Relazione anno 2012 e Obiettivi 2013Campagna “Dall'Acqua... per l'Acqua. Facciamola bere anche in
Tanzania”
SituazioneNella regione di Dodoma, Tanzania, la necessità di garantire un approvvigionamento stabile di acqua potabile è sempre una priorità. Ancora molti villaggi necessitano di un supporto logistico per costruire pozzi e preservare le strutture idriche già presenti. L'area in cui il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco lavora ormai da più di trent'anni è una delle regioni più povere della nazione. Prevalentemente appartenente alla tribù dei Wagogo, la totalità della popolazione abita in un contesto rurale. L'economia tradizionale è sostenuta soprattutto da un'agricoltura di sussistenza di piccola scala (sorgo, granturco, fagioli, arachidi) e, in misura minore, da allevamento di bovini, ovini e asini.
Situazione idrica Le caratteristiche di semi-aridità della regione di Dodoma sono accentuate dalle alte temperature che si rilevano all’interno della valle. In particolare, la pluviometria registra una media di 250-300 mm/anno di pioggia. La poca acqua disponibile spesso non è potabile, e la popolazione ha serie difficoltà per l’approvvigionamento di acqua potabile soprattutto durante la stagione secca. Per l’85% delle famiglie il consumo giornaliero di acqua è inferiore a 20 litri (con una media di 5 litri/persona).
Nel centro del distretto è situata una grande palude che nella stagione delle piogge isola gran parte dei villaggi dal capoluogo a causa degli allagamenti che ostacolano la praticabilità delle strade.
La popolazione del distretto è stimata intorno alle 320.000 unità che abitano nei 65 villaggi sparsi abbastanza omogeneamente sul territorio.
In questa situazione è comprensibile che la popolazione faccia riferimento a fonti idriche “non sicure” come i pozzi scavati artigianalmente e senza protezioni. Dal punto di vista sanitario l’acqua a disposizione, oltre ad essere di difficile reperibilità, spesso non ha caratteristiche di potabilità. Questi pozzi “tradizionali” sono localizzati all’interno di zone abitate (in cui la diffusione di latrine è molto scarsa) o in posti isolati in cui, per altro, gli animali transitano liberamente.
I pozzi tradizionali si trovano a notevoli distanze dalle abitazioni (3-5 km), pertanto le donne ed i bambini, che tradizionalmente attingono l’acqua, sono costretti a lunghe camminate giornaliere con grossi pesi sulla testa per poi aspettare ore accanto al pozzo in lunghe file d'attesa, data la scarsità d’acqua e il fatto che spesso si tratta di fonti uniche nel raggio di kilometri.
Chilonwa e Nzali sono due dei villaggi nei quali non esisteva nessuna fonte durevole di acqua potabile, e la popolazione (5161 abitanti a Chilonwa e 6285 a Nzali) dipendeva da pozzi tradizionali stagionali non protetti e contaminati da feci animali e umane. Per questo l’acqua, insieme alla malaria, diventa la prima causa di malattia e di morte.
Uno dei pozzi tradizionali, villaggio di Miuji.
Le indagini geologiche preliminari che abbiamo eseguito ci mostrano che in molti punti di questi villaggi esiste nel sottosuolo una buona quantità di acqua attualmente inutilizzata data l'inesistenza di mezzi logistici per farla affiorare in superficie.
La raccolta dei tappi
Nel 2012, la Campagna “dall’acqua per l’acqua… facciamola bere anche in Tanzania” è stata effettivamente implementata con gli strumenti che erano stati predisposti nel 2011.
Da un lato, il CMSR ha stipulato accordi di collaborazione con nuove aziende che si occupano di recupero e riciclo di plastica per poter far fronte al problema riscontrato negli ultimi anni della scarsa attenzione delle ditte raccoglitrici alla cadenza dei ritiri. Tali carenze, dovute in parte alle difficoltà economiche nelle quali molte di esse ancora oggi versano a seguito della crisi economica, hanno determinato disagi tali ai volontari che hanno coordinato i vari punti di raccolta in Italia da costringerli a un graduale abbandono della raccolta.
Sono state individuate, pertanto, ditte (Dielle S.r.l, R.m.p. Salari, Europlastic, Emmeplast, Ambiente&Vta, Vus Umbria, Bplast, Recycling Gum) che si occupano di centri di raccolta nell'arco di 300 km al massimo, per poter organizzare i ritiri in tempi ragionevoli e nello stesso tempo senza incidere eccessivamente sul prezzo definitivo corrisposto al CMSR accorpando i costi di trasporto.
Da un'altro lato, la raccolta si sta espandendo anche a regioni del Sud e del Centro Italia che in passato non partecipavano alla raccolta o erano state costrette ad abbandonarla perchè piccoli
punti scarsamente serviti e senza una rete di sostegno (centri di raccolta o ditte vicini).Questo passo in avanti è stato possibile soprattutto grazie all'interessamento da parte di Comuni, Università, Aziende e privati che ci hanno contattati personalmente per attivare la raccolta presso
le loro sedi, mostrando particolare sensibilità alle tematiche del riuso e del riciclo.
Camillo, uno dei volontari che si occupa della raccolta dei tappi presso il punto di raccolta di Vercelli.
Il CMSR, inoltre, ha cercato di accorpare i piccoli raccoglitori vicini geograficamente e farli convergere tutti verso centri di raccolta meglio serviti previa un'analisi delle problematiche
sottoposte alla sua attenzione dai volontari e delle quantità raccolte negli anni passati dai singoli punti di raccolta.
Allo stesso tempo sono stati aggiornati i contatti dei volontari che coordinano i vari punti di raccolta in tutta Italia presenti sul database del sito del CMSR (www.cmsr.org) alla voce “Raccolta Tappi”.
Nonostante questi passi avanti, il quantitativo totale dei tappi raccolti nell'arco del 2012 è diminuito rispetto al 2011.
A parte i casi in cui i volontari hanno dovuto rinunciare a continuare la raccolta per motivi personali o per sopravvenute indisponibilità di spazio, in generale continua il trend negativo dello scorso
anno determinato dal calo statistico del tempo dedicato al volontariato in tempo di crisi economica. Inoltre, dopo il 2009 che ha visto un drastico abbassamento del valore sul mercato del Polietilene rispetto agli anni precedenti, portando molte ditte a chiederci di poter diminuire il prezzo dei tappi, e dopo il 2010 che ha visto un lieve apprezzamento, il valore del Polietilene è di nuovo in crescita,
ma ancora non tanto quanto i valori di mercato antecedenti ad Agosto 2008.
Giada Pierluigi e Andrea, alcuni dei ragazzi del centro socioeducativo Il Nuovo Volo
durante l'attività di stoccaggio tappi presso l’A.N.I.A di Avenza.
Con queste premesse possiamo dire di essere riusciti a raccogliere 196.253 Kg, di aver incassato
12.280,11 € (da gennaio a dicembre 2012) e di avere ancora un credito di circa 38.326,91 €. Questo credito è dovuto dalle richieste da parte delle ditte di poter posticipare i pagamenti, come già da un anno a questa parte.
Rispetto all'anno scorso, dunque, abbiamo incrementato il ricavato economico della raccolta nonostante i quantitativi di plastica siano diminuiti. Questo significa che le nuove ditte con le quali il CMSR ha iniziato a collaborare hanno pagato puntualmente quanto raccolto nell'anno 2012 e che, in proporzione, hanno acquistato i tappi a un prezzo più vantaggioso. Un risultato in definitva incoraggiante se il prezzo del petrolio dovesse mantenersi ai livelli attuali, anche in previsione dell'entrata a regime dei nuovi punti di raccolta.
Qualche numero dalle Regioni dotate di Centro di raccolta
PIEMONTE: 60.955 kg TOSCANA+SARDEGNA: 45.470 kg
LOMBARDIA: 46.798 kg LIGURIA: 16.030 kg LAZIO: 12.755 kg SICILIA: 5.080 kg
EMILIA ROMAGNA: 4.000 kg CALABRIA: 3.345 kg
UMBRIA: 2.260 kg CAMPANIA: 560 kg
Progetti realizzati nel 2012
Con i fondi raccolti grazie all'attività di raccolta tappi di plastica nel 2012, il CMSR ha:
· condotto un’indagine idrogeologica per individuare le falde acquifere più prossime alla superficie;
· scavato 2 pozzi di circa 10-15 metri di profondità;
· costruito i pozzi con anelli di cemento coperti alla sommità con una soletta in cemento armato;
· installato sui pozzi pompe a mano;
· sostenuto il “comitato di villaggio per l’acqua” nell’azione di educazione della popolazione sul corretto uso dell’acqua e sulla protezione dei punti d’acqua.
Costi effettivi del progetto (in euro)
Descrizione dei lavori 1 pozzo 3 pozzi
Indagine idrogeologica per l’individuazione dei 170 510
punti di scavo
Acquisto del materiale da costruzione
(cemento, rete elettrosaldata, trasporto. Il materiale inerte è fornito dalla popolazione)
760 2280
Acquisto delle pompe a mano 1350 4050
Scavo dei pozzi (eseguito manualmente dalla popolazione)
- -
Costruzione dei pozzi
(anelli in cemento e soletta di copertura, istallazione della pompa)
610 1830
Analisi dell’acqua 230 690
Formazione della popolazione 240 720
Supervisione 140 420
TOTALI 3500 10500
Il pozzo costruito a Chipanga
Il pozzo costruito a Chipanga, un grande villaggio che conta circa 5000 abitanti nel quale sono stati
già costruiti diversi pozzi. Quello nella foto serve circa 600 persone.
Il pozzo costruito a Lukali
Lukali è un villaggio di ca. 1500 abitanti. Questo è il secondo pozzo che abbiamo realizzato grazie ai fondi derivati dalla raccolta dei tappi di plastica.Il terzo pozzo è stato costruito a Miyuji, il villaggio che ospita l'Ospedale di Suor Gemma, e che conta circa 1000 abitanti.
Per la costruzione dei due pozzi sono quindi stati impiegati 10.500 euro. I fondi restanti, 1.780 euro, saranno impiegati nei progetti del 2013.
Obiettivo 2013 Confortati dai riscontri positivi in termini socio-sanitari relativi agli interventi idrici del CMSR nei villaggi di Chamwino, Mpwapwa, Kondoa e Bahi, l'obiettivo del 2013 resta implementare tali progetti per determinare un aumento di beneficiari anche nelle comunità limitrofe.
Basandoci su una previsione di quanto raccolto quest'anno, e in funzione di come già si sta ampliando la raccolta, riteniamo essere una prospettiva realistica la costruzione, nel 2013, di altri quattro pozzi, perchè circa 4000 persone possano beneficiare dei vantaggi di acqua pulita e potabile. Il tutto in cooperazione con le autorità locali e previa un'analisi delle esigenze locali, come in ogni progetto sostenuto dal CMSR. E' in collaborazione col nostro ufficio locale di Dodoma e con i Responsabili Idrici dei Distretti che è stato infatti concordato di realizzare altri pozzi superficiali -ancora considerati priorità assoluta- data la conformità del terreno e la posizione della falda acquifera.
Il costo complessivo di questo progetto è stimabile dell'ordine dei 14.000,00 € (il costo di un pozzo è aumentato a 3.500,00€ ).
Come ogni anno, il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco si riserva di modificare il progetto in corso d’opera qualora subentrassero richieste urgenti o prioritarie da parte delle autorità e delle comunità locali.
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