soc. coop.Lavagna
Sammartino Gian PaoloIDROTERMIKADI SAMMARTINOArenzano
Ferrari LucianoIMECI 2 DI FERRARI sncAlessandriaSede Centrale CSG a Casale Monferrato. Consegna degli attestati al termine della due giorni di preparazione all’esame del
Patentino Italiano Frigoristi PIF come previsto dal DPR 43/2012. Al centro il docente del corso Giuseppe Bisagno.
La tradizionale foto di gruppo post consegna attestati nella sede di una azienda che harichiesto un corso ad hoc CSG a Genova. A conclusione del corso è seguito l’esame PIF.
15
Insinna DavideINSINNA CARMELOSant’Olcese
Xhimitiku IliaITC IMPIANTI DI XHIMITIKUGenova Setri Ponente
Bernero JacopoJ&B IMPIANTIChiavari
Koni GeronSavona
Puci VincenzoLA 5 TERMOIDRAULICARESTAURIGenova
Martire AngeloLA COMMERCIALETECNOIMPIANTIGenova Bolzaneto
Castagnino RaoulLA TERMOIDRAULICA srlSestri Levante
Canepa AlessandroL’IDRA DI CANEPAGenova
Sassolini LucaLIGURE TERMOIDRAULICAAlbisola Superiore
Piras MassimilianoLPM sncDI DE LORENZO & PIRASGenova
Di Santo LucaMOMI IMPIANTIGenova
Bellomo PaoloMONGIARDINO GIUSEPPE & C. srlGenova Rivarolo
Moro MatteoMONGIARDINO GIUSEPPE & C. srlGenova Rivarolo
Tocci GuglielmoMPM IMPIANTIMele
Mutinelli StefanoZoagli
Norero Paolo DanieleRapallo
Tollot MarcoNUOVA TOP IMPIANTIGenova
Ottonello MirkoOTTONELLO GIOVANNIGenova Prà
Palladino FabrizioGenova
Vagnati MichelePEGLIESE TERMOIDR.Genova
Santoro AntoninoPEGLIESE TERMOIDR.Genova
Piana Roberto Pietro PaoloPIANA GIOVANNI sncOvada
Pistone MauroVarazze
Pittalis MichelePITTALIS FRANCESCOGenova
Pitto EnricoGenova
Podestà ErmannoCasarza Ligure
Politi GianmicheleCelle Ligure
Corrado LuigiPONENTE TERMOIDR.DI CORRADOArenzano
Ponte AndreaPONTE GIUSEPPEGenova
Pozzati FrancescoPOZZATI MARCOAlbissola Sup.
Pozzati GabrielePOZZATI MARCOAlbissola Sup.
Puci GiuseppeGenova Setri Ponente
Leonardini VittorioRESTYLE SERVICEGenova
Rimassa RobertoGenova
Macrì RobertoRMIMPIANTI & COSTRUZIONIGenova Sestri Ponente
Satta MassimoSAVONA IDRAULICASavona
Schiavetta ItaloGenova
Sergiolini ChristianRapallo
Guidetti SergioSG IMPIANTISTICADI GUIDETTIGenova
Calcagno RiccardoSICI sncGenova
Romeo AlessandroSOLUTION PAV DI ROMEOBusalla
Micol AlessandroSYSTEMS & SERVICESPomaretto
Obino PaoloSYSTEMS & SERVICESPomaretto
Meloni FabrizioTECNO SOLAR DI MELONIGenova
Pescio LucaTECNOCLIMADI VITELLARO GIUSEPPESavona
Ribola StefanoTECNOGAMMA sncGenova
Pizzorni LuigiTEKNOSYSTEMS sncRossiglione
Oliveri StefanoTERMOCONT srlGenova
Gandolfo GiovanniTERMOFLASHS. Salvatore Cogorno
Viazzo Paolo AmbrogioTERMOSERVICE sncCasella
Torre CorradoSerra Riccò
Carubini MassimilianoTTC IMPIANTI DI CARUBINIGenova
Scopesi Marco ElsioTUBI & TUBI DI SCOPESIGenova Pegli
Pica Liviu CostantinUNITEC sncGenova
Verardo EmilioGenova
Vullo DaniloS. Olcese
Altamura LorenzoWURTZ IMPIANTIGenova
Wurtz GabrieleWURTZ IMPIANTIGenova
Prova pratica del corso di Tecniche Frigorifere Base tenuto nel laboratorio della sede centraleCSG di Casale Monferrato dall’ing. Bisagno, fondatore di una delle prime industrie del freddo a
Casale Monferrato e ventennale docente CSG. Importante risulta l’attrezzatura.
Prova pratica di brasatura durante l’esame per il conseguimento del Patentino Italiano Frigoristipresso la sede CSG di Bologna. Compito importante dei formatori CSG è sensibilizzare i tecnicisull’importanza dell’utilizzo delle misure di protezione personale. Il tecnico esaminato nella foto
indossa infatti occhiali da lavoro, guanti e ghette anti lapilli.
16
TECNICI CHE HANNOOTTENUTOL’ATTESTATO ATQA CASALE MONFERRATO
Montefiori GianlucaBIO CLIMA SERVICE srlCinisello B.mo
Bordin AlanBORDIN F.LLI sncPalazzolo V.se
Ianniello ClaudioCARMA DI CARNI M&C sasBusto Arsizio
Rogani AndreaCARTECHINI GILBERTOGROUP srlPasso di Treia
Cavo GabrieleVerzuolo
Savogin FedericoCOANDA srlLegnano
Angiulli GiovanniCOLT TECHNOLOGYSERVICES spaMilano
Milani DanieleELECTRIC SERVICE srlZerbolò
Borioli RobertoEUROTECNIC DI BORIOLILa Loggia
Ferrero PaoloFERRERO IMPIANTIDI FERREROTorino
Bonfà Deni LucaFUSARIMPIANTI DI FUSARISenago
Graziano MassimoG&G IMPIANTI srlTorino
Galante FabrizioLainate
Armili AlessandroHOTEL ALEXANDER sncSan Benedetto Tronto
Mattiuzzo GilbertoHOUSING SOLAR sasVolpago Montello
Di Casola MassimoIECOTEC srlMilano
Ferrara MicheleIECOTEC srlMilano
Baldinu LuigiIMA LIFE ITALIA srlTrezzano S/N
Baldinu LuigiIMA LIFE ITALIA srlTrezzano S/N
Lusso MassimoLUSSO TERMOIDRAULICACrescentino
Mazzolari FabioMTH srlAlmese
Sanfilippo DanieleNELSA srlGarbagnate M.
Tavecchia Francesco DavideNELSA srlGarbagnate M.
Brusadin MarcoNELSA srlGarbagnate M.
Pagano AlfonsoTorino
Perego StefanoVimercate
Pisano AngeloPISANO F.LLIPinerolo
Pisano EmanuelPISANO F.LLIPinerolo
Soressi AndreaPiacenza
Arpaia CiroSPES srlTortona
Ferrari PassioTECHNOGEL spaGrassobbio
Salvadego FabrizioTERMICA SANITARIA BOCCA sncCastelnuovo Don Bosco
Affatato AntonioTIB SERVICE sncBrandizzo
Cella MarcoVIAGGI GRAN TURISMOFOGLIANI srlSan Giuliano M.se
Viscomi IvanOriggio
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOCONDIZIONAMENTO AUTOA CASALE MONFERRATO
AUTOENNE srlMiglietta LucaCasale Monferrato
F.LLI MARANZANA sasMaranzana MassimilianoSale
MARIEL srLBeltrame IrwinGattico
SUPER SERVICE DI CARINI sncCarini LucianoTortona
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOCONDIZIONAMENTO AUTOA TORINO
Brao AndreaCarnino AngeloCiulla FrancescoContratto Marco EugenioDi Corso RaffaeleGallio AlbertoGallo DomenicoMarietta Bersana Paolo
Il momento conclusivo di ogni corso CSG: la consegna dei prestigiosi attestati di frequenza che da 40 anni ottengono i miglioritecnici del freddo (3000 all’anno) di tutta Italia e degli altri paesi che li hanno ottenuti, come per esempio le Nazioni Unite,
l’Algeria, l’Armenia, la Croazia, il Ghana, il Montenegro, la Russia, gli Stati Uniti etc…
Prova di carica vuoto nel corso dell’esame per il conseguimento del Patentino Italiano FrigoristiPIF presso la sede dei corsi di Bologna del Centro Studi Galileo. Il Centro Studi Galileo ha
organizzato ad oggi circa 300 sessioni del Patentino Frigoristi nelle 14 sedi operative italiane.
17
Ossola MassimoReisino FrancescoRossetto MarcoScullari MaurizioSerravalle MarioSimioni MassimilianoSpoto Vincenzo
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOCONDIZIONAMENTO AUTOA MILANO
AUTO DIESELRovati Claudio
AUTOFFICINAF.LLI GARAVAGLIAGaravaglia Matteo
AUTORIPARAZIONEF.LLI PESSINAPessina Fabio
BASTON GOMME srlBaston Fabio
BERTI DANILO
COLOMBO & FIGLIPobbiati Diego
ELETTRAUTO CAVALAZZICavalazzi Massimo
ELETTRAUTO GOLAGola Massimiliano
GF DI LUCA GIAMBUSSOGiambusso Luca
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOCONDIZIONAMENTO AUTOA PERUGIA
ALTOMARE AUTOFFICINAGennaioli Roberto
ARE SERVICE FONDOVALLEPistella Alfredo
ARMEA SERV. TECNICIMonsignori Nicola
AUTOCARROZZERIAAPOLLONIApolloni Stefano
AUTOFFICINA AMADIOAmadio Giovanni
AUTOFFICINA BARBAFINABarbafina Matteo
AUTOFFICINA MODERNAGasperini Fernando
AUTOFFICINA PROIETTIProietti Massimo
AUTOFFICINA SOLANIFede Egisto
B&S SERVICEBazzurri Gianluca
BAUTOBurrini Andrea
BIESSE SERVICESforna FaustoCortona Lorenzo
CAR IND. spaProietti MarcoCera Daniele
CONSORZIO AGR. PROV.Guerciolini StefanoRossetti Francesco
DUE EMMEMeniconi Giuliano
DUEMMECAR sncVento Marco
F.LLI FARES sncTarquini Marco
FILIPPETTI & GHIRELLIBiccheri Giorgio
GIELLE sncFaina Carlo
LACIRCE sncGhialli Luca
LALONI & PARADISIParadisi Mauro
MAGRINI MARIOMagrini Massimo
MULTISERVICE srlSfascia Domenico
OFFICINA 2 G srlTiburzi Andrea
OFFICINA CENTRO CAR sncRomani Fausto
OFFICINA DEL TRATTORENardi Marco
OFFICINA MARCHI srlCaporali Mario
OFFICINA PROFES. CARMancini Claudio
ONE OFF. MECC.Malo Enea
RANUCCI srlMaiotti Albano
RAR DI DORIDori Roberto
RIDONI MARIANOFeni Gianluca
RIFRA sncCacciamani Riccardo
RIGHETTI sncRighetti Gino
SABINI OFFICINASabini Gianluca
SALVI srlSalvi MassimoMoretti Antonio
SANTINACCI FRANCOSantinacci Nicola
SOLAR sncGentili Massimiliano
TECNO carChiasserino Arduino
TEVERE TRUCKSBernardini Nedo
TORRESI E VANNONIProcacci Simone
TOSCO MACCHINE srlBarneschi Gabriele
TRASCIATTI PIETRO sncTrasciatti Pietro
CORSI ACASALE MONFERRATO
AM TECNODI ALIBERTI MASSIMOAliberti MassimoCairo Montenotte
ANNALUX DI NACCARATONaccarato AntonioGuardia P.se
BALLATI ANTONIORenazzo
CHSERVICE PLUSBortolomai AntonelloBrezzo di Bedero
COMAC sncMachetta ClaudioNole
EV CLIMA srlValentini ErmesCarpi
GM ARREDAMENTIDI GIARDABorando AntonioTrecate
GORI MARCELLOGori MarcelloDeruta
Prova pratica di controllo dei parametri di funzionamento dell’impianto didattico durante un corsodi preparazione all’esame per il Conseguimento del Patentino Italiano Frigoristi PIF, presso il
laboratorio CSG di Casale Monferrato. In ognuna delle 14 sedi CSG è presente un impianto di prova.
Il Docente CSG dei Corsi condizionamento auto PAC Pasquale Zurlo illustra il funzionamentodella stazione di carica ai tecnici presso la sede REPA di Cernusco sul Naviglio (MI).
18
GRIGOLETTO ROBERTOGrigoletto RobertoBanchette
GRILLODI FRANCESCO GRILLOGrillo FrancescoOvada
HOUSING SOLAR sasMattiuzzo GilbertoVolpago Montello
MIATECDI MARONGIU IVANMarongiu IvanVinovo
MICROCLIMA srlPatricelli BeniaminoFazari MaurizioTorino
OMEGA srlChiarugi LucaGenova
PILLON VALENTINOPillon ValentinoNovara
PR FRIGODI PALLADINOPalladino RobertoParolo GianlucaPecetto T.se
RGT SERVICETamaro ClaudioSesto Calende
SPES srlCarbone PaoloCirasa CarmeloTortona
TECHRENT srlBolla MaurizioGrugliasco
VALEN sncVanzan RobertGallino SilvanoCrignoli ClaudioMoncalieri
CORSI A MILANO
AGEC IMPIANTI srlDal Passo StefanoVenegono Inf.
AIRAGHI IMPIANTI AC srlSala DavideRho
BARATELLI ANDREASuisio
BARBERA STEFANOMotta Visconti
BITIEMME GROUP srlBertuletti GianlucaLamboglia DomenicoArsago Seprio
BK PANNELLI UNIVERSAL srlBaratta FrancoBaratta MassimilianoSangano
CALÌ ROSARIORiposto
CAPPABIANCA FRANCESCOMilano
CARTECHINI GILBERTOGROUP srlRogani AndreaPasso di Treia
CAVAGNOLI ROBERTOCavagnoli JohnnyAzzano Mella
CAZZOLA MAUROCarugate
CERIANI IMPIANTIDI CERIANICeriani GianlucaGerenzano
COANDA srlSavogin FedericoLegnano
COBRE sasRoncali GiovanniBrescia
CURCIO GIANCARLOMilano
DAMIJANIC IVATrento
EDIL TOMARCHIO srlPuglisi FrancescoAci S. Antonio
EGGS spaBalzarano GiuseppeLegnano
FGM TECNOLOGIE srlCicalese GerardoVergiate
GM TERMOIDRAULICADI GALLIGalli MatteoCarugate
GUIDICOND srlAbukar Ali OmarDe Palma MatteoDimasi AntonioSesto San Giovanni
ISOCOLD sncBalletta TommasoCastello di Godego
MARINO ROBERTOGarbagnate M.se
MICOR srlCioata GrigoreLatini DanieleLongu FedericoAlbano Laziale
MIHAI VALERICASaronno
MP TECHNOLOGIES sncGatti ChristianRivoli
PEREGO STEFANOVimercate
PISANO F.LLIPisano AngeloPinerolo
POLENGHI sncDI POLENGHI FRANCOPolenghi FrancoMilano
PRIVITERA ANGELOSaronno
PUNTO SERVICE scarlBruognolo PaoloCaresanablot
QUASEO DI DISCACCIATI sasDiscacciati LorisLomazzo
RCS SACuollo PaoloManno - Svizzera
RICCIARELLI DANIELEVenegono Sup.
RICCÒ DARIO WALTERMassalengo
SAIL GROUP ECO ENERGYRESORCESGenesio FedericoMoncalieri
SEKUR SISTEMI srlCerosillo LucaClavarezza RiccardoMazza EugenioArenzano
SNF STAZIONI NORDFACILITY scarlCarminati DanieleCarmine CristianoValvason LuigiRoma
STAGNITTI FEDERICORiposto
STAR spaGuagnano LucaRatti MarinoAgrate Brianza
TECHNE spaCecalupo Pietro PaoloCortinovis CristianVilla di Serio
TECNOARIADI SEMENZATO sncFumagalli GrazianoGuanzate
TOMASELLI IDRAULICATomaselli DavideCarugate
TREVISANI LABATE IGORTorino
VILLA srlVilla AndreaVignate
VILLANELLI GABRIELECampi Bisenzio
WALLNOFER LEONARDOLachiarella
ZEKA HERMESAssago
ZINCO VINCENZOCaronno P.lla
CORSI A TORINO
ABRAMIUC DORIN PETRICATorino
CAVALLARO STEFANOCarignano
DE BLASIO ANTONIOMarentino
EMBRACO EUROPE srlMontrucchio MarcoRiva presso Chieri
G&G IMPIANTI srlRaineri IvanTorino
LAURIA FILIPPOMarconia
MACCAGNO GABRIELETorino
SNF STAZIONI NORDFACILITY scarlBertolino EdoardoVescovi AndreaTorino
TECNOZENITHDI DELGROSSO srlCaffaro LucaLovera FedericoSaluzzo
VESCOVI ERNESTOCaselle T.se
CORSI A BARI
ATLAS COPCO ITALIA spaVerna AldoCinisello B.mo
EMMEGIESSE spaArciuli NicolaValenzano
MANUTENCOOP F.M.ZOLA PREDOSADe Solda AngeloFanizzi OnofrioLoiacono AntonioZola Predosa
PERRONE LUIGI srlColumella RoccoCorato
TECNO FRIGODI FUMAROLAFumarola LeonardantonioMartina Franca
Foto di gruppo al termine del corso formativo per frigoristi, corso ad hoc, utilizzando gli spazi ele attrezzature appositamente messe a disposizione dal richiedente oppure trasportate tramite
Laboratorio Mobile CSG riconoscibile in tutta Italia dal famoso logo.
Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi Galileo
Industrie che collaborano all’attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise in ordine categorico
EditorialeLa spinta ambientalista dell’Europa fa bene all’Europa?M. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation - AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF
Alternative naturali e sintetiche a basso GWP – Quale scelta?P. Hrnjak – Co-Director ACRC, Res. Professor, University of Illinois,Urbana-Champaign, USA; President, CTS, Creative Thermal SolutionsSituazione attuale – Maggiore difficoltà a trovare nuove molecole –Refrigeranti naturali alternativi.
L’impatto della revisione Regolamentazione F-gas in ItaliaIntervista a Marco Buoni - Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation - AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF
Alcuni aspetti (non marginali) per una più efficaceimplementazione delle normative sugli F-gasP.F. Fantoni – Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATFIntroduzione – Operatori, tecnici, registro e dichiarazioni – Controlli, san-zioni e verifiche.
Principi di base del condizionamento dell’ariaPosa degli scambiatori di calore nelle pompe di calore geotermicheP.F. Fantoni – 145ª lezioneIntroduzione – Una tecnologia ancora poco sperimentata? – Sonde orizzon-tali e sonde verticali – Diverse modalità di posa degli scambiatori orizzontali.
La certificazione dell’azienda secondo la regolamentazionesui gas fluorurati in ItaliaC. Norcia – Bureau Veritas ItaliaCome ci si iscrive al Registro Telematico Nazionale? – A chi ci si puòrivolgere per la certificazione definitiva? – Cosa deve dimostrare l’aziendaper ottenere il certificato? – E dopo aver ottenuto il certificato? – Cosaaccade all’azienda che decide di non certificarsi?
Supermercati ad alta efficienzaT. Ferrarese – HVAC/R Laboratory, Carel IndustriesG. Bagarella – PhD Energetic Engineering, University of PaduaIntroduzione – La soluzione waterloop – Riduzione della carica di refrige-rante e delle perdite – Aumento dell’efficienza energetica – Considerazionisui costi – Dati supermercato reale – Sistema di acquisizione e controllo –Analisi – Risultati - Conclusioni.
Vuotatura del circuito frigorifero, tenuta delle giunzioni e l’aiutodella tecnologia digitaleP.F. Fantoni – 165ª lezioneIntroduzione – Utilizzo del manometro – Utilizzo del vacuometro –L’elettronica digitale – Utilizzo dei vacuometri digitali.
Pompa di calore per la climatizzazione e la produzionedi acqua calda sanitariaR. Castiglioni - Argoclima
Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centoventinovesima) – A cura di P. Fantoni
52
12
20
22
24
27
30
32
35
38
46
48
50
N. 370 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.
Direttore responsabileEnrico Buoni
Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino
Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi
Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200
Pubblicitàtel. 0142/453684
Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.
Fotocomposizione e stampaA.Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected]
www.centrogalileo.itcontinuamente aggiornato
www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India
www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)
Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio
Corrispondente in Francia:CVC
Sommario
La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.
2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.
3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.
Aggiungi agli amici“Centro Studi Galileo”su Facebook
Diventa follower di“Centro Studi Galileo”su Twitter
Cerca i video di“Centro Studi Galileo”suYouTube
PRODUZIONECOMPONENTI
BITZER ITALIAcompressoriPietro Trevisan36100 VicenzaTel. 0444/962020www.bitzer.it
CASTELvalvole, filtri, rubinetti,spie del liquidoAdalberto Salina20060 Pessano c/BornagoTel. 02/957021 - 2153828www.castel.it
CORE EQUIPMENTprodotti ed attrezzature percondizionamento e refrigerazioneDaniele Passiatore50127 FirenzeTel. 055/334101www.core-equipment.it
DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com
DATCORcontrolli di livello, valvole asolenoide, valvole di non ritorno,valvole pulsantiAngelo Richelli20132 MilanoTel. 02/26142097www.datcor.net
DENAaccumulatori di liquido, filtriFranco Deambrosis15033 Casale MonferratoTel. 0142/454007www.dena.it
DORINcompressoriGiovanni Dorin50061 CompiobbiTel. 055/623211www.dorin.com
EMBRACO EUROPEcompressori ermeticiMarek Zgliczynski10023 Riva presso ChieriTel. 011/9437111www.embraco.com
EMERSON CLIMATETECHNOLOGIEScompressori, componentiFloriano Servizi21047 SaronnoTel. 02/961781www.ecopeland.comFRIGOR GASricambi, riparazione e revisionecompressoriAlessandro Trezzi20091 BressoTel. 02/6100048www.frigorgas.comMARIELfluidi refrigeranti, attrezzatura,carica e vuotoLuciano Faccin28013 GatticoTel. 0322/838319www.mariel.itRIVACOLDgruppi frigoriferi preassemblatiGiorgio Signoretti61020 MontecchioTel. 0721/919911www.rivacold.comSICCOM ITALIAproduttori pompe scarico condensaRoberto Galvani21047 SaronnoTel. 02/96706890www.siccom.comTERMORAMAcomponenti e compressoriVittorio Massariello20098 San Giuliano MilaneseTel. 02/9881005www.termorama.comTESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.itVULKAN ITALIAcercafughe, connessioni tubi,giunti lokringMassimo Grassi15067 Novi LigureTel. 0143/310265www.vulkan.comWIGAMcomponenti, gruppimanometrici, pompe vuoto,stazioni di ricarica, lavaggioGastone Vangelisti52018 Castel San NiccolòTel. 0575/5011www.wigam.com
RIVENDITORICOMPONENTI
ECR ITALYcompressori, controlli, gasrefrigeranti chimiciMarco Curato20128 MilanoTel.02/25200879www.ecritaly.it
ELVErevisione compressori frigoriferiFranco Boraso30020 Fossalta di PiaveTel. 0421/679944www.elve.it
FRIGO PENTAaccessori per refrigerazionee condizionamentoGiuseppe Sciarretta09030 ElmasTel. 070/241160
FRIGOPLANNINGventilatori, frigoriferi industrialie componentiAntonio Gambardella83100 AvellinoTel. 0825/780955www.frigoplanning.com
KLIMAX SYSTEMcompressori, accessori, strumentidi misura, condizionatoriVittorino Pigozzi20032 CormanoTel . 02/66304888www.klimaxsystem.it
LF RICAMBIricambi per refrigerazionecommerciale e cucine professionaliMichele Magnani47522 CesenaTel. 0547/341111www.lfricambi724.it
MORELLIaccessori per refrigerazione econdizionamento, compressori,condensatori, evaporatoriFausto Morelli50127 FirenzeTel. 055/351542www.morellispa.it
NEW COLD SYSTEMcomponentistica perrefrigerazione e condizionamentoMadi Sakande40131 BolognaTel. 051/6347360www.coldsystem.it
RAIMErefrigerazione industriale ecommercialeGennaro Affabile80146 NapoliTel. 081/7340900www.raime.it
RECOcomponenti e impiantiper la refrigerazione e ilcondizionamentoStefano Natale70123 BariTel. 080/5347627www.re-co.it
RECOMcompressori avvolgimentifrigoriferiEmiliano Diana20068 Peschiera BorromeoTel. 02/55302288www.recomsas.com
VIOLAcomponenti per refrigerazione econdizionamento, saldatura,impiantiVittorio Chinni70123 BariTel. 080/5050888
REFRIGERAZIONECOMMERCIALE
MONDIAL GROUParmadi frigoriferiClaudio Fossati15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.mondialgroup.it
SANDEN VENDO EUROPEdistributori automaticiValter Degiovanni15030 ConioloTel. 0142/335153www.sandenvendo.com
FRIGORIFERI SPECIALI
ANGELANTONI FRIGORIFERIcamere climatiche, criogenia,tecnologie avanzateCesare Angelantoni20126 MilanoTel. 02/2551941www.angelantoni.it
20
Industrie che collaborano alla attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise per ordine categorico
Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigentievidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403
SCONTI PER GLI ISCRITTI ALLʼASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF
ELETTRONICA VENETAapparecchiature didatticheGian Andrea Cesaratto31045 Motta di LivenzaTel. 0422/765851www.elettronicaveneta.it
PRODOTTI CHIMICI
N.C.R. BIOCHEMICALtecnologie chimiche per larefrigerazioneMarco Novi40050 Castello dʼArgileTel. 051/6869611www.ncr-biochemical.it
STUDIO BORRI ROBERTOprodotti chimici, torri raffreddamento10096 CollegnoTel. 011/4056337
SALDATURA
AIR LIQUIDE ITALIA SERVICEsaldatura e gas tecniciLibera Sciarra20148 MilanoTel. 02/4026288www.airliquide.it
ITALBRASsaldatura e brasaturaNicola Bordin36100 VicenzaTel. 0444/347569www.italbras.com
RIV.O.GAS.gas refrigeranti chimiciPaolo Secco15033 Casale MonferratoTel. 0142/452202www.rivogas.it
SALDOGASgas e componenti per lasaldaturaAntonio Marotta80146 NapoliTel. 081/2280111www.saldogas.it
OXYWELDsaldatura e brasaturaDiego Andreetta33077 SacileTel. 0434/737001www.oweld.com
CAMION FRIGORIFERI
COLD CARtrasporti refrigeratiGiuseppe Morano15040 OccimianoTel. 0142/400611www.coldcar.it
CELLE FRIGORIFEREARREDAMENTI
FRIGORBOXcelle e magazzini frigoriferi,pannelli isolantiContardo Fantini42019 ScandianoTel. 0522/983565www.frigorbox.it
REFRIGITALindumenti e accessori per ilfreddoAndrea Taccone17100 SavonaTel. 019/802426www.refrigital.it
SPERANZA FRANCESCOaccessori per la refrigerazionee condizionamento89029 TaurianovaTel. 0966/645463
FLUIDI FRIGORIGENI
HONEYWELL FLUORINEgas espandenti, gas refrigerantichimiciGiancarlo Matteo20020 LainateTel. 02/892589600www.honeywell.com
RIVOIRAfluidi secondari monofasici, gasrefrigeranti chimiciEnnio CampagnaAlessandro Borri20157 MilanoTel. 02/35793309www.rivoiragas.com
SOLVAY FLUOR ITALIAgas refrigeranti chimiciMario Magnoni20146 MilanoTel. 02/29092365www.solvay.it
LUBRIFICANTI
FUCHS LUBRIFICANTIgas refrigerantiDiego Gherlone14021 Buttigliera dʼAstiTel. 011/9922811www.fuchslubrificanti.it
SACIRTlubrificanti mineraliCarlo De Rinaldis00157 RomaTel. 06/41793441www.sacirt.it
REGOLAZIONE
CARELregolazione elettronica,sistemi di supervisioneLaura Galvani35020 BrugineTel. 049/9716611www.carel.it
DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com
ECONORMAregolatori di temperatura e umiditàMario Mattiuzzi31020 San VendemianoTel. 0438/409049www.econorma.com
TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it
ENERGIE RINNOVABILI
CLER ENERGIEALTERNATIVEinstallazione solare fotovoltaicoGiovanni Filippi15033 Casale MonferratoTel. 0142/454216www.clersrl.it
GMP ENGINEERINGimpianti solari termiciGiuseppe Pullini20093 Cologno M.seTel. 02/25410672www.gmpengineering.it
TSE ACCOMANDITAimpianti solari termiciGaio Croci43039 Salsomaggiore TermeTel. 0524/523668www.accomandita.com
TORRIDI RAFFREDDAMENTO
E CONDENSATORIEVAPORATIVI
BALTICAREtorri di raffreddamento,condensatori, assistenzatermoecologicaMassimo Moltoni20052 MonzaTel. 039/747582www.balticare.it
ARIA CONDIZIONATA
ARGOCLIMAimpianti condizionamento, split,multisplit, VRF, pompe di caloreDomenico Zanchetta21013 GallarateTel. 0331/755111www.argoclima.com
DAIKIN AIRCONDITIONING ITALYaria condizionata, venditacondizionatoriMarco DallʼOmbra20097 S. Donato M.seTel. 02/516191www.daikin.com
RECIRriscaldamento e condizionamentoGiovanni Migliori00159 RomaTel. 06/43534503
TERMOIDRAULICAAGOSTINIaccessori condizionamentoFabrizio Agostini00178 RomaTel. 06/7183958www.t-agostini.com
ENTI CERTIFICATORI
BUREAU VERITAS ITALIAente certificatoreCristina NorciaMassimo Dutto20126 MilanoTel. 02/27091307-27091230www.bureauveritas.com/certificazione
IMQ - ISTITUTO MARCHIODI QUALITÀente certificatoreVincenzo Aiello00184 RomaTel. 06/50991867www.imq.it
SOFTWARE
ACCA SOFTWAREsoftware per riscaldamento,condizionamento ed energierinnovabiliAntonio Cianciulli83048 MontellaTel. 0827/69504www.acca.it
ENERCLIMAsoftware condizionamento,refrigerazioneMarcello Collantin35125 PadovaTel. 049/8829652
21
22
Stiamo tutti prendendo parte inEuropa ad una spinta ambientalistache parte da lontano, potremmo diredall’istituzione dei parametri di emis-sione sugli autoveicoli: i famosi Euro2-3-4-5 etc…. che hanno portato allafine del carburatore, l’introduzione delcommon rail, la spinta del diesel e amolte altre innovazioni tecnologichenel campo dell’automotive.Questo potrebbe essere un punto diinizio per capire se la politica ambien-tale europea sta dando i frutti sperati.Sicuramente l’Europa gode di un’am-biente più salutare e pulito ora.Chi ha avuto modo di confrontarsi conle super industrializzate locomotivedel pianeta: Cina – Pechino, Brasile –Rio De Janeiro, altamente e giornal-mente inquinate dallo smog, può con-fermare che la direzione è giusta per ilnostro vivere sano.Dal punto di vista di una spinta tecno-logica le case automobilistiche euro-pee hanno conquistato mezzo mondoe sono un esempio di eccellenza e diemulazione.E’ stato trascinato da uno scambiotecnologico unilaterale l’acquisto diChrysler da parte di Fiat Automobiles.Tecnologia in cambio di acquisizionedi capitale per cui ora la casa automo-bilistica di Detroit è quasi completa-mente in mano alla casa di Torino.Molto di quanto si è detto sopra facapire che a lungo termine la politicaambientale europea dovrebbe pagaresia in termini ecologici che economici.E nel nostro settore?Il nostro settore sta attraversando lestesse fasi. Con la regolamentazione
sui refrigeranti fluorurati e la sua pros-sima revisione si sta dando un impul-so di innovazione tecnologica con laricerca di nuovi sistemi, nuovi compo-nenti, nuovi materiali.I gas serra (come i gas di scarico degliautoveicoli) sono in questo caso i gasrefrigeranti che vengono controllati oraed in futuro diminuiti gradualmente(l’equivalente delle nostre Euro 2-3-4-5) fino ad una quasi completa elimina-zione in certe applicazioni.Tasse dovrebbero essere applicate(secondo la revisione ora alParlamento Europeo) sui refrigerantisintetici così come avviene nei PaesiScandinavi e leggi nazionali diFrancia e di Spagna auspicano.Portando il costo degli stessi adaumentare di 10 volte.I tecnici del freddo che verificano labontà di questi impianti in questa sortadi revisione periodica (tenendo in piediil paragone automobilistico) delle emis-sioni avranno un ruolo fondamentale:– Controllare periodicamente (ognianno, 6 mesi, 3 mesi) la macchinain modo indiretto verificando i para-metri di funzionamento o in mododiretto verificando con dispositivi attia verificare le perdite di refrigerante.
– Compilare il registro dell’apparec-chiatura, vera e propria carta di cir-colazione della macchina.
– Essere competenti, qualificati, certi-ficati per installare, riparare, manu-tenere nel migliore dei modi l’im-pianto ed anche consigliare e segui-re l’operatore per tutto il ciclo di vitadell’impianto stesso.
In futuro ancora di più il tecnico dovrà
seguire il proprietario dell’impiantoche richiederà l’intervento non soloper la manutenzione ma anche per ilbuon funzionamento e per assolvere idoveri normativi di controllo.In futuro inoltre le unità utilizzerannosempre più sistemi innovativi che solouna persona competente, qualificataed altamente specializzata sarà ingrado di gestire, un esempio di quan-to detto sono le unità che utilizzanotutti i nuovi gas refrigeranti naturali,ma di difficile gestione in quantoinfiammabili, leggermente tossici econ caratteristiche meccaniche e ter-miche inusuali, come le alte pressionidi funzionamento.Solamente un tecnico altamente infor-mato e specializzato potrà gestire talicambiamenti.E l’economia un giorno ne trarrà bene-ficio, cosa che molti di noi, tecnici delfreddo, forse ora non vediamo, infatti siavrà nei prossimi anni un influssoenormemente positivo, mettendo ilsettore europeo della refrigerazioneall’avanguardia.I tecnici del freddo che hanno già otte-nuto la qualificazione Patentino ItalianoFrigoristi PIF sono considerati all’avan-guardia da coloro che non ce l’hannoall’interno dello stesso paese (comenei confronti degli idraulici e elettricisti)e soprattutto dai loro omologhi deipaesi extra-europei tra cui gli america-ni, i cinesi, gli indiani etc…La metodologia di apprendimento e dicertificazione europea sta suscitandotra i tecnici di tutto il mondo la volontà diemulazione per garantire ad una cate-goria intera diritti e doveri ben precisi.
Editoriale
La spinta ambientalista dell’Europafa bene all’Europa?
MARCO BUONI
Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione deiTecnici italiani del Freddo - ATFCoordinatorepratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo
23
Nuova sede a Milano sulle EnergieRinnovabili e sulla Refrigerazione
Un altro settore fortemente influenza-to dalla politica europea è quello delleenergie rinnovabili per il quale obiettiviben precisi sono stati individuati sindal progetto 20-20-20 per cui si vuoleraggiungere il 20% di utilizzo di ener-gie rinnovabili a livello europeo entro il2020 e ancora più ambiziosi livellientro il 2030.Quindi i tecnici che gestiscono il pas-saggio alle energie alternative daquelle tradizionali dovranno esserealtamente competenti ed avere anchela capacità di spiegare i vantaggi dellenuove energie rispetto a quelle tradi-zionali di impatto ambientale negativoanche se, a breve termine, più compe-titive sul prezzo.Partono così i Patentini sulle EnergieRinnovabili “PER” obbligatori per laDirettiva Europea 28/2009 sull’usodelle Fonti di Energie Rinnovabiliobbligatorio per tutta Europa da ago-sto 2013 che, con un comprensibileritardo di tempi, verrà implementatopure in Italia dal 2014. Le Pompe dicalore a tutti gli effetti sono incluse inquest’ultima legislazione importanteper il nostro settore.Da tutto quanto detto sembra inevita-bile il successo dei corsi e delle certi-ficazioni del Centro Studi Galileo chein circa 9 mesi hanno ormai accoltooltre 5000 persone Tecnici del Freddoper il Patentino Italiano Frigoristi PIFnelle oltre 12 sedi oltre che nei molte-plici corsi ad hoc dedicati alle aziende,distributori di componenti che hannorichiesto gli stessi presso i loro locali.Appare quindi scontata la notizia che ilCentro Studi Galileo aprirà il prossimo26 settembre con inaugurazione colle-gata a due importanti corsi a livellointernazionale un’altra location: aMilano in Viale Monza 291.I locali, posti dirimpetto alla nobile villain cui ha soggiornato il generaleRadetzky nel suo periodo milanese,saranno adibiti a corsi di carattere tec-nico-informativo.In particolare il programma delle 2giornate prevede:giovedì 26 settembre ore 9: durantetutta la giornata un importantissimoincontro informativo sulla certificazio-ne delle aziende e sui dettagli dellaregolamentazione europea sui gas
fluorurati HFC, in base al quale tutte leaziende devono prevedere delle pro-cedure interne per la gestione delrefrigerante, macchinari e apparecchiadatti al loro corretto utilizzo e il nume-ro di personale qualificato sufficiente.Giovedì 26 settembre ore 18: auto-rità e speaker di eccezione del settoredel freddo per l’inaugurazione della
nuova sede CSG di Milano, a seguirecocktail/rinfresco di benvenutoVenerdì 27 settembre ore 9: corso dicarattere internazionale, tenuto da undocente della city di Londra, riguar-dante le ultime notizie sulla Finanzanelle Energie Rinnovabili, tempi diritorno dell’investimento e normativainternazionale sull’argomento.
�� LEGISLAZIONE
Revisione Regolamento F-gas – Continuano in seno ai lavori del Parlamento Europeo leproposte per la revisione del Regolamento 842 sugli F-gas. La Commissione Ambientedel Parlamento propone una veloce dismissione degli HFC assieme al divieto d’uso di taligas in parecchi tipi di impianti già entro il 2020. La Commissione si è anche espressafavorevolmente sul divieto di commercializzazione di apparecchiature pre-caricate e sullanecessità di consentire la manutenzione degli impianti solo con HFC riciclati/rigenerati apartire dal 2017. Ora spetta al Consiglio Europeo e poi al Parlamento giungere a decisio-ni definitive in merito. (Pagina 2 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org)
�� REFRIGERANTI
Usa e Cina d’accordo sugli HFC – Il presidente americano Barack Obama e il presiden-te cinese Xi Jinping hanno concordato un piano per tagliare i consumi e la produzionedi idrofluorocarburi. Per la prima volta, gli Stati Uniti e la Cina lavoreranno insieme e conaltri Paesi per utilizzare le competenze e le istituzioni del protocollo di Montreal per eli-minare gradualmente il consumo e la produzione di HFC.Tale annuncio - anche se ci vorrà tempo affinchè si possa concretizzare in un accordomultilaterale - è un passo importante a favore di una fase di progressiva eliminazionedegli HFC in quanto coinvolge i 3 continenti (assieme all’Europa) responsabili dei mag-giori consumi di questi gas. (Pagina 6 della Newsletter AREA)
Dubbi sull’R1234yf – Daimler e Volkswagen non hanno rispettato il divieto impostodall’Unione Europea di utilizzo dell’R1234yf negli impianti di condizionamento dei nuoviveicoli in quanto non lo ritengono un fluido sicuro. Inoltre permane ancora qualche per-plessità sul fatto che tale refrigerante possa avere qualche effetto tossico se inalato perun certo periodo, nonostante le rassicurazioni della casa produttrice. Ulteriori accerta-menti sono in corso. (Pagina 7 della Newsletter AREA)
�� ENERGIA & AMBIENTE
Obiettivi energetici dell’UE – Il tema dell’energia è al centro degli sforzi dell’UE per pro-muovere la crescita, l’occupazione e la competitività. Il Consiglio europeo ha convenuto chegli attuali prezzi ed i costi elevati dell’energia devono essere seriamente presi in considera-zione anche attraverso la diversificazione sistematica dell’approvvigionamento e attraversolo sviluppo di risorse interne di energia. La priorità politico-economica dell’UE sarà quindidata alla competitività energetica e industriale. (Pagina 6 della Newsletter AREA)
Strategie UE per il riscaldamento e la refrigerazione – La Commissione europea haannunciato che in autunno proporrà una strategia per il futuro del riscaldamento e dellarefrigerazione. Il piano, che avrà carattere non legislativo, delineerà il ruolo dei due set-tori in relazione alle fonti di energia rinnovabile ed alle politiche per l’innovazione e l’ef-ficienza energetica. In particolare, verrà definito il ruolo delle energie rinnovabili per ilriscaldamento e la refrigerazione. (Pagina 7 della Newsletter AREA)
Consumo energie rinnovabili – Nel 2011 il consumo di energie rinnovabili è stato parial 13% del consumo complessivo di energia nell’Unione Europea. Nel 2010 tale quota èstata del 12,1%. L’obiettivo è quello di giungere ad una quota del 20% entro il 2020.(Pagina 8 della Newsletter AREA)
ULTIME NOTIZIE
24
Questo articolo propone ilconfronto tra le principalialternative di refrigerantidisponibili ponendo in risaltoi rispettivi vantaggi e svantaggi.In particolare l’attenzione nonviene concentrata solo sulleproprietà termodinamiche maanche su quelle termofisiche esulle caratteristiche specifichedegli impianti (scambiatori,compressore, ecc.).
SITUAZIONE ATTUALE
La risoluzione del problema del bucodell’ozono ha imposto l’eliminazionedei vecchi, ma ottimi, refrigeranti (R12,R22, R502). La problematica delriscaldamento globale porterà, allaresa dei conti, all’eliminazione anchedei refrigeranti sostitutivi (R134a,R410A,…). Allo stato attuale dellecose sembra che i refrigeranti candi-dati all’uso in futuro saranno gli HFO,talvolta miscelati con altri fluidi chepossono presentare anche un GWPmaggiore (R32, R134a,…), e i fluidinaturali che da sempre sono presentisul mercato e vengono utilizzati per-chè garantiscono un basso GWP eduna buona efficienza.La tossicità non è mai stata realmenteaccettata ma sembra che il problemadi una lieve infiammabilità possa inve-ce diventare accettabile..Semplificando un po’ il discorso e conuna certa dose di humor possiamonotare che le soluzioni alle problema-tiche poste dall’uso dei refrigeranti si
possono raggruppare in due filoni:quello dei chimici e quello dei mecca-nici.Esperti ingegneri chimici provano a sin-tetizzare o molecole (refrigeranti mono-componenti) o, se non ci riescono, pro-ducono miscele che dovrebbero rap-presentare delle soluzioni drop-in degliattuali refrigeranti. Tale approccio hacome elemento ispiratore la necessitàdi comportare minimi cambiamenti agliimpianti esistenti, ai componenti, aicontrolli, ai sistemi produttivi, ecc....Ovviamente questa risulta essere lasoluzione a minor costo dal punto divista dei manager che devono trovaresoluzioni al problema.Certo, i refrigeranti devono soddisfarerequisiti più importanti: tossicità,infiammabilità, compatibilità con imateriali, efficienza...L’approccio degli ingegneri meccanicidovrebbero essere quello di costruire ilcircuito frigorifero attorno al refrigeran-te, possibilmente naturale. Progettareun circuito (ma anche apportargli dellemodifiche) richiede un impegno signifi-cativo, che comporta scelte non ottima-li all’inizio, modifiche ai componenti, aicontrolli, ecc. poichè i fluidi che di solitovengono presi in considerazione pos-siedono proprietà termodinamiche etermofisiche diverse di quelle dei refri-geranti utilizzati attualmente. In altreparole le loro soluzioni sono maggior-mente costose.Così, le risultanze più comuni sonoche le proposte degli “ingegneri chimi-ci” sono le meno costose nel breveperiodo ma non hanno un futuro certo,mentre le proposte degli “ingegneri
meccanici” sono più promettenti intempi lunghi mentre nell’immediatorisultano essere più complesse ecostose per il fatto che richiedono unnumero maggiore di modifiche al cir-cuito frigorifero. Normalmente l’intro-duzione di un nuovo refrigeranterichiede un’approfondita comprensio-ne degli aspetti termodinamici quandosi deve riprogettare il circuito ed i suoicomponenti.
MAGGIORE DIFFICOLTÀATROVARE NUOVE MOLECOLE
Dopo un periodo in cui si sono messial bando vari tipi di refrigerenti è diffi-cile trovare buone molecole per ogniapplicazione (basse e bassissimetemperature di refrigerazione, condi-zionamento d’aria, pompe di calore,pompe di calore ad alta temperatura,piccoli e grandi sistemi, ...).I refrigeranti di nuova generazioneappena introdotti sul mercato (gliHFO) hanno un basso potenziale diriscaldamento globale (GWP), maoffrono poche possibilità di essereutilzzati a livelli di infiammabilità e tos-sicità accettabili.Anche le miscele azeotropiche (chesolitamente rappresentano delle solu-zioni semplici per i progettisti di scam-biatori di calore e permettono un con-tenimento della carica) offrono unascelta limitata. Riuscire ad individuareuna buona miscela ha l’obiettivo diraggiungere una soluzione che un sin-golo componente non può fare dasolo. Attualmente si sceglie di misce-
Speciale il futuro dei refrigeranti
Alternative naturali e sintetichea basso GWP – Quale scelta?
PEGA HRNJAK
Co-Director ACRC, Res. Professor, University of Illinois, Urbana-Champaign, USAPresident, CTS, Creative Thermal Solutions
25
lare i refrigeranti HFO, che hannopressioni caratteristiche basse e pre-sentano un basso GWP, con refrige-ranti ad alta pressione per creare flui-di sostitutivi idonei per una particolareapplicazione. Fluidi di pressione piùelevate sono in genere candidati inte-ressanti perché offrono migliori possi-bilità di avere impianti compatti: tuba-zioni più piccole (a causa della minoresensibilità alle perdite di carico),scambiatori più piccoli, ecc.
REFRIGERANTI NATURALIALTERNATIVI
Nei sistemi a compressione di vaporequeste opzioni sono rappresentate da:– Ammoniaca (R717);– Idrocarburi (R600a, R290), e altresoluzioni per basse temperature,come propano, propilene, etano,...;
– Anidride carbonica (R744);– Aria (R729) per gli impianti a bassatemperatura degli aerei;
– Acqua (R718) - basse pressioni egrandi impianti in termini di capacità;
– Elio negli impianti con ciclo Stirlingper applicazioni di nicchia.
Nei sistemi ad assorbimento: (ingenere applicazioni di nicchia in cui ilcalore risulta essere disponibile inabbondante quantità e a costi ridotti):– Ammoniaca/acqua, ecc.Negli impianti a turbina:- Vapore (quando il vapore è disponi-bile quasi gratis).Altre applicazioni di nicchia di refri-gerazione:– Magnetica, acustica, elettrochimica,...Sembra che fra tutti questi tre-quattro
fluidi hanno la possibilità di diventarerefrigeranti di utilizzo molto diffuso:
l’ammoniaca (è sempre stata unaopzione importante per la refrigerazio-ne industriale, ma potrebbe essere uti-lizzata per alcuni impianti a fluidosecondario), l’isobutano (in piccoli fri-goriferi domestici), il propano (inimpianti di piccola taglia) e l’anidridecarbonica in pompe di calore adacqua calda, refrigeratori di bottiglie,refrigerazione commerciale. L’anidridecarbonica rappresenta una validasoluzione alternativa per le applicazio-ni automobilistiche, ma sembra chel’industria abbia scelto l’R1234yf comeopzione sostitutiva più facile ed appa-rentemente a più basso costo.Problemi tipici degli impianti con refri-geranti naturali sono la compatibilitàdei materiali e la riduzione di caricaper l’ammoniaca (a causa della sua
Figura 1.Confronto tra le efficienze (COP) di impianti di condizionamento per
autoveicoli a R134a e R744 funzionanti alle medesime condizioni e dotatidei medesimi scambiatori di calore e portate d’aria.
Figura 2.Caduta di pressione che provoca la variazione dell’1% del COP.
Su strada(linea continua)
Su banco (tratteggio)
media tossicità e infiammabilità) e pergli idrocarburi, a causa della loroinfiammabilità. Nel caso del’anidridecarbonica l’attenzione è focalizzatasulla sua efficienza a causa delle suediverse proprietà termodinamiche etermofisiche rispetto a molti altri refri-geranti che possono farla sembrareun’opzione a bassa efficienza.La figura 1 presenta i risultati di sinte-si di un’eccellente studio di valutazio-ne comparativa compiuto all’internodel progetto di ricerca cooperativapromosso da SAE.Questi risultati indicano chiaramenteche è possibile avere impianti a CO2competitivi dal punto di vista dell’effi-cienza, se lo si desidera. Gli impianti aR744 risultano essere più efficienti abasse temperature ambientali e nelcaso in cui l’impianto risulta esserevincolato dalle dimensioni dello scam-biatore di calore. Certo, ci sono poten-zialmente altri costi connessi con ilcontenimento del refrigerante all’inter-no del circuito frigorifero in seguito allepressioni più elevate e all’interazionecon gli elastomeri d’uso comune chel’impiego della CO2 comporta. Laragione di questi risultati inattesi hacome origine l’adozione di soluzioniprogettuali basate sulle specificheproprietà del fluido.Grazie alla buona combinazione delleloro proprietà termofisiche e termodi-namiche l’ammoniaca e l’anidride car-bonica offrono la possibilità di poten-ziali riduzione della carica, così comepresentato dall’autore alla conferenzaASHRAE/NIST sui refrigeranti svoltasinel novembre 2012. A tale conclusio-ne si è giunti focalizzando l’attenzione
sulla riduzione della carica negliscambiatori di calore a microcanali(ma non solamento su questo) e adot-tando la stessa penalizzazionedell’1% dell’efficienza a causa di unacaduta di pressione (nei condensatori)per ciascun refrigerante (vedi figura2). La figura 2 confronta il ciclo di base“ideale”, in linea continua, con il ciclo“reale”, ove sono presenti perdite dicarico, indicato con la linea tratteggia-ta. La caduta di pressione nel conden-satore “reale” è stata impostata percausare una riduzione dell’1% del
COP del ciclo “reale” rispetto al ciclo“ideale”.Si è dimostrato che l’ammoniacarichiede la carica più bassa, ma nonpermette di avere le dimensioni deltubo più piccole. L’isobutano ha biso-gno di un tubo di diametro molto piùgrande mentre l’R744 permette didimensionare il tubo più piccolo.L’R717 e l’R744 sembrano avere lemigliori caratteristiche per gli impianti abassa carica, anche se per motividiversi. L’R717 ha una caduta di pres-sione molto alta per una data portatamassica a causa della densità di vapo-re molto bassa che provoca maggiorevelocità, per una data portata di massa,in confronto ad altri fluidi. Tuttavia, acausa del suo elevato calore latente, laportata massica necessaria per ottene-re una data capacità è significativa-mente inferiore per l’R717 rispetto aqualsiasi altro fluido. Le cadute di pres-sione che si verificano utilizzandoammoniaca non risultano essere néparticolarmente basse né alte in con-fronto agli altri fluidi. L’anidride carboni-ca (R744) presenta una bassa tenden-za alle cadute di pressione, il che signi-fica che la caduta di pressione noncomporta un elevato calo della tempe-ratura di saturazione.
26
Figura 3.Carica di refrigerante e diametro idraulico di una serpentina di un
condensatore a microcanali appartenente ad un impianto di refrigerazioneda 1 kW. Il condensatore provoca una differenza dell’1% rispetto al COPideale in seguito alle perdite di pressione che si verificano al suo interno
(Tevaporazione = 0 °C,Taria ingresso = 20 °C, surriscaldamento 5 K).
Diametro idraulico [mm]
Masse
[g]
Distributore SUNISOleader mondiale lubrificanti mineralie sintetici (P.O.E.) per compressori frigoriferi
00157 ROMA - Via Melissa, 8Tel. (+39) 06 41793441-5232Fax (+39) 06 41793078www.sacirt.it [email protected]
Ing. Buoni, il Convegno di quest’an-no è particolarmente importantevisto che si tiene in un periodo diprofondi cambiamenti per la regola-mentazione dei gas fluorurati: inqualità di rappresentante del settore,sia a livello nazionale che europeo,come giudica questo processo?
Quello in atto è un processo determi-nante per il futuro dell’ambiente e delpianeta.L’obiettivo della revisione della rego-lamentazione europea è infatti quellodi combattere il cambiamento clima-tico e ridurre i gas HFC utilizzati nellarefrigerazione e condizionamento, inquanto la riduzione della produzione edel consumo dei gas refrigeranti HFCporterà ad una consistente diminuzio-ne di anidride carbonica in atmosfera,pari alla emissione di gas serra ditutto il pianeta attualmente emessa in2 anni.Se non si fermano i gas serra la tem-peratura del pianeta, dicono gli scien-ziati, aumenterà di 2 gradi. La riduzio-ne degli HFC porterà ad un abbas-samento di questo aumento pari a0.5 °C. All’interno dello schema giàcollaudato del Protocollo di Montreal,tale riduzione è la più semplice e velo-ce per ridurre drasticamente (anchese non sufficientemente) il problemadei cambiamenti climatici.L’Europa vuole continuare nellapolitica di regolamentazione dellesostanze dannose per l’ambiente,segnatamente di quelle responsabilidel buco dell’ozono (ormai problemaquasi risolto), e del riscaldamento glo-
bale, pertanto chiede sempre maggio-ri innovazioni. Attualmente i gas refri-geranti maggiormente utilizzati sonoancora i potenti gas ad effetto serraHFC ma, dalle conclusioni del XVConvegno Europeo, si evince che,grazie ad una loro graduale riduzio-ne, entreranno in uso refrigerantimeno dannosi, naturalmente presen-ti nell’ambiente, e ad impatto nullo,quali l’ammoniaca NH3, gli idrocarburiHC e l’anidride carbonica CO2, oppu-re i nuovissimi refrigeranti chimici sin-tetici HFO già testati da molte indu-strie del settore anche italiane.
Quali sono gli aspetti più importantidella nuova revisione europea?Quali ripercussioni potrà avere alivello lavorativo per i professionistidel freddo?
Visti i grandi cambiamenti che, nel-l’ultimo quinquennio, hanno investitoil settore del freddo occorre plaudireallo sforzo delle aziende e degliscienziati che nell’ambito delle inno-vazioni richieste dalla CE hanno otte-nuto brillanti risultati in primis la defi-nizione della professione del frigori-sta (certificazioni) e di conseguenzauna maggiore consapevolezzaambientale.La revisione della regolamentazioneeuropea, se approvata così come èstata formulata dalla CommissioneEuropea lo scorso novembre, dovreb-be presentare importanti novità per inostri Tecnici del Freddo, progettisti,produttori, installatori e/o manutentori
degli impianti di refrigerazione e con-dizionamento.Ricordiamo infatti che ora la propostaè al vaglio delle commissioni delParlamento Europeo dei trasporti edell’ambiente. Quest’ultima voterà gliemendamenti il prossimo 19 giugno.Inoltre lo stesso Consiglio dell’UnioneEuropea porterà anch’esso i suoicommenti ed emendamenti. Se inprima lettura la proposta comprensivadi tutti gli emendamenti dovesse esse-re votata, dovrebbe entrare in vigoreper l’inizio del prossimo anno.Solo per elencare alcuni dei cam-biamenti che dovrebbero stravolge-re maggiormente il nostro lavoro:� Divieto di utilizzo in assistenza emanutenzione di refrigeranti con GWPsuperiore ad un certo valore.� Eliminazione di alcuni refrigeranticon alto GWP come l’R404a e l’R507e la graduale riduzione nell’utilizzodegli altri gas refrigeranti fluorurati,per arrivare nel 2030 al 21% di quan-to viene ora utilizzato (media 2008-2011).� Certificazione e Formazione obbli-gatoria anche per i refrigeranti alterna-tivi a gas refrigeranti fluorurati, cioèanche per Ammoniaca, AnidrideCarbonica, Idrocarburi, e HFO, per ilproblema non più ambientale ma disicurezza del tecnico e del suo cliente,per via della tossicità, delle alte pres-sioni di esercizio e dell’infiammabilità.� Inclusione nella regolamentazionedei camion refrigerati, lasciati fuoridalla regolamentazione 842/06.� Divieto di precarica per gli impiantinon sigillati ermeticamente.
27
Speciale futuri cambiamenti legislativi
L’impatto della revisioneRegolamentazione F-gas in Italia
Intervista a MARCO BUONI
Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATFTratto da
I produttori di pompe di calore inItalia chiedono lamodifica dell’art. 12del regolamento revisionato sui gasfluorurati 842/2006, che impone lacarica di refrigerante in loco e non infabbrica. La vostra posizione però,come AREA e ATF, è favorevole, cipuò spiegare perché su questopunto le posizioni si sono contrap-poste in modo così netto?
L’Italia è l’esempio più lampante delmotivo per cui gli impianti di condizio-namento non sigillati ermeticamentedebbano essere venduti senza caricaal loro interno (così come già avvienecomunque per la maggior parte degliimpianti di refrigerazione commercialeper supermercati e refrigerazioneindustriale).Infatti oltre ad evitare emissioni inatmosfera dovute al trasporto, que-sta strada sarebbe l’unica percorri-bile per evitare che personale noncompetente, come avviene oggi,installi il milione di splittini (fonteANIMA del 2010) che ogni anno ven-gono venduti in Italia ed installati daelettricisti, idraulici o probabilmenteanche dal singolo privato che siimprovvisano installatori con enor-mi emissioni e perdite di refrigeran-te in atmosfera sia all’avviamentosia ancor più durante la vita dell’im-pianto. Senza contare la mancata effi-cienza del sistema stesso che portaad un consumo energetico e quindi aduna emissione indiretta dovuta allaproduzione di maggiore anidride car-bonica dalle nostre centrali termoelet-triche.Facendo arrivare la macchina alluogo di installazione scarica di refri-gerante, si garantisce (unico modopossibile) che solo un tecnico com-petente, in possesso delle autorizza-zioni per acquistare il refrigerante,possa caricare l’impianto con la giu-sta quantità di HFC, verificandoanche la giusta lunghezza delle tuba-zioni che uniscono la parte evaporan-te con la condensante, che costitui-sce fra l’altro una variabile per unagiusta quantità di carica di refrigeran-te, che solo il tecnico sul luogo puòconoscere.
L’obiezione principale mossa daiproduttori è che in questo modo il
collaudo degli apparecchi risulteràpiù dispendioso, in quanto sarànecessario riempire le macchinecon il gas, fare il collaudo, poi svuo-tarle e riempirle nuovamente in can-tiere. Come pensate potrebbe esse-re superato questo problema?
Quanto affermato dai produttori diimpianti split è vero solo in parte. Infattinon c’è dubbio che tale costo viene adaggiungersi per le sole macchine chevengono sottoposte a test di funziona-mento. Tale operazione di svuotamen-to richiede un lasso di tempo di pochiminuti per una quantità di carica cosìlimitata; inoltre c’è da considerareanche il fatto che la parte evaporantedell’impianto veniva già precedente-mente caricata in azoto.Però il problema viene velocementerisolto in quanto il refrigerante recu-perato si potrebbe riutilizzare nellamacchina successiva di test e que-sto velocizzerebbe le operazioniinvece di rallentarle.Infatti per aziende importanti comequeste un recuperatore che rigenera ilrefrigerante con separazione dell’olionon comporterebbe sicuramente ungrosso impegno finanziario, conside-rando pure il risparmio del costo delrefrigerante non immesso. Risparmioin refrigerante non caricato che verràovviamente trasferito in un minorcosto della macchina.
Siamo ormai prossimi alla scadenzadella proroga per l’iscrizione alRegistro Telematico Nazionale, puòfare un bilancio dei professionisticertificati con il Centro Studi Galileoe ATF? Quanti hanno scelto di con-seguire il Patentino Europeo delFrigorista?
La scadenza è stata in questi giorni,l’11 giugno. Ad oggi hanno conseguitoil patentino italiano frigoristi circa3.000 tecnici con il solo Centro StudiGalileo che dovrebbe aver certificatocirca il 50% di tutti i tecnici finora cer-tificati. Le certificazioni erano già par-tite da ottobre 2012, quando abbiamocominciato ad erogare le sessioni diesame in tutte le 12 sedi che abbiamoin Italia. Coloro che hanno conseguitoinvece il patentino europeo frigoristi(cosiddetto PEF) sono 600. Come
risaputo, sia il patentino conseguitocon ente certificatore italiano, sia ilpatentino svolto con ente certificatoreinglese (sessioni che ora eseguiamosolo più per tecnici stranieri che prefe-riscono svolgerlo in lingua inglese)sono validi in Italia e in tutta Europaper il mutuo riconoscimento tra statieuropei e la libera circolazione deilavoratori.
Una recente ricerca americana haindividuato nei refrigeranti naturali ilfuturo della refrigerazione, in sosti-tuzione degli HFC; inoltre è statocalcolato che Cina e India entro il2018 varranno più della metà delmercato mondiale, l’industria euro-pea come si sta preparando per que-sti cambiamenti?
L’Europa è pioniera ed in prima filada decenni nella questione ambien-tale. Basti pensare agli impe-gni dalla stessa assunta per il 2020:� consumi di fonti primarie ridotti del20% rispetto alle previsioni tendenzia-li, mediante aumento dell’efficienzasecondo le indicazioni di una futuradirettiva;� emissioni di gas climalteranti (gas aeffetto serra), ridotte del 20%, secon-do impegni già presi in precedenza,protocollo di Kyoto, ETS (EmissioneTrading Scheme);� aumento al 20% della quota di fontirinnovabili nella copertura dei consumifinali (usi elettrici, termici e per il tra-sporto).Con tale politica l’Europa è primanel mondo a proporre il rilancio eco-nomico per mezzo del controlloambientale energetico.Vi sono tecnologie alternative giàpresenti sul mercato del freddo e delcondizionamento dell’aria, che sonopromettenti per il futuro. Inoltre, èproprio sul tema delle ultime e piùavanzate tecnologie che i maggio-ri enti mondiali si sono incontrati alXV Convegno Europeo. L’obiettivo èanche quello di dare una risposta glo-bale alla possibile ripresa con concretesoluzioni sulle problematiche energeti-che ed ambientali.E’ anche per via della povertà di mate-rie prime dell’Europa, che questadovrà indirizzare il proprio svilupposullo studio di tecnologie a basso con-
28
sumo energetico e alle energie rinno-vabili; la formazione offerta dal CentroStudi Galileo è centrale in un program-ma di innovazione così complesso.L’ATF, tramite l’associazione Euro-pea AREA (che racchiude i 125.000frigoristi europei iscritti), ha avuto
un ruolo di primo piano nell’intro-durre anche in Italia una qualifica-zione per i Tecnici del Freddo, chepreparati e certificati posseggonoora gli strumenti per battere la con-correnza dei paesi emergenti chevedono un bassissimo costo della
manodopera e normative legate alrispetto ambientale quasi nulle.Le opportunità offerte dalle innovazio-ni richieste dalla CE sono uno stimoloper tutti e, in caso di completa attua-zione, una garanzia di un futuromigliore per le generazioni a venire.
29
ULTIME NOTIZIE
NUOVO VIDEO E LOGO DI CASALE CAPITALE DEL FREDDO
video - intervista su “Casale Monferrato Capitale del Freddo”introdotto dall’On. Oreste Rossi del Comitato Ambiente delParlamento Europeo allo scorso XV Convegno Europeo presso ilPolitecnico di Milano (cliccare sul link sotto durata 10 minuti).http://bit.ly/casalecapitaleIl Convegno Europeo, promosso da trent’anni dal Centro StudiGalileo e dalle Nazioni Unite in collaborazione con l’IstitutoInternazionale del Freddo è considerato uno dei momenti di con-fronto riguardanti il settore più prestigiosi a livello internazionale.
SPAGNA MINACCIA TASSE SUI REFRIGERANTI
In Spagna, le associazioni di categoria hanno svolto riunioni diemergenza la scorsa settimana a proposito della nuova tassa chepotrebbe applicare un innalzamento del prezzo pari a Euro 76 / kg.L’imposta speciale sui gas fluorurati ad effetto serra potrebbeentrare in vigore nel 2014. http://bit.ly/spagnahfc
HFO CON GWP MENO DI 1Uno studio indipendente ha riveduto il Global Warming Potentialdegli HFO (inizialmente indicato in 4 per l’HFO1234yf e 6 perl’HFO1234ze), ora il GWP è stato individuato in meno di 1.http://bit.ly/hfogwp1
NOTIZIE DALL’EUROPA
Da Refripro.eu
POLITICA & AMBIENTE
Il Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo vota sullarevisione del regolamento sui Gas Fluorurati.Il 19 giugno il Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeoha votato e dato il consenso al divieto degli HFC nei sistemi direfrigerazione fissa e di condizionamento dell’aria. Questo voto èun piccolo passo nel complesso processo legislativo dell’UE e ilComitato per l’Ambiente rappresenta appena 90 membri circa delParlamento Europeo su 700. Tuttavia il risultato va preso seria-mente in considerazione.
Stati Uniti e Cina d’accordo sulla collaborazione per ridurregradualmente gli HFCIl Presidente Obama e il Presidente Xi concordano nel compiereun nuovo importante passo per affrontare i cambiamenti climati-ci globali. Per la prima volta, Stati Uniti e Cina collaboreranno tradi loro e con altri paesi per usare competenza e istituzioni delProtocollo di Montreal al fine di ridurre gradualmente il consumoe la produzione di idrofluorocarburi (HFC).
INDUSTRIA & TECNOLOGIA
Daikin annuncia la prima unità a R32 per l’Europa.Daikin ha annunciato che ad inizio autunno arriverà per la primavolta in Europa una pompa di calore per il condizionamento del-l’aria che impiega il refrigerante “leggermente infiammabile” R32.Luvata investe 5 milioni di euro per rafforzare la sua posizionenel panorama delle soluzioni per il trasferimento di calore inEuropa.Luvata, leader mondiale nella produzione di soluzioni in metal-lo, tecnologia per il trasferimento di calore, servizi di enginee-ring e progettazione, annuncia due piani d’investimento per lasua divisione europea che si occupa di trasferimento di calore:un impianto greenfield in Serbia dove produrre i suoi scambia-tori di calore di dimensioni più ridotte e volume maggiore e laprima impresa europea ElectroFin, la sua famosa attività di rive-stimenti per serpentine.
ECONOMIA & GENERALITÀ
Quattro politiche energetiche possono tenere in vita l’obiettivoclimatico dei 2° C.L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) avverte che, se ilmondo non cambia strada, non riuscirà a limitare l’aumento glo-bale della temperatura a 2° C. L’Agenzia ha pertanto sollecitato igoverni a promulgare rapidamente quattro politiche energetichefinalizzate al mantenimento degli obiettivi climatici, senza com-promettere la crescita economica.
La prossima Presidenza lituana del Consiglio Europeo sempli-ficherà le discussioni sui passi concreti da compiere.Il Rappresentante permanente aggiunto della Lituania all’UE,l’ambasciatore Arûnas Vinèiûnas, in occasione di un importantediscorso rivolto ai partecipanti alla High Level Conference dellaEuropean Partnership for Energy and the Environment (EPEE),tenutasi il 19 giugno a Bruxelles, ha espresso le proprie opinionisulle politiche climatiche ed energetiche dell’UE.
30
INTRODUZIONE
Oramai anche in Italia le disposizionidei vari Regolamenti europei in mate-ria di F-gas sono state pienamenterecepite, sia per quanto riguarda lapossibilità di conseguire la certificazio-ne da parte dei tecnici e delle aziende,sia per quanto riguarda le sanzioni perchi non ottempera alle disposizioni,sia per quanto riguarda la dichiarazio-ne, da parte degli operatori, delleemissioni di gas serra causate dal fun-zionamento dei propri impianti.Per giungere ad una più efficaceimplementazione delle norme si può,probabilmente, fare ancora qualcosa.
OPERATORI,TECNICI, REGISTROE DICHIARAZIONI
Il Regolamento Europeo 842/2006individua due figure ben distinte che siinterfacciano con il circuito frigorifero:l’operatore ed il tecnico certificato.Attorno alla figura del tecnico certifica-to oramai non rimane alcun dubbio:come fa a certificarsi e come certificarel’azienda, quali operazioni può esegui-re sul circuito, quali sono i suoi obblighi.Tutto ciò grazie alla vasta e capillareopera di informazione svolta soprattut-to dagli enti di formazione e di valuta-zione, dalle associazioni di categoria edalle camere di commercio.Riguardo alla figura dell’operatore,forse, aleggiano ancora delle ombre.Non a tutti è chiaro chi è l’operatore,anche se nella maggior parte dei casiesso si identifica con il proprietariodell’impianto. Ma soprattutto rimango-
no ancora sconosciuti ai diretti interes-sati quali sono gli obblighi dell’opera-tore. Obblighi sia in termini di intera-zione con il tecnico certificato sia intermini di verifica, controllo e gestionedel proprio impianto frigorifero.Talvolta si trovano proprietari diimpianti che non conoscono affatto lenuove disposizioni normative, che nonsanno della necessità di doversi avva-lere di personale certificato per il con-trollo, l’assemblaggio e la manutenzio-ne dei propri impianti, che ancora nonconoscono l’obbligo di dotare di libret-to di impianto le proprie installazioni.L’articolata organizzazione previstadalle normative per regolamentare lagestione dei gas serra trova, forse, oggi-giorno, un punto debole proprio nellafigura dell’operatore che non ha recepi-to pienamente (o, in taluni casi, non haproprio recepito del tutto) l’importanza(e l’obbligatorietà) di quanto previstodalla normativa europea e dai decreti diattuazione del legislatore italiano.Avviata a pieno regime la macchinaorganizzativa che permette ai tecnicidi conseguire la certificazione attra-verso corsi di formazione e sessionid’esame, adesso è il tempo di rivol-gersi con capillarità anche agli opera-tori degli impianti, per informarli edistruirli su quali sono i loro obblighi.Uno dei più importanti è senza dubbioquello di doversi avvalere esclusiva-mente di personale certificato per lagestione dei propri impianti frigoriferi:l’inosservanza di tale disposizione puòrappresentare l’anello debole dellacatena che mira a giungere, come ele-mento finale, ad una adeguata e
responsabile gestione dei refrigerantiad effetto serra.La spinta a certificarsi il tecnico la rice-ve non solo dalle disposizioni normati-ve ma anche e soprattutto dal clienteche gli chiede di esibire il possesso delpatentino prima di affidargli l’installa-zione o la manutenzione del propriocircuito frigorifero.Questo a patto che l’operatore sappiache non è più il tempo che il proprioimpianto possa essere dato nellemani di personale non meglio profes-sionalmente inquadrato: pensiamo aquanto succedeva (e succede atutt’oggi ancora in certi casi) nell’in-stallazione della macchine da condi-zionamento residenziali di piccolataglia, campo di conquista, in alcunicasi, di installatori arrembanti.La seconda questione che coinvolgeappieno gli operatori è l’obbligo didichiarare entro il 31 maggio di ognianno le quantità di gas serra emessein atmosfera a causa del funziona-mento del proprio impianto.Attualmente, in Italia, tale disposizionerisulta essere nota ad una parte di tec-nici frigoristi e ad una parte (presumi-bilmente minore) di operatori. Ladisposizione che ha origine dal DPR43 del gennaio 2012, invero, ha trova-to attuazione solo a partire dal maggio2013, data in cui è stato pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale il formato ditale dichiarazione.Per l’anno in corso l’obbligo di dichia-razione riguarda solamente i dati iden-tificativi dell’operatore (o della personadi riferimento per la comunicazione sediversa dall’operatore), i dati relativi
Speciale implementazione Patentino Frigoristi
Alcuni aspetti (non marginali)per una più efficace implementazionedelle normative sugli F-gas
PIERFRANCESCO FANTONI
Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF
all’impianto e la tipologia delle apparec-chiature contenenti 3 kg o più di gasfluorurati ad effetto serra. La sezioneriguardante le informazioni sui gasserra impiegati (tipo di gas, carica del-l’impianto, quantità aggiunta nel corsodell’anno, quantità recuperata, motividella movimentazione del refrigerante)per quest’anno è ancora facoltativa.Al di là della tempistica ristretta peradempiere a tale disposizione rimane,comunque, incertezza sulla realeconoscenza da parte dei proprietari diimpianti di tale obbligo a cui, talvolta,giunge notizia dai tecnici frigoristi checurano la manutenzione dell’impianto(e che offrono, quando ne sono lorostessi informati, un lodevole servizio alcliente).Non è raro il caso, però, che qualcheoperatore recepisca con diffidenzatale informazione che interpreta comeulteriore aggravio burocratico collega-to alla gestione del proprio impiantofrigorifero o, nel peggiore dei casi,come un tentativo del tecnico frigoristadi vendergli un ulteriore servizio obbli-gandolo ad un maggior esborso eco-nomico per la disponibilità a compilar-gli tale dichiarazione.Quindi, ora, serve informazione e for-mazione rivolta anche agli operatori(nel senso più vasto del termine) chedevono essere pienamente coinvoltinell’implementazione legislativa. I pro-prietari di impianti – singoli privati,addetti al commercio, grandi gruppidella distribuzione e, non da ultimi,enti pubblici in cui ancora oggi si faticaad individuare un responsabile fisicodell’impianto – vanno adeguatamenteinformati e resi consapevoli non solo
degli obblighi che sono chiamati adassolvere ma anche della situazionecomplessiva in cui si inquadrano taliprovvedimenti, delle problematicheambientali e dello sforzo condiviso chetutti i Paesi dell’Unione Europea stan-no compiendo per giungere ad unrisultato significativo, in modo tale cheessi stessi possano diventare elemen-to determinante per l’implementazionedelle disposizioni legislative.
CONTROLLI, SANZIONIE VERIFICHE
La legislazione italiana ha recepito inpieno le disposizioni del RegolamentoEuropeo 842 anche in termini di san-zioni per gli inadempienti.L’articolo 13 del citato Regolamentochiede agli Stati membri di adottare san-zioni efficaci, proporzionate e dissuasi-ve. In effetti quanto previsto dal DecretoLegislativo 26 del 5 marzo 2013 racco-glie in pieno tale disposizione, data l’en-tità degli importi delle sanzioni per chinon ottempera agli obblighi.Rimane, forse, il problema delle verifi-che sull’osservanza delle norme.Avere delle regole da rispettare èbuona cosa, ma avere chi garantisce illoro rispetto è cosa migliore. Altrimentiil rischio che si corre è quello di bana-lizzare l’articolato e apprezzabileimpianto organizzativo-legislativo chesi è costruito, anche per regolamenta-re un settore professionale che, alme-no in Italia, non trovava una colloca-zione ben precisa, dato che era terradi conquista da parte di molti.Definita una strutturazione che per-mette di identificare da un punto di
vista professionale chi è e cosa puòfare il tecnico frigorista, chi è e comesi deve comportare l’operatore di unimpianto frigorifero, rimane da accer-tare se quanto è stato pensato trovacorrispondenza in quanto avvienenella realtà: gli operatori provvedono adotare i propri impianti di registro del-l’apparecchiatura? Si avvalgono ditecnici certificati? Fanno controllareperiodicamente i propri impianti?. I tec-nici effettivamente recuperano i gas adeffetto serra quando devono interveni-re sul circuito frigorifero? Operano inpossesso della certificazione?A tali domande si può rispondere soloattraverso un’opera di controllo sulcampo del rispetto delle disposizionilegislative. In caso di inadempienzenon solo vanno applicate le relativesanzioni ma, si propone, ne deveessere dato ampio risalto per disin-centivare chi è ancora restio a coglie-re l’importanza del loro significato.Senza divulgare dati sensibili, sipotrebbe istituire una sezione delRegistro telematico sugli F-gas in cuivengono riportati i risultati dei controllieffettuati, la natura dell’inadempienzae le eventuali sanzioni comminate. Inquesto modo si può svolgere operainformativa fra gli interessati ed aiutar-li a non commettere gli stessi errori.Una sorta di database che può risulta-re altrettanto efficace di quelle chenormalmente chiamiamo FAQ.Inoltre si può così costruire la consape-volezza in ognuno (ma diffusa tra la col-lettività) che ad una infrazione com-messa corrisponde la reale erogazio-ne di una sanzione: questo è un aspet-to formativo che aiuta nella costruzionedi una coscienza professionale comu-ne e di una sensibilità condivisa.
�
31
Ultime informazioni suwww.associazioneATF.org
Continua a seguireCentro Studi Galileo su:
32
INTRODUZIONE
Per il buon funzionamento di unapompa di calore geotermica non vaconosciuta solo la tecnologia di fun-zionamento dell’impianto ma vannoanche fatte alcune considerazioni diordine pratico senza le quali si rischiadi vanificare i vantaggi che tale tipo diapparecchiature offrono. Tali conside-razioni vanno compiute non solodurante la fase di installazione maanche durante la fase di manutenzio-ne e di controllo periodico dell’impian-to, specialmente per quanto riguarda icircuiti di captazione del calore a posaorizzontale. Sulla base di quantoosservato è possibile scegliere diver-
se conformazioni del circuito in modotale che l’efficienza degli scambi ter-mici risulti essere la massima possibi-le ottenibile per un dato tipo di terrenoe per la potenza termica assegnata.
UNATECNOLOGIA ANCORAPOCO SPERIMENTATA?
Nella pratica realizzativa la posa delletubazioni di captazione del caloredelle pompe di calore geotermichepuò essere eseguita con diversevarianti rispetto alle due modalità prin-cipali di cui si è già parlato: quella oriz-zontale e quella verticale. Questoavviene soprattutto per i circuiti a svi-
Speciale corso di climatizzazione per i soci ATF
Principi di basedel condizionamento dell’aria145ª lezionePosa degli scambiatori di calorenelle pompe di calore geotermiche
(Continua dal numero precedente)PIERFRANCESCO FANTONI
CENTOQUARANTACINQUESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 15 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.
È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA
DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI
Per informazioni [email protected]
È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.
Figura 1.Classica disposizione a serpentina del circuito di captazione.L’area terreno libera da ombre riportate è quella centrale
33
luppo orizzontale che sono quelli cherisentono maggiormente della presen-za lungo la superficie dell’area di posadi fattori perturbanti che possonomodificare le condizioni di scambiotermico. Capita, talvolta, che durantela vita lavorativa dell’impianto lapompa di calore perda all’improvvisoparte della sua potenza termica ed iltecnico, chiamato dal proprietario pro-prio in relazione al fatto che le capa-cità di riscaldamento dell’impiantorisultano diminuite, non sa capacitarsidi quanto avvenuto. Iniziano, allora,una serie di ricerche ed analisi di fun-zionamento che richiedono l’impegnodi una notevole quantità di tempoanche per il fatto che non portano adindividuare nessuna causa di malfun-zionamento in quanto, di per sè, talecausa non è imputabile a fattori intrin-seci all’impianto, bensì a fattori ester-ni, come di seguito vedremo.Stà di fatto che nonostante il tecnicoesegua con perizia molti controlli, nongiunge a determinare la reale causadell’inconveniente per cui, quale ulti-ma spiaggia (ma un po’ anche per for-nire una giustificazione al cliente chesi preoccupa sempre più nel vedereuna perdita di resa del proprio sistemadi riscaldamento senza apparentecausa) si attribuisce all’ancora scarsosviluppo della tecnologia e delle cono-scenze delle pompe di calore geoter-miche la ragione di tale problematicain considerazione anche del fatto checon il tempo l’impianto tende inevita-bilmente a perdere di efficienza. Il chechiude definitivamente la questionecon il cliente specifico (che si rasse-gna all’idea dato che, sulla base di
quanto riferito dal tecnico, l’inconve-niente di funzionamento diventa unaproblematica ineluttabile) ma sicura-mente non depone a favore dello svi-luppo e della diffusione di questa tec-nologia che invece, se correttamenteapplicata, può competere sicuramentecon altre modalità di riscaldamentocon costi ammortizzabili nel tempo esoprattutto in maniera sostenibile dalpunto di vista ambientale.
SONDE ORIZZONTALI E SONDEVERTICALI
Tra le due diverse modalità di posa,quella orizzontale è quella che sicura-mente risente maggiormente delle con-
dizioni di esercizio della zona superfi-ciale dell’area in cui sono interrate letubazioni di captazione del calore.Nelle pompe di calore geotermichecon scambiatori orizzontali sia l’irrag-giamento solare sia le piogge meteori-che hanno grande influenza sullapotenza termica che si riesce a scam-biare. Infatti, soprattutto se la profon-dità di posa non è elevata, le tempera-ture del terreno risultano essereinfluenzate dalle condizioni superficia-li, quali la radiazione solare diretta e lapresenza di acqua piovana. Nellesonde a posa verticale, che raggiun-gono profondità elevate, tali fattorihanno meno rilevanza.Nelle sonde orizzontali, invece, vannoattentamente considerate tutti i fattoriche possono provocare nel corsodella giornata zone d’ombra come, adesempio, piante, arbusti, costruzionilimitrofe, eccetera. In alcuni casi,anche il semplice spostamento dialcune piante da un punto ad un altrodi un’area al di sotto della quale sonoposizionati degli scambiatori può cau-sare sensibili variazioni negli scambidi calore sotterranei, con conseguentediminuzione della potenza termicaerogata dalla pompa di calore.Anche la semplice costruzione di unapiccola strada o di un passaggio pedo-nale (asfaltato o cementificato) puòportare ad una diversa regimentazio-ne dello smaltimento delle acque plu-viali con conseguenti variazioni delle
Figura 2.Disposizione ad anello del circuito di captazione.
L’area di terreno libera da ombre riportate è quella perimetrale.
34
infiltrazioni d’acqua nel terreno e inevi-tabili modifiche della potenza termicadell’impianto. Quando ci si trova difronte a improvvisi cali di resa dellapompa di calore, quindi, non giustifica-ti da apparenti rotture o altre causeplausibili, per prima cosa, nella fase diindagine finalizzata a determinare ilmotivo di tale malfunzionamento,vanno condotte ricerche su eventualimodifiche/sistemazioni apportate sul-l’area superficiale del terreno che ospi-ta gli scambiatori di calori interrati.
DIVERSE MODALITÀ DI POSADEGLI SCAMBIATORI ORIZZONTALI
In fase di realizzazione di un impian-to a pompa di calore per ovviare alle
problematiche sopra esposte (irrag-giamento solare, infiltrazioni acquapiovana, ecc.) si può decidere diposizionare le sonde in maniera par-ticolare e secondo particolari geome-trie.Nella figura 1 l’edificio è circondato daun’area di pertinenza che presentauna zona centrale libera da vegetazio-ne e da ombre riportate. In questasituazione la geometria del circuito dicaptazione può essere quella classicaa serpentina.Talvolta, ed in maniera del tutto analo-ga, può essere utilizzata la conforma-zione a chiocciola.Nella figura 2 viene mostrata la geo-metria ad anello, che risulta essereparticolarmente conveniente quandola parte centrale dell’area di pertinen-
za è destinata a giardino, con presen-za di piante, arbusti o altri edifici. Inquesto caso il circuito viene posatonelle adiacenze del perimetro dell’a-rea, con l’accortezza di verificare chenon vi sia la possibilità della presenzadi ombre riportate derivanti dalle areecircostanti.Questo è uno dei casi più delicati datrattare, date che la verifica che vienefatta in fase di installazione dellapompa di calore va poi eseguita ancheperiodicamente durante tutto l’arcodella vita lavorativa dell’impianto, datoche eventuali modifiche eseguite nellearee vicinali possono sfuggire al pro-prietario dell’impianto o comunquenon sono soggette alla sua decisio-ne/approvazione.
�
Con l’istituzione del Registro Telema-tico Nazionale delle Persone e delleAziende operanti nel settore del Reg.CE 303/2008, il DPR 43 del 2012giunge interamente a compimento.Si chiude quindi l’ultimo tassello cherende pienamente operativo il sistemamesso in atto dall’Italia per ottemperareagli obblighi previsti dal RegolamentoEuropeo 842/2006 e dai Regg.CE suc-cessivi: 303/2008, 304/2008, 305/2008,306/2008, 307/2008.In forte ritardo rispetto a quasi tutti ipaesi dell’Unione Europea, l’Italia siallinea al resto d’Europa circa gli obbli-ghi di qualifica del personale e delleaziende operanti in taluni settori cheprevedono l’uso di refrigeranti fluoru-rati ad alto effetto serra.In paesi europei come la Francia e laGermania già dal 2008 i lavoratori e leaziende del settore della refrigerazionee del condizionamento hanno dovutodimostrare di possedere le competen-ze necessarie all’espletamento delleloro attività, seguendo le regole del pro-prio paese di appartenenza.Ogni stato membro ha infatti interpreta-to il Reg. (CE) 842/2006 e definito rego-le particolari al sistema di certificazio-ne e qualifica dei soggetti interessati.In Italia è stato introdotto il RegistroTelematico, che costituisce un elementodi novità rispetto agli altri paesi europei.Esso ha come primo scopo quello dicensire tutti i soggetti ricadenti nell’am-bito dei nuovi obblighi di certificazione.Secondo quanto stabilito dalla leggeitaliana, le aziende operanti nel setto-re della refrigerazione, condiziona-mento e pompe di calore, così come
le persone che operano sulle medesi-me apparecchiature, hanno l’obbligodi iscriversi al Registro entro il giorno11 giugno 2013.L’iscrizione al Registro è una condizio-ne necessaria affinché l’azienda siariconosciuta dalle autorità competentie dal mercato come una realtà ope-rante ufficialmente nel settore.Infatti, ogni cliente può liberamentecercare l’azienda di cui utilizza i servi-zi di manutenzione ed installazionenel Registro Nazionale e verificareche questa abbia effettivamenteassolto agli obblighi di legge e chepossegga tutte le qualifiche necessa-rie ad effettuare il proprio lavoro concompetenza e professionalità.
Come ci si iscrive al RegistroTelematico Nazionale?Per iscriversi al Registro Nazionale lepersone e le aziende devono esserein possesso di una firma elettronica.Qualora non si disponga di firma elet-tronica, è possibile delegare un altrosoggetto dotato di firma.Grazie all’usodella smartcard è possibile entrare nelsito www.fgas.it con le credenzialidella firma elettronica e portare acompimento la pratica di iscrizione.La persona e l’azienda devono inseri-re i propri dati anagrafici, la scansionedi un documento di riconoscimentodella persona o del legale rappresen-tante aziendale e selezionare il tipo diattività in cui opera per cui vige l’obbli-go di registrazione e certificazione.In ultimo devono provvedere al paga-mento dei diritti di segreteria ed impo-sta di bollo, quindi inviare la pratica.
La pratica viene automaticamenteinoltrata alla Camera di Commerciocompetente, che è la camera dellaregione di residenza della persona, oquella della regione ove l’azienda hala propria sede legale.Nel momento in cui la Camera diCommercio competente analizza lapratica e la approva, alla persona/a-zienda viene notificato l’accoglimento.In quel momento, rientrando nel regi-stro con la stessa smartcard utilizzataper inviare la pratica, sarà possibilescaricare l’Attestato di Iscrizione alregistro ed anche, se richiesto all’attodella compilazione della pratica, ilCertificato Provvisorio che permettealla persona/azienda di essere coper-ti da certificazione provvisoria per i 6mesi successivi. Durante i 6 mesi divalidità del certificato provvisorio, lapersona e l’azienda devono consegui-re le certificazioni definitive.Inoltre alla persona ed all’aziendaviene assegnato un codice univoco diidentificazione.Per la persona si tratta di un codice cheinizia con la sigla “PR00….”, mentre perl’azienda si tratta del codice ”IR00…”.Questo codice è molto importante inquanto identifica la persona e l’azien-da sul registro Nazionale.
A chi ci si può rivolgereper la certificazione definitiva?Gli obblighi legali delle aziende non siesauriscono una volta che essa haprovveduto all’iscrizione.Dal momento in cui questa si iscrive alRegistro infatti, l’azienda ha 6 mesi ditempo per poter ottenere il Certificato
35
Speciale regolamentazione gas fluorurati
La Certificazione dell’Aziendasecondo la Regolamentazionesui gas fluorurati in Italia
CRISTINA NORCIA
Bureau Veritas Italia
definitivo ai sensi del RegolamentoCE 303/2008.Questo Certificato ha una durata di 5anni e per conseguirlo l’azienda deverivolgersi ad un Ente di Certificazione.L’Ente di Certificazione deve essereaccreditato da Accredia ed approvatoda Ministero dell’Ambiente.Per rendere le informazioni accessibilial pubblico e far si che non si generinoequivoci presso il sito www.fgas.itchiunque può verificare se un ente hatutte le carte in regola per poter ero-gare il servizio.Sul sito è sufficiente accedere allasezione “Consultazione” e poi sceglie-re “Ricerca per Sezione” selezionandola Sezione “A”.Qui è possibile inserire tra i campi diricerca, alla voce profilo “ Organismo diCertificazione di persone e Imprese” everificare che l’ente sia autorizzato arilasciare il Certificato secondo ilRegolamento Europeo di riferimento.
Cosa deve dimostrare l’aziendaper ottenere il certificato?Per ottenere il Certificato l’aziendadeve sottoporsi ad una verifica di certi-ficazione. In quest’occasione un ispet-tore dell’Ente di Certificazione si deverecare presso la sede dell’azienda everificare che tutti i requisiti sianoconformi a quanto richiesto dalle leggi.Il Regolamento Europeo, il DPR 43 del2012 ed il Regolamento Tecnico diAccredia RT29 definiscono i requisitiche l’azienda deve soddisfare perpoter superare positivamente l’audit dicertificazione ed ottenere il certificatodefinitivo.In ultimo, anche le procedure elabora-te dall’Ente di Certificazione dannoalcune indicazioni sui requisiti di audit.Il prerequisito senza il quale l’aziendanon può ottenere il certificato è cheessa dimostri di essersi iscritta allacorretta sezione del registro e di esse-re dunque in possesso dell’Attestatodi Iscrizione al registro.Il primo vero requisito da soddisfareprevede che l’azienda utilizzi perso-nale certificato per le attività ricaden-ti sotto obbligo di certificazione innumero sufficiente a coprire il volumedelle attività.Per valutare il numero minimo di per-sone che l’azienda deve certificare èstata elaborata una griglia di corri-spondenza tra il fatturato derivante
dalle attività specifiche ed i dipendentiaziendali, per cui se un’azienda rilevaun dato fatturato medio per le attivitàdovrà prevedere un numero minimo dipersone certificate in coerenza con ilfatturato dichiarato.E’ importante che questo concetto siainterpretato correttamente, in quanto ilRegolamento Europeo e le leggi italia-ne chiariscono che ogni persona chemanipola gas fluorurati ad effetto serradeve essere certificata prima di poterproseguire le proprie attività lavorati-ve, dato l’alto rischio ambientale checomporta la manipolazione di questeapparecchiature da parte di personalenon qualificato o poco esperto.Ciò significa che la griglia fornisce undato minimo indicativo, ma qualora l’a-zienda usufruisca di un numero di per-sone più alto di quelle indicate nellagriglia, devono in ogni caso esserecertificate tutte, non solo il numero dipersone che corrisponde alle indica-zioni della griglia.Il primo obietti dei RegolamentiEuropei resta infatti quello di impedireche personale poco preparato mani-poli le apparecchiature contenentigas refrigeranti.Un altro requisito prevede che l’azien-da dimostri di possedere e di metterea disposizione del personale le proce-dure e le attrezzature necessarie adeffettuare le proprie attività.Le aziende che hanno già implemen-tato un sistema di gestione o che sonogià certificate ai sensi della ISO 9001sono sicuramente già vicine a soddi-sfare questo requisito.Infatti, l’azienda deve predisporre unsistema di gestione che permetta dilavorare “in ottica di qualità” così dapoter eseguire le attività di installazio-ne, manutenzione e riparazione conun buon grado di sicurezza.Tra le procedure necessarie vi sonosicuramente procedure di tenuta sottocontrollo e qualifica del personale,tenuta sotto controllo delle attrezzatu-re, procedura di gestione dei reclami edelle non conformità.Ovviamente, ogni azienda operantenel settore possiede anche tutte leattrezzature necessarie all’erogazionedel proprio servizio. L’azienda devedimostrare che tali attrezzature sonoadeguate ed a disposizione del perso-nale per i propri interventi.Un ulteriore requisito necessario,
come richiesto nel DPR num. 43 del2012 è il Piano della Qualità.Il Piano della Qualità è un documentoche specifica le procedure applicabiliall’erogazione del servizio e le risorseche devono essere utilizzate per rea-lizzarlo, i compiti e le responsabilità, leregistrazioni. E’ quindi un documentoche entra nel dettaglio descrivendo dachi e quando deve essere eseguital’attività e come l’azienda tiene sottocontrollo l’intero processo.Può essere utile ed efficace utilizzareed archiviare anche i cosiddetti“Rapporti di Intervento” che spesso leaziende del settore utilizzano persegnalare al tecnico che farà l’interven-to i dati in loro possesso (dove si svol-ge l’intervento, se si tratta di una manu-tenzione ordinaria o se il cliente ha rile-vato un malfunzionamento, e così via)e che il tecnico compila e restituisce inazienda in seguito all’intervento.Una volta superato l’audit di certifica-zione, l’Ente di Certificazione rilasciail certificato quinquennale e provvedea segnalare all’interno del Registroche l’azienda ha ottenuto il certificatodefinitivo.
E dopo aver ottenuto il certificato?Per mantenere attiva la certificazione,ogni 12 mesi l’azienda deve sottoporsialle verifiche di mantenimento.Si tratta quindi in totale di 4 verifiche dimantenimento.Le verifiche sono perlopiù documenta-li, per poter andare incontro alle azien-de sia in termini di impegno che in ter-mini economici.Il regolamento tecnico Accredia RT29infatti dichiara che durante i 5 anni didurata della certificazione è necessa-rio che l’Ente di Certificazione si rechipresso l’azienda soltanto una volta(oltre alla verifica di certificazione).In occasione della verifica in campol’Ente supervisiona un’attività in corsotra quelle di installazione, manutenzio-ne e riparazione.In occasione invece delle verifiche dimantenimento è richiesto all’aziendadi inviare alcuni documenti all’Enteaffinché questo possa procedere adun controllo documentale, senzadoversi recare in azienda, con granderisparmio di risorse per quest’ultima.Durante le verifiche documentalipotranno essere richiesti documentivolti a verificare il mantenimento della
36
conformità legislativa, un aggiorna-mento delle apparecchiature, unaggiornamento alla lista del personalecertificato, l’autodichiarazione dell’a-zienda sull’assenza di reclami ricevutio eventuali informazioni sulla naturadei reclami ricevuti.In seguito ad ogni verifica di manteni-mento, l’Ente di Certificazione deveconfermare nel Registro che l’aziendaha eseguito la verifica di mantenimentoe che il suo certificato è ancora attivo.
Cosa accade all’azienda che decidedi non certificarsi?Il Regolamento Europeo num. 842 del2006 all’Articolo 13 stabilisce che ognistato membro dell’Unione Europeadeve definire delle sanzioni “efficaci,proporzionate e dissuasive” per i sog-getti inadempienti.Per tale ragione, l’Italia ha emanato ilDecreto legislativo 26 del 2013.All’articolo 5 di questo testo vi sono lesanzioni cui le aziende incorrono incaso di utilizzo di personale non inpossesso di certificato per l’espleta-mento delle attività per cui vige l’obbli-go di certificazione (da 10.000 a100.000 euro) , in caso di svolgimentodelle attività senza essere in possessodel pertinente certificato (da 10.000 a100.000 euro).Inoltre, all’articolo 10 vi sono le san-zioni per i soggetti che non si iscrivo-no al Registro Nazionale.L’azienda che non si iscrive al registroincorre in sanzioni dai 1.000 ai 10.000euro. In buona sostanza, tutto il sistemaimplementato dall’Italia ha portatomoltenovità nel settore della refrigerazione econdizionamento. Le figure interessatedai nuovi obblighi avranno circa 6 mesiper adeguarsi alle nuove leggi.Ciò può essere visto comprensibil-mente come uno sforzo molto grandein un momento economico particolar-mente critico come quello che il nostropaese sta affrontando in questi anni,che colpisce in primo piano le piccolee medie imprese.Tuttavia, queste novità possono esse-re anche un beneficio per chi operaseriamente in un settore che finora èstato sempre privo di un riconosci-mento ufficiale di professionalità, eche adesso può invece contare suuna qualifica riconosciuta non solonel nostro paese, ma in tutti i paesidell’Unione Europea.
37
CALENDARIO PROSSIMI CORSIed esami certificazione frigoristi Centro Studi Galileo
Per programmi, informazioni e dettagli: Tel. 0142 452403 - Fax 0142 909841www.centrogalileo.it (alla voce “corsi”)
38
INTRODUZIONE
I dati statistici relativi alle perdite di refri-gerante in un impianto tradizionale aespansione diretta variano tra il 10% eil 15%. Considerato l’elevato valore diGWP dell’R404A e la quantità di refri-gerante normalmente presente in unsupermercato, il contributo diretto all’ef-fetto serra risulta molto rilevante.Nella gestione di un supermercato l’im-pianto di refrigerazione è responsabilemediamente di poco più di metà delconsumo elettrico totale. Di questaquota parte si può attribuire circa il 65%al consumo di compressori e ventilato-ri. Aumentare l’efficienza dell’impiantodi refrigerazione può quindi portare asensibili risparmi.La soluzione waterloop presa in consi-derazione in questo lavoro consiste inun impianto commerciale in cui si sonoutilizzate utenze frigorifere dotate dicompressore BLDC ad inverter abordo. È stato inoltre installato un anel-lo ad acqua equipaggiato con unità peril recupero o lo smaltimento del caloregenerato dai banchi e dalle celle frigo-riferi. L’eliminazione delle lunghe tuba-zioni che connettono le centrali frigori-fere alle utenze e della relativa neces-sità di operare numerose saldature sulposto consente di ridurre sensibilmentesia la carica di refrigerante, sia le perdi-te annuali, con un importante beneficiorelativo alla drastica riduzione del con-tributo diretto all’effetto serra.L’utilizzo di compressori a bordo di cia-scuna utenza e la possibilità di modu-larne la velocità permette di mantenerela temperatura dell’aria e quella di eva-
porazione al loro valore ottimale, evi-tando le inefficienze legate ai cicli di on-off. Le perdite di carico sono notevol-mente inferiori se paragonate con quel-le di un impianto multiplex tradizionale.Ne risultano una maggior efficienzaenergetica, una riduzione del contribu-to indiretto all’effetto serra e dei costi digestione.L’analisi dei consumi energetici è statacondotta sulla base dei primi mesi diacquisizione dati ed è stata utilizzataper generare un modello matematicosuccessivamente confrontato con quel-li relativi a impianti tradizionali.
LA SOLUZIONE WATERLOOP
Unità frigorifereUn banco frigo stand-alone è proget-tato per avere a bordo tutte le compo-
nenti del circuito frigo, compressore econdensatore compresi.La soluzione realizzata prevede l’utiliz-zo di unità motocondensanti costituiteda una scatola metallica contenente ilcompressore orizzontale, il condensa-tore – progettato ad hoc per l’applica-zione – il ricevitore del liquido e letubazioni necessarie. All’esterno dellascatola trova posto l’inverter.L’unità può essere posta al di sopradel banco frigo o della cella o puòessere alloggiata nella parte bassa.Il banco viene assemblato in fabbrica,garantendo una qualità di esecuzionedelle saldature che riduce al minimo leprobabilità di perdite di refrigerante incampo.È possibile utilizzare anche configura-zioni fino a tre evaporatori serviti dalmedesimo compressore: il sofisticatosistema di regolazione controlla la
Speciale efficienza energetica
Supermercatiad alta efficienza
TOMMASO FERRARESE GIACOMO BAGARELLA
HVAC/R LaboratoryCarel Industries
PhD Energetic EngineeringUniversity of Padua
Figura 1.Schema dell’unità motocondensante e suo posizionamento
su diversi tipi di banco frigorifero.
velocità del compressore e l’aperturadelle valvole di espansione per distri-buire il refrigerante al meglio in funzio-ne della dimensione degli scambiatorie del carico richiesto, mantenendocomunque il compressore all’internodei limiti di funzionamento (inviluppo).Questa possibilità consente di utilizza-re il sistema efficacemente anche inpresenza di scambiatori di piccolataglia e fortemente sbilanciati tra lorogarantendo la massima efficienza eottenendo la capacità frigorifera piùvicina alla richiesta, istante per istante.La scelta di compressori di tipo scrollorizzontali è legata a motivi di peso,rumorosità e ingombro, mentre la con-densazione ad acqua è resa necessa-ria dalla quantità di calore prodottadalle unità refrigerate, dalla possibilitàdi recupero termico e dal basso livellodi rumorosità.
Anello ad acqua (Waterloop)Il sistema prevede un anello ad acquaprimario e tre anelli secondari, per cia-scun livello di evaporazione dei ban-chi. Sull’anello primario sono installatiuna pompa di calore polivalentearia/acqua/acqua e un dry cooler.È inoltre presente una pompa di caloreacqua/acqua che consente di mante-nere la condensazione delle utenze dibassa temperatura a un livello inferioreaumentandone l’efficienza energetica.Con l’utilizzo di valvole a tre vie epompe di circolazione a velocità varia-bile è possibile mantenere costanti letemperature dell’acqua in mandata ela differenza di temperatura tra man-data e ritorno.La funzione della pompa di calore delprimario è quella di recuperare ilcalore prodotto dalle utenze frigo perriscaldare l’acqua di accumulo a tem-perature adatte al riscaldamento delpunto vendita.Fornisce inoltre energia termica per ilpre-riscaldamento dell’acqua sanita-ria ed altre utenze accessorie (ser-pentina sciogli-neve). Durante la sta-gione calda può invece rigettare all’e-sterno il carico termico, mantenendoalla temperatura voluta l’anello adacqua.
Funzionamento stagionaleNella stagione fredda la configurazio-ne dell’impianto prevede il recuperototale del calore generato dai banchi
frigoriferi e dalle celle per le esigenzedi riscaldamento del punto vendita.Qualora l’edificio non necessiti diriscaldamento il calore può esseresmaltito all’esterno per mezzo del drycooler.Nella stagione calda, quando la tem-peratura esterna non consente dismaltire il calore tramite il dry cooler,la pompa di calore può funzionare inmodalità chiller, mantenendo l’anelloalla temperatura che massimizza l’ef-ficienza del sistema.
Nelle mezze stagioni, l’impianto fun-ziona con il dry cooler fino a quandola temperatura esterna lo consente,la pompa di calore interviene quandoci sia richiesta di calore da parte del-l’edificio oppure quando la tempera-tura esterna impedisca un uso effi-ciente del dry cooler.L’utilizzo di compressori BLDC ainverter anche a bordo della pompadi calore consente in queste condi-zioni di mantenere parzialmente atti-va la dissipazione di calore tramite
39
Figura 3.Andamento giornaliero del carico frigorifero.
Figura 2.Schema semplificato dell’impianto waterloop.
dry cooler, garantendo anche in que-sto caso un’efficienza ottimale.
RIDUZIONE DELLA CARICA DIREFRIGERANTE E DELLE PERDITE
In un supermercato tradizionale lacarica di refrigerante risulta esseremolto elevata, principalmente a causadelle lunghe tubazioni che connettono
le centrali frigorifere alle utenze. Èpossibile stimare che in un supermer-cato tradizionale la carica di R404Aper kW di capacità frigorifera installatasia nell’ordine di 3.5 ÷ 4 kg/kW1. Conl’utilizzo del compressore a bordo lacarica di refrigerante specifica puòessere ridotta a meno di 1 kg/kW, conuna riduzione di oltre l’80%.Il valore statistico delle perdite in unimpianto tradizionale è compreso tra il
10% e il 15%2, con la soluzione concompressore a bordo e banchiassemblati in fabbrica è possibile rea-listicamente parlare di perdite nell’or-dine dell’1%. A questo si aggiunge chela quantità di refrigerante liberata inambiente nel caso improbabile di unagrossa perdita è limitato alla carica delsingolo banco, contrariamente a quan-to accade in un sistema centralizzatoin cui rischia di fuoriuscire il contenutodell’intera linea.
AUMENTO DELL’EFFICIENZAENERGETICA
Osservando l’andamento giornalierodel carico termico che un’unità frigori-
40
Figura 4.Andamento teorico della temperatura di evaporazione massima
utilizzabile in funzione del carico frigorifero parziale.
Figura 5.Confronto tra il funzionamento con evaporazione fissa e con floating suction attiva. Si osserva come la pressione dievaporazione segua un andamento giornaliero, risultando superiore al setpoint fisso per la maggior parte del tempo.
1. IEA Annex 26: Advanced SupermarketRefrigeration/Heat Recovery Systems; Stateof California Resources division - Inventory ofDirect and Indirect GHG Emissions fromStationary Air Conditioning and RefrigerationSources, with Special Emphasis on RetailFood Refrigeration and Unitary AirConditioning CARB Agreement No. 06-325.
2. MTPROG 2007, BNCR36: DirectEmission of Refrigerant Gases, MarketTransformation Programme, DEFRA, UK;AIRAH guide – methods of calculating TEWIDraft 1.1 - 2011.
fera deve smaltire è evidente comeessa lavori per la maggior parte deltempo a carico parziale. Questo èdovuto alle variazioni di affollamentodel punto vendita, alle condizioni ditemperatura interna, all’apertura delleporte in caso di banchi chiusi o celle,alle condizioni notturne con variazionedel setpoint, lo spegnimento delle lucie l’abbassamento delle tende.Dal momento che l’evaporatore èdimensionato per il carico nominale eche in prima approssimazione lacapacità frigorifera si può far dipende-re dalla differenza di temperatura tratemperatura dell’aria e temperatura dievaporazione, ogni volta che l’unitàlavora con un carico ridotto, la tempe-ratura di evaporazione necessaria aprodurre la capacità frigo richiesta èpiù alta di quella nominale.In un supermercato tradizionale, lacentrale frigorifera lavora con un set-point fisso tale da garantire sempre lapressione di aspirazione necessariaper soddisfare il carico nominale. Ilrisultato è che per la maggior parte deltempo i banchi frigo lavorano con unatemperatura di evaporazione inferioreal necessario, modulando la potenzafrigorifera in eccesso con fermate suc-cessive.Una soluzione per eliminare questainefficienza è l’utilizzo della tempera-tura di evaporazione flottante. Il siste-ma di supervisione dell’impianto è ingrado di calcolare quale sia la massi-ma pressione di evaporazione a cuipuò lavorare l’impianto a intervalli ditempo regolari.
Un sistema di supermercato tradiziona-le è composto solitamente di una lineadi bassa temperatura e di una di mediatemperatura, ciascuna servita da unacentrale frigorifera.Ogni linea è compo-sta da numerose utenze, molte dellequali hanno setpoint di temperaturadiversi e diversi andamenti del caricofrigorifero richiesto. Con questa confi-gurazione, anche utilizzando una tem-peratura di evaporazione flottante, saràdeterminante il banco che nell’interval-lo di tempo considerato necessita dellatemperatura di evaporazione inferiore.Tutte le altre utenze saranno comun-que costrette a operare con una tem-peratura all’evaporatore inferiore aquanto sarebbe necessario.Nella tabella seguente si osservano letipiche temperature della merce, del-l’aria e di evaporazione per le utenzefrigo di un supermercato tradizionale.La soluzione con compressore a bordoconsente di rendere ogni utenza indi-pendente dalle altre dal punto di vistadella temperatura di evaporazione, conil risultato di fornire a ciascun banco lacapacità frigorifera necessaria.Se si utilizzasse un compressore on-off, questo fornirebbe sempre lapotenza nominale, mantenendo sem-pre costante il differenziale di tempe-ratura tra aria e refrigerante e modu-lando la potenza con cicli di accensio-ne/spegnimento.L’utilizzo di compressori a velocitàvariabile elimina anche l’inefficienzalegata ai carichi parziali a livello delsingolo banco. Modulando in modocontinuo la potenza frigorifera, si può
puntare a mantenere la temperatura dievaporazione sempre al massimovalore consentito dalla richiesta dicarico frigorifero, massimizzando l’effi-cienza energetica e ottenendo inoltreuna temperatura dell’aria più stabile.È da segnalare infine che una tempe-ratura di evaporazione più vicina aquella ottimale consente anche diottenere una minore formazione dighiaccio sugli evaporatori, riducendo ilnumero di defrost.
CONSIDERAZIONI SUI COSTI
Uno degli aspetti più interessanti dellasoluzione con compressori a bordo èche i costi di investimento non sonosuperiori a quelli di un impianto tradi-zionale e che, a fronte di tali costi, siottengono vantaggi in termini di affida-bilità, flessibilità e manutenzione del-l’impianto.L’unico elemento che ha un costosuperiore rispetto alla soluzione tradi-zionale risultano essere i banchi frigo-riferi, dal momento che hanno a bordoil compressore e l’unità condensante.Le apparecchiature che controllano latemperatura del waterloop e che difatto sostituiscono le centrali frigosono caratterizzate rispetto ad esseda una maggiore affidabilità, dovutaall’utilizzo di compressori scroll (inluogo dei più costosi semi-ermetici apistoni) operanti in un regime di tem-peratura sempre favorevole (alte tem-perature di evaporazione). Tali unitàinoltre sono progettate per essere
41
Tabella 1.Temperature di lavoro per diverse tipologie di utenze frigorifere. Qualora esse siano equipaggiate con compressore a bordo,
le temperature di evaporazione sarebbero più vicine alle temperature dell’aria, con un vantaggio energetico.
MT
Applicazione
TcoTemp.Prodotto°C
T1airmandata°C
Tev –Temperatura di evaporazione tipica - °C
Apertomultipiano
Apertopianosingolo
Vasca Servito Cella
Latticini +2 ÷ +4 -1 ÷ +1 -7 ÷ -5 -7 ÷ -5 -12 ÷ -10 -7 ÷ -5 -4MT Gastronomia +2 ÷ +4 -1 ÷ +1 -7 ÷ -5 -7 ÷ -5 -7 ÷ -5 -7 ÷ -5 -3MT Carni 0 ÷ +1 -3 ÷ +2 -8 ÷ -7 -8 ÷ -7 -9 ÷ -8 - -6MT Ortofrutta +3 ÷ +5 -1 ÷ +1 -7 ÷ -5 -7 ÷ -5 -9 ÷ -7 - -5MT Bevande +3 ÷ +4 1 -5 -5 - -3 -LT Surgelati -18 ÷ -20 -22 ÷ -24 -30 ÷ 32 -30 ÷ 32 -28 ÷ 30 -27 ÷ 29 -28LT Gelati -23 ÷ -25 -27 ÷ -29 - -33 ÷ 35 -33 ÷ 35 -33 ÷ 35 -33HT
(*) nelle condizioni: 24 °C – 55% RH
Preparazione carni - 10 - - - - -2
installate all’esterno eliminando l’e-ventuale necessità di locali macchinenel punto vendita.Le tubazioni in rame necessarie per ilrefrigerante sono sostituite da tubazio-ni idrauliche, meno costose sia comemateriali sia come costo di installazio-ne. Il range di temperatura in cui ope-rano permette di ridurre o evitare l’iso-lamento termico.La riduzione di carica e delle perditecomporta, oltre alla diminuzione delcontributo all’effetto serra, anche deisensibili vantaggi di costo, special-mente in quei paesi dove i refrigerantisono gravati da elevata tassazione.La fase di commissioning dell’impian-to risulta meno laboriosa poiché ogniunità è collaudata in fabbrica e nonnecessità di calibrazioni e di ottimizza-zione della carica.L’architettura di impianto consentefacili spostamenti e sostituzioni delleunità, le uniche connessioni da modifi-care saranno quelle idrauliche. I chillerresponsabili del raffreddamento dell’a-nello possono essere posti a qualsiasidistanza dalle utenze, senza problemilegati alle perdite di carico o all’au-mento della quantità di refrigerantenell’impianto, come invece avvienecon i sistemi centralizzati.L’affidabilità è incrementata, rispettoalle soluzioni tradizionali, dal fatto chetutte le componenti dell’impianto sono
assemblate e collaudate in fabbricaeliminando le problematiche di qualitàlegate all’assemblaggio sul campo. Icompressori montati a bordo macchi-na, prodotti in grandi volumi da com-pagnie di alto livello tecnologico, sonoanche avvantaggiati dal lavorare incondizioni di carica ottimale con ritor-
no dell’olio regolare.I costi di gestione sono ridotti a causadella maggiore efficienza del siste-ma, dalla possibilità di recupero ter-mico e di free cooling nelle stagioni inquesto sia possibile, dalla riduzionedelle perdite di refrigerante, che nonpossono in alcun modo andare oltre
42
Figura 6.
Temperatura di evaporazione rispetto alla temperatura dell’aria in un sistema centralizzato, in uno concompressore a bordo con velocità fissa e in uno con compressore a bordo a velocità variabile, con un fattore dicarico del 50%. Si osserva come nel primo caso il differenziale tra temperatura di evaporazione e dell’aria siamassimo, nel secondo esso sia ridotto, ma ci siano le inefficienze legate all’on-off, mentre nel sistema concompressore a giri variabili la temperatura di evaporazione è quella massima consentita dalle condizioni del
sistema, con vantaggi dal punto di vista dell’efficienza energetica.
Tabella 2.Le capacità frigorifere dei compressori sono relative alle condizioni
Tcond 35 °C, SBC 5K,Tsuct 18 °C.
MT Banchi/Celle Controlli Comps Capacità[kW]
BT Banchi/Celle Controlli Comps Capacità[kW]
Ortofrutta 2 2 2 3780
Surgelati 6 6 6 9500Celle 2 4 4 4200Totale 8 10 10 3700
Comp.capacità frigorifera
PiccoloMedioLarge
T Evap: -35 °C
80013001700
T Evap: -10 °C
22036004500
Latticini 6 6 6 20800Carni 3 3 3 9700Pesce 2 4 2 2780
Gastronomia 6 8 3 9080Celle 7 7 4 13600Totale 26 30 20 59740
43
alla carica del singolo banco, cosache semplifica la ricerca delle fughe,la loro riparazione e il recupero eripristino della carica.
DATI SUPERMERCATO REALE
Il punto vendita scelto per i test sullasoluzione Waterloop è sito in Italiacentrale e ha una superficie di 900 m2.Pur essendo una ristrutturazione di unsupermercato esistente, esso è statocompletamente rinnovato nella parterefrigerazione, riscaldamento e condi-zionamento, per cui può dal punto divista impiantistico può essere consi-derato del tutto nuovo.Sono presenti 19 banchi e 7 celle dimedia temperatura, 6 banchi e 2 celledi bassa temperatura, per un totale di40 utenze e 30 compressori installati.Il circuito ad acqua è equipaggiato conuna pompa di calore multifunzione da100 kW di potenza frigorifera, una
pompa di calore acqua/acqua da 23kW e un dry cooler.La carica di refrigerante per questoimpianto è di circa 120 kg di R404A,ma tale valore sconta la necessità di
attrezzare i banchi frigo con ricevitoriaggiuntivi per scopi sperimentali. Aregime si è stimato che la caricanecessaria possa scendere sotto i 70kg di refrigerante.
Figura 7.
Nel grafico la validazione del modello relativo ad alcuni giorni di Marzo.
Tabella 3.Utenze ipotizzate per il supermercato di riferimento.
MT Banchi Capacità[W]
LT Cabinets Capacità[W]
Ortofrutta 6 10000
Surgelati 24 35000Celle 6 20000Total 30 55000
Latticini 18 60000Carni 8 26000Pesce 6 8000
Gastronomia 18 26000Celle 8 35000Totale 64 165000
SISTEMA DI ACQUISIZIONEE CONTROLLO
Ogni banco è dotato di un controlloreelettronico che si occupa delle norma-li funzioni (controllo temperatura,defrost, valvola elettronica, allarmiecc) con l’aggiunta del pilotaggio delcompressore a velocità variabile, conrelativa gestione dell’inviluppo.Ogni utenza comunica al sistema disupervisione tutti i dati di funziona-mento di ciascun banco, tra cui le tem-perature di aria in mandata e in ripre-sa, di defrost, di scarico, le pressioni dimandata e di aspirazione, la posizionedella valvola elettronica, la velocità dirotazione del compressore, gli stati diregolazione, defrost.Sono installati cinque misuratori dienergia elettrica per poter attribuirealle diverse componenti dell’impiantola loro quota parte del consumo totaledi energia. Inoltre quattro misuratori dienergia termica permettono di cono-scere l’andamento dei flussi di calore.Il sistema di acquisizione raccoglie idati delle diverse utenze frigorifere,delle pompe di calore, delle sondeinstallate sull’anello ad acqua, e deimisuratori di energia elettrica e termi-ca, consentendo un’analisi dettagliatadel funzionamento dell’impianto.
ANALISI
L’obiettivo dell’analisi è utilizzare i primimesi di acquisizione dati nell’impiantosperimentale per generare un modellomatematico che, una volta validato,possa essere confrontato con modellirelativi a diversi impianti tradizionali.
Modello supermercatoWaterloopSi sono utilizzati i dati forniti dalcostruttore dei compressori e i valoriacquisiti sul campo nel trimestre feb-braio-aprile per ricavare, per ogniutenza frigorifera, un modello dellacapacità frigorifera fornita e dellapotenza elettrica assorbita.Si sono confrontati i dati calcolati con iconsumi elettrici registrati dagli analiz-zatori di rete e con i dati dei misurato-ri di energia termica e si è validato ilmodello rendendo possibile estrapola-re il comportamento di questo tipo diimpianto nell’arco dell’intero anno e inclimi differenti.Si è ipotizzato, ai fini del modello, chesull’anello ad acqua sia installato unchiller e si è volutamente trascurato ilrecupero termico.
Confronto con le soluzionitradizionaliSi sono scelti diversi tipi di supermer-cato tradizionale da confrontare con lasoluzione waterloop:� Espansione diretta R404A con con-densazione ed evaporazione fisse(Standard)
� Espansione diretta R404A con con-densazione ed evaporazione flottan-ti (Avanzato)
� Impianto in cascata R134a/CO2� Impianto waterloop con compresso-ri a velocità fissa
Il confronto è stato condotto conside-rando punti vendita con una superficiedi 3000 m2, i dati del supermercato
reale sono stati estrapolati di conse-guenza. Il confronto avviene sullabase di un profilo termico annuale diuna città europea, sulla base delquale si è calcolato un carico termicoper le utenze3.Tali profili vengono applicati a tutti imodelli di supermercati presi in consi-derazione. I modelli degli impianti concompressori a bordo sono derivati daidati del costruttore dei compressori edall’acquisizione sul campo, gli altrisono generati utilizzando il softwarePack Calculation II.Il confronto con un supermercato adanello ad acqua con compressori abordo a velocità fissa è stato ottenutoapplicando lo stesso profilo di tempe-rature esterne e di carico termico evalutando i tempi di accensione e spe-gnimento dei compressori utenza perutenza, tenendo conto anche delleinefficienze del transitorio.Ne risulta l’andamento di consumoelettrico relativo ai compressori e allaventilazione di condensazione per cia-scuno dei supermercati presi in consi-derazione.
Confronto degli effetti direttisull’effetto serraSulla base di dati presenti in letteratu-ra si sono calcolati dei dati sulla caricadi refrigerante, sulle perdite e sullosmaltimento a fine vita dei diversi tipi diimpianto simulati. Con queste premes-se è stato stimato un valore di effettodiretto sul riscaldamento globale.
44
Tabella 4.Configurazione degli impianti presi in considerazione per il confronto.
Soluzione Waterloop 72/30 170/60 79/34 Variabile/Variabile 20Supermercato tradizionale 6/3 200/64 87/53 -10/-35 33Supermercato avanzato 6/3 200/64 87/53 Variabile/Variabile VariabileCascata R134a/CO2 7/3 270/78 100/22 Variabile/Variabile Variabile
CompsMT/LT
CapacitàMT/LT [kW]
Potenza el.MT/LT [kW]
T evapMT/LT [°C]
T cond[°C]
Tabella 5.Carica di refrigerante e relative perdite per gli impianti messi a confronto.
Soluzione Waterloop R404ASupermercato tradizionale R404ASupermercato avanzato R404ACascata R134a/CO2 R134a/CO2
Refrigerante
72/306/36/3
480 - 220
Carica[kg]
1%15%15%15%
Perdite[%]
1.9120120
72 - 33
Perdite[kg/anno]
3.Walker and Baxter (2003)(30 – Tout)LF = [1 – (1 – ϕ) · ]30 – 4
dove LF = % del carico frigorifero nominale,Tout = temperatura esterna, φ = 0.66 per MT,φ = 0.8 per LT.
45
RISULTATI
Sulla base dell’analisi descritta nelcapitolo precedente si sono trovati irisultati riassunti in tabella per ciò checoncerne il consumo elettrico.I valori di risparmio energetico sonoda intendersi come energia risparmia-ta dal sistema Waterloop con com-pressori BLDC rispetto a ciascunadelle altre soluzioni prese in conside-razione.I calcoli di risparmio economico tengo-no conto di un costo del kWh elettricominimo di 0.15 €/kWh e massimo di0.25 €/kWh.Come descritto in precedenza la solu-zione waterloop risulta più efficientenon solo rispetto al supermercatostandard, in cui condensazione edevaporazione sono fisse, ma ancherispetto alle soluzioni più avanzate.La possibilità di un’evaporazione indi-pendente per ogni utenza spiega ilvantaggio rispetto ai sistemi con pres-sione di aspirazione flottante in cui ècomunque l’utenza più sfavorita chedetermina la pressione di lavoro del-l’intera linea.Il vantaggio della soluzione con com-pressori BLDC a velocità variabile abordo rispetto a quella con compres-
sori a velocità fissa è spiegabile se sitiene conto dell’ottimizzazione delladifferenza di temperatura tra evapora-zione e aria in ciascun banco e delleinefficienze legate al transitorio nellefasi di accensione e spegnimento.Per quanto riguarda l’impatto dellediverse soluzioni sull’effetto serra,tenendo conto delle tabelle preceden-ti è stato possibile calcolare il TEWI adieci anni di ciascun impianto simula-to, secondo la formula:
TEWI=GWP·M·Lyr·N+GWP·M·(1-α)+Eyr·β·N
Con i seguenti significati e valori ipo-tizzati dei simboli.� GWP = Global Warming PotentialR404A, 3800 kgCO2/kg
� M = carica di refrigerante, vedi Ta-bella 5
� Lyr = perdite annuali, vedi Tabella 5� N = anni di vita dell’impianto, 10 anni� Eyr = consumo annuale dell’impian-to, vedi Tabella 64
� β = emissioni di CO2 per kWh, 0.6kgCO2/kWh
� α = percentuale di recupero refrige-rante a fine vita, 95%È interessante notare come la riduzio-ne della carica (fino all’80%) e la limi-tazione delle perdite di refrigerante(dal 15% all’1%) resa possibile dallasoluzione waterloop abbatta drastica-mente l’effetto serra diretto. Questorisultato, unito ai risparmi sul consumoelettrico visti sopra, contribuisce a
ridurre sensibilmente il TEWI dell’im-pianto.Va fatto notare che, data la riduzionedel contributo diretto all’effetto serra,l’attenzione andrebbe spostata sul-l’efficienza energetica dell’impiantopiuttosto che sull’utilizzo di refrigerantia basso GWP.
CONCLUSIONI
Si sono utilizzati i dati provenienti da unimpianto reale per elaborare un model-lo da usare come base per un confron-to con altre tipologie di supermercati.Sulla base dei calcoli si è stimato unrisparmio energetico rispetto al super-mercato standard del 29%, mentrerispetto a soluzioni più avanzate ilvalore è compreso tra l’8% e il 10%.Sulla base di dati di letteratura sulleperdite e sulla carica di refrigerante siè concluso che la soluzione presa inesame rende trascurabile l’effettodiretto, ponendo in primo piano l’effi-cienza energetica del sistema piutto-sto che la ricerca di un refrigerantecon GWP inferiore.In conclusione, la soluzione ad anelload acqua con compressori BLDC avelocità variabile a bordo di ciascunautenza permette di ottenere sensibilivantaggi dal punto di vista dell’effi-cienza energetica sia da quello del-l’impatto sull’effetto serra.
�
Tabella 6.Confronto efficienza relativa ai soli compressori e unità condensanti per gli impianti presi in considerazione.
Soluzione Waterloop BLDC 418500 - - - -Soluzione Waterloop comp ON-OFF 458200 39700 9% 5955 9925
Supermercato tradizionale 592400 173900 29% 26085 43475Supermercato avanzato 457000 38500 8% 5775 9625Cascata R134a/CO2 466000 47500 10% 7125 11875
Energiaassorbita[kWh/anno]
Energiarisparmiata[kWh/anno]
Risparmioemergetico
RisparmioMIN
[€/anno]
RisparmioMAX
[€/anno]
Tabella 7.Calcolo del TEWI a dieci anni per gli impianti presi in considerazione.
Soluzione Waterloop 4425 - 72 - 36 - 4533 -Supermercato tradizionale 5469 19% 4560 98% 152 76% 10181 55%Supermercato avanzato 4656 5% 4560 98% 152 76% 9368 52%Cascata R134a/CO2 4711 6% 936 92% 31 -15% 3764 20%
CO2 indiretta[t CO2/10 anni]
CO2 diretta[t CO2/10 anni]
CO2 Fine vita[t CO2]
TEWI[t CO2/10 anni]
4. Nel calcolo del contributo indiretto, differen-temente rispetto alla Tabella 6, si è tenutoconto anche del consumo della ventilazione edelle luci dei banchi e del consumo legato aidefrost.
46
Introduzione
Oltre a quanto già detto in preceden-za, per poter apprezzare la presenzadi una fuga ci viene in soccorso lamoderna tecnologia digitale, semplifi-candoci sensibilmente il lavoro.In passato gli strumenti di misura uti-lizzati erano di tipo analogico. Se dauna parte avevano il pregio di essererobusti, dall’altra bisogna riconoscereche ci permettevano di eseguire dellemisurazioni poco sensibili. L’intero set-tore della refrigerazione e del condi-zionamento è stato investito dallenovità digitali, che hanno permesso diavere, tra le altre cose, strumenti dimisura molto sensibili che permettonodi semplificare il lavoro del tecnico fri-gorista soprattutto quando egli è chia-mato a prendere delle decisioni sullabase dei dati rilevati.
Utilizzo del manometro
Sicuramente l’utilizzo del manometrodi bassa pressione come strumentoper misurare la tenuta del vuoto è unaprassi non consigliabile. La figura 1mostra come l’intervallo della scalagraduata relativo alle pressioni negati-ve sia estremamente piccolo: la sensi-bilità dello strumento risulta essere di2 decimi di bar. Anche supponendo diriuscire a leggere sullo strumento ilposizionamento dell’indice tra unagraduazione e l’altra la miglior letturache si può eseguire è di 1 decimo dibar, cioè 0,1 bar, corrispondente a 100millibar, ossia circa 73800 micron.
Ricordando che il valore di riferimen-to di un buon vuoto ottenuto in cantie-re risulta essere attorno a 500 micron,si capisce chiaramente come il mano-metro di bassa pressione non siaassolutamente uno strumento idoneoper eseguire misurazioni durante ilprocesso di vuotatura del circuito fri-gorifero e di verifica della sua tenuta.
Utilizzo del vacuometro
Strumento più adatto allo scopo risul-ta essere sicuramente il vacuometro,che permette delle letture più precise.Nella figura 2 possiamo vedere il qua-drante di un vacuometro. La scala èsuddivisa in 100 kPa e la sensibilitàdello strumento risulta essere di 1 kPa.Diciamo che un occhio ben allenatopuò distingure anche 1/2 kPa: ciò signi-fica che attraverso tale strumento pos-siamo apprezzare fino a 500 Pa, checorrispondono a 5 mbar. Passandosempre alla conversione in micronpossiamo vedere che 5 mbar corri-spondono a circa 3700 micron. Purrappresentando, questa, senza dub-bio, una misurazione migliore di quellaottenibile con un normale manometro,rimaniamo ancora di più di 7 volte al disopra del valore del livello di vuoto chevogliamo apprezzare.Da questi semplici considerazioni pos-siamo facilmente comprendere cheutilizzando i tradizionali strumenti ditipo analogico risulta essere molto dif-ficile, se non impossibile, riuscire adapprezzare non solo il livello di vuotoraggiunto all’interno del circuito frigori-
Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF
Vuotatura del circuito frigorifero,tenuta delle giunzioni e l’aiuto dellatecnologia digitale165ª lezione di base
PIERFRANCESCO FANTONI
CENTOSESSANTACINQUESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE
Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 15 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealle voci “articoli”e “organizzazione corsi”:1) calendario corsi 2013,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.
È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA
DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI
Per informazioni: [email protected]
ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI
47
fero, ma anche eventuali piccole risali-te dell’indice dello strumento quandolo utilizziamo per verificare la tenutadel vuoto.
L’elettronica digitale
La tecnologia digitale ha portato mol-teplici innovazioni anche nel campodella refrigerazione e del condiziona-mento. Basti pensare alla componen-tistica: il vantaggio di poter disporre ditermostati e controllori elettronici, adesempio, ha consentito di migliorarenotevolmente la regolazione del fun-zionamento dei circuiti frigoriferi,garantendo la possibilità di un lorofunzionamento con valori dei parame-tri di lavoro oscillanti entro intervalli piùlimitati e permettendo quindi il rag-giungimento di condizioni degliambienti controllati meno fluttuanti epiù favorevoli.Nel campo della regolazione possia-mo pensare alle moderne valvole diespansione elettroniche, che permet-tono un flusso di refrigerante finemen-te calibrato per l’alimentazione dell’e-vaporatore, con tempi di risposta rapi-di rispetto alla variabilità dei carichitermici. Sempre con riguardo allavariabiltà dei carichi ed alla necessitàdi adattare il funzionamento dell’im-pianto al loro regime, non possiamotralasciare la tecnologia ad inverterapplicata sia al compressore sia aimotori degli elettroventilatori.Per quanto riguarda l’assistenza, il
controllo e la manutenzione degliimpianti abbiamo avuto l’avvento dellatelesorveglianza e del telecontrollo chepermettono di seguire con costanza illoro funzionamento e di procedere allamodifica delle regolazioni in temporeale rispetto al verificarsi di qualcheinconveniente di funzionamento.
Utilizzo dei vacuometri digitali
Il settore della strumentazione non èrimasto esente da tale ondata innova-tiva. Termometri, bilance, manometri,vacuometri, cercafughe sono soloalcune delle tipologie di strumenti chehanno subito il passaggio dalla tecno-logia analogica a quella digitale.Nella figura 3 si può osservare unvacuometro digitale. Il display permet-te di leggere con facilità il valore misu-rato fino ad apprezzare il micron,ossia ben al di sotto del valore di 500che rappresenta il valore di riferimentoche testimonia il raggiungimento di unbuon vuoto.La cosa più interessante dell’utilizzo diquesti strumenti è che essi permetto-no di apprezzare materialmente quel-le micro-risalite della pressione che siverificano una volta terminata la fasedi vuotatura quando il circuito vienefatto “riposare” per riuscire ad indivi-duare eventuali suoi difetti di tenuta.Chi ha avuto modo di usare questistrumenti ha potuto rendersi contocome, una volta spenta la pompa delvuoto, inevitabilmente lo strumento
misuri una risalita della pressione,anche quando il circuito non presentadifetti di tenuta. Il display del vacuo-metro inizia ad indicare valori via-viacrescenti con un ritmo di crescita cheperò si esaurisce dopo un certo tempofino a diventare un’alternanza di valoriin aumento ed in diminuzione deimicron misurati. Questo è il segnaledel verificarsi di quelle micro-pulsazio-ni della pressione causate dai residuidi gas rimasti intrappolati all’internodel circuito frigorifero nonostante l’o-perazione di vuotatura.In caso di perdita il vacuometro digita-le visualizza in maniera chiara, pro-gressiva ed inarrestabile la risalitadella pressione, pur espressa inmicron, ossia in valori tali che unvacuometro analogico di tipo tradizio-nale non è in grado di far apprezzarese non dopo un certo intervallo ditempo. E che talvolta può mettere incrisi il tecnico frigorista che deve pren-dere una decisione riguardo la pre-senza di eventuali difetti di tenuta delcircuito frigorifero.
�
È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.
Figura 2.Vacuometro: gradazione
in kPa = 10 mbarfondo-scala = 100 kPa
Figura 3.Vacuometro digitale: sul displaysi possono apprezzare valoridella pressione pari al micron.
Figura 1.Gruppo manometrico:
è evidenziato il tratto di quadranteutile per la lettura delle pressioni
di vuoto.
48
Il sistema per il raffrescamento e ilriscaldamento oggi si apre anche allaproduzione di acqua calda ad uso sani-tario grazie all’introduzione di unanuova unità interna. Questa particolareunità è dedicata esclusivamente allaproduzione in accumulo di acqua caldasanitaria con temperatura fino a 80° Csenza l’utilizzo di resistenze elettriche esenza la necessità di cicli frigoriferiaggiuntivi in cascata con R134a. Il gasutilizzato (R410A) è lo stesso che cir-cola nel circuito refrigerante che colle-ga le unità interne ad espansione diret-ta tradizionali. L’unità interna sfrutta ilcalore di surriscaldamento del gas epermette all’acqua di raggiungere tem-perature così elevate.Tutto ciò è possibile sia grazie ad unaconnessione frigorifera, presente sulleunità esterne, collegata direttamentealla mandata del compressore e dedi-cata esclusivamente al collegamento diquesta particolare unità, sia ad unsoftware evoluto di gestione del circuitofrigorifero e degli organi coinvolti (com-pressore, ventilatori, valvole elettroni-che, pompa di circolazione dell’acqua).Uno dei vantaggi più significativi di que-sta soluzione tecnica è rappresentatodalla possibilità del sistema di produrreacqua calda sanitaria 365 giorni all’an-no sia durante la modalità raffresca-mento (estate) che durante la modalitàriscaldamento (inverno).Il servizio di produzione di ACS ègarantito anche quando esso rappre-senta l’unica richiesta per tutto il siste-ma (mezze stagioni in cui non vi ènecessità di climatizzare gli ambienti).In particolare, durante la fase estiva il
sistema è in grado di produrre acquasanitaria in modo quasi gratuito sfrut-tando il calore che, altrimenti, andrebbeperso nell’ambiente esterno.L’unità è progettata per essere collega-ta a qualsiasi tipo di accumulo (dal tipi-co boiler elettrico da 80 litri fino al ser-batoio ad intercapedine da 300 litri). Laregolazione della temperatura imposta-ta dell’acqua è eseguita dall’unità stes-sa senza la necessità di sonde aggiun-tive. Tutto ciò rende l’installazione moltofacile (l’unità viene installata in paralle-lo sul circuito sanitario esistente).L’unità è disponibile anche in due ver-sioni “chiavi in mano” (eMix Tank), cioèaccoppiato a due bollitori in acciaioINOX AISI444 da 220 litri o 300 litri. Inquesto caso la procedura di installazio-ne è ancora più semplice e consiste nelsolo collegamento frigorifero con l’unitàesterna e idraulico con il circuito sanita-rio. L’assenza di compressori seconda-ri ne permette l’installazione in qualsia-si ambiente, anche dove è necessariomantenere un livello di silenziosità ele-vato (applicazioni domestiche).
Entrambi i modelli sono equipaggiaticon scambiatore a piastre con doppiaparete (double wall) il quale impediscequalsiasi contatto tra il gas refrigeranteR410A e l’acqua sanitaria anche incaso di foratura dello scambiatore(conformità normativa 98/83/EC), e conuna pompa inverter di classe A (ERPReady) per la circolazione dell’acqua.L’Unità interna è in grado di gestirefonti energetiche di back-up quali: sola-re termico o resistenze elettriche. Nelcaso di presenza di un impianto solaretermico (a circolazione naturale o for-zata) che opera nel medesimo accu-mulo, quest’ultimo produrrà acquacalda sanitaria ad integrazione dell’im-pianto solare per esempio durante iperiodi di scarsa resa o di granderichiesta da parte delle utenze. Se,invece, sono presenti resistenze elettri-che esse possono essere collegatedirettamente all’unità che si occuperàdi gestirle in base alle varie condizionioperative (es. in caso di temperatureesterne molto rigide) in modo automa-tico o a richiesta da parte dell’utente.
Speciale impianti di condizionamento
Pompa di calore perla climatizzazione e la produzionedi acqua calda sanitaria
ROBERTO CASTIGLIONI
Argoclima
EMIX
49
Per garantire la massima sicurezza pergli utenti, è in grado di eseguire, inmodo automatico tramite una particola-re funzione del software, cicli antiLegionella che assicurano la totale eli-minazione di eventuali batteri formatisiall’interno dell’accumulo di acqua.Se confrontato con alcuni sistemi tradi-zionali, con pompa di calore per la cli-matizzazione e la produzione di acquacalda sanitaria è possibile risparmiareenergia e quindi ridurre il costo relativoai consumi elettrici. Il seguente graficoriporta il confronto tra:� Un boiler elettrico da 1,5 kW.� Una pompa di calore cilindrica (tem-peratura esterna di esercizio: da -5 °C
a +35 °C).� Un sistema iSeries a pompa di calo-re con unità ad espansione direttadedicate alla climatizzazione degliambienti e una unità eMix per la pro-duzione di ACS.
In tutti i test è stato collegato un accu-mulo di acqua sanitaria da 220 litri contemperatura di stoccaggio fissata a 60°C (Delta 45° C). E’ stato considerato uncosto del kW/h pari a 0,25 €.Risultati:� Il boiler elettrico non è influenzatodalle variazioni di temperatura ester-na. E’ necessario attendere circa 8 hspendendo 2,9 € per avere una rica-rica completa del bollitore da 220 litri.
� La pompa di calore cilindrica impiegacirca 6 h con una spesa di 0,96 €
(temperatura esterna +35° C) e circa14 h con una spesa di 2,5 € se latemperatura esterna è pari a -5° Cper una ricarica completa del bollito-re da 220 litri. Al di fuori del campo dilavoro indicato, la pompa di calorecilindrica si comporta come un tradi-zionale boiler elettrico con resistenzada 1,5 kW.
� Il sistema a pompa di calore produce220 litri di acqua a 60° in 4 h (tempe-ratura esterna +35° C) senza aumen-to del consumo di energia elettrica equindi senza aggravio di spesa,rispetto a quello necessario per il raf-frescamento tramite le unità adespansione diretta (non viene consi-derato l’assorbimento della pompa dicircolazione dell’acqua che risultamolto basso). Ciò come già detto, èpossibile grazie alla tecnologia dieMix che sfrutta il calore di surriscal-damento. Quando la temperaturaesterna scende fino a -7 °C il sistemastarà fornendo calore agli ambientitramite le unità interne. In queste con-dizioni è necessario attendere 10 hcon una spesa di 1,3 € per portarel’accumulo a 60 °C. In questo caso laspesa indicata di corrente elettrica èrelativa al solo riscaldamento dell’ac-qua sanitaria.
�
ISPEZIONI NEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
Entra in vigore il Regolamento sulla manutenzione degli impianti termicinegli edifici (http://bit.ly/ispezionicondizionatori ).Il nuovo Regolamento adegua alle norme europee la disciplina italiana sul-l’ispezione e manutenzione degli impianti per la climatizzazione invernaleed estiva degli edifici, e definisce i requisiti professionali e i criteri di accre-ditamento per gli esperti e gli organismi cui affidare i compiti di ispezione,nell’edilizia pubblica e privata.Il provvedimento semplifica le procedure per gli impianti con una potenzaminore di 100 Kw, che rappresentano il 90% del totale, prevedendo che icontrolli su questi impianti non siano più annuali, ma biennali o quadrien-nali a seconda della potenza e del tipo di alimentazione.L’allegato A scandisce la periodicità dei controlli e delle ispezioni:http://bit.ly/allegatoA
Climatizzazione invernale: Fornituradi energia termica utile agli ambientidi un edificio per mantenerecondizioni prefissate di temperaturaed eventualmente entro limitiprefissati di umidità relativa(Normativa relativa all’efficienzaenergetica degli edifici).
Equalizzazione esterna: Termineriferito alle valvole di espansionetermostatiche indicante il fatto che lapressione agente al di sotto dellamembrana (pressione di chiusuradell’orifizio) coincide con la pressioneche si ha al termine dell’evaporatore.Quest’ultima può risultare diversa daquella che si ha all’uscita della valvolaa causa delle perdite di carico che siregistrano negli evaporatori,soprattutto quelli di più grossedimensioni. Anche nel caso di utilizzodi distributori di liquido perl’alimentazione dei diversi circuiti deglievaporatori si registrano rilevantiperdite di pressione, per cui èd’obbligo l’utilizzo di valvoletermostatiche ad equalizzazioneesterna.Tale tipo di equalizzazione sirealizza mediante un tubicino checollega il corpo della valvola allatubazione di uscita dall’evaporatore inmodo da poter trasmettere lapressione che si ha in quel punto al disotto della membrana della valvolastessa.
Filtro a 3 vie: Particolare tipo di filtroin rame che permette la possibilità diessere collegato a tre distinte
tubazioni. Solitamente due vievengono utilizzate per il collegamentodella linea del liquido, mentre la terzaviene adoperata per l’installazione diun tubicino di servizio che accoglie lavalvola Schrader che consente ilcollegamento delle gomme flessibilidel gruppo manometrico.Talepossibilità risulta di particolare utilitàper eseguire il vuoto e la carica direfrigerante dell’impianto dal lato dialta pressione o più semplicementeper misurare la pressione sul tratto ditubazione a monte del dispositivo diespansione
HC: Sigla con la quale si designano irefrigeranti idrocarburi, sostanzecomposte da idrogeno e carbonio.Alcuni tipi di idrocarburi (butano,isobutano, propano) vengonoimpiegati, sia sottoforma di fluidi purisia come componenti di miscele,come fluidi refrigeranti. Essi risultanoavere un impatto nullosull’impoverimento dell’ozonoatmosferico (ODP=0) e non risultanocontribuire direttamente all’aumentodell’effetto serra (GWP quasi nullo).Alcuni tipi di idrocarburi vengonoutilizzati anche nella produzione dischiume destinate all’isolamento deimobili frigoriferi. Il loro impiego sularga scala come refrigeranti avvienesolo in determinate nazioni in quantopresentano il rischiodell’infiammabilità.
Igroscopicità: Particolare tendenzadi una data sostanza ad assorbireacqua od umidità. L’igroscopicità èuna caratteristica particolarmentenegativa degli oli sintetici(polioliesteri, polialchilenglicoli, ecc.)che si è costretti ad utilizzare negliimpianti di refrigerazione econdizionamento in seguitoall’impiego dei refrigeranti HCFC eHFC. A contatto con l’aria atmosfericatali tipi di lubrificanti assorbonoumidità che poi vieneinavvertitamente introdotta all’internodell’impianto frigorifero quando ilcompressore viene caricato d’olio.Risulta essere particolarmenteigroscopico il gel di silice, sostanzache viene impiegata nei filtridisidratatori per la cattura delle traccedi umidità presenti all’interno delcircuito frigorifero.
Liofilizzazione: Sistema diconservazione dei prodotti alimentariottenuto mediante congelazione edisidratazione controllata. L’acquaghiacciata presente nel prodotto puòvenire eliminata mediantesublimazione mentre quella che sitrova sottoforma liquida viene eliminatamediante deassorbimento. Come glialtri sistemi di conservazione, laliofilizzazione garantisce lunghi tempidi conservazione del prodotto, ilmantenimento delle sue caratteristicheorganolettiche e la protezione contro laproliferazione dei microrganismi.
pH: Indice che quantifica il grado diacidità o di basicità di una sostanza.Si calcola come il logaritmo delreciproco della concentrazione degliioni idrogeno. A temperaturaambiente, l’acqua risulta neutra se haun pH pari a 7, acida se ha un pHcompreso tra 0 e 7 e alcalina (obasica) se ha un valore del pHcompreso tra 7 e 14. Utilizzandoacqua di raffreddamento troppo acidasi possono avere problemi dicorrosione dei metalli checostituiscono alcuni componenti degliimpianti frigoriferi.
Raffreddamento a bassa velocità:Tipologia di raffreddamento che sibasa sull’impiego di sistemievaporanti dotati di ventilatorielicoidali che producono un flussodell’aria a bassa velocità (meno di 1m/s). Generalmente tali sistemivengono impiegati nelle celle diimmagazzinamento e lavorazionedelle carni o per la conservazione deifiori. In tali casi, infatti, l’aria diraffreddamento non deve asportareeccessiva umidità dai prodotticonservati né esercitare alcunaazione meccanica che potrebbedanneggiare gli stessi. Per garantireun regolare flusso d’aria attraverso labatteria evaporante, anche quandoquest’ultima risulta essere brinata, lealette di quest’ultima risultano esserepiuttosto distanziate, in modo daevitare eccessive riduzioni del flussod’aria proprio anche in ragione dellasua bassa velocità di circolazione.
�
50
(Parte centoventinovesima)
A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI
E’ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.
GLOSSARIODEITERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO
COP_06.indd 51 27/08/13 13:36
COP_06.indd 52 27/08/13 13:37